Trai film che non hanno preso
nemmeno una
nomination all’Oscar c’è anche Wonder
Woman, film che per molti era un titolo papabile, se
non per la regia, almeno per le nomination “tecniche”.
Per molti fan l’accaduto è stata
un’autentica sorpresa, tanto da accusare i membri dell’Academy di aver letteralmente snobbato il film,
nonostante i numerosi riconoscimenti già ottenuti (Film Critics
Association Awards, AFI Awards).
Ebbene oggi a commentare l’accaduto
è stata l’attrice protagonista del film Gal Gadot
che a ET che
ha rivelato di essersi commossa per la reazione dei fan, ma ha
anche sottolineato come il film non fosse stato fatto per ottenere
nomination all’Oscar:
Sono rimasto molto commosso e
toccato dal feedback di tutte le persone che sono state deluse dal
fatto che” Wonder Woman “non sia stata nominata, ma di sicuro non
abbiamo mai fatto il film per questo, penso che non si possa avere
tutto. Ho fatto questo film ed è stato accolto in un modo così
meraviglioso che vogliamo rimanere umili e riconoscenti. Inoltre
presto avremo un altro film, quindi chi lo sa? Forse il
prossimo!”
Patty Jenkins
tornerà alla regia del film che vedrà ancora come protagonista
Gal Gadot. Il film sarà ambientato nell’Era
moderna e la sceneggiatura è in fase di scrittura, con
Goeff Johns e Patty Jenkins a
lavoro a quattro mani.
Wonder Woman 2
arriverà al cinema l’1 novembre 2019.
Ecco il primo poster del film di
Laura Bispuri, Figlia
Mia, opera seconda della regista che ha esordito con
Vergine Giurata. Per questa sue seconda regia la
regista torna a lavorare con Alba
Rohrwacher.
Ecco il poster:
Figlia
Mia è una produzione Vivo Film e Colorado Film con Rai
Cinema e sarà in sala il 22 Febbraio con 01 Distribution.
Figlia
Mia racconta la storia di Vittoria (Sara Casu) che
nell’estate dei suoi 10 anni scopre di avere due madri: Tina
(Valeria Golino), madre amorevole che vive in rapporto simbiotico
con la piccola e Angelica (Alba Rohrwacher), una
donna fragile e istintiva, dalla vita scombinata.
Rotto il patto segreto che le lega
sin dalla sua nascita, le due donne si contendono drammaticamente
l’amore di una figlia. La bambina vivrà un’estate di domande,
di paure, di scoperte, ma anche di avventure e di traguardi,
un’estate dopo la quale nulla sarà più come prima.
Mission Impossible:
Fallout è il titolo del nuovo capitolo della popolare
saga che vedrà Tom Cruise vestire nuovamente i
panni di Ethan Hunt.
Il film – diretto da
Christopher McQuarrie – ha nel cast anche
Alec Baldwin, Henry Cavill, Rebecca Ferguson, Angela
Bassett e sarà al cinema nell’estate 2018, distribuito da
Twentieth Century Fox Italia.
Il film ha fatto già parlare di sé
per gli stunt folli sostenuti da Tom Cruise e
anche per l’infortunio subito dall’attore proprio durante uno dei
suoi salti mortali, infortunio che ha fermato le riprese per più
settimane.
Il 1 Febbraio 2018 arriva al cinema
Maze Runner – La Rivelazione, a più di due anni di
distanza rispetto al capitolo precedente, che aveva lasciato in
sospeso il destino di Thomas e dei suoi amici del labirinto. Ma il
ritardo di questo finale è dovuto proprio al treno dell’inizio e ad
uno stunt andato male, che si era tradotto in un pesante incidente
per l’attore protagonista Dylan O’Brien con conseguente chiusura del set
fino a completa guarigione.
Un treno in corsa ci accoglie sulla
scena, sfrecciando veloce in un paesaggio arido e ostile e da
subito ci da il ritmo e un assaggio di quello che andremo a vedere
più avanti: un avvincente corsa alla sopravvivenza nel capitolo
finale di una delle saghe distopiche per adolescenti più amate
degli ultimi anni.
Nelle puntate precedenti…
Per questo tornare nella vita di
Thomas non risulta un operazione molto facile e veniamo presi di
sorpresa da questa scena iniziale, finché uno ad uno non
ricompaiono sullo schermo i volti familiari dei protagonisti e i
ricordi cominciano a riaffiorare (anche se, non sarebbe stato male
un “Nelle puntate precedenti…” come con le Serie Tv!). Nel secondo
capitolo, dopo essere scappato dal labirinto-esperimento insieme ad
altri ragazzi immuni al Virus mortale che stava contagiando tutta
la popolazione, avevamo lasciato Thomas (Dylan
O’Brien) disperato dopo che la sua Theresa (Kaya
Scodelario) li aveva traditi e aveva rivelato alla
W.C.K.D. la posizione dell’accampamento dei ribelli del “Braccio
Destro”. Questa operazione si era conclusa con un sanguinolento
scontro tra i superstiti e le truppe e infine, con la fuga del capo
della WCKD Ava (Patricia Clarkson) insieme a
Theresa al suo fianco e diversi ragazzi immuni rapiti, compreso
Minho (Ki Hong Lee) destinati a diventare cavie per cercare una
cura al Virus (la “Death Cure”, “Cura della morte” del titolo
originale del terzo capitolo).
Salvare Minho, uccidere
Ava e sconfiggere la W.C.K.D. una volta per tutte: era questa
l’idea di Thomas nel finale di Maze Runner – La Fuga quando riunisce i
superstiti e si prepara allo scontro finale. Ed è proprio nel bel
mezzo di una azione di salvataggio che inizia Maze Runner –
La Rivelazione, tra corse nel deserto a bordo di Jeep
indistruttibile, coordinazione al secondo e scontri a fuoco degni
del Far West. Ma nonostante la programmazione di mesi e mesi, il
piano non va come sperato, così, tornati alla base nascosta, Thomas
e gli altri decidono che per salvare Minho bisogna raggiungere
l’Ultima Città, fortezza impenetrabile della W.C.K.D. Con l’aiuto
di Newt (Thomas Brodie-Sangster), Frypan
(Dexter Darden), Jorge (Giancarlo
Esposito) e Brenda (Rosa Salazar),
miracolosamente sopravvissuta al Virus, Thomas si avvicina alla
Città, scoprendo però quasi subito di aver degli occhi puntati
addosso: quelli di Janson (Aiden Gillen), capo
delle truppe della W.C.K.D. e quelli di un gruppo di ribelli armati
che dettano legge nella periferia della città, tra cui si nasconde
una vecchia conoscenza dei ragazzi del labirinto. Dopo aver fatto
tanto per uscire dal labirinto, vogliono rientrarci, ma la missione
molto pericolosa è l’unica via che li può portare a scoprire la
verità e ad avere risposte a domande che si ponevano da tempo.
La trilogia dello scrittore
James Dashner prende la forma di un action movie
alla Mission Impossibile nella mani del regista Wes Ball, che al
suo terzo lungometraggio si diverte ancora di più con gli effetti
speciali, le esplosioni grandiose e a far fare ai suoi attori le
acrobazie più spettacolari. Ma come si era già capito dal secondo
film, la storia scritta da T.S. Nowlin per Ball, prende una piega
ben diversa rispetto ai libri, cosa che potrebbe da una parte
infastidire i fan, ma dall’altra anche sorprenderli, scombinando
tutte le carte in tavola rispetto a quello che già sanno. Con i
suoi 142 minuti, Maze Runner – La Rivelazione si
dilunga un po’ troppo nelle scene di azione, che riempiono il corpo
principale del film, lasciando poco spazio ai sentimenti e ai
personaggi, che quasi vengono visti di sfuggita durante il film,
semplici pedine nel labirinto.
