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The Marvels, svelato il nome da supereroe di Monica Rambeau?

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The Marvels, svelato il nome da supereroe di Monica Rambeau?

The Marvels arriverà nei cinema il 28 luglio 2023, quasi cinque anno dalla prima volta in cui abbiamo visto Captain Marvel al cinema. Ritroveremo quindi la nostra Carol Danvers, che nel frattempo ha anche combattuto contro Thanos, ma non sarà sola, perché le altre “meraviglie” del film saranno Kamala Khan/Ms. Marvel e Monica Rambeau di Teyonah Parris, vista in WandaVision.

Nella serie con Elizabeth Olsen, Monica otteneva dei superpoteri, ma il suo personaggio non ha ancora assunto un nome da supereroe nel MCU. Ci sono state molte speculazioni a questo riguardo, soprattutto perché Monica, nei fumetti, è passata da Captain Marvel, Spectrum e Photon nel corso degli anni. Ma, durante una recente intervista con i Black Comic Lords, Eve L. Ewing, sceneggiatrice dei fumetti di Monica Rambeau: Photon, sembra confermare che l’eroe si chiamerà Photon anche nel MCU.

“Tenete presente che nel mondo dei fumetti, il lato editoriale e il lato MCU non comunicano frequentemente, ma a volte lo facciamo”, ha spiegato lo scrittore. “Mettiamola in questo modo, ti dirò questo, non ho scelto che si chiamasse Photon in questo fumetto. Questo è tutto ciò che dirò.”

Spectrum è l’incarnazione preferita di Monica per molti fan, e non ha sorpreso, infatti, che un libro per bambini tie-in di The Marvels pubblicato di recente usa effettivamente quel soprannome. Presumibilmente, i Marvel Studios hanno cambiato rotta durante le riprese, forse per motivi di copyright, ma dovremo aspettare e vedere.

The Marvels, la trama

“Carol Danvers aka Captain Marvel ha reclamato la sua identità dal tirannico Kree e si è vendicata dell’Intelligenza Suprema. Ma le conseguenze impreviste vedono Carol che porta sulle spalle il fardello di un universo destabilizzato. Quando i suoi doveri la mandano in un anomalo wormhole collegato a un rivoluzionario Kree, i suoi poteri si confondono con quelli della sua super fan di Jersey City, Kamala Khan alias Ms. Marvel, e della figlioccia di Carol, il Capitano Monica Rambeau. Questo improbabile trio deve fare squadra e imparare a lavorare insieme per salvare l’universo come “The Marvels”.

Tutto ciò che sappiamo su The Marvels

The Marvels, il sequel del cinecomic Captain Marvel con protagonista il premio Oscar Brie Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al box office mondiale, sarà sceneggiato da Megan McDonnell, sceneggiatrice dell’acclamata serie WandaVision.

Sfortunatamente, Anna Boden e Ryan Fleck, registi del primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: il sequel, infatti, sarà diretto da Nia DaCosta, regista di CandymanNel cast ci saranno anche Iman Vellani (Ms. Marvel, che vedremo anche nell’omonima serie tv in arrivo su Disney+) e Teyonah Parris (Monica Rambeau, già apparsa in WandaVision). L’attrice Zawe Ashton, invece, interpreterà il villain principale, del quale però non è ancora stata rivelata l’identità.

Nessun dettaglio sulla trama del sequel è stato rivelato, ma l’ambientazione del film dovrebbe spostarsi dagli anni ’90 ai giorni nostri. Naturalmente, Brie Larson tornerà nei panni di Carol Danvers. Il sequel di Captain Marvel arriverà il 28 luglio 2023.

Air di Ben Affleck ha una data d’uscita

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Air di Ben Affleck ha una data d’uscita

Il prossimo lavoro da regista di Ben Affleck, Air, che racconterà la storia della collaborazione di Michael Jordan con la Nike e la nascita delle Air Jordan, ha finalmente una data d’uscita. Nel mondo arriverà il 5 aprile, per poi sbarcare su Prime Video. Il film è il primo progetto di Artists Equity di Affleck e Matt Damon, in collaborazione con Amazon Studios, Skydance Sports e Mandalay Pictures.

Il cast stellare di Air include Damon nel ruolo del dirigente Nike Sonny Vaccaro, Affleck nel ruolo del co-fondatore Nike Phil Knight, Jason Bateman nel ruolo di Rob Strasser, Chris Messina nel ruolo di David Falk, Matthew Maher nel ruolo di Peter Moore, Marlon Wayans nel ruolo di George Raveling, Chris Tucker nel ruolo di Howard White, Viola Davis nei panni di Deloris Jordan, Gustaf Skarsgård nei panni di Horst Dassler e Julius Tennon nei panni di James Jordan.

Alex Convery ha scritto Air, che è prodotto da David Ellison, Jesse Sisgold, Jon Weinbach, Affleck, Damon, Madison Ainley, Jeff Robinov, Peter Guber e Jason Michael Berman. I produttori esecutivi includono Dana Goldberg, Don Granger, Kevin Halloran, Michael Joe, Drew Vinton, John Graham, Peter E. Strauss e Jordan Moldo.

“Matt ed io siamo molto entusiasti che il pubblico veda ‘Air’ e siamo orgogliosi che sia il primo prodotto di Artists Equity”, ha dichiarato Ben Affleck in un comunicato. “Il film è stata un’esperienza straordinaria in cui abbiamo avuto l’onore di lavorare con alcuni dei migliori cast e troupe del settore, i quali hanno portato passione, tenacia e creatività in uno sforzo collettivo per ricreare una storia straordinaria e ambiziosa. Apprezzo la fiducia di Jen Salke nella nostra capacità di realizzare un film di cui siamo orgogliosi, così come l’incredibile supporto continuo suo e di Sue Kroll per il film. Amazon Studios, Skydance e Mandalay sono stati tutti fondamentali per ottenere questo risultato e il film non avrebbe potuto essere realizzato senza di loro. Apprezziamo i passi compiuti da ciascuna delle loro parti per realizzarlo e vogliamo ringraziarli. Questa è stata la migliore esperienza creativa e personale della nostra vita e non vediamo l’ora di vederne molte altre simili”.

The Plane, la recensione del film con Gerard Butler

The Plane, la recensione del film con Gerard Butler

Jean-Francois Richet torna sul grande schermo con un action movie, The Plane, dopo L’imperatore di Parigi, pellicola whodonuit prodotta nell’oramai lontano 2018. A fare da sfondo a questa nuova avventura, con un sempre più gagliardo Gerard Butler nel ruolo del protagonista Brodie Torrance, un’isola delle Filippine piena di minacce e pericoli.

Il viaggio dell’eroe, di cui parla Christopher Vogler nel suo scritto, Richet vuole seguirlo alla lettera, impregnando il film di antagonisti, ostacoli insormontabili (ma non per Brodie) e fanciulle/fanciulli da trarre in salvo. Seppur con un risultato che lascia a desiderare, The Plane si aggiudica il posto nella programmazione in sala dal 26 gennaio, distribuito da Lucky Red e Universal Pictures.

The Plane, la trama

Durante una violenta tempesta, il comandante Brodie Torrance (Gerard Butler) salva i suoi passeggeri con un atterraggio di emergenza. L’aereo plana però su un’isola devastata dalla guerra e per il gruppo, preso in ostaggio da pericolosi ribelli, è l’inizio di un vero e proprio incubo. L’unica persona su cui Torrance potrà contare è Louis Gaspare (Mike Colter), un uomo accusato di omicidio che l’FBI stava trasportando sul suo volo. Riuscirà il nostro capitano a portare in salvo i passeggeri e fuggire dall’isola?

Un action movie troppo frenetico

Nelle programmazioni al cinema, spesso accanto ai titoli delle grandi produzioni, compaiono i così detti b-movies, prodotti che fungono da filler fra le opere di maggior rilievo volti a intrattenere in maniera meno impegnativa gli spettatori. È il caso di The Plane, che riesce a posizionarsi nella categoria di film da fruire proprio quando le sale sono carenti di novità oppure il titolo in auge ha spuntato la check-list di quelli da vedere.

Una pellicola che, proprio per il contenuto di cui si fa carico, non aspira a raggiungere alte vette né tantomeno a sfondare al botteghino. L’opera del regista francese, conosciuto soprattutto per il suo Nemico Pubblico N.1, sembra all’apparenza – considerato il nome scelto – un survival movie, eppure a metà del primo atto la trama vira al solito e classico action movie, anche un po’ vintage nell’aspetto.

Non c’è da sorprendersi se questo cambio di registro faccia alzare subito un sopracciglio. I primi minuti del film ingannano parecchio: le sequenze iniziali, il cui caos all’interno dell’aereo è mostrato attraverso una traballante cinepresa a mano, gettano le basi per una storia in cui la cifra dominante dovrebbe essere la sopravvivenza – o meno – dei passeggeri all’ammaraggio di emergenza. Poi però The Plane, senza una logica coerente, cambia completamente il suo tono, e il thriller si impregna di sequenze frastornanti in cui sono gli scontri corpo a corpo, il rumore delle mitragliatrici e gli spari di fucili e pistole a possedere lo schermo.

Disturbano le progressioni affrettate, un ritmo che mira ad essere incalzante per fagocitare lo spettatore ma che si perde nella sua stessa frenesia, facendo scemare lentamente la suspense creatasi nei primi frame. È pur vero che negli action movie ad essere in pole position sono gli scontri, il fuoco, il disordine e la lotta, con i personaggi che di conseguenza rimangono nell’ombra, ma qui il problema si riscontra proprio nella mancanza di un aggancio sensato fra una scena e l’altra, con una nota di demerito alla sceneggiatura che non decolla, proprio come l’aereo.

Torrance, l’eroe di cui non avevamo bisogno

In The Plane a vestire i panni dell’eroe è Gerard Butler, la cui immagine subito ci riporta al suo impeccabile Re Leonida in 300. L’attore, complice il suo fisico possente e il suo fascino magnetico, si incastra bene nel suo personaggio, e ancora una volta ha l’opportunità di mostrare bicipiti scolpiti e coraggio da leoni. Il Capitano Brodie Torrance appare come il prode cavaliere con il compito di salvare il villaggio dall’attacco nemico, in questo caso dai separatisti e dalle milizie dell’isola in cui sono atterrati. Ma le sue gesta sono quasi surreali e le difficoltà consecutive in cui si imbatte appaiono più come gli ostacoli di un videogioco d’azione, incastrati con forza all’interno della struttura narrativa solo per poter trascinare il racconto.

In conclusione The Plane tenta di risolversi nel terzo atto con un climax sbrigativo ma d’effetto, e nel quale sembra fluire tutto il senso del film. Torrance risalito a bordo dell’aereo, con il suo piano folle e pericoloso, sfida le leggi della fisica e dell’ingegneria meccanica per portare il suo equipaggio verso una destinazione più sicura. Viene da domandarsi, a questo punto, se il titolo non volesse giocare con la sua natura polisemica. The Plane voleva attirare l’attenzione sull’aereo o era inteso come Il piano? Arrivati alla fine, tutto potrebbe essere.

Litvinenko – Indagine sulla morte di un dissidente: la recensione del primo episodio della nuova serie con David Tennant

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Alexander Litvinenko, l’ex spia russa, la cui morte è avvolta nel mistero – volutamente o no è il protagonista di questa storia. Litvinenko – Indagine sulla morte di un dissidente che andrà in onda su Sky a partire dal 25 gennaio parla proprio della tragica fine dell’ex dissidente russo, nonché i dieci anni di calvario che la moglie – Marina Litvinenko – ha dovuto affrontare per ottenere giustizia. In 4 episodi che andranno in prima serata su Sky Atlantic (e che saranno ovviamente disponibili anche in streaming su NOW e on demand), la serie racconta la vera storia dell’ex ufficiale dei servizi di sicurezza federali russi e del KGB la cui morte per avvelenamento da polonio-210 nel novembre 2006 ha innescato una delle indagini più complesse e pericolose nella storia della polizia britannica e internazionale.

Vero e proprio inno alla giustizia e alla dignità, Litvinenko – Indagine sulla morte di un dissidente racconta di un regime pronto addirittura ad attaccare l’Occidente in piena Londra pur di mettere a tacere un dissidente. Al contempo, la serie è anche il racconto drammatico di una famiglia spezzata dal dolore che per dieci anni si è battuta per la verità. David Tennant (Harry Potter e il calice di fuoco) veste i panni dell’ex agente dei servizi segreti russi avvelenato attraverso del tè al polonio radioattivo, mentre l’attrice russo-americana Margarita Levieva (The Deuce) interpreta la moglie, Marina Litvinenko.

