L’account Twitter di Dumbo ha
diffuso nuovi character poster dal film, in cui compaiono i
protagonisti in carne e ossa e ovviamente la star del film, il
piccolo elefantino con le orecchie giganti.
Nei poster, di seguito, potete
ammirare, oltre a Dumbo, Max Medici (Danny
DeVito), Holt Farrier (Colin Farrell),
V.A. Vandevere (Michael Keaton) e l’affascinante
Colette Marchant (Eva Green).
1 di 5
La trama di Dumbo
Il proprietario del circo Max
Medici (Danny DeVito) arruola l’ex star Holt
Farrier (Colin Farrell) e i suoi figli Milly
(Nico Parker) e Joe (Finley
Hobbins) per prendersi cura di un elefante appena nato le
cui orecchie enormi lo rendono un’attrazione, in un circo già in
difficoltà. Ma quando scoprono che Dumbo può volare, tutto il circo
trae giovamento da questo fenomeno, attirando l’imprenditore V.A.
Vandevere (Michael Keaton), che recluta lo strano
pachiderma per la sua più nuova, grandiosa avventura per
l’intrattenimento, Dreamland. Dumbo sale a nuove vette accanto a
un’affascinante e spettacolare artista aerea, Colette Marchant
(Eva Green), finché Holt scopre che sotto la sua
patina lucida, Dreamland è piena di oscuri segreti.
Nel cast umano di Dumbo
protagonisti Eva Green, Michael Keaton, Colin
Farrell, Danny DeVito, Alan
Arkin e DeObia
Oparei. Prodotto da Justin
Springer (Tron: Legacy, Oblivion) il film è un misto di
CGI e Live Action.
È stata diffusa una nuova immagine
ufficiale da Captain Marvel che ci mostra tre
membri della Starforce e tra questi uno dovrebbe essere ben noto ai
fan del MCU. Si tratta infatti di Korath l’Inseguitore, il
personaggio interpretato da Djimon Honsou, e che
abbiamo già visto all’opera in Guardiani della
Galassia.
Nel film di James
Gunn, Korath faceva parte delle schiere al servizio di
Ronan L’Accusatore, interpretato da Lee Pace,
anche lui di ritorno nel ruolo in questo film che ci porterà
indietro nel tempo nelle loro esistenze. A quanto pare, il percorso
di Korath è stato davvero interessante, visto che negli anni ’90
faceva parte della Starforce al fianco di Carol.
Nell’immagine, che potete vedere a
seguire, ci sono anche Minn-Erva (Gemma Chan) e il
personaggio interpretato da Jude Law che speriamo
avrà presto un nome.
Vi ricordiamo che alla regia del
film con protagonista Brie Larson, ci
sono Anna Boden e Ryan
Fleck. L’uscita al cinema è fissata
al 6 marzo 2019.
Il cast ufficiale: Brie
Larson, Samuel L.
Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon
Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark
Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
La sinossi: Basato sul personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima
volta nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno
degli eroi più potenti dell’universo. Quando la Terra viene
coinvolta in una guerra galattica tra due razze aliene, è lì che
l’eroina interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è
un’avventura tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella
storia dell’universo cinematografico Marvel.
James Cameron arriverà presto al cinema con
Alita: l’Angelo della Battaglia, in uscita il
prossimo 14 febbraio e di cui è produttore, ma il regista sta
lavorando anche ad un altro franchise che lo vede protagonista,
quello di Terminator, per il quale c’è in programma un sesto
capitolo, diretto da Tim Miller e che ignorerà tutto ciò che è
stato detto sulla serie e sui personaggi da Terminator 2:
Il Giorno del Giudizio, a oggi.
Terminator 6,
dunque, ignorerà le vicende de Le Macchine
Ribelli, di Salvation e soprattutto del
terribile Genisys. Parlando con Yahoo Entertainment,
Cameron ha rivelato l’attuale titolo del film, un nome provvisorio
relativo solo alla lavorazione: “Lo chiamiamo Terminator: Dark
Fate. Questo è il nostro titolo di lavorazione per adesso.” Ha
anche sottolineato che il franchise è in ottime mani con Tim
Miller, dicendo che Miller, che ha diretto il primo Deadpool, è
“un regista ostinato e pieno di opinioni, e ha le sue idee per
il film.”
Cameron ha spiegato di avere
imposto un paio di regole fondamentali per il suo franchise,
definendo fondamentale la presenza di Arnold
Schwarzenegger, antagonista e poi eroe principale del suoi
due film. L’attore tornerà quindi a ricoprire il ruolo del
T-800, che sarà un personaggio molto diverso da
quello a cui siamo stati abituati.
Cameron aveva anche imposto che ci
fosse Linda Hamilton, di nuovo nei panni di Sarah
Connor. “I fan vorranno vederla di nuovo, e vorranno vedere
cosa è accaduto nel frattempo in questi futuri tragici che lei ha
contribuito a formare.” Cameron ha descritto Sarah come
indurita dal tempo e più forte grazie alle sue esperienze. Cameron
ha sottolineato che Sarah è importante per passare il testimone ai
nuovi personaggi, e che si tratterà di un film molto al
femminile.
Cambiando franchising,
IGN ha chiesto a Cameron se poteva chiamare
Neil Blomkamp, che aveva in progetto un
Alien 5, e parlargli della serie, e la risposta di
Cameron è stata sorprendente, perché il regista ha confermato:
“Sì, ci sto lavorando”. Dal momento che il progetto di
Blomkamp era quello di annullare nella continuity del franchise il
terzo e il quarto film, partendo direttamente dai primi due film
(di Ridley Scott e di James
Cameron), sembra plausibile che il regista di Titanic
possa tornare in qualche misura a lavorare al franchise.
Terminator 6 “fingerà”
che Terminator 3, 4 e 5 non siano mai
esistiti e continuerà la storia da Terminator 2: Il
Giorno del Giudizio.
Nel cast del film
tornano Arnold
Schwarzenegger e Linda
Hamilton. Completano il cast Mackenzie Davis,
Diego Boneta e Gabriel
Luna.
Alla regia
di Terminator 6 è stato
confermato Tim Miller. Il film sarà un sequel
del secondo capitolo e vedrà Linda Hamilton tornare nei panni
dell’eroica Sarah Connor.
Dopo l’anteprima nazionale
del 2 febbraio al Seeyousound di Torino e dopo la
69° edizione del Festival di Sanremo con Solo
una canzone, gli Ex-Otago arrivano al cinemadal 18 al 20 febbraio con il documentario
EX-OTAGO – SIAMO COME GENOVA diretto da
Paolo Santamaria, un viaggio che ci porta alla
scoperta della band, tra le protagoniste del prossimo Festival di
Sanremo, raccontandone la storia, le ispirazioni e i
retroscena.
Per promuovere il nuovo album,
Corochinato, e il film stesso, il gruppo
parteciperà a un tour di dieci date in cui si esibirà dal vivo,
parteciperà a un firmacopie e presenterà il documentario stesso.
Grazie a Cinefilos.it sarà possibile partecipare gratuita
mente all’evento.
Ecco i dettagli della tappa disponibile:
14 FEBBRAIO NAPOLI
MONDADORI BOOKSTORE // Via Luca Giordano,158 – ore 18.00
firmacopie
METROPOLITAN // Via Chiaia 149 – ore 20.30 live e
proiezione
Continuate a leggere Cinefilos.it per scoprire tutte le
date e le città in cui si svolgerà l’evento!
VINCI CON
CINEFILOS.IT
Per avere la possibilità di vincere
un ingresso gratuito, scrivere una e-mail all’indirizzo
[email protected]:
inserendo in oggetto “EX-Otago + la città (che cambierà
a seconda della data)”.
Nel corpo dell’e-mail inserite nome e cognome
della persona interessata a partecipare (se si desidera chiedere un
biglietto per due, comunicare due nominativi).
Le e-mail mancanti di una di queste componenti non saranno
prese in considerazione.
Solo chi riceverà una e-mail di conferma sarà
autorizzato a partecipare.
Si accetteranno prenotazioni fino a esaurimento posti.
EX-OTAGO – SIAMO COME
GENOVA parte dal rapporto della band con la propria città,
Genova, tema portante dell’album Marassi, nome di quel quartiere
che rappresente la Genova post moderna, rimasta fuori dalla canzoni
di De Andrè, un serpente di strade che arrivano fino al mare, un
quartiere che ben rappresenta i giorni nostri, un quartiere di
supermercati e palazzi, di relazioni sull’autobus, di vita. Un atto
d’amore per il luogo degli ultimi, ma anche cuore pulsante della
città, di cui tutti dovrebbero sentirsi parte.
