Superman: The Movieè stato rilasciato nel 1978, seguito da Batmandi Tim Burton nel 1989. Entrambi i film hanno
ricevuto sequel (di varia qualità) ma sono giustamente considerati
dei. dai fan i due classici per eccellenza. Sono anche
considerati i primi passi più importanti compiuti dall’industria
cinematografica nel genere, con entrambi i film e Batman
Returns, che hanno poi influenzato i successivi
adattamenti che abbiamo poi visto sul grande schermo. Mentre
entrambi i mondi sono stati recentemente rivisitati nei sequel dei
fumetti, Michael Keaton come sappiamo riprenderà il
ruolo di Bruce Wayne nel film The
Flash il prossimo anno.
Ebbene oggi abbiamo nuove
importanti notizie che oltre alla recente notizia che l’attore
avrebbe dovuto continuare la sua rappresentazione dopo Batman
Returnscon un
terzo film firmato da Tim Burton dal titolo Batman
Beyond. Questa notizia di oggi non farà altro che
accrescere il dispiacere rispetto a quel terzo film, dato che oggi
un nuovo one-shot della DC Comics,Dark
Crisis: Big Bang, ha rivelato che nel
fumetto Barry Allen ha preso appunti su più Terre in tutto il
Multiverso, inclusa la Terra-789. In quella
realtà, “Superman e Supergirl sono gli
unici eroi potenziati della Terra; i genitori di Batman uccisi dal
Joker. (Superman ’78, Batman ’89).”
Questo conferma che Superman
di Christopher Reeve, Batman di Keaton e
Supergirl di Helen Slater condividono la stessa realtà, dunque una
rivelazione rivoluzionaria. Anche se con ogni
probabilità questa cosa non verrà mai esplorato sullo schermo, è un
dettaglio che ovviamente ci entusiasma e probabilmente ad un certo
punto questo verrà affrontato almeno sulle sulla pagine del
fumetto. Per molti, vedere questi eroi incrociarsi in qualche modo
è un sogno assoluto che diventa realtà.Tuttavia, non
possiamo fare a meno di chiederci se nel prossimo film di
The
Flash che vedrà il Caped Crusader di
Keaton magari il personaggio potrà menzionare un incontro passato
con l’Uomo d’Acciaio del suo
mondo.
Adam Hall, sui
social noto come @digiguru, ha realizzato
una serie di immagini, avvalendosi della AI, per dare una forma ad
un eventuale film di Star
Wars o degli Avengers, diretto però
da Wes Anderson. Il risultato è davvero
impressionante e, crediamo, simile a quanto possa esistere in una
realtà in cui Anderson è interessato a dirigere uno dei due
franchise.
Poco dopo l’uscita della sua nuova
commedia, The French Dispatch, nel 2021, Wes
Anderson ha iniziato la produzione del suo prossimo progetto,
Asteroid City. Ambientato nel 1955, il film
sarà incentrato su una città immaginaria in un deserto americano
che ospita una convention di Junior Stargazer. Studenti, genitori e
insegnanti di tutto il paese si riuniscono all’evento, portando a
conflitti, commedie, drammi e romanticismo.
James Gunn ha un ricco rapporto con fan e
efollower sui suoi social. Spesso risponde a domande, critiche e
provocazioni con il solito atteggiamento ironico e sornione, a
maggior ragione ora che ha in mano le redini del DCU insieme a Safran. Interrogato sulla
Justice League Dark, a Gunn è stato
chiesto se gli piace l’idea di un universo per quei personaggi, di
una trilogia su di loro e di un racconto che potesse approfondire e
mettere a frutto le grandi storie a fumetti per il cinema.
James
Gunn ha replicato semplicemente “Perché no?”. Questo non
significa naturalmente che alla Warner è in produzione un film
sulla JLD, né che il commento abbia dato uno spunto a Gunn, ma
mostra l’atteggiamento politicamente corretto e educato di un
autore che si rende perfettamente conto di avere tra le mani non
solo una responsabilità economica e produttiva importantissima, ma
anche i sogni e le speranze di tantissimi fan dei personaggio DC
Comics.
do you like Justice league dark and swamp thing and the idea of a Justice league dark
universe within a universe plus an etrigan trilogy and probably
something with shade the changing man
La Paramount ha decido di
diffondere una speciale anteprima dietro le quinte di 4 minuti
sull’attesissimo Mission:
Impossible – Dead Reckoning Part One, allegata
alle copie al cinema negli USA di Avatar: La via
dell’Acqua. Mentre nessuno sa cosa mostreranno,
il teaser di 15 secondi appena rilasciato presenta Tom
Cruise e il regista Christopher McQuarrie che
mostrano in anteprima una delle acrobazie più selvagge del
franchise:
Inoltre, non saremmo sorpresi se il nuovo filmato finisse con un
trailer aggiornato o potenzialmente una versione rinnovata del
teaser che abbiamo visto all’inizio di quest’anno con Top
Gun: Maverick. Dai un’occhiata al nuovo
teaser qui sotto:
Starting Thursday, December 15, head to your
@IMAX
theatre to get an exclusive behind-the-scenes look at
#MissionImpossible – Dead Reckoning Part One. Then see the
movie in theatres July 2023. pic.twitter.com/jFDazp6oii
Nei prossimi due capitoli della
saga di Mission Impossible, Tom
Cruise e Rebecca
Ferguson torneranno nei panni di Ethan Hunt e
Ilsa Faust. I due film vedranno coinvolti anche Shea
Whigham(Kong: Skull Island),Hayley
Atwell(Captain America: Il primo
vendicatore),Pom
Klementieff(Guardiani della
Galassia) e Esai Morales(Ozark).Christopher McQuarrie scriverà e
dirigerà i film, che faranno il loro debutto nelle sale americane
rispettivamente il 30 settembre 2022 e il 7 luglio 2023.
The Walking
Dead si è concluso con la sua undicesima
stagione il mese scorso, ma mentre la serie principale è finita, il
franchise stesso è tutt’altro che morto. Numerosi spin-off si
stanno dirigendo verso il pubblico, inclusi spettacoli che ruotano
attorno a personaggi amattissimi come Rick Grimes e Michonne,
Daryl, Negan e Maggie. Quest’ultimo è intitolato
The Walking Dead:Dead
City e le riprese sono terminate a
ottobre. Ora, la serie di sei episodi dovrebbe essere
presentata in anteprima su AMC il prossimo aprile.
In questi fotogrammi appena
rivelati, vediamo Maggie (Lauren
Cohan) e Negan (Jeffrey
Dean Morgan) riunirsi dopo alcuni anni di distanza. Mentre
sono riusciti a mettere da parte le loro divergenze negli episodi
finali di The
Walking Dead, qui non sembrano eccessivamente
amichevoli dato che Maggie può essere vista mentre tiene un
coltello alla gola del cattivo riformato!
Durante una recente intervista con
Entertainment Weekly,
Morgan ha suggerito che la personalità abrasiva di Negan continuerà
a essere un problema anche nella Grande Mela. “Negan è
un po’ un disastro. È solo quel ragazzo che vuoi prendere a
schiaffi”, dice. “È un ragazzo da prendere a
pugni, e lo capisco, essendo il ragazzo che dice le cose che escono
dalla sua bocca.”“A volte voglio prenderlo a
pugni”, continua Morgan. “Senti,
sappiamo che sta per scappare a New York City. Sono lui e Maggie, e
non c’è molta gente con lui. Quindi, se faccio i conti, sarà nei
guai. Sta andando essere una cattiva combinazione per
lui.”
The Walking
Dead:Dead City trova Maggie e
Negan che viaggiano in una Manhattan post-apocalittica molto tempo
fa tagliata fuori dalla terraferma. La città fatiscente è
piena di morti e abitanti che hanno fatto di New York City il
proprio mondo pieno di anarchia, pericolo, bellezza e terrore. Il
cast include anche Gaius Charles come Perlie
Armstrong, Željko Ivanek come The Croat,
Jonathan Higginbotham come Tommaso, Mahina
Napoleon come Ginny, Trey Santiago-Hudson come
Jano e Karine Ortiz come Amaia.
Fresco di vittoria agli
European Film Awards 2022 – dove si è aggiudicato
il premio Discovery – Fipresci come rivelazione per il
film d’esordio, Piccolo Corpo di Laura
Samani mette in scena il miracoloso viaggio di una giovane
donna in cerca di una riconnessione spirituale con una parte di sè
che sembra aver perduto per sempre. Sospeso tra la ricercatezza
visiva del fantasy e quella storica, che indaga il folklore del
Friuli Venezia Giulia, il film di Samani si è
anche aggiudicato il David di Donatello 2022 alla miglior regia
esordiente.
Piccolo Corpo, la trama: il
santuario della speranza
Nell’Italia nord-orientale,
all’inizio del XX secolo, una giovane donna di nome
Agata (Celeste Cescutti) è sotto
shock dopo che la sua primogenita è nata morta. Il sacerdote le
dice che la bambina è destinata a vagare nel Limbo per l’eternità,
senza speranza alcuna di raggiungere il Paradiso, poiché è morta
prima di essere stata battezzata.
Nonostante ciò, Agata scopre che c’è
una chiesa da qualche parte a nord dove una sacerdotessa dai poteri
soprannaturali può riportare in vita un bambino morto per un solo
respiro, sufficiente a battezzarlo e ad elevare la sua anima. Agata
dissotterra il bambino con il favore delle tenebre e parte con il
piccolo scrigno legato sulla schiena, come una pellegrina; nella
foresta fa amicizia con la figura ferina di Lince
(Ondina Quadri), che sarà la sua unica amica
durante il viaggio disperatamente faticoso e pericoloso di
Piccolo Corpo.
La voce del Mare
Agata parla
attraverso la voce del mare: le sonorità di una distesa infinita di
acqua salata sono linfa per le sue corde vocali, si raggruppano per
dare vita a un nuovo codice linguistico. È l’idioma dell’amore,
quello indissolubile, che permea ogni boscaglia e tratto di
percorso che Agata attraversa. La figlia di Agata,
secondo le credenze dell’epoca, non ha nome, dunque, non
appartiene: è condannata a restare in un tempo e in uno spazio
indefinito, del blu scuro della profondità oceanica. Tuttavia, il
piccolo corpo del titolo è di
dimensioni tali solo nella fattualità, non dal punto di vista del
suo significato. È corpo arboreo, marittimo, terrestre, che unisce
le due linee su cui viaggia il concetto di femminilità nel film –
quelle di “madre” e di “figlia” – proprio nella sua appartenenza
alla natura. Dalla natura proviene e a questa ritornerà: lo scopo
del viaggio salvifico di questa creatura si associa immediatamente
alla certificazione della sua identità, all’atto di nominare e
sancire la sua afferenza ai paesaggi del Friuli Venezia
Giulia di inizio XX secolo.
