Il 25 dicembre debutta su Netflix in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo
We
can be Heroes, il nuovo film live action per i ragazzi
e le famiglie diretto da Robert Rodriguez.
Nel cast di We
can be Heroes YaYa Gosselin,
Pedro Pascal,
Priyanka Chopra Jonas,
Christian Slater, Boyd Holbrook, Christopher McDonald e Adriana
Barraza. Nel cast anche Vivien Lyra Blair, Isaiah Russell-Bailey,
Akira Akbar, Lyon Daniels, Nathan Blair, Lotus Blossom, Hala
Finley, Andy Walken, Dylan Henry Lau, Andrew Diaz, Taylor Dooley,
Sung Kang, Haley Reinhart, J. Quinton Johnson, Brittany Perry
Russell e JJ Dashnaw.
We can be Heroes, la trama
Quando gli invasori alieni
rapiscono tutti i supereroi della Terra, i loro figli vengono
portati al sicuro in un rifugio del Governo. La giovane e
intelligente Missy Moreno (Yaya Gosselin) non si fermerà però
davanti a nulla per salvare il suo papà supereroe Marcus Moreno
(Pedro Pascal). Missy fa squadra con il resto dei
giovani super per sfuggire a Miss Granada (Priyanka Chopra-Jones),
la misteriosa babysitter inviata dal Governo per controllarli.
Se vogliono salvare i loro
genitori, dovranno lavorare insieme usando i propri super poteri –
dall’elasticità al controllo del tempo, fino alla capacità di
prevedere il futuro – formando un team straordinario. Ricco di
azione ed emozioni, WE CAN BE HEROES è diretto da Robert Rodriguez
(SPY KIDS, LE AVVENTURE DI SHARKBOY E
LAVAGIRL) e vede nel cast anche Boyd Holbrook, Christian
Slater, Chris McDonald e Adriana Barraza.
Nonostante quest’anno non sia stato
canonico, per moltissimi punti di vista, i film horror del
2020 sono stati numerosi e non hanno smesso di fare
compagnia agli spettatori anche se questi non si sono mossi dalle
proprie case e sono rimasti in casa.
I film di paura
hanno sempre un pubblico nutrito e pronto ad emozionarsi e a
saltare dalla poltrona, e la dimensione casalinga potrebbe aver
accentuato questa esigenza, dato che guardare film che
spaventassero e scuotessero gli animi poteva essere un simpatico
diversivo alla monotonia.
Di seguito, ecco un breve elenco
film horror usciti nel 2020, sia al cinema, per i
pochi mesi in cui hanno funzionato, che sulle piattaforme, che
hanno fatto grande compagnia ai reclusi in quarantena.
The Boy – La maledizione di Brahms
Dopo aver spaventato
milioni di spettatori in The Boy, la bambola Brahms è tornata,
pronta a seminare nuovamente terrore. Ignara della terrificante
storia della villa in cui si è trasferita, una giovane famiglia è
pronta a iniziare una nuova vita. Qui il piccolo Jude trova un
amico: una bambola di porcellana apparentemente innocua, che però
prende vita ogniqualvolta le sue regole non vengono rispettate. Il
legame tra il bimbo e la bambola si fa di giorno in giorno più
morboso, fino a quando Liza (Katie
Holmes) capisce che dietro quel volto lucido e sempre
sorridente si nasconde in realtà una presenza oscura. Riuscirà a
risalire all’origine degli eventi inspiegabili e inquietanti che si
manifestano nella casa e svelare la maledizione di Brahms?
Fantasy Island
In
Fantasy Island, prodotto dalla BlumHouse (Scappa
– Get Out e Halloween) , l’enigmatico Mr. Roarke riesce a far
avverare i sogni dei suoi fortunati ospiti, in un lussuoso, quanto
remoto, villaggio vacanze tropicale. Ma quando le fantasie
diventano incubi, gli ospiti dovranno risolvere il mistero
dell’isola per fuggire e mettere in salvo le loro vite. Diretto da
Jeff Wadlow, Fantasy Island è scritto da Jeff Wadlow & Chris Roach
& Jillian Jacobs e prodotto da Jason
Blum e Marc Toberoff.
La Llorona di Jayro Bustamante
Nelle orecchie di
Alma e dei suoi figli, durante la guerra civile in Guatemala,
risuonano le parole «Se piangete, vi ammazzo». Trent’anni dopo, si
apre il procedimento penale contro Enrique, un generale in pensione
responsabile del genocidio. Quando però il generale viene
prosciolto grazie all’annullamento del processo, lo spirito della
Llorona comincia a vagare per il mondo come un’anima perduta tra i
vivi. Di notte, Enrique sente i suoi lamenti. Sua moglie e sua
figlia credono che stia avendo manifestazioni di demenza legate
all’Alzheimer. Non possono sospettare che la loro nuova governante,
Alma, sia lì per ottenere quella vendetta negata dal processo.
Il buco
Nelle profondità di
quello che sembra un bellissimo ristorante si trova “il buco”, una
struttura che sembra infinita e in cui una tavola imbandita si
muove per i vari piani. Tutti i suoi abitanti devono nutrirsi dallo
stesso piatto, e quelli che si trovano sotto vivono con la speranza
di trovare almeno le briciole per sopravvivere. Goreng (Iván
Massagué) ha scelto volontariamente di farsi rinchiudere, come
pretesto per smettere di fumare. Quello che vedrà in quella strana
prigione lo cambierà per sempre.
The Wolf House
Maria, una giovane
donna, trova rifugio in una casa nel sud del Cile dopo essere
fuggita da una setta di fanatici religiosi tedeschi. Viene accolta
in casa da due maiali, unici abitanti del luogo. Come in un sogno,
l’universo della casa reagisce ai sentimenti di Maria. Gli animali
si trasformano lentamente in esseri umani e la casa diventa un
mondo da incubo. Ispirato al caso reale della Colonia Dignidad, The
Wolf House si traveste da fiaba animata prodotta dal leader della
setta per indottrinare i suoi seguaci.
ANTEBELLUM
l’autrice di
successo Veronica Henley (Janelle Monáe) si ritrova intrappolata in
una realtà parallela orribile. Ogni momento potrebbe essere
l’ultimo. Per evitare di rimanere intrappolata per sempre in questo
mondo d’orrore e panico, Veronica deve svelare il folle e antico
mistero che si nasconde dietro tutta questa angoscia prima che sia
troppo tardi. ANTEBELLUM è il nuovo e terrificante thriller del
produttore degli acclamati film GET OUT and US, e dei registi
rivoluzionari Gerard Bush e Christoper Renz.
His House
Dopo essere fuggiti dal Sudan del Sud in guerra, una giovane
coppia fatica ad adattarsi alla nuova vita in una cittadina inglese
dove si nasconde un male indicibile.
Sto pensando di finirla qui
Film del premio Oscar Charlie
Kaufman (Se
mi lasci ti cancello) tratto dal romanzo di successo
di Iain Reid. Nonostante i dubbi sul loro rapporto, una giovane
donna (Jessie Buckley) parte in viaggio con il suo nuovo ragazzo
(Jesse Plemons) alla volta della fattoria di famiglia. Bloccata
alla fattoria durante una tempesta di neve con la madre
(Toni
Collette) e il padre (David
Thewlis) di Jake, la ragazza comincia a mettere in discussione
tutto quello che sapeva o credeva di aver capito del suo compagno,
di se stessa e del mondo.
Relic
Quando l’ottuagenaria Edna scompare
inspiegabilmente, sua figlia Kay (Emily Mortimer) e la nipote Sam
(Bella
Heathcote) si precipitano nella decadente casa di
campagna della loro famiglia e trovano indizi della sua crescente
demenza sparsi per la casa in sua
assenza. Dopo che Edna è tornata misteriosamente
come è scomparsa, la preoccupazione di Kay che sua
madre
L’Uomo Invisibile
Ciò che non riesci
a vedere può farti del male. La vincitrice dell’Emmy
Elisabeth Moss (Noi; The Handmaid’s Tale di Hulu) è la
protagonista di una terrificante storia in chiave moderna
sull’ossessione, ispirata ad uno dei mostri più popolari della
Universal. Intrappolata in una relazione violenta e manipolatrice
con un ricco e brillante scienziato, Cecilia Kass (Moss)
scappa nel cuore della notte facendo perdere le sue tracce, con
l’aiuto di sua sorella (Harriet Dyer, The InBetween della NBC), di
un loro amico d’infanzia (Aldis Hodge, Straight Outta Compton) e
dalla figlia adolescente di quest’ultimo (Storm Reid, Euphoria
della HBO). Ma quando il violento ex di Cecilia (Oliver
Jackson-Cohen,
Hill House di Netflix) si suicida e le lascia in eredità una parte
cospicua della sua vasta fortuna, Cecilia sospetta che la sua morte
sia solo una messa in scena. Mentre una serie di inquietanti
coincidenze diventano letali e minacciano la vita di coloro che
ama, la sanità mentale di Cecilia inizia a vacillare, nel suo
disperato tentativo di dimostrare di essere braccata da qualcuno
che nessuno può vedere.
Jason Blum, il
nostro attuale maestro dell’horror, produce
L’Uomo Invisibile (The Invisible Man) con la sua Blumhouse
Productions.
L’Uomo Invisibile (The
Invisible Man) è scritto, diretto e prodotto esecutivamente da
Leigh Whannell, uno dei creatori originali del franchise Saw che ha
recentemente diretto Upgrade e Insidious 3 – L’inizio.
I Marvel Studios hanno portato sul
grande schermo molti fantastici personaggi dei fumetti fin dal
2008, anno di uscita del primo Iron
Man. Tuttavia, ci sono alcuni eroi e altrettanti cattivi
che sono stati uccisi nell’universo cinematografico troppo
presto!
1Ultron
Ultron è uno dei più grandi cattivi dei
fumetti mai creati e tra i peggiori nemici che i Vendicatori
abbiano mai affrontato. Renderlo un cattivo ragazzo nel sequel di
Joss Whedon è stata una decisione insolita, anche se la sua
scena finale ha portato una fine molto più toccante di quanto siamo
abituati a vedere nei film di supereroi.
