Vi siete mai chiesti se i supereroi, i villain, e i vari personaggi che compaiono nei cinecomic siano fedeli ai loro originali dei fumetti? Spesso la trasposizione da un mezzo all’altro ha fatto cambiare, in alcuni casi radicalmente, l’immagine che i lettori avevano del soggetto in questione, e come potrete vedere qui sotto, i Marvel Studios non si sono sottratti al difficile compito. Tuttavia, con il passare degli anni, sempre più edizioni dei fumetti hanno modificato le fattezze dei supereroi proprio per rimanere più attaccati possibile alla nuova realtà cinematografica, che è poi ciò che muove l’economia attuale e spinge molti neo fan ad avvicinarsi all’universo Marvel.
Grazie a CBR possiamo dare uno sguardo ai personaggi dei fumetti Marvel segretamente ridisegnati per assomigliare alle versioni viste nei film. Li trovate di seguito:
Bullseye
Bullseye ha debuttato nel 1976 sui fumetti di Daredevil, mentre nel film di Mark Steven Johnson con Ben Affleck, il villain interpretato da Colin Farrell ha optato per un giubbotto di pelle di rettile diverso dall’originale e una vistosa cicatrice in fronte a forma di mirino.
Cyclope
Creato nel 1963 da Stan Lee e Jack Kirby, Cyclope ha cambiato spesso look, fino alla versione cinematografica vista nei primi film di Bryan Singer. Nel 2000 infatti indossava un’uniforme nera con un nuovo visore rosso, per poi essere ri-modificato nel riavvio del franchise.
Falcon
Per anni il costume di Falcon è stato nero con dettagli rossi, quando in passato aveva esordito nei fumetti con una tuta verde. Tuttavia il look adottato nel MCU (maglietta a maniche corte semplice con ali disegnate rosse) ha ispirato la serie successiva di fumetti dove è presente il personaggio.
Nick Fury
Dopo aver assunto un ruolo predominante all’interno del MCU, il Nick Fury di Samuel L.Jackson ha determinato forti cambiamenti anche nei fumetti, almeno a livello di look (come potete vedere nella foto qui sopra).
Peggy Carter
Prima interesse sentimentale di Captain America, poi protagonista di una serie televisiva, l’agente Peggy Carter ha subito diverse variazioni nel corso della storia. Di certo la versione offerta da Hayley Atwell è forse la migliore finora realizzata, con un look che ha ispirato le successive edizioni dei fumetti.
Da quando lo Star Lord di Chris Pratt è apparso al cinema nel primo Guardiani della Galassia, i fumetti si sono presto adeguati alla nuova versione dell’attore, sia per look che per carattere. E se prima indossava unicamente un’uniforme blu con una maschera, ora l’abbigliamento presenta una lunga giacca marrone di pelle e diversi accessori.
Loki
Diverso dalle precedenti versioni del personaggio, Loki secondo il MCU ha capelli più lunghi e un elmetto di corna più piccolo rispetto all’originale. Oltre il fatto che risulta di età adulta rispetto alle giovani versioni dei fumetti.
Valkyria
Introdotto nel 1970 nei fumetti di Avengers, il personaggio di Valkyria ha trovato spazio al cinema in Thor: Ragnarok decisamente distante dalla versione originale. Eppure la nuova supereroina ha così colpito l’attenzione da influenzare le prossime uscite su carta nelle serie di Saladin Ahmed e Javier Rodriguez.
Visione
Giallo e verde erano i colori predominanti del look di Visione nei fumetti, radicalmente modificati per la versione cinematografica di Paul Bettany. Come avrete notato, il costume dell’androide creato da Ultron presenta numerose differenze con l’originale, non solo per le tonalità, quanto per l’assenza della gemma sul petto.
Occhio di Falco
Eliminati del tutto i colori dall’uniforme originale di Occhio di Falco: ecco la più grande differenza tra fumetti e cinecomic pe ril personaggio interpretato da Jeremy Renner in Avengers e nei successivi film. Dalla tuta grigia e viola si è passati ad una grigio scuro con inserti rossi.
Parlando con il Toronto Sun in occasione della promozione di 12 Strong, l’attore che interpreta Thor ha dichiarato: “Questa è una delle cose più grandi mai realizzate nella storia dei film e farne perte è stato semplicemente incredibile. Penso che quello che questi personaggi devono affrontare, con Thanos, non sia mai stato visto. Ci sono 76 membri del cast, o qualcosa di simile. Credo che quello che le persone stanno aspettando sia il fatto che Thor incontri per la prima volta i Guardiani, e Iron Man con Doctor Strange.”
In merito al lavoro di Anthony e Joe Russo, i registi del film, Hemsworth ha solo parole di lode: “Sono stati grandiosi. Ho finito letteralmente due giorni fa e li ho guardati, e gli ho detto ‘Non so come avete fatto a fare tutto quando io non riesco a fare le cose più semplici, ma giù il cappello per voi’.”
Avengers: Infinity War, i Vendicatori divisi in tre schieramenti
Un viaggio cinematografico senza precedenti, lungo dieci anni, per sviluppare l’intero Marvel Cinematic Universe, Avengers: Infinity War di Marvel Studios porta sullo schermo il definitivo, letale scontro di tutti i tempi. Gli Avengers e i loro alleati supereroi devono essere disposti a sacrificare tutto nel tentativo di sconfiggere il potente Thanos prima che il suo attacco improvviso di devastazione e rovina metta fine all’universo.
Anthony e Joe Russo dirigono il film, che è prodotto da Kevin Feige. Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Michael Grillo e Stan Lee sono produttori esecutivi. Christopher Markus & Stephen McFeely hanno scritto la sceneggiatura. Avengers: Infinity War arriverà nei cinema USA il 4 maggio, dal 25 aprile in Italia.
Avengers: Infinity War trailer ufficiale – i Vendicatori contro Thanos
Nel cast torneranno tutti gli eroi protagonisti degli ultimi dieci anni di film ambientati nel Marvel Cinematic Universe, da Iron Man (2008) e Black Panther (2018).
Il personaggio interpretato da Keanu Reeves, John Wick, ha completamente (e inaspettatamente) rivoluzionato il panorama del cinema action, tanto che, dopo Charlize Theron, conquistata dal genere declinato al femminile con Atomica Bionda, anche Scarlett Johansson potrebbe optare per quei toni per il suo Vedova Nera. O almeno sembra che i fan si augurino questo.
È apparso infatti su Twitter un fan poster che ritrae la bellissima e letale Natasha Romanoff in una posa che ricorda molto quella di Wick. Eccolo di seguito:
Il film su Vedova Nera è da diverso tempo una richiesta precisa e continua dei fan che amano il personaggio e che, fino a questo momento, si è sempre fatto vedere soltanto in film collettivi, o al massimo al fianco di Captain America (in The Winter Soldier e Civil War).
