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Upload 2 stagione: quando esce, trama, cast e dove vederla in streaming

Upload 2 è la seconda stagione della serie tv comedy creata e scritta da premiato agli Emmy Greg Daniels (The Office, Parks and Recreation) per Amazon Studios. La prima stagione ha debuttato a Maggio del 2020. La serie è una nuova commedia fantascientifica ambientata in un futuro tecnologicamente avanzato in cui telefoni con ologrammi, stampanti 3D di cibo e supermercati automatizzati sono la norma. La seconda stagione sarà trasmessa esclusivamente su Amazon Prime Video in oltre 200 paesi e territori in tutto il mondo.

Il creatore e produttore esecutivo, Greg Daniels, ha dichiarato: “Sono entusiasta di continuare un ottimo rapporto con Amazon Studios e questo meraviglioso cast e scoprire cosa succede accanto a Nora, Nathan e Ingrid e il loro mondo nel 2033. Con questa notizia posso smettere di disegnare il mio Flipbook della seconda stagione.”

In Upload, Greg Daniels ha prodotto una commedia intelligente e cinematografica piena di intrighi e ha chiaramente deliziato i nostri clienti che hanno trascorso molto tempo a Lakeview la scorsa settimana“, ha dichiarato Jennifer Salke, responsabile di Amazon Studios, “Conosciamo il nostro globale i fan vogliono vedere il prossimo capitolo con Nathan e Nora, quindi stiamo dando il via libera alla seconda stagione e siamo entusiasti che il progetto di passione di Greg abbia trovato un pubblico così devoto“.

Upload 2 stagione: quando esce e dove vederla in streaming

La seconda stagione di Upload dovrebbe arrivare nella primavera del 2021. Upload 2 in streaming sarà disponibile su Prime Video.

Upload 2 stagione: la trama e il cast

La serie segue le avventure di un giovane sviluppatore di app, Nathan Brown (Robbie Amell), che finisce in ospedale per un incidente in una automobile autopilotata e deve decidere velocemente il suo destino. Dopo una veloce riflessione, presa insieme alla sua ragazza superficiale Ingrid (Allegra Edwards), decide di farsi caricare sul lussuoso aldilà dei suoi genitori “Lakeview” della Horizen Company. Una volta caricato su Lakeview, Nathan incontra il suo “angelo” dell’assistenza clienti Nora Anthony (Andy Allo), che inizialmente è la sua guida carismatica ma diventa velocemente un’amica e una confidente che lo aiuta a navigare nella nuova estensione digitale della sua vita.

Nella serie tv protagonisti sono Robbie Amell nel ruolo di Nathan, Andy Allo come Nora, Chris Williams nel ruolo di Dave Anthony, Kevin Bigley nel ruolo di Luke, Owen Daniels nel ruolo di AI GUY, Allegra Edwards come Ingrid Bannerman, Zainab Johnson come Aleesha, Christine Ko come Mandi, Elizabeth Bowen nel ruolo di Fran Booth, Chloe Coleman nel ruolo di Nevaeh, Yvetta Fisher nel ruolo di Batia, Barclay Hope nel ruolo di Oliver Kannerman, Hilary Jardine come Mildred, Rhys Slack nel ruolo di Dylan Jessica Tuck nel ruolo di Viv, Scott Patey nel ruolo di Josh Pitzer, Justin Stone nel ruolo di Dan the Orbit Gum Guy, Philip Granger nei panni di Zio Larry, Phoebe Miu nel ruolo di Yang Brea St. James nel ruolo di Older Dylan Lucas Wyka nel ruolo di Jack Kannerman Matt Braunger nel ruolo di Brad.

Upload è una serie Amazon Original in dieci episodi con Robbie Amell, Andy Allo, Kevin Bigley, Allegra Edwards, e Zainab Johnson. La serie è creata da Greg Daniels che ne è anche produttore esecutivo insieme a Howard Klein.

What We Do in the Shadows 2×06: promo e trama dall’episodio

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What We Do in the Shadows 2×06: promo e trama dall’episodio

Il canale americano FX ha diffuso promo e trama di What We Do In The Shadows 2×06, il sesto episodio della seconda stagione di What We Do In The Shadows.

In What We Do in the Shadows 2×06 che si intitolerà  “On the Run” dopo che un nemico vendicativo del passato appare senza preavviso, Laszlo fugge dalla sua casa e si nasconde per evitare la morte certa. Scritto da Stefani Robinson; diretto da Yana Gorskaya

What We Do In The Shadows 2×06

What We Do In The Shadows 2 è l’annunciata seconda stagione della serie What We Do In The Shadows creata da Jemaine Clement per il canale FX e basata sull’omonimo film del 2014 scritto da Clement e Taika Waititi. What We Do in the Shadows è ambientato a Staten Island e segue quattro vampiri che sono stati coinquilini per centinaia di anni.

Nella seconda stagione di What We Do In The Shadows ritorneranno i protagonisti Kayvan Novak nel ruolo di Nandor the Relentless, un vampiro che ha 757 anni e che una volta era un soldato dell’Impero ottomano. Matt Berry nei panni di Laszlo Cravensworth, un vampiro nobile inglese trasformato da Nadja e ora sposato con lei. Natasia Demetriou nel ruolo di Nadja, una vampira romana, sposata con Laszlo. Harvey Guillén nel ruolo di Guillermo, familiare “paziente” di Nandor. Mark Proksch nel ruolo di Colin Robinson, un vampiro energetico che vive con il trio.

Nei ruoli ricorrenti troviamo Doug Jones nel ruolo del barone Afanas, un antico vampiro del Vecchio Paese che crede che i vampiri dovrebbero governare il mondo. Beanie Feldstein nei panni di Jenna, una LARPer e vergine che Guillermo ha attirato per i banchetti dei vampiri. Jake McDorman nel ruolo di Jeff Suckler, una reincarnazionedell’ex amante umano di Nadja, Gregor, un cavaliere che è stato ucciso dalla decapitazione in ciascuna delle sue vite.

Premi David di Donatello 2020: tutti i vincitori

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Premi David di Donatello 2020: tutti i vincitori

In uno scenario completamente digitale, con collegamenti live via Skype o Zoom, Carlo Conti ha condotto una insolita cerimonia dei Premi David di Donatello 2020. Ecco di seguito tutti i vincitori:

Migliore Attrice non protagonista

Migliore autore della fotografia

Migliore sceneggiatura originale

  • Marco BELLOCCHIO, Ludovica RAMPOLDI, Valia SANTELLA, Francesco PICCOLO – Il Traditore

Migliore Scenografia

Miglior Truccatore

  • Dalia COLLI, Mark COULIER (trucco prostetico) – Pinocchio

Miglior attore non protagonista

Migliore musicista

  • Il Flauto Magico di Piazza VittorioL’ORCHESTRA DI PIAZZA VITTORIO

Migliore sceneggiatura non originale

Miglior costumista

Miglior acconciatore

Migliore attore protagonista

Migliore attrice protagonista

  • La dea fortunaJasmine TRINCA

Miglior canzone originale

  • La dea fortuna – Titolo: CHE VITA MERAVIGLIOSA
    Musica e Testi di: Antonio DIODATO
    Interpretata da: DIODATO

Miglior Documentario

  • Selfie Agostino FERRENTE

Miglior regia

Miglior produttore

  • Il Primo ReGRØENLANDIA, RAI CINEMA, GAPBUSTERS, ROMAN CITIZEN

Miglior montatore

Miglior regista esordiente

  • BanglaPhaim BHUIYAN

Migliori effetti visivi

Miglior sonoro

  • Il primo re – Presa diretta: Angelo BONANNI
    Microfonista: Davide D’ONOFRIO
    Montaggio: Mirko PERRI
    Creazione suoni: Mauro EUSEPI
    Mix: Michele MAZZUCCO

Miglior film

  • Il Traditore – prodotto da IBC MOVIE, KAVAC FILM, con RAI CINEMA
    per la regia di Marco BELLOCCHIO

Il David dello Spettatore è stato vinto da Ficarra e Picone per Il Primo Natale. Il David Speciale è stato assegnato a Franca Valeri. Il miglior film straniero Premio David di Donatello 2020 è: PARASITE di Bong Joon Ho.

The Eddy, recensione della serie diretta da Damien Chazelle

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The Eddy, recensione della serie diretta da Damien Chazelle

The Eddy è affascinante, eppure ostica, proprio come la musica che racconta, il suo mondo lontano dal successo facile e attaccato al sudore e al sacrificio, alla sofferenza che comporta seguire una passione, pari solo alla gioia che questa passione regala. Ma non basta a definire la nuova serie Netflix, disponibile dall’8 maggio, ideata da Jack Thorne e diretta (anche) dal premio Oscar Damien Chazelle (La La Land), e questa recensione di The Eddy proverà a raccontarlo, aggirando la facile tentazione di riportare di seguito la trama.

Perché se da una parte è vero che la nuova serie è legata alla musica e in particolare al jazz, è anche vero che The Eddy racconta la vita dei personaggi che gravitano intorno al locale che dà il nome alla serie, in una maniera frammentaria, dolorosa, che non lascia facile spazio all’empatia ma che tira dentro lo spettatore poco a poco, quasi fosse un unico film, un unico lungo flusso di coscienza che si muove sulle note improvvisate, a volte accidentate dell’improvvisazione jazz.

Tra dramma e thriller

the eddyUna via di mezzo tra dramma familiare e thriller metropolitano, la serie mescola i toni, i generi, intreccia le vite dei protagonisti e non si fossilizza mai su un solo tema o linguaggio. Vita e morte, amore e dolore, separazione, famiglia, amicizia, violenza e malavita, ogni trama confluisce nell’altra con una fluidità tale che sembra rappresentare anche la precarietà della vita dei protagonisti stessi.

Unico elemento unificatore della storia è lo stile di regia. Damien Chazelle, con Houda Benyamina, Laïla Marrakchi, Alan Poul, che firmano la totalità degli episodi, regalano a The Eddy un ritmo quasi aggressivo verso i proprio protagonisti, guidano un occhio che si avvicina tantissimo a pedinare corpi e storie, muovendosi, traballando, in un flusso di immagini che si fa senso di precarietà.

E simbolo di precarietà è il protagonista Elliot, ex gloria del jazz, che fatica a tenere insieme la propria vita, tra locale difficile da mantenere, vita privata complicata da gestire, figlia adolescente che piomba nella sua vita impossibile da controllare, una piede nella criminalità e un lutto che pesa sul cuore.

Elliot e gli altri

Intorno a Elliot, in maniera più o meno profonda, orbitano altri personaggi, uomini e donne a cui sono dedicate le altre puntate della serie. Ogni episodio, infatti, porta il nome di uno dei protagonisti, Julie, Amira, Maja, Jude, Sim, tutte anime perse, in qualche modo, che si trovano e ritrovano attorno alla musica che, solo alla fine, scopriamo essere, per poco tempo, l’antidoto alla sofferenza, la gioia, la ricompensa. L’ultimo episodio, che si intitola appunto The Eddy, il locale di Elliot, è l’unico che porta luce e dolcezza in una vita altrimenti cupa e difficile.

Al fianco dell’ottimo André Holland, interprete di Elliot, si muove un ventaglio variegato di interpreti grandi e piccoli, comparse e comprimari che rendono il racconto ricco e che di tanto in tanto prendono il loro posto sul palco principale e raccontano la loro storia. Tra questi c’è Maja, interpretata dall’intensa e talentuosa Joanna Kulig, attrice polacca già vista in Cold War, presenza angelica e magnetica, che anche in questo caso, come nel film di Pawlikowski, fa sfoggio del suo considerevole talento vocale.

La Parigi anti-romantica di The Eddy

The Eddy tramaCome cupa e difficile è anche la Parigi in cui è ambientata la storia. La città che cinema e tv hanno innalzato a romantica e luminosa, la città delle luci appunto, è un paesaggio tetro, dentro la quale ci si muove al buio, strisciando, con i propri pensieri, i propri guai, i propri dolori. La luce è solo dentro l’anima vibrante di passione di questi musicisti e cantori, affaticati dalla vita eppure aggrappati alla gioia che quel singolo istante di musica può regalare.

Per Damien Chazelle, che è stato il più giovane nella storia di Hollywood a vincere un Oscar alla regia con La la Land, The Eddy è un’ulteriore prova di un talento duttile che tuttavia, sempre a ritmo di musica, si piega e si trasforma di fronte ad ogni storia, pur rimanendo fedele al suo stile. Dall’inquadratura al montaggio, Chazelle riesce a mostrare la sua presenza nonostante si trovi in contesti ancora una volta differenti rispetto a quelli raccontati fino a questo momento nei suoi tre film.

Resta tuttavia fedele al linguaggio cinematografico, in quanto, pur approcciandosi a una serie tv per Netflix, si dissocia dal linguaggio seriale, lascia fluire il racconto così come il suo sguardo sui protagonisti e sulla città, sull’ambiente, così come fluisce la musica jazz, con le sue regole ma sempre imprevedibile.

Figli, il film con Paola Cortellesi su Sky Cinema

Figli, il film con Paola Cortellesi su Sky Cinema

Sarebbe dovuto essere il terzo film di Mattia Torre, nato da un monologo che aveva scritto per l’amico Valerio Mastandrea. E invece è stato per un gioco beffardo del destino l’ultimo “figlio” partorito da una mente brillante e mai banale. Stiamo parlando di Figli, il film diretto da Giuseppe Bonito con protagonisti Paola Cortellesi e lo stesso Valerio Mastandrea, che arriva in prima tv su Sky lunedì 11 maggio alle 21.15 su Sky Cinema Uno e alle 21.45 su Sky Cinema #IoRestoACasa 1, disponibile anche on demand su Sky e in streaming su NOW TV.

