Le riprese sono in corso per il
nuovo film del regista Luc Besson (Léon,
Nikita) dedicato a Dracula, con la star del suo
precedente DogmanCaleb Landry Jones che interpreterà il
leggendario conte transilvano. Il film si intitola Dracula
– A Love Tale, ed è descritto come una “rivisitazione
a grande budget” della storia delle origini del vampiro.
Deadline ha ora condiviso un primo sguardo al film, che ci offre un
dietro le quinte di Jones nella sua armatura, presumibilmente nei
panni di un principe Vlad “L’Impalatore” Tepes pre-vampiro.
EXCLUSIVE FIRST LOOK: Caleb Landry Jones as
Dracula in Luc Besson's Dracula: A Love Tale.
Besson says his new movie was sparked by his “fascination” with
Jones rather than by a particular interest in the Dracula tale
“È un approccio totalmente
romantico”, dice Besson del suo adattamento. “C’è un lato
romantico nel libro di Bram Stoker che non è stato esplorato molto.
È una storia d’amore su un uomo che aspetta per 400 anni la
reincarnazione di sua moglie. Questo è il vero cuore della storia,
aspettare un’eternità per il ritorno dell’amore”. A dire il
vero, gli elementi romantici della storia sono stati esplorati più
volte in precedenti adattamenti cinematografici e televisivi, in
particolare nell’elegante Dracula di Bram Stoker di
Francis Ford Coppola.
Non sarebbe inoltre la prima volta
che vediamo la vita pre-vampiresca di Dracula rappresentata sullo
schermo. Nel film di Coppola c’è un flashback dei primi giorni del
Conte, mentre il più recente Dracula
Untold si concentra sulla caduta nell’oscurità dell’ex
Cavaliere dopo un incontro fatale con un antico succhiasangue. C’è
però da aspettarsi che Besson riesca ad offrire qualcosa di nuovo
sulla vicenda, proponendo così la sua personale visione di una
delle storie più amate ed emozionanti di sempre.
Dracula – A Love Tale, quello che
sappiamo sul film
Basato sull’iconico romanzo di
Bram Stoker, il progetto vedrà il visionario
cineasta Besson dare la sua personale interpretazione del classico
vampiro condannato alla vita eterna. La versione di Besson sembra
si configurerà fortemente come origin story che esplora la storia
d’amore gotica tra il principe Vladimir e sua moglie, la cui
perdita lo spinge ad abbandonare Dio e a diventare un vampiro. Il
progetto ha un budget elevato per un film europeo, ma non si
avvicina ai livelli di Valerian e la Città dei Mille Pianeti.
Luc Besson Productions produce e
EuropaCorp co-produce. La fonte di finanziamento non è ancora stata
rivelata, ma il venditore Kinology, con sede a Parigi, si sta
occupando delle vendite. Nel film, oltre a Caleb Landry Jones nel ruolo di Dracula,
ritroveremo Zoë Bleu nel ruolo di Elisabeta e il
suo alter ego del XIX secolo, Mina, con Matilda De Angelis nel ruolo della migliore
amica di Mina e Christoph Waltz nel ruolo di “un prete
cacciatore di vampiri che è sulle tracce di Dracula” (senza
dubbio la versione di Van Helsing di questo film).
Arriva da Variety la notizia che
Anthony e Joe Russo, già firma dietro ai grandi
successi al box office di Avenger:
Infinity War e Endgame,
sono in trattative con i Marvel Studio per dirigere
Avengers 5 e
Avengers:
Secret Wars. I film saranno presumibilmente connessi,
allo stesso modo di Infinity War e Endgame.
I Marvel Studios erano alla ricerca di registi
per questi due importanti film del loro franchise da diverso tempo,
da quando Destin Daniel Cretton, regista di Shang-Chi, aveva
lasciato il posto. Mentre recentemente è stato arruolato Michael
Waldrom per scrivere i film, Shawn Levy era stato avvicinato per la
regia.
Anthony e Joe Russo alla
regia di Avengers 5 e 6
Non è chiaro quando la Marvel intende iniziare la
produzione dei prossimi episodi di “Avengers”. Il prossimo film di
Anthony e Joe Russo è “The Electric
State” di Netflix, un’avventura fantascientifica con
Chris Pratt e Millie Bobby Brown
le cui riprese si sono concluse alla fine del 2022. Dopo “Endgame”,
i fratelli sono passati allo streaming con “The Grey
Man” di Netflix con Ryan Gosling, Chris Evans, Ana
de Armas, e al film poliziesco di Apple
TV+ “Cherry”, con Tom
Holland. Sono stati produttori di “Everything
Everywhere All at Once”, della serie TV di Amazon
“Citadel” e di “Extraction” di
Netflix.
I Russo hanno diretto quattro film
Marvel, oltre ai due Avengers
citati, anche Captain America: The Winter
Soldier” del 2014 e “Captain America: Civil
War” del 2016. Al momento, “Avengers:
Endgame” è il secondo film di maggior incasso della
storia con 2,79 miliardi di dollari, mentre “Infinity
War” è il sesto con 2,05 miliardi di dollari. Sono in
compagnia di James Cameron come unici registi con
due blockbuster da 2 miliardi di dollari.
Il finale di stagione di
The
Acolyte: La Seguace parte da dove è finito
l’episodio 6; Osha indossa l’elmo dello Straniero, ma sembra che
stia perdendo il controllo, costringendo il misterioso cattivo Sith
ad aiutarla a rimuoverlo. Ha avuto una visione di Mae che uccide
Sol con una mano tesa e una spada laser nell’altra. Ciò significa
che la sua gemella mantiene la sua promessa di uccidere un Jedi
senza armi, spingendo lo Straniero e Osha a dirigersi insieme a
Brendok.
Sulla nave di Sol, discute con Mae
su chi dovrebbe essere incolpato per quello che è successo sul
pianeta sedici anni fa. Si libera e fugge su una navetta di
salvataggio, spingendo i Jedi a inseguirla. Tuttavia, mentre si
prepara a spararle dal cielo, Bazil interviene ed entrambi si
schiantano sul pianeta sottostante.
David Harewood si
presenta nei panni del senatore Rayencourt, un politico che odia i
Jedi e desidera ritenere responsabile l’Ordine. Minaccia Vernestra
Rwoh con un’indagine esterna, esercitando ulteriori pressioni su di
lei affinché tenga nascosti i recenti omicidi.
The Acolyte: il ritorno
di Darth Plageuis
Lo Straniero offre a Osha la sua
ultima possibilità di unirsi a lui mentre lasciano la sua casa ed è
allora che vediamo una figura oscura nella grotta che stavano
osservando: sì, è Darth Plageuis! Non sappiamo se
sia il Maestro segreto di Qimir, un Sith rivale che cerca di
eliminare un rivale, o semplicemente si nasconde su un pianeta che
ora possiamo dire quasi certamente destinato a essere
Bal’demnico.
Quello che sappiamo, ovviamente, è
che un giorno diventerà il Maestro dell’Imperatore Palpatine,
scoprendo come creare la vita attraverso la Forza e sfuggire alla
morte. Qualcosa ci dice che un essere come Osha sarà la chiave per
raggiungere questo obiettivo.
Sol e il Maestro si scontrano su
Brendok in un epico duello con la spada laser, mentre anche Mae e
Osha vengono alle mani. Quest’ultima rivela che il suo odio per la
sua gemella e il suo dolore sono ciò che le ha impedito di
diventare una Jedi. Non crede che Sol abbia ucciso la loro madre ma
poco dopo confessa a Mae che rifiuta di ucciderlo su richiesta
dello Straniero e sostiene invece che i Jedi dovrebbero pagare per
i suoi crimini davanti al Senato.
Sol conferma che la loro madre ha
usato la Forza e un’influenza su Brendok per creare Mae e Osha
mentre il suo ex Padawan osservava. Raccogliendo la spada laser del
suo vecchio Maestro, si rifiuta di ascoltare le sue suppliche e,
mentre lui va a dirle che la ama, usa la Forza per soffocarlo a
morte. Mentre lo fa, il cristallo Kyber blu nella lama di Sol
diventa rosso.
Vernestra percepisce Qimir ed è
sostanzialmente confermato che una volta era uno degli allievi dei
Jedi prima di ciò che accadde e che lo lasciò con quella cicatrice
della spada laser sulla schiena.
Mae e Osha si lasciano il
passato alle spalle
Mae e Osha finalmente si lasciano il
passato alle spalle ma sfortunatamente per loro non c’è un lieto
fine. Lo Straniero dice che insegnerà a Osha, ma se i Jedi
catturano Mae, lei non avrà altra scelta che rivelare dove si
trovano. Con il loro permesso, cancella la mente di Mae per fare in
modo che dimentichi sua sorella, anche se Osha giura che un giorno
la troverà.
Mae viene arrestata dai Jedi e non
ricorda nulla di quello che le è successo dopo quella fatidica
notte su Brendok. Vernestra dice al Cancelliere e ai suoi senatori
che Sol ha ucciso i suoi compagni Jedi per nascondere le sue azioni
passate, spiegando perché nessuno sa del ritorno dei Sith. Ora, ha
bisogno dell’aiuto di Mae per trovare un suo allievo prima che si
trasformi in malvagità… quindi sì, Lo Straniero una volta era uno
Jedi e l’insabbiamento probabilmente continuerà.
L’episodio termina con Qimir che
tiene la mano di Osha mentre diventa la sua Accolita e, tornando su
Coruscant, intravediamo Yoda mentre Vernestra gli dice che devono
parlare…
Sembra sempre più probabile che
Lobo, Main Man, faccia il suo debutto nel DCU in Supergirl:
Woman of Tomorrow. Una voce recente affermava che i DC
Studios fossero interessati a coinvolgere Jason
Momoa per un ruolo non rivelato nel film, portando alla
speculazione che Lobo farà la sua apparizione.
Ora, MTTSH riferisce che l’Ultimo Czarniano avrà
effettivamente un ruolo da svolgere nel progetto.
Anche se tutto ciò sembra indicare
che Momoa si vestirà da Lobo in Supergirl:
Woman of Tomorrow, vale la pena tenere presente che
non abbiamo ancora la conferma ufficiale che questo sia il
personaggio a cui si riferiva la star di Aquaman quando ha indicato di che stava
progettando di lasciarsi alle spalle il Re di Atlantide e fare il
salto nel DCU.
Tutto quello che sappiamo
su Supergirl: Woman of Tomorrow
Supergirl:
Woman of Tomorrow debutterà il 26 giugno 2026 in Imax,
e sarà il secondo lungometraggio dell’universo DC appena riavviato
ad assicurarsi un posto nel calendario delle uscite, dopo Superman
di James Gunn. Il film vede protagonista Milly Alcock (House
of the Dragon) nel ruolo della Ragazza d’Acciaio, con
Craig Gillespie (Crudelia)
che dirige da una sceneggiatura di Ana Nogueira
(“The Vampire Diaries”).
Il progetto, adattato da una serie di fumetti del 2022 con lo
stesso titolo, di Tom King e Bilquis
Evely, porta Supergirl lontano dalla Terra mentre viaggia
attraverso il cosmo con il suo fidato cane, Krypto il Supercane,
per sfuggire a una vita perennemente all’ombra di suo cugino,
Superman. Incontra una ragazza aliena di nome Ruthye, decisa a
vendicare la morte di suo padre, e recluta Supergirl per
aiutarla.
Milly Alcock ha ottenuto il ruolo
principale di Kara Zor-El nel film sui supereroi a gennaio, dopo la
sua interpretazione nella prima stagione di “House of the Dragon” della HBO che ha
attirato l’attenzione del co-direttore della DC James Gunn. Alcock ha fatto un provino per il
ruolo – incluso indossare il costume di Supergirl – sul set di
Superman.
Quando Gunn annunciò per la prima
volta il progetto “Supergirl” nel gennaio 2023 insieme al co-capo
Peter Safran, “Non è esattamente la Supergirl
che siamo abituati a vedere”, ha detto Gunn. Si dice che
questa versione di Kara Zor-El sia “meno seria e più spigolosa
dell’iconica supereroina“, in quanto Gunn cerca di
allontanarsi dalle “precedenti rappresentazioni della Ragazza
d’Acciaio, in particolare la lunga serie della CBS/CW interpretata
da Melissa Benoist“.
Una
precedente indiscrezione affermava che il progetto è
attualmente alla ricerca di attori per interpretare il cattivo Krem
delle colline gialle, maschio, dai 25 ai 45 anni, e l’alleata di
Kara Zor-El, Ruthye Marye Knoll, dai 13 ai 16 anni. Woman of
Tomorrow sarà il secondo film del DCU a uscire nelle
sale dopo Superman di James
Gunn.
Il primo trailer di
Hellboy: The Crooked Man è stato rilasciato all’inizio
di questo mese e la risposta è stata, nella migliore delle ipotesi,
contrastante. Ora secondo l’affidabile leaker @Cryptic4KQual, il
film durerà solo 1 ora e 39 minuti.
Nel caso dei film sui supereroi, la
breve durata non è sintomo di qualità. D’altro canto, questo è un
progetto a budget inferiore e potrebbe essere una storia più
piccola e autonoma, che non avrà una CG invasiva come i film con
Ron Perlman e David Harbour.
Almeno sappiamo che
Hellboy: The Crooked Man sarà un affare relativamente
disinvolto e ci sono tutte le possibilità che superi le aspettative
quando finalmente arriverà nei cinema (una durata più breve
significa anche che può essere proiettato su un numero maggiore di
schermi, aumentando entrate al botteghino).
Anche se secondo quanto riferito non
ha mai visitato il set del film, il creatore di Hellboy e
co-sceneggiatore, Mike Mignola, ha condiviso
grandi elogi per il riavvio una volta terminata la produzione.
“Ho amato quello che ho visto“, ha detto lo scorso
maggio.”Se i fan stavano aspettando un film di Hellboy che sia
in realtà un adattamento di una delle mie storie, penso che
finalmente ne avranno uno.”
