Il regista di Alien:
Romulus Fede Alvarez ha
affermato in più occasioni che il suo è un film che prende in
prestito molto da Alien e Aliens,
ma ciò non significa che non porterà sul tavolo le sue idee.
Durante una recente conversazione
con Total Film, il regista ha
spiegato come i documentari sulla natura abbiano
influito sul modo in cui ha diretto i burattinai responsabili di
dare vita agli Xenomorfi e, più specificamente, ai
Chestbursters.
“È fatto quasi come un
documentario sulla natura”, dice Alvarez al sito. “Mentre
lo vedevamo sul set scherzavamo, [tipo] ‘La creatura sta uscendo
lentamente. Sta cercando l’odore della madre…’ La creatura non sta
cercando di essere spaventosa.La creatura sta cercando di
tirarsi fuori da quel bozzolo, che sembra essere una persona. È
quasi come se fosse più realistico in un certo senso, ma senza
tradire tutte le cose belle dei disegni originali.”
Il sito ha anche incontrato la
protagonista di Alien:
Romulus,
Cailee Spaeny, e ha scoperto in che modo l’attrice ha
preso ispirazione dall’icona di Sigourney Weaver,
Ellen Ripley, per portare sullo schermo la sua Rain Carradine.
“Ho assistito alla performance [di Weaver] ininterrottamente
per mesi. Speravo che qualcosa trapelasse”, dice l’attrice.
“Ma non mi sono mai sentita intimidita. Quel ruolo non è stato
scritto per una donna, quindi c’era vera libertà. E poiché
Sigourney ha messo tutta se stessa in questo ruolo, questo poi fa
sì che qualsiasi altra donna che entra in questo franchise non
senta mai il peso o la pressione di interpretare una protagonista
femminile.”
Come il riavvio di Predator di Hulu,
Prey, è difficile sfuggire alla sensazione che
Alien:
Romulus sarà qualcosa di speciale. Certo, non ci
vorrà molto per battere titoli del calibro di Alien vs.
Predator e persino i controversi prequel di Ridley
Scott (che erano molto leggeri sull’azione Xenomorfa).
Alien: Romulus,
tutto quello che sappiamo sul film
Il film Alien:
Romulus è interpretato da
Cailee Spaeny (Priscilla),
David Jonsson (Agatha Christie’s Murder is
Easy), Archie Renaux (Tenebre e
ossa), Isabela Merced (The Last of Us), Spike Fearn
(Aftersun) e Aileen Wu. Alien:
Romulus è diretto da Fede Alvarez (La
casa, Man in the Dark) da una sceneggiatura scritta dallo
stesso Alvarez insieme al suo frequente collaboratore Rodo Sayagues
(L’uomo nel buio – Man in the Dark), basata sui personaggi
creati da Dan O’Bannon e Ronald Shusett.
Nel film, stando alla sinossi ad
oggi riportata, un gruppo di giovani coloni spaziali, mentre
rovista nelle profondità di una stazione spaziale abbandonata, si
ritrova faccia a faccia con la forma di vita più terrificante
dell’universo. Dovranno allora cercare di sopravvivere e impedire
che quel male possa diffondersi. Il film è atteso in sala a partire
dal 16 agosto.
Cominciano a circolare in rete
diverse informazioni e rumors in merito a Spider-Noir,
la prossima serie live action frutto di un accordo tra Prime Video e
SONY in cui vedremo il personaggio interpretato da
Nicolas Cage combattere il crimine nell’epoca della
Depressione.
Secondo un report (tramite Daniel
Richtman), Ben Reilly (Cage) dovrà affrontare
Silvio Manfredi, alias Silvermane, e Yuri
Watanabe, alias Wraith. Le sinossi trapelata ma
non confermata recita: “Seguiamo Ben Reilly, un investigatore
privato, mentre si imbatte in una tana di corruzione nella città di
New York del 1933, scoprendo anche il suo passato di supereroe.
Reilly indaga sulla morte di Edward Addison, cosa che lo porta a
scoprire che il sindaco è finito in un giro nefasto che coinvolge
il boss del crimine Silvermane e la femme fatale Yuri
Watanabe.”
Cage ha già interpretato Spider-Noir nel
film d’animazione vincitore dell’Oscar del 2018 Spider-Man:
Un nuovo universo. Questa sarà la prima volta che il
personaggio verrà interpretato in un progetto live-action. Secondo
la trama ufficiale, “Noir” racconterà la storia
“di un investigatore privato anziano e sfortunato (Cage) nella
New York degli anni ’30, costretto a fare i conti con la sua vita
passata come unico e unico supereroe della città”.
Spider-Noir: tutto quello che
sappiamo sulla serie
Spider-Noir è
prodotto da Oren Uziel e Steve
Lightfoot, che fungeranno anche da co-showrunner e
produttori esecutivi. Hanno sviluppato la serie con il team di
Spider-Man:
Un nuovo universo composto da Phil Lord,
Christopher Miller e Amy Pascal, che
saranno anche produttori esecutivi. Harry Bradbeer
sarà il produttore esecutivo e dirigerà i primi due episodi. Pascal
è produttore esecutivo tramite Pascal Pictures. La serie è prodotta
da Sony Pictures Television e Amazon MGM Studios, con Lord e Miller
attualmente sotto un accordo generale con Sony.
Confermati nel cast
Nicolas Cage,
Brendan Gleeson e Lamorne Morris.
Spider-Noir è stato il secondo spettacolo annunciato
nell’ambito di una partnership tra Amazon e Sony per sviluppare
progetti sui personaggi Marvel associati a Spider-Man
controllati da Sony. Il primo è stato “Silk: Spider
Society”, a cui è stato originariamente dato il via libera
nel 2022, ma è stato riferito a maggio che il progetto non sarebbe
andato avanti.
M3GAN
2.0 è entrato ufficialmente in fase di produzione e si
avvia verso la prevista uscita nelle sale del 27 giugno
2025. Come riportato da Deadline, al cast si aggiungono
anche gli attori Timm Sharp, Aristotle
Athari e Jemaine
Clement, anche se al momento non è stato rivelato nulla
riguardo i ruoli che andranno a ricoprire. Allison Williams, Violet
McGraw e Jenna Davis sono state
confermate per il sequel, che avrà come protagonista anche
Ivanna Sakhno. Tornano infine dal film originale
del 2023 M3GAN
(qui
la recensione), che ha incassato 181 milioni di dollari, anche
Brian Jordan Alvarez nel ruolo di Cole e
Jen Van Epps in quello di Tess.
Gerard Johnstone,
invece, torna alla regia con una sceneggiatura scritta da
Akela Cooper, già autrice del primo film. Jason Blum, James Wan e Williams sono produttori di
M3GAN
2.0. Michael Clear e Judson
Scott, della Atomic Monster di Wan, saranno i produttori
esecutivi. Ryan Turek della Blumhouse è a sua volta produttore esecutivo
insieme a Mark Katchur. Adam
Hendricks e Greg Gilreath, di
Divide/Conquer, ricoprono a loro volta tale ruolo. Ora che le
riprese sono in corso, si attendono dunque maggiori informazioni
riguardo questo atteso sequel. Come noto, è in produzione anche
uno spin-off dal titolo SoulM8te.
Un’immagine del film M3GAN
M3GAN 2.0: cosa sappiamo del
film
M3GAN vede Williams
(Girls, Get
Out) nei panni di Gemma, una brillante robotica di
un’azienda di giocattoli che utilizza l’intelligenza artificiale
per sviluppare una bambola a grandezza naturale programmata per
essere la più grande compagna di un bambino e la più grande alleata
di un genitore. Dopo aver ottenuto inaspettatamente la custodia
della nipote orfana, Gemma chiede l’aiuto del prototipo M3GAN, ma,
come ci si potrebbe aspettare, le cose non vanno esattamente
secondo i piani.
Il film si conclude con Gemma e Cady
che riescono a distruggere la forma fisica di M3GAN, ma non si può
tenere a bada una buona bambola assassina troppo a lungo, ed è
fortemente implicito che la coscienza dell’I.A. sia stata
trasferita nel dispositivo smart home Alexa di Gemma. Akela
Cooper, autrice del primo film, si occuperà nuovamente
della sceneggiatura insieme a Gerard Johnstone,
che tornerà anche alla regia. Ulteriori dettagli sulla trama di
M3GAN
2.0 sono ancora sconosciuti, anche se il produttore
James Wan ha dichiarato che il sequel
esplorerà ulteriormente l’universo delle AI.
Anche la Svezia hai suoi film sugli
alieni, come UFO Sweden, diretto da Victor
Danell a partire da un’idea del gruppo Crazy Pictures in
seguito alla scoperta dell’esistenza di una vera associazione
ufologica svedese che indaga su fenomeni paranormali, chiamata
appunto UFO Sweden. Nell’entrare in contatto con questa realtà, è
dunque nata l’idea di realizzare un film di fantascienza che avesse come
tema l’ignoto, con le riprese che si sono svolte poi a
Norrköping in Svezia.
Sono naturalmente numerosi gli
omaggi che il film fa ai grandi classici di questo genere, da
Incontri ravvicinati del terzo tipo di Steven Spielberg fino ad una serie come
X-Files, ma anche a titoli quali Stranger
Things, True
Detective e Interstellar
di Christopher Nolan. Secondo gli stessi autori,
infatti, UFO Sweden è “un film d’avventura per
adulti” che deve molto alle opere appena citate e la cui forza
motrice del racconto è quella dell’instancabile ricerca della
verità.
Si tratta dunque di un film ideale
per qualsiasi appassionato di fantascienza, l’investigazione e le
inspiegabili forze della fisica che ci governano. In questo
articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità
relative a UFO Sweden. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
La trama di UFO
Sweden
La vicenda si svolge nel 1996 ed ha
per protagonista Denise, un’adolescente svedese
che dopo la scomparsa del padre Uno nel 1988, vive
con una famiglia adottiva. La ragazza, però, è convinta che suo
padre non sia morto, ma anzi sostiene che è stato rapito dagli
alieni. Decide allora di indagare unendosi a un gruppo di
personaggi bizzarri, che come lei sostiene l’esistenza degli UFO.
L’associazione studia i fenomeni extraterrestri e organizza
spedizioni notturne a caccia di segnali celesti.
Durante una perlustrazione, il
sospetto di Denise viene rafforzato dal ritrovamento di una
macchina identica a quella che suo padre guidava la notte della sua
scomparsa. L’auto, a quanto risulta, si è schiantata sul tetto di
un fienile proprio quando una misteriosa luce rossa è comparsa in
cielo.
Partendo da questa pista, per Denise ha inizio una folle avventura
che con le verità che porterà alla luce scatenerà il caos nella sua
vita e in quella della sua cittadina.
Il cast del film
Ad interpretare Denise vi è
l’attrice Inez Dahl Torhaug, qui al suo primo
ruolo in un lungometraggio. Accanto a lei, nel ruolo del padre Uno,
vi è invece Oscar Töringe. Fanno poi parte del
cast Jesper Barkselius nel ruolo di Lennart Svahn,
Sara Shirpey in quello di Tomi, Eva
Melander nel ruolo di Kicki e Isabelle
Kyed in quello di Töna. Infine, l’attore Joakim
Sällquist, visto anche nel film distopico Granchio
nero, interpreta Kenneth.
Il trailer di UFO
Sweden e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di UFO
Sweden grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV e
Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 16
luglio alle ore 21:10 sul canale
Rai Movie.
Oggi regista premio Oscar per
La forma
dell’acqua, Guillermo del Toro non
ha mai nascosto la sua passione per i mostri e le creature più
stravaganti. Nei suoi lungometraggi questi rappresentano il
diverso, il più delle volte animato di buone intenzioni e
sentimenti. Ma ci sono anche delle notevoli eccezioni. Una di
queste è presente nel film Pacific
Rim (qui la recensione), portato in
sala nel 2013. Al centro di questo vi è infatti la colossale
battaglia per la supremazia tra la razza umana e gli spaventosi
Kaijū. Questi sono delle colossali creature appartenenti alla
cultura giapponese.
Scritto da del Toro insieme a
Travis Beacham, il film ha preso vita in seguito
alle difficoltà maturate dal regista messicano nello sviluppo di
altri suoi progetti. Pacific
Rim nacque dunque come omaggio alla cultura popolare
giapponese, dove i mostri e i grandi robot qui presenti si
ritrovano in diverse opere come film, manga, anime e molto altro.
Nel dar vita alla storia, del Toro non si è risparmiato in
immaginazione e grandi effetti speciali, per quello che ad oggi è
uno dei suoi film più costosi ma anche dal maggior successo
economico.
Pacific
Rim arrivò infatti ad un guadagno al box office di
circa 411 milioni di dollari, a fronte di un budget di quasi 200. A
permettere al film di raggiungere tale risultato fu proprio il
mercato asiatico, dove il titolo divenne uno dei più apprezzati
della stagione. Tale successo spinse la Warner Bros. a produrre un
sequel diretto, arrivato in sala alcuni anni dopo con il titolo di
Pacific Rim – La
rivolta, con regista e cast diverso. Del film del
2013, invece, sono molte le curiosità relative proprio agli attori
che vi hanno preso parte, come anche quelle legate ai celebri
Kaiju, vera fonte di attrazione del film.
Una misteriosa breccia si apre sul
fondo dell’Oceano Pacifico, rivelandosi un portale
interdimensionale dal quale emergono giganteschi mostri alieni,
noti come Kaiju. Questi iniziano a devastare il
pianeta terra, seminando morte e rovina ovunque si trovino a
passare. Per cercare di fronteggiare a tale titanica minaccia, le
nazioni di tutto il mondo decidono di porre da parte le inimicizie
per costruire degli enormi mecha chiama Jaegers.
Controllati simultaneamente da due piloti, questi possono essere la
risorsa decisiva contro le mostruose creature. La guerra però si
rivela più lunga del previsto e nel 2025 è ancora in corso senza un
concreto vincitore.
È qui che ha inizio la vicenda di
Raleigh Becket. Ex pilota di Jaegers, questi si
ritirò dalla battaglia dopo la morte del fratello, co-pilota
insieme a lui. Con l’umanità sull’orlo dell’estinzione, e gli
Jaegers sempre più visti come un inutile spesa, Raleigh si ritrova
ad essere contattato dal generale Stecker
Pentecost. Questi lo convince a tornare nella squadra per
una missione speciale. L’intenzione è infatti quella di porre fine
alla battaglia distruggendo il portale con una testata nucleare.
L’esperimento è però particolarmente rischioso, e richiede un
addestramento speciale.
Il cast del film
Il ruolo del protagonista, Rileigh
Becket è interpretato da Charlie
Hunnam, divenuto celebre per la serie Sons of
Anarchy. Per il ruolo, l’attore si è sottoposto ad un lungo
addestramento fisico, che gli ha permesso di prendere personalmente
a parte a molte delle scene più complesse del film. Accanto a lui,
nel ruolo di Stacker Pentecost vi è invece Idris
Elba. Per prepararsi ad interpretare il ruolo,
l’attore ha raccontato di aver studiato i carismatici discorsi di
politici come David Cameron e Barack Obama, come anche quelli
pronunciati in film come Il gladiatore e Braveheart.
L’attrice giapponese Rinko
Kikuchi, divenuta celebre grazie al film Babel,
ha qui interpretato Mako Mori, la nuova agguerrita co-pilota di
Rileigh. Il regista ha in seguito raccontato di averla scelta per
la sua instancabilità e il carisma, adeguato a dare volto ad un
personaggio tanto forte caratterialmente. Nel film si ritrovano poi
gli attori Charlie Day e Burn
Gorman, rispettivamente nei ruoli di Newton Geiszler e
Hermann Gottlieb, scienziati intenti nello studio dei Kaiju. Vi è
infine la presenza di Ron Perlman, qui alla quinta
collaborazione con del Toro e noto in particolare per essere stato
il suo Hellboy. L’attore dà vita ad Hannibal Chau, un mercate
di organi di Kaiju.
Mastodontici mostri alieni
provenienti da una dimensione parallela, i Kaiju sono i veri
protagonisti del film. Già apparsi più volte nei film giapponesi
dedicati a Godzilla, questi vengono qui rielaborati con nuove
forme e caratteristiche. All’interno di Pacific
Rim, questi sono classificati in cinque categorie,
ognuna delle quali rappresenta il grado di pericolosità. Tra i
Kaiju più noti apparsi nei film si affermano
Trespasser, il primo a comparire,
Hardiship, appartenente alla categoria II, e
Knifehead, relativo invece alla categoria III.
Il Kaiju chiamato
Otachi si caratterizza invece per la capacità di
volare, mentre Leatherback, appartenente alla
categoria IV, presenta un’enorme forza fisica. Il più pericoloso di
tutti è però Slattern, relativo alla categoria V e
di gran lunga più potente di tutti i Kaiju apparsi nel film. Gli
alti livelli di tossicità e l’intelligenza della creatura la
rendono inoltre il Kaiju più letale che il Pan Pacific Defense
Corps abbia mai affrontato. La lunghezza del corpo di Slattern,
inoltre, è di oltre 900 piedi (274,32 metri).
Il trailer di Pacific
Rim e dove vedere il film in streaming e in TV
Per gli appassionati è possibile
fruire di Pacific
Rim grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il titolo è
infatti disponibile nel catalogo di Apple TV, Netflix e Prime Video. Per vederlo, basterà
sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di martedì 16 luglio alle ore
21:00 sul canale 20
Mediaset.
Colin Firth è salito a bordo di
Young Sherlock, la nuova serie di Prime Video di
Guy Ritchie, che racconta la storia delle origini
dell’amato detective di Sir Arthur Conan Doyle. Si
unisce al cast precedente di Hero Fiennes, Zine Tseng,
Joseph Fiennes e Natascha McElhone.
Scritto da Matthew
Parkhill e ispirato alla serie di libri Young
Sherlock Holmes di Andy Lane, lo spettacolo reinventa
Sherlock Holmes all’età di 19 anni. Disonorato, crudo, non filtrato
e informe, si ritrova coinvolto in un mistero di omicidio
all’Università di Oxford che minaccia la sua libertà. Immergendosi
nel suo primo caso in assoluto con una totale mancanza di
disciplina, Sherlock riesce a svelare una cospirazione mondiale che
cambierà la sua vita per sempre.
Ritchie sarà il regista e il
produttore esecutivo. Parkhill fungerà da produttore esecutivo e
showrunner. Anche Simon Kelton, Ivan Atkinson, Simon Maxwell, Dhana
Gilbert, Colin Wilson e Marc Resteghini sono produttori esecutivi.
La co-produttrice esecutiva Harriet Creelman. La produzione fisica
avviene tramite Motive Pictures.
Prime Video ha ordinato la serie
Young Sherlock che vedrà Guy
Ritchie (The
Ministry of Ungentlemanly Warfare, The Covenant,
The Gentlemen) in qualità di regista ed executive
producer. Hero Fiennes Tiffin (The
Ministry of Ungentlemanly Warfare, The Woman
King) interpreterà il giovane Sherlock. La serie è
scritta dallo showrunner Matthew Parkhill
(Deep State, Rogue), che ne è anche executive producer
insieme a Simon Kelton (Eddie the Eagle – Il coraggio della
follia), Ivan Atkinson (The
Gentlemen), Simon Maxwell (The Woman in the Wall, Deep
State), Dhana Gilbert (La
fantastica signora Maisel), Colin Wilson (The Mandalorian), Marc Resteghini e al
co-executive producer Harriet Creelman. La serie è ispirata alla
saga di romanzi acclamati dalla critica Young Sherlock
Holmes, di Andy Lane.
