Guarda le prime due clip
di Come Un Gatto In Tangenziale, il film
di Riccardo Milani, con Paola Cortellesi
e Antonio Albanese – Una
produzione Wildside con Vision
Distribution e distribuito
da Vision Distribution
Nel film Giovanni,
intellettuale impegnato e profeta dell’integrazione sociale vive
nel centro di Roma. Monica, ex cassiera, con l’integrazione ha a
che fare tutti i giorni nella periferia dove vive. Non si sarebbero
mai incontrati se i loro figli non avessero deciso di fidanzarsi.
Sono le persone più diverse sulla faccia della terra, ma hanno un
obiettivo in comune: la storia tra i loro figli deve finire.
I due cominciano a frequentarsi e a
entrare l’uno nel mondo dell’altro. Giovanni, abituato ai film nei
cinema d’essai, si ritroverà a seguire sua figlia in una caotica
multisala di periferia; Monica, abituata a passare le sue vacanze a
Coccia di Morto, finirà nella scicchissima Capalbio. Ma
all’improvviso qualcosa tra loro cambia..
Gal Gadot è stata
senza dubbio una delle protagoniste del cinema del 2017, grazie a
Wonder Woman, cinecomic DC che ha registrato un
grandioso successo di pubblico e critica.
Per prepararsi al ruolo, l’attrice
ha passato molte ore in palestra e adesso ci è tornata, per un
servizio fotografico realizzato da GQ:
L’attrice è comparsa anche in Justice League e la vedremo presto
in Wonder Woman 2.
Leggi la nostra recensione di Wonder
Woman con Gal Gadot
Patty Jenkins
tornerà alla regia del film che vedrà ancora come protagonista
Gal Gadot. Il film sarà ambientato nell’Era
moderna e la sceneggiatura è in fase di scrittura, con
Goeff Johns e Patty Jenkins a
lavoro a quattro mani.
Wonder Woman 2
arriverà al cinema l’1 novembre 2019.
Ecco una nuova immagine dal
backstage di Thor: Ragnarok in cui il cast del
film Marvel Studios mostra davvero poco
rispetto nei confronti del regista, Taika Waititi,
il quale, a sua volta, sembra non curarsi molto delle reazioni dei
suoi attori.
L’immagine sembra emblematica
dell’atmosfera sul set e di quello che poi è stato il risultato
finale del film con Chris Hemsworth.
Thor:
Ragnarok è diretto da Taika Waititi. Nel cast
del film Chris
Hemsworth sarà ancora Thor; Tom Hiddleston
il fratello adottivo di Thor, Loki; Il
vincitore del Golden Globe e Screen Actors Guild Award Idris Elba sarà la
sentinella di Asgard, Heimdall; il premio Oscar Sir Anthony Hopkins
interpreterà nuovamente Odino, signore di Asgard.
Nelle new entry invece si annoverano
il premio OscarCate Blanchett (Blue
Jasmine, Cenerentola) nei
panni del misterioso e potente nuovo cattivo Hela, Jeff Goldblum
(Jurassic Park, Independence
Day: Resurgence), che sarà l’eccentrico
Grandmaster, Tessa Thompson
(Creed, Selma)
interpreterà Valkyria, mentre Karl Urban
(Star Trek, il Signore degli
Anelli: il ritorno del re) aggiungerà la sua forza
nella mischia come Skurge. Marvel ha anche confermato che
Mark Ruffalo riprenderà
il suo ruolo di Bruce Banner / Hulk nel sequel.
Mentre, nonostante le critiche,
Star
Wars: Gli Ultimi Jedi continua a macinare incassi,
sembra che alla Disney ci siano grosse preoccupazioni in merito
all’esito di Solo: A Star Wars Story.
Tali dubbi dei vertici Disney
sarebbero precedenti alle critiche ricevute dal film di
Rian Johnson, ma adesso si sono acuiti, proprio a
seguito dell’accoglienza poco entusiasta riservata
all’Episodio VIII.
Apprendiamo da CBM quanto segue, ovvero la
dichiarazione di una fonte molto vicina al film: “La Disney si
sta facendo coraggio per il film su Han Solo, in attesa
dell’esplosione. Erano preoccupati già prima delle controversie
legate a Gli Ultimi Jedi, ma ora stanno cancellando Solo. L’attore
protagonista, Alden Ehrenreich, non riesce a
recitare, e hanno un dialogue coach per tutte le sue scene.
Inoltre, la sceneggiatura è un disastro. Sarà un disastro
enorme.”
Dal momento che non possiamo meglio
identificare la fonte di tale dichiarazione, dobbiamo invitare i
lettori a considerare con le pinze questa situazione. Uno degli
elementi sicuri è però il fatto che il film non ha certo avuto una
vita facile, con il cambio di regia a metà produzione, e che quindi
alcuni problemi e sbilanciamenti nel film stesso sono
attendibili.
C’erano anche già stati dei rumors
sulla presunta inadeguatezza di Ehrenreich sul set, voci poi
non confermate. Infine, ad avvalorare le ipotesi di crisi, c’è
l’assenza di materiale promozionale del film. Staremo a vedere in
che modo lo Studio gestirà queste altre voci.
Ricordiamo che lo spin-off sarà
ambientato dieci anni prima degli avvenimenti di Una
Nuova Speranza. Nel film ci sarà
anche Chewbacca. Alden
Ehrenreich interpreterà il giovane personaggio che fu
di Harrison Ford. Nel cast
anche Emilia Clarke,Donald
Glover e Woody Harrelson.
Solo: A Star Wars
Story è previsto per il 25 maggio 2018 e dopo il
licenziamento dei registi Phil
Lord e Christopher Miller,
registi di 21 Jump
Street e The LEGO Movie, è
stato incaricato Ron Howard di
completare l’opera. La sceneggiatura porterà la firma
di Lawrence Kasdan e di suo
figlio Jon Kasdan.
Il regista del film al
cinema Tutti i
soldi del mondo,Ridley
Scott non ha intenzione di affrontare l’ universo di
Star
Wars. Il cineasta, che ha creato il suo franchise con
Alien nel 1979 , si considera “troppo pericoloso”
come regista per dirigere un film su Star Wars. Infatti alla
domanda se gli fosse ma mai stato offerto un film di
Star Wars , Scott ha detto a
Vulture:
“No, no. Sono troppo pericoloso
per questo.”
“Perché so quello che stanno
facendo”, ha continuato con una risata. “Penso che gli piaccia
avere il controllo, e mi piace avere il controllo da solo. Quando
hai un ragazzo che ha fatto un film a basso budget e all’improvviso
gli dai 180 milioni di dollari, non ha assolutamente senso. È
fottutamente stupido. Sai quanto costano le riprese? Milioni!
Milioni. Puoi prendermi per il mio compenso, che è pesante, ma sarò
sempre sotto il budget e puntuale.”
Ridley Scott ha
poi rincarato la dose soffermandosi sull’esperienza:
“In questi casi l’esperienza
conta e fa la differenza, è così semplice! Si puoi essere noioso ma
quando sei veramente esperto, sai cosa stai facendo. Questo è
fottutamente essenziale. Cresci dentro, a poco a poco. Si inizia a
basso budget, diventi un po’ più grande, e forse dopo $ 20 milioni,
puoi andare a $ 80 Milioni. Ma non puoi passare da 20 a
160″.
Star Wars: Gli Ultimi
Jedi, recensione del film
di Rian Johnson
L’anno prossimo invece si aspetta
l’annunciato spin-off Han Solo
ambientato dieci anni prima degli avvenimenti di Una
Nuova Speranza. Nel film ci sarà
anche Chewbacca. Alden
Ehrenreich interpreterà il giovane personaggio che fu
di Harrison Ford. Nel cast
anche Emilia Clarke,Donald
Glover e Woody Harrelson.
Lo spin-off sul personaggio è
previsto per il 25 maggio 2018 e dopo il licenziamento dei
registi Phil
Lord e Christopher Miller,
registi di 21 Jump
Street e The LEGO Movie, è
stato incaricato Ron Howard di
completare l’opera. La sceneggiatura porterà la firma
di Lawrence Kasdan e di suo
figlio Jon Kasdan.
È stato diffuso in occasione delle
vacanze di Natale un nuovo spot tv di Black
Panther che pone l’accento sulla regalità di
T’Challa. Il personaggio dovrà infatti far
coesistere in sé l’identità di Re di Wakanda con quella del
guerriero pantera.
