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Tonya Harding: il biopic con Margot Robbie ha un regista

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Dopo l’annuncio di Variety che Margot Robbie sarebbe stata la pattinatrice Tonya Harding nel biopic, arriva ora la notizia che a dirigere I, Tonya è stato chiamato Craig Gillespie, già regista per la Disney di L’ultima Tempesta, oltre che autore del remake di Fright Night e di Lars e una ragazza tutta sua.

La sceneggiatura, scritta da Steven Rogers, è basata sull’intervista di prima mano alla stessa Harding e al suo ex marito Jeff Gillooly. La storia mira a raccontare l’incidente durante le Olimpiadi del 1994, in cui la pattinatrice Nancy Kerrigan venne aggredita.

Margot Robbie è ormai una presenza fissa sul grande schermo. L’abbiamo vista con Will Smith in Focus – Niente è come sembra, poi in Z for Zachariah al fianco di Chris Pine e Chiwetel Ejiofor e in fine in un bellissimo cameo in La Grande Scommessa. Questa estate sarà trai protagonisti di due dei film più attesi dei prossimi mesi: The Legend of Tarzan e Suicide Squad.

Fonte: CS

Tony Stark: scoperto un Easter Egg che lega Iron Man 2 a Agent Carter

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Tutti siamo abituati a conoscerlo come un “genio, miliardario, playboy, filantropo”, ma spesso sfugge all’attenzione dei più superficiali che Tony Stark, sotto la scorsa da sbruffone, nasconde un cuore d’oro (no, non ci riferiamo al reattore ARC nel suo petto).

L’utente di Reddit,  RedditZacuzzi, ha scoperto un Easter Egg che lega Iron Man 2 a Agent Carter e che svela la natura fondamentalmente nostalgica dell’industriale e Vendicatore con l’Armatura.

In Iron Man 2, durante una conversazione con Nick Fury, Tony è mostrato in vestaglia, un abbigliamento comodo e da casa, che sembra perfetto addosso a un uomo così abituato agli agi e alle comodità.

In Agent Carter, vediamo la stessa vestaglia indossata da Howard Stark, papà di Tony. Il figlio prematuramente rimasto orfano ha conservato gli indumenti di papà, e ancora li indossa, in segno di memoria e affetto.

In Avengers: Infinity War rivedremo di nuovo Tony Stark in azione, e il film potrebbe mostrare qualità eroiche inedite di Iron Man, soprattutto potrebbe mettere in evidenza il grande cuore dell’eroe, dal momento che sarà lui, probabilmente, a mettere tutto a rischio per salvare la Terra.

Avengers: Infinity War, il secondo trailer del film Marvel Studios

Un viaggio cinematografico senza precedenti, lungo dieci anni, per sviluppare l’intero Marvel Cinematic Universe, Avengers: Infinity War di Marvel Studios porta sullo schermo il definitivo, letale scontro di tutti i tempi. Gli Avengers e i loro alleati supereroi devono essere disposti a sacrificare tutto nel tentativo di sconfiggere il potente Thanos prima che il suo attacco improvviso di devastazione e rovina metta fine all’universo.

Anthony e Joe Russo dirigono il film, che è prodotto da Kevin Feige. Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Michael Grillo e Stan Lee sono produttori esecutivi. Christopher Markus & Stephen McFeely hanno scritto la sceneggiatura. Avengers: Infinity War arriverà nei cinema USA il 4 maggio, dal 25 aprile in Italia.

Avengers: Infinity War, tutto quello che sappiamo sul film – SPOILER

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Tony Stark: le citazioni più divertenti nel MCU

Tony Stark: le citazioni più divertenti nel MCU

Non ci sono personaggi nel Marvel Cinematic Universe come Tony Stark: irriverente e mordacemente sarcastico, è una di quelle persone che sarebbe molto facile non amare ma, poiché è così incredibilmente affascinante, la sua aura riesce a colpire chiunque in modo sorprendente. Per di più, è anche colui che compie il più grande sacrificio nella battaglia contro Thanos e la sua intenzione di piegare l’universo alla sua volontà. Oltre a tutto il resto, ha anche un senso dell’umorismo molto acuto e alcune sue citazioni sono diventate assolutamente iconiche!

“Dammi uno scotch. Sto morendo di fame”.

Tony Stark non ha certamente paura di dire in maniera sfacciata ciò che vuole, e questo include l’essere sincero…anche quando vuole bere qualcosa. In questo caso, ciò che rende la citazione così divertente è che sta essenzialmente ammettendo che, piuttosto che mangiare effettivamente qualcosa, vuole soltanto gustarsi uno scotch per concludere al meglio la giornata. Tony può non essere il miglior modello di comportamento a volte, ma almeno si conosce abbastanza bene da capire cosa desidera in un dato momento.

“Tieniti forte, Legolas”.

Tony Stark si autocompiace nell’insultare le persone in modi che sa che li infastidiranno, e non c’è nessuno che sia immune dal suo sarcasmo. Questo include Occhio di Falco, che è più volte bersaglio delle battute di Tony. Naturalmente, non aiuta il fatto che Tony stia paragonando Occhio di Falco all’attraente Legolas de Il Signore degli Anelli, sebbene a suo modo sia anche un complimento (dato che Legolas era un arciere molto rinomato: questo è sicuramente considerato come uno degli insulti più divertenti del MCU.

“Te l’ho detto. Non voglio unirmi alla tua boyband super segreta”.

Ci vuole coraggio smisurato per andare contro a Nick Fury (uno dei migliori ruoli di Samuel L. Jackson), ma è proprio quello che Tony fa con questa battuta impertinente.

Naturalmente, deve dimostrare, a se stesso come a Nick, che vede i Vendicatori come non degni di essere presi sul serio, ed è per questo che decide di riferirsi a loro come una boy band piuttosto che utilizzando un epiteto che ne trasmetta l’eroismo.

“Sono un grande fan del modo in cui perdi il controllo e ti trasformi in un enorme mostro verde di rabbia”.

Ogni volta che Tony Stark incontra qualcuno per la prima volta, sembra incapace di esimersi dal fare una battuta o un commento sarcastico, di solito riuscendo a colpire direttamente i punti sensibili dell’interlocutore. In questo caso, quando incontra Hulk, e anche se sembra ammirare la sua (in)capacità di Banner di controllare la rabbia, è chiaro che sta facendo una battuta a spese del supereroe.

E’ sicuramente una battuta molto divertente, ma mostra anche che c’è sempre un limite all’approccio di Tony con gli altri.

”Iron Man.” Accattivante, suona bene. Non è tecnicamente preciso. L’armatura è in lega di oro e titanio, ma è un nome evocativo, simbolico”

Oltre ad avere un malvagio senso dell’umorismo sui difetti e le manie degli altri, Tony Stark ha anche la tendenza ad essere pedante. È una “libertà” che si prende e gli si può anche riconoscere, dato che è innegabilmente un genio e merita credito per le sue capacità di leadership.

Per di più, è difficile non ridere di Tony che fa notare che il nome Iron Man, che è diventato iconico come la tuta stessa è, in effetti, un nome fuorviante.

“Vostra madre sa che indossate le sue vesti?”

Se c’è una persona per cui Tony dovrebbe avere almeno un po’ di rispetto, dovrebbe essere Thor che, dopo tutto, è uno dei personaggi più forti del MCU. Tuttavia, questo non impedisce a Tony di prenderlo in giro con toni shakespeariani e, dato il rapporto di Thor con sua madre, è una battuta abbastanza infelice.

Ma visto che è Tony che lo pronuncia, non risulta così crudele come potrebbe essere se fosse qualcun altro a scagliare questo particolare insulto.

“Il signor Stark esibisce narcisismo da manuale?”.

Tony Stark è molte cose, ma non è cieco ai suoi difetti e alle sue imperfezioni, che è precisamente ciò che rende questa citazione sia molto divertente che, a suo modo, tragica. Riconosce di mostrare i tratti che si associano al narcisismo e, piuttosto che difendersi o arrabbiarsi, ammette semplicemente che è la verità.

I fan non possono fare a meno di ammirare che qualcuno con i suoi poteri e le sue capacità sia disposto ad ammettere i propri difetti caratteriali.

“Tu sei Spider-ino… il ragno che combatte il crimine. Sei Spider-Boy?”

Uno dei rapporti più sinceramente toccanti nel MCU è quello tra Tony Stark e Peter Parker: è chiaro che Parker ammira davvero Stark, così come è chiaro che Stark riconosce con affetto l’innocenza giovanile di Parker e il suo desiderio di essere una brava persona e un eroe.

Tuttavia, questo non impedisce a Stark di esibire il suo consueto senso dell’umorismo quando incontra Peter Parker, riferendosi a lui, in modo piuttosto sprezzante, come “Spider-Boy”. È un Tony Stark da manuale, ed è questo che la rende una citazione iconica: la loro è sicuramente una delle migliori amicizie del MCU.

“E’ lui il capo, io metto solo i soldi, i progetti e faccio sembrare tutto più affascinante!”

Anche se ha la tendenza ad essere disinvoltamente brutale con quasi tutti, bisogna dire che Tony non è più gentile quando si tratta di se stesso. Infatti, ammette un rispetto piuttosto rancoroso per Capitan America, come dimostra questa battuta.

Allo stesso tempo, non resiste all’occasione di far capire che paga davvero tutto lui e che ha un glamour da rock star che innegabilmente gli appartiene, il che aumenta l’impatto cool dell’immagine dei Vendicatori.

“Meglio essere temuti, o rispettati?… Io dico: è troppo chiedere entrambe le cose?”

Questa è una domanda che ha ossessionato i leader per secoli, e quindi ovviamente anche Tony si perde a rifletterci. Essendo Tony Stark, tuttavia, non potrà mai schierarsi solo da una parte o dall’altra.

In questa battuta molto umoristica, mette in chiaro, ancora una volta, che non ha intenzione di accontentarsi di niente di meno di ciò che vede come suo dovere, e se qualcuno nel MCU è destinato ad essere sia temuto che rispettato, è proprio lui.

Tony Stark: le 10 spese più folli del supereroe

Tony Stark: le 10 spese più folli del supereroe

Tony Stark è forse il personaggio più popolare dell’universo cinematografico Marvel, ed è con lui che tutto il progetto dei Marvel Studios ha avuto inizio. Lo conosciamo come genio della scienza e della tecnologia, abile inventore e imprenditore di successo, ma ciò che lo definisce – tra le altre cose – sono le disponibilità economiche quasi illimitate.

