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Alessio Cremonini, intervista al regista di Profeti

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Alessio Cremonini, intervista al regista di Profeti

Ecco la nostra intervista a Alessio Cremonini, il regista di Sulla mia pelle che arriva in sala con la sua opera seconda, Profeti, interpretata da Jasmine Trinca. Il film arriva in sala dal 26 gennaio distribuito da Lucky Red.

Profeti, il nuovo film di Alessio Cremonini, vincitore del David di Donatello come Miglior regista esordiente per Sulla mia pelle, arriverà solo al cinema dal 26 gennaio, dopo aver vinto il Black Panther Award 2022 – Menzione speciale della giuria al Noir InFestival, dove è stato presentato in anteprima. Il lungometraggio con protagonista Jasmine Trinca due volte David di Donatello come Migliore attrice e Premio Un Certain Regard per la migliore interpretazione femminile al Festival di Cannes una sorprendente Isabella Nefar e Ziad Bakri, è una produzione Cinemaundici e Lucky Red con Rai Cinema in collaborazione con Sky Cinema.

Profeti è la storia del confronto tra Sara (Jasmine Trinca), una giornalista italiana andata in Medio Oriente per raccontare la guerra dello Stato Islamico, e Nur (Isabella Nefar), una foreign fighter radicalizzata a Londra che ha sposato un miliziano e ora vive nel Califfato. Sara viene rapita dall’Isis e in quanto donna, in quanto essere inferiore che ha dignità solo se sottomessa al maschio, non può stare in una prigione dove sono presenti anche degli uomini. Per questo motivo viene data in custodia ad una sua “pari”: ad una donna. Nur diventa la sua carceriera. La casa di Nur, la sua prigione. E sarà proprio quella casa nel mezzo di un campo di addestramento dello Stato Islamico il luogo dove Sara e Nur si confronteranno. Un confronto quasi impossibile che si trasforma in guerra psicologica mentre attorno scoppiano le bombe e i nemici vengono bruciati vivi per vendetta. Un confronto fatto di silenzi, di sottili ricatti, e dal progressivo tentativo di Nur di convertire Sara.

Dopo aver raccontato le vicende di Stefano Cucchi in Sulla mia pelle, Alessio Cremonini si confronta con temi altrettanto attuali: la prigionia, i diritti delle donne, il Medio Oriente, la religione, lo scontro di civiltà. «Sono questi i temi della mia indagine: lo strumento è il cinema. Un cinema inteso come “viaggio” che svela storie, che percorre strade poco battute. Un cinema politico. Un cinema radicale. Un cinema essenziale» – ha dichiarato Cremonini – «Un film su due donne occidentali che hanno fatto scelte diametralmente opposte. Sara, una giornalista italiana rapita dall’Isis durante un reportage di guerra in Siria, e Nur che la tiene prigioniera per mesi in una casa costruita in un campo di addestramento dello Stato Islamico. Quello che il cinema può e deve fare, è mettere in scena la vicenda di Sara e Nur senza manicheismi o semplificazioni retoriche. Questa storia, infatti, non soltanto è metafora di quello che accade in molte parti del Medio Oriente, ma ci riguarda da vicino. Poiché, ormai lo sappiamo, se nell’altra sponda del Mediterraneo inizia un incendio poi le fiamme arrivano anche da noi».

Il film inizia con le parole di una combattente curda intervistata da Sara, la giornalista italiana interpretata da Jasmine Trinca:  «Combatto per i curdi, per la libertà e per le donne. In Medio Oriente, se sei una donna, devi imparare a difenderti il prima possibile. Qui, la maggior parte dei regimi è basata sulla sottomissione, sull’oppressione delle donne. È per questo che le uniche persone che possono cambiare questa mentalità sono le donne», parole che portano subito la mente quanto sta accadendo in Iran.

Shrinking, recensione della serie con Jason Segel e Harrison Ford

Dopo il successo di The Shrink Next Door con Will Ferrell e Paul Rudd, Apple TV+ propone Shrinking, una nuova serie dramedy, creata da Brett Goldstein, Bill Lawrence e lo stesso Jason Segel che la interpreta, che vede protagonisti un gruppo di psicoterapeuti, ognuno di essi alle prese con i propri problemi personali.

Shrinking, la trama

Al centro della storia di Shrinking si trova Jimmy (Jason Segel), il quale dopo aver perso la moglie in un tragico incidente non riesce a rimettere in piedi la propria vita. A farne le spese è principalmente sua figlia adolescente. Sua collega è Gaby (Jessica Williams), donna che riesce a vedere il lato positivo di ogni cosa, anche del divorzio che sta affrontando. A capo dello studio si trova invece il veterano Phil (Harrison Ford), affetto dalle prime fasi del Morbo di Parkinson. Insieme questi tre terapeuti devono affrontare non soltanto i pazienti che si presentano loro ma anche una serie di piccole, grandi catastrofi di tutti i giorni.

Fin dal pilot di Shrinking si può facilmente comprendere come ogni elemento dello show sia stato curato con discreta precisione, dall’ambientazione alla delineazione psicologica dei personaggi. Tutti i tasselli del puzzle sono stati incastrati con cura, a formare un ritratto che non possiede sbavature o imprecisioni. Il che però non significa necessariamente essere in grado di catturare l’attenzione del pubblico o rimanere impresso nella memoria.

Mancanza di originalità

Poiché per quanto non si riescano a trovare evidenti difetti nelle varie puntate di Shrinking, ugualmente si fatica a scovarne un minimo di originalità. Ogni elemento dello show realizzato per Apple TV+ possiede un vago sapore derivativo, il quale sembra essere stato già provato  – e probabilmente gustato con maggiore efficacia – da qualche altra parte. Certo, quando poi hai nel cast attori consumati alla commedia come Jason Segel (How I Met Your Mother) o Christa Miller (Scrubs), a cui aggiungere una leggenda vivente come Harrison Ford, è quasi scontato che non ci si annoi.

Harrison Ford, un’icona inossidabile

In particolare proprio l’attore che non vediamo l’ora di rivedere nel ruolo di Indiana Jones “gioca” con discreta intelligenza con il suo essere un’icona apparentemente inossidabile. E così gli episodi di Shrinking scorrono via leggeri e spigliati, lasciando comunque la sensazione costante che avrebbero potuto regalare allo spettatore qualche brivido emotivo in più, un momento di malinconia o addirittura di melodramma capace di produrre quella lacrimuccia che in fondo ci aspettiamo in produzioni di questo tipo. Tutto sommato il personaggio che convince maggiormente è quello di Gaby, anche perché Jessica Williams rappresenta l’elemento di novità e freschezza rispetto al resto del cast.

Creata da Brett Goldstein, Bill Lawrence e lo stesso Jason Segel, Shrinking è una serie dramedy che a conti fatti non aggiunge o toglie nulla al proprio genere di appartenenza. e questo è probabilmente il suo maggior difetto. Un prodotto che avesse rischiato qualcosa in più uscendo fuori dai binari del consueto, magari rischiando anche qualche strafalcione nel tono o nella linea narrativa, avrebbe probabilmente suscitato una maggiore curiosità rispetto uno show che invece scivola via pacato, fin troppo, tanto da non incidere mai veramente. Rimane l’efficacia di qualche duetto, il divertimento assicurato da alcune situazioni più propriamente di genere, elementi che di certo non bastano a fare di Shrinking uno show degno di essere ricordato a lungo…

Prime Video annuncia che la nuova docu-serie Marc Márquez: ALL IN

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Prime Video ha annunciato oggi la data di uscita e il trailer dell’attesissima docu-serie Marc Márquez: ALL IN, che racconta la storia dell’otto volte campione del mondo di MotoGP. La serie in cinque episodi sarà disponibile dal 20 febbraio in esclusiva su Prime Video in tutto il mondo.

Dopo non aver potuto gareggiare per ben due anni a causa di un infortunio, Marc comincia la stagione 2022 con un unico obiettivo: tornare al livello di prima e diventare il miglior pilota della storia. Per fare questo, Marc decide di lasciare la sua città natale e la sua famiglia per intraprendere una nuova avventura a Madrid ed essere più vicino al suo team medico.

In questo viaggio, Marc si trova di fronte a un dilemma e deve decidere se continuare a gareggiare a velocità ridotta o sottoporsi a un ulteriore intervento chirurgico. Decide di fermarsi, per poter tornare ad essere il pilota che è sempre stato. “La felicità mi ha sempre permesso di vincere”, afferma l’otto volte campione del mondo.

Grazie a un accesso senza precedenti, la docu-serie mostra il lato più personale di Marc: i continui rischi dell’operazione e il lungo percorso di recupero, la sofferenza di un campione impossibilitato a gareggiare ai suoi massimi livelli, il costante supporto della sua famiglia e degli amici… ma soprattutto, la sua capacità di superare le difficoltà e lottare ancora una volta per il podio. Marc ripercorre, inoltre, alcuni dei momenti chiave della sua carriera, che lo hanno reso uno dei migliori piloti della storia.

Prodotti da Fast Brothers in collaborazione con Red Bull Media House, TBS e Dorna, i cinque episodi seguiranno la carriera di questo pilota unico, nella cornice della sua stagione più decisiva. È il suo ultimo shot, la sua occasione per riposizionarsi come il migliore

Make or Break: la seconda stagione in arrivo su su Apple TV+

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Make or Break: la seconda stagione in arrivo su su Apple TV+
La seconda stagione di Make or Break, la docuserie che porta lo spettatore dietro le quinte delle competizioni più prestigiose, insieme ai migliori surfisti del mondo in gara per il titolo al World Surf League (WSL) Championship Tour (CT), farà il suo debutto su Apple TV+ il prossimo 17 febbraio con i primi quattro episodi; gli altri quattro episodi usciranno la settimana successiva, il 24 febbraio.

Con interviste inedite, Make or Break torna nel mondo del surf professionale, offrendo un’immersione intima e profonda nelle aspirazioni, nelle sfide, nella carriera e nella vita personale dei surfisti che competono per rimanere nell’élite del WSL Championship Tour maschile e femminile. La docuserie porterà il pubblico nelle splendide località che hanno ospitato la stagione agonistica 2022, catturando gli alti e bassi del “Dream Tour”, tra cui il mid-season cut, le rivalità internazionali e i ribaltamenti da record che hanno infranto ogni pronostico.

Ogni episodio della serie, suddivisa in otto puntate, accende i riflettori sui surfisti di fama internazionale, offrendo interviste inedite con:

  • Kelly Slater
  • Tatiana Weston-Webb
  • Stephanie Gilmore
  • Owen Wright
  • Tyler Wright
  • Jack Robinson
  • Morgan Cibilic
  • Gabriel Medina
  • Filipe Toledo
  • Kanoa Igarashi
  • Griffin Colapinto
  • Italo Ferreira
  • Matthew McGillivray
  • Johanne Defay
  • John John Florence
  • Brisa Hennessy
La docuserie Make or Break è prodotta per Apple da Box to Box Films (“F1: Drive to Survive”, “Break Point”) in collaborazione con la World Surf League. I produttori esecutivi sono il vincitore dell’Oscar e del BAFTA James Gay-Rees (“Exit Through the Gift Shop”, “Amy”), il candidato al premio BAFTA Paul Martin, Warren Smith e il CEO della World Surf League Erik Logan.

