Sul palco della conferenza di
Morgan Stanley Technology, Media, and
Telecom a San Francisco, Bob Iger CEO di
Disney ha parlato di ciò che stava facendo per correggere la rotta
dello STUDIOS che è tornato a dirigere.
“Devi uccidere le cose in
cui non credi più“, ha detto, “e non è facile perché o hai
iniziato, o hai dei costi irrecuperabili, o è una relazione con i
tuoi dipendenti o con la comunità creativa.”
Bob Iger non
ha dichiarato i titoli di quali progetti sono stati accantonati e
ha continuato: “Devi fare quelle scelte difficili. In realtà
abbiamo fatto quelle chiamate difficili. Non siamo stati così
pubblici a riguardo, ma abbiamo già eliminato alcuni progetti, che
semplicemente non ritenevamo fossero abbastanza
forti”.
Il dirigente è noto per i
suoi forti rapporti con i talenti a Hollywood e ha affermato di
aver trascorso del tempo con i registi dando loro “i suoi appunti”
e chiedendo loro di guardare i film più volte prima del rilascio
per garantire che lo studio mantenga il suo standard di
eccellenza.
La scorsa settimana la Disney
ha annunciato che Sean
Baileyavrebbe lasciato la
carica di presidente degli studi cinematografici e sarebbe stato
sostituito dall’ex co-presidente della Searchlight
PicturesDavid Greenbaum mentre Bob
Iger tentava di rimescolare le carte all’interno del team
esecutivo e riavviare lo studio cinematografico.
Dopo che The Marvels ha
incassato poco più di 200 milioni di dollari in tutto il mondo lo
scorso anno – in calo dell’81% rispetto al botteghino di 1,1
miliardi di dollari dell’originale Captain Marvel del
2019 – e Ant-Man
And The Wasp: Quantumania ha deluso
con 476 milioni di dollari in tutto il mondo, Iger ha messo in
discussione il concetto secondo la quale “il pubblico sarebbe
stanco dei film di supereroi e franchise”.
I buoni film, ha detto,
attirano la gente al cinema e ha citato come esempio il
candidato all’OscarOppenheimer
della Universal.
Bob Iger ha
sottolineato che non è un caso che i primi 33 film dei
Marvel Studios abbiano
prodotto quasi 30 miliardi di dollari al botteghino globale. Il
programma dei Marvel Studios è stato ridotto e ha
detto di sentirsi bene con la squadra. L’unica uscita di
supereroi dello studio quest’anno è
l’atteso Deadpool &
Wolverine, la cui uscita
è prevista per il 26 luglio negli Stati Uniti e nel Regno
Unito.
Bob Iger ha
anche fatto riferimento alla lotta per procura in corso con gli
investitori attivisti Nelson Peltz di Trian
Partners e Blackwells Capital e ha detto che stava
cercando di non lasciarsi distrarre dalla questione.“Sto lavorando davvero duramente per non lasciare che
questo mi distragga perché quando mi distraggo, tutti quelli che
lavorano per me si distraggono e non è una buona cosa“, ha
detto.
Gli investitori attivisti
sono in lizza per un posto nel consiglio di amministrazione e hanno
pubblicato un libro bianco sulla governance aziendale di Disney
chiedendo tagli, azioni urgenti sul business della TV lineare e la
necessità di unire Disney+ e Hulu.La
questione dei posti nel consiglio sarà determinata durante
l’assemblea generale annuale della Disney il 3 aprile.
Quante sfumature esistono
dell’amore? Se lo chiede anche il regista belga Fabrice du Welz, che
con i suoi film ha in particolare esplorato gli aspetti più
orrorifici di questo sentimento e di ciò che in suo nome si è
capaci di compiere, specialmente quando per determinati individui
si manifesta l’impossibilità di possedere del tutto la persona
amata. Un tema, quello della follia che corrompe l’amore, che il
regista ha affrontato con la cosiddetta Trilogia delleArdenne, composta dai film Calvaire (2004),
Alleluia (2014) e Adorazione (2019). Trilogia che
diventa però ora quadrilogia con il suo ultimo lungometraggio
Inexorable, realizzato nel 2021.
Ricorrente in questi film è un
personaggio di nome Gloria, che in Inexorable diventa
l’incarnazione di tutti questi sentimenti e temi che al regista
interessa esplorare e il film in sé si dimostra un solido thriller
capace di incuriosire, affascinare, sedurre e terrorizzare, fino al
suo scioccante finale, presentando anche alcune dinamiche che
richiamano al film premiato agli Oscar Parasite.
Apprezzato da critica e pubblico ma passato in sordina, grazie ora
al suo passaggio televisivo è possibile riscoprire
Inexorable ed unirsi al regista nel suo riflettere sulle
perversioni dell’amore e dei confini oltre cui non si può più
parlare di tale sentimento, essendo sfociati in ben altro.
Per gli appassionati del genere, si
tratta dunque di un titolo da non lasciarsi sfuggire, che grazie ai
suoi colpi di scena e alla sua atmosfera di tensione offre una
visione difficile da dimenticare. In questo articolo, approfondiamo
dunque alcune delle principali curiosità relative
a Inexorable. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alla spiegazione del finale.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Inexorable
Protagonista del film è
Marcel Bellmer, uno scrittore egocentrico e
mendace che, dopo aver pubblicato un romanzo di
successo, Inexorable, fatica a trovare l’ispirazione
per continuare a scrivere. Per cercare di superare questo
fastidioso blocco, l’uomo decide allora di trasferirsi insieme alla
moglie e alla figlia in una grande abitazione di famiglia da poco
ereditata, che si trova in aperta campagna. Qui, nella pace
dell’ambiente naturale, Marcel spera di trovare nuove ispirazioni.
Le sue speranze verranno esaudite in modo imprevisto, quando nella
sua vita comparirà Gloria, una misteriosa ragazza
che sembra celare dei segreti capaci di porre a rischio gli
equilibri all’interno della famiglia.
Ad interpretare Marcel vi è l’attore
Benoît Poelvoorde, noto per aver recitato in film
come Dio esiste e vive a Bruxelles, 7 uomini a mollo e Una famiglia in affitto.
Accanto a lui, nel ruolo della moglie Jeanne vi è invece l’attrice
Mélanie Doutey, anche lei vista in
7 uomini a molloma anche nella serie Le 7
vite di Léa. L’attrice Alba Gaïa Bellugi,
invece, ricopre qui il ruolo di Gloria. Classe 1995, Bellugi ha
recitato in Quasi amici, nel film italiano La stoffa dei sogni e nella serie Into the
Night. Completano il cast l’attrice Janaina
Halloy nel ruolo di Lucie, figlia di Marcel e
Jeanne, Anaël Snoek in quelli di Paola e
Sam Louwyck in quello di Harry Ledoux.
La spiegazione del finale di Inexorable
Come anticipato, la tranquillità
della famiglia Bellmer viene messa a dura prova dopo che la giovane
Gloria riesce a farsi assumere presso di loro come addetta alle
pulizie della villa. Inizialmente affabile e di buoni modi, Gloria
piano piano manifesterà sempre più comportamenti strani, facendo
emergere degli evidenti legami passati con Marcel. Cercando di
capire cosa lo lega a quella giovane che è convinto di non aver mai
visto prima, lo scrittore scoprirà che si tratta di una figlia
avuta da una precedente relazione. Tuttavia la cosa si complica in
quanto Gloria prova anche una forte attrazione per quello che è
dunque suo padre.
Tanta è la sua determinazione che
arriverà anche a compiere un gesto incestuoso, scoperto poi dalla
moglie di Marcel. A quel punto diventa sempre più evidente un
intento distruttivo della giovane nei confronti della famiglia
Bellmer. Nel finale, dunque, Marcel e Gloria si uccidono a vicenda
e la loro morte appare l’unica e inesorabile soluzione
possibile per quel loro rapporto. Così facendo, però, la ragazza di
fatto ottiene ciò che desiderava, ovvero distruggere la vita e la
reputazione di quel padre amato e odiato ma anche quella di sua
moglie Jeanne, vista come un’usurpatrice. Non da ultima, quella
della piccola Lucie, la quale come Gloria dovrà crescere con
l’assenza di un padre.
Il trailer di Inexorable e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Seven grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Google Play, Apple
TV e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 5
marzo alle ore 21:20 sul canale
Rai 4.
Ispirato liberamente
all’autobiografia Nove vite come i gatti. I miei
primi novant’anni laici e ribelli, il film
Margherita delle stelle (qui
la recensione) porta in TV la storia di Margherita Hack, tra
le più apprezzate astrofisiche a livello internazionale e
incarnazione di una serie di valori e ideali tanto nobili quanto
troppo spesso trascurati. A dirigere questo biopic è Giulio
Base (già regista di film come Il maledetto e À la recherche), che affida a Cristiana Capotondi il ruolo della Hack,
raccontata dalla giovinezza e fino all’età adulta, ripercorrendo le
tappe più importanti della sua vita e facendone emergere l’unicità
d’animo e di pensiero.
Il film, che attinge da fonti
inedite ed esclusive, tra cui la già citata autobiografia Nove
vite come i gatti, scritta dalla stessa Hack insieme al
giornalista e divulgatore scientifico FedericoTaddia, celebra dunque le battaglie portate avanti
dall’astrofisica contro il regime fascista, contro il maschilismo
degli ambienti accademici, ma anche la sua passione per lo sport,
l’amore con il compagno di tutta una vita e il forte legame con i
genitori. Nel 2022 ricorreva il centenario dalla nascita di Hack,
motivo per cui il film a lei dedicato diventa l’occasione per
riscoprire una delle personalità che più hanno conferito prestigio
all’Italia.
Coprodotto da Rai Fiction e Minerva
Pictures e scritto da Monica
Zapelli insieme allo stesso Taddia, Margherita
delle stelle si presenta dunque come un coming of age intimo ed emozionante di una donna che è
stata, oltre che una grande astrofisica, un vero modello di
emancipazione, curiosità e autenticità. Prima di intraprendere una
visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune
delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e ad alcuni accenni sulla storia
vera di Margherita Hack. Infine, si riporterà dove e
quando poter vedere il film in TV o in streaming.
La trama e il cast di Margherita delle stelle
Il film racconta gli anni meno noti
di Margherita Hack, dall’infanzia agli anni
scolastici dove è costretta a scontrarsi con le imposizioni di un
mondo maschile e con la diffusione dell’ideologia fascista.
Margherita cerca di opporsi però a tutte le forze che le si pongono
contro, cercando di crescere mantenendo sempre quella voglia di
libertà e autonomia insegnatale dai due amorevoli genitori.
L’adolescente diventa poi la giovane donna che si innamora del
mondo delle stelle e, a dispetto di tutte le convenzioni e i limiti
posti alle aspirazioni femminili, riuscirà ad emergere in un mondo
fatto e governato da soli uomini.
Ad interpretare Margherita
Hack vi è l’attrice Cristiana Capotondi, nota per film come
Notte prima degli esami, Nome di
donna e la miniserie Le fate ignoranti. Capotondi interpreta qui la
scienziata dai suoi anni giovanili fino a quelli dell’anzianità,
sfoggiando per questi ultimi un trucco che le ha permesso di
somigliare maggiormente alla vera Hack. Nel ruolo di Aldo
de Rosa, amico e poi marito di Margherita, vi è invece
l’attore Flavio Parenti, recentemente visto anche
in La lunga notte – La caduta del Duce. Cesare
Bocci (il celebre Mimi Augello di Il commissario
Montalbano e Sandra Ceccarelli interpretano
invece Roberto e Maria Luisa Poggesi Hack, genitori di
Margherita.