Ma quali sono state le spese più folli dell’eroe nel MCU?

La villa di Malibu

Fino all’attacco del (finto) Mandarino in Iron Man 3, Tony Stark viveva in una splendida villa sul mare di Malibu, costruita con un design personalizzato e con al suo interno molteplici zone giorno, una camera da letto principale, una palestra, un eliporto, una cascata e un seminterrato che fungeva da laboratorio.

Jet privati

Noleggiare jet privati non diventa mai un problema per miliardari e celebrità, e in questo senso Tony Stark rispetta la tradizione alzando l’asticella ad un livello completamente nuovo. Il suo primo aereo privato viene introdotto in Iron Man come versione modificata di un Boeing 737, ma più tardi lo vedremo a bordo di un F-16 Fighting Falcons, un C-130 e un paio di elicotteri.

Le armature di Iron Man

L’armatura è il superpotere di Tony Stark, e senza di essa non potrebbe mai definirsi un eroe. Da pezzi di ferro è nato infatti Iron Man, coniugando l’intelligenza del magnate allo studio della tecnologia più avanzata, e siamo sicuri che questo sia sicuramente uno dei progetti più costosi di Stark nel MCU.

La cantina di vini

L’amore di Tony per il Dom Perignon non è un segreto per i fan dei Marvel Studios, e in Iron Man 3 lo vediamo seduto nella sua personale cantina circondato da bottiglie di vino incredibilmente costose.

I robot-assistenti

Marvel iron man

Quasi tutti gli scienziati assumono assistenti o tecnici per aiutarli nelle loro ricerche, mentre Tony ha creato i suoi personali aiutanti robot come Dum-E e U, rispettivamente nel 1986 e nel 2009.

Acura 2012

Alla fine della battaglia di New York del 2012, Tony Stark va via sfrecciando a bordo di un’ Acura 2012 con Bruce Banner. Questa automobile è stata costruita su misura per l’eroe ed è unica nel suo genere, il volante è dotato di un ID palmare e ha a disposizione un’avanzata tecnologia in ologramma che mostra l’ambiente circostante. Il costo stimato? Circa 10 milioni di dollari.

La collezione di auto

Oltre alla Acura del 2012, Tony ha a sua disposizione una collezione di ben 13 auto sportive e non solo super costose parcheggiate nel suo garage. Tra queste ricordiamo una Ford Flathead Roadster del 1932, un’Audi R8, una Cadillac del 1953, una Rolls Royce Phantom e persino una Bugatti Veyron SS.

Orologi costosi

Ogni miliardario che si rispetti deve esibire al suo polso un costosissimo orologio, e Tony Stark fa parte di questa categoria, avendone sfoggiati diversi nel corso del MCU. Ha iniziato con dei classici Bulgari che non sembravano suscitare molta attenzione da parte dei media portandoli al livello successivo indossando un Jaeger-LeCoultre AMVOX III Tourbillon GMT in Iron Man 2. In Spiderman: Homecoming invece, Stark sceglie un Urwerk UR-110 RG, realizzato in oro rosa 18 carati.

Le opere d’arte

La villa di Tony a Malibu potrebbe essere scambiata benissimo per una galleria d’arte moderna: le sue pareti infatti sono tappezzate da opere che farebbero invidia qualsiasi collezionista, da quadri espressionisti ad altri astratti, passando per una miriade di sculture raccolte e curate da Pepper Potts.

Avengers Mansion

Chiudiamo in bellezza con il quartier generale degli Avengers, o meglio, la sede delle Stark Industries che Tony converte nella base della squadra Vendicatori e che ricostruisce da zero dopo la sua distruzione. Si tratta di una struttura completamente attrezzata con sala conferenze, molteplici aree comuni, laboratori ad alta tecnologia per la ricerca, poligono di tiro, sala di riabilitazione, palestra, camere per ogni supereroe e molto altro.

Leggi anche – Tony Stark: i migliori soprannomi dati dall’eroe ai colleghi

Fonte: Screenrant

Tony Stark: i migliori soprannomi dati dall’eroe ai colleghi

Tony Stark: i migliori soprannomi dati dall’eroe ai colleghi

Tra le tante cose che ci mancheranno di Tony Stark, scomparso alla fine di Avengers: Endgame, ci sono sicuramente i simpatici soprannomi che il personaggio era solito dare ai suoi “colleghi” supereroi (e non solo).

Ma quali sono i migliori e quelli che ricorderemo tra qualche anno?

Manchurian Candidate

Sebastian Stan

Per Bucky Barnes il soprannome scelto è di stampo politico, ovvero “Manchurian Candidate“, che trae ispirazione dal titolo del romanzo omonimo di Richard Condon pubblicato nel 1959. Nel libro si parla infatti dei lavaggi del cervello ad opera del governo americano per la creazione di potenti serial killer.

Legolas

In The Avengers, Iron Man aiuta Occhio di Falco a raggiungere in volo la cima del grattacielo dal quale terrà sotto controllo la situazione, e quale miglior soprannome di “Legolas” poteva scegliere per rivolgersi al collega Vendicatore? Legolas, ovviamente, è l’elfo arciere interpretato da Orlando Bloom nella trilogia de Il Signore degli anelli e in quella de Lo Hobbit.

Build-A-Bear

Quando Tony incontra per la prima volta Rocket Raccoon in Avengers: Endgame una volta atterrato sulla Terra mette in pausa il suo discorso emozionante e serio rivolgendosi al procione dicendo “Onestamente, fino a questo esatto momento pensavo che fossi un Build-A-Bear.” Un peluche, insomma.

Underoos

Tony Stark ha sempre avuto un legame speciale con Peter Parker, fin da quando il ragazzo viene reclutato nel suo team per la Civil War, ed è proprio durante la battaglia a Berlino che Iron Man chiama Spider-Man “Underoos“. La Underoos, per chi non lo sapesse, ovviamente, era un brand di abbigliamento degli anni ’70 che permetteva ai bambini di vestirsi come i loro supereroi preferiti.

Capsicle

Nel primo capitolo sugli Avengers il miliardario, filantropo e genio della tecnologia Tony Stark incontra il vecchio, onorevole soldato della seconda guerra mondiale Steve Rogers, e questo rapporto non sembra partire con il piede giusto. Sarà forse per il soprannome dato da Tony a Cap, “Capsicle“, riferendosi ai 70 anni trascorsi in congelamento. Tradotto “popsicle” significa infatti “ghiacciolo”, dunque il gioco di parole funziona ad un livello doppio.

Rock of Ages

LokiRock of Ages è il titolo di un musical di successo di Broadway ambientato nell’epoca hair metal degli anni ’80 e nel quale tutti i membri del cast sfoggiano pettinature lunghe, lisce e ridicole. Questo è il motivo per cui Tony Stark chiama così Loki in The Avengers del 2012. Forse un modo per allentare la tensione mentre il Dio dell’Inganno pianificava il suo attacco a New York con i Chitauri, e forse anche un riferimento al teatro che l’eroe avrebbe potuto frequentare vivendo nella grande mela.

Squidward

All’inizio di Avengers: Infinity War seguiamo l’attacco a New York dell’esercito di Thanos a cui si oppongono Tony Stark, Doctor Strange, Wong e Spider-Man. Qui gli eroi fanno la conoscenza di Ebony Maw, uno dei più fidati servitori del titano pazzo, che a causa del suo viso miserabile e del suo naso gigante si merita l’appellativo di “Squidward” (Squiddi Quincy Tentacolo), in riferimento al personaggio della serie SpongeBob.

Flash Gordon

Il primo incontro tra Tony Stark e Peter Quill avviene sul pianeta Titano, dove parte degli Avengers e i Guardiani della Galassia combatteranno la loro battaglia per sfilare il guanto dell’infinito dalla mano di Thanos. È qui poi che Stark apostrofa simpaticamente Quill come “Flash Gordon“, con l’eroe che risponde spiegando che accetta il soprannome come un complimento.

Point Break e Lebowski

avengers endgameSono ben due i soprannomi attribuiti a Thor: il primo risale ai temi di The Avengers, quando chiamò il Dio del Tuono “Point Break“, alludendo alla somiglianza fra lui ed il personaggio di Bodhi interpretato da Patrick Swayze nel film di Kathryn Bigelow; il secondo, più divertente, è “Lebowski“, come riferimento alla nuova forma fisica di Thor dopo il salto temporale di cinque anni in Avengers: Endgame. Tony lo chiama così e successivamente il personaggio continua a giocare con l’omaggio alla pellicola dei fratelli Coen indossando gli stessi occhiali da sole e il cardigan del Drugo.

Leggi anche: Tony Stark e Peter Parker: i migliori momenti “padre-figlio” del MCU

Fonte: Screenrant

Tony Stark: 10 cose che non sai sull’eroe del Marvel Universe

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Tony Stark: 10 cose che non sai sull’eroe del Marvel Universe

Nel 1963, Stan Lee e Larry Lieber danno vita a Tony Stark, un personaggio complesso, non certo sempre positivo, ma intrigante e moderno. Nel 2008, il personaggio è nato di nuovo, con il volto di Robert Downey Jr., per il grande schermo e per il Marvel Cinematic Universe.

Di questo Tony Stark, più giovane e pop, vogliamo raccontarvi segreti e curiosità!

Parte delle cose che non sai su Tony Stark

10. L’ispirazione per Tony Stark

Stan Lee, il creatore di Iron Man, aveva originariamente basato Tony Stark su Howard Hughes, che riteneva fosse “uno degli uomini più sfaccettati del nostro tempo: un inventore, un avventuriero, un multimilionario, un signore e, infine, un pazzo”. Robert Downey Jr. ha inoltre descritto la sua interpretazione di Stark come “una sfida per trasformare un personaggio ricco, instabile, produttore di armi, energico, donnaiolo, in un personaggio simpatico e un eroe”.

9. Tony Stark, il geniale inventore

Una prima bozza della sceneggiatura rivela che Stark doveva essere il creatore dei tentacoli del Dr. Otto Octavius di Spider-Man 2 (2004). Octavius è un cattivo del fumetto di Spider-Man, per cui all’epoca questo collegamento non era possibile a causa dei conflitti di sfruttamento dei diritti delle PI tra SONY e Marvel.

Tuttavia, Sony e Marvel hanno trovato poi un punto di incontro sui diritti cinematografici legati al personaggio nel 2015, con Spider-Man / Peter Parker (Tom Holland) che ha debuttato per la prima volta nel MCU in Captain America: Civil War (2016), in cui è stato presentato a Stark (Robert Downey Jr.). In questa nuova Era di Spider-Man, il Dr. Otto Octavius non è ancora apparso nelle vesti di cattivo.

