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Small Axe: il trailer del nuovo progetto antologico di Steve McQueen

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Amazon Prime ha condiviso il primo trailer del prossimo progetto antologico di Steve McQueen, dal titolo Small Axe che comprende diversi film, tutti diretti dal regista di Shame e 12 Anni Schiavo. Il primo sguardo offerto proviene dalla puntata “Mangrove”. Interpretato da Letitia Wright, molto amata dal pubblico in Black Panther e Avengers: Infinity War, “Mangrove” fa parte della selezione ufficiale del Festival di Cannes e del Festival di New York. Small Axe è il primo progetto televisivo di McQueen e “Mangrove” segna il primo nuovo filmato realizzato da McQueen dopo l’uscita nel 2018 di Widows.

Secondo la sinossi ufficiale di Amazon, “Mangrove” racconta la “vera storia dei Mangrove 9, un gruppo di attivisti neri che si sono scontrati con la polizia di Londra durante una marcia di protesta nel 1970, e il processo a grande impatto mediatico che ne è seguito. Il processo è stato il primo riconoscimento giudiziario di comportamenti motivati ​​dall’odio razziale all’interno della polizia metropolitana”. Al fianco di Wright c’è un cast che include Shaun Parkes, Malachi Kirby, Rochenda Sandall, Jack Lowden, Sam Spruell, Gershwyn Eustache Jr. e Gary Beadle, tra gli altri. “Mangrove” è stato scritto insieme da McQueen e Alastair Siddons.

Sharon Tate: 10 cose che non sai sull’attrice

Sharon Tate: 10 cose che non sai sull’attrice

Indicata come una delle attrici più promettenti degli anni Sessanta, Sharon Tate è tristemente ricordata per l’eccidio di Cielo Drive, nel quale perse la vita. Anche se breve, però, la sua filmografia vanta titoli particolarmente noti, come anche la collaborazione con importanti registi e attori. La Tate aveva infatti tutte le qualità per diventare una delle stelle più splendenti di Hollywood, dotata di carisma, fascino e talento.

Ecco 10 cose che non sai di Sharon Tate.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Sharon Tate Roman Polanski

Sharon Tate: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in noti lungometraggi. All’inizio della sua carriera la Tate ha recitato piccoli ruoli in alcuni film, senza però venire accreditata. Tra questi si annoverano Le avventure di un giovane (1962), Tempo di guerra, tempo d’amore (1964), e Castelli di sabbia (1965). Ottiene un primo significativo ruolo in Cerimonia per un delitto (1966), per poi recitare in Per favore, non mordermi sul collo! (1967), Piano, piano non t’agitare (1967), La valle delle bambole (1967), e Missione compiuta stop. Bacioni Matt Helm (1969), titolo italiano di The Wrecking Crew. Nel 1969 è poi uscito postumo il suo ultimo film, Una su 13.

9. Ha preso parte a serie televisive. Nei suoi primi anni di attività, la Tate ebbe modo di recitare anche in alcune serie televisive, che la aiutarono ad ottenere una buona visibilità. La prima di queste è Mister Ed, il mulo parlante (1963), dove interpreta il ruolo di un’operatrice telefonica. Successivamente recita nella celebre Organizzazione U.N.C.L.E., nell’episodio The Girls of Nazarone Affair (1965), nel ruolo di una terapista. Ottiene una parte di maggior rilievo in The Beverly Hillbillies, dove dal 1963 al 1965 recita nel ruolo di Janet Trego.

8. È stata interpretata al cinema da altre attrici. Negli ultimi anni diversi film hanno portato al cinema il massacro di Cielo Drive, rendendo la Tate uno dei personaggi di tali opere. Nel 2016 viene infatti rilasciato 10050 Cielo Drive, dove l’attrice è interpretata da Katie Cassidy. Nel 2018 è invece la volta di Charlie Says, con Grace Van Dien nei panni della Tate. Più celebre è Sharon Tate – Tra incubo e realtà, del 2019, dove ad interpretare l’attrice vi è Hilary Duff. La versione più chiacchierata e nota è però quella presente nel film C’era una volta a… Hollywood, diretto nel 2019 da Quentin Tarantino, dove la Tate è interpretata dall’attrice Margot Robbie.

Sharon Tate e Roman Polanski

7. Era sposata con il celebre regista. Mentre si trovava a Londra per le riprese di Cerimonia per un delitto, l’attrice conobbe il regista Roman Polanski. Questi le chiese di interpretare il ruolo della protagonista femminile nel suo film Per favore, non mordermi sul collo!. Al termine delle riprese, i due erano ufficialmente diventati una coppia, e la Tate si trasferì ufficialmente a Londra per convivere con il regista. I due si sposarono poi nel quartiere di Chelsea il 20 gennaio del 1968, suscitando grande attenzione da parte del pubblico e della stampa.

6. Erano una coppia anticonvenzionale. A suscitare grande interesse nei loro confronti erano diversi fattori. I due erano infatti astri nascenti e sempre più affermati del cinema, continuamente impegnati in diversi progetti. La coppia si fece anche notare per le differenze che intercorrevano tra di loro. La Tate era infatti considerata moderna e anticonvenzionale, con un’idea precisa del matrimonio e dell’amore. Polanski, al contrario, viveva abbracciando la cultura hippie, ed era più propenso all’amore libero ed extraconiugale. Da molti vennero definiti “la coppia imperfetta”.

Parte delle cose che non sai di Sharon Tate

Sharon Tate documentario

Sharon Tate e Dean Martin

5. Recitò con il celebre attore. Nel suo penultimo film, Missione compiuta stop. Bacioni Matt Helm, l’attrice ebbe modo di recitare accanto al celebre attore Dean Martin, interprete di numerosi film comici di grande successo. Il film in questione era il quarto ed ultimo episodio della serie cinematografica dedicata all’agente segreto Matt Helm. Qui la Tate interpretava Freya Carlson, che svolge il ruolo della maldestra ma affascinante guida di un ufficio turistico della Danimarca, dove Helm si è recato per risolvere un nuovo caso. La donna, nel corso del film, si rivelerà particolarmente utili ai fini della buona riuscita della missione.

Sharon Tate: la sua morte

4. Fu una delle vittime della famiglia Manson. L’8 agosto del 1969 l’attrice si trovava nella sua villa a Cielo Drive, in compagnia di alcuni amici. Era inoltre a sole due settimane dal parto del figlio concepito con il marito Polanski. Quella notte, le persone presenti nella villa vennero brutalmente assassinate dai membri della famiglia Manson, capitanata da Charles Manson. Il corpo dell’attrice, insieme a quello dei suoi amici, venne ritrovato il mattino dopo dalla cameriera della villa. La Tate era stata pugnalata un totale di 16 volte, di cui 5 di queste erano già di per sé mortali.

3. La sua storia sconvolse profondamente Hollywood. Non vi erano precedenti, nella storia di Hollywood, di un simile evento. La morte di Sharon Tate viene così indicato non solo come uno degli eventi che chiudono il decennio, ma anche come un vero e proprio momento di passaggio da un clima di spensieratezza ad uno di paura e tensione sociale. Ci vollero cinque mesi affinché la polizia riuscì a risalire alla famiglia Manson, arrestando i membri della banda colpevoli, i quali vennero da prima condannati a morte e poi all’ergastolo.

Sharon Tate: il documentario su di lei

2. Diversi documentari hanno raccontato la vicenda dell’attrice. L’evento colpì profondamente il mondo del cinema, che da subito cerco di partecipare allo svelamento della verità con numerose inchieste e documentari. Il più celebre tra tutti è quello intitolato Manson, del 1973, che venne candidato al premio Oscar come miglior documentario. All’interno di questo si ripercorre la storia della Tate, fino a giungere al suo terribile epilogo. Con filmati di repertorio e testimonianze, i registi cercarono di ricostruire l’accaduto e far luce su di esso.

Sharon Tate: età e altezza

1. Sharon Tate a nata a Dallas, in Texas, Stati Uniti, il 24 gennaio del 1943, ed è morta a Los Angeles, il 9 agosto del 1969, all’età di 26 anni. L’attrice era alta 168 centimetri.

Fonte: IMDb

Stefania Spampinato: 10 cose che non sai sull’attrice

Stefania Spampinato: 10 cose che non sai sull’attrice

Negli anni ottanta Gianni Morandi cantava “Uno Su Mille Ce La Fa”; ebbene Stefania Spampinato è proprio una di quei mille fortunati. Nata e cresciuta nella bella Sicilia, prima dei trent’anni è riuscita a conquistare gli States, diventato un’attrice amata e affermata.

Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere su Stefania Spampinato, sulla sua vita privata e sulla sua incredibile carriera.

Stefania Spampinato biografia

10. Nata il 17 luglio 1982 a Catania, in Sicilia, Stefania Spampinato ha subito mostrato interesse per il mondo dello spettacolo. Da piccola inizia a studiare danza classica e sviluppa una grande passione per l’arte, grazie anche agli incoraggiamenti della madre.

9. Studiando al liceo classico, Stefania è convinta da grande di voler diventare un avvocato di successo ma i suoi piano cambiano quando a 15 anni si appassiona al mondo della danza. Decisa a diventare una ballerina professionista, dopo il diploma si trasferisce a Milano dove studia danza, recitazione e canto in accademia, laureandosi a pieni voti.

Grazie all’istruzione ricevuta e al suo grande talento, comincia a viaggiare per il mondo collaborando con artisti come Joaquin Cortez, Kylie Minogue e Leona Lewis e partecipando anche The Voice UK e X Factor US e UK.

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8. Dopo aver vissuto per cinque anni a Londra, Stefania compra un biglietto di sola andata per Los Angeles dove si trasferisce per lavorare come ballerina. Una volta arrivata a L.A però la Spampinato si rende conto di non essere preparata a sufficienza per una realtà così competitiva. Per poter sfondare nel mondo della danza in California avrebbe dovuto cominciare la sua istruzione daccapo a 29 anni d’età, età già avanzata per una ballerina professionista.

Così Stefania cambia direzione alla sua carriera e comincia a studiare recitazione, lavorando come cameriera per mantenersi a Los Angeles.

Stefania Spampinato film e serie tv

7. Negli States, Stefania Spampinato comincia a lavorare nel mondo dello spettacolo accettando piccoli ruoli o comparsate in film e serie tv di successo come La Strana Coppia (2007), Glee (2017) – episodio 5×09 Frenemies -, Less is More (2015), Il Buono, Il Brutto e Il Morto (2015) e Satisfaction (2015).

6. Tra i suoi lavori più importanti e recenti, datati 2019, troviamo i film Le Mans ’66 – La Grande Sfida (Ford vs. Ferrari), diretto da James Mangold, e Il Giorno Più Bello del Mondo, diretto da Alessandro Siani.

Stefania Spampinato Ford vs Ferrari
Stefania Spampinato in Ford vs Ferrari – Fonte: IMDB

Ford vs. Ferrari, presentato al Telluride Film Festival e al Toronto International Film Festival, racconta delle vicende della scuderia Ford e della grande sfida contro la Ferrari a Le Mans nel 1966. Il progettista Carroll Shelby (Matt Damon) e il suo pilota Ken Miles (Christian Bale), ingaggiati da Henry Ford II (Tracy Letts) e Lee Iacocca (Jon Bernthal), sono a capo della scuderia Ford con il compito di costruire una vettura, la Ford GT40, in grado di competere e battere la Ferrari sul circuito di Le Mans.

Nel film, che ha ricevuto quattro candidature agli Oscar 2020, Stefania Spampinato ha un ruolo minore e interpreta la traduttrice inglese di Enzo Ferrari (Remo Girone).

Il Giorno Più Bello del Mondo è invece una divertente commedia fantastica che ha come protagonista Alessandro Siani. Il film racconta la storia di Arturo Meraviglia (Alessandro Siani), un gestore di un teatro ormai sull’orlo della crisi. Indebitato fino al collo, un giorno Arturo riceve l’eredità di un lontano zio defunto. Convinto di ricevere fondi per poter pagare i debiti e riaprire il teatro, Arturo riceve invece in eredità l’affidamento dei due figli dello zio, Gioele e Rebecca.

La convivenza dei tre diventa difficile soprattutto quando Arturo si accorge che Giole è dotato di poteri sovrannaturali…

Stefania Spampinato Grey’s Anatony

5. Dopo aver interpretato tantissimi ruoli minori in film e serie tv di vario genere, nel 2017 per Stefania arriva la svolta. Il suo agente le procura infatti un provino per la fortunatissima serie medical drama Grey’s Anatomy. Sembra che Shonda Rhimes, ideatrice e produttrice della serie, fosse alla ricerca proprio di un’attrice italiana che interpretasse un nuovo personaggio. Nel giro quindi di ventiquattrore Stefania fa il provino e viene subito scritturata per la parte della dottoressa Carina DeLuca.

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Per tutti coloro che finora hanno vissuto rinchiusi in una caverna e non conoscono Grey’s Anatomy, facciamo un piccolo recap.

Creata da Shonda Rhimes, sua maestà delle serie televisive statunitensi, Grey’s Anatomy è un medical drama incentrato sulla vita della dottoressa Meredith Grey (Ellen Pompeo), tirocinante di chirurgia al Seattle Grace Hospital di Seattle. La serie segue la carriera di Meredith e degli altri specializzandi e delle loro rispettive vite sentimentali.

Dopo il suo debutto nel 2005 sul canale Fox Life, Grey’s Anatomy oggi è ancora in produzione e conta 17 stagioni e la bellezza di 364 episodi.

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Il ruolo di Stefania Spampinato in Grey’s Anatomy è quello della dottoressa Carina DeLuca, ginecologa e ostetrica, sorella di Andrew DeLuca, ricercatrice del Grey Sloan Memorial Hospital. Carina è inoltre la ex fidanzata di Arizona Robbins (Jessica Capshaw) e attuale compagna di Maya Bishop (Danielle Savre).

4. Nel 2020, inoltre, Stefania Spampinato compare in alcuni episodi della serie Station 19, spinoff di Grey’s Anatomy e che racconta delle vicende dei vigili del fuoco di Seattle.

Stefania Spampinato curiosità

3. In più di un’intervista Stefania Spampinato ha dichiarato di amare molto il mondo delle serie tv e di essere sempre stata una grande fan di Grey’s Anatomy, ancor prima che le venisse offerto il ruolo di Carina DeLuca. Tuttavia, la serie preferita in assoluto da Stefania è Friends, sit-com che guarderebbe all’infinito e che spesso la aiuta a staccare la spina e a rilassarsi.

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2. Oltre alle serie tv, Stefania ha tanti altri interessi e uno tra questi è senza dubbio lo sport. La Spampinato, come ogni siciliana che si rispetti, ama molto il cibo e quindi dedica molto del suo tempo libero a tenersi in forma. Tuttavia non sembra essere una grande appassionata di palestra; per Stefania stare chiusa in una sala piena di attrezzi è abbastanza noioso. E’ per questo motivo che si è appassionata al Taekwondo.

Si tratta di una particolare arte marziale coreana, nata tra gli anni quaranta e cinquanta del novecento, e che unisce tecniche di combattimento e difesa personale a tecniche del gioco del calcio. Per pratica questo sport serve forza, disciplina e meditazione.

Stefania utilizza il taekwondo per tenersi in forma e per scaricare tutto lo stress accumulato con il lavoro.

1. Oltre al taekwondo, la danza, il cibo e le serie tv, Stefania si dedica molto a progetti per la salvaguardia del pianeta. Tempo fa è stata anche ambasciatrice, insieme a Fiorello, di un progetto del WWF, “Arricugghiemu a Plastica” che in dialetto siciliano significa “raccogliamo la plastica”.

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Tramite il suo account Instagram, Stefania Spampinato, lo scorso 3 giugno ha invitato tutti i suoi follower siciliani e non a dedicare qualche ora del loro tempo alla raccolta di rifiuti plastici dalle spiagge siciliane.

Fonte: Wiki, IMDB, Fandom, Grazia

Luke Perry: 10 cose che non sai sull’attore

Luke Perry: 10 cose che non sai sull’attore

Popolare attore di cinema e televisione, Luke Perry ha nel corso della sua carriera affrontato sempre con grande naturalezza generi e ruoli spesso molto diversi tra loro. Si è in particolare distinto grazie ad alcune serie TV di successo degli anni Novanta, che gli hanno permesso di ottenere fama e riconoscimenti da parte della critica. Con la sua scomparsa, Perry ha lasciato un vuoto incolmabile nel cuore dei suoi fan, che lo ricordano come un interprete brillante e generoso.