Litvinenko – Indagine sulla morte di un dissidente, la trama

Nel novembre 2006, Litvinenko, ex ufficiale del KGB, è in fin di vita in un ospedale di Londra, avvelenato da una misteriosa sostanza radioattiva. Quando la polizia viene a raccogliere la sua testimonianza, Litvinenko punta il dito direttamente contro il presidente russo, Vladimir Putin. La sua morta, pochi giorni dopo, scatena un’indagine su un attacco chimico sulle strade di Londra e un’indagine decennale tra Gran Bretagna e Russia per trovare giustizia per il suo omicidio. La trama di Litvinenko – Indagine sulla morte di un dissidente pare già dire tutto: intrighi politici internazionali, capi di stato corrotti verso cui puntare il dito.

La storia di Litvinenko è una storia vera dove vengono fatti nomi e cognomi: non vengono omessi o taciuti ma fin da subito conosciamo il colpevole. Mai come oggi, la miniserie di Sky con David Tennant e Margarita Levieva ha un significato particolare e controverso. Il primo episodio di Litvinenko – Indagine sulla morte di un dissidente, infatti, ha il compito di presentarci la scena introduttiva della serie – composta da quattro episodi. Il punto di vista inizialmente parrebbe essere quello di Litvinenko la cui storia è ascoltata minuziosamente dalla polizia di Scotland Yard. Ma in seguito, solo alla fine dell’episodio ci rendiamo conto che è il racconto dal punto di vista della moglie, rimasta vedova.

Litvinenko - Indagine sulla morte di un dissidente film

Ciò che è pericoloso è ciò che non conosciamo

Una famiglia. Un padre, una madre e un figlio che come ogni sera si ritrovano seduti a tavola a parlare del più e del meno. Non sappiamo molto altro su di loro ma gioiamo alla notizia che hanno appena ricevuto. Sono nel loro focolare, un luogo che per ogni famiglia è sacro, protetto e incontaminato. Il padre apre una busta e conferma: “Ecco i documenti. Abbiamo ufficialmente la cittadinanza britannica”. Mangiano e festeggiano, una tazza di the per celebrare – la più nobile tra le usanza inglesi. Qualcosa va storto, il padre inizia a non sentirsi bene fino a quando non sputa sangue. Litvinenko – Indagine sulla morte di un dissidente inizia così, dando allo spettatore non solo un punto di vista inizialmente neutrale ma un vero e proprio schiaffo.

Sarà solo il primo di tanti che la miniserie di Sky darà allo spettatore. Alla miniserie hanno collaborato in qualità di consulenti gli ex agenti che si sono occupati del caso, Clive Timmons e Brent Hyatt, l’avvocato Ben Emerson e la famiglia di Litvinenko. Il racconto, dunque, seppur con qualche scelta stilistica, è vero. Veri sono i nomi degli agenti, vero è il colpevole di questo omicidio. Litvinenko – Indagine sulla morte di un dissidente non fa una caccia alle streghe perché tutto quello che è successo non solo perché sono stati scritti libri e articoli sull’atto di coraggio di Litvinenko ma anche e soprattutto perché il colpevole era già sulla bocca di tutti.

In realtà Litvinenko conosceva non solo i mandanti del suo omicidio ma anche le motivazioni. Aveva dichiarato una guerra personale contro la sua ex madre patria. I dissidenti non vengono visti di buon occhio, per cui c’è anche la consapevolezza del destino a cui va incontro. Forse consapevolmente, riuscendo così a spostare l’attenzione sulle atrocità che un governo è disposto a commettere quando si sente minacciato.

Rendere giustizia

La Russia, come viene descritta in Litvinenko – Indagine sulla morte di un dissidente è la Russia dei racconti odierni. Uno stato che lascia poca scelta a chi volta le spalle. Il racconto di dolore per la morte di un marito assassinato, diventa un documento legittimo di libertà di parola – troppo spesso oppressa. Quello che ha sconvolto maggiormente la popolazione inglese nel 2006 è il rimbalzo mediatico ha preso la storia di Litvinenko. Subito dopo la sua morte, le sue dichiarazioni che accusavo il presidente russo Vladimir Putin di omicidio si sono espanse a macchia d’olio. Litvinenko – Indagine sulla morte di un dissidente, nel primo episodio, pone le basi per un vero e proprio processo che ha come imputato il premier russo.

La giustizia per Litvinenko arriva dalla Corte Suprema. Nel 2021 la sentenza: la Russia è accusata per l’omicidio di Litvinenko. Dopo gli avvenimenti del 2006, con le indagini in corso, altre persone iniziano ad accusare gli stessi sintomi di Litvinenko. Il Litvinenko portato in scena dall’interpretazione di David Tennant rende giustizia all’uomo che ha affrontato una battaglia contro il sistema. La sua morte ha incoraggiato la famiglia e i familiari a non arrendersi, neanche contro un plateale atto di omicidio. L’inchiesta portata avanti dalla moglie Marina è un atto di coraggio verso tutti coloro che sono morti per mano dello stato. Litvinenko – Indagine sulla morte di un dissidente racconta la verità e lo fa con un racconto trasparente e coraggioso, come Alexander Litvinenko.

MCU: gli attori che sono apparsi più volte nel franchise

MCU: gli attori che sono apparsi più volte nel franchise

Il Marvel Cinematic Universe ha costruito la sua galleria di attori nel corso di quindici anni, e molte di queste talentuose star sono apparse più di una volta nel franchise: la corsa all’attore che compare più spesso nel MCU può variare in qualsiasi momento, con una gamma di progetti in divenire grazie a cui i talenti possono costruire i loro rispettivi curriculum. Ecco gli attori che, ad oggi, sono apparsi più volte nel MCU, dalla Maria Hill di Cobie Smulders al Nick Fury di Samuel L. Jackson.

Cobie Smulders – 8 apparizioni

L’agente dello SHIELD Maria Hill, interpretata da Cobie Smulders, ha scalato silenziosamente i ranghi del cast del MCU, accumulando otto apparizioni in tutto il franchise. A partire da The Avengers, la Hill è apparsa in diversi film ed è anche apparsa in diversi episodi di Agents of SHIELD. Smulders è tornata a dare voce al suo personaggio nella serie antologica animata What If…?, che segna la sua più recente apparizione nel MCU.

La permanenza di Maria Hill nel franchise, tuttavia, è tutt’altro che finita: la nona apparizione della Smulders nel MCU è confermata per quest’anno nella serie Disney+ Secret Invasion.

Sebastian Stan – 8 apparizioni

thunderbolts mcu bucky barnesSebastian Stan interpreta James Buchanan Barnes nel MCU, il migliore amico di Steve Rogers nonché il Soldato d’Inverno. A partire da Captain America: Il primo vendicatore, Stan ha interpretato Bucky Barnes per ben oltre un decennio.

Personaggio con una lunga storia nel MCU, Bucky Barnes è apparso finora in otto progetti, tra cui tutti e tre i film di Captain America, gli ultimi due progetti degli Avengers, la scena post-credit di Black Panther, la serie Disney+ The Falcon and the Winter Soldier e What If…?, in cui Stan è tornato a dare voce al suo personaggio. È stata confermata la presenza di Stan anche nell’imminente progetto Thunderbolts, che segnerà la sua nona apparizione.

Scarlett Johansson – 9 Apparizioni

Iniziando la sua carriera nel 2010, Scarlett Johansson ha fatto la sua prima apparizione nel MCU in Iron Man 2 nel ruolo di Natasha Romanoff, la Vedova Nera. Per oltre un decennio nel franchise, la Vedova Nera ha affiancato i Vendicatori più potenti.

Nonostante l’eroico sacrificio di Romanoff nel secondo atto di Avengers: Endgame, la Johansson è tornata per il suo canto del cigno nel film della Fase 4 Black Widow, che ha segnato la sua nona e ultima apparizione nel franchise, dopo tutti e quattro i film degli Avengers, due film di Captain America e un cameo nella scena post-credits di Captain Marvel.

Don Cheadle – 9 Apparizioni

James “Rhodey” Rhodes, noto anche come War Machine e Iron Patriot, è stato interpretato da Terrence Howard in Iron Man, ma Don Cheadle è l’attore che gli spettatori associano più spesso al ruolo. Cheadle ha sostituito Terrence Howard nel ruolo di Rhodey in Iron Man 2, iniziando così la sua lunga carriera nel MCU.

Dopo la sostituzione, Rhodey è apparso in nove progetti Marvel, tra cui tre film degli Avengers, due sequel di Iron Man, Captain America: Civil War, Captain Marvel, What If…? e The Falcon and the Winter Soldier. Inoltre, Cheadle è confermato per almeno altri due progetti, Secret Invasion e Armor Wars, che quindi presto saranno 11.

Chris Hemsworth – 10 Apparizioni

Thor Love and Thunder timeline
Chris Hemsworth as Thor in Marvel StudiosTHOR: LOVE AND THUNDER. Photo by Jasin Boland. ©Marvel Studios 2022. All Rights Reserved.

A partire dal film Thor del 2011, Chris Hemsworth ha fatto finora ben dieci apparizioni nel MCU, presumibilmente con altre in arrivo. Dopo aver recitato in quattro film del suo franchise da solista e in quattro film dei Vendicatori, il potente Thor sta giungendo alla fine del suo mandato nel MCU.

Se Hemsworth dovesse uscire di scena, non lo farebbe senza lasciare ai suoi fan alcune interpretazioni a sorpresa, tra cui la voce di Thor in What If…? e un cameo come voce di Throg in un episodio di Loki. Fortunatamente, il finale di Thor: Love and Thunder promette almeno un’altra apparizione dell’amato Vendicatore.

Chris Evans – 10 Apparizioni

Chris Evans Steve RogersLo Steve Rogers di Chris Evans, altrimenti noto come Capitan America, è stato una colonna portante della Saga dell’Infinito del MCU. La sua prima apparizione è avvenuta in Captain America: Il primo vendicatore, e Evans ha partecipato in totale a dieci progetti del MCU, fino ad Avengers: Endgame.

Personaggio con una linea temporale del MCU sorprendentemente caotica, Capitan America è stato presente in tutti e quattro i film dei Vendicatori, oltre che in tre film del suo franchise da solista. Evans ha completato il suo mandato nel MCU con camei in Thor: The Dark World, Spider-Man: Homecoming e nella scena post-credit di Captain Marvel. Sebbene il suo tempo nel franchise sia celebrato e venerato, il tempo di Capitan America nel MCU sembra essere ormai finito.

Mark Ruffalo – 10 Apparizioni

The Hulk in She HulkDopo l’unica apparizione di Edward Norton nel ruolo del Dr. Bruce Banner ne L’incredibile Hulk, l’attore è stato sostituito per tutti i film futuri da Mark Ruffalo, che ha assunto il ruolo di Banner e Hulk a partire da The Avengers del 2012. Quindici anni dopo che Bruce Banner è diventato Hulk, Ruffalo continua a interpretare il personaggio alla perfezione ed è apparso di recente in diversi episodi della serie Disney+ She-Hulk: Attorney at Law.

Dopo essere comparso in tutti i film degli Avengers finora, in Thor: Ragnarok, What If…? e nelle scene post-credits di Captain Marvel, Iron Man 3 e Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli, ai dieci progetti di Ruffalo nel MCU potrebbero aggiungersene altri.

Robert Downey Jr. – 10 Apparizioni

Iron Man Robert Downey Jr Costume HelmetA Robert Downey Jr. va il merito di aver dato il via all’intero Marvel Cinematic Universe con la sua interpretazione di Tony Stark, l’omonimo supereroe, in Iron Man del 2008. Nel corso di undici anni, Downey è apparso in molti film diversi e indossando armature diverse di Iron Man, diventando rapidamente uno degli attori più presenti nel MCU.

Oltre a guidare i suoi tre film di Iron Man, Downey è apparso anche in tutti e quattro i film degli Avengers, L’incredibile Hulk, Captain America: Civil War e Spider-Man: Homecoming. In tutto, il MCU conta bendieci apparizioni dell’amato attore nel ruolo di Tony Stark, mentre il suo periodo nel franchise si è concluso con Avengers: Endgame.