8. La casa di Tony Stark

Durante la progettazione della casa di Tony Stark, la linea guida che i progettisti hanno avuto è stata quella di renderla più adeguata a una persone che inventa e aggiusta cose, piuttosto che creare un ambiente futurista in cui vive un milionario.

Lo scopo era quello di rendere la sua abitazione grandiosa ma anche realistica. Lo scenografo J. Michael Riva si è ispirato alle fotografie di Julius Schulman, noto per le fotografie delle case di Los Angeles degli anni ’50 e ’60.

Parte delle cose che non sai su Tony Stark

7. Tony Stark ragazzo immagine per Audi

Stark guida una Audi R8 nel film, come parte di un accordo promozionale stretto dai Marvel Studios con la Audi Automobile Company. Anche altri due veicoli, la Audi S5 Coupé e la Audi Q7 SUV, fanno la loro comparsa nel film.

6. Tony Stark è il motore di Endgame

avengers: endgameSi è molto discusso su chi o cosa fosse il vero eroe in Avengers: Endgame, tanto che qualcuno ha addirittura dato il merito al grasso topo che ha riportato indietro Scott Lang da Regno Quantico, e non è detto che il suggerimento sia del tutto sbagliato. Quello che però deve essere chiaro è che senza Stark nulla sarebbe stato possibile, soprattutto alla luce del fatto che è lui quello che mette a repentaglio uno status quo che, bene o male, a lui andava comodo.

Era riuscito a ricostruirsi una vita, nonostante il costante rimorso per aver fallito (soprattutto alla luce della morte di Peter Parker) contro Thanos. Tuttavia, decide di rischiare, per il mondo, per i Vendicatori. Come fanno i veri eroi.

5. La morte di Tony Stark

Che la sua ultima battuta sia quell’emotivamente devastante “Io sono Iron Man” è un dato di fatto. Ma quello che schiocca le dita è Tony Stark, l’uomo, a volto scoperto, con l’armatura a pezzi, devastato dalla battaglia eppure ancora in grado di compiere il gesto estremo per far vincere i buoni. Alla fine, Stark ha avuto la risposta: l’eroe si serve soltanto dell’armatura, ma è quello che c’è dentro che conta. E la morte di Tony Stark ne è l’esempio più bello e limpido.

4. Gli occhiali di Tony Stark

Vezzo prima dell’attore Robert Downey Jr. e poi anche del personaggio, gli occhiali di Tony Stark diventano importanti in Spider-Man: Far From Home. Infatti, in essi Tony racchiude tutta la sua eredità intellettuale che consegna a uno scapestrato Peter Parker. Un utile device narrativo ma anche un modo, molto da lui, di trasmettere la sua eredità al futuro dei Vendicatori che è indubbiamente nelle mani di Peter Parker/Spider-Man.

Parte delle cose che non sai su Tony Stark

3. I meme su Tony Stark

Un giovane e rampante Stark allarga le braccia nel deserto e fa esplodere i suoi missili Jericho. Un affermato Iron Man guarda con superiorità e distacco un Supersoldato replica “Sono un genio miliardario playboy filantropo”. Ferito, scosso, mosso solo dalla volontà, un Tony Stark a pezzi esclama per l’ultima volta, guardando con tono di sfida Thanos: “Io sono Iron Man”. Tutta la carriera cinematografica di Tony Stark è stata caratterizzata da momenti diventati poi iconici, fotografie della cultura pop ideali per alcuni dei migliori meme in circolazione in rete.

2. Gli attori che volevano essere Tony Stark

La scelta di Robert Downey Jr. per il ruolo di Stark è stata la conclusione di un processo di casting lunghissimo che ha visto coinvolti nomi molto famosi del panorama cinematografico hollywoodiano. Il ruolo è stato offerto a Hugh Jackman, che però aveva già il suo eroe a cui badare (Wolverine, ovviamente). Si sono poi proposti per il ruolo anche Nicolas Cage, Tom Cruise e Clive Owen. Sam Rockwell, che si è visto respinto pe ril ruolo di Tony Stark, ha poi ottenuto il ruolo di Justin Hammer, oltre ad aver incontrato proprio su quel set Leslie Bibbs, sua attuale compagna.

1. Tony Stark è Iron Man

Contro tutti i dettami dell’eroe tradizionale, che nasconde la propria identità al mondo, Stark ha sbandierato da subito la sua identità eroica, vuoi per protagonismo, vuoi per pragmaticità. Questa mancanza di segretezza ha coinvolto in misura più o meno omogenea tutti gli eroi del Marvel Cinematic Universe, con l’eccezione di Spider-Man/Peter Parker (che comunque si è fatto scoprire da zia May!).

Tony Stark tornerà dopo Endgame? Ecco un’interessante teoria

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Tony Stark tornerà dopo Endgame? Ecco un’interessante teoria

Gli eventi di Avengers: Endgame, hanno confermato l’addio di Tony Stark al MCU, ma c’è chi ancora immagina un suo ritorno a sorpresa nei prossimi capitoli cinematografici. La sua morte è definitiva o rivedremo il personaggio nella Fase 4? Un’interessante teoria formulata da un fan e pubblicata su Reddit proverebbe la seconda ipotesi.

Se ricordate bene, durante il finale del film la figlia Morgan e Pepper guardano l’ologramma di Tony proiettato dall’elmetto della Mark LXXXV, cosa che ci spinge a chiederci se quel filmato non sia stato in realtà creato prima di morire in battaglia. C’è un precedente nei fumetti di Ironheart del 2015 in cui l’eroe entra in coma e introduce la sua intelligenza artificiale in un altro dispositivo per continuare l’eredità di Iron Man, e questa A.I. è pensata per essere utilizzata solo in casi estremi; a farne tesoro sarà Riri Williams, ragazza prodigio e pupilla di Stark, alla quale il dispositivo farà da mentore.

E se l’ologramma che abbiamo visto in Endgame fosse solo l’A.I. di Tony e non la sua semplice proiezione? Rivedendo con maggiore attenzione la scena del dialogo, poco prima di terminare il suo discorso l’eroe si alza dalla sedia e si avvicina a Morgan dicendole “Ti voglio bene 3000“. Un caso? Se il messaggio è pre-registrato, come ha fatto Tony a sapere che Morgan si sarebbe seduta lì davanti a lui e come avrebbe potuto stabilire un contatto visivo con un essere umano così preciso?

Che ne pensate?

Iron Man: 10 modi in cui potrebbe tornare nel MCU dopo Endgame

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Un anno dopo la folle corsa agli Oscar di Black Panther (il primo cinecomic della storia ad essere candidato nella categoria Miglior Film capace di conquistare ben tre statuette) Disney e Marvel Studios lanciano ufficialmente la campagna a sostegno di Avengers: Endgame.

Film evento del decennio, Avengers: Endgame è riuscito in un’impresa che sembrava impossibile: ricapitolare un discorso narrativo iniziato nel 2008 da Iron Man riunendo sul grande schermo tutti i personaggi del Marvel Universe. Gli incassi hanno premiato lo studio di Kevin Feige, raggiungendo e superando in cima alla classifica Avatar di James Cameron.

Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris HemsworthMark RuffaloChris EvansScarlett JohanssonBenedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom HollandChadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony MackieSebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Fonte: Reddit

Tony Stark torna per riscrivere il suo destino in un fan trailer di Iron Man 4

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Mentre continuano le speculazioni sul possibile ritorno di Tony Stark nel MCU, un fan trailer di Iron Man 4 si è preso la libertà di riportarlo in vita così da dargli la possibilità di ri-scrivere il proprio destino. La morte di Tony Stark è stata un punto di svolta per il MCU e per tutti i personaggi in esso contenuti, dal momento che le conseguenze del sacrificio di Tony si ripercuotono ancora adesso nel Multiverso, fino agli eventi di The Marvels.

La dipartita del personaggio ha lasciato un notevole “vuoto di potere”, visto il carisma e il ruolo centrale che Tony ricopriva nel franchise. Ora, il fan trailer di seguito, suggerisce ai fan che questo vuoto potrebbe essere colmato da Morgan, la figlia che Tony ha lasciato e che ha avuto con Pepper.

Il trailer realizzato dai fan per un possibile Iron Man 4 esplora la possibilità del ritorno di Iron Man nella saga del Multiverso dell’MCU. È interessante notare che, nonostante tutte le possibilità che offre una realtà con più versioni della stessa, l’espediente che viene usato nel trailer è semplicemente quello di realizzare un Tony “sintetico” nel quale si carica la coscienza dello stesso che lui aveva salvato su un chip. Questa resurrezione incentrata sulla tecnologia sembra certamente più adatta all’eredità di Tony Stark rispetto agli imbrogli multiversali.

Fonte: Cinematic Pro Studio

Tony Stark regala un braccio bionico ad un bambino [Video]

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Tony Stark regala un braccio bionico ad un bambino [Video]

L’attore Robert Downey Jr. ha pubblicato un video nel quale viene letteralmente offuscato dal suo personaggio Tony Stark in un video molto toccante nel quale lo vediamo regalare un braccio bionico sviluppato dai Limbitless Solutions ad un giovane ragazzo di nome Alex Pring, a cui era nato un braccio destro parzialmente sviluppato.

 

Il video fa parte del progetto ‪#‎CollectiveProject‬ di Microsoft, guidato da Albert Manero. La Limbitless Solutions  mira a costruire protesi bioniche a prezzi accessibili.

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avengers-age-of-ultron-posterRicordiamo che nel cast di Avengers: Age of Ultron sono presenti anche Mark Ruffalo, Chris Hemsworth, Scarlett Johansson,Jeremy Renner, Elizabeth Olsen, Aaron Taylor-Johnson, James Spader, Stellan Skarsgard, Samuel L. Jackson, Cobie Smulders,Paul Bettany, Anthony Mackie, Hayley Atwell, Idris Elba e DonCheadle.

