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Terminate le riprese alle Hawaii di Sonic the Hedgehog 2

Terminate le riprese alle Hawaii di Sonic the Hedgehog 2

Dopo un primo annuncio da Vancouver, il regista Jeff Fowler pubblica un post su twitter, confermando dalle Hawaii che le riprese del sequel Sonic the Hedgehog 2 sono definitivamente terminate. L’iconico riccio superveloce Sonic è arrivato sulle console Sega Genesis nel 1991 con lo scopo di competere con il famosissimo Mario Bros di Nintendo. Il successo è stato tale da portare allo sviluppo di molti adattamenti nel corso degli anni: una serie di fumetti, cartoni animati e merchandising.

L’arrivo nelle sale cinematografiche del primo capitolo era previsto per novembre 2019, ma l’uscita del film però ha subito un ritardo dopo pesanti critiche da parte dei fan al rilascio del primo trailer dovute all’errato design del personaggio. Rifattosi il look, il 13 gennaio 2020 Sonic sorprende tutti e sbanca al botteghino guadagnando 306,7 milioni di dollari in tutto il mondo, di cui 146 milioni di dollari negli Stati Uniti e 167,7 milioni di dollari dai mercati internazionali.

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Sonic the Hedgehog 2: ecco la trama e il cast

Dopo essersi stabilito a Green Hills, Tom e Maddie accettano di lasciare Sonic a casa mentre vanno in vacanza.  Sonic decide di fare squadra con la sua spalla Tails, e insieme intraprenderanno un viaggio per trovare lo smeraldo prima che cada nelle perfide mani del Dr. Robotnik.

Ad oggi il cast è composto da Jim Carrey (Dr. Ivo “Eggman” Robotnik), Ben Schwartz (Sonic the Hedgehog), Natasha Rothwell (Rachel Wachowski), Adam Pally (Wade Whipple), James Marsden (Tom Wachowski) e Tika Sumpter (Maddie Wachowski).

Sonic the Hedgehog 2 arriverà nelle sale dall’ 08 Aprile 2022.

Zombie contro Zombie: trama, cast e curiosità sul film

Zombie contro Zombie: trama, cast e curiosità sul film

Gli zombie sono da sempre una delle creature più affascinanti e terrificanti del cinema. Sin dalla loro prima introduzione sul grande schermo questi hanno raccontato, oltre la loro mostruosità, degenerazioni dell’animo umano e della società. Negli ultimi anni sono poi stati oggetto di vere e proprie reinvenzioni, che gli hanno permesso di distaccarsi dagli stereotipi costruitisi negli anni. Uno dei film più curiosi a riguardo è il giapponese Zombie contro Zombie, diretto nel 2017 da Shin’ichirō Ueda, il quale figura anche come sceneggiatore e montatore, qui alla sua opera seconda dopo aver diretto diversi cortometraggi di successo.

Come da lui dichiarato, questo film prende spunto dall’opera teatrale Ghost in the Box, di Ryochi Wada, a cui Ueda aveva assistito anni prima. Nasce così un film particolarmente comico, che unisce il divertimento all’orrorifico, mescolando il tutto con elementi metacinematografici particolarmente stranianti e attraenti. Per realizzare il suo film, Ueda ha poi lavorato con la scuola di recitazione Enbu Seminar di Tokyo. Questa non solo ha prodotto il film, ma ha anche ospitato i laboratori di recitazione che Ueda ha usato per aiutare a scegliere i suoi attori, molti dei quali sconosciuti.

Girato in soli 8 intensi giorni, Zombie contro Zombie si è poi affermato come un caso internazionale, ottenendo ampi consensi di critica e pubblico. Il film ha così dimostrato la grande forza che il cinema asiatico possiede per questa tipologia di storie, che si arricchiscono di sempre nuove chiavi di lettura. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Zombie contro Zombie: la trama del film

La vicenda del film si apre sui tentativi di Higurashi, uno pseudo regista cinematografico, di dar vita ad un film sugli zombie. Egli ha in particolare ottenuto il permesso di dar luogo alle riprese in un vecchio edificio abbandonato, in cui si vocifera siano stati compiuti esperimenti per la rianimazione dei cadaveri. Scontento dalle performances deludenti dei suoi attori, però, egli decide segretamente di compiere il rituale necessario a risvegliare i morti viventi. Ben presto, l’intero set viene invaso da reali zombie, i quali si dimostrano naturalmente ostili nei confronti degli umani.

Bloccati in quell’ambiente pericoloso e claustrofobico, gli attori e i membri della troupe capiranno di dover davvero lottare per la loro sopravvivenza. Affrontare gli zombie non sarà però facile, in quanto questi dimostrano una buona conoscenza del luogo e sanno come essere sempre un passo avanti agli umani. In tutto ciò, Higurashi non accenna a voler smettere di riprendere il tutto, convinto che quanto stia accadendo sia il più realistico e miglior film sugli zombie di sempre. Nel tentativo di farlo ragionare, i suoi attori comprenderanno davvero che cos’è la follia, l’orrore e la paura.

Zombie contro Zombie cast

Zombie contro Zombie: il cast e il sequel e il remake del film

Come anticipato, il film vanta una serie di attori non professioni o poco conosciuti. Questi sono Mao, Harumi Syuhama, Kazuaki Nagaya, Manabu Hosoi, Hiroshi Ichihara e Shuntaro Yamazaki. Tutti loro si sono sottoposti ad una serie di prove prima delle riprese del film, acquisendo competenze particolarmente elevate. In particolare, questi sono stati addestrati a dar vita al lungo piano sequenza di 37 minuti che apre il film. Una ripresa che ha richiesto ben 6 ciak prima di essere portata a compimento. Ueda si è poi dichiarato entusiasta dei suoi attori, evidenziando come l’aver scelto personalità non solite a questo tipo di recitazione gli abbia permesso di ottenere l’effetto amatoriale da lui ricercato.

Il gruppo formatosi durante le riprese rimase poi particolarmente unito, al punto che durante il periodo di quarantena dovuta alla pandemia di COVID-19 Ueda ha contattato gli attori per realizzare il cortometraggio One Cut of the Dead Mission: Remote, realizzato registrando ognuno la propria parte senza doversi incontrare. Questo è poi stato pubblicato su YouTube il 1º maggio 2020 e successivamente anche con sottotitoli in inglese. Nell’aprile del 2021 è invece iniziata la produzione di un remake francese, intitolato Final Cut. Questo sarà diretto dal regista premio Oscar Michel Hazanavicius (The Artist) con gli attori Romain Duris e Bérénice Bejo.

Zombie contro Zombie: il trailer e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su una delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Zombie contro Zombie è infatti disponibile nel catalogo di Ray Play. Per vederlo, basterà iscriversi gratuitamente alla piattaforma, avendo così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente, in prima visione assoluta, nel palinsesto televisivo di mercoledì 30 giugno alle ore 23:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

Candyman: trailer dell’horror scritto e prodotto da Jordan Peele

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Candyman: trailer dell’horror scritto e prodotto da Jordan Peele

Eagle Pictures ha diffuso il trailer ufficiale di Candyman, l’horror scritto e prodotto da Jordan Peele, regista di Scappa: Get Out e Noi.

Candyman è lo spiritual sequel dell’omonimo horror del 1992, ambientato come il suo precedente a Chicago nel quartiere Cabrini-Green, un tempo zona degradata della città e ora location “in” dove vive Anthony un artista talentuoso sempre in cerca di ispirazione per le sue opere. La leggenda di Candyman, oscura presenza che uccide brutalmente chi lo evoca dopo aver pronunciato cinque volte il suo nome in uno specchio, affascina Anthony che decide di capire se esista davvero. Ma Candyman è fin troppo reale e sta cercando un sostituto che prenda il suo posto, come nuovo spirito vendicatore.

Venezia 78: a Jamie Lee Curtis il Leone d’oro e world premiere di Halloween Kills

È stato attribuito all’attrice statunitense Jamie Lee Curtis il Leone d’oro alla carriera della 78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia (1 > 11 settembre 2021).

La decisione è stata presa dal Cda della Biennale di Venezia, che ha fatto propria la proposta del Direttore della Mostra Alberto Barbera.

La consegna del Leone d’oro alla carriera a Jamie Lee Curtis avrà luogo mercoledì 8 settembre nella Sala Grande del Palazzo del Cinema (Lido di Venezia), prima della proiezione fuori concorso di Halloween Kills, diretto da David Gordon Green e interpretato da Jamie Lee Curtis, presentato da Universal Pictures, Miramax, Blumhouse Productions e Trancas International Films. Halloween Kills sarà nelle sale il 15 ottobre.

“Sono incredibilmente onorata di ricevere questo premio dalla Mostra del Cinema della Biennale di Venezia”, ha dichiarato Jamie Lee Curtis. “Mi sembra impossibile di essere stata così a lungo nel mondo del cinema da ricevere un riconoscimento alla carriera, e che ciò accada oggi, con Halloween Kills, è particolarmente significativo per me. Halloween – e il mio sodalizio con Laurie Strode – ha lanciato e sostenuto la mia carriera, e rappresenta davvero un regalo il fatto che questi film abbiano dato vita a un nuovo franchise, amato dal pubblico di tutto il mondo. Il cinema italiano ha sempre onorato ed esaltato il genere che ha segnato la mia carriera, così non potrei essere più orgogliosa e felice di accettare questo premio dalla Mostra di Venezia, da parte di Laurie e di tutte le coraggiose eroine nel mondo che affrontano a testa alta ostacoli insormontabili e che rifiutano di arrendersi”.

A proposito di questo riconoscimento, il Direttore Alberto Barbera ha dichiarato: “Jamie Lee Curtis appartiene a quel rarefatto gruppo di attrici e attori hollywoodiani capaci di offrire la personificazione più convincente di tutte quelle qualità che rappresentano l’anima del grande cinema mondiale.

Discendente in linea diretta dall’aristocrazia del cinema americano, poiché figlia di due star indimenticabili come Tony Curtis e Janet Leigh, è la naturale incarnazione della star capace di calarsi in ruoli di attrice versatile e disponibile, con grande carisma e personalità non comune. L’insieme di queste qualità, unito al suo lavoro di scrittrice di libri per l’infanzia e al suo impegno filantropico, hanno cementato nel tempo il suo status di artista internazionale .

La sua carriera lunga quattro decenni – prosegue il Direttore Alberto Barbera – è iniziata con il folgorante debutto dell’horror Halloween, divenuto un classico, e comprende più di quaranta film, ricordandoci che il vero talento, unito all’intelligenza, all’ironia, alla perseveranza e alla pura grinta, rappresentano i tratti distintivi di questa autentica star.

Oltre alla leggendaria saga di Halloween, la carriera di Jamie Lee Curtis ha toccato tutti i generi cinematografici, dalle memorabili e amatissime commedie Knives Out, Un pesce di nome Wanda, Una poltrona per due, Quel pazzo venerdì, ai film d’azione True Lies e Blue Steel, fino ai drammi Il sarto di Panama, Papà, ho trovato un amico e Amore per sempre. Il suo lavoro rivela un’artista che sa calibrare tono e stile con impeccabile abilità e grazia”.

Halloween Kills

Nel 2018 il film Halloween di David Gordon Green, con Jamie Lee Curtis, ha avuto un successo straordinario al box office incassando più di 250 milioni di dollari in tutto il mondo e diventando così il capitolo di maggior successo di tutta la saga. Il film ha inoltre stabilito un nuovo record per gli incassi del primo weekend, diventando l’horror con una protagonista femminile col miglior debutto di sempre.

E la notte di Halloween, quella in cui Michael Myers ritorna, non è ancora finita. Laurie Strode (Jamie Lee Curtis), sua figlia Karen (Judy Greer) e la nipote Allyson (Andi Matichak) hanno appena lasciato Michael tra le fiamme, intrappolato nel seminterrato di Laurie. Quest’ultima raggiunge subito l’ospedale gravemente ferita, convinta di aver finalmente ucciso l’incubo di tutta una vita. Ma Michael è riuscito a liberarsi dalla trappola. Laurie cerca allora di recuperare le forze preparandosi ad affrontare Myers ancora una volta e chiedendo ai cittadini di Haddonfield di aiutarla. La famiglia Strode si unisce così a un gruppo di sopravvissuti alla prima furia violenta di Michael, decisi a farsi giustizia da sé. Daranno vita a un commando speciale con l’obiettivo di catturare Michael e eliminarlo una volta per sempre. Il diavolo morirà stanotte.