Naturalismo umano
In Piccolo Corpo,
Laura Samani sceglie di abbracciare le tradizioni
più spirituali della sua regione, rifacendosi alla storia del
santuario di Trava, tutt’ora esistente e dove, originariamente, si
svolgevano proprio riti per far tornare in vita i bambini nati
morti, giusto il tempo di un respiro, quello necessario a
battezzarli per evitare la permanenza nel Limbo. In questo modo, la
talentuosa regista elabora il modus operandi perfetto per fare
grandi film di genere in Italia – similmente a La
terra dei figli (2021) di Claudio
Cupellini: ripartire dalle nostre radici, quelle
misconosciute ai più, ma che si incastrano perfettamente con
l’immaginazione. Serve una mano registica vivace, che segue il
ritmo della brezza tra gli alberi su cui Agata e
Lince lasciano la loro impronta per tracciare un
racconto in cui ogni tema si collega al suo opposto – la morte
diventa rinascita, i monti diventano mare, il ghiaccio diventa
acqua – fortificando l’idea di una connessione assoluta tra corpo e
spirito, uomo e natura.
Lince diventa la
spalla perfetta per accompagnare Agata nel suo
viaggio; questa figura androgina, variazione del lupo cattivo del
bosco ma che assume pian piano connotati quasi fatati, interpretata
da Ondina Quadri in maniera semplicemente sublime.
In un passaggio di testimone inedito, in cui la forza materna ha a
che fare più con lo spirito che con l’atto stesso del partorire,
Lince diviene un personaggio fondamentale, che rinnova ancor di più
l’unione col paesaggio naturale dei personaggi di Piccolo
Corpo. Arriva a legarsi con la natura altra, il
mare che un montanaro come lui non ha mai conosciuto ma a cui sente
irrimediabilmente di appartenere: è basato un respiro a farglielo
capire.
Alcuni titoli della
nuova fase si presentano come più rilevanti di altri per il
funzionamento del franchise: tra questi ci sono sicuramente The
Marvels, Captain
America: New World Order, Blade e Thunderbolts.
1Ant-Man and the Wasp:
Quantumania
Non
sarebbe sorprendente se il film più significativo della
Fase 5MCU fosse proprio il
primo, Ant-Man and the Wasp: Quantumania. Atteso nelle sale
già per il prossimo febbraio, il lungometraggio segue la terza
avventura da solista di Scott Lang mentre lui e i suoi
cari vengono portati nel Regno Quantico e si scontrano con
Kang il Conquistatore.
Jonathan Majors ha giocato
una variante di Kang nel finale di Loki, ma in
Quantumania il personaggio assumerà un peso molto maggiore
e diventerà un cattivo MCU delle dimensioni di
Thanos. Mettere il prossimo più grande cattivo della
Marvel contro il Vendicatore più piccolo
è alquanto ironico. Probabilmente, nel film Kang mostrerà
il suo potere uccidendo proprio Ant-Man.
La regista di
Wonder Woman,Patty
Jenkins, è una regista che si è trovata di fronte a
“differenze creative” in più di un’occasione. Si è allontanata
daThor:
The Dark Worlddopo
essersi scontrata con i Marvel Studios, e tutti i segnali
indicano cheRogue
Squadron non sta diventando una realtà
nemmeno alla Lucasfilm (anche dopo quel costoso video di
annuncio).
Di recente, abbiamo appreso
da alcuni rumors che la Jenkins si è scontrata con la Warner Bros.
sui suoi piani per Wonder Woman
3, rifiutandosi di cambiare la sua visione
del trequel dopo aver ricevuto note dallo studio.Mentre abbiamo sempre pensato che la regista abbia avuto una
serie di sfortunate e mancate combinazione ad Hollywood, un nuovo
rapporto suggerisce che le problematiche potrebbero essere molto
più complesse di una questione di tempo. Almeno è
quello che suggerisce lo scooper Jeff Sneider suThe Hot
Micdi John Rochacon quest’ultimo
che ha suggerito di aver:
“…Ho sentito alcune
cose su Patty Jenkins. Ho sentito che è un incubo”. “Mi dispiace,
odio essere il ragazzo che chiama una donna con un nome, lo
capisco, oh mio Dio! Ma ascolta, l’ho detto anche di innumerevoli
registi uomini”, continua… “Ho sentito che tutto ciò che
ha consegnato con Wonder Woman 3 era come, sai, un casino. Ho
sentito [che Star
Wars: Rogue Squadron] era un casino.”
Il piano prevedeva l’uscita
al cinema di
Rogue Squadronalla fine del prossimo anno,
anche se è diventato ormai chiaro che quel film non vedrà mai la
luce. Con Jenkins presumibilmente sulla difensiva quando la Warner
Bros. ha criticato le sue idee su Wonder Woman
3 e rifiutandosi persino di
parlare con James
Gunn e Peter Safran dei DC Studios, questo potrebbe
voler dire che sul film si prospetta un ulteriore tempo di
riflessione.
Rogue Squadron era un
film di Star Warsche aveva un vero potenziale e sembrava essere un progetto
che appassionava la Jenkins. Il fatto che sia caduto nel
dimenticatoio è un vero peccato, così come la probabilitàche Wonder Woman
3non accada ormai sono alte.
Tuttavia, dopo aver visto Wonder
Woman 1984 , possiamo capire
perché molti di voi potrebbero essere sollevati da quella
notizia!
NEON e Topic
Studios hanno presentato il primo trailer
di Infinity Pool di Brandon
Cronenberg, e se pensavi che il regista potesse prendere le cose in
una direzione leggermente meno contorta
dopo Possessor e Antiviral,
rimarrete delusi! Il film è interpretato da
Alexander Skarsgård e Cleopatra Coleman nei panni di
una coppia che cerca di rilassarsi mentre è in vacanza in un resort
isolato. Quando incontrano una misteriosa viaggiatrice
(Mia
Goth) e decidono di correre un rischio unendosi a lei
e ad alcuni amici in una serata edonistica, le cose prendono una
piega molto oscura dopo un tragico incidente.
A questo punto viene introdotto un
elemento fantascientifico/horror, poiché al personaggio di
Skarsgård viene detto che, a un prezzo, può essere “replicato”, con
il suo doppio che paga il prezzo dei suoi crimini. Dai un’occhiata
al trailer qui sotto insieme a un poster e una sinossi completa per
un’idea migliore di cosa aspettarti.
“Durante il soggiorno in un
resort su un’isola isolata, James (Alexander
Skarsgård) ed Em (Cleopatra Coleman) si stanno godendo una
vacanza perfetta tra spiagge incontaminate, personale eccezionale e
prendendo il sole. Ma guidati dalla seducente e misteriosa Gabi
(Mia Goth) , si avventurano fuori dai terreni del resort e si
ritrovano in una cultura piena di violenza, edonismo e indicibile
orrore. Un tragico incidente li mette di fronte a una politica di
tolleranza zero per il crimine: o verrai giustiziato o, se sei
ricco abbastanza per permettertelo, invece puoi guardarti
morire.”
Infinity Pool uscirà negli
USA al cinema il 27 gennaio 2023.
Blue
Beetle originariamente doveva essere uno dei film DC a
basso budget sviluppati esclusivamente per HBO
Max, insieme aBatgirl e
altri eroi come i personaggi di Black Canary e Zatanna. Tuttavia,
l’acquisizione della Warner Bros. da parte della Discovery ha
cambiato tutto e ora il film sembra essere degno per riceverà
un’uscita nelle sale.
È difficile dire se Jaime
sarà tra i personaggi che faranno il salto nel nuovo
DCU, anche se il co-CEO dei DC Studios
James Gunnha twittato il
primo poster sui suoi canali di social
media. Xolo Mariduena e
Susan Sarandon guidano il cast di Blue
Beetle e ora abbiamo una
sinossi. Condivisa da Warner Bros. nella sua anteprima del
2023, c’è molto per cui gioire per i fan dei fumetti. Ahimè, non si
fa menzione dell’originale Blue Beetle, Ted Kord!
“Il neolaureato Jaime Reyes
(Xolo Mariduena) torna a casa pieno di aspirazioni per il suo
futuro, solo per scoprire che la casa non è proprio come l’ha
lasciata”. “Mentre cerca di trovare il suo
scopo nel mondo, il destino interviene quando Jaime si ritrova
inaspettatamente in possesso di un’antica reliquia della
biotecnologia aliena: lo Scarabeo.”“Quando lo Scarabeo sceglie improvvisamente Jaime
come suo ospite simbiotico, gli viene conferita un’incredibile
armatura dotata di poteri straordinari e
imprevedibilicambiando per sempre il
suo destino mentre diventa il Super Eroe Blue
Beetle”.
Potremmo essere di fronte ad
un film in stile primo Shazam e speriamo che almeno il primo
trailer venga rilasciato insieme all’arrivo nelle sale diShazam! Fury of the
Gods. Le foto sul set che mostrano
il costume di Blue Beetle sono state ben accolte dai fan, ma è
destinato ad avere un aspetto ancora migliore sullo
schermo.
Nel cast di Blue
Beetle ci sono Xolo Maridueña
che interpreta il protagonista, insieme a Harvey
Guillén, Bruna Marquezine,
Sharon Stone, Raoul Max Trujillo,
Susan Sarandon e Belissa Escobedo.
Marquezine interpreterà Penny, la protagonista femminile e
l’interesse amoroso di Jaime, mentre Escobedo interpreterà la
sorella minore di Jaime, Milagros. Stone è Victoria Kord mentre
Trujillo interpreterà il
villain. L’uscita
del film è prevista per il 18 agosto 2023.
Cosa sappiamo su Blue Beetle?
Blue
Beetle è un personaggio immaginario dei fumetti; venne
pubblicato negli Stati Uniti d’America da diverse case editrici a
partire dal 1940; è un supereroe che ha avuto nel tempo diversi
alter ego. Kord “è saltato” nell’universo DC Comics durante
Cisis on Infinite Earths insieme a un certo
numero di altri personaggi di Charlton Comics. Il secondo Blue
Beetle in seguito ha recitato nel suo fumetto di 24
numeri. Kord non ha mai avuto superpoteri, ma ha usato la
scienza per creare vari dispositivi che lo aiutassero a combattere
il crimine. È diventato un membro della Justice League of America ed è stato
successivamente ucciso durante il crossover Infinite
Crisis della DC Comics .
Di recente abbiamo appreso
che i Marvel Studios stanno tornando ad
una fase di sviluppo con la saga del multiverso, sostituendo
potenzialmente i programmi TV con altre presentazioni speciali e
tornando a concentrarsi sulla quantità piuttosto che sulla qualità.
La
fase 4 è stata, per mancanza di trovare un appellativo
migliore, un disastro, con la difficoltà evidente che
Kevin Feige e il suo team hanno dovuto far fronte a una miriade
di progetti tra cinema e serie tv.
Questo è reso ancora più
evidente dagli effetti visivi incostante, dalla narrazione
incoerente e dalla mancanza di tessuto connettivo, con la pandemia
che fa poco per aiutare le cose. Secondo Alex
P. di The Cosmic Circus
, “Sebbene lo spostamento della lista
significhi dover aspettare più a lungo per il rilascio di progetti
futuri, in definitiva è per mantenere la qualità> quantità. Non
aspettarti che il programma del 2022 sia di almeno [uno] Progetto
Marvel ogni mese per rimanere fedeli al
2023/2024”.
Onestamente, non saremmo
contrari nemmeno allo slittamento di film enormi come
Fantastic
Four e Avengers:
Secret Warsse ciò significasse una
maggiore qualità e maggior tempo per ritornare ai livelli
prepandemia. Con così tanti programmi TV Disney+ (se pensa siano
stati un mandato del deposto CEO della Disney Bob Chapek mentre
cercava di aumentare il numero di abbonati), non è un male per i
Marvel Studios iniziare a concentrarsi su ciò che funziona di
nuovo. Se ciò significa ritardare o scartare i progetti imminenti,
allora così sia.