La trama ufficiale del film diretto da Joss Whedon è la seguente:Quando Tony Stark cerca di avviare un programma di pace, le cose degenerano e i più grandi eroi della Terra, tra cui Iron Man, Captain America, Thor, l’Incredibile Hulk, Vedova Nera e Occhio di Falco, saranno messi alla prova, mentre il destino del pianeta è a rischio. Il villain Ultron emerge, e spetterà agli Avengers impedirgli di attuare i suoi terribili piani, e presto scomode alleanze e situazioni inaspettate apriranno la strada a un’avventura originale, su scala globale. La squadra deve riunirsi per sconfiggere James Spader nei panni di Ultron, un terrificante megacattivo deciso ad annientare il genere umano. Sulla strada, gli eroi affronteranno due misteriosi nuovi arrivati, Wanda Maximoff, interpretata da Elizabeth Olsen, e Pietro Maximoff, interpretato da Aaron Taylor-Johnson, incontrando anche un vecchio amico in vesti nuove, quando Paul Bettany diventerà Visione.

Avengers Age of Ultron uscirà – nei formati 2D, 3D e IMAX 3D – il primo maggio 2015 negli Stati Uniti mentre per quanto concerne le sale cinematografiche italiane l’uscita è prevista qualche giorno prima, il 22 aprile 2015.

Tony Stark promette che restituirà lo scudo a Cap

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Robert Downey Jr. si è preso gioco di Captain America in merito al fatto di restituirgli il suo scodo in tempo per Avengers: Endgame. Nel ruolo di Tony Stark / Iron Man, l’attore ha dato il via al franchise del MCU nel 2008 con il film diretto da Jon Favreau. E nel corso degli anni, è diventato il poster boy per l’universo condiviso.

Nel corso delle storie e dei film, Stark ha attraversato alti e bassi, incluso il conflitto con lo Steve Rogers di Chris Evans in Captain America: Civil War in cui quest’ultimo ha lasciato lo scudo al figlio di Howard Stark. I due restano separati durante gli eventi di Avengers: Infinity War ma sappiamo che la tanto attesa reunion ci sarà in Endgame.

Endgame sarà il culmine della Infinity Saga del MCU, l’arco di 22 film iniziato più di dieci anni fa. I dettagli della trama sono stati tenuti segreti, ma con la riunione del nucleo dei sei Vendicatori originali arriva anche l’idea che questo potrebbe potenzialmente essere la loro ultima volta come una squadra, visto che alcuni di loro potrebbero non uscire vivi da Endgame.

Considerando che Stark e Cap sono due dei componenti della trinità dell’universo (l’altro è Thor), molti non vedono l’ora che i due seppelliscano l’ascia per un obiettivo specifico: sconfiggere Thanos e vendicare coloro che sono caduti dopo la Decimazione. Accanto alla loro inevitabile riunione c’è anche l’idea che Cap riacquisterà il suo scudo dopo averci rinunciato in Infinity War.

Ma adesso lo scudo è nelle mani di Stark, e Steve può riottenerlo solo se sarà lui a darglielo. Così, l’attore, sul suo account ufficiale Instagram, ha scherzato sul dare al soldato superstite il suo scudo mentre si trovava di fronte a una statua enorme che riproduce l’iconica arma di Cap.

Ecco come è andata!

Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris HemsworthMark RuffaloChris EvansScarlett JohanssonBenedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom HollandChadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony MackieSebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

Avengers: Endgame, un indizio nascosto nella prima clip ufficiale?

Tony Stark mette la sua tuta a disposizione della medicina

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Tony Stark mette la sua tuta a disposizione della medicina

iron-man-3-robert-downey-jrE se Tony Stark mettesse a disposizione la sua tecnologica tuta per i paralitici con lesioni spinali?

Qualche anno fa la tecnologia militare stava lavorando ad un esoscheletro meccanico che potesse aiutare i soldati a compiere le missioni militari in sicurezza con il solo ausilio delle braccia. Infatti l’armatura era progettata seguendo il principio per cui l’uso delle braccia permetteva a tutto l’esoscheletro di muoversi. Adesso quella stessa tecnologia è stata messa al servizio della medicina, diventando una concreta possibilità per chi è paralizzato dalla vita in giù.

Molti pazienti stanno provando questa nuova tuta, compreso Robert Woo, che ha subito un danno spinale molto grave a seguito di un incidente. Con l’aiuto della tuta, Woo è stato capace di fare qualche giro intorno alla stanza dell’esperimento mentre il figlio di Woo urlava felice: “Papà è Iron Man! Papà è Iron Man!” per cui l’esoscheletro è stato ribattezzato “la tuta di Iron Man”.

I medici confermano che entro il 2014 la “tuta di Iron Man” possa essere disponibile in formati personalizzati.Ecco il video della passeggiata di Robert Woo:

Tony Stark e zia May? Robert Downey Jr. dice di sì

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Tony Stark e zia May? Robert Downey Jr. dice di sì

Quando in Captain America Civil War, Tony Stark va a trovare Peter Parker, non può fare a meno di notare quanto sia affascinante la sua bella zia May. Il web ovviamente non si è lasciato sfuggire questo particolare e ha cominciato a calcare la mano, con meme e fan-art che vedono protagonisti Tony e May nei panni di torridi amanti.

Robert Downey Jr., che non perde occasione per crogiolarsi nel suo personaggio che sembra assomigliargli molto (troppo?), ha scherzato su questo punto, condividendo una famosissima tavola di Spider-Man ritoccata ad hoc per l’occasione.

Potete vederla di seguito!Spider-Man Homecoming tony starkChissà se mamma Disney permetterà mai a RDJ di avere una scena così con Marisa Tomei, interprete di zia May!

Diretto da Jon Watts, Spider-Man Homecoming vedrà protagonista Tom Holland nei panni di Peter Parker, Marisa Tomei in quelli di zia May e Zendaya sarà invece Michelle. Nel cast anche Robert Downey Jr., Michael Barbieri  e Michael Keaton. Il film racconterà la storia di un Peter Parker al liceo, dunque sarà un nuovo reboot che arriverà al cinema 7 Luglio 2017. Secondo alcune anticipazioni rivelate da Kevin Feige, nel film dovrebbe apparire Adrian Toomes, noto per essere il cattivo Vulture, villain che ha debuttato nel fumetto del 1963 “The Amazing Spider-Man”#2.

Tony Stark e Peter Parker: i migliori momenti “padre-figlio” del MCU

Nel MCU il rapporto tra Tony Stark e Peter Parker ha un po’ sostituito quella che, nei fumetti e al cinema, è la dinamica padre-figlio instaurata dal giovane supereroe con lo zio Ben. Allo stesso modo, in Avengers: Endgame, Peter si confronta con la morte del suo mentore ed è chiamato ad affrontare il futuro senza una figura chiave per il suo percorso di realizzazione personale. Ma quali sono stati i momenti più belli dei due personaggi del Marvel Cinematic Universe?

Tony recluta Peter per la Civil War

Quando Tony decide di reclutare Peter nel team Iron Man per la battaglia di Captain America: Civil War, i due si ritrovano nella camera del ragazzo e parlano delle ragioni per cui si sceglie di essere un supereroe.

Perché lo fai? Devo saperlo. Qual è il tuo obiettivo? Cosa ti tira fuori da quel letto alle due del mattino?“, chiede Stark. “Quando puoi fare le cose che io posso fare, ma non lo fai, e poi accadono cose brutte, succede per causa tua“. Lo sguardo di Tony è prezioso e ci dice tutto quello che dobbiamo sapere sulla loro relazione.

Il nuovo costume

Il primo incontro tra Spider-Man e Tony Stark avviene quando l’eroe del Queens indossa  ancora un costume fatto in casa che mette sostanzialmente insieme degli indumenti rossi e blu. Per questo il leader dei Vendicatori decide di aggiornare l’uniforme con nuove tecnologie, paracadute, lenti per gli occhi regolabili e un’intelligenza artificiale di nome Karen.

L’abbraccio mancato

Spider-Man: Homecoming riprende subito dopo gli eventi della Guerra Civile con Happy Hogan che riporta a casa Peter Parker. Ad accompagnarlo c’è anche Tony Stark, ma il ragazzo si sporge verso il Vendicatore per un abbraccio, capisce che si trattava di un malinteso e che Tony voleva semplicemente aprire la portiera dell’auto. erroneamente che si tratti di un abbraccio.

Non siamo ancora a quel punto”, gli spiega Stark. E la cosa più bella e commovente è che qualche film più avanti i due avranno modo di recuperare…

Essere un eroe anche senza il costume

In Homecoming Peter tradisce gli ordini di Tony Stark e interviene negli affari dell’Avvoltoio, scatenando l’ira dell’eroe. In cambio, come punizione, Stark chiede indietro il costume di Spider-Man. “Non capisci, non sono niente senza questo!“, ma “Se non sei niente senza quel costume, allora non dovresti averlo“, tuona il personaggio prima di andare via.

Si tratta di un momento importante nello sviluppo della loro relazione padre-figlio, e sugli insegnamenti che Stark può dare al suo pupillo.

Tony accoglie Peter nei Vendicatori

Durante il corso di Spider-Man: Homecoming Peter non segue gli ordini di Tony e si mette alla caccia dei villain che stanno minando la sicurezza della sua città, tuttavia la delusione iniziale cede il passo al perdono e alla comprensione, con il Vendicatore che accoglie finalmente il giovane eroe nel team.

Senza il costume Peter riesce a battere Avvoltoio consegnandolo alla giustizia, un’impresa che vale l’ingresso nel gruppo più ambito di protettori. Il ragazzo però rifiuta e Tony finge che si sia trattato di un test…

Viaggio nello spazio

In Infinity War, dopo l’arrivo dell’esercito di Thanos a New York per cercare la gemma del tempo, Peter Parker salta giù dal suo scuolabus e si dirige verso il Sanctum Sanctorum per unirsi al combattimento. Tony vuole che rimanga fuori dal conflitto e gli ordina di tornare a casa da zia May mentre lui e Doctor Strange si imbarcano sulla Q-Ship diretti verso lo spazio. Non sa però che Peter si è aggrappato alla nave e riesce a sopravvivere grazie all’Iron Spider donatagli da Iron Man in volo.

“Non voglio morire…”

La devastante morte di Peter Parker in Infinity War ha lasciato in lacrime i fan. E se il film è ricco di momenti spensierati, quel “I do not wanna go” pronunciato da Tom Holland fra le braccia di Robert Downey Jr. rappresenta l’altro lato di un racconto ben più maturo delle aspettative.

Ciò che rende così incredibile la scena è il fatto che l’attore abbia improvvisato l’intera battuta. I fratelli Russo volevano che fosse o emozionante e gli avevano dato un solo consiglio: “Pensa che sei un ragazzo e non vuoi morire“. Così Tom Holland  ha preso questo suggerimento alla lettera e il gioco è fatto…

La foto di Peter

avengers endgameQuando Scott Lang esce dal Regno Quantico in Avengers: Endgame e si confronta con la realtà, capisce che esiste un modo per tornare indietro nel tempo e sistemare ogni cosa. Propone l’idea ai Vendicatori che a loro volta presentano il piano a Tony Stark.