Ecco 10 cose che non sai di Luke Perry.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Luke Perry moglie

Luke Perry: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore debutta al cinema con L’ultimo viaggio (1990), per poi ottenere particolare popolarità grazie ai film Buffy – L’Ammazza Vampiri (1992), con Donald Sutherland, Vacanze di Natale ’95 (1995), Crocevia per l’inferno (1996), Il quinto elemento (1997), con Bruce Willis, Partita col destino (1998) e Impatto letale (1999). Negli anni seguenti, reciterà in una serie di titoli minori, alternati a film come Alice una vita sottosopra (2007), The Final Storm (2010), Un’estate al ranch (2010), Red Wing (2013), Black Beauty – Una storia di coraggio (2015), e C’era una volta a… Hollywood (2019), suo ultimo film, dove recita accanto a Leonardo DiCaprio.

9. È noto per i suoi ruoli televisivi. Perry è ben più noto per i ruoli ricoperti nel corso degli anni in televisione. La grande popolarità gli è data dalla serie Beverly Hills 90210, dove recita dal 1990 al 2000 nel ruolo di Dylan McKay. Nel mentre, si divide tra film televisivi come A casa con i Webber (1993), Invasione letale (1997), Riot (1997) e Occhi indiscreti (1998). A partire dal 2000 inizia a recitare in alcuni episodi di serie come Oz (2001-2002), Jeremiah (2002-2004), Le cose che amo di te (2005), Windfall (2006), John from Cincinnati (2007), Law & Order – Unità vittime speciali (2008), Criminal Minds (2008), Body of Proof (2012-2013), Hot in Cleveland (2014) e Detective McLean (2015). Dal 2017 al 2019 ha poi recitato nel ruolo di Fred Andrews nella celebre serie teen drama Riverdale, recitando accanto agli attori Camila Mendes, Cole Sprouse e Madelaine Petsch.

8. È stato anche produttore. A partire dal nuovo millennio, Perry non ha più solo ricoperto il ruolo dell’interprete, decidendo di dedicarsi anche in qualità di produttore ad alcuni progetti per la televisione. Ha infatti iniziato come produttore esecutivo della serie Jeremiah, dove ha anche recitato. Ha poi prodotto i film Goodnight for Justice (2011), Goodnight for Justice: The Measure of a Man (2012) e Goodnight for Justice: Queen of Hearts (2013), trilogia western dedicata al personaggio di John Goodnight, da lui anche interpretato. Nel 2017 è invece stato produttore esecutivo della serie mistery Trouble Creek.

Luke Perry: la moglie e i figli Jack e Sophie

7. Era sposato. Nel novembre del 1993 Perry sposò Rachel Minnie Sharp, con la quale ebbe poi due figli: Jack, nato nel giugno del 1997, e Sophie, nata nel giugno del 2000. L’attore era stato sempre molto attento a non diffondere particolari notizie riguardanti la propria vita privata, desideroso di tenere questa al riparo dai riflettori del mondo dello spettacolo. Nel 2003, tuttavia, dopo dieci anni di matrimonio, annunciò la separazione dalla moglie, con la quale rimase però in buoni rapporti per poter crescere insieme i figli. Negli ultimi anni della sua vita, era invece legato alla terapista Wendy Madison Bauer.

6. Ha condiviso il suo ultimo set con il figlio. Perry si è sempre impegnato molto al fine di poter essere un buon padre per i suoi figli Jack e Sophie. Ha inoltre sostenuto il primogenito quando questi decise di intraprendere la carriera da lottatore di wrestling, arrivando nel gennaio del 2019 a debuttare nella neonata federazione All Elite Wrestling, con il nome di Jungle Boy. Perry ebbe inoltre modo di condividere anche il suo ultimo set con il figlio. Chiese infatti a Quentin Tarantino di far avere un cameo a Jack nel film C’era una volta a… Hollywood, dove egli recitava nel ruolo di Wayne Maunder.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Luke Perry Riverdale

Luke Perry in Beverly Hills 90210

5. Il suo personaggio era previsto soltanto per pochi episodi. Al momento di assumere il ruolo di Dylan nella serie Beverly Hills 90210, all’attore fu fatto sapere che tale personaggio sarebbe apparso soltanto in sei episodi. Lo studios di produzione, infatti, non era convinto riguardo al potenziale della parte, né sulle qualità recitative di Perry. Tuttavia, questi ottenne un’incredibile risposta positiva da parte del pubblico, che spinse pertanto i produttori ad ampliare il personaggio facendolo diventare un membro fisso del cast. Al termine della serie, Perry aveva recitato in quasi 200 episodi.

4. Ha diretto due episodi della serie. Particolarmente legato alla serie che gli diede grande popolarità, Perry decise per questa di compiere le sue uniche due incursioni dietro la macchina da presa. Ottenne infatti di poter dirigere due episodi della serie. Questi sono Fortune Cookie, episodio numero 20 della nona stagione, e Laying Pipe, episodio numero 7 della decima stagione. L’esperienza fu per Perry particolarmente entusiasmante, specialmente perché capì di conoscere estremamente bene quel mondo narrativo e di saper tirare fuori il meglio di questo.

Luke Perry in Riverdale

3. Era il padre del protagonista. Dal 2017 l’attore recitava nel ruolo di Fred Andrews nella serie Riverdale. Questi è il padre di Archie Andrews, il protagonista principale della storia. All’inizio della serie, Fred vive un conflitto con il figlio, il quale nutre una profonda passione per la musica. Il genitore si ricrederà però nel momento in cui scopre del reale talento del figlio. Il ruolo di Fred sarà una presenza piuttosto fissa all’interno della serie, e permetterà a Perry di apparire in ben 52 episodi, dalla prima alla terza stagione.

2. La serie è dedicata a lui. A causa della scomparsa di Perry, il personaggio di Fred viene fatto uscire di scena dalla serie, per poi annunciare con il primo episodio della quarta stagione della sua morte, avvenuta per incidente stradale. A partire dall’episodio Capitolo Quarantanove: Fire Walk with Me, quattordicesimo della terza stagione e primo andato in onda in seguito alla morte di Perry, viene annunciato che tutte le puntate della serie saranno dedicate alla sua memoria.

Luke Perry: età, altezza e la sua morte

Luke Perry è nato a Mansfield, in Ohio, Stati Uniti, l’11 ottobre del 1966, ed è deceduto all’età di 52 anni il 4 marzo del 2019, a Burbank, in California. La sua morte è stata causata da un grave ictus ischemico, che lo aveva colpito il 27 febbraio del 2019. L’attore era alto complessivamente 178 centimetri.

Fonte: IMDb

Colin Donnell: 10 cose che non sai sull’attore

Colin Donnell: 10 cose che non sai sull’attore

Dopo avervi parlato della bella e talentuosa Rachel DiPillo, continuiamo il nostro viaggio dietro le quinte di Chicago Med e stavolta indaghiamo su Colin Donnell.

Venite quindi a scoprire con noi tutto quello che c’è da sapere su Colin Donnell, sulla sua vita privata e sulla sua carriera nel mondo dello spettacolo.

Colin Donnell biografia

10. Nato il 2 ottobre del 1982 a St. Louis, in Missouri, Stati Uniti, Colin Donnell è il più giovane di tre fratelli. Sin da piccolo mostra subito una grande passione per il mondo dello spettacolo e per le arti figurative in generale.

9. All’età di diciassette anni inizia a prendere lezioni di canto e si appassiona alla chitarra. Quello che però sembra solo un hobby, si trasforma poi in un vero e proprio lavoro.

Dopo aver conseguito la laurea all’Università dell’indiana nel 2005, Colin comincia a lavorare in teatro e finisce addirittura a Broadway.

All’età di soli 24 anni, nel 2005, debutta a Broadway nel musical Jersey Boys come sostituto di Hank Majewski, Bob Gaudio e Nick Massi. Ma la sua carriera a Broadway continua e negli anni successivi torna sul palcoscenico con gli spettacoli Anything Goes (2011) e Violet (2014).

8. Grazie alla sua formazione artistica e al suo talento per il canto e la recitazione, Colin continua per molti anni a esibirsi a teatro e ha anche l’occasione di partecipare ai National Tour di famosi musical come Follies e Wicked.

In Wicked, nel 2009, Colin Donnell interpreta il ruolo di Fiyero uno dei personaggi del mondo immaginario di Oz. Nel musical Wicked, il personaggio di Fiyero è un giovane principe, svogliato e pigro, protagonista di un triangolo amorose con le streghe Glinda e Elphaba.

Colin Donnell film e serie tv

7. Ma se gli appassionati di musical ricordano Colin Donnell per la sua incredibile voce, i tv dipendenti lo riconosceranno grazie ad alcune serie tv di successo. Parallelamente alla sua carriera teatrale, infatti, negli anni Colin si dedica anche al cinema e alla televisione.

Il suo debutto cinematografico risale al 2014 quando partecipa alla realizzazione del film Ogni Cosa è Segreta, diretto da Emy Berg.

Basato sull’omonimo romando di Laura Lippman, il film racconta la triste storia di una bambina di tre anni, scomparsa nel nulla. Mentre la polizia indaga, le prove raccolte sembrano condurre a due giovani donne, rilasciate da poco e accusate giù otto anni prima dell’omicidio di un ragazzino.

Il film, prodotto dal premio Oscar Frances McDormand e con Diane Lane, Dakota Fanning, Elizabeth Banks, è disponibile in streaming con l’abbonamento Amazon Prime Video.

6. Dopo il suo primo progetto cinematografico, Colin Donnell inizia a dedicarsi alla televisione. Inizia quindi con l’accettare piccoli ruoli o comparsate in serie tv di successo come Pan Am (2011-2012), Unforgettable (2014), Person of Interest (2014) e The Mysteries of Laura (2014).

Nel 2012, tuttavia, arriva per Colin il primo vero ruolo televisivo importante; viene scelto per interpretare uno dei personaggi della serie Arrow.

Colin Donnell in Arrow

5. Creata da Greg Berlanti, Marc Guggenheim e Andrew Kreisberg, Arrow è una serie della CW basata sul personaggio di Freccia Verde dei fumetti della DC Comics. La serie, la prima del cosiddetto universo televisivo di Arrowverse, ha dato vita negli anni ad alcuni spinoff di successo come The Flash, Legends of Tomorrow, Supergirl, Black Lightining, Batwoman e Stargirl. A queste bisogna aggiungere la serie Superman and Lois, ancora in fase di lavorazione.

La serie è incentrata tutta sul personaggio di Oliver Queen (Stephen Amell) che, dopo anni passati da solo su di un’isola deserta, torna nella sua città natale, Starling City, e comincia una doppia vita; di giorno è il miliardario Oliver Queen e di notte si trasforma in Green Arrow, il giustiziere mascherato.

Dopo il suo isolamento forzato, Oliver adesso è deciso a esaudire esaudire l’ultimo desiderio di suo padre, ovvero quello di salvare Starling City punendo tutti coloro che stanno contribuendo al suo declino. Green Arrow seguirà una lista di nomi lasciatagli dal padre, nemici che dovrà sconfiggere con l’aiuto di alcuni fidati amici…

Nella serie Colin Donnell interpreta Tommy Merlyn, il migliore amico di Oliver Queen. Tommy è un ragazzo viziato che, una volta finito in disgrazia, inizia a lavorare con Oliver nel suo night club.
Alla fine della prima stagione, Tommy Merlyn in un incidente durante un terremoto nel tentativo di salvare la sua ragazza Laurel. Tuttavia Colin Donnell tornerà nella stagione 6 di Arrow per interpretare il malvagio Prometheus, il doppelganger di Tommy Merlyn su Terra X, pianeta di un universo parallelo.

Colin Donnell in Chicago Med

4. Dopo una breve parentesi nella serie tv The Affair (2014-2015), arriva per Colin Donnell un nuovo esaltate progetto televisivo. In quello stesso anno viene scelto per interpretare uno degli affascinanti dottori di Chicago Med.

Spinoff dell’acclamatissima serie Chicago Fire, Chicago Med, prodotta dal genio televisivo di Dick Wolf, racconta delle vicissitudini di medici e infermieri dell’ospedale Chicago Medical Center.

Tra i personaggi principali abbiamo William Halstead (Nick Gehlfuss) chirurgo e specializzando anziano in Medicina d’Emergenza; Maggie Lockwood (Marlyne Barrett), infermiera caporeparto del Pronto Soccorso; Sharon Goodwin (S. Epatha Merkerson), Direttore Sanitario del Chicago Medical Center; April Sexton (Yaya DaCosta), infermiera; Natalie Manning (Torrey DeVitto), pediatra e specializzanda in Medicina d’Emergenza.

Ancora, Sarah Reese (Rachel DiPillo), una studentessa del quarto anno di medicina; Ethan Choi (Brian Tee), ex militare e specializzando del terzo anno di Medicina d’Emergenza; Daniel Charles (Oliver Platt), Primario del reparto di Psichiatria; e in ultimo Ava Bekker (Norma Kuhling), chirurgo cardio-toracico del Chicago Med.

Nella serie Colin Donnell interpreta Connor Rodhes chirurgo specializzati in Chirurgia d’Emergenza. E’ uno dei chirurghi più apprezzati del Chicago Med nonché un gran rubacuori. Pur essendo un uomo brillante e affascinante, le sue storie d’amore però tendono sempre a finire e a lasciarlo col cuore spezzato. La sua ultima fiamma, la chirurga Ava Bekker (Norma Kuhling), infatti, muore suicida nella quinta stagione della serie. Distrutto dalla perdita e dai segreti scoperti connessi al suicidio di Ava, il personaggi di Connor Rodhes si traferisce altrove.

Al momento Chicago Med è arrivato alla sua quinta stagione, non senza stravolgimenti di trama e cast, contando per ora ben 101 episodi. Colin Donnell lascia Chicago Med purtroppo all’inizio della quinta stagione; l’attore ha interpretato Connor Rodhes in un arco di 84 episodi che vanno dal pilot “Derailed” alla 5×01 “Never Going Back to Normal”.

Colin Donnell in Chicago Fire e Chicago PD: gli episodi crossover

3. L’intero universo televisivo di Chicago, creato a Dick Wolf, è molto più intricato di quanto si possa immaginare. Capita spesso – soprattutto durante le prime due stagioni di Chicago Fire – che i personaggi delle tre serie si mixino in uno stesso episodio. Questo stratagemma è stato ideato dagli autori per presentare al pubblico di Chicago Fire, alcuni nuovi personaggi che saranno poi protagonisti degli spinoff Chicago PD e Chicago Med.

Quasi tutti i personaggi di ognuna delle serie è comparso in almeno un paio di episodi delle altre due. Oltre alle varie ‘comparsate’, utilizzate più che altro per mantenere una sorta di continuità nell’universo Chicago, ci sono anche gli episodi crossover. Queste particolari puntate sono caratterizzate da storie che mettono in comunicazione tra loro le varie serie e tutti i loro personaggi.

Chicago Fire, Med, PD
Photo by NBCUniversal/NBCUniversal – © 2015 NBCUniversal Media, LLC – Fonte: IMDB

Quel gran burlone di Dick Wolf, tuttavia, continua a complicare le cose aggiungendo al già intricato universo televisivo di Chicago anche alcuni episodi crossover con la famosa e fortunatissima serie crime Law & Order – SVU.

Insomma, se volete iniziare a vedere almeno una di queste serie senza rischiare di perdere pezzi di trama per strada, vi servirà uno schema. Per capire come guardare nell’ordine esatto i vari episodi delle serie Chicago Fire, PD e Med, vi consigliamo di consultare il validissimo schema de Il Criticatore di Telefilm.

2. Il personaggio di Connor Rodhes in Chicago Med, interpretato da Colin Donnell, è comparso più volte nella serie Fire e PD. In particolare, lo troviamo nelle puntate 4×10 “The Beating Heart”, 4×15 “Bad for the Soul”, 6×07 “A Man’s Legacy” e 7×13 “The Plunge”di Chicago Fire. Inoltre compare anche nelle puntate 3×18 “Kasual with a K”, 3×21 “Justice”, 4×03 “All Cylinders Firing” e 4×14 “Seven Indictments” di Chicago PD.

Colin Donnell e Patti Murin

1. Stare al passo con le storie d’amore delle star è sempre difficile. Ci sono attori e attrici che si divertono a cambiare partner andando come le api di fiore in fiore e poi ci sono i cosiddetti monogami seriali, un po’ come il nostro Colin.

Nel 2013 Colin Donnell, mentre lavora all’adattamento musicale di Love’s Labor’s Lost, conosce l’attrice Patti Murin, molto attiva come lui in teatro e a Broadway. I due cominciano a frequentarsi e nel 2014 rendono ufficiale la loro relazione. Soltanto un anno più tardi, il 19 giugno del 2015, a New York, Colin e Patti si sposano.

Oltre ad essere una coppia nella vita privata, i due si trovano a recitare sullo stesso set; entrambi infatti lavorano alla serie Chicago Med. In particolare, Patti Murin interpreta la patologa Nina Shore in un arco complessivo di 18 episodi, dalla puntata 1×10 “Clarity” alla 4×22 “With a Brave Heart”.