Kevin Feige si è più volte pronunciato a favore del progetto e la stessa Scarlett Johansson ha sempre dichiarato il suo essere favorevole al film, sempre che si riesca a realizzarlo in tempi accettabili.
Insomma, anche se si sta cominciando a lavorare sul film, Vedova Nera è ancora lontana dall’avere il suo standalone. Aspetteremo per comunicare nuovi dettagli sul progetto.
A scrivere il film è stata chiamata Jac Schaeffer.
I set LEGO di Avengers: Infinity War hanno rivelato un collegamento con Daredevil, la serie Netflix ambientata sempre nel MCU ma i cui personaggi sembrano essere confinati, per adesso, al piccolo schermo.
Il dettaglio raffigura un ingrandimento del set LEGO di New York, nei pressi del 177A di Bleecker Street, il Sancta Sanctorum di Doctor Strange. Si vede chiaramente uno distributore di quotidiani del New York Bulletin, il giornale per cui lavora Karen Page, personaggio di Daredevil, e il titolo dice “Il crimine invade le strade” e sotto al titolo, una grande foto di un personaggio vestito di rosso, che potrebbe essere con ogni probabilità il Diavolo di Hell’s Kitchen.
Non sappiamo se è solo un dettaglio per compiacere i fan oppure il film vedrà davvero coinvolti i personaggi di Daredevil o delle altre serie tv Netflix del MCU, ma sognare non costa nulla.
Avengers: Infinity War, i Vendicatori divisi in tre schieramenti
Un viaggio cinematografico senza precedenti, lungo dieci anni, per sviluppare l’intero Marvel Cinematic Universe, Avengers: Infinity War di Marvel Studios porta sullo schermo il definitivo, letale scontro di tutti i tempi. Gli Avengers e i loro alleati supereroi devono essere disposti a sacrificare tutto nel tentativo di sconfiggere il potente Thanos prima che il suo attacco improvviso di devastazione e rovina metta fine all’universo.
Anthony e Joe Russo dirigono il film, che è prodotto da Kevin Feige. Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Michael Grillo e Stan Lee sono produttori esecutivi. Christopher Markus & Stephen McFeely hanno scritto la sceneggiatura. Avengers: Infinity War arriverà nei cinema USA il 4 maggio, dal 25 aprile in Italia.
Avengers: Infinity War trailer ufficiale – i Vendicatori contro Thanos
Nel cast torneranno tutti gli eroi protagonisti degli ultimi dieci anni di film ambientati nel Marvel Cinematic Universe, da Iron Man (2008) e Black Panther (2018).
Sembra davvero tutto pronto per Come d’incanto 2, il sequel del fortunato film uscito nel 2007 e prodotto dalla Walt Disney Pictures, che stavolta vedrà in regia Adam Shankman. Ed è proprio il regista ad aggiornare sullo stato della produzione, confessando che la sceneggiatura è quasi ultimata e che saranno presenti nuovi brani. Più di quanti ne avevamo ascoltati nel precedente capitolo.
Confermata Amy Adams nel ruolo di Giselle, mentre Patrick Dempsey tornerà a vestire i panni dell’avvocato divorzista Robert Philip.
Il film invece sarà ambientato dieci anni esatti dopo gli eventi di Come d’incanto, con la protagonista che affronta i problemi della vita reale con Robert e le difficoltà del rapporto. Per il regista infatti, “Come d’incanto 2 proverà a rispondere alla famigerata domanda del ‘cos’è il vissero felici contenti?'” da un punto di vista completamente diverso“.
Di recente i fan di Star Wars hanno discusso a lungo del fatto che Leia, pur essendo una Skywalker, non è mai diventata un Cavaliere Jedi, pur dimostrando (ne Gli Ultimi Jedi è evidente) una connessione con la Forza.
Adesso Star Wars #40 ha risposto alla domanda che tutti si pongono, durante un dialogo tra Luke e Leia nel nuovo numero della storia a fumetti, ambientata tra Una Nuova Speranza e L’Impero Colpisce Ancora. Lo scrittore Kieron Gillen ha messo i tre eroi (Luke, Leia e Han) a lavoro insieme alle ultime forze di Saw Gerrera. Dopo aver distrutto una trivella che l’Impero ha portato su Jedha per minare e raccogliere i rimanenti cristalli Kyber, Luke decide di far visita al sito che ospitava il vecchio tempio Jedi, ma Leia lo richiama, dicendogli che la loro missione non è finita e si arrabbia con lui perché abbandona la missione per “degli affari da Jedi“, chiamandolo irresponsabile.
Allora Luke le spiega che per lui è importante conoscere queste cose di Jedi, come le chiama lei, allora Leia replica, raccontando: “Ti ho mai detto le ultime parole che mio padre mi ha rivolto? Era un incontro per una missione.”
Poi segue un flashback in cui vediamo Leai e Bail Organa, suo padre, o almeno quello che lei crede essere suo padre e che l’ha effettivamente cresciuta. Mentre la Ribellione è prossima alla Battaglia di Scarif (raccontata in Rogue One), Bail spiega a Leia i suoi piani e il suo compito: prendere in consegna i piani e mettersi in contatto con Obi-Wan Kenobi.
Star Wars: Leia doveva essere il primo padawan di Luke
“Questa è la cosa più importante che ti abbia mai chiesto, la più importante che abbia mai chiesto a chiunque”. Quando Leia gli chiede se non ci sia qualcuno di più indicato, lui replica: “Non c’è nessuno migliore. Mi fido di te più di ogni altra persona, non c’è niente che non puoi affrontare.”
Tornando al presente, nel fumetto, Leia dice a Luke: “Non lo abbiamo capito all’ora, ma ma era l’incontro che ha ridefinito tutta la mia vita. Ogni volta che dubito, penso a quel momento. Lui si fidava di me per finire questa cosa, e io lo farò.”
Tuttavia Luke rimane della sua idea e dei suoi desideri di far visita al tempio, spiegando che per lui è importante dicendo: “Sento che devo farlo”. Al che Leia risponde che anche lei “sente quella stessa necessità”, ma che crede sia più importante il dovere. “Non possiamo essere tutti dei sognatori”, gli dice.
Ecco le immagini dal fumetto:
Insomma Leia ha effettivamente scelto l’impegno politico, il dovere, rispetto alla via dei Jedi, per cui era comunque adatta, visto che sentiva anche lei il richiamo della Forza.
In queste scelte differenti risiede la bellezza dei due gemelli Skywalker.
Lo scorso Novembre i media americani avevano riportato la notizia circa la morte di uno dei personaggi principali del franchise di X-Men dopo gli eventi di X-Men: Dark Phoenix, il nuovo capitolo in arrivo nelle sale il 2 novembre 2018. Voce tra l’altro confermata da una foto che mostrava il Professor X e altre figure ai piedi di una lapide in un cimitero.
