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Black Panther 2: le riprese al via a marzo 2021

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Black Panther 2: le riprese al via a marzo 2021

Black Panther 2 potrebbe entrare in produzione con l’inizio delle riprese a marzo 2021. Dopo che l’originale Black Panther ha infranto i record al botteghino ed è diventato il primo film tratto dai fumetti nominato per il miglior film agli Oscar, era inevitabile che ci sarebbe stato un seguito. La Marvel ha confermato ufficialmente Black Panther 2 al San Diego Comic-Con 2019, per un’uscita prevista nel maggio 2022. Ryan Coogler tornerà a scrivere e dirigere.

A seguito della pandemia di coronavirus, Disney (come ogni altro studio) ha modificato in modo significativo la sua lista di uscite programmate. Ciò ha incluso la risistemazione della maggior parte dei prossimi titoli della Fase 4 del MCU, ma, data la sua previsione di uscita, Black Panther 2 è stato in grado di rimanere nella sua finestra originale e potrebbe rispettarla.

Secondo un post trovato nella lista di produzione (tramite l’utente di Reddit smoove4254), Black Panther 2 inizierà le riprese nel marzo 2021 in Australia.

Successo planetario capace di incassare 1,3 miliardi in tutto il mondo, secondo film Marvel con il maggior risultato domestico di sempre secondo solo ad Avengers: Endgame e vincitore di tre premi Oscar, Black Panther tornerà con un nuovo capitolo – Black Panther 2 – inserito nella Fase 5 del MCU, come confermato da Kevin Feige.

CORRELATE:

Ryan Coogler è stato confermato a capo del sequel per il quale curerà sia regia che sceneggiatura. Intervistato da Indiewire, il filmaker americano ha confessato di non sentire alcuna pressione per questo nuovo progetto e spiegato cosa intende raggiungere con la prossima avventura di T’Challa:

Credo che la pressione sarà sempre lì ad aspettarmi. Ho avuto la possibilità di realizzare tre lungometraggi, ognuno dei quali aveva il suo specifico tipo di pressione e sui quali gravavano aspettative diverse […] Ma qui si tratterà di girare un sequel, il che è qualcosa che non ho mai fatto prima, ed è un sequel di un film che ho diretto, quindi penso che ci sarà molta pressione e per questo cercherò di concentrarmi sul lavoro come sempre. Giorno dopo giorno, un passo alla volta, eliminando l’ansia intorno a noi, per creare una storia che abbia un qualche tipo di significato.

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Dune: Timothee Chalamet in una nuova foto ufficiale

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Dune: Timothee Chalamet in una nuova foto ufficiale

Empire ha diffuso una nuova foto ufficiale di Dune di Denis Villeneuve in cui compare il protagonista, Timothee Chalamet che darà vita a Paul Atreides.

Di seguito la prima sinossi ufficiale di Dune:

“Percorso mitico e carico di emozioni, Dune racconta la storia di Paul Atreides, un giovane brillante e dotato nato sotto un grande destino al di là della sua comprensione, che dovrà viaggiare verso il pianeta più pericoloso dell’universo per assicurare alla sua famiglia e alla sua gente un futuro: mentre forze maligne esplodono in un conflitto per avere il controllo esclusivo del pianeta e della risorsa più preziosa esistente (una merce in grado di sbloccare il più grande potenziale dell’umanità), a sopravvivere saranno solo quelli che potranno sconfiggere la loro paura“.

In DuneTimothée Chalamet interpreterà il protagonista Paul Atreides, nato sul pianeta Caladan dal matrimonio fra il duca Leto Atreides I e la sua concubina Lady Jessica. Nel cast anche Javier BardemZendayaOscar IsaacRebecca FergusonStellan SkarsgardDave Bautista, Charlotte Rampling Jason Momoa. Ricordiamo che il film arriverà nelle sale americane il 18 dicembre 2020.

Furiosa: Jodie Comer di Killing Eve in lizza

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La star di Killing Eve, Jodie Comer, è tra le attrici tenute d’occhio per recitare nel film prequel di Mad Max, che sarà concentrato sul passato di Furiosa. Sono passati esattamente cinque anni da quando Mad Max: Fury Road è arrivato nelle sale, guadagnando critiche entusiaste e consolidando rapidamente la sua reputazione come uno dei film d’azione più audaci (per non dire, visivamente suggestivi) del nuovo secolo.

Ora, dopo che una causa legale che coinvolge la Warner Bros in merito ai profitti del film ha impedito di portare avanti il progetto del sequel, il regista George Miller spera di riaprire il franchise post-apocalittico con il prequel su Furiosa.

All’inizio di quest’anno, è stato riferito che Miller vuole iniziare a girare uno spin-off su Furiosa il prossimo anno e ha valutato Anya Taylor-Joy per un ruolo chiave, forse anche un giovane Imperatrice Furiosa (che Charlize Theron ha interpretato in Fury Road). Più di recente, il regista ha confermato che sta lavorando a un prequel di Fury Road e sta cercando di trovare un’altra attrice per interpretare Furiosa piuttosto che utilizzare la tecnica del de-invecchiamento digitale su Theron, come aveva inizialmente previsto. Anya Taylor-Joy non è l’unica attrice ad ambire al ruolo.

Secondo THR, Comer è tra le attrici che potrebbero essere considerate per il ruolo di Furiosa. Il film dovrebbe esplorare più retroscena di Furiosa – incluso il suo periodo nel “Green Place” e le esperienze con le donne guerriere Vuvalini – quindi dovrebbero esserci più protagoniste femminili, per cui non è detto che Taylor-Joy e Jodie Comer siano in lizza per lo stesso ruolo.

Phil Lord e Chris Miller mandano Ryan Gosling nello spazio

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Phil Lord e Chris Miller, il duo dietro a 21 Jump Street e The Lego Movie, dirigeranno e produrranno il film di astronauti con protagonista Ryan Gosling. Di recente, Lord e Miller hanno vinto un Oscar per la produzione di Spider-Man: Un nuovo Universo, che Lord ha anche co-scritto.

Dopo il successo del film, il duo creativo ha siglato un accordo importante con la Sony Pictures TV e sta sviluppando un universo televisivo per i suoi personaggi Marvel, tra cui Spider-Man, Black Cat e Silver Sable e Venom. Hanno anche ottenuto un accordo cinematografico con la Universal lo scorso agosto per sviluppare sia progetti comedy che drammatici, insieme allo studio.

Gosling, che era già a bordo del progetto, ha recentemente recitato in First Man, diretto da Damien Chazelle, in cui interpreta l’astronauta Neil Armstrong. In precedenza ha lavorato sempre con Chazelle in La La Land, con Emma Stone, in un ruolo che gli è valso un Golden Globe e la sua seconda nomination all’Oscar. È stato nominato per la prima volta un decennio fa per Half Nelson. Gosling è anche noto per i suoi ruoli in film famosi come Blade Runner 2049, Drive e La grande scommessa.

Il film MGM non ha ancora un nome ma sarà basato sul libro di Andy Weir in uscita. Weir ha scritto The Martian, che nel 2015 è stato adattato in un film pluripremiato con Matt Damon. Il suo nuovo libro uscirà all’inizio del 2021 con un titolo non confermato di Project Hail Mary, sebbene Variety riferisca che questo non è il titolo ufficiale del romanzo.

La storia parla di un astronauta solitario su un’astronave che ha il compito di salvare il pianeta. Gosling ha già interpretato molti eroi stoici, quindi questo ruolo dovrebbe adattarsi perfettamente all’attore.

Bruce Willis: quarantena con la tuta spaziale di Armageddon

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Bruce Willis: quarantena con la tuta spaziale di Armageddon

Bruce Willis è stato fotografato dalla figlia Rumer che camminava per casa mentre indossava la sua tuta spaziale dal film di Michael Bay del 1998, Armageddon. La pandemia di Coronavirus del 2020 è un evento senza precedenti nella storia moderna, secondo solo dall’epidemia di influenza spagnola del 1918.

L’unico modo per combattere efficacemente Covid-19 è rimanere in casa, isolati, e seguire le linee guida sul distanziamento sociale. In alcune comunità, è stato difficile a causa delle difficoltà finanziarie e del clima dei mesi estivi, che non incoraggia certo il rimanere chiusi in casa. Tuttavia, scienziati ed esperti informati concordano sul fatto che la sicurezza della quarantena deve continuare a essere seguita per il prossimo futuro.

Per le persone che stanno pian piano cercando di tornare alla normalità, con i primi decreti che permettono alle attività di riaprire e alle persone di uscire, è importante e consolante vedere che anche i vip prendono molto sul serio la questione dell’isolamento e del distanziamento sociale.

I social media, in particolare, sono stati fondamentali per mantenere le celebrità legate al loro pubblico e intrattenere le masse in questo momento difficile. L’ultima star che ha ispirato le masse attraverso i social media non è altro che Bruce Willis.

La figlia, Rumer Willis, ha fotografato suo padre mentre girovagava per casa con la sua tuta di Armageddon addosso. In un post di Instagram, ha sottolineato che è, in effetti, il costume reale del film e che la star di Die Hard descrive la tuta come il suo “vestito per salvare il mondo”. 

https://www.instagram.com/p/CAMBBsKlW96/?utm_source=ig_embed

Ben Whishaw: 10 cose che non sai sull’attore

Ben Whishaw: 10 cose che non sai sull’attore

Apprezzato e prolifico interprete britannico, Ben Whishaw è negli anni apparso con ruoli di rilievo in alcuni popolari lungometraggi, distinguendosi come attore versatile e carismatico. Grazie alla cura con cui sceglie i propri progetti è stato più volte apprezzato per il suo saper trovare il ruolo giusto al momento giusto.

Ecco 10 cose che non sai di Ben Whishaw.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Ben Whishaw Q

Ben Whishaw: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore debutta al cinema nel 1999 con il film The Trench, per poi ottenere una prima notorietà con The Pusher (2004), con Daniel Craig, Profumo – Storia di un assassino (2006), Io non sono qui (2007), con Cate Blanchett, e Bright Star (2009). Successivamente ricopre il ruolo di Q nel film Skyfall (2012), della saga di James Bond. Negli anni successivi recita poi in titoli come Cloud atlas (2012), con Tom Hanks, The Zero Theorem (2013), The Lobster (2015), con Colin Farrell, Suffragette (2015), Spectre (2015), The Danish Girl (2015), con Eddie Redmayne, Heart of the Sea (2015), Il ritorno di Mary Poppins (2018), con Emily Blunt, Little Joe (2019), The Personal History of David Copperfield (2019) e No Time to Die (2020).

9. Ha preso parte a produzioni televisive. Ormai divenuto noto, Whishaw arriva a recitare anche per il piccolo schermo, prendendo parte alla serie The Hour (2011-2012). In seguito, è nel cast di London Spy (2015), Queers (2017) e A Very English Scandal (2018). Nel 2020 sarà invece tra i protagonisti della quarta stagione della serie antologica Fargo, dove reciterà nel ruolo di Rabbi Milligan accanto all’attore Chris Rock.

8. Ha doppiato un noto personaggio. Nel 2014 Whishaw viene scelto per dare la voce all’orsetto protagonista del film Paddington. Basato sull’omonimo personaggio della letteratura inglese per bambini, il lungometraggio ottenne un grande successo, permettendo così la realizzazione nel 2017 di un altrettanto fortunato film, dove Whishaw doppiò nuovamente il personaggio protagonista.

Ben Whishaw ha un marito

7. È sposato con un musicista. Nell’agosto del 2012 l’attore si è unito civilmente con il compositore Mark Bradshaw. Nel ripensare a quel momento, Whishaw ha affermato di essere stato piuttosto preoccupato all’idea di fare coming out, riscontrando invece affetto da parte di tutti i suoi cari. Negli anni, la coppia si è comunque mantenuta piuttosto riservata, evitando di diffondere notizie sul proprio privato.