Agatha
All Along introdurrà Billy Kaplan di
Joe Locke, un personaggio meglio conosciuto dai
fan dei fumetti come il figlio di Scarlet Witch, Billy
Maximoff/Wiccan. Sulla pagina, il suo interesse amoroso è Teddy
Altman, un ibrido Skrull/Kree meglio conosciuto come Hulkling. Ci
sono state alcune speculazioni sul fatto che il figlio di Hulk,
introdotto per la prima volta in She-Hulk: Attorney at Law, potrebbe essere
riconnesso a quel personaggio; ora, però, sembra che i Marvel Studios abbiano dei piani per
l’eroe.
Secondo @MyTimeToShineH e
Alex Perez di The Cosmic Circus, Kit
Connor, co-protagonista di Locke in
Heartstopper, è stato adocchiato per il ruolo di
Hulkling dai Marvel Studios. L’attore inglese è
noto anche per il suo lavoro in Rocketman,Rocket’s Island e His Dark
Materials.
Non è chiaro se i Marvel Studios abbiano intenzione
di annunciare un progetto Young Avengers al
Comic-Con alla fine di questo mese, ma sembrano esserci piani per
riunire il team nell’MCU dal momento che Ms.
Marvel recluta
Kate Bishop/Occhio di Falco nei momenti finali di
The
Marvels. Gli ultimi anni hanno visto anche
l’introduzione di personaggi come America Chavez, Kid Loki, Patriot
e Stature.
Nei fumetti, Hulkling è nato durante
la guerra Kree-Skrull per gentile concessione di un’avventura tra
la principessa Skrull Anelle e il campione Kree Capitano Mar-Vell.
Mandato sulla Terra da bambino, Teddy non aveva idea della sua
eredità aliena finché i suoi poteri non iniziarono a manifestarsi
quando era adolescente.
Agatha
All Along vedrà il ritorno di molti volti noti di
WandaVision,
tra cui Emma Caulfield Ford (Sarah Proctor),
Debra Jo Rupp (Sharon Davis), David
Payton (John Collins), David Lengel
(Harold Proctor), Asif Ali (Abilash Tandon),
Amos Glick (Dennis), Brian
Brightman (Sceriffo Miller) e Kate Forbes
(Evanora Harkness). Kathryn Hahn guiderà l’ensemble, mentre altre
aggiunte degne di nota sono Aubrey Plaza, Joe Locke, Patti LuPone,
Sasheer Zamata, Ali Ahn, Miles Gutierrez-Riley, Okwui Okpokwasili e
Maria Dizzia.
Pochi dettagli ufficiali sono stati
rivelati sulla trama di Agatha, anche se ci si aspetta che essa
ruoti in gran parte attorno ad Agatha che rintraccia Billy Maximoff
(o viceversa) che, come la sua controparte nei fumetti, si è
“reincarnato” in Billy Kaplan. Diversi scoop hanno affermato che la
storia vedrà anche i discendenti della congrega di Evanora Harkness
– ora noti come i Sette di Salem – tornare per vendicarsi della
donna che ha ucciso le loro madri. Agatha
All Along debutterà su Disney+ il 18
settembre.
Il franchise di Terminator non è ancora riuscito a
riconquistare la magia dei film originali di James
Cameron nei cinema. Questo potrebbe finalmente cambiare
con il suo ritorno in tv grazie a Netflix
e a Terminator Zero.
Il primo trailer è stato diffuso
(tramite SFFGazette.com) e mostra Eiko di Sonoya
Mizuno, un combattente della resistenza inviato indietro
nel tempo per fermare l’attacco di Skynet all’umanità. Questa serie
si collegherà alle storie precedenti, ma sembra anche destinata a
diventare una trama relativamente autonoma. Lo spettacolo sembra
migliore del previsto e potrebbe essere proprio il ritorno alla
forma per Terminator che sappiamo che molti di voi stavano
aspettando.
Ecco la sinossi ufficiale di
Terminator Zero:
“2022: Una guerra futura infuria
da decenni tra i pochi sopravvissuti umani e un esercito infinito
di macchine. 1997: L’intelligenza artificiale conosciuta come
Skynet ha acquisito consapevolezza di sé e ha iniziato la sua
guerra contro l’umanità.”
“Intrappolato tra il futuro e il
passato, un soldato inviato indietro nel tempo per cambiare il
destino dell’umanità arriva nel 1997 per proteggere uno scienziato
di nome Malcolm Lee che lavora per lanciare un nuovo sistema di
intelligenza artificiale progettato per competere con l’imminente
attacco di Skynet all’umanità. Mentre Malcolm affronta le
complessità morali della sua creazione, viene braccato da un
implacabile assassino proveniente dal futuro che altera per sempre
il destino dei suoi tre figli.
L’iconico regista di anime e manga
Masashi Kudo (Bleach) scrive e dirige
Terminator Zero, mentre sono produttori David
Ellison, Dana Goldberg e Don Granger di Skydance.
Il cast include Timothy Olyphant
(The Mandalorian) nel ruolo di Terminator,
Rosario Dawson (Ahsoka) nel ruolo di Kokoro, André Holland (Moonlight)
nel ruolo di Malcolm Lee, Sonoya Mizuno (House of the Dragon) nel ruolo di Eiko e
Ann Dowd (The Handmaid’s Tale) nel ruolo di Il
profeta. Terminator Zero debutta su Netflix il 29 agosto.
Arriva al
cinema il 12 settembre Love Lies
Bleedingdi Rose Glass, indie-movie
targato A24 che,
dopo l’ottima accoglienza al Sundance Film Festival, ha scosso la
platea del Festival di Berlino dove è stato presentato fuori
concorso nella sezione Berlinale Special.
Secondo
lungometraggio della regista britannica Rose Glass dopo il debutto
con Saint Maud, presentato in anteprima a Midnight Madness
al Toronto International Film Festival e nominato a due BAFTA, il
film le è valso il riconoscimento come Migliore Regista Esordiente
ai British Independent Film Awards 2020.
Nel cast di
Love Lies Bleeding Kristen Stewart, icona del cinema
contemporaneo che si distingue per la sua capacità di sperimentare
e sorprendere, l’esordiente Katy M. O’Brian,
Ed Harris, Dave Franco e
Jena Malone, in un thriller ambientato nel New
Mexico, intriso di umorismo crepuscolare e di personaggi epici.
Rose Glass rompe
gli schemi mescolando grandi scenografie, effetti speciali e
improvvise incursioni nel fantasy; spazia attraverso diversi generi
cinematografici, dallacommedia noir, al crime, al revenge movie,
mettendo in scena la forza distruttiva dell’eccesso, dell’ambizione
e dell’amore folle.
Love
Lies Bleeding, la trama
Lou (Kristen
Stewart), scontrosa e solitaria, gestisce la palestra del padre (Ed
Harris)quando nella sua vita arriva Jackie, (Katie O’Brien),
un’ambiziosa culturista diretta a Las Vegas per inseguire il suo
sogno. Le due si innamorano perdutamente, ma il loro amore le
trascina in un vortice di violenza, facendole precipitare nella
rete criminale della famiglia di Lou.
Ad aprile, abbiamo avuto la conferma
che The
Fantastic Four introdurrà una versione femminile
del classico eroe spaziale della Marvel Comics, Silver Surfer,
ma non la versione del personaggio con cui i fan hanno più
familiarità.
La vincitrice dell’Emmy Award
Julia Garner (Ozark, Inventing
Anna) interpreterà Surfer del film, ma non si tratterà di
una versione con cambio di genere di Norrin Radd. Garner assumerà
effettivamente il ruolo di Shalla-Bal.
Nella continuità originale dei
fumetti Marvel, Shalla-Bal era
l’imperatrice del pianeta Zenn-La ed era il primo amore di Norrin
Radd. Quando Galactus arrivò per divorare il loro pianeta, Radd si
offrì volontario per diventare il suo araldo in cambio della vita
del pianeta di Zenn-La. Più tardi, quando Franklin Richards divenne
il nuovo Galactus, infuse a Shalla gli stessi poteri cosmici e le
permise di servire come araldo gemello insieme a Radd.
Ora, Alex Perez di
The Cosmic Circus riferisce che molto probabilmente
Julia Garner sarà non riprenderà il suo ruolo
nell’universo cinematografico Marvel dopo The
Fantastic Four.
Con Kevin Feige che
ha recentemente confermato che il film sarà ambientato in un
universo alternativo, questo non è poi così sorprendente, in quanto
indica che la Prima Famiglia Marvel sarà composta da varianti
provenienti da qualche altra parte del Multiverso che alla fine
troveranno la loro strada verso l’universo principale della
cronologia dell’MCU. Ciò lascia la porta aperta
affinché Norrin Radd venga presentato come il principale Silver
Surfer dell’MCU in futuro.
Si prevede che le riprese
inizieranno verso la fine del mese (il giorno dopo l’SDCC, secondo
Feige), e i membri del cast hanno iniziato ad arrivare a Londra per
le prove, che dovrebbero iniziare questa settimana.
La prima immagine diffusa del film The Fantastic
Fourfantastici
The Fantastic
Four: quello che c’è da sapere sul film
Il film è atteso al cinema
il 25 luglio 2025. Come al solito con la
Marvel, i dettagli
della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i The
Fantastic Four sono astronauti che vengono trasformati
in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello
spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino
a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e
futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e
lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può
trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare.
E Ben, il migliore amico di Reed, viene completamente trasformato
in una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del
corpo, che gli conferiscono una super forza.
Fanno parte del cast anche
Julia Garner, Paul Walter Hauser,
John Malkovich,
Natasha Lyonne e Ralph Ineson nel
ruolo di Galactus. Come confermato da Kevin Feige, il film avrà un’ambientazione nel
passato, in degli anni Sessanta alternativi rispetto alla nostra
realtà di Terra-616, per cui sarà interessante capire come i
quattro protagonisti si uniranno agli altri eroi Marvel che
conosciamo. Franklyn e Valeria
Richards, figli di Reed e Sue, potrebbero comparire nel
film, mentre Dottor Destino potrebbe avere un
semplice cameo nel finale.
Alien:
Romulus fa parte dei First Look che ha
condiviso da poche ore il profilo di Total Film. Il film diretto da Fede
Alvarez è trai più attesi della stagione e le foto in
questione si focalizzano sul cast “umano” della storia. Sappiamo
già che la maggior parte di questi personaggi finirà tra le grinfie
dello Xenomorfo.
Tra loro c’è Isabela Merced che abbiamo visto in
Madame Web e che vedremo in
Superman. Interpreta Kay nel film ed è il membro
più giovane di questo gruppo: “Credo davvero che ci siano
sequenze specifiche in questo film che spaventeranno per tutta la
vita alcuni spettatori”, dice l’attrice a Total
Film.
Il suo co-protagonista,
David Jonsson, aggiunge: “Puoi sicuramente
dire addio a un [PG-13]. La via di mezzo con Fede [Álvarez,
regista] non è proprio nel suo stile. Se hai intenzione di provare
a spaventare la gente, poi li spaventi.”
“Non sa come non dargli quella
svolta”, osserva
Cailee Spaeny. “Questo è solo il suo istinto. Sta
aspettando di fare qualcosa di strano e contorto. E sai che ce l’ha
quando sei proprio sul punto di dire: ‘Dovremmo farlo?’ È allora
che sai, ‘OK, Fede è nel suo punto debole.'”
Alien: Romulus,
tutto quello che sappiamo sul film
Il film Alien:
Romulus è interpretato da
Cailee Spaeny (Priscilla),
David Jonsson (Agatha Christie’s Murder is
Easy), Archie Renaux (Tenebre e
ossa), Isabela Merced (The Last of Us), Spike Fearn
(Aftersun) e Aileen Wu. Alien:
Romulus è diretto da Fede Alvarez (La
casa, Man in the Dark) da una sceneggiatura scritta dallo
stesso Alvarez insieme al suo frequente collaboratore Rodo Sayagues
(L’uomo nel buio – Man in the Dark), basata sui personaggi
creati da Dan O’Bannon e Ronald Shusett.
Nel film, stando alla sinossi ad
oggi riportata, un gruppo di giovani coloni spaziali, mentre
rovista nelle profondità di una stazione spaziale abbandonata, si
ritrova faccia a faccia con la forma di vita più terrificante
dell’universo. Dovranno allora cercare di sopravvivere e impedire
che quel male possa diffondersi. Il film è atteso in sala a partire
dal 16 agosto.
Prime
Video ha svelato il nuovo teaser trailer e nuove
immagini dell’attesissima serie italiana dal mondo di “Citadel”,
Citadel: Diana. Tutti i sei episodi della
nuova serie di spionaggio prodotta da Cattleya – parte di ITV
Studios – e Amazon MGM Studios, con la produzione esecutiva di AGBO
dei Fratelli Russo, debutteranno in esclusiva su Prime Video in tutto il mondo il prossimo 10
ottobre. Protagonista della serie è Matilda De Angelis affiancata da un cast
internazionale che include Lorenzo Cervasio, Maurizio
Lombardi, Julia Piaton, Thekla Reuten, Giordana
Faggiano, Daniele Paoloni, Bernhard Schütz e
Filippo Nigro.
Citadel: Diana è diretta da
Arnaldo Catinari e sviluppata da Alessandro Fabbri, che
ricopre anche il ruolo di head writer, ed ha scritto la serie
con Ilaria Bernardini, Gianluca Bernardini, Laura Colella e
Giordana Mari. Prodotta da Cattleya (Gomorra,
ZeroZeroZero)— parte di ITV Studios— con Amazon MGM Studios, e
con il sostegno del Ministero della Cultura – Direzione Generale
Cinema e Audiovisivo. La serie ha per showrunner ed executive
producer Gina Gardini; con lei, nel ruolo di executive producer,
Riccardo Tozzi, Marco Chimenz, Giovanni Stabilini ed Emanuele
Savoini. Anthony Russo, Joe Russo, Angela Russo-Otstot, Scott Nemes
di AGBO e David Weil (Hunters) sono executive
producer di Citadel: Diana e di tutte le serie
nel mondo di Citadel. Midnight Radio è executive
producer.
Citadel: Diana
la trama
Milano, 2030: otto anni fa l’agenzia
indipendente di spionaggio Citadel è stata distrutta da una potente
organizzazione rivale, Manticore. Da allora, Diana Cavalieri
(Matilda De Angelis), spia di Citadel sotto copertura, è rimasta
sola, intrappolata tra le linee nemiche come infiltrata in
Manticore. Quando finalmente le si presenta l’occasione di uscirne
e sparire per sempre, l’unico modo per farlo è fidarsi del più
inaspettato degli alleati, Edo Zani (Lorenzo Cervasio), l’erede di
Manticore Italia e figlio del capo dell’organizzazione, Ettore Zani
(Maurizio Lombardi), in lotta per la supremazia contro le altre
famiglie europee.
1 di 5
Edo Zani (Lorenzo Cervasio)
e Ettore Zani (Maurizio Lombardi) in Citadel: Diana - Foto Credits
Marco Ghidelli
Matilda De Angelis e
Filippo Nigro in Citadel: Diana - Foto Credits Marco Ghidelli
Il Mondo di
Citadel
La prima stagione di
Citadel – interpretata da
Richard Madden e
Priyanka Chopra Jonas, e con Stanley Tucci e Lesley
Manville – ha debuttato nel 2023 con successo internazionale, ed è
diventata la seconda nuova serie originale di Prime Video più vista
fuori dagli Stati Uniti, e la quarta più vista in tutto il mondo.
Citadel e le successive serie Original
action-espionage vantano la produzione esecutiva di AGBO
dei Fratelli Russo e attraversano il globo sviluppando la storia
dell’agenzia di spionaggio Citadel e della potente organizzazione
rivale Manticore. Ogni serie nata dal mondo di “Citadel” ha per
protagonisti talenti locali ed è creata, prodotta, e girata nel
territorio in cui è ambientata, dando a ciascuno show una cifra
stilistica unica e una decisa identità culturale radicata nel paese
d’origine. La serie Original italiana Citadel: Diana è la
seconda a debuttare nel mondo di “Citadel” e sarà seguita dalla
serie indiana Citadel: Honey Bunny, interpretata da Varun
Dhawan e Samantha Ruth Prabhu. La produzione della seconda stagione
di Citadel, interpretata da Richard Madden e Priyanka
Chopra Jonas, inizierà quest’anno, con Joe Russo alla regia.
Il Lifetime Achievement
Award, il riconoscimento che il Locarno Film
Festival dedica a personalità del cinema dalla carriera
straordinaria, andrà quest’anno ad Alfonso Cuarón,
regista messicano cinque volte Premio Oscar. La consegna del premio
avverrà domenica 11 agosto in Piazza Grande. Lo stesso giorno,
Cuarón prenderà parte a una conversazione aperta al pubblico che si
terrà presso il Forum @Spazio Cinema.
Grazie a una produzione che spazia
dai titoli messicani low-budget ai blockbuster hollywoodiani, da
adattamenti come Grandi Speranze (1998), Harry Potter e il prigioniero di Azkaban (2004) e
I figli degli uomini (2006) a classici moderni audaci e
delicati come Y tu mamá también – Anche tua madre (2001),
il vincitore di sette Oscar Gravity (2013) e Roma (2018), Alfonso Cuarón incarna
il più puro spirito camaleontico di un artista contemporaneo capace
di affrontare qualunque sfida.
Noto per i long take dinamici che
caratterizzano le sequenze più memorabili dei suoi film, Cuarón è
anche un regista che sa dirigere con mano sicura gli attori per
guidarli verso performance iconiche, spesso tra le migliori della
loro carriera, come nel caso dei messicani Diego Luna e Gael García
Bernal o di star internazionali come Julianne Moore, George
Clooney, Michael Caine, Clive Owen e Sandra Bullock. E tutto questo
dando spazio a nuovi talenti: basti pensare a Yalitza Aparicio,
esordiente assoluta che con Roma si è guadagnata una
nomination agli Oscar come Miglior attrice protagonista.
Giona A. Nazzaro, Direttore
artistico del Locarno Film Festival: «Alfonso Cuarón è
un costruttore di immaginari mobili e liberi. Grazie a uno spirito
di sperimentatore visionario intrecciato con il respiro dei grandi
romanzieri popolari ha saputo toccare la fantasia e il cuore di
milioni di spettatori, offrendo loro quella pedagogia dello stupore
che lui aveva vissuto da bambino e adolescente crescendo all’ombra
del grande cinema messicano. Dai romanzi di formazione alla
fantascienza, dalle grandi saghe come Harry Potter al melodramma,
Alfonso Cuarón è riuscito a rinnovarsi con ogni film che ha
realizzato, lavorando sempre al servizio del piacere del cinema e
creando così un’opera multiforme e stratificata.»
Il programma dell’omaggio a
Alfonso Cuarón
Nel corso della sua 77esima edizione
(7-17 agosto), il Locarno Film Festival avrà l’onore di insignire
Alfonso Cuarón del Lifetime Achievement Award.
L’omaggio sarà accompagnato dalla proiezione di Jonas qui aura
25 ans en l’an 2000(Jonas che avrà 20 anni nel 2000,
1976) di Alain Tanner, un titolo scelto personalmente dal regista.