Visione, il figlio, che distruggeva Ultron, il
padre, era appropriato e tragico in egual misura. Cinque anni dopo,
è ancora sorprendente che non ci sia stato un solo suggerimento
sulla sopravvivenza di Ultron, ma questo potrebbe e dovrebbe
cambiare mentre ci dirigiamo verso la Fase 4 e oltre. Forse avremo
finalmente qualche suggerimento in
WandaVision, quando Visione tornerà
miracolosamente dalla morte.
Con Wonder
Woman 1984 di
Patty Jenkins ormai in dirittura d’arrivo, Gal Gadot sembra guardare già al futuro,
immaginando un possibile crossover tra la sua Diana Prince e il
Black
Adam di
Dwayne Johnson. Gadot ha assunto per la prima volta il
ruolo di Wonder Woman in Batman v Superman: Dawn of Justice del 2016, per poi
recitare in Wonder
Woman e
Justice League, entrambi del 2017. Parallelamente, Johnson
è pronto ormai da tempo per il suo debutto nel DCEU nei panni di
Black Adam, che è attualmente in fase di pre-produzione.
Dopo numerosi rinvii, Wonder
Woman 1984 sarà finalmente disponibile questa
settimana. Il film uscirà nelle sale in contemporanea con l’uscita
su HBO Max il prossimo 25 dicembre. L’introduzione di Johnson nei
panni di Black Adam, invece, era inizialmente prevista nel
cinecomic Shazam!, ma la
Warner Bros. ha poi optato direttamente per un film da solista.
Tuttavia, la produzione di Black
Adam è stata ritardata a causa della pandemia: ad oggi
sappiamo che le riprese dovrebbero finalmente iniziare nella
primavera del 2021.
Gal Gadot ha recentemente parlato con
MTV News di Wonder
Woman 1984 e del suo prossimo film Red Notice,
interpretato proprio al fianco di Johnson e di Ryan Reynolds. Durante l’intervista è stato
chiesto a Gadot se le piacerebbe vedere un crossover tra Wonder
Woman e Black Adam. La riposta dell’attrice è stata: “Diamo a
Black Adam il rispetto che merita Black Adam. Non voglio arrivare e
rubare la scena a nessuno. È The Rock, non posso rubargli la scena.
Forse in futuro. Voglio dire… chi può dirlo?”. L’attrice ha
lasciato scaltramente la porta aperta ad un’eventuale possibilità,
sottolineando candidamente che il personaggio di Black Adam merita
un’introduzione sul grande schermo indipendente.
Wonder
Woman 1984 uscirà il 25 Dicembre 2020 in America
e il 14 Gennaio 2021 in Italia. Il film è stato definito dal
produttore Charles Roven un
sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso
personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che
seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non
dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale
definendolo “la prossima iterazione della
supereroina”.
L’ordine cronologico del personaggio
di Diana Prince è stato già rimescolato, essendo stata introdotta
nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn
of Justiceper poi tornare al vecchio secolo
con Wonder
Woman. Il sequel vedrà
ancora Gal
Gadot nei panni di Diana Prince opposta
a Kristen
Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel
cast figureranno anche Chris
Pine (volto del redivivo Steve Trevor)
e Pedro
Pascal (nei panni di Maxwell Lord).
È palese che Kevin Feige e il suo team della Marvel abbiano
amato le idee che il regista e sceneggiatore aveva proposto loro.
Eppure, dopo l’inizio della produzione del primo film del 2014,
pare che un ex dirigente della Casa delle Idee avesse riscontrato
un problema con la performance di Bradley Cooper, scelto come doppiatore
ufficiale del personaggio di Rocket Raccoon.
Nonostante Cooper abbia contribuito
con la sua performance a rendere il procione geneticamente
modificato uno dei personaggi più amati del franchise, a quanto
pare l’ex dirigente in questione era inizialmente contrariato dalla
sua interpretazione.
Come spiegato da
James Gunn: “Un dirigente – che ora non lavora più
per Disney/Marvel – aveva visto un montaggio provvisorio del film e
aveva detto: ‘Perché abbiamo pagato per un attore come Bradley
Cooper se non si percepisce nemmeno che è lui?’. E io ho risposto
che lo avevamo ingaggiato perché è un grande attore. Questo è il
punto! Sta semplicemente creando un personaggio.”
Nonostante la chiusura delle sale,
il cinema in difficoltà e il periodo non proprio facile per
l’industria dell’intrattenimento, il grande schermo è riuscito
comunque (aiutato dalle versioni surrogate su piattaforma e
streaming) a regalare tante emozioni al pubblico del 2020.
Ecco quindi i migliori film del
2020 secondo la redazione di Cinefilos.it, tra uscite al cinema che
risalgono al pre-pandemia, direct to digital e offerte delle
piattaforme in abbonamento.
Arrivato a inizio dicembre su Netflix, il
ritorno di David Fincher non poteva che essere
celebrato con un primo posto all’unanimità. L’opera monumentale del
regista di Seven è un interessantissimo affresco di ciò
che sta succedendo negli Stati Uniti, raccontato attraverso il
filtro del tempo e di uno dei momenti più significativi della
storia della vecchia Hollywood.
Sicuramente un’esperienza cinematografica
impegnativa, Mank è il titolo che più è piaciuto
alla redazione di Cinefilos.it quest’anno.
M. Night Shyamalan
è tornato a parlare del perché non abbia mai realizzato un
cinecomic Marvel o DC. Dopo essere esploso
grazie al successo di The Sixth Sense – Il sesto senso nel 1999, il regista
e sceneggiatore sembrava essere pronto a diventare il nuovo
Spielberg. Sebbene abbia prodotto altri successi, tra cui il film
di supereroi non convenzionale Unbreakable e il film di fantascienza Signs,
Shymalan non è mai riuscito veramente ad imporsi come la forza
registica che molti si aspettavano che diventasse.
La stella di Shyamalan ha iniziato a
sbiadire con l’uscita di
Lady in the Water, fantasy stroncato dalla critica che ha
incassato soltanto 73 milioni di dollari a fronte di un budget di
70 milioni. Nonostante sia sempre stato un regista stravagante,
quel film sembrava aver rivelato una vena di autoindulgenza in
Shyamalan che ha messo parte del pubblico contro di lui. Da allora,
fan e critica si sarebbero sempre più allontanati dal regista a
causa dei suoi successivi lavori: E venne il giorno, L’ultimo
dominatore dell’aria e – soprattutto –
After Earth.
A partire dal 2015, i budget dei
film di Shyamalan si sono notevolmente ridotti, ma le performance
al botteghino delle sue creature sono tornate a dare ottimi
risultati, come dimostrato da The Visit, Split e
Glass. Tuttavia, sono in molti a chiedersi se il regista –
attualmente impegnato con la produzione della serie
Servant e con la post-produzione del suo nuovo film,
Old – tornerà mai a dirigere un film in grado di scalare i
vertici del box office di tutto il mondo.
M. Night Shyamalan e la sua visione
dei supereroi
Sappiamo già che in passato a
M. Night Shyamalan era stata proposta la gestione
di diversi franchise, inclusa la regia di alcuni cinecomic sia
Marvel che DC. Adesso, in una nuova intervista con
ComicBook, Shyamalan è tornato a parlare del perché non abbia
mai accettato di dirigere un film di supereroi. Il motivo
principale? A quanto pare, la sua visione sul mondo dei cinecomics è sempre stata in conflitto con quelli
degli studi.
“Ho avuto molte conversazioni
nel corso degli anni su molti dei supereroi con molti degli studi
che li possiedono, e su come avrei voluto affrontarli. Sono sempre
state situazioni in cui, se avessi capito che il mio stile poteva
andare bene per loro, avrei accettato senza dubbio. Ho realizzato i
miei cinecomics nella maniera in cui volevo venissero realizzati:
con uno stile minimalista, fatto di sottintesi, senza effetti
speciali in CGI e con un linguaggio che non differisce troppo dal
genere. Per questo motivo, ogni volta che ne abbiamo discusso, alla
fine diventavo molto nervoso all’idea, perché non credo che
avrebbero mai voluto da me qualcosa di intimista o di
introspettivo. Poi, nella vita… mai dire mai.”
All’inizio del mese di dicembre è
arrivata la
notizia – forse non così inaspettata – che la Warner Bros.,
sulla scia della strategia impiegata per Wonder Woman
1984, ha deciso di distribuire tutti i suoi titoli attesi
per il 2021 in contemporanea sia al cinema che su HBO Max. Questa
decisione riguardava, naturalmente, anche Dune, il
nuovo adattamento del celebre romanzo di fantascienza di Frank
Herbert, pubblicato nel 1965.
Adesso, stando a quanto riportato da
Deadline, il film di Denis Villeneuve potrebbe tornare ad essere
un’esclusiva per la sala. Come spiegato dalla fonte, Warner Bros. e
Legendary Pictures – casa di produzione affiliata alla major che
non aveva accolto bene la decisione di WarnerMedia in merito
all’uscita “congiunta” – starebbero per raggiungere un accordo per
garantire a Dune un’uscita
esclusiva in sala che escluderebbe così la distribuzione su HBO
Max. Discorso diverso, invece, per quanto riguarda Godzilla vs Kong, che resterebbe destinato sia
al grande schermo che alla piattaforma di streaming.
L’accordo sarebbe stato proposto in
un base ad una mera previsione: ad ottobre 2021, mese in cui
Dune
debutterà ufficialmente, si spera che grazie alla maggiore
diffusione dei vaccini anti-Covid, il pubblico potrà sentirsi
nuovamente pronto a tornare in sala. Godzilla vs Kong debutterà invece a maggio del
prossimo anno, periodo in cui la situazione a livello mondiale
potrebbe ancora essere a rischio. Naturalmente, vi terremo
aggiornati sull’evolversi della situazione…
George Clooney, attore premio Oscar ed ex
detentore del mantello di Batman, ha ammesso di aver sbagliato a
consigliare al collega Ben Affleck di non assumere il ruolo del
supereroe. Clooney ha interpretato il Cavaliere Oscuro nel
famigerato
Batman & Robin, film del 1997 che viene spesso citato come
uno dei peggiori film di supereroi mai realizzati. Affleck ha
assunto il ruolo del Crociato di Gotham a partire da Batman V Superman: Dawn of Justice del 2016, per
tornare poi ad interpretare il personaggio in Justice League del 2017.