La vera storia dietro Margherita delle stelle
Il film, dunque, si concentra sul
racconto dei primi anni di vita di Margherita Hack, durante i quali
si formerà come persona e svilupperà le idee che la porteranno poi
a diventare la celebrata astrofisica che oggi conosciamo. Hack, che
nasce nel 1922, anno della Marcia su Roma, consegue nel 1940 il
diploma di maturità classica, laureandosi poi in fisica cinque anni
più tardi, nel 1945 con una tesi di astrofisica sulle Cefeidi,
realizzata presso l’osservatorio di Arcetri di
Firenze. Proprio in quegli anni, però, Hack si trova a
scontrarsi con le imposizioni del regime fascista, che mal vedevano
la presenza di una donna in ambienti considerati esclusivamente
maschili.
Hack dichiererà infatti di essere
stata “fascista fino al 1938, fino al giorno in cui entrarono
in vigore le leggi razziali“, momento a partire dal quale capì
che il nazionalismo professato dal partito intendeva porsi al di
sopra di tutto e tutti, cosa che non era disposta ad accettare.
Ebbe dunque numerosi scontri negli ambienti accademici, dove
dovette in più occasioni dimostrare il doppio dei colleghi uomini
per provare di meritarsi il proprio posto in quel contesto. Dopo
aver insegnato all’Università di Firenze dal 1948
al 1951, dal 1954 al 1963 passa a lavorare all’Osservatorio
astronomico di Merate e ottenendo poi nel 1964 la cattedra
di astronomia all’Università di Trieste dove
insegnerà fino al 1º novembre 1992
È stata la prima donna italiana a
dirigere l’Osservatorio Astronomico di Trieste dal
1964 al 1987, portandolo a rinomanza internazionale. Oltre al suo
lavoro di scienziata, Hack in gioventù praticò con successo la
pallacanestro e l’atletica leggera e fu campionessa di salto in
alto e in lungo in campionati universitari. Negli anni, si betté
poi per i diritti civili, da quelli per gli omosessuali a quello
per l’eutanasia e fino a quelli della vita animale. Accanto a lei,
per tutto il tempo, c’è stato il marito Aldo de
Rosa, sposato il 19 febbraio 1944 e con il quale rimase
insieme fino alla fine dei loro giorni.
Il trailer di Margherita delle
stelle e quando vedere il film su Rai 1 e in streaming su
RaiPlay
Il film è presente nel palinsesto
televisivo di martedì 5 maggio alle ore
21:25 sul canale Rai 1. Di
conseguenza, sarà poi presente anche sulla piattaforma Rai
Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il
momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma,
completamente gratuita, per trovare il film e far partire la
visione.
Regé-Jean Page reciterà al fianco di
Michael Fassbender e Cate Blanchett nel thriller Focus
Feature Black Bag, diretto da Steven
Soderbergh. David Koepp ha scritto la
sceneggiatura con la produzione di Casey Silver e
Greg Jacobs.
I dettagli della trama vengono
tenuti nascosti, a parte il fatto che il film viene descritto come
un thriller di spionaggio. Il mese scorso, Deadline ha dato la notizia che
Focus aveva ottenuto i diritti di Black Bag dopo
essere arrivato sul mercato e che il piano sarebbe stato di girare
questa primavera.
Dopo il suo ruolo da protagonista
nella serie di successo di NetflixBridgerton,Regé-Jean Page ha registrato un aumento di
notorietà e di prestigio legato al suo nome, tanto che in molti si
sono litigati la sua attenzione, anche se le sue scelte non hanno
rispecchiato, a oggi, questa promessa di grandezza. Oltre a
Bridgerton, è apparso di recente in Dungeons & Dragons: L’onore dei ladri della
Paramount e nel film d’azione di Netflix The Grey
Man. Attualmente è anche destinato a recitare nel
reboot di Paramount di The Saint con Doug
Liman che ha recentemente firmato per dirigere.
Dalla DreamWorks Animation arriva Il Robot
Selvaggio, il nuovo adattamento di una straordinaria opera
letteraria, l’amato e pluripremiato bestseller del New York Times
n. 1 di Peter Brown, Il Robot
Selvatico.
L’epica avventura segue il viaggio
di un robot – l’unità ROZZUM 7134, abbreviato “Roz” – che dopo un
naufragio si ritrova su un’isola disabitata dove dovrà imparare ad
adattarsi all’ostile ambiente circostante, costruendo gradualmente
relazioni con gli altri animali dell’isola e adottando un’ochetta
orfana.
Il Robot Selvaggio, il poster
Il Robot Selvaggio ha per
protagonisti la vincitrice del premio Oscar® Lupita Nyong’o (Noi,
Black Panther) nel ruolo del robot Roz; il candidato agli Emmy e al
Golden Globe Pedro Pascal (The Last of Us, The Mandalorian) nel ruolo
della volpe Fink; la vincitrice dell’Emmy Catherine O’Hara
(Schitt’s Creek, Campioni di razza) nel ruolo dell’opossum
Pinktail; il candidato al premio Oscar® Bill Nighy (Living, Love
Actually – L’amore davvero) nel ruolo dell’oca Longneck; Kit Connor
(Heartstopper, Rocketman) nel ruolo dell’oca Brightbill e la
candidata al premio Oscar® Stephanie Hsu (Everything Everywhere All
at Once, The Fall Guy in uscita quest’estate) nel ruolo di Vontra,
un robot che si unirà a Roz sull’isola.
Il film si avvale anche delle voci
di Mark Hamill, icona della cultura pop e vincitore dell’Emmy Award
(Star
Wars, Il ragazzo e l’airone), di Matt Berry (What We Do in the
Shadows, SpongeBob – Il Film) e di Ving Rhames (Mission:
Impossible, Pulp Fiction), vincitore di un Golden Globe e candidato
agli Emmy.
Una storia emozionante sulla
scoperta di sé stessi, un’emozionante analisi sul legame tra
tecnologia e natura, una commovente esplorazione di cosa significhi
essere vivi e connessi a tutti gli esseri viventi.
Il Robot Selvaggio è scritto e
diretto dal pluricandidato all’Oscar® Chris Sanders – sceneggiatore
e regista di Dragon Trainer, I Croods e Lilo & Stitch di
Disney Animation Studios – ed è prodotto da Jeff Hermann (Baby Boss
2 – Affari di famiglia della DreamWorks Animation; co-produttore
del franchise Kung Fu Panda).
Il robot selvatico di Peter Brown,
romanzo illustrato per ragazzi pubblicato per la prima volta nel
2016, è diventato un fenomeno, balzando al primo posto della
classifica dei bestseller del New York Times. Il libro ha poi
ispirato una trilogia che ora comprende La fuga del robot selvatico
e The Wild Robot Protects. Il lavoro di Brown sulla serie Il robot
selvatico e sugli altri suoi bestseller gli è valso un Caldecott
Honor, un Horn Book Award, due E.B. White Awards, due E.B. White
Honors, un Children’s Choice Award come illustratore dell’anno, due
Irma Black Honors, un Golden Kite Award e un New York Times Best
Illustrated Book Award.
Da quando nel 2013 è stata
protagonista di La vita di Adele, l’attrice francese
Adèle Exarchopoulos è divenuta sempre di più una
delle nuove stelle della recitazione francese. Già in quell’intenso
film lasciava trasparire tutta la sua capacità di mettersi al
servizio di un personaggi complesso, tormentato ed emotivamente
intenso, conferendogli una naturalezza disarmante. Nel tempo
l’attrice ha riproposto queste sue qualità, maturando come
interprete e guadagnando continuamente consensi.
Adèle Exarchopoulos: i suoi film e le serie TV
1. Ha recitato in celebri
film. L’attrice intraprende la propria carriera nel mondo
del cinema recitando in film come Boxes (2006), I
ragazzi di Timpelbach (2008) e Vento di
primavera (2010). È poi con il film La vita
di Adele (2013) che si consacra a livello internazionale e
in seguito a quel titolo reciterà in Il tuo
ultimo sguardo (2016), di Sean Penn, Quattro vite (2016),
Le Fidèle – Una vita al massimo (2017), Nureyev – The
White Crow (2018), Sybil – Labirinti di donna (2019),
Mandibules – Due uomini e una mosca (2020), Generazione Low Cost (2021), Passages
(2023), Le ladre (2023), The Animal Kingdom (2023) e Je voirai toujours vos
visages (2023).
2. Ha
preso parte anche a prodotti televisivi. Oltre a recitare
per il cinema, Exarchopoulos si è concessa anche qualche incursione
nella televisione. Agli inizi della sua carriera, nel 2006, ha
infatti recitato in un episodio della serie R.I.S. Police
Scientifique, mentre nel 2020 è stata tra le protagoniste
delle serie Le Flamme e Le Flambeau, les aventuriers
de Chupacabra. Nel 2023 è stata tra i concorrenti della terza
stagione della versione francese di LOL: Chi ride è
fuori!, venendo però eliminata per terza.
Adèle Exarchopoulos
in La vita di Adele
3. È spesso stata un
tutt’uno con il personaggio. Buona parte delle riprese
dedicate ad Adèle Exarchopoulos che sono state utilizzate
in La
vita di Adele sono in realtà dell’attrice quando non era
nel suo personaggio. La telecamera la riprendeva infatti anche in
momenti di pausa, mentre mangiava e persino quando dormiva sul
treno mentre si recavano sul set. D’altronde, la stessa attrice ha
raccontato che uno dei motivi per cui ha ottenuto il ruolo in
seguito al provino è per il modo in cui mangia e che dunque c’è
molto di lei nel personaggio. Il nome del suo personaggio è stato
anche cambiato da Clementine (come è nella grafic novel da cui è
tratto il film) ad Adèle.
4. Ha stretto un ottimo
legame con la sua co-protagonista. Adèle Exarchopoulos e
Léa
Seydoux hanno dichiarato di aver riso e scherzato
molto durante le riprese delle scene di sesso, cosa che le ha
aiutate a sciogliersi e a sentirsi più a proprio agio l’una con
l’altra. Le due hanno così sviluppato un ottimo legame, che ha però
portato anche all’emergere di alcune voci secondo cui tra loro ci
fosse una relazione. Sia Léa Seydoux che Adèle Exarchopoulos hanno
però poi dichiarato che la relazione dei loro personaggi non ha un
corrispettivo nella realtà, ma che si considerano molto amiche.
5. Si è espressa a favore
delle scene di sesso. Come noto, le scene di sesso in
La vita di Adele hanno generato diverse polemiche e la
stessa Seydoux le ha giudicate eccessive. Exarchopoulos, però, non
è di questo parere. “Tutti facciamo sesso, è come una droga,
tutti lo amano. Dovevamo mostrare come fare l’amore con qualcuno
sia viscerale. Dovevamo trasmettere quanto di te stesso metto in
quest’atto. Così abbiamo scelto di mostrare a tutti l’emozione che
si cela dietro la scoperta della propria sessualità. Siamo adulti,
quindi andiamo. È finzione, è cinema. Non capisco il
problema”, ha affermato l’attrice.
Adèle Exarchopoulos in Le ladre
6. Si è esercitata per una
scena in particolare. Nel film del 2023 Le ladre, disponibile su Netflix, Exarchopoulos interpreta Alex, la socia di
una criminale decisa a ritirarsi da quel mestiere, non prima però
di aver compiuto un ultimo colpo. Per questo film, l’attrice si è
dovuta prepare fisicamente ad una serie di sequenze complesse, tra
cui una scena di lotta sulle note della musica classica di Strauss,
scena che è anche un chiaro riferimento a quella della lotta nel
casinò abbandonato nel film Arancia meccanica.
Adèle Exarchopoulos in Passages
7. Ha accettato di recitare
nel film senza neanche aver letto la sceneggiatura. Nel
2023 l’attrice ricopre il ruolo di Agathe, che si ritrova coinvolta
in un triangolo amoroso nel film Passages, diretto da
Ira Sachs. Nel corso di un’intervista ha
raccontato di aver accettato la parte senza neanche il bisogno di
leggere prima la sceneggiatura. Ha infatti incontrato il regista
per un caffè e in seguito alla sua sola spiegazione del progetto
l’attrice si è detta così affascinata e coinvolta dalle parole di
Sachs da aver subito dato la propria disponibilità a recitare nel
film.