La visione del film di Tanner sarà preceduta da un intervento
durante il quale Cuarón parlerà dell’importanza che quest’opera ha
ricoperto per il suo lavoro e per la storia del cinema in generale.
L’incontro, organizzato in collaborazione con Les Films du Camélia,
sarà moderato da Frédéric Maire, direttore della Cinémathèque
suisse.
La consegna del Lifetime Achievement
Award 2024 avverrà la sera di domenica 11 agosto
in Piazza Grande. Lo stesso giorno, Cuarón parteciperà a una
conversazione aperta al pubblico moderata da Manlio Gomarasca, al
Forum @Spazio Cinema.
La 77esima
edizione del Locarno Film Festival si svolgerà dal 7 al 17 agosto
2024.
Nel 2015,
Hugh Jackman ha fatto colpo al Comic-Con quando
ha confermato che il suo periodo nei panni di Wolverine sarebbe
terminato con il film successivo che sarebbe stato Logan – The Wolverine di
James Mangold, uscito nelle sale due anni
dopo.
Il film ha posto fine alla storia
del mutante artigliato in modo definitivo, rendendo ancora più
sorprendente il fatto che Jackman riprenderà il ruolo in Deadpool
& Wolverine. L’attore comprensibilmente non ha
potuto rinunciare all’opportunità di unirsi al MCU, ma anche un certo Mercenario
Chiacchierone lo ha aiutato a fargli cambiare idea.
Parlando con il New York Times,
Hugh Jackman ha ripensato alla serie di eventi che lo
hanno portato a recitare in Logan e ha deciso che era il momento
giusto per appendere gli artigli al chiodo.
“‘X-Men’ è stato anche il mio
primo film in America. Ero completamente alla mercé di tutti gli
altri: ‘OK, stiamo facendo un sequel, fantastico. Oh, hai scritto
una sceneggiatura? Diamo un’occhiata’ .’ Penso che tutto si sia
cristallizzato quando sono arrivato a ‘Logan’, dove ero molto
coinvolto. Sapete, avevo un contratto per due film [per i primi due
spin-off di ‘Wolverine’], quindi non avevo davvero scelta per i
primi due.”
“Era così ingenuo che ero: mi
hanno offerto un contratto per tre film, e il mio agente mi ha
chiamato e mi ha detto: ‘Li ho fatti scendere a un contratto per
due film.’ Ho detto: ‘Cosa?’ E lui ha riso. Disse: “Prima o poi
risolverai tutto”.
“‘Tre film, sono tre lavori!’ Ma
da quel momento in poi, ho potuto scegliere se farlo o no. Quindi
per me la questione è sempre stata: c’era un motivo per raccontare
questa storia con “Logan”, ecco perché ho detto: “Sono fuori”.
Penso di aver raggiunto la fine di ciò che ho da offrire.’ E poi ho
visto il primo Deadpool in una sala di proiezione e mi ha fatto
dire: “Oh, aspetta, c’è un’altra ragione”.
A facilitare le cose è stata anche
la storia di amicizia di
Hugh Jackman con il presidente dei Marvel StudiosKevin Feige.
Si sono conosciuti quando il dirigente era produttore associato del
primo film degli X-Men, e la star di
Deadpool e Wolverine gli attribuisce il merito di
averlo tenuto aggiornato sugli exploit dei fumetti di Logan.
“Ero in viaggio per fare un
provino [sullo schermo] con il regista, ed era l’ora di pranzo. Il
regista diceva: ‘Non capisco cosa sta succedendo, ho Dougray Scott
che interpreta la parte. Perché sto facendo fare l’audizione a un
altro ragazzo?’ Non ho mai saputo più che non avrei ottenuto una
parte. Comunque, mentre me ne andavo, Kevin si avvicinò e disse:
‘Ehi amico, ti accompagno all’aeroporto.'”
“Ho detto: ‘Kev, non è
necessario. Prenderò semplicemente un taxi.’ E lui: “No, no, ho
prenotato, prenderemo una bistecca prima che tu salga sull’aereo”.
Ho detto: “Kev, per favore. Siamo tutti adulti qui. Sappiamo tutti
cosa sta succedendo e tu non devi farlo”. Ma lo fece e mi
portò fuori a cena per una bistecca.
“Era semplicemente un bravo
ragazzo. Ci siamo seduti e abbiamo chiacchierato, e poi mi ha
letteralmente lasciato all’aeroporto. Quindi abbiamo stretto un
legame con quel film, alla grande, quando ho ottenuto la parte. Mi
stava passando dei fumetti sottobanco perché il regista [Bryan
Singer] non li voleva sul set. Penso che fosse preoccupato per la
gente che leggeva il fumetto, che la gente pensasse che fossero
bidimensionali. Quindi ci siamo avvicinati ed ero così, così felice
per [Feige] mentre la sua stella nasceva.”
Feige che contrabbanda fumetti al
cast del film del 2000 ha tutto il senso del mondo… così come il
regista Bryan Singer che li vieta. Dopotutto, per
quanto buoni fossero i suoi film sugli X-Men, non erano esattamente
accurati a livello dei fumetti!
Il legame con Feige deve aver
giocato un ruolo importante nel convincere Jackman che era il
momento giusto per vestire di nuovo i panni di Wolverine e, se ciò
che abbiamo visto da Deadpool e Wolverine è indicativo, il team non
deluderà le aspettative.
La MPAA ha recentemente assegnato al
film una classificazione ufficiale R per: “Violenza forte e
sanguinosa, linguaggio spinto, gore e riferimenti sessuali”.
“I Marvel Studios presentano il loro
errore più significativo fino ad oggi – Deadpool & Wolverine“, si legge nella nuova
sinossi. “Uno svogliato Wade Wilson si affanna nella vita
civile. I suoi giorni come mercenario moralmente flessibile,
Deadpool, sono alle spalle. Quando il suo mondo natale si trova di
fronte a una minaccia esistenziale, Wade deve indossare di nuovo i
panni di un riluttante ancora più riluttante… riluttante? Più
riluttante? Deve convincere un riluttante Wolverine a… Cazzo! Le
sinossi sono così f*ttutamente stupide“.
Oltre a Ryan Reynolds e
Hugh Jackman nei ruoli principali, Deadpool
& Wolverine vedranno il ritorno di Morena Baccarin (Vanessa), Leslie Uggams
(Blind Al), Rob Delaney (Peter), Brianna
Hildebrand (Negasonic Teenage Warhead) e Shioli
Kutsuna (Yukio) nei rispettivi personaggi, A loro si
aggiungeranno le new entry del franchise Emma
Corrin (The
Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), che interpreteranno un agente
televisivo e la controparte malvagia di Charles Xavier, Cassandra
Nova.
Mentre le riprese del riavvio di
SupermanDCU di James Gunn continuano a Cleveland, le ultime
foto e video dal set raccontano un altro pezzetto di storia del
film, con l’Uomo d’Acciaio e molti dei suoi alleati in
visita alla Stagg Enterprises.
Nei fumetti, il co-fondatore di
Stagg, Simon Stagg, è stato responsabile della trasformazione di
Rex Mason in Metamorpho. Non c’è ancora traccia dell’attore di
Barry Anthony Carrigan, ma si ipotizza che
Superman (David
Corenswet), Hawkgirl (Isabela
Merced), Guy Gardner (Nathan Fillion)
e Mr. Terrific (Edi Gathegi) potrebbero essere
stati condotti nell’edificio per assistere alla trasformazione del
personaggio.
Sappiamo che gli eroi sopra elencati
(meno lo stesso Supes) sono impiegati/finanziati da Lordtech, e la
teoria prevalente sembra essere che Maxwell Lord arruolerà
Stagg per rafforzare i ranghi della sua squadra creando
Metamorpho. Purtroppo lo sapremo soltanto tra un anno!
Tutto quello che sappiamo su
Superman
Superman,
scritto e diretto da James
Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il
Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane
reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois
Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha
detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è
il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato
alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e
Lois Lane.
Il film è stato anche descritto come
una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman
è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei
personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei
film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn
durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di
presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà
seguire e conoscere attraverso film, animazione e giochi”.
A partire dal 29
luglio al 3 agosto la città di Narni (TR) ospiterà la
trentesima edizione di Narni. Le vie del cinema, la Rassegna
di cinema restaurato, diretta da Alberto Crespi e
organizzata per iniziativa del Comune di Narni con la
collaborazione della Fondazione Centro Sperimentale di
Cinematografia – Cineteca Nazionale, Cineteca di Bologna,
Unidis e con la Scuola Internazionale di Comics di
Roma.
IL
CINEMA RESTAURATO È PROTAGONISTA. Anche quest’edizione
proporrà una ricca selezione di film di recente recupero proiettati
ogni sera a partire dalle ore 21.00 sul grande schermo allestito
nel Parco pubblico “Bruno Donatelli” di Narni, a ingresso
gratuito (fino a esaurimento posti).
Narni.Le vie
del cinema è il “decano” dei festival dedicati alla memoria del
cinema. Il cinema restaurato è arte, scienza, storia, memoria.
Narni.Le vie del cinema sintetizza queste discipline
proponendo anche quest’anno classici del cinema italiano restaurati
e proiettati per il grande pubblico su uno degli schermi più grandi
d’Europa.
L’edizione di quest’anno
prevede due film il cui restauro è a cura della Cineteca di
Bologna: Lo chiamavano Trinità (1970), di E. B. Clucher
(Enzo Barboni), che rappresenta un punto di rottura per il genere
degli spaghetti-western, contaminandolo con tratti di comicità e
Ieri, oggi, domani (1963) di Vittorio De Sica, vincitore
dell’Oscar al miglior film straniero; un doveroso omaggio ai
protagonisti, nel novantesimo anniversario della nascita di Sophia
Loren e nel centenario dalla nascita di Marcello Mastroianni.
Gli altri quattro film in
rassegna sono stati restaurati invece dal Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca
Nazionale. Si tratta di L’odore della notte
(1988) di Claudio Caligari, Casotto (1977) di Sergio Citti,
Sissignore (1968) diretto e interpretato da Ugo
Tognazzi.
Il film conclusivo della
rassegna rappresenta un omaggio a Giuliano Montaldo, primo
direttore artistico di Le vie del cinema e cittadino onorario della
città di Narni, recentemente scomparso. Sacco e Vanzetti, il
suo capolavoro del 1971, di cui firma regia e sceneggiatura. Il
lungometraggio sarà preceduto dalla proiezione di Arlecchino
(1983), un corto che Montaldo ha realizzato per la RAI, uno dei
primi esperimenti italiani di alta definizione, girato a Venezia
con la fotografia di Vittorio Storaro.
TORNA PER I PIÙ PICCOLI LA
RASSEGNA DEL CINEMA ANIMATO
La rassegna parallela
alla classica selezione di pellicole restaurate proporrà ogni sera
su grande schermo a partire dalle ore 21.00, in un’ala laterale del
Parco pubblico “Bruno Donatelli”, una selezione di film
animati dedicati ai più piccini. Saranno proposti: La carica
dei 101 di Wolfgang Reitherman, Hamilton Luske e Clyde
Geronimi; Le avventure di Bianca e Bernie di
Wolfgang Reitherman, John LounsberyeArt Stevens;
Shrek diAndrew
AdamsoneVicky
JensonSpirit – Cavallo
selvaggio di Kelly
AsburyeLorna
Cook; Madagascar di Eric Darnell eTom McGrath e Alla ricerca
della valle incantata di Don Bluth.
L’OMAGGIO A GIULIANO
MONTALDO
Verrà inaugurata il 29
luglio la mostra I segni di Giuliano
Montaldo, visitabile sino al 3 agosto presso il
Parco Bruno Donatelli, un omaggio al regista per il suo contributo
al progresso della cultura italiana e per il prestigio
internazionale conseguito attraverso la sua produzione artistica.
Le sue opere sono tasselli insostituibili per la conservazione
della memoria del nostro paese. Il suo impegno di autore civile
testimonia il peso dell’intolleranza attraverso i secoli, così come
il suo cinema di genere getta uno sguardo impietoso sulla società
italiana. Giuliano Montaldo ha frequentato l’opera lirica e la
televisione; ha attraversato la letteratura ed è stato attore; ha
diretto rassegne. È stato un grande narratore di storie che ha
mostrato un grande affetto ed interesse verso la città e la
comunità di Narni. Anche grazie a lui si è concretizzato in Italia
l’impegno per il restauro delle opere dell’arte cinematografica e
per la loro divulgazione. Grazie a lui la manifestazione Narni, le
vie del cinema è diventata un appuntamento importante per la città
e per le persone che amano il cinema.
NARNI. LE VIE DEL CINEMA E
L’ECOSOSTENIBILITÀ.
Anche per l’edizione 2024
l’organizzazione di Narni. Le vie del cinema ha ideato una
rassegna all’insegna del rispetto dell’ambiente e della promozione
attiva dell’ecosostenibilità. È per questo motivo che ha ottenuto a
conclusione della rassegna del 2023 un certificato dall’Agenzia
Regionale per la Protezione Ambientale dell’Umbria che attesta
l’impegno sostenuto in questo senso: i criteri alla base della
manifestazione hanno come punto fermo l’idea di
sostenibilità ambientale creando il minor impatto ambientale
possibile, promuovendo l’utilizzo di un parco naturalistico.
Verranno adottati una serie di accorgimenti, tra cui: utilizzo di
strutture in acciaio smontabili e riutilizzabili; impianti
elettrici allestiti ad hoc e smontabili al termine della
manifestazione e riutilizzabili di anno in anno; per veicolare la
rassegna, l’uso della carta stampata sarà ridotta al minimo, e solo
ed esclusivamente per esigenze legate alla necessità di
comunicazione istituzionale. Invece della carta si lavora con
inviti digitali, app dell’evento, codici QR, agende on line. In
aggiunta ogni anno all’interno del luogo di svolgimento della
rassegna vengono piantati nuovi alberi per azzerare le poche
emissioni di anidride carbonica prodotta.
Viene promossa la
mobilità lenta per raggiungere i luoghi della manifestazione e
l’uso di piatti, bicchieri e posate riciclabili e biodegradabili
presso il punto di ristoro, che proporrà prodotti locali al fine
della promozione delle aziende del territorio e quindi con impatto
minimo dovuto ai trasporti.
LA SCUOLA
INTERNAZIONALE DI COMICS RACCONTA LE VIE DEL CINEMA PER L’EDIZIONE
2024
Quest’anno, per il terzo
anno consecutivo, continua la collaborazione tra la Scuola
Internazionale di Comics di Roma e la rassegna Le Vie del
Cinema.
La Scuola Internazionale
di Comics, leader di settore della formazione nelle arti grafiche e
visive, propone ogni anno ai suoi allievi e alle sue allieve
attività formative che offrano la possibilità di relazionarsi con
progetti per committenti esterni. Si tratta per i ragazzi e le
ragazze di importanti esperienze di crescita personale e
professionale a cui la Scuola presta particolare attenzione.
Con questo obiettivo è
nata l’idea di collaborare con Le Vie del Cinema, un evento che dal
1995 cerca di valorizzare il cinema e sensibilizzare il pubblico
alla fruizione di pellicole che hanno fatto la storia del
cinema italiano, proposte in versione restaurata.
Il coinvolgimento in
questo progetto ha riguardato le classi del terzo anno dei corsi
di Illustrazione e Graphic Design che, sotto il coordinamento
dei docenti responsabili Sandro Mattioli e Franco
Marconi, hanno elaborato la strategia di comunicazione della
manifestazione.
I ragazzi e le ragazze
hanno lavorato insieme per realizzare la veste grafica di questa
edizione della rassegna, producendo una serie di materiali
correlati che serviranno per pubblicizzare l’evento e arricchirne
l’impianto visivo.
Il risultato finale
prevede una serie di illustrazioni originali, dalle
rielaborazioni artistiche delle locandine dei 6 film in programma
al ritratto dei registi, che saranno esposte in mostra nel luogo in
cui si svolgerà l’evento, e il materiale grafico coordinato,
ideato per una comunicazione d’impatto ed efficace.
I lavori prodotti dagli
studenti e dalle studentesse della Scuola Comics confluiranno
inoltre nel catalogo ufficiale di Le Vie del Cinema che viene
annualmente proposto per documentare la manifestazione.
Si tratta quindi di
un’occasione importante per aspiranti designer, artisti e
artiste per proporre la propria professionalità, per fare una
reale esperienza sul campo e mettere in mostra il proprio
talento.
I linguaggi espressivi
del cinema, del disegno e del design si incontrano per un progetto
unico, che ha il merito di investire sulla creatività di giovani
professionisti e professioniste, collegando la loro formazione alla
storia della grande cinematografia italiana.
ARTE E RIGENERAZIONE
URBANA PER LA CITTÀ DI NARNI
Con il progetto
Rigenerarsi, condotto dall’artista David Pompili si
sancisce ancora di più il rapporto tra la città di Narni e la
settima arte: attraverso una serie di opere di street art
rappresentanti grandi figure del cinema diffuse sugli edifici di
Narni Scalo.
L’opera di rigenerazione urbana si completa nella collaborazione
con la rassegna Narni. Le vie del cinema attraverso dei
percorsi immersivi nel tessuto urbano, alla ricerca e alla scoperta
dei volti del cinema che colorano le vie della città.
Durante le giornate della
rassegna, all’interno del parco pubblico Bruno Donatelli sarà
inoltre allestita una mostra in cui verranno esposti tutti i
progetti presentati a bando per la realizzazione di un monumento
dedicato al cinema che verrà realizzato e installato nella
rotatoria tra via Tuderte e via Pietro Gemini di Narni,
l’iniziativa si inserisce nel complesso delle attività previste per
il trentesimo anniversario della manifestazione Narni, le vie del
cinema – Rassegna del film restaurato.
Al Prime Video Presents Italia 2024,
tenutosi a Roma, Prime
Video ha svelato nuovi titoli, mostrando in esclusiva
le prime immagini di film, serie e show Original ed esclusivi
italiani in arrivo prossimamente. Sono state inoltre annunciate le
novità sulla rosa dei commentatori di Prime Video per
la stagione 2024 – 2025 di UEFA Champions League.
Nel ricco catalogo di annunci ci
sono nuovi film, serie e show Original ed esclusivi italiani e
titoli già annunciati di cui sono state rivelate le prime immagini
inedite. Fra gli annunci, i film Original Natale senza
Babbo, Non è un paese per single e
Cuori magnetici, gli show The
Traitors e Red carpet – vip al
tappeto, la serie animata Il
Baracchino e una nuova serie di Maccio
Capatonda, oltre ai rinnovi per una seconda stagione delle
serie Gigolò per caso e Pesci Piccoli, e al ritorno di
LOL: Chi ride è fuori S5 e di
LOL Talent Show: Chi fa ridere è dentro
S2. Il Prime Video Presents è stato inoltre l’occasione
per svelare tante novità, mostrare le prime immagini esclusive e
annunciare la data di uscita della serie di spionaggio italiana dal
mondo di “Citadel”, Citadel: Diana, con Matilda De Angelis
nel ruolo della protagonista, che debutterà in esclusiva su Prime
Video in tutto il mondo dal prossimo 10 ottobre. Sono state inoltre
mostrate in anteprima le immagini di altre attesissime nuove serie
e show di Prime
Video, come
Costiera, The Bad Guy
S2, Dinner ClubS3 e Sono Lillo S2 e
contenuti inediti di alcuni titoli di prossima uscita, come la
serie diretta da Roland Emmerich Those About to
Die, Sul più bello – La
serie e il film Falla girare 2 –
Offline.