Dylan O’Brien in Maze Runner – La
Rivelazione si conferma uno dei giovani più
interessanti usciti dalla Tv
Dylan O’Brien si conferma uno dei giovani più
interessanti usciti dalla Tv negli ultimi anni e riusciamo a
vederlo crescere film dopo film insieme al suo Thomas,
consacrandolo nel finale come bell’eroe da film d’azione
(sicuramente la saga lo ha aiutato nell’essere scelto come
protagonista di American Assassins a fianco di Michael Keaton). Spiccano nel cast i veterani
Giancarlo Esposito e Patricia
Clarkson, spietati e bravissimi e i giovani Thomas
Brodie-Sangster, davvero intenso nel portare sullo schermo
Newt specialmente in questa terza parte e Will
Poulter, che riveste i panni del duro Gally riuscendo a
catalizzare l’attenzione sul suo volto particolare e il tagliente
umorismo.
Dopo tanta attesa forse
l’aspettativa era più alta del solito, così che Maze Runner
– La Rivelazione non ci riesce a convincere tanto quanto i
capitoli precedenti, lasciando lo spettatore si a bocca aperta, ma
con ben poco della storia da portarsi poi fuori dal cinema.
La Universal Pictures ha
diffuso la prima clip di Il filo
nascosto, il candidato a sei premi Oscar
di Paul Thomas Anderson, acclamato regista
di Magnolia, Il Petroliere e The Master.
Nel cast anche Lesley
Manville e Vicky Krieps.
Il filo nascosto, la trama
Ambientato nella fascinosa
Londra del dopo guerra negli anni ’50, il rinomato sarto Reynolds
Woodcock (Daniel Day-Lewis) e sua sorella Cyril (Lesley Manville)
sono al centro della moda britannica, realizzando i vestiti per la
famiglia reale, star del cinema, ereditiere, debuttanti e dame
sempre con lo stile distinto della casa di Woodcock.
Le donne entrano ed escono nella vita di Woodcock, dando
ispirazione e compagnia allo scapolo incallito, fino a quando non
incontra una giovane e volitiva donna, Alma (Vicky Krieps), che
presto diventa parte della sua vita come musa ed amante. La sua
vita attentamente “cucita su misura”, una volta così ben
controllata e pianificata, viene ora stravolta dall’amore.
Con il nuovo film, Paul Thomas Anderson realizza un
illuminante ritratto sia di un artista in un viaggio creativo sia
delle donne che hanno fatto girare il suo mondo. Il Filo Nascosto è
l’ottavo film di Paul Thomas Anderson e la sua seconda
collaborazione con Daniel Day-Lewis.
In attesa di Avengers:
Infinity War, la Marvel ha diffuso il fumetto preludio al film in cui
ci vengono presentati tutti i personaggi e le premesse di ciò che
accadrà nel film diretto da Anthony e Joe
Russo.
Ecco le rivelazioni su
Avengers: Infinity War
1Iron Man è solo
Tony Stark che medita sul futuro è sull’ultima
pagina del fumetto, rendendosi conto che si è permesso di
distrarsi e che una minaccia molto più grande è sulla sua strada
verso la Terra. Si tratta di un riferimento a Thanos e mentre Tony
sta considerando di chiamare Steve Rogers per un aiuto, decide che
deve salvare il mondo da solo e mostra una nuova armatura che crede
possa aiutarlo. Sullo sfondo c’è la nuova tuta di Spider-Man, che
prova che Tony è stato molto occupato in laboratorio…
Forti del successo di critica e
pubblico delle prime due indagini, arrivano due nuovi e
avvincenti casi per il leggendario commissario
Jules Maigret interpretato da Rowan
Atkinson: la miniserie evento firmata ITV prosegue in
esclusiva per l’Italia su laF (Sky canale
139) venerdì 26 gennaio e venerdì 2 febbraio 2018
alle ore 21.10
Le due nuove indagini,
“Il Crocevia delle tre vedove” e
“Maigret al Picratt’s”, portano sul
piccolo schermo i due omonimi romanzi firmati
da Georges Simenon editi in Italia da
Adelphi, e seguono La trappola di Maigret e
Il morto di Maigret, trasmessi a dicembre sempre su
laF.
Ne “Il Crocevia delle
tre vedove”, diretto da Sarah
Harding (Queer as Folk, Vikings) e in onda
venerdì 26 gennaio, Maigret scopre un
illecito traffico di diamanti che collega Parigi ad Anversa. Il
commissario interroga per ore il sospettato artefice dell’omicidio
Carl Andersen (Tom Wlaschiha, Game of
Thrones), che si dichiara però innocente sebbene il corpo
della vittima, un commerciante di diamanti, sia stato ritrovato
nella sua macchina, ucciso con la sua pistola; inoltre, sua sorella
Else (Mia Jexen, Fortitude)
tenta di scappare, apparentemente, senza un valido motivo. A
peggiorare la situazione, un doppiogiochista nella squadra di
polizia.
Jules Maigret
In “Maigret al
Picratt’s”, in palinsesto venerdì 2
febbraio e diretto da Thaddeus O’Sullivan
(Un perfetto criminale, Into the Storm – La guerra di
Churchill), Maigret indaga su un duplice caso di
omicidio: una misteriosa contessa e Arlette,
spogliarellista di un noto nightclub di Montmartre, vengono infatti
ritrovate uccise. Prima di morire, Arlette era stata
testimone di una conversazione in cui si progettava un imminente
omicidio.
I due nuovi casi di
Maigret, della durata ciascuna di 90
minuti, sono in onda in prima tv assoluta il 26 gennaio e
il 2 febbraio 2018, alle ore 21.10 su
laF (Sky 139) per il ciclo
“Classici in tv” e disponibili su Sky On Demand.
Freschi di 4 nomination a gli Oscar
2018, sono arrivati a Roma Armie Hammer,Timothée Chalamet e il regista Luca
Guadagnino per presentare il film Chiamami
col tuo nome.
“Sono felice e orgoglioso”
commenta sorridendo Luca Guadagnino le nomination
a gli Oscar nelle categorie Miglior Film, Miglior Sceneggiatura Non
Originale (di James Ivory), Miglior Attore
Protagonista (Timothée Chalamet) e Miglior Canzone
(“Mistery of Love” di Sufjan Stevens): “Voglio
condividere queste nomination con la mia troupe e tutti gli attori.
Quello di Chiamami con il tuo nome” è stato un percorso pacato,
minimale e che ci insegna di come la passione e l’inaspettato
corrano insieme. Ma all’Oscar non ci penso, sono già contento così.
Anzi, una volta a 20 anni ci ho pensato: era sul bus 64 tornando a
casa con una mia amica, quando le disse ‘Non potrei mai diventare
Papa, ma forse una nomination all’Oscar sì!”
Al cinema in Italia dal 25
gennaio per Warner Bros. Italia, in
ritardo rispetto al resto del mondo (scelta ponderata da
Guadagnino), il film è riuscito a farsi notare nei più importanti
festival collezionando oltre 150 nomination in giro per il mondo e
a rendere famosa la storia d’amore tra Oliver e Elio, proprio quel
tipo di “buzz”, come dicono gli americani, che ha fatto parlare del
film ancora prima di vederlo.
“Non penso che questo sia un
film su una storia d’amore gay ma dell’aurora di un ragazzo che lo
trasforma e improvvisamente lo definisce come persona. Mi piace
pensare anche che sia un film sul desiderio, che non conosce
definizione di genere e infine è anche un film sulla famiglia. Ho
molto pensato che questo potesse essere il mio primo passo verso un
canone che ammiro profondamente da sempre, che è il canone
Disneyano, dove intendiamo un certo tipo di racconto emotivo in cui
il gruppo famiglia è un luogo dove ci si migliora a vicenda, come
nella trilogia di Toy Story.” commenta così Luca
Guadagnino sulle intenzioni di Chiamami col tuo
nome.
Ma questo tipo di
famiglia, esiste? È possibile? “Secondo me l’utopia è la
pratica del possibile, quindi si che esiste. Il 1983 è un anno
storicamente importante, se Elio è all’aurora della sua vita, al
contempo è anche il tramonto di un epoca il cui risultato lo
vediamo ancora oggi. Quindi forse quella capacità di essere così
aperti a livello intellettuale e livello emotivo, che la
generazione degli anni 70 aveva portato con se a partire dal ’68,
si è trasformata in una sorta di inarticolazione che quasi ci
spaventa. Per questo ci sembra così strano che ci siano dei
genitori che hanno quella capacità di trasmettere il sapere e anche
il sapere emotivo ai propri figli, ma è veramente questa la ragione
per la quale ho deciso infine di fare questo film.”
