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Room: 10 cose che forse non sai sul film

Room: 10 cose che forse non sai sul film

Room (qui la nostra recensione) è un film che ha profondamente affascinato il pubblico per via la sua struggente storia e per le interpretazioni strabilianti di Brie Larson e del piccolo Jacob Tremblay. Performance cariche di emozioni e dotate di intensità uniche, all’interno di un racconto tanto doloroso quanto ricco di speranza e amore. Un film che merita dunque almeno una visione per motivi diversi, dalla delicatezza dei vari temi afforntati alle difficoltà delle riprese e delle loro qualità.

Ecco, dunque, dieci cose da sapere su Room.

La trama di Room

Il film racconta la storia di Jack, un vivace bambino di 5 anni, e della sua amorevole madre Joy. La loro vita, però, è tutt’altro che tipica: sono infatti intrappolati, confinati in uno spazio senza finestre di 3 metri per 3 che Ma ha chiamato eufemisticamente “Stanza”. Ma’ ha creato per Jack un intero universo all’interno della Stanza e non si fermerà davanti a nulla per far sì che, anche in questo ambiente infido, Jack possa vivere una vita completa e appagante. Ma mentre la curiosità di Jack per la loro situazione cresce e la resistenza di Ma raggiunge il punto di rottura, i due mettono in atto un piano rischioso per fuggire, che alla fine li porterà a confrontarsi con ciò che potrebbe rivelarsi la cosa più spaventosa: il mondo reale.

Curiosità sulla realizzazione del film Room

 

1. È stato girato cronologicamente. Per far sì che Jacob Tremblay riuscisse ad esibirsi mentre il suo personaggio evolveva passo passo, si è preferito girare Room con sequenze in maniera cronologica. Ciò ha reso più semplice al giovane attore capire cosa stesse succedendo e come potersi esprimere.

2. Il primo mese di riprese è stato complicato. Il primo mese di riprese è stato girato su un minuscolo set di 11′ x 11′, con il regista Lenny Abrahamson e la sua troupe che hanno lavorato interamente entro i confini dello spazio limitato. In linea con il tema claustrofobico, le pareti non sono mai state rimosse per facilitare le riprese, il che significa che le riprese intorno alla cucina, alla vasca da bagno e ad altri elementi della stanza hanno richiesto molta creatività. Abrahamson stesso ha trascorso molto tempo nella vasca da bagno perché era l’unico posto in cui poteva sdraiarsi e non essere visibile durante una ripresa complessa.

Brie Larson e Jacob Tremblay in Room
Brie Larson e Jacob Tremblay in Room. Foto di George Kraychyk

3. Sono stati coinvolti i genitori di Tremblay. Affinché tra Brie Larson e il piccolo Jacob si instaurasse un legame intenso, i genitori dell’attore hanno deciso di invitare la Larson a casa loro prima delle riprese di Room. In questi momenti i due hanno avuto l’occasione di conoscersi bene, giocando ad uno dei giocattoli preferiti di Jacob, i LEGO (con cui gioca anche nel film).

4. Il regista voleva dare un tono più cupo al film. Inizialmente Lenny Abrahamson voleva aggiungere una scena di stupro ai danni di Joy per rendere la storia più cupa e grintosa. La sceneggiatrice e scrittrice del romanzo di partenza, Emma Donoghue, si oppose però a questa idea e gli disse che la scena dell’aggressione di Old Nick – il sequestratore – a Joy era già abbastanza violenta.

Il cast di Room, da Brie Larson a Jacob Tremblay

5. Brie Larson si è chiusa in casa un mese. Per poter capire cosa stavano passando Ma e Jack, Brie Larson ha deciso di isolarsi per un mese nella sua casa, senza utilizzo del telefono o di Internet e seguendo una dieta rigorosaa. Considerandosi una persona introversa, l’attrice pensava che chiudersi in casa potesse essere per lei quasi una vacanza, salvo ricredersi. Nelle ultime settimane, infatti, era diventata molto depressa e piangeva tutto il giorno.

Jacob Tremblay in Room
Jacob Tremblay in Room. Foto di George Kraychyk

6. Jacob Tremblay non riusciva a gridare in faccia a Brie Larson. Il giovane Jacob Tremblay, che aveva già avuto qualche esperienza attoriale, durante le riprese non riusciva a urlare a Brie Larson nella scena in cui era arrabbiato per la sua torta di compleanno senza candeline. Alla fine, il regista Lenny Abrahamson ha fatto in modo che l’intero cast e la troupe inziassero a saltare su e giù, urlando a più non posso, fino a quando il bambino non fosse stato in grado di farlo da solo.

7. Brie Larson ha vinto l’Oscar. Per la sua struggente e intensa interpretazione di Joy nel film, Larson – alla sua prima candidatura – ha vinto il prestigioso premio Oscar come Miglior attrice protagonista. Erano nominate con lei nella stessa categoria le attrici Cate Blanchett per Carol, Jennifer Lawrence per Joy, Charlotte Rampling per 45 anni e Saoirse Ronan per Brooklyn. Alla fine, però, è stata a punto la Larson a spuntarla e ottenere il premio.

Room è tratto da un libro, non da una storia vera

8. Il film non si basa su una storia vera, ma su un libro. Come ha più volte dichiarato Emma Donoghue, l’autrice della sceneggiatura del film e anche scrittrice del libro su cui il film si basa, Stanza, letto, armadio, specchio (2010), non ci sono riferimenti su fatti realmente accaduti. Tuttavia, purtroppo ci sono diversi casi simili a quelli narrati nel film realmente avvenuti, i quali sono a loro modo stati utilizzati come spunto e ispirazione per il racconto.

Joan Allen e Brie Larson in Room
Joan Allen e Brie Larson in Room. Foto di George Kraychyk

Il finale di Room e il suo significato

9. Il finale ha avuto un tocco… di neve. Lo scenografo del film, Ethan Tobman, voleva che la scena finale includesse la neve, elemento di candore. Ma l’uso di neve finta avrebbe comportato uno sforamento del budget, quindi l’idea è stata scartata. Tuttavia, la fortuna volle che quando arrivò il momento di girare la scena, iniziò a nevicare davvero e fu dunque possibile realizzare il finale così come era stato concepito e come lo si vede nel film.

 

10. Il ritorno nella stanza per riprendere la propria vita. Nella scena finale di Room, è possibile notare come i due protagonisti ritornino alla stanza-bunker che li aveva tenuti segregati per molti anni. Sebbene la sopravvivenza nel bunker sia stata una prigionia atroce, i due protagonisti hanno necessità di tornare anche per poter riprendere in mano i propri spazi, per prendere confidenza con il mondo esterno in cui ora possono vivere e che, un tempo, era l’insolito, riuscendo a prendere consapevolezza di loro stessi per poter andare oltre.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Room grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunesMediaset Infinity e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 11 gennaio alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonti: IMDb, Useless Daily

The Upshaws – Parte 7: cast, storia e tutto ciò che sappiamo

The Upshaws – Parte 7: cast, storia e tutto ciò che sappiamo

L’esilarante sitcom di Netflix The Upshaws ha accumulato in sordina un’impressionante serie di sei episodi, e ora la serie è pronta a tornare presto per la sua settima e ultima puntata. Creata per il piccolo schermo da Regina Y. Hicks e Wanda Sykes, la serie racconta di una famiglia nera della classe operaia dell’Indiana che cerca di avere successo negli affari e allo stesso tempo di costruire i propri legami familiari. Il fulcro della serie è l’attività di autoriparazione di Bennie (Mike Epps) e il suo rapporto logoro con la cognata e socia in affari Lucretia (Sykes). Pur non essendo un’idea innovativa, The Upshaws brilla per il suo umorismo tagliente.

Sebbene Netflix sia noto per le sue serie di massa con budget giganteschi, lo streamer ha trovato il successo anche con progetti più piccoli come The Upshaws. Il costo contenuto e la rapidità di produzione hanno permesso allo show di andare in onda per quattro stagioni a partire dal 2021, anche se gli show più importanti dello streamer languono in un limbo di produzione a tempo indeterminato. Sfortunatamente, la parte 7 di The Upshaws è confermata per la fine della popolare sitcom, che uscirà di scena dopo un’impressionante serie di cinque stagioni. Anche se non è chiaro cosa ci sia in serbo per Bennie e il resto della famiglia Upshaw, la settima parte sarà senza dubbio un tripudio di risate come i suoi predecessori.

La parte 7 di The Upshaws è confermata

Ancor prima della première della sesta parte, prevista per l’inizio del 2025, Netflix aveva già deciso la settima parte di The Upshaws. Con la notizia del giugno 2024, Netflix ha annunciato (via Deadline) che non solo la sitcom si era guadagnata la settima parte, ma che la settima parte avrebbe anche concluso la serie. Sebbene non sia stata fornita alcuna ragione per la cancellazione, sembra che la decisione di terminare lo show sia stata presa di comune accordo.

Il rinnovo preventivo (prima della première della sesta parte) suggerisce che lo show è sempre stato in programma per cinque stagioni, ed è già uno degli show multi-camera di maggior successo dello streamer. La settima parte sarà composta da un totale di 12 episodi e arriverà presumibilmente nel 2025. Con la fine di The Upshaws a breve, Netflix non avrà più sitcom multicamera sulla sua piattaforma. That ’90s Show è andato in onda in contemporanea con The Upshaws per due stagioni, ma è stato cancellato nel 2024.

La parte 7 di The Upshaws sarà la stagione finale

La stagione finale porterà The Upshaws a un totale di 60 episodi, posizionandosi solo dietro Fuller House (che ha avuto una durata di 75 episodi) e The Ranch (80 episodi). Sebbene non sia noto il motivo della cancellazione dello show, almeno avrà un finale conclusivo grazie al rinnovo preventivo.

Dettagli sul cast di The Upshaws Parte 7

Come qualsiasi altra sitcom, The Upshaws si affida a un cast costante di stagione in stagione per costruire un rapporto umoristico tra i personaggi. Per quanto riguarda questo aspetto, si prevede che tutti i volti noti delle prime sei puntate della sitcom saranno presenti per riprendere i loro ruoli. Forse il più importante è che l’attore comico Mike Epps tornerà a vestire i panni del meccanico oberato di lavoro Bennie, che sarà nuovamente tormentato dalla cognata e socia in affari Lucretia (Wanda Sykes).

La figlia minore, Maya, sarà probabilmente interpretata dalla rientrante Journey Christine, mentre il figlio maggiore, Bennie Upshaw Jr, sarà interpretato da Jermelle Simon. Anche una serie di altri volti familiari potrebbe tornare, soprattutto con la settima parte che conclude la sitcom di Netflix.

Dettagli sulla trama di The Upshaws Parte 7

La conclusione di una sitcom è sempre un affare complicato e The Upshaws non farà eccezione a questa tradizione consolidata nel tempo. Mentre ci si aspetta un commiato sentito, i dettagli specifici della storia sono un po’ più sfuggenti a causa della natura a basso rischio delle sitcom. Bennie continuerà probabilmente a lottare per tenere a galla il suo garage, affrontando anche gli alti e bassi della vita familiare. Nel frattempo, l’irrequietezza di Lucretia arriverà probabilmente a un punto di svolta nell’ultima serie di episodi, e potrebbe rimanere con la sua famiglia o andarsene ancora una volta.

Anche i figli di Bennie e Regina stanno entrando in nuove fasi della loro vita, e questo non solo fornisce materiale narrativo per la settima parte, ma rappresenta anche una sfida emotiva per i loro genitori. Come se le cose fossero già abbastanza stressanti per Bennie e Regina, potrebbero dover imparare a gestire il fatto che il loro affiatato nucleo familiare sta crescendo e si sta separando. I 12 episodi della settima parte saranno probabilmente ricchi di contenuti, ma senza sacrificare l’umorismo leggero che funziona così bene. Qualunque cosa accada nell’ultima stagione di The Upshaws, il divertimento è assicurato.

Beetlejuice – Spiritello porcello: dal cast al sequel, tutte le curiosità sul film di Tim Burton

Non sarà stato il suo primo lungometraggio (titolo che spetta a Pee-wee’s Big Adventure), ma Beetlejuice – Spiritello porcello è unanimemente considerato il primo vero film con cui il regista Tim Burton ha dato propria di tutte le sue capacità cinematografiche. È proprio grazie a questa pellicola del 1988 che egli inizia a costruire il suo oggi ricchissimo immaginario, composto da personaggi bizzarri, situazioni grottesche e un gusto unico per la messa in scena, fatta di fantastiche ricostruzioni scenografiche ed effetti speciali in stop motion. Commedia con tony fantasy/horror, questo film si è poi affermato come un grandissimo successo di critica e pubblico.

A fronte di un budget di appena 15 milioni di dollari, Beetlejuice – Spiritello porcello è infatti arrivato a guadagnarne circa 75, dando prova di un’altra abilità di Burton: realizzare grandi successi con basso budget. Basta guardare il film per comprendere il segreto di questo successo. Si tratta infatti non solo di un’opera profondamente intrista delle atmosfere oggi iconiche nel cinema di Burton, ma anche una divertentissima commedia composta da un cast di grandi attori, dove ogni situazione, per quanto grottesca o terrificante, è in grado di suscitare genuine risate. Non a caso, l’American Film Institute ha classificato questo film all’ottantottesimo posto nella classifica delle cento commedie statunitensi migliori di sempre.

Per chi ha amato titoli venuti in seguito come Edward mani di forbice, Il mistero di Sleepy Hollow, La fabbrica di cioccolato o Sweeney Todd, è impensabile non vedere anche Beetlejuice – Spiritello porcello, dove si possono ritrovare tutti gli elementi che ancora oggi più si amano di Burton e del suo personalissimo cinema. In questo articolo approfondiamo alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Winona Ryder in Beetlejuice - Spiritello porcello
Winona Ryder in Beetlejuice – Spiritello porcello

La trama di Beetlejuice – Spiritello porcello

Il film ha per protagonisti i coniugi Adam e Barbara Maitland. Una sera, tornati a casa dopo un violento incidente d’auto, i due si accorgono di essere morti e di essere diventati due fantasmi. La loro casa, di conseguenza, viene venduta all’ignara famiglia Deetz e i coniugi scoprono che la figlia dei nuovi inquilini, la gotica Lydia, è in grado di percepire la loro presenza. Ad Adam e Barbara viene invece imposto di trascorrere altri centoventicinque anni nella vecchia dimora e di imparare a spaventare gli umani, studiando a fondo il ‘Manuale del novello deceduto’. Dal momento che marito e moglie non riescono ancora a utilizzare i loro poteri sovrannaturali contro i Deetz, i due contattano il temuto Beetlejuice.

I metodi del fantasma, tuttavia, rischiano di mettere in pericolo anche Lydia, che si è sempre dimostrata leale con i Maitland. Adam e Barbara decidono dunque di sbarazzarsi del nuovo arrivato, provando a risolvere da soli il problema con gli inquilini umani. Ma Beetlejuice, adirato per il rifiuto, non tarda ad architettare la sua vendetta. Il malvagio spiritello vuole ora allontanare i due coniugi defunti e sposare Lydia, dopo aver terrorizzato l’intera famiglia Deetz. Spinti dal desiderio di salvare la giovane ragazza, Adam e Barbara dovranno dimostrare di poter padroneggiare i loro poteri da fantasma, nonostante il prezzo per la vita di Lydia potrebbe essere quello di perdere per sempre la loro amata casa.

 

Il cast di attori e i personaggi del film

Ad interpretare il ruolo del diabolico Beetlejuice vi è l’attore Michael Keaton, che per Burton interpreterà anche Batman. Secondo Keaton, il personaggio di Beetlejuice gli è stato descritto da Burton come “una personalità che ha vissuto in ogni tempo e in nessun tempo“. Keaton ha usato questo come punto di partenza per ideare il personaggio con caratteristiche come una pettinatura shock, trucco a forma di muffa e denti grandi. Ha detto che quando si è presentato per la prima volta sul set come Beetlejuice, la troupe ha cantato: “Juice, Juice, Juice!” Questo ha entusiasmato ancor di più Keaton per il suo ruolo. Pur essendo indicato come uno dei protagonisti, egli appare soltanto in 17,5 minuti del film e ha impiegato solo due settimane per girare la sua parte.

Ad interpretare Adam Maitland vi è invece l’attore Alec Baldwin, il quale in seguito ha affermato di non gradire il film e di non apprezzare affatto la propria interpretazione. Geena Davis interpreta invece Barbara, la moglie di Adam. Lydia Deetz è invece interpretata da una giovanissima Winona Ryder. L’attrice, tuttavia, aveva inizialmente rifiutato il ruolo, trovando che il film fosse troppo bizzarro. Burton riuscì infine a convincerla e l’esperienza si rivelò per lei talmente entusiasmante da collaborare anche in altre occasioni con il regista. I suoi genitori, Charles e Delia sono invece interpretati da Jeffrey Jones e Catherine O’Hara. L’esorcista Otho è invece interpretato da Glenn Shadix.

Michael Keaton in Beetlejuice - Spiritello porcello
Michael Keaton in Beetlejuice – Spiritello porcello

Il sequel mai realizzato

Dato il buon successo di Beetlejuice – Spiritello porcello, un primo progetto di sequel del film fu discusso già nel 1990, e avrebbe dovuto basarsi su una sceneggiatura di Warren Skaaren. Problemi di salute dello stesso Skaaren e gli impegni di Tim Burton in altri progetti, tuttavia, fecero sì che il film non venisse mai realizzato. È poi noto che il regista e sceneggiatore Kevin Smith ha parlato di alcune offerte che gli sono state fatte per scrivere la sceneggiatura di un eventuale seguito, intitolato Beetlejuice Goes Hawaiian (“Beetlejuice va alle Hawaii“).