Dai tour nei locali underground ai
sold out dei club nelle grandi città italiane, fino al
concerto in piazza de Ferrari a Genova, passando per il concerto ai
detenuti del carcere di Genova, i live e i racconti personali si
intrecciano in un ritratto appassionato di una band che crede
ancora nella forza della musica e della scrittura.
Sono comparse on-line delle immagini
che potrebbero essere i primi character concept per
Star
Wars: Episodio IX, se si trattasse di immagini
ufficiali, potremmo trovarci di fronte alle prime immagini dei
personaggi del film che chiuderà la saga degli Skywalker.
Oltre a confermare alcune voci
recenti sui costumi aggiornati per Rey (Daisy
Ridley) e Kylo Ren (Adam Driver), abbiamo
anche la possibilità di vedere per la prima volta il ritorno di
Lando Calrissian (Billy Dee Williams). I concept
sembrano anche rivelare il tipo di personaggi che interpreteranno
le new entry Richard E. Grant e Dominic
Monaghan.
Inoltre, ci sono le foto di alcuni
dei nuovi droidi e alieni che verranno introdotti nel film, con
look e design che sembrano davvero accattivanti. L’immagine è stata
condivisa per la prima volta su Reddit.
Nel cast del film
tornano Daisy Ridley, Adam Driver, John Boyega, Oscar
Isaac, Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Kelly Marie Tran, Joonas
Suotamo e Billie Lourd. Si uniranno al
cast di Star Wars: Episodio IX Matt Smith, Naomi
Ackie e Richard E. Grant, insieme ai
veterani del franchise Mark Hamill, Anthony
Daniels e Billy Dee Williams, che
riprenderà il ruolo di Lando Calrissian.
Jurassic World: Fallen Kingdom
Left to right: The Indoraptor with Chris Pratt (as Owen), Bryce
Dallas Howard (as Claire) and Isabella Sermon (as
Maisie)
La fine del Jurassic World:
Il regno distrutto, del 2018, ha visto i dinosauri spediti
negli Stati Uniti liberi di vagabondare nelle terre selvagge.
Chris Pratt, che interpreta Owen nella serie di
film, ha ora spiegato che Jurassic
World 3 sarà caratterizzato da un significativo
salto temporale per esaminare le conseguenze di questa volta
narrativa.
In un’intervista con MTV News, Pratt ha
rivelato di sapere cosa succederà nel prossimo sequel. “Quando
ho sentito il tono che avrebbe assunto il film, sono stato spazzato
via – ha detto – Non posso credere che abbiano trovato un
modo per mantenere la promessa della fine del secondo film… L’isola
è esplosa, gli animali sono fuori, non possiamo rimetterli dentro.
Che cosa faremo? In che modo – non solo questi dinosauri, ma questa
tecnologia che va avanti – influenzerà il pianeta?”
Anche se non sappiamo esattamente
quanto tempo passerà, le risposte dell’attore indicano che il film
porterà il pubblico nel mezzo del tentativo dell’umanità di
affrontare il problema dei dinosauri. Jurassic World: Il
regno distrutto è ambientato tre anni dopo gli eventi di
Jurassic World, che è anche il tempo reale trascorso tra l’uscita
del primo e del secondo. È del tutto possibile che il salto
temporale di Jurassic
World 3 sia sempre di tre anni e che sia
corrispondente al tempo che passa nella realtà.
Mentre Pratt non ha rivelato
nient’altro sul film, Colin Trevorrow ha spiegato
che nel terzo capitolo, che sarà conclusivo in qualche modo, i
dinosauri si troveranno a terrorizzare le città, cosa che però
suona molto simile a quanto accade nel 30 e oltre film di
Godzilla!
Ci sono pochi dettagli disponibili
per Jurassic
World 3, l’uscita è però stata annunciata ed è
prevista per il 2021. Il film vedrà il ritorno di Chris
Pratt nei panni di Owen Grady e Bryce Dallas
Howard in quelli di Claire Dearing.
Nonostante non se ne parli da mesi,
Dwayne “The Rock” Johnson è ancora sotto contratto
con la Warner Bros. per interpretare Black
Adam, almeno stando a come ne parla l’attore. Il film,
che sembrava avere la priorità presso lo studio, è stato scalzato
dal più leggero Shazam! che arriverà quest’altro e
che potrebbe essere strettamente legato al prossimo progetto con
protagonista Johnson.
Nonostante i due film saranno,
dunque, legati, secondo il presidente della Seven Bucks, Hiram
Garcia, Black
Adam avrà un tono significativamente diverso rispetto
a Shazam! che abbiamo visto sarà molto comico e leggero. In
un’intervista a Collider, a Garcia è stato chiesto quale
fosse il coinvolgimento della Seven Bucks in
Shazam! e nel prossimo spinoff. Garcia ha
risposto: “Seven Bucks ha contribuito allo sviluppo di Shazam!
e mentre il film esiste nello stesso universo del nostro prossimo
film Black Adam, entrambi i progetti hanno il loro tono e la loro
atmosfera unici”.
“Siamo così entusiasti di come
è stato girato il film e Zachary Levi è perfetto nel ruolo –
ha continuato Garcia – Non solo è un acquisto di grande
talento, che è diventato ancora più grande per il ruolo, ma il suo
spirito bonario arriva meravigliosamente quando deve ritrarre un
quattordicenne nel corpo di un supereroe!”
Il film uscirà nelle sale ad aprile
2019. Nel cast Zachary
Levi, Asher Angel (Billy
Batson), Mark Strong (Dr. Thaddeus
Sivana), Jack Dylan
Grazer (Freddy), Grace
Fulton (Mary), Faithe
Herman (Darla), Ian
Chen (Eugene), Jovan
Armand (Pedro), Cooper
AndrewseMarta
Milans (genitori adottivi di
Billy, Victor e Rosa Vasquez), Ron Cephas
Jones (Il Mago).
Di seguito la sinossi
ufficiale:
Abbiamo tutti
un supereroe dentro di noi, ci vuole solo un po’ di magia per
tirarlo fuori. Nel caso di Billy Batson, basterà gridare una sola
parola – SHAZAM! – affinché questo ragazzo adottato di 14 anni si
trasformi nel Supereroe per gentile concessione di un antico
mago.Ancora bambino all’interno di un
corpo divino, Shazam si diverte nella versione adulta di se stesso
facendo ciò che qualsiasi adolescente farebbe con i superpoteri:
divertirsi! Volare? Vedere a raggi X? Saltare i compiti a scuola?
Shazam vuole testare i limiti delle sue capacità con la gioiosa
imprudenza di un bambino, ma dovrà padroneggiare rapidamente questi
poteri per combattere le forze mortali del male controllate dal Dr.
Thaddeus Sivana.
Mentre il marketing per
Captain Marvel entra nel vivo, i
Marvel Studios ha svelato il pezzo forte della campagna
promozionale per il film: un sito web perfettamente intonato
con il periodo in cui è ambientata la storia, in perfetto stile
anni ’90.
Il sito, che ha debuttato questa
sera, ricorda i famosi siti di Angelfire e GeoCities che molti
hanno creato negli anni ’90 e nei primi anni ’00. Certo, la
nostalgia non è l’unica cosa che il sito ha in serbo per i fan.
Il sito ha una sezione dedicata a
Nick Fury, che è convenientemente etichettata come “Top Secret” e
non prevede ancora nessun contenuto, a parte due gif di Fury.
Inoltre, uno dei quiz più divertenti, e quello che ci invita a
cercare e identificare gli Skrulls, come la signora anziana che nel
trailer viene pestata da Carol. Sembra che su quel treno ci siano
molti altri alieni!
Vi ricordiamo che alla regia del
film con protagonista Brie Larson, ci
sono Anna Boden e Ryan
Fleck. L’uscita al cinema è fissata
al 6 marzo 2019.
Il cast ufficiale: Brie
Larson, Samuel L.
Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon
Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark
Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
La sinossi: Basato sul personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima
volta nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno
degli eroi più potenti dell’universo. Quando la Terra viene
coinvolta in una guerra galattica tra due razze aliene, è lì che
l’eroina interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è
un’avventura tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella
storia dell’universo cinematografico Marvel.
