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Marvel Comics annuncia la nuova serie a fumetti di DEADPOOL in vista dell’uscita del terzo film

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In tempo per il suo ritorno sul grande schermo l’anno prossimo, il mercenario più iconico della Marvel sarà protagonista di una nuovissima serie a fumetti targata Marvel Comics di Deadpool.

In arrivo nelle fumetterie americane il prossimo aprile, la serie sarà scritta da Cody Ziglar, noto per il suo lavoro acclamato dalla critica su Miles Morales: Spider-Man, e illustrata da Rogê Antônio, l’artista dietro alcune delle più sanguinose avventure recenti di Venom e Carnage. Insieme, porteranno i lettori e Wade con le pistole spianate in una nuova era ricca della violenza e della follia di Deadpool, insieme a una forte dose di drammi familiari mortali.

Oltre a un nuovo arcinemico chiamato Death Grip – che potrebbe essere all’altezza del suo nome – la serie vedrà anche la figlia di Deadpool, Ellie, in un ruolo centrale. Si tratta di un duo padre-figlia per il quale l’Universo Marvel non è ancora pronto… e se Death Grip vuole fare la sua parte, questo non potrà che portare allo scontro!

Wade è uno dei miei personaggi preferiti da quando ho iniziato ad appassionarmi ai fumetti di supereroi, quindi ricevere l’incarico di dirigere una serie su Deadpool è stato un sogno che si è avverato“, ha dichiarato Ziglar in un comunicato stampa condiviso dalla Marvel Comics. “Non vedo l’ora di immergermi ed esplorare la famiglia di Wade (ritrovata o meno), il suo approccio unico all’essere un mercenario (per lo più) immortale, oltre a vedere che tipo di tipi stravaganti portano nella sua orbita“.

Chi c’è in Deadpool 3?

Deadpool 3 riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool 3, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco, recensione del film di Zack Snyder

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Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco approda finalmente su Netflix. Il nuovo film di Zack Snyder, che troverà compimento solo nel 2024 con il rilascio di La sfregiatrice, sarà infatti disponibile su piattaforma a partire dal 22 dicembre.

Inizialmente pensato come parte integrante dell’universo di Star Wars e assestatosi poi come progetto a sé stante a seguito dell’estromissione dal franchise voluta da Disney e Lucasfilm, il film rappresenta dunque l’ultima fatica del controverso regista statunitense, figura autorevole nel panorama pop-cinematografico contemporaneo e manifesto di un’estetica che fin dai suoi esordi ha diviso pubblico e critica.

A comporre il variegato cast di interpreti sono nomi e volti noti del grande e piccolo schermo, dalla protagonista Sofia Boutella, apparsa in Star Trek Beyond (2016), all’Ed Skrein di Deadpool, passando per Djimon Hounsou (Il gladiatore, Blood diamonds, Guardiani della galassia) e Charlie Hunnam – star di Sons of Anarchy. All’interno di una pellicola che, a partire dall’ambientazione space-western, si configura come proseguimento ideale della poetica digitale del suo autore.

Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco: la trama

Schiantatasi su una luna ai confini dell’universo, Kora (Sofia Boutella), straniera dal misterioso passato, viene accolta presso un pacifico insediamento dedito all’agricoltura. Qui la vita della comunità sembra procedere tranquilla, scandita da stagioni di semina e raccolto; ma l’inaspettata “visita” del malvagio Ammiraglio Noble (Ed Skrein), emissario del crudele Reggente Balisarius, giunto a turbare la quiete del villaggio e a minacciarne la sopravvivenza, cambia drasticamente le carte in tavola.

Nel tentativo di difendere Vedt dall’autorità tirannica del Mondo Madre, Kora decide dunque di imbarcarsi in un viaggio interstellare volto a rintracciare i Bloodaxe (Cleopatra Coleman e Ray Fisher) – leader di un agguerrito gruppo di ribelli – e radunare coraggiosi guerrieri disposti a battersi per il villaggio e per i suoi abitanti. E insieme all’audace coltivatore Gunnar, suo fedele compagno di viaggio, riunisce un piccolo gruppo di rinnegati in cerca di redenzione.

Sofia Boutella come Kora in Rebel Moon

La squadra, composta dal grande Generale Titus (Djimon Hounsou), dal nobile Tarak (Staz Nair), dal pilota mercenario Kai (Charlie Hunnam), dalla intrepida spadaccina Nemesis (Doona Bae) e dalla ribelle Milius (E. Duffy), è pertanto chiamata ad unire le forze contro il comune nemico. Lo scontro con l’Ammiraglio Noble e i suoi pericolosi scagnozzi incombe funesto e nascosto nel buio dello spazio cosmico si nasconde un traditore.

Il mito digitale

“Cercate di fare squadra” suggeriva Il Saggio Scott Glenn a Babydoll e compagne nel bel mezzo di Sucker Punch. E poco importa della collocazione storico-scenografica, del campo di battaglia o persino della composizione numerica della stessa; d’altro canto che siano cinque, sei, o 300, i corpi ipertrofici di Snyder sono sempre stati – e tutt’ora rimangono – gli attanti di una poetica autoriale che, sin dagli albori, procede a una sistematica rilettura del “mito” in chiave digitale. Un processo letteralmente esploso nella muscolare rivisitazione termopiliana del 2006 e affinato nel tempo attraverso i molteplici cut targati DC.

Rebel Moon Sofia Boutella come Kora
Rebel Moon Sofia Boutella come Kora – Cr. Clay Enos/Netflix © 2023

Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco, in quest’ottica, più che al mero prolungamento del modo di intendere un dispositivo-cinema devoto alla messa in scena di replicanti men of steal di volta in volta declinati all’interno di differenti cornici narrative, assomiglia piuttosto al realizzarsi di una specifica volontà del suo artefice; desideroso di saggiare le possibilità concettuali del proprio sguardo, mediante un prodotto che, dopo aver affondato le proprie radici nel cuore pulsante dell’epos americano – il selvaggio West – inizia a divorare simboli e icone di ogni dimensione conosciuta dell’universo Hollywood (e non solo), fagocitandone estetica e linguaggio.

Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco, un mash-up intergenerazionale

Sospeso come un calcio a mezz’aria tra mito, immaginario collettivo e sua cibernetica sovrascrittura, il film di Snyder esegue così un poderoso mash-up intergenerazionale della produzione cinematografica “tutta”. Miscelando Kurosawa e Cameron, Tarantino e Lucas, Jackson e Scott; in una continua compenetrazione tra generi che – condita dalla consueta dose di ricercata magniloquenza – traspone su grande schermo l’odierna concezione dell’immagine come irrefrenabile flusso che travolge e sommerge il contemporaneo.

Rebel Moon - Parte 1: Figlia del fuoco
REBEL MOON: Ed Skrein as Atticus Noble in Rebel Moon. Cr. Justin Lubin/Netflix © 2023

Fotografato dal suo stesso creator nelle vigorose superfici che ne indirizzano il significato, Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco procede così ritmato accavallando coreografie action e maschere attoriali. Al punto da confinare la sola speranza di umanità dietro gli ingranaggi di latta di un vecchio robot ricondizionato – un nuovo uomo d’acciaio. E programmando un serratissimo viaggio a passeggio tra i mondi – tecno-arene videoludiche costantemente intercambiabili – dove l’assenza di sguardo pare esaurire ogni probabilità di salvezza. Rintracciabile solo, come fu per le fughe sognanti di Babydoll, nei punti ciechi del grande Occhio nemico. D’altronde “lui può unire il meglio di questi due mondi e creare un’umanità più bella”. Anche se spezzata a metà.

Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo, la recensione dei primi episodi della serie Disney+

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Dopo un’incursione al cinema divertente ma non sufficientemente ispirata, Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo è pronto a riproporsi in formato audiovisive su Disney+, dal 20 dicembre, in tempo per le vacanze di Natale che terranno il target di riferimento della serie a casa, e quindi con sufficiente tempo da dedicare al semi-dio figlio di Poseidone. Gli otto episodi della prima stagione ci accompagneranno nel viaggio di Percy a caccia del “Ladro di Fulmini”, così come si intitola il primo volume della saga letteraria di Rick Riordan.

La trama di Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo

La serie ci porta dentro il mondo di Percy, che sembra come il nostro ma racchiude un grande segreto. Da sempre ragazzino sveglio ma distratto, Percy crede di avere qualcosa che non va, di essere sempre fuori posto. Ma quando da un mondo misterioso, mescolato con il nostro, cominciano ad arrivargli visioni di mostri e meraviglie, l’esigenza di risposte a questa sua “stranezza” si fa più pressante. Scopre così, da un racconto della madre, che lui è in realtà un semi-dio, figlio di una donna mortale e di una divinità, come quelle che venivano adorate nell’antica Grecia, quelle che lui stesso studia a scuola. Arrivato al Campo MezzoSangue, dove tutti i semi-dei vengono accolti e addestrati per diventare eroi, Percy scoprirà che anche trai semi-dei, lui è un’eccezione. Insieme a Annabeth (Leah Sava Jeffries) figlia della dea Atena, e Grover (Aryan Simhadri) un satiro che aspetta la sua occasione per mostrare il suo valore, il giovane eroe intraprenderà una missione per ristabilire l’ordine sul Monte Olimpo e salvare il mondo. Tuttavia, l’impresa dei nostri protagonisti non sarà semplice, perché tutti loro verranno messi alla prova per scoprire quali i loro limiti, le loro potenzialità, ma soprattutto il loro posto nel mondo.

Un buon lavoro di adattamento

Adattare un romanzo così amato, soprattutto negli Stati Uniti, non è impresa da poco. I film dei primi anni ’10 hanno infatti dimostrato che non sempre le migliori intenzioni bastano a realizzare un prodotto che possa rendere onore al materiale di partenza ma anche essere un’opera autonoma e di valore. Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo riesce in entrambi i compiti, rivelandosi, almeno per i primi quattro episodi, un prodotto che se da una parte rispetta il materiale originale, cogliendone soprattutto lo spirito, dall’altra è un ottimo punto di entrata alla mitologia di Riordan. Non sembra necessario aver letto i libri per capire la storia di Percy, e questo risultato è da attribuire principalmente al lavoro di adattamento e sceneggiatura, che si è avvalso della collaborazione dello stesso autore dei romanzi, partecipe attivamente a tutta la produzione.

Già a partire dalla scelta del cast, Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo dimostra carattere e intraprendenza. Walker Scobell, che abbiamo visato in The Adam Project, è un Percy perfettamente a suo agio nel ruolo: consapevole della sua particolarità, questo eroe non è affatto riluttante, ma desideroso di trovare il suo posto nel mondo, affidandosi anche molto a quelli che sono i suoi compagni di viaggio. Ogni personaggio ha un drive ben preciso che la storia e le vicende mettono in evidenza, permettendo quindi a ogni attore di dare tridimensionalità al proprio ruolo. La chimica tra Scobell, Leah Sava Jeffries e Aryan Simhadri è senza dubbio l’aspetto su cui l’intera serie fa maggiormente leva per catturare l’attenzione del pubblico.

I mondi che si compenetrano

Un altro aspetto interessante della storia inventata da Riordan, che la serie mette in scena perfettamente, è la facilità, la naturalezza con cui il mondo mitologico e quello reale si compenetrano, il modo in cui come il mondo antico e immaginario che soprattutto noi Europei conosciamo così bene, viene accolto nell’Era moderna.

A questo aspetto principalmente strutturale, Percy Jackson aggiunge una componente universale relativa ai temi che la storia tocca: il valore del coraggio, l’importanza della cooperazione e dell’amicizia, la scoperta di sé. Tutti ingredienti imprescindibili per un racconto di formazione che, in questo caso, si condisce non solo di mitologia greca antica, ma anche di ironia e un tocco di modernità nell’approccio che i tre protagonisti hanno alle loro vicissitudini. Se pure creature mitologiche o figli di divinità, sono pur sempre ragazzini del loro tempo, e come tali agiscono e interagiscono con il mondo intorno a loro. Forse questo aspetto, più di ogni altro, rende questi tre giovani aspiranti eroi molto più normali e vicini al pubblico di quanto fosse intenzionalmente previsto nelle pagine del romanzo, e come scelta di adattamento si rivela vincente.

