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Europea Film Awards 2018: primi riconoscimenti per Dogman

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Europea Film Awards 2018: primi riconoscimenti per Dogman

La European Film Academy ed EFA Productions annunciano i primi vincitori che saranno premiati agli European Film Awards di quest’anno. Una speciale Giuria composta da otto membri si è riunita a Berlino e, sulla base della lista di Selezione degli EFA, ha decretato i vincitori per le categorie Direzione della Fotografia, Montaggio, Scenografia, Costumi, Acconciatura & Trucco, Musica, Suono e, per la prima volta, Effetti Visivi. I membri della giuria sono:

Luca Bigazzi, direttore della fotografia, Italia

Dasha Danilova, montatore, Russia

Dadi Einarsson, supervisore degli effetti visivi, Islanda

Mattias Eklund, sound designer, Svezia

Marcelle Genovese, acconciatrice e truccatrice, Malta

Malina Ionescu, costumista, Romania

Monica Rottmeyer, scenografa, Svizzera

Christopher Slaski, compositore, UK

La European Film Academy si congratula con I seguenti vincitori:

DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA EUROPEO 2018 – PRIX CARLO DI PALMA:
Martin Otterbeck per U – JULY 22 (UTØYA 22. JULI)

La fotografia di Martin Otterbeck bilancia magistralmente preoccupazione estetica e significato politico della tragedia di Utøya.

Lavorando in maniera molto concentrata, con camera a mano e riprese “one shot”, il direttore della fotografia ha dovuto decidere cosa riprendere e cosa no, creando un’intensa esperienza visiva che porta lo spettatore sull’isola con i ragazzi.

L’estremismo di destra sta pericolosamente risorgendo: il Cinema, in tutti i suoi aspetti, ha l’enorme responsabilità di portare luce in questi nostri tempi bui.

MONTATORE EUROPEO 2018:
Jarosław Kamiński
per COLD WAR (ZIMNA WOJNA)

I “cut” in COLD WAR sono significativi ed emozionanti, quasi come in una poesia. Questo modo poetico di montare supporta e accresce la sensualità della storia. Il montatore guida delicatamente i protagonisti attraverso il tempo, enfatizzando il loro isolamento dagli altri nello spazio, la frammentarietà della loro relazione e l’impossibilità di stare insieme.

SCENOGRAFO EUROPEO 2018:
Andrey Ponkratov per THE SUMMER (LETO)

La scenografia di Andrey Ponkratov ci fa davvero credere e sentire di essere a Leningrado in un’estate a metà degli anni ’80, all’inizio dei grandi cambiamenti politici. I set del film comprendono grandi spazi aperti come una spiaggia, appartamenti chiusi pieni di gente e di cose e una quasi claustrofobica sala da concerti. L’ottimo lavoro di ricerca dell’intero comparto scenografia contribuisce a ricreare in maniera discreta l’autentica atmosfera di quel periodo.

COSTUMISTA EUROPEO 2018:
Massimo Cantini Parrini per Dogman

I costumi di Massimo Cantini Parrini si rifanno allo stile del neorealismo italiano in modo estremamente efficace e creativo applicandolo ai giorni nostri, riuscendo a creare personaggi credibili in questa convenzione estetica. I costumi ben si adattano alle esigenze del film fondendosi sapientemente con la fotografia e la scenografia, creando nell’insieme, questa particolare estetica. La tavolozza dei colori è stata scelta con cura ed è ben bilanciata, e va ad aggiungere al film un senso di grezza poesia.

ACCONCIATORE E TRUCCATORE EUROPEO 2018:
Dalia Colli, Lorenzo Tamburini & Daniela Tartari
per Dogman

Più che una dimostrazione di bravura, trucco e acconciature restano sempre realistici e connessi con la storia. Ci sono molte scene violente, molte colluttazioni, e il trucco è sempre “giusto”, mai esagerato e mai troppo, per tutta la durata del film.

COMPOSITORE EUROPEO 2018:
Christoph M. Kaiser & Julian Maas
per 3 DAYS IN QUIBERON (3 TAGE IN QUIBERON)

La bella Colonna Sonora di 3 DAYS IN QUIBERON soddisfa pienamente le esigenze della musica per film, dal punto di vista tecnico ma anche artistico.  Rende un buon servizio al film, facendo da perfetto contrappunto narrativo, e conferisce poeticità all’estetica “Nouvelle Vague” del bianco e nero. Il tema principale non solo è commovente ma anche estremamente coinvolgente. Nostalgico, romantico, sensuale e malinconico cattura l’anima di Romy Schneider. E’ raro nel cinema contemporaneo trovare una Colonna Sonora di questo tipo, melodicamente e armonicamente raffinata, che è anche in grado di  lasciare a ciò che accade sullo schermo lo spazio necessario affinché abbia un autentico impatto.

SOUND DESIGNER EUROPEO 2018:
André Bendocchi-Alves & Martin Steyer
per THE CAPTAIN (DER HAUPTMANN)

Seguendo la storia e gli elementi visivi a un ritmo perfetto i sound designers hanno creato una traccia sonora che davvero porta il film ad un altro livello. Con il suo approccio tecnicamente perfetto, studiato nei minimi particolari, poetico, dinamico e d’atmosfera la composizione aggiunge un altro “piano”all’esperienza della visione.

EUROPEAN VISUAL EFFECTS SUPERVISOR 2018:
Peter Hjorth for BORDER (GRÄNS)

Gli effetti visivi in BORDER sono raffinati e impercettibili. Supportano la narrazione senza imporsi o distrarre lo spettatore. All’apice emotivo del film gli effetti visivi sono uno strumento per raccontare la storia e rendere credibile il mondo in cui siamo stati immersi. Al contempo adempiono allo scopo principale di ogni artigiano e artista del cinema: essere al servizio della storia. Inoltre sono un valore aggiunto per il film e ci conducono in luoghi altrimenti irraggiungibili senza l’aiuto di effetti visivi di primordine e senza soluzione di continuità. 

I premiati saranno ospiti della 31ma edizione degli European Film Awards il 15 Dicembre a Siviglia.

Captain Marvel: tutte le rivelazioni dal fumetto prequel

Captain Marvel: tutte le rivelazioni dal fumetto prequel

Non sapremo nulla dello svolgimento di Captain Marvel prima del suo arrivo nelle nostre sale a Marzo 2019, e tutto ciò che conosciamo finora del cinecomic con Brie Larson sono le immagini mostrate dal primo trailer ufficiale e qualche indiscrezione trapelata in rete. Sul film i Marvel Studios mantengono cautamente il loro accordo di “segretezza assoluta”, così da sorprendere gli spettatori al cinema, tuttavia questo mistero potrebbe trovare qualche indizio nel fumetto prequel pubblicato di recente in cui viene raccontato tutto ciò che succede prima della chiamata di Nick Fury.

Ecco le più importanti rivelazioni a riguardo:

Nick Fury teneva d’occhio la Civil War

La mancata apparizione di Nick Fury in Captain America: Civil War ha deluso moltissimi fan, tuttavia grazie a questo nuovo fumetto prequel apprendiamo che in realtà l’ex capo dello S.H.I.E.L.D. ha continuato ad osservare da lontano la battaglia che infuriava tra i più potenti eroi della Terra. Sia lui che Maria Hill tenevano d’occhio la situazione ed entrambi conoscevano le destinazioni future di Captain America e Bucky dopo gli eventi in Germania.

Nick Fury e Maria Hill sotto copertura

Nonostante non siano stati segnalati come criminali ricercati a causa degli accordi Sokovia, Nick Fury e Maria Hill sono costretti ad andare sotto copertura dedicando il loro tempo ad un nuovo compito: riunire gli Avengers. Questo ovviamente spiega perché non li abbiamo più visti dopo Capitan America: Civil War e perché si stavano preparando ad un possibile coinvolgimento dopo l’attacco di Thanos alla fine di Avengers: Infinity War.

Nick Fury pretende di più dagli Avengers

Nick Fury è la ragione per cui esistono gli Avengers come collettivo, ma se da una parte riconosce loro i meriti per le numerose imprese portate a termine, dall’altra sembra anche preoccupato del loro non essere ancora ciò di cui il mondo ha bisogno. Che sia Captain Marvel la pedina mancante di questo equilibrio? Può darsi. Ma nel frattempo Fury pretende di più dal suo team.

Nick Fury avrebbe chiamato Captain Marvel solo nel momento di massima necessità

Maria Hill conosce Captain Marvel? Probabilmente no, perché nei fumetti l’agente dello SHIELD chiede a Nick Fury se abbia in serbo un eroe da usare come piano di riserva contro Thanos e la risposta è eloquente: “Se facciamo bene il nostro lavoro, non saremo mai nella posizione di doverla chiamare.” Il riferimento è ovviamente a Carol Danvers e il fatto che Maria non lo interroghi ci lascia intendere che non sappia molto dell’eroina; inoltre sembra che Fury sia un po’ riluttante a richiamarla sulla Terra a meno che non debba farlo per massima necessità.

I terroristi usano ancora la tecnologia dei chitauri

Un dettaglio minore ai fini della trama vede protagonisti i Secret Avengers che sconfiggono un gruppo di terroristi in Siria, i quali a loro volto avevano recuperato una bomba con detriti della tecnologia dei Chitauri al suo intero. Così, mentre alcuni fan pensavano che fosse stupido che quella tecnologia tornasse in scena in Spider-Man: Homecoming dopo tutto quel tempo, i fumetti hanno dimostrato che si può ancora approfittare di queste armi aliene.

Nick Fury segue tutti i movimenti dei Secret Avengers

Quando Nick Fury localizza la posizione dei Secret Avengers, Steve Rogers non sembra troppo contento di vederlo. Si scopre più tardi che l’ex capo dello SHIELD è lì per cercare di convincerlo a mettere da parte le sue differenze di vedute con Iron Man soprattutto dopo aver saputo che una grande minaccia intergalattica è in arrivo.

Iron Man prova la sua nuova armatura

Non abbiamo mai visto Iron Man testare la sua nuova armatura con tecnologie avanzate, ed è esattamente ciò che succede in questo fumetto. Tony sembra essere determinato a spingere se stesso oltre ogni limite, e grazie ad Avengers: Infinity War abbiamo appreso che ciò per cui si stava preparando era l’arrivo di Thanos.

Tony Stark non vuole “riformare” gli Avengers

Maria Hill e Tony Stark non sembrano molto d’accordo con l’idea di riformare i Vendicatori, durante un dialogo in cui l’eroe informa Visione è di nuovo scomparso mentre la Hill ha in mano un cellulare con il quale comunica con Steve Rogers.

È arrivato il momento di Captain Marvel

Tutto si conclude con la stessa identica scena che abbiamo visto sul finale di Avengers: Infinity War, con Nick Fury che esclama “E’ arrivato il momento“: si riferisce infatti a Captain Marvel e al suo impiego nella guerra contro Thanos.