Iron Man: i 10 momenti più esilaranti di Tony Stark nel MCU

Iron Man: i 10 momenti più esilaranti di Tony Stark nel MCU

Nonostante tutte le sfide che Iron Man ha dovuto affrontare, di solito il personaggio ha sempre trovato un modo per far ridere, e forse è proprio questo uno dei motivi per cui è stato così amato dal pubblico. Screen Rant ha raccolto i 10 momenti più esilaranti di Tony Stark nel MCU:

Tony cerca di sollevare il martello di Thor

Il secondo film dedicato agli Avengers, Age of Ultron (2015), potrebbe non essere stato il miglior film del MCU, ma ha comunque avuto molti momenti importanti. Uno dei più divertenti ha visto i Vendicatori provare a sollevare il martello di Thor durante una festa. A differenza di Captain America, che è stato in grado di spingere un po’ il martello (e cancellare il sorriso dalla faccia di Thor), Tony non è stato in grado di spostarlo affatto.

Tuttavia, ciò non gli ha impedito di provarci più volte. Ha persino usato il potere del suo costume e ha anche cercato di sollevare il martello con Rhodey, ma nessuna di queste opzioni ha funzionato. Vederlo impegnarsi così tanto ha dato vita ad una grande sequenza comica.

Tony recluta Spider-Man

Tony è assai più divertente quando ha la possibilità di interagire con altre persone molto più serie. È quello che succede quando Tony va nel Queens per reclutare il giovane Peter Parker in Captain America: Civil War (2016). Tony inizialmente flirta con la zia di Peter, poi affronta il ragazzo, che non è affatto contento che qualcuno venga a conoscenza della sua identità segreta.

La conversazione tra i due contiene alcune battute molto divertenti ed è stata anche fonte di ispirazione per molti meme – per esempio, quello in cui Tony mostra a Peter il filmato di Tom Holland vestito da Rihanna mentre balla, senza salvare l’autobus sotto l’identità di Spider-Man.

Ogni volta che “smonta” le persone

Tony Stark è molte cose – un miliardario, un genio, un supereroe, un (ex) playboy – ma una cosa che proprio non gli riesce è misurare le parole. Di conseguenza, a volte può sembrare arrogante, ma ha anche il talento di “smontare” in modo assai divertente i suoi nemici e anche altre persone.

Ad esempio, quando Tony affronta Loki nella sua torre, ricorda al Dio dell’Inganno che: “Abbiamo un Hulk”. Per non parlare di quando Tony fa notare al povero agente che sta giocando al gioco “Galaga” sul suo computer invece di lavorare…

Tony si complimenta con Hulk

Tony e Bruce Banner hanno una dinamica unica nel MCU, tanto che alcuni fan hanno iniziato a chiamare il duo “Science Bros.”. Quando si incontrano per la prima volta, Tony è pronto a confessare che trova impressionante i risultati raccolti in campo scientifico da Bruce.

E poi fa un complimento nientemeno che a Hulk, quando dice: “Sono un grande fan del modo in cui perdi il controllo e ti trasformi in un enorme mostro verde fatto di rabbia”. Ciò che rende il momento ancora migliore è l’esitante “grazie” di Bruce, che rende chiaro che non è del tutto sicuro di come si sente dopo quel complimento… 

Tony riceve il telefono da Steve

Anche se le cose finiscono in malo modo in Captain America: Civil War (2016), c’è ancora un barlume di speranza nel finale del film. Tony riceve un pacco da Steve contenente un telefono che Tony potrebbe usare per contattarlo se ne avesse bisogno.

La cosa divertente della scena è il cameo di Stan Lee, uno dei suoi migliori cameo del MCU in assoluto. Stan Lee interpreta l’uomo che consegna il pacco e che dice a Iron Man che ha un pacco per “Tony Stark“. Tony è esasperato, mentre Rhodey è divertito… e così anche il pubblico.

Tony incontra, insulta e combatte Thor

Tony Stark è un uomo dai molti talenti e uno di questi è contrariare sempre tutti, forse nel modo sbagliato. Lui e Thor finiscono per rispettarsi l’un l’altro, ma la prima volta che si incontrano, non va così bene (la lingua tagliente di Tony non aiuta!). Tony si prende gioco dell’abbigliamento di Thor, tirando in ballo anche sua madre.

Anche qualcuno così onesto come Tony Star dovrebbe sapere che è meglio non insultare la madre di qualcuno… La situazione non migliora quando si riferisce al Dio del Tuono chiamandolo “Shakespeare nel parco”. Non è l’ultima volta che Tony e Thor si scambiano battute, ma questa è decisamente una delle migliori…

Tony “richiama” il linguaggio di Steve

Per gran parte dei film del MCU, Iron Man e Captain America sono stati nemici, o comunque rivali. Tuttavia, hanno anche avuto alcune scene esilaranti insieme. Uno di queste è quando Tony si è affrettato a rinfacciare a Steve alcune parole dette in precedenza. 

Ad un certo punto, Steve ha rimproverato i Vendicatori per aver “imprecato”, pronunciando la sua ormai iconica battuta: “Attenti al linguaggio!”. Tony ne ha subito preso atto e quando ne ha avuto l’opportunità, ha chiamato Steve dicendo: “E misericordia, attento al linguaggio!”. È stato un momento semplicemente esilarante.

Tony cade dal cielo

Tony dimostra il suo valore di supereroe quando aiuta i Vendicatori a salvare New York e fa volare una bomba atomica nello spazio. Quando cade, i Vendicatori all’inizio sono preoccupati, ma Tony poi si sveglia e ricomincia a scherzare.

Dall’assicurarsi che nessuno lo stesse baciando, al chiedere ai Vendicatori di andare a prendere un po’ di shawarma, questa scena è un eccellente esempio di passaggio dal dramma alla comicità in un breve lasso di tempo.

Tony incontra Captain America

Tony lavora bene in team, ma a volte sembra che preferisca agire da solo. Quindi, quando incontra i suoi compagni Vendicatori per la prima volta, non sempre le cose vanno bene.

Uno dei momenti migliori è lo scambio di batutte con Captain America in cui Tony e Cap riescono a insultarsi a vicenda. Quello scambio termina con la sua ormai famosa battuta: “Genio, miliardario, playboy, filantropo”. È una battuta iconica ed esilarante.

Tony affronta l’invasione

Anche di fronte al pericolo, Tony non perde mai il suo senso dell’umorismo che riesce a far deragliare i suoi nemici in più di un’occasione. Quando i compagni di Thanos attaccano la Terra ed Ebony Maw inizia il suo grandioso discorso, Tony non è impressionato e glielo fa sapere dicendo: “Mi dispiace, la Terra è chiusa!”.

Una battuta ancora migliore viene subito dopo, quando Bruce – senza successo – cerca di trasformarsi in Hulk e Tony lo rimprovera, dicendogli: “Amico, mi stai mettendo in imbarazzo davanti al mago”. Tony vuole solo che le altre persone lo prendano sul serio: in questo senso, il futile sforzo di Bruce non aiuta…

Per Lucio di Pietro Marcello, al cinema il 5, 6, 7 luglio

Per Lucio di Pietro Marcello, al cinema il 5, 6, 7 luglio

Dopo l’anteprima mondiale alla 71ª edizione del Festival Internazionale del cinema di Berlino, Per Lucio di Pietro Marcello arriva nei cinema italiani per un evento di tre giorni, il 5, 6, 7 luglio (elenco sale a breve su nexodigital.it).

Per Lucio di Pietro Marcello, il trailer del film

Il film unisce biografia e storia, realtà e immaginario, dando vita a un ritratto che attinge dall’infinito bacino dei repertori pubblici e privati, storici e amatoriali, grazie ai materiali d’archivio di Istituto Luce Cinecittà, Fondazione Cineteca di Bologna, Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia, Archivio Audiovisivo del movimento operaio e democratico e Fondazione CSC – Archivio Nazionale Cinema d’Impresa (Ivrea). Tutti elementi che riportano alla luce l’avventura di Dalla e le sue molte vite: il faticoso esordio, l’entusiasmo per la prima ascesa al successo, la fortunata collaborazione con il poeta Roberto Roversi, fino e alla consacrazione come autore colto e popolare. Liriche e musiche dipingono così un’Italia sotterranea e sfumata, immergendo lo spettatore in una libera narrazione del Paese che attraversa tanto il boom economico che i tragici eventi del periodo legato alla fine degli anni’ 70.

Jolt: ecco il trailer con Kate Beckinsale

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Jolt: ecco il trailer con Kate Beckinsale

Arriverà il 23 Luglio su Prime Video Jolt, l’action movie diretto da Tanya Wexler e  scritto da Scott Wascha. Nel cast protagonisti  Kate Beckinsale, Bobby Cannavale, Jai Courtney, Laverne Cox, David Bradley, Ori Pfeffer con Susan Sarandon e Stanley Tucci.

In Jolt Lindy è una donna bellissima, sprezzante e ironica con un doloroso segreto: a causa di un raro disturbo neurologico che la affligge da tutta la vita, le accade a volte di essere presa da impulsi omicidi rabbiosi che può controllare solo dandosi una scossa elettrica tramite uno speciale dispositivo a elettrodi. Incapace di trovare amore e intimità in un mondo che teme la sua bizzarra patologia, si fida finalmente di un uomo abbastanza a lungo da innamorarsene, per poi trovarlo assassinato il giorno successivo. Con il cuore spezzato e piena di rabbia, Lindy parte in una missione di vendetta per trovare l’assassino, mentre la polizia è sulle sue tracce come principale sospettata del crimine.

Jolt – immagini dal film

Star Wars: Mark Hamill rivela un aneddoto scioccante su una scena iconica

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Mark Hamill ha rivelato che durante la realizzazione di una delle scene più iconiche di Star Wars: L’impero colpisce ancora, ossia quella in cui Darth Vader pronuncia la celebre frase: “Io sono tuo padre!”, non è stato in grado di sentire quella che, ad oggi, è diventata una delle battute più famose non solo dell’intera saga, ma della storia del cinema in generale.

Via Twitter, il personaggio televisivo Aaron Sagers ha chiesto ad Hamill quante volte abbia dovuto ripetere la battuta: “No, è impossibile!”, in risposta alla scioccante rivelazione di Vader. L’interprete di Luke Skywalker ha risposto rivelando alcuni dettagli inediti in merito alla realizzazione della scena: “È fondamentale riscaldarsi vocalmente prima di qualsiasi sfida impegnativa”, ha scritto Hamill. “In quella scena non si sentiva niente se non il rombo assordante delle macchine del vento. Ho pronunciato le mie battute basandomi sui gesti di Vader. Non sono stato capace di sentire una sola parola di quello che ha detto. Tutto è stato doppiato in seguito, in post-produzione.”

Siamo certi che dopo questa rivelazione, i fan della saga di Star Wars non guarderanno più quell’iconica scena allo stesso modo. Tuttavia, il fatto che Mark Hamill sia stato capace di dare vita ad una reazione così genuinamente scioccata, nonostante non sia stato in grado di ascoltare Vader, è un’ulteriore testimonianza delle sue incredibili abilità recitative.

Il grande successo della saga di Star Wars

La trilogia originale di Star Wars è ormai entrata nell’immaginario collettivo. I film hanno dominato e alimentato la cultura pop, grazie anche alla produzione di spin-off, prequel, fumetti, videogiochi e serie tv. Dopo la trilogia originale, tra il 1999 e il 2005 venne realizzata la trilogia prequel, passato alla storia per aver suscitato numerosi reazioni contrastanti, anche tra i membri dello stesso fandom della saga.

