James
Gunn spiega come la Supergirl di
Milly Alcock si inserisca nell’Universo DC
rispetto al Superman di
David Corenswet. Mentre il 2025 riportava l’Uomo d’Acciaio sul grande schermo con il
film di Gunn, il capitolo del DCU ha riservato una grande “sorpresa” ai fan:
Kal-El non è stato l’unico famoso kryptoniano ad essere al centro
dell’attenzione quest’estate.
Dopo le voci insistenti sulla sua
apparizione nel film, Kara Zor-El di Alcock ha ufficialmente
debuttato nel 2025 come parte del cast del film di
Superman, con un cameo speciale. Kara che si
presenta ubriaca alla Fortezza della Solitudine per prendere il suo
cane, Krypto, questa è la prima volta che i cugini kryptoniani
vengono visti insieme in una rappresentazione cinematografica.
Durante un’intervista esclusiva con
Ash Crossan di ScreenRant, James
Gunn ha parlato del cameo di Supergirl
in Superman e di come questo prepari le cose per il prossimo film
DCU di Milly Alcock nel 2026. In questa
conversazione, Gunn ha approfondito il motivo per cui la versione
DCU di Supergirl inizia in modo così diverso da Superman e come i
loro background definiscano le loro prime storie nel franchise.
ScreenRant: Ovviamente è una
storia piuttosto contenuta, ma vediamo che Krypto è un disastro… e
appartiene a un altro disastro, che è Supergirl.
James Gunn:Esatto.
ScreenRant: È quella la
versione di Supergirl che incontreremo nel prossimo
film?
James Gunn:Sì,
è lei. È un disastro. È un disastro totale. Voglio dire, penso che,
come scopriremo, abbia avuto un background completamente diverso da
quello di Superman. Un background molto più difficile. Ha ricevuto
un’educazione meravigliosa da due genitori che lo amavano e che
erano sanissimi. E il suo background era molto diverso. Ed è finita
per essere diversa da suo cugino.
Oltre a Milly Alcock nei panni della
protagonista, Supergirl vedrà
anche la partecipazione di Eve Ridley (Il problema
dei 3 corpi) nel ruolo di Ruthye Mary Knolle e
Matthias Schoenaerts (The Old Guard) nel ruolo del
malvagio Krem delle Colline Gialle. Più recentemente, la star di
AquamanJason Momoa si è unita al cast nel ruolo
di Lobo. Anche Krypto il Supercane dovrebbe avere un ruolo
importante nella storia. Le ultime aggiunte al cast sono state
David Krumholtz ed Emily Beecham
nei ruoli dei genitori di Kara, Zor-El e Alura.
La Warner Bros. ha annunciato che la
nostra nuova Ragazza d’Acciaio prenderà il volo il 26 giugno
2026.
Questa interpretazione di Kara
Zor-El si dice sia una “versione meno seria e più provocatoria
dell’iconica supereroina”, poiché Gunn cerca di allontanarsi dalle
“precedenti rappresentazioni della Ragazza d’Acciaio, in
particolare dalla longeva serie CBS/CW interpretata da Melissa
Benoist”.
Secondo una breve sinossi, questa
storia seguirà Kara mentre “viaggia attraverso la galassia per
festeggiare il suo 21° compleanno con Krypto il Supercane. Lungo la
strada, incontra una giovane donna di nome Ruthye e finisce per
intraprendere una ricerca omicida di vendetta”. L’attrice e
drammaturga Ana Nogueira sta attualmente lavorando
alla sceneggiatura di Supergirl.
La regia verrà firmata da Craig Gillespie.
Star Wars: Gli ultimi Jedi ha indubbiamente diviso i
fan della saga, ma è stato comunque un successo di critica e di
pubblico (1,3 miliardi di dollari al botteghino e un punteggio del
91% su Rotten Tomatoes). Con questo in mente, non c’è da stupirsi
che Disney e Lucasfilm non avessero perso tempo e avessero
ingaggiato il regista Rian Johnson per dirigere
una nuova trilogia di film.
I dettagli della trama non sono mai
stati rivelati, quindi non abbiamo scoperto quale era della
Galassia lontana lontana Johnson intendesse esplorare. I fan erano
però sin da subito divisi sulla prospettiva di vedere altri
Star
Wars dello sceneggiatore/regista che ha realizzato quel
tanto divisivo film. Alla fine, però, la trilogia è diventata
l’ennesimo progetto incompiuto sotto la supervisione della
presidente della Lucasfilm Kathleen Kennedy.
L’attenzione di Johnson si è poi
spostata sui suoi film Knives Out e su un lucroso accordo con Netflix. In un’intervista a Rolling Stone, però, Johnson ha
ora spiegato perché la sua trilogia di Star Wars non è stata
realizzata. “Non è successo nulla di concreto”, ha ammesso
il regista. “Ci siamo divertiti molto a lavorare insieme e mi
hanno detto: ‘Continuiamo così’. Io ho risposto: ‘Ottimo!’. Ho
discusso alcune idee con Kathy. In breve, è nato Knives
Out”.
“Sono andato via e ho realizzato
‘Knives Out’, e mi sono buttato a capofitto nella realizzazione di
gialli”, ha continuato. “È il tipo di cosa che, se in
futuro ci fosse l’opportunità di farlo, o di fare qualcos’altro in
‘Star Wars’, sarei entusiasta. Ma al momento sto solo facendo le
mie cose e sono piuttosto felice”. Johnson ha poi chiarito che
la sua trilogia era “tutta molto concettuale”, confermando
infine di non aver mai sviluppato “una bozza, una sceneggiatura
o altro” per i film. In altre parole, si tratta di un altro
progetto annunciato prematuramente dalla Kennedy.
Superman
è ora al cinema e sembra aver riscosso un notevole successo presso
la maggior parte dei fan. Il film ha ovviamente i suoi detrattori,
ma una cosa su cui la maggior parte delle persone sembra essere
d’accordo è che
David Corenswet ha fatto un lavoro straordinario
nei panni del nuovo Uomo d’Acciaio per il grande schermo.
David Corenswet ha
abbandonato il lato leggermente più dark (alcuni potrebbero dire
cupo) che è generalmente associato alla precedente interpretazione
del personaggio da parte di Henry Cavill, offrendo un’incarnazione
di Kal-El più fiduciosa e sincera (alcuni potrebbero dire banale),
molto più simile alla versione di Christopher
Reeve.
Ora, Hollywood Authentic ha
condiviso alcune foto in bianco e nero dal backstage e un
documentario che ripercorre il primissimo giorno di Corenswet sul
set dopo aver indossato il costume dell’iconico eroe della DC
Comics.
“La mia prima audizione è stata
un self-tape che ho registrato a casa mia con mia moglie”,
dice l’attore nel video qui sotto. “Ci ho visto una sorta di
umorismo da vecchia Hollywood, come quello di Fred Astaire, Donald
O’Connor o Jimmy Stewart. Ero entusiasta di farlo e pensavo di fare
un buon lavoro, ma non ero sicuro che James l’avesse inteso in quel
modo. Quindi, per quanto ne sapevo, non era quello che stava
cercando.”
Superman
è il primo film dei DC Studios scritto e diretto da
James Gunn, con
David Corenswet nei panni di Superman/Clark Kent
e inaugurerà la fase intitolata “Dei e Mostri“. Il film
racconterà un Clark Kent già adulto, alle prese con il delicato
equilibrio tra la sua identità kryptoniana e quella umana, in un
mondo in cui l’umanità fatica a fidarsi di figure straordinarie.
Secondo quanto anticipato, non si tratterà di una storia di
origini, ma piuttosto di un ritratto di Superman nel momento in cui
cerca il suo posto nel mondo come giornalista al Daily
Planet e come eroe capace di ispirare speranza.
Nel cast anche
Rachel Brosnahan,
Nicholas Hoult, Edi Gathegi, Anthony Carrigan,
Nathan Fillion,
Isabela Merced, Skyler Gisondo, Sara Sampaio, María Gabriela de
Faría, Wendell Pierce,
Alan Tudyk, Pruitt Taylor Vince e Neva
Howell. Questi attori porteranno sul grande schermo
personaggi come Lois Lane, Guy
Gardner,
Hawkgirl, Metamorpho, Lex
Luthor e Mister Terrific.
Con il suo stile inconfondibile,
James
Gunn trasporta il supereroe nel nuovo universo DC, con una
miscela unica di racconto epico, azione, ironia e sentimenti,
consegnandoci un Superman guidato dalla compassione e da una
profonda fiducia nella bontà del genere umano. Il tono del film
sarà molto diverso rispetto alle precedenti versioni più cupe: Gunn
ha dichiarato che Superman sarà colorato, pieno di
emozione e con un protagonista cresciuto in un ambiente familiare
sano e amorevole, elemento che influenzerà profondamente la sua
personalità.
Il film non solo rilancia l’iconica
figura dell’Uomo d’Acciaio, ma getta anche le basi narrative e
tematiche per l’intero universo condiviso DC, fondendo umanità,
epica e introspezione morale in un racconto di rinascita
mitologica.
Il film è al cinema dal 9
luglio distribuito da Warner Bros.
Pictures.
Superman
(qui
la recensione) include alcuni esempi di linguaggio volgare e
almeno una scena relativamente scioccante (il gioco della roulette
russa di Lex), ma è probabilmente difficile immaginare che questo
film, in gran parte adatto alle famiglie, possa causare molto
scandalo alle commissioni di censura cinematografica di qualsiasi
paese. Ciononostante, è ora emerso che il reboot della DCU di James Gunn è stato censurato per la sua uscita
in India.
Secondo Bollywood Hungama, il
Central Board of Film Certification (CBFC) ha infatti richiesto
diversi tagli, tra cui la rimozione di un “gesto osceno” di otto
secondi (il dito medio di Guy Gardner) e alcune “immagini
sensuali”. A quanto pare, sono state rimosse due scene di baci:
quella tra Clark e Lois nel suo appartamento all’inizio del film e
quella appassionata in volo dopo la battaglia finale. Superman
è poi stato approvato con un certificato U/A 13+ in India, con 41
secondi di tagli nella versione finale distribuita nelle sale.
Cosa di cui i fan e gli spettatori
in generale non sono ovviamente contenti, come testimoniano i tanti
tweet di protesta emersi su X. “Il bacio è un atto sacro
d’amore, ma il nostro Paese lo fa sembrare un crimine. Internet può
fare miracoli. Bisogna avviare un nuovo movimento per abolire il
CBFC. Hanno rovinato Oppenheimer, F1 e ora Superman. Dovremmo avere un
Comitato di Certificazione, non un Comitato di Censura” è il
commento di un utente.
Superman
è il primo film dei DC Studios scritto e diretto da
James Gunn, con
David Corenswet nei panni di Superman/Clark
Kent e inaugurerà la fase intitolata “Dei e Mostri“. Il film
racconterà un Clark Kent già adulto, alle prese con il delicato
equilibrio tra la sua identità kryptoniana e quella umana, in un
mondo in cui l’umanità fatica a fidarsi di figure straordinarie.
Secondo quanto anticipato, non si tratterà di una storia di
origini, ma piuttosto di un ritratto di Superman nel momento in cui
cerca il suo posto nel mondo come giornalista al Daily
Planet e come eroe capace di ispirare speranza.
Nel cast anche
Rachel Brosnahan,
Nicholas Hoult, Edi Gathegi, Anthony Carrigan,
Nathan Fillion,
Isabela Merced, Skyler Gisondo, Sara Sampaio, María Gabriela de
Faría, Wendell Pierce,
Alan Tudyk, Pruitt Taylor Vince e Neva
Howell. Questi attori porteranno sul grande schermo
personaggi come Lois Lane, Guy
Gardner,
Hawkgirl, Metamorpho, Lex
Luthor e Mister Terrific.
Con il suo stile inconfondibile,
James
Gunn trasporta il supereroe nel nuovo universo DC, con una
miscela unica di racconto epico, azione, ironia e sentimenti,
consegnandoci un Superman guidato dalla compassione e da una
profonda fiducia nella bontà del genere umano. Il tono del film
sarà molto diverso rispetto alle precedenti versioni più cupe: Gunn
ha dichiarato che Superman sarà colorato, pieno di
emozione e con un protagonista cresciuto in un ambiente familiare
sano e amorevole, elemento che influenzerà profondamente la sua
personalità.
Il film non solo rilancia l’iconica
figura dell’Uomo d’Acciaio, ma getta anche le basi narrative e
tematiche per l’intero universo condiviso DC, fondendo umanità,
epica e introspezione morale in un racconto di rinascita
mitologica.
Il film è al cinema dal 9
luglio distribuito da Warner Bros.
Pictures.
L’annuncio che Hocus Pocus
3 era
in fase di sviluppo è arrivato nel giugno 2023, meno di un
anno dopo il debutto di Hocus Pocus 2 su Disney+, ma da quel momento non ci sono
stati altri aggiornamenti ufficiali in merito. Ora due anni dopo
che la Disney ha annunciato quel terzo capitolo, Sarah Jessica Parker – tra le protagoniste dei
film – ha condiviso un aggiornamento deludente.