Speculazioni a parte, ecco quali mutanti potrebbero effettivamente dire addio all’universo degli X-Men, e chissà magari tornare sotto nuove vesti nel futuro immaginato dalla Disney dopo l’accordo con la Fox:
Nightcrawler
Il nuovo Nightcrawaler ha debuttato in X-Men: Apocalypse ed è sembrato un personaggio molto più complesso dello spazio a lui effettivamente riservato nel film. Sarebbe interessante vederlo ancora nel franchise, anche se bisognerà aspettare gli sviluppi della trama e gli eventi di Dark Phoenix.
Quicksilver
Forse il personaggio più divertente ed eclettico del nuovo franchise, il Quicksilver di Evan Peters ha avuto poco più che due lunghi camei negli ultimi film degli X-Men. Sarebbe un peccato non poterlo vedere in azione anche nel futuro, tuttavia i suoi poteri non sembrano neanche lontanamente capaci di contrastare Phoenix.
Mystica
In origine non era prevista la presenza di Jennifer Lawrence in X-Men: Dark Phoenix, ma l’attrice ha deciso di fare un passo indietro spinta dall’attaccamento al film e dal rispetto per i fan. La sua morte, per mano di Jean Grey, è quanto mai verosimile in previsione dell’addio alla saga della Lawrence, così da chiudere definitivamente la storyline quasi decennale del personaggio.
Magneto
Magneto è, insieme a Mystica, Professor X e Bestia, uno dei personaggi principali del riavvio del franchise con First Class, dunque una sua eventuale morte lascerebbe spazio ai nuovi mutanti apparsi tra Giorni di un futuro passato e Apocalypse. Inoltre i suoi poteri potrebbero non essere sufficienti per contrastare l’impeto di Phoenix in uno scontro diretto.
L’immortale storia di Stephen King, quella raccontata in IT, ha trovato il suo primo adattamento cinematografico nel 2017, un adattamento di grande successo economico, che pur non avendo soddisfatto a pieno i fan del romanzo, ha fatto felici le casse della Warner Bros.
Sia il film che il romanzo condividono il celebre prologo in cui il piccolo Georgie esce di casa con la sua barchetta di carta e va, ignaro, incontro al suo destino tragico.
Le premesse delle storie sono tutte lì, dove nascono e risiedono orrore, paura e vendetta.
Tuttavia c’è chi vuole dare una possibilità al fratelli minore di Bill, come @MEdwardsVA che ha realizzato questo video, un finale alternativo e felice per Georgie e la sua barchetta.
The people who made IT (2017) actually made a joke version of the Pennywise/Georgie scene. I don't think I've ever heard of a film doing a joke version of a scene and actually keeping it as a deleted scene. pic.twitter.com/RQhoHhFwiU
Oltre aBill Skarsgard(che interpreta Pennywise) nel cast del film figurano anche Jaeden Lieberher, Finn Wolfhard, Sophia Lillis, Jack Dylan Grazer, Wyatt Oleff, Chosen Jacobs e Jeremy Ray Taylor.
Dopo la rinuncia di Cary Fukunaga (True Detective) con Will Poulter pronto a incarnarePennywise, la regia è stata affidata ad Andy Muschietti (La Madre). Dan Lin, Roy Lee, Seth Grahame-Smith e David Katzenberg produrranno l’adattamento che segue quello televisivo degli anni Novanta conJohn Ritter eTim Curry.
Possiamo finalmente dichiarare chiusa la diatriba sui pantaloni indossati da Kylo Ren in Star Wars: Gli Ultimi Jedi, oggetto di scherzi, parodie e quant’altro sul web da quando il film è sbarcato nelle sale lo scorso 13 dicembre. Il suo originale ma un po’ fuori tempo modello a vita alta sembra aver così scandalizzato i fan da meritare la risposta del costumista Michael Kaplan che ha così replicato:
“Il mondo di Star Wars non è il nostro mondo. Kylo Ren non è un hipster che indossa jeans attillati. Pensate a Errol Flynn e alla sua freddezza spavalda come punto di partenza. E nascondete quell’ombelico!“
Proprio qualche settimana fa era partita sui social una Kylo Ren Challenge, dove chi partecipava avrebbe dovuto fotografarsi a torso nudo con un pantalone uguale a quello indossato dal personaggio di Adam Driver nel film. Un modo simpatico per ridere della faccenda senza prendersi troppo sul serio.
“C’è stato un giorno in cui eravamo sul set e dovevamo girare la scena che vedete nel trailer, quella in cui tutti corriamo verso la battaglia, tutti insieme, ed eravamo circa 40 supereroi. Mi sono guardato a destra e c’erano Tom Holland e Dave Bautista. Li ho visti nell’angolo, e Tom era alto quanto una gamba di Dave, non so di cosa stessero parlando, ma Bautista ha fatto una mossa in aria, calcio pungo, e ho pensato che lo avrebbe ucciso!”.
Al suo fianco, Chris Evans, che occupa il centro dell’attenzione nella scena, ha confermato: “Quel giorno è stato molto divertente, me lo ricordo [ridacchia tra sé]… vedrete. È stata una grande giornata, con un sacco di persone grandiose.”
Cosa accadrà in quella scena che già solo dal trailer ha entusiasmato il pubblico?
Avengers: Infinity War, i Vendicatori divisi in tre schieramenti
Un viaggio cinematografico senza precedenti, lungo dieci anni, per sviluppare l’intero Marvel Cinematic Universe, Avengers: Infinity War di Marvel Studios porta sullo schermo il definitivo, letale scontro di tutti i tempi. Gli Avengers e i loro alleati supereroi devono essere disposti a sacrificare tutto nel tentativo di sconfiggere il potente Thanos prima che il suo attacco improvviso di devastazione e rovina metta fine all’universo.
Anthony e Joe Russo dirigono il film, che è prodotto da Kevin Feige. Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Michael Grillo e Stan Lee sono produttori esecutivi. Christopher Markus & Stephen McFeely hanno scritto la sceneggiatura. Avengers: Infinity War arriverà nei cinema USA il 4 maggio, dal 25 aprile in Italia.
Avengers: Infinity War trailer ufficiale – i Vendicatori contro Thanos
Nel cast torneranno tutti gli eroi protagonisti degli ultimi dieci anni di film ambientati nel Marvel Cinematic Universe, da Iron Man (2008) e Black Panther (2018).
Il giovane protagonista di Chiamami col tuo nomeTimothée Chalamet è solo l’ultima delle celebrità americane ad esporsi per il movimento Time’s Up in difesa delle vittime femminili di abusi e violenze, decidendo di donare tutto lo stipendio del film girato con Woody Allen proprio a questa associazione. L’attore, che la scorsa estate ha lavorato con il regista newyorkese, ha risposto così alle innumerevoli domande della stampa circa il suo coinvolgimento professionale con Allen (di recente accusato di ripetute violenze ai danni della figlia Dylan Farrow).