Di seguito la prima sinossi del
film: Black Panther segue T’Challa che, dopo gli eventi di
Captain America Civil War, torna a casa, nell’isolata e
tcnologicamente ultra avanzata nazione africana, Wakanda, per
prendere il suo posto in qualità di nuovo re. Tuttavia, un vecchio
nemico ricompare sui radar e il doppio ruolo di T’Challa di sovrano
e di Black Panther è messo alla prova, quando viene trascinato in
un conflitto che mette l’intero fato di Wakanda e del mondo in
pericolo.
Ryan
Coogler scriverà e dirigerà Black
Pantherche seguirà la storia di T’Challa, il re
guerriero di Wakanda, da dove era stata interrotta in Captain America Civil
War.
Non è ancora chiaro quali altri
personaggi parteciperanno alla storia, anche se sembra una buona
possibilità che nel film ci sia anche Ulysses Klaw, che ha esordito
in Avengers Age of Ultron con il volto
di Andy Serkis. Inoltre sembra ci possa
essere spazio anche per Everett Ross, visto sempre
in Civil War con il volto
di Martin Freeman.
Chadwick
Bosemaninterpreta il protagonista, T’Challa, già
visto in Captain America Civil War. Nei ruoli
principali del film ci saranno, oltre a Boseman,
Michael B. Jordan, Lupita Nyong’O, Danai Gurira, Martin Freeman,
Daniel Kaluuya, Angela Basset, Forest
Whitaker e Andy Serkis. Nei
ruoli di comprimari compariranno invece Letitia
Wright, Winston Duke, Florence Kasumba, Sterling K.
Brown e John Kani.
Black
Pantherarriverà al cinema il 16 Febbraio del
2018.
Secondo Margot
Robbie, il personaggio di Harley Quinn,
che lei ha portato per la prima volta sul grande schermo in
Suicide Squad, tornerà presto al cinema.
Durante un’intervista con Collider, la Robbie ha detto che
possiamo aspettarci il ritorno del persona“A dire il vero credo
che siamo molto vicini. Stiamo lavorando tutti molto duramente, me
stessa inclusa, per riportare Harley sul grande schermo. Credo
accadrà presto. C’è così tanto da esplorare per lei. Non vedo
l’ora! Spero nel prossimo anno, ma con film più grandi, ci vuole
molto più tempo.”ggio DC molto presto:
Ricordiamo che, nonostante il flop
di Suicide Squad, l’attrice ha riscosso molto
successo nei panni del giullare di Joker, e quindi l’ansia di
rivederla sul grande schermo con lo stesso personaggio è
giustificata da uno stuolo di fan adoranti.
Margot Robbie sarà
presto al cinema con Vi presento Christopher Robin
e con I, Tonya, film con cui ci si aspetta di
vederla anche agli Oscar, dopo la nomination ai Golden Globes.
Oltre alla bella Natasha Romanoff,
con la sua ormai consueta pettinatura, i contenuti di Instagram ci mostrano anche un
Jeremy Renner con un look molto diverso,
certamente un po’ più aggressivo per quello che sarà un arco
narrativo decisivo per Occhio di Falco (a detta di Renner
stesso).
I due attori potrebbero abbandonare
per sempre i loro ruoli dopo Avengers 4,
considerato che il film porterà a una serie di chiusure definitive
del MCU. Alcuni personaggi completeranno il loro arco narrativo,
mentre altri potrebbero proseguire le loro avventure.
Vedova Nera e Occhio di Falco sono
due dei personaggi “minori” del Marvel Cinematic Universe, che
tuttavia sono molto amati dal pubblico e per i quali da tempo si
chiede uno standalone.
Avengers 4 è ancora
un grande mistero. Il film sarà diretto dai Fratelli Russo ma non
sappiamo ancora da chi sarà composto il cast né di cosa parlerà il
film. Le dichiarazioni di Kevin Feige in merito
hanno reso molto chiaro il fatto che il titolo ufficiale del film
rappresenta spoiler per Avengers Infinity War, per
cui non sarà rivelato fino all’uscita al cinema del film che
conclude la Fase 3 dei Marvel Studios.
Thor: Ragnarok è
stato uno dei successi di quest’anno per la Disney
(come
vi abbiamo rivelato), e oggi in attesa di scoprire se il titolo
riceverà qualche nomination nella season awards che sta per
iniziare, vi svegliamo un video sugli effetti digitali
VFX del film:
Thor:
Ragnarok è diretto da Taika Waititi. Nel cast
del film Chris
Hemsworth sarà ancora Thor; Tom Hiddleston
il fratello adottivo di Thor, Loki; Il
vincitore del Golden Globe e Screen Actors Guild Award Idris Elba sarà la
sentinella di Asgard, Heimdall; il premio Oscar Sir Anthony Hopkins
interpreterà nuovamente Odino, signore di Asgard.
Nelle new entry invece si
annoverano il premio OscarCate Blanchett (Blue
Jasmine, Cenerentola) nei
panni del misterioso e potente nuovo cattivo Hela, Jeff Goldblum
(Jurassic Park, Independence
Day: Resurgence), che sarà l’eccentrico
Grandmaster, Tessa Thompson
(Creed, Selma)
interpreterà Valkyria, mentre Karl Urban
(Star Trek, il Signore degli
Anelli: il ritorno del re) aggiungerà la sua forza
nella mischia come Skurge. Marvel ha anche confermato che
Mark Ruffalo riprenderà
il suo ruolo di Bruce Banner / Hulk nel sequel.
Yahya Abdul Mateen
II parteciperà ad Aquaman nel ruolo di
Black Manta. L’attore si unisce al cast formato già da
Jason Momoa e Amber Heard, che
abbiamo visto già in azione in Justice League.
Parlando del suo ruolo, Mateen
si è detto entusiasta del suo ruolo di nuovo cattivo DC, spiegando
la difficoltà di mettersi in forma per combattere contro
Jason Momoa e confidando nella bravura della
squadra tecnica del progetto Warner Bros.
“Sarà grandioso. La scala del
film è epica e il progetto completo sarà bellissimo. Non posso dire
molto, ma nelle mani di James Wan e con Jason Momoa a capo, credo
che le persone ne saranno molto felici. Per me, è stato circa
cinque giorni a settimana di palestra per gli allenamenti. Io odio
e amo l’esercizio fisico. Non mi piace fare attività fisica, ma non
lo rimpiango mai. Credo di non essere mai stato così in forma nella
mia vita.”
Sulle location australiane delle
riprese, l’attore ha spiegato: “Ho amato il posto e sto andando
in giro a dire alle persone che se ne hanno la possibilità
dovrebbero visitarla un giorno. Credevo che tutta l’Australia fosse
come la Gold Coast, quindi dico alla gente che il paese è solo mare
e palestra. Ma poi ho capito che è tutto molto diverso, e l’ho
amata lo stesso.”
Prima di apparire come assoluto
protagonista in Aquaman, il personaggio
di Jason Momoa sarà trai protagonisti
di Justice League, diretto
da Zack Snyder, al fianco di Ben
Affleck (Batman), Gal
Gadot (Wonder Woman), Henry
Cavill (Superman), Ezra
Miller (Flash) e Ray
Fisher (Cyborg). Il suo esordio sul grande schermo è
avvenuto quest’anno, in un cameo di Batman v Superman Dawn of
Justice.
Aquamansarà
diretto da James Wan (Insidious,
L’evocazione The Conjuring, Fast and Furious 7) e vedrà
protagonista Jason Momoa (Game
of Thrones). Con lui ci sarà Amber
Heard (Magic Mike XXL, The Danish
Girl) nei panni di Mera. Al cast si
aggiungono Yahya Abdul-Mateen II, Patrick
Wilson, Dolph Lundgren, Ludi
Lin e Willem Dafoe. Il
cinecomic arriverà al cinema il 21 Dicembre 2018.
Sinossi
Aquaman è il re dei Sette Mari.
Questo sovrano riluttante di Atlantide, bloccato tra il mondo della
superficie, costantemente violento contro la vita nel mare e gli
Atlantidei che sono in procinto di rivoltarsi, deve occuparsi di
proteggere il mondo intero.
Manca ormai poco per la fine
dell’anno 2017 e anche in casa Walt Disney
Pictures è ora di fare i conti. Conti che però sembrano
sorridere e di gran lunga la casa di Topilino & co. Infatti secondo
quanto apprendiamo oggi l’uscita al cinema di Star Wars Gli Ultimi Jedi sta spingendo lo
studios ha raggiungere la cifra mostruosa di 6 miliardi d’incasso
in tutto il mondo.