“Congratulazioni al regista
Brian Taylor e a un cast davvero meraviglioso“, ha
aggiunto Mignola, “e al co-sceneggiatore Chris Golden che
ha fatto così tanto per capire come dare allo studio ciò che
volevano e allo stesso tempo rimanere fedele al cuore e all’anima
di The Crooked Man, la mia storia preferita di Hellboy… hanno fatto
un lavoro meraviglioso dando vita al suo personaggio davvero
orribile.”
Cosa aspettarsi da Hellboy: The Crooked
Man?
Hellboy:
The Crooked Man è diretto da Brian
Taylor (Crank) da una sceneggiatura scritta dal
creatore di fumetti di Hellboy Mike Mignola e Chris
Golden. Il riavvio è interpretato da Jack
Kesy, Jefferson White e Adeline Rudolph.
Il film è basato sull’omonimo
fumetto vincitore dell’Eisner Award, che ha debuttato nel luglio
2008 in contemporanea dell’uscita cinematografica di Hellboy: The Golden Armydi
Guillermo del Toro . “Incagliati
nell’Appalachia rurale degli anni ’50, Hellboy e un agente del BPRD
alle prime armi scoprono una piccola comunità infestata da streghe,
guidata da un diavolo locale con un inquietante legame con il
passato di Hellboy, ovvero The Crooked Man“, recita la sinossi
del film.
Il nuovo film è prodotto da
Millennium Media, Dark Horse Entertainment, A Nu Boyana Production
e Campbell Grobman Film. È prodotto da Mike Richardson, Jeffrey
Greenstein, Jonathan Yunger, Les Weldon, Rob Van Norden, Sam
Schulte e Yariv Lerner. I produttori esecutivi sono Mike Mignola,
Avi Lerner, Trevor Short, Boaz Davidson, Tanner Mobley, Lati
Grobman, Christa Campbell, Michael Muellner e Julia
Muentefering.
Il co-CEO dei DC Studios e regista
di SupermanJames
Gunn si è preso una pausa dalle riprese dell’Uomo
d’Acciaio per rispondere ad altre domande dei fan su
Threads.
Inizieremo con l’attesissimo riavvio
e l’ultimo aggiornamento del regista su quelle che si stanno
rivelando delle riprese lunghe. “Non abbiamo finito di
girare,” conferma Gunn. “Mancano ancora un paio di
settimane. Ho appena finito di girare a Cleveland. E sì, sono delle
riprese lunghe… ma ci stiamo avvicinando!” Aggiunge:
“Abbiamo montato in modo piuttosto intenso per tutto il tempo
in cui abbiamo girato, quindi [la post-produzione] non dovrebbe
essere eccessivamente lunga”.
Per quanto riguarda la
seconda stagione di Peacemaker,
le cui riprese sono attualmente in pieno svolgimento ad Atlanta,
Gunn dice che Greg Mottola ne è responsabile, ma
in seguito ha confermato che tornerà per dirigere un episodio nelle
prossime settimane. Ha anche ribadito che lo spettacolo “segue
gli eventi di Superman” e ha detto che il prossimo gruppo di
episodi “riprende essenzialmente da dove la prima stagione si
era interrotta con un paio di piccole differenze”.
Affrontando la continuità
del DCU, James Gunn ha
spiegato che “tutti questi progetti iniziali verranno
realizzati nell’ordine in cui verranno rilasciati” e ha detto
che, sebbene conosca il prossimo film dei DC Studios, scrive:
“È solo un angolo lontano del mio cervello come Sono
concentrato su ciò che stiamo girando.”
James Gunn risponde su Superman, Lanterns, Paradise Lost e la
continuity del DCU
Descrive Waller
(che sappiamo che molti di voi pensavano non esistesse più) come
“meraviglioso e [in] sviluppo molto attivo” e rivela che
Chris Mundy, Tom King e Damon
Lindelof hanno “molte grandi idee” quando si
tratta a chi dovrebbe interpretare Hal Jordan e
John Stewart in Lanterns.
Gunn potrebbe anche aver fatto
qualche passo nel sfatare le recenti notizie secondo cui Kumail Nanjiani vestirà i panni di Booster
Gold quando ha detto che nessun attore è stato scelto
per progetti che non hanno ancora avuto il via libera. “Niente
è ‘in produzione’ a meno che non abbia ricevuto il via
libera”, ha aggiunto. “Al momento si tratta di Superman,
Supergirl, Penguin, Peacemaker, Lanterns e una manciata di progetti
animati. Ma Paradise Lost, come molti altri titoli conosciuti e
sconosciuti, è ancora in uno sviluppo molto attivo: sarà in
produzione non appena avremo una o più sceneggiature.” “Per
inciso, non siamo ufficialmente scelti per nulla che non abbia il
via libera”, ha concluso lo scrittore, regista e capo dello
studio.
Sfortunatamente, lo studio salterà
il Comic-Con, quindi oltre a Creature Commandos e
The
Penguin, non ci aspettiamo niente di troppo eccitante
da San Diego.
Autore di commedie romantiche ormai
divenute grandi classici del cinema, Richard
Curtis è la mente dietro
Notting Hill,
Il diario di Bridget Jones e Love Actually – L’amore
davvero. Uno dei suoi primi grandi successi, però, è la
commedia del 1994 Quattro matrimoni e un funerale.
Curtis ha raccontato di aver avuto l’ispirazione per la storia qui
narrata sfogliando alcune vecchie agende, rendendosi conto di
essere stato a settantadue matrimoni in dieci anni.
Ad aver diretto il film vi è
Mike Newell, regista distintosi anche per i film
Donnie Brasco,
Harry Potter e il Calice di Fuoco e Prince of Persia –
Le sabbie del tempo. Realizzato in sei settimane e costato
poco più di quattro milioni di dollari, Quattro matrimoni e
un funerale è poi diventò un inaspettato successo al
botteghino e all’epoca diventò anche il film britannico di maggior
incasso nella storia, con un botteghino mondiale di 245.7 milioni
di dollari. Ricevette poi due nomination all’Oscar, come Miglior
film e per la Migliore sceneggiatura originale.
Per gli appassionati di questo
genere, si tratta dunque di un classico da recuperare, capace di
divertire ed emozionare scena dopo scena. In questo articolo,
approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a
Quattro matrimoni e un funerale. Proseguendo qui
nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e ad altre curiosità legate al film. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.
La trama di Quattro
matrimoni e un funerale
Protagonista del film è
Charles, un inguaribile donnaiolo, che per nulla
al mondo sembra voler rinunciare alla propria libertà e alla
bellezza della conquista, almeno finché, durante il matrimonio
degli amici Angus e Laura, non
incontra la bellissima e seducente Carrie, con cui
passa una notte indimenticabile. Tuttavia, la mattina seguente
Carrie deve ripartire per gli Stati Uniti. I due, però, si
rincontreranno ancora e ancora ad altri matrimoni, scontrandosi
ogni volta con un amore apparentemente impossibile a cui non
sembrano però poter sfuggire in alcun modo.
Il cast del film: da Hugh Grant ad
Andie MacDowell
Ad interpretare Charles vi è
l’attore Hugh Grant, divenuto celebre proprio grazie a
questo ruolo. Per il provino, l’attore ha fatto ascoltare una
cassetta di quando era testimone di nozze del fratello, convincendo
così i produttori di essere l’interprete giusto per la parte.
Inizialmente, però, Alan Rickman (oggi celebre per il ruolo di
Severus Piton nella saga di Harry
Potter era stato preso in considerazione per Charles, ma
alla fine si è deciso che era troppo vecchio per la parte, che andò
così a Grant.
Per interpretare questo ruolo,
inoltre, Grant ha dovuto imparare il linguaggio dei segni per le
scene con il fratello David, interpretato da David
Bower. Inoltre, come noto, durante la lavorazione di
questo film, Grant pensava che fosse terribile, scontento in
particolare della regia di Newell. Quando però la pellicola divenne
un grande successo, si disse lieto di essere stato smentito.
Per il ruolo di Carrie, invece, si
ritrova l’attrice e modella Andie MacDowell, che
ottenne il ruolo “rubandolo” a Sarah Jessica Parker, che si era presentata ai
casting. Per recitare nel film MacDowell ha rinunciato a un
compenso per la sua partecipazione, prendendo invece punti
percentuali. In questo modo ha guadagnato 2 milioni di dollari,
contro i 100.000 di Grant. Tuttavia, la sua Carrie è poi stata
votata come uno dei personaggi cinematografici più fastidiosi di
tutti i tempi.
Completano il cast l’attore
James Fleet nel ruolo di Tom, Simon
Callow in quello di Gareth, John Hannah
in quello di Matthew e Charlotte Coleman per
quello di Rossella. I quattro sono i migliori amici di Charles,
presenti con lui ad ogni matrimonio. A loro si aggiunge poi anche
la celebre attrice Kristin Scott Thomas nel ruolo di Fiona. In
ultimo, Rowan Atkinson, celebre per il ruolo di Mr.
Bean e frequente collaboratore di Curtis, interpreta qui Padre
Gerald. Dei film in cui ha recitato, Atkinson considera questo il
suo preferito.
La colonna sonora e la canzone del
film
Il film è stato accompagnato da una
colonna sonora di canzoni popolari, tra cui una cover di “Love
Is All Around” dei Troggs eseguita dai
Wet Wet Wet che è rimasta al numero 1 della UK
Singles Chart per quindici settimane ed all’epoca è stata il nono
singolo più venduto di tutti i tempi in Gran Bretagna. Questa
canzone sarebbe stata successivamente adattata in “Christmas Is
All Around” e cantata dal personaggio di Billy
Mack nel film di Richard Curtis del 2003
Love Actually, in cui compare come protagonista anche lo
stesso Grant.
Il trailer di Quattro
matrimoni e un funerale e dove vedere il film in streaming
e in TV
È possibile fruire di
Quattro matrimoni e un funerale grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì
15 luglio alle ore 21:25 sul canale
Nove.
The
Boys concluderà domani la sua quarta stagione e
Prime
Video ha ora pubblicato un promo per l’episodio sicuramente
ricco di eventi, intitolato “Assassination Run“. Il teaser
vede un Billy Butcher morente salutare Hughie al telefono, mentre
gli chiede di dire al resto della squadra che è dispiaciuto per
come sono andate le cose.
Butcher morirà
davvero? Considerando che manca ancora un’altra stagione, diremmo
che è altamente improbabile, e c’è anche la piccola questione del
suo misterioso – e apparentemente molto formidabile – superpotere
che sembra essere controllato dalla parte del cervello che immagina
che il suo defunto amico Joe Kessler gli sta
parlando.
Vediamo anche
Homelander finalizzare il suo piano per eliminare
il prossimo presidente Singer e sostituirlo con Victoria
Neuman. Sister Sage si rivolterà contro
il leader dei Sette dopo essere stata licenziata la scorsa
settimana? La persona più intelligente del mondo potrebbe
certamente escogitare un modo per far deragliare la trama senza
essere direttamente coinvolta.
Infine, una rapida occhiata a Grace
Mallory con la mano sospesa su un pulsante rosso ha portato a
ipotizzare che Soldier Boy potrebbe fare il suo ritorno in questo
episodio. È una teoria solida, ma lungi dall’essere l’unica
spiegazione per questo momento!
La trama della quarta stagione di
The Boys
Nella quarta
stagione, il mondo è sull’orlo del baratro. Victoria
Neuman è più vicina che mai allo Studio Ovale e sotto il controllo
di Patriota, che sta consolidando il suo potere. Billy Butcher, a
cui restano solo pochi mesi di vita, ha perso sia il figlio di
Becca sia il suo ruolo di leader dei The
Boys. Il resto della squadra è stanco delle sue bugie.
La posta in gioco sarà più alta del solito e loro dovranno trovare
un modo per collaborare e salvare il mondo, prima che sia troppo
tardi.
Il cast diThe
Boys
vede protagonisti
Karl Urban, Jack Quaid, Antony Starr, Erin Moriarty, Jessie T.
Usher, Laz Alonso,
Chace Crawford, Tomer Capone, Karen Fukuhara, Colby Minifie,
Claudia Doumit e Cameron Crovetti.
Si uniranno per la quarta stagione anche
Susan Heyward,
Valorie Curry
eJeffrey Dean Morgan.
The
Boys
è basata sul fumetto certificato bestseller dal New York Times,
creato da Garth Ennis e Darick Robertson, qui in veste anche di
executive producer, e sviluppato dall’executive producer e
showrunner Eric Kripke. Tra gli altri executive producer si
annoverano anche
Seth Rogen, Evan Goldberg, James Weaver, Neal H. Moritz, Pavun
Shetty, Phil Sgriccia, Craig Rosenberg, Ken F. Levin, Jason Netter,
Paul Grellong, David Reed, Meredith Glynn e Michaela
Starr. The
Boys
è prodotta da Amazon Studios e Sony Pictures Television Studios, in
collaborazione con Kripke Enterprises, Original Film e Point Grey
Pictures. E’ disponibile su Prime Video.
Celebre trasposizione dell’omonima
graphic novel di Frank Miller, il film
300 diretto da Zack Snyder
(Watchmen,
Zack
Snyder’s Justice League, Rebel
Moon) nel 2007 è diventato in breve un vero e proprio cult
per gli appassionati del genere. Il regista, infatti, ha qui
portato a nuovi livelli la tecnica del chroma key,
utilizzata per riprodurre le immagini dell’originale fumetto. Nel
giro di due ore, si assiste così ad una fantastica ed epica
rappresentazione della leggendaria battaglia delle Termopili,
svoltasi nel 480 a.C.
Per dar vita a questa vicenda
leggendaria, Snyder volle rimanere il più fedele possibile al testo
di Miller. Egli fece infatti riadattare fotogramma per fotogramma
il fumetto, lavorando poi sugli effetti speciali e sulla
fotografia. Quest’ultima, in particolare, è stata rivista con
l’utilizzo dell’effetto Dragan, utilizzato per rendere
maggiormente drammatica un’immagine. Ciò ha portato al
caratteristico stile del film, divenuto poi anche uno dei suoi
elementi di maggior successo.
