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Wonder Woman 1984: comparirà l’armatura Golden Eagle?

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Wonder Woman 1984: comparirà l’armatura Golden Eagle?

Se tre indizi fanno una prova, domenica prossima, il primo trailer di Wonder Woman 1984 potrebbe una volta per tutte confermare che l’armatura Golden Eagle farà la sua comparsa nel film con Gal Gadot atteso per la prossima estate.

Stando a quanto rivelato dal merchandise del film, Diana è ritratta con l’elmo della suddetta armatura, elemento che fa il paio con quanto visto nel poster multicolore diffuso la scorsa estate, in cui l’eroina indossa un’armatura dorata, senza elmo, che sembrava ispirata proprio alla mitica armatura che Diana indossa in più di un’occasione nei fumetti.

Ecco di seguito la t-shirt promozionale che ci dà una chiara immagine di come potrebbe essere Gal Gadot in tenuta da battaglia:

Vi ricordiamo che Wonder Woman 1984 uscirà il 6 giugno 2020. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

Il film racconterà un lasso di tempo completamente diverso e lo spettatore avrà solo un assaggio di ciò che che Diana ha fatto o affrontato negli anni intermedi. Abbiamo cercato di mettere insieme una storia del tutto diversa che potesse rispettare le stesse emozioni del passato, portare un sacco di umorismo e molta azione coraggiosa. E soprattutto, toccare le corde del cuore.

L’ordine cronologico del personaggio è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redidivo Steve Trevor) e Pedro Pascal.

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Star Wars: L’Ascesa di Skywalker indagherà anche le origini di Finn

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Nonostante la nuova trilogia di Guerre Stellari si focalizzi sul rapporto tra Rey e Kylo Ren/Ben Solo, è innegabile che gli altri nuovi personaggi della serie possano nascondere delle storie interessanti, e questo può essere particolarmente vero nel caso di Finn, personaggio interpretato da John  Boyega che da Stormtrooper diventa uno dei leader della Ribellione.

Stando a quanto dichiarato da J.J. Abrams, la storia del passato di Finn sarà uno degli argomenti su cui Star Wars: L’Ascesa di Skywalker si focalizzerà. Intervistato sul film, il regista ha dichiarato che la backstory di Finn “fa parte della storia di questo film. Ed è stata già accennata nell’episodio VII, ma verrà fatta un po’ più di luce in questo capitolo… Direi che ognuno dei personaggi ha più spazio rispetto alle loro storie passate. Non sto dicendo che avremo delle storie complete ed esaustive di tutte le loro discendenze e su tutte le vicende che li hanno portati dove sono. Ma ci sono molte domande sul passato di Finn, sul passato di Poe, ovviamente su Rey e Kylo, e anche su alcuni dei nuovi personaggi che incontriamo.”

Il film sarà quindi una conclusione che ci aspettiamo esaustiva, ma anche ricca di novità, non solo un capitolo finale ma un racconto complesso ed articolato, che possa essere all’altezza della saga che è chiamato a chiudere.

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, scene inedite nel nuovo trailer

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, capitolo conclusivo della nuova trilogia del franchise diretto da J.J. Abrams, arriverà nei cinema a dicembre 2019.

Nel cast Daisy RidleyOscar IsaacJohn BoyegaKelly Marie TranNaomi AckieJoonas Suotamo, Adam Driver, Anthony DanielsBilly Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Billie Lourd e il veterano del franchise Mark Hamill. Tra le new entry c’è Richard E. Grant.

Il ruolo di Leia Organa sarà interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX, usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio VII.”

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker risolverà i misteri della saga

Storia di un Matrimonio e Netflix trionfano ai Gotham Awards 2019

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È stata una notte da leoni per Noah Baumbach e Storia di un Matrimonio, il suo nuovo film, disponibile dal 6 dicembre su Netflix e già presentato al Festival di Venezia 2019, dove, misteriosamente, non ha portato a casa nessun riconoscimento.

Poco male, perché il film di Baumbach ha spopolato ai Gotham Awards 2019, portando a casa il premio del pubblico, quello di miglior film, alla migliore sceneggiatura e al miglior attore.

Ecco di seguito la lista completa dei vincitori:

  • Miglior Film: Storia di un Matrimonio (Netflix)
  • Miglior Documentario: American Factory (Netflix)
  • Miglior regista esordiente: Laure De Clermont-Tonnerre per The Mustang (Focus Features)
  • Miglior Sceneggiatura: Storia di un Matrimonio, Noah Baumbach (Netflix)
  • Miglior Attore: Adam Driver, Storia di un Matrimonio (Netflix)
  • Miglior Attrice: Awkafina, Una Bugia Buona (A24)
  • Attore Esordiente: Taylor Russell, Waves (A24)
  • Serie d’esordio (formato lungo – più di 40 minuti): When They See Us (Netflix)
  • Serie d’esordio (formato corto – meno di 40 minuti): PEN15 (Hulu)
  • Premio del pubblico: Storia di un Matrimonio (Netflix)

Sarà difficile per il film di Baumbach fare altrettando bene nella serie A della grande industria, ma sappiamo che il suo film reciterà una parte importante nella stagione dei premi che si aprirà ufficialmente a breve con le nomination ai Golden Globe, il prossimo lunedì 9 dicembre.

Gotham Independent Film Awards sono premi cinematografici statunitensi destinati al cinema indipendente, assegnati annualmente a partire dal 1991.Presentati dall’organizzazione non a scopo di lucro Independent Filmmaker Project (IFP), i premi erano originariamente destinati solo ai film prodotti negli Stati Uniti nord-orientali, in particolare nello stato di New York, per poi ampliarsi nel corso degli anni a tutti gli Stati Uniti.

Fonte: Variety

Black Widow: teaser trailer ufficiale con Scarlett Johansson

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Black Widow: teaser trailer ufficiale con Scarlett Johansson

Disney Pictures e Marvel Studios hanno diffuso il teaser trailer ufficiale di Black Widow, l’annunciato film su Vedova Nera, il personaggio interpretato da Scarlett Johansson.

In lingua originale:

Black Widow

Le riprese di Vedova Nera si sono concluse pochi mesi fa, con lo standalone che vedrà protagonista l’eroina in una timeline “inedita” per il MCU, ovvero la pausa che intercorre tra la fine di Civil War e l’inizio di Infinity War. In questa parentesi Natasha Romanoff si troverà in Europa e dovrà affrontare uno dei nemici più temibili dei fumetti Marvel, Taskmaster, già mostrato in diversi concept art.

La regia è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci saranno anche David Harbour, Florence Pugh, e Rachel Weisz.

Al momento non ci sono ulteriori aggiornamenti sul film, né sui personaggi o le direzioni della trama. Lo studio è invece determinato a mantenere la massima segretezza intorno al progetto.

Dopo lo straordinario successo di Avengers: Endgame, diventato il maggiore incasso mondiale di sempre, Scarlett Johansson riprende il suo ruolo di Natasha Romanoff/Black Widow, mentre David Harbour veste i panni di Alexi il Guardiano Rosso e Florence Pugh interpreta Yelena.

Hobbs and Shaw: intervista al regista David Leitch

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Hobbs and Shaw: intervista al regista David Leitch

In occasione dell’attività stampa di promozione dell’uscita in home video di Fast and Furious – Hobbs and Shaw, abbiamo incontrato il regista del film con Dwayne Johnson e Jason Statham, David Leitch, che ha parlato della sua esperienza con i film d’azione e di come il suo passato da stuntman gli è utile sulla sedia di regia.

Hobbs and Shaw, leggi la recensione

Dopo otto film che hanno incassato quasi 5 miliardi di dollari in tutto il mondo, la serie cinematografica Fast & Furious presenta ora il suo primo film che non è un capitolo della stessa, ma una nuova storia indipendente con Dwayne Johnson e Jason Statham che tornano nei loro ruoli di Luke Hobbs e Deckard Shaw in Fast & Furious – Hobbs & Shaw.

Da quando il corpulento veterano del dipartimento di polizia Hobbs (Johnson), fedele agente del Diplomatic Security Service americano, e il fuorilegge Shaw (Statham), ex membro delle forze speciali britanniche, si sono affrontati per la prima volta nel film Fast & Furious 7 del 2015, i due si sono scambiati battute e non si sono risparmiati colpi bassi nel tentativo di annientarsi a vicenda.

Ma quando l’anarchico Brixton (Idris Elba), cyber-geneticamente potenziato, ottiene il controllo di una insidiosa arma biologica che potrebbe modificare per sempre l’umanità – e riesce a surclassare una brillante e indomita agente del MI6 (Vanessa Kirby della serie TV The Crown), che oltretutto è la sorella di Shaw – questi due nemici giurati saranno costretti ad allearsi per annientare l’unico cattivo che potrebbe essere ancor più cattivo di loro.

My Time, il corto contro il tabù del sangue mestruale. Intervista alla regista Giulia Gandini

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Si chiama My Time il cortometraggio scritto e diretto da Giulia Gandini, che, basandosi su una storia vera, cerca di mettere sotto ai riflettori la conversazione intorno al sangue mestruale, alle mestruazioni, condannando l’aura di tabù che da sempre ha circondato questo evento perfettamente naturale nel corpo di ogni donna.

Il cortometraggio, idoneo alla selezione per i prossimi Oscar, ha già vinto il premio per il miglior cortometraggio al Chicago Independent Children’s Film Festival, il premio per il miglior cortometraggio al NFFTY di Seattle ed è stato nominato per un XX premio al Underwire Film Festival.