Una piccola storia sullo
schermo che sembra essere di sicura uscita, tuttavia, èWonder
Man. Secondo un elenco sulla
pagina Writer’s Guild of Americadel capo sceneggiatore Andrew Guest, possiamo aspettarci di
vedere lo spettacolo arrivare durante la stagione
2023-2024. Attualmente dovrebbe essere una serie TV di sei
episodi ma non possiamo fare a meno di chiederci se la storia di
Simon Williams potrebbe anche essere più adatta a una presentazione
speciale.Speriamo di sentire le parole di Kevin Feige sui piani futuri perché è sempre
stato piuttosto aperto sui successie i fallimenti dei Marvel
Studios. Sebbene la Fase 4 sia stata tutt’altro che una
delusione, il fatto che le sue incoerenze vengano affrontate è una
buona notizia.
Dopo essere stato prima
vittima di rumors su una possibile cancellazione e dopo essere
arrivata la smentita da parte di
James Gunn, oggi apprendiamo che Man of Steel 2 oltre ad
essere diventato una priorità è stato nei piani dello Studios già
da un po’ di tempo. Secondo un nuovo rapporto il piano di Walter Hamada era quello di creare
anticipazione per il ritorno di Superman di
Henry Cavill scrivendolo fuori dalla realtà inThe
Flash prima che diventasse il
protagonista di un film Crisis on
Infinite Earths. Dwayne Johnson ha
quindi deciso di prendere in mano la situazione, anticipando il
ritorno di Hanry Cavill per un cameo da cui ha beneficiato
principalmenteBlack
Adam.
Niente di tutto ciò ha
davvero importanza con la nuova leadership in atto, ma prima della
loro assunzione, Steven Knight ha scritto un trattamento per un
seguito di Man of
Steelin
autunno. L’autore è meglio conosciuto per
aver creato programmi TV comePeaky
Blinders e See,
oltre ad aver scritto film di successo come
La promessa dell’assassino,Spencer e scritto e diretto Locke. Sfortunatamente, The Hollywood
Reporterafferma che i dirigenti della Warner
Bros. erano tutt’altro che entusiasti del primo trattamento,
rifiutando quelle idee e rimandandolo con una serie di
appunti.
“Prima che le cose
potessero passare al livello successivo”,aggiunge il noto sito, “il che
potrebbe aver incluso o meno l’assunzione di un altro scrittore
dato il programma molto fitto di Knight, Gunn e Safran sono stati
assunti e lo sviluppo è terminato prontamente”.
Supponiamo che questo fosse
separato dal progetto del produttore di Man of SteelCharles Roven che ha
presentato allo studio e, se una cosa è diventata chiara, è che
vogliono arrivare ad un Superman giusto. Con
Gunn e Safran che prenderanno tutte le decisioni, siamo sicuri che
sarà così.
Angelo Badalamenti,
che ha creato le memorabili colonne sonore di Twin Peaks, Velluto Blu e
Mulholland Drive e ha collaborato con David Lynch in molti altri film, è morto
domenica. Aveva 85 anni. Il suo pronipote ha annunciato la sua
morte su Instagram, scrivendo “Il mio prozio Angelo Badalamenti
ha attraversato la barriera verso un altro piano di
esistenza”. David Lynch, nel suo bollettino meteorologico
quotidiano di lunedì, ha detto semplicemente “Niente musica
oggi”.
Per Lynch, ha anche composto le
colonne sonore di Fuoco cammina con me,
Cuore Selvaggio, Strade Perdute e
Una storia vera. Tra le sue altre colonne
sonore c’erano Cabin Fever, Auto Focus, Before the Fall, Dark
Water, Secretary e Una lunga domenica di passioni.
Lynch ha detto al LA Times nel 1990:
“Alcuni dei momenti più felici che abbia mai avuto sono stati
lavorare con Angelo. Ha un grande cuore e mi ha permesso di entrare
nel suo mondo e di farmi coinvolgere dalla musica. Quando abbiamo
iniziato a lavorare insieme, abbiamo avuto subito una sorta di
rapporto: io non sapevo nulla di musica, ma ero molto interessato
agli effetti sonori e all’atmosfera. Ho realizzato molte cose sugli
effetti sonori e sulla musica lavorando con Angelo, quanto sono
vicini l’uno all’altro.”
Angelo Badalamenti
ha detto a Chris Willman per il L.A. Times:
“Una delle cose che ho appena fatto per ‘Twin Peaks’ è lunga 15
minuti e si chiama ‘The Lowest Circle in Hell’. Ed è solo suoni
molto bassi, oscuri e sostenuti che sono così belle per me. Forse
un po’ strano per gli altri, ma per me è trascendente. E mi piace
mettere quelle cose come un letto contro qualcosa forse un po’ più
appetibile.”
I World Soundtrack Awards lo hanno
onorato nel 2008 e l’ASCAP gli ha conferito l’Henry Mancini Award
nel 2011.
Il noto sito americano Total Film
ha diffuso le nuove foto ufficiali che ritraggono i protagonisti di
Oppenheimer,
il nuovo attesissimo film di Christopher Nolan. Negli
scatti oltre lo stesso regista possiamo vedere per la prima volta
Cillian Murphy, Emily Blunt e Robert Downey Jr.
1 di 6
Oppenheimer, il
film
Universal distribuirà Oppenheimer
nelle sale in tutto il mondo e distribuirà il film in Nord America.
Christopher Nolan produrrà anche insieme a
Emma Thomas e Charles Roven di Atlas
Entertainment. Il film si baserà sul libro vincitore del
Premio Pulitzer American Prometheus: The Triumph and Tragedy of J.
Robert Oppenheimer di Kai Bird e del compianto Martin J.
Sherwin. Nel cast Cillian Murphy, Emily Blunt, Rami Malek, Robert Downey Jr., Florence Pugh, Josh Hartnett,Jason Clarke, Alex
Wolff, Josh Peck, Tony Goldwyn e
Matt Damon.
Élite, teen drama
spagnolo dal successo formidabile, approda su Netflix con una quarta
stagione a partire dal 18 Giugno 2021. La serie tenta di
confermarsi come prodotto di punta per un pubblico adolescenziale
tramite l’ingresso di nuovi alunni alla scuola elitaria “Las
Encinas”, gli immancabili conflitti giovani e una nuova
investigazione poliziesca su cui fare luce.
E’ possibile guardare inoltre sulla
piattaforma anche una serie di quattro racconti tra i dieci e i
quindici minuti, Élite-storie brevi, in cui si
approfondisce il rapporto tra alcuni dei personaggi principali: ci
si avventura in una festa intima con Rebeka (Claudia
Salas); si approfondisce il rapporto tra
Nadia e Guzmán (Miguel
Bernardeu), che hanno deciso di mantenere a distanza
il loro amore; ci viene poi raccontata la storia di
Alexis, un compagno di chemioterapia che
Ander (Aron
Piper), già dimesso dall’ospedale, cercherà di aiutare
con il suo trattamento assieme al fidanzato Omar;
infine si assiste a come Samuel (Itzan
Escamilla) combatte tra alti e bassi per impedire a
Carla (Ester
Expòsito) di partire per Londra.
L’eccessiva ricorsività della
quarta stagione di Élite
Nell’ultima stagione di
Élite è una nuova studentessa de Las Encinas
ad essere vittima di un’aggressione, questa volta presso il Club
del Lago. E’ Ariadna (Carla
Dìaz), figlia del nuovo preside della scuola,
Benjamìn Blanco (Diego Martìn),
che approda a scuola con la prerogativa di trasferire ordine e
disciplina agli studenti. Una nuova indagine poliziesca tenterà
quindi di far luce sull’accaduto, mentre si snoderanno nuovi
intrecci narrativi innestati su passioni, conflitti e interessi
occulti tra gli alunni dell’istituto.
Che la serie Élite
non fosse la massima rappresentazione di una fiction di qualità era
chiaro fin dall’inizio, ma nessuno poteva negare a questo prodotto
la sua facilità di binge-watching grazie alle sue grandi dosi di
impudenza e irriverenza. Quel divertimento “senza complessi” è ciò
che ha reso Élite una delle serie Netflix più
famose al di fuori dei confini spagnoli.
Indubbiamente uno dei punti più
deboli e meno funzionali a livello filmico della quarta stagione di
Elite è la sua sceneggiatura, che consta di una
trama principale piuttosto ripetitiva: un nuovo incidente, con la
sua corrispondente vittima, è il fulcro dei movimenti di tutti i
suoi personaggi. Qualcosa già sfruttato nella serie fino alla
nausea, e che in questa nuova stagione risulta essere più
prevedibile che mai, arrivando ad eguagliare quasi quello della
prima stagione. Tale è la coincidenza che entrambe le vittime
finiranno per galleggiare nell’acqua, e lo spettatore dovrà
scoprire cosa nasconde ciascuno dei personaggi di Las Encinas in
questo nuovo “incidente”. È chiaro che le idee sono esaurite da
tempo e che la serie Élite avrebbe dovuto chiudere
le porte di Las Encinas già da tempo; sarebbe stata una degna
conclusione di una serie che puntava le sue armi sul puro
divertimento, sugli outfit dei suoi protagonisti e sulle scene
osé.
Le interpretazioni hanno sempre
dato risultati piuttosto irregolari, con pochi nomi che riuscivano
effettivamente a mantenere un certo ritmo narrativo, e la maggior
parte che al contrario lo lasciavano naufragare. In quest’ultima
stagione di Élite si percepisce fin troppo chiaramente la mancanza
di Danna Paola e Ester Expòsito,
le due attrici che più di ogni altro personaggio difendevano
degnamente i propri ruoli; è difficile trovare altrettanto incisive
le performance offerte dai nuovi volti della scuola Las Encinas:
Patrick (Manu Ríos),
Mencía (Martina Cariddi),
Philippe (Pol Granch), y
Ariadna (Carla Díaz).
Élite: intrattenimento patinato senza approfondimenti degni di
nota
Élite ha sempre
ambito a soffermarsi tu temi piuttosto controversi e plausibilmente
criticabili data la loro rappresentazione esplicita, come l’abuso
sui minori, il consenso durante i rapporti sessuali o la
normalizzazione e la visibilità delle relazioni al di fuori di
etichette prestabilite; specialmente nella prima stagione della
serie gli approfondimenti tematici erano stati trattati in maniera
ottimale, considerando il frangente di pubblico che la serie mira a
coinvolgere. Tuttavia il problema di fondo di questa stagione
emerge proprio nella mancanza di profondità con cui si presentano i
topoi narrativi, nel poco approfondimento psicologico dei
personaggi, dei quali bisognerebbe seguire una certa crescita
identitaria, e tematiche potenzialmente rilevanti non riescono ad
andare oltre lo status di sottotrame poco o per niente
credibili.