Ben Whishaw non è su Instagram

6. Non ha un account personale. L’attore ha affermato di non apprezzare molto i social network, e pertanto di non possederne. È tuttavia possibile trovare diverse fan page a lui dedicate, la più seguita delle quali vanta 18 mila follower, dove si possono avere gli ultimi aggiornamenti su di lui e i suoi progetti da interprete.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Ben Whishaw Paddington

Ben Whishaw è Q nella saga di James Bond

5. Interpreta una versione molto giovane del personaggio. Whishaw è il quarto attore nella storia della saga di James Bond a dar vita sullo schermo al personaggio di Q. La sua è inoltre la versione più giovane fino ad ora, e lo stesso attore ha affermato di essersi ispirati a i nuovi giovani esperti di tecnologia e computer, tra cui il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg.

4. È pronto a riprendere il personaggio. Dopo aver dato vita a Q in Skyfall e Spectre, l’attore è pronto a riprendere il personaggio per l’atteso No Time to Die. Whishaw ha garantito che il suo ruolo, particolarmente apprezzato dai fan, verrà ulteriormente esteso in questo nuovo capitolo della serie. Non ha però né confermato né smentito le voci sul fatto che questa potrebbe essere la sua ultima volta nei panni di Q.

Ben Whishaw è la voce di Paddington

3. Ha dato ben più che la sola voce al personaggio. Whishaw fu chiamato all’ultimo per doppiare il personaggio protagonista del film. Per l’attore fu tuttavia un lavoro particolarmente intenso, poiché oltre alla voce si trovò a dover indossare uno speciale elmetto che registrava anche le sue espressioni facciali, riutilizzate poi per l’animazione del personaggio.

2. Non conosceva il personaggio. Prima di venire scelto per dar voce all’orsetto Paddington, Whishaw non aveva mai né letto né visto nulla su di lui. Dovette pertanto spendere parte del suo tempo per recuperare determinati materiale e potersi fare un idea della storia del personaggio.

Ben Whishaw: età e altezza

1. Ben Whishaw è nato a Clifton, in Inghilterra, il 14 ottobre 1980. L’attore è alto complessivamente 175 centimetri.

Fonte: IMDb

Becky G: 10 cose che non sai sulla cantante e attrice

Becky G: 10 cose che non sai sulla cantante e attrice

Popolare cantante di origini messicane, Becky G è da qualche anno sulla cresta dell’onda grazie alla sua musica, ma di recente ha manifestato il suo interesse anche per il mondo della recitazione. Ha così preso parte ad alcuni popolari film per il cinema, così come ad alcuni progetti per la televisione. Ancora esigua, la sua filmografia potrebbe crescere sempre di più con il passare degli anni.

Ecco 10 cose che non sai di Becky G.

Parte delle cose che non sai sulla cantante e attrice

Becky G Power Ranger

Becky G: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in due film. Nel 2017 l’attrice viene scelta per ricoprire il ruolo di Trini Kwan, alias Yellow Ranger, nel nuovo film dedicato ai celebri Power Rangers. Qui ha l’occasione di recitare accanto agli attori Bryan Cranston ed Elizabeth Banks. L’anno seguente è invece la protagonista femminile del film A.X.L – Un’amicizia extraordinaria, di genere fantascienza.

9. Ha preso parte ad una nota serie TV. Nel 2008 compie la sua prima performance d’attrice per il film televisivo La estacion de la Calle Olvera, per poi ricoprire il ruolo di Valentina Galindo nella serie Empire (2015), incentrata sulle vicende di un’eccentrica famiglia nel mondo dell’hip-hop.

8. Ha composto le colonne sonore per diversi film. Negli anni la cantante ha messo la propria musica a servizio di diversi opere per il cinema o la televisione. In particolare, ha concesso i propri brani per film come Hotel Transylvania (2012), I Puffi 2 (2013), Cattivi vicini 2 (2016), con Seth Rogen, e Gnome Alone (2017), per il quale è stata anche doppiatrice.

Becky G è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 24,9 mila persone. All’interno di questo è solita condividere post legati alla sua attività di cantante, promuovendo i propri singoli o album. Non mancano però anche numerose immagini di momenti di svago quotidiano, in compagnia di amici o colleghi.

Becky G canta Mayores

6. È il singolo che l’ha resa celebre. Nel 2017 la cantante rilascia il brano intitolato Mayores, grazie al quale raggiunte il successo internazionale. Appartenente al genere cosiddetto “reggaeton”, il singolo ha superato in breve tempo il miliardo di visualizzazioni sulla piattaforma YouTube, ottenendo numerosi riconoscimenti, come il disco d’oro in Italia.

Parte delle cose che non sai sulla cantante e attrice

Becky G Instagram

Becky G in Power Rangers

5. Non era una fan dei noti personaggi. Nata sul finire degli anni Novanta, l’attrice non ha propriamente vissuto il grande successo che in quel decennio ebbero i Power Rangers. A lungo le furono infatti pressoché sconosciuti, fino a quando, come da lei dichiarato, le vennero fatti scoprire da suo cugino. Per prendere parte al film ha poi condotto ulteriori ricerche sulla storia del celebre gruppo di supereroi.

4. Era l’unica teenager del gruppo. Benché nel film i giovani protagonisti vengano identificati con un’età adolescenziale, l’unica che realmente rientrava in questo criterio era proprio Becky G, la quale aveva 19 anni al momento delle riprese. Gli altri suoi co-protagonisti erano invece più grandi di qualche anno.

Becky G e l’album Mala santa

3. È il suo primo album. Nel 2019 l’attrice pubblica il suo primo album, intitolato Mala santa. Contenente sedici tracce, tutte in lingua spagnola, il disco è frutto di un lavoro durato diversi anni, annunciato per la prima volta nell’aprile del 2016. Soltanto nel 2019 stesso, però, la cantante ha affermato che il lavoro a riguardo era diventato più organico.

2. Ha ottenuto un grande successo. In breve tempo, l’album è diventato uno dei più venduti dell’anno, aggirandosi intorno alle 500 mila copie vendute nei soli Stati Uniti. Qui, e in Messico, dove la cantante gode di ottima popolarità, Mala santa è inoltre diventato disco di platino, confermandosi come un successo internazionale.

Becky G: età e altezza

1. Becky G è nata a Inglewood, in California, Stati Uniti, il 2 marzo 1997. La cantante e attrice è alta complessivamente 154 centimetri.

Fonte: IMDb

Arrow 3 stagione: trama, cast e dove vederla in streaming

Arrow 3 stagione: trama, cast e dove vederla in streaming

Arrow 3 è la terza stagione della serie tv Arrow  ideata da Greg Berlanti, Marc Guggenheim e Andrew Kreisberg per la DC Entertainment e il network The CW.

Arrow 3: uscita e dove vederla in streaming

La terza stagione di Arrow è andata in onda dal 5 ottobre 2016 al 24 maggio 2017 sul network The CW. Arrow 3 un streaming è disponibile su Prime Video.

Arrow 3: trama e cast

Nella terza stagione , dopo l’omicidio di Sara e la perdita della compagnia della sua famiglia a causa di Ray Palmer , Oliver si rifiuta di credere di poter condurre una vita normale pur continuando come Arrow. Viene coinvolto in un conflitto con Ra’s al Ghul , al fine di proteggere sua sorella Thea. Felicity diventa vicepresidente dell’ormai ribattezzata Palmer Technologies e Laurel si propone di seguire le orme di Sara, assumendo il ruolo di Black Canary . I flashback della stagione vedono Oliver fuggire da Lian Yu, solo per essere costretto a lavorare con Waller a Hong Kong, nel tentativo di fermare il rilascio di un agente patogeno letale.

In Arrow  3 protagonisti sono Oliver Queen/Green Arrow (stagioni 1-in corso), interpretato da Stephen AmellDinah Laurel Lance/Black Canary (stagioni 1-4, guest star 5), interpretata da Katie Cassidy. Tommy Merlyn (stagione 1, guest star 2-3, 5), interpretato da Colin Donnell. John Diggle/Spartan (stagioni 1-in corso), interpretato da David Ramsey. Thea Queen/Speedy (stagioni 1-in corso), interpretata da Willa Holland. Moira Queen (stagioni 1-2, guest star 3, 5), interpretata da Susanna Thompson. Detective Quentin Lance (stagioni 1-in corso), interpretato da Paul Blackthorne. Felicity Smoak/Overwatch (stagioni 2-in corso, ricorrente 1), interpretata da Emily Bett Rickards.

Roy Harper/Arsenal (stagioni 2-3, ricorrente 1, guest star 4), interpretato da Colton Haynes. Slade Wilson/Deathstroke (stagione 2, ricorrente 1, guest 3-5), interpretato da Manu Bennett. Malcolm Merlyn/Arciere Nero/Ra’s al Ghul (stagioni 3-4, ricorrente 1-2, guest 5), interpretato da John Barrowman. Moira Queen (stagioni 1-2, guest star stagioni 5, 8), interpretata da Susanna Thompson.

Arrow 3: trailer

Arrow 2 stagione: trama, cast e dove vederla in streaming

Arrow 2 stagione: trama, cast e dove vederla in streaming

Arrow 2 è la seconda stagione della serie tv Arrow  ideata da Greg Berlanti, Marc Guggenheim e Andrew Kreisberg per la DC Entertainment e il network The CW.

Arrow 2: uscita e dove vederla in streaming

La seconda stagione di Arrow è andata in onda dal 5 ottobre 2016 al 24 maggio 2017 sul network The CW. Arrow 2 un streaming è disponibile su Prime Video.

Arrow 2: trama e cast

Nella seconda stagione, dopo la morte di Tommy Merlyn, Oliver giura di non uccidere più. Operando sotto un nuovo pseudonimo, “The Arrow”, viene messo alla prova quando la città viene attaccata da Slade. Lotta anche per bilanciare le sue attività di vigilante insieme al suo ruolo di CEO di Queen Consolidated . La stagione vede il ritorno di Sara Lance , ora conosciuta anche come “The Canary”, così come l’introduzione dell’agenzia governativa ARGUS e della sua leader Amanda Waller . I flashback vedono Oliver affrontare una nuova minaccia su Lian Yu, oltre a rivelare le origini della sua faida con Slade.

Arrow 2: trailer

Aftermath, recensione del film con Arnold Schwarzenegger

Aftermath, recensione del film con Arnold Schwarzenegger

Ispirato a una storia vera – il disastro aereo di Überlingen in Germania, avvenuto nel 2002 – Aftermath di Elliot Lester è un film del 2017, prodotto dal regista di The Wrestler e Il cigno nero, Darren Aronofsky e dal protagonista Arnold Schwarzenegger, e distribuito da Eagle Pictures. In Italia è disponibile su Netflix.

Due uomini: Roman (Arnold Schwarzenegger) e Jacob (Scoot McNairy). Un architetto che lavora vicino Pittsburgh e un controllore di volo. Il loro destino è legato ad un aereo. Quello che dovrebbe riportare a casa per Natale la moglie e la figlia di Roman, Nadiya (Danielle Sherrick), in attesa di un bambino. Del suo atterraggio si occupa Jacob, ma è solo nella torre di controllo. Il suo collega si è allontanato e lui si trova a gestire diversi imprevisti, tra cui un volo inaspettato che ha bisogno di un cambio di rotta. Una disattenzione è sufficiente a provocare la tragedia. Due aerei si scontrano, uno è quello su cui viaggiano la moglie e la figlia di Roman. Nessun passeggero sopravvive. Da quel momento le vite di Roman e Jacob sono ugualmente e specularmente sconvolte. Roman non si dà pace e non riesce a riprendere la sua vita di prima. Jacob entra in una profonda crisi depressiva, che porta sua moglie Christina (Maggie Grace) e suo figlio Samuel (Judah Nelson) ad allontanarsi da lui. Riusciranno a voltare pagina?

Aftermath, thriller e  dramma psicologico

Al centro di questo thriller, dunque, due vite devastate dalla tragedia: chi ha perso i propri cari, morti nell’incidente, e chi lo ha causato. Queste due esistenze sconvolte scorrono in parallelo. A ciascuna è dedicata una sezione del film, intitolata col nome del protagonista. A richiamare la traiettoria intrapresa da ciascuna di esse, scie di aerei solitari che solcano i cieli. Dove andranno? Cosa decideranno di fare? Si incontreranno? E nell’incontrare l’altro, quali saranno le loro reazioni? Soprattutto però questi due uomini, queste due scie solitarie, le cui esistenze si svuotano e sembrano essere contraddistinte solo dal dolore, sono in tutto e per tutto simili: solitudine, sofferenza, menti sconvolte.