La recente trilogia sequel, conclusasi ufficialmente a dicembre 2019 con L’ascesa di Skywalker, ha riacceso quel fervore culturale che circonda questa storia multigenerazionale ormai da anni. Ad oggi, Star Wars è il secondo franchise con il maggiore incasso di tutti i tempi.

Liam Neeson rifiutò il ruolo di James Bond a causa di sua moglie

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Liam Neeson rifiutò il ruolo di James Bond a causa di sua moglie

Ospite dello show di James Corden in occasione della promozione del suo ultimo film The Ice Road, Liam Neeson ha rivelato di essere stato contatto dai produttori del franchise di James Bond in merito alla possibilità di interpretare l’iconico agente.

Il tutto è avvenuto prima dell’inizio della lavorazione di GoldenEye del 1995, quando la produzione era alla ricerca del nuovo volto di 007, prima che la parte venisse affidata a Pierce Brosnan. Quando Neeson venne contattato, era impegnato sul set di Nell, il film di Michael Apted del 1994, in cui recitò al fianco di Jodie Foster e della compianta Natasha Richardson, che all’epoca era la sua compagna e che in seguito sarebbe diventata sua moglie.

Durante l’intervista con Corden, Nesson ha rivelato che fu proprio Richardson a dirgli di non accettare la parte. Addirittura, l’attrice minacciò che non l’avrebbe sposato se avesse accettato di interpretare la superspia britannica. “Mi contattarono per la parte. Credo di aver ricevuto un paio di chiamate da Barbara Broccoli, che ora è la principale produttrice dei film di Bond. È successo dopo che avevo fatto Schindler’s List, quasi 26 anni fa. So che stavano valutando diversi attori, e c’ero anche io tra questi. Tuttavia, la mia adorata moglie defunta mi disse: ‘Tesoro, se ti viene offerto James Bond e accetterai la parte, sappi che non ci sposeremo’.”

Liam Neeson e Natasha Richardson sono stati sposati dal 1994 al 2009, fino alla morte di lei, avvenuta a causa di un trauma cranico procuratosi mentre sciava a Mont Tremblant. Insieme hanno avuto due figli: Micheál e Daniel. Natasha Richardson era figlia dell’attrice Vanessa Redgrave e del regista Tony Richardson, nonché sorella maggiore dell’attrice Joely Richardson.

James Gunn offre aiuto a una ragazza la cui casa è stata invasa dai… procioni!

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James Gunn si è offerto di aiutare una giovane ragazza la cui abitazione è stata danneggiata dall’invasione di alcuni procioni. Lo scorso weekend, la studentessa Haley Iliff ha fatto sapere via Twitter che una famiglia di procioni era riuscita ad entrare nella sua casa dal controsoffitto della camera da letto, rovinando due intere stanze e arrecando numerosi altri disagi.

Sempre attraverso il suo profilo Twitter, la ragazza ha rivelato che la Humane Society, la forza leader per la protezione degli animali negli Stati Uniti, non era stata in grado di aiutarla. Proprio per questo motivo, Gunn ha deciso di correre in aiuto di Haley, offrendo alla ragazza una donazione. “Fammi sapere a quanto ammontano i danni che hanno provocato e farò una donazione per aiutarti a coprire i costi”, ha scritto Gunn in risposta al tweet della studentessa. “È il minimo che possa fare per i miei fratelli mascherati.”

In risposta al post iniziale di Haley, decine di utenti hanno fatto battute su Guardiani della Galassia, volte a sollecitare proprio l’aiuto di Gunn, il che è probabilmente ciò che ha attirato l’attenzione del regista. Considerando il suo amore per gli animali e la sua affinità con i procioni, non è sorprendente vedere Gunn offrire supporto in questo modo, ma è comunque carino sapere che il regista lo ha fatto davvero. Non è chiaro se Iliff accetterà l’offerta di Gunn. Speriamo di avere presto aggiornamenti in merito.

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale nel 2023, anche se una data di uscita ufficiale non è stata ancora comunicata. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff e Karen Gillan, insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.

Shang-Chi: Kevin Feige commenta la presenza di Abominio e Wong nel trailer

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Sapevamo che avremmo rivisto Wong in Doctor Strange in the Multiverse of Madness e Abominio nella serie She-Hulk in arrivo su Disney+, ma nessuno si sarebbe mai aspettato di rivedere entrambi i personaggi in Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli. Tuttavia, il trailer ufficiale dell’atteso cinecomic si conclude proprio con un accesso scontro sul ring tra il fedele braccio destro di Stephen Strange e l’alter ego di Emil Blonsky.

Chiaramente, non avevamo la certezza che fossero davvero loro, ma ora è stato il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, a confermare che si tratta proprio di Wong e Abominio. Intervistato da Rotten Tomatoes in occasione della promozione di Black Widow, il boss della Casa delle Idee bha spiegato: “Abbiamo appena rilasciato il trailer di Shang-Chi. Alcuni fan hanno pensato: ‘Sembra un personaggio che non vediamo da molti anni, Abominio, che combatte contro un personaggio che assomiglia a Wong’. Ora posso confermare che il motivo per cui sembra così è perché si tratta proprio di Abominio e Wong.”

Feige ha poi parlato del motivo per cui il personaggio del vero Mandarino, che farà il suo debutto ufficiale proprio in Shang-Chi, non è mai stato introdotto nel franchise di Iron Man: “Volevamo farlo solo quando sentivamo di potergli rendere giustizia suprema e mostrare davvero la sua complessità. Francamente, in un film di Iron Man non potevamo farlo. Perché un film di Iron Man doveva parlare di Iron Man. Un film di Iron Man doveva paralare di Tony Stark.”

Riflettendo brevemente sul coinvolgimento di Trevor Slattery, il finto Mandarino che appare in Iron Man 3, ha poi aggiunto: “Quello è un colpo di scena molto divertente che amiamo ancora oggi. Solo perché quella versione del Mandarino non era reale, non significa che già all’epoca non ci fosse un leader dell’organizzazione Dieci Anelli. Lo incontreremo, infatti, per la prima volta in Shang-Chi.”

L’uscita nelle sale di Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci Anelli è fissata al 3 settembre 2021. Destin Daniel Cretton, acclamato regista di Short Term 12The Glass Castle e Il Diritto di Opporsi con Michael B. JordanJamie Foxx e Brie Larson, è stato scelto per dirigere il film, che vanta la sceneggiatura di Dave Callaham (The Expendables, Godzilla, Wonder Woman 1984).

Vi ricordiamo che nei panni del protagonista ci sarà l’attore canadese Simu Liu, visto di recente nella commedia di Netflix Kim’s Convenience. Insieme a lui, nel cast, figureranno anche Tony Leung Chiu-wai nei panni del Mandarino, e Awkwafina, che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo superpotere è l’ipnosi.

Avengers: Endgame, i reaction video dei fan hanno commosso Ryan Reynolds

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Sono trascorsi più di due anni da quando la Saga dell’Infinito del MCU si è ufficialmente conclusa con l’uscita nelle sale di Avengers: Endgame, evento culminante che i Marvel Studios hanno impiegato circa un decennio per costruire.

Fin dall’inizio, il film è stato annunciato come il finale della prima grande era cinematografica targata Marvel, e proprio per questo il team creativo si è assicurato di includere al suo interno diversi momenti importanti che hanno in qualche modo ripagato gli archi di alcuni personaggi e le trame che il pubblico ha seguito con passione per anni.

Chiaramente, i fan sono stati felicissimi di vedere queste scene sul grande schermo, come hanno dimostrato anche i numerosissimi “reaction video” girati durante le varie proiezioni di Endgame in giro per il mondo. Persino i più grandi nomi di Hollywood si sono emozionati vedendo quelle reazioni, e tra questi figura addirittura Ryan Reynolds.

In una nuova intervista con Total Film (via Digital Spy), Reynolds ha rivelato candidamente che stava guardando online alcune reazioni dei fan alla visione di Avengers: Endgame quando ha iniziato a piangere. L’attore ha anche affermato che, dal suo punto di vista, il film di Anthony e Joe Russo del 2019 è uno dei migliori blockbuster che abbia mai visto.

“Forse mi sono emozionato per tutto ciò che sta succedendo nel mondo, ma stamattina singhiozzavo mentre guardavo quelle reazioni. Endgame è uno dei film d’azione ad alto budget più belli che abbia mai visto. Questa è una cosa che non vedo l’ora di fare e che mi manca davvero: andare al cinema e godermi un film in quel modo. È un’esperienza unica.”

Avengers: Endgame è arrivato nelle nostre sale il 24 aprile 2019, diventando il maggior incasso nella storia del cinema. Nel cast del film – tra gli altri – figurano Robert Downey Jr.Chris EvansMark RuffaloChris Hemsworth e Scarlett Johansson. Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War, l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

Black Panther 2, al via le riprese. Kevin Feige: “Renderemo Chad orgoglioso”

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Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che le riprese di Black Panther: Wakanda Forever, sono ufficialmente partite. Il sequel del cinecomic campione d’incassi del 2018, Black Panther, vedrà il ritorno del cast principale, guidato ancora una volta dal regista Ryan Coogler.

Naturalmente, il sequel sarà orfano del suo protagonista, Chadwick Boseman, scomparso lo scorso anno a causa di un cancro. Nonostante la difficile situazione, alla fine lo studio è riuscito a trovare un modo per continuare la storia di Wakanda sul grande schermo. Durante una recente intervista con Variety in occasione della premiere mondiale di Black Widow a Los Angeles, è stato proprio Feige a confermare le riprese principali di Black Panther 2 sono attualmente in corso ad Atlanta.

Feige ha anche spiegato che l’obiettivo, attraverso il sequel, sarà quello di rendere orgoglioso Boseman, oltre chiaramente a onorare la sue eredità: “È chiaramente molto emozionante vivere quest’esperienza senza Chad. Ma siano comunque entusiasti all’idea di riportare il mondo di Wakanda al pubblico e ai fan. Lo faremo in un modo che, siamo certi, avrebbe reso orgoglioso Chad.”

Black Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’8 luglio 2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick Boseman nel primo film, non verrà interpretato da un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.

Letitia Wright (Shuri), Angela Bassett (Ramonda), Lupita Nyong’o (Nakia), Danai Gurira (Okoye), Winston Duke (M’Baku) e Martin Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei rispettivi personaggi interpretati già nel primo film. L’attore Tenoch Huerta è in trattative con i Marvel Studios per interpretare il villain principale del sequel.

Thor: Love and Thunder, come lo stile di Taika Waititi ha “influenzato” i Guardiani

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Uno degli aspetti più divertenti legato all’espansione del MCU è vedere personaggi di diversi franchise interagire tra loro, come accadrà in Thor: Love and Thunder, in cui, al fianco dei classici personaggi appartenenti al franchise dedicato al Dio del Tuono, vedremo anche i Guardiani della Galassia.

In una recente intervista con Collider, Karen Gillan, interprete di Nebula, ha parlato dello sviluppo del suo personaggio, da figlia/scagnozza di Thanos ad eroe del MCU, e dell’approccio che hanno avuto allo stesso tre diversi registi, con altrettanti stili distinti. In particolare, l’attrice ha parlato di come l’ormai tipica irriverenza che Waititi ha portato al franchise con Thor: Ragnarok – e ora ritornerà anche in Love and Thunder – abbia avuto un impatto su Nebula e sugli altri Guardiani in generale.

“Taika ha tirato fuori il lato folle di ognuno di questi personaggi. Penso che tutti, in questo film, saremo ancora più divertenti, pazzi e spontanei… Voglio dire, non credo che Nebula si reputi divertenti o sia un personaggio divertente, ma nella sua serietà penso che la troveremo divertente. Abbiamo semplicemente preso ispirazione dalla sua naturale aggressività.”

Thor: Love and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 maggio 2022.

Taika Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarokcosì come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. Nel cast anche Christian Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di Dei, e Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

The Many Saints of Newark: il trailer del prequel de I Soprano

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The Many Saints of Newark: il trailer del prequel de I Soprano

Ecco il primo trailer di The Many Saints of Newark, il film prequel de I Soprano, la serie di culto della HBO creata da David Chase.

