Il CinemaCon ha avuto l’onore di ospitare
anche le prime scene del nuovo Terminator: Dark
Fate mostra alle persone il loro primo sguardo al sequel
in arrivo. Dopo Terminator 2: il Giorno del
Giudizio di James Cameron del 1991, il
franchise ha vissuto alcuni periodi alquanto difficili.
I tre film successivi sono stati dei
progressivi peggioramenti della qualità e della drammaturgia del
franchise, tanto che Cameron ha deciso, qui in qualità di
produttore, di ripartire con il racconto dalla fine del secondo
episodio.
Durante la presentazione della
Paramount alla convention, sono state proiettate le prime scene di
Dark Fate. La scena comincia con il personaggio di
MacKenzie Davis, Grace, che viaggia nel tempo e
approda in Messico, dove ingaggia una lotta con dei poliziotti e
mostra doti di combattimento avanzate.
Poi ruba una macchina appartenente a
due punk e se ne va. Un’altra scena serve da introduzione al T-1000
di Gabriel Luna e uno scheletro di T-800. Grace sta proteggendo una
ragazza e raccoglie una lancia, così ha un’arma. In suo aiuto
arriva Sarah Connor, che spara un fucile dal
finestrino contro il Terminator.
Il film “fingerà”
che Terminator 3, 4 e 5 non siano mai
esistiti e continuerà la storia da Terminator 2: Il
Giorno del Giudizio.
Nel cast del film
tornano Arnold
Schwarzenegger e Linda
Hamilton. Completano il cast Mackenzie Davis,
Diego Boneta e Gabriel
Luna.
Alla regia
di Terminator: Dark Fate è stato
confermato Tim Miller. Il film sarà un sequel
del secondo capitolo e vedrà Linda Hamilton tornare nei panni
dell’eroica Sarah Connor.
“Questa è una continuazione
della storia di Terminator 1 e Terminator 2. E stiamo facendo finta
che gli altri film siano stati un brutto sogno – ha dichiarato
Cameron in precedenza – O una timeline alternativa, possibile
nel nostro multi-verso.”
Dal 2002 al 2007 Tobey Maguire ha vestito i panni di Peter
Parker aka Spider-Man nell’indimenticabile
trilogia di Sam Raimi dedicata all’Uomo Ragno, in
un’epoca dove la superpotenza dei Marvel Studios era ancora assente e in cui gli
autori riuscivano a imprimere sul grande schermo la loro visione
del personaggio con adattamenti fedeli e coraggiosi.
I primi due film del franchise
furono un successo, sia per quanto riguarda il responso della
critica che per i risultati al botteghino, elogiati per il
carattere drammatico e la forza che Raimi aveva dato ai sentimenti
di questa trasposizione non sempre fedele dei fumetti a cui si
riferiva. Il terzo capitolo invece non subì lo stesso trattamento,
stroncato da recensioni contrastanti ma comunque premiato dal
pubblico.
Eppure l’attore, intervistato
dall’Hollywood Reporter, non sembra aver chiuso la porta
all’eventualità di calarsi di nuovo nei panni di un supereroe, e
che anzi tutto è possibile e niente è scontato: “Semplicemente
non ho una mentalità da “farei o non farei. Potrei fare qualsiasi
cosa che arrivi come una sorta di chiamata che può o non può
adeguarsi alla mia idea“.
Sui colleghi Garfield e Holland
invece spende soltanto buone parole: “Quello che ho visto l’ho
davvero apprezzato. Mi sono piaciute entrambe le interpretazioni di
Andrew e Tom, un sacco. E penso che siano entrambi pieni di
talento. Ci tengo a dirlo, e ho amato le loro scelte“.
Cable ha fatto il suo debutto
cinematografico in Deadpool 2, ma la sua presenza
era stata già prevista in X-Men – Giorni di un futuro passato, salvo poi
dei cambiamenti. Originariamente, Cable era destinato a perire in
battaglia, prima che il suo ruolo fosse cambiato e il personaggio
sostituito con un altro personaggio della serie.
Il misterioso mutante che viaggia
nel tempo conosciuto come Cable era uno dei personaggi più popolari
nei fumetti degli X-Men degli anni ’90. Il personaggio era assente
dai film degli X-Men fino a Deadpool 2, dove è
stato interpretato da Josh Brolin. C’erano piani
per realizzare un film sulla X-Force con Cable in un ruolo da
protagonista, ma la recente acquisizione della 21st Century Fox da
parte della Disney sembra aver messo in pausa quei piani.
Adesso, sembra che Cable sarebbe
potuto apparire nei film dei Mutanti Marvel qualche anno fa, poiché
Rob Liefeld (il creatore di Cable) ha rivelato in
esclusiva a Screen Rant che il
personaggio era originariamente stato pensato per apparire in
X-Men – Giorni di un futuro passato. “Era
originariamente in Giorni di un futuro passato al posto di Bishop,
e veniva ucciso subito, e poi ci siamo detti che era un personaggio
troppo grande per utilizzarlo in questo modo, e il povero Bishop è
stato invece massacrato.”
In effetti, nonostante
Deadpool 2 non sia stato un successo travolgente,
la presenza di Cable è stata certamente meglio sfruttata rispetto a
quanto previsto nelle dichiarazioni di Liefeld. Adesso però non
sappiamo quale sarà la sorte del personaggio interpretato da
Josh Brolin, visto che la fusione tra Fox e
Disney ha rimescolato le carte. Siamo sicuri che presto avremo
degli aggiornamenti.
Che Avengers:
Endgame sia un film destinato a infrangere più di un
record è un dato ormai certo. A meno di venti giorni dall’uscita le
prevendite dei biglietti hanno mandato in cortocircuito i terminali
online e scatenato la “febbre” dei fan, impazienti di vedere
finalmente al cinema il capitolo più atteso della storia del
MCU (e forse anche della storia del
cinecomic modernamente inteso).
Tuttavia la notizia più sconvolgente
ce la riporta la piattaforma di eBay, dove diversi
utenti stanno cercando di rivendere i loro tickets pre-acquistati a
cifre esorbitanti e proibitive per qualsiasi persona (o forse no?).
C’è davvero qualcuno disposto a pagare quindicimila dollari per
guardare Endgame?
Evidentemente l’ansia di assicurarsi
un posto in sala nei primi giorni di programmazione va di pari
passo con l’ansia degli spoiler sulla trama, finora avvolta nel
mistero, quindi non sorprende assistere ad uno scenario del genere.
E se non ci credete, qui sotto trovate la prova, e alcuni di questi
biglietti non sono nemmeno per la serata di apertura del box
office.
Fa comunque sorridere questa
apparentemente illecita attività di bagarinaggio, che di solito si
manifesta in altri contesti come concerti ed eventi sportivi, ma
per un film potrebbe non essere mai accaduto. Obiettivo? Superare
gli incassi di Titanic e raggiungere
Avatar, fermo a quota due miliardi e 7…
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Walt Disney Studios
ha confermato, nel suo prossimo listino presentato al CinemaCon
2019, le uscite dei suoi prodotti Marvel, Lucasfilm e anche
Fox, per la prima volta. Lo studio ha infatti
annunciato, sotto il suo marchio, le uscite di Dark
Phoenix e di The New Mutants.
Durante la sua presentazione, la
casa di Topolino ha annunciato l’uscita di: Dark
Phoenix e The New Mutants, che sono
proprietà acquisite di recente da Fox, più la lista completa di
film che sono prodotti dagli altri studi “minori”: Captain Marvel, Dumbo, Breakthrough, Penguins,
Avengers: Endgame, Tolkien, Aladdin, Ad
Astra, Toy Story 4, Stuber, Il re leone, Artemis Fowl, Spie sotto
copertura, The Art of Racing in the Rain, The Woman in the Window,
Maleficent: Mistress of Evil, Ford v Ferrari, Frozen II, Star
Wars: Episodio IX e Call of the
Wild.
Questa lista comprende, ovviamente,
tutto il materiale Disney già previsto, insieme ai titoli Fox che
si sono aggiunti di recente, dopo la finalizzazione dell’accordo di
acquisizione. Nel caso dei due titoli Fox sui Mutanti, c’era da
aspettarselo, nonostante il fatto che la data per il film di
Josh Boone non sia ancora stata
ufficializzata.
Negli ultimi mesi, The New
Mutants è stato sottoposto a grandi stravolgimenti.
Originariamente il film doveva uscire nel febbraio del 2018, ma Fox
ha ordinato nuove riprese per rendere il film più spaventoso.
Tuttavia, nonostante la data di uscita sia stata ritardata due
volte, le nuove riprese non sono state ancora girate. Di
conseguenza, anche il cast del film non sanno cosa sta succedendo
nel film, quindi da ora in poi è la Disney ad avere in mano il
destino del film.
Diretto da Josh
Boone, il filmvedrà
protagonista la squadra di mutanti composta
da Cannonball, Magic, Wolfsbane,
Mirage e Sunspot. Il film sarà
un horror in cui Stephen
King incontra John Hughes.
Ricordiamo che la squadra ufficiale
di The New
Mutants è formata da Cannonball, Magic,
Wolfsbane,
Mirage e Sunspot.
Nello stesso panel del CinemaCon
dove la Disney ha presentato in anteprima una scena inedita di
Avengers: Endgame, sono state mostrate al
pubblico anche alcune sequenze tratte da Il Re
Leone, il live action diretto da Jon
Favreau basato sul classico di animazione che vede
protagonista Simba, il cucciolo di leone che dovrà imparare a
essere re.