Prime Video a sostegno
dell’industria italiana dell’intrattenimento
Durante l’evento sono stati
ricordati anche i tanti progetti e investimenti di Prime Video a
sostegno dell’industria italiana dell’intrattenimento, come la
collaborazione con IC Italia, per la formazione – attraverso il
finanziamento di 8 borse di studio – degli Intimacy Coordinator,
figure professionali non presenti finora in Italia ma
indispensabili per tutelare gli attori durante le riprese di scene
intime, garantendo così un set sicuro ed eticamente rispettoso. Un
progetto che ha riscosso un grande successo e che ha permesso a 8
professionisti italiani dell’industria audiovisiva di formarsi
nell’ambito dell’Intimacy Coordinator Training Programme di Moving
Body Arts, riconosciuto dal sindacato SAG-AFTRA, consentendo loro
di intraprendere la carriera di Intimacy Coordinator. Inoltre,
Prime Video, in collaborazione con l’Università degli Studi di
Napoli Federico II, è il primo partner a sostenere il progetto
Audiovisual Napoli HUB, offrendo 7 masterclass con suoi manager e 6
posizioni di stage sui set di produzioni Original italiane di
Amazon MGM Studios a 80 persone attualmente non occupate né
impegnate in corsi di studio. Non ultimo, il forte impegno legato
al tema della sostenibilità che sempre più contraddistingue i set e
le scelte produttive di Prime Video e dei
propri partner con l’obiettivo di ridurre l’impatto dell’industria
dell’intrattenimento sull’ambiente. Ad oggi, l’80% delle produzioni
di Prime Video a livello globale implementa protocolli di
sostenibilità, un valore che raggiungerà il 100% alla fine di
quest’anno.
Prime Video Store e UEFA Champions
League
Ancora una volta Prime Video
conferma il suo ruolo di player chiave in Italia, con un
costante lavoro sui contenuti, che ha l’obiettivo di offrire ai
propri spettatori storie sempre nuove e avvincenti, con altissimi
standard produttivi, e con astri nascenti e professionisti
affermati dietro e davanti alla macchina da presa, che garantiscono
una forte identità locale e nel contempo un grande slancio
internazionale. Tutto questo grazie alla stretta collaborazione con
i più prestigiosi partner locali e internazionali e alla
sperimentazione di sempre nuovi modelli produttivi. Il risultato è
un ricco catalogo di show, serie e film italiani e internazionali a
cui si aggiunge anche lo sport in diretta, con la miglior partita
del mercoledì sera di UEFA Champions League, fino
alla stagione 2026 – 2027. Accanto a questa offerta si aggiungono
anche il Prime Video Store, che offre i film più
recenti per acquisto o noleggio, fra cui, in arrivo nel 2025,
Inside Out 2, Deadpool 3,
Mufasa, Bad Boys 4 e Il
Gladiatore II, e i Prime Video Channels, grazie ai
quali i clienti Prime possono aggiungere all’abbonamento i loro
canali preferiti, per un’esperienza di intrattenimento a 360 gradi
e sempre più innovativa.
Hanno partecipato all’evento
moltissimi volti familiari e new entries della home for talent di
Prime
Video come Michela Andreozzi, Fabio Balsamo, Cristiano
Caccamo, Arnaldo Catinari, Lorenzo Cervasio, Stefano Cipani,
Matilda De Angelis, Christian De Sica, Salvo Di Paola, Francesco
Ebbasta, Giancarlo Fontana, Ludovica Francesconi, Gianluca Fru,
Gina Gardini, Alessandro Gassmann, Antonio Gerardi, Corrado
Guzzanti, Sara Lazzaro, Aurora Leone, Fernando Llorente, Maurizio
Lombardi, Marco Marzocca, Giampaolo Morelli, Caterina Murino,
Filippo Nigro, Rocco Papaleo, Lillo Petrolo, Ciro Priello, Eros
Puglielli, Valentina Romani, Pietro Sermonti, Giuseppe G. Stasi,
Simone Susinna, e Yoko Yamada. Scopri nel
dettaglio tutti gli annunci del Prime Video Presents Italia
2024.
NUOVE PRODUZIONI e
RINNOVI DI STAGIONE
Film
Natale senza Babbo – Quando Babbo
Natale (Alessandro Gassmann), nel pieno di una crisi esistenziale,
decide di prendersi una vacanza e scompare all’improvviso, a sua
moglie Margaret (Luisa Ranieri) – sempre pronta a supportare (e
sopportare) il marito Nicola – non resta altro da fare che
rimboccarsi le maniche e salvare il giorno più speciale dell’anno.
Non sarà un compito facile, perché l’intraprendente strega Sabrina
(Caterina Murino), meglio conosciuta come la Befana, e la sua amica
Santa Lucia (Valentina Romani) sono determinate a rubare la scena a
Babbo Natale diventando le protagoniste delle Feste. Nel cast di
Natale senza Babbo ci sono anche Diego Abatantuono, Angela
Finocchiaro, Francesco Centorame e Simone Susinna. La nuova
commedia natalizia Original co-prodotta da Amazon MGM Studios con
Gaumont Italia è diretta da Stefano Cipani, e scritta da Michela
Andreozzi con la collaborazione di Filippo Macchiusi. Natale
senza Babbo sarà disponibile in esclusiva su Prime Video in
tutto il mondo a Natale 2025.
Non è un paese per single – Il nuovo
film co-prodotto da Amazon MGM Studios con Italian International
Film – Lucisano Media Group – sarà un adattamento dal romanzo “Non
è un paese per single” (pubblicato da Newton Compton Editori)
dell’autrice dei record Felicia Kingsley, scrittrice dell’anno ai
TikTok Book Awards 2024, i cui romanzi sono pubblicati in 16
Paesi e amati da oltre 3 milioni di lettrici e lettori. In
un’idilliaca cittadina toscana, Belvedere in Chianti, tutte le
donne sono sposate o in cerca del marito perfetto, tranne Elisa,
madre single che gestisce la tenuta Le Giuggiole. Il ritorno in
paese di un amico d’infanzia che aveva perso di vista da anni,
sconvolge la sua vita e risveglia sentimenti che credeva ormai
dissolti per sempre. Diretto da Laura Chiossone e scritto da
Alessandra Martellini, Giulia Magda Martinez e Matteo
Visconti, Non è un paese per single sarà disponibile
in esclusiva in tutto il mondo su Prime Video.
Cuori magnetici – Arriva sullo
schermo il primo romanzo fenomeno dalla trilogia “Love Me, Love Me”
di Stefania S. che ha registrato oltre 19 milioni di letture sulla
piattaforma Wattpad (ora pubblicato da Sperling & Kupfer). Il film
Original italiano Cuori magnetici, un romance
young adult scritto da Veronica Gallie Serena Tateo, sarà
co-prodotto da Lotus Production – una società Leone Film Group – e
Amazon MGM Studios, con il supporto di Wattpad
WEBTOON Studios, e sarà disponibile in esclusiva su Prime Video in
tutto il mondo.
Serie
Serie di Maccio Capatonda (untitled)
– Annunciata una nuova serie comedy che avrà
per protagonista Maccio Capatonda. La serie in sei episodi è
scritta da Marcello Macchia, Alessandro Bosi, Mary Stella Brugiati
e Valerio Desirò, diretta da Alessio Dogana e Marcello Macchia e
prodotta da Banijay Italia in collaborazione con Prime Video. Il
titolo e ulteriori dettagli saranno annunciati più avanti. La serie
sarà disponibile in esclusiva su Prime Video in Italia nel
2025.
Il Baracchino –
Al Prime Video Presents è stata annunciata una nuova serie italiana
di animazione, con un voice cast di personaggi amatissimi. Il
Baracchino, un ex tempio della comicità e mecca di ogni aspirante
comico, ora è in rovina. Maurizio (Lillo Petrolo),
il proprietario stanco e disilluso, è pronto a chiudere, ma Claudia
(Pilar
Fogliati)
un’aspirante art-director idealista, non si arrende. Con una
visione audace, organizza una serata Open Mic per rilanciare il
locale, reclutando un gruppo di comici stravaganti e improbabili:
Luca (Luca
Ravenna),
un piccione tabagista dall’umorismo caustico, Leonardo Da Vinci
(Edoardo
Ferrario),
il genio boomer, John Lumano (Daniele
Tinti),
alieno in incognito, Marco Morte (Stefano
Rapone)
il tristo mietitore in persona, Noemi (Michela
Giraud),
una ciambella dalla glassa amara, e Tricerita (Yoko Yamada), un
triceratopo con eco-ansia. Insieme a loro, e con l’aiuto di Gerri
il tuttofare (Salvo Di Paola), dell’ex comico sornione Larry Tucano
(Pietro
Sermonti)
e di Donato (Frank
Matano), una ciambella dall’anima sensibile, Claudia si lancia
nell’impresa impossibile di riportare il Baracchino ai giorni di
gloria.
Il Baracchino
è una serie prodotta da Lucky Red, in collaborazione con Prime
Video, creata e diretta da Nicolò Cuccì e Salvo Di Paola, scritta
da Matteo Calzolaio,
Nicolò Cuccì, Salvo Di Paola e
Tommaso Renzoni,
e animata da Megadrago.
Il Baracchino
sarà disponibile in esclusiva su Prime Video in Italia nel
2025.
Gigolò per caso S2 –
Annunciato il ritorno per una seconda stagione della serie
comedy
Original italiana
Gigolò per caso
con protagonista l’inedita coppia padre-figlio
Christian De Sica
e
Pietro Sermonti
alle prese con nuove esilaranti avventure ed un rapporto
conflittuale dai risvolti comici. Co-prodotta da Amazon MGM Studios
con
Serena Sostegni,
Stefano Massenzi
e
Andrea Occhipinti
per Lucky Red,
Gigolò per caso
sarà diretta nuovamente da
Eros Puglielli,
mentre
Tommaso Renzoni,
Elena Santoro
e
Matteo Calzolaio
firmeranno soggetto e sceneggiatura.
Gigolò per caso
sarà disponibile in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e
territori nel mondo.
Pesci Piccoli
S2 –
Pesci Piccoli
torna con la seconda stagione: la serie con protagonisti i The
Jackal (Ciro
Priello,
Fabio Balsamo,
Aurora Leone,
Gianluca Fru)
e una piccola (e sgangherata) agenzia pubblicitaria che continua a
crescere. Greta (Martina
Tinnirello)
spinge l’azienda verso sfide su scala nazionale con la complicità
del producer Fabio. Aurora supera un addio e si concentra sul suo
percorso di carriera, Fru e Ciro affrontano i loro traumi imparando
sempre più ad accettarsi. La seconda stagione di
Pesci Piccoli
si immerge nel racconto dei molteplici modi di accettare una vita
diversa dai modelli di perfezione con cui i millennial sono
cresciuti. La serie in otto episodi è ideata da
Francesco Ebbasta
e
Alessandro Grespan,
che firmano anche la sceneggiatura con
Alessandro Bosi
e
Mary Brugiati,
e diretta da Francesco Ebbasta, Alessandro Grespan,
Danilo Carlani
e
Alessio Dogana.
Prodotta da The Jackal e Mad Entertainment in collaborazione con
Prime Video, la seconda stagione di
Pesci Piccoli
sarà disponibile in esclusiva su Prime Video in Italia nel
2025.
Show d’intrattenimento
The Traitors – Arriva in Italia il
format premiato ai BAFTA e agli Emmy The Traitors, un
reality show psicologico carico di suspense che terrà il pubblico
incollato allo schermo grazie ad un avvincente intrigo di
tradimenti e inganni. Un gruppo di personaggi famosi si aggira in
una magione spettacolare sfidandosi in un gioco psicologico che
prevede un costante lavoro di squadra per completare delle missioni
e accumulare un montepremi in denaro. Ma fra i concorrenti si
nascondono dei traditori che cercheranno di ingannare e manipolare
il resto del gruppo per accaparrarsi il premio finale solo per sé,
mentre gli altri, ignari di chi siano i traditori, lavorano in
squadra con lo scopo di eliminarli dal gioco. La posta in palio
sarà altissima e metterà alla prova la capacità di ciascuno di
destreggiarsi in una fitta trama di alleanze e tradimenti. Se
almeno un traditore arriverà alla fine del gioco terrà per sé
l’intero montepremi, ma se tutti i traditori saranno smascherati,
gli altri partecipanti ancora in gioco potranno dividersi il premio
equamente. Creato nei Paesi Bassi da IDTV, una company di
All3Media, il format di The Traitors è stato ulteriormente
sviluppato con la Creative Unit di RTL e prodotto originariamente
da IDTV per RTL4. Dal lancio nei Paesi Bassi su RTL4 nel 2021, il
format ha riscosso grande successo internazionale con oltre 25
adattamenti e svariate stagioni. All3Media International
distribuisce il format a livello internazionale. La versione
italiana di The Traitors è prodotta da Fremantle Italia
per Amazon MGM Studios e sarà disponibile in esclusiva su Prime
Video in Italia nel 2025.
Red carpet – vip al tappeto –
Un’inedita sfida sul tappeto rosso sarà al centro di questo nuovo
game show targato Prime Video in cui Alessia Marcuzzi
sarà, non solo presentatrice, ma anche capo di un’agenzia di
guardie del corpo. Sarà proprio lei ad affidare a tre squadre di
bodyguard la missione di scortare sino alla destinazione finale
cinque celebrities facendole rimanere a tutti i costi sul tappeto
rosso che si srotola ai loro piedi. Ad accompagnare le improbabili
gesta dei malcapitati, tra ostacoli fisici, imprevisti inattesi e
divertenti disturbatori che intralceranno il loro percorso, ci sarà
l’inesorabile commento della Gialappa’s Band (Marco Santin e
Giorgio Gherarducci). La celebrità che metterà piede fuori dal
tappeto rosso anche solo per un attimo, perderà una delle sue
guardie del corpo. Vincerà la squadra che per prima riuscirà a
scortare la sua star fino alla destinazione finale senza intoppi.
Prodotto da Blu Yazmine per Amazon MGM Studios e basato su un
format di Nippon TV, Red carpet – vip al
tappeto sarà disponibile su Prime Video nel 2025.
LOL: Chi ride è fuori S5 &LOL Talent Show: Chi fa
ridere è dentro S2 – Confermato il ritorno per la
quinta stagione dello show dei record LOL: Chi ride è
fuori con un nuovo cast di dieci grandi comici e
professionisti della risata che affronterà la temuta sfida a
rimanere seri per sei ore consecutive provando a far ridere gli
avversari, per aggiudicarsi un premio finale di 100.000 euro a
favore di un ente benefico scelto da chi vincerà. Anche in questa
stagione il decimo sfidante nell’arena di LOL: Chi ride è
fuori sarà uno fra i comici professionisti e amatoriali che si
esibiranno davanti a una giuria d’eccezione nella seconda stagione
di LOL Talent Show: Chi fa ridere è dentro. Elio e Katia
Follesa, tra i protagonisti più amati delle passate edizioni di
LOL, torneranno a vestire i panni di giurati e a loro si unirà
Lillo Petrolo. Mentre Mago Forest, anche lui veterano del comedy
show, accompagnerà i giudici alla ricerca del prossimo concorrente
di LOL. LOL: Chi ride è fuori è un
adattamento del format originale “Documental” creato da Hitoshi
Matsumoto, licenziato da Yoshimoto Kogyo e replicato con enorme
successo su Prime Video in decine di Paesi nel mondo. LOL: Chi
ride è fuori S5 e LOL Talent Show: Chi fa ridere è dentro
S2 sono prodotti da Endemol Shine Italy per Amazon MGM Studios
e saranno disponibili in esclusiva in tutto il mondo su Prime Video
nel 2025.
Annunci
Citadel: Diana – Prime Video ha svelato nuove
immagini e data di uscita dell’attesissima serie italiana dal mondo
di “Citadel”, Citadel: Diana. Tutti i sei episodi
della nuova serie di spionaggio prodotta da Cattleya – parte di ITV
Studios – e Amazon MGM Studios, con la produzione esecutiva di AGBO
dei Fratelli Russo, debutterà in esclusiva su Prime Video in tutto
il mondo il prossimo 10 ottobre. Protagonista della serie è Matilda
De Angelis affiancata da un cast internazionale che include Lorenzo
Cervasio, Maurizio Lombardi, Julia Piaton, Thekla
Reuten, Giordana Faggiano, Daniele Paoloni, Bernhard Schütz e
Filippo Nigro. Milano, 2030: otto anni fa l’agenzia indipendente di
spionaggio Citadel è stata distrutta da una potente organizzazione
rivale, Manticore. Da allora, Diana Cavalieri (Matilda De Angelis),
spia di Citadel sotto copertura, è rimasta sola, intrappolata tra
le linee nemiche come infiltrata in Manticore. Quando finalmente le
si presenta l’occasione di uscirne e sparire per sempre, l’unico
modo per farlo è fidarsi del più inaspettato degli alleati, Edo
Zani (Lorenzo Cervasio), l’erede di Manticore Italia e figlio del
capo dell’organizzazione, Ettore Zani (Maurizio Lombardi), in lotta
per la supremazia contro le altre famiglie europee. Citadel: Diana è diretta da Arnaldo Catinari e sviluppata
da Alessandro Fabbri, che ricopre anche il ruolo di head
writer, ed ha scritto la serie con Ilaria Bernardini, Gianluca
Bernardini, Laura Colella e Giordana Mari. Prodotta da
Cattleya (Gomorra, ZeroZeroZero) – parte di ITV
Studios – con Amazon MGM Studios, e con il sostegno del Ministero
della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, la serie
ha per showrunner ed executive producer Gina Gardini; con lei, nel
ruolo di executive producers, Riccardo Tozzi, Marco Chimenz,
Giovanni Stabilini ed Emanuele Savoini. Anthony Russo, Joe Russo,
Angela Russo-Otstot, Scott Nemes di AGBO e David
Weil (Hunters) sono executive producer
di Citadel: Diana e di tutte le serie nel mondo
di Citadel. Midnight Radio è executive
producer.
The Bad Guy S2 – Annunciate new entry
nel cast della seconda stagione di The Bad Guy, di cui
sono state svelate nuove immagini. Aldo Baglio e Carolina
Crescentini sono i nuovi componenti del cast che, insieme al già
annunciato Stefano Accorsi, si uniranno a Luigi Lo Cascio
e Claudia Pandolfi, per questa nuova stagione di The Bad
Guy. Con loro nel cast anche Selene Caramazza, Giulia
Maenza e Antonio Catania. La prima stagione di The Bad
Guy, acclamata da pubblico e critica, ha raccontato la
storia dell’integerrimo pubblico ministero siciliano Nino
Scotellaro, condannato per mafia, dato per morto, e diventato il
bad guy che è stato ingiustamente accusato di essere. Questa
seconda stagione torna come un ponte tra passato e futuro in un
racconto che unisce il crime con
la dark comedy e lascerà emergere segreti che
stravolgeranno nuovamente la divisione tra buoni e cattivi. Diretta
da Giuseppe G. Stasi e Giancarlo Fontana, creata da Ludovica
Rampoldi, Davide Serino e Giuseppe G. Stasi, e scritta da
Fortunata Apicella, Giacomo Bendotti, Giordana Mari, Ludovica
Rampoldi, Davide Serino e Giuseppe G. Stasi, la seconda
stagione di The Bad Guy è prodotta da Nicola Giuliano,
Francesca Cima, Carlotta Calori e Viola Prestieri di Indigo Film in
co-produzione con Amazon MGM Studios, in associazione con il
distributore internazionale FIFTH SEASON e in collaborazione con
Rai Cinema, e sarà disponibile in Italia su Prime Video dal
prossimo 5 dicembre.