A più di dieci anni dalla messa in onda dell’ultimo episodio, per alcuni tra i più controversi della storia del piccolo schermo, Chase e il regista Alan Taylor torneranno a raccontare la genesi della famiglia malavitosa e della guerra fra bande criminali nella Newark a cavallo fra i ’60 e i ’70. Non sappiamo molto della trama, tranne il fatto che avrà come protagonista un giovane Tony Soprano (interpretato dal figlio di James Gandolfini, Michael) e che nel cast figureranno anche Ray Liotta, Jon Bernthal, Vera Farmiga, Alessandro Nivola, Corey Stoll e John Magaro.

La trama di The Many Saints of Newark

Il giovane Anthony Soprano (William Ludwig) sta crescendo in una delle epoche più tumultuose nella storia di Newark, diventando un uomo proprio mentre i gangster rivali iniziano a insorgere e sfidano il potere dell’onnipotente famiglia criminale DiMeo sulla città sempre più dilaniata dagli scontri razziali. Coinvolto nei tempi che cambiano è lo zio che idolatra, Dickie Moltisanti, che lotta per gestire le sue responsabilità sia professionali che personali – e la cui influenza su suo nipote contribuirà a trasformare l’impressionabile adolescente nell’onnipotente boss mafioso che arriveremo a conoscere in seguito: Tony Soprano.

Nel corso della sua storia televisiva, I Soprano è riuscita a conquistare dal 1999 al 2007 tutti i maggiori riconoscimenti possibili: più di 5 Golden Globes, per un totale di 82 premi principali (tra cui l’Emmy Award del 2007 come Miglior Serie Drammatica, Miglior Regia e Miglior Sceneggiatura) ricevendo 211 nomination, così da essere ancora oggi show americano più premiato di sempre.

Generazione 56K: recensione della serie di The Jackal

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Generazione 56K: recensione della serie di The Jackal

Qual è la Generazione 56K? Secondo Francesco Ebbasta, che con The Jackal, Cattleya e Netflix, ha messo in piedi la serie da una sua idea, è la generazione cresciuta negli anni ’90, quella che ha accolto l’arrivo di internet in casa, che ha imparato a usare i floppy e a familiarizzare con quel rumorio del modem, che teneva occupata la linea telefonica di casa per ore. Una generazione che, crescendo, ha accompagnato nella sua vita, la tecnologia come protesi di se stessa, e che adesso è schiava di cellulari, app, social media e tutto quello che caratterizza la società di adesso. 

È così per Daniel e i suoi amici, che superati i Trent’anni non possono ancora dirsi uomini maturi, che hanno un rapporto controverso con l’amore e le storie romantiche e che cercano la loro strada nel mondo, alle prese con mille problemi che, in fondo, problemi non sono. Insomma, nessuno trai 30 e i 40 anni faticherà a immedesimarsi un questi protagonisti, in questa Generazione 56K.

La serie parte quindi da un presupposto molto “facile”, cerca di far presa sul pubblico medio della piattaforma streaming, dove sarà disponibile dal 1° luglio con 8 episodi, e si sviluppa con una canonicità disarmante. 

A cavallo tra due linee temporali

Premesso questo, Generazione 56K è una buona serie, con momenti di grande comicità e che fonda il suo punto di forza sulla struttura a cavallo su due linee temporali. La prima, ambientata ai nostri giorni, a Napoli, in cui seguiamo il protagonista, Daniel, alla ricerca di questa misteriosa ragazza che ha incontrato e che non riesce più a rintracciare. La seconda, immersa negli anni ’90, a Procida, in una comunità minuscola in cui il piccolo Daniel impara a usare internet, a dare i primi baci e a fare i primi conti con le batoste della vita.

Ambientata tra Napoli e Procida, Generazione 56K è basata su un’idea originale di Francesco Ebbasta e da lui scritta insieme a Costanza Durante, Laura Grimaldi e Davide Orsini, che ne è anche head writer. Dietro la macchina da presa dei primi 4 episodi Francesco Ebbasta, mentre Alessio Maria Federici firma la regia dei restanti 4.

generazione 56K recensione serieGianluca Fru e Fabio Balsamo nel cast

I protagonisti Daniel e Matilda sono interpretati rispettivamente da Angelo Spagnoletti e Cristina Cappelli, nella loro versione adulta, e da Alfredo Cerrone e Azzurra Iacone in quella da ragazzini. Protagonisti della serie anche due componenti dei The Jackal nel ruolo degli amici storici di Daniel: Gianluca Fru è Luca e Fabio Balsamo è Sandro, rispettivamente interpretati, nella loro versione da bambini, da Gennaro Filippone e da Egidio Mercurio.

Nel cast anche Biagio Forestieri (Napoli Velata) nei panni di Bruno, Claudia Tranchese (Sotto il sole di Riccione, Gomorra la serie 4 stagione) in quelli di Ines, Federica Pirone in quelli di Cristina, Sebastiano Kiniger in quelli di Enea.

Generazione 56K, effetto nostalgia assicurato

Generazione 56K è una serie che non punta tanto sulla novità della trama, o sulla scrittura articolata, quanto sull’infallibilità dell’effetto nostalgia e la rassicurante presenza di una storia d’amore romantica e decisamente “da film” che forse farà storcere il naso ai più scettici ma che rappresenta quel genere di feel good movies (series in questo caso) che tanto piace al pubblico generalista, ormai sempre più coincidente con quello di Netflix.

I segreti di Brokeback Mountain: trama, cast e curiosità sul film

Negli ultimi anni sono tanti i film che hanno saputo parlare di amore omosessuale rifuggendo da stereotipi o pregiudizi. Tra le opere che più hanno segnato tale immaginario si annoverano Ritratto della giovane in fiamme, La vita di Adele, Carol, Disobedience, Chiamami col tuo nome e Tuo, Simon. Prima di tutti questi c’è però stato I segreti di Brokeback Mountain, diretto nel 2005 dal premio Oscar Ang Lee. Questo è in particolare ricordato per la delicatezza con cui l’amore tra i due protagonisti viene raccontato, dando vita ad una storia struggente e senza tempo.

Il film è basato sul racconto Brokeback Mountain, anche noto come Gente del Wyoming, scritto nel 1997 da Annie Proulx per la rivista The New Yorker. Benché di questo una sceneggiatura fu scritta subito, ci vollero anni perché il film si concretizzasse. Da molti era infatti ritenuto un progetto troppo rischioso, sia per ciò che si raccontava sia per ciò che si mostrava. Lee si rivelò il regista giusto per quest’opera, essendo tutto il suo cinema percorso da un conflitto tra i sentimenti e le costrizioni. La brevità del racconto ha in questo caso permesso di inserire tutto ciò che è scritto nel film, lasciando spazio anche ad una serie di approfondimenti dei personaggi e del loro vissuto.

Vincitore del Leone d’oro alla Mostra di Venezia, il film ottenne da subito critiche estremamente positive, venendo indicato come uno dei film più importanti del nuovo millennio. Arrivò inoltre a vincere ben 3 Oscar su 8 nomination, mancando però quello per il miglior film. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

I segreti di Brokeback Mountain: la trama del film

La storia si apre nel Wyoming del 1963, quando un allevatore ingaggia due giovani cowboy per condurre il suo gregge di pecore a Brokeback Mountain. Accettando il lavoro, i due si trovano a dover fare i conti con le rispettive differenze caratteriali. Mentre Jack Twist è estroverso e chiassoso, Ennis del Mar è invece profondamente introverso e preferisce di gran lunga il silenzio al conversare. Costretti a passare tutta l’estate insieme, i due inizieranno però piano piano ad aprirsi l’un l’altro, confidandosi segreti e passioni. Lentamente, l’amicizia instauratasi tra loro si trasformerà in vero e proprio amore. La fine del lavoro, però, sembra dividerli per sempre.

Tornati alle loro rispettive vite, i due faticheranno tuttavia a dimenticare ciò che c’è stato tra loro in quelle montagne. Pur se ora entrambi sposati con due donne, Jack ed Ennis decideranno di rivedersi, mettendo a rischio ogni cosa. I due sono perfettamente consapevoli che se la loro storia venisse scoperta genererebbe un grande scandalo. Mentre Ennis si dichiara pronto a ciò, pur di poter vivere il suo amore alla luce del sole, Jack si dimostra invece contrario alla cosa. Le divergenze tra i due torneranno così a farsi forti, e con un contesto sociale che sembra remare contro di loro, sarà sempre più difficile difendere quell’amore.

I segreti di Brokeback Mountain cast

I segreti di Brokeback Mountain: il cast del film

Per il ruolo dei due protagonisti sono stati considerati diversi attori, tra cui Matt Damon, Mark Wahlberg e Joaquin Phoenix. Ognuno di questi ha però rifiutato la parte. Ciò portò il regista a scegliere infine Heath Ledger per la parte di Ennis del Mar e Jake Gyllenhaal per quella di Jack Twist. Lee giudicò infatti i due giovani attori particolarmente ben assortiti sullo schermo e decise di usare il loro reale imbarazzo per le scene più intime al fine di rendere il tutto più realistico. Mentre Ledger era già pratico della vita da cowboy, essendo cresciuto in una fattoria, Gyllenhaal dovette invece seguire un mese di campo preparatorio a riguardo. Tra i due attori nacque da qui una profonda amicizia, proseguita fino alla tragica scomparsa di Ledger.

Nel film è poi presente anche l’attrice Michelle Williams, la quale interpreta Alma Beers, la moglie di Ennis. Tra lei e Ledger nacque un vero amore, che li portò ad avere una figlia poco dopo. Nel film, la figlia di Ennis e Alma è intrepretata da una giovane Kate Mara. Anne Hathaway è invece Laureen Newsome, la moglie di Jack. L’attrice era inizialmente stata considerata per il ruolo di Alma, ma fu lei a preferire invece quello di Laureen. Sono poi presenti gli attori Randy Quaid nei panni di Joe Aguirre e Linda Cardellini in quelli di Cassie Cartwright. Anna Faris e David Harbour sono invece i coniugi Lashawn e Randal Malone.

I segreti di Brokeback Mountain: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. I segreti di Brokeback Mountain è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision, Now e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 29 giugno alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Generazione 56K: presentata la serie Netflix in collaborazione con The Jackal

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“L’idea di questa serie è nata qualche anno fa, durante un matrimonio. Lo sposo mi disse di essere felice, ma aveva il dubbio che entrambi fossero cresciuti nello stesso paesino senza mai guardare fuori. Il dubbio poi è rientrato, ma questa paura di poter desiderare altro ha fatto crescere questo seme che si è trasformato in un racconto che parla di una generazione a cavallo di Internet, con un piede dentro e uno fuori dalla tecnologia. Internet ha stravolto l’amore e le relazioni, offrendoci infinite possibilità di scelta, con la consapevolezza di poter fare altro” A parlare è Francesco Ebbasta, autore della nuova serie Netflix, disponibile dal 1° luglio sulla piattaforma, Generazione 56K. 

La trama di Generazione 56K

Prodotta da Cattleya, parte di ITV Studios, e realizzata in collaborazione con The Jackal, gruppo Ciaopeople la serie si concentra sulla generazione che, cresciuta negli anni ’90, è stata la testimone dell’arrivo di internet, mentre ancora si destreggiavano tra floppy disk, videocassette e walkman, masticando chewingum sullo sfondo delle musiche degli 883 e dell’inconfondibile suono del modem 56K. Oggi sono cresciuti e si sono adattati ad un mondo iper tecnologico, rendendo gli smartphone e le app parte integrante della loro vita: alleati insostituibili sul lavoro, nel tempo libero e negli incontri sentimentali. Come definirli con una sola espressione? (La) Generazione 56k, vera protagonista della serie, raccontata in 8 episodi con un continuo ponte temporale tra gli anni Novanta e i giorni nostri, in un costante flashback tra l’infanzia dei protagonisti e la loro vita oggi. Anni di grandi cambiamenti in cui le relazioni umane, l’amicizia e l’amore rimangono le uniche, vere costanti.