Inizialmente l’eroe non vuole essere coinvolto e non crede nella possibilità di riuscita, tuttavia rivedere la foto incorniciata di lui insieme a Peter Parker lo mette di fronte ad una scelta che non può e non deve rifiutare.

L’abbraccio in Endgame

I fan hanno aspettato un anno intero per vedere cosa era successo a tutti i personaggi polverizzati alla fine di Infinity War, e finalmente Avengers: Endgame li ha riportati in vita sani e salvi per l’epica battaglia del terzo atto contro Thanos.

È qui che Peter si avvicina a Iron Man dicendo: “Non crederà a quello che è accaduto. Si ricorda quando eravamo nello spazio? E sono diventato polvere? Devo essere svenuto, perché mi sono svegliato e lei non c’era. Ma il Doctor Strange era lì, giusto? Era come, ‘Sono passati cinque anni. Dai, hanno bisogno di noi!

La morte di Tony

Decidendo di non raccontare le origini di Spidey, il MCU non ha mai incluso la morte dello zio Ben e la dinamica padre-figlio tra i personaggi. Tuttavia in Endgame abbiamo avuto un momento molto simile con la figura di Tony Stark.

Questo accade quando l’eroe afferra e indossa il guanto dell’infinito sacrificandosi per salvare il mondo. La scena è straziante e ricorda molto il lutto di Peter dopo l’assassinio dello zio.

Leggi anche – Avengers: Endgame, tutte le scene tagliate dal film

Fonte: ScreenRant

Tony Stark e Pepper Potts augurano buon San Valentino

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Tony Stark e Pepper Potts augurano buon San Valentino

Guarda  anche gli auguri di San Valentino da parte di Iron Man/Tony Stark e Pepper Potts, prossimi protagonisti di Iron Man 3.

Vi ricordiamo che Iron Man 3 sarà in 2D, 3D e IMAX  e uscirà in USA il 3 maggio 2013. Diretto da Shane Black vede protagonisti Robert Downey Jr., Gwyneth Paltrow, Guy Pearce, Don Cheadle, Rebecca Hall, Paul Bettany, Ben Kingsley, e Jon Favreau.

Tony Stark e Natasha Romanoff sono morti ora nella timeline del MCU

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Il 16 e il 17 ottobre 2023 sono due date importantissime nella timeline ufficiale del MCU. Sono infatti le date di morte di Natasha Romanoff e di Tony Stark. Basandoci sulla cronologia ufficiale Marvel, che viaggia con qualche anno di anticipo sulla vita vera, ci troviamo adesso nel momento in cui c’è stata la grande battaglia contro Thanos vista in Avengers: Endgame.

Dopo che i Vendicatori hanno attraversato il tempo e lo spazio per raccogliere tutte le Gemme dell’Infinito, quando Natasha perde la vita su Vormir, gli Eroi più Potenti della Terra si sono ritrovati in uno scontro finale contro una versione di Thanos di una linea temporale precedente. A conclusione del combattimento, Tony Stark riesce a rubare le Gemme dal guanto di Thanos e le utilizza per distruggerlo. Il gesto gli costa la vita.

Anche se sono passati ormai anni da quando il sacrificio di Tony è stato visto per la prima volta sullo schermo, resta un momento molto commovente, forse il più importante del MCU fino a questo momento. Ovviamente con Tony Stark il MCU ha avuto inizio, e vederlo morire, anche per una causa così grande, è stato un duro colpo per tutti i fan.

Tony e Natasha sono stati un punto di riferimento molto importante nel MCU, ricoprendo dei ruoli opposti. Anche se entrambi sono sempre stati abbastanza mutevoli nelle loro posizioni e nel loro modo di agire, hanno sempre avuto un obbiettivo comune anche quando in Civil War si sono schierati separatamente. Sono morti così come sono vissuti: la prima nell’ombra, senza un vero e proprio funerale, solo una commemorazione tra amici; il secondo in mezzo alla gente, con tanti testimoni per il suo sacrificio, in grande. Saranno per sempre ricordati, sia nel MCU e nel mondo reale, dai loro fan.

Tony Stark e la sua armatura: ne parla Kevin Feige

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Tony Stark e la sua armatura: ne parla Kevin Feige

Iron-man-3-distrutto

In una recente intervista a MTv, Kevin Feige, capo della Marvel, ha raccontato un po’ di cose riguardo ad Iron Man 3, su Tony Stark e soprattutto sulla nuova

Tony Scott suicida a Los Angeles

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Il corpo di Tony Scott è stato ritrovato solamente quattro ore dopo, e solo dopo aver usato sonde per dragare il fondale di sicuro di non facile accesso. Nella macchina che il regista aveva abbandonato, in una corsia laterale del ponte, la polizia dice di aver trovato un biglietto di addio, il che avvalora la tesi del suicidio.

Il cinema d’azione perde quindi uno dei personaggi più influenti, di cui si erano apprezzati ultimamente, la tecnica estrema di correzione colore, e l’uso a volte esagerato della macchina a mano, come avviene nei recenti Man on fire e Domino. Tony Scott aveva inoltre appena terminato le riprese dell’ultima miniserie tv di cui era produttore esecutivo, insieme al fratello Ridley,  Coma. Inoltre aveva prodotto l’ultimo atteso film del fratello, Prometheus, di cui si vociferava la possibilità di un sequel.

Il suo stile, molto riconoscibile, ha sicuramente ispirato alcuni nuovi registi, come Daniel Espinosa, esordiente alla regia con Safe House, che deve sicuramente a Scott molto del suo stile di regia oltre che uno degli attori con il quale Tony Scott collaborava maggiormente negli ultimi film: Denzel Washington.

Oltre che come regista, infatti, Tony Scott figura come produttore di molte serie di successo come The good wife e Call of duty ELITE e di alcuni film come The GreyIn her shoes.

Il regista aveva 68 anni, e lascia la moglie Dana e i due figli oltre che alcuni progetti più o meno veritieri, come un sequel di Top Gun e la regia del film ispirato alla serie tv 24.

Tony Scott dirige Grisham

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Tony Scott porterà sullo schermo The Associate, un legal thriller tratto dall’ultimo romanzo di John Grisham (pubblicato in Italia col titolo Il ricatto).

Tony Manero di Pablo Larrain

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TONY MANERO – Anno: 2009 – Regia: Pablo Larrain à Cast: Alfredo Castro, Amparo Noguera, Héctor Morales, Paola Lattus, Elsa Poblete

In una Santiago del Cile logorata dalla dittatura di Pinochet, Raul Peralta è un quarantenne che ha una grande passione per il ballo; ma soprattutto, per Tony Manero, personaggio che rese popolare John Travolta.Guarda il film in cui è protagonista – “La febbre del sabato sera” – praticamente tutti i giorni, imparando a memoria le movenze dell’attore americano, ma anche le sue battute. Un modo come un altro per evadere da una realtà noiosa e opprimente. Raul cerca di mettere in piedi un corpo di ballo con la sua compagna, la figlia di lei (per la quale nutre una forte attrazione), e un altro giovane ballerino. La sua più grande ambizione è però vincere la puntata di un programma di imitatori, ovviamente quella dedicata ai sosia del suo mito: Tony Manero. Fino a quel giorno è pronto a rimuovere dal suo percorso chiunque tenti, anche involontariamente, di intralciarlo.

Si tratta del primo film di Pablo Larrain che ha dimostrato, anche con il secondo film Post mortem, di saper rappresentare il dramma sociale del suo Cile assoggettato al Generale Pinochet, attraverso piccole storie di persone semplici con i loro sogni impossibili.

Molto bravo Alfredo Castro, nel ruolo enigmatico ed inquieto di Raul che figura in Tony Manero anche come sceneggiatore.

Il connubio tra Larrain e Castro si è ripetuto in Post mortem, dove il secondo interpreta Mario Cornejo, mite impiegato delle pompe funebri costretto a fare i conti con il caos generato dal Golpe Pinochet.

Tony Manero è stato ben accolto dalla critica, vincendo due premi al Torino Film Festival: come miglior film e come miglior attore per Alfredo Castro. Il lungometraggio ha partecipato anche al Quinzaine des Réalisateurs del 61º Festival di Cannes.

Tony Leung, Leone d’Oro a Venezia 80: “Non pianifico mai cosa voglio fare dopo, perché penso che il destino unisca le persone”

Nella sua lunga carriera, Tony Leung Chiu-wai ha recitato in tre film che hanno vinto il Leone d’Oro al Festival del Cinema di Venezia, e oggi riceve finalmente il suo Leone d’Oro alla carriera, che, come dice lui stesso, non deve dividere con nessuno, questa volta.

L’attore e cantante di Hong Kong è una delle star asiatiche di maggior successo e riconosciute a livello internazionale. Tra i suoi film più importanti a livello mondiale ricordiamo il capolavoro di Wong Kar-wai del 2000, In the Mood for Love, per il quale ha vinto il premio come miglior attore a Cannes. Le sue altre collaborazioni con Wong includono Chungking Express, Happy Together e The Grandmaster.

Leung ha anche recitato in Hero, film candidato all’Oscar di Zhang Yimou, e nei successi al botteghino Hard Boiled di John Woo e Infernal Affairs di Andrew Lau e AlanMak. Quest’ultimo film, in particolare, è stata l’ispirazione originale per The Departed, con cui Martin Scorsese ha vinto un Oscar.

“Finalmente posso averlo per me, non devo condividerlo con nessuno” ha detto oggi in conferenza stampa Tony Leung, parlando del riconoscimento alla carriera al Festival di Venezia, dove è stato ospite diverse volte con i suoi film (i tre vincitori del Leone d’Oro in cui ha recitato sono A City of Sadness di Hsiao-Hsien Hou, Cyclo di Tran Anh-hung e Lust, Caution di Ang Lee).

L’attore ha ripercorso la sua carriera, raccontando di come la recitazione lo abbia aiutato a superare la sua timidezza. Attraverso questo mezzo espressivo, Leung “ha trovato il modo di esprimersi di fronte ad altre persone senza essere timido perché non sanno che sono io, pensano che sto interpretando un personaggio”.

