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Amadeus: recensione della serie con Paul Bettany e Will Sharpe – #NoirFest2025

C’è un’infondata leggenda riguardante Wolfgang Amadeus Mozart e Antonio Salieri, ovvero quella della loro rivalità. Una competizione costante tra i due musicisti che avrebbe portato il secondo ad avvelenare il primo, non potendo sopportare la presenza di un talento maggiore del suo. In realtà, di questa versione tramandatasi nel corso dei secoli non ci sono prove ufficiali, ma l’idea di un simile scontro tra geni della musica è comprensibilmente troppo appetibile per rinunciarci, specialmente considerando che nel 1984 ha portato alla realizzazione di uno dei film più celebri della storia del cinema, l’Amadeus di Miloš Forman (qui la nostra recensione).

Tratta dall’omonima opera teatrale di Peter Shaffer, a sua volta liberamente ispirata alla vita del prodigioso compositore, questa storia viene ora riproposta alle nuove generazioni grazie alla nuova serie Sky intitolata a sua volta Amadeus, con protagonisti Paul Bettany (WandaVision), Will Sharpe (The White Lotus) e Gabrielle Creevy (Three Women). Tuttavia, come spesso avviene, il formato della serie offre l’occasione per ampliare la narrazione, permettendo una visione più profonda dei due protagonisti e del mondo musicale che li circonda. Il risultato è sorprendente.

La trama di Amadeus

A 25 anni, Amadeus (Will Sharpe) arriva nella vivace Vienna determinato a tracciare il proprio percorso artistico, al di là della celebrità che ha conosciuto da bambino prodigio. Disoccupato e finalmente libero dal padre autoritario, trova un’alleata inaspettata in una giovane cantante destinata a diventare sua moglie: la passionale ma leale Constanze Weber (Gabrielle Creevy). Le sue conoscenze nel mondo culturale introducono Amadeus nell’orbita del rispettato e devoto compositore di corte Antonio Salieri (Paul Bettany). Incuriosito, disgustato ma non senza sentirsi minacciato, Salieri lo accoglie nei circoli più influenti e tra i due nasce un’amicizia.

Paul Bettany in Amadeus
Paul Bettany in Amadeus. Foto cortesia di © Sky

Quando però diventa chiaro che la musica di Amadeus trascenderà la sua reputazione, Salieri vede vacillare le fondamenta stesse della sua fede in Dio. Quella che era una rivalità si trasforma in ossessione, mentre Salieri si convince a distruggere colui che considera l’eletto di Dio, una volta per tutte. Dopo un fallito tentativo di togliersi la vita, trent’anni più tardi Salieri viene chiamato a raccontare l’intera verità proprio da Constanze, la moglie di Amadeus. Emergeranno così tutti i segreti, gli orrori e i peccati rimasti fino a quel momento nell’oscurità.

Il linguaggio di Dio

Come al solito in questi casi, dar luogo ad un confronto volto a stabilire se sia meglio il film o la serie ha ben poco senso. Non solo perché si tratta di formati diversi con diverse esigenze nella struttura del racconto, ma anche perché la serie scritta da Joe Barton e sembra interessarsi in particolar modo all’aspetto spirituale, quel legame con Dio che in un modo o nell’altro porta sia Salieri che Mozart ad essere in conflitto con sé stessi e con il mondo. Lo rendono ben chiaro i primi due episodi, che abbiamo potuto vedere in anteprima alla 35ª edizione del Noir in Festival, dove se Salieri si rivolge a più riprese a Dio colpevole di averlo abbandonato, mentre Mozart lo attacca con la musica per avergli portato via alcuni affetti.

Nasce ad esempio proprio da questo stimolo una delle scene più belle e struggenti, presente verso il finale del secondo episodio, in cui Mozart cerca a suo modo di mettersi in contatto con l’aldilà attraverso la musica, avvalendosi anche dell’aggraziata voce di sua moglie. Un rapporto con la spiritualità, dunque, importante tanto quello con la musica, che resta ovviamente centrale. Quando le due sfere si uniscono si hanno poi i momenti migliori di questi episodi (come quello poc’anzi descritto). Ma ovviamente quelli con Dio e la musica non sono gli unici conflitti della serie, in cui resta assolutamente centrale il rapporto tra Mozart e Salieri.

Gabrielle Creevy in Amadeus
Gabrielle Creevy in Amadeus. Foto cortesia di © Sky

I nuovi volti di Mozart, Salieri e Costanze

Risultano innanzitutto vincenti le scelte di casting dei protagonisti. Will Sharpe è un Mozart particolarmente convincente, brillante e cupo, ribelle e tormentato. Ancora una volta l’enfant prodige della musica viene ritratto come una personalità fuori dal suo tempo, o meglio, che sembra averlo capito a tal punto da volerlo smantellare e riformulare. Una rock star ante litteram, che dietro l’esuberanza nasconde però profonde ferite interiori, che Sharp riesce a rendere credibili rendendo particolarmente apprezzabile il suo Mozart. Per motivi affini Paul Bettany si dimostra un convincente Salieri, che dietro i suoi occhi di ghiaccio nasconde tutto lo struggimento del vedersi superato in ciò che si riteneva il migliore.

Mi hai donato abbastanza talento da capire quanto immensamente poco ne possiedo” rimprovera Salieri a Dio. Una frase che ben lo sintetizza, con Bettany che riesce a farsi carico del peso emotivo di questo ruolo nel 1985 fruttò l’Oscar a F. Murray Abraham. Bisogna però parlare anche di Gabrielle Creevy, che si è qui assunta l’impegno di restituire una Constanze tutt’altro che in balia degli eventi, che ha la forza di rinunciare ai propri sogni per permettere al marito di raggiungere i suoi, senza per questo lasciarsi schiacciare da quel mondo di uomini. A partire da questo terzetto di protagonisti la serie dimostra di avere qualcosa di valido da offrire, motivo per cui sarebbe un peccato considerarla solo all’ombra del film omonimo.

Inoltre, se è vero che interpretazioni e discorsi musicali e spirituali hanno già lasciato promettenti semi in questi primi due episodi, va anche detto che l’intera ricostruzione storica, tra scenografie e costumi, è particolarmente ammaliante e gioca la sua parte nella costruzione di un atmosfera che promette divertimento ma anche mistero e tensione. Sebbene si siano visti per ora solo i primi due episodi di cinque, se Amadeus continuerà su queste note la si potrà senza dubbio un più che valido nuovo adattamento del testo teatrale, ribadendo la forza di questo racconto.

GUARDA ANCHE: Amadeus: il trailer della nuova serie Sky Original

Taylor Swift | The Eras Tour – The Final Show: online il nuovo trailer del film concerto in arrivo il 12 dicembre su Disney+

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Disney+ ha diffuso il nuovo trailer di Taylor Swift | The Eras Tour | The Final Show, il film concerto dedicato alla superstar vincitrice di 14 GRAMMY, che debutterà il 12 dicembre in esclusiva sulla piattaforma. Il progetto accompagna l’ultimo atto del tour da record della cantante, diventato un vero e proprio fenomeno culturale globale.

Il film concerto, girato a Vancouver, British Columbia, documenta integralmente l’ultimo show dell’Eras Tour e presenta per la prima volta all’interno della scaletta l’intero set di “THE TORTURED POETS DEPARTMENT”, aggiunto dopo l’uscita dell’album nel 2024 e accolto con enorme entusiasmo dai fan. La regia è affidata a Glenn Weiss, mentre la produzione è firmata da Taylor Swift Productions in collaborazione con Silent House Productions.

Accanto al film concerto, il 12 dicembre debutterà su Disney+ anche The End of an Era, la docuserie-evento in sei episodi che esplora lo sviluppo, l’impatto e i meccanismi interni dell’Eras Tour. La serie offrirà uno sguardo intimo sulla vita della cantante durante un periodo in cui il tour dominava le prime pagine e riempiva gli stadi in tutto il mondo.

Oltre a Taylor Swift, nella docuserie compaiono Gracie Abrams, Sabrina Carpenter, Travis Kelce, Ed Sheeran e Florence Welch, insieme alla band, ai ballerini, alla crew e alla famiglia dell’artista, per raccontare da vicino l’universo creativo e umano che ha trasformato l’Eras Tour in un fenomeno senza precedenti.

A partire dal 12 dicembre, Disney+ pubblicherà due episodi a settimana di The End of an Era, offrendo ai fan un appuntamento continuativo per rivivere l’esperienza del tour e scoprirne i retroscena.

Gigolò per caso – La sex guru, il trailer e le immagini della seconda stagione Prime Video

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Prime Video ha rilasciato oggi il trailer e il poster di Gigolò per caso – La sex guru, la seconda stagione della serie comedy Original Italiana che vede l’inedita coppia padre-figlio formata da Christian De Sica e Pietro Sermonti, questa volta alle prese con una nuova sfida, l’arrivo della sex guru femminista Sabrina Ferilli. Entra nel cast anche Gianmarco Tognazzi accanto ai ritorni Ambra Angiolini, Frank Matano, Giorgia Arena e Francesco Bruni, a cui si uniscono anche le nuove guest star Euridice Axen, Gianfranco Gallo, Francesca Agostini e Valerio Lundini. Tutti e sei gli episodi di Gigolò per caso – La sex guru saranno disponibili in esclusiva su Prime Video dal prossimo 2 gennaio 2026 in oltre 240 Paesi e territori nel mondo.

In questa seconda stagione, padre e figlio sono nuovamente alle prese con nuove esilaranti avventure ed un rapporto conflittuale dai risvolti comici. L’attività dei Bremer è in pericolo: sta per arrivare una rivoluzione e il suo nome è Rossana Astri (Ferilli), celebre guru femminista che insegna alle donne a fare a meno degli uomini. Le sue idee sovversive metteranno a rischio il business di Giacomo (De Sica) e la vita privata di Alfonso (Sermonti), soprattutto quando Margherita (Angiolini) diventa una delle sue seguaci più devote. Costretto nuovamente ad aiutare il padre, Alfonso si ritrova nel bel mezzo di una guerra tra sessi che fa emergere con ironia i desideri nascosti delle donne e la disarmante difficoltà degli uomini a stare al loro passo.

Gigolò per caso – La sex guru è una serie co-prodotta da Amazon MGM Studios con Stefano Massenzi, Andrea Occhipinti e Serena Sostegni per Lucky Red. La seconda stagione di Gigolò per caso è diretta nuovamente da Eros Puglielli, mentre Tommaso Renzoni, Elena Santoro e Matteo Calzolaio firmano soggetto e sceneggiatura.

Le Gang des Amazones: recensione del film di Melissa Drigeard – #NoirFest2025

Si apre con una storia vera il concorso internazionale della 35ª edizione del Noir in Festival: quella della banda delle Amazzoni, che tra il 1989 e il 1990 rapinò sette banche gettando in forte agitazione la provincia di Avignone, in Francia. Una banda composta da sole donne, le cui motivazioni dietro quelle gesta portarono alla luce un desolante ritratto del rapporto tra individuo e Stato. Una vicenda ora riproposta dalla regista Melissa Drigeard, che con Le Gang des Amazones va dunque a scavare nel contesto in cui gli eventi sono avvenuti, proponendo così una rilettura che dà molto su cui riflettere.

La vicenda della gang delle Amazzoni è in realtà stata già la fonte d’ispirazione per un film, italiano in questo caso. Si tratta di Brave ragazze (qui la recensione), diretto nel 2019 da Michela Andreozzi e con protagoniste Ambra Angiolini, Ilenia Pastorelli, Serena Rossi e Silvia d’Amico. In quel caso però la vicenda viene rielaborata con spunti di originalità, mentre per il suo quarto lungometraggio Drigeard punta ad una maggiore aderenza al reale, ma anche a sottoporre con maggior durezza la domanda alla base del film: quanto è grave l’illecito che si commette per difendersi da uno Stato che non protegge i suoi cittadini?

La trama di Le Gang de Amazones

Inizi degli anni ’90: cinque ragazze, amiche d’infanzia, rapinano sette banche nella regione di Avignone. La stampa le soprannomina La banda delle amazzoni, anche se non si sono mai viste donne rapinatrici di banche e il fatto suscita ancor più clamore quando vengono arrestate. Sono ragazze semplici, di diversa estrazione sociale, mamme in cerca di sostegno economico, adolescenti a caccia di un sogno di benessere. Il film segue non tanto la cadenza sempre più ravvicinata delle rapine, quanto un processo che ha tenuto col fiato sospeso tutta la Francia.

Lyna Khoudri in Le Gang des Amazones
Lyna Khoudri in Le Gang des Amazones

Raccontare la gang delle Amazzoni

La regista sembra ben consapevole del valore e anche dell’attualità di questo racconto, motivo per cui sceglie di abbracciarlo nella sua interezza, restituendolo al pubblico con un fare quasi documentaristico. Sin dalle prime scene ci porta dunque con sé nel seguire le sue protagoniste, le loro vite e soprattutto le loro difficoltà. Difficoltà di cui molto spesso non hanno colpe, ritrovandosi invece a dover pagare per gli errori altrui. Nel presentarci in questo modo le cinque protagoniste di quello che è un film quasi interamente femminile (i pochi uomini sono immaturi o assenti), Drigeard vuole subito porci dalla loro parte.

Ma non le occorre calcare la mano per far emergere la gravità della situazione, che spinge facilmente ad empatizzare con Katy (Lyna Khoudri), Hélène (Izïa Higelin), Laurence (Laura Felpin), Carole (Mallory Wanecque) e Malika (Kenza Fortas). Consapevole anche di questo, la regista può permettersi di dar luogo ad un racconto asciutto, senza eccessi stilistici né enfasi, che non ha bisogno di spingere sull’acceleratore del ritmo per coinvolgere il pubblico. Non le occorre neanche arrischiarsi in una pericolosa esaltazione della violenza, relegandola anzi a poche scene. Le bastano invece mirate scelte di messa in scena (tra primi piani, linguaggio del corpo e uso degli ambienti) per portare alla luce il mondo interiore delle protagoniste e dire quanto le occorre.