Di seguito le parole di Chalamet pubblicate sul suo profilo Instagram:
“Quest’anno ha cambiato il mio modo di vedere e sentire tante cose; è stata un’educazione entusiasmante e, a volte, illuminante. Ho scelto progetti dal punto di vista di un giovane attore che cerca di seguire le orme degli attori più esperti che ammiro. Ma sto imparando che un buon ruolo non è l’unico criterio per accettare un lavoro – il che mi è diventato molto più chiaro negli ultimi mesi, avendo assistito alla nascita di un potente movimento intento a porre fine all’ingiustizia, alla disuguaglianza e soprattutto, al silenzio.“
“Mi è stato chiesto in alcune recenti interviste sulla mia decisione di lavorare con Woody Allen“, ha poi aggiunto, “Non sono in grado di rispondere direttamente alla domanda a causa di obblighi contrattuali. Ma quello che posso dire è questo: non voglio trarre profitto dal mio lavoro nel film e, a tal fine, donerò il mio intero stipendio a tre enti di beneficenza: TIME’S UP, The LGBT Center a New York, e RAINN.“
Tom Cruise è noto per i suoi folli stunt, occasioni che lo mettono in condizioni estreme e che gli vengono offerte sempre più spesso dai tanti film action in cui è coinvolto. Tra questi ovviamente c’è Mission Impossible 6, che l’attore sta ancora girando e per cui si è di nuovo offerto di mettere a rischio la sua incolumità per realizzare in prima persona i salti acrobatici richiesti a Ethan Hunt.
Arrivano da US Magazine nuove immagini in cui Cruise, non pago di essersi già infortunato la caviglia nei mesi scorsi sul set del film, torna a sfidare la forza di gravità calandosi da una finestra, in corsa. Ecco le immagini.
Proprio a causa di questi stunt, la produzione si è interrotta per sei settimane, nel corso del 2017, ma Tom Cruise sembra incrollabile e continua il suo percorso professionale che, ormai, sembra diventata una gara di resistenza.
A dirigere il film è stato richiamato Chris McQuarrie, che ha già diretto Cruise in Mission Impossible Rogue Nation.
La produzione di Mission Impossible 6 comincerà con ogni probabilità nella primavera 2017. Confermati nel cast per adesso ci sono, insieme a Tom Cruise, Rebecca Ferguson, Jeremy Renner, Sian Brooke, Henry Cavill, Alec Baldwin e Simon Pegg.
Come annunciato ieri dallo stessoJames Gunn, Guardiani della Galassia: Volume 3 arriverà nelle sale nel 2020 e molto probabilmente la scia degli eventi lasciati da Avengers: Infinity War e Avengers 4 influiranno sul futuro dei personaggi. Nel frattempo, sembra proprio che Chris Pratt abbia già pensato a qualche idea per il terzo capitolo del franchise, in particolare sullo sviluppo del prossimo villain. Questa la traduzione del suo ultimo Tweet rivolto al regista e sceneggiatore:
“Può il cattivo del Volume 3 essere un ragazzo che ha una scatola di cartone piena di serpenti, sì o no? Se è no allora, che ne dici di una manciata di serpenti con lui che dice: che razza di serpenti? E poi c’è lui che ci lancia i serpenti?“
La proposta di Pratt non sembra così malvagia, dal momento che il suo personaggio nel film, Star Lord, ha la fobia dei rettili. Vedremo se questa sarà presa in considerazione da Gunn o se sarà scartata del tutto. In fondo esistono decine di ottimi villain nei fumetti di Guardiani della Galassia, e ci sarebbe solo l’imbarazzo della scelta.
Vi ricordiamo che i Guardiani della Galassia appariranno in Avengers: Infinity War, nelle sale dal 25 aprile 2018, e che James Gunn tornerà a scrivere e dirigere Guardiani della Galassia Vol. 3, con al suo fianco i protagonisti del film, presumibilmente, a seconda di come si svilupperanno le varie storyline in Avengers 3 e 4.
Nonostante abbia fatto parte dell’universo di Star Wars per la durata di un solo film, La Minaccia Fantasma, Liam Neeson sembra possibilista in merito all’eventualità di tornare a interpretare il Maestro Jedi Qui-Gon Jinn.
Durante la promozione di L’Uomo sul treno – The Commuter, Neeson ha commentato la possibilità di uno spin-off con Yahoo Movies UK: “Questa è la prima volta che sento una cosa del genere. Nessuno si è messo in contatto con me, ma so che nell’universo di Star Wars tutto è possibile.”
Neeson ha poi continuato: “Nel primo film, La Minaccia Fantasma, sono morto, ma sapete che i Jedi possono tornare e fare cose del genere, ma nessuno si è messo in contatto con me. Vedremo.”
Maestro di Obi-Wan Kenobi, Qui-Gon è stato il primo ad avvertire qualcosa di speciale nel piccolo Anakin Skywalker, portandolo con sé per fargli seguire l’addestramento Jedi. Tuttavia, nell’arco della stessa storia, il Maestro trova la morte per mano di Darth Maul, sotto gli occhi impotenti di Obi-Wan, che poi riesce a vendicarlo.
Uno spin off su Qui-Gon Jinn si unirebbe alla storia dei ribelli che hanno rubato i piani della Morte Nera, vista in Rogue One: A Str Wars Story, a quella sulla giovinezza di Han Solo che vedremo in Solo: A Star Wars Story, e a quella annunciata su Obi-Wan Kenobi.
Tra gli altri nomi che potrebbero essere protagonisti di uno spin off ricordiamo Boba Fett e Yoda, ma non ci sono ancora stati annunci ufficiali da parte della Lucasfilm.
Due giorni fa si era diffusa la voce, non confermata ovviamente, di una possibile uscita dall’universo cinematografico DC di The Batman diretto da Matt Reeves, alla quale poteva seguire anche l’allontanamento di Ben Affleck dal ruolo (pur rimanendo il crociato di Gotham nei prossimi titoli del DCU, come Suicide Squad 2 ad esempio).
A questo rumour se ne è aggiunto un altro, diffuso dal sito Revenge of the fans, secondo cui Affleck potrebbe essere sostituito nel nuovo standalone da Jake Gyllenhaal (uno dei nomi già citati tempo fa).
“Gyllenhaal è probabilmente Batman. Affleck non è ancora del tutto fuori dai piani dell DC, perché ha ancora un contratto da onorare, eppure la produzione è ai ferri corti con lui. Se Affleck tira troppo il filo, Gyllenhaal entra in gioco.“, queste le parole del sito.
