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Berlinguer. La grande ambizione aprirà la 19° Festa del cinema di Roma

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Berlinguer. La grande ambizione di Andrea Segre è il film d’apertura, in concorso, della diciannovesima edizione della Festa del Cinema di Roma che si svolgerà dal 16 al 27 ottobre 2024 all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone. Scritto da Andrea Segre e Marco Pettenello, il film è una produzione Vivo film e Jolefilm con Rai Cinema in coproduzione con Tarantula (Belgio) e Agitprop (Bulgaria), e uscirà nelle sale giovedì 31 ottobre distribuito da Lucky Red.

Andrea Segre – Io sono LiLa prima neve, L’ordine delle cose e Welcome Venice – porta sul grande schermo il racconto biografico della vita pubblica e privata di Enrico Berlinguer, dal viaggio a Sofia del 1973, quando sfuggì a un attentato dei servizi segreti bulgari, fino all’assassinio nel 1978 di Aldo Moro e la conseguente drammatica fine della strategia del “compromesso storico”, il grande tentativo di unire le forze popolari di matrice cattolica e socialista per guidare il Paese.

“Grazie a tutte le persone che in questi tre lunghi e intensi anni di lavoro mi hanno permesso di entrare in silenzio e con rispetto nella vita di un uomo e di un popolo che hanno segnato un passaggio importante nella storia d’Italia e che il cinema di finzione italiano ancora non aveva raccontato”  dichiara Andrea Segre. “È stato un viaggio in un pezzo della nostra storia che non ho vissuto e che ho imparato a conoscere, ma anche la scoperta di un dialogo profondo che quella memoria inaspettatamente sa avere con le domande aperte del nostro presente e del nostro futuro. Grazie a Paola Malanga e alla Festa del Cinema di Roma che hanno offerto con entusiasmo uno spazio così prestigioso per presentare il film nato da questo incredibile viaggio”.

Berlinguer. La grande ambizione, la trama

Di solito si vede la lotta delle piccole ambizioni, legate a singoli fini privati, contro la grande ambizione, che è invece indissolubile dal bene collettivo.

ANTONIO GRAMSCI – Fondatore del Partito Comunista Italiano

Quando una via sembra a tutti impossibile, è necessario fermarsi? Non l’ha fatto Enrico Berlinguer, segretario negli anni Settanta del più importante partito comunista del mondo occidentale, con oltre un milione settecentomila iscritti e più di dodici milioni di elettori, uniti dalla grande ambizione di realizzare il socialismo nella democrazia. Sfidando i dogmi della guerra fredda e di un mondo diviso in due, Berlinguer e il PCI tentarono per cinque anni di andare al governo, aprendo a una stagione di dialogo con la Democrazia Cristiana e arrivando a un passo dal cambiare la storia. Dal 1973, quando sfuggì a Sofia a un attentato dei servizi bulgari, attraverso le campagne elettorali e i viaggi a Mosca, le copertine dei giornali di tutto il mondo e le rischiose relazioni con il potere, fino all’assassinio nel 1978 del Presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro: la storia di un uomo e di un popolo per cui vita e politica, privato e collettivo, erano indissolubilmente legati.

Berlinguer. La grande ambizione, il poster

Nel cast del film, il leader politico scomparso quarant’anni fa è interpretato da Elio Germano. Al suo fianco, in ordine alfabetico: Stefano Abbati (Umberto Terracini), Francesco Acquaroli (Pietro Ingrao), Paolo Calabresi (Ugo Pecchioli), Roberto Citran (Aldo Moro), Pierluigi Corallo (Antonio Tatò), Nikolay Danchev (Leonid Brežnev), Svetoslav Dobrev (Todor Živkov), Luca Lazzareschi (Alessandro Natta), Lucio Patanè (Gianni Cervetti), Andrea Pennacchi (Luciano Barca), Paolo Pierobon (Giulio Andreotti), Elena Radonicich (Letizia Laurenti), Fabrizia Sacchi (Nilde Iotti), Giorgio Tirabassi (Alberto Menichelli).

Una produzione Vivo film e Jolefilm con Rai Cinema in coproduzione con Tarantula e Agitprop, con il sostegno di MIC – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo; Regione Lazio Avviso Pubblico Lazio Cinema International (PR FESR Lazio 2021-2027) Progetto Cofinanziato dall’unione Europea; Shelter Prod; Tax Shelter Be. Ing – Belgian Tax Shelter; Wallimage (La Wallonie); Bulgarian National Film Center.

Venezia 81: annunciata la selezione di Venezia Immersive

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Venezia 81: annunciata la selezione di Venezia Immersive

Sono state scelte le opere XR – Extended Reality dell’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (28 agosto – 7 settembre 2024) della Biennale di Venezia per la sezione denominata Venice Immersive. Inaugurata nel 2017, la sezione rappresenta la prima competizione di opere in XR – Extended Reality realizzata nell’ambito di un festival internazionale. Il programma ufficiale si terrà nella Venice Immersive Island (isola del Lazzaretto Vecchio), a brevissima distanza dal Lido di Venezia, nelle seguenti date:

● 27 agosto (pomeriggio): preview stampa
● 28 agosto: apertura riservata agli accrediti Stampa, Industry e Venice Immersive
● 29 agosto – 7 settembre: apertura a tutti gli accrediti

Venice Immersive è interamente dedicata ai media immersivi e include tutti i mezzi di espressione creativa XR – Extended Reality: video 360° e opere XR di qualsiasi durata, incluse installazioni, anche sensoriali, e mondi virtuali.

La sezione Venice Immersive dell’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica si avvale del supporto di VRChat. Venice Immersive presenterà 63 progetti da 25 paesi:

● 26 progetti in Concorso, con una selezione di 19 prime mondiali e 7 prime internazionali dei migliori lavori immersive del mondo.

● 30 progetti Fuori Concorso, i migliori lavori già distribuiti o presentati in altre manifestazioni dopo l’ultima edizione della Mostra; questa sezione è suddivisa in:
o Best of Experiences, 10 progetti
o Best of Worlds, 20 progetti, creati da artisti indipendenti da tutto il mondo sulla piattaforma VRChat, un ecosistema di mondi virtuali presentati tramite visite guidate immersive.

● 7 progetti sviluppati nel corso di Biennale College Cinema – Immersive: 1 progetto realizzato grazie al grant della ottava edizione, 6 progetti sviluppati nell’ambito del workshop internazionale di precedenti edizioni.

CSC Immersive Arts: nasce a Venezia il polo dedicato alle arti immersive

La Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia è stata uno dei primi festival di cinema al mondo a manifestare interesse per la Virtual Reality. La realizzazione di un VR Theater nel 2016 ha suscitato enorme interesse tra i partecipanti del Venice Production Bridge. A partire dal 2017, la Biennale di Venezia ha dato il via alla prima competizione di opere in Realtà Virtuale tra i principali festival, tenutasi per tre edizioni, fino al 2019, sulla location dell’isola del Lazzaretto Vecchio al Lido, con una Giuria internazionale. L’accessibilità online di Venice VR Expanded ha rappresentato nelle edizioni 2020 e 2021 un impegno e una sfida per garantire la presenza, nell’ambito della Mostra del Cinema di Venezia, dell’esperienza di questa nuova forma d’arte anche in anni di necessario distanziamento. Con l’edizione 2022 la sezione, rinominata Venice Immersive, è tornata sull’isola, rinnovata e accresciuta. Fin dalle primissime edizioni, la sezione si è affermata sulla scena come un evento unico, la più significativa manifestazione annuale dedicata alle arti e ai media immersivi.

Tutti gli accreditati della Mostra avranno accesso a tutti i titoli del programma. Inoltre, sarà disponibile uno speciale accredito Venice Immersive riservato alle persone interessate, maggiori di 18 anni, che permetterà la visione dei progetti selezionati ed è disponibile in tre formati:

2-DAYS Accredito Venice Immersive (€ 40): valido per 2 giorni
5-DAYS Accredito Venice Immersive (€ 60): valido per 5 giorni
FULL Accredito Venice Immersive (€ 100): valido dal 28 agosto al 7 settembre
Gli Accrediti Venice Immersive sono disponibili sul sito ufficiale.

La Giuria internazionale di Venice Immersive 2024 è composta da:

  • Celine Daemen – presidente: (Paesi Bassi) nata nel 1995, è una regista transdisciplinare. Il suo lavoro si sviluppa nel punto d’incontro tra teatro, musica, arti visive e digitali. Le sue esperienze immersive invitano lo spettatore ad un viaggio introspettivo in cui riflessioni personali emergono in risposta a domande filosofiche universali. Celine è la fondatrice di Studio Nergens. Nel 2022 la sua opera in VR Eurydice, a descent into infinity ha debuttato in concorso nella sezione Venice Immersive. In seguito, ha ricevuto diversi riconoscimenti durante la tournée internazionale. La sua ultima opera in VR, Songs for a Passerby, è stata presentata l’anno scorso alla Mostra e ha vinto il Gran Premio Venice Immersive. A seguito di questa sua esperienza la creatrice ha partecipato a molte manifestazioni culturali e a vari festival internazionali.
  • Marion Burger: (Francia) nata nel 1987, è una production designer che ha lavorato a molti lungometraggi, tra cui Divines di Houda Benyamina, che ha vinto la Caméra d’or al Festival di Cannes nel 2016, Gagarine di Jérémy Trouilh e Fanny Liatard, nella selezione ufficiale di Cannes nel 2020, e più recentemente Mother and Son di Léonor Serraille, anch’esso a Cannes nel 2022. In quanto diplomata alla scuola di design Duperré, è sempre stata attratta dalla trasversalità dei media creativi. Emperor, un’esperienza empatica in VR co-creata con Ilan J. Cohen, ha segnato il suo debutto alla regia, vincendo, inoltre, il Premio per la Realizzazione Venice Immersive nell’edizione 2023.
  • Adriaan Lokman: (Paesi Bassi) nato nel 1960, è creatore di opere artistiche time-based, di progetti lineari, di lavori interattivi e intermediali. Dopo essersi diplomato all’Accademia Willem de Kooning di Rotterdam in illustrazione e design audiovisivo, ha lavorato nella stessa città, dove ha fondato il suo studio di animazione, web design e progettazione di eventi. Nel 2002 il suo film Barcode ha ricevuto il Grand Prix al Festival del film d’animazione di Annecy. Nell’ultima edizione della Mostra, Flow ha ricevuto il Premio Speciale della Giuria Venice Immersive. Nei suoi cortometraggi ha indagato i confini tra astrazione e realtà, con il costante desiderio di coinvolgere lo spettatore.

La Giuria Venice Immersive 2024 assegnerà i seguenti premi:

● Gran Premio Venice Immersive
● Premio Speciale della Giuria Venice Immersive
● Premio per la Realizzazione Venice Immersive

VENICE IMMERSIVE
In Concorso

MAMIE LOU
di ISABELLE ANDREANI
Francia, Lussemburgo / 25’ / virtual reality

MAMMARY MOUNTAIN
di TARA BAOTH MOONEY, CAMILLE C. BAKER, MAF’J ALVAREZ
Regno Unito, Irlanda / 23’ / installation, haptic, virtual reality

UNE EAU LA NUIT (BODIES OF WATER)
di CHÉLANIE BEAUDIN-QUINTIN, CAROLINE LAURIN-BEAUCAGE
Canada / 10’ / virtual reality

UNCANNY ALLEY: A NEW DAY
di STEPHEN BUTCHKO, RICK TREWEEK
USA, Sud Africa / 15’ / world, virtual reality, immersive theatre

IN THE REALM OF RIPLEY
di SOO EUNG CHUCK CHAE, EUN JUNG LEE
Corea del Sud / 50’ / installation, virtual reality, interactive film

FREE UR HEAD
di TUNG-YEN CHOU
Taipei / 30’ / installation, virtual reality, live performance

PROJECT: LOST WORLDS
di FINS
USA / 60’ / world, virtual reality

THE ART OF CHANGE
di SIMONE FOUGNIER, VINCENT ROOIJERS
Italia, Paesi Bassi, USA / 10’ / virtual reality

OTO’S PLANET
di GWENAEL FRANÇOIS
Lussemburgo, Canada, Francia / 28’ / virtual reality

UN SOIR AVEC LES IMPRESSIONNISTES PARIS 1874
di PIERRE GABLE
Francia / 42’ / installation, virtual reality

CECI EST MON COEUR
di STÉPHANE HUEBER-BLIES, NICOLAS BLIES
Lussemburgo, Francia, Canada / 35’ / installation, haptic, projection

PUDICA
di KEISUKE ITOH
Giappone / 15’ / installation, mixed reality

ADDRESS UNKNOWN: FUKUSHIMA NOW
di ARIF KHAN
Giappone, USA, Taipei / 25’ / virtual reality

THE GUARDIANS OF JADE MOUNTAIN
di HAYOUN KWON
Francia, Taipei / 18’ / installation, virtual reality

ITO MEIKYU
di BORIS LABBÉ
Francia, Lussemburgo / 15’ / virtual reality

STRANGEWAYS
di ADAM LIEBER, CHRIS BIANCHI
Regno Unito, Sud Africa, Malta / 30’ / world, virtual reality

FRAGILE HOME
di ONDŘEJ MORAVEC, VICTORIA LOPUKHINA
Repubblica Ceca / 30’ / installation, mixed reality

IMPULSE: PLAYING WITH REALITY
di BARRY GENE MURPHY, MAY ABDALLA
Regno Unito, Francia / 35’ / installation, mixed reality

ŽAISTI GYVENIMĄ (PLAY LIFE)
di ZILVINAS NAUJOKAS, VILIUS PETRAUSKAS, MANTAS PRONCKUS, DONATAS ULVYDAS, ALGIS KRISCIUNAS, DARIUS ZICKUS
Lituania / 26’ / virtual reality

RENCONTRES
di MATHIEU PRADAT
Francia, Taipei / 50’ / installation, virtual reality

A SIMPLE SILENCE
di CRAIG QUINTERO
Taipei / 12’ / virtual reality

PROJECT_Y: WORKING TITLE
di YUZO SUGANO, SHINGO YOSHIMURA, TOSHIKI SAKAMOTO, TARO HIRAI
Giappone / 90’ / virtual reality

MOBILE SUIT GUNDAM: SILVER PHANTOM
di KENICHI SUZUKI
Francia, Giappone, USA / 90’ / virtual reality

SYMBIOSIS/\DYSBIOSIS: SENTIENCE
di TOSCA TERÁN, BRENDAN LEHMAN, ANDREI GRAVELLE, SVEN STEFFENS
Canada, Germania, Cile / 90’ / installation, virtual reality, live performance

CHAMP DE BATAILLE
di FRANÇOIS VAUTIER
Francia, Belgio, Lussemburgo / 21’ / virtual reality

ALL I KNOW ABOUT TEACHER LI
di ZHUZMO
USA / 20’ / virtual reality

Fuori Concorso – (i migliori lavori già distribuiti o presentati in altre manifestazioni dopo l’ultima edizione della Mostra)

Best of Experiences

TURBULENCE: JAMAIS VU
di BEN JOSEPH ANDREWS, EMMA ROBERTS
Australia / 10’ / installation, virtual reality

WHAT IF…? – AN IMMERSIVE STORY
di DAVE BUSHORE
USA / 50’ / mixed reality

40 DIAS SEM O SOL (40 DAYS WITHOUT THE SUN)
di JOAO FURIA
Brasile / 15’ / virtual reality

NIGHTMARA: EPISODE 3
di GIANPAOLO GONZALEZ
USA / 14’ / virtual reality

ASTRA
di ELIZA MCNITT
Francia / 60’ / mixed reality

ADVENTURE
di CHARLOTTE MIKKELBORG, ELLIOT GRAVES
Regno Unito / 25’ / virtual reality

RIVEN
di RAND MILLER, RICHARD WENDE, HANNAH GAMIEL, ERIC ANDERSON, TONY FRYMAN
USA / 45’ / virtual reality

MUSEUM ALIVE IMMERSIVE WITH DAVID ATTENBOROUGH
di BHAUMIK PATEL
Regno Unito / 10’/ mixed reality

TELOS I
di EMIL DAM SEIDEL, DOROTEA SAYKALY
Canada, Svezia, Danimarca, Regno Unito / 23’/ installation

THE 7TH GUEST VR
di PAUL VAN DER MEER
Paesi Bassi / virtual reality

Beetlejuice Beetlejuice: il secondo trailer del film di Tim Burton

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La Warner Bros. ha appena diffuso online il secondo trailer di Beetlejuice Beetlejuice, il sequel di Beetlejuice – Spiritello porcello, che segna il ritorno alla regia di Tim Burton. La sinossi del film recita: “Beetlejuice è tornato! Dopo un’inaspettata tragedia familiare, tre generazioni della famiglia Deetz tornano a casa a Winter River. Ancora perseguitata da Beetlejuice, la vita di Lydia viene sconvolta quando la figlia adolescente e ribelle, Astrid, scopre il misterioso modellino della città in soffitta e il portale per l’Aldilà viene accidentalmente aperto. Con i problemi che si stanno creando in entrambi i regni, è solo questione di tempo prima che qualcuno pronunci tre volte il nome di Beetlejuice e il demone dispettoso ritorni per scatenare il suo marchio di caos”.