Costiera – Svelate le prime immagini della serie
internazionale light action dramaCostiera
interpretata da Jesse Williams affiancato da un ricco cast di
talenti italiani e internazionali, come Maria Chiara
Giannetta, Jordan Alexandra, Antonio Gerardi, Sam Haygarth, Tommaso
Ragno, Amanda Campana, Pierpaolo Spollon, Alejandra Onieva e
Jean-Hugues Anglade. Daniel De Luca (Williams) è un ex marine di
origini italiane che torna nel paese della sua infanzia per
lavorare come problem solver in uno dei più lussuosi hotel del
mondo, sulla spettacolare costa di Positano. Oltre a risolvere i
problemi dei facoltosi ospiti dell’albergo, Daniel è anche sulle
tracce di Alice, una delle figlie del proprietario, scomparsa un
mese prima. Daniel deve fare tutto il possibile per riportarla a
casa, ma affrontare coloro che hanno rapito la ragazza sarà una
sfida più grande di qualsiasi problema Daniel abbia mai affrontato.
Costiera è girata in inglese e diretta dal premio Emmy
Adam Bernstein e Giacomo Martelli. Da un’idea di Luca
Bernabei, la serie in sei episodi è scritta da Elena Bucaccio,
Matthew Parkhill e Francesco Arlanch e co-prodotta da Amazon MGM
Studios e Luca Bernabei per Lux Vide, una società del gruppo
Fremantle, e sarà disponibile in esclusiva su Prime Video nel 2025
in Italia, Francia, Spagna, Portogallo e nei Paesi di lingua
inglese – Gran Bretagna, Irlanda, Stati Uniti, Canada, Australia e
Nuova Zelanda. Fremantle si occuperà delle vendite globali in tutti
gli altri territori.
Dinner Club S3 – Annunciati nuovi
dettagli della nuova stagione dell’amato show Original italiano.
Dopo il successo delle prime due stagioni, torna Dinner
Club, l’innovativo food travelogue di Prime Video
ideato e prodotto in Italia, e promette grandi sorprese e di nuovo
un cast straordinario di volti amatissimi dal pubblico. Questa
volta gli attori Christian De Sica, Emanuela Fanelli e Rocco
Papaleo si metteranno in viaggio con lo Chef stellato Carlo Cracco,
e tutti insieme affronteranno un avventuroso grand tour culinario
nel Belpaese che li porterà alla scoperta di gusti, volti e
tradizioni lungo l’Appia Antica, partendo da Roma e attraversando
Lazio, Campania e Basilicata, per poi arrivare a Brindisi. Accanto
a loro nelle cene ci saranno le guest star d’eccezione e soci
onorari del Dinner Club, Antonio Albanese e Sabrina Ferilli. Ma
quest’anno ci sarà anche uno straordinario “imbucato a cena”,
Corrado Guzzanti, nel ruolo di osservatore speciale del Dinner
Club. La terza stagione di Dinner Club è prodotta da
Banijay Italia per Amazon MGM Studios e sarà disponibile dal
prossimo 21 novembre in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi
e territori nel mondo.
Sono LilloS2 – Dopo
il successo della prima stagione, Lillo Petrolo torna in Sono
Lillo per una nuova assurda avventura. Grazie a Posaman, il
supereroe più supereroe di sempre, Lillo gode ormai di enorme
popolarità. Ma sul set americano del suo prossimo film, scopre che
Sergio ha ceduto tutti i suoi diritti d’immagine per un kolossal su
Posaman supereroe camorrista. Disperato, cercherà in tutti i modi
di svincolarsi dal film che distruggerebbe la sua carriera. A
complicare le cose si aggiungeranno problemi di identità e di cuore
con il ritorno di Marzia dal Giappone, maledizioni e varchi
dimensionali. Nel cast con Lillo Petrolo anche Pietro Sermonti,
Sara Lazzaro, Katia Follesa, Marco Marzocca, Cristiano Caccamo, con
Paolo Calabresi, e con Corrado Guzzanti. Accanto a loro tante guest
star come Maccio Capatonda, Nino Frassica, Max Angioni, Brenda
Lodigiani, Herbert Ballerina, Giovanni Vernia, Yoko Yamada, con la
partecipazione straordinaria di Silvan. Diretta da Eros
Puglielli, scritta da Lillo Petrolo, Matteo Menduni, Tommaso
Renzoni e Matteo Calzolaio, la seconda stagione di Sono
Lillo è prodotta da Lucky Red in collaborazione con Prime
Video e sarà disponibile in esclusiva su Prime Video in Italia dal
prossimo 19 settembre.
Altri titoli di prossima
uscita
Those About to Die –Diretta
da Roland Emmerich (Moonfall, Independence Day, Godzilla) e creata dallo scrittore nominato
agli Oscar ® Robert Rodat (Il patriota, Salvate il soldato
Ryan), Those About to Die è una serie ispirata
all’omonimo saggio di Daniel P. Mannix, e condurrà gli spettatori
nel mondo spettacolare, complesso e corrotto delle gare di bighe e
dei combattimenti dei gladiatori nell’antica Roma. Nel cast
della serie, il Premio Oscar® Sir Anthony Hopkins, Iwan Rheon,
Tom Hughes, Sara Martins e Jóhannes Haukur Jóhannesson, ed
inoltre, Jojo Macari, Gabriella Pession, Dimitri Leonidas,
Emilio Sakraya, Moe Hashim, Rupert Penry Jones, tra gli altri.
Those About to Die di AGC Television è stata
commissionata da High End Productions, la recente joint venture
nata da Herbert G. Kloiber e Constantin Film, con il servizio
streaming statunitense Peacock, ed è prodotta da Centropolis,
Hollywood Gang e Street Entertainment. La serie è diretta da Roland
Emmerich con Marco Kreuzpaintner. Gli executive producer sono
Roland Emmerich, Harald Kloser, Gianni Nunnari, Stuart Ford,
Lourdes Diaz, Miguel A. Palos Jr., Marco Kreuzpaintner, Robert
Rodat, Herbert G. Kloiber, Martin Moszkowicz, Oliver Berben, Jonas
Bauer, Charles Holland e Namit Malhotra. Those About to
Die sarà disponibile in esclusiva su Prime Video dal 19 luglio
in Italia e in Paesi europei selezionati, nonché in Australia,
Nuova Zelanda, Canada, India e Africa subsahariana.
Sul più bello – La serie –
Proseguono le avventure di Marta e dei suoi amici. Salvatasi dal
rigetto dell’operazione ai polmoni, Marta decide che vuole prendere
in mano la propria vita. Accanto a lei però, non c’è più Gabriele,
che non l’ha mai lasciata nei momenti più difficili della malattia
ma che alla fine si è rivelato essere solo un buon amico e non
l’uomo della sua vita. Anche per Jacopo e Federica è ora di
crescere e prendersi delle responsabilità. Dopo la delusione con
Dario, il dottore che aveva in cura Marta, Jacopo deciderà di
aprirgli di nuovo il suo cuore, mentre Federica, che sente maturare
dentro di sé il desiderio di fare la differenza per qualcuno, trova
il grande amore e comincia a fare progetti per il futuro, ma il
destino non sempre è concorde con i nostri piani… Sul più bello
– La serie è prodotta da Eagle Pictures in collaborazione con
Prime Video, diretta da Francesca Marino con la sceneggiatura di
Roberto Proia e Francesca Marino, e ha per protagonisti Ludovica
Francesconi, Jozef Gjura, Gaja Masciale, Diego Giangrasso, Denise
Capezza, Giulio Cristini con la partecipazione di Giancarlo Commare
e Thony. Sul più bello – La serie sarà disponibile in
esclusiva su Prime Video in Italia dal prossimo 29 luglio.
Falla girare 2 – Offline
Svelata la data di uscita del film Falla girare 2 –
Offline, diretto e interpretato da Giampaolo Morelli con Ciro
Priello, Fabio Balsamo, Giovanni Esposito, Desirée Pöpper, Valeria
Angione, Livio Kone, Gianfranco Gallo, Beatrice Schiros e con
Christopher Lambert. Da più di un anno il mondo versa in un’inedita
modalità: è completamente offline e a causa di un virus Internet
non esiste più. Tutti sembrano, loro malgrado, essersi rassegnati a
questa nuova condizione “analogica” di vivere la quotidianità,
compreso Natan che, sfumato il suo lavoro da influencer, si è
dovuto reinventare promoter di attrezzature per la casa nei
supermercati. Le cose non vanno meglio per suo fratello Arturo e i
suoi amici. Quando Arturo si lascia sfuggire che nei bagni degli
uffici del Comune c’è un debolissimo segnale, Natan decide di
intervenire: riporterà Internet nel mondo. Ma non sarà così facile.
Prodotto da Fulvio e Federica Lucisano, il film è una produzione
Italian International Film e Vision Distribution in collaborazione
con Prime Video. Falla girare 2 – Offline sarà disponibile
in anteprima esclusiva su Prime Video dal 23 agosto.
Live sports | UEFA
Champions League
Marco Foroni, Business lead Sports
Prime Video Italia, ha annunciato che l’ex attaccante spagnolo
Fernando Llorente, ex Juventus, Napoli e Udinese, oltre che
campione del mondo 2010 ed europeo 2012 con la Nazionale Spagnola,
si unirà alla squadra di giornalisti ed esperti Prime Video per la
stagione 2024 – 2025 in cui Prime Video trasmetterà la miglior
partita del mercoledì di UEFA Champions League. Con sempre una
squadra italiana tra Inter, Milan, Juventus, Atalanta e Bologna,
quando impegnate. Confermata inoltre la squadra di giornalisti ed
esperti Prime Video anche per la stagione 2024 – 2025 con i
presentatori Giulia Mizzoni e Marco Cattaneo, i bordocampisti
Alessia Tarquinio, Alessandro Alciato e Fernando Siani; i
telecronisti Sandro Piccinini e Massimo Ambrosini; e i commentatori
Clarence Seedorf, Claudio Marchisio, Gianfranco Zola, Júlio César,
Luca Toni, Diego Milito, Miroslav Klose e Gianpaolo Calvarese. A
loro si aggiunge dunque anche Fernando Llorente.
“Un paese
di resistenza” di Shu Aiello e Catherine Catella, che
segue la lotta e il percorso di vita di Mimmo Lucano, è il film
d’apertura della
17a edizione del Faito Doc Festival mercoledì
17 luglio alle ore 20.30 proiettato alla presenza delle registe nel
cinema tra gli alberi sull’omonimo monte a 1.200 metri sul mare di
Vico Equense in provincia di Napoli.
Il programma del
festival, ideato e diretto da Nathalie Rossetti e Turi
Finocchiaro, si declina in proiezioni ed eventi esclusivi
immersi nella natura, sul tema delle “radici” fino al 24 luglio,
tra cui mostre di disegni, fotografie, opere originali in 3D,
passeggiate artistiche nel bosco a cura del naturalista Nando
Fontanella.
La giornata di
giovedì 18 luglio si apre con la “Biblioteca
Vivente” con i residenti del Centro terapeutico Il Camino
per una esperienza di “ascolto” interculturale per poter
conoscererealtà di vita diverse dalla
propria. Nel pomeriggio spazio al DOC NOW! guidato
dal giornalista di Taxidrivers Antonio
Maiorino, per analizzare i fenomeni più rilevanti
del cinema documentario contemporaneo con ospite
Michel Khleifi.
Faito Doc Festival 2024, il programma
Focus sulla
Palestina nella giornata di sabato 20 giugno, con la
proiezione del film “Ma’loul fête sa destruction” di
Michel Khleifi a cui seguirà al tramonto lo
spettacolo con Omar Suleiman, “La terra delle
arancetristi”, con adattamento e regia di
Patrizia di Martino, tratto dal racconto di
Ghassan Khanafani. Lo stesso Omar offrirà poi al
pubblico una degustazione di cucina tipica palestinese, seguirà
“Going Home” dell’anglo-palestinese Omar Al
Qattan, che giunge al Festival da Amman.
Domenica 21 luglio
si terrà la masterclass di Maricetta Lombardo, una
delle più importanti professioniste del suono in Italia, già
premiata ai David di Donatello e ai Nastri d’Argento,
reduce dal successo di “Io Capitano” di Matteo
Garrone.
Proiezioni di
“classici” per grandi e bambini con la mini rassegna Docs
for Kids a cura di Milena Bochet, lunedì 22 luglio dalle
ore 11. Alle ore 19 al Rifugio Tre Pini “alle radici del
gusto” coordinata da Elisa Frascà con Alessandro Moraca
della locanda “Il Testardo”.
Pitching
Faito Doc “delle Ali per gli Autori”, laboratorio di
scrittura documentaria creato da tre anni per incoraggiare gli
autori e le autrici in programma martedì 23 luglio alle ore 18.
Serata conclusiva il 24 luglio con premiazioni, in chiusura il
concerto di tammorra pimontese.
Sono 50 i
documentari selezionati in questa edizione provenienti da
più di 20 Paesi nel mondo: 27 di questi gareggeranno nelle
tre competizioni previste dal Festival: una dedita
ai lungometraggi e due ai cortometraggi, tra cui quella dedicata
alle scuole di cinema.
I vincitori del
festival riceveranno in premio le creazioni dell’inventore belga
Cricou,amante del riciclaggio ma anche opere
originali dei Residenti della comunità il Camino e
del Faito Doc Camp entrambi giurie sul territorio, oltre al
nuovo Premio della Città di Vico Equense, accanto alle giurie
internazionali dei giovani e dei professionisti.
Intorno alla Casa
del cinema sorge il Faito Doc Camp creato dall’Associazione Gli
Amici della Filangieri accoglie i visitatori del Festival in un
campeggio temporaneo, allestito “magicamente” nella castagneta. Il
Doc Camp è un luogo di celebrazione dove fluisce la poesia
dipingendo fiori e arcobaleni, sorrisi nei sorrisi.
La preservazione
del parco naturale è valorizzata da una scenografia creata da
giovani volontari provenienti da tutto il mondo, e con 7 studenti
dell’Accademia di Belle Arti di Napoli con materiali naturali,
riciclati e trasformati, guidati da Rino Squillante.
La storia del cinema è ricca di
bambole demoniache o con tendenze omicide. Dal celebre
Chucky di La bambola assassina fino a
quella posseduta protagonista del film Annabelle,
passando anche per Slappy, l’inquietante pupazzo
parlante di Piccoli
brividi. La più recente e dirompente, nonché pericolosa, è
però quella proposta dal film M3GAN
(qui
la recensione) – diretto da Gerard Johnstone
–, dove a dar vita alla bambola protagonista vi è un’intelligenza
artificiale “impazzita” che ha preso troppo seriamente il compito
per cui è stata progettata.
L’idea per M3GAN
è nata quando la Atomic Monster Productions di James
Wan stava facendo un brainstorming di idee per una storia
e ne ha scelta una su una bambola assassina. Anche se era già stato
realizzato il già citato film Annabelle
(2014), sempre con protagonista una bambola assassina, Wan ha
dichiarato che in questo caso “il concetto è essenzialmente
quello di cosa avviene quando si fa troppo affidamento sulla
tecnologia e cosa succede quando questa va fuori controllo. È un
commento sul mondo in cui viviamo e ci è sembrato
rilevante“.
Caratterizzato da elementi da
commedia nera, ma capace anche di spaventare profondamente, il film
si è poi affermato come un autentico successo, da cui ora sembra
pronto per nascere un franchise con
sequel e
spin-off. In questo articolo, approfondiamo
dunque alcune delle principali curiosità relative a M3GAN.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e alla spiegazione del
finale. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
La trama e il cast di
M3GAN
M3GAN è una meraviglia di
intelligenza artificiale, una bambola a grandezza naturale
programmata per essere la più grande compagna dei bambini.
Progettata da Gemma, brillante robotica di
un’azienda di giocattoli, M3GAN è in grado di ascoltare, guardare e
imparare, diventando amica, insegnante e protettrice del bambino a
cui è legata. Quando Gemma diventa improvvisamente la tutrice della
nipote Cady, decide di abbinare il suo prototipo
M3GAN con la bambina nel tentativo di risolvere tutti i loro
problemi. Questa decisione avrà però conseguenze
inimmaginabili.
Ad interpretare Gemma vi è l’attrice
Allison Williams, già celebre per aver
recitato nel film Scappa –
Get Out, mentre Violet McGraw interpreta
sua nipote Cady. Quest’ultima si era già fatta notare per la
partecipazione a Ready
Player One e alla serie The Haunting of Hill House. Ronny
Chieng interpreta David, il capo di Gemma, mentre
Brian Jordan Alvarez e Jen Van
Epps interpretano rispettivamente Cole e Tess, colleghi di
Gemma, mentre Amy Usherwood è la sua terapista
Lydia. Lori Dungey, invece, è Celia, vicina di
casa di Gemma.
Per M3GAN
è stata realizzata una versione animatronica utilizzata per i
dialoghi e i primi piani. Il pupazzo è stato animato con diverse
tecniche, tra cui espressioni facciali radiocomandate,
sincronizzazione automatica delle labbra e movimenti eseguiti da un
burattinaio.L’attrice Amie Donald hainvece
interpretato tutte le scene di M3GAN che richiedevano movimenti che
il burattino non poteva fare. Sul set, la Donald indossava una
maschera statica di M3GAN in silicone, che è stata poi sostituita
da una versione in CGI del volto di M3GAN per adattarsi a quello
dell’animatronic.
La spiegazione del finale del
film
Nel corso del film apprendiamo che
Gemma ha fatto un lavoro talmente buono quando ha codificato l’IA
di M3GAN che l’androide inizia a deviare dai suoi parametri etici e
diventa sempre più consapevole di ciò che la circonda, spingendosi
all’estremo pur di proteggere il suo utente principale, Cady. M3GAN
si trasforma così in una bambola assassina, sempre concentrata a
proteggere la bambina da ogni male. È un modo pericoloso di
crescere un bambino, perché in questo modo Cady non impara a
gestire la frustrazione o i sentimenti negativi.
Ben presto, Gemma si insospettisce
per i comportamenti violenti della bambola e cerca dunque di
allontanarla dalla nipote facendola allo stesso tempo sottoporre ad
alcuni test per individuare la causa del malfunzionamento. M3GAN,
però, fugge dal laboratorio in cui è stata rinchiusa e si lancia in
una serie di omicidi, riuscendo a tornare a casa. Nonostante si sia
evoluta oltre i suoi parametri di fabbrica, M3GAN è infatti ancora
spinta dal bisogno di proteggere Cady. E nel finale del film,
questo significa neutralizzare Gemma.
M3GAN, tuttavia, sa che la morte di
Gemma costringerebbe Cady a vivere con i nonni e che non le sarebbe
possibile accompagnarla e trasferirsi con lei dall’altra parte del
Paese. Così, M3GAN decide che la mossa migliore è danneggiare il
midollo spinale di Gemma e tagliarle la lingua, rendendo
impossibile per la donna muovere gli arti o parlare. Questo
aiuterebbe M3GAN a dimostrare quanto potrebbe essere utile nel
mantenimento di una casa, avvalorando l’idea di essere davvero il
giocattolo perfetto.
