Anche Giancarlo
Giannini andrà ad occupare una prestigiosa mattonella
della Hollywood Walk of Fame! Dopo sessant’anni di carriera,
all’attore verrà assegnato il riconoscimento che viene assegnato
solo alle star del cinema (ma anche della musica, della tv e della
cultura) che hanno lasciato il segno nel firmamento di
Hollywood.
Giancarlo Giannini è uno dei volti
italiani famosi in tutto il mondo, grazie soprattutto alla
collaborazione con Lina Wertmüller. L’interprete è
stato più volte insignito di grandi riconoscimenti in patria, come
i 5 David di Donatello e i 5 Nastri D’argento, ma anche all’estero
è stato più volte elogiato. Nel 1973 vinse infatti a Cannes il Prix
d’interprétation masculine per Film d’amore e
d’anarchia – Ovvero “Stamattina alle 10 in via dei Fiori nella nota
casa di tolleranza…” e nel 1977 fu nominato
come Miglior attore protagonista per Pasqualino
Settebellezze, entrambi firmati da Wertmüller.
Giannini stesso ha dichiarato la sua
gioia e il suo onore a ricevere tale riconoscimento, dedicandolo
proprio alla donna che tante volte ne ha esaltato il talento e ad
un altro stimatissimo regista italiano: “Sono felicissimo per
questo importante riconoscimento, dedico questa preziosa stella a
Franco Zeffirelli e Lina Wertmüller”.
I Golden Globes
2021 si svolgeranno il 28 febbraio 2021, circa otto
settimane prima della 93° edizione degli Academy
Awards, in una data che a tutti gli effetti è
tradizionalmente più vicina agli Oscar.
La Hollywood Foreign Press
Association ha annunciato lo spostamento nella mattina di lunedì, a
seguito dell’annuncio della Academy, la scorsa settimana, che pure
ha posticipato la sua data di premiazione,
spostandola fino al 25 Aprile 2021.
“Per soddisfare le produzioni
cinematografiche e televisive nazionali e internazionali, l’HFPA
fornirà ulteriori indicazioni sull’ammissibilità, il periodo di
votazione e il calendario degli annunci delle nomination riveduto
nelle prossime settimane”, ha affermato l’organizzazione.
La nuova data del 28 febbraio per i
Globes era la data originale per gli Oscar del 2021, fissata nel
2017. La nuova data significa che i risultati dei Globles
potrebbero influenzare le nomination agli Oscar, poiché il processo
che porterà all’annuncio delle cinquine non comincerà prima del 5
marzo.
I Golden Globes si svolgono
generalmente la prima domenica dell’anno solare come calcio
d’inizio della stagione dei premi di Hollywood. L’edizione di
quest’anno si è tenuta il 5 gennaio, mentre cinque giorni dopo
l’HFPA ha annunciato che Tina Fey e Amy
Poehler avrebbero presentato le cerimonie del 2021.
Almeno fino ad oggi, è giusto
affermare che il DCEU abbia
attraverso una fase di numerosi alti e bassi. Da un punto di vista
tanto narrativo quanto stilistico, l’universo condiviso ha offerto
storie sempre diverse che non sempre sono state in grado di
raccogliere il favore del pubblico o di mettere d’accordo i fan.
Oltre ai film che si possono considerare più o meno riusciti, anche
le performance degli attori non sono sempre state in grado di
restituire lo spirito dei personaggi dei fumetti. Screen
Rant ha raccolto le 5 migliori e le 5 peggiori performance del
DCEU:
Jason Momoa/Aquaman (Migliore)
Dopo essere
stato relegato ad un cameo in Batman v Superman e aver avuto pochissime battute a
disposizione in Justice
League,Jason Momoa ha avuto finalmente
la possibilità di spiegare le ali e mostrare tutto il suo carisma
nello stand-alone di James Wan, Aquaman.
Momoa ha portato sia
l’umorismo che il cuore necessario per interpretare Arthur Curry,
tanto che il suo fascino e la sua simpatia ci hanno anche permesso
di chiudere un occhio su tutte quelle battute presenti nella
sceneggiatura del film non particolarmente
brillanti…
Jared Leto/Joker (Peggiore)
Secondo quanto riferito, Jared Leto non ha reagito molto bene quando ha
scoperto che la Warner Bros. aveva intenzione di realizzare un film
sul Joker senza il suo coinvolgimento. Eppure, un film da solista
con protagonista il suo Joker – dopo il flop di Suicide
Squad – non avrebbe mai potuto avere un successo pari
a quello del film con Joaquin Phoenix.
In Suicide
Squad, il Joker di Leto si alimenta soltanto di una
caratterizzazione troppo legata ai fumetti. Nel film il personaggio
finisce per essere soltanto un agente del caos in grado di
organizzare perfettamente le sue pistole sul pavimento. Eppure, il
regista
David Ayer ha sempre sostenuto che è a causa dei pesanti tagli
apportati al film che la performance di Leto è stata
“maltrattata”…
Margot Robbie/Harley Quinn (Migliore)
Sebbene i critici disprezzano quasi
all’unanimità Suicide
Squad, l’unica cosa su cui tutti hanno concordato fin
dall’inizio è stata la performance di Margot Robbie nei panni di Harley Quinn.
Nonostante i problemi legati alla sceneggiatura, Birds of Prey ha dimostrato che Harley di Robbie è un
personaggio troppo sfaccettato e carismatico per un film come
quello di Ayer.
Robbie è riuscito ad incarnare alla
perfezione tutte le caratteristiche del personaggio, dal suo
accento tipico di Brooklyn (che aveva già perfezionato grazie al
suo ruolo in
The Wolf of Wall Street) alla sua sconfinata sociopatia.
Speriamo che la Mattacchiona rimanga sullo schermo per ancora tanto
tempo…
Michael Shannon/Zod (Peggiore)
In alcuni casi, un attore
generalmente acclamato dalla critica, se scelto per interpretare un
supercattivo può fare davvero miracoli. Basti pensare a Cate
Blanchett nei panni di Hela, ad Alfred Molina nei panni del Dottor
Octopus o a Danny DeVito in quelli di Pinguino.
Sfortunatamente, nel caso di
Michael Shannon nel ruolo del generale Zod ne
L’Uomo d’Acciaio, le cose non hanno
funzionato. L’attore ha caricato troppo il suo personaggio,
soprattutto considerando il tono radicato del film. Terence Stamp è
ancora oggi la migliore incarnazione di Zod che sia apparsa sullo
schermo.
Ray Fisher/Cyborg (Migliore)
Nella Snyder
Cut di Justice
League, Cyborg era il collante emotivo dell’interno
film. È un peccato che gli spettatori non abbiano mai visto quella
versione del film al cinema (nonostante il prossimo anno la Snyder
Cut arriverà ufficialmente su HBO Max), anche perché il ritratto
che Ray Fisher ha fatto di Victor Stone è stata
una gioia da guardare.
Data la relazione
tesa del suo personaggio con il padre, il rimorso per la morte
della madre, la sua disabilità ed una promettente carriera sportiva
che stava per finire bruscamente, Fisher – da attore – aveva molti
aspetti sui quali doveva lavorare. Purtroppo, non gli è stato
concesso abbastanza tempo per esplorare tutto… ma quei brevi
momenti in cui l’abbiamo visto in scena, sono stati comunque
memorabili.
Yahya Abdul-Mateen II/Black Manta
(Peggiore)
L’arco narrativo di Black Manta in
Aquaman è
completamente fuorviante. Nella scena iniziale, lui e suo padre si
divertono un sacco ad uccidere alcune persone innocenti all’interno
di un sottomarino: Aquaman ostacola il loro piano sfacciatamente
malvagio, ma Black Manta trascura di salvare la vita del padre,
nonostante – in seguito – trascorra l’intero film complottando la
propria vendetta.
Proprio da questo punto di vista, è
impossibile fare il tifo per un tale ipocrita, e la deludente
performance di Yahya Abdul-Mateen II non rendono
di certo le cose più facili. Ed è un peccato, perché in altri
progetti ha dimostrato di essere un grande attore…
Gal Gadot/Wonder Woman (Migliore)
Quando
Patty Jenkins è stata incaricata di dirigere il
film in solitaria di Wonder
Woman, nessuno avrebbe immaginato che il film sarebbe
riuscito a raccogliere così tanti consensi e a riscuotere il
successo che si è giustamente meritato.
La visione di
Jenkins, però, non avrebbe funzionato se non fosse stato anche per
la performance di
Gal Gadot nei panni della protagonista. Al pari
del lavoro svolto dalla regista, anche l’interpretazione della
Gadot è stata apprezzata per la sua serietà e sincerità. L’impegno
dell’attrice ha reso Diana Prince una delle eroi più adorabili
della storia dei cinecomics.
Joel Kinnaman/Rick Flag
Sfortunatamente per Joel Kinnaman, nessun attore è stato in grado
di offrire una performance più sfumata avendo a disposizione così
tanto spazio come accaduto al personaggio di Rick Flag in
Suicide
Squad.
Kinnaman ha dimostrato di essere un
attore capace in Altered Carbon, la serie targata Netflix, e persino nel riavvio poco fortunato della
saga di RoboCop; è un peccato che la Warner Bros.
non abbia approfittato del talento dell’attore per regalare al
pubblico un Rick Flag memorabile…
Ben Affleck/Batman (Migliore)
Ben Affleck ha fatto un ottimo lavoro quando
ha interpretato uno dei personaggi più iconici della DC. Potrebbe
non essere stato il più grande Batman cinematografico di tutti i
tempi – quel titolo appartiene forse ancora a Michael Keaton! -, ma
secondo i più è riuscito a fare sicuramente meglio del suo
predecessore, Christian Bale.
Quando interpretava Bruce Wayne
senza il cappuccio, Afflekc ribolliva silenziosamente sotto una
facciata severa e silenziosa; e quando indossava il cappuccio,
quella stessa aggressività esplodeva in superficie.
Jesse Eisenberg/Lex Luthor
Jesse
Eisenberg ha mai letto un fumetto prima di
interpretare il ruolo di Lex Luthor? Sembra che l’attore abbia
frainteso chi sia il personaggio, dal momento che la sua
interpretazione in Batman v Superman è più simile a una malsana
imitazione del Joker di Heath Ledger che a un ritratto del
megalomane affamato di potere qual è in realtà Luthor.
Lex è un genio
calcolatore e manipolatore con un cuore di pietra e una costante
dipendenza dal potere, e purtroppo Eisenberg non è riuscito a
catturarne lo spirito autentico….
L’annunciato film di Matt
ReevesThe
Batman per molti [rumors] sarà l’inizio di una nuova
trilogia che vedrà l’apprezzato regista guidare l’attore Robert Pattinson in una nuova epopea per
il cavaliere mascherato. Ma se così fosse quali sarebbero i costumi
del pipistrello che vorremmo vedere? Proviamo a stilarne almeno 10
possibilità!
Batman: Incorporated
Quando Batman decise di
espandere la sua attività per proteggere Gotham
City e il mondo, tornò al suo abito classico (con
un’estetica moderna). Mentre l’armatura va bene per le scazzottate
più complicate, vale la pena ricordare che ora ci sono tessuti
altrettanto resistenti, e un vigilante come Batman userebbe
comprensibilmente quelli.
Ma la domanda è: potrebbe davvero
funzionare una versione live-action della cintura gialla e
dell’emblema del petto luminoso nel DCEU di
oggi? Con il giusto design, non c’è dubbio che potrebbe davvero
funzionare, e potremmo davvero ottenere la versione più definitiva
di Batman sul grande schermo.
L’armatura Thrasher
Quando si parla di
Armature, è difficile pensare che si possa fare meglio di quanto
visto in Batman V Superman, ma è pur vero che Batman ha
avuto più versioni della sua armatura. Quando il gioco si fa duro
ci vuole qualcosa di altrettanto duro e vale la pena ricordare che
Bruce Wayne è solo un uomo, ma è per questa ragione che spesso tira
fuori abiti come questi in quanto lo protegge da poteri
sovrumani.
La tuta Thrasher è più dura del
kevlar e realizzata con fibre a maglia. Fu
costruito per combattere nelle aree più inospitali della Terra, in
grado di resistere a caldo e a freddi estremi con le basse
temperature basse dell’artico. L’armatura era inoltre dotata di
ossigeno che poteva durare per settimane.
Il costume di Bill Finger
Bill
Finger è uno dei co-creatori di Batman (o “The Bat-Man”
come allora era conosciuto), e ha introdotto gran parte
dell’estetica che abbiamo imparato a conoscere come il Batsuit.
Ora, guardando l’immagine qui sopra, come non potremmo pensare che
questo possa davvero funzionare in un contesto live-action, ma
probabilmente non saremmo tutti d’accordo.
Quelle ali da pipistrello, la
cintura gialla e le orecchie a punta potrebbero sembrare davvero
fantastiche in live-action, e se in The
Batman, Robert Pattinson continuerà a indossare
costumi “fatti in casa”, allora perché no un costume che renda
omaggio al grande talento di Bill Finger. In un
certo senso, sembra che Matt Reeves sia già stato ispirato da
questo, ma una versione più raffinata potrebbe finire il giusto
connubio che rende moderno un grande classico!
Arkham Origins
Nonostante abbia un design
corazzato molto simile a quello visto nella The Dark Knight
Trilogy di Christopher Nolan, questo Batsuit ha una
componente in pelle/tessuto che gli conferisce un aspetto molto
diverso nel complesso. Il cappuccio e il mantello da collegare sono
simili al costume di Noel (ci arriveremo), anche se un po’ più
snelli grazie al simbolo del petto che viene tenuto separato.
Per un Batsuit “finale” introdotto
alla fine di The
Batman, questo avrebbe sicuramente
funzionato per i fan dei fumetti e dei videogiochi. Questo Batsuit
prende le migliori caratteristiche rispetto a molti altri elencati
in questa nostro articolo e le combina perfettamente per creare un
look che sarebbe semplicemente incredibile da far indossare a
Robert Pattinson.