Leggi anche – Captain Marvel: 10 teorie sul film che potrebbero avverarsi

Fonte: CBM

Widows – Eredità Criminale: recensione del film di Steve McQueen

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Widows – Eredità Criminale: recensione del film di Steve McQueen

Steve McQueen deve aver preso molto sul serio il detto che dice “il cinema imita la vita” quando ha messo mano alla serie tv anni ’80 Le Vedove per realizzare il suo nuovo film: Widows – Eredità Criminale. Adattata per il cinema insieme a Gillian Flynn, la stessa de L’Amore Bugiardo (e relativo film di David Fincher), il film di McQueen, che arriva a cinque anni da 12 Anni Schiavo, è un riassunto delle più grandi questioni sociali che gli Stati Uniti, e il mondo in generale, stanno affrontando negli ultimi anni.

La trama di Widows – Eredità Criminale

Temi caldi come la condizione femminile, la corruzione politica, il valore della diversità etnica trovano tutti spazio nella storia che vede un cast corale di alto profilo che porta al centro un diamante nero: Viola Davis. La storia è quella di quattro donne che, rimaste vedove, dovranno trovare il modo di sopravvivere senza i loro compagni e mariti. Donne diverse, per estrazione sociale e carattere, che trovano uno scopo comune nella ricerca di un’indipendenza che non hanno mai avuto.

Widows - Eredità CriminaleLondinese di nascita, già con 12 Anni Schiavo Steve McQueen si è spostato negli Stati Uniti. Adottando uno stile più “commerciale”, McQueen allarga il suo sguardo e il suo pubblico, senza rinunciare alla personalità registica, e rivelandosi attento anche a dinamiche pubbliche non strettamente legate a ciò che ha sempre raccontato, e riuscendo con lucidità a inserire riflessioni e ossessioni che appartengono al suo linguaggio.

Widows – Eredità Criminale si muove in una terra di mezzo che abbraccia l’heist movie, il thriller, il dramma, rivelandosi anche riflessione sociale sul riscatto e la forza delle donne che, messe alle corde, trovano dal nulla la forza di sopravvivere e di porre rimedio, qui in modo fortunoso, agli errori commessi dai mariti, irrimediabilmente egoisti e miopi. Il maschio non ne esce certo bene, e questo forse è un limite per il film che si schiera troppo nettamente nella “lotta trai sessi”.

Un lucido sguardo alla contemporaneità

Widows - Eredità CriminaleQuesto non impedisce al film di essere un quadro lucido e spesso cinico della contemporaneità, un approccio che eleva il film dalla sua oggettiva appartenenza ai generi e lo rende un saggio di quello che succede oggi negli Stati Uniti e un po’ in tutto il mondo. Non si rinuncia, ovviamente, alla riflessione anche politica e in questo Gillian Flynn dimostra la sua bravura nell’intagliare con pochi dialoghi dinamiche di potere legate a un maschilismo cieco, principale nemico del dialogo.

A questo unidirezionale patriarcato che agisce a tutti i livelli della società, alla luce del sole delle elezioni e all’ombra dei colpi da milioni di dollari, le protagoniste si ergono come eroine tragiche, guidate dalla Veronica di Viola Davis che giganteggia, senza però mettere in ombra le bravissime Elizabeth Debicki, Michelle Rodriguez e l’esordiente Cynthia Erivo.

Per mettere in scena quest’apparato tematico stratificato, McQueen si serve di una storia al quarzo, che intreccia piani narrativi, trame individuali e svolte non troppo sorprendenti ma comunque efficaci, che fanno di Widows – Eredità Criminale, non solo un buon saggio sulla società contemporanea, ma anche un ottimo e solido film.

Marvel: 10 colpi di scena che avrebbero salvato i film

Marvel: 10 colpi di scena che avrebbero salvato i film

L’esito di alcune scelte di sceneggiatura può cambiare l’intera dinamica di un film e determinare la reazione positiva o negativa degli spettatori. Lo sanno bene in casa Marvel Studios, dove ogni minimo dettaglio è studiato basandosi sui fumetti originali e in modo che tutto possa confluire nel grande universo cinematografico del MCU.

Sappiamo che cinecomic dal budget così significativo passano attraverso diverse revisioni prima di uscire in sala ed inevitabilmente alcune scene finiscono per essere eliminati nel processo di montaggio. Ma quali sono quei colpi di scena che avrebbero invece salvato i film? Eccone 10 riferiti al mondo Marvel:

Adam Warlock in Guardiani della Galassia Vol.2

Tutti quelli che hanno letto i fumetti di Infinity Stones prima dell’arrivo sul grande schermo di Avengers: Infinity War sapranno che nel film dei fratelli Russo manca un elemento fondamentale della trama originale: Adam Warlock. Il personaggio ha debuttato durante la Silver Age diventando poi uno dei degli eroi più potenti della Marvel Comics in grado di sconfiggere Thanos. Lo sceneggiatore e regista James Gunn aveva inizialmente progettato di rendere Warlock parte di Guardiani della Galassia Vol.2, idea scartata e successivamente inserita in una scena post-credit che ha rivelato il suo “bozzolo dorato”. Chissà come sarebbe andata con la sua presenza e quale destino sarebbe stato riservato all’eroe nel MCU…

Il cameo dei Defenders in Avengers: Infinity War

Avengers: Infinity War ha visto insieme sul grande schermo quasi tutti gli eroi finora introdotti nel MCU, tuttavia sappiate che i fratelli Russo avevano anche considerato di inserire nel film dei cameo dei personaggi delle serie tv Netflix come Luke Cage, Jessica Jones, Daredevil e Iron Fist. Forse la loro presenza avrebbe reso il film ancora più straordinario di quanto è stato? Può darsi…

Thor sconfigge Malekith con un fulmine

Thor: The Dark World viene spesso menzionato come uno dei capitoli meno riusciti del MCU, soprattutto per le molte opportunità mancate, come l’utilizzo del talentuoso attore Christopher Eccleston nei panni del villain Malekith. Forse una battaglia più clamorosa avrebbe potuto sistemare le cose, come effettivamente era previsto in una bozza del film dove Thor uccideva il suo antagonista chiamando a sé la forza del tuono.

David Bowie in Guardiani della Galassia Vol.2

Dopo la morte di David Bowie, James Gunn rivelò che il musicista venne preso in considerazione per un breve cameo in Guardiani della Galassia Vol.2. Queste furono le sue parole in merito:  ”Solo poco tempo fa stavo parlando con Kevin Feige della possibilità di un cameo ne I Guardiani della Galassia 2, e siamo arrivati al nome di Bowie. Gli ho detto che nulla al mondo mi avrebbe reso più felice, ma ho saputo da amici comune che non stava bene. Poi abbiamo saputo che stava di nuovo bene e la cosa diventava possibile. Che se lo immaginava? Abbiamo inserito ”Moonage Daydream” ne I Guardiani della Galassia, ma ho sempre pensato che il carattere dell’album fosse al di là di questo, nell’estetica, nel collegamento apparentemente naturale e integrale con la pop cultura del rock anni ’70 e nella space opera. Ho cercato di inserire un altro pezzo di Bowie nel sequel, il che renderebbe Bowie l’unico artista ad avere una canzone nel primo e secondo film. Penso che questo sia giusto e appropriato. Anche se ho tagliato la scena che poi abbiamo usato, noi ne abbiamo i diritti. Chi lo sa. Forse riuscirò a trovare un modo”.

Chissà come sarebbe stato il film con un cameo del genere…

War Machine sconfigge Whiplash in Iron Man 2

Alla fine di Iron Man 2, Iron Man e War Machine collaborano per annientare Whiplash, che trova la sua fine nel campo di battaglia dei robot esplosivi. In un’altra versione della sceneggiatura però, Whiplash prendeva in ostaggio Pepper Potts e ciò avrebbe permesso a War Machine di entrare in scena al posto di Tony ed eliminare Ivan Vanko mentre l’amico salvava Pepper. Questo l’avrebbe reso l’eroe che tutti si aspettano di vedere, e non solo l’assistente di Iron Man che raramente agisce di sua spontanea volontà.

Maya Hansen come villain di Iron Man 3

In Iron Man 3, la dottoressa Maya Hansen è uno scienziata ricercatrice che anni prima degli eventi del film passa una notte con Tony Stark salvo incontrarlo di nuovo quando lavora per Aldrich Killian. Tuttavia la sua morte improvvisa nel film è apparsa un po’ come nota stridente e ingiustificata, anche se in origine la produzione aveva progetti molto più grandi il personaggio come rivelato dal regista Shane Black: inizialmente Maya doveva essere il vero villain, poi sostituita da Killian e Mandarino. 

Tony Stark indaga sul progetto GOLIATH in Iron Man 2

Una delle cose che rende così amato il MCU è la precisa connessione fra i film e come tutto questo sia perfettamente programmato. Per questo l’aver menzionato un aspetto di Ant-Man and The Wasp in Iron Man 2 ha scatenato l’euforia dei fan: parliamo ovviamente di Goliath, nominato da Tony Stark mentre chiede a Jarvis di portargli i documenti sui progetti Pegasus, Exodus e Goliath. Scopriremo solo più tardi che Bill Foster, collega di Hank Pym, aveva lavorato al progetto Goliath prima degli eventi di Ant-Man

Nei fumetti Marvel, Goliath è un titolo ripreso da vari supereroi, tra cui Hank Pym, Bill Foster e Clint Barton. Nel MCU invece è il nome di uno studio scientifico diretto da Pym e Foster, che prevedeva l’utilizzo della particella Pym e che debutta in Civil War quando Scott Lang si trasforma in Giant-Man durante la battaglia aeroportuale. Tuttavia, G.O.L.I.A.T.H. è stato effettivamente menzionato in una scena di Iron Man 2 ma sfortunatamente la storyline in cui Tony Stark chiede a J.A.R.V.I.S. di studiare i file del progetto è finita nel cestino.

Iron Monger sopravvive in Iron Man

Al MCU si è spesso rimproverata la tendenza a uccidere troppo presto i villain iconici dopo un solo film, iniziata da Iron Man quando Obadiah Stane muore tra le fiamme di unmassiccio reattore ad arco delle Stark Industries. Tuttavia, come rivelato da Jeff Bridges, inizialmente il personaggio sarebbe dovuto fuggire scappare lasciando spazio agli Iron Monger e si sarebbe presentato in un possibile sequel. Non solo questo avrebbe contribuito a migliorare gli antagonisti di Iron Man 2 e 3, ma avrebbe preparato il terreno per un franchise di tutto rispetto.

Il cameo di Beta Ray Bill in Thor: Ragnarok

Uno dei personaggi più strani dei fumetti Marvel, l’alieno dalla Galassia Infuocata Beta Ray Bill che ha quasi gli stessi poteri di Thor, avrebbe potuto avere un piccolo cameo in Thor: Ragnarok, invece di lampeggiare semplicemente sulla torre dei campioni su Sakaar. come accaduto nel film di Taika Waititi. Originariamente però l’eroe doveva avere una parte in carne e ossa, ma Kevin Feige ha poi spiegato che la scena è stata tagliata perché non avrebbe reso giustizia al personaggio.