My Time, il corto che vuole abbattere il tabù del sangue mestruale

Abbiamo parlato di My Time con l’autrice stessa, Giulia Gandini, che ha raccontato così la genesi del progetto: “L’idea è venuta da un’esperienza avuta alle medie, in cui ad una mia compagna di classe sono venute le mestruazioni durante la lezione, ha chiesto di andare in bagno, non le è stato permesso perché doveva aspettare la campanella, e quando è finita l’ora, il sangue aveva sporcato i jeans e la sedia. Avevo 12 anni e non avevo ancora avuto il primo mestruo, ed è stata la prima volta che ho visto il sangue mestruale e mi sono resa veramente conto di quanto fosse ritenuto inappropriato che quel sangue fosse visibile. Lei è stata presa in giro per settimane, dopo questo evento. Da allora ho cominciato ad avere paura del mestruo, e questa paura è rimasta con me; ho deciso di fare il cortometraggio per rivivere un’esperienza per me negativa e che trovo ancora ingiusta, per trasformarla in qualcosa di positivo.”

La protagonista del cortometraggio è da subito consapevole di ciò che le sta accadendo e, alla fine, avrà il coraggio di ribellarsi al tabù del sangue mestruale, affrontando a testa alta una situazione che sicuramente metterebbe in imbarazzo anche donne adulte: “Anche nelle donne molto giovani, le bambine, come quella del cortometraggio, c’è la consapevolezza che questo sangue non deve essere visibile, e me ne sono resa conto anche parlando con le donne della troupe – spiega la regista – C’è ancora un senso generale che il mestruo è una cosa da nascondere e sono consapevole che la reazione della mia protagonista, così positiva e coraggiosa, è qualcosa di poco comune, il fatto di avere la forza di reagire positivamente a questa pressione che la società ci mette addosso, questo senso di vergogna che viene instillato su ragazzine e donne. Reagire richiede più maturità, questo dipende dall’aprire una conversazione in merito, dal parlarne apertamente in modo che sia più accettata. Spero che con il tempo più bambine reagiranno come la mia protagonista.”

Clara Read è la protagonista di My Time

Ad interpretare la piccola e coraggiosa protagonista c’è Clara Read, vista in Seven Sisters, giovane professionista che ha da subito catturato l’attenzione della Gandini: “Clara è fantastica, aveva 13 anni quando abbiamo girato e aveva esperienza da attrice e io l’ho trovata su Netflix, in una serie che ho visto lì. È un’attrice professionista e da professionista è stato il suo approccio alla storia e al materiale del corto. È stato interessante vedere come lei si sia approcciata al ruolo, dal momento che non aveva avuto ancora la sua prima mestruazione e mi ha fatto presente, in fase di prove, che non sapeva come ci si sentiva. Quindi abbiamo parlato anche di questo. È stata aperta una conversazione da quel punto vista.”

Come accennato, My Time sta affrontando un importante personrso festivaliero, raccogliendo consensi e riconoscimenti, ma per Giulia Gandini si tratta solo di aver intercettato un argomento del quale si sente la necessità di parlare: “Il progetto è nato perché volevo rivivere la mia esperienza, ma con il passare del tempo mi sono resa conto che avrebbe avuto un riscontro importante, facendo ricerche mi sono resa conto che c’erano un sacco di movimenti per normalizzare il sangue mestruale, ho capito che poteva avere una eco importante. Non ho mai pensato al percorso festivaliero all’inizio, ma lo è diventato durante la produzione. Si è trattato di fortuna, ma anche del fatto che il cortometraggio mi emoziona, e questa rappresenta una scommessa sicura, visto che ci saranno sicuramente altre persone che hanno vissuto la stessa emozione.”

Che questo cortometraggio di 5 minuti possa cambiare le cose e normalizzare la conversazione intorno al sangue mestruale? Non lo sappiamo, ma sicuramente aiuterà: “L’accesso facilitato alle informazioni permette ora alle persone, maschi e femmine, di essere più informate in merito. Si comincia a parlare con più libertà di sangue mestruale, ma anche di tassa sui tamponi, e del senso di vergogna. Spero che questo atteggiamento cambierà e che i piccoli cortometraggi come il mio possano contribuire.”

Star Wars: Baby Yoda contro Darth Sidious

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Star Wars: Baby Yoda contro Darth Sidious

Dopo averlo visto schierarsi contro Thanos, Baby Yoda arriva nel suo franchise di appartenenza, quello di Star Wars, per combattere contro Darth Sidious.

Il video, realizzato da MaxeBaumannFilms2013, è davvero costruito bene e ci propone una versione inedita del personaggio “appena nato” nello show Disney +.

Ricordiamo che il prossimo appuntamento con la saga Lucasfilm sarà il 20 dicembre, con Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, in cui assisteremo alla conclusione della storia legata alla famiglia di Luke e Leia.

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, scene inedite nel nuovo trailer

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, capitolo conclusivo della nuova trilogia del franchise diretto da J.J. Abrams, arriverà nei cinema a dicembre 2019.

Nel cast Daisy RidleyOscar IsaacJohn BoyegaKelly Marie TranNaomi AckieJoonas Suotamo, Adam Driver, Anthony DanielsBilly Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Billie Lourd e il veterano del franchise Mark Hamill. Tra le new entry c’è Richard E. Grant.

Il ruolo di Leia Organa sarà interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX, usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio VII.”

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker risolverà i misteri della saga

Wolverine: più di 50mila persone vorrebbe Danny DeVito

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Trovare un attore che possa sostituire Hugh Jackman nel ruolo di Wolverine, ma anche nei cuori dei fan, sarà difficilissimo, tuttavia sembra che molti di loro abbiano già fatto la proprio scelta.

Su Change.org, portale dedicato alle petizioni on line, c’è una petizione che ha raccolto oltre 50mila firme, a sostegno di Danny DeVito come nuovo Wolverine. Sebbene la petizione sia emersa per la prima volta molti mesi fa, recentemente ha iniziato a raccogliere ancora più consensi. Il prossimo obiettivo perseguito sono le 75.000 firme. Al ritmo con cui le persone stanno firmando, tale obiettivo sarà probabilmente raggiunto entro la fine dell’anno, se non prima di Natale. DeVito non ha ancora commentato la petizione e forse non sa ancora della sua esistenza, tuttavia, la stessa petizione tiene conto anche del desiderio di Mark Ruffalo di vedere Hulk contro Wolverine.

Danny DeVito è la star di film molti amati e di recente ha fatto sentire la sua voce in merito al sequel de I Gemelli, con Arnold Schwarzenegger. Inoltre non è estraneo agli adattamenti dei fumetti, avendo già recitato in Batman il ritorno di Tim Burton, nel ruolo del Pinguino. Negli ultimi anni, tuttavia, ha recitato principalmente nella commedia di successo di FX, It’s Always Sunny in Philidelphia. Vedremo Danny DeVito il prossimo anno in Jumanji: The Next Level.

Di recente ha inoltre lavorato accanto a Colin Farrell nel live action di Dumbo, sempre diretto da Tim Burton, ed è divertente la coincidenza che, dopo aver lavorato con l’attore irlandese, sia proprio lui a raccoglierne il testimone nel ruolo del villain dei fumetti in The Batman di Matt Reeves.

Avengers: Infinity War, la scena con Tony Stark e il calamaro gigante

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Sembra veramente bizzarra come scelta, eppure sembra che in Avengers: Infinity War ci fosse, nel concept iniziale, una scena che prevedeva l’interazione di Tony Stark con un calamaro gigante.

A rivelare l’insolita scelta ci ha pensato Jerad S. Marantz, concept artist che lavora alla Marvel e che ha condiviso il disegno del suddetto mollusco. Secondo l’artista, la scena si sarebbe ambientata nel Sancta Sanctorum di Doctor Strange, quando i due si incontrano per la prima volta.

Durante la sua passeggiata nel luogo sacro custodito dal Dottore, Tony incontra un calamaro gigante che gli porge una tazza di te, ma lui rifiuta, rispondendo: “Non mi piace che mi si porgano le cose”. La scena sarebbe stata sicuramente buffa e straniante, ma avrebbe permesso a Tony Stark di dire di nuovo una battuta che ripete in quasi tutte le sue apparizioni nel MCU.

Il Diritto di Opporsi: trailer del film con Jamie Foxx

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Il Diritto di Opporsi: trailer del film con Jamie Foxx

Warner Bros ha diffuso il primo trailer di Il Diritto di Opporsi (Just Mercy), il film che vede protagonisti Brie Larson, Jamie Foxx e Michael B. Jordan e in arrivo il 30 gennaio 2020 al cinema.

Il Diritto di Opporsi – la storia

Una storia vera potente e stimolante, “Il diritto di opporsi” segue il giovane avvocato Bryan Stevenson (Jordan) e la sua storica battaglia per la giustizia. Dopo essersi laureato ad Harvard, Bryan avrebbe potuto scegliere fin da subito di svolgere dei lavori redditizi. Al contrario, si dirige in Alabama con l’intento di difendere persone condannate ingiustamente, con il sostegno dell’avvocatessa locale Eva Ansley (Larson). Uno dei suoi primi casi, nonché il più controverso, è quello di Walter McMillian (Foxx), che nel 1987 viene condannato a morte per il famoso omicidio di una ragazza di 18 anni, nonostante la preponderanza di prove che dimostrano la sua innocenza, e il fatto che l’unica testimonianza contro di lui sia quella di un criminale con un movente per mentire. Negli anni che seguono, Bryan si ritroverà in un labirinto di manovre legali e politiche, di razzismo palese e sfacciato, mentre combatte per Walter, e altri come lui, con le probabilità – e il sistema – contro.