La lotta tra lei e Gemma finisce per
svegliare Cady, che compresa la situazione si unisce alla battaglia
controllando Bruce, il primo androide costruito dalla zia. Usando
la forza del titanio di Bruce, Cady fa a pezzi M3GAN in un glorioso
atto di violenza robotica. Ma non è finita qui: M3GAN si sente
tradita e cambia i suoi parametri per considerarsi il suo
utilizzatore principale. Ma ormai è ridotta troppo male per poter
rappresentare una vera minaccia e insieme Gemma e Cady pugnalano il
suo processore, distruggendo l’IA una volta per tutte.
Almeno fino all’uscita di un sequel,
perché l’ultima inquadratura del film indica che M3GAN ha
trasferito la sua coscienza in alcune apparecchiature wireless
nella casa di Gemma. Forse non ha più un corpo, ma se M3GAN può
passare da un apparecchio elettronico all’altro e creare copie
della sua IA, la prossima volta sarà un avversario più temibile. Ad
ogni modo, M3GAN
si configura come un film che offre un’accattivante riflessione su
come l’eccessivo attaccamento alla tecnologia possa essere dannoso
per la crescita di una persona.
In particolare, il film suggerisce
che il legame umano non può essere sostituito. M3GAN non faceva
altro che distrare Cady dal provare tutte le complicate emozioni
che il lutto comporta, ostacolando dunque la sua crescita.
L’attaccamento a un oggetto o a una persona inanimata come modo per
evitare certi sentimenti o per sostituire una figura genitoriale
non è infatti una buona cosa e il tentativo di sostituire il legame
umano con la tecnologia non è salutare.
M3GAN 2.0: in arrivo il sequel
Come anticipato, dato il successo
riscontrato dal film, è attualmente in lavorazione un sequel
intitolato M3GAN
2.0, la cui uscita in sala è ora stata fissata al
16 maggio 2025. Akela Cooper,
autrice del primo film, si occuperà nuovamente della sceneggiatura
insieme a Gerard Johnstone, che tornerà anche alla
regia. Ulteriori dettagli sulla trama di M3GAN
2.0 sono ancora sconosciuti, anche se il produttore
James Wan ha dichiarato che il sequel
esplorerà ulteriormente l’universo delle AI.
Il trailer di
M3GAN e dove vedere il film in streaming
È possibile fruire di M3GAN
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Apple TV, Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video.
Prima di portare in sala il film
Snowden, incentrato
sulla vicenda del responsabile della divulgazione di preziosi
segreti governativi, il regista premio Oscar Oliver
Stone si era dedicato ad un’altra storia al confine tra la
legge e la criminalità. Questa viene raccontata nel film Le
belve (qui la recensione), uscito in
sala nel 2012 e incentrato sullo scontro tra due giovani
coltivatori di marijuana e un pericoloso cartello di trafficanti di
droga. Una storia estremamente dinamica, che non si risparmia in
colpi di scena e sequenze estreme, in cui Stone dà vita a tutto il
suo estro. Scritto dallo stesso Stone insieme a Shane
Salerno e Don Winslow, il film non è però
frutto di una storia originale.
Questo è infatti la trasposizione
dell’omonimo romanzo dello stesso Winslow, pubblicato nel 2010.
Divenuto un vero e proprio best seller di genere pulp, questo ha
catturato l’attenzione di Stone ancor prima di essere reso
pubblico. Il regista si è infatti da subito attivato per adattarlo
quanto prima in un film. Girato interamente in California, tra le
località di Pacific Palisades e Laguna Beach, Le
belve è stato in seguito accolto da recensioni
contrastanti, le quali elogiano però le interpretazioni dei grandi
attori coinvolti. Costato circa 45 milioni di dollari, il film è
arrivato ad un risultato globale di circa 83, affermandosi come un
discreto successo.
Si tratta però di un film passato
piuttosto in sordina, e che meriterebbe di essere riscoperto. Sono
infatti numerosi i motivi per dedicarvi una seconda visione, dalla
dinamica regia all’intricata trama, dalla performance del cast alla
splendide location presenti. Prima di intraprendere una visione del
film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alle differenze tra il film e il
libro. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Protagonisti del film sono due
imprenditori di Laguna Beach, Ben, pacifico e
caritatevole buddista, e il suo migliore amico
Chon, ex Navy Seal ed ex mercenario. I due
conducono una lucrativa attività fatta in casa, producendo la
migliore marijuana mai coltivata prima d’ora. Condividono inoltre
un amore unico nel suo genere per la bellissima
Ophelia. La vita è idilliaca nella loro cittadina
nel sud della California, almeno fino a quando il cartello dei
trafficanti della Mexican Baja decide di irrompere nei loro piani
imponendosi come socio. Quando Elena, lo spietato
capo del cartello, e Lado, il suo spietato
scagnozzo, capiranno che è ora di sbarazzarsi dei due giovani
amici, avrà inizio una vera e propria guerra per la sopravvivenza,
dove ognuno è un potenziale nemico.
Il cast del film
Ad interpretare il pacifico Ben vi è
l’attore Aaron
Taylor-Johnson, il quale era reduce dal successo del
film Kick Ass. Taylor Kitsch è invece
il duro Chon. Per interpretare il personaggio, l’attore dovette
però sottoporsi ad un duro addestramento, seguito in questo da un
vero marines. Alla fine, Kitsch era in grado di eseguire
personalmente tutte le scene che lo vedevano protagonista, senza il
bisogno di ricorrere a controfigure. Jennifer Lawrence era inizialmente stata
scelta per la parte di Ophelia, ma l’attrice rinunciò preferendo
recitare in Hunger Games. Al suo posto è stata scelta Blake
Lively.
Per poter assumere il ruolo della
femme fatale del film, l’attrice dovette però esercitarsi a lungo
con le armi da fuoco. Al termine dell’addestramento, la Lively
dimostrò una grande precisione nell’utilizzo di queste. L’attrice
Salma Hayek è
invece presente nei panni della narcotrafficante Elena, un
personaggio vagamente ispirato alla prima boss donna di un cartello
messicano, Mireya Moreno Carreon. Il premio Oscar Benicio Del
Toro, invece, è l’interprete dello scagnozzo di
questa, Lado. È inoltre presente l’attore John Travolta,
qui nei panni dell’agente FBI
Dennis, personaggio quantomai ambiguo. Altri noti attori presenti
sono Emile Hirsch
nei panni di Spin, e Demian Bichir
in quelli di Alex.
Interessatosi al romanzo ancor prima
che questo venisse pubblicato, Stone collaborò alla sceneggiatura
insieme allo stesso Winslow. Il loro lavoro congiunto permise
dunque di dar vita ad un film che ricalcasse in modo piuttosto
fedele ciò che avviene nel romanzo. Vi sono però naturalmente
alcune differenze, volte a far acquisire dei canoni più
cinematografici alla storia. La prima di queste riguarda un
personaggio particolarmente centrale nel libro e del tutto assente
nel film. Si tratta della madre di Ophelia, dalla
figlia ribattezzata Paqu. Questa, pur essendo un personaggio
secondario, svolge un ruolo di un certo rilievo nel romanzo,
contribuendo a spiegare alcuni aspetti della figlia.
Nel film, originariamente, Paqu
doveva essere interpretata dall’attrice Uma Thurman, ma
a causa dei tempi ristretti, questa dovette essere tagliata fuori.
Differente è anche la vicenda relativa all’agente
Alex. Nel romanzo, questi viene indicato come traditore
del cartello. Per tanto Lado stabilisce la sua morte per mano di
Ben. Nel film, invece, tale esecuzione avviene in modo
particolarmente diverso. Diverse sono anche le rapine che
Ben e Chon eseguono ai danni dei criminali messicani.
Al contrario di quanto avviene nel
romanzo, nel film i due si avvalgono di diversi aiuti per compiere
ciò, e sono soliti riutilizzare sempre le stesse maschere
folkloristiche messicane. Di particolare importanza è il
diverso approccio al finale. Nel libro, questo
risulta essere particolarmente cupo, presentando la morte di tutti
i protagonisti. Stone decide di cambiare tale aspetto, permettendo
loro di sopravvivere e rifarsi una vita altrove, mentre Elena viene
infine arrestata dalla DEA.
Il trailer di Le
belve e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire
di Le belve grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple
TV e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì
15 luglio alle ore 21:00 sul canale
20 Mediaset.
Giovedì 18 luglio, presso il
cinema Jolly di Bologna si terrà l’anteprima del docufilm
“UN ALTRO CALCIO – Bologna in Champions”, con doppia
proiezione, alle 20.00 e alle 21.30. Si tratta di un instant-doc
scritto e diretto da Emilio Marrese, realizzato da Genoma Films, prodotto da Paolo Rossi Pisu con
Cinzia Bomoll, Marta Miniucchi, Marianna Pini,
Antonio Pisu e Matteo Salocchi.
L’opera narra le gesta di una
squadra di calcio che ha vissuto e fatto vivere ai propri tifosi la
stagione più esaltante dei suoi ultimi sessant’anni. Una squadra da
sempre indistinguibile dalla città che le dà il nome e dai
suoi tifosi. Il regista dipana il racconto attraverso immagini di
repertorio tra passato e presente con interviste ad atleti,
tecnici, dirigenti, personaggi dello spettacolo e della
cultura.
Terminato il percorso nelle sale,
dopo metà agosto il docufilm sarà disponibile su Sky.
UN ALTRO CALCIO – Bologna in
Champions, la trama
“UN ALTRO CALCIO” è il modello
portato al successo dal Bologna di Joey Saputo: un club sano, serio
e organizzato che ha imposto uno stile diverso, raggiungendo la
Champions League con perseveranza, programmazione e garbo, anche
nelle difficoltà.
“UN ALTRO CALCIO” è il modo di
vivere questa passione a Bologna, città che non vuole essere
metropoli né provincia, ma capitale – qual è – della cultura, del
gusto e del bello: una città che non rinuncia mai, neanche allo
stadio, al suo spirito critico, ironico e dissacrante.
“UN ALTRO CALCIO” è il sistema di
gioco innovativo proposto da Thiago Motta, allenatore e personaggio
atipico dalle grandi potenzialità.
Il docufilm narra il felice incontro
tra queste anomalie e peculiarità che ha fatto vivere al Bologna la
stagione più esaltante degli ultimi sessant’anni.
Il racconto della moderna favola
rossoblù è impreziosito dalle interviste esclusive ai protagonisti
(Joey Saputo, Claudio Fenucci, Giovanni Sartori, Marco Di Vaio,
Riccardo Orsolini, Lewis Ferguson, Riccardo Calafiori, Remo
Freuler, Lorenzo De Silvestri e Alexis Saelemaekers ) e dallo
sguardo speciale e insolito dei testimoni scelti.
Dal popolare cantante
Gianni Morandi che regala alcuni divertenti aneddoti inediti allo
psicoanalista di fama mondiale Stefano Bolognini che analizza le
specifiche dinamiche del gruppo, dell’allenatore e anche dei tifosi
bolognesi; dallo sceneggiatore Fabio Bonifacci che sottolinea gli
aspetti “cinematografici” di questa avventura al critico Walter
Guadagnini che ne illumina il lato “artistico”; dal musicista
Federico Poggipollini al giornalista e attore Giorgio Comaschi,
dagli scrittori Marcello Dòmini e Gianluca Morozzi al regista Paolo
Muran, dall’assessore Massimo Bugani allo storico Riccardo Brizzi,
dallo sceneggiatore Christian Poli al sacerdote Massimo Vacchetti:
da questo coro esce infine una narrazione divertente e originale,
come il Bologna di Saputo e il gioco di Motta che cercano di
indicare strade nuove al calcio italiano.
Vermithor e Ali
d’Argento saranno due dei draghi più importanti nel futuro
di House of
the Dragon. Ci sono diversi draghi nella serie, la
maggior parte dei quali appartiene ai Neri di Rhaenyra Targaryen.
Tuttavia, la fazione ha bisogno di ancora più potenza di fuoco se
vuole sconfiggere i Verdi, soprattutto perché loro hanno il drago
più grande, Vhagar, cavalcato dal principe Aemond,
ora Reggente.
È qui che entrano in gioco
Vermithor e Ali d’Argento, poiché sono due dei
draghi senza cavaliere che risiedono a Roccia del Drago (Vermithor
è apparso nel finale della prima stagione, con Daemon Targaryen che
gli cantava). Con Rhaenyra e suo figlio, Jacaerys Velaryon, che
pianificano di trovare persone con tracce di ascendenza valyriana
per far volare le creature nella Danza dei Draghi,
Vermithor e Ali d’Argento assumeranno un ruolo più
importante nella storia.
Storia di Vermithor e Ali
d’Argento e cavalieri precedenti
Vermithor e Ali
d’Argento erano legati al re e alla regina
Vermithor e Ali
d’Argento hanno entrambi quasi 100 anni durante la
sequenza temporale della seconda stagione di House of
the Dragon: Vermithor nacque intorno
al 34 AC, Ali d’Argento pochi anni dopo, e questo
li rende i due dei draghi più antichi in circolazione al di fuori
di Vhagar (che ha circa 180 anni a questo punto). Ali
d’Argento è una drago il cui nome deriva dal suo aspetto,
poiché viene descritta come “argentata”, mentre Vermithor è un
drago maschio il cui aspetto e natura feroce gli valgono il
soprannome di “Furia di Bronzo”.
Vermithor si
schiude da un uovo posto nella culla del principe Jaehaerys
Targaryen, e Ali d’Argento da uno donato a sua
sorella, Alysanne, entrambi si unirono ai rispettivi draghi su cui
in seguito furono trasportati in volo. Jaehaerys divenne re nel 48
AC, e lui e Alysanne divennero rispettivamente i cavalieri di
Vermithor e Ali d’Argento, quello stesso anno.
Il governo di Jaehaerys è stato per
lo più pacifico, il che significa che non c’erano molti motivi per
cui i draghi assistessero alla battaglia. La storia più notevole su
di loro durante questo periodo deriva dalla loro visita alla
Barriera, come raccontato da Lord Cregan Stark nel primo episodio
di House of
the Dragon 2.
Jaehaerys e Alysanne volarono con i loro draghi verso la Barriera,
ma Vermithor e Ali d’Argento si rifiutarono di
oltrepassarla (o non potevano). Apparentemente, la ragione di ciò è
che hanno percepito gli Estranei in agguato nell’estremo nord. Nel
libro si dice solo che Ali d’Argento si rifiutò di
volare oltre il Muro (con Vermithor non presente in quel punto
esatto), ma la serie li includeva entrambi nella storia.
Considerati i loro cavalieri, Vermithor e Ali
d’Argento erano compagni e si accoppiavano.
La regina Alysanne morì nel 100 CA
(un anno prima della prima scena di gruppo della stagione 1, che
inizia con il Gran Consiglio del 101 AC), mentre il re Jaehaerys
morì tre anni dopo. Da allora nessuno ha più rivendicato
Vermithor né Ali
d’Argento, il che significa che hanno vissuto senza
cavaliere a Roccia di Drago per circa 30 anni, fino a quando la
Danza dei Draghi non ha sancito il loro ritorno in azione.
I loro cavalieri non sono Targaryen
di nobile stirpe
I cavalieri dei due
draghi sono piuttosto improbabili: Ulf il Bianco cavalca
Ali d’Argento e Hugh Hammer cavalca
Vermithor. Ulf è stato introdotto per la
prima volta nella stagione in corso, in una scena in cui affermava
di essere il figlio bastardo di Baelon Targaryen, e quindi il
fratellastro di Viserys e Daemon. Hugh, nel frattempo, ha debuttato
nella premiere della seconda stagione, come fabbro che lavora ad
Approdo del Re, ed è diventato una parte importante della storia
della piccola gente lì.
Non c’è prova che Ulf sia
effettivamente chi sostiene, ma entrambi sono semi di drago, ovvero
persone con tracce di sangue valyriano, che si ritiene sia
sufficiente a renderli capaci di cavalcare i draghi. Rhaenyra e
Jacaerys invitarono molti di questi potenziali semi di
drago a reclamare i draghi non legati, molti dei quali
furono uccisi o feriti nel processo, ma Ulf e Hugh riuscirono
entrambi ad avere successo.
È noto che Lord Gormon Massey ha
cercato di reclamare Vermithor e la Furia di
Bronzo lo ha bruciato. Si dice che Ali d’Argento, la cui personalità è
notevolmente più calma e meno feroce del suo compagno, non abbia
ucciso nessuno, anche se lo sciocco di corte Mushroom afferma di
aver tentato di legare con lei e di essere stato bruciato. Anche i
draghi selvaggi Grey Ghost e The Cannibal risiedono su Dragonstone,
ma non vengono reclamati e non vengono mai domati.
Quanto sono grandi e potenti
Silverwing e Vermithor rispetto a Vhagar?
Potrebbero battere il più grande
drago vivo?
Immagine via Max
Indipendentemente dalle persone che
hanno fallito, sono Ulf e Hugh a cavalcare Ali d’Argentoe Vermithor
nella Danza dei Draghi. Costituiscono un enorme vantaggio per il
potere dei Neri di Rhaenyra, poiché danno loro due draghi grandi e
potenti. Ma quanto sono grandi e potenti? Dopotutto, ciò che conta
davvero è se sono in grado di battere Vhagar, quindi entrambi
possono riuscirci?
Vermithor è il più grande ed è
secondo solo a Vhagar in termini di dimensioni dei draghi
rivendicati. Ali d’Argento è un grande drago, più grande
del più grande dei draghi Neri, come Caraxes e Meleys, anche se di
natura più docile, meno testato in battaglia e probabilmente non
così veloce e agile (certamente rispetto a Meraxes, che lo usò a
suo vantaggio contro Vhagar). Vermithor è ancora
più grande ed è secondo solo a Vhagar in termini di dimensioni. È
più feroce e ha molti muscoli, ma ancora una volta non ha la stessa
esperienza di Vhagar.
Se Ali d’Argento e
Vermithor si alleassero contro Vhagar,
avrebbero buone possibilità di sconfiggerla. Uno contro uno,
tuttavia, anche se Vermithor contro Vhagar potrebbe essere uno
scontro avvincente, è improbabile che entrambi i draghi riescano a
portare a termine il lavoro data la maggiore esperienza di
combattimento di Vhagar (l’esperienza più notevole di Vermithor è
la Quarta Guerra di Dorne, che per lo più prevedeva l’incendio di
navi dall’alto). Ciononostante, rappresentano le due risorse
principali dei Neri, nella serie.
I due hanno un ruolo significativo
e sorprendente nel libro
immagine via HBO
Il primo assaggio di azione di
Ali d’Argento e Vermithor
nella Danza dei Draghi arriva nella Battaglia di Gullet, che
probabilmente avrà luogo nella stagione 3 di House of the Dragon. Questa è
una battaglia in cui la Triarchia, alleata con Otto Hightower,
tenta di distruggere il Blocco del Gullet da parte di Corlys
Velaryon, con l’invio di circa 90 navi da guerra. Alla fine, quasi
tutta la forza dei draghi dei Nero viene inviata, inclusi
Ali d’Argento, Vermithor,
Seasmoke e Sheepstealer, facendo
volgere la battaglia a loro favore.