Tutto quello che sappiamo su Beetlejuice Beetlejuice

Il visionario filmmaker Tim Burton e l’attore candidato all’Oscar Michael Keaton tornano a fare squadra per Beetlejuice Beetlejuice. Keaton torna nel suo ruolo iconico accanto alla candidata all’Oscar Winona Ryder (Stranger Things, Piccole donne) nel ruolo di Lydia Deetz, e alla vincitrice di due Emmy Catherine O’Hara (Schitt’s Creek, La sposa cadavere) nel ruolo di Delia Deetz. Si aggiungono al cast le new entry Justin Theroux (Star Wars: Episodio VIII – Gli ultimi Jedi, The Leftovers), Monica Bellucci (Spectre, i film di Matrix), Arthur Conti (House of the Dragon) al suo debutto in un lungometraggio, la candidata agli Emmy Jenna Ortega (Mercoledì, Scream VI) nel ruolo della figlia di Lydia, Astrid, e il candidato all’Oscar Willem Dafoe (Povere Creature!, Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità).

Burton dirige il film da una sceneggiatura di Alfred Gough & Miles Millar (Mercoledì). La squadra creativa di Burton che ha lavorato dietro le quinte include il direttore della fotografia Haris Zambarloukos (Shark 2 – L’abisso, Assassinio sull’Orient Express) e diversi suoi collaboratori storici come lo scenografo Mark Scruton (Mercoledì), il montatore Jay Prychidny (Mercoledì), la costumista premio Oscar Colleen Atwood (Alice in Wonderland, Sweeney Todd: Il diabolico barbiere di Fleet Street), il supervisore creativo degli effetti delle creature e del trucco speciale vincitore del Premio Oscar Neal Scanlan (Sweeney Todd: Il diabolico barbiere di Fleet Street, Charlie e la fabbrica di cioccolato), il compositore Danny Elfman (Big Fish, The Nightmare Before Christmas, Batman), e il Premio Oscar per le acconciature e il trucco Christine Blundell (Topsy-Turvy Sotto-sopra).

Robert Downey Jr. potrebbe tornare nel MCU con una particolare variante di Tony Stark

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È da un po’ che girano voci che Robert Downey Jr. potrebbe tornare nei panni di una variante di Tony Stark/Iron Man nel Marvel Cinematic Universe, e lo stesso attore ha ammesso che sarebbe interessato a riprendere il suo ruolo più famoso qualora se ne presentasse l’occasione. “È follemente nel mio DNA. Probabilmente è il personaggio più simile a me che abbia mai interpretato, anche se è molto più figo di me”, ha dichiarato in una recente intervista quando gli è stato chiesto di un eventuale ritorno. “Sono diventato sorprendentemente aperto all’idea”.

Se Downey Jr. tornerà a vestire i panni di Iron Man, molto probabilmente sarà in uno dei prossimi film dei Vendicatori – ma se questa nuova versione del Vendicatore corazzato prendesse la strada dei cattivi? Nella sua ultima newsletter, Jeff Sneider afferma di aver sentito che Downey Jr. potrebbe tornare in un futuro film dei Vendicatori, con la sua variante Stark che si trasformerebbe in Dottor Destino. È interessante notare che Downey Jr. aveva inizialmente fatto un’audizione per interpretare l’iconico cattivo nel film I Fantastici 4 della 20th Century Fox prima di ottenere il ruolo di Tony Stark in Iron Man.

Se ciò dovesse accadere, diremmo che si tratterebbe quasi certamente di una situazione “one-and-done”, dato che un altro attore sarà probabilmente scritturato per il ruolo di Destino nel reboot di The Fantastic Four dei Marvel Studios. Per ora, si tratta unicamente di rumor non confermati e non ci sono certezze né riguardo il ritorno di Robert Downey Jr. né sul fatto che potrebbe andare ad interpretare un Tony Stark che si trasforma nel villain della situazione, per quanto l’idea sarebbe certamente affascinante.

Tony-Stark-Peter-Parker-Spider-Man-Homecoming Robert Downey Jr.

LEGGI ANCHE: Robert Downey Jr.: 5 modi in cui la star del MCU può tornare

Cosa ne pensa Kevin Feige di un ritorno di Robert Downey Jr.?

Nonostante Robert Downey Jr. si sia detto disponibile a riprendere il ruolo di Tony Stark/Iron Man nel MCU, il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige non sembra essere particolarmente aperto a questa possibilità. “Abbiamo intenzione di conservare quel momento e di non toccarlo mai più“, ha detto Feige a proposito dei momenti finali di Stark nel film del 2019. “Abbiamo lavorato tutti duramente per molti anni per arrivare a quel momento e non vorremmo mai annullarlo magicamente in alcun modo”, ha detto Feige durante un’intervista.

Scarlett Johansson sulla battaglia legale con la Disney: “Mi è sembrato molto poco professionale”

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Nel 2021, la star di Black Widow Scarlett Johansson ha intentato una causa contro la Walt Disney Co. sostenendo che il suo contratto è stato violato quando il film dei Marvel Studios è stato distribuito contemporaneamente su Disney+ e nelle sale. A quanto pare, alla Vedova Nera era stata garantita un’uscita esclusiva nelle sale quando la Johansson aveva firmato per riprendere il ruolo di Natasha Romanoff nel film prequel di Cate Shortland.

La star, ora al cinema con Fly Me To the Moon, ha anche affermato che la Disney era consapevole che rendere il film disponibile in streaming avrebbe dissuaso l’affluenza nelle sale, ma “lo ha fatto comunque, consapevolmente e intenzionalmente”. La situazione si è aggravata quando la Disney ha risposto poco dopo la notizia dell’archiviazione, definendo l’azione legale “triste e angosciante nella sua insensibile noncuranza per gli orribili e prolungati effetti globali della pandemia COVID-19”.

Durante un’intervista con il New York Times, alla Johansson è stato chiesto di parlare della causa e del suo attuale rapporto con la Disney. “Non porto rancore”, ha risposto. “Penso che sia stato solo un giudizio sbagliato e una leadership sbagliata in quel momento. L’intera vicenda mi è sembrata davvero poco professionale. E onestamente, sono rimasta incredibilmente delusa, soprattutto perché nutrivo speranze fino a quando, alla fine, il mio team mi ha detto: “Devi agire””.

black widow
Scarlett Johansson in una scena di Black Widow

La trama e il cast di Black Widow con Scarlett Johansson

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson recitano nel film anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz. Il film è disponibile su Disney+.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

Those About to Die: dal 19 luglio la serie di Roland Emmerich su Prime Video

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Un’epica immersione nella storica arena dell’Impero Romano: Those About To Die. Il dramma storico diretto da Roland Emmerich (Moonfall, Independence Day, Godzilla) debutterà in esclusiva su Prime Video il 19 luglio in Paesi europei selezionati, nonché in Australia, Nuova Zelanda, Canada, India e Africa subsahariana. Tutti i 10 episodi saranno disponibili per i clienti Prime il giorno successivo al lancio negli Stati Uniti. Creata dallo scrittore candidato all’Oscar® Robert Rodat (Il patriota, Salvate il soldato Ryan) e ispirata all’omonimo libro di Daniel P. Mannix, la serie condurrà gli spettatori nel mondo straordinario, complesso e corrotto delle corse delle bighe e delle lotte tra gladiatori nell’antica Roma.

Those About to Die, cosa racconta?

Panem et Circenses, Roma, 79 D.C.: il centro dell’Impero Romano è la città più ricca del mondo, e un grande flusso di schiavi giunge dal crescente impero come manodopera. La popolazione romana, annoiata, irrequieta e sempre più violenta, è tenuta sotto controllo da due elementi: cibo gratuito e intrattenimento spettacolare con gare di bighe e lotte di gladiatori. Those About to Die esplora il mondo di questi giochi, caratterizzato da sete di sangue, avidità di denaro, lotte di potere e corruzione. Le gare al Circo Massimo sono controllate da quattro corporazioni di proprietà dei Patrizi: le fazioni Blu, Rossa, Bianca e Verde, e, a Roma, avere una quota di queste quattro fazioni è considerata la cosa più preziosa. Il gusto della plebe per l’intrattenimento si fa sempre più cinico e assetato di sangue, e diventa necessario un nuovo stadio progettato appositamente per i combattimenti dei gladiatori: il Colosseo. Le dimensioni dello stadio, come anche l’imponenza dei combattimenti tra gladiatori e animali, è enorme, così come lo è la criminalità legata al fiorente giro di scommesse. Sottoterra, sotto le gradinate, migliaia di persone lavorano e vivono e, tra loro, ce ne sono migliaia che morirebbero per i giochi.

Those About to Die, un cast internazionale

Nel cast della serie il vincitore del premio Oscar® Sir Anthony Hopkins (Il silenzio degli innocenti, Re Lear), nel ruolo dell’Imperatore Vespasiano, Iwan Rheon (Il trono di spade) come Tenax, Tom Hughes (The English, Victoria) nei panni di Tito Flaviano, Sara Martins (Non dirlo a nessuno, Delitti in Paradiso) nel ruolo di Cala e Jóhannes Haukur Jóhannesson (Il trono di spade) in quello di Viggo, ma anche, tra gli altri, Jojo Macari (Sex Education) nel ruolo di Domiziano, Gabriella Pession (Crossing Lines) come Antonia, Dimitri Leonidas (Rosewater, Renegades: Commando d’assalto) nel ruolo di Scorpus, mentre Emilio Sakraya (60 minuti, Rheingold, 4 Blocks) è Xeno, Moe Hashim (Ted Lasso) interpreta Kwame e Rupert Penry Jones (Whitechapel- Crimini dal passato) è Marcus.

Those About To Die di AGC Television è stata commissionata da High End Productions, la recente Joint Venture nata da Herbert G. Kloiber e Constantin Film, con il servizio streaming statunitense Peacock, ed è prodotta da Centropolis Entertainment, Hollywood Gang e Street Entertainment. La serie è creata da Robert Rodat e diretta da Roland Emmerich insieme a Marco Kreuzpaintner (Beat, Progetto Lazarus). Gli executive producer sono Roland Emmerich, Harald Kloser, Gianni Nunnari, Stuart Ford, Lourdes Diaz, Miguel A. Palos Jr., Marco Kreuzpaintner, Robert Rodat, Herbert G. Kloiber, Martin Moszkowicz, Oliver Berben, Jonas Bauer, Charles Holland e Namit Malhotra.

Deadpool & Wolverine: ecco quali attori potrebbero interpretare due varianti di Wade Wilson

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Tra tutte le varianti di Deadpool che sono state confermate per apparire in Deadpool & Wolverine, Ladypool, alias Wanda Wilson, è quella che ha generato più speculazioni. I fan erano convinti che Taylor Swift avrebbe vestito i panni della variante femminile di Deadpool, finché i produttori non hanno confermato che la megastar del pop non apparirà nel film. Altre teorie popolari includono Morena Baccarin, Blake Lively e lo stesso Ryan Reynolds. Ora, una nuova voce che circola in rete sostiene di aver scoperto chi interpreterà la signora Wilson nel film.

Secondo Alex Pérez di The Cosmic Circus, sotto la maschera ci sarà effettivamente Blake Lively. Inoltre, sostiene che un’altra variante intravista nel teaser più recente, Cowboy Deadpool, sarà interpretata nientemeno che da Matthew McConaughey!Con oltre 35 minuti di film proiettati in vari eventi per i fan nel corso dell’ultima settimana o giù di lì, c’è una buona probabilità che questa informazione sia trapelata e sia in circolazione, ma per ora si tratta solo di una voce di corridoio.

Deadpool & Wolverine
Hugh Jackman e Ryan Reynolds in una scena di Deadpool & Wolverine.

Tutto quello che sappiamo su Deadpool & Wolverine

Deadpool & Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool & Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Una voce recente afferma che anche Liev Schreiber sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), nel ruolo di Nova e Mr. Paradox. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool & Wolverine uscirà nei cinema il 24 luglio 2024.

Locarno Film Festival 2024: annunciate le giurie

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Locarno Film Festival 2024: annunciate le giurie

Il Locarno Film Festival di quest’anno ha annunciato le giurie della nuova edizione. Come annunciato in precedenza, la regista austriaca Jessica Hausner presiederà la giuria incaricata di attribuire il Pardo d’Oro ai cineasti del Concorso Internazionale. Insieme a lei ci saranno l’attore italiano Luca Marinelli (Martin EdenLe otto montagne e l’attesissima serie M. Il figlio del secolo), la regista indiana Payal Kapadia, vincitrice dell’ultimo Grand Prix di Cannes con All We Imagine as Light (2024), la produttrice belga Diana Elbaum (ElleGreen Border) e l’attore, scrittore, regista e produttore statunitense Tim Blake Nelson, collaboratore regolare dei fratelli Coen nonché protagonista di Bang Bang(2024), il film di Vincent Grashaw che farà il suo debutto a Locarno nella sezione Fuori Concorso.

A decretare il vincitore del Pardo d’Oro – Concorso Cineasti del Presente, la sezione dedicata ai registi emergenti al loro primo o secondo lungometraggio, saranno il regista nigeriano C.J. “Fiery” Obasi, noto al pubblico del Festival per aver partecipato al Concorso Internazionale di Locarno74 con Juju Stories(2021), la cineasta e attrice franco-algerino-palestinese Lina Soualem, il cui Bye Bye Tiberias è stato tra i documentari più premiati dell’anno scorso, e Charles Tesson, ex caporedattore dei Cahiers du cinéma, critico cinematografico e direttore artistico della Settimana della critica di Cannes.

Foto Locarno Film Festival

La giuria incaricata di individuare i migliori cortometraggi assegnerà diversi premi nei tre concorsi dei Pardi di Domani. A comporla saranno l’italiana Licia Eminenti, sceneggiatrice, regista, programmatrice e consulente per il Red Sea Souk, il malgascio Laza Razanajatovo, cineasta, curatore, stilista di moda e fondatore del Madagascourt Film Festival, e la produttrice francese Juliette Schrameck (Eat the NightLa persona peggiore del mondoCold War).

Il film vincitore dello Swatch First Feature Award (Premio per la migliore opera prima) sarà invece deciso dal produttore e regista marocchino Khalil Benkirane, già direttore artistico dell’Arab Film Festival di San Francisco e attuale responsabile del programma finanziamenti del Doha Film Institute, dall’astro nascente finlandese Alma Pöysti, nota per il ruolo della protagonista in Foglie al vento (2023) di Aki Kaurismäki e della fondatrice dei Mumin in Tove (2020), e dalla celebre make-up designer italo-svizzera Esmé Sciaroni, già insignita in passato del Premio Cinema Ticino del Festival, che annovera tra le molte collaborazioni recenti La chimera (2023) di Alice Rohrwacher.

Leggi anche – Alfonso Cuarón premio alla carriera al Locarno Film Festival

Infine, è necessario che anche il cinema offra il suo piccolo ma decisivo contributo alla promozione di un cambio di paradigma nei confronti della crisi climatica: il Pardo Verde, sostenuto dall’Ente Regionale per lo Sviluppo del Locarnese e Vallemaggia, premia i film che contribuiscono a sviluppare una maggiore consapevolezza e atteggiamenti più virtuosi. La giuria del Pardo Verde sarà formata dall’artista, scrittrice e regista svizzero-ruandese Kantarama Gahigiri, dal programmatore e critico cinematografico francese Cédric Succivalli, e dal consulente per la sostenibilità, giornalista e manager culturale svizzero Daniel Wiener.