Wonder Woman 1984: il merchandise mostra la nuova armatura

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Wonder Woman 1984: il merchandise mostra la nuova armatura

Mentre il primo trailer di Wonder Woman 1984 dovrebbe arrivare a breve, forse in occasione del Comic-Con di San Paolo, ecco alcune immagini dal merchandise del film in cui possiamo rintracciare alcune preview del nuovo costume dell’eroina!

Vi ricordiamo che Wonder Woman 1984 uscirà il 6 giugno 2020. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

Il film racconterà un lasso di tempo completamente diverso e lo spettatore avrà solo un assaggio di ciò che che Diana ha fatto o affrontato negli anni intermedi. Abbiamo cercato di mettere insieme una storia del tutto diversa che potesse rispettare le stesse emozioni del passato, portare un sacco di umorismo e molta azione coraggiosa. E soprattutto, toccare le corde del cuore.

L’ordine cronologico del personaggio è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redidivo Steve Trevor) e Pedro Pascal.

Animali Fantastici: Warwick Davis tornerebbe volentieri nel franchise

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Warwick Davis è uno dei pochi attori che è apparso in ogni film di Harry Potter, eppure non è mai apparso in nessuno dei due film Animali fantastici. Recentemente, Davis ha dichiarato a Express che sarebbe interessato ad apparire in uno dei film di Animali fantastici in un nuovo ruolo o riprendere uno dei suoi vecchi, se l’occasione si presentasse all’interno della storia.

“Mi piacerebbe essere in grado di immergermi in quel lato del mondo magico. Ovviamente ci sono molti personaggi e sarebbe bello se fossi in grado di interpretarne qualcuno. Ci sono anche alcuni incroci… Quindi, i personaggi che ho già interpretato potrebbero passare in una di queste storie.”

L’attore ha già interpretato sia il professor Vitious che il folletto Unci Unci nella serie di film su Harry Potter, e potrebbe sicuramente tornare nei panni di un altro personaggio magico.

Partiranno nella primavera del 2020 le riprese di Animali fantastici 3, terzo capitolo del nuovo franchise ambientato nell’universo magico di J.K.Rowling ancora senza titolo ufficiale, e nel confermare la data di inizio produzione la Warner Bros. ha anche annunciato il cast completo del film, che vedrà il ritorno di Eddie Redmayne (Newt Scamander), Jude Law (Albus Silente), Johnny Depp (Gellert Grindelwald), Ezra Miller (Credence/Aurelius Silente), Alison Sudol (Queenie Goldstein), Dan Fogler (Jacob Kowalski) e Katherine Waterston (Tina Goldstein) insieme alla new entry Jessica Williams, già apparsa brevemente in I Crimini di Grindelwald, nei panni di Eulalie ‘Lally’ Hicks, insegnante presso la Scuola di Magia e Stregoneria di Ilvermorny.

È stato inoltre rivelato che nel film i personaggi viaggeranno verso Rio de Janeiro, Brasile, raccontando la vita dei maghi nel più grande paese del Sud America all’inizio del XX secolo. David Yates tornerà alla regia mentre J.K. Rowling, oltre a figurare come produttrice, sarà co-sceneggiatrice al fianco dell’ormai fidato Steve Kloves, qui alla sua prima esperienza nella saga di Animali Fantastici dopo l’ottimo lavoro svolto con Harry Potter.

L’uscita nelle sale è fissata al 12 novembre 2021, esattamente tre anni dopo quella di Animali Fantastici 2: i crimini di Grindelwald.

Animali Fantastici 3: Warner preoccupata per le denunce contro Johnny Depp

La seconda delle cinque nuove avventure della saga, Animali Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald, è disponibile in DVD, Blu-rayTM e 4k UHD dal 14 Marzo.

Nel cast Johnny DeppEddie RedmayneJude LawKatherine WaterstonDan FoglerAlison SudolEzra MillerZoë KravitzCallum TurnerClaudia KimWilliam NadylamKevin GuthrieCarmen Ejogo Poppy Corby-Tuech.

Il film è stato diretto da David Yates, sceneggiato da J.K. Rowling e prodotto da David Heyman, J.K. Rowling, Steve Kloves Lionel Wigram.

Iron Man: le decisioni più controverse dell’eroe nel MCU

Iron Man: le decisioni più controverse dell’eroe nel MCU

Nonostante sia uno dei personaggio preferito del pubblico e si sia rivelato come il vero eroe che sacrifica se stesso per il bene di tutti alla fine della sua parabola di vita, Iron Man, o meglio Tony Stark ha spesso preso delle decisioni controverse che hanno in qualche modo condizionato, nel bene e nel male, la sorte di tutti.

Nessuno avrà da ridire sul suo estremo gesto di coraggio e amore per i suoi amici, quando, indossando il Guanto dell’Infinito con le Gemme ha schioccato le dita ricordando a Thanos, a se stesso e a tutti noi che lui è Iron Man. Tuttavia ci sono delle decisioni controverse che l’eroe ha preso, nella sua rappresentazione nel MCU.

Voltare le spalle ai Vendicatori

avengers endgameUna cosa che è stata un po’ sorprendente è stata la reazione di Tony alla possibilità di viaggiare nel tempo in Avengers: Endgame (2019). Quando i suoi ex compagni di squadra gli hanno proposto l’idea, Tony è stato molto veloce a respingerla. Mentre lui stesso afferma che il viaggio nel tempo è impossibile, si mette subito al lavoro su una soluzione, non appena riceve nuove informazioni utili alla ricerca.

Sebbene Tony non sia mai stato il più ottimista dei Vendicatori, si poteva pensare che avrebbe colto al volo l’occasione di sovvertire ciò che aveva fatto Thanos. Anche se per fortuna è tornato in sé poco dopo, rinunciare così rapidamente, nonostante l’attenuante delle sue ragioni (la nascita della figlia) è moralmente ambiguo, specialmente considerando le vite in gioco.

Liberarsi della sua armatura

Alla fine di Iron Man 3 (2013), Tony si sbarazza di tutti i tipi di armature che aveva costruito da quando ha costruito la prima Mark. Sebbene sia un segno toccante del suo amore per Pepper, è ancora una decisione moralmente discutibile. Tony non solo continua a sviluppare armature dopo questo gesto, ma non sembra affatto diminuire il suo impegno come Iron Man.

Inoltre, con i milioni di dollari di tecnologia avanzata che ha distrutto in un istante, Tony avrebbe potuto donare l’armatura a scopi filantropici. Inoltre, per quanto commovente sia il suo gesto, gli ultimi film rendono quasi inutile l’intera azione. Con tutto il bene che avrebbe potuto continuare a fare con quegli strumenti, distruggerne la maggior parte è molto discutibile dal punto di vista morale.

Continuare a sviluppare armi

Come spiegato nel primo Iron Man (2008), Tony Stark ha usato la sua intelligenza per trarre profitto sviluppando armi altamente avanzate. Tuttavia, dopo essere stato rapito, Tony ha giurato di usare la sua mente per proteggere le persone invece che per ferirle. Mentre l’intenzione è molto nobile, l’armatura di Iron Man è ancora una delle armi più potenti nell’universo cinematografico Marvel.

Mentre Tony usa l’armatura per combattere i cattivi, si tratta tecnicamente dello stesso scopo per cui sviluppava armi sin dall’inizio. Inoltre, da allora Tony ha creato ogni sorta di equipaggiamento devastante che è stato usato addirittura contro gli dei. Considerando quanto sia potente parte della sua tecnologia, è discutibile che lui continui a svilupparla dopo aver giurato di smettere di fabbricare armi.

Supportare gli Accordi di Sokovia

Una delle cose più controverse che Tony abbia mai fatto è stata quella di offrire supporto agli Accordi di Sokovia. In Captain America: Civil War (2016), gli accordi sono stati proposti nel tentativo di limitare l’attività dei Vendicatori e di renderli responsabili delle loro azioni. Sebbene non sia esattamente lo stesso del Superhuman Registration Act dei fumetti, Tony decide di supportare entrambe le restrizioni in entrambi i formati multimediali.

La scelta è sorprendete perché mette Tony e Steve sui versanti opposti del loro comportamento solito: Steve decide di non sottostare all’autorità, mentre Tony si conforma, in netto contrasto con la loro indole. Inoltre, sebbene sulla carta sia giusto che i Vendicatori rispondano delle loro azioni, è anche vero che un controllo superiore impedirebbe loro l’agire repentino che invece è determinante per salvare le persone.

Bere e volare

Oltre ad essere Iron Man, Tony Stark è ampiamente noto per essere un alcolizzato. Sebbene la sua dipendenza sia molto peggiore nei fumetti, è affrontata in film come Iron Man 2 (2010). Per fortuna, Tony non ha fatto nulla di troppo drastico mentre indossava la tuta, ma il suo vizio mette in pericolo molte persone mentre, se lo fa mentre indossava l’armatura.

Come sottolineato da Rhodey, la natura irresponsabile di Tony faceva parte del motivo per cui il governo voleva in primo luogo la sua adesione alla causa. Allo stesso modo, nella scena della festa in Iron Man 2, Tony mette in pericolo molte vite e allo stesso tempo distrugge la sua casa. In qualità di eroe che dovrebbe proteggere le persone, è davvero fortunato che nessuno si sia fatto male.

Sviluppare la Hulkbuster

Mentre Hulk è il Vendicatore più imprevedibile, il fatto che Tony abbia progettato un’armatura che potrebbe potenzialmente uccidere il suo amico è moralmente ambiguo. Nonostante il danno che Hulk può apportare, quando va su tutte le furie, l’armatura Hulkbuster solleva molte domande sul posto di Hulk nella squadra.