Alla domanda sulle sue collaborazioni con Wong Kar-wai, Tony Leung ha osservato: “È così diverso rispetto agli altri registi. Non abbiamo mai una sceneggiatura completa quando si lavora con lui, quindi non so cosa preparare prima delle riprese. Ricevo la sceneggiatura solo quel giorno: è molto sperimentale”. A volte, ha spiegato, una scena viene girata otto volte in vari costumi e ambientazioni, “È il motivo per cui i film di Wong Kar-wai a volte richiedono alcuni anni…”.

Proprio in merito a In The Mood For Love, forse la sua collaborazione più importante con Wong Kar-wai, Leung commenta la citazione di quel film in Everything Everywhere All At Once: “Ho visto il film su un volo, non ricordo dove. È stato interessante, una specie di tributo ad alcuni film degli anni ’80 e ’90. È stato un film molto interessante, un film molto speciale”. Per quello che riguarda il suo percorso in carriera e i suoi obbiettivi da attore, Leung ha affermato di non aver mai seguito un percorso professionale specifico: “Nella mia carriera di attore non pianifico mai cosa voglio fare dopo, perché penso che il destino unisca le persone. Quando succede qualcosa, succede. Non calcolo mai se voglio fare film o no… uso il cuore”.

Di recente il suo cuore si è posato su The Goldfinger di Felix Chong, un film poliziesco d’azione ambientato negli anni ’80 basato su eventi reali che uscirà nelle sale di Hong Kong il 30 dicembre. Leung lo ha definito una sorta di American Hustle che incontra The Wolf of Wall Street. Nel film, Leung avrà “finalmente” la possibilità di interpretare un cattivo. Inoltre, lo farà al fianco di Andy Lau che in Infernal Affairs era il cattivo. “Per me è molto impegnativo interpretare il cattivo, e questa volta Andy interpreta il buono. Vent’anni dopo Infernal Affairs, ci scambiamo i ruoli”.

Nel corso della serata, Tony Leung sarà il protagonista della cerimonia di consegna del Leone d’Oro alla carriera nella Sala Grande.

Tony Gilroy dirigerà Bourne

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matt damon

Torna The Bourne! Il quarto episodio della saga interpretata da Matt Damon sarà girato da Tony Gilroy, regista di Michael Clayton e Duplicity, ma anche sceneggiatore di The Bourne Supremacy e The Bourne Ultimatum.

Tony Danza nel debutto alla regia di Joseph Gordon-Levitt

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Tony Danza nel debutto alla regia di Joseph Gordon-Levitt

Tony Danza (Crash – Contatto fisico) raggiunge Scarlett Johansson e Julianne Moore nel cast del film, ancora senza titolo, che segnerà il debutto registico dell’attore Joseph Gordon-Levitt. Questi e Danza hanno recitato fianco a fianco quasi vent’anni fa in Angels (1994), diretto da William Dear. L’opera prima di Gordon-Levitt, anche autore dello script , verterà sulla vicenda di un playboy deciso a diventare una persona migliore. Nei panni del dongiovanni ci sarà lo stesso regista; Tony Danza ne interpreterà  il padre sport-dipendente, Scarlett Johansson la fidanzata. Le riprese avranno inizio il mese prossimo a Los Angeles. In produzione, Ram Bergman e Nicholas Chartier. Bergman è tra i produttori di Looper, film di prossima uscita con protagonista proprio Joseph Gordon-Levitt, affiancato – o, per meglio dire, braccato – da Bruce Willis.

Fonte: Worstpreviews

Tony Awards 2014: tutti ospiti dello show

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Tony Awards 2014: tutti ospiti dello show

Si sono tenuti ieri sera al Radio City Music Hall di New York City i Tony Awards 2014, presentati da uno Hugh Jackman in splendida forma. Ecco di seguito gli ospiti, i premiatori e i premiati dello show:

Leggi anche: Tony Awards 2014: tutti i vincitori

Il Tony Award, formalmente Antoinette Perry Award, è un premio annuale che celebra i conseguimenti raggiunti nei teatri americani, includendo i musical. Assegnato da un banco di quasi 700 giudici da diversi campi industriali e giornalistici, è facilmente assimiliabile come l’equivalente per il teatro degli Oscar, Emmy e Grammy. Fu fondato nel 1947, ma fino alla terza cerimonia nel 1949 non era assegnato il medaglione ai vincitori.

La cerimonia del premio è trasmessa in televisione e prevede l’esibizione delle canzoni dei musical candidati, così come dei videoclip o una presentazione delle rappresentazioni candidate.

La vincita di un Tony Award nelle categorie maggiori (Miglior spettacolo, Miglior musical, Miglior revival teatrale, Miglior revival musical, Miglior attore, Miglior attrice) può significare talora un aumento drastico delle vendite dei biglietti per lo spettacolo. Diverse settimane prima della cerimonia viene pubblicata una lista dei candidati al premio: nel frattempo gli spettacoli sono liberi di annunciare il numero di nomination ricevute. Spesso questa pubblicità è in malafede, dacché molti spettacoli sono candidati per forza se durante l’anno sono state rappresentati pochi spettacoli o musical.

I premi sono dedicati a Antoinette Perry, fondatrice dell’American Theatre Wing. L’eleggibilità è garantita solo a quegli show presentati durante la stagione passata a Broadway (aver chiuso non significa automaticamente ineleggibilità, ma è risaputo che i votanti favoriscono spettacoli ancora in corso). Ai fini del premio, uno spettacolo o musical “nuovo” deve non essere stato prodotto precedentemente a Broadway e non deve essere parte di “repertorio storico o popolare”. Quest’ultima asserzione è stata oggetto di controversie, poiché alcuni spettacoli sono stati giudicati ineleggibili per le categorie “nuovi”, ossia i propri autori non avevano possibilità di vincere i rimarchevoli premi “Miglior spettacolo” o “Miglior musical”. D’altra parte, alcuni pensano che permettere che recite o musical prodotte ordinariamente siano eleggibili come “nuove” danno loro un ingiusto vantaggio, visto che saranno beneficiarie di uno sviluppo più lungo e di famigliarità nei confronti dei giudici. Spettacoli recentemente trasferiti da Off-Broadway o London Theatre sono eleggibili come nuovi.

 

Tony Awards 2014: tutti i vincitori

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Tony Awards 2014Si sono tenuti ieri sera al Radio City Music Hall di New York City i Tony Awards 2014, presentati da uno Hugh Jackman in splendida forma. Ecco di seguito la lista dei vincitori trai quali si distinguono Neil Patrick Harris, caro al pubblico della tv per il suo ruolo di Barney Stinson in How I Met Your Mother, e Audra McDonald, che ha fatto due volte la storia del premio quest’anno. L’attrice infatti ha portato a casa sei premi, record assoluto per la manifestazione, ed è stata anche la prima attrice a portare a casa quattro premi nelle quattro categorie dedicate alle attrici.

Ecco la lista dei vincitori:

BEST MUSICAL
“After Midnight”
“Aladdin”
“Beautiful: The Carole King Musical”
“A Gentleman’s Guide to Love and Murder” (WINNER)

BEST REVIVAL OF A MUSICAL
“Hedwig and the Angry Inch” (WINNER)
“Les Miserables”
“Violet”

BEST REVIVAL OF A PLAY
“A Raisin in the Sun” (WINNER)
“The Cripple of Inishmaan”
“The Glass Menagerie”
“Twelfth Night”

BEST PLAY
“All the Way” (WINNER)
“Act One”
“Casa Valentina”
“Mothers and Sons”
“Outside Mullingar”

BEST PERFORMANCE BY AN ACTRESS IN A LEADING ROLE IN A MUSICAL
Mary Bridget Davies, “A Night With Janis Joplin”
Sutton Foster, “Violet”
Idina Menzel, “If/Then”
Jessie Mueller, “Beautiful: The Carole King Musical” (WINNER)
Kelli O’Hara, “The Bridges of Madison County”

BEST PERFORMANCE BY AN ACTOR IN A LEADING ROLE IN A MUSICAL
Neil Patrick Harris, “Hedwig and the Angry Inch” (WINNER)
Ramin Karimloo, “Les Miserables”
Andy Karl, “Rocky”
Jefferson Mays, “A Gentleman’s Guide to Love and Murder”
Bryce Pinkham, “A Gentleman’s Guide to Love and Murder”

BEST PERFORMANCE BY AN ACTOR IN A LEADING ROLE IN A PLAY
Bryan Cranston, “All the Way” (WINNER)
Samuel Barnett, “Twelfth Night”
Chris O’Dowd, “Of Mice and Men”
Mark Rylance, “Richard III”
Tony Shalhoub, “Act One”

BEST PERFORMANCE BY AN ACTRESS IN A LEADING ROLE IN A PLAY
Audra McDonald, “Lady Day at Emerson’s Bar & Grill” (WINNER)
Tyne Daly, “Mothers and Sons”
LaTanya Richardson-Jackson, “A Raisin in the Sun”
Cherry Jones, “The Glass Menagerie”
Estelle Parsons, “The Velocity of Autumn”

BEST PERFORMANCE BY AN ACTOR IN A FEATURED ROLE IN A PLAY
Mark Rylance, “Twelfth Night” (WINNER)
Reed Birney, “Casa Valentina”
Paul Chahidi, “Twelfth Night”
Stephen Fry, “Twelfth Night”
Brian J. Smith, “The Glass Menagerie”

BEST PERFORMANCE BY AN ACTRESS IN A FEATURED ROLE IN A PLAY
Sophie Okonedo, “A Raisin in the Sun” (WINNER)
Sarah Greene, “The Cripple of Inishmaan”
Celia Keenan-Bolger, “The Glass Menagerie”
Anika Noni Rose, “A Raisin in the Sun”
Mare Winningham, “Casa Valentina”

BEST PERFORMANCE BY AN ACTOR IN A FEATURED ROLE IN A MUSICAL
James Monroe Iglehart, “Aladdin” (WINNER)
Danny Burstein, “Cabaret”
Nick Cordero, “Bullets Over Broadway”
Joshua Henry, “Violet”
Jarrod Spector, “Beautiful – The Carole King Musical”

BEST PERFORMANCE BY AN ACTRESS IN A FEATURED ROLE IN A MUSICAL
Lena Hall, “Hedwig and the Angry Inch” (WINNER)
Linda Emond, “Cabaret”
Anika Larsen, “Beautiful – The Carole King Musical”
Adriane Lenox, “After Midnight”
Lauren Worsham, “A Gentleman’s Guide to Love & Murder”