Paul Bettany – 10 Apparizioni

Paul Bettany occupa un posto unico nell’MCU: ha iniziato la sua carriera nel franchise interpretando JARVIS, l’assistente AI personale di Tony Stark. Bettany ha doppiato l’IA in tutti e tre i film di Iron Man e nel primo film degli Avengers, prima che JARVIS si trasformasse nel supereroe Visione in Avengers: Age of Ultron.

Visione ha fatto altre sei apparizioni nel terzo e quarto film dei Vendicatori, in Captain America: Civil War, WandaVision e What If…? per un totale di dieci film e serie, anche se la serie Vision Quest, annunciata di recente, lascia presagire l’arrivo di un’undicesima apparizione di Bettany, che non sembra essere vicino alla fine del suo periodo nel MCU.

Samuel L. Jackson – 13 Apparizioni

Samuel L. Jackson Nick-FurySamuel L. Jackson detiene il record del maggior numero di apparizioni nel MCU, avendo interpretato il direttore dello SHIELD Nick Fury per quindici volte dal suo debutto come personaggio in Iron Man.

Sebbene la Marvel non avesse alcun progetto per Nick Fury dopo la sua prima apparizione, il franchise ha cambiato rapidamente rotta, inserendo Jackson in cinque dei sei film della Fase 1, in due progetti della Fase 2 e in quattro film della Fase 3, con apparizioni in Agents of SHIELD e What If…? a riempire i vuoti intermedi. Inoltre, le apparizioni confermate di Jackson nelle prossime serie Secret Invasion e The Marvels manterranno il suo record intatto ancora a lungo nel Marvel Cinematic Universe.

Shrinking: trailer della la serie con Jason Segel e Harrison Ford

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Ecco il trailer di Shrinking, la nuova commedia Apple Original interpretata da Jason Segel e scritta dal co-creatore di “Ted Lasso” e vincitore di un Emmy, Bill Lawrence, dal protagonista, scrittore e produttore esecutivo di “Ted Lasso“, Brett Goldstein e dallo stesso Jason Segel. La serie, composta da dieci episodi, farà il suo debutto su Apple TV+ il 27 gennaio con i primi due episodi, seguiti da un nuovo episodio settimanale, ogni venerdì.

Shrinking“, interpretata anche da Harrison Ford in uno dei suoi primi ruoli televisivi di rilievo, segue le vicende di un terapeuta in lutto (interpretato da Jason Segel) che inizia a infrangere le regole col dire ai suoi clienti esattamente quello che pensa, ignorando così la sua formazione e la sua etica e ritrovandosi a causare tumultuosi cambiamenti nella vita delle persone… compresa la sua. Accanto a Jason Segel e Harrison Ford, nel cast della serie troviamo Christa Miller, Jessica Williams, Michael Urie, Luke Tennie e Lukita Maxwell.

La nuova commedia Apple Original è prodotta dalla Warner Bros. Television, con cui Bill Lawrence ha un accordo complessivo, e dalla Doozer Productions dello stesso Lawrence che è produttore esecutivo insieme a Segel, Brett Goldstein, Neil Goldman, James Ponsoldt, Randall Winston, Jeff Ingold e Liza Katzer. Lawrence, Segel e Goldstein sono anche i creatori della serie di cui hanno scritto il primo episodio, diretto da James Ponsoldt.

Shrinking segna la seconda collaborazione tra Apple TV+ e Jason Segel, dopo il suo ruolo da protagonista nell’Apple Original Film “Il cielo è ovunque”. La serie segna anche la terza collaborazione tra Apple, Bill Lawrence e Warner Bros. Television, insieme allo show di successo mondiale “Ted Lasso” e alla serie drammatica di prossima uscita “Bad Monkey”. Brett Goldstein è uno dei protagonistI di “Ted Lasso” – di cui è anche sceneggiatore e produttore esecutivo – che è stata recentemente premiata con il Primetime Emmy come Migliore serie comica per il secondo anno consecutivo, oltre ad aver ricevuto nuovamente il premio come Miglior attore non protagonista in una serie comica proprio per Goldstein.

La serie si unisce alla crescente offerta di serie comiche di successo e pluripremiate proposte da Apple TV+, tra cui “Ted Lasso”, appunto, “Mythic Quest”, “Schmigadoon!”, “Physical”, “The Afterparty”, “Central Park”, “Bad Sisters”, “Trying” e altre ancora.

Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri, nuovo trailer del film in arrivo al cinema!

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Paramount Pictures ha rilasciato un nuovo  trailer di Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri per il prossimo adattamento cinematografico live-action del popolare franchise di giochi da tavolo di Hasbro. L’arrivo nelle sale è previsto per il 31 marzo 2023.

Un affascinante ladro e un gruppo di improbabili avventurieri realizzano il colpo del secolo recuperando una reliquia perduta. Ma le cose si mettono male quando il gruppo si imbatte nelle persone sbagliate. Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri porta sul grande schermo lo straordinario mondo e lo spirito del leggendario gioco di ruolo in un’avventura divertente e ricca di azione.

Il film live-action di  Dungeons & Dragons  è scritto e diretto dal  duo di Game Night  Jonathan Goldstein e John Francis Daley. Il film è interpretato da Chris Pine (Wonder Woman 1984),Michelle Rodriguez ( F9 ), Justice Smith (Detective Pikachu), Hugh Grant(Quattro matrimoni e un funerale), Sophia Lillis (It film), Chloe Coleman (My Spy) e Bridgerton Regé-Jean Page. Il film di Dungeons & Dragons  è coprodotto e cofinanziato da Hasbro, eOne e Paramount Pictures. eOne gestisce la distribuzione nel Regno Unito e in Canada, mentre Paramount distribuisce ovunque. Sarà anche prodotto da Brian Goldner e Jeremy Latcham di Hasbro come parte del suo accordo con eOne, il braccio di intrattenimento di Hasbro.

Arriva nei cinema italiani del pluripremiato film di Colm Bairéad, The Quiet Girl

Officine UBU è lieta di annunciare l’arrivo nei cinema italiani del pluripremiato film di Colm Bairéad, The Quiet Girl. Dopo aver riscosso un grande successo nel Regno Unito, dove è stato  consacrato come il film indipendente di maggior successo dell’anno, e aver ottenuto numerosi riconoscimenti tra cui il premio “Miglior Film” nella sezione “Generazione Kplus” alla Berlinale 2022, il titolo di “Miglior film dell’anno” da Rottentomatoes e aver ottenuto le lodi della stampa internazionale, The Quiet Girl è entrato nella shortlist per il Miglior Film Internazionale agli Oscar 2023, arriverà nei cinema italiani a partire dal 16 febbraio.

Protagonista di questo delicato racconto di formazione è la giovanissima Catherine Clinch, che interpreta Cáit, una bambina di nove anni immersa in un silenzio introverso che a poco a poco l’ha resa invisibile agli occhi di chi le sta attorno. Scuola e famiglia sono luoghi inospitali per lei, ma quando i genitori la mandano in campagna per passare le vacanze estive da una lontana coppia di cugini materni, Cáit entrerà per la prima volta in contatto con una realtà affine al suo modo di percepire e vivere il tempo. Una realtà che le permetterà di scoprire l’importanza degli affetti famigliari che mai aveva provato e che la porterà anche a conoscenza di un segreto celato da tempo.

The Quiet Girl è un adattamento cinematografico di Foster, l’acclamata storia breve scritta da Claire Keegan. The Quiet Girl sarà nei cinema dal 16 febbraio con Officine UBU.

La trama del film

Cáit è una bambina di 9 anni proveniente da una famiglia sovraffollata, disfunzionale e impoverita. Lottando silenziosamente a scuola e a casa, ha imparato a nascondersi davanti agli occhi di coloro che la circondano. Con l’arrivo dell’estate e l’avvicinarsi del termine dell’ennesima gravidanza della madre, i genitori decidono di mandare Cáit a vivere da parenti lontani. Senza sapere quando tornerà a casa, la bambina viene lasciata a casa di questi estranei con solo l’abito che indossa. I Kinsella, una coppia di mezza età che Cáit non ha mai incontrato prima, vestono la bambina con vestiti che tengono con cura in un armadio e mostrano verso di lei una grande premura e attenzione. Sono persone di campagna, la stessa realtà da cui proviene Cáit, ma lavorano sodo e conducono una vita dignitosa. Nonostante una calorosa accoglienza da parte della donna, Eibhlín, l’uomo di casa, Seán, mantiene le distanze da Cáit e lei da lui, ma con il tempo la loro relazione inizialmente difficile a poco a poco si distende. Giorno dopo giorno, sotto la cura dei Kinsella, Cáit fiorisce e non si sente più invisibile agli occhi degli altri. Ma in questa casa dove cresce l’affetto e non dovrebbero esserci segreti, ne scopre uno.

Giorno della Memoria, su SKY il doc Eredi della Shoah

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Giorno della Memoria, su SKY il doc Eredi della Shoah

Eredi della Shoah è il suggestivo documentario Sky Original in due episodi realizzato da Apnea Film, ideato e scritto da Roly Kornblit e Gianfranco Scancarello e diretto da Francesco Fei, in esclusiva su Sky Documentaries in occasione del Giorno della Memoria, il 27 gennaio alle 21.15, in streaming solo su NOW e disponibile anche on demand.

Un viaggio da Tel Aviv in Italia per indagare perché dopo 80 anni la Shoah è ancora attuale e come condiziona il nostro presente. Uno sguardo nuovo e contemporaneo per raccontare il presente e cosa significa crescere nella ‘memoria’, invitandoci a riflettere sulla nostra società.  Sei storie, sei protagonisti.

A guidare la narrazione Roly Kornblit, che con la sua storia personale e familiare parte da Tel Aviv, città in cui è nato e cresciuto, alla ricerca di sei “nipoti della Shoah” che vivono in Italia, suo paese di adozione. Eredi di un passato che li accomuna.

Un racconto intimo e toccante che tenta di offrire una nuova chiave di lettura sull’eredità della Shoah, con l’obiettivo di raccontare perché questa eredità appartiene a tutti noi e come e quanto l’Olocausto si sia sedimentato nelle vite private e pubbliche dei nipoti dei sopravvissuti, condizionando le loro scelte personali e di partecipazione alla vita sociale e civile.

Una testimonianza ancora necessaria, affidata ai racconti di Federica Astrologo, nipote di Alberto Sed, che all’età di 70 anni ha fatto della testimonianza stessa lo scopo della propria vita, tanto da aver ricevuto, nel 2015, un’onorificenza dal Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella; Elio Limentani, che ad 11 anni è stato scelto dalla nonna, Errina Fornaro Di Veroli, per tramandare i ricordi e l’esperienza del campo di Auschwitz; Shulim Vogelmannn, titolare della casa editrice Giuntina e nipote di Schulim Vogelmann, unico italiano presente nella famosa lista di Schindler; Sarah Rugiadi, nipote di Frida Misul, cantante lirica livornese sopravvissuta alla Shoah grazie alla propria voce da soprano; Simone Santoro, ex presidente dell’Unione Giovani Ebrei d’Italia e nipote di Giuliana Fiorentino Tedeschi, scrittrice e testimone attiva; Lia Tagliacozzo, giornalista e scrittrice romana le cui due famiglie, paterna e materna, sono state profondamente segnate dalla Shoah. Al termine del suo viaggio, carico di racconti ed emozioni, Roly proverà a rispondere alla domanda che lo ha accompagnato lungo tutto il percorso “Cos’è la memoria?” mentre al pianoforte un’esibizione di Ivri Lider, noto cantautore israeliano, compositore delle musiche del documentario e anche lui erede della Shoah.

Aperte le prevendite dei biglietti per Ant-Man and The Wasp: Quantumania

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Sono ufficialmente aperte le prevendite dei biglietti per il nuovo film Marvel Studios Ant-Man and The Wasp: Quantumania. L’epica avventura, che trasporta il pubblico nel vasto subatomico Regno Quantico, arriverà il 15 febbraio nelle sale italiane, distribuito da The Walt Disney Company Italia. Per prenotare i biglietti è possibile accedere al sito https://www.antmanandthewaspquantumania.it/, in continuo aggiornamento.