Make or Break, la trama

La seconda stagione di “Make or Break” si aggiunge all’offerta sempre più ampia di programmi di saggistica sportiva su Apple TV+, tra cui un documentario recentemente annunciato sulla vita e la carriera rivoluzionaria del sette volte campione del mondo di Formula Uno Sir Lewis Hamilton; il docufilm recentemente annunciato “Underrated”, con la leggenda dell’NBA Stephen Curry; l’acclamata docuserie in quattro parti nominata agli Emmy Award “They Call Me Magic”, che racconta la vita e la carriera del due volte NBA Hall of Famer e icona culturale Earvin “Magic” Johnson; “The Dynasty”, una nuova docuserie sui New England Patriots, realizzata da Imagine Documentaries di Brian Grazer e Ron Howard, in associazione con NFL Films; “The Long Game: Bigger Than Basketball” sul fenomeno della pallacanestro Makur Maker; e “Greatness Code”, una serie breve senza sceneggiatura diretta da Gotham Chopra e co-prodotta da Uninterrupted e Religion of Sports.
Apple TV+ offre serie drammatiche e commedie, lungometraggi, documentari innovativi e intrattenimento per bambini e famiglie, ed è disponibile per la visione su tutti i tuoi schermi preferiti.  Dopo il suo lancio il 1° novembre 2019,Apple TV+ è diventato il primo servizio di streaming di prodotti completamente originali lanciato in tutto il mondo, ha presentato in anteprima titoli originali e ha ricevuto il maggior numero di premi più rapidamente che altri servizi di streaming dal momento del loro debutto. Ad oggi, i film, i documentari e le serie Apple Original sono stati premiati con oltre 315 vittorie e oltre 1.383 nomination ai premi, tra cui la commedia pluripremiata agli Emmy “Ted Lasso” e il vincitore dell’Oscar per il miglior film di quest’anno “CODA“.

Avatar: un concept del 2004 rivela un look ai Na’vi molto diverso da quello che conosciamo

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Joseph C. Pepe, concept artist e Lead Character Designer per i sequel di Avatar ha condiviso dei concept art risalenti al 2004 in cui vediamo un’idea generale di Na’vi molto diversa rispetto a ciò che abbiamo poi avuto sullo schermo.

Nella didascalia, Pepe conferma l’interesse straordinario di James Cameron per la ricerca naturale e antropologica legata a quello che è stato costruire il mondo di Pandora. Ecco di seguito la prima immagine fotorealistica di un Na’vi mai realizzata:

Avatar: la via dell’acqua, la recensione

Attualmente sono previsti altri tre film del franchise, con Avatar 3  programmato provvisoriamente per il 20 dicembre 2024, Avatar 4 fissato per il 18 dicembre 2026 e Avatar 5 il 22 dicembre 2028.

Con Avatar: La Via Dell’Acqua, l’esperienza cinematografica raggiunge nuove vette: Cameron trasporta il pubblico nel magnifico mondo di Pandora in un’avventura spettacolare e ricca di azione. Ambientato più di dieci anni dopo gli eventi del primo film, Avatar: La Via Dell’Acqua inizia a raccontare la storia della famiglia Sully (Jake, Neytiri e i loro figli), del pericolo che li segue, di dove sono disposti ad arrivare per tenersi al sicuro a vicenda, delle battaglie che combattono per rimanere in vita e delle tragedie che affrontano.

Diretto da James Cameron e prodotto da Cameron e Jon Landau, la produzione Lightstorm Entertainment è interpretata da  Sam WorthingtonZoe SaldanaSigourney Weaver, Stephen Lang e Kate Winslet. La sceneggiatura è scritta da James Cameron & Rick Jaffa & Amanda Silver, e il soggetto è di James Cameron & Rick Jaffa & Amanda Silver & Josh Friedman & Shane Salerno. David Valdes e Richard Baneham sono i produttori esecutivi.

Harrison Ford si trasforma in Red Hulk in una fanart

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Harrison Ford si trasforma in Red Hulk in una fanart

Con la decisione della Marvel di riportare in scena il personaggio del Generale Thunderbolt Ross con le fattezze di Harrison Ford, a causa della scomparsa di William Hurt che lo aveva interpretato in cinque film del Marvel Cinematic Universe fino a Black Widow, avremo ancora la possibilità di vedere il personaggio sul grande schermo.

Questa volta però potrebbe davvero compiere il suo destino dei fumetti e trasformarsi in Red Hulk. Per questo, vi proponiamo una fanart di 21xfour che si immagina che aspetto potrebbe avere un Red Hulk di Harrison Ford.

https://www.instagram.com/p/Cnsy59vL83e/?utm_source=ig_embed&ig_rid=be254df3-2450-492a-a6bd-eb3c747a7ef8

Vi ricordiamo che Thunderbolts  uscirà nelle sale il 26 luglio 2024. Il film sarà diretto da Jake Schreier, e vedrò protagonisti Florence Pugh, Hannah John-Kamen (?), Sebastian Stan, David Harbour, Olga Kurylenko, Wyatt Russell, Julia Louis-Dreyfus l’ultimo grande annuncio Harrison Ford.

Titanic, aperte le prevendite per il film che torna in sala dal 9 febbraio

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Sono ufficialmente aperte le prevendite dei biglietti per il celebre film di James CameronTitanic, che tornerà nelle sale italiane in 3D dal 9 febbraio in occasione del 25° anniversario, distribuito da The Walt Disney Company Italia. Per prenotare i biglietti è possibile accedere al sito www.titanicilfilm.it, in continuo aggiornamento.

Una versione rimasterizzata di Titanic, il film di James Cameron pluripremiato agli Academy Award®, torna nelle sale cinematografiche in 3D durante il periodo di San Valentino: con un cast guidato dai vincitori del premio Oscar® Leonardo DiCaprio e Kate Winslet, il film è un’epica storia d’amore ricca di azione ambientata nello sfortunato viaggio inaugurale dell’“inaffondabile” Titanic, all’epoca il più grande oggetto in movimento mai costruito.

Titanic: 25th Anniversary | Prevendite aperte

Titanic ha vinto un record di 11 Academy Award®, tra cui miglior film, miglior regia, miglior fotografia, miglior montaggio, miglior scenografia, migliori costumi, miglior colonna sonora originale, miglior canzone originale, miglior sonoro, miglior montaggio sonoro e migliori effetti speciali. Alla sua prima uscita, nel 1997, il film è diventato il campione d’incassi mondiale numero 1 di tutti i tempi ed è attualmente il terzo film di maggior incasso a livello mondiale.

Paramount Pictures e 20th Century Studios presentano una produzione Lightstorm Entertainment, Titanic, con Leonardo DiCaprio, Kate Winslet, Billy Zane, Kathy Bates, Frances Fisher, Bernard Hill, Jonathan Hyde, Danny Nucci, Gloria Stuart, David Warner, Victor Garber e Bill Paxton. Scritto e diretto da James Cameron, il film è prodotto da Cameron e Jon Landau, mentre Rae Sanchini è la produttrice esecutiva.

Call My Agent – Italia: da domani il terzo e  quarto episodio

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C’è chi si cala troppo nel personaggio che interpreta, non trovando più un modo per “ritornare in sé”, e chi invece, fuori del set, è forse fin troppo sé stessa. È la quotidianità della CMA, l’agenzia di management di attori raccontata in Call My Agent – Italia, e dei suoi talent. Tra terapie d’urto ed escamotage imprevedibili, gli agenti della CMA troveranno la soluzione. Per il bene dei loro assistiti, certo, ma anche per il bene dell’agenzia.

Sono PierfrancescoFavino & Anna Ferzetti e Matilda De Angelis le guest star del terzo e  quarto episodio della serie Sky Original prodotta da Sky Studios e da Palomar sul dietro le quinte del mondo dello spettacolo, da domani venerdì 27 gennaio in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW.

Nei nuovi episodi di Call My Agent – Italia, diretti da Luca Ribuoli e scritti da Lisa Nur Sultan (il quarto in collaborazione con Federico Baccomo), Pierfrancesco Favino fa fatica ad abbandonare l’accento (e non solo quello) del Che, da lui appena interpretato in una serie da cui proprio sembra non essere in grado di uscire. Anna Ferzetti, le sue figlie e perfino la governante sono molto preoccupate per lui, che è tra l’altro fra gli ospiti più attesi della cerimonia più prestigiosa del cinema italiano, quella dei David di Donatello. Nei panni di sé stessa sarà proprio Piera Detassis, Presidente e Direttrice Artistica della Fondazione Accademia del Cinema Italiano, a introdurre sul palco dei David Favino, in una serata che vedrà anche la partecipazione di Joe Bastianich e del giovanissimo – ma già impegnatissimo – Federico Ielapi.

Matilda De Angelis invece si troverà vittima di una tempesta mediatica dopo che un suo post ironico verrà frainteso. Mentre fan e haters si infiammano sul web, il suo essersi esposta senza filtri sui social diventerà davvero problematico quando la produzione di un film che la vede protagonista si sentirà obbligata a prendere le distanze dall’attrice. Ma i guai non sono finiti, perché come se non bastasse, spunta anche un video che la vede coinvolta in una discussione a dir poco appassionata con una vicina di casa…

A interpretare gli agenti della CMA, tornano Michele Di Mauro, Sara Drago, Maurizio Lastrico e Marzia Ubaldi, tutti alle prese con tragicomiche problematiche da risolvere in ciascun episodio. Con loro gli assistenti interpretati da Sara Lazzaro, Francesco Russo, e Paola Buratto. E con Kaze nel ruolo di Sofia, la receptionist dell’agenzia, ed Emanuela Fanelli in quello di una delle più “stravaganti” attrici rappresentate dall’agenzia.

La trama degli episodi

Anna Ferzetti, le sue figlie e perfino la governante sono molto preoccupate per Pierfrancesco Favino: si è immedesimato troppo nell’ultimo ruolo e ora non riesce più a uscirne. Tocca a Lea (Sar Drago) trovare una soluzione con una terapia shock che gli permetta di partecipare alla serata dei David e proiettarsi nel prossimo film. Intanto alla CMA gli agenti devono fare i conti con l’arrivo della Guardia di finanza e iniziano a guardare con occhi diversi Sofia (Kaze).

È anche il primo giorno di riprese sul set di un film western per Matilda De Angelis, ma uno stupidissimo post pubblicato sui social genera una tempesta mediatica che rischia di far colare a picco la sua carriera e tutta la CMA. Mentre Vittorio (Michele Di Mauro) cerca di capire se è più conveniente provare a metterci una toppa o abbandonare la nave, Gabriele (Maurizio Lastrico) riesce a ribaltare la situazione proponendo uno “scambio”. Lea intanto fa breccia nel cuore della bella finanziera.

