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Spider-Man: Far From Home, Mysterio consola Peter nella nuova clip

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Già elogiato dalla prime reazioni della stampa americana, il rapporto tra Peter Parker e Quentin Beck aka Mysterio sarà uno degli argomenti centrali di Spider-Man: Far From Home, il film che chiude definitivamente la Fase 3 portando il personaggio fuori dai suoi naturali confini.

E sono proprio loro i protagonisti della nuova clip diffusa dai Marvel Studios che potete vedere qui sopra.

I due infatti formeranno un’insolita alleanza, non priva di qualche contraddizione, per contrastare l’attacco degli Elementali, misteriose creature provenienti dal Multiverso (e forse dalla stessa dimensione natale di Beck) e spuntate in Europa durante il viaggio scolastico dell’eroe.

Introdotti nel numero Supernatural Thrillers #8 nel 1974, gli Elementali hanno incrociato la strada di Mrs. Marvel e di Spider-Man come gruppo antico presumibilmente esiliato dal proprio universo a causa del mancato tentativo di conquistare l’antico Egitto. In seguito questi personaggi tornarono ai giorni nostri insieme alla Mummia Vivente con i poteri da cui derivano i nomi Hellfire, Hydron, Magnum e Zephyr.

Spider-Man: Far From Home, ecco le prime reazioni della stampa

CORRELATI:

Diretto ancora una volta da Jon Watts, Spider-Man: Far From Home è arrivato nelle nostre sale il 10 luglio. Confermati nel cast del film il protagonista Tom Holland nei panni di Peter Parker, Marisa Tomei in quelli di zia May e Zendaya in quelli di Michelle, Samuel L. Jackson in quelli di Nick Fury e Cobie Smulders in quelli di Maria Hill. Jake Gyllenhaal interpreterà invece Quentin Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti più noti dei fumetti su Spidey.

Di seguito la sinossi ufficiale: In seguito agli eventi di Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in tutto il continente.

Per quanto riguarda le novità del sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una versione rimodellata di quella di Iron Spider. vista in Avengers: Infinity War. Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera, con degli occhiali al posto delle orbite bianche, come da tradizione, questo perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno di una nuova maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta su Titano, durante il confronto con Thanos e prima della sua disintegrazione.

Fonte: IGN

Bond 25: ritardi del regista e ammutinamenti sul set del nuovo film?

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Sembrerebbe essere partita con il piede sbagliato la produzione di Bond 25, nuovo capitolo del franchise su James Bond ora in fase di riprese che nelle scorse settimane aveva subito qualche ritardo sulla tabella di marcia a causa dell’infortunio di Daniel Craig e di una serie di esplosioni.

Ora invece, secondo quanto riportato dal The Sun, il regista Cary Joji Fukunaga avrebbe tardato di tre ore il suo arrivo sul set perché impegnato in una sessione particolarmente intensa di videogiochi. Questo comportamento avrebbe causato un effetto domino di malcontenti e ulteriori problematiche riguardo la programmazione, perché per non restare indietro con gli impegni e recuperare il tempo perso aspettando Fukunaga, lo studio avrebbe obbligato i lavoratori a fermarsi sulla location anche durante il fine settimana, inclusa la festa del papà.

Le fonti del The Sun affermano che la situazione si è presto tradotta in un vero e proprio ammutinamento da parte di molti membri della troupe, apostrofando il set di Bond 25 con l’appellativo “condannato”. Ovviamente se le voci dovessero essere confermate, il regista dovrebbe rispondere del suo comportamento poco professionale nei confronti di chi lavora per lui.

Ma se ricordate, episodi del genere si erano già verificati nel corso della sua carriera, come le tensioni con il creatore di True Detective Nic Pizzolatto e l’occasione mancata di dirigere l’adattamento cinematografico di IT perché giudicato troppo inaffidabile dallo studio.

Bond 25: trapelati nuovi dettagli sulla trama

Come annunciato lo scorso aprile, la MGM ha assunto Phoebe Waller-Bridge per “ravvivare” lo script di Bond 25 sotto speciale richiesta di Daniel Craig, grande fan di Fleabag e Killing Eve, le due serie prodotte e scritte dall’attrice. Era dal 1963 (l’ultima fu Johanna Hardwood con Dr. NoFrom Russia With Love) che la casa di produzione non assumeva una donna per dare voce ai personaggi del franchise, una scelta oggi più che mai “rilevante”.

Vi ricordiamo che insieme a Craig e Malek figureranno anche Ralph Fiennes (M), Naomie Harris (Eve Moneypenny), Ben Whishaw (Q), Lea Seydoux (Dr. Madeleine Swann), Rory Kinnear (Bill Tanner) e Jeffrey Wright (Felix Leiter). Le new entry del cast sono invece Billy Magnussen, Lashana Lynch e Ana de Armas.

Una parte importante delle riprese si terrà nella città di Matera, capitale europea della cultura per 2019, fornendo l’ambientazione perfetta per quella che dovrebbe diventare la sequenza d’azione del prologo, simile al segmento di apertura di Spectre a Città del Messico durante le celebrazioni del Giorno dei Morti.

Fonte: The Sun

Spider-Man: Far From Home, ecco le prime reazioni della stampa

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Spider-Man: Far From Home, ecco le prime reazioni della stampa

Sono online i primi entusiastici commenti della stampa americana su Spider-Man: Far From Home, il capitolo che chiude definitivamente la Fase 3 del MCU e che lancerà il futuro dell’universo cinematografico in vista della Fase 4. Tra questi c’è anche chi si sbilancia affermando che il sequel con Tom Holland potrebbe scalzare dal trono Spider-Man 2 di Sam Raimi, considerato ad oggi il miglior adattamento del personaggio sul grande schermo.

Sarà davvero così? Per saperlo dovremo attendere ancora qualche settimana. Nel frattempo potete leggere le reazioni qui sotto:

Spider-Man: Far From Home è sbalorditivo. La prima metà è molto divertente, grazie alle buone vibrazioni del cast di Homecoming. Ma la seconda parte è STRAORDINARIA, e offre le migliori scene d’azione di Spidey di sempre

Spider-Man: Far From Home gioca in casa, è molto divertente e significativo per il futuro del MCU nei modi più sorprendenti. Tom Holland e Jake Gyllenhaal solo una combinazione letale e fantastica!

Spider-Man: Far From Home ha molto più della roba adolescenziale di Homecoming. Se alcune commedie rimangono piatte, questa no, ma anzi il tono comico riesce a distrarre dalle cose che non funzionano abbastanza

Far From Home ha detronizzato Spider-Man 2 di Sam Raimi dal podio è ora il mio film preferito di Spider-Man. Quello che è assurdo è che non posso nemmeno dirvi perché sono così innamorato di questo film perché sarebbe uno spoiler. Jake Gyllenhaal è incredibile. Tom Holland si riconferma come il migliore Spidey fino ad oggi. Stupefacente.

Spider-Man: Far From Home mi ha fatto sorridere dall’inizio alla fine. Ha enormi rivelazioni ed emozionanti scenografie, ma il modo in cui si riallaccia a Endgame per immergersi più a fondo nelle emozioni di Peter è davvero ciò che lo rende memorabile. Anche Mysterio sale in cattedra.

Spider-Man: Far From Home è la coda di cui avevamo bisogno dopo Endgame, un assaggio di come il mondo appare ora che la polvere si è stabilizzata. Potrebbe forse sembrare un po’ più duro per l’arco emotivo di Peter, ma è un film pieno di calore, umorismo e con una goffa storia d’amore per adolescenti.

Spider-Man: Far From Home è una corsa divertente. Soprattutto la seconda metà, di cui non posso assolutamente dire nulla. Per non parlare delle scene post-credits…

Leggi anche – Spider-Man: Far From Home, gli indizi sulla Fase 4 nella possibile scena mid credits

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Diretto ancora una volta da Jon Watts, Spider-Man: Far From Home è arrivato nelle nostre sale il 10 luglio. Confermati nel cast del film il protagonista Tom Holland nei panni di Peter Parker, Marisa Tomei in quelli di zia May e Zendaya in quelli di Michelle, Samuel L. Jackson in quelli di Nick Fury e Cobie Smulders in quelli di Maria Hill. Jake Gyllenhaal interpreterà invece Quentin Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti più noti dei fumetti su Spidey.

Di seguito la sinossi ufficiale: In seguito agli eventi di Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in tutto il continente.

Fonte: Cinemablend

I Marvel Studios hanno contattato Keanu Reeves per “diversi ruoli”

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Nelle scorse settimane era stato il sito MCU Cosmic a rivelare che i Marvel Studios avrebbero considerato Keanu Reeves per un ruolo nel film sugli Eterni, e che le trattative sarebbero state già in corso. Ora però, nonostante non vengano forniti ulteriori dettagli in merito, arriva la conferma del fatto che lo studio ha effettivamente contattato l’attore ma più volte nel corso degli ultimi anni e per vari personaggi.

A svelarlo è Kevin Feige in una recente intervista con Comicbook, e queste sono state le sue parole sull’argomento:

In pratica parlavamo con Keanu per quasi tutti i film che abbiamo realizzato. Non so se e quando si unirà al Marvel Cinematic Universe, ma vogliamo davvero capire il modo giusto per farlo accadere“.

Feige ha poi confrontato il rapporto stabilito con Reeves a quello andato a buon fine con Jake Gyllenhaal, spiegando che prima di ingaggiare la star per interpretare Mysterio in Spider-Man: Far From Home ci sono state più conversazioni con l’obiettivo di individuare il personaggio perfetto.

Vi ricordiamo che Reeves è stato ad un passo dal vestire i panni di Yon-Rogg in Captain Marvel, ruolo poi affidato a Jude Law, rinunciando all’occasione per problemi di concomitanza con i lavori su John Wick 3 (il nuovo capitolo del franchise ora nelle sale). Questo significa che, prima o poi, lo vedremo vestire i panni di un supereroe – o di un villain – nel MCU?

Keanu Reeves: 10 cose che non sai sull’attore

Fonte: Comicbook

Spider-Man e Venom: il crossover è “probabile” secondo Kevin Feige

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Marvel Studios e Sony Pictures si contendono da anni i diritti sui personaggi relativi alla storia editoriale di Spider-Man, ma l’arrivo del personaggio principale nel MCU datato 2015 sembra aver rimesso in gioco la possibilità di vedere uniti nello stesso film icone come Peter Parker e Eddie Brock aka Venom (evento già accaduto dodici anni fa in Spider-Man 3 di Sam Raimi, film comunque precedente all’era dei nuovi cinecomic).

Sull’argomento e il sogno di un futuro crossover tra questi due è tornato a parlare anche Kevin Feige, ora impegnato con la promozione dell’ultimo capitolo della Fase 3 Spider-Man: Far From Home, dichiarandosi aperto ad ogni soluzione:

Penso che probabilmente tutto dipenda dalla Sony. Lo studio possiede i diritti di entrambi quei personaggi e adesso ha Venom nel loro mondo. Non so quali siano i loro piani per un sequel sul simbionte o se lo stiano già progettando, ma un crossover mi sembrerà probabile ad un certo punto“.

Lo scorso maggio il commento non ufficiale di Roger Wardell (lo stesso utente di Twitter che aveva svelato dettagli attendibili su Avengers: Endgame) aveva svelato i “reali” piani della Marvel per le prossime fasi in vista del recente accordo con la Fox, e tra i possibili candidati ad entrare nell’universo condiviso c’era Venom. Il rumor suggeriva che la Sony sarebbe stata intenzionata a far apparire Eddie Brock nel sequel di Spider-Man: Far From Home.

Per quanto riguarda Venom, sappiamo che un sequel è ufficialmente in sviluppo e, secondo gli ultimi aggiornamenti, la trama dovrebbe ruotare intorno al confronto tra il simbionte di Eddie Brock e Carnage, il personaggio introdotto nella scena finale del primo film e interpretato da Woody Harrelson.

Leggi anche – Spider-Man: Far From Home, gli indizi sulla Fase 4 nella possibile scena mid credits

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Diretto ancora una volta da Jon Watts, Spider-Man: Far From Home arriverà nelle sale il 2 Luglio (invece che il 5). Confermati nel cast del film il protagonista Tom Holland nei panni di Peter Parker, Marisa Tomei in quelli di zia May e Zendaya in quelli di Michelle, Samuel L. Jackson in quelli di Nick Fury e Cobie Smulders in quelli di Maria Hill.

Le riprese del film sono durate circa tre mesi, e nella maggior parte delle foto circolate in rete abbiamo visto Peter Parker alle prese con Michelle. Naturalmente il film vedrà tornare anche Flash Thompson (Tony Revolori) e Ned Leeds (Jacob Batalon), gli altri compagni di scuola di Peter. Ma cosa conosciamo realmente della trama e quali teorie circolano intorno al nuovo titolo dei Marvel Studios?

Per quanto riguarda le novità del sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una versione rimodellata di quella di Iron Spider vista in Avengers: Infinity War. Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera, con degli occhiali al posto delle orbite bianche, come da tradizione, questo perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno di una nuova maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta su Titano, durante il confronto con Thanos e prima della sua disintegrazione.