I Super Eroi Scott Lang (Paul Rudd) e Hope Van Dyne (Evangeline Lilly) tornano per continuare le loro avventure come Ant-Man and The Wasp. Insieme ai genitori di Hope, Hank Pym (Michael Douglas) e Janet Van Dyne (Michelle Pfeiffer), la famiglia si ritrova a esplorare il Regno Quantico, a interagire con nuove strane creature e a intraprendere un’avventura che li spingerà oltre i limiti di ciò che pensavano fosse possibile.

Diretto da Peyton Reed e prodotto da Kevin Feige, p.g.a. e Stephen Broussard, p.g.a.,Ant-Man and the Wasp: Quantumania è interpretato anche da Jonathan Majors nel ruolo di Kang, David Dastmalchian nel ruolo di Veb, Katy O’Brian nel ruolo di Jentorra, William Jackson Harper nel ruolo di Quaz e Bill Murray in quello di Lord Krylar.

Il nuovo film Marvel Studios Ant-Man and the Wasp: Quantumania, che dà il via alla Fase 5 del Marvel Cinematic Universe, arriverà il 15 febbraio nelle sale italiane, distribuito da The Walt Disney Company Italia. L’epica avventura presenta l’antagonista più potente del MCU fino ad ora: Kang il Conquistatore.

La legge di Lidia Poët: la serie Italiana, dal 15 febbraio su Netflix

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La legge di Lidia Poët, la serie in 6 episodi, prodotta da Matteo Rovere, una produzione Groenlandia, e creata da Guido Iuculano e Davide Orsini, debutterà il 15 febbraio 2023 su Netflix in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo. Matilda De Angelis è Lidia Poët, la prima donna in Italia ad entrare nell’Ordine degli Avvocati.

Nel cast, Matilda De Angelis nel ruolo della protagonista, ed Eduardo Scarpetta in quello del giornalista Jacopo Barberis. Pier Luigi Pasino è Enrico Poët, fratello di Lidia, mentre Sara Lazzaro e Sinéad Thornhill sono rispettivamente Teresa Barberis, moglie di Enrico, e Marianna Poët, la loro figlia. Dario Aita è Andrea Caracciolo. La serie è diretta da Matteo Rovere e Letizia Lamartire e scritta da Guido Iuculano, Davide Orsini, Elisa Dondi, Daniela Gambaro e Paolo Piccirillo.

La legge di Lidia Poët serie netflixLa trama di La legge di Lidia Poët

Torino, fine 1800. Una sentenza della Corte d’Appello di Torino dichiara illegittima l’iscrizione di Lidia Poët all’albo degli avvocati, impedendole così di esercitare la professione solo perché donna. Senza un quattrino ma piena di orgoglio, Lidia trova un lavoro presso lo studio legale del fratello Enrico, mentre prepara il ricorso per ribaltare le conclusioni della Corte.

Attraverso uno sguardo che va oltre il suo tempo, Lidia assiste gli indagati ricercando la verità dietro le apparenze e i pregiudizi. Jacopo, un misterioso giornalista e cognato di Lidia, le passa informazioni e la guida nei mondi nascosti di una Torino magniloquente. La serie rilegge in chiave light procedural la storia vera di Lidia Poët, la prima avvocata d’Italia.

Halle Bailey: 10 cose che non sai sull’attrice

Halle Bailey: 10 cose che non sai sull’attrice

Ad oggi principalmente nota per la sua attività musicale, Halle Bailey è ora pronta a diventare anche una stella del cinema grazie al film live action della Disney La sirenetta. Sarà per lei l’occasione di affermarsi ulteriormente dando prova del suo multiforme talento. C’è dunque da aspettarsi che da qui in avanti si sentirà sempre più parlare di lei.

Ecco 10 cose che non sai su Halle Bailey.

Halle Bailey: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in una nota serie TV. Nel 2007 la Bailey compie il suo debutto televisivo recitando in due episodi della serie House of Payne e successivamente è apparsa in Austin & Ally (2013). Il grande successo lo ottiene però grazie alla serie Grown-ish, dove interpreta Sky Forster per una cinquantina di episodi tra il 2018 e il 2022, condividendo la scena insieme a sua sorella maggiore, l’attrice Chloe Bailey.

2. Ha preso parte a film e video musicali. Oltre alla televisione, l’attrice vanta già anche qualche partecipazione in film e video musicali. Questi sono L’ultima vacanza (2006), in cui recita quando ha appena 6 anni, Let it Shine (2012) e Beyoncé: Lemonade (2016). Quest’ultimo, composto da undici capitoli, è stato realizzato come accompagnamento per l’album Lemonade di Beyoncé. Nel 2023 la Bailey avrà invece il suo primo ruolo da protagonista, quello di Ariel nel film La sirenetta, dove reciterà accanto a Melissa McCarthy, Javier Bardem e Simone Ashley.

3. Ha altri progetti in arrivo. Nel dicembre del 2023 potrebbe arrivare anche un altro film per il cinema nel cui cast figura la Bailey. Si tratta di Il colore viola, nuovo adattamento dell’omonimo romanzo di Alice Walker del 1982. Da questo era già stato tratto un film nel 1985 diretto da Steven Spielberg e interpretato da Whoopy Goldberg. In questa nuova trasposizione, la Bailey avrà il ruolo di una giovane Nettie Harris, sorella minore di Celie, la protagonista del racconto. La Bailey reciterà poi nei panni di Annabelle Bascom nel drammatico The Line.

Halle-Bailey-La-sirenetta

Halle Bailey è Ariel in La sirenetta

4. Ha ottenuto il ruolo a fronte di una forte competizione. Al momento di dover scegliere l’attrice che avrebbe interpretato Ariel in La sirenetta, c’erano diverse interpreti prese in considerazione per il ruolo, come Zendaya e Maya Hawke. Anche Lindsay Lohan aveva espresso interesse ad interpretare la sirenetta, ma non è certo se sia stata effettivamente presa in considerazione o meno. Alla fine è stata però la Bailey ad ottenere il ruolo. La Hawke ha poi affermato di considerare il non aver ottenuto tale ruolo come la più grande delusione della sua carriera fino ad oggi.

5. È stato un ruolo molto impegnativo. Interpretare Ariel non è però stato affatto semplice per l’attrice. La Bailey si è infatti trovata a dover lavorare con fili e altri apparati tecnici in modo da potersi librare e fluttuare sopraelevata dal suolo, imitando i movimenti della sirena di Ariel in acqua. L’attrice è poi stata seguita da insegnanti di recitazione al fine di poter perfezionare la propria interpretazione, ma anche da alcune figure di supporto psicologico che l’hanno aiutata a gestire anche le scene emotivamente più forti.

6. Ha dovuto rispondere alle critiche sul suo casting. Quando venne annunciato che la Bailey sarebbe stata l’interprete di Ariel nel live action, in molti reagirono in maniera decisamente positiva alla notizia. Tuttavia, una fetta di pubblico criticò la scelta dell’attrice e il fatto che, nel live action, il personaggio di Ariel non avrebbe avuto gli iconici “capelli rossi”. L’attrice ha in seguito affermato di non voler perdere tempo a considerare i commenti negativi nei suoi confronti, preferendo piuttosto concentrarsi sull’esperienza di interpretare Ariel al meglio possibile.

Halle Bailey canterà Part of Your World nel film Disney

7. Canterà una celebre canzone nel film. Prima di essere un’attrice, la Bailey è nota per la sua attività nel mondo della musica, avendo infatti ad oggi pubblicato due album come cantante. Non sorprende dunque che tale suo talento troverà spazio anche in La sirenetta, dove l’attrice sarà chiamata ad interpretare alcune canzoni tra cui l’iconica Part of Your World. Proprio cantando tale brano ai provini la Bailey si è aggiudicata il ruolo, avendo commosso tutti i presenti. La Bailey ha poi raccontato che girare la sequenza dove si esegue il brano è stata l’esperienza più bella della sua vita.

Halle-Bailey-instagram

Halle Bailey non è in Avatar 2

8. Non ha recitato nel film campione d’incassi. Negli ultimi mesi il nome della Bailey è stato spesso accostato al film Avatar: La via dell’acqua, portando in molti a pensare che dietro uno dei personaggi presenti nel film ci fosse proprio l’attrice. In realtà, la Bailey non ha recitato nel film, ma semplicemente viene associata ad esso poiché in occasione di Halloween ha deciso di travestirsi da Na’vi e pubblicando le foto a riguardo sul proprio profilo Instagram. Il suo è stato un costume particolarmente apprezzato, tanto da averle fatto guadagnare l’invito alla premiere ufficiale del film.

Halle Bailey è su Instagram

9. È presente sul social network. L’attrice è presente sul social network Instagram, con un proprio profilo verificato seguito da ben 3,9 milioni di persone e dove attualmente si possono ritrovare oltre 200 post. Questi sono principalmente immagini relative a suoi lavori da attrice e da modella, inerenti il dietro le quinte di tali progetti o promozionali nei loro confronti. Ma non mancano anche curiosità, momenti di svago, eventi a cui ha preso parte e altre situazioni ancora. Seguendola, si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue novità.

Halle Bailey: età e altezza dell’attrice

10. Halle Bailey è nata il 27 marzo del 2000 ad Atlanta, in Georgia, Stati Uniti. L’attrice è alta complessivamente 1,57 metri.

Fonte: IMDb, Instagram, Variety

Missing, il primo trailer del film Sony Pictures

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Missing, il primo trailer del film Sony Pictures

Le prime immagini di Missing il nuovo thriller di Sony Pictures scritto e diretto da Will Merrick e Nick Johnson, tratto da una storia di Sev Ohanian e Aneesh Chaganty (autori di Searching). Oltre a Storm Reid (Euphoria, The Last of Us) e Nia Long, il film è interpretato anche da Joaquim de Almeida, Ken Leung, Amy Landecker e Daniel HenneyMissing sarà dal 9 marzo solo al cinema prodotto da Sony Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia.

Missing, la trama

Missing è un avvincente e misterioso thriller ricco di colpi di scena che fa riflettere su quanto bene conosciamo le persone a noi più vicine. Durante una vacanza in Colombia una donna (Nia Long) scompare insieme al suo nuovo fidanzato. Sua figlia, June (Storm Reid), inizia a cercarla ma viene ostacolata dalla burocrazia internazionale. Bloccata a migliaia di chilometri di distanza a Los Angeles, June utilizza in modo creativo tutte le ultime tecnologie a sua disposizione per cercare di ritrovarla prima che sia troppo tardi. Quando June scaverà a fondo con la sua investigazione digitale solleverà più domande che risposte e segreti su sua madre che le faranno scoprire di non averla mai conosciuta veramente.

Knives Out 3: Rian Johnson ha una “una serie di grandi idee” per il sequel!

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Sebbene Glass Onion – Knives Out sia appena arrivato su Netflix il mese scorso, il regista Rian Johnson ha già alcune idee su come potrebbe essere un terzo film. Parlando recentemente con Empire Magazine, Johnson ha detto che il prossimo film che intende realizzare sarà il terzo capitolo della serie Knives Out e che ha alcune idee in preparazione per quella che potrebbe essere la prossima avventura di Benoit Blanc.

Sto girando il prossimo [film di Benoit Blanc]“, ha detto Johnson. “Perché è la cosa più eccitante in questo momento per me. Mi è servito molto bene. Mi sento come ogni film che sto girando, ho bisogno di farlo perché non riesco a immaginare di fare nient’altro. Passerò al prossimo Benoit Blanc perché non riesco a pensare a un’altra storia… ho una grande nuvola di idee, ma non è ancora tutto a fuoco. È eccitante, però, ed è molto, molto diverso da questo. Questo è ciò di cui sono entusiasta”

Glass Onion – Knives Out  è stato ancora una volta scritto e diretto da Rian Johnson, che ha prodotto il film insieme a Ram Bergman tramite il loro banner T-Street Productions. Il sequel segue il detective Benoit Blanc di Daniel Craig mentre si reca in Grecia per svelare gli strati di un mistero che coinvolge un nuovo cast di pittoreschi sospetti. 

Insieme a Daniel Craig in Glass Onion ci sono Dave Bautista (Guardiani della Galassia), Edward Norton (Fight Club), Janelle Monáe (Hidden Figures), Kathryn Hahn (WandaVision), Leslie Odom Jr. (Hamilton), Kate Hudson (Quasi Famosa), Madelyn Cline (Outer Banks), Jessica Henwick (Love and Monsters) e Ethan Hawke (Sinister).