Sudestival KIDS 2023, ecco il programma a cura di Marino Guarnieri

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Dal 27 gennaio al 17 marzo 2023 torna il Sudestival, progetto dell’Associazione Culturale Sguardi, fondato e diretto da Michele Suma. Giunto alla sua 23esima edizione, il Sudestival propone, dopo la forzata pausa dovuta alla pandemia, una sezione totalmente dedicata ai più piccoli. Il Sudestival KIDS 2023 è curato da Marino Guarnieri, regista (Gatta Cenerentola), animatore, illustratore e presidente di ASIFA Italia, l’associazione degli autori e dei professionisti dell’animazione italiana. Si parte il prossimo 25 gennaio per proseguire con altri quattro appuntamenti, all’insegna di proiezioni e laboratori – a cura dell’Associazione Allegra Brigata – che si terranno presso il Teatro “Radar” di Monopoli, dalle ore 9:00 alle ore 12.30.

Di seguito il programma completo:

25 gennaio 2023 | LABORATORIO DIDATTICO, a cura di Marino Guarnieri, che sarà incentrato sul linguaggio del cinema di animazione e sulle diverse tecniche di lavorazione adoperate nei quattro film in concorso, per coinvolgere e preparare i giovani spettatori alla visione e alla formulazione di un giudizio personale.

26 gennaio 2023 | ANNA FRANK E IL DIARIO SEGRETO di Ari Folman – Belgio, Francia, Olanda, Lussemburgo, Israele (2021) / 2D

Dopo  “Valzer con Bashir” e “The Congress”, Ari Folman torna all’animazione con un film diretto ai più piccoli, che racconta in modo inedito la storia del diario di Anna Frank, attraverso gli occhi della sua amica immaginaria, Kitty, che ne ricostruisce la vicenda. Interessante risulta l’animazione prevalentemente in 2D con innesti di scene in stop-motion.

 09 febbraio 2023 | MISTER LINK di Chris Butler – USA (2019) / Stop Motion

LAIKA è una delle poche case di produzione che realizza film con una tecnica antica e molto artigianale, la Puppet Animation. Schiere di artigiani e artisti contribuiscono, film dopo film, a mantenere viva quest’arte sempre più rara, portandola nel mondo delle tecnologie digitali, con marionette stampate in 3d ed un notevole impiego degli stessi effetti speciali dei grandi colossal di Hollywood, dove però i protagonisti sono dei pupazzi con complicati meccanismi e scheletri mobili che li rendono perfettamente in grado di replicare emozioni e sentimenti come gli attori più smaliziati. Un interessante comparto estetico che si pone come originale alternativa alla computer grafica e riesce a dare vitalità ad una storia che parla di avventura, uguaglianza, tolleranza e della possibilità di trovare una famiglia, anche se non è quello che si stava cercando.

 24 febbraio 2023 | TRASH – LA LEGGENDA DELLA PIRAMIDE MAGICA di Francesco Dafano e Luca della Grotta – Italia (2020) / 3D

Opera prima di Luca della Grotta e Francesco Dafano che ambientano le loro creature di animazione in luoghi reali, per raccontare una favola che insegni ai bambini (e agli adulti!) il potere del riciclo. Trash è un film di animazione digitale interamente italiano e il primo lungometraggio prodotto dalla società di produzione cinematografica Al One, con il contributo del MiBAC.

03 marzo 2023 | LA FORTUNA DI NIKUKO di Ayumu Watanabe – Giappone (2021) / Animazione Giapponese

Il film, tratto dal pluripremiato romanzo di Nishi Kanako, è diretto da Ayumu Watanabe, uno dei più interessanti artisti giapponesi e già autore de “I figli del mare”, e racconta con la tecnica dell’animazione tradizionale, il percorso di formazione di una bambina che vive il suo passaggio all’adolescenza specchiandosi in una madre a cui non assomiglia né vuole assomigliare. 

Tutto il programma e gli aggiornamenti sono consultabili su: www.sudestival.org – Facebook SUDESTIVAL – Twitter SUDESTIVAL – Instagram SUDESTIVAL

Joker: Folie à Deux, Lady Gaga ha finalmente cominciato le sue riprese?

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Sembra che Lady Gaga possa essere al momento impegnata sul set di Joker: Folie à Deux. Non abbiamo nessuna conferma ufficiale se non l’affermazione della stessa popstar che dice di essere, al momento “impegnata sul set”.

In occasione dell’annuncio delle nomination agli Oscar 2023, Lady Gaga ha condiviso una sua immagine in cui ringrazia l’Academy per averla nominata per la migliore canzone originale in Top Gun: Maverick, confermando che è impegnata nelle riprese di un film. Che sia proprio Joker: Folie à Deux?

I dettagli della trama sono ancora per lo più nascosti, ma sappiamo che la maggior parte del film si svolgerà ad Arkham Asylum e conterrà significativi “elementi musicali”. Rumors recenti inoltre hanno anche suggerito che la versione di Gaga su Harley Quinn avrà un ruolo più importante di quanto originariamente riportato, con la storia che si svolge interamente dal suo punto di vista.

Todd Phillips ha scritto il film e lo dirigerà. In Joker: Folie à Deux Joaquin Phoenix e Zazie Beetz riprenderanno i rispettivi ruoli di Arthur Fleck e Sophie Dummond, mentre c’è grande curiosità per quella che sarà l’Harley Quinn di Lady Gaga. Recentemente abbiamo appreso che anche Brendan Gleeson, Catherine Keener e Jacob Lofland si sono uniti al cast. Joker: Folie à Deux uscirà il 4 ottobre 2024.

Great Freedom, recensione del film con Franz Rogowski

Great Freedom, recensione del film con Franz Rogowski

Presentato nella sezione Un Certain Regard del Festival di Cannes 2021, dove si è aggiudicato il Premio della giuria, Great Freedom (Große Freiheit) di Sebastian Meise arriva per il pubblico italiano il 27 gennaio su MUBI. Il film, con un sempre brillante Franz Rogowski protagonista, si regge tutto sui silenzi di una personalità costretta alla reclusione e che vive e sperimenta proprio secondo le regole di codice della prigionia, uniche che conosce e a cui fa affidamento in un contesto in cui, paradossalmente, sbarre e limitazioni possono anche proteggere.

Great Freedom: la trama

Hans (Franz Rogowski) non conosce affatto il concetto di libertà, o meglio, lo ha plasmato da sè. Dal 1945, il giovane tedesco ha trascorso la maggior parte della sua vita all’interno del sistema carcerario, passando dal campo di concentramento prima della caduta del Terzo Reich a innumerevoli prigioni della Germania occidentale. Il suo crimine? Accettare apertamente la propria omosessualità. Secondo l’articolo 175 del codice penale, allora in vigore nella nazione, qualsiasi attività sessuale tra individui dello stesso sesso era punita dalla legge con pene severe che – durante il regime nazista – ammontavano a un massimo di cinque anni di confino.

Dopo essere stato colto in flagrante nella toilette di un parco nel 1968, il protagonista viene rimandato in prigione, l’unico posto al mondo dove può essere se stesso senza il costante giudizio e rifiuto della società. È lì, tra le faccende quotidiane del laboratorio di cucito, che incontra Leo (Anton von Lucke), un insegnante che sta scontando una condanna per le sue preferenze sessuali. Immediatamente, il rapporto tra i due detenuti diventa più di una semplice amicizia e Hans, forte della sua esperienza di oltre vent’anni dietro le sbarre, decide di diventare il suo angelo custode, senza curarsi del fatto che tali manifestazioni d’affetto lo portano a trascorrere lunghi giorni e notti in una buia e minuscola prigione di isolamento.

Ma Hans non è solo. Ogni volta che il suo spirito sta per cedere, una luce – in senso letterale e figurato – torna a illuminare il suo cammino e gli restituisce la forza e il coraggio di non arrendersi. Il suo nome è Viktor (Georg Friedrich), un criminale con cui ha condiviso la cella dopo aver lasciato il campo di concentramento in cui era prigioniero. Sebbene all’inizio il ruffiano lo tratti con lo stesso disprezzo del resto dei detenuti e dei gendarmi a causa delle sue “perversioni”, inizia a empatizzare con il giovane quando si rende conto delle prove che ha dovuto superare nella vita, sfidando coraggiosamente il rifiuto e l’oppressione di un intero sistema.

Franz Rogowski in Great Freedom

Franz Rogowski è Hans

Il personaggio di Franz passa di cella in cella in Great Freedom come se sapesse che quello è il suo destino, predisposizione attitudinale che ci porta direttamente alla “grande libertà” del titolo, che ha a che fare con il rimanere rinchiusi ma agire in nome di una ribellione che, storicamente, arriverà più tardi, ma viene anticipata da una personalità come questa. Rogowski – ormai pupillo del cinema europeo e che abbiamo visto lo scorso anno in Freaks Out di Gabriele Mainetti – offre una performance brillante nei panni di Hans, che procede per sottrazione dal punto di vista verbale, ma punta tutto sulla mimica facciale di un uomo che sta costruendo la propria vita sui silenzi e sulla rassegnazione.

Unicità e contingenza

L’incontro con l’uomo è, per Hans, all’ordine del giorno. Il confronto con altre variazioni di mascolinità e, contemporaneamente, con la propria sessualità, passa attraverso gli uomini che incontra ogni giorno. Alcune sono conoscenze fugaci, con altri si ritroverà più spesso, ma il punto di vista maschile – sebbene Hans sia quanto di più lontano ci sia da un’idea di maschile tosto, possente e risoluto – permea l’intera narrazione e le immagini. Un cast di soli uomini, una fotografia impostata sui toni del blu e dell’azzurro, il ricordo della guerra e dei campi di concentramento è filtrato dalla memoria degli uomini. Una messa in scena che si contrappone totalmente a quella di un film agli antipodi di Great Freedom, Chicago, in cui si trovano rinchiuse donne frizzanti che non hanno paura di cantare e schiaffarci in faccia i loro crimini. Nelle carceri che attraversa Hans, invece, regna il silenzio di una consapevolezza comune: chi è omosessuale è un pervertito e le inclinazioni sessuali sono un delitto grave quanto l’aver ucciso.

Great Freedom si prende tutto il tempo necessario per seguire lo sguardo di Franz, dall’arrendevolezza ai momenti di luce che riesce comunque a scorgere. Non è un film che ricerca il coinvolgimento assoluto dello spettatore e, forse, a cui proprio per la gestione del ritmo narrativo risulta difficile approcciarsi. La grande libertà non scende a compromessi, non vuole fare di chi la ricerca un capobranco: è individuale, contingente, parla del privato di un personaggio e, solo in secondo luogo, diventerà consapevolezza collettiva.

Bergamo Film Meeting – Ursula Meier e Jaco Van Dormael sono i protagonisti di Europe, Now!

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La ricognizione nel cinema europeo contemporaneo della 41a edizione di Bergamo Film Meeting sarà incentrata sul lavoro di Ursula Meier (Francia – Svizzera), le cui opere – che si collocano sulla sottile linea di confine tra finzione e documentario – analizzano abilmente la profonda ambivalenza dei legami emotivi, e Jaco Van Dormael (Belgio), autore dallo stile narrativo sperimentale, non-lineare, onirico e visionario, che ha da sempre indirizzato il suo cinema verso personaggi e temi dell’infanzia, soffermandosi con grande sensibilità sulla raffigurazione della complessità della vita. Dei due registi sarà presentata in anteprima nazionale la personale completa.