«”Figli” è un film di Mattia Torre – ha precisato il regista Giuseppe Bonito –. Questa premessa mi sembra necessaria per raccontare il mio approccio alla regia del film dopo la prematura scomparsa di Mattia. Dico “un film di” e non semplicemente “un film scritto da” perché conoscevo bene Mattia e sapevo quanto vissuto ci fosse in questo copione. Il film è un distillato innanzitutto della sua vita ma, a mio avviso, trascende questa sfera privata per diventare lo specchio della vita di tutti noi».

Il film – una produzione Vision Distribution, Wildside, The Apartment, in collaborazione con Sky e Amazon Prime Video – racconta la storia di una giovane coppia, Sara (Paola Cortellesi) e Nicola (Valerio Mastandrea), sposati e innamorati. Hanno una bambina di 6 anni, Anna, e una vita felice. L’arrivo del secondo figlio, Pietro, sconvolge gli equilibri di tutta la famiglia dando vita a situazioni tragicomiche. Nonni stravaganti, amici sull’orlo di una crisi di nervi e improbabili baby-sitter non saranno loro di aiuto. Tra attimi di felicità e situazioni di sconforto, Sara e Nicola riusciranno a resistere e a rimanere insieme?

«“Figli” è la storia, comica e commovente, di una coppia, di due persone che si amano e che provano a reggere all’onda d’urto della genitorialità in un tempo caotico e in un Paese sempre più ostile – ha spiegato ancora Bonito –. In questo film si fondono insieme il registro comico ma anche l’analisi profonda; si mescolano, talvolta persino nella stessa situazione, la realtà, la percezione della realtà e l’inconscio, con una disinvoltura e una apparente leggerezza che solo i grandi autori posseggono».

Jared Harris: 10 cose che non sai sull’attore

Jared Harris: 10 cose che non sai sull’attore

La scalata al successo di Jared Harris si è composta di importanti titoli per il cinema e la televisione, dove l’attore ha potuto dimostrare le sue qualità e la sua capacità di dar vita a personaggi sempre diversi e particolarmente brillanti. Dal volto estremamente caratteristico, Harris è ad oggi uno degli interpreti britannici più richiesti del momento, e grazie ad una serie di successi ha oggi l’occasione di farsi conoscere ben oltre i confini nazionali.

Ecco 10 cose che non sai di Jared Harris.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Jared Harris The Crown

Jared Harris: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in noti lungometraggi. L’attore ha esordito sul grande schermo con il film Cuori ribelli (1992), per poi affermarsi grazie a titoli come L’ultimo dei Mohicani (1992), con Daniel Day-Lewis, Assassini nati – Natural Born Killers (1994), Dead Man (1995), Smoke (1995), Ocean’s Twelve (2004), di Steven Soderbergh, Lady in the Water (2006), Il curioso caso di Benjamin Button (2008), con Brad Pitt, Sherlock Holmes – Gioco di ombre (2011), Lincoln (2012), Pompei (2014), Operazione U.N.C.L.E. (2015), Allied – Un’ombra nascosta (2016) e Morbius (2021), con Jared Leto.

9. È noto per i suoi ruoli televisivi. Ad aver reso celebre Harris sono stati in particolare i personaggi interpretati per alcune delle maggiori serie TV degli ultimi anni. Dopo aver recitato in Fringe (2008-2012), viene particolarmente apprezzato per il ruolo di Lane Pryce nella serie Mad Men (2009-2012), dove recita accanto a Jon Hamm, Elisabeth Moss e Christina Hendricks. Successivamente è in The Expanse (2015-2017), The Crown (2016-2017), The Terror (2018), Carnival Row (2019), con Orlando Bloom, e Chernobyl (2019), dove recita accanto a Stellan Skarsgård. Nel 2020 è invece nella serie Foundation.

8. Ha ottenuto importanti riconoscimenti. Grazie ai ruoli ricoperti per la televisione, Harris ha potuto affermarsi all’interno dell’industria, che gli ha tributato prestigiosi riconoscimenti in diverse occasioni. Per la serie Mad Men è infatti stato nominato per tre volte ai Sag Awards nella categoria per il miglior cast di una serie drammatica, vincendo il premio nel 2010. Nel 2012 è invece stato nominato agli Emmy Awards come miglior attore non protagonista in una serie drammatica. Grazie a Chernobyl viene invece nominato come miglior attore protagonista sia agli Emmy che ai Golden Globe.

Jared Harris in The Crown

7. Ha condiviso un malanno con il proprio personaggio. Nella serie The Crown, che ripercorre la storia della famiglia reale, Harris ricopre il ruolo di re Giorgio VI. L’attore ha raccontato che, nel momento in cui il suo personaggio, come previsto da copione, si ammalava d’influenza, anche egli era realmente influenzato. Benché questo gli abbia reso difficile recitare, allo stesso tempo gli ha permesso di dar vita ad un’interpretazione più realistica.

6. Non si è ispirato alle precedenti trasposizioni del personaggio. Re Giorgio VI è stato raccontato al cinema nel film Il discorso del re, dove era interpretato dall’attore Colin Firth. A riguardo, Harris ha dichiarato di non essersi lasciato condizionare da tali versioni del personaggio, poiché egli si è trovato a raccontare un momento diverso della sua vita, e ha pertanto cercato di concentrarsi più sulla sua figura di padre che non di monarca.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Jared Harris Mad Men

Jared Harris in Chernobyl

5. Il suo ruolo era stato pensato per un altro attore. Stando a quanto dichiarato da Harris, il personaggio da lui ricoperto nella serie, quello di Valery Legasov, era originariamente pensato per essere interpretato dall’attore Daniel Day-Lewis. Questi, tuttavia, sorprese tutti annunciando il ritiro dalla recitazione un mese prima che la mini-serie venisse annunciata. A quel punto, il ruolo venne affidato ad Harris.

4. Ha cercato di non farsi influenzare dalla vicenda reale. Sulla tragedia di Chernobyl esiste una vasta documentazione, mentre poco si sa del vero Legasov. Proprio per questo, Harris ha affermato di essersi basato esclusivamente su quanto riportato in sceneggiatura, evitando di ricercare notizie che potessero portarlo fuori strada. Questa è stata per l’attore la sua maggiore responsabilità nei confronti della serie.

Jared Harris in The Terror

3. Provava molta ammirazione per i suoi colleghi. Harris ha recitato nella prima stagione della serie antologica The Terror. Qui ricopriva il ruolo del capitano Francis Crozier, a bordo di una nave incaricata di esplorare l’artico. Parlando del cast, Harris ha raccontato di essere rimasto particolarmente colpito dal grande talento dei suoi colleghi, e ha chiesto che alcune delle sue battute migliori venissero affidate ad altri, poiché desiderava che emergesse il talento di tutti.

Jared Harris dirige Mad Men

2. È stato il regista di un episodio della serie. Benché il suo ruolo nella serie si sia concluso con la quinta stagione, Harris è tornato nel mondo di Mad Men in qualità di regista. L’interprete ha infatti compiuto il suo debutto dietro la macchina da presa dirigendo l’undicesimo episodio della settima stagione, l’ultima.

Jared Harris: età e altezza

1. Jared Harris è nato a Londra, Inghilterra, il 24 agosto 1961. L’attore è alto complessivamente 180 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Katie McGrath: 10 cose che non sai sull’attrice

Katie McGrath: 10 cose che non sai sull’attrice

Nota soprattutto per i suoi ruoli televisivi, l’attrice Katie McGrath ha negli anni guadagnato sempre più consensi, arrivando a dar vita a personaggi amati da critica e pubblico, con i quali ha potuto mettere alla prova la propria versatilità. Ad oggi, la McGrath è ancora protagonista di celebri serie, che le permettono di sviluppare la sua sempre più solida carriera hollywoodiana.

Ecco 10 cose che non sai di Katie McGrath.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Katie McGrath fidanzato

Katie McGrath: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in alcuni noti film. L’attrice debutta sul grande schermo con il film Freakdog (2008), per poi recitare in W.E. – Edward e Wallis (2011), con Andrea Riseborough. Nel 2015 ottiene il ruolo di Zara Young in Jurassic World, con Chris Pratt, mentre nel 2017 interpreta il personaggio di Elsa nel film King Arthur – Il potere della spada, con Charlie Hunnam e Jude Law.

9. È nota per i suoi ruoli televisivi. All’inizio della sua carriera, l’attrice ottiene un ruolo di rilievo nella serie Merlin (2008-2012), dove è Morgana, e recitando accanto all’attore Colin Morgan. Successivamente recita in Dracula (2013), con Jonathan Rhys Meyers, in Slasher (2016) e in Supergirl (2016-in corso), dove ricopre il ruolo di Lena Luthor, recitando con l’attrice Melissa Benoist. Dal 2016 al 2017 ha ricoperto anche il ruolo di Elizabeth Carruthers in Frontiera, con Jason Momoa.

Katie McGrath non è su Instagram

8. Non ha un account personale. L’attrice ha confermato di non possedere un profilo sul social network Instagram, non apprezzando il suo funzionamento. È tuttavia possibile ritrovare sul social diverse fan page a lei dedicate, la più seguita delle quali vanta circa 158 mila persone. All’interno di queste vengono condivise le foto più recenti della McGrath, nonché gli ultimi aggiornamenti sui suoi progetti da interprete.

Katie McGrath: chi è il suo fidanzato

7. Ha una relazione con un collega. A partire dal 2010 la McGrath vive una relazione con l’attore Colin Morgan. I due si sono conosciuti sul set della serie Merlin, di cui Morgan era protagonista, e da quel momento sono diventati una solida coppia del mondo dello spettacolo. Negli anni, hanno poi manifestato la volontà di non condividere dettagli della loro vita privata, dichiarandosi entrambi contrari al mondo dei social media.

Katie McGrath in Dracula

6. Ha avuto un ruolo di rilievo nella serie. La serie Dracula del 2013 ha esplorato il celebre vampiro da un punto di vista strettamente contemporaneo. Qui l’attrice ha ricoperto il ruolo di Lucy Westenra, la miglior amica della protagonista femminile Mina Murray. La McGrath si è dichiarata entusiasta dei cambiamenti operati nei confronti del suo personaggio, che trasportato all’epoca attuale ha acquisito molta più forza caratteriale.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Katie McGrath Supergirl

Katie McGrath in Merlin

5. Stava per perdere il ruolo. Sia la McGrath che il protagonista Colin Morgan sono di origini irlandesi. Proprio per questo motivo l’attrice stava per non ottenere il ruolo, poiché la produzione non voleva che due dei personaggi principali avessero lo stesso accento. Tuttavia, Morgan dimostrò di poter utilizzare un accento britannico, consentendo così alla McGrath di poter ottenere il ruolo.

4. Adora i ruoli da cattiva. All’interno della serie, la Morgana interpretata dall’attrice finisce con il rivelarsi una delle principali minacce per il regno e i suoi abitanti. La McGrath ha affermato che preferisce di gran lunga interpretare ruoli da cattiva, non solo perché più divertenti ma anche perché risultano spesso essere più memorabili e complessi psicologicamente.

Katie McGrath in Supergirl

3. Ha espresso la propria preferenza su un eventuale personaggio. In Supergirl, l’attrice ricopre il ruolo di Lena Luthor, sorella del più celebre Lex, noto per essere la storica nemesi di Superman. Parlando di un ipotetico ingresso del personaggio nella serie, l’attrice ha dichiarato che le piacerebbe vederlo interpretato da Bruce Willis, ritenendolo particolarmente adatto alla parte.

2. È attratta dall’imprevedibilità del personaggio. Uno dei motivi principali che hanno spinto la McGrath a ricoprire il ruolo di Lena Luthor, è l’imprevedibilità di questa. L’attrice ha infatti raccontato che mentre leggeva il copione non riusciva a capire in che modo il personaggio si sarebbe evoluto, e ancora oggi rimane sorpresa nell’imbattersi in risvolti che non avrebbe mai previsto.

Katie McGrath: età e altezza

1. Katie McGrath è nata ad Ashford, in Irlanda, il 3 gennaio 1983. L’attrice è alta complessivamente 166 centimetri.

Fonte: IMDb

 

 

Jean Reno: 10 cose che non sai sull’attore

Jean Reno: 10 cose che non sai sull’attore

Negli anni Novanta, Jean Reno era uno dei più popolari interpreti non solo in Francia ma a livello internazionale. Celebri sono infatti le sue partecipazioni ad alcuni dei film più cult di quegli anni. Particolarmente prolifico, Reno ha prestato il proprio talento a generi e pellicole molto diverse tra loro, sfoggiando la versatilità per cui è sempre stato lodato.