Con il dato utile dell’anno scorso
che ha segnato la cifra ancora record di 7,6 miliardi Walt Disney è
diventato il primo studios nella storia a guadagnare la cifre di 6
miliardi per due anni consecutivi. I due competitor più importanti,
Warner Bros e Universal invece hanno raggiunto 5
miliardi complessivi quest’anno, un dato comunque molto
positivo.
Naturalmente, Marvel
Studios ha contribuito notevolmente a questo record
con l’uscita di Thor:
Ragnarok e Guardians
of the Galaxy Vol. 2 che entrambi hanno
guadagnano più di $ 800 milioni a livello globale. Siamo certi che
questo record è destinato a essere confermato anche gli anni
prossimi, considerato il recente acquisto della 21st Century
Fox all’inizio di questo mese.
Mentre la aspettiamo trai
protagonisti di Jumanji al cinema dall’1 Gennaio,
Karen Gillan tornerà in primavera a vestire i
panni di Nebula per i Marvel Studios, in
Avengers: Infinity War.
L’attrice, durante la promozione
del film con Dwayne Johnson, ha avuto modo di unirsi a quanto già
dichiarato da Scarlett Johansson (Vedova
Nera), Tessa Thompson (Valchiria), Zoe
Saldana (Gamora), Pom Klementieff
(Mantis) e Brie Larson (Captain Marvel), in merito
a un possibile film di squadra targato Marvel, tutto al
femminile.
“Brie Larson ha detto ‘Dovremmo
andare da Kevin Feige e dirgli di fare un film Marvel con sole
protagoniste donne’, così ci siamo andate in gruppo a dirglielo. E
lui si è dimostrato entusiasta. Ma non si è davvero impegnato in
questo senso, anche se ha sposato l’idea. Guardate al successo di
Wonder Woman! Sembra chiaro che è anche quello che vuole il
pubblico.”
Avengers: Infinity
War, i Vendicatori divisi in tre schieramenti
Un viaggio cinematografico
senza precedenti, lungo dieci anni, per sviluppare l’intero Marvel
Cinematic Universe, Avengers: Infinity War di Marvel Studios porta
sullo schermo il definitivo, letale scontro di tutti i tempi. Gli
Avengers e i loro alleati supereroi devono essere disposti a
sacrificare tutto nel tentativo di sconfiggere il potente Thanos
prima che il suo attacco improvviso di devastazione e rovina metta
fine all’universo.
Anthony e Joe
Russo dirigono il film, che è prodotto da
Kevin Feige. Louis D’Esposito, Victoria
Alonso, Michael Grillo e Stan Lee sono
produttori esecutivi. Christopher Markus & Stephen
McFeely hanno scritto la sceneggiatura. Avengers:
Infinity War arriverà nei cinema USA il 4 maggio, dal
25 aprile in Italia.
Avengers: Infinity War trailer ufficiale – i
Vendicatori contro Thanos
Nel cast torneranno tutti gli eroi
protagonisti degli ultimi dieci anni di film ambientati nel
Marvel Cinematic Universe, da Iron
Man (2008) e Black Panther (2018).
Mentre Justice
League sta ormai concludendo la sua corsa al Box Office
con un risultato non propriamente entusiasmante, oggi l’artista
Jerad Marantz ha rivelato un nuovo concept inedito
ci mostra una versione molto più spaventosa e intricata del
villain Steppenwolf:
Un post condiviso da jsmarantz (@jsmarantz) in data:
Questo concept molto più reale e
spaventoso ha come base l’attore Ciaran
Hinds, che in un primo momento doveva da dar vita al
personaggio a metà tra live action e CGI, salvo poi prestare solo
la voce alla versione originale del film, con
uno Steppenwolf completamente in
CGI.
Justice League è
stato diretto da Zack Snyder,
mentre Joss Whedon è entrato nella
produzione solo a fine lavoro. Nel film vedremo
protagonista Henry
Cavillcome Superman, Ben Affleckcome
Batman, Gal
Gadotcome Wonder Woman, Ezra Millercome
Flash, Jason
Momoacome Aquaman, e Ray
Fishercome Cyborg. Nel cast confermati
anche: Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem
Dafoe, J.K. Simmons e Jeremy
Irons. I produttori esecutivi del film
sono Wesley Coller, Goeff
Johns e Ben
Affleck stesso.
Star
Wars: Gli Ultimi Jedi non è certo il film più omogeneo
o compiuto della saga, nonostante contenga molti spunti originali e
punti di cui si può discutere, cosa che i fan del franchise non
hanno certamente lasciato passare sotto silenzio.
Uno dei momenti del film che però
mette d’accordo quasi tutti, e che passerà senz’altro alla storia
per una delle scene più epiche dell’intera saga, è quella in cui
l’Ammiraglio Holdo (Laura Dern) guida l’ultima
nave della Resistenza contro l’incrociatore di Snoke.
Il velivolo taglia in due la nave
nemica e lo schermo diventa nero, con le sagome chiare delle navi
spaziali che si distruggono a vicenda. Ci sono 10 secondi di
silenzio e l’effetto è certamente suggestivo, a sottolineare il
gesto eroico di Holdo.
Sembra però che qualche spettatore
non abbia affatto colto il momento di poesia cinematografica,
perché alcuni cinema della catena AMC hanno
esposto un cartello che riporta la seguente dicitura:
“Attenzione: Gli Ultimi Jedi
contiene una sequenza a circa un’ora e 52 minuti, nel film, in cui
tutti i suoni si fermano per 10 secondi pieni. Mentre l’immagine
continua a muoversi sullo schermo, non sentirete nulla. Questa è
una scelta operata intenzionalmente dal regista per ottenere un
effetto artistico.”
Parlando con Collider, Ben
Morris, responsabile degli effetti visivi del film, ha
dichiarato: “Abbiamo sempre cercato di raggiungere con questa
scena un effetto artistico e visivo potente, ma anche sottolineare
un momento importante della storia, e quando senti sospiri e
lacrime nel silenzio assoluto della sala, capisci che la scelta è
stata vincente. Che questa cosa non è mai accaduta in un film di
Star Wars.”
Justice League non
ha incontrato le migliori reazioni da parte del pubblico e dalla
critica, e alcuni credono che sia una colpa da attribuire alla
Warner Bros che ha concesso il film a Joss Whedon,
che a sua volta avrebbe modificato la versione di Zack
Snyder aveva in mente.
A seguito
della petizione su Change.org, i fan che
preferiscono la visione di Snyder del DC
Universe hanno lanciato un nuovo sito web che sembra
essere dedicato completamente a convincere la Warner Bros a
rilasciare la Director’s Cut di Justice
League di Zack Snyder.
L’addio
improvviso di Snyder al film, a causa di una tragedia familiare, ha
spinto la Warner Bros ad affidare il film a Whedon, e questo lascia
pensare che la versione che Snyder aveva in menta fosse molto
differente da quella che abbiamo visto al cinema.
Con oltre
150.000 firme sulla petizione originale, i fan hanno creato questo
spazio, il sito web ForSnyderCut.org, sperando che la loro
voce venga ascoltata.
Al momento il
sito non presenta altro che una foto di Zack
Snyder e un orologio con un conto alla rovescia. Cosa farà
la Warner in merito, non ci è dato ancora saperlo.
Justice League è
stato diretto da Zack Snyder,
mentre Joss Whedon è entrato nella
produzione solo a fine lavoro. Nel film vedremo
protagonista Henry
Cavillcome Superman, Ben Affleckcome
Batman, Gal
Gadotcome Wonder Woman, Ezra Millercome
Flash, Jason
Momoacome Aquaman, e Ray
Fishercome Cyborg. Nel cast confermati
anche: Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem
Dafoe, J.K. Simmons e Jeremy
Irons. I produttori esecutivi del film
sono Wesley Coller, Goeff
Johns e Ben
Affleck stesso.
Dopo l’infelice esperienza con
I Fantastici Quattro, Michael B.
Jordan ci riprova con i supereroi, questa volta nei panni
del cattivo di Black Panther, per i Marvel Studios.
L’attore ha parlato del suo
personaggio, Erik Killmonger, in questi termini: “La parte
mi ha portato in alcuni posti oscuri. Onestamente, non posso
davvero ripercorrere tutto quello che ho passato per entrarci
perché voglio tenerlo vicino a me. Ma il personaggio è rimasto
con me anche in seguito.”