Adèle Exarchopoulos è su Instagram
8. È presente sul social
network. L’attrice è presente sul social network
Instagram, con un proprio profilo verificato seguito da ben 2
milioni di persone e dove attualmente si possono ritrovare oltre
400 post. Questi sono principalmente immagini relative a suoi
lavori da attrice e da modella, inerenti il dietro le quinte di
tali progetti o promozionali nei loro confronti. Ma non mancano
anche curiosità, momenti di svago, eventi a cui ha preso parte e
altre situazioni ancora. Seguendola, si può dunque rimanere
aggiornati su tutte le sue novità.
Adèle Exarchopoulos e la sua vita
privata: Doums e il figlio
9. Ha avuto un figlio da un
noto rapper. L’attrice ha avuto una relazione a partire
dal 2016 con il rapper francese Mamadou Coulibaly, noto come
Doums, membro del gruppo collettivo hip hop
francese L’entourage. I due hanno poi avuto un figlio, nato nel
2017, ma in quello stesso anno si sono anche separati. In
precedenza, dal 2012 al 2015 ha avuto invece una relazione con
l’attore Jérémie Laheurte, conosciuto sul set di
La vita di Adele. Ad oggi non è noto se l’attrice sia
single o meno.
Adèle Exarchopoulos: età, altezza e origini dell’attrice
10. Adèle
Exarchopoulos è nata a Parigi il 22 novembre del 1993.
L’attrice è alta complessivamente 1,73 metri. È iglia di Didier
Exarchopoulos, un insegnante di chitarra di origine greca da parte
di padre, e di Marina Niquet, un’infermiera. Ha due
fratelli minori, Baptiste ed Émile.
Margherita Hack ci ha lasciati il 29
giugno 2013, ma il 12 giugno 2022 ricorrevano i cento anni dalla
sua nascita, e in occasione di quella ricorrenza nasce il film
Margherita delle stelle, affidato dalla Rai a
Giulio Base – e a una “squadra molto importante”,
come la definisce Maria Pia Ammirati direttrice di Rai Fiction – e
dal 5 marzo disponibile in prima serata su Rai 1 e su RaiPlay.
A riportare in vita la
grande astrofisica italiana c’è Cristiana Capotondi, da poco apparsa sul
grande schermo con Alessandro Siani e nel
televisivo Le fate ignoranti, che qui troviamo
accompagnata da Cesare Bocci, Sandra Ceccarelli e
Flavio Parenti in alcuni ruoli chiave di questo
“ritratto intimo” e personale di colei che ancora oggi dovrebbe
essere un modello per tutti, di emancipazione, coraggio, libertà di
pensiero e impegno civile. Come dimostrano le sue parole, oggi più
che mai valide e attuali: “Cerchiamo di vivere in pace,
qualunque sia la nostra origine, la nostra fede, il colore della
nostra pelle, la nostra lingua e le nostre tradizioni. Impariamo a
tollerare e ad apprezzare le differenze. Rigettiamo con forza ogni
forma di violenza, di sopraffazione, la peggiore delle quali è la
guerra“.
Margherita delle stelle, la trama
Come si vede sin dalle
prime scene del film, nelle quali ci viene presentata la piccola
Margherita (interpretata da Sveva Zalli), autonoma
e curiosa sin da bambina e sostenuta da due genitori
straordinariamente anticonformisti (Bocci e Ceccarelli) che le
insegnano la libertà di scegliere e di opporsi a certi dogmi dalla
società, primi fra tutti quelli dell’oppressiva ideologia fascista.
Vegetariana, amante dello studio e della natura, Margherita cresce
fuori dagli schemi, diversa, per modo di vestire e di pensare, da
tutte le sue coetanee, anche quando, liceale, alza la voce contro
l’espulsione di una insegnante ebrea dal proprio istituto,
rischiando di subire la stessa sorte. Ma sono anche gli anni della
scoperta dello sport agonistico, altra sua grande passione, della
scoperta delle stelle e del ritorno del piccolo Aldo (Parenti),
ormai cresciuto e con il quale nasce un legame che li unirà – anche
in matrimonio – fino alla morte. E che la accompagnerà nelle
successive tappe della sua vita, sempre affrontate con coraggio e
indipendenza, che l’hanno portata a emergere in un mondo fatto e
governato da soli uomini, grazie alle sue forza di volontà e
competenza, che da fenomenale ricercatrice l’hanno fatta arrivare
al centro Astronomico di Merate, dominato da dinamiche baronali e
maschiliste, e diventare la prima donna a dirigere l’Osservatorio
Astronomico di Trieste.
Margherita Hack, stella polare
Già protagonista di
documentari e imperdibili interviste (disponibili su RaiPlay, oltre
che su YouTube), Margherita Hack continua a essere un raro esempio
di libertà e onestà intellettuale, oltre che di tenacia.
Caratteristiche che insieme allo studio indefesso e a una
incrollabile forza di volontà l’hanno resa la donna corretta,
indipendente e geniale che non poteva che meritare un ulteriore
approfondimento. Che in questo caso si ispira – “liberamente” al
libro “Nove vite come i gatti” scritto dalla stessa Hack con
Federico Taddia, dal quale Monica Zapelli ha tratto la
sceneggiatura di quello che si configura come vero e proprio
romanzo di formazione, un coming of age che sceglie di
raccontare Margherita più che la Professoressa Hack, non a caso
partendo dalla sua infanzia e adolescenza.
Una missione, in un certo
senso, dalla valenza educativa più auspicata che dichiarata, ma che
della unicità del singolarissimo personaggio fa il suo principale
punto di forza. Una chiave perfetta per raccontare la possibilità
di non piegarsi alle barbarità – passate e presenti – della nostra
società, senza abbandonarsi alla pigrizia (non solo mentale) o
cedere al sopruso, che vive della simpatia e delle conquiste della
protagonista, encomiabilmente interpretata da una Cristiana
Capotondi resa dal trucco quasi più credibile come Margherita
adolescente che con il doppio mento e i capelli grigi. Elementi che
sicuramente hanno pesato sul ritorno di Giulio Base alla produzione
televisiva dopo più di dieci anni e dopo l’ultimo À la
recherche presentato alla Festa del Cinema di Roma, ma che non
possono non averlo condizionato – e in definitiva frenato – nella
sua intenzione di realizzare un “racconto poco ortodosso, poco
lineare, poco scontato” e capace di emozionare.
Margherita delle stelle, da vedere
Compito non semplice,
d’altronde, dovendo selezionare ampiamente tra i tanti momenti
fondanti di una vita come quella della Hack e gli episodi più
rappresentativi e coerenti con la storia di empowerment femminile,
ma non priva di leggerezza, che si puntava a costruire. Nella quale
sono sorprese positive gli inserimenti di materiale di repertorio e
foto d’epoca, ma che procede spesso per tappe fin troppo sintetiche
e affrettate. Che nulla tolgono al valore di testimonianza e
dell’operazione in generale, ma che non riescono a far dimenticare
l’origine celebrativa della stessa e a toccare le corde
sperate.
Kevin Spacey apparirà nei panni di un
personaggio chiamato “Il Diavolo” nel thriller psicologico di
Massimo Paolucci, The Contract,
di cui si sono appena concluse le riprese principali a Roma. Il
film in lingua inglese, descritto come avente una trama simile a
Angel Heart di Alan Parker e
L’avvocato del diavolo di Taylor
Hackford, vede nel cast anche Eric
Roberts e Vincent Spano. Kevin Spacey è arrivato a Roma lo scorso
dicembre per girare il film.
La carriera della star di
House of Cards è implosa a causa delle accuse di
cattiva condotta sessuale nel 2017, ma da allora è stato ritenuto
non responsabile in una causa intentata nell’ottobre 2022
dall’attore di Star Trek: Discovery Anthony Rapp
ed è stato dichiarato non colpevole in un processo per aggressione
nel luglio 2023 nel Regno Unito. Presto tornerà sugli schermi
cinematografici statunitensi con il thriller indipendente
Peter Five Eight, interpretato anche da
Rebecca de Mornay, che uscirà negli Stati Uniti in
versione limitata il 22 marzo. Il film segna il primo ruolo da
protagonista di Spacey da quando è stato prosciolto dal processo di
Londra.
In The Contract,
Spacey interpreta un personaggio chiamato “Il Diavolo”, che secondo
la dichiarazione è in qualche modo simile al ruolo di Al
Pacino in L’avvocato del diavolo, in cui
interpreta Satana che assume le sembianze di un avvocato umano, e a
quello di Robert De Niro in Angel
Heart, un uomo d’affari satanico che assume uno squallido
detective privato per scendere all’inferno. I produttori
Massimiliano Caroletti e Sandro
Lazzarini hanno detto di aver “corteggiato” Spacey per
otto mesi per convincerlo a interpretare il ruolo.
Ecco il trailer di Senza
Prove, il film di Béatrice Pollet con
Maud Wyler e Géraldine Nakache in
anteprima a
C-MOVIE FILM FESTIVAL. Senza Prove arriverà al
cinema in Italia dal 21 marzo distribuito da Kitchenfilm.
Senza Prove, la trama
Claire e Sophie hanno studiato
insieme e sono entrambe avvocate. Claire è felicemente sposata con
Thomas e hanno due figlie. Ma la loro vita viene sconvolta, quando
la polizia trova vicino alla loro casa, un neonato che si ritiene
sia di Claire. Sophie costruisce la sua difesa, anche se Claire
sostiene di non aver né visto né sentito che era di nuovo
incinta, ma come può non essersene accorta? L’essenza della
maternità diventa presto Il fulcro del caso.
Oggi Apple TV+
ha svelato il trailer di Sugar, la nuova dramedy
con protagonista Colin Farrell che farà il suo debutto il 5
aprile con i primi due episodi degli otto totali, seguiti da un
nuovo episodio ogni venerdì.
Interpretata e prodotta da Colin Farrell, Sugar è una
rivisitazione contemporanea e unica di uno dei generi più popolari
e significativi della storia della letteratura, del cinema e della
televisione: il giallo con protagonista un detective privato. Il
candidato al premio Oscar Colin Farrell interpreta John Sugar, un
investigatore privato americano alle prese con la misteriosa
scomparsa di Olivia Siegel, l’amata nipote del leggendario
produttore di Hollywood Jonathan Siegel. Mentre Sugar cerca di
determinare cosa sia successo a Olivia, porterà alla luce anche i
segreti della famiglia Siegel, alcuni molto recenti, altri sepolti
da tempo.
La serie è interpretata anche da
Kirby (“Sandman”), Amy Ryan (“The
Wire”), James Cromwell (“Succession”),
Anna Gunn (“Breaking Bad”), Dennis Boutsikaris
(“Better Call Saul”), Nate Corddry (“Mindhunter”), Sydney
Chandler (“Don’t Worry Darling”) e Alex
Hernandez (“Invasion”).
Sugar è creata da
Mark Protosevich, che è anche produttore esecutivo. Audrey Chon e
Simon Kinberg producono esecutivamente per la Genre Films, che ha
firmato la sua seconda serie con Apple
TV+ nell’ambito dell’accordo complessivo con lo stesso Kinberg,
dopo “Invasion“.
Anche Sam Catlin, Scott Greenberg e Chip Vucelich sono produttori
esecutivi. La serie è diretta da Fernando Meirelles (“City of God”,
“I due Papi”), che è anche produttore esecutivo, e Adam Arkin (“The
Offer”), che è anche produttore co-esecutivo.