Vi ricordiamo che nel cast del
film figurano Donald Glover, nel ruolo
di Simba, e James Earl
Jones, che torna a
essere Mufasa. Seth
Rogen e Billy Eichner doppiano
Pumba e Timon.,
John Kani, visto in Civil War, è la voce
di Rafiki e Alfre
Woodard quella
di Sarabi. Chiwetel
Ejiofor è invece Scar.
Per quanto riguarda il footage del
CinemaCon, si è trattato di una clip relativa ai minuti iniziali
con un giovane Simba che raggiunge il padre addormentato
ricordandogli la sua promessa di accompagnarlo a visitare il regno.
Sono poche le differenze nel dialogo rispetto all’originale e nella
messa in scena, compresa la celebre frase di
Mufasa che dice “A king’s time rises and falls
like the sun“, mentre non mancano nuove perle di saggezza da
trasmettere alle prossime generazioni, come il fatto che le terre
del branco non appartengono a nessuno ma è nostro compito
proteggerle.
Si fa notare un altra piccola
differenza con il classico Disney del 1994, ovvero il modo in cui
Mufasa spiega che il cimitero degli elefanti e le zone dove non
batte il sole non è oltre i loro confini, indicando quell’aerea
come parte integrante del loro regno. Più tardi entra in scena
anche il consigliere del Re, Zazu, con una battuta
sugli uccellini del regno che “twittano” alle quattro del
mattino.
Con questo materiale a disposizione
e queste premesse sembra che il live action non si sia allontanato
troppo dal capolavoro della Walt Disney, mantenendo intatto il tono
e le dinamiche tra i personaggi e che, allo stesso tempo, abbia
cercato di apportare qualche modifica alla sceneggiatura nel
tentativo di “aggiornarlo” al pubblico del 2019 (proprio come
accaduto con Il libro della
giungla e il recente Dumbo di Tim
Burton).
Tratti in inganno dal titolo del
film, ci eravamo convinti che il team di supereroine DC di
Birds of Prey sarebbe stato guidato da
Harley Quinn, contrariamente alla storia dei
fumetti dove questo collettivo di personaggi vede in prima linea
Black Canary e Barbara Gordon,
oppure, nelle versioni alternative, Cacciatrice e Lady
Blackhawk.
Tuttavia, come confermato da
Margot Robbie durante la presentazione dei titoli
Warner Bros. al panel del CinemaCon, nel film Harley non farà parte
del gruppo e il film si concentrerà appunto sulla sua emancipazione
dopo la rottura del rapporto complicato con Joker
(qui le foto rubate sul
set che lo testimoniano).
Questo dettaglio dovrebbe soddisfare
i puristi del fumetto che avevano reagito con astio all’idea che
l’eroina guidasse un team a lei estraneo, almeno nel racconto
originale, ma dall’altra parte ci spinge a chiederci in che
direzione andrà la trama e in che modo le protagoniste verranno a
contatto.
Forse Harley sarà coinvolta nel
piano di Cacciatrice e Black Canary per fermare Maschera nera e
liberare la giovane Cassandra Cain che nel frattempo ha rubato un
diamante prezioso del villain? Che ne pensate?
Birds Of Prey:
tutto quello che non sapete sul film
Birds of
Prey (and the fantabulous emancipation of one Harley
Quinn) arriverà nelle sale il 7
febbraio 2020. Nel cast Margot
Robbie, che riprenderà il ruolo
di Harley Quinn, Mary Elizabeth
Winstead, Jurnee Smollett-Bell (rispettivamente
Cacciatrice e Black Canary), Rosie
Perez (Renee Montoya), Ella Jay
Basco (Cassandra Cain) e Ewan
McGregor (Maschera Nera).
La prima sinossi del film riporta:
Dopo essersi separata da Joker,
Harley Quinn e altre tre eroine – Black Canary, Cacciatrice e Renee
Montoya – si uniscono per salvare la vita della giovane Cassandra
Cain da un malvagio signore del crimine.
Il nuovo spot di
Avengers: Endgame, in cui scopriamo anche
la sorte di Erik Selvig, ci dice, con la voce di
Thanos, che il Titano Pazzo ha vinto la sua guerra. È
lo stesso personaggio, con la voce di Josh Brolin,
a dirci “Io ho vinto”. Peccato per lui che i Vendicatori fanno
proprio quello che è nel loro nome: vendicano i caduti! E magari,
questa volta, riusciranno a portarne indietro qualcuno.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
In occasione del CinemaCon, la
Universal ha rivelato nuovi video da
Fast & Furious Presents: Hobbs & Shaw, a Las Vegas.
L’idea per lo spinoff è stata ispirata dalle scene con
Dwayne Johnson e Jason Statham in
Fast and Furious 8, nel 2017.
Mentre venne scartata l’idea di una
scena post credits a quel film come aggancio allo spin-off, il
progetto è stato annunciato ufficialmente poco dopo l’uscita
dell’ottavo film del franchise. Il regista di Atomica
Bionda e Deadpool
2, David Leitch, è salito a bordo del
progetto, e da allora la produzione è sempre stata tranquilla.
Dopo il primo trailer presentato in
occasione dell’ultimo Super Bowl, la Universal ha
presentato un sacco di materiale nuovo durante la sua presentazione
al CinemaCon 2019. Johnson e Statham erano a presenti durante
la proiezione dei contenuti e di un nuovo trailer mostrato al
pubblico accorso.
Il nuovo trailer si è aperto con
una carrellata di auto che si dirigono verso una centrale
elettrica, come la promo originale di
Hobbs & Shaw. I personaggi del titolo vengono mostrati
mentre discutono e battibeccano, poiché apparentemente hanno
posizionato entrambi degli esplosivi per accedere in due location
differenti. Così Statham entra in una stanza di uomini armati, e
Johnson in una con un omone gigante e lo prende a pugni. Dopo
aver fatto perdere conoscenza a tutte le guardie, la coppia si
serve di due di loro per passare attraverso un paio di scanner
dell’iride, entrano così in un’latra stanza. Il trucco non funziona
per Statham, che a sua volta fracassa ripetutamente la testa della
guardia contro lo scanner.
In
Hobbs & Shawesordisce anche
Vanessa Kirby, che interpreta Hattie, sorella
dell’agente MI6 di Shaw. La vediamo presentarsi in questo trailer,
mentre conduce una missione da infiltrata nell’organizzazione del
cattivo Brixton. A proposito: Brixton è interpretato da
Idris Elba, che a un certo punto durante il
trailer si riferisce a se stesso come il “Superman nero”. Anche
Helen Mirren si presenta qui come la matriarca
della famiglia Shaw, Maddalena (al momento in prigione). Il trailer
offre inoltre uno sguardo alle numerose sequenze d’azione del film,
tra cui una scena in cui Johnson e Statham stanno pilotando un jet
insieme e devono espellersi contemporaneamente… l’azione e le
risate sembrano garantite.
Alla fine, Johnson e Statam sono
alle Hawaii, dove Johnson afferma di aver bisogno dei suoi
“fratelli”. Il trailer include scene veloci della famiglia Hobbs
che modifica i veicoli assecondando i loro bisogni e fa una
versione samoana di Haka con armi da mischia in abiti tradizionali,
senza maglietta e poi combattendo l’esercito di Brixton alle
Hawaii.
Tutto ciò porta alla sequenza
letteralmente più grande del trailer di CinemaCon, in quanto una
collezione di veicoli (presumibilmente, quelli modificati dai
fratelli Hobbs) viene mostrata mentre viene inseguita da un grosso
elicottero dell’esercito. Il veicolo principale fa un salto e
Johnson salta e getta corde giganti sulle ali dell’elicottero,
mentre i conducenti delle altre auto si lanciano le catene l’un
l’altro e agganciano i loro veicoli insieme, mentre si avvicinano a
una scogliera sull’oceano. Mentre guidano / volano giù dalla
scogliera, le macchine sono tutte collegate l’una all’altra e
Johnson le tiene insieme con l’elicottero, le catene o le corde
tenute in ciascuna delle sue mani.
Tutto sommato, sembra che
Hobbs & Shaw si stia davvero preparando a diventare il
film più esagerato del franchise di Fast &
Furious. Il marketing del film sta anche sfruttando
pesantemente gli scambi divertenti tra Johnson e Statham per
vendere il film.
A dirigere lo spin
off Fast
& Furious Presents: Hobbs & Shawè stato
chiamato David Leitch, che gira il film
basandosi sulla sceneggiatura di Chris
Morgan. Nel cast del film ci sono Dwayne Johnson,
Jason Statham, Vanessa Kirby, Idris Elba, Eiza González e
Eddie Marsan.
La lineup dei Marvel Studios, dopo Avengers:
Endgame e la conclusione della Fase 3, ha per ora
confermato soltanto tre titoli “ufficiali”, ovvero Spider-Man: Far
From Home (che uscirà il prossimo Luglio), lo
standalone su Vedova Nera (le cui riprese
partiranno in estate) e il capitolo dedicato agli Eterni (attualmente in
sviluppo, che includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi
immortali conosciuti dai lettori dei fumetti insieme ai mostruosi
Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti
come Celestiali). Ma tra i progetti futuri
c’è anche Doctor
Strange 2, sequel promesso da Kevin
Feige che a quanto pare potrebbe arrivare nelle sale già
nel 2020.