“La cosa che mi ha attirato di
più di questo progetto era il desiderio di lavorare con Luca. Alla
mia giovane età questi tipo di ruoli sono veramente rari e trovare
un ruolo del genere con un regista come Luca è ancora più raro ed è
stato davvero ispirante.” commenta Timothée
Chalamet, che nel film interpreta Elio, giovane ragazzo
alla scoperta dei suoi sentimenti e della sessualità, “Parlavo
con un regista raccontando di quanto fosse stato importante per me
il monologo del padre alla fine, perché in quella scena in
particolare per me, si capisce che il film sia come una guida su
come affrontare l’amore e come dobbiamo rapportarci con il nostro
istinto ad amare e istinto verso la sessualità. Ma questo regista
mi ha detto che secondo lui invece la scena trattava del dolore e
come affrontarlo. E non l’avevo mai pensata da quel punto di vista
e l’ho trovato interessantissimo. È la mia parte preferita del film
e la mia parte preferita del libro. Pensate che la scorsa settimana
ho ritrovato la mia copia originale del libro, quella che comprai 5
anni fa all’inizio di questo progetto e quel monologo era tutto
sottolineato, perché per me quella è la parte più potente della
storia e quella da cui possiamo imparare qualcosa. Questa idea che
quando stiamo soffrendo nella vita, che abbiamo il cuore spezzato o
stiamo malissimo, stiamo facendo tutto nel modo giusto.”
Chiamami col tuo
nome, recensione del film
di Luca Guadagnino
Per quanto riguarda la lavorazione
del film a livello registico, Guadagnino commenta:
“Ho imparato nel tempo che la cosa più importante è il
movimento all’interno del quadro ovvero come prende vita la scena a
partire dai singoli elementi che la compongono, a partire
dall’umano che si muove nello spazio. E quindi sostanzialmente ho
imparato che a me piace, insieme ai miei attori, dimenticare la
sceneggiatura e ricominciare da capo e insieme tessere la tela
della sequenza della scena. Ma quella è solo la prima fase, poi
arriva il montaggio, con il mio caro amico Walter
Fasano. Quello è il momento in cui noi abbiamo il compito
di fare in modo che questa tela venga esaltata al massimo, la
verità del lavoro degli attori venga portato fuori e reso
scintillante. Io e Walter abbiamo una certa passione per un
immaginario decostruttivista, quindi ci piace più la dissonanza
dell’assonanza e forse una sorta di ricerca di trovare un armonia
della dissonanza che è una cosa un po’ complicata, ma abbiamo il
privilegio di poterlo fare.”
Armie Hammer
ricorda con grande entusiasmo l’esperienza sul set, esaltando
soprattutto la libertà che aveva come attore: “Luca è dotato di
una grande capacità di equilibrio. A volte è difficile lavorare con
registi ingombranti che dicono spostati un po’ più a sinistra o vai
più a destra, mentre invece con lui si può lavorare in
straordinaria libertà. Aggiungo anche che la scelta di lavorare con
un unico obbiettivo da 35mm e con una cinepresa, ci ha permesso di
muoverci liberamente nello spazio. Era possibile per noi esprimerci
nel modo in cui noi pensavamo più giusto in quel momento, toccare o
prendere in mano oggetti, muoverci nello spazio della stanza. Se
questo equilibrio veniva raggiunto e funzionava nell’ambito dei
tempi del regista e se era credibile come azione, allora si andava
avanti senza interruzioni, altrimenti Luca interveniva ma sempre
con un tocco leggero, con domande che miravano proprio a riportarti
in questa realtà e a farti ritrovare il giusto senso
dell’equilibrio. Chiedeva cose che raramente un attore si sente
chiedere come ‘In questo momento, dove ti trovi? Dove stai con la
tua testa?’, ecco questo per me indica una qualità rara e come
attore, quando arrivano indicazioni del genere, era chiarissimo il
suo intento.”
“Sono pieno di gratitudine, è
molto incoraggiante per i giovani ricevere segnali come questi che
ti fanno capire di continuare a credere nella propria carriera. È
come se mi dicessero che ho fatto un buon lavoro e adesso ho la
responsabilità di godermi questo momento.”
A soli 22 anni,
Timothée Chalamet è ancora incredulo di essere in
lizza per premio come Miglior Attore a gli Oscar 2018, felicissimo
però racconta anche di quanto questo ruolo lo abbia
arricchito anche nel modo di rapportarsi con l’amore: “La cosa
che mi fa ridere, pensando a me stesso in relazione con questo film
e che penso sia anche l’esperienza che hanno avuto molte persone
guardandolo, è che io non ho mai avuto una storia d’amore così
piena di passione, così piena di scadenze e romanticismo. Quindi
per me è stata come una lezione su come muovermi e come capire le
persone che si ritrovano al centro di relazioni così intense per
quanto riguarda l’amore, senza far conto del sesso. Potrebbe essere
un amore omosessuale, un amore eterosessuale o un amore per le
pesche! Quella è una delle mie parti preferite nel film, perché ci
insegna che l’amore non ha confini, più manteniamo l’amore in modo
organico e più possiamo riuscire a mantenerlo senza definizioni e
lontano dalle classificazioni di genere. Meno viviamo secondo
quelle definizione e più saremo liberi e capaci, come Oliver e
Elio, di amare e soffrire.”
Di seguito la prima sinossi del
film: Black Panther segue T’Challa che, dopo gli eventi di
Captain America Civil War, torna a casa, nell’isolata e
tcnologicamente ultra avanzata nazione africana, Wakanda, per
prendere il suo posto in qualità di nuovo re. Tuttavia, un vecchio
nemico ricompare sui radar e il doppio ruolo di T’Challa di sovrano
e di Black Panther è messo alla prova, quando viene trascinato in
un conflitto che mette l’intero fato di Wakanda e del mondo in
pericolo.
Ryan
Coogler scriverà e dirigerà Black
Pantherche seguirà la storia di T’Challa, il re
guerriero di Wakanda, da dove era stata interrotta in Captain America Civil
War.
Non è ancora chiaro quali altri
personaggi parteciperanno alla storia, anche se sembra una buona
possibilità che nel film ci sia anche Ulysses Klaw, che ha esordito
in Avengers Age of Ultron con il volto
di Andy Serkis. Inoltre sembra ci possa
essere spazio anche per Everett Ross, visto sempre
in Civil War con il volto
di Martin Freeman.
Chadwick
Bosemaninterpreta il protagonista, T’Challa, già
visto in Captain America Civil War. Nei ruoli
principali del film ci saranno, oltre a Boseman,
Michael B. Jordan, Lupita Nyong’O, Danai Gurira, Martin Freeman,
Daniel Kaluuya, Angela Basset, Forest
Whitaker e Andy Serkis. Nei
ruoli di comprimari compariranno invece Letitia
Wright, Winston Duke, Florence Kasumba, Sterling K.
Brown e John Kani.
Black
Pantherarriverà al cinema il 16 Febbraio del
2018.
Rian Johnson
continua a dover respingere critiche e attacchi per
Star
Wars: Gli Ultimi Jedi, critiche da parte dei fan che
non hanno gradito le sue scelte narrative nell’Episodio
VIII.
Tuttavia, in un’intervista
con /Film,
Johnson ha dichiarato che il realtà, per lui, l’Episodio
VIII è stato soltanto un “allenamento” per la prossima
trilogia del franchise, quella che svilupperà in autonomia.
“Dopo che Kathy (Kennedy) mi ha
chiesto se ero interessato a Episodio VIII, abbiamo avuto una serie
di conversazioni, e praticamente la mia idea era che il primo film
fosse l’introduzione, il secondo allenamento. E per allenamento,
intendo che abbiamo preso ogni personaggio e ne abbiamo testato le
forze. Per cui questo è stato il mio approccio, è un approccio
molto basato sui personaggi dove abbiamo cominciato appena a
interessarci di loro.”