Lo si evince ad esempio nella scena dedicata ad Hélène, quella in cui chiede spiegazioni per l’assegno di mantenimento ridotto a causa di un errore dello Stato. Un unico piano fisso su di lei, sul suo volto che si propone gentile ma su cui progressivamente si dipingono rabbia, dolore e paura. In effetti, è proprio Izïa Higelin a spiccare sulle sue colleghe co-protagoniste, tutte comunque bravissime e convincenti). Le loro interpretazioni conferiscono ulteriore realismo al racconto, permettendoci di vedere le donne prima delle amazzoni. Donne che amano, sperano e soffrono. Ed è qui che si trova racchiuso il senso del film.

Le Gang des Amazones film
Una scena del film Le Gang des Amazones

Le Gang de Amazones offre domande, non risposte

Quello di Drigeard è dunque un racconto che vuole suscitare domande e spingere a riflessioni. Sebbene la regista miri a questo obiettivo senza abbandonarsi ad un’enfasi distraente, talvolta si ha la sensazione di star assistendo ad alcune lungaggini che appesantiscono un po’ la narrazione. Una sensazione che si ha soprattutto nell’ultimo atto del film, dedicato al processo alle cinque protagoniste. Certo, è chiaro l’intento di voler raccontare anche il clamore di quelle udienze, che ebbero grande seguito, ma una maggiore condensazione avrebbe potuto forse giovare al film senza nulla togliergli.

In ogni caso, Le Gang des Amazones riesce ad essere un’opera di grande impatto, capace di emozionare e far indignare quando serve. Lancia soprattutto un monito che trent’anni dopo risulta ancora attuale, ovvero la pericolosità di una sempre maggiore sfiducia nelle istituzioni. Sfiducia che può portare ad atti sconsiderati e con forti conseguenze per chi ne viene coinvolto (convincente in tal senso la scelta di far ascoltare anche i testimoni delle rapine), ma che diventa sempre più difficile giudicare in modo completamente negativo. Il film, in questo non offre risposte facili, ma invita a considerare le tante sfumature esistenti tra nero e bianco.

Star Wars: i nuovi set LEGO sono… stellari!

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LEGO ha diffuso le prime immagini di tre nuovi set di Star Wars in arrivo nel 2026. Non solo abbiamo un nuovissimo Incrociatore d’Attacco di Classe Venator tratto da La Vendetta dei Sith, ma anche un’espansione della popolare collezione di veicoli in scala media e un nuovo droide di grandi dimensioni.

In uscita il 1° gennaio, tre nuovi set LEGO Star Wars saranno lanciati per dare il via al nuovo anno. Ecco le immagini ufficiali e le informazioni sui set per i prossimi Incrociatore d’Attacco di Classe Venator (75441), AT-AT (75440) e BB-8 (75452) LEGO.

AT-AT (75440)

Espandendo la collezione LEGO in scala media dalle astronavi ai veicoli terrestri, il nuovo AT-AT (75440) è una novità per i set LEGO Star Wars.

Con dimensioni completamente nuove per il modello del Walker Imperiale, questo nuovo AT-AT presenta una varietà di dettagli, tra cui alcuni Easter Egg che rappresentano il Generale Veers de L’Impero colpisce ancora e altre truppe imperiali all’interno del set. È presente anche una mini-costruzione di uno snowspeeder ribelle che cerca di far inciampare il Walker con il suo cavo di traino.

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Con un totale di 525 pezzi e un prezzo di $ 64,99, alcuni collezionisti potrebbero essere titubanti nell’acquistare questo set, soprattutto se possiedono già una versione più grande o anche l’AT-AT Gingerbread a tema natalizio di quest’anno. Tuttavia, non è una cattiva idea per chi non ha AT-AT nella propria collezione e/o ha poco spazio sugli scaffali.

Incrociatore d’Attacco Classe Venator (75441)

Allo stesso modo, il nuovo Incrociatore d’Attacco Classe Venator in scala media di LEGO (75441) è un’ottima scelta per chi non poteva permettersi o non aveva spazio per l’enorme UCS Venator di LEGO da 650 dollari, uscito nel 2023.

Con 643 pezzi e un prezzo di listino di 80 dollari, il rapporto prezzo/pezzo è più o meno lo stesso del precedente AT-AT, con i suoi Easter egg, come pezzi che rappresentano gli Intercettori Jedi di Anakin e Obi-Wan all’interno.

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Tutto sommato, sembra abbastanza probabile che questo nuovo modello di Venator sarà il modello LEGO Star Wars più venduto tra i tre questo gennaio.

Droide Astromeccanico BB-8 (75452)

Ultimo ma non meno importante, il nuovissimo Droide Astromeccanico BB-8 (75452), l’ultima versione del classico droide della trilogia sequel e l’ultimo arrivato nella recente serie LEGO di modelli di droidi in scala più grande. Detto questo, il prezzo per pezzo non è nemmeno lontanamente conveniente come quello dei due modelli precedenti, con solo 569 pezzi a 90 dollari.

Sembra anche che questo nuovo BB-8 sia in scala con i modelli LEGO R2-D2 e C-3PO dell’anno scorso, quindi sarà probabilmente di interesse per chi desidera completare il set.

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L’adattamento per il cinema di Helldivers ha finalmente un regista

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Mentre Arrowhead Games continua a cercare nuovi modi per innovare il franchise originale, l’adattamento di Helldivers da parte di Sony si avvicina sempre di più al decollo. Arrivato quasi un decennio dopo il suo predecessore, accolto con grande entusiasmo, lo sparatutto fantascientifico è rapidamente diventato uno dei più popolari nel mondo dei videogiochi cooperativi con il suo sequel del 2024, grazie al suo ciclo di gameplay e all’approccio satirico al genere, in linea con Starship Troopers, che hanno ottenuto recensioni ampiamente positive.

Ancora più importante, Helldivers 2 si è rivelato uno dei maggiori successi finanziari degli ultimi anni, diventando il gioco PlayStation più venduto di tutti i tempi entro maggio 2024 e il terzo titolo più venduto del 2024 negli Stati Uniti, con oltre 19 milioni di copie vendute. Forte di questo successo, Sony ha annunciato a gennaio 2025 che un adattamento cinematografico di Helldivers era nelle prime fasi di sviluppo.

Come riportato per la prima volta da The Hollywood Reporter, Justin Lin è stato scelto per dirigere l’adattamento cinematografico di Helldivers. Lin, noto per la sua esperienza nel franchise di Fast and Furious, produrrà anche l’adattamento, scritto da Gary Dauberman, sceneggiatore di IT e Until Dawn, tramite la sua Perfect Storm Entertainment.

Justin Lin che firma per dirigere il film di Helldivers è una scelta interessante per una serie di motivi. Innanzitutto, il regista, a quanto pare, si è basato sul fatto di non essere un videogiocatore per proporre il suo approccio al titolo, con l’obiettivo di concentrarsi sui personaggi umani. Rispetto a una varietà di altri adattamenti di videogiochi, avere un regista che porta il proprio approccio a un franchise potrebbe destare preoccupazione sulla potenziale fedeltà alla fonte.

Inoltre, a seconda di quando inizierà la produzione, Helldivers sarà il primo ritorno di Lin al genere blockbuster dopo l’uscita da Fast & Furious per divergenze creative, con il regista che di recente è tornato alle sue radici indie con Last Days, ispirato a una storia vera. È interessante notare che, sebbene Fast & Furious sia stato il suo pane quotidiano per oltre un decennio, in passato ha attinto al genere fantascientifico con Star Trek Beyond, che ha continuato il successo di critica della linea temporale Kelvin.

Detto questo, c’è ancora la possibilità che Helldivers impieghi del tempo per arrivare sullo schermo a causa degli impegni di Lin. Prima di firmare per l’adattamento del gioco, si è anche occupato della regia degli adattamenti di One-Punch Man e BRZRKR, entrambi ancora in diverse fasi di sviluppo. Considerando che lavora con il primo da oltre tre anni, una sceneggiatura definitiva potrebbe convincerlo a buttarsi per primo.

Anche se non dovesse arrivare in fretta, Sony e PlayStation Productions hanno abbastanza cose in programma per lasciare che il film di Helldivers si prenda il suo tempo nello sviluppo. Oltre alle terze stagioni confermate di Last of Us della HBO e della serie Twisted Metal di Peacock, Amazon MGM ha appena confermato un ordine di due stagioni per una serie di God of War, mentre Resident Evil di Zach Cregger è attualmente in produzione, tra gli altri adattamenti ancora in lavorazione.

Bus 47: recensione del film di Marcel Barrena

Il regista di Open Arms – La legge del mare torna sul grande schermo con un lungometraggio toccante e in grado di parlare, di nuovo, al cuore delle persone. Bus 47 è il racconto di un atto di dissenso pacifico e del movimento popolare di quartiere che trasformò per sempre nel 1978 la città di Barcellona. Basato su fatti accaduti e recitato principalmente in catalano, in Spagna è stato un grande successo di botteghino ma anche di premi infatti si è aggiudicato ben cinque premi, anche quello per miglior film, durante la 39° edizione dei Goya, i principali riconoscimenti del cinema spagnolo.

La trama di Bus 47

Questo film si apre con un prologo ambientato nel 1958, durante la Spagna franchista, dove molti spagnoli si sono sono rifugiati sulle colline intorno a Barcellona. Il quartiere in questione è Torre Barò, le prime scene ambientate negli anni Cinquanta, opportunamente in tonalità seppia e inquadrate in un formato squadrato, raffigurano l’accoglienza che i nuovi arrivati ​​ricevettero dalla polizia locale, che aveva l’ordine di demolire qualsiasi edificio incompiuto non conforme alle normative. Le strutture vennero quindi costruite durante la notte, in un turbine di code per mattoni e sacchi di cemento, poiché non ci sarebbe stata alcuna clemenza dall’altra parte, dato che le forze dell’ordine sarebbero arrivate la mattina successiva.

Il film poi salta avanti di ben vent’anni, siamo nel 1978 e la Spagna sta in pieno cambiamento verso un governo democratico ma c’è ancora tanto da lavorare. Il protagonista Manolo Vital, interpretato da Eduard Fernández, è uno dei tanti abitanti di Torre Barò che lavora in città, infatti l’uomo sposato e con una figlia grande è un autista del bus della linea 47. Manolo è un cittadino modello e conosciuto da tutti i passeggeri della suo autobus ma anche papà e marito amorevole e con un senso per la solidarietà tra gli amici. Nel quartiere il signor Vital è visto in qualche modo come una figura autorevole e l’unico in grado di cambiare le sorti di un luogo che sembra dimenticato dal consiglio comunale. Vivere a Torre Barò non è facile anche perché è assente un servizio di trasporto pubblico, il protagonista frustrato dalla burocrazia del governo catalano, dalla possibilità di essere licenziato e da una tragedia nella sua comunità, decide di compiere un piccolo atto di disobbedienza civile che avrà un impatto enorme.

(The Mediapro Studio) Foto de Lucía Faraig

L’autista un giorno come tanti decide di dirottare il suo Bus 47, con dei cittadini inclusi su fino alla sua casa, mostrando così a chi lo governava che non era vero che le strade erano inagibili. Nel film alla storia è stata concessa qualche libertà, in quanto la posizione di Manolo come rivoluzionario pressoché solitario, invece nella realtà la comunità fu più ampia e molto più coinvolta negli eventi che portarono alla completa assimilazione di Torre Baró a Barcellona. Il film si conclude con i titoli di coda che mostrano il vero signore Vital e vari filmati d’archivio con il celebre bus che ha cambiato le sorti della società migliorandone il futuro.

Un atto di ribellione pacifica

Conosciamo tutti il gesto rivoluzionario di Rosa Parks, quello di non cedere il suo posto ad un giovane uomo bianco, una scintilla che avrebbe acceso il movimento statunitense contro le leggi discriminatorie in qualche modo Bus 47 racconta qualcosa di simile. Nel film assistiamo ad una parte di cittadini della grande metropoli che stava diventando Barcellona che vengono discriminati non per il colore della pelle ma per altri motivi e uno di loro stanco ha deciso di ribellarsi. Manolo Vital interpretato da Eduard Fernández, che torna a farsi dirigere da Marcel Barrena dopo l’ottimo Open Arms – La legge del mare, recita un ruolo carismatico e nelle sue corde che rappresenta al meglio un vero e proprio simbolo positivo del popolo. Da segnalare anche le ottime interpretazioni di Clara Segura, come la moglie Carmen di Manolo ed ex suora, e quella di Salva Reina nei panni dell’amico Felipín, i due si sono giudicati entrambi il Goya una come Migliore attrice non protagonista e l’altro come Migliore attore non protagonista.

Un dramma del passato che parla al presente

Bus 47, scritto dal regista con Alberto Marini, è un film delicato e toccante tanto modesto nella sua portata ma attuale e che si basa su una storia personale. Il racconto di un eroe locale che ha rischiato di perdere il lavoro e di essere condannato al carcere per aver preso una coraggiosa posizione contro la mancanza di servizi, mentre il governo e il mondo aziendale sembravano sempre più distanti dalle preoccupazioni della gente comune. Bus 47 conferma quello che abbiamo assistito noi in Italia con C’è ancora domani, di quanto le storie del passato posso aiutare il nostro presente anche portando al cinema un pubblico critico e attento ai messaggi sociali.