Combinando avventura, amicizia, posta in gioco alta e “viaggio dell’eroe” nel senso più classico possibile, Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo è un buon adattamento, ispirato e contemporaneo, che forse farà venire a qualche giovane spettatore la voglia di sfogliare qualche vecchio manuale di mitologia, e che sicuramente coinvolgerà il pubblico con una narrazione incalzante e solida e dei protagonisti irresistibili.

X-Files: Ryan Coogler svilupperà il reboot in serie tv per Disney

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Bloomberg ha rivelato che il regista di Black Panther Ryan Coogler sta lavorando a una nuova versione di X-Files per i 20th Century Studios e Disney. Non è stato rivelato molto altro, ma molti fan speravano che il franchise potesse avere un’altra possibilità in chiave moderna nella odierà galassia seriale.

Il sito spiega: “La Disney, che ha dato vita all’idea degli “universi cinematografici, sta sviluppando una nuova versione di X-Files che sarà prodotta da Ryan Coogler, il regista di Black Panther e Creed“.

Al momento non si sa se Ryan Coogler dirigerà qualche episodio, ma il creatore di X-Files, Chris Carter, ha suggerito che il regista potrebbe essere coinvolto nella proprietà in un’intervista rilasciata all’inizio dell’anno.

“Ho appena parlato con un giovane, Ryan Coogler, che ha intenzione di rimettere in scena The X-Files con un cast eterogeneo“, ha detto durante un’apparizione in un podcast. “Quindi avrà il suo bel da fare, perché abbiamo coperto così tanto territorio“.

Ci risulta difficile credere che Fox Mulder (David Duchovny) e Dana Scully (Gillian Anderson) saranno i protagonisti di questa nuova serie, anche se è sempre possibile che i personaggi vengano reinterpretati. Entrambi gli attori, però, hanno già respinto l’idea di tornare al franchise, e ci sono moltissime cose che possono essere fatte con la proprietà che non richiedono necessariamente che Mulder e Scully entrino in qualche modo nella storia.

X-Files è andato in onda dal 1993 al 2002 e seguiva gli agenti dell’FBI Fox Mulder e Dana Scully, interpretati da David Duchovny e Gillian Anderson, mentre indagavano su casi irrisolti e misteriosi, noti come X-Files. Mulder crede nel paranormale, mentre Scully è scettica, creando un contrasto dinamico nel loro approccio alla risoluzione dei casi.

La trama generale coinvolge cospirazioni governative, fenomeni extraterrestri e un misterioso gruppo noto come il Sindacato. La serie ha conquistato un’enorme base di fan e il plauso della critica per la sua miscela di elementi soprannaturali, teorie cospirative e sviluppo dei personaggi ed è tornata nel 2016 per un’ultima serie limitata.

X-Files è un’altra proprietà acquisita dalla Disney quando ha comprato la 20th Century Fox ed è difficile biasimare lo studio per essere tornato al tavolo di sviluppo per rilanciare un marchio così popolare. I franchise di Alien e Predator, ad esempio, sono stati entrambi rebootati sotto l’egida della Casa del Topo e si pensa che siano in cantiere nuovi reboot di 24 e Prison Break.

C’era una volta a… Hollywood: tutte le curiosità sul film

C’era una volta a… Hollywood: tutte le curiosità sul film

Dopo aver riscritto gli esiti della Seconda guerra mondiale con Bastardi senza gloria e aver dato alla popolazione afroamericana la sua vendetta in Django Unchained, il regista Quentin Tarantino ha concluso nel 2019 la sua Trilogia del Revisionismo Storico con C’era una volta a… Hollywood. Con questo suo nono lungometraggio, Tarantino non solo rende giustizia all’attrice Sharon Tate ma propone anche una nostalgica rappresentazione di un momento di passaggio nella storia degli Stati Uniti. Egli fotografa infatti una trasformazione ancora agli esordi, che avrebbe introdotto il Paese e il mondo in tempi più complessi e cupi.

Partendo dal tristemente celebre eccidio di Cielo Drive, Tarantino ha poi costruito a ritroso un racconto che vede nei suoi personaggi e nella loro quotidianità il suo focus primario. Sono i protagonisti a portare avanti la storia, come d’altronde avviene sempre in tutta la filmografia di Tarantino. Presentato in concorso al Festival di Cannes e poi candidato a dieci premi Oscar, C’era una volta a… Hollywood si è affermato non solo come un grande successo, ma anche come uno dei titoli più complessi del regista e sceneggiatore, che sembra con questo portare a termine una fase del proprio percorso artistico.

Tra ricostruzioni scenografiche impeccabili, personaggi iconici interpretati da attori al loro meglio e una generale atmosfera nostalgica sui generis, è questo un titolo da non perdere, che ci ricorda di quanto grande e unica possa essere la settima arte. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori, alla storia vera e al libro. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

C’era una volta a… Hollywood: la trama del film e il libro

Ambientato nell’arco di tre giorni non conseguitivi dell’anno 1969, il film ha per protagonista l’attore Rick Dalton, il quale sta attraversando una fase discendente della sua carriera dopo numerosi ruoli da protagonista tra western e gangster movie. Come lui, la sua fidata controfigura Cliff Booth, cerca di non cadere nell’anonimato. Circondati da un’industria a loro sempre più estranea, i due si troveranno a fare i conti con novità impreviste, nel tentativo di adeguarsi ai tanti cambiamenti che sempre più si presentano in quel periodo. Allo stesso tempo, poco distante da loro, l’attrice Sharon Tate si gode la sua giovinezza, a sua volta inconsapevole di ciò che accadrà.

Come noto, Tarantino aveva originariamente concepito questo racconto come un romanzo. Più portava avanti il progetto, però, più si rendeva conto di come questo avrebbe funzionato meglio come film. In seguito all’uscita del titolo al cinema, però, Tarantino ha ripreso in mano anche l’idea di pubblicare sotto forma di libro questa storia. Con l’occasione, egli ha ampliato alcune parti del racconto ridotte per esigenze cinematografiche ed ha introdotto descrizioni molto più accurate di alcuni eventi e personaggi. Il libro, intitolato come il film, è poi stato pubblicato in Italia nel luglio del 2021 con la casa editrice La Nave di Teseo.

C'era una volta a... Hollywood storia vera

C’era una volta a… Hollywood: il cast del film

Ad interpretare Rick Dalton vi è l’attore Leonardo DiCaprio, qui alla sua seconda collaborazione con Tarantino dopo Django Unchained. Per potersi calare nei panni di una stella del cinema d’azione, DiCaprio si è sottoposto ad una dieta e ad un allenamento fisico, così da poter guadagnare atleticità. Egli, inoltre, riuscì a convincere Tarantino a farlo improvvisare in alcune scene, poi effettivamente finite nel montaggio finale. Brad Pitt è invece presente nei panni dello stuntman Cliff Booth, ruolo per il quale egli ha poi vinto il premio Oscar come miglior attore non protagonista. Nel ruolo di Sharon Tate, invece, vi è Margot Robbie, che per la sua interpretazione ha ricevuto le lodi della sorella della vera Tate.

Nel film sono poi presenti numerosi altri celebri attori in ruoli più o meno piccoli. Emile Hirsch interpreta Jay Sebring, amico di Sharon Tate, mentre Margaret Qualley è Pussycat, la giovane hippie invaghita di Cliff Booth. Al Pacino interpreta Marvin Schwarz, agente di casting, mentre Timothy Olyphant è l’attore James Stacy. Sono poi presenti Luke Perry nei panni dell’attore Wayne Maunder, Damian Lewis in quelli di Steve McQueen, e Kurt Russell in quelli del capo stuntman Randy. Charles Manson è interpretato da Damian Herriman, mentre alcuni membri della famiglia sono interpretati da Dakota Fanning, Maya Hawke e Austin Butler.

La vera storia dietro al film e la spiegazione di C’era una volta a… Hollywood

Per quanto riguarda ciò che viene narrato nel film, C’era una volta a… Hollywood riprende luoghi, personaggi e vicende vere per adattarle e costruirvi sopra liberamente ispirato ad essi. Se, come noto, reale è stata il massacro di Cielo Drive compiuto dalla famiglia Manson, personaggi come quelli di Rick Dalton e Cliff Booth sono ispirati a personalità realmente esistite. Il primo particolare fonte di ispirazione sono stati gli attori Ty Hardin, Ralph Meeker e Steve McQueen. Per Booth, invece, Tarantino si è ispirato a nomi come Thomas Laughlin e Gary Kent. Ogni riferimento presente nel film trova poi un corrispettivo nella realtà. Soltanto il finale differisce da quanto realmente accaduto, dando vita al revisionismo storico teorizzato da Tarantino.

In particolare, dopo aver dato vita ad un vero e proprio ritratto d’epoca per buona parte del film, nel finale Tarantino offre una duplice chiave interpretativa. Da una parte vi è Rick Dalton e Cliff Booth che sconfiggono i seguaci di Manson e salvano la situazione, con il primo dei due che ottiene così l’opportunità di incontrare Tate e, idealmente, rilanciare la propria carriera. Una lettura più metaforica del finale, invece, vede Dalton “morire” e andare incontro a Sharon Tate (come noto, tristemente morta nella realtà) percorrendo la salita verso la casa di lei che corrisponde ad un’ascesa verso il paradiso. Questa lettura trova il suo senso se si pensa che l’intero film è un omaggio ad un epoca terminata proprio con il massacro di Cielo Drive e di quel 1969 e tutto C’era una volta a… Hollywood riflette dunque su questo senso di tragica fine.

C'era una volta a... Hollywood

C’era una volta a… Hollywood e le polemiche legate al film

Come spesso accade con i film di Tarantino, anche C’era una volta a… Hollywood ha visto l’emergere di diverse polemiche nei suoi confronti. La prima di esse è mossa da chi giudica poco rispettoso il ritratto dato di Sharon Tate e del “lieto fine” qui riservatole, che nella realtà non ha però avuto. In particolare, si sostiene che Tarantino banalizzi il massacro di Cielo Drive cambiando quanto avvenuto in un finale che risulta fin troppo favolistico. Tuttavia, l’obiettivo di Tarantino era proprio quello di offrire una versione alternativa e opposta a quanto avvenuto, portando dunque avanti sia il proprio intento revisionista quanto anche il concetto che il cinema può cambiare o quantomeno alterare la storia.

Altra polemica, emersa con maggior forza, è invece quella legata al Bruce Lee messo in scena da Tarantino. Questa è stata in particolare avanzata dalla figlia dell’attore, Shannon Lee relativamente al modo in cui viene rappresentato il personaggio, ovvero un “arrogante sbruffone, mentre mio padre era un asiatico-americano nella Hollywood degli anni ’60 che ha dovuto lavorare molto più duramente degli altri per riuscire a guadagnarsi il rispetto“. Tarantino ha però replicato affermando che “Bruce Lee era una specie di ragazzo arrogante. Il modo in cui parla nel film non l’ho inventato, anzi, molto proviene da ciò che gli ho sentito dire. Se chiedi alla gente, quella ti risponderà che Lee ha affermato di poter picchiare Muhammad Ali”.

C’era una volta a… Hollywood: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di C’era una volta a… Hollywood grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple TV, Netflix, Amazon Prime Video, Infinity+ e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 19 dicembre alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

Dune – Parte Tre avrebbe ricevuto il via libera, Timothée Chalamet spoilera il film

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Il regista di Dune – Parte Due Denis Villeneuve ha recentemente confermato di essere al lavoro su una terza e ultima parte della sua saga fantascientifica, che sarà basata sul secondo romanzo di Frank Herbert, Dune: Messiah.

Parlando con la stampa sudcoreana all’inizio del mese, il regista ha dichiarato che il terzo filmè in fase di scrittura proprio adesso. La sceneggiatura è quasi finita, ma non è finita. Ci vorrà un po’ di tempo. C’è il sogno di fare un terzo film… per me avrebbe assolutamente senso“. Jeff Sneider sostiene che la Warner Bros. ha già dato il via libera a un terzo film, che potrebbe uscire nel 2027.