Fonte: Cinemablend

Mine vaganti: 10 cose che non sai sul film

Mine vaganti: 10 cose che non sai sul film

Mine vaganti è un film di Ferzan Ozpetek del 2010 che ha conquistato critica e pubblico grazie alla tematiche affrontate e al talento degli interpreti. Non solo apprezzato in Italia, questo film ha avuto ampi consensi anche all’estero, tanto da vincere numerosi premi sia italiani che internazionali. Ecco, allora, dieci cose da sapere su Mine vaganti.

Mine vaganti film

mine vaganti

1. Ha vinto 4 Globi d’oro. Questo film è riuscito a portarsi a casa ben quattro premi della stampa internazionale, vincendo quelli per il Miglior Film, Miglior Sceneggiatura, Migliore Fotografia e Attrice Rivelazione a Nicole Grimaudo.

2. È un film molto personale. Lo stesso regista del film, Ferzan Ozpetek, ha definito questo film come molto personale. Oltre al fatto di averlo ambientato a Lecce, luogo che ricorda Istanbul, Mine Vaganti è stato dedicato al padre e rappresenta l’esigenza di ripensare al quel rapporto che esisteva tra il regista e i suoi genitori.

3. Ritornano i temi cari al regista. In questo film, inevitabilmente ritornano quei temi che hanno sempre caratterizzato i film di Ozpetek. Tematiche come l’amore, la felicità, la morte e il perdono si evolvono e creano sempre degli sconvolgimenti nella narrazione, così come nella vita reale. Un film che si posiziona a metà tra un dramma e la commedia, in cui si ride di cose che non piacciono.

Mine vaganti streaming

4. Il film è disponibile in streaming digitale. Chi volesse rivedere Mine vaganti, o scoprirlo per la prima volta, è possibile farlo grazie alla sua presenza sulle varie piattaforme di streaming digitale legale come Google Play e iTunes.

Mine vaganti cast

mine vaganti

5. Elena Sofia Ricci si è dovuta imbruttire. L’attrice ha espresso di sentirsi onorata nell’interpretare il personaggio che unisce le tre zie della vita reale del regista. Tuttavia, per interpretare il zia Luciana ci sono volute due ore di trucco tutti i giorni.

6. Ennio Fantastichini non condivideva nulla con il suo personaggio. Durante il momento di presentazione del film alla stampa nel 2010, l’attore ha ammesso di sentirsi molto lontano dal suo Vincenzo e di non condividere l’atteggiamento morale di un paese che tanto amava, oltre che rifiutare l’utilizzo del termine omosessuale in quanto possiede, in maniera intrinseca, una connotazione razzista.

7. Riccardo Scamarcio voleva dare empatia al suo personaggio. L’attore ha rivelato di aver avuto paura che il suo Tommaso non fosse capito, che il pubblico non riuscisse ad entrare in empatia con lui. Perciò, per dare vita al personaggio, ha dovuto lavorare sulla sua passività e sul suo non reagire alle situazioni.

Mine vaganti frasi

8. Un film fatto di frasi indimenticabili. Mine vaganti non poteva non essere un film generatore di frasi memorabili e atte a rimanere nella memoria collettiva. Ecco qualche esempio:

  • Gli amori impossibili non finiscono mai. Sono quelli che durano per sempre. (La nonna)
  • Non devi aver paura di lasciare, perché quello che conta non ti lascia mai. (Tommaso)
  • Tommaso, sei stato bravo a resistere. Fai così. Sbaglia sempre per conto tuo. (La nonna)
  • Tommaso, se uno fa sempre quello che gli chiedono gli altri, non vale la pena di vivere. (La nonna)
  • È più faticoso stare zitti che dire quello che si pensa. (zia Luciana)
  • Invece è vero, sono strana. Non riesco ad avvicinarmi agli altri, tengo tutto a distanza e poi sono piena di fissazioni e di manie. (Alba)

Mine vaganti trama

9. Andare dove porta il cuore. Il film si apre facendo conoscere al pubblico la figura di Tommaso che torna a casa, nel suo Salento, perché si è finalmente deciso, anche grazie al consiglio della nonna, di combattere per le proprie scelte, anche a costo di scontrarsi con la sua famiglia. Una famiglia stravagante e numerosa, proprietaria di un pastificio in Puglia, di buon cuore ma ristretta dalle convenzioni.

10. Un film ricco di colpi di scena. Sebbene Tommaso sia mosso da buone intenzione, sarà suo fratello che anticipa i motivi tale per cui egli sia tornato in Puglia. Una serie di segreti e colpi scena faranno in modo che il protagonista si trovi nella condizione di rimanere l’unico uomo di famiglia a gestire il pastificio, riuscendo a svolgere l’attività anche grazie alla sua amicizia con la giovane Alba.

Avengers: Endgame potrebbe fornire le prove che Tony è stato adottato

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Quando Tony Stark diventò Iron Man nel MCU, lo fece nel nome di suo padre, in nome di un’industria che poteva essere diversa rispetto all’apparenza, in modo da non meritare il titolo di “mercante di morte”. In Avengers: Endgame, grazie al viaggio nel tempo, abbiamo visto Tony incontrare il padre Howard Stark e, inconsapevolmente per il secondo, sistemare qualcosa che nel loro rapporto era andato storto. Tuttavia, da quella scena si potrebbe anche dedurre che Tony è in realtà stato adottato e non è figlio biologico di Howard e Mary Stark.

La paternità, biologica e non, è un tema fondamentale per il film dei Fratelli Russo, e nel caso di Howard e Tony Stark, assume il duplice ruolo di paternità riferita a invenzioni e paternità dei figli veri e propri, Tony e Morgan, rispettivamente. Ma una battuta, nel film, fa pensare che Tony, in realtà, sia stato adottato, proprio come accade nei fumetti! Vediamo perché.

PERCHÉ AVENGERS: ENDGAME TORNA AL 1970

Sappiamo, grazie al file di Tony Stark che vediamo in Iron Man 2, che l’eroe è nato il 29 maggio 1970. Tornando indietro al suo anno di nascita, Tony sa esattamente che in quel momento in quel posto c’erano sia Hank Pym che il Tesseract. La scelta del posto è abbastanza semplice da comprendere: Camp Lehigh, il luogo di nascita dello S.H.I.E.L.D. che Steve e Natasha visitano in Captain America: The Winter Soldier. Ma la data è ciò che suscita curiosità, infatti Steve non è convinto quando Tony dice che ha un’idea “esatta” del giorno a cui devono ritornare. Quando partono dal 2012 durante la Battaglia di New York per tornare ancora più indietro nel tempo, Tony spiega: “So per certo che erano lì e so come lo so”.

In realtà non ci viene data nessuna spiegazione in merito a come Tony sa quello che sa, ma il suo incontro con suo padre ci dà una probabile spiegazione. E lancia anche un indizio importante sul fatto che la data di nascita di Tony potrebbe non essere quella che lui crede.

AVENGERS: ENDGAME FA DEI RIFERIMENTI AL COMPLEANNO DI TONY

Sarebbe stato abbastanza semplice dire che studiando il lavoro di suo padre sul Tesseract, Tony aveva notato che ci lavorava a Lehigh nei mesi precedenti la sua nascita, o precisamente intorno al 7 aprile 1970. Ha anche senso che, se Howard avesse lavorato con Hank Pym poco prima della nascita di Tony, sarebbe venuto fuori nel corso del MCU, e le due cose potevano essere collegate per offrire alla coerenza dell’Universo condiviso un’ipotesi plausibile. Col senno di poi, sembra strano che gli sceneggiatori di Endgame non abbiano fatto in modo che Tony tornasse al suo vero compleanno – un modo più netto per spiegare come “sa quello che sa”. Ma il film potrebbe affrontare quell’esatta contraddizione quando Tony e Howard si incontrano davvero.

I fan ricorderanno per lo più le sagge parole pronunciate dai due Stark quando si separano, ma il momento chiave arriva prima, quando la coppia sale sull’ascensore di Camp Lehigh. Tony chiede informazioni su “fiori e crauti” che Howard sta portando, suggerendo che ha “un appuntamento romantico”. Howard spiega rivelando che “Mia moglie se lo aspetta… troppo tempo in ufficio”. La rivelazione non è il desiderio di Maria Stark… ma la reazione di Tony.

Con gli occhi spalancati, congelati in un istante, Tony chiede immediatamente a Howard – senza il minimo accenno di conversazione casuale – “quanto manca” a sua madre. Howard non dà una risposta esatta, ma qui è la domanda ad essere importante. Perché Tony dovrebbe chiedere quanto manca a Maria? E perché sarebbe sorpreso di sapere che suo padre le sta portando i fiori e i crauti il ​​7 aprile, sette settimane prima che lui nascesse? Qualunque sia la teoria, non ha alcun senso che l’improvvisa confusione e le domande di Tony siano dovute al fatto che “non si rende conto” che è tornato indietro un mese prima della sua nascita. Sono i fiori e il cibo a stordire Tony, e lo spingono a verificare quanto manca al parto.

Ci stanno dicendo che Howard che compra fiori per Maria è un gesto insolito? O che lo faceva di frequente? Maria era in ospedale prima del parto? Beh, in realtà… questo si adatterebbe alle risposte un po’ fredde di Howard fino ad ora, magari l’uomo è preoccupato. Ma potrebbe esserci un’altra spiegazione, il che spiegherebbe perché l’Howard del 1970 è molto più affettuoso di colui che ha effettivamente poi cresciuto Tony… e perché le date che circondano la sua nascita lasciano Tony interdetto.

TONY STARK È STATO ADOTTATO (COME I FUMETTI)?

Tutte queste domande trovano una risposta plausibile soltanto se si accetta che Tony Stark è stato adottato da sempre, così come accade nei fumetti Marvel. Dopo che il loro figlio biologico nacque con una malattia terribile e degenerativa, gli Stark adottarono un altro figlio, Tony, e lo allevarono senza mai dirgli la verità. La trama è stata rivelata nei fumetti di Kieron Gillen del 2013, con l’adozione e la “sostituzione” di una trama aliena più ampia. Ovviamente, la trama del fumetto non poteva essere proposta integralmente nei film, ma Tony può comunque essere stato adottato dopo che il primo bambino di Stark è morto appena nato.

Confrontando Endgame con i precedenti film Marvel, un riferimento alla data di nascita di Tony che non corrisponde alla gravidanza di Maria è esattamente il tipo di cosa che i fan dei fumetti notano. Per quelli che sanno che la data di nascita di Tony non corrisponderebbe alla gravidanza di Maria, è un suggerimento interno accattivante. Non solo per la confusa scoperta di Tony della sua vera parentela, ma anche per un fratello Stark potenzialmente vivo e vegeto nel MCU.

I fan probabilmente non dovrebbero aspettarsi l’apparizione di Arno Stark, il fratello brillante di Tony nel nuovo universo cinematografico Marvel. Ma il potenziale esiste e la Marvel ha già trasformato piccoli suggerimenti e semi sparsi in futuri eventi per il MCU. A prescindere dal risultato, i fan potranno per sempre godere di questa scena Endgame – non solo per la riunione tra Tony e Howard, ma anche per il sottile suggerimento che l’adozione di Tony nei fumetti sia stata onorata, indipendentemente dal fatto che il pubblico lo abbia capito o meno.

Piccole Donne: le prime immagini ufficiali del film di Greta Gerwig

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Vanity Fair ha pubblicato in esclusiva le prime immagini ufficiali di Piccole Donne, nuovo adattamento dell’omonimo romanzo di Louisa May Alcott scritto e diretto da Greta Gerwig che arriverà in sala il 25 dicembre 2019.

Nel cast figurano Emma Watson, che sarà Meg March, mentre le altre sorelle sono state interpretate da Saoirse Ronan (Jo), Florence Pugh (Amy) e Eliza Scanlen (Beth).

Con loro, in scena, anche Meryl Streep nei panni di zia March, Timothee Chalamet in quelli di Theodore “Laurie” Lawrence e Laura Dern che sarà invece Marmee March. James Norton, Bob Odenkirk, Chris Cooper, Louis Garrel Abby Quinn completano il cast.

È come se fosse la mia autobiografia”, ha dichiarato la Gerwig a Vanity Fair. “Succede quando vivi attraverso un libro e quello diventa il paesaggio della tua vita interiore. Diventa parte di te, in un modo profondo.

La pellicola è prodotta dalla Sony, che aveva già scelto la Gerwig come sceneggiatrice e che ha deciso di affidarle anche la regia dopo il successo di Lady Bird.

Il primo romanzo di Piccole Donne racconta la storia delle quattro sorelle March – Meg, Jo, Beth e Amy Alcott. Loro padre è un sacerdote partito per il fronte come cappellano durante la Guerra di Secessione americana, lasciando a casa le figlie e la moglie a cura della casa. Le ragazze, con i loro pregi e i loro difetti, pur essendo povere e con i problemi tipici dell’adolescenza, imparano a crescere e diventare ragazze responsabili e pronte a difendersi da qualsiasi vicissitudine.