La trama ruotava intorno ai Deetz che partono per una vacanza ai tropici e, a causa di un errore, vengono risvegliati degli spiriti maligni tribali. Beetlejuice sarebbe a quel punto intervenuto per risolvere la situazione. Anche questo progetto, come noto, non si fece e si è dovuto attendere ben 36 anni prima di vedere un sequel, Beetlejuice Beetlejuice (qui la nostra recensione), uscito nel 2024 e di nuovo con Michael Keaton nei panni del bioesorcista. Sequel che si è affermato come un buon successo ed ha dunque lasciato aperta la porta per un ulteriore seguito.

LEGGI ANCHE: Beetlejuice – Spiritello porcello, la spiegazione del finale: come si configura il ritorno di Michael Keaton in Beetlejuice 2

Il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Beetlejuice – Spiritello porcello grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunes, Tim Vision e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 10 gennaio alle ore 21:10 sul canale TwentySeven.

Fonte: IMDb

28 anni dopo: Danny Boyle dirigerà il terzo film della trilogia

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28 anni dopo: Danny Boyle dirigerà il terzo film della trilogia

Il film 28 anni dopo, girato da Danny Boyle (regista premio Oscar per The Millionaire) con un iPhone 15 e in uscita a giugno, è – come ormai noto – il primo capitolo di una nuova trilogia scritta da Alex Garland (“Civil War”), sequel del fortunato zombie movie 28 giorni dopo. Mentre si attende l’arrivo in sala di questo primo nuovo film, anche Nia DaCosta ha terminato la produzione del seguito, intitolato 28 Years Later: The Bone Temple. Ma cosa sappiamo del terzo film?

Proprio Danny Boyle ha ora dichiarato a Empire che dirigerà lui il film conclusivo della trilogia, ma che non sarà realizzato “finché il pubblico non avrà risposto al primo film”. Il regista vorrà infatti essere sicuro che il primo film ottenga il giusto successo, ma a giudicare dalla reazione da record al trailer, non dovrebbero esserci molti dubbi a riguardo e di conseguenza non ci saranno problemi nel progetto di completare la trilogia. Al momento, non resta dunque che attendere l’uscita del primo film, in attesa di scoprire qualcosa di più sul secondo e terzo capitolo in arrivo.

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Tutto quello che sappiamo su 28 anni dopo

28 giorni dopo è stato un grande successo e ha già generato un seguito meno apprezzato (ma comunque degno di nota), 28 settimane dopo del 2007. Boyle e Garland erano coinvolti solo come produttori esecutivi in quel progetto, quindi molti fan vedranno sicuramente questo nuovo film come il primo vero sequel. Jodie ComerAaron Taylor-Johnson, Ralph Fiennes hanno firmato per interpretare i ruoli principali.

Boyle dirigerà il primo capitolo, mentre Nia DaCosta è stata annunciata di recente come regista del secondo film, che pare si intitolerà 28 years later: The Bone Temple. Il piano prevede di girare entrambi i film in parallelo. Garland scriverà tutti e tre i film. Il budget per ogni film si aggira intorno ai 75 milioni di dollari.

Il primo film vedeva Cillian Murphy nei panni di un uomo che si risveglia dal coma dopo un incidente in bicicletta e scopre che l’Inghilterra è stata invasa dagli “Infetti”. Il virus trasforma le sue vittime in assassini furiosi, ma a differenza dei soliti “zombie”, queste creature possono muoversi con una velocità spaventosa. L’uomo si mette quindi in viaggio per scoprire cosa sta succedendo, incontrando lungo la strada i compagni sopravvissuti interpretati da Naomie HarrisBrendan Gleeson, oltre a un maggiore dell’esercito squilibrato interpretato da Christopher Eccleston.

I dettagli sulla trama di 28 anni dopo non sono ancora stati del tutto resi noti, ma il periodo suggerisce che si svolgerà in un futuro prossimo, il che significa che il film potrebbe essere più orientato verso la fantascienza che verso l’horror vero e proprio. Il film uscirà al cinema il 19 giugno 2025.

Clown: la spiegazione del finale del film horror

Clown: la spiegazione del finale del film horror

Chi non ha un po’ di paura dei clown? Dal celebre Joker e le sue incursioni cinematografiche in film come Batman, Il cavaliere oscuro o Joker, fino al demoniaco Pennywise ideato da Stephen King e protagonista della miniserie It ma anche dei film It – Capitolo uno e It – Capitolo due, sono tanti i clown che hanno contribuito a rendere piuttosto spaventosa questa figura tecnicamente chiamata a suscitare ilarità e gioia. Un altro dei più spaventosi pagliacci visti al cinema è ad esempio quello visto nel film del 2014 Clown.

Prodotto da Eli Roth, celebre per Green Inferno o Knock Knock, e diretto da Jon Watts (poi affermantosi grazie alla trilogia di Spider-Man del MCU), il film è ancora oggi considerato uno degli horror più violenti e terrificanti realizzati negli ultimi dieci anni, in particolare per via del suo prevedere un clown demoniaco e cannibale che prende di mira i bambini. Data questa premessa, sono dunque molti i momenti scioccanti presenti all’interno del film, tanto che molti dei materiali promozionali sono stati censurati o vietati, a partire dai poster ritenuti troppo spaventosi.

Al di la di ciò, il film porta poi gli spettatori a confrontarsi anche con una serie di colpi di scena particolarmente intriganti e ad un finale decisamente cupo. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Clown. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Andy Powers in Clown
Andy Powers in Clown

La trama di Clown

L’agente immobiliare Kent è un padre premuroso: proprio come desiderava il figlio Jack, per la sua festa di compleanno ha ingaggiato un clown che faccia divertire tutti gli invitati. Sfortunatamente all’ultimo momento c’è un imprevisto e il pagliaccio non si presenta. Così la moglie Meg chiama il marito – il quale in quel momento si sta occupando della vendita di un’abitazione – per comunicargli il problema. In cerca di una soluzione, Kent trova un costume da clown proprio nella cantina della casa in cui si trova: decide allora che sarà lui l’animatore della festa.

Si presenta quindi mascherato alla festa di Jack, dove allestisce un piccolo show che rallegra tutti gli amici del figlio. Stanco per la lunga e impegnativa giornata, Kent si addormenta con il costume addosso sul divano. Il giorno dopo però si accorge che gli è impossibile toglierlo: parrucca, naso e vestito sono diventati come una seconda pelle. Ciò che è peggio, però, è che dentro di sé inizia ad avvertire una famelica voglia di sangue, che ben presto lo spingerà a compiere azioni raccapriccianti.

La spiegazione del finale del film

Nel corso del film, per cercare di capire cosa gli sta succedento, Kent decide di chiedere l’aiuto di Herbert Karlsson, il precedente proprietario del costume. Karlsson lo prega di non toccarlo per nessuna ragione al mondo ma, dopo aver appreso che Kent indossa già il costume, lo esorta ad incontrarlo nel suo vecchio magazzino di costumi. Qui, Kent scopre che il costume è costituito dai capelli e dalla pelle di un antico demone islandese chiamato Clöyne. Karlsson droga Kent, rivelandogli che la decapitazione è l’unico modo per impedire la metamorfosi e la completa possessione. Kent, però, riesce a liberarsi e a fuggire.

Laura Allen e Andy Powers in Clown
Laura Allen e Andy Powers in Clown

Terrorizzato da ciò che può accadere, Karlsson incontra Meg, e le rivela che Kent potrà togliersi l’abito solo dopo aver mangiato cinque bambini. La donna scopre poi che Karlsson stesso ha indossato il costume per intrattenere i bambini malati terminali dell’ospedale in cui lavorava suo fratello Martin anni prima. Per liberarlo poi dal costume, Martin ha portato di nascosto cinque bambini malati terminali da dare in pasto al demone. I fratelli, spaventati da quell’entità, hanno poi tentato di distruggere il costume, senza però riuscirci.

Nel mentre, Kent soccombe completamente al demone e si intrufola in un locale, dove consuma un bambino nella vasca delle palline e un altro nello scivolo, scatenando il panico nel ristorante. Arrivano a quel punto Meg e Karlsson, che tenta di decapitare il demone ma viene invece ucciso. A quel punto, Meg cerca di parlare con il Clöyne per pregarlo di risparmiare il marito. Il demone, però, la esorta invece a trovare un altro bambino da mangiare, dicendole di portare il quinto bambino nel “loro posto speciale”. Altrimenti, mangerà proprio Jack. Terrorizzata, Meg fa quanto chiesto, ma quando Kent non si trova da nessuna parte, capisce che il demone sta comuqneu dando la caccia a Jack.

Meg si precipita allora a casa, dove il demone arriva poco dopo e uccide prima il padre di lei, Walt, per poi gettarsi sulla donna e il bambino. Una volta trovato Jack, il demone tenta di divorarlo, ma Meg gli incatena il collo a uno scaldabagno. Quando Jack dice a Meg che Kent non c’è più, il demone si rifà sotto e Meg gli stacca la testa con un martello e si scusa per tutto quello che è successo. Tuttavia, a causa di un muscolo ancora attaccato al corpo, il Clöyne si rianima e afferra la gamba di Jack, costringendo Meg a strappargli la testa, uccidendo sia il mostro che Kent.

Peter Stormare in Clown
Peter Stormare in Clown

Mentre abbraccia Jack, osserva con orrore la pelle del demone che si scioglie, esponendo la testa mozzata di Kent. Il film termina poi con l’autopsia di Kent, avvenuta la sera stessa, dove il costume perfettamente intatto viene impacchettato dalla polizia come prova e conservato in un armadietto. Ciò rende dunque chiaro che sebbene quella scia di morte e terrore sia terminata, la maledizione del costume è ancora viva ed è probabilmente solo questione di tempo prima che qualcun altro si imbatta nel costume, lo indossi e risvegli il terrificante demone Clöyne.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Clown grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunesTim Vision e Prime Video, Infinity+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 10 gennaio alle ore 21:15 sul canale Italia 2.

Mel Gibson vuole girare ‘La Resurrezione di Cristo’ il prossimo anno: “È un film molto ambizioso”

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Mel Gibson è recentemente stato ospite del popolare podcast di Joe Rogan e – come riportato da Deadline – durante la lunga intervista, il veterano di Hollywood ha dichiarato che spera di iniziare la produzione di un sequel di La Passione di Cristo il prossimo anno. “Spero l’anno prossimo, prima o poi. C’è molto da fare perché è come un viaggio sotto acidi. Non ho mai letto nulla di simile”, ha detto Gibson a proposito della sceneggiatura del film, che ha poi aggiunto essere stata scritta da lui stesso insieme al fratello e a Randall Wallace (Braveheart) nell’arco di sette anni. Gibson ha detto che il film si intitolerà La resurrezione di Cristo.

Mio fratello, io e Randall ci siamo riuniti tutti per questo. Quindi ci sono alcune buone teste messe insieme, ma ci sono anche alcune cose folli”, ha aggiunto Gibson. “E credo che per raccontare davvero la storia in modo corretto si debba partire dalla caduta degli angeli, il che significa che ci si trova in un altro luogo, in un altro regno. Devi andare all’inferno. Devi andare a Sheol”. Gibson ha poi dichiarato che intende reinserire Jim Caviezel nel ruolo di Gesù. Come da titolo, il film sarà incentrato sulla resurrezione di Gesù Cristo.

Come immaginabile, La Passione di Cristo si conclude con la crocifissione di Gesù. Nella Bibbia, però, Gesù risorge tre giorni dopo e Mel Gibson ha detto che dovrà ricorrere ad “alcune tecniche” come il de-aging in CGI di Caviezel, dato che sono passati più di 20 anni dal primo film. Gibson ha dunque descritto il progetto come “molto ambizioso” e ha detto che la narrazione si muove dalla “caduta degli angeli alla morte dell’ultimo apostolo”. “Si tratta di trovare una via d’accesso che non sia smielata o troppo ovvia”, ha detto.

Credo di avere delle idee su come farlo e su come evocare cose ed emozioni nelle persone dal modo in cui le si rappresenta e le si gira. Ci ho pensato a lungo. Non sarà facile, richiederà molta pianificazione e non sono del tutto sicuro di riuscirci, a dire il vero è molto ambizioso. Ma ci proverò perché è questo che bisogna fare, giusto, mettersi in gioco, no?”. Non è dunque ancora certo che La Resurrezione di Cristo diventerà davvero un film, ma ad oggi Mel Gibson sembra assolutamente intenzionato a realizzarlo.

Cosa sappiamo su La Passione di Cristo 2?

Gibson avrebbe lavorato per anni alla sceneggiatura del sequel con lo sceneggiatore di “BraveheartRandall Wallace, che in un’intervista video rilasciata a ORMI Media in aprile ha dichiarato che la sceneggiatura era stata completata e che Jim Caviezel sarebbe tornato a interpretare Gesù. In un’intervista rilasciata al National Catholic Register nel 2022, invece, ha dichiarato che il film non segue “una narrazione lineare”, aggiungendo che “bisogna giustapporre l’evento centrale che sto cercando di raccontare con tutto ciò che lo circonda nel futuro, nel passato e in altri regni, e questo sta diventando un po’ fantascientifico”.

Red Zone – 22 miglia di fuoco: dal cast al sequel, tutte le curiosità sul film

Il regista Peter Berg e l’attore Mark Wahlberg hanno negli anni collaborato in più occasioni dando vita a film d’azione ricchi di grinta come Lone Survivor, Deepwater – Inferno sull’oceano e Boston – Caccia all’uomo. Prima di realizzare nel 2020 Spenser Confidential, nel 2018 i due hanno dato vita al loro quarto film insieme, ovvero Red Zone – 22 miglia di fuoco. Ancora una volta, Wahlberg è qui nei panni di un agente speciale alle prese con una missione estremamente complessa dove è in gioco la vita stessa.

Tra azione e thriller, si configura dunque con un titolo molto appetibile per gli amanti del genere. Pur se accolto in modo non particolarmente positivo dalla critica, Red Zone – 22 miglia di fuoco ha ottenuto un buon successo tra il pubblico, rimasto coinvolto dalla tanta tensione e dai continui colpi di scena. Un successo che ha poi spinto a valutare la realizzazione di ulteriori capitoli.

In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Red Zone – 22 miglia di fuoco. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo atteso sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Red Zone - 22 Miglia di Fuoco cast
Lauren Cohan e Iko Uwais in Red Zone – 22 miglia di fuoco. © 2017 STX Financing, LLC. All Rights Reserved.

La trama di Red Zone – 22 miglia di fuoco

Protagonista del film è l’agente della CIA James Silva, il quale fa parte dell’unità speciale Overwatch insieme ai colleghi Alice Kerr, William Douglas e Sam Snow. Il team, aiutato a distanza dal leader Bishop, ha il compito di infiltrarsi in una casa sicura della più importante agenzia di servizi segreti in Russia. Il governo, infatti, sospetta che lì sia conservato un gran quantitativo di cesio a scopo terroristico. Dopo aver recuperato il prezioso carico, dimostrando una volta di più il proprio valore, la squadra viene assegnata ad una nuova missione in Indonesia.

Una volta giunti sul luogo, un poliziotto locale di nome Li Noor raggiunge l’ambasciata americana per autodenunciarsi agli agenti. In cambio dell’asilo politico, Li fornirà infatti loro le preziose informazioni sul nascondiglio dei contrabbandieri di cesio. Nel frattempo, però, un gruppo di agenti russi, sotto il comando di Vera Kuragin, è sulle tracce del traditore. In breve tempo, Silva e la sua squadra si troveranno braccati da molti nemici e dovranno salvare il loro unico testimone, portandolo a 22 miglia di distanza da dove si trova.

Il cast del film

Nel momento in cui la sceneggiatura è stata scritta e Berg è stato confermato come regista, era chiaro che a ricoprire il ruolo di James Silva sarebbe stato Mark Wahlberg. Il personaggio era infatti stato scritto appositamente per l’attore, il quale si disse ben disponibile ad interpretarlo, cimentandosi poi in un allenamento intensivo per poter eseguire anche le scene più complesse. Nel film sono poi presenti altri noti attori di Hollywood, a partire da Lauren Cohan, celebre per The Walking Dead, qui nel ruolo di Alice Kerr.

John Malkovich è invece presente nel ruolo di James Bishop, il leader a distanza del gruppo, mentre Ronda Rousey è l’agente Sam Snow. Più che come attrice, Rousey è nota come lottatrice di wrestling e di arti marziali miste, nonché per aver vinto la medaglia di bronzo ai giochi olimpici del 2008. Completano il cast gli attori Carlo Alban nel ruolo di William Douglas, Nikolai Nikolaeff in quelli di Alexander e Natasha Goubskaya in quelli di Vera. L’attore indonesiano Iko Uwais , noto anche per diversi film di arti marziali, è infine Li Noor.

Red Zone - 22 Miglia di Fuoco trama
Ronda Rousey e Carlo Alban in Red Zone – 22 miglia di fuoco. © Motion Picture Artwork2017 STX Financing, LLC. All Rights Reserved.