Batman Beyond
Di tutti i costumi che vi abbiamo
parlato, questo è senza dubbio il più drasticamente e
diverso. Il costume di Batman Beyond è stato
originariamente indossato da Terry McGinnis, un ragazzo delle
superiori che diventa Batman sotto le sembianze di un vecchio
Bruce Wayne.
I recenti fumetti di Batman hanno
rivelato una versione corazzata e prototipo della tuta che potrebbe
aprire la porta ad un eventuale aspetto attuale. Tuttavia, sarebbe
innegabilmente divertente vedere Robert Pattinson forse mettere da parte il suo
abito classico consumato e danneggiato in battaglia e indossare un
abito tecnologicamente avanzato. Ma è molto improbabile che
questo design si adatti all’estetica che Reeves sta cercando di
ottenere con The
Batman.
The New 52
Riuscite a credere che sia
passato quasi un decennio dal lancio di questo reboot? Questa serie
ha diversi pregi, come il fatto di esser riuscito a mantenere ala
maggior parte delle trame dell’universo
DC e allo stesso tempo semplificando la sua storia,
rendendolo adatto ai lettori delle nuove generazioni.
La versione del Batsuit della foto
ha dato il via a quella versione delle avventure di Caped Crusader
in questo nuovo mondo, e sebbene sia un look abbastanza semplice
per Batman, le opere di Greg Capullo sarebbero un posto
intelligente in cui cercare ispirazioni per Matt Reeves e il suo
team quando si dovrà di reinventare questo eroe. Questa tuta
trasforma anche il mantello in più di un mantello È basica, ma
potrebbe funzionare bene sullo schermo.
Batman Noel
Batman: Noel
di Lee Bermejo è una rivisitazione
unica del testo originale A Christmas Carol di
Charles Dickens, e presenta un aspetto davvero unico per Caped
Crusader. Una versione live-action di questo abito in pelle
potrebbe correre il rischio di assomigliare troppo ad un costume di
Daredevil, ma almeno alcuni elementi di questo abito
sono entrati nel film di Matt Reeves.
Le aree rinforzate gli conferiscono
molta più forma e un aspetto corazzato che consente al personaggio
– e all’attore – di indossarlo con molta libertà di
movimento. Il modo in cui il simbolo del pipistrello e il
mantello sono collegati è visivamente accattivante, mentre
l’aspetto generale è estremamente fedele ai fumetti senza essere
troppo simile a quello che abbiamo visto in passato. Se quello
visto indossare da Robert Pattinson fino ad ora è un abito
“prototipo”, questa potrebbe facilmente essere la versione
definitiva.
Injustice: Gods Among Us
Parlando di una versione corazzata,
è difficile superare quella vista in Injustice: Gods Among
Us, il videogioco ambientato in una realtà alternativa in cui
Batman e Superman si scontrano dopo che quest’ultimo perde il
controllo e tenta di conquistare la Terra. Come possiamo
vedere, questo Batman è armato dalla testa ai piedi, anche se la
differenza più notevole è nel il cappuccio.
Invece di essere semplicemente una
maschera, sembra dare a Bruce Wayne molto di più in termini di
protezione; qualcosa che dovrebbe tornare utile durante questa
avventura. Dato ciò che abbiamo visto finora, è facile immaginare
che questa versione possa inserirsi in The
Batman, ed è facile immaginare un cavaliere oscuro
inesperto che alla fine indossi una tuta protettiva come
questa.
Arkham Asylum
Altra versione affascinante
di Caped Crusader è possibile trovarla in Arkham Asylum,
altro videogioco che vede il pipistrello essere intrappolato in una
prigione piena dei suoi più grandi nemici, e il Batsuit diventa
presto logorato di conseguenza. Vedere Pattinson indossare un abito
del genere sarebbe una mossa interessante in termini di design,
mentre anche una versione pulita dell’outfit è ancora un design
efficace che apparirebbe fantastico se adattato al cinema.
Una volta passato il vestito
prototipo, sarebbe davvero efficace vedere Batman adottare un abito
in stile Arkham che mostra danni, ma che sottolinea anche
quanto sia un eroe con molte risorse.
Il costume di Jim Lee
Certo, questo Batsuit non
sembra molto diverso da alcuni degli altri design elencati qui, ma
i fan dei fumetti sapranno cosa lo rende così speciale: è quella
tinta blu che il vestito ha! Un vero classico. Il nero e il grigio
sono il tema prevalente in quasi tutti gli altri costumi di questa
lista (è anche l’abbinamento scelto fino ad ora in tutte le
versione in live-action, dalla presa di Tim Burton
a quella di Zack Snyder), quindi l’uso di una
sfumatura di blu aiuterebbe entrambe questa versione a distinguersi
dalle precedenti iterazioni e anche essere visivamente
sorprendente.
Tuttavia, considerando il fatto che
i fumetti e Man of Steel
hanno abbandonato la biancheria intima rossa “iconica” di
Superman, sembra probabile che Robert Pattinson
non indosserà mai questa versione del costume.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
È disponibile il trailer
di Frozen II: Dietro le Quinte, la nuova
docuserie originale Disney+ che debutterà venerdì 26 giugno
in tutto il mondo sulla piattaforma di streaming.
A meno di un anno dall’uscita nelle
sale di Frozen 2 –
Il Segreto di Arendelle, il team creativo apre le
porte alle telecamere per una serie in 6 episodi che svela tutto
ciò che è servito per creare il film d’animazione numero uno di
tutti i tempi. Per la prima volta, le telecamere hanno potuto
catturare le sfide e i progressi, la maestria e la complessità
della creazione di un film dei Walt Disney Animation Studios.
La notizia della
scomparsa di Sir Ian Holm ha gettato nella
tristezza moltissimi fan, che avevano sognato con i suoi
personaggi, ma anche molti esponenti del mondo del cinema che
avevano lavorato con lui e con lui avevano condiviso set ed
esperienze. Tra questi, Peter Jackson, che ha
diretto Ian Holm ne Il Signore degli Anelli e in poche scene de
Lo Hobbit, ha consegnato alla rete un lungo e
commosso messaggio in cui ha ricordato il suo lavoro con l’attore
britannico e la sua esperienza umana con quello che è poi diventato
un suo amico.
Sono molto triste per la
scomparsa di Sir Ian Holm. Ian era un uomo delizioso e
generoso. Tranquillo, ma sfacciato, con un bel luccichio negli
occhi. All’inizio del 2000, prima che iniziassimo a girare le
nostre scene di Bilbo per La Compagnia dell’Anello, ero preoccupato
di lavorare con un attore così stimato, ma mi ha subito messo a mio
agio. Stando a Casa Baggins il primo giorno, prima che le
telecamere iniziassero a girare, mi portò da una parte e disse che
avrebbe provato cose diverse in ogni ripresa, ma non avrei dovuto
allarmarmi. Se, dopo cinque o sei riprese, non mi avesse dato ciò
di cui avevo bisogno, allora avrei dovuto dargli una direzione
specifica.
Ed è esattamente quello che
abbiamo fatto. Ma incredibilmente le sue varie letture e le
interpretazioni sono state tutte meravigliose. Raramente aveva
bisogno di una indicazione. Ci ha dato una vasta gamma di
possibilità tra cui scegliere in fase di montaggio. Abbiamo
trascorso quattro settimane molto piacevoli, mentre giravamo i
primi 30 minuti de La Compagnia.
Un giorno dovevamo girare la
scena di Bilbo che racconta la sue avventure ad un gruppo di
bambini molto piccoli, seduti a gambe incrociate ai suoi piedi nel
campo della festa. Abbiamo iniziato filmando la performance di Ian
che raccontava la storia, ma avevamo anche bisogno che i bambini
reagissero a vari momenti drammatici. Ma i ragazzini si annoiano
molto rapidamente, e Ian e io abbiamo capito subito che non
potevano ascoltare la stessa storia più e più volte, poiché avevamo
bisogno di diversi angoli per le inquadrature sui bambini.
Allora ho suggerito che per
mantenere l’attenzione dei bambini, avrebbe dovuto rendere la
storia un po’ diversa ogni volta che la raccontava… aggiungendo
pezzi in più, inventando cose… fintanto che ci restituiva l’essenza
di ciò che era scritto nella sceneggiatura. Gli ho detto di non
preoccuparsi e che poi l’avrei sistemato in fase di montaggio.
Tuttavia, avevamo anche bisogno che i bambini rimanessero al loro
posto mentre spostavamo rapidamente le telecamere, da un angolo
all’altro. Sul set di un film, “rapidamente” significa 15-20
minuti. Quindi, mentre stava avvenivano gli spostamenti, e nessuna
telecamera stava girando, ho chiesto a Ian che avrebbe dovuto farli
divertire, per farli stare buoni. Ho suggerito che potesse
raccontare loro altre storie. Ed è esattamente quello che ha fatto.
Dopo un paio d’ore, abbiamo girato tutto ciò di cui avevamo
bisogno. Mentre i bambini venivano fatti uscire dal set e la crew
passava alla sequenza successiva, Ian disse che non aveva mai
lavorato così duramente in vita sua!
Oltre un decennio più tardi,
speravamo che Ian interpretasse di nuovo Bilbo per le scene di
apertura de Lo Hobbit. Fran e io cenammo con Ian e sua moglie
Sophie a Londra, e lui ci disse che gli dispiaceva molto, ma non ci
sarebbe riuscito. In aggiunta al nostro shock, ci confidò che gli
era stato diagnosticato il morbo di Parkinson e non ricordava più
le battute. Aveva difficoltà a camminare e certamente non poteva
viaggiare fino alla Nuova Zelanda. Da sempre un uomo riservato, ci
disse che sostanzialmente si era ritirato, anche se non lo aveva
annunciato ufficialmente.
Fu un duro colpo perché avevamo
escogitato un bel modo per consegnare il ruolo da Ian come Vecchio
Bilbo a Martin Freeman come Giovane Bilbo. Gliel’ho descritto e gli
è piaciuto. Gli ho anche detto che mia madre e mio zio avevano
entrambi avuto il Parkinson per anni, e conoscevo molto bene gli
effetti della malattia. A questo punto, la nostra cena – che
pensavamo sarebbe stata incentrata su noi che descrivevamo le scene
che volevamo girasse, mentre Ian pensava che sarebbe stata
incentrata invece su di lui che ci spiegava perché non poteva farlo
– improvvisamente si è trasformato in un laboratorio di idee, con
Ian, Sophie, Fran e io che cercavamo di capire quale potesse essere
il modo per far partecipare Ian al film e fargli interpretare Bilbo
un’ultima volta.
Giravamo i film in Nuova Zelanda
– ma se per le sue scene fossimo andati invece a Londra in un set
non troppo lontano da casa sua? Alla fine della cena annuì
lentamente e disse: “Sì, penso di poterlo fare”. Ma sapevo che lo
stava facendo solo come un favore per me, e gli ho tenuto le mani e
l’ho ringraziato con le lacrime agli occhi.
Abbiamo iniziato a girare in
Nuova Zelanda con Martin Freeman, nel ruolo del nostro giovane
Bilbo. Martin ammirava enormemente Ian Holm ma non l’aveva mai
incontrato. Tuttavia, Martin ha generosamente accettato di
indossare un trucco protesico per interpretare Sir Ian Holm nei
panni del Vecchio Bilbo, per alcuni campi lunghi ambientati in
Nuova Zelanda, per i quali avevamo bisogno di catturare bene i suoi
movimenti.
Un paio di mesi dopo siamo
tornati a Londra, portando con noi il nostro set di Casa Baggins e
abbiamo filmato le riprese di Ian, come promesso, con una piccola
troupe. L’amabile moglie di Ian, Sophie, era al suo fianco ogni
giorno, aiutando sia lui che noi. Nel corso di quattro giorni
abbiamo filmato tutto ciò di cui avevamo bisogno. Elijah Wood e Ian
erano diventati amici de Il Signore degli Anelli, ed Elija era sul
set a Londra ogni giorno, dando a Ian un ulteriore
supporto.
Nel film finito, speravo che il
pubblico vedesse Ian Holm riprendere Bilbo. Ma quello che ho
vissuto sul set è stato un attore meraviglioso che ha recitato
nella sua ultima performance. È stato incredibilmente coraggioso da
parte sua farlo ed è stato molto emozionante per coloro che lo
hanno assistito. Saremo sempre enormemente grati a Ian per averlo
fatto. Durante il nostro tempo insieme, Fran e io ci siamo così
innamorati di lui, e abbiamo apprezzato molto la sua
compagnia.
Per celebrare il completamento
delle riprese, Ian e Sophie hanno invitato Fran e me a cena a casa
loro. È stata una serata incantevole, piena di umorismo e
divertimento. Ian e io ci rendemmo conto che entrambi avevamo un
forte interesse reciproco per Napoleone e chiacchierammo di lui per
ore. Un anno dopo, quando il primo film di Hobbit è stato
presentato in anteprima a Londra, un Martin Freeman, un po’
provato, ha finalmente incontrato Ian Holm.
Guardare Ian Holm esibirsi mi ha
insegnato così tanto – dato che Ian era solitamente molto
tranquillo e poi improvvisamente recitava. È stato un privilegio
lavorare con lui e una benedizione conoscerlo.
Ho sempre amato la performance
di Ian nelle scene finali di Il ritorno del re.
“Penso di essere abbastanza
pronto per un’altra avventura.”
Addio, caro Bilbo. Buon viaggio,
caro Ian.
Il nostro saluto a Ian
Holm lo sigliamo con Into the West, la canzone
che si può ascoltare sui titoli di coda de Il Ritorno del
Re, interpretata da Annie Lennox.
Dopo essersi momentaneamente
allontanato dal genere horror per occuparsi della regia di
Shazam!,
il cinecomic DC con protagonista Zachary
Levi, arriva da
ComingSoon.net la notizia che il regista David F.
Sandberg tornerà alle origini occupandosi – per conto di
Lionsgate – della regia del thriller/horror dalla forte componente
religiosa The Culling.