Il storia cinematografica dell’eroe
principale dei fumetti DC è stata decisamente altalenante. Il
debutto sul grande schermo del personaggio è avvenuto nel 1989,
con il celebre Batman di
Tim Burton in cui
Michael Keaton ha interpretato il ruolo principale, ripreso
anche nel sequel Batman – Il ritorno. Quando Keaton e
Burton hanno lasciato il franchise, il regista
Joel Schumacher e Val Kilmer sono stati ingaggiati per
realizzare Batman Forever che, nonostante il successo
finanziario, è stato pesantemente stroncato dalla critica.
Ad oggi, Batman & Robin –
diretto sempre dal compianto Schumacher – è diventato il live
action sull’uomo pipistrello meno apprezzato di sempre, nonché il
film della carriera di George Clooney di cui lo stesso attore non è
orgoglioso. Nonostante l’enorme successo della successiva trilogia
de Il Cavaliere Oscuro di
Christopher Nolan con Christian Bale, quando Affleck è stato scelto
per subentrare al collega, Clooney aveva consigliato alla star di
non farlo. Ora, la star del recente The Midnight Sky sembra essersi pentito di quel
consiglio…
In un’intervista durante lo show di
Howard Stern, George Clooney ha ricordato la sua esperienza
come Batman in Batman & Robin, dichiarando: “Credo che le
persone mi cerchino per un consiglio in base alla mia esperienza.
Voglio dire: ho preso parte ad un grandissimo flop ma ho avuto
anche tanti successi. Non significa necessariamente che la gente ti
ascolti. Ben, ad esempio, non mi ha ascoltato e alla fine ha
accettato la parte. È evidente che mi sbagliavo, perché ha fatto un
ottimo lavoro. Tutto quello che io posso fare è impartire consigli
basandomi sulla mia esperienza.”
La carriera di George Clooney dopo Batman & Robin
Sicuramente, George
Clooney deve aver imparato molto dalla sua
esperienza nei panni di Batman. Archiviata l’esperienza con i film
di supereroi, l’attore ha sempre alternato cinema commerciale a
prodotti di nicchia più autoriali, arrivando addirittura a vincere
due premi Oscar: nel 2006 come migliore attore non protagonista per
il film Syriana e nel 2013 come miglior film
per Argo, in cui figura tra i produttori insieme
a Ben
Affleck e Grant Heslov.
Christopher Nolan sembra essere interessato
alla potenziale idea che i suoi film vengano adattati in
videogiochi. Annoverato tra i registi più rinomati a livello
internazionale del 21° secolo, Nolan è stato un pioniere nel
settore e ha rilasciato diversi film che hanno riscontrato pari
successo di pubblico e critica. Il suo stile visivo e narrativo,
capace di distinguerlo da qualsiasi altro collega, gli ha fatto
guadagnare nel tempo una fan base molto solida, e non è escluso che
quello stile possa contaminare un giorno anche altri media.
La popolarità di Nolan è sicuramente
esplosa dopo l’enorme successo de Il Cavaliere Oscuro, ma il suo contributo
all’industria risale a molto prima che dirigesse il celebre Joker
di
Heath Ledger. I suoi primi film, tra cui Memento e Insomnia, hanno ricevuto recensioni
positive e iniziato a conquistare una buona fetta di appassionati.
Con Batman Begins e The Prestige la popolarità di Nolan è arrivata alle
stelle, fino alla definitiva consacrazione con Il Cavaliere Oscuro e altri titoli quali
Inception,
Interstellar, Dunkirk e il
più recente
Tenet. In tutti i suoi film, Nolan è stato elogiato per la
creazione di un’atmosfera efficace e per la stratificazione di
contenuti narrativi e tematici complessi, corredata da azione ed
effetti di grande impatto.
Nonostante il suo impegno sia sempre
stato saldamente ancorato al cinema, sembra che Christopher Nolan possa essere interessato ad
un potenziale trasferimento del suo stile unico nel mondo dei
videogiochi. In una recente intervista con il famoso giornalista
esperto in materia Geoff
Keighley, Nolan ha discusso della possibilità che i suoi film
vengano adattati in videogiochi. “È sicuramente qualcosa che mi
interessa”, ha detto. “È un mondo fantastico”. Nolan
ha espresso grande rispetto per l’arte e per il processo di
creazione dei videogiochi, dicendo che se qualcuno dei suoi lavori
fosse mai stato adattato, si sarebbe dovuto trattare di un processo
eseguito nel modo giusto.
“Non voglio che venga realizzato
un gioco su licenza. Non voglio dare vita ad un tie-in di qualcosa
e sfruttare un brand reso celebre magari da un film. È la stessa
cosa che succede quando si adatta un film da un videogioco e non si
vuole sfruttare soltanto quel brand, ma fare qualcosa di grandioso
che possa valere anche da solo. Vuoi fare qualcosa di
eccezionale.”
Vedremo mai un film di Christopher
Nolan oggetto di un adattamento videoludico?
Se gestiti nel modo corretto, i film
di Nolan potrebbero essere un ottimo materiale per gli adattamenti
di videogiochi. Basti pensare a titoli come
Inception,
Interstellar e
Tenet per capire che siamo in presenza di materiale
decisamente interessante per un adattamento in formato interattivo.
Ovviamente, come specificato anche da Nolan, il processo di
sviluppo di un videogioco è molto più complicato di quello di una
produzione cinematografica, e sappiamo quanto gli adattamenti di
qualità nel corso degli anni siano stati rari. Tuttavia, ciò non
significa che i fan non possano incrociare le dita e sperare che
prima o poi un film di Nolan diventa oggetto di un adattamento
videoludico.
James Gunn ha rivelato che il pitch di
Guardiani della Galassia Vol. 2 era davvero
molto semplice. Il regista è salito a bordo del MCU grazie al primo
film del 2014, che è diventato in breve tempo un successo
clamoroso. Proprio per questo, i Marvel Studios hanno dato al
regista il pieno controllo creativo sul sequel, uscito a tre anni
di distanza dal predecessore.
Anche Guardiani della Galassia Vol. 2 è stato un
grande successo, con più di 859 milioni di dollari incassati in
tutto il mondo. Le reazioni al film sono state generalmente
positive, con i fan che hanno apprezzato in modo particolare, oltre
alla superba performance del cast, anche le varie citazioni
contenute al suo interno. Probabilmente, si è trattato di un film
più emozionante rispetto all’originale, considerate le diverse
relazioni tra i vari personaggi che sono state sviscerate
all’interno della trama. Al centro della narrazione c’era Star-Lord
che scopriva finalmente la vera identità del suo padre biologico,
Ego il Pianeta Vivente, interpretato da Kurt Russell, personaggio che – a quanto pare
– è bastato da solo a convincere i Marvel Studios ad autorizzare il
sequel.
In risposta ad un fan su Twitter,
che gli ha chiesto delle differenze tra i pitch dei primi due film,
James Gunn ha parlato proprio delle sue idee
proposte alla Marvel per
Guardiani della Galassia Vol. 2, rivelando che in
realtà… non c’era nessuna idea! Il regista e sceneggiatore ha
spiegato, infatti, che nel sequel sarebbe stato rivelato che Ego
era il padre di Star-Lord e questo è stato sufficiente affinché i
Marvel Studios dessero il via libera al film.
“Il mio pitch per Guardians era
un documento di 19 pagine a proposito degli elementi visivi,
un’enorme sequenza (la fuga da Morag) per cui ho realizzato dei
bozzetti e un’intera presentazione con immagini, riferimenti,
attori… Il mio pitch per Vol. 2 era essenzialmente: ‘Suo padre è
Ego il Pianeta Vivente’. La Marvel ha detto: ‘Fantastico.
Procedi!’.”
Considerata una delle saghe
fantascientifiche più rivoluzionarie e celebri di sempre, Terminator
ha negli anni acquisito sempre più fascino e storie da raccontare.
Ad oggi vanta infatti un totale di ben sei film per il cinema,
attraverso i quali è possibile esplorare il mondo post apocalittico
segnato dalla guerra tra l’umanità e le macchine. Tra i titoli più
apprezzati della saga vi è Terminator
Salvation, diretto nel 2009 dal regista
McG. Si tratta del quarto capitolo, il quale però
si distacca dai precedenti titoli essendo privo di viaggi nel tempo
e ambientato interamente nell’anno 2018.
Qui ci si concentra infatti sul
raccontare quella guerra futura che nei film precedenti è sempre
stata un elemento sullo sfondo. Un adulto John Connor è a capo
della Resistenza, la quale tenta in tutti i modi di distruggere le
macchine assassine di Skynet, la rete di supercomputer che ha
dichiarato guerra all’uomo. Dopo una lunga e travagliata
pre-produzione, il film riuscì infine ad essere realizzato,
rimanendo allo stesso tempo sia fedele sia prendendosi delle
libertà rispetto ai precedenti capitoli. Con l’intenzione di ridare
vita alla saga, inoltre, vennero introdotti nuovi aspetti ed
elementi da poter approfondire in futuro in caso di successo.
Una volta arrivato in sala, però,
il film riuscì ad incassarne solo 371 milioni di dollari a fronte
di un budget di circa 200. Un risultato modesto che non permise
però la realizzazione dei sequel già ipotizzati. Con i diritti
della saga tornati vaganti, venne però infine realizzato un nuovo
film nel 2015, Terminator
Genisys, il quale si configura però come un reboot. Prima
di intraprendere la visione di Terminator
Salvation però, sarà certamente utile approfondire
ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast, scoprendo le
principali curiosità a riguardo. Proseguendo nella lettura sarà
inoltre possibile ritrovare anche un elenco delle principali
piattaforme streaming contenenti tale titolo.