Costato circa 65 milioni di dollari,
il film venne presentato fuori concorso al Festival di Berlino,
dove iniziò a suscitare molto interesse. La critica si divise a
riguardo, con alcuni che ne elogiano il coinvolgimento visivo e
altri che ne criticano la banalità. Uscito infine al cinema, il
film si affermò come uno dei maggiori incassi del 2007, arrivando
globalmente ad un totale di circa 456 milioni di dollari. Ancora
oggi 300 non manca di ottenere l’attenzione degli
spettatori, e la sua mitologia così ampia ha permesso negli anni la
realizzazione una serie di opere ad esso legate.
La vicenda al centro del film viene
narrata dal soldato spartano Delios, il quale
ricorda la vita del leggendario condottiero
Leonida, dalla sua ascesa al trono di Sparta sino
alla guerra contro i persiani. Tutto ha infatti inizio nel momento
in cui il malvagio re Serse invia un proprio
messaggero nella città greca per richiedere la sottomissione di
questa. Leonida però non è solito farsi intimidire, e cresciuto per
combattere uccide il messaggero, di fatto dichiarando guerra alla
Persia. Questa, però, è nota per possedere un esercito
infinitamente più vasto di quello spartano e greco. Il condottiero
inizia così a studiare un piano per poter sconfiggere o quantomeno
rallentare il nemico.
Con 300 uomini al seguito, Leonida
prepara un imboscata alle truppe di Serse nella stretta gola delle
Termopili. Qui gli spartani resistono con tenacia al numeroso
esercito nemico, ma lentamente iniziano a cadere sotto i colpi di
avversari invincibili. Serse, che si considera un vero e proprio
dio in terra, scatena infatti tutti i suoi colpi migliori pur di
distruggere il gruppo di soldati. Consapevole che non riusciranno a
salvarsi da quella situazione, Leonida invia Delios a Sparta,
chiedendogli di raccontare le sue gesta e non permettere che la
città si pieghi ai persiani.
Il cast e i personaggi del
film
All’interno del film si ritrovano
numerosi attori divenuti poi celebri proprio grazie alla loro
interpretazione dei personaggi qui presenti. Su tutti spicca
Gerard
Butler, che dà vita al leggendario condottiero
Leonida. Questi raccontò che per assumere il ruolo
si sottopose a quattro ore giornaliere di palestra, per quattro
mesi consecutivi. Ciò gli permise di raggiungere la forma ideale a
quella richiesta per il possente personaggio. Accanto a lui,
l’attrice Lena
Headey, poi divenuta celebre per il ruolo di Cersei in
Il
Trono di Spade, dà vita al personaggio della
regina Gorgo, moglie di Leonida. David
Wenham, noto invece per il ruolo di Faramir in Il
Signore degli Anelli, interpreta qui il personaggio di
Delios.
Particolarmente memorabile è la
figura di Serse, il re persiano interpretato nel
film da Rodrigo
Santoro. Questi dovette trasformarsi radicalmente per
il ruolo. Si sottopose infatti ad una ceretta totale, gli vennero
applicati oltre 33 piercing finti e lavorò per rendere più cupo il
tono della sua voce. Il risultato fu quello di un villain
minaccioso e dalle sembianze divine. Infine, si
ritrova Dominic
Westnei panni del consigliere spartano
Terone. 300 ha poi rappresentato
il debutto cinematografico per l’attore Michael
Fassbender, oggi apprezzato per i suoi ruoli in grandi
blockbuster e intensi film d’autore. Nel titolo del 2007, ricopre
però un ruolo secondario, dando vita al soldato
chiamato Stelios.
In seguito all’uscita del film,
molte critiche sono state rivolte ad esso circa la veridicità degli
eventi. Snyder ha però rivelato di essersi consultato con numerosi
storici, e che gli eventi contenuti nel film sono veritieri al 90%.
300, dunque, ricalca in modo piuttosto fedele la
leggenda di Leonida, ma essendo il racconto stesso dell’evento
ricco di probabili invenzioni, anche per il film si è reso
necessario prendersi delle libertà. Molti storici di tutto il mondo
hanno però sottolineato come i principali aspetti dell’epoca
vengano riportati, dal codice eroico spartano sino al ruolo della
donna. Se anche vi sono elementi di fantasy, ciò non toglie
comunque che lo scheletro della storia sia stato curato per essere
realistico e rispettoso della leggenda.
Il film e la serie sequel
Dato l’enorme successo del film, i
produttori rivelarono la volontà di dar vita ad un sequel.
Intitolato 300 – L’alba di un
impero, questo è infine uscito al cinema nel 2014. Al suo
interno si raccontano eventi contemporanei alla battaglia delle
Termopili, che offrono così un ulteriore punto di vista sull’epica
guerra tra greci e persiani. Protagonisti del film sono stavolta
gli attori Sullivan
Stapleton, nel ruolo del condottiero Temistocle e
Eva
Green nei panni della perfida Artemisia I. Riprende
poi il suo ruolo anche Rodrigo Santoro, che torna a dar vita al
minaccioso re Serse, intenzionato più che mai a conquistare quella
terra.
Di recente, è invece stato reso noto
che l’adattamento di una serie televisiva di 300 è
in fase di sviluppo presso la Warner Bros.
Television. I dettagli esatti della trama sono ancora in
fase di definizione, ma le fonti affermano che la serie sarebbe un
prequel del
film del 2006. Al momento il progetto non è legato a nessuno
scrittore o piattaforma. Gli accordi sono ancora in fase di
negoziazione, ma Zack Snyder (recentemente
distintosi per la regia di Rebel Moon – Parte 1: Figlia del Fuoco
e Rebel Moon – Parte 2: LaSfregiatrice),
regista e co-sceneggiatore di 300, è in trattative
per dirigere e produrre la serie.
Il trailer di 300
e dove vedere il film in streaming e in TV
Per gli appassionati del film, o per
chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne
grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali
piattaforme streaming oggi disponibili. 300 è
infatti presente su Apple TV e Prime Video. In base alla piattaforma
scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film o sottoscrivere
un abbonamento generale al catalogo. In questo modo sarà poi
possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio della
qualità video. Il film verrà inoltre trasmesso in televisione
mercoledì 17 luglio alle
ore 21:00 sul Canale
20.
Mentre i Marvel Studios hanno esplorato i contenuti
TV-MA su Disney+ con Werewolf by
Night ed Echo, perderanno finalmente la
loro identità PG-13 a misura di bambino nei cinema con l’uscita di
Deadpool
& Wolverine.
Il film R-Rated sarà altrettanto
scandaloso quanto Deadpool e Deadpool
2. Tuttavia, secondo il presidente dei Marvel Studios Kevin
Feige, questa storia non sarà necessariamente il tipico
blockbuster R-Rated. “Penso che siamo stati innovativi in
passato, ma la cosa che preferisco è che abbracciamo tutti i tipi
di generi e toni”, dice a Deadline. “Penso che attiri
molta attenzione il fatto che questo sia il nostro primo film con
classificazione R, ma è il terzo film di Deadpool con
classificazione R, quindi volevamo rimanere fedeli a ciò che Ryan
ha costruito su quei due film e non volevamo alterarlo.”
“Sì, è vietato ai minori, sì, c’è un po’ di linguaggio e sangue, ma
il film è incredibilmente emozionante. Continuo a definirlo il film
vietato ai minori più sano che chiunque possa mai vedere. È davvero
una celebrazione dell’amicizia, della famiglia e del trovare una
famiglia.”
La MPAA ha recentemente assegnato al
film una classificazione ufficiale R per: “Violenza forte e
sanguinosa, linguaggio spinto, gore e riferimenti sessuali”.
“I Marvel Studios presentano il loro
errore più significativo fino ad oggi – Deadpool & Wolverine“, si legge nella nuova
sinossi. “Uno svogliato Wade Wilson si affanna nella vita
civile. I suoi giorni come mercenario moralmente flessibile,
Deadpool, sono alle spalle. Quando il suo mondo natale si trova di
fronte a una minaccia esistenziale, Wade deve indossare di nuovo i
panni di un riluttante ancora più riluttante… riluttante? Più
riluttante? Deve convincere un riluttante Wolverine a… Cazzo! Le
sinossi sono così f*ttutamente stupide“.
Oltre a Ryan Reynolds e
Hugh Jackman nei ruoli principali, Deadpool
& Wolverine vedranno il ritorno di Morena Baccarin (Vanessa), Leslie Uggams
(Blind Al), Rob Delaney (Peter), Brianna
Hildebrand (Negasonic Teenage Warhead) e Shioli
Kutsuna (Yukio) nei rispettivi personaggi, A loro si
aggiungeranno le new entry del franchise Emma
Corrin (The
Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), che interpreteranno un agente
televisivo e la controparte malvagia di Charles Xavier, Cassandra
Nova.
I draghi sono da sempre una delle
creature fantastiche più amate e ricorrenti nel cinema. Simbolo di
potenza e magnificenza, queste creature suscitano continuamente
fascino e timore allo stesso tempo. Tra i tanti film che li hanno
raccontati, uno dei più amati e ricordati è
Dragonheart (qui la recensione), diretto nel
1996 da Rob Cohen. Con un’ambientazione a metà tra
lo storico e il fantasy, il film ha infatti raccontato in modo
inedito la mitica creatura, donandole uno spessore che raramente
gli era stato concesso. Proprio la presenza da protagonista del
drago, come anche il suo aspetto e la sua celebre voce, ha poi
contribuito al successo del film.
Il film è stato scritto da
Charles Edward Pogue, ma arrivò a vedere la luce
solo dopo una lunga gestazione. In particolare, molti erano i dubbi
su come realizzare un drago che, data la sua grande presenza in
scena, risultasse convincente. I risultati ottenuti da
Jurassic Park con i dinosauri furono particolarmente
illuminanti da questo punto di vista, spingendo la produzione a far
realizzare il drago in CGI. Ci vollero mesi affinché il realismo
richiesto potesse essere raggiunto, con la grande sfida di far in
modo che il drago potesse anche essere in grado di muovere la bocca
e parlare.
Il risultato fu a dir poco
sbalorditivo, portando gli addetti agli effetti speciali a
guadagnarsi una meritata nomination all’Oscar. Per tutti gli amanti
del grande fantasy, Dragonheart è dunque ancora
oggi un film particolarmente imprescindibile. In questo articolo,
approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a
Dragonheart. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e al suo
finale. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
La trama di Dragonheart
Il film si svolge nella Britannia
del X Secolo. Appena succeduto al tirannico padre, il giovane
principe Einon viene ferito mortalmente al cuore.
Soccorso dal fido maestro Bowen, che l’ha
cresciuto educandolo ai valori dei Cavalieri di Re Artù, il ragazzo
viene salvato da un drago che gli dona metà del suo cuore, legando
indissolubilmente il proprio destino al suo, facendogli però
promettere che regnerà con saggezza e pietà verso gli altri. Il
principe non tarda però a mostrarsi peggiore del padre. Bowen si
convince allora che la causa di tutto sia proprio il drago e il
dono da lui fatto al giovane. Dopo una lunga ricerca i due si
scontrano, stringendo poi un’amicizia che attraverso alterne
vicende li porterà ad appoggiare la rivolta contro il tiranno, fino
allo scontro finale.
Il cast del film
Per dar voce al drago protagonista
del film, la prima ed unica scelta degli autori fu l’attore premio
Oscar Sean Connery.
Questi rimase profondamente affascinato dalla realizzazione del
drago, acconsentendo a donargli la propria voce. L’attore non si
limitò però solo a questo, ma si sottopose anche ad uno studio
delle sue espressioni facciali, così da poter riutilizzare molte di
queste per il drago, dando vita ad una maggiore somiglianza tra i
due. Nei panni del protagonista umano Bowen, invece, la prima
scelta era ricaduta su Liam Neeson. I
produttori respinsero però la sua partecipazione poiché non
convinti dall’idea che Neeson potesse essere un credibile attore di
film action. Al suo posto venne dunque preferito Dennis
Quaid.
Questi, per prepararsi al ruolo,
venne addestrato all’utilizzo della spada. In particolare, egli
ricercò uno stile di combattimento orientale, così da poter
caratterizzare e rendere ulteriormente unico il suo personaggio.
L’attore David Thewlis
venne invece scelto per il ruolo del perfido Einon. Il regista lo
scelse perché questi era in grado di rendere temibile il suo
personaggio tramite l’intelletto e non la forza bruta. Nel film
sono poi presenti gli attori Pete Postlethwaite
nei panni di Fratello Gilbert di Glockenspur e Julie
Christie in quelli della regina Aislinn. Dina
Meyer è Kara, una contadina che si unisce alla battaglia
contro Einon. Jason Isaac è
invece Felton, il secondo in comando di Einon.
Il finale del film: cosa accade al drago?
Draco – questo il nome del drago – è
consapevole che la malvagità di Einon non sarà distrutta finché
avrà vita, e l’unico modo per fermarlo definitivamente è che Draco
stesso debba morire. Egli chiede quindi a Bowen di dargli il colpo
fatale. Il cavaliere è distrutto dalla notizia di dover uccidere il
suo amico drago e si rifiuta, consapevole che egli è l’ultimo
rimasto della sua specie. Tuttavia, messo alle strette da un nuovo
attacco di Einon, accetta di fare quanto gli viene richiesto e
scaglia un colpo mortale al cuore del suo amico, ponendo così fine
anche alla vita di Einon.
Bowen, a cui si aggiungono anche i
contadini, assiste agli ultimi istanti di Draco e gli domanda come
faranno senza di lui: mentre il suo corpo si trasforma in puro
spirito di luce, Draco risponde sereno di guardare sempre le stelle
in cielo. Grazie al suo eroico sacrificio, infatti, l’ultimo drago
ascende alla volta celeste e si ricongiunge ai suoi fratelli fra le
stelle della costellazione del Drago, vegliando sui suoi amici e
sul loro regno per gli anni a venire.
I sequel di
Dragonheart
Dato il grande successo del film,
Dragonheart divenne poi una saga, con ben quattro
sequel rilasciati però direttamente per il mercato dell’home-video.
