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Masters of the Universe: David S. Goyer rinuncia alla regia

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L’inizio delle riprese era previsto per la prossima primavera ma David S. Goyer ha rinunciato alla regia di Masters of the Universe. Il regista ha dovuto lasciare la produzione per via di un conflitto di programmazione con la sua nuova serie tv, Foundation.

A dare la notizia è Variety che spiega di come la trattative del regista con la produzione sia stata mandata a monte da impegni precedenti del regista.

Ecco la prima sinossi disponibile di Masters of the Universe:

Ambientata sul pianeta Eternia, la storia segue un guerriero chiamato Principe Adam che ha il potere di trasformarsi nell’eroico He-Man. La sua nemesi è il villain Skeletor, che cerca di conquistare la fortezza del castello di Greyskull per venire a conoscenza dei misteri e dei segreti che essa custodisce.

Masters of the Universe: Kellan Lutz in trattative

Il personaggio di He-Man ha ispirato  la serie televisiva, He-Man- I dominatori dell’universoShe-Ra: La principessa del potere, He-Man (Le nuove avventure)  e un primo live action nel 1987 con Dolph Ludgren e Frank Langella.

Il film è prodotto da Tood Black, Jason Blumenthal e Steve Tisch per la Escape Artist. I produttori esecutivi sono Julia Pistor e David Voss per la Mattel e Matthew Milam per la Sony.

Solo: A Star Wars Story, Emilia Clarke e Donald Glover forniscono dettagli sui loro personaggi

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Il numero di Entertainment Weekly che ha messo in copertina Solo: A Star Wars Story ha fornito molti dettagli sul film di Ron Howard e tra questi anche alcune novità in merito ai personaggi che vedremo nel film al fianco di Alden Ehrenreich.

Emilia Clarke e Donald Glover hanno infatti parlato con la rivista dei propri personaggi, specificando alcune curiosità che ci aiutano a costruirli.

Il personaggio di Glover è ben noto al pubblico, si tratta di Lando Calrissian. L’attore ha parlato del suo particolare rapporto con L3-37, il primo droide “donna” dell’universo di Star Wars, e della sua differenza rispetto al protagonista, Han Solo.

In merito ai consigli che gli ha offerto Billy Dee Williams, l’originale Lando, Glover ha spiegato che gli ha suggerito solo di “essere affascinante e seduttivo“.

Per quanto riguarda Emilia Clarke, l’attrice di Game of Thrones interpreterà Qi’Ra. Il personaggio conosce Han da quando erano bambini e secondo quanto dichiarato dalla Clarke, lei è una delle componenti fondamentali per quello che sarà il comportamento di Han Solo in futuro. Anche grazie a lei Han è quello che conosciamo nella trilogia ufficiale.

Solo: A Star Wars Story, il primo trailer

CORRELATI:

Ricordiamo che lo spin-off sarà ambientato dieci anni prima degli avvenimenti di Una Nuova Speranza. Nel film ci sarà anche ChewbaccaAlden Ehrenreich interpreterà il giovane personaggio che fu di Harrison Ford. Nel cast anche Emilia Clarke, Donald Glover e Woody Harrelson.

Solo: A Star Wars Story è previsto per il 25 maggio 2018 e dopo il licenziamento dei registi Phil Lord e Christopher Miller, registi di 21 Jump Street e The LEGO Movie, è stato incaricato Ron Howard di completare l’opera. La sceneggiatura porterà la firma di Lawrence Kasdan e di suo figlio Jon Kasdan.

Tessa Thompson vorrebbe essere la nuova protagonista di Kick Ass

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A diversi giorni di distanza dalle dichiarazioni di Mark Millar che aveva espresso il desiderio di avere Tessa Thompson come protagonista del nuovo adattamento di Kick Ass, arriva la risposta dell’attrice di Thor: Ragnarok che accetta la proposta.

Su Twitter, la Thompson ha scritto che, nell’eventualità di un nuovo film sul nuovo personaggio del fumetto di Miller, lei sarebbe ben lieta di essere la protagonista.

A novembre, Millar ha svelato una nuova serie a fumetti di Kick-Ass, con cui ha continuato il successo dei suoi personaggi, oltre a continuare a lavorare con il cinema, visto che nel 2017 è uscito il secondo adattamento di Kingsman, da una sua graphic novel.

Con Kick-Ass, l’avventura cinematografica è cominciata nel 2008, con la pubblicazione del primo numero, seguito da altri due capitoli, e da due adattamenti cinematografici.

Il fumetto che ha esordito a Novembre vede protagonista Patience Lee, una veterana con due bambini, che prende il posto di Dave Lizewkski, e che in New Mexico indossa il costume verde e giallo per combattere il crimine.

Il primo Kick-Ass, diretto da Matthew Vaughn del 2010, è stato un successo e al fianco di Taylor-Johnson e Moretz, ha visto anche la bellissima interpretazione di Nicola Cage nei panni di Big Daddy.

Il sequel, del 2013, ha visto invece nel cast Jim Carrey, che ha fatto molto parlare di sé per via della controversa partecipazione al progetto, che a detta sua non si era rivelato all’altezza delle sue aspettative.

Marvel Studios: esisteva un progetto per un film su War Machine

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Mentre i cinema si apprestano ad accogliere Black Panther, il primo cinecomic Marvel con un protagonista di colore, da Joe Robert Cole, sceneggiatore presso la Casa delle Idee, arriva la conferma che lo Studio aveva intenzione, molto prima di Black Panther, di portare sullo schermo War Machine, con Don Cheadle.

Avengers: Infinity War, Don Cheadle accenna al ritorno di War Machine

Lo sceneggiatore ha dichiarato a Complex: “Avevo scritto una sceneggiatura alla Chinatown e ci siamo incontrati con la Marvel. A quello stesso incontro mi avevano anche detto che avrebbero voluto realizzare un film su War Machine. Ho proposto un’idea e mi avevano dato l’ok per sviluppare il film, ma poi hanno deciso in base a quello che sarebbe stato Iron Man 3, che non avrebbero più realizzato il film su War Machine. Ma mi chiesero comunque se ero interessato a unirmi al loro programma di sceneggiatori.”

Avengers: Infinity War – la trama

Un viaggio cinematografico senza precedenti, lungo dieci anni, per sviluppare l’intero Marvel Cinematic Universe, Avengers: Infinity War di Marvel Studios porta sullo schermo il definitivo, letale scontro di tutti i tempi. Gli Avengers e i loro alleati supereroi devono essere disposti a sacrificare tutto nel tentativo di sconfiggere il potente Thanos prima che il suo attacco improvviso di devastazione e rovina metta fine all’universo.

Anthony e Joe Russo dirigono il film, che è prodotto da Kevin Feige. Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Michael Grillo e Stan Lee sono produttori esecutivi. Christopher Markus & Stephen McFeely hanno scritto la sceneggiatura. Avengers: Infinity War arriverà nei cinema USA il 4 maggio, dal 25 aprile in Italia.

CORRELATI:

Avengers: Infinity War trailer ufficiale – i Vendicatori contro Thanos

Nel cast torneranno tutti gli eroi protagonisti degli ultimi dieci anni di film ambientati nel Marvel Cinematic Universe, da Iron Man (2008) e Black Panther (2018).

2 Gran Figli Di… – Trailer del film con Owen Wilson

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La Warner Bros ha diffuso il trailer di 2 Gran Figli Di… il nuovo film diretto da Lawrence Sher e con protagonisti Owen Wilson, Ed Helms e Glenn Close

2 Gran Figli Di… racconterà di due fratelli alla folle ricerca di una certezza. DAL 1°MARZO AL CINEMA

Owen Wilson (Grand Budapest Hotel, Zoolander 2) ed Ed Helms (i film della serie Una notte da leoni, Come ti spaccio la famiglia) sono i protagonisti della commedia di Alcon Entertainment “2 gran figli di…”, diretta da Lawrence Sher, al suo esordio alla regia dopo una lunga carriera come direttore della fotografia (i film della serie “Una notte da leoni”).

Wilson e Helms sono Kyle e Peter Reynolds, due fratelli cui la madre, piuttosto eccentrica, ha sempre raccontato che il padre era morto quando erano ancora piccoli. Una volta scoperto che non è così, decidono di mettersi alla ricerca del loro vero padre e vengono anche a sapere alcune cose della loro madre che forse avrebbero preferito non conoscere.