Ambientata tra Napoli e Procida, Generazione 56K è una serie di genere comedy basata su un’idea originale di Francesco Ebbasta e da lui scritta insieme a Costanza Durante, Laura Grimaldi e Davide Orsini, che ne è anche head writer. Dietro la macchina da presa dei primi 4 episodi Francesco Ebbasta, mentre Alessio Maria Federici firma la regia dei restanti 4.

I protagonisti Daniel e Matilda sono interpretati rispettivamente da Angelo Spagnoletti e Cristina Cappelli, nella loro versione adulta, e da Alfredo Cerrone e Azzurra Iacone in quella da ragazzini. Protagonisti della serie anche due componenti dei The Jackal nel ruolo degli amici storici di Daniel: Gianluca Fru è Luca e Fabio Balsamo è Sandro, rispettivamente interpretati, nella loro versione da bambini, da Gennaro Filippone e da Egidio Mercurio.

Nel cast anche Biagio Forestieri (Napoli Velata) nei panni di Bruno, Claudia Tranchese (Sotto il sole di Riccione, Gomorra la serie 4 stagione) in quelli di Ines, Federica Pirone in quelli di Cristina, Sebastiano Kiniger in quelli di Enea.

Sul suo personaggio, Gianluca Fru spiega: “Luca mantiene da adulto quella totale mancanza di filtri che aveva anche da bambino. È l’unico dei tre non ancora cresciuto, che non riesce a nascondere quando qualcuno gli sta antipatico, vive la sua difficoltà nei rapporti sociali che lo portano a rifugiarsi in tanti piccoli mondi, l’isola di Procida, la casa degli amici, i videogiochi, tende a proteggersi dal mondo esterno”. Al contrario di Sandro, unico adulto normale del gruppo, che però dalla loro prospettiva è “quello strano”. A parlarne è Fabio Balsamo: “Io rappresento un po’ la controparte rispetto alla narrativa centrale. Sono la parentesi bagnata di quei valori del passato che potevano essere più stabili. Sono lo strano del gruppo.” 

Una nuova sfida per The Jackal

In merito alla nuova esperienza di The Jackal con la serialità in collaborazione con Netflix, sempre Balsamo commenta: “È un ulteriore campo di sperimentazione in cui ci siamo messi, il corto sul web è un contenuto molto diverso. Abbiamo dovuto studiare da capo la serialità, ci siamo reinventati anche su questo, ripartendo da zero con molta umiltà e con l’ipercriticità che ci contraddistingue”. E come fanno i veri professionisti, scelgono, di volta in volta, chi sono gli elementi del gruppo ad essere i più adatti per i singoli progetti: “Siamo in tanti all’interno dei The Jackal, tutti i progetti vengono decisi in maniera professionale scegliendo di volta in volta i protagonisti. Abbiamo tante strade che proviamo a seguire. Questa serie è ricca di spunti, nessuna storia è di per sé autoconclusiva quando c’è la volontà di portare avanti il progetto. E poi al racconto di Daniel e Matilda fanno da sfondo quelle di tanti altri personaggi, per cui la potenzialità di racconto è infinita.” E infatti chissà se non vedremo ancora i protagonisti di Generazione 56K in azione, dopo questo primo ciclo di 8 episodi.

Black Widow: recensione del film con Scarlett Johansson

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Black Widow: recensione del film con Scarlett Johansson

Era il 2010 e Natasha Romanoff faceva il suo esordio sul grande schermo con il volto e il corpo di Scarlett Johansson, il film era Iron Man 2 e già in quella brevissima e divertente scena sul ring personale di Tony Stark abbiamo capito che la Black Widow del Marvel Cinematic Universe non era una con cui si scherza, e sicuramente il messaggio è rimasto impresso nella mente di Happy Hogan, messo al tappeto dall’esile figura sorridente dell’allora segretaria di Tony.

Gli anni sono passati, abbiamo visto Natasha in tantissime situazioni differente, nei panni di spia, di amante, di amica, di potente alleata e di quella che, in un mondo di uomini, ha sempre dovuto metterci una pezza per far andare le cose come dovevano. Questo fino al suo sacrificio estremo, quello che ha permesso agli Avengers di sconfiggere Thanos e di riportare in vita metà della popolazione dell’intero universo. Un sacrificio silenzioso, senza funerale pubblico come per Tony Stark, un addio discreto ma non per questo meno sentito: così come aveva vissuto, nell’ombra, di nascosto, così Natasha Romanoff ha lasciato il suo mondo.

L’ultima avventura di Black Widow

L’annuncio di un nuovo film dedicato a lei, che desse a Johansson la possibilità di splendere sullo schermo in una storia incentrata su Black Widow, ha infiammato i fan. Ma niente retcon, attenzione, il film racconta quello che è accaduto a Natasha, nel periodo che separa Civil War da Infinity War, uno sguardo indietro nel tempo, per catturare un altro po’ di quella forza e bellezza, di quella luce che questo personaggio ha sempre emanato dal grande schermo.

In fuga, dopo la battaglia all’aeroporto di Berlino (in Civil War), dove con un voltafaccia inaspettato ma lungimirante ha permesso alla storia di volgere verso il giusto esito, Nat tradisce Tony e diventa una fuorilegge. Cercando un po’ di pace e il modo per metabolizzare il disgregamento della sua famiglia di Vendicatori, si isola nel Nord Europa, dove però il suo passato, quello oscuro legato alla Stanza Rossa e a Budapest (finalmente sapremo cosa è accaduto lì!), verrà a cercarla, costringendola a fare i conti con delle questioni rimaste in sospeso.

Black Widow film recensioneDiretto da Cate Shortland e scritto da Eric Pearson, Black Widow è un lungo omaggio di due ore e 14 minuti al personaggio di Natasha. Da un punto di vista narrativo, il film non aggiunge quasi nulla a ciò che è il Marvel Universe adesso, o meglio, si tratta di una parentesi con un gancio per nuove trame che si protendono nel futuro, ma che nella sua interezza è proprio quello che doveva essere, un lungo congedo da un personaggio che tutti hanno amato, nonostante non fosse mai stata protagonista assoluta di un film tutto suo. 

Una donna consapevole che va incontro al suo passato

Questo però non significa che la Marvel ha “tirato via” il film, che rispetta tutti i canoni standardizzati dal 2008 a oggi, tra effetti visivi mastodontici e scene di lotta corpo a corpo mozzafiato, in cui l’unica a rimanere sempre in piedi è la nostra Nat. Avvalendoci di un paragone tra Black Widow e Captain Marvel, primo film dello Studio ad avere una protagonista donna, possiamo più facilmente mettere in evidenza il vero punto di forza del personaggio di Natasha, il cui arco narrativo è principalmente emotivo. Mentre Carol Danvers deve imparare a camminare da sola e a dare spazio a tutti i suoi poteri liberandosi del giogo dei suoi superiori (dell’uomo che le diceva cosa fare), incontriamo Natasha quando si è già liberata dalle sue catene, quel Dreykov che qui è un cattivo alquanto bidimensionale, la incontriamo perfettamente a suo agio con le sue doti di spia e combattente, assolutamente capace di competere con chiunque, che sia uno spacciatore (la sua scena d’apertura in The Avengers) o un dio asgardiano (il suo epico confronti con Loki nella base volante dello SHIELD). Nat non deve mai rialzarsi perché resta sempre in piedi. Siamo di fronte ad una donna consapevole, che usa tutto il suo potenziale e che deve imparare soltanto (magari fosse semplice) a fare i conti con i propri legami familiari, per riappacificarsi con se stessa.

Black Widow scarlet johanssonPer Natasha è sempre una questione di famiglia

Gli Avengers erano la famiglia di Nat, quel posto sicuro, quel legame per cui combattere, da proteggere. In questo racconto di fantasmi dal passato scopriamo che Nat aveva già una famiglia, o almeno un surrogato di famiglia, un luogo in cui si era sentita amata, dei legami. All’indomani della disgregazione dei Vendicatori, della distruzione della sua famiglia di elezione, la protagonista si getta in un’avventura rischiosissima per salvare l’altra sua famiglia, quella che pensava dispersa per sempre. Per poi, una volta messe in ordine le cose, come sappiamo da Infinty War e Endgame, tornare a riattaccare ansime i cocci degli Avengers. E continuare così a “mettere una pezza”, ad aggiustare le cose, a far funzionare quelle famiglie in cui si è sentita accolta e a casa, lei che una vera casa non l’ha mai avuta.

Lo sguardo femminile nel cinema di cassetta

Black Widow però si concentra anche su altri aspetti che lo rendono un film del suo tempo su più livelli. In primo luogo la squadra di filmmaker è prevalentemente femminile, e questo dà continuità a quella che speriamo diventi una grande tradizione di registe a cui vengono affidati progetti ad alto budget, così che si possa arricchire anche lo sguardo del cinema di cassetta e non solo quello del cinema d’essay dove le registe donne sono molto più numerose rispetto al cinema di blockbuster. Poi, tutta l’azione del film ha esclusivamente protagoniste donne, quindi non solo Scarlett Johansson, ma anche Rachel Weisz e la fenomenale Florence Pugh, per la quale casa Marvel ha scritto uno dei migliori personaggi di sempre, sostenuti anche dall’infinito carisma della giovane interprete. D’altro canto, a farne le spese sono i personaggi maschili, il già citato villain, assolutamente bidimensionale, interpretato da Ray Winstone, e il buffo Red Guardian di David Harbour, a cui vengono assegnati i siparietti comici che anche in questo caso, come in ogni film Marvel, abbondano. 

Black Widow film Rachel Weisz

Black Widow non va troppo per il sottile quando proclama l’importanza per le donne di liberarsi dai gioghi mentali che la società ci impone, soprattutto quando si trovano in posizioni di svantaggio, sia esso fisico, economico o sociale. E la liberazione finale è un vero e proprio inno alla sorellanza, alla comunità, al darsi pace e alla libertà per la quale vale la pena combattere, alla liberazione.

Scarlett Johansson dice addio a Black Widow

Naturalmente su queste parole e queste considerazioni spicca in tutta la sua fierezza la protagonista. Scarlett Johansson ha fugato ogni possibile dubbio sorto all’annuncio del suo casting, nel 2009, nei panni di Natasha Romanoff, ha avuto le spalle abbastanza larghe da affrontare un mondo di uomini senza mai perdere fascino e dolcezza, ha indossato la tuta di Black Widow con sensualità, con carisma, con intelligenza, perché sono tutte caratteristiche che appartengono a lei e al personaggio, soprattutto ha portato la sua luce al franchise. Il suo sorriso sul grande schermo è rinfrancante, e mentiremmo se non dicessimo che, dopo tutti questi mesi di proiettori spenti, tornare in sala per un grande blockbuster, per una importante esperienza condivisa, non ci fa emozionare almeno un po’.

Good Omens 2 stagione: uscita, trama, cast e streaming

Good Omens 2 stagione: uscita, trama, cast e streaming

Good Omens 2 è l’annunciata seconda stagione di Good Omens, la serie Amazon Original basata sul romanzo best-seller internazionale di Terry Pratchett e Neil Gaiman. Gli attori pluripremiati Michael Sheen (Quiz, Staged) e David Tennant (Des, Staged) torneranno nei ruoli dei protagonisti, l’angelo Azraphel e il demone Crowley, un improbabile duo unitosi per salvare il mondo dall’apocalisse. Le riprese dei sei episodi della seconda stagione di questa serie fantasy dai toni ironici inizieranno più avanti quest’anno in Scozia, per debuttare in seguito su Amazon Prime Video in più di 240 paesi e territori nel mondo.

Good Omens 2: uscita e dove vederla in streaming

Good Omens 2 in streaming arriverà nel 2023 su Amazon Prime Video

Good Omens 2 stagione

Good Omens 2: trama e cast

La nuova stagione esplorerà nuove storie che ampliano il materiale originale alla base della serie per raccontare la sorprendente amicizia tra Azraphel, un angelo pignolo e commerciante di libri rari, e il demone dalla vita frenetica, Crowley. Avendo vissuto sulla Terra sin dall’inizio dei tempi e una volta sventata l’apocalisse, Azraphel e Crowley tornano a condurre una vita tranquilla tra i mortali nel quartiere di Soho a Londra, quando un inaspettato messaggero presenta loro un mistero sorprendente.