Shameik Moore ha appena dato vita (o
meglio voce) a Miles Morales, in Spider-Man: Un nuovo
Universo, ma il giovane attore ha quasi interpretato un
altro personaggio iconico lo scorso anno.
La star di Spider-Man: Un
nuovo Universo ha incontrato i produttori del film,
Phil Lord e Chris Miller, quando
ha fatto un’audizione per interpretare nientemeno che Lando
Calrissian in Solo: A Star Wars
Story.
“Non avevo idea che questi
fossero gli stessi tizi che erano interessati a me per Spider-Man
quando sono andato a fare il provino per Star
Wars – ha detto Moore in un’intervista con The
Hollywood Reporter– Ricordo di averli incontrati, di
essere entrato nella sala e aver fatto il provino, ma ricordo anche
di aver avuto la sensazione di non aver ottenuto quel
ruolo”.
Lord e Miller sono stati poi
licenziati dal progetto Lucasfilm, ma si sono ricordati di Moore in
parte per il suo ruolo da protagonista in Dope, del 2015, ma anche
perché lo avevano già incontrato durante la ricerca dell’attore per
il giovane Lando. Così lo hanno scelto per interpretare Miles.
La cosa che crea un parallelo ancora
più bizzarro è che Donald Glover è stato scelto
per interpretare Lando, e che proprio lui sia stato lo zio si Miles
Morales in Spider-Man:
Homecoming, di Sony / Marvel (nel film interpreta infatti
Aaros Davis, e accenna a un nipote adolescente).
Sembra quindi un collegamento a
doppio filo tra il personaggio di Spider-Man e il mondo di Star
Wars. A fortificare questa serie di legami interni, aggiungiamo
anche la ormai famosa battuta di Peter Parker in Captain
America: Civil War, in cui cita L’Impero Colpisce
Ancora.
Per quanto riguarda il fato di
Shameik Moore, essere stato scelto come Miles e
non come Lando, non può che aver fatto bene alla sua carriera,
visto il flop di Solo e invece il successo di
Spider-Man: Un nuovo Universo, proiettato verso
gli Oscar
2019.
È stato diffuso il trailer ufficiale
in italiano di Pet Sematary, il nuovo adattamento
cinematografico da un romanzo di Stephen King. A dirigere
c’è Kevin Kölsch e Dennis Widmyer, in
produzione Lorenzo di Bonaventura, Steven Schneider,
Mark Vahradian.
In Pet Sematary
vediamo Jason Clarke nei panni di Louis Creed, con
Amy Seimetz nei panni della moglie e John
Lithgow in quelli di Jud Crandall, un vicino dei Creed e
personaggio chiave della storia. Proprio in merito alla sua
interpretazione del personaggio, Lithgow ha detto a
EW in merito al suo personaggio:
“Lui è un solitario, ha scelto
di vivere da solo. La sua vita è cambiata. La sua vita è stata
completamente incentrata sulla moglie, il suo matrimonio. E loro
non hanno avuto figli, anche se li volevano. Nella sceneggiatura
c’è questa battuta molto dolce, semplice, ‘Non ha funzionato per
Norma e me. Volevamo tenerci per noi stessi’. Sai già che era una
relazione molto molto profonda. E la perdita di quella relazione lo
ha definito come persona e gli ha cambiato la vita.”
Ecco la sinossi del
film: tratto dal racconto dell’orrore di Stephen
King, Pet Sematary racconta la storia del dottor Louis
Creed (Jason Clarke) che, dopo essersi trasferito da Boston in una
zona rurale del Maine con la moglie e i suoi due figli, scopre un
misterioso cimitero nascosto nel bosco vicino alla nuova casa.
Quando una tragedia improvvisa colpisce la sua famiglia, Louis si
rivolge al suo bizzarro vicino, Jud Crandall (John Lithgow),
portandolo a commettere azioni che scateneranno malefiche
conseguenze.
Arriverà il prossimo 28 febbraio al
cinema La casa di Jack (The House that
Jack Built), il nuovo discusso film di Lars Von
Trier con protagonista Matt Dillon. Il
film, presentato Fuori Concorso al Festival di Cannes 2018, non ha
mancato di generare polemiche tra la stampa partecipante alla
manifestazione francese.
Qui potete vedere il trailer e il
poster del film, distribuito in Italia da Videa.
La trama de La casa di
Jack:
Le vicende de LA CASA DI JACK
hanno luogo nell’America degli anni ’70 in cui seguiamo l’astuto
Jack attraverso 5 incidenti, e cioè gli omicidi che definiscono il
suo sviluppo come serial killer. Viviamo la storia dal punto di
vista di Jack che vede ogni omicidio come un’opera d’arte in sé,
anche se la sua disfunzione gli dà problemi nel mondo esterno.
Nonostante l’inevitabile intervento della polizia (cosa che provoca
pressioni su Jack) si stia avvicinando, contrariamente a ogni
logica, questo lo spinge a rischiare sempre di più. Lungo il
cammino scopriamo le sue condizioni personali, i suoi problemi e i
suoi pensieri attraverso conversazioni ricorrenti con lo
sconosciuto Virgilio, una miscela grottesca di sofismi mescolata
con un’auto-pietà quasi infantile e con spiegazioni approfondite di
azioni difficili e pericolose.
Al cinema dal 7 febbraio, 10
giorni senza mamma è la nuova commedia diretta da
Alessandro Genovesi, con protagonisti
Fabio De Luigi, Valentina Lodovini e Diana
Del Bufalo.
Di seguito, una clip esclusiva per
Cinefilos.it con Fabio De Luigi e
Valentina Lodovini:
Cosa succede se una mamma sempre
presente decide di partire per dieci giorni lasciando i tre figli
con un papà fino ad allora praticamente assente? Una sequela di
disastrosi ed esilaranti eventi che travolgeranno Carlo (Fabio De
Luigi) obbligato a fare il “mammo” a tempo pieno.
Carlo e Giulia (Valentina Lodovini)
hanno tre figli: lui è un papà distratto e assorbito dal lavoro,
lei è una mamma che si è dedicata alla famiglia rinunciando alla
sua carriera. I figli sono Camilla, un’adolescente ribelle di 13
anni in pieno sviluppo ormonale e sentimentale, Tito 10 anni, furbo
e sempre pronto a fare scherzi “innocui”, la piccola Bianca di 2
anni che non parla, usa i gesti e si prende ciò che vuole. Giulia,
stanca della routine, comunica alla famiglia che sta per partire
per dieci giorni di vacanza. Trovandosi da solo, Carlo si ritrova
all’improvviso in un vero e proprio incubo!
Quelle che abbiamo visto raccontate
finora nel Marvel Cinematic Universe sono solo
alcune delle trame del canone originale degli
Avengers. Quali tra quelle escluse rappresentano
una reale possibilità per il futuro della Fase 4?
Ecco di seguito 10 storie dei
fumetti sui Vendicatori che vorremmo vedere adattate nel MCU:
1Red Zone
La
trama horror di Red Zone segue il lento
diffondersi di una piaga che ha colpito il cuore dell’America si
lasciando le sue vittime in forma di cadaveri putrefatti. Gli eroi
più potenti della Terra potranno fare qualcosa per fermare una
malattia incurabile?
Oltre al dramma di fondo, questa storia
presenta alcuni momenti indimenticabili tra Iron Man e Black Panther.
Il canale americano
HBO ha diffuso le foto e la data di uscita
di Big Little Lies 2, l’annunciata
seconda stagione di
Big Little Lies.
I primi episodi di
Big Little Lies 2 debutteranno a
Giugno del 2019.
Big Little Lies è prodotto da
Nicole Kidman,
Reese Witherspoon, David E. Kelley, Andrea Arnold,
Jean-Marc Vallée, Bruna Papandrea, Per Saari, Gregg Fienberg,
Nathan Ross e Liane Moriarty.
In Big
Little Lies 2 in superficie nella tranquilla località
balneare di Monterey, in California, tutto sembra uguale. Le
madri continuano a portare avanti le loro dote, i mariti
sostengono, i bambini rimangono adorabili e le case sono
altrettanto belle. Ma la notte della raccolta fondi della
scuola ha cambiato tutto, lasciando la comunità in un equilibrio
precario che continua a vacillare mentre i “Monterey Five” –
Madeline, Celeste, Jane, Renata e Bonnie – si uniscono per
raccogliere i pezzi delle loro vite distrutte.