Uno degli ultimi adattamenti dal romanzo era stato firmato da Gillian Armstrong e vantava un cast di attori e attrici di grande rilievo, con Winona Ryder, Susan Sarandon, Claire Danes Kirsten Dunst, ma anche Christian Bale e Gabriel Burne.

Fonte: Vanity Fair

Avengers: Endgame torna nelle sale americane con una scena post-credits

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Il titolo, per quanto inaspettato, non mente: i Marvel Studios sono pronti a tornare in sala con un’edizione “aggiornata” di Avengers: Endgame e destinata unicamente alle sale americane. Cosa la rende diversa da quella vista nei cinema ad aprile? Una misteriosa scena post-credits inserita alla fine del film, e a confermarlo è stato Kevin Feige nelle ultime ore durante il tour promozionale di Spider-Man: Far From Home.

Endgame tornerà il 28 giugno. Non si tratta di una extended cut, ma di una versione per il grande schermo con alcune novità dopo i titoli di coda. Se rimarrete fino alla fine, vedrete una scena eliminata, un piccolo omaggio e alcune sorprese.

Ovviamente si attendono ulteriori aggiornamenti in merito, e la speranza è che questi contenuti arrivino anche da noi in Europa. Forse si tratta di una strategia di marketing per pubblicizzare il sequel di Spider-Man sfruttando l’ondata positiva del precedente cinecomic? Che ne pensate?

Avengers: Endgame, 10 scene da rivedere all’infinito

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Avengers: Endgame è arrivato nelle nostre sale lo scorso 24 aprile.

Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris HemsworthMark RuffaloChris EvansScarlett JohanssonBenedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom HollandChadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

Avengers: Endgame, tutte le scene tagliate dal film

Fonte: Screenrant

Sophie Turner è disposta a interpretare Boy George in un biopic

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Calato il sipario su Game of Thrones e il franchise di X-Men, Sophie Turner è pronta ad affrontare le sfide di una carriera sempre più in ascesa provando ad eguagliare quanto fatto finora con i personaggi di Sansa Stark e Jean Grey. E se il prossimo ruolo fosse stato già suggerito da una star della musica mondiale, la cui vita sarà presto tradotta sul grande schermo in un film?

Ospite del programma radiofonico australiano Nova’s Fitzy e Wippa, il frontman dei Culture Club Boy George ha infatti rivelato la sua profonda ammirazione per la star britannica spiegando che sarebbe perfetta per interpretare se stesso da giovane:

Ho ricevuto alcuni suggerimenti davvero interessanti, e tra questi il migliore era Sophie Turner. Le persone diranno che una donna non può interpretare me stesso, ma sapete cosa? Quando avevo diciassette anni, mi sarebbe piaciuto essere come lei“.

Tempestiva è arrivata la replica dell’attrice, che si è detta assolutamente disponibile. Qualche studio cinematografico o produttore avrà preso nota?

Vi ricordiamo che il progetto, annunciato lo scorso maggio, vedrà alla regia Sacha Gervasi (Hitchcock, November Criminals), che curerà anche la sceneggiatura, e proverà a sfruttare l’ondata positiva dei biopic musicali lanciata da Rocketman e Bohemian Rhapsody.

https://twitter.com/SophieT/status/1140653330613637120?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1140653330613637120&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fsophie-turner-boy-george-biopic%2F

Sophie Turner è ora nelle sale con X-Men: Dark Phoenix, apostrofato dal regista Simon Kinberg come l’inizio di un nuovo capitolo per la serie di film di X-Men.

Nel cast tornano James McAvoy, Sophie Turner, Jennifer Lawrence, Nicholas Hoult e Michael Fassbender. La new entry del cast è Jessica Chastain, nei panni di un aliena misteriosa che prenderà il controllo della Fenice.

“Lo vedo come un nuovo capitolo. Lo vedo come qualcosa che prende il franchise e lo lancia in una direzione diversa con toni diversi. E questo non significa che il prossimo avrà lo stesso tono, significa solo che il prossimo può avere un tono diverso. Penso che per molti anni, gli X-Men di Bryan [Singer] abbiano davvero trasformato il genere dei supereroi nel 2000 o 2001 quando è uscito il primo. Questo arriva quasi 20 anni dopo. È molto tempo fa. E a quel tempo, i film sui supereroi non erano molto popolari, in realtà. C’erano stati alcuni fallimenti a metà degli anni ’90, e non c’erano stati molti film sui supereroi,  e in quel periodo l’approccio sugli X-Men era davvero rivoluzionario.”

Fonte: Vogue

10 attori che sono “quasi” entrati nel MCU nella Fase 2

10 attori che sono “quasi” entrati nel MCU nella Fase 2

Oggi interpretare un supereroe Marvel è diventato un grande privilegio, oltre che un’immensa responsabilità nei confronti del pubblico (specialmente dei fan dei fumetti); tuttavia non tutti gli attori a cui è stata offerta la possibilità di farlo si sono comportati nella stessa maniera. Alcuni di loro hanno deciso di rifiutare per motivi professionali, altri per ragioni legate ai propri gusti o scelte di carriera. Ma quali sono i più celebri fra questi?

Ecco di seguito 10 attori che sono “quasi” entrati nel MCU nella Fase 2:

Joseph Gordon-Levitt (Star-Lord)

Joseph Gordon-LevittTutti abbiamo amato lo Star-Lord interpretato da Chris Pratt nei due Guardiani della Galassia e in Avengers: Infinity War, tuttavia l’attore non era la prima scelta dei Marvel Studios all’epoca dei casting ma Joseph Gordon-Levitt.

L’attore di The Dark Knight Rises avrebbe inizialmente mostrato un interessamento al ruolo, salvo poi rifiutare per gettarsi in un altro progetto, ovvero Sin City: A Dame to Kill ForOvviamente il pubblico lo ricorda nei panni di John Blake nel capitolo conclusivo della trilogia sul cavaliere oscuro di Christopher Nolan.

Nikolaj Coster-Waldau (Crossbones)

Nikolaj Coster-Waldau Il Trono di SpadePer il pubblico Nikolaj Coster-Waldau resterà per sempre il Jaime Lannister della serie Game of Thrones, ma sappiamo grazie a varie indiscrezioni che anni fa i Marvel Studios avevano considerato l’attore per il ruolo di Crossbones nel franchise di Captain America.

La battaglia ha visto trionfare Frank Grillo e gli altri nomi in lizza erano Josh Holloway e Kevin Durant.

Michael B. Jordan (Falcon)

Michael B. Jordan
Michael B. Jordan

Oggi Michael B. Jordan è uno degli attori più desiderati a Hollywood e ha preso parte a diversi blockbuster di successo come Creed o Black Panther. Ma prima di calarsi nei panni di Killmonger, e di diventare il volto della Torcia Umana nel reboot di Fantastici Quattro, aveva sostenuto il provino per il ruolo di Falcon in The Winter Soldier.

Jessica Chastain (Wasp)

Jessica Chastain
Foto di Luigi de Pompeis © Cinefilos.it

Co-protagonista nel primo Ant-Man, Hope van Dyne ha avuto un ruolo d’eccezione al fianco di Scott Lang in Ant-Man and The Wasp interpretata ancora una volta da Evangeline Lilly.

Tuttavia al suo posto avrebbe potuto esserci nientemeno che Jessica Chastain, scritturata quando a dirigere il film c’era ancora Edgar Wright (ovvero nel 2013). L’attrice sembrava intenzionata a partecipare, ma l’addio del regista al progetto la spinse a rinunciare.

Alison Brie (Sharon Carter)

alison-brie-filmPrima di addentrarsi nel magico mondo Marvel, i fratelli Russo hanno lavorato in veste di registi e produttori della serie televisiva Community e come omaggio ai fan sono riusciti a portare molti degli attori nei loro film diretti per il MCU grazie ai cameo.

Ma a quanto pare Alison Brie avrebbe potuto interpretare molto più che una semplice comparsa: Sharon Carter, il personaggio presentato in The Winter Soldier e poi affidato a Emily VanCamp.

Alec Baldwin

Alec Baldwin Alec e William BaldwinAlec Baldwin è uno degli interpreti più versatili in circolazione, capace di passare facilmente dalla commedia al dramma. Ma qual è stato il suo rapporto con il MCU? Secondo diversi rumor sarebbe potuto diventare uno dei villain della Fase 2, forse Alexander Pierce in Captain America: The Winter Soldier, ma il casting non fu mai rivelato.

Mads Mikkelsen (Malekith)

mads mikkelsenMads Mikkelsen è uno degli attori più iconici della nuova Hollywood e sembra perfetto per interpretare qualsiasi villain. Come in Casino Royale, Hannibal e Doctor Strange, ma non tutti sanno che la star avrebbe potuto calarsi nei panni di un altro personaggio – sempre del MCU – in Thor: The Dark World.

Mikkelsen infatti è stato ad un passo dall’ottenere il ruolo di Malekith, il capo degli Elfi Oscuri, tuttavia la sovrapposizione di impegni e le riprese della serie Hannibal non hanno permesso che ciò accadesse.

Jordan Peele

usPrima di passare dietro la macchina da presa dirigendo acclamati horror come Get Out e Noi, Jordan Peele lavorava come attore comico a Hollywood e si era fatto notare grazie al suo spettacolo di sketch intitolato Key & Peele.

A quanto pare però, i Marvel Studios avrebbero voluto ingaggiare Peele per un ruolo mai rivelato di Ant-Man nella versione di Edgar Wright mai portata sul grande schermo. Probabilmente il personaggio avrebbe fatto parte della squadra di Scott Lang, ma non ne abbiamo la certezza.

Jason Momoa (Drax)

Jason Momoa
Jason Momoa in Game of Thrones – © HBO

Prima di scegliere Dave Bautista per il personaggio di Drax in Guardiani della Galassia, Jason Momoa era il nome in cima alla lista dei possibili attori.

Tuttavia Momoa decise di declinare l’offerta perché pensava che il ruolo fosse fin troppo simile ad altri interpretati di recente. Qualche anno dopo sarebbe diventato Aquaman per la DC Films.

Saoirse Ronan (Scarlet Witch)

saoirse ronanElizabeth Olsen non era esattamente ciò che i fan si aspettavano per il casting di Scarlet Witch, eppure l’attrice è riuscita a sorprendere tutti grazie alla sua intensa interpretazione. Ma la prima scelta di Joss Whedon per Avengers: Age of Ultron era Saoirse Ronan, l’irlandese all’epoca nota per Espiazione e Hanna.

A quanto pare sembrava interessata al ruolo, come testimoniano diverse interviste, anche se poi decise di declinare l’offerta per non impegnarsi in un franchise a lungo termine. Per lo stesso motivo rifiutò anche il ruolo di Jean Grey in X-Men: Apocalisse.

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Fonte: Screenrant

MCU: i 10 personaggi maggiormente cambiati nel corso dei film

MCU: i 10 personaggi maggiormente cambiati nel corso dei film

Negli ultimi undici anni di MCU abbiamo visto cambiare non soltanto l’aspetto dei costumi indossati dai supereroi, ma anche le loro personalità e il modo in cui hanno reagito alle varie esperienze della vita. Così facendo il Tony Stark del film del 2008 non è lo stesso ammirato sul finale di Avengers: Endgame, come il Thor shakespeariano del 2011 sembra ormai un ricordo lontano se paragonato alla versione depressa e sovrappeso del 2019.

Ma quali sono allora i personaggi ad aver subito i maggiori cambiamenti nel corso dell’universo cinematografico Marvel?

Captain America

Oggi è considerato uno dei Vendicatori più forti e carismatici, ma lo stesso si poteva affermare qualche anno fa? Captain America ha iniziato il suo viaggio nel MCU in sordina, faticando ad emergere nel gruppo ma riscattandosi nel corso dei vari film fino a Endgame, dove è riuscito a realizzare uno dei sogni dei fan: impugnare il Mjolnir diventando così l’eroe degno che tutti si aspettavano.

E che dire invece del viaggio intimo alla ricerca della propria identità? Steve Rogers ha ricostruito un’immagine di sé che forse non gli apparteneva, diventando la bandiera di un paese e la difesa migliore che la Terra potesse avere. Tutte imprese ripagate fortunatamente con quell’ultimo ballo stretto all’amore della sua vita Peggy Carter…

Frigga

Uno dei personaggi più trascurati del MCU si è rivelato fondamentale per la crescita personale di Thor: parliamo ovviamente della regina Frigga, che abbiamo incontrato per l’ultima volta nel ritorno al passato di Avengers: Endgame prima della sua morte.

La sovrana di Asgard è sempre stata tenera con il Dio del Tuono e con il suo fratello adottivo Loki, disposta a perdonargli tutti errori commessi tenendo a freno la rabbia di Odino, ma quanto fosse gentile, amorevole e positiva è un aspetto rimasto implicito fino ad oggi. Grazie al film invece il vero carattere di Frigga è venuto alla luce rivelando un personaggio meraviglioso sotto ogni punto di vista.