Nel programma Watch What Happens
Live! con Andy Cohen, all’attrice, che
interpreta l’iconica strega Sarah Sanderson, è stato chiesto se
potesse condividere qualche aggiornamento da quando la Disney ha
annunciato che il sequel era in fase di sviluppo. La Parker ha
dunque affermato che al momento non c’è “nessun altro sviluppo
oltre al fatto che ci piacerebbe farlo. Ci piacerebbe farlo però e
abbiamo avuto alcune conversazioni a riguardo”.
L’aggiornamento di Sarah
Jessica Parker conferma dunque quello che si temeva,
ovvero che non ci sono stati sviluppi su Hocus Pocus
3 da quando la Disney ha confermato per la prima volta il
sequel. Il progetto si troverebbe dunque ancora nelle primissime
fasi di sviluppo, poiché l’attrice e le altre persone coinvolte
stanno ancora solo discutendo in merito a ciò che si potrebbe
realizzare.
Sebbene la maggior parte delle
recensioni di Hocus Pocus 2 concordassero sul
fatto che il film non fosse all’altezza del suo predecessore, è
comunque riuscito a diventare un grande successo in streaming ed è
stato il film più visto di tutti i tempi su Disney+ dopo il suo debutto. Con il
primo film che è un amato classico di Halloween e il secondo che ha
attirato un vasto pubblico, non sorprende che la Disney volesse un
altro sequel.
Il desiderio della compagnia di
espandere il franchise non ha però portato ad alcun passo in
avanti, anche se i commenti di Sarah Jessica Parker confermano che
lei e altri membri del potenziale cast di Hocus Pocus
3 sono ancora molto interessati a realizzare il film. Con
la Disney e i membri chiave del cast disposti a tornare, al
progetto servirebbe giusto un regista e i giusti creativi chiave
che possano portare avanti lo sviluppo della storia.
“Sono ovviamente al settimo
cielo e molto emozionato”, ha detto Holland riguardo al
ritorno nella serie dedicata al supereroe. “Interpretare
Spider-Man è come uscire con un vecchio amico, e penso che
nell’ultimo film fossimo davvero limitati in quello che potevamo
fare a causa del COVID. Abbiamo girato l’intero film in studio. Ora
ci orienteremo davvero verso il cinema vecchio stile e gireremo in
location reali, motivo per cui inizieremo a Glasgow. Useremo le
strade di Glasgow per questo enorme set che stiamo
allestendo”.
“Sarà come realizzare di nuovo
Homecoming”, ha continuato. “È passato così tanto tempo
dall’ultima volta che mi sembra quasi una boccata d’aria fresca.
Penso che i fan saranno al settimo cielo con quello che stiamo
preparando”. Holland aveva già anticipato Spider-Man: Brand New
Day all’inizio di quest’anno al Cinema-Con, dove
aveva descritto il prossimo film tratto dal fumetto come un “nuovo
inizio”.
“So che vi abbiamo lasciato con
un enorme colpo di scena alla fine di ‘No Way Home’, dove Peter
Parker ha sacrificato la sua identità per salvare le persone che
ama di più al mondo”, ha detto l’attore in quell’occasione.
“Quindi, ‘Spider-Man: Brand New Day’ è un nuovo inizio. È
esattamente questo. È tutto ciò che posso dire. È tutto ciò che mi
è stato permesso di dire, e ho superato da tempo la fase in cui
potevo rivelare spoiler. Quindi non preoccupatevi: oggi non lo
farò”.
Quello che sappiamo
su Spider-Man: Brand New Day
Ad oggi, una sinossi generica del
film è emersa all’inizio di quest’anno, anche se non è chiaro
quanto sia accurata.
Dopo gli eventi di Doomsday,
Peter Parker è determinato a condurre una vita normale e a
concentrarsi sul college, allontanandosi dalle sue responsabilità
di Spider-Man. Tuttavia, la pace è di breve durata quando emerge
una nuova minaccia mortale, che mette in pericolo i suoi amici e
costringe Peter a riconsiderare la sua promessa. Con la posta in
gioco più alta che mai, Peter torna a malincuore alla sua identità
di Spider-Man e si ritrova a dover collaborare con un improbabile
alleato per proteggere coloro che ama.
L’improbabile alleato potrebbe
dunque essere il The Punisher di Jon Bernthal –
recentemente annunciato come parte del film – in una situazione
già vista in precedenti film Marvel dove gli eroi si vedono
inizialmente come antagonisti l’uno dell’altro salvo poi allearsi
contro la vera minaccia di turno.
Di certo c’è
che Spider-Man: Brand New Day condivide il
titolo con un’epoca narrativa controversa, che ha visto la Marvel Comics dare all’arrampicamuri un nuovo
inizio, ponendo però fine al suo matrimonio con Mary Jane Watson e
rendendo di nuovo segreta la sua identità. In quel periodo ha
dovuto affrontare molti nuovi sinistri nemici ed era circondato da
un cast di supporto rinnovato, tra cui un resuscitato Harry
Osborn.
Spider-Man: Brand New
Day è stato recentemente posticipato di una settimana dal
24 luglio 2026 al 31 luglio 2026. Destin Daniel
Cretton, regista di Shang-Chi e la Leggenda
dei Dieci Anelli, dirigerà il film da una
sceneggiatura di Chris McKenna ed Erik Sommers. Tom Holland guida un cast che include
anche Zendaya, Sadie Sink e Liza Colón-Zayas
e Jon Bernthal. Michael Mando è
stato confermato mentre per ora sono solo rumors il coinvolgimento
di Steven Yeun, Charlie
Cox e di Mark Ruffalo.
Spider-Man: Brand New
Day uscirà nelle sale il 31 luglio 2026.
Ghost
in the Shell (qui la recensione), diretto da
Rupert Sanders e interpretato da ScarlettJohansson, è l’adattamento live action
dell’omonimo anime cult del 1995, a sua volta tratto dal manga di
Masamune Shirow. Il film rappresenta il tentativo
hollywoodiano di reinterpretare una delle opere più iconiche
dell’animazione giapponese, nota per le sue profonde riflessioni
filosofiche e il suo immaginario cyberpunk. La pellicola si
confronta con un’eredità imponente, cercando di restituire
visivamente la complessità del mondo originale, ma adattandolo a un
pubblico internazionale con un linguaggio più accessibile e una
struttura narrativa semplificata.
Il cuore tematico del film rimane
legato alla domanda identitaria: cosa definisce davvero l’essere
umano in un’epoca in cui corpo e mente possono essere modificati,
replicati o interamente sostituiti? La protagonista, il Maggiore
Mira Killian, è un ibrido umano-cibernetico, il
cui cervello umano è ospitato in un corpo robotico. Il suo percorso
è quello di una riscoperta: dell’origine della propria coscienza,
del passato cancellato, e della possibilità di autodeterminarsi
oltre ciò che la tecnologia o le istituzioni vogliono imporle. Il
film riflette così sulle conseguenze dell’ibridazione tra uomo e
macchina, sull’etica del controllo e sulla manipolazione
dell’identità.
Pur ricevendo un’accoglienza mista
da parte di critica e pubblico — anche a causa delle controversie
legate al casting — Ghost in the Shell si
distingue per la sua estetica potente e per il tentativo, seppur
parziale, di trasportare sul grande schermo le atmosfere e le
domande esistenziali della versione originale. Nel resto
dell’articolo ci concentreremo sul significato del finale
del film, esplorando come si risolve il conflitto
interiore della protagonista e quali messaggi emergono dal
confronto tra memoria, identità e libertà.
In un futuro in cui la tecnologia ha
completamente pervaso la vita delle persone, prende il via la
storia del Maggiore Mira Killian, messa a capo
della task force speciale Section 9 e scelta per tale ruolo per via
del suo essere divenuta mezza umana e mezza cyborg a seguito di
un’operazione che l’ha salvata da morte certa. A Mira viene ora
assegnato un importante compito: fronteggiare e distruggere
Kuze, mente criminale in grado d’insinuarsi
all’interno di qualunque mente cibernetica, assumendone il pieno
controllo. Durante questa difficile missione, Mira dovrà scontrarsi
non solo con Kuze, ma anche con alcune dolorose verità del suo
passato.
La spiegazione del finale del
film
Nel terzo atto di Ghost
in the Shell, la protagonista, il Maggiore Mira
Killian, scopre la verità sulla sua identità. Contrariamente a
quanto le era stato fatto credere dalla Hanka Robotics, non è la
prima persona a essere salvata grazie a un trapianto cerebrale in
un corpo sintetico: è in realtà una giovane donna giapponese di
nome Motoko Kusanagi, rapita insieme ad altri dissidenti per essere
trasformata in un’arma cibernetica. Il progetto segreto che ha dato
vita al Maggiore si rivela un esperimento di controllo, nel quale
la sua coscienza umana era stata manipolata e ricollocata in una
narrativa artificiale.
Parallelamente, l’hacker Kuze —
antagonista che si rivela essere un esperimento fallito della
stessa tecnologia — si rivela come Hideo, un ragazzo che condivide
con Motoko il destino di essere stato trasformato in qualcosa di
non voluto. Nel loro confronto emerge un senso di empatia e
riconoscimento reciproco: entrambi cercano di ricostruire la
propria identità e comprendere chi erano davvero prima che il loro
passato venisse cancellato. Kuze propone a Motoko di fuggire
insieme in un luogo virtuale in cui possano esistere liberamente,
ma lei rifiuta, scegliendo di affrontare la realtà.
Il climax del film arriva quando il
Maggiore affronta Cutter, il capo corrotto della Hanka,
responsabile dell’intero progetto. In un atto di ribellione, decide
di difendere il Dottor Ouelet, l’unica figura ambigua ma empatica
tra gli scienziati, e infine riesce a sopravvivere a un attacco
brutale grazie all’intervento del suo compagno Batou. Il film si
chiude con Motoko che, consapevole della sua vera identità, si
riappropria del suo nome originale e abbraccia la sua esistenza
come un essere ibrido tra umano e macchina, accettando la
complessità della propria natura.
Il finale di Ghost in the
Shell ruota attorno al tema dell’identità come costruzione
personale, non come dato fisso. Motoko non si definisce più per ciò
che le è stato imposto dalla corporazione, ma per ciò che sceglie
di diventare. L’accettazione della verità sul proprio passato non
serve solo a recuperare una memoria perduta, ma a compiere una
scelta consapevole sul futuro. Il film suggerisce che ciò che rende
umano un essere non è il corpo, né la memoria manipolata, ma il
desiderio di autodeterminarsi, di avere una volontà indipendente.
In questo senso, Motoko sceglie di essere sé stessa, al di là dei
limiti biologici o tecnologici.
Da un punto di vista tematico,
Ghost in the Shell affronta dunque il delicato
equilibrio tra tecnologia e umanità. Il concetto di “ghost”
(l’anima) all’interno di un “shell” (corpo sintetico) diventa
metafora di una società che rischia di perdere il senso
dell’individuo nell’era della sorveglianza e dell’ottimizzazione
digitale. Il film propone una visione in cui l’umanità sopravvive
solo se riesce a evolvere eticamente, ponendo la libertà personale
e il rispetto per l’identità al centro del progresso. Nonostante
l’estetica spettacolare e le scene d’azione, il film si chiude con
un messaggio intimo e profondo: siamo ciò che scegliamo di essere,
non ciò che ci viene imposto.
Diretto da Christian
Gudegast, il finale di Nella tana dei
lupi del 2018 ha spiegato un importante colpo di scena che
ha rivelato la vera mente criminale del film. Il finale non spiega
però necessariamente perché un gruppo di criminali avrebbe tradito
i propri alleati o come siano riusciti a fuggire con milioni di
dollari. La chiave per comprendere il finale è dunque quella di
prestare molta attenzione. Sebbene il film abbia ricevuto
un’accoglienza tiepida da parte della critica, sembra aver colpito
il pubblico più del previsto, diventando un successo sorprendente
al botteghino.
Una parte importante di ciò che il
pubblico sembra aver apprezzato in questo film di rapine è stato
proprio il colpo di scena finale. È il tipo di rivelazione che
cambia tutto ciò che il pubblico pensava di sapere e lo spinge a
rivedere il film per cercare di individuare gli indizi. Il
punteggio del 63% di recensioni positive da parte del pubblico
dimostra dunque che il finale potrebbe essere stato abbastanza
creativo da lasciare gli spettatori con la voglia di vedere ancora
qualcosa. In effetti, ci sono molti passaggi che hanno portato a
quel finale inaspettato che il pubblico può esplorare qui in modo
approfondito.
Nella tana dei
lupi sembra inizialmente sovvertire la premessa dei
buoni contro i cattivi. Gerard Butler interpreta il detective
Nicholas “Big Nick” O’Brien, che arriva sulla
scena del crimine a Los Angeles e offre una forte dose di
mascolinità tossica. Certo, i suoi conoscenti non lo apprezzano
molto. Tuttavia, la sua cerchia ristretta di “regolatori” è
ferocemente leale, come dimostra una sequenza di festa in cui
rapiscono e interrogano un barista locale di nome Donnie
Wilson (O’Shea Jackson Jr.).
Big Nick afferma che lui e la sua
banda sono i veri cattivi, costringendo Donnie a rivelare
informazioni sul suo complice Ray Merrimen
(Pablo Schreiber). Il conflitto principale
riguarda Big Nick che cerca di capire la portata della prossima
rapina di Merrimen. A quanto pare, la filiale di Los Angeles della
Federal Reserve è il prossimo obiettivo della banda. Nello
specifico, Merrimen ha in programma di rubare 30 milioni di dollari
di denaro “non idoneo” (banconote senza numero di serie) prima che
venga distrutto.