Big Little Lies è creato e scritto da David E. Kelley
su una storia di Kelley e Liane Moriarty, e basato sull’omonimo
romanzo dell’autrice di best-seller Liane Moriarty, BIG LITTLE LIES
2 torna per la sua seconda stagione di sette episodi a giugno,
esclusivamente su HBO. La nuova stagione esplora la malignità delle
menzogne, la durabilità delle amicizie, la fragilità del matrimonio
e, naturalmente, la feroce ferocia della sana genitorialità.
Tutti e sette gli episodi sono
diretti e prodotti da Andrea Arnold (“Red Road”, “Fish Tank”,
“Wuthering Heights”, “American Honey”, premio Oscar per “Wasp”),
BIG LITTLE LIES 2 è stato scritto da David E. Kelley
(“Goliath”, “Mr. Mercedes”, 11 volte vincitore di Emmy per “Picket
Fences”, “LA Law”, “The Practice”, “Ally McBeal” e “Big Little
Lies”).
In BIG LITTLE LIES
2 protagoniste sono Reese
Witherspoon (premio Oscar, Golden Globe e SAG Award per
“Walk the Line”; candidato Oscar, Golden Globe e SAG Award per
“Wild”); Nicole Kidman (Emmy, Golden Globe e
SAG Award per “Big Little Lies”, premio Oscar per “The Hours”,
vincitore del Golden Globe per “To Die For”, “Moulin Rouge!” E “The
Hours”); Shailene Woodley (vincitore
dell’Independent Spirit Award, candidato al Golden Globe e al SAG
Award per “The Descendants”; “Adrift”, “The Fault in Our
Stars”); Laura Dern (candidata all’Oscar per
“Wild” e “Rambling Rose”; vincitrice del Golden Globe per “Big
Little Lies”, “Enlightened”, “Recount” e “Afterburn”; vincitore di
Emmy per “Big Little Lies”); Zoë Kravitz
(“Animali fantastici e dove trovarli”, “Alta fedeltà”, “Mad Max:
Fury Road”); Meryl Streep (21 nomination
all’Oscar, tre volte premio Oscar, per “Kramer vs Kramer”,
“Sophie’s Choice” e “The Iron Lady”, quattro volte vincitore del
Golden Globe Award, per “The Iron Lady, “” Julie & Julia “,” Il
diavolo veste Prada “e” Adattamento “, Emmy, Golden Globe e SAG
Award per HBO” Angels in America “; Adam Scott (”
Parchi e ricreazione “,” Black Mass “); James
Tupper (“Men in Trees”, “Revenge”); Jeffrey Nordling
(“Sully”, “Motive”) e Douglas Smith (“Big Love”
della HBO; “The Bye Bye Man”).
Dopo l’anteprima nazionale
del 2 febbraio al Seeyousound di Torino e dopo la
69° edizione del Festival di Sanremo con Solo
una canzone, gli Ex-Otago arrivano al cinemadal 18 al 20 febbraio con il documentario
EX-OTAGO – SIAMO COME GENOVA diretto da
Paolo Santamaria, un viaggio che ci porta alla
scoperta della band, tra le protagoniste del prossimo Festival di
Sanremo, raccontandone la storia, le ispirazioni e i
retroscena.
Per promuovere il nuovo album,
Corochinato, e il film stesso, il gruppo
parteciperà a un tour di dieci date in cui si esibirà dal vivo,
parteciperà a un firmacopie e presenterà il documentario stesso.
Grazie a Cinefilos.it sarà possibile partecipare gratuita
mente all’evento.
Ecco i dettagli della tappa
disponibile:
13 FEBBRAIO
ROMA
DISCOTECA LAZIALE // Via Giovanni Giolitti, 263 – ore 18.00
firmacopie
CINEMA TIBUR // Via degli Etruschi, 36 – ore 20.00
live e proiezione
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Cinefilos.it per scoprire tutte le date e le città in cui si
svolgerà l’evento!
VINCI CON
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nome e cognome della persona interessata a
partecipare (se si desidera chiedere un biglietto per due,
comunicare due nominativi).
Le e-mail mancanti di una di queste
componenti non saranno prese in considerazione.
Solo chi riceverà una
e-mail di conferma sarà autorizzato a partecipare.
Si accetteranno prenotazioni fino a
esaurimento posti.
EX-OTAGO – SIAMO COME
GENOVA parte dal rapporto della band con la propria città,
Genova, tema portante dell’album Marassi, nome di quel quartiere
che rappresente la Genova post moderna, rimasta fuori dalla canzoni
di De Andrè, un serpente di strade che arrivano fino al mare, un
quartiere che ben rappresenta i giorni nostri, un quartiere di
supermercati e palazzi, di relazioni sull’autobus, di vita. Un atto
d’amore per il luogo degli ultimi, ma anche cuore pulsante della
città, di cui tutti dovrebbero sentirsi parte.
Dai tour nei locali underground ai
sold out dei club nelle grandi città italiane, fino al
concerto in piazza de Ferrari a Genova, passando per il concerto ai
detenuti del carcere di Genova, i live e i racconti personali si
intrecciano in un ritratto appassionato di una band che crede
ancora nella forza della musica e della scrittura.
Tratta dall’omonima graphic novel
di Gerard Way, meglio
noto come ex frontman della band My Chemical
Romance, The Umbrella Academy è
la nuova serie prodotta da Netflix,
in arrivo sulla piattaforma a partire dal 15 febbraio. La serie,
che ha tra i suoi protagonisti Ellen Page, Tom Hopper,
Robert Sheehan, Cameron Britton e
Mary J. Blige, ha al centro della sua storia una
sbandata famiglia di supereroi. Tra dramma, azione, commedia e
cultura pop, The Umbrella Academy
soddisfa le alte aspettative e si afferma come l’ennesimo gioiello
del colosso streaming.
La serie ha per protagonisti sette
bambini con poteri speciali, nati nello stesso giorno nel 1989, e
adottati da Sir Reginald Hargreeves, misterioso miliardario e
fondatore dell’Umbrella Academy, con la quale si prefigge il
compito di addestrare i suoi figli adottivi a salvare il mondo.
Tuttavia, con l’adolescenza dei ragazzi, la famiglia si smembra e
ognuno intraprende la propria strada. A distanza di anni, i sette
eroi, ormai adulti, si troveranno a riunirsi in occasione della
morte del loro padre adottivo, scoprendo ben presto di avere a che
fare con qualcosa di molto più grande.
Steve Blackman, ideatore della
serie, sembra sapere come catturare l’attenzione degli spettatori,
e punta a trasporre quegli elementi della graphic novel di Gerard
Way che l’hanno resa celebre, facendone allo stesso modo i punti di
forza della serie. Sin dall’episodio pilota si ha così la
sensazione di trovarsi davanti ad un prodotto di ottima fattura,
dove la sceneggiatura ci presenta a dovere tutti i tasselli del
puzzle, da personaggi ben caratterizzati e psicologicamente
approfonditi, ad un contesto che vive di un’attraente e cupa
atmosfera di morte, data dall’arrivo di un’imminente
apocalisse.
Ricordando in questo opere come
Hellboye
Watchmen, la serie ha nella
costruzione della propria atmosfera uno dei punti centrali. Si
viene letteralmente rapiti dal tono cupo che aleggia su ogni
puntata, dove l’attesa per qualcosa che si avverte stare per
accadere mantiene viva l’attenzione e la tensione. Tutto ciò
tuttavia non grava eccessivamente sullo spettatore, merito anche di
un brillante umorismo che contribuisce a stemperare i toni e
rendere ancor più coinvolgente la storia. I momenti comici sono ben
dosati e ben costruiti, così da generare quel giusto di
divertimento che non stona con l’atmosfera generale. Non solo
divertimento però, e i momenti più drammatici o romantici non
tardano ad arrivare, permettendoci di entrare ancor meglio
nell’intimo dei personaggi, acquisendo una maggior empatia nei loro
confronti.
Questa fusione di generi
contribuisce a rendere The Umbrella
Academy un prodotto variegato, con molteplici
sfumature e un’anima viva e frizzante. Difficile per tanto rimanere
estranei alla narrazione e ad alcune ben precise sequenze,
che rivelano il grande fascino della messa in scena di cui la serie
è capace. Contribuiscono al successo del prodotto anche le
interpretazioni di un cast corale, dove ognuno riesce a sfoggiare
il meglio di sé e del proprio personaggio.