Attitudini: nessuna, recensione del nuovo docufilm su Aldo, Giovanni e Giacomo

Aldo, Giovanni e Giacomo (Tre uomini e una gamba, Il  grande giorno) sono uno dei trii comici italiani che maggiormente hanno fatto la storia della comicità italiana negli ultimi decenni, spaziando dal teatro alla televisione al cinema. Qui la regista Sophie Chiarello li racconta nella maniera più vera, senza filtri. In Attitudini: nessuna viene ripercorsa tutta l’infanzia e l’ascesa per i tre comici, coinvolgendo tutte le figure che hanno contribuito al loro successo. Nel “cast”, quindi, rientrano tanti personaggi cruciali della commedia italiana, dalle strette collaboratrici come Marina Massironi (Chiedimi se sono felice, Così è la vita) comparsa anche in diverse produzioni cinematografiche del trio, al regista Arturo Brachetti.

Attitudini: nessuna, gli esordi difficili

Attitudini: nessuna si mostra da subito come una fantastica narrazione della vita reale dietro agli sketch divertenti. Talvolta, nel vedere un comico, lo spettatore può cadere nell’inganno che la sua vita sia solamente piena di risate e allegria, ma, purtroppo, non è sempre così. E qui Aldo, Giovanni e Giacomo mostrano anche i loro momenti più tristi, più delicati, partendo proprio dall’infanzia.

Il documentario ha una struttura cronologica, parte dagli anni di scuola dei tre, dove, in alcuni casi sembrano essere quasi invisibili (non a caso in pagella “attitudini: nessuna”). Giovanni è stato costretto a 13 anni ad abbandonare la scuola per lavorare, pur frequentando dei corsi serali; Aldo vive una situazione familiare difficile dopo il divorzio dei genitori. Il teatro, la comicità attraverso le attività dell’oratorio diventano così per tutti e tre una via di fuga da realtà talvolta difficili. Giacomo da un lato e Aldo e Giovanni dall’altro vivono per diversi anni viete parallele, coltivando la propria passione, avendo gli stessi maestri, alla scuola teatro Arsenale, senza ancora incontrarsi però. Solo in un secondo momento Aldo e Giovanni incontreranno Giacomo, creando un loro formidabile equilibrio comico.

Attitudini: NessunaAttitudini: nessuna, un racconto intimo

Già il solo stile delle riprese rende bene l’informalità con cui si raccontano queste tre vite: il film sembra quasi essere girato con un cellulare, con scene mosse o più sfocate. Questo sembra indicare proprio una forma di anticonformismo, anche propria del trio; anche nelle prime scene vediamo i tre riuniti nel salotto dell’appartamento di Giovanni, con il padrone di casa stesso in pantofole. Tutto questo sembra aggiungere una certa comicità e senso anche di intimità al documentario: Aldo, Giovanni e Giacomo si presentano nella loro veste più autentica, senza alcuna maschera.

Dal trio al coro

Altro elemento che rende Attitudini: nessuna così interessante e conviviale è proprio il modo in cui vengono inseriti tutti gli altri personaggi che animano il documentario e hanno caratterizzato la vita del trio. Il film assume la forma di un cammino nei ricordi, in cui, col proseguire della storia, vengono interpellati tutti coloro che c’erano, e così partendo dai compagni di teatro all’oratorio, ai maestri di teatro, ai primi registi e collaboratori e così via.

Tutte queste figure non vengono semplicemente intervistati dalla regista o da una persona terza, ma sono proprio Aldo, Giovanni e Giacomo a rincontrare tutti e, proprio come dei vecchi amici a rievocare tutti i ricordi delle avventure passate. Queste diventano quindi delle semplici chiacchierate in cui regna la spontaneità e spesso anche l’ironia del momento. Un esempio è proprio, nella parte con i produttori di Mai dire gol che Giacomo resta in piedi all’inizio perché senza microfono e fa partire un giro di battute su come sembrasse alla stessa altezza degli altri seduti.

Sketch e voci fuori campo

Attitudini: nessuna si anima anche con un mix di commenti e domande sporadiche dalla regista, come anche di piccole scene mostrate. All’inizio del documentario si tendono a mostrare soprattutto piccoli spezzoni di film in bianco e nero, come di Stanlio e Ollio, anche per metterli a paragone con le scenette di Aldo e Giovanni; a queste si aggiungono delle scene di Tempi Moderni di Charlie Chaplin per raccontare il passato in fabbrica di Giovanni, probabilmente anche per alleggerire un momento drammatico per il lui allora poco più che bambino. Un continuo susseguirsi di sketch comici del repertorio della coppia e poi del trio rendono anche il documentario molto più leggero e divertente.

Attitudini: nessuna ci racconta i tanti sforzi ed esperienze, successi e insuccessi che hanno portato Aldo, Giovanni e Giacomo dove sono ora, consacrati nella comicità italiana. Pur mantenendo ancora oggi una grande umiltà, è certamente commuovente vedere tutti i sacrifici sopportati negli anni senza perdere il sorriso: l’importante era e resterà far ridere il pubblico.

Noir in Festival 2025: terza giornata all’insegna del Premio Scerbanenco

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È nel segno di Giorgio Scerbanenco la giornata dì mercoledì 3 dicembre al Noir in Festival con la cerimonia del Premio che decreta il miglior romanzo noir italiano dell’anno. Prima di scoprire il vincitore del Premio Scerbanenco 2025, le autrici e gli autori della cinquina finalista incontrano il pubblico di Casa Manzoni (a partire dalle ore 17.30) per presentare le proprie opere: Barbara Baraldi (Gli omicidi dei tarocchi, Giunti), Giorgia Lepore (Forse è così che si diventa uomini, Edizioni E/O), Davide Longo (La donna della mansarda, Einaudi), Alessandro Robecchi (Il tallone da killer, Sellerio) e Mirko Zilahy (La stanza delle ombre, Mondadori). Con loro anche Antonio Lanzetta, che con L’educatore (Newton Compton) si è aggiudicato il Premio dei Lettori – Premio Città di Lignano Sabbiadoro, riconoscimento assegnato al romanzo più votato sul sito del festival.

Ad inaugurare il pomeriggio a Casa Manzoni, la presentazione di Il noir italiano prima e dopo Scerbanenco (Mimesi): un incontro con l’autore Alberto Pezzotta su cinema e narrativa dal dopoguerra agli anni settanta (ore 16.45).

La mattinata si apre all’Università IULM con le presentazioni di  Incel in una stanza di Dikotomiko e di Firenze. Ciak, si uccide di Massimo Moscati . Entrambi gli incontri sono moderati da Barbara Sorrentini (ore 11  – sala dei 146). A seguire si parla di podcast con un incontro dedicato a Il banchiere di Dio in un dialogo di Nicolò Majnoni, in un dialogo con il produttore Andrea Maltagliati e il giornalista e responsabile editoriale Guido Guenci.

Torna protagonista il fumetto con Spugna e Cattivik – La Novell’ Grafik’ (ore 15 – Sala dei 146): una reinterpretazione contemporanea di un’icona del fumetto nero italiano.

Lo sguardo si sposta poi alla Cineteca Milano Arlecchino, che alle 15.30 ospita l’evento speciale Chi è senza colpa. Viaggio nel noir italiano di Riccardo Alessandri, che con la sceneggiatrice Katiuscia Magliarisi presenta questo percorso tra storia e memoria del genere. Per il Concorso internazionale alle 18.00 Akaki Popkhadze presenta il suo Brûle le sang, gangster movie ambientato a Nizza con protagonisti due fratelli in cerca di vendetta, mentre alle 21 arriva Golpes di Rafael Cobos, noir spagnolo che vede nuovamente protagonisti due fratelli in un lungo viaggio tra legalità e crimine.

Per il Premio Caligari, all’Università IULM alle 17.30 proiezione di La valle dei sorrisi di Paolo Strippoli, autore che continua a esplorare con sguardo personale le zone più fragili e inquietanti del reale.

Wake Up Dead Man – Knives Out: il trailer ufficiale e nuove immagini!

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Netflix rilascia il trailer e le nuove immagini ufficiali di Wake Up Dead Man – Knives Out, il terzo capitolo dell’opera del regista candidato all’Oscar Rian Johnson con protagonista il celebre detective Benoit Blanc (Daniel Craig). Il film – già acclamato dal pubblico al Toronto International Film Festival e al London Film Festival – è ora disponibile in cinema selezionati mentre arriverà su Netflix il 12 dicembre.

La trama di Wake Up Dead Man – Knives Out

Benoit Blanc (Daniel Craig) torna per affrontare il suo caso più pericoloso nel terzo e più oscuro capitolo dell’opera di Rian Johnson. Quando il giovane prete Jud Duplenticy (Josh O’Connor) viene inviato ad affiancare il carismatico e focoso Monsignor Jefferson Wicks (Josh Brolin), è chiaro che qualcosa non va tra i banchi della chiesa. Il modesto ma devoto gregge di Wicks comprende la pia signora della chiesa Martha Delacroix (Glenn Close), il riservato custode Samson Holt (Thomas Haden Church), l’avvocatessa sempre sotto pressione Vera Draven (Kerry Washington), l’aspirante politico Cy Draven (Daryl McCormack), il medico del paese Nat Sharp (Jeremy Renner), il celebre autore Lee Ross (Andrew Scott) e la violoncellista Simone Vivane (Cailee Spaeny). Dopo che un omicidio improvviso e apparentemente impossibile sconvolge la cittadina, l’assenza di un chiaro sospettato spinge la capo della polizia locale Geraldine Scott (Mila Kunis) a unire le forze con il rinomato detective Benoit Blanc per svelare un mistero che sfida ogni logica.

Zootropolis 3 “implicitamente” confermato?

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La Disney non ha ancora annunciato ufficialmente Zootropolis 3, ma un momento in Zootropolis 2 lascia intendere che lo studio abbia già dato il via libera ai Walt Disney Animation Studios per svilupparlo. Dopo aver impiegato nove anni per realizzare un sequel del successo originale da 1 miliardo di dollari, la Disney non sembra interessata a un intervallo altrettanto lungo tra il pubblico e la visione di Judy Hopps e Nick Wilde.

Ora che il botteghino di Zootropolis 2 ha infranto i record nel suo weekend di apertura, sembra ancora più inevitabile che la Disney regalerà agli spettatori un’altra avventura a Zootropolis. Mentre dobbiamo aspettare che lo studio confermi direttamente l’arrivo di un altro sequel, annunciando il coinvolgimento del cast e della troupe o fissando una data di uscita, c’è una parte nella parte principale di Zootropolis 2 che anticipa a che punto è arrivato lo sviluppo.

Un Easter Egg di Zootropolis suggerisce che la Disney ha già dato il via libera a Zootropolis 3

Verso la fine di Zootropolis 2, Clawhauser viene incaricato di usare il computer di Paul, un altro agente della ZPD, per ottenere alcune informazioni, e questo richiede che trovi la password per accedere. Fortunatamente, c’è un Post-it con la password scritta proprio lì. Zootropolis 2 non si concentra sulla password di Paul, ma questa si rivela un Easter Egg piuttosto clamoroso per Zootropolis 3.

Ora circola online: “P@Rt3izFr&BrdZ” è la parte visibile della password di Paul, ma ci sono altri caratteri coperti dalle dita di Clawhauser. La credenza comune è che gli ultimi caratteri siano “r2”, rendendo la password completa “P@Rt3izFr&BrdZr2”. Se decodifichiamo i personaggi, sembra che sia un codice per “Part 3 is real and birds too”, ovvero “La Parte 3 è reale, e anche gli uccelli lo sono”.

Sebbene il finale potrebbe essere leggermente diverso, la scritta su questo Post-it, se presa come un fatto, è un modo intelligente per la Disney di confermare che lo studio è già al lavoro su Zootropolis 3. Questo dettaglio assume maggiore sostanza alla luce di ciò che succede nella breve scena post credits.

Come Zootropolis 2 prepara Zootropolis 3

La Disney ha preparato direttamente un terzo film per Judy e Nick nei titoli di coda del sequel, quando Judy viene mostrata nel suo appartamento con il registratore a forma di carota riparato, che appoggia sul davanzale. Dopo che esce dalla stanza, una piuma d’uccello atterra accanto ad esso mentre un’ombra volante attraversa il cielo.

La scena post-credits prepara Zootropolis 3, introducendo gli uccelli in questo mondo, poiché gli animali volanti sono stati assenti dal franchise fino a questo punto. Sembra che Paul sia uno degli abitanti di Zootropolis che crede nell’esistenza degli uccelli, e la sua password/nota diventa un altro modo in cui il film anticipa il ruolo che le creature volanti del regno animale avranno in ciò che verrà dopo.

Bakemono Lab a Più Libri Più Liberi: presentazione dei nuovi volumi Eiga

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Bakemono Lab è lieta di annunciare, per il tredicesimo anno consecutivo, la sua partecipazione a Più Libri Più Liberi. In occasione di questo importante traguardo verranno presentati i nuovi titoli del catalogo invernale e sarà rinnovato il consueto incontro con gli autori del collettivo Eiga, che introdurranno le novità editoriali del catalogo dedicato al cinema.

Numerosi gli ospiti attesi allo stand A52: Simone Fiocco, Luca Ruocco, Elizabeta Keci, Marilena Pradal, Stefano Bessoni, Marco Mancinelli e Matteo Maino.

Sabato 6 dicembre, alle ore 11, in Sala Marte, si terrà la presentazione ufficiale delle novità della collana di cinema Eiga, dal titolo “Le vie del cinema”.