A suggerirlo è un report di
Deadline relativo alla presentazione del panel Disney esposto
durante il recente CinemaCon di Las
Vegas, dove sebbene non siano stati rivelati i nomi dei film
Marvel che saranno distribuiti nel
2020 (quindi dopo la fusione con la Fox), le novità verranno
annunciate soltanto in seguito alla release di Avengers: Endgame, dunque a fine
mese, ma diverse voci credono che i titoli in arrivo siano
Vedova Nera e Doctor
Strange2.
Altre fonti spiegano che la
sceneggiatura del sequel è praticamente pronta, e che per quanto
riguarda il discorso sugli Eterni, il sostanzioso utilizzo di CGI e
post-produzione potrebbe costringere lo studio ad allungare i
tempi, considerando anche la scelta del cast che è appena iniziata,
così da essere concluso entro il 2021.
Per ora non abbiamo ulteriori
aggiornamenti sulla trama, né tantomeno conferme ufficiali da parte
di Kevin Feige e co., ma solo sul possibile
ritorno in scena di Cumberbatch insieme a Rachel
McAdams, sempre nei panni della collega e interesse
amoroso di Stephen Strange, Christine Palmer,
e Benedict Wong, visto di recente
in Avengers:
Infinity War, in quelli di Wong.
Intanto vi ricordiamo che Doctor Strange sarà in Avengers:
Endgame, in arrivo al cinema ad Aprile 2019,
diretto da Anthony e Joe Russo.
Nel cast del
film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo,
Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch,
Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth
Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave
Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner,
Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.
Torna dal 5 aprile su Netflix
la seconda parte della serie Le terrificanti avventure
di Sabrina. Tratta dai fumetti di Roberto
Aguirre-Sacasa, che rivisitano in chiave dark horror
lo storico personaggio, la serie va a completare con i nuovi dieci
episodi quanto già avviato dai primi dieci già disponibili. Non una
seconda stagione dunque, ma un unicum inscindibile. Con
protagonista Kiernan
Shipka nel ruolo della celebre strega, i nuovi episodi
promettono di ripetere quanto visto fino ad ora, trovando in questa
volontà ora un pregio ora un carenza.
Al centro della vicenda c’è Sabrina
Spellman, all’apparenza normale quindicenne con una vita
abitudinaria, ma che nasconde in realtà un’altra parte di sé:
Sabrina è infatti per metà umana e per metà strega, dovendo dunque
conciliare la sua duplice natura e combattere le forze del male che
la minacciano. Al termine della prima parte di stagione, Sabrina
aveva preso una scelta, accettando la sua natura e aderendo al
culto della Chiesa della notte. Dopo aver firmato il libro della
bestia, aveva deciso di mettere in pausa quella che era la sua vita
da umana, allontanandosi di colpo dai suoi amici e dal suo ex
fidanzato.
La serie riparte proprio da qui,
mostrandoci la nuova vita di Sabrina all’interno dell’Accademia
delle Arti Occulte. Qui si scontra con le regole e le tradizioni di
una realtà con la quale fatica ad entrare in sintonia.
Contemporaneamente alla scoperta di questo nuovo contesto, Sabrina
si trova nuovamente a dover affrontare pericolosi demoni. Si mostra
così la volontà di proseguire con una doppia linea narrativa: una
dalla proiezione orizzontale, dove si segue la lotta di Sabrina nei
confronti dell’autorità vigente; e una maggiormente verticale, dove
la giovane strega si ritrova alle prese con un susseguirsi di
nemici da sconfiggere e problematiche da superare.
La riproposizione di questa
struttura può da una parte consolidare e fidelizzare lo spettatore,
ma dall’altra il ripresentarsi di situazioni ed eventi tra loro
simili può far correre il rischio di perdere l’entusiasmo generato
dai primi episodi. Sfortunatamente è quest’ultima possibilità a
prevalere, facendo così risultare i nuovi episodi piuttosto privi
di fascino, se non per i percorsi di alcuni personaggi, che si
spera possano trovare maggior spazio nel futuro della serie.
A spiccare sono ovviamente le
vicende legate al mondo delle streghe, che non quelle del mondo
umano. Fattore fondamentale a tal fine è certamente il look dark,
all’interno del quale è possibile una maggior sperimentazione
estetica e contenutistica. Tuttavia, ciò che realmente permette a
questa seconda parte de Le terrificanti avventure di
Sabrina di far progredire l’interesse per la serie,
nonostante la sue ripetitività, è il giusto equilibrio tra gli
elementi paranormali e quelli tipici della commedia sentimentale.
Equilibrio che permette così modo di coinvolgere un vasto
pubblico.
Le riprese di
Morbius sono in corso a Manchester con
Jared Leto di nuovo nei panni di un antieroe (dopo
il Joker di Suicide Squad), stavolta proveniente
dall’universo di Spider-Man: si tratta infatti di Michael Morbius,
meglio conosciuto dai lettori dei fumetti come “il vampiro
vivente”, un brillante scienziato affetto da leucemia a cui viene
iniettato il sangue di un pipistrello per sopravvivere.
Ed è l’attore a fornirci un altro
sguardo ravvicinato al personaggio pubblicando una breve clip su
Instagram che mostra il solitario e tormentato villain nel bel
mezzo di una strada trafficata mentre i passanti non sembrano
curarsi troppo della sua presenza. Accompagna il filmato una frase,
al solito molto criptica, scritta da Leto che dice:
“Perché nessun altro percorrerà
questo sentiero…questo luogo di ombre, dove facciamo ciò che deve
essere fatto, indipendentemente dal costo.“
Cosa avrà voluto suggerire?
Qualche giorno fa l’attore era stato
visto sul set con la
classica divisa arancione delle prigioni americane, dettaglio
che ci porta a pensare che il personaggio arrivi a compiere qualche
“impresa” criminale in pubblico finendo tra le sbarre. Forse la
clip qui sotto è un’anticipazione di ciò che accadrà nel film?
Vi ricordiamo inoltre che lo
spin-off vedrà Tyrese Gibbs (star del
franchise di Fast & Furious) nei panni di un
agente dell’FBI
e Adria Arjona, vista recentemente
in Pacific Rim: Uprising e nella
serie Good Omens, che invece darà il volto a
Martine Bancroft, l’interesse amoroso del protagonista Morbius.
Con Morbius continua il piano della
Sony per espandere un universo parallelo a quello dei Marvel Studios, inaugurato quest’anno
da Venom di Ruben
Fleischer, mentre la produzione
di Morbius è iniziata da poche settimane
con la regia di Daniel Espinosa.
La sceneggiatura del film è stata
firmata da Matt Sazama e Burk Sharpless, che vantano nel proprio
curriculum titoli comePower
Rangers, Dracula
Untold, The Last Witch
Hunter– L’Ultimo Cacciatore di
Streghe e Gods of
Egypt.
Fury, il
film con Brad Pitt, è quel film di guerra che non
ci aspetta. Non ha niente a che vedere con i suoi predecessori e si
rende unico per l’aspetto umano analizzato, il contesto storico
considerato e la preparazione e la ricerca alla
verosimiglianza.
Forte di un cast ricco, prestante e
capace, il film di David Ayer cerca di coinvolgere il pubblico e di
raccontargli la condizione psico-fisica di chi ha dovuto
condividere un carro armato durante la Seconda Guerra Mondiale e ha
dovuto guidarlo.
Ecco, allora, dieci cose
che forse non sapevate su Fury con Brad Pitt.
Fury film
1. Durante le riprese è
quasi scoppiata una rissa. Durante le riprese del film,
Brad Pitt e Shia LaBeouf sono quasi arrivati alla mani con
Scott Eastwood. Sembra che Eastwood avesse assunto un
atteggiamento previsto dalla sceneggiatura di cui gli altri due
attori non erano a conoscenza, continuando a sputare del tabacco.
Così, i due ignari attori, si sono rivolti a Eastwood pensando che
fosse fuori di testa e gli animi si sono surriscaldati fino a
quando è venuta fuori la verità.
2. Il regista ha voluto far
incontrare attori e veterani di guerra.David Ayer non era nuovo a realizzare film
basati su una profonda amicizia maschile, come in End of Watch – Tolleranza zero. E, anche in
Fury, ha voluto che prima di tutto uscisse la storia
dell’amicizia fraterna tra uomini che cerano di sopravvivere e
superare gli orrori. È così che, per dare un senso il più
realistico possibile, il regista ha voluto che si organizzassero
diversi incontri con dei veterani di guerra, sopravvissuti alle
atrocità di quegli anni.
3. Il film ha subito un
attacco hacker. In America, Fury era già uscito
da circa un mese, ma nel dicembre del 2014 la Sony Pictures ha
rivelato di essere stata vittima di un attacco hacker non di poco
conto. Tra i vari film leakati, risultava anche Fury,
scaricato quasi 900 mila volte in maniera del tutto illegale. Il
film, risultato come uno dei più scaricati nella storia della
pirateria dalla sua prima comparsa sui siti peer-to-peer alla fine
di novembre, doveva ancora uscire in Italia (infatti, il film è
uscito nel giugno del 2015).
Fury streaming
4. Fury è disponibile in
streaming. Chi volesse rivedere il film Fury per
rivedere e riscoprire alcuni particolari o alcune scene importanti,
o per chi volesse approcciarsi per la prima volta con questo film,
è possibile recuperarlo in streaming. Grazie alle piattaforme
legali digitali, vi è la possibilità di recuperare il film su
Rakuten Tv, Google Play, Infinity, Chili, iTunes e Netflix.