La banda di Merrimen è composta da
Donnie, Levi (50
Cent), Bosco (Evan
Jones) e Mack (Cooper
Andrews). È fondamentale sottolineare che Merrimen non
spiega perché conosce così bene i meccanismi interni della Federal
Reserve. Tuttavia, tutti si fidano di lui grazie ai loro legami
militari e sportivi risalenti al liceo (che Big Nick scopre durante
le sue indagini). Nel frattempo, Merrimen usa la sua ragazza e
Donnie per fornire a Big Nick informazioni su un obiettivo
pianificato a Montebello, ma questa è solo una parte di un piano
più ampio.
Alla Pico Rivera Savings & Loan, Big
Nick si aspetta di arrestare la banda di Merrimen, ma si rende
subito conto che c’è qualcosa di diverso in questa rapina. Per
prima cosa, la banda minaccia di uccidere dei civili, cosa che non
fa parte della loro procedura operativa abituale. Tuttavia, Big
Nick aspetta che Merrimen faccia esplodere il caveau della banca
mentre aspetta che le sue richieste vengano soddisfatte. Big Nick
si rende poi conto che la banda è fuggita e che è stato
ingannato.
Successivamente, la banda di
Merrimen esegue la rapina alla Federal Reserve che aveva preparato
fin dall’inizio. Ma dopo la fuga, Donnie viene arrestato da Big
Nick e rivela il punto di ritrovo. Nel frattempo, Merrimen
interrompe le comunicazioni con Mack dopo aver saputo della
detenzione di Donnie e tenta di fuggire con Bosco e Levi. Il climax
di Nella tana dei lupi culmina in una
massiccia sparatoria durante un ingorgo stradale, che porta alla
morte di Merrimen, Bosco e Levi.
Il film si conclude con la scoperta
da parte di Big Nick che il denaro rubato alla Federal Reserve è
stato completamente distrutto. Si rende anche conto che Donnie è
riuscito in qualche modo a fuggire. Big Nick fa quindi visita allo
Ziggy’s Hafbrau, il “luogo neutrale” dove aveva inizialmente
affrontato Donnie all’inizio del film. Dopo aver dato un’occhiata
in giro e aver riflettuto sulle conversazioni passate, Big Nick
capisce che Donnie era davvero la vera mente dell’operazione.
Un breve montaggio rivela che Donnie
aveva raccolto informazioni su tovaglioli per un lungo periodo di
tempo, per poi avvicinare il suo ex compagno dei Marine, Merrimen
interpretato da Pablo Schreiber, con un piano per una rapina. Gli
ultimi secondi del finale di Nella tana dei
lupi spiegano che Donnie ora lavora a Londra e
apparentemente sta complottando per rapinare una vicina borsa dei
diamanti.
Il piano di Merrimen per rapinare
la Federal Reserve
In apparenza, la rapina alla Federal
Reserve di Merrimen va secondo i piani. Egli crea un diversivo alla
Pico Rivera Savings & Loan e riesce a fuggire attraverso il sistema
fognario. Merrimen e Levi ottengono quindi l’accesso al “centro
nevralgico” della Federal Reserve travestendosi e fingendo una
consegna di denaro, utilizzando il veicolo blindato rubato
all’inizio del film e il denaro proveniente da una rapina durante
un rave. Da lì, Merrimen e Levi scaricano una vasca piena di soldi
contenente Donnie, che ottiene l’accesso alla sala di conteggio
dopo che Bosco ha tagliato la corrente.
Donnie individua quindi il denaro
non idoneo prima che venga distrutto e si assicura di gettare la
borsa in un camion della spazzatura che lascerà l’edificio.
Utilizzando le informazioni fornite da Mack, Donnie dà il via al
colpo di genio del suo piano. Dopo essere fuggito con successo,
individua un pasto confezionato che aveva nascosto in precedenza
mentre effettuava una consegna di fast food. Fingendo di essere un
fattorino, Donnie riesce a superare la sicurezza mentre esce, prima
di essere fermato da Big Nick. Nel frattempo, Merrimen raggiunge il
punto di ritrovo nella discarica, mentre Bosco dirotta un camion
della spazzatura che trasporta il denaro (il conducente si rivela
essere uno degli amici di Donnie).
Merrimen vive essenzialmente grazie
alla pistola e muore per mano della pistola in Den of Thieves.
Rimane fedele a un codice di condotta specifico, ma non prevede che
Donnie lo tradirà manipolando il piano a suo vantaggio. In termini
di narrazione, Merrimen e Big Nick condividono qualità simili: sono
due uomini mascolini con una fede incrollabile nelle proprie
capacità. In definitiva, sono solo pedine in un gioco che, in
teoria, pone le premesse per Nella tana dei lupi 2
–Pantera.
In Nella tana dei
lupi, il piano di Merrimen è in realtà il piano di Donnie.
Come dimostra il montaggio finale, Donnie ha orchestrato l’intera
rapina alla Federal Reserve raccogliendo informazioni mentre
lavorava come barista allo Ziggy’s Hofbrau. Ovviamente, non poteva
eseguire il piano da solo, quindi ha contattato un suo conoscente
militare, Merrimen, mentre complottava segretamente con i suoi
vecchi compagni di sport: Mack, Alexi
(Oleg Taktarov) e Bas
(Max Holloway). Una volta ottenuto l’accesso alla
sala di conteggio della Federal Reserve, Donnie tiene i soldi per
sé in una borsa segreta.
Alla fine si scopre che Bas era
l’autista che ha lasciato la Federal Reserve con diverse borse di
denaro e che Alexi ha fatto spedire a Panama il denaro della
rapina, non idoneo e non rintracciabile. All’inizio di
Nella tana dei lupi, Donnie fa una dichiarazione
significativa mentre lavora come barista di fronte alla Federal
Reserve: “Ho il controllo totale del mio ambiente e la gente
non lo sa nemmeno”. La scena finale mostra Mack, Alexi e Bas
che bevono in un pub di Londra mentre Donnie fa il barista e
pianifica il prossimo colpo, il quale è alla basa del sequel.
La spiegazione della canzone finale
di Nella tana dei lupi
Per valutare appieno il finale di
Nella tana dei lupi, vale anche la pena di
prendere nota della canzone utilizzata alla fine del film:
“Legendary” dei Welshly Arms.
Considerando quanto la canzone si adatti bene agli eventi finali
del film, è facile chiedersi se sia stata composta appositamente
per il film. Tuttavia, la canzone è stata pubblicata due anni prima
dell’uscita della pellicola. Non solo la canzone stabilisce però
un’atmosfera efficace, ma il suo testo contribuisce anche a
sottolineare alcuni dei temi principali del film.
In particolare, i versi “Ho
sognato la ricompensa / Attraverso le difficoltà e i compromessi /
Lottando con le unghie e con i denti per arrivare in cima”
rispecchiano le motivazioni dei ladri, mentre “Alla fine
capiranno chi ha ragione / Per prendere posizione, devi vincere la
battaglia” e “Devi vivere senza compromessi”
riassumono il personaggio duro interpretato da Butler nel film. Una
tale sincronia è difficile da trovare, ma “Legendary”
conclude Nella tana dei lupi con una nota di
sfida.
Il vero significato del finale
di Nella tana dei lupi
Il grande colpo di scena alla fine
era dunque un tradimento a cui nessuno avrebbe dovuto credere nel
film. Big Nick è un poliziotto che ha un unico obiettivo: catturare
i cattivi. Sa che non deve fidarsi di nessuno, eppure è così
concentrato su Merrimen che non considera nemmeno che qualcuno come
Donnie possa essere una minaccia. Nel frattempo, Merrimen vive
secondo un codice di condotta da ladro e non considera mai che i
suoi stessi uomini potrebbero tradirlo per ottenere una fetta più
grande per sé stessi.
Questo fa sì che entrambe le parti
siano così concentrate sui loro obiettivi (fermare Merrimen,
portare a termine la rapina) che nessuna delle due vede chi sta
davvero tirando le fila. Biog Nick fallisce completamente quando
non riesce a vedere Donnie come una minaccia, considerandolo per lo
più un seguace di bassa lega. Merrimen è così dedito a portare a
termine la rapina con “onore” che non riesce a vedere gli uomini
della sua cerchia che complottano contro di lui. Donnie li mette
l’uno contro l’altro e alla fine ne esce vincitore.
Il sequel Nella tana
dei lupi 2 – Pantera
Visto il successo del primo film e
il suo finale intrigante, non c’è da stupirsi che Nella
tana dei lupi 2 – Pantera sia poi stato realizzato, con
un’uscita in sala avvenuta nel 2025. Butler è tornato per questo
sequel, insieme a O’Shea Jackson Jr. nel ruolo di
Donnie. La vicenda ruota qui attorno a Donnie che diventa la
principale mente criminale con Big Nick alle sue calcagna, anche se
questa volta l’azione si svolge in Europa. Donnie sta infatti
organizzando quella che potrebbe essere la più grande rapina di
diamanti della sua vita e non si aspetta che Big Nick torni per
intralciarlo.
È stato di recente pubblicato un
nuovo spot televisivo per I
Fantastici Quattro: Gli Inizi, nel quale vengono
rivelati i piani di Galactus per il membro più
giovane della Prima Famiglia Marvel. In una parte del promo,
Reed Richards riporta infatti alla stampa che in
cambio della Terra, Galactus ha chiesto il figlio suo e di
Sue Storm, Franklin. Il gruppo ha
ritenuto giustamente quel prezzo troppo alto, cosa che ha lasciato
gli abitanti di New York perplessi. Saranno al sicuro, adesso?
Sulla scia di questo nuovo materiale
promozionale del film, è ora stato rilasciato dagli account social del film un comunicato nel quale si
riporta:
“PER IMMEDIATA PUBBLICAZIONE:
260 Baxter Building Plaza, NY – Forse avete visto la recente
conferenza stampa della Future Foundation con i Fantastici Quattro. Pur
comprendendo la paura e il panico che circondano l’imminente arrivo
di Galactus, vi chiediamo di riporre la vostra fiducia nei Quattro.
Nonostante i tentativi di negoziazione dei Quattro, il prezzo
richiesto da Galactus era semplicemente troppo alto. I Fantastici
Quattro stanno attualmente definendo le loro prossime mosse. Tutto
ciò che vi chiediamo è più tempo.“
Prosegue dunque la preparazione al
film, con questi elementi di campagna promozionale che divertono e
intrigano allo stesso tempo. Sarà infatti a questo punto
interessante scoprire in che modo i Fantastici Quattro cercheranno
di risolvere la situazione e quale altra strada potranno percorrere
rispetto a quella dell’offrire in sacrificio il piccolo Franklyn.
Di certo, la notizia che Galactus vuole il bambino rafforza l’idea
che egli avrà un ruolo decisivo all’interno del Marvel Cinematic
Universe.
La trama e il cast
di I Fantastici Quattro: Gli Inizi
Il film Marvel StudiosI
Fantastici Quattro: Gli Inizi introduce la prima
famiglia Marvel composta da Reed Richards/Mister Fantastic
(Pedro
Pascal), Sue Storm/Donna Invisibile (Vanessa
Kirby), Johnny Storm/Torcia Umana (Joseph
Quinn) e Ben Grimm/la Cosa (Ebon
Moss-Bachrach) alle prese con la sfida più difficile
mai affrontata. Costretti a bilanciare il loro ruolo di eroi con la
forza del loro legame familiare, i protagonisti devono difendere la
Terra da una vorace divinità spaziale chiamata Galactus
(Ralph Ineson) e dal suo enigmatico Araldo, Silver
Surfer (Julia Garner).
E se il piano di Galactus di
divorare l’intero pianeta e tutti i suoi abitanti non fosse già
abbastanza terribile, la situazione diventa all’improvviso una
questione molto personale. Il film è interpretato anche da
Paul Walter Hauser,
John Malkovich,
Natasha Lyonne e Sarah Niles.
I
Fantastici Quattro: Gli Inizi è diretto da
Matt Shakman e prodotto da Kevin Feige, mentre Louis D’Esposito, Grant
Curtis e Tim Lewis sono gli executive producer. Il film sarà al
cinema dal 23 luglio.
Diretto da JessicaSwale, Giorni d’estate
(qui
la recensione) è un film drammatico britannico che racconta la
storia di Alice, una scrittrice solitaria che vive
in un cottage sul mare nel Kent. Durante la seconda guerra
mondiale, è costretta ad accogliere un ragazzino di nome
Frank, evacuato da Londra. All’inizio riluttante a
prendersi cura di lui, Alice gradualmente instaura un legame con
Frank e condivide con lui le sue ricerche sul folklore e le
credenze pagane. Tuttavia, ben presto lui inizia a ricordarle il
suo amore perduto, e lei comincia a provare un senso di
responsabilità nei suoi confronti.
Questo porta a una scoperta
sorprendente legata al passato di Alice, e lei e Frank sono
costretti ad affrontare i loro traumi per guarire insieme. Con la
sua narrazione emotiva ambientata in tempo di guerra e i suoi
personaggi con cui è facile identificarsi, Giorni
d’estate tocca il cuore del pubblico e parla di come
tutto nella vita accada per una ragione. Inoltre, le straordinarie
interpretazioni di Gemma Arterton, Gugu
Mbatha-Raw e Lucas Bond aggiungono un
elemento di realismo al film, facendo chiedere se sia ispirato a
fatti realmente accaduti. Se anche voi siete curiosi di scoprirlo,
abbiamo la risposta che fa per voi.