I volumi protagonisti dell’incontro saranno:

  • Lonesome Blues – Ombre e lampi di ragione nel cinema di Woody Allen di Emanuele Rauco e Simone Tarditi, con prefazione di Giampiero Frasca;
  • Alone Together – solitudini e incontri nel cinema di Spike Jonze di Gianmaria Cataldo, con prefazione di Chiara Guida;
  • Little Water Song – Kate Winslet e le mille sfumature dell’essere donna di Elisa Torsiello, con prefazione di Ilaria Feole e postfazione di Chiara Colizzi;
  • I see you – la via di James Cameron di Matteo Maino, con prefazione di Chiara Guida;

A moderare l’incontro saranno Stefano Bessoni, Chiara Guida e Federica Aliano. Ospite speciale: Chiara Colizzi, storica voce italiana di Kate Winslet.

Le novità che Bakemono Lab porterà in fiera, però, non finiscono qui, perché allo stand A52 saranno finalmente disponibili anche tre nuovi titoli delle collane di narrativa e di libri illustrati. Si comincia con Il Limbo dei Piccoli Fobici di Varla Del Rio e Mauro Beato, illustrato da Aurora Giatti.

Nel regno della Paranoia, oltre la nebbia, un passaggio segreto conduce a un limbo oscuro… Là, un’orda di bambini fobici danza tra le ombre delle proprie ossessioni. Sei pronto a varcare la soglia?

Il secondo titolo, firmato da Jessica Ravera e con l’illustrazione di copertina di Domenico Scalisi, è Cuordilupo, romanzo della collana Yokai: Nella notte in cui i fulmini squarciano le Alpi e il bosco custodisce presagi antichi, dopo molto tempo, quando ormai le generazioni hanno imparato a convivere con i propri silenzi, tra gli alberi ricompare un grande lupo nero, come non se ne vedevano più: ombra ancestrale che riapre ferite e risveglia memorie di simboli perduti. ma è l’incontro con uno sguardo innocente a cambiare per sempre la vita di tutti. Da quell’attimo sospeso nasce un filo invisibile, capace di attraversare gli anni e legare il destino di una famiglia al respiro segreto della natura. Una storia di metamorfosi e sacrifici, dove il confine tra uomo e bestia si dissolve nella forza di un amore che sfida la natura stessa.

Per la collana Tanabata, Bakemono Lab presenta Le ali del colibrì di Marilena Pradal, con la cover di Aurora Giatti: A trent’anni, Marilena ha una vita piena: ha progetti e sogni da realizzare. Poi un giorno il suo cuore, quell’organo che ha sempre dato per scontato, diventa improvvisamente un traditore. Il pronto soccorso. La paura di morire. Un dispositivo impiantato nella spalla. Qualcosa che lei vivrà inizialmente come una gabbia, un limite invalicabile. Come si riprende a vivere quando il corpo ti ricorda ogni giorno la sua fragilità? Come si torna a sognare quando anche il gesto più semplice sembra una sfida? Marilena si ferma. Si arrende. Ma solo per un momento. Perché dentro di lei pulsa ancora quella voglia di scoprire il mondo che l’ha sempre animata. E così decide di non rinunciare: riempie lo zaino, affronta le sue paure e parte verso mete lontane ed esotiche, tra l’emozione dell’ignoto e il timore che il cuore possa tradirla di nuovo. Una storia vera di rinascita e coraggio, un inno alla vita che insegna che i limiti esistono solo se scegliamo di accettarli.

A chiudere le serie di nuove uscite di narrativa, la raccolta di Racconti gotici di Emilia Pardo Bazan, con la traduzione di Alessandro Margheriti e la cover di Gaia Magnini: «Entrate con coraggio insieme a me nella zona d’ombra della mia anima.» È con queste parole che la contessa Emilia Pardo Bazán ci prende in disparte per mostrarci una delle facce meno conosciute del suo poliedrico essere: quella più inquietante. In questa antologia di racconti gotici sorprendenti e carichi di tensione, l’autrice esplora un mondo soprannaturale popolato da vampiri, fantasmi, spettri, magia nera… un mondo invisibile ma non poi così lontano, in cui riecheggia tutto il folklore tradizionale della Galizia rurale.

Per maggiori informazioni: www.bakemonolab.it

Scarlett Johansson riflette sulla causa intentata contro la Disney: “Accoglierei con favore un maggiore sostegno”

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Scarlett Johansson ripensa alla causa intentata contro la Disney per l’uscita di Black Widow, che in origine avrebbe dovuto debuttare nelle sale cinematografiche. Dopo l’inizio della pandemia di COVID-19, la Disney ha deciso di distribuire il film contemporaneamente in streaming e nelle sale, provocando l’azione legale da parte della Johansson, che secondo quanto riferito avrebbe ottenuto un risarcimento di 40 milioni di dollari.

A quattro anni dalla causa, Johansson parla con The Telegraph di questa esperienza, rivelando che avrebbe apprezzato il sostegno dei suoi colleghi di Hollywood in quel periodo. Voglio dire, sarebbe fantastico avere più sostegno dalla comunità e dai miei colleghi – in modo esplicito e pubblico – su alcune questioni che riguardano l’intero settore”, afferma l’attrice. “È sempre utile avere più voci, ragazzi!

La causa legale di Johansson è stata motivata dalla distribuzione in streaming che minacciava il suo bonus legato al successo al botteghino di Black Widow. L’uscita del film su Disney+ lo stesso giorno della sua uscita nelle sale ha ovviamente compromesso questo bonus, che era stato inserito nel suo contratto.

Sebbene Johansson avrebbe gradito un maggiore sostegno da parte dei suoi colleghi, ammette che anche parlare da sola “può comunque essere molto efficace”. Come spiega la star, il cambiamento dell’ultimo minuto ha stravolto completamente i sistemi esistenti a Hollywood, ed era importante per lei spingere per un cambiamento:

“Quando siamo passati dal modello dei bonus al botteghino a quello dello streaming, la situazione è diventata nebulosa, senza linee guida. Quindi, poter influire su questo aspetto fa muovere tutto nella giusta direzione. Ma sì, gradirei un maggiore sostegno”.

La pandemia di COVID-19 ha chiuso molti cinema e ha lasciato gli spettatori a disagio nell’andare in quelli rimasti aperti, spingendo la Disney ad adottare la strategia del day-and-date per Black Widow. Il film ha incassato 379 milioni di dollari in tutto il mondo al botteghino, un risultato estremamente modesto considerando il suo budget stimato di 200 milioni di dollari.

Diretto da Cate Shortland, il film segue Natasha Romanoff mentre affronta il suo passato e si ricongiunge con i vecchi membri della sua famiglia. In generale, ha avuto un buon successo di critica. Black Widow recensioni ha elogiato la performance dominante della Johansson, così come le performance dei nuovi arrivati nell’MCU Florence Pugh e David Harbour.

Su Rotten Tomatoes, Black Widow gode di un punteggio della critica del 79% e di un brillante 91% Popcornmeter. Nonostante il dramma legale che ha circondato l’uscita, l’ultima apparizione della Johansson nei panni di Romanoff è stata generalmente ben accolta.

Lo streaming simultaneo e l’uscita nelle sale sono ormai un ricordo del passato, con la Marvel che ha optato per un’esclusiva nelle sale prima che i film passino a Disney+ settimane o mesi dopo. Anche se il periodo d’oro dell’MCU è finito, con i nuovi episodi che generalmente incassano meno di quanto avrebbero incassato prima della pandemia, ci sono alcune uscite degne di nota all’orizzonte.

I più grandi titoli MCU in uscita sono Avengers: Doomsday e Avengers: Secret Wars, in uscita rispettivamente il 18 dicembre 2026 e il 17 dicembre 2027. Questi film dovrebbero riportare in scena una serie di volti noti del passato dell’MCU, ma la Johansson è stata categorica nell’affermare che la sua esperienza come Black Widow è ufficialmente terminata, mettendo in dubbio il suo ritorno nei panni di Romanoff.

James Gunn rivela cosa deve fare bene la DCU riguardo a Batman

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Mentre The Brave and The Bold è ancora in lavorazione presso la DC Studios, James Gunn approfondisce gli aspetti chiave che l’DC Universe deve azzeccare riguardo al nuovo Batman. Uno dei progetti più attesi del Capitolo 1 della DCU: “Gods and Monsters” è il prossimo film di Bruce Wayne nella serie condivisa di Gunn.

Mentre il suo film da solista è ancora in fase di sviluppo, Gunn è stato recentemente intervistato su Threads da @ReelAnarchy, che gli ha chiesto se il co-CEO della DC Studios avesse preso in considerazione l’idea di rendere il cappuccio di Batman simile a quello di Deadpool, rendendolo animato. Gunn ha dato la seguente risposta:

Il regista di Superman ha dichiarato: “La cosa più richiesta sarebbe il blu e il grigio”, riferendosi a quanti gli hanno chiesto se utilizzerà uno dei costumi preferiti per Batman nella DCU. Ha poi aggiunto: “Poi il giallo intorno al pipistrello. E POI gli occhi bianchi”.

Tuttavia, Gunn ha sottolineato che “Tutte queste cose le trovo meno importanti del personaggio stesso, della sceneggiatura e della persona che lo interpreta”. Sebbene Batman non sia ancora stato scritturato nel franchise, il Cavaliere Oscuro è apparso in un cameo in Creature Commandos, dando al pubblico un assaggio della versione di questo mondo del combattente del crimine di Gotham City.

Andy Muschietti dirigerà il film The Brave and The Bold, mentre la sceneggiatura è ancora in fase di scrittura. Sebbene sia stato ingaggiato uno sceneggiatore, Gunn non ha ancora rivelato chi sia, ma ha commentato che le cose stanno andando nella giusta direzione.

Durante un’intervista al podcast 2 Bears, 1 Cave nel settembre 2025, ha dichiarato: “Ciò che conta è il personaggio, la storia. E penso che ora abbiamo una storia davvero molto buona per ciò che sta accadendo con Batman”. Anche se The Brave and The Bold potrebbe essere ancora lontano qualche anno, un prossimo film DCU esplorerà Gotham City nel 2026, ma con una particolarità.

Il film horror Clayface, classificato come vietato ai minori, porterà sul grande schermo uno dei più famosi nemici di Batman, e sarà ambientato nella città dell’iconico eroe. Resta da vedere se ci saranno anticipazioni sull’icona DC.

The Brave and The Bold non ha ancora una data di uscita da parte della DC Studios.

Sonic The Hedgehog 4: data di uscita, cast, trama e tutto quello che sappiamo

L’amato velocista blu è pronto a tornare in Sonic the Hedgehog 4, e ci sono già tantissime novità sul prossimo capitolo della serie di film tratti dal videogioco. Basata sul personaggio titolare dell’universo videoludico Sega, la serie di film Sonic the Hedgehog segue Sonic e i suoi amici Tails e Knuckles mentre cercano di fermare i piani malvagi del Dr. Robotnik (Jim Carrey). Nell’ultima avventura, Sonic e la sua banda affrontano due generazioni di Robotnik e il loro nuovo alleato, il potentissimo Shadow the Hedgehog (doppiato da Keanu Reeves), che vuole distruggere il mondo intero.

Alzando la posta in gioco dopo due capitoli divertenti e ben accolti, Sonic the Hedgehog 3 ha ottenuto grandi elogi dalla critica (tramite Rotten Tomatoes) e segna una svolta più drammatica per la serie. Oltre a tutto ciò, l’ultimo film di Sonic ha anche introdotto Shadow, uno dei personaggi preferiti dai fan, e ha anticipato altri entusiasmanti personaggi dei giochi nel suo finale. Tutto ciò porta a un quarto capitolo, e sono già in corso i lavori per riportare il classico videogioco sul grande schermo. Anche se Sonic the Hedgehog 4 potrebbe essere ancora lontano, è già in fase di produzione.

Ultime notizie su Sonic The Hedgehog 4

Rivelata la data di uscita di Sonic 4

Con le cose che procedono già a ritmo serrato per il prossimo quarto capitolo, le ultime notizie confermano la data di uscita di Sonic the Hedgehog 4. Si sapeva già che il film puntava a un’uscita nel 2027, ma ora la finestra è stata ristretta al 19 marzo 2027. Ciò significa che il quarto capitolo arriverà poco più di due anni dopo l’uscita del terzo. Tuttavia, da qui ad allora è sempre possibile un cambiamento nella data di uscita.

Data di uscita di Sonic The Hedgehog 4

Il sequel è stato confermato nel 2024

Pochi giorni prima dell’uscita di Sonic the Hedgehog 3, la Paramount ha chiarito i propri piani per il franchise dando il via libera a un altro film. Sonic the Hedgehog 4 non solo è stato confermato, ma gli è già stata assegnata una data di uscita, il 19 marzo 2027. Questa notizia non solo suggerisce che il film fosse già in fase di sviluppo prima dell’annuncio, ma anche che la Paramount abbia probabilmente in mente un piano più ampio che coinvolge altri contenuti di Sonic the Hedgehog. Con una tempistica di produzione quasi identica a quella dei sequel precedenti, non c’è motivo di pensare che Sonic 4 non arriverà in tempo.

Dettagli sul cast di Sonic The Hedgehog 4

Sonic, Tails, Knuckles e Shadow torneranno?

Con ogni nuovo capitolo della serie di film Sonic the Hedgehog, il cast di adorabili personaggi si è ampliato per includere sempre più personaggi amati dai fan dei videogiochi. Si prevede che questa tendenza continuerà anche in Sonic the Hedgehog 4, e il finale di Sonic 3 ha persino introdotto alcuni nuovi personaggi che sicuramente torneranno. Altri ritorni includono quelli di Ben Schwartz nei panni di Sonic, Colleen O’Shaughnessey nei panni di Tails e Idris Elba nei panni di Knuckles, e il trio principale è diventato ancora più forte dopo gli eventi del terzo film.