In una nuova intervista,
Stellan Skarsgård ha condiviso quanto sia stata per
lui un’esperienza divertente e ha ammesso che il tempo trascorso
con le sue co-protagoniste è stata una sorta di esperienza di
apprendimento per lui.
“Il film è stato divertente.
Vivevamo a Santa Fe, dove hanno più Birkenstock e code di cavallo
grigie che in qualsiasi altro posto negli Stati Uniti. No, non ero
eccitato. Ero, ‘Che ca**o?’ Non sapevo molto di Thor, o conoscevo
il vero Thor, ma non sapevo molto dei fumetti. Quindi il fatto era
che Kenneth Branagh lo stava dirigendo, e lui è bravo. Ho detto
‘OK, lo farò’ ma il fatto è che, quando firmi per uno di questi,
firmi per quattro, quindi mi sono sentito come se avessi venduto
l’anima al diavolo, ma non l’ho fatto, perché soprattutto per il
primo mi sono divertito molto.”
“Eravamo io, Kat Dennings e
Natalie Portman, il trio. Eravamo costantemente insieme in tutte le
scene, mi divertivo tantissimo e imparavo tantissimo sulle ragazze
perché la maggior parte del tempo eravamo bloccati in macchina, e
stavamo aspettando, e ho semplicemente ascoltato quelle due ragazze
parlare di uomini. Sì, voglio dire, non pensavo che fosse così
impari.”
“Perché ho continuato a
lavorare con la Marvel dopo? Avevo un contratto ed era divertente
fare quelle piccole cose. Non devi essere troppo pretenzioso
riguardo a quello che fai. Non è un crimine fare cose non
intellettuali.”
Per quanto sia divertente pensare a
Skarsgård che fa il terzo incomodo nelle conversazioni tra Portman
e Dennings, è piacevole sentire un attore parlare in modo così
positivo della sua esperienza cinematografica sui supereroi, il
tutto difendendo il genere da coloro che lo guardano dall’alto in
basso.
Non sappiamo se e quando
Stellan Skarsgård potrebbe tornare nel MCU come
Selvig, soprattutto perché un altro film di Thor deve ancora essere
confermato.
Anche se ha appeso il suo scudo al
chiodo, Chris Evansresta
un fedelissimo dei cinecomics che non perde occasione di difendere e
elogiare. I film sui supereroi non hanno avuto un periodo
facile negli ultimi due anni, poiché sia il pubblico che la critica
sembrano sentirsi sempre più stanchi di questo tipo di storie, con
la recente produzione di Marvel Studios e Warner
Bros./DC.
Oggi è diventato quasi di moda
girare film basati sui fumetti, con registi di tutto rispetto come
Martin Scorsese, Francis Ford Coppola e
Quentin Tarantino che delineano i loro problemi
con quella che quest’ultimo ha descritto come la “Marvelizzazione
di Hollywood” in una recente intervista.
Alcuni sarebbero d’accordo con le
loro valutazioni, e la maggior parte probabilmente ammetterebbe che
almeno sollevano alcuni punti validi, ma con così tanta negatività
diretta ai cinecomics, può essere facile dimenticare che il genere
ha prodotto del cinema di buon livello per un tempo abbastanza
lungo.
All’ex Capitan America del MCU, Chris Evans, è stato chiesto il suo punto di
vista sull’attuale situazione dei film di supereroi e l’attore ha
dichiarato: “Se fosse facile, ce ne sarebbero molti di
più belli, senza cercare di gettare ombra. [Alcuni] sono film
oggettivamente fenomenali”.
L’ultimo film che poteva essere
definito tale, in questo genere, è forse Avengers: Endgame del 2019.
Riusciranno Deadpool e Wolverine a cambiare le
cose?
Per quanto riguarda Chris Evans e il suo potenziale ritorno
nel MCU nei panni di Steve Rogers, persistono voci secondo cui avrà
un ruolo in Avengers: Secret Wars, ma se i
recenti commenti dell’attore sono indicativi, non ha fretta di
riprendere lo scudo. “In definitiva, spero davvero di recitare
un po’ meno nella mia vita”, ha detto in un’intervista del
2023. “Ho molti altri interessi. Guarda, non ho assolutamente
scalato nessuna montagna in questo campo. Non ho Oscar e non sono
in alcun modo confuso con altri nomi che sono in cima alla
montagna. Ma mi ritengo anche molto soddisfatto”. Ha
spiegato, alludendo a una pausa dalla recitazione o semplicemente
all’approfondimento di altri suoi interessi, come la regia.
Dopo essere stato presentato al
Festival internazionale del cinema di Berlino nel febbraio 2024, il
film Spaceman
(qui
la recensione) ha ora fatto il suo debutto sulla piattaforma
Netflix, dove è subito divenuto uno dei
titoli più visti del momento. Diretto da Johan Renck a partire
da una sceneggiatura scritta da Colby Day basata
sul romanzo Spaceman of Bohemia, scritto
dal ceco Jaroslav Kalfar, il film non è in realtà
quello che qualcuno si aspettava e sono infatti molti gli utenti ad
aver lamentato di essersi sentiti ingannati. Pensando di trovarsi
davanti ad un adrenalinico film di fantascienza, si sono invece
ritrovati con un film ambientato sì nello spazio ma profondamente
incentrato sull’interiorità del protagonista e le sue riflessioni
sul proprio rapporto con la moglie.
Non c’è dunque una particolare
missione da compiere o comunque questa non è mai il principale
interesse del film, rivolto invece verso una dimensione più
intimistica e romantica. Chiarito questo aspetto, Spaceman è
dunque un film che utilizza la propria ambientazione per
rappresentare ulteriormente l’isolamento del protagonista, ma anche
per concretizzare quel senso del tempo e della vita che egli va
ricercando nel corso della storia. Come noto, però, a causa delle
reazioni contrastanti delle proiezioni di prova, il film è rimasto
in post-produzione per quasi 3 anni. Durante questi alcuni aspetti
sono stati cambiati e gli effetti speciali migliorati, ma di base
gli intenti emotivi del film sono rimasti inalterati.
Se dunque si sono apprezzati film
come Moon, il film di con Sam Rockwell, Arrival, diretto da Denis Villeneuve,
o Ad
Astra, con Brad Pitt, Spaceman
è un film adatto da vedere, che offre l’immensità dell’universo a
fare da contorno a riflessioni ed emozioni umane a partire dalle
quale si muove un’indagine sul valore dei rapporti e il loro posto
nella vita di tutti noi. In questo articolo, approfondiamo dunque
alcune delle principali curiosità relative a
Spaceman. Proseguendo qui nella lettura
sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
spiegazione del finale.
Protagonista del film è
Jakub Procházka, grande appassionato di scienze
fin dalla tenera età il quale vede concretizzarsi il suo sogno di
andare nello spazio. La sua missione solitaria, che lo porterà nei
pressi di Venere, durerà otto mesi e lo vedrà impegnato nella
ricerca di un’antica e misteriosa polvere intergalattica. Il prezzo
da pagare però, è quello di vedere andare in frantumi la sua vita
sulla Terra. Sua moglie Lenka, infatti, non è più
disposta a vedersi trascurata per colpa delle grandi ambizioni del
marito. Mentre è da solo nel silenzio dello spazio, Jakub cercherà
allora di portare a termine il suo lavoro mentre inevitabilmente
riflette sul suo rapporto con la moglie. Ad aiutarlo in ciò,
arriverà un ragno alieno gigante, il quale gli permetterà di
ripercorrere tutta la sua vita.
Ad interpretare Jakub vi è qui
l’attore Adam Sandler, che torna dunque ad un ruolo
drammatico – o comunque non propriamente comico – dopo quelli per i
film Ubriaco d’amore, Reign Over Me, The
Meyerowitz Stories e Diamanti
grezzi. Nel film è presente anche sua figlia,
Sunny Sandler, nel ruolo della ragazza che gli
chiede se egli sia l’uomo più solo del mondo. Nel ruolo della
moglie Lenka vi è invece Carey Mulligan, la quale era incinta di 8 mesi
nella vita reale, tra l’inizio e la metà del 2023, quando ha girato
le scene aggiuntive del film con Lena Olin nel
ruolo di sua madre.
Isabella Rossellini interpreta la commissaria Tuma,
mentre la voce di Hanuš in lingua originale è quella diPaul
Dano.
La spiegazione del finale di Spaceman
Il finale del nuovo film d’avventura
fantascientifico di Netflix Spaceman è piuttosto ambiguo,
soprattutto per quanto riguarda il destino del protagonista
Jakub. Quando l’astronauta arriva finalmente alla
Nube di Chopra, dove si prepara a raccogliere
campioni delle misteriose particelle cosmiche rosa e viola. Qui,
però, Jakub sembra sperimentare tutto il suo passato in una volta
sola. Riflette allora sulla notte in cui ha incontrato Lenka e
comincia a capire che erano destinati a incontrarsi, nonostante
l’improbabilità che ciò accadesse. Jakub ritrova così l’amore per
la sua innamorata, mentre Hanuš dice che il suo
viaggio “inizia e finisce qui”, venendo poi consumato da dei
piccoli acari noti come Gompeds, che lo portano infine a
dissolversi in polvere spaziale.
In quanto Jakub, egli non torna
sulla Terra alla fine del film, ma lo si vede recuperato dagli
astronauti di un’astronave coreana dopo aver attraversato la Nube
di Chropra. Jakub è in grado di chiamare Lenka dalla navicella
coreana, dove sembra essere al sicuro e finalmente diretto a casa.
Nella scena finale, Jakub chiede dunque a Lenka se lo bacerebbe di
nuovo. Dopo aver sperimentato la Nuvola di Chopra e aver fatto
ritorno a “L’inizio”, egli chiede dunque una seconda possibilità
che li riporti all’inizio. La donna, ricordando l’origine della
loro relazione, offre una risposta positiva, che lascia dunque
pensare che quando Jakub tornerà a casa, avrà ancora lei come
moglie e inizieranno un nuovo percorso.
Questa richiesta di un bacio rimanda
alla breve scena onirica in cui Jakub, vestito con una tuta
spaziale, incontra Lenka vestita da principessa nella foresta.
L’astronauta, infatti, aveva spiegato per lui Lenka sia una ninfa
delle acque che ha il potere di uccidere gli uomini mortali con un
bacio. Proprio chiedendole quest’ultimo, Jakub sembra dunque voler
far simbolicamente morire la sua carriera di astronauta, disposto
dunque a rinunciare alla vita dei suoi sogni nello spazio per
concentrarsi completamente sulla donna amata e sul loro rapporto,
senza che nulla più possa ostacolarli.
Il finale di Spaceman
offre dunque la conclusione del percorso evolutivo di Jakub, che da
astronauta totalmente concentrato sulla propria carriera arriva ad
riconoscere l’amore quale vero valore da perseguire. Arriva a
questa consapevolezza anche grazie al rapporto e alla saggezza di
Hanuš, il quale non viene svelato se sia una creatura realmente
esistente o semplicemente il frutto dell’immaginazione del
solitario Jakub. Non vengono offerti dettagli neanche sulla Nube di
Chopra, la quale rappresenterebbe però l’inizio e la fine
dell’universo. Un inizio e una fine che dunque permettono a Jakub
di vivere l’esperienza del suo amore per Lenka nella sua totalità,
mischiando passato, presente e futuro e portandolo a scegliere
lei.
Il trailer di Spaceman e
come vedere il film in streaming su Netflix
Come anticipato, è possibile fruire
di Spaceman
unicamente grazie alla sua presenza nel catologo di
Netflix, dove attualmente presente nella
Top 10 dei film più visti sulla piattaforma in
Italia. Per vederlo, basterà dunque sottoscrivere un
abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni
possibili. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale
comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso
a tutti gli altri prodotti presenti nel catalogo.