BEST DIRECTION OF A PLAY
Kenny Leon, “A Raisin in the Sun” (WINNER)
Tim Carroll, “Twelfth Night”
Michael Grandage, “The Cripple of Inishmaan”
John Tiffany, “The Glass Menagerie”

BEST DIRECTION OF A MUSICAL
Darko Tresnjak, “A Gentleman’s Guide to Love & Murder” (WINNER)
Warren Carlyle, “After Midnight”
Michael Mayer, “Hedwig and the Angry Inch”
Leigh Silverman, “Violet”

BEST BOOK OF A MUSICAL
Robert L. Freedman, “A Gentleman’s Guide to Love & Murder” (WINNER)
Chad Beguelin, “Aladdin”
Douglas McGrath, “Beautiful – The Carole King Musical”
Woody Allen, “Bullets Over Broadway”

BEST ORIGINAL SCORE (MUSIC AND/OR LYRICS) WRITTEN FOR THE THEATRE
“The Bridges of Madison County” Music & Lyrics: Jason Robert Brown (WINNER)
“Aladdin” Music: Alan Menken, Lyrics: Howard Ashman, Tim Rice and Chad Beguelin
“A Gentleman’s Guide to Love & Murder” Music: Steven Lutvak, Lyrics: Robert L. Freedman & Steven Lutvak
“If/Then” Music: Tom Kitt, Lyrics: Brian Yorkey

BEST SCENIC DESIGN OF A PLAY
Beowulf Boritt, “Act One” (WINNER)
Bob Crowley, “The Glass Menagerie”
Es Devlin, “Machinal”
Christopher Oram, “The Cripple of Inishmaan”

BEST SCENIC DESIGN OF A MUSICAL
Christopher Barreca, “Rocky” (WINNER)
Julian Crouch, “Hedwig and the Angry Inch”
Alexander Dodge, “A Gentleman’s Guide to Love & Murder”
Santo Loquasto, “Bullets Over Broadway”

BEST ORCHESTRATIONS
Jason Robert Brown, “The Bridges of Madison County” (WINNER)
Doug Besterman, “Bullets Over Broadway”
Steve Sidwell, “Beautiful – The Carole King Musical”
Jonathan Tunick, “A Gentleman’s Guide to Love & Murder”

BEST SOUND DESIGN OF A PLAY
Steve Canyon Kennedy, “Lady Day at Emerson’s Bar & Grill” (WINNER)
Alex Baranowski, “The Cripple of Inishmaan”
Dan Moses Schreier, “Act One”
Matt Tierney, “Machinal”

BEST SOUND DESIGN OF A MUSICAL
Brian Ronan, “Beautiful – The Carole King Musical” (WINNER)
Peter Hylenski, “After Midnight”
Tim O’Heir, “Hedwig and the Angry Inch”
Mick Potter, “Les Miserables”

BEST CHOREOGRAPHY
Warren Carlyle, “After Midnight” (WINNER)
Steven Hoggett & Kelly Devine, “Rocky”
Casey Nicholaw, “Aladdin”
Susan Stroman, “Bullets Over Broadway”

BEST COSTUME DESIGN OF A PLAY
Jenny Tiramani, “Twelfth Night” (WINNER)
Jane Greenwood, “Act One”
Michael Krass, “Machinal”
Rita Ryack, “Casa Valentina”

BEST COSTUME DESIGN OF A MUSICAL
Linda Cho, “A Gentleman’s Guide to Love & Murder” (WINNER)
William Ivey Long, “Bullets Over Broadway”
Arianne Phillips, “Hedwig and the Angry Inch”
Isabel Toledo, “After Midnight”

BEST LIGHTING DESIGN OF A PLAY
Natasha Katz, “The Glass Menagerie” (WINNER)
Paule Constable, “The Cripple of Inishmaan”
Jane Cox, “Machinal”
Japhy Weideman, “Of Mice and Men”

BEST LIGHTING DESIGN OF A MUSICAL
Kevin Adams, “Hedwig and the Angry Inch” (WINNER)
Christopher Akerlind, “Rocky”
Howell Binkley, “After Midnight”
Donald Holder, “The Bridges of Madison County”

SPECIAL TONY AWARD FOR LIFETIME ACHIEVEMENT IN THE THEATRE
Jane Greenwood

REGIONAL THEATRE AWARD
Signature Theatre, New York, N.Y.

ISABELLE STEVENSON AWARD
Rosie O’Donnell

TONY HONORS FOR EXCELLENCE IN THE THEATRE
Joseph P. Benincasa
Joan Marcus
Charlotte Wilcox

Il Tony Award, formalmente Antoinette Perry Award, è un premio annuale che celebra i conseguimenti raggiunti nei teatri americani, includendo i musical. Assegnato da un banco di quasi 700 giudici da diversi campi industriali e giornalistici, è facilmente assimiliabile come l’equivalente per il teatro degli Oscar, Emmy e Grammy. Fu fondato nel 1947, ma fino alla terza cerimonia nel 1949 non era assegnato il medaglione ai vincitori.

La cerimonia del premio è trasmessa in televisione e prevede l’esibizione delle canzoni dei musical candidati, così come dei videoclip o una presentazione delle rappresentazioni candidate.

La vincita di un Tony Award nelle categorie maggiori (Miglior spettacolo, Miglior musical, Miglior revival teatrale, Miglior revival musical, Miglior attore, Miglior attrice) può significare talora un aumento drastico delle vendite dei biglietti per lo spettacolo. Diverse settimane prima della cerimonia viene pubblicata una lista dei candidati al premio: nel frattempo gli spettacoli sono liberi di annunciare il numero di nomination ricevute. Spesso questa pubblicità è in malafede, dacché molti spettacoli sono candidati per forza se durante l’anno sono state rappresentati pochi spettacoli o musical.

I premi sono dedicati a Antoinette Perry, fondatrice dell’American Theatre Wing. L’eleggibilità è garantita solo a quegli show presentati durante la stagione passata a Broadway (aver chiuso non significa automaticamente ineleggibilità, ma è risaputo che i votanti favoriscono spettacoli ancora in corso). Ai fini del premio, uno spettacolo o musical “nuovo” deve non essere stato prodotto precedentemente a Broadway e non deve essere parte di “repertorio storico o popolare”. Quest’ultima asserzione è stata oggetto di controversie, poiché alcuni spettacoli sono stati giudicati ineleggibili per le categorie “nuovi”, ossia i propri autori non avevano possibilità di vincere i rimarchevoli premi “Miglior spettacolo” o “Miglior musical”. D’altra parte, alcuni pensano che permettere che recite o musical prodotte ordinariamente siano eleggibili come “nuove” danno loro un ingiusto vantaggio, visto che saranno beneficiarie di uno sviluppo più lungo e di famigliarità nei confronti dei giudici. Spettacoli recentemente trasferiti da Off-Broadway o London Theatre sono eleggibili come nuovi.

Tonno Spiaggiato: il film con Frank Matano

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Tonno Spiaggiato: il film con Frank Matano

A pochi mesi dall’uscita nelle sale cinematografiche Sky Cinema presenta Frank Matano in Tonno Spiaggiato, il film prodotto da Wildside e Newco Management con Vision Distribution, diretto da Matteo Martinez (all’esordio nel suo primo lungometraggio), in prima visione mercoledì 29 agosto alle 21.15 su Sky Cinema Uno e disponibile anche su Sky On Demand.  

Lasciato dalla sua fidanzata, Francesco (Frank Matano, Ma che bella sorpresa, Sono Tornato) fa di tutto per riconquistarla. Dopo numerosi e maldestri tentativi, tutti miseramente falliti, finalmente al funerale della nonna di lei, Francesco riesce a recuperare un contatto con la sua ex. Nella mente del ragazzo prende così forma un insano quanto geniale progetto: uccidere un membro della famiglia di Francesca (Marika Costabile, al suo debutto sul grande schermo). La scelta cade sulla vulcanica e bizzarra zia Nanna (Lucia Guzzardi, Mangia Prega Ama, Niente di serio). Nei panni di un improbabile Padre Gesù, Francesco entrerà nella casa e nel cuore dell’irresistibile vecchietta, finendo per mettere in dubbio il suo rocambolesco intento criminale.

TONNO SPIAGGIATO è una “black comedy” che aspira goffamente ad essere una tragedia – come lo ha definito il regista Martinez. «E’ un film che contiene tutta la nostra passione per le sitcom animate, per l’umorismo nero, per le situazioni surreali e grottesche» ha raccontato il regista «c’è un po’ di autobiografia dentro e c’è tutta la nostra allergia al ‘politicamente corretto’, al didascalismo opprimente e alle ostentazioni di bontà e di poetica»

Arricchiscono il cast anche Niccolò Senni (Io, loro e Lara, Mamma o papà?) nel ruolo di Niccolò e Francesco Arienzo.

 

 

Tonino Guerra: dal Sngci un ultimo simbolico Nastro d’Argento al Poeta

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Anche i giornalisti cinematografici ricordano con il cinema e il mondo della cultura non solo italiana, un poeta e uno scrittore che lascia una testimonianza umana e intellettuale difficilmente eguagliabile.

Toni Servillo: 10 cose che non sai sull’attore

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Toni Servillo: 10 cose che non sai sull’attore

Toni Servillo è uno di quegli attori che sta contribuendo a cambiare il volto del cinema italiano grazie alla sue incredibili interpretazioni. L’attore, che ha anche una carriera teatrale solida alle spelle, ha dato dimostrazione del suo talento recitativo sin da subito, della sua versatilità e dell’accuratezza del proprio lavoro.

Ecco dieci cose da sapere su Toni Servillo.

Toni Servillo: i suoi film

1. I film e la carriera. La carriera cinematografica dell’attore inizia nel 1992, quando debutta sul grande schermo in Morte di un matematico napoletano (1992), per poi proseguire con Rasoi (1993), Teatro di guerra (1998), L’uomo in più (2001), Le conseguenze dell’amore (2004) e Sabato, domenica e lunedì (2005). In seguito, lavora in La ragazza del lago (2007), Lascia perdere, Johnny! (2007), Gomorra (2008), Il divo (2008), Gorbaciof (2010), Noi credevamo (2010), Una vita tranquilla (2010), È stato il figlio (2012) e Bella addormentata (2012). Tra i suoi ultimi lavori, vi sono Viva la libertà (2013), La grande bellezza (2013), Le confessioni (2016), Lasciati andare (2017), La ragazza nella nebbia (2017), Hitler contro Picasso e gli altri (2018), Loro (2018), 5 è il numero perfetto (2019), Qui rido io (2021), È stata la mano di Dio (2021) e Ariaferma (2021).