Thanos distrugge Xandar in Infinity War

Uno degli aspetti considerati e poi scartati per la trama principale di Avengers: Infinity War vedeva la distruzione di Xandar da parte di Thanos. In origine infatti i registi avevano in programma di includere questa sequenza salvo poi escluderla per motivi di continuità con la storyline. Detto questo, come Thanos abbia sconfitto i Nova Corps senza le gemme dell’infinito rimane un mistero, almeno nel MCU, e meriterebbe sicuramente ulteriori spiegazioni.

Leggi anche – Marvel: 12 storie che i fan vorrebbero al cinema

Fonte: ScreenRant

Avengers: Infinity War, perché Nick Fury ha aspettato a chiamare Carol Danvers?

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Nick Fury ha aspettato fino all’ultimo secondo utile per inviare un messaggio di soccorso a Captain Marvel (descritta come la supereroina più potente del MCU) dopo lo schiocco delle dita di Thanos in Avengers: Infinity War. E se vi stavate chiedendo perché il capo dello S.H.I.E.L.D. abbia rimandato così a lungo questa chiamata, lo sceneggiatore della Marvel Will Corona Pilgrim ha una spiegazione:

Carol è semplicemente l’arma più potente di Fury, e sappiamo quanto non voglia sprecare un singolo proiettile…quindi se finalmente sta facendo quella chiamata dopo tutto questo tempo e dopo tutto ciò che ha dovuto affrontare insieme ai Vendicatori, vuol dire che Captain Marvel è davvero l’ultima risorsa a sua disposizione“.

Avengers: Infinity War, ecco la prima versione del “segnale” di Captain Marvel

Vi ricordiamo che Captain Marvel, il cinecomic con protagonista Brie Larson, è stato diretto da Anna Boden e Ryan Fleck e arriverà al cinema l’8 marzo 2019.

Il cast ufficiale: Brie LarsonSamuel L. JacksonBen MendelsohnDjimon HounsouLee PaceLashana LynchGemma ChanAlgenis Perez SotoRune TemteMcKenna GraceClark GreggJude LawAnnette Bening.

La sinossi:

Basato sul personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una guerra galattica tra due razze aliene, è lì che Captain Marvel interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia dell’universo cinematografico Marvel.

Captain Marvel: il primo trailer del film Marvel Studios

Captain Marvel non sarà una tradizionale storia di origine e che Carol Danvers non è, nei piani del Marvel Cinematic Universe, un’eroina come tante. Adesso, a darne conferma è Kevin Feige in persona, durante un’intervista ai British Academy Britannia Awards.

Cosa aspettarci, dunque, da Captain Marvel“È ambientato negli anni Novanta e anche se è una storia d’origine, è un tipo molto diverso di storia d’origine, e sono molto eccitato di svelare questa storia agli spettatori”. Inoltre Feige ha aggiunto che il film diretto da Anna Boden Ryan Fleck sta “venendo su estremamente bene”.

“Brie Larson ha fatto un lavoro enorme, Samuel L. Jackson sarà un Nick Fury molto molto diverso, ha fatto un ottimo lavoro, e l’intero cast è tutto molto diverso ed eccitante.”Considerato che il film sarà ambientato nel passato, il senso comune ci dice che possiamo aspettarci che il film sia collegato in modi davvero inaspettati agli altri film del MCU, a partire dalla lunga carriera di Fury nello SHIELD.

Fonte: Marvel

Stan Lee: Sam Raimi non voleva il suo cameo in Spider-Man

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Stan Lee: Sam Raimi non voleva il suo cameo in Spider-Man

La recente scomparsa di Stan Lee è stata commentata da diversi suoi collaboratori ed esponenti del cinema americano con cui il fumettista aveva lavorato in passato, specialmente registi e attori produttori incontrati durante la produzione di cinecomic Marvel.

Tra questi c’è anche Sam Raimi, regista della trilogia cinematografica su Spider-Man, che nelle ultime ore ha confessato in un’intervista con l’Hollywood Reporter di aver cambiato idea sul cameo di Lee nel primo film del suo franchise:

Quando ho ottenuto il lavoro per Spider-Man nel 1999 Avi Arad mi disse di inserire una scena con Stan, e io che lo conoscevo mi rifiutai perché pensavo non potesse recitare. Avi fu categorico: lo volevano nel film. Era già stato fatto per X-Men, e l’avrebbero fatto anche qui. Immaginate di essere un giovane regista in Inghilterra che realizza il suo Macbeth e al quale viene detto di mettere l’autore nella sua commedia…vi sembrerà assurdo. Ma se volevano Shakespeare nella commedia, io gli avrei dato Shakespeare nella commedia. E il bello è che ora il suo cameo è una delle mie parti preferite del film.

Stan Lee: i 10 cameo meno conosciuti del fumettista Marvel

Stan Lee, il leggendario sceneggiatore di Marvel Comics le cui creazioni lo hanno reso un eroe nella vita reale, si è spento all’età di 95 anni. Lee, che cominciò la sua carriera nel mondo dei fumetti nel 1939, ha contribuito a creare, creando lui stesso da solo, molti dei più famosi eroi Marvel, che da anni calcano anche il grande schermo. Tra questi: Black Panther, Spider-Man, X-Men, Thor, Iron Man, I Fantastici Quattro, L’Incredibile Hulk, Daredevil, Ant-Man.

Il fumettista è morto nella mattina di Lunedì 12 novembre al Cedars-Sinai Medical Center di  Los Angeles, secondo quanto riferisce The Hollywood Reporter. Gli ultimi anni di Stan Lee sono stati di grande tumulto. Dopo la morte di sua moglie Joan, che ha condiviso con lui un matrimonio lungo 69 anni, nel luglio del 2017, ha fatto causa alla POW! Entertainment per una fronde da un miliardo di dollari.

Stan Leeuna vita per i fumetti

Da solo e attraverso il suo lavoro con i frequenti collaboratori artisti-scrittori Jack Kirby, Steve Ditko e altri, Lee ha catapultato la Marvel da una piccola avventura editoriale nell’editore numero 1 al mondo di fumetti, e in seguito un gigante multimediale.

Una delle sue ultime dichiarazioni pubbliche era stato un commento a seguito della fusione tra Disney e Fox, a seguito della quale i supoi X-Men e i Fantastici Quattro sarebbero tornati “a casa”, in seno alla Marvel.

Era nato a New York il 28 dicembre del 1922.

Fonte: THR

Avatar sequel: James Cameron ha un messaggio dal set

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Avatar sequel: James Cameron ha un messaggio dal set

James Cameron ha diffuso un raro video dal set di Avatar (i sequel) in cui sponsorizza il trailer di Alita: L’Angelo della Battaglia, il film diretto da Robert Rodriguez e da lui prodotto. Mentre vi abbiamo già segnalato il trailer qui, questa occasione è interessante per avere qualche dettaglio in più sullo stato delle riprese dei sequel di Avatar.

Ecco cosa spiega Cameron: “Ciao, sono Jim Cameron e vi parlo dal set dei sequel di Avatar. Dietro di me potete vedere il nostro palco per le riprese in performance capture. Oggi lavoriamo su alcune scene di stunt, ma il cast principale ha completato le sue riprese. Sam, Zoe, Sigourney, Stephen Lang, Kate Winslet hanno finito, e ci hanno offerto performance incredibili e non so dirvi quanto sia orgoglioso del lavoro che hanno fatto su questi film.” Passando poi a parlare di Alita.

Ecco il video di James Cameron dal set dei sequel di Avatar:

Avatar sequel: ecco il nuovo logo della saga

La storia nei sequel di Avatar racconterà dunque di Jake Sully (Sam Worthington) e Neytiri (Zoe Saldana) e dei loro figli che sono impegnati a vivere la loro vita su Pandora e ad affrontare i conflitti con l’umanità.

Avatar 2 debutterà il 18 dicembre 2020, seguito dal terzo capitolo il 17 dicembre 2021. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche anno: 20 dicembre 2024 19 dicembre 2025.

Fonte: Avatar

Avengers 4: Sebastian Stan non è certo della presenza di Bucky

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Avengers 4: Sebastian Stan non è certo della presenza di Bucky

Intervistato da Collider, Sebastian stan ha commentato la recente scomparsa di Stan Lee e parlato del futuro del suo personaggio nel MCU riferendosi ad Avengers 4. La sorpresa è che, nonostante per i fan fosse una cosa scontata, Bucky potrebbe non tornare nel quarto capitolo sui Vendicatori che chiuderà la Fase 3:

Durante le riprese nessuno mi ha mai detto se quelle scene facevano parte di Infinity War o del successivo film. Quindi la verità è che non so nemmeno se sono in Avengers 4 e tutto ciò che ho girato potrebbe o non potrebbe esser stato inserito nella prima o nella seconda parte…“.

Bucky era tra gli eroi ridotti in cenere dopo lo schiocco delle dita di Thanos, ma è possibile che venga mostrato ancora sullo schermo grazie ai viaggi nel tempo? Sicuramente il miglior amico di Steve Rogers tornerà protagonista nella serie spin-off programmata dai Marvel Studios al fianco di Falcon, che arriverà sulla piattaforma streaming Disney + nel 2019.

Avengers 4: Stan Lee ha già girato la scena del suo cameo

Secondo una fonte attendibile, Avengers 4 sarà ambientato 5 anni dopo Infinity War. In questo modo, il MCU dovrebbe aggirare il dolore inconcepibile che il gesto di Thanos provoca alla metà della popolazione dell’universo, lasciandola priva dell’altra metà, ridotta in cenere.

Vi ricordiamo che Avengers 4 arriverà nelle sale ad aprile 2019, tuttavia non abbiamo ancora a disposizione un titolo ufficiale né immagini che possano darci un’idea di quello che vedremo nel capitolo conclusivo della Fase 3 del MCU. Un mese di riprese aggiuntive appena conclusesi, la supervisione di Anthony e Joe Russo e l’inizio della post-produzione sono gli ultimi step del film, che adesso potrebbe avere abbastanza elementi per mettere insieme un bel trailer, magari anche solo un teaser, che possa dare soddisfazione ai fan, alimentando la loro già spasmodica attesa.

Nel cast del film Avengers 4 protagonisti Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Avengers 4: ecco cosa potremmo vedere nel trailer

Fonte: Collider

Birds Of Prey: ecco chi interpreterà Cassandra Cain

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Birds Of Prey: ecco chi interpreterà Cassandra Cain

Sembra che la produzione di Birds Of Prey abbia finalmente trovato la sua Cassandra Cain: come riporta Variety infatti, Ella Jay Basco è in fase di trattative finali per ottenere il ruolo dell’eroina DC nel film con Margot Robbie, Mary Elizabeth Winstead e Jurnee Smollett-Bell.