Lester vede queste due individualità come due facce della stessa medaglia. I ruoli di vittima e carnefice sono intercambiabili, già ben prima che un filo narrativo semplice, forse fin troppo esile, basato su una serie di inversioni di ruolo – con la sceneggiatura di  Javier Gullónporti Roman a dare allo spettatore ragione del titolo del film. Ed è per questo che non si crea una vera tensione, quella suspense suggerita dalla valida colonna sonora di Mark Todd e di cui un thriller ha bisogno. Anche l’ulteriore twist finale, a conferma di questa visione, è ampiamente prevedibile. Lo sguardo del regista è indulgente e bonario verso entrambi i protagonisti, come a suggerire che quando si entra in quel meccanismo, nessuno è a riparo dalla tentazione del male.

In questa visione la grande assente è la giustizia. Non si accenna al processo, né si sa se oltre a Jacob vengano individuati altri responsabili. Se, insomma, il sistema giudiziario agisca per lenire almeno in parte il dolore della perdita subita da Roman ed anche acquietare il senso di colpa di cui è vittima lo stesso Jacob. Si mette invece in evidenza il cinismo delle compagnie aeree, che offrono solo soldi e soluzioni sbrigative di accordo per uscire esse stesse al più presto e con meno danni possibile dalla vicenda. Assolutamente noncuranti del lato umano. In un mondo così concepito, la vendetta non può che farsi strada, anche nella mente delle persone più pacate.

Le interpretazioni di Arnold Schwarzenegger e Scoot McNairy

Il personaggio di Jacob è quello in cui l’approfondimento introspettivo è maggiore: il senso di colpa che lo lacera, la depressione, la sensazione di mancanza per la separazione dalla famiglia. Scoot McNairy (Argo, Gone Girl – L’amore bugiardo, C’era una volta a Hollywood) dà corpo con incisiva efficacia a Jacob e ai suoi tormenti.

Mentre Roman  – uno Arnold Schwarzenegger che si adatta abbastanza bene a un ruolo più umano e meno muscolare rispetto a quelli che solitamente interpreta, marito, padre e futuro nonno amorevole – è un personaggio più difficile da decriptare e su questo si costruisce un pur sottile filo di tensione. Un uomo tutto d’un pezzo, che non mostra le proprie emozioni, affabile e onesto, che anche nel dolore non ha eccessi. Di fronte alla tragedia che lo colpisce, fin dal principio dice di volere solo le scuse di chi ha ucciso i suoi cari. Vorrebbe sentirsi dire: “Mi dispiace”. Questo sembra essere tutto ciò che cerca.

Insieme danno vita ad Aftermath, un dramma psicologico che non avvince con la suspense ma piuttosto prova a scandagliare l’animo umano e le sue reazioni ad una situazione così estrema, assumendo punti di vista diversi e solo apparentemente opposti.

Me contro te il film – la vendetta del signor S, dall’11 giugno in Home Video

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Tra tutte le novità Home Entertainment di Warner Bros. in arrivo tra giugno e luglio, l’attesissimo Me contro Te Il Film – La vendetta del Signor S”, il primo film dei Me contro Te, i personaggi più amati dai bambini, che sarà finalmente disponibile in DVD a partire dall’11 giugno anche nelle edizioni speciali con gadget esclusivi per la gioia di tutti i loro piccoli fan.

Dopo il successo di “Blade Runner – The Final Cut” di Ridley Scott, torna “Titans of Cult”, la prestigiosa collana di Steelbook in Edizione Limitata che omaggia i grandi cult del cinema, con le special edition di “Wonder Woman” (disponibile dal 4 giugno), “Mad Max Fury Road” (dal 9 luglio) e “Ready Player One” (dal 27 luglio).

Me contro Te: 10 cose che non sai sul celebre duo

ME CONTRO TE – LA VENDETTA DEL SIGNOR S

In DVD dall’11 giugno

“ME CONTRO TE IL FILM – LA VENDETTA DEL SIGNOR S”, il primo film dei Me contro Te, i personaggi più amati dai bambini, sarà disponibile in DVD a partire dall’11 giugno.

Contenuti Speciali: Backstage e Trailer del film

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Classici Disney: i duelli più belli tra eroi e villain

Classici Disney: i duelli più belli tra eroi e villain

I Classici Disney sono celebri per le principesse, le avventure, le magie, gli eroi, tuttavia anche i duelli e le lotte corpo a corpo degli eroi contro i villain rappresentano una parte avvincente di queste storie immortali, e di seguito, ecco i duelli più belli tra eroi e villain mai visto al cinema nei Classici Disney.

Tarzan vs Clayton

Uno dei migliori combattimenti Disney arriva alla fine di Tarzan, quando l’eroe cresciuto nella giungla si scontra con Clayton. Dopo che Clayton spara e uccide Kerchak, Tarzan si infuria e cerca di combattere per salvare la sua famiglia di scimmie dal cacciatore, il che porta a un acceso combattimento trai due.

Il modo in cui viene raccontata la battaglia, che si avvale delle ombre e dell’oscurità, rende lo scontro epico e indimenticabile. Il tutto è reso ancora più intenso dalla brutalità della morte di Clayton, quando finisce impigliato e impiccato alle liane. Tale brutalità non si vede molto spesso nei film Disney!

Quasimodo vs Frollo

Il Gobbo di Notre Dame è un film Disney incredibilmente sottovalutato che presenta molti momenti incredibili. Ha personaggi e musica fantastici, e culmina in una delle più grandi scene di combattimento della Disney, quella tra Quasimodo e Frollo.

Avendo luogo in cima al campanile con la città in fiamme ai loro piedi, già gode di uno scenario mozzafiato, tuttavia la lotta in sé è davvero emozionante. Mentre si accapigliano, cercando disperatamente di non precipitare verso la morte, e c’è un sentimento di paura autentico, che rende lo scontro ancora più epico.

Scar vs Simba

Il fatto che questa scena di combattimento sia il grande momento de Il Re Leone, uno dei film più iconici della Disney aiuta sicuramente, ma la grande battaglia tra Scar e Simba è certamente epica. Mentre l’intera lotta, in generale, è di grande intrattenimento, con le iene che cercano di mantenere la propria posizione, è lo scontro trai due leoni che calamita l’attenzione dello spettatore, grande o piccolo che sia.

Con uno scenario di fuoco che incornicia alla perfezione la scena, Simba è stato finalmente in grado di vendicare il padre per le azioni di Scar di tanti anni prima. Le bugie di Scar sono state rivelate al resto del branco e lo scontro trai due, con il trionfo di Simba, non può essere dimenticato.

Baymax & Co vs Robert Callaghan

Considerando che Big Hero 6 è la versione Disney di un film di supereroi, non sorprende che possa presentare una scena di combattimento davvero fantastica. Robert Callaghan, che sfrutta al massimo la tecnologia che ha rubato, ha dimostrato di essere un avversario molto duro per Baymax e la sua squadra.

Lo scontro si conclude con una battaglia incredibile, in cui ogni supereroe ha la possibilità di mostrare le proprie abilità individuali, mentre alla fine lavorano insieme per superare la situazione. È una battaglia colorata e vibrante, incredibile da guardare.

Filippo vs Malefica

I film delle Principesse Disney potrebbero non essere i primi film con combattimenti epici che vengono in mente, tuttavia, La Bella Addormentata nel Bosco fa eccezione e mostra il più grande e bel combattimento tra villain ed eroe a memoria di Classici Disney. Non solo la scena è grandiosa, ma si svolge anche coinvolgendo uno dei migliori villain della storia della filmografia della Casa di Topolino.

L’incredibile combinazione di colori di questa scena, mentre il Principe Filippo guarda coraggiosamente la bestia nera e viola, è quella che rimane impressa nella storia del cinema. È una scena classica, sicuramente una che il pubblico ricorda, e questo la rende a mani basse la migliore scena di combattimento della Disney.

Marvel Cinematic Universe: i migliori sequel realizzati

Marvel Cinematic Universe: i migliori sequel realizzati

Il fatto che i primi 22 film del Marvel Cinematic Universe implica che molti del film, soprattutto nella Fase 2 e 3, sono dei sequel. Sì, perché all’interno della Infinity Saga, c’è la saga di Iron Man, quella di Cap, di Thor, degli Avengers, e così via.

Ma, alla luce del fatto che ognuno ha il suo film Marvel preferito, qual è il gusto de grande pubblico? Quali sono i sequel migliori del Marvel Cinematic Universe? Ecco cosa ci dice il ranking di IMDb.

Ant-Man And The Wasp – 7.1

Ant-Man and the WaspQuesto pezzo del puzzle della Infinity Saga si adatta perfettamente al contesto, poiché la sua trama si svolge su un binario completamente differente. La storia infatti persegue la sorte di Janet Van Dyne e dà la priorità alle conseguenze di Captain America: Civil War. Si conclude anche con un gancio perfetto a Infinity War.

In definitiva, si tratta di un film spensierato che adotta con successo il tono del primo Ant-Man. Eppure raddoppia su tutto, comprese le strane battute ricorrenti e l’umorismo basato sulle dimensioni. Naturalmente, non piace a tutti. Alcune trame sono un po’ confuse e il marchio aziendale sembra più evidente. Ma è un prodotto incredibilmente divertente, che lavora con una sceneggiatura brillante e dal buon ritmo.

Iron Man 3 – 7.2

Il secondo Iron Man era così indaffarato a inserire tutti i riferimenti giusti, che è finito per essere un mezzo pasticcio. Il lavoro che Shane Black ha fatto con Iron Man 3 ha del miracoloso, visto quanto è riuscito ad aggiungere al MCU. Il film si concentra su Tony Stark invece che su Iron Man. In realtà racconta il trauma psicologico di Tony, in particolare dall’invasione aliena.

Anche se il nemico di Tony è un altro residuo dei suoi vizi passati, il film si prende molte libertà, e raccontare in quel modo il Mandarino è stata una scelta molto controversa. Ma la commedia d’autore di Shane Black funziona molto bene, e questo lo rende più un film suo che un film MCU, cosa che non si può dire spesso ed è sicuramente intrigante e divertente.

Avengers: Age Of Ultron – 7.3

Avengers Age of Ultron filmÈ sempre un’impresa impressionante destreggiarsi tra il numero crescente di eroi nel MCU. Tuttavia, è stata una mossa intrigante introdurre un nemico creato per molti versi proprio da Tony Stark. Sfortunatamente, alcuni degli svantaggi del film includono il disordine e persino l’umorismo giovanile non sempre in tono.

Inoltre, la presenza di un altro robot senziente che è determinato a salvare la Terra distruggendo l’umanità non è affatto interessante. Ma la mitologia in espansione e i singoli archi sono decisamente interessanti. Per non parlare di alcuni entusiasmanti momenti dedicati ai fan, come la battaglia tra Iron Man e Hulk.

Spider-Man: Far From Home – 7.5

Spider-Man: Far From HomeL’argomento principale che il film esplora è la pressione accumulata da Peter dopo la morte di Iron Man. È molto appropriato che Peter affronti un cattivo che si sarebbe dovuto scontrare con Iron Man stesso. Ma i cambiamenti di tono potrebbero non essere apprezzati da tutti. Sia le illusioni che il loro vero burattinaio sono sgargianti e folli.

E il senso dell’umorismo di Homecoming era più indirizzato ai ragazzini, invece dei toni da commedia pre-teenager che abbiamo qui. Tuttavia, le esibizioni, il ritmo e l’azione restano di prim’ordine per tutti.