2 Gran Figli Di…

Il film è interpretato anche dal premio Oscar J.K. Simmons (Whiplash), da Katt Williams, dal quarterback della NFL Hall of Fame diventato attore Terry Bradshaw, da Ving Rhames (i film della serie “Mission Impossible”), da Harry Shearer (“The Simpsons”), dalla candidata all’Oscar June Squibb (“Nebraska”), dal premio Oscar Christopher Walken (“Il cacciatore”) e dalla candidata all’Oscar Glenn Close (“Albert Nobbs”, “Guardiani della Galassia”) nel ruolo della madre dei due gemelli. Sher dirige una sceneggiatura scritta da Justin Malen (“La festa prima delle feste”). Il film è stato prodotto dal candidato all’Oscar Ivan Reitman (“Tra le nuvole”), da Ali Bell (“Draft Day”) e dai candidati all’Oscar Broderick Johnson e Andrew A. Kosove (“The Blind Side”). 

I produttori esecutivi sono Tom Pollock, Scott Parish, Chris Cowles, Chris Fenton e Timothy M. Bourne. Nel team creativo ci sono il direttore della fotografia John Lindley (“St. Vincent”) e lo scenografo Stephen H. Carter (direttore artistico di “Birdman o (L’imprevedibile virtù dell’ignoranza)”), al montaggio Dana E. Glauberman (“Draft Day”) e la costumista due volte candidata all’Oscar Julie Weiss (“Frida”, “Twelve Monkeys”).
Le musiche sono di Rob Simonsen (“Foxcatcher – Una storia americana”). In uscita nelle sale italiane il 1 marzo 2018, il film è una presentazione Alcon Entertainment, una produzione Montecito Picture Company in associazione con DMG Entertainment e sarà distribuito dalla Warner Bros. Pictures, una società della Warner Bros. Entertainment.

A casa tutti bene: un video presenta il cast del nuovo film di Muccino

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01 Distribution ha diffuso una featurette da A Casa Tutti Bene, il nuovo film di Gabriele Muccino con un importante cast corale formato da Stefano Accorsi, Carolina Crescentini, Elena Cucci, Tea Falco, Pierfrancesco Favino, Claudia Gerini, Massimo Ghini, Sabrina Impacciatore, Gianfelice Imparato, Ivano Marescotti, Giulia Michelini, Sandra Milo, Giampaolo Morelli, Stefania Sandrelli, Valeria Solarino e Gianmarco Tognazzi.

Proprio il nutrito cast è il protagonista del video di seguito:

A Casa Tutti Bene, recensione del film di Gabriele Muccino

Scritto da Gabriele Muccino e Paolo Costella A Casa Tutti Bene è la storia di una grande famiglia che si ritrova a festeggiare le Nozze d’Oro dei nonni sull’isola dove questi si sono trasferiti a vivere. Un’improvvisa mareggiata blocca l’arrivo dei traghetti e fa saltare il rientro previsto in serata costringendo tutti a restare bloccati sull’isola e a fare i conti con loro stessi, con il proprio passato, con gelosie mai sopite, inquietudini, tradimenti, paure e anche improvvisi e inaspettati colpi di fulmine.

A Casa Tutti Benel’incontro con il regista e il cast

Diretto da Gabriele MuccinoA Casa Tutti Bene è prodotto da LOTUS PRODUCTION con RAI CINEMA in associazione con 3 MARYS ENTERTAINMENT S.r.l.. – Nelle sale dal 14 febbraio 2018

Black Panther: recensione del film con Chadwick Boseman

Più “vecchio” di Wolverine e più celebre di Aquaman (secondo al classifica IGN), Black Panther è il Re Guerriero che difende il Wakanda, la nazione dell’Africa centro-orientale che si nasconde al resto del mondo. Per la prima volta nella storia dei cinecomics, a dieci anni esatti dall’inaugurazione del Marvel Cinematic Universe (Iron Man compie dieci anni il prossimo Aprile), arriva al cinema il primo film tratto da fumetti con protagonista un eroe di colore, con un cast e una crew quasi completamente composta da talenti di settore di colore, un unicum persino a Hollywood che mai aveva visto un progetto di tale scala (e budget), realizzato da attori, registi, tecnici, sceneggiatori e produttori afroamericani.

Questo aspetto produttivo e l’unicità del personaggio fanno di Black Panther un film storicamente importante, non solo nell’ambito del genere, ed è quindi normale il grande fermento che lo accoglierà al cinema, a partire dal 14 Febbraio prossimo. La storia che racconta il film è ambientata a un paio di settimane di distanza dai tragici eventi di Captain America: Civil War. Il sovrano del Wakanda, Re T’Chaka, rimane ucciso nell’attacco terroristico del Barone Zemo. Adesso è T’Challa a ereditare il trono, ma non è così facile per un uomo, anche destinato a farlo, abbracciare il suo destino di Sovrano e di Protettore del suo popolo. Per tradizione infatti il re, a Wakanda, è anche la Pantera Nera, l’eroe che protegge le tribù della nazione segreta.

Black Panther recensione
Gentile concessione © Marvel Studios/Disney

Sono molteplici gli aspetti del film che rappresentano un punto di interesse e di diversità nella diciottesima pellicola del Marvel Cinematic Universe e non si parla soltanto del colore della pelle dei protagonisti. La prima differenza che si incontra, entrando in Wakanda, è che lo spettatore si trova di fronte a un mondo completamente differente: sembra di stare in una cittadina aliena, con una tecnologia avanzatissima, mai vista prima; allo stesso tempo, queste donne e questi uomini sono a tutti gli effetti un insieme di tribù profondamente spirituali, che affondano le loro decisioni, il loro modo di essere, le loro vite in rituali sacri e investiture mistiche. Un perfetto equilibrio tra tecnologia e spiritualità che genera un effetto straniante ma che ha un innegabile appeal, se non altro per la novità visiva e scenografica.

Sempre parte dell’ambientazione è il particolare uso del colore. La Wakanda che ci mostra è il film è colorata e vivace, nel tessuto dei suoi abitanti, nella caratterizzazione delle sue tribù, nell’armonia con cui i personaggi vengono inseriti in un contesto così nuovo per il cinema di genere senza mai confondersi come semplice elemento di sfondo. La Marvel coglie così in pieno l’occasione per differenziare e aprire ancora di più il MCU. Come Guardiani della Galassia ha aperto l’orizzonte spaziale, Black Panther amplia l’orizzonte terrestre dell’universo condiviso.

Da un punto di vista narrativo, il film è una storia di origini, ma anche in questo caso non si racconta la nascita del protagonista o la scoperta dei propri poteri. T’Challa nasce principe e sa che prima o poi sarà Re e Guerriero. L’origine di questo eroe è la presa di coscienza e la comprensione di quello che vuol dire occupare una posizione di prestigio, nell’accettare il peso che tutto questo comporta, un’altra declinazione, insomma, del rapporto tra poteri e responsabilità.

Black Panther Film
Gentile concessione © Marvel Studios/Disney

Come accadeva in Thor (2011), l’eroe viene messo alla prova nel momento in cui una minaccia si fa avanti. Come con il Dio del Tuono, abbiamo a che fare con due principi destinati a regnare che nel momento della successione (anche Thor dovrebbe essere incoronato re all’inizio del film di Kenneth Branagh) si rivelano non essere degni e mettono in pericolo la propria famiglia, il proprio Regno, soprattutto il loro ruolo di protettori del proprio popolo. E gli echi shakespeariani non si risparmiano nemmeno in Black Panther, sebbene annacquati da una regia più evidente per quanto discontinua. T’Challa si trova a combattere contro Killmonger, un villain che lui stesso ha contribuito a creare, non un cattivo propriamente detto, ma un carismatico anti-eroe, un personaggio che, dal suo punto di vista, ha tutte le ragioni del mondo per giustificare il suo operato e che si fa anche portatore dell’importante messaggio politico del film, offerto però al pubblico in maniera semplicistica.

In Black Panther, come accadeva anche in Thor quindi, l’eroe trova la sua definizione intorno e grazie al suo antagonista. Segno che, finalmente, dai tempi di Loki, la Marvel ha lavorato bene con il personaggio del cattivo, grazie anche a un talentuoso Michael B. Jordan che lo impersona, con lo sguardo ma soprattutto con il corpo. Chadwick Boseman, già visto in azione in Civil War, si rivela un perfetto veicolo per le scene acrobatiche d’azione e un carismatico principe e poi Re del Wakanda. Intorno a questi due pilastri ruotano una serie di personaggi, purtroppo non abbastanza approfonditi, che però non mancano di fascino. Dall’accattivante Nakia, il premio Oscar Lupita Nyong’O, alla sempre autorevole Ramonda, Angela Bassett in splendida forma, passando per il saggio Zuri, l’altro premio Oscar Forest Whitaker, la forte Okoye (Danai Gurira), la frizzante Shuri (Letitia Wright), l’indeciso W’Kabi (Daniel Kaluuya, nominato agli Oscar 2018 per Get Out), il possente e inaspettatamente comico M’Baku (Winston Duke), oltre all’agente Ross della CIA (Martin Freeman) e a Ulysses Klaw (Andy Serkis), che tornano dopo le apparizioni, rispettivamente, in Captain America: Civil War e in Avengers: Age of Ultron.