Ecco 10 cose che non sai di Jean Reno.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Jean Reno Chef

Jean Reno: i film in cui ha recitato

10. Ha preso parte a celebri lungometraggi. Il primo ruolo cinematografico per l’attore è quello per il film Chiaro di donna (1979), ma il vero successo arriva grazie ai film Subway (1985), Le Grand Bleu (1988), Nikita (1990), e, in particolare, Léon (1994), con Natalie Portman e Gary Oldman. Negli anni successivi continua ad affermarsi con titoli come Al di là delle nuvole (1995), Mission: Impossible (1996), Godzilla (1998), Ronin (1998), I fiumi di porpora (2000), con Vincent Cassel, Sta’ zitto… non rompere (2003), Hotel Rwanda (2004), La tigre e la neve (2005), di Roberto Benigni, La pantera rosa (2006), Il codice da Vinci (2006), Vento di primavera (2011), Chef (2012), Hector e la ricerca della felicità (2014), Il tuo ultimo sguardo (2016), di Sean Penn, e La ragazza nella  nebbia (2017). Prossimamente tornerà al cinema con il thriller Doorman, con Ruby Rose.

9. Ha doppiato un celebre film d’animazione. Nel pieno della sua popolarità, Reno viene scelto per partecipare al doppiaggio francese del classico d’animazione Disney Il re leone. Egli ha infatti dato voce al personaggio di Mufasa, padre del protagonista. Altre sue attività come doppiatore sono state quella per il film Giù per il tubo (2006), dove ha dato voce al personaggio di Le Frog, e quella per il videogioco Onimusha 3: Demon Siege, doppiando il personaggio di Jacques Blanc, modellato proprio a partire dai tratti somatici dell’attore.

8. È stato più volte nominato ad un importante premio. Reno vanta tre nomination ai premi César, i più prestigiosi riconoscimenti cinematografici francesi. Fu candidato una prima volta nel 1989 come miglior attore non protagonista per il Le grand bleu, e in seguito come miglior attore protagonista nel 1994 per Les visiteurs, e nel 1995 per Léon. Pur non riportando vittorie, tali nomination consacrarono il periodo d’oro vissuto in quegli anni dall’attore.

Jean Reno e Natalie Portman

7. È molto legato alla nota attrice. Per Reno, Léon fu il film della consacrazione, per l’attrice Natalie Portman rappresentò invece il debutto nel mondo del cinema. L’attore francese ha più volte ricordato il set da loro condiviso, affermando che da subito non ebbe dubbi sulle qualità della giovane interprete e sul radioso futuro che la attendeva. Reno ha inoltre raccontato che ancora oggi è lieto di incontrarla in amicizia lontano dai set.

Jean Reno: i figli dell’attore

6. È padre di diversi figli. Durante il primo matrimonio, durato dal 1977 al 1995, l’attore diventa padre di due figli, nati rispettivamente nel 1978 e nel 1980. In seguito, risposatosi, nel 1996 diventa padre per la terza volta in quello stesso anno, e una quarta nel 1998. L’attore si è in seguito sposato una terza volta, ma non ha avuto figli dall’attuale moglie.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Jean Reno Léon

Jean Reno in Léon

5. Ha caratterizzato in modo particolare il suo personaggio. In Léon, l’attore interpreta uno spietato sicario che accoglie sotto la sua protezione la giovane Mathilda. A riguardo, Reno ha raccontato di aver costruito il suo personaggio immaginandolo con un lieve ritardo mentale e un’emotività particolarmente repressa. Ciò doveva favorire il pensiero che una persona del genere non avrebbe mai pensato in termini sessuali nei confronti della ragazza da lui adottata.

4. Il ruolo era pensato per lui. Grazie alle sue precedenti collaborazioni con il regista Luc Besson, l’attore fu la prima e unica scelta per il ruolo del sicario Léon. Besson raccontò di aver scritto il personaggio proprio basandosi su Reno. Molti altri attori però si dichiararono estremamente interessati a ricoprire il ruolo, e tra questi vi erano anche Mel Gibson e Keanu Reeves.

3. Non fece prove per una particolare scena. All’interno del film vi è una celebre scena dove Mathilda indossa un abito regalatole da Léon. Essendo una scena molto delicata emotivamente, ai due attori non fu concesso di fare prove, poiché il regista desiderava catturare il loro spontaneo imbarazzo nel momento in cui la recitavano per la prima volta.

Jean Reno in Chef

2. Si è ispirato a noti chef. Nel film Chef, Reno interpreta Alexandre Lagarde, celebre chef in crisi di ispirazione. Per ricoprire tale ruolo, l’attore ha raccontato di essersi fatto aiutare da alcuni chef famosi, i quali sono anche suoi amici. Reno ha affermato di averli osservati a lungo durante la preparazione dei loro piatti, e invece che imitare il loro modo di comportarsi ha cercato di comprenderlo, per arrivare alla radice di come pensa e agisce un grande maestro della cucina.

Jean Reno: età e altezza

1. Jean Reno è nato a Casablanca, in Marocco, il 30 luglio 1948. L’attore è alto complessivamente 188 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Sofia Coppola: 10 cose che non sai sulla regista

Sofia Coppola: 10 cose che non sai sulla regista

Una delle poetiche più affascinanti del nuovo cinema statunitense, è quella della regista Sofia Coppola. Sin dal suo folgorante esordio, l’autrice si è imposta per il suo originale modo di raccontare importanti fasi di passaggio della vita o sentimenti universalmente condivisi, e ad oggi è una delle voci più mature e influenti del panorama cinematografico.

Ecco 10 cose che non sai di Sofia Coppola.

Parte delle cose che non sai sulla regista

Sofia Coppola Lost in Translation

Sofia Coppola: i film da lei realizzati

10. È regista e sceneggiatrice di celebri film. Il film di debutto della Coppola risale al 1999, ed è Il giardino delle vergini suicide, con protagonista Kirsten Dunst. Nel 2003 firma il suo secondo lungometraggio, Lost in Translation, con Bill Murray e Scarlett Johansson, che le permette di affermarsi a livello internazionale. Suoi successivi film sono poi stati Marie Antoinette (2006), Somewhere (2010), con Elle FanningBling Ring (2013), con Emma Watson, e L’inganno (2017), con Nicole Kidman. La regista ha poi firmato anche uno speciale film televisivo per Netflix intitolato A Very Murray Christmas (2015), mentre nel 2020 è previsto il suo ritorno al cinema con On the Rocks, con Rashida Jones.

9. È stata anche attrice. L’ingresso nel mondo del cinema per la Coppola è avvenuto sin da bambina, in qualità di attrice nei film diretti dal padre. I suoi primi piccoli ruoli risalgono infatti ai film Il padrino (1972), Il padrino – Parte II (1974), I ragazzi della 56ª strada (1983), Rusty il selvaggio (1983), Cotton Club (1984), Peggy Sue si è sposata (1986) e Tucker – Un uomo e il suo sogno (1988). ottiene poi un ruolo di maggior rilievo in Il padrino – Parte III (1990), dove recita accanto ad Al Pacino nei panni di Mary Corleone. Uno dei suoi ultimi ruoli da attrice risale invece al film Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma (1999).

8. Ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti. Con il film Lost in Translation, l’autrice si afferma ulteriormente all’interno dell’industria, arrivando ad ottenere il suo primo premio Oscar per la miglior sceneggiatura originale. Per la stessa pellicola viene nominata anche come miglior regista e per il miglior film. Nel 2010 le viene invece assegnato il Leone d’oro, il premio più importante della Mostra del Cinema di Venezia, per il film Somewhere. Nel 2017, al Festival di Cannes, vince invece il Prix de la mise en scène per la sua regia di L’inganno.

Sofia Coppola in Star Wars

7. Ha fatto un cameo nella celebre saga. Anche la Coppola è entrata, seppur senza farsi notare, a far parte della galassia lontana lontana di Star Wars. Nel film del 1999, Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma, l’attrice appare brevemente nel ruolo di una delle ancelle che accompagnano la principessa Amidala, interpretata dall’attrice Natalie Portman. Ricordando l’esperienza, ha raccontato di essersi recata sul set per assistere allo svolgimento delle riprese, e il regista George Lucas sul momento le chiese se voleva comparire in scena, occasione che la Coppola non si lasciò sfuggire.

Sofia Coppola in Il Padrino

6. Ha avuto ruoli diversi all’interno della trilogia. Sofia Coppola ha interpretato la figlia di Michael Corleone in Il Padrino – Parte III, nonostante abbia vestito i panni della nipote ne Il Padrino del ’72 e di una bambina senza nome su una nave de Il Padrino – Parte II. La Coppola ottenne il ruolo nel terzo film della trilogia dopo che Winona Ryder dovette rifiutare per via di altri impegni.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Sofia Coppola Somewhere

Sofia Coppola e Marie Antoinette

5. Ha cercato un nuovo punto di vista sulla figura storica. Nel raccontare la vita della sovrana Maria Antonietta, la regista desiderava esaltarne l’aspetto umano, raffigurandola come una ragazza sconnessa dalla realtà, che finisce con il trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Per questo motivo, decise di basarsi sulla biografia scritta da Antonia Fraser, poiché giudicava quella ben più nota di Stefan Zweig troppo rigida nei confronti della regina.

4. Avrebbe dovuto essere il suo secondo film. Inizialmente la produzione del film era prevista subito dopo Il giardino delle vergini suicide. Tuttavia, incontrando diverse difficoltà nel confrontarsi con la realtà storica della vicenda, la Coppola preferì dedicarsi ad un altro progetto per potersi temporaneamente distrarre. Realizzò così Lost in Translation, il cui successo la aiutò a ridare vita a Maria Antoinette.

Sofia Coppola dirige Somewhere

3. Non era convinta sulla scelta di casting dei produttori. Somewhere racconta del delicato rapporto tra un padre, attore in declino, e la sua giovane e candida figlia. Per interpretare quest’ultima, i produttori suggerirono alla Coppola l’attrice Elle Fanning, divenuta celebre in quegli anni. La regista non era però convinta a riguardo, temendo che si trattasse della tipica bambina attrice di Hollywood. Dopo averla incontrata, però, si ricredette, trovando la Fanning caratterialmente forte e brillante.

2. Non voleva raccontare la classica storia su Hollywood. Con Somewhere, la Coppola si è spinta per la prima volta a raccontare il mondo del cinema, facendolo però a suo modo. Il film tocca infatti solo in modo marginale la vita all’interno dell’industria, e lo stesso personaggio protagonista pur essendo un attore non viene mai visto intento a recitare su qualche set. Per la regista era più importante raccontare gli effetti della celebrità su di lui come uomo e padre.

Sofia Coppola non è su Instagram

1. È molto riservata. La regista ha più volte dichiarato di voler mantenere un basso profilo pubblico, tenendosi dunque lontana dai social network e garantendo così alle proprie figlie di poter vivere un’adolescenza lontana dai riflettori. Su Instagram è tuttavia possibile trovare alcune fan page a lei dedicate, dove vengono pubblicati gli ultimi aggiornamenti sui suoi progetti da autrice.

Fonte: IMDb

Sienna Miller: 10 cose che non sai sull’attrice

Sienna Miller: 10 cose che non sai sull’attrice

Nel corso della sua carriera, l’attrice Sienna Miller ha recitato in opere che le hanno permesso di mettere alla prova la propria versatilità. Distinguendosi tra film mainstream e pellicole d’autore, la Miller ha costruito su solide basi il proprio status, arrivando ad ottenere importanti riconoscimenti da parte della critica e del pubblico.

Ecco 10 cose che non sai di Sienna Miller.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Sienna Miller American Sniper

Sienna Miller: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attrice debutta sul grande schermo con il film South Kensington (2001), per poi ottenere maggior notorietà grazie a titoli come Sogni di gloria (2002), Sogni di gloria – La rivincita di Raf (2003), The Pusher (2004) e Alfie (2004). Negli anni successivi recita poi in Casanova (2005), Interview (2007), Stardust (2007), con Michelle Pfeiffer, I misteri di Pittsburgh (2007), The Edge of Love (2008), con Keira Knightley, G.I. Joe – La nascita dei cobra (2009), Foxcatcher (2014), con Mark Ruffalo, American Sniper (2014), con Bradley Cooper, Il sapore del successo (2015), Civiltà perduta (2016), La legge della notte (2016), di Ben Afflecke City of Crime (2019).

9. Ha preso parte a produzioni televisive. Nel corso della sua carriera l’attrice non ha mancato di recitare anche per alcune serie televisive, come Bedtime (2002) e Keen Eddie (2003-2004). Nel 2012 è invece Tippi Hedren nel film televisivo The Girl – La diva di Hitchcock, per poi tornare sul piccolo schermo con il ruolo di Beth Ailes nell’acclamata serie The Loudest Voice (2019), dove ha recitato accanto agli attori Russell Crowe e Naomi Watts.

8. Ha ottenuto importanti riconoscimenti. Per il suo ruolo nel film TV The Girl – La diva di Hitchcock, dove si ripercorre del difficile rapporto tra il noto regista e l’attrice Tippi Hedren, la Miller ha ottenuto candidature ad importanti premi come i Golden Globe, i Bafta TV Awards, i Critics Choice Television Awards e i Satellite Awards. Pur non riportando vittorie, l’attrice ha così avuto modo di consolidare il proprio ruolo all’interno dell’industria.

Sienna Miller: i suoi fidanzati

7. Ha avuto una relazione con un noto attore. Sul set del film Alfie, la Miller conosce l’attore Jude Law, con il quale intraprende una relazione dal 2004 al 2006. In quell’anno, infatti, i due si separarono per via di alcuni ripetuti tradimenti. Vengono però visti nuovamente insieme nel 2009, confermando di aver ripreso la loro relazione. Si lasciano però nuovamente nel 2011, affermando di essere rimasti in buoni rapporti.