All’inizio di quest’anno, a febbraio del 2020, la coppia ha annunciato l’arrivo del loro primo figlio, un bambina nata lo scorso 14 luglio. Per ulteriori aggiornamenti vi consigliamo di seguire l’account ufficiale Instagram di Colin Donnell.

 

Fonte: Wiki, IMDB, Broadway.com, Broadway World

S. Epatha Merkerson: 10 cose che non sai sull’attrice

S. Epatha Merkerson: 10 cose che non sai sull’attrice

Per alcuni attori e attrici americane, la televisione è solo un trampolino di lancio, il primo passaggio obbligato prima di approdare al cinema. Eppure c’è chi si affeziona alla tv e resta ancorata al piccolo schermo, attrici come S. Epatha Merkerson, veterana delle serie tv, diventata famosa grazie a Law and Order.

Scopriamo quindi insieme tutto quello che c’è da sapere su S. Epatha Merkerson e la sua lunga carriera tra cinema e televisione.

S. Epatha Merkerson biografia

10. Nata il 28 novembre del 1952 a Saginaw, in Michigan, Stati Uniti, S. Epatha Merkerson proviene da una famiglia di umili origini; la madre lavorava come impiegata in un ufficio postale mentre il padre era un operaio. I suoi genitori si separano purtroppo quando lei ha appena cinque anni. Dopo il diploma, conseguito nel 1970 alla Cooley High School di Detroit, Ephata si iscrive alla Wayne State University dove si laurea a pieni voti alcuni anni più tardi.

9. La “s” puntata che precede il suo nome, ha sempre destato molta curiosità tra i suoi fan che negli anni si sono chiesti cosa significasse. Ebbene, quella “s” sta per Sharon, primo e vero nome di battesimo della Merkerson, nome che l’attrice ha deciso di cancellare e cambiare legalmente con una semplice “s” puntata.

8. Nel 1978 si trasferisce a New York dove inizia a lavorare in teatro. Nonostante Ephata sia conosciuta principalmente per i suoi ruoli televisivi, l’attrice ha avuto una lunga e fruttuosa carriera teatrale, recitando a Broadway e in spettacoli off-Broadway. Nel 1995, ottiene una nomination ai Tony Award, come Miglior Attrice per la sua performance nel film musicale The Piano Lesson di August Wilson.

S. Epatha Merkerson film e serie tv

S. Epatha Merkerson
Tommy Lee Jones and S. Epatha Merkerson in Lincoln – Fonte: IMDB

7. Dopo i suoi primi spettacoli teatrali, alla fine degli anni ottanta, Ephata comincia la sua carriera nel mondo dello spettacolo. La sua prima apparizione al cinema risale al 1986 quando partecipa alla realizzazione del film Lola Darling.

Il film, diretto da Spike Lee, racconta la storia di Lola Darling, una giovane artista afroamericana che lavoro in campo pubblicitario e vive da sola a Brooklyn, La ragazza ha una vita sessuale molto libera e attiva e frequenta tre uomini contemporaneamente, tutti molto diversi tra loro.

Jamie è un finto moralista che vorrebbe imporre a Lola la monogamia pur avendo lui stesso un’altra donna; Mars, immaturo e disoccupato, vorrebbe farsi mantenere dalla ragazza; e Greer un modello afroamericano di successo, vanitoso e pieno di sé, confuso dal colore della sua pelle.

Negli anni successivi troviamo Ephata in altri film come Poliziotti a due zampe (1990), Navy Seals – Pagati per morire (1990), Allucinazione perversa (1990) e Terminator 2 – Il giorno del giudizio (1991). Eppure, la vera svolta nella sua carriera arriva solo nei primi anni novanta, quando l’attrice si avvicina al mondo televisivo e accetta il suo primo ruolo importante nella famosa serie di Dick Wolf, dal titolo Law and Order.

S. Epatha Merkerson in Law and Order

6. Dopo aver sondato il terreno con piccolo ruoli televisivi in serie come I Robinson (1988), nel 1991 la Merkerson approda alla NBC nella nuova serie Law and Order – I volti della giustizia.

Creata dal genio televisivo Dick Wolf, la serie crime segue in ogni episodio le indagini di una coppia di investigatori della Polizia di New York, coordinati da un comandante in capo, a proposito di un omicidio. Una volta concluse le indagini e catturato il colpevole, la scena si sposa in tribunale dove una coppia di magistrati, coordinati dal Procuratore capo, si occupa della condanna dell’imputato.

Jesse L. Martin, S. Epatha Merkerson, and Milena Govich in Law & Order – Fonte: IMDB

Nei processi americani, è la giuria a emettere il verdetto, condannando o assolvendo l’imputato. Spesso nella serie, criminali chiaramente colpevoli, vengono rilasciati per cavilli giudiziari i mancanza di prove. Questo crea dibattito e riflessione su di un sistema fallato che non sempre riesce ad assicurare i criminali alla giustizia. Nella serie, infatti, vengono trattati argomenti scomodi ma estremamente attuali come il razzismo, l’antisemitismo, la misoginia, l’omofobia, la violenza sulle donne e molto altro ancora.

La serie, arriva a ben 20 stagioni per un totale di 456 episodi, negli anni ha avuto un successo incredibile tra il pubblico, successo che ha generato una lunga serie di spinoff. Abbiamo Law and Order: Criminal Intent, Law and Order – Il Verdetto, Law and Order: LA, Law and Order: UK, Conviction, Omicidio a Manhattan (film tv) e il Law and Order – Special Victim Unit, il più importante e amato dal pubblico.

Nella serie S. Epatha Merkerson interpreta il Anita Van Buren, comandante del 27esimo distretto per quasi vent’anni. Il suo personaggio è uno dei più longevi della storia delle televisione americana; S. Epatha Merkerson dice addio a Law and Order solo nel 2010 con ben 345 episodi al suo attivo.

S. Epatha Merkerson Chicago Med

5. Dal 2010 al 2015, Ephata si divide tra cinema e televisione. In questo periodo partecipa a serie tv come Drop Dead Diva (2012), The Good Wife (2013) e Being Mary Jane (2015) e a film come Lincoln (2012), Peoples (2013) e The Challenger (2015).

4. Nel 2015 S. Ephata Merkerson viene scelta per interpretare un ruolo molto importante nella nuova serie medical drama Chicago Med.

Spinoff dell’acclamatissima serie Chicago FireChicago Med, prodotta dal genio televisivo di Dick Wolf, racconta delle vicissitudini di medici e infermieri dell’ospedale Chicago Medical Center.

Tra i personaggi principali abbiamo William Halstead (Nick Gehlfuss) chirurgo e specializzando anziano in Medicina d’Emergenza; Maggie Lockwood (Marlyne Barrett), infermiera caporeparto del Pronto Soccorso; Connor Rodhes (Colin Donnell) chirurgo specializzato in Chirurgia d’Emergenza; April Sexton (Yaya DaCosta), infermiera; Natalie Manning (Torrey DeVitto), pediatra e specializzanda in Medicina d’Emergenza.

S. Epatha Merkerson in Chicago Med
S. Epatha Merkerson in Chicago Med – Fonte: IMDB

Ancora, Sarah Reese (Rachel DiPillo), una studentessa del quarto anno di medicina; Ethan Choi (Brian Tee), ex militare e specializzando del terzo anno di Medicina d’Emergenza; Daniel Charles (Oliver Platt), Primario del reparto di Psichiatria; e in ultimo Ava Bekker (Norma Kuhling), chirurgo cardio-toracico del Chicago Med.

Nella serie S. Epatha Merkerson interpreta Sharon Goodwin Direttore Sanitario del Chicago Medical Center. Forte, combattiva e leale, Sharon è un capo molto vigile e presente, sempre pronto ad aiutare e proteggere i suoi medici. Ex capo infermiera dell’ospedale, tende spesso a prendere decisioni impulsive, comportamento che poco si confà a un direttore sanitario. Sposata da 32 anni con Bert, alla fine della prima stagione verrà tradita e lasciata da quest’ultimo.

Al momento Chicago Med è arrivato alla sua quinta stagione, non senza stravolgimenti di trama e cast, contando per ora ben 103 episodi.

S. Epatha Merkerson in Chicago Fire e Chicago PD: gli episodi crossover

3. L’intero universo televisivo di Chicago, creato a Dick Wolf, è molto più intricato di quanto si possa immaginare. Capita spesso – soprattutto durante le prime due stagioni di Chicago Fire – che i personaggi delle tre serie si mixino in uno stesso episodio. Questo stratagemma è stato ideato dagli autori per presentare al pubblico di Chicago Fire, alcuni nuovi personaggi che saranno poi protagonisti degli spinoff Chicago PD e Chicago Med.

Quasi tutti i personaggi di ognuna delle serie è comparso in almeno un paio di episodi delle altre due. Oltre alle varie ‘comparsate’, utilizzate più che altro per mantenere una sorta di continuità nell’universo Chicago, ci sono anche gli episodi crossover. Queste particolari puntate sono caratterizzate da storie che mettono in comunicazione tra loro le varie serie e tutti i loro personaggi.

Chicago Fire, Med, PD
Photo by NBCUniversal/NBCUniversal – © 2015 NBCUniversal Media, LLC – Fonte: IMDB

Quel gran burlone di Dick Wolf, tuttavia, continua a complicare le cose aggiungendo all’intricato universo televisivo di Chicago anche alcuni episodi crossover con la famosa e fortunatissima serie crime Law & Order – SVU.

Insomma, se volete iniziare a vedere almeno una di queste serie senza rischiare di perdere pezzi di trama per strada, vi servirà uno schema. Per capire come guardare nell’ordine esatto i vari episodi delle serie Chicago Fire, PD e Med, vi consigliamo di consultare il validissimo schema de Il Criticatore di Telefilm.

2. Troviamo il personaggio di Sharon Goodwin di Chicago Med nelle puntate 3×19 “I Am The Apocalypse”, 5×03 “Scorched Earth”, 5×10 “The People We Meet”, 5×15 “Deathtrap”, 7×02 “Going to War” e 8×04 “Infection – Part I” di Chicago Fire. Inoltre compare anche nelle puntate 3×16 “The Cases That Need to Be Solved”, 3×20 “In a Duffel Bag”, 3×23 “Start Digging”, 4×08 “A shot Heard Round The World”, 6×02 “Endings” e 7×04 “Infection – Part III” di Chicago PD.

S. Epatha Merkerson malattia

1. Molti dei fan che seguono da anni la carriera di Ephata, hanno notato ad un certo punto una drastica trasformazione fisica dell’attrice. Più o meno a metà del suo percorso nella serie Law and Order, la Merkerson ha cominciato a perdere molto peso e alcuni telespettatori preoccupati, pensavano si trattasse dell’effetto di una grave malattia. Ma mentre alcuni ipotizzavano si trattasse di cancro, la stessa Ephata ha chiarito la situzione.

Nel 2003, mentre era ospite di una convention sulla salute e la prevenzione medica, l’attrice ha scoperto, grazie ad un semplicissimo test del glucosio nel sangue, di avere il diabete di tipo 2. Nonostante la sorpresa iniziale, la Merkerson ha poi dichiarato di aver collegato tra loro diversi sintomi che l’affliggevano da anni come stanchezza e spossatezza, sete costante e frequente urinazione e in ultimo, senso di fame anche dopo aver consumato i pasti.

Dopo la diagnosi, arrivata a cinquant’anni, l’attrice ha scoperto che il diabete di tipo 2 è in realtà una malattia che negli hanno ha afflitto varie persone della sua famiglia, compreso suo padre, morto proprio per complicazioni legate al diabete. In famiglia non si era mai discusso del diabete e di come questa malattia potesse essere dannosa a lungo termine.

Per rimettersi in sesto, quindi, S. Ephata Merkerson ha dovuto fare dei drastici cambiamenti nella sua routine, adottando un’alimentazione più sana e controllata e iniziando a fare regolare attività fisica. Il diabete di tipo 2, a differenza di quello di tipo 1, non necessita di iniezioni di insulina ma è controllabile con l’alimentazione e l’esercizio fisico.

Per essere sempre aggiornato sulla vita privata e professionale dell’attrice di Chicago Med, segui l’account ufficiale Instagram di S. Epatha Merkerson.

 

Fonte Wiki, IMDB, Fandom, Everyday Health

DC FanDome, annunciati gli ospiti, più di 300 ospiti

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DC FanDome, annunciati gli ospiti, più di 300 ospiti

Il più grande raduno di talent, annunci e rivelazioni di contenuti nella storia della DC! ANDREA DELOGU SARÀ LA PRESENTATRICE UFFICIALE PER L’ITALIA. Per il DC FanDome sono stati chiamati a raccolta più di 300 star, creatori, membri del cast artistico e tecnico dell’amatissimo mondo DC che hanno preso parte ai più grandi film del brand, alle serie live-action, alle serie TV animate, giochi, fumetti, titoli home entertainment e prodotti licenziati. Uno schieramento elettrizzante di nomi che parteciperanno all’evento globale DC FanDome del 22 agosto, che, ricordiamo, è un’esperienza virtuale senza precedenti e totalmente gratuita, disponibile solo per 24 ore!

 

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#dcfandome annunciata la lineup #dcfilms #dccomics #dcfilmitalia @warnerbrositalia

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DC FanDome presenterà oltre 100 ore di programmazione per celebrare il passato, il presente e il futuro dei contenuti DC  attraverso panel virtuali, accesso dietro le quinte, esperienze generate dai fan, grandi anticipazioni ed esclusive della DC.
Include oltre 300 star, membri del cast artistico e tecnico, creatori della DC.

Un evento globale con personaggi provenienti da 13 Paesi: Australia, Brasile, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Messico, Filippine, Sudafrica, Spagna, Stati Uniti, Regno Unito.

 

Spider-Man di Sam Raimi: 10 modi in cui ha influenzato il MCU

Spider-Man di Sam Raimi: 10 modi in cui ha influenzato il MCU

Non si può certo negare che la trilogia di Spider-Man di Sam Raimi abbia avuto un impatto più che duraturo sull’industria cinematografica e sui film dedicati ai supereroi. Il primo film di Spider-Man ha lanciato un intero franchise, ha infranto numerosi record al botteghino e ha stabilito un nuovo precedente per il racconto delle storie di supereroi sul grande schermo. Proprio per questo, l’influenza dei film di Raimi sugli odierni cinecomics può essere percepita ancora oggi. Sicuramente, l’Universo Cinematografico Marvel non potrebbe esistere se non ci fossero stati gli Spider-Man di Raimi. In molti modi, come portato alla luce da Screen Rant, ogni film del MCU riecheggia alcune delle qualità eroiche che sono state introdotte per la prima volta nella trilogia originale dedicata all’Uomo Ragno. 

Costumi colorati

C’è stato un momento in cui i luminosi e colorati costumi dei supereroi erano disapprovati negli adattamenti per il grande schermo. Spesso, i personaggi un tempo colorati indossavano solo abiti di pelle scura nelle loro avventure cinematografiche. I primi film degli X-Men ma anche in Daredevil, ad esempio, è stato evitata accuratamente la vivacità.

I fan del MCU danno per scontati gli audaci costumi degli eroi, ignorando che è proprio grazie agli Spider-Man di Sam Raimi che c’è stato questo cambiamento. Il primo film della trilogia è senza dubbio il primo esempio di superroe della Marvel che debutta sul grande schermo con comici costumi e colori molto fedeli ai fumetti.

Kevin Feige

Kevin Feige star warsOggi, tutti gli appassionati di cinecomics hanno familiarità con il nome Kevin Feige, meglio conosciuto per aver orchestrato il più grande franchise cinematografico della Marvel (per non parlare di alcuni degli eventi crossover più ambiziosi di tutti i tempi). Molto prima di Iron Man del 2008, Feige è stato anche coinvolto negli Spider-Man di Raimi.

Prima di dare vita al Marvel Cinematic Universe, Feige ha lavorato come produttore nella trilogia di Sam Raimi. Più recentemente, Feige ha espresso il suo totale apprezzamento per il lavoro svolto dal regista. In un articolo di IndieWire del 2015, Feige ha dichiarato: “Spider-Man 2 è uno dei migliori film di supereroi di sempre”. 

Lo humor

Un aspetto della trilogia di Sam Raimi che regge ancora oggi è il senso dell’umorismo che attraversa tutti i film. Che si tratti di gag comiche mentre Peter esplora i suoi poteri o di imbarazzanti consigli d’amore da parte di un padrone di casa, i film di Raimi mantengono sempre un tono spensierato grazie al loro umorismo.