Giorni d’estate è tratto da una
storia vera?
La risposta più semplice è che
no, Giorni d’estate non è basato su una
storia vera. È tratto da una sceneggiatura originale che la regista
Jessica Swale ha scritto per una borsa di studio BAFTA che ha
ricevuto. Ha quindi concepito la trama e i personaggi da zero,
basandosi sul suo interesse per il folklore e la magia. In
un’intervista, ha condiviso la sua inclinazione verso storie
ottimistiche e realistiche, che hanno qualcosa in più di quanto
sembri. Questo è proprio il caso della situazione della
protagonista Alice nel film, e quindi Swale ha concepito l’intera
narrazione su questo tema.
Inoltre, la regista conosce bene il
periodo della seconda guerra mondiale, che ha studiato durante la
sua infanzia, così come le varie esperienze che i bambini sfollati
hanno vissuto quando sono stati mandati a vivere in un nuovo
ambiente. L’evacuazione dei bambini da Londra alle campagne, uno
degli elementi centrali del film, è infatti un evento storico
documentato che coinvolse migliaia di famiglie inglesi. Questo
contesto offre al film una cornice realistica e storicamente
accurata. Mentre alcuni bambini hanno trascorso un periodo
piacevole con parenti affettuosi, molti hanno dovuto affrontare
ospiti poco accoglienti e situazioni di vita infelici.
Swale ha deciso dunque di
approfondire quest’ultimo aspetto attraverso l’arco narrativo di
Frank e ha costruito quella parte della narrazione facendo ricerche
approfondite su storie umane reali e fatti storici di quell’epoca.
Inoltre, Jessica Swale ha rivelato di aver attinto da storie vere
di donne queer marginalizzate, spesso dimenticate dalla narrazione
storica ufficiale. L’attrice Gemma Arterton, che interpreta Alice, ha
condiviso in un’intervista del settembre 2020 il suo legame con il
concetto del film a causa della sua storia familiare durante la
seconda guerra mondiale.
“Avevo studiato la guerra a
scuola e sono cresciuta sapendo degli sfollati perché mia nonna era
stata evacuata da Londra, quindi quella storia era una parte
importante della nostra vita”, ha detto. Non solo, Arterton ha
elogiato il modo in cui il film destigmatizza le relazioni lesbiche
attraverso la storia d’amore tra Vera e Alice negli anni ’40.
L’attrice ha aggiunto: “C’è una scena molto bella in cui Alice
chiede a Frank se è scioccato dalla sua sessualità, e lui
semplicemente la accetta, dicendo: ‘Certo che no, non è strano,
perché dovrebbe essere strano amare qualcuno?’. Questo è ciò che
volevamo mostrare in questo film”.
Ha poi spiegato: “È il modo in
cui sono cresciuta. La sorella di mia madre, zia Sarah, è gay, e
non è mai stato un problema: lei e mia madre sono molto legate, e
noi stavamo sempre con i suoi amici e le sue amiche… Penso che gran
parte dell’omofobia esista perché le persone non frequentano un
certo tipo di persone, non le umanizzano e non le vedono come
persone normali“. Oltre a esplorare magnificamente le
relazioni LGBTQ+ in quel periodo, il film tocca anche il trauma
della perdita di un genitore e le tristi realtà della Seconda
guerra mondiale.
Frank perde sia il padre che la casa
durante la guerra, e la sua esperienza nel film rappresenta quella
di migliaia di bambini che sono stati segnati per tutta la vita da
situazioni così dolorose. Inoltre, il titolo originale “Summerland”
si basa sul concetto reale di “The Summerland”, un termine dato
dalle religioni pagane contemporanee alla loro idea dell’aldilà.
Questo è un altro motivo fondamentale nella narrazione del film e
rappresenta il nucleo del legame tra Alice e Frank. Il film ricrea
in modo molto autentico l’Inghilterra rurale degli anni ’40 e le
location e i personaggi realistici lo rendono ancora più
credibile.
Quindi, possiamo dire che anche se
questo film è principalmente un’opera di finzione, è una vera
celebrazione della magia della vita umana e delle relazioni, oltre
ad essere un resoconto abbastanza realistico della guerra.
Giorni d’estate è quindi un’opera originale che,
pur non basandosi su una biografia specifica, attinge alla realtà
storica e sociale per costruire un racconto toccante e credibile,
capace di riflettere su identità, maternità e connessione umana
durante un periodo segnato dalla perdita e dalla
trasformazione.
Andrew Garfield ha ufficialmente firmato per
il prossimo film di Luca Guadagnino,
Artificial, prodotto da Amazon MGM. Garfield
affiancherà Yura Borisov, rivelazione
di Anora e recente
candidato all’Oscar, in questo film descritto come una
“commedia drammatica ambientata nel mondo dell’intelligenza
artificiale”. Simon Rich (“An American
Pickle”) ha scritto la sceneggiatura e sarà il produttore
insieme a David Heyman e Jeffrey
Clifford della Heyday Films e Jennifer
Fox.
Artificial riunisce
Guadagnino e Amazon MGM Studios. Ha recentemente diretto
After the Hunt, con Julia Roberts,
Andrew Garfield e Ayo Edebiri, che lo studio distribuirà nelle
sale il 10 ottobre, e Challengers
dello scorso anno, con
Zendaya. Secondo le prime indiscrezioni, oltre a
Borisov e Garfield, anche Monica Barbaro (vista
in A
Complete Unknown) sarebbe in lizza per i ruoli principali
in Artificial.
Artificial arriva
in un periodo molto intenso per Garfield. Oltre a After the
Hunt, è parte anche dell’adattamento cinematografico di
Enid Blyton di “The Magic Faraway Tree” al fianco di
Claire Foy, Jessica Gunning e
Nicola Coughlan per Studiocanal, ed è stato
recentemente scritturato nel thriller di Paul
Greengrass “The Rage”, prodotto da Focus
Features, sulla rivolta dei contadini nell’Inghilterra del XIV
secolo.
Tra gli altri lavori recenti di
Garfield figurano We Live in
Time, Tick, Tick… Boom! e La battaglia di Hacksaw Ridge. Gli ultimi due gli sono
valsi una nomination all’Oscar come miglior attore, mentre per
Tick, Tick… Boom! ha anche vinto un Golden Globe. In
televisione, ha ottenuto una nomination agli Emmy per In nome
del cielo. Garfield ha poi avuto modo di riprendere i panni di
Spider-Man in Spider-Man:
No Way Home. Nel 2010, invece, aveva avuto un ruolo di
rilievo in The
Social Network, film che potrebbe avere più di
qualche somiglianza tematica
con Artificial.
La serie TV
Harry Potter della HBO – il tanto atteso e
pubblicizzato ritorno al mondo magico di J.K.
Rowling – ha ufficialmente iniziato la produzione presso
gli studi Warner Bros. di Leavesden nel Regno Unito, a quasi 14
anni esatti dalla conclusione del viaggio di Harry sul grande
schermo con “Harry
Potter e i Doni della Morte – Parte 2”.
Per l’occsaione, lo show ha anche
rivelato una prima immagine di Dominic McLaughlin
nei panni di Harry Potter, sorridente in costume con i
caratteristici occhiali rotondi e l’uniforme scolastica del
personaggio. McLaughlin è affiancato da Arabella
Stanton nel ruolo di Hermione e Alastair
Stout in quello di Ron. Il giovane trio è stato
selezionato tra oltre 30.000 attori che hanno partecipato alle
audizioni lo scorso autunno. Di seguito, ecco l’immagine:
Dominic McLaughlin è Harry Potter. Foto di Aidan
Monaghan/HBO
Cosa sappiamo della serie HBO
su Harry Potter
HBO descrive la serie come un
“adattamento fedele” della serie di libri della Rowling.
“Esplorando ogni angolo del mondo magico, ogni stagione porterà
‘Harry Potter’ e le sue incredibili avventure a un pubblico nuovo
ed esistente”, secondo la descrizione ufficiale. Le riprese
dovrebbero avere inizio nel corso dell’estate 2025, per una messa
in onda prevista per il 2026.
La serie è scritta e prodotta da
Francesca Gardiner, che ricopre anche il ruolo di
showrunner. Mark Mylod sarà il produttore
esecutivo e dirigerà diversi episodi della serie per HBO in
collaborazione con Brontë Film and TV e Warner Bros. Television. La
serie è prodotta da Rowling, Neil Blair e
Ruth Kenley-Letts di Brontë Film and TV, e
David Heyman di Heyday Films.
Come già annunciato, Dominic
McLaughlin interpreterà Harry, Arabella
Stanton sarà Hermione e Alastair Stout
sarà Ron. Altri membri del cast includono: John
Lithgow nel ruolo di Albus Silente, Janet
McTeer nel ruolo di Minerva McGrannitt, Paapa
Essiedu nel ruolo di Severus Piton, Nick
Frost nel ruolo di Rubeus Hagrid, Luke
Thallon nel ruolo di Quirinus Quirrell e Paul
Whitehouse nel ruolo di Argus Gazza.
Gli altimi annunci sono quelli di
Rory Wilmot nel ruolo di Neville Paciock,
Amos Kitson nel ruolo di Dudley Dursley,
Louise Brealey nel ruolo di Madam Rolanda Hooch e
Anton Lesser nel ruolo di Garrick Ollivander.
Infine, Bel Powley e Daniel Rigby
interpreteranno Petunia e Vernon Dursley.
È stato inoltre confermato che
la serie debutterà nel 2027 su HBO e HBO Max, dove
disponibile.
TornaSchermi Cinema
Multipiazza, la rassegna
cinematografica itinerante organizzata dall’associazione Divina
Mania con la direzione artistica di Mauro Lamanna e la
collaborazione di Gianmarco Saurino, che dal 2018 trasforma i
quartieri popolari e le periferie d’Italia in arene
cinematografiche a cielo aperto.
Dopo
il successo degli anni precedenti, che avevano coinvolto le piazze
e i quartieri della città di Catanzaro, per
la quinta edizioneil progetto si espande e allarga i propri
confini, coinvolgendo quattro
regioni – Calabria,
Sicilia, Puglia e Lazio – e
toccando sei città– Catanzaro, Cosenza, Reggio
Calabria, Foggia, Nicosia e Longone Sabino– per oltre venti
appuntamenti gratuiti da
luglio a settembre.
Fulcro del progetto, che negli anni ha visto
crescere la qualità e la quantità dell’offerta proposta, è sempre
quello di portare il grande cinema in luoghi in cui la
programmazione culturale è limitata o spesso assente.
Il Cine-furgone,
con il suo schermo installato lateralmente, attraversa le periferie
creando spazi di incontro, di formazione e di festa, con un ricco
palinsesto di proiezioni, ma anche laboratori, workshop e
masterclass, coinvolgendo direttamente le comunità locali e
animando le piazze delle città.
Tantissimi anche quest’anno gliospiti
d’eccezioneche accompagneranno
le proiezioni di Schermi Cinema Multipiazza, contribuendo a
trasformare ogni tappa della rassegna in un momento unico di
incontro tra cinema, territorio e comunità.
La
quinta edizione prenderà il via aCatanzarocon tre serate
consecutive: lunedì 21 luglio, nel quartiere Gagliano, con la proiezione
deI due
maresciallidi Sergio
Corbucci e la partecipazione di Giuseppe
Scoditti; martedì22
luglio,in Viale Isonzo,
con La ricerca della
felicità di Gabriele
Muccino introdotto da Giancarlo
Commare; mercoledì23 luglio,nel quartiere di Santa Maria,Vincenzo
Nemolatopresenterà la
proiezione diThe
Departed di
Martin Scorsese.
La
programmazione per il mese di luglio si sposterà in Lazio aLongone Sabinoper una serata
realizzata in collaborazione con U Cinemittu, il cinema più piccolo
d’Italia, dovedomenica 27 luglio Luca Marinelliincontrerà il pubblico prima della
proiezione di un classico della nostra commedia comeI
vitelloni di
Federico Fellini.
Giovedì 31 luglioil Cine-furgone approderà in
Sicilia, aNicosia,
conLe sorelle
Macaluso di Emma
Dante alla presenza di una delle protagoniste del
film, Donatella Finocchiaro.
Nel
corso della lunga estate di Schermi Cinema Multipiazza 2025,
saranno tanti altri i volti del cinema e della cultura che
attraverseranno le piazze della rassegna, accompagnando le
proiezioni e incontrando il pubblico. Tra i protagonisti già
confermati Laura Adriani, Antonella Attili, i
Fratelli D’Innocenzo, Anna Foglietta, Pilar Fogliati, Mariachiara
Giannetta, N.A.I.P., Filippo Luna, Davide Manca, Pierpaolo Spollon,
Giuseppe Spata, Gianmarco Saurino, Giacomo Triglia, e altri ospiti ancora da
annunciare.