6. Ha avuto diversi fidanzati celebri. Nel corso degli anni la Miller ha poi avuto altre relazioni con celebri attori di Hollywood, come Daniel Craig, con il quale ha recitato nel film The Pusher, Rhys Ifans, noto per essere stato Spike in Notting Hill, e Tom Sturridge, con il quale ha avuto una figlia nel 2012. A quest’ultimo l’attrice è stata legata dal 2012 al 2014.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Sienna Miller Alfie

Sienna Miller in The Pusher

5. Ha interpretato l’interesse amoroso del protagonista. Nel film The Pusher l’attrice ricopre il ruolo di Tammy, di cui il protagonista chiamato XXXX si invaghisce perdutamente. All’interno del film, il personaggio ricoperto dalla Miller avrà particolare rilievo nel determinare le fortune o sfortune del protagonista. Grazie a tale ruolo, l’attrice ha potuto acquistare maggior popolarità all’interno dell’industria hollywoodiana.

Sienna Miller in Alfie

4. Non ha avuto problemi per le scene di nudo. Nel film Alfie, l’attrice ricopre il ruolo di Nikki, donna emotivamente instabile che intraprende una turbolenta relazione con il protagonista. In una delle scene in cui sono insieme, era previsto che l’attrice recitasse svestita. Le fu detto che se non si sentiva a suo agio, la scena poteva essere riscritta diversamente, ma la Miller rifiutò questa possibilità, affermando di voler usare l’imbarazzo della nudità per rendere più realistica la scena.

3. Ha lavorato molto sull’emotività del personaggio. Il desiderio dell’attrice era quello di non dar vita a cliché nel rappresentare l’instabile emotività di Nikki. Per questo motivo ha cercato di scavare a fondo nelle emozioni del personaggio, immaginando da sé un’origine alla sua fragilità. In questo modo, ha potuto mettere in scena emozioni che percepiva come proprie, evitando la sterile imitazione.

Sienna Miller in American Sniper

2. Ha incontrato la donna che avrebbe interpretato nel film. In American Sniper, film incentrato sul cecchino Chris Kyle, la Miller ha interpretato il ruolo di Taya Kyle, moglie di questi. Per essere certa di rendere giustizia alla vera Kyle, l’attrice l’ha voluta incontrare in diverse occasioni, studiandola nel suo modo di parlare e comportarsi, ma anche ascoltando il suo punto di vista sulla storia del marito.

Sienna Miller: età e altezza

1. Sienna Miller è nata a New York, Stati Uniti, il 28 dicembre 1981. L’attrice è alta complessivamente 165 centimetri.

Fonte: IMDb

I miserabili di Ladj Ly dal 18 maggio in digitale

I miserabili di Ladj Ly dal 18 maggio in digitale

I miserabili di Ladj Ly sarà disponibile in esclusiva dal 18 maggio su MioCinema.it, la prima piattaforma digitale dedicata al cinema d’autore che mette al centro la sala cinematografica e il suo pubblico, nata da un’idea condivisa di Lucky Red, Circuito Cinema e MYmovies. Sempre dal 18 maggio il film sarà disponibile anche sulla Pay Per View Sky Primafila Premiere.

Ispirato alle sommosse di Parigi del 2005, il film “I miserabili” di Ladj Ly ha vinto il Premio della Giuria al Festival di Cannes, il Premio Miglior Rivelazione agli European Film Awards, è stato candidato al Premio Oscar come Miglior Film Straniero e ha trionfato ai César ottenendo numerosi riconoscimenti tra cui Miglior Film.

Un affresco sincero e autentico delle periferie parigine e dei miserabili del nuovo millennio, un thriller dal ritmo avvincente e adrenalinico, che non si abbandona a facili condanne e non cade nelle trappole della faziosità o del vittimismo, dove il confine tra bene e male si fa assolutamente labile, mentre tutti i personaggi diventano vittime alla ricerca di un personale riscatto o, più semplicemente, di sopravvivenza. Perché, proprio come affermava Victor Hugo nel suo celebre romanzo, “non ci sono né cattive erbe né uomini cattivi. Ci sono solo cattivi coltivatori”

Le cose che non ti ho detto dal 29 maggio in digitale

Le cose che non ti ho detto dal 29 maggio in digitale

LE COSE CHE NON TI HO DETTO, secondo lungometraggio del regista e sceneggiatore William Nicholson, sarà disponibile dal 29 maggio (distribuito da Vision Distribution e Cloud 9) sulle maggiori piattaforme digitali: SKY PRIMAFILA PREMIERE –APPLE TV –  CHILI – GOOGLE PLAY – INFINITY – TIMVISION – RAKUTEN TV – CG ENTERTAINMENT.

LE COSE CHE NON TI HO DETTO è un racconto intimo ed emozionante basato su una vicenda autobiografica del regista. In questo film si racconta in modo diretto e senza falsi sentimentalismi la separazione tra due genitori e l’impatto emotivo che questo evento scatena sui componenti della famiglia. È una storia di dolore e separazione, ma anche di crescita e di consapevolezza, una storia in cui ci possiamo riconoscere, perché appartiene a molti di noi.

Il cast vanta la presenza di Annette Bening, quattro volte candidata al Premio OscarÒ: e vincitrice di due Golden Globe per “La diva Julia – Being Julia” e “I ragazzi stanno bene”, l’attore inglese Bill Nighy (Love Actually – L’amore davvero, I Pirati dei Caraibi, Harry Potter e i Doni della Morte), e Josh O’ Connor (La terra di Dio, The Program).

SINOSSI

Grace (Annette Bening) ed Edward (Bill Nighy), sposati da 29 anni, vivono una vita tranquilla nella città costiera di Seaford, Inghilterra, in una casa piena di libri e oggetti accumulati.

Quando il figlio Jamie (Josh O’Connor) va a trovarli per il fine settimana, Edward lo informa che ha deciso di lasciare sua madre Grace.

Grace non accetta la decisione di Edward e cade in una depressione profonda. Sarà Jamie attraverso la sua vicinanza a risvegliare in lei l’attitudine alla felicità e a una nuova possibilità di vita.

In questa storia non ci sono cattivi ma solo persone reali, che hanno vissuto per troppo tempo trascinando dietro di sé vecchi errori e ora ne stanno pagando le conseguenze.

Non ci sono risposte immediate né percorsi semplici che portino ad una soluzione.

Un marito, una moglie e il loro figlio sono costretti ad affrontare verità dure, e ripartendo da quelle verità, sono costretti a plasmare nuovamente le loro vite.

Location Marvel Cinematic Universe, ecco le più iconiche

Location Marvel Cinematic Universe, ecco le più iconiche

A chi non piace viaggiare? Visitare posti nuovi è una delle attività che le persone curiose maggiormente amano, tuttavia, soprattutto in periodo di emergenza sanitaria globale, è difficile continuare a farlo. La bellezza del cinema è che, invece, può continuare a portarci in giro per il mondo, o per i mondi, in particolare, nelle nostre location cinematografiche preferite. E quale universo cinematografico ha un maggior numero di location iconiche e super riconoscibili, se non il Marvel Cinematic Universe?

Ecco di seguito le 10 location più iconiche del MCU:

La baita di Tony – Avengers: Endgame

La baita di Tony e Pepper in riva al lago è stata una location così amata ed apprezzata dagli spettatori di Avengers: Endgame che, sulla scia del film, i fan hanno trovato l’edificio su Airbnb, mandando in tilt le prenotazioni.

Nella vita reale, la baita si trova in Georgia, mentre nel film non è chiaro quale sia la sua location, tuttavia è riuscita decisamente a catturare l’attenzione e l’immaginazione degli spettatori.

I campi di fiori in Olanda – Spider-Man: Far From Home

La scena in Spider-Man: Far From Home in cui Peter viene arruolato da Happy mentre è in Olanda è unica e visivamente accattivante. La scena è coloratissima, una distesa di tulipani variopinti, tutti aggiunti con il VFX.

È in un momento del film in cui Spider-Man è alle strette, non sa più di chi si può fidare, quindi il fatto di essere salvato da Happy in un paesaggio così incredibile è probabilmente un omaggio alla creatività che Peter ha ereditato da Iron Man, recentemente scomparso.

Avengers Facility – Avengers: Endgame

Situato alla periferia di New York City, la Avengers Facility è la location principale di Avengers: Endgame. Anche se Thanos l’ha fatta a pezzi alla fine del film, la struttura era la base operativa perfetta per gli eroi per incontrarsi dopo il caos di Infinity War.

La struttura nella vita reale è in realtà situata nell’East Anglia, nel Regno Unito, e i fan del film possono visitare la struttura anche se probabilmente al suo interno non c’è una macchina del tempo, né vi sono custodite le Gemme dell’Infinito.

La Fattoria – Avengers: Endgame

Thanos si ritira nella sua fattoria su un pianeta lontano dopo che lo schicco di Infinity War ha spazzato via il 50% di tutte le creature viventi. Mentre lo schiocco ha quasi ucciso il titano pazzo, decide rinunciare alla veste di guerriero e diventare una specie di contadino / giardiniere, in solitudine per il resto della sua vita.

Considerando che Thanos poteva scegliere un luogo qualsiasi in tutto l’universo, sceglie un pianeta isolato e molto bello. Le immagini del Titano che raccoglie i suoi frutti sono bellissime e anche molto significative.

Sakaar – Thor: Ragnarok

Sakaar è il pianeta discarica, governato dal Granmaestro interpretato da Jeff Goldblum, e disseminato di fumetti Marvel come un Easter egg che si spera tornerà nei film di Thor più tardi.

Anche se è visto come un pianeta desolato, Sakaar è uno dei pianeti del MCU più colorati, specialmente quando c’è una festa in strada a tema Hulk in cui si imbattono Thor e Bruce Banner, mentre cercano di scappare.

Xandar – Guardiani della Galassia

Xandar è presente in Guardiani della Galassia e Guardiani della Galassia Vol. 2, oltre a essere menzionato in Thor: Ragnarok e Infinity War. Il pianeta è la capitale dell’Impero Nova, un gruppo che deve ancora essere adeguatamente introdotto nel MCU.

Estremamente luminoso e accogliente, questo pianeta ricorda una tipica città di fantascienza situata sopra le nuvole. Tutto il franchise di Guardiani ci ha offerto scenari spettacolari, ma Xandar è uno dei punti forti dei film di James Gunn.

Vormir – Infinity War/Endgame

Vormir è la dimora della Gemma dell’Anima, e per raggiungerla bisogna pagare un prezzo altissimo, sacrificando ciò che amiamo di più. Thanos lo fa in Infinity War quando sacrifica Gamora, e poi Clint Barton fa lo stesso in Endgame quando Vedova Nera muore.

Quando si ottiene la Gemma dell’Anima, l’intero Vormir viene visualizzato nella sua forma sbalorditiva, e sebbene il pianeta sia presente brevemente nell’MCU, la sua estetica è estremamente piacevole.

Ego – Guardiani della Galassia Vol. 2

Ego è il papà di Peter Quill ed è il cattivo principale di Guardiani della Galassia Vol. 2; tuttavia, lui è anche un pianeta vero e proprio, in quanto non è una persona, ma un Celestiale che può assumere la forma che più desidera.

Il pianeta su cui ha la sua base, e quello su cui i Guardiani si imbattono durante il film, è bellissimo e funge da paradiso per le disavventure intergalattiche dei protagonisti. Questo fino a quando il team non scopre che Ego è in realtà un maniaco divoratore di pianeti e il suo stesso pianeta, insieme a lui, viene distrutto.

Asgard – Trilogia di Thor

Asgard è la casa degli Asgardiani, una razza nordica aliena governata dal Dio del Tuono e membro degli Avenger, Thor. Nei film di Thor, Asgard compare tantissimo, soprattutto nel secondo, ed è un luogo magnifico, più simile ad una città con al centro un grandioso palazzo che a un pianeta.

Ci sono molte scene ambientate su Asgard e l’evoluzione del tono legato al personaggio di Thor le ha rese man mano più comiche, nonostante l’iniziale gravità del personaggio. Il luogo viene poi distrutto in Ragnarok, e ricostruito sulla Terra, anche se non è altrettanto glorioso.

Wakanda – Black Panther

Il luogo più epico dell’intero MCU è senza dubbio la nazione di Wakanda. E’ un mondo nascosto dalle mappe nel cuore dell’Africa ed è la casa di Black Panther. La sua ricchezza più grande è il vibranio, un minerale presente nelle viscere della terra su cui si edifica la nazione.

La città/nazione di Wakanda è di una bellezza che incanta in un modo che apre il MCU a nuove possibilità e ha sicuramente contribuito al successo planetario di Black Panther.

Jamie Campbell Bower: 10 cose che non sai sull’attore

Jamie Campbell Bower: 10 cose che non sai sull’attore

L’attore Jamie Campbell Bower si è distinto per aver preso parte ad alcune delle maggior saghe young adult degli ultimi anni, ottenendo così un buon seguito tra il grande pubblico. Attivo anche in televisione, Bower continua ancora oggi a ricoprire ruoli di rilievo in prodotti di vario genere, mettendo continuamente alla prova la propria versatilità.