Il film, basato su una sceneggiatura
scritta da Stephen Herman, racconterà la storia di un prete in
difficoltà che decide di ritirarsi in una capanna in mezzo al bosco
nella speranza di combattere il demone che terrorizzava la sua
famiglia quando era soltanto un bambino. Sandberg produrrà il film
insieme a sua moglie Lotta Losten e alla loro Mångata, in
collaborazione con Chris Bender e Jake Weiner della Good Fear
Content. Aaron Janus supervisionerà il progetto per conto di
Lionsgate.
The Culling sarà il prossimo
progetto di David F. Sandberg dopo Shazam! 2
Prima di dedicarsi a The
Culling,David F. Sandberg sarà impegnato con
la produzione di Shazam!
2, sequel che vedrà il ritorno di Zachary Levi nei panni dell’eroe del titolo.
La produzione del film dovrebbe partire quest’estate, ma è
probabile che l’attuale situazione mondiale faccia slittare le
riprese di diversi mesi. Al momento l’uscita in sala del sequel è
fissata per il 1 aprile 2022.
È chiaro a tutti che l’Universo Cinematografico
Marvel si espanderà nei prossimi anni, come forse mai
accaduto prima. Proprio per questo motivo, le voci sui possibili
personaggi che presto verranno inseriti all’interno dell’universo
condiviso continuano a susseguirsi. Da quando la Disney ha
acquistato la Fox, nella mani dei Marvel Studios e di Kevin Feige sono stati
messi una quantità infinita di nuovi eroi e villain, inclusi
naturalmente i Fantastici
Quattro e gli X-Men.
Tra questi, naturalmente, figura
anche l’Alpha Flight, il gruppo canadese di
superoeri, creato da Chris Claremont (testi) e da
John Byrne (disegni). Strettamente collegato al
personaggio di Wolverine, il gruppo dell’Alpha Flight ha fatto il
suo debutto nelle pagine del numero 120 di “Uncanny X-Men” del
1979: essenzialmente, si tratta della versione canadese degli
Avengers! Adesso, un nuovo rumor (via
The Direct) suggerisce che la Marvel avrebbe intenzione di
introdurre ufficialmente il gruppo di eroi in uno dei loro prossimi
progetti.
L’Alpha Flight
lavora per il Dipartimento H ed è un formidabile gruppo eterogeneo
di eroi che sicuramente arricchirebbe le dinamiche interne al
MCU. I Marvel Studios non hanno mai
davvero esplorato il concetto di un team internazionale come questo
(Captain Bretagna, ad esempio, non è mai apparso
al cinema, nonostante diverse storie del MCU siano state ambientate a
Londra). Sarebbe quindi un’ottima occasione per apportare una
ventata di freschezza all’universo condiviso…
Il futuro di Wolverine nel MCU
collegato a quello dell’Alpha Flight?
Come sempre, è importante ricordare
che al momento si tratta di un semplice rumor, ma il fatto che ci
siano state diverse iterazioni di questa squadra (inclusa una
guidata da Captain
Marvel), fa ben sperare che presto il gruppo possa
davvero fare il suo debutto al cinema. I Marvel Studios potrebbero
addirittura introdurre il nuovo Wolverine
come membro dell’Alpha Flight prima del suo ingresso ufficiale
negli X-Men…
Alcuni giorni fa Mark Hamill, il celebre Luke Skywalker della
saga di Star
Wars, ha rivelato di aver preso parte alla prima
stagione di The
Mandalorian prestando la sua voce al personaggio
del droide EV-9D9. Adesso l’attore, che ha una lunga carriera come
doppiatore e che si è fatto apprezzare in particolare per aver
prestato la sua voce alle iterazioni animate del Joker, ha svelato
in quali altri titoli della saga è stato coinvolto.
Interrogato sulla questione via
Twitter, l’attore ha rivelato di aver prestato la sua voce in
tutti gli episodi della saga di Star
Wars, ad eccezione dei film prequel. L’attore ha prestato
la sua voce all’alieno Dobbu Scay ne
Gli Ultimi Jedi, mentre ne L’Ascesa di Skywalker, sotto lo pseudonimo di
Patrick Willaims (una combinazione dei nomi dei suoi fratelli), ha
presto la sua voce a Boolio, l’alieno che all’inizio del film spia
il Primo Ordine per conto della Resistenza.
Per quanto riguarda invece Il Risveglio della Forza e gli spin-off
Rogue One e
Solo, Hamill non ha rivelato quali personaggi è stato
chiamato ad interpretare/doppiare. Su
Twitter, l’attore ha scritto: “Ora che il segreto di
The Mandalorian è stato rivelato, posso
confermare di essere presente vocalmente in TUTTI i film di Star
Wars, eccetto i prequel. Grazie a Matthew Wood per avermi usato in
Rogue One, Solo e nei sequel.
Quindi ho delle battute in Episodio VII! Suggerimento: guardate i
ruoli di un certo Patrick Williams…”
Il futuro della saga di Star Wars
Dopo la conclusione della “saga
degli Skywalker” lo scorso dicembre, con l’uscita in sala
di L’Ascesa
di Skywalker, la saga di Star
Wars continua nelle sue declinazioni
fumettistiche e con le serie tv, tra cui The
Mandalorian che, dopo una stagione di grande
successo conclusasi il 2 maggio, è stata rinnovata per un secondo
ciclo.
Nel futuro cinematografico della
saga ci sarà spazio per nuovi personaggi che, attraverso le loro
storyline, dovrebbero andare a costituire l’assetto di una nuova
mitologia (ricordiamo che uno dei prossimi film del franchise sarà
diretto da Taika
Waititi, regista di Thor:
Ragnarok e JoJo
Rabbit).
La Ruota del Tempo è l’annunciata
nuova serie tv Amazon Studios scritto da
Rafe Judkins e adattamento della serie di libri
fantasy di Robert Jordan. Uta
Briesewitz si occuperà della regia dei primi due episodi.
Oltre ad essere la protagonista, l’attrice Rosamund Pike farà parte del team dei
produttori in collaborazione con Larry Mondragon, Rick
Selvage, Ted Field, Mike Weber, Darren Lemke, Marigo Kehoe e
Briesewitz.
La Ruota del Tempo: quando esce e
dove vederla in streaming
La Ruota del Tempo in
streaming sarà disponibile su Prime
Video con i primi tre episodi della Prima Stagione
saranno disponibili venerdì 19 novembre, mentre un nuovo episodio
sarà disponibile ogni venerdì, sino ad arrivare al finale di
stagione il 24 dicembre 2021.
La Ruota del Tempo: la trama e il
cast
La serie è ambientato in un
mondo epico in cui la magia esiste e solo alcune donne possono
accedervi. Protagonista è Moiraine (Rosamund
Pike) membro di una potente organizzazione tutta al
femminile chiamata Aes Sedai, che arriva nella cittadina di Two
Rivers, dove intraprende un viaggio pericoloso insieme a cinque
ragazzi e ragazze, tra cui è convinta ci sia la nuova
reincarnazione del Drago, destinato a salvare o distruggere
l’umanità.
Protagonisti della serie sono
Rosamund Pike nei panni Moiraine,
Daniel Henney nel ruolo di Lan Mandragoran,
Zoe Robins nel ruolo di Nynaeve al’Meara.
Josha Stradowski nel ruolo Rand Al’Thor,
Marcus Rutherford nel ruolo di Perrin
Aybara. Barney Harris nei panni di Mat
Cauthon, Madeleine Madden nel ruolo di Egwene
Al’Vere, Michael McElhatton nella parte di Tam
Al’Thor,
Alvaro Morte nei panni di Logain Ablar, Hammed
Animashaun nei panni di l’Ogier Loial, Alexandre
Willaume nel ruolo di Thom Merrilin, Johann
Myers in quello di Padan Fain. Tra gli ultimi
ingressi nel cast ci sono stati Priyanka
Bose come l’Aes Sedai Alanna Mosvani, Taylor
Napier nella parte di Maksim ed Emmanuel
Imani in quella di Ihvon.
La Ruota del Tempo è
una delle serie fantasy più popolari e durature di tutti i tempi,
con oltre 90 milioni di libri venduti. Ambientata in un mondo epico
e tentacolare in cui la magia esiste e solo alcune donne possono
utilizzarla, la storia segue Moiraine (Rosamund Pike), componente
di una organizzazione tutta al femminile incredibilmente potente
chiamata Aes Sedai, al suo arrivo a Two Rivers. Lì inizia il suo
pericoloso viaggio intorno al mondo insieme a cinque giovani uomini
e donne, uno dei quali si profetizza sia il Drago Rinato, destinato
a salvare o a distruggere l’umanità.
Basato sui best-seller fantasy di Robert Jordan, La Ruota
del Tempo è stato adattato per la televisione dall’executive
producer/showrunner Rafe Judkins. Larry Mondragon e Rick Selvage di
iwot productions, Mike Weber e Ted Field di Radar Pictures, Darren
Lemke, Marigo Kehoe e Uta Briesewitz saranno qui anche executive
producer, con Briesewitz che dirigerà i primi due episodi. Rosamund
Pike è produttrice e Harriet McDougal con Brandon Sanderson sono i
consulting producer. La Ruota del Tempo è co-prodotta
da Amazon Studios e Sony Pictures Television.
Dal set
Alcuni scatti dal set ci lasciano intravedere le atmosfere che
avrà la serie tv:
Un post condiviso da Rafe Judkins
(@rafejudkins) in data:
La Ruota del Tempo: il libro
Al centro delle premesse del
libro c’è il racconto del Creatore forgiò la Ruota del Tempo,
che intesse il Disegno delle Ere utilizzando le vite degli uomini
come suoi fili. La Ruota ha sette raggi, ognuno dei quali
rappresenta un’epoca, e la ruota viene fatta girare dall’Unico
Potere o la Vera Fonte, la forza motrice dell’Universo. L’Unico
Potere si divide in due metà, una maschile e una femminile, saidin
e saidar, che operano in opposizione una con l’altra e all’unisono
per far girare la Ruota; usare questo potere viene detto
incanalare.
Nel romanzo il Creatore imprigionò
Shai’tan (noto anche come l’Oscuro o il Tenebroso), una entità
potente, malvagia, nata assieme alla creazione, per tenerlo lontano
dalla Ruota. Ma con il ruotare delle ere, il Tenebroso trovò il
modo per interferire con il mondo tramite la sua azione diretta o
le macchinazioni di persone magari inconsapevoli o dall’aspetto
insospettabile; così Shai’tan più volte ha tentato di conquistare
il mondo, di influenzare la Ruota stessa o addirittura di spezzare
il suo continuo ciclo. Per contrastare questa minaccia, la Ruota
provocò perciò la nascita periodica del cosiddetto Drago, campione
della Luce, fortissimo ta’veren e incanalatore di immensa
potenza.
A causa della natura ciclica della
Ruota del Tempo, non ci può essere una vittoria definitiva per le
forze della Luce o della Tenebra, questa guerra infatti è stata
combattuta innumerevoli volte dal tempo della Creazione. Il Drago
sconfiggerà Shai’tan e lo sigillerà di nuovo fuori dal mondo,
finché la Ruota non girerà per millenni, richiedendo la sua
rinascita per contrastare una rinnovata minaccia. Perciò l’unica
vera possibilità di vittoria che resta a Shai’tan è quella di
riuscire a rompere il ciclo della Ruota, provocando
l’annichilimento dell’universo.
Curiosità sulla saga
I volumi dall’ottavo al
quattordicesimo hanno tutti raggiunto la prima posizione nella New
York Times bestseller list, mentre molti dei libri precedenti della
serie erano comparsi in posizioni più basse della classifica.
La serie ha generato diversi
adattamenti ludici, incluso un Videogioco – uscito anche in Italia
– pubblicato da Atari per PC, e un Gioco di ruolo, pubblicato nel
2001 da Wizards of the Coast
Robert Jordan aveva ripetutamente
affermato che la saga principale si sarebbe dovuta concludere con
il dodicesimo libro
La band tedesca Blind Guardian ha
più volte proposto canzoni prendendo spunto da alcuni passi della
serie, come l’emblematica canzone Wheel of Time contenuta
nell’album At the Edge of Time del 2010.
Gli Universal
Studios hanno opzionato i diritti del primo romanzo
per trarne un film in futuro. Amazon successivamente acquista i
diritti per creare una serie TV basata sui romanzi
Nella Snyder
Cut di Justice
League, è l’attore Ray Porter a
prestare la sua voce al villain Darkseid. Il prossimo anno la
versione del film concepita da Zack
Snyder farà ufficialmente il suo debutto su HBO
Max e i fan avranno finalmente la possibilità di vedere in azione
il personaggio che è stato eliminato dalla versione cinematografica
e sostituito da Steppenwolf.
Di recente, Jason Momoa aveva condiviso
via Instagram
un primissimo teaser trailer della Snyder Cut che, oltre al
personaggio di Gal Gadot, mostrava anche Darkseid in azione.
Adesso, intervistato in occasione dell’Arroyo Show,
Porter ha avuto modo di condividere le sue opinioni in merito al
brevissimo filmato, elogiando il lavoro di Snyder.
“È davvero bello. È davvero
bello”, ha dichiarato Ray Porter. “Voglio
dire… Gal Gadot sembra terrorizzata, è così bella. Per me è
incredibile che in soli 34 secondi Zack Snyder possa mettere più
suspense e presagio di quante persone riescano a fare in un intero
film. Guardandolo da persona esterna, che non pensa al fatto di
essere nel film, è davvero sorprendente. Sono solo 34 secondi, ma è
enorme… è davvero eccitante.”
Ray Porter sulla possibilità che i
fan vedano finalmente il suo Darkseid in Justice League
Parlando invece della possibilità
che i fan avranno di vedere finalmente Darkseid nel film, Porter ha
aggiunto: “È passato molto tempo, è stato come un viaggio fatto
di alti e bassi. Alla notizia mi sono emozionato… davvero. Dovrei
essere abituato a cose del genere, dal momento che è tanto tempo
che sono in questo ambiente, ma ogni volta mi viene da reagire
così. È stato molto eccitante lavorare al film.”