Giona A. Nazzaro, Direttore artistico del Locarno Film Festival«È per noi un privilegio immenso accogliere a Locarno artisti e programmatori di così grande talento e affidare loro i film selezionati dai nostri comitati tra le migliaia di candidature ricevute. Sarà proprio grazie ai loro sguardi creativi che la selezione ufficiale di quest’anno sarà presentata al mondo, e non riusciamo a immaginare porta d’accesso migliore alla scena globale. Le storie da raccontare sono ancora tantissime e solo gli sguardi più attenti e generosi sono in grado di rivelarcele. Per questa sfida entusiasmante vogliamo rinnovare la nostra profonda gratitudine nei confronti dei giurati che hanno accettato il compito di pronunciarsi a nome di tutte e tutti e per il beneficio di tutte e tutti.» 

La 77esima edizione del Locarno Film Festival si svolgerà dal 7 al 17 agosto 2024.

When Evil Lurks, recensione del film di Demián Rugna

When Evil Lurks, recensione del film di Demián Rugna

Ci sono horror che puntano sulla potenza delle atmosfere per arrivare a colpire l’immaginazione dello spettatore e scuoterla. Altri invece preferiscono puntare su una messa in scena maggiormente esplicita, capace magari di scioccare l’esposizione della violenza e della corruzione fisica e morale. L’argentino When Evil Lurks (in originale Cuando Acecha la Maldad) è tra i pochi che riesce a coniugare entrambi gli aspetti, principalmente grazie a una coerenza tra forma e contenuto che risulta sempre più difficile trovare in questo tipo di produzioni.

When Evil Lurks, la trama

La vicenda si svolge nelle campagne argentine: i due fratelli Pedro (Ezequiel Rodriguez) e Jimi (Demián Sallomón) scoprono un ragazzo posseduto da un demone che minaccia di infettare l’intero paese. Il tentativo di liberarsi del corpo martoriato dall’entità porterà allo spargimento di caos e violenza inaudita non soltanto nel piccolo paese ma anche nelle zone circostanti.

Lo sceneggiatore e regista Demián Rugna sa esattamente cosa raccontare e come farlo, senza scendere ad alcun tipo di compromesso. La sceneggiatura di When Evil Lurks possiede un’intensità narrativa del tutto particolare, la quale concentra l’azione nella prima parte quando i personaggi tentano di arginare il male che si propaga, mentre invece rallenta nel finale al fine di lasciare il dovuto spazio alla sensazione di predestinazione a cui i sopravvissuti vanno incontro. Si tratta di una scelta narrativa che possiede una sua efficacia specifica, la quale non sminuisce la tensione o la presa emotiva. E questo perché fin dal principio Rugna sviluppa una messa in scena capace di soffocare lo spettatore, fargli respirare l’aria infetta che i personaggi respirano, immergerlo in un’atmosfera di oppressione e follia malvagia. Visivamente When Evil Lurks è un film potente senza diventare mai eccessivo, anche quando sceglie di seguire alcune scelte narrative piuttosto radicali, anche per il genere stesso.

Il protagonista Pedro, un essere umano “tangibile”

Altro notevole punto a favore del lungometraggio è la definizione del protagonista Pedro, interpretato con adesione febbrile da Rodriguez: si tratta di un uomo con mezzi fisici, morali e mentali limitati che di fronte a una situazione molto più grande delle sue possibilità mostra tutti i propri limiti. Un uomo spaventato che registe in maniera più istintiva che logica, che cavalca la paura invece di sottometterla alla saggezza. I suoi sbagli nel corso del film sono quelli di un essere umano tangibile, non di un antieroe costruito per andare comunque incontro all’empatia del pubblico. Rodriguez aderisce a questo personaggio con una potenza emotiva ammirevole, fornendo una prova fisica e psicologica di spessore, rabbiosa quanto stridente. Quella di Pedro è una lenta e inesorabile discesa all’inferno a cui lui tenta di opporsi con la sua brutale umanità, opponendo una resistenza ottusa se non addirittura egoista. L’attore riesce ad esplicitare tutto questo con una prova destinata a mettere a disagio forse ancor più degli elementi propriamente terrificanti.

When Evil Lurks possiede poi la capacità di mettere in discussione quello che succede nel nostro presente attraverso momenti fortemente allegorici, i quali però mai perdono di coerenza rispetto alla trama o alla visione che il film stesso propone. Rugna ha avuto il coraggio di non piegare il genere alle esigenze di un pubblico più ampio che in fondo anela la catarsi attraverso questo tipo di prodotti. Al contrario When Evil Lurks si allinea con coerenza agli orrori che viviamo nel nostro tempo, dove anche coloro che dovrebbero essere comunque tutelati e tenuti al sicuro dalla violenza ne sono vittime innocenti. Il propagarsi incontrollato dell’odio irrazionale, infondato, o meglio fondato sulla menzogna, è un aspetto dei nostri giorni che Rugna sceglie di problematizzare senza assolutamente scendere a compromessi, anzi.

When Evil Lurks non scende a compromessi

Dotato di un paio di sequenze portentose e di altre capaci di mettere a dura prova lo spettatore più smaliziato quando si tratta di horror, When Evil Lurks si è rivelato una delle sorprese horror del recente passato. Dopo l’attenzione ricevuta giustamente dal pubblico di affezionati in giro per il mondo, fa veramente piacere veder arrivare nelle sale italiane un horror che rispetta il genere stesso nell’evitare di scendere a compromessi.

Captain America: Brave New World, la Sabra di Shira Hass sarà israeliana nel film

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La decisione dei Marvel Studios di introdurre la supereroina israeliana Sabra in Captain America: Brave New World è stata accolta con un certo disappunto quando è stato annunciato il casting di Shira Hass, e la polemica si è riaccesa dopo l’uscita del primo trailer la scorsa settimana. Nei fumetti, Sabra, alias Ruth Bat-Seraph, è una mutante dotata di forza, velocità, agilità, riflessi, resistenza e capacità di resistenza sovrumane. È apparsa per la prima volta sulle pagine de L’incredibile Hulk nel 1980 come agente del Mossad (il servizio segreto israeliano).

La Marvel ha presto rivelato che questa parte della sua origine sarà modificata e il personaggio sarà reimmaginato come una ex Vedova Nera – ma ora abbiamo la conferma che Ruth sarà ancora israeliana nel film. Secondo The Wrap, Sabra (questo nome sarà probabilmente abbandonato) parlerà “con un accento israeliano ed è un’ex Vedova Nera israeliana che ora serve come funzionario di alto livello del governo degli Stati Uniti nell’amministrazione del Presidente Ross (Harrison Ford)“.

L’American Jewish Committee ha risposto come segue: “Se è vero, siamo felici che la Marvel abbia riconosciuto quanto l’identità israeliana di Sabra sia essenziale per il suo personaggio. I supereroi hanno già abbastanza cose di cui preoccuparsi. La politica dell’identità non dovrebbe essere una di queste“.

Deborah Camiel, direttrice dell’Anti-Defamation League’s Media & Entertainment Institute, ha aggiunto: “Siamo lieti di apprendere che Sabra manterrà la sua identità israeliana in “Captain America, Brave New World” e che sarà ancora interpretata dalla meravigliosa attrice israeliana Shira Haas. I Marvel Studios vanno lodati per non aver ceduto alle forze anti-israeliane che volevano cancellare l’identità di questo personaggio e la sua storia. Accogliamo con favore la rappresentazione di una donna ebrea e israeliana forte sullo schermo e siamo ansiosi di vedere come questo personaggio verrà sviluppato nel film“.

Questa sembra essere una di quelle situazioni in cui, qualunque cosa lo studio faccia con questo personaggio, qualcuno avrà da ridire. Sabra manterrà la sua identità israeliana e sarà reimmaginata come una Vedova Nera, e questo ad ora sembra il miglior compromesso.

Shira Haas Unorthodox
L’attrice Shira Haas nella miniserie Unorthodox

Quello che sappiamo sul film Captain America: Brave New World

Captain America: Brave New World riprenderà da dove si è conclusa la serie Disney+ The Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson (Anthony Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha descritto il film come un “thriller paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.

Secondo quanto riferito, la star di Alita: Angelo della Battaglia Rosa Salazar interpreterà la cattiva Diamondback, mentre ancora sconosciuto è il ruolo del villain interpretato da Giancarlo Esposito. Harrison Ford, invece, assume qui il ruolo di Thaddeus “Thunderbolt” Ross, che a quanto rivelato dal primo trailer si trasformerà ad un certo punto nel Hulk Rosso.

Nonostante dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad ora, il film è indicato come uno dei titoli più importanti della Fase 5.

Anthony Mackie ha recentemente dichiarato che questo film è “10 volte più grande” della sua serie Disney+ e ha parlato della dinamica tra Cap e il nuovo Falcon, Joaquin Torres. “Sono in coppia alla pari“, ha scherzato. “Sono entrambi militari. Io ero il suo ufficiale comandante. Tra noi c’è più amicizia rispetto al modo in cui ammiravo Steve o al modo in cui non mi piaceva Bucky“.

Questo film è un chiaro reset. Ristabilisce davvero l’idea di cosa sia e cosa sarà questo universo“, ha aggiunto Mackie. “Penso che con questo film, si stia ottenendo un chiaro, nuovo marchio di ciò che la Marvel vuoole essere nello stesso modo in cui hanno fatto con Captain America: The Winter Soldier“.

Superman: in preparazione le riprese al Cincinnati Union Terminal

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Le riprese del reboot di Superman di James Gunn si sono concluse da poco in quel di Cleveland e ora le troupe si stanno preparando per iniziare le riprese a Cincinnati nello storico edificio dell’Union Terminal. Quando si è saputo che le riprese del film si sarebbero svolte a Cincinnati, i fan hanno subito ipotizzato che questo edificio avrebbe avuto un qualche ruolo nella trama, in quanto è stato l’ispirazione per il quartier generale della Justice League nei fumetti.

L’Union Terminal sarà effettivamente il doppio della Hall of Justice nel film? Non lo sappiamo con certezza, ma con l’Uomo d’Acciaio che unisce le forze con molti altri eroi, c’è sempre la possibilità che si formi una prima incarnazione della Justice League (o della Justice League International). Finora, l’unico attore avvistato sul set è Edi Gathegi (Mr. Terrific), ma domani, quando inizieranno ufficialmente le riprese, potremo probabilmente vedere alcune foto più rivelatrici.

A proposito di notizie, Gunn ha confermato che non sarà possibile dare una prima occhiata ad alcuni filmati di Superman al SDCC la prossima settimana. Non si prevede che i DC Studios siano molto presenti all’evento, quindi la cosa non sorprende più di tanto, anche se in passato abbiamo visto al Comic-Con dei filmati che stavano ancora girando. Ad ogni modo, con il cambio di location sarà probabilmente possibile avere ulteriori indicazioni sul film. Di seguito, ecco alcune foto del Cincinnati Union Terminal.

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Tutto quello che sappiamo su Superman

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane.

Nel cast anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas Hoult Nathan Fillion. Sean Gunn, María Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio, Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il cast.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, animazione e giochi”.

Il film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Deadpool & Wolverine: rivelata l’impressionante (e intrigante) colonna sonora del film

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I Marvel Studios hanno rivelato la tracklist completa di Deadpool & Wolverine e ci sono alcuni pezzi da novanta. Tuttavia, è quello che ci dicono sul threequel che è forse più interessante. A differenza di una colonna sonora composta da musiche originali del compositore di un film (con titoli che, il più delle volte, forniscono un abbozzo di trama), questi sono brani preesistenti di artisti noti.

“The Lady in Red” di Chris de Burgh sembra una canzone che accompagnerà Lady Deadpool in battaglia, mentre l’inclusione di ‘The Greatest Show’ da The Greatest Showman è un ovvio cenno al ruolo di protagonista di Hugh Jackman nel popolare musical. Ryan Reynolds è riuscito persino a includere “Slash” degli Stray Kids; per chi non lo sapesse, l’attore è un grande fan della boy band sudcoreana e appare persino in uno dei loro prossimi video musicali.

Siamo sicuri che molti di voi saranno sollevati o delusi nell’apprendere che non c’è alcuna menzione di Taylor Swift nella colonna sonora. Ora sembra ancora più improbabile che la cantante appaia come Lady Deadpool o Dazzler (a meno che i Marvel Studios non abbiano fatto di tutto per mantenere la sua apparizione una sorpresa). Qui di seguito potete dare un’occhiata alla colonna sonora completa di Deadpool & Wolverine, insieme a un nuovo sguardo ai personaggi del titolo (e a Dogpool).

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Tutto quello che sappiamo su Deadpool & Wolverine

Deadpool & Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool & Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Una voce recente afferma che anche Liev Schreiber sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), nel ruolo di Nova e Mr. Paradox. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool & Wolverine uscirà nei cinema il 24 luglio 2024.

Peacemaker stagione 2: una nuova foto potrebbe spiegare il salto nel DCU

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Mentre proseguono le riprese della seconda stagione di Peacemaker nella contea di Paulding, in Georgia, una nuova foto dal set ha mandato in fibrillazione le speculazioni. È stato avvistato un murale in cui compaiono Peacemaker – che indossa un costume leggermente diverso – suo padre con il suo costume da Drago Bianco e un terzo misterioso personaggio che, secondo molti, si rivelerà essere il fratello di Christopher Smith, Keith.

Se avete visto la prima stagione, saprete che Chris ha accidentalmente ucciso il fratello maggiore colpendolo alla nuca quando il padre li ha costretti a combattere per il divertimento dei suoi amici ariani, ma la teoria è che questa immagine sia stata dipinta in una linea temporale alternativa in cui Keith ha vissuto e si è unito al padre e al fratello come parte di una squadra di vigilanti.

Questa ipotesi può sembrare un po’ azzardata, ma sappiamo che Robert Patrick tornerà a vestire i panni di Augee Smith, nonostante sia stato ucciso nel finale della prima stagione, e spiegherebbe i commenti di James Gunn sul fatto che la prima stagione non fa parte del DCU.

Piuttosto che far finta che certi eventi (i camei della Justice League, per esempio) non siano accaduti, potrebbe avere intenzione di portare Peacemaker e i personaggi di supporto in una realtà completamente nuova. Oppure, il terzo uomo non è affatto Keith e qualcuno ha semplicemente dipinto un murale dei suoi suprematisti bianchi preferiti accanto a un personaggio che non ci è ancora stato presentato.

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Peacemaker, cosa sappiamo sulla seconda stagione

Peacemaker esplora la storia del personaggio che John Cena riprende all’indomani del film del 2021 del produttore esecutivo James Gunn, Suicide Squad – un uomo irresistibilmente vanaglorioso che crede nella pace ad ogni costo, non importa quante persone debba uccidere per ottenerla!”. I dettagli sulla trama della seconda stagione sono ancora per lo più nascosti, ma sappiamo che Frank Grillo riprenderà il ruolo di Rick Flag Sr. e cercherà di vendicarsi per l’uccisione da parte di Peacemaker di suo figlio Rick Jr. (Joel Kinnaman) avvenuta in The Suicide Squad.

Gunn, Peter Safran e Matt Miller sono i produttori esecutivi della serie. Anche il produttore esecutivo John Cena e il produttore consulente Stacy Littlejohn sono coinvolti nella produzione dello show. Nel cast si ritrovano anche Sol Rodríguez nei panni di Sasha Bordeaux, Tim Meadows nei panni di Langston Fleury e David Denman in un ruolo misterioso. Al momento, non è stata annunciata una data di debutto.

Dracula – A Love Tale: primo sguardo a Caleb Landry Jones nei panni del leggendario vampiro

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Le riprese sono in corso per il nuovo film del regista Luc Besson (Léon, Nikita) dedicato a Dracula, con la star del suo precedente Dogman Caleb Landry Jones che interpreterà il leggendario conte transilvano. Il film si intitola Dracula – A Love Tale, ed è descritto come una “rivisitazione a grande budget” della storia delle origini del vampiro. Deadline ha ora condiviso un primo sguardo al film, che ci offre un dietro le quinte di Jones nella sua armatura, presumibilmente nei panni di un principe Vlad “L’Impalatore” Tepes pre-vampiro.