Nel sequel di CENA CON DELITTO – KNIVES OUT (Rian Johnson), il detective Benoît Blanc va in Grecia per risolvere un mistero con un nuovo cast di stravaganti sospetti. Benoit Blanc torna a risolvere un mistero nel nuovo giallo di Rian Johnson. Questa nuova avventura vede l’intrepido detective in una lussuosa proprietà su un’isola greca, ma come e perché ci sia arrivato è solo il primo dei tanti misteri da scoprire. Blanc incontra presto un gruppo poco omogeneo di amici giunti su invito del miliardario Miles Bron per la loro riunione annuale. Tra gli ospiti ci sono l’ex socio di Miles Andi Brand, la governatrice del Connecticut Claire Debella, l’innovativo scienziato Lionel Toussaint, la stilista ed ex modella Birdie Jay con la coscienziosa assistente Peg, l’influencer Duke Cody e la fedele fidanzata Whiskey. Come in tutti i gialli che si rispettino, ogni personaggio ha i propri segreti, bugie e motivazioni. Quando ci scappa il morto, sono tutti sospettati.

The Last of Us: tutte le foto dell’episodio 2!

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The Last of Us: tutte le foto dell’episodio 2!

Ha fatto il suo debutto nella notte negli USA il secondo episodio dell’acclamata serie HBO The Last of Us. Ebbene in attesa del debutto in Italia questa sera su SKY ATLANTIC, vi sveliamo tutte le foto ufficiali di The Last of Us episodio 2.

Insieme a Gabriel Luna nella serie The Last of Us ci sono Pedro Pascal e Bella Ramsey nei panni di Joel ed Ellie, Nico Parker (Dumbo) nei panni della figlia di Joel, Sarah, Anna Torv (Mindhunter) nei panni di Tess, e Merle Dandridge (The Flight Attendant) mentre riprende il ruolo del video. giochi nei panni di Marlene, la leader di un gruppo di resistenza noto come le lucciole. Nel cast anche Jeffrey Pierce (Bosch) nei panni di Perry, Murray Bartlett (The White Lotus) nei panni di Frank, Con O’Neill (Chernobyl) nei panni di Bill e Storm Reid (Euphoria) nei panni di Riley.

Già apprezzatissima dalla critica internazionale e italiana, la serie racconta una storia che si svolge vent’anni dopo la distruzione della civiltà moderna. Joel, un sopravvissuto, viene incaricato di far uscire Ellie, una ragazzina di 14 anni, da una zona di quarantena sotto stretta sorveglianza. Un compito all’apparenza facile che si trasforma presto in un viaggio brutale e straziante, poiché i due si troveranno a dover attraversare gli Stati Uniti insieme e a dipendere l’uno dall’altra per sopravvivere. La serie è scritta da Craig Mazin (Chernobyl) e Neil Druckmann (il videogioco The Last Of Us) che ne sono anche i produttori esecutivi. The Last of Us è una co-produzione Sony Pictures Television con Carolyn Strauss, Evan Wells, Asad Qizilbash, Carter Swan, e Rose Lam come produttori esecutivi. La serie è prodotta da PlayStation Productions, Word Games, The Mighty Mint, e Naughty Dog.  

Festival di Berlino 2023: annunciato il programma

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Festival di Berlino 2023: annunciato il programma

È stato annunciato il programma integrale del Festival di Berlino 2023, che si svolgerà nella capitale tedesca dal 16 al 26 febbraio. Il direttore artistico della Berlinale Carlo Chatrian e la direttrice esecutiva Mariëtte Rissenbeck hanno svelato la selezione principale del Concorso e degli Incontri per la 73a edizione del festival continentale.

Come precedentemente annunciato, la commedia romantica di Rebecca Miller “She Came To Me”, con Peter Dinklage, Marisa Tomei, Joanna Kulig, Brian d’Arcy James e Anne Hathaway, è stata scelta come apertura del festival. Kristen Stewart presiederà la giuria e Steven Spielberg riceverà un Orso d’Oro onorario alla carriera.

Incontri

  • “The Klezmer Project” by Leandro Koch, Paloma Schahmann
  • “The Adults” by Dustin Guy Defa
  • “The Echo” by Tatiana Huezo
  • “Here” by Bas Devos
  • “In the Blind Spot” by Ayse Polat
  • “The Cage is Looking for a Bird” by Malika Musaeva
  • “My Worst Enemy” by Mehran Tamadon
  • “White Plastic Sky” by Tibor Banoczki, Sarolta Szabo
  • “In Water” by Hong Sangsoo
  • “Family Time” by Tia Kuovo
  • “The Walls of Bergamo” by Stefano Savona
  • “Orlando, My Political Biography” by Paul B. Preciado
  • “Samsara” by Lois Patino
  • “Eastern Front” by Vitaly Mansky, Yevhen Titarenko
  • “Living Bad” by Joao Canijo
  • “Absence” by Wu Lang

PROGRAMMA UFFICIALE

  • “20,000 Species of Bees” by Estibaliz Urresola Solaguren
  • “The Shadowless Tower” by Zhang Lu
  • “Till the End of the Night” by Christoph Hochhausler
  • “BlackBerry” by Matt Johnson
  • Disco Boy” by Giacomo Abbruzze
  • “The Plough” by Philippe Garrel
  • “Ingeborg Bachmann – Journey into the Desert” by Margarethe von Trotta
  • “Someday We’ll Tell Each Other Everything” by Emily Atef
  • “Limbo” by Ivan Sen
  • “Bad Living” by Joao Canijo
  • Manodrome” by John Trengove
  • “Music” by Angela Schanelec
  • “Past Lives” by Celine Song
  • “Afire” by Christian Petzold
  • “On the Adamant” by Nicolas Philibert
  • “The Survival of Kindness” by Rolf de Heer
  • “Suzume” by Makoto Shinkai
  • “Totem” by Lila Ayles

BERLINALE SPECIAL GALA

  • “Superpower” by Sean Penn, Aaron
  • Golda
  • She Came to Me
  • Sonne und Beton
  • Seneca
  • Ming On
  • #Manhole
  • L’ultima notte di Amore
  • Loriots große Trickfilmrevue
  • Laggiù qualcuno mi ama
  • Kiss the Future
  • Kill Boksoon
  • Les Innocentes
  • Infinity Pool
  • Talk to Me
  • TAR
  • Untitled Boris Becker Documentary,

Avatar 3: nel film vedremo di più di Payakan e la sua nemesi, Mick Scoresby

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Secondo un recente rapporto esclusivo di Empire Magazine, Mick Scoresby di Brendan Cowell apparirà di nuovo in Avatar 3, così come Payakan, la creatura Tulkun che ha un ruolo importante in Avatar: La Via Dell’Acqua. In Avatar: La Via Dell’Acqua, uno dei punti principali della trama del film arriva quando uno dei figli di Jake Sully, Lo’ak, fa amicizia con Payakan the Tulkun – le creature che sembrano simili alle balene – e si lega alla creatura. Payakan ha un ruolo così importante nel film che ha persino una sorta di nemesi: Mick Scoresby, un cacciatore che guadagna vendendo il fluido cerebrale dei Tulkun e li uccide per accedervi.

Alla fine di Avatar: La Via Dell’Acqua, Payakan e Scoresby hanno una resa dei conti, con Payakan che apparentemente uccide Scoresby strappandogli il braccio e lasciandolo trascinato alla deriva. Nonostante il finale apparentemente letale per Scoresby, il produttore Jon Landau ha affermato che non solo la relazione tra Payakan e Lo’ak sarà esplorata ulteriormente in Avatar 3, ma che anche Scoresby tornerà. Vediamo Payakan come un personaggio, non solo come una creatura“, ha detto Landau. “Continueremo a esplorare la sua relazione con Lo’ak.

Sebbene Landau non abbia spiegato quale sarà il ruolo di Scoresby nel terzo film, ha confermato che il personaggio sarebbe tornato. Dato che ha perso un braccio per mano di Payakan, è possibile che cerchi la sua vendetta sia contro Payakan che contro il popolo Na’vi nel suo insieme.

Attualmente sono previsti altri tre film del franchise, con Avatar 3  programmato provvisoriamente per il 20 dicembre 2024, Avatar 4 fissato per il 18 dicembre 2026 e Avatar 5 il 22 dicembre 2028.

Con Avatar: La Via Dell’Acqua, l’esperienza cinematografica raggiunge nuove vette: Cameron trasporta il pubblico nel magnifico mondo di Pandora in un’avventura spettacolare e ricca di azione. Ambientato più di dieci anni dopo gli eventi del primo film, Avatar: La Via Dell’Acqua inizia a raccontare la storia della famiglia Sully (Jake, Neytiri e i loro figli), del pericolo che li segue, di dove sono disposti ad arrivare per tenersi al sicuro a vicenda, delle battaglie che combattono per rimanere in vita e delle tragedie che affrontano.

Diretto da James Cameron e prodotto da Cameron e Jon Landau, la produzione Lightstorm Entertainment è interpretata da  Sam WorthingtonZoe SaldanaSigourney Weaver, Stephen Lang e Kate Winslet. La sceneggiatura è scritta da James Cameron & Rick Jaffa & Amanda Silver, e il soggetto è di James Cameron & Rick Jaffa & Amanda Silver & Josh Friedman & Shane Salerno. David Valdes e Richard Baneham sono i produttori esecutivi.

Non così vicino, recensione del film con Tom Hanks

Non così vicino, recensione del film con Tom Hanks

Tom Hanks è stato per l’industria del cinema americana contemporanea quello che Spencer Tracy rappresentava per la Hollywood della cosiddetta epoca classica. Ovvero il volto liberal dello showbusiness, capace di impersonare al massimo livello i migliori valori democratici e progressisti. La differenza invece sta nel fatto che il tessuto sociale e civile dell’America di Hanks in particolar modo negli ultimi anni ha svelato macchie, zone oscure, discrepanze e contraddizioni che l’attore ha scelto di non ignorare.

Se prima tale discorso sociale e civile sulla nostra contemporaneità veniva portato avanti anche attraverso produzioni mainstream quali ad esempio Forrest Gump, Salvate il soldato Ryan, Cast Away e altri titoli che potremmo citare, da qualche anno a questa parte Hanks sembra aver scelto di continuare a sviluppare determinate tematiche adoperando un tipo di cinema più “piccolo” e intimo. Un esempio calzante è stato il recente Finch realizzato per Apple TV+, mentre adesso arriva l’ispirato e commovente Non così vicino (A Man Called Otto), remake aggiornato del film svedese A Man Called Ove (a sua volta ispirato dal romanzo omonimo del 2012 scritto da Fredrik Backman).

Non così vicino, la trama

Dopo essere rimasto vedovo, costretto a un pensionamento anticipato e defraudato del proprio ruolo di supervisore del complesso edilizio in cui vive, al costantemente accigliato Otto Anderson (Tom Hanks) non rimane molto per cui vivere. La decisione di farla finita in un modo o nell’altro è quindi una conseguenza logica della propria condizione di vita. Ma i vari tentativi di suicidio non vanno a buon fine, soprattutto perché nella vita dell’uomo entra di prepotenza la nuova vicina di casa Marisol (Mariana Treviño) con la sua famiglia chiassosa e tutta al sua vitalità latina. E così a Otto non resta che continuare a vivere, non fosse altro che per evitare che i nuovi arrivati radano al suolo la piccola oasi tranquilla in cui ha vissuto per decenni…

Anche se negli ultimi anni la carriera del regista Marc Forster ha incontrato alcuni incidenti di percorso, soprattutto a livello artistico, in passato il cineasta di origine tedesca ha dimostrato di saper raccontare con attenzione e partecipazione i personaggi dei suoi film, adoperando con pienezza toni gentili e introspezione psicologica. Finding Neverland e Stranger Than Fiction ne sono gli esempi maggiormente calzanti. Grazie a Non così vicino torna a questo tipo di cinema pacato, sensibile, che lavora su situazioni e atmosfere per costruire un universo filmico in cui i personaggi sanno esprimere tutta la loro potenza espressiva.

non così vicino tom hanksUn equilibrio tra commedia e dramma

Rispetto all’originale la propensione verso la commedia di situazione viene alleviata in favore di un equilibrio più efficace di commedia e dramma. In particolar modo l’utilizzo dei numerosi flashback che raccontano la lunga e tenerissima storia d’amore tra Otto e sua moglie Sonya – ottimamente interpretati da Truman Hanks e Rachel Keller – dotano il film di una sua dimensione emotiva impossibile da ignorare. L’adattamento di David Magee (già collaboratore di Forster ai tempi di Finding Neverland) si rivela preciso nel lavorare su tale equilibrio, fino ad arrivare a un finale tanto prevedibile quanto commovente.