Ovviamente, Snyder ha dato a Porter
l’opportunità di interpretare uno dei cattivi più iconici
dell’universo DC, quindi la possibilità di condividere finalmente
con i fan la sua performance rappresenta sicuramente un momento
molto importante per l’attore. Con un po ‘di fortuna, è probabile
che nei prossimi mesi, anche in occasione del DC FanDome, vedremo molto di più a proposito
di Darkseid…
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
La Universal Pictures unirà
nuovamente le forze con Colin Trevorrow, regista
dell’atteso Jurassic
World: Dominion, per un nuovo film incentrato sul mito
della città perduta di Atlantide. La notizia è
stata riportata in esclusiva da Deadline:
Trevorrow sarà coinvolto nel progetto anche in qualità di
produttore insieme alla sua Metronome Film Co.
Descritto come un thriller, il film
di Trevorrow tenterà un nuovo tipo di approccio alla leggendaria
storia della città perduta che tutti conosciamo, fonte di
ispirazione nel corso degli anni per tantissimi film mitologici o
di fantascienza, come il celebre classico d’animazione Disney del
2001 Atlantis – L’impero perduto.
Nel report della fonte si legge:
“A differenza delle precedenti incarnazioni della mitica città
come regno sottomarino, la storia di Atlantide ad opera di
Trevorrow sarà ambientata in un continente perduto nell’Oceano
Indiano, tra l’Africa, l’India e l’Oceania. È una civiltà
multiculturale con una propria tecnologia avanzata”.
Al momento non sono stati rivelati
ulteriori dettagli sul progetto, ma sappiamo che la sceneggiatura
porterà la firma di Dante Harper, noto per aver
lavorato a film quali
Edge of Tomorrow, Alien:
Covenant e
Rogue One: A Star Wars Story. Il film nasce da un’idea
dello stesso Trevorrow in collaborazione con Matt Charman
(Il ponte
delle spie).
Colin Trevorrow si dedicherà al
film su Atlantide dopo aver terminato i lavori con Jurassic World:
Dominion
Colin Trevorrow si
dedicherà al progetto su Atlantide una volta che saranno terminati
i lavori su Jurassic
World: Dominion. Le riprese dell’atteso terzo capitolo
della trilogia reboot del noto franchise sui dinosauri dovrebbero
ufficialmente ripartire il prossimo luglio a Londra. Ricordiamo che
il film, che dovrebbe arrivare al cinema l’11 giugno 2021, vedrà
nel cast, oltre a Chris Pratt e Bryce
Dallas Howard, anche i “veterani” Sam
Neill, Laura
Derne Jeff Goldblum.
Adesso, arrivano da The Wrap
nuovi dettagli su quelli che potrebbero essere i piani effettivi
della Warner Bros. per riportare l’iconico Batman di Keaton sul
grande schermo. Il sito spiega che la trama generale di The
Flash ruoterà attorno all’esplorazione del
Multiverso, in cui il Bruce Wayne di Robert Pattinson che vedremo in The
Batman rappresenta ancora il futuro del franchise
dedicato all’Uomo Pipistrello.
In altre parole, il film di Matt
Reeves sarà un vero e proprio standalone al pari del Joker
di Todd Phillips: The
Flash, quindi, sarà completamente slegato
dal film con Pattinson e vedrà il Velocista Scarletto viaggiare nel
tempo per cercare di evitare la morte di sua madre, cosa che
porterà alla creazione di un altro universo.
The Flash potrebbe rivelare cosa ha
fatto il Batman di Michael Keaton negli ultimi trent’anni
Se questa breve trama vi sembra
familiare, è perché si tratta essenzialmente della storia su cui è
basata la celebre serie a fumetti
“Flashpoint”, che sarà fonte di ispirazione – come confermato
dal regista Andy Muschietti – per il film con protagonista
Ezra Miller. A questo punto, la fonte spiega
che in questo nuovo universo esiste l’incarnazione di Batman ad
opera di Keaton, con i film Batman Forever e Batman &
Robin che potrebbero essere totalmente ignorati; a questo
punto, The
Flash dovrebbe rivelare cosa ha fatto il Batman di
Keaton negli ultimi trent’anni, ossia dall’ultima volta che lo
abbiamo visto affrontare Il Pinguino in Batman – Il
ritorno.
Sembra molto
probabile che questo nuovo universo che verrà creato in The Flash
verrà utilizzato anche in futuro: sempre la fonte riporta che
quella nel cinecomic di Muschietti non sarà l’unica nuova
apparizione del Batman di Keaton: sembra infatti che il personaggio
possa fungere anche da mentore per tanti altri supereroi che
arriveranno al cinema in futuro, incluso Batgirl. Per quanto
riguarda il Cavaliere Oscuro interpretato da Ben Affleck nel DCEU, è probabile che verrà
dato per scontato che quella incarnazione si è ufficialmente
ritirata…
J.K.
Simmons è tornato a vestire i panni di J. Jonah
Jameson durante la scena post-credit di
Spider-Man: Far From Home: l’attore aveva già
interpretato il personaggio nella trilogia di
Spider-Man diretta da
Sam Raimi, per questo i fan non si sarebbero mai aspettati di
ritrovarlo nel MCU. Adesso, sembra che il ritorno
sul grande schermo del direttore del Daily Bugle avverrà prima del
previsto.
Di recente, era stato lo stesso
attore premio Oscar per Whiplash a confermare di aver firmato per apparire in
“diversi sequel” senza ovviamente specificare in quali film
l’avremmo rivisto. Adesso, in una nuova intervista, è stato sempre
Simmons a rivelare di aver già girato la sua prossima apparizione
nei panni di Jameson in un film dell’universo di
Spider-Man.
“Sì, c’è un futuro per J. Jonah
Jameson dopo una pausa di diversi anni”, ha spiegato J.K.
Simmons durante un’intervista con
SiriusXM. “Si è mostrato brevemente a tutti coloro che sono
stati abbastanza saggi da rimanere seduti durante i titoli di coda
di Far From Home. C’è una nuova apparizione di JJJ in programma, e
da quel che ne so ne stanno progettando un’altra ancora.”
In quale film dell’universo di
Spider-Man ritroveremo il personaggio di J. Jonah Jameson?
Dalla parole di Simmons è chiaro che
dopo
Spider-Man: Far From Home ritroveremo ancora il
personaggio di J. Jonah Jameson e che il nuovo cameo in questione è
già stato girato. È probabile che il personaggio sarà presente in
uno dei prossimi film dello Spider-Verse, forse Morbius,
film già completato, la cui data di uscita è stata posticipata a
marzo del prossimo anno a causa della pandemia di Covid-19:
inoltre, sul set del film erano stati avvistati riferimenti
proprio al Daily Bugle.
Arriva come una vera e propria esplosione la notizia che
Michael Keaton sarebbe in trattative con la Warner
Bros per tornare ad interpretare Batman in
The
Flash, il film in produzione con Ezra
Miller nei panni del Velocista
Scarlatto.
Apprendiamo la notizia da
Comicbook che lo comunica proprio dopo l’annuncio
della morte di Joel Schumacher, regista che
portò al cinema un nuovo Batman (prima Val Kilmer
e poi George Clooney). Per quanto la notizia sia
esaltante, visto che Keaton resta per molti l’unico vero Crociato
di Gotham del grande schermo, si troverebbe ad interpretare Batman
accanto ad un Flash che ha conosciuto già un Batman con le
sembianze di Ben Affleck.
Altra questione da affrontare è quella del coinvolgimento di
Michael Keaton nel Marvel Cinematic Universe,
in cui sembra che il ruolo dell’Avvoltoio non sia ancora concluso,
visto che sarà di nuovo Adrian Toomes in Morbius,
con Jared Leto.
Inoltre, se si volesse tentare di rimettere in piedi il DCEU,
sappiamo che in un eventuale Flashpoint, dovrebbe
essere Jeffrey Dean Morgan il prescelto per
interpretare un Batman alternativo! Insomma, la questione della
trattativa va presa con le pinze e aspetteremo a breve un annuncio
(o una smentita) ufficiale, prima di fare ipotesi più concrete su
questa nostalgica incarnazione di Batman.
Apple
Tv+ ha diffuso il teaser di Foundation, l’attesissima serie evento
adattamento dell’omonima serie di romanzi di Asimov.
In Italia la serie di romanzi è
nota come il Ciclo delle Fondazioni e la trilogia è nota con il
nome della Trilogia della Fondazione. La Trilogia della Fondazione
è composta dai tre romanzi originali Fondazione, Fondazione e
Impero, Seconda Fondazione, per i quali Asimov vinse il Premio Hugo
come miglior ciclo fantascientifico nel 1966.
Attualmente nel cast della serie tv
sono stati confermati l’attore Lee
Pace, noto per aver preso parte ad un’altra nota
trilogia (Lo
Hobbit), interpreterà Brother Day, l’attuale
imperatore della galassia. Jared Harris, recente protagonista della serie
di enorme successo
Chernobyl interpreterà Hari Seldon, un genio
matematico che predice la fine dell’impero.
Foundation ambientata 50.000 anni dopo la
scoperta dell’energia atomica , si suddivide in cinque parti, per
un totale di 47 capitoli. Ogni parte, esclusa la prima e la quarta,
è caratterizzata da una crisi, denominata Crisi Seldon. Con questo
nome si identificano dei periodi critici nel corso della storia,
previsti dallo scienziato Hari Seldon tramite la psicostoria o
psicostoriografia (come viene tradotta nel 1963), scienza da questi
sviluppata e in grado di prevedere statisticamente il futuro.
Questo libro si snoda per i primi duecento anni.
Durante
il finale della stagione di venerdì della Disney
Gallery: The
Mandalorian (che porta i fan dietro le
quinte della prima
stagione di The
Mandalorian), è stato rivelato che l’attore
Mark Hamill che nella saga interpreta Luke
Skywalker ha interpretato un ruolo segreto. Infatti
l’attore ha prestato la voce nella versione originale a EV-9D9 nel
quinto episodio dello show. Era il barista droide nella Mos Eisley
Cantina, un personaggio apparso anche ne Ilritorno dello Jedi.
È
interessante notare che Hamill ha successivamente portato su
Twitter per confermare che aveva avuto dei cameo vocali segreti in
ciascuno dei film di prequel di Star
Wars, il che significa che ha fatto parte del cast sia in
Rogue One: A Star Wars Story che
di Solo:
A Star Wars Story.
In precedenza è stato confermato che ha interpretato Boolio, il
combattente della Resistenza che trasmette informazioni dal
generale Hux prima di essere ucciso.
Now that @themandalorian
secret is out-might as well reveal I am vocally represented in ALL
SW films except the Prequels. Thanks to @matthewood
for using me in Rogue One, Solo & the Sequels,
so I DO have lines in
#EpVII. Hint: Look for parts played by Patrick
Williams.#TrueStoryhttps://t.co/kRQlo7uub8
Ambientata nell’universo di Guerre
stellari dopo le vicende de Il
ritorno dello Jedi e prima di Star
Wars: Il risveglio della Forza, racconta le avventure
di un pistolero mandaloriano oltre i confini della Nuova
Repubblica. Dopo la caduta dell’Impero, nella galassia si è diffusa
l’illegalità. Un guerriero solitario vaga per i lontani confini
dello spazio, guadagnandosi da vivere come cacciatore di taglie.
Ambientata dopo la caduta dell’Impero e prima della comparsa del
Primo Ordine, The
Mandalorian racconta le difficoltà di un
pistolero solitario che opera nell’orlo esterno della galassia,
lontano dall’autorità della Nuova Repubblica. La serie ha come
protagonista Pedro Pascal nei panni del Mandaloriano.
The
Mandalorian è prodotta e scritta da Jon
Favreau (già produttore de Il Re
Leone e delle saghe
di Avengers e Iron Man). Nel cast
anche Gina
Carano (Deadpool, Fast
and Furious); Carl Weathers (Apollo
Creed nella saga di Rocky), Nick
Nolte (Cape Fear, Il Principe delle
maree), Emily
Swallow (Supernatural, Le regole
del delitto perfetto), Taika
Waititi (premio Oscar 2019 per JoJo
Rabbit), Giancarlo
Esposito (Fa’ la cosa
giusta, Breaking Bad) e Omid
Abtahi (24, Homeland, Star
Wars: The Clone Wars).
The
Mandalorian, prodotta in esclusiva per Disney+ da Lucasfilm, è
la prima serie live-action di Star Wars e, nei suoi 8 episodi,
racconta vicende ambientate dopo la caduta dell’Impero, quando
nella galassia si è diffusa l’illegalità. Protagonista è un
guerriero solitario che vaga per i lontani confini dello spazio,
guadagnandosi da vivere come cacciatore di taglie. A
interpretarlo Pedro
Pascal (Game of
Thrones, Narcos).
Si è spento Joel Schumacher, il regista che è
entrato nell’immaginazione popolare grazie ai suoi adattamenti di
Batman, Batman Forever e Batman e
Robin. Schumacher aveva 80 anni e da tempo lottava contro
il cancro.
Oltre ai due adattamenti di Batman, il regista è famoso che
diversi thriller a d alto contenuto di adrenalina, come
Lost Boys, In linea con
l’assassino e 8mm – Omicidio a luci
rosse.
Arriva oggi un’immagine dal dietro
le quinte del taglio teatrale Justice League di Joss
Whedon che conferma che il regista di The
Avengers ha effettivamente girato qualche scena con
l’attore
Jesse Eisenbergche ha ripreso i
panni del Lex Luthor apparso per la prima volta in
Batman v Superman.
A darne per primo notizia di questa
scena qualche tempo fa era stato l’attore
Joe Manganiello, ed aveva precedentemente confermato
che esiste una versione diversa della scena post-crediti
(presumibilmente con Lex che ha assunto Deathstroke per
eliminare Batman), quindi è stato probabilmente Whedon a cambiarlo
e ha aggiunto il riferimento alla formazione della Legion
of Doom/Injustice League.
È
possibile che alcune scene di
Eisenberg siano rimaste fuori dal taglio finale, e
mentre sulla sua fuga da Arkham Asylum non
sappiamo assolutamente nulla, il fatto che Lex
Luthor possa avere un ruolo importante nella
Snyder Cut c’è stato confermato settimana scorsa
con la visione del primo teaser trailer pubblicato da HBO MAX.