Considerando come l’armatura Hulkbuster è destinata a sopraffare e sottomettere Banner, potrebbe potenzialmente essere usata anche per ucciderlo. Inoltre, il fatto che Tony l’abbia costruito, in primo luogo mostra una significativa mancanza di fiducia per il suo compagno di squadra. Sebbene avesse certamente una serie di buone ragioni per assemblare l’armatura, non è la decisione più morale che avrebbe potuto prendere.

Come se sostenere gli Accordi di Sokovia non fosse abbastanza ambiguo, Tony avrebbe comunque combattuto contro Bucky Barnes, il più vecchio amico di Capitan America. Certo, Tony aveva appena saputo che Bucky era l’uomo responsabile della morte dei suoi genitori. Tuttavia, per quanto questa notizia fosse orribile da apprendere, Tony avrebbe dovuto ancora rendersi conto che Bucky non ne era veramente responsabile.

Conoscere il passato di Cap e le sue esperienze dopo The Winter Soldier (2014) avrebbe dovuto spingere Tony ad agire un po’ più razionalmente. Se da una parte il suo comportamento è pienamente comprensibile considerando le sue emozioni in quel momento, agire come ha fatto è una decisione molto discutibile.

Combattere Cap

Dopo il suo attacco a Bucky, Tony e Cap iniziano a combattersi. Ancora una volta, sebbene avesse una ragione abbastanza buona per combattere il suo amico, Capitan America è in genere rappresentato come il primo esempio di moralità. In genere, andare contro Captain America, quasi sempre, significa che stai dalla parte sbagliata.

Anche se non è sempre stato così, Tony è stato sicuramente dalla parte del torto. Non solo sta attaccando il suo amico, ma lo fa in modo molto impulsivo, anche se si presenta per cercare di fare ammenda. Non importa da quel lato si guardi la cosa, è molto difficile vedere Tony come il bravo ragazzo in questo scenario.

Portare Peter Parker nella mischia di Civil War è una delle cose più ipocrite e moralmente discutibili che Tony abbia mai fatto nel MCU. Nonostante abbia mostrato un’intensa devozione per gli Accordi di Sokovia, Tony porta impulsivamente Peter in campo. Mentre è stato molto eccitante vedere Spider-Man insieme ad altri personaggi del MCU, all’epoca Peter aveva 16 anni.

Tony non solo lo ha messo in una situazione rischiosa senza autorizzazione o permesso di alcun tipo, ma ha messo in pericolo minorenne. Per quanto desideroso Tony fosse vincere lo scontro, la decisione di coinvolgere Peter non è assolutamente sostenibile, come lui stesso ha avuto modo di capire, quando il ragazzo muore in Infinity War.

Creare Ultron

Sebbene avesse le migliori intenzioni al momento, la creazione di Ultron è probabilmente la cosa peggiore che il Tony Stark del MCU abbia mai fatto. Mentre Tony voleva che Ultron fosse una forza del been, lo stesso concetto alla base della sua costruzione è moralmente ambiguo. Dare un A.I. così tanto potere e intelligenza era una garanzia di avere dei risvolti negativi.

Anche se Ultron era destinato a scopi di sicurezza, è diventato uno dei più grandi nemici dei Vendicatori. Allo stesso modo, l’esistenza stessa di Ultron può essere facilmente considerata una delle maggiori violazioni della privacy immaginabili. Sebbene non sia stato creato per essere malvagio, Ultron è ancora una delle cose più moralmente ambigue che Tony Stark abbia mai fatto.

L’Immortale, per Marco D’Amore è “una storia piena di conflitti”

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L’Immortale, per Marco D’Amore è “una storia piena di conflitti”

“Una storia piena di conflitti, miserie, paure, soprattutto di paura.” Così Marco D’Amore parla de L’Immortale, il film in cui torna ad essere quel Ciro Di Marzio di Gomorra – La Serie, che il pubblico aveva imparato ad amare e odiare nel corso di tre stagioni dello show in onda su Sky e al quale credeva di aver detto addio alla fine del terzo ciclo di episodi, per mano di Gennaro Savastano (Salvatore Esposito).

Ma, come ci insegna il suo nomignolo, che si porta dietro sin da quando era uno scugnizzo senza famiglia, Ciro non può veramente morire, e così D’Amore ha colto l’occasione per raccontare di nuovo il suo personaggio, non solo attraverso l’interpretazione, ma anche nella scrittura e nella regia. L’Immortale è infatti il suo esordio dietro alla macchina da presa.

Un lavoro nuovo e faticoso, ma che gli ha già dato molta soddisfazione, al netto di quello che è il suo background e di quello che lo ha formato come artista: “Faccio molta fatica a parlare delle ispirazioni, ciascuno di noi è il frutto di tutto quello che ha amato nella vita. De Sica lo cito spesso, sia per rendere giustizia a uno dei più grandi del nostro cinema, sia perché ha saputo coniugare innovazione e capacità di parlare sempre al pubblico. Credo che questo film unisca la sperimentazione tecnologica e il fatto di essere anche popolare e poter parlare a tutti”.

L’Immortale, l’esordio alla regia di Marco D’Amore

Per quanto riguarda il suo passaggio alla regia, sembra che Marco D’Amore non abbia mai pensato di essere soltanto un attore, nonostante la lunghissima gavetta teatrale e il successo con Gomorra – La Serie: “Le scelte hanno a che fare con i percorsi, io non mi sono mai sentito un attore tout court, non ho mai sognato i personaggi, mi ossessionano le storie e soprattutto i temi, ho sentito che c’era una parte da raccontare di molto profondo in lui ed è un personaggio che alza l’asticella della mia professionalità.”

Il film non è un vero e proprio sequel della serie, ma ne è un’espansione, nel linguaggio attuale diremmo che è uno spin off che però ci proietta nel futuro dello show, una operazione ambiziosa e importante per una serie tv che l’Italia ama ed esporta. Ma a D’Amore le sfide non spaventano, soprattutto quando si tratta di lavorare con i migliori: “Sono molto competitivo, se giocavo a pallone con quelli scarsi facevo pena, ma coi più bravi mi esaltavo, qua ho lavorato solo con quelli bravi e questa competizione mi ha eccitato, ero e sono consapevole dei conflitti che possono nascere intorno a un progetto del genere, io ho sentito una grande vertigine legata alla narrazione che poteva emozionare, far riflettere, spero che questa competizione duri a lungo e che il film rimanga due anni nelle sale e diventi, appunto, immortale”.

L’Immortale esce al cinema il prossimo 5 dicembre, distribuito da Vision Distribution.

Cats – Il film: il trailer italiano del film con Taylor Swift

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Cats – Il film: il trailer italiano del film con Taylor Swift

Dopo il primo trailer visto lo scorso luglio, Universal Pictures ha diffuso il trailer italiano ufficiale di Cats, l’adattamento per il cinema del famoso musical di Broadway di Andrew Lloyd Webber.

Come accaduto anche per il film di Sonic, questo nuovo trailer ci mostra un massiccio cambiamento nel look del personaggi felini/antropomorfi. L’effetto è più “umanizzato” ma resta ugualmente straniante.

Negli ultimi cinque anni i musical su grande schermo hanno goduto di una grande popolarità, grazie a successi come La La Land, The Greatest Showman e Il Ritorno di Mary Poppins.

Anche gli adattamenti musicali di Broadway non sono passati di moda, considerato il successo al box office di operazioni quali Into the Woods e Les Misérables che hanno fatto grandi affari al botteghino rispettivamente nel 2014 e nel 2012. Così, Universal e Working Title stanno unendo le forze per portare sul grande schermo Cats, di Andrew Lloyd Webber, con il regista di Les Mis, Tom Hooper.

Cats vanta un cast stellare che include Taylor Swift, Idris Elba, Jennifer Hudson, Ian McKellen, Rebel Wilson e Judi Dench, in entrambi i ruoli principali o di supporto. Il film è in produzione dallo scorso dicembre e dovrebbe arrivare in tempo per la corsa invernale di quest’anno nei cinema.

The Batman: Robert Pattinson teme l’effetto Twilight

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The Batman: Robert Pattinson teme l’effetto Twilight

Ha interpretato molti ruoli complessi e sfaccettati in molti film indipendenti, si è fatto un nome come attore maturo che compie sempre scelte rischiose, con The Lighthouse di Robert Eggers sta entrando da favorito nella stagione dei premi, e infine, sarà il protagonista di The Batman. Tuttavia Robert Pattinson per qualcuno sarà sempre Edward Cullen, il vampiro adolescente innamorato di Bella Swan di Twilight.

L’attore ha fatto di tutto per togliersi di dosso quel personaggio e quel genere di film, e con il “sì” al personaggio dell’Uomo Pipistrello ha senza dubbio riaperto la porta ai film ad alto budget. Tuttavia, Pattinson non ha paura di dire che teme l’effetto Twilight. Durante un’intervista con USA Today ha dichiarato che spera che la sua partecipazione ad un film con così alta visibilità non induca di nuovo le persone ad appostarsi fuori casa sua. “Sono vecchio e noioso, adesso” ha scherzato.

Ha poi aggiunto che quello che gli piace di Batman è proprio il fatto che si tratta di un personaggio che non ha superpoteri e la cui costruzione personale e introspettiva è fondamentale per costruire l’eroe. Questo elemento lo ha spinto ad accettare il ruolo.

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: Andy Serkis sarà Alfred e Colin Farrell sarebbe in trattative per interpretare Oswald Chesterfield aka Pinguino, Zoe Kravitz (la nuova Catwoman dell’universo DC), Jeffrey Wright (commissario Jim Gordon) e Paul Dano (Enigmista), infine John Turturro sarà il boss Carmine Falcone.