La scena post-crediti in Sonic the Hedgehog 3 ha rivelato che Shadow è sopravvissuto all’Eclipse Cannon, il che significa che Keanu Reeves potrebbe tornare. Non è chiaro se Jim Carrey tornerà a interpretare il Dr. Ivo Robotnik nel prossimo film, sia perché il suo personaggio apparentemente non è sopravvissuto, sia perché Carrey è uscito dal pensionamento per recitare in Sonic 3. Anche i personaggi umani Tom Wachowski (interpretato da James Marsden) e Maddie Wachowski (Tika Sumpter) torneranno probabilmente per aiutare i loro amici dotati di superpoteri. Metal Sonic e Amy Rose torneranno probabilmente in Sonic 4, ma i loro ruoli non sono ancora stati assegnati.

Dettagli della trama di Sonic 4

Un nuovo nemico e un nuovo alleato

Il finale di Sonic the Hedgehog 3 era, come prevedibile, inconcludente e, oltre a concludere alcune trame, serviva principalmente a gettare le basi per il conflitto in Sonic 4. Il Dr. Ivo Robotnik e Shadow si sono ribellati al malvagio Dr. Gerald Robotnik e hanno salvato la Terra dall’Eclipse Canon. Sfortunatamente, sembra che questo sia costato la vita a entrambi. Mentre è stato rivelato che Shadow è sopravvissuto, il destino del Dr. Robotnik è rimasto incerto. Questo potrebbe avere ripercussioni nel sequel, dato che Sonic e la sua squadra devono affrontare le conseguenze della perdita del loro nemico di lunga data, diventato poi alleato.

L’approccio più logico a Sonic the Hedgehog 4 sarebbe quello di far combattere Sonic, Tails, Knuckles, Amy Rose e forse anche Shadow contro gli imitatori robotici, cercando di scoprire chi li ha creati.

Tuttavia, potrebbero non avere molto tempo per pensarci, dato che la sequenza a metà dei titoli di coda ha introdotto un esercito di Sonic robotici, e lui è stato salvato solo dall’intervento di Amy Rose e del suo martello. L’approccio più logico a Sonic the Hedgehog 4 sarebbe quello di far combattere Sonic, Tails, Knuckles, Amy Rose e forse anche Shadow contro gli imitatori robotici, mentre cercano di scoprire chi li ha creati.

L’introduzione di Amy Rose potrebbe anche introdurre qualche conflitto nel gruppo, e il trio composto da Sonic, Tails e Knuckles potrebbe vedere il suo delicato equilibrio compromesso dall’arrivo di un quarto membro. Basandosi sul personaggio di Amy Rose dei videogiochi, anche lei potrebbe sviluppare una cotta per Sonic, il che potrebbe complicare ulteriormente la loro dinamica di salvataggio del mondo. Anche i Wachowski si inseriranno in qualche modo nel mix e, con Tom ripresosi dagli eventi di Sonic 3, potrebbe essere meno desideroso di partecipare a Sonic the Hedgehog 4.

Annunciato il film spin-off di Sonic the Hedgehog con data di uscita

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Mentre lo sviluppo del quarto film continua, la Paramount ha già messo in cantiere la prossima storia di Sonic the Hedgehog. Dopo una breve battuta d’arresto dovuta al famigerato design ora soprannominato Ugly Sonic, gli adattamenti live-action del franchise SEGA sono diventati alcuni dei più grandi successi nel campo degli adattamenti di videogiochi, ottenendo un successo sempre maggiore sia dal punto di vista della critica che da quello commerciale con ogni nuova uscita.

Ancor prima che il terzo film stabilisse i record del franchise con le migliori recensioni e il maggior incasso della serie, la Paramount ha annunciato lo sviluppo di Sonic the Hedgehog 4 il giorno dell’uscita del terzo capitolo. Sebbene i dettagli della trama siano attualmente sconosciuti, il film è previsto per marzo 2027, con piani per un ruolo più importante per Amy Rose dopo la sua introduzione post-crediti, mentre il futuro di Shadow di Keanu Reeves e Robotnik di Jim Carrey è rimasto un mistero.

Secondo Variety, la Paramount ha avviato lo sviluppo di un misterioso film spin-off di Sonic the Hedgehog. Il progetto, prodotto ancora una volta da Neal H. Moritz, è attualmente descritto solo come un “Sonic Universe Event Film,” con il titolo già fissato per l’uscita il 22 dicembre 2028. Oltre al nuovo film Sonic, lo studio ha anche annunciato un film senza titolo Teenage Mutant Ninja Turtles, in uscita il 17 novembre 2028.

Non è certo la prima volta che si parla di un nuovo spin-off di Sonic the Hedgehog, dato che all’inizio di quest’anno circolavano voci secondo cui lo studio stava valutando un progetto del genere. Anche quelle notizie non fornivano alcuna informazione concreta sul possibile contenuto del film, ma considerando lo stato attuale del franchise, il candidato più probabile per uno spin-off sarebbe Shadow the Hedgehog.

Dopo il finale di Sonic the Hedgehog 3, il personaggio antieroe di Reeves viene lasciato in una situazione molto simile a quella in cui si trova in Sonic Heroes e, cosa ancora più importante, nel gioco dedicato a Shadow the Hedgehog. Considerando quanto sia stata positiva l’accoglienza riservata all’incarnazione di Reeves nel terzo capitolo del 2024, sarebbe sicuramente logico che la Paramount volesse sfruttare questo successo con un progetto dedicato al personaggio.

Un’altra possibilità per lo spin-off di Sonic the Hedgehog potrebbe essere Tails di Colleen O’Shaughnessey, che è stato anche protagonista di alcuni giochi spin-off della serie SEGA. A differenza di Shadow, la cui storia è stata raccontata in modo piuttosto approfondito nella sua introduzione alla serie, gran parte della storia di Tails è stata relegata a una spiegazione fuori campo del personaggio, che ha raccontato di essere stato vittima di bullismo e di essere diventato un emarginato a causa delle sue code. Uno spin-off non solo potrebbe dare un’adeguata visione di questa storia, ma anche dare a Tails un arco narrativo completo che lo vede diventare l’eroe del suo mondo grazie alle sue avventure con Sonic.

Indipendentemente da chi sarà il protagonista del prossimo film, il fatto che la Paramount stia portando sul grande schermo il film spin-off di Sonic the Hedgehog è un segnale incoraggiante della fiducia dello studio nella serie. Questo potrebbe non solo portare alla realizzazione della seconda stagione di Knuckles in forma di film, ma anche a considerare l’intero roster di personaggi per creare storie autonome, offrendo anche incarnazioni più complete rispetto alle loro controparti nei videogiochi.

Gotham Awards 2025: sorprese e colpi di scena. Ecco i vincitori

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È stata una serata di sorprese e colpi di scena quella della 35a edizione dei Gotham Awards, che ha dato il via alla stagione dei premi cinematografici. L’epico film d’azione di Paul Thomas Anderson Una battaglia dopo l’altra si è aggiudicato il primo premio per il miglior lungometraggio, unica vittoria tra le sue sei nomination da record.

Il regista iraniano Jafar Panahi si è distinto come il vincitore principale della serata, realizzando una tripletta con film internazionale, sceneggiatura originale e regia per Un semplice incidente.

Presentato dal Gotham Film & Media Institute e tenutosi al Cipriani Wall Street, questo premio ha segnato il terzo anno da quando l’organizzazione ha rimosso i limiti di budget per la partecipazione ai premi. Negli anni precedenti, il budget di un film non poteva superare i 35 milioni di dollari per essere eleggibile.

Tra i vincitori del premio per il miglior lungometraggio delle passate edizioni figurano Il caso Spotlight (2015), Moonlight (2016) e Everything Everywhere All at Once (2022), tutti vincitori del premio come miglior film agli Oscar.

Tra i film più sorprendenti della serata, “My Undesirable Friends: Part I – Last Air in Moscow”, autodistribuito, diretto e prodotto da Julia Loktev, e Pillion di A24, che ha vinto il premio per la migliore sceneggiatura non originale di Harry Lighton.

Tutti e tre i premi per la recitazione sono andati ad attori non presenti. Sopé Dìrísù ha vinto il premio per la migliore interpretazione principale per “My Father’s Shadow”, Wunmi Mosaku si è aggiudicata il premio per la migliore interpretazione non protagonista per “Sinners” e Abou Sangaré ha vinto il premio per la migliore interpretazione rivelazione per “Souleymane’s Story”.

Oltre a premiare i vincitori del concorso, la cerimonia ha offerto diversi omaggi ad attori e registi. Tra questi, Frankenstein di Netflix, con il regista Guillermo del Toro che ha radunata la folla dichiarando “Fuck AI”, e un esilarante Adam Sandler che ha presentato un omaggio – insieme alla co-sceneggiatrice di Jay Kelly Emily Mortimer – al regista del film, Noah Baumbach.

Ecco tutti i vincitori dei Gotham Awards 2025

Best Feature

Best International Feature

  • “It Was Just an Accident” (Neon) — Philippe Martin, Jafar Panahi, producers

Best Documentary Feature

  • “My Undesirable Friends: Part I – Last Air in Moscow” (self-distributed) — directed and produced by Julia Loktev

Best Director

  • Jafar Panahi, “It Was Just an Accident” (Neon)

Breakthrough Director

  • Akinola Davies Jr., “My Father’s Shadow” (Mubi)

Best Original Screenplay

  • “It Was Just an Accident” (Neon) — written by Jafar Panahi

Best Adapted Screenplay

  • “Pillion” (A24) — written by Harry Lighton

Outstanding Lead Performance

  • Sopé Dìrísù, “My Father’s Shadow” (Mubi)

Outstanding Supporting Performance

  • Wunmi Mosaku, “Sinners” (Warner Bros. Pictures)

Breakthrough Performer

  • Abou Sangaré, “Souleymane’s Story” (Kino Lorber)

Timothée Chalamet ottiene il secondo miglior punteggio su Rotten Tomatoes con il debutto di Marty Supreme della A24

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Sono arrivate le recensioni di Marty Supreme di Josh Safdie. Interpretato dal due volte candidato all’Oscar Timothée Chalamet, Marty Supreme è liberamente ispirato alla carriera del vero giocatore di ping-pong Marty Reisman, reimmaginato come Marty Mauser. Le prime reazioni a Marty Supreme sono state estremamente positive, posizionandolo come uno dei principali contendenti ai premi, ora supportato da recensioni complete.

Sostenuto da A24, Marty Supreme vede anche la partecipazione di Gwyneth Paltrow, Odessa A’zion, Kevin O’Leary e Tyler, the Creator, e uscirà nelle sale il 25 dicembre. Il film è co-sceneggiato da Ronald Bronstein, che ha anche scritto Uncut Gems con Josh Safdie e suo fratello Benny, e si sta rivelando un’impresa determinante per la carriera di Chalamet.

Infatti, Marty Supreme ha debuttato con un punteggio critico del 95% su Rotten Tomatoes, diventando attualmente uno dei film più apprezzati della carriera di Chalamet. È il film più apprezzato che si possa dire appartenga all’attore, poiché l’unico a superarlo è il lungometraggio di Greta Gerwig Lady Bird, in cui Chalamet ha un piccolo ruolo secondario.

Questo punteggio conferma essenzialmente le categorie in cui molti esperti hanno ipotizzato che Marty Supreme entrerà tra i candidati agli Oscar 2026. A questo punto è quasi garantito che sarà candidato come Miglior Film, Miglior Sceneggiatura Originale, forte contendente per il Miglior Regista e alcune categorie tecniche e artigianali. E il Miglior Attore sembra essere una corsa persa da Chalamet.

Secondo le recensioni, Marty Supreme condivide Uncut Gems il tono caotico, ma brilla come un film sportivo non convenzionale sull’arroganza del protagonista.

Marty Supreme deve ancora affrontare il botteghino e condividerà la data di uscita con The Testament of Ann Lee e una distribuzione limitata di No Other Choice. Quest’ultimo potrebbe avere un successo più sorprendente perché non sarà immediatamente disponibile su larga scala, ma gli altri due potrebbero competere per il titolo di ultimo grande successo al botteghino di questa stagione di premi.

Tuttavia, le recensioni indicano generalmente che Marty Supreme è il film più forte, con molti elementi che piaceranno al grande pubblico. Questa impresa solitaria di Safdie non sembra poter superare One Battle After Another, Sinners e Hamnet, ma si preannuncia come qualcosa di imponente e speciale, e potrebbe finalmente far vincere a Chalamet l’ambito premio.

James Gunn commenta le indiscrezioni sul budget del film Supergirl

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La prossima grande uscita cinematografica per l’DC Universe sarà il film Supergirl, con Milly Alcock nei panni dell’ultima incarnazione della Ragazza d’Acciaio. Dopo aver fatto un cameo in Superman nell’estate del 2026, Kara Zor-El vivrà finalmente la sua grande avventura nel capitolo 1 della DCU: “Gods and Monsters”.

In un recente articolo pubblicato su Forbes, la testata ha rivelato nuovi dettagli sul film Supergirl, in particolare sul budget del progetto. Secondo Forbes, il film DCU aveva un budget di 200 milioni di dollari. Rispetto al budget di Superman, il film con David Corenswet ha avuto un costo di produzione netto di 225 milioni di dollari, al netto delle agevolazioni fiscali e degli incentivi. Il film di James Gunn del 2025 ha incassato 616 milioni di dollari ed è diventato il film di supereroi di maggior incasso dell’anno.