In questa quarta stagione,
Élite non tralascia il suo discorso di lotta di
classe con la storia d’amore di Philippe e
Cayetana (erede e popolano, clichè che si è
ripetuto in ogni sottotrama della serie) e l’irruzione del nuovo
direttore, che crede nella meritocrazia ed è disposto ad abbattere
le barriere tra gli strati sociali. Tuttavia la serie si perde,
come sempre, nel “voglio e non posso”, tracciando strutture
narrative bruciate come il cast originale.
Patrick diventerà
presto l’apice di un tortuoso triangolo amoroso in cui saranno
coinvolti Omar e Ander e la
ribelle Mencía diventerà la nuova cotta di
Rebeka. Da parte sua, Ariadna
sarà l’oggetto del desiderio di Guzmán e
Samuel, che avranno i loro continui scontri per
attirare la sua attenzione. Rimangono i tratti distintivi di
Élite: scene bollenti all’ordine del giorno, una
gioventù trasgressiva che passa di festa in festa, con musica da
discoteca, luci al neon, glitter, le dipendenze di turno e i
malesseri amorosi. Ci sono sequenze specifiche in cui si cerca
“l’effetto
Euphoria“, pur senza l’eleganza della produzione HBO o
un ricco sottotesto per cementare un discorso che va oltre la
morbosità passeggera.
Note di merito della serie sono
sicuramente l’accortezza scenografia e di trucco e parrucco,
elementi indispensabili per delineare di tutto punto l’ambiente
sociale elitario in cui si svolgono le vicende, che tanto riprende
da quello che ormai è considerato un caposaldo del genere: Gossip Girl. Eppure la serie risulta recidiva
negli stessi vizi, consegnandoci una banalità evasiva che non va
oltre l’intrattenimento patinato e un voyeurismo morboso e
superficiale.
Dopo aver diretto apprezzati titoli
come Crazy Heart, Il fuoco della
vendetta e il gangster movie Black Mass,
il regista Scott Cooper nel 2017 ha portato al
cinema un film di puro genere western. Intitolato
Hostiles – Ostili (qui la recensione), questo ha
per protagonista il premio Oscar Christian
Bale, e presenta un’ambientazione collocata verso il
finire di quella celebre epoca degli Stati Uniti che il cinema ha
contribuito a rendere leggendaria. Il film è stato infatti lodato
come uno dei più affascinanti film western degli ultimi anni,
dotato di un’epica non comune e di grandi interpretazioni.
La volontà di Cooper di dar vita a
questo film nasce nel momento in cui si imbatte nella sceneggiatura
scritta dal noto Donald E. Stewart nel corso degli
anni Ottanta, ma mai trasposta in film. Con la scomparsa del suo
autore nel 1999, anche la storia di Hostiles – Ostili era
fino a quel momento caduta nel dimenticatoio. Questa venne
ritrovata casualmente dalla vedova di lui, la quale decise di
proporla a Cooper, convinta che fosse il regista giusto per quella
storia. Con alcune modifiche e parziali riscritture, il film poté
così prendere forma. Prodotto dalla Waypoint Entertainment, questo
arrivò così in sala dopo essere stato presentato in anteprima al
Telluride Film Festival.
Accolto in modo generalmente
positivo dalla critica, il titolo non riuscì ad affermarsi come un
particolare successo al box office. A fronte di un budget di circa
39 milioni, questo arrivò a guadagnarne circa 35 in tutto il mondo.
Ciò non gli ha però impedito con il tempo di diventare un titolo
particolarmente ricercato, sia per il suo genere sia per i celebri
attori che vi hanno preso parte. Diverse sono poi le curiosità
legate proprio al cast, e di seguito si potranno ritrovare le
principali tra queste. Si vedrà infine anche dove è possibile
vedere il film in streaming, così da poterlo riscoprire in tutto il
suo fascino.
Hostiles – Ostili: la
trama del film
La vicenda del film si svolge nel
New Mexico 1892. La famiglia Quaid, composta da
padre, madre e tre figli, viene brutalmente attaccata in casa da
una tribù di indiani Comanche. Solo Rosalie riesce
a salvarsi, mentre il marito e i figli vanno incontro ad una fine
violenta. Non molto distante da loro, il capitano Joseph
Blocker si ritrova incaricato suo malgrado di scortare il
capo Cheyenne Falco Giallo, malato terminale, fino
allo stato del Montana, dove si trova la riserva della sua tribù.
Per Blocker, il quale nutre un profondo odio verso gli indiani
d’America, la missione è una vera e propria fonte di tormento.
Devoto al suo lavoro, acconsente però di eseguire quanto
ordinato.
Nel corso del loro viaggio, questi
si imbatteranno nella vedova Rosalie, la quale nella disperazione
si unirà a loro. Anche lei, però, dopo quanto accaduto nutre un
profondo risentimento verso gli indiani, a prescindere dalla loro
tipologia. I conflitti tra il gruppo dovranno però necessariamente
essere messi da parte nel momento in cui si imbatteranno in nemici
e pericoli ben più minacciosi. Il desiderio di arrivare sani e
salvi fino alla meta gli permetterà di conoscersi meglio, superando
i reciproci pregiudizi. Nel frattempo, Blocker inizia a provare un
certo sentimento verso Rosalie, vedendo in lei la possibilità di
lasciarsi alle spalle quel mondo di violenza e desolazione.
Hostiles – Ostili: il cast
del film
Molti dei personaggi che si possono
ritrovare nel film non erano presenti nella stesura di Stewart, ma
vennero aggiunti dallo stesso Cooper. Per il ruolo del capitano
Joseph Blocker questi aveva in mente sin da subito l’attore
Christian Bale. I due avevano già
lavorato insieme per Il fuoco della vendetta, e furono
lieti di poter collaborare nuovamente per un progetto tanto
importante. Bale, però, non era convinto riguardo al finale.
Credeva infatti che fosse troppo poco realistico. Cooper lo
convinse però a fidarsi della sua scelta, e alla fine Bale dichiarò
di essersi ricreduto e aver apprezzato il senso di speranza che la
conclusione pensata dal regista lasciava intendere.
Nel ruolo di Rosalie Quaid vi è
invece l’attrice Rosamund
Pike, diventata celebre grazie al film Gone Girl.
Il regista dichiarò però di averle proposto la parte dopo averla
vista recitare nel videoclip Massive Attack: Voodoo in My
Blood. L’attrice ha in seguito ricordato con entusiasmo il set
del film, sottolineando però di come abbia avuto ben pochi contatti
con Bale. Questi, infatti, preferì mantenere anche al di fuori
delle riprese la distanza e la diffidenza che caratterizza i loro
personaggi. Nel ruolo di Falco Giallo vi è invece l’attore
Wes Studi. Celebre caratterista celebre per le sue
interpretazioni di pellirosse antagonisti. Ha inoltre ricevuto il
premio Oscar alla carriera nel 2020.
Nel film sono poi presenti altri
noti attori di Hollywood. Vi è infatti Jesse
Plemons nel ruolo del tenente Rudy Kidder, Ben
Foster in quello del sergente Charles Wills, e
Stephen Lang nei panni del colonnello Abraham
Biggs. Peter Mullan dà invece vita al tenent Ross
McCowan, mentre Scott Wilson, noto per la serie
The Walking Dead, è Cyrus Lounde. Tutti questi attori
vennero fortemente richiesti dal regista, il quale dichiarò di aver
ideato i personaggi basandoli proprio su di loro. L’unico che
dovette sostenere un provino per ottenere un ruolo è stato l’attore
Timothée
Chalamet, il quale interpreta Philippe Dejardin.
Questi è il più giovane membro della spedizione capitanata da
Blocker.
Hostiles – Ostili: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Per gli appassionati del film, o per
chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne
grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali
piattaforme streaming oggi disponibili. Hostiles –
Ostili è infatti presente su Rakuten TV,
Chili Cinema, Google Play, Infinity, e Apple iTunes. In
base alla piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo. In questo
modo sarà poi possibile fruire del titolo in tutta comodità e al
meglio della qualità video. Il film è inoltre in programma in
televisione per lunedì12
dicembre alle ore 21:10 sul canale
Rai Movie.
L’80esima edizione della cerimonia
di consegna dei GOLDEN GLOBES, i prestigiosi premi
della HFPA (la Stampa Estera di Hollywood) al meglio della TV e del
cinema, sarà trasmessa in diretta, nella notte fra il 10 e
l’11 gennaio, in esclusiva per l’Italia su Sky e in streaming solo
su NOW.
In gara per le ambite statuette,
tradizionalmente considerati i più prestigiosi fra i premi
precursori degli Academy
Awards, molti dei titoli in onda e in streaming su Sky e NOW,
annunciati oggi: su tutti la già premiatissima agli Emmy seconda
stagione di THE WHITE LOTUS, attualmente in onda su Sky
Atlantic (il gran finale è previsto per lunedì 19 dicembre), che
concorre fra le migliori miniserie o serie antologiche dell’anno, e
lo spin-off della serie dei record Il Trono di SpadeHOUSE OF THE DRAGON, già apprezzatissima dalla
critica e che così bene ha performato a partire da agosto su Sky e
NOW.
Le performance dei lead del
gioiellino di Mike White valgono a Jennifer
Coolidge, Aubrey Plaza e F.
Murray Abraham le nomination come migliori non
protagonisti nelle rispettive categorie. Fra i protagonisti si
segnalano le nomination di Colin Firth, al centro del true crime targato
HBO Max THE STAIRCASE, disponibile on demand su
Sky e in streaming su NOW, e quella di Kevin Costner, fra i migliori attori
protagonisti di una serie drama per la sua performance nei panni
dell’ormai iconico John Dutton nell’ultima stagione di YELLOWSTONE,
in arrivo con i nuovi episodi su Sky e NOW nel 2023. E ancora
Zendaya, fra le migliori attrici protagoniste
di una serie drammatica per EUPHORIA, nonché Kaley Cuoco, apprezzata come miglior
protagonista di una serie comedy per la seconda stagione di
L’ASSISTENTE DI VOLO – THE FLIGHT ATTENDANT,
on demand su Sky e in streaming su NOW.
Apple ha
rilasciato il trailer del cortometraggio animato “Il
bambino, la talpa, la volpe e il cavallo“, basato
sull’amato best seller di Charlie Mackesy. Una storia di
gentilezza, amicizia, coraggio e speranza per gli spettatori di
tutte le età che farà il suo debutto il giorno di Natale su
Apple
TV+.
Un viaggio toccante e sentito che
segue l’improbabile amicizia tra un bambino, una talpa, una volpe e
un cavallo che si avventurano insieme alla ricerca della casa del
ragazzo. Con le illustrazioni del celebre autore Charlie Mackesy,
animate da bellissimi disegni a colori fatti a mano,
ai protagonisti del film prestano la
voce il vincitore del BAFTA Award Tom Hollander (“The
White Lotus”) nei panni della Talpa, il vincitore del SAG Award
Idris Elba (“Luther”) nei panni della Volpe, Gabriel Byrne (“All
Things Bright and Beautiful”) in quelli del Cavallo e
l’esordiente Jude Coward Nicoll in quelli del Bambino.