Non ci sono tutte buone notizie per
i Neri, tuttavia, poiché Ulf e Hugh tradiscono successivamente
Rhaenyra nella Prima Battaglia di Tumbleton, probabilmente a causa
della loro stessa avidità. Cambiano fedeltà e si uniscono ai Verdi,
facendo perdere ai Neri quella particolare battaglia.
Vermithor alla fine muore nella Seconda Battaglia
di Tumbleton, ma Ali d’Argento è uno dei pochi
draghi a sopravvivere alla Danza dei Draghi, cosa che
presumibilmente accadrà anche nella serie.
House of the Dragon stagione 2 è disponibile su Sky e NOW (in
contemporanea con gli Stati Uniti), con un nuovo episodio a
settimana.
Dopo aver aperto,
in esclusiva per i fan, le tappe dei concerti del tour negli stadi
di Max Pezzali, è finalmente disponibile per tutti il nuovo
teaser di Hanno ucciso l’Uomo Ragno – La leggendaria
storia degli 883, la serie Sky Original di Sydney Sibilia
che debutterà l’11 ottobre in esclusiva su Sky e in
streaming solo su NOW.
La serie – una
produzione Sky Studios e Groenlandia (società del Gruppo Banijay),
prodotta da Matteo Rovere e Sydney Sibilia – è una dramedy ritmata
e brillante in otto episodi che racconta una storia di musica, di
provincia, di illusioni e di grande amicizia. Protagonisti
Elia Nuzzolo e Matteo Oscar
Giuggioli (Il filo invisibile, Gli
sdraiati, Vostro Onore) rispettivamente nei panni di
Max Pezzali e Mauro Repetto, capaci di dar vita da giovanissimi,
negli anni ’90, a un progetto diventato in pochi anni un vero e
proprio fenomeno generazionale di portata nazionale.
La serie è un
coming-of-age che racconta la storia di Max e Mauro, i mitici anni
’90 e la genesi di alcune delle canzoni più famose degli 883, duo
che contro ogni aspettativa, partendo da Pavia, ha cambiato la
musica italiana sorprendendo tutti, in primis gli stessi Max e
Mauro, ormai icone in grado di far cantare ed emozionare intere
generazioni di fan.
Hanno ucciso l’Uomo Ragno –
La leggendaria storia degli 883, la trama
Pavia, fine anni
Ottanta. Max ama i fumetti e la musica americana. È un
anticonformista in una città dove non c’è nulla a cui ribellarsi.
In più, dopo aver trascurato il liceo per seguire nuove amicizie e
serate punk, arriva inevitabilmente la bocciatura.
Questo fallimento
si rivela in realtà una nuova, fatale opportunità: nel liceo dove
si trasferisce ha un nuovo compagno di banco, Mauro. La musica
rende Max e Mauro inseparabili. Grazie alla forza trascinante di
Mauro, Max abbraccia il suo talento e insieme a lui compone le
prime canzoni che verranno prodotte da Claudio Cecchetto. Ma quando
il successo li travolgerà, Max e Mauro, così diversi, riusciranno a
rimanere uniti?
Hanno
ucciso l’Uomo Ragno – La leggendaria storia degli 883 è
una serie di Sydney Sibilia (Smetto quando
voglio, L’incredibile storia dell’Isola delle Rose, Mixed
by Erry), alla regia della sua prima serie, ed è da lui
scritta con Francesco Agostini, Chiara Laudani e Giorgio Nerone.
Completano il team di regia Francesco Ebbasta
(Addio fottuti musi verdi, Generazione 56k) e
Alice Filippi (Sul più bello,
SIC).
Le riprese della quinta e
ultima stagione di “Stranger
Things” sono
giunte a metà strada e, per celebrare questo momento, Netflix condivide uno sguardo dietro le quinte della
sua realizzazione e annuncia l’ingresso di Nell Fisher,
Jake Connelly e Alex Breaux nel cast
della stagione finale della serie creata dai Duffer
Brothers.
Stranger Things 5
Lettera d’amore ai
classici film di genere degli anni ’80 che hanno affascinato una
generazione intera, Stranger
Things è un drama emozionante ambientato
nell’apparentemente normale cittadina del Midwest di Hawkins,
Indiana. Dopo che un ragazzo scompare nel nulla, il suo affiatato
gruppo di amici e familiari cerca delle risposte e viene trascinato
in una serie di eventi rischiosi e mortali. Sotto la superficie
della loro ordinaria cittadina si nasconde uno straordinario
mistero soprannaturale, insieme a esperimenti governativi
top-secret e a un pericoloso portale che collega il nostro mondo a
un regno potente e sinistro. Le amicizie saranno messe alla prova e
le vite saranno sconvolte, perché ciò che scopriranno cambierà
Hawkins e forse il mondo, per sempre.
Creata dai Duffer
Brothers, Stranger Things ha debuttato a luglio del
2016 ed è rapidamente diventata una delle più popolari serie TV
Netflix di sempre, con la sola quarta stagione che ha totalizzato
oltre 140,7 milioni di visualizzazioni a livello globale. Radicata
nella nostalgia degli anni ’80, a ogni nuova stagione ha dato vita
a una rinascita di oggetti della cultura pop di quel decennio, come
le cialde Eggo e la New Coke. Più di recente ha riportato alla
ribalta il brano di Kate Bush “Running Up That Hill”, facendo
registrare un aumento degli streaming su Spotify e catapultandolo
nella Top 10 della classifica Billboard Hot 100 per la prima volta
nei suoi 38 anni di storia. La serie ha inoltre ottenuto oltre 70
riconoscimenti in tutto il mondo tra cui Emmy® e lo Screen Actors
Guild Award per il Miglior cast in una serie drammatica ed è
stata nominata per oltre 230 premi. I fan di Stranger Things di
tutto il mondo festeggiano il 6 novembre – giorno della scomparsa
di Will Byers – come lo “Stranger Things Day”, un giorno speciale
in cui condividono il loro amore per il mondo di Stranger
Things.
La quinta stagione è stata
annunciata come la stagione finale di Stranger Things, ma sono in
cantiere altri progetti legati all’universo, tra cui: Stranger
Things: The First Shadow in scena nel West End di Londra e una
serie spin-off animata senza titolo.
Il cast di Stranger Things Stagione
5
La quinta stagione di Stranger
Things è interpretata da Winona
Ryder, David
Harbour, Finn
Wolfhard, Millie
Bobby Brown, Noah Schnapp, Gaten Matarazzo,
Caleb McLaughlin, Natalia Dyer, Joe Keery, Charlie Heaton,
Sadie Sink, Maya Hawke, Priah Ferguson, Cara Buono e Brett
Gelman. L’ultima foto del cast ha confermato anche il
ritorno dei membri del cast della quarta stagione Jamie Campbell
Bower nel ruolo di Vecna/One/Henry Creel e
Amybeth McNulty nel ruolo di Vickie. A loro si
aggiungerà la veterana di Terminator Linda
Hamilton, il cui personaggio non è ancora stato
rivelato.
La testa di Meleys, il drago di
Rhaenys Targaryen, viene fatta sfilare per le strade di Approdo del
Re all’inizio del quinto episodio di House of
the Dragon. Sfortunatamente per Alicent
Hightower e il resto dei Verdi, è una decisione che sembra
essere un grave errore dopo dalla Battaglia a Riposo del Corvo.
Mentre re Aegon Targaryen è quasi
morto dopo un attacco da parte di suo fratello Aemond, i Verdi
stanno cercando di diffondere propaganda e rivendicare la vittoria
a Riposo del Corvo. A tal fine, è logico il motivo per cui la testa
del drago viene portata per le strade della capitale di Westeros,
poiché sancisce davvero la morte di Meleys e Rhaenys. Tuttavia, ciò
non significa che sia una scelta intelligente.
Far sfilare la testa di Meley ad
Approdo del Re danneggia la reputazione dei Targaryen
I draghi sono ciò che rende i
Targaryen più vicini agli dei che agli uomini
Immagine via MAX
Alla Casa Targaryen piace spesso
considerarsi superiore al popolo di Westeros, anche ad altre casate
sopravvissute dell’Antica Valyria, come i Velaryon, a causa del
loro status di cavalieri di draghi. È una credenza che, in un certo
senso, si è diffusa nei Sette Regni di Westeros a causa della
paura. Dopotutto, Aegon I conquistò il continente con i suoi draghi
e, con 130 anni di dinastia, l’eccellenza dei Targaryen prevale
ancora. Ma c’è un problema, come ha detto Rhaenyra nel pilot della
serie: “Tutti dicono che i Targaryens siano più vicini agli dei
che agli uomini, ma lo dicono per via dei nostri draghi. Senza di
loro, noi siamo proprio come tutti gli altri.”
Il potere della famiglia non risiede
solo nei draghi (se ciò fosse vero, non sarebbero rimasti sul Trono
di Spade per oltre un secolo dopo la morte dell’ultimo drago
Targaryen), ma ne costituisce innegabilmente una parte importante.
Sono i draghi che davvero rendono le persone timorose e intimorite,
ed è per questo che far sfilare la testa di Meley per le strade è
un vero problema.
Non è il segno di una grande
vittoria dei Targaryen. Se i Targaryen e i loro draghi sono
considerati più vicini agli dei, allora il re ha appena ucciso un
dio. I draghi caduti dovrebbero essere onorati – come i teschi
collocati nella Fortezza Rossa – piuttosto che derisi, il che,
ancora una volta, è come deridere gli dei stessi. Nella migliore
delle ipotesi, il corteo funebre di Meleys fa sembrare i Targaryen
fallibili e crudeli; nel peggiore dei casi, rischiano l’ira di un
potere superiore, o almeno è così che la vedrà la gente di Approdo
del Re.
La testa di Meley peggiora
ulteriormente i problemi ad Approdo del Re
La capitale di Westeros stava già
affrontando difficoltà
Quando nel libro la testa
di Meleys viene portata per le strade di Approdo del Re, si dice
che la folla fosse “stupita… in silenzio”. Tuttavia, ciò spinse
anche migliaia di persone ad abbandonare la città, fino a che non
si decise di chiudere i cancelli. Le cose si svolgono in modo
simile nella serie, tranne che i cancelli vengono chiusi ancora più
rapidamente e le persone non rimangono in silenzio. Hanno paura di
cosa significhi, definendola sfilata un “cattivo presagio”, ma lo
dicono ad alta voce, il che potrebbe scatenare una reazione ancora
più grande.
Nel libro ci sono delle rivolte ad
Approdo del Re, ma queste arrivano più avanti nella storia.
Tuttavia, i problemi della città sono ancora più gravi in
House of
the Dragon, con la carenza di cibo e i costi di
alimenti e materie prime menzionati più volte. Ciò significa che
vedere Meleys potrebbe essere una miccia. Mostra alla gente comune
che, se i Targaryen uccideranno i draghi e mostreranno una tale
mancanza di rispetto, allora i loro problemi non potranno essere
risolti dalla corona. Sembra che il trailer del prossimo episodio
mostri delle rivolte ad Approdo del Re, e la testa di Meleys è un
grande passo in questa direzione.
House of the Dragon stagione 2 è disponibile su Sky e NOW (in
contemporanea con gli Stati Uniti), con un nuovo episodio a
settimana.
Attenzione SPOILER
sull’episodio 5 di House of the Dragon 2 dal titolo “Reggente“
Il quinto episodio 5 di
House of
the Dragon stagione 2, dal titolo “Reggente“,
vede Aemond Targaryen scelto come reggente (appunto) per governare
i Sette Regni, e la il fatto di essere scelto al posto di Alicent
ha implicazioni per entrambe le loro narrazioni. Dopo la divisione
dei Neri e dei Verdi, la Battaglia di Riposo del Corvo ha visto il
conflitto più devastante mai visto nello show, con Rhaenys
Targaryen e il suo drago uccisi mentre Re Aegon II e il suo drago
gravemente feriti. I Verdi scortano Aegon alla Fortezza Rossa per
iniziare il suo recupero e decidono che il regno non deve conoscere
lo stato del loro re.
La scelta di collocare Aegon II sul
Trono di Spade al posto di Rhaenyra è stata il catalizzatore della
Danza dei Draghi, la guerra civile dei Targaryen esaminata dallo
spettacolo. Se Aegon II dovesse essere visto soffrire di una ferita
mortale nella sua prima battaglia, ciò potrebbe sollevare domande
superstiziose sul suo diritto a governare, con la gente comune che
si rivolge a Rhaenyra come a una sovrana migliore. Pertanto, i
Verdi decidono di nascondere Aegon e selezionare qualcuno di nuovo
per governare come reggente. La decisione pende tra Alicent e
Aemond, mentre il consiglio ristretto decide di scegliere il
giovane principe.
Perché Aemond viene scelto al posto
di Alicent per sostituire re Aegon
I Verdi desiderano un leader forte
per la Danza dei Draghi
Durante il regno di re
Viserys I, Alicent Hightower governa spesso il regno al
posto di suo marito con l’aiuto di suo padre, Ser Otto Hightower,
Primo Cavaliere. Tuttavia, il tempo di guerra e quello di pace
spesso hanno esigenze diverse, e i Verdi hanno iniziato a vedere
Alicent come una persona debole a causa del suo affetto verso
Rhaenyra. In questo momento, i Verdi sentono di aver bisogno di un
leader forte per vincere la guerra e Aemond viene scelto per
sostituire Re Aegon al posto di Alicent. Avendo il drago più grande
in circolazione a Westeros e una vittoria in battaglia, Aemond è il
simbolo della forza per i Verdi, in questo momento.
Alicent Hightower ha esperienza nella gestione
dei Sette Regni, ma la stagione ha dimostrato che azione e
impetuosità hanno preso il posto della logica. Persino Criston
Cole, che nutre un affetto romantico per Alicent, crede che Aemond
dovrebbe governare, poiché i loro interessi si sono generalmente
allineati durante la guerra. È stata loro la vittoria congiunta a
Riposo del Corvo.
Cosa farà Aemond ora che è al comando?
Aemond è il principe reggente del
regno, mentre Aegon II è ancora re
Sebbene una delle scene
finali dell’episodio “Reggente” mostri Aemond guardare con
cupidigia il Trono di
Spade, non è ancora il re. Verrebbe dichiarato re se Aegon II
dovesse morire, ma visto che ciò non è accaduto, il suo titolo ora
è Principe Reggente. È stato selezionato per governare il regno al
posto del re, proprio come era accaduto a Ned Stark nella prima
stagione di Game of Thrones quando il re Robert Baratheon era
assente. Date le condizioni di Aegon, il regno di Aemond potrebbe
durare ancora a lungo.
In qualità di reggente, Aemond
Targaryen continuerà a fare la guerra come ha fatto, insieme a
Criston Cole. Ora che Roccia del Drago è stata tagliata fuori dalla
terraferma a causa dell’occupazione della costa da parte dei Verdi,
lui e Cole punteranno gli occhi sulle Terre dei Fiumi, dove il
principe Daemon sta radunando un esercito ad Harrenhal. Tuttavia,
la relazione tra Aemond e Cole vacillerà rapidamente una volta
tornati in azione, dal momento che adotteranno strategie opposte su
come procedere al meglio con la guerra.
Come reagirà Alicent al fatto che
Aemond possa diventare il nuovo sovrano?
Alicent sembra pentirsi della sua
scelta di incoronare re Aegon
Alicent
Hightower è un personaggio difficile da prevedere in
House of the Dragon, poiché gran
parte della sua narrativa e caratterizzazione sono originali della
serie. Nell’episodio Reggente, dimostra un chiaro disprezzo per
Aemond, che crede sia spericolato e fuori controllo. Probabilmente
aveva già iniziato la guerra uccidendo Lucerys, e ora ha tradito
uno di loro cosa che è costata ai Verdi un cavaliere di draghi
potenzialmente prezioso. Tuttavia, data la sua traiettoria attuale,
Alicent sembra pentirsi della sua decisione di mettere Aegon sul
trono.
Dopo la sua conversazione con
Rhaenyra nell’episodio 3, Alicent è in una posizione allo sbando.
Ha contribuito a scatenare qualcosa di terribile e violento nel
mondo, e non è più in grado di controllarlo. Nonostante abbia avuto
divergenze con Rhaenyra, sta cominciando a capire che preferirebbe
avere sul trono la sua amica d’infanzia piuttosto che i suoi
terribili figli. È da vedere se in House of
the Dragon tradirà i Verdi, ma la sua lealtà sembra
che stia cominciando a vacillare.
House of the Dragon stagione 2 è disponibile su Sky e NOW (in
contemporanea con gli Stati Uniti), con un nuovo episodio a
settimana.
Attenzione SPOILER
sull’episodio 5 di House of the Dragon 2
Il quinto episodio della seconda
stagione di House of
the Dragon 2, dal titolo Reggente,
vede Daemon Targaryen dichiarare le sue intenzioni
di diventare re attuando un grave tradimento nei confronti di
Rhaenyra Targaryen. Daemon ha trascorso diversi
episodi nelle Terre dei Fiumi, costruendo apparentemente un
esercito per sostenere la rivendicazione di sua moglie al Trono di
Spade. Tuttavia, la coppia non si era separata nel migliore dei
modi e Daemon ha avuto diverse visioni ad Harrenhal che lo hanno
spinto ad alcune decisioni drastiche.
All’inizio, sembrava che il tempo
trascorso da Daemon ad Harrenhal lo stesse facendo riflettere e
pentire per ciò che era accaduto con Rhaenyra, così come quello che
era successo con Blood & Cheese, che avevano ucciso Jaehaerys
Targaryen su suo ordine. La situazione è completamente cambiata
nell’episodio 5 Reggente. Daemon ora ha intenzione di usare
l’esercito nelle Terre dei Fiumi, se ne esiste ancora uno, per se
stesso, il che stravolge completamente la sua storia del libro.
La decisione di Daemon di voler
diventare re rappresenta un cambiamento importante nella storia del
libro
Non è quello che accade in
Fuoco e Sangue
Nonostante la scelta di
Daemon di voler diventare re, e non re consorte, sia un cambiamento
importante per il personaggio, non è una trama che deriva
da Fuoco e Sangue di George R.R.
Martin. Anche se la relazione tra Daemon e Rhaenyra ha i
suoi momenti difficili, soprattutto in seguito, e lui ha sempre
bramato il potere, i libri non hanno traccia del dramma che in
questo momento si è costruito nella serie. Più pertinentemente,
Daemon sostiene la rivendicazione di Rhaenyra al Trono di Spade da
parte di Harrenhal e la aiuta persino a conquistare Approdo del
Re.
È la
visione che Daemon ha di sua madre che sembra convincerlo
ancora una volta che avrebbe dovuto essere l’erede di Viserys e che
il trono spetta a lui. La visione di Alyssa spinge Daemon, già
frustrato dal litigio con Rhaenyra, a ricordargli quello che
pensava da tempo: che il Trono di
Spade avrebbe dovuto essere suo, e che può ancora perseguire
quello che secondo lui è suo diritto. Ha il drago più grande dei
Neri, sta radunando un esercito, ha un castello enorme, è pronto a
fare ciò che Rhaenyra non vuole fare, quindi perché non dovrebbe?
Questa sarà la sensazione di Daemon.
Anche Daemon che perde il sostegno
dei Signori delle Terre dei Fiumi è un allontanamento dal libro. Lì
usa tattiche sgradevoli insieme ai Blackwood per aiutare a spezzare
i Bracken e altro ancora, ma non si fa menzione di alcun tipo di
ribellione o reazione negativa; anzi, ottiene l’esercito per cui è
andato ad Harrenhal. Ancora una volta, fa tutto ciò a sostegno di
Rhaenyra.