Si
conferma per la quinta edizione la collaborazione con MUBI,
piattaforma globale di streaming, distribuzione e produzione
cinematografica, che andrà ad arricchire la programmazione di
alcuni degli appuntamenti in cartellone con le proiezioni
dei cinque cortometraggi finalisti ai David di
Donatello 2025, disponibili in
esclusiva su MUBI:DOMENICA SERAdi Matteo Tortone,LA CONFESSIONEdi Nicola Sorcinelli,LA
RAGAZZA DI PRAGAdi Andree
Lucini,MAJONEZËdi
Giulia Grandinetti,THE EGGREGORES’ THEORYdi Andrea Gatopoulos.
Il
calendario completo con tutte le date, gli ospiti e le proiezioni
sarà disponibile a breve sui canali ufficiali della
rassegna.
È stato pubblicato un nuovo spot
televisivo per I
Fantastici Quattro: Gli Inizi, e questo conferma
finalmente le voci sui piani di Galactus per il membro più giovane
della Prima Famiglia Marvel.
Nel teaser di 30 secondi, vediamo la
squadra portata al cospetto del Divoratore di Mondi da Silver
Surfer. Viene poi rivelata la corporatura massiccia del cattivo,
anche se scommetteremmo che rimarrà nascosto nell’ombra per gran
parte della scena prima di arrivare sulla Terra ed emergere
completamente dall’ombra.
In un’altra parte del promo, Reed
Richards dice alla stampa che in cambio della Terra, Galactus ha
chiesto il figlio suo e di Sue Storm, Franklin. Mister Fantastic ha
ritenuto quel prezzo troppo alto, cosa che gli abitanti del pianeta
hanno comprensibilmente pensato diversamente.
Perché Galactus vuole Franklin? Beh,
se è in qualche modo simile alla sua controparte nei fumetti, il
ragazzo avrà la capacità di creare nuovi mondi e realtà, forse
permettendo a Galactus di soddisfare finalmente la sua fame.
Galactus è stato descritto come
“un enorme vampiro cosmico divoratore di pianeti, vecchio di 14
miliardi di anni” dal regista di I
Fantastici Quattro: Gli Inizi, Matt
Shakman. L’attore Ralph Ineson, nel frattempo, ha
affermato: “È una forza cosmica. È una specie di dio”.
Il film Marvel Studios I
Fantastici Quattro: Gli Inizi introduce la prima
famiglia Marvel composta da Reed Richards/Mister Fantastic
(Pedro
Pascal), Sue Storm/Donna Invisibile (Vanessa
Kirby), Johnny Storm/Torcia Umana (Joseph
Quinn) e Ben Grimm/la Cosa (Ebon
Moss-Bachrach) alle prese con la sfida più difficile
mai affrontata. Costretti a bilanciare il loro ruolo di eroi con la
forza del loro legame familiare, i protagonisti devono difendere la
Terra da una vorace divinità spaziale chiamata Galactus
(Ralph Ineson) e dal suo enigmatico Araldo, Silver
Surfer (Julia Garner). E se il piano di Galactus
di divorare l’intero pianeta e tutti i suoi abitanti non fosse già
abbastanza terribile, la situazione diventa all’improvviso una
questione molto personale.
Il film è interpretato anche da
Paul Walter Hauser, John Malkovich, Natasha Lyonne
e Sarah Niles. I
Fantastici Quattro: Gli Inizi è diretto da
Matt Shakman e prodotto da Kevin Feige, mentre Louis D’Esposito, Grant
Curtis e Tim Lewis sono gli executive producer.
Nonostante sia nel mondo dello
spettacolo da appena una decina d’anni, l’attrice Rachel
Brosnahan ha già conquistato numerosi spettatori con il
suo ruolo nella serie La fantastica signora Maisel,
ottenendo anche importanti riconoscimenti da parte della critica.
L’attrice si è infatti affermata in breve come uno dei nomi su cui
puntare per il futuro, e fino ad ora i personaggi da lei affrontati
le hanno permesso di sfoggiare numerose qualità del suo talento,
che lascia immaginare una florida carriera.
Ecco 10 cose che forse non
sai su Rachel Brosnahan.
I film e i programmi TV di Rachel
Brosnahan
1. È protagonista di una
celebre serie TV. L’attrice inizia a recitare in
televisione comparendo in alcuni episodi di celebri serie come
Gossip Girl (2010), The Good Wife (2010), In
Treatment (2010), CSI: Miami (2011), Grey’s Anatomy (2013), e Orange Is
the New Black (2013), acquisendo maggior notorietà recitando
in The Blacklist (2014), Black Box (2014),
Olve Kitteridge (2014), House of Cards
(2013-2015), Manhattan (2014-2015), Crisi in sei
scene (2016). Nel 2017 viene scelta come protagonista della
serie
La fantastica signora Maisel, ruolo che ricopre fino al
2023.
3. Ha avuto un piccolo ruolo
nella serie. All’inizio della sua carriera, Rachel
Brosnahan ha avuto un piccolo ruolo nella celebre serie
Gossip Girl. È apparsa nell’episodio It’s a Dad, Dad,
Dad, Dad World, il ventesimo della terza stagione, andato in
onda nel 2010. In quella puntata interpretava
CeCe, una giovane studentessa coinvolta
marginalmente nelle dinamiche dell’élite dell’Upper East Side. Si è
trattato di una breve apparizione, ma significativa per il percorso
dell’attrice.
Rachel Brosnahan in House
of Cards
4. Ha interpretato un
personaggio ricorrente nella serie Netflix. Nel 2013, prima di diventare
popolare grazie alla serie La fantastica signora Maisel, l’attrice ha ottenuto
una prima notorietà interpretando in ben diciannove episodi la
parte di Rachel Posner, personaggio ricorrente nelle prime tre
stagioni della serie House of Cards, con Kevin Spacey. Il personaggio era quello di una
prostituta, la quale ha una relazione con Doug Stamper.
Rachel Brosnahan in La
fantastica signora Maisel
5. Ha vinto importanti
premi. Per il suo ruolo nella serie La fantastica signora Maisel, la Brosnahan ha ottenuto
nel 2018 un Emmy Awards come miglior attrice protagonista in una
serie commedia, venendo poi candidata al ruolo anche nel 2019,
2020, 2022 e 2024. Ha inoltre vinto due Golden Globe, nel 2018 e
nel 2019, come miglior attrice in una serie commedia, oltre ad
altre nomination del 2020 e nel 2024. La serie l’ha così resa una
delle più popolari, premiate e apprezate attrici televisive della
sua generazione.
Rachel Brosnahan è Lois Lane
in Superman accanto a David Corenswet
6. L’intesa con il collega
le ha fatto vincere ilruolo.
David Corenswet e Rachel Brosnahan sono stati scelti
insieme per interpretare Clark Kent/Superman e Lois Lane, in base
alla loro intesa sullo schermo. Secondo James Gunn, “Abbiamo mescolato e abbinato
questi diversi attori e attrici per scoprire non solo chi fosse il
miglior Clark e chi fosse la miglior Lois, ma anche chi fosse il
miglior ‘Clois’, chi fosse la miglior coppia. Penso che David fosse
il miglior Clark, Rachel la miglior Lois, ma avevano anche la
migliore intesa insieme“.
7. Ha studiato la storia del
personaggio. Per interpretare Lois Lane in Superman, Rachel Brosnahan ha raccontato di
essersi preparata rileggendo vecchi fumetti e guardando
interpretazioni precedenti del personaggio, da Margot
Kidder ad Amy Adams. In un’intervista ha spiegato
di voler rendere Lois “una donna moderna, curiosa, brillante e
coraggiosa”, capace di tenere testa a Superman ma anche
profondamente umana. Brosnahan ha sottolineato quanto fosse
importante dare autenticità al ruolo, evitando caricature, e quanto
sia stata emozionata dal poter contribuire a un personaggio così
iconico.
Rachel Brosnahan è su Instagram
8. È presente sul
social network. L’attrice è presente sul social network
Instagram, con un proprio profilo verificato seguito da ben 1,2
milioni di persone e dove attualmente si possono ritrovare circa
100 post. Questi sono principalmente immagini relative a suoi
lavori da attrice e da modella, inerenti il dietro le quinte di
tali progetti o promozionali nei loro confronti. Ma non mancano
anche curiosità, momenti di svago, eventi a cui ha preso parte e
altre situazioni ancora. Seguendola, si può dunque rimanere
aggiornati su tutte le sue novità.
Rachel Brosnahan e il marito Jason Ralph
9. È
sposata. Dal 2015 l’attrice Rachel Brosnahan ha una
relazione con l’attore Jason Ralph, conosciuto
durante le riprese del film indipendente I’m Obsessed with You
(But You’ve Got to Leave Me Alone). La loro storia d’amore è
cresciuta lontano dai riflettori, tanto che per un periodo la
coppia ha mantenuto segreto anche il matrimonio, celebrato nel
2017. I due sono apparsi insieme in vari eventi pubblici, incluso
il tappeto rosso degli Emmy Awards, e condividono una forte
riservatezza, pur sostenendosi a vicenda nei rispettivi percorsi
artistici. Jason Ralph è noto soprattutto per il ruolo da
protagonista nella serie The Magicians.
L’età, l’altezza e il fisico di
Rachel Brosnahan
10. Rachel Brosnahan è nata
a Milwaukee, nel Wisconsin, Stati Uniti, il 12 luglio
1990. L’altezza complessiva dell’attrice è di 161
centimetri. Per quanto riguarda il suo fisico, Brosnahan ha
raccontato di mantenersi in forma con allenamenti costanti e uno
stile di vita equilibrato, praticando yoga e pilates. Per il ruolo
di Midge in La fantastica signoraMaisel, ha anche lavorato con un vocal coach e
ha sostenuto ritmi intensi sul set, che lei stessa ha definito
“un vero allenamento fisico quotidiano“. Ha sottolineato
l’importanza del benessere mentale tanto quanto quello fisico.
Un grande successo di
pubblico ieri per l’avvio della nuova iniziativa che vede
protagonista One Piece
a Milano: dall’8 e fino al 21 luglio, per la prima volta in
assoluto, le iconiche vetrine della Rinascente di Piazza Duomo si
vestono delle ambientazioni e i personaggi del celebre e amatissimo
anime giapponese, regalando ai passanti un’immersione totale nel
mondo di Monkey D. Rufy e della sua ciurma.
Anche in questa
occasione, sono stati moltissimi – tra appassionati, fan di lungo
corso, passanti curiosi e consumatori attratti dai primi saldi – i
visitatori accolti dalla scenografia mozzafiato delle vetrine
esterne di Rinascente e che, seguendo le tracce lasciate dai pirati
lungo le scale mobili e negli ascensori dello store, sono giunti al
piano -1 di Rinascente dove è possibile acquistare prodotti ONE
PIECE di Bandai e Toei Animation nel pop-up corner dedicato e
divertirsi con una photo opportunity di grande impatto messa a
disposizione dei visitatori per catturare il ricordo di
un’esperienza memorabile da non perdere!
Un’occasione unica e
immersiva per rinnovare l’incontro con la vasta community di fan
della serie, ma anche un’opportunità per presentare One
Piece a chi ancora non lo conosce e si avvicina per la prima
volta – in una location inusuale e prestigiosa come Rinascente, che
catalizza ogni giorno moltissime persone provenienti da tutto il
mondo – a quello che oramai è un fenomeno globale, trasversale e
inclusivo, capace di unire culture, generazioni e stili di
vita.
Toei Animation
Europe e Rinascente ringraziano tutti coloro che sono
venuti e hanno accolto con entusiasmo questa ennesima esperienza
insieme e invitano tutti a vivere l’esperienza dell’incredibile
mondo di One Piece in Rinascente tutti i giorni fino al 21 luglio
dalle ore 10 alle 22.
Save the date! Dall’8 al
21 luglio vivi l’esperienza One Piece in Rinascente a
Milano.
Si amplia la rosa degli ospiti
dell’ottava edizione del Saturnia Film
Festival, in programma dal 30 luglio al 3 agosto 2025 nei
borghi più suggestivi della Maremma toscana. Accanto agli ospiti
già annunciati – tra cui Lillo Petrolo, Francesco Costabile,
Christian Filippi e Stefano Lorenzi – arrivano nuove conferme che
rafforzano il carattere autoriale e il respiro contemporaneo del
festival promosso dall’associazione culturale ARADIA
PRODUCTIONS, con la presidenza di Antonella
Santarelli e la direzione artistica del
regista Alessandro Grande.
Tra i grandi nomi del cinema
italiano attesi, l’attrice Giulia Michelini,
che insieme ad Ambra Angiolini è protagonista del
film Afrodite di Stefano Lorenzi: una storia
d’amore intensa e coraggiosa, che promette di emozionare il
pubblico.
Sarà al festival
anche Francesco Gheghi,
giovane talento del cinema italiano, premiato all’ultima Mostra
del Cinema di Venezia come Miglior Attore nella sezione Orizzonti
per la sua interpretazione in Familia di
Francesco Costabile. Gheghi parteciperà inoltre in veste di
regista, presentando il suo cortometraggio La
buona condotta, che lo vede per la prima volta dietro
la macchina da presa.
Anche Maurizio
Lombardi sarà presente con il suo lavoro da regista,
portando in concorso il
cortometraggio Marcello. Il film,
già vincitore di un Nastro d’Argento, vede ancora una volta Gheghi
protagonista, in una dichiarazione d’amore al cinema ambientata
nella periferia romana.