Infatti il video seppur breve ha mostrato dialoghi di LEX che
vaneggiava proprio sull’arrivo di Darkseid. La Foto in questione la
trovate di seguito, pubblicata su instagram:
Vi ricordiamo che la
Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di
Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso.
Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su
qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile
nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in
esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare
che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA o su
SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque
non ci resta che aspettare ulteriori notizie.
Oggi, Disneyland
Paris annuncia la graduale riapertura del Resort a partire
dai due Parchi, Parco Disneyland e Parco Walt
Disney Studios, dall’hotel Disney’s Newport Bay Club
e dal Disney Village a partire dal 15 luglio. Le
modalità di riapertura seguono le indicazioni del Governo Francese
e delle Autorità sanitarie e sono state discusse con il CSE (Comité
Social et Economique). L’attenzione continua ad essere rivolta alla
salute e alla sicurezza degli Ospiti e dei Cast Members (dipendenti
Disney), visto che la destinazione ritorna ad accogliere gli
ospiti.
Inoltre, considerata la situazione
in continua evoluzione Disneyland Paris annuncia una graduale
riapertura anche di tutti gli altri Hotel: Disney’s Hotel
Cheyenne il 20 luglio, Disney’s Hotel Santa Fe il 3
agosto, Disneyland Hotel il 7 settembre. Il Disney’s
Sequoia Lodge e il Disney’s Davy Crockett Ranch
rimarrano chiusi durante la stagione estiva e le date di riapertura
saranno annunciate prossimamente.
“Tutti noi di Disneyland Paris
siamo entusiasti all’idea di avviarci sempre più verso la
riapertura prevista nelle prossime settimane”, dichiara
Natacha Rafalski, Presidente di Disneyland Paris. «Creare la
Magia significa davvero molto, perchè in questo si rispecchia la
resilienza dei nostri dipendenti e della nostra comunità,
l’entusiamo dei nostri ospiti e fans, e il momento positivo di
tante riaperture nel settore turistico in tutta Europa. Non vediamo
l’ora di riaccogliere i nostri Cast Members e di riaprire i
cancelli ai nostri ospiti per vivere insieme la Magia».
«Siamo entusiasti di vedere una
delle prime destinazioni turistiche europee e il più grande datore
di lavoro, con sede singola in Francia, riaprire agli ospiti e
ai suoi dipendenti”, ha affermato Sophie Huberson, Executive
Director del “Syndicat National des Espaces de Loisirs,
d’Attractions et Culturels SNELAC» – l’organizzazione
rappresentante i parchi divertimento, il tempo libero e le aree
culturali in Francia. “Questo momento è una pietra miliare per
l’industria del turismo e del tempo libero in Francia e sarà un
passo fondamentale nella ripresa del nostro settore».
Misure di sicurezza e
esperienze
La graduale riapertura è basata su
un approccio incentrato sulla sicurezza, con misure sanitarie e di
sicurezza rinforzate sia per i Cast Members che per gli ospiti. A
partire da una limitazione degli ingressi giornalieri, che
richiederà la prenotazione obbligatoria della visita per monitorare
il flusso degli ospiti. Tutte le misure sono attuate per allinearci
alle norme di distanziamento sociale richieste dal governo. Di
conseguenza, alcune esperienze come la Parata Disney Stars on
Parade e lo spettacolo serale Disney Illuminations,
sono al momento rimandati e ritorneranno presto.
Spettacoli di successo come The
Lion King: Rhythms of the Pride Lands e Jungle Book
Jive, torneranno disponibili nel corso della stagione
estiva.
Gli incontri con i Personaggi
saranno sospesi ma non mancherà nei Parchi una nuova modalità di
incontro per deliziare gli ospiti. Tutte le esperienze tra cui, le
aree gioco e il face painting, saranno momentaneamente
indisponibili. Inoltre, il servizio FASTPASS sarà sospeso per
permettere l’organizzazione della fila d’attesa delle
attrazioni. Ai Cast Members e ai visitatori, dagli 11 anni
compiuti, è richiesta in maniera obbligatoria la mascherina
all’interno di tutto il Resort. Maggiori informazioni sulle misure
sono disponibili su
www.disneylandparis.com.
Biglietti e sistemi di
prenotazione
Considerato che Disneyland Paris
accoglierà gli ospiti limitandone la capienza giornaliera, un nuovo
sistema di registrazione online sarà disponibile dai primi di
luglio. Per garantirsi l‘accesso, gli ospiti che desiderano
acquistare un biglietto o sono già in possesso di biglietti non
datati o di un pass annuale, devono registrarsi sulla piattaforma
online per ottenere una prenotazione che dà diritto all’ingresso ai
Parchi Disney prima del loro arrivo. Al contrario, gli ospiti in
possesso di un biglietto datato, non hanno bisogno di registrarsi e
il loro ingresso è garantito. Gli ospiti con pacchetti soggiorno in
un hotel Disney comprensivo dell’ingresso ai Parchi Disney possono
entrare per tutta la durata del soggiorno senza registrarsi sulla
piattaforma online.
Durante la fase iniziale di
riapertura i biglietti di ingresso e i pacchetti soggiorno sono
disponibili sul sito www.disneylandparis.com e
nelle migliori agenzie di viaggio con un numero limitato di
biglietti disponibili ogni giorno. L’acquisto dei biglietti
all’ingresso dei Parchi Disney al momento non è disponibile.
Per offrire agli ospiti maggiore
flessibilità, sono disponibili nuove condizioni di prenotazione che
includono cancellazioni e modifiche senza penali (trasporto
escluso) per tutti i soggiorni negli hotel Disney in qualsiasi
momento, fino a 7 giorni prima della data di arrivo (dettagli
specifici sono disponibili www.disneylandparis.com).
Mentre Disneyland Paris si prepara
alla riapertura, gli ospiti sono invitati a visitare
www.disneylandparis.com per gli ultimi aggiornamenti e a vivere
la magia della destinazione su
https://athome.disneylandparis.com/it/;
infine possono utilizzare l’hashtag #DisneyMagicMoments sui social
media per condividere magiche stories e post.
Classe 1989, canadese, Xavier Dolan ha firmato il suo primo film come
regista (ma anche attore e produttore) nel 2009 con J’ai
tué ma mère, quando aveva solo sedici anni, dopo aver
debuttato giovanissimo come attore. Il successo è immediato: il
film riceve molti riconoscimenti e da quel momento il suo nome
diventa sinonimo di enfant prodige.
Il talento di Dolan è confermato nei
film successivi: Gli amori Immaginari (2010), Laurence
Anyways e il desiderio di una donna (2012),
Tom à la ferme (2013), Mommy
(2014), È
solo la fine del mondo
(2016) fino ad arrivare al suo debutto in lingua inglese
La mia vita con John F. Donovan (2019) con
star del calibro di Natalie Portman, Kit Harington e Susan
Sarandon.
Salito alla ribalta e consacrato
agli occhi della critica internazionale grazie al Festival
di Cannes, sono moltissimi i festival che hanno proiettato i
suoi film e moltissimi i riconoscimenti ottenuti.
Il 27 giugno, con 7 film alle spalle
in soli dieci anni di attività, esce su Miocinema e Sky Primafila
Première Matthias & Maxim, il suo ultimo film, presentato in
concorso al Festival di Cannes.
Appuntamento mercoledì 24 giugno,
alle ore 20.30 su Miocinema.it: Xavier Dolan ripercorre le tappe
della sua carriera dialogando con il critico cinematografico Fabio
Ferzetti.
Come di consueto, la presentazione
sarà visibile gratuitamente sia sul sito che sulla pagina Facebook
di Miocinema, mentre subito dopo saranno caricati sulla
piattaforma, sia nella versione originale con i sottotitoli che
nella versione doppiata, i titoli:
Xavier Dolan – i film
Matthias & Maxime (dal 27
giugno)
È solo la fine del mondo
Mommy
Tom à la ferme
Laurence Anyways e il desiderio di una donna
Gli amori immaginari
J’ai tué ma mère
MATTHIAS & MAXIME
Due amici d’infanzia si scambiano un
bacio durante le riprese di un cortometraggio amatoriale. Il gesto,
apparentemente innocuo, insinuerà in loro un dubbio persistente,
minacciando l’unione della loro cerchia sociale e, alla fine,
cambiando improvvisamente le loro vite
Presentato in concorso al Festival
di Cannes, Matthias & Maxime è un film di ritorni. Dopo la
parentesi americana de La mia vita con John F. Donovan, Xavier
Dolan torna a girare nel suo Quebec e riabbraccia i temi a lui più
cari: la ricerca della propria identità sessuale, il rapporto tra
diverse generazioni e quello con la propria madre. È il ritorno di
Dolan davanti alla macchina da presa, che non recitava in un
proprio film dai tempi di Tom à la ferme ed è il ritorno di Anne
Dorval in un film di Dolan, nel ruolo del personaggio che
interpreta sua madre, dopo esserlo già stata in J’ai tué ma mère e
dopo aver lavorato con lui anche in Les amours imaginaires,
Laurence Anyways e Mommy.
Disney+
ha diffuso il trailer di Hamilton, la versione
filmata della produzione originale di Broadway, in vista
dell’arrivo di questo fenomeno culturale sulla piattaforma di
streaming nelle case di tutto il mondo dal 3 luglio 2020.
Un’indimenticabile performance
cinematografica, la versione filmata della produzione originale di
Broadway, Hamilton, combina i migliori elementi di teatro dal vivo,
del cinema e dello streaming portando questo fenomeno culturale
nelle case di tutto il mondo per un’esperienza unica ed
emozionante. Hamilton è la storia dell’America di un tempo,
raccontata attraverso l’America di oggi. Con una colonna sonora che
unisce hip-hop, jazz, R&B e Broadway, Hamilton ha ripreso la
storia del padre fondatore americano Alexander Hamilton e ha creato
un momento rivoluzionario nel teatro – un musical che ha avuto un
profondo impatto sulla cultura, la politica e la formazione
scolastica.
Registrato al The Richard Rodgers
Theatre di Broadway nel giugno del 2016, il film trasporta il suo
pubblico nel mondo dello spettacolo di Broadway in modo unico e
intimo. Con libretto, musica e testi di Lin-Manuel
Miranda e regia di Thomas Kail, Hamilton è
ispirato al libro “Alexander Hamilton” di Ron Chernow e prodotto da
Thomas Kail, Lin-Manuel Miranda e Jeffrey Seller,
con Sander Jacobs e Jill Furman come produttori
esecutivi. Le riprese sono state prodotte da RadicalMedia. Il
musical teatrale vincitore di 11 Tony Award-, un GRAMMY Award, gli
Olivier Award- e il Premio Pulitzer vede nel cast: Daveed
Diggs nel ruolo di Marquis de Lafayette/Thomas Jefferson;
Renée Elise Goldsberry in quello di Angelica
Schuyler; Jonathan Groff è King George;
Christopher Jackson interpreta George Washington;
Jasmine Cephas Jones è Peggy Schuyler/Maria
Reynolds; Lin-Manuel Miranda interpreta il ruolo di Alexander
Hamilton; Leslie Odom, Jr. è Aaron Burr; Okieriete
Onaodowan è Hercules Mulligan/James Madison; Anthony Ramos è John
Laurens/Philip Hamilton; e Phillipa Soo interpreta Eliza
Hamilton.
Hamilton sarà
disponibile in tutto il mondo dal 3 luglio in streaming su
Disney+
solo in lingua inglese con sottotitoli in inglese. Come dichiarato
da Lin-Manuel Miranda, poiché il film arriverà su Disney+
15 mesi prima del debutto previsto nei cinema, i testi non sono
ancora stati completamente tradotti e i sottotitoli nelle varie
lingue verranno aggiunti prossimamente. Il musical è sempre stato
messo in scena solo in lingua inglese e arriverà su
Disney+
nella sua veste originale.
Arriverà su tutte le principali
piattaforme dal primo luglio con Adler Entertainment 47
metri: Uncaged, il sequel del fortunato film
47 METRI del 2017, diretto da Johannes
Roberts. Il nuovo survival thriller vede tra i
protagonisti Corinne Foxx e Sistine Stallone, le
figlie rispettivamente del premio Oscar Jamie Foxx e della star della saga di “Rocky”,
Sylvester Stallone. Nel cast anche John
Corbett (Sex in the City), Nia Long (Empire), Sophie
Nélisse (Storia di una ladra di libri), Brianne Tju (serie
tv Scream), Davi Santos (Polaroid) e Khylin Rhambo
(Teen Wolf).
7 METRI: UNCAGED: la trama
In 47 METRI: UNCAGED
quattro ragazze adolescenti decidono di fare immersioni subacquee
tra le rovine di una città sommersa. La loro escursione,
sfortunatamente, si trasforma da divertente a terrificante: le
protagoniste scoprono ben presto di non essere sole nelle caverne
sommerse. Nuotando più a fondo nel claustrofobico labirinto di
caverne, entrano nel territorio occupato dalle più letali specie di
squali dell’oceano.
Johannes Roberts, che ha diretto
anche il primo film e gli horror The Strangers: Prey at
Night e The Other Side of the Door, torna alla regia di
questo survival thriller caratterizzato da atmosfere
claustrofobiche e crescente tensione, ambientato a Recife, sulle
coste del Brasile. 47 METRI: UNCAGED vi porterà nel
profondo degli abissi a partire dal primo luglio sulle
principali piattaforme –Google Play, iTunes, Sony
Playstation, Xbox, Chili, Rakuten, Amazon Prime Video Store – grazie ad Adler
Entertainment.
Tutti sogniamo di poter essere dei
superoi. Anche se non saremo mai in grado di entrare in azioni come
i nostri personaggi preferiti, i loro poteri e le loro avventure ci
aiutano ad entrare ancora di più in sintonia con lo spirito
incarnato da questi meravigliosi personaggi. Spesso i più grandi
personaggi apparsi nel MCU hanno
lasciato sulla loro scia diverse massime a sostegno della loro
saggezza. Ecco le 20 citazioni più belle dell’Universo
Cinematografico Marvel:
“Non sprecarla. Non sprecare la
tua vita.” (Ho Yinsen, Iron Man)
https://www.youtube.com/watch?v=HAEXezSRbfs
Le ultime parole di Ho Yinsen sono
servite da monito per
Tony Stark, parole che lo hanno ispirato ad
abbracciare il suo destino di eroe. Ogni tanto, non ci farebbe male
– nella vita di tutti i giorni – usare un promemoria come questo:
la vita non è infinita e dovremmo usare il tempo che abbiamo
saggiamente, soprattutto perché non sappiamo quando arriverà la
fine.