Il finale del film e il sequel di Red Zone – 22 miglia di fuoco

Nel finale del film si scopre che Noor non è un doppio agente, ma un triplo agente che lavora per il governo russo e che Kuragin era il figlio di un alto funzionario di quel governo. Il funzionario ha ingaggiato Noor per dare ad Alice informazioni sbagliate, in modo che si fidassero di lui. Proprio quando Alice se ne rende conto, la squadra di sorveglianza Overwatch di Bishop subisce un’incursione. L’intera squadra viene uccisa, compreso Bishop.

Silva però si rifiuta di riconoscere che Alice è stata uccisa sull’aereo. Egli racconta poi nei dettagli le sue esperienze durante un debriefing post-missione. Una volta a casa, affigge la foto di Noor e giura vendetta. Red Zone – 22 miglia di fuoco si conclude dunque con un finale aperto che lascia la storia in sospeso. Ciò è stato fatto su precisa volontà dei coinvolti nel progetto. Berg, in particolare, aveva da subito annunciato la volontà di dar vita ad almeno altri due sequel, componendo così una vera e propria trilogia.

Il risultato non particolarmente entusiasmante del film ha però rallentato tali progetti, ma quando è sbarcato per un periodo di tempo su Netflix il film sembra aver conosciuto una seconda popolarità, portando dunque a nuove valutazioni in merito ad un sequel. Ad oggi però, anche a causa della pandemia, non vi sono state ulteriori notizie in merito. L’ancora mancante conferma sulla realizzazione dei sequel rischia di farlo cadere nel dimenticatoio, qualora già non ci si trovasse.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

In attesa di futuri sviluppi, è possibile fruire di Red Zone – 22 miglia di fuoco grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunes, Rai Play e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 10 gennaio alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

George Miller potrebbe dirigere World War Hulks o Thor 5 per i Marvel Studios

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È da molto tempo che aspettiamo un nuovo film su Hulk. Mentre il franchise degli Avengers, Thor: Ragnarok e She-Hulk: Attorney at Law hanno contribuito a riempire il vuoto, Bruce Banner non è più al centro della scena dal film del 2008 L’incredibile Hulk. Di recente, si è però parlato molto di un progetto su World War Hulks, apparentemente confermato da diversi scooper e anche da un recente annuncio di Production Weekly che suggerisce che le riprese potrebbero iniziare già quest’anno, potenzialmente con un regista molto interessante: George Miller.

World of Reel ha ora fatto delle ricerche e sostiene di aver appreso che il progetto è effettivamente in fase di sviluppo; infatti, il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige avrebbe già contattato numerosi registi, tra cui spicca George Miller, regista di Mad Max: Fury Road e Furiosa. È però interessante notare che Miller di recente ha espresso interesse a dirigere Thor 5 dopo aver lavorato con Chris Hemsworth su Furiosa. Anzi, proprio l’attore sarebbe stato responsabile di organizzare l’incontro tra il regista e Feige.

È da tempo che George Miller flirta con l’idea di dirigere un film di supereroi, naturalmente, visto che era stato chiamato per dirigere Justice League: Mortal, un film che è però andato in fumo prima dell’inizio della produzione. Ha anche difeso il genere dicendo. “Li guardo tutti. Ad essere onesti, in termini di questo dibattito, il cinema è cinema ed è una chiesa molto ampia. Il banco di prova, in definitiva, è il significato che ha per il pubblico”. Chissà che proprio questo suo interesse al genere non lo porti ad assumere la regia di un progetto ambizioso come quello di World War Hulks e, chissà, magari anche di Thor 5.

Cosa potrebbe accadere in un World War Hulk diretto da George Miller?

La scorsa estate The Cosmic Circus, parlando del progetto come una cosa certa, ha affermato: “L’idea è che Bruce Banner, che già in She-Hulk: Attorney At Law aveva parlato dei pericoli del sangue di Hulk, veda finalmente realizzarsi il suo peggior incubo: il governo degli Stati Uniti e i governi di tutto il mondo che creano i propri Hulk”. “Questo potrebbe essere il punto di rottura per Banner e potrebbe potenzialmente vedere il ritorno dell’Hulk Selvaggio che la gente ha desiderato vedere per tanto tempo, mentre si scontra con il Presidente Ross nei panni di Hulk Rosso, cosa che mi è stato detto accadrà prima che poi”.

Alla luce di tali indiscrezioni si può ripensare a come fino ad oggi siano state gettate le basi per tutto questo e il fatto che il tutto culmini con Hulk al centro della scena ha tutte le carte in regola per essere un grande film. Tuttavia, si tratta anche di un significativo allontanamento dai fumetti, che vedevano il gigante dichiarare guerra agli Illuminati e all’intero pianeta. Ad oggi, World War Hulks è un progetto non ancora confermato, ma i continui rumor a riguardo, tra cui quello relativo alla possibile regia di George Miller, suggeriscono che potrebbe prima o poi essere annunciato, per la gioia dei fan.

Superman: David Corenswet è l’Uomo d’Acciaio del DCU in una nuova foto del film

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Il primo trailer di Superman ha battuto i record della Warner Bros. e della DC e grazie a USA Today, oggi è stato rivelato un nuovo scatto di David Corenswet nei panni dell’Uomo d’Acciaio del DCU. L’immagine non offre poi molti nuovi dettagli, essendo un primo piano di Superman. Si può però dare un’occhiata alla parte alta del costume, al collo e all’attaccatura del mantello. Oltre naturalmente al volto di Corenswet, che lascia trasparire tutta la semplicità e la bontà di un personaggio pronto a sacrificarsi per il suo pianeta adottivo. Qui di seguito, ecco il post dove poter vedere l’immagine.

Superman, tutto quello che sappiamo sul film di James Gunn

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas HoultNathan Fillion.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

Con la sua solita cifra stilistica, James Gunn trasporta il supereroe originale nel nuovo immaginario mondo della DC, con una singolare miscela di racconto epico, azione, ironia e sentimenti, consegnandoci un Superman guidato dalla compassione e dall’innato convincimento nel bene del genere umano.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Il film uscirà nelle sale il 10 luglio 2025.

Storia della mia famiglia, trailer e foto della miniserie Netflix con Eduardo Scarpetta

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Storia della mia famiglia, la nuova dramedy in 6 episodi creata da Filippo Gravino, diretta da Claudio Cupellini e prodotta da Palomar (a Mediawan Company), sarà disponibile solo su Netflix dal 19 febbraio.

Scritta da Filippo Gravino con Elisa Dondi, la serie vede protagonisti Eduardo Scarpetta (Fausto), Vanessa Scalera (Lucia), Massimiliano Caiazzo (Valerio), Cristiana Dell’Anna (Maria) e Antonio Gargiulo (Demetrio).

Disponibili da oggi il teaser trailer e le prime immagini della serie in cui la voce di Fausto, il protagonista, introduce ufficialmente i “fantastici quattro”: Lucia, la mamma di Fausto, Valerio, suo fratello, Maria, l’amica del cuore e Demetrio, il compagno di avventure, tutti candidati a diventare la famiglia dei piccoli Libero (Jua Leo Migliore) ed Ercole (Tommaso Guidi) una volta che il loro papà non ci sarà più. In un vortice di emozioni, lacrime e risate, gioie e dolori, seguiremo il tentativo, a volte goffo, a volte intenso, di questo gruppo di persone di creare un nucleo familiare alternativo capace di prendersi cura dei bambini di Fausto e di esaudire il suo ultimo desiderio.

La trama di Storia della mia famiglia

Questa è la storia di Fausto e del suo ultimo giorno. Una storia fatta di allegria, passione, amore per i figli, e di una sfacciata mancanza di paura per la vita e per il futuro. Ma questa è anche la storia di un amore assoluto e del suo punto di rottura, drammatico e decisivo. È soprattutto la storia di una famiglia improbabile, di uno sgangherato e amatissimo clan a cui Fausto impone responsabilità inattese. Una storia di gioie e di cadute, di risate, di persone capaci di commettere errori macroscopici e piccoli gesti eroici. In cui ognuno, nessuno escluso, dando del proprio peggio cercherà di fare del proprio meglio.

CAST

  • Eduardo Scarpetta – Fausto
  • Vanessa Scalera – Lucia
  • Massimiliano Caiazzo – Valerio
  • Cristiana Dell’Anna – Maria
  • Gaia Weiss – Sarah
  • Antonio Gargiulo – Demetrio
  • Filippo Gili – Sergio
  • Jua Leo Migliore – Libero
  • Tommaso Guidi – Ercole
  • Aurora Giovinazzo – Valeria

Le foto di Storia della mia famiglia

Ahsoka: Rory McCann prende il posto di Ray Stevenson

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Ahsoka: Rory McCann prende il posto di Ray Stevenson

I fan di Star Wars si chiedevano se avremmo potuto rivedere Baylan Skoll nella galassia lontana lontana nonostante la scomparsa dell’attore Ray Stevenson, e ora abbiamo la conferma che il personaggio tornerà per la seconda stagione di Ahsoka.

Segnalato per la prima volta da Jeff Sneider e poi confermato da THR, l’attore scozzese Rory McCann, meglio conosciuto per aver interpretato Il Mastino nella serie HBO Game of Thrones, è pronto a interpretare Skoll nella seconda stagione della serie Disney+ Star Wars. Il finale della prima stagione di Ahsoka, “The Jedi, The Witch, And The Warlord”, purtroppo è servito come un addio al defunto attore, ma i fan erano fiduciosi che il suo personaggio non sarebbe tornato in futuro.

L’attore irlandese, scomparso a maggio poco prima del suo 58° compleanno, ha interpretato il malvagio ex Jedi, e nel finale di stagione lo vediamo in piedi sulle rovine di una scultura grande quanto una montagna degli dei Mortis.

Un sostituto per Ray Stevenson in Ahsoka

Skoll non ha avuto una parte importante negli eventi dell’episodio conclusivo, ma Stevenson avrebbe senza dubbio ripreso il ruolo a un certo punto. Considerando quanto importante sembrerebbe essere il suo personaggio per la storia in corso, non sorprende che la parte sia stata rielaborata.

McCann è apparso di recente in Gladiatore II, e i suoi crediti precedenti includono Hot Fuzz di Edgar Wright, xXx: Return of Xander Cage, Jumanji: The Next Level, la serie TV Knuckles per Paramount+ e la serie animata Transformers: EarthSpark.

The Girl with the Needle, dal 24 gennaio su MUBI

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The Girl with the Needle, dal 24 gennaio su MUBI

MUBI, il distributore globale, servizio di streaming e società di produzione, annuncia che The Girl with the Needle di Magnus von Horn (The Here After, Sweat), sarà in streaming in esclusiva su MUBI dal 24 gennaio.

The Girl with the Needle, diretto da Magnus von Horn e co-sceneggiato da Line Langebek Knudsen, è stato presentato in anteprima mondiale in Concorso al Festival di Cannes di quest’anno ed è interpretato da Vic Carmen Sonne (Neon Heart, Godland), Trine Dyrholm (The Commune, Queen of Hearts, Mary and George), Besir Zeciri (Wildland) e Joachim Fjelstrup (Itsi Bitsi).

Tra i film di spicco del Festival di Cannes 2024, The Girl With The Needle è una favola a tinte fosche sulla ricerca di tenerezza e moralità da parte di una donna in un mondo crudele.

La trama di The Girl With The Needle

Inquietante e incantevole al tempo stesso, l’ultimo film dello scrittore e regista Magnus von Horn segue la giovane operaia Karoline mentre lotta per sopravvivere nella Copenaghen del secondo dopoguerra. Quando si ritrova disoccupata, abbandonata e incinta, la carismatica Dagmar la prende con sé per aiutarla a gestire un’agenzia clandestina di adozioni per bambini indesiderati. Le due instaurano un legame inaspettato, fino a quando una scoperta improvvisa cambia tutto.

Basato su un’inquietante storia vera, The Girl With The Needle presenta una visione gotica magistrale con una profonda risonanza contemporanea. Il film danese, candidato come miglior lungometraggio internazionale alla 97ª edizione degli Academy Awards®, vanta anche le interpretazioni di Vic Carmen Sonne e Trine Dyrholm, nominate agli EFA, la splendida fotografia di Michał Dymek di EO e l’incantevole colonna sonora di Frederikke Hoffmeier (Puce Mary).

The Girl with the Needle – foto dal film

Magnus von Horn si è diplomato alla Polish National Film School di Łódź dove attualmente è anche insegnante. Si è affermato a livello internazionale come regista promettente già con i suoi cortometraggi, presentando film a festival come il Sundance e Locarno. Trovando stimolante lavorare in lingue diverse, il suo lungometraggio d’esordio, The Here After, era in svedese ed è stato presentato in anteprima alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes 2015; gli è valso anche il premio Guldbaggen svedese per la miglior regia e il miglior film. Il suo secondo lungometraggio, Sweat, era in polacco e faceva parte della selezione ufficiale di Cannes nel 2020.

The Girl with the Needle è prodotto da Nordisk Film Creative Alliance in coproduzione con Lava Films e Nordisk Film Production Sverige. È coprodotto con Film i Väst, EC1 Łódź Film Fund e il Lower Silesia Film Center e co-finanziato dal Danish Film Institute, dal Polish Film Institute, dallo Swedish Film Institute, da DR, SVT, Nordisk Film & TV Fond e da Eurimages e Creative Europe Media. I produttori sono Malene Blenkov e Mariusz Włodarski.

The Fantastic Four: First Steps, Julia Garner anticipa una chiave di lettura “davvero splendente” per il suo personaggio

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The Fantastic Four: First Steps è ambientato in una realtà alternativa, il che spiega perché nelle prime immagini dal film New York City ha un’estetica futuristica anni ’60. La Prima Famiglia della Marvel alla fine si unirà alla Sacra Linea Temporale, ma esplorare un ramo diverso ha dato ai Marvel Studios una certa libertà creativa con il suo riavvio.

La squadra combatterà contro Galactus e Silver Surfer, con quest’ultimo che sarà rappresentato come una donna (una mossa ispirata al fumetto Earth X). Julia Garner interpreterà il personaggio per quella che dovrebbe essere un’apparizione una tantum prima che venga introdotto Norin Radd.

Entertainment Weekly ha recentemente incontrato l’attrice durante la promozione di Wolf Man e le ha chiesto cosa poteva rivelare sulla sua interpretazione di Silver Surfer. “Non posso davvero parlare molto di quel progetto”, ha iniziato Garner. “Tutto quello che posso dire è che sono molto fortunata ad avere una parte in quel progetto, e i Fantastici Quattro sono fantastici. Sono così incredibili in questo. Sono molto emozionata che la gente li veda (…) Immagino che questo Silver Surfer sarà davvero scintillante come negli altri precedenti e nei fumetti”, ha aggiunto. “Quindi, sì, è tutto quello che dirò.”

The Fantastic Four: First Steps film 2025Garner ha poi detto che Silver Surfer di The Fantastic Four: First Steps è il primo ruolo per cui è stata contattata nell’MCU. “Penso che molto dipenda dal casting e da ciò che sembra giusto”, ha spiegato Garner, “ma non è solo la Marvel; è qualsiasi progetto. Devi entrare in sintonia con il personaggio.”

In un’intervista separata con ComicBook.com, all’attrice è stato chiesto cosa l’avesse sorpresa di più nell’unirsi a questo franchise. “Voglio dire, quanto è grande. È un grande universo e sono così grata di poterne far parte, per essere onesta. Penso che tutti quelli che fanno quel lavoro siano fenomenali e meravigliosi. E [il regista] Matt Shakman è incredibile. Sono molto emozionata.”

Tutto quello che c’è da sapere su The Fantastic Four: First Steps

Il film The Fantastic Four: First Steps è atteso al cinema il 25 luglio 2025. Come al solito con la Marvel, i dettagli della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i Fantastici Quattro sono astronauti che vengono trasformati in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare. E Ben, il migliore amico di Reed, viene completamente trasformato in una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del corpo, che gli conferiscono una super forza.

Matt Shakman (“WandaVision”, “Monarch: Legacy of Monsters”) dirigerà The Fantastic Four: First Steps, da una sceneggiatura di Josh FriedmanJeff Kaplan e Ian SpringerPedro Pascal (Reed Richards) è noto al mondo per le sue interpretazioni in The MandalorianThe Last of Us e prima ancora in Game of ThronesVanessa Kirby (Sue Storm) ha fatto parte del franchise di Mission: Impossible e di Fast and Furious, mentre Joseph Quinn (Johnny Storm) è diventato il beniamino dei più giovani per la sua interpretazione di Eddie in Stranger Things 4Ebon Moss-Bachrach (Ben Grimm) sta vivendo un momento d’oro grazie al suo ruolo del cugino Ritchie in The Bear.

Fanno parte del cast anche Julia GarnerPaul Walter HauserJohn MalkovichNatasha Lyonne e Ralph Ineson nel ruolo di Galactus. Come confermato da Kevin Feige, il film avrà un’ambientazione nel passato, in degli anni Sessanta alternativi rispetto alla nostra realtà di Terra-616, per cui sarà interessante capire come i quattro protagonisti si uniranno agli altri eroi Marvel che conosciamo. Franklyn e Valeria Richards, figli di Reed e Sue, potrebbero comparire nel film.

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The Brutalist: il nuovo trailer

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The Brutalist: il nuovo trailer

Arriva il 6 febbraio al cinema con Universal Pictures The Brutalist, il nuovo film di Brady Corbet con protagonista Adrien Brody e trai titoli maggiormente quotati nel corso della stagione dei premi in corso. Gli ultimi Golden Globes hanno incoronato il titolo miglior dramma dell’anno, mentre Corbet e Brody hanno vinto nelle rispettive categorie.