Ho già sentito dire che la WB è così entusiasta della visione di Villeneuve per Dune che la ‘Parte Tre‘ ha già ottenuto il via libera con una data di uscita prevista per il 2027. La WB vede la seconda parte come un successo, e internamente sento che lo studio prevede già un’apertura superiore ai 100 milioni di dollari. Forse è ottimistico, ma visto il trailer qui sopra, non è affatto da escludere“.

Supponendo che Dune – Parte Tre che potrebbe chiamarsi Dune: Messiah vedrà la luce e se non avete letto i libri, fate attenzione agli spoiler da questo punto in poi.

Il Duncan Idaho di Jason Momoa è stato ucciso verso la fine del primo film, ma parlando con Josh Horowitz di MTV, l’attore di Paul Atreides Timothée Chalamet si è lasciato sfuggire (i libri sono in circolazione da 70 anni!) che la star di Aquaman tornerà se Dune: Messiah.

Come fa Duncan a tornare dopo quella che sembrava una morte così definitiva? Nell’universo di Dune, una copia artificiale (non esattamente un clone) di una persona deceduta, nota come Ghola, può essere creata da una razza geneticamente modificata nota come Bene Tleilax. A Paul viene presentato un Ghola del suo vecchio amico e, poiché possiede i ricordi dell’originale, Jason Momoa potrà essenzialmente riprendere il suo ruolo.

La Brea: trailer della terza e ultima stagione

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La Brea: trailer della terza e ultima stagione

Dopo il teaser la NBC ha pubblicato il trailer completo della terza stagione di La Brea per il prossimo ritorno del suo dramma d’avventura fantascientifico.

Il video mostra il viaggio finale dei protagonisti, ricco di azione, per ritrovare la strada di casa. Inoltre, offre agli spettatori un riassunto di alcune delle sfide più difficili che hanno affrontato durante la loro permanenza nella misteriosa terra primordiale. La terza e ultima puntata sarà trasmessa in anteprima negli USA il 9 gennaio alle 21.00.

Cosa aspettarci nella terza stagione di La Brea?

“L’episodio della première della terza stagione si intitola “Sierra” – Dopo che la radura è stata distrutta dall’attacco di un dinosauro, i sopravvissuti devono trovare una nuova casa in cui vivere”, si legge nella logline. “Gavin scopre un indizio su dove sia andata Eve, ma seguire la pista porta a conseguenze ancora più tragiche”.

La Brea ruota attorno a un’enorme dolina a Los Angeles che ha portato le persone a essere trasportate in una terra preistorica e misteriosa. La serie vede protagonisti Eoin Macken, Zyra Gorecki, Chiké Okonkwo, Rohan Mirchandaney, Lily Santiago, Josh Mckenzie e Jon Seda, con Nicholas Gonzalez, Jack Martin, Veronica St. Clair, Tonantzin Carmelo e Natalie Zea.

La serie La Brea è creata e prodotta esecutivamente da David Appelbaum, che è anche showrunner. I produttori esecutivi sono Chris Hollier, Peter Traugott, Rachel Kaplan, Avi Nir e Alon Shtruzman. Proviene dalla Universal Television e dall’australiana Matchbox Pictures.

Thanksgiving: una scena tagliata dall’ultimo film horror di Eli Roth

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ComingSoon ha presentato in esclusiva una scena eliminata di Thanksgiving tratta dal recente film horror di Eli Roth. Il film è uscito qualche settimana fa e presto sarà disponibile per l’acquisto o il noleggio attraverso le piattaforme premium di video-on-demand.

Nel film la cittadina di Plymouth, in Massachusetts, è sconvolta da una terribile tragedia avvenuta all’interno di un centro commerciale durante il Black Friday. Un anno dopo, durante i festeggiamenti del Thanksgiving, un misterioso e feroce serial killer comincia ad torturare e uccidere la popolazione locale, seguendo un grottesco piano di vendetta e prendendosela soprattutto con un gruppo di ragazzi, che evidentemente nascondono a loro volta uno scomodo segreto. Quelli che iniziano come omicidi casuali per vendetta si rivelano presto parte di un più ampio e oscuro piano legato alle festività. Ispirato al fake trailer realizzato da Eli Roth per Grindhouse, e diretto dallo stesso Roth Thanksgiving è pronto a diventare un nuovo cult del cinema horror contemporaneo.

 

Chi ha scritto Thanksgiving?

Thanksgiving è stato diretto da Roth da una sceneggiatura di Jeff Rendell. Roth e Rendell hanno anche prodotto insieme a Roger Birnbaum. Il film è stato ispirato dal falso trailer del film Grindhouse di Robert Rodriguez e Quentin Tarantino del 2007, realizzato da Eli Roth.

Thanksgiving è interpretato da Patrick Dempsey, Addison Rae, Milo Manheim, Jalen Thomas Brooks, Nell Verlaque, Rick Hoffman, Gina Gershon, Tim Dillon, Gabriel Davenport, Tomaso Sanelli e Jenna Warren.

Kristen Stewart si innamora di una culturista nel trailer del thriller A24 Love Lies Bleeding

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A24 ha rilasciato il trailer ufficiale di Love Lies Bleeding, il prossimo thriller poliziesco interpretato dalla candidata all’Oscar Kristen Stewart e da Katy O’Brian di The Mandalorian.

Il video mette in evidenza il nascere della storia d’amore tra la Lou della Stewart e la Jackie della O’Brian. Quest’ultima è un’aspirante culturista che viene improvvisamente coinvolta nelle dinamiche criminali della famiglia di Lou. Il film sarà presentato in anteprima mondiale al Sundance Film Festival del 2024 e uscirà nelle sale americano l’8 marzo 2024.

Love Lies Bleeding proviene dalla regista Rose Glass, che scriverà e dirigerà il film. Secondo il sito del Sundance, il film racconterà la storia della “solitaria direttrice di palestra Lou che si innamora di Jackie, un’ambiziosa bodybuilder diretta a Las Vegas per inseguire il suo sogno. Ma il loro amore scatena la violenza, trascinandoli nella rete della famiglia criminale di Lou.

A24 produrrà e distribuirà il thriller

A24 produrrà il film, insieme ad Andrea Cornwell per Lobo Films e Oliver Kassman per Escape Plan Productions. La società gestirà anche l’uscita globale del film, con Film4 che ha contribuito a sviluppare il film insieme ai registi e ha cofinanziato il film con A24.

Questo sarà il secondo lungometraggio di Rose Glass, dopo Saint Maud presentato in anteprima nel 2019 prima di essere rinviato a causa della pandemia di COVID-19 e infine distribuito nel 2021. Il film, tuttavia, ha ricevuto enormi elogi al suo lancio ed è stato visto come un successo complessivo per un film d’esordio.

Di recente Kristen Stewart  è apparsa in due film, Spencer del 2021, che l’ha vista interpretare Diana, principessa del Galles, un ruolo per il quale ha ottenuto una nomination all’Oscar come migliore attrice. Successivamente è apparsa in Crimes of the future di David Cronenberg.

Katy O’Brian è meglio conosciuta per i suoi ruoli come Jentorra in Ant-Man and the Wasp: Quantumania, e ha anche recitato nella serie di successo Z Nation di Syfy, così come in Black Lightning e Agents of SHIELD. È apparsa anche nella secondo e terza stagione di The Mandalorian nei panni dell’ufficiale delle comunicazioni imperiali Elia Kane.

Io sono Babbo Natale: tutto quello che c’è da sapere sul film con Gigi Proietti

I film su Babbo Natale sono innumerevoli e ovviamente in questo periodo dell’anno molti di essi affollano i palinsesti televisivi o i cataloghi delle piattaforme streaming per offrire quel calore natalizio che contraddistingue queste festività. Anche il cinema italiano ha avuto i suoi Babbo Natale (10 giorni con Babbo Natale o In fuga con Babbo Natale, solo per citare i più recenti), ma uno dei più amati è quello interpretato da Gigi Proietti in Io sono Babbo Natale, commedia natalizia divenuta disponibile nel 2021 per la regia di Edoardo Falcone, già autore di film come Questione di Karma e Il principe di Roma.

Come noto, è questo l’ultimo film girato da Proietti prima della scomparsa, in cui regala al  pubblico che l’ha sempre tanto amato un’interpretazione dolce e malinconica dell’iconico giocattolaio. A partire dalla sua presenza, il film si rivela dunque essere un inno alle seconde possibilità della vita, per scoprire che non è mai troppo tardi per cambiare e fare del bene. Tematiche che emergono non solo a partire dal personaggio di Babbo Natale ma anche dal vero protagonista del film, il ladruncolo interpretato da Marco Giallini.

In vista del Natale, si tratta dunque un ottimo film da vedere, perfettamente allineato ai valori che questa festa dovrebbe trasmettere in tutti noi, ma che troppo spesso vengono oscurati dall’avidità e dalla materialità. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle location. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Io sono Babbo Natale

Protagonista del film è Ettore, un ex detenuto che conduce un’esistenza disperata, priva di stimoli e irrequieta. Finito in prigione a causa di una rapina, l’uomo non ha mai tradito i suoi complici, tenendo i nomi per sé. A seguito dei suoi problemi giudiziari, però, i suoi già precari legami familiari sono diventati totalmente inesistenti. Infatti dopo essersi lasciato con la sua compagna Laura, non hai mai conosciuto la figlia Alice avuta da lei. La sua unica prospettiva per il futuro sembra dunque essere quella di continuare a fare quello che ha sempre fatto: rubare.

È però proprio durante uno dei suoi furti che si ritrova nella dimora di Nicola, un adorabile anziano che sembra non possedere nulla di valore in casa sua. L’unica cosa importante che può dare a Ettore è un’informazione sulla sua identità: Nicola afferma infatti di essere il vero Babbo Natale. Il rapinatore non crede alle parole dell’uomo che ha di fronte, ma ancora di più stenta a credere all’esistenza di Babbo Natale. Quando però verrà messo dinanzi all’evidenza della cosa, si troverà a dover decidere se sfruttare quell’occasione per il proprio tornaconto o se cambiare finalmente in meglio.

Io sono Babbo Natale film 2021

Il cast di Io sono Babbo Natale e le location del film

Ad interpretare Ettore vi è l’attore Marco Giallini, mentre Gigi Proietti ricopre il ruolo di Nicola Natalizi alias Babbo Natale. È questo l’ultimo film interpretato dall’attore, scomparso il 2 novembre del 2020, circa un anno prima dell’uscita di Io sono Babbo Natale. Recitano poi nel film Barbara Ronchi nel ruolo di Laura Interlenghi, ex compagna di Ettore e Alice Adamu nel ruolo della figlia Alice. Daniele Pecci, invece, interpreta Luciano, il nuovo compagno di Laura, mentre Gianni Franco e Lucia Batassa interpretano i genitori di lui. Completano poi il cast gli attori Antonio Gerardi nei panni di Mauro, Giorgia Salari in quelli di Stefania e Simone Colombari in quelli di Walter.

Come si può ben vedere guardando il film, esso è stato girato interamente a Roma nel corso del febbraio 2020. Tra le varie location che si possono riconoscere vi sono via della Lungara, davanti al carcere Regina Coeli dal quale Ettore viene messo in libertà, e sul lungotevere, dove il protagonista vaga senza meta. Location primaria è però la villa di Nicola, alias Babbo Natale, che si trova a Monteverde, in  via Cimone al civico 100. Altre location sono invece il laghetto di Villa Borghese, dove Babbo Natale spiega il suo lavoro ad Ettore, o ancora è sua via Condotti che Ettore, grazie ai superpoteri dell’abito rosso di Babbo Natale, svaligia una gioielleria.

Il trailer di Io sono Babbo Natale e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Io sono Babbo Natale grazie alla sua presenza su una delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 19 dicembre alle ore 21:20 sul canale Rai 2.

Avengers: The Kang Dynasty cambia titolo e diventa provvisoriamente Avengers 5

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Jonathan Majors è stato ufficialmente licenziato dal suo ruolo di Kang nell’MCU dai Marvel Studios oggi dopo essere stato giudicato colpevole di due delle accuse presentate contro di lui dall’ex fidanzata Grace Jabarri. La cosa ha messo immediatamente a rischio Avengers: The Kang Dynasty.