È un approccio totalmente romantico”, dice Besson del suo adattamento. “C’è un lato romantico nel libro di Bram Stoker che non è stato esplorato molto. È una storia d’amore su un uomo che aspetta per 400 anni la reincarnazione di sua moglie. Questo è il vero cuore della storia, aspettare un’eternità per il ritorno dell’amore”. A dire il vero, gli elementi romantici della storia sono stati esplorati più volte in precedenti adattamenti cinematografici e televisivi, in particolare nell’elegante Dracula di Bram Stoker di Francis Ford Coppola.

Non sarebbe inoltre la prima volta che vediamo la vita pre-vampiresca di Dracula rappresentata sullo schermo. Nel film di Coppola c’è un flashback dei primi giorni del Conte, mentre il più recente Dracula Untold si concentra sulla caduta nell’oscurità dell’ex Cavaliere dopo un incontro fatale con un antico succhiasangue. C’è però da aspettarsi che Besson riesca ad offrire qualcosa di nuovo sulla vicenda, proponendo così la sua personale visione di una delle storie più amate ed emozionanti di sempre.

Dracula – A Love Tale, quello che sappiamo sul film

Basato sull’iconico romanzo di Bram Stoker, il progetto vedrà il visionario cineasta Besson dare la sua personale interpretazione del classico vampiro condannato alla vita eterna. La versione di Besson sembra si configurerà fortemente come origin story che esplora la storia d’amore gotica tra il principe Vladimir e sua moglie, la cui perdita lo spinge ad abbandonare Dio e a diventare un vampiro. Il progetto ha un budget elevato per un film europeo, ma non si avvicina ai livelli di Valerian e la Città dei Mille Pianeti.

Luc Besson Productions produce e EuropaCorp co-produce. La fonte di finanziamento non è ancora stata rivelata, ma il venditore Kinology, con sede a Parigi, si sta occupando delle vendite. Nel film, oltre a Caleb Landry Jones nel ruolo di Dracula, ritroveremo Zoë Bleu nel ruolo di Elisabeta e il suo alter ego del XIX secolo, Mina, con Matilda De Angelis nel ruolo della migliore amica di Mina e Christoph Waltz nel ruolo di “un prete cacciatore di vampiri che è sulle tracce di Dracula” (senza dubbio la versione di Van Helsing di questo film).

Anthony e Joe Russo in trattative per dirigere Avengers 5 e Avengers: Secret Wars

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Arriva da Variety la notizia che Anthony e Joe Russo, già firma dietro ai grandi successi al box office di Avenger: Infinity War e Endgame, sono in trattative con i Marvel Studio per dirigere Avengers 5 e Avengers: Secret Wars. I film saranno presumibilmente connessi, allo stesso modo di Infinity War e Endgame.

I Marvel Studios erano alla ricerca di registi per questi due importanti film del loro franchise da diverso tempo, da quando Destin Daniel Cretton, regista di Shang-Chi, aveva lasciato il posto. Mentre recentemente è stato arruolato Michael Waldrom per scrivere i film, Shawn Levy era stato avvicinato per la regia.

Avengers: Secret Wars film 2027Anthony e Joe Russo alla regia di Avengers 5 e 6

Non è chiaro quando la Marvel intende iniziare la produzione dei prossimi episodi di “Avengers”. Il prossimo film di Anthony e Joe Russo è “The Electric State” di Netflix, un’avventura fantascientifica con Chris Pratt e Millie Bobby Brown le cui riprese si sono concluse alla fine del 2022. Dopo “Endgame”, i fratelli sono passati allo streaming con “The Grey Man” di Netflix con Ryan Gosling, Chris Evans, Ana de Armas, e al film poliziesco di Apple TV+Cherry”, con Tom Holland. Sono stati produttori di “Everything Everywhere All at Once”, della serie TV di Amazon “Citadel” e di “Extraction” di Netflix.

I Russo hanno diretto quattro film Marvel, oltre ai due Avengers citati, anche Captain America: The Winter Soldier” del 2014 e “Captain America: Civil War” del 2016. Al momento, “Avengers: Endgame” è il secondo film di maggior incasso della storia con 2,79 miliardi di dollari, mentre “Infinity War” è il sesto con 2,05 miliardi di dollari. Sono in compagnia di James Cameron come unici registi con due blockbuster da 2 miliardi di dollari.

The Acolyte, finale di stagione: cosa è successo?

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The Acolyte, finale di stagione: cosa è successo?

Il finale di stagione di The Acolyte: La Seguace parte da dove è finito l’episodio 6; Osha indossa l’elmo dello Straniero, ma sembra che stia perdendo il controllo, costringendo il misterioso cattivo Sith ad aiutarla a rimuoverlo. Ha avuto una visione di Mae che uccide Sol con una mano tesa e una spada laser nell’altra. Ciò significa che la sua gemella mantiene la sua promessa di uccidere un Jedi senza armi, spingendo lo Straniero e Osha a dirigersi insieme a Brendok.

Sulla nave di Sol, discute con Mae su chi dovrebbe essere incolpato per quello che è successo sul pianeta sedici anni fa. Si libera e fugge su una navetta di salvataggio, spingendo i Jedi a inseguirla. Tuttavia, mentre si prepara a spararle dal cielo, Bazil interviene ed entrambi si schiantano sul pianeta sottostante.

David Harewood si presenta nei panni del senatore Rayencourt, un politico che odia i Jedi e desidera ritenere responsabile l’Ordine. Minaccia Vernestra Rwoh con un’indagine esterna, esercitando ulteriori pressioni su di lei affinché tenga nascosti i recenti omicidi.

the acolyte sol spada laserThe Acolyte: il ritorno di Darth Plageuis

Lo Straniero offre a Osha la sua ultima possibilità di unirsi a lui mentre lasciano la sua casa ed è allora che vediamo una figura oscura nella grotta che stavano osservando: sì, è Darth Plageuis! Non sappiamo se sia il Maestro segreto di Qimir, un Sith rivale che cerca di eliminare un rivale, o semplicemente si nasconde su un pianeta che ora possiamo dire quasi certamente destinato a essere Bal’demnico.

Quello che sappiamo, ovviamente, è che un giorno diventerà il Maestro dell’Imperatore Palpatine, scoprendo come creare la vita attraverso la Forza e sfuggire alla morte. Qualcosa ci dice che un essere come Osha sarà la chiave per raggiungere questo obiettivo.

Sol e il Maestro si scontrano su Brendok in un epico duello con la spada laser, mentre anche Mae e Osha vengono alle mani. Quest’ultima rivela che il suo odio per la sua gemella e il suo dolore sono ciò che le ha impedito di diventare una Jedi. Non crede che Sol abbia ucciso la loro madre ma poco dopo confessa a Mae che rifiuta di ucciderlo su richiesta dello Straniero e sostiene invece che i Jedi dovrebbero pagare per i suoi crimini davanti al Senato.

Sol conferma che la loro madre ha usato la Forza e un’influenza su Brendok per creare Mae e Osha mentre il suo ex Padawan osservava. Raccogliendo la spada laser del suo vecchio Maestro, si rifiuta di ascoltare le sue suppliche e, mentre lui va a dirle che la ama, usa la Forza per soffocarlo a morte. Mentre lo fa, il cristallo Kyber blu nella lama di Sol diventa rosso.

Vernestra percepisce Qimir ed è sostanzialmente confermato che una volta era uno degli allievi dei Jedi prima di ciò che accadde e che lo lasciò con quella cicatrice della spada laser sulla schiena.

Mae e Osha si lasciano il passato alle spalle

Mae e Osha finalmente si lasciano il passato alle spalle ma sfortunatamente per loro non c’è un lieto fine. Lo Straniero dice che insegnerà a Osha, ma se i Jedi catturano Mae, lei non avrà altra scelta che rivelare dove si trovano. Con il loro permesso, cancella la mente di Mae per fare in modo che dimentichi sua sorella, anche se Osha giura che un giorno la troverà.

Mae viene arrestata dai Jedi e non ricorda nulla di quello che le è successo dopo quella fatidica notte su Brendok. Vernestra dice al Cancelliere e ai suoi senatori che Sol ha ucciso i suoi compagni Jedi per nascondere le sue azioni passate, spiegando perché nessuno sa del ritorno dei Sith. Ora, ha bisogno dell’aiuto di Mae per trovare un suo allievo prima che si trasformi in malvagità… quindi sì, Lo Straniero una volta era uno Jedi e l’insabbiamento probabilmente continuerà.

L’episodio termina con Qimir che tiene la mano di Osha mentre diventa la sua Accolita e, tornando su Coruscant, intravediamo Yoda mentre Vernestra gli dice che devono parlare…

Lobo potrebbe esordire nel DCU in Supergirl: Woman of Tomorrow

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Lobo potrebbe esordire nel DCU in Supergirl: Woman of Tomorrow

Sembra sempre più probabile che Lobo, Main Man, faccia il suo debutto nel DCU in Supergirl: Woman of Tomorrow. Una voce recente affermava che i DC Studios fossero interessati a coinvolgere Jason Momoa per un ruolo non rivelato nel film, portando alla speculazione che Lobo farà la sua apparizione. Ora, MTTSH riferisce che l’Ultimo Czarniano avrà effettivamente un ruolo da svolgere nel progetto.

Anche se tutto ciò sembra indicare che Momoa si vestirà da Lobo in Supergirl: Woman of Tomorrow, vale la pena tenere presente che non abbiamo ancora la conferma ufficiale che questo sia il personaggio a cui si riferiva la star di Aquaman quando ha indicato di che stava progettando di lasciarsi alle spalle il Re di Atlantide e fare il salto nel DCU.

DCU Jason Momoa LoboTutto quello che sappiamo su Supergirl: Woman of Tomorrow

Supergirl: Woman of Tomorrow debutterà il 26 giugno 2026 in Imax, e sarà il secondo lungometraggio dell’universo DC appena riavviato ad assicurarsi un posto nel calendario delle uscite, dopo Superman di James Gunn. Il film vede protagonista Milly Alcock (House of the Dragon) nel ruolo della Ragazza d’Acciaio, con Craig Gillespie (Crudelia) che dirige da una sceneggiatura di Ana Nogueira (“The Vampire Diaries”).

Il progetto, adattato da una serie di fumetti del 2022 con lo stesso titolo, di Tom King e Bilquis Evely, porta Supergirl lontano dalla Terra mentre viaggia attraverso il cosmo con il suo fidato cane, Krypto il Supercane, per sfuggire a una vita perennemente all’ombra di suo cugino, Superman. Incontra una ragazza aliena di nome Ruthye, decisa a vendicare la morte di suo padre, e recluta Supergirl per aiutarla.

Milly Alcock ha ottenuto il ruolo principale di Kara Zor-El nel film sui supereroi a gennaio, dopo la sua interpretazione nella prima stagione di “House of the Dragon” della HBO che ha attirato l’attenzione del co-direttore della DC James Gunn. Alcock ha fatto un provino per il ruolo – incluso indossare il costume di Supergirl – sul set di Superman.

Quando Gunn annunciò per la prima volta il progetto “Supergirl” nel gennaio 2023 insieme al co-capo Peter Safran, “Non è esattamente la Supergirl che siamo abituati a vedere”, ha detto Gunn. Si dice che questa versione di Kara Zor-El sia “meno seria e più spigolosa dell’iconica supereroina“, in quanto Gunn cerca di allontanarsi dalle “precedenti rappresentazioni della Ragazza d’Acciaio, in particolare la lunga serie della CBS/CW interpretata da Melissa Benoist“.

Una precedente indiscrezione affermava che il progetto è attualmente alla ricerca di attori per interpretare il cattivo Krem delle colline gialle, maschio, dai 25 ai 45 anni, e l’alleata di Kara Zor-El, Ruthye Marye Knoll, dai 13 ai 16 anni. Woman of Tomorrow sarà il secondo film del DCU a uscire nelle sale dopo Superman di James Gunn.

Hellboy: The Crooked Man, rivelata la durata del film

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Hellboy: The Crooked Man, rivelata la durata del film

Il primo trailer di Hellboy: The Crooked Man è stato rilasciato all’inizio di questo mese e la risposta è stata, nella migliore delle ipotesi, contrastante. Ora secondo l’affidabile leaker @Cryptic4KQual, il film durerà solo 1 ora e 39 minuti.

Nel caso dei film sui supereroi, la breve durata non è sintomo di qualità. D’altro canto, questo è un progetto a budget inferiore e potrebbe essere una storia più piccola e autonoma, che non avrà una CG invasiva come i film con Ron Perlman e David Harbour.

Almeno sappiamo che Hellboy: The Crooked Man sarà un affare relativamente disinvolto e ci sono tutte le possibilità che superi le aspettative quando finalmente arriverà nei cinema (una durata più breve significa anche che può essere proiettato su un numero maggiore di schermi, aumentando entrate al botteghino).

Hellboy: The Crooked Man, le parole di Mike Mignola

Anche se secondo quanto riferito non ha mai visitato il set del film, il creatore di Hellboy e co-sceneggiatore, Mike Mignola, ha condiviso grandi elogi per il riavvio una volta terminata la produzione. “Ho amato quello che ho visto“, ha detto lo scorso maggio.”Se i fan stavano aspettando un film di Hellboy che sia in realtà un adattamento di una delle mie storie, penso che finalmente ne avranno uno.”

Congratulazioni al regista Brian Taylor e a un cast davvero meraviglioso“, ha aggiunto Mignola, “e al co-sceneggiatore Chris Golden che ha fatto così tanto per capire come dare allo studio ciò che volevano e allo stesso tempo rimanere fedele al cuore e all’anima di The Crooked Man, la mia storia preferita di Hellboy… hanno fatto un lavoro meraviglioso dando vita al suo personaggio davvero orribile.”

Cosa aspettarsi da Hellboy: The Crooked Man?

Hellboy: The Crooked Man è diretto da Brian Taylor (Crank) da una sceneggiatura scritta dal creatore di fumetti di Hellboy Mike Mignola e Chris Golden. Il riavvio è interpretato da Jack Kesy, Jefferson White e Adeline Rudolph.

Il film è basato sull’omonimo fumetto vincitore dell’Eisner Award, che ha debuttato nel luglio 2008 in contemporanea dell’uscita cinematografica di Hellboy: The Golden Army di Guillermo del Toro . “Incagliati nell’Appalachia rurale degli anni ’50, Hellboy e un agente del BPRD alle prime armi scoprono una piccola comunità infestata da streghe, guidata da un diavolo locale con un inquietante legame con il passato di Hellboy, ovvero The Crooked Man“, recita la sinossi del film.

Il nuovo film è prodotto da Millennium Media, Dark Horse Entertainment, A Nu Boyana Production e Campbell Grobman Film. È prodotto da Mike Richardson, Jeffrey Greenstein, Jonathan Yunger, Les Weldon, Rob Van Norden, Sam Schulte e Yariv Lerner. I produttori esecutivi sono Mike Mignola, Avi Lerner, Trevor Short, Boaz Davidson, Tanner Mobley, Lati Grobman, Christa Campbell, Michael Muellner e Julia Muentefering.

James Gunn risponde su Superman, Lanterns, Paradise Lost e la continuity del DCU

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Il co-CEO dei DC Studios e regista di Superman James Gunn si è preso una pausa dalle riprese dell’Uomo d’Acciaio per rispondere ad altre domande dei fan su Threads.

Inizieremo con l’attesissimo riavvio e l’ultimo aggiornamento del regista su quelle che si stanno rivelando delle riprese lunghe. “Non abbiamo finito di girare,” conferma Gunn. “Mancano ancora un paio di settimane. Ho appena finito di girare a Cleveland. E sì, sono delle riprese lunghe… ma ci stiamo avvicinando!” Aggiunge: “Abbiamo montato in modo piuttosto intenso per tutto il tempo in cui abbiamo girato, quindi [la post-produzione] non dovrebbe essere eccessivamente lunga”.

Per quanto riguarda la seconda stagione di Peacemaker, le cui riprese sono attualmente in pieno svolgimento ad Atlanta, Gunn dice che Greg Mottola ne è responsabile, ma in seguito ha confermato che tornerà per dirigere un episodio nelle prossime settimane. Ha anche ribadito che lo spettacolo “segue gli eventi di Superman” e ha detto che il prossimo gruppo di episodi “riprende essenzialmente da dove la prima stagione si era interrotta con un paio di piccole differenze”.