Mentre i primi film di supereroi contenevano ancora battute occasionali, è stato solo con i film di Raimi che l’umorismo è diventato un aspetto ampiamente utilizzato dai film di supereroi. Il tono scherzoso è stato ripreso e in certi casi anche estremizzato dai film MCU

Commistione di generi

Sebbene la trilogia di Spider-Man sia adatta a tutte le età, lo stile tipicamente horror di Sam Raimi traspare in diversi momenti. In particolare, la scena chirurgica di Dottor Octopus è particolarmente ricca di omaggi stilistici ai film della trilogia di Evil Dead. Raimi usa le sue radici horror per creare tensione e anche per apportare una dose di freschezza visiva al genere dei supereroi.

Allo stesso modo, il MCU non è estraneo alle contaminazioni di genere. Captain America: The Winter Soldier ne è forse l’esempio più esplicativo, poiché il film fonde l’eroicità dei fumetti con i toni tipici dei film di spionaggio.

J. Jonah Jameson

J.K. Simmons risulta dubbio il miglior casting per un personaggio dei fumetti di tutti i tempi. Tra il suo aspetto, la sua energia e la sua voce squillante, l’attore è l’immagine sputata del testardo editor del Daily Bugle. Le sue scene durante la trilogia di Raimi sono alcuni dei più grandi momenti dell’intera trilogia.

Non c’è da meravigliarsi quindi che il personaggio sia stato riportato nel MCU in Spider-Man Far From Home. Piuttosto che evitare di includere il personaggio o pensare ad un re-casting, il MCU ha semplicemente accettato che Simmons è la versione definitiva di J. Jonah Jameson e che nessun altro attore potrà sostituirlo.

I toni salutari dei film

Alcuni sostengono che la trilogia di Raimi non abbia retto bene a causa della sua “sdolcinatezza”. Momenti in cui alcuni newyorkesi difendono Spider-Man nel corso dei film spesso si sono rivelati imbarazzanti. Tuttavia, questa percezione di irritabilità è probabilmente dovuta al tono salutare della trilogia, una qualità che in molti modi è stata trasferita anche nel MCU.

Sebbene non tutte queste qualità salutari siano invecchiate bene, la maggior parte possono essere scovate in alcuni momenti salienti del MCU, in particolare nello stesso personaggio del Captain America. Il banale videomessaggio di Cap agli adolescenti in detenzione, ricorda molto Spidey che diceva ai bambini di mangiare le loro verdure in Spider-Man 2

L’ottimismo al posto del cinismo

L’ottimismo in tutta la trilogia di Spider-Man è stato come una boccata d’aria fresca se contrapposto ad altri film di supereroi piuttosto dark della stessa epoca. All’inizio degli anni 2000, i fan dei film di supereroi ricevevano solo adattamenti decisamente oscuri, come Blade e Batman Begins. Lo Spider-Man di Sam Raimi è stato come un ritorno ai film di Superman di Richard Donner, non solo per i suoi colori vivaci ma anche per il senso generale di positività.

L’attuale MCU segue le orme ottimistiche di Raimi, offrendo film che guardano con gentilezza ai tropi dei supereroi, piuttosto che alle ciniche decostruzioni dei personaggi. Per la maggior parte, gli eroi in costume sono descritti come un bene generale per l’umanità, che sia vero o no.

Fedeltà ai fumetti

In X-Men del 2000, Ciclope risponde alle lamentele di Wolverine sui loro costumi interamente in pelle chiedendo sarcasticamente: “Cosa preferiresti, lo spandex giallo?”. Questa battuta riassume perfettamente l’atteggiamento generale nei confronti della fedeltà ai fumetti da parte dei film dedicati ai supereroi durante quest’era. Il materiale originale era qualcosa di cui vergognarsi, qualcosa da evitare.

Al contrario, la trilogia di Spider-Man di Sam Raimi affonda a piene mani nelle origini fumettistiche del supereroe, per quanto banali possano essere. Intere pagine vengono prese in prestito e citate in diversi momenti durante i film. Allo stesso modo, il MCU ha assunto un atteggiamento simile nei confronti dei fumetti su cui sono basati i loro personaggi. Molti momenti, specialmente durante i film dedicati ai Vendicatori, sembrano una splash page che prende vita.

L’instabilità economica di Peter Parker

Spider-Man è un personaggio per il quale tutto va sempre storto. La sua vita è sempre sull’orlo del disastro, che sia dovuto ad un supercriminale o semplicemente al pagamento dell’affitto. Le sue lotte economiche sono perfettamente rappresentate nella trilogia di Raimi, in particolare nel secondo e nel terzo film in cui è costantemente perseguitato dal suo padrone di casa, il signor Ditkovich.

Anche nel MCU Peter è raffigurato mentre lotta con le sue finanze. Ha dimostrato di essere un ragazzino parsimonioso con un cellulare rotto, che deve tuffarsi nel cassonetto per i suoi computer. L’enfasi su queste lotte realistiche non è solo accurata rispetto ai fumetti, ma aiuta anche a rendere un potente supereroe un personaggio nel quale è facile riconoscersi.

La struttura dei film di origini

Che piaccia o meno, lo Spider-Man di Sam Raimi è interamente responsabile della divulgazione della struttura di un film che racconta la storia di origini del supereroe. Questa struttura è presente nel MCU così come in quasi tutti gli altri film di supereroi dedicati alle prime apparizioni di un personaggio.

Gran parte della spinta narrativa nella struttura di un film di origine proviene da un personaggio che lotta con la propria identità e con i suoi obiettivi nella prima metà del film. Sfortunatamente, una volta che il nuovo scopo è stato pienamente realizzato, lo slancio del film e la motivazione del personaggio spesso si arrestano bruscamente.

Lo Spider-Man di Sam Raimi è stato il primo a rendere popolare questa struttura narrativa e, fortunatamente per gli spettatori, il MCU è stato sempre meno dipendente da tale struttura dopo più di venti film.

Le ragazze del Pandora’s Box: dal 21 agosto su VOD, ecco il trailer

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Arriva il 21 agosto sulle principali piattaforme video on demand Le ragazze del Pandora’s Box, una divertente commedia che celebra la libertà dell’essere chi realmente si vuole grazie alla stravagante emancipazione delle draq queen e al capovolgimento del tradizionalista animo di una madre che, con qualche difficoltà, dovrà fare i conti con la vita di un figlio perso troppo presto.

Diretto da Thom Fitzgerald, regista e drammaturgo canadese, il film è interpretato tra gli altri anche da Jacki Weaver (Silver Linings Playbook) e Lucy Liu (Charlie’s Angels, Chicago), due donne dal carattere diametralmente opposto che si troveranno a vivere un’inaspettata avventura che cambierà le loro vite.

Le ragazze del Pandora’s Box sarà disponibile dal 21 agosto e per quattro settimane sulle principali piattaforme VOD: SKY, TIMVISION, CHILI, GOOGLE PLAY, YOU TUBE, RAKUTEN, HUAWEI VIDEO e INFINITY.

Sinossi di Le ragazze del Pandora’s Box

Maybelline (Jacki Weaver), direttrice del coro di una chiesa in Texas, eredita inaspettatamente il Drag Queen Club appartenuto al figlio defunto. Sorprendendo il marito e gli amici, conservatori come lei, si trasferisce a San Francisco per salvare il locale dal fallimento. In questo ambiente tanto burrascoso quanto vivace, trova una nuova ragione di vita diventando ‘mamma’ per gli artisti eccentrici che frequentano il club…sino a quando una visita improvvisa non minaccerà di sconvolgere ancora una volta la sua esistenza. Nel cast Adrian Grenier, Mya Taylor e Jackie Beat.

Non Odiare: il 6 settembre proiezione di anteprima al Lido

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Non Odiare: il 6 settembre proiezione di anteprima al Lido

Non odiare, debutto nel lungometraggio di Mauro Mancini, prodotto da Mario Mazzarotto, è l’unico film italiano in Concorso (domenica 6 settembre) alla 35. edizione della Settimana Internazionale della Critica, sezione autonoma e parallela organizzata dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI) nell’ambito della 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

La storia di Non odiare è ambientata in una città del nord-est, un non-luogo mitteleuropeo, contaminato e innervato da tante etnie, pulsioni, sedimentazioni e dalle profonde radici ebraiche.

Qui vive Simone Segre (Alessandro Gassmann), affermato chirurgo di origine ebraica: una vita tranquilla, un appartamento elegante e nessun legame con il passato. Un giorno si trova a soccorrere un uomo vittima di un pirata della strada, ma quando scopre sul suo petto un tatuaggio nazista, lo abbandona al suo destino. Preso dai sensi di colpa, rintraccia la famiglia dell’uomo: Marica (Sara Serraiocco), la figlia maggiore; Marcello (Luka Zunic), adolescente contagiato dal seme dell’odio razziale; il “piccolo” Paolo (Lorenzo Buonora). Verrà la notte in cui Marica busserà alla porta di Simone, presentandogli inconsapevolmente il conto da pagare…

“Né buoni né cattivi, ma semplicemente esseri umani”: così immagina i personaggi il regista Mauro Mancini. In definitiva, “Personaggi ordinari alle prese con situazioni straordinarie”.

E proseguendo, il regista dichiara apertamente: “Non odiare racconta quello che siamo sotto la pelle. La pelle bianca, ‘ariana’, che vorrebbero avere Marcello e i suoi amici neonazisti e quella bianca, ‘non ariana’, di Simone. La pelle tatuata del padre di Marcello e quella marchiata del padre di Simone. La pelle ‘scura’ dei migranti pestati a sangue nei bangla-tour e quella diafana, limpida di Marica. La pelle scura, spaccata dal sole che picchia sui barconi delle traversate. Quella ‘sporca’ dei “disperati” ai semafori. La pelle delle nostre città. E’ il pretesto per riconoscere l’altro come diverso. È il pretesto per odiare l’altro come diverso. Non odiare è la nostra pelle”.

Sulla genesi del soggetto e della sceneggiatura, che ha scritto con Davide Lisino, il regista afferma: “Abbiamo preso spunto da un fatto di cronaca avvenuto a Paderborn, in Germania. Un medico ebreo si rifiutò di operare un paziente a causa del vistoso tatuaggio nazista che aveva sulla spalla. Il medico, dopo essersi fatto sostituire da un collega, ha dichiarato: ‘non posso conciliare l’intervento chirurgico con la mia coscienza’. La stessa coscienza che abbiamo immaginato impedisca al nostro protagonista di soccorrere lo sconosciuto dell’incidente”.

Il produttore Mario Mazzarotto, che ha fortemente voluto questo film, aggiunge: “C’è stata una gestazione produttiva lunga e complessa, durata 5 anni. In anni in cui l’Italia e l’Europa sono attraversate da pericolosi e inquietanti venti nazionalisti, di fronte alle difficoltà ho perseverato. Il film, senza voler dare risposte, ci aiuta a interrogarci sulle origini dell’odio razziale e le sue conseguenze. Ed anche sulle contraddizioni dell’animo umano e la dilagante xenofobia”.

Il film- le cui riprese sono state effettuate a Trieste- è una coproduzione tra Italia e Polonia: Movimento film e Agresywna banda, con Rai Cinema, in associazione con Notorious Pictures, che distribuirà il film in Italia dal 10 settembre 2020. E’ realizzato con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale Cinema, Polish Film Institute e in collaborazione con Friuli Venezia Giulia Film Commission. Le vendite internazionali sono affidate a Intramovies.

Spaccapietre con Salvatore Esposito alle Giornate degli Autori

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Spaccapietre con Salvatore Esposito alle Giornate degli Autori

Sarà in concorso alle Giornate degli Autori Spaccapietre, il nuovo film dei fratelli Gianluca e Massimiliano De Serio che sarà in sala da settembre, distribuito da La Sarraz Distribuzione.

Protagonista un inedito e straordinario Salvatore Esposito, affiancato da Samuele Carrino, Licia Lanera, Antonella Carone, Giuseppe Loconsole, Vito Signorile.

Dopo un grave incidente sul lavoro Giuseppe è disoccupato. Suo figlio Antò sogna di fare l’archeologo e fantastica sull’occhio vitreo del padre, come se fosse il segno di un superpotere. Sono rimasti soli da quando Angela, madre e moglie adorata, è morta per un malore mentre era al lavoro nei campi. Senza più una casa, costretto a chiedere lavoro e asilo in una tendopoli insieme ad altri braccianti stagionali, Giuseppe ha ancora la forza di stringere a sé Antò, la sera, e giocare a raccontarsi una storia. In questa storia irromperà Rosa, una donna incontrata nei campi che le sopraffazioni del “padrone” non hanno corrotto, e la cui umanità sarà per entrambi rifugio, forza e ribellione.

«In Spaccapietre – spiegano i registi – arte e biografia personale si intrecciano inseparabilmente. La vicenda al centro del film prende spunto da un fatto di cronaca di qualche estate fa, la morte sul lavoro della bracciante pugliese Paola Clemente, e dall’assurda coincidenza con la morte di nostra nonna paterna, deceduta lavorando negli stessi campi nel 1958. E, come il padre di Giuseppe nel film, anche nostro nonno paterno, prima di partire per Torino negli anni ‘60, faceva lo “spaccapietre”. Il film è innanzitutto il tentativo di riappropriarci di un’anima, quella di nostra nonna mai conosciuta, attraverso la storia e il corpo di un’altra donna. Ma è anche un film in cui affiorano i temi dell’amore tra padri e figli, della morte, della violenza, della paura, della vendetta».

Il film è una produzione LA SARRAZ PICTURES con RAI CINEMA in coproduzione con SHELLAC (Francia), TAKE FIVE (Belgio), prodotto da ALESSANDRO BORRELLI con THOMAS ORDONNEAU / GREGORY ZALCMAN / ALON KNOLL con il contributo diMIBACT con il sostegno di EUROPA CREATIVA, APULIA FILM COMMISSION, HOPEFULMONSTER/FONDAZIONE MERZ, CINÉAXE, RÉGION PROVENCE ALPES CÔTE D’AZUR, CNC, TAX SHELTER (GOUVERNEMENT FÉDÉRAL DE BELGIQUE)

Regia / Soggetto e Sceneggiatura: GIANLUCA E MASSIMILIANO DE SERIO Fotografia: ANTOINE HÉBERLÉ Montaggio: STEFANO CRAVERO Scenografia: GIORGIO BARULLO Suono: MAXIMILIEN GOBIET Costumi: ANGELA TOMASICCHIO Trucco: SUSAN MELANIE HOWARD Musiche Originali: GATTO CILIEGIA CONTRO IL GRANDE FREDDO Durata: 104’

X-Men: le cose migliori che la Fox ha fatto con il franchise Marvel

Sulla scia del 20° anniversario dall’uscita del primo X-Men del 2000, negli ultimi giorni si è tornato spesso a parlare della saga dedicata ai mutanti realizzata sotto l’egida della 20th Century Fox. Non sempre i film sono stati all’altezza delle aspettative, ed è innegabile quante decisione sbagliate da un punto di vista narrativo siano state prese dalla produzione e dai vari registi che si sono susseguiti al timone dei vari film. Eppure, nonostante gli errori commessi, è innegabile quanto la Fox sia stata in grado di compie anche scelte felici da un punto di vista narrativo. ComicBookMovie ha raccolto le 10 migliori cose che lo studio ha fatto con il franchise, in attesa di scoprire cosa i Marvel Studios hanno in serbo per il futuro degli iconici mutanti al cinema:

La trasformazione di Hank McCoy in Bestia

Anche se la versione definitiva di Bestia in X-Men: L’inizio non sembrava così eccezionale, la scena in cui l’Hank McCoy di Nicholas Hoult si è trasformato nel mutante di colore blu è stata realizzata in maniera impeccabile da Matthew Vaughn.

È un momento cruciale per il personaggio dei fumetti e il regista gli ha sicuramente reso giustizia attraverso il suo live-action. Il panico di Hank mentre inizia la trasformazione si manifesta senza alcun tipo di sforzo grazie alla performance di Hoult, con gli effetti speciali che si sono rivelati estremamente efficaci nel mostrare come i suoi piedi e le sue mani vengano drasticamente alterati a causa del siero, quasi a ricordare la trasforma di Jekyll in Hyde.

Il costume di Wolverine (in una scena tagliata)

Si tratta di una scena eliminata e presente negli extra di Wolverine – L’immortale: un gran peccato che non sia stata inclusa nel montaggio finale del film o magari in X-Men: Giorni di un futuro passato. Indipendentemente da ciò, è stato comunque un momento davvero bello che ha lasciato i fan particolarmente entusiasti.

I film degli X-Men sono sempre stati carenti in merito alla fedeltà dei costumi dei fumetti, ma è la mancanza dell’iconico costume giallo e blu di Wolverine ad aver rappresentato la più grande delusione. Molti hanno detto che non avrebbe funzionato in un live-action, ma l’immagine in alto mostra in realtà quanto una maggiore aderenza ai fumetti sarebbe risultata comunque funzionale, anche sul grande schermo.