Guardiani della Galassia Vol. 2 – 7.6

Guardiani della Galassia Vol. 2Proprio come il film precedente, c’è una leggera transizione verso un umorismo più fanciullesco. E la trama si basa ancora una volta sui problemi di Star Lord con i suoi genitori. Ma non si può negare l’enorme senso di divertimento generale dell’avventura. Il film si arricchisce di un concerto di grandi successi musicali, con una grafica accattivante.

Kurt Russell è un’aggiunta perfetta all’equipaggio, simpatico e pieno di quella gravitas necessaria al suo personaggio. Abbastanza da interpretare un villain davvero accattivante, una volta che la trama entra nel vivo. E la storia trova anche il modo di permettere a Star Lord di sconfiggere l’uomo che ha causato la malattia di sua madre. È un seguito appropriato, che offre tanto intrattenimento e una dose altissima di Baby Groot.

Captain America: The Winter Soldier – 7.7

Captain America: The Winter SoldierSi tratta di un drastico cambiamento di ritmo rispetto al primo film. Il MCU ha adottato il metodo di maggior successo possibile per integrare Steve Rogers nei giorni nostri. Fondamentalmente lo hanno raccontato con lo stile di Jason Bourne, dal momento che l’eroe si confronta con un’agenzia governativa corrotta, con inseguimenti mozzafiato e combattimenti molto duri corpo a corpo.

Il taglio da spionaggio-thriller era davvero una scelta perfetta. Ogni tema, motivazione e nemico è tanto avvincente quanto le sequenze d’azione più intense. È un’avventura guidata dai personaggi con stimoli accurati, grande umorismo, maturità e acrobazie strabilianti.

Captain America: Civil War – 7.8

Captain America: Civil WarUn film epico di Vendicatori, visto attraverso gli occhi di Steve Rogers. Continuando il tono settato con Thw Inter Soldier, la stessa quantità d’azione e la maturità tematica il risultato è esaltante. La sete di vendetta di Tony Stark si scontra con vigore con la lealtà che Steve sente di avere verso l’amico d’infanzia.

Sarebbe un conflitto sufficiente, anche senza il tema degli Accordi di Sokovia, che alla fine coinvolgono tutti gli altri nella mischia. È vero, combattere gli amici provoca conseguenze nascoste. Ma il film rimane sorprendentemente intimo, pur offrendo uno spettacolo incredibile.

Thor: Ragnarok – 7.9

Thor: RagnarokAncora un altro franchise che è stato assolutamente stravolto, con Chris Hemsworth che finalmente ha potuto dare sfogo al suo potenziale comico. Questa volta, gli è stata concessa l’opportunità di sfoggiarlo. È una completa inversione del film precedente, che mirava a un tono deliberatamente sobrio e molto serio. Il risultato di quel film è stato quanto di più basso si sia mai visto nel MCU.

Il regista Taika Waititi ha invece regalato al franchise di Thor una sconcertante rivoluzione di rotta, realizzando una commedia totale. È geniale sia da un punto di vista della gag slapstick sia da quello della commedia per battute, ma la soggettività dell’umorismo non lascerà tutti soddisfatti.

Avengers: Endgame – 8.4

Avengers: EndgameSi tratta di un film che usa con consapevolezza il viaggio nel tempo e rappresenta la conclusione di una storia durata oltre 10 anni. Inaspettatamente toccante, esplora metodicamente trauma, sconfitta e morte con un tono riservato e un ritmo accurato. Ma c’è comunque un sacco di umorismo, e l’assemblea di eroi per la guerra finale ha una portata sbalorditiva.

Le poche scene d’azione in questo film sono sicuramente elettrizzanti. Ma alla fine, la trama dà la priorità alla riflessione guidata dal personaggio. È ambizioso, divertente e creativo, un’esperienza soddisfacente sia per i fan della Marvel che per gli spettatori occasionali.

Avengers: Infinity War – 8.5

Avengers: Infinity War recensioneQuesto film si riduce a una trama semplice, ma racconta anche una storia di origine di Thanos, che è assolutamente avvincente. Josh Brolin è un interprete carismatico e minaccioso per Thanos, e il lavoro con la CGI è in realtà desicamente convincente. Soprattutto, le motivazioni di Thanos sono chiare.

Il cattivo è fisicamente potente, ma i suoi metodi rivelano anche una grande intelligenza, è un avversario formidabile. Il suo rapporto con le sue figlie è affascinante e i suoi obiettivi terribili sono in realtà comprensibili. Questo film è pieno di azione, battute e nuovi incontri trai personaggi che vantano una grande chimica. E il finale è un audace pugno nello stomaco che molti non si sarebbero aspettati dalla Disney.

Friends: 10 ruoli dei protagonisti oltre alla serie

Friends: 10 ruoli dei protagonisti oltre alla serie

Non c’è nessun altra serie tv la cui popolarità o il cui impatto sull’immaginario collettivo sia no paragonabili a quelli di Friends. Ancora oggi, nonostante sia trascorsi più di venticinque anni dalla fine dello show, il cast continua ad essere amato e seguito dai fan di tutto il mondo. Eppure Rachel, Monica, Phoebe, Ross, Chandler e Joey – o meglio, gli attori che li interpretano -, hanno dato prova di altre ottime performance durante la loro carriera.

Sia prima, durante che dopo la fine di Friends, i protagonisti dell’iconica sitcom statunitense sono stati protagonisti di film e o di altri show televisivi fantastici che meritano di essere ricordati. Ecco perché, di seguito, abbiamo raccolto – per ognuno dei membri del cast (incluse alcune celebri “guest star” ricorrenti) – i 10 migliori ruoli oltre Friends:

Matt LeBlanc – Episodes

Anni dopo la sua esperienza in Friends, Matt LeBlanc ha recitato nei panni di stesso nella serie Episodes, andanta in onda per cinque stagioni sul network Showtime dal 2011 al 2017. La serie segue le vicende di due sceneggiatori televisivi britannici, intenti a scrivere il remake statunitense di una loro celebre serie di successo, che però viene totalmente stravolto dalla produzione USA: Matt LeBlanc, che il pubblico vede ancora e soltanto come Joey, cerca di modificare lo show per meglio adattarlo alle sue caratteristiche. La serie è purtroppo inedita in Italia. 

Matthew Perry – The Ron Clark Story

Un insegnante dotato e resiliente inizia a lavorare presso una scuola pubblica di New York, insegnando ad un gruppo di giovani svantaggiati il ​​valore dell’educazione. Dopo le prime lotte, inizia a legare con i suoi studenti e li aiuta a superare i loro problemi personali. In quella che è sia una storia vera che un film di grande ispirazione, The Ron Clark Story mette in mostra le migliori capacità recitative che Matthew Perry ha da offrire. Siamo molto lontani dal sarcasmo tipico di Chandler, con Perry impegnato in una prova drammatica e commovente.

Tom Selleck – Tre scapoli e un bebè

Tre scapoli vivono insieme e non potrebbero essere più contenti del loro stile di vita da playboy incalliti, fino a quando una bambina abbandonata davanti la porta di casa non li costringe a rivedere le loro priorità. A poco a poco, i tre iniziano ad affezionarsi alla piccola e a mettere gradualmente in discussione le loro vite. Tom Selleck era già una grande star prima del ruolo di Richard Burke in Friends (ruolo ricoperto dalla seconda alla sesta stagione), e uno dei suoi film più popolari rimane sicuramente Tre scapoli e un bebé.

Cole Sprouse – Riverdale

La città di Riverdale sembra un posto tranquillo con persone normali, ma la vita di Archie Andrews è tutt’altro che semplice, dal momento che una serie di oscuri segreti iniziano lentamente a svelarsi. Con Archie e il suo gruppo di amici ben lungi dall’essere innocenti, una rete di inganni ruoterà costantemente intorno alle loro vite. È sorprendente quanti non sappiamo che l’attore che interpreta Jughead Jones nella serie, ossia Cole Sprouse, interpretava anche Ben, il figlio di Ross, in Friends. L’attore è poi diventato famoso per il ruolo di Cody Martin nelle serie Disney Zack e Cody al Grand Hotel. 

Lisa Kudrow: Romy & Michelle

Romy e Michelle sono amiche da sempre e vivono insieme a Los Angeles.Quando ricevono un invito per partecipare ad una riunione di ex compagni di scuola, si rendono conto di non aver concluso molto nella propria vita: così decidono di presentarsi mentendo su chi sono e cosa fanno realmente. Interpretato da Lisa Kudrow al fianco del premio Oscar Mira Sorvino, in Romy & Michelle i fan di Friends troveranno nel personaggio di Michele Weinberger molto della Phoebe Buffay che hanno amato per 10 lunghi anni.

Courteney Cox – Dirt

La fusione di due importanti riviste spinge il caporedattore, Lucy Spiller, a perseguire mezzi lontani da qualsiasi etica giornalistica per raccontare nuove storie. Una volta che la sua discesa nell’oscurità ha inizio, Lucy inizia lentamente ad accettare il caos che un certo tipo di stampa può generare. Distaccandosi totalmente dalla dolce (anche se nevrotica) natura di Monica, Courteney Cox si immerge totalmente in un ritratto estremamente coraggioso del mondo dei media. Ci sono un sacco di personaggi cattivi con ​​cui la sua Lucy deve scendere a patti, e la stessa sembra catturare nella sua personalità tanto le caratteristiche del protagonista quanto quelle dell’antagonista di turno. In un episodio di Dirt, andata in onda dal 2007 al 2008 per solo due stagioni, appare anche Jennifer Aniston.

Paul Rudd – Altruisti si diventa

Dopo una tragedia personale, Ben, un ex scrittore depresso, diventa il badante di un adolescente disabile. Dopo aver appreso che il ragazzo vuole compiere un viaggio prima della data prevista della sua morte, Ben decide di esaudire il suo desiderio. Lungo la strada, faranno la conoscenza di tanti personaggi e impareranno che la vera amicizia può arrivare in modi del tutto inaspettati. Una storia molto toccante sull’amore e sulla perdita, Altruisti si diventa è il film perfetto per chi è alla ricerca di emozioni autentiche, con un Paul Rudd (fidanzato e futuro marito di Phoebe nelle stagioni 9 e 10 di Friends) impegnato a porre rimedio ai suoi fallimenti passati davvero in splendida forma.

Anna Faris – Take Me Home Tonight

Una coppia di fratelli e sorelle si reca ad un party di lavoro con entrambi che nascondono segreti ai rispettivi partner. Mentre la festa continua, ognuno capirà qualcosa di più sulla propria vita dopo una serie di alcuni divertenti imprevisti. Anna Faris (che nell’ultima stagione di Friends ha interpretato la madre surrogata dei gemelli di Monica e Chandler) ha spesso interpretato la ragazza che rovina la sua vita e deve ricostruirla in qualche modo, e Take Me Home Tonight offre all’attrice la possibilità di aggirare un cliché e giocarci in maniera sorprendente. Nel film recita al fianco del suo ex marito Chris Pratt.

David Schwimmer – American Crime Story

Dedicata al caso O.J. Simpson, la prima stagione di American Crime Story drammatizza gli eventi che hanno portato al procedimento giudiziario nei confronti dell’ex giocatore di football americano. Anni dopo i fatti, lo show porta alla luce numerosi dettagli che lo spettatore potrebbe non conoscere. David Schwimmer è sempre stato considerato l’attore più versatile del cast di Friends, e non esiste un esempio migliore a sostegno di questa teoria della sua interpretazione dell’avvocato Robert Kardashian. 

Jennifer Aniston – Cake

Una donna gravemente depressa affronta il dolore cronico e le conseguenze della morte della sua migliore amica. Con la vita apparentemente non più degna di essere vissuta, Claire finisce per imbattersi in una serie di eventi casuali che ritarderanno la sua decisione di porre fine alla sua sofferenza. Il personaggio di Rachel ha avuto molti momenti melodrammatici in Friends, ma Jennifer Aniston non si è mai trovato a dare una voce al dolore e al tormento come ha fatto in Cake, film dalla forte carica emotivo, che elogia la speranza a massima di vita, senza evitare di mostrare i lati negativi della depressione.

