“Sono Gennaro Aquino e faccio il
location manager”. Gentile e diretto, Aquino rappresenta una
figura professionale che si sta sempre più delineando nel nostro
cinema; collaboratore di Matteo Garrone, con il
quale ha lavorato anche a Pinocchio, ha lavorato
con moltissimi nomi prestigiosi del cinema italiano, da
Mario Martone a Matteo
Rovere.
Ospite al Sardinia Film
Festival 2019, Aquino ha partecipato a delle masterclass
in cui ha parlato del suo lavoro, situazioni che lui preferisce
definire incontri “molto costruttivi per me ma anche per chi ha
partecipato”, ci tiene a sottolineare: “C’erano un sacco
di giovani autori invitati al festival che pensavano di annoiarsi,
ma hanno capito che potevano apprendere nozioni utili anche al loro
lavoro.”
Professione consolidata da sempre
nel cinema anglofono, il location manager è un ruolo che sono negli
ultimi anni ha assunto una forma nel panorama del cinema italiano e
“in poche parole – spiega Gennaro Aquino
– è quello che cerca i luoghi dove girare le scene dei film, le
cosiddette location.”
Passando poi alla spiegazione
pratica del suo lavoro, Aquino procede: “Ci sono diverse fasi
nel corso del lavoro: la prima è quella di scouting, che avviene
nella fase precedente alla preparazione del film in cui il location
manager entra in contatto con il regista, la produzione e lo
scenografo. Dopo degli incontri preliminari con tutti i reparti
creativi del film, e dopo aver raccolto delle informazioni
specifiche fondamentali, ci si arma di pazienza e di tutti i
dispositivi necessari a produrre immagini. Questo è lo scouting
vero e proprio. Attraverso il confronto con regista e scenografo,
durante la ricerca, si delinea quello che sarà l’impianto visivo
del film.”
Ma quali sono le
caratteristiche necessarie per essere un bravo location
manager?
“Prima di tutto la sensibilità
visiva e artistica. Spesso il LM è considerata una figura che ha
solo competenze tecniche, ma a mio avviso è importante che abbia
una cultura artistica e architettonica, deve riuscire a capire
l’epoca e il periodo storico in cui sarà ambientato il film, ma
anche quando lavora ad un progetto contemporaneo, deve capire cosa
si addice di più a script e alle linee direttive del
regista.”
Proprio rispetto al regista con cui
si confronta di volta in volta, Aquino spiega che è importante
capirne le necessità e le possibilità: “Ci sono varie tipologie
di registi più o meno esigenti e più o meno consapevoli di quello
di cui hanno bisogno per il film, ma anche più o meno in possesso
di una cultura visiva. È importante capire con chi si ha a che
fare, e lo stesso vale nel rapporto con lo scenografo. Inoltre è
importante da un punto di vista produttivo capire che lavoro si sta
affrontando, ovvero di che tipo di budget dispone la produzione del
film a cui si lavora.”
Trai suoi ultimi lavori c’è
l’atteso Pinocchio di Garrone, qual è la mappa geografica del
film?
“Durante la lunga gestazione del
film, la ricerca della location ci aveva portati prima in Sicilia,
molto a sud, perché pensavamo che potesse essere una soluzione
alternativa alle tante versioni della storia realizzate. L’idea di
Matteo Garrone era che fosse un on the road, in cui si cogliessero
gli spostamenti paesaggistici, così come avviene nela storia di
Collodi. La geografia del film si è concentrata su tre regioni.
Prima la Toscana, il che ha senso anche da un punto di vista
filologico, visto che Collodi rimanda all’impianto culturale di
quel territorio, anche se non lo dice mai. Tutta la prima fase è
stata girata nel senese. Quando poi Pinocchio comincia a seguire le
sue avventure, ci spostiamo nel Lazio, e infine in Puglia. Per una
serie di ragioni, anche produttive, abbiamo ambientato in Puglia la
maggior parte del film. Ci siamo mossi tra quelli che io chiamo
“blocco mare” e “blocco Murge”. La prima parte delle riprese sono
state svolte in aree più marine, precisamente nel territorio che va
dalla provincia di Bari verso il Salento, quindi Monopoli,
Polignano a Mare e Ostuni, dove abbiamo girato il Paese dei
Balocchi. Poi ci siamo spostati nell’Alta Murgia barese, nel
territorio di tre comuni: Altamura, Gravina in Puglia e Spinazzola,
dove abbiamo realizzato tutta un’altra serie di scene che portano
verso il finale del film.”
Alla luce del primo trailer del
film, presentato a Riccione durante le Giornate estive di
Cinema, sembra che Gennaro Aquino abbia di nuovo
contribuito alla realizzazione dell’ennesimo grande film del
regista romano.

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