Star Wars: Gli Ultimi
Jedi, i cameo famosi dell’Episodio
VIII
Tony Stark ha sempre ricoperto il
ruolo del genio tecnologico del Marvel Cinematic Universe,
ma con Black Panther all’orizzonte le cose
potrebbero cambiare.
Stando a quanto dichiarato da
Nate Moore, produttore di Black
Panther, Shuri (Letitia Wright),
principessa di Wakanda e sorella di T’Challa, è molto più
intelligente di Tony.
“Shuri è il capo del gruppo di
Design di Wakanda. Lei è la persona più brillante del mondo, più
brillante di Tony Stark ma è una ragazzina di 16 anni il che la
rende molto più interessante. Di nuovo, volti neri in posizioni di
potere e di conoscenza, questa è una rarità. Questa è una parte
importante del film.”
Di seguito la prima sinossi del
film: Black Panther segue T’Challa che, dopo gli eventi di
Captain America Civil War, torna a casa, nell’isolata e
tcnologicamente ultra avanzata nazione africana, Wakanda, per
prendere il suo posto in qualità di nuovo re. Tuttavia, un vecchio
nemico ricompare sui radar e il doppio ruolo di T’Challa di sovrano
e di Black Panther è messo alla prova, quando viene trascinato in
un conflitto che mette l’intero fato di Wakanda e del mondo in
pericolo.
Ryan
Coogler scriverà e dirigerà Black
Pantherche seguirà la storia di T’Challa, il re
guerriero di Wakanda, da dove era stata interrotta in Captain America Civil
War.
Non è ancora chiaro quali altri
personaggi parteciperanno alla storia, anche se sembra una buona
possibilità che nel film ci sia anche Ulysses Klaw, che ha esordito
in Avengers Age of Ultron con il volto
di Andy Serkis. Inoltre sembra ci possa
essere spazio anche per Everett Ross, visto sempre
in Civil War con il volto
di Martin Freeman.
Chadwick
Bosemaninterpreta il protagonista, T’Challa, già
visto in Captain America Civil War. Nei ruoli
principali del film ci saranno, oltre a Boseman,
Michael B. Jordan, Lupita Nyong’O, Danai Gurira, Martin Freeman,
Daniel Kaluuya, Angela Basset, Forest
Whitaker e Andy Serkis. Nei
ruoli di comprimari compariranno invece Letitia
Wright, Winston Duke, Florence Kasumba, Sterling K.
Brown e John Kani.
Black
Pantherarriverà al cinema il 16 Febbraio del
2018.
Avevano detto di aver chiuso con i
Marvel Studios dopo
Avengers 4, ma Anthony e Joe
Russo sembrano averci ripensato. Durante un podcast
con Happy Sad Confused, i
due registi hanno affermato che potrebbero tornare a lavorare con
la Casa delle Idee, dopo il quarto film collettivo sui
Vendicatori.
Ecco cosa hanno dichiarato: “La
nostra relazione con la Marvel è stata una delle relazioni creative
più forti della nostra carriera. Siamo molto fieri dei film che
siamo stati in grado di creare con loro e abbiamo passato dei
momenti bellissimi. Non abbiamo ancora parlato di farne altri, dopo
questi, solo perché abbiamo ancora una enorme montagna da scalare
con questi due film.
Quello che abbiamo sempre
ammirato in Kevin Feige e nella Marvel è che stanno costruendo una
narrativa interconnessa attraverso molti, molti film per molti
anni, e hanno anche un atteggiamento molto disciplinato lavorando a
un film alla volta, cosa che ritengo sia molto molto utile per il
processo creativo di modellando ogni singolo film. Quindi siamo
focalizzati su quello che stiamo facendo, ma siamo certamente
aperti a lavorare con loro di nuovo.”
Anthony e Joe Russohanno cominciato a lavorare alla Marvel
con Captain America: The Winter Soldier, portando
subito una ventata di novità al franchise, tanto che il secondo
film di Cap è considerato da molti il migliore del
MCU, nonché il primo esperimento della Marvel di
travalicare il genere cinecomic e adottare un linguaggio
cinematografico, codificabile in altri generi del cinema. In questo
caso la spy-story.
Dopo The Winter
Soldier, i due registi si sono avvicinati a Civil
War e in seguito Kevin Feige ha affidato
loro Avengers: Infinity War e Avengers
4.
C’era da aspettarselo: non che
Ralph Dibny avrebbe fatto temporaneamente le veci
di Flash (quello era scontato), piuttosto che prima o poi ci si
sarebbe ritrovati a guardare una puntata come The Elongated
Knight Rises… ma si proceda in ordine, Come ampiamente
pronosticato, la vita ad Iron Heights del
novellino Barry procede come ci si aspettava, tra risse, solitudine
ed insolite alleanze, ma il protagonista non è affatto uno
sprovveduto e almeno per il momento pare tenere duro. Se da un lato
la serie ha il merito di non banalizzare il capitolo ”Flash dietro
le sbarre” riducendo a tutto il tutto ad una bolla di sapone della
durata di una sola puntata, dall’altro, stando a The Flash
4×11, ha il demerito di non avere molte idee per gestire
la mancanza del suo protagonista; ovviamente tutti sperano di
essere smentiti al più presto.
C’era da aspettarselo: non che
Ralph Dibny avrebbe fatto temporaneamente le věci
di Flash (quello era scontato), piuttosto che prima o poi ci si
sarebbe ritrovati a guardare una puntata come The Elongated
Knight Rises… ma si proceda in ordine.
Come ampiamente
pronosticato, la vita ad Iron Heights del
novellino Barry procede come ci si aspettava, tra risse, solitudine
ed insolite alleanze, ma il protagonista non è affatto uno
sprovveduto e almeno per il momento pare tenere duro. Se da un lato
la serie ha il merito di non banalizzare il capitolo ”Flash dietro
le sbarre” riducendo a tutto il tutto ad una bolla di sapone della
durata di una sola puntata, dall’altro, stando a The Flash
4×11, ha il demerito di non avere molte idee per gestire
la mancanza del suo protagonista; ovviamente tutti sperano di
essere smentiti al più presto.
In fondo il buon Ralph
(Hartley Sawyer) non se la cava poi così male e il
suo interprete è abbastanza ”groovy” da fare
simpaticamente il verso ad Ash– Bruce
Campbell- Williams. L’evoluzione del
personaggio prosegue meglio di quanto potesse sembrare nelle prime
battute di questa season4, rendendo la versione più
grossier di Mr. Fantastic una spalla potenzialmente valida
da non relegare a semplice ruolo di comic relief.
Tirando le somme,
The Flash 4×11 rappresenta quell’episodio
necessario per spezzare il flusso incalzante di eventi accaduti
nelle ultime puntate; l’episodio che tutti prima o poi si aspettano
e che tutti ”temono”. The Elongated Knight Rises è
svogliato, approssimativo e senza dubbio poteva e doveva essere
scritto molto meglio: ne è la dimostrazione il fatto che risultino
più coinvolgenti le scene di vita carceraria di Barry piuttosto che
la storyline principale, condita inoltre da poche scene
d’azione (non che questo sia un problema) di una goffaggine
imbarazzante… d’altronde con la coppia di villain pescata
questa volta dal mazzo era difficile fare di meglio.
The
Flash non ha mai deluso fino ad oggi, motivo per cui i
fan passeranno sopra questo episodio sperando di reimmergersi al
più presto nelle avventure del protagonista e della sua nemesi di
stagione, e di trovare risposta ad un quesito tornato
prepotentemente nel finale di puntata che già ci si era posti
durante il matrimonio di Barry e Iris nel crossover di
novembre: chi sarà mai QUELLA ragazza?!
Come confermato dal nuovo video di
The Star
Wars Show, nel libro di prossima pubblicazione dedicato a
Star Wars: Gli Ultimi Jedi sarà presente una scena
sul funurale di Han Solo, il compianto pilota del
Millennium Falcon ucciso da suo figlio Kylo Ren sul finale de
Il Risveglio della Forza. Per i fan sarà
l’occasione per celebrare nel modo più appropriato il personaggio,
dal momento che in Episodio VIII non c’è stato tempo per
“elaborare” il lutto.