HN Entertainment ha suggerito che le riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche di Batman v Superman: Dawn of Justice, Justice League, Wonder Woman e del sequel Wonder Woman 1984) mentre l’uscita nelle sale è stata già fissata al 25 giugno 2021.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti, “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Thor: Love and Thunder, Jennifer Lawrence potrebbe interpretare la villain

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Così come il suo predecessore, Ragnarok, ha avuto una villain magnifica, interpretata dalla due volte premio Oscar Cate Blanchett, anche Thor: Love and Thunder potrebbe vedere schierata dalla parte dei cattivi un’attrice premio Oscar.

Si tratta di Jennifer Lawrence che sembra essere stata adocchiata dalla Marvel e da Taika Waititi per interpretare la parte della cattiva, e in particolare Amora the Enchantress, Incantatrice.

Amora è una dea di grande bellezza che frequenta spesso gli abitanti di Asgard, oltre ad essere uno dei personaggi magici più potenti del mondo Marvel. Inoltre, Amora ha spesso incrociato il cammino di Loki e rappresenta un cattivo le cui capacità manipolative e seducenti la rendono una delle antagoniste più singolari nel canone di Thor.

Nella storia dei fumetti, il personaggio di Incantatrice è stato spesso utilizzato come tentazione per Thor, nella sua storia d’amore con Jane Foster. E visto che il film vedrà scendere in campo proprio Jane nei panni di nuova Thor, la scelta di questo cattivo potrebbe essere oltremodo interessante per una costruzione della trama.

Per quanto riguarda Jennifer Lawrence, il suo rapporto con i personaggi Marvel comincia con la Mistica di X-Men: L’Inizio, personaggio interpretato nell’ultimo decennio per altre tre volte, fino a che non abbiamo assistito al suo omicidio (e a quello dell’intero franchise dei Mutanti Marvel) la scorsa primavera in Dark Phoenix.

Thor: Love and Thunder anticipato da una scena di The Dark World

Thor: Love and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con.

Taika Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarok, così come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: EndgameL’ispirazione del progetto arriva dal fumetto The Mighty Thor, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

L’uscita nelle sale è fissata invece al 5 novembre 2021.

Fonte

Avengers: Endgame, Baby Yoda interviene nella battaglia

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Avengers: Endgame, Baby Yoda interviene nella battaglia

Il piccolo alieno verde, comparso nella serie Disney + The Mandalorian e soprannominato Baby Yoda, perché appartenente alla stessa razza del celebre Maestro Jedi, sta facendo impazzire il web, tanto che è stato fatto intervenire anche nella battaglia finale di Avengers: Endgame.

Il breve ed esilarante video che spopola in rete, vede Cap fronteggiare Thanos e assistere, soddisfatto e sollevato, all’arrivo dei rinforzi. Thanos guarda sospettoso e sorpreso ciò che accade: dai portale spaziali aperti da Doctor Strange, che nel film facevano scendere in campo tutte le forze del bene, arriva Baby Yoda nella sua navicella / uovo, e sfodera la sua baby-spada laser, guardando minaccioso Thanos!

Ecco di seguito il video:

Ricordiamo che Avengers: Endgame è il film di maggiore incasso dell’anno, nonché il più grande successo dei Marvel Studios, che con l’avventura diretta da Anthony e Joe Russo hanno chiuso un arco narrativo lungo 22 film e 11 anni, portando a termine un esperimento produttivo senza pari.

Per quanto riguarda invece il tenerissimo personaggio del mondo di Star Wars, sappiamo senza dubbio che è un ottimo espediente per Lucasfilm e Disney per vendere milioni di pupazzetti, soprattutto nel periodo che precede il Natale. Inoltre, il personaggio gioca molto con la malinconia e soprattutto con il desiderio dei fan, delusi dagli ultimi film della saga, di riappropriarsi dei propri eroi e personaggi che hanno costruito la nostra memoria collettiva.

Judi Dench: 10 cose che non sai sull’attrice

Judi Dench: 10 cose che non sai sull’attrice

Judi Dench è riconosciuta come una delle più significative interpreti del teatro e del cinema inglese. Considerata una vera e propria leggenda vivente, la Dench ha negli anni dato vita a interpretazioni di rilievo in film di grande successo, ottenendo il plauso della critica e del pubblico. Premiata in più occasioni per i suoi ruoli, l’attrice continua ancora oggi ad essere particolarmente attiva al cinema, dando prova di non aver mai perso il talento che la contraddistingue.

Ecco 10 cose che non sai su Judi Dench.

Judi Dench: i suoi film

1. Ha recitato in film di successo. L’attrice ha debuttato al cinema nel 1964 con il film Il terzo segreto (1964), per poi recitare in film come Sherlock Holmes: notti di terrore (1965), Il fantino deve morire (1974), Camera con vista (1985), Il matrimonio di Lady Brenda (1988), ed Enrico V (1989), per poi diventare popolare con il personaggio di M nel film GoldenEye (1995), film della saga dedicata a James Bond, e che riprenderà anche nei sequel. L’attrice recita poi nei film La mia regina (1997), Il domani non muore mai (1997), Shakespeare in Love (1998), Un tè con Mussolini (1999), Il mondo non basta (1999), Chocolat (2000), Iris – Un amore vero (2001), La morte può attendere (2002), Orgoglio e pregiudizio (2005), Casino Royale (2006), Nine (2009), Marilyn (2011), J. Edgar (2011), Marigold Hotel (2012), Skyfall (2012), Philomena (2013), Ritorno a Marigold Hotel (2015), Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali (2016), Victoria e Abdul (2017), Assassinio sull’Orient Express (2017), Casa Shakespeare (2018) e Cats (2019).

2. Ha recitato anche in televisione. Nell’arco della sua carriera l’attrice ha recitato anche in alcune serie TV, tra cui si annoverano Hilda Lessways (1959), The Terrible Choice (1960), Theatre 625 (1964-1966), Jackanory (1968-1978), Love in a Cold Climate (1980), A Fine Romance (1981-1984), The Torch (1992), The Great War and the Shaping of the 20th Century (1996), As Time Goes By (1992-2005), Angelina Ballerina (2001-2006) e Cranford (2007-2009).

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Judi Dench ha una figlia

3. Ha avuto una figlia. Nel 1971 la Dench sposò l’attore Michael Williams, di cui è rimasta vedova nel 2001. Con lui ebbe una figlia, chiamata Finty, nata nel 1972, e anch’ella attrice.

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4. Ha interpretato un ruolo fondamentale nella saga. Nel 1995 l’attrice assume il ruolo di M, nome in codice del direttore del Secret Intelligence Service, all’interno dei film dedicati al personaggio di James Bond. La Dench è stata la prima donna a ricoprire tale ruolo, dal 1995 al 2012.

5. Ha sorpreso tutti con la sua interpretazione del personaggio. Quando fu diffusa la notizia che la Dench sarebbe stata la prima donna a ricoprire il ruolo di M, numerosi fan si dimostrarono scettici all’idea di vedere James Bond prendere ordini da una donna. Quando i fan videro l’interpretazione dell’attrice, tuttavia, dovettero ricredersi, avendola apprezzata particolarmente.

Judi Dench ha vinto un Oscar

6. Ha vinto un Oscar per una performance attoriale molto breve. Nel 1999 l’attrice vince il premio Oscar come miglior attrice non protagonista per il film Shakespeare in Love. Nel film la Dench interpreta la regina Elisabetta I, ed è stata premiata nonostante nel film abbia un minutaggio complessivo di sei minuti, apparendo solamente in quattro scene.

7. Ha ricevuto altre nomination. Nel corso della sua carriera, l’attrice ha ricevuto numerose altre nomination ai premi Oscar per i suoi ruoli di rilievo in importanti film. La prima nomination arriva nel 1998 per il film La mia regina. Successivamente viene nominata per i film Chocolat, Iris – Un amore vero, Lady Henderson presenta, Diario di uno scandalo e Philomena.

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Judi Denchi in Cats

8. Avrebbe dovuto recitare nel musical a teatro. Nel 1981 l’attrice era stata scelta per interpretare il ruolo di Grizabella nel musical Cats. Tuttavia per via di un infortunio è stata costretta a rinunciare alla parte. Nel 2019 la Dench ha la possibilità di recitare nella celebre opera nella sua trasposizione al cinema, ricoprendo tuttavia il ruolo di Old Deuteronomy.

Judi Dench: il suo 2019

9. Ha numerosi progetti per il futuro. Nel mese di dicembre l’attrice sarà tra i protagonisti della trasposizione cinematografica del musical Cats. La Dench ha poi preso parte alle riprese dei film Six Minutes to Midnight, Blithe Spirit e Artemis Fowl, previsti al cinema nel 2020.

Judi Dench età e altezza

10. Judi Dench è nata a York, in Inghilterra, il 9 dicembre 1934. L’altezza complessiva dell’attrice è di 155 centimetri.

Fonte: IMDb

Avatar 2: una nuova foto annuncia la fine delle riprese

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Non ci credevamo più, eppure l’impegno e la pazienza di James Cameron sono stati premiati: le riprese di Avatar 2 si sono concluse e per festeggiare l’evento è stata pubblicata sui social una nuova immagine dal backstage del film.

Si tratta dell’immagine di un nuovo set denominato Sea Dragon, “un’imponente astronave madre che porta al suo interno altri mezzi marini nel sequel di Avatar”. Ecco di seguito la foto:

Avatar 2 debutterà il 17 dicembre 2021, seguito dal terzo capitolo il 22 dicembre 2023. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche anno: 19 dicembre 2025 17 dicembre 2027.

Il cast della serie di film è formato da Kate WinsletEdie FalcoMichelle YeohVin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno anche i protagonisti del primo film, ossia Sam WorthingtonZoe SaldanaStephen LangSigourney WeaverJoel David MooreDileep Rao e Matt Gerald.