La giuria ha ritenuto la star di Loki e Ant-Man and the Wasp: Quantumania colpevole di due reati minori di molestie e aggressioni, nonché non colpevole di due ulteriori accuse di aggressione intenzionale di terzo grado e molestie aggravate di secondo grado. Gli operatori hanno annunciato che Marvel/Disney aveva rotto i rapporti con Majors quasi immediatamente dopo la notizia che l’attore era stato dichiarato colpevole, il che sembrerebbe ovviamente suggerire che stavano aspettando il verdetto prima di prendere la loro decisione.

Tuttavia, nella sua ultima newsletter, Jeff Sneider indica che lo studio non sarebbe mai andato avanti con Majors nei panni di Kang, indipendentemente dall’esito del processo. Per quanto riguarda il prossimo film degli Avengers, si ritiene che il sottotitolo di The Kang Dynasty sia stato eliminato (nessuna sorpresa in questo caso) e per il momento il progetto viene chiamato internamente “Avengers 5“.

Resta da vedere fino a che punto la storia attuale verrà modificata, ma sembra sempre più probabile che la Marvel la rinnovi come “Secret Wars Parte 1“. Secondo una delle fonti di Sneider, “Secret Wars si preannuncia sostanzialmente come un gigantesco film di cinque ore con un intervallo di un anno.” Anche l’insider Daniel Richtman è intervenuto e sostiene che le riprese sarebbero dovute iniziare già il prossimo marzo nel Regno Unito – ma ha sentito che, se Majors fosse stato dichiarato non colpevole, sarebbe rimasto nel ruolo Conquistatore.

Come sappiamo, lo sceneggiatore di Loki Michael Waldron è stato assunto per scrivere una nuova bozza, ma la conclusione della stagione 2 di Loki avrebbe comunque influenzato la trama principale.

Richtman ha anche sentito dire che, nonostante le voci contrarie, il Dottor Destino non è mai stato nella posizione di sostituire Kang come il nuovo grande cattivo dell’Universo Cinematografico Marvel, e avrebbe un cattivo secondario nei prossimi film degli Avengers.

John Boyega replica al rumor che lo vorrebbe in lizza per il ruolo di Kang al posto di Jonathan Majors

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John Boyega compare già nella lista dei nomi papabili per sostituire Jonathan Majors nel MCU nel ruolo di Kang il Conquistatore. Il licenziamento di Majors a seguito di una condanna per aggressione, ha messo lo studio in condizioni di dover scegliere un nuovo attore per interpretare uno dei personaggi più importanti di questa Fase dell’Universo Condiviso, il villain principale.

Sembra però che i rumors legati al suo accostamento al ruolo non siano piaciuti a John Boyega, che ha replicato su X come segue:

https://twitter.com/CultureCrave/status/1736982079391633573

Doc – Nelle tue mani, in arrivo il remake USA dalla Fox

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Doc – Nelle tue mani, in arrivo il remake USA dalla Fox

Molly Parker (“Deadwood”, “House of Cards”) sarà la protagonista di “Doc”, il prossimo medical drama della Fox basato sulla nostra serie di successo “Doc – Nelle tue mani” con Luca Argentero. Parker interpreterà la dottoressa Amy Elias, primario di medicina interna e di famiglia al Westside Hospital di Minneapolis, che dovrà riprendere in mano le sue esperienze professionali e personali dopo aver perso la memoria degli ultimi otto anni.

La trama ufficiale riporta: “Dopo che una lesione cerebrale cancella gli ultimi otto anni della sua vita, Amy deve navigare in un mondo sconosciuto dove non ha alcun ricordo dei pazienti che ha curato, dei colleghi che ha incrociato, dell’anima gemella da cui ha divorziato, dell’uomo che ora ama e della tragedia che l’ha portata ad allontanare tutti. Può contare solo sulla figlia diciassettenne da cui si è allontanata, che ricorda quando ne aveva 9, e su una manciata di amici devoti, mentre lotta per continuare a praticare la medicina, nonostante abbia perso quasi un decennio di conoscenza ed esperienza.”

Lo spettacolo ha debuttato in Italia su Rai 1 nel 2020, diventando la serie più vista sulla TV italiana dal 2007. Lo spettacolo è stato venduto in più di 100 paesi. La Fox originariamente aveva ordinato una serie ad aprile, prevedendo una première nel 2023-2024. Ma con gli scioperi di Hollywood, quel lasso di tempo è stato spostato alla prossima stagione.

The Buccaneers, Apple TV+ annuncia il rinnovo della seconda stagione

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Sulla scia del celebre finale della prima stagione, Apple TV+ ha annunciato oggi il rinnovo della seconda stagione di The Buccaneers, l’acclamata dramedy di The Forge ispirata all’omonimo e ultimo romanzo incompiuto di Edith Wharton. La serie ha come protagonisti Kristine Frøseth (“The Assistant”, “Sharp Stick”) nel ruolo di Nan St. George, Alisha Boe (“When You Finish Saving The World”, “Tredici”) nel ruolo di Conchita Closson, Josie Totah (“Bayside School”) nel ruolo di Mabel Elmsworth, Aubri Ibrag (“Dive Club – Un tuffo nel mistero”) nel ruolo di Lizzy Elmsworth e Imogen Waterhouse (“The Outpost”, “Animali notturni”) nel ruolo di Jinny St. George. La vincitrice dell’Emmy Christina Hendricks (“Mad Men”) è la signora St. George, mentre Mia Threapleton (“Shadows”, “Io sono Ruth”) è Honoria Marable. La prima stagione completa di “The Buccaneers” è disponibile in streaming su Apple TV+.

Dalla suo debutto l’8 novembre scorso, The Buccaneers è stata acclamata come un “sontuoso dramma d’epoca che sembra fresco e moderno, con una narrazione veloce e ricca di colpi di scena” una serie “decadente e deliziosa”, una “iniezione di adrenalina” e “una tonnellata di divertimento da guardare”, riscontrando continui apprezzamenti da parte di pubblico e critica.

«È stata una vera e propria emozione vedere persone di tutto il mondo innamorarsi di questi personaggi, resi così vivi dal nostro cast spettacolare», ha dichiarato la creatrice della serie Katherine Jakeways. «Sappiamo che la prima stagione ha lasciato il pubblico desideroso di sapere cosa succederà alle nostre bucaniere, quindi sono assolutamente felice di avere l’opportunità di esplorare le ulteriori avventure di questa intelligente, gioiosa e disordinata sorellanza».

«L’irriverenza e l’arguzia di “The Buccaneers” hanno incantato il pubblico e siamo entusiasti di collaborare nuovamente con Katherine Jakeways e The Forge per la prossima avventura di Nan e dei suoi amici», ha dichiarato Jay Hunt, direttore creativo per l’Europa di Apple TV+.

Ragazze con i soldi, uomini con il potere. Nuovo denaro, vecchi segreti. Un gruppo di giovani ragazze americane amanti del divertimento fa esplodere la Londra strizzata nel corsetto degli anni ’70 dell’Ottocento, dando il via a uno scontro culturale anglo-americano con la conservatrice Inghilterra attraversata da un’aria nuova che guarda con disprezzo a secoli di tradizione. Inviate dall’America per assicurarsi mariti e titoli, queste giovani donne puntano molto più in alto, e dire “lo voglio” è solo l’inizio…

Il cast comprende anche Josh Dylan (“Mamma Mia! Ci risiamo”, “Noughts + Crosses”) nel ruolo di Lord Richard Marable, Guy Remmers (“Lessons”) nel ruolo di Theo, Duca di Tintagel, Matthew Broome (“Scandaltown”) nel ruolo di Guy Thwarte e Barney Fishwick (“Living”) nel ruolo di Lord James Seadown.

The Buccaneers è una dramedy musicale che fonde l’aristocrazia inglese del 1870 con una colonna sonora moderna prodotta da Stella Mozgawa (membro della band Warpaint) e ricca di canzoni delle migliori interpreti femminili di oggi, tra cui Taylor Swift, boygenius, Maggie Rogers, Bikini Kill, Yeah Yeah Yeahs, Angel Olsen, Brandi Carlile e altre ancora, oltre a musiche originali di Folick, Lucius, Alison Mosshart, Warpaint, Gracie Abrams, Sharon Van Etten, Bully, Danielle Ponder e altre ancora, nonché delle AVAWAVES, compositrici della serie.

Scritta dalla creatrice della serie Katherine Jakeways (“Tracey Ullman’s Show”, “Where This Service Will Terminate”), la prima stagione è stata diretta dalla vincitrice del premio BAFTA Susanna White (“Bleak House”, “Jane Eyre”, “Generation Kill”). La candidata al premio BAFTA Beth Willis (“Doctor Who”, “Ashes to Ashes”, “Help”) e Jakeways sono produttrici esecutive. “The Buccaneers” è prodotta per Apple TV+ da The Forge Entertainment.

One Life: Anthony Hopkins nella prima clip, dal 21 Dicembre al cinema

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Eagle Pictures ha diffuso la prima clip di One Life, l’atteso film che racconta storia vera di Sir Nicholas “Nicky” Winton interpretato da Anthony Hopkins. Diretto da James Hawes nel cast anche Helena Bonham Carter e Johnny Flynn. Scritto da Lucinda Coxon, Nick Drake.

La trama di One Life

One Life racconta la storia vera di Sir Nicholas “Nicky” Winton, un giovane broker londinese interpretato con maestria da Anthony Hopkins, che nei mesi precedenti lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale salvò 669 bambini profughi da morte certa. Nicky si reca Praga nel dicembre del 1938, e trova migliaia di famiglie fuggite dalla Germania e dall’ Austria, in condizioni disperate, con poco o nessun riparo e cibo, e sotto la costante minaccia dell’invasione nazista. Si rende subito conto che la sua è una corsa contro il tempo, ma capisce immediatamente cosa deve fare: salvare quanti più bambini possibile prima che le frontiere si chiudano definitivamente.

Cinquant’anni dopo nel 1988, Nicky vive ancora nel ricordo della triste sorte di quei bambini che non ha potuto portare in salvo in Inghilterra, incolpandosi sempre di non essere stato in grado di aver fatto di più. Ma il destino gli riserva un incontro inaspettato. Un programma televisivo della BBC, “That’s Life!”, racconta la sua incredibile vicenda, con una sorpresa che lo lascerà senza parole. Dopo ben cinque decenni un evento inaspettato lo porterà finalmente a confrontarsi con il suo senso di colpa e a riappacificarsi con il passato e con sé stesso.

Expats: trailer della limited series Prime Video con Nicole Kidman

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Prime Video ha svelato oggi il trailer di Expats, la limited series in sei episodi diretta da Lulu Wang e basata sul best seller internazionale The Expatriates scritto da Janice Y. K. Lee.

Expats: quando esce e dove vederla in streaming

I primi due episodi di Expats usciranno in streaming su Prime Video il 26 gennaio 2024, nuovi episodi verranno rilasciati ogni settimana sino al finale il 23 febbraio 2024.

La trama e il cast di Expats

Expats è interpretata dall’attrice Premio Oscar e premiata agli Emmy Nicole Kidman (Big Little Lies – Piccole grandi bugie, The Undoing), Sarayu Blue (Non ho mai…, Giù le mani dalle nostre figlie), Ji-young Yoo (Girl Power – La rivoluzione comincia a scuola, Smoking Tigers), Brian Tee (Chicago Med, Tartarughe Ninja – Fuori dall’ombra), e Jack Huston (House of Gucci, Fargo). Nicole Kidman e Lulu Wang sono inoltre executive producers della serie.

Ambientata nella vibrante e tumultuosa Hong Kong del 2014, Expats ha per protagoniste tre donne americane: Margaret (Nicole Kidman), Hilary (Sarayu Blue) e Mercy (Ji-young Yoo), le cui vite si intrecciano in seguito ad un’improvvisa tragedia familiare. La serie si interroga sul privilegio ed esplora quel che accade quando la linea di demarcazione fra vittimismo e colpevolezza si fa sfumata. Completano il cast Brian Tee, nel ruolo di Clarke (marito di Margaret), e Jack Huston, nei panni di David (consorte di Hilary).