Questi sono Dragonheart 2 – Una nuova avventura (2000),
Dragonheart 3 – La maledizione dello stregone (2015),
Dragonheart 4 – L’eredità del drago (2017) e
Dragonheart: Vengeance (2020). Di questi, solo il primo è
in realtà un vero e proprio sequel. I successivi sono invece dei
prequel che vanno a raccontare eventi accaduti prima della storia
del film del 1996. In ognuno di questi, inoltre, cambia il cast di
attori, mai uguale a quello del primo film. Proprio per tale
motivo, i film non ottennero lo stesso successo dell’originale.
Il trailer
di Dragonheart e dove vedere il film in
streaming e in TV
Prima di vedere tali sequel, è
possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Dragonheart è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV e Google Play. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 17 luglio alle ore
21:15 sul canale Italia 2.
Con il film del 1997
Titanic (qui
la recensione), il regista James Cameron
si è consacrato come uno dei massimi autori cinematografici di
sempre. Il suo kolossal ha infatti infranto ogni record possibile,
dando vita ad una perfetta unione tra la forza degli effetti
speciali e quella del racconto. La vicenda da lui raccontata non
manca di emozionare anche oggi, facendo innamorare intere
generazioni di spettatori dei suoi protagonisti e della loro
struggente storia.
Vero e proprio punto di svolta nella
storia del cinema, il film rappresenta inoltre uno dei massimi
traguardi raggiunti in campo tecnologico. Pioniere negli effetti
speciali, Cameron ha qui superato sé stesso, consegnando al mondo
qualcosa di mai visto prima. Da sempre affascinato dal mare e dai
suoi misteri, Cameron desiderava infatti da tempo realizzare un
film incentrato sul celebre transatlantico. A frenarlo, tuttavia,
era la mancanza di quei progressi tecnologici che gli avrebbero
consentito di dar vita al film come lo aveva immaginato.
Dopo attenti studi, ricostruzioni ed
elaborazioni, Cameron riuscì infine a dar vita a quello che al
momento della sua realizzazione era il film più costoso mai
realizzato. Con un budget di 200 milioni di dollari,
Titanic era un progetto quanto mai rischioso. Il
regista, però, è noto per il suo saper far andare di pari passo
emozione e tecnica, e con questo film lo dimostrò una volta di più.
Come noto, Titanic è oggi il terzo maggiore incasso
mondiale di tutti i tempi, con una cifra pari a 1 miliardo e 850
milioni.
Sono poi seguiti innumerevoli
riconoscimenti, tra cui ben 11 premi Oscar, che lo hanno inserito
di diritto nell’elenco dei film più importanti da un punto di vista
storico e culturale. In questo articolo, approfondiamo alcune delle
principali curiosità relative a Titanic.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e alla storia vera dietro
il film. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
La storia si apre nel 1996, quando
una spedizione di ricercatori porta alla luce una serie di preziosi
manufatti risalenti al relitto del Titanic, da quasi un secolo
rimasto sul fondo dell’Oceano Atlantico. Tra questi vi è un
misterioso ritratto di una fanciulla di cui però non si sa nulla.
Venuta a sapere di tali ritrovamenti, l’anziana Rose Dawson
Calvert afferma di essere la donna del ritratto e chiede
di poter raccontare la sua storia, avendo preziosi ricordi rimasti
sepolti da tempo proprio come il transatlantico.
Rose inizia così a ripercorrere la
propria giovinezza, di quando prese parte al viaggio del Titanic
inconsapevole di come questo le avrebbe cambiato la vita. A bordo
di questo incontra infatti il bel Jack Dawson,
ragazzo di terza classe con grandi speranze per il futuro. Il loro
amore clandestino prende così vita nello spazio della nave, ignari
che gli ostacoli sul loro percorso saranno più grandi e tragici di
quanto potranno mai immaginare.
La rappresentazione della nave Titanic nel film
Per realizzare
Titanic,James Cameron ha passato circa cinque anni a
fare delle ricerche sulla nave affondata, anche recandosi
personalmente grazie a speciali sottomarini sul luogo, così da
vedere con i propri occhi i resti della nave. Le ricerche si sono
basate anche su come doveva essere la nave nel 1912. Ciò ha infatti
permesso di raggiungere livelli di realismo estremi, ottenuti tanto
attraverso ricostruzioni pratiche sul set quanto con l’aiuto dei
poderosi effetti speciali.
Cameron e la sua troupe riuscirono
così a bilanciare la necessità di avere concretamente le location
interne della nave con quella di poterne dare una visione esterna
che desse l’impressione che il Titanic stava davvero riprendendo
vita sullo schermo. Il risultato ottenuto fu sbalorditivo e venne
naturalmente premiato con innumerevoli riconoscimenti, tra cui il
premio Oscar per i migliori effetti speciali.
Pur raccontando la vera storia del
Titanic, il film presenta dei personaggi inventati, affiancati ad
alcuni però realmente esistiti. Tra i primi vi è la bella Rose
Dawson, qui interpretata dall’attrice Kate Winslet.
Affascinata dal progetto, la futura premio Oscar ha accettato la
parte senza neanche voler leggere la sceneggiatura. Recitare nel
film non fu però una passeggiata, trovandosi a dover girare molte
scene nell’acqua fredda che quasi la portarono a soffrire di
ipotermia. La sua interpretazione è però memorabile, tanto da
averle fatto guadagnare una nomination all’Oscar come miglior
attrice.
L’anziana Rose è invece interpretata
dall’attrice Gloria Stuart, la quale raggiunse
così popolarità mondiale a ben 64 anni dal suo primo
film. Frances Fisher è invece la severa
madre di Rose. Co-protagonista del film, nel ruolo di Jack Dawson,
è l’attore Leonardo
DiCaprio. Consacratosi proprio grazie a questo ruolo,
egli era inizialmente insicuro sull’accettarlo o meno. Il regista
riuscì però a convincerlo sottolineando la complessità del
costruire il personaggio come una persona normale.
Antagonista del film è invece
Caledon Nathan Hockley, il possessivo fidanzato di Rose,
interpretato da Billy Zane. Altri celebri attori
che presero parte al film sono Kathy Bates nei
panni dell’aristocratica Margaret Brown, e Victor
Garber, in quelli di Thomas Andrews, l’ingegnere che
progettò la nave. Bernard Hill è il comandante Edward John
Smith, mentre Jonathn Hyde l’amministratore
delegato Joseph Bruce Ismay.
Quella del Titanic è una delle
storie più note dell’900, un momento che sembrò spezzare l’euforia
di progresso che aleggiava sul periodo, provocando uno shock nella
popolazione mondiale. Varato nel maggio del 1911, il transatlantico
entrò in servizio il 10 aprile del 1912. Questo
era stato progettato per offrire un collegamento settimanale di
linea con l’America e garantire il dominio delle rotte oceaniche
alla White Star Line. Il Titanic rappresentava a tutti gli effetti
la massima espressione della tecnologia navale del tempo,
lungo circa 270 metri e largo 28.
Con 2.296 personea bordo, tra equipaggio e passeggeri, questo salpò
da Southampton, nel Regno Unito, diretto vero New York. Una meta
che, come noto, non raggiungerà mai. Il 14 aprile del
1912, infatti, il Titanic entra in collisione con
un iceberg alle ore 23:40. L’impattò provocò l’apertura di
alcune falle sotto la linea di galleggiamento. Inizialmente
sottovalutato, il danno favorì in breve l’allagamento di 5
compartimenti stagni, e nel giro di 2 ore e 40 minuti affondò
definitivamente nelle gelide acque dell’Atlantico del nord.
Nel rappresentare l’evento nel film,
Cameron si è mantenuto il più fedele possibile alle ricostruzioni
fatte nel corso dei decenni. La nave iniziò infatti a sollevarsi
per poi letteralmente spezzarsi in due tronconi. Nel mentre, erano
iniziate le operazioni di salvataggio, che portarono gran parte dei
presenti ad abbandonare la nave grazie alle scialuppe di
salvataggio. Nel naufragio, tuttavia, persero la vita tra
le 1.490 e le 1.523 persone.
Solo in 706 riuscirono a
sopravvivere, venendo soccorsi poco dopo da una nave nei
paraggi. Numerose inchieste sono state condotte, indicando tra le
cause dell’accaduto anche l’aumento di velocità intrapreso nel
tentarivo di compiere un arrivo anticipato a destinazione. In mezzo
a questa descrizione così accurata dell’incidente e
dell’affondamento, Cameron inserì dunque la storia d’amore tra Rose
e Jack, del tutto inventata ma necessaria a generare quel trasporto
emotivo che affascina ancora oggi.
Il trailer
di Titanic e dove vedere il film in streaming
e in TV
È possibile fruire di
Titanic grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV, Prime Video, Disney+e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video.
L’invenzione di Noi
Due, il nuovo progetto del regista italiano
Corrado Ceron arriva nelle nostre sale a partire
dal prossimo 18 luglio. Il film, distribuito da Be
Water, Medusa, è un dramma sentimentale
di 110 minuti che ben si inserisce all’interno del proprio filone
di riferimento.
Tratto dall’omonimo romanzo di
Matteo Bussola e presentato in anteprima al
Festival
di Taormina 2024, il film è stato sceneggiato da
Federico Fava, Valentina Zanella,
Paola Barbato e dallo stesso
Bussola e gode delle musiche di Lorenzo
Tomio e Pasqua Maddalena.
Protagonisti dell’opera sono gli
attori Lino Guanciale e Silvia
D’Amico. Coppia attoriale alla quale vanno ad aggiungersi
Francesco Montanari, Paolo Rossi,
Diego Facciotti, Emanuele
Fortunati ed Elisabetta De Gasperi.
L’invenzione di Noi Due: la trama
Milo e Nadia, conosciutisi
(letteralmente) sui banchi di scuola e sposati da diversi anni, si
ritrovano ad affrontare una crisi profonda del loro rapporto. La
loro quotidianità è ormai appiattita, la comunicazione scarsa e
l’intesa sembra svanita. Nadia, in particolare, appare distaccata e
infelice, mentre Milo, ancora innamorato, non riesce a rassegnarsi
alla situazione. Incapace di accettare la fine del loro amore, Milo
escogita un piano originale per riconquistare Nadia, inizia a
scriverle lettere anonime, firmandosi con un nome inventato.
Nelle missive, Milo riversa i suoi
sentimenti più profondi, raccontando storie inventate e descrivendo
un uomo ideale che sembra rispecchiare le qualità che Nadia
ammirava in lui all’inizio della loro relazione. Intrigata da
queste misteriose lettere, Nadia si ritrova a fantasticare sul
“partner” attratta dalla sua sensibilità e dalla sua attenzione e
dando così vita a una fitta corrispondenza epistolare che riaccende
in lei emozioni sopiste e un desiderio di evasione dalla sua vita
monotona. Tra dubbi, speranze e una linea temporale continuamente
frammentata da flashback le esistenze intrecciate dei due si
svelano a poco a poco; anche se, ogni giorno che passa, la
situazione sembra farsi sempre più complicata. Fino a quando…
L’invenzione di Noi Due: frammenti sparsi
È un film di frammenti
L’invenzione di Noi Due di Corrado
Ceron. Un film spezzato, puzzle da ricomporre in attesa di
un’immagine chiara, chiamata a formarsi di minuto in minuto, con
pazienza. Film che nel frammento trova forma e sostanza,
ritrovandosi a saltellare tra linee temporali differenti, legate da
una voce che attraversa il continuum e destinate a convergere nel
segno di un amore sbiadito, andato corrodendosi nel corso degli
anni.
Un’opera drammatica, scavata nel
volto disorientato del suo protagonista (un bravo Lino
Guanciale). Un’opera di detti e non detti e sconfortante
solitudine, basata su una delicata poetica del
ri-conoscersi. Un lavoro che recupera la dimensione
epistolare dell’omonimo romanzo da cui è tratto per traslarla su
grande schermo e farne immagine analogica; macchiando prima la
superficie di un vecchio banco scolastico e sostituendo poi
“l’inchiostro” con un fitto, ma rallentato, scambio di mail –
consentendo così a un sentimento a lungo sopito di ritrovare vigore
proprio nella distanza da quella messaggistica istantanea che
contraddistingue la modernità.
L’invenzione di Noi Due: una gabbia di parole
L’invenzione di noi due è dunque
romantic-drama atipico nella sua convenzionalità. Che lavora di
ricomposizioni, di aggiustamenti impossibili. Che pesca dalla
tradizione del genere per poi sviluppare una sorta di negativo del
C’è posta per te di Nora
Ephron – tornando cioè a ragionare sul potere salvifico
delle parole, ma abbandonando la componente giocosa del film del
’98 a favore di sfumature di crescente rassegnazione
esistenziale.
Ed è qui, paradossalmente, che il
film di Ceron semina i germogli della propria
inefficacia. In quella ragnatela di frasi ad effetto e citazioni
filosofiche che arrivano a dipingere un quadro di coppia quasi
esasperante, una prigione da cui è impossibile evadere e da cui
l’immagine non riesce a svincolarsi. Una vera e propria gabbia
nella quale il (non) rapporto d’amore tossico venuto a crearsi tra
i due innamorati prolifera senza particolari ostacoli designando un
rapporto sbilanciato e mai realmente conscio della propria natura e
della dilagante ambiguità che lo caratterizza. Una gabbia che
neanche la figura del fratello di Milo o quella del venditore di
modellini di treni che osserviamo in un paio di scene – entrambi
protagonisti di momenti delicati e particolarmente azzeccati
proprio perché parzialmente slegati dalle atmosfere “da
cioccolatino” che pervadono buona parte del film – riescono a
salvare l’opera da un finale mortificante, dominato da egoismi e
inconsapevoli sconfitti.
Con buona pace di un romanticismo
“su carta” che, come Milo, sembra non voler accettare il suo
triste, ma inevitabile deteriorarsi. “Questa è la storia di
come mi sia riuscito di tramutare l’amore in cenere, poi la cenere
di nuovo in amore”.