Fury storia vera
5. Fury non si basa su una
storia vera. Sebbene il film di David Ayer sia ambientato
durante la Seconda Guerra Mondiale e sembra raccontare una realtà
vera, più di quanto sembri, in realtà non si basa su una storia
realmente accaduta. Più che altro, il lavoro di Fury è stato quello
di non basarsi su una singola storia, ma su una raccolta di
racconti narrati dai veterani di questa atroce guerra che hanno
vissuto, per gran parte del tempo, nei carri armati, diventando un
tutto con essi.
6. Fury è stato realizzato
grazie a delle ricerche. Per poter dare vita a un film
come Fury, che potesse rappresentare dei fatti reali senza
cadere in incongruenze storiche o rappresentando fatti o contesti
dubbi, ci si è dovuti basare su attente ricerche che riguardavano i
soldati che erano davvero stati all’interno dei carri armati
durante la guerra. Queste ricerche hanno condotto la produzione
anche a considerare di utilizzare dei veri carri armati: dopo
estenuanti negoziazioni, è stato possibile ottenere dei carri
armati realmente usati in passato dal Bovington Tank Museum.
7. È stato utilizzato un
carro armato vero. Tra i tanti carri armati, è stato
specialmente utilizzato un carro tedesco, il Tiger 131, l’unico
modello ancora pienamente funzionante al mondo, catturato dai
tedeschi su ordine di Winston Churchill (e reso
disponibile dal Bovington Museum). Di fatto, la storia reale ha
fatto davvero parte del film, dando un’impronta di realismo davvero
unica ed inimitabile, riuscita grazie anche all’assenza di utilizzo
di CGI, tranne che per alcune piccole eccezioni.
Fury cast
8. Il cast si è sottoposto
ad un duro allenamento. Per interpretare i rispettivi
personaggi, tutti i membri del cast sono dovuto sottostare ad un
duro addestramento gestito addirittura dalla Navy SEALs. Ciò è
servito per aumentare la propria resistenza ed incrementare la
massa muscolare, nonché il fatto di poter sottostare agli sforzi
che si sarebbero presentati durante le riprese. Infine, questo
addestramento è stato utile per potersi calare meglio nei panni dei
rispettivi personaggi.
9. Logan Lerman era
l’ultimo arrivato. In Fury è presente nel cast anche il
giovane Logan Lerman, che era l’ultimo arrivato e, per
lui, questo film era la prima produzione ad alto budget a cui
partecipava. Rispetto agli altri suoi colleghi, il giovane attore è
quello che forse ha sentito di più la pressione ed il nervosismo
dettato dalle condizioni psicofisiche e dai cinque mesi di
addestramento precedenti, tanto da arrivare ad avere quasi un
esaurimento nervoso.
10. Brad Pitt era l’attore
protagonista più vecchio. Tra tutti i vari membri del cast
principale, Brad Pitt era il più vecchio: nonostante il fatto che,
in realtà, i soldati rappresentati nel film avrebbero dovuto avere
tra i 20 e i 30 anni, è plausibile che vi sia anche un sergente di
età matura. Nonostante l’età, Pitt non è stato da meno e ha seguito
tutti i programmi di addestramento conseguendo ottimi
risultati.
È un video dal backstage di
Terminator: Dark Fate la fonte che ci offre il
primo sguardo a Arnold Schwarzenegger nel film che
lo vedrà ritornare nel leggendario personaggio del T-800, al fianco
di Linda Hamilton che torna a interpretare Sarah
Connor.
Ecco il video:
Il film “fingerà”
che Terminator 3, 4 e 5 non siano mai
esistiti e continuerà la storia da Terminator 2: Il
Giorno del Giudizio.
Nel cast di
Terminator: Destino Oscuro tornano Arnold
Schwarzenegger e Linda
Hamilton. Completano il cast Mackenzie
Davis, Diego Boneta e Gabriel
Luna. Alla regia di Terminator: Dark
Fate è stato confermato Tim
Miller. Il film sarà un sequel del secondo capitolo e
vedrà Linda Hamilton tornare nei panni dell’eroica Sarah
Connor.
“Questa è una continuazione
della storia di Terminator 1 e Terminator 2. E stiamo facendo finta
che gli altri film siano stati un brutto sogno – ha dichiarato
Cameron in precedenza – O una timeline alternativa, possibile
nel nostro multi-verso.”
Vin Diesel ha
condiviso sul suo account Instagram un video in
cui compare accanto a James Cameron e in cui dice
di essere sul set dei sequel di Avatar.
Lo sfondo è quello di un capannone
qualsiasi, ma possiamo immaginare con una buona approssimazione
della realtà che si tratta proprio di quel set super segreto su cui
Cameron sta portando in vita la sua grande visione del 4 sequel
previsti per il suo film che ancora detiene, dal 2009, il recordo
per il più alto incasso della storia del cinema.
A quanto pare, Diesel, che già fa
parte del franchise multimiliardario dei Marvel Studios in cui doppia
Groot, si è unito a quest’altra grande saga
cinematografica.
La storia nei sequel di
Avatarracconterà dunque di Jake Sully
(Sam Worthington) e Neytiri (Zoe
Saldana) e dei loro figli che sono impegnati a vivere la
loro vita su Pandora e ad affrontare i conflitti con l’umanità.
Avatar
2debutterà il 18 dicembre
2020, seguito dal terzo capitolo il 17
dicembre 2021. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si
dovrà attendere ancora qualche anno: 20 dicembre
2024 e 19 dicembre 2025.
Dagli ideatori della premiata serie
Pianeta Terra nasce un nuovo progetto
documentario in otto episodi: Il nostro pianeta,
narrato da Sir David Attenborough e
disponibile su Netflix a partire da venerdì 5 aprile.
All’interno della serie si esplorano le meraviglie uniche e
preziose delle bellezze naturali. Protagoniste assolute sono la
ricchezza e la varietà degli habitat di tutto il mondo. Una
fotografia e tecnologia sorprendenti si abbinano all’esplorazione
delle zone selvagge rimanenti del pianeta, mai filmate prima d’ora,
e degli animali che le abitano.
La registrazione di questo
ambizioso progetto è durata quattro anni e si è svolta in 50 paesi
diversi di tutti i continenti. Oltre 600 membri della troupe hanno
collezionato più di 3.500 giornate di riprese. Si va dalla natura
più remota dell’Artico alle misteriose profondità oceaniche,
passando per i maestosi paesaggi africani e le ricchissime foreste
del Sud America. L’intenzione della serie è quella di consentire
agli spettatori di sperimentare la bellezza del pianeta Terra, e di
apprendere l’impatto negativo che i cambiamenti climatici stanno
portando all’intero ecosistema.
L’intento della docu-serie è
esplicito, e quanto mai attuale: esplorare gli habitat più
importanti del pianeta e celebrare la vita che ancora supportano.
Ogni episodio è un vero e proprio viaggio nei luoghi più sacri e
ricchi di meraviglie presenti sul pianeta. Ogni episodio, permette,
attraverso immagini mozzafiato di conoscere lo svolgersi della vita
in questi ambienti, filmando l’infinita varietà delle specie
presenti e i loro straordinari modi di agire, molti dei quali sono
di sostegno al progredire dell’ecosistema. Ciò che la serie ci
trasmette con maggior forza infatti, è quanto ci sia un’incredibile
connessione tra i diversi ambienti naturali e le loro pratiche.
Queste connessioni ci appaiono come precisi incastri tra ingranaggi
che la natura ha sviluppato per permettere la sua stessa
salvaguardia.
Ogni episodio si caratterizza per
la compresenza di immagini contenenti bellezze rare, contrapposte
alla drammaticità degli effetti che il cambiamento climatico ha su
queste. Cambiamenti che in brevissimo tempo stanno letteralmente
distruggendo quello che è il nostro pianeta. Le connessioni
cruciali stanno venendo interrotte, perdendo così la stabilità su
cui l’intera vita fa affidamento. Il messaggio appare ben chiaro
sin dal primo degli otto episodi, dove ci viene ricordato che ciò
che verrà fatto nei prossimi venti anni sarà determinante per
l’intera vita del pianeta Terra.
Sostenuta da un ritmo incalzante e
da un taglio narrativo particolarmente accattivante e coinvolgente,
Il nostro pianeta non scade mai nella
sterile didattica. Al contrario, si dimostra provocante, puntando a
far nascere nello spettatore una sensazione di rabbia per le
bellezze che potrebbero essere perse per sempre a causa del nostro
stile di vita. Nella serie si svelerà dunque ciò che deve essere
preservato, se si vuole garantire un futuro in cui uomini e natura
prosperano insieme.
La Grande Bellezza raccontava di una Roma
magnifica eppure morta dentro, una donna bellissima che promette
piacere e regala abbandono e crepuscolo, un sogno che non si
realizza mai. Alla stessa donna, bellissima e ingannevole, sembrano
rivolgersi Fabio Resinaro, Fausto Brizzi e
Luca Barbareschi che, con
Dolceroma, realizzano la loro versione del film di
Sorrentino, in scala ridotta e con dei toni pop che sicuramente
incontreranno il gusto del pubblico.