Ben presto, attraverso i personaggi
protagonisti diventa chiaro di come la narrazione voglia
concentrarsi sui legami che uniscono questa disfunzionale famiglia
di supereroi, lasciando, pur con la sua fondamentale importanza,
l’apocalisse in secondo piano. Ognuno dei protagonisti deve infatti
scontrarsi prima con ostacoli interni che non esterni, e il
rapporto tra i sette supereroi diventa così il modo per
ripercorrere la storia di una famiglia, dove la mancanza di amore e
fratellanza ha dato vita a demoni contro i quali ora bisogna fare i
conti. Solo attraverso il doloroso cammino che porta al perdono per
ciò che è stato sarà infatti possibile affrontare le minacce del
presente.
The Umbrella
Academy offre dunque molto più di quello che ci si
potrebbe aspettare. Piccoli dettagli che la rendono una serie
brillante, dove la regia e la colonna sonora sono splendidi valori
aggiunti, e la cura nella costruzione narrativa e visiva garantisce
intrattenimento ed emozioni su più livelli.
In pausa dalla produzione dei
sequel di Avatar, l’impegnatissimo James Cameron sta partecipando al tour
promozionale di Alita – l’Angelo
della Battaglia, adattamento in live action del manga
di Yukito Kishiro dove è accreditato come sceneggiatore produttore
e che vede in regia Robert Rodriguez.
Proprio in occasione del red carpet
del film Cameron ha parlato brevemente, e forse scherzando con i
reporter di IGN, di un suo possibile ritorno nel franchise di
Alien più di trent’anni dopo Aliens –
Scontro Finale (il secondo capitolo e sequel del
capolavoro di Ridley Scott uscito nel 1986).
“Si, ci sto lavorando“, ha
risposto il regista. Ovviamente non è da considerare
una conferma ufficiale, ma il fatto che abbia replicato ad
un’ipotesi così specifica senza tergiversare troppo è interessante.
D’altronde se pensiamo che un ventennio dopo aver diretto
Terminator 2 Cameron è tornato a lavorare sulla
saga in Terminator 6 in veste di sceneggiatore
benedicendo Tim Miller lascia intendere che lo stesso potrebbe
accadere con Alien.
Nel 2015 venne annunciato che
Neil Blomkamp avrebbe diretto il quinto capitolo di
Alien e che Sigourney Weaver, insoddisfatta
della storyline di Alien: Resurrection del 1997,
era pronta a indossare di nuovo i panni Ellen Ripley. Tuttavia il
progetto venne poi rinviato e in successivamente cancellato. In
autunno però era stata la stessa Weaver a dichiarare che i piani sul film erano
ancora vivi e che c’erano state delle conversazioni con
Cameron…
Cinemax ha diffuso
il trailer ufficiale di Warrior,
l’annunciata serie tv in arrivo questa primavera.
Warrior
è un dramma criminale denso e pieno d’azione ambientato durante le
brutali Tong Wars della Chinatown di San Francisco nella seconda
metà del 19° secolo. La serie segue Ah Sahm, un prodigio delle arti
marziali che emigra dalla Cina a San Francisco in circostanze
misteriose, e diventa un ascia per una delle più potenti mafie di
Chinatown (la famiglia cinese della criminalità organizzata).
Warrior
debutterà il 5 aprile sul canale americano.
Warrior
è la nuova serie tv basata sugli scritti della leggenda delle arti
marziali Bruce Lee, e creato e prodotto da Jonathan
Tropper (“Banshee” di CINEMAX) con la sua Tropper Ink
Productions e Justin Lin per conto di Perfect
Storm Entertainment.
Warrior
è un dramma criminale denso e pieno d’azione ambientato durante le
brutali Tong Wars della Chinatown di San Francisco nella seconda
metà del 19 ° secolo. La serie segue Ah Sahm, un prodigio di arti
marziali che emigra dalla Cina a San Francisco in circostanze
misteriose e diventa un ascia per una delle più potenti pinze di
Chinatown (la famiglia cinese della criminalità organizzata).
Nel cast di Warrior
protagonisti Andrew Koji, che interpreta Ah Sahm, i regulars della
serie comprendono anche Kieran Bew, Olivia Cheng, Dianne Doan, Dean
Jagger, Langley Kirkwood, Hoon Lee, Christian McKay, Joe Taslim,
Jason Tobin, Joanna Vanderham, Tom Weston-Jones e Perry Yung.
WARRIOR è prodotto per CINEMAX da Perfect Storm Entertainment,
Tropper Ink Productions e Bruce Lee Entertainment; creato e
prodotto da Jonathan Tropper. La produzione esecutiva di
Justin Lin e Danielle Woodrow per conto di Perfect Storm
Entertainment. La produzione esecutiva di Shannon Lee per
Bruce Lee Entertainment. Esecutivo prodotto da Brad Kane e
co-esecutivo prodotto da Richard Sharkey. Pilot è stato
produttore esecutivo di Assaf Bernstein.
Empire conferma che Aaron Taylor-Johnson si unirà al cast di
Kingsman: The Great Game, terzo capitolo del
franchise ambientato all’inizio del ventesimo secolo e descritto
come un “dramma d’epoca” sulla storia del mondo attraverso gli
occhi dei Kingsmen. Al fianco dell’attore ci saranno anche
Gemma Arterton, Charles
Dance, Daniel Bruhl e Ralph
Fiennes, ma i rispettivi ruoli non sono stati ancora
specificati.
Matthew Vaughn,
che aveva già lavorato con Taylor-Johnson sul set di Kick
Ass, scriverà e dirigerà il film la cui uscita è fissata
al 9 novembre 2020. Le riprese dovrebbero partire nelle prossime
settimane in Inghilterra.
Non
abbiamo ulteriori dettagli sulla produzione, ma sembra che
l’assenza di Taron Edgerton comprometterà il
ritorno di Colin Firth nel ruolo di
Harry Hart. Lo stesso Vaughn aveva recentemente spiegato che il
terzo capitolo sarebbe stato “la conclusione del rapporto Harry
Hart / Eggsy”, ma senza uno dei due sarà comunque possibile
realizzare questa prospettiva?
Nonostante l’accoglienza tiepida
avuta dal secondo capitolo, Kingsman:
The Golden Circle è stato un grande
successo al botteghino, incassando oltre 410 milioni in tutto
il mondo ($ 100 milioni di dollari, $ 310,6 milioni di stranieri)
su un budget di produzione di $ 104 milioni. La franchigia ha
incassato complessivamente oltre $ 825 milioni in tutto il
mondo.
L’accordo
in sospeso con la Disney, che sarà finalizzato entro
la fine della prossima estate, non dovrebbe avere alcuna influenza
sulla produzione di questo film dal momento che le riprese
probabilmente inizieranno durante il primo trimestre del 2019.
Hot Toys ha svelato tutti i dettagli
della nuova action figure dedicata a Captain Marvel, in particolare
al personaggio di Carol Danvers, la
supereroina protagonista interpretata sul grande schermo dal premio
oscar Brie Larson. Insieme a lei anche il gatto
Goose.
Diretto da Anna
Boden e Ryan Fleck, il film
vedrà nel cast anche Samuel L.
Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon
Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark
Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
Basato sul
personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta
nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi
più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una
guerra galattica tra due razze aliene, è lì che l’eroina
interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura
tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia
dell’universo cinematografico Marvel.
L’entusiasmo generatosi intorno ad
Aquaman non
poteva che favorire un clima di libera creatività in casa Warner
Bros.; e se da una parte gli studios sono già determinati a
continuare le avventure in solitaria di Arthur Curry nel sequel,
dall’altra sembra che questo non sarà l’unico progetto a vedere la
luce nei prossimi anni.
Si perché secondo quanto riferito
dall’Hollywood Reporter, la DC ha assunto gli
sceneggiatori Noah Gardner e Aidan Fitzgerald per lavorare ad
uno spin-off incentrato sui Trench, le creature
marine viste nel film con Jason Momoa, e che il film si muoverà sui
toni del genere horror (qualcosa che, anche solo formalmente, aveva
già sperimentato James Wan con Aquaman).
Peter Safran, insieme allo stesso
Wan, sono stati accreditati come produttori e il titolo provvisorio
dovrebbe corrispondere semplicemente a The Trench.