Iceman

X-Men: Conflitto finale di Brett Ratner è considerato da molti un film terribile: nonostante i suoi numerosi difetti, però, ha diversi momenti che possono essere considerati memorabili. Tra questi, c’è sicuramentre il personaggio di Iceman.

È stato un personaggio principale nei primi due film, anche se i suoi poteri non sono mai stati rappresentati come nei fumetti. In effetti, la sua capacità di sparare ghiaccio dalla punta delle dita appariva sempre poco interessante. Nel film di Ratner, invece, lo vediamo completamente ghiacciato quando si scontra con Pyro nella battaglia finale, sicuramente molto caotica ma innegabilmente piena di azione. 

Il Deadpool di Ryan Reynolds

Ryan Reynolds è sempre stato la scelta preferita dai fan per il ruolo di Wade Wilson/Deadpool, soprattutto dopo che il personaggio era stato massacrato in X-Men le origini: Wolverine.

L’attore ha interpretato il Mercenario Chiacchierone nei due film di Deadpool usciti rispettivamente nel 2016 e nel 2018. Entrambi i film hanno battuto i record d’incasso, con il franchise che resta ancora oggi una delle cose migliori che Fox abbia mai fatto sfruttando i diritti di questi iconici personaggi. Adesso, la speranza è che Reynolds possa riprendere il ruolo nell’Universo Cinematografico Marvel

Le origini di Magneto

Costruire un background alle motivazioni di Magneto nella saga degli X-Men è stata una mossa intelligente, così come la decisione di mostrare che il personaggio stava forse diventando ciò che odiava di più a mano a mano che la saga proseguiva.

Rivelare che si trattava di un sopravvissuto ai campo di concentramento non ha necessariamente reso il cattivo più empatico o un personaggio con il quale potersi immedesimare, ma sicuramente lo ha reso qualcosa di più di un semplice villain unidimensionale. È stato anche un modo potente di aprire il primo X-Men e ha contribuito a stabilire il tono che i film tratti dai fumetti avrebbero certamente potuto avere. La decisione di Matthew Vaughn di espandere ulteriormente questa origin story in X-Men: L’inizio è stata particolarmente apprezzata e ha reso il personaggio di Michael Fassbender ancora più interessante.

L’attacco di Nightcrawler alla Casa Bianca

Che bel modo di aprire un film! Nightcrawler è uno dei personaggi preferiti dai fan e questa sequenza gli ha sicuramente reso giustizia. Splendidamente costruita, vide il personaggio attraverso la Casa Bianca, abbattendo chiunque sul suo cammino senza il minimo sforzo grazie al suo set di poteri davvero unico.

La scena d’apertura di X-Men 2 ha contribuito molto a stabilire il tono al sequel, rendendo chiaro fin da subito che sarebbe stato più grande del film precedente. Per certi aspetti, questa scena è una parte importante del motivo per cui il film di Bryan Singer è ancora oggi considerato uno dei migliori adattamenti dei fumetti, ed è un peccato che il ritorno dell’eroe nei prequel non sia stato altrettanto memorabile. 

Il passato incontra il futuro

Ci sono molte cose sbagliate in X-Men: Giorni di un futuro passato (inclusa la comparsa delle Sentinelle). Tuttavia, vedere il cast più giovane incrociarsi con i sé del futuro è stato decisamente fantastico, e quella scena con James McAvoy e Sir Patrick Stewart è indimenticabile.

Anche il viaggio di Hugh Jackman nel passato si è rivelato uno dei momenti salienti del film, ed è facile capire perché così tanti fan adorano questo capitolo del 2014, nonostante i suoi difetti. Forse, se Matthew Vaughn fosse rimasto al comando, il risultato finale sarebbe potuto essere molto diverso…

L’introduzione di Magneto

X-Men: L’inizio è stato essenzialmente la storia di Magneto: alla fine abbiamo assistito alla trasformazione nel cattivo che tutti conosciamo grazie ai film e ai precedenti film con Ian McKellen. La colonna sonora di Henry Jackman ha accompagnato alla perfezione questa scena e quando Michael Fassbender pronuncia la battuta: “Preferisco… Magneto”, si tratta di una scena semplicemente geniale.

Con Bryan Singer di nuovo al comando, Magneto ha perso questo costume basato sulla versione dei fumetti di Stan Lee e Jack Kirby, e vederlo combattere contro gli X-Men in questo abito sarebbe stato certamente un piacere per i fan. Indipendentemente da ciò, Fassbender si è affermato come il miglior Magneto grazie a questo film, anche se ciò che è venuto in seguito è stato un po’ meno memorabile.

Il casting di Hugh Jackman

Mentre quello di Ryan Reynolds nei panni di Deadpool ha funzionato proprio come tutti speravano, il casting di Hugh Jackman nei panni di Wolverine è stato molto più inaspettato, ed è giusto affermare che nessuno avrebbe mai potuto immaginare quanto sarebbe stato fantastico l’attore australiano nella parte.

Sebbene alcuni fan abbiamo sempre sottolineato quanto l’attore si più alto della versione a fumetti del personaggio, Jackman è comunque riuscito a dimostrare di essere un Wolverine quasi perfetto. Anche se Logan – The Wolverine non è esente da difetti, la maggior parte concorda su quanto il film di James Mangold rappresenti l’addio perfetto da parte dell’attore alla sua iterazione dell’iconico mutante.

Come Charles Xavier perde l’uso delle gambe

Questo è stato forse il momento più potente dell’intero franchise di X-Men, ed ha anche risposto ad una domanda che molti fan si erano posti da tempo: in che modo Charles Xavier ha perso l’uso delle gambe? A quanto pare, è stata colpa di Magneto e sia James McAvoy che Michael Fassbender hanno interpretato perfettamente questa scena, proprio mentre la loro amicizia si dissolveva davanti agli occhi dello spettatore.

Tutto ciò ha posto entrambi i personaggi lungo percorsi separati, con la conseguente formazione degli X-Men e della Confraternita dei Mutanti Malvagi. Anche il momento in cui Charles si rende conto di non sentire le sue gambe è straziante e il regista Matthew Vaughn ha saputo cogliere al meglio gran parte della dinamica tra i due personaggi con questa scena.

Una Sirena a Parigi, in sala dal 20 agosto, il trailer

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Una Sirena a Parigi, in sala dal 20 agosto, il trailer

È in arrivo nelle sale italiane, distribuito da Vision Distribution e Cloud 9 Film, UNA SIRENA A PARIGI, diretto dal cantante, musicista e scrittore francese Mathias Malzieu. Il film è tratto dall’omonimo romanzo dello stesso Malzieu pubblicato in Italia da Feltrinelli.

Con UNA SIRENA A PARIGI, Mathias Malzieu dispiega le ali della fantasia, ricreando atmosfere incantate e personaggi fantastici. Il film è un omaggio all’amore travolgente e impossibile, irrinunciabile energia vitale, fonte di creazione ma anche di distruzione.

Il film è interpretato da Nicolas Duvauchelle, Marilyn Lima, Rossy De Palma, Tchéky Karyo e Romane Bohringer.

SINOSSI:

Tutto accadde nell’estate del 2016; una pioggia torrenziale inonda le strade di Parigi, la Senna esonda e la città è immersa in un’atmosfera apocalittica. I dispersi aumentano di ora in ora mentre il fiume trascina con se detriti e oggetti di ogni tipo. Gaspard Snow viene attratto da un canto melodioso e seguendone il suono, scopre il corpo ferito di una sirena adagiata sotto un ponte.

Decide di condurla a casa sua per curarla ma nel frattempo lei svela a Gaspard il suo potere misterioso; chiunque ascolti il suo canto cade vittima del suo fascino e si innamora perdutamente di lei. É un incantesimo al quale non può sottrarsi neanche Gaspard, così convinto di essere immune all’amore.

Insieme troveranno il modo di superare ogni oggettiva avversità dovuta alle loro diverse “nature” e non ultimo, riusciranno a mettere in salvo il Floweberger, il locale di arte e musica creato da Gaspard e situato a bordo di un’imbarcazione.

Le ragazze del Pandora’s Box, dal 21 agosto in on demand

Le ragazze del Pandora’s Box, dal 21 agosto in on demand

Arriva il 21 agosto sulle principali piattaforme video on demand Le ragazze del Pandora’s Box, una divertente commedia che celebra la libertà dell’essere chi realmente si vuole grazie alla stravagante emancipazione delle draq queen e al capovolgimento del tradizionalista animo di una madre che, con qualche difficoltà, dovrà fare i conti con la vita di un figlio perso troppo presto.

Diretto da Thom Fitzgerald, regista e drammaturgo canadese, il film è interpretato tra gli altri anche da Jacki Weaver (Silver Linings Playbook) e Lucy Liu (Charlie’s Angels, Chicago), due donne dal carattere diametralmente opposto che si troveranno a vivere un’inaspettata avventura che cambierà le loro vite.

Le ragazze del Pandora’s Box: dove vederlo in streaming

Le ragazze del Pandora’s Box sarà disponibile dal 21 agosto e per quattro settimane sulle principali piattaforme VOD: SKY, TIMVISION, CHILI, GOOGLE PLAY, YOU TUBE, RAKUTEN, HUAWEI VIDEO e INFINITY.

Le ragazze del Pandora’s Box: la trama e il cast

Maybelline (Jacki Weaver), direttrice del coro di una chiesa in Texas, eredita inaspettatamente il Drag Queen Club appartenuto al figlio defunto. Sorprendendo il marito e gli amici, conservatori come lei, si trasferisce a San Francisco per salvare il locale dal fallimento. In questo ambiente tanto burrascoso quanto vivace, trova una nuova ragione di vita diventando ‘mamma’ per gli artisti eccentrici che frequentano il club…sino a quando una visita improvvisa non minaccerà di sconvolgere ancora una volta la sua esistenza. Nel cast Adrian Grenier, Mya Taylor e Jackie Beat.

Supercar, in arrivo un film prodotto da James Wan

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Supercar, in arrivo un film prodotto da James Wan

Spyglass Media Group ha collaborato con James Wan e Michael Clear della Atomic Monster per sviluppare un film basato sulla serie d’azione degli anni ’80 Knight Rider, da noi nota come Supercar. TJ Fixman, un ex sceneggiatore di videogiochi, sta adattando la sceneggiatura.

Creato da Glen A. Larson, Supercar è andato in onda per la prima volta sulla NBC dal 1982 al 1986 e ha dato inizio alla carriera di David Hasselhoff. La storia della serie è quella di un’auto ad alta tecnologia di nome KITT che assiste il misterioso conducente Michael Knight (Hasselhoff) che combatte il crimine.

In Italia e in tutto il mondo la serie è assurta a piccolo cult e ha prodotto spin-off televisivi, film, videogiochi, libri e ha dato anche il nome a una convention, nota come la KnightCon. I dettagli della trama di questo film sono tenuti nascosti, ma si dice che sarà una versione odierna di quella stessa storia che manterrà il tono anti-istituzione dell’originale.

La Atomic Monster è al lavoro su Malignant per Starlight Media e Midas Innovation, The Conjuring: The Devil Made Me Do It per New Line Cinema, There’s Someone Inside Your House per Netflix e Mortal Kombat per New Line, oltre ad una collaborazione annunciata con Bonelli Entertainment per una serie su Dylan Dog.

Dirty Dancing: il sequel è ufficiale, Jennifer Grey sarà coinvolta

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Un sequel di Dirty Dancing è ufficialmente in sviluppo con Jennifer Grey, protagonista del film originale del 1987 al fianco di Patrick Swayze, coinvolta nel progetto. Diretto da Emile Ardolino, il primo Dirty Dancing è stato un grandissimo successo di critica e pubblico, incassando al box office oltre 214 milioni di dollari a fronte di un budget di soli 5 milioni.

Nel corso degli anni, anche grazie ai numerosi passaggi televisivi, il film è diventato un vero e proprio cult. Dopo l’uscita del primo film, la Lionsgate ha cercato più volte di cavalcare l’onda di quell’incredibile successo, prima realizzando una sorta di rivisitazione dal titolo Dirty Dancing: Havana Nights (uscito nel 2004) e poi un remake destinato al piccolo schermo, trasmesso nel 2017 sulla ABC e interpretato da Abigail Breslin nei panni della protagonista Franes “Baby” Houseman.

Adesso, come riportato da Deadline (via Screen Rant), Jon Feltheimer, CEO di Lionsgate, ha ufficialmente confermato che Dirty Dancing avrà un sequel che sarà diretto da Jonathan Levine e Gillian Bohrer e sceneggiato da Mikki Daughtry e Tobias Iaconis. Inoltre Jennifer Grey, l’originale “Baby” della pellicola del 1987, reciterà nel film e sarà coinvolta anche in qualità di produttore esecutivo.

In una nota ufficiale, lo studio ha dichiarato: “Sarà esattamente il tipo di film romantico e nostalgico che i fan del franchise stavano aspettando e che lo ha trasformato nel film di maggior successo nella storia della nostra compagnia.”

Il grande successo di Dirty Dancing

Oltre ad essere stato un grandissimo successo, Dirty Dancing ha ricevuto anche diversi riconoscimenti importanti. La canzone portante della colonna sonora, “(I’ve Had) The Time of My Life”, ad esempio, ha ricevuto l’Oscar e il Golden Globes nel 1988 come miglior canzone originale. Sempre ai Golden Globes del 1988, sia Patrick Swayze che Jennifer Grey ricevettero una nomination a testa come migliori attori, mentre il film venne candidato come miglior film musicale o commedia.

Black Widow: perché è improbabile che esca direttamente su Disney+

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Sono in molti a chiedersi se Black Widow dei Marvel Studios seguirà Mulan della Disney e verrà rilasciato direttamente su Disney+. La realtà è che si tratta di un caso molto più complicato, come analizzato da un nuovo report di Screen Rant. Di tutti i prossimi film della Casa di Topolino in uscita, Black Widow e Mulan sono stati sicuramente quelli ad essere maggiormente colpiti dalla pandemia di Coronavirus.

Le campagne marketing di entrambi i film erano già entrate nel vivo quando a Marzo l’emergenza sanitaria è peggiorata, costringendo le sale cinematografiche a chiudere i battenti. Nel caso specifico di Mulan, mancavano soltanto due settimane all’arrivo del film al cinema, con diversi giornalisti che avevano già avuto modo di vedere il film per poterlo recensire.

All’epoca, l’uscita nelle sale di Mulan era stata fissata per la fine di Marzo, mentre Black Widow sarebbe dovuto arrivare al cinema all’inizio di Maggio. In seguito all’esplosione della pandemia e alla chiusura delle sale, Mulan è stato inizialmente posticipato a luglio e poi ad agosto, prima che la Disney lo rimuovesse ufficialmente dal proprio calendario. Poco dopo, lo studio ha annunciato che il film diretto da Niki Caro sarà disponibile engli Stati Uniti direttamente a Disney+ a partire dal prossimo 4 settembre, mentre nei mercati in cui il servizio di streaming non è disponibile arriverà al cinema. Il film non sarà incluso nell’abbonamento e avrà un costo extra di 29,99 dollari: una volta acquistato, però, il film sarà disponibile fino a quando l’utente resterà iscritto alla piattaforma.

I fattori che impediscono una release di Black Widow direttamente in VOD

Dato il medesimo destino che ha investito i due film, è difficile non chiedersi se anche a Black Widow non verrà riservato lo stesso trattamento di Mulan. Il cinecomic Marvel è stato posticipato da Maggio a Novembre, ma con i casi di Covid-19 ancora in aumento negli Stati Uniti, è sempre più probabile che possa slittare nuovamente. La Disney ha sempre cercato di minimizzare l’idea che Black Widow possa arrivare direttamente su Disney+, ed effettivamente ci molti fattori che potrebbero impedirne la release diretta in VOD, anche se lo studio dovesse alla fine optare per un’inversione di marcia.

Il fattore principale che impedisce a Black Widow di arrivare direttamente su Disney+ è il MCU. Si tratta di un marchio fin troppo consolidato, con un appeal internazionale: i film dell’universo condiviso hanno incassato fino ad 1 miliardo di dollari (e anche di più!). Anche Mulan avrebbe potuto arrivare a guadagnare un 1 miliardo grazie alla distribuzione in sala, ma le cose stavano già iniziano a cambiare proprio a causa dei numerosi ritardi e del marketing sempre meno aggressivo. È sicuramente anche il caso di Black Widow, ma non nella stessa misura.

Inoltre, esiste già un precedente per quanto riguarda i live action Disney che vengono rilasciati direttamente su Disney+: basti pensare a Lilli e il Vagabondo (che ha debuttato quando il servizio è stato lanciato negli Stati Uniti). Inoltre, non bisogno sottovalutare un altro fattore importante: Disney+ è a corto di nuovi contenuti per completare la sua offerta fino alla fine del 2020, e con l’uscita in VOD di Mulan andrebbe a riempire un vuoto abbastanza importante. Inoltre, trattandosi di una produzione interna, la Casa di Topolino raccoglierà comunque tutti i frutti del sovrapprezzo, rendendo più facile andare a coprire i costi.