La sezione sarà arricchita da una selezione dei film di diploma delle scuole di cinema europee che aderiscono al CILECT – realizzata in collaborazione con la Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti di Milano -, e da Europe, Now! Film Industry Meetings (13 – 14 marzo) le due giornate rivolte ai professionisti di settore che intendono essere un’occasione di networking e una piattaforma di aggiornamento.

Ursula Meier (Besançon, Francia, 1971)

Ursula Meier è regista e sceneggiatrice. Lavora spesso sulla sottile linea di confine tra finzione e documentario, analizzando con grande abilità la profonda ambivalenza dei legami emotivi. Cresciuta nella Francia orientale, vicino al confine svizzero, studia produzione cinematografica e televisiva in Belgio presso lo IAD – Institut des Arts de Diffusion e inizia a lavorare come assistente di Alain Tanner nella seconda metà degli anni ’90. Il suo film di diploma Le Songe d’Isaac e il successivo Des Heures sans sommeil (1998), che vince il premio speciale della giuria al Festival international du court métrage de Clermont-Ferrand e il Gran Premio Internazionale al Toronto Film Festival, le permettono di dedicarsi completamente al cinema.

Nel 2001 dirige il cortometraggio Tous à table, che racconta di un gruppo di amici che si ritrovano ad una particolare cena di compleanno: il corto vince il premio del pubblico a Clermont-Ferrand. Dopo due documentari, Autour de Pinget (2000) – omaggio al lavoro dello scrittore Robert Pinget – e Pas les flics, pas les noirs, pas les blancs (2002) – sulla straordinaria storia di Alain Devegney, vice sergente della gendarmeria di Ginevra -, dirige Des épaules solides (2003), prodotto per la serie di ARTE “Masculin-Féminin/Petite Caméra”, ottenendo un grande successo di pubblico e una candidatura allo Swiss Film Prize. Il film racconta la storia di Sabine, una giovane atleta di grande talento che vuole intraprendere una carriera sportiva da professionista e per farlo spinge il suo corpo a limiti estremi.

Il suo primo lungometraggio è Home, con Isabelle Huppert, del 2008, in cui racconta le vicissitudini di una famiglia che vive in un villino isolato situato nei pressi di un’autostrada chiusa, che con loro grande sorpresa e preoccupazione sta per essere riaperta, con tutte le spiacevoli conseguenze del caso. Il film è stato presentato durante la Settimana Internazionale della Critica al Festival di Cannes 2008 e ha ricevuto la candidatura ai Premi César 2009 nella categoria migliore opera prima, ottenendo inoltre la nomination per la migliore fotografia e migliore scenografia. Nel 2012 con L’Enfant d’en haut (Sister), storia dei fratelli Simon e Louise, riceve una menzione speciale per l’Orso d’argento al Festival di Berlino e rappresenta la Svizzera nell’ambito dei film proposti per l’Oscar 2013 al miglior film straniero; riceve inoltre una candidatura ai Premi Lumière 2013 per il miglior film francofono e una agli Independent Spirit Awards 2013 come miglior film straniero.

Nel 2014 fa parte dei 13 registi che realizzano il film collettivo I ponti di Sarajevo, girato in occasione del centenario della prima guerra mondiale e presentato al Festival di Cannes; il suo segmento, Tišina Mujo, si svolge durante un allenamento di calcio nello stadio Zetra, dove il piccolo Mujo fallisce un calcio di rigore mandando il pallone oltre la recinzione. Realizza poi Kacey Mottet Klein, Naissance d’un acteur (2015), cortometraggio in cui la regista documenta la crescita fisica e professionale del giovane attore protagonista dei suoi due precedenti film, e Ondes de choc – journal de ma tête (2018), lungometraggio con Fanny Ardant, in cui un giovane uccide i genitori dopo aver inviato il proprio diario segreto alla sua professoressa di francese.

La ligne (La ligne – La linea invisibile, 2022), storia di tre sorelle, una madre e una distanza forzata, è l’ultimo lavoro di Ursula Meier presentato in concorso al Festival di Berlino 2022 con protagonista Valeria Bruni Tedeschi. Il film racconta le dinamiche di una famiglia atipica, in cui è soprattutto lo spazio a definire affetti e relazioni. La regista sarà presente al Festival dal 13 al 15 marzo. Con il patrocinio del Consolato Generale di Svizzera a Milano. In collaborazione con SWISS FILMS.

Jaco Van Dormael (Ixelles, Belgio, 1957)

È regista, sceneggiatore e drammaturgo. Cresciuto tra Germania e Belgio, Van Dormael sviluppa in primis la passione per il teatro, che lo accompagna lungo tutta la sua carriera artistica. A diciott’anni intraprende la professione di clown e diventa regista di spettacoli per bambini. Dopo aver studiato cinema alla Louis-Lumière di Parigi e all’INSAS di Bruxelles, agli inizi degli anni ’80 scrive e dirige i suoi primi cortometraggi documentari e di finzione. Il più conosciuto, È pericoloso sporgersi (1984), è la storia di un bambino che vive due possibili versioni del suo futuro. Il corto vince il Gran Prix al festival di Clermont-Ferrand e già rivela il suo stile narrativo sperimentale, non-lineare, onirico e visionario, la predilezione per i personaggi e i temi dell’infanzia, e la quasi ossessione nel raffigurare la complessità della vita, racchiusa tra scelte e destino, tra limitazioni e possibilità.

Il successo di pubblico e critica arriva nel 1991, con il primo lungo, Toto le héros – Un eroe di fine millennio, dove il vecchio Totò è convinto di essere stato scambiato ancora in fasce con il suo vicino di casa ed è deciso a vendicarsi per essere stato derubato della sua vera vita. Al debutto a Cannes, il film vince la Caméra d’Or, cui seguono un César e 4 European Film Award. Nel 1996, presenta L’ottavo giorno, Palma d’oro a Cannes per i due protagonisti, Daniel Auteuil e Pascal Duquenne, che interpretano sullo schermo la speciale amicizia tra un uomo qualunque e un ragazzo Down. Al centro, un altro dei temi che percorrono la filmografia di Van Dormael, ossia quello della disabilità fisica e mentale, sempre affrontata con rispetto e sensibilità. Passano molti anni prima che il regista belga realizzi Mr. Nobody (2009), con Jared Leto e Sarah Polley e premio per la miglior sceneggiatura alla Mostra del Cinema di Venezia. Riprendendo il soggetto delle vite “alternative” di È pericoloso sporgersi (in realtà tutti i film di Van Dormael si richiamano l’un l’altro), ci racconta di un ipotetico futuro dove Nemo Nobody, l’ultimo dei mortali nonché uomo più vecchio al mondo, ripercorre le possibili versioni del suo passato, in un intrico di vite vissute o immaginate, condizionate da scelte individuali e casualità.

Si arriva al 2015 per vedere Dio esiste e vive a Bruxelles. Ancora una volta una storia fantastica e surreale, dove un Dio dispotico e violento tormenta e controlla i destini degli umani attraverso un vecchio computer. Presentato in anteprima alla Quinzaine des Réalisateurs, il film è stato un nuovo successo di pubblico, di critica e di incassi, ha vinto quattro Magritte Awards, tra cui Miglior Film, Miglior Regista e Miglior Sceneggiatura. Jaco Van Dormael, non è un autore prolifico, abituato a sviluppare le sue sceneggiature per anni, rielaborando idee e suggestioni raccolte in appunti accumulati di giorno in giorno. Tra un film e l’altro può passare oltre un decennio, anche se intervallato da alcuni corti e lavori teatrali. In tal senso, il suo ultimo lavoro rappresenta un’anomalia: Bovary (2021), nato da un adattamento teatrale del romanzo di Flaubert, scritto da Michael De Cock, direttore artistico del Royal Flemish Theatre di Bruxelles. Lo spettacolo originale doveva essere rappresentato dal vivo, ma viene cancellato a causa della pandemia. Pur di consegnarlo a un pubblico, Van Dormael accetta di girare in pochissimo tempo e di dargli vita sullo schermo: «In cinque giorni ho provato a fare qualcosa che non è un film e che non è teatro», facendo largo uso di retroproiezioni e primi piani prolungati o ricorrendo ad altri stratagemmi cinematografici. Un esperimento figlio di una situazione emergenziale, che tuttavia gli consente di unire, per una volta, la sua passione per il cinema e per il palcoscenico.

James Gunn continua ad avere a che fare con fan arrabbiati per aver licenziato Henry Cavill

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Sembra che la decisione di James Gunn e Peter Safran di licenziare Henry Cavill dal ruolo di Superman per il futuro del DC Universe non sia ancora stata digerita dai fan che sostenevano l’attore britannico nei panni dell’ultimo figlio di Krypton.

Di recente, il regista e produttore che co-dirige la DC Films per Warner Bros Discovery ha risposto a un attacco diretto di un suo follower proprio in merito a quel licenziamento. Sotto a una foto del suo gatto, un utente ha scritto: “Che si fo*ta il tuo gatto, amico. Hai fatto incazzare il fandom di un intero franchise. A nessuno frega un c*zzo del tuo gatto. #Cavilisclark”. Per tutta risposta, Gunn ha replicato: “@edgedmoon1141 sarebbe bello se almeno imparaste a scrivere correttamente il nome degli attori, se volete andare avanti.”

Non deve essere facile tenera a bada un fandom così deluso, ma sembra che James Gunn se la cavi piuttosto bene. Intanto si aspettano ancora informazioni ufficiali in merito a quello che succederà alla DC Films.

Frankenstein Junior torna al cinema dal 27 Febbraio

Frankenstein Junior torna al cinema dal 27 Febbraio

“Si-può-fare!”, “Rimetta a posto la candela”, “Potrebbe essere peggio… potrebbe piovere”, ”Se-da-ta-vo??”: sono solo alcune delle esilaranti battute entrate nella memoria dei fan di Frankenstein Junior. Per tutti gli appassionati del Dottor Frederick Frankenstein, discendente del famoso barone Victor, il capolavoro comico di Mel Brooks, con l’indimenticabile doppiaggio di Oreste Lionello, arriva nelle sale italiane solo dal 27 febbraio al 1° marzo con la Frankenstein Junior Night al cinema, tre notti di festeggiamenti in attesa del 50esimo anniversario del film uscito nel 1974.