Lulu Wang è la creatrice, regista e sceneggiatrice di Expats. È inoltre executive producer con Daniele Melia per Local Time. Nicole Kidman è executive producer con Per Saari per Blossom Films (Rabbit Hole,Nine Perfect Strangers), e con Alice Bell (The Beautiful Lie, The Slap), che è anche stata la prima sceneggiatrice ad entrare nel progetto della serie. Theresa Park per Per Capita Productions (After Yang, Bones and All) e Stan Wlodkowski (The Old Guard) sono executive producers. Vera Miao (Two Sentence Horror Stories), Gursimran Sandhu (Game of Thrones) e l’autrice Janice Y. K. Lee hanno scritto la sceneggiatura di Expats con Bell e Wang.

Avengers: The Kang Dynasty, il film andrà avanti, nonostante il licenziamento di Jonathan Majors

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Nelle ore successive alla condanna per aggressione e molestie, l’attore che interpreta Kang, Jonathan Majors, è stato licenziato dalla Marvel, ma secondo quanto riferito, lo studio ha intenzione di andare avanti con Avengers: The Kang Dynasty.

Majors si è unito ufficialmente al Marvel Cinematic Universe come Kang nella stagione 1 di Loki, in cui ha interpretato la variante Colui che Rimane. L’attore ha continuato a interpretare una variante diversa, Kang il Conquistatore, in Ant-Man and the Wasp: Quantumania, prima di riprendere il ruolo di Colui che Rimane e interpretare un’altra variante di Kang, Victor Timely, nella stagione 2 di Loki. Tuttavia, dopo essere stato dichiarato colpevole per due reati minori di molestie e aggressioni, Majors è stato escluso dall’MCU, anche se la Marvel potrebbe continuare a usare il personaggio di Kang.

Secondo THR, la Marvel “intende andare avanti con” Avengers: The Kang Dynasty dopo la separazione tra lo studio e Majors. Ci sono stati cambiamenti nella produzione del quinto film degli Avengers risalenti a prima che il processo contro Majors iniziasse il 29 novembre. A metà novembre, i Marvel Studios hanno rimosso il regista precedentemente annunciato Destin Daniel Cretton da The Kang Dynasty, che però è rimasto in altri progetti Marvel, come lo show televisivo Wonder Man. Più recentemente, la Marvel ha coinvolto il creatore di Loki e sceneggiatore di Doctor Strange nel Multiverso della Follia, Michael Waldron, per riscrivere Avengers 5.

Date le mosse che la Marvel ha fatto dietro le quinte di Avengers: The Kang Dynasty rimuovendo il suo regista e introducendo un nuovo sceneggiatore, è probabile che lo studio stia pianificando da tempo un’importante revisione creativa. È possibile che i Marvel Studios stiano pianificando di riformulare il ruolo di Kang, e Waldron – che ha supervisionato l’espansione del multiverso nel MCU – sarebbe la persona perfetta per intervenire in questo senso. In effetti, la prima stagione di Loki aveva già stabilito che le varianti potevano apparire diverse nel multiverso, quindi la Marvel avrebbe potuto facilmente riformulare Majors come Kang e procedere come avevano pianificato.

Cristóbal Balenciaga: trailer della serie Disney+

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Cristóbal Balenciaga: trailer della serie Disney+

Disney+ ha diffuso il trailer ufficiale di Cristóbal Balenciaga, la serie drama originale ispirata alla vita e all’eredità del creatore spagnolo di Guetaria, uno degli stilisti più iconici di tutti i tempi. La serie debutterà il 19 gennaio con tutti gli episodi in esclusiva sulla piattaforma streaming.

Cristóbal Balenciaga, la serie

Nella serie, creata da Lourdes Iglesias e dai 12 volte vincitori del premio Goya Aitor Arregi, Jon Garaño e Jose Mari Goenaga (La trincea infinita), l’attore Alberto San Juan interpreta Cristóbal Balenciaga, un uomo enigmatico e di straordinario talento che sfidò le convenzioni sociali dell’epoca e rivoluzionò il mondo della moda.

Cristóbal Balenciaga inizia quando lo stilista presenta la sua prima collezione di Haute Couture parigina nel 1937. Si è lasciato alle spalle una carriera di successo nei suoi atelier di Madrid e San Sebastian vestendo l’élite e l’aristocrazia spagnola. Tuttavia, i modelli che avevano fatto tendenza in Spagna non funzionano nell’impero della moda sofisticata di Parigi, dove Chanel, Dior e Givenchy sono il punto di riferimento dell’Haute Couture. Guidato dall’ossessione per il controllo in tutti gli aspetti della sua vita, Cristóbal Balenciaga definirà il suo stile e alla fine diventerà uno dei più importanti stilisti di tutti i tempi.

Cristóbal Balenciaga è interpretato da Alberto San Juan e da un cast internazionale di attori che danno vita a celebri personaggi del XX secolo che sono stati fondamentali nella vita del Maestro. Tra questi, Belén Cuesta (Fabiola de Mora y Aragón); Josean Bengoetxea (l’uomo d’affari di San Sebastian, Nicolás Bizkarrondo); Cecilia Solaguren (sua moglie, Virgilia Mendizabal); Adam Quintero (Ramón Esparza, collaboratore dello stilista); Thomas Coumans (Wladzio D’Attainville, socio e partner commerciale di Cristóbal Balenciaga); Gemma Whelan (Prudence Glynn, giornalista del Times); Anouk Grinberg (Coco Chanel); Gabrielle Lazure (Carmel Snow, fashion director di Harper’s Bazaar); Patrice Thibaud (Christian Dior); Nine d’Urso (la modella Colette); Anna-Victoire Olivier (l’attrice Audrey Hepburn).

No Activity – Niente da segnalare: trailer della nuova serie Prime Video

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Prime Video ha svelato il trailer di No Activity – Niente da segnalare, la nuova esilarante serie-comedy Original italiana in sei episodi tutti da ridere, disponibile in esclusiva dal 18 gennaio 2024, che vedrà protagonisti Luca Zingaretti, Rocco Papaleo, Carla Signoris, Emanuela Fanelli, Fabio Balsamo e Alessandro Tiberi. Completano il cast: Maccio Capatonda, Tommaso Ragno, Davide Calgaro, Edoardo Ferrario, Sara Lazzaro, Marcella Bella, Lorella Cuccarini, con Francesco Pannofino e con Diego Abatantuono.

Due criminali in attesa di un carico importante, due poliziotti in appostamento pronti a far scattare il blitz, due operatrici della centrale pronte a inviare i rinforzi. Ma il carico non arriva e tutti sono costretti ad un’attesa estenuante e a trovare un modo per ammazzare il tempo. Nel frattempo… “No Activity – Niente da segnalare”!

Diretta da Valerio Vestoso, scritta da Laura Grimaldi, Paolo Piccirillo, Stefano Di Santi e Pietro Seghetti, la serie è un adattamento del format australiano No Activity creato da Jungle Entertainment ed è prodotta da Amazon MGM Studios e Groenlandia (una società del Gruppo Banijay).

Giudicesse 2030: presentato l’esito della residenza artistica del duo STUDIOLANDA

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Una rivisitazione contemporanea delle giudicesse raccontate attraverso un’installazione audiovisiva e una pubblicazione d’artista. È l’esito del progetto di residenza artistica Giudicesse 2030, che è stato presentato sabato 16 dicembre in Sardegna a Sant’Antioco presso la sala mostre della Biblioteca Comunale.

Il progetto, promosso dalla Società Umanitaria di Carbonia e realizzato in collaborazione con le associazioni TerrasU-BOOT Lab, è nato per raccontare in chiave contemporanea le figure delle giudicesse e il loro ruolo nello sviluppo della storia della Sardegna, e ha dato vita ad una residenza d’artista condotta dal duo multidisciplinare STUDIOLANDA.

Nel periodo della residenza, tenutasi a Sant’Antioco dal 4 al 16 dicembre, il lavoro di STUDIOLANDA si è focalizzato sull’incontro nonché sulla raccolta di testimonianze della comunità locale, intrecciando l’approfondimento sulle fonti bibliografiche, storiche e iconografiche, e la ricerca sui filmati amatoriali in pellicola, digitalizzati attraverso il progetto regionale di raccolta di cinema di famiglia “La Tua Memoria è la Nostra Storia” e conservati nell’archivio del Centro Servizi Culturali Carbonia della Società Umanitaria. Un lavoro che ha visto il coinvolgimento attivo della comunità, attraverso un laboratorio con i bambini, interviste, incontri informali e letture condivise.

Quello tracciato durante la residenza è un percorso che intende ri-significare questa figura simbolica nell’età contemporanea, realizzato a partire dalle storie di diverse incarnazioni moderne – una pescatrice, una biologa, una pedagogista, una cavallerizza, un’archivista. L’esito finale è un’installazione audiovisiva e una pubblicazione d’artista che intreccia le diverse fonti facendone un racconto corale, a partire dall’assenza di immagini dell’epoca giudicale per arrivare al ritratto di una giudicessa multiforme e atemporale, che ha attraversato la storia per arrivare ai giorni nostri come specchio della figura femminile nella società.

Dopo la prima presentazione a Sant’Antioco, in Sardegna, l’esito della residenza potrà essere declinato e presentato in forme diverse: all’interno di festival e nelle sale cinematografiche come opera audiovisiva, e in forma installativa all’interno di spazi dedicati all’arte e alla cultura contemporanea.

giudicesse 2030Spiegano Giorgia Cadeddu e Vittoria Soddu«Per rendere visibile la stratificazione e varietà dei materiali raccolti e delle iniziative realizzate nelle due settimane di residenza a Sant’Antioco abbiamo scelto di utilizzare i due linguaggi che caratterizzano la nostra pratica artistica: la grafica e il montaggio audiovisivo. La bozza di un libro d’artista in grande formato diventa uno storyboard che affianca l’installazione proiettata su tre schermi, dove si intersecano immagini e voci, proponendo una narrazione che suggerisce connessioni tematiche e visive tra le diverse fonti utilizzate. Siamo partite dalle vite romanzate tra storia e leggenda delle Giudicesse di Sardegna, personaggi lontani da noi nel tempo, che acquisiscono oggi una valenza simbolica al di là del giudizio sulla verità storica del loro operato, attraverso un riposizionamento della loro figura che, nella sua frammentarietà, diventa unitaria – La Giudicessa – con uno sguardo verso il futuro. Frammentaria perché partendo dalla certezza attuale di non disporre di alcuna immagine dell’epoca giudicale che le ritragga, le nostre eroine da figure senza volto si sono moltiplicate in una miriade potenzialmente infinita di corpi e voci, attraverso fotogrammi sfocati, riprese effimere nelle immagini di cinema di famiglia dei fondi conservati presso la Fabbrica del Cinema del Centro Servizi Culturali Carbonia della Società Umanitaria. La Giudicessa è diventata un simbolo re-immaginato in un laboratorio per bambini ospitato dal Museo Diffuso all’ex Montegranatico, riletto dalle voci dell’associazione della Terza Età e re-significato nelle esperienze lavorative di figure femminili che riflettono sull’importanza della trasmissione di un sapere, della tutela dell’ambiente e del rapporto con l’elemento naturale nella vita quotidiana».

Aggiunge  Maria Pina Usai, U-BOOT Lab, curatrice del progetto: «Il ritratto che emerge da questa narrazione condivisa, contemporaneamente intima e corale, è  quello di una giudicessa che attraversa il tempo e connette le generazioni, si stacca dalla figura cristallizzata delle singole eccellenze rievocate storicamente e viene ridefinita nel ruolo di una donna profondamente contemporanea, che nel rapporto di cura con il contesto in cui vive, attraverso il proprio lavoro, aderisce istintivamente e senza mediazioni alla realizzazione degli obiettivi dell’Agenda 2030».