Nonostante il ruolo oscuro, l’attore
ha comunque avuto modo di divertirsi sul set, in particolare con
Chadwick Boseman, che interpreta il protagonista,
T’Challa.
“Chadwick è un ragazzo di grande
talento. Ci sono moltissimi momenti fisici e sequenze di azione nel
film che ci hanno davvero messo alla prova.”
La rivista Empire ha inoltre diffuso due
nuove immagini dal film:
Di seguito ecco la nuova cover della rivista dedicata al film,
in cui vediamo il nuovo costume di Vibranium del personaggio:
Di seguito la prima sinossi del
film: Black Panther segue T’Challa che, dopo gli eventi di
Captain America Civil War, torna a casa, nell’isolata e
tcnologicamente ultra avanzata nazione africana, Wakanda, per
prendere il suo posto in qualità di nuovo re. Tuttavia, un vecchio
nemico ricompare sui radar e il doppio ruolo di T’Challa di sovrano
e di Black Panther è messo alla prova, quando viene trascinato in
un conflitto che mette l’intero fato di Wakanda e del mondo in
pericolo.
Ryan
Coogler scriverà e dirigerà Black
Pantherche seguirà la storia di T’Challa, il re
guerriero di Wakanda, da dove era stata interrotta in Captain America Civil
War.
Non è ancora chiaro quali altri
personaggi parteciperanno alla storia, anche se sembra una buona
possibilità che nel film ci sia anche Ulysses Klaw, che ha esordito
in Avengers Age of Ultron con il volto
di Andy Serkis. Inoltre sembra ci possa
essere spazio anche per Everett Ross, visto sempre
in Civil War con il volto
di Martin Freeman.
Chadwick
Bosemaninterpreta il protagonista, T’Challa, già
visto in Captain America Civil War. Nei ruoli
principali del film ci saranno, oltre a Boseman,
Michael B. Jordan, Lupita Nyong’O, Danai Gurira, Martin Freeman,
Daniel Kaluuya, Angela Basset, Forest
Whitaker e Andy Serkis. Nei
ruoli di comprimari compariranno invece Letitia
Wright, Winston Duke, Florence Kasumba, Sterling K.
Brown e John Kani.
Black
Pantherarriverà al cinema il 16 Febbraio del
2018.
Qualche giorno fa vi abbiamo
riportato le dichiarazioni di Mark Hamill in
merito a Star
Wars: Gli Ultimi Jedi, dichiarazioni in cui il regista
comunicava il suo scontento nei confronti delle scelte operate da
Rian Johnson, il regista.
Hamill ha detto: “Questo non
è il mio Luke“, lasciando pochi dubbi sulla sua posizione
in merito al percorso che il suo personaggio compie nel film
(leggi tutto qui). Tuttavia
sembra essersi pentito di questo eccesso di sincerità.
In un post su Twitter, l’attore ha da poco
specificato: “Rimpiango di aver dato voce ai miei dubbi e
insicurezze pubblicamente. Le differenze creative sono un elemento
comune di ogni progetto ma di solito restano private. Tutto quello
che volevo era fare un bel film. E l’ho fatto. Rian Johnson ne ha
fatto uno dei migliori!”
Star Wars: Gli Ultimi Jedi, i cameo famosi dell’Episodio
VIII
Il canale americano Starz ha diffuso il nuovo promo “Under
the Mistletoe” di Outlander,
la serie tv di successo creata da Ronald D.
Moore.
Outlander 4 è la quarta stagione della serie tv
Outlander creata
da Ronald D. Moore per il canale americano
Starz. In merito al finale e alla quarta
stagione Donald D Moore intervistato da Deadline ha rivelato
Tobias tornerà in qualche modo
per la Stagione 4?
MOORE: (ride) Penso che ci sia una forte possibilità che lo
faremo. Abbiamo parlato del modo di riportare Tobias nello
show della quarta stagione, almeno per alcuni flashback o qualche
altro tipo di sequenze. Quindi niente è stato ancora
impegnato, ma sì, è sul tavolo.
Outlander 4
Nella quarta stagione di
Outlander
ritorneranno Claire Elizabeth Randall/Fraser, nata Beauchamp
(stagione 1-in corso), interpretata da Caitriona
Balfe, James “Jamie” Alexander Malcolm MacKenzie
Fraser (stagione 1-in corso), interpretato da Sam
Heughan, Edward “Ned” Gowan (stagioni 1, 3-in corso),
interpretato da Bill Paterson, Frank
Randall/Jonathan “Black Jack” Randall (stagioni 1-3), interpretato
da Tobias Menzies, Janet “Jenny” Fraser
Murray (stagione 1-in corso), interpretata da Laura
Donnelly, Ian Murray (stagione 1-in corso),
interpretato da Steven Cree, Roger
Wakefield (stagione 2-in corso), interpretato
da Richard Rankin, Brianna “Bree”
Randall Fraser MacKenzie (stagione 2-in corso), interpretata
da Sophie Skelton, Lord John William
Grey (stagione 3-in corso), interpretato da David
Berry, Marsali MacKimmie Fraser (stagione 3-in
corso), interpretata da Lauren Lyle,Claudel
“Fergus” Fraser (stagione 3-in corso), interpretato
da César Domboy e Capitano Raines
(stagione 3-in corso), interpretato da Richard
Dillane.
Arriva dal numero di Empire dedicato alle
preview del 2018 la nuova immagine di Bumblebee,
lo spin off dei Transformers di Michael
Bay, che vede protagonista Hailee
Steinfeld.
Ecco di seguito la foto di Bumbeblee
Parlando di Bumblebee,
il regista Travis Knight ha detto alla rivista:
“Volevo approcciarmi a questo franchise costoso ed enorme
concentrandomi in un piccolo punto della tela. Tutto quello che ho
provato a fare alla Laika, alla ricerca di una miscela artistica
tra luce e ombra, intensità e calore, umorismo e cuore; tutto
questo l’ho voluto portare al franchise di Transformers.”
“Alla fine, il film è
semplicemente una bellissima storia d’amore tra due anime spezzate
che si cercano e si guariscono. Sono cresciuto amando questi film
classici spielberghiani, della Amblin. E stiamo cercando di evocare
quel tipo di emozione con il film, fondendo un racconto di
formazione con un po’ di follia fantascientifica.”
Trama: 1987. Bumblebee
trova rifugio in un cortile abbandonato in una piccola cittadina
costiera della California. Charlie (Hailee Steinfeld), sul
punto di compiere 18 anni e in cerca del suo posto nel mondo, lo
scopre, rotto e malconcio. Quando Charlie lo ripara, si accorge
subito che non è un ordinario maggiolino giallo.
A dirigere il film ci
sarà Travis Knight, già regista
di Kubo e la Spada Magica per
la Laika. Intanto, vedremo la camaro
gialla in Transformers L’Ultimo Cavaliere.
Protagonista del film sarà Hailee Steinfeld.
Nel cast anche John Cena, Jorge Lendeborg
Jr., Abby Quinn, Rachel Crow, Ricardo Hoyos, Gracie
Dzienny e Jason Drucker. La
sceneggiatura del film è firmata da Christina
Hodson.
Nel weekend
natalizio, Star
Wars: Gli Ultimi Jedi regge saldamente in
testa al box office italiano incassando 1,9 milioni di euro al suo
secondo fine settimana, superando il tetto dei 9 milioni
totali.
Wonder apre in seconda posizione con 796.000 euro
incassati in 483 sale a disposizione, registrando una media per
sala pari a 1600 euro.
Assassinio sull’Orient
Express conferma il successo al botteghino
italiano e rimane sul podio alla sua quarta settimana di
programmazione con altri 732.000 euro, giungendo a quota 10,6
milioni.
Ferdinand guadagna due posizioni con
altri 627.000 euro e totalizza 1 milione.
Calo per Poveri ma
ricchissimiche raccoglie altri 609.000 euro e
sfiora i 2 milioni globali.
Le ultime due posizioni della top10
sono occupate da Gli eroi del
Natale (90.000 euro), che arriva a 1,8 milioni
complessivi, e la new entry 50 primavere,
che debutta con 64.000 euro in una sessantina di copie.