Bisogna anche ricordare che Disney + ha già diversi contenuti in cantiere legati al MCU, ossia le serie tv The Falcon and the Winter Soldier e WandaVision. Per questo motivo, è molto più probabile che la Disney decida di posticipare Black Widow addirittura al 2021, piuttosto che farlo uscire direttamente in streaming, magari proprio a Novembre. Infine, c’è tutta una questione legata al contraccolpo. La decisione dello studio di far uscire Mulan su Disney+ è già stata ampiamente criticati dagli esercenti e dai proprietari delle sale cinematografiche nel Regno Unito: fare la stessa cosa con Black Widow non farebbe altro che gettare ulteriore benzina sul fuoco.

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

Zendaya rivela che il suo ruolo in Dune sarà molto piccolo

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Zendaya rivela che il suo ruolo in Dune sarà molto piccolo

Zendaya ha parlato del suo ruolo nell’attesissimo Dune, il nuovo adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Frank Herbert ad opera di Denis Villeneuve, rivelando che nel film la vedremo relativamente poco. Nel corso degli anni, Zendaya ha dimostrato di  essere una delle giovani attrici più talentuose di Hollywood.

Lo conferma anche la recente candidatura agli Emmy ottenuta dall’attrice grazie al suo ruolo nell’acclamata serie HBO, Euphoria. Nel blockbuster di Villeneuve, che dovrebbe arrivare nelle sale il prossimo Dicembre, l’ex star di Disney Channel avrà il ruolo di Chani, uno dei nativi che si trovano sul pianeta deserto Arrakis.

In una recente intervista con InStyle, Zendaya ha parlato brevemente del suo ruolo in Dune. Anche se non ha potuto rivelare molti dettagli sul suo personaggio, l’attrice ha elogiato l’intera produzione del film, in particolare la performance di Timothée Chalamet. La cosa più interessante, però, è che Zendaya ha ammesso che non sarà molto presente nel film, lasciando intuire che il suo ruolo sarà effettivamente un ruolo minore. 

Dune è stato incredibile”, ha spiegato l’attrice. “Non sono molto presente nel film, quindi mentre guardavo il trailer ho pensato: ‘Oh mio Dio!’. Ho chiamato Timothée Chalamet e gli ho detto: ‘Amico! Dovresti esserne orgoglioso’. È una grande opportunità anche solo avere una piccola parte in un film con un cast così incredibile. E poi adoro la fantascienza. È divertente avere la possibilità di fuggire in un altro mondo.” 

Quanto spazio avrà il personaggio di Zendaya nel nuovo adattamento di Dune?

Nel romanzo originale, Chani instaura un profondo legame con Paul Atreides (il personaggio che interpreterà Chalamet), cosa che spinge a chiedersi se Zendaya non avrà un ruolo più importante nella seconda parte dell’adattamento firmato da Villeneuve. Non è ancora chiaro quali parti del romanzo adatterà la prima parte di Dune in arrivo a Dicembre: ad ogni modo, nella seconda parte (che non sappiamo ancora quando arriverà nelle sale) potrebbe forse esserci più spazio per il personaggio della concubina. 

In DuneTimothée Chalamet interpreterà il protagonista Paul Atreides, nato sul pianeta Caladan dal matrimonio fra il duca Leto Atreides I e la sua concubina Lady Jessica. Nel cast anche Javier BardemZendayaOscar IsaacRebecca FergusonStellan SkarsgardDave Bautista, Charlotte Rampling Jason Momoa. Ricordiamo che il film arriverà nelle sale americane il 18 dicembre 2020.

Doctor Strange 2: si cerca la giovane interprete di America Chavez

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Doctor Strange in the Multiverse of Madness, il sequel del cinecomic Marvel con Benedict Cumberbatch che arriverà nelle sale nel 2022, si preannuncia come uno dei progetti più ambiziosi dell’Universo Cinematografico Marvel. Nel film ritroveremo molti dei personaggi apparsi nel primo episodio: oltre a Cumberbatch nei panni dell’eroe del titolo, infatti, ci saranno anche Benedict Wong nei panni di Wong e Chiwetel Ejiofor in quelli del Barone Mordo.

Tra le new entry, invece, figura Elizabeth Olsen, che tornerà a vestire i panni di Scarlet Witch (personaggio già noto ai fan del MCU), anche se ad oggi ancora non sappiamo in che modo la sua strada e quella di Stephen Strange si incroceranno. Tuttavia, negli ultimi mesi sono circolate tantissime voci in merito al fatto che il sequel di Doctor Strange possa effettivamente introdurre nell’universo condiviso tutta una caterva di nuovi personaggi.

Tra questi figura anche il personaggio di America Chavez, alter ego di Miss America. Come riportato da The Direct, pare che i Marvel Studios siano ufficialmente alla ricerca di una giovane attrice portoricana, di età compresa tra i 12 e i 15 anni, per affidarle il ruolo dell’eroina creata da Otto Binder e Al Gabriele. Il personaggio dovrebbe ricoprire il ruolo di spalla destra di Stephen Strange: nei fumetti, Miss America proviene da una dimensione alternativa ed è in grado di viaggiare attraversi i mondi.

Che ruolo avrà America Chavez in Doctor Strange 2?

È da tempo che si parla della possibilità che, nel sequel, Doctor Strange esplorerà universi paralleli come diretta conseguenza della perdita di controllo da parte di Scarlet Witch/Wanda Maximoff dei suoi poteri: è probabile, quindi, che lo Stregone Supremo e Miss America entreranno in azione fianco a fianco, probabilmente aiutati anche da Wong.

Annunciato ufficialmente questa estate al Comic-Con di San Diego, Doctor Strange 2 vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff alias Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

Secondo Collider, la produzione ha fatto già un passo in avanti assumendo lo sceneggiatore Jade Bartlett. Il suo ruolo non è stato ancora chiarito, visto che lo script dovrebbe essere firmato da Derrickson in persona e quindi Bartlett dovrebbe intervenire solo a limare il testo o magari a scrivere a quattro mani con il regista.

Il primo film su Doctor Strange è uscito nel 2016 e ha raccontato la nascita dell’eroe, dall’incidente di Stepehn Strange fino al confronto con Dormammu. Nel film c’erano anche Benedict Wong, Tilda Swinton Chiwetel EjioforRachel McAdams non tornerà nei panni di Christine Palmer. Abbiamo rivisto Strange in Infinity War e in EndgameDoctor Strange in the Multiverse of Madness arriverà al cinema il 25 marzo 2022.

John Wick 5 confermato, verrà girato back-to-back con il quarto film

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La Lionsgate ha ufficialmente confermato John Wick 5, che sarà girato back-to-back con John Wick 4. Nel 2014, grazie al primo film della saga, Keanu Reeves ha visto la sua carriera tornare ufficialmente alla ribalta. All’epoca il film venne elogiato da pubblico e critica non soltanto per le scene d’azione esilaranti ma anche per la storia, semplice ma allo stesso tempo efficace. 

Il film si rivelò un grande successo al botteghino, incassando 86 milioni di dollari a fronte di un budget di 20 milioni. Il successo del film ha dato vita ad un redditizio franchise: nel 2017 è uscito John Wick: Capitolo 2, mentre lo scorso anno è arrivato nelle sale John Wick 3: Parabellum. Ogni capitolo ha ottenuto ancora più elogi e successo del predecessore.

Nessuna sorpresa, dunque, quando la Lionsgate annunciò ufficialmente John Wick 4, che in origine avrebbe dovuto fare il suo debutto il prossimo anno. Tuttavia, a causa della pandemia di Covid-19, l’uscita nelle sale del film è stata posticipata al 2022. A quanto pare, però, il rinvio della produzione del quarto capitolo della saga si è rivelato vantaggioso per il team creativo di John Wick, dal momento che un quinto capitolo è stato già messo in cantiere.

La Lionsgate, infatti, ha annunciato ufficialmente John Wick 5, che sarà girato in contemporanea a John Wick 4. John Feltheimer, CEO della compagnia, ha spiegato che lo studio punto a far partire le riprese di entrambi i film nei primi mesi del 2021: “Siamo impegnati a preparare le sceneggiature per le prossime due puntate del nostro franchise d’azione John Wick, con John Wick 4 in programma nei cinema per il weekend del Memorial Day 2022. Speriamo di girare entrambi, John Wick 4 e 5, back-to-back quando Keanu sarà disponibile all’inizio del prossimo anno.”

Lionsgate pronta a mettere a segno un altro incredibile successo con John Wick 5

Il franchise di John Wick è diventato più forte con l’uscita di ogni nuovo film, quindi non sorprende che la Lionsgate sia interessata a portarlo avanti il più a lungo possibile. Dal momento che l’industria cinematografica sta cercando di riprendersi dalle conseguenze dell’emergenza legata al Coronavirus, fare affidamento su proprietà consolidate che rappresentano scommesse sicure al botteghino è una strada logica da percorrere. A meno che John Wick 4 non segni un inversione di marcia nella storia del franchise (è difficile che accada!), anche John Wick 5 ha tutte le carte in regola per diventare un altro incredibile successo.

Tenet in Cina, il video messaggio di Christopher Nolan

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Tenet in Cina, il video messaggio di Christopher Nolan

Uscirà al cinema in Cina dal 04 settembre l’attesissimo Tenet, e oggi Christopher Nolan ha lanciato un video messaggio per darne notizia.

Tenet di Christopher Nolan arriverà al cinema il 03 Agosto. Il cast annovera John David WashingtonRobert PattinsonElizabeth DebickiMichael CaineKenneth Branagh, Dimple Kapadia, Aaron Taylor-Johnson Clémence Poésy. Il film, il primo lungometraggio di Nolan dal 2017, anno di uscita di Dunkirk, viene descritto come un’epica storia action che si svolge nel mondo dello spionaggio internazionale.

The New Mutants, a sorpresa il trailer italiano!

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The New Mutants, a sorpresa il trailer italiano!

La  20th Century Studios Italia ha diffuso il trailer italiano di The New Mutants, il chiacchierato film sui nuovi mutanti in arrivo al cinema dal 02 settembre.

In questo terrificante film ricco d’azione basato sui fumetti Marvel, cinque giovani ragazzi dotati di poteri speciali vengono rinchiusi in un istituto segreto per essere sottoposti a trattamenti che, viene detto loro, li curerà dal pericolo che rappresentano per loro stessi e per gli altri. Sono Danielle Moonstar aka Mirage (Blu Hunt), che crea illusioni basandosi sulle paure altrui, Rahne Sinclair (Maisie Williams), che si trasforma nel lupo mannaro Wolfsbane, Sam Guthrie (Charlie Heaton), che, come Cannonball, può volare alla velocità del suono protetto da un campo di forza, Roberto da Costa aka Sunspot (Henry Zaga), che assorbe e incanala il potere del sole, e Illyana Rasputin aka Magik (Anya Taylor-Joy). Sorella minore di Colossus, Magik viene protetta da un’armatura a suo piacimento e può brandire un’arma che amplifica le sue abilità psichiche e superumane. Invitati dalla dottoressa Cecilia Reyes (Alice Braga) a condividere le loro storie su quando si sono manifestati per la prima volta i loro poteri, i cinque “pazienti” si rendono conto di essere in una classe di persone chiamate mutanti, che storicamente sono sempre stati marginalizzati e temuti. Nel raccontare le storie delle loro origini, le loro memorie sembrano tramutarsi in terrificanti realtà. Presto, si interrogheranno su cosa sia reale e cosa non lo sia: diventa sempre più chiaro che l’istituto non è ciò che sembra. Ora la domanda è: perché sono tenuti prigionieri? E chi sta cercando di distruggerli?

CORRELATE:

The New Mutants è un thriller con sfumature horror, originale e ambientato in un ospedale isolato dove un gruppo di giovani mutanti è rinchiuso per cure psichiatriche. Quando iniziano ad avere luogo degli strani episodi, le loro nuove abilità mutanti e la loro amicizia saranno messe alla prova, mentre cercano di fuggire. Diretto da Josh Boone e scritto da Boone e Knate Lee, il film vede nel cast la presenza di Maisie WilliamsAnya Taylor-Joy, Charlie Heaton, Alice Braga, Blu Hunt Henry Zaga.

L’Unico e Insuperabile Ivan dall’11 Settembre su Disney+

L’Unico e Insuperabile Ivan dall’11 Settembre su Disney+

Il nuovo film Disney L’Unico e Insuperabile Ivan debutterà in Italia l’11 settembre in esclusiva sulla piattaforma di streaming Disney+ e verrà presentato in anteprima martedì 18 agosto al Giffoni Film Festival.

Basato sul pluripremiato libro di Katherine Applegate, edito in Italia da Mondadori, e diretto da Thea Sharrock, il film racconta la storia di Ivan, un gorilla molto speciale che apprende che la vita non è definita dal luogo e dalle circostanze, ma dal potere dell’amicizia e dal coraggio di far sì che avvenga il cambiamento.

L’Unico e Insuperabile Ivan, che in precedenza doveva essere distribuito al cinema dai Walt Disney Studios, è una storia indimenticabile sulla bellezza dell’amicizia, sul potere dell’immaginazione e sul significato del luogo chiamato casa. Ivan è un gorilla di 180kg che condivide la gabbia in un centro commerciale di periferia con Stella l’elefante, Bob il cane e altri animali. Ha pochi ricordi della giungla dove è stato catturato, ma quando arriva un’elefantina di nome Ruby, qualcosa dentro di lui cambia profondamente. Ruby è stata recentemente separata dalla sua famiglia allo stato brado e questo porta Ivan a mettere in discussione la sua vita, il luogo da dove proviene e dove alla fine vorrebbe essere.

“Il mondo è cambiato in un attimo. Le persone di tutto il mondo hanno condiviso esperienze importanti che cambiano la vita in modi che non si vedevano da un secolo”, ha dichiarato Thea Sharrock. “In risposta a questo, sono davvero felice di poter condividere con tutto il mondo la storia deliziosa e originale di Katherine Applegate, L’Unico e Insuperabile Ivan, su Disney+, portando un po’ di gioia con questo film unico sulla vera amicizia, basato su una storia vera”.

L’Unico e Insuperabile Iva, che arriva sullo schermo con un mix suggestivo tra live-action e CGI, è basato sul libro di Katherine Applegate che ha vinto numerosi premi dalla sua pubblicazione nel 2013, inclusa la Medaglia Newbery, ed è edito in Italia da Mondadori. Il film è interpretato da Bryan Cranston nel ruolo di Mack, il proprietario del centro commerciale, mentre Ramon Rodriquez è George, l’impiegato del centro e Ariana Greenblatt è sua figlia, Julia.

Nella versione italiana fanno invece parte del cast di voci gli attori Stefano FresiPaola Minaccioni e Federico Cesari rispettivamente nel ruolo di Bob il cane, Henrietta la gallina e Murphy il coniglio.

L’Unico e Insuperabile Ivan è diretto da Thea Sharrock da una sceneggiatura di Mike White basata sul romanzo di Applegate ed è prodotto da Allison Shearmur, Angelina Jolie e Brigham Taylor. Sue Baden-Powell e Thea Sharrock hanno il ruolo di produttori esecutivi.

Classici fuori Mostra: prosegue con Raining in the Mountain e Miracolo a Milano

Prosegue in questo weekend – dopo il successo di pubblico delle prime proiezioni – la rassegna di film classici restaurati della Biennale di Venezia intitolata Classici fuori Mostra, che si tiene ogni venerdì e sabato fino al 30 agosto alla nuova Arena Giardini della Biennale.

Venerdì 7 agosto, alle ore 21, sarà proiettato Miracolo a Milano (1951, 100’) di Vittorio De Sica, con Francesco Golisano, Emma Gramatica, Paolo Stoppa, Guglielmo Barnabò, Brunella Bovo.  Restauro curato da Cineteca di Bologna e Compass Film.

Allevato dalla buona Lolotta (Emma Gramatica) e poi cresciuto in riformatorio, Totò (Francesco Golisano) va a vivere con altri barboni in un campo di periferia, dove un giorno si trova il petrolio. Il proprietario del terreno manda la polizia per scacciare i vagabondi, ma lo spirito di Lolotta aiuterà Totò in un modo del tutto inaspettato.

Palma d’Oro al Festival di Cannes, adattamento del romanzo Totò il buono di Cesare Zavattini, Miracolo a Milano è un “racconto utopico che contrappone uno spazio di umanesimo, di calore e di fantasia alla protervia di una modernità selvaggia” (Stefania Parigi). All’epoca scontentò sia la destra per i suoi risvolti ribelli (titolo provvisorio: I poveri disturbano), sia la sinistra per l’abbandono dei moduli stilistici del neorealismo.