La situazione appare sempre meno chiara man mano che si procede con le speculazioni. Sarà davvero possibile avere due diversi Batman nel futuro della Warner Bros? Ben Affleck lascerà il costume dell’Uomo Pipistrello ad un altro attore? Ma soprattutto, come verrà giustificato l’addio?
James Cameron continua a lavorare senza sosta al suo progetto di portare al cinema i sequel di Avatar, nella forma di due dittici che proseguiranno la storia di Jake Sully e Neytiri e dei loro figli ed eredi.
Ospite allo show AMC Visionaries, James Cameron ha spiegato perché i suoi sequel di Avatar sono così impegnativi e perché è necessario tanto tempo per realizzarli:
“Penso che la lezione che ho imparato dal primo film devo applicarla anche a questi nuovi film. Più è fantastico e immaginario è il mondo in cui ambiento la storia, più è di un altro mondo e più bisogna raggiungere i margini di quello che è possibile in termini di ciò che puoi immaginare sullo schermo, più deve essere solido e concreto nelle relazioni e nell’essere realistico. E quindi spero di riuscire a fare questo con i nuovi film.”
Ha poi continuato: “Non importa quanto tu lo rivesta con scenografia e effetti visivi. Se la storia non funziona, se non connetti i personaggi, semplicemente non funzionerà.”
La storia neisequel di Avatarracconterà dunque di Jake Sully (Sam Worthington) e Neytiri (Zoe Saldana) e dei loro figli che sono impegnati a vivere la loro vita su Pandora e ad affrontare i conflitti con l’umanità.
Avatar 2debutterà il 18 dicembre 2020, seguito dal terzo capitolo il 17 dicembre 2021. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche anno: 20 dicembre 2024 e 19 dicembre 2025.
Chris Evanse Sebastian Stan sono stati protagonisti di un incontro con i fan in vista della promozione di Avengers: Infinity War, e in questa occasione, Evans sembra aver confermato una teoria molto cara ai fan.
L’attore ha firmato autografi ai fan, e, in particolare sul gadget di Mary Schulte (uno scudo di Captain America), ha lasciato intendere che la teoria più accreditata sul film, secondo cui Steve Rogers diventerà Nomad nel film, è effettivamente giusta.
Di seguito potete infatti vedere lo scudo in questione, su cui Chris Evans ha scritto, sotto alla sua firma, Cap e Nomad. Sulla parte destra dello scudo invece si legge la firma di Sebastian Stan con Winter Soldier e a seguire “Sono con Nomad“.
Non si tratta di una conferma ufficiale, ma senza dubbio è un buon indizio:
Avengers: Infinity War, i Vendicatori divisi in tre schieramenti
Un viaggio cinematografico senza precedenti, lungo dieci anni, per sviluppare l’intero Marvel Cinematic Universe, Avengers: Infinity War di Marvel Studios porta sullo schermo il definitivo, letale scontro di tutti i tempi. Gli Avengers e i loro alleati supereroi devono essere disposti a sacrificare tutto nel tentativo di sconfiggere il potente Thanos prima che il suo attacco improvviso di devastazione e rovina metta fine all’universo.
Anthony e Joe Russo dirigono il film, che è prodotto da Kevin Feige. Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Michael Grillo e Stan Lee sono produttori esecutivi. Christopher Markus & Stephen McFeely hanno scritto la sceneggiatura. Avengers: Infinity War arriverà nei cinema USA il 4 maggio, dal 25 aprile in Italia.
Avengers: Infinity War trailer ufficiale – i Vendicatori contro Thanos
Nel cast torneranno tutti gli eroi protagonisti degli ultimi dieci anni di film ambientati nel Marvel Cinematic Universe, da Iron Man (2008) e Black Panther (2018).
Tutti i soldi del mondo di Ridley Scott ha fatto parlare moltissimo di sé, forse non per le ragioni “giuste”. Il film è stato al centro dell’attenzione per i reshoot che hanno “sostituito” Kevin Spacey con Christopher Plummer, all’indomani delle accuse di molestie ricevute da Spacey.
Tutti i soldi del Mondo: Michelle Williams pagata meno dell’1% rispetto a Mark Wahlberg per i reshoot
Successivamente il polverone si è alzato intorno alla diversa retribuzione che Michelle Williams e Mark Wahlberg hanno ricevuto per partecipare a questi reshoot. I due sono rappresentati dalla stessa agenzia, per cui la notizia ha fatto molto scalpore, dal momento che la Williams ha incassato meno dell’1% rispetto a quanto avuto da Wahlberg.
Di ieri invece la notizia che Wahlberg ha deciso di donare alla #TimesUp la cifra, 1,5 milioni, a nome della Williams stessa. Non si è fatta attendere la replica dell’attrice. Secondo quanto riporta The Wrap, Michelle Williams si è congratulata con Wahlberg per la sua donazione all’associazione. L’attrice ha anche lodato Anthony Rapp, la prima persona a sollevare le accuse contro Kevin Spacey.
Mark Wahlberg dona il compenso dei reshoot di Tutti i soldi del Mondo alla #Timesup
“Oggi non si tratta di me, le mie compagne attrici sono state al mio fianco e si sono alzate in piedi per me, i miei amici attivisti mi hanno insegnato ad usare la mia voce, e gli uomini più potenti in carica, hanno ascoltato e hanno agito. Se immaginiamo veramente un mondo equo, ci vuole lo stesso sforzo e sacrificio. Oggi è uno dei giorni più indelebili della mia vita a causa di Mark Wahlberg, della WME e di una comunità di donne e uomini che condividono questo risultato.”
La dichiarazione molto diplomatica della Williams stride con la comica di SNL, Aidy Bryant, che ha dichiarato: “Certo, era cosa giusta da fare, ma sarebbe stato meglio se non fosse passata un’intera settimana di gogna mediatica per farla.”
Ecco un nuovo spot tv di Black Panther in cui ci viene mostrato l’entourage del Re di Wakanda, T’Challa. Ovviamente si tratta del Dora Milaje.
Okoye (Danai Gurira), Nakia (Lupita Nyong’o) e Ayo (Florence Kasumba) sono le guerriere appartenenti al Dora Milaje che conosciamo. Mentre Okoye sarà la leader del gruppo, Nakia è una fiera guerriera che sembra rappresenterà anche un love interest per T’Challa (Chadwick Boseman).
Per quanto riguarda invece Ayo, abbiamo visto già il personaggio in Civil War, dove però era accreditata semplicemente come ufficiale della sicurezza personale del principe.
Di seguito la prima sinossi del film: Black Panther segue T’Challa che, dopo gli eventi di Captain America Civil War, torna a casa, nell’isolata e tcnologicamente ultra avanzata nazione africana, Wakanda, per prendere il suo posto in qualità di nuovo re. Tuttavia, un vecchio nemico ricompare sui radar e il doppio ruolo di T’Challa di sovrano e di Black Panther è messo alla prova, quando viene trascinato in un conflitto che mette l’intero fato di Wakanda e del mondo in pericolo.