Howard Stark

Il MCU ci ha offerto due diverse versioni di Howard Stark, quella giovane interpretata da Dominic Cooper spiritosa e presuntuosa, e quella matura di John Slattery, più severa e rigida nei confronti di Tony. Ma è soltanto grazie ai viaggi nel tempo di Endgame che abbiamo compreso quanto profondo sia stato il rapporto tra i personaggi, anche se complicato, e che in fondo questa dinamica padre-figlio non è poi così diversa dalle realtà quotidiane.

Il bello è stato assistere a questo cambiamento sotto traccia nel corso degli anni attraverso il modo in cui Tony è diventato un uomo migliore, grazie agli insegnamenti di Howard e all’amore di Pepper Potts.

Vedova Nera

vedova nera

Vedova Nera ha raggiunto il culmine del suo arco narrativo in Avengers: Endgame, sacrificando se stessa per un bene comune; lei che aveva iniziato questo viaggio come spia riluttante all’interno di un team che è diventata la sua famiglia e che si è ritrovata a mettere gli altri davanti ai suoi stessi bisogni.

Nel MCU non poteva esserci conclusione migliore per l’eroina di Scarlett Johansson, passata dalle seconde linee ad una posizione di leader, proteggendo il mondo e guidando la nuova squadra formata da Rocket Racoon, War Machine, Okoye e Captain Marvel. Potrebbe pure essere morta, ma non verrà mai dimenticata…e noi non vediamo l’ora di ritrovarla nel film solista il prossimo anno!

Thanos

In Avengers: Infinity War ritroviamo finalmente Thanos dopo i vari accenni nei film precedenti e l’immagine proposta dai Marvel Studios è quella di una macchina da guerra spietata e determinata a realizzare il suo obiettivo.

In Endgame però abbiamo assistito alla crisi del Titano Pazzo, o meglio, alla sua decostruzione che l’ha privato dei suoi poteri e della sua sicurezza. Più scaltro e disperato che mai affronta i Vendicatori in un atto finale dai risvolti tragici: ecco allora che la natura assetata di sangue deve inchinarsi alla nobiltà d’animo di Tony Stark che schiocca le dita.

Cassie Lang

Sempre a proposito di salti temporali, uno dei personaggi che riusciamo a vedere in più versioni è Cassie Lang, la figlia sopravvissuta allo schiocco di Ant-Man che l’eroe incontra dopo esser tornato dal Regno Quantico.

L’avevamo lasciata piccolissima nel franchise e ora la ritroviamo adolescente, forse pronta ad assumere un ruolo da protagonista all’interno del MCU come membro dei Giovani Vendicatori…

Iron Man

iron robert downey jr.

Tra tutti i personaggi citati, Tony Stark è forse quello ad aver subito maggiori sconvolgimenti del suo carattere. Inizia il suo percorso in modo arrogante, sicuro di sé e carismatico, innegabilmente affascinante ma contraddittorio, ma vederlo crescere negli anni e diventare prima compagno, poi eroe e infine padre di Morgan è stata la più grande soddisfazione.

Tony ha letteralmente scelto di sacrificarsi per l’universo in Endgame, e per arrivare a quel gesto è passato attraverso varie prove di vita: dedicando più tempo a Pepper, istruendo sotto la sua ala Peter Parker e trasformandosi in un esempio per i colleghi Avengers.

Nebula

Nebula ha sempre avuto un carattere alquanto spigoloso, e la sua lealtà nei confronti di Thanos si è fatta strada nel corso del MCU come vera motivazione. Tuttavia gli sceneggiatori sono stati abili nel rendere questo personaggio aperto al cambiamento che nascondeva al suo interno un cuore molto più caldo e gentile di quanto pensavamo.

Prima fa pace con sua sorella Gamora e si unisce ai Guardiani della Galassia, poi contribuisce alla missione dei Vendicatori viaggiando nel tempo per recuperare le gemme dell’infinito; chiudendo in bellezza nella battaglia finale di Endgame in cui si schiera con tutte le eroine Marvel.

Hulk

Non poteva mancare in questa lista Bruce Banner, da sempre in lotta con il suo alter ego verde Hulk. Per due anni l’eroe ha dovuto convivere con l’incapacità di tornare nella forma umana, e l’incontro con Thanos all’inizio Avengers: Infinity War ha rappresentato un trauma così grande da non permettergli di trasformarsi nel gigante di giada.

Solo in Endgame abbiamo assistito alla combinazione perfetta: Smart Hulk. Tutta l’intelligenza di Banner mescolata sapientemente alla forza brutale del mostro. E chissà se il futuro non ci riserverà altre sorprese in merito…

Thor

avengers endgame
Photo: Film Frame..©Marvel Studios 2019

Introdotto nel 2011 nel MCU grazie all’adattamento shakespeariano di Kenneth Branagh, Thor è uno dei pochi personaggi dell’universo Marvel ad aver subito un vero e proprio “riavvio”, ribaltando così l’impressione del pubblico e donando nuova linfa ad un arco narrativo che sembrava essersi piegato dopo The Dark World.

È stato infatti Ragnarok, e la mano di Taika Waititi, a mettere tutto in discussione, portando il Dio del Tuono verso il territorio della commedia poi calcato anche dagli sceneggiatori di Infinity War e Endgame.

Leggi anche – MCU: i 10 personaggi più “sprecati” del franchise

Fonte: Screenrant

Marvel Studios: confermato il panel alla San Diego Comic-Con

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Marvel Studios: confermato il panel alla San Diego Comic-Con

A partire dal 10 luglio, Spider-Man: Far From Home chiuderà la Fase 3 del Marvel Cinematic Universe, e i Marvel Studios avranno davanti un’enorme spazio bianco da riempire con un nuovo progetto cinematografico a lunga scadenza, che possa almeno eguagliare in qualità e pianificazione gli ultimi undici anni (che poi sono anche i primi della sua produzione) di lavoro.

I piani futuri per il Marvel Cinematic Universe potrebbero presto essere svelati, visto che i Marvel Studios stanno pianificando di tornare al Comic-Con di San Diego, il prossimo luglio. Lo Studio ha infatti annunciato che dopo un anno di assenza tornerà a partecipare alla Convention con un panel nel padiglione H.

Negli anni passati, il capo dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha affermato che le decisioni di mancare alla convention erano giustificate dal fatto che lo studio non aveva abbastanza progetti o materiale da mostrare i fan.

Secondo Deadline, i Marvel Studios terranno un panel al SDCC 2019. Non ci sono per ora informazioni su chi sarà presente, quali tipi di annunci saranno fatti, o anche quando si svolgerà. Tuttavia, la storia di SDCC indica che la Marvel ottiene in genere il panel di primo piano nella giornata del sabato. Potrebbe essere questo il momento in cui Feige annuncia la Fase 4 del MCU, ancora sotto stretto riserbo.

Il panel MCU si svolgerà sulla scia di Spider-Man: Far from Home – l’ultimo film della Fase 3 – che uscirà all’inizio di luglio. Il tempismo sembra perfetto e la visione del film potrebbe essere fondamentale per gli annunci che verranno fatti. Plausibilmente, la Marvel potrebbe anche mostrare dei contenuti dal film su Vedova Nera, che è attualmente in fase di riprese.

Ghostbusters 3: il film sarà “profondamente” collegato al primo capitolo

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Dan Aykroyd torna a parlare di Ghostbusters 3 e lo fa in una breve intervista con Gamespot, rivelando qualche dettaglio sul terzo capitolo del franchise le cui riprese partiranno a breve e che vedrà alla regia Jason Reitman (figlio di Ivan, autore dei primi due film). L’attore, come confermato di recente, tornerà nei panni di Raymond “Ray” Stantz insieme a Bill Murray e Sigourney Weaver.

Jason è venuto da me con questa idea, ed era così buona da far capire a tutti che dovevano realizzarla subito. Inoltre il film sarà profondamente collegato al primo capitolo, meglio di ogni altra cosa” ha raccontato Aykroyd, che figura tra i produttori di Ghostbusters 3.

“Al tempo stesso è una storia molto diversa dai precedenti film. In questo vedremo una nuova generazione e una nuova direzione calda, sentita e, addirittura, abbastanza spaventosa quando affronta determinate tematiche“.

Vi ricordiamo che le riprese di Ghostbusters 3, che ha “Rust City” come titolo di lavorazione, inizieranno il 25 Giugno a Calgary e proseguiranno per circa 15 settimane. La produzione non ha diffuso ulteriori informazioni sulla pellicola, che come saprete sarà il sequel diretto dei due Ghostbusters diretti da Ivan Reitman senza nessun collegamento con il reboot al femminile di Paul Feig del 2016.

Ghostbusters 3: il primo teaser trailer è già qui!

Nei giorni scorsi Reitman aveva definito il progetto come “una lettera d’amore ai fan, che sinceramente, fino a qualche tempo, fa non credevo fosse possibile…d’altronde ero solo un ragazzo che girava pellicole indipendenti per il Sundance. E poi è arrivato questo personaggio, una ragazzina di dodici anni. Non sapevo chi fosse, o perché mi fosse saltata in testa, ma l’ho vista con un pacchetto di protoni e la storia ha cominciato a formarsi“.

La trama del film dovrebbe ruotare attorno alle vicende della giovane protagonista interpretata da Mckenna Grace, e della sua famiglia formata dalla madre (Carrie Coon) e dal fratello (Finn Wolfhard).

Abbiamo contattato tutti gli attori del cast originale, la troupe, insomma le persone che hanno contribuito a realizzare Ghostbusters, proprio per conservare lo spirito della saga.” ha spiegato il regista. “Non posso dirvi niente, tranne che sarà una storia nuova, con nuovi personaggi e una nuova location. Spero solo che i fan li amino quanto me, perché sono straordinari, e non vedo l’ora di presentarveli“.

Fonte: Gamespot

Spider-Man: Far From Home, Mysterio arruolato negli Avengers?

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Spider-Man: Far From Home, Mysterio arruolato negli Avengers?

È stato diffuso un nuovo spot tv di Spider-Man: Far From Home, in cui sembra chiaro che anche Mysterio si unirà… agli Avengers! Nello spot capiamo che Nick Fury ha bisogno di un nuovo team e si rivolge all’Uomo Ragno per portare a casa la vittoria e salvare il mondo.

Peter, dal canto suo, non si sente pronto per una responsabilità così grande, visto che fino a questo momento è stato “soltanto” un aiutante. Chiede a Fury se non possono intervenire Thor, Doctor Strange o Captain Marvel, ma alla fine è lui che viene prescelto per salvare la situazione.

Quello che stupisce, è che ad un certo punto, Spider-Man dà a Mysterio il benvenuto nei…. Vendicatori! C’è da aspettarsi sicuramente qualche colpo di scena, visto che questo genere di film è noto per nascondere per bene i dettagli salienti della trama, intanto ecco lo spot:

https://twitter.com/TomHollandChina/status/1140930216904122368?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1140930216904122368&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fspider-man-far-home-mysterio-avengers%2F

Spider-Man: Far From Home, gli indizi sulla Fase 4 nella possibile scena mid credits

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Diretto ancora una volta da Jon Watts, Spider-Man: Far From Home è arrivato nelle nostre sale il 10 luglio. Confermati nel cast del film il protagonista Tom Holland nei panni di Peter Parker, Marisa Tomei in quelli di zia May e Zendaya in quelli di Michelle, Samuel L. Jackson in quelli di Nick Fury e Cobie Smulders in quelli di Maria Hill. Jake Gyllenhaal interpreterà invece Quentin Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti più noti dei fumetti su Spidey.

Di seguito la sinossi ufficiale: In seguito agli eventi di Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in tutto il continente.

Per quanto riguarda le novità del sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una versione rimodellata di quella di Iron Spider vista in Avengers: Infinity War. Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera, con degli occhiali al posto delle orbite bianche, come da tradizione, questo perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno di una nuova maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta su Titano, durante il confronto con Thanos e prima della sua disintegrazione.

Alien Covenant: 10 cose che non sai sul film

Alien Covenant: 10 cose che non sai sul film

Alien Covenant è il secondo capitolo della trilogia prequel di Alien, ennesimo lavoro portato avanti dall’ormai instancabile Ridley Scott. Questo film, che dovrebbe dare origine ad un ulteriore sequel, ha una grande impronta visiva, oltre che un indiscutibile cast stellare, confermando come non ci si riesca a stancare mai di una saga come quella di Alien. Ecco, allora, dieci cose da sapere su Alien Covenant.

Alien Covenant film

alien covenant

1. Il film si svolge diversi anni prima di Alien. Questo lungometraggio si svolgerebbe in un percorso temporale che inizia il 5 dicembre del 2104 e che terminerebbe alcune settimane dopo, nell’anno 2105. In sostanza, si svolgerebbe ben diciassette anni prima di Alien (1979) che ha luogo nel 2122.

2. Personaggi creati su sembianze umane. Il disegno degli Xenomorfi era basato su quello di un’ecorca (scultura di una figura umana con la pelle rimossa per mostra le muscolatura), mentre i suoi movimento erano basati su quelli di una mantide religiosa e di un babbuino.