Ecco 10 cose che non sai di Jamie Campbell Bower.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Jamie Campbell Bower Lily Collins

Jamie Campbell Bower: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in alcune celebri saghe. Il primo ruolo cinematografico dell’attore è quello di Anthony nel thriller Sweeney Todd – Il diabolico barbiere di Fleet Street (2007), con Johnny Depp. Successivamente diventa celebre grazie al personaggio di Caius nei film New Moon (2009), Breaking Dawn – Parte 1 (2011) e Breaking Dawn – Parte 2 (2012), dove recita accanto a Robert Pattinson e Kristen Stewart. Nel 2013 è invece protagonista del film Shadowhunters – Città di ossa, mentre nel 2018 interpreta il giovane Grindelwald in Animali fantastici – I crimini di Grindelwald, con Eddie Redmayne. Bower aveva già ricoperto tale ruolo per un cameo nel film Harry Potter e I doni della Morte – Parte 1 (2010).

9. Ha recitato anche per la televisione. Con la mini-serie The Prisoner (2009), Bower debutta in televisione, per poi tornarvi con il ruolo di re Artù in Camelot (2011), dove recita accanto all’attrice Eva Green. Dopo una lunga assenza, recita nuovamente per il piccolo schermo nella serie Will (2017), basata sulla figura di William Shakespeare. Qui Bower interpreta il poeta Christopher Marlowe.

8. Era stato scelto per un atteso spin-off televisivo. L’attore era entrato a far parte del cast della serie provvisoriamente intitolata La lunga notte, che rappresentava uno spin-off di Il Trono di Spade. Questa doveva essere ambientata migliaia di anni prima degli eventi narrati nella serie principale, e tra i protagonisti figurava anche Naomi Watts. Tuttavia, per motivi non meglio chiariti, dopo la realizzazione del pilot la serie è stata ufficialmente cancellata.

Jamie Campbell Bower e Lily Collins

7. Ha avuto una relazione con la nota attrice. Sul set del film Shadowhunters, Bower conosce l’attrice Lily Collins, la quale recitava accanto a lui nel ruolo di co-protagonista. I due hanno in seguito intrapreso una relazione, mantenendo un profilo pubblico molto basso e lontano dall’esposizione mediatica. Pur non rilasciando ulteriori chiarimenti, hanno in seguito affermato di essersi separati.

Jamie Campbell Bower: chi è la sua fidanzata attuale

6. Ha una nuova compagna. Bower è attualmente impegnato sentimentalmente con la tatuatrice Ruby Quilter, rendendo pubblica tale relazione presentandosi con lei durante la premiere di Animali fantastici – I crimini di Grindelwald. Sui profili social dei due è possibile trovare alcuni post che li ritraggono insieme, anche se si sono rivelati restii a rilasciare notizie sulla propria vita privata.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Jamie Campbell Bower Twilight

Jamie Campbell Bower in Shadowhunters

5. Non voleva dar vita ad un personaggio immacolato. Nell’assumere il ruolo di Jace, cacciatore di demoni, l’attore ha affermato che non voleva dar vita al classico personaggio tenebroso e stereotipato. Per questo motivo, ha puntato molto sulla vulnerabilità e sul senso di solitudine propri di Jace. Così facendo, ha potuto sentirsi molto più vicino emotivamente al personaggio.

4. Si è allenato molto per il ruolo. Bower ha dichiarato che prima delle riprese del film ha dovuto trascorrere un periodo di intenso allenamento fisico, così da poter acquisire la muscolatura richiesta per il ruolo. Ciò gli ha permesso di eseguire da sé alcune delle dinamiche scene presenti nella pellicola, senza il bisogno di ricorrere a controfigure.

Jamie Campbell Bower nella saga di Twilight

3. Aveva sostenuto il provino per un altro ruolo. Bower è comparso per la prima volta nella saga di Twilight all’interno del film New Moon, dove interpreta il malvagio Caius, membro dei Volturi. Originariamente, però, l’attore aveva sostenuto il provino per ricoprire il ruolo del protagonista Edward Cullen. Benché non lo ritennero adatto per tale personaggio, i produttori rimasero colpiti da Bower, decidendo di affidargli il ruolo di un altro vampiro.

Jamie Campbell Bower in Sweeney Todd

2. Ha personalmente eseguito i brani nel film. Grande appassionato di musica, Bower è stato cantante per diverse band, con le quali ha raggiunto un discreto successo. Aveva d’altronde già svelato le proprie doti canore all’interno del film Sweeney Todd, dove è possibile udirlo eseguire uno dei brani più celebri, intitolato Johanna.

Jamie Campbell Bower: età e altezza

1. Jamie Campbell Bower è nato a Londra, Inghilterra, il 22 novembre 1988. L’attore è alto complessivamente 183 centimetri.

Fonte: IMDb

Villain: i migliori interpretati da attori che in genere sono eroi

Nell’era contemporanea, è un fatto che i villain siano diventati i personaggi favoriti degli spettatori, molto di più di quanto in passato lo erano gli eroi o i protagonisti principali. E anche chi in genere si è ritrovato ad interpretare personaggi “positivi” sul grande schermo, almeno una volta nella sua carriera si è dovuto confrontare con ruoli decisamente più “scomodi”.

Ecco di seguito 10 ruoli da “villain” interpretati da attori come Denzel Washington, Leonardo DiCaprio, Tom Cruise e non solo, riconosciuti generalmente per i loro ruoli da “eroi”:

Denzel Washington (Training Day)

In molti hanno sempre sostenuto che l’Oscar sarebbe dovuto arrivare già nel 1993 per il suo ruolo in Malcolm X di Spike Lee, ma l’Academy conferì l’ambita statuetta a Denzel Washington – come miglior attore protagonista – soltanto nel 2001 per il suo ruolo del poliziotto corrotto Alonzo Harris in Training Day di Antoine Fuqua. Molti sono gli “eroi” interpretati da Washington sullo schermo, in ultimo quello del giustiziere Robert McCall nella saga The Equalizer. 

Kevin Bacon (Sleepers)

Tra i numerosi personaggi “scomodi” interpretati da Kevin Bacon, probabilmente quello più celebre è Sean Nokes, sadica guardia carceraria nel bellissimo Sleepers di Barry Levinson. Anche se ha vestito spesso i panni di un ufficiale della legge, come in Mystic River o nel più recente Cop Car, Bacon è sempre stato trattato dall’industria cinematografica hollywoodiano come “un antagonista di lusso”.

Scarlet Johannson (Don Jon)

Amata a livello mondiale non soltanto per la sua bellezza e per il suo talento, ma anche per il ruolo di Vedova Nera nel MCU, Scarlett Johansson si ritrovo nel 2013 ad interpretare – forse per la prima volta – un personaggio egoista, poco comprensivo e all’apparenza senza cuore. In molti, infatti, associarono per la priva volta l’attrice ad una “cattiva” grazie al suo ruolo di Barbara Sugarman in Don Jon

Michael B. Jordan (Black Panther)

Dopo Fruitvale Station (2013) e Creed (2015), Ryan Coogler pensò ad un ruolo molto diverso per il suo attore feticcio Michael B. Jordan. Da eroe a cattivo in Black Panther, dove l’attore ha interpretato Erik Killmonger in quello che sarebbe poi diventato il primo cinecomic ad essere nominato agli Oscar come film.

Uma Thurman (La mia super ex-ragazza)

Dopo un breve periodo lontana dalla scene, Uma Thurman decise di dedicarsi a progetti meno impegnativi ma che hanno comunque rappresentato una sfida dal punto di vista attoriale, come avvenuto ad esempio ne La mia super ex-ragazza, commedia romantica al fianco di Luke Wilson, in cui la musa di Tarantino ha interpretato una drama queen spietata, super gelosa e super potente.

Robin Williams (Insomnia)

Il compianto re della commedia, amatissimo per i suoi ruoli in Hook, Mrs. Doubtfire, Jumanji e Patch Adams, aveva già dimostrato la sua versatilità grazie a pellicole quali L’attimo fuggente e Will Hunting – Genio ribelle. Nel 2002 Christopher Nolan gli offrì la possibilità di interpretare un serial killer al fianco di Al Pacino nel thriller Insomia, genere fino a quel momento inesplorato per Robin Williams. Da allora, l’attore sembrò prenderci gusto, tant’è che continuò ad interpretare personaggi oscuri in film come Eliminate Smoochy, One Hour Photo, The Final Cut e Una voce nella notte.

Leonardo DiCaprio (Django Unchained)

Anche se arriva a metà del film, il personaggio di Calvin J. Candie è una delle cose più tarantiniane che l’idolatrato regista abbia mai tirato fuori dal suo cilindro. Il personaggio del famigerato e crudele  latifondista interpretato da Leonardo DiCaprio in Django Unchained è senza dubbio il personaggio più deplorevole da un punto di vista morale che l’attore abbia mai interpretato. 

Henry Fonda (C’era una volta il West)

c'era una volta il westCon C’era una volta il West, Sergio Leone ha cercato di ottenere esattamente ciò che il pubblico non si sarebbe mai aspettato: un Henry Fonda come nessuno lo aveva mai visto prima. La star di Furore e La parola ai giurati era l’eroe per eccellenza del grande schermo durante l’era d’oro di Hollywood. Eppure, il suo debutto da “cattivo ragazzo” nell’acclamato western ha contribuito a spianare la strada ad altri colleghi di spicco nell’abbracciare ruoli da cattivo, come Jack Nicholson o Al Pacino.

Tom Cruise (Collateral)

Raramente ha accettato di recitare nei panni di un anti-eroe, ma tra i pochi bady guys interpretati da Tom Cruise, quello più iconico è sicuramente il killer dai capelli argentei nel thriller mozzafiato Collateral, diretto da Michael Mann. Il film ha contribuito a rafforzare una nuova immagine di Cruise nella mente di tutti coloro che si erano stancati di vederlo interpretare personaggi alquanto prevedibili.

Heath Ledger (Il cavaliere oscuro)

Salito alla ribalta grazie al suo ruolo in 10 cose che odio di te, se c’era un’etichetta dalla quale Heath Ledger si è sempre voluto distanziare era quella di “rubacuori”. Dopo aver rifiutato il ruolo di Peter Parker nella trilogia di Spider-Man di Sam Raimi, Ledger era alla ricerca di qualcosa di molto più grande, sempre collegato al mondo dei fumetti: alla fine è diventato il Joker forse più incredibile mai rappresentato al cinema ne Il cavaliere oscuro di Christopher Nolan, con tanto di Oscar postumo conferito alla sua incredibile performance.

Fonte: Screen Rant

Star Wars: la spiegazione di un grande buco di trama su R2-D2

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Star Wars: la spiegazione di un grande buco di trama su R2-D2

R2-D2 è uno dei personaggi più iconici di Star Wars e probabilmente il più grande robot nella storia del cinema. Le sue memorabili interazioni con C-3PO hanno segnato l’iconica epopea di fantascienza dal punto di vista dell’assetto narrativo comico; tuttavia, nella saga esiste un enorme buco nella trama che coinvolge Artoo; buco che a quanto pare nemmeno Mark Hamill sarebbe in grado di spiegare.

Se R2 era infatti il droide personale di Anakin Skywalker nella trilogia prequel, lo stesso non si è mai preso la briga di rivelare a Luke Skywalker la verità su suo padre. Alla fine de La vendetta dei Sith, C-3PO si è cancellato la memoria, mentre quella di Artoo non ha mai subito danni o alterazioni durante tutto l’arco narrativo dell’intera saga.

Se George Lucas ed il suo team probabilmente non hanno mai pensato che R2-D2 potesse avere un ruolo significativo negli eventi prima di Una nuova speranza, la Lucasfilm ha deciso di aggiungere il famoso droide e il suo inseparabile compagno anche nei prequel, nonostante la cosa non avesse una coerenza logica. Il loro cameo in Rogue One può avere una ragion d’essere, ma R2-D2 e C-3PO sono dei personaggi chiave al pari di Anakin o di Obi-Wan Kenobi. In Episodio IV, quando incontra il duo, Obi-Wan afferma anche: “Non mi ricordo di aver posseduto un droide”, nonostante nei prequel abbia diviso la scena con loro diverse volte.

Tutto ciò sembra dunque essere un grandissimo buco di trama, ma ci sono diverse (e ragionevoli) spiegazioni sul perché R2-D2 non rivela mai la verità su Anakin. Ne La vendetta dei Sith, R2-D2 accompagna Anakin a Mustafar: il futuro Darth Vader ha il compito di assassinare i leader della Confederazione dei Sistemi Indipendenti. A quel punto del film, Anakin è già stato spinto dall’imperatore Palpatine a convertirsi al Lato Oscuro e ha già ucciso i membri del Tempio Jedi; R2-D2, però, non è a conoscenza delle azioni di Anakin e continua a seguirlo.

Anakin ordina al suo droide di rimanere con la nave su Mustafar; pertanto, non riesce a vedere nessuno degli eventi che condannano il “Prescelto”. Nella scena in cui Padme Amidala si confronta con Anakin, sia Artoo che C-3PO (che hanno accompagnato Amidala e Obi-Wan su Mustafar), non appaiono in scena, così come non è possibile vederli durante il duello tra Obi-Wan e Anakin: è ipotizzabile, quindi, che R2-D2 non abbia assistito all’esperienza della morte di Anakin, né alla sua sopravvivenza. 

