La Settimana Internazionale
della Critica giunge alla sua 38°
edizione. Cristiana Paternò, Presidente
del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI), e
Beatrice Fiorentino, Delegata Generale della
Settimana Internazionale della Critica, hanno presentato un
programma ricco e interessante, che propone titoli provenienti da
diverse parti del mondo fattisi carico delle specificità culturali
che rappresentano.
“Riportare lo sguardo al centro.
Riappropriarsi del potere delle immagini e della responsabilità che
deriva dall’atto di osservare attraverso un dispositivo di
riproduzione“, scrive Fiorentino nell’introduzione al
programma. “Cos’è il cinema oggi? È ciò che è sempre stato e
ancora sarà, indipendentemente dai formati, dai supporti, dalla
misura degli schermi e dai ripetuti allarmi sullo stato di crisi:
una finestra sul mondo, indispensabile occasione di (ri)lettura
oltre che di racconto, opportunità per esprimere un punto di vista.
Talvolta personale, unico, talaltra riflesso di un sentire comune.
È sempre, comunque, una questione di sguardo“.
“Con la complicità del comitato
di selezione composto da Enrico Azzano, Chiara Borroni, Ilaria
Feole e Federico Pedroni, la 38. edizione della Settimana
Internazionale della Critica si compone di occhi insoliti,
onnivori, avventurosi, accomunati dal gusto del rischio e una sorta
di furia oltre che dall’urgenza di affermarsi e affermare
attraverso una propria visione sullo stato generale delle cose.
Gesti potenti che non passeranno inosservati e che, anzi,
stupiranno, scuoteranno l’immaginario, lasciando auspicabilmente un
segno”.
“Com’è ormai tradizione, anche
quest’anno la SIC offrirà i suoi 7+2 esordi scelti tra gli oltre
cinquecento titoli arrivati da ogni angolo del mondo. Tra questi si
è fatta imponente la presenza femminile, così come quella di forme
diverse e “nuove” di narrazione non-fiction (dato in sensibile
aumento), ma poderosa e massiccia è anche quella delle fiction, con
tanto cinema di genere: noir, fantascienza, horror. Tutti, senza
eccezione, accostabili tra loro per la voglia di osare sia nelle
scelte visive/narrative che per una precisa, lucida e netta presa
di posizione. Per la presenza di uno sguardo, appunto”.
Ecco dunque i film facenti parte del
programma della 38° Settimana Internazionale della
Critica:
CONCORSO
ABOUT LAST YEAR
Dunja Lavecchia, Beatrice Surano, Morena Terranova
Italia
Periferia di Torino. Celeste,
Giorgia e Letizia, tra i 20 e i 27, sono unite da una
consapevolezza: in quanto donne cisgender, sono ospiti nel mondo
del ballroom. Fenomeno nato a New York nella comunità LGBT latina e
afro-americana, oggi presente e radicato anche in Italia. Qui hanno
trovato uno spazio in cui essere padrone del proprio corpo al
riparo da giudizi, pregiudizi o provocazioni. Le tre stanno per
iniziare un viaggio che le porterà ad affrontare importanti
decisioni. Giorgia è legata al suo luogo d’origine, Celeste e
Letizia vogliono partire. Un coming of age attraverso un anno di
vita, dove si incontrano e si scontrano sogni, desideri, dubbi e
una voglia di lotta e di vita.
HOARD
Luna Carmoon
Regno Unito
1984: C’è una discarica nel nostro
salotto. Il mondo di Madre e di Maria è una costante sensazione di
brividi che corrono lungo la schiena, ogni giorno è Natale nel loro
piccolo nidus d’amore 1994: Lui me la riconsegnò, l’importanza mi
colpì in ondate di sensazioni. È l’ultimo giorno di scuola di
Maria. Al suo rientro a casa, in cima alle scale, due piedi scalzi
ad attenderla. Un uomo alto, dall’aspetto insolito, uno sconosciuto
che ha l’odore familiare di un trauma, un dolore d’infanzia, una
duplicità di deliberate provocazioni – Michael.
LIFE IS NOT A COMPETITION, BUT I’M WINNING
Julia Fuhr Mann
Germania
Se la Storia è scritta dai
vincitori, che ne è di coloro a cui non è stato mai permesso di
partecipare alla gara? Un collettivo di atleti queer entra nello
Stadio Olimpico di Atene con l’intenzione di onorare coloro che
sono sempre stati esclusi dal podio dei vincitori. Incontrano
Amanda Reiter, una maratoneta transgender che ha dovuto
confrontarsi con i pregiudizi degli organizzatori sportivi, e Annet
Negesa, un’atleta degli 800 metri che è stata esortata dalle
federazione sportive internazionali a sottoporsi a chirurgia
ormonale. Insieme creano un’utopia radicale e poetica, lontana
dalle rigide regole di genere degli sport agonistici.