Il libro sarà disponibile a partire
dal 6 Marzo 2018.
Cresce il cast di Big
Little Lies 2, l’annunciata seconda stagione
dell’acclamato show
Big Little LiesHBO, e oggi il THR
rivela la pluripremiata Meryl Streep è
entrata a far parte del cast.
Meryl Streep
interpreterà Mary Louise Wright, la madre del
violento Perry Wright (Alexander Skarsgard), personaggio apparso
durante la prima stagione della serie vincitrice di un Emmy firmata
David E. Kelley e basato sul romanzo di Liane
Moriarty.
Mary Louise Wright di Streep è descritta come una donna
preoccupata per il benessere dei suoi nipoti dopo la morte del
figlio Perry. Arriva a Monterey alla ricerca di risposte.
Big Little Lies 2
In Big Little Lies
2 ritorneranno Madeline Martha Mackenzie,
interpretata da Reese
Witherspoon, Celeste Wright, interpretata
da Nicole Kidman, Jane Chapman,
interpretata da Shailene Woodley, Perry
Wright, interpretato da Alexander Skarsgård,
e Renata Klein, interpretata da Laura
Dern.
Ed Mackenzie, interpretato
da Adam Scott, Bonnie Carlson, interpretata
da Zoë Kravitz,Nathan Carlson,
interpretato da James Tupper e
Gordon Klein, interpretato da Jeffrey
Nordling.
Nella prima stagione di
Big Little Lies Celeste, Jane e Madeline sono tre
amiche e madri che vivono a Monterey e
sono alle prese con i piccoli e grandi problemi della vita
quotidiana. Madeline soffre perché la figlia sta crescendo a fianco
della nuova compagna dell’ex marito, Jane è una ragazza madre con
un trauma alle spalle da superare, mentre Celeste subisce gli abusi
del marito. Le loro vite vengono scosse da un brutale omicidio,
avvenuto durante una festa di beneficenza per i genitori nella
scuola frequentata dai loro figli.
Tutti i fan dei Marvel Studios sanno,
ormai, che Avengers 4, il film che chiuderà la
Fase 3 del Marvel Cinematic
Universe, avrà presto un titolo ufficiale, ma soltanto a
tempo debito.
Chi conosce la verità, ovviamente, è
la squadra registica del film, formata dai fratelli
Russo, Anthony e Joe, che durante il
Sundance hanno avuto la possibilità di commentare brevemente il
titolo del film e quando il pubblico ne saprà qualcosa in più.
Già Kevin Feige
aveva spiegato che il titolo del film conteneva spoiler su
Avengers: Infinity War, ma adesso Joe
Russo ha spiegato: “Fa certamente parte del concept
del film e anticipa qualcosa della narrazione. Quindi ci penseremo
su, fino a che non sarà tempo e fino a che il pubblico non avrà
metabolizzato il primo film (Infinity War).”
Avengers 4:
potrebbe davvero essere un film sui viaggi nel tempo
Avengers 4 è ancora
un grande mistero. Il film sarà diretto dai Fratelli Russo ma non
sappiamo ancora da chi sarà composto il cast né di cosa parlerà il
film. Le dichiarazioni di Kevin Feige in merito
hanno reso molto chiaro il fatto che il titolo ufficiale del film
rappresenta spoiler per Avengers Infinity War, per
cui non sarà rivelato fino all’uscita al cinema del film che
conclude la Fase 3 dei Marvel Studios.
Sembrerebbe finalmente risolto il
mistero legato al personaggio di Thomas Wayne,
padre di Bruce, apparso brevemente nel suggestivo prologo di
Batman v Superman: Dawn of Justice: un fan del
forum Reddit ha infatti scovato il famoso e tanto chiacchierato
easter egg in Justice League, ultimo titolo del
DCEU, in cui Wayne c’è ma non fisicamente, bensì sotto forma di
ritratto nella nuova dimora del team.
La sequenza a cui si riferisce il
fan è quella finale del film, dove Bruce invita i membri della
Justice League nella antica residenza di famiglia, e mentre gli
eroi fanno il loro ingresso nella sala è possibile dare una rapida
occhiata ai dipinti appesi (tra cui ovviamente quello di Jeffrey Dean Morgan, aka Thomas Wayne).
Per alcuni questa è la conferma del fatto che rivedremo presto
il personaggio in Flashpoint, o almeno nel futuro
del franchise.
Sarà interessante prendere visione
della scena incriminata una volta che il film verrà rilasciato
nell’edizione homevideo. Di seguito la sinossi di Justice
League. Alimentato dalla sua rinnovata fiducia
nell’umanità e ispirato dal gesto d’altruismo di Superman, Bruce
Wayne chiede aiuto alla sua ritrovata alleata Diana Prince, per
affrontare un nemico ancora più temibile. Insieme, Batman e Wonder
Woman si mettono subito al lavoro per trovare e assemblare una
squadra di metaumani pronti a fronteggiare questa nuova minaccia.
Ma nonostante la formazione di questa alleanza di eroi senza
precedenti – Batman, Wonder Woman, Aquaman, Cyborg e Flash –
potrebbe essere già troppo tardi per salvare il pianeta da un
attacco di proporzioni catastrofiche.
All’epoca dell’annuncio di
Captain America: Civil War, la Marvel diede al mondo la notizia
che il quasi sconosciuto Chadwick Boseman sarebbe
stato Black Panther, e che il personaggio avrebbe
esordito proprio nel film dei Fratelli Russo.
Durante la visita sul set di Black Panther di
Screen Rant, lo scorso Febbraio 2017, l’attore stesso ha
spiegato perché ha detto sì a questo ruolo. Prima di tutto, Boseman
ha apportato come prima motivazione il generico successo, sempre di
considerevole portata, dei film Marvel, elemento
che per un attore è fondamentale, sia per quanto riguarda il
guadagno che per il prestigio.
Infatti, dopo dieci anni e 17 film
di grande successo, Black Panther ha fatto già
registrare il tutto esaurito in prevendita, segno che c’è grande
curiosità e interesse da parte del pubblico per il diciottesimo
film del Marvel Cinematic Universe.
Chadwick Boseman ha poi proseguito: “La Marvel
ha la tendenza di offrire alle persone progetti sempre
interessanti”, quindi sembra che l’attore abbia firmato nella
speranza che il trend venisse mantenuto.
“Per questo film, una delle
ovvie motivazioni è stata che non avete mai visto niente di simile
e questo è incredibilmente fico. Per me, ogni progetto, deve essere
qualcosa di stimolante e interessante e questa è una sfida per me.
Mi mantiene interessato quindi è tutto questo che importa. Questo è
definitivamente un progetto del genere.”
Di seguito la prima sinossi del
film: Black Panther segue T’Challa che, dopo gli eventi di
Captain America Civil War, torna a casa, nell’isolata e
tcnologicamente ultra avanzata nazione africana, Wakanda, per
prendere il suo posto in qualità di nuovo re. Tuttavia, un vecchio
nemico ricompare sui radar e il doppio ruolo di T’Challa di sovrano
e di Black Panther è messo alla prova, quando viene trascinato in
un conflitto che mette l’intero fato di Wakanda e del mondo in
pericolo.
Ryan
Coogler scriverà e dirigerà Black
Pantherche seguirà la storia di T’Challa, il re
guerriero di Wakanda, da dove era stata interrotta in Captain America Civil
War.
Non è ancora chiaro quali altri
personaggi parteciperanno alla storia, anche se sembra una buona
possibilità che nel film ci sia anche Ulysses Klaw, che ha esordito
in Avengers Age of Ultron con il volto
di Andy Serkis. Inoltre sembra ci possa
essere spazio anche per Everett Ross, visto sempre
in Civil War con il volto
di Martin Freeman.
Chadwick
Bosemaninterpreta il protagonista, T’Challa, già
visto in Captain America Civil War. Nei ruoli
principali del film ci saranno, oltre a Boseman,
Michael B. Jordan, Lupita Nyong’O, Danai Gurira, Martin Freeman,
Daniel Kaluuya, Angela Basset, Forest
Whitaker e Andy Serkis. Nei
ruoli di comprimari compariranno invece Letitia
Wright, Winston Duke, Florence Kasumba, Sterling K.