Fonte: Screen Rant

I 10 peggiori film realizzati interamente con il green screen

I 10 peggiori film realizzati interamente con il green screen

La moderna tecnologia e l’evoluzione del CGI hanno ridefinito i contorni dell’industria cinematografica e del prodotto audiovisivo finale, con ogni cosa che sembra ormai essere replicabile sul grande schermo. Ancora oggi, il green screen (il famoso schermo verde) viene comunemente utilizzato per dare vita a luoghi e situazioni che altrimenti non avrebbero mai potuto prendere vita al cinema.

Il risultato finale è spesso impeccabile, con i contorni tra realtà e finzione che diventano sempre più sfumati. Tuttavia, quello stesso risultato può a volte rivelarsi sconcertante e rovinare l’intero film. Ecco di seguito i 10 peggiori film girati interamente (o  quasi) attraverso l’impiego del green screen

Sky Captain And The World Of Tomorrow

Sebbene la tecnica del green screen non fosse affatto una novità quando Sky Captain and the World of Tomorrow uscì nel lontano 2004, è stato uno dei primi film ad essere interamente girato senza gli impiego di set costruiti. Ciò ha permesso al film di entrare in produzione facendo affidamento su un budget relativamente ridotto. Nonostante ciò, il risultato finale è molto lontano dall’essere qualcosa di eccezionale. Tra sfondi sfocati e un utilizzo delle luci alquanto sgradevole, il senso del realismo viene totalmente a mancare.

Sin City – Una donna per cui uccidere

Molto spesso il sequel di un film viene realizzato quasi subito l’uscita del predecessore: nel caso di Sin City – Una donna per cui uccidere sono trascorsi ben 9 anni dal primo film. Forse, è stata proprio l’attesa snervante a contribuire al flop della pellicola. Sebbene gli effetti visivi del sequel fossero affascinanti tanto quanto Sin City, per l’anno in cui è uscito sembravano ormai già superati. Con una storia poco brillante ed un’azione poco adrenalinica, il sequel sarà destinato a vivere per sempre all’ombra dell’originale. 

300 – L’alba di un impero

300 – L’alba di un impero soffre, in larga parte, degli stessi problemi che hanno “afflitto” lo sfortunato sequel di Sin City. Nonostante il film sia stato accolto molto bene dal pubblico, non c’è dubbio che l’originale sia nettamente superiore. Se 300 aveva citazioni memorabili, mostrando l’azione da un punto di vista più stilizzato, il sequel ha semplicemente fallito nel tentativo di innovare tecniche già usate in precedenza dal predecessore. Nonostante la performance di Eva Green abbia ricevuto tanti elogi, il resto del film non è stato così fortunato, restando nettamente inferiore all’originale.

Speed Racer

Dalle menti visionarie delle sorelle Wachowski, già dietro la fortunata trilogia di Matrix, un mondo stilizzato e fiorente ha preso vita in Speed ​​Racer grazie all’utilizzo del green screen. Purtroppo, il risultato finale ha lasciato molto a desiderare. Basato sull’omonimo manga, il film – da un punto di vista visivo – ricorda fin troppo la serie animata: tutto, dalle piste da corsa agli interni della casa dei protagonisti, appare fin troppo artefatto e poco realistico. 

Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni

Sebbene Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni utilizzi anche set costruiti, la maggior parte del film è stata girata grazie all’impiego del green screen. Questa tecnologia ha permesso di dare vita all’universo fantascientifico in un modo che sarebbe stato impossibile attraverso il solo impiego delle tecniche tradizionali. Il risultato finale, però, è stato un bel pastrocchio, con molte location apparentemente artificiali ed esteticamente inferiori alla trilogia originale, nonostante i decenni trascorsi le uscite al cinema delle due trilogie. 

Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma

Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma può essere considerato il pioniere di molte delle tecniche legate all’impiego del green screen che sarebbero diventate una pratica standard nel cinema mainstream. Tuttavia, quando il film è uscito nel 1999, la tecnologia semplicemente non era ancora al massimo del suo potenziale. A quel tempo gli effetti creavano più distrazione che altro, e col passere del tempo l’utilizzo di uno stridente green screen è diventato più evidente. Il risultato finale, purtroppo, è un film che si fatica – almeno esteticamente – a prendere sul serio.

Justice League

Nonostante il budget di oltre 300 milioni di dollari, Justice League sembra un film realizzato con un risorse assai ridotte. L’uso del green screen non è affatto un evento raro nei film di supereroi, ma in Justice League appare senza dubbio spropositato. La produzione notoriamente travagliata ha dato vita ad un film dal punto di vista estetico è forse il peggior cinecomic mai realizzato. Quella che doveva essere un’epopea in stile Avengers, è finita per assomigliare ad un videogioco dell’era targata PlayStation 2.

The Spirit

Dal 2000 in poi, la tecnologia ha subito un’evoluzione senza precedenti, e con lei anche la tecnica del green screen. Dopo l’uscita di The Spirit nel 2009, l’utilizzo del green screen era più diffuso che mai, con risultati tra i migliori che fossero mai stati raggiunti. Tuttavia, il film di Frank Miller è stato uno dei più grandi flop di quell’annata cinematografica, che ha deluso i fan e scatenato la ferocia della critica. Al di là degli effetti visivi, è stato il modo in cui gli stessi sono stati utilizzati per raccontare la storia e i suoi personaggi ad aver destato le maggiori perplessità. 

Missione 3D – Game Over

La maggior parte della storia di Missione 3D – Game Over si svolge all’interno di un videogioco: per dare vita a questo mondo, è stato utilizzato il green screen. Definire il risultato finale terribile è usare un mero eufemismo. Nonostante le immagini richiamino alla memoria l’assetto visivo tipico di un videogame, al tempo stesso la loro artificialità rende la visione del film a tratti insostenibile.

Le avventure di Sharkboy e Lavagirl in 3-D

Con oltre 1000 inquadrature piene zeppe di effetti visivi, che hanno richiesto lo sforzo combinato di undici diverse società di effetti speciali, Le avventure di Sharkboy e Lavagirl in 3-D è un film che non riesce mai a risultare convincente. Nonostante presenti diversi concetti e personaggi interessanti ed elaborati che sarebbero stati impossibili da ricreare con qualsiasi altra tecnologia, al film manca completamente qualsiasi approccio realistico, senza considerare una storia talmente fiacca che forse neanche i bambini saranno in grado di digerire.

Fonte: Screen Rant

I miserabili: il cartoon di Makkox per l’uscita del film

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I miserabili: il cartoon di Makkox per l’uscita del film

In occasione dell’uscita del film “I miserabili” di Ladj Ly, disponibile in esclusiva dal 18 maggio sulla nuova piattaforma digitale MioCinema.it e sulla Pay Per View Sky Primafila Premiere, il disegnatore Marco Dambrosio in arte Makkox offre il suo particolare punto di vista sul film realizzando un cartoon originale ispirato alle vicende del film trionfatore al Festival di Cannes.

Una recensione per immagini, in cui il disegnatore ripercorre la storia dell’avvincente poliziesco del regista Ladj Ly ambientato nella periferia multietnica di Parigi: “A me non piacciono i film francesi, tranne alcuni (segue una lista di 300 titoli)” – afferma ironicamente Makkox – “Una lista di 300 film, più uno: I miserabili. Un (gran) film di Ladj Ly”.

Ispirato alle sommosse di Parigi del 2005, il film “I miserabili” di Ladj Ly ha vinto il Premio della Giuria al Festival di Cannes, il Premio Miglior Rivelazione agli European Film Awards, è stato candidato al Premio Oscar come Miglior Film Straniero e ha trionfato ai César ottenendo numerosi riconoscimenti tra cui Miglior Film.

Un affresco sincero e autentico delle periferie parigine e dei miserabili del nuovo millennio, un thriller dal ritmo avvincente e adrenalinico, che non si abbandona a facili condanne e non cade nelle trappole della faziosità o del vittimismo, dove il confine tra bene e male si fa assolutamente labile, mentre tutti i personaggi diventano vittime alla ricerca di un personale riscatto o, più semplicemente, di sopravvivenza. Perché, proprio come affermava Victor Hugo nel suo celebre romanzo, “non ci sono né cattive erbe né uomini cattivi. Ci sono solo cattivi coltivatori”.

Totoro: il tutorial per disegnare l’icona dello Studio Ghibli

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Totoro: il tutorial per disegnare l’icona dello Studio Ghibli

Toshio Suzuki, tra i produttori dello Studio Ghibli, ha condiviso su YouTube un bellissimo video in cui mostra ai bambini come disegnare Totoro, l’iconico personaggio immaginario creato nel 1988 da Hayao Miyazaki per il capolavoro Il mio vicino Totoro. Il video è stato realizzato a sostegno di un’iniziativa benefica nata attraverso un sito giapponese che cerca di sostenere con diverse attività ricreative tutti quei bambini che, a causa della pandemia di Covid-19, sono costretti a restare a casa.

Nel video tutorial, Toshio Suzuki riesce in poco meno di un minuto a disegnare il tenerissimo custode e protettore della foresta attraverso l’utilizzo di un semplice foglio di carta e di una brush pen. Nel video, il produttore dichiara: “Ciao a tutti. Oggi vi insegnerò come disegnare Totoro. Quando si disegna Totoro, la cosa fondamentale è ricordarsi dei suoi due occhi enormi e rotondi, molto distanti tra loro. Adesso potete realizzarlo anche voi da casa. Coraggio, disegniamo tutti insieme!”

Dopo l’uscita de Il mio vicino Totoro, grazie all’enorme successo del film il personaggio divenne il simbolo dello Studio Ghibli. È stato proprio Toshio Suzuki a confessare che lo studio non riuscirà mai a creare un personaggio che superi in popolarità Totoro, come Walt Disney non riuscì mai a creare qualcosa più popolare di Topolino.

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Ne Il mio vicino Totoro,le sorelline Satsuki e Mei si trasferiscono insieme al padre in una nuova casa in campagna. Per le due bambine inizia un viaggio alla scoperta di un nuovo mondo, abitato da creature fantastiche: dai nerini del buio, spiritelli della fuliggine, a buffi esseri di pelo di varie dimensioni, tra cui Totoro, lo spirito buono della foresta! Insieme a lui, Satsuki e la piccola Mei vivranno una magica e straordinaria avventura all’insegna dell’amicizia!

Mad Max 5 sarà un prequel su Furiosa, Charlize Theron non tornerà

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In una recente intervista con il New York Times, è stato il regista George Miller – dopo i rumor delle ultime settimane – a confermare che Mad Max 5, il nuovo capitolo della saga post-apocalittica, sarà un prequel dedicato al personaggio di Furiosa che non vedrà il ritorno del premio Oscar Charlize Theron nei panni della ribelle Imperatrice.

Al prestigioso quotidiano statunitense, Miller ha confermato di essere al lavoro su un prequel dedicato a Furiosa che sarà basato su una sceneggiatura scritta insieme a Nick Lathouris, già co-autore dello script di Mad Max: Fury Road. La sceneggiatura è stata scritta anni prima che Fury Road facesse il suo debutto nelle sale. Miller ha inoltre confermato che la Theron non tornerà ad interpretare il personaggio, rivelando però di aver considerato a lungo l’idea di utilizzare il de-aging (la stessa tecnica usata da Martin Scorsese in The Irishman) per ringiovanire l’attrice sullo schermo e permetterle di tornare sul set. Alla fine però, proprio dopo aver visto il film di Scorsese, Miller ha avuto la sensazione che quella tecnica non sia ancora arrivata al massimo del suo potenziale:

“Per lungo tempo ho pensato che avremmo potuto semplicemente usare il de-aging su Charlize, ma credo che non ci siamo ancora del tutto per quanto riguarda quella tecnica. Nonostante i valorosi tentativi visti in The Irishman, penso che sia ancora un territorio misterioso che vada studiato. Sembra che tutti siano sul punto di scoprirne il massimo potenziale, in particolare i progettisti di videogiochi giapponesi, ma credo che ci sia ancora molta strada da fare.”