Diretto da Craig Gillespie, Supergirl è stato scritto da Ana Nogueira, mentre il film è basato sulla serie a fumetti Supergirl: Woman of Tomorrow di Tom King e Bilquis Evely. Il cast di Supergirl ha terminato le riprese principali del progetto il 10 maggio 2025.

Supergirl: Woman of Tomorrow

Nello stesso articolo di Forbes, Alcock ha parlato della sua partecipazione al film Supergirl. Secondo l’attrice australiana, “Ho pensato: ‘Cosa ho fatto?’ Ho fatto davvero fatica a credere di poterlo fare. Ho persino chiamato il regista dicendo: ‘Non so come essere quella persona. Sono solo me stessa’”.

La giovane star ha spiegato che “alla fine ho capito che l’unico modo per superare la cosa era fidarmi di me stessa”. Alcock ha anche affermato: “Ho sempre creduto che la vita sia puntuale. Le cose accadono quando devono accadere, che tu ti senta pronto o meno”.

The Girl of Steel non sarà l’unica uscita DCU per DC Studios nel 2026, dato che Clayface debutterà l’11 settembre. Altri film in lavorazione per il franchise di Gunn sono Man of Tomorrow, che inizierà la produzione il prossimo anno e sarà il seguito di Superman.

Supergirl uscirà nelle sale il 26 giugno 2026.

Blade: la co-star offre un aggiornamento confuso ma fedele sul film di Mahershala Ali

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Blade riceve un aggiornamento contrastante da Mia Goth, che esprime la sua fiducia nel film MCU con protagonista Mahershala Ali. Annunciato al San Diego Comic Con nel 2019, il film sul cacciatore di vampiri titolare ha faticato a vedere la luce, tanto che ora è completamente assente dal calendario delle prossime uscite della Marvel.

Goth, che si è unita al cast di Blade nell’aprile 2023, ora commenta lo stato del film MCU in un’intervista con Josh Horowitz nel podcast Happy Sad Confused. L’attrice chiarisce di non avere alcuna informazione sull’attuale versione del film, ma afferma che è un progetto a cui la Marvel ha dato molta importanza:

“Non so cosa stia succedendo. Penso che vogliano realizzarlo, ed è un film così importante per loro che ci stanno prendendo tempo. Non ho davvero alcuna informazione. Non so perché ci sia voluto così tanto tempo. Vedremo. Sì, vedremo”.

Alla domanda sull’ambientazione degli anni ‘20 prevista per il nuovo Blade, Goth entra un po’ più nel dettaglio del suo coinvolgimento, rivelando che sono state fatte prove di chimica e prove costumi. Poi, però, le cose sono andate in fumo. Come spiega Goth:

“Il massimo che ho ottenuto è stato andare – ho fatto anche un provino, in realtà – e sono volata ad Atlanta dove abbiamo fatto un test di chimica tra me e Marhershala. Abbiamo fatto una prova costumi e una prova parrucche, ed ero molto entusiasta della direzione che stava prendendo. Era molto interessante. E Marhershala aveva un’interpretazione molto interessante. Era fantastico. Poi, purtroppo, da lì in poi tutto è andato in fumo”.

Diversi sceneggiatori e registi sono stati coinvolti nel film MCU Blade in vari momenti durante la sua realizzazione. Stacy Osei-Kuffour, Michael Starrbury, Nic Pizzolatto, Eric Pearson e Michael Green hanno tutti lavorato alla sceneggiatura, e anche i registi Bassam Tariq e Yann Demange sono stati coinvolti in momenti diversi prima di abbandonare entrambi il progetto.

 

Al momento, nessun regista è pubblicamente associato a Blade, e la realizzazione del progetto rimane ancora un punto interrogativo. Tuttavia, nonostante i ritardi, l’ultimo commento di Goth è un segnale rassicurante: la Marvel non realizzerà il film solo per il gusto di farlo, ma sembra consapevole dell’importanza di farlo bene.

Come la trilogia originale con Wesley Snipes, il nuovo Blade dovrebbe puntare a una classificazione R. Sebbene la maggior parte dei film MCU siano classificati PG-13, l’enorme successo di Deadpool & Wolverine (2024), che ha riportato Snipes nei panni dell’omonimo cacciatore di vampiri, suggerisce che ci sia spazio per film di supereroi orientati agli adulti.

Per quanto riguarda la potenziale uscita, qualsiasi nuovo Blade non arriverà prima del 2028, e questo presuppone che la sceneggiatura venga definita e che le date delle riprese vengano programmate nel prossimo futuro. A questo punto, il film sui vampiri arriverebbe dopo entrambi i prossimi Avengers: Doomsday e Avengers: Secret Wars, previsti rispettivamente per il 18 dicembre 2026 e il 17 dicembre 2027.

Con Secret Wars pronto a segnare un importante punto di svolta per l’MCU come conclusione della saga Multiverse, non è nemmeno chiaro come Blade si inserirebbe nei piani previsti per la prossima saga. L’ultimo commento di Goth chiarisce che nulla è ancora definitivo, ma suggerisce che non tutte le speranze sono perdute per questo travagliato progetto Marvel.

La star di Odissea Mia Goth rivela il livello di segretezza durante le audizioni per il prossimo film di Christopher Nolan

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Odissea di Christopher Nolan, senza dubbio uno dei film più attesi del 2026, ha mantenuto un alto livello di segretezza durante la ricerca del cast, come rivelato da una delle star. In uscita il 17 luglio 2026, questo lungometraggio sarà la versione del mito greco del regista premio Oscar di Oppenheimer, con le sue consuete immagini mozzafiato e un cast di prim’ordine.

Il cast di Odissea include Matt Damon nel ruolo principale di Ulisse, oltre ad Anne Hathaway, Tom Holland, Zendaya, Robert Pattinson, Elliot Page, Mia Goth, Charlize Theron, Lupita Nyong’o, Jon Bernthal e altri. Le prime immagini di L’Odissea  pubblicate da Empire hanno recentemente confermato quali personaggi mitologici interpreteranno alcuni degli attori.

Con la rivelazione che la Hathaway interpreterà Penelope, moglie di Ulisse, è stato anche confermato che Goth, protagonista di Pearl e Frankenstein, interpreterà Melantho, una delle ancelle di Penelope. Goth, una star relativamente nuova che lavora con Nolan per la prima volta, ha parlato di quanto fosse snervante incontrarlo in una recente intervista con Happy Sad Confused.

Guarda Goth e Hathaway nell’immagine esclusiva di Empire tratta da The Odyssey qui sotto:

 

Goth ha anche raccontato che l’audizione per Odissea è stata un processo altamente riservato, che ricorda il modo in cui alcune grandi produzioni hollywoodiane nascondono agli attori i personaggi per cui stanno facendo l’audizione. Goth non ha potuto leggere la sceneggiatura né sapere con certezza quale fosse il suo ruolo fino a quando non ha firmato ufficialmente il contratto. Leggi il suo commento completo qui sotto:

Ho fatto il provino per The Odyssey. Ho fatto il provino… mi hanno dato delle battute fittizie, quindi non aveva nulla a che fare con la sceneggiatura. […] E poi ho ottenuto il lavoro, e poi ho scoperto che… ho dovuto accettare il lavoro prima ancora di poter leggere la sceneggiatura e scoprire quale fosse il ruolo. Quindi è stato un processo nuovo.

Quindi, si trattava di aspettative completamente nuove per Goth, dato che Nolan era diventato un regista ancora più importante dopo Oppenheimer. Il cast di L’Odissea è rimasto molto misterioso per un po’ di tempo agli occhi del pubblico, perché sapevamo chi c’era nel film ma non quali ruoli avrebbero interpretato, e potevamo solo fare ipotesi basandoci sulla conoscenza dei personaggi iconici.

Altri casting confermati di recente includono Zendaya nel ruolo della dea Atena e Robert Pattinson in quello del cattivo, il malvagio pretendente di Penelope, Antinoo, mentre Tom Holland nel ruolo del figlio di Ulisse, Telemaco, era già stato ipotizzato da tempo. Dopo il teaser trailer molto vago ed esclusivamente teatrale di questa estate, potremmo presto vedere un trailer vero e proprio di Odissea.

Odissea sarà sicuramente uno dei film più importanti del prossimo anno e un grande evento cinematografico, dato lo stile epico di Nolan. Nascondere tutte queste informazioni agli attori durante le audizioni potrebbe non essere stato del tutto necessario, dato che la storia è già ampiamente nota, ma Nolan e il suo team potrebbero avere le loro ragioni, con alcune sorprese in serbo.

Ready Or Not 2: le immagini rivelano il sanguinoso ritorno di Samara Weaving nel sequel di “Sicko”

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Le immagini di Ready or Not 2: Here I Come hanno rivelato il sanguinoso ritorno di Samara Weaving nel sequel “malato” della commedia horror del 2019 acclamata dalla critica. La storia di Ready or Not 2 riprenderà gli eventi del primo film, con Weaving che torna nei panni di Grace dopo la sua distruttiva e sanguinosa notte di nozze. Promette anche una storia molto più grande.

Ora, People ha pubblicato nuove immagini di Ready or Not 2: Here I Come, concentrandosi sul ritorno della Weaving e sull’arrivo di Kathryn Newton nei panni della sorella minore di Grace, Faith. Le due attrici sono ritratte in diverse situazioni adrenaliniche. Tra queste, nascondersi in un ufficio e correre insieme attraverso un campo, nel disperato tentativo di sfuggire a chi le insegue.

Le immagini anticipano anche i numerosi nuovi personaggi che saranno coinvolti nella storia. Tra questi ci sono Sarah Michelle Geller e Shawn Hatosy nei panni di Ursula e Titus Danforth, David Cronenberg come capo della famiglia Danforth, il personaggio dell’avvocato interpretato da Elijah Wood e un’immagine di gruppo con l’intero cast. Date un’occhiata alle prime immagini qui sotto:

Sebbene non sia stato rivelato molto sulla trama esatta del sequel, sembra che il film sarà ambientato poco dopo la fine di Finché morte non ci separi (Ready or Not). Questa volta, la sorella di Grace sarà coinvolta insieme a una nuova famiglia, i Danforth, che saranno i principali antagonisti. Weaving ha espresso la sua gioia per il ritorno, anticipando la storia “squilibrata” che sta per arrivare:

Ero un po’ nervosa e non sapevo se avrei ricordato cosa avevo fatto nel primo film, ma una volta indossato di nuovo quel vestito, mi sono emozionata tantissimo. Il personaggio mi è tornato in mente tutto d’un colpo. In realtà, durante la prova costumi eravamo tutti piuttosto emozionati. Ritornare a interpretare il personaggio è una cosa, ma lavorare di nuovo con quella troupe è stata la parte migliore.

[Ready or Not 2 è] così folle, assolutamente pazzesco… lo adorerete. Quei pazzi sceneggiatori hanno trovato un modo che è allo stesso tempo una progressione naturale e molto sorprendente.

La natura esatta di come questa continuazione avverrà naturalmente rimane segreta. I registi Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett hanno accennato a qualcosa di molto simile per quanto riguarda il modo in cui il film continuerà la serie, in particolare per quanto riguarda la loro visione di mantenere il sequel in linea con l’originale. Questo include l’entusiasmo per come si svilupperà la storia di Grace:

È emozionante vedere Grace in una nuova situazione incasinata che approfondisce la sua storia e il suo personaggio, e volevamo assicurarci che questo film non fosse solo più dello stesso. Abbiamo messo tantissimo amore in questo film per renderlo un sequel degno che speriamo che i fan del primo film – e le persone che stanno conoscendo Grace per la prima volta – ameranno davvero.

 

Le immagini indicano che Grace farà del suo meglio per salvare sua sorella dal pericolo, con Faith di Newton potenzialmente nella stessa situazione con i Danforth in cui si trovava con i le Domas. Mentre il primo film si svolgeva interamente in una villa, sembra che ci sarà un’ambientazione più ampia per il sequel.

Sulla base di queste immagini e dichiarazioni, sembra che Ready or Not 2: Here I Come avrà una miriade di nuove idee che ampliano ciò che era stato stabilito nel primo film. Per quanto riguarda lo svolgimento degli eventi, sembra che saranno sanguinosi come nel primo film, con nuovi pericoli che enfatizzano implicazioni narrative più grandi.

Ready or Not 2: Here I Come arriverà nelle sale il 10 aprile 2026.

Helldivers: il regista di Fast & Furious scelto per l’adattamento del videogioco più venduto di tutti i tempi della Sony

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Mentre Arrowhead Games continua a cercare nuovi modi per innovare il franchise originale, l’adattamento di Sony di Helldivers è sempre più vicino al lancio. Arrivato quasi un decennio dopo il suo acclamato predecessore, questo sparatutto fantascientifico è diventato rapidamente uno dei più popolari nel panorama dei giochi cooperativi con il suo sequel del 2024, grazie al suo ciclo di gioco e all’approccio satirico al genere sulla scia di Starship Troopers, che ha ottenuto recensioni largamente positive.

Ancora più importante, Helldivers 2 si è rivelato uno dei più grandi successi finanziari degli ultimi anni, diventando il gioco PlayStation più venduto di tutti i tempi entro maggio 2024 e il terzo titolo più venduto del 2024 negli Stati Uniti, con un totale attuale di oltre 19 milioni di copie. Sulla scia di questo successo, Sony ha annunciato nel gennaio 2025 che un adattamento cinematografico di Helldivers era nelle prime fasi di sviluppo.

Come riportato per la prima volta da The Hollywood Reporter, Justin Lin è stato scelto per dirigere l’adattamento cinematografico di Helldivers. Line, noto per la sua partecipazione alla serie Fast and Furious, produrrà anche l’adattamento, scritto da Gary Dauberman, autore di IT e Until Dawn, attraverso la sua Perfect Storm Entertainment. Al momento della stesura di questo articolo, non ci sono notizie sul programma di produzione del film.