Annunciata anche
la giuria ufficiale del concorso
cortometraggi, presieduta da Paolo
Orlando (Direttore di Medusa Film), e composta
da Selene Caramazza, una delle interpreti più
talentuose del nostro cinema, Manuela
Rima (01 Distribution), Mario
Mazzetti (Anec, Fice, Vivilcinema)
e Teresa Pasquini (Rai Cinema), che
avrà il compito di assegnare i premi alle opere più
significative della sezione short.
Europictures è
lieta di presentare Kneecap, in arrivo
nei cinema italiani dal 28 agosto, e per l’occasione ne svela il
poster italiano ufficiale. Ispirato alle origini dell’omonimo trio
rap di Belfast (tra i primi a cantare in gaelico irlandese),
Kneecap è un comedy biopic scritto e
diretto da Rich Peppiatt (One Rogue
Reporter). Protagonisti sono i membri stessi della band
Naoise Ó Cairealláin “Móglaí Bap”, Liam Óg
Ó Hannaidh “Mo Chara” e JJ Ó Dochartaigh “Dj
Provaí”, alle prese con la loro controversa ascesa al
successo nel panorama musicale, segnata da una convinta
rivendicazione della lingua irlandese.
Nel cast anche Michael Fassbender nel ruolo di
Arlo, il misterioso padre di Naoise, patriota irlandese che ha
finto la sua morte per sfuggire alle autorità britanniche.
Kneecap, che sarà in concorso alla
prossima edizione del Giffoni Film festival nella sezione Generator
+ 18, è stato presentato al Sundance 2024 come primo film in lingua
irlandese del festival, ed è stato selezionato per rappresentare
l’Irlanda come miglior film in lingua straniera agli Oscar 2025. Il
film è un’avventura psichedelica alla scoperta di come un trio di
giovani di Belfast è diventato l’improbabile figura di riferimento
di un movimento per i diritti civili nella salvaguardia della
propria lingua madre. Kneecap non è
quindi solo un gruppo rap, ma un fenomeno culturale: bannato dalla
televisione di stato RTÉ e disprezzato pubblicamente dal partito
conservatore DUP, il trio ha costruito la sua notorietà attraverso
un atteggiamento sul palco che sembra appartenere più alla scena
punk rock che rap e una produzione musicale sicuramente spinosa per
tematiche e linguaggio, ma innovativa per la poetica fusione di
irlandese e inglese, fusione che ha ispirato un’intera generazione
di giovani nella riscoperta delle proprie radici linguistiche.
Negli ultimi mesi i Kneecap hanno fatto inoltre
parlare di sé per le loro posizioni pro-Palestina dichiarate
apertamente duranti alcuni eventi musicali, tra cui il Coachella
(in cui hanno invitato il pubblico a unirsi al coro “Free
Palestine” e per cui l’organizzazione dei loro concerti in USA ha
interrotto la collaborazione) e un concerto a Londra dello scorso
novembre in cui Mo Chara ha esposto una bandiera di Hezbollah ed è
stato accusato di terrorismo. In seguito all’indagine in corso
diversi politici tra cui il primo ministro inglese avevano chiesto
che la band non si esibisse al recente festival di Glastonbury: la
BBC, broadcaster ufficiale del festival, ha deciso di oscurare la
loro performance nella trasmissione in diretta ma alla fine il trio
ha suonato davanti a un pubblico immenso dove sbandieravano diverse
bandiere palestinesi.
Il regista
Rich Peppiatt afferma che fin dall’inizio del
progetto la lingua e il suo rapporto con l’identità sono stati
aspetti fondamentali per la storia che voleva raccontare:
“Essendo un grande fan dell’hip-hop della vecchia scuola, per
me il rapporto dei Kneecap con la lingua riecheggiava la
controversia che un tempo i rapper afroamericani creavano
reinventando la lingua inglese per riflettere la loro realtà
sociale urbana e oppressa”. Colpito dall’energia allo stato
puro e dall’autenticità della band, Peppiatt ha
visto nella passione del trio nei confronti della causa della
lingua irlandese un’occasione unica: “Mo Chara, Móglaí Bap e DJ
Provaí incarnavano una visione di Belfast e dell’Irlanda moderna
sorprendentemente diversa da quella che tutti noi chiamiamo casa.
Il film doveva essere audace, crudo e implacabile come la musica
dei Kneecap”.
Sinossi:
Nella Belfast post-conflitto, emerge il turbolento trio rap
KNEECAP, che getta le basi per la rinascita della lingua irlandese
contro l’establishment. Liam Óg e Naoise, autoproclamatisi “feccia
di bassa lega”, insieme all’insegnante JJ, diventano un simbolo
politico e la voce di sfida della gioventù irlandese
inquieta. Mentre lottano per lasciare un segno nel
mondo e le pressioni familiari e relazionali minacciano di staccare
la spina ai loro sogni, il trio intreccia una narrazione che
trascende la musica. Una favola vera sull’impulso intrinseco
dell’uomo all’identità, sul fascino delle droghe e sulla passione
per la vita, KNEECAP è una corsa emozionante che pulsa di ritmi
hip-hop.
Kneecap arriva al cinema dal 28 agosto
con Europictures.
La XXIII edizione del
Trailers FilmFest, che si svolgerà a Roma
dal 19 al 21 novembre, entra nel vivo. Lunedì 14
luglio si aprono ufficialmente le iscrizioni al concorso “Pitch
Trailer, Idee di film da realizzare”, il premio che offre la
possibilità ad aspiranti registi, ma anche a professionisti già nel
settore, di raccontare il loro progetto attraverso un trailer.
Le iscrizioni sono aperte fino al 15
ottobre. Dopo quella data la direzione artistica, formata da
Francesca Sofia Allegra e Alessandro De
Simone, renderà noti i dieci progetti finalisti, che
saranno presentati in una sessione unica nel corso del festival. Il
vincitore verrà votato da una giuria composta da cinque figure di
alto profilo dell’industria del cinema italiano.
L’ultimo e più atteso capitolo della
saga letteraria più amata arriva per la prima volta in
Italia come non lo avete mai sentito. Harry Potter
Film Concert Series presenta Harry Potter e i Doni della Morte™
– Parte 1 in Concerto, il settimo e penultimo
film, sabato6 (ore 20.30)
e domenica 7 dicembre (ore 15.00 e ore 20.30)
all’Auditorium Conciliazione di Roma e
sabato27 (ore 20.30) e
domenica 28 dicembre (ore 15.00 e ore 19.30) al
TAMTeatro Arcimboldi di
Milano.
L’Orchestra Italiana del
Cinema, con una straordinaria formazione di 80
musicisti, eseguirà dal vivo l’indimenticabile colonna
sonora di Alexandre Desplat in perfetto sincrono con la
proiezione dell’intero film, in alta definizione su uno
schermo di 12 metri e con i dialoghi in italiano.
Le date italiane sono presentate in
esclusiva nazionale da Music Village/Forum Studios
con la produzione esecutiva di Marco Patrignani,
fondatore e presidente dell’Orchestra Italiana del Cinema.
Un evento in anteprima assoluta per
l’Italia, in attesa del Roma Film Music Festival,
la manifestazione internazionale dedicata al mondo delle
colonne sonore e ai suoi
protagonisti che vedrà la sua quinta edizione a
Roma nel marzo 2026.
Harry Potter Film Concert
Series è un progetto ideato da Warner Bros.
DiscoveryGlobal Themed Entertainment e
CineConcerts, ed è l’unica tournée
ufficiale che celebra a livello globale i film della saga.
Dal debutto mondiale di Harry Potter e la Pietra Filosofale™ in
Concerto nel 2016, oltre 3 milioni di spettatori in
più di 48 Paesi hanno vissuto la magia di questa
straordinaria esperienza, con oltre 2.973 performance
programmate entro il 2025.
“Con Harry Potter e i Doni della
Morte – Parte 1 ci avviciniamo al culmine di un viaggio
straordinario che ha segnato profondamente anche la storia della
nostra orchestra”:dichiara Marco Patrignani.“Siamo orgogliosi di far parte di questo progetto ufficiale,
che ha incantato milioni di spettatori nel mondo, e che continua
con entusiasmo il suo percorso verso la quinta edizione del Roma
Film Music Festival, in programma a marzo 2026”.
In questo capitolo, che avvicina il
pubblico alla fine, nuova luce colpisce dettagli, personaggi ed
eventi che già si pensava di conoscere, rivelandone segreti e
significati profondi. Harry, Ron ed Hermione partono per una
missione: trovare e distruggere gli Horcrux, la chiave del potere
di Voldemort. Da soli e in fuga, i tre amici devono contare l’uno
sull’altro più che mai… ma le Forze Oscure minacciano di
dividerli.
Vincitore dell’International
Film Music Critics Award (IFMCA), del World
Soundtrack Award e del Satellite Award
per la Miglior Colonna Sonora Originale, il compositore
premio OscarAlexandre Desplat
(Grand Budapest Hotel, Il Discorso del Re, Philomena) ha
creato una colonna sonora intensa e raffinata che trasporta il
pubblico nel cuore delle avventure di Harry mentre ha inizio la
tanto temuta guerra nel mondo magico.
Justin Freer,
presidente di CineConcerts e produttore/direttore della Harry
Potter Film Concert Series, commenta: “la saga
cinematografica di Harry Potter è un fenomeno culturale
irripetibile che continua a incantare milioni di fan in tutto il
mondo. Siamo felici di offrire al pubblico, per la prima volta,
l’opportunità di ascoltare dal vivo le musiche premiate della saga
mentre il film viene proiettato sul grande schermo. Un evento
davvero indimenticabile”.
Brady Beaubien,
produttore di CineConcerts, aggiunge: “Harry Potter è
sinonimo di emozione in tutto il mondo. Speriamo che, attraverso
l’esecuzione dal vivo di questa musica straordinaria insieme al
film completo, il pubblico continui a celebrare il mondo
magico”.
I biglietti saranno in
vendita da oggi, lunedì 14 luglio, suTicketone.
Le azioni di Edi
Gathegi a Hollywood sono decisamente in rialzo in questo
momento dopo la sua apparizione nei panni di Michael Holt, alias
Mister Terrific, nel film di Superman del
DCU.
Mentre molti affermano che
l’interpretazione di Gathegi del terzo uomo più
intelligente della DC Comics abbia rubato la scena, lui non è poi
così interessato a questo sentimento, perché nelle sue volontà c’è
solo rendere giustizia a un buon film di Superman.
Quando ExtraTV ha
incontrato Edi Gathegi e gli ha chiesto cosa
pensasse di tutti questi elogi, ha risposto: “Sono molto
emozionato perché ho sentito parlare di questo film e non l’ho
visto… ci sono dentro, ma non è quello il mio obiettivo. Voglio
vedere un bel film. Sono un fan di Superman, sono un fan dei
cinecomic e voglio vivere un’esperienza fantastica al cinema, così
da poter dire alla gente che dovrebbe andare a fare la stessa
cosa”.
La star di X-Men:
L’inizio ha anche parlato molto bene di James
Gunn, lasciando intendere che il regista ha in serbo
qualcosa di davvero entusiasmante per il futuro del DCU.
“Quest’uomo è uno dei veri geni
creativi del nostro settore e del nostro tempo. È molto
appassionato dell’arte della narrazione nel suo complesso. Ne è
innamorato in ogni aspetto e ama moltissimo gli attori, il che è un
bene per noi. Ha una mente creativa e quello che farà con questo
universo, penso, sarà una benedizione per le persone”.
Michael Holt, meglio conosciuto come
Mister Terrific, è uno degli eroi più intelligenti e complessi
della DC Comics. Bambino prodigio, Holt ha conseguito 14 dottorati
di ricerca, è diventato milionario self-made e ha vinto l’oro
olimpico nel decathlon. Perché Holt, uno degli uomini più ricchi
della DC Comics, avesse bisogno di lavorare in una squadra di
supereroi sponsorizzata e finanziata da Maxwell Lord, è un mistero
a cui Superman non ha risposto. Forse ne
scopriremo di più nel presunto spin-off di Mister Terrific?
Tornando alle origini da supereroe
di Holt, la sua vita ha preso una svolta tragica quando la moglie
incinta, Paula, è morta in un incidente d’auto. Affranto dal dolore
e sul punto di porre fine alla sua vita, Holt ricevette la visita
dello Spettro, che gli parlò di Terry Sloane, l’originale Mister
Terrific della “Golden Age”. Ispirato dal motto di Sloane, “Fair
Play”, Holt decise di portare avanti la sua eredità e dedicare il
suo dono ad aiutare gli altri. A differenza di molti eroi, Mister
Terrific non ha superpoteri. Si affida invece alla sua mente
brillante e alla tecnologia all’avanguardia. Le sue invenzioni
distintive sono le T-Spheres, dispositivi fluttuanti ad alta
tecnologia che aiutano nel volo, nella comunicazione, nell’hacking
e nella difesa. Insieme alle sue abilità in diverse arti marziali,
Holt si erge come uno degli eroi senza poteri più formidabili
dell’Universo DC.
Tutto quello che sappiamo su
Superman
Superman
è il primo film dei DC Studios scritto e diretto da
James Gunn, con
David Corenswet nei panni di Superman/Clark
Kent e inaugurerà la fase intitolata “Dei e Mostri“. Il film
racconterà un Clark Kent già adulto, alle prese con il delicato
equilibrio tra la sua identità kryptoniana e quella umana, in un
mondo in cui l’umanità fatica a fidarsi di figure straordinarie.