Terminator Salvation: la trama del
film
La storia si svolge nel futuristico
2018, in un epoca segnata dalla lotta per la supremazia tra
l’umanità e le macchine ribelli. La Resistenza è guidata da John
Connor, ormai leggendario superstite che cerca di distruggere
definitivamente Skynet e riportare l’umanità a poter godere del
pianeta. Intento a progettare una serie di attentati contro i
supercomputer che gestiscono i terribili e mortali modelli di
Terminator, questi viene a conoscenza di un ragazzo che sembra
avere una particolare importanza per il futuro dell’umanità. Si
tratta di Kyle Reese, e sulle sue tracce si pongono tanto Connor
quanto i letali nemici robotici.
Sarà però Marcus Wright, un ex
condannato a morte che aveva donato il suo corpo alla scienza, ad
imbattersi nel giovane. Questi, insieme a Reese e alla sua amica
Star decidono di dirigersi verso la base presidiata da Connor.
Durante il loro viaggio vengono però intercettati e bloccati da una
serie di Terminator. Riuscito a sfuggire, Marcus raggiunge la base
e richiede l’aiuto del suo comandante. Qui però egli scoprirà
qualcosa di terribile sul suo conto. Egli è infatti un cyborg
costruito con tessuti umani. Connor manifesta inizialmente
l’intenzione di ucciderlo, credendolo una spia, ma deciderà infine
di unirsi a lui nella ricerca e nella protezione di Reese.
Sorprendere Skynet è però pressoché impossibile, e la battaglia non
tarderà ad arrivare.
Terminator Salvation: il cast del
film
Per ridare vita alla saga, gli
autori decisero di affidarsi ad attori nuovi per personaggi in
parte già conosciuti. Il premio Oscar Christian
Bale è stato il primo ad entrare nel cast. Questi
dichiarò di aver rifiutato il ruolo per ben tre volte prima di
accettarlo, convinto dal fatto che il film si sarebbe basato più
sui personaggi che non sugli effetti speciali. Egli era in realtà
inizialmente stato considerato per il ruolo di Marcus Wright, ma
l’attore preferì invece interpretare il celebre John Connor. Ciò ha
portato ad un ampliamento del personaggio all’interno della storia.
Bale si è poi dedicato, come suo solito, anima e corpo al
personaggio, eseguendo personalmente molte delle scene più
complesse e apportando continuamente nuovi elementi al ruolo.
L’attore Anton
Yelchin è invece l’interprete di Kyle Reese,
personaggio già visto nel primo Terminator. Questi
decise infatti di interpretare il personaggio nel modo più simile
possibile a quello già visto nel titolo del 1984, evitando così di
farlo sembrare più debole in quanto più giovane.
L’attore Sam
Worthingtonè invece l’interprete del cyborg
Marcus Wright. Il regista James
Cameron ha personalmente consigliato la scelta di
Worthington, con il quale aveva collaborato per Avatar.
Questi infine ottenne la parte per via del suo aspetto da duro.
L’attrice Bryce Dallas
Howard è invece Katherine Brewster, la moglie di
Connor, un ruolo a cui ha personalmente apportato ulteriori
dettagli biografici. Helena Bonham
Carter è invece la dottoressa Serena Kogan, colei
che lavorò sul corpo di Marcus. Il
rapper Common è presente nei panni di
Barnes, braccio destro di Connor,
mentre Jadagrace è la piccola Star.
Terminator Salvation: gli effetti
speciali, il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
Per Terminator Salvation
l’intenzione del regista era quella di ricorrere a quanti più
effetti speciali pratici possibile, così da rendere il tutto più
realistico. Molte delle ambientazioni sono infatti state
ricostruite a mano, mentre le principali macchine robotiche
presenti sono state progettate da alcuni dei maggiori esperti a
riguardo. Per poter rendere il tutto in modo ancor più credibile,
si è infine ricorsi a stuntmen dotati di tute per la motion
capture, i quali vennero poi rimpiazzati in post-produzione dai
robot presenti nel film. L’Industrial Light & Magic, vera autorità
cinematografica in questo campo, ha infine curato la maggior parte
degli effetti speciali.
È possibile vedere o rivedere tale
film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari
piattaforme streaming presenti oggi in rete. Terminator
Salvation è infatti disponibile nel catalogo di
Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes,
Netflix, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà
semplicemente iscriversi, in modo del tutto gratuito alla
piattaforma. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale
comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso
di noleggio si avrà a disposizione un determinato limite temporale
entro cui effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in
televisione il giorno martedì 22 dicembre alle ore
21:20 sul canale Rai
4.
Sta per chiudersi il 2020, anno che
passerà alla storia per uno dei più difficili della storia e come
ogni fine mese ecco tutte le novità in arrivo a Gennaio 2021 su
Prime Video. Tra le uscite da segnalare la
terza
stagione di American Gods, il Doc
I am Greta, il thriller italiano La Stanza e la serie animata Star Trek: Lower
Decks.
1SERIE IN
SCADENZA
La
signora in giallo – le prime otto stagioni | fino al 14
gennaio
Scandal – le sette stagioni | fino al 29
gennaio
Justified – le sei stagioni | fino al 31
gennaio
The
Shield – le sette stagioni | fino al 31 gennaio
Sta per chiudersi il 2020, anno che
passerà alla storia per uno dei più difficili della storia e come
ogni fine mese ecco tutte le novità in arrivo a Gennaio 2021 su
Disney+. Tra le novità
assolute da segnalare il debutto della prima serie tv
Marvel, WandaVision.
Arrivano anche Onward – Oltre la magia e Marvel Studios: Legends e
molto altro.
1PJ Masks – Super pigiamini: i primi 7
episodi della quarta stagione in streaming dal 29
gennaio
I
PJ Masks continuano la battaglia per il cielo e lo spazio con
l’aiuto del loro nuovo amico, Newton Star. Quando Octobella, un
nuovo e spumeggiante cattivo che vive nei canali d’acqua della
città dà del filo da torcere ai ragazzi, i PJ Masks mostrano al
nuovo eroe riluttante e solitario cosa vuol dire lavoro di squadra.
Ma Octobella non sa cosa che essere un eroe significa aiutare i
tuoi amici e niente può distruggere l’amicizia dei PJ
Masks!
Ballo Ballo di
Nacho Álvarez in anteprima esclusiva su Amazon Prime
Video dal 25 gennaio. L’esordio alla regia di Nacho
Álvarez è una sfavillante commedia musicale, una
celebrazione in technicolor della libertà d’espressione
attraverso i più grandi successi di Raffaella
Carrà.
Una commedia musicale con i grandi successi di
Raffaela Carrà
Ballo Ballo è una commedia
musicale ambientata negli sfavillanti anni ’70 in Spagna, periodo
segnato però anche da una rigida censura dei costumi. Maria è una
ragazza piena di vita e voglia di libertà, con la grande passione
del ballo. Dopo avere abbandonato il suo promesso sposo davanti
all’altare di una chiesa di Roma, torna a Madrid per scoprire cosa
vuole davvero dalla vita. Va a vivere con la sua amica Amparo e con
un colpo di fortuna riesce a entrare nel corpo di ballo del
programma di maggior successo del momento, “Las noches de Rosa”.
Lì si innamora di Pablo, figlio del temibile censore televisivo
Celedonio, che sta seguendo le orme del padre nell’emittente
televisiva. Accompagnati dai più grandi successi di Raffaella
Carrà, in un turbinio di musiche e di coreografie in technicolor,
scopriremo se vale davvero la pena andare contro ogni regola e
avere il coraggio di cambiare radicalmente la propria vita.
Una produzione INDIGO
FILM con RAI CINEMA eTORNASOL EL SUSTITUTO PRODUCCIONES
AIE in coproduzione con RTVE in
collaborazione con AMAZON PRIME VIDEO con il sostegno di
ICAAComunidad de Madrid
In
Fino all’Ultimo Indizio il Vice Sceriffo della Kern
County, Joe “Deke” Deacon (Washington) viene mandato a Los Angeles
per quello che doveva essere un veloce incarico di raccolta di
prove. Al contrario, si trova coinvolto nella caccia al killer che
sta terrorizzando la città. A guidare l’indagine, il Sergente Jim
Baxter (Malek) che, colpito dall’istinto di Deke, richiede il suo
aiuto non ufficiale. Ma mentre danno la caccia al killer,
Baxter ignora che l’indagine sta riportando a galla alcune
situazioni vissute in passato da Deke, svelando segreti scomodi che
potrebbero mettere a repentaglio molto più che il suo caso.
Il cast principale include anche
Natalie Morales (“Battle of the Sexes”), Terry Kinney (“Mile 22”,
“Billions” per la TV), Chris Bauer (“Sully”, “The Deuce”per la TV),
Joris Jarsky ( “Bad Blood”per la TV), Isabel Arraiza ( “Pearson”per
la TV) e Michael Hyatt (“Crazy Ex-Girlfriend”).
Fino all’Ultimo Indizio è prodotto dal premio
Oscar® ed Emmy, Mark Johnson (“Breaking Bad”, “Rain Man”) e
Hancock, con Mike Drake e Kevin McCormick come produttori
esecutivi.
Dietro la cinepresa, Hancock ha
chiamato a lavorare con lui alcuni dei suoi collaboratori di lungo
corso, tra cui il direttore della fotografia candidato all’Oscar,
John Schwartzman (“Seabiscuit”, “The Founder”, “Saving Mr. Banks”),
lo scenografo candidato all’ Oscar®, Michael Corenblith (“Apollo
13”, “The Founder”, “The Blind Side”), il montatore Robert Frazen
(“The Founder”) e il costumista Daniel Orlandi (“The Founder”, “The
Blind Side”). Le musiche sono del compositore più volte candidato
all’Oscar®, Thomas Newman (“1917”, “Bridge of Spies”, “Saving Mr.
Banks”). Warner Bros. Pictures presenta una produzione Gran Via,
“Fino all’Ultimo Indizio”, che sarà distribuita in tutto il mondo
da Warner Bros. Pictures.
Svelati teaser trailer, teaser
poster e nuove immagini di Il principe cerca
figlio (Coming 2 America), il cui titolo italiano
sarà Il
principe cerca figlio. Gli Amazon Studios lanceranno
il film in esclusiva in tutto il mondo su Prime
Video il 5 Marzo 2021.