«Con questa restituzione – dice Moreno Pilloni, direttore del CSC Carbonia della Società Umanitaria – chiudiamo un percorso che è stato realizzato attraverso il coinvolgimento attivo della comunità. Crediamo sia un bel modo di fare cultura e rapportarsi a un territorio nell’ottica di una crescita condivisa e partecipata». Paolo Serra, direttore della Società Umanitaria in Sardegna, aggiunge: «questa residenza ci consegna come esito un’opera visuale che crediamo possa e debba avere una vita ben oltre il territorio sardo e possa essere fruita tanto presso gli spazi artistici che nelle sale cinema».

Al fine di consentire la più ampia partecipazione, rilevanza sostanziale hanno avuto all’interno del progetto gli aspetti legati a inclusione e accessibilità ampliata, curati da Marina Fanari, U-BOOT Lab, garantiti attraverso l’interpretariato in Lingua dei Segni Italiana e la sottotitolazione in tempo reale. La serata di presentazione, che ha rappresentato un momento di condivisione e scambio con la comunità, è stata realizzata in collaborazione con il Comune di Sant’Antioco, Ottovolante Sulcis e Museodiffuso.exe.

American Fiction: il nuovo trailer del film con Jeffrey Wright

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American Fiction: il nuovo trailer del film con Jeffrey Wright

Dopo aver entusiasmato la critica al Toronto International Film Festival, il debutto satirico alla regia di Cord Jefferson, American Fiction sta infiammando le sale americane e si sta posizionando saldamente trai titoli di punta della chiusura della stagione.

American Fiction segue Monk (Jeffrey Wright) profondamente frustrato dalla mancanza di attenzione verso i suoi romanzi mentre l’establishment continua a gravitare verso libri e intrattenimento “neri” che si appoggiano pesantemente su stereotipi offensivi come la droga, i padri fannulloni, i rapper e la gente del quartiere. Il suo agente lo implora di prendersi un po’ di tempo libero per stare con la sua famiglia. Quando decide di sedersi di nuovo a scrivere, sceglie di prendere in giro l’establishment con un vero e proprio libro “nero” che capitalizza questi deplorevoli stereotipi. Le cose vanno male quando diventa un bestseller e lui e il suo agente vengono elogiati per aver scritto qualcosa di così “nero”.

Bill Murray di nuovo alla caserma dei pompieri nella nuova foto di Ghostbusters: Minaccia Glaciale

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Empire Magazine ha condiviso una nuova immagine di Ghostbusters: Minaccia glaciale che mostra Bill Murray di nuovo nel luogo che ha visto nascere la leggenda del Dr. Peter Venkman. Si tratta proprio di quella caserma dei pompieri che nel film del 1984 diventa il quartier generale degli Acchiappafantasmi.

Guarda la foto di Peter Venkman

Il nuovo film del franchise torna infatti a New York, che ancora una volta sarà minacciata da una presenza demoniaca pronta a distruggere la città. La nuova immagine mostra Murray sul set di Ghostbusters: Minaccia glaciale mentre parla con Paul Rudd, che torna a interpretare Gary Grooberson nel sequel del prossimo anno. Il personaggio è stato introdotto durante gli eventi di Ghostbusters: Legacy, e nella storia è un fan della squadra originale e si sentiva grato per l’opportunità di aiutare la famiglia di Egon con il mistero della loro casa infestata. Due generazioni di eroi lavoreranno insieme in un sequel che introdurrà nuovi antagonisti, dopo che il capitolo precedente aveva visto la giovane squadra combattere contro Gozer.

Paul Rudd torna alla guida del nuovo gruppo di acchiappafantasmi per combattere questo gelido nemico. McKenna GraceFinn Wolfhard e Carrie Coon riprenderanno i ruoli già interrpetati nel precedente film per questa nuova avventura, insieme però a nuovi arrivati quali Kumail NanjianiPatton OswaltJames Acaster ed Emily Alyn LindGhostbusters: Minaccia glaciale è diretto da Gil Kenan e si baserà su una sceneggiatura che ha scritto insieme a Jason Reitman. “È un onore assoluto prendere in mano lo zaino protonico e passare dietro la macchina da presa per il prossimo capitolo della saga“, ha detto Kenan in una dichiarazione quando è stato annunciato come regista.

Come noto, il film doveva inizialmente arrivare in sala il 20 dicembre 2023, ma per via degli scioperi verificatisi negli ultimi mesi, con quello degli attori che ancora è in corso, la Sony ha deciso di rimandare il film, insieme ad altri suoi titoli quali Kraven ilcacciatore e Spider-Man: Beyond the Spider-Verse. Ora, Ghostbuster: Minaccia glaciale è previsto in sala per il 29 marzo 2024, ovvero il fine settimana di Pasqua del prossimo anno. Non resta dunque che attendere maggiori informazioni su questo nuovo film, potendo intanto guardare il suo primo trailer finalmente svelato.

Scary Stories to Tell in the Dark 2: un aggiornamento criptico dal produttore

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Kevin e Dan Hageman, i produttori di Star Trek Prodigy che arriverà su Netflix a breve, hanno fornito un criptico aggiornamento su Scary Stories to Tell in the Dark 2, dicendo che c’è ancora speranza per il franchise ma non possono dire esattamente cosa sta succedendo.

Durante l’intervista con Maggie Lovitt di Collider, il duo ha rivelato di non poter “parlare in modo definitivo al riguardo del progetto” e ha menzionato conversazioni a “singhiozzo” che non sono state agevolate dallo sciopero della WGA e del SAG-AFTRA, i quali hanno costretto tutta Hollywood a ricalcolare e riprogrammare ogni produzione.

Mentre Kevin sembrava più disposto a rivelare cosa stava uscendo allo scoperto, Dan era più enfatico nel mantenere nascosti eventuali sviluppi. Dopo che Dan ha dichiarato che “non possono dire nulla“, Kevin ha rapidamente concluso: “Tutto quello che sto dicendo è che stiamo discutendo su come mantenere vivo questo franchise. Stiamo combattendo una buona battaglia per difendere questo progetto, quindi speriamo che un giorno lo vedremo.”

Qualunque sia la forma che il franchise sta prendendo, il progetto è in lavorazione da un bel po’. Anche nel 2022, Lovitt ha cercato di ottenere alcune informazioni su Scary Stories to Tell in the Dark 2 e, in quell’occasione, Kevin ha rivelato che ne stavano “discutendo” con il regista André Øvredal, che ha diretto il primo capitolo. Ha anche rivelato che stavano “lavorando attivamente su una sceneggiatura” e la Paramount ne era al corrente.

Considerando che la conversazione precedente ha avuto luogo all’inizio del 2022 e lo sciopero della WGA è iniziato solo all’inizio del 2023, è possibile che il team abbia fatto reali progressi nello sviluppo delle storie che avrebbero trattato in Scary Stories to Tell in the Dark 2.

MCU: 10 attori che potrebbero sostituire Jonathan Majors nel ruolo di Kang

Dall’America questa notte sono arrivate due notizie molto importanti per il futuro del MCU: il verdetto di colpevolezza di Jonathan Majors, attore che ha interpretato Colui che Rimane e Kang il Conquistatore rispettivamente in Loki e Ant-Man and The Wasp: Quantumania e su cui basava il futuro della Fase 5 e 6 del MCU. Alla notizia del verdetto, quasi due ore dopo, è arrivata un’altra notizia: il licenziamento ufficiale dell’attore da parte della Disney/Marvel e quindi da tutta la saga del MCU. Adesso che la notizia è ufficiale si pensa ovviamente a un recast dell’attore per salvare il più possibile della trama dei prossimi film, soprattutto gli ultimi due, Avengers: Secret War e Avengers: La dinastia dei Kang. Questi dieci attori potrebbero sostituire Jonathan Majors.

John Boyega

John Boyega MCU
Finn (John Boyega) and Poe Dameron (Oscar Isaac) in STAR WARS: THE RISE OF SKYWALKER.

John Boyega è stato protagonista della commedia fantascientifica britannica Attack the Block di Joe Cornish nel 2011, in cui ha interpretato il leader di una gang di adolescenti, ma è forse meglio conosciuto come FN-2187, alias Finn, nei sequel di Star Wars, a partire da Il risveglio della Forza del 2015. I ruoli successivi in Detroit, Small Axe e The Woman King hanno dimostrato che l’attore ha la capacità di affrontare un ruolo impegnativo come quello di Kang il Conquistatore nel MCU. Tuttavia, nel corso di un’intervista rilasciata a Men’s Health nel 2022, Boyega ha dichiarato che un ruolo nel MCU “non è nella sua visione attuale”, poiché vuole continuare a ricoprire ruoli più ricchi di sfumature.

Will Smith

Una famiglia vincente - King Richard Will Smith

Nonostante Will Smith sia stato al centro delle polemiche dopo la cerimonia di premiazione degli Oscar del 2022, il suo status di attore tra i più acclamati della sua generazione lo rendono una star incredibilmente desiderabile. I Marvel Studios non hanno mai rinunciato ad ingaggiare attori dal passato discutibile. Ha dimostrato un’incredibile versatilità nel corso della sua carriera lunga quasi quattro decenni, il che lo renderebbe un candidato perfetto per Kang il Conquistatore nel MCU, soprattutto perché si è già cimentato in ruoli da supereroe in Hancock e Suicide Squad.

Chukwudi Iwuji

Alto Evoluzionario

L’attore nigeriano e britannico Chukwudi Iwuji ha già assunto un ruolo di spicco nel MCU come l’Alto Evoluzionario in Guardiani della Galassia Vol. 3. Dopo il suo debutto nel franchise, sono sorte teorie secondo cui l’Alto Evoluzionario potrebbe essere una variante di Kang il Conquistatore, il che potrebbe portare Iwuji a sostituire Majors nel ruolo di Kang nel futuro. La sua esperienza nel teatro classico si adatta perfettamente al personaggio.

John David Washington

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John David Washington ha seguito le orme dei genitori passando alla recitazione dopo una carriera da giocatore professionista di football, e il suo primo ruolo principale è stato quello di Ricky Jerret in Ballers della HBO nel 2015. Da allora, Washington ha ampliato notevolmente il suo repertorio ed è diventato una delle star più ambite di Hollywood, con ruoli in BlaKkKlansman, Tenet e Malcolm & Marie che lo hanno portato alla celebrità. John David Washington è un nome incredibilmente popolare nel cinema moderno, quindi un ruolo nel MCU potrebbe essere dietro l’angolo per l’attore, che potrebbe essere in grado di eguagliare lo stoicismo, la forza e il misticismo di Kang il Conquistatore nel MCU.

Yahya Abdul-Mateen II

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Dopo aver debuttato come attore professionista in The Get Down del 2016 nel ruolo di Clarence “Cadillac” Caldwell, Yahya Abdul-Mateen II ha affrontato molti ruoli impegnativi in diversi progetti. Forse meglio conosciuto come David Kane, alias Manta, in Aquaman del 2018 e nel suo imminente sequel, e come Morpheus in Matrix Resurrections del 2022, Abdul-Mateen ha già esperienza in grandi franchise cinematografici, e si appresta a entrare nel MCU come Simon Williams, alias Wonder Man, nella serie Wonder Man dei Marvel Studios.

Lakeith Stanfield

Lakeith Stanfield MCU

Lakeith Stanfield è diventato un attore che gli spettatori associano a storie di alta qualità, in particolare con il suo ruolo candidato all’Oscar in Judas and the Black Messiah e un ruolo da protagonista nella serie di successo di FX, Atlanta. Ha un’enorme esperienza nell’interpretare ruoli molto umani, che potrebbero conferire a Kang il Conquistatore una maggiore relatività e simpatia. Questo potrebbe essere un ottimo modo per facilitare la transizione del recasting del MCU.

Jeffrey Wright

Jeffrey Wright
Jeffrey Wright al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Star del palcoscenico e dello schermo, Jeffrey Wright ha già un ruolo nel MCU come voce dell’Osservatore di What If…?, anche se, trattandosi di un ruolo solo vocale, è possibile che possa interpretare anche un personaggio del MCU live-action. La voce memorabile di Wright, l’esperienza nel ruolo del sinistro ma amabile Bernard in Westworld e i suoi precedenti ruoli in progetti d’azione come i franchise di James Bond e Hunger Games lo rendono perfetto per il potente ruolo di Kang il Conquistatore. Jeffrey Wright è un attore molto apprezzato che si adatterebbe perfettamente al ruolo del cattivo.