L’atteso sequel vede protagonista
ancora l’apprezzato Germano Lanzoni nei panni
dell’iconico “Signor Imbruttito”, milanese
purosangue ormai entrato nell’immaginario collettivo non solo
lombardo ma di tutta Italia, sopravvissuto alla poco fortunata
avventura in Sardegna del primo capitolo. Ad affiancarlo, tutti i
personaggi del mondo Imbruttito, come il Giargiana, la Wife, il
Nano, l’Imbruttita.
Ricomincio
da Taaac, previsto nelle sale nel prossimo
autunno, vede nel cast, tra gli altri, Brenda
Lodigiani,
Paolo Calabresi,
Claudio Bisio, Laura Locatelli, Leonardo Uslengo, Valerio Airò,
Renato Avallone e tra le new entry Raul Cremona,
Francesco Mandelli, Maurizio Bousso
e Martina Bonan, è ancora diretto da
Pietro Belfiore, Davide Bonacina, Andrea Fadenti, Andrea
Mazzarella e Davide Rossi ed è prodotto
da Giovanni Cova per QMI, Ramaya
Productions e Medusa Film in
collaborazione con Prime Video.
Il set, che si concluderà a fine
marzo, questa volta si svolgerà interamente nel territorio
lombardo, toccando diversi luoghi della città di
Milano, in particolare il quartiere
Portanuova, cuore pulsante e rappresentativo del
capoluogo lombardo, che si presenta come una vivace e dinamica
espressione di POP Culture, con l’obiettivo di diventare una vera e
propria piazza di intrattenimento per il pubblico, oltre che
simbolo di una grande riqualificazione architettonica urbana di
carattere culturale, sociale e ambientale. Grazie a una partnership
con COIMA, gruppo specializzato nell’investimento, sviluppo e
gestione di patrimoni immobiliari italiani per conto di investitori
istituzionali, faranno da cornice alle riprese le
suggestive e iconiche location piazza Gae Aulenti,
Biblioteca degli Alberi (BAM) e Bosco Verticale.
Previste inoltre riprese anche sui
Navigli e presso l’Abbazia di Chiaravalle, oltre a un excursus a
Bellagio sul lago di Como.
Social brand di proprietà di
Shewants e creato da Marco De Crescenzio, Federico Marisio
e Tommaso Pozza, “Il Milanese Imbruttito” dal web è diventato in
pochi anni un fenomeno culturale e sociale che
oggi conta 2 milioni di follower su Facebook, più di 770mila su
Instagram, più di 500mila sul canale ufficiale YouTube e più di
220mila su TikTok. La prima trasposizione cinematografica,
“Mollo tutto e apro un chiringuito”, uscito nel 2021, ha
esordito subito sul podio del box office,
risultando tra i maggiori incassi italiani nel periodo
pandemico.
Ricomincio
da Taaac aggiunge nuove sfumature e angolature a un
personaggio che, da un apparente profilo di maschera contemporanea,
offre una riflessione ironica e sagace sui tempi che stiamo vivendo
– dichiara Giovanni Cova, produttore e Presidente
di QMI. “Nella nostra narrazione, inoltre, la
città di Milano non è una semplice location ma è diventata ormai
una vera e propria protagonista, con le sue peculiarità, le sue
contraddizioni, i suoi luoghi famosi e gli angoli nascosti, il suo
continuo divenire e le eterogenee anime che ogni giorno la abitano
e la vivono e che nelle sue dinamiche sociali e nei cambiamenti
linguistici diventa comunque uno specchio dell’Italia intera e
della nostra epoca”.
“Siamo felici che ci sia stata data
la possibilità di intraprendere un nuovo viaggio nel mondo del
Milanese Imbruttito” affermano i coproduttori Ramaya
Productions. “Seppur il film sia ambientato
interamente a Milano, il ‘nostro eroe’ si troverà
ad affrontare un ambiente ancora più sconosciuto e inesplorato
rispetto alla sua precedente avventura in Sardegna”.
“È per noi un orgoglio e traguardo
poter approdare nuovamente al cinema e nelle piattaforme di
streaming con il secondo lungometraggio del progetto “Il Milanese
Imbruttito” – afferma Tommaso Pozza, CEO di
Shewants/Il Milanese Imbruttito. “Un percorso che dura
più di 10 anni sui social, in costante evoluzione e che vedrà
ancora protagonista il cast dei nostri attori-eroi alle prese con
nuove avventure, questa volta interamente nella “city”. Siamo
sicuri che ci sarà da ridere!”.
Ricomincio
da Taaac è un film prodotto da Giovanni Cova
per QMI, Ramaya Productions e Medusa Film in
collaborazione con Prime Video; regia di Pietro Belfiore,
Davide Bonacina, Andrea Fadenti, Andrea Mazzarella e Davide Rossi;
sceneggiatura di Pietro Belfiore, Davide Bonacina, Marco De
Crescenzio, Andrea Fadenti, Andrea Mazzarella, Tommaso Pozza,
Davide Rossi, Federico Marisio. Si ringrazia COIMA, location
partner del film. Nelle sale nell’autunno 2024.
Dopo il successo nel primo weekend
al botteghino di Dune: Parte
Due, così come il suo successo di critica, molti si
chiedono se Dune:
Parte Tre sia o meno in cantiere. Parlando con CNBC, il
CEO di Legendary Entertainment – che ha prodotto sia
Dune che Dune: Parte
Due – Josh Grode ha risposto
proprio a questa domanda.
“Dobbiamo avere tutti gli
stakeholder creativi allineati e sostenere la visione”, ha
affermato Grode. “Penso che tutti siano molto emozionati e si
stiano davvero godendo questo momento e se Denis [Villeneuve]
riesce a realizzare la sceneggiatura giusta e sente di poter
offrire un’altra esperienza alla pari con quella che abbiamo appena
completato, allora non vedo perché no.”
Dopo la sua uscita nel fine
settimana, Dune: Parte
Due ha già incassato 81,5 milioni di dollari a livello
nazionale e 178,5 milioni di dollari in tutto il mondo, secondo
Deadline. Villeneuve ha anche accennato alle sue speranze di
realizzare un terzo film, basato sul libro di Frank
HerbertDune:
Messiah, sottolineando che il lavoro su una sceneggiatura
è già in corso, ma che ha altri progetti su cui lavorare prima di
tornare nel mondo di Dune.
L’adattamento di Ridley
Scott di Il cacciatore di androidi di
Phillip K. Dick, Blade Runner, è
ampiamente considerato come uno dei film di fantascienza più
influenti e acclamati di tutti i tempi, quindi quando è stato
annunciato che un sequel era in lavorazione, c’era
comprensibilmente molta apprensione, anche se a capo del progetto
c’era un regista apprezzato come Denis
Villeneuve.
Blade Runner 2049 del 2017 è stato accolto
molto bene sia dai fan che dalla critica, e alcuni in realtà lo
acclamano come altrettanto buono o addirittura migliore
dell’originale. Sfortunatamente, ciò non si è riflesso nella
performance al botteghino del film. Blade Runner
2049 ha incassato circa 267,5 milioni di dollari in tutto
il mondo contro un budget di produzione di 150-185 milioni di
dollari, per una perdita dichiarata di 80 milioni di dollari.
Durante un’intervista con THR, a
Denis Villeneuve è stato chiesto se pensa che
“sarà mai in grado di ignorare l’ombra di Blade
Runner?”. “No, mai. Blade Runner è uno dei miei film
preferiti, ed è assolutamente un capolavoro. Ridley Scott è uno dei miei registi preferiti e,
anche se mi aveva dato la sua benedizione, per me era molto
importante ascoltarlo e vederlo attraverso i suoi occhi che in quel
momento gli andava bene che facessi il film, ma mentre stavo
girando Blade Runner 2049 pensavo costantemente al film
originale. Quindi 2049 è stata davvero una lettera d’amore per il primo
film, ma è stato di gran lunga uno dei progetti più difficili che
abbia mai realizzato, e non credo che mi avvicinerò mai più
all’universo di qualcun altro.”
Molti fan di Star
Wars sperano che Villeneuve alla fine faccia un viaggio nella
galassia molto, molto lontana, ma in base ai commenti del regista,
non sembra che ciò accadrà mai.
Intanto però Denis Villeneuve è al cinema
con il sontuoso Dune: Parte
Due.
Dopo recensioni non esaltanti e
incassi al botteghino inferiori alle aspettative, i Marvel Studios stanno cercando di
riportare la saga del Multiverso sulla strada giusta.
Per il 2024, ci aspettano soltanto due progetti in live action:
Deadpool e
Wolverine e Agatha. La prima è
l’ennesima avventura Multiversale e, se si deve credere ai
resoconti precedenti, che pone le basi per i prossimi film degli
Avengers.
Abbiamo già sentito voci secondo cui
la star di Logan, Dafne Keen, potrebbe apparire
come una adulta X-23 nel trequel e, secondo
@ScarletWitchUpd, esiste un CV che attesta la sua partecipazione al
film. L’account X non condivide ulteriori
dettagli per paura di guai, ma speriamo che questo significhi che
vedremo l’ormai diciannovenne vestita come la Wolverine femmina dei
fumetti.
Tornando al franchise dei
Vendicatori, però, anche lo scooper @MyTimeToShineH ha appena
rilasciato un’intrigante informazione. Apparentemente, in merito a
Avengers:
Secret Wars “Hugh Jackman ha detto alla Marvel che
sarebbe tornato per Secret Wars, ma solo se poteva avere la
possibilità di interagire con Tobey [Maguire] e [Robert Downey Jr.].” Dubitiamo che
questo sia un vantaggio per l’attore (soprattutto considerando i
soldi che probabilmente gli verranno offerti per riprendere il
ruolo di Wolverine), ma, comprensibilmente, Jackman spera di
condividere lo schermo con due colleghi e icone dei cinecomics. Avengers: Secret Wars è ancora
lontano, ma Captain America: Brave New
World e Thunderbolts arriveranno nel 2025.
Deadpool e
Wolverine uscirà nei cinema il 26 luglio e segna
l’introduzione del Mercenario Chiacchierone di Ryan Reynolds nell’universo cinematografico
Marvel (con un rating decisamente diverso rispetto ai primi due
capitoli). Soprannominandosi “Marvel Jesus”,
Deadpool arriva nel MCU dopo essere stato rapito
dalla Time Variance Authority, i manager del
multiverso visti l’ultima volta in Loki, e si
ritrova nello stesso mondo dei Vendicatori.
Sebbene il suo volto non si veda nel
trailer, anche Wolverine di Hugh Jackman passa dall’universo di
X-Men al MCU. Diretto da Shawn
Levy, il film comprende anche Emma Corrin,
Morena Baccarin, Rob Delaney,
Leslie Uggams, Karan Soni e Matthew Macfadyen.
Quando uscirà Avengers: Secret Wars?
Originariamente previsto per il
2025, Avengers:
Secret Wars è stato posticipato al 2027 a causa dei
ritardi di produzione causati dagli scioperi di Hollywood. Dopo
Avengers:
The Kang Dynasty che debutterà nelle sale il 1° maggio 2026,
mentre l’altro film arriverà nelle sale il 7 maggio 2027. Entrambi
i film non hanno ancora un regista. Si tratta del sesto capitolo
della serie di film di successo Avengers. Dovrebbe
concludere la Fase 6 del Marvel Cinematic
Universe e la
Saga del Multiverso. I fan attendono da tempo la notizia di un
potenziale adattamento live-action dell’iconica serie di fumetti,
che vede vari eroi e cattivi Marvel essere
catturati da un’entità cosmica nota come Beyonder, dove
poi si scontrano su un pianeta chiamato
Battleworld.
Mancano poco più di due settimane
all’uscita di X-Men
’97, il tanto atteso revival di X-Men: La serie
animata, e ora i fan più accaniti possono sapere il numero di
episodi che proporrà la serie. Il programma televisivo
MCU live-action più lungo fino ad
oggi è She-Hulk: Attorney at Law con 9 episodi.