3. Ci sono molti riferimenti a Blade Runner. La prima inquadratura del film è sull’occhio aperto di David che guarda direttamente in camera, esattamente come le inquadrature iniziali di Blade Runner e Blade Runner 2049.

Alien Covenant streaming

4. Il film è disponibile in streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere Alien: Covenant, è possibile farlo grazie alla sua presenza sulle varie piattaforme di streaming digitale come Chili, Google Play, Infinity, iTunes e Tim Vision.

Alien Covenant sequel

5. Non ci sono indicazioni su un possibile sequel in lavorazione. Fino all’uscita di Covenant, il regista aveva dichiarato di aver programmato un sequel, forse due. Tuttavia, non si è più sentita nessuna notizia a riguardo e pare che Alien: Awakening non abbia nessuna data di inizio produzione: ciò sarebbe dovuto al fatto che Covenant non avrebbe incassato quanto sperato.

Alien Covenant cast

alien covenant

6. Ezra Miller ha aiutato inconsapevolmente il film. L’acconciatura che Daniels (Katherine Waterson) ha fatto con questo film, è basata sulla parrucca indossata da Miller, suo co-protagonista in Animali fantastici e dove trovarli (2016). L’attore, infatti, ha contribuito a filmare il video delle audizioni della Waterston. Durante queste riprese ha notato la parrucca che indossava per il suo personaggio Credence, e gli ha chiesto se avrebbe potuto provarla, perché pensava che fosse cool. Ciò ha contribuito a fare in modo che l’attrice ottenesse il ruolo.

7. La pellicola ha segnato il ritorno di Guy Pearce. L’attore ha ripreso il ruolo di Peter Weyland nel prologo di apertura, segnando a prima apparizione di Pearce nella serie, interpretando il suo personaggio senza trucco per farlo sembrare più vecchio. L’attore era già stato scelto per Prometheus (2012) perché si cercava un attore che potesse interpretare Peter Weyland sia inversione anziana che in quella di mezza età. Alla fine, le scene con il personaggio giovane sono state tagliate e l’attore è apparso solo in quella della vecchiaia.

8. Ci sarebbe potuta essere Rebecca Ferguson. L’attrice era stata considerata per il ruolo di Daniels, ma ha rinunciato per realizzare Life, un altro film horror in tema Alien girato nello stesso anno.

Alien Covenant trama

9. Secondo episodio della trilogia prequel. Questo film è ambientato dieci anni dopo gli eventi narrati in Prometheus e racconta della missione di colonizzazione su larga scala del pianeta Origae-6 da parte dell’astronave Covenant. Qui si trovano duemila persone addormentate in maniera artificiale e su di loro veglia l’androide Walter.

10. Una missione pronta a deragliare. All’improvviso, l’esplosione di una stella fa sì che l’equipaggio, o quel che ne rimane, si trovi su un paradiso inesplorato, potenzialmente valido per ospitarli. Ma essi non potranno mai conoscere il pericolo che si nasconde dentro una carcasse di una nave aliena schiantata dove si trovano loro.

Fonte: IMDb

Ciak d’Oro 2019: assegnati i premi al cinema italiano

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Ciak d’Oro 2019: assegnati i premi al cinema italiano

È Paola Cortellesi, per la capacità di parlare al grande pubblico all’insegna della qualità, di utilizzare l’ironia pop per sottolineare i tic del nostro tempo, e per il coraggio di rimettersi in gioco tra grande e piccolo schermo, la vincitrice del SuperCiak d’Oro come protagonista del 2019.

I premi all’eccellenza del cinema italiano assegnati annualmente da Ciak, la rivista italiana del cinema, vengono assegnati stasera, per il terzo anno consecutivo, nel complesso monumentale della Link Campus University, ricco di storia, arte e cultura, ex residenza estiva di Papa Pio V e che oggi ospita un’università che fa dell’innovazione e della creatività i suoi tratti distintivi. A condurre la serata il giornalista Alessio Viola. Sarà anche l’occasione per presentare il nuovo direttore di Ciak, Flavio Natalia.

Dogman di Matteo Garrone conquista la giuria del pubblico e dei critici aggiudicandosi ben 6 Ciak d’Oro: Miglior Film, Miglior Attore non protagonista a Edoardo Pesce, Migliore sceneggiatura a Matteo Garrone, Massimo Gaudioso, Ugo Chiti; Miglior Montaggio a Marco Spoletini e Miglior Scenografia a Dimitri Capuani. La redazione di Ciak ha assegnato inoltre a Marcello Fonte il Ciak d’Oro come Personaggio più Sorprendente dell’anno per la sua interpretazione.

Il Ciak d’Oro per la Miglior Regia va a Mario Martone per “Capri-Revolution” e il Ciak d’Oro per la Migliore Attrice alla intensissima Marianna Fontana.

Riceve il Ciak d’Oro come Miglior Attore Alessandro Borghi, protagonista del film Sulla mia Pelle, diretto da Alessio Cremonini. Al regista va il Ciak d’Oro per l’Opera Prima. Il Ciak d’Oro al Miglior Produttore va a Luigi e Oliva Musini di Cinemaundici e Andrea Occhipinti di Lucky Red per “Sulla mia Pelle”.
Il Ciak d’Oro come Miglior Attrice non protagonista va a Marina Confalone per “Il Vizio della speranza”. Due Ciak d’Oro vanno a Enzo Avitabile che si aggiudica, sempre per “Il Vizio della speranza”, la Miglior Colonna Sonora e la Miglior Canzone originale, con A Speranza.

Tre Ciak d’Oro vanno anche a “La Paranza dei bambini”: a Daniele Ciprì per la Miglior Fotografia, a Emanuele Cicconi, Maximiliano Angelieri ed Enrico Medri per il Miglior Suono in presa diretta e al giovane Francesco Di Napoli quello come Rivelazione dell’anno assegnato dalla redazione.

Il Ciak d’Oro Bello & Invisibile, destinato alle pellicole meritevoli di attenzione ma trascurate al botteghino, votato dalla giuria dei 100 critici e giornalisti, va a Costanza Quatriglio per “Sembra mio figlio”.

Torna per il settimo anno Ciak Alice Giovani, il Ciak d’Oro speciale nato dalla collaborazione tra il mensile Ciak e Alice nella Città, sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma, che premia i film che si rivolgono ai ragazzi e raccontano il loro mondo. Quest’anno è assegnato a Manuel” di Dario Albertini. A “Suspiriail Ciak d’Oro per i Costumi a Giulia Piersanti e quello per il Miglior Manifesto. 

IL MECCANISMO DEI PREMI
I tre premi votati direttamente dal pubblico sono quelli al Miglior Film, Miglior Regista e Migliori Attori Protagonisti, senza vincoli di nomination, tra tutti i titoli italiani usciti in sala dal 1° maggio 2018 al 30 aprile 2019. I premi agli attori non protagonisti e alle categorie tecniche sono stati votati da una giuria di 100 giornalisti e critici di cinema, a partire dalle cinquine proposte dai giornalisti di Ciak.

I CIAK D’ORO DELLA REDAZIONE DI CIAK
Assegnati anche i Ciak d’Oro della redazione del mensile del cinema italiano: il Ciak d’Oro Classic alla carriera va a Nanni Moretti, che con il film documentario “Santiago, Italia” ha saputo illuminare una vicenda poco conosciuta della storia recente, civile e politica, del nostro Paese, tornando a frequentare il genere documentario 18 anni dopo “La cosa”.
Il Ciak d’Oro Colpo di Fulmine va a Valeria Golino per la regia di Euforia, in cui ha saputo mostrare il tramonto di ogni stereotipo sulla differenza di genere, raccontando magistralmente il rapporto, i sogni, le speranze infrante di due uomini, fratelli diversissimi e profondamente legati.

I Ciak d’Oro Rivelazione dell’Anno, per la categoria maschile e per quella femminile, vanno rispettivamente a Francesco di Napoli per La Paranza dei Bambini” e ad Alice Pagani per Loro” e Baby”.

Il Ciak d’Oro Speciale Serial Movie, che premia la miglior serie tv dell’anno, e che allarga lo sguardo alla serialità d’autore, va a Saverio Costanzo per L’Amica Geniale”, adattamento televisivo dell’omonima serie letteraria di Elena Ferrante, premiato sia dal pubblico, sia dalla critica, sia dal mercato internazionale.

Il Ciak d’Oro Coppia dell’Anno sullo schermo va a Fabio De Luigi e Valentina Lodovini per 10 giorni senza mamma”.
Il Ciak d’Oro speciale per la Migliore Performance italiana della stagione Natalizia va a Amici come prima, di Medusa film diretto da Christian De Sica, mentre quello per la Miglior Performance italiana di sempre nella stagione Pasquale va a Ma cosa ci dice il cervello, di Vision Distribution, diretto da Riccardo Milani. 
Un Ciak d’Oro Speciale è riservato a Domenico Procacci per i 30 anni di attività di Fandango, che hanno contribuito a rendere migliore il cinema italiano.

Per il primo anno un Ciak d’Oro viene assegnato per un film straniero. Va a 20th Century Fox Italia per Bohemian Rhapsodhy”, premiata per il Miglior Lancio Italiano di un blockbuster internazionale.

I Ciak d’Oro 2019 sono realizzati con la partecipazione di Acqua Minerale San Benedetto, Ancorotti Cosmetics, Damilano Barolo, Fabbroni, K-way, Pasta Rummo, Rue des Mille, azienda orafa di gioielli prêt-à-porte, Unopiù, con il supporto come sponsor tecnico di Glitter Make up by Kost. Per brindare ai vincitori, l’iconico champagne Moët & Chandon Impérial en magnum, che festeggia il 150esimo anniversario dalla sua creazione.

PREMI CIAK D’ORO

Questi i Ciak d’Oro 2019 secondo i lettori di Ciak e la giuria di critici e giornalisti cinematografici. I lettori hanno votato per Miglior film, Miglior regia, Miglior attore e attrice protagonista. Le altre categorie sono state votate dalla giuria professionale. Assegnati anche i premi speciali della redazione.

CIAK D’ORO MIGLIOR FILM
DOGMAN – Matteo Garrone

CIAK D’ORO MIGLIOR REGIA
MARIO MARTONE – Capri-Revolution

CIAK D’ORO MIGLIORE ATTORE PROTAGONISTA
ALESSANDRO BORGHI – Sulla mia Pelle

CIAK D’ORO MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA
MARIANNA FONTANA – Capri-Revolution

CIAK D’ORO MIGLIORE ATTORE NON PROTAGONISTA
EDOARDO PESCE – Dogman

CIAK D’ORO MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA
MARINA CONFALONE – Il Vizio della Speranza

CIAK D’ORO PREMIO MIGLIORE OPERA PRIMA
SULLA MIA PELLE – Alessio Cremonini

CIAK D’ORO MIGLIORE SCENEGGIATURA
MATTEO GARRONE – MASSIMO GAUDIOSO – UGO CHITI – Dogman

CIAK D’ORO MIGLIORE FOTOGRAFIA
DANIELE CIPRI’ – La Paranza dei Bambini

CIAK D’ORO MIGLIOR MONTAGGIO
MARCO SPOLETINI – Dogman

CIAK D’ORO MIGLIORE SCENOGRAFIA
DIMITRI CAPUANI – Dogman

CIAK D’ORO MIGLIORI COSTUMI
GIULIA PIERSANTI – Suspiria

CIAK D’ORO MIGLIOR SONORO IN PRESA DIRETTA
EMANUELE CICCONI – MAXIMILIANO ANGELIERI – ENRICO MEDRI- La Paranza dei Bambini

CIAK D’ORO MIGLIORE COLONNA SONORA
ENZO AVITABILE – Il Vizio della Speranza

CIAK D’ORO MIGLIORE CANZONE ORIGINALE
ENZO AVITABILE – A Speranza

CIAK D’ORO MIGLIOR PRODUTTORE
LUIGI E OLIVIA MUSINI (Cinemaundici) – ANDREA OCCHIPINTI (Lucky Red) – Sulla mia Pelle

CIAK D’ORO MIGLIOR MANIFESTO
SUSPIRIA

CIAK D’ORO BELLO&INVISIBILE
Sembra mio figlio – COSTANZA QUATRIGLIO

CIAK ALICE GIOVANI
Manuel – DARIO ALBERTINI

PREMI SPECIALI
SUPERCIAK D’ORO 2019
PAOLA CORTELLESI

CIAK D’ORO COLPO DI FULMINE
VALERIA GOLINO – Euforia

CIAK D’ORO CLASSIC
NANNI MORETTI

CIAK D’ORO RIVELAZIONE MASCHILE DELL’ANNO
FRANCESCO DI NAPOLI – La Paranza dei Bambini

CIAK D’ORO RIVELAZIONE FEMMINILE DELL’ANNO
ALICE PAGANI – Loro e Baby

CIAK D’ORO SPECIALE SERIAL MOVIE
SAVERIO COSTANZO – L’Amica Geniale

CIAK D’ORO MIGLIOR PERFORMANCE ITALIANA
DI SEMPRE NELLA STAGIONE PASQUALE

MA COSA CI DICE IL CERVELLO

CIAK D’ORO MIGLIOR PERFORMANCE ITALIANA
DELLA STAGIONE NATALIZIA

AMICI COME PRIMA

CIAK D’ORO COPPIA DELL’ANNO SULLO SCHERMO
FABIO DE LUIGI E VALENTINA LODOVINI – 10 giorni senza Mamma

CIAK D’ORO PERSONAGGIO PIU’ SORPRENDENTE DELL’ANNO
MARCELLO FONTE

CIAK D’ORO MIGLIOR LANCIO ITALIANO
DI UN BLOCKBUSTER INTERNAZIONALE

BOHEMIAN RHAPSODY

CIAK D’ORO SPECIALE “LA STORIA DEL CINEMA”
 DOMENICO PROCACCI PER I 30 ANNI DI FANDANGO

Downton Abbey: i character poster del film, upstairs e downstairs

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Sono stati diffusi i character poster di Downton Abbey, in cui vediamo tutti i protagonisti della serie che torneranno sul grande schermo, dal 20 settembre, per un’ultima emozionante puntata.