Secondo quanto anticipato, non si tratterà di una storia di
origini, ma piuttosto di un ritratto di Superman nel momento in cui
cerca il suo posto nel mondo come giornalista al Daily
Planet e come eroe capace di ispirare speranza.
Nel cast anche
Rachel Brosnahan,
Nicholas Hoult, Edi Gathegi, Anthony Carrigan,
Nathan Fillion,
Isabela Merced, Skyler Gisondo, Sara Sampaio, María Gabriela de
Faría, Wendell Pierce,
Alan Tudyk, Pruitt Taylor Vince e Neva
Howell. Questi attori porteranno sul grande schermo
personaggi come Lois Lane, Guy
Gardner,
Hawkgirl, Metamorpho, Lex
Luthor e Mister Terrific.
Con il suo stile inconfondibile,
James Gunn trasporta il supereroe nel nuovo universo DC, con una
miscela unica di racconto epico, azione, ironia e sentimenti,
consegnandoci un Superman guidato dalla compassione e da una
profonda fiducia nella bontà del genere umano. Il tono del film
sarà molto diverso rispetto alle precedenti versioni più cupe: Gunn
ha dichiarato che Superman sarà colorato, pieno di
emozione e con un protagonista cresciuto in un ambiente familiare
sano e amorevole, elemento che influenzerà profondamente la sua
personalità.
Il film non solo rilancia l’iconica
figura dell’Uomo d’Acciaio, ma getta anche le basi narrative e
tematiche per l’intero universo condiviso DC, fondendo umanità,
epica e introspezione morale in un racconto di rinascita
mitologica.
Il film è al cinema dal 9
luglio distribuito da Warner Bros.
Pictures.
Il film
campione d’incassiSuperman
(qui
la recensione) di James Gunn è pieno zeppo di cameo, ma c’è una
collaborazione particolare nel film che è nata grazie al legame
passato del co-CEO della DC Studios con l’MCU. Nei primi minuti del film con
protagonista il supereroe interpretato da David Corenswet, gli attori Bradley Cooper e Angela
Sarafyan appaiono brevemente nei panni di
Jor-El e Lara Lor-Van, i genitori
naturali di Kal-El, in una registrazione vocale che accenna al
grave motivo della presenza di Superman sulla Terra.
Il ruolo della star di A
Star Is Born era stato precedentemente interpretato dal
compianto Marlon Brando nel film Superman del 1978 con Christopher Reeve. Nonostante fosse stato
scritturato per il sequel del 1980, l’attore de Il Padrino
non apparve nel progetto a causa di divergenze creative e della sua
causa contro i produttori del film per la ripartizione dei
profitti; le sue scene tagliate finirono poi nella versione
restaurata di Richard Donner del 2006.
Gunn ha ora affermato che Cooper è
diventato l’incarnazione perfetta del ruolo grazie alla loro
precedente collaborazione nella trilogia dei Guardiani della
Galassia, in cui l’attore ha prestato la voce al feroce
procione Rocket. “Beh, Bradley è un mio amico e avevo bisogno
di qualcuno che potesse interpretare Jor-El – e non credo che
questo sia uno spoiler, lo sanno tutti – che avesse la statura che
immaginiamo per quel personaggio, qualcuno che potesse seguire le
orme di Marlon Brando”, ha detto il regista.
Gunn ha continuato parlando della
sua interpretazione del patriarca: “Molte volte Jor-El è
interpretato da un uomo di 70 anni, il che significa che aveva 70
anni quando ha avuto un figlio, quindi volevo qualcuno che non
fosse troppo vecchio. Tutti mi proponevano attori che per me erano
troppo anziani. Penso che Bradley fosse perfetto, lo ha fatto per
me come favore perché è mio amico, e gli sono davvero grato per
questo“.
Superman
è il primo film dei DC Studios scritto e diretto da
James Gunn, con
David Corenswet nei panni di Superman/Clark
Kent e inaugurerà la fase intitolata “Dei e Mostri“. Il film
racconterà un Clark Kent già adulto, alle prese con il delicato
equilibrio tra la sua identità kryptoniana e quella umana, in un
mondo in cui l’umanità fatica a fidarsi di figure straordinarie.
Secondo quanto anticipato, non si tratterà di una storia di
origini, ma piuttosto di un ritratto di Superman nel momento in cui
cerca il suo posto nel mondo come giornalista al Daily
Planet e come eroe capace di ispirare speranza.
Nel cast anche
Rachel Brosnahan,
Nicholas Hoult, Edi Gathegi, Anthony Carrigan,
Nathan Fillion,
Isabela Merced, Skyler Gisondo, Sara Sampaio, María Gabriela de
Faría, Wendell Pierce,
Alan Tudyk, Pruitt Taylor Vince e Neva
Howell. Questi attori porteranno sul grande schermo
personaggi come Lois Lane, Guy
Gardner,
Hawkgirl, Metamorpho, Lex
Luthor e Mister Terrific.
Con il suo stile inconfondibile,
James
Gunn trasporta il supereroe nel nuovo universo DC, con una
miscela unica di racconto epico, azione, ironia e sentimenti,
consegnandoci un Superman guidato dalla compassione e da una
profonda fiducia nella bontà del genere umano. Il tono del film
sarà molto diverso rispetto alle precedenti versioni più cupe: Gunn
ha dichiarato che Superman sarà colorato, pieno di
emozione e con un protagonista cresciuto in un ambiente familiare
sano e amorevole, elemento che influenzerà profondamente la sua
personalità.
Il film non solo rilancia l’iconica
figura dell’Uomo d’Acciaio, ma getta anche le basi narrative e
tematiche per l’intero universo condiviso DC, fondendo umanità,
epica e introspezione morale in un racconto di rinascita
mitologica.
Il film è al cinema dal 9
luglio distribuito da Warner Bros.
Pictures.
Fra ascolti record e critica
entusiasta (e una seconda stagione già confermata), in America è un
vero e proprio fenomeno di costume: in esclusiva su Sky e NOW dal
24 settembre, sarà presto disponibile anche in Italia The
Pitt, nuovo e attesissimo medical drama con
Noah Wyle, di cui viene rilasciato oggi il trailer
italiano.
Firmata da R. Scott Gemmill, già
dietro al successo di “E.R. – Medici in prima linea” e “NCIS: Los
Angeles”, e targata HBO Max Original in America e Sky Exclusive in
Italia, The
Pitt è ambientata in un moderno pronto soccorso di
Pittsburgh e offre uno sguardo crudo e realistico sulla medicina
d’urgenza, raccontando in quindici episodi le storie degli
operatori sanitari che, tra corsie affollate e decisioni da
prendere in pochi istanti, combattono ogni giorno per salvare
vite.
La trama della prima stagione di The Pitt
The
Pitt dà voce agli eroi silenziosi della sanità
restituendo, con autenticità e intensità, la complessità del lavoro
in prima linea. Al centro c’è il dottor Michael “Robby” Robinavitch
(interpretato da Noah Wyle, anche produttore esecutivo), ancora
segnato dagli effetti della pandemia e dalla perdita del suo
mentore. Quando un nuovo gruppo di specializzandi e tirocinanti
entra a far parte del sovraffollato e sotto-organico pronto
soccorso del Trauma Medical Center di Pittsburgh – noto
affettuosamente come “The Pitt” – si unisce a un team eterogeneo di
medici, chirurghi, infermieri e paramedici, pronti ad affrontare
ogni turno con determinazione e umanità. Mentre Robby si trova a
fare i conti con una dirigenza ospedaliera più attenta ai tagli di
bilancio che alla cura dei pazienti, i giovani medici scoprono in
prima persona le difficoltà, le emozioni e le sfide della medicina
d’urgenza.
Realistica, intensa e profondamente
attuale, THE PITT racconta ogni episodio come un’ora di turno
vissuta al limite, offrendo uno sguardo autentico sulla sanità
americana contemporanea attraverso gli occhi di chi, ogni giorno, è
in prima linea per salvare vite.
Fanno parte del cast Noah Wyle
(Dott. Michael “Robby” Robinavitch), Tracey Ifeachor (Dott.ssa
Collins), Patrick Ball (Dott. Langdon), Katherine LaNasa (Dana
Evans), Supriya Ganesh (Dott.ssa Mohan), Fiona Dourif (Dott.ssa
McKay), Taylor Dearden (Dott.ssa King), Isa Briones (Dott.ssa
Santos), Gerran Howell (Whitaker) e Shabana Azeez (Javadi).
The
Pitt è una produzione John Wells Productions in
collaborazione con Warner Bros. Television, con cui JWP ha un
accordo di produzione globale. La serie è creata da R. Scott
Gemmill, che ne è anche produttore esecutivo insieme al vincitore
dell’Emmy® John Wells (Animal Kingdom, Shameless, The West Wing,
ER), Noah Wyle (ER, la saga The Librarian, Falling Skies), Michael
Hissrich (Shameless, The West Wing, Third Watch), Erin Jontow di
JWP (Emperor Of Ocean Park, Rescue: HI-Surf, Maid) e Simran Baidwan
(Manifest, Ordinary Joe, The Good Doctor, Chicago Med).
Chris Hemsworth è stato il primo attore
ufficialmente annunciato come parte del cast di Avengers:
Doomsday. Con il fratello di Thor, Loki, al centro del
Multiverso, la loro reunion promette di essere una parte importante
della storia raccontata dai fratelli Russo.
Anche se non sappiamo quale sarà lo
status quo del Dio del Tuono in questo film, è prevedibile un
cambiamento. Perché? Ebbene, l’impopolare Thor:
Love and Thunder ha dato all’asgardiano una giovane
figlia adottiva immensamente potente, “Love“, un
personaggio che sarebbe probabilmente superfluo in questo cast.
Considerando questo, non sarebbe poi
così sorprendente se Avengers:
Doomsday rivelasse che è stata lasciata sotto la cura
di Valkyrie a New Asgard, un luogo che potremmo non rivisitare nel
prossimo cast.
Parlando con lo Scottish Daily
Express, Chris Hemsworth ha confermato che non tornerà
a St Abbs in Scozia, il piccolo villaggio di
pescatori che ha fatto da set naturale a Tønsberg, in Norvegia, in
Avengers:
Infinity War e Avengers:
Endgame.
“Girare The Avengers in Scozia è
stata un’esperienza davvero fantastica”, ha detto l’attore
australiano. “Non sembra che torneremo per Doomsday. Ma mi
piacerebbe non solo tornarci, ma anche filmare e lavorare di più in
campagna. La gente è fantastica.”
“C’è qualcosa di maestoso nelle
Highlands, mi piacerebbe molto girare un altro film lì un
giorno”, ha continuato Hemsworth. “È semplicemente un
luogo creato per un’iconica scena di battaglia. Lo sfondo è
semplicemente sbalorditivo.” Ha aggiunto: “Adoro il
personaggio, ed essere scelto per il ruolo di Thor mi ha aperto
tantissime opportunità”.
Sebbene un viaggio a New
Asgard non sembri probabile per Avengers: Doomsday, vale la pena
notare che St Abbs è stata ricreata in un teatro di posa a Sydney
per Thor: Love and Thunder,
quindi forse la casa di Thor verrà ricostruita a Londra. D’altra
parte, dato che sono a solo un’ora di volo di distanza (più o
meno), si potrebbe pensare che i Marvel Studios risparmierebbero un
po’ e torneranno in Scozia, in una location reale, se ci fossero
dei piani per New Asgard.
Quindi, probabilmente non visiteremo
la casa di Thor su Midgard, ma avrà molto da fare, viaggiando per
l’universo e combattendo non solo contro il Dottor Destino, ma
anche contro gli X-Men.
Superman
di James
Gunn ha incassato la ragguardevole cifra di 122
milioni di dollari in Nord America e 90 milioni all’estero, per un
lancio globale stimato di 217 milioni di dollari. Non è un weekend
da urlo per il reboot dei DC Studios, ma è un enorme passo nella
giusta direzione per un marchio che è stato rovinato (e quasi
irreparabilmente danneggiato) da flop come Black Adam,
Flash e Joker:
Folie à Deux.
È qui che quella cifra di 122
milioni di dollari diventa davvero interessante. Superman non è stato
solo il primo film di supereroi dai tempi di Deadpool e
Wolverine a debuttare con oltre 100 milioni di dollari, ma
è anche il primo film DC dai tempi di Wonder Woman
a debuttare con oltre 100 milioni di dollari.
A parte lo standalone The
Batman, nessun adattamento DC Comics dal 2017 ha superato
i 100 milioni di dollari di incasso. Come prevedibile, i dirigenti
di Warner Bros. Discovery sono entusiasti.
“Quello che abbiamo sempre
sperato di ottenere con Superman era riconquistare la fiducia dei
nostri fan DC e in effetti hanno accolto con entusiasmo il nostro
primo film in un nuovo ed entusiasmante universo
cinematografico”, ha dichiarato oggi Jeff
Goldstein, presidente della distribuzione globale.
Anche il regista James
Gunn ha condiviso un messaggio di gratitudine e in seguito
ha anticipato i piani per il prossimo film di
Superman… un sequel che chiaramente non sarà un
Superman 2 convenzionale. Forse quei resoconti di World’s Finest
sono corretti?