La trama di The Brutalist

Fuggendo dall’Europa del dopoguerra, l’architetto visionario László Toth (Adrien Brody) arriva in America con l’obiettivo di ricostruire la sua vita, il suo lavoro e il suo matrimonio con la moglie Erzsébet, dopo essere stati separati durante la guerra a causa di confini mutevoli e regimi oppressivi. Da solo in un paese sconosciuto, László si stabilisce in Pennsylvania, dove il ricco e influente industriale Harrison Lee Van Buren riconosce il suo talento nell’arte di costruire. Ma potere e eredità hanno un prezzo molto alto…

The Brutalist recensioneDalla nostra recensione di The Brutalist:

The Brutalist è un racconto archetipico di immigrazione e ambizione, di cosa significhi essere un artista. Ma è anche un racconto che affronta l’essere ebrei in un mondo che vi si avvicina con estrema ambivalenza, un requisito storico, potremmo dire, dell’approccio verso questo popolo perseguitato. Appare anche intrigante la scelta del nome per il protagonista del film: László Tóth, lo stesso nome dell’operaio ungherese che vandalizzò La Pietà di Michelangelo a San Pietro. Come a voler dire che l’atto della creazione implica una distruzione di quello che già esiste, ed è quello che fa il protagonista, distruggendo quello che era per costruire un nuovo modo di concepire gli edifici, come espressione della propria interiorità.

A questi argomenti che vengono fuori con naturalezza dalla storia, sembra chiaro che il regista voglia aggiungere una componente di grandiosità, un grande romanzo biografico in cui la vita di un uomo straordinario ci passa davanti agli occhi, con le sue ascese e le sue cadute, in una continua ricerca della realizzazione personale con la sublimazione della propria esperienza personale attraverso l’architettura.

Nightbitch con Amy Adams dal 24 gennaio su Disney+

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Nightbitch con Amy Adams dal 24 gennaio su Disney+

Disney+ ha annunciato che Nightbitch, il nuovo film Searchlight Pictures scritto e diretto da Marielle Heller, sarà disponibile in Italia dal 24 gennaio in esclusiva su Disney+. Marielle Heller fornisce la sua visione satirica e unica al lungometraggio basato sull’acclamato omonimo romanzo di Rachel Yoder.

Amy Adams è stata nominata come “Miglior Attrice Protagonista – Musical o Comedy” ai Golden Globe Awards per Nightbitch. Oltre all’attrice candidata a sei Oscar®, il cast è composto da Scoot McNairy, Arleigh Snowden ed Emmett Snowden al loro debutto cinematografico.

Searchlight Pictures presenta Nightbitch, prodotto da Anne Carey, p.g.a., Marielle Heller, p.g.a., Sue Naegle, p.g.a., Christina Oh, Amy Adams e Stacy O’Neil. Megan Ellison, Allison Rose Carter, Havilah Brewster, Adam Paulsen, Sammy Scher e Rachel Yoder sono invece i produttori esecutivi.

Un efficace sistema di parental control assicura che Disney+ rimanga un’esperienza di visione adatta a tutti i membri della famiglia. Oltre alla “Modalità Junior” già presente sulla piattaforma, gli abbonati possono impostare dei limiti di accesso ai contenuti per un pubblico più adulto e creare profili con accesso tramite PIN, per garantire massima tranquillità ai genitori.

La trama di Nightbitch

La sinossi di Nightbitch riporta: “Una madre ambiziosa mette da parte la sua carriera artistica per stare a casa con il figlio appena nato, ma l’esperienza non corrisponde alla sua immaginazione. Due anni dopo, entra in bagno per una pausa dalle richieste del suo bambino, solo per scoprire una fitta macchia di peli sulla nuca. Allo specchio, i suoi canini sembrano improvvisamente più affilati di quanto ricordasse. Il marito, che viaggia per lavoro cinque giorni alla settimana, ignora le sue paure da stanze d’albergo lontane.

Mentre i sintomi della madre si intensificano e la tentazione di cedere ai suoi nuovi impulsi canini aumenta, la donna lotta per mantenere segreta la sua identità di alter-canina. Cercando una cura in biblioteca, scopre il misterioso tomo accademico che diventa la sua bibbia, A Field Guide to Magical Women: A Mythical Ethnography, e incontra un gruppo di mamme coinvolte in uno schema di marketing multilivello che potrebbero essere più di quello che sembrano”.

M – il Figlio del Secolo: guida ai personaggi

M – il Figlio del Secolo: guida ai personaggi

“Per il futuro, l’avanguardia, la rivoluzione: oggi nasce il fascismo”: la fondazione dei Fasci di combattimento, nel 1919, da parte di Benito Mussolini sancisce la nascita di un movimento, poi partito, che avrebbe radunato intorno a sé in pochi anni milioni di seguaci in giro per l’Italia uscita malconcia dalla Grande Guerra.

Un’Italia che si consegnerà al suo Duce arrendendosi a 20 anni di una dittatura sanguinosa, la pagina più oscura della nostra Storia. Ma è da quegli inizi così incerti e ancora fortemente avversati che parte il torrenziale racconto, potente quanto contemporaneo di M – IL FIGLIO DEL SECOLO (la nostra recensione), la nuova serie Sky Original diretta da Joe Wright su Sky e in streaming su NOW, in esclusiva, da domani, 10 gennaio. A interpretare il Duce uno fra i più apprezzati attori italiani, Luca Marinelli.

M. Il figlio del secolo
photo credits Andrea Pirrello

Ecco tutti gli interpreti principali di M – Il Figlio del Secolo e il corrispettivo personaggio storico che interpretano:

  • Luca Marinelli è Benito Mussolini;
  • Francesco Russo è Cesare Rossi, sindacalista, giornalista e politico italiano. Fascista della prima ora;
  • Barbara Chichiarelli è Margherita Sarfatti, critica d’arte, nota per la sua importanza nel panorama culturale internazionale del tempo;
  • Benedetta Cimatti è Rachele, la moglie di Mussolini;
  • Federico Majorana è Amerigo Dumini, capo della squadra fascista che sequestrò e uccise il deputato socialista Giacomo Matteotti nel 1924;
  • Gaetano Bruno è Giacomo Matteotti, politico, giornalista e antifascista italiano, segretario del Partito Socialista Unitario, Fu rapito e assassinato il 10 giugno 1924 da una squadra fascista;
  • Fulvio Falzarano è Giovanni Giolitti, politico italiano, cinque volte presidente del Consiglio dei ministri, il secondo più longevo nella storia italiana dopo Benito Mussolini;
  • Massimo De Lorenzo è Alfredo Rocco, giurista e politico italiano, al cui nome è legato il Codice penale da lui varato e tuttora in vigore;
  • Lorenzo Zurzolo è Italo Balbo, politico, generale e aviatore italiano;
  • Federico Mainardi è Albino Volpi, militare e criminale italiano, fu dirigente fascista e squadrista;
  • Vincenzo Nemolato è Vittorio Emanuele III, re d’Italia;
  • Gianmarco Vettori è Dino Grandi, politico e diplomatico italiano, passato alla storia per la presentazione dell’omonimo ordine del giorno al Gran consiglio del fascismo del 25 luglio 1943 che portò alla destituzione di Benito Mussolini;
  • Gabriele Falsetta è Roberto Farinacci, politico, giornalista e generale italiano. È stato segretario del Partito Nazionale Fascista;
  • Maurizio Lombardi è Emilio De Bono, membro del Partito Nazionale Fascista fu uno dei quadrumviri della marcia su Roma;
  • Daniele Trombetti è Cesare Forni, politico italiano;
  • Gianluca Gobbi è Cesare Maria de Vecchi, quadrumviro della marcia su Roma e Ministro dell’educazione nazionale;
  • Cosima Centurioni è Bianca Ceccato, minorenne, sua assistente personale al Popolo d’Italia;
  • Alberto Astorri è Luigi Facta, noto per aver svolto per ultimo l’incarico di Presidente del Consiglio dei ministri prima del governo Mussolini;
  • Amedeo Gulla è Augusto Malacria, autista dell’auto con la quale fu rapito Matteotti;
  • Paolo Pierobon è Gabriele D’Annunzio.
M - Il Figlio del secolo
M – Il Figlio del Secolo Foto Sky

Dall’omonimo romanzo di Antonio Scurati vincitore del Premio Strega e bestseller internazionale (edito da Bompiani) sulla nascita del fascismo in Italia e l’ascesa al potere di Mussolini, la serie è prodotta da Sky Studios e da Lorenzo Mieli per The Apartment, società del gruppo Fremantle, in co-produzione con Pathé, in associazione con Small Forward Productions, in collaborazione con Fremantle e CINECITTÀ S.p.A. La distribuzione internazionale è di Fremantle.

Scritta da Stefano Bises (Gomorra – La Serie, The New Pope, ZeroZeroZero, Speravo de morì prima) e Davide Serino (1992, 1993, Il Re, Esterno Notte), con soggetto di serie e soggetti di puntata firmati da Stefano Bises, Davide Serino e Antonio Scurati, la serie racconterà gli accadimenti che portarono Mussolini a impossessarsi dell’Italia e a fondare la dittatura in modo storicamente accurato, ampiamente documentato e testimoniato da più fonti.

Disponibili dal 10 gennaio su Sky e NOW i primi due episodi di M – Il Figlio del Secolo. Ecco la trama:

Il 23 Marzo 1919 Mussolini fonda i Fasci di Combattimento, il movimento che incarna il suo credo politico rivoluzionario. Ma la conquista del consenso è lontana: i primi Fasci sono solo poche centinaia di reduci di guerra, storpi e disperati; e qualcuno gli ruba la scena: il poeta ed eroe di guerra D’Annunzio prende militarmente Fiume. Così Mussolini si butta sulle elezioni: vincono i vecchi compagni socialisti, ora nemici, lui non prende voti e viene arrestato.

Rimesso in libertà da sconfitto, Mussolini medita di lasciare la politica. Ma un’occasione inattesa gli fa cambiare idea: gli scioperi indetti dai socialisti, che paralizzano il Paese, inducono latifondisti e industriali a cercare l’aiuto dei fasci per riportare ordine con la forza. Il fascismo, nato per sollevare gli ultimi, rinnega operai e contadini e abbraccia la causa dei padroni e dei borghesi. E grazie ai nuovi alleati entra in parlamento.

Spider-Man: la Sony potrebbe concentrarsi esclusivamente sulle varianti dell’Uomo Ragno

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Come ormai confermato, la Sony sembra aver abbandonato ogni piano nei confronti del Sony’s Spider-Man Universe. Sebbene il successo finanziario della trilogia di Venom sia innegabile, ogni capitolo ha guadagnato meno del suo predecessore e tutti hanno ricevuto una risposta ampiamente negativa da parte dei fan e della critica. Morbius, Madame Web e Kraven il Cacciatore sono poi tra i più grandi flop cinematografici di supereroi di sempre.

Proprio dopo il fallimento di quest’ultimo, abbiamo dunque saputo che la Sony ha deciso di rinunciare ai suoi film Marvel con protagonisti i villain dell’Uomo Ragno per concentrarsi su Spider-Man 4 (prodotto in collaborazione con i Marvel Studios), Spider-Man: Beyond the Spider-Verse e Spider-Noir, la serie Amazon con Nicolas Cage. Tuttavia, sapendo che c’è ancora da guadagnare da questo bacino di personaggi, lo studio potrebbe avere intenzione di adottare un nuovo approccio a questi spin-off. Secondo lo scooper @MyTimeToShineH, si vocifera infatti che i progetti futuri della Sony ruoteranno esclusivamente intorno alle varianti di Spider-Man.

Quindi, si potrebbe spaziare da Spider-Punk a Kaine, Spider-Ham, Spider-Man 2099, Spider-Gwen, Spider-Woman e innumerevoli altri ancora. Questa potrebbe essere considerata una buona notizia, perché è probabilmente ciò che Sony avrebbe dovuto fare fin dall’inizio, visto anche la buona accoglienza ricevuta da molti di questi personaggi in seguito alla loro introduzione in Spider-Man: Un nuovo universo e Spider-Man: Across the Spider-Verse. Non resta che attendere di scoprire se questa indiscrezione si rivelerà vera.

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Cosa sappiamo su Spider-Man 4?

Precedenti indiscrezioni hanno affermato che Tom Rothman della Sony e Kevin Feige, capo dei Marvel Studios, hanno avuto dei disaccordi per quanto riguarda la storia di Spider-Man 4, con quest’ultimo che sperava di ridimensionare il Multiverso per un’avventura più piccola. Rothman, invece, si dice che voglia capitalizzare il successo di No Way Home riportando Tobey Maguire e Andrew Garfield nei rispettivi ruoli di Peter Parker.

Più di recente, abbiamo sentito che entrambi gli studios si sono accordati su una storia prevalentemente terrestre con alcuni elementi multiversali, anche se il film viene ancora descritto come un “evento di livello Avengers”. Oltre a Tom HollandZendaya dovrebbe riprendere il suo ruolo di MJ. Si dice inoltre che Sydney Sweeney potrebbe interpretare Black Cat, mentre è stato ampiamente riportato – ma non confermato – che Charlie CoxVincent D’Onofrio e Paul Rudd potrebbero a loro volta apparire come Daredevil, The Kingpin e Ant-Man.

Si ritiene però che Holland sia “sempre più diffidente” nei confronti del ruolo dell’iconico eroe, per cui questa potrebbe essere la sua ultima uscita da solista nei panni del wall-crawler – anche se quasi certamente avrà un ruolo in uno o entrambi i prossimi film degli Avengers. Gli sceneggiatori di No Way Home, Chris McKenna e Erik Sommers, stanno scrivendo la sceneggiatura. Mentre a dirigere il progetto vi sarà Destin Daniel Cretton, già regista di Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli. Il film uscirà al cinema il 26 luglio 2026.

Creature Commandos: il finale offre una grande rivelazione su Batman

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Abbiamo molto di cui discutere dopo aver visto il finale di Creature Commandos (potete trovare il nostro riassunto qui), ma una battuta apparentemente casuale include un’importante rivelazione sul Batman del DCU, potenzialmente chiudendo la porta alla possibilità che Robert Pattinson diventi il Batman ufficiale di questo franchise oltre che dei film diretti da Matt Reeves. Nel penultimo episodio della serie animata, infatti apprendiamo che il Dottor Phosphorus è stato creato dopo un incontro con il mafioso di Gotham City, Rupert Thorn.

Deciso a vendicarsi, Phosphorus si scatena uccidendo Thorn e gli uomini che avevano ucciso sua moglie e suo figlio. In questo modo prende il controllo dell’impero criminale del cattivo prima di essere catturato da Batman (un confronto che, purtroppo, non è stato riprodotto sullo schermo). Il periodo di comando di Phosphorus non può essere durato a lungo: forse settimane, mesi o un anno o due al massimo. Tuttavia, dopo quella serie di omicidi è ovviamente entrata rapidamente nel radar di Batman.

Quindi, quando nel finale Phosphorus dice che sono passati quindici anni dalla sua trasformazione, possiamo tranquillamente supporre che sia passato più di un decennio da quando Batman ha catturato il cattivo e lo ha messo a Belle Reve. The Batman, invece, si svolge nell’“Anno Due” della carriera di vigilante del Crociato incappucciato, quindi l’unico modo in cui Pattinson può entrare nel DCU è se è invecchiato in modo significativo. D’altra parte, i film di Matt Reeves potrebbero esplorare gli anni formativi di Batman prima che Gunn faccia interpretare all’attore una versione più vecchia dell’eroe nel DCU.

Anche se sarebbe abbastanza facile per i DC Studios ritrattare una battuta di circostanza in una serie televisiva animata, ha senso che il Batman del DCU abbia 40 o 50 anni, soprattutto se avrà un figlio. Tuttavia, anche se sembra molto più giovane, Pattinson ha 38 anni ed è abbastanza grande per essere il padre di Damian Wayne, 10 anni. Quindi, per ora, la porta rimane socchiusa. “Come tutti sanno, il Batman di The Brave and the Bold apparterrà al nuovo universo DC”, ha però dichiarato il regista di The Brave and the Bold, Andy Muschietti, in una recente intervista. “È abbastanza ovvio che il Batman di Matt Reeves non fa parte di questo nuovo universo”.

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Il cast di Creature Commandos

La serie animata Creature Commandos, composta da 7 episodi, è stata trasmessa in streaming su Max e ha come protagonisti David Harbour  nel ruolo di Eric Frankenstein/Mostro di Frankenstein, Indira Varma nel ruolo della Sposa, Maria Bakalova di Guardiani della Galassia Vol. 3 nel ruolo della Principessa Ilana Rostovic, Zoe Chao nel ruolo della Dott.ssa Nina Mazursky, Alan Tudyk nel ruolo del Dottor Phosphorus, Sean Gunn nel ruolo di Weasel e Frank Grillo nel ruolo di Rick Flag Senior.

Steve Agee riprende il suo ruolo in Peacemaker, John Economos. È prevista anche la partecipazione di Viola Davis nel ruolo di Amanda Waller. Recentemente James Gunn ha rivelato di considerare La sposa di Indira Varma come il personaggio principale della serie. Ha anche aggiunto che non sta dirigendo alcun episodio, ma ha diretto le sessioni di registrazione di ciascun attore. Al momento non è noto quando la serie sarà trasmessa anche in Italia.