Guarda il trailer 

Questo sarà l’ultimo capitolo della “saga” familiare dei Crawley e del personale al loro servizio, esplorata già nell’omonima serie tv e ambientata nel suggestivo contesto della loro casa in stile edoardiano situata nella campagna inglese. Nel corso delle sei stagioni Downton Abbey ha ottenuto 3 Golden Globes, 15 Emmy, 69 candidature complessive agli Emmy, diventando il programma televisivo non-americano più nominato nella storia degli Emmy.

Tornano nel cast Downton Abbey Maggie Smith, Hugh Bonneville, Laura Carmichael, Michelle Dockery e Elizabeth McGovern più alcune new entry come Tuppance Middleton, Simon Jones e Imelda Staunton.

Scritto da Julian Fellow, il creatore dello show, Downton Abbey – Il Film è stato diretto da Michael Engler.

Downton Abbey: 10 cose che vorremmo vedere nel film

Toy Story 4, recensione del nuovo film Pixar

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Toy Story 4, recensione del nuovo film Pixar

Rocky, Star Trek, Batman, sono tantissimi i franchise di successo che arrivati al quarto capitolo si sono dovuti arrendere alla povertà di idee e alla pochezza di realizzazione, ma contro questa tendenza si erge Toy Story 4, il nuovo film Pixar, dal 26 giugno in sala, che prova a ribaltare la tradizione.

Il compito è difficilissimo, visto che con Toy Story 3 – La Grande Fuga, nel 2010, lo Studio aveva realizzato un capolavoro di storia, testi e sottotesti, un’addio commovente e accorato a quei personaggi che avevano visto nascere la Pixar stessa e che con essa erano cresciuti e si erano perfezionati.

Nove anni fa, Andy aveva preso la decisione di regalare tutti i suoi giocattoli a Bonnie: lo sceriffo, lo space ranger, la cowgirl, il ronzino e tutti gli altri simpatici giocattoli sono passati così di mano, da un ragazzo pronto per l’età adulta e l’università, a una bambina di tre anni, con ancora davanti tanti anni di giochi e di avventure. Una nuova vita per Woody e i suoi, che con Bonnie tornano ad essere di proprietà di qualcuno, utili a un bambino come gioco, conforto e compagnia.

La storia di Toy Story 4 si concentra però su Woody, scivolano in secondo piano sia gli altri giocattoli che il legame d’amicizia con Buzz, e il centro drammatico della storia diventa il dilemma esistenzione di un giocattolo, abituato ad essere il preferito, sempre in prima linea per difendere e proteggere il proprio bambino, che però comincia ad essere messo da parte. Se infatti il cowboy è il gioco prediletto da Andy, con Bonnie non è più così, tanto che la bimba arriva a togliere la spilla da sceriffo dal suo gilet, per appuntarla su quello di Jessie. Un passaggio di consegne al quale Woody non è affatto pronto.

Toy Story 4 parte da questo assunto e si trasforma ben presto in un on the road in cui alla girandola di avvenimenti rocamboleschi si sovrappone un torrente di emozioni che travolge lo spettatore insieme ai giocattoli protagonisti. Ovviamente non mancano gli espedienti comici esilaranti, affidati ai nuovi personaggi, i segmenti ad alto tasso di adrenalina e quelli che omaggiano con raffinatezza il cinema di genere, dal noir all’horror, ma il centro assoluto del racconto è la presa di coscienza di Woody. La sua fedeltà totale nei confronti dei suoi bambini, prima Andy e poi Bonnie, lo ha reso completamente cieco ad ogni altra cosa e presto scoprirà che l’altra faccia di questo suo altruismo totalizzante, il sano egoismo di cui sembra incapace, potrebbe essere l’inizio di una nuova magica avventura.

Ad aprirgli gli occhi ci sarà Bo Peep, la pastorella del primo Toy Story che qui torna in versione aggiornata, indipendente, brillante, intraprendente, un giocattolo molto diverso da quello che conoscevamo.

La devozione di Woody viene messa in gioco quando il cowboy decide a tutti i costi di proteggere Forky, un nuovo “giocattolo” di Bonnie, la sua coperta di Linus per affrontare l’asilo e le prime novità legate alla crescita. Per questo, il nostro eroe si troverà in una serie di situazioni in cui non solo verrà testato il suo coraggio ma soprattutto la sua natura di amico fedele e devoto al suo bambino. Ma cosa accade quando il “lavoro” di una vita, d’improvviso, si rivela non più necessario?

Se in Toy Story 3 Andy ha detto addio ai suoi giochi, in Toy Story 4 sarà Woody a dire finalmente addio a Andy, al suo ruolo di leader, ai suoi amici, insomma sarà lui a “diventare grande”, perché se è vero che è immutabile nel tempo, le sue esperienze e le sue emozioni lo arricchiscono e lo rendono, per una volta, capace di scegliere per se stesso. Per ogni essere umano arriva il momento di scegliere tra se stessi e gli altri, tra il proprio futuro e il proprio passato. In Toy Story 4 sembra che lo stesso avvenga per i giocattoli.

Se la trilogia di Toy Story era il racconto, lo sviluppo e il compimento della parabola narrativa di Andy, dal punto di vista dei suoi giocattoli, Toy Story 4 trova lo spazio per un altro racconto avvincente con protagonista assoluto Woody. Probabilmente sarà difficile eguagliare la bellezza e la grandezza dei precedenti capitoli, ma il film diretto da Josh Cooley è sicuramente un ottimo quarto capitolo, con una storia forte, grandi momenti d’azione, risate garantite sia per i grandi che per i piccoli, e quel tocco di commozione che non permetterà a nessuno di uscire dalla sala con gli occhi asciutti.

Toy Story 4, il trailer

Robert Downey Jr. vuole Ironheart nel MCU

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Robert Downey Jr. vuole Ironheart nel MCU

Riri Williams è uno dei personaggi più controversi della storia recente della Marvel Comics, ora conosciuta come Ironheart, ma originariamente esordì nel ruolo di Iron Man nel 2014 tra l’amore e l’odio dei fan. E ora che i Marvel Studios sono sempre più aperti alla possibilità di dedicare spazio alle eroine – sfruttando la scia del successo di Captain Marvel al botteghino – Riri potrebbe essere l’erede perfetta di Tony Stark nel MCU dopo l’addio di Robert Downey Jr.

Della stessa idea sembra l’attore, intervenuto di recente al Gene Siskel Film Center e introdotto sul palco proprio dall’autrice dei fumetti di Ironheart, Eve Ewing, dichiarando pubblicamente che amerebbe vedere nell’universo cinematografico Marvel questa versione.

Creata da Brian Michael Bendis e Mike Deodato, Riri Williams è una ragazza prodigio che ha costruito la sua armatura, molto simile a quella di Iron Man, durante gli anni di college al MIT. Oltre ad incontrare personalmente Tony Stark, Riri riesce a progettare un’intelligenza artificiale modellata sulla coscienza del magnate Vendicatore che la aiuta a controllare la sua armatura.

Inutile dire che, come suggerisce Downey Jr., sarebbe fantastico avere un’eroina del genere nel MCU, anche in previsione del possibile arrivo nel franchise dei Giovani Vendicatori. Lo scorso gennaio un rumor aveva reso noto che i Marvel Studios avrebbero iniziato a progettare un film interamente dedicato agli Young Avengers con personaggi mai visti prima. Che sia lei la prima candidata?

https://twitter.com/eveewing/status/1140295866592497665

10 attori che sono “quasi” entrati nel MCU nella Fase 1

Oggi interpretare un supereroe Marvel è diventato un grande privilegio, oltre che un’immensa responsabilità nei confronti del pubblico (specialmente dei fan dei fumetti); tuttavia non tutti gli attori a cui è stata offerta la possibilità di farlo si sono comportati nella stessa maniera. Alcuni di loro hanno deciso di rifiutare per motivi professionali, altri per ragioni legate ai propri gusti o scelte di carriera. Ma quali sono i più celebri fra questi?

Ecco di seguito 10 attori che sono “quasi” entrati nel MCU nella Fase 1:

Stuart Townsend (Fandral)

Fandral è uno dei personaggi secondari del MCU ad aver subito un cambio di attore nel corso del franchise, ed inizialmente doveva essere interpretato dall’irlandese Stuart Townsend che poi abbandonò la parte a causa di divergenze creative.

L’attore si comportò nello stesso modo lasciando il ruolo di Aragorn ne Il Signore degli Anelli, sostituito lì da Viggo Mortensen e nella saga di Thor da Zachary Levi.

Sam Rockwell (Iron Man)

Dick Cheney

Sam Rockwell è uno di quegli attori capaci di passare da una piccola produzione indipendente al grande blockbuster con grande facilità, ma che tipo di carriera avrebbe avuto se nel 2008 fosse stato scelto come volto di Iron Man nel primo film del MCU?

Rockwell ha dichiarato che c’erano state delle conversazioni con il regista Jon Favreau e che alla fine non risultò nulla di concreto. Come saprete lo studio lo scelse successivamente per interpretare Justin Hammer in Iron Man 2.

John Krasinski (Captain America)

La scelta di Chris Evans per Capitan America suscitò non pochi dubbi nella fanbase della Marvel, dal momento che l’attore era stato coinvolto nel fallimentare Fantastici Quattro dei primi anni Duemila.

Per fortuna Evans mise a tacere questi sospetti interpretando il ruolo a meraviglia, ma prima di lui altri nomi erano stati considerati, tra cui John Krasinski. All’epoca l’attore era più noto per la sit-com The Office, e stava iniziando a costruire le basi di una solida carriera drammatica.

Emily Blunt (Vedova Nera)

emily blunt

Non tutti sanno che a Emily Blunt venne offerto il ruolo di Vedova Nera in Iron Man 2, e ogni cosa sembrava andare per il verso giusto ma la sovrapposizione di progetti spinsero l’attrice a fare un passo indietro costringendo i Marvel Studios a trovare un’altra candidata. Oggi il personaggio è interpretato da Scarlett Johansson.

Timothy Olyphant (Iron Man)

Mandatory Credit: Photo by Matt Baron/REX/Shutterstock (9474069cu)
Timothy Olyphant
‘Santa Clarita Diet’ TV show premiere, Arrivals, Los Angeles, USA – 22 Mar 2018

Timothy Olyphant si è fatto notare nelle serie Deadwood, Justified e recentemente in Santa Clarita Diet, ma al cinema avrebbe potuto mostrare le sua qualità grazie al ruolo di Iron Man per cui sostenne il provino.

A quanto pare questo accadde lo stesso giorno in cui i Marvel Studios stavano testando Robert Downey Jr.

Liam Hemsworth (Thor)

wolverine liam hemsworth

È già raro che dei fratelli riescano a sfondare a Hollywood, ma che succede quando entrambi competono per ottenere lo stesso ruolo in un film ambito? È successo in casa Hemsworth, con Chris e Liam in lizza per interpretare Thor nel MCU. Ovviamente il maggiore dei due ebbe la meglio, favorendo la propria ascesa nel mondo dello spettacolo.

Mel Gibson (Odino)

Mel Gibson Suicide Squad 2

Il premio Oscar Anthony Hopkins si è rivelata un’ottima scelta per portare sullo schermo il sovrano di Asgard Odino, eppure in fase di progettazione i Marvel Studios avevano considerato un attore molto diverso da Hopkins: parliamo di Mel Gibson, di cui il regista Kenneth Branagh era grande fan, che successivamente dichiarò di aver rifiutato il lavoro perché non gradiva i costumi “stravaganti” del personaggio.

Alexander Skarsgård (Thor)

Alexander Skarsgard 2017

Alexander Skarsgård ha costruito una solida carriera mescolando film ad alto budget e piccole pellicole indie grazie al carisma e alla prestanza fisica. Ma non tutti sanno che fu ad un passo dall’interpretare il Dio del Tuono.

A quanto pare l’attore aveva parlato con Kevin Feige e il regista Kenneth Branagh della parte realizzando perfino un costume. Suo padre Stellan invece ha vestito i panni di Erik Selvig nel franchise.