Brown e John Kani.
Black
Pantherarriverà al cinema il 16 Febbraio del
2018.
L’unicità di Black
Panther, prossimo film del MCU, in sala dal 16 Febbraio, non è
rintracciabile, semplicisticamente, solo nel fatto che è il primo
film Marvel Studios ad avere un protagonista di
colore (la prima produzione hollywoodiana ad alto budget ad avere
un cast e una crew quasi completamente di colore).
L’unicità del film nell’ambito del
MCU è racchiusa anche nelle specificità del Wakanda, la mitica
nazione governata dal Re Guerriero T’Challa, una
nazione che è profondamente spirituale e allo stesso tempo
tecnologicamente avanzatissima.
Ecco cosa ha spiegato in merito il
produttore del film, Nate Moore: “Quello che
avevamo paura di fare era rendere Wakanda troppo Kirby-esca, ovvero
rendere i suoi abitanti troppo simili alla visione di Kirby che li
ha ritratti quasi come alieni e non umani. La verità è che sono
personaggi molto umani. Sono solo 20-25 anni più avanzati in fatto
di tecnologia. Avere una città costruita sul Vibranio permette loro
di avere tutte queste tecnologie avanzate, e avere un benessere che
va oltre ogni nostra più selvaggia immaginazione e questa è una
parte importante del film.”
Moore prosegue:
“Quello che trovavamo molto affascinante del Wakanda era che
non solo si tratta della civiltà più tecnologicamente avanzata
sulla faccia del pianeta, ma ha anche una tradizione ancestrale
molto molto forte che non è mai stata dimenticata perché loro non
sono mai stati conquistati da altri.
Quindi, immaginate un posto in
cui ci sono monumenti vecchi di secoli, accanto ai grattacieli più
moderni del mondo. Allo stesso modo non hanno perso nulla della
loro cultura antica, a differenza di altri posti.
Adorano ancora gli stessi dei
che hanno adorato all’alba della loro fondazione. Hanno ancora
rituali che sono vecchi di secoli perché non hanno mai avuto quel
tipo di imperialismo culturale che ha visto in tutto il mondo.
Quindi è un posto che si colloca davvero tra l’essere
tecnologicamente avanzato pur mantenendo una considerazione
altissima per le tradizioni più antiche “.
Di seguito la prima sinossi del
film: Black Panther segue T’Challa che, dopo gli eventi di
Captain America Civil War, torna a casa, nell’isolata e
tcnologicamente ultra avanzata nazione africana, Wakanda, per
prendere il suo posto in qualità di nuovo re. Tuttavia, un vecchio
nemico ricompare sui radar e il doppio ruolo di T’Challa di sovrano
e di Black Panther è messo alla prova, quando viene trascinato in
un conflitto che mette l’intero fato di Wakanda e del mondo in
pericolo.
Ryan
Coogler scriverà e dirigerà Black
Pantherche seguirà la storia di T’Challa, il re
guerriero di Wakanda, da dove era stata interrotta in Captain America Civil
War.
Non è ancora chiaro quali altri
personaggi parteciperanno alla storia, anche se sembra una buona
possibilità che nel film ci sia anche Ulysses Klaw, che ha esordito
in Avengers Age of Ultron con il volto
di Andy Serkis. Inoltre sembra ci possa
essere spazio anche per Everett Ross, visto sempre
in Civil War con il volto
di Martin Freeman.
Chadwick
Bosemaninterpreta il protagonista, T’Challa, già
visto in Captain America Civil War. Nei ruoli
principali del film ci saranno, oltre a Boseman,
Michael B. Jordan, Lupita Nyong’O, Danai Gurira, Martin Freeman,
Daniel Kaluuya, Angela Basset, Forest
Whitaker e Andy Serkis. Nei
ruoli di comprimari compariranno invece Letitia
Wright, Winston Duke, Florence Kasumba, Sterling K.
Brown e John Kani.
Black
Pantherarriverà al cinema il 16 Febbraio del
2018.
La Warner Bros. è
al lavoro per riportare sul grande schermo le storie de Il
gatto e il cappello matto, il romanzo illustrato del
Dr. Seuss già adattato per il grande schermo nel
2003 con Mike Myers nei panni del protagonista. Il
nuovo progetto, fa sapere l’Hollywood Reporter, sarà invece un film
d’animazione, sulle orme dell’ottimo Lorax
prodotto dalla Illumination (che tra poco tornerà con Il
Grinch) e uscito nelle sale pochi anni fa.
Il gatto e il cappello
matto è solo il primo di una serie di titoli che la casa
di produzione svilupperà a partire da oggi, con la speranza di
rilanciare il franchise mantenendo intatto lo spirito del Dr. Seuss
(cosa che non si può dire abbia fatto il precedente adattamento con
Myers).
Screen Rant ha avuto la
possibilità di visitare il set di Black Panther,
trovandosi a parlare con i protagonisti del film del
Marvel Cinematic Universe.
Durante l’incontro con Michael B. Jordan, l’attore
ha avuto modo di spiegare le sue ragioni per aver accettato il
ruolo e di chiarire le motivazioni del suo personaggio, Killmonger,
il villain vero e proprio del film.
Parlando di Killmonger, l’attore lo
ha definito “rivoluzionario“, spiegando poi che capisce
perfettamente le sue motivazioni e definendolo l’eroe della sua
stessa storia.
“(Capisco il personaggio) al
100%. Senza dubbio. E spero che sia la parte che molte persone
capiranno, guardando il film, per mettersi in contatto con lui, che
è poi la stessa parte che mi fa sentire connesso a lui (…) Ci sono
due lati della stessa medaglia, e i veri villain sono convinti che
il loro lato è quello giusto, che stanno facendo la cosa
giusta.
Credo che se riuscirò a far
capire agli spettatori il punto di vista del mio personaggio allora
potrò considerare la mia battaglia vinta.”
Naturalmente il mondo del cinecomic
non è nuovo per l’attore che ha interpretato la Torcia Umana in
Fantastic 4 – I fantastici quattro per
Fox. Il film è stato un disastro, produttivo e di incassi, ma
questo insuccesso sembra aver motivato Michael B.
Jordan a prendere questo nuovo ruolo come una sfida, come
la possibilità di fare ammenda per quanto fatto in precedenza.
“Ho avuto zero esitazione ad
accettare un altro cinecomic. Sono stato chiamato dopo perché penso
sia un processo naturale, io e Ryan parlavamo già tutti i giorni,
era come se ne facessi già parte prima della comunicazione
ufficiale. Davvero, ho avuto zero esitazioni. Sono un fan, amo
questo mondo e amo avere la possibilità di interpretare questi
personaggi.
Poi ho lavorato di nuovo con
Rachel Morrison (direttrice della fotografia) e con Ryan Coogler,
per me è stato uno spazio di grande conforto. Uno spazio perfetto
per me, mi sono sentito a mio agio e mi sono preso questo rischio,
per questo anche non ho avuto nessuna esitazione.”
Michael B. Jordan
aveva infatti già recitato per Coogler in Creed,
dove ha dimostrato le sue ottime doti di attore. Lo aspettiamo con
grande curiosità nel ruolo del cattivo di Black
Panther.
Di seguito la prima sinossi del
film: Black Panther segue T’Challa che, dopo gli eventi di
Captain America Civil War, torna a casa, nell’isolata e
tcnologicamente ultra avanzata nazione africana, Wakanda, per
prendere il suo posto in qualità di nuovo re. Tuttavia, un vecchio
nemico ricompare sui radar e il doppio ruolo di T’Challa di sovrano
e di Black Panther è messo alla prova, quando viene trascinato in
un conflitto che mette l’intero fato di Wakanda e del mondo in
pericolo.
Ryan
Coogler scriverà e dirigerà Black
Pantherche seguirà la storia di T’Challa, il re
guerriero di Wakanda, da dove era stata interrotta in Captain America Civil
War.