Matthew Freud presenta un film di Charlie Mackesy, prodotto
dalla candidata all’Oscar® Cara Speller (“Pear Cider and
Cigarettes”) per conto di NoneMore Productions e da JJ Abrams e
Hannah Minghella per conto di Bad Robot Productions. Diretto da
Peter Baynton (“The Tiger Who Came To Tea”) e Charlie Mackesy, il
film è un adattamento del libro originale in collaborazione con Jon
Croker (“Paddington 2”) ed è prodotto da Jony Ive e dal candidato
all’Oscar Woody Harrelson (“Tre manifesti a Ebbing,
Missouri”). La colonna sonora originale è della compositrice Isobel
Waller-Bridge, eseguita dalla BBC Concert Orchestra e diretta da
Geoff Alexander.
“Il bambino, la talpa, la volpe e il cavallo” è
presentato in collaborazione con la BBC, che lo presenterà in
anteprima nel Regno Unito, mentre il film sarà disponibile in tutto
il mondo su Apple TV+
il giorno di Natale.
La crescente offerta di serie e film originali pluripremiati per
bambini e famiglie su Apple TV+
comprende anche straordinarie proposte per tutte le età, come la
serie vincitrice del Premio Humanitas e del BAFTA Children & Young
People’s Award “Supersorda”, la serie vincitrice del BAFTA Children
& Young People’s Award “La nostra piccola fattoria”, “Anatra e Oca”
e “Pigna e Pony”; la serie vincitrice del Peabody Award
“Acquasilente”, il vincitore del Daytime Emmy Award “Helpsters” di
Sesame Workshop, “Wolfboy e la fabbrica del tutto” della HITRECORD
di Joseph Gordon-Levitt e Bento Box Entertainment, “I tuoi amici
Sago Mini”, il candidato al Children & Family Emmy Award “Ciao,
Jack! Che spettacolo la gentilezza” di Jack McBrayer e Angela C.
Santomero, “Snoopy nello spazio”, la serie candidata al Daytime
Emmy Award, “Le avventure di Snoopy”, “Mettiamoci in moto Otis!” e
“Coccodè, tocca a me!”. Tra le proposte live-action ci sono “Ambra
Chiaro” di Bonnie Hunt, “Un passo alla volta”, “Le ragazze del
Surf”, “La vista secondo Ella”, la serie vincitrice del Daytime
Emmy Award “Lo scrittore fantasma” di Sesame Workshop, “Cuccioli
cercano casa” e “Circuit Breakers”, vincitrice dell’Environmental
Media Award.
in questa rosa sono inclusi anche gli speciali dei Peanuts e di
WildBrain, tra cui “Le piccole cose contano, Charlie Brown”,
candidato al Children’s & Family Emmy Award, “Snoopy presenta: la
scuola di Lucy”, “A mamma (e papà) con amore”, il candidato
all’Annie Award, “Snoopy presenta: Anno nuovo vita nuova, Lucy” e
“Noi siamo qui: dritte per vivere sul pianeta Terra”, l’evento
televisivo vincitore del BAFTA Children & Young People’s Award e
del Daytime Emmy Award basato sul libro best-seller del New York
Times e TIME Best Book of the Year di Oliver Jeffers. Apple
TV+ amplierà presto la sua offerta con “Jane”, una nuova serie
mission-driven di J.J. Johnson, Sinking Ship Entertainment e del
Jane Goodall Institute.
Nell’offerta di film per bambini e famiglie sono compresi il
film d’animazione “Luck” di Apple Original Films e Skydance
Animation e il film d’animazione “Wolfwalkers – Il popolo dei
lupi”, nominato agli Oscar® e vincitore del BAFTA Children & Young
People Award.
Dopo mesi di attesa e speculazioni,
arrivano sulla piattaforma Netflix i primi
tre episodi di Harry e Meghan, la serie
documentario in cui i due ex reali britannici raccontano la loro
storia. La serie è formata da un totale di sei episodi, ognuno da
poco meno di un’ora; Harry e Meghan è diretta
dalla regista statunitense Liz Garbus (Love,
Marilyn). Il documentario si sviluppa in una serie di
interviste fatte sia agli stessi Harry e Meghan,
sia a familiari, amici ed esperti della famiglia reale. Altri reali
erano stati invitati a partecipare alle interviste e alla
produzione della serie. I successivi tre episodi saranno
disponibili sulla piattaforma streaming dal 15 dicembre.
Harry e Meghan: una storia d’amore
fuori dal comune
Partendo dall’infanzia e dall’evento
traumatico della morte della madre, la principessa Diana, Harry
racconta la sua vita sotto i riflettori, perennemente perseguitato
dai paparazzi, anche durante il triste periodo del lutto. All’età
di diciotto anni Harry si reca in Africa, dove vive a contatto
diretto con la natura e nuove culture, e trova la pace nella
natura. Harry e Meghan si conoscono nella maniera
semplice e banale come spesso nel ventunesimo secolo molti
innamorati si conoscono: tramite i social.
Grazie ad una conoscenza comune, i
due escono insieme e si innamorano; i loro primi mesi sono
caratterizzati da una inevitabile storia a distanza e segreta. I
veri problemi per la loro relazione arrivano nel momento in cui la
notizia diventa pubblica: Meghan afferma di essere stata
praticamente perseguitata dai paparazzi, tanto da renderle
difficile lavorare alle riprese di Suits e anche
di vivere serenamente a casa propria. Secondo la testimonianza
dell’attrice statunitense, i paparazzi arrivarono perfino a pagare
e vicini di casa per installare delle videocamere e spiare il suo
giardino. A questo si aggiunse poi la componente etnica: per
alcuni, le minoranze nere anche nel Regno Unito, vedere Meghan
nella famiglia reale era un messaggio di maggiore apertura e
rappresentanza anche a Buckingham Palace. Molti altri, invece,
scatenarono un odio razzista.
Harry e Meghan durante l’intervista
La famiglia reale: intrappolati in
una bellissima gabbia dorata
L’unico elemento che rende questa
serie in qualche modo rilevante è l’attenzione mediatica che viene
data alla famiglia reale, in particolare a Harry e
Meghan. Molti potrebbero affermare di voler essere loro,
di volere tutte queste attenzioni da parte del mondo: si sfida
chiunque a dire lo stesso dopo aver visto questi primi tre episodi
di Harry e Meghan. Una delle figure intervistate
afferma che i reali vivono in delle bellissime gabbie dorate: non
possono scegliere della propria vita autonomamente, non possono
avere una carriera, non possono circolare liberamente e, più di
ogni altra cosa, rinunciano quasi interamente alla propria vita
privata.
Questo ultimo punto, a differenza
degli altri, non dipende dalla tradizione secolare che caratterizza
questa istituzione, ma semplicemente dall’attenzione mediatica che
opprime ogni singolo membro della famiglia reale. Oltre tutto, non
si tratta di un’attenzione dovuta alle loro azioni, non si tratta
di articoli su delle attività o iniziative rilevanti poste in
essere da questi soggetti: si tratta di puro gossip, quelli che
possono essere definiti articoli clickbait. Tutto ciò non dipende
ovviamente da figure come Harry e Meghan, i quali
diventano solamente le vittime di questo genere di comportamento: i
veri colpevoli sono da identificarsi nei paparazzi, i “giornalisti”
se così si vogliono definire. In questo modo, Harry e
Meghan diventa la serie perfetta per tutti gli spettatori
curiosi che divorano le riviste di gossip e bramano di sapere
sempre di più sulla vita privata del duca e della duchessa del
Sussex.
Le incoerenze e i paradossi della
serie
Da questi primi episodi di
Harry e Meghan emergono i grandi disagi
dell’essere degli ex membri della famiglia reale, insieme ad una
necessità di presentarsi come una famiglia normale (una sorta di
Al passo con i Kardashian
versione reale). È stato sottolineato come i veri problemi derivino
dalle attenzioni mediatiche: a questo punto sorge naturale una
semplice riflessione. Se viene ritenuto eccessivamente fastidioso e
oppressivo avere sempre i riflettori puntati addosso, perché fare
una serie documentario che porterà ancora più attenzione mediatica?
I due giustificano la serie con la necessità di voler raccontare al
mondo la loro storia, ma questo mettersi in mostra risulta essere
incoerente con le critiche alla loro visibilità mediatica.
L’obiettivo di questo documentario forse risulta essere proprio la
sua strumentalizzazione: la coppia reale usa questo documentario
per proporre la propria versione dei fatti.
Durante questi primi tre episodi
vengono fatte molte affermazioni ed insinuazioni scandalo che sono
da subito finite sulle pagine di gossip: un esempio è il disappunto
dimostrato da entrambi parlando dell’intervista tenutasi dopo il
loro fidanzamento. Secondo la testimonianza di Meghan,
quell’intervista venne provata, non fu spontanea, e soprattutto non
gli venne permesso di raccontare la loro storia. Rendendosi conto
di non poter sopprimere in alcun modo la loro visibilità mediatica,
Harry e Meghan hanno deciso di sfruttarla a
proprio vantaggio.
Tralasciando per un attimo la
coerenza o meno che riguarda la produzione stessa della serie, è
doveroso concentrarsi sulla rilevanza stessa di Harry e
Meghan. La serie è classificata come documentario: un
documentario, secondo la definizione data dalla Treccani, è un film
di carattere informativo o istruttivo. La storia d’amore di
Harry e Meghan non ha un connotato né informativo
né istruttivo di grande rilevanza.
Disney+ ha
diffuso il trailer della seconda stagione dell’acclamata serie
animata Star Wars: The
Bad Batch. Quando si apre la nuova stagione, sono
passati mesi dagli eventi di Kamino e la Bad Batch continua il suo
viaggio nell’Impero dopo la caduta della Repubblica. Incroceranno
amici e nemici, sia nuovi che familiari, mentre affrontano una
serie di emozionanti missioni mercenarie che li porteranno in nuovi
luoghi inaspettati e pericolosi.
La seconda stagione di
Star Wars: The
Bad Batch vede tra i doppiattori nella versione
originale il candidato all’Emmy Award Dee Bradley Baker
(American Dad!) come voce della Bad Batch e la candidata
all’Emmy Award Michelle Ang (Fear the Walking Dead: Flight
462) come voce di Omega. La vincitrice dell’Emmy Award Rhea
Perlman (The Mindy Project, Cin cin) torna come
guest star nel ruolo di Cid, Noshir Dalal (Lui è Pony,
The Owl House – Aspirante strega) torna come guest star
nel ruolo del Vice Ammiraglio Rampart e la vincitrice dell’Emmy
Award® Wanda Sykes (The Upshaws, Black-ish) fa il
suo debutto nella serie come guest star nel ruolo di Phee
Genoa.
Tra gli executive producer di
Star Wars: The
Bad Batch ci sono Dave Filoni (The
Mandalorian, Star
Wars: The Clone Wars), Athena Portillo (Star
Wars: The Clone Wars, Star Wars Rebels), Brad Rau
(Star Wars Rebels, Star Wars Resistance),
Jennifer Corbett (Star Wars Resistance, NCIS) e
Carrie Beck (The Mandalorian, Star Wars Rebels)
con Josh Rimes (Star Wars Resistance, Star Wars:
Visions) e Alex Spotswood (Star Wars: The Clone Wars,
Star Wars Rebels) come produttori. Rau sarà anche il
supervising director, mentre Corbett sarà il capo sceneggiatore e
Matt Michnovetz lo story editor.