Tony prese a cuore questo
insegnamento e trascorse il resto dei suoi giorni assumendo
l’identità di
Iron Man, lavorando per proteggere non solo il suo
mondo, ma anche l’intero universo.
“Non dovrei essere vivo… a meno
che non sia per un motivo. Non sono pazzo, Pepper. È che finalmente
so cosa devo fare. E so, in fondo al mio cuore, che è giusto.”
(Tony Stark,Iron Man)
Tony Stark ha avuto un’epifania: ha trovato finalmente
uno scopo nella vita e ora è determinato a perseguirlo, anche se
gli altri sembrano non comprenderlo. Può essere difficile
raggiungere i nostri sogni ed assecondare le nostre passioni, come
può essere altrettanto difficile spiegare agli altri perché ci
siamo così affezionati.
Durante l’Infinity
Saga, Tony ha spesso dovuto fare i conti con questa
problematica: i suoi cari, e persino gli altri Vendicatori, erano
spesso perplessi da ciò che voleva fare per adempiere alla sua
missione di protettore dell’universo. Fortunatamente per lui, alla
fine la comprensione da parte degli altri è arriva, come spesso
accade anche nella vita reale: se le persone intorno a noi non
supportano le nostre aspirazioni, non significa che non dobbiamo
seguirle.
“Qualunque cosa
accada domani, devi promettermi una cosa. Che rimarrai quello che sei: non un soldato perfetto, ma un
brav’uomo.” (Dr. Abraham Erskine, Captain America: Il primo vendicatore)
Questa citazione non solo riassume
molto bene la storia Steve Rogers, ma ci ricorda che, anche se
siamo le persone più altamente qualificate nella nostra area di
competenza, la cosa più importante che possiamo fare è essere delle
brave persone.
Proprio come Steve, che è stato
scelto per l’esperimento del Super-Soldato tra soldati fisicamente
più forti di lui grazie alla sua volontà di mettere i bisogni e le
vite degli altri al di sopra dei propri, a dimostrazione di quanto
determinate doti caratteriali possano farti andare molto più
lontano nella vita di determinate abilità fisiche. Inoltre, è
giusto notare che Erskine fa riferimento ad un “uomo
buono”, e non ad un “uomo perfetto”: fare errori e
sbagliare è inevitabile, anche per i super-soldati…
“La mia armatura
non è mai stata una distrazione o un hobby… era un bozzolo. Ora
sono un uomo cambiato.Puoi portarmi via la
mia casa, tutti i miei trucchi e giocattoli, ma c’è una cosa che
non potrai portarmi via: io sono Iron Man.” (Tony Stark,
Iron Man 3)
Iron Man 3 termina con un monologo di Tony
Stark. A questo punto della saga, è stato Iron Man per diversi anni
e ha salvato la vita a milioni di persone, e alla fine del film si
ritrova a riflettere su come i suoi gesti eroici hanno cambiato la
sua vita.
Prima di diventare Iron Man, cose
come la sua casa e la sua ricchezza erano ciò che lo definivano
agli occhi del mondo. Ma ora è Iron Man, il supereroe che aiuta il
mondo. Alla fine della trilogia, Tony ha raggiunto il punto in cui
l’eroe è tale perché riconosciuto anche dagli altri, ed essere
definiti una brava persona proprio per la missione che si è scelto
di portare avanti, e non per qualsiasi sciocca etichetta, è
sicuramente liberatorio.
“Non si tratta di salvare il
nostro mondo. Si tratta di salvare il loro.” (Hank Pym, Ant-Man)
Nel
MCU
ci sono diversi esempi di personaggi che vogliono correggere gli
errori commessi dai loro genitori: le parole di Hank Pym rivolte
Scott Lang in Ant-Man sono sicuramente un esempio di
genitorialità estremamente positivo.
Tuttavia, proprio
come molte delle altre citazioni più risonanti del MCU, anche
questa è dedicata alla creazione di un mondo migliore. E la maggior
di noi farebbe di tutto per rendere il mondo un posto sicuro e
tranquillo per i nostri figli. A volte, nella vita, ci troviamo di
fronte a decisioni difficili e altre a scelte che comportano dei
sacrifici. Tenendo sempre presente che molti di questi sacrifici
sono per un bene futuro (forse non per l’intero pianeta, ma
probabilmente per le nostre stesse famiglie), ciò può aiutarci a
prendere tali decisioni con maggiore serenità.
“Se non possiamo accettare i
nostri limiti, allora non siamo migliori dei cattivi.” (Tony
Stark, Captain
America: Civil War)
Tony Stark pronuncia queste parole
in riferimento agli Accordi di Sokovia in Captain America: Civil War. C’è un’altra
famosa citazione che dice: “O muori da eroe, o vivi abbastanza
a lungo da il cattivo”.
Spesso siamo costretti a ricorrere
a metodi che vanno contro la nostra morale o i nostri valori. La
prossima volta che siamo tentati di compiere un’azione che va
contro la nostra natura, potrebbe essere utile tenere bene a mente
questa citazione. Potrebbe fare la differenza tra essere un “vero”
eroe e essere un cattivo…
“Scendete a compromessi quando
potete. Quando non potete, non fatelo. Anche se tutti ti dicono che
è sbagliato, in realtà è giusto. Anche se tutto il mondo ti sta
dicendo di mollare, è tuo dovere piantarti come un albero,
guardarli negli occhi e dire: “No, siete voi ad andarvene.” (Sharon
Carter nelle parole di Peggy Carter, Captain
America: Civil War)
Di fronte a un conflitto, ciò che
ci è stato insegnato fin da piccoli è quello di arrivare ad un
compromesso con la parte avversaria. Nella maggior parte dei casi,
si tratta di un buon metodo per risolvere un disaccordo, ma a
volte ci sono situazioni in cui non possiamo scendere a
compromessi.
Non si deve mai avere paura di
parlare in maniera chiara a coloro che si oppongono al tuo punto di
vista. Credere fino in fondo ciò che pensi sia giusto è molto
importante, anche quando le persone che ami sembrano non essere
d’accordo con te.
Dopo aver provocato la morte di
diverse decine di persone all’inizio di
Civil War, Wanda Maximoff si sente in colpa,
arrivando a sperimentare persino la paura delle proprie
capacità.
È uno dei Vendicatori più forti, ma
i suoi poteri possono causare distruzione e disperazione se non
vengono gestiti correttamente: ecco perché sono in molti ad avere
paura di lei. Tuttavia, più avanti nel film, si renderà conto che
non è giusto per lei tenersi alla larga dal resto del mondo. Può
anche aver commesso un errore, ma sa di essere una combattente
capace e di poter tornare a lottare. Per quanto ci proviamo, alla
fine non possiamo controllare il giudizio degli altri su di noi, ma
abbiamo il potere di controllare come percepiamo noi stessi.
“La vendetta ti ha consumato. Li
sta consumando. Non permetterò che consumi anche me.” (T’Challa,
Captain
America: Civil War)
https://www.youtube.com/watch?v=kDK3EpXQDYQ
Negli anni, i fan della Marvel si sono divertiti molto a
discutere a proposito dei due team capitanati da Iron Man e Captain
America, ignorando forse che Civil War è in realtà una storia di
ammonimento sui pericoli della vendetta.
T’Challa lo riassume molto bene
grazie a questa citazione: dopo aver sentito le motivazioni di
Zemo, sceglie di mostrargli misericordia… dopo tutto, si tratta
sempre di qualcuno che è stato vendicato per l’omicidio di suo
padre! Questa è un’ottima citazione da tenere in mente la prossima
volta che sentiremo l’impulso di pareggiare i conti con qualcuno
che ci ha fatto qualcosa di sbagliato…
“Lo so che stavi soltanto facendo
ciò in cui credi. Questo è ciò che ognuno di noi può fare. Ciò che
ognuno di noi dovrebbe fare. Qualsiasi cosa accada, te lo prometto:
se hai bisogno di noi, se hai bisogno di me, io ci sarò.” (Steve
Rogers, Captain
America: Civil War)
Alla fine di
Civil War, Steve Rogers invia una lettera a
Tony Stark dopo che i Vendicatori si sono sciolti. Non siamo sempre
d’accordo con le persone che ci circondano o con le persone con cui
lavoriamo, anche se magari stiamo cercando di raggiungere lo stesso
obiettivo.
È importante però ricordare che,
nonostante tutto, per le persone che amiamo e a cui teniamo ci
saremo sempre, anche se ci sono momenti della vita che ci possono
mettere le une contro le altre o che possono farci sentire lontani.
Un sentimento con cui i Vendicatori hanno continuato a lottare
durante tutta la Saga dell’Infinito, e che alla fine si è rivelata
tanta un’arma a loro sfavore nella sconfitta in
Avengers: Infinity War e tanto un’arma a loro
vantaggio nella vittoria in Avengers:Endgame.
“Non sconfiggiamo mai i nostri
demoni, Mordo. Impariamo soltanto a convivere con essi.”
(L’Antico,Doctor
Strange)
Il dubbio, la paura e il
rimpianto sono sentimento che, purtroppo, non ci abbandoneranno
mai.. se impariamo a lavorare su noi stessi, però, è possibile
andare avanti nella vita nonostante le esperienze negative.
Le esperienze negative e i traumi
che affrontiamo nella vita diventino parte di noi: non doppiamo
reprimerle, ma viverle e assecondarle. È un passo importante
nell’accettazione di noi stessi e una chiave di volta per iniziare
un processo di cambiamento.
Diversi film del
MCU hanno
toccato l’idea della famiglia ritrovata o allargata, ma nessuno di
loro è andato così in profondità al concetto come i film dedicati
ai Guardiani della Galassia. I
Guardiani stessi sono un ottimo esempio di famiglia che si sceglie,
e il Vol. 2 esplora l’impatto che i genitori non legati da un
vincolo di sangue possono avere sulle nostre vite.
Peter trascorre
gran parte del film entusiasta di conoscere il suo padre biologico,
Ego, dopo aver chiuso con Yondu, che lo ha allevato per gran parte
della sua vita. Proprio prima che Yondu si sacrificasse per salvare
Peter e gli altri Guardiani, Star Lord realizza che la promessa di
una vita perfetta con Ego era soltanto una facciata, e che il
tentativo tutt’altro che perfetto ma sincero di crescerlo come suo
figlio era di Yondu, ed è stato proprio ciò alla fine a renderlo il
suo vero padre.
“Faccio grandi errori ogni volta.
Eppure, tutto è sempre andato per il meglio.” (Thor, Thor:
Ragnarok)
Questa citazione di Thor
serve ad insegnarci che tutti gli errori che commettiamo nella vita
definiscono la persona che siamo. Alla fine, tutto si supera e la
vita va avanti.
Anche se alcune decisioni che
abbiamo preso possono aver avuto delle conseguenze importanti,
nessuna di esse è stata effettivamente la fine del mondo, come
magari temevano all’inizio. C’è sempre un modo per andare avanti
fino a che siamo in vita. Non importa quanto gravi siano gli errori
che hai commesso… alla fine, tutto è sempre andato come doveva!
“Ho scelto di affrontare i miei
problemi, e non di fuggire da loro. Perché è questo ciò che fanno
gli eroi.” (Thor, Thor:
Ragnarok)
Thor ha
assolutamente ragione anche in questo caso. Nella maggior parte dei
casi, evitare di affrontare situazioni inquietanti o spaventose
serve solo a peggiorarle. Quindi, è naturale che gran parte di ciò
che definisce un eroe è la sua volontà di entrare in azione per
risolvere i problemi.Affrontare i
problemi può essere scomodo o addirittura spaventoso, ma alla fine
è sempre la cosa giusta da fare.
“Solo perché qualcosa funziona,
non significa che non possa essere migliorato.” (Shuri, Black
Panther)
Molte cose in questo mondo sono
buone, o almeno funzionali, ma c’è sempre spazio per migliorarsi.
Anche se Shuri pronuncia queste parole in riferimento ad una serie
di sforzi tecnologici, questa citazione può funzionare in
tantissime situazioni ed è in realtà uno dei messaggi principali
del MCU.
Affinché il mondo vada avanti, in
quanto esseri umani dovremmo essere costantemente alla ricerca di
modi per renderlo migliore, anche se si tratta di partire da
zero.
“In tempi di crisi, i saggi
costruiscono ponti, mentre gli sciocchi costruiscono barriere.
Dobbiamo trovare un modo per prenderci cura l’uno dell’altro, come
se fossimo un’unica tribù.” (T’Challa, Black
Panther)
Il mondo sta affrontando diversi
problemi in questo momento. Siamo di fronte a una pandemia globale,
disordini politici in parecchi paesi e forti divisioni su molte
questioni sociali importanti.
Gli attuali eventi che stanno
accadendo ora hanno reso questa particolare citazione particolare
ancora più attuale e risonante di quanto non lo fosse già in
precedenza. È in periodi come questi che il mondo deve agire
insieme per sopravvivere ed andare avanti come una vera comunità
globale.
“Ho combattuto con un braccio
legato dietro la schiena. Ma cosa accadrebbe quando sarò finalmente
libera?” (Carol Danvers, Captain
Marvel)
È una grande sensazione scoprire e
realizzare appieno il proprio potenziale, soprattutto dopo che gli
altri ti hanno sempre impedito di farlo. Questa citazione epica di
Carol Danvers, poco prima che il personaggio rimuova l’inibitore
che i Kree avevano usato per trattenere i suoi poteri, mostra
quanto sia liberatorio prendere in mano il controllo del nostro
destino.
“Non ho niente da dimostrarti.”