Al momento non sappiamo ancora quale attrice interpreterà la giovane Furiosa. Circa due mesi fa era emersa la notizia che Anya-Taylor Joy (SplitThe New Mutants) sarebbe la favorita per raccogliere l’eredità della Theron, anche se all’epoca venne specificato che l’attrice non è stata l’unica ad aver incontrato Miller per discutere della parte.

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Stando ai piani originali di George Miller, ci dovrebbero essere altri due film del franchise con protagonista Tom Hardy (l’attore ha firmato un contratto per quattro film) e persino uno spin-off sul personaggio di Furiosa con Charlize Theron. La battaglia legale tra Miller e la Warner Bros. a causa del budget impiegato per Fury Road ha inevitabilmente rallentato i lavori sulla saga e lo sviluppo dei nuovi film.

Mad Max: Fury Road ha avuto un successo travolgente. Dalla presentazione a Cannes alla vittoria di sei Oscar (su dieci nomination), il film con Tom Hardy e Charlize Theron è certamente uno dei migliori film degli ultimi dieci anni

Mission Impossible: perché il nuovo film è stato diviso in due parti

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Il regista Christopher McQuarrie ha spiegato perché il nuovo film della saga di Mission Impossible è stato diviso in due parti distinte, che corrisponderanno ai capitoli sette e otto del franchise. I dettagli sulla trama dei due film non sono ovviamente stati ancora resi noti. Al momento sappiamo soltanto che, oltre a Tom Cruise, nel cast torneranno anche Rebecca Ferguson, Vanessa Kirby, Simon Pegg e Ving Rhamese. Tra le new entry, invece, figurano Hayley Atwell, Pom Klementieff, Shea Whigham e Nicholas Hoult (quest’ultimo potrebbe interpretare il nuovo antagonista principale).

McQuarrie, che ha diretto sia Mission Impossible: Rogue Nation che Mission Impossible: Fallout, tornerà a scrivere e dirigere i prossimi due film della saga che verranno girati back-to-back, cioè in maniera consequenziale, non appena sarà possibile tornare sui set cinematografici. In un recente podcast di Light the Fuse, il regista ha spiegato che dal momento che Fallout ha rappresentato un viaggio particolarmente ricco ed emozionante per Ethan Hunt, il suo obiettivo era quello di espandere ancora di più quel viaggio nel capitolo successivo: “Quando abbiamo iniziato a lavorare al nuovo film, ho pensato che volevo prendere ciò che avevamo imparato da Fallout e applicarlo a tutti i personaggi della saga”, ha spiegato McQuarrie.

“Volevo che tutti avessero il proprio arco narrativo e che ci fosse un maggiore coinvolgimento emotivo da questo punto di vista”. Il regista ha poi aggiunto: “Ci siamo resi conto di avere un film della durata di due ore e quaranta minuti in cui ogni scena era necessaria.”

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I prossimi due capitoli della saga di Mission Impossible vedranno coinvolti anche Shea Whigham (Kong: Skull Island), Hayley Atwell (Captain America: Il primo vendicatore), Pom Klementieff (Guardiani della Galassia) e Nicholas Hoult (X-Men, Mad Max: Fury Road). Tom Cruise e Rebecca Ferguson torneranno nei panni di Ethan Hunt e Ilsa Faust.

I due film verranno girati in contemporanea ma non è ancora chiaro quali altri membri del cast torneranno sul set per le riprese. Christopher McQuarrie scriverà e dirigerà i film, che faranno il loro debutto nelle sale americane rispettivamente il 19 novembre 2021 e il 4 novembre 2022.

Nessun aggiornamento sul destino di August Walker e Alan Hunley, i personaggi interpretati da Henry Cavill e Alec Baldwin, che secondo le ultime indiscrezioni rientrerebbero nei piani di McQuarrie per i sequel. Ma come farli tornare, visto che nel precedente film sono morti?

Black Widow: un nuovo indizio sulla vera identità di Taskmaster

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Black Widow: un nuovo indizio sulla vera identità di Taskmaster

Nell’attesissimo Black Widow, il film del MCU interamente dedicato alla Vedova Nera di Scarlett Johansson, farà il suo debutto il personaggio di Mason, interpretato dall’attore O-T Fagbenle, noto per la serie tv The Handmaid’s Tale. Secondo i primi dettagli sul personaggio, dovrebbe trattarsi di un alleato di Nat, che probabilmente rappresenterà anche l’interesse amoroso della supereroina.

Da parecchio tempo, però, circola un rumor secondo cui Mason sarebbe in realtà Taskmaster, l’antagonista principale del film che possiede la capacità di imitare le abilità dei suoi avversari. Adesso, in una recente diretta su Instagram, è stato proprio Fagbenle a commentare le voci con una sua amica. L’attore ha dichiarato: “C’è questa teoria secondo cui nel film sarei Taskmaster…”, con l’amica che ha risposto: “Probabilmente lo sei!” e con la replica di Fagbenle che è stata: “Stai cercando di farmelo dire? Pensavo che ne avessimo già parlato. Pensavo che fossimo d’accordo sul fatto di tenerlo segreto.”

Ciò non significa ovviamente che dietro Mason si cela in realtà Taskmaster, ma è comunque interessante notare come l’attore non abbia negato i rumor (anche se è probabile che se ne stesse soltanto prendendo gioco). Per la conferma ufficiale della reale identità del villain, bisognerà attendere soltanto l’arrivo del film in sala, la cui uscita è fissata per il prossimo 6 novembre.

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La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh, e Rachel Weisz.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

Luca Guadagnino dirigerà il remake di Scarface

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Luca Guadagnino dirigerà il remake di Scarface

La Universal ha scelto Luca Guadagnino per dirigere  la sua rivisitazione Scarface. Il regista italiano è molto amato negli Usa, il suo ultimo film, Chiamami col tuo nome, ha ricevuto numerose candidature agli Oscar e ha vinto la statuetta per la migliore sceneggiatura non originale.

Joel Coen e Ethan Coen hanno scritto l’ultima versione della sceneggiatura dalle bozze precedenti di Gareth Dunnet-Alcocer, Jonathan Herman e Paul Attanasio.

Scarface sarà prodotto da Dylan Clark per la sua Dylan Clark Productions. Scott Stuber sarà produttore esecutivo al fianco di Marco Marabito. SVP Brian Williams sarà anche produttore esecutivo di Dylan Clark Productions.

La storia è stata adattata più volte, di recente nel classico del 1983 con Al Pacino e Michelle Pfeiffer con la regia di Brian DePalma. La nuova versione è una rivisitazione della storia originale ambientata a Los Angeles e già ambientata nel 1932 e nel 1983.

Il vicepresidente senior della produzione Jay Polidoro e il direttore dello sviluppo Lexi Barta supervisioneranno il progetto Universal.

Per Guadagnino si tratta del secondo remake recente, visto che il suo ultimo film è stato Suspiria, rifacimento dall’omonimo cult di Dario Argento, con Dakota Johnson, Tilda Swinton e Chloe Moretz.

Fonte: Variety

L’uomo del labirinto: 10 cose che non sai sul film

L’uomo del labirinto: 10 cose che non sai sul film

Distribuito in Italia nel 2019, L’uomo del labirinto è il secondo lungometraggio diretto da Donato Carrisi, che trae anche in questo caso la storia da un suo romanzo. Per l’occasione, chiama a recitare per sé uno dei più acclamati interpreti statunitensi, ponendolo all’interno di un noir ricco di colpi di scena.

Ecco 10 cose che non sai su L’uomo del labirinto.

L'uomo del labirinto cast

L’uomo del labirinto: la trama del film

10. Al centro della vicenda vi è un misterioso rapimento. L’uomo del labirinto ha inizio con Samantha, che dopo essere scomparsa per quindi anni in seguito ad un rapimento, viene miracolosamente ritrovata. Con il suo aiuto, sulle tracce del rapitore si incammineranno due criptici personaggi: un profiler che la aiuta a ricordare quanto accaduto, e quello stesso investigatore privato che non era stato in grado di ritrovarla al momento del rapimento.

L’uomo del labirinto è tratto da un libro

9. È l’adattamento del romanzo omonimo. Per il suo secondo lungometraggio, il regista Carrisi ha deciso di realizzare la trasposizione del romanzo scritto da egli stesso nel 2017. L’uomo del labirinto è il terzo capitolo della serie di libri intitolata Ciclo di Mila Vasquez, personaggio ricorrente in ogni titolo, e, in modo non dichiarato, è anche il seguito del romanzo Il suggerito, pubblicato nel 2009.

L’uomo del labirinto: il cast del film

8. Uno dei protagonisti è interpretato da un noto attore americano. Per dar vita al ruolo del dottor Green, uno dei protagonisti della storia, il regista ha dichiarato di aver da subito voluto che ad interpretarlo fosse il due volte premio Oscar Dustin Hoffman. L’attore, che aveva già lavorato in Italia per la serie I Medici, fu da subito entusiasta del progetto, avendo letto i romanzi di Carrisi e visto il suo precedente film. A convincerlo definitivamente fu la presenza di Servillo tra gli interpreti.

7. Vanta un cast di noti attori italiani. Non solo Hoffman però, e il film si arricchisce delle presenze di attori come Toni Servillo, che interpreta l’investigatore Bruno Genko, Valentina Bellè, nel ruolo di Mila Vasquez, e Vinicio Marchioni, nel ruolo di Simon Berish, direttore dell’ufficio bambini scomparsi.

6. Servillo non era inizialmente sicuro di voler partecipare al film. Già protagonista di La ragazza nella nebbia, dove interpretava un detective, Servillo non era convinto riguardo il ruolo di Genko, poiché non voleva rischiare di essere associato a questo tipo di personaggi. Tuttavia, si convinse nel momento in cui leggendo la sceneggiatura scoprì lati inediti e nascosti del personaggio che gli permettevano di renderlo diverso da quello precedentemente interpretato.

L'uomo del labirinto finale

L’uomo del labirinto: le recensioni del film

5. È stato accolto da opinioni miste. Un film criptico come L’uomo del labirinto non poteva mancare di dar vita ad ampie discussioni, ricevendo pareri spesso contrastanti. In particolare, molti critici hanno criticato l’eccessiva ambizione narrativa, che rallenta la visione, mentre altri hanno invece elogiato le interpretazioni dei due protagonisti.

L’uomo del labirinto è su Sky

4. È stata anticipata la sua uscita On Demand. Distribuito nelle sale italiane a partire dal 30 ottobre 2019, il film è ora attualmente disponibile in streaming in alcune delle principali piattaforme cinematografiche e televisive. Tra queste vi è Sky, che ha messo a disposizione dei propri utenti la visione del film in modalità On Demand.

L’uomo del labirinto: la spiegazione del finale del film

[ALLERTA SPOILER]

3. Ci sono due linee narrative da seguire. Particolarmente complesso, il finale del film ha generato numerosi dibattiti. Innanzitutto, occorre sapere che nel film vi sono due storylinee che procedono parallelamente. All’interno di una si muove l’indagine condotta dall’investigatore Genko, il quale tenta di risalire al reale colpevole del rapimento. Nella seconda, invece, si svolge il rapporto tra la presunta ragazza rapita e il misterioso dottor Green. Infine, la prima delle due linee narrative si svolge all’incirca un anno prima della seconda.

2. I personaggi non sono chi crediamo che siano. Con un audace plot twist finale, allo spettatore viene rivelato che quella che si crede essere Samantha è in realtà l’investigatrice Mila Vasquez, e quello che si credeva essere il dottor Green è in realtà un impostore, nonché il rapitore di turno che fa credere alla sua vittima di essere chi non è.

1. Il senso finale è molto cupo. Come si apprende dalle scoperte fatte da Genko, dietro il rapimento della ragazza si nasconde una misteriosa setta chiamata “i figli del buio”, il cui scopo non è solo quello di abusare delle proprie vittime ma anche di tramandare di volta in volta questa tradizione attraverso degli eredi.

Fonte: IMDb

 

Avengers: Age of Ultron, Quicksilver con un look accurato

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Avengers: Age of Ultron, Quicksilver con un look accurato

Quicksilver e Scarlet Witch sono i personaggi che più di tutti hanno catalizzato l’attenzione all’uscita di Avengers: Age of Ultron, nel 2015. I due personaggi sono molto amati nei fumetti, e nella versione del MCU sono due “esperimenti” che hanno ottenuto i loro poteri con l’utilizzo della Gemma della Mente (che poi si incastona sulla fronte di Visione).