Il principe cerca
figlio è diretto da Craig Brewer e si
basa su una sceneggiatura scritta daKenya Barris, Barry W.
Blaustein e David Sheffield, su un soggetti
diBarry W. Blaustein, David Sheffield e Justin
Kanew.Basato sui personaggi creati da
Eddie Murphy e prodotto da Kevin Misher e Eddie
Murphy. Costumi di Ruth E. Carter
Executive producer: Brian Oliver, Bradley Fischer,
Valerii An, Kenya Barris, Charisse Hewitt-Webster, Michele Imperato
Stabile e Andy Berman Con:
Eddie Murphy, Arsenio Hall, Jermaine Fowler, Leslie Jones,
Tracy Morgan, KiKi Layne, Shari Headley, con Wesley Snipes e James
Earl Jones. A cui si uniscono John Amos, Teyana Taylor, Vanessa
Bell Calloway, Paul Bates, Nomzamo Mbatha, Bella Murphy
Nel rigoglioso regno di Zamunda, Re
Akeem (Eddie Murphy) è appena stato incoronato e con il suo fidato
consigliere Semmi (Arsenio Hall) intraprende una nuova ed
esilarante avventura che li porta ad attraversare il globo partendo
dalla loro meravigliosa nazione africana fino al Queens, il
quartiere di New York dove tutto è iniziato.
Gal Gadot ha subito impressionato il suo
co-protagonista Ben Affleck durante il provino per Wonder
Woman in Justice
League. La Diana Prince di Gadot è diventato uno dei
personaggi preferiti del DCEU grazie al suo film in solitaria e
all’attesissimo sequel, Wonder Woman
1984.
Diana è stata introdotta in Batman v Superman: Dawn of Justice del 2016, quando il
Bruce Wayne/Batman di Affleck l’ha incontrata durante l’evento di
gala organizzato da Lex Luthor. Wonder Woman ha avuto un ruolo più
importante in Justice
League, anche se il film stesso è stato accolto male. Dopo
il suo ritorno in Wonder Woman
1984, rivedremo Gadot nella tanto attesa
Snyder Cut, che ripristinerà la visione originale del
film ad opera di Zack Snyder.
Mentre l’uscita della nuova versione
di Justice
League si avvicina, Snyder continua a condividere
dettagli sia in merito al suo taglio che dalla produzione della
versione cinematografica. Parlando con
TheFilmJunkee durante un evento in live streaming (via
Screen Rant), il regista ha parlato dell’audizione di Gadot
come Wonder Woman e della reazione di Affleck.
“Quando abbiamo fatto il casting
di Gal… stavano girando una scena che non è nel film, l’avevamo
appena scritta per l’audizione e lei si stava confrontando con lui
a proposito del bere, o, non solo, in merito a qualcosa di intenso,
e alla fine delle scena lei gli ha detto qualcosa – era qualcosa
tipo: ‘Non hai mai conosciuto una donna come me’. E poi il giorno
dell’audizione, lui stava recitando la scena con quest’espressione
davvero seria… lei recitò la sua parte e Ben si girò verso la
telecamera ed esclamò: ‘Whoa’. Fu un momento bellissimo, perché
entrambi pensammo: ‘Questa è Wonder Woman. Immagino che abbiamo
finito con i casting’.”
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
Secondo alcune voci dell’ultima ora,
la MGM, uno dei più antichi studi cinematografici
in attività, starebbe valutando la possibilità di una vendita di
tutte le sue risorse, inclusa la sua vasta libreria di film, che
include anche il franchise di James Bond. Inaugurata nel 1924, la MGM prende
il nome dai tre studi che sono stati consolidati dalla leggenda del
cinema Marcus Loew: Metro Pictures, Goldwyn Pictures e Louis B.
Mayer Pictures. Loew ha anche fondato la famosa catena di cinema
che portava il suo nome, che è stata rilevata da AMC nel 2006, a
sua volta in difficoltà finanziarie.
Lo studio è meglio conosciuto per
aver prodotto i film di
James Bond, insieme a EON Productions, dall’inizio del
franchise. La serie è attualmente arrivata al 25esimo episodio,
No Time to
Die, che è stato più volte posticipato a causa del
Coronavirus. La MGM ha anche prodotto una serie di altri grandi
film, tra cui la serie de La Pantera Rosa, i titoli della
saga di Rocky con Sylvester Stallone e persino la trilogia
de Lo Hobbit. È anche responsabile di alcune serie tv di
successo, da Stargate SG-1 a The Handmaid’s Tale.
Nell’ultimo decennio, i film dello studio sono stati distribuiti da
un certo numero di società, in seguito al suo quasi fallimento nel
2009. Nonostante sia sopravvissuta a quella crisi, sembra però che
MGM non sopravviverà alla pandemia.
Il
Wall Street Journal riporta, infatti, che la
MGM starebbe attivamente cercando di vendere lo
studio attraverso le banche di investimento Morgan Stanley e
LionTree LLC. Il report sottolinea che MGM sarebbe stata valutata a
5,5 miliardi di dollari, un numero che include non solo tutti i
suoi titoli attuali, ma l’intera cineteca storica. Secondo quanto
riferito, la società è fiduciosa che un servizio di streaming, o
un’azienda che desidera espandere la propria portata in termini di
streaming, sarà disposta a pagare quella cifra apparentemente alto
per i suoi contenuti.
MGM vuole vendere: quale futuro per James Bond?
Se la vendita dovesse andare a buon
fine, la MGM diventerà il primo grande studio cinematografico ad
essere “schiacciato” dalla pandemia. Lo studio ha dovuto fare i
conti con il fatto che nessuno dei suoi film è arrivato nelle sale
nel 2020. Ad un certo punto si era parlato della possibilità di
vendere No
Time to Die ad un grosso servizio di streaming.
Tuttavia, nessuno sembrava essere disposto a pagare 600 milioni di
dollari per accaparrarsi il film con
Daniel Craig: inoltre, ulteriori ritardi in merito
alla release sarebbero costati allo studio 1 milione di interessi
al mese. All’epoca, in molti si chiedevano come sarebbe riuscita la
MGM a sostenere quel tipo di debito, viste le sue precedenti
difficoltà finanziarie.
La risposta, ormai chiara, è che non
è possibile. Senza alcun reddito e senza un’opzione di streaming a
cui rivolgersi, come Disney o Warner Bros., MGM sembra aver
terminato le disponibilità e, di conseguenza, le opzioni. Se lo
studio verrà venduto, sarà certamente un giorno triste nella storia
del cinema, anche se non del tutto sorprendente, viste le
difficoltà che l’industria ha dovuto affrontare nel corso del 2020.
La vendita avrà sicuramente ripercussioni anche per No Time to Die. Se
la MGM verrà presto venduta, il film di Bond potrebbe alla fine
ritrovarsi davvero a essere distribuito su un servizio di
streaming.
Arriva da
Observer la notizia che David Gordon Green,
regista di Halloween e del prossimo Halloween
Kills, è in trattative con Blumhouse e Morgan Creek per
occuparsi della regia del sequel de L’esorcista.
La pellicola originale, uscita nel 1973, è ancora oggi considerata
il più grande horror di tutti i tempi.
Il film di William
Friedkin venne nominato a 10 premi Oscar (incluso miglior
film), vincendo due statuette, e generò anche due sequel e due
prequel/spin-off. Fino ad un oggi, avevamo sentito parlare del
nuovo film basato su L’esorcista come di un
reboot, ma adesso sappiamo che sarà in realtà un sequel. Non sono
stati rivelati ulteriori dettagli, quindi non sappiamo se il film
sarà direttamente collegato al capolavoro degli anni ’70.
Jason
Blum (a capo della Blumhouse), David Robinson e James Robinson
saranno coinvolti nella produzione. Dopo il grande successo di
critica e pubblico del film originale, nel 1977 venne rilasciato
L’esorcista II – L’eretico; tredici anni dopo, nel
1990, uscì invece L’esorcista III, diretto
da William
Peter Blatty, autore del romanzo originale che ispirò
il film di Friedkin, scomparso nel 2017.
In nessuno dei due sequel venne
coinvolto Friedkin e nessuno dei due film ottenne il successo del
capostipite; tuttavia, nel 2004 venne realizzato un prequel diretto
da Lenny Harlin e dedicato alle vicende
di padre Lankester Merrin, seguito nel 2005 da un altro prequel più
o meno identico a quello dell’anno precedente, diretto però
da Paul Schrader.
La Morgan Creek Entertainment è
stata già responsabile della realizzazione de L’esorcista
III (1990) e dei due prequel L’esorcista
– La genesi (2004) e Dominion: Prequel
to the Exorcist (2005). Di recente William Friedkin ha dichiarato attraverso il
suo profilo Twitter che non sarà in alcun modo coinvolto nel nuovo
film.
Il presidente dei Marvel StudiosKevin Feige ha recentemente parlato
delle piattaforme di streaming e dell’impatto che avrano sul futuro
dell’Universo Cinematografico Marvel. Il MCU ha attraversato un
anno come nessun altro a causa della pandemia di Coronavirus. Dopo
aver distribuito regolarmente contenuti per oltre un decennio, il
2020 è stato il primo anno senza la release di grandi progetti da
parte dello studio. L’ultimo film arrivato al cinema,
Spider-Man: Far From Home, è uscito a luglio
2019 e il prossimo, Black
Widow, non uscirà prima di maggio 2021.
Fortunatamente, le nuovissime serie Marvel destinate a Disney+ aiuteranno a placare l’attesa
per l’avvio della Fase 4.
La prima serie, WandaVision, debutterà il mese prossimo e darà
il via a una serie di show targati Marvel destinati esclusivamente
al servizio di streaming della Casa di Topolino. Già in passato
abbiamo visto diverse serie prodotte dalla Marvel Television, come
Agents of
S.H.I.E.L.D. o The
Defenders. Tuttavia, quelle serie erano solo vagamente
collegate al MCU. Al contrario, le serie in arrivo su Disney+ sono state realizzate dagli
stessi Marvel Studios e giocheranno un ruolo importante
nell’universo condiviso, nel senso che saranno direttamente
collegate ai film.