Ok, facciamola. Facciamo la
classifica dei migliori film del 2017. Perché in
fondo è divertente, piace a tutti leggerle e criticarle
(soprattutto, altrimenti che gusto c’è?), ti costringe a fare una
specie di bilancio cinematografico dell’anno, così ti rendi conto
di quanto non hai visto e che per forza resta fuori lista (a
testimonianza della parzialità di questo tipo di operazioni), ma
anche di tutto quello che hai visto e che avresti voluto evitare di
vedere.
Insomma, che vi piaccia o no, che
vi interessi o meno, ecco i migliori film del 2017, la Top
Ten, dalla posizione numero 10 alla
numero 1, con qualche ex aequo, secondo
me (che sono Chiara Guida, Direttore Responsabile di
Cinefilos.it).
NB: la lista che segue
comprende esclusivamente film usciti in sala negli ultimi 12 mesi,
e quindi esclude pellicole meravigliose (come The Shape of Water o
I, Tonya) che arriveranno da noi nel 2018 e di cui probabilmente
parlerò, in questa stessa sede, tra altri 12 mesi.
Negli Stati Uniti è stato
il “caso” cinematografico dell’anno. Jordan Peele,
che esordisce così, ha raccontato non solo una storia di genere, ma
ha utilizzato quel genere per fare satira, tornando quindi alle
origini della tradizione horror in cui il “mostro”
non era mai soltanto una creatura da cui fuggire o un pazzo da
evitare. Il mostro di Peele è un tarlo, un’idea, un pregiudizio che
è l’esatto opposto rispetto a quello che lo spettatore immagina
all’inizio della storia.
Scappa – Get Out fa paura, certo, ma fa anche ridere.
Dall’inizio del film capisci che il povero Chris è finito in un
brutto guaio e dalla poltrona pensi “Scappa, povero fesso.
Scappa!”. Il grado di coinvolgimento che Peele riesce a
ottenere è elevato, raggiunto grazie a una regia che, per quanto
acerba, è frutto di un passato da spettatore. Jordan ha guardato
tanto cinema, non solo di genere, e questo giova immensamente al
ritmo della sua storia.
C’è chi dice che Napoli sia
una città difficile, chi la ama incondizionatamente e non ne vede i
difetti, chi la odia “perché a Napoli so’ tutt’ zuzzus’ e
mariuol’”. Chi la vive, o l’ha vissuta, conosce la verità:
Napoli è una città di sangue. Che profuma di mare e di pizza (no,
non è un luogo comune, sono gli ultimi profumi che ho sentito
scendendo dalla metropolitana a piazza Municipio), è una città
lurida di sporcizia e di tempo, affascinante come una donna sudata,
è una città luminosa di sole e di sorrisi, oscura e putrida di
delinquenza e cenere del Vesuvio. Via Marina, il Rettifilo, Via dei
Tribunali, San Biagio, Piazza Amedeo, Via Chiaia, San Gregorio, il
molo Beverello, Forcella, il San Carlo e la Galleria, il Vomero, il
Duomo, Piazza dei Martiri. No, non si può spiegare a parole, ma c’è
chi lo sa raccontare. Alessandro Rak lo ha fatto,
con Gatta Cenerentola. Lui e la sua squadra di
splendidi animatori hanno portato sul grande schermo il colori, i
sapori, la sporcizia e i profumi raccontando una fiaba che
appartiene al passato letterario, glorioso e oscuro, di Napoli. E
provateci voi, con carta e matita.
Il primo ex aequo
vede protagonisti il cinema e la musica. Perché non mi andava di
escludere nessuno dei due film, perché se la classifica è mia, me
la gestisco io. E perché nella mia visione, faziosa e parziale,
questi due film dovrebbero andare a braccetto.
Il primo è praticamente la
pellicola che a furia di parlarne ha saturato l’attenzione degli
addetti ai lavori, ma anche degli appassionati. I sognatori, i
folli e tutti gli altri chiamati in causa dalla storia di
Damien Chazelle, anche loro, hanno detto basta a
un certo punto, dopo che la colonna sonora ha riempito la testa di
tutti per mesi e mesi, che sono cominciate a spuntare ragazze con
vestiti gialli (anche io ne ho uno, ma l’ho comprato prima di
vedere il film), ragazzi appassionati di jazz, esperti di
regia e di fotografia cinematografica. Del secondo invece, il
sospirato ritorno al cinema di Edgar Wright dopo
cinque anni, se n’è parlato troppo poco. E anche qui la musica è
padrona della scena e detta i tempi narrativi e di montaggio. Un
pentagramma per immagini e che ti lascia addosso una grande voglia
di riascoltare a palla Sheer Heart Attack.
Chazelle e
Wright mettono alla prova lo strumento della
regia, se ne impossessano, con tutto che ciò comporta, e diventano
davvero i padroni della scena, con buona pace di tutti gli
interpreti di entrambi i film (si pure di Emma Stone e dei suoi occhi da personaggio dei
manga), dei compositori (che diventano accessori), di luci,
costumi, scenografia.
La fiaba colorata di Chazelle, la
truffa cinematografica più grande degli ultimi anni che si vende
per una storia d’amore, racconta in realtà dell’ambizione, della
volontà di affermarsi, contro tutto e tutti, anche contro chi
diciamo di “amare per sempre”. Sì, La la Land è molto più realistico e pratico di
quello che si possa immaginare, molto più vicino al crudele e
magnifico Whiplash (che gli è superiore) che al
romantico Moulin Rouge. Tuttavia la confezione di
Chazelle, la sua regia sopraffina (il ragazzo è
alla sua seconda opera), incantano gli innamorati della tecnica e
abbindolano i romanticoni superficiali. E piace un po’ a tutti
farsi prendere in giro dal cinema.
Dal canto suo, in misura ridotta e
meno ambiziosa, Wright realizza una storia di
crimine e riscatto, sempre all’insegna della musica e del ritmo,
che proprio in contrapposizione a La la Land, è anche una romantica storia
d’amore quasi adolescenziale, tra due protagonisti belli e
coraggiosi, che dopo aver sofferto trovano la felicità, e si
allontanano insieme verso il tramonto. Insomma, un altro modo di
farsi prendere in giro, sempre da nostro signore, dal cinema.
Christopher
Nolan, non ho mai ben capito perché, è un regista che
divide, ma divide sul serio. Christopher Nolan è il classico esempio di
personaggio di cui gli urlatori e saltimbanchi da social amano
parlare per estremi. Piccolo excursus: il vocabolario dei suddetti
frequentatori dei social si esaurisce in “merda” e “capolavoro”. Le
sfumature non piacciono a nessuno di questi soggetti, non sono
comprese né previste nel pantone di aggettivi che viene loro
fornito dall’impellente e NECESSARIA voglia di
dire la propria su tutto ciò che accade e, nello specifico, su
tutto ciò che arriva al cinema.
Dunque, Dunkirk.
Tutti ne hanno parlato, ne hanno scritto e hanno amato o odiato il
film. La (mia) verità è che con questo film, Nolan è
diventato grande. Ha messo da parte tutte le sue velleità
sentimentalistiche, che lo hanno portato alla deriva nelle
sovrapposizioni oniriche e nei buchi neri, e, senza rinunciare alla
sua ossessione per il tempo e lo spazio, è arrivato al nocciolo
della questione. Dunkirk è l’apoteosi registocentrica
dell’autore britannico. Ogni singolo elemento del film è accessorio
alla sua idea di racconto; i dialoghi perdono importanza, la musica
si riduce all’osso, la scenografia e i suoni, persino i volti
intercambiabili dei giovani attori (ma questa cosa l’aveva fatta
già Terrence Malick con La Sottile Linea
Rossa), tutto è strumento nelle mani del regista
onnipotente.
Dunkirk è, per
Nolan, un’affermazione di sé, del suo
status di regista d’acciaio, che forse non sa ancora
lavorare bene con le emozioni (a volte scarse, a volte urlate), ma
che fa cantare la macchina da presa.
Per chi è cresciuto con gli
X-Menin tv, per chi da piccola voleva essere
Rogue e non una principessa
Disney, per chi ama il fantasy ma anche i conflitti
interiori e gli atti di eroismo, insomma, per me, il filone
cinematografico dedicato ai supereroi è “croce e delizia”. Fu
proprio X-Men, nel 2001, a farmi credere che il
cinema potesse essere davvero una vita, un lavoro (pensiero che ho
perfezionato e ridimensionato nel tempo), e quest’anno l’uscita in
sala di Logan ha chiuso un percorso di formazione che
per molti versi ha coinciso anche con quello personale, ma questa è
una storia che non vi interessa.