Non è previsto un budget significativo come i precedenti titoli del
DC
universe, quindi è evidente che la Warner Bros. voglia
mantenere un profilo più basso sulla falsa riga dei progetti
collaterali alla Joker o Birds of
Prey.
La notizia riporta che nessuno
degli attori principali di Aquaman dovrebbe tornare sul grande
schermo durante gli eventi dello spin-off.
Come riportato da Deadline nelle
scorse settimane, la Warner Bros. lavorerà al sequel Aquaman,
cinecomic che vede protagonista Jason
Momoa nei panni dell’eroe e che ha rilanciato le
sorti dell’universo cinematografico DC. Diverse fonti fanno
sapere che gli studios vorrebbero riportare James
Wan dietro la macchina da presa ad una condizione:
che sia lui a scegliere il gruppo di sceneggiatori e a seguire da
vicino il processo di sviluppo.
Uscito nel mondo a dicembre e in
Italia l’1 gennaio, Aquaman è
il maggior successo al box office della DC/Warner al cinema, e ha
superato anche gli ottimi risultati di Wonder Woman, nonostante
qualche consenso di critica in meno.
Aquaman
vede nel cast Amber Heard nei panni di
Mera, Yahya Abdul-Mateen II, Patrick
Wilson, Dolph Lundgren, Ludi
Lin e Willem Dafoe.
Aquaman è il re dei Sette Mari.
Questo sovrano riluttante di Atlantide, bloccato tra il mondo della
superficie, costantemente violento contro la vita nel mare e gli
Atlantidei che sono in procinto di rivoltarsi, deve occuparsi di
proteggere il mondo intero.
La Paramount, insieme a
Christopher McQuarrie, sta già lavorando ai
capitoli 7 e 8 di Mission Impossible, che
usciranno rispettivamente nell’estate del 2021 e del 2022
(doppietta mai sperimentata prima) e che vedranno ancora
Tom Cruise nei panni dell’agente Ethan
Hunt. I due film verranno girati in contemporanea ma non è
ancora chiaro quali membri del cast torneranno sul set per le
riprese.
Uno di questi però potrebbe aver
appena confermato la sua presenza nel settimo Mission Impossible:
stiamo parlando di Rebecca Ferguson, che in una
recente intervista con ITV’s Lorraine ha dichiarato “Si,
ci sarò“, senza aggiungere ulteriori commenti.
Questo significa che c’è altro da
mostrare dell’enigmatica e spietata Ilsa
Faust, e che i suoi giorni non si siano conclusi con gli
eventi di Fallout? A quanto pare si.
Nessun aggiornamento invece sul
destino di August Walker e Alan Hunley, i personaggi interpretati
da Henry Cavill e Alec
Baldwin, che secondo le ultime indiscrezioni
rientrerebbero nei piani di McQuarrie per i sequel. Ma come farli
tornare, visto che nel precedente film sono morti?
Mission Impossible:
Fallout è arrivato il 12 dicembre 2018 in Dvd,
Blu-ray, 4k Ultra HD e Digital HD con Universal Pictures Home
Entertainment Italia. Il trascinante film ricco d’azione sarà
disponibile inoltre come parte della Mission Impossible
collection con tutti e 6 i film, in
Dvd, Blu-ray e 4K Ultra HD.
Prodotto da Tom Cruise e Bad Robot,
Paramount Pictures e Skydance presentano Mission
Impossible: Fallout (recensione),
uno dei film meglio recensiti dell’anno, con critica e pubblico
entusiasti ed un incredibile indice di Rotten Tomatoes del 97%. Ora
i fan possono immergersi maggiormente nella missione, con oltre
un’ora di contenuti extra e dietro le quinte dinamici, che
evidenziano gli incredibili stunt svolti, l’azione al cardiopalma e
le location esotiche del film, grazie ad intero disco bonus di
contenuti. Il disco è contenuto in tutte le edizioni Blu-Ray e 4k e
nelle collection Blu-ray e 4k.
Impegnato in una pericolosa missione
per recuperare del plutonio rubato, Ethan Hunt (Tom Cruise) sceglie
di salvare i suoi amici anziché la missione, permettendo così ad un
network letale di agenti segreti altamente qualificati di entrare
in possesso del plutonio, con l’intento di distruggere la civiltà.
Così, con il mondo in pericolo, Ethan ed il suo team (Simon Pegg,
Ving Rhames, Rebecca Ferguson) sono costretti a lavorare con uno
schietto agente della CIA (Henry Cavill) in una corsa contro il
tempo per fermare la minaccia nucleare. Scritto e diretto da
Christopher McQuarrie, Mission: Impossible –
Fallout vede nel cast anche Sean Harris, Angela
Bassett, Michelle Monaghan e Alec Baldwin.
Westwood. Punk. Icona.
Attivista è il nuovo documentario della regista
Lorna Tucker, che racconta e l’eccezionale
storia di una delle icone più autentiche del nostro tempo, Vivienne
Westwood. Il documentario sarà in sala da mercoledì
20 febbraio con Wanted Cinema e
Feltrinelli Real Cinema
Vivienne Westwood, icona
Punk Rock per eccellenza, è una delle artiste più
influenti della storia contemporanea. Il film esplora la sua ascesa
verso il successo, mostrando da vicino il suo talento, il suo
attivismo e la sua significativa importanza culturale. Intrecciando
il materiale d’archivio e quello inedito, viene raccontata in modo
intimo la storia di Vivienne, attraverso le sue stesse parole e le
toccanti interviste alla sua stretta cerchia di familiari, amici e
collaboratori.
Westwood. Punk. Icona.
Attivista è il primo film ad abbracciare l’eccezionale
storia di una delle icone più autentiche del nostro tempo, dal
momento che Vivienne ha lottato per mantenere l’integrità del suo
brand, dei suoi principi e della sua eredità.
Vivienne Westwood, di umili
origini, si spostò dall’Inghilterra del nord a Londra all’età di
diciassette anni, alla metà degli anni ’60. La sua vita cambiò
drasticamente direzione quando incontrò Malcom McLaren, impresario
e manager dei Sex Pistols: il loro negozio a Kings Road lanciò il
genere punk e una cultura popolare rivoluzionaria.
Durante i successivi quarant’anni
Vivienne ha dovuto far fronte a relazioni frustranti, derisioni da
parte della stampa, situazioni finanziarie difficili e nonostante
questo è riuscita a emergere come un’icona culturale inglese e un
fenomeno nel mondo del fashion.
Oggi il brand Westwood siede a
fianco di marchi quali Gucci, Dior e McQueen, ma solo Vivienne
possiede e gestisce direttamente il suo impero, senza dar segno di
cedimento all’età di settantasette anni.
Westwood. Punk. Icona.
Attivista ritrae Vivienne in un periodo cruciale, quando
l’azienda apre i suoi flagship store nelle capitali della moda,
Parigi e New York. Tuttavia, il successo globale ha un prezzo e le
difficoltà legate alla gestione dell’azienda non tardano ad
arrivare. Attraverso il continuo alternarsi delle riprese che
testimoniano i successi, i conflitti e le insicurezze che Vivienne
affronta oggi e i momenti cardine della sua vita, emergono
parallelismi tra il suo attivismo del 21esimo secolo e la sua
attitudine punk rock anti-sistema della giovinezza.
Questo documentario trascende il
modello standard di film sulla moda per trasformarsi in un ritratto
intimo e stimolante di una vera icona inglese.
Note di regia, Westwood. Punk. Icona.
Attivista
Era il 2008 quando Vivienne chiese
a Josh Homme (Queens of the Stone Age) e Unkle di collaborare a una
canzone rap scritta da lei per sensibilizzare l’opinione pubblica
verso tematiche vicine all’organizzazione Liberty. Nel frattempo io
stavo iniziando la mia carriera come regista, girando video
musicali per band rock e, quando mi chiesero di fare delle riprese
per il videoclip, incontrai Vivienne, con cui presto diventai
amica.
Dopo aver concluso nel 2013 il film
sulla moda RED SHOES, interpretato da Lily Cole, per Climate
Revolution e aver lavorato a una serie di cortometraggi su Vivienne
Westwood per la sezione Takeover di Dazed, le ho proposto di
collaborare a un documentario su di lei ed è così che WESTWOOD:
PUNK, ICONA, ATTIVISTA ha avuto origine.