Kevin Feige ha
recentemente parlato con la rivista della Television
Academy per discutere di
WandaVision e dei suoi pensieri in merito alla
fruizione in streaming, in rapporto anche al MCU. “Lo streaming
è al 100% il futuro e il luogo in cui i consumatori vogliono
guardare le cose”, ha dichiarato Feige. “E si spera che
vorranno continuare a guardare la nostra serie narrativa di lunga
durata. Un’esperienza come WandaVision è qualcosa che non puoi
ottenere in un film. Vai al cinema per cose che non puoi vedere in
streaming e ti servi dello streaming per cose che non puoi avere al
cinema. E, naturalmente, alla fine tutto ciò che finisce al cinema
arriva poi in streaming.”
L’atteggiamento positivo di Feige
nei confronti dello streaming non è una sorpresa, considerando che
il suo studio si sta preparando all’arrivo di tantissime novità su
Disney+. Inoltre, lo streamer è
diventato una figura importantissima per quanto riguarda la Disney,
poiché quest’anno il numero di abbonati a Disney+ ha superato le aspettative, con
cinema e parchi a tema che sono stati chiusi per la maggior parte
del 2020. La pandemia, in generale, ha spinto l’industria
dell’intrattenimento a concentrarsi sullo streaming come forse non
era mai accaduto prima, quindi ha senso che Feige stia praticamente
cavalcando l’onda…
Mads Mikkelsen non ha ancora parlato con
Johnny Depp del ruolo di Gellert Grindelwald in Animali
Fantastici 3. Il film, diretto da David Yates, è il
terzo capitolo della serie prequel di
Harry Potter. Il film sarà ambientato a Berlino, in
Germania e a Rio de Janeiro e si svolgerà diversi anni dopo
I Crimini di Grindelwald. Sebbene la premessa del nuovo
film non sia stata ancora rivelata, è stato riferito che Animali
Fantastici 3 mostrerà gli eventi che hanno portato al
coinvolgimento del Mondo Magico nella Seconda Guerra Mondiale.
I primi due film di Animali
Fantastici hanno visto Johnny Depp nei panni del potente e
carismatico mago oscuro Gellert Grindelwald che terrorizzava il mondo
magico. Depp avrebbe dovuto interpretare il ruolo in tutti e cinque
i capitoli del franchise. Tuttavia, a seguito della perdita di una
causa per diffamazione contro il quotidiano britannico The Sun che
lo ha definito un “picchiatore di mogli”, la Warner Bros.
ha chiesto all’attore di abbandonare la saga.
Successivamente, è stato confermato
che Mads Mikkelsen avrebbe preso il posto di
Depp come nuove interprete del personaggio di Grindelwald. L’attore
danese ha già iniziato le riprese del film e in alcune recenti
interviste ha già anticipato che la sua iterazione del celebre mago
sarà molto diversa da quella offerta da Depp. Tuttavia, l’attore
non ha mai parlato con il collega né del personaggio né
dell’eredità che ha dovuto raccogliere.
Durante una recente chiacchierata
con
AP Entertainment (via
Screen Rant), Mads Mikkelsen ha confermato di non aver
ancora parlato con Johnny Depp del ruolo di Grindelwald in
Animali
Fantastici 3. Stando a quanto spiegato da Mikkelsen,
l’attore danese non conosce molto bene il collega statunitense: nel
corso degli anni, si sono incontrati soltanto una volta. Mikkelsen
ha specificato però che nonostante gli piacerebbe entrare in
contatto con Depp per saperne di più a proposito del personaggio,
non ha il suo numero di telefono. “No, non lo conosco. L’ho
incontrato una volta. Vorrei avere il suo numero di telefono, ma
sfortunatamente non è così.”
Margot Robbie promette che il suo film su
Barbie,
in cantiere ormai da diverso tempo, sarà molto diverso da ciò che
il pubblico si aspetta. L’attrice ha attirato l’attenzione di
Hollywood grazie al suo ruolo in The
Wolf of Wall Street di Martin Scorsese, anche se la fama a
livello internazionale è arrivato con il ruolo Harley Quinn nel
DCEU, interpretato in film quali Suicide
Squad e
Birds of Prey. Ad oggi, Robbie è una delle attrice più quotate,
anche grazie a ruoli particolarmente acclamati dalla critica come
Tonya,
C’era
una volta a… Hollywood e
Bombshell – La voce dello scandalo.
Un live action incentrato su
Barbie è
in sviluppo da diversi anni. La prima volta che si è parlato del
film è stato nel 2015, quando la Sony aveva annunciato che Amy Schumer sarebbe stata la protagonista del
film. In seguito, la comica statunitense decise di abbandonare il
progetto e per un po’ di tempo si parlò del premio Oscar Anne Hathaway come sua possibile sostituta. Il
film passò poi nelle mani della Warner Bros. e nel 2018 Robbie
firmò ufficialmente per recitare nel film e per figurare anche in
qualità di produttrice. Lo scorso anno è stato invece confermato
che ad occuparsi della sceneggiatura saranno Greta Gerwig(Piccole
donne) e Noah Baumbach(Storia
di un matrimonio).
Adesso, in una nuova intervista
rilasciata a THR e dedicata principalmente alla sua cada di
produzione, la LuckyChap, Margot Robbie ha offerto alcune anticipazioni
su ciò che i fan dovranno aspettarsi da Barbie.
In sostanza, l’attrice ha rivelato che il live action sarà
completamente diverso da ciò che il pubblico potrebbe
aspettarsi.
Margot Robbie su Barbie:
“Daremo ai fan il film che non sapevano di volere.”
“Ci piacciono le cose che
sembrano allontanarsi dal centro, da quello che è il focus.
Prendiamo ad esempio Barbie: per via della proprietà, del nome
stesso, le persone credono di sapere cosa aspettarsi. Già le senti:
‘Oh, Margot interpreta Barbie. Già so come sarà’. E invece il
nostro obiettivo è riuscire a stupirle. Il nostro obiettivo è
regalare al pubblico qualcosa di completamente diverso da ciò che
credono di sapere. Soprattutto, regalare loro il film che non
sapevano di volere.”
Barbie, che
rappresenta un marchio globale con vendite superiori a 3 miliardi
di dollari in tutto il mondo, ha “interpretato” più di 150 ruoli
attraverso i suoi oltre 50 anni di vita, tra cui principessa,
presidente, sirena e stella del cinema. L’adattamento
di Barbie segna l’esordio della Mattel Films
di Robbie Brenner, e la prima collaborazione tra Mattel Films
e Warner Bros. Pictures.
Considerato l’enorme successo
riscosso dalla campagna per la release della
Snyder Cut di Justice
League, il regista Zack Snyder ha dichiarato di voler vedere un
supporto simile anche nei confronti di altri colleghi e di altri
progetti, incluso Suicide
Squad di David Ayer. In origine, Snyder era
l’architetto originale del DCEU. Grazie al film L’uomo d’acciaio del 2013, ha dato vita ad una
narrativa interconnessa che sarebbe culminata con il film dedicato
al celebre team della DC Comics. Sfortunatamente, a causa di una
tragedia personale, Snyder è stato costretto ad abbandonare la
produzione di Justice
League: in sua assenza, Joss Whedon è stato chiamato a completare il
resto delle riprese, stravolgendo totalmente la storia inizialmente
concepita dal collega.
In seguito all’uscita del film nelle
sale, i fan hanno fatto sentire la propria voce affinché venisse
distribuita la versione originale del cinecomic, che potesse
finalmente raccontare la storia così come Snyder l’aveva
immaginata. Sorprendentemente, la campagna ha dato i suoi frutti,
dal momento che HBO Max ha annunciato che avrebbe finanziato
ulteriori riprese e rilasciato entro il 2021 la
Snyder Cut. Tuttavia, Justice
League non è stato l’unico film afflitto da
problemi durante la produzione.
Anche Suicide
Squad del 2016 è stato completamente stravolto,
con la versione cinematografica che rispecchiava poco o niente
della visione originale del regista David Ayer. Persino Wonder
Woman di
Patty Jenkins ha dovuto subire una serie di modifiche
all’ultimo minuto, quando la Warner Bros ha spinto per un’enorme
battaglia in CGI nell’atto finale del film. In seguito al sostegno
ricevuto negli ultimi anni, Zack Snyder vuole ora impegnarsi ad
aiutare altri registi a ricevere un supporto simile.
Zack Snyder sull’Ayer Cut di
Suicide Squad: “Non ne ho parlato con David Ayer, ma sono
sicuro che lo farò.”
Snyder ha parlato dell’argomento
durante una conversazione con
John Doe Movie Reviews (via
Screen Rant). Durante l’intervista, la conversazione è stata
indirizzata specificamente verso la Ayer Cut di
Suicide
Squad. A Snyder è stato quindi chiesto
direttamente se avesse avuto qualche tipo di conversazione con Ayer
riguardo a potenziali piani. Il famoso regista ha rivelato di non
averlo fatto, ma di essere intenzionato a contattare il
collega.
“Non ne ho parlato con David, ma
sono sicuro che lo farò. Lo conosco abbastanza bene. Sono stato
sommerso, sai, a causa del Covid, ma è sulla mia lista di cose di
cui parlargli. Voglio dire, sostengo qualsiasi regista che abbia
bisogno di vedere la propria versione del film o la sua visione,
proprio perché sai, sono stato il primo ad aver avuto un supporto
davvero generoso. Quindi, spero davvero che altre persone ottengano
la stessa cosa.”
Suicide
Squad è un film del 2016 diretto da David
Ayer con Will
Smith, Margot
Robbie, Jared
Leto, Joel
Kinnaman, Jai Courtney, Cara
Delevingne, Viola
Davis, Scott Eastwood, Raymond Olubawale, Jay Hernandez, Ike
Barinholtz, Ted Whittall, Robin Atkin
Downes e David
Harbour. Nel film i più temuti supercriminali del
mondo vengono reclutati in gran segreto da Amanda Waller per
costituire la Task Force X, una squadra di antieroi che in seguito
alla morte di Superman avrà il compito di
difendere l’umanità da ogni genere di minaccia.