Prodotto e interpretato da
Barbareschi, diretto e scritto da Resinaro che firma il soggetto e
la sceneggiatura con il sostegno di Brizzi, il film è ambientato
nel mondo del cinema romano, che non ne esce assolutamente bene. Un
mondo di feste e di decadenza, di sotterfugi e di ambizioni deluse,
di attricette senza talento, produttori senza scrupoli e aspiranti
artisti che imparano a rimanere a galla nella melma o che affogano
nel tentativo.
Con queste idee ben chiare in
mente, Resinaro realizza un film che mescola i generi e che mostra
tutti i difetti di un’industria che comunque affascina e intorno
alla quale gravitano sogni, speranze e ambizioni. In tanti si
riconosceranno nel giovane scrittore (auto-pubblicato) e
nell’attricetta di fiction con velleità da grande diva. In molti
riconosceranno in Oscar Martello la personificazione di quel mondo
vischioso e appiccicoso, come il miele prodotto dal personaggio di
Claudia Gerini, anche lei sensualissima
personificazione di quello stesso ambiente, allettante e
respingente allo stesso tempo.
Resinaro (e con lui Brizzi e
Barbareschi) non esita a prendersi gioco di tutti, dalla fiction
tv, ai premi dell’Accademia, dalla città di Roma, al mondo del
cinema in generale, fino a puntare il dito contro la stessa
ambizione del protagonista, interpretato da un Lorenzo Richelmy che cambia completamente
pelle rispetto a Ride (in cui aveva già lavorato
con Resinaro) e mette in scena il dimesso ed apparentemente ingenuo
protagonista.
Mattatore assoluto della storia è
però Barbareschi, il produttore che interpreta il produttore:
personaggio greve, cafone, volgare, ignorante, vittima dei suoi
vizi e delle sue voglie, ma parimenti appassionato e viscerale,
pronto a tutto senza risparmiare mai nulla, nemmeno se stesso, e al
quale vengono affidate alcune delle battute più divertenti e
taglienti di tutto il film. Un personaggio incredibile che corre il
rischio di essere oscurato soltanto dal camorrista interpretato da
Libero De Rienzo.
Tra citazioni cinefile e momenti
che sfiorano il pulp, Dolceroma è un divertente
carrozzone su cui si sale consapevoli di assistere a una storia
sopra le righe che però non riesce a prendersi abbastanza alla
leggera in più di un’occasione. Nonostante una parte centrale che
risente di un rallentamento del ritmo, Dolceroma
diverte, sorprende, intrattiene e a ben ascoltare sembra permettere
ai suoi autori di togliersi più di un sassolino dalla scarpa.
Dopo le prime congetture, è
IMDb a confermare ufficialmente la presenza di
Bruce Wayne in Joker, il film con
Joaquin Phoenix in cui l’attore interpreta il
Clown Principe del Crimine.
La pagina ufficiale del famoso database on
line che in giovane Dante
Pereira-Olson interpreta effettivamente il giovane Bruce, che
nella scena del trailer diffuso ieri, vediamo dietro a delle sbarre
di quello che potrebbe essere il cancello della Wayne Manor. Nella
scena, Arthur gli disegna un sorriso sul viso, in un modo che
rievoca in maniera inquietante il sorriso del Joker, così come lo
conosciamo dalla sua iconografia più famosa.
La faccenda in sé non sorprende
troppo, visto che il film è ambientato a Gotham ed è normale che
possano esserci altri personaggi dei fumetti legati al Joker e alla
sua origine, quello che però sembra interessare di più sono le
eventuali implicazioni che il film potrebbe avere nell’ottica di un
agognato universo condiviso realizzato con maggiore cura per il
personaggi della DC Comics.
Vi ricordiamo
che Joker vede nel cast
anche Zazie Beetz, Frances
Conroy, Brett
Cullen, Dante
Pereira-Olson, Douglas
Hodge e Josh Pais e che
arriverà nelle sale il 4 ottobre 2019, come
ufficializzato nelle ultime settimane dalla Warner Bros.
Contrariamente alle altre
apparizioni del personaggio
nei Batman di Tim
Burton, nella trilogia del Cavaliero
Oscuro di Christopher
Nolan e in Suicide
Squad, Joker sarà
ambientato nel 1980 e racconterà l’evoluzione di un uomo ordinario
e la sua trasformazione nel criminale che tutti conosciamo.
Di seguito la prima sinossi ufficiale:
Joker ruota attorno all’iconico
arcinemico di Batman ed è una storia originale e autonoma mai vista
sul grande schermo. L’esplorazione di Arthur Fleck (Joaquin
Phoenix), un uomo trascurato dalla società, non sarà solo lo studio
di un personaggio grintoso, ma anche il racconto di un tema molto
più ampio.
Prima di essere disponibile sulla
piattaforma streaming di Netflix, a partire dal 19 aprile, il film
Lo
Spietato sarà al cinema in qualità di evento speciale
dal 7 al 9 aprile. Diretto da Renato De Maria,
regista che ha costruito la sua carriera sulle serie
Distretto di polizia e
Squadra antimafia, e interpretato da
Riccardo
Scamarcio, l’opera è un viaggio lungo un quarto di
secolo nel mondo della malavita italiana, raccontato attraverso gli
occhi di Santo Russo, gangster che si muove nella realtà
caleidoscopica e vertiginosa della Milano da bere. Il film è un
originale di Netflix, prodotto dalla Bibi Film con
Rai Cinema.
Ad aprire la conferenza stampa di
presentazione del film, è il regista De Maria, che inizia ad
illustrare le basi da cui nasce l’idea per il lungometraggio.
“L’idea è nata anni fa dopo aver letto il libro “Manager
Calibro 9”, di Luca Fazzo e Piero Colaprico. È una storia nella
quale si intrecciavano tre caratteristiche che mi sembravano
un’occasione imperdibile per esprimere la mia voglia di
cinema.”
“La prima, – continua De
Maria – è la crime story con il classico andamento di ascesa e
discesa di un gangster completamente fuori dagli schemi. La seconda
è l’ambientazione nella Milano da bere degli anni ’80. Un’epoca e
un luogo che mi appartengono per ragioni autobiografiche e
generazionali. E infine il tono comedy del racconto, di un
personaggio che non riesce a prendere sul serio nessuno, tantomeno
sé stesso.”
A prendere la parola è poi
Riccardo Scamarcio, che nel film da voce e corpo
al gangster Santo Russo. “Con De Maria ci siamo incontrati
circa un anno prima dell’inizio delle riprese.” – ricorda
Scamarcio – Renato mi ha dato il copione, spiegandomi il tipo
di film che voleva fare, e indicandomi “Quei bravi ragazzi” come
esempio di riferimento ideale. Ho letto la sceneggiatura e ho
subito voluto farlo. E tutto il film è stato girato con quello
slancio, e quell’entusiasmo”
“Il mio personaggio, Santo
Russo, – continua Scamarcio – insegue la ricchezza ma
anche un riconoscimento sociale che non ha mai avuto. Lo fa alla
sua maniera, da gangster che si sente un come un manager, alla pari
di Agnelli, il suo mito. Per Santo non è semplicemente una
questione di ricchezza, ma anche e soprattutto di stile. Si pensa e
si vive uomo raffinato. I mezzi scelti per raggiungere i suoi
obietti sono solo un dettaglio, scelte tattiche. Tutto
qui.”
La parola passa poi al produttore
Angelo Barbagallo, che racconta del rapporto produttivo con
Netflix. “E’ entrata nel progetto sul finire delle riprese. Non
ci sono state richieste creative di alcun tipo da parte loro. Io,
che in carriera ho prodotto solitamente film di tipo diverso da
questo, questo progetto lo ho affrontato con la voglia di fare un
film per il pubblico, senza farmi troppe domande, e con la
convinzione che si sarebbe giocato col genere in maniera ironica. E
quindi per me è fantastico pensare che dal 190 aprile Lo spietato
sarà disponibile a un pubblico potenziale di 150 milioni di
abbonati in 190 paesi.”
“Affinché nel film rivivesse
un’atmosfera da anni ’80 era necessario impiegare tutto il rigore
possibile nella ricostruzione dell’epoca e dei suoi costumi. –
conclude il regista, parlando dell’atmosfera del lungometraggio –
Inoltre, il film vive sostanzialmente di tre colori: il giallo,
il blu e il rosso. Ovvero i colori della furbizia, della potenza e
della violenza. Volevo fosse un film colorato, non solo nelle
immagini ma specialmente nella costruzione dei
personaggi.”
Il travolgente successo della sua
opera prima, con tanto di Oscar alla sceneggiatura
originale, ha proiettato Jordan Peele nel cono
di interesse dei cinefili e di coloro che hanno apprezzato Scappa – Get
Out, ma anche di quelli che, scettici, lo stanno
aspettando “al varco”. Con Noi, in sala dal 4
aprile, il regista, sceneggiatore e produttore si mette di nuovo
alla prova, allargando i suoi orizzonti e quelli della sua storia,
uscendo dai confini che aveva dimostrato di padroneggiare e
allungando il getto della sua ambizione.
Noi racconta la
storia di una giovane donna, Adelaide, che, tornata nella casa
delle vacanze della sua infanzia, con il marito e i suoi due
bambini, si trova a fronteggiare una circostanza spaventosa: delle
persone li prendono in ostaggio e li minacciano, persone che sono
le loro copie, un po’ più rozze, feroci e selvagge, ma esattamente
come loro… come noi.