Non è ancora chiaro quali altri
personaggi parteciperanno alla storia, anche se sembra una buona
possibilità che nel film ci sia anche Ulysses Klaw, che ha esordito
in Avengers Age of Ultron con il volto
di Andy Serkis. Inoltre sembra ci possa
essere spazio anche per Everett Ross, visto sempre
in Civil War con il volto
di Martin Freeman.
Chadwick
Bosemaninterpreta il protagonista, T’Challa, già
visto in Captain America Civil War. Nei ruoli
principali del film ci saranno, oltre a Boseman,
Michael B. Jordan, Lupita Nyong’O, Danai Gurira, Martin Freeman,
Daniel Kaluuya, Angela Basset, Forest
Whitaker e Andy Serkis. Nei
ruoli di comprimari compariranno invece Letitia
Wright, Winston Duke, Florence Kasumba, Sterling K.
Brown e John Kani.
Black
Pantherarriverà al cinema il 16 Febbraio del
2018.
Il nuovo episodio pubblicato da
The Star Wars Show ha rivelato
ai fan una scena tagliata da Star
Wars: Gli Ultimi Jedi in cui vediamo Luke Skywalker
impartire un’ultima lezione all’allieva Rey.
In particolare, nella scena c’è Rey
munita di spada laser che arriva nel villaggio di Caretaker per
salvare i suoi abitanti e solo dopo scopre che gli alieni (insieme
a Chewbacca e R2-D2) stanno facendo una festa con il falò e non
sono in pericolo. Luke le fa capire quindi che questo
“avvertimento” aveva l’unico scopo di mostrarle come un eroe possa
essere più attivo di un jedi.
Dopo sei intensi mesi di
lavorazione, sono ufficialmente terminate le riprese di Aladdin,
nuovo live action Disney diretto da Guy
Ritchie. A dare la notizia sono i due protagonisti
Mena Massoud e Naomi Scott,
rispettivamente interpreti di Aladdin e Jasmine nel film, con i
tweet che potete vedere di seguito.
In risposta ad una domanda di un
fan, l’attrice ha poi confermato che il primo trailer del live
action arriverà nelle prossime ore.
Il film d’animazione
originale del 1992 raccontava di un giovane straccione che trova un
genio intrappolato in una lampada e coglie l’opportunità fortunata
per mettere in mostra le sue straordinarie doti umane e conquistare
il cuore di una bella principessa, non senza affrontare prima un
temibile nemico. Il genio, nella versione originale, venne doppiato
dall’inarrivabile Robin Williams, mentre nel
doppiaggio italiano il compianto attore venne sostituito dal
bravissimo Gigi Proietti.
Quello che senz’altro possiamo
aspettarci da Black Panther, prossimo film
Marvel Studios ad arrivare
in sala, il 16 Febbraio, è che non comprenderà la presenza di
figure femminili “da salvare”, le cosiddette “donzelle in
difficoltà“.
Lupita Nyong’o, Letitia
Wright, Danai Gurira, Angela
Basset sono solo alcuni dei nomi di attrici che
interpretano personaggi carismatici e con i quali non è proprio il
caso di mettersi a discutere.
Lo stesso Chadwick
Boseman, interprete del protagonista nel film, ha
dichiarato: “In genere c’è una donzella in difficoltà. Ma credo
che qui non ce ne siano affatto. Non esistono in questo
film.”
Secondo Lupita
Nyong’O invece non solo non ci sono donzelle in
difficoltà, ma in Wakanda c’è una concezione diversa della donna,
una considerazione molto moderna e paritaria. Una differenza non
solo con la normale concezione della donna nel fumetto, ma con la
concezione della donna in generale.
In particolare, Boseman porta ad
esempio alcuni rapporti familiari di T’Challa. Il primo, con la
sorella Shuri, interpretata da Letitia Wright:
“Non è frequente vedere un eroe alle prese con la sorella,
Letitia poi è capace di farti sentire felice appena ti vede, sul
set la saluti e cambi attitudine verso tutto e tutti.”
T’Challa sarà ovviamente un fratello
maggiore protettivo, ma scopriremo che non ce ne sarà affatto
bisogno! L’attore prosegue a spiegare il rapporto di T’Challa con
la madre, Ramonda, interpretata invece da Angela
Basset.
“Lei è incredibile da guardare
al lavoro, ed è sempre tanto forte. Credo che dal momento che nel
film mio padre è morto, guardo a lei come fonte di saggezza e credo
che questo mostri il matriarcato come costante nelle società
africane e lei diventa un consigliere che vorrei. Ed è una
relazione davvero stretta, lei non è solo mia madre ma è davvero al
mio fianco. Non è una madre solo nella forma.”
Infine, Chadwick
Boseman ha parlato un poco dei personaggi di Danai
Gurira e Lupita Nyong’O: Okoye e Nakia.
Entrambi i personaggi sfidano T’Challa, ma non nel tipo di sfida
che può essere rintracciato nel “ti ucciderò”, semplicemente in un
tipo di sfida che mette alla prova l’eroe e lo sprona a
migliorare.
Di seguito la prima sinossi del
film: Black Panther segue T’Challa che, dopo gli eventi di
Captain America Civil War, torna a casa, nell’isolata e
tcnologicamente ultra avanzata nazione africana, Wakanda, per
prendere il suo posto in qualità di nuovo re. Tuttavia, un vecchio
nemico ricompare sui radar e il doppio ruolo di T’Challa di sovrano
e di Black Panther è messo alla prova, quando viene trascinato in
un conflitto che mette l’intero fato di Wakanda e del mondo in
pericolo.
Ryan
Coogler scriverà e dirigerà Black
Pantherche seguirà la storia di T’Challa, il re
guerriero di Wakanda, da dove era stata interrotta in Captain America Civil
War.
Non è ancora chiaro quali altri
personaggi parteciperanno alla storia, anche se sembra una buona
possibilità che nel film ci sia anche Ulysses Klaw, che ha esordito
in Avengers Age of Ultron con il volto
di Andy Serkis. Inoltre sembra ci possa
essere spazio anche per Everett Ross, visto sempre
in Civil War con il volto
di Martin Freeman.
Chadwick
Bosemaninterpreta il protagonista, T’Challa, già
visto in Captain America Civil War. Nei ruoli
principali del film ci saranno, oltre a Boseman,
Michael B. Jordan, Lupita Nyong’O, Danai Gurira, Martin Freeman,
Daniel Kaluuya, Angela Basset, Forest
Whitaker e Andy Serkis. Nei
ruoli di comprimari compariranno invece Letitia
Wright, Winston Duke, Florence Kasumba, Sterling K.
Brown e John Kani.
Black
Pantherarriverà al cinema il 16 Febbraio del
2018.
James Gunn ha
confermato in risposta ad un fan su Twitter che esiste ancora un
altro easter egg nascosto in Guardiani della Galassia:
Volume 2, non ancora scoperto dai fan, e che potrebbe
addirittura anticipare un dettaglio sul futuro del franchise.
Che si tratti di un legame con
Thor, come ipotizzato da molti utenti del web, è
stato categoricamente escluso dallo stesso Gunn, dunque non resta
che analizzare attentamente il Volume 2 e scovare l’easter egg.
Nel frattempo, il regista è al
lavoro sul terzo capitolo, che arriverà nelle sale non prima del
2020 e seguirà gli eventi di Avengers: Infinity
War.
Vi ricordiamo che i Guardiani della
Galassia appariranno in Avengers: Infinity
War, nelle sale dal 25 aprile 2018, e
che James Gunn tornerà a scrivere e
dirigere Guardiani della Galassia Vol. 3, con
al suo fianco i protagonisti del film, presumibilmente, a seconda
di come si svilupperanno le varie storyline in Avengers 3 e 4.
Sono comparse su twitter le prime
foto di Brie Larson nei panni di Captain
Marvel sul set del
cinecomic. L’attrice, ancora sprovvista di costume, è stata
immortalata per le strade di Atlanta con molta sorpresa dei fan:
l’inizio delle riprese infatti era fissato per Marzo, mentre qui
sembra che la produzione abbia voluto anticipare i tempi.
L’altro giorno l’attrice aveva
postato sul suo profilo Instagram uno scatto che la vedeva
impegnata in una prova di volo con paracadute. Forse una sessione
di allenamento pre-riprese?