Disney+ ha rilasciato il trailer della seconda stagione di
Star
Wars: Young Jedi Adventures, la serie originale
animata di Lucasfilm che debutterà mercoledì 14 agosto sulla
piattaforma streaming.
Ambientata 200 anni prima de
La minaccia fantasma, durante l’era
dell’Alta Repubblica, Star Wars: Young Jedi
Adventures segue i giovani Jedi Kai Brightstar, Lys Solay
e Nubs mentre studiano le vie della Forza, esplorano la galassia,
aiutano i cittadini e le creature in difficoltà e imparano le
preziose abilità necessarie per diventare Jedi.
La seconda stagione di
Star Wars: Young Jedi Adventures segue i
giovani mentre continuano il loro addestramento e si imbarcano in
missioni ancora più grandi in tutta la galassia. A guidarli c’è il
nuovo Padawan di Maestra Zia, Wes Vinik, e il suo astromeccanico
R0-M1. Mentre continuano il loro addestramento e crescono nelle vie
della Forza, i giovani Jedi viaggeranno su nuovi pianeti con nuovi
e vecchi amici e incontreranno avversari come i Gangul, che stanno
aumentando le loro fila di pirati…
Star Wars: Young Jedi Adventures,
la nuova serie Disney+
“Siamo entusiasti di invitare i
fan diKai, Lys, Nubs, e Nash a ritornare nella galassia
lontana lontana con la seconda stagione di Star Wars: Young
Jedi Adventures” ha detto Michael Olson, showrunner ed executive
producer. “In questa seconda stagione i nostri eroi
affronteranno sfide avvincenti, daranno il benvenuto su Tenoo al
vivace Padawan Wes Vinik e a una nuova classe di giovani e si
riuniranno ad amici provenienti da tutta la galassia. Insieme,
impareranno importanti lezioni sull’amicizia, sulla compassione e
il superamento delle paure. Questa stagione, ricca di cuore e di
azione, sarà una corsa emozionante e non vediamo l’ora di
condividerla con il pubblico”.
Prodotta da Lucasfilm in
collaborazione con Wild Canary per Disney+, Star Wars: Young Jedi
Adventures vede come produttori esecutivi James Waugh, Jacqui Lopez
e Josh Rimes di Lucasfilm. Michael Olson è showrunner ed executive
producer; Elliot M. Bour è regista supervisore e co-produttore;
mentre Lamont Magee è consulting producer. Servizi di produzione a
cura di Icon Creative.
Tra le voci nella versione originale
di Star Wars: Young Jedi Adventures ci sono JeCobi Swain
nel ruolo di Kai Brightstar, Juliet Donenfeld nel ruolo di Lys
Solay, Dee Bradley Baker nel ruolo di Nubs, Emma Berman nel ruolo
di Nash Durango, Trey Murphy nel ruolo di Taborr/Cyrus Vuundir,
Nasim Pedrad nel ruolo di Maestra Zia Zanna, Gunnar Sizemore nel
ruolo di Wes Vinik e Piotr Michael nel ruolo del Maestro Yoda.
Più di
dieci anni dopo il suo ultimo film da regista, Asia
Argento ha annunciato il suo ritorno dietro la macchina da
presa durante la seconda serata del LIFF11 – Lamezia
International Film Fest.
“Ho finito di scriverlo proprio
ieri”, ha dichiarato l’attrice e regista dal palco del LIFF,
sorprendendo tutti nel mezzo di un incontro con il pubblico
moderato dal direttore Gianlorenzo Franzì.
Grande riserbo su questo nuovo
progetto: “Non posso dire nulla, solo che ci ho messo tre anni
a scriverlo. Una buona storia è alla base di un film, se non c’è
quella non funziona”. Un racconto che non vedrà l’autrice
recitare nel film, come invece era avvenuto nei suoi primi due
lungometraggi Scarlet Diva e Ingannevole è
il cuore sopra ogni cosa (programmato ieri nell’ambito del
festival).
“Nemmeno in Incompresa
recitavo”, ha detto Asia durante l’incontro, di fronte a un
pubblico nutrito ed entusiasta. Poi, su suggerimento del direttore
ha aggiunto: “Potrei ritagliarmi un cameo, ci
penserò”.
Artista poliedrica che ha prestato
la sua arte anche alla musica, Asia ha ripercorso le varie tappe
della sua carriera: “Sono stata anticipatrice di certe
tematiche, ma quando arrivi troppo presto, a volte ti prendi le
mazzate. Oggi sono molto fiera di aver portato avanti temi che oggi
sono di grande attualità, però devo dire che all’epoca le mazzate
fecero male”.
Asia Argento torna alla regia
E ancora: “I film sono come i
figli, una volta che li hai fatti li porti con te tutta la vita. E
non si fanno per incassare, ma perché si sente il bisogno di
esprimere qualcosa”.
Elegnatissima e affabile, disponibile con il pubblico e lo staff
del festival, Asia Argento ha ricevuto il
Premio Ligeia, elogiando
Tonino Saladino,
l’artista che lo ha realizzato:
“Finalmente un premio bello, una vera opera d’arte”.
Aria Maria Vittoria Rossa Argento,
ha avuto ruoli in diversi film di suo padre Dario Argento e ha
raggiunto il successo mainstream con apparizioni in
New Rose Hotel
(1998),
XXX
(2002),
La terra dei morti
(2005),
Marie Antoinette
(2006) e
Go Go Tales (2007). Come
attrice compare per la prima volta a nove anni in un film di
Sergio Citti.Ha
recitato in film diretti da
Nanni Moretti, Cristina Comencini e Michele
Placido,
solo per citarne alcuni. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra
cui due David di Donatello come miglior attrice e tre Golden Globe
italiani. Da regista ha girato, tra gli altri,
Scarlet Diva
(2000),
Ingannevole è il cuore più di ogni cosa
(2004) e
Misunderstood(2014). Nel
maggio 2013 la Nuun Music ha pubblicato il suo album
d’esordio,Total
Entropy.
Star internazionale apprezzata in tutto il mondo,
Asia Argento
continua a recitare in diversi film e serie televisive in Italia,
in Francia e a Hollywood.
Ma il
#LIFF11
prosegue: giovedì 18 luglio sarà una giornata dedicata al
gusto.
Si parte con la proiezione evento speciale
Fritti dalle stelle,
di
Marco Lombardi,
proiettato a I Giardini del Novecento.
Ospite della serata Vegnarock, la vegan-influencer
che presenterà il suo ricettario Veg in
Black in cui, con
un linguaggio semplice e l’umorismo che la contraddistingue,
l’autrice spiega passo passo sia le ricette di piatti semplici e
veloci, sia le preparazioni
più complesse.
A seguire lo stesso
Marco Lombardi,
autore e conduttore del programma televisivo
Come ti cucino un film,
in onda su Gambero Rosso HD, sarà protagonista di un evento
speciale di
Cinegustologia,
che culminerà con la possibilità di degustare il menù appositamente
pensato per l’evento nel ristorante dei Giardini del
Novecento.
A seguire, la proiezione di
Lux Santa,
preceduta dall’incontro con i due registi
Matteo Russo e Carlo Gallo.
La serata si chiuderà con la presentazione del
Terzo Premio Lettarario Nautilus.
Grande attesa infine per la masterclass realizzata in
collaborazione con con
SRC / Scuola di Recitazione della Calabria.
Alle ore 17:30 Giorgio
Colangeli,
terrà la sua letio magistralis per tutti gli iscritti. Attore che
non ha bisogno di presentazioni, David di Donatello come Miglior
attore non protagonista per L’aria salata, Colangeli vanta, nel suo
lungo curriculum, film diretti da Marco Tulllio Giordana, Ettore
Scola, Guido Chiesa, Paolo Sorrentino, solo per citarne alcuni. La
partecipazione alle masterclass è gratuita fino ad esaurimento
posti.
Il catalogo completo e il programma sono scaricabili dal sito
ufficiale oppure cliccando il pulsante sottostante. Immagini
ufficiali del festival, dei titoli in concorso e informazioni utili
sono disponibili cliccando il pulsante dei materiali
stampa.
Ideato e diretto da
GianLorenzo Franzì,
il LIFF
– LAMEZIA INTERNATIONAL FILM FEST
si terrà a Lamezia Terme
dal 15 al 20 luglio 2024.
Madame Luna, la cui
uscita nelle sale italiane è attesa per il 18 luglio 2024, ci porta
a confrontarci con una realtà dura e complessa, quella dei migranti
e delle loro lotte per la sopravvivenza. Il film, diretto da
Daniel Espinosa, basa il proprio racconto su una
donna dal misterioso passato, giunta sulle coste italiane insieme a
molti conterranei.
Prodotto tra Italia, Svezia e Stati
Uniti e distribuito da EuroPictures, l’opera del
regista svedese è stata sceneggiata dallo stesso
Espinosa in compagnia di Suha
Arraf e Maurizio Braucci. E rappresenta
l’ottavo lavoro del cineasta salito (nel corso degli ultimi anni)
agli onori della cronaca – nel bene e nel male – per i suoi ultimi
Life – Non oltrepassare il limite (2017)
Morbius (2022).
Il cast del film, che vede
protagonista Meninet Abraha Teferi (la tormentata
Almaz/Madame Luna) comprende anche i volti Claudia
Potenza ed Emanuele Vicorito, oltre a
Hilyam Weldemichael e Pino
Torcasio.
Madame Luna: la trama
Almaz, donna con un passato
burrascoso, è conosciuta in Libia con il soprannome di Madame Luna.
Parte integrante di un’organizzazione criminale che sfrutta il
traffico di esseri umani, si ritrova però costretta a fuggire per
salvarsi la vita. Il suo viaggio la porta in Italia, dove approda
come rifugiata. Grazie alla sua astuzia e tenacia, non ci vuole
molto perché Almaz entri in contatto con la malavita locale e la
sua esperienza nel mondo criminale le permette di guadagnarsi la
fiducia e la collaborazione di esponenti di spicco della mafia
italiana.
Tuttavia, l’ingresso in questo nuovo
mondo non è privo di insidie, tanto che Almaz si trova presto a
fare i conti con le dure regole e i codici non scritti che regolano
la criminalità organizzata italiana. Sfide inaspettate la portano a
mettere in discussione le sue stesse scelte, mentre lotta per
sopravvivere e trovare un posto in un ambiente dominato da uomini
spietati.
Madame Luna: punti di vista
Ci aveva lasciati tra le onde del
mare l’Io Capitano di
Matteo Garrone,
ad ascoltare le urla colme di speranza del suo protagonista Seydou,
intento ad osservare l’elicottero che annunciava l’arrivo dei
soccorsi. Daniel Espinosa, in questo senso, sembra
allora voler tratteggiare i contorni delle successive tappe del
viaggio migratorio. Un viaggio che non ha fine nell’acqua salata,
ma prosegue sulla dura terra delle nostre coste. Là dove desideri e
illusioni si scontrano il più delle volte con una realtà dei fatti
crudele e impietosa, pronta a spolpare le prospettive di una vita
migliore.
Madame Luna,
prosecuzione dunque “spirituale” del racconto candidato agli
Oscar, non si limita però a rivelare a schermo
quanto il cineasta italiano aveva volutamente lasciato fuori campo,
ma offre una nuova – nonché coraggiosa – prospettiva d’indagine,
selezionando la “criminale” Almaz come punto di vista privilegiato
della narrazione. La parabola esistenziale della donna, che affonda
infatti in un passato a tinte fosche e finisce subito per assumere
grigie connotazioni di opportunismo nel nome di una sopravvivenza
da guadagnare “ad ogni costo”, diviene non a caso finestra
d’eccezione su una questione centrale come quella dell’accoglienza;
mostrata non tanto nella soggettiva della vittima, quanto in quella
(necessariamente) dura e – per certi versi – feroce della figura
inserita nel sistema. Un sistema di nuove prigioni, torture
“legalizzate” e sogni infranti.
Madame Luna: l’inutile spettacolarizzazione
Daniel Espinosa si
conferma dunque cineasta estremamente interessato al contatto con
l’altro, l’alieno o l’emarginato. E questa sua nuova creatura,
registicamente ben dosata e pulita, (quasi) mai alla ricerca del
virtuosismo o del colpo di scena, prosegue per buona parte del
minutaggio a un’analisi lucida del fenomeno in essere, priva forse
del mordente necessario a lasciare il segno, ma comunque coerente
con i propri obiettivi e necessità narrative.
Dispiace perciò constatare,
considerata l’importanza di un’opera che, va sottolineato, ha
comunque il merito di fare luce su dinamiche spesso poste sotto
silenzio o poco approfondite, che il film di
Espinosa perde parte della propria carica
espressiva nei suoi ultimi frangenti di minutaggio, quando è cioè
il momento di tirare le fila del racconto. Qui, allontanandosi
definitivamente dalle atmosfere che ormai qualche anno fa fecero la
fortuna (critica) del Mediterranea di Jonas
Carpignano – forse tra le opere di riferimento di
Madame Luna e intrisa di una tensione
documentaristica che, giocando con i codici della fiction, ci ha
regalato uno dei punti più alti recentemente raggiunti dal nuovo
movimento neorealista italiano – il film sembra improvvisamente
forzare il reale alla ricerca di una spettacolarizzazione della
storia che francamente poco aggiunge al discorso impostato,
procedendo tra l’altro a un sovraccarico di informazioni che sembra
rispondere più alle esigenze drammaturgiche dell’Espinosa
sceneggiatore che a quelle artistiche del regista.
La stagione degli Emmy è tornata e
Tony Hale (“Veep”) e Sheryl Lee
Ralph (“Abbott Elementary”) hanno annunciato le nomination
agli Emmy del 2024, insieme al nuovo presidente della Television
Academy Cris Abrego.