In occasione del 10° anniversario
dell’uscita della serie latinoamericana di Disney Channel
Violetta, lo speciale musicale Tini:
Amore e tanta Musica è ora in streaming su Disney+. Insieme ai co-protagonisti
Jorge Blanco, Cande Molfese e Mechi Lambre, Tini interpreta alcune
delle canzoni più amate della serie.
In Tini: Amore e tanta Musica, Tini condivide il
palcoscenico del Teatro Astor Piazzolla di Buenos Aires con Blanco,
Molfese e Lambre per offrire ai fan una performance musicale intima
e indimenticabile che rende omaggio a Violetta. Lo
speciale presenta nuove versioni di cinque delle più famose canzoni
della serie e include aneddoti e ricordi dei fan.
Il nuovo speciale Disney+ è prodotto dai Non Stop Studios
e diretto da Diego Peskins, il regista dei più recenti video
musicali di Tini, mentre il suono è stato mixato da Andrés Mayo,
ingegnere del suono e produttore vincitore di due Grammy a livello
mondiale. Marina Ahumada, un’altra stretta collaboratrice di Tini,
è il direttore artistico dello show. La produzione musicale è stata
curata da Mauro Francés, Damián Mahler e Federico Vilas.
Uscita su Disney Channel in America
Latina il 14 maggio 2012, Violetta è diventata rapidamente
una delle serie preferite dal pubblico del Paese e, nel corso delle
sue tre stagioni, si è trasformata in un vero e proprio fenomeno
culturale internazionale. La serie è andata in onda su Disney
Channel in Europa, Medio Oriente, Africa e Russia, raggiungendo
quasi 140 Paesi in 15 lingue.
La serie televisiva Violetta ha prodotto quattro album
in studio, un album dal vivo, due tournée internazionali di
concerti, tre lungometraggi e numerose collezioni di prodotti
ispirati alla serie. Violetta è diventato il primo
franchise Disney al di fuori degli Stati Uniti.
Apple
TV+ ha svelato le prime immagini e la data d’uscita di
Hello Tomorrow!, la nuova dramedy composta da 10
episodi di mezz’ora ciascuno, interpretata e prodotta dal vincitore
di premi Emmy e Critics Choice Billy Crudup (“The
Morning Show“). La serie farà il suo debutto su
Apple TV+ il 17 febbraio con i primi tre episodi,
seguiti da un nuovo episodio settimanale ogni venerdì, fino al 7
aprile.
1 di 3
La trama della serie Hello Tomorrow!
Ambientato in un mondo
retro-futuro, Hello Tomorrow! segue le vicende di
un gruppo di venditori ambulanti che vendono multiproprietà lunari.
Billy Crudup interpreta Jack, un
venditore di grande talento e ambizione, la cui fede incrollabile
in un domani più luminoso è fonte di ispirazione per i suoi
colleghi, rivitalizza i suoi clienti più disperati, ma minaccia di
lasciarlo pericolosamente perso nel sogno stesso che lo
sostiene.
Il cast
Nel cast che affianca Billy Crudup troviamo Haneefah
Wood (“Truth Be Told”, “Giorno per giorno”),
Alison Pill (“Loro”, “The Newsroom”),
Nicholas Podany (“Harry Potter e la maledizione
dell’erede”), Dewshane Williams (“The Umbrella
Academy”, “In the Dark”), il vincitore dell’Emmy Award Hank Azaria
(“Brockmire”, “Ray Donovan”), Matthew Maher (“Our Flag Means
Death”) e la candidata all’Oscar Jacki Weaver (“Il
lato positivo”, “Animal Kingdom”).
Hello Tomorrow! è prodotta da MRC Television, è
co-creata da Amit Bhalla e Lucas Jansen. Stephen Falk (“You’re the
Worst”), Jonathan Entwistle (“The End of the F***ing World”),
Bhalla e Jansen sono i produttori esecutivi insieme a Billy Crudup,
mentre Blake Griffin, Ryan Kalil e Noah Weinstein sono produttori
esecutivi per conto di Mortal Media.
Apple TV+ offre
serie drammatiche e commedie avvincenti e di qualità,
lungometraggi, documentari innovativi e intrattenimento per bambini
e famiglie, ed è disponibile per la visione su tutti i tuoi schermi
preferiti. Dopo il suo lancio il 1° novembre 2019, Apple TV+ è
diventato il primo servizio di streaming completamente originale a
essere lanciato in tutto il mondo, ha presentato in anteprima più
successi originali e ha ricevuto riconoscimenti più velocemente di
qualsiasi altro servizio di streaming. Ad oggi, i film, i
documentari e le serie originali Apple sono stati premiati con 293
vittorie e 1.256 nomination ai premi, tra cui la commedia
pluripremiata agli Emmy “Ted
Lasso” e il vincitore dell’Oscar® come Miglior film di
quest’anno “CODA”.
Sono state annunciate le nomination
dei Golden Globe 2023 i premi della stampa estera
a Hollywood. Dopo le polemiche degli anni scorsi ad annunciale ci
hanno pensato l’attrice e attivista LGBTQ Selenis
Leyva e il comico Mayan Lopez.
L’ottantesima edizione dei Golden Globe
Award torna quest’anno martedì 10 gennaio 2023 sulla
rete americana NBC con una cerimonia condotta dal comico
afroamericano Jerrod Carmichael.
I membri dell’organizzazione
quest’anno hanno portato a termine un profondo rinnovamento dopo le
polemiche, anche se un nuovo coro si leva dopo che l’attore
Brendan Fraser, protagonista di The
Whale, ha
annunciato che boicotterà il premi.
MIGLIOR ATTORE DI UN FILM DRAMMATICO Austin Butler – Elvis
Brendan Fraser – The Whale Hugh Jackman – The Son
Bill Nighy – Living
Jeremy Pope – The Inspection
MIGLIORE ATTRICE DI UN FILM DRAMMATICO Cate Blanchett – Tár Olivia Colman – Empire of
Light
Viola Davis – The Woman King
Ana de Armas – Blonde
Michelle Williams – The Fabelmans
MIGLIORE COMMEDIA Babylon The Banshees of Inisherin Everything Everywhere All at Once Glass Onion: A Knives Out Mystery Triangle of Sadness
MIGLIOR ATTORE DI UNA COMMEDIA
Diego Calva – Babylon Daniel Craig – Glass Onion: A Knives
Out Mystery
Adam Driver – White Noise Colin Farrell – The Banshees of
Inisherin
Ralph Fiennes – The Menu
MIGLIOR ATTRICE DI UNA COMMEDIA
Lesley Manville – La signora Harris va a Parigi Margot Robbie – Babylon
Anya Taylor-Joy – The Menu
Emma Thompson – Il piacere è tutto mio
Michelle Yeoh – Everything Everywhere All at Once
MIGLIORE REGIA James Cameron – Avatar: The Way of
Water
Daniel Kwan e Daniel Scheinert – Everything Everywhere All
at Once
Baz Luhrmann – Elvis
Martin McDonagh – The Banshees of Inisherin Steven Spielberg – The
Fabelmans
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
Brendan Gleeson – The Banshees of Inisherin
Ke Huy Quan – Everything Everywhere All at Once
Barry Keoghan – The Banshees of Inisherin
Eddie Redmayne – The Good Nurse Brad
Pitt – Babylon
MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA
Angela Bassett – Black Panther: Wakanda Forever
Kerry Condon – The Banshees of Inisherin
Jamie Lee Curtis – Everything Everywhere All at
Once
Dolly De Leon – Triangle of Sadness
Carey Mulligan – She Said
MIGLIORE CANZONE Carolina – Taylor Swift (Where the Crawdads Sing) Ciao Papa – Guillermo del Toro & Roeban Katz
(Guillermo del Toro’s Pinocchio) Hold My Hand – Lady Gaga and Bloodpop (Top Gun:
Maverick) Lift Me Up – Tems, Ludwig Göransson, Rihanna and Ryan
Coogler (Black Panther: Wakanda Forever) Naatu Naatu – Kala Bhairava, M. M. Keeravani, Rahul
Sipligunj (RRR)
MIGLIOR FILM D’ANIMAZIONE
Guillermo del Toro’s Pinocchio Marcel the Shell With Shoes On Puss in Boots: The Last Wish Turning Red
MIGLIOR COLONNA SONORA
Alexandre Desplat – Pinocchio
Hildur Guðnadóttir – Women Talking
Justin Hurwitz – Babylon
John Williams – The Fabelmans
Carter Burwell – The Banshees of Inisherin
MIGLIOR SCENEGGIATURA Tár The Fabelmans Everything Everywhere All at Once The Banshees of Inisherin Women Talking
MIGLIOR FILM STRANIERO All Quiet on the Western Front (Germania) Argentina, 1985 (Argentina) Close (Belgio/Francia/Paesi Bassi) Decision to Leave (Corea del Sud) RRR (India)
MIGLIOR MINISERIE Black Bird Monster: The Jeffrey Dahmer Story Pam and Tommy The Dropout The White Lotus: Sicily
MIGLIOR ATTRICE DI UNA SERIE DRAMMATICA
Laura Linney – Ozark
Imelda Staunton – The Crown Zendaya – Euphoria
Emma D’Arcy – House Of The Dragon
Hillary Swank – Alaska Daily
MIGLIOR ATTORE DI UNA SERIE TV COMEDY Donald Glover – Atlanta Bill Hader – Barry Steve Martin – Only Murders in the Building Martin Short – Only Murders in the Building Jeremy Allen White – The
Bear
MIGLIOR ATTORE DI UNA MINISERIE
Taron Egerton – Black Bird
Colin Firth – The Staircase Andrew Garfield – Under the Banner
of Heaven
Evan Peters – Dahmer – Monster: The Jeffrey Dahmer
Story
Sebastian Stan – Pam & Tommy
MIGLIOR ATTRICE DI UNA MINISERIE
Jessica Chastain – George & Tammy
Julia Garner – Inventing Anna
Lily James – Pam & Tommy Julia Roberts – Gaslit Amanda Seyfried – The
Dropout
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA DI UNA
MINISERIE
F. Murray Abraham – The White Lotus
Domhnall Gleeson – The Patient
Paul Walter Hauser – Black Bird
Richard Jenkins – Dahmer – Monster: The Jeffrey Dahmer
Story Seth
Rogen – Pam & Tommy
MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA DI UNA
MINISERIE
Jennifer Coolidge – The White Lotus
Claire Danes – Fleishman Is in Trouble Daisy Edgar-Jones – Under the
Banner of Heaven
Niecy Nash – Dahmer – Monster: The Jeffrey Dahmer
Story
Aubrey Plaza – The White Lotus
Miglior attore in una serie drammatica
Jeff Bridges, The Old Man
Kevin Costner, Yellowstone
Diego Luna, Andor
Bob Odenkirk, Better Call Saul
Adam Scott, Severance
Argylle è uno
spy-thriller che segue le vicende dell’omonima superspia fra Stati
Uniti, Londra e altre località esotiche. Il cast stellare include
Henry Cavill, Sam Rockwell, Bryce Dallas Howard,
Bryan Cranston, Catherine O’Hara, John Cena, Dua Lipa, Ariana
DeBose e Samuel L. Jackson. La pellicola è prodotta da Marv Quinn
Productions Limited.