Caleb McLaughlinCaleb McLaughlin MCU

Caleb McLaughlin ha avuto diversi ruoli in vari progetti, ma è conosciuto soprattutto come Lucas Sinclair in Stranger Things di Netflix. Gli spettatori lo hanno visto crescere fino a diventare un attore in grado di assumere il ruolo di un Kang il Conquistatore più giovane. Dal debutto di Kang nel MCU, si sospetta che verrà introdotta una sua variante giovane, che diventerà il supereroe Iron Lad, e McLaughlin potrebbe essere il candidato perfetto per interpretare questa versione.

Regé-Jean Page

Regé-Jean Page film

Regé-Jean Page è conosciuto principalmente per il suo ruolo in Bridgerton di Netflix ma i ruoli successivi in The Gray Man e Dungeons and Dragons: Honor Among Thieves hanno dimostrato che ha la versatilità e la presenza per affrontare un ruolo enorme come quello di Kang il Conquistatore nel MCU. I Marvel Studios hanno regolarmente assunto astri nascenti e li hanno portati a una fama immensa, quindi Page potrebbe ricevere lo stesso trattamento se venisse portato a bordo come nuova versione di Kang.

Gugu Mbatha-Raw

(Center): Gugu Mbatha-Raw as Ravonna Renslayer in Marvel Studios’ LOKI, Season 2, exclusively on Disney+. Photo by Gareth Gatrell. © 2023 MARVEL.

L’attrice britannica Gugu Mbatha-Raw ha debuttato come giudice della TVA Ravonna Renslayer nella prima stagione di Loki, e il suo legame con Colui che resta è stato ulteriormente stabilito nella seconda stagione. Molti hanno teorizzato che potrebbe essere rivelata come una variante di Kang il Conquistatore, cosa che, se vera, potrebbe vedere Mbatha-Raw assumere il ruolo nelle future Fasi del MCU.

Shazam! Furia degli Dei arriva su SKY e NOW

Shazam! Furia degli Dei arriva su SKY e NOW

Torna con una nuova avventura il teenager supereroe Billy Batson, alias Shazam, protagonista dell’irriverente blockbuster targato DC Comics Shazam! Furia degli Dei (recensione), in prima tv su Sky venerdì 22 dicembre alle 21.15 su Sky Cinema Uno, in streaming su NOW e disponibile on demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K.  

Il film Shazam! Furia degli Dei, sequel di Shazam! vede ancora David F. Sandberg alla regia. Con lui tornano anche i protagonisti Zachary Levi, nel ruolo di Shazam, Asher Angel, che torna ad interpretare Billy Batson. A loro si uniscono le new entry Rachel Zegler, Lucy Liu e Helen Mirren. Il film è scritto da Henry Gayden e Chris Morgan; Il personaggio di ‘Shazam!’ è stato creato da Bill Parker e C.C. Beck e basato sui personaggi DC. Il film è stato distribuito nelle sale cinematografiche italiane da Warner Bros. Pictures. 

La trama di Shazam! Furia degli Dei

SHAZAM! FURIA DEGLI DÈI dà seguito alla storia di Billy Batson, un teenager al quale basta pronunciare la parola magica “SHAZAM!” per trasformarsi nel Supereroe e suo alter ego adulto Shazam. Dotati dei poteri degli dei, Billy Batson e gli altri membri della famiglia adottiva con cui vive stanno ancora imparando a destreggiarsi tra la vita adolescenziale e quella di supereroi adulti. Si ritroveranno però a fronteggiare le Figlie di Atlante, un vendicativo trio di antiche divinità giunte sulla Terra alla ricerca della magia che è stata loro rubata molto tempo fa. Così Billy, alias Shazam, e la sua famiglia, torneranno in azione per salvare i loro superpoteri, le loro vite e il destino del mondo. 

America Ferrera riceverà lo SeeHer Award ai Critics Choice Awards

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America Ferrera riceverà l’ottavo SeeHer Award alla 29esima edizione dei Critics Choice Awards, ha annunciato la Critics Choice Association. Riceverà l’onorificenza all’evento del 14 gennaio 2024, che sarà ospitato da Chelsea Handler.

Il premio SeeHer viene assegnato a una donna che “sostiene l’uguaglianza di genere, ritrae i personaggi con autenticità, sfida gli stereotipi e oltrepassa i confini”, si legge nel comunicato. SeeHer, movimento globale leader per una rappresentazione accurata delle donne e delle ragazze nei media, comprende operatori di marketing, organizzazioni mediatiche e influencer del settore impegnati a creare pubblicità e media privi di pregiudizi di genere.

Anche se quest’anno l’ha vista partecipare a Barbie e Dumb Money, America Ferrera è nota soprattutto per i suoi ruoli in Ugly Betty, Real Women Have Curves, The Sisterhood of the Traveling Pants e la serie disponibile su Netflix, Superstore. Attrice, regista e produttrice pluripremiata, Ferrera ha ricevuto un Emmy, uno Screen Actors Guild Award e un ALMA e un Imagen Awards per la sua interpretazione in Ugly Betty.

Per quanto riguarda il suo lavoro nell’attivismo, Ferrera ha lanciato “Poderistas” nel 2020 con altre nove donne, tra cui Eva Longoria Bastón e Christy Haubegger. Una comunità di stile di vita digitale e senza scopo di lucro, “Poderistas” ha lo scopo di informare, affermare e ispirare i latini a trasformare le loro vite, comunità e nazione sfruttando il loro potenziale. Insieme al marito Ryan Piers Williams e all’amico Wilmer Valderrama, America Ferrera ha anche co-fondato “Harness”, una comunità di artisti, influencer e leader di base che utilizzano l’arte e la narrazione per creare un mondo più equo.

Inoltre, Ferrera ha parlato in numerosi eventi importanti come TED, DNC e March for Our Lives. È stata relatrice di apertura e presidente del Comitato degli artisti per la marcia delle donne a Washington nel 2017. I precedenti destinatari del SeeHer Award includono Viola Davis, Gal Gadot, Claire Foy, Kristen Bell, Zendaya, Halle Berry e Janelle Monáe.

Patrick Dempsey attribuisce a Grey’s Anatomy il merito di aver ispirato “tante persone a intraprendere la professione medica”.

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In questo periodo natalizio, Patrick Dempsey è molto grato per le sue 11 stagioni in Grey’s Anatomy. L’attore è stato ospite lunedì a Good Morning America per promuovere il suo nuovo film Ferrari e per parlare della sua ultima designazione come uomo più sexy vivente del 2023 di PEOPLE, quando si è soffermato sull’impatto che la lunga serie Grey’s Anatomy ha avuto sia sui fan della serie che sulla sua vita.

Grey’s Anatomy ha davvero ispirato tante persone a intraprendere la professione medica e mi ha dato la possibilità di fare il film sulla Ferrari e di avere [il titolo di uomo più sexy del mondo]“, ha detto. “Credo che questo sia stato il dono più grande che ho ricevuto da quella serie: essere in grado di fare qualcosa di positivo e di dare qualcosa in cambio“.

Per Patrick Dempsey, quel “qualcosa di positivo” è anche il Dempsey Center, che ha fondato nel suo stato natale, il Maine, nel 2008, dopo aver assistito al viaggio doloroso che la madre ha dovuto affrontare con il cancro alle ovaie. Secondo il sito web dell’organizzazione, il Dempsey Center “fornisce cure oncologiche personalizzate e complete a costo zero” e si propone di essere “uno spazio in cui chi è colpito dal cancro possa trovare sollievo, conforto e risorse“.

Su GMA Monday, Patrick Dempsey ha dichiarato: “Non trattiamo la malattia, ma la persona in modo olistico con un’assistenza completa. Il nostro obiettivo è quello di raggiungere tutti coloro che sono stati colpiti nello Stato del Maine e di diffondere la voce che questo è ciò che dovete fare per integrare gli approcci tradizionali alla lotta contro il cancro, e che dovrebbe essere una cura standardizzata“.

Ha continuato: “Spendiamo così tanto tempo ed energia nella ricerca e nello sviluppo di farmaci importanti, ma ci dimentichiamo di curare l’essere umano. Non solo il paziente, ma anche la famiglia e tutti coloro che lo circondano e che sono stati colpiti“.

In Ferrari, l’attore Patrick Dempsey interpreta il pilota italiano Piero Taruffi accanto ad Adam Driver, che interpreta il boss dell’impero automobilistico Enzo Ferrari, oltre a Penélope Cruz, Shailene Woodley, e Giuseppe Festinese. Il film diretto da Michael Mann arriverà nelle sale il 25 dicembre. Per saperne di più su Patrick Dempsey, guardate l’intervista a GMA nel video qui sotto.

Wonka: tutti gli Easter Eggs e le reference presenti all’interno del film

Wonka è da poco approdato nelle nostre sale, pronto a invadere con la sua magia e dolcezza il periodo natalizio. Un comfort movie dal cuore puro e tenero, volto proprio a coccolarci nelle feste e regalarci un meritato sorriso. Diretto da Paul King, il film si discosta dai suoi predecessori, Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato di Mel Stuart con Gene Wilder, e La fabbrica di cioccolato di Tim Burton con Johnny Depp, puntando i riflettori su un Willy Wonka più giovane e sognatore, dagli occhi pieni di incanto e desideri, interpretato da un brillante Timothée Chalamet. Un prequel musical, dunque, che pur non attingendo a piene mani dal romanzo per bambini di Roal Dahl come gli altri due, presenta tantissimi Easter Eggs e riferimenti, tutti da scoprire.

Il bastone di Willy Wonka

Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato

Chi dimenticherà mai la divertente quanto rappresentativa entrata in scena del Willy Wonka interpretato da Gene Wilder? Quando si aprono i cancelli della fabbrica, il cioccolataio avanza verso la folla trepidante con un bastone che, ad un certo punto si incastra, lasciandolo sprovvisto di un aiuto. Wonka continua a camminare senza fino a che, accortosi della mancanza del supporto, fa finta di cedere con le gambe, ma poco prima di toccare terra si esibisce in una bella capriola. Il Wonka di Timothee Chalamet, pur ricordandoci la scena, non fa lo stesso: ha sempre un bastone, ma questo rimane in piedi e il cioccolataio prosegue nel suo cammino, senza fingere né di cadere né di zoppicare.

Le frasi sbagliate

Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato scena

Se molti hanno a cuore il personaggio di Wonka è soprattutto merito della resa che gli ha dato l’indimenticabile Gene Wilder. Il cioccolataio interpretato dall’attore è un tipo eccentrico, sempre in bilico fra esuberanza e sprazzi di malinconia. È dal Wonka di Wilder che provengono alcune delle citazioni più famose, basti pensare a tutte le volte in cui il personaggio, preso dall’euforia, sbagliava le frasi dicendo cose del tipo “abbiamo così tanto tempo e così poco da vedere”, per poi correggersi nell’immediato. Anche il Wonka di Chalamet fa lo stesso quando dice “giù le orecchie e sù la voce”, ma quando si rende conto di aver sbagliato, rettifica dicendo “Non è così, inverti!”.

Il contratto della signora Scrubbitt

Dicembre in sala Wonka Timothée Chalamet
Photo Credit: Jaap Buittendijk Copyright: © 2023 Warner Bros. Entertainment Inc. All Rights Reserved.

Quando Wonka viene ingannato da Bleacher per alloggiare nell’ostello della signora Scrubbitt, questa dà al ragazzo un contratto da firmare per poter rimanere per la notte e pagarla il giorno dopo. Il contratto è infinitamente lungo e le lettere sono molto piccole e Wonka, non sapendo leggere, non si accorge di ciò che in realtà c’è davvero scritto, ritrovandosi l’indomani imprigionato. In Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato, il Wonka di Wilder fa firmare ai bambini un contratto in cui le scritte in piccolo indicano che non avrebbero potuto vincere il premio se avessero rubato le sue invenzioni, cosa che alla fine fanno tutti, compreso Charlie.