Noir in Festival 2019, al via venerdì la 29esima edizione

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Noir in Festival 2019, al via venerdì la 29esima edizione

Si apre venerdì a Como tra le architetture neoclassiche di Villa Olmo e le luci natalizie della Città dei Balocchi la 29ma edizione del Noir in Festival diretto da Giorgio Gosetti e Marina Fabbri.

Ad assegnare i premi per il cinema di questa edizione saranno Lucia Mascino (una vera amica del Noir e icona del pubblico giovane), la regista francese Patricia Mazuy, la produttrice e direttrice del festival di Sofia, Mira Staleva. A loro il compito di decidere il Black Panther Award tra i film internazionali in concorso. Saranno invece come sempre 100 giovani spettatori, selezionati per concorso tra gli studenti dell’Università Iulm e degli atenei milanesi a decidere il Premio Caligari per il cinema italiano. Ad accompagnare questo folto gruppo di giurati, tre critici come Paola Jacobi, Giulio Sangiorgio e Carola Proto.

Se nel programma del festival non mancano all’appello i grandi nomi internazionali come lo scrittore svedese Hakan Nesser, il vincitore del Premio Chandler Jonathan Lethem, il regista della trilogia di Millennium e ora di Intrigo, Daniel Alfredson, la produttrice inglese Angela Allen (che svelerà i segreti del classico del Noir “Il terzo uomo”), è certamente la pattuglia italiana che fa sensazione quest’anno.

Tutti i signori del brivido tra cinema e letteratura saranno a Como o a Milano per festeggiare la nuova stagione del Noir. Tra  gli altri: il narratore del disincanto Gianrico Carofiglio, il re dei best seller e del cinema dell’incubo Donato Carrisi, il cantore dei “Bastardi”   De Giovanni, il giudice dei romanzi criminali Giancarlo De Cataldo, il nuovo astro della spy story Andrea Purgatori, l’ex poliziotto oggi apprezzato scrittore Piernicola Silvis, il maestro del brivido Dario Argento.  Con lui una schiera di autori che hanno saputo rinnovare la via italiana al thriller in tutte le sue forme:  Vincenzo Alfieri, Claudio Giovannesi, Renato De Maria, Guido Lombardi, il disegnatore Igort, il produttore Claudio  Bonivento, Antonietta De Lillo.

A completare il panorama degli ospiti di Noir in Festival i cinque finalisti del Premio Scerbanenco 2019, autori e saggisti che di rado si misurano col genere come Gino Vignali, Guido Vitiello e Antonio Moresco. Infine il regista de “Il traditore”, Marco Bellocchio che nei giorni del Noir riceve dalla Iulm la laurea honoris causa e terrà la sua Lezione Magistrale lunedì 9 dicembre. Appuntamento a Como dal 6 dicembre e poi a Milano da domenica 8 dicembre.

Sorry we missed you di Ken Loach dal 2 gennaio al cinema 

Sorry we missed you di Ken Loach dal 2 gennaio al cinema 

Arriverà al cinema dal 02 Gennaio Sorry we missed you, il nuovo film del pluripremiato regista Ken Loach. La pellicola sarà distribuita da Luckye Red.

In merito a come è nata l’idea di un film come Sorry We Missed You, il regista ha rivelato:  Quando abbiamo finito Io, Daniel Blake, ho pensato “Chissà, forse questo è il mio ultimo film”. Ma quando eravamo andati ai banchi alimentari per svolgere le nostre ricerche per quel film, ci eravamo resi conto che molte delle persone che li frequentavano avevano un impiego, part time o con contratti a zero ore. È un nuovo tipo di sfruttamento.

La cosiddetta gig economy (il modello economico basato sul lavoro accessorio), i lavoratori autonomi o a chiamata dalle agenzie, la precarietà dell’impiego, sono temi che hanno continuato a caratterizzare le ininterrotte conversazioni quotidiane tra Paul [Laverty] e me. E pian piano è emersa l’idea che forse valeva la pena di fare un altro film, non esattamente complementare a Io, Daniel Blake , ma comunque legato al primo.”

Nel film KRIS HITCHEN interpreta Ricky, DEBBIE HONEYWOOD è Abby, RHYS STONE interpreta Seb, KATIE PROCTOR è Liza Jane e ROSS BREWSTER è Maloney.

Sorry we missed you: trama

Newcastle. Ricky e la sua famiglia combattono contro i debiti dopo il crack finanziario del 2008. Una nuova opportunità? appare all’orizzonte grazie a un furgone nuovo che offre a Ricky la possibilità? di lavorare come corriere per una ditta in franchise. Si tratta di un lavoro duro, ma quello della moglie come badante non e? da meno. L’unita? familiare e? forte ma quando entrambi prendono strade diverse tutto sembra andare verso un inevitabile punto di rottura.

Ken Loach

Ken Loach nasce nel 1936 a Nuneaton. Frequenta il liceo King Edward VI e in seguito studia diritto al St. Peter’s Hall di Oxford. Dopo un breve periodo in cui si dedica al teatro, nel 1963 viene reclutato dalla BBC come regista televisivo. È l’inizio di una lunga carriera in televisione e nel cinema in cui firmerà la regia di decine di film, da Cathy Come Home e Kes negli anni sessanta a Terra e libertà, Sweet Sixteen, Il vento che accarezza l’erba (Palma d’Oro, Festival del film di Cannes 2006), Il mio amico Eric, La parte degli angeli e Io, Daniel Blake (Palma d’Oro, Festival del film di Cannes 2016)

Titans 2: il Trailer “Binge Now”

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Titans 2: il Trailer “Binge Now”

Dc Universe ha diffuso l’inedito trailer “Binge Now” di Titans 2, la seconda stagione di Titans.

Titans 2

Titans 2 sarà la seconda stagione della serie Titans  prodotta dalla DC Entertainmet e  creata da Akiva Goldsman, Geoff Johns, e Greg Berlanti. Titans vede come produttori esecutivi Akiva Goldsman, Geoff Johns, Greg Berlanti e Sarah Schechter. 

In Titans 2 protagonisti sonon sono Brenton Thwaites nei panni di Richard “Dick” Grayson / Robin, Anna Diop come Koriand’r / Starfire, Teagan Croft nei panni di Rachel Roth / Raven e Ryan Potter nei panni di Garfield “Gar” Logan / Beast Boy.  Nei ruoli ricorrenti ci sono Alan Ritchson nei panni di Hank Hall / Hawk, Minka Kelly come Dawn Granger / Dove, Lindsey Gort nei panni di Amy Rohrbach e Bruno Bichir come Niles Caulder / Chief, Joshua Orpin nei panni di Superboy e Esai Morales come Slade Wilson aka Deathstroke.

Nella serie tv Dick Grayson emerge dall’ombra per diventare il leader di una band senza paura di nuovi eroi, tra cui Starfire, Raven e molti altri. I fan possono aspettarsi che Titans sia una serie d’avventura a tinte drammatiche che esploreranno e celebreranno uno dei più famosi gruppi di fumetti di sempre. La prima stagione Titans ha debuttato nel 2018 sul nuovo servizio digitale per la DC Universe, gestito da Warner Bros. Digital Networks.

Frozen 2 conquista il box office italiano nel primo weekend

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Frozen 2 conquista il box office italiano nel primo weekend

Come c’era da aspettarsi, Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle ha fatto la parte del leone nel primo weekend di programmazione, sia nel nostro Paese che nel resto del mondo.

Il film che vede tornare sul grande schermo Anna ed Elsa ha guadagnato 6.9 milioni in quattro giorni, cifra che sale vertiginosamente se si include il giorno dell’apertura a 7.6. Il primo Frozen guadagnò in tutto 19.3 milioni, cifra difficile da replicare ma comunque plausibile per un sequel tanto atteso.

Frozen 2 – Il segreto di Arendelle, la recensione

Di seguito la sinossi di Frozen 2 – Il segreto di Arendelle:

A tre anni dagli eventi del primo film, la città di Arendelle ha ritrovato la pace. La tranquillità viene però turbata da una voce angelica che soltanto Elsa riesce a sentire e che costantemente, giorno e notte, la chiama con un canto fino a risvegliare in lei dei poteri legati alla forza che il padre ha incontrato nella foresta molti anni prima. Questi nuovi poteri si materializzano con dei cristalli e diventano sempre più forti fino a quando tutti gli elementi (fuoco, acqua, vento e terra) si abbattono sulla città di Arendelle…

Il film è nelle sale italiane dal 27 novembre, sempre doppiato da Serena Rossi, Serena Autieri, Enrico Brignano e Massimo Lopez.

Dolittle: Robert Downey Jr. e i suoi pazienti nei character poster

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Sono stati diffusi i character poster di Dolittle, il nuovo adattamento cinematografico che vede protagonista il veterinario più famoso della letteratura, questa volta interpretato da Robert Downey Jr.

Dolittle: il primo trailer con protagonista Robert Downey Jr.

Nel cast vocale del film ci sono Rami Malek, Emma Thompson, Michael Sheen, Selena Gomez, Octavia Spencer, Antonio Banderas, John Cena, Marion Cotillard e Tom Holland.

Robert Downey Jr. è impegnato al momento nel press tour di Avengers: Endgame, che si concluderà il 26 aprile con l’uscita del film in tutto il mondo (da noi in Italia il film è programmato per il 24 aprile).

Il Dottor Dolittle è stato creato dall’autore britannico Hugh Lofting nel 1920. L’epoca Vittoriana, un medico decide di curare animali invece che persone perché si scopre in grado di parlare con loro.