Ryan Coogler scriverà e dirigerà Black Pantherche seguirà la storia di T’Challa, il re guerriero di Wakanda, da dove era stata interrotta in Captain America Civil War.
Non è ancora chiaro quali altri personaggi parteciperanno alla storia, anche se sembra una buona possibilità che nel film ci sia anche Ulysses Klaw, che ha esordito in Avengers Age of Ultron con il volto di Andy Serkis. Inoltre sembra ci possa essere spazio anche per Everett Ross, visto sempre in Civil War con il volto di Martin Freeman.
Chadwick Bosemaninterpreta il protagonista, T’Challa, già visto in Captain America Civil War. Nei ruoli principali del film ci saranno, oltre a Boseman, Michael B. Jordan, Lupita Nyong’O, Danai Gurira, Martin Freeman, Daniel Kaluuya, Angela Basset, Forest Whitaker e Andy Serkis. Nei ruoli di comprimari compariranno invece Letitia Wright, Winston Duke, Florence Kasumba, Sterling K. Brown e John Kani.
Black Pantherarriverà al cinema il 16 Febbraio del 2018.
Dolores O’Riordan, la cantante irlandese nata a Limerick, leader di The Cranberries, è morta a Londra all’età di 46 anni. L’agenzia della cantante, la Associated Press, aveva già dichiarato che sarebbe stata a Londra per una breve seduta di registrazioni.
I Cranberries hanno raggiunto il successo negli anni ’90, con le hit Linger e Zombie. Il debutto risale al 1993 con l’album “Everyone Else Is Doing It, So Why Can’t We?” che raggiunse la prima posizione della classifica del Regno Unito e Irlanda e la numero 18 della Billboard 200 Album Chart USA. I Cranberries hanno venduto circa 40 milioni di dischi in tutto il mondo.
La band si è separate nel 2003 per poi tornare insieme nel 2009 per un tour in Nord America, esibendosi anche in Europa e America Latina.
La O’Riordan scriveva le canzoni del gruppo insieme a Noel Hogan, chitarrista del gruppo. Nel 2007 ha pubblicato due album da solista, Are You Listening? e No Baggage.
Nel 2017 aveva annunciato che soffriva di un disturbo bipolare. Sulle cause della morte non si hanno ancora dettagli.
Nel 2006 ha firmato la colonna sonora di Cambia la tua vita con un click, film con Adam Sandler.
Le foto dal set di Avengers 4 che state per vedere potrebbero creare non pochi dubbi nella testa dei fan Marvel: cosa ci fanno Captain America, Iron Man e Ant-Man insieme? O meglio, cosa ci fanno i tre supereroi insieme nel passato? A suggerire l’ambientazione temporale sono il costume indossato da Steve Rogers, il look di Tony Stark e soprattutto le macerie di New York, il che ci riporta indietro agli eventi del primo Avengers.
Non c’è ragione apparente del perché anche Ant-Man si sia unito alla squadra, dal momento che nel film non ve ne era traccia. Che sia questo l’ennesimo indizio sugli sbalzi temporali a cui assisteremo in Avengers? Nel frattempo, date pure uno sguardo alle immagini rubate dal set.
Avengers 4 è ancora un grande mistero. Il film sarà diretto dai Fratelli Russo ma non sappiamo ancora da chi sarà composto il cast né di cosa parlerà il film. Le dichiarazioni di Kevin Feige in merito hanno reso molto chiaro il fatto che il titolo ufficiale del film rappresenta spoiler per Avengers Infinity War, per cui non sarà rivelato fino all’uscita al cinema del film che conclude la Fase 3 dei Marvel Studios.
Ecco il secondo teaser trailer di Ghost Stories, il film horror co-diretto da Andy Nyman e Jeremy Dyson, con protagonisti Martin Freeman, Alex Lawther e Andy Nyman.
Il film arriverà ad Aprile 2018 nelle nostre sale, distribuito da Adler Entertainment.
Sinossi di Ghost Stories
Il professor Goodman è un docente di psicologia che non crede ai fenomeni soprannaturali.L’arrivo di una misteriosa lettera che contiene informazioni su tre casi mai risolti lo porterà a imbarcarsi in un viaggio alla scoperta di ciò che non può essere spiegato razionalmente.
Un nuovo spot promozionale di Disneyland Paris potrebbe aver rivelato l’aspetto definitivo del costume indossato da Iron Man in Avengers: Infinity War, l’epico cinecomic prodotto dai Marvel Studios in arrivo ad Aprile nelle sale. Già nei trailer avevamo avuto una piccola anteprima, ma non è chiaro se questa armatura sarà effettivamente nel prossimo film o addirittura farà la sua comparsa in Avengers 4.
Nel frattempo, ecco il video dove potete dare una fugace occhiata al costume di Tony Stark:
Un viaggio cinematografico senza precedenti, lungo dieci anni, per sviluppare l’intero Marvel Cinematic Universe, Avengers: Infinity War di Marvel Studios porta sullo schermo il definitivo, letale scontro di tutti i tempi. Gli Avengers e i loro alleati supereroi devono essere disposti a sacrificare tutto nel tentativo di sconfiggere il potente Thanos prima che il suo attacco improvviso di devastazione e rovina metta fine all’universo.
Anthony e Joe Russo dirigono il film, che è prodotto da Kevin Feige. Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Michael Grillo e Stan Lee sono produttori esecutivi. Christopher Markus & Stephen McFeely hanno scritto la sceneggiatura. Avengers: Infinity War arriverà nei cinema USA il 4 maggio, dal 25 aprile in Italia.
Soltanto pochi giorni fa Todd McFarlane ci aveva aggiornati sullo stato della produzione di Spawn, trasposizione cinematografica dell’omonimo fumetto creato dallo stesso McFarlane per la Image Comics, dichiarando che la sceneggiatura è pronta e che il team era al lavoro sul budget e sulla scelta degli attori protagonisti.
Uno dei commenti più interessanti però riguarda il paragone azzardato con altre due pellicole uscite negli ultimi anni, entrambe protette dall’etichetta r-rated per i contenuti vietati ai minori e il linguaggio esplicito, ovvero Deadpool e Logan, con McFarlane convinto che “Spawn sarà molto, ma molto più scorretto di quei due film. Deadpool aveva qualche nudo e un paio di scene davvero forti, ma rientrava nei canoni del vietato ai minori di tredici anni“.
“Quando parlo di r-rated, intendo poco divertimento e contenuti per adulti. Perché chi leggeva da adolescente i fumetti di Spawn, come ho fatto io, ora ha trentacinque anni, ed è come se il pubblico fosse cresciuto con me“.
Nel 1997, Spawn ha già avuto un adattamento cinematografico, diretto da Mark A.Z. Dippé. Dippé ha anche partecipato alla stesura della sceneggiatura, mentre McFarlane ha svolto il ruolo di produttore esecutivo.