Cynthia Erivo spiega perché interpretare Tempesta degli X-Men è “il ruolo dei suoi sogni”

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In rete circola la voce che i Marvel Studios abbiano incontrato Cynthia Erivo per interpretare Tempesta nell’atteso reboot degli X-Men e, che sia vero o meno, la star di Wicked sembra certamente interessata a vestire i panni del potente eroe mutante. Alla Erivo è infatti stato chiesto se c’è un “ruolo da sogno” che vorrebbe interpretare mentre veniva intervistata dal National Board of Review.

Vorrei davvero interpretare Tempesta”, ha risposto. “So che sembra una cosa frivola, ma credo che non abbiamo ancora scoperto quanto sia grande e tutti i suoi turbamenti interiori, quindi penso che ci sia un mondo in cui potremmo fare qualcosa del genere”. Mentre avere la Erivo sarebbe un grande successo per i Marvel Studios dopo il suo ruolo da star in Wicked, ad oggi sembra che lo studio sta cercando attori di età compresa tra i 20 e i 25 anni per dar vita agli X-Men del MCU, il che sarebbe coerente con la notizia che vede Sadie Sink in lizza per il ruolo di Jean Grey.

Sebbene la Marvel sembri (finalmente) fare progressi sull’inafferrabile film sugli X-Men, gli aggiornamenti ufficiali sono stati pochi e distanti tra loro. Tutto ciò che sappiamo con certezza è che Michael Lesslie sta lavorando alla sceneggiatura e che si sta cercando un regista. Se alcuni degli X-Men faranno il loro debutto nei prossimi film degli Avengers (come si vocifera), c’è la possibilità di avere presto notizie ufficiali sul casting. Ad oggi, però, sembra che il film interamente a loro dedicato verrà realizzato dopo Avengers: Secret Wars, dando vita ad una nuova saga del MCU.

Cynthia Erivo è Elphaba in Wicked

Cynthia Erivo interpreta Elphaba, che alla fine diventerà la “Strega Cattiva dell’Ovest“, mentre la megastar del pop Ariana Grande interpreterà Glinda, alias “Strega Buona dell’Est“. Entrambe le attrici sono state elogiate per le loro performance. Il film vanta anche la presenza di Michelle Yeoh, vincitrice di un premio Oscar®, nel ruolo della regale preside dell’Università di Shiz, Madame Morrible; Jonathan Bailey (Bridgerton, Compagni di Viaggio) nel ruolo di Fiyero, un principe arrogante e spensierato.

Vi sono poi Ethan Slater, candidato al Tony (Spongebob Squarepants di Broadway, Fosse/Verdon) nel ruolo di Boq, un generoso studente Munchkin; Marissa Bode al suo debutto cinematografico nel ruolo di Nessarose, la sorella prediletta di Elphaba; e l’icona della cultura pop Jeff Goldblum nel ruolo del leggendario Mago di Oz. Il cast include Pfannee e ShenShen, due astuti compatrioti di Glinda interpretati dal candidato all’Emmy Bowen Yang (Saturday Night Live) e da Bronwyn James (Harlots), e un nuovo personaggio creato per il film, la Signorina Coddle, interpretata dalla candidata al Tony Keala Settle (The Greatest Showman).

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Cynthia Erivo è Elphaba in WICKED, regia di Jon M. Chu. © Universal Studios. All Rights Reserved.

Quando arriveranno gli X-Men nel MCU?

I film dedicati ai mutanti Marvel hanno cominciato la loro corsa cinematografica nel 2000 con il primo film di Bryan Singer, seguito nel 2003 dal secondo capitolo. Nel 2006 è uscito Conflitto finale diretto da Brett Ratner. Nel 2009 è stata inaugurata la trilogia dedicata a Wolverine che ha percorso le sale parallelamente con la tetralogia prequel: del 2009 è X-Men le origini – Wolverine, del 2011 X-Men: l’inizio, del 2013 Wolverine – l’immortale, del 2014 Giorni di un futuro passato, del 2016  Apocalisse, del 2017 Logan: The Wolverine e del 2019 Dark Phoenix.

I due film dedicati a Deadpool, del 2016 e del 2018 sono stati ambientati nello stesso universo della Fox. Ora Deadpool e Wolverine ha portato nel MCU i due eroi del titolo, e aprirà ufficialmente la strada ai mutanti Marvel verso l’universo condiviso di Kevin Feige. Ancora non sappiamo quando arriveranno ufficialmente con il film tutto loro che è stato annunciato, ma tra alcuni camei, riferimenti e la recente serie animata X-Men ’97 il loro debutto potrebbe ormai sempre imminente.

Le teorie principali sugli X-Men nel MCU

La teoria prevalente tra i fan è che gli Avengers combatteranno gli X-Men quando le loro rispettive realtà si scontreranno in un’Incursione. Sembra proprio che il palcoscenico sia stato predisposto per uno scontro dopo l’arrivo di Maria Rambeau nella realtà della squadra (un mondo che si pensa sia Terra-10005). Vedremo cosa succederà. Tuttavia, è giusto dire che tutti rimarranno scioccati se la squadra mutante non farà la sua apparizione – costumi dei fumetti e tutto il resto – nei prossimi film di Avengers.

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War World Hulks: il film sarebbe in fase di sviluppo presso i Marvel Studios

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Sono ormai diversi anni che si parla di un film su World War Hulk, anche se con Thor: Ragnarok che prende in prestito pesantemente da Planet Hulk – e Bruce Banner che in seguito tornerà sulla Terra come “Hulk intelligente” – è ovvio che non si tratta di un adattamento diretto. Questo potrebbe spiegare perché da allora si è ipotizzato che si trasformi in World War Hulks (sì, Hulks). She-Hulk: Attorney at Law ha gettato le basi per questo, così come anche Captain America: Brave New World, ma il film non è ancora stato annunciato ufficialmente.

Tuttavia, oggi abbiamo un aggiornamento positivo da parte dello scooper @MyTimeToShineH che afferma: “Posso confermare che un film su World War Hulks è in fase di sviluppo”. Sebbene come al solito questo tipo di indiscrezioni siano da prendere con le pinze, la cosa sembra promettente e suggerisce che il film farà parte della “Saga dei Mutanti”. Si è parlato anche di un film su Hulk vs. Wolverine, quindi forse il nuovo Logan del MCU sarà incaricato dal Dipartimento H di sconfiggere il Golia Verde?

Cosa potrebbe accadere in World War Hulk?

In ogni caso, World War Hulks potrebbe essere un film epico e, se le parole dello scooper si riveleranno corrette, un suo annuncio ufficiale potrebbe essere fatto già al San Diego Comic-Con o al D23 di quest’anno. “I Marvel Studios stanno preparando un progetto sulla Guerra Mondiale di Hulk, anche se non nel modo in cui la gente si aspetterebbe”, ha affermato la scorsa estate The Cosmic Circus, parlando del progetto come una cosa certa e aggiungendo anche dettaglis su quella che potrebbe essere la trama del film.

she-hulk bruce banner
Una scena di She-Hulk: Attorney at Laws

L’idea è che Bruce Banner, che già in She-Hulk: Attorney At Law aveva parlato dei pericoli del sangue di Hulk, veda finalmente realizzarsi il suo peggior incubo: il governo degli Stati Uniti e i governi di tutto il mondo che creano i propri Hulk”. “Questo potrebbe essere il punto di rottura per Banner e potrebbe potenzialmente vedere il ritorno dell’Hulk Selvaggio che la gente ha desiderato vedere per tanto tempo, mentre si scontra con il Presidente Ross nei panni di Hulk Rosso, cosa che mi è stato detto accadrà prima che poi”.

Alla luce di tali indiscrezioni si può ripensare a come fino ad oggi siano state gettate le basi per tutto questo e il fatto che il tutto culmini con Hulk al centro della scena ha tutte le carte in regola per essere un grande film. Tuttavia, si tratta anche di un significativo allontanamento dai fumetti, che vedevano il gigante dichiarare guerra agli Illuminati e all’intero pianeta. Ad oggi, World War Hulk è un progetto non ancora confermato, ma i continui rumor a riguardo suggeriscono che potrebbe prima o poi essere annunciato, per la gioia dei fan.

Scream 7: finalmente cominciate le riprese del film

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Scream 7: finalmente cominciate le riprese del film

Il regista di Scream 7 Kevin Williamson, che ha scritto il classico slasher originale di Wes Craven, ha annunciato che le riprese per l’ultimo capitolo dell’iconica serie horror sono ufficialmente in corso.

Il regista ha condiviso una foto del dietro le quinte dal set, offrendo un’occhiata al nuovo logo del titolo. Come previsto, questo prossimo film abbandonerà la sequenza dei numeri romani dei due film precedenti.

“Non dovrei pubblicare post su Scream e spero che @spyglassmediagr e @paramountpics mi perdoneranno, ma quando hai uno dei giorni migliori della tua vita è davvero difficile tenerlo per te”, ha scritto Williamson nella didascalia del suo post. “Che giornata straordinaria ho trascorso lavorando con un cast e una troupe straordinari e talentuosi. Hanno dato il massimo e mi hanno sostenuto in ogni fase del percorso. Sono molto grata per questa opportunità e per Wes Craven che è stato nei miei pensieri per tutto il tempo. Il profondo impatto che ha avuto sulla mia vita e sulla mia carriera è infinito. Che giornata! Non vedo l’ora che arrivi domani!”

Neve Campbell e Courteney Cox sono pronte a riprendere i rispettivi ruoli di Sidney Prescott e Gale Weathers, insieme al ritorno di Mason Gooding nei panni di Chad Meeks-Martin. I nuovi membri del cast includono Isabel May, Celeste O’Connor, Asa Germann, Mckenna Grace e Sam Rechner. Non si sa se l’ultimo membro dei “Core Four”, Jasmin Savoy Brown, tornerà nei panni della sorella del personaggio di Gooding, Mindy.

A causa del licenziamento di Melissa Barrera (Sam Carpenter) per i post sui social media che lo studio ha ritenuto “antisemiti”, molti fan si sono rivoltati contro Campbell e hanno pensato che avrebbe dovuto mostrare solidarietà alla sua ex co-protagonista e rifiutare l’offerta dello studio di tornare dopo aver saltato il film precedente a causa di una disputa salariale.

A Barrera è stata chiesta della situazione in una recente intervista: “Non ne abbiamo parlato molto. Penso che ognuno faccia le proprie scelte e ciò che ritiene sia meglio per sé. Rispetto pienamente ciò che le persone pensano di dover fare per continuare in questa vita”.

American Primeval, le storie vere che hanno ispirato la serie tv

American Primeval, le storie vere che hanno ispirato la serie tv

Lo chiamano il selvaggio West per una buona ragione. La nuova serie limitata di Netflix è American Primeval, uno sguardo sanguinoso e violento sui tentativi dei mormoni di insediarsi e costruire una casa nello Utah. Insieme ai mormoni ci sono quelli della tribù Shoshone e una donna (Betty Gilpin) e suo figlio che cercano di andare a ovest con una guida (Taylor Kitsch). In mezzo a tutto questo c’è nientemeno che il montanaro Jim Bridger.

Interpretato dal leggendario caratterista Shea Whigham, Bridger è il tessuto connettivo tra molti dei personaggi secondari di Primeval. In quanto tale, è come un buon playmaker, che prepara i personaggi della serie diretta da Peter Berg e scritta da Mark L. Smith a incontrarsi e interagire tra loro. È una versione leggermente meno minacciosa di Al Swearengen di Deadwood, ma altrettanto divertente e affascinante.

Tuttavia, Jim Bridger ha un’eredità importante nel West americano. Se questa settimana vi accingete a seguire American Primeval e volete saperne di più su uno degli uomini di montagna originali d’America, vi aiutiamo con questa pratica guida.

Qual è la storia di Jim Bridger prima di American Primeval?

Ole’ Jimmy nacque a Richmond, in Virginia, nel marzo del 1804 prima di trasferirsi a St. Louis. Rimasto orfano a 13 anni, fece un apprendistato da fabbro, ma rinunciò a questo per unirsi alla spedizione di William Henry Ashley per la cattura delle pellicce lungo il fiume Missouri, che portò avanti per circa 20 anni.

Bridger ha avuto un ruolo importante nell’incidente di Hugh Glass, come viene rappresentato in The Revenant – che, guarda caso, è stato scritto anche dallo sceneggiatore di Primeval Mark L. Smith. Si narra che facesse parte dell’equipaggio di Ashley quando il famoso orso attaccò Glass. Bridger, che nella storia viene identificato come Bridges (interpretato in The Revenant da Will Poulter), rimase nei paraggi con John Fitzgerald, aspettando che Glass morisse prima di prendere il fucile, il coltello e l’attrezzatura e fuggire dalla scena. Dopo che Glass era sopravvissuto, si mise alla ricerca di Fitzgerald e Bridger, trovando quest’ultimo in un accampamento alla foce del fiume Bighorn. Si dice che, data la giovane età di Briger, Glass lo perdonò.

Da lì, Bridger fu uno dei primi non indigeni a esplorare Yellowstone, spingendosi poi nella zona del Grande Lago Salato prima di stabilirsi e sviluppare l’area nota come Fort Bridger intorno al 1843. Bridger interagì anche con il Donner Party, che passò per il forte prima di dirigersi attraverso la famigerata Hastings Cutoff e rimanere intrappolato nell’inverno della Sierra Nevada.

Jim Bridger durante American Primeval

American Primeval Shea Wigham
© Netflix

Gli eventi di American Primeval corrispondono piuttosto bene alla vita reale. Nel corso della serie, Bridger è effettivamente al comando del forte. Nel 1853, i Mormoni si presentarono con un mandato di arresto. Si dice che sia sfuggito alla cattura, tornando in Oriente. Si dice che i mormoni abbiano acquistato il forte per 8.000 dollari in monete d’oro, vendendolo al compagno di montagna e commerciante Luis Vázquez. Un atto notarile del libro dei registri di Salt Lake City conferma che il forte fu effettivamente venduto alla Chiesa LDS.

Jim Bridger dopo American Primeval

Dopo aver lasciato Fort Bridger, il montanaro servì come guida durante la guerra dello Utah prima di diventare la guida principale della spedizione Raynold, che esplorò e mappò tra il Territorio del Dakota e il fiume Yellowstone. Il maltempo impedì alla spedizione di raggiungere Yellowstone, ma esplorò l’area intorno a Jackson Hole.

Inoltre, Bridger esplorò e coltivò un’area che in seguito sarebbe stata conosciuta come Bridger Pass. Il percorso alternativo contribuì ad accorciare l’Oregon Trail. Il passo sarebbe poi diventato il percorso prescelto per una serie di itinerari diversi, tra cui il Pony Express, la Union Pacific Railground Overland Route e, infine, l’Interstate 80.

Da lì, Bridger servì come scout per il colonnello Henry B. Carrington durante alcune battaglie, prima di essere congedato nel 1868. A metà del 1870 divenne cieco e tornò nel Missouri. Qui la figlia Virginia si prese cura di lui fino alla sua morte, avvenuta il 17 luglio 1881, all’età di 77 anni.

Centinaia di anni dopo, Bridger tornerà sotto i riflettori (anche se il nostro preferito rimane il suo riferimento in Bastardi senza gloria, dove il tenente Aldo Raine di Brad Pitt dichiara di essere un diretto discendentedi Bridger) grazie ad American Primeval, dove la sua eredità di uno dei più grandi apripista d’America sarà ancora una volta immortalata.

American Primeval è una storia vera? La ricerca dietro lo show di frontiera

American Primaval Peter Berg set
Matt Kennedy/Netflix

Cultura, religione e comunità si scontrano nella serie limitata American Primeval, una drammatizzazione straziante dello scontro mortale tra nativi, pionieri, soldati mormoni e governo degli Stati Uniti nel 1857.

Diretta dal regista e produttore esecutivo Pete Berg, dallo scrittore e produttore esecutivo Mark L. Smith e dal produttore esecutivo Eric Newman, la serie – ora in streaming su Netflix – è interpretata da Taylor Kitsch, Betty Gilpin, Kim Coates, Shea Whigham, Saura Lightfoot-Leon e Shawnee Pourier.

Peter Berg ha trovato l’ispirazione per American Primeval nel 2020 dopo essersi imbattuto in una storia sulla guerra dello Utah. “Ho letto un articolo su una cosa chiamata Massacro di Mountain Meadows”, ha raccontato Berg a Netflix. “[Era] qualcosa che mi interessava e ho iniziato a fare molte ricerche in merito”.

Il produttore esecutivo ha contattato lo sceneggiatore di The Revenant, Smith, per dare corpo alla sua idea di uno show autentico e grintoso ambientato nella frontiera americana. A sua insaputa, le basi dello show erano già state gettate. Mentre lavorava al film del 2015 con Leonardo DiCaprio, Smith ha letto tutto sul pioniere Jim Bridger (che appare come un ragazzino in The Revenant) e ha scritto un pilot sulla figura storica nel 2016.

“Ho imparato molto sul suo personaggio”, ha detto Smith a Netflix. “Sapevo di volerlo esplorare di più e questo me ne ha dato l’opportunità”.

Smith ha ambientato la storia di American Primeval a Fort Bridger con il famoso montanaro 50 anni dopo gli eventi di The Revenant e il resto è, beh, storia. Ma quanto è vero American Primeval? Scopriamo di seguito i fatti reali della serie.

Quali personaggi di American Primeval sono basati su persone reali?

American Primeval Betty Gilpin

Jim Bridger (Shea Whigham)

Il pioniere realmente esistito si è trovato in mezzo a fazioni in guerra, tra cui i nativi, i mormoni e il governo degli Stati Uniti, dopo aver costruito Fort Bridger in una piccola città ai margini della civiltà.