2. È un doppiatore affermato ed anche sceneggiatore. Nel corso della sua carriera l’attore si è cimentato con il doppiaggio. Infatti, ha prestato la propria voce per film come L’uomo che piantava gli alberi (1987), Incidenti (2005), Il pianto della statua (2007), Non chiederci la parola (2008), L’ultima salita – La Via Crucis di Bernardino Simoni a Cervero (2009), Deserto rosa. Luigi Ghirri (2009), Il piccolo principe (2015), Il libro della giungla (2016), Zanna bianca (2018) e La famosa invasione degli orsi in Sicilia (2019). In quanto sceneggiatore, invece, ha partecipato alla stesura dello script del film Rasoi.

3. È la voce di alcuni audiolibri. Se dovesse capitare di andare in qualche libreria, fisica o online, e si trova un audiolibro con la voce di Servillo, è tutto normale. L’attore, infatti, si è prestato per la lettura de I dolori del giovane Werther (2006), Il giorno della civetta (2009), Hanno tutti ragione (2010), Il Gattopardo (2012) e Il giorno del giudizio (2016).

toni servillo

Toni Servillo: chi è sua moglie

4. È sposato da molti anni. L’attore si è sposato nel 1990 con la collega Manuela Lamanna, dalla quale ha avuto due figli: infatti, nel 1996 è diventato padre per la prima volta di Eduardo, mentre nel 2003 è nato il suo secondo figlio, Tommaso.

5. Ha dovuto rinunciare a diverse cose. Per poter perseguire la sua carriera teatrale e cinematografica, l’attore ha dovuto fare tanti sacrifici (cosa che continua a fare), di cui uno in particolare: non aver la possibilità di potersi godere la famiglia come vorrebbe.

Toni Servillo in La grande bellezza

6. Ha trovato un grande senso a questo film. L’attore ha dichiarato di trovare ne Le grande bellezza la metafora di un paese che perde costantemente opportunità, mentre Roma, con la sua bellezza, mostra il fatto che c’era una volta qualcuno che ne approfittava.

7. La sceneggiatura è capitata per caso. Pare che tra l’attore e il regista Paolo Sorrentino, che sono molti amici nella vita reale, ci sia l’usanza di porgere le nuove sceneggiature sempre nei momenti più improbabili. Questo è successo anche per questo film, tanto che Sorrentino lo avrebbe chiamato di punto in bianco per dirgli di leggere la sceneggiatura appena conclusa.

Toni Servillo in Qui rido io

8. Ha interpretato un celebre commediografo. Il principale ruolo da protagonista nel 2021 Servillo lo ha avuto nel film Qui rido io, dove si racconta la storia del celebre commediografo romano Eduardo Scarpetta, dalla sua attività teatrale alla battaglia legale contro Gabriele D’Annunzio riguardante il diritto d’autore. Per questo film, Servillo si è preparato studiando approfonditamente Scarpetta, cercando però di darne una sua interpretazione evitando dunque di incorrere in una semplice imitazione.

Toni Servillo e il suo ultimo film del 2021

9. In un anno ha recitato in tre film. Il 2021 è stato un anno particolarmente importante per Servillo, che si è trovato ad essere tra i protagonisti di tre film particolarmente apprezzati da critica e pubblico. Si tratta di Qui rido io, È stata la mano di Dio e Ariaferma. In quest’ultimo, presentato fuori concorso a Venezia, l’attore interpreta Gaetano Gargiulo, un poliziotto penitenziario chiamato a gestire la difficile situazione di alcuni detenuti in procinto di essere trasferiti ma senza ancora il permesso di lasciare il carcere.

Toni Servillo: età e altezza

10. Toni Servillo è nato il 9 agosto del 1959 ad Afragola, in Campania. La sua altezza complessiva corrisponde a 181 centimetri.

Fonte: IMDb

Toni Servillo e Silvio Orlando nella prima foto del nuovo film di Leonardo Di Costanzo

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La prima immagine di scena del terzo film di Leonardo Di Costanzo  – titolo ancora in definizione – ha come protagonisti Toni Servillo Silvio Orlando ritratti dal fotografo di scena Gianni Fiorito.

È la prima volta insieme su un set per i due grandi attori, attualmente impegnati nelle riprese, che si stanno svolgendo in Sardegna nell’ex carcere di Sassari, incombente sfondo del film che narra le vicende di alcuni agenti e pochi detenuti, gli ultimi rimasti di un carcere in dismissione, che aspettano di essere trasferiti. A poco a poco, le regole, scritte e non, sembrano avere sempre meno senso, e quella degli uomini in attesa diventa una nuova, fragile, comunità.

Il film è prodotto da tempesta / Carlo Cresto-Dina con Rai Cinema in coproduzione con Amka Film Productions (CH), RSI Radiotelevisione Svizzera / SRG SSR, con il sostegno del MIBACT DG cinema, dell’Ufficio federale della cultura (UFC) di Eurimages e il sostegno della Sardegna FIlm Commission. Sarà distribuito in Italia e all’estero da Vision Distribution (crediti non contrattuali) Sul set del film, tempesta, sta adottando EcoMuvi, l’unico disciplinare europeo di sostenibilità ambientale interamente certificabile per la produzione audiovisiva.

Toni Erdmann: Jack Nicholson protagonista del remake USA

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Toni Erdmann: Jack Nicholson protagonista del remake USA

Toni Erdmann è uno dei film europei che sta riscuotendo maggior successo su scala mondiale in questa stagione cinematografica. Il film, diretto da Maren Ade e di produzione tedesca, è stato presentato in concorso all’ultimo Festival di Cannes e concorre nella cinquina del Miglior Film Straniero agli Oscar 2017.

Jack Nicholson protagonista del remake di Toni Erdmann

Come è prassi quasi normale, gli Stati Uniti stanno preparando un remake del film. Tramite Variety sappiamo adesso che la coppia di protagonisti, che nell’originale è interpretata da Peter SimonischekSandra Hüller, avrà il volto di Jack Nicholson e Krinten Wiig.

A quanto pare il ritiro dalle scene di Nicholson non è ancora definitivo, e per la gioia di chi ama il cinema l’attore tornerà sul grande schermo. 

Il film uscirà anche in Italia il prossimo 23 febbraio con il titolo di Vi Presento Toni Erdmann

Ecco la trama del film: Winfried Conradi è un uomo anziano col vizio dello scherzo. Le sue buffonate colpiscono familiari e fattorini che bussano alla porta e provano allibiti a consegnargli l’ennesimo pacco. Insegnante di musica in pensione, la sua vita si muove tra le visite alla vecchia madre e le carezze al suo vecchio cane, ormai cieco e stanco.

Toni Collette: 10 cose che non sai sull’attrice

Toni Collette: 10 cose che non sai sull’attrice

Attrice divenuta celebre solo negli ultimi anni, grazie ad alcuni ruoli in film di successo, Toni Collette si è affermata per la sua grande versatilità, che l’ha portata a recitare tanto in film di genere horror quanto in commedie e blockbuster. Particolarmente apprezzata dalla critica, la Collette ha ora occasione di farsi conoscere anche da un pubblico più vasto, grazie a numerosi progetti in programma per il futuro.

Ecco 10 cose che non sai sull’attrice.

Toni Collette: i suoi film e le serie TV

1. È diventata celebre grazie ad un ruolo horror. Il debutto cinematografico dell’attrice arriva nel 1994, con il film Le nozze di Muriel. Successivamente partecipa a film come Tre amici, un matrimonio e un funerale (1996), Velvet Goldmine (1998), Il sesto senso (1999), About a Boy – Un ragazzo (2002), The Hours (2002), Little Miss Sunshine (2006), Fight Night – Il vampiro della porta accanto (2011), Hitchcock (2012), Non buttiamoci giù (2014), Krampus – Natale non è sempre Natale (2015) e in Hereditary – Le radici del male (2018), con cui diventa celebre ad un più ampio pubblico. Recita poi in Velvet Buzzasaw (2019) e Cena con delitto – Knives Out (2019), dove recita accanto agli attori Jamie Lee Curtis, Chris Evans, Michael Shannon, Daniel Craig e Ana de Armas.

2. Ha recitato anche in televisione. Dopo aver recitato in alcuni episodi di diverse serie TV, l’attrice appare anche tra i protagonisti di United States of Tara (2009-2011), Hostages (2013-2014), Wanderlust (2018) e Unbelievable (2019).

3. Ha ricoperto il ruolo di produttrice. Nel corso degli all’anni l’attrice si è distinta anche come produttrice di alcuni dei suoi progetti da interprete. Tra questi si annoverano United States of Tara, Wanderlust e il film Hereditary – Le radici del male.

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Toni Collette è su Instagram

4. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram, dove ha un profilo seguito da 102 mila persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie scattate in momenti di svago, ma anche immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.

Toni Collette e Dave Galafassi

5. È sposata con un musicista. L’attrice è sposata dal 2003 con il musicista Dave Galafassi, batterista della band “Toni Collette & the Finish”, di cui l’attrice è cantante. Con il marito, la Collette ha avuto due figli, nati rispettivamente nel 2008 e nel 2011.

Toni Collette in Il sesto senso

6. Interpreta la madre del protagonista. Nel film Il sesto senso, diretto da M. Night Shyamalan e con protagonista Bruce Willis, l’attrice ricopre il ruolo di Lynn Sear, la madre del piccolo Cole Sear, la quale è ignara del segreto del figlio, che scoprirà soltanto a fine film.

7. Non si era resa conto che il film fosse un horror. L’attrice ha dichiarato di essersi sentita talmente tanto coinvolta emotivamente dal film e dalla sua storia, da non essersi praticamente resa conto che si trattasse di un film horror.

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Toni Collette e gli Oscar

8. Ha ricevuto una nomination ai premi Oscar. Nel 2000 la Collette riceve una nomination come miglior attrice non protagonista ai premi Oscar per il suo ruolo nel film Il sesto senso.

Toni Collette in Hereditary – Le radici del male

9. Non voleva fare il film. L’attrice aveva detto al suo agente di non voler più prendere parte a film cupi e dai toni horror, ma dopo aver letto la sceneggiatura di Hereditary – Le radici del male ha affermato di averla amata così tanto da non poter rinunciare al ruolo.

Toni Collette età e altezza

10. Toni Collette è nata a Sydney, in Australia, il 1 novembre 1972. L’altezza complessiva dell’attrice è di 173 centimetri.

Fonte: IMDb