Tra gli interpreti si ricordano Michael Jai White nel ruolo di Al Simmons/Spawn, John Leguizamo nella parte del Clown/Violator e Melinda Clarke in quella di Jessica Priest.
Attesi dai fan ma anche dagli addetti ai lavori, sono arrivati a Milano oggi, per presentare The Post, il regista Steven Spielberg, e gli interpreti Meryl Streep e Tom Hanks, un trio delle meraviglie per gli appassionati del cinema hollywoodiano, un totale di otto premi Oscar.
Il film racconta la battaglia che il Washington Post portò avanti, rivendicando il diritto di pubblicare i Panama Papers (documenti secretati in cui si rivelavano le verità sulla guerra in Vietnam, taciute agli americani dalle quattro amministrazioni precedenti, atteggiamento perpetrato da Nixon) dopo che il Governo bloccò le pubblicazioni già in atto del New York Times.
Un film sulla libertà di stampa, sull’importanza di tenere fede alla propria missione di giornalisti, ma anche un film su una delle donne più straordinarie del ‘900, Kay Graham, che diventando proprietaria dell’allora piccolo giornale locale, riuscì a trovare la sua voce e a dare al suo giornale la fama di cui gode adesso, facendolo diventare uno dei più importanti portavoce del Watergate.
The Post – il trailer
The Post, l’importanza della libertà di stampa
E proprio in merito ai rapporti tra stampa e Governo, Steven Spielberg non le manda a dire: “La stampa libera è il guardiano della democrazia. Questa è una verità incontrovertibile. Se guardiamo a posteriori i fatti del 1971 quando Nixon ha cercato di negare questo diritto di pubblicare e diffonde i Pentagon Papers e addirittura ci è voluta una sentenza della Corte Suprema, in quanto la corte d’appello, meno importante, aveva di fatto impedito al New York Times di proseguire con la pubblicazione, questo è stato un atto inaudito.
Era la prima volta che accadeva dalla Guerra Civile Americana. Oggi ci troviamo ancora ad osservare la minaccia reale, per quello che riguarda la libertà di stampa e questo fa sì che ci sia una rilevanza assolutadi quei fatti avvenuti nel 1971. Io la storia l’ho scoperta grazie alla sceneggiatura di Liz Hannah e Josh Singer nel 2017. Questa inversione causale di numeri è assolutamente attuale.”
La stampa americana ha accolto il film con favore
“Da parte della stampa abbiamo avuto tantissimo sostegno e manifestazioni di supporto al film – ha ammesso Spielberg – una stampa che quotidianamente deve respingere gli attacchi subiti dall’amministrazione, che deve lottare contro la disinformazione, che troppo spesso vede adottare etichette facili, come fake news nel momento in cui una storia che viene pubblicata non piace al Presidente. Ma il film ha incontrato consensi al di là del messaggio politico e della difesa della libertà di stampa. Lo ha fatto soprattutto per la figura di Kay Graham, questa donna così meravigliosamente interpretata da Meryl Streep, una donna che si è trovata ai vertici della sua professione, con una grande difficoltà nel trovare una voce che le permettesse di farsi avanti e di farsi valere in un mondo, nella professione e nella società, governato dagli uomini.
Finché in un momento così cruciale questa voce l’ha trovata, mettendo tutti al loro posto. Credo che il nucleo emotivo della storia riguardi proprio questa figura di donna che riesce a trovare una voce. Devo dire anche che per la prima volta nella mia carriera mi sono trovato a ritrarre un rapporto umano complesso come quello che è esistito davvero tra la signora Graham e Ben Bradlee. Ho avuto una enorme fortuna nell’avere Tom e Meryl per interpretarli.”
The Post è dedicato a Nora Ephron
Meryl Streep, amica della regista e sceneggiatrice scomparsa, ha commentato la dedica speciale del film: “Nora è stata colei che ci ha portati a lavorare insieme. Tom non lo conoscevo bene, ma lui e Nora erano molto amici, così come lo eravamo io e lei. È stato grazie a lei che abbiamo avuto l’opportunità di lavorare insieme e di conoscerci. È stato positivo il fatto di poterci conoscere sul set. Nora è stata una grandissima fonte di ispirazione e mi piacerebbe molto se lei potesse essere qui, a commentare il film e il momento attuale, che stiamo vivendo. Credo che nessuno meglio di lei potrebbe parlarne in maniera più divertente ma anche pungente, di come avrebbe potuto fare lei.”
La sceneggiatura del film era precedente alle elezioni di Trump
“La prima versione dello script, scritta da Liz Hannah, è stata comprata da Amy Pascal sei giorni prima delle elezioni presidenziali (novembre 2016, ndr). Pensavamo che potesse essere un nostalgico sguardo indietro rispetto a dove le donne erano effettivamente arrivate, dal momento che tutti immaginavamo che di lì a poco avremmo avuto il primo Presidente donna. Era una cosa che tutti quanti davano per scontato. Poi c’è stato l’esito delle elezioni e dopo, un aumento di ostilità nei confronti della libertà di stampa, un aumento di attacchi nei confronti delle donne, comportamenti che si verificavano al vertice del nostro Governo. Quindi il film si è trasformato in una riflessione su quanta strada non abbiamo fatto.”
Kay Graham è una donna che impara il coraggio
“Questa storia nasce dal grande scoraggio di Daniel Ellsberg, una persona che aveva lavorato per il Governo e per il Dipartimento di Stato, un soldato e poi un giornalista che aveva deciso poi di lottare contro la legge per lo spionaggio e di trafugare i documenti che era riuscito a far arrivare al New York Times. Tutto è cominciato con un atto di coraggio, perché con questa pubblicazione gli americani sono venuti a conoscenza di cose tremende, ovvero che ben quattro amministrazioni avevano mentito al popolo americano e che il quinto Presidente coinvolto stava facendo di tutto per sopprimere la libertà di stampa. Ed è stato l’atto di coraggio di questa donna, a capo di questo giornale. Era una donna che sentiva di non essere al suo posto.
La rappresentazione della redazione del Post è accurata, all’epoca non c’erano donne, al massimo segretarie. C’erano solo maschi bianchi. In un certo senso la Graham sfida Nixon e prende questa decisione così importante, pur non essendo ancora consapevole del suo potere. È stata poi una donna che è stata capace di vincere un premio Pulitzer con la propria autobiografia, insomma una delle donen più importanti dello scorso secolo. Un’icona. Quindi, per rispondere alla domanda, il coraggio si può imparare, e Kay lo ha imparato, ma noi non lo insegnamo abbastanza alle nostre ragazze. Ben Bradlee, così meraviglisamente interpretato da Tom Hanks, è stato un uomo di grandissimo coraggio, spietatamente coraggioso, ha deciso e accettato di rischiare tutto, pur di raccontare la verità.”