In Good Omens 2 oltre a Michael Sheen (Quiz, Staged) e David Tennant (Des, Staged) protagonisti anche Paul Adeyefa (Bancroft, Ransom), Michael McKean (This Is Spinal Tap, Better Call Saul), Gloria Obianyo (Dune, High Life), Miranda Richardson (Stronger, Rams), Maggie Service (Quiz, Red Dwarf XI), Reece Shearsmith  (Inside No. 9, The League of Gentlemen) e Nina Sosanya (Red Joan, Killing Eve, Last Tango in Halifax, Screw).

Jon Hamm (Top Gun: Maverick) tornerà nel ruolo dell’Arcangelo Gabriele nella serie Prime Video Good Omens 2, attualmente in produzione in Scozia. Gabriele sarà aiutato e spalleggiato dagli angeli Michele, interpretato da uno degli attori del cast della prima stagione Doon Mackichan (Toast, Smack the Pony), e Uriel, ruolo interpretato da Gloria Obianyo (Dune, High Life). A loro si uniranno nuovi angeli, Saraqael, interpretata da Liz Carr (Devs, Testimoni silenziosi) e Muriel, interpretata da Quelin Sepulveda (Havoc – Fuori controllo, L’uomo che cadde sulla Terra). Un altro personaggio chiave dell’Inferno in questa stagione sarà interpretato da Shelley Conn (Bridgerton, Gli Irregolari).

La nuova stagione

Neil Gaiman prosegue nel suo ruolo di executive producer e sarà co-showrunner al fianco dell’executive producer Douglas Mackinnon, che ricoprirà nuovamente anche il ruolo di regista. Anche Rob Wilkins, John Finnemore e Josh Cole, Head of Comedy di BBC Studios Productions, saranno executive producer, e Finnemore sarà anche co-sceneggiatore al fianco di Gaiman. Good Omens è basata sull’amatissimo romanzo best seller internazionale ‘Good Omens’ di Terry Pratchett (Hogfather) e Gaiman. La nuova stagione è prodotta da Amazon Studios, BBC Studios Productions, The Blank Corporation e Narrativia.

Neil Gaiman ha dichiarato: “Sono passati trentun’anni da quando è stato pubblicato ‘Good Omens’, il che significa che ne sono passati trentadue dalla notte in cui Terry Pratchett ed io ce ne stavamo nei nostri rispettivi letti in una stanza d’alberto a Seattle, durante una World Fantasy Convention, e progettavamo il sequel. Ho avuto modo di utilizzare alcune parti di quel sequel in Good Omens – ed ecco da dove sono venuti i nostri angeli. Terry non è più qui, ma quando era ancora tra noi avevamo parlato di ciò che volevamo fare con “Good Omens” e di che direzione avrebbe dovuto prendere la storia. E ora, grazie a BBC Studios e Amazon, ho l’occasione di portarla proprio in quella direzione. Ho coinvolto meravigliosi collaboratori e John Finnemore, è salito a bordo per portare il testimone insieme a me. Ci sono moltissime domande che le persone hanno fatto riguardo a ciò che è successo dopo (e anche a ciò che è successo prima) ai nostri angelo e demone preferiti. Ed ecco le risposte in cui speravate. Torneremo a Soho per svelare, attraverso viaggi nel tempo e nello spazio, un mistero che ha inizio con un angelo che se ne va in giro per Soho senza memoria”.

Douglas Mackinnon ha aggiunto: “Portare Good Omens nella mia patria in Scozia per girare una seconda stagione è per me un sogno che si realizza. E con Michael Sheen e David Tennant nuovamente nei ruoli di Azraphel e Crowley abbiamo realmente un angelo e un demone al nostro fianco”.

Rob Wilkins ha affermato: “Terry e Neil hanno sempre saputo che Crowley e Azraphel non erano personaggi da una storia sola e hanno per lungo tempo nutrito piani per ampliare le loro avventure. Le strabilianti performance di David e Michael l’hanno fatta diventare una vera necessità. Terry sarebbe stato certamente molto felice di come hanno dato vita ai suoi personaggi, e entusiasta, come lo sono io ora, che una seconda stagione sia in lavorazione”.

Michael Sheen ha dichiarato: “Personalmente sono contrario, ma il mondo non si salverà da solo, no? Se David e io riusciremo a non cavarcela troppo male, questa potrebbe essere anche la volta buona che riusciamo a concludere il lavoro”.

David Tennant ha aggiunto: “Il ritorno di Good Omens è una fantastica notizia per me, poiché avrò nuovamente l’occasione di lavorare con Michael e di pronunciare le fantastiche parole di Neil. È forse una peggiore notizia per l’universo dato che molto probabilmente significa che ci sarà una nuova minaccia per l’esistenza con cui fare i conti, ma, si sa, un po’ si perde un po’ si vince”.

Good Omens ha debuttato in tutto il mondo su Prime Video come limited series nel maggio del 2019 ed è basata sul romanzo del 1990, Good Omens: The Nice and Accurate Prophecies of Agnes Nutter, Witch, di Terry Pratchett e Neil Gaiman. La prima stagione, vincitrice di un Hugo Award e molto apprezzata da milioni di fan appassionati in tutto il mondo, vede nel cast Michael Sheen, David Tennant, Jon Hamm, Nick Offerman, Jack Whitehall, Miranda Richardson, Adria Arjona, Michael McKean, Anna Maxwell Martin, Mireille Enos, e molti altri.

Con questo annuncio, gli Amazon Studios confermano la loro intesa con Gaiman, con il quale hanno stretto un overall deal.

Rachel Weisz: 10 cose che non sai sull’attrice

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Rachel Weisz: 10 cose che non sai sull’attrice

Rachel Weisz è una di quelle attrici che ha contribuito a cambiare il volto del cinema degli ultimi anni grazie alle sue fantastiche interpretazioni.

L’attrice ha dimostrato sin da subito di essere un’attrice in gamba e di saper scegliere i ruoli migliori per valorizzare il suo talento, entrando subito nel cuore degli spettatori in tutto il mondo.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Rachel Weisz.

Rachel Weisz film

rachel weisz

1. I film e la carriera. La carriera cinematografica dell’attrice è iniziata nel 2994, quando appare sul grande schermo nel film Death Machine, per poi proseguire con Io ballo da sola (1996), Reazione a catena (1996), Lo straniero che venne dal mare (1997), La mummia (1999), Sunshine (1999), Beautiful Creatures (2000) e La mummia – Il ritorno (2001). In seguito, recita in About a Boy – Un ragazzo (2003), Constantine (2005), Fred Claus – Un fratello sotto l’albero (2007), Certamente, forse (2008), Amabili resti (2009) e Dream House (2011). Tra i suoi ultimi film, vi sono Il grande e potente Oz (2013), The Lobster (2015), Youth – La giovinezza (2015), La luce sugli oceani (2016), Rachel (2017), Disobedience (2017), Il mistero di Donald C. (2018) e La favorita (2018).

Black Widow film Rachel Weisz

Nel 2021 sarà al cinema nel panni di Melina Vostokoff al fianco di Scarlett Johansson nell’attesissimo film Black Widow, rimandato più volte a causa dell’emergenza sanitaria che ha colpito il mondo.

2. Ha lavorato in numerose serie tv. Oltre che prestare la propria attività di attrice per il cinema, l’attrice ha lavorato spesso anche in prodotti per il piccolo schermo. Infatti, ha debuttato nel mondo della recitazione grazie alla serie The Advocates nel 1992, per poi proseguire con serie come Ispettore Morse (1993), Sweating Bullets (1993) e Screen Two (1994). Inoltre, ha preso parte in diversi film per la televisione, come White Goods (1994), My Summer with Des (1998) e Page Eight (2011).

3. È anche doppiatrice, produttrice, regista e sceneggiatrice. Nel corso della sua carriera, l’attrice ha sperimentato diversi ambiti del cinema. Infatti, ha vestito i panni della doppiatrice, prestando la propria voce per il film Eragon (2006) e per la serie I Simpson (2010). In quanto produttrice, invece, ha partecipato alla realizzazione dei film The Shape of Things (2003), Radiator (2014) e Disobendience. Inoltre, è stata regista e sceneggiatrice del corto The Thief (2010).

Rachel Weisz marito

4. È sposata da qualche anno. L’attrice si è sposata nel 2011 con il collega Daniel Craig. I due si erano conosciuti un anno prima sul set di Dream House e da quel momento hanno deciso di frequentarsi, fino ad arrivare al matrimonio e non subire nessun tipo di crisi.

5. Ha avuto una storia con un regista. L’attrice ha avuto una lunga storia con il regista Darren Aronofsky. I due, infatti, si sono fidanzati tra il 2001 e il 2002 e sono rimasti insieme per ben 8 anni, fino al 2010. Dopo la loro separazione i due sono rimasti in buoni rapporti.

Rachel Weisz figli

6. È madre di due figli. L’attrice ha avuto due figli da due compagni diversi: infatti, il 31 maggio del 2006 è nato Henry Chance, figlio dell’allora compagno Darren Aronofsky, mentre il primo di settembre del 2018 ha dato alla luce una figlia avuta dal marito Daniel Craig.

Rachel Weisz La mummia

7. Non ha visto questo film come un horror. L’attrice ha dichiarato di non essere una grande fan dei film horror, ma di non far rientrare questo film nella stessa categoria. Come ha detto in un’intervista, “è un hokum, un mondo di fumetti”.

Rachel Weisz La favorita

rachel weisz

8. È la seconda collaborazione con il regista e la collega. Con questo film, l’attrice ha lavorato per la seconda volta con il regista, Yorgors Lanthimos, e con la collega Olivia Colman. I tre, infatti, avevano già lavorato insieme in The Lobster.

9. Ha paragonato il film ad una pellicola del passato. Secondo l’attrice, il film è “come una Eva contro Eva (1950) più divertente e motivata dal sesso.

Rachel Weisz: età e altezza

10. Rachel Weisz è nata il 7 marzo del 1970 a Westminster, Londra, e la sua altezza complessiva corrisponde a 168 centimetri.

Fonti: IMDb, The Famous People

Ron Perlman sarà Optimus Primal in Transformers: Il risveglio

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Ron Perlman sarà Optimus Primal in Transformers: Il risveglio

L’attore americano Ron Perlman presterà la sua voce a Optimus Primal nel nuovo capitolo della saga del franchise Hasbro Transformers intitolato, Transformers: Il risveglio. Perlman noto per aver doppiato innumerevoli videogame tra cui Halo, Fallout, Call of Duty e Turok, ha dichiarato di essere orgoglioso di interpretare questo guerriero coraggioso e onorevole che getterà le basi per un nuovi mondi da esplorare. Transformers: Rise of the Beasts dovrebbe offrire molti nuovi colpi di scena raccontando una storia ambientata nel 1994 a Brooklyn e in Perù. Le scene girate in Perù dovrebbero essere di particolare interesse approfondendo una sorta di connessione tra Inca e i Transformers .

Maximal contro Predator: ecco chi è Optimus Primal e i chi sono i Biocombat

Optimus Primal, discendente dell’attuale Optimus Prime, è il capitano di una nave Maximal da esplorazione e assieme al suo equipaggio finisce fuori rotta durante un inseguimento di una nave Predacon, atterrando su un pianeta sconosciuto. I Maximal, con l’appoggio degli Autobot non ancora senzienti dovranno impedire ai Predacon di aiutare Decepticon. A differenza dei classici Transfomers visti fino ad ora che si trasformavano in veicoli, questi Biocombat assumono le sembianze di mammiferi, uccelli e pesci mentre i loro acerrimi nemici si trasformano in invertebrati e rettili. Dopo il grande successo televisivo dei Transformers negli anni 80, nel 1997 in italia andò in onda Rombi di tuono e cieli di fuoco per i Biocombat (Beast Wars – Transformers).