Ray Fisher ha dichiarato che il comportamento
di Joss Whedon sul set di Justice
League è stato alimentato dalla scarsa
accoglienza riservata ad
Avengers: Age of Ultron, il film dei Marvel Studios diretto dal regista
nel 2015. Whedon è subentrato a
Zack Snyder dopo che quest’ultimo ha dovuto
abbandonare il progetto nel bel mezzo della produzione a causa di
una tragedia familiare. Sfortunatamente, le cose non sono andate
secondo i piani, dal momento che Whedon ha letteralmente stravolto
la storia inizialmente pensata da Snyder.
Quando Whedon è salito a bordo del
DCEU come timoniere ad interim di Justice
League, aveva già lavorato per i Marvel Studios. Dopo
essersi occupato della regia del grande successo
The Avengers, film che ha consolidato i piani di Kevin Feige in merito ad un franchise
cinematografico dalla narrazione interconnessa, Whedon è stato
confermato anche alla regia Avengers:
Age of Ultron. Nonostante il sequel sia stato l’ennesimo
trionfo al botteghino, non è riuscito a raggiungere il successo
universale del suo predecessore.
Adesso, secondo
Ray Fisher, tutto ciò ha contribuito al presunto
comportamento tossico di Joss Whedon durante le riprese aggiuntive di
Justice
League. Secondo l’interprete di Cyborg, il
regista ha trattato male sia il cast sia la troupe del film,
definendo il suo comportamento “grossolano, offensivo, poco
professionale e completamente inaccettabile”. Ciò ha portato
WarnerMedia ad avviare un’indagine circa le sue accuse e i
comportamenti del regista.
Durante una chiacchierata nel corso
del podcast di
Poindexter Lounge (via
Screen Rant), Fisher ha parlato della sua esperienza con Whedon
e delle sue accuse, in merito alle quali ha ricevuto il sostegno
dei suoi colleghi Jason Momoa e Gal Gadot. L’attore ha ricordato che durante
le loro prime conversazioni con Whedon, ha appreso che il suo
comportamento sul set era in qualche modo motivato dal risentimento
del regista per alcune delle critiche mosse ad Age of
Ultron.
Ray Fisher sulle riprese
aggiuntive di Justice League: “Abbiamo ereditato i problemi di
Joss Whedon.”
“Joss ha portato molto del suo
risentimento personale e professionale – non riesco a trovare un
termine migliore – durante la lavorazione di Justice League. Una delle prime cose che mi
disse durante la nostra prima conversazione era che il pubblico
‘non aveva capito’ Age of Ultron. Ad un certo punto era diventata
una questione di ego. Ricordo che alcune cose mi portarono a
pensare: ‘Qui non si parla di lavoro, ma di ego’. E ancora: ‘Se ti
è piaciuta questa determinata cosa in questo film ti deve piacere
anche quell’altra’. E questo solamente dal punto di vista
creativo.”
L’attore ha poi aggiunto:
“Questa è una parte del perché ho detto che abbiamo ereditato
Joss Whedon. Abbiamo ereditato i problemi di Joss Whedon. Penso che
lui abbia veramente tante cose da risolvere. Spero che riesca a
risolverle per modo più sano possibile. Questo potrebbe già
compensare qualsiasi tipo di scusa che forse un giorno potrebbe
decidere di fare pubblicamente…”
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
Da sempre impegnato nel portare al
cinema tematiche legate al razzismo, il regista Spike Lee
firma nel 2018 quello che è da subito stato considerato uno dei
suoi migliori film di sempre. Si tratta di BlacKkKlansman,
opera incentrata sul poliziotto Ron Stallworth, il quale sul finire
degli anni Settanta conduce un’operazione segreta infiltrandosi tra
i membri del temuto Ku Klux Klan. Un’incredibile storia vera che ha
trovato in Lee il regista perfetto, capace di esaltare tanto gli
aspetti più irriverenti quanto i più profondi discorsi storici,
politici e sociali legati alle problematiche razziali.
La sceneggiatura del film nasce dal
libro di memorie Black Klansman, scritto dallo stesso
Stallworth nel 2014. Con questo egli portava alla luce per la prima
volta tale storia, da subito divenuta motivo di particolare
interesse ad Hollywood. Prodotto da Jason
Blum della Blumhouse Productions, e dal regista
premio Oscar Jordan Peele, il film prese così vita
avvalendosi di un grande cast di attori e di minuziose
ricostruzioni storiche. Per Lee era inoltre fondamentale porre in
aperta comunicazione gli eventi narrati con l’attuale realtà
razziale vigente negli Stati Uniti, dimostrando come certe cose
purtroppo non cambino mai.
Presentato con grande successo nel
concorso del Festival di Cannes, dove vinse il Grand
Prix Speciale della Giuria, il film è da subito diventato uno dei
principali contendenti alla stagione dei premi.
BlacKkKlansman arrivò infatti ad ottenere, tra le altre,
ben 6 nomination ai premi Oscar, vincendo quello per la miglior
sceneggiatura non originale. Anche da un punto di vista economico
il film si affermò come un grande successo. Questo incassò ben 93
milioni di dollari a livello globale a fronte di un budget di soli
15. Prima di procedere nella visione di tale titolo, è
consigliabile approfondire ulteriormente la storia vera su cui si
basa, come anche alcune curiosità relative al cast di attori.
BlacKkKlansman: la trama del
film
La storia si apre nei primi anni
Settanta, dove grandi sconvolgimenti sociali animano gli Stati
Uniti. La lotta per i diritti civili delle persone di colore
infuriano senza sosta, generando non poco caos. Nel Colorado, Ron
Stallworth è il primo detective afroamericano del dipartimento di
polizia dello stato. Il suo arrivo è però naturalmente accolto con
scetticismo ed ostilità dai suoi colleghi. Egli decide però di non
farsi intimidire, desideroso di poter fare la differenza nella sua
comunità. Alla ricerca di una missione a cui potersi imbarcare,
Stallworth arriva infine a trovarsi di fronte ad un’occasione
irripetibile: infiltrarsi nel Ku Klux Klan e denunciarne i
crimini.
Fingendosi così un estremista
razzista, il poliziotto contatta il gruppo riuscendo a farsi
ammettere all’interno della setta. Man mano che l’indagine sotto
copertura procede, i rischi non fanno però che aumentare, rendendo
la situazione sempre più complessa. Al momento di dover fisicamente
incontrare i membri del Klan, Stallworth decide di avvalersi del
collega Flip Zimmerman, il quale si propone di infiltrarsi
personalmente nel gruppo. Qui, partecipando agli incontri privati,
egli arriva a conoscere il Gran Maestro del Klan, David Duke.
Partecipando a tali raduni scoprirà inoltre il progetto per un
attentato particolarmente pericoloso per la già instabile
situazione sociale. Impedire che ciò avvenga diventerà così il loro
obiettivo primario.
BlacKkKlansman: il cast del
film
Per portare sullo schermo la figura
di Ron Stallworth, il regista ha ricercato l’interprete più ideale
a tale delicata parte. La sua scelta è infine ricaduta sull’attore
John David
Washington, figlio di Denzel
Washington, con il quale Lee aveva già collaborato per
ben quattro film. Questi si dichiarò inizialmente incredulo essere
stato scelto dal celebre regista, accettando con grande entusiasmo
il ruolo. Per prepararsi a questo, il giovane attore si è così
dedicato allo studio del contesto in cui la storia è ambientata, e
per calarsi ulteriormente nei panni del vero poliziotto, egli ebbe
modo di incontrarlo personalmente. Grazie alle conversazioni con
Stallworth, Washington ebbe modo di capire come questi si era
comportato in determinate situazioni, cercando di risultare il più
realistico possibile nella sua interpretazione.
Accanto a lui nel film si ritrova
l’attore Adam
Driver. Questi interpreta il personaggio del detective
Flip Zimmerman, il collega di Stallworth che si infiltra
fisicamente nel Klan. Poiché non è nota la reale identità di tale
agente, l’attore dovette basarsi su proprie personali ricerche per
costruire il carattere del personaggio. L’attrice Laura
Harrier è invece Patrice Dumas, attività per i diritti
civili e amante di Stallworth. L’attore Topher
Grace dà invece vita al leader del Klan David Duke. Questi
ha in seguito dichiarato di essersi talmente tanto incupito nel dar
vita ad un personaggio così negativo da aver sfogato la propria
frustrazione rimontando la trilogia di Lo Hobbit in un
unico film. Infine, fanno parte del film anche gli attori
Jasper Pääkkönen nei panni di Felix, e
Paul Walter Hauser in quelli di Ivanhoe, entrambi
membri del Klan.
BlacKkKlansman: la vera storia
dietro al film
La storia di Ron Stallworth ha
inizio nel 1972, quando diventa il primo poliziotto di colore dello
stato del Colorado. Nel 1978, poi, egli intraprende l’ormai nota
operazione per infiltrarsi nel temuto Ku Klux Klan. I contatti con
questo avvengono inizialmente per via telefonica e postale. Per
convincere i membri delle sue serie intenzioni circa la volontà di
arruolarsi, egli si trovò a doversi inventare una storia. Raccontò
infatti di non sopportare l’idea che sua sorella frequentasse un
uomo di colore. Ma nel momento in cui si presentò l’occasione di
incontrare personalmente i membri, questi assegnò il compito al suo
collega, nel film chiamato Flip Zimmerman, ma di cui nella realtà
non è mai stata svelata l’identità. L’operazione andò avanti per
circa nove mesi, coinvolgendo diversi agenti del dipartimento.
L’operazione è però stata interrotta
nel momento in cui Stallworth si ritrovò ad essere indicato come
l’organizzatore di un prossimo raduno del Klan. Il capo della
polizia però temette ripercussione nel caso in cui l’operazione di
infiltrazione fosse stata scoperta, e spinse dunque affinché questa
venisse bloccata. Prima che ciò avvenisse, però, il vero Stallworth
riuscì ad incontrare personalmente David Duke, facendosi assegnare
come sua guardia del corpo personale per un evento. Una volta
conclusasi, l’operazione portò alla luce importanti rivelazioni,
tra cui progetti di attentati e l’identità di diversi membri
particolarmente pericolosi. Per sicurezza personale, Stallworth non
rivelò mai l’esistenza di tale caso fino alla pubblicazione delle
sue memorie nel 2014. L’ex agente di polizia ha infine affermato di
non vedere differenze tra le tensioni razziali degli anni Settanta
e quelle attuali.