I nuovi episodi di Carpool
Karaoke: la serie sono ora disponibili su Apple TV+
in una quinta stagione che annovera – tra le celebrities che
partono all’avventura nella stessa automobile cantando i brani
delle loro playlist personali –
Kevin Bacon, Michael Bacon, Ciara, Chelsea Clinton, Hillary
Clinton, Duran Duran, Nikki Glaser, Method Man, Sandra Oh, Chris
Redd, Amber Ruffin, Wilco, Russell Wilson, il cast di
“For
All Mankind” e altri ancora.
Carpool Karaoke: la serie ha ottenuto il
massimo riconoscimento agli Emmy Awards 2022, vincendo per la
quinta volta consecutiva il premio Outstanding Short Form Comedy,
Drama or Variety Series. Dal suo debutto, la serie è stata nominata
ogni anno riuscendo ad aggiudicarsi un Emmy per ognuna delle
precedenti quattro stagioni e diventando uno dei pochi programmi
nella storia ad aver raggiunto un tale traguardo. Tra gli altri
riconoscimenti alla serie ci sono molteplici vittorie ai Producer
Guild Award e una nomination agli Hollywood Critics Association
Television Award.
I nuovi episodi di
Carpool Karaoke: la serie presentano:
Sandra Oh e Duran Duran: il sogno diventa realtà per
Sandra, superfan da sempre dello storico gruppo, quando incontra
per la prima volta i suoi idoli riuscendo addirittura a esibirsi
con loro.
Il cast di “For All Mankind” (Jodi Balfour, Edi Gathegi, Joel
Kinnaman, Krys Marshall, Coral Peña, Shantel VanSanten, Cynthy Wu):
nello spazio nessuno può sentirti urlare, ma c’è qualcuno che può
sentirti cantare “Spice Up Your Life”? Il cast della serie
originale Apple è pronto a scoprirlo.
Nikki Glaser e Wilco: l’iconica band di Chicago in un’avventura
speciale con la megafan Nikki, impreziosita da un cameo della
grande Mavis Staples e un omaggio a Ferris Bueller.
Hillary Clinton, Chelsea Clinton e Amber Ruffin: Hillary e
Chelsea chiedono sostegno alla loro coraggiosa amica Amber per
cantare insieme potenti inni di incoraggiamento grazie anche
all’aiuto di Vanessa Williams.
The Bacon Brothers: il duo celebra la propria
band coverizzando canzoni di altri gruppi di fratelli,
mentre Michael prende in giro Kevin per la sua esperienza
fallimentare nel campo della moda.
Method Man e Chris Redd: da Stevie Wonder a DMX – e persino
Nickelback – il rapper/attore e il comico si confrontano a colpi di
playlist e di Black Facts.
Ciara e Russell Wilson: la coppia combina le proprie
passioni cantando insieme al ritmo delle canzoni di Ciara e
cimentandosi sul campo da football.
Carpool Karaoke: la
serie è prodotta per Apple da CBS Studios e Fulwell 73
Productions, con i produttori esecutivi Ben Winston, Eric Pankowski
e James Corden. La serie è disponibile in streaming su Apple
TV+.
Apple TV+
offre serie drammatiche e commedie avvincenti e di qualità,
lungometraggi, documentari innovativi e intrattenimento per bambini
e famiglie, ed è disponibile per la visione su tutti i tuoi schermi
preferiti. Dopo il suo lancio il 1° novembre 2019, Apple
TV+ è diventato il primo servizio di streaming completamente
originale a essere lanciato in tutto il mondo, ha presentato in
anteprima più successi originali e ha ricevuto riconoscimenti più
velocemente di qualsiasi altro servizio di streaming. Ad oggi, i
film, i documentari e le serie originali Apple sono stati premiati
con 293 vittorie e 1.256 nomination ai premi, tra cui la commedia
pluripremiata agli Emmy “Ted
Lasso” e il vincitore dell’Oscar® come Miglior film di
quest’anno “CODA”.
Lo spettacolare Torneo Tremaghi ha
inizio: la sfida di Harry con il temibile drago ungaro spinato; il
ballo del ceppo e le prime gelosie tra Hermione e Ron.
Harry
Potter torna sul grande schermo come non lo avete mai
visto, pronto a incantare ancora una volta il pubblico
grazie alla magia della musica dal vivo e alla bacchetta
del Maestro Benjamin Pope.
L’Orchestra Italiana del
Cinema torna a grande richiesta giovedì 29 e
venerdì 30 dicembre all’Auditorium della
Conciliazione con “Harry
Potter e il Calice di Fuoco in Concerto”. Per
la prima volta a Roma arriva il quarto
film della saga: tre repliche (due
spettacoli alle ore 21 e una pomeridiana venerdì alle ore 15)
in due giorni, a tre anni di distanza dall’ultimo
“Harry
Potter e il Prigioniero di Azkaban in Concerto”.
Sul palco una straordinaria
formazione di oltre 80 musicisti – guidati
dall’esperienza del Maestro Benjamin Pope –
eseguirà l’indimenticabile partitura di Patrick
Doyl. Dal vivo e in perfetto sincrono con
la proiezione dell’intero film, le immagini verranno proiettate
in alta definizione su uno schermo di oltre 12 metri, con i
dialoghi in italiano.
Il tour mondiale
della Harry Potter Film Concert Series è stato lanciato nel
2016 da CineConcerts e Warner Bros. Consumer
Products per celebrare i film di Harry Potter. Dalla prima mondiale
di Harry Potter e la Pietra Filosofale in concerto a giugno 2016,
oltre 3 milioni di persone hanno apprezzato questa
magica esperienza da JK Rowling’s Wizarding World, con oltre
1434 spettacoli in più di 48 paesi del Mondo.
Le date italiane sono prodotte da
Marco Patrignani e Forum Studios
– gli storici studi di registrazione fondati da Ennio
Morricone, Piero Piccioni, Armando Trovajoli e Luis Bacalov – in
partnership con Cineconcerts e Warner
Bros. Consumer Products. Sono realizzate con il contributo
e il patrocinio del Ministero della Cultura,
Direzione generale Cinema e audiovisivo; e con il patrocinio
dell’Ambasciata Britannica.
In Harry Potter e il Calice di Fuoco
Harry entra misteriosamente nel Torneo Tremaghi, una gara
estenuante tra diverse scuole di magia. Tre le difficili prove che
lo aspettano: un drago, demoni d’acqua e un labirinto incantato che
lo trascinerà nella morsa di Lord Voldemort. È uno degli episodi
centrali della saga: Harry, Ron e Hermione abbandonano per sempre
l’infanzia e affrontano sfide oltre la loro immaginazione.
L’originale partitura di
Patrick Doyle – scritta appositamente per il film
– ha vinto l’International Film Music Critics
AWARD (IFMCA) e l’ASCAP Film and
Television Music Award, e rappresenta un nuovo incredibile affresco
musicale per nuove avventure del mago più famoso al mondo.
Justin Freer,
Presidente di CineConcerts e produttore / direttore della serie di
concerti di Harry Potter, spiega: “La serie di film di Harry
Potter è un fenomeno culturale irripetibile che continua a
deliziare milioni di fan in tutto il mondo. È con grande piacere
che portiamo per la prima volta ai fan l’opportunità di
sperimentare i premiati brani musicali suonati dal vivo da
un’orchestra sinfonica, il tutto mentre il film è proiettato
contemporaneamente sul grande schermo. Questo è davvero un evento
indimenticabile”.
Brady Beaubien di
CineConcerts e Concert Producer per la serie di concerti di Harry
Potter ha aggiunto: “Harry Potter è sinonimo di entusiasmo in
tutto il mondo ed è fantastico scoprire che eseguendo questa
incredibile musica con il film completo, il pubblico torni a
goderne la magia”.
Il Cinema Multiplex Omnia
Center è il primo multiplex in Italia dotato di
tecnologia laser “RB 4K. A presentare questa grande novità è
stato oggi Massimiliano Giometti dell’omonimo gruppo, che ha
presentato alla stampa l’importante investimento sulla multisala
pratese, accompagnato dal sindaco di Prato Matteo Biffoni, da Jens
Kayser, sales manager della Digital Cinema Sharp Nec display
solutions e da Roberto Ballabene, amministratore di Cineproject,
partner tecnico di NEC per l’Italia ed installatore.
“Siamo grati al gruppo Giometti di
investire sulla nostra città: avere il primato su cultura e
tecnologia ci onora e ci gratifica” ha dichiarato di Sindaco di
Prato Matteo Biffoni. Il Gruppo Giometti, proprietario del Cinema
Multiplex Omnia Center a Prato, ha da sempre investito sulla
qualità e l’ospitalità delle proprie sale, mantenendo al massimo
la qualità e l’attenzione della “gestione familiare” che di rado
si trova nei grandi gruppi internazionali. L’ultimo grande
investimento è l’adozione della Tecnologia laser 4K “RB” NEC high
frame , un sistema di ultimissima generazione per quanto riguarda
la proiezione e di conseguenza la qualità dei film.
“Siamo certi che questa crisi sia
una conseguenza di due anni di grandi difficoltà che hanno segnato
fortemente la voglia delle persone di uscire ed andare nelle sale”
ha dichiarato Massimiliano Giometti “non solo perché niente come
una sala cinematografica riesce a rendere la magia e la bellezza
dei film, ma anche perché il farlo è un gesto di socialità che
ha resistito ai più grandi cambiamenti della storia. Per questo
motivo e perché innamorati di questo magico mondo, non ci siamo
mai arresi ai momenti di crisi delle sale cinematografiche e
intendiamo continuare a rilanciare per riportare il pubblico a
godere della grande bellezza del cinema.”
A presentare nel dettaglio questo
nuovo tipo di tecnologia è stato Jens Kayser della Digital Cinema
Sharp Nec display solutions: “Il gruppo Giometti ha sempre
introdotto le nuove tecnologie anticipando la quasi totalità degli
esercenti italiani.
Furono tra i primi operatori cinematografici a passare dalla
pellicola analogica alla proiezione digitale 15 anni fa il che li
rese automaticamente pronti per poter proiettare Avatar in 3D nel 2009.
A quell’epoca fu il primo ed unico film di qualità in 3D e questo
contribuì a renderlo il film con il maggiore incasso di tutti i
tempi.
Negli anni che seguirono, quel successo spinse l’intera industria
cinematografica a passare dall’analogico al digitale.
Giusto in tempo per il lancio di Avatar 2, i cinema del
gruppo Giometti ha fatto il successivo salto tecnologico verso il
futuro introducendo la nuova tecnologia laser “RB 4K”HFR (High
Frame Rate ).
Con questo tipo di proiezione,
un’unità laser viene utilizzata come sorgente luminosa invece di
una lampada allo xeno, il che presenta almeno due vantaggi. Il
primo: un risparmio almeno della 50%, dell’energia, il che fa bene
all’ambiente e fa risparmiare sui costi.