Creato da Kelley Puckett e Damion Scott nel 1999, il personaggio fa parte dell’universo narrativo di Batman e ha vestito i panni della terza Batgirl.

Birds of Prey: tutto quello che sappiamo sul film con Margot Robbie

Di seguito la prima sinossi del film:

 

Dopo essersi separata da Joker, Harley Quinn e altre tre eroine – Black Canary, Cacciatrice e Renee Montoya – si uniscono per salvare la vita della giovane Cassandra Cain da un malvagio signore del crimine.

Birds of Prey, scritto da Christina Hodson, arriverà al cinema il 7 febbraio 2020. Margot Robbie riprenderà il ruolo di Harley Quinn con cui ha debuttato in Suicide Squad, e si occuperà anche della produzione del film stesso, con Sue Kroll Bryan Unkeless. Con la Robbie, ufficialmente nel cast Mary Elizabeth Winstead e Jurnee Smollett-Bell saranno rispettivamente Cacciatrice e Black Canary. Rosie Perez sarà Renee Montoya.

Non ci sono grandi novità o rivelazioni importanti in merito alle protagoniste, tuttavia nelle scorse settimane sono trapelate alcune informazioni in merito al villain Maschera Nera. Il personaggio dovrebbe infatti rapire Cassandra Cain allo scopo di sfruttare le sue doti per trasformarla in un’assassina. Le nostre eroine dovrebbero quindi fare squadra per salvarla, ma questo accade relativamente presto e il resto del film si concentra sulla squadra che tenta di sfuggire agli uomini di Maschera Nera e tenere Cassie al sicuro.

Ci sono anche menzioni di un cameo epico per un personaggio non ancora reso noto, ma sembra che la rivelazione possa avvenire più avanti.

 

Fonte: Variety

Dumbo: il trailer del live action Disney diretto da Tim Burton

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Dumbo: il trailer del live action Disney diretto da Tim Burton

È stato diffuso, tramite i canali ufficiali social del film, il trailer di Dumbo, il nuovo live action Disney che racconta il classico d’animazione con personaggi in carne e ossa. Dopo i successi di Cenerentola e La Bella e la Bestia, la Casa di Topolino riprova a raccontare una storia già nota, attualizzandola e affidandola, questa volta, alle mani di un grande autore con una lunga storia d’amore con Disney: Tim Burton.

Di seguito, potete vedere anche il primo poster del film:

La trama di Dumbo

Il proprietario del circo Max Medici (Danny DeVito) arruola l’ex star Holt Farrier (Colin Farrell) e i suoi figli Milly (Nico Parker) e Joe (Finley Hobbins) per prendersi cura di un elefante appena nato le cui orecchie enormi lo rendono un’attrazione, in un circo già in difficoltà. Ma quando scoprono che Dumbo può volare, tutto il circo trae giovamento da questo fenomeno, attirando l’imprenditore V.A. Vandevere (Michael Keaton), che recluta lo strano pachiderma per la sua più nuova, grandiosa avventura per l’intrattenimento, Dreamland. Dumbo sale a nuove vette accanto a un’affascinante e spettacolare artista aerea, Colette Marchant (Eva Green), finché Holt scopre che sotto la sua patina lucida, Dreamland è piena di oscuri segreti.

Nel cast umano del film Dumbo protagonisti Eva Green, Michael Keaton, Colin Farrell, Danny DeVito, Alan Arkin e DeObia Oparei. Prodotto da Justin Springer (Tron: Legacy, Oblivion) il film è un misto di CGI e Live Action.

Fonte: Walt Disney Studio

The Mandalorian: Gina Carano entra nel cast dello spin-off di Star Wars

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Arriva un’altra conferma per il cast ufficiale di The Mandalorian, serie spin-off di Star Wars disponibile il prossimo anno sulla piattaforma streaming Disney +: come riporta The Wrap, anche Gina Carano sarà fra gli interpreti insieme a Pedro Pascal, anche se il suo ruolo non è stato ancora rivelato.

Vi ricordiamo che la storia di The Mandalorian racconterà di Jango e Boba Fett, guerrieri dell’universo di Star Wars e sarà ambientata dopo la caduta dell’Impero e prima dell’emergere del Primo Ordine, ruotando attorno il travagliato percorso di un pistolero solitario nella parte esterna della galassia, lontano dall’autorità della Nuova Repubblica.

Mandalorian – Star Wars Series, prima foto, tra i registi Taika Waititi e Bryce Dallas Howard

The Mandalorian sarà scritta e prodotta dal produttore e attore candidato all’Emmy Jon Favreau, come annunciato in precedenza, con Dave Filoni ( Guerre stellari: Guerre dei cloni , Star Wars Rebels ) a dirigere il primo episodio. Gli altri registi saranno Deborah Chow ( Jessica Jones), Rick Famuyiwa ( Dope ), Bryce Dallas Howard ( Solemates ) e Taika WaititiThor: Ragnarok ). Mandalorian – Star Wars Series prodotto da Jon Favreau, Dave Filoni, Kathleen Kennedy e Colin Wilson. Karen Gilchrist sarà il co-produttore esecutivo.

Riguardo a The Mandalorian: I Mandaloriani erano un gruppo di persone che si basava su una società formata da clan, composti da membri di diverse specie. La loro cultura si era evoluta sui concetti di battaglia e guerra visti come sorgente di onore e orgoglio nella comunità. Il capo dei Mandaloriani prendeva il titolo di Mandalore. I Mandaloriani erano spesso alleati con i Sith e con l’Impero Galattico. Durante gli ultimi anni della vecchia Repubblica Galattica diventarono un prototipo per i Clone Trooper sotto Palpatine.

Originalmente, la razza Mandaloriana era composta da individui simili a umani, chiamati Taung, che avevano una pelle di colore grigio e occhi gialli, e provenivano da Coruscant. Con il tempo più razze si aggregarono ai Taung, come umani, Twi’Lek e molti altri, e i guerrieri si chiamarono Mandaloriani in onore della colonia planetaria Mandalore. In seguito i Mandaloriani originali Taung si estinsero e l’aggettivo Mandaloriano rimase per indicare la cultura, che si tramandò nella maggiore componente umana del gruppo.

Fonte: The Wrap

Widows – Eredità criminale: l’anteprima a Fondazione Prada

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Il 14 Novembre 20th Century Fox Italia in collaborazione con Fondazione Prada ha presentato in anteprima nazionale Widows – Eredità Criminale, il nuovo folgorante thriller del Premio Oscar Steve McQueen in uscita al cinema dal 15 novembre. Una serata speciale ad inviti per 200 selezionati ospiti, accolti alle ore 19:30 con un cocktail al Bar Luce seguito dalla proiezione del film al Cinema della Fondazione Prada che nel 2005 ha presentato la prima personale in Italia del regista e artista inglese.

Tra i partecipanti all’esclusivo evento, oltre alla speaker radiofonica di Radio DeeJay La Pina e alla “Iena” Nina Palmieri, il regista Premio Oscar® Gabriele Salvatores, gli artisti Lupo Borgonovo e Gió Marconi e la blogger Tamu McPherson. Gli ospiti hanno potuto visitare privatamente anche la mostra “Sanguine. Luc Tuymans on Baroque”, attualmente in corso negli spazi della fondazione.

Di seguito, le immagini della serata:

Il thriller diretto dal Premio Oscar Steve McQueen (12 Anni Schiavo, Shame) e scritto da Gillian Flynn (Sharp Objects, L’Amore Bugiardo – Gone girl) racconta la storia di quattro donne che si cimentano in un’impresa di cui nessuno le riteneva in grado. Il Premio Oscar® Viola Davis (The Help, Le Regole Del Delitto Perfetto) guida un gruppo eccezionale di donne formato da Michelle Rodriguez (Sin City, Avatar), Cynthia Erivo (7 Sconosciuti A El Royale) ed Elizabeth Debicki (Il Grande Gatsby, Guardiani della Galassia Vol.2).

Widows – Eredità criminale: Viola Davis e Michelle Rodriguez nel trailer del nuovo film di Steve McQueen

Nel cast maschile di Widows – Eredità Criminale Liam Neeson (Schindler’s List, Io vi troverò – Taken), il Premio Oscar© Robert Duvall (Il Padrino, Apocalypse Now), Colin Farrell (In Bruges – La coscienza dell’assassino, End of justice – Nessuno è innocente), Daniel Kaluuya (Scappa – Get Out), Jon Bernthal (The Walking Dead, Baby Driver – Il genio della fuga),

Film d’apertura del London Film Festival, Widows – Eredità Criminale è stato acclamato dalla critica internazionale per aver saputo combinare in maniera magistrale suspense, azione e tematiche sociali.

SINOSSI

Ambientato nella Chicago dei nostri giorni, in un periodo di agitazione e tumulti, quattro donne, senza nulla in comune tranne il debito lasciato dalle attività criminali dei mariti, uccisi durante un colpo andato male, decidono di unirsi e prendere in mano le redini dei loro destini.

Leggi la recensione di Widows – Eredità Criminale

Stan Lee ha co-creato un altro eroe, prima di morire

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Stan Lee e sua figlia J.C. stavano lavorando insieme a un supereroe prima che la leggenda del fumetto ci lasciasse. Lee è meglio conosciuto per il suo lavoro con Marvel Comics ed è stato “responsabile” della creazione o della co-creazione di una serie di personaggi senza tempo come Spider-Man, Silver Surfer, Iron Man, X-Men e molti altri.

Negli ultimi anni, Lee ha guadagnato ulteriore fama grazie ai suoi cameo spesso esilaranti nei film Marvel. Purtroppo, Lee è scomparso lunedì all’età di 95 anni, dopo essere stato ricoverato in ospedale in seguito a una serie di problemi di salute. Negli ultimi due giorni, grandi nomi del mondo dei fumetti e di Hollywood hanno dichiarato la loro ammirazione e il loro rispetto per Lee e si sono unite all’ondata di tristezza dei fan per la sua morte.

Mentre il pensiero di un film Marvel senza cameo di Lee è certamente strano, è stato confermato che molte di queste scene sono state girate in anticipo sia per Captain Marvel che per Avengers 4 – apparizioni che forse ora saranno agrodolci per il pubblico.

Stan Lee: i 10 cameo meno conosciuti del fumettista Marvel

Oltre a filmare queste brevi apparizioni, sembra che Lee abbia continuato a creare personaggi dei fumetti nel periodo precedente alla sua morte. La figlia di Lee, J.C. Lee, ha confermato in un’intervista con TMZ che lei e suo padre avevano di recente inventato un supereroe di nome Dirt Man.

Il personaggio è stato il risultato dei lunghi tentativi di J.C. di convincere suo padre a lavorare con lei su un supereroe e sebbene abbia sviluppato il concetto iniziale da sola, Stan si è unito successivamente al processo creativo. J.C. sostiene che suo padre stava lavorando sul personaggio recentemente durante il suo ultimo fine settimana e giura di portare avanti il ​​progetto in sua assenza, sperando di vedere Dirt Man apparire sul grande schermo in futuro.