Sul fronte dell’animazione, le prime due stagioni di What
If…? invece condividono il record di 9 episodi ciascuna,
ma X-Men
’97 le batterà tutte con ben 10 episodi (secondo
un comunicato stampa diffuso dalla Disney). Supponendo che avremo
un episodio a settimana, il finale di X-Men
’97 dovrebbe arrivare il 15 maggio.
Lo scooper @CanWeGetToast afferma
(tramite Toonado.com) che Your Friendly Neighbourhood
Spider-Man (precedentemente noto come Spider-Man: Freshman Year) sarà lungo 10
episodi, con ogni puntata che durerà circa 30 minuti.
Cose entusiasmanti sono chiaramente
all’orizzonte per la Marvel Animation. “X-Men’97 rivisita
l’iconica era degli anni ’90 in cui gli X-Men, una banda di mutanti
che usano i loro misteriosi doni per proteggere un mondo che li
odia e li teme, vengono sfidati come mai prima d’ora, costretti ad
affrontare una situazione pericolosa e nuovo futuro
inaspettato”, si legge in una breve sinossi.
Cosa sappiamo su X-Men ’97?
La nuovissima serie X-Men
’97, composta da 10 episodi, arriverà in streaming a
partire dal 20 marzo. X-Men ‘97 rivisita l’epoca iconica
degli anni ‘90, mentre gli X-Men, un gruppo di mutanti che usa i propri
poteri straordinari per proteggere un mondo che li odia e li teme,
vengono messi alla prova come mai prima d’ora, costretti ad
affrontare un nuovo futuro pericoloso e inaspettato. Il cast delle
voci nella versione originale include Ray Chase (Ciclope), Jennifer
Hale (Jean Grey), Alison Sealy-Smith (Tempesta), Cal Dodd
(Wolverine), JP Karliak nel ruolo di Morph, Lenore Zann nel ruolo
di Rogue, George Buza nel ruolo di Bestia, AJ LoCascio (Gambit),
Holly Chou (Jubilee), Isaac Robinson-Smith (Alfiere), Matthew
Waterson (Magneto) e Adrian Hough (Nightcrawler).
Beau DeMayo è il caposceneggiatore;
gli episodi sono diretti da Jake Castorena, Chase Conley e Emi
Yonemura. Con le musiche dei Newton Brothers, Brad Winderbaum,
Kevin Feige, Louis D’Esposito, Victoria Alonso e
DeMayo sono i produttori esecutivi della serie.
Come spesso accade negli
adattamenti dei fumetti Marvel per il grande schermo, i
personaggi sono soggetti a qualche cambiamento rispetto alle storie
originali, non sempre tradotte letteralmente ma comunque fedeli
allo spirito degli autori. Compreso Thanos, il Titano Pazzo protagonista della
saga delle gemme dell’infinito.
Ecco allora i 10
cambiamenti più importanti rilevati nei film dei fratelli
Russo:
Le origini di Thanos
Thanos è il vero protagonista di Avengers:
Infinity War, tuttavia questo ruolo di rilievo non ha
permesso agli sceneggiatori di esplorare ogni singolo aspetto delle
sue origini e del suo passato. Ovviamente molte cose sono state
modificate e semplificate per il film. Nel MCU,
Thanos viene dal pianeta Titano, da cui è stato
esiliato dopo aver suggerito di uccidere metà della popolazione per
salvare l’altra metà. Nei fumetti invece i genitori sono due Eterni
che lo rinnegano a causa del suo aspetto deforme.
L’Ordine Nero di Thanos
Alcune
parentesi del fumetto di Infinity Gauntlet sono state
tradotte al cinema, ma per quanto riguarda l’Ordine
Nero,
sembra che i Marvel Studios abbiano attinto al
nuovo corso della storia editoriale iniziato nel 2013. Il
gruppo presenta però differenze evidenti con l’originale, come
Ebony Maw che assume un ruolo di leader nei film, sostituendo
Corvus Glaive, o Cull Obsidian che nei fumetti viene chiamato Black
Dwarf.
La forza di Thanos
Nel corso di Avengers:
Infinity War si ha una prova evidente di quanto
pericolosa sia la minaccia di Thanos, a partire
dallo scontro con Thor e Hulk, due eroi che il Titano
mette al tappeto facilmente. Sa essere quindi uno dei personaggi
più potenti del MCU ma ha anche delle debolezze, mentre nei fumetti
è quasi indistruttibile e capace di resistere ad attacchi
micidiali.
L’opinione che ha di se
stesso
Thanos è
un personaggio davvero complesso e il suo carattere viene
sviscerato nel corso degli ultimi due capitoli di
Avengers mostrando quanto sia equilibrato nel
realizzare il suo piano. La fiducia in se stesso è tale da rendere
concreto ogni suo piano, cosa che non accade nei fumetti dove
appare meno deciso. Allo stesso modo pensa di essere la persona più
potente e importante dell’universo e usa il guanto dell’infinito
per costruire monumenti definendosi un dio.
Gemme dell’infinito
In Avengers:
Infinity WarThanos riesce a
raccogliere tutte le gemme dell’infinito e ad attuare il suo piano,
e proprio come mostrato nel film, anche nei fumetti il villain
segue una ricerca simile ma forse ancora più facile. Invece di
combattere i Vendicatori, Thanos si limita a
visitare l’universo e i suoi protettori, incluso il Collezionista e
il Gran Maestro.
Lo schiocco
Lo schiocco è stato senza
dubbio uno dei momenti più devastanti del MCU, oltre che della
recente storia cinematografica: sullo schermo un soddisfatto
Thanos realizzava il suo piano mentre la metà dei
supereroi svaniva nel nulla sotto un silenzio assordante.
Nei fumetti però questo gesto si
verifica presto nella storia, senza nemmeno dare ai protagonisti
l’opportunità di provare a evitarlo: anche lì, come nei film,
Iron Man, Thor e Captain
America sopravvivono per affrontare il Titano, ma tra i
sopravvissuti noti che non sono stati così fortunati al cinema
figurano anche Doctor Strange, Scarlet
Witch e Spider-Man.
Lady Morte
Nella trama di
Infinity Gauntlet, l’intera motivazione di
Thanos per il suo genocidio di massa si basa sulla
sua ossessione per Lady Morte, ovvero
l’incarnazione della morte di cui il Titano e innamorato, dunque
disposto a spazzare via metà dell’universo solo per
impressionarla.
Questo retroscena è stato accennato
grazie alla prima apparizione di Thanos nel MCU in
The Avengers, finendo per rendere il suo piano
ancora più complesso e discutibile, oltre che trasformare il
villain in qualcosa di estremamente riuscito.
Le motivazioni
Un aspetto che rende
Thanos un cattivo così avvincente nei film sono le
sue motivazioni uniche e complesse. Nella sua
mente, l’unico modo per salvare l’universo è spazzare via metà
della sua popolazione. Si considera l’unico vero
eroe dell’universo e coloro che si trovano sulla sua strada gli
impediscono di salvare la situazione. Questo lo
rende una minaccia molto più interessante.
Le motivazioni di Thanos nei
fumetti potrebbero non essere così altruiste o complesse, ma
sicuramente sono uniche. A causa del suo amore per Lady Morte,
Thanos uccide metà della vita semplicemente per impressionarla. Non
è così interessante, ma sicuramente fa sembrare Thanos più un
pazzo.
Thanos l’eroe
Nonostante
abbia ucciso metà dell’universo e provocato un immenso dolore ai
Vendicatori,
Thanos
torna sui suoi passi e cambia posizione: succede nei fumetti,
contrariamente a quanto mostrato al cinema, quandoNebula
prende il guanto dell’infinito e il padre suggerisce di usarlo per
rimediare agli eventi.
La fine
Ironia della sorte, nel MCU
Thanos ottiene due scene di morte: la prima arriva
nella sua fattoria, dove viene decapitato da Thor all’inizio di
Avengers:
Endgame; la seconda giunge alla fine del film, quando Tony Stark schiocca le dita ristabilendo l’ordine.
Nei fumetti invece, il Titano si
confronta con la fine pacifica che cercava in Infinity War; perde il guanto, inverte l’esito
delle sue azioni, finge la propria morte e si stabilisce in
una fattoria.
Nonostante abbia ricevuto recensioni
contrastanti per la sua interpretazione, Gina Carano sembrava destinata a
diventare una parte importante del franchise di Star
Wars nei panni di Cara Dune. Oltre a recitare in The
Mandalorian, l’ex stella delle MMA era stata
scelta come protagonista di una serie spin-off
intitolata Rangers of the New Republic (che è
stata successivamente cancellata).
Tutto è crollato per l’attrice
quando è stata licenziata dalla Lucasfilm nel febbraio 2021 dopo
che alcuni dei suoi post sui social media riguardanti l’obbligo
delle mascherine COVID e la pandemia sono diventati virali. Carano
ha anche condiviso la sua opinione sulla presunta manomissione
elettorale successiva alle ultime elezioni statunitensi.
Al momento del suo licenziamento, la
Disney ha rilasciato una dichiarazione in cui affermava che i post
sui social media di Carano “[denigrano] persone in
base alle loro identità culturali e
religiose”, descrivendole come “ripugnanti e
inaccettabili”.
Il mese scorso, abbiamo scoperto che l’attrice ha il sostegno
del proprietario di X, Elon Musk, per una causa
che spera metterà la Disney con le spalle al muro.
Carano sostiene di essere stata
discriminata e che non avrebbe dovuto essere licenziata per aver
esercitato la libertà di parola; sembra anche che speri di
costringere Lucasfilm a riportarla nei panni di Cara Dune! Parlando
con The Post Millennial della causa (tramite
SFFGazette.com), Carano ha condiviso la sua convinzione che questa
azione legale sia importante non solo per lei, ma anche per il bene
comune.
“Sono felice che le persone
debbano davvero indagare e prendere sul serio la mia situazione e
dovranno capire, mentre esamineranno tutto questo, cosa stava
facendo la loro azienda”, ha detto Gina Carano. “E esaminando ciò dovranno
apportare modifiche in modo che sarà molto più difficile che accada
alla prossima persona. Ed è per questo che quello che sto facendo è
importante.” “Molte persone, miliardari, mettono i loro soldi dove
credono”, ha continuato Carano, “ma investire i propri
soldi nella difesa di persone a cui è stato fatto del male è una
causa davvero nobile. È come se Elon Musk fosse una specie di
Batman.”
Dopo aver affermato che le azioni
della Disney le hanno impedito di ottenere qualsiasi tipo di lavoro
mainstream, ha preso le distanze da The Daily Wire e ha
condiviso le sue speranze di tornare alla sua carriera nonostante
Hollywood apparentemente non voglia avere niente a che fare con
lei.
In seguito, affrontando la sua
decisione di ridicolizzare i pronomi trans aggiungendo “beep/boop”
ai suoi account sui social media, Carano ha osservato: “Mi
chiedevo, qual è la cosa meno offensiva che potresti mai fare? Ed è
come se fosse la cosa meno offensiva.” “E così quando qualcuno mi
diceva qualcosa di brutto gli facevo semplicemente ‘beep boop’
perché sento che quella era fondamentalmente la cosa più carina.
Vedi tutti questi altri, sai, molti dei miei co-protagonisti maschi
diventavano aggressivi con queste persone e dicono delle cose poco
carine e io sono qui a prendere in giro la gente. E io sono quella
che viene licenziata?”
Quando il sito ha parlato della
mossa della Disney di archiviare il caso, Carano ha semplicemente
risposto: “Siamo tutti abbastanza fiduciosi che non sarà
qualcosa che saranno in grado di archiviare”.