Brigham Young (Kim Coates)

Young era l’allora leader della Chiesa mormone con un proprio esercito, la Legione di Nauvoo. “Per questo tipo di storia, era molto importante rimanere autentici”, ha dichiarato il produttore esecutivo Smith. “Anche per tutti i sermoni e i discorsi di Brigham Young, molti dei suoi dialoghi li ho presi direttamente dal testo – sermoni reali che aveva tenuto – e ho usato le sue esatte parole”.

Wild Bill Hickman (Alex Breaux)

Hickman era un noto uomo di legge e un membro della Legione di Nauvoo.

Uccello d’inverno (Irene Bedard)

Sebbene il capo tribù Shoshone sia un personaggio di fantasia nello show, è basato su un capo reale che “si dice fosse lesbica [e avesse] più mogli”, dice Berg.

James Wolsey (Joe Tippett)

Wolsey è ispirato a un uomo che “fu realmente giustiziato per il suo ruolo nel Massacro di Meadows”, rivela Newman. “C’è sempre un’aria di ispirazione [e] di autenticità in ogni personaggio. Non c’è nessuno nello spettacolo che sembri una costruzione che non avrebbe fatto parte della storia reale”.

Perché c’è un conflitto tra i mormoni, i militari e le tribù native in American Primeval?

AMERICAN PRIMEVAL. Joe Tippett a

Berg ha notato che in American Primeval non ci sono eroi o cattivi, ma solo persone che cercano di sopravvivere.

“Brigham Young e i mormoni sentono che l’esercito sta per attaccarli in qualsiasi momento, quindi hanno creato un proprio esercito chiamato Legione di Nauvoo”, ha spiegato. “L’esercito americano si preoccupa di far uscire i mormoni dal territorio dello Utah, quindi sono preoccupati di morire combattendo contro i mormoni. Le tribù Shoshone e Paiute sono state estromesse dalle loro terre da entrambe le parti, quindi si sentono pronte a morire. I minatori e i trapper di Fort Bridger vedono le loro vite estinguersi a causa di compagnie di trapper più grandi che arrivano e li spremono. Tutti sono in ansia fin dall’inizio e tutti lottano davvero per rimanere in vita”.

Il Massacro di Mountain Meadows è basato su un evento vero?

Cr. Matt Kennedy/NETFLIX © 2023

Nel primo episodio della serie, Sara (Betty Gilpin) e suo figlio Devin (Preston Mota) corrono alla ricerca di un riparo mentre le frecce sfrecciano nell’aria e i corpi cadono intorno a loro. La scena, che raffigura dei soldati mormoni vestiti da nativi che attaccano un gruppo di pionieri diretti a ovest, è ispirata a eventi reali.

“L’abbiamo scelta perché c’era un’intersezione tra alcune diverse nazioni native, il governo degli Stati Uniti, i mormoni e i cittadini americani che sentivano di avere il diritto di muoversi in questa zona”, ha spiegato Newman. “Il massacro di Mountain Meadows è avvenuto… ed è diventato, per i nostri scopi narrativi, un incidente che ha scatenato il conflitto per il nostro cast di personaggi”.

Smith ha aggiunto che il loro obiettivo era quello di rappresentare una narrazione equilibrata della storia. “È stato guidato dalla Legione di Nauvoo, ma dobbiamo capire che l’hanno percepito come una minaccia”, ha detto. “Stavano entrando per difendere il loro mondo. È solo un altro passo – un passo molto violento – nelle lunghezze a cui si sono spinti”.

La sequenza del Massacro di Mountain Meadows è stata un’impresa enorme, che ha richiesto circa quattro mesi di pianificazione e la presenza di circa 280 attori che hanno colpito tutti insieme.

“È molto violento, molto caotico”, ha osservato Berg. “Abbiamo progettato un’unica grande ripresa che dura circa sei o sette minuti. L’attacco si svolge in tempo reale e noi restiamo con Sara e Devin che cercano di sopravvivere. Questa era la strategia: Presentiamo visivamente questo evento attraverso gli occhi di questa donna. C’è stato un grande lavoro di blocco, di coreografia dell’azione, e poi di capire come e dove si muove la macchina da presa in una serie di cinque o sei inquadrature che dovevano essere montate insieme”.

Fort Bridger è basato su un luogo reale?

American Primeval serie netflix
Cr. Matt Kennedy/NETFLIX © 2023

Sì. Negli anni Cinquanta dell’Ottocento, il vero Fort Bridger era un punto di scambio per chi migrava verso Ovest.

“Era usato da tutti i pionieri [e] dai Mormoni. Era un punto di sosta”, ha detto Smith. “Quando il presidente Buchanan decise di voler controllare Brigham Young e ciò che stava crescendo nello Utah, vi dislocò l’esercito. Fort Bridger era il punto di raccolta per tutti”.

È stato necessario uno sforzo di collaborazione per costruire il set di Fort Bridger nel Nuovo Messico, dove è stato girato American Primeval. “Ci sono centinaia di alberi massicci di 80 piedi che sono stati usati per costruire le mura intorno a Fort Bridger”, ha raccontato Berg. “Negli anni ’50 dell’Ottocento non c’erano attrezzi elettrici, quindi dovevano essere tagliati a mano con le asce, e i costruttori erano lì fuori ogni giorno a costruire il set con attrezzi manuali”.

Il set è stato costruito in scala maggiore rispetto al vero Fort Bridger, ha detto Smith, perché “volevamo che ci fosse molta vita lì. È diventato come un piccolo villaggio. C’erano negozi, un dentista e un medico, bagni e cose che si rifacevano a quel periodo. Fort Bridger ha assunto una vita propria”.

Perché Jim Bridger ha venduto Fort Bridger?

Nell’episodio 6, Jim Bridger vende il suo forte a Brigham Young e scompare nella natura selvaggia mentre il forte brucia. Anche questo episodio si basa su eventi reali.

“Fort Bridger era percepito come un’incredibile risorsa dall’esercito americano e dalla chiesa mormone in termini di capacità di difesa reciproca”, racconta Berg a Tudum. “Bridger lo sapeva e ha resistito il più a lungo possibile. [Accettò il miglior affare possibile e partì per un ultimo capitolo della sua vita”.

Smith spiegò che Brigham Young acquistò il forte per “prenderne il controllo personalmente. Non per profitto, necessariamente, ma per sbarazzarsene in modo che [l’esercito americano] non fosse in grado di usarlo”. A quel punto, per Brigham Young, era una difesa dal mondo esterno”.

Allora, i registi hanno effettivamente bruciato il set di Fort Bridger? “Ne abbiamo bruciato circa la metà”, racconta Berg. “Era basato su un evento vero”.

Quali ricerche sono state condotte per la realizzazione di American Primeval?

Per dare un’impronta di autenticità alla serie, i creativi di American Primevalsi sono rivolti a esperti in tutti gli aspetti della produzione. “Avevamo consulenti militari, consulenti mormoni, consulenti trapper, ed erano tutti sul set”, ha spiegato Berg. “Sono andato con Dudley Gardner, il curatore del museo Bridger, a Fort Bridger nel Wyoming per cinque giorni per approfondire la conoscenza della vita in quel forte”. Il PE ha poi visitato il luogo del massacro con Richard E. Turley Jr. coautore di Vengeance Is Mine: The Mountain Meadows Massacre and Its Aftermath, per saperne di più.

Berg si è anche rivolto a consulenti della Tribù Shoshone e della Tribù Paiute, gestiti dalla consulente culturale indigena e consulente del progetto Julie O’Keefe.

“Il mio compito nello show era quello di gestire team organizzati di esperti culturali delle tribù coinvolte”, ha dichiarato O’Keefe a Netflix. “Gli artigiani, i parlanti di lingue tradizionali di ogni tribù e gli esperti culturali sono stati ingaggiati per creare e consigliare ogni reparto. Ho anche fatto ricerche e usato la mia rete per creare accampamenti autentici per gli Shoshone, i Paiute meridionali e gli Ute con [la scenografa] Renée Read per le scenografie, e ho lavorato con [la costumista] Virginia Johnson per aiutare a produrre abiti tradizionali specifici per l’epoca per i personaggi principali e quelli di sfondo”.

Inoltre, ha “reperito materiali come pelle di bufalo, pelle di alce, pelle di daino, perline, tela larga e coperte, seguendo le foto e le ricerche fatte da Virginia e dagli altri team del dipartimento”.

Aggiunge Newman: “Tutto è stato orientato all’autenticità. Ogni reparto ha fatto un’enorme quantità di ricerche. Abbiamo dovuto realizzare tutti gli oggetti che vedete sullo schermo. Tutti questi elementi dovevano essere costruiti. È un lavoro che richiede molto tempo, ma è essenziale, perché se qualcuno si presenta con un capo d’abbigliamento o un’arma che non esisteva nel 1857, hai già perso”.

C’è qualcosa di vero nella storia di Abish?

AMERICAN PRIMEVAL. Betty Gilpin e Preston Mota
Cr. Matt Kennedy/NETFLIX © 2023

L’arco narrativo di Abish (Lightfoot-Leon) è stato ispirato da testimonianze storiche di donne rapite dai nativi nell’attuale Utah. “Volevamo esplorare l’idea di questa giovane donna mormone che viene spinta in una vita e in un matrimonio che non aveva richiesto e che, per destino, finisce in un mondo molto diverso e non si assimila mai del tutto”, spiega Berg.

Cosa dovrebbero trarre gli spettatori da questa storia?

“Penso che il trionfo umano, il rafforzamento del bene di cui le persone sono capaci, sia molto importante per me come per Pete”, dice Newman. “L’altra parte di ciò che conta per me è l’importanza di uno sguardo anti-nostalgico e veritiero sulla nostra storia. Sono stato un grande fan di A People’s History of the United States di Howard Zinn, perché è stata la prima volta che mi sono confrontato con quella che ritenevo essere la verità. Che questi occhiali rosa con cui vediamo il passato, dal primo Ringraziamento in poi, sono una bugia. È una menzogna che serve a farci sentire bene su questo percorso davvero aspro e brutale che abbiamo intrapreso”.

E aggiunge: “Penso che ci rendiamo un cattivo servizio guardandolo in questo modo, perché ci impedisce di vederlo [accadere] di nuovo”.

Creature Commandos, la spiegazione dell’episodio 7: come il finale prepara l’universo DC di James Gunn

L’episodio 7 di Creature Commandos conclude la prima stagione della nuova serie animata del DCU, ponendo fine al conflitto in Pokolistan, anticipando un nuovo capitolo della Task Force M e rivelando le origini e la storia di Nina Mazursky, alias la Sirena. La resa dei conti è arrivata per la principessa Ilana Rostovic e la verità viene finalmente svelata in quest’ultimo episodio. Tuttavia, il finale di stagione non è privo di colpi di scena.

Come già visto nel precedente episodio 6 di Creature Commandos, la Task Force M è riuscita a ricomporsi nella sua missione di uccidere la Principessa Rostovic, dopo che Amanda Waller le ha mostrato la visione di Circe di un futuro in cui il monarca del Pokolistan scatena la Terza Guerra Mondiale e una massiccia presa di potere globale. Tuttavia, Rick Flag ed Eric Frankenstein hanno recentemente scoperto delle prove che suggeriscono che la visione potrebbe essere stata falsa. Tenendo questo in mente, ecco il nostro riassunto e la ripartizione del finale dell’ episodio 7 diCreature Commandos mentre la verità viene finalmente rivelata.

Creature Commandos – Episodio 5 – Spoiler e anticipazioni principali sulla storia

  • L’episodio 7 diCreature Commandos rivela le origini di Nina Mazursky, confermando che è nata con i polmoni fuori dal corpo e pieni di liquido, anche se il padre scienziato Edward ha costruito un dispositivo temporaneo per tenerla in vita.
  • Eric Frankenstein viene mostrato mentre prende un taxi per il Castello Rostovic per riunirsi con la Sposa, mentre Nina si chiede se la Task Force M stia facendo la cosa sbagliata cercando di uccidere la Principessa Ilana.
  • La Task Force M scopre un filmato di sicurezza che ritrae Clayface con la principessa giorni prima.
  • Eric arriva e viene colpito più volte dalla Sposa (e successivamente sputato).
  • Lily, la madre di Nina, se ne va a causa della scarsa qualità della vita di Nina. In seguito, Edward trasforma il DNA di Nina, trasformandola nella “Sirena” con pinne e branchie, in modo che abbia bisogno dell’acqua per respirare.
  • La Task Force M trova un punto d’ingresso nel cortile del castello, mentre Ilana si rifiuta di rannicchiarsi e va a fare la sua nuotata mattutina.
  • Weasel non vuole uccidere Princess, perché è stata gentile con lui e gli ricorda la ragazza che ha cercato di salvare.
  • Nina frequenta la scuola ma viene ostracizzata e vittima di bullismo, tanto che scappa di casa per vivere nelle fogne e nei fiumi.
  • Flag si risveglia dal coma e dice ad Amanda Waller che si sbagliava sulla Principessa. Questo motiva la Waller e John Economous a indagare e a scoprire la verità su McPherson e Clayface, portandoli a credere che Circe stesse mentendo.
  • La Task Force M convince Nina a uccidere la Principessa sott’acqua durante la sua nuotata.
  • Nina viene documentata a Star City e inizia una caccia pubblica alla cattura della Sirena. Quando viene catturata, Edward cerca di farsi largo tra la folla per raggiungere Nina e viene ucciso dalla polizia.
  • Weasel cerca di salvare la Principessa, avvertendola della presenza di Nina sott’acqua. Dopo una lotta, la Principessa uccide Nina prima che Waller chiami per annullare il colpo.
  • La Sposa si incontra con Illana in seguito, capendo che Circe stava dicendo la verità, ma che Ilana aveva usato Clayface per far sembrare la visione meno credibile, in quanto vuole davvero iniziare la Terza Guerra Mondiale.
  • La Sposa uccide la Principessa per vendicare la morte di Nina prima di lasciare il Pokolistan con il Dottor Fosforo e Weasel.
  • John Economos mostra alla Sposa la sua nuova squadra: Dottor Fosforo, She-Bat, quello che sembra essere Aten o Khalis, Weasel, un G.I. Robot potenziato e King Shark.
  • La scena post-credits di Creature Commandos conferma che Eric Frankenstein è ancora vivo.

Spiegazione del finale dell’episodio 7 di Creature Commandos

Creature Commandos Episodio 7 spiegazione finale

Grazie al filmato di sicurezza che mostra Clayface con Rostovic giorni prima e che la Task Force M ha trovato durante l’irruzione iniziale, la Sposa sceglie di seguire il suo istinto e la sua forte convinzione che la visione di Circe fosse effettivamente vera e che Illana abbia davvero intenzione di iniziare la prossima guerra mondiale. Avendo ingaggiato Clayface per fingersi il professor Mcpherson e rendere meno credibile la sua conferma della visione, Illana sperava di allontanare ogni sospetto su di lei e sui suoi piani per la nazione finché non fosse stato troppo tardi. Detto questo, non era questo il motivo principale per cui la Sposa decise di premere il grilletto e piantare una pallottola nella testa della principessa.

Sebbene l’oscura visione del futuro di Circe sia stata certamente d’aiuto, la Sposa conferma, poco prima di uccidere Ilana, che sta uccidendo la principessa soprattutto perché ha ucciso Nina. Mazursky era l’unico amico della Sposa e l’unico mostro della Task Force M che possedeva una qualche forma di gentilezza. Per questo motivo, vedere la Sposa che esce dal castello e torna a Belle Reve con le lacrime agli occhi è davvero straziante, rendendo la morte di Nina ancora più tragica di quanto non fosse già.

La spiegazione del roster del nuovo commando delle creature del DCU

spiegazione roster del nuovo commando delle creature del DCU

A prescindere dalle sue motivazioni personali, alla fine dell’episodio 7 di Creature Commandos viene rivelato che la Waller ha deciso di ricompensare la Sposa convertendo una delle ali di Belle Reve in uno spazio dedicato alla Task Force M. Allo stesso modo, John Economos conferma che questo include anche i nuovi membri della squadra della Sposa. Mentre il Dottor Phosphorus e Weasel fanno ancora parte della Task Force M dopo la missione in Pokolistan, sembra che la Waller abbia aggiunto anche alcune nuove reclute.

Nella scena finale dell’episodio 7 di Creature Commandos a Belle Reve, il Dottor Phosphorus viene mostrato mentre gioca a ping-pong con quella che sembra essere Francine Langstrom alias She-Bat (moglie del cattivo di Batman Man-Bat). She-Bat è stata brevemente mostrata in episodi precedenti di Creature Commandos. Allo stesso modo, sullo sfondo della nuova struttura della Task Force M viene mostrata una mummia che lavora a maglia. Potrebbe trattarsi di Aten, una mummia esperta di comunicazioni presente in alcuni dei primi roster dei Creature Commandos sulla pagina, oppure di Khalis II, una mummia medico presente nella versione New 52 della squadra.

Accanto a Weasel è presente anche una versione aggiornata di G.I. Robot, che la Waller ha fatto ricostruire (con un corpo molto più grande). Ultimo ma non meno importante è Nanaue, alias King Shark, un’aggiunta sorprendente ma molto eccitante e appropriata alla Task Force M dopo il suo coinvolgimento nella Task Force X visto in Suicide Squad del 2021. Mentre King Shark è stato doppiato da Sylvester Stallone nel film live-action di James Gunn, nell’ episodio 7 diCreature Commandos è invece doppiato da Diedrich Bader.