Tutti coloro che sono sopravvissuti all’Ordine 66, presumevano che Anakin sarebbe morto con loro, tranne Obi-Wan e Yoda. Probabilmente, R2-D2 non sarebbe stato informato da nessuno che il suo ex maestro era vivo e che ora agiva come Vader. Se si considera il fatto che Artoo e C-3PO vennero successivamente affidati alla famiglia Organa, ha ancora più senso che nessuno dei droidi venga informato della situazione. Eppure, c’è ancora una domanda che lascia più di un dubbio: perché cancellare la memoria di C-3PO, ma non quella di Artoo?

r2-d2 Star Wars Gli Ultimi Jedi

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Non è comune per i non-droidi parlare la lingua di Artoo, quindi non c’era da preoccuparsi sul fatto che gli Organa e Leia comprendessero quando accaduto nei prequel, nonostante la presenza di C-3PO. Anche se C-3PO può comprendere il linguaggio del suo inseparabile compagno, una volta che i suoi ricordi sono stati cancellati, neanche C-3PO avrebbe potuto credere alle parole di R2-D2.

L’unico altro personaggio che riesce a comunicare con R2-D2 è Luke. Sul pianeta Dagobah, Luke interpreta i pensieri di R2-D2 in un modo che non corrisponde alle effettive parole pensate dal droide, quindi ancora una volta non dovrebbe esserci alcun pericolo che R2-D2 possa essere creduto. Anche se Luke avesse capito veramente cosa stesse dicendo Artoo, è improbabile che ciò avrebbe influito eccessivamente sulla storia.

Luke non ha interagito direttamente con Darth Vader in Una nuova speranza, nel senso che non avrebbe avuto il tempo di dire a Vader la verità se avesse voluto. Nel frattempo, ne L’Impero Colpisce Ancora, Luke rifiuta di credere che Vader sia suo padre. Se Luke non è disposto a credere allo stesso Vader, è improbabile che abbia voglia di credere alle affermazioni di un droide quando nessun altro – al di fuori del cattivo – potrebbe verificarne l’autenticità.

Quando finalmente Luke accetta la verità, redimere suo padre diventa la sua missione, compito che è stato poi completato ne Il ritorno dello Jedi. Se avesse saputo da Artoo la verità, avrebbe potuto essere più suscettibile agli approcci di suo padre in Episodio IV. Invece di Obi-Wan e Yoda, Vader sarebbe potuto diventare la sua guida; tuttavia, sappiamo quanto sia forte la morale di Luke, quindi è probabile che l’esito della trilogia originale sarebbe stato lo stesso a prescindere.

Se non altro Luke, venendo a conoscenza della verità su Vader da R2-D2, avrebbe potuto evitare di scontrarsi con Leia, che si rivelerà essere sua sorella. Ciò solleva un ulteriore domanda, ancora più grande: come sarebbero andate le cose se Leia avesse scoperto chi erano davvero i suoi genitori da R2-D2? Gli eventi dell’intera trilogia originale sarebbero stati modificati e Leia sarebbe potuta diventare la principale apprendista Jedi al posto di Luke.

Per questo motivo, non ha senso che Bail Organa abbia cancellato la memoria di C-3PO mantenendo intatta quella di Artoo, poiché erano comunque con Leia quando questa è cresciuta. Il ruolo piccolo, ma chiave, di Bail in Rogue One mostra quanta influenza ha avuto sugli eventi della trilogia originale; ai suoi occhi, mantenere intatta la memoria di R2-D2 non era un problema, e la saga di Star Wars dimostra quanto fosse giusto non preoccuparsene.

Fonte: CBR

Premi David di Donatello 2020: stasera la premiazione

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Premi David di Donatello 2020: stasera la premiazione

Carlo Conti conduce la 65ª edizione dei Premi David di Donatello, in diretta dallo studio 2 di Via Teulada, domani su Rai 1 dalle ore 21.25, con la regia di Maurizio Pagnussat.

La serata più importante del nostro cinema ha deciso di non fermarsi e si presenta, per la prima volta, in una versione più tecnologica rispetto al passato con l’obiettivo di lanciare un messaggio positivo, forte e autorevole, a sostegno della rinascita del cinema italiano, sottolineandone la centralità dal punto di vista culturale, economico e occupazionale. La 65ª edizione dei Premi David di Donatello sulla rete ammiraglia della Rai si svolgerà dunque attraverso una formula innovativa che vedrà i grandi protagonisti del cinema italiano partecipare alla premiazione attraverso collegamenti in diretta, rispettando le disposizioni governative. Sarà un’edizione che unirà il rispetto della tradizione con uno sguardo fiducioso rivolto al futuro.

In quest’ottica, Rai Movie trasmetterà in simulcast con Rai 1 e, sul profilo Instagram del canale, Alberto Farina e Paola Jacobbi commenteranno la serata in diretta, mentre su Raiplay sarà visibile anche per gli italiani all’estero.

Nel corso della serata, saranno consegnati venticinque David di Donatello e il David Speciale che quest’anno andrà a un’icona dello spettacolo e della cultura italiana, Franca Valeri, in grado di rivoluzionare la comicità e l’immagine femminile dal secondo dopoguerra anche attraverso l’invenzione di una lunga serie di memorabili personaggi.

Il David dello Spettatore quest’anno andrà a Il Primo Natale, diretto e interpretato da Salvo Ficarra e Valentino Picone. Il riconoscimento è assegnato al film più visto dal pubblico nei cinema italiani fra quelli usciti in sala entro il 31 dicembre 2019.

A cento anni dalla nascita, l’Accademia del Cinema Italiano celebrerà due fra i maggiori protagonisti della storia del nostro cinema, Federico Fellini e Alberto Sordi. Il regista cinque volte premio Oscar® sarà ricordato proprio attraverso le parole e gli aneddoti del grande attore romano con cui ha condiviso esordi, vita artistica ed esperienze sul set per film come Lo sceicco bianco e I vitelloni. Vicende ed episodi della vita e della carriera di Alberto Sordi saranno invece affidati ai contribuiti di interpreti quali Paola Cortellesi, Christian De Sica, Sabrina Ferilli, Alessandro Gassmann, Luciana Littizzetto, Leonardo Pieraccioni, Vincenzo Salemme e Carlo Verdone.

I Premi David di Donatello sono organizzati dalla Fondazione Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello e dalla RAI: Piera Detassis è il Presidente e Direttore Artistico dell’Accademia, il Consiglio Direttivo composto da Francesco Rutelli, Carlo Fontana, Nicola Borrelli, Francesca Cima, Edoardo De Angelis, Domenico Dinoia, Giancarlo Leone, Luigi Lonigro, Mario Lorini, Francesco Ranieri Martinotti. La 65 edizione della manifestazione si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il contributo del MiBACT Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, d’intesa con AGIS e ANICA e con la partecipazione, in qualità di Soci Fondatori Sostenitori, di SIAE e Nuovo IMAIE.

I PREMI DELLA 65a EDIZIONE
Sono 23 i film di lungometraggio candidati ai Premi David di Donatello 2020. Tra questi, hanno ricevuto il maggior numero di candidature Il traditore di Marco Bellocchio (18), Il primo re di Matteo Rovere (15), Pinocchio di Matteo Garrone (15), Martin Eden di Pietro Marcello (11), 5 è il numero perfetto di Igort (9), Suspiria di Luca Guadagnino (6).

Premi David di Donatello 2020: tutte le candidature

Spider-Man: Un Nuovo Universo, come il linguaggio del fumetto è entrato nel film

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Spider-Man: Un Nuovo Universo, primo film d’animazione con protagonista l’Uomo Ragno, nonché debutto cinematografico del personaggio di Miles Morales, contiene al suo interno numerosi riferimenti ai fumetti. Eppure, la produzione del film ha dovuto attenersi ad una serie di regole alquanto rigide in merito a ciò che poteva essere citato direttamente dal materiale originale.

In occasione del #QuarantineWatchParty dedicato proprio al film, il produttore Chris Miller ha rivelato attraverso il suo profilo Twitter ufficiale che la Sony aveva imposto loro quanto segue circa l’impiego del linguaggio tipico dei fumetti: “Nessun balloon o elementi che ricordassero troppo i fumetti, almeno fino a quando Miles non veniva morso.”

Sempre in occasione del #QuarantineWatchParty dedicato al film, Miller ha parlato anche dell’annunciato sequel di Spider-Man: Un Nuovo Universo, rivelando di aver iniziato a lavorare al nuovo film da un paio di giorni e che rivedere il primo episodio lo ha reso ancora più emozionato in riferimento a ciò che lui e il suo team hanno in serbo per il secondo capitolo.

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Spider-Man: Un Nuovo Universo racconta le vicende del teenager Miles Morales e delle infinite possibilità dello Ragno-Verso, dove più di una persona può indossare la maschera. Una visione fresca di un nuovo Universo Spider-Man con uno stile visivo innovativo e unico nel suo genere.

Il film è diretto da Bob Persichetti, Peter Ramsey e Rodney Rothman, con Shameik Moore e Jake Johnson. Uscito al cinema il 25 dicembre 2018. Durata 117 minuti. Distribuito da Warner Bros. Italia.

Il cast di doppiatori americano comprendere gli attori Shameik Moore, Jake Johnson, Mahershala Ali, Brian Tyree Henry, Lily Tomlin, Liev Schreiber, Luna Lauren Velez, Zoë Kravitz Nicolas Cage.

Charlize Theron e Luca Marinelli nelle prime foto di The Old Guard

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Netflix ha diffuso via Vanity Fair le prime immagini ufficiali di The Old Guard, film diretto da Gina Prince-Bythewood (Love & Basketball, Beyond The Lights) e basato sull’omonima serie graphic novel di Greg Ruck, illustrata da Leandro Fernández. Le immagini ci mostrano il premio Oscar Charlize Theron (Atomica Bionda) al fianco del “nostro” Luca Marinelli (Lo chiamavano Jeeg Robot). 

BY AIMEE SPINKS/NETFLIX.
BY AIMEE SPINKS/NETFLIX.
BY AIMEE SPINKS/NETFLIX.

The Old Guard con Charlize Theron dal 10 luglio su Netflix

Basata sull’omonima serie graphic novel di Greg Ruck e illustrata da Leandro Fernández, The Old Guard racconta la storia di un piccolo gruppo di mercenari divenuti immortali, che deve combattere per tenere unita la squadra dopo aver scoperto l’esistenza di un nuovo immortale e che i loro super poteri sono a rischio. Il film arriverà su Netflix a partire dal prossimo 10 luglio.

Il resto del cast di The Old Guard annovera KiKi Layne, Marwan Kenzari, Matthias Schoenaerts e Chiwetel Ejiofor. La sceneggiatura è dello stesso Rucka e di Gina Prince-Bythewood. Il film è prodotto da David Ellison, Dana Goldberg Don Granger per Skydance, insieme a Marc Evans, Charlize Theron, Beth Kono AJ Dix per Denver and Delilah. Stan Wlodkowski Greg Rucka sono produttori esecutivi.

Andy Serkis è di nuovo Gollum per beneficenza

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Andy Serkis è di nuovo Gollum per beneficenza

Andy Serkis ha annunciato un reading de Lo Hobbit in streaming per raccogliere fondi a scopo benefico. L’attore è noto per aver interpretato, attraverso l’utilizzo della motion capture, il personaggio di Gollum nelle trilogie de Il Signore degli Anelli e de Lo Hobbit, appunto. Durante la sua carriera, Serkis si è imposta come un vero e proprio “re” della performance capture, grazie anche ai suoi ruoli in King Kong e nella saga de Il Pianeta delle Scimmie.

Adesso, l’attore tornerà alle origini con uno speciale reading di ben 12 ore – nella giornata di oggi 8 maggio – del romanzo “Lo Hobbit” del 1937 di J.R.R. Tolkien che ha ispirato la seconda trilogia di Peter Jackson basata sull’opera del celebre scrittore britannico. Attraverso il suo account Twitter, Serkis ha annunciato: “Voglio condurvi in una delle più grandi avventure fantasy che siano mai state scritte. Unitevi a me in una speciale maratona di ben 12 ore in cui leggerò ‘Lo Hobbit’, a supporto di due incredibili associazioni benefiche che stanno facendo un lavoro straordinario in questo momento molto difficile! @NHSuk @bestbeginnings #hobbitathon.”

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Ricordiamo che Andy Serkis è attualmente impegnato con la produzione di Venom 2, sequel del cinecomic Sony che vedrà il ritorno di Tom Hardy nei panni dei temibile simbionte. Il sequel – il cui titolo ufficiale sarà Venom: Let There Be Carnage – vedrà nel cast anche Michelle Williams e Woody Harrelson, e arriverà al cinema il 25 giugno 2021. Il film segnerà la terza esperienza dietro la macchina da presa per Serkis, dopo Ogni tuo respiro e Mowgli – Il figlio della giungla.

Hercules: i Russo anticipano un live action originale

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Hercules: i Russo anticipano un live action originale

La scorsa settimana è arrivata l’ufficializzazione del live action di Hercules, il classico d’animazione del 1997, diretto da Ron Clements e John Musker. Il remake vedrà Anthony e Joe Russo, registi di  Avengers: Endgame, impegnati in qualità di produttori, mentre Dave Callaham (Wonder Woman 1984) firmerà la sceneggiatura.

Adesso, in una recente intervista con Collider, sono stati proprio Anthony e Joe Russo a condividere i primissimi dettagli sul progetto. A quanto pare, l’intento dei due registi e produttori sarà quello di realizzare un film completamente originale: “Regaleremo al pubblico una storia molto diversa”, hanno dichiarato i fratelli. “Faremo un film che sarà ovviamente ispirato al classico originale, ma al tempo stesso ci saranno tanti nuovi elementi”. 