Affrontando la continuità del DCU, James Gunn ha spiegato che “tutti questi progetti iniziali verranno realizzati nell’ordine in cui verranno rilasciati” e ha detto che, sebbene conosca il prossimo film dei DC Studios, scrive: “È solo un angolo lontano del mio cervello come Sono concentrato su ciò che stiamo girando.”

James Gunn risponde su Superman, Lanterns, Paradise Lost e la continuity del DCU

Descrive Waller (che sappiamo che molti di voi pensavano non esistesse più) come “meraviglioso e [in] sviluppo molto attivo” e rivela che Chris Mundy, Tom King e Damon Lindelof hanno “molte grandi idee” quando si tratta a chi dovrebbe interpretare Hal Jordan e John Stewart in Lanterns.

Gunn potrebbe anche aver fatto qualche passo nel sfatare le recenti notizie secondo cui Kumail Nanjiani vestirà i panni di Booster Gold quando ha detto che nessun attore è stato scelto per progetti che non hanno ancora avuto il via libera. “Niente è ‘in produzione’ a meno che non abbia ricevuto il via libera”, ha aggiunto. “Al momento si tratta di Superman, Supergirl, Penguin, Peacemaker, Lanterns e una manciata di progetti animati. Ma Paradise Lost, come molti altri titoli conosciuti e sconosciuti, è ancora in uno sviluppo molto attivo: sarà in produzione non appena avremo una o più sceneggiature.” “Per inciso, non siamo ufficialmente scelti per nulla che non abbia il via libera”, ha concluso lo scrittore, regista e capo dello studio.

Sfortunatamente, lo studio salterà il Comic-Con, quindi oltre a Creature Commandos e The Penguin, non ci aspettiamo niente di troppo eccitante da San Diego.

Quattro matrimoni e un funerale: tutte le curiosità sul film con Hugh Grant

Autore di commedie romantiche ormai divenute grandi classici del cinema, Richard Curtis è la mente dietro Notting Hill, Il diario di Bridget Jones e Love Actually – L’amore davvero. Uno dei suoi primi grandi successi, però, è la commedia del 1994 Quattro matrimoni e un funerale. Curtis ha raccontato di aver avuto l’ispirazione per la storia qui narrata sfogliando alcune vecchie agende, rendendosi conto di essere stato a settantadue matrimoni in dieci anni.

Ad aver diretto il film vi è Mike Newell, regista distintosi anche per i film Donnie Brasco, Harry Potter e il Calice di Fuoco e Prince of Persia – Le sabbie del tempo. Realizzato in sei settimane e costato poco più di quattro milioni di dollari, Quattro matrimoni e un funerale è poi diventò un inaspettato successo al botteghino e all’epoca diventò anche il film britannico di maggior incasso nella storia, con un botteghino mondiale di 245.7 milioni di dollari. Ricevette poi due nomination all’Oscar, come Miglior film e per la Migliore sceneggiatura originale.

Per gli appassionati di questo genere, si tratta dunque di un classico da recuperare, capace di divertire ed emozionare scena dopo scena. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Quattro matrimoni e un funerale. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e ad altre curiosità legate al film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.

La trama di Quattro matrimoni e un funerale

Protagonista del film è Charles, un inguaribile donnaiolo, che per nulla al mondo sembra voler rinunciare alla propria libertà e alla bellezza della conquista, almeno finché, durante il matrimonio degli amici Angus e Laura, non incontra la bellissima e seducente Carrie, con cui passa una notte indimenticabile. Tuttavia, la mattina seguente Carrie deve ripartire per gli Stati Uniti. I due, però, si rincontreranno ancora e ancora ad altri matrimoni, scontrandosi ogni volta con un amore apparentemente impossibile a cui non sembrano però poter sfuggire in alcun modo.

Quattro matrimoni e un funerale canzone

Il cast del film: da Hugh Grant ad Andie MacDowell

Ad interpretare Charles vi è l’attore Hugh Grant, divenuto celebre proprio grazie a questo ruolo. Per il provino, l’attore ha fatto ascoltare una cassetta di quando era testimone di nozze del fratello, convincendo così i produttori di essere l’interprete giusto per la parte. Inizialmente, però, Alan Rickman (oggi celebre per il ruolo di Severus Piton nella saga di Harry Potter era stato preso in considerazione per Charles, ma alla fine si è deciso che era troppo vecchio per la parte, che andò così a Grant.

Per interpretare questo ruolo, inoltre, Grant ha dovuto imparare il linguaggio dei segni per le scene con il fratello David, interpretato da David Bower. Inoltre, come noto, durante la lavorazione di questo film, Grant pensava che fosse terribile, scontento in particolare della regia di Newell. Quando però la pellicola divenne un grande successo, si disse lieto di essere stato smentito.

Per il ruolo di Carrie, invece, si ritrova l’attrice e modella Andie MacDowell, che ottenne il ruolo “rubandolo” a Sarah Jessica Parker, che si era presentata ai casting. Per recitare nel film MacDowell ha rinunciato a un compenso per la sua partecipazione, prendendo invece punti percentuali. In questo modo ha guadagnato 2 milioni di dollari, contro i 100.000 di Grant. Tuttavia, la sua Carrie è poi stata votata come uno dei personaggi cinematografici più fastidiosi di tutti i tempi.

Completano il cast l’attore James Fleet nel ruolo di Tom, Simon Callow in quello di Gareth, John Hannah in quello di Matthew e Charlotte Coleman per quello di Rossella. I quattro sono i migliori amici di Charles, presenti con lui ad ogni matrimonio. A loro si aggiunge poi anche la celebre attrice Kristin Scott Thomas nel ruolo di Fiona. In ultimo, Rowan Atkinson, celebre per il ruolo di Mr. Bean e frequente collaboratore di Curtis, interpreta qui Padre Gerald. Dei film in cui ha recitato, Atkinson considera questo il suo preferito.

Quattro matrimoni e un funerale cast

La colonna sonora e la canzone del film

Il film è stato accompagnato da una colonna sonora di canzoni popolari, tra cui una cover di “Love Is All Around” dei Troggs eseguita dai Wet Wet Wet che è rimasta al numero 1 della UK Singles Chart per quindici settimane ed all’epoca è stata il nono singolo più venduto di tutti i tempi in Gran Bretagna. Questa canzone sarebbe stata successivamente adattata in “Christmas Is All Around” e cantata dal personaggio di Billy Mack nel film di Richard Curtis del 2003 Love Actually, in cui compare come protagonista anche lo stesso Grant.

Il trailer di Quattro matrimoni e un funerale e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Quattro matrimoni e un funerale grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 15 luglio alle ore 21:25 sul canale Nove.

The Boys 4: il trailer del finale di stagione!

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The Boys 4: il trailer del finale di stagione!

The Boys concluderà domani la sua quarta stagione e Prime Video ha ora pubblicato un promo per l’episodio sicuramente ricco di eventi, intitolato “Assassination Run“. Il teaser vede un Billy Butcher morente salutare Hughie al telefono, mentre gli chiede di dire al resto della squadra che è dispiaciuto per come sono andate le cose.

Butcher morirà davvero? Considerando che manca ancora un’altra stagione, diremmo che è altamente improbabile, e c’è anche la piccola questione del suo misterioso – e apparentemente molto formidabile – superpotere che sembra essere controllato dalla parte del cervello che immagina che il suo defunto amico Joe Kessler gli sta parlando.

Vediamo anche Homelander finalizzare il suo piano per eliminare il prossimo presidente Singer e sostituirlo con Victoria Neuman. Sister Sage si rivolterà contro il leader dei Sette dopo essere stata licenziata la scorsa settimana? La persona più intelligente del mondo potrebbe certamente escogitare un modo per far deragliare la trama senza essere direttamente coinvolta.

Infine, una rapida occhiata a Grace Mallory con la mano sospesa su un pulsante rosso ha portato a ipotizzare che Soldier Boy potrebbe fare il suo ritorno in questo episodio. È una teoria solida, ma lungi dall’essere l’unica spiegazione per questo momento!

La trama della quarta stagione di The Boys

Nella quarta stagione, il mondo è sull’orlo del baratro. Victoria Neuman è più vicina che mai allo Studio Ovale e sotto il controllo di Patriota, che sta consolidando il suo potere. Billy Butcher, a cui restano solo pochi mesi di vita, ha perso sia il figlio di Becca sia il suo ruolo di leader dei The Boys. Il resto della squadra è stanco delle sue bugie. La posta in gioco sarà più alta del solito e loro dovranno trovare un modo per collaborare e salvare il mondo, prima che sia troppo tardi.

Il cast di The Boys vede protagonisti Karl Urban, Jack Quaid, Antony Starr, Erin Moriarty, Jessie T. Usher, Laz Alonso, Chace Crawford, Tomer Capone, Karen Fukuhara, Colby Minifie, Claudia Doumit e Cameron Crovetti. Si uniranno per la quarta stagione anche Susan Heyward, Valorie Curry e Jeffrey Dean Morgan.

The Boys è basata sul fumetto certificato bestseller dal New York Times, creato da Garth Ennis e Darick Robertson, qui in veste anche di executive producer, e sviluppato dall’executive producer e showrunner Eric Kripke. Tra gli altri executive producer si annoverano anche Seth Rogen, Evan Goldberg, James Weaver, Neal H. Moritz, Pavun Shetty, Phil Sgriccia, Craig Rosenberg, Ken F. Levin, Jason Netter, Paul Grellong, David Reed, Meredith Glynn e Michaela Starr. The Boys è prodotta da Amazon Studios e Sony Pictures Television Studios, in collaborazione con Kripke Enterprises, Original Film e Point Grey Pictures. E’ disponibile su Prime Video.

300: dal cast ai sequel, tutte le curiosità sul film di Zack Snyder

Celebre trasposizione dell’omonima graphic novel di Frank Miller, il film 300 diretto da Zack Snyder (Watchmen, Zack Snyder’s Justice League, Rebel Moon) nel 2007 è diventato in breve un vero e proprio cult per gli appassionati del genere. Il regista, infatti, ha qui portato a nuovi livelli la tecnica del chroma key, utilizzata per riprodurre le immagini dell’originale fumetto. Nel giro di due ore, si assiste così ad una fantastica ed epica rappresentazione della leggendaria battaglia delle Termopili, svoltasi nel 480 a.C.

Per dar vita a questa vicenda leggendaria, Snyder volle rimanere il più fedele possibile al testo di Miller. Egli fece infatti riadattare fotogramma per fotogramma il fumetto, lavorando poi sugli effetti speciali e sulla fotografia. Quest’ultima, in particolare, è stata rivista con l’utilizzo dell’effetto Dragan, utilizzato per rendere maggiormente drammatica un’immagine. Ciò ha portato al caratteristico stile del film, divenuto poi anche uno dei suoi elementi di maggior successo.

Costato circa 65 milioni di dollari, il film venne presentato fuori concorso al Festival di Berlino, dove iniziò a suscitare molto interesse. La critica si divise a riguardo, con alcuni che ne elogiano il coinvolgimento visivo e altri che ne criticano la banalità. Uscito infine al cinema, il film si affermò come uno dei maggiori incassi del 2007, arrivando globalmente ad un totale di circa 456 milioni di dollari. Ancora oggi 300 non manca di ottenere l’attenzione degli spettatori, e la sua mitologia così ampia ha permesso negli anni la realizzazione una serie di opere ad esso legate.

300 trama
Gerard Butlere Vincent Regan in 300. © 2007 Warner Bros. Entertainment Inc. All Rights Reserved.

La trama di 300

La vicenda al centro del film viene narrata dal soldato spartano Delios, il quale ricorda la vita del leggendario condottiero Leonida, dalla sua ascesa al trono di Sparta sino alla guerra contro i persiani. Tutto ha infatti inizio nel momento in cui il malvagio re Serse invia un proprio messaggero nella città greca per richiedere la sottomissione di questa. Leonida però non è solito farsi intimidire, e cresciuto per combattere uccide il messaggero, di fatto dichiarando guerra alla Persia. Questa, però, è nota per possedere un esercito infinitamente più vasto di quello spartano e greco. Il condottiero inizia così a studiare un piano per poter sconfiggere o quantomeno rallentare il nemico.

Con 300 uomini al seguito, Leonida prepara un imboscata alle truppe di Serse nella stretta gola delle Termopili. Qui gli spartani resistono con tenacia al numeroso esercito nemico, ma lentamente iniziano a cadere sotto i colpi di avversari invincibili. Serse, che si considera un vero e proprio dio in terra, scatena infatti tutti i suoi colpi migliori pur di distruggere il gruppo di soldati. Consapevole che non riusciranno a salvarsi da quella situazione, Leonida invia Delios a Sparta, chiedendogli di raccontare le sue gesta e non permettere che la città si pieghi ai persiani.

 

Il cast e i personaggi del film

All’interno del film si ritrovano numerosi attori divenuti poi celebri proprio grazie alla loro interpretazione dei personaggi qui presenti. Su tutti spicca Gerard Butler, che dà vita al leggendario condottiero Leonida. Questi raccontò che per assumere il ruolo si sottopose a quattro ore giornaliere di palestra, per quattro mesi consecutivi. Ciò gli permise di raggiungere la forma ideale a quella richiesta per il possente personaggio. Accanto a lui, l’attrice Lena Headey, poi divenuta celebre per il ruolo di Cersei in Il Trono di Spade, dà vita al personaggio della regina Gorgo, moglie di Leonida. David Wenham, noto invece per il ruolo di Faramir in Il Signore degli Anelli, interpreta qui il personaggio di Delios.

Particolarmente memorabile è la figura di Serse, il re persiano interpretato nel film da Rodrigo Santoro. Questi dovette trasformarsi radicalmente per il ruolo. Si sottopose infatti ad una ceretta totale, gli vennero applicati oltre 33 piercing finti e lavorò per rendere più cupo il tono della sua voce. Il risultato fu quello di un villain minaccioso e dalle sembianze divine. Infine, si ritrova Dominic West nei panni del consigliere spartano Terone. 300 ha poi rappresentato il debutto cinematografico per l’attore Michael Fassbender, oggi apprezzato per i suoi ruoli in grandi blockbuster e intensi film d’autore. Nel titolo del 2007, ricopre però un ruolo secondario, dando vita al soldato chiamato Stelios.

300 personaggi
Gerard Butler e Rodrigo Santoro in 300. © 2007 Warner Bros. Entertainment Inc. All Rights Reserved.

La vera storia dietro 300 

In seguito all’uscita del film, molte critiche sono state rivolte ad esso circa la veridicità degli eventi. Snyder ha però rivelato di essersi consultato con numerosi storici, e che gli eventi contenuti nel film sono veritieri al 90%. 300, dunque, ricalca in modo piuttosto fedele la leggenda di Leonida, ma essendo il racconto stesso dell’evento ricco di probabili invenzioni, anche per il film si è reso necessario prendersi delle libertà. Molti storici di tutto il mondo hanno però sottolineato come i principali aspetti dell’epoca vengano riportati, dal codice eroico spartano sino al ruolo della donna. Se anche vi sono elementi di fantasy, ciò non toglie comunque che lo scheletro della storia sia stato curato per essere realistico e rispettoso della leggenda.

Il film e la serie sequel

Dato l’enorme successo del film, i produttori rivelarono la volontà di dar vita ad un sequel. Intitolato 300 – L’alba di un impero, questo è infine uscito al cinema nel 2014. Al suo interno si raccontano eventi contemporanei alla battaglia delle Termopili, che offrono così un ulteriore punto di vista sull’epica guerra tra greci e persiani. Protagonisti del film sono stavolta gli attori Sullivan Stapleton, nel ruolo del condottiero Temistocle e Eva Green nei panni della perfida Artemisia I. Riprende poi il suo ruolo anche Rodrigo Santoro, che torna a dar vita al minaccioso re Serse, intenzionato più che mai a conquistare quella terra.

Di recente, è invece stato reso noto che l’adattamento di una serie televisiva di 300 è in fase di sviluppo presso la Warner Bros. Television. I dettagli esatti della trama sono ancora in fase di definizione, ma le fonti affermano che la serie sarebbe un prequel del film del 2006. Al momento il progetto non è legato a nessuno scrittore o piattaforma. Gli accordi sono ancora in fase di negoziazione, ma Zack Snyder (recentemente distintosi per la regia di Rebel Moon – Parte 1: Figlia del Fuoco e Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice), regista e co-sceneggiatore di 300, è in trattative per dirigere e produrre la serie.