La spiegazione del destino e il futuro dei Creature Commandos

La spiegazione del destino e il futuro dei Creature Commandos

Risvegliatosi dal coma dopo lo scontro con Clayface, Rick Flag si è svegliato giusto il tempo di avvertire la Waller. Per questo motivo, è fortemente implicito che Flag alla fine si riprenderà dalle sue ferite. Tuttavia, il suo lavoro con la Task Force M potrebbe terminare ora che la Sposa sembra essere a capo della squadra. Allo stesso modo, il Rick Flag di Frank Grillo ha un futuro nei prossimi progetti del DCU, essendo stata confermata la sua apparizione in live-action sia in Superman del 2025 che nella seconda stagione di Peacemaker .

La spiegazione della scena post-credits dell’episodio 7 di Creature Commandos

La spiegazione della scena post-credits dell'episodio 7 di Creature Commandos

Anche se breve, c’è una scena post-credits alla fine dell’episodio 7 di Creature Commandos, che conferma che Eric Frankenstein è sopravvissuto ai ripetuti spari (e agli sputi) della Sposa. Per questo motivo, è logico che Eric sarà senza dubbio incluso nella seconda stagione diCreature Commandos per cercare di riunirsi al suo “amore” ancora una volta. Nel frattempo, la scena post-credits lo mostra con il suo informatore gitano che gli dà da mangiare una zuppa “che fa cadere i passeri”.

The Brave and the Bold: Andy Muschietti non parla con James Gunn da molto tempo

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La notizia che Andy Muschietti avrebbe diretto The Brave and the Bold è arrivata poco prima che il suo The Flash arrivasse nelle sale. Si trattava di un segno di fiducia nel regista o di un modo per distrarre da quello che si è rivelato un disastroso weekend di apertura? Probabilmente non lo sapremo mai, anche se molti fan hanno ripetutamente messo in discussione la decisione di James Gunn di affidare un altro progetto DC a Muschietti e in particolare uno delicato come quello che avrà il compito di introdurre il Batman ufficial del DCU.

Mentre si attendono novità su questo progetto, continuano ad arrivare segnali che lasciano intendere che potrebbe davvero volerci più del previsto prima di vedere il film in sala. In una recente intervista Muschietti ha infatti rivelato che “ho avuto delle conversazioni con James Gunn sul concetto di storia”, ha spiegato, “ma non abbiamo più parlato da prima che iniziassero le riprese di Superman”. Le riprese di Superman sono iniziate lo scorso febbraio, quindi si tratta di un anno di silenzio radio per un film che dovrebbe essere uno dei titoli di punta dei DC Studios.

A destare ulteriori dubbi vi è anche l’annunciato The Batman – Parte 2, ora previsto per il 2027 e rispetto al quale The Brave and the Bold dovrà trovare una propria collocazione. “Come tutti sanno, il Batman di The Brave and the Bold apparterrà al nuovo universo DC. È abbastanza ovvio che il Batman di Matt Reeves non fa parte di questo nuovo universo”, ha dichiarato Muschietti in un’altra parte dell’intervista. “Tuttavia, la DC e la Warner Bros. stanno procedendo con la seconda parte della serie di Batman di Reeves che, come ampiamente riportato, dovrebbe uscire intorno al 2027”.

Far uscire due film di Batman contemporaneamente sarebbe controproducente. Quello che la DC sta facendo è creare una strategia per garantire che questi due film non entrino in conflitto tra loro”, ha aggiunto. “Per quanto riguarda il mio coinvolgimento nel progetto, per ora ci sono buone intenzioni. Vogliono fare il film con me e anch’io voglio farlo. Sono ansioso di lavorare al film. Stiamo parlando della storia e del tono”. Queste ultime parole di Muschietti sembrano rassicurare sulla volontà di realizzare il film, ma lasciano anche intendere che “per ora ci sono buone intenzioni”, ma che le cose potrebbero cambiare in futuro.

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Tutto quello che sappiamo su The Brave and the Bold

Parlando l’anno scorso dei piani dei DC Studios per The Brave and the Bold, James Gunn ha detto: “Questa è l’introduzione del Batman del DCU. È la storia di Damian Wayne, il vero figlio di Batman, di cui non conoscevamo l’esistenza per i primi otto-dieci anni della sua vita. È stato cresciuto come un piccolo assassino e assassina. È un piccolo figlio di puttana. È il mio Robin preferito“. “È basato sulla run di Grant Morrison, che è una delle mie run preferite di Batman, e la stiamo mettendo insieme proprio in questi giorni“.

Il co-CEO dei DC Studios, Peter Safran, ha aggiunto: “Ovviamente si tratta di un lungometraggio che vedrà la presenza di altri membri della ‘Bat-famiglia’ allargata, proprio perché riteniamo che siano stati lasciati fuori dalle storie di Batman al cinema per troppo tempo“. Alla sceneggiatura, oltre a Muschietti, dovrebbe esserci anche Rodo Sayagues, noto per aver firmato le sceneggiature di La casa, Man in the DarkAlien: Romulus.

American Primeval, dove è stato girata l’epica serie western? ecco tutte le location!

American Primeval di Netflix è stato finalmente rilasciato, ed ecco tutti i luoghi delle riprese che sono stati rivelati finora. La nuova miniserie drammatica western di Netflix racconta la storia di una donna e di suo figlio che tentano di attraversare la frontiera, con gran parte dello show che si svolge nel Territorio dello Utah nel 1857. A causa di questa ambientazione, American Primeval utilizza molte ambientazioni selvagge e forti, quindi ecco quali sono i luoghi del mondo reale presenti nella serie.

American Primeval è una serie western cupa e grintosa del regista Peter Berg e dello scrittore di The Revenant Mark L. Smith, che presenta molti dei tipi di location che sono diventati associati al genere. Treni di carri, eserciti mormoni, accampamenti di indigeni e animali selvatici costituiscono il mondo di American Primeval, con un design di produzione che rende perfettamente l’ambientazione del Vecchio West. Tuttavia, gran parte dell’atmosfera della serie è dovuta alla natura selvaggia in cui è girata, che evidenzia i pericoli della frontiera.

Studi Netflix, Albuquerque, Nuovo Messico

Uno dei luoghi principali in cui è stato girato American Primeval è il Netflix Albuquerque Studios. Lo studio cinematografico, che si trova nel quartiere Mesa del Sol di Albuquerque, era originariamente chiamato ABQ Studios ed era stato utilizzato per spettacoli come Breaking Bad. Tuttavia, nel 2018 Netflix ha acquisito lo studio, che dispone di dodici palchi sonori, uffici, un backlot e altro ancora. Oltre ad American Primeval, altri progetti girati nello studio includono The Avengers, The Lone Ranger, Independence Day: Resurgance, Logan, Stranger Things, Trigger Warning e altri ancora.

Sebbene non sia ancora stato rivelato quali scene specifiche di American Primeval siano state girate presso i Netflix Albuquerque Studios, è logico che gran parte della miniserie di Netflix sia stata girata nella proprietà di Netflix. È probabile che le poche scene in interni di American Primeval siano state girate sui palcoscenici, mentre le altre scene in esterni hanno utilizzato lo studio e le aree circostanti.

Bonanza Creek Ranch, Santa Fe, Nuovo Messico, USA

Il Bonanza Creek Movie Ranch è un luogo iconico che è stato utilizzato in tutti i tipi di film western, e American Primeval è l’ultimo progetto che si aggiunge alla lista. Sebbene l’area sia nata come città mineraria nel 1880, è stata trasformata in un ranch cinematografico tra la fine degli anni ’40 e l’inizio degli anni ’50, con una ricostruzione meticolosa di una città del vecchio West. Film western classici come Silverado, Un milione di modi per morire nel West, Django Unchained, Rust e altri hanno utilizzato questa location.

Molti degli edifici e delle aree cittadine che si vedono in American Primeval provengono dal Bonanza Creek Movie Ranch, anche se non se ne conoscono i nomi specifici. Tuttavia, è logico che American Primeval utilizzi questa iconica location western per dare corpo al suo mondo.

L’Universo DC conferma che un altro personaggio di James Gunn è canonico

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Creature Commandos ha gettato le basi del DCU e ha canonizzato alcuni dei personaggi dei precedenti progetti di James Gunn, e il finale lo fa ancora una volta. Mentre il film di Gunn su Superman segnerà l’inizio del DCU in termini di uscita nelle sale, Creature Commandos ha battuto l’Uomo d’Acciaio per la prima posizione in classifica. Inoltre, poiché Gunn è intenzionato a trasformare l’intero DCU, compresi animazione, spettacoli televisivi, film e persino giochi, in un unico universo collegato, gli eventi di uno di essi hanno un effetto a catena sugli altri.

In generale, questo ha senso per l’universo appena riavviato, che crea una narrazione continua, con confini chiaramente definiti come i progetti DC Elseworlds per distinguere ciò che è canonico. Tuttavia, nonostante il nuovo inizio dell’universo, il lavoro di Gunn per la DC crea una certa confusione. Soprattutto perché Gunn ha dichiarato che quando una cosa viene citata nel DCU, dal DCEU, diventa canonica. Questo ha già avuto un impatto su personaggi come Amanda Waller, la sua squadra, Peacemaker, e la Suicide Squad, ma il finale della prima stagione ha introdotto un altro personaggio dell’universo dei supereroi morti.

Creature Commandos conferma che un altro personaggio di Suicide Squad è canonico nell’U.D.C.

King Shark

Dopo i terribili eventi del Pokolistan e la perdita di un altro membro della squadra, quando Nina Mazursky ha tentato di assassinare la principessa Ilana e si è vista rivoltare il coltello dalla parte del manico, la Sposa torna nella prigione in cui la Waller l’aveva precedentemente rinchiusa insieme al resto dei mostri della Task Force M. Tuttavia, la Waller è chiaramente soddisfatta del lavoro svolto dalla Sposa, che ha svelato il mistero della profezia di Circe e ucciso la Principessa Ilana nonostante le comunicazioni incrociate, e quindi ha rinnovato lo spazio per la Sposa e il resto della sua squadra.

Tuttavia, ci sono alcuni volti nuovi e alcuni personaggi di rilievo che ritornano, tra cui G.I. Robot, che è esploso all’inizio della stagione. Ma oltre a questo, un volto familiare di Suicide Squad, King Shark, è presente nel nuovo quartier generale. Questo fa pensare che la Sposa sia stata ufficialmente nominata leader del Commando delle Creature e che la sua squadra sia stata ampliata per includere diversi nuovi mostri nel suo roster in vista della prossima missione.

Il DCU ha reintrodotto Sylvester Stallone nel ruolo di King Shark per i Creature Commandos

Tuttavia, c’è un altro punto controverso che emerge da quando Re Squalo è stato introdotto in questo modo e fa un suono udibile alla sua prima apparizione. In Suicide Squad, Re Squalo è doppiato da Sylvester Stallone. Certo, la voce è stata adattata per ottenere un tono mostruoso e roco, ma l’attore dietro la voce è senza dubbio quello di Stallone nel film. Ma nei titoli di coda di Creature Commandos il ruolo è stato affidato a un nuovo attore, il popolare doppiatore Diedrich Bader.

Bader ha una lunga esperienza nel campo del doppiaggio e ha ottenuto diversi ruoli nei progetti DC, dove ha interpretato Batman, Harvey Dent e Gorilla Grodd, solo per citarne alcuni. L’ampia carriera di doppiatore di Bader ha probabilmente fatto sì che fosse una scelta solida per un piccolo cameo, che potrebbe lasciare spazio a Stallone per un ritorno, ma potrebbe anche significare che ha chiuso con il personaggio. Stallone è una grande star che probabilmente ha un prezzo elevato per apparire in ruoli di questo tipo, e potrebbe non essere valsa la pena per lui o per i Creature Commandos di affidargli un ruolo da doppiatore minore.

Sylvester Stallone tornerà nei panni di King Shark nella seconda stagione di Creature Commandos?

Ora che King Shark è stato confermato come parte del team Creature Commandos, sembra altamente probabile che King Shark torni nella seconda stagione, così come in altre parti del DCU. Anche se sarebbe interessante vedere Stallone riprendere il ruolo, non si tratta di un ruolo che spicca necessariamente, considerando che Stallone presta solo la sua voce al personaggio. Inoltre, anche se Diedrich Bader non è una grande star come Stallone, è un attore molto rispettato che ha prodotto molti grandi progetti.

Tenendo conto di tutto ciò, sembra che il recast sia probabilmente permanente e che Bader sarà responsabile del ruolo di Re Squalo da qui in avanti. Stallone continuerà ad avere una carriera fiorente anche senza questo ruolo minore, e Bader impartirà il suo classico fascino e la sua arguzia alla parte in un modo che probabilmente renderà il personaggio ancora più amabile. Tuttavia, tutto è possibile nel DCU, con Creature Commandos che apre la strada a molti altri sviluppi nei prossimi mesi e anni.

Zoe Saldaña aggiorna su Avatar 3

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Zoe Saldaña aggiorna su Avatar 3

Zoe Saldaña condivide un aggiornamento su Avatar: Fuoco e Cenere (Avatar 3) da parte di James Cameron, che l’ha contattata dopo aver vinto il Golden Globe. Saldaña ha ricevuto il Golden Globe per la sua interpretazione di Rita Mora Castro nel film Emilia Pérez di Netflix, acclamato dalla critica. Ha interpretato Neytiri nel franchise diAvatar di Cameron sin dal primo film uscito nel 2009, oltre a riprendere il ruolo per Avatar: The Way of Water e a far parte del cast di Avatar: Fuoco e Cenere (Avatar 3), il terzo film in uscita nel dicembre 2025.

Durante la conferenza stampa dei Golden Globes, alla quale era presente ScreenRant , Saldaña ha rivelato che Cameron si trova attualmente in Nuova Zelanda e sta tagliando Avatar: Fuoco e Cenere (Avatar 3). L’attrice ha parlato di come Cameron le abbia inviato un messaggio di congratulazioni durante la cerimonia di premiazione e ha sottolineato quanto il suo sostegno e il suo incoraggiamento abbiano significato per lei nel corso degli anni. Ecco i commenti di Saldaña qui di seguito:

Ero seduta tra il pubblico e ho ricevuto un messaggio da James Cameron, che in questo momento si trova in Nuova Zelanda per girare Avatar: Fire and Ash. Dopo tutti questi anni, crede in me. Questo alimenta il mio desiderio di continuare a crescere come artista.

Cosa significa questo per Zoe Saldaña e per Avatar: Fuoco e Cenere

Avatar: Fuoco e Cenere
© Disney

I commenti di Saldaña sono indicativi del legame significativo che ha con Cameron e fanno ben sperare per Avatar: Fuoco e Cenere (Avatar 3). Data l’ampia cronologia del dietro le quinte di ogni film di Avatar, Saldaña e Cameron hanno lavorato insieme al franchise di fantascienza per quasi due decenni. Sebbene Saldaña sia ormai ampiamente fuori dai franchise e si sia concentrato maggiormente su film standalone come Emilia Pérez, continuerà a essere in prima linea nei film di Avatar per il prossimo futuro.

Il sostegno di Cameron, non solo in Avatar, ma anche in altri aspetti della sua carriera, ha contribuito all’esperienza ampiamente positiva che l’attrice ha avuto nella realizzazione di film tecnologicamente complessi. Per quanto riguarda l’uscita del terzo film di Avatar, il fatto che Cameron sia in Nuova Zelanda e si concentri sulla post-produzione è un buon segno che il progetto stia procedendo bene. I sequel hanno subito numerosi ritardi, ma Avatar: Fuoco e Cenere (Avatar 3) dovrebbe rispettare la data di uscita prevista per dicembre 2025.

Spider-Man 4: nuovi rumor suggeriscono la presenza di due iconici personaggi

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Nelle ultime settimane, le voci su Spider-Man 4 si sono intensificate: da Venom, Ghost Rider e Black Cat fino a Daredevil, Mephisto e Knull sono stati citati come possibili alleati e nemici dell’Uomo Ragno di Tom Holland nella sua prossima uscita in solitaria. Con così tante notizie contrastanti, è ovviamente difficile dare credito a una qualsiasi di esse, ma il motivo per cui sentiamo tutte queste voci è probabilmente da ricercare nel fatto che i Marvel Studios e la Sony Pictures stanno lanciando diverse idee nel tentativo di definire una storia che soddisfi tutti.

Naturalmente, non possiamo escludere la possibilità che la Marvel faccia “trapelare” dettagli falsi per depistare gli scoopers. In ogni caso, si ritiene che la sceneggiatura sia in fase di revisione, forse a causa di divergenze di opinione tra la star Tom Holland e il capo dei Marvel Studios Kevin Feige, e l’ultima notizia è che il film è ancora lontano dall’iniziare la produzione proprio perché non c’è ancora una bozza definitiva per le riprese.

Una nuova indiscrezione arriva ora dall’ultimo episodio del podcast The Hot Mic. John Rocha ha infatti sentito dire che il piano sarebbe – ma sottolinea che non è certo che lo sia ancora – quello di avere Spider-Man in squadra con The Punisher (Jon Bernthal) per affrontare Hulk (Mark Ruffalo) in un’avventura di strada. Il co-conduttore Jeff Sneider ha confermato l’indiscrezione dicendo che il coinvolgimento di Golia Verde “supera il test dell’olfatto”, ma non è così sicuro della presenza di Bernthal come Frank Castle.