Black Panther recensione
Gentile concessione © Marvel Studios/Disney

Alla regia Ryan Coogler, che si era fatto apprezzare per l’ottimo Prossima fermata Fruitvale Station e per il buon Creed – Nato per Combattere. Il regista di Oakland fatica a trovare il suo spazio, mostra qualche guizzo personale, ma non riesce a dare omogeneità al film, intrappolato in 134 lunghissimi minuti che purtroppo annacquano ciò che di buono c’è nel film.

Black Panther è un prodotto che riesce solo in parte a mantenere tutte le promesse rivoluzionarie che aveva fatto sulla carta. Lo stile del film è visivamente innovativo, con un utilizzo del colore e della messa in scena che si impegnano a caratterizzare la location inedita, tuttavia non è omogeneo nei tempi e nelle modalità di ripresa, oltre a rivelare ingenuità sorprendenti nell’utilizzo degli effetti visivi. Inoltre il tono, molto serio nella prima parte, cede alle lusinghe della risata facile nella seconda, risultando stonato pure per un prodotto Marvel. Infine, la cultura black di cui il film doveva farsi portatore, veicolata anche da una colonna sonora importante, firmata tra gli altri da Kendrick Lamar, scompare dietro ai meccanismi narrativi consolidati dello studio, un vero peccato e un mancato atto di coraggio da parte della Casa delle Idee.

Fortuna che il carisma e la bellezza dei protagonisti riescono, in parte, ad offuscare tutto il resto, ma non siamo neanche vicini all’efficacia di Guardiani della Galassia, alla coesione del primo Iron Man o alla “rivoluzione” Thor: Ragnarok. Tuttavia portare sullo schermo un mondo nuovo e presentare un personaggio poco conosciuto, con tante variabili ed elementi caratterizzanti, non era operazione semplice. A volte però un po’ di coraggio in più premia.

Black Panther è il primo film Marvel a ricevere la cover di Time Magazine

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Eroe, Re e Guerriero, Black Panther ne ha per tutti, e soprattutto ne ha per il Time Magazine che ha scelto proprio il diciottesimo film Marvel Studios per la sua nuova cover.

Il film di Ryan Coogler è il primo film prodotto dalla casa delle idee a guadagnarsi la copertina della famosa rivista, con una bella immagine di Chadwick Boseman e un articolo firmato da Jamil Smith.

Black Panther trailer ufficiale

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Black Panther, la trama del film

Di seguito la prima sinossi del film: Black Panther segue T’Challa che, dopo gli eventi di Captain America Civil War, torna a casa, nell’isolata e tcnologicamente ultra avanzata nazione africana, Wakanda, per prendere il suo posto in qualità di nuovo re. Tuttavia, un vecchio nemico ricompare sui radar e il doppio ruolo di T’Challa di sovrano e di Black Panther è messo alla prova, quando viene trascinato in un conflitto che mette l’intero fato di Wakanda e del mondo in pericolo.

Ryan Coogler scriverà e dirigerà Black Panther che seguirà la storia di T’Challa, il re guerriero di Wakanda, da dove era stata interrotta in Captain America Civil War.

Non è ancora chiaro quali altri personaggi parteciperanno alla storia, anche se sembra una buona possibilità che nel film ci sia anche Ulysses Klaw, che ha esordito in Avengers Age of Ultron con il volto di Andy Serkis. Inoltre sembra ci possa essere spazio anche per Everett Ross, visto sempre in Civil War con il volto di Martin Freeman.

Chadwick Boseman interpreta il protagonista, T’Challa, già visto in Captain America Civil War. Nei ruoli principali del film ci saranno, oltre a Boseman, Michael B. Jordan, Lupita Nyong’O, Danai Gurira, Martin Freeman, Daniel Kaluuya, Angela Basset, Forest Whitaker e Andy Serkis. Nei ruoli di comprimari compariranno invece Letitia Wright, Winston Duke, Florence Kasumba, Sterling K. Brown e John Kani.

Black Panther arriverà al cinema il 16 Febbraio del 2018.

Nightwing: il regista chiede ai fan di trovare l’attore perfetto per il ruolo

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Qualche settimana fa, Chris McKay – scelto dalla Warner Bros. per dirigere il film su Nightwing – aveva risposto alla domanda di un fan su twitter che chiedeva informazioni sul casting del protagonista. Questa era stato il commento:

È presto per parlare di casting ma a Febbraio…diciamo intorno a San Valentino forse…dovrei avere un aggiornamento sulla situazione del primo film su Nightwing!

Come promesso è arrivato puntale un nuovo update sul film, sotto forma di sondaggio. McKay ha infatti chiesto una mano ai fan di Nightwing per trovare il perfetto attore per il ruolo.

Nightwing: dal regista Chris McKay nuovi aggiornamenti sul film

In merito al progetto su Nightwing, il regista aveva elogiato l’approccio della WB: “Warner Bros è lo studio più attento al processo creativo di qualsiasi altro studio in cui io vorrai lavorare. Basta guardare il ruolo di registi di classe mondiale che hanno lavorato alla Warner Bros e l’hanno resa quella che è adesso. Questo è esattamente il modo di come gestiscono questi film”.

Nightwing: da Maze Runner una proposta per il protagonista

Quello che non uccide: anche Vicky Krieps nel cast

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La produzione di Quello che non uccide (The Girl in the Spider’s Web), prossimo capitolo della saga cinematografica tratta dalla serie Millenium, ha aggiunto al proprio cast ufficiale Vicky Krieps. L’attrice è apparsa quest’anno nell’ultimo film di Paul Thomas Anderson Il filo nascosto, al fianco di Daniel Day Lewis.

La pellicola, come annunciato negli scorsi mesi, non sarà un sequel diretto di Millenium – Uomini che odiano le donne di David Fincher e vedrà nel ruolo della protagonista Lisbeth Salander la star di The Crown Claire Foy.

Quello che non uccide: Claire Foy è Lisbeth Salander, ufficiale

Questa la sinossi del romanzo:

Da qualche tempo “Millennium” non naviga in buone acque e Mikael Blomkvist, il giornalista duro e puro a capo della celebre rivista d’inchiesta, non sembra più godere della popolarità di una volta. Mai come ora, avrebbe bisogno di uno scoop capace di risollevare le sorti del giornale insieme all’immagine – e al morale – del suo direttore responsabile. In una notte di bufera autunnale, una telefonata inattesa sembra finalmente promettere qualche rivelazione succosa…Lisbeth Salander, la ragazza col tatuaggio della quale da troppo tempo non ha più notizie, torna così a incrociare la sua strada, guidandolo in una nuova caccia ai cattivi che punta al cuore stesso dell’Nsa, il servizio segreto americano che si occupa della sicurezza nazionale.

Millennium – Quello che non uccide, recensione del film con Claire Foy

Quello che non uccide arriverà nelle sale americane il 9 novembre 2018 con la regia di Fede Alvarez, si parla anche di trovare un nuovo volto alla protagonista del film.

Quello che non uccide: da Get Out un nuovo membro del cast

Black Panther: nel nuovo trailer Iron Man indica i riferimenti al MCU

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A pochissimi giorni dall’uscita nelle sale di Black Panther, i Marvel Studios hanno rilasciato un nuovo trailer internazionale nel quale Robert Downey Jr. dialoga con l’interprete di T’Challa Chadwick Boseman sui riferimenti del film al MCU.

Se fate attenzione, mentre parla di Wakanda, Chadwick insinua che Tony Stark abbia “rubato” del Vibranio dalle miniere africane – facendo riferimento alla creazione tecnologica di Tony Stark vista in Iron Man 2, che si chiamava anch’essa Vibranium.

Qui sotto potete dare uno sguardo ai due video.

Vi ricordiamo che i due attori torneranno insieme sullo schermo in Avengers: Infinity War, al cinema dal 25 aprile.

Black Panther: tutti i riferimenti a Wakanda, da Iron Man 2 a Il Primo Vendicatore – video

Black Panther, la trama del film

Black Panther segue T’Challa che, dopo gli eventi di Captain America Civil War, torna a casa, nell’isolata e tcnologicamente ultra avanzata nazione africana, Wakanda, per prendere il suo posto in qualità di nuovo re. Tuttavia, un vecchio nemico ricompare sui radar e il doppio ruolo di T’Challa di sovrano e di Black Panther è messo alla prova, quando viene trascinato in un conflitto che mette l’intero fato di Wakanda e del mondo in pericolo.