J.C. Lee non ha offerto alcun dettaglio su quali siano i poteri o il retroscena di Dirt Man ma, dato il nome, si può presumere che si tratti più di un eroe dal nucleo narrativo leggero, comico che ha il potere di creare sporcizia o che è in grado manipolare la melma attorno a lui, da usare contro i nemici. In alternativa, il personaggio potrebbe avere un risvolto ambientale e possedere il potere di distruggere l’inquinamento. Indipendentemente dalle sue capacità, Dirt Man sembra certamente un concetto interessante e potrebbe offrire qualcosa di diverso dall’attuale configurazione Marvel.

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Fonte: TMZ

Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald, la premiere UK

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Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald, la premiere UK

Si è svolta ieri in serata la premiere europea di Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald (recensione), il nuovo capitolo del Wizarding World di J.K. Rowling. Presenti all’evento tutti i protagonisti del film, da Eddie Redmayne e Jude Law, da Ezra Miller a Johnny Depp.

Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald è la seconda delle cinque nuove avventure del Wizarding World di J.K. Rowling.

Alla fine del primo film, il potente Mago Oscuro Gellert Grindelwald (Johnny Depp), viene catturato dal MACUSA (Il Magico Congresso degli Stati Uniti d’America), con l’aiuto di Newt Scamander (Eddie Redmayne). Tuttavia, come aveva minacciato di fare, Grindelwald riesce a fuggire dalla detenzione e inizia a radunare i suoi seguaci, la maggior parte dei quali ignari delle sue vere intenzioni: riunire dei maghi purosangue per governare su tutti gli esseri non-magici.

Nel tentativo di contrastare i piani di Grindelwald, Albus Silente (Jude Law) recluta il suo ex studente Newt Scamander, che accetterà di aiutarlo, inconsapevole dei pericoli che si troveranno ad affrontare. Si creeranno divisioni, l’amore e la lealtà verranno messi a dura prova anche tra gli amici più stretti e in famiglia, in un mondo magico sempre più minaccioso e diviso.

Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald

Il film presenta un cast corale guidato da Eddie Redmayne, Katherine Waterston, Dan Fogler, Alison Sudol, Ezra Miller, con Jude Law e Johnny Depp. Fanno parte del cast anche Zoë Kravitz, Callum Turner, Claudia Kim, William Nadylam, Kevin Guthrie, Carmen Ejogo e Poppy Corby-Tuech.

Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald è diretto da David Yates, tratto da una sceneggiatura di J.K. Rowling, e prodotto da David Heyman, J.K. Rowling, Steve Kloves e Lionel Wigram.

L’uscita italiana del film è prevista per il 15 novembre 2018, e sarà distribuito in 2D e 3D nei cinema selezionati e IMAX dalla Warner Bros. Pictures, una società della Warner Bros. Entertainment Company.

Foto: JJ

Matteo Garrone per Campari: il backstage con Ana de Armas

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Matteo Garrone per Campari: il backstage con Ana de Armas

Ecco il backstage del nuovo spot Campari diretto da Matteo Garrone con protagonista Ana de Armas (Blade Rinner 2049). Di seguito il video e le foto dal set:

Campari, l’iconico aperitivo italiano, è lieto di annunciare il ritorno di Campari Red Diaries 2019 con Entering Red, un cortometraggio enigmatico diretto da Matteo Garrone, due volte vincitore del Grand Prix al Festival di Cannes e quest’anno designato a rappresentare l’Italia nella corsa all’Oscar con Dogman. Il nuovo cortometraggio sarà il perno di una più ampia campagna di comunicazione integrata che sarà implementata nel corso del 2019.

Interpretato dall’attrice di fama internazionale Ana de Armas (Blade Runner 2049) e dall’attore italiano Lorenzo Richelmy, quest’anno il cast prevede inoltre i cameo di una crew di influencer internazionali e dei “Red Hands” di Campari, sei dei migliori bartender del mondo: a rappresentare l’Italia Tommaso Cecca, Bar Manager del Camparino in Galleria. Nel cortometraggio è prevista anche la partecipazione di un altro giovane attore italiano, Cristiano Caccamo che accompagnerà Campari nella comunicazione del progetto Red Diaries 2019 in Italia.

Da sempre legato in modo indissolubile al mondo del cinema, nonché main sponsor della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Campari scrive così un nuovo affascinante capitolo del suo lungo percorso nell’ambito dell’utilizzo del mezzo cinematografico come veicolo di comunicazione per raccontare storie.

Hugh Jackman e il suo commosso e divertente ricordo di Stan Lee

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Hugh Jackman e il suo commosso e divertente ricordo di Stan Lee

Anche Hugh Jackman si è lasciato andare a un commosso ma divertito ricordo di Stan Lee, creatore di molti eroi Marvel, compreso Wolverine, scomparso lo scorso lunedì.

Ospite da Stephen Colbert, l’attore australiano ha detto di Lee: “Era un genio creativo, ha sempre pensato fuori dagli schemi. Ha creato un intero unoverso che ha cambiato le vite di moltissime persone, inclusa la mia.”

Dal momento che Hugh Jackman deve tutta la sua carriera al cinema al ruolo di Wolverine, è sicuramente una verità. L’attore ha poi proseguito raccontando della prima volta che lo ha incontrato, in occasione del Comic Con di San Diego.

Jackman era l’unico attore sul red carpet e pensava di ottenere un po’ di attenzione da fan e fotografi pur non essendo ancora troppo noto, ma tutti erano concentrati da un’altra parte, perché dalla parte opposte del tappeto rosso c’era Stan Lee, e tutti volevano la sua attenzione. L’attore ha però spiegato di non essersi affatto offeso per essere stato ignorato!

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Star Wars: di fronte ai nuovi film, a Simon Pegg “manca George Lucas”

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Simon Pegg ha partecipato a Star Wars: Il Risveglio della Forza nei panni di Unkar Plutt, ma sembra che in generale i suoi sentimenti in merito al nuovo corso del franchise non siano troppo lusinghieri.

Durante un incontro con The Adam Buxton Podcast, l’attore inglese ha spiegato: Devo ammettere che, guardando l’ultimo film di Star Wars, il sentimento dominante che ho avuto quando sono uscito dalla sala è stato: “Mi manca George Lucas“. Nonostante tutte le lamentele che ho esposto contro di lui quando sono usciti i prequel, c’era qualcosa di sorprendente nella sua immaginazione. Mi sento come se la sua voce mancasse dai film attuali.”

Quello di Simon Pegg sembra un sentimento molto sottile, legato alla passione di un fan di lunga data, e sicuramente una visione condivisibile dal punto di vista di chi ha sempre chiesto a Star Wars innovazione ed emozione.

Star Wars: Episodio IX, chi ha deciso di far “tornare” Carrie Fisher?

Nel cast del film tornano Daisy Ridley, Adam Driver, John Boyega, Oscar Isaac, Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Kelly Marie Tran, Joonas Suotamo e Billie Lourd. Si uniranno al cast di Star Wars: Episodio IX Matt Smith, Naomi Ackie e Richard E. Grant, insieme ai veterani del franchise Mark Hamill, Anthony Daniels e Billy Dee Williams, che riprenderà il ruolo di Lando Calrissian.

L’uscita di Star Wars: Episodio IX è prevista per il dicembre 2019.

Venom apre con 111 milioni in Cina, rimpingua le casse SONY

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Venom apre con 111 milioni in Cina, rimpingua le casse SONY

Venom sta contribuendo in maniera importante a rimpinguare le casse della SONY con un esordio da capogiro in Cina: 111 milioni di dollari soltanto nel primo weekend.

Secondo Deadline, il primo film SONY dello Spider-Verse ha incassato 700 milioni in tutto il mondo. Oltre a questo importante risultato, il film ha permesso allo studio di raggiungere i 2 miliardi complessivi al box office, insieme agli incassi di Hotel Transylvania 3, Peter Rabbit, The Equalizer 2 e ovviamente Jumanji 2, a inizio anno. Inoltre lo studio ha ancora Spider-Man: Un nuono universo nel cassetto, pronto per invadere le sale di tutto il mondo.

Nonostante la risposta negativa della critica, Venom ha ricevuto un vero e proprio plebiscito di apprezzamenti da parte del pubblico, che lo ha dimostrato pagando il biglietto e andando a vederlo al cinema.

Venom, recensione del film con Tom Hardy

Tom Hardy, Michelle Williams, Woody Harrelson, Jenny Slate, Riz Ahmed, Michelle Lee, Reid Scott, Scott Haze, Sam Medina formano il cast di Venom, diretto da Ruben Fleischer e in sala dal 4 ottobre 2018.

Venom, il protettore letale, uno dei personaggi Marvel più enigmatici, complessi e tosti arriva sul grande schermo interpretato dall’attore candidato all’Oscar Tom Hardy.

Harry Potter: 10 cose della saga che notiamo solo da adulti

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Harry Potter: 10 cose della saga che notiamo solo da adulti

Molti di noi sono cresciuti leggendo i romanzi di J.K.Rowling da una prospettiva innocente e infantile – com’è giusto che sia – maturando nel tempo un pensiero critico e una maturità tale da rendere l’approccio alle storie di Harry Potter sicuramente diverso dal passato. Questo però non ci ha impedito di notare alcune contraddizioni o situazioni che, col senno di poi, avrebbero compromesso durante gli anni la nostra “purezza”.

Ecco allora di seguito 10 cose della saga di Harry Potter che abbiamo notato solo da adulti:

Gli animali sono persone, e possono essere sacrificate

Molte persone trattano i loro amici a quattro zampe come se fossero bambini con le stesse emozioni e la stessa integrità degli esseri umani, tuttavia nel mondo della magia apprendiamo fin dall’inizio che questi sono addirittura antropomorfizzati: persone vere e proprie incastrate nel corpo di una creatura. Per questo risulta un po’ strano che la maggior parte di loro vengano trattati come bestie sacrificabili (tranne Hagrid, che li cura con amore e passione).

Tassorosso: una casa di “hippie”?

La serie di Harry Potter non ha mai nascosto il “vizio” del fumo di alcuni professori che usavano pipe o assumevano pozioni per migliorare le loro abilità, ma se pensiamo alla casa dei Tassorosso ci viene presentata come un gruppo di studenti tendenzialmente più sereni degli altri che sono a Hogwarts, eccellenti nella classe di Erbologia. E considerando quanto sia stratificato e consapevole la preparazione culturale di J.K. Rowling, è possibile che questa casata sia una matefora della società hippie, un po’ “strafumata” rispetto agli standard scolastici!

Mirtilla Malcontenta era un fantasma “perverso”

Mirtilla Malcontenta è una delle vittime dello sguardo pietrificante del basilisco e compare per la prima volta in Harry Potter e la Camera dei segreti quando incontra Harry nel bagno di Hogwarts. Tuttavia il suo comportamento nei confronti degli studenti è inquietante: perché era così ossessionata dallo spiare i ragazzi come Cedric o Harry mentre cercavano di capire l’indovinello dell’uovo d’oro nudi nella vasca?