Durante questi tre anni in cui
abbiamo girato il film, siamo riusciti a riprendere diversi aspetti
della vita di Vivienne: abbiamo trascorso del tempo con lei al
Circolo Polare Artico per la missione di sensibilizzazione di
Greenpeace verso i pericoli del cambiamento climatico, negli stessi
mesi ci siamo immersi in rotoli di tessuto osservando come una
collezione prende forma dall’inizio alla fine, abbiamo seguito
Vivienne mentre girava la campagna contro il fracking (ovvero una
tecnica per estrarre gas naturale anche da sorgenti non
convenzionali) e assistito all’apertura dei nuovi flagship store a
Parigi e New York.
Vivienne è sempre pronta a
combattere per quello in cui crede e ad andare controcorrente e
questo si riflette perfettamente nel suo attivismo e nella sua
moda. Lei impiega la stessa passione e determinazione sia quando
lavora nel suo showroom fino a tardi, sia quando manifesta a
Westmister per la battaglia sul clima. La sua palpabile
inclinazione alla ribellione e la sua morale anti-sistema sono alla
base di tutte le sue azioni, che diventano immediatamente
contagiose.
Gli interessi, i principi e le idee
di Vivienne sono sempre state leggermente al di fuori delle
aspettative del pubblico. Perciò, sin dagli albori del progetto,
sapevamo che non sarebbe stato il classico film sulla moda. Proprio
per questo abbiamo voluto focalizzarci maggiormente su Vivienne
come persona, concentrandoci sulle sue origini, il suo attivismo e
l’impatto culturale e rivoluzionario che ha avuto.
Vivienne non è solo un’artista,
una fashion designer e un’attivista, ma anche il simbolo di un
brand mondiale e una potente donna di successo. Vivienne ha
condotto una vita straordinaria, vissuta anche in momenti di grandi
cambiamenti della storia contemporanea ed è proprio per questo che
speriamo che la le tematiche di rilevanza culturale giungano al
più ampio pubblico possibile, dagli ex punk agli attivisti di
oggi, fino a coloro che semplicemente amano i film biografici.
Durante le riprese di questo film,
non c’era niente di più stimolante della storia di Vivienne. Il
modo in cui ha condotto la sua esistenza districandosi in un
labirinto di difficoltà finanziarie ed emotive fino a emergere,
grazie alla sua forza e alla sua determinazione, come la più
grande fashion designer d’Inghilterra è una vera forma di
ispirazione. Per noi il messaggio più importante da trasmettere
con questo documentario è che se vuoi fare qualcosa, devi farlo e
non mollare mai.
L’immagine promozionale
di Avengers:
Endgame rilasciata nelle ultime ore ha finalmente
rivelato i costumi che i Vendicatori indosseranno nel film, ma
anche fornito qualche indizio per quella che resta ancora una trama
misteriosa.
Nell’immagine sono
presenti Captain America, Vedova
Nera, Iron Man, Occhio
di
Falco/Ronin, Hulk e Thor,
ovvero i sei Avengers della formazione originale.
Vediamo di seguito alcuni
dettagli:
1Un interessante
parallelismo
Beh, non c’è bisogno di aggiungere ulteriori
spiegazioni o commenti a questo bellissimo parallelismo tra
The Avengers del 2012 (primo film del MCU a
riunire il collettivo di eroi) e Avengers: Endgame
in uscita ad Aprile 2019. Insieme, forse per l’ultima volta, contro
il nemico più grande.
Una Carol Danvers così scatenata non
l’avevamo mai vista: eccola in azione nel nuovo spot rilasciato sul
profilo Facebook ufficiale di Captain Marvel, il cinecomic che
vedrà il premio oscar Brie Larson nei panni
della supereroina.
Vi ricordiamo che la pellicola
arriverà nelle nostre sale il prossimo 6 marzo
2019, e che il personaggio tornerà un mese e mezzo dopo
anche in Avengers: Endgame. Annunciata dalla scena
post credits di Infinity War, Captain Marvel sarà
la prima eroina protagonista di un titolo dell’universo
cinematografico condiviso.
Potete leggere qui un
approfondimento sui
fumetti che hanno ispirato il film.
Diretto da Anna
Boden e Ryan Fleck, vede nel
cast Brie Larson, Samuel L.
Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon
Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark
Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
La sinossi ufficiale:
Basato sul
personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta nel 1968,
il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi più
potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una
guerra galattica tra due razze aliene, è lì che l’eroina
interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura
tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia
dell’universo cinematografico Marvel.
Albert Finney, uno
dei più grandi attori della storia del cinema, è morto giovedì a
Londra a causa di un’infezione al torace. Aveva 82 anni e stava
combattendo contro il cancro.
Il grande interprete britannico ha
iniziato la sua carriera come attore teatrale, prima di passare al
grande schermo. Con la sua voce grave e lo sguardo penetrante
caratterizzò il suo lavoro e i suoi personaggi con un intenso
realismo, diventando famoso in classici degli anni ’60 come
Saturday Night and Sunday Morning e Tom
Jones.
In seguito interpretò in modo
memorabile il leggendario Hercule Poirot di Agatha Christie in
Assassinio sull’Orient Express e ha impressionato
critici e pubblico con esibizioni imponenti in The
Dresser e Under the Volcano.
Albert Finney è
stato candidato a cinque Oscar ma non ha mai vinto il premio.
La storia del cinema ha visto
passare diverse moltitudini di attori, ma sono davvero pochi quelli
che riescono a lasciare la propria impronta e uno di questi è
proprio Al Pacino. L’attore, con quasi 50 anni di
carriera alle spalle, ha interpretato ruoli leggendari che il mondo
ricorderà per sempre.
Ma Al Pacino non ha conquistato il
pubblico di tutto il mondo solo tramite le sue interpretazioni, ma
anche grazie alla sua umanità, cordialità e profondo rispetto che
nutre per i suoi fan.
Ecco dieci cose che non sai
di Al Pacino.
Al Pacino: film
1. Al Pacino: i film e la
carriera. Sebbene Al Pacino abbia sempre avuto il pallino
della recitazione ed era interprete di qualche commediola che si
svolgeva nei sotterranei di New York, la sua carriera inizio iniziò
nel 1969 con Me, Natalie, nello periodo in cui era stato
preso, dopo diversi tentativi, all’Actors Studio. La sua carriera
decolla subito quando Francis Ford Coppola lo scrittura per
realizzare quello che sarà il terzo film di Pacino (dopo Panico
a Needle Park del 1971), ovvero Il padrino (1972). Da qui in poi realizzerà film di
successo come Lo spaventapasseri (1973), Serpico
(1973), Il padrino – Parte II (1974), Quel pomeriggio
di un giorno da cani (1975), Cruising (1980),
Scarface (1983) e il Padrino – Parte III
(1990). Negli anni Novanta, Pacino farà parte di film come
Scent of a Woman – Profumo di donna (1992), Carlito’s
Way (1993), Heat – La sfida (1995), Donnie
Brasco (1997) e Insider – Dietro la verità (1999),
mentre negli anni Duemila entra nel cast di produzioni come
Insomnia (2002), S1m0ne (2002), Ocean’s
Thirteen (2007), Wilde Salomé (2011), e Manglehorn (2014). Tra gli ultimi film da lui
realizzati vi sono Conspiracy – La cospirazione (2016),
Hangman (2017) e The Pirates of Somalia
(2017).
2. Al Pacino è anche un
regista apprezzato. Nel corso della sua carriera, Al
Pacino ha praticato anche la professione di regista, spesso
dirigendo se stesso: ha debuttato nelle vesti di regista con
Riccardo III – Un uomo, un re (1996) per proseguire con
Chinese Coffee (2000), Babbleonia (2007) e
Wilde Salomé (2011).
Al Pacino: altezza
3. Al Pacino è piuttosto
basso. L’attore americano è tutto il contrario di quello
che si può definire un omone: Pacino, infatti, è alto circa 170
centimetri. Nonostante ciò, la sua altezza non ha influito la sua
carriera, segno che la bravura non si misura in centimetri.
Al Pacino: Scarface
4. Il ruolo di Tony Montana
è il preferito di Al Pacino. Secondo l’attore, uno dei
ruoli che più ricorda con affetto è quello di
Tony Montana in Scarface. Per prepararsi a
questo ruolo, Pacino ha dovuto sottoporsi a diverse lezioni di
addestramento fisico e ha dovuto sottostare a diverse condizioni,
finendo anche per rovinarsi. Un esempio? Il suo personaggio è un
gran cocainomane e, anche se sul set venne utilizzato probabilmente
del latte in polvere, ciò provocò delle conseguenza al naso del
protagonista: l’attore infatti, dichiarò di aver avuto dei problemi
al naso conseguenti alle riprese del film.