Il nuovo Transformers: Rise of the Beasts arriverà al cinema nel 2022

In Transformers: Il risveglio Anthony Ramos (Hamilton, In the Heights) e Dominique Fishback (Project Power, Judas and the Black Messiah) saranno i protagonisti umani del film. Ramos interpreterà un ex militare di nome Noah, mentre Fishback interpreterà Elena, una ricercatrice di musei. Il film uscirà nelle sale americane il 24 giugno 2022. Le riprese sono ufficialmente partite. In Italia il titolo ufficiale sarà Transformers: Il risveglio.

Black Widow: 10 cose che solo i fan dei fumetti conoscono su Red Guardian

Alexei Shostakov, meglio conosciuto come Red Guardian, è l’equivalente dell’Unione Sovietica di Captain America. Il personaggio debutterà nel MCU, interpretato da David Harbour, nell’attesissimo Black Widow. Resta da capire in che modo verrà ritratto esattamente Shostakov nel film, dal momento che il personaggio ha una storia molto lunga da cui poter attingere. Nell’attesa, Screen Rant ha raccolto 10 cose che solo i fan dei fumetti conoscono su Red Guardian:

Un legame con il Soldato d’Inverno

Come rivelato in “Captain America Vol. 5”, Alexei Shostakov è rimasto orfano da adolescente quando i suoi genitori sono stati uccisi durante una campagna nazista in Russia, durante la Seconda Guerra Mondiale. Dopo la morte dei suoi genitori, un giovane Alexei fu accolto dall’alto ufficiale sovietico Vasily Karpov, che dopo la guerra sarebbe diventato il capo del segreto programma di sviluppo del super-soldato ad opera del KGB, Dipartimento X.

Nello stesso periodo in cui Alexei veniva addestrato sotto Karpov e il KGB per diventare il futuro Guardiano Rosso, il Dipartimento X stava iniziando il condizionamento mentale che avrebbe trasformato l’ex amico di Captain America, Bucky Barnes, nel micidiale Soldato d’Inverno, un’operazione supervisionata anche dal padre surrogato di Alexei.

Pilota esperto

Sul finire della Seconda Guerra Mondiale, il giovane Alexei, subito dopo aver raggiunto l’età adulta, si arruolò nell’esercito sovietico. Lì, ha dimostrato di possedere una straordinaria attitudine aerea, diventando rapidamente uno dei piloti da combattimento più decorati della Russia.

A causa di questa capacità, dopo la guerra, Alexei fu selezionato per collaudare alcuni degli aerei più sperimentali e potenzialmente pericolosi dell’URSS. La successiva fama e la decorata carriera di combattente che si estendeva fino ai primi giorni della guerra di Corea, avrebbero portato alla sua selezione quando il presidente sovietico Krusciov era determinato a creare la controparte russa di Captain America.

Non è un super-soldato

Nonostante fosse addestrato ed equipaggiato per operare come la versione sovietica di Captain America, a Shostakov non fu mai data alcun Siero del supersoldato, poiché i russi non avevano ottenuto con successo né la versione americana né quella nazista della formula esistente all’epoca.

Piuttosto, Alexei è stato condizionato a raggiungere il massimo delle prestazioni umane dal KGB, basandosi sulla sua visione perfetta, sui riflessi sopra la media e sulla naturale attitudine alla consapevolezza spaziale che aveva già mostrato durante la sua carriera di pilota. Dopo aver padroneggiato diversi stili di combattimento proveniente da tutto il mondo, Shostakov sarebbe diventato l’approssimazione più vicina possibile all’eroe americano, senza mai essere esposto alla leggendaria sostanza che migliora le prestazioni e che potenzia le ispirazioni. 

Ha combattuto contro Captain America e ha perso

Mentre la cronologia del MCU rende improbabile che la loro versione di Alexei Shostakov abbia avuto contatti precedenti con Steve Rogers, la sua controparte dei fumetti lo ha sicuramente fatto. In effetti, la primissima apparizione in un fumetto pubblicato di Shostakov lo ha portato a scontrarsi direttamente con i Vendicatori e il loro leader, Captain America.

Eccitato dalla tanto attesa opportunità di sconfiggere la sua controparte in un combattimento, Alexei, come Red Guardian, ha affrontato Steve Rogers. Battuto dal suo equivalente americano, Alexei si sarebbe successivamente rivoltato contro i suoi partner comunisti, sacrificandosi per salvare gli eroi quando i suoi associati tentarono di eliminarli con mezzi subdoli prevedibilmente malvagi. 

Ronin

Anni dopo che era stato dato per morto dopo il suo incontro iniziale con Captain America e gli Avengers, Alexei Shostakov è tornato: era infatti vivo e in perfetta salute nella miniserie “Widowmaker” del 2010. Avendo abbandonato il suo ruolo originale di Red Guardian, Shostakov ora operava come la versione più recente di Ronin, un’identità che era stata precedentemente utilizzata dall’Avenger Occhio di Falco, tra gli altri.

Nei panni di Ronin, Shostakov ha evitato qualsiasi parvenza del suo precedente eroismo intrinseco, diventando il leader dell’organizzazione criminale organizzata The Dark Ocean Society e mettendo a punto un complicato complotto per distruggere i Vendicatori che credeva lo avessero lasciato per morto in passato. 

Centenario

Mentre la timeline dell’universo dei fumetti Marvel spesso rende quasi impossibile determinare l’età esatta di qualsiasi personaggio, la storia di Alexei Shostakov consente tuttavia di fare alcune ipotesi. Considerando la sua storia come adolescente orfano trasformato in pilota di caccia durante le fasi finali della Seconda Guerra Mondiale, si può dedurre che Shostakov avesse almeno 18 anni intorno al 1944/45. Ciò si allinea con la sua rappresentazione di uomo più o meno di 20 anni durante il coinvolgimento della Russia nella guerra di Corea, iniziata nel 1950.

Con questo lasso di tempo stabilito come canonico, si può presumere che Shostakov oggi debba avere quasi 100 anni, solo leggermente più giovane dello stesso Captain America. Anche se il catalizzatore per la sua capacità di mantenere questa giovinezza deve ancora essere rivelato, gli stretti legami di Alexei con il progetto Winter Soldier, che ha notevolmente esteso la durata della vita dell’agente americano Bucky Barnes catturato durante la Seconda Guerra Mondiale, aprono a molteplici possibili spiegazioni.

La Guardia d’Inverno

Nei moderni fumetti Marvel, La Guardia d’Inverno è nota per essere la versione russa degli Avengers, spesso guidata dalla loro controparte di Captain America, ossia Red Guardian. Nonostante questa ovvia connessione ed essendo ritratto come il loro leader in vari media correlati (tra cui le serie animate), Alexei Shostakov nei fumetti in realtà non è mai stato associato alla squadra.

Invece, la prima incarnazione della versione dei fumetti della Guardia d’Inverno è stata guidata da Josef Petkus, un soldato russo a cui è stata data l’identità di Red Guardian anni dopo la presunta morte in combattimento di Shostakov. In qualità di Avengers della Russia, la Guardia d’Inverno ha vantato l’appartenenza di importanti eroi Marvel come Stella Nera, Dinamo Cremisi e Ursa Major.

Non il primo…

Nonostante sia stato il primo ad assumere l’identità di Red Guardian nei fumetti, retcon futuri avrebbero stabilito che, in realtà, Alexei Shostakov non era il primo vero possessore del mantello del Guardiano Rosso dell’Unione Sovietica.

Come rivelato nel “Namor Annual” del 1991, questo titolo appartiene invece ad Aleksey Lebedev, un soldato russo ispirato a Captain America che ha combattuto al fianco di Rogers e degli eroi alleati, gli Invasori, durante la Seconda Guerra Mondiale. Lebedev, sfortunatamente, sarebbe stato successivamente giustiziato durante le purghe sovietiche degli anni ’50, quando si oppose pubblicamente ai metodi utilizzati dall’esercito russo per creare alla fine il suo successore come Red Guardian, ossia proprio Shostakov. 

… ma neanche l’ultimo

Dal momento che c’è stato almeno un Guardiano Rosso prima di Shostakov, è stato altrettanto confermato che ce ne sono stati anche altri dopo di lui. Quello di Red Guardian è considerato un ruolo importante tra gli eroi nazionalizzati della Russia ed è stato successivamente ricoperto da almeno altri cinque agenti dopo il mandato di Shostakov e Lebedev.

Tra questi figura anche la dottoressa Tania Belinsky, un neurochirurgo che in seguito si sarebbe unito ai Defenders, ma anche Nikolai Krylenko, l’attuale Guardiano Rosso e fratello del membro fondatore dei Champions e agente della Guardia d’Inverno Laynia Petrovna, eroe meglio conosciuto come Darkstar.

Marito di una Vedova

In un momento culminante durante il suo incontro iniziale con i Vendicatori, il Guardiano Rosso si è tolto la maschera, rivelando la sua identità di Alexei Shostakov, che Natasha Romanoff, la Vedova Nera dei Vendicatori, ha immediatamente riconosciuto come suo marito perduto da tempo.

Quando è stato selezionato per diventare Red Guardian, il KGB ha simulato la morte di Alexei fingendo un volo di prova andato storto, vietandogli successivamente qualsiasi contatto con i suoi ex soci all’inizio del suo addestramento. Sconvolta e alla ricerca di un modo per onorare l’eroica eredità del suo “defunto marito”, Natasha sarebbe poi entrata lei stessa nel KGB, dove è stata reclutata nel nascente programma della Stanza Rossa, che alla fine l’ha trasformata nella super-spia e nella futura Vedova Nera.

Fear Street Parte 1: 1994, trailer del film originale Netflix

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Fear Street Parte 1: 1994, trailer del film originale Netflix

Netflix ha diffuso il trailer di Fear Street Parte 1: 1994, il primo film della trilogia horror originale Netflix in arrivo a Luglio.

La trilogia inizia a Shadyside nel 1994. Nel 1994 un gruppo di adolescenti scopre che gli eventi spaventosi che terrorizzano da generazioni la loro città potrebbero essere tutti collegati… e che forse saranno proprio loro le prossime vittime. La trilogia segue l’incubo nella sinistra storia di Shadyside ed è tratta dalla serie horror bestseller di R. L. Stine. Guarda la trilogia di Fear Street solo su Netflix questo luglio.

Guardiani della Galassia Vol. 3: Chris Pratt aggiorna sulle riprese

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In occasione della promozione de La guerra di domani, il nuovo film di Chris McKay che sarà disponibile dal 2 luglio su Amazon Prime Video, Chris Pratt è stato ospite dello show di Jimmy Kimmel. Durante l’intervista, l’attore ha avuto modo di aggiornare sulle riprese di Guardiani della Galassia Vol. 3.

L’interprete di Star Lord ha confermato che le riprese partiranno entro la fine dell’anno: “Cominceremo a girare alla fine di quest’anno e continueremo fino all’inizio del prossimo, quasi sicuramente da novembre ad aprile”. Parlando poi della sceneggiatura del film, ha aggiunto: “Lo script è stato realizzato anni fa perché dovevamo girarlo anni fa. Poi, a causa di eventi imprevisti e a causa della pandemia… Davvero, neanche ricordo tutto quello che è accaduto. Il fatto è che non l’abbiamo più girato quando avremmo dovuto e adesso, grazie a Dio, lo gireremo. Sarà diretto da James Gunn e sarà una figata pazzesca!”

Gli “eventi imprevisti” a cui ha fatto riferimento Pratt si riferiscono, ovviamente, al licenziamento di Gunn dalla Disney e al successivo reintegro del regista. Quest’ultimo ha più volte spiegato che, nonostante tutte le vicissitudini che hanno caratterizzato la pre-produzione del film, la sceneggiatura non ha mai subito cambiamenti significativi dalla prima stesura originale.

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale nel 2023, anche se una data di uscita ufficiale non è stata ancora comunicata. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff e Karen Gillan, insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.

Shang-Chi: come si è evoluto il design di Abominio?

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Shang-Chi: come si è evoluto il design di Abominio?