Al momento non sappiamo né chi dirigerà il film né gli attori che saranno chiamati ad interpretare gli iconici personaggi del classico originale. Il film, a differenza del più recente Lilli e il Vagabondo, non sarà destinato a Disney+, ma arriverà sul grande schermo e sarà prodotto anche da Jeffery Silver (Il re leone, Tron: Legacy) Karen Gilchrist (Il re leone, The Mandalorian). 

Come già accaduto per La Bella e la Bestia, Aladdin e per l’attesissimo La sirenetta, anche la colonna sonora del live action di Hercules sarà composta da brani già presenti nel classico originale e da nuove canzoni.

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Hercules è il primo film di animazione Disney basato sulla mitologia greca e racconta le avventure di Eracle, che viene però chiamato con il suo nome latino Hercules, concentrandosi principalmente non tanto sulle famose dodici fatiche quanto sulla meno nota Gigantomachia.

Ricordiamo tra i prossimi live action Disney in cantiere, figurano Cruella con Emma StonePinocchio di Robert Zemeckis, ma anche Biancaneve e i sette nani, Bambi e La spada nella roccia

Spider-Man: lo screen test R-Rated di Tobey Maguire

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Spider-Man: lo screen test R-Rated di Tobey Maguire

L’ultima volta che abbiamo visto Tobey Maguire nei panni dell’Uomo Ragno è stato in Spider-Man 3, il terzo e ultimo capitolo della trilogia di Sam Raimi, che arrivò a conquistare 894 milioni di dollari al box office mondiale. Per molto tempo si parlò della possibilità di uno Spider-Man 4, ma alla fine il progetto venne definitivamente accantonato, con la Sony che decise di riavviare le avventure cinematografiche dell’iconico personaggio con il casting di Andrew Garfield e l’uscita di The Amazing Spider-Man di Marc Webb.

Di recente è stato caricato su YouTube un video che ci mostra lo screen test di Tobey Maguire per il primo Spider-Man di Sam Raimi. Lo screen test dimostra come la prima versione del film era molto diversa da ciò che abbiamo poi visto sul grande schermo. In una scena in particolare, vediamo un Maguire a torso nudo assalire un gruppo di teppisti: le espressioni e la gestualità dell’attore lasciano intuire uno Spider-Man molto più aggressivo, per un film che probabilmente avrebbe dovuto avere dei toni molto più cupi. Nel video è possibile vedere anche gli screen test degli altri membri del cast, tra cui Kirsten Dunst, Willem Dafoe e J.K. Simmons.

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Ricordiamo che Sam Raimi ha di recente confermato che dirigerà  Doctor Strange in the Multiverse of Madness, l’atteso sequel del cinecomic Marvel con protagonista Benedict Cumberbatch. Il film arriverà nelle sale il 5 novembre 2021.

New Gods: confermata la presenza di un oscuro personaggio

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New Gods: confermata la presenza di un oscuro personaggio

Nonostante le produzioni cinematografiche siano al momento sospese a causa della pandemia di Covid-19, la pre-produzione di tantissimi progetti continuano direttamente dalle case degli artisti coinvolti nel loro sviluppo. Tra questi rientra anche New Gods, progetto targato DC e affidato alla regista di Selma e Nelle pieghe del tempo Ava DuVernay.

Di recente la regista è tornata ad aggiornare brevemente sul film attraverso il suo profilo Twitter, rivelando di essere attualmente al lavoro sulla quarta bozza della sceneggiatura, che la stessa sta curando in collaborazione con il fumettista Tom King. La DuVernay ha inoltre confermato che nel film sarà presente nientemeno che All-Widow, la regina degli insetti che vivono sul pianeta New Genesis.

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Creato e disegnato da Jack Kirby, il fumetto originale fu pubblicato la prima volta nel 1971, portando al grande pubblico le storie dei Nuovi Dei, ovvero i nativi dei pianeti gemelli di Nuova Genesi e Apokolips.

Vi ricordiamo che, anni fa, la DuVernay è stata ad un passo dal dirigere un altro atteso cinecomic, ovvero Black Panther, finito poi nelle mani di Ryan Coogler. Secondo alcune indiscrezioni, New Gods non sarà collegato all’universo cinematografico DC, dunque la speranza di vedere nel film i personaggi già introdotti è pari a zero.

A quanto pare il film presenterà Mister Miracle e Big Barda come protagonisti e Granny Goodness e le Furie Femminili nel ruolo di antagoniste principali. Chi conosce i fumetti DC saprà che la prima fa parte dell’Elite di Darkseid, il signore di Apokolis, e gestisce l’orfanotrofio del pianeta con una feroce disciplina, servendosi anche delle Furie per creare un’élite di guerrieri attraverso il lavaggio del cervello e la tortura.

Star Wars: l’Ascesa di Skywalker: l’edizione blu-ray

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Star Wars: l’Ascesa di Skywalker: l’edizione blu-ray

Star Wars: l’Ascesa di Skywalker ha già elettrizzato i fan di tutto il mondo, superando il miliardo di incassi al box office globale. Finalmente, l’affascinante conclusione dell’epica saga degli Skywalker diretta da J.J. Abrams sarà disponibile dal 4 maggio in 4 diversi formati Home Video (4K UHD, Blu-Ray, Blu-Ray 3D e DVD).

I contenuti extra includono Star Wars: l’Ascesa di Skywalker, documentario inedito sulla realizzazione del film, diretto da Debs Paterson, che esplora con il cast e i filmmakers l’eredità della saga degli Skywalker. Le feature includono un approfondimento delle splendide sequenze ambientate nel deserto di Pasaana, come l’inseguimento mozzafiato degli Speeder o l’astronave in cui Rey scopre i segreti della sua famiglia e incontra il piccolo droide D-O. I fan potranno anche ascoltare il punto di vista di Warwick Davis, interprete del personaggio Wicket l’Ewoc, e del team creativo che ha dato vita al record di 584 tra creature e droidi presenti nel film.

Dal 4 maggio, inoltre, in concomitanza con l’uscita in Home Video di Star Wars: l’Ascesa di Skywalker, sarà disponibile anche il Boxset completo di tutti gli episodi della saga, per la prima volta in assoluto anche in formato 4K UHD.

I contenuti extra di Star Wars: l’Ascesa di Skywalker includono:

  • L’Eredità di Skywalker – Ci sono storie destinate a durare per sempre. Questo documentario in versione integrale ripercorre il processo di creazione di Star Wars: l’Ascesa di Skywalker.
  • Pasaana: creare l’inseguimento degli Speeder – Approfondimento sulla realizzazione dell’epico insegumento degli Speeder, per capire in che modo ha preso forma questa spettacolare sequenza.
  • Alieni nel deserto – Un assaggio degli sforzi intrapresi per ricreare le scene nel deserto di Pasaana, dai problemi di prospettiva e complessità delle riprese al dettaglio dei colori.
  • D-O: chiave del passato – Per esplorare l’astronave che connette Rey al mistero dei suoi genitori scomparsi e conoscere da vicino il nuovo, irresistibile droide D-O.
  • Warwick e figlio – Warwick Davis, interprete di Wicket in Star Wars: il Ritorno dello Jedi, torna ancora una volta a indossare il costume da Wok, questa volta in compagnia di suo figlio Harrison.
  • Cast di creature – Il team dietro le indimenticabili creature del film rivela i segreti di costumi, trucco, protesi ed effetti digitali che le hanno portate in vita.

Il nono e ultimo episodio della saga degli Skywalker vede il ritorno dei personaggi originali di Luke Skywalker, il Generale Leia Organa, Chewbacca, C-3PO, R2-D2, l’Imperatore Palpatine e Lando Calrissian, insieme all’ultima generazione di eroi e villain, tra cui Rey, Finn, Poe, BB-8, Maz, Rose, il generale Hux e Kylo Ren. I nuovi arrivi includono Jannah, un nuovo alleato della Resistenza, il Generale Pryde del Primo Ordine e Zorii Bliss.

Star Wars: l’Ascesa di Skywalker è disponibile in diversi formati per garantire a tutti fan un’esperienza in-home su misura. L’edizione Home Video è distribuita in formato 4K UHD, Blu-Ray, Blu-Ray 3D e DVD.

Il cast di Star Wars: l’Ascesa di Skywalker comprende Carrie Fisher (Leia Organa), Mark Hamill (Luke Skywalker), Adam Driver (Kylo Ren), Daisy Ridley (Rey), John Boyega (Finn), Oscar Isaac (Poe Dameron), Anthony Daniels (C-3PO), Naomi Ackie (Jannah), Domhnall Gleeson (Generale Hux), Richard E. Grant (Generale Pryde), Lupita Nyong’o (Maz Kanata), Keri Russell (Zorii Bliss), Joonas Suotamo (Chewbacca), Kelly Marie Tran (Rose Tico), con Ian McDiarmid (Imperatore Palpatine) e Billy Dee Williams (Lando Calrissian).

Il film è diretto da J.J. Abrams e prodotto da Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i produttori esecutivi. La sceneggiatura è scritta da Chris Terrio & J.J. Abrams da un soggetto di Derek Connolly & Colin Trevorrow e J.J. Abrams & Chris Terrio, basato sui personaggi creati da George Lucas.

Premi David di Donatello 2020: le sale riaccendono le luci. Il flashmob

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In contemporanea con la 65a edizione dei Premi David di Donatello, in diretta venerdì 8 maggio su Rai 1 dalle ore 21.25, le sale cinematografiche italiane riaccenderanno, per una sera, le insegne e gli schermi, in attesa della riapertura e di un ritorno alla normalità.

Il flash mob, organizzato da ANEC con hashtag #riaccendilcinema, intende lanciare un messaggio simbolico agli spettatori, agli operatori e alle istituzioni con il quale si sottolinea l’importante funzione sociale che le sale svolgono quotidianamente sul territorio come luoghi di incontro, partecipazione e scambio culturale, e si evidenzia la necessità di un progetto strategico per il rilancio del settore. A seguito del lockdown, infatti, 1.600 sale cinematografiche hanno sospeso la loro attività, per un totale di 4.200 schermi su tutto il territorio nazionale.

“Le sale cinematografiche italiane riaccendono le proprie luci con l’augurio di un ritorno alla piena normalità a nome di tutta l’industria del cinema – ha detto Mario Lorini, Presidente dell’ANEC – Vogliamo lanciare un segnale importante per ricordare a tutto il pubblico che le sale cinematografiche ci sono e attendono il momento giusto per riaprire. In quel momento, avremo bisogno di tutto il calore e la passione dei nostri spettatori”.

Hunger Games: 10 differenze tra il libro e il film

Hunger Games: 10 differenze tra il libro e il film

La saga di Hunger Games sembra essere giunta al termine così velocemente com’è iniziata. Tutti e quattro i film sono usciti tra il 2012 e il 2015, e non tutti sono stati apprezzati da pubblico e critica. La performance di Jennifer Lawrence è stata ampiamente elogiata, così come le sequenze d’azione, ma non sempre la trasposizione dell’eccezionale materiale di partenza è riuscita a mettere d’accordo i fan.

Di seguito abbiamo raccolto 10 cose che avvengono nel primo libro della saga di Hunger Games e che sono state completamente omesse o cambiante dal film diretto da Gary Ross:

I genitori di Peeta

L’unica cosa che abbiamo davvero imparato sulla vita di Peeta, grazie ai film, è l’intera questione della panetteria di famiglia. Negli adattamenti cinematografici, però, non si parla mai di sua madre o di suo padre, dal momento che entrambi i personaggi non vengono mai mostrati sullo schermo.

Nei film sembra che solo la madre di Katniss, la sorella e Gale siano in grado di far visita ai tributi dopo la Mietitura; eppure, tutta la storia di Peeta e della sua famiglia avrebbe potuto essere citata, anche se non mostrata direttamente. Nel libro, Katniss riceve persino dei biscotti dal padre di Peeta, nonostante il fatto che la ragazza pensi che dovrà uccidere suo figlio.

Il dietro le quinte degli Hunger Games

Una delle più grandi differenze tra il film e il libro riguarda la rappresentazione degli Hunger Games e di come i Giochi vengano effettivamente creati. Se il libro si concentra principalmente sull’esperienza di Katniss senza menzionare particolari scenari al di là della foresta, nel film le cose dovevano per forza essere diverse.

Proprio per questo, durante il film vediamo spesso il dietro le quinte degli Hunger Games, con gli operatori e gli Strateghi che manipolano l’arena e creano ologrammi e trappole per mettere in difficoltà i tributi.

I problemi di alcolismo di Haymitch

Nel film il personaggio di Haymitch interpretato da Woody Harrelson sembra essere un grande amante del whisky, ma la verità è che ha dei problemi ben più seri con l’alcool, in generale. Nel film questa sorta di dipendenza viene raggirata e sfruttata per sottolineare i tratti più divertenti del personaggio, mentre nel libro l’entità reale del problema viene affrontata da una prospettiva decisamente più autentica.

Dopotutto, se Haymitch è un Mentore, vuol dire che ha vinto un’edizione degli Hunger Games, ed ha quindi ucciso dei coetanei per vincere. In particolare, Haymitch è il vincitore dell’edizione numero 50 degli Hunger Games, un’edizione della Memoria (proprio come lo sarà l’edizione numero 75, raccontata nel secondo film/libro), il che vuol dire che si tratta di un’edizione speciale. Nell’anno di Haymitch, la particolarità del gioco è stata che i tributi erano il doppio. I problemi di Haymitch con l’alcol derivano proprio dal trauma di quell’esperienza.