Il trailer di 300 e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. 300 è infatti presente su Apple TV e Prime Video. In base alla piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo. In questo modo sarà poi possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video. Il film verrà inoltre trasmesso in televisione mercoledì 17 luglio alle ore 21:00 sul Canale 20.

Deadpool & Wolverine: per Kevin Feige è “il film vietato ai minori più sano che chiunque possa mai vedere”

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Mentre i Marvel Studios hanno esplorato i contenuti TV-MA su Disney+ con Werewolf by Night ed Echo, perderanno finalmente la loro identità PG-13 a misura di bambino nei cinema con l’uscita di Deadpool & Wolverine.

Il film R-Rated sarà altrettanto scandaloso quanto Deadpool e Deadpool 2. Tuttavia, secondo il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige, questa storia non sarà necessariamente il tipico blockbuster R-Rated. “Penso che siamo stati innovativi in ​​passato, ma la cosa che preferisco è che abbracciamo tutti i tipi di generi e toni”, dice a Deadline. “Penso che attiri molta attenzione il fatto che questo sia il nostro primo film con classificazione R, ma è il terzo film di Deadpool con classificazione R, quindi volevamo rimanere fedeli a ciò che Ryan ha costruito su quei due film e non volevamo alterarlo.”

“Sì, è vietato ai minori, sì, c’è un po’ di linguaggio e sangue, ma il film è incredibilmente emozionante. Continuo a definirlo il film vietato ai minori più sano che chiunque possa mai vedere. È davvero una celebrazione dell’amicizia, della famiglia e del trovare una famiglia.”

Deadpool & WolverineDeadpool & Wolverine sarà R-Rated

La MPAA ha recentemente assegnato al film una classificazione ufficiale R per: “Violenza forte e sanguinosa, linguaggio spinto, gore e riferimenti sessuali”.

I Marvel Studios presentano il loro errore più significativo fino ad oggi – Deadpool & Wolverine“, si legge nella nuova sinossi. “Uno svogliato Wade Wilson si affanna nella vita civile. I suoi giorni come mercenario moralmente flessibile, Deadpool, sono alle spalle. Quando il suo mondo natale si trova di fronte a una minaccia esistenziale, Wade deve indossare di nuovo i panni di un riluttante ancora più riluttante… riluttante? Più riluttante? Deve convincere un riluttante Wolverine a… Cazzo! Le sinossi sono così f*ttutamente stupide“.

Oltre a Ryan Reynolds e Hugh Jackman nei ruoli principali, Deadpool & Wolverine vedranno il ritorno di Morena Baccarin (Vanessa), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter), Brianna Hildebrand (Negasonic Teenage Warhead) e Shioli Kutsuna (Yukio) nei rispettivi personaggi, A loro si aggiungeranno le new entry del franchise Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), che interpreteranno un agente televisivo e la controparte malvagia di Charles Xavier, Cassandra Nova.

Dragonheart: dal cast al finale, tutte le curiosità sul film con Sean Connery

I draghi sono da sempre una delle creature fantastiche più amate e ricorrenti nel cinema. Simbolo di potenza e magnificenza, queste creature suscitano continuamente fascino e timore allo stesso tempo. Tra i tanti film che li hanno raccontati, uno dei più amati e ricordati è Dragonheart (qui la recensione), diretto nel 1996 da Rob Cohen. Con un’ambientazione a metà tra lo storico e il fantasy, il film ha infatti raccontato in modo inedito la mitica creatura, donandole uno spessore che raramente gli era stato concesso. Proprio la presenza da protagonista del drago, come anche il suo aspetto e la sua celebre voce, ha poi contribuito al successo del film.

Il film è stato scritto da Charles Edward Pogue, ma arrivò a vedere la luce solo dopo una lunga gestazione. In particolare, molti erano i dubbi su come realizzare un drago che, data la sua grande presenza in scena, risultasse convincente. I risultati ottenuti da Jurassic Park con i dinosauri furono particolarmente illuminanti da questo punto di vista, spingendo la produzione a far realizzare il drago in CGI. Ci vollero mesi affinché il realismo richiesto potesse essere raggiunto, con la grande sfida di far in modo che il drago potesse anche essere in grado di muovere la bocca e parlare.

Il risultato fu a dir poco sbalorditivo, portando gli addetti agli effetti speciali a guadagnarsi una meritata nomination all’Oscar. Per tutti gli amanti del grande fantasy, Dragonheart è dunque ancora oggi un film particolarmente imprescindibile. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Dragonheart. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Dragonheart cast

La trama di Dragonheart

Il film si svolge nella Britannia del X Secolo. Appena succeduto al tirannico padre, il giovane principe Einon viene ferito mortalmente al cuore. Soccorso dal fido maestro Bowen, che l’ha cresciuto educandolo ai valori dei Cavalieri di Re Artù, il ragazzo viene salvato da un drago che gli dona metà del suo cuore, legando indissolubilmente il proprio destino al suo, facendogli però promettere che regnerà con saggezza e pietà verso gli altri. Il principe non tarda però a mostrarsi peggiore del padre. Bowen si convince allora che la causa di tutto sia proprio il drago e il dono da lui fatto al giovane. Dopo una lunga ricerca i due si scontrano, stringendo poi un’amicizia che attraverso alterne vicende li porterà ad appoggiare la rivolta contro il tiranno, fino allo scontro finale.

 

Il cast del film

Per dar voce al drago protagonista del film, la prima ed unica scelta degli autori fu l’attore premio Oscar Sean Connery. Questi rimase profondamente affascinato dalla realizzazione del drago, acconsentendo a donargli la propria voce. L’attore non si limitò però solo a questo, ma si sottopose anche ad uno studio delle sue espressioni facciali, così da poter riutilizzare molte di queste per il drago, dando vita ad una maggiore somiglianza tra i due. Nei panni del protagonista umano Bowen, invece, la prima scelta era ricaduta su Liam Neeson. I produttori respinsero però la sua partecipazione poiché non convinti dall’idea che Neeson potesse essere un credibile attore di film action. Al suo posto venne dunque preferito Dennis Quaid.

Questi, per prepararsi al ruolo, venne addestrato all’utilizzo della spada. In particolare, egli ricercò uno stile di combattimento orientale, così da poter caratterizzare e rendere ulteriormente unico il suo personaggio. L’attore David Thewlis venne invece scelto per il ruolo del perfido Einon. Il regista lo scelse perché questi era in grado di rendere temibile il suo personaggio tramite l’intelletto e non la forza bruta. Nel film sono poi presenti gli attori Pete Postlethwaite nei panni di Fratello Gilbert di Glockenspur e Julie Christie in quelli della regina Aislinn. Dina Meyer è Kara, una contadina che si unisce alla battaglia contro Einon. Jason Isaac è invece Felton, il secondo in comando di Einon.

Dragonheart sequel

Il finale del film: cosa accade al drago?

Draco – questo il nome del drago – è consapevole che la malvagità di Einon non sarà distrutta finché avrà vita, e l’unico modo per fermarlo definitivamente è che Draco stesso debba morire. Egli chiede quindi a Bowen di dargli il colpo fatale. Il cavaliere è distrutto dalla notizia di dover uccidere il suo amico drago e si rifiuta, consapevole che egli è l’ultimo rimasto della sua specie. Tuttavia, messo alle strette da un nuovo attacco di Einon, accetta di fare quanto gli viene richiesto e scaglia un colpo mortale al cuore del suo amico, ponendo così fine anche alla vita di Einon.

Bowen, a cui si aggiungono anche i contadini, assiste agli ultimi istanti di Draco e gli domanda come faranno senza di lui: mentre il suo corpo si trasforma in puro spirito di luce, Draco risponde sereno di guardare sempre le stelle in cielo. Grazie al suo eroico sacrificio, infatti, l’ultimo drago ascende alla volta celeste e si ricongiunge ai suoi fratelli fra le stelle della costellazione del Drago, vegliando sui suoi amici e sul loro regno per gli anni a venire.

I sequel di Dragonheart

Dato il grande successo del film, Dragonheart divenne poi una saga, con ben quattro sequel rilasciati però direttamente per il mercato dell’home-video. Questi sono Dragonheart 2 – Una nuova avventura (2000), Dragonheart 3 – La maledizione dello stregone (2015), Dragonheart 4 – L’eredità del drago (2017) e Dragonheart: Vengeance (2020). Di questi, solo il primo è in realtà un vero e proprio sequel. I successivi sono invece dei prequel che vanno a raccontare eventi accaduti prima della storia del film del 1996. In ognuno di questi, inoltre, cambia il cast di attori, mai uguale a quello del primo film. Proprio per tale motivo, i film non ottennero lo stesso successo dell’originale.

Il trailer di Dragonheart e dove vedere il film in streaming e in TV

Prima di vedere tali sequel, è possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Dragonheart è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV e Google Play. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 17 luglio alle ore 21:15 sul canale Italia 2.

Titanic: dal cast alla storia vera, tutte le curiosità sul film

Titanic: dal cast alla storia vera, tutte le curiosità sul film

Con il film del 1997 Titanic (qui la recensione), il regista James Cameron si è consacrato come uno dei massimi autori cinematografici di sempre. Il suo kolossal ha infatti infranto ogni record possibile, dando vita ad una perfetta unione tra la forza degli effetti speciali e quella del racconto. La vicenda da lui raccontata non manca di emozionare anche oggi, facendo innamorare intere generazioni di spettatori dei suoi protagonisti e della loro struggente storia.

Vero e proprio punto di svolta nella storia del cinema, il film rappresenta inoltre uno dei massimi traguardi raggiunti in campo tecnologico. Pioniere negli effetti speciali, Cameron ha qui superato sé stesso, consegnando al mondo qualcosa di mai visto prima. Da sempre affascinato dal mare e dai suoi misteri, Cameron desiderava infatti da tempo realizzare un film incentrato sul celebre transatlantico. A frenarlo, tuttavia, era la mancanza di quei progressi tecnologici che gli avrebbero consentito di dar vita al film come lo aveva immaginato.

Dopo attenti studi, ricostruzioni ed elaborazioni, Cameron riuscì infine a dar vita a quello che al momento della sua realizzazione era il film più costoso mai realizzato. Con un budget di 200 milioni di dollari, Titanic era un progetto quanto mai rischioso. Il regista, però, è noto per il suo saper far andare di pari passo emozione e tecnica, e con questo film lo dimostrò una volta di più. Come noto, Titanic è oggi il terzo maggiore incasso mondiale di tutti i tempi, con una cifra pari a 1 miliardo e 850 milioni.

Sono poi seguiti innumerevoli riconoscimenti, tra cui ben 11 premi Oscar, che lo hanno inserito di diritto nell’elenco dei film più importanti da un punto di vista storico e culturale. In questo articolo, approfondiamo alcune delle principali curiosità relative a Titanic. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla storia vera dietro il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Titanic Kate Winslet Leonardo DiCaprio
Leonardo DiCaprio e Kate Winslet in Titanic. © 1997 – Paramount Pictures

La trama di Titanic

La storia si apre nel 1996, quando una spedizione di ricercatori porta alla luce una serie di preziosi manufatti risalenti al relitto del Titanic, da quasi un secolo rimasto sul fondo dell’Oceano Atlantico. Tra questi vi è un misterioso ritratto di una fanciulla di cui però non si sa nulla. Venuta a sapere di tali ritrovamenti, l’anziana Rose Dawson Calvert afferma di essere la donna del ritratto e chiede di poter raccontare la sua storia, avendo preziosi ricordi rimasti sepolti da tempo proprio come il transatlantico.

Rose inizia così a ripercorrere la propria giovinezza, di quando prese parte al viaggio del Titanic inconsapevole di come questo le avrebbe cambiato la vita. A bordo di questo incontra infatti il bel Jack Dawson, ragazzo di terza classe con grandi speranze per il futuro. Il loro amore clandestino prende così vita nello spazio della nave, ignari che gli ostacoli sul loro percorso saranno più grandi e tragici di quanto potranno mai immaginare.

La rappresentazione della nave Titanic nel film

Per realizzare Titanic, James Cameron ha passato circa cinque anni a fare delle ricerche sulla nave affondata, anche recandosi personalmente grazie a speciali sottomarini sul luogo, così da vedere con i propri occhi i resti della nave. Le ricerche si sono basate anche su come doveva essere la nave nel 1912. Ciò ha infatti permesso di raggiungere livelli di realismo estremi, ottenuti tanto attraverso ricostruzioni pratiche sul set quanto con l’aiuto dei poderosi effetti speciali.

Cameron e la sua troupe riuscirono così a bilanciare la necessità di avere concretamente le location interne della nave con quella di poterne dare una visione esterna che desse l’impressione che il Titanic stava davvero riprendendo vita sullo schermo. Il risultato ottenuto fu sbalorditivo e venne naturalmente premiato con innumerevoli riconoscimenti, tra cui il premio Oscar per i migliori effetti speciali.

Titanic cast attori
Kate Winslet e Billy Zane in Titanic. © 1997 – Paramount Pictures

 

Il cast del film

Pur raccontando la vera storia del Titanic, il film presenta dei personaggi inventati, affiancati ad alcuni però realmente esistiti. Tra i primi vi è la bella Rose Dawson, qui interpretata dall’attrice Kate Winslet. Affascinata dal progetto, la futura premio Oscar ha accettato la parte senza neanche voler leggere la sceneggiatura. Recitare nel film non fu però una passeggiata, trovandosi a dover girare molte scene nell’acqua fredda che quasi la portarono a soffrire di ipotermia. La sua interpretazione è però memorabile, tanto da averle fatto guadagnare una nomination all’Oscar come miglior attrice.

L’anziana Rose è invece interpretata dall’attrice Gloria Stuart, la quale raggiunse così popolarità mondiale a ben 64 anni dal suo primo film. Frances Fisher è invece la severa madre di Rose. Co-protagonista del film, nel ruolo di Jack Dawson, è l’attore Leonardo DiCaprio. Consacratosi proprio grazie a questo ruolo, egli era inizialmente insicuro sull’accettarlo o meno. Il regista riuscì però a convincerlo sottolineando la complessità del costruire il personaggio come una persona normale.

Antagonista del film è invece Caledon Nathan Hockley, il possessivo fidanzato di Rose, interpretato da Billy Zane. Altri celebri attori che presero parte al film sono Kathy Bates nei panni dell’aristocratica Margaret Brown, e Victor Garber, in quelli di Thomas Andrews, l’ingegnere che progettò la nave. Bernard Hill è il comandante Edward John Smith, mentre Jonathn Hyde l’amministratore delegato Joseph Bruce Ismay.

Titanic nave
Il Titanic in una scena del film. © 1997 – Paramount Pictures

La vera storia dietro il film

Quella del Titanic è una delle storie più note dell’900, un momento che sembrò spezzare l’euforia di progresso che aleggiava sul periodo, provocando uno shock nella popolazione mondiale. Varato nel maggio del 1911, il transatlantico entrò in servizio il 10 aprile del 1912. Questo era stato progettato per offrire un collegamento settimanale di linea con l’America e garantire il dominio delle rotte oceaniche alla White Star Line. Il Titanic rappresentava a tutti gli effetti la massima espressione della tecnologia navale del tempo, lungo circa 270 metri e largo 28.

Con 2.296 persone a bordo, tra equipaggio e passeggeri, questo salpò da Southampton, nel Regno Unito, diretto vero New York. Una meta che, come noto, non raggiungerà mai. Il 14 aprile del 1912, infatti, il Titanic entra in collisione con un iceberg alle ore 23:40. L’impattò provocò l’apertura di alcune falle sotto la linea di galleggiamento. Inizialmente sottovalutato, il danno favorì in breve l’allagamento di 5 compartimenti stagni, e nel giro di 2 ore e 40 minuti affondò definitivamente nelle gelide acque dell’Atlantico del nord.

Nel rappresentare l’evento nel film, Cameron si è mantenuto il più fedele possibile alle ricostruzioni fatte nel corso dei decenni. La nave iniziò infatti a sollevarsi per poi letteralmente spezzarsi in due tronconi. Nel mentre, erano iniziate le operazioni di salvataggio, che portarono gran parte dei presenti ad abbandonare la nave grazie alle scialuppe di salvataggio. Nel naufragio, tuttavia, persero la vita tra le 1.490 e le 1.523 persone.