Dopo il successo dell’evento di dieci anni fa, quando Nexo Digital riportò nelle sale il film raccogliendo migliaia di spettatori, si ripeterà uno dei riti più amati dagli appassionati di cinema. Anche in questo caso, infatti, l’invito, per celebrare a dovere l’anniversario, sarà quello di recarsi al cinema vestiti come gli indimenticabili protagonisti del film (con gobbe, carri, candele, mantelli, proprio come accaduto nel 2013) pronti a recitarne le battute salienti e a rivivere su grande schermo le scene entrate nella leggenda. Nelle sale italiane saranno inoltre disponibili materiali visuali per scattare il proprio selfie accanto al poster celebrativo e speciali allestimenti a tema. Al via sui social, con l’hashtag #FrankensteinJuniorNight, anche un challenge per sfidarsi nella messa in scena dei passaggi più famosi: l’incontro tra Igor e il Dottor Frankenstein, la (piovosa) notte al cimitero, il sorprendente balletto del Dottor Frankenstein e della creatura, l’incontro con l’eremita cieco, i misteriosi cervelli “abnormal” e le candele che celano stanze segrete, ma che è meglio rimettere al loro posto.

Film cult senza tempo e capolavoro del divertimento Frankenstein Junior, vede protagonisti personaggi entrati a pieno titolo nell’immaginario collettivo: il geniale Gene Wilder nei panni del Dottor Frankenstein, lo straordinario gobbo Igor reso immortale da Marty Feldman, la terribile e innominabile Frau Blücher interpretata da Cloris Leachman, la creatura – mostro portata in scena dall’immenso Peter Boyle e Madeline Kahn in Elizabeth.

Black Panther: Wakanda Forever, la storia incontra l’immaginazione nel video che celebra i costumi nominati all’Oscar

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Dopo la nomination agli Oscar 2023 per Ruth E. Carter, costumista di Black Panther: Wakanda Forever, Marvel Studios ha pubblicato un video in cui viene celebrata la costruzione di quei costumi, a metà tra tradizione e riferimenti alla storia e modernità creativa che anima da sempre il lavoro di Carter.

Black Panther: Wakanda Forever, la recensione del film Marvel

Il sequel del MCU onorerà il defunto Chadwick Boseman mentre continuerà l’eredità del suo personaggio, T’Challa. Black Panther: Wakanda Forever è arrivato nelle sale l’11 novembre 2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick Boseman nel primo film, non verrà interpretato da un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI.

Nel film Marvel Studios Black Panther: Wakanda Forever, la Regina Ramonda (Angela Bassett), Shuri (Letitia Wright), M’Baku (Winston Duke), Okoye (Danai Gurira) e le Dora Milaje (tra cui Florence Kasumba) lottano per proteggere la loro nazione dalle invadenti potenze mondiali dopo la morte di Re T’Challa. Mentre gli abitanti del Wakanda cercano di comprendere il prossimo capitolo della loro storia, gli eroi devono riunirsi con l’aiuto di War Dog Nakia (Lupita Nyong’o) e di Everett Ross (Martin Freeman) e forgiare un nuovo percorso per il regno del Wakanda. Il film presenta Tenoch Huerta nel ruolo di Namor, re di Talokan, ed è interpretato anche da Dominique Thorne, Michaela Coel, Mabel Cadena e Alex Livinalli.

Star Wars: Daisy Ridley conferma che il colpo di scena de Gli Ultimi Jedi fu un’idea di J.J. Abrams

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La trilogia del sequel di Star Wars è stata un enorme successo dal punto di vista economico, e, mentre i primi due film della trilogia sono stati acclamati dalla critica, L’Ascesa di Skywalker è considerato un vero e proprio disastro.

Uno degli elementi principali che ha suscitato molte critiche da parte dei fan è stata la mancanza di collegamento tra gli eventi de Gli ultimi Jedi (che si è rivelato di per sé divisivo) e il film conclusivo, con Rey che passava dall’essere una “nessuno” orfana di Jakku sensibile alla Forza, all’essere la nipote dell’Imperatore Palpatine.

La retcon in realtà non aveva molto senso dato quello che avevamo visto nei film precedenti, e la decisione di trasformare Rey in una Palpatine è stata generalmente attribuito al regista J.J. Abrams che tentava di rimettere in sesto la storia dopo quello che Rian Johnson aveva raccontato nel secondo film.

Tuttavia, l’interprete di Rey Daisy Ridley ha ora rivelato che l’idea di “nessuno” è venuta da Abrams, e non era qualcosa che Rian Johnson ha implementato quando è intervenuto per dirigere il secondo capitolo. “Bene, J.J. [Abrams] voleva che lei fosse nessuno, quindi quel messaggio non era limitato a Gli Ultimi Jedi”, ha detto Ridley a Rolling Stone (tramite SFFGazette.com).

Per quanto riguarda il modo in cui l’attrice si sente riguardo al cambiamento, assume una posizione più neutrale rispetto a quanto hanno fatto in passato alcuni dei suoi co-protagonisti. “La cosa interessante dell’ultimo film, per me, è che puoi essere un eroe e non provenire da nessuna parte o puoi essere un eroe e provenire letteralmente dalla persona peggiore dell’universo. Non siete i vostri genitori, non siete i vostri nonni, non siete la vostra linea di sangue e non siete le generazioni prima di voi. Quindi questa cosa mi è è piaciuta molto.”

Il fatto che Rey fosse la potenziale erede del male di Palpatine è certamente un’idea interessante, ma il modo in cui è stato gestito in L’Ascesa di Skywalker sembrava più un tentativo fuorviante di placare i fan che una naturale progressione della storia. Daisy Ridley ha già ammesso che sarebbe più che disposta a riprendere il ruolo, quindi forse assisteremo alle ulteriori avventure di “Rey Skywalker” in futuro.

Ant-Man and the Wasp: Quantumania, svelato il rating del film. Paul Rudd anticipa cameo e Easter Eggs

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Ant-Man and the Wasp: Quantumania sarà PG-13 per “violenza/azione e linguaggio”, così è stato deciso dalla valutazione ufficiale della MPAA. Questa classificazione differenzia il terzo film di Ant-Man dai due precedenti che invece erano dai toni molto più spensierati.

Si pensa che l’introduzione ufficiale in questo film del personaggio di Kang il Conquistatore interpretato da Jonathan Majors contribuirà a incupire i toni delle storie di un personaggio altrimenti molto più spensierato.

Inoltre, in merito al film, la star Paul Rudd ha anticipato alcuni cameo e easter eggs inaspettati durante una recente intervista con Fandango. “Per le persone che sono consapevoli, penso… abbiamo dell’ottimo materiale lì dentro. Alcuni davvero buoni.” Chissà cosa ci aspetta!

Ant-Man and the Wasp: Quantumaniail trailer

Il nuovo film Marvel Studios Ant-Man and the Wasp: Quantumania, che dà il via alla Fase 5 del Marvel Cinematic Universe, arriverà il 15 febbraio nelle sale italiane, distribuito da The Walt Disney Company Italia. L’epica avventura presenta l’antagonista più potente del MCU fino ad ora: Kang il Conquistatore.

Nel film, che dà ufficialmente il via alla Fase 5 del Marvel Cinematic Universe, i Super Eroi Scott Lang (Paul Rudd) e Hope Van Dyne (Evangeline Lilly) tornano per continuare le loro avventure come Ant-Man and The Wasp. Insieme ai genitori di Hope, Hank Pym (Michael Douglas) e Janet Van Dyne (Michelle Pfeiffer), la famiglia si ritrova a esplorare il Regno Quantico, a interagire con nuove strane creature e a intraprendere un’avventura che li spingerà oltre i limiti di ciò che pensavano fosse possibile. Diretto da Peyton Reed e prodotto da Kevin Feige, p.g.a. e Stephen Broussard, p.g.a.,Ant-Man and the Wasp: Quantumania è interpretato anche da Jonathan Majors nel ruolo di Kang, David Dastmalchian nel ruolo di Veb, Katy O’Brian nel ruolo di Jentorra, William Jackson Harper nel ruolo di Quaz e Bill Murray in quello di Lord Krylar.

Zoe Saldana è l’attrice preferita dal box office di tutti i tempi: ecco la sua reazione

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A oggi, solo sei film nella storia del cinema hanno superato al box office mondiale i due miliardi di incasso e solo un attore compare in ben quattro di essi su sei: Zoe Saldana!

Con Avatar del 2009, Avengers: Infinity War, Avengers: Endgame e ora con Avatar: la Via dell’Acqua, l’attrice che interpreta Gamora nel MCU e Neytiri su Pandora è l’attrice che ha performato meglio al box office nella storia. Gli altri due film che hanno superato i 2 miliardi sono Star Wars: Il Risveglio della Forza e Titanic (terzo film di James Cameron).

Si tratta di un traguardo notevole, e Zoe Saldana ha commentato l’evento su Instagram, ringraziando i fan, che prima di ogni altra cosa hanno permesso che i suoi film incassassero così tanto, condividendo un montaggio video dei suoi due personaggi.

“Wow! Cosa posso dire di oggi?”, ha scritto nel post. “Sicuramente è stata una montagna russa di emozioni. Gratitudine per il riconoscimento e l’assoluta euforia per il fatto che mi sveglio ogni mattina e vado a fare ciò che amo. Mai in un milione di anni avrei mai puntato a fare la storia partecipando a questi film. Sono sempre stata fortunata ad essere stata scelta per unirmi a questi progetti straordinari e rivoluzionari”.

“Grazie a @jamescameronofficial @jamesgunn e @therussobrothers per avermi affidato la loro visione. Grazie a tutti i nostri fan per aver reso questi film ciò che sono oggi: la storia in divenire!”

Zoe Saldana tornerà a interpretare Neytiri nei sequel di Avatar, e tornerà a essere Gamora per un’ultima volta in Guardiani della Galassia Vol. 3.

Chloe Bennet suggerisce che presto Quake tornerà nel MCU?

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Chloe Bennet suggerisce che presto Quake tornerà nel MCU?

Abbiamo conosciuto Chloe Bennet all’interno del MCU molti anni fa, quando divenne la protagonista di Agents of SHIELD. Il personaggio di Daisy Johnson ha da subito fatto presa sul pubblico, soprattutto grazie al fatto che nascondeva una percentuale di mistero, dissoltosi poi con l’evoluzione del personaggio stesso in Quake.

Ora, Chloe Bennet sembra suggerire che Quake potrebbe tornare nel MCU via Twitter. Quando un utente le ha scritto che essere la migliore interprete in una soap opera (screditando così la serie) non era poi un così grande traguardo, Bennet ha replicato chiamandolo “meschino perdente” (non ha tutti i torti) e specificando che forse quella battuta poteva invecchiare male, visto che evidentemente c’è del movimento in vista per il suo personaggio. Dove potrebbe ricomparire Quake?

https://twitter.com/chloebennet/status/1618199756614041600?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1618199756614041600%7Ctwgr%5Eee754e70a5ca8cdeda9cb325361e6553dfe83331%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fcomicbookmovie.com%2Ftv%2Fmarvel%2Fagents-of-shield%2Fagents-of-shield-star-chloe-bennet-hints-at-mcu-return-as-quake-a200053

Modificato un dettaglio del finale di Ms. Marvel per sistemare un errore di continuity

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La Marvel ha modificato un piccolo dettaglio del finale di Ms. Marvel che costituiva un errore di continuità con Spider-Man: No Way Home. La Statua della Libertà, che nella serie appariva verde, per l’ossidazione del rame (com’è nella realtà), doveva invece essere color rame, come visto nel terzo film da solista di Tom Holland.