Mark Ruffalo (Hulk)

mark ruffalo

Tra i pochi casi di “re-casting” del MCU il più significativo è sicuramente quello del personaggio di Hulk, interpretato prima da Edward Norton nel film del 2009, e da The Avengers in poi da Mark Ruffalo.

È altrettanto interessante notare che Ruffalo era già in lizza per il ruolo, oltre che il favorito dello studio, ma le preferenze del regista Louis Leterrier hanno impedito che tutto ciò si realizzasse.

Dane Cook (Captain America)

Quando il nome di Dane Cook venne associato al personaggio di Capitan America per l’adattamento del MCU, i fan erano abbastanza fiduciosi sul casting, più di quanto lo fossero dopo l’annuncio di Chris Evans.

Tuttavia la notizia del suo provino sconvolse la comunità Marvel, che individuò presto in Evans l’uomo giusto per interpretare Steve Rogers sul grande schermo.

Leggi anche – MCU: 10 attori che abbiamo dimenticato

Men In Black: International, rivelati tutti i “drammi” della lavorazione

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In un nuovo report dettagliato l’Hollywood Reporter ha ripercorso ogni tappa della produzione travagliata di Men In Black: International, quarto capitolo del franchise che vede ora protagonisti Tessa Thompson e Chris Hemsworth e che purtroppo non sta performando come ci si aspettava al box office americano. Le ragioni sono quindi da individuare non tanto nella resa finale del film, quanto nelle fasi che hanno preceduto l’uscita e nelle problematiche insorte durante la progettazione.

Sembra infatti che l’uscita di scena del vicepresidente esecutivo della Sony, David Beaubaire, sia stata la scintilla dell’inizio della discussione tra il regista F. Gary Gray e il produttore Walter Parkes, un veterano della serie di Men In Black “pesantemente coinvolto nelle operazioni quotidiane del nuovo film“, come scritto nell’articolo. Una presenza ingombrante che avrebbe quindi provocato confusione e incertezza sul set.

Diverse fonti hanno invece rivelato all’Hollywood Reporter che lo studio non avrebbe mai ottenuto l’ok di star del calibro di Hemsworth e Thompson in assenza di una sceneggiatura di livello e che prima delle riprese, la storia originale era molto più acuta e moderna con riflessioni sul tema dell’immigrazione nel mondo reale. Apparentemente questo tono impegnato non si adattava bene alle esigenze di Parkes, che avrebbe commissionato ulteriori stesure prima e durante la lavorazione, tanto da spingere i due attori ad assumere degli sceneggiatori personali per stare al passo con tutti i cambiamenti.

Parkes ha avuto la meglio ed è perfino passato dietro la macchina da presa in più occasioni, scatenando la rabbia di Gary Gray (sempre più intenzionato ad abbandonare il progetto), convinto a restare solo grazie alle insistenze della Sony.

Per quanto riguarda l’influenza dello studio, il sito parla di un “padrone di casa assente”: la Sony avrebbe investito molto meno di 110 milioni di dollari di budget, tra spese di produzione e campagne marketing. Nel frattempo Gray ha assemblato il suo montaggio del film con la supervisione di Walter Parkes, e due versioni della pellicola sono state proiettate ai test screening con risultati fallimentari.

Men In Black: International, Chris Hemsworth in azione nel nuovo trailer

Vi ricordiamo che Men In Black: International vedrà tornare sul grande schermo gli agenti in nero che difendono e proteggono la Terra dalle razze aliene ostili, accogliendo e aiutando a integrarsi quelle invece amichevoli.

Hemsworth e Thompson hanno rimpiazzato Will Smith Tommy Lee Jones come protagonisti della storia, mentre nel film tornerà Emma Thompson nel ruolo del capo del MIB, Agente O. Questa presenza illustre indica che il film avrà connessione con il franchise originale, avvalorandone quindi la natura di spin-off e non di reboot, come era stato ipotizzato in precedenza.

“Gli Uomini in Nero hanno sempre protetto la Terra dalla feccia dell’universo. In questa nuova avventura, affrontano la più grande minaccia fino ad oggi: una talpa nell’organizzazione Men in Black. “

Men in Black: International, recensione del film 

Fonte: THR

MTV Movie Awards 2019: tutti i vincitori

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Sono stati annunciati i vincitori degli MTV Movie Awards 2019, i premi dedicati a cinema e spettacolo più pop e divertenti dell’anno.

Si tratta di un vero e proprio spettacolo (più che una cerimonia solita) di premiazione cinematografica presentata annualmente su MTV e che si avvale della collaborazione e della presentazioni di celebrità. Quest’anno è stata la volta di Zachary Levi, che si gode il discreto successo del suo Shazam!.

Ecco di seguito tutti i vincitori dell’edizione di quest’anno.

Miglior Film

Avengers: Endgame

Miglior performance comica

Dan Levy (David Rose) – “Schitt’s Creek”

Breakthrough Performance

Noah Centineo (Peter Kavinsky) – “To All the Boys I’ve Loved Before”

Miglior attore in uno show

Elisabeth Moss (June Osborne/Offred) – “The Handmaid’s Tale”

Miglior Documentario

“Surviving R. Kelly”

Miglior eroe

Robert Downey Jr. (Tony Stark/Iron Man) – “Avengers: Endgame

Miglior bacio

Noah Centineo & Lana Condor (Peter Kavinsky & Lara Jean) – “To All the Boys I’ve Loved Before”

Miglior attore in un film

Lady Gaga (Ally) – “A Star is Born

Miglior combattimento

Captain Marvel” – Captain Marvel vs. Minn-Erva

Miglior presentatore

Nick Cannon – “Wild ‘n Out”

Performance più spaventosa

Sandra Bullock (Malorie) – “Bird Box”

Reality Royalty

“Love & Hip Hop: Atlanta”

Most Meme-able Moment

“The Bachelor” – Colton Underwood jumps the fence

Miglior show

Game of Thrones

Miglior cattivo

Josh Brolin (Thanos) – “Avengers: Endgame”

Miglior eroe vero

Ruth Bader Ginsburg – “RBG”

Miglior momento musicale

“A Star Is Born” – “Shallow”

Fonte: Variety

Olivia Wilde e Jon Hamm nel cast del nuovo film di Clint Eastwood

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Come riportato in esclusiva da Variety, Olivia Wilde e Jon Hamm si uniranno a Paul Walter Hauser, Sam Rockwell e Kathy Bates nel cast del nuovo film di Clint Eastwood, dal titolo Richard Jewell e ispirato all’articolo scritto da Marie Brenner per Vanity Fair.

Il dramma ruota attorno a Jewell, una guardia di sicurezza la cui vita è stata sconvolta dopo che le forze dell’ordine hanno rivelato ad un giornalista che l’uomo era tra i possibili sospettati dell’attentato delle Olimpiadi di Atlanta nel 1996. La Wilde interpreterà la reporter Kathy Scruggs, che aveva seguito da vicino l’evento sportivo mentre Hamm si calerà nei panni di un agente dell’FBI che sta indagando sul caso.

Vi ricordiamo che inizialmente Jonah Hill e Leonardo DiCaprio erano stati associati al progetto, con la star premio oscar che avrebbe dovuto assumere il ruolo ora assegnato a Rockwell) e che ora figureranno soltanto come produttori. La sceneggiatura del film invece è stata firmata da Billy Ray (Captain Phillips, Hunger Games, State of Play).

Eastwood dirigerà e produrrà la pellicola con la sua compagnia Malpaso insieme a Tim Moore, Jessica Meier, Kevin Misher e Jennifer Davisson Killoran.

Fonte: Variety

Wonder Woman 1984: nuovi dettagli sulla trama e i misteriosi personaggi

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Come confermato dalla regista Patty Jenkins pochi giorni fa, la promozione di Wonder Woman 1984 non inizierà prima di dicembre, ma nuove indiscrezioni trapelate online sembrano confermare alcuni dettagli sulla trama e i misteriosi personaggi del sequel in arrivo nelle sale a Giugno 2020.

Per sapere di cosa si tratta, leggete qui sotto.

La nuova missione di Diana Prince

In Batman v Superman: Dawn of Justice la foto d’epoca di Diana Prince custodita da Bruce Wayne sfuggì dalle mani Lex Luthor che intendeva rivelare al mondo l’identità segreta di Wonder Woman, e quanto pare questo aspetto verrà affrontato nuovamente nel sequel. Ma in che modo?

Il film, ambientato negli anni Ottanta, vedrà l’amazzone lavorare come spia durante la Guerra Fredda, e la sua missione consisterà nel dare la caccia ad un’altra spia russa. Tuttavia le voci riportano che in Wonder Woman 1984, Diana è effettivamente conosciuta come un supereroe, teoria confermata dalle foto trapelate sul set in cui Gal Gadot correva per le strade di Washington DC in costume.

Questo significa che la trama di Batman v Superman è stata ufficialmente messa da parte, o meglio, eliminata dalla timeline del DCEU?

Cheetah

wonder woman 2

Altri aggiornamenti riguardano il villain annunciato del film, Cheetah, che è stata interpretata da Kristen Wiig, e secondo i rumors Barbara Minerva è una grande ammiratrice di Wonder Woman che ambisce a essere proprio come lei (e questo dettaglio conferma ancora l’ipotesi che Diana è un supereroe pubblicamente conosciuto).

Ad aiutarla in questa missione sarà Maxwell Lord, e mentre Barbara inizia il suo percorso da eroina, il lato feroce prenderà il sopravvento e presto diventerà sempre più difficile da controllare. Wonder Woman sarà allora l’unica, sulla Terra, capace di fermarla.

Maxwell Lord

Wonder Woman 1984

A proposito di Maxwell Lord,  l’uomo che aiuterà Barbara Minerva a trasformarsi in Cheetah, sembra che Patty Jenkins abbia apportato qualche cambiamento rispetto all’originale dei fumetti dove il personaggio poteva controllare le menti delle persone.

Il sito rivela che la versione di Pedro Pascal avrà la capacità di esaudire i desideri ad un prezzo. Sarà per questo motivo che Barbara perderà il controllo? Quali sono stati i punti dell’accordo con l’uomo?

Il ritorno di Steve Trevor

wonder woman 1984

Il ritorno in scena di Steve Trevor è uno degli argomenti più dibattuti del sequel, e diverse voci riportano che l’anima di un misterioso personaggio verrà trasferita nel corpo del grande amore di Diana Prince. Ciò dovrebbe aver dato a Chris Pine l’opportunità di interpretare una figura molto diversa…

Leggi anche – Wonder Woman 1984: ecco l’ispirazione del costume nel nuovo poster

Fonte: CBM

Escape Room dal 17 Luglio in home video

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Escape Room dal 17 Luglio in home video

Sei invitato a giocare per la tua stessa sopravvivenza in questo disturbante survival thriller, Escape Room, che sarà disponibile dal 17 luglio in Dvd, Blu-ray e Digital HD con Universal Pictures Home Entertainment Italia. Capace di catturare l’essenza adrenalinica delle popolari stanze in cui si devono risolvere alcuni indizi e misteri, il regista Adam Robitel (Insidious: The Last Key) costruisce ad arte un film che piega e lascia in sospeso la mente con un cast vario e di talento, con Taylor Russell (Lost in Space – Perduti nello spazio), Logan Miller (Tuo, Simon), Deborah Ann Woll (True Blood), Jay Ellis (Insecure), Tyler Labine (New Amsterdam) e Nik Dodani (Atypical), con la partecipazione di Yorick van Wageningen (Millennium – Uomini che odiano le donne).

Incentrato sulle vicende di sei sconosciuti che devono risolvere quesiti ideati con estrema malvagità e superare sfide al limite della sopravvivenza in ambienti rischiosi, con moltissimi colpi di scena inaspettati, l’edizione Dvd e Blu-ray di Escape Room contiene al suo interno un inizio ed un finale alternativi e totalmente inediti del film, sei scene eliminate e quattro featurette. Scoprite insieme al regista Adam Robitel e al cast come gli spazi ed il design a 360° del film si dimostrino dei veri e propri antagonisti in “Gioco, partita, incontro”. Successivamente, scoprite come Escape Room è stato costruito con effetti speciali pratici e nessuno schermo verde mentre il cast e la troupe vi portano con loro in “I sopravvissuti raccontati dal cast e dalla troupe”

Escape Room, la trama

Un invito intrigante riunisce sei sconosciuti che, inizialmente, credono di partecipare a una escape room altamente immersiva, ma poi si rendono conto di essere delle pedine in un sadico gioco di vita e di morte. Man mano che trovano indizi e risolvono enigmi, si muovono da uno scenario terrificante all’altro. Ma i giocatori scoprono presto che esporre i loro segreti più oscuri potrebbe essere la chiave per la sopravvivenza.

Escape Room è diretto da Adam Robitel e scritto da Bragi Schut e Maria Melnik, basato su una storia di Schut. Il produttore esecutivo del film è Rebecca Rivo ed è prodotto da Neal H. Moritz e Ori Marmur.