La scelta di Lin di dirigere il film Helldivers è interessante per una serie di motivi. Innanzitutto, il regista avrebbe sfruttato il fatto di non essere un giocatore per proporre il suo approccio al titolo, con l’obiettivo di concentrarsi sui personaggi umani. Se paragonato ad altri adattamenti di videogiochi, il fatto che un regista porti il proprio approccio a un franchise potrebbe lasciare alcuni preoccupati per la potenziale fedeltà alla fonte.

Inoltre, a seconda di quando inizierà la produzione, Helldivers sarà il primo ritorno di Lin al genere blockbuster dopo la sua uscita da Fast X a causa di divergenze creative, con il regista che è recentemente tornato alle sue origini indie con Last Days, ispirato a una storia vera. È interessante notare che, sebbene Fast and Furious sia stato il suo pane quotidiano per oltre un decennio, in passato ha già esplorato il genere fantascientifico con Star Trek Beyond, che ha continuato il successo di critica della Kelvin Timeline.

Detto questo, c’è ancora la possibilità che Helldivers impieghi un po’ di tempo per arrivare sullo schermo a causa dell’agenda di Lin. Prima di firmare per l’adattamento del gioco, ha anche accettato i lavori di regia degli adattamenti di One-Punch Man e BRZRKR, entrambi ancora in varie fasi di sviluppo. Dato che lavora al primo da oltre tre anni, una sceneggiatura finita potrebbe spingerlo a dedicarsi prima a quello.CorrelatiI 10 adattamenti cinematografici e televisivi di videogiochi in uscita che ci entusiasmano di piùCi sono molti film e serie TV tratti da videogiochi in fase di sviluppo che promettono di adattare serie popolari, dai recenti successi multiplayer ai vecchi classici.Di Alexander Valentino9 gennaio 2025

Anche se non arriverà rapidamente, Sony e PlayStation Productions hanno abbastanza progetti in cantiere da consentire al film Helldivers di prendersi il tempo necessario per lo sviluppo. Oltre alle terze stagioni confermate di Last of Us della HBO e della serie Twisted Metal di Peacock, Amazon MGM ha appena confermato un ordine di due stagioni per una serie God of War, mentre Resident Evil di Zach Cregger è attualmente in produzione, tra gli altri adattamenti ancora in lavorazione.

5 motivi per cui Ammazzare Stanca è il film italiano più necessario da vedere adesso

Ammazzare stanca – Autobiografia di un assassino non è soltanto un film di mafia: è un racconto umano, sociale e profondamente contemporaneo che colpisce per il suo realismo e per la capacità di raccontare un pezzo di Italia spesso ignorato. Ecco 5 motivi per cui non puoi perderlo.

Racconta la mafia come non l’abbiamo mai vista: senza spettacolo, senza epica, senza glamour

Ammazzare stanca - Autobiografia di un assassino
Cortesia di © 01 Distribution

Il cinema e la TV ci hanno abituati a mafiosi che salgono nella gerarchia criminale, a guerre tra clan e a figure larger-than-life. Ammazzare stanca – Autobiografia di un assassino prende la strada opposta: mostra la mafia come condizione sociale, come ambiente che soffoca e condiziona, non come spettacolo d’azione. È un approccio più adulto, più vero, più potente. E proprio per questo fa più male.

È ispirato a una storia vera, e si sente in ogni scena

Ammazzare stanca - Autobiografia di un assassino
Cortesia di © 01 Distribution

La vicenda di Antonio Zagari — uomo intrappolato in dinamiche culturali, familiari e territoriali più grandi di lui — restituisce una verità che nessuna fiction potrebbe inventare.
Il film non “romanza” la cronaca: la guarda negli occhi. Ogni gesto, ogni silenzio, ogni pressione sociale ha il peso della realtà. E questa aderenza al vero lo rende un racconto che resta addosso anche dopo i titoli di coda.

Mostra la Calabria come raramente viene raccontata: vera, tesa, senza folclore

Ammazzare stanca - Autobiografia di un assassino
Cortesia di © 01 Distribution

Niente cartoline, niente stereotipi. La Calabria che si vede nel film è fatta di paesi che si svuotano, di un senso di comunità che è allo stesso tempo rifugio e prigione, di strade silenziose in cui un gesto può cambiare un destino. È lo stesso tipo di operazione che Gomorra ha fatto su Napoli e Romanzo Criminale su Roma: restituire un territorio nella sua complessità, senza filtri.

È un ritratto devastante dell’uomo comune intrappolato in un sistema violento

Ammazzare stanca - Autobiografia di un assassino
Cortesia di © 01 Distribution

Il protagonista non è un boss, non è un criminale carismatico, non sogna soldi o potere. È un uomo che cerca di sopravvivere — e scivola in una spirale che non ha scelto ma da cui non può più uscire. È questo che rende il film Ammazzare stanca – Autobiografia di un assassino così potente: la violenza non nasce dalla spettacolarizzazione, ma dalla pressione sociale, dalle aspettative degli altri, dal contesto che ti definisce prima ancora che tu possa definirti.

È uno dei film più importanti dell’anno perché parla dell’Italia di oggi, non di ieri

Ammazzare stanca film

Non è un film nostalgico né ambientato in un passato lontano. Ammazzare stanca – Autobiografia di un assassino è un racconto che parla adesso di cosa significa vivere in territori dove la legalità è fragile e le alternative sembrano poche. È un film che interroga, non che rassicura. Un’opera che non vuole intrattenere, ma far riflettere su cicli di violenza che continuano a ripetersi, e che soli possiamo scegliere di interrompere.

Netflix offre alla Warner Bros.un’ingente somma in contanti per acquistare lo studio

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Netflix è un passo più vicina all’acquisto della Warner Bros. dopo aver offerto una considerevole somma in contanti per acquistare lo studio. Questo avviene dopo che la Warner Bros. è stata ufficialmente messa in vendita a ottobre. In qualità di società madre di HBO, CNN e molte altre realtà nel campo del cinema e della televisione, l’esito finale della vendita avrà implicazioni significative per l’industria dell’intrattenimento.

Secondo Bloomberg, Warner Bros. ha ricevuto l’offerta prevalentemente in contanti da Netflix nell’ambito di una seconda tornata di offerte iniziata il lunedì dopo il Giorno del Ringraziamento. Secondo una fonte, il prestito ponte di Netflix vale decine di miliardi di dollari. Altre fonti vicine alle discussioni in corso indicano che l’asta potrebbe concludersi nei prossimi giorni o settimane.

Netflix non è stata l’unica società i cui banchieri hanno lavorato durante il lungo weekend del Ringraziamento per mettere insieme un’offerta per Warner Bros. Anche i banchieri di Paramount Skydance e Comcast hanno lavorato per migliorare le loro offerte per acquisire tutta o parte della Warner Bros, in competizione con Netflix.

Poiché le offerte sono considerate vincolanti, l’accordo potrebbe essere firmato rapidamente dal consiglio di amministrazione se tutti gli obiettivi saranno raggiunti. Detto questo, potrebbero ancora arrivare altre offerte, poiché quelle più recenti, compresa quella di Netflix, fatta principalmente in contanti, non sono ancora considerate definitive.

Quando Warner Bros. è stata messa in vendita a ottobre, Paramount, ora sotto la guida di David Ellison, ha presentato tre offerte per acquistare l’intera società, con le reti televisive via cavo che costituiscono una parte significativa di ciò che verrebbe acquisito.

Netflix e Comcast non vogliono l’intera Warner Bros., poiché desiderano specificatamente gli studi Warner Bros. e il servizio di streaming di HBO, HBO Max. Se le offerte di Netflix o Comcast saranno accettate, Warner Bros. procederà con il suo piano di integrare i canali via cavo in Discovery Global.

Le migliori serie HBO sono ampiamente considerate tra le migliori nella storia della televisione, ma il futuro delle serie in corso sarebbe fortemente influenzato dall’acquisizione della Warner Bros. da parte di Netflix. Da un lato, Netflix e HBO Max hanno approcci diversi alle loro uscite: il primo rilascia le stagioni tutte in una volta o in lotti di più episodi, mentre il secondo rilascia episodi settimanali.

Un’altra questione è cosa succederà alle uscite cinematografiche dei film sotto la potenziale proprietà di Netflix. Secondo quanto riferito, Netflix romperà la sua politica cinematografica, con i dirigenti che promettono di continuare a distribuire film nelle sale se l’accordo andrà in porto.

Mentre alcuni film originali Netflix, tra cui i sequel di Knives Out di Rian Johnson e Frankenstein di Guillermo del Toro, hanno un’uscita cinematografica limitata, Netflix generalmente mantiene i suoi film in esclusiva sulla propria piattaforma di streaming.

L’approccio di Netflix alla distribuzione nelle sale cambierà con l’uscita in più settimane e su larga scala del film Chronicles of Narnia di Greta Gerwig nel 2026. Si tratta però di un’eccezione alla regola generale, e resta da vedere quale sarà l’approccio se Netflix riuscirà ad acquistare la Warner Bros.

Scarlett Johansson difende il suo continuo sostegno a Woody Allen: “È importante avere integrità”

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Scarlett Johansson difende il suo continuo sostegno al controverso regista Woody Allen, affermando che “è importante avere integrità”. Johansson ha recitato in tre film scritti e diretti da Allen negli anni 2000: Match Point (2005), Scoop (2006) e Vicky Cristina Barcelona (2008).

In precedenza, nel 1992, Allen era stato accusato dalla sua ex compagna, l’attrice Mia Farrow, di aver abusato sessualmente della loro figlia adottiva, Dylan Farrow, e sebbene l’accusa avesse attirato l’attenzione dei media, Allen non è mai stato incriminato penalmente e ha sempre negato l’accusa, che è stata indagata e archiviata dal Dipartimento dei Servizi Sociali di New York.

Tuttavia, l’accusa è riemersa in seguito alla caduta pubblica di Harvey Weinstein e all’ascesa del movimento #MeToo, portando molti degli ex collaboratori di Allen a denunciarlo pubblicamente per la controversa accusa di abuso su minori, con solo pochi, come la Johansson, che hanno mostrato sostegno ad Allen.

Durante una recente intervista con The Telegraph, Scarlett Johansson ha difeso il suo continuo sostegno a Woody Allen. Oltre alle reazioni negative online, all’attrice è stato chiesto se ci fossero state ripercussioni concrete a causa del suo continuo sostegno ad Allen, come la perdita di ruoli o di amici. Leggi la sua risposta completa qui sotto:

Immagino sia difficile da sapere. Non si può mai sapere con esattezza quale sarà l’effetto domino. Ma mia madre mi ha sempre incoraggiato a essere me stessa, [a capire] che è importante avere integrità e difendere ciò in cui si crede.

Allo stesso tempo, penso che sia anche importante sapere quando non è il tuo momento. Non intendo dire che dovresti tacere. Intendo dire che a volte semplicemente non è il tuo momento. Ed è qualcosa che ho capito meglio man mano che sono maturata.

Scarlett Johansson
Scarlett Johansson al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Durante l’ascesa del movimento #MeToo, molti degli ex collaboratori di Allen si sono affrettati a denunciarlo pubblicamente, e solo pochi, come Scarlett Johansson e l’attrice Diane Keaton, gli sono rimasti fedeli. Nel 2019, Johansson ha difeso Allen in un’intervista con The Hollywood Reporter, dicendo:

Adoro Woody. Gli credo e lavorerei con lui in qualsiasi momento. Vedo Woody ogni volta che posso e ho parlato molto con lui di questa vicenda. Sono stata molto diretta con lui e lui è molto diretto con me. Lui sostiene la sua innocenza e io gli credo.

Diane Keaton ha anche recitato in diversi film di Woody Allen, tra cui Sleeper (1973), Love and Death (1975), Annie Hall (1977), Interiors (1978), Manhattan (1979), Radio Days (1987) e Manhattan Murder Mystery (1993).

Tra il 1980 e il 1992, Allen ha avuto una relazione sia personale che professionale con l’attrice Mia Farrow, con cui ha lavorato in 13 film. La loro relazione è finita dopo che Allen ha iniziato a frequentare Soon-Yi Previn, la figlia adottiva ventunenne di Farrow e André Previn, nel 1991. Allen e Previn si sono sposati nel 1997 e da allora hanno adottato due bambini.

D’altra parte, Scarlett Johansson ha recentemente debuttato come regista con il film drammatico Eleanor the Great, con June Squibb nel ruolo della protagonista.

Balle Spaziali 2 ottiene un importante aggiornamento di produzione dopo le riprese a Ludicrous Speed

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Balle Spaziali 2 riceve un importante aggiornamento sulla produzione da Josh Gad. È co-sceneggiatore, produttore e uno dei protagonisti dell’atteso sequel di Spaceballs del 1987, considerato da molti uno dei migliori film di Mel Brooks di tutti i tempi.

Su Facebook, Gad ha confermato che Balle Spaziali 2 ha terminato le riprese dopo essere entrato in produzione a settembre. Fa riferimento al primo film e alla rapida svolta, dicendo “È stata davvero una velocità assurda” mentre riflette sul processo creativo e su questo importante traguardo. Dai un’occhiata al post qui sotto:

Gad riflette su come ha contattato Brooks tre anni prima per il progetto e su come sia rimasto sbalordito dal fatto che l’acclamato regista abbia accettato.

Brooks è tornato per produrre e recitare nel sequel. Ha diretto, co-sceneggiato e prodotto il film originale, oltre a interpretare il saggio Yogurt e il malvagio presidente Skroob.