Austin Butler ha confermato in un’intervista
con Access Hollywood che il suo bacio con la co-star
Stellan Skarsgård in Dune: Parte
Due è stata una sua improvvisazione. Il bacio tra
Feyd-Rautha Harkonnen di Butler e il
barone Vladimir Harkonnen di Skarsgård è
inaspettato e inquietante poiché i personaggi sono nipote e zio, ma
riafferma la devozione di Feyd-Rautha verso suo zio e il profondo
desiderio di essere lui. Questo è anche il motivo per cui Butler ha
imitato la voce di Skarsgård mentre creava il proprio accento per
Feyd-Rautha.
“[Il bacio] con Stellan
Skarsgård? O si!” ha detto Butler quando gli è stato chiesto
di improvvisare il momento. “Lui è pronto a tutto. È il
migliore… conta sempre come cerchi di influenzare qualcun
altro”. Skarsgård ha detto a Variety che recitare al fianco di
Butler in Dune: Parte
Due è stato piuttosto divertente. “Ho riso
così tanto perché era ovvio che gli piacesse davvero essere
malvagio”, ha detto l’attore.
Austin Butler è diventato famoso per la
recitazione metodica, come abbiamo visto per la sua ottima
interpretazione di Elvis per Baz
Luhrmann. Il suo lavoro gli è valso una nomination agli
Oscar me per Feyd-Rautha, personaggio psicotico e violento, non ha
certo potuto scendere così dentro al personaggio.
“In passato, con ‘Elvis’, ho
sicuramente esplorato la sua vita in quel mondo per tre anni ed è
l’unica cosa a cui penso giorno e notte”, ha detto Butler al
Los Angeles Times. “Con Feyd, sapevo che sarebbe stato malsano
per la mia famiglia e i miei amici.” “Ho preso la decisione
consapevole di stabilire un confine”, ha continuato Butler.
“Ciò ha consentito una maggiore libertà tra l’azione e lo stop
perché sapevo che avrei protetto tutti gli altri al di fuori del
contesto di ciò che stavamo facendo. Questo non vuol dire che nella
tua vita non rimani mai ferito. Ma sapevo che non avrei fatto nulla
di pericoloso al di fuori di quel confine, e in un modo che mi ha
permesso di andare più in profondità.”
Cosa aspettarsi da Dune:
Parte Tre ?
Cosa questo significhi per Dune:
Parte Tre resta ovviamente da vedere, ma non possiamo
pensare che Chani accetti la sua posizione di
concubina/”spalla” di Paul come fa nel libro.
Le
recensioni stellari di Dune: Parte
Due sono sicuramente in grado di attirare più persone
nelle sale, e il film è ora “certificato fresco” su Rotten
Tomatoes con un impressionante 95% di critica e pubblico.
ieri vi abbiamo
riportato alcune citazioni dalla recente apparizione di
Chris Evans al Comic-Con di Emerald
City, e ora abbiamo un’analisi più dettagliata della sua opinione
sullo stato attuale dei film di fumetti
(tramite Variety).
Ecco tutto quello che ha detto l’attore Chris Evans, che ha svelato anche quale film
dei Marvel Studios è il suo
preferito.
“I film tratti dai
fumetti in generale, per qualche motivo, non ricevono sempre il
credito che penso meritino“, ha detto l’ex attore di
Captain America al pubblico. “Sono
questi grandi, giganteschi film. Ci sono molti cuochi in cucina. Ma
le prove empiriche ci sono: Non sono facili da realizzare. Se fosse
più facile, ce ne sarebbero molti di più belli. Non sto facendo
ombra! Ho fatto parte di alcuni che hanno fallito. Succede. Fare un
film è difficile. Un maggior numero di cuochi in cucina non lo
rende più facile. Non voglio evidenziare film specifici del
catalogo Marvel, ma alcuni di essi sono fenomenali. Come film
indipendenti, oggettivamente grandiosi, e credo che meritino un po’
più di credito“.
Chris Evans non ha fatto il nome di nessun
film specifico sui fumetti che ha ritenuto non all’altezza, ma ha
detto che Captain America: The Winter Soldier del 2014 è
stato il suo film Marvel Studios “preferito” in
cui è apparso.
“È il mio film Marvel
preferito a cui ho partecipato. Non è solo per il film in sé, ma
per l’esperienza“, ha detto.
“Nel primo film ero
molto nervoso. Sai in cosa ti stai imbarcando e di conseguenza
giochi in difesa e giochi per non perdere. Quando è arrivato
‘Winter Solider’, abbiamo giocato per vincere. Ed era il primo film
con i fratelli Russo. Abbiamo corso più rischi e il personaggio è
sembrato più ricco. È stata una delle esperienze più soddisfacenti
che ho avuto nella mia carriera alla Marvel“.
Non si tratta esattamente di una
scelta azzardata, dato che Il soldato d’inverno
sarebbe probabilmente tra i migliori film del MCU (se non
addirittura tra i film di supereroi) scelti da molti fan.
Chris Evans tornerà nel Marvel Cinematic
Universe?
Si dice che Chris Evans sia destinato a riprendere il
ruolo di Steve Rogers in Avengers:
Secret Wars, ma nonostante un rapporto sostenesse di
aver confermato il suo ritorno l’anno scorso, le risposte
dell’attore nelle interviste raccontano una storia diversa.
“È dura, perché
guardate, amo profondamente quel ruolo“, ha detto
Chris Evans quando gli è stato chiesto di
tornare potenzialmente nei panni di Cap durante il C2E2 dello
scorso anno.
“Significa così tanto
per me, e davvero. Penso che ci siano altre storie di
Steve Rogers da raccontare, certo. Ma allo stesso tempo, sono
molto, molto prezioso… è come una piccola cosa scintillante che ho
e che amo così tanto, e non voglio rovinarla in nessun modo. Ho
fatto parte di qualcosa di così speciale per un periodo di tempo
speciale e, in un certo senso, è andato tutto
bene“.
Naturalmente, ora c’è una nuova
Sentinella della Libertà nel MCU, con Sam Wilson (Anthony
Mackie) che ne ha preso il posto nella serie Disney+
The Falcon and the Winter Soldier. Questo non
significa che Chris Evans non possa apparire per un cameo,
ma non possiamo pensare che torni a ricoprire il ruolo in modo
regolare. Detto questo, ci sono altri alias da supereroe che
Steve Rogers potrebbe utilizzare!
Sapevamo che Dune: Parte
Due avrebbe avuto
molto più successo nelle sale rispetto al suo predecessore
basandosi solo sulle
prevendite dei biglietti, ma il sequel acclamato dalla critica
di Denis Villeneuve ha superato le sue già elevate
aspettative al botteghino USA.
Secondo gli ultimi aggiornamenti di
BO, Dune: Parte
Due ha incassato 82,5 milioni di dollari negli
Stati Uniti dopo quattro giorni dal rilascio generale. Ciò
significa che l’epopea di fantascienza ha già superato il film
biografico su Bob
Marley, One
Love, diventando il film di maggior incasso del
2024 al botteghino americano. Il totale mondiale del film
ammonta ora a 182,5 milioni di dollari.
Dune: Parte
Due dovrebbe diventare il primo film dell’anno a
superare i 100 milioni di dollari a livello americano mercoledì, e si prevede che supererà i 150 milioni
di dollari all’inizio della prossima settimana.
Ciò è di buon auspicio per il
Dune:
Parte Tre, e mentre Villeneuve
ha confermato che intende dirigere un adattamento di Dune: Messiah ad un certo punto, ha
intenzione di affrontare prima un altro paio di progetti.
“Duneè senza dubbio la grande saga di
fantascienza dei nostri tempi (assieme ad Avatar di
James Cameron)“. abbiamo detto
nella nostra
recensione “Lo è per le ambizioni che
Villeneuve dimostra nelle sue idee di messa in scena; per la sua
ostinata fedeltà al romanzo di Herbert; per la sua ricerca
dell’elemento materiale accanto all’effetto speciale in CGI; per il
suo pretendere il meglio dal comparto del sonoro, della
scenografia, della fotografia e da ogni altro aspetto tecnico; per
il suo dimostrare i forti richiami al presente di un racconto
composto ormai circa sessant’anni fa; ma soprattutto per il suo
essere un’opera con precisi intenti autoriali rivolta però ad un
pubblico di massa“.
Cosa aspettarsi da Dune:
Parte Tre ?
Cosa questo significhi per Dune:
Parte Tre resta ovviamente da vedere, ma non possiamo
pensare che Chani accetti la sua posizione di
concubina/”spalla” di Paul come fa nel libro.
Le
recensioni stellari di Dune
2 sono sicuramente in grado di attirare più persone
nelle sale, e il film è ora “certificato fresco” su Rotten
Tomatoes con un impressionante 95% di critica e pubblico.
Prime
Video ha diffuso il trailer di Musica,
il nuovo film comedy Prime Video, dalla mente di Rudy Mancuso con
Camila Mendes, Francesca Reale e J.B. Smoove – in
streaming su Prime Video dal 4 aprile.
Commedia romantica non tradizionale che si muove al suo ritmo
contagioso, Música ha come protagonista la star online Rudy
Mancuso, che ha basato il film sulle sue esperienze personali e ne
è anche regista, co-sceneggiatore, compositore e coreografo.
Rudy Mancuso, un giovane artista di
strada carismatico ma senza direzione del quartiere Ironbound di
Newark, ha una visione unica del mondo. Grazie a una rara
condizione chiamata sinestesia, vive i rumori quotidiani – dai
clacson delle auto alle gocce d’acqua alle porte che sbattono –
come una serie di ritmi complessi. Si sforza di tenere a bada la
musica nella sua testa, ma non è così facile.
Quando non segue le lezioni per
finire la laurea o non mette in scena spettacoli di marionette per
i pendolari nelle strade dell’affiatata comunità brasiliana di
Ironbound, Rudy cerca di convincere la sua ragazza, Haley
(Francesca Reale), che alla fine riuscirà a capire come stanno le
cose. Vive con la madre, Maria (interpretata dalla madre
dell’attore nella vita reale, Maria Mancuso), che vuole che il
figlio lasci Haley e si sistemi con una bella ragazza brasiliana
del quartiere. Rudy riceve anche consigli sulla vita e sull’amore
dal suo migliore amico, Anwar (l’attore comico J.B. Smoove), un
gestore di food truck la cui identità culturale cambia in base al
luogo in cui il suo camion è parcheggiato in un determinato
giorno.
Le cose prendono una piega caotica
quando Rudy viene letteralmente steso da un pezzo di pesce
congelato che vola. L’incidente porta all’incontro con Isabella
(Camila Mendes), una giovane e bella donna brasiliana che lavora
nel mercato del pesce locale e che potrebbe capire Rudy come nessun
altro ha mai fatto. Intrappolato in un triangolo amoroso, Rudy
cerca di trovare un equilibrio tra la sua eredità culturale, le
donne della sua vita e la música nella sua testa.
Il film
Música
è diretto da Rudy Mancuso (“Tempo”, “Storie dal
nostro futuro”) da una sceneggiatura di Mancuso e Dan Lagana
(“American Vandal”, The Babysitter: Killer Queen). Il film è
interpretato da Francesca Reale (“Stranger
Things,” “Haters Back Off!”), Camila Mendes
(“Riverdale,” Palm Springs), J.B. Smoove (“Curb
Your Enthusiasm,” Spider-Man: Far From Home) e Rudy
Mancuso (Rim of the World, The
Flash). I produttori sono McG (“Supernatural”, “Chuck”) e Mary
Viola (The Babysitter, Love Hard). I produttori esecutivi sono
Camila Mendes, Bruce Wayne Gillies, Dan Lagana e Steven Bello (The
DUFF, Holidate).