Già nel 1967 c’era stato un adattamento per il cinema, con Rex Harrison che interpretò il personaggio e il film che vinse due Oscar, per la migliore canzone e per gli effetti visivi.

Joker: ecco come “sarebbe dovuto finire”

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Joker: ecco come “sarebbe dovuto finire”

HISHE (How It Should Have Ended) ha pubblicato un nuovo video sul suo canale Youtube, questa volta dedicato a Joker. Come da tradizione del canale, che letteralmente si chiama “come sarebbe dovuto finire”, il video quasi sempre ironico, regala un finale alternativo a un film di successo, in questo caso, quello interpretato da Joaquin Phoenix e diretto da Todd Phillips.

Joker: i dettagli che nessuno ha notato nel film con Joaquin Phoenix

Le alternative proposte sono diverse e tutte divertentissime. Ecco il video di seguito:

Joker diretto da Todd Phillips vede nel cast Joaquin PhoenixZazie BeetzFrances ConroyBrett CullenDante Pereira-OlsonDouglas Hodge e Josh Pais ed è arrivato nelle sale il 4 ottobre 2019. Contrariamente alle altre apparizioni del personaggio nei Batman di Tim Burton, nella trilogia del Cavaliero Oscuro di Christopher Nolan e in Suicide Squad, il film è ambientato negli anni Ottanta e racconta l’evoluzione di un uomo ordinario e la sua trasformazione nel criminale che tutti conosciamo.

Da sempre solo in mezzo alla folla, Arthur Fleck (Joaquin Phoenix) desidera ardentemente che la luce risplenda su di lui. Cercando di cimentarsi come comico di cabaret, scopre che lo zimbello sembra invece essere proprio lui. Intrappolato in un’esistenza ciclica sempre in bilico tra apatia, crudeltà e, in definitiva, tradimento, Arthur prenderà una decisione sbagliata dopo l’altra, provocando una reazione a catena di eventi.

No time to Die: mercoledì il trailer, ecco un’anteprima

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No time to Die: mercoledì il trailer, ecco un’anteprima

È stata diffusa una nuova brevissima anteprima del primo trailer di No Time To Die, il nuovo appuntamento con l’agente 007 (il venticinquesimo) che sarà interpretato per l’ultima volta dal granitico Daniel Craig.

Dopo questo appuntamento, l’attore britannico potrà finalmente mettere da parte la sua espressione impassibile e dedicarsi a diversificare il suo curriculum, come ha già dimostrato di saper fare in Cena con Delitto di Rian Johnson, in cui interpreta un divertente investigatore privato dal fiuto infallibile.

Di recente, Daniel Craig si è anche esposto, in termini decisi, in favore di Phoebe Waller-Bridge, sceneggiatrice e attrice inglese, che è stata assunta per rivisitare lo script del film. Secondo un giornalista, infatti, Waller-Bridge era stata assunta solo perché donna, ma Craig ha elegantemente mandato a quel paese l’uomo, replicando che la sceneggiatrice è stata assunta esclusivamente per la sua affilatissima penna.

Il film, atteso nelle sale l’8 aprile 2020, vede nel cast Daniel Craig (James Bond), Ralph Fiennes (M), Naomie Harris (Eve Moneypenny), Ben Whishaw (Q), Rory Kinnear (Bill Tanner) e Jeffrey Wright (Felix Leiter). Le new entry del cast sono invece Rami Malek, Billy Magnussen, Lashana Lynch e Ana de Armas.

Vi ricordiamo che la produzione ha assunto Phoebe Waller-Bridge per “ravvivare” lo script di Bond 25 sotto speciale richiesta di Craig, grande fan di Fleabag e Killing Eve, le due serie prodotte e scritte dall’attrice. Era dal 1963 (l’ultima fu Johanna Hardwood con Dr. NoFrom Russia With Love) che la casa di produzione non assumeva una donna per dare voce ai personaggi del franchise, una scelta oggi più che mai “rilevante”.

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, nel nuovo spot Leia impugna una spada laser!

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Pensavamo di aver vissuto già tutte le emozioni legate all’universo di Guerre Stellari, eppure, l’immagine di Leia (Carrie Fisher) che impugna una spada laser nel nuovo spot di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è una potente scarica di adrenalina che si insinua negli animi dei fan che non vedono l’ora di andare al cinema, il 20 dicembre, per poter godere del capitolo che metterà fine alla storia della famiglia galattica con il più intenso e strambo rapporto con la Forza di sempre.

Ecco di seguito lo spot che con tono solenne annuncia la fine di una saga e anticipa scene mozzafiato e paesaggi incantevoli, che faranno da sfondo alle ultime gesta di Rey, Kylo Ren, Poe Dameron e tutti gli altri nuovi eroi del franchise Lucasfilm:

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, scene inedite nel nuovo trailer

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, capitolo conclusivo della nuova trilogia del franchise diretto da J.J. Abrams, arriverà nei cinema a dicembre 2019.

Nel cast Daisy RidleyOscar IsaacJohn BoyegaKelly Marie TranNaomi AckieJoonas Suotamo, Adam Driver, Anthony DanielsBilly Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Billie Lourd e il veterano del franchise Mark Hamill. Tra le new entry c’è Richard E. Grant.

Il ruolo di Leia Organa sarà interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX, usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio VII.”

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker risolverà i misteri della saga

Bradley Cooper potrebbe essere Batman nel sequel di Joker?

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A quanto pare, Bradley Cooper è al centro dell’attenzione per un suo eventuale coinvolgimento nel sequel di Joker nei panni di Batman. La notizia del sequel del film ha rimbalzato in rete, con vari chiarimenti e correzioni, ma sembra che sia effettivamente in cantiere il progetto di una trilogia. In questa trilogia, ad un certo punto, potrebbe comparire proprio l’Uomo Pipistrello e sembra che Todd Phillips, ancora a capo del progetto, voglia che il ruolo vada al suo amico e frequente collaboratore Bradley Cooper.

Certo, Cooper sarebbe un eccellente Batman, specialmente se interpretasse un personaggio  con lo stesso approccio realistico dedicato alla sua Nemesi. Certo, sarebbe un Batman che anagraficamente è troppo grande, rispetto al Joker di Joaquin Phoenix, e questo potrebbe essere un fondamentale deterrente per far cadere la scelta di un nuovo uomo pipistrello sull’attore e regista. Tale problema sarebbe invece limitato con Robert Pattinson, che già sarà Batman per Matt Reeves, in quanto l’attore ha 11 anni in meno rispetto a Bradley Cooper.

Tuttavia, sempre Cooper compare nella lista dei potenziali interpreti di un nuovo Hal Jordan/Lanterna Verde, che prima o poi arriverà sul grande schermo, di nuovo. Questo potrebbe indicare anche solo che Bradley è nello “schedario” Warner Bros per più di un motivo, anche solo come attore e regista che lavora spesso con lo studio. I progetti per il futuro DC Comics sono molti, al momento, e tutti sembrano avere un declinazione che possa destare l’interesse degli spettatori, nonostante le delusioni di Justice League e Batman v Superman. Wonder Woman e Aquaman, per non parlare di Joker, hanno dimostrato che esiste un modo vincente anche per raccontare gli eroi DC al cinema, e questo deve essere il punto di inizio, per la Warner, da cui ripartire e costruire una serie di prodotti validi per sfruttare le preziose PI che possiede.

37 Torino Film Festival: tutti i vincitori #TFF37

37 Torino Film Festival: tutti i vincitori #TFF37

La Giuria di Torino 37 – Concorso Internazionale Lungometraggi, presieduta da Cristina Comencini (Italia) e composta da Fabienne Babe (Francia), Bruce McDonald (Canada), Eran Riklis (Israele), Teona Strugar Mitevska (Macedonia) assegna i premi:

37 TORINO FILM FESTIVAL – I PREMI UFFICIALI 
TORINO 37

TORINO 37

La Giuria di Torino 37 – Concorso Internazionale Lungometraggi, presieduta da Cristina Comencini (Italia) e composta da Fabienne Babe (Francia), Bruce McDonald (Canada), Eran Riklis (Israele), Teona Strugar Mitevska (Macedonia) assegna i premi:

Miglior film (€18.000) a:
HVÍTUR, HVÍTUR DAGUR / A WHITE, WHITE DAY di Hlynur Pálmason (Islanda/Danimarca/Svezia)

Premio Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (€ 7.000) a:
LE RÊVE DE NOURA di Hinde Boujemaa (Tunisia/Francia/Qatar)

Premio per la Miglior attrice a:
VIKTORIA MIROSHNICHENKO e VASILISA PERELYGINA, per il film Dylda / Beanpole di Kantemir Balagov (Russia)

Premio per il Miglior attore a:
GIUSEPPE BATTISTON e STEFANO FRESI per il film Il grande passo di Antonio Padovan (Italia)

Premio per la Miglior sceneggiatura a:
WET SEASON di Anthony Chen (Singapore /Taiwan)

PREMIO DEL PUBBLICO

MS. WHITE LIGHT di Paul Shoulberg (Stati Uniti)

TFFdoc

INTERNAZIONALE.DOC

La Giuria di Internazionale.doc composta da Sara Fattahi (Siria), Vladimir Perisic (Serbia), Erik Negro (Italia), assegna i seguenti premi:
Miglior film per Internazionale.doc (€ 6.000) a:

143 RUE DU DESERT di Hassen Ferhani (Algeria/Francia/Qatar)

Con la seguente motivazione:
Un’umile osservazione dei cambiamenti di spazio e tempo. Con Malika e lo sguardo del regista ci tuffiamo in un imprevedibile viaggio sociopolitico attraverso il cuore del deserto.