LOVE IS A GUN
Lee Hong-Chi
Hong Kong, Taiwan
Dopo essere stato rilasciato di
prigione, Sweet Potato si accontenta del suo piccolo lavoro sul
lungomare, vivendo dei magri incassi e ignorando i commenti di chi
gli suggerisce di lasciar perdere. Viene però trascinato nel
vortice del passato quando il vecchio “boss” (che non ha mai visto
di persona), la madre (che ripone su di lui tutti i suoi debiti) e
infine l’amico Maozi ricompaiono nella sua vita. Uno dopo l’altro
si impadroniscono con forza del suo presente e cancellando ogni
speranza per il futuro. Solo Seven riesce, in una certa misura, a
mitigare le sue ansie. Un giorno, sullo sfondo di un paesaggio
costiero oppressivo e carico di smog, a Sweet Potato viene
finalmente concesso un incontro con il “boss”.
MALQUERIDAS
Tana Gilbert
Cile, Germania
Sono donne. Sono madri. Sono
detenute che stanno scontando lunghe pene in una prigione in Cile.
I figli crescono lontano da loro, ma rimangono nei loro cuori. In
prigione trovano l’affetto delle altre detenute che condividono la
loro stessa esperienza. Il sostegno reciproco tra queste donne
diventa una forma di resistenza ed emancipazione. Malqueridas
ricostruisce le loro storie attraverso le immagini che loro stesse
hanno girato con i cellulari vietati dentro la prigione,
recuperando la memoria collettiva di una comunità dimenticata.
SKY PEALS
Moin Hussain
Regno Unito
Adam fa i turni di notte in una
stazione di servizio autostradale e conduce una vita mediocre e
solitaria quasi del tutto priva di contatti umani. Venuto a sapere
che il padre, di cui aveva perso le tracce, è morto, Adam cerca con
fatica di ricostruire l’immagine di un uomo che non ha mai
veramente conosciuto e riesamina dettagli del suo passato che fa
difficoltà a comprendere. Quando scopre che il padre era convinto
di non essere umano, Adam inizialmente respinge l’idea come
ridicola. Tuttavia il dubbio lentamente si insinua, portando con sé
una seria riflessione: se fosse la verità, cosa significherebbe
questo per Adam?
THE VOURDALAK
Adrien Beau
Francia
“Figli miei”, intima Gorcha prima di
accomiatarsi, “attendete il mio ritorno per sei giorni. Trascorsi
questi sei giorni, se non dovessi ritornare, recitate una preghiera
in mia memoria, poiché vorrà dire che sono perito in battaglia… Ma
se dovessi ricomparire – che Dio vi protegga! – passati i sei
giorni, vi ingiungo di sbarrare la porta e negarmi l’ingresso,
qualunque cosa io dica o faccia. Poiché per allora, altri non sarò
che un Vourdalak, un dannato.”
FUORI CONCORSO
Film di apertura
GOD IS A WOMAN
Andrés Peyrot
Francia, Svizzera, Panama
Nel 1975, il regista francese premio
Oscar Pierre-Dominique Gaisseau approda a Panama per girare un
documentario sul popolo Kuna, per cui le donne sono sacre.
Gaisseau, sua moglie e la figlioletta Akiko vivono assieme ai Kuna
per oltre un anno, ma il progetto ben presto esaurisce i fondi e
una banca finisce per confiscare le bobine. Cinquant’anni dopo, i
Kuna stanno ancora aspettando il “loro” film, ormai divenuto
leggenda e tramandato oralmente dagli anziani alle nuove
generazioni. Finché un giorno, una copia nascosta viene scoperta a
Parigi…
Film di chiusura
VERMIN
Sébastien Vaniček
Francia, Marocco
A seguito di un’invasione di ragni
velenosi, gli abitanti di una palazzina di periferia dovranno
imparare a lottare per la propria sopravvivenza.
PROIEZIONE
SPECIALE
in collaborazione con la Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia e
le Giornate degli Autori
PASSIONE CRITICA
Simone Isola, Franco Montini, Patrizia Pistagnesi
Italia
Passione critica studia il rapporto
tra critica e autori nella storia del cinema italiano in relazione
con la storia del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici
Italiani, sin dal suo atto di fondazione nel 1971. Si tratta di un
percorso non secondario nella storia culturale italiana, tracciato
grazie agli interventi di prestigiosi testimoni e al montaggio di
materiale di repertorio, dagli anni Sessanta all’avvento del web e
dei social e all’attuale esplosione dell’audiovisivo, che mette in
discussione la stessa definizione e i confini del cinema.