Con Logan non solo si conclude un’Era per i fan
del Wolverine di Hugh Jackman, ma si offre allo spettatore un
altro modo di raccontare il supereroe, un modo che per forza
diventa crudo e brutale, ma che riesce ad essere più onesto della
patina di CGI che in genere ci propinano i personaggi dei fumetti
sullo schermo d’argento.
La parabola umana di Logan, che
cominciava con l’ammissione di dolore all’uscita dei suoi artigli
dalle nocche, si conclude con quegli stessi artigli che si
incastrano, che non riescono più a ritrarsi o a scattare fuori,
perché, nonostante l’adamantio e la lunga vita, anche
l’Arma X invecchia. Per lui, che tra esercito,
guerra, Canada, Giappone, amori tragici e X-Men, ha avuto una vita
lunga e dolorosa, il senso di appartenenza a un gruppo, a una
famiglia, a degli affetti, è stato sempre precario e
spaventoso.
James Mangold
riesce a confezionare un personaggio affranto, stanco e sconsolato,
dolente nell’animo e nel corpo, che per l’ultima volta, quando il
suo essere super viene meno, sceglie di essere soltanto eroe e di
non lasciare andare quel senso di appartenenza, di famiglia e di
eredità, che tanto lo ha fatto penare. Con Logan
muore un po’ anche l’infanzia, nasce la consapevolezza.
Come si prende una storia arcinota,
pubblica, fotografata e raccontata da tutto il mondo e la si
trasforma in un viaggio intimo dentro una donna famosa che nessuno
ha mai davvero conosciuto? Pablo Larraín, cantore
di viscere e passione, ha scelto di raccontare l’esperienza della
First Lady Jackie Kennedy a partire dal momento
esatto in cui smette di essere la First Lady, nell’istante in cui
la testa di John viene fatto saltare in aria a Dallas, il 22
Novembre del 1963.
Per farlo, Larraín si avvale di
Natalie Portman, che si spoglia della sua
identità per abbracciare quella di una Jackie, la donna che aveva
tutto e che in un attimo rumoroso e insanguinato perde ogni cosa,
le scivola tra le dite, come i pezzi di materia cerebrale che cerca
di rimettere a posto, in quei terribili momenti.
Le stanze vuote della Casa Bianca,
le lacrime, le sigarette, il privato, sovrapposto al pubblico,
raccontano una donna che Pablo non vuole spiegarci, ma che vuole
abbracciare, con tutto il suo mistero, la sua bellezza, la sua
determinazione. Come aveva già fatto con il “suo” Neruda, l’altro
Pablo.
Il rovente sangue cileno che scorre
nelle sue vene non si ferma di fronte all’icona, ma la penetra
senza spiegarla, regalandoci un ritratto in bianco e nero di una
donna che non conosceremo mai, ma che improvvisamente non possiamo
impedirci di amare.
La distanza tra schermo e
spettatore qualche volta è necessaria, per tenere il senso comune
dell’educazione e del buon gusto stretto a noi, che pure siamo
incuriositi da ciò che invece si mostra sgradevole. I due film in
questione esulano del concetto classicheggiante di “bello”. Non c’è
proporzione delle parti e nelle misure di questi due racconti
cinematografici, tuttavia c’è oscurità, torbida e affascinante,
un’oscurità che non tutti riescono a sostenere, perché “non sta
bene”.
Il cinema non serve a niente. Da un
punto di vista pratico è un passatempo più o meno artistico che
potrebbe essere giustificato con l’intrattenimento. Tuttavia c’è un
posto dove il cinema, l’arte in generale, riesce ad arrivare,
chiaramente se trova dei ricettori predisposti ad accoglierlo.
Elle e Madre! pescano nel torbido, per usare
un’espressione abusata. Paul Verhoeven, per
cominciare, racconta la storia di una donna affascinante, con un
segreto, una donna con cui non riesci a entrare in connessione,
perché è respingente, è, secondo il senso comune, cattiva. Noi lo
sappiamo, lei lo sa, ma non lo sanno le persone che le stanno
intorno. Quello di Isabelle Huppert è stato definito e
considerato un personaggio sgradevole, tuttavia può essere l’altra
faccia della medaglia, quella parte di noi che non riusciamo
nemmeno a guardare, per quanto ci fa paura. Tuttavia non possiamo
smettere di accarezzarla al buio, come un mostro in cantina. Una
parte di noi che temiamo, ma che siamo consapevoli di avere.
Aronofsky, con il
suo trip sotto acido che è Madre!, realizza
un’opera difficile, una metafora creazionista che alimenta l’ego
dello scrittore, dell’artista, in cui la donna si fa oggetto,
mortificato e usato, ma necessario, fertile; un’opera ambiziosa
dell’eco biblica e dalla portata universale. Tuttavia,
sgradevole.
Elle è stato
acclamato da tutti, con tanto di nomination all’Oscar per la
strepitosa interpretazione di Isabelle Huppert, che, però, a ogni
intervista, si trovava a concordare con il giornalista:
“Michèle è una donna sgradevole”. Madre!
ha avuto vita difficilissima, dalla sua presentazione alla
Mostra di Venezia 74, fino all’uscita in sala; ha
fatto discutere e litigare, ha consentito ai citati saltimbanchi da
social di sfoderare ancora le paroline magiche (merda e
capolavoro, dicevamo), ma ha anche aperto a dibattito,
discussione, costruttiva divisione di pensiero.
Perché, è vero, il cinema non serve
a niente, ma qualche volta aiuta a fare luce su noi stessi, ad
aprire la mente, a dare spessore anche a un lavoro (quello che
voglio fare io da grande) che “ha meno anima dell’opera
mediocre che definisce tale” (semi-cit.).
Rabbia, pentimento, lutto e
dolore. Il film di Kenneth Lonergan prende queste
emozioni e le sbatte in faccia allo spettatore, con violenza
inaudita, con una veridicità assurda, con un consapevolezza che
genera un vero e proprio malessere nello spettatore che si lascia
trasportare in questo pozzo di dolore senza fondo: la vita di Lee
(Casey
Affleck). Il film azzera quella famosa distanza tra
pubblico e spettatore, e fa male da morire. Perché? Perché racconta
di perdita, e tutti noi esseri umani siamo costretti a fare i conti
con questa realtà. Volendo parlare in maniera figurata, è come se
Lonergan ci affondasse nel petto un cucchiaino da dessert e
cominciasse a scavare, lentamente, cavandoci le viscere da dentro,
con un’intensità spossante che probabilmente non tutti sono
disposti ad accogliere, o che semplicemente non sono interessati a
recepire.
Non parlo di pubblico che “non
è all’altezza” del film. Ognuno è libero di farsi coinvolgere
da ciò che sente più vicino al proprio gusto. Ma l’universalità
dell’elaborazione del lutto e del trauma rende Manchester By the Sea un vero e proprio
tormento, una sofferenza fisica, l’ennesima dimostrazione che,
nella sua inutilità pratica, il cinema è capace di una bellezza
funesta e tremenda.
“Se potessi vedere la
tua vita dall’inizio alla fine, cambieresti qualcosa?” Avanti,
rispondete!
Se lo chiede Louise, la
protagonista di Denis Villeneuve, interpretata da
Amy Adams. È una domanda apparentemente
semplice, che mette in discussione profondamente chi ha abbastanza
onestà intellettuale da recepirla sul serio. Villeneuve utilizza lo
sci-fi come pretesto, gioca con il genere e con i piani temporali
per regalarci una storia dalla straordinaria intensità emotiva, che
nel momento finale ti frana addosso con potenza. Arrival parla di linguaggio, di comunicazione,
dell’importanza di capirsi nonostante le differenze; ha quindi un
valore sociale. Come il miglior cinema però, il film di Villeneuve
ci pone delle domande così umane e personali che, al di là della
regia, della costruzione dell’immagine, della pregevole fattura
tecnica insomma, ne fanno un’opera poderosa e intima.
Arrival mette in discussione tutto, il
rapporto con l’altro, non solo l’alieno, il diverso, ma anche il
simile: l’uomo o la donna che amiamo, il figlio che abbiamo perso,
quello che non abbiamo mai avuto, noi stessi e la nostra capacità
di affrontare le eventualità della vita, che talvolta possono
essere tragiche.