I gemelli Weasley erano più strani di quanto pensiamo

In Harry Potter e il prigioniero di Azkaban la spalla di Voldemort, Peter Minus, viene avvistato sulla Mappa del Malandrino che Fred e George Weasley regaleranno a Harry. Sulla mappa Minus compare sotto il nome di Crosta, il topo di Ron…ma cosa hanno fatto durante tutto il tempo in cui spiavano le persone attraverso questo oggetto magico? Non hanno mai controllato il fratello minore? Avrebbero scoperto che ogni notte c’era un ospite non gradito nella sua stanza…

Fat-shaming

Oggetto di risate da parte degli spettatori e dei lettori, Dudley Dursley viene trattato nei primi episodi della serie di Harry Potter in modo abbastanza preoccupante. Si, avrà pure difetti caratteriali scaturiti da un’educazione familiare strana, ma le parole usate dalla Rowling lo fanno passare per un ragazzo sovrappeso simile ad un maiale con una parrucca, per alcuni troppo crudeli e tendenti al fat-shaming.

Il Ministero della Magia è un grande fratello orwelliano

Per alcuni i Dissennatori sono quanto di più vicino ad un incubo fascista orwelliano, e la società magica ha avuto modo di dimostrarlo a più riprese: grazie alla magia, il governo può letteralmente vedere e ascoltare ogni singola cosa che fai, un po’ come un Grande Fratello. Ricordate l’avviso che Harry riceve per aver usato un incantesimo fuori dalla scuola? E che dire della Mappa del Malandrino che mostra la posizione e le attività di tutti in ogni momento? La privacy non esiste nell’universo di Harry Potter.

Perché Hogwarts non controllava il passato degli insegnanti prima di assumerli?

Lupi mannari, assassini, folli incompetenti: Hogwarts sembra avere uno speciale talento nel selezionare i professori meno adatti per i propri studenti (almeno sulla carta), e questo perché sostanzialmente il consiglio scolastico non studia il passato degli insegnanti per controllare da dove venissero e quali problemi avrebbero riscontrato…

Hogwarts è un cimitero, non una scuola

Pensate a tutti quei genitori che affidano i loro figli, la loro educazione, la loro vita alla scuola di Hogwarts (che in teoria dovrebbero essere luoghi sicuri dove i bambini possono imparare e crescere), e categoricamente ogni anno qualcuno muore o viene attaccato da un ippogrifo, un troll, o un gigantesco ragno. Chiamarli incidenti sembra riduttivo…Hogwarts sembra fare di tutto per mettere intenzionalmente in pericolo i propri studenti, come nel Torneo Tremaghi, dove usano loro come come esca vivente per draghi e sirene.

Silente è un sociopatico machiavellico

Albus Silente

Albus Silente potrebbe anche rimanere nella memoria come il preside più venerato di Hogwarts, spesso disposto a interpretare la figura paterna per Harry in un momento della sua vita in cui aveva disperatamente bisogno di una guida morale, tuttavia ciò non significa che il personaggio non abbia difetti e qualche contraddizione, anzi. Come rivelato sul finale della saga, Silente sapeva fin dall’arrivo di Harry ad Hogwarts che il ragazzo era condannato a morire per mano di Voldemort, come parte già scritta di una profezia che avrebbe portato al sacrificio. Sapere tutto non significa gettare il povero Harry nel pericolo ogni anno, assumere professori “pericolosi” come Remus Lupin e includerlo nella sua caccia agli Horcrux…non è troppo crudele?

La schiavitù è un fatto socialmente accettato

La storyline sugli elfi domestici poteva essere uno degli elementi più inquietanti della saga di Harry Potter, con Dobby, Kreacher e tutte le altre creature che la società dei maghi ha reso schiavi; tuttavia la cosa insensata è che per tanti maghi e streghe più benevoli la cosa sembra quasi irrilevante, perché si sono mostrati insensibili di fronte alla gravità di tale pratica. Famiglie come i Malfoy e i Black hanno costretto questi poveri esseri a una vita di lavoro e sacrificio, e soltanto le nuove generazioni sembrano aver compreso che la schiavitù vada abolita per liberare gli elfi domestici dalla loro condizione.

Harry Potter: 10 teorie dei fan che si sono rivelate vere

Fonte: Looper

Toy Story 4: i primi character poster

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Toy Story 4: i primi character poster

Dopo il primo trailer, che ha presentato già due dei nuovi personaggi del film, ecco i character poster di Toy Story 4, in cui vediamo Woody e Buzz, ma anche Ducky e Bunny e Forky.

A distanza di più di vent’anni dalla realizzazione da parte dei Pixar Animation Studios di Toy Story – Il Mondo dei Giocattoli, il primo lungometraggio al mondo animato al computer, i protagonisti dell’indimenticabile film Disney Pixar ritornano nei primi contenuti speciali di Toy Story 4, nelle sale italiane dal 27 giugno 2019.

Diretto da Josh Cooley, Toy Story 4 è prodotto da Jonas Rivera e Mark Nielsen, Toy Story 4 vede Woody e Buzz alle prese con un viaggio in compagnia di vecchi e nuovi amici e inaspettati ritorni.

Toy Story 4: teaser trailer 2

Da oltre vent’anni, Toy Story è indubbiamente una delle saghe cinematografiche più amate dal pubblico di tutte le età”, ha commentato l’amministratore delegato di The Walt Disney Company Italia, Daniel Frigo, “e questo nuovo capitolo è sicuramente uno dei film più attesi del 2019. Con Toy Story 4 vogliamo dare un nuovo impulso alla stagione estiva, per questo abbiamo fissato l’uscita nelle nostre sale per la seconda metà di giugno. Si tratta di un passo importante che ci consente di distribuire la nostra offerta cinematografica nell’arco di tutto l’anno, con l’obiettivo comune di avere un’unica stagione di 12 mesi.

“Come molti, anche io avevo pensato che con Toy Story 3 si concludesse la storia”, afferma il regista Josh Cooley. “E in effetti si concludeva la storia di Woody con Andy. Ma, come accade nella vita reale, ogni fine è in realtà un nuovo inizio. La vita di Woody in una nuova cameretta, con nuovi giocattoli e un nuovo bambino è qualcosa che non abbiamo mai visto prima. Ci siamo chiesti come sarebbe stato e da questa domanda ha cominciato a prendere vita una nuova storia che meritava di essere esplorata”.

“Il mondo di Toy Story si basa sull’idea che ogni cosa abbia un proprio scopo” spiega Cooley. “Lo scopo di un giocattolo è esserci per il suo bambino. Ma cosa accade con quei giocattoli che nascono dalla combinazione di altri oggetti? Forky è un cucchiaio-forchetta usa e getta che Bonnie ha trasformato in un giocattolo e che di conseguenza ora vive una crisi: desidera portare a compimento il proprio scopo di posata, ma ora si trova ad avere anche un nuovo scopo come giocattolo”.

Toy Story 4, la trama

Woody ha sempre saputo quale fosse il suo posto nel mondo e la sua priorità è sempre stata prendersi cura del suo bambino, che si trattasse di Andy o di Bonnie. Ma l’arrivo di un nuovo riluttante giocattolo di nome “Forky” nella cameretta di Bonnie dà il via a una nuova avventura on the road insieme a nuovi e vecchi amici, che mostrerà a Woody quanto può essere grande il mondo per un giocattolo.

Breaking Bad: Bryan Cranston disponibile a tornare nel film

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Qualche giorno fa è arrivata la conferma dell’inizio della produzione del film su Breaking Bad scritto e probabilmente anche diretto dallo showrunner della serie originale Vince Gilligan, e del fatto che si tratterà di un sequel vero e proprio dedicato al personaggio di Jesse Pinkman.

L’ex “discepolo” di Walter White e co-protagonista dello show creato da Gilligan tornerà quindi sullo schermo sempre interpretato da Aaron Paul. Ma dell’altro protagonista che ne sarà? Ovviamente chi ha visto la serie sa che il personaggio interpretato da Bryan Cranston muore nell’ultimo episodio, tuttavia l’attore si è detto disponibile a comparire nel film:

Mi faranno vedere su una lapide o qualcosa del genere? Non ne ho idea, non ho ancora letto né visto una sceneggiatura. Presumo che stia succedendo qualcosa, o forse no. Ma certo che mi piacerebbe fare un film di Breaking Bad. Non ora, perché sono impegnato con uno spettacolo a Broadway, almeno fino marzo….poi chissà“.

Breaking Bad: in arrivo il film, le riprese partiranno a breve

Sul progetto si sa ancora poco, tranne il fatto che Gilligan scriverà la sceneggiatura e figurerà nelle vesti di produttore esecutivo. È anche probabile che alla fine dei giochi assumerà il comando dell’operazione dirigendo il film. Per quanto riguarda le riprese, sembra che il set sia pronto a partire già nelle prossime settimane in New Mexico.

Va ricordato che questo speciale lungometraggio di due ore di Breaking Bad segna il primo titolo di Gilligan in seguito al nuovo accordo triennale firmato a luglio con Sony TV. Le fonti parlano di un contratto da 50 milioni di dollari che fa affiancare la figura del produttore a nomi del calibro di Shonda Rhimes e Ryan Murphy.

Breaking Bad: 10 cose che non sai sulla serie

Fonte: Cinemablend

Captain Marvel: a quale fumetto si ispira il film con Brie Larson?

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Se vi stavate chiedendo a quale storia in particolare si fosse ispirati i Marvel Studios per la creazione del film su Captain Marvel, Kevin Feige potrebbe avere la risposta tanto desiderata. Intervistato di recente da Bionic Buzz, il presidente del MCU ha spiegato che il cinecomic in arrivo nel 2019 “è si confusa, perché tornerà indietro nel passato di Captain Marvel, ma ci siamo basati sui fumetti di Carol Danvers scritti da Kelly Sue DeConnick, che è con la Marvel Comics da pochi anni. Nonostante ciò ci è stata di grande ispirazione“.

La fumettista collabora infatti alle storie di Carol Danvers dal 2012, anno di uscita di Captain Marvel vol. 7, dopo aver pubblicato dal 2010 ad oggi diversi fumetti su Lady Sif, Captain America e Avengers.

Captain Marvel: 10 teorie sul film che potrebbero avverarsi

Vi ricordiamo che alla regia del cinecomic ci saranno Anna Boden e Ryan Fleck mentre l’arrivo al cinema è fissato all’8 marzo 2019.

Il cast ufficiale: Brie LarsonSamuel L. JacksonBen MendelsohnDjimon HounsouLee PaceLashana LynchGemma ChanAlgenis Perez SotoRune TemteMcKenna GraceClark GreggJude LawAnnette Bening.

 

La sinossi:

Basato sul personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una guerra galattica tra due razze aliene, è lì che Captain Marvel interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia dell’universo cinematografico Marvel.