Chadwick Boseman interpreta il protagonista, T’Challa, già visto in Captain America Civil War. Nei ruoli principali del film ci saranno, oltre a Boseman, Michael B. Jordan, Lupita Nyong’O, Danai Gurira, Martin Freeman, Daniel Kaluuya, Angela Basset, Forest Whitaker e Andy Serkis. Nei ruoli di comprimari compariranno invece Letitia Wright, Winston Duke, Florence Kasumba, Sterling K. Brown e John Kani.

Black Panther arriverà al cinema il 16 Febbraio del 2018.

Black Panther: ecco il contenuto delle due scene post-credits – SPOILER

Fonte: ScreenRant

Joaquin Phoenix in trattative per The Joker Origins

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La notizia è di quelle che fanno tremare le gambe: secondo Variety Joaquin Phoenix sarebbe attualmente in trattative per interpretare Joker nel film diretto da Todd Phillips (Una notte la leoni, War Dogs) ed esterno all’universo cinematografico DC.

Il progetto, intitolato The Joker Origins, riavvierà la storia del personaggio e necessita quindi di un nuovo attore dopo gli ultimi visti sul grande schermo (Jared Leto in Suicide Squad e Heath Ledger nella trilogia de Il cavaliere oscuro).

Phoenix, come riportato da Variety, è la prima scelta per la Warner Bros., lui che in passato è stato a lungo corteggiato dai Marvel Studios per interpretare il Doctor Strange nell’omonimo cinecomic e che è stato ad un passo dal diventare Lex Luthor in Batman v Superman.

The Batman: Gary Oldman vorrebbe Joaquin Phoenix

The Joker Origins sarà ambientato nel 1980, e racconterà l’evoluzione di un uomo ordinario e la sua trasformazione nel criminale che tutti conosciamo.

Non ci resta che attendere conferme o smentite ufficiali da parte della produzione. Che ne pensate di questa scelta? Vi piacerebbe vedere Phoenix nei panni del Joker?

Joker: al via la petizione per renderlo “di nuovo gay”

Fonte: Variety

Lobo: Michael Bay in trattative per la regia

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Secondo The Wrap, Michael Bay è ufficialmente entrato in trattative con la Warner Bros. per dirigere il cinecomic Lobo, tratto dall’omonimo fumetto DC su un cacciatore di taglie intergalattico (un po’ la risposta a Cable o Punisher della Marvel).

Inizialmente si era parlato di Guy Ritchie, ma il regista aveva abbandonato il progetto per sviluppare Sherlock Holmes: Gioco di Ombre.

Bay è dunque diventato il nome in cima alla lista dei papabili registi, mentre la sceneggiatura del film è stata da tempo affidata a Jason Fuchs (Wonder Woman). Una volta che lo script sarà terminato, la Warner Bros. avanzerà la proposta e solo allora sapremo se l’accordo si farà.

DC Films: Jason Momoa credeva di dover interpretare Lobo

La sua finalizzazione potrebbe subire dei ritardi o addirittura non realizzarsi nel caso in cui i costi di produzione si rivelino troppo sostenuti. Secondo l’Hollywood Reporter Lobo richiederebbe oltre 200 milioni di dollari di budget, una cifra esageratamente alta per uno standalone d’esordio come questo, oltretutto su un personaggio che molti spettatori non hanno mai sentito nominare.

Il progetto poi potrebbe subire il limite R-Rated, e la Warner Bros. non sembra entusiasta all’idea di dover investire così tanto denaro su una pellicola rischiosa. Bay, almeno per quanto ne sappiamo, sarebbe d’accordo con questa politica.

Voi che ne pensate?

Lobo: assunto lo sceneggiatore di Wonder Woman per il film

Fonte: ScreenRant

Cinquanta Sfumature di Rosso: recensione del film con Jamie Dornan

Dopo incassi record, successo per i protagonisti e parodie varie, siamo finalmente giunti al capitolo conclusivo di una delle saghe più amate e detestate allo stesso tempo degli ultimi anni: arriva oggi al cinema Cinquanta Sfumature di Rosso con Dakota Johnson e Jamie Dornan per la regia di James Foley.

Se nel primo capitolo Grigio c’era la scoperta, la novità e facevamo conoscenza delle abitudine sessuali del caro Mr Grey (Jamie Dornan) attraverso gli occhi della ingenua Anastasia Steele (Dakota Johnson) e nel secondo film Nero la loro storia si faceva più seria, tra compromessi e thriller, sempre accompagnando il tutto con le perversioni di lui, in Cinquanta Sfumature di Rosso c’è un po’ tutto e un po’ niente… Il che si traduce in due ore di noia.

Cinquanta Sfumature di Rosso è il capitolo finale della saga ispirata ai libri di E.L.James

Ana e Christian sono finalmente pronti a passare il resto della loro vita insieme suggellando il loro amore con un matrimonio e successiva romantica e sfarzosa luna di miele in Francia. Tra una corsa sotto la pioggia su gli Champs Elysées e una punizione tra le lenzuola da parte di lui perché lei gli ha disobbedito (scene che, al terzo film nemmeno più sconvolgono o fanno ridere), vengono informati che una persona non gradita del loro passato sta cercando di intrufolarsi nuovamente nelle loro vite.

Si tratta di Jack Hyde (Eric Johnson), ex capo nella redazione dove lavorava Ana e licenziato proprio a causa sua. Le premesse per una vendetta in piena regola ci sono tutte, così la “Signora Grey” viene controllata a vista da una bella guardia del corpo (Brant Daugherty), di cui Christian stranamente non è geloso. La trama “thriller” si infila tra dialoghi alquanto surreali, scene di sesso buttate lì a caso giustificate solo dalla natura morbosa di lui che ha contagiato anche lei ormai, inseguimenti alla Fast & Fourious tra le strade di Seattle, gravidanze da evitare, rapimenti e antagonisti che si capiscono già dalle prime scene.

Cinquanta Sfumature di Rosso

Jamie Dornan e Dakota Johnson arrivano stremati a questo finale, lui evidentemente annoiato dall’essere ancora Mr.Grey e lei che cerca di mostrarci (con successo) tutte le sfumature delle emozioni che prova Ana senza muovere un singolo muscolo del viso e con sguardo fisso. Tantissimi sono gli elementi piantanti qui e lì durante il film che potevano essere qualcosa di più, ma il regista o lo sceneggiatore Niall Leonard non si sono minimamente preoccupati di svilupparli più di tanto o forse hanno preferito tagliarli in fase di montaggio, preferendoli all’ennesima scena di Ana che geme di piacere. Dopo tutto questa è una commedia romantico erotica…

Il sesso, prima del grande amore tra i due in Cinquanta Sfumature di Rosso rimane al centro della storia e ogni momento è buono per riaprire la stanza segreta di Mr.Grey. Se solo non fosse che la linea tra pratiche sessuali varie di sottomissione non fosse così sottile da sembrare spesso e volentieri semplice volere di un uomo che controlla il corpo di una donna (e non solo a letto), padrone che la vuole a casa e non a lavoro, geloso fino all’inverosimile e che può decidere tutto per lei. Ma insomma, le femministe non sono certo il pubblico tipo di un film del genere e chi va a vedere Cinquanta Sfumature di Rosso sa bene a cosa va incontro (si spera)…

Come per i capitoli precedenti, nulla da dire sulla colonna sonora curata da Danny Elfman, forse unico aspetto pensato e studiato nel minimo dettaglio, con canzoni scritte proprio per raccontare questa storia e piazzate ad hoc nei momenti più giusti. Ma questo e la bella fotografia da spot tv non riescono a salvare un film che sembra esser stato girato e montato quasi di fretta, talmente sconnesso nella sua totalità da non sembrare nemmeno un vero e proprio finale.

IT: in blu-ray e dvd il film campione d’incassi

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Galleggerete tutti con l’arrivo di IT (recensione) in 4K Ultra HD, Blu-ray e DVD dal 14 Febbraio, distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia. Il Blu-ray sarà disponibile anche in un’esclusiva edizione limitata con cover lenticolare.

Diretto da Andy Muschietti (La madre), IT è basato sull’omonimo best-seller di Stephen King, uno dei più grandi classici horror della storia che ha terrorizzato intere generazioni.