Premio Speciale della giuria per Internazionale.doc a:

KHAMSIN di Grégoire Couvert e Grégoire Orio (Francia)

Con la seguente motivazione:
Un tentativo di comprendere il passato attraverso l’arte al fine di reinventare una possibilità di futuro

ITALIANA.DOC

La Giuria di Italiana.doc composta da Eleonora Mastropietro (Italia), Pippo Mezzapesa (Italia), Annina Wettstein (Svizzera) assegna i seguenti premi:
Miglior film per Italiana.doc (€ 6.000) a:

FUORI TUTTO di Gianluca Matarrese

Con la seguente motivazione:
Per il coraggio e la freschezza con cui il regista realizza un racconto intimo, rendendo il dramma della propria famiglia emblema di una crisi economica dilagante. 

Premio Speciale della giuria per Italiana.doc a:

L’APPRENDISTATO di Davide Maldi

Con la seguente motivazione:
Un racconto di formazione all’interno di un universo chiuso, capace di condensare forza visiva, delicatezza e paradosso.

ITALIANA.CORTI

La Giuria di Italiana.corti composta da Elia Billoni (Italia), Monica Strambini (Italia), Lucio Villani (Italia) assegna i seguenti premi:
Premio il Miglior cortometraggio (€ 2.000) a:
SPERA TERESA di Damiano Giacomelli
Con la seguente motivazione:
Graffiante e sofisticata riflessione sulla caducità del presente in relazione alla batteria della macchina da presa.
 
Premio Speciale della giuria
a:

LA BUCA di Dario Fedele

Con la seguente motivazione:
Per la capacità di raccontare la vitalità di chi aspetta, nonostante l’impossibilità di filmare.

PREMIO FIPRESCI

La Giuria composta da Francesco Grieco (Italia), Diana Martirosyan (Armenia), Heidi Strobel (Germania) assegna il Premio Fipresci (Premio della Federazione Internazionale della Stampa Cinematografica) per il Miglior film a:

LE RÊVE DE NOURA di Hinde Boujemaa (Tunisia, Francia, Qatar)

Con la seguente motivazione:
Per la sua atmosfera realistica e la sua storia veritiera, caparbia, limpida e suggestiva, girata in un luogo specifico e marginale; il film affronta infatti problemi globali riguardanti scelta, libertà, responsabilità e convenzioni sociali conservatrici, che si basano anche su bisogni umani semplici e basilari nonché sulle fondamenta di ogni società: rivalità, felicità, dominio.
Per la recitazione straordinaria e spontanea allo stesso tempo, per la sceneggiatura di grande effetto, per i suoi temi universali e sinceri, “Le rêve de Noura” di Hinde Boujemaa vince il premio FIPRESCI del 37 ° Torino Film Festival.
 

 
PREMIO CIPPUTI

La Giuria, composta da, Altan (Italia), Paolo Mereghetti (Italia), Cosimo Torlo (Italia) assegna il Premio Cipputi 2019 Miglior film sul mondo del lavoro a:

OHONG VILLAGE di Lungyin Lim (Taiwan/Repubblica Ceca)

Con la seguente motivazione:
Lungyin Lim mette a confronto nel suo film le due facce del lavoro: quella dura e sfinente di chi fatica ogni giorno a guadagnarsi da vivere e quella gratificante e sognata di chi avrebbe trovato la strada per la ricchezza. Così il figlio del povero pescatore che torna a Taiwan dalla Cina dopo aver inseguito i miti del successo e del denaro diventa lo strumento di un confronto dove i sogni devono fare i conti con la realtà e le sirene del guadagno nascondono sconfitte e delusioni.

PREMIO CINEMA D’AQCUA | Prima edizione del concorso per cortometraggi italiani organizzato collaborazione con QC TERME

La giuria composta da Marì Alberione (Italia), Sandro Avanzo (Italia), Alessandro Bolis (Italia) ha deciso di assegnare il premio Cinema D’Aqcua per il Miglior film di € 1.000 € a:

APOLLO 18 di Marco Renda

Con la seguente motivazione:
Per la capacità di celebrare il passato e parlare del presente, vedendo nell’acqua un elemento d’incontro, di comunicazione e di condivisione.

PREMIO TORINO FACTORY

La giuria composta da Fabio Geda, Rossella Schillaci, Francesco Ghiaccio, ha deciso di assegnare ex-aequo il Premio Torino Factory di 2.500€ a:

MANUALE DI STORIE DEI CINEMA di Stefano D’Antuono e Bruno Ugioli

Con la seguente motivazione:
Per la meticolosità della ricerca storica. Per il tono ironico, ma emotivamente carico, che tiene insieme il racconto, restando coerente fino all’ultimo fotogramma e ai saluti finali. Per il montaggio accurato che mantiene alto il ritmo dell’esposizione catturando con efficacia l’attenzione dello spettatore.


SELENE
di Sara Bianchi

Con la seguente motivazione:
Perché la regista ha saputo raccontare in modo suggestivo una storia intima e dolorosa, capace di emozionare con delicatezza, evocando il vissuto della protagonista con rapide e eloquenti pennellate. Per la buona fotografia, la cura nelle inquadrature e l’uso narrativamente efficace del montaggio.
 

PREMI COLLATERALI


PREMIO SCUOLA HOLDEN
La Giuria composta dagli allievi e dalle allieve del College di Cinema, assegna il premio

Miglior sceneggiatura Torino 37 a:

EL HOYO / THE PLATFORM di Galder Gaztelu-Urrutia (Spagna)
 
Con la seguente motivazione:
Un film che onora il genere fantastico. Sorprendente e tagliente, sociale, abissale, piramidale, alimentare e verticale. Un’idea di spazio sviluppata senza un attimo di tregua.

Menzioni speciali a:

DYLDA / BEANPOLE di Kantemir Balagov (Russia)
HVÍTUR, HVÍTUR DAGUR / A WHITE, WHITE DAY di Hlynur Pálmason (Islanda/Danimarca/Svezia)

PREMIO DAMS
La Giuria composta da Niccolò Buttigliero, Dario Cerbone, Camilla Fusato, Stefano Tropiano, Chiara Varese, assegna il premio come miglior Casting Director a:

VLADIMIR GOLOV per il film Dylda/Beanpole (Russia)

Con la seguente motivazione:
Per la capacità di riunire un comparto attoriale costituito da esordienti e semi-esordienti, con fisicità e fisionomie dissimili, catalizzatore di ambigue pulsioni.

PREMIO ACHILLE VALDATA
La Giuria composta dai lettori di “Torino Sette” Paola Capuano, Surya Dubois Pallastrelli, Samantha Ghirotto, Luciana Leoni, Elena Merlo, Patrizia Silvestri, Graziella Tripodi, assegna il premio Miglior film a:

MS. WHITE LIGHT di Paul Shoulberg (USA)

Con la seguente motivazione:
Per la capacità di affrontare un tema così delicato con sensibilità, ironia e cinismo.

PREMIO AVANTI!
La Giuria del Premio AVANTI! (Agenzia Valorizzazione Autori Nuovi Tutti Italiani), formata da Giulia Esposito, Giorgia Goi, Andrea Zanoli, assegna il PREMIO AVANTI! per la Distribuzione delle opere prime premiate nella rete dei cineforum e cineclub al film:

HVÍTUR, HVÍTUR DAGUR / A WHITE, WHITE DAY di Hlynur Pálmason (Islanda/Danimarca/Svezia)

Con la seguente motivazione:
Un film profondo e sorprendente che introduce lo spettatore a un mondo fatto di silenzi per poi trascinarlo in un crescendo di emozioni travolgenti, e tremende. Il film riesce a mostrare con sensibilità e al contempo forza dirompente come l’amore più grande e incondizionato possa coesistere con il dolore e la rabbia, e il difficile percorso di accettazione di queste lacerazioni interiori tra sentimenti ugualmente legittimi. La riuscita alchimia dei comparti tecnici conferisce a quest’opera uno straordinario realismo, al servizio di una brillante regia che alterna elegante classicismo a momenti di illuminata autorialità.

PREMIO GLI OCCHIALI DI GANDHI
La giuria della nona edizione del premio “Gli occhiali di Gandhi”, composta da Loredana Arcidiacono, Dario Cambiano, Massimiliano Fortuna, Alessandra Culasso, Gabriele Pujatti, assegna il Premio Gli Occhiali di Gandhi a:

SONO INNAMORATO DI PIPPA BACCA di Simone Manetti (Italia)

Con la seguente motivazione:
Per la doverosa attenzione a uno dei problemi più disperanti del nostro tempo. Per non perdere di vista i valori universali dell’accoglienza e della solidarietà, che danno senso alla nostra vita

MENZIONE SPECIALE  a:
 
NOUR di Maurizio Zaccaro (Italia)

PREMIO INTERFEDI
La Giuria Interfedi, promossa dalla Chiesa Valdese e dalla Comunità Ebraica di Torino, con il patrocinio del Comitato Interfedi della Città di Torino, e composta da Sophie Peyronel (Chiesa Valdese), Daniele Segre (Comunità Ebraica) e Beppe Valperga (Comitato Interfedi), attribuisce la settima edizione del “Premio per il rispetto delle minoranze e per la laicità” al film:

MADE IN BANGLADESH di Rubaiyat Hossain (Francia/Bangladesh/Danimarca)

Con la seguente motivazione:
Rappresenta in modo efficace e crudamente realistico, con un’ottima recitazione e direzione, la condizione lavorativa femminile in un laboratorio tessile di un’area economicamente marginale, presentando una storia di emancipazione e coraggio che muove dalla presa di coscienza di diritti da noi dati per scontati e in altre realtà ancora da affermare.