Il resto lo fanno ovviamente gli attori, con Tom Hanks ovviamente a capo di un cast esemplare. Il suo lavoro sulla fisicità e sul linguaggio del corpo di Otto conferma che l’attore due volte premio Oscar (e sono pochi…) non ha perso il tuo tocco magico, che consiste nel tratteggiare i propri personaggi in maniera sempre originale e allo stesso modo rimanere sempre e comunque Tom Hanks, portatore di valori e un senso morale che rispecchiano il meglio dell’essere americano.

L’omaggio a Walter Matthau

Nel caso di Non così vicino l’attore rende poi omaggio piuttosto esplicito a uno dei più grandi caratteristi della storia del cinema, ovvero Walter Matthau. Soprattutto nella prima parte del film, quando il personaggio viene sviluppato nella sua dimensione più burbera e brontolona, è praticamente impossibile non notare le somiglianze con lo stile di Matthau, e questo non fa che aumentare l’ammirazione per Hanks. Ma la dramedy di Forster non è soltanto il suo protagonista, tutt’altro: notevole prova la regala anche una Mariana Treviño vitale, energetica, a tratti inebriante nel suo ruolo. Molto simpatico anche Cameron Britton, amato dal pubblico dello streaming per il notevole ruolo di edmund Kemper nella serie di culto Mindhunter (Netflix).

Non così vicino è quel classico tipo di film che non riserva vere e proprie sorprese ma sa condurre lo spettatore al risultato finale in maniera coerente, sensibile e soprattutto emotivamente profonda. Un risultato che bisogna abbracciare considerato quanto latiti nel cinema americano contemporaneo.

The Last of Us: Gabriel Luna parla del suo personaggio!

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The Last of Us: Gabriel Luna parla del suo personaggio!

La serie The Last of Us della HBO ha visto il suo primo episodio in onda lo scorso fine settimana, presentando al mondo le controparti live-action di alcuni personaggi molto iconici. Uno di questi attori, Gabriel Luna, ha parlato di come è entrato nel suo personaggio.

In una recente intervista con The Hollywood Reporter, a Gabriel Luna – che interpreta Tommy nella serie – è stato chiesto quanto si affidasse alla performance di Jeffrey Pierce (che interpretava Tommy nel gioco) per la sua interpretazione. Secondo Luna, ha effettivamente giocato al gioco e ha cercato di guardare il personaggio come una persona reale da studiare.

“Ho sentito che era importante giocarci e avere un’idea reale di ciò che Jeffrey Pierce aveva fatto con la voce di Tommy e la performance capture nei giochi”, ha detto Luna. “Così, mentre ci giocavo e familiarizzavo con Tommy, è diventato sempre più evidente che eravamo nello stesso canale, dal punto di vista energetico, storico e culturale. C’erano molte somiglianze lì. Dopo che Craig e Neil hanno guardato il mio nastro, mi hanno detto di aver visto l’anima di Tommy, e ho iniziato a capire cosa stavano dicendo mentre mi presentavano Tommy. Detto questo, conoscendo il luogo in cui è nato e cresciuto, mi è sembrato piuttosto naturale interpretarlo”.

“La cosa interessante è che parliamo di lui come se fosse una persona reale”, ha continuato Luna. “Essendo stato creato 10 anni fa, ha una storia con i fan e un posto nello spazio di gioco, dal punto di vista del personaggio. Quindi ti avvicini in qualche modo a un film biografico su una persona che esiste nella vita. Ho cercato di assorbire ciò che ritenevo importante e ciò che i giocatori sperano in una vera traduzione del gioco“.

Luna ha anche detto che, dal momento che entrambi sono tecnicamente di Austin, in Texas, è stato in grado di entrare ancora di più nel personaggio in quel modo. “Certo, devi anche vivere il momento con tutti i vari cambiamenti nella storia che abbiamo incorporato nella nostra versione. Devi rispondere a quelli nel modo più naturale e onesto possibile, quindi il personaggio sarà naturalmente diverso a causa della nuova circostanza. Ma Tommy è di Austin. Vengo da Austin. Il personaggio e io siamo stati simpatici per tutto il tempo “, ha detto Luna.

Insieme a Gabriel Luna nella serie The Last of Us ci sono Pedro Pascal e Bella Ramsey nei panni di Joel ed Ellie, Nico Parker (Dumbo) nei panni della figlia di Joel, Sarah, Anna Torv (Mindhunter) nei panni di Tess, e Merle Dandridge (The Flight Attendant) mentre riprende il ruolo del video. giochi nei panni di Marlene, la leader di un gruppo di resistenza noto come le lucciole. Nel cast anche Jeffrey Pierce (Bosch) nei panni di Perry, Murray Bartlett (The White Lotus) nei panni di Frank, Con O’Neill (Chernobyl) nei panni di Bill e Storm Reid (Euphoria) nei panni di Riley.

Claudia Cardinale, l’indomabile, tra Roma e New York, l’omaggio del MoMA

Cosa pensiamo quando guardiamo Claudia Cardinale? È la stessa Diva a chiedercelo, nel trailer del cortometraggio che la vede protagonista, di nuovo davanti alla macchina da presa a 84 anni, in questo caso quella di Manuel Maria Perrone. Solo l’ultima apparizione – per ora – di una carriera lunga oltre 70 anni che nei prossimi giorni (dal 3 al 21 febbraio) verrà celebrata dal MoMA di New York con Claudia Cardinale, l’indomabile, una retrospettiva organizzata insieme a Cinecittà di una ventina dei suoi film più celebri. Tra i quali spiccano i 12 restauri in 4K realizzati dai laboratori degli Studios romani, presentati dalla Presidente Chiara Sbarigi, “orgogliosa” del lavoro fatto e convinta che la presenza dell’attrice avrà un “valore eccezionale” per il pubblico statunitense che parteciperà all’evento.

L’omaggio del MoMa

“Celebrare un’attrice vivente è un omaggio straordinario che il MoMA ha dedicato a pochissimi eletti – spiega Joshua Siegel, senior curator del dipartimento cinema del Museum of Modern Art. – Siamo entusiasti di ammirarla nei suoi lavori italiani e internazionali, che daranno al nostro pubblico la possibilità di ritrovarla o scoprirla per la prima volta, grazie alla collaborazione con Cinecittà che, ogni anno, ci consente di proporre il meglio della produzione culturale italiana, in versioni restaurate magnificamente”.

“Uno splendido omaggio”, come lo definisce la stessa Claudia Cardinale, che si aprirà proprio con La ragazza di Bube di Luigi Comencini, che tra i suoi tantissimi “figli” rappresenta in maniera evidente “quel lato indomabile” del carattere dell’attrice, “cui ho sempre voluto dare ascolto e che mi ha permesso di vivere emozioni grandissime”, come dice lei. Che continua: “Sentire che sono ancora nei pensieri degli spettatori di tutto il mondo, mi emoziona e mi dona gioia e energia”, e si proietta al futuro con i suoi progetti, condiviso con i figli Claudia e Patrick, di “una Fondazione a mio nome e di aprire la nostra casa ad artisti provenienti da tutto il mondo”.

Il racconto della figlia, Claudia Squitieri

“Una fondazione che continui a portare nel mondo l’immagine di mamma, ma anche le sue battaglie e il suo impegno in difesa delle donne e dell’ambiente”, come dice la figlia Claudia. Che l’accompagnerà nella Grande Mela e che ha curato il libro edito da Cinecittà ed Electa che porta lo stesso titolo dell’omaggio, Claudia Cardinale, l’indomabile. Un libro non solo fotografico, ma tutto da scoprire, ricco di contributi, pubblici e privati, legati dal fil rouge di quella “indomabilità” che accompagna la Diva dalla sua Tunisia ai primi successi, alla Mostra di Venezia e al Festival di Cannes, dal matrimonio con Franco Cristaldi all’amore con Pasquale Squitieri. Che Luchino Visconti riconobbe, definendo la Cardinale “una splendida gatta soriana, che per il momento graffia i cuscini del salotto…” e prevedendo: “Ci si accorgerà che Claudia è una tigre”.

“Mamma sta benissimo, e ancora oggi è indomabile, dice ancora Claudia Squitieri. – Io stessa sono figlia di un incontro, di un atto di grande indomabilità tra indomabili. Quella sua parte selvaggia che i registi avvertivano e la invitavano a esprimere”. “E’ stato un lavoro su molti livelli – aggiunge, spiegando l’impegno che ha richiesto la realizzazione di questo percorso. – Decidere di fare un libro su mia madre, accompagnala nel processo, aveva tanti risvolti”. Come il vivere la vita che ha vissuto, o l’essere la figlia di Claudia Cardinale…

“E’ complicato – prosegue. – Questa situazione era la normalità. Ci sono cresciuta. Ed è stato un comprenderla sempre meglio più che un confrontarmici. Dalla nascita ero in una casa dove ogni tanto si faceva la pastasciutta e ogni tanto si andava al Festival di Cannes. Ci ho messo anni a capire cose fosse l’alterità, un percorso di comprensione delle cose che non è stato violento. E questo libro ha sicuramente contribuito a capire da dove venissimo e le nostre dinamiche familiari”.

Il ricordo delle origini e l’amore

Ovviamente traspare l’intenzione di “omaggiare papà, anche attraverso questo libro”, risponde la Squitieri a chi le cita il padre Pasquale. “Quando si sono incontrati le avevano fatto terra bruciata intorno, la chiamavano anche di meno, d’altronde dopo la separazione da Cristaldi nessuno osava metterselo contro… – ricorda. – Zeffirelli le diede una parte nel suo Gesù di Nazareth, come poi Comencini ne La storia; fu un momento difficile, di poco lavoro, del quale però ha approfittato. Anni complicati nei quali si stava divertendo con papà”.

“Si sono influenzati a vicenda, ma erano come l’acqua e l’olio. Lei, gentile, lui ‘denso’, pur se simpaticissimo – continua. – Il loro era uno scambio molto profondo, che non si vedeva tanto. E che papà mi svelò nello sue ultime ore di vita, in un momento di forze. Mi disse: ‘dì a claudia che veniamo dal Sud’ e io ci ho messo un po’ a capire meglio cosa intendesse. L’ho fatto quando è iniziata questa avventura, per lui il Sud era questo senso di libertà della gente per la strada, come il paesaggio, le città appartengano alla gente. Il modo in cui mamma ha attraversato la vita ha a che vedere con questa visione. Una cosa che avevano in comune, una stessa radice”.

Claudia Cardinale saluta il pubblico

I FILM DELLA RETROSPETTIVA DEL MOMA DI NEW YORK

  • La ragazza di Bube, regia di Luigi Comencini (1963)
  • Un maledetto imbroglio, regia di Pietro Germi (1959)
  • La ragazza con la valigia, regia di Valerio Zurlini (1961)
  • Rocco e i suoi fratelli, regia di Luchino Visconti (1960)
  • Il bell’Antonio, regia di Mauro Bolognini (1960)
  • La viaccia, regia di Mauro Bolognini (1961)
  • Senilità, regia di Mauro Bolognini (1962)
  • Il Gattopardo, regia di Luchino Visconti (1963)
  • Vaghe stelle dell’Orsa…, regia di Luchino Visconti (1965)
  • I professionisti (The Professionals), regia di Richard Brooks (1966)
  • C’era una volta il West, regia di Sergio Leone (1968)
  • Il magnifico cornuto, regia di Antonio Pietrangeli (1964)
  • Piano, piano non t’agitare! (Don’t Make Waves), regia di Alexander Mackendrick (1967)
  • Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata, regia di Luigi Zampa (1971)
  • L’udienza, regia di Marco Ferreri (1972)
  • Libera, amore mio!, regia di Mauro Bolognini (1975)
  • L’estate prossima (L’été prochain), regia di Nadine Trintignant (1985)
  • Atto di dolore, regia di Pasquale Squitieri (1990)
  • 8½, regia di Federico Fellini (1963)
  • Twice Upon a Time in the West, regia di Boris Despodov (2015)
  • Gebo e l’ombra, regia di Manoel de Oliveira (2012)
  • Enrico IV, regia di Marco Bellocchio (1984)

Those About to Die: Anthony Hopkins nel cast della serie sui Gladiatori!