“Sono incredibilmente grato per il vostro entusiasmo e le
vostre gentili parole degli ultimi giorni. Abbiamo avuto molto
‘Super’ in Superman nel corso degli anni e sono felice di aver
realizzato un film che si concentra sulla parte ‘uomo’
dell’equazione: una persona gentile che si prende sempre cura di
chi è nel bisogno. Il fatto che questo abbia avuto una risonanza
così forte in così tante persone in tutto il mondo è di per sé una
testimonianza piena di speranza della gentilezza e della qualità
degli esseri umani. Grazie.”
I Marvel Studios hanno pubblicato un
nuovo teaser per I
Fantastici Quattro: Gli Inizi, incentrato su
Johnny Storm (Joseph
Quinn) che fa appello al suo fascino nel tentativo di
conquistare l’affetto di Silver Surfer (Julia
Garner) e distoglierla dalla sua missione.
Abbiamo scoperto che Johnny aveva
una cotta per Shalla-Bal in un trailer precedente, quando aveva
detto ai suoi compagni di squadra che non aveva bisogno di aiuto
per “uccidere alieni sexy“, e qui lo vediamo avvicinarsi
all’araldo di Galactus nella forma della Torcia Umana e chiederle
se la sua tavola da surf è attaccata al suo corpo.
Parlando con la BBC alla première
londinese del film durante il fine settimana, a Garner è stato
chiesto del parere iniziale di alcuni fan che volevano un uomo per
il ruolo di Silver Surfer. “Ho detto: ‘Continuerò a fare il mio
lavoro'”, ha detto in risposta alle reazioni negative online.
“Inoltre, è Shalla-Bal, quindi è diverso. Ero semplicemente
felice che la gente lo apprezzasse, proprio come qualsiasi altro
progetto. Sono grata di partecipare a questo ballo, a essere
completamente onesta.”
Il film Marvel Studios I
Fantastici Quattro: Gli Inizi introduce la prima
famiglia Marvel composta da Reed Richards/Mister Fantastic
(Pedro
Pascal), Sue Storm/Donna Invisibile (Vanessa
Kirby), Johnny Storm/Torcia Umana (Joseph
Quinn) e Ben Grimm/la Cosa (Ebon
Moss-Bachrach) alle prese con la sfida più difficile
mai affrontata. Costretti a bilanciare il loro ruolo di eroi con la
forza del loro legame familiare, i protagonisti devono difendere la
Terra da una vorace divinità spaziale chiamata Galactus
(Ralph Ineson) e dal suo enigmatico Araldo, Silver
Surfer (Julia Garner). E se il piano di Galactus
di divorare l’intero pianeta e tutti i suoi abitanti non fosse già
abbastanza terribile, la situazione diventa all’improvviso una
questione molto personale.
Il film è interpretato anche da
Paul Walter Hauser, John Malkovich, Natasha Lyonne
e Sarah Niles. I
Fantastici Quattro: Gli Inizi è diretto da
Matt Shakman e prodotto da Kevin Feige, mentre Louis D’Esposito, Grant
Curtis e Tim Lewis sono gli executive producer.
Tom Holland è tornato a parlare del suo lavoro
nel film Odisseadi
Christopher Nolan e ha rivelato di aver avuto
un’esperienza più che positiva. La star di Spider-Man ha infatti
dichiarato in una recente intervista che lavorare al nuovo film di
Nolan è stato “emozionante” e “diverso”. “È
stato fantastico. Il lavoro di una vita, senza dubbio. La migliore
esperienza che abbia mai avuto sul set di un film.
Incredibile”, ha detto l’attore a GQ. “È stato emozionante. È stato
diverso. E penso che il film sarà diverso da qualsiasi cosa abbiamo
mai visto”.
Ha poi continuato affermando:
“Lavorare con Chris, conoscere lui ed Emma [Thomas] è stato
assolutamente fantastico. Non ho mai visto nessuno lavorare come
loro, e c’è un motivo se sono i migliori del settore. Avere un
posto in prima fila, partecipare al processo, collaborare con un
vero maestro del suo mestiere e imparare da lui è stata la migliore
esperienza che abbia mai avuto”.
Quello che sappiamo sul
film Odissea di Christopher
Nolan
Il film vanta un ricco cast composto
da Matt Damon, Tom Holland, Anne Hathaway, Zendaya, Lupita Nyong’o, Robert Pattinson, Charlize Theron, Jon Bernthal, Benny Safdie,
John Leguizamo, Elliot Page, Himesh Patel,
Mia Goth e Corey Hawkins. Per
quanto riguarda la trama, questa segue Odisseo, il leggendario re
greco di Itaca, nel suo pericoloso viaggio di ritorno a casa dopo
la guerra di Troia. La narrazione descrive i suoi incontri con
esseri mitici come il ciclope Polifemo, le sirene e la maga Circe,
culminando nel suo tanto atteso ricongiungimento con la moglie
Penelope.
Ad oggi sappiamo unicamente che
Matt Damon interpreta Odisseo, mentre Tom Holland è suo figlio Telemaco e Charlize Theron è la Maga Circe. L’identità
dei personaggi degli altri interpreti è ad oggi segreta. Sappiamo
inoltre che Nolan ha girato il film interamente in formato IMAX,
avvalendosi di nuove tecnologie realizzate appositamente
per Odissea. Il regista ha inoltre limitato
quanto più possibile l’uso di CGI, con l’obiettivo di ricreare
quanto più possibile in modo pratico l’epico mondo descritto da
Omero con il suo poema epico.
Il film sarà distribuito al cinema
da Universal Pictures dal 16
luglio 2026.
Ecco la nostra intervista a
Lee Pace (“Brother Day”) e Laura Birn
(“Demerzel”), Terrence Mann (“Brother Dusk”) e
Cassian Bilton (“Brother Dawn”), Lou
Llobell (“Gaal Dornick”) e
Pilou Asbæk (“The Mule”) in occasione dell’uscita di
FondazioneStagione 3 su Apple Tv+, disponibile
dall’11 luglio con la prima puntata, seguita da nuovi episodi
settimanali fino al 12 settembre.
La terza stagione di
Fondazione (Foundation) alza la posta in
gioco
I libri Foundation di Isaac Asimov sono stati a lungo
considerati impossibili da adattare, soprattutto a causa della
natura complessa della narrazione. Mentre Dune,
ad esempio, è ambientato in un mondo complicato, c’è un punto di
vista coerente che i lettori possono seguire in Paul Atreides.
Quasi ogni parte di Foundation segue un personaggio nuovo.
La
prima stagione di Fondazione (Foundation) ha ricevuto
recensioni contrastanti da parte della critica e del pubblico, e il
ritmo più lento e l’attenzione alla costruzione del mondo sono
stati spesso citati come motivi. La seconda stagione è stata un
passo nella giusta direzione e ora la terza stagione sembra essere
lo show al massimo del suo potenziale, mantenendo la promessa di
un’epopea spaziale a tutti gli effetti.4:13CorrelatiIl tanto atteso
scontro tra Gaal e il Mule nella terza stagione di Foundation
potrebbe richiedere un po’ di tempoScreenRant intervista Lou
Llobell sul viaggio di Gaal nella terza stagione di Foundation,
sulle nuove dinamiche tra i personaggi e sul suo inevitabile
scontro con il Mule.
“Space opera” è un modo eccellente
per descrivere la serie. L’arrivo del Mulo riunirà i personaggi
della serie in un modo mai visto prima, combinando la storia
pionieristica della Fondazione, il dramma shakespeariano
dell’Impero e diversi nuovi personaggi avvincenti per uno scontro
epico.
In esclusiva su
Sky e streaming solo su NOW da domenica 13 luglio la terza
stagione di Barry, la dark comedy con
Bill Hader premiata con l’Emmy che segue le
vicende di un killer depresso, veterano di guerra, che si innamora
della recitazione durante un incarico a Los Angeles. E dal
27 luglio su Sky e NOW
anche la quarta stagione della serie HBO creata da Bill
Hader e Alec Berg.
Cosa succede nella terza stagione
di Barry
Riprendendo la
storia subito dopo la sparatoria nel monastero, la terza stagione
vede Barry (Hader) disperatamente alla ricerca di lavoro – e di un
ritorno alla normalità con Gene Cousineau (Henry Winkler), ancora
sconvolto dalla perdita della sua compagna e dalla scioccante
rivelazione di Fuches (Stephen Root). Nel frattempo, Sally (Sarah
Goldberg) lotta per lanciare la sua prima serie televisiva, mentre
NoHo Hank (Anthony Carrigan) cerca di rimettere insieme la sua
operazione criminale, affrontando un’opposizione imprevista. Un
viaggio contorto e avvincente, la serie creata da Bill Hader e Alec
Berg segue personaggi che cercano di andare avanti con le loro vite
– ma restano intrappolati dalle conseguenze delle loro scelte
passate.
Fanno parte del
cast: Bill Hader (Barry), Henry Winkler (Gene Cousineau), Stephen
Root (Monroe Fuches), Sarah Goldberg (Sally Reed), Anthony Carrigan
(Noho Hank), Sarah Burns (Detective Mae Dunn). Mentre tra le guest
ci sono: D’Arcy Carden (Natalie), Michael Irby (Cristobal), Jessy
Hodges (Lindsay), Elizabeth Perkins (Diane), Robert Wisdom (Jim
Moss), James Hiroyuki Liao (Albert Nguyen), Miguel Sandoval
(Fernando), Fred Melamed (Tom Posorro), Laura San Giacomo
(Annie).
La terza stagione
di BARRY è stata creata, scritta e diretta da Alec Berg e Bill
Hader; executive producer sono Bill Hader, Alec Berg, Aida Rodgers
e Liz Sarnoff; prodotta da Julie Camino. Gli sceneggiatori della
terza stagione sono: Emma Barrie, Jason Kim, Emily Heller, Duffy
Boudreau e Liz Sarnoff.
“Superman”
ha dominato il box office, incassando 217 milioni di dollari a
livello globale, con un totale di 217 milioni di dollari. Questa
ripartizione include 95 milioni di dollari all’estero e 122 milioni
di dollari negli Stati Uniti. Gli incassi al botteghino
internazionale sono stati leggermente inferiori alle
aspettative.
James
Gunn ha diretto l’apprezzato “Superman“, con
David Corenswet nei panni dell’Uomo d’Acciaio e
Rachel Brosnahan in quelli di Lois Lane. Nel nuovo
film, l’eroe ottimista cerca di dimostrare al mondo di combattere
per il bene dopo che il malvagio miliardario della tecnologia Lex
Luthor (Nicholas Hoult) tenta di screditarlo. Il
film, con un budget di 225 milioni di dollari, segna un importante
rilancio dell’Universo DC, sostenuto dalla Warner Bros. Dopo il
fallimento dell’ultima serie di film sui supereroi con
“Flash”, “Aquaman e il regno
perduto” e altri, Gunn e Peter Safran sono stati
assunti nel 2022 per rinnovare i DC Studios. Hanno delineato un
piano decennale di storie interconnesse e spin-off, tra cui
“Supergirl” e “Clayface” nel 2026.
L’appeal globale sarà fondamentale
per la longevità del franchise sul grande schermo. Nel caso di
“Superman“, i paesi con i maggiori incassi sono
stati il Regno Unito con 9,8 milioni di dollari, il Messico con 8,8
milioni di dollari, il Brasile con 5,9 milioni di dollari e
l’Australia con 5,3 milioni di dollari. Il film è stato un fiasco
in Cina, incassando solo 6,6 milioni di dollari nel weekend di
apertura. A titolo di paragone, “Jurassic
World – La Rinascita” ha debuttato lo scorso weekend
in Cina con 25 milioni di dollari.
Al secondo posto nelle classifiche
internazionali, “Jurassic World – La Rinascita”
della Universal ha incassato 68 milioni di dollari da 82 mercati
esteri nella sua seconda uscita. Queste vendite di biglietti
portano il totale internazionale dell’avventura sui dinosauri a 297
milioni di dollari. “Jurassic World – La
Rinascita“, che ha rilanciato la saga pluridecennale con
Scarlett Johansson, Jonathan
Bailey e Mahershala Ali, ha superato il
traguardo dei 500 milioni di dollari a livello globale, incassando
finora 529 milioni di dollari. Il terzo posto è andato a
“F1: Il Film“, che ha incassato 38,5 milioni di
dollari all’estero e 51,5 milioni di dollari al terzo giro di
pista. Il film di Apple Studios, con Brad
Pitt, si sta avvicinando in modo impressionante ai 400 milioni
di dollari in tutto il mondo. I ricavi ammontano attualmente a 257
milioni di dollari all’estero e 393 milioni di dollari a livello
globale, rafforzando la sua posizione di film Apple con il maggiore
incasso fino ad oggi.
Intanto “Lilo &
Stitch” della Disney è a un passo dal diventare il primo
film da un miliardo di dollari dell’anno. Il remake live-action è
diventato estremamente redditizio, generando 579 milioni di dollari
all’estero e 994 milioni di dollari a livello globale dopo otto
settimane sul grande schermo. Questo è un sollievo per la Disney
perché un altro film ad alto budget, “Elio” della
Pixar, sta crollando con 53 milioni di dollari a livello
internazionale e 117 milioni di dollari in tutto il mondo.
Nonostante le recensioni positive, il film con un budget di 150
milioni di dollari concluderà la sua corsa al cinema con una grave
perdita per lo studio.