Non si può dire altro del film di
Peele senza rovinare la trama allo spettatore che va al cinema per
farsi sorprendere e spaventare, e in verità il regista riesce
benissimo a fare entrambe le cose. La sua storia sorprende per i
colpi di scena e per le trovate tecniche di regia, che mantengono
sempre altissima l’attenzione, e spaventa, in alcuni momenti più
che in altri, proprio per la capacità di giocare con gli spazi, le
ombre e il linguaggio di genere, tenendo la tensione del racconto
tesa fino alla rivelazione finale.
Perché il finale di
Noi è tutto da scoprire, o forse lo si intuisce
già nei primi 15 minuti, ma non è comunque un’intuizione esaustiva
di fronte alla conferma e allo svelamento conclusivo. Il nervo
scoperto su cui agisce Peele è una ferita che gli Stati Uniti
vedono sanguinare ogni giorno con maggiore forza, una paura che si
trasforma sempre di più in violenza senza deterrente, senza
punizione.
Alla luce di Scappa – Get
Out, dunque, viene naturale aspettarsi da Jordan
Peele non solo un thriller/horror, ma anche una
riflessione sulla società contemporanea, dopotutto nella storia del
cinema, dagli esordi fino a oggi, questo genere è sempre stato un
linguaggio sfruttato per fare satira, critica sociale e politica,
per dare una lettura della contemporaneità.
E con Noi,Jordan Peele fotografa la sua società, con una
metafora cannibale che nasce dagli anni ’80 e si snoda fino a oggi,
a domani, in un finale spiazzante e spaventoso, forse non
pienamente esaustivo per quanto riguarda le pieghe del racconto e
le giustificazioni narrative, ma di grande efficacia da un punto di
vista allegorico ed emotivo. A questo punto lo spettatore,
accettato il patto di credibilità con il regista, può solo prendere
atto di ciò che sta accadendo.
Noi è meno preciso
di Scappa – Get Out, meno coeso e solido nella
trama, ma ha un respiro più ampio, un’ambizione più vasta, una
portata più importante. Peele ci dice dall’inizio (dal titolo) chi
è “il cattivo” di questa storia, peccato che “questa storia” non
finisca con i titoli di coda, ma continui fuori dalla sala, nel
mondo. Noi siamo noi, e facciamo davvero tanta
paura.
Carol, Diane, Jane, Sharon, 4 donne
alle prese con gli eterni problemi sentimentali, fanno parte di un
book club. La loro vita scorre piuttosto noiosa
fino a quando la lettura di
Cinquanta Sfumature di Grigio la cambierà
irrimediabilmente. Ispirandosi allo scandaloso romanzo, vivranno
nuovi amori, vecchi ritorni di fiamma, situazioni esilaranti e
sconvenienti.
Con l’uscita in sala, lo scorso
anno, dell’ultimo capitolo della saga cinematografica tratta dalla
trilogia di EL James, pensavamo di aver chiuso il capitolo
Cinquanta sfumature di grigio. Il film di Bill
Holderman invece parte da uno spin-off che potremmo chiamare “Gli
effetti di Cinquanta sfumature sulla gente”.
Book Club, il film
Il libro è però (o per fortuna)
solo il pretesto per mettere in scena un cast di quattro
divine della commedia: Jane Fonda, che già su Netflix
è protagonista di una serie con protagoniste due donne
inossidabili,
Diane Keaton, Candice Bergen e Mary
Steenburgen alle prese con la loro non più giovane età e
la loro non sopita voglia di essere innamorate. Le quattro
protagoniste sono donne indipendenti, acculturate e con una
discreta voglia di vivere, che verrà rivitalizzata dalla lettura
della trilogia di Christian Grey. Nello sviluppo della storia le
quattro dovranno affrontare gli ostacoli che sembrano
bloccarle.
Book Club si
aggiunge ai titoli che ormai Hollywood dedica alle nuove
possibilità della terza età: dopo i due gangster fuori tempo
massimo di Clint Eastwood (corriere per un cartello della
droga in Il Corriere – The Mule) e Robert Redford (rapinatore gentiluomo in
The Old man and the gun), ora abbiamo un gruppo di
donne ultrasessantenni, che, e qui è il tabù abbattuto, parlano
ancora di sesso. A completare il cast di questa commedia leggera e
ottimista, ci sono Don Johnson e Andy Garcia, in un ruolo che conferma una
nuova piega della sua carriera, che lo vede impegnato in ruoli da
maturo seduttore. C’è chi sceglie i film d’azione per la sua
carriera oltre i 50, chi di sedurre Diane Keaton.
Entrambe le scelte sono degne di rispetto. Il film è in sala dal 4
aprile.
Chi temeva che il franchise di
Deadpool venisse riavviato dalla
Disney dopo aver concluso l’accordo di fusione con
la 20th Century Fox (che ha assicurato alla
casa di Topolino i diritti cinematografici su tutti i personaggi
Marvel) dovrà non soltanto
ricredersi, come riportato qualche giorno fa, ma anche prepararsi
ad un futuro sempre più roseo per il Mercenario Chiacchierone sul
grande schermo.
A confermarlo è stato Alan Horn, presidente di
Walt Disney Studios, durante il CinemaCon di Las Vegas,
rassicurando il pubblico accorso al panel che presto arriverà un
altro capitolo della serie di film con Ryan
Reynolds con lo scopo di “guidare verso casa” il
supereroe mantenendo il cast esistente.
“Vedrete ancora più Deadpool negli anni a venire“, ha
dichiarato Horn, lui che nei mesi scorsi si era rivelato
determinante nel licenziamento di James
Gunn dalla regia di Guardiani della
Galassia Vol.3. Ma è evidente che sia negli interessi
dell’azienda garantirsi l’affetto degli spettatori anche in base al
prodotto proposto e ai nomi coinvolti (Gunn è molto amato dai fan,
come Reynolds e tutto il marchio Deadpool).
Ora il vero interrogativo rimane a livello creativo e distributivo:
il franchise continuerà a stare in piedi da solo come produzione di
Fox vietata ai minori ma sotto l’etichetta Disney, oppure il
personaggio verrà integrato alle storie del MCU insieme al resto dei
Mutanti?
In merito alla questione era
intervenuto il CEO della Disney Bob Iger,
spiegando che lo studio “continuerà il franchise nello stesso
modo in cui l’abbiamo conosciuto, e pensiamo ci sia spazio per
dell’altro”. Questo significa che non sarà attuato alcun
cambiamento di linguaggio e che Deadpool 3 rimarrà R-rated? Molto
più che probabile stando alle sue parole.
La promessa, fa sapere Iger, è non
intervenire sulle caratteristiche che rendono unico il personaggio
all’interno del panorama dei cinecomic, e in tale senso la Disney
avrebbe già ideato un modo per “brandizzare” attentamente
sia Deadpool che gli altri film R-rated
(come Alien) evitando di confondere lo spettatore.
Arriverà in sala il 1° maggio 2019,
distribuito da Lukcy Red, Stanlio e
Ollio, il film diretto da Jon S.
Baird con Steve
Coogan e John C.
Reilly che celebra il profondo legame che ha
unito per tutta la vita il duo comico più amato al mondo.
Ecco di seguito un video per
celebrare l’arrivo del film e che mette a confronto gli originali
comici, maestri della slapstick, e i due attori che li
interpreteranno sullo schermo:
Presentato alla Festa del
cinema di Roma, accolto con un’ovazione del pubblico e
molto apprezzato dalla critica, Stanlio & Ollio di
Jon S. Baird interpretato da Steve
Coogan e John C. Reilly (candidato al
Golden Globe e all’Oscar come miglior attore protagonista) celebra
il profondo legame che ha unito per tutta la vita il duo comico più
amato al mondo.
Scritto da Jeff
Pope, sceneggiatore di Philomena, Stanlio &
Ollio racconta molto più del sodalizio artistico di due icone
della comicità. Linfa del film è la storia di due grandi amici che
hanno vissuto insieme qualcosa di molto speciale riuscendo a
creare, in più di 30 anni di carriera, una vera e propria magia per
cui ancora oggi sono apprezzati da un pubblico di tutte le età.
Un omaggio che mette in luce la
personalità dei due uomini fino a svelare il segreto del loro
immenso e imperituro successo: l’essersi voluti molto bene.
Il Ritorno di Mary
Poppins, l’irresistibile sequel senza tempo basato sui
libri omonimi della scrittrice P. L. Travers, ha
ottenuto il plauso di pubblico e critica aggiudicandosi quattro
nomination agli Academy Award per “Miglior Canzone Originale”,
“Miglior Colonna Sonora”, “Migliori costumi” e “Miglior
Scenografia”.
Diretto dal regista premio Oscar
Rob Marshall che ha portato sul grande
schermo gli adattamenti dei musical Chicago, Nine
e Into the Woods e interpretato dall’attrice nominata ai
Golden Globe Emily Blunt nel ruolo della tata
“praticamente perfetta sotto ogni aspetto”, il lungometraggio vanta
nel cast anche il pluripremiato compositore, autore e
performer Lin-Manuel Miranda nel ruolo dell’affascinante
lampionaio Jack.