Solo in 706 riuscirono a sopravvivere, venendo soccorsi poco dopo da una nave nei paraggi. Numerose inchieste sono state condotte, indicando tra le cause dell’accaduto anche l’aumento di velocità intrapreso nel tentarivo di compiere un arrivo anticipato a destinazione. In mezzo a questa descrizione così accurata dell’incidente e dell’affondamento, Cameron inserì dunque la storia d’amore tra Rose e Jack, del tutto inventata ma necessaria a generare quel trasporto emotivo che affascina ancora oggi.

Il trailer di Titanic e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Titanic grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV, Prime Video, Disney+ Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video.

L’invenzione di Noi Due: recensione del film di Corrado Ceron

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L’invenzione di Noi Due: recensione del film di Corrado Ceron

L’invenzione di Noi Due, il nuovo progetto del regista italiano Corrado Ceron arriva nelle nostre sale a partire dal prossimo 18 luglio. Il film, distribuito da Be Water, Medusa, è un dramma sentimentale di 110 minuti che ben si inserisce all’interno del proprio filone di riferimento.

Tratto dall’omonimo romanzo di Matteo Bussola e presentato in anteprima al Festival di Taormina 2024, il film è stato sceneggiato da Federico Fava, Valentina Zanella, Paola Barbato e dallo stesso Bussola e gode delle musiche di Lorenzo Tomio e Pasqua Maddalena.

Protagonisti dell’opera sono gli attori Lino Guanciale e Silvia D’Amico. Coppia attoriale alla quale vanno ad aggiungersi Francesco Montanari, Paolo Rossi, Diego Facciotti, Emanuele Fortunati ed Elisabetta De Gasperi.

L’invenzione di Noi Due: la trama

Milo e Nadia, conosciutisi (letteralmente) sui banchi di scuola e sposati da diversi anni, si ritrovano ad affrontare una crisi profonda del loro rapporto. La loro quotidianità è ormai appiattita, la comunicazione scarsa e l’intesa sembra svanita. Nadia, in particolare, appare distaccata e infelice, mentre Milo, ancora innamorato, non riesce a rassegnarsi alla situazione. Incapace di accettare la fine del loro amore, Milo escogita un piano originale per riconquistare Nadia, inizia a scriverle lettere anonime, firmandosi con un nome inventato.

Nelle missive, Milo riversa i suoi sentimenti più profondi, raccontando storie inventate e descrivendo un uomo ideale che sembra rispecchiare le qualità che Nadia ammirava in lui all’inizio della loro relazione. Intrigata da queste misteriose lettere, Nadia si ritrova a fantasticare sul “partner” attratta dalla sua sensibilità e dalla sua attenzione e dando così vita a una fitta corrispondenza epistolare che riaccende in lei emozioni sopiste e un desiderio di evasione dalla sua vita monotona. Tra dubbi, speranze e una linea temporale continuamente frammentata da flashback le esistenze intrecciate dei due si svelano a poco a poco; anche se, ogni giorno che passa, la situazione sembra farsi sempre più complicata. Fino a quando…

L’invenzione di Noi Due: frammenti sparsi

È un film di frammenti L’invenzione di Noi Due di Corrado Ceron. Un film spezzato, puzzle da ricomporre in attesa di un’immagine chiara, chiamata a formarsi di minuto in minuto, con pazienza. Film che nel frammento trova forma e sostanza, ritrovandosi a saltellare tra linee temporali differenti, legate da una voce che attraversa il continuum e destinate a convergere nel segno di un amore sbiadito, andato corrodendosi nel corso degli anni.

Un’opera drammatica, scavata nel volto disorientato del suo protagonista (un bravo Lino Guanciale). Un’opera di detti e non detti e sconfortante solitudine, basata su una delicata poetica del ri-conoscersi. Un lavoro che recupera la dimensione epistolare dell’omonimo romanzo da cui è tratto per traslarla su grande schermo e farne immagine analogica; macchiando prima la superficie di un vecchio banco scolastico e sostituendo poi “l’inchiostro” con un fitto, ma rallentato, scambio di mail – consentendo così a un sentimento a lungo sopito di ritrovare vigore proprio nella distanza da quella messaggistica istantanea che contraddistingue la modernità.

L’invenzione di Noi Due: una gabbia di parole

L’invenzione di noi due è dunque romantic-drama atipico nella sua convenzionalità. Che lavora di ricomposizioni, di aggiustamenti impossibili. Che pesca dalla tradizione del genere per poi sviluppare una sorta di negativo del C’è posta per te di Nora Ephron – tornando cioè a ragionare sul potere salvifico delle parole, ma abbandonando la componente giocosa del film del ’98 a favore di sfumature di crescente rassegnazione esistenziale.

Ed è qui, paradossalmente, che il film di Ceron semina i germogli della propria inefficacia. In quella ragnatela di frasi ad effetto e citazioni filosofiche che arrivano a dipingere un quadro di coppia quasi esasperante, una prigione da cui è impossibile evadere e da cui l’immagine non riesce a svincolarsi. Una vera e propria gabbia nella quale il (non) rapporto d’amore tossico venuto a crearsi tra i due innamorati prolifera senza particolari ostacoli designando un rapporto sbilanciato e mai realmente conscio della propria natura e della dilagante ambiguità che lo caratterizza. Una gabbia che neanche la figura del fratello di Milo o quella del venditore di modellini di treni che osserviamo in un paio di scene – entrambi protagonisti di momenti delicati e particolarmente azzeccati proprio perché parzialmente slegati dalle atmosfere “da cioccolatino” che pervadono buona parte del film – riescono a salvare l’opera da un finale mortificante, dominato da egoismi e inconsapevoli sconfitti.

Con buona pace di un romanticismo “su carta” che, come Milo, sembra non voler accettare il suo triste, ma inevitabile deteriorarsi. “Questa è la storia di come mi sia riuscito di tramutare l’amore in cenere, poi la cenere di nuovo in amore”.

Star Wars: Young Jedi Adventures, il trailer della nuova serie Disney+

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Disney+ ha rilasciato il trailer della seconda stagione di Star Wars: Young Jedi Adventures, la serie originale animata di Lucasfilm che debutterà mercoledì 14 agosto sulla piattaforma streaming.

Ambientata 200 anni prima de La minaccia fantasma, durante l’era dell’Alta Repubblica, Star Wars: Young Jedi Adventures segue i giovani Jedi Kai Brightstar, Lys Solay e Nubs mentre studiano le vie della Forza, esplorano la galassia, aiutano i cittadini e le creature in difficoltà e imparano le preziose abilità necessarie per diventare Jedi.

La seconda stagione di Star Wars: Young Jedi Adventures segue i giovani mentre continuano il loro addestramento e si imbarcano in missioni ancora più grandi in tutta la galassia. A guidarli c’è il nuovo Padawan di Maestra Zia, Wes Vinik, e il suo astromeccanico R0-M1. Mentre continuano il loro addestramento e crescono nelle vie della Forza, i giovani Jedi viaggeranno su nuovi pianeti con nuovi e vecchi amici e incontreranno avversari come i Gangul, che stanno aumentando le loro fila di pirati…

Star Wars: Young Jedi Adventures, la nuova serie Disney+

“Siamo entusiasti di invitare i fan di Kai, Lys, Nubs, e Nash a ritornare nella galassia lontana lontana con la seconda stagione di Star Wars: Young Jedi Adventures” ha detto Michael Olson, showrunner ed executive producer. “In questa seconda stagione i nostri eroi affronteranno sfide avvincenti, daranno il benvenuto su Tenoo al vivace Padawan Wes Vinik e a una nuova classe di giovani e si riuniranno ad amici provenienti da tutta la galassia. Insieme, impareranno importanti lezioni sull’amicizia, sulla compassione e il superamento delle paure. Questa stagione, ricca di cuore e di azione, sarà una corsa emozionante e non vediamo l’ora di condividerla con il pubblico”.

Prodotta da Lucasfilm in collaborazione con Wild Canary per Disney+, Star Wars: Young Jedi Adventures vede come produttori esecutivi James Waugh, Jacqui Lopez e Josh Rimes di Lucasfilm. Michael Olson è showrunner ed executive producer; Elliot M. Bour è regista supervisore e co-produttore; mentre Lamont Magee è consulting producer. Servizi di produzione a cura di Icon Creative.

Tra le voci nella versione originale di Star Wars: Young Jedi Adventures ci sono JeCobi Swain nel ruolo di Kai Brightstar, Juliet Donenfeld nel ruolo di Lys Solay, Dee Bradley Baker nel ruolo di Nubs, Emma Berman nel ruolo di Nash Durango, Trey Murphy nel ruolo di Taborr/Cyrus Vuundir, Nasim Pedrad nel ruolo di Maestra Zia Zanna, Gunnar Sizemore nel ruolo di Wes Vinik e Piotr Michael nel ruolo del Maestro Yoda.

Asia Argento annuncia al LIFF11 – Lamezia International Film Fest il suo ritorno alla regia

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Più di dieci anni dopo il suo ultimo film da regista, Asia Argento ha annunciato il suo ritorno dietro la macchina da presa durante la seconda serata del LIFF11 – Lamezia International Film Fest.

“Ho finito di scriverlo proprio ieri”, ha dichiarato l’attrice e regista dal palco del LIFF, sorprendendo tutti nel mezzo di un incontro con il pubblico moderato dal direttore Gianlorenzo Franzì.

Grande riserbo su questo nuovo progetto: “Non posso dire nulla, solo che ci ho messo tre anni a scriverlo. Una buona storia è alla base di un film, se non c’è quella non funziona”. Un racconto che non vedrà l’autrice recitare nel film, come invece era avvenuto nei suoi primi due lungometraggi Scarlet Diva e Ingannevole è il cuore sopra ogni cosa (programmato ieri nell’ambito del festival).

“Nemmeno in Incompresa recitavo”, ha detto Asia durante l’incontro, di fronte a un pubblico nutrito ed entusiasta. Poi, su suggerimento del direttore ha aggiunto: “Potrei ritagliarmi un cameo, ci penserò”.

Artista poliedrica che ha prestato la sua arte anche alla musica, Asia ha ripercorso le varie tappe della sua carriera: “Sono stata anticipatrice di certe tematiche, ma quando arrivi troppo presto, a volte ti prendi le mazzate. Oggi sono molto fiera di aver portato avanti temi che oggi sono di grande attualità, però devo dire che all’epoca le mazzate fecero male”.

Asia Argento torna alla regia

E ancora: “I film sono come i figli, una volta che li hai fatti li porti con te tutta la vita. E non si fanno per incassare, ma perché si sente il bisogno di esprimere qualcosa”.

Elegnatissima e affabile, disponibile con il pubblico e lo staff del festival, Asia Argento ha ricevuto il Premio Ligeia, elogiando Tonino Saladino, l’artista che lo ha realizzato: “Finalmente un premio bello, una vera opera d’arte”.

Aria Maria Vittoria Rossa Argento, ha avuto ruoli in diversi film di suo padre Dario Argento e ha raggiunto il successo mainstream con apparizioni in New Rose Hotel (1998), XXX (2002), La terra dei morti (2005), Marie Antoinette (2006) e Go Go Tales  (2007). Come attrice compare per la prima volta a nove anni in un film di Sergio Citti.Ha recitato in film diretti da Nanni Moretti, Cristina Comencini e Michele Placido, solo per citarne alcuni. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui due David di Donatello come miglior attrice e tre Golden Globe italiani. Da regista ha girato, tra gli altri, Scarlet Diva (2000), Ingannevole è il cuore più di ogni cosa (2004) e Misunderstood(2014). Nel maggio 2013 la Nuun Music ha pubblicato il suo album d’esordio,Total Entropy. Star internazionale apprezzata in tutto il mondo, Asia Argento continua a recitare in diversi film e serie televisive in Italia, in Francia e a Hollywood.

Ma il #LIFF11 prosegue: giovedì 18 luglio sarà una giornata dedicata al gusto. Si parte con la proiezione evento speciale Fritti dalle stelle, di Marco Lombardi, proiettato a I Giardini del Novecento. Ospite della serata Vegnarock, la vegan-influencer che presenterà il suo ricettario Veg in Black in cui, con un linguaggio semplice e l’umorismo che la contraddistingue, l’autrice spiega passo passo sia le ricette di piatti semplici e veloci, sia le preparazioni più complesse.

A seguire lo stesso Marco Lombardi, autore e conduttore del programma televisivo Come ti cucino un film, in onda su Gambero Rosso HD, sarà protagonista di un evento speciale di Cinegustologia, che culminerà con la possibilità di degustare il menù appositamente pensato per l’evento nel ristorante dei Giardini del Novecento.

A seguire, la proiezione di Lux Santa, preceduta dall’incontro con i due registi Matteo Russo e Carlo Gallo. La serata si chiuderà con la presentazione del Terzo Premio Lettarario Nautilus.

Grande attesa infine per la masterclass realizzata in collaborazione con con SRC / Scuola di Recitazione della Calabria. Alle ore 17:30 Giorgio Colangeli, terrà la sua letio magistralis per tutti gli iscritti. Attore che non ha bisogno di presentazioni, David di Donatello come Miglior attore non protagonista per L’aria salata, Colangeli vanta, nel suo lungo curriculum, film diretti da Marco Tulllio Giordana, Ettore Scola, Guido Chiesa, Paolo Sorrentino, solo per citarne alcuni. La partecipazione alle masterclass è gratuita fino ad esaurimento posti.

Il catalogo completo e il programma sono scaricabili dal sito ufficiale oppure cliccando il pulsante sottostante. Immagini ufficiali del festival, dei titoli in concorso e informazioni utili sono disponibili cliccando il pulsante dei materiali stampa.

Ideato e diretto da GianLorenzo Franzì, il LIFF – LAMEZIA INTERNATIONAL FILM FEST si terrà a Lamezia Terme dal 15 al 20 luglio 2024.

Madame Luna: la recensione del film di Daniel Espinosa

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Madame Luna: la recensione del film di Daniel Espinosa

Madame Luna, la cui uscita nelle sale italiane è attesa per il 18 luglio 2024, ci porta a confrontarci con una realtà dura e complessa, quella dei migranti e delle loro lotte per la sopravvivenza. Il film, diretto da Daniel Espinosa, basa il proprio racconto su una donna dal misterioso passato, giunta sulle coste italiane insieme a molti conterranei.

Prodotto tra Italia, Svezia e Stati Uniti e distribuito da EuroPictures, l’opera del regista svedese è stata sceneggiata dallo stesso Espinosa in compagnia di Suha Arraf e Maurizio Braucci. E rappresenta l’ottavo lavoro del cineasta salito (nel corso degli ultimi anni) agli onori della cronaca – nel bene e nel male – per i suoi ultimi Life – Non oltrepassare il limite (2017) Morbius (2022).

Il cast del film, che vede protagonista Meninet Abraha Teferi (la tormentata Almaz/Madame Luna) comprende anche i volti Claudia Potenza ed Emanuele Vicorito, oltre a Hilyam Weldemichael e Pino Torcasio.

Madame Luna: la trama

Almaz, donna con un passato burrascoso, è conosciuta in Libia con il soprannome di Madame Luna. Parte integrante di un’organizzazione criminale che sfrutta il traffico di esseri umani, si ritrova però costretta a fuggire per salvarsi la vita. Il suo viaggio la porta in Italia, dove approda come rifugiata. Grazie alla sua astuzia e tenacia, non ci vuole molto perché Almaz entri in contatto con la malavita locale e la sua esperienza nel mondo criminale le permette di guadagnarsi la fiducia e la collaborazione di esponenti di spicco della mafia italiana.

Tuttavia, l’ingresso in questo nuovo mondo non è privo di insidie, tanto che Almaz si trova presto a fare i conti con le dure regole e i codici non scritti che regolano la criminalità organizzata italiana. Sfide inaspettate la portano a mettere in discussione le sue stesse scelte, mentre lotta per sopravvivere e trovare un posto in un ambiente dominato da uomini spietati.

Madame Luna: punti di vista

Ci aveva lasciati tra le onde del mare l’Io Capitano di Matteo Garrone, ad ascoltare le urla colme di speranza del suo protagonista Seydou, intento ad osservare l’elicottero che annunciava l’arrivo dei soccorsi. Daniel Espinosa, in questo senso, sembra allora voler tratteggiare i contorni delle successive tappe del viaggio migratorio. Un viaggio che non ha fine nell’acqua salata, ma prosegue sulla dura terra delle nostre coste. Là dove desideri e illusioni si scontrano il più delle volte con una realtà dei fatti crudele e impietosa, pronta a spolpare le prospettive di una vita migliore.