Il promettente cast di IT ha contribuito a renderlo il film horror che ha incassato di più nella storia del cinema mondiale. Accanto a Bill Skarsgård (“Allegiant,” TV’s “Hemlock Grove”), che veste magistralmente i panni dell’iconico clown Pennywise, c’è un ensemble di giovanissimi attori quali Finn Wolfhard (protagonista di Stranger Things), Jaeden Lieberher (Midnight Special), Jeremy Ray Taylor (Alvin Superstar – Nessuno ci può fermare), Sophia Lillis (37), Wyatt Oleff (Guardiani della Galassia), Chosen Jacobs, Jack Dylan Grazer (Tales of Halloween), Nicholas Hamilton (Captain Fantastic) e Jackson Robert Scott, al suo debutto cinematografico.

I Contenuti Speciali sveleranno i segreti della straordinaria e terrorizzante interpretazione di Pennywise da parte di Bill Skarsgård, vi porteranno sul set con i giovanissimi protagonisti del film ed includeranno anche un’intervista a Stephen King in cui lo scrittore condivide il processo creativo della sua creature più famosa.

IT, la trama

Il capolavoro horror di Stephen King prende vita per la nuova generazione. A Derry, Maine, sette giovani amici si uniscono contro una terrificante creatura soprannaturale che tormenta la loro cittadina da secoli. IT, che si fa chiamare Pennywise il Clown Danzante, è un mostro dal potere indicibile che prende la forma delle paure più spaventose di ognuno. Minacciati dai loro peggiori incubi, l’unica speranza che questi ragazzi hanno di sopravvivere a IT è di unire le forze.

Falling Skies, la serie tv sci-fi su Rai 4

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Falling Skies, la serie tv sci-fi divenuta ormai cult sarà in onda da lunedì a venerdì su Rai 4 con doppio episodio.

Creata dallo sceneggiatore di Salvate il soldato Ryan, –  Robert Rodat, che ha avuto anche il ruolo di produttore esecutivo al fianco di Steven Spielberg, Falling Skies racconta un presente apocalittico in cui la Terra è stata invasa da una razza aliena che ha sterminato il 90% della popolazione e distrutto ogni apparecchiatura elettronica. Nei sei mesi successivi all’avvento degli extraterrestri, si costituisce la Resistenza Umana che cerca di salvare quante più vite possibile e ostacolare i piani degli invasori.

Articolata in cinque stagioni, di cui la 3, la 4 e la 5  in prima visione free Rai 4, la serie Falling Skies conta nel cast volti molto famigliari al pubblico televisivo e cinematografico, come Noah Wyle, Moon Bloodgood,  Drew Roy, Will Patton e Doug Jones.

Falling Skies, la trama

Nella serie La Terra è stata invasa da una potente razza aliena, che ha messo in ginocchio l’intero pianeta neutralizzando le apparecchiature elettroniche e sterminando il 90% della popolazione umana. Tom Mason, ex professore di storia all’Università di Boston, fa parte di un gruppo di resistenza nel reggimento Seconda Massachusetts. Gli alieni invasori, chiamati Espheni, sono umanoidi alti il doppio di un uomo ed esili come scheletri. Al loro servizio operano mostruosi esseri detti Skitter, creature molto simili a dei ragni giganti con sei arti inferiori e due superiori. Gli Skitter, controllati dagli Espheni, sono frutto di mutazioni genetiche applicate su razze precedentemente conquistate. Alcuni degli Skitter, comandati da Occhio Rosso, riescono però a ribellarsi al giogo Espheni e si alleano con Ben Mason, ma la loro vita non durerà a lungo. Gli Espheni dispongono inoltre di potenti Robot detti Mech, dalla forma bipede e dai micidiali cannoncini laser, ed infine di navicelle volanti dette Illuminatori.

Marvel Studios: la foto e il video celebrativo dei primi 10 anni

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Il canale Youtube Marvel Entertainment ha condiviso il video celebrativo dei dieci anni dei Marvel Studios e del Marvel Cinematic Universe.

Potete vedere di seguito i 79 attori che hanno partecipato e la quantità incredibile di talenti, tutti i una sola stanza, per la foto di rito dei 10 anni dei Marvel Studios:

Di seguito l’elenco completo dei film delle prime tre Fase del Marvel Cinematic Universe.

Charlotte Rampling a Milano per l’anteprima a Sala Biografilm di HANNAH

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Martedì 13 febbraio 2018 Milano (Cinema Colosseo) torna Sala Biografilm con l’anteprima in versione originale sottotitolata di HANNAH (recensione), il nuovo film di Andrea Pallaoro (dopo il clamoroso successo internazionale della sua opera prima, Medeas) già presentato alla 74. Mostra del Cinema di Venezia, occasione in cui la protagonista Charlotte Rampling è stata premiata con la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile.

Proprio Charlotte Rampling sarà a Milano in occasione dell’anteprima di Sala Biografilm e presenterà il film insieme al regista.

Da oltre cinquant’anni una delle attrici più amate dello scenario artistico internazionale, con le sue interpretazioni Rampling ha fatto la storia del cinema (recitando per autori del calibro di Luchino Visconti, François Ozon, Alan Parker, Todd Solondz, Woody Allen e molti altri), oltre a dare il volto a memorabili personaggi televisivi (in miniserie e serie tv quali Dexter e Broadchurch).

HANNAH sarà nelle sale italiane dal 15 febbraio, distribuito da I Wonder Pictures.

Hannah recensione del film con Charlotte Rampling

CODICE DI SCONTO

Inserendo il codice HN14PR sul sito www.biografilm.it/hannah  sarà possibile ottenere una riduzione sul costo dell’ingresso, da 9 a 6 euro   

HANNAH di Andrea Pallaoro

(Italia, Belgio, Francia/2017/95’) 

La routine a cui Hannah cerca disperatamente di aggrapparsi, tra lavoro, corsi di teatro e piscina, va in pezzi all’indomani dell’arresto del marito. Perché è stato incarcerato? Perché la donna si nasconde dai vicini? Perché suo figlio non vuole avere niente a che fare con lei e le impedisce di vedere il nipote? Gli indizi per rispondere a questi dilemmi sono lì, nascosti nei silenzi e disseminati tra le pieghe di un dolore inespresso, ma le risposte sono in realtà del tutto marginali. Al centro di ogni scena c’è Hannah: il suo mondo interiore esplorato senza giudizi morali, un crollo che traspare con inquietante compostezza dai gesti, dagli sguardi, dai brevi momenti di cedimento.

Dopo il successo internazionale di Medeas, Andrea Pallaoro dirige una magnifica Charlotte Rampling, in un’interpretazione personalissima e magistrale, premiata con la Coppa Volpi alla 74. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

CODICE DI SCONTO

Inserendo il codice HN14PR sul sito www.biografilm.it/hannah  sarà possibile ottenere una riduzione sul costo dell’ingresso, da 9 a 6 euro   

 Uscita: 15 febbraio (I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection)

Il trailer ufficiale di Hannah

CHARLOTTE RAMPLING

Dopo l’esordio cinematografico nel 1964 con Non tutti ce l’hanno di Richard Lester (Palma d’Oro a Cannes), cui segue nel 1966 Georgy, svegliati, la sua carriera si sviluppa parallelamente in Gran Bretagna, Francia e Italia: qui in particolare, tra la fine degli anni 60 e la prima metà dei 70, lavora con autori come Luchino Visconti (La caduta degli Dei, 1969), Giuliano Montaldo (Giordano Bruno, 1973) e Liliana Cavani (Il portiere di notte, 1974).

In seguito, negli Stati Uniti, è al fianco di Robert Mitchum in Marlowe, il poliziotto privato di Dick Richards (1975), di Woody Allen in Stardust Memories (1980) e di Paul Newman in Il Verdetto di Sidney Lumet (1982).

Tra i molti titoli della sua lunga filmografia ricordiamo almeno Max amore mio di Nagisa Oshima (1986), Angel Heart – Ascensore per l’inferno di Alan Parker (1987), Le ali dell’amore di Iain Softley (1997), Due volte lei – Lemming di Dominik Moll (2005), Verso il sud di Laurent Cantet (2005), Caotica Ana di Julio Medem (2007), e la lunga collaborazione con François Ozon, iniziata nel 2000 conSotto la sabbia e proseguita con Swimming Pool (2003, European Film Award come Migliore attrice), Angel – La vita, il romanzo (2007) e Giovane e bella (2013). Tra i suoi film più recenti: La duchessa di Saul Dibb (2008) Perdona e dimentica di Todd Solondz (2009), Melancholia di Lars von Trier (2011), Treno di notte per Lisbona di Bille August (2013) e 45 anni di Andrew Haigh (2015), con cui ottiene numerosi premi internazionali tra cui l’Orso d’argento, l’European Film Award e la nomination all’Oscar come migliore attrice.

Nel 2017 è la protagonista di HANNAH di Andrea Pallaoro.