Il lavatoio della signora Scrubbitt

Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato

Continuando con le clausole del contratto della signora Scrubbitt, possiamo dire che queste non solo descrivevano in dettaglio tutte le cose che Wonka avrebbe dovuto pagare, ma anche che, per pagare i suoi debiti, doveva lavorare nella sua lavanderia insieme ad altri ospiti truffati. In Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato, la madre di Charlie Bucket lavora in una lavanderia, dove Charlie va a trovarla, di tanto in tanto aiutandola, confidandole che il suo più grande desiderio è di trovare uno dei Biglietti d’Oro.

I viaggi in India

Wonka film Sally Hawkins
Jaap Buittendijk – © 2023 Warner Bros. Entertainment Inc. All Rights Reserved.

 

Ad un certo punto, in Wonka, il cioccolataio racconta a Noodle dei suoi viaggi in giro per il mondo, spiegando di aver visitato Mumbai e poi la Baviera. Nel romanzo di Dahl e nel film di Tim Burton, Willy Wonka accetta di costruire un palazzo di cioccolato per il principe indiano Pondicherry, seppur il primo avesse avvertito il secondo che non avrebbe retto. Poco dopo vediamo chiaramente le conseguenze di quanto Wonka aveva predetto: il castello si scioglie a causa delle temperature troppo alte, ma il cioccolataio non lo ricostruirà mai per via dei suoi impegni di lavoro.

I nemici di Wonka

Wonka

La creatività e il genio di Wonka sono qualcosa di affascinante, come i suoi dolciumi, e per questo attirano l’attenzione di tutti, compresa quella dei produttori di caramelle rivali, i quali hanno come unico scopo (causa l’invidia) rubargli le magiche ricette. Sono Arthur Slugworth, Prodnose e Fickelgruber, personaggi che compaiono nel romanzo di Roal Dahl, con il primo menzionato nel film del 1971, dove si vedono le sue caramelle e quelle di Fickelgruber al Bill’s Candy Shop. Nella versione di Tim Burton, invece, i tre fanno una brevissima apparizione quando Nonno Joe racconta a Charlie delle spie che rubavano gli ingredienti dalla fabbrica di Wonka, motivo per cui il cioccolataio decise di chiuderla al pubblico per diversi lunghi anni.

Scorta di cioccolato per sempre!

Wonka Timothée Chalamet

In Wonka, il cioccolataio promette alla sua nuova amica Noodle che, se lo aiuterà, riceverà una fornitura a vita dei suoi cioccolatini. Una promessa per niente sconosciuta al pubblico, poiché già presente nelle sue versioni precedenti. Sia il Wonka di Gene Wilder che quello di Johnny Depp, quando hanno l’idea dei Biglietti d’Oro, promettono ai fortunati bambini che li trovano, di ricevere per sempre una scorta delle sue prelibatezze. Qualcosa che alla fine ottiene Charlie diventando – come da piano – erede della fabbrica.

“Buona giornata, signore!”

Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato film

Di Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato ricordiamo tutti una scena in particolare, che ci segnò quando la vedemmo per la prima volta. È collocata nel finale, quando Nonno Joe e Charlie entrano nella stanza di Wonka, dove tutte le cose sono a metà, per chiedergli spiegazioni sulla fornitura di cioccolato per il bambino. In quel momento il cioccolataio, dopo aver scoperto che hanno bevuto la bevanda frizzante, è molto arrabbiato, e pronuncia una delle sue più famose frasi: “Buona giornata signore!“. La stessa battuta è stata inserita in Wonka, ma non è il cioccolataio a pronunciarla, bensì Lofty, l’Umpa Lumpa. Egli si congeda educatamente da Wonka con “Buona giornata, signore!“, senza però la medesima rabbia.

Nella terra degli Umpa Lumpa

Wonka Oompa Loompa

 

In Wonka seguiamo il cioccolataio nelle sue svariate imprese e nella realizzazione del suo sogno. In contemporanea facciamo la conoscenza dell’Umpa Lumpa Lofty, che vediamo seguire Wonka per anni e rubargli il cioccolato. Più avanti, quando Wonka lo cattura, scopriremo il perché: quando il cioccolataio viaggiava nella terra degli Umpa Lumpa, prese i loro semi di cacao mettendo nei guai Lofty, che avrebbe dovuto fare la guardia. Un rimando più che esplicito ai viaggi del Wonka di Johnny Depp, che Burton stesso ci mostra nel suo film. Il maestro del cioccolato, infatti, si reca nella terra degli Umpa Lumpa alla ricerca di nuovi sapori per le sue caramelle, ma invece di limitarsi a prendere gli ingredienti necessari, fa un accordo con loro, portandoli poi a lavorare nella sua fabbrica.

La canzone degli Umpa Lumpa

wonka hugh grant oompa loompa

Molti sono rimasti sorpresi nello scoprire che Wonka fosse un musical. Per la natura del suo genere di riferimento il film è costellato di canzoni, molte delle quali originali, tranne un paio che sono tratte dalla pellicola del 1971. Una di queste è la famosa, oltre che iconica, canzone “Oompa Loompa”. È Lofty ad intonarla quando racconta a Willy del debito che ha con la sua gente e del motivo per cui lo segue da anni. La melodia ritorna poi nella scena post-credits, usata per rivelare cosa è successo a Noddle e al resto degli amici del cioccolataio.

Le caramelle che fanno crescere i capelli

Wonka

Quando Wonka apre finalmente il suo magico negozio di caramelle, tutta la gioia e la felicità provata scompaiono nel momento in cui alcuni clienti iniziano ad avere degli effetti collaterali. Scopriremo poi in seguito che i cioccolatini sono stati contaminati dalla signora Scrubbitt e Bleacher con il sudore dello yeti, causando una crescita eccessiva dei capelli e lo scolorimento della pelle. Ne La fabbrica di cioccolato, Willy Wonka spiega ai bambini e ai loro genitori che una delle sue ultime invenzioni si è ritorta contro di lui e ha causato una crescita eccessiva dei capelli, con un Umpa Lumpa che se ne va in giro ricoperto di tantissimi peli.

Wonka e Noodle annegati nel cioccolato

Wonka Augustus Gloop

 

A frenare l’immaginazione di Wonka, come capiamo sin dal trailer, è un’associazione che non vede di buon occhio le invenzioni del ragazzo, e si chiama il Cartello di Cioccolato. Nel terzo atto del film, questi infatti cattura sia Wonka che Noodle, costringendoli a entrare nel caveau dove custodiscono le riserve di cioccolato per annegarli dentro. La scena in cui Wonka e Noodle nuotano nel cioccolato cercando di salvarsi, ricorda quanto accaduto ad Augustus Gloop nel libro e nei film precedenti, quando cade nel fiume cioccolatoso mentre stanno facendo il tour della fabbrica per poi essere risucchiato in un tubo.

Gli effetti collaterali degli Hoverchocs

Wonka Timothée Chalamet

 

La prima caramella di Wonka ad essere mostrata nel film sono gli “hoverchocs”, dei cioccolatini che fanno volare chi li mangia e che, per tornare a terra, devono scoreggiare. Essi ricordano le bibite frizzanti create dal Wonka di Wilder, che vengono provate nella divertentissima scena con Nonno Joe e Charlie. I due, per evitare un incontro fatale con la ventola del soffitto, capiscono che l’unico modo per salvarsi è emettere numerosi rutti, che li spingono verso terra. Una sequenza memorabile!

La decorazione commestibile di Willy Wonka

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Jaap Buittendijk – © 2023 Warner Bros. Entertainment Inc. All Rights Reserved.

Sia in Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato che in La fabbrica di cioccolato, il pubblico – e i visitatori dell’azienda – sono messi al corrente della commestibilità delle decorazioni. Dentro tutto si può mangiare e bere, persino l’erba. Seppur in Wonka la fabbrica ancora non esista, il primo negozio del cioccolataio ha la stessa idea di decorazione commestibile, che diventa la chiave del rapido e breve successo del negozio.

Il primo biglietto d’oro di Willy Wonka

Wonka

Nel corso del film Wonka dice che l’amore per il cioccolato è qualcosa che gli ha trasmesso la madre, ed è proprio per lei che decide di aprire poi il suo primo negozio di caramelle. Dopo essere scomparsa, Wonka conserva l’ultima tavoletta di cioccolato che la madre aveva preparato e, alla fine, la scarta e trova un biglietto d’oro con un messaggio di sua madre, in cui dice che il cioccolato è meglio condividerlo. Questa scena conferisce ai biglietti d’oro del concorso di Willy Wonka un significato più profondo ed emotivo, in quanto il cioccolataio ricorda le parole di sua madre e, in un certo senso, omaggiandola, la fa continuare a vivere negli altri, nelle sue opere d’arte e nei suoi successi.

Warrior cancellata dopo 3 stagioni, Netflix acquista i diritti in streaming

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Secondo Deadline, Max ha ufficialmente deciso di non rinnovare il drama marziale Warrior per una quarta stagione. La cancellazione arriva dopo quattro mesi dalla conclusione della terza stagione di 10 episodi della serie diretta da Andrew Koji.

Inoltre, è stato confermato che Netflix ha ufficialmente acquisito i diritti di streaming non esclusivi per tutte e tre le stagioni di Warrior, il cui debutto è previsto per febbraio 2024. Il sito fa notare che c’è la possibilità che lo streamer dia il via libera anche alla quarta stagione della serie, a seconda delle sue performance di audience sullo streamer.

Cosa sappiamo su Warrior?

Basato sugli scritti della leggenda delle arti marziali Bruce Lee, questo dramma poliziesco grintoso e ricco di azione è stato creato e prodotto da Jonathan Tropper. La storia è ambientata durante le brutali guerre Tong della Chinatown di San Francisco alla fine del XIX secolo. Segue Ah Sahm, un prodigio delle arti marziali che emigra dalla Cina a San Francisco in circostanze misteriose.

La serie è interpretata da Andrew Koji, Kieran Bew, Celine Buckens, Olivia Cheng, Dianne Doan, Dean Jagger, Langley Kirkwood, Maria-Elena Laas, Hoon Lee, Christian McKay, Dustin Nguyen, Miranda Raison, Chen Tang, Joe Taslim, Jason Tobin, Joanna Vanderham, Tom Weston-Jones e Perry Yung. La serie è stato prodotto anche da Justin Lin, Danielle Woodrow, Andre Schneider, Shannon Lee, Brad Kane, Richard Sharkey, Kenneth Lin, Evan Endicott e Josh Stoddard.

George Clooney sul ritorno di Batman: “Non ci sono abbastanza droghe nel mondo”.

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L’iconico attore George Clooney ha scherzato sulla possibilità di tornare a vestire i panni di Batman dopo il cameo in The Flash, a seguito alla sua difficile interpretazione del Crociato Coperto della DC in Batman & Robin del 1997.

Alla prima di The Boys in the Boat – il biopic sportivo diretto da George Clooney – l’attore e regista è stato interrogato da Entertainment Tonight sulla possibilità di apparire come Bruce Wayne in The Flash, e ha scherzato sull’accoglienza negativa ricevuta dalla critica per la sua interpretazione dell’eroe in Batman & Robin.

Beh, ho pensato… c’è stato un tale clamore per il mio ritorno come Batman… c’è stato un clamore“, ha scherzato Clooney. “In realtà ho detto: “Dove sono i miei capezzoli di gomma?”. E loro: “Possiamo farlo senza capezzoli di gomma?”. E io: “Beh, non è proprio il mio Batman, no?“”.

A George Clooney è stato poi chiesto se sarebbe stato convinto a tornare nel ruolo di Bruce Wayne/Batman, cosa che lui ha comicamente negato. “Non credo che ci siano abbastanza droghe al mondo perché io possa tornare di nuovo“, ha dichiarato.

Batman & Robin è uscito per la prima volta nelle sale il 20 giugno 1997. È stato diretto da Joel Schumacher e interpretato da Arnold Schwarzenegger, George Clooney, Chris O’Donnell, Uma Thurman, Alicia Silverstone, Michael Gough, Pat Hingle e Elle Macpherson. Il film è stato accolto da recensioni di fuoco da parte della critica e dei fan ed è considerato uno dei peggiori film di supereroi di tutti i tempi.