Il direttore della fotografia è
Shane Hurlbut (Terminator Salvation, Act of Valor). Lo scenografo è
Patrick Sullivan (Gerald’s Game, Love Hard). La costumista è Tere
Duncan (“The Walking Dead”, City Island). Il film è montato da
Melissa Kent (The Age of Adaline, The Dirt). Il direttore di
produzione dell’unità è Bruce Wayne Gillies (Kate, The Disaster
Artist). Il supervisore musicale è Jamie Rise. Il supervisore del
ritmo è Marivaldo Dos Santos.
Anche Kumail Nanjiani si è unito alla quarta
stagione di Only Murders in the Building la serie
Hulu di grande successo le cui riprese sono appena
cominciate. Nanjiani apparirà in un ruolo ricorrente che però
viene tenuto nascosto, anche se una persona a conoscenza della
situazione afferma che il suo personaggio sarà parte integrante
delle indagini sul caso di questa stagione.
Nanjiani si unisce ai nuovi membri
del cast della quarta stagione
precedentemente annunciati, Eugene Levy,
Eva Longoria e Molly
Shannon. Anche Meryl Streep riprenderà il suo ruolo dalla
terza stagione. La serie è ovviamente guidata da Steve
Martin, Martin Short e
Selena Gomez.
Only Murders in the
Building: tutto quello che c’è da sapere
Only Murders in the
Building ha dimostrato di essere molto popolare per
Hulu sia tra il pubblico che tra la critica. Lo spettacolo ha
ottenuto 29 nomination agli Emmy e quattro vittorie fino ad oggi.
La serie ha avuto il suo debutto in onda a gennaio, quando la ABC
ha trasmesso tutti i 10 episodi della terza stagione nel corso di
quattro settimane, durante le quali la serie ha raggiunto 11
milioni di spettatori lineari.
Only Murders in the
Building nasce dai co-creatori e scrittori Steve
Martin e John Hoffman (Grace and Frankie,
Looking). Martin e Hoffman sono i produttori esecutivi
insieme a Martin Short, Selena Gomez, il creatore di This
Is Us Dan Fogelman e Jess Rosenthal. La terza stagione
vede Charles, Oliver e Mabel (interpretati da Steve Martin,
Martin Short e Selena Gomez) indagare su un omicidio dietro
le quinte di uno spettacolo di Broadway. Ben Glenroy (Paul
Rudd) è una star di film d’azione di Hollywood il cui
debutto a Broadway viene interrotto da una morte prematura. Aiutato
dalla co-protagonista Loretta Durkin (Meryl
Streep), il trio si imbarca nel caso più difficile che
abbia mai affrontato, mentre il regista Oliver tenta disperatamente
di rimettere insieme il suo spettacolo. Su il sipario!
Dopo il felice fine settimana di
apertura di Dune: Parte
Due,
Rebecca Ferguson si dedica a cuor leggero al suo
prossimo progetto, che la vedrà recitare al fianco di
Chris Pratt nel prossimo film di Amazon
MGM Studios Mercy, che uscirà nelle sale di tutto
il mondo poiché lo studio ha grandi aspettative per il film.
Timur Bekmambetov dirigerà il thriller
fantascientifico da una sceneggiatura scritta da Marco van
Belle.
Il progetto è arrivato agli Amazon
MGM Studios da Charles Roven, che ha appena
ricevuto la sua seconda nomination all’Oscar come miglior film con
Oppenheimer. Roven sta producendo
Mercy con il vicepresidente senior di Atlas
Entertainment Robert Amidon insieme alla BEL di
Bekmambetov, insieme a Majd Nassif. La produzione del film avrà
inizio in primavera.
Ambientato in un prossimo futuro in
cui i crimini capitali sono aumentati, Mercy segue un detective
(Pratt) accusato di un crimine violento e costretto a dimostrare la
sua innocenza.
Per
Rebecca Ferguson si tratta di un ambiente familiare,
in quanto negli ultimi anni, tra film di fantascienza e action
thriller sta costruendo una carriera che esalta la sua naturale
eleganza e il suo aspetto apparentemente letale e glaciale, il
tutto unito a una versatilità davvero impressionante che mette
perfettamente in scena in Dune
di Denis Villeneuve la cui Parte
Due è attualmente in sala.
American Rust2 ha finalmente una data di uscita. La
seconda stagione della
serie con protagonista Jeff Danies debutterà
giovedì 28 marzo. Ad annunciarlo è TVLine.
Dove vederla American Rust 2?
I fan ricorderanno che la
prima stagione della serie è stata trasmessa su Showtime,
che ha cancellato lo
spettacolo tre mesi dopo il suo finale. Nel
giugno 2022, Freevee di Amazon ha annunciato di
aver acquisito American
Rust per la seconda stagione.
La seconda stagione,
annunciata comeAmerican Rust: Broken
Justice, ora verrà trasmessa in streaming
su Prime
Video. Tutti i 10 episodi della seconda
serie usciranno il giorno della sua uscita. Lo streamer ha anche
rilasciato il trailer ufficiale della seconda serie, che ora puoi
guardare di seguito:
American Rust 2: la trama
La prossima stagione che si
intitola American Rust: Broken Justice è
ambientata ancora una volta a Buell, Penn., dove Del Harris di
Daniels e Grace Poe di Tierney “cercano di ricostruire le loro
vite dopo gli eventi strazianti della
prima stagione”, si legge nel logline ufficiale. L’azione
prende il via quando la città sperimenta una serie di “omicidi
apparentemente non correlati“, continua la sinossi,
“suggerendo una cospirazione molto più ampia che minaccia tutti
in questa piccola e unita città“.
Oltre a Tierney e Daniels, il
cast di ritorno include Mark Pellegrino, Rob Yang, Kyle
Beltran, Alex Neustaedter, Julia Mayorga e David
Alvarez. Le aggiunte alla stagione 2 includono Luna
Lauren Velez ( Dexter ), Nick Sandow
( Orange Is the New
Black ), Marc Menchaca
( Ozark ), Britian
Seibert ( A Murder at the End of the
World ), Amelia Workman
( FBI ), Christopher
Denham ( Billions ),
Leon Addison Brown ( The
Knick ) e Sara Lindsey
( High
Desert ).
Lunedì la rete
FOX ha annunciato che sta sviluppando un riavvio
diBaywatch, la serie cult
degli anni ’90 con David Hasselhoff e
Pamela Anderson.
FOX finora ha ordinato solo
una sceneggiatura pilota, che sarà scritta da90210(il reboot di CW) e dalla
scrittricedi
ReignLara
Olsen.
Nella nuova iterazione è
descritta come “Audaci salvataggi nell’oceano, spiagge
incontaminate e iconici costumi da bagno rossi tornano, insieme a
un’intera nuova generazione di bagnini di Baywatch, che affrontano
vite personali complicate e disordinate in questo riavvio ricco di
azione che dimostra che esiste la famiglia in cui sei nato ma nche
la famiglia che trovi“
Lara
Olsen, i cui crediti televisivi includono anche
Blood & Treasure della CBS
e Private Practice, spin-off
di Grey’s
Anatomy della ABC , funge da EP
insieme ai creatori di OG BaywatchMichael Berk, Greg Bonann e Doug
Schwartz.
La serie originale
Baywatch è una serie televisiva
americana drammatica d’azione sui bagnini che pattugliano le
spiagge della contea di Los Angeles, California e Hawaii, con
David Hasselhoff. È stato creato da Michael Berk ,
Douglas Schwartz e Gregory J. Bonann, che hanno prodotto lo
spettacolo durante le sue 11 stagioni. La serie si concentra sulle
sfide professionali e personali affrontate dai personaggi,
interpretati da un ampio cast a rotazione che include
Pamela Anderson, Alexandra Paul, Gregory Alan Williams ,
Jeremy Jackson , Parker Stevenson, David Chokachi, Billy Warlock,
Erika Eleniak, David Charvet, Yasmine Bleeth e
Nicole Eggert.
Preparate le vostre spade,
cittadini di Westeros: House of the Dragon 2,
l’attesissima seconda stagione della serie spin-off House
of the Dragon arriverà questo giugno su HBO.
Presumiamo che la serie debutterà in contemporanea con la
programmazione USA anche su SKY e in streaming su NOW.
Le informazioni sulla nuova data di
uscita sono state annunciate lunedì dal CEO di Warner Bros.
Discovery e presidente dello streaming globale e dei giochi JB
Perrette alla conferenza su tecnologia, media e telecomunicazioni
di Morgan Stanley. La notizia è stata riportata da
Variety. In
precedenza, HBO aveva solo detto che la seconda
stagione avrebbe debuttato quest’estate.
Spin-off del grande successo della
HBO Il Trono
di Spade, House
of the Dragon è ambientato circa 200 anni
prima del Il Trono
di Spade e traccia i conflitti che affliggono la
dinastia regnante dei Targaryen.
Emma D’Arcy interpreta la regina Rhaenyra
Targaryen, con
Matt Smith nei panni di suo zio Daemon e
Olivia Cooke nei panni di Alicent Hightower, la
vedova del defunto padre di Rhaeynra, Viserys.
La seconda stagione della serie
spin-off House
of the Dragon presenterà la battaglia culminante
per il potere conosciuta come “la Danza dei Draghi”, con i
Verdi (gli Hightowers, Aegon & Co.) e i Neri (Rhaenyra, Daemon,
ecc.) che combattono per rivendicare il Trono di Spade. (Guarda
un teaser qui.)
La seconda stagione di House of
the Dragon darà il benvenuto anche a una serie di nuovi
membri del cast tra cui Clinton Liberty
( Normal People ) nel ruolo di Addam of Hull,
Jamie Kenna ( Coronation
Street ) nel ruolo di Ser Alfred Broome, Kieran
Bew ( Warrior ) nel ruolo di Hugh,
Tom Bennett ( After Life ) nel
ruolo di Ulf, Tom Taylor ( The
Bay ) nel ruolo di Lord Cregan Stark e Vincent Regan
( Poldark ) nel ruolo di Ser Rickard
Thorne. Si uniscono alle aggiunte della seconda
stagione
precedentemente segnalate Gayle Rankin
( GLOW ), Freddie Fox ( Slow
Horses ), Simon Russell Beale ( Penny
Dreadful ) e Abubakar Salim ( Raised by
Wolves ).
Cosa aspettarsi dalla seconda
stagione di House of the Dragon?
La
prima stagione si è conclusa con la morte di Re
Viserys, che ha gettato i Targaryen nel caos più totale
riguardo al prossimo legittimo erede – il Principe Aegon o la
Principessa Rhaenyra. La stagione successiva segna l’inizio della
Danza dei Draghi, con ciascuna delle due parti che
raccoglie il maggior numero di alleati e draghi possibile per
assicurare la sconfitta dell’altra.
House
of the Dragon è attualmente interpretata da
Matt Smith,
Olivia Cooke,
Emma D’Arcy,
Rhys Ifans, Steve Toussaint, Eve Best, Sonoya Mizuno, Graham
McTavish, Jefferson Hall, David Horovitch, Matthew Needham, Bill
Patterson, Gavin Spokes, Wil Johnson, John Macmillan, Savannah
Steyn e Theo Nate. La seconda stagione vedrà anche
l’aggiunta di Gayle Rankin, Russell Beale, Freddie Fox e
Abubakar Salim.
Basato su Fire & Blood di
George R.R. Martin, House
of the Dragon racconta l’ascesa e la caduta dei
Targaryen – l’unica famiglia di signori dei draghi sopravvissuta al
Destino di Valyria. Si svolge 300 anni prima degli eventi del
pluripremiato adattamento della serie di Game of Thrones, che ha
trasmesso il suo episodio finale nel 2019.
House
of the Dragon è stata ideata da George R.R. Martin,
Ryan Condal e dal regista di Game of
Thrones Miguel Sapochnik; Condal e Sapochnik sono anche gli
showrunner. Martin, Sapochnik, Condal, Vince Gerardis e Sara Lee
Hess sono produttori esecutivi.