Spider-Man ha unito le forze con Castle e ha affrontato Hulk in diverse occasioni nei fumetti, e se lo studio sta davvero preparando i piani per un eventuale film su World War Hulk, è del tutto possibile che Banner dia il via alla sua furia distruggendo New York. Bernthal e Holland hanno già lavorato insieme in passato e sembrano essere buoni amici, per cui si potrebbe assistere a una dinamica molto divertente tra Parker e Castle che formano un’alleanza riluttante. Anche in questo caso, però, occorre attendere conferme ufficiali.

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Cosa sappiamo su Spider-Man 4?

Precedenti indiscrezioni hanno affermato che Tom Rothman della Sony e Kevin Feige, capo dei Marvel Studios, hanno avuto dei disaccordi per quanto riguarda la storia di Spider-Man 4, con quest’ultimo che sperava di ridimensionare il Multiverso per un’avventura più piccola. Rothman, invece, si dice che voglia capitalizzare il successo di No Way Home riportando Tobey Maguire e Andrew Garfield nei rispettivi ruoli di Peter Parker.

Più di recente, abbiamo sentito che entrambi gli studios si sono accordati su una storia prevalentemente terrestre con alcuni elementi multiversali, anche se il film viene ancora descritto come un “evento di livello Avengers”. Oltre a Tom HollandZendaya dovrebbe riprendere il suo ruolo di MJ in Spider-Man 4. Si dice inoltre che Sydney Sweeney potrebbe interpretare Black Cat, mentre è stato ampiamente riportato – ma non confermato – che Charlie CoxVincent D’Onofrio e Paul Rudd potrebbero a loro volta apparire come Daredevil, The Kingpin e Ant-Man.

Si ritiene però che Holland sia “sempre più diffidente” nei confronti del ruolo dell’iconico eroe, per cui questa potrebbe essere la sua ultima uscita da solista nei panni del wall-crawler – anche se quasi certamente avrà un ruolo in uno o entrambi i prossimi film degli Avengers. Gli sceneggiatori di No Way Home, Chris McKenna e Erik Sommers, stanno scrivendo la sceneggiatura. Mentre a dirigere il progetto vi sarà Destin Daniel Cretton, già regista di Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli.

Spider-Man 4 uscirà al cinema il 26 luglio 2026.

Guida al cast e ai personaggi di American Primeval

Guida al cast e ai personaggi di American Primeval

American Primeval di Netflix è finalmente arrivata, ed ecco una panoramica completa del cast e della troupe della serie drammatica western. American Primeval è uno degli show Netflix più interessanti del 2025, con la serie creata dal regista Peter Berg e dallo scrittore di The Revenant Mark L. Smith. La serie vanta un cast stellare: ecco chi ci si può aspettare di vedere in American Primeval e chi interpreta.

American Primeval è un’interpretazione cupa e grintosa del genere western, che racconta la storia di una madre e di un figlio che devono attraversare i pericoli della frontiera con l’aiuto di una guida. American Primeval è pieno di tragedie, violenza e momenti strazianti, e cerca di mettere in evidenza quanto fossero difficili le condizioni dell’epoca. Gli attori che recitano in American Primeval fanno un lavoro fantastico nel trasmettere questo tono cupo, ed ecco chi sono.

Actor Character
Betty Gilpin Sara Rowell
Taylor Kitsch Isaac
Preston Mota Devin Rowell
Shawnee Pourier Two Moons
Shea Whigham Jim Bridger
Dane DeHaan Jacob Pratt
Kim Coates Brigham Young
Jai Courtney Virgil Cutter
Saura Lightfoot-Leon Abish Pratt
Kyle Bradley Davis Tilly
Nick Hargrove Cottrell
Derek Hinkey Red Feather
Joe Tippett James Wolsey

Betty Gilpin interpreta Sara Rowell

American Primeval
Cr. Matt Kennedy/NETFLIX © 2023

Attrice: Betty Gilpin è nata a New York City, New York, il 21 luglio 1986, e ha avuto la sua grande occasione interpretando Debbie “Liberty Belle” Eagan nella serie di wrestling GLOW di Netflix . Da allora la Gilpin si è riunita a Netflix per la serie animata Skull Island e ora sta tornando per American Primeval. Gilpin è anche apparsa in film e serie televisive di successo come Nurse Jackie, Isn’t It Romantic, A Dog’s Journey, Mrs. Davis, e altri ancora.

Personaggio: In American Primeval, Betty Gilpin interpreta Sara Rowell, una donna in fuga attraverso la frontiera con suo figlio David. Sara e David iniziano la serie cercando una guida che li porti a trovare il marito di Sara. Tuttavia, ben presto si scopre qualcosa di più sulla vera natura della ricerca di Sara.

Taylor Kitsch interpreta Isaac

Taylor Kitsch
Cr. Matt Kennedy/NETFLIX © 2023

Attore: Taylor Kitsch è nato a Kelowna, nella Columbia Britannica, in Canada, l’8 aprile 1981, e ha avuto la sua grande occasione interpretando Tim Wiggins nella serie della NBC Friday Night Lights. Sin dall’inizio della sua carriera di attore, Kitsch è diventato una star dell’azione: ha recitato in John Carter, X-Men Origins: Wolverine, Battleship e Lone Survivor. Kitsch è apparso anche in altri film e serie televisive popolari come Snakes on a Plane, True Detective e The Terminal List.

Personaggio: In American Primeval, Taylor Kitsch interpreta Isaac, un uomo che accetta di aiutare Sara e Devin ad attraversare la frontiera. La conoscenza della natura selvaggia e le capacità di sopravvivenza di Isaac sono di grande aiuto ai suoi compagni e, proprio come Sara, anche lui ha un passato misterioso che viene svelato nel corso della serie.

Preston Mota interpreta Devin Rowell

AMERICAN PRIMEVAL. Betty Gilpin e Preston Mota
Cr. Matt Kennedy/NETFLIX © 2023

Attore: Preston Mota è nato a Dallas, in Texas, il 27 agosto 2010 e ha avuto la sua grande occasione interpretando Dwight in Asteroid City di Wes Anderson. Questo film ha contribuito a lanciare la carriera dell’attore bambino, che ha partecipato anche ad American Primeval e a progetti imminenti come Campfire e The American Way.

Personaggio: In American Primeval, Preston Mota interpreta Devin Rowell, il figlio di Sara Rowell. La giovane età e la gamba malandata di Devin non gli impediscono di fare scelte difficili mentre attraversa la frontiera insieme a Sara, Isaac e Two Moons, senza che nulla lo fermi mentre il gruppo cerca di rintracciare suo padre.

Shawnee Pourier interpreta Two Moons

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Attrice: Shawnee Pourier interpreta Two Moons in American Primeval, ed è un’altra dei giovani attori di spicco dello show, anche se la sua data e il suo luogo di nascita sono sconosciuti. Shawnee Pourier è apparsa in un episodio di Stranger Things e nella serie televisiva Dark Winds, oltre che in cortometraggi come Seeds e Rude Girl.

Personaggio: In American Primeval, Shawnee Pourier interpreta Two Moons, una giovane indigena muta che si unisce a Sara, Devin e Isaac mentre attraversano la frontiera. Two Moons è fuggita dalla sua tribù e si è imbarcata sul carro di Sara, stringendo un legame con Devin e venendo accettata come membro del gruppo.

Shea Whigham nel ruolo di Jim Bridger

Shea Whigham nel ruolo di Jim Bridger

Attore: Shea Whigham è nato a Tallahassee, in Florida, il 5 gennaio 1969 e ha avuto il suo ruolo di spicco nel film Tigerland (2000) di Joel Schumacher . Whigham è apparso in film di grande successo come Fast & Furious, The Wolf of Wall Street, Star Trek Beyond, Kong: Skull Island, Joker, Spider-Man: Across the Spider-Verse e Mission: Impossible – Dead Reckoning e il suo sequel. Inoltre, Whigham ha avuto un ruolo da protagonista in Boardwalk Empire e in serie come Vice Principals, Fargo, Perry Mason e Le pietre preziose.

Personaggio: In American Primeval, Shea Whigham interpreta Jim Bridger, il realista che gestisce il pericoloso Fort Bridger. Nel corso della serie, Bridger si scontra con il governatore del Territorio dello Utah, Brigham Young, che gli nasconde informazioni sulla sorte di Sara e impedisce l’acquisizione di Fort Bridger.

Dane DeHaan nei panni di Jacob Pratt

AMERICAN PRIMEVAL Dane DeHaan
Cr. Matt Kennedy/NETFLIX © 2023

Attore: Dane DeHaan è nato ad Allentown, in Pennsylvania, il 6 febbraio 1986 e ha avuto la sua grande occasione nel film Chronicle del 2012 . DeHaan ha poi recitato in film come The Amazing Spider-Man 2, A Cure for Wellness, Valerian e la città dei mille pianeti e Oppenheimer di Christopher Nolan, oltre che in serie televisive come ZeroZeroZero, The Stranger, Lisey’s Story e The Staircase.

Personaggio: In American Primeval, Dane DeHaan interpreta Jacob Pratt, un mormone gravemente ferito durante il massacro di Mountain Meadows. Pratt si unisce a un gruppo di compagni mormoni per intraprendere un viaggio alla ricerca della moglie vivente, che crede sia stata rapita dai guerrieri indigeni che hanno compiuto l’attacco.

Cast e personaggi di supporto di American Primeval

AMERICAN PRIMEVAL. Joe Tippett a

Kim Coates nel ruolo di Brigham Young: Kim Coates di Sons of Anarchy interpreta Brigham Young, il leader della Chiesa mormone nella vita reale, governatore del Territorio dello Utah e uomo al comando della Legione di Nauvoo.

Jai Courtney nel ruolo di Virgil Cutter: Jai Courtney diSuicide Squad interpreta Virgil Cutter, un cacciatore di pellicce che intende dare la caccia a Sara Rowell e consegnarla per la taglia.

Saura Lightfoot-Leon nel ruolo di Abish Pratt: Saura Lightfoot-Leon di Masters of the Air interpreta Abish Pratt, la moglie di Jacob che sopravvive al massacro di Mountain Meadows e vive tra gli indigeni che l’hanno rapita.

Kyle Bradley Davis nel ruolo di Tilly: Kyle Bradley Davis diAmerican Horror Story interpreta Tilly, un trapper che lavora per Virgil Cutter.

Nick Hargrove nel ruolo di Cottrell: Nick Hargrove di Devotion interpreta Cottrell, un residente di Fort Bridger che assiste Jim Bridger.

Derek Hinkey nel ruolo di Red Feather: Derek Hinkey di Horizon interpreta Penna Rossa, il capo di un gruppo di guerrieri chiamato Clan del Lupo.

Joe Tippett nel ruolo di James Wolsey: Joe Tippett di The Morning Show interpreta James Wolsey, il leader di una milizia mormone che funge da antagonista principale in American Primeval.

American Primeval, la spiegazione del finale: perché vanno in California?

L’epica serie western di Netflix American Primeval si conclude con una sorprendente deviazione che porta Sara, Devin e Two Moons sulla rotta della Golden Coast. American Primeval è una nuova grande serie western in streaming, rilasciata su Netflix il 9 gennaio 2025. La serie si svolge alla frontiera dell’Ovest americano nel 1857, in particolare nel territorio selvaggio dello Utah. Il cupo, violento, caotico e spietato American Primeval mostra i primi coloni americani, i cultisti e le tribù indigene come assassini e sopravvissuti, impegnati in una serie di macabre lotte per il controllo del territorio appena scoperto.

American Primeval è stato scritto da Mark L. Smith, che ha co-scritto la sceneggiatura di The Revenant con Alejandro G. Iñárritu. In effetti, ci sono molte somiglianze stilistiche tra The Revenant e American Primeval, sia a livello narrativo che visivo. Peter Berg (Friday Night Lights, Lone Survivor) dirige tutti e sei gli episodi di American Primeval. Taylor Kitsch guida un cast corale che comprende Betty Gilpin, Dane DeHaan, Saura Lightfoot-Leon, Shea Whigham, Lucas Neff e Kim Coates. Alla fine di American Primeval, Isaac Reed, interpretato da Kitsch, porta a termine la sua missione di morire valorosamente per ricongiungersi con la sua famiglia defunta nell’aldilà.

Perché Sara, Devin e Two Moons decidono di andare in California, non a Crooks Springs

American Primeval
Cr. Matt Kennedy/NETFLIX © 2023

Fin dall’inizio di American Primeval, Sara desidera portare Devin a Crooks Springs per ricongiungerlo con suo padre. Lungo la strada, i due vengono raggiunti da un fuggiasco Shoshone di nome Two Moons e cercano l’aiuto di Isaac Reed, che li protegge per tutta la serie. A sorpresa, Sara cambia idea alla fine della serie e si dirige invece in California.

Sara aveva pianificato di lasciare Devin con suo padre, sapendo che sarebbe stata inseguita senza tregua a causa della sua alta taglia. Sogna l’idea che Isaac possa andare in California con loro, ma lui rifiuta. Dopo la sua morte, Sara sceglie di iniziare una nuova vita in California e di non abbandonare Devin con suo padre.

Perché Isaac Reed è dovuto morire nel finale di American Primeval

Isaac non aveva più nulla per cui vivere dopo che la sua famiglia era stata uccisa dai ladri. Il dolore della perdita lo aveva lasciato privo di motivazioni per crearsi una nuova famiglia. Isaac rifiuta l’invito di Sara a recarsi in California, ma salva ancora una volta lei, Devin e Two Moons quando vengono attaccati dal vendicativo fratello di Virgil. Isaac lo uccide, ma viene colpito da diversi proiettili al busto, che ne causano la morte.

La vita di Isaac era ridotta a una brutale sopravvivenza, senza alcuna possibilità di redenzione personale. Salvando Sara e i bambini, ha trovato un modo per morire con onore, sacrificandosi per una causa al di fuori di sé stesso. Questo atto finale è stato l’unico modo in cui ha potuto dare un senso alla sua vita tormentata.

Non sorprende che, dopo tutto ciò che Isaac aveva fatto per Sara, lei avesse iniziato a sviluppare un’attrazione emotiva e romantica nei suoi confronti. Se Isaac non fosse stato così devastato dal dolore, forse avrebbe voluto unirsi a lei e Devin in California, trovando un nuovo scopo come loro protettore.

Durante la serie, Isaac assume persino un ruolo paterno nei confronti di Devin, specialmente quando lo aiuta brutalmente a riparare la gamba rotta. Dopo aver visto tutto ciò che Isaac aveva fatto per loro, Sara probabilmente non riusciva a immaginare di lasciare Devin con il suo vero padre.

Brigham Young ottiene ciò che vuole da Jim Bridger

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Brigham Young riesce finalmente a ottenere ciò che vuole da Jim Bridger, offrendogli una cifra sbalorditiva che l’uomo non può rifiutare. Young rivela che il suo obiettivo non è utilizzare il forte, ma distruggerlo completamente. Questo piano è concepito per limitare il traffico di forestieri nella zona, in particolare i viaggiatori provenienti da est.

Senza Fort Bridger, i viaggiatori diretti a Salt Lake City dal Wyoming sarebbero stati costretti a entrare in contatto con Young e i suoi seguaci mormoni, che avrebbero cercato di convertirli alla loro Chiesa. Inoltre, la distruzione del forte rendeva più difficile per il governo federale inviare truppe nello Utah, ostacolando i tentativi di contrastare la visione dell’America proposta da Young.

Brigham Young e la guerra dello Utah dopo American Primeval

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Dopo gli eventi di American Primeval, il presidente James Buchanan inviò truppe nel Territorio dello Utah, alimentando l’inquietudine di Young e della sua Chiesa dei Santi degli Ultimi Giorni. Per difendersi, i mormoni adottarono tattiche drastiche, impedendo alle truppe americane di rifornirsi di provviste e bloccandone l’accesso a Salt Lake City.

La tensione portò a tragici eventi, tra cui l’uccisione di coloni disarmati da parte della milizia mormone, che in seguito accusò alcune vittime di essere spie inviate dal governo. Si stima che circa 150 persone persero la vita durante la Guerra dello Utah, un conflitto che si concluse con un perdono presidenziale concesso ai Santi degli Ultimi Giorni e la sostituzione di Brigham Young con Alfred Cumming come governatore dello Utah.

Il vero significato di American Primeval

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American Primeval è una serie intensa e brutale, ma con un finale relativamente positivo. Sebbene Sara non sembri meritare il suo lieto fine, a causa degli errori che hanno quasi causato la morte di Isaac e di suo figlio, si dirige verso una vita promettente in California.

Isaac, con tutti i suoi eroismi, rimane una figura tragica, il cui sacrificio non migliora la sua condizione personale, ma lo consacra come martire della serie. La storia di Abish e Pratt termina con la morte di entrambi e con la perdita della loro fede nella Chiesa mormone.

Jim Bridger, dal canto suo, dimostra che ogni uomo ha un prezzo, mentre il tradimento del tenente Pepper rappresenta un esempio lampante della mentalità primitiva e spietata che domina in American Primeval.

Ci sarà una seconda stagione di American Primeval?

Al momento non ci sono conferme su una seconda stagione di American Primeval. Considerando che si tratta di una serie limitata e che molti dei personaggi principali muoiono nel finale, è altamente improbabile che ci sia un seguito. Se una seconda stagione fosse in lavorazione, probabilmente si concentrerebbe maggiormente sulla già citata Guerra dello Utah e sugli ultimi giorni di Brigham Young come governatore dello Utah.

Inoltre, Sara, Devin e Two Moons potrebbero ricominciare una nuova vita in California, affrontando nuovi pericoli se American Primeval dovesse proseguire.

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