Così, lo studio ha usato il suo pennellino per ridipingere Miss Liberty nella puntata finale di Ms. Marvel. Inoltre, la statua non compare con lo scudo di Captain America, come sarebbe dovuta essere stando ai modelli visti in Spider-Man: No Way Home.

Vedremo di nuovo Kamala Khan in The Marvels.

Tutto ciò che sappiamo su The Marvels

The Marvels, il sequel del cinecomic Captain Marvel con protagonista il premio Oscar Brie Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al box office mondiale, sarà sceneggiato da Megan McDonnell, sceneggiatrice dell’acclamata serie WandaVision.

Sfortunatamente, Anna Boden e Ryan Fleck, registi del primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: il sequel, infatti, sarà diretto da Nia DaCosta, regista di CandymanNel cast ci saranno anche Iman Vellani (Ms. Marvel, che vedremo anche nell’omonima serie tv in arrivo su Disney+) e Teyonah Parris (Monica Rambeau, già apparsa in WandaVision). L’attrice Zawe Ashton, invece, interpreterà il villain principale, del quale però non è ancora stata rivelata l’identità.

Nessun dettaglio sulla trama del sequel è stato rivelato, ma l’ambientazione del film dovrebbe spostarsi dagli anni ’90 ai giorni nostri. Naturalmente, Brie Larson tornerà nei panni di Carol Danvers. Il sequel di Captain Marvel arriverà il 28 luglio 2023.

Letters to Juliet: trama, cast e le frasi più belle del film

Letters to Juliet: trama, cast e le frasi più belle del film

Affermatasi come una delle commedie sentimentali più brillanti del decennio appena trascorso, Letters to Juliet ha coniugato una delle più celebri opere di William Shakespeare ad un contesto attuale e ricco di spunti di riflessione. Uscito in sala nel 2010, questo è l’ultimo film diretto da Gary Winick, regista anche noto per 30 anni in 1 secondo e La tela di Carlotta. Si tratta però non di una storia originale, bensì tratta dall’omonimo libro di Lise e Ceil Friedman, all’interno del quale si racconta il fenomeno della scrittura di lettere alla più famosa eroina romantica di Shakespeare, ovvero Giulietta.

Al di là del film e del libro, però, esiste davvero un gruppo di persone che, sotto il nome di Il Club di Giulietta, formatosi nel 1972, rispondono ad ogni lettera indirizzata a Giulietta Capuleti che arriva loro. Negli anni le attività si sono poi espanse a concorsi, eventi e feste, che hanno contribuito ad affermare il fenomeno delle lettere a Giulietta a livello mondiale. Naturalmente, il film non poteva non essere ambientato anche in Italia, tra la provincia di Verona, Siena e il Lago di Garda. Tra le sue location si ritrova anche la famosa loggia di Giulietta, attrazione turistica particolarmente visitata da persone di ogni dove.

Pur se poco apprezzato dalla critica, specialmente quella italiana, il film si è affermato come un buon successo al box office, dove ha incassato circa 80 milioni di dollari a fronte di un budget di 30. Ancora oggi rimane infatti un film ideale per chi è in cerca di buoni sentimenti. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle frasi più belle. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Letters to Juliet

Protagonista del film è Sophie Hall, aspirante giornalista a cui manca un po’ di coraggio nell’inseguire il suo sogno. A distrarla, inoltre, c’è in particolare il suo imminente matrimonio con Victor. Prima di tale evento, i due si concedono una vacanza a Verona, dove visitano la Loggia di Giulietta. Qui Sophie scopre dell’esistenza delle Segretarie di Giulietta. Attratta dalla loro attività, Sophie decide di aiutarle e risponde a una missiva inviata cinquant’anni prima. Questa appartiene ad una donna inglese di nome Claire, che da giovane studiava in Italia e si era innamorata di un ragazzo, Lorenzo Bartolini, con cui non aveva avuto il coraggio di fuggire via. Dopo aver infine incontrato l’anziana, Sophie partirà con lei e lo scontroso nipote Charlie alla volta dell’Italia per cercare l’amante perduto.

Letters to Juliet: il cast del film

Ad interpretare il ruolo della protagonista Sophie vi è l’attrice Amanda Seyfried, divenuta popolare a livello internazionale grazie al film Mamma mia!. Il suo promesso sposo, Victor, è invece interpretato dal noto attore messicano Gael Garcia Bernal. Ad interpretare le quattro Segretarie di Giulietta, Donatella, Maria, Francesca e Isabella si ritrovano invece le attrici Lidia Biondi, Milena Vukotic, Marina Massironi, nota per la sua collaborazione con Aldo, Giovanni & Giacomo, e Luisa Ranieri, nota attrice di cinema e televisione, recentemente vista nella serie Le indagini di Lolita Lobosco. Nel ruolo di Charlie Wyman, il nipote di Claire, vi è invece Christopher Egan, noto per le serie Vanished e Dominion.

Nel ruolo dell’anziana Claire si ritrova l’attrice premio Oscar Vanessa Redgrave, mentre nei panni dell’amato Lorenzo Bartolini vi è l’attore italiano Franco Nero. I due attori, oltre ad essere attualmente marito e moglie nella realtà, vantano una storia sentimentale molto simile a quella dei loro personaggi. Il loro primo incontro risale infatti al 1966, quando recitarono insieme nel film Camelot. Da lì nacque una storia d’amore che li portò ad avere un figlio, per poi separarsi e continuare ognuno con la propria vita. Negli anni Duemila, infine, Nero e la Redgrave si sono ritrovati, arrivando a sposarsi nel 2006 e coronando così il loro amore.

Letters to Juliet cast

Le frasi più belle di Letters to Juliet, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Letters to Juliet è infatti disponibile nei cataloghi di Chili e Now. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 25 gennaio alle ore 21:10 sul canale La 5.

Qui di seguito si riportano invece alcune delle frasi più belle e significative pronunciate dai personaggi del film. Attraverso queste si potrà certamente comprendere meglio il tono del film, i suoi temi e le variegate personalità dei protagonisti. Ecco dunque le frasi più belle del film:

  • Cara Claire, ci sono parole “e” e “se” che da sole non hanno nulla di minaccioso, ma se le metti insieme una vicina all’altra hanno il potere di tormentarti per tutta la vita: “e se… e se… e se…”. Non so come sia finita la tua storia, ma se quello che hai provato a quel tempo era vero amore, beh non è mai troppo tardi. (Sophie)
  • Mi spiace essere arrivata tardi. – No Claire, quando si parla di amore non è mai troppo tardi. (Claire e Lorenzo)
  • L’Atlantico non può dividere due cuori innamorati, insomma se sarà necessario io sarò felice di lasciare Londra per venire da te per sempre se mi aspetterai lì a New York. (Charlie)
  • C’è un posto dove chi soffre lascia biglietti per chiedere aiuto a Giulietta. (Sophie)

Fonte: IMDb

WGA 2023: ecco le nomination

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WGA 2023: ecco le nomination

La gilda degli sceneggiatori di Hollywood ha annunciato le nomination ai WGA 2023. Le cinquine hanno riservato diverse sorprese, differenziandosi molto da quello che invece hanno deciso e annunciato gli Oscar 2023 ieri.

Tra le sorprese più grandi possiamo annoverare senza dubbio la presenza di Black Panther: Wakanda Forever nella categoria riservata agli script adattati.

Sceneggiatura Originale

  • Everything Everywhere All At Once, Written by Daniel Kwan & Daniel Scheinert; A24
  • The Fabelmans, Written by Steven Spielberg & Tony Kushner; Universal Pictures
  • The Menu, Written by Seth Reiss & Will Tracy; Searchlight Pictures
  • Nope, Written by Jordan Peele; Universal Pictures
  • Tár, Written by Todd Field; Focus Features

Sceneggiatura Adattata

  • Black Panther: Wakanda Forever, Screenplay by Ryan Coogler & Joe Robert Cole, Story by Ryan Coogler, Based on the Marvel Comics; Walt Disney Studios Motion Pictures
  • Glass Onion: A Knives Out Mystery, Written by Rian Johnson; Netflix
  • She Said, Screenplay by Rebecca Lenkiewicz, Based on the New York Times Investigation by Jodi Kantor, Megan Twohey and Rebecca Corbett and the Book She Said by Jodi Kantor and Megan Twohey; Universal Pictures
  • Top Gun: Maverick, Screenplay by Ehren Kruger and Eric Warren Singer and Christopher McQuarrie, Story by Peter Craig and Justin Marks, Based on Characters Created by Jim Cash & Jack Epps, Jr.; Paramount Pictures
  • Women Talking, Screenplay by Sarah Polley, Based upon the Book by Miriam Toews; Orion Pictures/MGM

Sceneggiatura per documentario

  • “2nd Chance” (Showtime Documentary Films), Written by Ramin Bahrani
  • “Downfall: The Case Against Boeing” (Netflix), Written by Mark Bailey & Keven McAlester
  • “Last Flight Home” (MTV Documentary) Written by Ondi Timoner
  • “Moonage Daydream” (Neon) Written by Brett Morgen
  • “¡Viva Maestro!” (Greenwich Entertainment) — Written by Theodore Braun

Oscar 2023, l’Italia sogna con Le Pupille, nella cinquina dei migliori cortometraggi

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L’Italia sogna agli Oscar 2023 con Le Pupille, diretto da Alice Rohrwacher e prodotto da Alfonso Cuaron, il cotrometraggio entrato nella cinquina delle nomination agli Oscar che saranno assegnati il 13 marzo: per i betting analyst di Snai, l’opera è favorita per la vittoria finale a 2,75, ma si prospetta una lotta a tre per la statuetta, con “An Irish Goodbye” secondo a 3,25 e “The Red Suitcase” offerto a 3,50. Più distanti “Ivalu” a 5,50 e “Night Ride”, ultimo in lavagna a 10 volte la posta.

L’Italia sarà rappresentata anche da Aldo Signoretti nel team del makeup e hairstyling di “Elvis” di Baz Luhrmann, candidato nella categoria “Miglior trucco e acconciature” e offerto a 3,50, dietro al favorito “The Whale” a 1,75.

Oscar 2023, tutte le nomination

Darby Harper: consulenza fantasmi, trailer del film in arrivo su Disney+

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Disney+ ha diffuso il trailer di Darby Harper: consulenza fantasmi, il film originale targato 20th Century Studios che debutterà venerdì 27 gennaio su Disney+ in Italia. Il film originale 20th Century Studios Darby Harper: consulenza fantasmi è una teen comedy soprannaturale che racconta la storia di una studentessa del liceo che lavora in nero come messaggero spirituale e sarà disponibile dal 27 gennaio in esclusiva su Disney+ all’interno di Star in ltalia.