Captain Marvel: il primo trailer del film Marvel Studios

Captain Marvel non sarà una tradizionale storia di origine e che Carol Danvers non è, nei piani del Marvel Cinematic Universe, un’eroina come tante. Adesso, a darne conferma è Kevin Feige in persona, durante un’intervista ai British Academy Britannia Awards.

Cosa aspettarci, dunque, da Captain Marvel“È ambientato negli anni Novanta e anche se è una storia d’origine, è un tipo molto diverso di storia d’origine, e sono molto eccitato di svelare questa storia agli spettatori”. Inoltre Feige ha aggiunto che il film diretto da Anna Boden Ryan Fleck sta “venendo su estremamente bene”.

“Brie Larson ha fatto un lavoro enorme, Samuel L. Jackson sarà un Nick Fury molto molto diverso, ha fatto un ottimo lavoro, e l’intero cast è tutto molto diverso ed eccitante.”Considerato che il film sarà ambientato nel passato, il senso comune ci dice che possiamo aspettarci che il film sia collegato in modi davvero inaspettati agli altri film del MCU, a partire dalla lunga carriera di Fury nello SHIELD.

Fonte: Bionic Buzz

Fantastici Quattro, il regista saluta Stan Lee e confessa: “L’ho deluso”

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La morte di Stan Lee ha scosso tutto il mondo e concinuano a fioccare i messaggi di saluto, gratitudine e cordoglio dedicati a The Man, colui che ha cambiato la cultura popolare per sempre. Tra le tante voci che hanno espresso il loro lutto e la vicinanza alla famiglia di Lee, c’è anche quella di Josh Trank, regista del disastroso adattamento de Fantastic 4 – I fantastici quattro del 2015. Il regista ha twittato il suo saluto al Sorridente, confessando di averlo deluso per il cattivo adattamento cinematografico della prima Famiglia Marvel.

Ecco il tweet: Nonostante potesse dire che lo avevo deluso, Stan Lee restò sempre in contatto con me. Oggi salutiamo una delle più grandi icone creative della storia, qualcuno che ci ha sempre ricordato che l’umanità non era un’identità segreta. Riposa in pace, Stan.”

In allegato al suo tweet, Josh Trank ha pubblicato un biglietto inviatogli da Stan Lee, in cui il 92enne gli augurava di star bene, probabilmente un biglietto di auguri, o una risposta a una conversazione privata trai due.

https://twitter.com/joshuatrank/status/1062080526809329665?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1062080526809329665&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.cbr.com%2Ffantastic-four-josh-trank-stan-lee-tribute%2F

I Fantastic 4 – I fantastici quattro sono trai personaggi Marvel a non aver ricevuto mai un adattamento al cinema all’altezza delle storie a fumetti. Oltre al tentativo di Trank, ricordiamo anche i due film dei primi anni 2000, con un approccio decisamente naive al cinecomic. Il risultato è stato quello di due film che non sono troppo dispiaciuti al pubblico ma che oggi non sembrano abbastanza.

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Il Ritorno di Mary Poppins: le scene con Dick Van Dyke ci faranno piangere

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Tra poco più di un mese sbarcherà nelle nostre sale Il Ritorno di Mary Poppins, atteso “sequel” che vede protagonista Emily Blunt nei panni dell’iconica tata resa celebre da Julie Andrews. Nel film, come già annunciato, ci sarà anche Dick Van Dyke in quelli del sig. Dawes Jr., e da quanto raccontato dall’attrice l’atmosfera sul set in presenza dell’attore ha letteralmente fatto piangere ogni membro della troupe:

Dick aveva appena terminato il suo discorso, e Rob [Marshall] riusciva a stento a trattenere le lacrime. La scena finì e per qualche secondo rimanemmo in attesa del suo segnale…fu allora che ci rendemmo conto che stavamo scrivendo davvero un capitolo successivo di Mary Poppins e che onore sarebbe stato portare avanti la sua eredità

Dello stesso parere è Lin-Manuel Miranda, co-protagonista, che racconta: “Il giorno in cui abbiamo avuto Dick sul set è stato il più emozionante della lavorazione, perché doveva recitare questo bellissimo monologo e ha anche cantato improvvisando ‘Feed the Birds’. Quando ero un bambino il solo accenno di quella melodia mi faceva scoppiare in lacrime, impedendomi di finire il film. Rivederlo dal vivo, eseguito da Dick, è stato davvero straordinario“.

Ecco il trailer ufficiale di Il ritorno di Mary Poppins

Nel cast del film Emily Blunt, nel ruolo che fu di Julie AndrewsLin-Manuel Miranda, creatore del musical di grandissimo successo Hamilton, e la tre volte premio Oscar Meryl Streep, che interpreterà il ruolo della cugina Topsy. Ben Whishaw (Spectre, The Zero Theorem, Paddington) interpreterà invece Michael Banks da adulto e Emily Mortimer sarà Jane. Infine ci saranno anche Dick Van Dyke e Angela Lansbury.

Il film arriverà in sala il 19 dicembre 2018 e racconta di Jane e Michael Banks oramai diventati adulti che, dopo una grave perdita, accolgono in casa Mary Poppins. Attraverso le sue doti magiche, e con l’aiuto del suo amico Jack, Mary aiuterà la famiglia a riscoprire la gioia e il senso di meraviglia che hanno abbandonato le loro vite.

La sceneggiatura sarà scritta da David Magee; per quanto riguarda la colonna sonora, importantissima per questo progetto, il candidato al premio Oscar Marc Shaiman si occuperà della composizione, mentre il vincitore del Tony Award Scott Wittman scriverà nuove canzoni originali.

A dirigere il film è stato chiamato un esperto di musical, Rob Marshall. L’ambientazione, che nel primo film era di poco precedente alla Prima Guerra Mondiale, in questo film sarà quella della Grande Depressione, mentre la storia sarà basata sulle storie di Pamela Lyndon Travers su Mary Poppins e la famiglia Banks.

Il Ritorno di Mary Poppins, leggi la recensione

Fonte: EW

Oscar 2019: Dogman e Bismillah ai Cinema Italian Style

Oscar 2019: Dogman e Bismillah ai Cinema Italian Style

Dogman e Bismillah a Hollywood per rappresentare il cinema italiano in corsa verso gli Oscar. Tra gli ospiti all’inaugurazione del Cinema Italian Style – evento prodotto e organizzato da Istituto Luce Cinecittà in collaborazione con l’American Cinematheque di Los Angeles – erano presenti anche il regista Alessandro Grande e l’attore Marcello Fonte.

Questi ultimi, accomunati dall’origine calabrese, hanno accompagnato negli States le proiezioni del cortometraggio Bismillah, già vincitore del David di Donatello, e del film Dogman di Matteo Garrone che ha regalato a Fonte il premio come migliore attore a Cannes. Entrambe le opere rappresentano il cinema italiano nella selezione per la statuetta più ambita. L’accoglienza della stampa e del pubblico americano è stata positiva, a testimonianza dell’attenzione e della credibilità di cui gode il cinema italiano all’estero.

Oscar 2019: Dogman di Matteo Garrone il candidato per l’Italia

Dal cuore di Hollywood, Alessandro Grande ha voluto ringraziare l’organizzazione per l’opportunità offerta al suo corto Bismillah, che tratta in maniera poetica e originale il tema dell’immigrazione, di essere presentato anche in America, per sostenere la campagna Oscar dopo lo straordinario successo riscosso nei festival di tutto il mondo. Il corto è stato co-prodotto da Indaco Film con la partecipazione di Calabria Film Commission e Comune di Catanzaro e la distribuzione di Zen Movie.

Wonder Woman 1984: Chris Pine sapeva che sarebbe tornato?

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Wonder Woman 1984: Chris Pine sapeva che sarebbe tornato?

Intervistato da BBC Radio 1 in occasione dell’arrivo su Netflix del nuovo film che lo vede protagonista (il dramma storico Outlaw King), Chris Pine ha avuto modo di parlare anche del suo atteso ritorno in Wonder Woman 1984, sequel che lo vedrà ancora protagonista insieme a Gal Gadot nei panni di Steve Trevor. Ma al contrario dei fan, che sono rimasti sorpresi da questo annuncio (il personaggio moriva alla fine del primo capitolo), l’attore sembrava conoscere la sua sorte già ai temi delle riprese di Wonder Woman:

La cosa non mi ha affatto sorpreso. Patty [Jenkins] mi aveva accennato questa idea mentre giravamo il primo film. Ed era un’idea davvero potente, come tutte quelle che le vengono in mente…è come se avesse piantato un seme a terra e quello all’improvviso iniziasse a crescere e diventare un albero. Lei potrebbe farti fare qualsiasi cosa…

I primi report dal film hanno confermato che tornerà lo stesso personaggio (e non un nipote, come si era pensato all’inizio, visti i decenni che separano le ambientazioni dei due film), dunque sembra proprio che la produzione e gli sceneggiatori abbiano trovato il modo per farlo resuscitare dalla tomba.

Wonder Woman 1984come tornerà Steve Trevor?

È stato confermato dalla Jenkins durante lo scorso CinemaCon che Wonder Woman 1984 sarà ambientato negli anni Ottanta, rivelando al pubblico un’altra epoca iconica in cui svolgere le avventure di Diana.

L’ordine cronologico del personaggio è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman.

Wonder Woman 1984 vedrà ancora come protagonista Gal Gadot opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. L’ultimo acquisto del cast è Pedro Pascal, di cui non è stato ancora confermato il personaggio. Il film sarà ambientato durante la Guerra Fredda e la sceneggiatura è stata curata da Goeff Johns e Patty Jenkins.

Wonder Woman 1984 arriverà al cinema il 5 giugno del 2020.

Fonte: BBC Radio 1

II gladiatore: dieci cose che non sai sul film

II gladiatore: dieci cose che non sai sul film

Il Gladiatore  è uno di quei film che ha fatto la storia del cinema. Diretto da Ridley Scott e con interpretazioni magistrali, come quelle di Russell Crowe e di Joaquin Phoenix, Il Gladiatore racconta la vicenda di Massimo Decimo Meridio, dalla stima dell’imperatore Marco Aurelio che vede in Massimo il figlio che avrebbe sempre voluto, alla vendetta verso Commodo, usurpatore del titolo paterno e mandante degli omicidi verso la sua famiglia.

Mentre Ridley Scott è pronto a tornare dietro la macchina da presa per realizzare un sequel, che dovrebbe concentrarsi su Lucio, figlio di Augusta Lucilla, ecco le dieci cose che, forse, non sapevate su Il Gladiatore.

Il Gladiatore: film

il gladiatore

1. Le riprese del film non avvennero in Italia. La richiesta di poter svolgere le riprese dei combattimenti al Colosseo venne fatta al comune di Roma e venne rifiutata, poiché l’anfiteatro era in fase di restauro. Venne così fatta a Malta una replica del Colosseo in scala ridotta a un terzo. Per la sua realizzazioni ci sono voluti diversi mesi e il costo è stato stimato a un milione di dollari. Un grande dispendio per poter realizzare in modo preciso l’assortimento decorativo ai tempi dell’Impero Romano, fatto di colonne, ponti, statue e tanto altro. Il complesso realizzato è stato reso servizievole con camerini e altre connotazioni. Il resto del Colosseo è stato realizzato digitalmente.