FX ha avuto i due programmi più
nominati quest’anno: “Shogun”
e “The
Bear“. Il dramma giapponese ha ottenuto ben 25
nomination, compresi i riconoscimenti per la recitazione di
Hiroyuki Sanada e Anna Sawai,
mentre “The Bear” è subito dietro con 23. The Bear
vede protagonisti Jeremy Allen White, Ayo Edebiri, Ebon
Moss-Bachrach, Lionel Boyce e Liza
Colón-Zayas che hanno ricevuto riconoscimenti come
attori.
Per chi facesse
confusione con gli Emmy di Gennaio 2024, specifichiamo. Gli
scioperi di Hollywood hanno costretto la Television Academy a
posticipare la trasmissione del 2023 a gennaio di quest’anno,
proprio nel bel mezzo della stagione degli Oscar. E ora, appena
nove mesi dopo, eccoci di nuovo a parlare di Emmy.
La 76esima edizione degli Emmy
Awards sarà trasmessa in diretta dal LA Live Peacock Theatre del
centro di Los Angeles domenica 15 settembre dalle 20:00. alle 23:00
ET/17:00 alle 20:00 PT sull’ABC. La trasmissione sarà quindi
disponibile per essere trasmessa in streaming il giorno successivo
su Hulu.
Il primo teaser trailer del remake
di The Toxic Avenger è stato diffuso lo
scorso ottobre. Da allora non abbiamo più saputo molto, anche se le
recensioni di vari festival cinematografici a cui il film ha
partecipato sono state ampiamente positive (in effetti, con 24
verdetti contati, si attesta al 92% su Rotten Tomatoes).
Oggi arriva la notizia da World of Reel che il film del
regista Macon Blair con Peter Dinklage è attualmente considerato
“indistribuibile“. Il sito afferma di aver parlato con un
produttore che afferma a sua volta che le prospettive commerciali
di The Toxic Avenger sono troppo “oltre” per
qualsiasi tipo di uscita cinematografica tradizionale,
probabilmente spiegando perché il film non ha ancora un
distributore confermato.
Di conseguenza, sembra sempre più
probabile che dovrà essere scaricato su uno streamer o andare
direttamente in VOD. C’è stato un bel po’ di entusiasmo attorno a
The Toxic Avenger, quindi la notizia che
potrebbe non vedere mai la luce è profondamente preoccupante. Ecco
un estratto dal loro rapporto:
“Il regista e produttore Adam
Masnyk è recentemente andato su Twitter/X e ha confermato che il
film è stato ritenuto ‘non abbastanza sicuro per essere
commercializzato’, motivo per cui, secondo lui, nessuno si è fatto
avanti per distribuirlo. Alla fine, potrebbero addirittura
rivelarsi ‘lost media.'”
Scritto e diretto da Macon
Blair, The Toxic Avenger di Legendary
Entertainment è una rivisitazione contemporanea dell’omonimo
classico cult del 1984 di Troma Entertainment, creato da
Lloyd Kaufman. Questo film presenta un ensemble
stellare, guidato da Peter Dinklage, con Elijah
Wood, Julia Davis,
Jacob Tremblay, Taylour Paige e Kevin
Bacon.
The Toxic Avenger segue le vicende del custode
in difficoltà Winston Gooze, che viene trasformato da un orribile
incidente tossico in una nuova evoluzione dell’eroe: The Toxic
Avenger! Ora, dotato di una forza sovrumana e brandendo una scopa
luminosa come arma non convenzionale, deve correre contro il tempo
per salvare suo figlio e fermare un tiranno spietato e assetato di
potere deciso a sfruttare superpoteri tossici per rafforzare il suo
impero inquinato.
Con l’aumento del tasso
medio di umidità e della possibilità dei classici acquazzoni
estivi, sembra questo il momento ideale per presentare al pubblico
il Twistersdiretto da
Lee Isaac Chung, che dal sorprendente Minariavevamo
trovato alla regia del solo terzo episodio dell’ultima stagione di
The Mandalorian.
Daisy Edgar-Jones as Kate, in Twisters directed by Lee Isaac
Chung
Distribuito al cinema
dalla Warner Bros. Pictures a partire dal 17 luglio,
il film
punta a ricreare le situazioni emozionanti del film del 1996 di
Jan de Bont, sceneggiato da Michael Crichton e interpretato da
Helen Hunt e Bill Paxton. A
sostituirli, o tentare di farlo, Daisy Edgar-Jones (Normal People)
e Glen Powell (Tutti tranne te),
a capo di un cast completato dal candidato ai Golden Globe
Anthony Ramos (Sognando a New York – In The
Heights), David Corenswet (Superman:
Legacy), Brandon Perea (Nope),
Sasha Lane (American Honey), Daryl
McCormack (Peaky Blinders), Kiernan
Shipka (Le terrificanti avventure di Sabrina) e
Nik Dodani (Atypical). Loro i cacciatori di
uragani chiamati a mantenere le promesse di quello che viene
presentato come una nuova, travolgente versione dell’epico disaster
movie che fu e che ha avuto una spettacolare anteprima sul grande
schermo del Teatro Antico durante il Taormina Film Festival
2024.
Glen Powell as Tyler, in Twisters directed by Lee Isaac
Chung
Twisters, la
trama
Sin dai tempi del liceo,
Kate Cooper e i suoi amici si dedicavano a “domare” gli uragani,
nel tentativo di trovare un sistema per renderli inoffensivi, fino
a che per un errore di calcolo una tragedia si abbatte sul gruppo.
Cinque anni dopo, l’ex cacciatrice di uragani – ormai tormentata da
fantasmi e sensi di colpa – sfrutta il suo “dono” nel servizio
metereologico nazionale in quel di New York City, ma il suo amico
Javi (Anthony Ramos) la convince a tornare sul
campo con lui per testare un innovativo sistema di tracciamento che
potrebbe realizzare il loro antico sogno.
Sul loro percorso però si
frappone Tyler Owens (Powell), un’affascinante e
spericolata star di Youtube che si diverte a condividere la sua
spericolata e quotidiana caccia alle gigantesche trombe d’aria che
si stanno scatenando – sempre più numerose e intense – sul paese.
Ma non tutto è come sembra, e le due squadre potrebbero riservare
sorprese inaspettate, soprattutto sulle priorità che li muovono.
Tutto questo, però, riporta Kate al passato, a quel passato che
aveva voluto dimenticare, ma nel quale potrebbe essere proprio il
segreto per saldare i conti lasciati in sospeso e poter andare
avanti.
Twin Twisters, in Twisters directed by Lee Isaac Chung
Un
progetto turbolento
Nato sull’onda della
suggestione di rivivere le emozioni del film originale, in corso di
sviluppo il progetto è cambiato notevolmente. Soprattutto
considerando che le prime ipotesi, poi sfociate nel possibile
sequel scritto e diretto da Helen Hunt (rifiutato
dalla Universal) o in quello che avrebbe potuto concentrarsi sulla
figlia dei personaggi della stessa e di Bill Paxton, si sono
ulteriormente trasformate con l’arrivo di Warner Bros. e Amblin
Entertainment, finendo per concentrarsi su una storia piuttosto
lineare e prevedibile, non priva di sequenze emozionanti – come
l’iniziale e quella del Fujiwhara effect, gran finale a
parte – e di temi attuali come quello delle conseguenze del
cambiamento climatico sull’economia e la qualità della vita delle
persone.
Oltre all’inusuale ondata
di Tornado protagonista del film, è la madre della protagonista (la
divertente e informale Cathy della Maura Tierney di ER e The
Affair) a lamentarsi della siccità e dell’aumento dei prezzi dei
cereali, ma è una parentesi in quella che resta una storia
piuttosto semplice, che la regia di Chung gestisce con abilità e
che non regala grandi soprese, né per quanto riguarda l’evolversi
della trama né dei protagonisti.
(from left) Lily (Sasha Lane) and Tyler (Glen Powell), in Twisters
directed by Lee Isaac Chung
Difetti e debolezze di Twisters
E se il bel cowboy
Glen Powell, appassionato di rodei e
desideroso di cavalcare i tornado, ma sempre dalla parte della
gente comune e dal cuore buono, è comunque coerente con sé stesso,
la Kate Cooper di Daisy Edgar-Jones è a tratti irritante
nei suoi spaesamento e inadeguatezza nel ruolo assegnatole. E se
inizialmente questo corrisponde alla necessità di sottolineare il
suo essere una giovane viziata e presuntuosa, nemmeno la
immancabile catarsi del personaggio spiega certi comportamenti
affidatile dalla sceneggiatura di Mark L. Smith
(autore degli horror Vacancy e The Hole, del surreale
Overlord, del debole The Midnight Sky e in parte di
The Revenant, ma con Alejandro G.
Iñárritu).
Intorno a loro, una
pletora di figure di contorno, fin troppo accuratamente assemblate,
e le immense distese dell’Oklahoma, vero – e sostanzialmente unico
(se si esclue il quasi cameo del figlio di Paxton, James) – punto
di contatto con il precedente film, oltre al non così moderno
prototipo di Dorothy 5 che si intravede nel prologo. Che avrebbe
potuto essere un ottimo punto di partenza per una storia più
articolata o con delle sorprese che potessero andare al di là dalle
conflittualità basilari di colpa-espiazione, buono-cattivo, bene
comune-sfruttamento delle disgrazie altrui, ed evitare alcune
esagerazioni stucchevoli, per fortuna non tutte quelle che potreste
aspettarvi.
Nonostante le voci secondo cui lo
spettacolo era stato cancellato, Wonder
Man dei Marvel Studios è ancora vivo e continua la sua
fase di pre-produzione arricchendo il cast di supporto.
Secondo Deadline, l’ultimo attore ad
unirsi alla serie è Byron Bowers, che apparirà
nella serie limitata diretta da Alma Har’el Lady In The
Lake insieme a Natalie Portman. I suoi
altri crediti includono The Chi di Showtime,
Honey Boy, Concrete Cowboy,
No Sudden Move e Kimi. Il
personaggio di Bowers non è stato rivelato, anche se ciò non
significa necessariamente che il suo ruolo sia tenuto nascosto per
qualche motivo interessante.
Come alcuni avevano previsto, sembra
che “Wonder
Man” diventerà un franchise cinematografico a sé
stante all’interno del Marvel Cinematic Universe, poiché
le recenti foto dal set ci hanno
offerto uno sguardo al logo del film. Anche se la silhouette non
presentava le sembianze di Simon Williams (Yahya
Abdul-Mateen), ci ha dato un’idea dell’emblema del
supereroe sul petto del personaggio.
Cosa sappiamo sulla serie TV
Wonder Man?
Wonder
Man ha arruolato Andrew Guest come
capo sceneggiatore e Cretton ha diretto i primi due episodi.
Durante gli scioperi dell’anno scorso si era vociferato che la
serie fosse stata cancellata; tuttavia, come per Daredevil:
Born Again, crediamo che la serie sia stata invece
revisionata e migliorata dal punto di vista creativo.
Wonder
Man ha fatto il suo debutto nei fumetti Marvel Comics nelle
pagine di Avengers #9 nel 1964. Inizialmente un cattivo, fu poi
ritrasformato in un eroe (e in un Vendicatore) negli anni Settanta.
Il Tristo Mietitore è suo fratello e le sue onde cerebrali sono
state utilizzate da Ultron come base per la Visione; in seguito, si
è unito ai Vendicatori della Costa Ovest ed è diventato una star di
Hollywood.
Wonder Man non ha ancora una data di
messa in onda confermata.
In quello che quasi sicuramente
verrà considerato il miglior episodio di The
Acolyte: La Seguace, due famosi personaggi secondari
sono stati uccisi in modo scioccante – ma ciò non significa che non
li vedremo più in qualche momento.
Nonostante Jecki Lon
(Dafne
Keen) e Yord Fandar (Charlie Barnett)
abbiano avuto una fine prematura per mano dello Straniero
(Manny Jacinto) in “Night”, la showrunner
Leslye Headland crede che ci siano buone
possibilità che entrambi i Jedi possano tornare nella Galassia
Lontana, Lontana.
“Sì, sicuramente”, ha detto
Headland a Jedi News durante una tavola rotonda (tramite Total
Film) quando gli è stato chiesto se le storie di Jecki e Yord
potessero essere rivisitate in futuro. “Pablo Hidalgo e io ne
abbiamo parlato, e da quando si è conclusa la stagione, ci sono
sicuramente alcune cose che mi piacerebbe vedere
realizzate.”
“Evidentemente Vernestra esiste
già nel campo dell’editoria, quindi faremo qualcosa anche lì”,
ha aggiunto. “Gli attori nella stanza degli sceneggiatori hanno
lavorato molto sul background di entrambi. Yord Fandar, l’ho già
detto prima, era un personaggio di una campagna che ho
interpretato, quindi c’è un retroscena piuttosto ampio per lui. Ma
sì, il piano era sempre quello di ucciderli nell’episodio 5 a metà
stagione, quindi è stato divertente pensare molto a loro e poi dire
che forse c’è un modo in cui potremmo continuare a giocare con loro
in qualche modo.'”
Questo suggerisce che Jecki e Yord
ritornino come fantasmi della Forza? Sembra altamente improbabile
dato il loro status di ruoli secondari, quindi diremmo che
qualsiasi apparizione futura avverrà in flashback o in progetti
futuri ambientati prima degli eventi di The
Acolyte.
The
Acolyte: La Seguace è l’annunciata serie tv parte del
franchise di Star Wars creata
da Leslye Headland. La serie tv è ambientato alla
fine dell’era dell’Alta Repubblica prima degli eventi dei
principali film di Star
Wars.
The
Acolyte: La Seguace è ambientato alla fine dell’era
dell’Alta Repubblica in un mondo di “segreti oscuri e poteri
emergenti del lato oscuro”, circa 100 anni prima di
Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma (1999). Un’ex
Padawan si riunisce con il suo Maestro Jedi per indagare su una
serie di crimini, ma le forze che affrontano sono più sinistre di
quanto avessero mai previsto.