Ebbene, se Scarlet Witch diventa uno dei personaggi “minori” più amati del MCU, l’arco narrativo di Quicksilver ha vita breve, visto che il personaggio interpretato da Aaron Taylor Johnson muore nel film stesso.

Di seguito, Andy Park ha condiviso dei concept che mostrano il personaggio con un look molto accurato rispetto alla controparte a fumetti di Pietro Maximoff.

Avengers: Age of Ultron, ecco “l’originale” Captain Marvel

Diretto da Joss Whedon, Avengers: Age of Ultron è il secondo team-up dei Vendicatori, film in cui viene introdotto il personaggio di Wanda Maximoff (Elizabeth Olsen) che presto vedremo nella serie Diseny + WandaVision. Nel cast oltre a Johansson ed Evans, anche Robert Downey Jr, Mark Ruffalo, Chris Hemsworth, Jeremy Renner e James Spader nei panni del villain Ultron.

 

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, un concept non utilizzato nel film

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Matthew Savage, concept artist che ha lavorato alla realizzazione di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, ha rivelato un concept inedito che mostra un dispositivo spia della Resistenza che però non è stato utilizzato per il film.

Il dispositivo in questione doveva essere una capsula spaziale che sarebbe stata utilizzata dalla Resistenza per condividere informazioni. Nella didascalia alle immagini di Savage si legge: “Scatola della Resistenza Dead Drop per L’Ascesa di Skywalker: progettata per una scena che non è stata girata, questa capsula sarebbe stata lasciata fluttuare nello spazio utilizzata come device per trasmettere informazioni tra le spie della Resistenza. Questo spunto si è evoluto nella scena di Boolio che passa l’informazione a Fin e Poe “.

Il cast di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam DriverDaisy RidleyJohn Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian McDiarmid Billy Dee Williams.

Armie Hammer: 10 cose che non sai sull’attore

Armie Hammer: 10 cose che non sai sull’attore

Da un decennio a questa parte l’attore Armie Hammer ha dato prova di essere maturato notevolmente, arrivando a ricoprire ruoli di sempre maggior rilievo e complessità. Apprezzato anche per la sua versatilità, Hammer passa con grande naturalezza dal western al thriller, dall’action al drammatico, guadagnato spesso e volentieri le lodi di critica e pubblico.

Ecco 10 cose che non sai di Armie Hammer.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Armie Hammer fisico

Armie Hammer: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. Dopo aver debuttato con un piccolo ruolo in Flicka – Uno spirito libero (2006), l’attore ottiene grande popolarità grazie al suo doppio ruolo in The Social Network (2010), con Jesse Eisenberg, per poi continuare ad affermarsi grazie a titoli come J. Edgar (2011), con Leonardo DiCaprio, Biancaneve (2012), The Lone Ranger (2013), con Johnny Depp, Operazione U.N.C.L.E. (2015), The Birth of a Nation (2016), Animali notturni (2016), con Amy Adams, Free Fire (2016), Mine (2016), e Chiamami col tuo nome (2017), con cui si consacra e dove recita accanto a Timothée Chalamet. Successivamente recita in Final Portrait (2017), Una giusta causa (2018) e Wounds (2019). Nel 2020 sarà tra i protagonisti di Assassino sul Nilo.

9. Ha partecipato ad alcune serie televisive. Ancora agli esordi come attore, Hammer recita in alcuni episodi delle serie Arrested Development (2005), Veronica Mars (2006) e Desperate Housewives (2007), per poi ottenere un ruolo di maggior rilievo in Gossip Girl (2009), con Blake Lively, dove è Gabriel Edwards. Nello stesso anno recita anche in Reaper – In missione per il diavolo. Tornerà sul piccolo schermo con l’annunciata serie Gaslit, con Julia Roberts.

8. Ha ottenuto importanti riconoscimenti. Il ruolo che ha consacrato Hammer è quello di Oliver in Chiamami con il tuo nome, per il quale l’attore ha ricevuto nomination ai Golden Globe, Critics’ Choice Awards, Independent Spirit Awards e Satellite Awards come miglior attore non protagonista. Pur non riportando vittorie, l’attore ha avuto modo di affermarsi ulteriormente all’interno dell’industria, continuando ad imporre la propria personalità.

Armie Hammer: chi è sua moglie

7. È sposato. Particolarmente riservato circa la propria vita privata, Hammer non ha tuttavia mancato di annunciare le nozze con la giornalista televisiva Elizbeth Chambers, avvenute nel maggio del 2010. In seguito, la coppia annuncia la nascita del primo figlio nel 2014, e del secondo nel 2017.

Armie Hammer doveva essere Batman

6. Era stato scelto per ricoprire il ruolo del noto supereroe. Uno dei più affascinanti progetti mai realizzati è quello intitolato Justice League: Mortal, dove Hammer avrebbe dovuto interpretare proprio il personaggio di Batman. Il film venne tuttavia messo da parte, e l’attore si limitò ad affermare che aveva accettato il ruolo per la possibilità di dar vita ad una versione ancora più dark e borderline del personaggio.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Armie Hammer gemello

Armie Hammer non ha un gemello

5. Ha interpretato entrambe le parti di due gemelli. Dopo averlo visto recitare in The Social Network, molti spettatori hanno pensato che ad interpretare i gemelli Winklevoss fossero i gemelli Hammer, uguali in tutto e per tutto. In realtà, Hammer non ha alcun fratello gemello, ed ha personalmente interpretato entrambi i ruoli visti nel film.

4. La tecnologia lo ha aiutato nell’interpretazione. Per poter dar vita a questa doppia interpretazione, l’attore è stato notevolmente aiutato da alcuni effetti speciali. Da un punto di vista fisico, uno dei due gemelli è incarnato da un noto modello, il cui volto è stato poi sostituito digitalmente con quello di Hammer. Un effetto speciale invisibile che ha consentito all’attore di risultare estremamente credibile nel ruolo dei due personaggi.

Armie Hammer: il suo fisico

3. È considerato uno dei nuovi grandi sex symbol di Hollywood. Particolarmente possente, Hammer ha avuto diverse occasioni per sfoggiare un fisico definito e ricco di muscoli. L’attore è infatti solito tenersi in perfetta forma, e grazie ad alcuni film dove gli era richiesto un corpo allenato, ha potuto raggiungere risultati particolarmente notevoli, venendo definito come uno degli uomini più attraenti dell’attuale panorama cinematografico.

Armie Hammer: il suo patrimonio

2. È un attore particolarmente quotato. Nel corso del decennio appena conclusosi Hammer ha dato vita ad alcune memorabili interpretazioni in film particolarmente apprezzati da critica e pubblico. Ciò gli ha permesso di diventare una personalità particolarmente affermata e richiesta nel panorama hollywoodiano, arrivando a raggiungere un patrimonio attuale di circa 16 milioni di dollari.

Armie Hammer: età e altezza

1. Armie Hammer è nato a Los Angeles, in California, Stati Uniti, il 28 agosto 1986. L’attore è alto complessivamente 196 centimetri.

Fonte: IMDb

Kellan Lutz: 10 cose che non sai sull’attore

Kellan Lutz: 10 cose che non sai sull’attore

Divenuto celebre grazie alla sua partecipazione alla saga di film di Twilight, l’attore Kellan Lutz è oggi un apprezzato interprete distintosi per versatilità e carisma. Negli anni, si è dedicato a progetti diversi tra loro, dimostrando però una predilezione verso il genere action. Attualmente, ha portato il proprio volto sul piccolo schermo, dove recita in un’apprezzata serie TV.

Ecco 10 cose che non sai di Kellan Lutz.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Kellan Lutz Hercules

Kellan Lutz: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in noti lungometraggi. Dopo aver debuttato nel film Stick It – Sfida e conquista (2006), con Jeff Bridges, Lutz diventa noto per il ruolo di Emmett Cullen in Twilight (2008), New Moon (2009), Eclipse (2010), Breaking Dawn – Parte 1 (2011), e Breaking Dawn – Parte 2 (2012), dove recita accanto a Robert Pattinson e Kristen Stewart. Fa poi parte del cast dei film Nightmare (2010), Immortals (2011) ed Hercules – La leggenda ha inizio (2014), di cui è protagonista. Successivamente recita in I mercenari 3 (2014), con Sylvester Stallone, Extraction (2015), Soldi (2016), e What Men Want (2019).

9. Ha preso parte a produzioni televisive. All’inizio della sua carriera l’attore ha preso parte ad alcune puntate di serie come Beautiful (2004), CSI: NY (2005), Six Feet Under (2005), The Comeback (2005), Heroes (2007) e Generation Kill (2008). In seguito, recita in 90210 (2008-2009), per poi tornare sul grande schermo soltanto nel 2020, con il ruolo di Kenny Crosby in FBI: Most Wanted, con protagonista Julian McMahon.

8. Ha ottenuto diversi premi popolari. Il grande pubblico è rimasto particolarmente colpito dal ruolo dell’attore nella saga di Twilight, a tal punto da portarlo a vincere per ben tre volte ai Teen Choice Awards come miglior attore ruba scena. Secondo i fan, infatti, in diverse occasioni Lutz è stato in grado di oscurare i protagonisti, attirando su di sé tutte le attenzioni.

Kellan Lutz è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 859 mila persone. All’interno di questo Lutz è solito condividere numerose foto realizzate sui set a cui ha partecipato, promuovendo dunque i suoi progetti da interprete. Non mancano però anche immagini ritraenti momenti di svago quotidiano, in compagnia di amici o di sua moglie.

Kellan Lutz: chi è sua moglie

6. Ha sposato una modella. Nell’ottobre del 2017 l’attore rivela pubblicamente di essere fidanzato con la modella e conduttrice televisiva Brittany Gonzales. La coppia si sposa il mese seguente, e tramite i rispettivi account Instagram annunciano, nel novembre del 2019, di attendere una figlia. Nel febbraio del 2020, tuttavia, annunciano di aver perso la bambina per alcune complicazioni nella gravidanza.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Kellan Lutz Twilight

Kellan Lutz in Twilight

5. Avrebbe voluto sfoggiare dei capelli lunghi. Per ricoprire il ruolo di Emmett Cullen, membro della famiglia di vampiri protagonista, l’attore aveva espresso il desiderio di poter portare i capelli lunghi. Tuttavia, per via di un taglio particolarmente corto effettuato per un precedente film, questi non fecero in tempo a ricrescere, e dato che la produzione non poteva aspettare l’attore si rassegnò a girare con la lunghezza che aveva in quel momento.

4. Vorrebbe uno spin-off sul suo personaggio. Parlando di Emmett Cullen, l’attore ha dichiarato che esiste un breve racconto dove viene spiegato come egli sia stato trasformato in vampiro. Lutz, dopo averlo letto, ha espresso il forte desiderio di poterlo realizzare, dando così vita ad uno spin-off sulle origini del proprio personaggio.

3. Ha adorato girare le scene di combattimento. L’attore ha elencato diversi momenti memorabili della saga, come la partita a baseball o il matrimonio, ma i suoi preferiti rimangono quelli che prevedevano scene di combattimento. Per Lutz, poter dar vita a quelle coreografie dinamiche e complesse è stata una sfida particolarmente gratificante.

Kellan Lutz è Hercules

2. Era già pronto fisicamente per il ruolo. Lutz fu scelto per il ruolo del semidio protagonista di Hercules – La leggenda ha inizio soltanto due settimane prima delle riprese. Questo poco preavviso non è però stato un problema, poiché l’attore, il quale si tiene costantemente in allenamento, era già fisicamente pronto per la parte.

Kellan Lutz: età e altezza

1. Kellan Lutz è nato a Dickinson, in North Dakota, Stati Uniti, il 15 marzo 1985. L’attore è alto complessivamente 183 centimetri.