Cosa accadrà ora a Daemon e
Rhaenyra?
La serie può tornare indietro alla
loro storia come da libro?
Da questo frangente, è
difficile capire come House of
the Dragon 2
possa riportare sulla carreggiata la storia di Daemon e Rhaenyra.
Tuttavia, presumibilmente ciò deve accadere, perché lui e Caraxes
svolgono un ruolo chiave nella presa di Approdo del Re, e deve
abbandonare Harrenhal (che viene poi presa da Aemond e Criston
Cole). Allo stesso modo, hanno bisogno anche dei Signori delle
Terre dei Fiumi dalla loro parte.
Non è al di là delle possibilità che
Daemon prenda per primo Approdo del Re, o che sia lui che Rhaenyra
arrivino nello stesso momento, ciascuno rivendicando la propria
richiesta. Ma qualcuno, sicuramente, dovrà cedere. Nel libro,
Daemon lascia Approdo del Re dopo la sua caduta, e c’è una grande
spaccatura tra lui e Rhaenyra. Quindi la serie potrebbe
semplicemente aver anticipato questa rottura, ma poi si dovrebbe
inventare un motivo per cui Daemon lasci volontariamente Approdo
del Re senza diventare re, o farsi battere da Rhaenyra, ma ciò
potrebbe solo causare ulteriori problemi.
Prendiamo, ad esempio, l’eventuale,
fatidica battaglia tra Aemond e Daemon, che avviene sopra l’Occhio
di Dio (il lago su cui si affaccia Harrenhal). Daemon è in gran
parte separato da Rhaenyra a quel punto, ma è nelle Terre dei Fiumi
apparentemente per cacciare Aemond in nome di lei, e va ad
affrontarlo. Potrebbe volere la battaglia con suo nipote a
prescindere, ma perché farlo – e rischiare la vita – per una regina
che non sostiene?
La grazia salvifica per Daemon
potrebbe essere che la sua mente è chiaramente influenzata da
Alys Rivers. Se riesce a riunirsi con Rhaenyra prima che sia
troppo tardi, allora forse c’è una possibilità che riescano a
risolvere queste differenze e a conquistare Approdo del Re insieme.
Ma se insiste su questa strada, sarà interessante vedere cosa
succederà loro.
È un problema simile con le Terre
dei Fiumi, che sono cruciali per lo sforzo bellico ma ora sono
decisamente anti-Daemon, il che essenzialmente significa anche
anti-Rhaenyra. Il principe bisogno in qualche modo di riconquistare
il loro sostegno, ma i Lord sono così contrari che è difficile
capire quale possa essere la strategia giusta. Potrebbe essere la
crescente influenza dei Frey o una mano ferma da parte dei Tully, o
forse se le forze dei Lannister (che stanno marciando sulle Terre
dei Fiumi) mettessero a dura prova i Lord, ma è necessario che
Daemon si riconcili con loro, perché è un aspetto fondamentale
nella storia.
Daemon è il cattivo in House Of The
Dragon?
È più difficile sostenere che sia
uno dei bravi ragazzi
Tutto ciò solleva la
questione se Daemon debba essere un cattivo in House of
the Dragon. Non solo, ma dal momento che Rhaenyra è la
cosa più vicina di fatto a un personaggio principale e
protagonista, e ora si oppone direttamente a ciò che lei vuole,
allora ci si potrebbe anche chiedere se sia lui il cattivo della
sua storia. E la risposta dipende davvero da cosa succederà
dopo.
Daemon non è una brava persona, il
che è, ovviamente, un eufemismo. House of
the Dragon ha fatto di tutto per ricordarlo agli
spettatori, spesso con modifiche al libro: è stato responsabile
della morte della sua prima moglie, Rhea Royce, nello show, cosa
che non accade in Fuoco e Sangue di George
R.R. Martin. Ha soffocato Rhaenyra nel finale della prima
stagione, un’altra invenzione dello show. Ora vuole diventare re,
cosa che non accade nel libro.
Daemon è chiaramente un ladro
omicida in entrambi i casi, ma finora la serie lo ha reso
sicuramente più cattivo che buono. Con Aegon fuori dall’equazione
per un po’ e Alicent vacillante, sembrerebbe che Aemond (e Cole al
suo fianco) possa diventare un cattivo ancora più grande, ma non
entrerà in conflitto diretto con Rhaenyra. A tal fine, potrebbe
benissimo organizzare una resa dei conti tra Daemon e sua moglie,
cosa che lo farebbe diventare un antagonista ancora più grande
nella sua storia, almeno fino alla stagione 3 di House of
the Dragon.
Perché la serie ha cambiato la
storia del libro di Daemon
Ci sono un paio di possibili
ragioni
Uno dei motivi per cui la
seconda stagione di House of
the Dragon ha cambiato così tanto la storia di Daemon
del libro risiede in ciò che gli accade ad Harrenhal in
Fuoco e Sangue, che… non è molto, in realtà. Nel
libro si dice molto poco del suo tempo trascorso al castello, e più
o meno scompare dalla vista fino a quando non prende Approdo del
Re. Ciò ovviamente non può accadere nello show, motivo per cui sono
state introdotte cose come le sue visioni che aiutano a spiegare
parte della logica dietro questa nuova trama, dal momento che il
personaggio aveva bisogno di un arco più drammatico.
Tuttavia, questo non spiega del
tutto il motivo per cui la serie lo renderebbe antagonista nei
confronti di Rhaenyra. La Regina Nera costruisce le sue relazioni
principali, con Alicent e Daemon, in modo conflittuale. Già con
Alicent la relazione è stata modificata per aumentare il dramma, e
sembra che la serie voglia fare lo stesso con Daemon.
I cambiamenti di libro in
House of
the Dragon sono spesso più facili rispetto, ad
esempio, a Il Trono di Spade, perché Fuoco e
Sangue è un libro di Storia con fonti contrastanti, quindi
non esiste una verità da cui discostarsi nella maggior parte dei
casi, almeno non nei dettagli di quello che è successo. La serie si
concentra anche sulle lotte delle donne nella società patriarcale
in cui vivono – e su come combattono contro di essa e vi
contribuiscono. Il fatto che Daemon voglia diventare re al posto di
Rhaenyra si adatta a questo tipo di lettura contemporanea della
serie ma causa solo molte altre complicazioni in futuro.
House of the Dragon stagione 2 è
disponibile su Sky e NOW (in contemporanea con gli Stati Uniti),
con un nuovo episodio a settimana.
Il buio, un’angosciante musica in
sottofondo e poi il suono di una registrazione che sta per
iniziare. Sullo schermo appare un vecchio video un po’ tremolante
della piccola Yara, felice e concentrata nel suo luccicante body
nero, durante una delle sue esibizioni di ginnastica ritmica. Un
filmato tanto caro e nostalgico si chiude catturando la bellezza
della giovane in un salto dolce, sinuoso e tenero, impressa così
danzante per sempre. È con questa nostalgica scena che inizia il
primo episodio de Il Caso Yara: Oltre Ogni Ragionevole
Dubbio, la docuserie in cinque parti
(di circa 50 min ciascuna) che ripercorre uno dei casi di
cronaca nera più oscuri e divisivi degli ultimi anni in
Italia.
La serie è sviluppata e
diretta da Gianluca Neri (autore di SanPa), scritta da
Carlo G. Gabardini, Gianluca Neri ed Elena Grillone, e prodotta da
Quarantadue. Disponibile dal 16 luglio su Netflix, Il Caso Yara sarà
visibile anche su Sky Glass, Sky Q e tramite app su NOW Smart
Stick.
La tragica storia di Yara
“La sera del 26 novembre 2010, a
Brembate Sopra (Bergamo), Yara Gambirasio esce da casa sua, in via
Rampinelli, per andare in palestra, a circa 800 metri di
distanza,” racconta il giornalista Vittorio
Attanà, che da anni segue il dramma della famiglia
Gambirasio. Yara aveva solo 13 anni quando quella sera
scomparve nel nulla dopo essersi recata nella palestra
vicino casa per i suoi allenamenti. La misteriosa vicenda sconvolse
profondamente non solo la comunità bergamasca, ma l’intera Italia.
Per settimane e mesi ci si chiese dove fosse Yara, se fosse
scappata di sua volontà o fosse stata rapita, quale fosse il motivo
del rapimento e se fosse ancora viva. La risposta a quest’ultima
domanda arrivò troppo tardi, il 26 febbraio 2011,
quando il suo corpo fu ritrovato senza vita in un
campo aperto a Chignolo d’Isola.
Il caso Yara: Oltre ogni ragionevole dubbio | Immagine di Netflix
La prima pista investigativa dopo la
scomparsa di Yara portò l’attenzione delle forze dell’ordine su
Mohammed Fikri, un operaio marocchino di 22 anni
impiegato nel cantiere edile di Mapello. “Il colpevole
perfetto,” spiega Attanà. “Straniero, ha lavorato di notte
al cantiere, stava per partire, e ha detto delle frasi che
sembravano riferirsi a un’uccisione…”. Così, il 5 dicembre
2010, Fikri fu arrestato a bordo di una nave diretta a Tangeri e
indagato per la sparizione della tredicenne. Tuttavia, l’accusa,
basata su un’intercettazione telefonica in arabo erroneamente
tradotta, presto cadde e iniziò una nuova caccia all’assassino.
Nei mesi successivi al ritrovamento,
il proseguimento delle indagini dipese principalmente dalla polizia
scientifica: il corpo e gli indumenti di Yara
furono attentamente analizzati per settimane. Da queste analisi
emersero tracce di microparticelle metalliche, tipiche degli
ambienti edilizi, e un DNA maschile sugli slip e sui leggings
indossati dalla giovane. A ciò si aggiunse la scoperta di un
furgone bianco, ripreso da alcune videocamere, che si aggirava nei
pressi della palestra il giorno della scomparsa di Yara. Tutti
questi elementi portarono a identificare un “Ignoto 1”, che
successivamente si rivelò essere (con non poche incertezze)
il muratore 44enne Massimo Bossetti. Quest’ultimo
fu arrestato il 16 giugno 2014 con l’accusa di rapimento e
omicidio. Tuttavia, ciò che sembrava la conclusione del
caso si rivelò essere solo l’inizio di una nuova e complessa rete
di indagini e questioni irrisolte.
Oltre ogni ragionevole dubbio
Dopo il film Yara di Marco
Tullio Giordana, la docuserie di Gianluca Neri è il secondo
prodotto Netflix a riportare l’attenzione su questa
drammatica parentesi della giustizia italiana, ancora
irrisolta. Attraverso le testimonianze di numerosi giornalisti,
avvocati e professionisti che parteciparono alle indagini, nonché
tramite ricostruzioni, interviste esclusive, video e audio inediti,
Gianluca Neri tenta di ripercorrere cronologicamente il
misterioso e controverso caso che culmina con l’ergastolo,
tuttora molto discusso, di Massimo Bossetti.
Il caso Yara: Oltre ogni ragionevole dubbio | In foto Massimo
Bossetti
Per il suo scrupoloso lavoro
di documentazione, Il Caso Yara si annovera tra i
progetti italiani di cronaca nera più ambiziosi di sempre. Il
lavoro di documentazione della serie iniziò nel 2017, delineando
una prima struttura narrativa nel 2021. L’originalità e
l’accuratezza della serie non derivano solo dall’approfondito
studio di ricerca. Neri, nel tentativo di dipingere un quadro ampio
e preciso, affronta con cura anche le accuse di depistaggio
e i sospetti sui metodi investigativi, che hanno sollevato
(e sollevano) dubbi sulla giustizia italiana. Inoltre, ne Il
Caso Yara viene data per la prima volta la parola a Bossetti –
che si è sempre professato innocente – e a sua moglie Marita. Il
sottotitolo “Oltre ogni ragionevole dubbio” lancia una
forte provocazione, dando voce alle inesauribili
perplessità legate agli esiti giudiziari del caso, soprattutto alla
tormentata domanda: Massimo Bossetti è davvero
l’assassino di Yara Gambirasio?
“La scienza è infallibile, ma gli uomini che la
praticano non lo sono”
Nonostante una narrazione a
tratti confusa e complessa, dovuta soprattutto alla
continua oscillazione tra diversi archi temporali, Il Caso
Yara trasporta il pubblico in un momento ancora impresso con
dolore nella mente degli italiani. Qui, Neri non si limita a
ricostruire i fatti, ma si impegna a indagare sui possibili
errori commessi durante le indagini e i processi, e su
tutti quei dubbi e incongruenze che sono stati marginalizzati ma
mai risolti. Inoltre, l’esplorazione del ruolo dei media
nel plasmare e influenzare l’opinione pubblica è
affrontata in più episodi, con l’intento di analizzare l’intero
fenomeno sociale scaturito da questo tragico evento di cronaca
nera.
Con una regia efficace e una intensa
colonna sonora in sottofondo che contribuisce a creare un’atmosfera
di forte angoscia e suspense, Il Caso Yara si propone
quindi non solo come un resoconto dettagliato di una delle
inchieste più grandi e tragiche del panorama italiano, ma
anche come una stimolante discussione che, con
occhio attento e critico, invita il pubblico a riflettere
sulla complessità, la corruzione e le lacune del sistema
giudiziario italiano.
Dopo averci fatto assaggiare un
briciolo di una battaglia che sappiamo sarà epica, il quinto
episodio di House of the Dragon
“Reggente” ritira le truppe per deliberare. C’è un
nuovo Re reggente che sappiamo farà di tutto per essere consacrato
al Trono di Spade e c’è Rhaenyra che non sa più come far valere la
sua pretesa. In questo momento i Neri sono nettamente in
svantaggio: hanno perso la loro combattente più feroce e il drago
più veloce. Sono divisi con Daemon ad Harrenall che, sempre più
preda delle sue visioni e del suo ego, fa valere una pretesa
diversa quella di sedere lui stesso come re sul Trono di Spade.
Dall’altra parte anche i Verdi sono in affanno. La popolazione ha
raggiunto livelli di povertà dai quali non si può tornare indietro
e giustamente cerca di evadere dalla città.
**Questa recensione
contiene spoiler dell’episodio 5 di House of the Dragon 2
“Reggente”**
Anche se Aegon sopravvivesse ci
sarebbero questioni più importanti da risolvere, questioni di
famiglia. Alicent non controlla più il concilio ristretto perché a
volte le più grandi prese di potere non vengono dai nemici, ma
dalle persone che sono posizionate molto più vicino. Tutti gli
hanno voltato le spalle, anche Sir Criston Cole diventato il nuovo
galoppino di Aemond. Alicent, dopo aver scoperto da Rhaenyra che la
pretesa di Aegon sul trono era frutto di una profezia, ha cambiato
sicuramente atteggiamento. Preferisce un approccio più cauto e
quando proprio il nuovo Re reggente, Aemond, decide di chiudere le
porte della città e lasciare i sudditi morire di fame, la sua
faccia è inorridita. Si capisce dal dialogo fuori campo e dalla
telecamera fissa sul volto: quello è il momento in cui Alicent sa
che è sola alla corte di Approdo del Re.
Anche se i Neri sembrano sconfitti,
per il momento, il quinto episodio di House of the Dragon non fa
che infondere loro una nuova luce e consapevolezza. Dopo aver
lasciato Daemon in balia di se stesso ad Harrenall Rhaenyra si
ricorda il motivo della sua partenza, mette da parte l’orgoglio ma
delega qualcuno di andarlo a controllare. Purtroppo, la situazione
di Daemon ad Harrenall è sempre più precaria. Tra il non riuscire a
ottenere una resa dai Bracken, anche sotto la minaccia di morte per
fuoco di drago, e il sognare sua madre Alyssa, scopre che
Harrenhall ha solo l’oro sufficiente per mantenere a malapena il
fuoco nei camini. Daemon sta agendo da solo e senza controllo per
avanzare la pretesa che lo ha consumato fin da bambino: sedere come
Re sul Trono di Spade.
I sussurri di Rhaenyra
La futura Regina si trova davanti a
un bivio. Il concilio le è ostile perché è donna e allo stesso
tempo non vuole farla scendere sul campo di battaglia perché è la
legittima erede. E cosa fa un sovrano quando non può regnare e
comandare come vuole: delega. Sotto consiglio di Mysarya la giovane
Targaryen inizia a delegare alcuni compiti, per lo più sussurri
(come li chiamerebbe Varys). Tra il malcontento che serpeggia tra i
piccoli abitanti e il cattivo presagio che la testa di Meleys
rappresenta – per non parlare della decisione di Aemond di chiudere
le porte della città – Rhaenyra potrebbe avere migliaia di persone
disposte a combattere in suo nome dalle mura stesse di Approdo del
Re.
Il quinto episodio di House
of the Dragon Reggente in realtà mostra anche un punto di
svolta fondamentale per la storia dei Neri: la presenza di altri
due draghi che possono essere usati per la guerra. È proprio Jace,
il figlio maggiore, a dare il suggerimento alla madre. Jace in
questo episodio dimostra di avere leadership andando anche a
trattare un accordo con i Frey alle Torri Gemelle. Ovviamente anche
lui deve far valere la sua pretesa e la sua linea dinastica e il
suo suggerimento porterà a quello che stiamo ipotizzando: sarà
forse il figlio bastardo di Corlys a cavalcare uno dei draghi?
Arriverà su Disney+ il prossimo 19 luglio
La Ragazza del Mare, l’incredibile storia vera di
Trudy Ederle, la prima donna ad attraversare a nuoto il Canale
della Manica. La protagonista è interpretata da
Daisy Ridley che per l’occasione si è allenata a
nuotare in mare aperto. Questa è la nostra intervista la regista
Joachim Rønning (Kon-Tiki).
Il film, uscito nelle sale
statunitensi e inglesi il 31 maggio 2024, è stato accolto
calorosamente dalla critica, così come l’interpretazione di
Daisy Ridley. Katie Walsh del LOS ANGELES TIMES ha
dichiarato: “Questo entusiasmante biopic sportivo è un ritorno a
quelle storie ispirazionali che tanto amiamo che parlano di
personaggi ‘underdog’, come ‘Rudy’, con al centro il tema di una
donna che sfida la natura e combatte per il girl power”. Tomris
Laffly di VARIETY ha scritto: “Daisy Ridley stupisce e fa piangere
il pubblico in questo film meravigliosamente classico”.
La Ragazza del Mare vede protagonista
Daisy Ridley nel ruolo dell’abile nuotatrice nata da
genitori immigrati a New York nel 1905. Grazie al fermo sostegno
della sorella maggiore e degli allenatori che l’hanno incoraggiata,
superò le avversità e l’ostilità di una società patriarcale per
scalare i ranghi della squadra di nuoto olimpica e completare
un’impresa sbalorditiva: una nuotata di 21 miglia dalla Francia
all’Inghilterra. La Ragazza del Mare, interpretato anche
da Tilda Cobham-Hervey, Stephen Graham, Kim Bodnia, Christopher
Eccleston e Glenn Fleshler, è diretto da Joachim
Rønning, scritto da Jeff Nathanson ed è basato sul libro
“Young Woman and the Sea: How Trudy Ederle Conquered the English
Channel and Inspired the World” di Glenn Stout. I produttori sono
Jerry Bruckheimer, Chad Oman e Jeff Nathanson, mentre John G.
Scotti, Daisy Ridley e Joachim Rønning sono i produttori
esecutivi.