Nel cast della serie
tv protagonisti sono Amandla Stenberg
come ex padawan, Lee Jung-jae come Maestro Jedi,
Manny Giacinto,
Dafne Keen come una giovane Jedi,
Jodie Turner-Smith, Rebecca Henderson nei panni di
Vernestra Rwoh, un cavaliere Jedi prodigio. Charlie
Barnett come un giovane Jedi, Dean-Charles
Chapman,
Carrie-Anne Moss come una Jedi,
Margherita Levieva, Joonas Suotamo nei panni di
Kelnacca, un maestro Jedi Wookiee.
Affermatasi grazie ad alcune
popolari serie TV, l’attrice Erin Moriarty è oggi
apprezzata in particolare per la sua interpretazione di Annie
January/Starlight in The Boys, dove si distingue per grinta,
presenza scenica ed anche la capacità di conferire al proprio
personaggio una forte fragilità umana.
Erin Moriarty: i suoi film e le serie TV
1. Ha recitato in alcuni
noti film. L’attrice esordisce al cinema con il film
Vicini del terzo tipo (2012), con
protagonista Ben
Stiller. In seguito recita in The Kings of
Summer (2013), After the
Dark (2013), Captain
Fantastic(2016), con Viggo
Mortensen, Blood
Father (2016), con Mel
Gibson, Crawlspace (2016) ed ha un piccolo
cameo in Kong:
Skull Island (2017). Successivamente ha recitato in
Una stagione da ricordare (2018), L’incredibile
viaggio del fachiro (2018), Driven – Il caso DeLorean (2018) e Monster
Party (2018). Torna al cinema nel 2023 con Catching
Dust.
2. È nota per alcune celebri
serie TV. Prima del cinema, Moriarty ha iniziato a
recitare per la televisione prendendo parte ad alcuni episodi di
serie TV come Una vita da vivere (2010), Law & Order:
Unità speciale (2011) e Red Widow (2013). Ad averle
conferito maggiore popolarità sono però state le serie True Detective (2014), dove
recita accanto a Woody Harrelson e Matthew McConaughey, e Jessica Jones (2015).
La definitiva consacrazione arriva però grazie alla serie The Boys (2019-in corso), dove recita nel
ruolo di Annie January/Starlight accanto a Jack
Quaid, Karl Urban e Antony Starr.
Erin Moriarty è Starlight in The Boys
3. Ha avuto difficolta con
il costume. Nella serie The Boys l’attrice interpreta
Starlight, supereroina capace di immagazzinare energia nel suo
corpo ed espellerla sotto forma di raggi di luce. Particolarmente
noto è il suo costume, che ha però dato non pochi problemi
all’attrice. “È così stretto e così piccolo”, ha
dichiarato l’attrice a Entertainment Tonight. Moriarty ha anche
detto a Insider che indossare il super costume “non diventa mai
più facile” e che è soprattutto “una questione di
pazienza”.
4. Si è allenata molto per
il ruolo. Per prepararsi al ruolo di Starlight in The Boys, Erin Moriarty si è sottoposta a
un intenso allenamento. Ha infatti lavorato con diversi coach non
solo per migliorare la propria muscolatura ma anche per poter
essere pronta ad eseguire quante più possibili delle scene che
richiedono determinate abilità fisiche, così da evitare di dover
ricorrere continuamnete ad una controfigura e poter interpretare il
personaggio della supereroina in modo più convincente.
5. Ha realmente cantato un
brano durante la seconda stagione. Moriarty ha racconto
che prima di decidere di diventare un’attrice voleva intraprendere
una carriera come cantante. Le sue capacità canore le sono poi
tornate utili quando ha dovuto cantare “Never Truly
Vanish” durante il funerale di Translucent nella seconda
stagione. L’attrice, tuttavia, erra piuttosto nervosa
all’idea di doversi esibire, ma il tutto è stato meno snervante del
previsto poiché ha potuto preregistrare il brano e poi cantare in
playback durante le riprese.
Erin Moriarty ha recitato in Jessica Jones
6. Ha avuto un ruolo
importante nella prima stagione. Moriarty ha interpretato
Hope Shlottman nella prima stagione, dove si afferma come uno dei
personaggi principali a partire dalla quale si sviluppa il racconto
primario della stagione. L’attrice ha affermato che il personaggio
cambia molto dal suo primo all’ultimo episodio e di essersi
divertita molto ad interpretare questa trasformazione.
Erin Moriarty ha avuto un ruolo
nella prima stagione di True Detective
7. Ha interpretato la figlia
di uno dei protagonisti. Nella prima stagione di
True Detective,
rilasciata nel 2014, l’attrice interpretava Audrey Hart, figlia di
Woody Harrelson. Sebbene sia apparsa in tale
ruolo in soli tre episodi della serie, tanto le è bastato per farsi
notare e ottenere una maggiore popolarità. Ora che grazie
a The Boys è una vera e
propria celebrità, sono molti i suoi fan tornati a
vedere True Detective per ritrovarvi
l’attrice ora tanto conosciuta.
Erin Moriarty in Jessica Jones. Foto di Myles Aronowitz/Netflix
Erin Moriarty è fidanzata?
8. È molto
riservata. Con l’aumentare della sua popolarità, l’attrice
ha dimostrato di voler tenere quanto più riservata possibile la sua
vita al di fuori dei riflettori. Si sa dunque poco di lei, così
come si sa poco della sua vita sentimentale. Al momento, però,
l’attrice sembra essere single anche se in passato le voci di una
sua storia d’amore con la star di GleeJacob
Artist hanno preso piede su Internet, ma la cosa non è mai
ufficialmente stata confermata.
Erin Moriarty è su Instagram
9. È presente sul social
network. L’attrice è presente sul social network
Instagram, con un proprio profilo verificato seguito da ben 2
milioni di persone e dove attualmente si possono ritrovare circa
100 post. Questi sono principalmente immagini relative a suoi
lavori da attrice e da modella, inerenti il dietro le quinte di
tali progetti o promozionali nei loro confronti. Ma non mancano
anche curiosità, momenti di svago, eventi a cui ha preso parte e
altre situazioni ancora. Seguendola, si può dunque rimanere
aggiornati su tutte le sue novità.
Erin Moriarty: età e altezza dell’attrice
10. Erin Moriarty è nata il
24 giugno 1994 a New York,
StatiUniti. L’attrice è
alta complessivamente 1,68 metri.
Svelate le prime immagini della
serie internazionale Prime
Videolight action dramaCostiera interpretata da Jesse Williams affiancato da un ricco
cast di talenti italiani e internazionali, come Maria
Chiara Giannetta, Jordan Alexandra, Antonio Gerardi, Sam Haygarth,
Tommaso Ragno, Amanda Campana, Pierpaolo Spollon, Alejandra
Onieva e Jean-Hugues Anglade.
Costiera è
girata in inglese e diretta dal premio Emmy Adam
Bernstein e da Giacomo Martelli.
Da un’idea di Luca Bernabei, la
serie in sei episodi è scritta da Elena Bucaccio, Matthew Parkhill
e Francesco Arlanch e co-prodotta da Amazon MGM Studios e Luca
Bernabei per Lux Vide, una società del gruppo Fremantle, e sarà
disponibile in esclusiva su Prime Video nel 2025 in Italia,
Francia, Spagna, Portogallo e nei Paesi di lingua inglese – Gran
Bretagna, Irlanda, Stati Uniti, Canada, Australia e Nuova Zelanda.
Fremantle si occuperà delle vendite globali in tutti gli altri
territori. Costiera sarà disponibile su Prime Video nel
2025.
Costiera – la trama
Daniel De Luca (Williams) è un ex
marine di origini italiane che torna nel paese della sua infanzia
per lavorare come problem solver in uno dei più lussuosi hotel del
mondo, sulla spettacolare costa di Positano. Oltre a risolvere i
problemi dei facoltosi ospiti dell’albergo, Daniel è anche sulle
tracce di Alice, una delle figlie del proprietario, scomparsa un
mese prima. Daniel deve fare tutto il possibile per riportarla a
casa, ma affrontare coloro che hanno rapito la ragazza sarà una
sfida più grande di qualsiasi problema Daniel abbia mai
affrontato.
Incontri con i
protagonisti del cinema e della tv nel cuore della Sabina che per
tre giorni si trasforma in una casa del cinema a cielo aperto. Nel
suggestivo borgo medievale di Fara in Sabina dal 19 al 21 luglio si
svolgerà la quinta edizione del Fara Film Festival (www.farafilmfestival.com), ideato da Riccardo
Martini, con la direzione artistica di Daniele Urciuolo, tra
Palazzo Martini, Piazza Duomo e Piazza Garibaldi (ingresso
gratuito).
Ospiti d’onore
Giorgio Pasotti, Massimiliano Gallo e Claudia
Gerini, che si racconteranno al pubblico durante le serate
condotte dagli attori Fabiola Dalla Chiara e Graziano Scarabicchi,
in collaborazione con la speaker e inviata Rai Angela Achilli.
Giornata
d’apertura alla presenza del sindaco di Fara in Sabina
nonché presidente della provincia di Rieti Roberta Cuneo con il
taglio del nastro a Piazza Duomo alle ore 19 con gli ospiti Giorgio
Pasotti, Lidia Vitale, Adamo Dionisi, Vanessa Cremaschi e i talents
Giulio Greco, Alice Arcuri e Giulia Di Quilio. La sera sarà
proiettato il cortometraggio fuori concorso “Da capo a dodici” per
la regia di Adamo Dionisi e Vanessa Cremaschi, e a seguire il film
“Nove lune e mezza” di Michela Andreozzi.
Sabato 20
luglio il festival accoglierà l’attore Massimiliano Gallo
che ripercorrerà con il pubblico le sue esperienze di maggior
successo come le fiction Rai “Imma Tataranni” e “Vincenzo
Malinconico” e i recenti film per il cinema diretto da Mario
Martone e Alessandro Gassmann. A 100 anni dalla nascita di Marcello
Mastroianni il Festival tributerà un ricordo al grande attore. Sul
palco l’attore e regista Stefano Calvagna che ha di recente
pubblicato la sua autobiografia dal titolo “Se non entro, scavalco”
il cui book trailer è narrato da Pino Insegno. Ospite anche
Marianna Bonavolontà, in chiusura sarà proiettato il film
“N.E.E.T.” di Andrea Biglione con Chiara Vinci, Pietro De Silva e
parte del cast.
Serata di
chiusura domenica 21 luglio con Claudia Gerini, una icona
del cinema italiano, vincitrice nel 2018 del David di Donatello e
attrice con oltre 100 partecipazioni a progetti italiani e
internazionali tra cinema e tv, a cui verrà tributato il Premio
Speciale Provincia di Rieti. Inoltre, durante la serata finale, ci
saranno le proiezioni dei cortometraggi fuori concorso “Bob and
Weave” di Adelmo Togliani e “Coffee shell” di Brandon Bonato, e gli
incontri con altri artisti come Hal Yamanouchi, Roberto Ciufoli,
Beatrice Fiorentini, Chiara Celotto, Licia Nunez, Anna Fusco, Eva
Cela, Marilina Gagliardo. Cena spettacolo con i più grandi successi
degli Abba con Sabrina Marciano, Laura Di Mauro, Elisabetta Tulli,
interpreti dei più famosi musical italiani.
Foto per gentile concessione del Fara Film Festival
Fara
Film Festival – Il concorso internazionale e la
giuria
Tra le 400 opere
giunte da tutto il mondo ne sono state selezionate 19, delle quali
2 film lungometraggi fuori concorso, 7 cortometraggi italiani in
concorso, 3 cortometraggi italiani fuori concorso, 7 cortometraggi
internazionali in concorso, questi ultimi provenienti da Iran,
Spagna, Australia, Cipro, Germania e Stati Uniti, oltre che
dall’Italia, per due categorie ufficiali, cortometraggi italiani e
cortometraggi internazionali a tema libero. Il cortometraggio
vincitore di ciascuna categoria vincerà un premio in denaro di 200
dollari. Verranno inoltre assegnati i premi speciali WeShort Award,
Mujeres nel cinema e ai giovani talenti Younger’s in Movie
Nella
sezione Cortometraggi italiani troviamo “L’Addestramento”
di Antonio Buscema, “Il Giudizio” di Ippolito Simon, “Prova
d’amore” di Denis Nazzari, “Sacra Victima” di Danilo Greco, “Il
Grande Leviani” di Marzio Pulcini, “Segni molto particolari” di
Alessandro Parrello, “Million Dollar Scene” di Matteo Favero.
“American Marriage”
di Giorgio Arcelli Fontana, “Collage” di Marius Conrotto, “Soraya”
di Maryam Rahimi, “Subzero” di Laleh Noureddin Mousa, “The Coldest
Night in August” di Sajad SM, “Stop it” di Ali Delgoshaei, “A house
near the sun” di Maryam Samadi e Roni Schamlian, sono i
finalisti della sezione cortometraggi
internazionali
A giudicarli una
academy composta dai critici Massimo Lechi ed Emanuele Rauco, dai
produttori Lorenzo Lazzarini e Simone Bracci, dalle direttrici
artistiche Maria Luisa Celani e Nadia Carbone e dal regista Davide
Vigore
Mentre Superman
sarà il primo progetto live-action dei DC Studios
la prossima estate, avremo il nostro primo assaggio del DCU con Creature
Commandos entro la fine dell’anno.
La serie animata introdurrà un
gruppo di mostruosi eroi reclutati da Amanda
Waller dopo che gli eventi della prima stagione di
Peacemaker (che, confusamente, è e non è
canonico DCU) l’hanno lasciata incapace di riformare la
Task Force X. Parlando con The Wrap, il
produttore esecutivo di Creature
CommandosDean Lorey ha condiviso
alcuni nuovi dettagli su cosa aspettarsi dalla serie animata di
Max.
“Sarà la prima espressione
dell’universo DC di James
Gunn. Stiamo considerando quel canone e penso che esprima la
sua prospettiva, dal punto di vista tonale, su dove vuole che vada
l’universo”, ha anticipato, aggiungendo che la premessa dello
show è “niente di nuovo” per James
Gunn.
“È Suicide Squad. Ce l’ha fatta”, ha
osservato Lorey. “Le persone non saranno sorprese da ciò che è,
ma penso che saranno davvero incoraggiate a vedere quanto
completamente influenzerà questa nuova versione del DCU, di cui sono molto entusiasta.”