Josh Greenbaum dirige il sequel, che Gad definisce “uno dei più grandi registi che abbia mai avuto il privilegio di conoscere”. Ringrazia anche l’intera troupe, gli altri co-sceneggiatori, Amazon MGM Studios e il resto del cast di Balle Spaziali 2.

Insieme a Brooks nel sequel tornano Bill Pullman, Daphne Zuniga, Rick Moranis e George Wyner. Riprendono i loro ruoli originali, con Pullman nei panni di Lone Starr, Zuniga in quelli della regina Vespa, Moranis in quelli di Dark Helmet e Wyner in quelli del colonnello Sandurz. Dato che Rick Moranis ha smesso di recitare nei film decenni fa, il suo ritorno è particolarmente significativo.

I nuovi arrivati che si sono uniti al cast con Gad e che lui menziona nel suo post includono Keke Palmer, Anthony Carrigan e il figlio di Bill Pullman, Lewis Pullman. Opportunamente, il giovane Pullman interpreterà Starburst, il figlio di Lone Starr e della regina Vespa nel sequel.

Considerando i decenni di film e serie televisive di fantascienza usciti dal 1987, ci sono molte trame e personaggi pronti per essere parodiati in Balle Spaziali 2. Tra questi ci sono la trilogia prequel di Star Wars e i film e le serie usciti dopo l’acquisizione della Lucasfilm da parte della Disney. Star Trek, Avatar, Dune, Matrix, Alien e Predator sono tra le altre popolari serie di fantascienza che potrebbero essere parodiate questa volta.

Balle Spaziali 2 dovrebbe uscire nel 2027, anche se non ha ancora una data di uscita precisa. Con le riprese terminate prima della fine del 2025, potrà essere in post-produzione per più di un anno e rispettare comunque la finestra di uscita del 2027. Nel frattempo, continueranno le speculazioni su quali franchise, storie e personaggi saranno parodiati nel sequel.

One-Punch Man: rivelato lo stato del film live-action dopo un anno di riscritture

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Dopo oltre cinque anni di sviluppo, il film live-action One-Punch Man ha finalmente ricevuto un nuovo aggiornamento. La longeva serie manga di One è stata una delle franchise multimediali moderne più popolari grazie alla sua premessa unica: l’eroe protagonista, Saitama, è in grado di sconfiggere qualsiasi avversario con un solo pugno e parte alla ricerca di un nemico degno di lui, affrontando tutti, dal cosiddetto “Dominatore dell’Universo” a mostri apocalittici.

Con un adattamento anime già composto da tre stagioni, l’ultima delle quali si è rivelata più controversa tra i fan della serie, all’inizio del 2020 la Sony ha annunciato un film live-action di One-Punch Man, con la coppia di Jumanji, Scott Rosenberg e Jeff Pinker, incaricata della sceneggiatura. Justin Lin, veterano di Fast and Furious, ha firmato per dirigere il film nell’estate del 2022, anche se i piani per un rapido avvio della produzione hanno subito una battuta d’arresto.

Ora, in un nuovo articolo di The Hollywood Reporter, il regista Justin Lin è stato scelto dalla Sony per dirigere l’adattamento di Helldivers 2. Fonti dello stesso articolo hanno affermato che “Lin rimane in fase di sviluppo ed è stato incaricato di dirigere” il film live-action One-Punch Man, confermando che il progetto è ancora vivo e vegeto nello studio, anche dopo un anno di silenzio.

L’ultimo aggiornamento sul film One-Punch Man arriva a poco più di un anno dalla rivelazione che la sceneggiatura era stata riscritta dal co-creatore di Rick and Morty Dan Harmon e dalla veterana della serie Heather Anne Campbell. L’ultimo rapporto sul programma di Lin non chiarisce del tutto se queste riscritture siano state completate o se siano state mantenute da Lin e dallo studio.

Una cosa che rivela, tuttavia, è che il regista ha lasciato la regia del thriller poliziesco Stakehorse della Amazon MGM, il che è un segnale incoraggiante che la sua agenda si sta avvicinando alla conclusione, consentendogli di iniziare a lavorare su One-Punch Man. Sebbene il suo coinvolgimento in Helldivers e BRZRKR di Keanu Reeves lasci spazio alla curiosità su quale progetto affronterà in seguito, la sua collaborazione con Sony per il primo potrebbe consentire a lui e allo studio di superare finalmente qualsiasi ostacolo stia affrontando l’adattamento anime.

I ritardi sono generalmente un segnale preoccupante per l’avanzamento di un progetto, ma il fatto che One-Punch Man si stia prendendo il suo tempo potrebbe in realtà finire per andare a vantaggio del film. Negli anni successivi al suo annuncio, diversi adattamenti live-action di anime e manga sono arrivati sul grande schermo, ma con risultati più che controversi. Per ogni successo ottenuto dalle serie Netflix One Piece e Alice in Borderland, ci sono stati alcuni forti insuccessi nei precedenti tentativi dello streamer, tra cui Cowboy Bebop e Knights of the Zodiac della Sony.

Proprio come l’adattamento di Naruto di Destin Daniel Cretton, anch’esso a lungo in gestazione, il fatto che Lin non abbia affrettato i tempi per One-Punch Man potrebbe consentire a lui e al suo team di imparare correttamente cosa ha funzionato e cosa no dal resto del genere. Con la terza stagione dell’anime, in particolare, che ha suscitato forti reazioni negative da parte dei fan del materiale originale, il film dovrà adottare un approccio cauto nell’adattare l’amato manga di One se spera di costruire un franchise che racconti l’intera storia di oltre 155 capitoli.

Avatar: Fuoco e Cenere, le reazioni rivelano se il franchise di James Cameron ha la stoffa per un altro successo da un miliardo di dollari

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I critici stanno finalmente dando le loro impressioni su Avatar: Fuoco e Cenere, mentre l’amata saga fantasy continua. Con il 2025 che si avvicina alla fine, uno dei registi più leggendari di Hollywood contribuirà a concludere l’anno, con James Cameron che riporta sul grande schermo la sua serie da miliardi di dollari.

A poche settimane dall’uscita nelle sale di Avatar: Fuoco e Cenere, diversi membri della stampa hanno potuto vedere il film in anteprima e stanno finalmente condividendo le loro prime reazioni all’attesissimo nuovo capitolo di Cameron. Di seguito alcune reazioni sui social media:

 

Il cast di Avatar: Fuoco e Cenere e Cameron riporteranno “il pubblico su Pandora in una nuova avventura coinvolgente con Jake Sully (Sam Worthington), marine diventato leader dei Na’vi, la guerriera Na’vi Neytiri (Zoe Saldaña) e la famiglia Sully”. Cameron, che ha diretto il terzo capitolo, ha anche scritto la sceneggiatura insieme a Rick Jaffa e Amanda Silver, mentre i tre hanno lavorato alla storia con Josh Friedman e Shane Salerno.

Avatar: Fuoco e Cenere di James Cameron uscirà nelle sale il 19 dicembre.

Disney Italia presenta a Sorrento la line-up cinema tra Avatar, Pixar, live-action e grandi ritorni

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In occasione della 48esima edizione delle Giornate Professionali di Cinema di Sorrento, Disney Italia ha presentato al pubblico gli attesi titoli in arrivo nelle sale cinematografiche italiane nei prossimi mesi e fino al 2026, tra nuove produzioni originali, sequel molto attesi e il ritorno di franchise iconici.

L’evento si è aperto con uno spettacolare contenuto video dedicato ad Avatar: Fuoco e Cenere, terzo capitolo del franchise di James Cameron, in arrivo nelle sale italiane il 17 dicembre. Per celebrare il film, il vulcano di Stromboli è diventato protagonista di un’esperienza visiva unica: un video promozionale che intreccia immagini e musiche del film con l’energia primordiale dell’isola. Attraverso un video mapping aereo, il simbolo di Avatar è stato proiettato sulla sciara del fuoco, a circa 800 metri d’altezza su una superficie di oltre 900 mq, mentre riprese dal mare e da drone hanno immortalato i giochi di luce sul vulcano in piena attività. Il video, realizzato con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Lipari, anticipa l’uscita del film che riporterà il pubblico su Pandora al fianco di Jake Sully, Neytiri e della famiglia Sully.

Tra le novità presentate spicca Send Help, nelle sale italiane dal 29 gennaio 2026, con protagonisti Rachel McAdams e Dylan O’Brien diretti da Sam Raimi. I due interpretano Linda Liddle e Bradley Preston, ex rivali sul lavoro che si ritrovano unici sopravvissuti a un disastro aereo e naufraghi su un’isola deserta, costretti a collaborare per sopravvivere e a fare i conti con vecchi rancori. Raimi promette una storia tesa, ricca di colpi di scena e suspense, sostenuta dalle musiche originali di Danny Elfman.

Arriverà invece il 19 febbraio 2026 Rental Family – Nelle Vite degli Altri, presentato da Searchlight Pictures e diretto da HIKARI. Il film è ambientato nella Tokyo contemporanea e segue un attore americano interpretato da Brendan Fraser che trova un inaspettato scopo nella vita lavorando per un’agenzia di “famiglie a noleggio”, interpretando ruoli su misura per perfetti sconosciuti. Tra legami autentici e confini sempre più sfumati tra performance e realtà, il film esplora le complessità morali del lavoro e il bisogno di appartenenza.

Per l’animazione, grande attesa per Jumpers – Un Salto tra gli Animali, nuovo film Disney e Pixar in arrivo nelle sale italiane il 5 marzo 2026. Protagonista è Mabel, un’amante degli animali che utilizza una nuova tecnologia per trasferire la propria coscienza in un castoro robotico e comunicare direttamente con loro, scoprendo misteri inattesi del mondo animale. Nel cast vocale originale figurano, tra gli altri, Bobby Moynihan, Jon Hamm, Meryl Streep, Dave Franco e Vanessa Bayer, sotto la regia di Daniel Chong e con colonna sonora firmata da Mark Mothersbaugh.

Il 12 marzo 2026 sarà la volta di Il Testamento di Ann Lee, diretto e scritto da Mona Fastvold, che racconta la straordinaria storia vera di Ann Lee, fondatrice della setta religiosa degli Shakers e figura carismatica che predicava l’uguaglianza di genere e sociale. Il film, interpretato da Amanda Seyfried, unisce musica, coreografie estatiche e una forte impronta autoriale, con brani originali e colonna sonora firmati dal premio Oscar Daniel Blumberg.

Dal 19 marzo 2026 arriverà in sala Ella McCay Perfettamente Imperfetta, nuova commedia scritta e diretta da James L. Brooks. Emma Mackey interpreta Ella, una giovane idealista divisa tra gestione della famiglia e carriera, circondata da un cast corale che comprende Jamie Lee Curtis, Kumail Nanjiani, Ayo Edebiri, Rebecca Hall e Woody Harrelson, con musiche originali di Hans Zimmer.

Il calendario Disney prosegue il 26 marzo 2026 con Dog Stars – Guidati dalle Stelle, storia di Hig, un uomo che trova conforto nel legame con il suo cane e nel ricordo della moglie guardando il cielo notturno, e il 2 aprile 2026 con È l’Ultima Battuta?, presentato da Searchlight Pictures, diretto e prodotto da Bradley Cooper. Protagonisti Will Arnett e Laura Dern in una storia che mescola crisi di mezza età, stand-up comedy e famiglia allargata.

Tra i titoli più attesi sul fronte dei sequel spiccano Finché morte non ci separi 2, in arrivo il 9 aprile 2026, e soprattutto Il Diavolo Veste Prada 2, previsto nelle sale italiane il 29 aprile 2026. A quasi vent’anni dal primo film, tornano Meryl Streep, Anne Hathaway, Emily Blunt e Stanley Tucci, insieme al regista David Frankel e alla sceneggiatrice Aline Brosh McKenna, affiancati da un nuovo cast che include, tra gli altri, Kenneth Branagh, Simone Ashley e Lucy Liu.

Il 2026 vedrà anche l’uscita sul grande schermo di Star Wars: The Mandalorian and Grogu, in arrivo il 20 maggio 2026. Diretto da Jon Favreau, il film porterà Din Djarin e Grogu nella loro missione più ambiziosa, con la galassia alle prese con i residui dell’Impero e la Nuova Repubblica in costruzione, e vedrà nel cast anche Sigourney Weaver.

Spazio poi all’animazione con Toy Story 5, atteso a giugno 2026, che introdurrà il nuovo personaggio Lilypad, tablet high-tech a forma di rana, e vedrà il ritorno delle voci originali di Tom Hanks, Tim Allen e Joan Cusack, oltre all’ingresso di Conan O’Brien nel ruolo di Smarty Pants. Il 19 agosto 2026 arriverà nelle sale italiane Oceania (Live Action), nuova versione dell’acclamata avventura Disney diretta da Thomas Kail e interpretata da Catherine Lagaʻaia nei panni di Vaiana e Dwayne Johnson in quelli di Maui.

La presentazione alla Giornate Professionali di Sorrento si è chiusa con uno sguardo alla seconda metà del 2026, che vedrà l’arrivo di titoli attesissimi come Avengers: Doomsday e Avengers: Secret Wars dei Marvel Studios, Gli Incredibili 3 e Gatto per Disney e Pixar, Hexed e Frozen 3 per Walt Disney Animation Studios, nuovi progetti d’animazione come Ice Age: Boiling Point, Bluey e I Simpson, il titolo Lucasfilm Star Wars: Starfighter e il film Searchlight Pictures Wild Horse Nine.

Un line-up ricchissimo che conferma il ruolo centrale di Disney nella programmazione cinematografica dei prossimi anni, tra franchise consolidati, nuove storie originali e grandi ritorni molto attesi dal pubblico.