“Se potessi vedere la tua vita
dall’inizio alla fine, cambieresti qualcosa?” Luoise ci dà la
sua risposta, che probabilmente nessuno di noi riuscirebbe
onestamente a condividere, perché è una risposta che sta in un
film, che sembra retorica. Eppure…
“Nonostante io conosca il
viaggio e dove porterà, lo accetto, dal primo all’ultimo
momento.”
1. Your Name
Quando parliamo di
animazione giapponese, in genere ci vengono sempre in mente,
nell’ordine: i robottoni, le fanciulle in minigonne scolastiche
ridottissime, i gattini e animaletti vari con variazioni sul tema.
Oppure si pensa a Hayao Miyazaki e al suo
Studio Ghibli.L’animazione giapponese in realtà è
un mondo composito ricco e soprattutto onesto, che considera
l’animazione stessa uno strumento, non un genere, come invece si fa
in genere in Occidente, e questa sana abitudine consente di
raccontare storie straordinarie proprio con i cartoni animati,
storie che hanno poco o niente a che fare con il mondo
dell’infanzia (età che secondo il senso comune è “adatta”
all’animazione. Non secondo me, ovviamente).
Così, un po’ per passione, un po’
per provocazione, in fondo alla mia lista e in cima alla mia
classifica c’è Your Name, scritto e diretto da
Makoto Shinkai; una storia d’amore a cavallo
del tempo, che mescola il genere fantasy con il dramma young
adult, ma che se ne frega degli stereotipi narrativi e fa
letteralmente trattenere il fiato fino all’ultimo istante,
all’ultima inquadratura, all’ultimo sorriso.
La storia di due anime gemelle che
si cercano in momenti storici diversi è senz’altro un espediente
narrativo già utilizzato dal cinema, il potere del caso, della
circostanza è già stato affrontato dal cinema. Tuttavia
Your Name consegna una potenza emotiva rara,
un’altalena che diverte e commuove, senza retorica, con onestà. Ah,
ovviamente ne stanno già producendo un rifacimento con attori in
carne e ossa, Oltreoceano. Ma che ci volete fare, a Hollywood
funziona così: vedono una cosa bella, lontana dalla loro cultura e
dal loro modo di fare, e cercano di mangiarsela, senza accoglierla
o imparare da essa. Poco importa. Nessun lavoro successivo o
“copiato” può togliere bellezza a qualcosa che è stato fatto e
amato (messaggio diretto a chi commenta con “mi hanno rovinato
l’infanzia” di fronte a remake e reboot di vario tipo di film di
successo del passato).
Your Name è una
storia onesta e coinvolgente, un racconto che tocca piani fisici e
metafisici, un’atto di fede nei confronti delle persone e delle
storie. Perché è di storie che siamo fatti, tutti noi, e il cinema,
in fin dei conti, serve a raccontarcele.
Arrivano da uno speciale
di Empire Magazine le nuove foto inediti
di X-Men: Dark Phoenix, l’atteso nuovo film
sui mutanti targato FOX. Ebbene nelle nuove
immagini che ritraggono sguardo incredibile a Sophie
Turner come la Fenice, poi un secondo scatto con Scott
Summers e Jean Gray, il cattivo Skrull interpretato da
Jessica Chastain che affronta uno Charles
Xavier ormai inerme e infine Magneto
sconfitto:
Il film è diretto
da Simon Kinberg e vede nel
cast Michael Fassbender, Jennifer
Lawrence, Nicholas
Hoult,James McAvoy, Alexandra Shipp, Sophie
Turner, Tye Sheridan e Kodi Smit-McPhee.
Si unisce al cast anche Will Traval.
La saga della Fenice
Nera è stata male accennata in X-Men:
Conflitto Finale, tanto che gli eventi raccontati
in X-Men: Giorni di un Futuro
Passato hanno completamente cancellato, grazie al
viaggio nel tempo, gli effetti di quel film sulla saga,
contribuendo però a pasticciarne la continuity.
Il film sarà ambientato nel 1991 e
seguirà gli eventi di X-Men: Apocalypse.
Blade Runner
2049 è stato uno dei titolo più attesi dell’anno che
sta per concludersi, e oggi in attesa di vedere se riuscirà ad
aggiudicarsi qualche nomination, vi segnaliamo questo incredibile
video che mette in mostra come è stato costruito questo
affascinante mondo in CGI:
Nel cast del film
figurano Ryan Gosling, Harrison Ford,
Robin Wright, Ana de Armas, Sylvia Hoeks, Carla Juri, Mackenzie
Davis, Barkhad Abdi, Dave Bautista, David Dastmalchian, Lennie
James, Hiam
Abbass e Jared
Leto.
La
sceneggiatura del sequel è affidata a Hampton
Francher e Michael Green e
segue la storia originale scritta da Francher e David
Peoples basata sul romanzo di Philip K.
DickIl Cacciatore di
Androidi.
Produttori esecutivi del film sono Frank Giustra
e Tim Gamble, CEO di Thunderbird Film. Lo stesso
Ridley Scott sarà produttore esecutivo della
pellicola così come Bill Carraro.
Arrivano ben 15 nuove foto inedite
dell’attesissimo Black Panther, il film
basato sul personaggio interpretato da Chadwick
Boseman, T’Challa, già visto in Captain
America Civil War. Le immagini, delle scansioni
proveniente dallo speciale di Empire, sono foto sia del film chedel
backstage:
Di seguito la prima sinossi del
film: Black Panther segue T’Challa che, dopo gli eventi di
Captain America Civil War, torna a casa, nell’isolata e
tcnologicamente ultra avanzata nazione africana, Wakanda, per
prendere il suo posto in qualità di nuovo re. Tuttavia, un vecchio
nemico ricompare sui radar e il doppio ruolo di T’Challa di sovrano
e di Black Panther è messo alla prova, quando viene trascinato in
un conflitto che mette l’intero fato di Wakanda e del mondo in
pericolo.
Ryan
Coogler scriverà e dirigerà Black
Pantherche seguirà la storia di T’Challa, il re
guerriero di Wakanda, da dove era stata interrotta in Captain America Civil
War.
Non è ancora chiaro quali altri
personaggi parteciperanno alla storia, anche se sembra una buona
possibilità che nel film ci sia anche Ulysses Klaw, che ha esordito
in Avengers Age of Ultron con il volto
di Andy Serkis. Inoltre sembra ci possa
essere spazio anche per Everett Ross, visto sempre
in Civil War con il volto
di Martin Freeman.
Chadwick
Bosemaninterpreta il protagonista, T’Challa, già
visto in Captain America Civil War. Nei ruoli
principali del film ci saranno, oltre a Boseman,
Michael B. Jordan, Lupita Nyong’O, Danai Gurira, Martin Freeman,
Daniel Kaluuya, Angela Basset, Forest
Whitaker e Andy Serkis. Nei
ruoli di comprimari compariranno invece Letitia
Wright, Winston Duke, Florence Kasumba, Sterling K.
Brown e John Kani.
Black
Pantherarriverà al cinema il 16 Febbraio del
2018.
Quest’anno è uscito al cinema con
discreto successo Thor: Ragnarok, terzo
capitolo della saga dedicata al Dio del Tuono targata
Marvel Studios. Come molti
di voi sapranno, l’attore Matt Damon è comparso
nel film in un cameo e dopo aver
commentato sulla possibilità di ritornare, in questi giorni
l’attore ha rivelato a
Collider come è nata l’idea; gli è stato anche chiesto se
desiderasse da tempo far parte di un film Marvel:
DAMON: No, no, no. Chris e
Taika mi hanno chiamato, sono amico di quei ragazzi. Mi hanno
raccontato la loro l’idea e ho pensato che fosse una roba pazza,
l’idea di un attore teatrale di una comunità intergalattica che
praticamente metteva in scena questa fantasia del personaggio di
Tom Hiddleston. Ho pensato che fosse solo una grande idea,
divertente e molto facile da fare. Quei ragazzi sono stati
molto divertenti, e Taika gestisce il set in maniera davvero
divertente. È stata qualcosa di estremamente leggero per me.
Tom e Chris erano sempre li, abbiamo riso per tutto il
tempo.
Vi ricordiamo che Matt
Damon sarà presto al cinema protagonista di due film molto
attesi: Downsizing:
Vivere alla grande di Alexander
Payne e Suburbicon,
Dove tutto è come sembra, attualmente nelle sale
cinematografiche italiane.