I Muttations

Nel libro gli Ibridi vengono rappresentati in modo molto diverso, in maniera più grafica e inquietante. Piuttosto che essere una specie di enorme cane ibrido con altri animali feroci, nel libro gli occhi di questi esseri sono in realtà quelli appartenenti ai tributi morti.

Si tratta di un elemento molto più particolare, specifico e soprattutto spaventoso, in grado di innescare anche una connessione molto personale con Katniss: quando deve ucciderli, è come se  la ragazza stesse nuovamente uccidendo i tributi!

Peeta e Katniss mano nella mano

Nel film vediamo Peeta prendere la mano di Katniss durante la parata. Questo crea unità tra la coppia, che finisce per conquistare il supporto dello spettatore fin all’inizio, e forse chiarisce anche che tipo di sentimenti Peeta nutre verso Katniss.

Nel libro, invece, quest’idea viene a Cinna, elemento che rafforza l’intelligenza del personaggio nel romanzo, ma che forse nel film non avrebbe giovato alla costruzione dello stesso, soprattutto in vista dei cambiamento apportati. 

Il Distretto 11

Dopo che Rue è stata uccisa, il film ci mostra la reazione del Distretto 11. La gente inizia a ribellarsi contro i Pacificatori, provocando numerose morti e un aumento palpabile di tensione tra i suoi membri. Questo non succede nel libro, poiché restiamo fermamente concentrati su Katniss. Nel romanzo non veniamo informati della reazione del Distretto 11 fino a quando Katniss non esce dall’arena.

Il pane in dono

Nonostante il film mostri la ribellione del Distretto 11, non viene comunque mostrato il dono del pane. I ribelli del Distretto 11 mostrano comunque sostegno a Katniss, ma togliere la scena del pane non rende così evidente che anche gli altri Distretti stanno facendo il tifo per lei.

Nel libro, il pane in dono arriva anche in un momento importante, dandole sostentamento proprio quando la ragazza ne ha bisogno.

I Senza-Voce

Nella serie di libri, Suzanne Collins chiarisce quanto siano importanti i Senza-Voce, ossia coloro che hanno già tentato di ribellarsi al governo tirannico che li controlla e di conseguenza sono stati puniti.

Mentre i personaggi dei Senza-Voce verranno introdotti successivamente nella saga cinematografica, sono stati praticamente eliminati dal primo film. Un esempio in tal senso avviene quando Katniss riconosce un Senza-Voce durante la cena con Effie Trinket e Cinna.

L’inizio dei Giochi

Quando Katniss emerge per la prima volta dal tubo di vetro e finisce nella Cornucopia, possiamo assumere che la ragazza abbia già visto l’arco e la freccia. Peeta scuote la testa e si rende conto che probabilmente sarebbe troppo rischioso prenderle, quindi Katniss corre via.

Nel libro, questa scena si svolge in modo completamente diverso, dando a entrambi i personaggi diverse intenzioni: Katniss è abbagliata dal sole quando vede Peeta, quindi non sa se ha scosso la testa o no; prima che riesca a decidere se prendere l’arco e la faretra, ha già iniziato a correre.

La morte di Cato

Cato ci viene presentato come un killer spietato che è stato addestrato a prendere parte agli Hunger Games da quando è nato. È un avversario forte e temibile per Katniss, ed è l’unico che arriva fino alla fine insieme alla ragazza e Peeta. Nel libro, mantiene la sua personalità furiosa e contorta fino alla sua morte. Nel film, invece, lo vediamo quasi redimersi, mentre si lascia andare ad un discorso in cui ammette di essere soltanto una pedina, addestrato per combattere per Capitol City. 

Emily Blunt e Dwayne Johnson coppia di supereroi in Ball and Chain

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Arriva da Deadline la notizia che Emily Blunt (A Quiet Place, Il ritorno di Mary Poppins) e Dwayne Johnson (San Andreas, Rampage – Furia animale) saranno i protagonisti di Ball and Chain, nuovo film di genere supereroistico basato sull’omonima miniserie a fumetti, in quattro parti, del 1999.

La sceneggiatrice candidata all’Oscar Emily B. Gordon (The Big Sick, Little America) si occuperà di scrivere la sceneggiatura. Al momento ci sarebbero diversi studi interessati ad acquistare i diritti per la distribuzione, ma pare che ad accaparrarsi il film sarà con molta probabilità Netflix. Non sappiamo ancora chi si occuperà della regia.

Il fumetto originale racconta la storia di Edgar e Mallory Bulson, coppia che dopo tre anni alquanto tumultuosi di matrimonio, decide di gettare la spugna. La coppia è sul punto di separarsi, ma un’improvvisa e misteriosa pioggia di meteoriti investe la coppia di alcuni poteri extraterrestri, trasformandoli in due supereroi. I due saranno costretti a rivedere i loro piani e a restare insieme per difendere la Terra. Chi lo sa che questi nuovi poteri non aiutino anche il loro matrimonio…

Emily Blunt e Dwayne Johnson in una commedia romantica ambientata nel mondo dei supereroi

Una commedia romantica ambientata nel mondo dei supereroi, a metà tra Hancock con Will Smith e Mr. & Mrs. Smith con Brad Pitt e Angelina Jolie. Scott Lobdell, Ale Garza e Richard Bennett hanno scritto il fumetto originale, le cui quattro parti sono state pubblicate tra il novembre del 1999 e il febbraio del 20000.

Per Emily Blunt e Dwayne Johnson si tratterà del secondo film insieme, dopo  Jungle Cruise, live action Disney ispirato all’omonima storica attrazione di Disneyland in California, che arriverà nelle sale il 20 luglio 2021.

Fantastici Quattro di Josh Trank: la “verità” sulle riprese aggiuntive

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In una recente intervista con Polygon – la stessa in cui ha parlato del suo Venom mai realizzato -, il regista Josh Trank è tornato a parlare del reboot dei Fantastic 4 – I fantastici quattro da lui diretto nel 2015. All’epoca della produzione del film, subito dopo un primissimo montaggio, la Fox definì il girato “decisamente scomodo”, ordinando subito una serie di riprese aggiuntive.

A quanto pare, la Fox assunse un nuovo team di sceneggiatori per occuparsi delle nuove scene da girare, gruppo che a quanto pare non entrò mai in contatto con Trank. Secondo quanto riportato dalla fonte, il regista “scrisse diverse nuove pagine del copione nella speranza di poter avere nuovamente voce in capitolo, ma il suo lavoro venne deliberatamente ignorato”. Per questo motivo, Trank si recò alla Director’s Guild (la corporazione di registi cinematografici e televisivi statunitensi), sostenendo che i suoi diritti non venivano rispettati. Così si arrivò alla stipulazione di un nuovo contratto tra lo studio e il regista, in cui venne stabilito che entrambi avrebbero continuato a lavorare alle proprie versioni del film e che entrambe sarebbero state mostrate per dei test screening.

Tuttavia, la Fox non sembrava essere già più interessata alla versione del film di Trank, concentrata esclusivamente sul proprio taglio da dare al film, curato dal montatore Stephen Rivkin. Nel ricordare l’intera lavorazione del film, Trank ha dichiarato: “Mi sentivo come castrato, mentre altre persone prendevano il controllo sul set.”

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L’esperienza di Josh Trank con Fantastic 4 – I fantastici quattro è soltanto uno dei numerosi esempi di registi che spesso si sono trovati a dover lottare contro gli studi cinematografici, ma in tal senso ne rappresenta sicuramente uno dei più estremi. Quanto accaduto con la Fox ha inoltre spinto Trank ad accontonare il suo spin-off della saga di Star Wars dedicato a Boba Fett e l’adattamento del videogame Shadow of the Colossus. Il regista ha ribadito di non essere più interessato a trasporre sul grande schermo “videogame o proprietà di altro genere.”

Ricordiamo che l’ultima fatica cinematografica di Josh Trank è Capone, film in cui Tom Hardy interpreta Al Capone, il noto mafioso statunitense di origine italiana. La pellicola uscirà negli Stati Uniti, direttamente in VOD, il prossimo 12 maggio.

Scream 5: Neve Campbell possibilista sul suo ritorno

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Scream 5: Neve Campbell possibilista sul suo ritorno

Neve Campbell potrebbe tornare nel nuovo capitolo della celebre saga di Scream diretta dal compianto Wes Craven. Grazie a Rotten Tomatoes, è emerso che l’attrice ha parlato con i registi Matthew Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett del nuovo film del remunerativo franchise horror che è stato commissionato loro dalla Spyglass Media.

Al momento non sappiamo se il nuovo film sarà un prosieguo della saga originale o un reboot a tutti gli effetti: quel che è certo è che i due registi starebbero cercando di coinvolgere in tutti i modi la Campbell a tornare nei panni iconici di Sidney Prescott. Al giornalista Jake Hamilton, l’attrice ha spiegato quanto segue:

“Ne abbiamo parlato. I registi mi hanno contattata. Anche se adesso le cose sono un tantino complicate a causa del Covid-19. Tutto è iniziato circa un mese e mezzo fa. Ci vorrà un po’ di tempo prima di riuscire davvero a capire come la cosa potrebbe funzionare. Stiamo negoziando, quindi vedremo. I due registi mi hanno scritto una lettera davvero toccante in cui mi hanno parlato di Wes Craven e di come abbia influenzato il loro lavoro. Vogliono onorare la sua memoria con il nuovo film e ciò è importantissimo per me. Quindi, vedremo! Sono veramente grata alla saga di Scream… adoro Sidney Prescott. Mi sono sempre divertita ogni volta che dovevo tornare sul set per un film della saga. Credo che anche questa volta potrebbe esserlo per me. L’importante è fare un altro buon film.”

Di recente Matthew Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett hanno diretto Finché Morte Non Ci SepariIl duo, in collaborazione con Chad Villela, figurerà anche come produttore esecutivo. Al momento non sappiamo ancora chi si occuperà della sceneggiatura.

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Scream è una serie slasher diretta da Wes Craven e scritta da Kevin Williamson e Ehren Kruger, sceneggiatore del terzo film. È ispirata agli omicidi operati da Danny Rolling nel 1990.

La trama principale è incentrata su un serial killer psicopatico travestito con un costume di Halloween che cerca di uccidere Sidney Prescott (interpretata da Neve Campbell) e le persone che fanno parte della sua vita. Ogni film inizia con l’omicidio di una coppia, per poi svilupparsi fino alla rivelazione dell’identità del killer e al suo scontro finale con Sidney.

La serie originale è composta da quattro film, tutti diretti da Craven e interpretati dalla Campbell. Nel 2015 è stata realizzata da MTV una serie ispirata al franchise. Tra i numerosi attori apparsi nei film della saga di ricordano David Arquette, Courtney Cox, Liev Schreiber, Jamie Kennedy, Rose McGowan, Sarah Michelle Gellar, Jada Pinkett Smith e Drew Barrymore.

Spider-Man: il crossover Holland-Maguire-Garfield “bloccato” da Sony

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In occasione del #QuarantineWatchParty dedicato a Spider-Man: Un Nuovo Universo, primo film d’animazione con protagonista l’Uomo Ragno, nonché debutto cinematografico del personaggio di Miles Morales, il produttore Chris Miller ha rivelato che la Sony Pictures ha bocciato l’idea di un cameo nel film di Tobey Maguire, Andrew Garfield e Tom Holland, i tre interpreti di Spider-Man sul grande schermo.

Come spiegato da Miller su Twitter: “Avevamo proposto alla Sony un cameo forse ambizioso che avrebbe coinvolto Tobey, Andrew e Tom. Loro ci hanno risposto che era ‘ancora troppo presto’.”

La possibilità di un crossover di Spider-Man che veda coinvolti Holland, Maguire e Garfield è qualcosa su cui i fan stanno speculando da tantissimo tempo. In passato Tom Holland aveva dichiarato in merito: “Certo che mi piacerebbe fare un film con quei ragazzi. Sarebbe fantastico! Inoltre, è qualcosa che i fan vogliono. Tutto dipende da Sony e Marvel. Non dipenda da me.”

Rodney Rothman, co-regista di Spider-Man: Un Nuovo Universo, era invece stato molto più incisivo sulla questione: “Ci sono state una serie di discussioni. Ci sono delle idee su cosa potremmo fare con Tobey Maguire e gli altri. Penso che dopo questo film, quei pensieri potrebbero trasformarsi in qualcosa di concreto.”

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Spider-Man: Un Nuovo Universo racconta le vicende del teenager Miles Morales e delle infinite possibilità dello Ragno-Verso, dove più di una persona può indossare la maschera. Una visione fresca di un nuovo Universo Spider-Man con uno stile visivo innovativo e unico nel suo genere.

Il film è diretto da Bob Persichetti, Peter Ramsey e Rodney Rothman, con Shameik Moore e Jake Johnson. Uscito al cinema il 25 dicembre 2018. Durata 117 minuti. Distribuito da Warner Bros. Italia.

Il cast di doppiatori americano comprendere gli attori Shameik Moore, Jake Johnson, Mahershala Ali, Brian Tyree Henry, Lily Tomlin, Liev Schreiber, Luna Lauren Velez, Zoë Kravitz e Nicolas Cage.

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