Dopo aver vissuto un’esperienza di pre-morte da piccola, Darby Harper (Riele Downs) ha acquisito la capacità di vedere le persone defunte. Come conseguenza, è diventata introversa e si è isolata dai suoi compagni di liceo, preferendo passare il tempo a consigliare gli spiriti solitari che hanno affari in sospeso sulla terra. Ma tutto cambia quando Capri (Auli’i Cravalho), la reginetta del gruppo più esclusivo della scuola, muore inaspettatamente in uno strano incidente con la piastra per capelli, causando inevitabilmente l’annullamento del suo imminente “Sweet 17”. Capri, tuttavia, implora Darby dall’altra parte di intervenire e di convincere i suoi amici a organizzare la festa come previsto. Per placare l’ira della diva non morta, Darby deve uscire dall’esilio che si è autoimposta e reinventarsi, trovando così una nuova gioia nella terra dei vivi.

Darby Harper: consulenza fantasmi è interpretato da Riele Downs (Henry Danger), Auli’i Cravalho (Oceania), Chosen Jacobs (IT), Asher Angel (Shazam!), Wayne Knight (Seinfeld), con Derek Luke (Tredici) e Tony Danza (Casalingo Superpiù), ed è diretto da Silas Howard (Dickinson). La sceneggiatura è di Becca Greene (Good Vibes), basata su una storia di Wenonah Wilms (Fem 101), e i produttori sono Adam Saunders (Se ci conoscessimo oggi) e Eddie Rubin (Blue Bayou), con Michele Weisler (The Kissing Booth) e Mac Hendrickson come executive producer.

Il Cavaliere Oscuro: secondo Steven Spielberg, oggi riceverebbe la nomination agli Oscar per il Miglior Film

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All’indomani delle nomination agli Oscar 2023, che hanno valorizzato il suo lavoro con The Fabelmans, Steven Spielberg ha dichiarato che, secondo lui, fatto oggi, Il Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan avrebbe potuto essere nominato in molte più categorie, compresa quella del Miglior Film.

Spielberg ha espresso entusiasmo per le nomination agli Oscar per il miglior film dei due film più importanti del 2022, Avatar: la Via dell’Acqua e Top Gun: Maverick, sottolineando quanto sia incoraggiante per i film di successo ricevere il riconoscimento per il più grande premio di Hollywood negli ultimi anni.

“Sono davvero incoraggiato dal fatto che [Avatar: la Via dell’Acqua e Top Gun: Maverick siano stati nominati per il miglior film]. È un riconoscimento che arriva tardi per il film che sarebbe dovuto essere nominato diversi anni fa, Il Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan. Quel film avrebbe sicuramente ottenuto una nomination per il miglior film oggi, quindi avere questi due film di successo in questa posizione è qualcosa che dovremmo tutti celebrare”.

Considerando la riflessione di Spielberg sembra davvero probabile che, in questo momento storico, un film come Il Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan avrebbe potuto ambire almeno al riconoscimento della nomination, considerando soprattutto il fatto che il film ha già portato a casa diversi riconoscimenti importanti, tra cui due Oscar, uno postumo a Heath Ledger e uno al montaggio sonoro, oltre a altre sei nomination!

Thunderbolts: nuovi rumors parlano del coinvolgimento di Sentry e del “vero cattivo” del film

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Sebbene nulla sia stato confermato, si ritiene che la minaccia “a livello di Superman” che i Thunderbolts dovranno affrontare nel prossimo film dei Marvel Studios sia Sentry, e ora potremmo avere un’idea migliore di come il personaggio potrebbe influenzare la storia. Secondo l’insider @CanWeGetToast, Sentry fungerà davvero da principale “antagonista fisico”, ma la vera mente che tira i suoi fili sarà la contessa Valentina Allegra de Fontaine (Julia Louis-Dreyfus).

Val dovrebbe mettere insieme la squadra dei Thunderbolts, ma sulla base di ciò che possiamo intendere dalle confuse notizie che girano in questi giorni, alla fine verrà rivelata come la vera grande cattiva, il che probabilmente non dovrebbe essere una grande sorpresa dopo aver assistito ai suoi metodi ambigui in Black Panther: Wakanda Forever.

Secondo quanto riferito, Val sarà determinante nella “creazione” di Sentry (nei fumetti, è un tossicodipendente di nome Robert Reynolds che ottiene il potere di un milione di soli che esplodono) e, se dovessimo azzardare un’ipotesi, tenterà di usarlo per proteggere Le riserve di vibranio di Wakanda.

Resta da vedere dove si inseriscono gli stessi Thunderbolts, ma c’è una possibilità che Val li usi come capri espiatori o come un modo per mantenere la sua copertura. Per quanto riguarda il potenziale casting, c’è ancora qualche irriducibile su Internet che sostiene Ryan Gosling (anche se abbiamo sentito che stanno cercando qualcuno un po’ più giovane), e anche il nome di Alexander Ludwig (Vikings) è saltato fuori. Trattandosi di rumors, è importante comunque prendere queste informazioni con le pinze.

Vi ricordiamo che Thunderbolts  uscirà nelle sale il 26 luglio 2024. Il film sarà diretto da Jake Schreier, e vedrò protagonisti Florence Pugh, Hannah John-Kamen (?), Sebastian Stan, David Harbour, Olga Kurylenko, Wyatt Russell, Julia Louis-Dreyfus l’ultimo grande annuncio Harrison Ford.

Violent Night 2 in lavorazione, ritorna tutto il team creativo del primo film!

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In una recente intervista con The Wrap, il regista di Violent Night, Tommy Wirkola ha confermato di aver iniziato a sviluppare il sequel della commedia d’azione natalizia guidata da David Harbour. Ha anche rivelato che Violent Night 2 sarà ancora una volta scritto dagli sceneggiatori originali Pat Casey e Josh Miller, che in precedenza avevano lavorato insieme nei film live-action di Sonic the Hedgehog .

Wirkola ha preso in giro una delle idee che hanno per il potenziale sequel, rivelando che hanno in programma di espandere la storia del personaggio di Babbo Natale di Harbour. “Abbiamo tempo per decifrare davvero la sceneggiatura e capire la storia“, ha detto. “E abbiamo alcune idee, io, Pat e Josh, e i produttori. Abbiamo parlato di dove vogliamo portarlo e cosa vogliamo vedere. Ci sono cose che abbiamo lasciato sul pavimento come il Polo Nord, la signora Claus, gli elfi, ma dal punto di vista della storia penso che abbiamo un’idea davvero, davvero fantastica che si espande sul mondo e sulla portata, mantenendo comunque quel tono che amiamo da il primo.”

Violent Night è stato diretto da Tommy Wirkola da una sceneggiatura scritta da Pat Casey e Josh Miller. Al fianco di David Harbour c’erano John Leguizamo (John Wick), Cam Gigandet (Without Remorse), Alex Hassell (Cowboy Bebop), Alexis Louder (The Tomorrow War), Edi Patterson (The Righteous Gemstones) e Beverly D’Angelo (Il franchise di National Lampoon’s Vacation).

Nel film quando una squadra di mercenari irrompe in un comprensorio di famiglie benestanti durante la vigilia di Natale, prendendo in ostaggio tutti i presenti, la squadra di criminali non è pronta ad affrontare un combattente che li sorprenderà: Babbo Natale (David Harbour, Vedova Nera, serie Stranger Things) è sul posto e sta per dimostrare che non è sempre un santo. Diretto dal graffiante regista norvegese Tommy Wirkola (Hansel & Gretel: Witch Hunters, Dead Snow franchise), Una Notte Violenta e Silenziosa è prodotto da Kelly McCormick, David Leitch e Guy Danella della 87North. La sceneggiatura originale è di Pat Casey e Josh Miller, gli autori di Sonic the Hedgehog.

Lucky Hank: teaser trailer del nuovo dramma AMCI con Bob Odenkirk

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AMC ha finalmente diffuso il teaser promo di Lucky Hank, l’imminente adattamento in serie del romanzo del 1997 dell’autore vincitore del Premio Pulitzer Richard Russo intitolato Straight Man. La serie dovrebbe debuttare negli USA il 19 marzo su AMC e AMC+. Il video anticipa il ritorno di Bob Odenkirk alla AMC, cinque mesi dopo che Better Call Saul ha concluso la sua serie di sei stagioni. Presenta l’attore vincitore di un Emmy che interpreta Hank, un professore universitario che sembra non piacere a nessuno.

Lucky Hank sarà incentrato su una storia di crisi di mezza età ambientata al Railton College. La storia sarà raccontata attraverso gli occhi di William Henry Devereaux, Jr. (Odenkirk), l’improbabile presidente del dipartimento di inglese in un college gravemente sottofinanziato nella cintura di ruggine della Pennsylvania.Bob Odenkirk sarà affiancato da Mireille Enos, Olivia Scott Welch, Suzanne Cryer, Diedrich Bader, Sara Amini e Cedric Yarbrough insieme a Kyle MacLachlan, Tom Bower e Chris Diamantopoulos.

La serie sarà adattata e prodotta da Aaron Zelman e Paul Lieberstein, con Peter Farrelly alla regia. I produttori esecutivi sono Odenkirk, Farrelly, Russo, Naomi Odenkirk e Marc Provissiero. È una produzione di TriStar TV e Gran Via di Sony Pictures. Questo segna l’ultima collaborazione di Odenkirk con AMC dopo aver lavorato con loro per oltre sette anni con la serie prequel di Breaking Bad, Better Call Saul . Per la sua interpretazione da protagonista nella serie AMC, ha ottenuto cinque nomination ai Golden Globe e dieci agli Emmy, inclusa quella come Miglior Attore in una Serie Drammatica.

A letto con Sartre, la recensione del film con Valeria Bruni Tedeschi

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A letto con Sartre è il film del 2022 diretto da Samuel Benchetrit con Joey Starr, Bouli Lanners, François Damiens, Ramzy Bedia, Vanessa Paradis, Gustave Kervern, Valeria Bruni Tedeschi, Raphaelle Doyle, Constance Rousseau, Vincent Macaigne, Bruno Podalydès, Jules Benchetrit, Thierry Gimenez, Jean-Pierre Martinage. Il film è ambientato in una cittadina nei pressi di un porto a nord della Francia.

Lì le persone trascorrono la loro vita isolati e col tempo si sono abituati alla violenza. La loro esistenza viene sconvolta improvvisamente da arte e amore, che inizia a influenzarli fortemente. Tra di loro ci sono Jesus (Joey Starr) e Poussin (Bouli Lanners), impegnati a organizzare un party per la figlia adolescente del loro datore di lavoro. E Jacky (Gustave Kervern), uno scagnozzo che grazie all’amore per una donna scopre l’arte del teatro. È così che la poesia, l’arte e il teatro aiutano questi personaggi a dare un senso alla loro vita.

A letto con Sartre arriva al cinema dal 26 gennaio 2023. Delle traduzioni che il titolo originale del film – Cette musique ne joue pour personne – ha ricevuto quella in inglese è forse la più concreta: Love Songs for Tough Guys, Canzoni d’amore per uomini duri. Ci rendiamo conto dai primi minuti del film dell’enorme peso che hanno i personaggi nel gestire le loro vite nel fare i conti con vari tipi d’amore.