Uscita: 15 febbraio (I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection)

 

Road to Oscar 2018: Il filo nascosto

Tra i candidati all’Oscar per il miglior film del 2018, Il filo nascosto di Paul Thomas Anderson suscita grande interesse. Il film, infatti, segna il ritorno di un regista talentuoso, con uno sguardo originale sulla realtà che lo circonda, capace di far compiere allo spettatore intensi viaggi all’interno di mondi sconosciuti e spesso claustrofobici, scandagliando a fondo le prigioni fisiche e mentali che vincolano i suoi protagonisti. Apprezzato e spesso premiato nei festival internazionali, candidato già sei volte all’Oscar – miglior sceneggiatura per Boogie Nights e Magnolia, miglior film, regia e sceneggiatura per Il petroliere, miglior sceneggiatura non originale per Vizio di Forma – Anderson non ha, però, mai ottenuto per sé una statuetta dell’Academy.

La consacrazione ad Hollywood è arrivata comunque con Il petroliere, che nel 2007 ne ha portate a casa due:  per la migliore fotografia e, soprattutto, per l’interpretazione di Daniel Day-Lewis nel ruolo principale. Proprio su un nuovo sodalizio con l’attore britannico, tre volte premio Oscar (Il mio piede sinistro, il succitato Il petroliere e Lincoln), che ha da poco annunciato il suo ritiro dalle scene, il regista punta per tentare di acciuffare l’ambìto premio. Per affiancare Day-Lewis nel suo nuovo lavoro, Anderson, che ne è anche  sceneggiatore e produttore, ha scelto Lesley Manville, attrice britannica di cinema e teatro di lungo corso (Il segreto di Vera Drake, Another Year, Turner,) e Vicky Krieps (Hanna, Anonymus). La colonna sonora è affidata a Jonny Greenwood, chitarrista dei Radiohead, che da anni collabora con il regista statunitense.

Il film racconta di Reynolds Woodcock (Daniel Day-Lewis), tra i più apprezzati sarti della Londra anni Cinquanta. Accanto a lui, sua sorella Cyril (Lesley Manville). Le creazioni di Woodcock  vestono tutta l’alta società britannica, reali compresi. Complice il lavoro, egli è attorniato da donne, ma resta uno scapolo convinto, che non permette a nessuna di entrare davvero a far parte della sua vita. Poi, incontra la giovane Alma (Vicky Krieps). L’amore per lei scompagina l’equilibrio che l’uomo si è costruito, fatto di rigidità, misura e controllo.

La pellicola si presenta agli Oscar con sei candidature: oltre a quella per il miglior film, la nomination a Paul Thomas Anderson per la miglior regia. Daniel Day-Lewis è alla sua sesta candidatura come miglior attore protagonista, mentre Lesley Manville è in lizza per gli Oscar per la prima volta, come miglior attrice non protagonista. Anche Jonny Greenwood è alla sua prima nomination per la miglior colonna sonora. Inoltre, trattandosi di un film in costume che fa del mondo della moda e della sartoria ben più che un’ambientazione, non poteva mancare una candidatura per i migliori costumi a Mark Bridges – già premio Oscar per The Artist.

Il Filo Nascosto, recensione del film di Paul Thomas Anderson con Daniel Day-Lewis

Il filo nascosto

Il film ha fatto parlare molto di sé per l’annuncio a sorpresa di  ritiro dalle scene da parte di Daniel Day-Lewis, lo scorso giugno, dopo la fine del lavoro con Anderson. Pubblico e critica attendevano di poter conoscere  gli esiti di questa nuova collaborazione, dopo i fasti de Il petroliere, così come attendevano il ritorno di Day-Lewis davanti a una macchina da presa dopo sei anni – l’ultima sua interpretazione risaliva infatti al 2012, quando il ruolo di Lincoln nell’omonimo film di Steven Spielberg gli aveva permesso di vincere il suo terzo Oscar, facendolo entrare di diritto nella storia del cinema (finora nessun collega ha fatto meglio di lui).  Si attendeva di poter di nuovo ammirare il meticoloso lavoro di questo straordinario attore, famoso per le sue doti di immedesimazione, affinate vivendo per mesi come i personaggi che interpreta, dentro e fuori dal set. E nonostante si sia spesso concesso lunghe pause lontano dai riflettori, nessuno pensava certo che quella de Il filo nascosto sarebbe stata la sua ultima interpretazione. Invece stavolta Daniel Day-Lewis, sessant’anni compiuti lo scorso aprile, fa sul serio.

Si capisce allora il fermento che si è creato attorno al film e a questa nuova (e ultima) sfida interpretativa per l’attore londinese, che ha tutte le carte in regola per sorprendere ancora una volta. Fedele al principio dell’immedesimazione totale, per prepararsi al ruolo Day-Lewis ha imparato l’arte dell’alta sartoria, con un apprendistato tra i costumisti del New York City Ballet, diretti da Mark Happel. Inoltre, per mettersi alla prova, ha voluto ricreare un abito dello stilista Cristóbal Balenciaga, alla cui figura pare sia ispirato il personaggio di Woodcock.

In Usa il film è uscito il 25 dicembre ed ha finora incassato 14,2 milioni di dollari. Lodi pressoché unanimi hanno riscosso, ad oggi, sia la performance attoriale di Day-Lewis che la regia di Anderson. Il filo nascosto ha ottenuto anche due candidature ai Golden Globe: una a Daniel Day-Lewis, come miglior attore in un film drammatico, l’altra per la miglior colonna sonora. Nessuna, però, si è concretizzata. Il film ha vinto, invece, il Critics’ Choice Award per i migliori costumi grazie a Mark Bridges.

Ora restano da assegnare i riconoscimenti più ambìti, appunto gli Oscar. Le nomination ottenute dal film non hanno sorpreso, anzi, erano ampiamente attese. Paul Thomas Anderson, alla sua ottava candidatura,  potrebbe essere vicino al sospirato riconoscimento. Tuttavia, colui che ha maggiori chance di portare a casa un premio tra i sei cui il film aspira è proprio Daniel Day-Lewis, complice anche il definitivo allontanamento dalle scene. L’Academy, dunque, gli assegnerà la quarta statuetta, nonostante i tre Oscar già vinti come attore protagonista, trasformandolo a tutti gli effetti nell’uomo dei record?

In attesa di sapere chi saranno i trionfatori della notte degli Oscar, il 4 marzo, non resta che accomodarsi in sala. L’uscita de Il filo nascosto in Italia  è prevista per il 22 febbraio.

Oscar 2018 nomination: ecco tutti i candidati ai 90° Academy Awards

15:17 – Attacco al Treno, recensione del film di Clint Eastwood

Arriva l’8 Febbraio al cinema 15:17 – Attacco al Treno, il nuovo film di Clint Eastwood che ha il sapore di un western nel titolo e racconta un fatto realmente accaduto, il 21 Agosto del 2015, su un treno diretto a Parigi.

Anthony Sadler, Alek Skarlatos e Spencer Stone sono tre ragazzi di Sacramento in viaggio attraverso l’Europa. Sono cresciuti insieme, vengono da famiglie cattoliche e tutti e tre hanno una visione idilliaca della guerra come strumento per fare del bene. Due di loro sono anche arruolati nelle forze armate. Sul treno che li porta alla nuova tappa del loro tour europeo, Parigi, si trovano per caso a fermare un uomo armato fino ai denti e con l’intenzione di compiere una strage.

L’evento, che poteva trasformarsi in un nuovo capitolo della Guerra che il terrorismo mediorientale ha dichiarato all’Occidente, è diventato invece un atto eroico compiuto da tre ragazzi (e un signore inglese) che hanno saputo agire in un momento di massimo pericolo, fermando il terrorista e salvando molte vite umane.

15:17 – Attacco al Treno e la trilogia dell’eroe americano di Clint Eastwood

Con 15:17 – Attacco al Treno, Clint Eastwood conclude la sua trilogia di storie di eroi americani, dopo American Sniper e Sully. Tutti e tre i film sono basati su storie vere recenti. Il film in questione ha in comune con American Sniper l’ambientazione militare e con Sully il fatto che la vicenda protagonista si svolga in pochissimi minuti e che intorno a questi minuti sia stato costruito un intero film. Per Sully, si trattava di mettere sulle spalle di Tom Hanks l’intero film, affidandogli il ruolo dell’eroe americano puro: il pilota di linea Chesley ‘Sully‘ Sullenberger, professionista integerrimo, estremamente esperto nel suo lavoro.

In questo caso, Eastwood fa il passo successivo, affidando ai veri Anthony Sadler, Alek Skarlatos e Spencer Stone il ruolo di se stessi in tutto l’arco del film, che parte dalla radice della loro amicizia. Quello che sembra un excursus banale e raffazzonato sull’infanzia dei tre ragazzini è in realtà disseminato di piccoli indizi che ci spiegano in che ambiente sono cresciuti. La fede cieca in Dio, la passione per la guerra, la vocazione, quasi spasmodica, a voler salvare vite umane, a voler fare del bene.