I contenuti extra mostrano il
making of de Il
Ritorno di Mary Poppins andando dietro le quinte
per conoscere meglio il cast costellato di star e la crew che hanno
reso possibile l’impossibile. Non mancherà un tour lungo Viale dei
Ciliegi con l’attore del primo Mary Poppins Dick Van
Dyke presente anche nel sequel, una versione sing-along del
film che include l’emozionante brano nominato all’Oscar “Il Posto
Dove Si Nasconde”, blooper, i commenti del regista e scene e
canzoni tagliate.Grazie ai contenuti extra si potrà apprezzare
tutta la magia e il coraggio necessari a ideare e realizzare scene
da musical su così grande scala come “Puoi Illuminare Il Mondo A
Festa”, un incalzante numero di canto e ballo che ha per proganisti
Jack e i suoi colleghi lampionai. Se “Royal Doulton Music Hall” e
“L’Abito Non Fa Il Monaco” mostrano l’incredibile talento dei
protagonisti Emily Blunt e Lin-Manuel Miranda, “Sopra-sotto” è una
sequenza upside-down con Maryl Streep nel ruolo di Topsy,
l’eccentrica cugina di Mary Poppins e “Che Stupendosa Idea!”
racconta invece un’avventura subacquea di Mary Poppins con i
piccoli Banks.
Il Ritorno di Mary
Poppins, la trama
Il Ritorno di Mary Poppins è ambientato a Londra
durante la Grande Depressione degli anni ‘30, ventiquattro anni
dopo gli eventi del film originale. Michael Banks lavora nella
stessa banca in cui lavorava suo padre e vive ancora al numero 17
di Viale dei Ciliegi con i suoi tre figli Annabel, Georgie e John e
la domestica Ellen. Proseguendo la tradizione inaugurata dalla loro
madre, Jane Banks combatte per i diritti dei lavoratori e aiuta la
famiglia di Michael. Quando la famiglia subisce una perdita
personale, Mary Poppins ritorna magicamente nella vita dei Banks e,
con l’aiuto di Jack, li aiuta a ritrovare la gioia di vivere e il
senso della meraviglia.
Prodotto dallo stesso Marshall insieme a John DeLuca
(Chicago) e Marc Platt (La La Land), il film
vanta la presenza nel cast di Ben Whishaw (Spectre) nel
ruolo di Michael Banks, Emily Mortimer (Hugo Cabret) nei
panni di Jane Banks, Julie Walters (i film di Harry
Potter) nel ruolo di Ellen, la domestica dei Banks. Al loro
fianco anche l’attore premio OscarâColin Firth (Il Discorso del
Re) nei panni di William Weatherall Wilkins, direttore della
Banca di Credito, Risparmio e Sicurtà, e l’attrice premiata con tre
Academy AwardsâMeryl Streep (Florence) nel ruolo di Topsy,
l’eccentrica cugina di Mary. Nel film il pubblico incontra dunque
tre nuovi bambini Banks, interpretati da Pixie Davies (Miss
Peregrine – La Casa dei Ragazzi Speciali), da Nathanael Saleh
(Il Trono di
Spade) e dall’esordiente Joel Dawson. Angela Lansbury è la
Signora dei Palloncini, un personaggio amatissimo presente nei
romanzi di P.L. Travers, e Dick Van Dyke presta il volto a Mr.
Dawes figlio, direttore ormai in pensione della banca che ora è
gestita dal personaggio di Firth.
Il Ritorno di Mary Poppins Contenuti extra,
BLU-RAY:
Canzone eliminata – “Lo zoo
antropomorfo”; – In questa sequenza musicale, Mary
Poppins e i piccoli Banks visitano uno zoo molto speciale dove
umani e animali si scambiano di posto.
La realizzazione praticamente perfetta de Il Ritorno di
Mary Poppins– Un viaggio insieme ai creatori e agli attori
del film alla scoperta della magica eredità del film originale
durante le riprese del sequel.
Introduzione – I creatori e
gli attori del film ricordano il primo “Mary Poppins” e
condividono l’emozione di lavorare a “Il Ritorno di Mary
Poppins”.
“Il Cielo su di Noi”– Qui si scopre
come il team che ha lavorato al film abbia davvero scavato a fondo
nei libri di P. L. Travers per trovare nuove chiavi di lettura nel
racconto di un perosnaggio così amato e conosciuto. In più,
conosciamo più da vicino i piccoli Banks!
“Che Stupendosa Idea!”– Sul set
nell’iconico momento dell’entrata in scena di Mary Poppins dal
cielo con le musiche originali del film ispirate dai Fratelli
Sherman.
“Fin Dove Potrà Portarmi?” –Sul set
insieme a Dick Van Dyke e Angela Lansbury alle prese con la magica
scelta del palloncino giusto.
“Vedendo le cose da un nuovo punto di vista”: i
numeri musicali de Il Ritorno di Mary Poppins –
Dietro le quinte per ammirare i numeri musicali da una nuova
angolazione.
“Puoi illuminare il mondo a
festa” – Guidato da Lin-Manuel Miranda, il cast
interpreta il numero musicale più emozionante con lampionai
danzanti, interpret in bicicletta e molto altro ancora!
“Royal Doulton Music Hall / L’abito non fa il
monaco” – Tutto quello che serve per creare due
grandiosi numeri musicali all’interno di un mondo animato con tanto
di pinguini danzanti!
“Sopra-sotto”– Topsy, l’eccentrica
cugina di Mary Poppins interpretata da Meryl Streep, vive in una
casa insolita che “mette sottosopra” l’intero numero musicale.
“Che stupendosa idea!” – Qui
ci si tuffa sotto le bolle con il cast e I creratori del film per
scoprire come sia stato realizzato questo incredibile numero
musicale.
Di nuovo in Viale dei Ciliegi: il ritorno di Dick
Van Dyke – Dick Van Dyke, che interpretava lo
spazzacamino Bert nel primo film, torna 54 anni dopo in Viale dei
Ciliegi nei panni di Mr. Dawes Jr.
Papere praticamente perfette – Si
può solo andare sempre più in alto con il cast del film e questa
selezione di errori, gaffe e veri e propri piccolo disastri sul
set.
Scene eliminate
Salutando Topsy – Dopo aver fatto
visita alla cugina Topsy, Mary Poppins e i piccoli Banks fanno una
piccola sosta per ripercorrere insieme il passato.
“Puoi illuminare il mondo a
festa” – Una versione estesa del più grande
numero musicale del film.
Modalità Sing-Along– La versione
sing-along del film per cantare tutti insieme durante la
visione.
Il Ritorno di Mary Poppins ESCLUSIVA DIGITALE:
Guarda il film con il Commento Audio– È
possibile guardare il film con il commenti alle scene del regista
Rob Mashall e del produttore John DeLuca.
Una versione alternativa (che potete
vedere alla fine dell’articolo) del nuovo spot di
Avengers: Endgame diffuso pochi giorni fa dai
Marvel Studios sembra aver confermato la morte
di un altro personaggio del MCU, protagonista nel franchise di
Thor. Forse avrete già capito di chi stiamo
parlando, e l’immagine qui sotto ne è la prova schiacciante.
Come vedete di seguito, i
Vendicatori sopravvissuti alla Decimazione (più Captain
Marvel, accorsa dopo aver ricevuto l’sos di Nick Fury
alla fine di Infinity
War) si sono radunati al loro quartier generale per
studiare un piano di attacco. Nel mentre studiano il numero delle
vittime dello schiocco, fra cui figurano Hope Van
Dyne/Wasp, Wanda Maximoff/Scarlet Witch,
Sam Wilson/Falcon e, a sorpresa, anche il
Dottor Erik Selvig, il personaggio interpretato da
Stellan Skarsgård in Thor (2011),
The
Avengers (2012), Thor: The Dark
World (2013) e Avengers: Age Of
Ultron.
Questo significa che Solvig sarà nel
film? Tornerà in una sequenza di flashback relativa a passato del
Dio del Tuono, oppure all’intervento dei Vendicatori nella
battaglia di New York contro Loki
(dove aveva avuto un ruolo determinante)? Che ne pensate?
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Diversamente dalle altre apparizioni
del personaggio nei
Batman di Tim Burton,
nella trilogia
del Cavaliero
Oscuro di Christopher
Nolan e in Suicide
Squad, il nuovo Joker di Todd
Phillips sarà ambientato nel 1980 e racconterà
l’evoluzione di un uomo ordinario e la sua trasformazione nel
criminale che tutti conosciamo. E se da una parte si sprecano i
paragoni con il celebre fumetto di Alan Moore The Killing
Joke, dove il villain viene mostrato come un comico
fallito che inizia a commettere atti violenti dopo che è entrato in
contatto con sostanze chimiche nocive, nel film con Joaquin
Phoenix sembra esserci un chiaro parallelismo con una
pellicola chiave di quell’epoca.
Diretto da Martin
Scorsese (che figura tra i produttori di Joker),
Re per una notte esce nel 1983 e vede protagonista
Robert De Niro nei panni di Rupert Pupkin, un uomo
sui trent’anni che sogna di diventare uno stand-up comedian
affermato e che vive ancora con sua madre, scapolo. E a vedere le
prime immagini del teaser trailer del cinecomic ci pare obbligato
uno studio comparato delle due opere in cui il personaggio
principale coincide.
Questo omaggio è stato inoltre
confermato da De Niro in un’intervista, spiegando che “C’è una
connessione, ovviamente, ma non diretta. Il personaggio che
interpreto non è Rupert. […] Certo, se me l’avessero proposto avrei
detto che era interessante e che si poteva provare a intraprendere
quella strada. Vedrete insomma in che modo hanno collegato i due
film“.