Sabato 8 agosto, sempre alle ore 21, verrà presentato Raining in the Mountain (Pioggia opportuna sulla montagna vuota, 1979, 120’) di King Hu, con Hsu Feng, Sun Yueh, Shih Chun;  Hong Kong/Taiwan. Restauro curato dal Taiwan Film Institute.

In un monastero dove si aspetta la nomina del nuovo abate, due fazioni di ladri si contendono una preziosa pergamena.

Girato in Corea, Raining in the Mountain è uno dei capolavori più noti di King Hu, Maestro del cinema di arti marziali di Hong Kong, con le inconfondibili e fulminanti coreografie e  il consueto splendore formale. “Bellezza plastica di scenari e ambienti con la cui topografia coincide la messa in scena, costumi e arredi arcaici non di rado autentici, usanze, riti, combattimenti come balletti acrobatici, ispirati all’Opera di Pechino più che alle arti marziali, e tanti altri elementi che vengono dall’immaginazione cinese tradizionale e la ricreano, in una grande sintesi visiva e gestuale” (G. Volpi). 

Il programma dei prossimi Classici fuori Mostra

Le proiezioni si terranno alle ore 21

14 agosto

THE GO-BETWEEN (Messaggero d’amore) di Joseph Losey

con Julie Christie, Alan Bates, Margaret Leighton, Michael Redgrave, Dominic Guard, Michael Gough, Edward Fox, Richard Gibson; GB, 1971, 110’

Restauro curato da StudioCanal

“Terzo film del sodalizio tra Losey e Harold Pinter, e il più complesso. Arriva alla semplicità attraverso l’artificio più raffinato” (M. Morandini). “La sceneggiatura di Pinter è un meticoloso ritratto dell’educazione all’esistenza e al dolore, contrappuntato, in un magistrale montaggio sonoro e visivo, dai ricordi di due vecchi. Incantevoli le scene di vita associata (la preghiera comune prima di colazione, la partita di cricket, il taglio della torta di compleanno) che descrivono con inedita incisività usi e costumi di una un mondo trapassato” (G. Volpi). Palma d‘Oro al festival di Cannes.

15 agosto

KANAL (I dannati di Varsavia) di Andrej Wajda

con Teresa Izewska, Tadeusz Janczar, Wienczyslaw Glinski, Tadeusz Gwiazdowski, Stanislaw Mikulski;  Polonia, 1957, 95’

Restauro curato da Malavida Films

Da uno dei registi più amati da Martin Scorsese, un film che “non è, come si scrisse, un dramma sull’eroismo inutile della tradizione polacca. L’originalità di Wajda consiste nel porsi nella cerniera tra storia personale e storia nazionale dove i dati esistenziali (l’angoscia morale, il disfacimento della morte, la paura) si fanno razionali, costantemente visti in una dimensione politica e civile” (M. Morandini).

21 agosto

DANS LA VILLE BLANCHE (Nella città bianca) di Alain Tanner

con Bruno Ganz, Teresa Madruga, Julia Vonderlinn, José Carvhalo; Svizzera/Portogallo, 1982, 107’

Restauro curato dall’Association Alain Tanner e Cinémathèque Suisse

“All’inizio del film, Ganz fa notare alla cameriera che l’orologio del bar non segna l’ora giusta. Lei risponde: “L’orologio è giusto. È il mondo che è sbagliato”. Ed è con questa sensazione che il mondo sia fuori posto che il protagonista vive la sua solitudine urbana, usando la sua macchina da presa per registrare frammenti di realtà che spedisce alla moglie, gironzolando a caso come se si aspettasse di essere catturato dalla realtà, di essere assorbito in essa” (Frédéric Bas). “Blues sul mare e su Lisbona, un film sul tempo e sullo spazio (dunque, sul cinema) in cadenze di sogno a occhi aperti” (M. Morandini)

22 agosto

DETOUR (Deviazione per l’inferno) di Edgar G. Ulmer

con Tom Neal, Ann Savage, Claudia Drake, Edmund MacDonald; USA, 1945, 67’

Restauro curato da Academy Film Archive e Film Foundation, in collaborazione con Cinémathèque Royale de Belgique, Museum of Modern Art e Cinémathèque Française, con finanziamenti per il restauro forniti da George Lucas Family Foundation

“Realizzato in 6 giorni, con tutte le scene in strada girate in trasparente, da un regista viennese, maestro indiscusso del B movie hollywoodiano a basso costo, divenne il film di culto più famoso della categoria del cinema povero” (M. Morandini). “Uno di quei piccoli capolavori che venivano dalla più libera produzione di serie B, in cui l’assenza di mezzi si fa stile, ricerca di un clima e di un taglio originale. Nel film di Ulmer, la ricerca dell’insolito sfocia nell’incubo e nell’onirico, se non nell’assurdo alle soglie di Kafka” (G. Volpi)

29 agosto

L’APE REGINA – UNA STORIA MODERNA di Marco Ferreri

con Ugo Tognazzi, Marina Vlady, Walter Giller, Linda Sini, Riccardo Fellini;  Italia/Francia, 1963, 93’

Restauro curato da Cineteca di Bologna

“Denunciato e sequestrato dalla censura che impose tagli, modifiche ai dialoghi e l’uscita con un titolo diverso, è un grottesco paradossale sulla famiglia, il matrimonio e l’ideologia clerical-borghese che impregnano l’Italia. Divertente e quietamente feroce” (M. Morandini). “Umorismo nerissimo e un agghiacciante senso di morte – dell’anima, del corpo e dei sensi: uno dei film più riusciti di Ferreri” (P. Mereghetti).

30 agosto

TONI di Jean Renoir

con Charles Blavette, Jenny Hélia, Célia Montalvan, Edouard Delmont;  Francia, 1935, 84’

Restauro curato da Gaumont

“Un mondo di patriarchi e di capimastri, un mondo in cui l’arcaico – il soldo, la roba, la terra – s’intreccia con le forme di sfruttamento attuali. E il sesso è ossessione, passione, eros a fior di pelle, in un incrociarsi di destini che spingeranno Toni a pagare per un delitto che non ha commesso. Quello di Renoir è uno stupendo mélo proletario, possente e vero” (G. Volpi). Uno dei più possenti film di Renoir degli anni Trenta.

Twilight: il dettaglio che Stephenie Meyer vorrebbe cambiare

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Twilight: il dettaglio che Stephenie Meyer vorrebbe cambiare

Lo scorso 4 agosto è stato pubblicato Midnight Sun, l’atteso e tanto chiacchierato quinto libro della saga di Twilight, che non porta avanti la storia di Bella e Edward, ma che la racconta dal punto di vista dell’affascinante vampiro.

Adesso, in occasione della promozione del libro, durante un’intervista con Bustle, è stata l’autrice della saga letteraria Stephenie Meyer a svelare quale aspetto della storia raccontata nel primo romanzo le sarebbe piaciuto cambiare: “Quando stavo scrivendo Twilight, le cose andavano bene. Ma poi ho capito che Edward avrebbe assolutamente detto a Bella che l’amava prima di quanto sia effettivamente accaduto. Ci sono stati alcuni punti in cui ho pensato: ‘Sì, l’avrebbe detto proprio in questo momento’. Adesso non posso cambiare questa cosa… e devo ammettere che è molto frustrante.”

Nel romanzo, Edward dice a Bella che la ama soltanto nella seconda parte, poco prima che i due partecipino alla partita di baseball della famiglia Cullen. Al momento non sappiamo se Midnight Sun verrà adattato per il grande schermo e se Robert Pattinson e Kristen Stewart, che dalla fine del franchise cinematografico hanno strutturato le loro carriere quasi completamente lontano dai blockbuster, sarebbero disposti a tornare.

Black Widow: l’evoluzione dell’eroina nel corso del MCU

Black Widow: l’evoluzione dell’eroina nel corso del MCU

Sebbene non abbia gli stessi superpoteri e le stesse capacità dei suoi compagni Vendicatori, Natasha Romanoff, alias Black Widow, è comunque riuscita a diventare uno degli Avengers più riconosciuti e popolari del MCU. Dopo il debutto in Iron Man 2, Vedova Nera è stata una parte importante della storia del franchise sin dall’inizio e la Fase 4 prenderà il via proprio con l’attesissimo standalone dedicato al personaggio. Anche senza un film in solitaria, Vedova Nera è stato un personaggio affascinante che è riuscito ad essere tanto intenso e divertente, quanto intimidatorio e straziante. Natasha ne ha passate davvero tante prima della sua morte in Avengers: Endgame e sarà elettrizzante vedere come il personaggio si evolverà ancora in Black Widow.

I suoi capelli

Tutti gli eroi del MCU hanno subito una sorta di trasformazione fisica nel corso degli anni. Per Natasha, il suo costume è rimasto piuttosto coerente dalla Fase 1, mentre i suoi capelli sono stati un aspetto in continua evoluzione.

Sebbene possa sembrare un cambiamento insignificante, è stato in realtà un indicatore interessante in merito al personaggio. Dopo essersi data alla fuga, i capelli rossi distintivi di Natasha sono diventati biondi per sembrare più appariscenti. Tuttavia, in Avengers: Endgame Nat ha lasciato che i suoi capelli tornassero al rosso, segnando in grande stile il suo ritorno come Vendicatore.

Le armi

Che si tratti di combattere gli agenti dell’Hydra o alieni proveniente dallo spazio, Natasha ha fatto sorprendentemente del bene pur senza avere superpoteri. La sua più grande risorsa è certamente il suo stile di combattimento altamente qualificato, ma di tanto in tanto ha usato anche qualche arma.

Anche se la Fase 1 ha mostrato Natasha usare principalmente delle pistole durante un combattimento, il suo arsenale è stato gradualmente potenziato con armi tipiche da spia. Grazie ai colpi da elettroshock, i suoi pungiglioni possono essere abbastanza efficaci. 

Alleanze

Natasha viene presentato per la prima volta come uno dei migliori agenti dello S.H.I.E.L.D ed uno dei membri più fedeli dell’organizzazione. Tuttavia, col passare del tempo, si rende conto che tali organizzazioni sono problematiche e che forse è meglio agire da eroe alle sue condizioni.

Diventa così una stretta alleata di Captain America, servendo come suo braccio destro nella gestione degli Avengers. Queste lealtà vengono anche messe alla prova durante Captain America: Civil War, ma alla fine decide comunque di stare dalla sua parte. 

Una super spia

Natasha viene presentata come un agente segreto incredibilmente abile che ha raggiunto alcuni obiettivi alquanto impressionanti. Si è infiltrata nella cerchia ristretta di Tony Stark, facendogli credere di essere soltanto una graziosa assistente. Ha anche manipolato Loki durante un interrogatorio.

Quelle impressionanti abilità da spia sono state utilizzate sempre meno a mano a mano che l’universo condiviso è diventato più grande. I suoi modi da investigatore non sono stati così utili quando i Vendicatori hanno combattuto contro robot o contro Thanos, con Natasha che è diventata semplicemente una combattente molto più tosta.

La relazione con Occhio di Falco

Sebbene sia vicina anche ad altri membri della squadra, Natasha condivide il legame più forte con Occhio di Falco. La loro relazione risale a prima della nascita del MCU: i due si prendono sinceramente cura l’uno dell’altro. Tuttavia, la natura della loro relazione è cambiata nel tempo.

All’inizio, sembrava che i due fossero destinati a vivere una storia d’amore. In Captain America: The Winter Soldier, abbiamo visto persino Natasha indossare una collana di frecce. Tuttavia, in Avengers: Age of Ultron viene mostrato che Occhio di Falco si è sposato e che Natasha è adesso soltanto un’amica di famiglia.

Le storie d’amore

Il MCU non ha mai gestito le storie d’amore in modo impeccabile e Natasha sembra essere un buon esempio di quanto questo tipo di relazioni sembrino piuttosto forzate. Dopo aver accennato ad una storia d’amore tra Natasha e Occhio di Falco, c’è stato più di un solo indizio che lei e Steve Rogers potrebbero aver maturato un interesse romantico reciproco. due si sono scambiati anche un bacio, seppur strategico.

Alla fine, Natasha ha una legittima storia d’amore con Bruce Banner. Tuttavia, tutto ciò è apparso come inutile ai fini dell’arco narrativo del personaggio, una sorta di forzatura, quasi come se l’unico membro dei Vendicatori donna dovesse necessariamente avere un fidanzato. Per fortuna, ogni futura storia d’amore è stata accantonata.

Un personaggio tragico

All’inizio sembrava che Natasha fosse l’eroe destinato a tenere gli altri Vendicatori con i piedi ben piantati a Terra. L’ego degli altri Avengers ha spesso portato a pesanti scontri, con Natasha che spesso ha preferito non esporsi troppo per cercare di placare gli animi.

Alla fine, viene rivelato quanto in realtà Natasha sia un’eroina tragica. Quando venne addestrata per diventare una spia sovietica, Nat venne sterilizzata e costretta a uccidere. Nonostante quindi un comportamento apparentemente freddo, si tratta in realtà di un personaggio che ha sofferto molto.

Redenzione

In The Avengers, Natasha fa spesso riferimento al suo oscuro passato. Sebbene il suo eroismo sia stato comprovato molte volte nel MCU, sembra essere sempre alla ricerca di una sorta di redenzione.

Le cose che ha fatto in passato la perseguitano ancora oggi e sembra che non riuscirà mai a darsi pace fino a quando non sarà in grado di compensare i crimini commessi in passato. Sembra che Black Widow affronterà proprio il tema redenzione legato alla supereroina, nonostante il suo sacrificio in Avengers: Endgame abbia sicuramente dimostrato chi fosse in realtà.

Agire nell’ombra

All’inizio Natasha viene vista come qualcuno che opera nell’ombra. L’anonimato è importante per il suo lavoro e nessuno sa davvero chi sia. È una giustapposizione interessante rispetto ai supereroi più drammatici e appariscenti con cui condivide lo schermo.

Alla fine, quell’aspetto invisibile della sua personalità svanisce. Si espone al mondo per sconfiggere l’Hydra, un altro esempio di come sacrificherà la propria sicurezza per fare la cosa giusta.

La sua famiglia

Ancora una volta, Natasha può essere una persona difficile da capire. I suoi giorni da super spia l’hanno portata a proteggere gran parte di se stessa. Ma col passare del tempo, la verità su ciò che sta cercando e su ciò che i Vendicatori significano per lei diventa chiara.

Dopo quello che le ha fatto il programma, adesso Natasha vuole davvero una famiglia. Lo capisce grazie ai Vendicatori ed è disposta a fare qualsiasi cosa per proteggerli. Ciò diventa il suo unico scopo e la motiva anche a compiere quell’estremo sacrificio.

Fonte: Screen Rant

Pixar Fest: il festival digitale per famiglia per i 25 anni della Pixar

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Disney ha annunciato oggi il lancio di un festival virtuale dedicato alle famiglie per celebrare a livello globale il 25° anniversario del film Disney e Pixar Toy Story e i suoi 20 anni di supporto all’organizzazione benefica MediCinema. Il Pixar Fest prende il via oggi, giovedì 6 agosto, e in Italia include l’epica collezione di film Pixar su Disney+ da rivedere tutti insieme con maratone dedicate, quiz sui canali social per gli appassionati di cinema, arts and crafts per bambini e nuove uscite di prodotti.

Tasia Filippatos, SVP Disney EMEA, ha dichiarato: “Pixar ha rivoluzionato l’arte dell’animazione 25 anni fa con l’uscita di Toy Story e da allora ci ha regalato alcuni dei momenti più iconici e unici nella storia del cinema. Pixar Fest offrirà ai fan di tutte le età la possibilità di celebrarli attraverso una serie di attività. Speriamo che la line-up porti un po’ di divertimento durante le vacanze estive e la magia del cinema nelle case di tutta Italia”.

Come parte del suo impegno in tutto il mondo per fornire conforto e ispirazione attraverso momenti cinematografici e contribuire a ridurre l’isolamento dei bambini gravemente malati negli ospedali, Disney ha donato 1 milione di dollari a MediCinema per aiutarla a raggiungere più bambini possibile, sviluppando e costruendo cinema all’avanguardia all’interno degli ospedali nel Regno Unito e in Italia. Andare al cinema mentre si è in ospedale aiuta a migliorare il benessere e combatte l’isolamento e l’ansia di trascorrere del tempo nei reparti.

Questo impegno si combina con Disney Movie Moments, un programma che consente ai giovani pazienti negli ospedali degli Stati Uniti di vedere gli ultimi film Disney, Pixar, Marvel e Star Wars mentre sono in cura e non sono in grado di andare al cinema, creando ricordi positivi per le famiglie.