(Carol Danvers, Captain
Marvel)
Questa citazione invia un messaggio
eccezionale, soprattutto a bambini e ai più giovani. A questo punto
del film, Carol sa esattamente chi è e quali sono le sue capacità:
sa che non ha bisogno di mettersi alla prova e di dimostrare niente
a nessuno.
A tutti noi, ma in particolare ai
bambini e agli adolescenti, viene spesso detto che dobbiamo
dimostrare il nostro valore rispettando un determinato insieme di
abilità o criteri. È importante tenere presente che sempre le
aspettative si possono soddisfare, e che spesso le persone che li
spingono al limite, in realtà vogliono soltanto vederci fallire.
Tutti noi abbiamo i nostri punti di forza, che ci rendono preziosi
e diversi al tempo stesso. Il più delle volte, coloro che cercano
di scoraggiarci dall’utilizzare le nostre abilità lo fanno solo
perché si sentono minacciati.
“Voglio solo la pace. Il
risentimento è corrosivo… lo odio. ” (Tony Stark, Avengers:
Endgame)
Questa è un’altra citazione di cui
non si parla abbastanza. In Avengers: Endgame, Tony Stark
chiarisce chiaramente che non è contento di come gli altri
Vendicatori – in particolare Capitan America – non abbiano
ascoltato i suoi precedenti avvertimenti su Thanos.
Tony ha compiuto numerosi sforzi
per impedire al mondo di essere distrutto da una minaccia
esistenziale e alla fine ha scelto la via del perdono. Perdonare
qualcuno non significa che quella persona lo meriti o meno, ma
consente a tutte le parti coinvolte di andare avanti. E a volte il
peso più grande non è quella della persona che ha commesso
l’errore, ma di quella che nutre il risentimento.
“Tutto falliscono quando si tratta
di ciò che dovrebbero essere, Thor. La misura di una persona, di un
eroe…è quanto riescono ad essere chi sono.” (Frigga, Avengers:
Endgame)
Tutti noi ci aspettiamo determinate
cose da noi stessi, anche a causa delle pressioni che costantemente
provengono da parenti e amici. Siamo generalmente inclini al
fallimento poiché aspettative molto spesso hanno a che fare con
obiettivi che non siamo all’altezza di raggiungere. Come molte
altre grandi citazioni del MCU, anche questa dovrebbe
incoraggiarci a lavorare di più sulla versione migliore di noi
stessi.
Dalla personalità poliedrica,
l’attore Billy Bob Thornton si è negli anni
costruito non solo la fama di bello e dannato, ma anche quella di
interprete di gran livello, capace di dar vita a personaggi oggi
iconici. Protagonista durante gli anni Novanta di alcuni celebri
film, Thornton vanta ancora oggi uno status di tutto rispetto
all’interno dell’industria, dove si è distinto anche come
sceneggiatore e regista.
Ecco 10 cose che non sai su
Billy Bob Thornton.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Billy Bob Thornton: i suoi film e
le serie TV
10. Ha recitato in celebri
lungometraggi. Thornton ottiene grande popolarità con uno
dei suoi primi film da attore, Qualcuno sta per morire
(1992), per poi far crescere la propria fama con titoli come
Patto di sangue (1993), Tombstone (1993),
con Kurt
Russell, Lama tagliente (1996), U Turn –
Inversione di marcia (1997), Armageddon – Giudizio
finale (1998), con Bruce
Willis e L’uomo che non
c’era (2001), con Frances
McDormand. Negli anni successivi continua poi a
distinguersi con titoli come Monster’s Ball (2001),
Prima ti sposo poi ti rovino (2003), Love Actually –
L’amore davvero (2003), Babbo bastardo (2003),
Scuola per canaglie (2006), di ToddPhillips, Eagle Eye (2008), con
Shia
LaBeouf, The Baytown Outlaws (2012), The
Judge (2014), All’ultimo voto (2015), Whiskey Tango
Foxtrot (2016), con MargotRobbie, Babbo bastardo 2 (2016) e
A Million Little Pieces (2018).
9. Si è distinto per i suoi
ruoli in televisione. All’inizio della sua carriera, negli
anni Novanta, l’attore ha recitato nelle serie TV
Brillantina (1990) e Hearts Afire
(1992-1995). Torna poi ad essere protagonista in TV nel 2014,
quando interpreta il sicario Lorne Malvo nella prima stagione della
serie antologica Fargo. Dal
2016 interpreta invece Billy McBride, protagonista di
Goliath, recitando accanto all’attore William
Hurt.
8. È anche regista e
sceneggiatore. Thornton si è affermato anche grazie alle
sue capacità da regista e sceneggiatore, ruoli per i quali è stato
in più occasioni premiato con importanti riconoscimenti. La prima
sceneggiatura firmata dall’attore è quella per il film Qualcuno
sta per morire, mentre per Lama tagliente, da lui
scritto e diretto, vince il premio Oscar per la miglior
sceneggiatura non originale. Gli altri titoli da lui scritti o
diretti sono Passione ribelle, Daddy and Them, e Jayne
Mansfield’s Car.
Billy Bob Thornton: moglie e
figli
7.È stato
sposato diverse volte. L’attore è noto per i suoi numerosi
e burrascosi matrimoni, durati il più delle volte soltanto pochi
anni. Il primo fu dal 1978 al 1980, con Melissa Lee Gatlin, da cui
ebbe una figlia nel 1979. Successivamente è stato sposato dal 1986
al 1988 con l’attrice Toni Lawrence, dal 1990 al 1992 con l’attrice
Cynda Williams, dal 1993 al 1997 con la modella Pietra Dawn
Cherniak, da cui ha avuto due figli. Nel 2014 l’attore si è sposato
nuovamente con Connie Angland, con cui era fidanzato da undici anni
e da cui aveva avuto una figlia nel 2004.
Billy Bob Thornton e Angelina
Jolie
6. È stato sposato con la
nota attrice. Uno dei matrimoni più celebri di Thornton è
senza dubbio quello avuto con l’attrice premio Oscar
Angelina Jolie. I due si conobbero sul set del
film Falso tracciato, intraprendendo una relazione
culminata poi nel matrimonio nel 2000. I due si sono sempre posti
come coppia borderline, divisi tra gli eccessi e il glamour. In
particolare, fecero scalpore le loro collane con una piccola
ampollina contenente l’uno il sangue dell’altro. Anche il loro
rapporto tuttavia durò poco, e nel 2003 giunsero al divorzio
citando differenze inconciliabili.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Billy Bob Thornton in Fargo
5. È lui ad aver avuto
l’idea per il look del suo personaggio. Protagonista della
prima stagione di Fargo, dove interpreta il misterioso
killer Lorne Malvo, Thornton è l’autore del bizzarro taglio di
capelli del personaggio. L’attore si presentò dai produttori con
tale look, deciso ad ottenere il permesso di poterlo sfoggiare
nella serie. Questi lo trovarono talmente tanto stravagante che
ritennero fosse perfetto per rendere ancor più particolare e
criptico il personaggio, consentendo dunque a Thornton di
tenerlo.
4. Ha ottenuto importanti
riconoscimenti. Il personaggio di Lorne Malvo è stato
senza ombra di dubbio uno dei più popolari della televisione nel
2014. La sua interpretazione fece guadagnare all’attore importanti
riconoscimenti, come il Golden Globe al miglior attore in una
miniserie e la nomination ai premi Emmy nella medesima categoria.
Pur non trionfando in quest’ultima, l’attore ebbe modo di
riaffermare il proprio prestigio all’interno dell’industria.
Billy Bob Thornton in Goliath
3. È il protagonista della
serie. In Goliath, in Italia disponibile su
Amazon Prime Video, l’attore interpreta
l’avvocato Billy McBride, caduto in disgrazia ma pronto a tornare
alla ribalta grazie ad un caso che potrebbe permettergli di
vendicarsi di quanto subito. Per Thornton, quello di McBride è uno
dei personaggi più brillanti e affascinanti capitatigli di recente,
e interpretarlo è stato per lui motivo di rinascita
professionale.
2. Non sa cosa accadrà
nell’ultima stagione. Al termine della terza stagione, il
suo personaggio si trova in una situazione estremamente difficile,
che lasciava immaginare il rinnovo per una quarta stagione.
Confermata come l’ultima della serie, Thornton ha affermato di non
sapere come si concluderanno le vicende relative all’avvocato
McBride, ma di essere estremamente soddisfatto con la sua
evoluzione nel corso del tempo.
Billy Bob Thornton: età e
altezza
1. Billy Bob Thornton è nato
a Hot Spring, in Arkansas, Stati Uniti, il 4 agosto 1955.
L’attore è alto complessivamente 178 centimetri.
Considerato uno dei maggiori
interpreti britannici della sua generazione, Bill
Nighy ha negli anni costruito una ricca carriera divisa
tra cinema, teatro e televisione. In particolare, l’attore si è
distinto per aver ricoperto ruoli sempre diversi, affrontando
generi diversi e dando vita a personaggi rimasti nell’immaginario
collettivo. Ancora oggi Nighy continua a recitare in popolari film,
dando continuamente prova del suo valore.
Ecco 10 cose che non sai di
Bill Nighy.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Bill Nighy: i suoi film e la
televisione
10. Ha recitato in celebri
film. La carriera di Nighy al cinema ha inizio nel 1980
con Il piccolo lord. Successivamente, si distingue
recitando in titoli come Pantera Rosa – Il mistero
Clouseau (1983), Le cinque vite di Hector (1994) e
Love Actually –
L’amore davvero (2003), con Hugh Grant.
Negli anni seguenti recita poi in titoli di vario genere come
Underworld (2003), Guida galattica per
autostoppisti (2005), Pirati dei Caraibi – La maledizione
del forziere fantasma (2006) e Pirati dei Caraibi – Ai
confini del mondo (2007), con Johnny
Depp e Keira
Knightley, Harry Potter e i Doni
della Morte – Parte 1 (2010), La furia dei
titani (2012), Il cacciatore di giganti (2013),
I,
Frankenstein (2014), Pokémon: Detective
Pikachu (2019) e Emma. (2020)
con Anya
Taylor-Joy.
9. È noto come
doppiatore. Nel corso degli anni Nighy non ha mancato di
distinguersi anche come doppiatore, ricoprendo tale ruolo per i
film Giù per il tubo (2006), Astro Boy (2009),
Rango (2011), Il figlio di Babbo Natale (2011),
La fine del mondo (2013), con Simon Pegg,
e Il viaggio di Norm (2016). Ha inoltre partecipato al
doppiaggio della serie animata Castlevania (2020) e ai
videogiochi Disney Infinity (2013), Destiny
(2014), Disney Infinity 3.0 (2015) e Destiny 2
(2017).
8. Ha recitato anche per la
televisione. Nel corso della sua lunga carriera l’attore
non ha mancato di prestare il proprio talento anche al piccolo
schermo. Negli anni è infatti apparso in numerosi titoli, come i
film Agatha Christie: 13 a tavola (1985), Eye of the
Storm (1993), Longitude (2000), The Lost
Prince (2003) e Page Eight (2011), con Rachel
Weisz. Nel 2018 ha invece recitato nel ruolo di Leo
Argyll nella miniserie Le due verità, insieme all’attore
Matthew
Goode.
Bill Nighy: come si pronuncia il
suo nome
7. La pronuncia del suo nome
è più semplice del previsto. Nel corso degli anni molti
fan si sono chiesti come fosse più corretto pronunciare il cognome
dell’attore. In rete sono infatti presenti molti video a riguardo,
che permettono di risolvere una volta per tutte tale mistero. Nighy
si deve pronunciare semplicemente come “nai”, dunque molto più
semplice di quanto si sarebbe invece potuto pensare.
Bill Nighy: le sue mani
6. È affetto da un morbo
molto comune. Come in molti hanno potuto notare, le ultime
due dita delle sue mani sono affette da una flessione permanente,
che le porta di fatto ad essere inutilizzabili. Tale patologia è
chiamata “malattia di Dupuytren”. Ciò è visibile in molti dei film
in cui l’attore ha recitato, ma fortunatamente questo non gli ha
impedito di svolgere al meglio la sua professione.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Bill Nighy è Davy Jones
5. Ha dato vita al
personaggio tramite motion capture. Per dar vita al
personaggio dello spietato Davy Jones, l’attore si è esibito in una
performance di motion capture. Sul set, infatti, indossava una
speciale tuta e del trucco intorno agli occhi e alla bocca, così
che ogni suo movimento potesse essere poi utilizzato per dar vita
al personaggio in CGI. Molti attori hanno affermato che era
difficile non ridere davanti all’attore così conciato, ma anche che
la sua interpretazione era capace di incutere subito timore nei
suoi confronti.
4. Era geloso dei costumi
degli altri attori. L’idea di recitare con una tuta di
color grigio in quello che è a tutti gli effetti un film in costume
non esaltava però l’attore, il quale in più occasioni si dichiarò
geloso dei fantastici costumi indossati dagli altri attori
protagonisti del film. Quando tuttavia gli venne mostrato il
risultato finale del suo personaggio, Nighy ne fu estremamente
soddisfatto, trovando che questi fosse davvero in grado di rubare
la scena a chiunque altro.
3. Ha ricercato un preciso
accento per il suo personaggio. Per il deforme Davy Jones,
il regista Gore Verbinski aveva in mente di
conferire al personaggio un accento olandese, poiché egli è il
capitano dell’Olandese Volante. Tuttavia, Nighy dichiarò di non
poter soddisfare la richiesta del regista, non avendo competenza
con quel tipo di accento. Lavorò piuttosto su quello scozzese,
portandolo all’estremo così da risultare unico all’interno del
film.
Bill Nighy in Pirati dei Caraibi
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2. Potrebbe riprendere il
ruolo per un futuro film. Al termine di Pirati dei Caraibi –
La vendetta di Salazar, si accenna ad un ritorno in scena
di Davy Jones. Nighy ha affermato di non essere stato al corrente
di tale scena, ma che adorerebbe riprendere il ruolo per il sesto
film della saga. Attualmente non vi è nulla di certo circa un
eventuale sesto capitolo, ma se questo dovesse realizzarsi, è molto
probabile che il terribile pirata potrebbe tornare in scena.