Gunn ha scritto l’intero Creature
Commandos e conosciamo almeno un personaggio, Rick
Flag Sr. di Frank Grillo, che apparirà in live-action in
Peacemaker stagione 2 e Superman.
Inutile dire che rimarremo scioccati se Gunn non troverà un modo
per organizzare il debutto DCU dell’Uomo del Domani nei momenti finali dello
show.
La serie animata Creature
Commandos, composta da 7 episodi, sarà trasmessa in
streaming su Max e avrà come protagonisti David Harbour nel ruolo di Eric
Frankenstein/Mostro di Frankenstein, Indira Varma
nel ruolo della Sposa, Maria Bakalova di Guardiani della Galassia Vol.
3 nel ruolo della Principessa Ilana Rostovic, Zoe
Chao nel ruolo della Dott.ssa Nina Mazursky, Alan Tudyk nel ruolo del Dottor Phosphorus,
Sean Gunn nel ruolo di Weasel e Frank Grillo nel ruolo di Rick Flag
Senior.
Steve Agee
riprenderà il suo ruolo di Peacemaker, John Economos. È prevista
anche la partecipazione di Viola Davis nel ruolo di Amanda Waller.
Recentemente James Gunn ha rivelato di considerare La sposa
di Indira Varma come il personaggio principale
della serie. Ha anche aggiunto che non sta dirigendo alcun
episodio, ma ha diretto le sessioni di registrazione di ciascun
attore.
“La nuova serie riprende
direttamente dopo il finale della prima stagione di Peacemaker, che
lascia la Waller con le mani legate dal punto di vista operativo,
il che significa che non è più in grado di farla franca mettendo in
gioco vite umane per portare a termine le sue missioni clandestine
e moralmente discutibili. Al contrario, recluta una banda di
disadattati, non diversamente dalla Suicide Squad e da
Peacemaker“, ha rivelato Gunn.
Aggiunge che i protagonisti di
Creature
Commandos “sono dei veri e propri mostri, e
non vedo l’ora di farveli conoscere. Creare questa serie è stata
una delle gioie assolute della mia vita“.
È selvaggio e pieno di varianti il
nuovo spot di Deadpool
& Wolverine che vede trai protagonisti anche
Lady Deadpool, vero e proprio punto
interrogativo del film. Sarà Taylor Swift o Blake Lively a
indossare la maschera della variante femmina del Mercenario
Chiacchierone?
Il nuovo spot del film mostra un
pezzetto in più del personaggio, oltre a molte altre varianti che
vedremo in azione nel film, con un particolare focus su Dogpool, la
cagnolina che abbiamo visto in molti contenuti promozionali e anche
nel corso della promozione del film!
La MPAA ha recentemente assegnato al
film una classificazione ufficiale R per: “Violenza forte e
sanguinosa, linguaggio spinto, gore e riferimenti sessuali”.
“I Marvel Studios presentano il loro errore più
significativo fino ad oggi – Deadpool & Wolverine“, si legge nella nuova
sinossi. “Uno svogliato Wade Wilson si affanna nella vita
civile. I suoi giorni come mercenario moralmente flessibile,
Deadpool, sono alle spalle. Quando il suo mondo natale si trova di
fronte a una minaccia esistenziale, Wade deve indossare di nuovo i
panni di un riluttante ancora più riluttante… riluttante? Più
riluttante? Deve convincere un riluttante Wolverine a… Cazzo! Le
sinossi sono così f*ttutamente stupide“.
Oltre a Ryan Reynolds e
Hugh Jackman nei ruoli principali, Deadpool
& Wolverine vedranno il ritorno di Morena Baccarin (Vanessa), Leslie Uggams
(Blind Al), Rob Delaney (Peter), Brianna
Hildebrand (Negasonic Teenage Warhead) e Shioli
Kutsuna (Yukio) nei rispettivi personaggi, A loro si
aggiungeranno le new entry del franchise Emma
Corrin (The
Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), che interpreteranno un agente
televisivo e la controparte malvagia di Charles Xavier, Cassandra
Nova.
Joe Locke è
conosciuto soprattutto per il suo ruolo da protagonista in
Heartstopper, ma Agatha
All Along dei Marvel Studios potrebbe essere il progetto che
trasformerà il ventenne in una superstar.
Anche se nei materiali stampa
ufficiali della serie Disney+ è stato nominato
“Teen”, la teoria prevalente è che in realtà interpreti Billy
Kaplan, alias Billy Maximoff, alias il Giovane Vendicatore Wiccan!
Parlando con Rolling Stone, a Locke è stato chiesto cosa possono
aspettarsi i fan da il seguito di WandaVision.
“È una commedia cupa sulle
streghe. Non è quello che di solito ti aspetteresti da una serie
Marvel”, dice, confermando che
Teen aiuta a liberare Agatha Harkness
dall’incantesimo che Scarlet Witch le ha lanciato l’ultima volta
che le loro strade si sono incrociate. Il personaggio senza nome
convince quindi Agatha a portarlo con sé nel suo viaggio lungo la
Strada delle Streghe.
“Riuniamo una congrega e un
gruppo molto improbabile di donne ed io ci mettiamo sulla Strada
delle Streghe”, aggiunge Locke. “Allora prevalgono la
magia, il divertimento e il mistero.”
Promettendo che ci saranno
“molti colpi di scena“, dice l’attore al sito, “Nello
stesso modo in cui WandaVision attraversa tutti questi diversi
sottogeneri di commedie, Agatha lo fa in un modo diverso. È
decisamente più oscuro. In realtà è un po’ spaventoso, il
che è positivo. Penso che sia un ottimo inizio per un nuovo viaggio
all’interno del MCU esplorando diversi tipi di
personaggi che non sono come Iron Man o Capitan America.”
“È un nuovo tipo di supereroe,
che penso sia entusiasmante“, osserva Locke. Probabilmente il
più grande indizio del fatto che interpreti Billy è il fatto che
Locke dice alla rivista che Teen si identifica come gay. “Il
modo in cui viene esplorato nello show è molto veritiero e molto
positivo”, conferma. “La sua sessualità è solo una parte
del personaggio.”
Agatha
All Along vedrà il ritorno di molti volti noti di
WandaVision,
tra cui Emma Caulfield Ford (Sarah Proctor),
Debra Jo Rupp (Sharon Davis), David
Payton (John Collins), David Lengel
(Harold Proctor), Asif Ali (Abilash Tandon),
Amos Glick (Dennis), Brian
Brightman (Sceriffo Miller) e Kate Forbes
(Evanora Harkness). Kathryn Hahn guiderà l’ensemble, mentre altre
aggiunte degne di nota sono Aubrey Plaza, Joe Locke, Patti LuPone,
Sasheer Zamata, Ali Ahn, Miles Gutierrez-Riley, Okwui Okpokwasili e
Maria Dizzia.
Pochi dettagli ufficiali sono stati
rivelati sulla trama di Agatha, anche se ci si aspetta che essa
ruoti in gran parte attorno ad Agatha che rintraccia Billy Maximoff
(o viceversa) che, come la sua controparte nei fumetti, si è
“reincarnato” in Billy Kaplan. Diversi scoop hanno affermato che la
storia vedrà anche i discendenti della congrega di Evanora Harkness
– ora noti come i Sette di Salem – tornare per vendicarsi della
donna che ha ucciso le loro madri. Agatha
All Along debutterà su Disney+ il 18
settembre.
Le riprese del reboot DCU di Superman,
scritto e diretto da James
Gunn, dovrebbero terminare oggi a Cleveland, prima che
la produzione si trasferisca a Cincinnati, ma queste ultime scene
verranno girate a porte chiuse, a differenza di molte altre
sequenze ben documentate nei giorni passati.
Dopo che numerose riprese girate per
le strade di “Metropolis” sono apparse online nelle ultime due
settimane, James Gunn e la sua troupe si sono spostati
nello storico Cleveland Arcade per l’ultimo giorno di riprese. I
dettagli su cosa verrà girato esattamente sono vaghi, ma si dice
che si tratti di una “sequenza importante” che coinvolge
Lois Lane (Rachel
Brosnahan è tornata sul set ieri sera) e altri due
personaggi.
Abbiamo sentito che uno degli attori
non è stato visto nelle precedenti foto dal set, il che ci porta a
credere che si tratti di Sean Gunn (Maxwell Lord)
o Anthony Carrigan (Metamorpho). Ecco gli scatti
dal set chiuso:
Superman,
scritto e diretto da James
Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il
Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane
reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois
Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha
detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è
il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato
alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e
Lois Lane.
Il film è stato anche descritto come
una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman
è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei
personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei
film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn
durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di
presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà
seguire e conoscere attraverso film, animazione e giochi”.
Mentre il materiale promozionale di
Deadpool
& Wolverine si accumula sempre più man mano
che ci avviciniamo all’uscita del film, che in Italia arriva il 24
(negli USA il 26), un nuovo spot
tv mette regala un gustoso Easter Egg di
Spider-Man ai fan della Marvel.
Nello spot, che rielabora scene già
viste con alcune brevi immagini inedite, vediamo
Deadpool in macchina con
Wolverine, e mentre il secondo guida, il primo,
sul sedile del viaggiatore, mima in maniera inequivocabile
l’iconico gesto di sparare le ragnatele che caratterizza Spidey.
Eccolo di seguito:
Dal momento che Deadpool e Wolverine
è effettivamente il primo film Marvel Studios che ha accesso alla totalità
dei personaggio Marvel al cinema, chissà quanti di
questi elementi potranno essere individuati nel film, una volta che
arriverà in sala!
La MPAA ha recentemente assegnato al
film una classificazione ufficiale R per: “Violenza forte e
sanguinosa, linguaggio spinto, gore e riferimenti sessuali”.
“I Marvel Studios presentano il loro
errore più significativo fino ad oggi – Deadpool & Wolverine“, si legge nella nuova
sinossi. “Uno svogliato Wade Wilson si affanna nella vita
civile. I suoi giorni come mercenario moralmente flessibile,
Deadpool, sono alle spalle. Quando il suo mondo natale si trova di
fronte a una minaccia esistenziale, Wade deve indossare di nuovo i
panni di un riluttante ancora più riluttante… riluttante? Più
riluttante? Deve convincere un riluttante Wolverine a… Cazzo! Le
sinossi sono così f*ttutamente stupide“.
Oltre a Ryan Reynolds e
Hugh Jackman nei ruoli principali, Deadpool
& Wolverine vedranno il ritorno di Morena Baccarin (Vanessa), Leslie Uggams
(Blind Al), Rob Delaney (Peter), Brianna
Hildebrand (Negasonic Teenage Warhead) e Shioli
Kutsuna (Yukio) nei rispettivi personaggi, A loro si
aggiungeranno le new entry del franchise Emma
Corrin (The
Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), che interpreteranno un agente
televisivo e la controparte malvagia di Charles Xavier, Cassandra
Nova.
Il regista di Alien:
Romulus Fede Alvarez ha
affermato in più occasioni che il suo è un film che prende in
prestito molto da Alien e Aliens,
ma ciò non significa che non porterà sul tavolo le sue idee.
Durante una recente conversazione
con Total Film, il regista ha
spiegato come i documentari sulla natura abbiano
influito sul modo in cui ha diretto i burattinai responsabili di
dare vita agli Xenomorfi e, più specificamente, ai
Chestbursters.
“È fatto quasi come un
documentario sulla natura”, dice Alvarez al sito. “Mentre
lo vedevamo sul set scherzavamo, [tipo] ‘La creatura sta uscendo
lentamente. Sta cercando l’odore della madre…’ La creatura non sta
cercando di essere spaventosa.La creatura sta cercando di
tirarsi fuori da quel bozzolo, che sembra essere una persona. È
quasi come se fosse più realistico in un certo senso, ma senza
tradire tutte le cose belle dei disegni originali.”
Il sito ha anche incontrato la
protagonista di Alien:
Romulus,
Cailee Spaeny, e ha scoperto in che modo l’attrice ha
preso ispirazione dall’icona di Sigourney Weaver,
Ellen Ripley, per portare sullo schermo la sua Rain Carradine.
“Ho assistito alla performance [di Weaver] ininterrottamente
per mesi. Speravo che qualcosa trapelasse”, dice l’attrice.
“Ma non mi sono mai sentita intimidita. Quel ruolo non è stato
scritto per una donna, quindi c’era vera libertà. E poiché
Sigourney ha messo tutta se stessa in questo ruolo, questo poi fa
sì che qualsiasi altra donna che entra in questo franchise non
senta mai il peso o la pressione di interpretare una protagonista
femminile.”
Come il riavvio di Predator di Hulu,
Prey, è difficile sfuggire alla sensazione che
Alien:
Romulus sarà qualcosa di speciale. Certo, non ci
vorrà molto per battere titoli del calibro di Alien vs.
Predator e persino i controversi prequel di Ridley
Scott (che erano molto leggeri sull’azione Xenomorfa).
Alien: Romulus,
tutto quello che sappiamo sul film
Il film Alien:
Romulus è interpretato da
Cailee Spaeny (Priscilla),
David Jonsson (Agatha Christie’s Murder is
Easy), Archie Renaux (Tenebre e
ossa), Isabela Merced (The Last of Us), Spike Fearn
(Aftersun) e Aileen Wu. Alien:
Romulus è diretto da Fede Alvarez (La
casa, Man in the Dark) da una sceneggiatura scritta dallo
stesso Alvarez insieme al suo frequente collaboratore Rodo Sayagues
(L’uomo nel buio – Man in the Dark), basata sui personaggi
creati da Dan O’Bannon e Ronald Shusett.
Nel film, stando alla sinossi ad
oggi riportata, un gruppo di giovani coloni spaziali, mentre
rovista nelle profondità di una stazione spaziale abbandonata, si
ritrova faccia a faccia con la forma di vita più terrificante
dell’universo. Dovranno allora cercare di sopravvivere e impedire
che quel male possa diffondersi. Il film è atteso in sala a partire
dal 16 agosto.