La cosa che paradossalmente sorprende del film è che i ragazzi protagonisti sono assolutamente normali, anzi mediocri: non riescono ad eccellere nemmeno nei settori in cui vorrebbero primeggiare, come notiamo nella prima parte del film. Mentre nella seconda, dove ci viene raccontato il viaggio in Europa e l’effettivo scontro, si rivelano i turisti medi, con tanto di rappresentazione banale del Vecchio Continente visto attraverso i loro occhi. Roma diventa una sfilata di monumenti con mandolini in sottofondi, Venezia solo canali e musei, Berlino un bacino di Storia (esclusivamente la Seconda Guerra Mondiale), Amsterdam un luogo di divertente perdizione.

Fino ad arrivare su quel treno per Parigi, dove in pochissimi minuti girati in maniera ineccepibile, Eastwood mette in scena il sangue freddo di tre normalissimi ragazzi di fronte a un’emergenza. E forse, allo spettatore spaesato che pensa di trovarsi di fronte a un brutto film, bisogna suggerire o sottolineare proprio questo. Il regista normalizza l’atto eroico, raccontando effettivamente il livello medio di questi ragazzi.

Clint Eastwood non fa niente per migliorare i suoi protagonisti, a loro agio davanti alla macchina da presa, li racconta per come sono e forse proprio per questa loro mediocrità siamo disposti a essere dalla loro parte, a essere fisicamente con loro sul quel vagone, a sentirci coinvolti alla fine, persino commossi da questo atto di coraggio.

Anthony Sadler, Alek Skarlatos e Spencer Stone sono eroi che hanno ricordato al mondo che ancora esiste un’America buona, ma restano normali, anzi mediocri. La retorica eastwoodiana trova il suo coronamento in 15:17 – Attacco al Treno, muovendosi sul confine tra consapevolezza della propria americanità e presa di coscienza che quella stessa è sempre più messa in discussione.

Venom: il primo trailer del film con Tom Hardy

Ecco il primo trailer di Venom, il nuovo cinecomic targato SONY con protagonista Tom Hardy nei ruolo di Eddie Brock. Il film è diretto da Ruben Fleischer e uscirà in sala il 5 ottobre 2018.

Venom: nuovo video dal set con Tom Hardy e Michelle Williams

La pellicola arriverà al cinema il 5 ottobre 2018 con la regia di Ruben Fleischer (Zombieland, Gangster Squad). Tom Hardy interpreterà il protagonista Eddie Brock. Nel cast anche Matt Smith, Pedro Pascal, Riz Ahmed, Jenny Slate, Scott Haze e Michelle Williams.

Il personaggio è stato già portato sul grande schermo da Sam Raimi in Spider-Man 3 con Topher Grace nei panni di Eddie Brock.

Venom: ci sarà un cameo di Peter Parker e non di Spider-Man

Il Ragazzo Invisibile 2: scrivi la tua recensione – concorso

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Dopo il successo del primo concorso “Scrivi Il Ragazzo Invisibile 2” che ha coinvolto più di 18.000 studenti italiani, Indigo Film – con il patrocinio dell’Agiscuola e con il sostegno del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani (SNGCI) – indice un nuovo concorso a livello nazionale destinato agli studenti delle Scuole secondarie di I e II grado, legato al film “Il Ragazzo Invisibile – Seconda Generazione” di Gabriele Salvatores.

Dopo la visione del film, gli studenti sono invitati a scrivere una recensione del film.

Tra i premi in palio: la Mostra del Cinema di Venezia, un’esperienza sul set, ingressi al cinema e l’opportunità per la scuola di avere una lezione con Gabriele Salvatores e Ludovico Girardello.

I vincitori saranno decretati da una giuria di critici cinematografi formata da: la Presidente del SNGCI Laura Delli Colli, la giornalista de Il Corriere delle Sera Stefania Ulivi e il giornalista dell’HuffingtonPost e de Il Foglio Giuseppe Fantasia.

Per partecipare ogni scuola dovrà effettuare l’iscrizione attraverso il sito www.ilragazzoinvisibile.it/concorso e organizzare, con l’aiuto di Indigo Film, una proiezione dedicata al film.

Successivamente i docenti delle classi partecipanti inviteranno gli alunni a scrivere una recensione de “Il Ragazzo Invisibile – Seconda Generazione”. Ciascuna classe potrà partecipare con un massimo di due elaborati.

C’è tempo fino alla mezzanotte di Lunedì 11 Giugno 2018.

PER INFO, ISCRIZIONE E REGOLAMENTO.

Sinossi del film:

Nel primo film Michele era tredicenne, ora ha a diciassette anni ed è nel pieno dell’adolescenza. Un’ età non facile, che lo pone di fronte a delle domande complesse: Chi sono io? Qual è la mia strada? Nel Il Ragazzo Invisibile – Seconda Generazione Michele cerca di darsi una risposta.  La crescita interiore è accompagnata dall’ evoluzione della storia: entra in contatto con due mondi, quello dei normali e quello degli “speciali”, due famiglie e deve capire a quale di esse appartiene.

Il Ragazzo Invisibile – Seconda Generazione, la recensione

Final Portrait, recensione del film di Stanley Tucci

L’8 febbraio arriva nei cinema italiani Final Portrait, un biopic incentrato sulla vita del pittore e scultore Alberto Giacometti. A dirigere Stanley Tucci, qui al suo quinto film come regista.

Tucci è cresciuto nel clima artistico della propria famiglia (suo padre era insegnante d’arte) e ed è un grande estimatore delle opere di Giacometti. Una scelta non facile, quella di prendere spunto dalla vita di uno dei più controversi artisti del ‘900. È infatti difficile inserire Alberto Giacometti all’interno di una precisa corrente  artistica, e sebbene sia ormai universalmente noto (chi non conosce le sue sculture lunghissime e longilinee?), il biopic sceglie di raccontarne il temperamento artistico estremamente instabile.

Il film si concentra su un momento molto preciso della vita di Giacometti: quello in cui lo scrittore James Lord (Harmie Hammer) gli commissiona il proprio ritratto. La sceneggiatura, dello stesso Tucci, prende spunto proprio dalla biografia di Lord, e fa della cura dei dettagli il suo punto di forza.

Tutto è messo in scena meticolosamente, a partire dalla scelta dell’attore protagonista, un Geoffrey Rush in stato di grazie, la cui fisicità richiama moltissimo quella dell’artista. Rush ha svolto ricerche per circa due anni (il tempo per regista e produzione di trovare i soldi necessari per il film), nel tentativo di comprendere o quantomeno assimilare i propri atteggiamenti a quelli di Giacometti.

Final Portrait: Stanley Tucci presenta il film a Roma

Final PortraitNon deve essere stato facile riprodursi negli eccessi di ira, come in quelli di pathos, tipici del classico artista “dannato” della Parigi bohémien. Lo studio del pittore, fedelmente riprodotto, è il palcoscenico principale all’interno del quale si svolge l’azione, molto semplice eppure mai troppo statica o tediosa. I due attori principali, Rush e Hammer, si “sfidano” in un gioco di sguardi e primissimi piani, a suon di battute taglienti e imprecazioni (del nevrotico artista).

Anche il cast di contorno collabora a questa rappresentazione che pare teatrale: Tony Shalhoub – che interpreta Diego Giacometti, fratello meno in luce di Alberto (eppure anche egli scultore) e Sylvie Testud – che riveste i panni della moglie di Giacometti –  rendono perfettamente il senso di totale sottomissione eppure di amore incondizionato verso una persona tanto difficile e tormentata.

Tucci si riconferma un regista molto intimista, capace di indagare la dimensione più “interna” e personale dell’animo umano. Senza azzardare un giudizio, si limita a mettere in mostra i contrasti, le ambiguità, le luci e le ombre del suo protagonista, proprio come in un dipinto. Spesso mostrando una certa crudezza che non indulge mai però nel patetismo (si veda la particolare relazione di Giacometti con la moglie e con la sua musa/prostituta).

L’individualismo di Stanley Tucci costituisce però anche il suo tallone d’Achille, in quanto Final Portrait per quanto ottimamente confezionato, non è sicuramente un prodotto che incontrerà le grazie del grande pubblico, sempre e comunque Giudice incontrastato dei risultati al botteghino.

Deadpool 2 sta a Deadpool come Aliens di Cameron sta a Alien di Scott

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Il trailer di Deadpool 2 ci ha dato una prima idea di quello che sarà la seconda avventura cinematografica del Mercenario Chiacchierone, sempre interpretato da Ryan Reynolds.