2. Il Gladiatore ha mantenuto la tradizione del pollice all’insù. Uno dei malintesi molto comuni risiede nel fatto che un imperatore romano abbia alzato il pollice per indicare che un gladiatore dovesse essere risparmiato, mentre il pollice in giù stava a significare che non ci sarebbe stata pietà per un gladiatore abbattuto. In realtà, questo gesticolare si verificava in modo diverso: il pollice alzato stava a simbolizzare un’azione di spada (e, quindi, la morte), mentre il pollice in basso simbolizzava una spasa sguainata, cioè la grazia. Lo staff del film era a conoscenza di queste simbologie mentre stavano realizzando il film, ma siccome il pollice rivolto verso l’alto è entrato di uso comune per significare che va tutto bene, venne deciso di non confondere il pubblico inutilmente.

3. Ne Il Gladiatore appare un effetto sfocato che non era previsto. A metà della scena di guerra tra l’esercito di Massimo e le tribù germaniche è presente un effetto di sfocatura che non era inizialmente previsto. La scena è stata girata in prima serata, ma si è continuato a girare per diverso tempo e la luce si era drasticamente ridotta. Per mantenere l’illuminazione allo stesso livello per poter realizzare la scena in modo continuativo ed evitare di investire un altro giorno per girare, il direttore della fotografia John Mathienson decise di girare le scene con una sequenza di fotogrammi molto bassa. Per compensare le perdita di fotogrammi, questi sono stati ripresi e duplicati diverse volte in post produzione e modificati nel film in modo tale che tutto potesse sembrare naturale.

Il Gladiatore: streaming

4. Il Gladiatore è disponibile in streaming. Chi ha voglia di rivedere uno dei film che ha fatto la storia del cinema o chi desidera approcciarsi a Il Gladiatore per la prima volta, il film è disponibile sulle piattaforme streaming di Netflix, Chili e Rakuten Tv.

Il Gladiatore: colonna sonora

5. La colonna sonora di Hans Zimmer è una delle più rinomate nella storia del cinema. In origine, Zimmer voleva che la cantante israeliana Ofra Haza fornisse la sua voce di fonda alla colonna sonora del film, avendo lavorato con lui già per Il principe d’Egitto un paio di anni prima. Tuttavia, Ofra morì inaspettatamente nel 2000 di polmonite correlata all’AIDS e venne sostituita con Lisa Gerrard.

Il Gladiatore: cast

il gladiatore

6. Russell Crowe ha definito Il Gladiatore come uno dei migliori film americani che abbia mai fatto. Dopo che Mel Gibson rifiutò il ruolo di Massimo Decimo Meridio (dato che ritenere di essere troppo vecchio per interpretare il protagonista), Russell Crowe accettò il ruolo e cominciò a lavorarci su durante il film che stava girando, ovvero Insider – Dietro la verità. Per questo film aveva preso molti chili e per Il Gladiatore li avrebbe dovuti perdere tutti e acquisire una certa muscolatura. A detta di Crowe, pare che non abbia fatto nulla di speciale tranne che praticare dei normali lavori di fattoria in Australia. Durante le riprese de Il Gladiatore, Crowe era continuamente scontento della sceneggiatura, tanto da riadattarla con le proprie mani. Avrebbe persino abbandonato il set se le cose non andavano come diceva lui. Pare addirittura che si sia rifiutato inizialmente di dire la fase, ormai famosa, “in questa vita, o nell’altra, avrò la mia vendetta”, dicendo anche allo sceneggiatore William Nicholson che il suo lavoro era spazzatura e che lui, essendo uno dei migliori attori al mondo, lo avrebbe reso migliore.

7. Joaquin Phoenix è sempre stata la prima scelta per il ruolo di Commodo. Ridley Scott non aveva dubbi: anche dopo aver provinato diversi attori (tra cui, pare, Jude Law) Joaquin Phoenix era la scelta giusta. Sembra che Phoenix fosse molto nervoso sul set e che avesse chiesto a Crowe di dargli una mano per far sì che potesse concentrarsi su sé stesso.

8. Oliver Reed morì tre settimane prima di finire le scene principali. Dal momento che era considerato un personaggio chiave, una clausola e della copertura assicurativa del film avrebbe permesso di rigirare tutte le scene con un altro attore. Le parti che non era riuscito a girare sono state sistemate in post produzione.

Il Gladiatore: curiosità

il gladiatore

9. Sul set de Il Gladiatore vennero portate cinque tigri vere. Queste cinque tigri furono portate sul set per la scena di lotta di Massimo contro le tigri nell’arena. Un veterinario era sempre pronto e armato di tranquillanti per tutto il tempo delle riprese. Per garantire la sicurezza, Crowe venne posizionato a circa più di 4 metri dalle tigri.

10. Ridley Scott ha resistito dall’includere ne Il Gladiatore un rapporto amoroso. Scott aveva pensato di includere nel film una relazione tra Massimo e Augusta Lucilla (Connie Nielsen) di tipo sessuale, ma decise poi di non farlo perché avrebbe cozzato con il sentimento di vendetta di Massimo verso la morte di moglie e figlio. Lo stesso Crowe era contro questa opzione, sentendo che non sarebbe stata parte del suo personaggio.

Fonte: IMDb

Aquaman: un epico dietro le quinte del film

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Aquaman: un epico dietro le quinte del film

La Warner Bros ha finalmente cominciato la massiccia compagna promozionale per Aquaman, il film dell’universo DC Comics che porta sulle spalle la pesantissima responsabilità di risollevare l’interesse dei fan nei confronti degli eroi DC sul grande schermo, dopo il “disastro” di Justice League.

Il compito è stato affidato alla regia di James Wan e alla massiccia presenza scenica di Jason Momoa, che si circonda di un cast di tutto rispetto e soprattutto di grande richiamo di pubblico: Amber Heard, Nicole Kidman, Willem Dafoe, Patrick Wilson e molti altri.

Ecco di seguito un video dal backstage che ci accompagna nel making of del film che promette risate, avventura e tanta azione.

Aquaman: il secondo trailer dal New York Comic Con!

Il film è stato diretto da James Wan (Insidious, L’evocazione The Conjuring, Fast and Furious 7) e vede protagonista Jason Momoa. Con lui ci sarà Amber Heard nei panni di Mera, Yahya Abdul-Mateen II, Patrick Wilson, Dolph Lundgren, Ludi Lin e  Willem Dafoe. Il cinecomic arriverà al cinema il 21 Dicembre 2018.

Aquaman è il re dei Sette Mari. Questo sovrano riluttante di Atlantide, bloccato tra il mondo della superficie, costantemente violento contro la vita nel mare e gli Atlantidei che sono in procinto di rivoltarsi, deve occuparsi di proteggere il mondo intero.

Aquaman, recensione del film con Jason Momoa

Stan Lee: il video tributo ufficiale della Marvel

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Stan Lee: il video tributo ufficiale della Marvel

È stato diffuso da Marvel il video tributo ufficiale alla vita e alle opere di Stan Lee, il padre di moltissimi degli eroi della Casa delle Idee, l’artefice dell’Era delle Meraviglie.

L’inventore di eroi si è spento nella mattina di lunedì, ma il cordoglio che sta attraversando il globo, da parte dei tanti fan, degli esponenti del mondo del fumetto, del cinema, della cultura pop in generale che lui stesso ha contribuito a modificare, è ancora una fortissima onda di emozione che regala un caldo senso di appartenenza a tutti coloro che hanno letto anche un solo fumetto creato da lui.

Su questa potente onda emotiva, la Marvel ha realizzato il video di seguito, un omaggio e un grazie a Stan Lee.

Stan Lee, noto al pubblico di massa anche per i suoi cameo nei film sui supereroi Marvel (da prima che nascessero i Marvel Studios), aveva già realizzato i suoi cameo per Avengers 4 e per Spider-Man: Far From Home. Ironia della sorte, la sua ultima apparizione cinematografica lo vedrà partecipare proprio al nuovo film del suo eroe di maggiore successo: L’Uomo Ragno.

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Mandalorian: Star Wars Series, Pedro Pascal sarà uno dei protagonisti

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Come riportato da Variety, Pedro Pascal è il primo ad entrare nel cast d iThe Mandalorian, nuova serie tv spin-off di Star Wars che approderà il prossimo anno sulla piattaforma streaming Disney + insieme agli altri titoli in programma (una serie dedicata al personaggio di Cassian Andor e le serie sui supereroi Marvel).

La storia di The Mandalorian racconterà di Jango e Boba Fett, guerrieri dell’universo di Star Wars e sarà ambientata dopo la caduta dell’Impero e prima dell’emergere del Primo Ordine, ruotando attorno il travagliato percorso di un pistolero solitario nella parte esterna della galassia, lontano dall’autorità della Nuova Repubblica.

Mandalorian – Star Wars Series, prima foto, tra i registi Taika Waititi e Bryce Dallas Howard

The Mandalorian sarà scritta e prodotta dal produttore e attore candidato all’Emmy Jon Favreau, come annunciato in precedenza, con Dave Filoni ( Guerre stellari: Guerre dei cloni , Star Wars Rebels ) a dirigere il primo episodio. Gli altri registi saranno Deborah Chow ( Jessica Jones), Rick Famuyiwa ( Dope ), Bryce Dallas Howard ( Solemates ) e Taika WaititiThor: Ragnarok ). Mandalorian – Star Wars Series prodotto da Jon Favreau, Dave Filoni, Kathleen Kennedy e Colin Wilson. Karen Gilchrist sarà il co-produttore esecutivo.

Riguardo a Mandalorian: I Mandaloriani erano un gruppo di persone che si basava su una società formata da clan, composti da membri di diverse specie. La loro cultura si era evoluta sui concetti di battaglia e guerra visti come sorgente di onore e orgoglio nella comunità. Il capo dei Mandaloriani prendeva il titolo di Mandalore. I Mandaloriani erano spesso alleati con i Sith e con l’Impero Galattico. Durante gli ultimi anni della vecchia Repubblica Galattica diventarono un prototipo per i Clone Trooper sotto Palpatine.

Originalmente, la razza Mandaloriana era composta da individui simili a umani, chiamati Taung, che avevano una pelle di colore grigio e occhi gialli, e provenivano da Coruscant. Con il tempo più razze si aggregarono ai Taung, come umani, Twi’Lek e molti altri, e i guerrieri si chiamarono Mandaloriani in onore della colonia planetaria Mandalore. In seguito i Mandaloriani originali Taung si estinsero e l’aggettivo Mandaloriano rimase per indicare la cultura, che si tramandò nella maggiore componente umana del gruppo.

Fonte: Variety