Thor:
Ragnarok è diretto da Taika Waititi. Nel cast
del film Chris
Hemsworth sarà ancora Thor; Tom Hiddleston
il fratello adottivo di Thor, Loki; Il
vincitore del Golden Globe e Screen Actors Guild Award Idris Elba sarà la
sentinella di Asgard, Heimdall; il premio Oscar Sir Anthony Hopkins
interpreterà nuovamente Odino, signore di Asgard.
Nelle new entry invece si
annoverano il premio OscarCate Blanchett (Blue
Jasmine, Cenerentola) nei
panni del misterioso e potente nuovo cattivo Hela, Jeff Goldblum
(Jurassic Park, Independence
Day: Resurgence), che sarà l’eccentrico
Grandmaster, Tessa Thompson
(Creed, Selma)
interpreterà Valkyria, mentre Karl Urban
(Star Trek, il Signore degli
Anelli: il ritorno del re) aggiungerà la sua forza
nella mischia come Skurge. Marvel ha anche confermato che
Mark Ruffalo riprenderà
il suo ruolo di Bruce Banner / Hulk nel sequel.
Il nuovo video di Kendrick Lamar,
LOVE, anticipa che il rapper statunitense si
occuperà della colonna sonora di Black Panther, o
almeno di parte di essa.
Nel video, al minuto 1:54, si vede
chiaramente un’immagine che anticipa il coinvolgimento di Lamar
nella soundtrack del film Marvel diretto da
Ryan Coogler.
Ecco l’immagine:
Con ogni probabilità, il video sarà
la prossima cosa dell’artista che verrà diffusa in rete, forse
insieme a un nuovo trailer del film, che arriverà nelle nostre sale
il 16 Febbraio 2018.
Di seguito la prima sinossi del
film: Black Panther segue T’Challa che, dopo gli eventi di
Captain America Civil War, torna a casa, nell’isolata e
tcnologicamente ultra avanzata nazione africana, Wakanda, per
prendere il suo posto in qualità di nuovo re. Tuttavia, un vecchio
nemico ricompare sui radar e il doppio ruolo di T’Challa di sovrano
e di Black Panther è messo alla prova, quando viene trascinato in
un conflitto che mette l’intero fato di Wakanda e del mondo in
pericolo.
Ryan
Coogler scriverà e dirigerà Black
Pantherche seguirà la storia di T’Challa, il re
guerriero di Wakanda, da dove era stata interrotta in Captain America Civil
War.
Non è ancora chiaro quali altri
personaggi parteciperanno alla storia, anche se sembra una buona
possibilità che nel film ci sia anche Ulysses Klaw, che ha esordito
in Avengers Age of Ultron con il volto
di Andy Serkis. Inoltre sembra ci possa
essere spazio anche per Everett Ross, visto sempre
in Civil War con il volto
di Martin Freeman.
Chadwick
Bosemaninterpreta il protagonista, T’Challa, già
visto in Captain America Civil War. Nei ruoli
principali del film ci saranno, oltre a Boseman,
Michael B. Jordan, Lupita Nyong’O, Danai Gurira, Martin Freeman,
Daniel Kaluuya, Angela Basset, Forest
Whitaker e Andy Serkis. Nei
ruoli di comprimari compariranno invece Letitia
Wright, Winston Duke, Florence Kasumba, Sterling K.
Brown e John Kani.
Black
Pantherarriverà al cinema il 16 Febbraio del
2018.
Mentre la saga di Star
Wars, in questi giorni, ci offre almeno due scontri
memorabili sul grande schermo (uno tra Kylo Ren e
Rey contro la Guardia Pretoriana, l’altro
di Kylo Ren contro Luke
Skywalker), il duello tra Darth Vader e Obi-Wan
Kenobi in Star Wars: Una Nuova Speranza
resta il più noto e amato, anche il più significativo della
saga.
DI seguito, quello scontro è stato
rimontato e ri-immaginato, in forma di teaser per un fan film.
Ecco la scena originale:
Star Wars: Gli Ultimi Jedi, i cameo famosi dell’Episodio
VIII
Ant-Man and the
Wasp chiuderà definitivamente la Fase 3 del MCU e arriverà al cinema dopo
Avengers: Infinity War, in arrivo il 4 Maggio e
diretto dai Fratelli Russo.
Immaginiamo però che
cronologicamente parlando, il film di Payton Reed
sarà ambientato prima dello scontro dei Vendicatori contro Thanos e
adesso abbiamo la conferma che le premesse del film sono radicate
in Civil War.
Come Reed stesso ha raccontato a
Empire: “Gli eventi di Captain America: Civil War ci hanno dato
dato un punto di partenza chiaro: qual è la reazione di Hank Pym e
Hope Van Dyne al fatto che Scott Lang ha messo allo scoperto la
tecnologia di Ant-Man durante la battaglia dell’aeroporto? Ci siamo
divertiti moltissimo a giocare con quest’idea.”
Come già anticipato, inoltre, il
film porterà il pubblico del MCU nel Reame
Quantico, dove Scott Lang dovrebbe andare a cercare di salvare
Janet Van Dyne.
Ecco cosa ha detto il regista del
film sul Reame Quantico e del tempo che Janet Van
Dyne ha trascorso in questo nuovo Regno: “Credo sia
abbastanza sicuro affermare che se qualcuno dovesse trascorrere
circa trent’anni nel Reame Quantico, la cosa avrebbe senz’altro un
effetto. Cosa avrà mangiato?”
Ant-Man and the
Wasp,arriverà al cinema
il 6 luglio 2018. Alla regia potrebbe
tornare Peyton Reed, mentre alla
sceneggiatura c’è Adam McKay. Nel cast sono
stati confermati i protagonisti Paul
Rudd e Evangeline Lilly.
Confermati nel
cast Michael Douglas, Michael
Pena e David
Dastmalchian. Si sono uniti al cast
anche Michelle Pfeiffer che
interpreta Janet Van
Dyne,Hannah John-Kamen
è Ghost, Randall Park è Agent Jimmy
Woo, Laurence Fishburne è Dr. Bill Foster,
aka Goliath.
Star
Wars: Gli Ultimi Jedi è diretto da Rian
Johnson e arriverà al cinema il 13 dicembre 2017. Il
film racconterà le vicende immediatamente successive
a Il Risveglio della
Forza.
La saga degli Skywalker prosegue
nel film
Star Wars: Gli Ultimi
Jedi(al cinema il 13
dicembre in oltre 850 copie)in cui gli eroi
de Il Risveglio della Forza si uniranno
alle leggende della galassia in un’epica avventura piena di
scoperte legate agli antichi misteri della Forza e scioccanti
rivelazioni sul passato.
La squadra creativa include alcuni
dei più grandi talenti dell’industria cinematografica, tra cui
Steve Yedlin (Direttore della fotografia), Bob Ducsay (Montatore),
Rick Heinrichs (Scenografo), Peter Swords King (Hair e Make-Up
Designer) e Mary Vernieu (Direttore del casting negli Stati Uniti).
Inoltre, Pippa Anderson (Co-produttrice, vicepresidentessa della
post-produzione), Neal Scanlan (Supervisore creativo delle creature
e dei droidi), Michael Kaplan (Costume designer), Jamie Wilkinson
(Responsabile degli oggetti di scena), Chris Corbould (Supervisore
degli effetti speciali), Rob Inch (Stunt coordinator), Ben Morris
(Supervisore degli effetti visivi) e Nina Gold (Direttrice del
casting nel Regno Unito) torneranno a far parte del team.
Gli spettatori più attenti avranno
notato, durante la visione di Star
Wars: Gli Ultimi Jedi, che Rey, nella sua esplorazione
dell’isola, si accorge di un X-Wing sommerso a largo dell’isola
dove si è rifugiato Luke.
La scena ricorda L’Impero
Colpisce Ancora, in cui Yoda tira fuori dalla palude lo
stesso veicolo per tornare dai Ribelli. L’unica differenza è che
Luke non vuole lasciare Ahch-To come invece voleva
lasciare Dagobah.
Kevin Jenkins, art
director del film, spiega su The Art of Star Wars: The
Last Jedi: “Rey esplora l’isola, cercando di capire come
mai Luke si è imposto un esilio volontario dall’universo. Trova una
cava, sommersa per l’alta marea, alla base dell’isola. Qui scopre
l’ala X T-56, affondata da Luke, arrugginita e lasciata a marcire
nell’acqua. Era stato bruciato prima che affondasse, mostra
l’intenzione ferma di Luke di non lasciare mai l’isola e il
pianeta.”
Star Wars: Gli Ultimi Jedi, i cameo famosi dell’Episodio
VIII