5. Al Pacino è stato
vittima di alcuni incidenti sul set. Durante le riprese di
Scarface, l’attore venne ferito, in maniera del tutto
accidentale, dalla scheggia di un piatto lanciato dalla sua collega
Michelle Pfeiffer: ma Pacino è riuscito anche
ad ustionarsi la mano. La scena finale del film venne provata
diverse volte e Pacino si mise, perciò, a sparare con l’arma di
scena tante volte quante le prove. Fatto sta che, dopo aver
terminato, l’attore afferrò accidentalmente la canna bollente della
pistola, subendo delle bruciature abbastanza preoccupanti: in
questo caso, non potendo lavorare, la produzione venne sospesa per
qualche settimana.
Al Pacino: Il padrino
6. Al Pacino fu fortemente
voluto da Francis Ford Coppola. Per il ruolo di Michael
Corleone, la produzione aveva selezionato attori del calibro di
Jack Nicholson,
Robert Redford, Ryan O’Neal e Dustin Hoffman, mettendo da parte Al Pacino
perché ritenuto troppo basso e semisconosciuto. Ma il regista,
Francis Ford Coppola, era di tutt’altro avviso: egli, infatti,
continuò ad insistere, poiché riteneva che l’attore, oltre alle
indubbie qualità recitative, avesse anche un volto riconducibile ai
tratti siciliani.
7. Al Pacino boicottò la
cerimonia degli Oscar. Per la cerimonia degli Oscar del
1973, Al Pacino decise di boicottare per il semplice fatto di
essere stato nominato come Miglior Attore non Protagonista, mentre
il suo personaggio stava molto di più sullo schermo rispetto ai
personaggi degli altri attori, soprattutto rispetto a quello di
Marlon Brando: quest’ultimo, infatti, venne
candidato come Miglior Attore Protagonista, vincendo anche la
statuetta.
Al Pacino: figli
8. Al Pacino ha tre
figli. L’attore americano è diventato padre per ben tre
volte in tarda età: la prima figlia, Julie Maria è
nata nel 1989 da una relazione con Jan Tarrant,
un’insegnante di recitazione. Gli due figli, invece, sono i gemelli
Olivia e Anton, nati nel 2001 e
avuti dall’attrice Beverly D’Angelo.
9. Al Pacino non si è mai
sposato. Nel corso della sua vita, l’attore americano ha
avuto diversi amori, alcuni duraturi, altri meno: nonostante ciò,
non ha mai preso la scelta di sposarsi con nessuna di esse. Tra i
diversi amori attribuiti a Pacino, figurano Jill
Clayburgh, Marthe Keller, Carol Kane,
Diane Keaton, Tuesday Weld, Penelope Ann Miller e pare
abbia avuto anche un flirt con Madonna. Negli
ultimi anni ha frequentato l’attrice argentina Lucila Solà, ma la
relazione, iniziata nel 2011, è terminata di recente. Sembra,
comunque, che l’attore stia frequentando un’attrice israeliana
Meital Dohan che ha la metà dei suoi anni.
Al Pacino oggi
10. Al Pacino ha molti
progetti all’attivo. Nonostante l’età, che si avvicina gli
80, la carriera di Al Pacino continua a proseguire
ininterrottamente e lo si vedrà ben presto in numerosi progetti. Di
questi,, i più attesi, con uscita prevista per il 2019, sono
sicuramente Once Upon a Time in Hollywood di Quentin Tarantino e The Irishman di Martin Scorsese.
Presentato rapidamente nel primo
trailer ufficiale del film, Quentin Beck aka Mysterio sarà uno dei
principali antagonisti di Spider-Man: Far From
Home ed è uno dei villain più celebri dei fumetti
sull’Uomo Ragno.
Illusionista e super criminale,
viene ricordato per numerose “imprese”. Ecco di seguito le più
importanti:
1Gli omicidi di Spider-Man
Una
delle azioni più sinistre e pericolose di Mysterio si rivela essere la
prima di una lunga serie, raccontata in “Amazing Spider-Man
numero 13″ (che poi è anche la sua prima apparizione
nei fumetti Marvel).
In
pratica il villain si finge Spider-Man e commette vari
crimini, derubando diverse persone in pieno giorno, cosa che
stuzzica l’attenzione di J. Jonah
Jameson e del suo giornale a tal punto da descrivere
Spidey come la nuova minaccia americana e nemico numero uno della
sicurezza. Mysterio si fa quindi strada
per catturarlo per guadagnare, oltre alla fama di eroe, anche
parecchi soldi.
Chi pensava che il franchise di
Toy Story si sarebbe concluso con il terzo
capitolo sarà rimasto sorpreso dall’annuncio ufficiale del quarto
film, in uscita a Giugno, dunque nulla esclude che la Pixar possa
pensare ad altri sequel come Toy Story
5. In merito alla questione è entrato anche
Tim Allen, doppiatore americano di Buzz Lighyear,
parlandone con ET:
“Se arrivi al numero quattro
hai ovviamente passato il concetto di trilogia. Quindi non vedo
alcun motivo per cui non si dovrebbero fare altri sequel…E se me lo
chiedi, farei anche il quinto!”.
Allen ha forse svelato i piani
futuri dell’azienda? Toy Story diventerà un franchise “esteso”
sulla falsariga di Fast & Furious e
Animali Fantastici? Staremo a vedere.
Nel frattempo vi ricordiamo
che Toy Story 4 uscirà nei cinema
italiani il 27 giugno, diretto da Josh
Cooley e prodotto da Jonas
Rivera e Mark Nielsen.
Sullo schermo torneranno
Woody, Bo Peep, e il resto
della banda di giocattoli.
La sinossi:
Woody ha sempre saputo quale
fosse il suo posto nel mondo e la sua priorità è sempre stata
prendersi cura del suo bambino, che si trattasse di Andy o di
Bonnie. Quando Forky, il nuovo progetto scolastico di Bonnie
trasformato in un giocattolo, si autodefinisce “spazzatura” e non
giocattolo, Woody decide di mostrargli gli aspetti positivi di
questa nuova vita. Ma quando Bonnie porta con sé tutta la banda di
giocattoli in un viaggio con la sua famiglia, Woody fa
un’inaspettata deviazione, che lo porta a ritrovare la sua amica
scomparsa da tempo, Bo Peep. Dopo aver trascorso anni per conto
proprio, lo spirito avventuroso di Bo e la vita “on the road” hanno
rovinato la sua porcellana. Woody e Bo scopriranno che le loro
rispettive vite come giocattoli sono ormai agli antipodi, ma presto
si renderanno conto che questo è l’ultimo dei loro
problemi.
L’ipotesi di un sequel di Mad
Max: Fury Road era stata confermata da
Tom Hardy la scorsa estate, raccontando in
un’intervista con Variety che Fury Road sarebbe
stato il primo film di una nuova trilogia scritta e diretta da
George Miller ma che i costi e l’impegno di una
produzione così grande avrebbero impedito il realizzarsi del
progetto.
All’epoca Hardy aveva rassicurato
il pubblico spiegando che il team era “in attesa della
giusta opportunità e del via libera per girare il prossimo
capitolo. Tuttavia ci sono un sacco di progetti in ballo, e
speriamo che uno di questi diventi una possibilità reale. Appena
sarà così, sarò il primo a partecipare.”
Da allora non abbiamo avuto
aggiornamenti in merito fino ad oggi, grazie all’indiscrezione
diffusa da Erik Davis di Fandango:
“Bene, il sequel di World War Z
è ufficialmente cancellato. Ma ho sentito che un altro sequel
potrebbe tornare in pista…ci sono buone possibilità che ciò non
accada, ma sono speranzoso“.
Davis fa riferimento alla fresca
cancellazione del secondo
film di World War Z, bloccato dalla Paramount
per ragioni di budget (ora che gli studios si preparano a lavorare
Mission Impossible 6 e 7 con Christopher
McQuarrie), e scommette che sarà proprio Mad Max: Fury Road 2 il
designato titolo in sviluppo. Come andrà a finire?
So WORLD WAR Z 2 is officially dead and not
happening… BUT… I'm hearing whispers of another sequel that's
beginning to rev its engines… pic.twitter.com/eFyRkC2kh0