Fonte: IMDb

Horror: 10 grandi film “snobbati” dagli Oscar

Horror: 10 grandi film “snobbati” dagli Oscar

Non è un segreto che l’Academy non sia una sostenitrice accanita del genere horror. Troppo spesso, anche agli occhi dei membri della prestigiosissima organizzazione, l’horror è considerato un genere di serie b, inferiore ad altre forme di intrattenimento. Proprio per questo, nel corso di ben 92 anni, non abbiamo mai visto – salvo alcune dovute eccezioni (prendi L’esorcista o Il silenzio degli innocenti) – alcun film horror tra i grandi protagonisti della cerimonia di premiazione.

Anche oggi, in una realtà cinematografica dove il genere horror ha acquistato maggiore rilevanza rispetto al passato, gli Oscar continuano a non tributare il dovuto omaggio al genere. Ecco di seguito 10 grandi film horror che sono stati totalmente “snobbati” dall’Academy:

Hereditary – Le radici del male (2018)

Hereditary è probabilmente l’horror più acclamato dell’ultimo decennio. Su Rotten Tomatoes ha raggiunto un punteggio pari all’89%, mentre su Metascore una valutazione stellare pari ad 87. Il film è stato ampiamente apprezzato dalla critica, che ha lodato in particolar modo la straordinaria interpretazione di Toni Collette.

Erano in molti a sperare che l’attrice potesse conquistare la sua seconda candidatura agli Oscar (dopo la prima ottenuta grazie a The Sixth Sense – Il sesto senso), ma così non è stato. Un vero peccato!

Shining (1980)

Oggi, Shining di Stanley Kubrick è universalmente riconosciuto come una pietra miliare del genere horror, oltre ad essere un film che ha irreversibilmente segnato l’immaginario collettivo della pop-culture. All’epoca della sua uscita in sala, però, il film non venne accolto bene dalla critica, ed ottenne addirittura due candidature ai Razzie Awards (peggior regista e peggiore attrice a Shelley Duvall).

Anche l’Academy, l’anno successivo, snobbò totalmente il film: quantomeno, l’incredibile lavoro di Jack Nicholson doveva essere riconosciuto con una candidatura al migliore attore. Stiamo parlando di una delle performance più iconiche della storia del cinema…

Psyco (1960)

Psyco, probabilmente uno dei più grandi film horror mai realizzati, ottenne ben quattro candidature alla 33esima edizione degli Oscar: miglior regia, migliore attrice non protagonista (Janet Leigh), migliore fotografia e migliore scenografia. Tuttavia, il film non riuscì a portare a casa neanche una statuetta. Clamorosamente, non venne considerato né per il miglior film né per la miglior colonna sonora.

The Witch (2015)

The Witch è stato uno degli horror più acclamati dell’annata 2015. Ha ottenuto un punteggio pari al 90% su Rotten Tomatoes e una valutazione stellare pari a 83 su Metacritica. In particolare, la critica ne ha elogiato la sceneggiatura, la regia e la recitazione. Nonostante abbiamo ricevuto numerosi riconoscimenti a livello internazionale, inclusi il Directing Award al Sundance Film Festival e ben due Independent Spirit Awards, il film non ha ricevuto neanche una candidatura agli Oscar.

The Lighthouse (2019)

The Lighthouse è l’opera seconda di Robert Eggers, regista di The Witch. A differenze del predecessore, il film è stato considerato dall’Academy, pur sempre in minima parte: ha infatti ottenuto una candidatura all’ultima edizione degli Oscar per la miglior fotografia, ma ha perso contro 1917 di Sam Mendes.

Molti critici hanno sostenuto che anche le interpretazioni dei due protagonisti – soprattutto quella di Willem Dafoe – avrebbero meritato un doveroso riconoscimento. Per la sua performance nel film, Dafoe ha ottenuto una Satellite Award e un Independent Spirit Awards, ma nessuna nomination all’Oscar.

La cosa (1982)

Il fatto che l’Academy non abbia riconosciuto il lavoro de La cosa di John Carpenter a livello di trucco ed effetti speciali è ancora oggi uno dei più grandi misteri nella storia del premio. All’epoca della sua uscita, la critica non fu particolarmente indulgente con il film, che ottenne anche una candidatura ai Razzie Award per la peggior colonna sonora. Oggi il film è considerato a tutti gli effetti un cult del genere horror.

A Venezia… un dicembre rosso shocking (1973)

E parlando sempre di film horror che hanno ricevuto la giusta considerazione, non si può non citare A Venezia… un dicembre rosso shocking di Nicolas Roeg, da sempre considerato uno dei capisaldi del genere horrror.

E anche se il film non è stato accolto come La cosa di Carpenter, non ha comunque ricevuto dalla critica il plauso che avrebbe meritato. Il film ottene sette candidature alla 27esima edizione dei BAFTA, vincendo per la migliore fotografia. Agli Oscar di quell’anno non ottenne neanche una nomination.

Poltergeist – Demoniache presenze (1982)

Il 1982 è stato un anno veramente incredibile per Steven Spielberg, e non solo grazie all’uscita in sala del capolavoro E.T. – L’extra-terrestre, ma anche perché il celebre regista contribuì alla sceneggiatura e alla produzione di un vero e proprio classico del genere horror, Poltergeist – Demoniache presenze.

Il film ottenne tre candidature agli Oscar: miglior montaggio sonoro, migliori effetti speciali e miglior colonna sonora. Tuttavia, non riuscì a portare a casa alcun premio, nonostante in tutte e tre le categorie perse proprio contro E.T. 

Babadook (2014)

Babadook è stato uno degli horror più acclamati del 2014. Su Rotten Tomatoes ha raggiunto un punteggio pari al 98%, mentre su Metascore una valutazione stellare pari ad 86. Il film è stato universalmente acclamato, anche grazie alla performance della protagonista Essie Davis, ed ad oggi è già considerato un cult del genere. In patri il film è riuscito a conquistare numerosi riconoscimenti importanti, mentre gli Oscar hanno completamente ignorato la pellicola.

Carrie – Lo sguardo di Satana (1976)

Carrie – Lo sguardo di Satana di Brian De Palma è un altro celeberrimo horror a non aver ricevuto il giusto riconoscimento da parte dell’Academy. Nel 1977 il film ricevette soltanto due candidature: a Sissy Spacek e Piper Laurie, rispettivamente nominate come migliore attrice e migliore attrice non protagonista. Nessuna delle due riuscì però a portare a casa l’ambita statuetta, nonostante entrambi i loro ruoli sia oggi considerati assolutamente iconici.

Fonte: ScreenRant

Josh Gad nel nuovo disaster movie di Roland Emmerich

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Josh Gad nel nuovo disaster movie di Roland Emmerich

Arriva da The Hollywood Reporter la notizia che Josh Gad, la voce di Olaf nel franchise animato di Frozen e interprete di Le Tont nel live action de La Bella e la Bestia, ha firmato per unirsi al cast del prossimo disaster movie di Roland Emmerich, dal titolo Moonfall.

Nel film la Luna verrà proiettata fuori dalla sua orbita da una forza misteriosa ed entrerà in rotta di collisione con la Terra. Mentre il mondo si prepara ad affrontare la catastrofe, una squadra di improbabili eroi unirà le forze e verrà spedita in missione sulla superficie lunare per cercare di salvare l’umanità, qualcosa di più o meno simile a quanto visto in Armageddon di Michael Bay.

Josh Gad interpreterà uno dei membri del team che verrà inviato sulla Luna, tale KC Houseman, un personaggio bizzarro e disorganizzato, ma dotato di una grandissima intelligenza. Al momento non sappiamo quando il film arriverà nelle sale, ma la produzione – ammesso che per allora i set cinematografici saranno nuovamente agibili – dovrebbe partire il prossimo autunno.

Josh Gad entra a far parte del cast del nuovo disaster movie di Roland Emmerich

La sceneggiatura di Moonfall porterà la firma di Emmerich insieme al suo fidato Harald Kloser, che in molti suoi film ha assunto anche il ruolo di compositore. Alla sceneggiatura collaborerà anche Spenser Cohen.

Roland Emmerich è un veterano del genere disaster movie: nella sua carriera, infatti, ha diretto Independence Day (1996), Godzilla (1998), The Day After Tomorrow (2004), 2012 (2009) e Independence Day: Rigenerazione (2016). L’ultimo film da lui diretto è il war movie Midway (2019).

Mad Max: Fury Road, ecco le prime scelte di Miller per i protagonisti

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Mad Max: Fury Road di George Miller è considerato da molti un autentico capolavoro, ma il viaggio del film per arrivare ad un’effettiva realizzazione è stato davvero problematico, con il progetto che ha più volte rischiato di non vedere mai la luce.

Il film è arrivato nelle sale nel 2015, ma era da almeno 15 anni che Miller stava cercando di realizzare un nuovo capitolo della saga distopica. Quando Mel Gibson era ancora associato al progetto, e sarebbe dovuto tornare a vestire i panni di Max Rockatansky, pare che la Warner Bros. fosse interessata ad affidare il ruolo di Furiosa a Uma Thurman. Siamo orientativamente intorno al 2001, e la produzione fu costretta ad interrompersi dopo i tragici attentati dell’11 settembre.

Quando il progetto di un quarto Mad Max tornò nuovamente in pista, Miller si rese conto che Gibson era effettivamente troppo “maturo” per tornare nei panni del protagonista, e così iniziò a cercare un attore più giovane che potesse raccoglierne l’eredità. A quanto pare, una delle star del MCU era sul punto di ottenere la parte del Guerriero della Strada, prima che venisse ufficialmente scelto Tom Hardy: stiamo parlando di Jeremy Renner.

A rivelarlo è stata Zoe Kravitz, interprete di Toast la Sapiente in Fury Road, in una recente intervista (via CBM): “Ho fatto uno screen test con Jeremy Renner che leggeva la parte di Max quando ancora non avevano assunto Tom. Dovevamo misurare la nostra alchimia.”

Alla fine, i ruoli di Max Rockatansky e di Furiosa sono stati affidati rispettivamente ad Hardy e al premio Oscar Charlize Theron, che proprio di recente hanno parlato per la prima volta della faida che c’è stata tra loro sul set del film.

LEGGI ANCHE – Mad Max 5: Anya Taylor-Joy sarà una giovane Furiosa?

Russell Crowe nel cast del remake americano de Il Profeta

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Russell Crowe nel cast del remake americano de Il Profeta

Il premio Oscar Russell Crowe, indimenticabile Massimo Decimo Meridio de Il gladiatore, visto più di recente al cinema in The Nice Guys, La mummia e Boy Erased – Vite cancellate, sarà tra i protagonisti del remake a stelle e strisce de Il Profeta, film del 2009 diretto dal regista e sceneggiatore francese Jacques Audiard.

L’adattamento americano ad opera della Paramount, il cui titolo ufficiale sarà American Son, porterà la firma di Dennis Lehane, celebre scrittore e sceneggiatore britannico, noto per i romanzi La morte non dimentica e L’isola della paura, da cui sono stati tratti rispettivamente i film Mystic River di Clint Eastwood e Shutter Island di Martin Scorsese.

Alla regia, invece, ci sarà Andrew Onwubolu, rapper statunitense attivo anche come attore, sceneggiatore e regista. Come apprendiamo da Variety, nel film Russell Crowe avrà il ruolo di uno spietato boss mafioso, probabilmente la parte interpretata da Niels Arestrup nell’originale francese.

Russell Crowe tra i protagonisti di American Son, remake USA del francese Il Profeta

Il Profeta di Jacques Audiard ha vinto il Grand Prix Speciale della Giuria del 62esimo Festival di Cannes, ben novePremi César 2010 (tra cui quello per il miglior film), ed è stato candidato come miglior film straniero ai Premi Oscar 2010.

Il film narra la prigionia del giovane beur Malik, dall’ingresso in carcere, solo e appena maggiorenne, all’uscita sei anni più tardi, che lo vedrà completamente trasformato in un affermato boss criminale. Al momento il giovane attore che interpreterà Malik nella versione USA (nel film di Audiard era interpretato da Tahar Rahim) non è ancora stato trovato.

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