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Peacock ha annunciato che il veterano attore premio Oscar Anthony Hopkins ha firmato per un ruolo chiave nel prossimo dramma sui gladiatori che sarà diretto da Roland Emmerich, Those About To Die (Quelli che stanno per morire). Anthony Hopkins interpreterà il personaggio principale di Vespasiano, l’imperatore di Roma e capo della stirpe dei Flavi. Questo segna il ritorno in una grande serie TV per Anthony Hopkins in quattro anni da quando ha fatto la sua ultima apparizione nei panni del Dr. Robert Ford durante la seconda stagione del dramma di fantascienza Westworld.

La descrizione del personaggio di Vespasian descrive il personaggio come “provato in battaglia, un novellino rurale che ha reclamato il suo trono dopo aver vinto una sanguinosa guerra civile durata dieci anni. Sta invecchiando ed è disprezzato dai Patrizi che lottano per una posizione nell’Impero e cercano di soppiantare i suoi eredi al trono alla prima occasione che ne hanno.”

Those About To Die sarà prodotto esecutivamente e diretto da Emmerich attraverso la sua società Centropolis Entertainment e lo sceneggiatore di Salvate il soldato Ryan Robert Rodat,  scriverà la sceneggiatura basata sull’omonimo libro di saggistica di Daniel Mannix. La produzione dovrebbe iniziare quest’anno in Italia. “È un dramma epico ambientato nel mondo complesso e corrotto della competizione tra gladiatori guidata dallo spettacolo“, recita la sinossi. “La serie introduce un insieme di personaggi diversi provenienti da tutte le parti della società romana che si scontrano all’incrocio tra sport, politica e dinastie del mondo antico.

Those About To Die segna il primo progetto televisivo di Roland Emmerich in un decennio dal suo debutto alla regia televisiva nel 2012 con Dark Horse. È meglio conosciuto per aver diretto film di sopravvivenza ai disastri come Universal SoldierIndependence Day Godzilla , The Day After Tomorrow2012 e Moonfall. Altri produttori esecutivi sono Gianni Nunnari, Harald Kloser, Herbert G. Kloiber, Oliver Berben, Martin Moszkowicz, Stuart Ford, Lourdes Diaz e Jonas Bauer. È una produzione di AGC Studios, con la produzione di Centropolis Entertainment, Hollywood Gang Productions e Street Entertainment.

Dakota Johnson su Madame Web: “Realizzarlo è stato selvaggio”

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Dakota Johnson su Madame Web: “Realizzarlo è stato selvaggio”

Non si sa molto sull’imminente film Madame Web di Sony Pictures e basato sull’omonimo personaggio dei Marvel Comics. Ma la star che interpreterà il personaggi Dakota Johnson ha rivelato in una recente intervista che le riprese sono terminate. L’attrice ha anche parlato dell’esperienza di interpretare un supereroe.

In una recente intervista con Variety, Dakota Johnson ha rivelato che le riprese iniziali erano terminate e ha descritto la “selvaggia esperienza” di girare un film di supereroi. “È stata un’esperienza selvaggia“, ha detto Johnson“Non credo che tu possa essere preparato per affrontare qualcosa del genere, ma ho imparato così tanto. È un modo completamente diverso di fare film, sai? E poi, subito dopo, ho iniziato a realizzare uno dei piccoli, minuscoli film della mia compagnia, quindi l’anno scorso ho avuto un vero assaggio di diversi tipi di cinema.”

Creata dallo scrittore Denny O’Neil e dall’artista John Romita Jr. nel 1980, Madame Web è una sensitiva cieca che è diventata una protagonista nel mondo di  Spider-Man  grazie ai suoi legami con “The Great Web“, un costrutto multiversale che lega insieme tutti i personaggi di “Spider” in tutto il multiverso.

Madame Web: 5 dettagli sul personaggio

Madame Web è uno dei tanti film in via di sviluppo mentre lo studio costruisce il suo Sony Universe di personaggi Marvel. Sony, che controlla i diritti cinematografici di Spider-Man e altri personaggi correlati, ha già distribuito Venom (2018) e Venom: La furia di Carnage (2020) e il film con Jared Leto, Morbius, uscirà ad aprile. La Sony ha anche in cantiere Kraven il Cacciatore con la star Aaron Taylor-Johnson.

Nel cast di Madame Web ci sono Dakota Johnson e Sydney Sweeney. Lo studio si trova in una posizione di forza dopo l’uscita di Spider-Man: No Way Home, che ha incassato 1,74 miliardi di dollari a livello globale, l’incasso più alto nella storia della Sony. Nel cast di Madame Web sono stati confermati Dakota Johnson, Sydney Sweeney, Isabela Merced, Emma Roberts, Celeste O’Connor, Tahar Rahim, Mike Epps, Zosia Mamet e Adam Scott.

Quando gli X-Men incontrano l’MCU – parte 2

Quando gli X-Men incontrano l’MCU – parte 2

Dopo il primo articolo sui possibili scenari nascenti dal crossover X-Men MCU, ecco un approfondimento ulteriore. Abbiamo già ipotizzato una possibile serie sull’origine del team di supereroi, entriamo ora nel vivo della questione.

L’ MCU ha dimostrato negli ultimi anni una grande passione per le trilogie (prima tra tutte quella di Spider-man), perché non realizzarne una anche per gli X-Men? Ecco come potrebbero essere organizzati i tre film.

X-Men 1 (by MCU)

x-men mcu 1

Il primo capitolo della trilogia fungerebbe da introduzione del team nel più ampio MCU. Si potrebbe scegliere una strada abbastanza convenzionale e presentare gli X-Men come una minacciosa orda di mutanti pericolosi per la società. Anche se scontata, questa via permette di esplorare lo scontro mutanti vs. umani, aspetto storicamente legato alla questione X-Men.  D’altronde, il fatto di presentare un team di supereroi geneticamente modificati porterebbe un impatto incredibile sull’MCU nel suo complesso. Il primo film X-Men dell’MCU potrebbe aprirsi con una serie di scene che mostrano la vita quotidiana dei mutanti all’interno della scuola di Xavier. In questo modo si introdurrebbero facilmente personaggi come Scott, Jean, Gambit, Rogue, Iceman, Angel e altri futuri X-Men.

Al centro del film MCU potrebbe esserci Bolivar Trask. Quest’uomo è il capo della difesa nonché un consigliere del presidente. Trask ha anche molti amici e alleati all’interno dell’FBI e della CIA. Un’ipotesi interessante includerebbe una fuga di informazioni sui mutanti da parte di individuo misterioso di nome Michael Milbury.Milbury potrebbe raccontare a Trask della presenza di creature estremamente potenti perché modificate geneticamente. Trask, incuriosito e insospettito, potrebbe riportare le nozioni apprese al presidente e quest’ultimo avvierebbe sicuramente un’indagine mobilitando le Sentinelle. L’armata delle Sentinelle sarebbe così in grado diidentificare i mutanti attraverso lo scanner facciale di tutti gli esseri umani e potrebbe così uccidere ogni creatura inumana.

Proprio come è già accaduto nei fumetti, alla fine del primo film MCU le Sentinelle potrebbero iniziare a confondere umani e mutanti. In piena confusione, le Sentinelle attaccherebbero sia i mutanti che gli umani. In questo modo, nell’ultimo scontro potrebbero esserci sul campo le Sentinelle, gli X-Men e anche Bolivar Trask.

X-Men 2 (by MCU)

x-men

Un anno dopo gli eventi del primo film, gli X-Men potrebbero essersi resi una realtà assodata all’interno dell’MCU. Nel frattempo, anche Xavier e la sua scuola potrebbero aver acquisito notorietà, anche se probabilmente ancora nessuno sa che si tratta di una scuola per mutanti.

Inoltre, questo film sarebbe perfetto per l’introduzione di Magneto nell’MCU. Abbiamo già accennato nel precedente articolo ai luoghi in cui lo stato nasconde i mutanti per fare esperimenti su di loro. Ecco, nel secondo film Magneto potrebbe inscenare una fuga da una di queste strutture. Magneto sarebbe sicuramente capace di uccidere tutte le guardie e gli scienziati del luogo per fuggire e per liberare i detenuti-mutanti. Dopo la fuga, Magneto e i suoi compari potrebbero prendere il controllo di un sito missilistico nucleare per minacciare il governo. In questo modo, Magneto farebbe un tentativo per offire ai mutanti la possibilità di vivere in pace.

Senza dubbio gli X-Men si metterebbero all’opera per fermare Magneto. Non sarebbe un’impresa facile. Anocra una volta nel franchise, un singolo individuo rischierebbe di mettere in discussione la forza di un’intera squadra MCU (suona familiare). Il finale perfetto del film dovrebbe mostrare un duello tra Xavier e il suo ex-amico Magneto. In un epilogo ideale, solo Xavier riuscirebbe a convincere Magneto a ritirarsi. In questo modo, il mondo si salverebbe, ma sarebbe ancora più spaventato dalla presenza di mutanti minacciosi come Magneto.

X-Men 3 (by MCU)

x-men mcu

All’inizio del terzo film MCU sugli X-Men, la paura degli umani nei confronti dei mutanti sarà a livelli altissimi. Nel precedente capitolo, Magneto ha dimostrato che, se lo desiderano, alcuni mutanti sono capaci di distruggere intere nazioni. Siamo in un punto critico: la società è pronta alla guerra di specie.

In una situazione simile, gli X-Men non potrebbero fare granché per evitare lo scontro.Si creerebbe una vicenda molto simile a Endgame. Durante la lotta, molti X-Men potrebbero perdere la vita, come tanti altri supereroi. Potremmo assistere alla prima battaglia MCU per diversi personaggi: Wolverine e gli altri X-Menricorrerebbero a qualsiasi mezzo pur di salvare il proprio team e tutti i mutanti.

Una battaglia di questa portata, magari contro la comunità di mutanti dei Morlock, sarebbe un mezzo perfettoper mostrare all’MCU quanto siano pericolosi gli XMen quando hanno le spalle al muro. Una storia interessante potrebbe includere anche SInister e un orfanotrofio  in cui il personaggio fa esperimenti su diversi bambini mutanti al fine di sintetizzare il DNA del mutante più potente mai esistito. Il terzo film MCU vedrebbe dunque uno scontro su larga scala che coinvolgerebbe comunità di mutanti, enemies umane e mutate, team di supereroi nuovi e consolidati. Insomma, uno di quei momenti corali che distinguono il franchise e che non si sa mai come potrebbero risolversi.

Ecco altre ipotesi astratte quanto avvincenti sul futuro degli X-Men nell’MCU. E voi cosa ne pensate? Arriverà davvero una trilogia sui mutanti?

Mia Goth: MaXXXine ha la “migliore sceneggiatura” nella trilogia di X

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Diversi mesi dopo la conferma di MaXXXine, la star di Pearl Mia Goth ha finalmente parlato dell’imminente terza e ultima puntata del franchise horror X di Ti West. Parlando con Variety , l’attrice inglese ha confermato che sta attualmente svolgendo un lavoro di pre-produzione per MaXXXine, anticipando che il film in uscita ha “di gran lunga la migliore sceneggiatura dei tre” e sarà anche la “più grande storia” della trilogia.

Sarà il miglior film dei tre“, ha detto Goth. “Siamo tutti così uniti adesso. Questo sarà il nostro terzo film su cui lavoreremo insieme e tutti torneranno insieme, quindi sta riunendo di nuovo la band. Abbiamo solo una scorciatoia l’uno con l’altro. Sappiamo come lavorano tutti e siamo tutti così entusiasti. È la storia più grande delle tre con la posta in gioco più alta e Maxine ne ha passate così tante a questo punto. Quindi, quando la troviamo in questo nuovo mondo, è solo una forza da non sottovalutare e attraversa alcune avventure piuttosto selvagge.”