Il personaggio di Abominio farà il suo ritorno nel MCU grazie a Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, ma con un aspetto decisamente più evoluto rispetto alla sua ultima apparizione. Sebbene non ci siano più stati film dedicati a Hulk dall’uscita, nel 2008, de L’incredibile Hulk con Edward Norton, ciò non ha impedito al MCU di utilizzare i personaggi apparsi in quel film nel corso degli anni.

Mentre Mark Ruffalo ha poi assunto il ruolo di Bruce Banner, in diversi film abbiamo rivisto, ad esempio, Thunderbolt Ross, interpretato da William Hurt. Tuttavia, uno dei personaggi principali che non è mai più tornato è stato proprio Emil Blonsky, ossia Abominio. Sappiamo che il villain interpretato da Tim Roth tornerà ufficialmente nella serie She-Hulk, ma ora abbiamo la conferma che lo vedremo prima del debutto di quello show. Il trailer ufficiale di Shang-Chi diffuso online la scorsa settimana, infatti, si è concluso con una breve ma importantissima scena, in cui appare – appunto – Abominio, che in precedenza non era stato annunciato in nessuno dei titoli della Fase 4 (in riferimento al grande schermo, ovviamente).

Mentre Shang-Chi e Katy osservano un torneo di combattimenti sotterranei, vediamo Abominio sfidarsi con quello che sembra essere a tutti gli effetti Wong, il fedele braccio destro di Doctor Strange. Non è chiaro, ad oggi, se a tornare nei panni del personaggio sia stato effettivamente Roth o se la produzione abbia utilizzato uno stuntman, né sappiamo se il personaggio avrà un effettivo ruolo all’interno della storia o se la sua presenza sarà relegata esclusivamente a quel breve momento anticipato nel trailer, che probabilmente preparerà il terreno al ritorno di Roth in She-Hulk.

Tuttavia, dal trailer di Shang-Chi è chiaro che Abominio non è lo stesso personaggio che abbiamo visto ne L’incredibile Hulk. Dato che sono passati più di 10 anni dall’ultimo di quel film, è naturale che sia cambiato. Visivamente, Abominio sembra ora molto più fedele alla sua controparte fumettistica rispetto a quanto abbiamo visto nel film di Louis Leterrier. Anche se il personaggio mantiene le stesse dimensioni, i tratti del viso si sono evoluti rispetto alla versione del 2008. L’ultima volta che i fan hanno visto Abominio, Emil si era appena trasformato nella bestia, ma sembra essere mutato ulteriormente in base al trailer di Shang-Chi.

La serie She-Hulk spiegherà l’evoluzione del design di Abominio?

Qualcosa che mancava alla prima versione del cattivo erano le sue orecchie alettate, ma a giudicare dal trailer del cinecomic con Simu Liu sembra che i Marvel Studios abbiano rimediato a questo errore e realizzato una versione del cattivo più vicina al materiale originale. Anche se Emil è un umano mutato, il design del 2008 presentava un design del viso troppo vicino a quello di una qualsiasi persona, soprattutto l’area attorno alla bocca. Le immagini del trailer fanno sembrare questa nuova versione di Abominio molto più equilibrata rispetto alla precedente. Se Abominio avrà soltanto un cameo in Shang-Chi, la speranza è che sia la serie She-Hulk a spiegare quest’evoluzione in termini di look.

L’uscita nelle sale di Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci Anelli è fissata al 3 settembre 2021. Destin Daniel Cretton, acclamato regista di Short Term 12The Glass Castle e Il Diritto di Opporsi con Michael B. JordanJamie Foxx e Brie Larson, è stato scelto per dirigere il film, che vanta la sceneggiatura di Dave Callaham (The Expendables, Godzilla, Wonder Woman 1984).

Vi ricordiamo che nei panni del protagonista ci sarà l’attore canadese Simu Liu, visto di recente nella commedia di Netflix Kim’s Convenience. Insieme a lui, nel cast, figureranno anche Tony Leung Chiu-wai nei panni del Mandarino, e Awkwafina, che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo superpotere è l’ipnosi.

Pierce Brosnan sul nuovo James Bond: “Penso a Idris Elba o Tom Hardy”

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Creato dalla mente dello scrittore Ian Fleming nel 1953, il personaggio di James Bond, apparso per la prima volta come protagonista di un libro, è diventato uno dei più iconici della storia del cinema, interpretato da ben sette attori differenti nel corso degli anni.

Tra questi, c’è stato anche Pierce Brosnan, erede di Timothy Dalton, che ha interpretato 007 dal 1995 al 2002, precisamente in GoldenEye, Il domani non muore mai, Il mondo non basta e La morte può attendere. Sebbene l’attore abbia avuto successo anche grazie ad altri generi cinematografici e ad altri ruoli, il fandom di 007 brama ancora la sua opinione in merito a tutto ciò che riguarda Bond, soprattutto in merito a chi sarebbe, dal suo punto di vista, il candidato ideale per sostituire l’attuale Bond in carica, ossia Daniel Craig.

Durante la promozione del suo nuovo film False Positive, Brosnan ha discusso la questione con People, rivelando che sono ben due i nomi che gli vengono in mente quando si tratta di riflettere sulla prossima incarnazione dell’agente: “Mi viene in mente Idris Elba. Ha una presenza scenica davvero potente e una tensione vocale senza precedenti. Sarebbe magnifico. E poi ci sarebbe anche Tom Hardy, che può fare davvero grandi cose. Entrambi possono farle, in realtà. Daniel ha lasciato un’impronta davvero indelebile, e quindi ora c’è la possibilità di andare avanti percorrendo nuove strade.”

Ricordiamo che Daniel Craig vestirà per l’ultima volta i panni di James Bond in No Time to Die, che sarà diretto e co-scritto da Cary Fukunaga e interpretato, tra gli altri, anche da Rami Malek, Léa Seydoux, Christoph Waltz, Lashana Lynch e Ana de Armas. Il film, posticipato innumerevoli volte a causa della pandemia di Coronavirus, arriverà nelle sale italiane il prossimo 30 settembre.

Scarlett Johansson sull’addio a Vedova Nera: “Mi mancherà la mia famiglia Marvel”

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Scarlett Johansson ha detto che lasciarsi alle spalle il ruolo di Natasha Romanoff dopo aver recitato in Black Widow è stata una sensazione “dolceamara”. La Johansson è stata ospite dello show Good Morning America della ABC (via CBR) per promuovere il film di Cate Shortland e ha parlato dell’addio al personaggio che ha interpretato nel MCU per oltre un decennio.

“Penso che sia dolceamaro. Ho trascorso un decennio incredibile lavorando con la mia famiglia Marvel. Mi mancherà non vederli ogni 18 mesi o due anni, come quel tipo di milestone che attendi sempre con impazienza”, ha detto l’attrice. “Ma sono davvero orgogliosa di questo film e penso che sia fantastico concludere in bellezza. Questo film è molto diverso da qualsiasi altro film Marvel che abbiamo fatto finora, quindi sì… come ho già detto, è una sensazione dolceamara.”

Black Widow, che arriverà nelle sale il 7 luglio e su Disney+, con Accesso Vip, il 9 luglio, arriva dopo una serie di innumerevoli rinvii a causa della pandemia di Coronavirus. Il film può considerarsi a tutti gli effetti come il capitolo finale della storia di Natasha Romanoff, ambientato dopo gli eventi di Captain America: Civil War.

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz. Il film arriverà nelle sale il 7 luglio e su Disney+ con Accesso Vip il 9 luglio.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

I Fantastici 4: Doug Jones svela che il suo Silver Surfer non era solo CGI

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L’attore Doug Jones, noto soprattutto per le sue partecipazioni a film fantasy, horror e sci-fi, ha interpretato Silver Surfer ne I Fantastici 4 e Silver Surfer del 2007. Di recente, l’attore ha condiviso via Twitter uno scatto inedito dal backstage del film, attraverso cui ha confermato che il personaggio non prese vita esclusivamente grazie alla CGI.

Nella didascalia che ha accompagnato lo scatto, Jones ha scritto: “Se pensavate che il mio Silver Surfer da I Fantastici 4 e Silver Surfer fosse solo CGI, questa foto dal backstage delle riprese, scattata 15 anni fa, dimostra il contrario. I miglioramenti in CGI furono aggiunti in post-produzione.”

Lo scorso aprile, il regista Adam McKay – noto per aver diretto La grande scommessaVice – L’uomo nell’ombra e l’attesissimo Don’t Look Up – aveva rivelato di essere ancora interessato a realizzare un film interamente dedicato a Silver Surfer. A tal proposito, aveva spiegato: “Silver Surfer è stato complicato. C’era qualcosa al riguardo, perché l’abbiamo approfondito un paio di anni fa. Poi qualcosa si è intromesso nel processo. Potrei ricordare male, ma c’era un motivo per cui alla fine non se n’è fatto nulla… forse qualcun altro ci stava già lavorando. Sarebbe molto facile, adesso, usare la sua storia per creare una sorta di allegoria ambientale. Penso che potrebbe essere un film incredibile. Visivamente parlando, potrebbe essere il film Marvel più sbalorditivo che sia mai stato realizzato. Non ho perso interesse nel progetto. In effetti, ora che me lo dici, forse farò una telefonata e cercherò di capire cosa sta succedendo…”

Il futuro de I Fantastici 4 sul grande schermo

A proposito de I Fantastici 4, dopo il due film usciti rispettivamente nel 2005 e 2007 (entrambi diretti da Tim Story) e dopo il disastroso reboot del 2005 di Josh Trank, ricordiamo che i Marvel Studios, dopo l’acquisizione di Fox da parte di Disney, hanno ufficialmente messo in cantiere un nuovo film dedicato alla prima grande famiglia Marvel, che sarà diretto da Jon Watts, regista della saga di Spider-Man con Tom Holland.

Animali Fantastici 3: Mads Mikkelsen voleva parlare di Grindelwald con Johnny Depp

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In una recente intervista con il Times, Mads Mikkelsen è tornato a parlare del ruolo di Gellert Grindelwald nell’attesissimo Animali Fantastici 3, rivelando che avrebbe voluto parlare con Johnny Depp prima di accettare la parte.

L’attore danese, visto di recente in Un altro giro di Thomas Vinterberg (premiato con l’Oscar al miglior film straniero), ha raccontato che il processo di casting è stato abbastanza frettoloso, poiché la Warner Bros. aveva bisogno nell’immediato di un sostituto di Depp. Mikkelsen ha spiegato che non era a conoscenza dei motivi per cui il collega fosse stato allontanato dal film e, soprattutto, se questi potessero ritenersi “validi”. Ha poi ammesso che gli sarebbe piaciuto discutere con lui del personaggio, ma semplicemente non lo conosceva abbastanza bene per poterlo fare.

“Non so cosa sia successo nella sua vita privata e non so se sia stato giusto che abbia perso il lavoro. Sapevo soltanto che dovevano andare avanti”, ha spiegato Mads Mikkelsen. “Mi sarebbe piaciuto parlare con lui del ruolo se ne avessi avuto la possibilità, ma semplicemente non lo conosco così bene. Mi hanno chiamato e avevano una certa fretta… ho amato la sceneggiatura e così ho accettato. So che la vicenda è stata controversa per molte persone, ma spesso le cose vanno in questo modo.”

Poi ha aggiunto: “Non ho mai voluto copiare quello che ha fatto Johnny. Lui è un attore magistrale, quindi copiarlo sarebbe stato un suicidio creativo. Dovevo pensare a come fare mio il personaggio e al tempo stesso creare una sorta di ponte tra le nostre due interpretazioni. Il mio approccio è stato diverso e anche il look è un tantino diverso. Tuttavia, dovrete aspettare l’uscita del film il prossimo anno per scoprirlo.”

La data di uscita di Animali Fantastici 3

Sappiamo che Animali Fantastici 3 è attualmente in produzione presso gli Studi Leavesden, siti a Nord-Ovest di Londra. Gran parte del cast de I Crimini di Grindelwald tornerà, inclusi Eddie RedmayneKatherine Waterston, Dan Fogler, Alison Sudol, Ezra Miller Jude Law nei panni del giovane Albus Silente. Animali Fantastici 3 uscirà il 15 luglio 2022.

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