Il secondo è che lo spettatore ha
il vantaggio di un’esperienza fotografica ancora migliore. Colori
più forti, migliore illuminazione dello schermo e luminosità
elevata e costante.Quest’ultimo è particolarmente importante per
godersi un film in 3D. In passato, i film in 3D venivano spesso
proiettati con una luminosità troppo bassa, uno dei motivi per cui
i successivi film in 3D non potevano continuare il successo di
Avatar 1. Sharp NEC è stata la prima azienda a introdurre i
proiettori laser di intera produzione ed è ora un fornitore leader
di questa tecnologia. Crediamo che nei prossimi anni la maggior
parte dei cinema di tutto il mondo sarà convertita a questo tipo
di proiezione.Il multiplex Omnia è oggi uno dei primi in
Italia ad essere completamente convertito al laser “RB 4K”,
offrendo ai visitatori un’esperienza cinematografica
particolarmente immersiva. Avatar 2 è un film che
l’industria cinematografica stava aspettando da tempo, un film che
avrà un forte impatto SOLO sul grande schermo. Auguro ogni
successo ai cinema Giometti e ai visitatori qui a Prato, una grande
esperienza cinematografica.”
Per presentare al pubblico questa
grande novità, l Cinema Multiplex Omnia Center ha organizzato un
OPEN DAY del cinema per lunedì 12 dicembre: alle ore 17.00, 19.00
e alle ore 21.00 sarà proiettato il film culto degli anni 80 “I
Goonies, “ nella versione rimasterizzata 4k uscita nel 2019 a 35
anni dalla sua uscita. L’ingresso agli spettacoli sarà
gratuito.
Dal 14 dicembre invece un’altra
grande attrazione: arriveranno a Prato per stare qualche giorno le
due grandi statue di Avatar, altre oltre 3 metri, in un
allestimento creato per le foto con gli spettatori. Esiste un
momento nel quale ci sia più bisogno della magia del cinema di
quello che stiamo vivendo?
Arriva in prima tv su Sky
The
Hanging Sun – Sole di mezzanotte, film
Sky Original diretto da Francesco
Carrozzini, in esclusiva lunedì 12 dicembre alle 21.15 su Sky
Cinema Uno (e alle 21.45 anche su Sky Cinema Action), in streaming
su NOW e disponibile on demand.
Tratto dal romanzo Sole
di mezzanotte di Jo Nesbø, è un
thriller noir ambientato tra le atmosfere rarefatte dell’estate
norvegese, dove il sole non tramonta mai. Scritto da
Stefano Bises, è interpretato da Alessandro Borghi, Jessica Brown
Findlay, Sam Spruell, Frederick Schmidt, Raphael Vicas,
con Peter Mullan e Charles
Dance. La fotografia è di
Nicolaj Bruel (DFF).
Presentato come Film di
chiusura della 79ª Mostra Internazionale
d’Arte Cinematografica di Venezia, The
Hanging Sun – Sole di mezzanotte è una
coproduzione italo-britannica, prodotta da Sky
Studios, Cattleya e
Groenlandia. Il distributore internazionale è
NBCUniversal Global Distribution per conto di
Sky Studios. Il distributore cinematografico
italiano è Vision Distribution.
La trama
John (Alessandro Borghi) è in fuga.
Trova riparo nel fitto della foresta, vicina a un villaggio isolato
dell’estremo Nord, dove domina la religione, il sole non tramonta
mai e le persone sembrano appartenere a un’altra epoca. Tra lui e
il suo destino ci sono solo Lea (Jessica Brown Findlay), una donna
in difficoltà ma dalla grande forza, e suo figlio Caleb, un bambino
curioso e dal cuore puro. Mentre il sole di mezzanotte confonde
realtà e immaginazione, John dovrà affrontare il tragico passato
che lo tormenta.
Il Pinocchio di Guillermo del Toro è una
pellicola in stop-motion piena di magia. La capacità del regista di
rendere le storie così autentiche nonostante lo stampo fiabesco,
deriva dalla sua abilità a raggiungere il vero cuore dei
personaggi, riuscendo a mostrarne le sfaccettature più
impercettibili. Nella sua rivisitazione della storia
burattino di legno, Del Toro ha voluto far suo il racconto di Carlo
Collodi, modificandolo secondo la sua interpretazione e la sua
sensibilità, differenziandolo – senza mai stravolgerlo –
dall’originale del 1883.
Nonostante il suo Pinocchio scavi molto più a fondo nel
background dei personaggi, portando alla luce un’opera molto più
realistica e struggente, rispetto ad altre trasposizioni della
storia come quella Disney del 1940, il regista non ha comunque
voluto rinunciare a quel tocco favolistico della storia disneyana,
inserendo all’interno del film nove toccanti canzoni che
accompagnano il burattino durante tutto il suo percorso di
crescita. In realtà, la colonna sonora di Pinocchio ne
elenca dieci, ma fra queste ce n’è una non originale.
La musica all’interno del
lungometraggio in stop-motion è affidata ad Alexandre
Desplat, uno dei più noti compositori cinematografici che,
fra l’altro, ha già condiviso il tavolo da lavoro con il regista,
vincendo l’Oscar alla migliore colonna sonora per La forma dell’acqua. Di seguito una guida alle canzoni
di Pinocchio, ognuna delle quali affidata agli attori che prestano
la voce ai personaggi.
1Better Tomorrows
La
canzone “Better Tomorrows” è eseguita da
Ewan McGregor nei panni di Sebastian il Grillo a conclusione
del film Pinocchio. Non appena i titoli di coda
scorrono, Sebastian illuminato da luci da palcoscenico la intona
poeticamente.
L’intro della canzone inizia nel corso di
Pinocchio un paio di volte, quando Sebastian tenta di ritagliarsi
uno spazio tutto per sé, ma viene sempre bruscamente interrotto a
causa degli spiacevoli eventi che lo coinvolgono.
Regista ed antropologo
nato a Pesaro, dopo anni di cortometraggi premiati e documentari,
Davide Lomma sarà prossimamente sullo schermo con
il suo primo lungometraggio, L’amor Fuggente.
Prodotto da Play Entertainment e A.B. Film, attraverso il racconto
di coppie in crisi, della scoperta di primi amori molto diversi,
passioni cocenti e fugaci, il film mette in scena un catalogo di
situazioni che raccontano le relazioni di oggi a partire dalla
proposta di matrimonio di Fil e Mia, che innesca una specie di
reazione a catena.
Nella quale cadono anche
Antonio e Didier, sullo schermo interpretati da Emanuele
Vezzoli e Andrea Pennacchi, rispettivamente ex marito e
miglior amico della sessantenne Teresa (la madre di Mia), che dopo
tanti anni si scoprono attratti e decidono di vivere liberamente la
propria omosessualità. Una esperienza della quale ci hanno parlato
sul set i due attori, alla vigilia della fine delle riprese.
Che amore è quello di Antonio e Didier?
V: Tardivo
P: Come il radicchio!
Seriamente…
V: Il loro è un amore a sorpresa. E per il mio
personaggio è una scoperta un po’ tardiva – come dicevo
– della propria
natura. Un modo per toccare un tema non così infrequente, con il
sorriso sulle labbra. Io stesso ho esperienza di persone che hanno
deciso di fare una scelta come questa a metà del corso della loro
vita. Anche con figli già grandi.
P: Didier invece è più risolto, è consapevole da
sempre della propria sessualità, ma incontra questo amore e lo ruba
alla sua amica. Il ché diventa il suo piccolo tormento. Un costante
senso di colpa.
V: Quelli non mancano mai, in qualsiasi coppia.
Quando finisce un amore e ci son di mezzo anche i figli, te li
porti appresso per sempre. Ma devi imparare a conviverci.
per gentile concessione di Echo Group
Un tema che spesso nelle commedie abbiamo visto
macchiettizzato
V: Quando ero ragazzino era un tabù, le persone erano
costrette a nascondere la propria natura. Ma finalmente i ragazzi
di oggi, e lo vedo con i miei figli, sono diversi. Lo vedo sui loro
volti e nei loro discorsi. Fa ben sperare. In film come Il vizietto
si giocava sulla novità, sull’esotico, un folclore che oggi può
offendere. Ma la bellezza di questo film è che prende in
considerazione tipi diversi di rapporto, a coppie.
P: E la nostra è la coppia più tradizionalista.
Un rischio nel quale avete siete riusciti a non
cadere, quindi?
V: Dovevamo tenere sotto controllo l’equilibrio,
evitare gli eccessi. Ma la difficoltà maggiore è stata nei momenti
in cui si racconta la realtà, pur trattandosi di una commedia. Per
me la scena più drammatica è stata quella con la figlia Mia.
P: Era importante mantenere la misura, non superare
certi limiti. Cresci con negli occhi certi esempi, e verrebbe
facile riprodurre certi cliché. La cosa più difficile però, per me,
è stata quella di girare e allo stesso tempo non mancare al saggio
di danza di mia figlia! Ho dovuto viaggiare di notte.
Come, o quando, avete sentito esser diventati
davvero una coppia?
P: Secondo me quando abbiamo girato la scena del
ballo. Siccome Il mio personaggio apre una scuola di tango, io e
lui abbiamo dovuto imparare, ovviamente in modo superficiale, un
po’ di tango. E mentre ballavamo abbiamo costruito questo rapporto
di passione, di sguardi, che non volevamo fosse un cliché.
V: E’ stata la seconda scena che abbiamo fatto, e
provare quel tango ci ha dato la possibilità di trovare la misura
giusta… Quando si gira, poi, le pause sono tante, abbiamo avuto
tempo di chiacchierare e conoscerci meglio. Io comasco, lui veneto,
siamo sicuramente uniti dal tempo che abbiamo dedicato a questo
mestiere. Non siamo più giovincelli.
Nel film, come se non bastasse, vi hanno anche
aumentato gli anni!
V: Ma va bene, perché poi ti dicono che ne dimostri
meno e che sembri più giovane
Antonio e Didier cambiano molto nel corso del
film?
P: A differenza di Antonio, Didier non ha un arco in
cui si sviluppa, è un personaggio abbastanza definito, e poi alla
fine ha una svolta, di cui sicuramente non posso
parlare.
V: Avevamo indicazioni differenti dal regista, su
come giocare con i nostri personaggi… Anche se non sveliamo nulla
dicendo che sicuramente le scene più difficili son state quelle di
sesso.
P: Sesso rovente!
Un regista esordiente, come vi ha
convinto?
P: Io mi sono convinto leggere la parte, era
interessante e divertente, e offriva la sfida di recitarla proprio
evitando i cliché che dicevamo. Davide mi ha fatto una ottima
impressione da subito, poi ci siamo incontrati con gli altri e
abbiamo fatto subito delle prove.
V: Quando ho ricevuto la proposta, ho letto la
sceneggiatura e solo dopo mi sono accorto che lo conoscevo già
perché anni fa feci un film in cui Davide era aiuto regista. Mi
conobbe lì e quando ha scritto questo personaggio ha pensato a me e
me lo ha proposto. Per questa mia seriosità, un carattere
lievemente burbero, che poi in realtà è da ‘burbero benefico’ di
Goldoni.
Grazie a lui se finalmente vi siete incontrati
dopo tanti anni di carriera, insomma?
P: Sì, e non sarà l’ultima.
V: Almeno questo è l’auspicio.
Cosa portate via da questo set, a parte le
camicette di seta?
P: Vorrei tanto, ho anche chiesto se fosse possibile,
ma temo mi toccherà restituirle!
V: A me piacerebbe che alla fine di tutta questo
operazione restasse il ricordo di un bel lavoro, fatto bene. E con
successo, ci auguriamo, incrociamo le dita. E poi chissà… di questi
tempi continuano a fare serie, vai a sapere…