Come riportato nei mesi
scorsi, Re per una notte di Martin
Scorsese è stata una delle maggiori ispirazioni per
Todd Phillips nel concepimento
di Joker, che porta al cinema la storia di un
comico fallito che farebbe qualsiasi cosa pur di avere il suo
momento di celebrità. Sullo schermo De Niro interpreta invece un
conduttore televisivo che farà “impazzire” Arthur.
Vi ricordiamo
che Joker vede nel cast
anche Zazie Beetz, Frances
Conroy, Brett
Cullen, Dante
Pereira-Olson, Douglas
Hodge e Josh Pais e che
arriverà nelle sale il 4 ottobre 2019, come
ufficializzato nelle ultime settimane dalla Warner Bros.
Contrariamente alle altre
apparizioni del personaggio
nei Batman di Tim
Burton, nella trilogia del Cavaliero
Oscuro di Christopher
Nolan e in Suicide
Squad, Joker sarà
ambientato nel 1980 e racconterà l’evoluzione di un uomo ordinario
e la sua trasformazione nel criminale che tutti conosciamo.
Di seguito la prima sinossi ufficiale:
Joker ruota attorno all’iconico
arcinemico di Batman ed è una storia originale e autonoma mai vista
sul grande schermo. L’esplorazione di Arthur Fleck (Joaquin
Phoenix), un uomo trascurato dalla società, non sarà solo lo studio
di un personaggio grintoso, ma anche il racconto di un tema molto
più ampio.
Captain Marvel appartiene adesso al
“club del miliardo”. Il film Marvel Studios ha superato la cifra
con gli incassi degli ultimi giorni, a quattro settimane
dall’uscita, arrivando a $ 358 milioni a livello nazionale e a $
645 milioni a livello internazionale.
Il film è ancora in programmazione,
quindi probabilmente guadagnerà ancora un po’ di più prima di
chiudere definitivamente la sua corsa e spianare la strada a
Avengers: Endgame che invece è un
film che si proietta tranquillamente verso i due miliardi di
incasso.
Captain Marvel si è unito quindi agli altri
sei film dei Marvel Studios che hanno superato
la cifra e che sono Avengers: Infinity War ($
2,068 miliardi), The Avengers ($ 1,518 miliardi),
Avengers: Age of Ultron ($
1,405 miliardi), Black Panther ($ 1,346 miliardi),
Iron
Man 3 ($ 1,214 miliardi) , Capitan America:
Civil War ($ 1.153 miliardi), oltre ai cinecomic della
DC/Warner che completano la classifica dei primi 10 film di
supereroi ad aver raggiunto tale cifra: Aquaman ($ 1.147 miliardi), Il
Cavaliere Oscuro il Ritorno ($ 1,084 miliardi), Il
Cavaliere Oscuro ($ 1,004 miliardi). Captain Marvel è ora a $ 1,003
miliardi.
Captain Marvel è nelle nostre sale
dal 6 marzo 2019.
Il cast ufficiale: Brie
Larson, Samuel L.
Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon
Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
Basato sul
personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta
nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi
più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una
guerra galattica tra due razze aliene, è lì che l’eroina
interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura
tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia
dell’universo cinematografico Marvel.
Arrivare preparati all’uscita di
Avengers:
Endgame dovrebbe essere facile per i fan dell’universo
cinematografico Marvel, tuttavia ci sono due film
che rappresentano una tappa obbligata da ripercorrere prima
dell’arrivo in sala del quarto capitolo sui Vendicatori e
dell’imminente conclusione della Fase 3.
A suggerirlo sono Anthony e
Joe Russo, registi di quattro cinecomic dello studio, in
una lunga intervista concessa a Fandango in occasione dell’apertura
delle prevendite di Endgame (che tra l’altro ha
già paralizzato ogni circuito internazionale):
“È una bella domanda, e abbiamo
sempre lavorato sodo per assicurarci che la storia funzionasse
indipendentemente dai film precedenti, così da poter essere
apprezzato anche dalle persone che non hanno visto nulla del
MCU. Riteniamo sia una cosa molto
importante…Certo, se arrivi a Endgame dopo aver guardato in ordine
tutti i capitoli, puoi crescere insieme a loro […]
La sfida allora è parlare ad un
pubblico che forse sta vedendo queste storie per la prima volta.
Detto questo, c’è sicuramente una connessione con il passato, e i
percorsi degli eroi sono legati, quindi senza dubbio Civil
War e Infinity
War sono probabilmente i due più importanti
protagonisti di questo film. D’altronde Civil War ha creato la
divisione tra i Vendicatori che ha avuto delle ripercussioni su
Infinity War…“
Parlando di “eventi” cinematografici
degli ultimi dieci anni, i due titoli citati dai Russo hanno
segnato profondamente la storia del cinefumetto, riunendo
incredibili cast e tessendo le fila di un racconto che poggia le
basi su vari tentativi di condivisione in forma seriale. Un
progetto che i Marvel Studios stanno costruendo dal 2008, con
Iron Man, e che in Endgame
troverà (si spera, ma le premesse sembrano ottime) la sua massima
espressione artistica.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Mentre cresce l’attesa di scoprire
di più riguardo a American Horror Story 9,
l’annunciata nona stagione della serie firmata Ryan
Murphy, oggi arriva una brutta notizia per i fan. Infatti
secondo quanto apprendiamo dal WonderCon Evan Peters ha rivelato
che non apparirà nei nuovi episodi.
L’attore era presente all’evento
per promuovere il nuovo film sugli X-Men, Dark Proenix che durante
un’intervista ha ammesso che la non prenderà parte alla nona
stagione.
Richiamando caratteristiche delle
serie antologiche, la fiction venne concepita in modo che ogni
stagione avesse trama, ambientazione e personaggi diversi. Al suo
debutto, la serie raccolse un’accoglienza positiva dalla critica e
un ottimo riscontro di pubblico; la première risultò la più vista
di sempre sulla rete FX.
In Italia il primo episodio è stato
distribuito il 31 ottobre 2011 sul sito internet di Fox, canale
televisivo della piattaforma pay satellitare Sky, che trasmette la
serie dall’8 novembre 2011. In chiaro, la serie va in onda a
partire dal 3 febbraio 2013 su Deejay TV.
La serie vanta 15 Emmy Awards, 4
Critics’ Choice Television Awards e 2 Golden Globe, questi ultimi
vinti da Jessica Lange e Lady Gaga.
Il ritorno di James
Gunn alla regia di Guardiani della Galassia
vol.3 è stato accolto con gioia ed entusiasmo non soltanto
dai fan, ma anche dal cast e altre personalità legate
ai Marvel Studios come Zoe Saldana,
Karen Gillan, Taika Waititi e il
fratello Sean Gunn. All’appello mancava uno dei
suoi più grandi sostenitori, anche dopo l’improvviso licenziamento
avvenuto in estate, ovvero Dave Bautista, che nei
mesi scorsi aveva minacciato di voler abbandonare la produzione del
film se non fosse stata confermata la presenza di Gunn.
“Sono sempre stato onesto sulla
faccenda e sul modo in cui mi ero sentito” ha dichiarato
l’attore in una recente intervista, “Pensavo che il trattamento
fosse stato troppo duro, una cattiveria nei suoi confronti, oltre
che una cattiva decisione […] Questi ragazzi sono come una famiglia
per me e volevo essere coinvolto nel terzo film. Volevo che
usassero la sceneggiatura di James perché è bellissima e andare
avanti senza di lui sarebbe stato un vero problema personale per
me.“
Nella conversazione con Variety
Bautista ha inoltre confermato di essere “contrattualmente
obbligato a comparire in Guardiani della Galassia 3,
ma credo che sia la Marvel che la Disney – se fossi
rimasto convinto della mia posizione, che non volevo farlo senza
James – avrebbero potuto essere abbastanza cortesi da
permettermi di uscire dal mio contratto.“
Queste invece erano state le parole Bautista a settembre:
“Sarà quel che sarà, se ci
rimetterò il lavoro andrà bene comunque. Non si può minacciare
con la povertà un uomo che è già povero. Sono cresciuto povero e so
cosa significa. Non mi preoccupa perdere dei soldi, non valgono
niente per me. Sono disposto a tornare a fare wrestler nei cortili
davanti a 10 persone se costretto a fare qualcosa per vivere. Non
ho intenzione di piagare la mia integrità“.
Per quanto
riguarda Guardiani della Galassia Vol. 3, la
produzione è momentaneamente sospesa per permettere a Gunn di
concludere i lavori su Suicide Squad 2.
La
sceneggiatura è pronta da diversi mesi e si prospetta il
ritorno nel cast della stessa Saldana insieme al resto del team.
Tutto dipende dagli eventi di Avengers: Endgame e da quali
personaggi verranno “resuscitati” per continuare il loro viaggio
nel MCU.
Al momento il nucleo dei Guardiani
rimasti in vita si riduce al solo Rocket, che ha visto
polverizzarsi tra le sue braccia il giovane Groot, mentre Gamora è
stata uccisa da Thanos per entrare in possesso della Gemma
dell’Anima su Vormir, mentre gli altri membri della squadra si sono
polverizzati su Titano. Rimasta in vita anche Nebula, che come
abbiamo visto dal trailer
di Avengers: Endgame, si schiererà
ufficialmente dalla parte dei Vendicatori.