A commentare il film e il trailer è intervenuto Rob Liefeld, creatore del personaggio, che ha fatto un paragone molto interessante trai primi due capitoli, tirando in ballo la differenza che c’è tra Alien e Aliens.

“Deadpool era Alien, brillante, funziona perfettamente, è un capolavoro. Deadpool 2 è Aliens, è come quando James Cameron ha detto ‘Volete che lo faccia io? Lo faremo più grande, metteremo su più azione’.”

Deadpool 2: il teaser trailer del film con Ryan Reynolds

Inoltre, di seguito, ecco la nuova sinossi del film:

Dopo essere sopravvissuto a un quasi fatale attacco di mucche, uno chef sfigurato che lavora in una cafetteria (Wade Wilson) lotta con il suo sogno di diventare il barista più sexy di Mayberry mentre impara a scendere a patti con il fatto che ha perso il senso del gusto.

Cercando di riconquistare la sua spezia per la vita, così come un condensatore di flusso, Wade deve combattere i ninja, la yakuza e un branco di cani sessualmente aggressivi, mentre viaggia in giro per il mondo per scoprire l’importanza della famiglia, dell’amicizia e del sapore. Un nuovo gusto per l’avventura e per ottenere l’ambito titolo di tazza di caffè del World’s Best Lover.

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Diretto da David LeitchDeadpool 2 vedrà Ryan Reynolds tornare nei pani del Mercenario Chiacchierone della MarvelZazie Beetz sarà Domino, Josh Brolin sarà invece Cable.

Chris Hemsworth interpreterebbe James Bond, ma “è un mondo inglese”

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Nonostante le buone doti di attore drammatico e le eccellenti doti comiche, Chris Hemsworth è noto al grande pubblico per il ruolo action di Thor, nel Marvel Cinematic Universe.

L’attore è stato infatti protagonista di Thor: Ragnarok lo scorso ottobre, mentre tornerà nei panni del Dio del Tuono a partire dal 25 Aprile per Avengers: Infinity War.

Tuttavia questo film sui Vendicatori e il prossimo Avengers 4 segneranno la fine del suo contratto con la Casa delle Idee, è quindi normale che Hemsworth stia cominciando a guardarsi intorno.

Chris Hemsworth potrebbe prendersi un anno di pausa dalla recitazione

Durante un’intervista l’attore ha ammesso che gli piacerebbe interpretare un ruolo come quello di James Bond, ma ha anche constatato che forse si tratta di un ruoli che si confà meglio ad attori britannici.

“Credo che ogni attore vorrebbe una tale opportunità. Sono sicuramente un fan e un ruolo così metterebbe un sacco di pressione. Penso che i fan di Bond siano più esigenti dei fan dei fumetti. Ma non saprei, ci sono tantissimi attori che farebbero una cosa del genere meglio di me. Un sacco di attori e attrici inglesi che vorrebbero interpretare quel ruolo… Mi sembra come un mondo molto Inglese.”

E in effetti l’unica caratteristica comune degli attori che hanno interpretato Bond nel corso degli anni è proprio la loro appartenenza al Regno Unito, e ovviamente Chris Hemsworth è australiano.

Fonte: Sunrise

Avengers: Infinity War, Occhio di Falco diventa Ronin – fanart

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I vedi fan del Marvel Cinematic Universe avranno senz’altro notato l’assenza di Occhio di Falco (Jeremy Renner) dai primi contenuti promozionali di Avengers: Infinity War, trailer e spot del Super Bowl.

Nonostante i video diffusi in rete rivelino molto dei personaggi, dalla tuta di Iron Spider al voltafaccia, ennesimo, di Loki, sembra che di Occhio di Falco non ci sia traccia.

Così, per sopperire alla mancanza di informazioni sul nostro Vendicatore arciere, i fan hanno realizzato un fan poster che vede Clint Barton nella sua modalità Ronin.

Eccolo, che ve ne pare?

Alcune foto rubate dal set hanno mostrato Jeremy Renner con un look molto diverso da quello tradizionale, per i film del MCU, che la trasformazione in Ronin sia plausibile per l’arco narrativo di Barton?

Avengers: Infinity War – la trama

Un viaggio cinematografico senza precedenti, lungo dieci anni, per sviluppare l’intero Marvel Cinematic Universe, Avengers: Infinity War di Marvel Studios porta sullo schermo il definitivo, letale scontro di tutti i tempi. Gli Avengers e i loro alleati supereroi devono essere disposti a sacrificare tutto nel tentativo di sconfiggere il potente Thanos prima che il suo attacco improvviso di devastazione e rovina metta fine all’universo.

Anthony e Joe Russo dirigono il film, che è prodotto da Kevin Feige. Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Michael Grillo e Stan Lee sono produttori esecutivi. Christopher Markus & Stephen McFeely hanno scritto la sceneggiatura. Avengers: Infinity War arriverà nei cinema USA il 4 maggio, dal 25 aprile in Italia.

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Avengers: Infinity War trailer ufficiale – i Vendicatori contro Thanos

Nel cast torneranno tutti gli eroi protagonisti degli ultimi dieci anni di film ambientati nel Marvel Cinematic Universe, da Iron Man (2008) e Black Panther (2018).

Natalie Portman protagonista per Porter

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Natalie Portman è protagonista della nuova cover primaverile di Porter

L’attrice, che ha trovato la fama internazionale con Star Wars, ma che era già nota agli appassionati di cinema d’autore (vedi Leon), ha anche partecipato al franchise Marvel nei panni di Jane Foster, mentre adesso la aspettiamo in Annientamento, nuovo sci-fi di Alex Garland.

 

Milla Jovovich sarà la protagonista dello sci-fi Hummingbird

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Milla Jovovich sostituirà Olivia Munn (che aveva già preso il posto di Zoe Saldana) nel ruolo da protagonista di Hummingbird, thriller fantascientifico diretto da Markus Kryler e Fredrik Akerstrom (Battlefield 1). A confermare la notizia di casting è Deadline.

Milla Jovovich commenta il reboot di Resident Evil

L’attrice torna quindi a collaborare con suo marito Paul W.S. Anderson, che è stato incaricato di riscrivere la sceneggiatura ultimata da John McClain, dopo l’esperienza nel franchise di Resident Evil.

La trama di Hummingbird ruoterà intorno ad una serial killer e al suo viaggio di scoperta di sé dopo aver conosciuto la verità su ciò che è e da dove viene.

Fonte: Deadline

Solo: A Star Wars Story, tutte le foto da EW

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Entertainment Weekly ha dedicato a Solo: A Star Wars Story la nuova copertina e anche un’abbondante numero di pagine in cui, come potete vedere di seguito, sono state rivelate nuove immagini ufficiali dal film di Ron Howard.

Solo: A Star Wars Story, il primo trailer

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Ricordiamo che lo spin-off sarà ambientato dieci anni prima degli avvenimenti di Una Nuova Speranza. Nel film ci sarà anche ChewbaccaAlden Ehrenreich interpreterà il giovane personaggio che fu di Harrison Ford. Nel cast anche Emilia Clarke, Donald Glover e Woody Harrelson.

Solo: A Star Wars Story è previsto per il 25 maggio 2018 e dopo il licenziamento dei registi Phil Lord e Christopher Miller, registi di 21 Jump Street e The LEGO Movie, è stato incaricato Ron Howard di completare l’opera. La sceneggiatura porterà la firma di Lawrence Kasdan e di suo figlio Jon Kasdan.

Kim Possible, Disney Channel produrrà il live action

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È tramite un annuncio ufficiale divulgato dall’Hollywood Reporter che Adam Bonnett, produttore esecutivo di Disney Channel, ha confermato che l’azienda sta attualmente sviluppando un progetto sulla trasposizione in live action di Kim Possible, la serie televisiva andata in onda dal 2002 al 2007.

Mark McCorkle e Bob Schooley hanno creato un personaggio in cui i bambini di tutto il mondo hanno trovato un’amica, una ragazza normale che trascorre le sue ore scolastiche a combattere i cattivi. Ci stiamo lanciando nella sfida di rendere Kim e gli altri personaggi dimensionali, e siamo entusiasti all’idea di lavorare ancora con loro dando il benvenuto ad un nuovo dinamico team creativo“.

Nel 2005 la serie ha vinto il Daytime Emmy Awards per la categoria Outstanding Sound Mixing – Live Action and Animation.

In passato la Disney aveva già prodotto due lungometraggi televisivi basati sulla serie (Kim Possible: A Stitch in Time nel 2003 e Kim Possible: So the Drama nel 2005).