Il film avrà un ruolo decisivo nella
conclusione della Fase 3 Marvel
Alla regia del film, con
protagonista Brie Larson, ci
saranno Anna Boden e Ryan
Fleck. La pellicola sarà ambientata durante gli anni ’90 e
vedrà la partecipazione di Samuel L.
Jackson che torna nei panni di Nick Fury. Nel cast ci
sono anche DeWanda Wise, Jude
Law e Ben Mendelson.
Scritto da Nicole
Perlman (Guardians of the Galaxy)
e Meg LeFauve (Inside
Out), Captain
Marvel arriverà al cinema l’8 marzo 2019.
La Universal
Pictures ha diffuso il secondo trailer ufficiale
italiano di Pacific Rim – La Rivolta,
l’atteso sequel di Pacific Rim.
Diretto da Steven S.
DeKnight vede protagonisti nel cast John
Boyega, Scott Eastwood, Jing Tian, Cailee Spaeny, Rinko Kikuchi,
Burn Gorman, Adria Arjona e Charlie Day.
Pacific Rim – La
Rivolta è il sequel del film di Guillermo del
Toro che resta in veste di produttore ma cede il posto in
cabina di regia a Steven DeKnight, showrunner
di Spartacus e
Daredevil di Netflix.
Pacific Rim – La Rivolta – trama
Il conflitto che ha
coinvolto il nostro pianeta tra mostri alieni e super macchine
pilotate dall’uomo e costruite per annientarli è stato solo il
preludio ad un nuovo devastante assalto nei confronti dell’umanità
che vedremo in Pacific Rim – La Rivolta. John Boyega (Star
Wars: Il risveglio della forza) veste i panni del ribelle Jake
Pentecost, un tempo promettente pilota Jaeger il cui leggendario
padre diede la vita per assicurare la vittoria dell’uomo sui
mostruosi “Kaiju”. Jake decide poi di abbandonare il suo
addestramento, per ritrovarsi coinvolto nel mondo della
criminalità.
Quando però una minaccia
ancora più inarrestabile rischia di abbattersi sulle nostre città e
di mettere in ginocchio l’umanità, la sorella Mako Mori (Rinko
Kikuchi) —adesso a capo di una nuova e coraggiosa generazione di
piloti cresciuti all’ombra della guerra— dà a Jake un’ultima
possibilità per dimostrarsi all’altezza dell’eredità lasciata dal
padre. Mentre cercano giustizia per i caduti, la loro unica
speranza è unire le forze in una rivolta globale contro
l’estinzione.
Jake verrà affiancato da Lambert,
un talentuoso pilota rivale (interpretato da Scott Eastwood, Fast &
Furious 8), e dalla quindicenne Amara (Cailee Spaeny, al suo
debutto), un’hacker di Jaeger. Ribellandosi per diventare la più
potente linea di difesa mai esistita, faranno rotta verso una
nuova, spettacolare avventura di gigantesca portata.
L’uscita di
Pacific Rim – La Rivolta è stata fissata per
il 22 marzo 2018.
Guillermo Del Toro - Leone
d'Oro - Foto de La Biennale
Le nomination agli Oscar
2018 hanno visto trionfare Guillermo del
Toro e il suo The Shape of Water con ben
13 candidature, tra premi tecnici e categorie principali.
Il regista messicano, che già ai
Golden Globes ha vinto il premio alla regia, ha
parlato con EW, lodando
le scelte dell’Academy che ha deciso di premiare il film di genere,
tra fantasy e l’horror.
“Si tratta di un anno che
lascia il segno. Lo dico per Jordan Peele e me
stesso, attraverso diverse alchimie, abbiamo preso il genere e
ognuno ha adottato un approccio molto diverso e molto personale.
Sono sempre stato interessato alla poetica oscura del genere. E
Jordan ha evidentemente in maniera incredibile costretto a
raccontare una storia da un punto di vista diverso, che la eleva a
parabola dalla potenza sociale, credo, senza rivali.”
Sia Get Out che
The Shape of Water, i film a cui si riferisce del
Toro, sono infatti considerati film di genere. Il film di Peele ha
ottenuto quattro nomination, tutte nelle categorie principali,
miglior film, regia, attore e sceneggiatura originale.
Già la vittoria del fantasy di
Guillermo del Toro al Festival di
Venezia aveva portato il genere a sollevarsi tra il cinema
d’autore che conta e adesso, alla luce delle nomination agli
Oscar 2018, riceve la sua consacrazione.
Non sappiamo se e quanto i due film
vinceranno, ma saranno sicuramente protagonisti tra tutti.
La Screen Gems ha spostato l’uscita
di Slender Man da Maggio ad Agosto 2018.
L’annuncio arriva a seguito di una serie di spostamenti che la
SONY, società “capo” della Screen Gems, ha già annunciato nelle
ultime ore.
La Screen Gems aveva originariamente
stabilito la data d’uscita del film per il 18 Maggio 2018,
ma Bloody
Disgusting ha riportato che l’horror arriverà ora
nelle sale americane il prossimo 24 Agosto 2018.
Il film è stato scritto da
David Birke (Elle) e diretto
da Sylvain White che non è nuovo alle
pellicole horror e soprannaturali, visto che si è occupato della
regia di alcuni episodi di The Originals e di
Sleepy Hollow per il piccolo schermo.
Sony e
Screen Gems hanno stabilito l’uscita del film
nelle sale USA tra la data di Avengers: Infintiy
War e quella di Solo: A Star
Wars Story.
Chi è Slender Man?
Slender Man è il
popolare e inquietante personaggio creato da Eric
Knudsen in occasione di un concorso fotografico nel 2009 e
diventato poi un famoso meme on-line, protagonista di storie horror
e persino di videogiochi.
L’uomo ladro di bambini con arti
lunghissimi e senza faccia sarà quindi il protagonista di un film
che arriverà a fine 2017 o inizio 2018.
Tra gli outsider che quest’anno
hanno ricevuto il riconoscimento dell’Academy
Awards con almeno una nomination spicca Baby
Driver, il film a metà tra musical, action e storia
d’amore diretto da Edgar Wright.
Il film ha ricevuto tre nomination nelle categorie
tecniche di Miglior Sonoro, Miglior missaggio sonoro e Miglior
Montaggio. Almeno due di queste nomination sono state “profetizzate” dal regista stesso nel 2014, quando
presentò la seconda stesura della sceneggiatura del film alla
produttrice Nira Park.
Nella seconda pagina della
condivisione, Wright scrive (era il 2014):
“Note di regia: Questo film ha
un sacco d’azione e mentre non oserei mai dirti cosa fare, ti
raccomando di leggere le note con la giusta musica nelle
orecchie.
Questo film riguarda qualcuno
che non può funzionare senza musica, quindi la sceneggiatura è solo
una mappa di un film che dovrebbe, almeno, essere nominato per una
delle due categorie riservate al suono durante gli Oscar 2017. Non
importa quale.
Ho lavorato duro per riuscire a
dire quello che stai ascoltando e quello che stai vedendo, quindi
mentre da una parte sembra una sceneggiatura girata, dall’altra
avrai un senso realistico di collisione tra musica e crimine, suono
e azione.
Per favore, goditi l’intera
esperienza audio-visiva che è Baby Driver.
EW, 2014.”
VIDEO CORRELATO
Ovviamente i successivi ritardi di
produzione hanno fatto in modo che Baby Driver
concorresse per gli Oscar 2018, per cui le
previsioni del regista si sono più che avverate, facendo comparire
il suo “piccolo” film al fianco di mostri quali
Dunkirk e Blade Runner 2049.
Baby Driver: la
recensione del film di
Edgar Wright
Trama: La storia
ruota attorno a un pilota che si presta a fughe criminali e che si
affida al ritmo della sua musica preferita per essere il migliore
nel campo. Costretto a lavorare per un boss, il ragazzo dovrà
prestarsi ad una rapina destinata al fallimento che metterà a
rischio la sua vita, il suo amore e la sua libertà. La vicenda è in
parte ispirata al video musicale “Blue Song” della band Mint
Royale, che Wright diresse nel 2003.