A letto con Sartre, la recensione

Il primo personaggio che notiamo subito per importanza in A letto con Sartre è Jeff, il boss locale, interpretato da François Damiens. Jeff scopre la poesia, una forma d’arte che compone la musica con le parole. Non è molto bravo, è più bravo a farsi rispettare, ad usare la violenza. In Jeff c’è molto del Tony Soprano de I Soprano: hanno entrambi le caratteristiche del boss, amano comandare e odiano non essere presi sul serio. In Jeff come in Tony sopraggiunge quella crisi di mezza età che colpisce la buona parte degli uomini adulti che lo porta a cercare se stesso. Per farlo dovrà perdersi, innamorandosi (come crede) della cassiera del supermercato.

Per lei, per quel breve surrogato di amore, inizia a seguire un corso di scrittura di poesie. Una specie di redenzione per uomini adulti, solo che Jeff non cerca redenzione ma vuole solo convincersi che così facendo sia considerato una persona migliore. Attorno a Jeff si aggirano i suoi scagnozzi: Jesus, Poussin, Jacky e Neptune interpretati rispettivamente da Joey Starr, Bouli Lanners, Gustave Kervern e Ramzy Bedia. Ai primi due è affidata la parte meno avvincente del film: devono assicurarsi la riuscita del compleanno della figlia del boss, Jessica, alla quale tengono particolarmente come se fosse figlia loro. Sono i tipi più duri del gruppo e dato che non hanno affetti riversano il loro amore verso la giovane Jessica che cercano in tutti i modi di non deludere organizzando per lei un compleanno perfetto.

A letto con Sartre filmJacky, invece, per amore è disposto a tutto. Non aveva programmato di trovare l’amore, non lo cercava. Era semplicemente lo scagnozzo più taciturno e solitario. Un giorno Jeff lo manda a riscuotere un debito e alla porta trova Suzanne (interpretata da Vanessa Paradis), se ne innamora all’istante. Lui l’uomo duro, braccio destro del boss locale, trova l’amore che lo spinge a cambiare vita. Non è una decisione che prende è semplicemente il motore che inizia a rombare nella sua vita, nel suo cuore e nella sua testa. Dopo aver fatto di tutto – tra cui uccidere tutti i membri dello spettacolo teatrale dove recita Suzanne – alla fine viene preso nel ruolo di Sartre – da qui il titolo del film A letto con Sartre.

“Chiudi gli occhi, pensami e dimmi cosa vedi”

Quando ami davvero qualcuno, immaginarlo, anche ad occhi chiusi dovrebbe essere semplice come bere un bicchiere d’acqua. Due volte nel corso di A letto con Sartre viene posta questa domanda e tutte le volte assume un significato diverso e nuovo. La prima volta Jeff lo chiede a Neptune. Gli chiede di chiudere gli occhi e pensare alla cassiera del supermercato – Roxene – e di dirgli cosa vede. Neptune stenta a farlo perché farlo significherebbe confermare quello che il suo cuore già gli diceva da tempo: lui ama Roxene, lo sa dal primo momento in cui l’ha vista. Neptune allora recita una brevissima poesia della quale Jeff reclama la proprietà, lui è il boss. Non aveva considerato una cosa però: le parole sono delle armi tanto potenti quanto le pistole e il risultato che hanno su Roxene è immediato.

La donna rimane colpita da questi versi – versi che in precedenza non aveva capito, troppo confusionari e scritti da Jeff. Queste parole le comprende e le arrivano dritte al cuore sa da chi provengono, ma non c’è bisogno di dirlo ad alta voce perché anche Jeff lo capisce. La presa di consapevolezza da parte di entrambi gli uomini arriva davvero come uno sparo di fucile a cielo aperto. L’idea di amore surrogato in cui era rimasto intrappolato Jeff svanisce come in una bolla e rimane dunque apparentemente solo. La seconda volta è sempre Jeff a porre la domanda ma questa volta a sua moglie – interpretata da Valeria Bruni Tedeschi. La donna con gli occhi chiuse vede un caleidoscopio di colori, odori e sensazioni perdute che come da un sonno lungo 25 anni si risvegliano e la scuotono dal torpore in cui ha vissuto per tutto questo tempo.

A letto con Sartre Valeria Bruni TedeschiTutto può cambiare

Katia, il personaggio interpretato dalla Tedeschi, non lo saprà mai concretamente ma le parole che ha trovato dentro la spazzatura non erano indirizzate a lei, o forse lo sa ma è troppo innamorata, troppo cieca di questo amore da non accorgersene. Legge quello che vuole leggere e decide di sorprendere il marito: nuovo taglio, nuovi abiti, ed effettivamente riesce nel suo intento. In A letto con Sartre, Jeff, dunque, vede per la prima volta la moglie, anche lui come risvegliato da un lungo sonno. Per la prima volta è lui a chiudere gli occhi e pensa alla persona che ama. Se la immagina come una poesia dove le parole volano nell’aria leggere.

L’amore ha spinto i protagonisti di A letto con Sartre verso una sorta di elevazione interiore come se attraverso l’arte potessero espiare i propri peccati. Così Jacky trova l’amore grazie allo spettacolo teatrale ed è forse pronto a cambiare la sua vita, Jesus e Poussin hanno organizzato il compleanno perfetto per Jessica aiutandola anche a trovare l’amore, Jeff riabbraccia la moglie in un lungo ballo. Tutto è cambiato, forse il tempo della redenzione è finalmente giunto ed ha l’aspetto di una composizione musicale, una poesia, un caleidoscopio di colori.

Cesar 2023: le nomination, Louis Garrel guida le candidature

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Cesar 2023: le nomination, Louis Garrel guida le candidature

Con ben 11 nomination, L’innocent, il nuovo film di Louis Garrel, guida le nomination ai Cesar 2023, gli Oscar del cinema francese, annunciate oggi. La notte del 12, di Dominik Moll, segue con 10 nomination. Ecco di seguito tutti i nominati:

MIGLIOR FILM

  • Forever Young
  • Rise
  • The Innocent
  • The Night Of The 12th
  • Pacification

MIGLIOR REGISTA

  • Cedric Klapisch, Rise
  • Louis Garrel, The Innocent
  • Cedric Jimenez, November
  • Dominik Moll, The Night Of The 12th
  • Albert Serra, Pacification

MIGLIOR ATTRICE

  • Fanny Ardant, The Young Lovers
  • Juliette Binoche, Between Two Worlds
  • Laure Calami, Full Time
  • Virginie Efira, Paris Memories
  • Adele Exarchopoulos, Zero Fucks Given

MIGLIOR ATTORE

  • Jean Dujardin, November
  • Louis Garrel, The Innocent
  • Vincent Macaigne, Diary Of A Fleeting Affair
  • Benoit Magimel, Pacification
  • Denis Menochet, Peter von Kant

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA

  • Judith Chemla, Le Sixieme Enfant
  • Anais Demoustier, November
  • Anouk Grinberg, The Innocent
  • Lyna Khoudri, November
  • Noemie Merland, The Innocent

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA

  • Francois Civil, Rise
  • Bouli Lanners, The Night Of The 12th
  • Micha Lescot, Young Forever
  • Pio Marmai, Rise
  • Roschdy Zem, The Innocent

MIGLIOR ESORDIENTE DONNA

  • Marion Barbeau, Rise
  • Guslagie Malanda, Saint Omer
  • Rebecca Marder, A Radiant Girl
  • Nadia Tereszkiewicz, Forever Young
  • Mallory Wanecque, The Worst Ones

MIGLIOR ESOPRDIENTE UOMO

  • Bastien Bouillon, The Night Of The 12th
  • Stefan Crepon, Peter Von Kant
  • Dimitri Dore, Bruno Reidal, Confessions Of A Murderer
  • Paul Kircher, Winter Boy
  • Aliocha Reinert, Softie

MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE

  • Eric Gravel, Full Time
  • Valeria Bruni Tedeschi, Noemie Lvovsky, Agnes de Sacy, Forever Young
  • Cedric Klapisch, Santiago Amigorena, Rise
  • Louis Garrel, Tanguy Viel, Naïla Guiguet, The Innocent
  • Alice Diop, Amrita David, Marie Ndiaye, Saint Omer

MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE

  • Michel Hazanavicius, Final Cut
  • Thierry de Peretti, Jeanne Aptekman, Undercover
  • Gilles Marchand, Dominik Moll, The Night Of The 12th

MIGLIOR COLONNA SONORA ORIGINALE

  • Irene Dresel, Full Time
  • Alexandre Desplat, Final Cut
  • Gregoire Hetzel, The Innocent
  • Olivier Marguerit, The Night Of The 12th
  • Marc Verdaguer, Joe Robinson, Pacifiction
  • Anton Sanko, The Passengers Of The Night

MIGLIOR SONORO

  • Cyril Moisson, Nicolas Moreau, Cyril Holtz, Rise
  • Laurent Benaim, Alexis Meynet, Olivier Guillaume, The Innocent
  • Cedric Deloche, Alexis Place, Gwennole Le borgne, Marc Doisne, November
  • François Maurel, Olivier Mortier, Luc Thomas, The Night Of The 12th
  • Jordi Ribas, Benjamin Laurent, Bruno Tarriere, Pacification

MIGLIOR FOTOGRAFIA

  • Julien Poupard, Forever Young
  • Alexis Kavyrchine, Rise
  • Patrick Ghiringhelli, The Night Of The 12th
  • Artur, Pacifiction
  • Claire Mathon, Saint Omer

MIGLIOR MONTAGGIO

  • Mathilde van de Moortel, Full Time
  • Anne-Sophie Bion, Rise
  • Pierre Deschamps, The Innocent
  • Laure Gardette, Novembre
  • Laurent Rouan, The Night Of The 12th

MIGLIORI COSTUMI

  • Caroline de Vivaise, Forever Young
  • Pierre-Jean Larroque, The Colours Of Fire
  • Emmanuelle Youchnovski, Waiting For Bojangles
  • Corinne Bruand, The Innocent
  • Praxedes de Vilallonga, Pacification
  • Gigi Lepage, Simone – Journey Of The Century

MIGLIOR SCENOGRAFIA

  • Emmanuelle Duplay, Forever Young,
  • Sebastian Birchler, The Colours Of Fire
  • Michel Barthelemy, The Night Of The 12th
  • Sebastian Vogler, Pacifiction
  • Christian Marti, Simone – The Voyage Of The Century

MIGLIORI EFFETTI VISIVI

  • Guillaume Marien, The Five Devils
  • Sebastien Rame, Smoking Causes Coughing,
  • Laurens Ehrmann, Notre Dame On Fire
  • Mikael Tang Uy, November
  • Marco del Bianco, Pacifiction

MIGLIOR FILM D’ANIMAZIONE

  • Ernest and Celestine: A Trip to Gibberitia
  • My Sunny Maad
  • Little Nicholas

MIGLIOR DOCUMENTARIO

  • Rookies
  • The Super 8 Years
  • Heart Of Oak
  • Jane By Charlotte
  • Returning To Reims

MIGLIOR OPERA PRIMA

  • Bruno Reidal, Confession Of A Murderer
  • Falcon Lake
  • The Worst Ones
  • Saint Omer
  • Le Sixieme Enfant

MIGLIOR FILM STRANIERO

  • The Beasts
  • Close
  • Boy From Heaven
  • EO
  • Triangle Of Sadness
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