BlacKkKlansman: il trailer e dove
vedere il film in streaming e in TV
È possibile vedere o rivedere tale
film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari
piattaforme streaming presenti oggi in rete.
BlacKkKlansman è infatti disponibile nel catalogo di
Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Tim
Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà
semplicemente iscriversi, in modo del tutto gratuito alla
piattaforma. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale
comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso
di noleggio si avrà a disposizione un determinato limite temporale
entro cui effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in
televisione in prima visione il giorno
lunedì 21 dicembre alle ore 21:00
sul canale Iris.
L’acclamato regista Peter
Jackson ha rilasciato le prime esclusive immagini del suo
documentario The Beatles: Get Back per i fan di
tutto il mondo. Lo speciale contenuto di 5 minuti è disponibile su
TheBeatles.com e in streaming
su Disney+.
“Volevamo fare una sorpresa per
le feste ai fan dei Beatles di tutto il mondo, così abbiamo
preparato questo speciale contenuto di cinque minuti del film
The Beatles: Get Back”, ha affermato Jackson. “Speriamo che
porti un sorriso e un po’ di gioia in questo momento difficile in
cui ce n’è molto bisogno”.
The Beatles: Get Back arriverà nelle sale
cinematografiche americane il 27 agosto 2021.
The Beatles: Get
Back
The Beatles: Get
Back dell’acclamato regista Peter Jackson è un’esperienza
cinematografica unica che porta il pubblico indietro nel tempo alle
sessioni di registrazione private dei Beatles, in un momento
cruciale della storia della musica, mostrando il calore, lo spirito
di squadra e il genio creativo che hanno definito l’eredità
dell’iconico quartetto. Girato nel gennaio del 1969 e realizzato
grazie a oltre 60 ore di filmati inediti (registrati da Michael
Lindsay-Hogg) e più di 150 ore di registrazioni audio mai
ascoltate, straordinariamente restaurate, The Beatles: Get
Back è la storia di quando John Lennon, Paul
McCartney, George Harrison e Ringo Starr
hanno pianificato la loro prima esibizione dal vivo dopo oltre due
anni e registra la scrittura e le prove di 14 nuove canzoni,
originariamente destinate a essere pubblicate in un album live di
accompagnamento. Il film include, per la prima volta in versione
integrale, l’ultima esibizione dal vivo dei Beatles come gruppo,
l’indimenticabile concerto sul tetto di Savile Row, a Londra, così
come altre canzoni e composizioni classiche incluse negli ultimi
due album della band, Abbey Road e Let It Be.
The Beatles: Get
Back, presentato da The Walt Disney Studios in
associazione con Apple Corps Ltd. e WingNut Films Productions Ltd.,
è un’entusiasmante nuova collaborazione tra i Beatles e il regista
vincitore di tre Premi Oscar Peter Jackson (la trilogia de
Il Signore degli Anelli, They Shall Not
Grow Old – Per sempre giovani). The Beatles: Get Back
è diretto da Jackson e prodotto dallo stesso Jackson, Clare Olssen
(They Shall Not Grow Old – Per sempre giovani) e Jonathan
Clyde (The Beatles: Eight Days a Week – The Touring
Years), mentre Ken Kamins (trilogia de Lo Hobbit) e Jeff Jones (The Beatles: Eight Days a
Week – The Touring Years) di Apple Corps sono i produttori
esecutivi. Jabez Olssen (Rogue
One: A Star Wars Story) è il montatore del film e le
musiche sono mixate da Giles Martin (Rocketman)
e Sam Okell (Yesterday).
Molti fan sono rimasti sorpresi
quando è stato rivelato che Ben Affleck avrebbe partecipato alle
riprese aggiuntive della
Snyder Cut di Justice
League. Tuttavia, sappiamo anche che l’attore tornerà
a vestire i panni dell’eroe in The
Flash, quindi il suo rinnovato coinvolgimento sul set del
cinecomic di Zack Snyder non avrebbe dovuto sorprendere più di
tanto.
Tuttavia, è altrettanto scioccante
apprendere che Gal Gadot non ha partecipato in alcun
modo alle riprese aggiuntive della nuova versione del cinecomic in
arrivo su HBO Max: considerato quanto sia fondamentale Wonder Woman
per l’epico ensemble movie di Zack Snyder, lascia alquanto interdetti sapere
che il personaggio non sia stato coinvolto nelle nuove riprese.
Durante un’intervista con
MTV News in occasione della promozione di Wonder
Woman 1984, Gadot ha confermato di non aver girato
nulla di nuovo, né di aver visto alcuna scena della nuova
versione,ma che non vede l’ora che arrivi il taglio
di Zack.
“Sai, ora come ora, in questo
mondo, non sono sorpresa più da nulla”, ha aggiunto l’attrice
quando le è stato chiesto di esprimere i suoi pensieri sull’uscita
della Snyder Cut. “Se qualcuno mi avesse detto
un anno fa: ‘Sai, ci sarà una pandemia…’. Adesso, qualsiasi
scommessa non vale più nulla. Quindi non c’è nulla che possa
sorprendermi dato il momento che stiamo vivendo. Ma sono molto
felice per Zack e per la possibilità che ha avuto di far finalmente
vedere al mondo intero il suo film.”
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
Il MCU si ispira molto ai fumetti; tuttavia,
esistono delle differenze sostanziali tra i due mondi. Alcuni dei
principali eventi accaduti sia nei fumetti che nell’universo
cinematografico sono stati rappresentati in modo diverso. Ad
esempio, i Vendicatori si sono formati in circostanze diverse e
Capitan America non era nemmeno uno dei membri fondatori, al
contrario di Wasp e Ant-Man. Per non palare del caso della Civil
War, che nei fumetti ha portato alla morte di Capitan America
(mentre al cinema sappiamo che le cose sono andate
diversamente).
Un altro cambiamento importante
riguarda l’aspetto e il look dei personaggi. Il più delle volte, il
loro ritratto nel
MCU è molto diverso dai fumetti, che si tratti di personaggi
secondari o eroi principali, come portato alla luce da Screen
Rant:
1Bruce Banner
Fisicamente, Bruce Banner non attira troppa
attenzione su se stesso quando non è Hulk. Proprio come Spider-Man,
è di altezza media. Ha i capelli castani e gli occhi marroni
nascosti dietro gli occhiali, e non è molto muscoloso.
Mark Ruffalo è più vecchio della sua controparte dei fumetti,
il che spiega i suoi capelli neri e brizzolati.
Proprio come molti attori del MCU, Ruffalo è
anche più basso del supereroe che interpreta. Ciò che rimane uguale
è il colore dei suoi occhi, marrone scuro… spesso anche leggermente
nascosti dagli occhiali.
Gli autori di Star Wars hanno accusato la Disney di
trattenere anni di pagamenti di royalty dai romanzi basati sui
film. Alan Dean Foster, uno dei più prolifici
romanzieri legati alla saga, ha scritto romanzi per il franchise
dal lontano 1976, quando ha adattato Star Wars: Episodio IV – Una nuova speranza su
richiesta di George Lucas. L’autore ha continuato la sua
carriera scrivendo diversi romanzi dell’universo fantascientifico.
Tra questi figurano Splinter of the Mind’s Eye del 1978,
sequel del film originale, e The Approaching Storm del
2002, ambientato prima degli eventi di
Stars Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni.
Più di recente, Foster ha scritto il
romanzo basato su Star Wars: Il Risveglio della Forza nel 2015.
Foster è stato contattato da Shelly Shapiro di Del Rey Books per
adattare il film. L’autore ha avuto accesso alla sceneggiatura del
film, alle immagini dei personaggi e persino al set per scrivere il
libro, che in seguito alla sua uscita è divento un grandissimo
successo, diventando anche uno dei bestseller del New York
Times.
Adesso, secondo un report del
Wall Street Journal, Foster ha dichiarato che, dopo
l’acquisizione della Lucasfilm da parte della Disney, gli assegni
sui diritti d’autore per i suoi romanzi non sono più arrivati. Ma
non sarebbe l’unico. Anche gli autori di romanzi tratti da altre
proprietà, tra cui Indiana Jones e Buffy the Vampire
Slayer, sostengono che gli assegni sui diritti d’autore hanno
smesso di circolare. Foster ha spiegato che la Disney gli ha
chiesto di firmare un accordo di non divulgazione, in modo che la
società fosse l’unica a poter interagire con lui. La società ora
possiede anche i diritti sui romanzi della serie Alien che l’autore ha scritto dopo l’acquisizione
della 20th Century Fox: secondo Foster, neanche per quella serie di
romanzi sarebbe stato pagato.
Star Wars e la pratica di trasporre
in romanzi celebri franchise cinematografici
Trasporre in romanzi certe proprietà
molto note è ormai divenuta una prassi quando si tratta di
espandere popolari franchise cinematografici. Per
Star Wars, questa pratica è stata da sempre
molto importante. Negli anni trascorsi tra una trilogia e l’altra,
i romanzi hanno contribuito a rimpolpare l’universo che i fan
conoscono e amano. Molti di loro sono divenuti bestseller,
cementando non solo la loro popolarità all’interno del fandom, ma
anche la loro redditività per gli studi e gli autori.
Foster sostiene che le royalty non
sono più arrivate da quando Disney ha acquisito Lucasfilm nel 2012.
Sebbene l’integrazione delle aziende possa apparire come una spesa
massiccia e confusionaria, non dovrebbe essere difficile correggere
la situazione. Il successo al botteghino della Disney continua ad
essere alle stelle e gran parte di ciò proviene proprio dai film di
Star Wars che sono stati rilasciati dopo
l’acquisizione. Ora che la questione relativa alle royalty è stata
portata alla luce, dovrebbe essere facile garantire che Foster,
così come tutti gli altri autori che si sono fatti avanti, ricevano
il denaro dovuto.