MaXXXine sarà scritto e diretto da Ti West. È prodotto da A24, Jacob Jaffke e West, e prodotto da Goth. Altri produttori includono Kevin Turen e Harrison Kreiss. Oltre al ritorno alla regia di West, Mia Goth riprenderà il ruolo di Maxine, l’unica sopravvissuta alla furia dell’anziana Pearl nel primo film.

Venerdì 13: nuovo reboot in sviluppo!

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Un nuovo film di riavvio di Venerdì 13 potrebbe essere in lavorazione da Sean S. Cunningham, secondo un recente rapporto di Bloody Disgusting. Il rapporto rileva che Cunningham – che ha co-creato e diretto l’originale Venerdì 13 nel 1980 – sta lavorando “per far decollare il suo Friday the 13th reboot”. Al momento, non si sa esattamente come stia andando con Cunningham, soprattutto considerando l’area grigia legale che esiste attorno al franchise.

Parlando con Bloody Disgusting, lo scrittore e attore Jeff Locker ha parlato della collaborazione con Cunningham al reboot di The Night Driver. In quelle discussioni, Locker e il regista Jeremy Weiss hanno lanciato un riavvio di venerdì 13 e sperano di svilupparlo ulteriormente il progetto al fianco di Cunningham.

Sean mi ha assunto per fare una riscrittura di The Night Driver e dopo aver lavorato a stretto contatto con il regista Jeremy Weiss e lui su questo, abbiamo naturalmente parlato di Venerdì 13 e House “, ha detto Locker. “Jeremy ed io abbiamo lanciato il nostro reboot dei sogni di Venerdì 13 – con la benedizione di Sean di continuare a svilupparlo con lui. Ovviamente, la serie TV prequel ha riacceso l’interesse per un nuovo film, quindi speriamo che l’entusiasmo circostante ispiri entrambe le parti a riunirsi e ci dia di nuovo Jason sul grande schermo per la prima volta in 14 anni, ma abbiamo anche un Il piano B per un sequel dell’originale pensiamo che i fan adoreranno assolutamente e dovrebbero evitare qualsiasi coinvolgimento legale.”

La questione legale dietro a Venerdì 13!

Per chi non lo sapesse, lo scrittore Victor Miller ha vinto i diritti sulla sceneggiatura e sui personaggi del primo film, ma non il titolo stesso o l’aspetto iconico dello slasher che indossa la maschera da hockey Jason Voorhees, poiché la maschera da hockey è apparsa per la prima volta nel terzo film. Da allora, ha sviluppato una serie basata sul franchise horror chiamata Crystal Lake, che andrà in onda sul servizio di streaming Peacock.

Secondo lo showrunner di Crystal Lake, Bryan Fuller, in un recente episodio del  podcast The Kingcast , nonostante ciò che i fan avrebbero potuto pensare inizialmente, il team dietro l’imminente serie prequel può usare tutto ciò che vuole per lo spettacolo.

Spider-Man: No Way Home, gli storyboard rivelano il ritorno di Mysterio dopo la morte di zia May

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Spider-Man: No Way Home è uscito nel 2021 con recensioni estremamente positive e numeri da record al botteghino. Sebbene il film sia stato chiaramente limitato dalla pandemia (ecco perché Thomas Haden Church e Rhys Ifans sono apparsi solo attraverso filmati d’archivio), è comunque riuscito a essere decisamente spettacolare.

Tuttavia, non abbiamo potuto fare a meno di essere delusi dal fatto che Mysterio di Jake Gyllenhaal non fosse presente nei panni del sesto “sinistro” e quindi è sfumata la possibilità di vedere i Sinistri Sei tutti insieme sullo schermo. La teoria era che Quentin Beck provenisse davvero da un altro universo e che sarebbe potuto tornare, visto che aveva finto la sua morte.

Tuttavia, scopriamo soltanto ora che la previsione di riportare Mysterio nel film era più che mai fondata, dal momento che un nuovo storyboard mostra il momento in cui il villain interpretato da Jake Gyllenhaal rientra in scena, e si tratta esattamente del momento più drammatico del film. Esattamente dopo la morte di zia May per mano del Green Goblin.

Ecco di seguito il video:

Spider-Man: No Way Home, leggi la recensione

Spider-Man: No Way Home è uscito in sala il 15 dicembre. Nel film tornano Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei. Inoltre, nel film ci sono anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che veste i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, Willem Dafoe nei panni di Norman Osborne/Green Goblin e infine Alfred Molina, di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2. Nel film, accanto a Tom Holland, tornano a interpretare Peter Parker/Spider-Man anche Tobey Maguire e Andrew Garfield.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production.

Jason Momoa: “Sarò sempre Aquaman ma potrei interpretare anche altri nel DCU”

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Con le voci che circolano da un po’ di settimana sul fatto che Jason Momoa potrebbe rinunciare al suo ruolo di Aquaman nell’universo DC, l’attore ha recentemente affermato che sarà sempre il personaggio, ma potrebbe anche interpretare altri ruoli nel DCU.

Parlando con Variety, ha parlato del suo futuro come Aquaman. All’attore è stato chiesto del suo ultimo incontro (di cui vi avevamo già parlato) con i co-CEO dei DC Studios James Gunn e Peter Safran, che secondo Momoa è andato alla grande in un recente video. Jason Momoa ha ribadito che è stato un grande incontro, e in seguito ha detto che nessuno sarebbe venuto a soffiarli il ruolo Aquaman, prima di notare che avrebbe potuto interpretare un sacco di altri personaggi se avesse voluto.

Tutto quello che c’è da sapere su Aquaman e il regno perduto

Sarò sempre Aquaman. Non c’è nessuno che viene lì a prendere merda”, ha detto Momoa. “Potrebbero esserci anche altri personaggi. Posso interpretare anche altre cose. Posso essere divertente, selvaggio e affascinante.” I commenti arrivano tra precedenti rapporti secondo cui il futuro di Jason Momoa nella DCU potrebbe cambiare. Un rapporto di The Hollywood Reporter rivela che Momoa potrebbe potenzialmente finire per interpretare l’eroe sottomarino dopo aver interpretato Aquaman nel prossimo sequel  Aquaman e il regno perduto, che uscirà il 25 dicembre 2023. Successivamente, Momoa potrebbe passare al personaggio di Lobo, un alieno sboccato che lavora come mercenario interstellare e cacciatore di taglie.

Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni dell’eroe in Aquaman e il regno perduto, sequel del film che ha rilanciato in positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. Nel sequel, diretto ancora una volta da James Wan (Insidious, The Conjuring), torneranno anche Patrick Wilson nei panni di Ocean Master, Amber Heard, che tornerà nei panni di Mera, Dolph Lundgren che sarà ancora una volta Re Nereus, il padre di Mera, e ancora Yahya Abdul-Mateen II nei panni di Black Manta, che abbiamo visto riapparire nella scena post-credit del primo film.

David Leslie Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di Wanscriverà la sceneggiatura del film, mentre il regista e Peter Safran saranno co-produttori. Aquaman e il regno perduto uscirà nelle sale americane il 21 dicembre 2023.

Batman: The Doom That Came to Gotham, trailer del film animato!

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Batman: The Doom That Came to Gotham, trailer del film animato!

Dopo avervi rivelato la data di uscita la DC COMICS ha diffuso il trailer ufficiale di Batman: The Doom That Came to Gotham, l’annunciato film animato basato sull’universo di Batman.

Ispirato alla serie di fumetti di Mike Mignola, Richard Pace e Troy Nixey, Batman: The Doom That Came to Gotham è un racconto ambientato negli anni ’20 che vede l’esploratore Bruce Wayne scatenare accidentalmente un antico male, accelerando il suo ritorno a Gotham City dopo due pausa decennale. Il Batman guidato dalla logica e dalla scienza deve combattere le forze soprannaturali lovecraftiane che minacciano la pura esistenza di Gotham, lungo la strada viene aiutato e affrontato da versioni reinventate dei suoi famosi alleati e nemici, tra cui Green Arrow, Ra’s al Ghul, Mr. Freeze, Killer Croc, Due Facce, James Gordon e gli amati reparti di Bruce. Preparati per un’avventura mistica, spesso terrificante, di Batman come nessun’altra. Batman: The Doom That Came to Gotham sarà disponibile negli USA in digitale, 4K e Blu-ray il 28 marzo 2023.

James Gunn svela il criterio con cui saranno scelti i nuovi attori per i personaggi DC

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Anche se manca ancora una settimana alla fine di Gennaio, non abbiamo avuto gli annunci promessi da James Gunn in merito ai progetti DC Studio. Non sappiamo quando arriveranno le comunicazioni “ufficiali” ma per il momento lo stesso Gunn è sempre molto generoso, su Twitter, con le risposte riservate ai fan.

Tra le varie risposte, una in particolare sembra importante per capire cosa ci aspetta per i prossimi film DC Comics. In queste parole, sembra che James Gunn abbia fornito il criterio con cui si sceglieranno i nuovi volti degli eroi in forze alla Warner Bros. “Abbiamo centinaia di ruoli che necessitano di essere interpretati. Come ho sempre fatto, alcuni saranno volti nuovi di zecca, alcuni saranno attori con cui ho lavorato prima, [e] alcuni saranno attori noti con i quali non ho mai lavorato, per ora. Ciò che conta di più è che l’attore si adatti al ruolo e che sia facile lavorare con lui.”

Indipendentemente da ogni possibile ipotesi, il co-CEO dei DC Studio sottolinea che gli attori della DCU devono essere accessibili, deve essere facile lavorare con loro, è molto interessante dato quello che si è sentito di recente sul comportamento di Dwayne Johnson durante la lavorazione di Black Adam. Ma potrebbe anche trattarsi soltanto di un modo per dire di avere intenzione di lavorare in un clima disteso.

Con un po’ di fortuna, nei prossimi giorni avremo più informazioni a riguardo.

Avatar: la Via dell’Acqua, superati i 2 miliardi worldwide!

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Avatar: la Via dell’Acqua, superati i 2 miliardi worldwide!

Avatar: La Via Dell’Acqua ha ufficialmente superato la soglia dei 2 miliardi di dollari al botteghino mondiale. Il sequel di James Cameron si attesta a 2,024 miliardi di dollari a livello globale, il che lo rende il sesto film nella storia del cinema a raggiungere questo traguardo.

Cameron è anche il primo regista nella storia ad avere tre dei suoi film nella classifica dei film che hanno superato la soglia dei 2 miliardi di dollari. Inoltre, Zoe Saldana, che interpreta Neytiri, fa parte del cast di quattro dei sei film che hanno superato i 2 miliardi di dollari, essendo apparsa sia nei film di Avatar che in Avengers: Infinity War e Endgame.

Se il sequel di Avatar riuscirà a superare Star Wars: Il risveglio della Forza , cosa che dovrebbe verificarsi entro questa settimana, diventerà il quarto film con l’incasso più alto di sempre al mondo.

Ad essere onesti, anche i grandi fan del primo film sono rimasti sorpresi dal livello di successo di Avatar: La Via Dell’Acqua, ma il film ha dimostrato di essere un enorme colosso al botteghino e non mostra segni di rallentamento.

Avatar: la via dell’acqua, la recensione

Attualmente sono previsti altri tre film del franchise, con Avatar 3  programmato provvisoriamente per il 20 dicembre 2024, Avatar 4 fissato per il 18 dicembre 2026 e Avatar 5 il 22 dicembre 2028.

Con Avatar: La Via Dell’Acqua, l’esperienza cinematografica raggiunge nuove vette: Cameron trasporta il pubblico nel magnifico mondo di Pandora in un’avventura spettacolare e ricca di azione. Ambientato più di dieci anni dopo gli eventi del primo film, Avatar: La Via Dell’Acqua inizia a raccontare la storia della famiglia Sully (Jake, Neytiri e i loro figli), del pericolo che li segue, di dove sono disposti ad arrivare per tenersi al sicuro a vicenda, delle battaglie che combattono per rimanere in vita e delle tragedie che affrontano.

Diretto da James Cameron e prodotto da Cameron e Jon Landau, la produzione Lightstorm Entertainment è interpretata da  Sam WorthingtonZoe SaldanaSigourney Weaver, Stephen Lang e Kate Winslet. La sceneggiatura è scritta da James Cameron & Rick Jaffa & Amanda Silver, e il soggetto è di James Cameron & Rick Jaffa & Amanda Silver & Josh Friedman & Shane Salerno. David Valdes e Richard Baneham sono i produttori esecutivi.

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