Escape Room CONTENUTI EXTRA DEI FORMATI DVD E BLU-RAY:

  • Inizio alternativo
  • Finale alternativo
  • Scene eliminate
  • Gioco, partita, incontro
  • Come sono nate le stanze
  • I sopravvissuti raccontati dal cast e dalla troupe
  • E molto altro!

Shang-Chi: trovati i primi attori per il film Marvel?

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Shang-Chi: trovati i primi attori per il film Marvel?

La ricerca del perfetto protagonista di Shang-Chi è iniziata, e secondo quanto riportato dal sito That Hashtag Show i Marvel Studios avrebbero già compilato una short list di attori papabili. Tra questi figura Ludi Lin (visto in Power Rangers, Aquaman e Black Mirror), che si era detto interessato al ruolo diversi mesi fa prima di guadagnare maggiore visibilità grazie al cinecomic DC con Jason Momoa e alla quinta stagione della serie.

I lavori sull’adattamento dei fumetti sono iniziati ad ottobre del 2018 con l’ingaggio dello sceneggiatore David Callaham mentre a marzo è stato confermato Destin Cretton (autore di I’m not a hipster, Short Term 12 e The Glass Castle) in regia, mentre nelle ultime settimane si è diffusa la voce sulla presunta ricerca di due interpreti principali asiatici, e uno di questi dovrebbe interpretare un saggio e letale guerriero.

Altre fonti rivelano invece che l’inizio delle riprese è stato fissato a novembre 2019, così da permettere allo studio di distribuire il film nelle sale il 12 febbraio 2021 facendo coincidere la data con la ricorrenza del capodanno cinese. Una scelta di marketing alquanto azzeccata, trattandosi del primo supereroe asiatico della storia ad arrivare sullo schermo.

A queste notizie si aggiunge un ulteriore aggiornamento, ovvero che la Marvel starebbe discutendo con Donnie Yen (una star in Asia) per un ruolo non ancora specificato ma che, vista l’età dell’attore, potrebbe coincidere con la descrizione del personaggio citato sopra.

Vi ricordiamo che il fumetto originale è stato creato da Steve Englehart e Jim Starlin nel 1973, e come “Maestro del Kung-Fu” Shang-Chi si serve della sua straordinaria abilità nelle arti marziali per combattere il male e in particolare suo padre Zheng Zu. Si unirà perfino ai Vendicatori, ottenendo il potere di creare innumerevoli duplicati di se stesso.

Rogue One: A Star Wars Story..Chirrut Imwe (Donnie Yen)..Ph: Jonathan Olley..©Lucasfilm LFL 2016.

Shang-Chi: arriva al cinema il primo supereroe asiatico 

Fonte: That Hashtag Show

The Boys: terzo trailer ufficiale

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The Boys: terzo trailer ufficiale

Guarda il  terzo  trailer  della serie Amazon Original The Boys è stato svelato oggi su Reddit da Garth Ennis, autore e co-creatore dell’originale saga a fumetti. La serie sovversiva sui supereroi debutterà in esclusiva su Amazon Prime Video in più di 200 paesi il 26 Luglio. The Boys sarà presentato in anteprima al Tribeca Film Festival il 29 Aprile.

The Boys offre una versione divertente e irriverente di ciò che potrebbe succedere se i supereroi, famosi come celebrity, influenti come politici e venerati come fossero dei, abusassero dei loro poteri al posto di usarli per fare del bene. La storia narra dei “senza-potere” contro i potentissimi, The Boys che si lanciano in un’eroica avventura per rivelare la verità sui The Seven e Vought – la società multi miliardaria a che fa capo a questi supereroi e che riesce a coprire tutti i loro sporchi segreti. The Boys sono Hughie (Jack Quaid, The Hunger Games), Billy Butcher (Karl Urban, Star Trek), Mother’s Milk (Laz Alonso, Detroit), Frenchie (Tomer Capon, Hostages), e The Female (Karen Fukuhara, Suicide Squad).  Simon Pegg (Mission: Impossible – Fallout) interpreter come guest star il padre di Hughie.

I Supes di “The Seven” sono A-TRAIN (Jessie T. Usher, Independence Day: Resurgence), HOMELANDER (Antony Starr, Banshee), STARLIGHT (Erin Moriarty, Captain Fantastic), QUEEN MAEVE (Dominique McElligott, House of Cards) , THE DEEP (Chace Crawford, Gossip Girl) e BLACK NOIR (Nathan Mitchell, Supernatural).

Insieme a Quaid, completano il gruppo BUTCHER (Karl Urban, Star Trek), LATTE DI MADRE (Laz Alonso, Detroit), FRENCHIE (Tomer Kapon, Ostaggi) e LA FEMMINA (Karen Fukuhara, Suicide Squad). Simon Pegg sarà una delle guest star. L’attrice nominata ad un premio Oscar Elisabeth Shue (Leaving Las Vegas) interpreta Madelyn Stillwell, la Senior Vice President del dipartimento di Hero Management della Vought.

Basato sul fumetto best-seller del New York Times creato da Garth Ennis e Darick Robertson, The Boys è stato sviluppato dallo showrunner Eric Kripke (Supernatural), di cui è anche autore, produttore esecutivo e regista dell’ultimo episodio. Al fianco di Kripke, ci sono produttori esecutivi Seth Rogen (Preacher) ed Evan Goldberg (Preacher), e James Weaver (Preacher) di Point Grey Pictures, Neal H. Moritz (Prison Break), Pavun Shetty (New Girl) e Ori Marmur (Preacher) di Original Film, come anche Ken Levin e Jason Netter. Ennis e Robertson sono anche co-produttori esecutivi. Il pilot è stato diretto da Dan Trachtenberg (10 Cloverfield Lane).

La serie originale di Amazon Prime Video in otto episodi è co-prodotta da Amazon Studios e Sony Pictures Television Studios con Point Grey Pictures, Kripke Enterprises e Original Film.

Hunger Games: in arrivo il romanzo prequel e un nuovo film

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Hunger Games: in arrivo il romanzo prequel e un nuovo film

Arriverà il 19 Maggio 2020 il romanzo prequel di Hunger Games firmato sempre dall’autrice della trilogia originale Suzanne Collins, e a confermarlo è l’Hollywood Reporter. Ambientato sessantaquattro anni prima degli eventi del primo capitolo, il libro seguirà le vicende di una ribellione fallita di Panem per esplorare “il concetto di stato di natura, chi siamo e ciò che percepiamo sia necessario per la nostra sopravvivenza“, ha spiegato la Collins.

[…] Dieci anni dopo la guerra, il periodo di ricostruzione comunemente chiamato Dark Days mentre Panem sta cercando di rimettersi in piedi, fornisce ai personaggi un terreno fertile per affrontare queste domande e definire così le loro opinioni sull’umanità“.

Il prequel avrà quindi luogo nel periodo precedente all’affermazione dell’eroina del franchise Katniss Everdeen, interpretata sul grande schermo da Jennifer Lawrence, ma non sono stati ancora chiariti i nomi dei nuovi personaggi e gli eventuali ritorni in scena di vecchie conoscenze della saga.

Suzanne è unica nel combinare brillante narrazione, superba costruzione del mondo, suspense mozzafiato e commento sulla società“, ha dichiarato il presidente della Scholastic Trade Publishing Ellie Berger. “Siamo assolutamente entusiasti – sia come lettori che in qualità di editori – di presentare ai fan devoti della serie e al nuovo pubblico una prospettiva completamente nuova su questo classico moderno.”

Dobbiamo aspettarci anche un adattamento cinematografico? A quanto pare mentre la Collins ultimerà il romanzo, lo studio potrebbe già essere al lavoro per portare in sala le prossime avventure distopiche degli eroi:

Come orgogliosa patria dei film di Hunger Games non vediamo l’ora che il prossimo libro di Suzanne venga pubblicato” ha confessato Joe Drake, presidente del gruppo Lionsgate Motion Picture Group. “Abbiamo parlato con lei durante il processo di scrittura e non vediamo l’ora di continuare a lavorare a stretto contatto per il film“.

Fonte: THR

La La Land: 10 cose che non sai sul film

La La Land: 10 cose che non sai sul film

La La Land è quel film che ha riportato il genere musical a grandi fasti, omaggiando i film che hanno fatto la storia del cinema e trasportando la struttura del genere ai giorni nostri, con un occhio al passato e uno al futuro. Questo film è stato ben accolto sia dal pubblico e dalla critica, sia grazie ad un talentuoso e lungimirante Damien Chazelle, sia grazie all’interpretazione della coppia Emma Stone Ryan Gosling. Ecco, allora, dieci cose da sapere su La La Land.

La La Land film

la la land

1. Solo 30 minuti per girare la scena del tramonto su Hollywood. La crew del film ha avuto una finestra della durata di una sola mezz’ora (secondo Linus Sandgren, direttore della fotografia, esattamente tra le 7:20 e le 7:50 di sera) entro due giorni per girare la sequenza del crepuscolo a Hollywood Hills. Secondo Damien Chazelle, Emma Stone e Ryan Goslilng gestivano cinque riprese in due giorni, dove dopo ogni ripresa, sarebbero tornati al punto di partenza con gli assistenti che gli asciugavano il sudore prima di ricominciare a ballare. La quarta ripresa effettuata è la sequenza che si vede nel film.

2. La sequenza di apertura è stata girata con alte temperature. Basti pensare che per Another Day of Sun i ballerini hanno girato con circa 109 gradi F (ovvero circa 43 gradi centigradi) in solo due giorni. Ogni artista aveva due costumi di ricambio conservati nelle macchine, con cui si sono cambiati durante le riprese. Per massimizzare il tempo di ripresa, la coreografa Mandy Moore ha iniziato le prove a maggio 2015 nel parcheggio dietro gli uffici della produzione. La sequenza è stata mappata con auto modello in miniatura e post-it. Durante le riprese, per evitare di intralciare le inquadrature, Moore si era nascosta sotto una macchina in modo da poter dare indicazioni ai ballerini.

3. Hanno conosciuto la moglie di Gene Kelly. Prima di iniziare le riprese, Chazelle, Gosgling e Stone hanno fatto visita alla vedova dell’attore e ballerino, avendo la possibilità di ammirare molti dei cimeli dei suoi film, come la copia rilegata in cuoio di Cantando sotto la pioggia (1952).

La La Land Streaming

4. Il film è disponibile in streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere La La Land, è possibile farlo grazie alla sua presenza sulle varie piattaforme di streaming digitale come Rakuten Tv, Chili, Google Play, iTunes e Tim Vision.

La La Land Oscar

5. Ha ricevuto 14 nomination agli Oscar. Il film ha avuto un numero di candidature pari a Eva contro Eva (1950) e Titanic (1997), portando a casa le statuette nelle categorie Miglior regista, Miglior attrice protagonista, Miglior fotografia, Miglior scenografia, Migliore colonna sonora, Migliore canzone originale a City of Stars.

6. Aveva quasi vinto un altro premio. Il film riuscì quasi ad aggiudicarsi l’Oscar per il Miglior film, grazie ad una gaffe di Warren Beatty e Faye Dunaway che assegnarono il premio a La La Land, senza aver effettuato il cambio busta, quando in realtà il film vincitore era Moonlight.

La La Land cast

la la land

7. Ryan Goslilng ha imparato la musica a memoria. Secondo il compositore Justin Hurwitz, tutte le esibizioni per pianoforte nel film sono state registrate per la prima volta dal pianista Randy Kerber durante la pre-produzione. Gosling ha poi trascorso due ore al giorno, per sei giorni alla settimana, a prendere lezioni di pianoforte, imparando tutta la musica. Durante le riprese, l’attore è stato in grado di suonare tutte le sequenze viste nel film senza l’uso di mani altrui o di effetti in CGI.

8. Emma Stone ha cantato live con l’uso di un auricolare. L’attrice ha eseguito Audition (The Fools Who Dream) dal vivo. Il compositore Justin Hurwitz si trovava in un’altra stanza, suonando il pianoforte per farle da base. Il regista ha detto che ciò è stato fatto affinché l’attrice avesse un maggior controllo sulla scena.

9. Ci sarebbero dovuti essere altri attori nei ruoli dei protagonisti. In principio, per i ruoli di Mia e Sebastian erano stati considerati Miles Teller ed Emma Watson. In seguito, si preferì Ryan Goslilng, mentre la Watson si ritirò per interpretare Belle in La bella e la bestia (2017), spianando la strada ad Emma Stone.

La La Land frasi

10. Frasi iconiche per un film iconico. La La Land è un film destinato a rimanere nell’immaginario collettivo non solo visivamente, ma anche grazie alle sue indimentabili frasi. Ecco qualche esempio:

  • È questo il sogno! Ogni volta nuovo di zecca, ogni sera! Ed è molto esaltante! (Sebastian Wilder)
  • Resti aggrappato al passato, ma il jazz parla di futuro. (Keith)
  • Ti ho sentito suonare, ti volevo… (Mia Dolan)
  • “Non è strano che continuiamo a incontrarci?” “Forse vuol dire qualcosa.” “Non penso.” “Sì, in effetti.” (Mia Dolan e Sebastian Wilder)

Fonti: IMDb,

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