Madame Luna, prosecuzione dunque “spirituale” del racconto candidato agli Oscar, non si limita però a rivelare a schermo quanto il cineasta italiano aveva volutamente lasciato fuori campo, ma offre una nuova – nonché coraggiosa – prospettiva d’indagine, selezionando la “criminale” Almaz come punto di vista privilegiato della narrazione. La parabola esistenziale della donna, che affonda infatti in un passato a tinte fosche e finisce subito per assumere grigie connotazioni di opportunismo nel nome di una sopravvivenza da guadagnare “ad ogni costo”, diviene non a caso finestra d’eccezione su una questione centrale come quella dell’accoglienza; mostrata non tanto nella soggettiva della vittima, quanto in quella (necessariamente) dura e – per certi versi – feroce della figura inserita nel sistema. Un sistema di nuove prigioni, torture “legalizzate” e sogni infranti.

Madame Luna: l’inutile spettacolarizzazione

Daniel Espinosa si conferma dunque cineasta estremamente interessato al contatto con l’altro, l’alieno o l’emarginato. E questa sua nuova creatura, registicamente ben dosata e pulita, (quasi) mai alla ricerca del virtuosismo o del colpo di scena, prosegue per buona parte del minutaggio a un’analisi lucida del fenomeno in essere, priva forse del mordente necessario a lasciare il segno, ma comunque coerente con i propri obiettivi e necessità narrative.

Dispiace perciò constatare, considerata l’importanza di un’opera che, va sottolineato, ha comunque il merito di fare luce su dinamiche spesso poste sotto silenzio o poco approfondite, che il film di Espinosa perde parte della propria carica espressiva nei suoi ultimi frangenti di minutaggio, quando è cioè il momento di tirare le fila del racconto. Qui, allontanandosi definitivamente dalle atmosfere che ormai qualche anno fa fecero la fortuna (critica) del Mediterranea di Jonas Carpignano – forse tra le opere di riferimento di Madame Luna e intrisa di una tensione documentaristica che, giocando con i codici della fiction, ci ha regalato uno dei punti più alti recentemente raggiunti dal nuovo movimento neorealista italiano – il film sembra improvvisamente forzare il reale alla ricerca di una spettacolarizzazione della storia che francamente poco aggiunge al discorso impostato, procedendo tra l’altro a un sovraccarico di informazioni che sembra rispondere più alle esigenze drammaturgiche dell’Espinosa sceneggiatore che a quelle artistiche del regista.

76° Emmy Awards: tutte le nomination! Shogun e The Bear i più nominati

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La stagione degli Emmy è tornata e Tony Hale (“Veep”) e Sheryl Lee Ralph (“Abbott Elementary”) hanno annunciato le nomination agli Emmy del 2024, insieme al nuovo presidente della Television Academy Cris Abrego.

FX ha avuto i due programmi più nominati quest’anno: “Shogun” e “The Bear“. Il dramma giapponese ha ottenuto ben 25 nomination, compresi i riconoscimenti per la recitazione di Hiroyuki Sanada e Anna Sawai, mentre “The Bear” è subito dietro con 23. The Bear vede protagonisti Jeremy Allen White, Ayo Edebiri, Ebon Moss-Bachrach, Lionel Boyce e Liza Colón-Zayas che hanno ricevuto riconoscimenti come attori.

The Bear 3 spiegazione finalePer chi facesse confusione con gli Emmy di Gennaio 2024, specifichiamo. Gli scioperi di Hollywood hanno costretto la Television Academy a posticipare la trasmissione del 2023 a gennaio di quest’anno, proprio nel bel mezzo della stagione degli Oscar. E ora, appena nove mesi dopo, eccoci di nuovo a parlare di Emmy.

La 76esima edizione degli Emmy Awards sarà trasmessa in diretta dal LA Live Peacock Theatre del centro di Los Angeles domenica 15 settembre dalle 20:00. alle 23:00 ET/17:00 alle 20:00 PT sull’ABC. La trasmissione sarà quindi disponibile per essere trasmessa in streaming il giorno successivo su Hulu.

Emmy 2024Ecco tutti i candidati ai 76° Emmy Awards

Lead Actor in a Drama Series

  • Idris Elba (“Hijack”)
  • Donald Glover (“Mr. & Mrs. Smith”)
  • Walton Goggins (“Fallout”)
  • Gary Oldman (“Slow Horses”)
  • Hiroyuki Sanada (“Shōgun”)
  • Dominic West (“The Crown”)

Lead Actress in a Drama Series

  • Jennifer Aniston (“The Morning Show”)
  • Carrie Coon (“The Gilded Age”)
  • Maya Erskine (“Mr. and Mrs. Smith”)
  • Anna Sawai (“Shōgun”)
  • Imelda Staunton (“The Crown”)
  • Reese Witherspoon (“The Morning Show”)

Drama Series

  • “The Crown” (Netflix)
  • “Fallout” (Prime Video)
  • “The Gilded Age” (Max)
  • “The Morning Show” (Apple TV+)
  • “Mr. and Mrs. Smith” (Prime Video)
  • “Shōgun” (FX)
  • “Slow Horses” (Apple TV+)
  • “3 Body Problem” (Netflix)

Lead Actor in a Comedy Series

  • Matt Berry (“What We Do in the Shadows”)
  • Larry David (“Curb Your Enthusiasm”)
  • Steve Martin (“Only Murders in the Building”)
  • Martin Short (“Only Murders in the Building”)
  • Jeremy Allen White (“The Bear”)
  • D’Pharaoh Woon-A-Tai (“Reservation Dogs”)

Lead Actress in a Comedy Series

  • Quinta Brunson (“Abbott Elementary”)
  • Ayo Edebiri (“The Bear”)
  • Selena Gomez (“Only Murders in the Building”)
  • Maya Rudolph (“Loot”)
  • Jean Smart (“Hacks”)
  • Kristen Wiig (“Palm Royale”)

Comedy Series

  • “Abbott Elementary” (ABC)
  • “The Bear” (FX)
  • “Curb Your Enthusiasm” (Max)
  • “Hacks” (Max)
  • “Only Murders in the Building” (Hulu)
  • “Palm Royale” (Apple TV+)
  • “Reservation Dogs” (FX)
  • “What We Do in the Shadows” (FX)

Lead Actor in a Limited or Anthology Series

  • Matt Bomer (“Fellow Travelers”)
  • Jon Hamm (“Fargo”)
  • Tom Hollander — “Feud: Capote vs. the Swans”
  • Andrew Scott (“Ripley”)

Lead Actress in a Limited or Anthology Series

  • Jodie Foster (“True Detective: Night Country”)
  • Brie Larson (“Lessons in Chemistry”)
  • Juno Temple (“Fargo”)
  • Sofia Vergara (“Griselda”)
  • Naomi Watts (“Feud: Capote vs. the Swans”)

Limited or Anthology Series

  • “Baby Reindeer” (Netflix)
  • “Fargo” (FX)
  • “Lessons in Chemistry” (Apple TV+)
  • “Ripley” (Netflix)
  • “True Detective: Night Country” (Max)

Outstanding Talk Series

  • “The Daily Show”
  • “Jimmy Kimmel Live!”
  • “Late Night With Seth Meyers”
  • “The Late Show With Stephen Colbert”

Reality Competition Program

  • “The Amazing Race”
  • “RuPaul’s Drag Race”
  • “Top Chef”
  • “The Traitors”
  • “The Voice”

Supporting Actress in a Drama Series

  • Christine Baranski (“The Gilded Age”)
  • Nicole Beharie (“The Morning Show”)
  • Elizabeth Debicki (“The Crown Netflix”)
  • Greta Lee (“The Morning Show”)
  • Lesley Manville (“The Crown”)
  • Karen Pittman (“The Morning Show”)
  • Holland Taylor (“The Morning Show”)

Supporting Actor in a Drama Series

  • Tadanobu Asano (“Shōgun”)
  • Billy Crudup (“The Morning Show”)
  • Mark Duplass (“The Morning Show”)
  • Jon Hamm (“The Morning Show”)
  • Takehiro Hira (“Shōgun”)
  • Jack Lowden (“Slow Horses”)
  • Jonathan Pryce (“The Crown”)

Supporting Actress in a Comedy Series

  • Carol Burnett (“Palm Royale”)
  • Liza Colón-Zayas (“The Bear”)
  • Hannah Einbinder (“Hacks”)
  • Janelle James (“Abbott Elementary”)
  • Sheryl Lee Ralph (“Abbott Elementary”)
  • Meryl Streep (“Only Murders In The Building”)

Supporting Actor in a Comedy Series

  • Lionel Boyce (“The Bear”)
  • Paul W. Downs (“Hacks”)
  • Ebon Moss-Bachrach (“The Bear”)
  • Paul Rudd (“Only Murders In The Building”)
  • Tyler James Williams (“Abbott Elementary”)
  • Bowen Yang (“Saturday Night Live”)

Supporting Actress in a Limited or Anthology Series

  • Dakota Fanning (“Ripley”)
  • Lily Gladstone (“Under The Bridge”)
  • Jessica Gunning (“Baby Reindeer”)
  • Aja Naomi King (“Lessons In Chemistry”)
  • Diane Lane (“Feud: Capote vs. The Swans”)
  • Nava Mau (“Baby Reindeer”)
  • Kali Reis (“True Detective: Night Country”)

Supporting Actor in a Limited or Anthology Series

  • Jonathan Bailey “(Fellow Travelers”)
  • Robert Downey Jr. (“The Sympathizer”)
  • Tom Goodman-Hill (“Baby Reindeer”)
  • John Hawkes (“True Detective: Night Country”)
  • Lamorne Morris (“Fargo”)
  • Lewis Pullman (“Lessons In Chemistry”)
  • Treat Williams (“Feud: Capote vs. The Swans”)

Outstanding Animated Program

  • Blue Eye Samurai
  • Bob’s Burgers
  • Scavengers Reign
  • The Simpsons
  • X-Men ’97

Outstanding Production Design For A Narrative Contemporary Program (One Hour Or More)

  • The Crown
  • Fargo
  • The Gentlemen
  • The Morning Show
  • True Detective: Night Country

Outstanding Production Design For A Narrative Period Or Fantasy Program (One Hour Or More)

  • Fallout
  • The Gilded Age
  • Palm Royale
  • Ripley
  • Shogun

Outstanding Production Design For A Narrative Program (Half-Hour)

  • The Bear
  • Frasier
  • Hacks
  • Only Murders in the Building
  • What We Do in the Shadows

Outstanding Production Design For A Variety Or Reality Series

  • Last Week Tonight With John Oliver
  • The Late Show With Stephen Colbert
  • RuPaul’s Drag Race
  • Saturday Night Live
  • Squid Game: The Challenge

Outstanding Production Design For A Variety Special

  • Dick Van Dyke 98 Years Of Magic
  • 66th Grammy Awards
  • Hannah Waddingham: Home For Christmas
  • The Oscars
  • 76th Annual Tony Awards

Outstanding Casting For A Comedy Series

  • Abbott Elementary
  • The Bear
  • Curb Your Enthusiasm
  • Hacks
  • Only Murders in the Building

Outstanding Casting For A Drama Series

  • The Crown
  • The Morning Show
  • Mr. and Mrs. Smith
  • Shogun
  • Slow Horses

Outstanding Casting For A Limited Or Anthology Series Or Movie

  • Baby Reindeer
  • Fargo
  • Feud: Capote vs. the Swans
  • Ripley
  • True Detective: Night Country

Outstanding Casting For A Reality Program

  • The Amazing Race
  • The Golden Bachelor
  • Love on the Spectrum
  • RuPaul’s Drag Race
  • Squid Game: The Challenge

Outstanding Choreography For Variety Or Reality Programming

  • Dancing With The Stars
  • Dick Van Dyke 98 Years of Magic
  • The Oscars
  • RuPaul’s Drag Race
  • 76th Annual Tony Awards

Outstanding Choreography For Variety Or Reality Programming

  • Dancing with the Stars
  • Dick Van Dyke 98 Years of Magic
  • The Oscars
  • RuPaul’s Drag Race
  • 76th Annual Tony Awards

Outstanding Choreography For Scripted Programming

  • The Idol
  • Only Murders in the Building
  • Palm Royale
  • Physical

Outstanding Cinematography For A Multi-Camera Series (Half-Hour)

  • Bob Hearts Abishola
  • The Conners
  • Fraiser
  • How I Met Your Father
  • Night Court
  • The Upshaws

Outstanding Cinematography For A Single-Camera Series (Half-Hour)

  • The Bear
  • Hacks
  • Physical
  • Reservation Dogs
  • Sugar

Outstanding Cinematography For A Series (One Hour)

  • The Crown – Ritz
  • The Crown – Sleep, Dearie Sleep
  • Shōgun – Anjin
  • Shōgun – Crimson Sky
  • 3 Body Problem
  • Winning Time: The Rise Of The Lakers Dynasty

Outstanding Cinematography For A Limited Or Anthology Series Or Movie

  • All the Light We Cannot See
  • Fargo
  • Griselda
  • Lessons in Chemistry
  • Ripley
  • True Detective: Night Country

Outstanding Cinematography For A Nonfiction Program

  • Beckham
  • Jim Henson Idea Man
  • Our Planet II
  • Planet Earth III

Outstanding Cinematography For A Reality Program

  • The Amazing Race
  • Life Below Zero
  • Survivor
  • The Traitors
  • Welcome to Wrexham

Outstanding Commercial

  • Album Cover – Apple iPhone 15
  • Best Friends – Uber One | Uber Eats
  • Fuzzy Feelings – Apple – iPhone + Mac
  • Just Joking – Sandy Hook Promise
  • Like A Good Neighbaaa – State Farm
  • Michael CeraVe – CeraVe Moisturizing Cream
  • Television Academy Awards

Outstanding Period Costumes For A Series

  • The Gilded Age
  • The New Look
  • Palm Royale
  • Shōgun
  • Winning Time: The Rise Of The Lakers Dynasty

Outstanding Period Costumes For A Limited Or Anthology Series Or Movie

  • Feud: Capote vs. The Swans
  • Griselda
  • Lessons in Chemistry
  • Mary and George
  • Ripley

Outstanding Fantasy/Sci-Fi Costumes

  • Ahsoka
  • Echo
  • Fallout
  • Loki
  • What We Do In The Shadows

Outstanding Contemporary Costumes For A Series

  • The Bear
  • The Crown
  • Hacks
  • Only Murders in the Building
  • The Righteous Gemstones

Outstanding Contemporary Costumes For A Limited Or Anthology Series Or Movie

  • American Horror Story: Delicate
  • Baby Reindeer
  • Fargo
  • The Regime
  • True Detective: Night Country

Outstanding Directing For A Comedy Series

  • Abbott Elementary
  • The Bear – Fishes
  • The Bear – Honeydew
  • The Gentlemen
  • Hacks
  • The Ms. Pat Show

Outstanding Directing For A Drama Series

  • The Crown
  • The Morning Show
  • Mr. and Mrs. Smith
  • Shōgun
  • Slow Horses
  • Winning Time: The Rise Of The Lakers Dynasty

Outstanding Directing For A Limited Or Anthology Series Or Movie

  • Baby Reindeer
  • Fargo
  • Feud: Capote vs. The Swans
  • Lessons in Chemistry
  • Ripley
  • True Detective: Night Country

Outstanding Directing For A Variety Series

  • The Daily Show
  • Jimmy Kimmel Live!
  • The Late Show with Stephen Colbert
  • Saturday Night Live

Outstanding Directing For A Variety Special

  • Dave Chappelle: The Dreamer
  • Dick Van Dyke 98 Years Of Magic
  • The Oscars
  • Tig Notaro: Hello Again
  • 76th Annual Tony Awards
  • Trevor Noah: Where Was I

Outstanding Directing For A Documentary/Nonfiction Program

  • Albert Brooks: Defending My Life
  • Beckham
  • Girls State
  • The Greatest Night in Pop
  • Jim Henson Idea Man
  • Steve! (Martin) A Documentary in 2 Pieces
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