Bill Nighy: età e altezza
1. Bill Nighy è nato a
Surrey, in Inghilterra, il 12 dicembre 1949. L’attore è
alto complessivamente 183 centimetri.
Entrato nell’immaginario collettivo
grazie ad alcuni iconici personaggi, l’attore Rowan
Atkinson è uno dei più celebri attori comici del panorama
britannico. Estremamente intelligente e dotato di un carisma unico,
l’interprete si è distinto negli anni grazie alla sua versatilità,
dimostrando di possedere un talento che gli permette di calarsi in
contesti e personaggi sempre diversi.
Ecco 10 cose che non sai di
Rowan Atkinson.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Rowan Atkinson: i suoi film e le
serie TV
10. Ha recitato in celebri
lungometraggi. Atkinson debutta al cinema nel 1983 con il
film Mai dire mai, con Sean
Connery, e successivamente appare in titoli come
Due metri di allergia (1989), Chi ha paura delle
streghe? (1990), Hot Shots! 2 (1993), e Quattro
matrimoni e un funerale (1994), con Hugh
Grant. Negli anni successivi recita poi in Maybe
Baby (2000), con Hugh
Laurie, Rat Race (2001), Scooby-Doo
(2002), Johnny English (2003), con John
Malkovich, Love Actually –
L’amore davvero (2003), La famiglia omicidi
(2005), Johnny English – La
rinascita (2011) e Johnny English
colpisce ancora (2018), con Olga
Kurylenko.
9. È noto per i suoi ruoli
televisivi. L’attore inizia a farsi conoscere in
televisione grazie alla serie comica Not the Nine O’Clock
News (1979-1982), dove recita in vari ruoli. Successivamente
ottiene ulteriore popolarità grazie al personaggio di Edmund
Blackadder nei titoli The Black Adder (1982-1983),
Blackadder II (1986), Blackadder the Third (1987)
e Blackadder Goes Forth (1989). In seguito, Atkins
reciterà per la televisione nella serie Sbirri da sballo
(1995-1996), e nella serie Maigret (2016-2017), dove
interpreta il celebre commissario.
Rowan Atkinson è Mr. Bean
8. È diventato noto grazie
al celebre personaggio. A fare la fortuna di Atkinson è
stato il personaggio di Mr. Bean, con il quale l’attore ha
debuttato in televisione nel 1990 nella serie omonima. Composta da
14 episodi, questa è divenuta un fenomeno mondiale, rendendo
popolari tanto il personaggio quanto il suo interprete. Atkinson ha
affermato di aver sviluppato Mr. Bean durante gli studi presso la
facoltà di ingegneria elettrica.
7. Ha interpretato il
personaggio in due acclamati film. Divenuto un vero e
proprio fenomeno, con una forte influenza sulla cultura di massa,
il personaggio è stato infine portato al cinema nel 1997, con un
film intitolato Mr. Bean – L’ultima catastrofe. A dieci
anni di distanza, Atkinson ha poi ripreso il ruolo per il sequel
Mr. Bean’s Holiday (2007). Entrambi i lungometraggi sono
stati da lui sceneggiati e prodotti.
6. Ha deciso di mandare in
pensione il personaggio. Nel 2012 l’attore ha affermato di
non avere più intenzione di interpretare il personaggio di Mr.
Bean, ritenendo che, raggiunta ormai una certa età, rischierebbe di
risultare triste nel dargli ancora vita. Ciò non gli ha però
impedito di interpretarlo in altro modo. Dal 2002 al 2019 ha
infatti doppiato la serie animata Mr. Bean, come anche la
serie di cortometraggi intitolata Handy Bean
(2018-2020).
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Rowan Atkinson e Sunetra
Sastry
5. Ha avuto un lungo
matrimonio. Sul finire degli anni Ottanta, Atkinson
conobbe la truccatrice Sunetra Sastry sul set della serie The
Black Adder. Nel 1990 i due si sono sposati, dando poi vita a
due figli nati nel 1993 e nel 1995. I due sono a lungo stati una
solida coppia, ma inaspettatamente hanno annunciato la separazione
nel 2014, per poi divorziare nel 2015. Ciò sembra essere dovuto
alla relazione di Atkinson con l’attrice Louise Ford.
4. Hanno rischiato la vita a
bordo di un aereo. Nel 2001, l’attore insieme alla sua
famiglia era a bordo di un aereo privato. Mentre sorvolavano il
Kenya, il pilota ebbe un malore, abbandonando di conseguenza il
controllo del velivolo. Istintivamente, l’attore ha cercato di
mantenere stabile l’aereo in volo, mentre la moglie rianimava il
pilota con dell’acqua gelata. Per loro fortuna, questi riprese
conoscenza, riuscendo a far atterrare incolumi il velivolo e i suoi
passegeri.
Rowan Atkinson: le sue auto
3. È un grande collezionista
d’auto. Atkinson ha più volte raccontato di essere un
grande appassionato d’auto d’epoca, possedendone diverse tra cui
una Ferrari ed una Aston Martin. Ha poi avuto modo di sfoggiare
tale passione partecipando alla Mille Miglia, come anche ad alcune
puntate del programma Top Gear. Inoltre, nel film Johnny
English, la Aston Martin DB7 Vantage utilizzata è di sua
proprietà.
2. Ha avuto terribili
incidenti d’auto. La passione di Atkinson per le auto lo
ha portato in un paio di occasioni a rischiare la propria vita. Nel
1999, infatti, rimase coinvolto in un incidente automobilistico
particolarmente grave, mentre nel 2011 nuovamente rischiò la vita
mentre era a bordo della sua McLaren F1, con la quale ebbe un ancor
più pericoloso incidente. Fortunatamente, in entrambi i casi
l’attore né uscì quasi del tutto incolume.
Rowan Atkinson: età e altezza
1. Rowan Atkinson è nato a
Conset, in Inghilterra, il 6 gennaio 1955. L’attore è alto
complessivamente 181 centimetri.
Attrice canadese di origini
serbo-croate, Stana Katic è diventata uno dei
volti più noti della televisione grazie al suo ruolo in
Castle. Grazie alla serie ha potuto dar prova del suo
talento, come anche del carisma e della versatilità che la
contraddistinguono. Negli anni non ha poi mancato di partecipare
anche a celebri film per il cinema, con i quali ha consolidato la
propria popolarità.
Ecco 10 cose che non sai di
Stana Katic.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Stana Katic: i suoi film e le serie
TV
10. Ha recitato in noti
lungometraggi. L’attrice debutta sul grande schermo con
Pit Fighter (2005), per poi ottenere maggior popolarità
grazie a titoli come Feast of Love (2007), con Morgan
Freeman, Stiletto (2008), Quantum of
Solace (2008), con Daniel
Craig, e The Spirit (2008), con Samuel L.
Jackson. Negli anni successivi ha poi recitato in
The Double
(2011), con Richard
Gere, Big Sur (2013), The Rendezvous
(2016), Un’estate a Firenze (2017), con Alessandra
Mastronardi, e L’esorcismo di Hannah Grace
(2018).
9. È nota per i suoi ruoli
televisivi. Nei primi anni della sua carriera l’attrice ha
recitato in alcuni episodi di serie come The Shield
(2004), E.R – Medici in prima linea (2005), 24
(2006), Heroes (2007) e nel film The Librarian 3 – La
maledizione del calice di Giuda (2008). Dal 2009 al 2016 ha
invece ottenuto il massimo della propria popolarità grazie alla
serie Castle, dove
ha recitato nel ruolo di Kate Beckett accanto all’attore Nathan
Fillion. Dal 2017 è invece protagonista di Absentia, di
genere thriller.
8. È anche
produttrice. Con le serie Castle e
Absentia, che le hanno permesso di guadagnare grande
popolarità, l’attrice si è distinta anche come produttrice. Ha
infatti ricoperto tale ruolo producendo ben 22 episodi del primo
titolo e 10 del secondo. Attualmente, questi sono i soli
significativi titoli per i quali l’attrice ha contribuito in tale
veste, dimostrando così ulteriormente il grande legame che la lega
ad essi.
Stana Katic è su Instagram
7. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 515 mila persone. All’interno
di questo è solita condividere immagini relative a curiosità a lei
legate, luoghi visitati o semplici momenti di quotidianità. Non
mancano poi anche foto o video promozionali dei propri progetti da
interprete, come anche immagini di backstage dei set da lei
frequentati.
Stana Katic e suo marito Kris
Brkljac
6. Ha sposato il suo storico
partner. Nel 2015, con una cerimonia privata svoltasi in
Croazia, l’attrice ha sposato Kris Brkljac, originario della Serbia
e di professione business man, con il quale aveva una relazione da
diverso tempo. La coppia è da sempre molto riservata circa la
propria vita sentimentale, e non sono soliti rilasciare
affermazioni o foto a riguardo. Attualmente, la coppia non sembra
aver avuto figli.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Stana Katic e Nathan Fillion
5. Si sono conosciuti in
modo insolito. Al momento del suo provino per un ruolo in
Castle, l’attrice si rese conto di indossare una camicia
troppo lunga. Rimediate un paio di forbici, si imbatté nell’attore
Nathan Fillion, protagonista della serie, e chiese
a lui di poter fare un taglio per accorciare l’indumento. Questo
primo insolito incontro fu visto dal produttore della serie, e
colpito dalla disinvoltura della Katic decise di offrirle la
parte.
Stana Katic in Castle
4. Non ha avuto buoni
rapporti con il suo co-protagonista. Nonostante lo stretto
rapporto tra i loro personaggi, la Katic e Fillion sono noti per
non aver nutrito buoni rapporti durante le ultime stagioni della
serie. I due erano infatti arrivati a scambiarsi la parola soltanto
tramite le battute previste per i rispettivi ruoli, mentre al di
fuori delle riprese rifiutavano addirittura di essere nella stessa
stanza. I motivi di tale rottura non sono mai stati realmente
chiariti.
3. Venne licenziata dalla
serie. Nell’aprile del 2016 venne diffusa la notizia che
l’attrice era stata licenziata dalla serie, senza però che fossero
state date motivazioni particolari. Ciò portò ad una rivolta da
parte degli spettatori, che richiesero e ottennero la cancellazione
della serie. Dal canto suo, la Katic si è dichiarata grata per
l’oppurtunità, ma che non nega che il licenziamento improvviso l’ha
lasciata confusa e ferita.
Stana Katic in Absentia
2. È la protagonista della
serie. In Absentia, l’attrice ricopre il ruolo di
Emily Byrne, agente dell’FBI
scomparsa senza lasciare traccia e dichiarata morta presunta. Anni
dopo, tuttavia, farà la sua ricomparsa senza però ricordare nulla
degli anni della sua assenza. Parlando del progetto, la Katic ha
affermato di aver richiesto di poter partecipare poiché attratta
dalla possibilità di dar vita ad un antieroe.
Stana Katic: età e altezza
1. Stana Katic è nata ad
Ontario, in Canada, il 26 aprile 1978. L’attrice è alta
complessivamente 175 centimetri.
Spider-Man 3, che
seguirà le vicende abbastanza destabilizzanti che hanno chiuso
Far From Home, vedrà con ogni probabilità Peter
Parker alle prese con un costume nuovo. Il giovane Uomo Ragno deve
farsi strada nel mondo da solo, ora che il suo mentore non c’è più
e che lui stesso ha elaborato il lutto, e per fare questo ha
bisogno di tutta la sua forza di volontà.
Tra le armi a suoi favore, l’eredità
di Tony Stark e l’accesso a una tecnologia che può
sicuramente migliorare il suo costume. Ecco di seguito alcune
proposte per il nuovo costume di Spider-Man.
Di Spider-Man 3 sappiamo davvero
poco, tranne che gli sceneggiatori di Homecoming e Far From Home
torneranno nel team e che il regista Jon Watts si
trova ora in trattative per dirigere anche questo nuovo capitolo.
Ovviamente è atteso Tom
Holland nei panni di Spidey insieme a tutto il cast
“giovane”, da Zendaya a Jacob
Batalon.
Kevin Feige ha però dichiarato che
il personaggio “attraverserà universi cinematografici”, il che
suggerisce che non sono esclusi futuri incontri con le proprietà
Sony come Venom, Morbius,
Madame
Web o gli eroi dello Spider-Verse animato..
Di seguito la sinossi ufficiale di
Far From Home: In seguito agli eventi di Avengers: Endgame, Spider-Man deve
rafforzarsi per affrontare nuove minacce in un mondo che non è più
quello di prima. ‘Il nostro amichevole Spider-Man di quartiere’
decide di partire per una vacanza in Europa con i suoi migliori
amici Ned, MJ e con il resto del gruppo. I propositi di Peter di
non indossare i panni del supereroe per alcune settimane vengono
meno quando decide, a malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il
mistero degli attacchi di creature elementali che stanno creando
scompiglio in tutto il continente.
Ecco il nuovo trailer originale di
The
King’s Man – Le Origini, il film che racconta le
origini dei Kingsman, i
servizi segreti protagonisti dell’omonimo dittico cinematografico
diretto da Matthew Vaughn, in arrivo in sala il 18
settembre 2020.
Mentre una manica dei peggiori
tiranni e criminali della storia si riunisce per organizzare una
guerra di proporzione mondiale, un uomo dovrà correre contro il
tempo per fermarli. Questo sarà infatti il racconto delle origini
dell’agenzia di intelligence indipendente che tutti conosciamo con
il nome di Kingsman. Nel cast di The
King’s Man – Le Origini sono stati confermati Ralph Fiennes, Matthew Goode
e Harris Dickinson, e la storia sarà ambientata
molto prima degli eventi narrati nel capitolo iniziale del
franchise tratto dai fumetti di Mark Millar e
Dave Gibbons.
Il film è prodotto da Matthew
Vaughn, David Reid e Adam Bohling, mentre Mark Millar, Dave
Gibbons, Stephen Marks, Claudia Vaughn e Ralph Fiennes sono i
produttori esecutivi.
The King’s Man – Le Originiè basato sul
fumetto “The Secret Service” di Mark Millar e Dave Gibbons, il
soggetto è di Matthew Vaughn e la sceneggiatura è firmata dallo
stesso Vaughn & Karl Gajdusek.