Kat Mason, Chief Executive of MediCinema, ha dichiarato: “Nel nostro 20° anniversario e nei 20 anni di lavoro con Disney, siamo incredibilmente felici di essere i destinatari di questa donazione che contribuirà a garantire che la nostra offerta di sale cinematografiche negli ospedali possa avere un impatto su molti più bambini e le loro famiglie”.

Disney ha celebrato il lancio del Pixar Fest con il rilascio di un artwork inedito di Toy Story, che mostra i primi progetti e l’evoluzione di Buzz Lightyear. Questo straordinario artwork presenta i primi bozzetti del personaggio che includono una varietà di volti diversi, i colori del costume e i disegni delle ali, prima che fosse trasformato nel Buzz che tutti conoscono e amano.

La storica Pixar Christine Freeman ha dichiarato: “Buzz è uno dei nostri personaggi più popolari ed è affascinante vedere i diversi modi in cui gli artisti Pixar lo hanno immaginato durante l’evoluzione del suo design. Anche il suo nome è cambiato nel tempo – da Tempus of Morph a Lunar Larry, a Buzz Lightyear. È possibile vedere le iniziali LL (per Lunar Larry) nella fibbia della cintura in alcuni di questi primi progetti”.

Da quando Woody e Buzz sono approdati nelle sale cinematografiche nel 1995 nel primo lungometraggio animato al computer, i film Pixar sono diventati i preferiti dei fan di tutto il mondo. Ad oggi, ci sono stati 23 film Pixar e 21 cortometraggi, che hanno collezionato 37 incredibili Oscar®. I prodotti Pixar sono i più venduti  di tutti i tempi nei Disney Store, inclusa l’action figure parlante di Buzz Lightyear. Un’epica collezione di film e cortometraggi Pixar è disponibile su Disney+, dai classici come Alla ricerca di Nemo ai nuovi Spark Shorts come OUT e Float.

Ogni domenica fino alla fine di agosto i fan italiani potranno unirsi alle pagine Facebook @PixarItalia e Instagram @disneyitalia per commentare insieme i loro film Pixar preferiti e scoprire tante curiosità. Inoltre, per i più piccoli, nell’apposita sezione dedicata Disney Destination of Imagination sul sito shopDisney.it, sarà possibile scaricare divertenti libretti di attività a tema Pixar.

I fan di tutto il mondo saranno in grado di celebrare i loro personaggi Pixar preferiti con nuove linee di Mattel e Funko. È in arrivo anche una nuova gamma di prodotti su shopDisney che onorano l’eredità Pixar, tra cui una linea di piccoli Alieni che vedono questi amati personaggi di Toy Story indossare i panni di altri protagonisti dei film Pixar, tra cui WALL•E e Russell di Up. Altri giocattoli di “Pixar Alien Remix” vedranno gli Alieni di Toy Story vestiti come personaggi Pixar tra cui Carl di Up, Dot di A Bug’s Life – Megaminimondo, Dory di Alla ricerca di Nemo, Edna de Gli Incredibili, Sulley di Monsters & Co. e la Principessa Merida di Ribelle – The Brave.

Secret Invasion: come l’adattamento del MCU sarà diverso dai fumetti

Da quando Captain Marvel del 2019 ha introdotto gli Skrull nel MCU, i fan hanno spesso pensato al fatto che i Marvel Studios possano aver già pianificato un adattamento di “Secret Invasion“, ipotizzando già una trasposizione molto diversa rispetto alla storia raccontata nei fumetti. Gli Skrull hanno fatto la loro prima apparizione nei fumetti più di 50 anni fa, nelle pagine di “Fantastic Four #2”, trasformandosi rapidamente in una delle razze aliene più incredibili nell’universo Marvel. La loro longeva rivalità con l’Impero Kree ha rappresentato la base per diverse importanti trame dei fumetti: di recente, i due regni si sono uniti sotto il governo di Hulkling, un ibrido Kree-Skrull, per condurre una guerra finale contro la Terra.

Prima dell’accordo Disney/Fox, i diritti cinematografici sugli Skrull erano posseduti sia dalla Marvel che dalla 20th Century Fox. Ora il MCU può sfruttare i personaggi come meglio crede: la prima volta che sono apparsi in Capitano Marvel, i personaggi sono stati reinventati ed inseriti in un contesto completamente nuovo, piegato ovviamente alle logiche narrative dell’universo cinematografico. I due Skrull più importanti del film, Talos e sua moglie Soren, sono apparsi di recente in Spider-Man: Far From Home, dove è stato rivelato che i due hanno impersonato per tutto il tempo Nick Fury e Maria Hill.  

Sebbene gli Skrull siano stati presentati in tonnellate di classiche storie della Marvel, nessuna di queste è idiosincratica come “Secret Invasion” del 2008. Nella serie a fumetti, si scopre che dozzine di supereroi della Marvel sono in realtà degli Skrull, essendo parte di un sinistro complotto orchestrato dalla regina Veranke. Con gli Skrull che sono ora parte del MCU, è arrivato il momento per il franchise di prendere in prestito elementi da quella trama per il loro prossimo grande crossover, e allo stesso tempo dare una svolta unica alla storia dell’universo condiviso. 

La presenza degli Illuminati non sarà la stessa

All’interno dell’universo Marvel, c’è una società d’élite composta da diversi supereroi iper-intelligenti, noti come gli Illuminati. Il team è composto da Tony Stark, Black Bolt, Namor, Mister Fantastic, Charles Xavier e Doctor Strange, e di solito sono raffigurati come un’organizzazione disposta a prendere decisioni moralmente dubbie per il bene dell’umanità. Notoriamente, sono responsabili dell’invio di Hulk nello spazio all’inizio della trama di “Planet Hulk”, oltre ad essere responsabili della distruzione degli universi alternativi in “Secret Wars” del 2015.

All’inizio di “Secret Invasion”, gli Illuminati viaggiano verso il pianeta natale degli Skrull per metterli in guardia contro la futura invasione della Terra. Prima di partire, tuttavia, vengono catturati e sottoposti ad una serie di esperimenti dagli stessi Skrull, il che porta Veranke a sviluppare una comprensione molto più profonda della presenza metaumana sulla Terra. Questo evento è stato determinante per gli Skrull, che si sono assicurati un punto d’appoggio sulla Terra. Inoltre, è in questo periodo che avvenne la sostituzione di Black Bolt.

Naturalmente, se il MCU dovesse adattare “Secret Invasion”, dovrebbe cambiare radicalmente il modo in cui gli Illuminati operano all’interno della storia. Non solo l’organizzazione segreta non è stata ancora formata, ma molti dei suoi membri non sono stati ancora introdotti nel MCU (come Black Bolt, Namor, Mister Fantastic e Professor X), oppure sono deceduti (come Tony Stark). C’è sempre la possibilità che la Marvel possa mettere insieme un nuovo team di Illuminati, ma potrebbe non avere lo stesso peso o la stessa posta in gioco della formazione originale.

Gli Skrull nel MCU non sono cattivi

Quando sono stati introdotti in Captain Marvel, gli Skrull furono presentati come aggressori intergalattici contro i quali i Kree stavano conducendo una disperata guerra difensiva. Sorprendentemente, a metà film è stato rivelato che gli Skrull erano in realtà rifugiati politici che stavano cercando una nuova casa all’indomani della distruzione del loro mondo originale. Anche se il catalizzatore dell’invasione della Terra nella trama dei fumetti è anche la distruzione del pianeta natale degli Skrull, i fumetti hanno ritratto gli Skrull come dei cattivi tradizionali sin dalla loro prima introduzione, con Captain Marvel che si è distanziato parecchio dal materiale originale.

Alcuni fan hanno suggerito l’idea un adattamento di “Secret Invasion” possa introdurre una versione più radicalizzata degli Skrull, guidata da Super-Skrull, uno dei nemici più iconici dei Fantastici Quattro. Altri hanno teorizzato che un adattamento della serie potrebbe vedere gli Skrull usare le loro abilità di mutaforma non in modo sinistro, ma soltanto per nascondersi da qualcosa di ancora più temibile, come ad esempio Galactus, responsabile nei fumetti della distruzione del pianeta natale degli Skrull. Ad ogni modo, il fatto che gli Skrull siano una specie più benevola sul grande schermo di quanto non lo siano nelle pagine a fumetti, offre un nuovo percorso narrativo che la MCU dovrà necessariamente portare avanti se deciderà di adattare “Secret Invasion”.

Gli Skrull impersoneranno diversi eroi

Simile al problema posto dalla presenza degli Illuminati nei fumetti originali, alcuni eroi che si sono rivelati essere degli Skrulls nei fumetti non sono stati ancora introdotti nel MCU. Il primo eroe ad essere scoperto come impostore è Elektra, un personaggio che esiste solo nelle serie Daredevil e The Defenders. Alcuni gruppi metaumani svolgono un ruolo molto importante nella lotta finale contro la minaccia Skrull, come i Thunderbolts, una squadra di supercriminali riformati i cui ranghi includono personaggi come Bullseye, Venom e Songbird, che non sono ancora stati introdotti nel MCU. Anche la stessa regina Veranke impersona Spider-Woman, un altro eroe di spicco nei fumetti che deve ancora essere introdotto nell’universo condiviso. 

Una potenziale strada che potrebbe prendere il MCU è che gli Skrull impersonino personaggi morti all’interno dell’universo cinematografico. I fan si sono chiesti se vedremo o meno attori come Robert Downey Jr. o Scarlett Johansson tornare nel franchise alle giuste condizioni: vederli risorgere solo per scoprire che sono sempre stati extraterrestri, sarebbe una svolta inaspettata e scioccante sia per il pubblico generale sia per i fan dei fumetti. Se la Marvel volesse davvero optare per una svolta narrativa di quella portata, potrebbe riportare quei personaggi in un film completamente estraneo da “Secret Invasion”, solo per rivelare successivamente la loro vera identità come Skrull. Indipendentemente dalla direzione in cui i film decideranno di adattare la serie a fumetti, è chiaro che la natura unica del MCU offre l’opportunità di condurre la trama attraverso una nuova direzione eccitante e inaspettata.

Festa di Roma: Cosa sarà di Francesco Bruni film di chiusura

Festa di Roma: Cosa sarà di Francesco Bruni film di chiusura

Cosa sarà di Francesco Bruni sarà il film di chiusura della quindicesima edizione della Festa del Cinema di Roma che si svolgerà dal 15 al 25 ottobre 2020 all’Auditorium Parco della Musica. Lo ha annunciato il Direttore Artistico Antonio Monda, d’intesa con Laura Delli Colli, Presidente della Fondazione Cinema per Roma, e Francesca Via, Direttore Generale. Quest’anno la manifestazione fa parte di Romarama, il programma di eventi culturali promosso da Roma Capitale.

Il cineasta romano, pluripremiato sceneggiatore di film quali Ovosodo, La prima cosa bella, Il capitale umano di Paolo Virzì, con cui realizza da anni un felice sodalizio artistico, e di serie televisive come “Il commissario Montalbano”, torna alla regia dopo i successi di Scialla! (Stai sereno), Noi 4 e Tutto quello che vuoi. Cosa sarà  vede protagonista Kim Rossi Stuart nei panni di Bruno Salvati: la vita di Bruno è in una fase di stallo, i suoi film non hanno mai avuto successo e il suo produttore fatica a mettere in piedi il prossimo progetto. Sua moglie Anna, dalla quale si è recentemente separato, sembra già avere qualcun altro accanto. E per i figli Adele e Tito, Bruno non riesce a essere il padre presente e affidabile che vorrebbe. Un giorno Bruno scopre di avere una forma di leucemia. Si affida immediatamente a un’ematologa competente e tenace, che lo accompagna in quello che sarà un vero e proprio percorso a ostacoli verso la guarigione. Il primo obiettivo è trovare un donatore di cellule staminali compatibile: dopo alcuni tentativi falliti, Bruno comincia ad avere seriamente paura, Cosa sarà di lui?  Suo padre Umberto, rivelandogli un segreto del suo passato, accende in tutti una nuova speranza. Bruno e la sua famiglia intraprendono un inatteso percorso di rinascita, che cambierà i loro rapporti e insegnerà a Bruno ad alzare gli occhi da sé stesso e a guardare gli altri.

Cosa sarà, prodotto da Palomar e Vision Distribution, arriverà nelle sale il 29 ottobre. “Francesco Bruni riesce a raccontare con intelligenza e profondità un dramma che lo ha colpito personalmente – ha spiegato Antonio Monda – Riesce anche a divertire, nella migliore tradizione umanista della commedia all’italiana, senza aver paura dei sentimenti”.

La Festa del Cinema di Roma, grazie alla collaborazione con SIAE, dedicherà il red carpet della quindicesima edizione al genio di Ennio Morricone, scomparso lo scorso 6 luglio: le musiche del maestro accompagneranno talent, ospiti e pubblico lungo il tappeto rosso dell’Auditorium Parco della Musica. Morricone ha partecipato alla Festa del Cinema fin dai suoi esordi, con la direzione di due indimenticabili concerti nel corso della prima e della seconda edizione; all’inaugurazione della mostra dedicata a Sergio Leone nel 2009; come protagonista di uno straordinario incontro tenutosi l’anno successivo; come presidente di giuria nel 2011 e in numerose altre occasioni.

“Un inedito red carpet sonoro per un omaggio speciale a Ennio Morricone, grande Maestro molto amato non solo per le colonne sonore evergreen che ci ha regalato in mezzo secolo di straordinarie sonorità ma anche per le note e i ritmi entrati nella nostra vita perfino con tanta musica leggera – ha detto Laura Delli ColliCon le sue colonne sonore, in un ‘tempio’ della musica come l’Auditorium Parco della Musica che gli è stato appena intitolato ricorderemo così, con grande affetto, il Premio Oscar® amato da Leone, Tornatore e Tarantino ma anche il Morricone più inedito e ‘pop’, autore o arrangiatore di canzoni che da Se telefonando a Sapore di sale, Il mondo e perfino Abbronzatissima, sono diventate per tutti noi leit motiv di una memoria quotidiana che continuerà a siglare la nostra vita”. 

“Ennio Morricone è stato un genio della musica e del cinema e sono onorato di celebrarlo nella sua città – ha aggiunto Monda – Per tutti i dieci giorni della Festa sul red carpet risuoneranno esclusivamente le sue musiche leggendarie”.

Tom Hanks in trattative per il Pinocchio di Robert Zemeckis

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Tom Hanks in trattative per il Pinocchio di Robert Zemeckis

Arriva da Deadline la notizia che il due volte premio Oscar Tom Hanks (Philadelphia, Forrest Gump) è in trattative con i Walt Disney Studios per interpretare il ruolo di Geppetto nell’annunciato live action di Pinocchio, il secondo Classico Disney secondo il canone ufficiale, uscito nel lontano 1940.

Il live action di Pinocchio sarà diretto da Robert Zemeckis, regista della trilogia di Ritorno al futuro che aveva già diretto Tom Hanks in Forrest Gump, Cast Away e Polar Express. Il remake del classico d’animazione segnerà quindi la quarta collaborazione l’attore e il regista, che si occuperà anche di co-sceneggiare il film insieme a Chris Weitz (La bussola d’oro).

Sebbene le trattative con Hanks sia ancora in una fase iniziale, pare che dopo aver letto la sceneggiatura, l’attore abbia contattato Zemeckis per fargli sapere di voler partecipare al film. La Disney ha sempre desiderato che Hanks interpretasse il ruolo di Geppetto, avengo corteggiato l’attore già molti anni fa, quando al progetto era ancora collegato il regista di Paddington, Paul King.

Pinocchio racconta la storia di un burattino vivente che, con l’aiuto di un grillo parlante in qualità di coscienza, deve dimostrarsi degno di diventare un ragazzo vero. Il film si aggiunge alla lunghissima lista di live action prodotti e in produzione da Disney: basti pensare che solo lo scorso anno sono usciti Dumbo, Il Re Leone Aladdin, e gli ultimi due sono stati dei successi al box office.

Negli ultimi anni, Robert Zemeckis è stato più concentrato su film drammatici destinati ad un pubblico di adulti, come Flight o Allied, o ancora il bellissimo Benvenuti a Marwen, rispetto ai grandi blockbuster per tutta la famiglia che ha firmato nel corso della sua carriera. Il suo prossimo film sarà il nuovo adattamento di The Witches di Roald Dahl con Anne Hathaway.

Le ultime apparizione di Tom Hanks sul grande schermo

Per quanto riguarda Tom Hanks, gli ultimi film in cui abbiamo visto recitare l’attore sono stati il biografico Un amico straordinario diretto da Marielle Heller, grazie al quale ha ottenuto una candidatura agli Oscar come miglior attore non protagonista, e il dramma di guerra Greyhound – Il nemico invisibile di  Aaron Schneider. A causa dell’emergenza Coronavirus, entrambi i film sono stati distribuiti nelle sale italiane direttamente in streaming.

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