Tom Hanks, mirabile interprete dell’impetuoso Ben Bradlee
“Ben Bradlee era una bestia – ha dichiarato invece l’attore alla sua ennesima collaborazione con Spielberg – Nel giungo del 1971, il Washington Post era in diretta concorrenza con il Washington Star, che era all’epoca il quotidiano numero 1 di Washington DC. L’idea che il New York Times potesse avere una storia che invede il Post non aveva, teneva sveglio Ben Bradlee di notte, questa cosa lo faceva impazzire.Una delle scene più divertenti del film è quella in cui tutti stanno leggendo il Times e lui dice ‘Siamo gli ultimi a sapere le cose a casa nostra’. Era una scena molto divertente da fare perché mostrava tutta la passione ma anche il senso di sfida che guida il personaggio per tutto il film.”
“Il Post era all’epoca il secondo giornale di Washington – ha aggiunto Spielberg – ma Ben Bradlee aveva una tale fame e un tale appetito che questa spinta lo ha alimentato tanto al punto di spingerlo a sfidare il New Yorks Times che allora come ora era il più grande quotidiano degli Stati Uniti. È stato questo suo appetito, questa sua fame a spingerlo a cercare di immaginare un futuro grandioso per il Washington Post, facendo emergere lui come il giornale che si meritava Ben Bradlee come direttore. Questo suo modo di essere, durante il Watergate, lo ha spinto a togliere tutti i freni, tanto da convincere Kay Graham, il suo editore, a credere che il Post potesse diventare un grande quotidiano, cosa che è accaduta con la pubblicazione dello scandalo Watergate che ha portato alle dimissioni di Nixon.”
#TimesUp, Meryl Streep: “L’aria è cambiata”
Meryl Streep ha commentato, come da attese, il movimento Time’s Up e il fermento a Hollywood: “Non so perché ci è voluto tutto questo tempo, ma per qualche motivo l’aria è cambiata, non solo a Hollywood, ma in ogni posto di lavoro. C’è stata questa grande apertura perché i grossi nomi di Hollywood sono stati chiamati in causa, ma le donne hanno sempre lottato in ogni ambiente di lavoro. Solo quando è stata coinvolta Hollywood, le cose si sono mosse. Prevedo che ci sarà qualche passo indietro, ma poi si continerà, si ripartirà e sono molto ottimista. Questi sono momenti molto interessanti.”
Chiamato in causa sulla disparità di trattamento tra uomo e donna, Steven Spielberg è stato illuminante. Il regista ha spiegato che nel corso della storia le donne hanno “dimostrato più volte di avere la forza per spezzare lo stampo in cui gli uomini le costringono”. L’esempio è la Seconda Guerra Mondiale, quando con gli uomini al fronte, le donne divennero titolari dell’indistria e del Paese, salvo poi tornare in cucina alla fine della Guerra, senza ricevere credito per quella pagina di storia che loro stesse avevano contribuito a chiudere.
“Io non ho la competenza giusta per poter fornire delle risposte esaustive e corrette, ma in base agli esempi che riporta la Storia mi sento di dire che il problema è principalmente degli uomini. Sono loro che non hanno ancora mostrato la volontà di controllarsi, di riuscire a comportarsi in maniera adaguata, ad accettare un NO come risposta. Finché gli uomini non sono in grado di accettare un NO, questa lotta di potere continuerà. Io mi auguro anche che il film sia un piccolissimo passo, possa essere un’ispirazione per molte donne, che possano trovare il coraggio di far sentire la propria voce.”
Manca ancora qualche mese all’uscita nelle sale di Avengers: Infinity War forse il titolo più atteso nella storia del Marvel Cinematic Universe perché vedrà riuniti sullo schermo per la prima volta, quasi tutti gli eroi di casa Marvel in un’epica battaglia contro Thanos. Tra questi tornerà ovviamente anche il Captain America di Chris Evans, che in una recente intervista (durante l’Ace Comic con) ha avuto modo di lodare l’incredibile lavoro della produzione e rassicurare i fan sul film:
“La cosa più bella di questo film è che finalmente mi sono sentito parte dell’esperienza. Non so come spiegarlo, ma nei primi film dei Marvel Studios era come se tutto stesse succedendo a qualcun’altro. Con Infinity War ho totalmente cambiato punto di vista, è tutto più grande ed eccitante, sono lì e appartengo al film, e poi diciamoci la verità: la Marvel non sbaglia un colpo. Non l’ha mai fatto e non lo farà mai. Non so davvero come facciano, non esiste una sola mela marcia in questo universo. Vi posso assicurare che hanno fatto centro, di nuovo.“.
Un viaggio cinematografico senza precedenti, lungo dieci anni, per sviluppare l’intero Marvel Cinematic Universe, Avengers: Infinity War di Marvel Studios porta sullo schermo il definitivo, letale scontro di tutti i tempi. Gli Avengers e i loro alleati supereroi devono essere disposti a sacrificare tutto nel tentativo di sconfiggere il potente Thanos prima che il suo attacco improvviso di devastazione e rovina metta fine all’universo.
Anthony e Joe Russo dirigono il film, che è prodotto da Kevin Feige. Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Michael Grillo e Stan Lee sono produttori esecutivi. Christopher Markus & Stephen McFeely hanno scritto la sceneggiatura. Avengers: Infinity War arriverà nei cinema USA il 4 maggio, dal 25 aprile in Italia.
Benedetta Follia apre in testa al box office italiano, seguito da Jumanji e Come un gatto in tangenziale. Un film italiano torna a dominare la il box office nostrano. Si tratta di Benedetta Follia, che apre con 3,5 milioni di euro incassati in oltre 670 sale a disposizione. Il nuovo film di Carlo Verdone registra la media per sala più alta della classifica, pari a 5200 euro.
Jumanji – Benvenuti nella Giungla scivola in seconda posizione incassando 1,6 milioni al suo secondo weekend e arrivando a quota 7,8 milioni. Come un gatto in tangenziale regge saldamente al terzo posto con 1.190.000 euro, superando il tetto degli 8 milioni. Wonderconferma la quarta posizione della scorsa settimana con 1.114.000 euro e arriva a ben 10,3 milioni globali. Coco scende al quinto posto con 1 milione di incasso per un totale di 9,2 milioni. Tre Manifesti a Ebbing, Missouri esordisce con 862.000 euro in 168 copie e ottiene la seconda media per sala più alta della classifica, pari a 5100 euro.
Mark Strong ha confermato di essere entrato a far parte del cast di Shazam! nei panni dei cattivo dottor Sivana. L’attore britannico ha anche confermato che ha accettato il ruolo perché ha un conto in sospeso con la DC.
Nel 2011, Strong prese parte al progetto cinematografico fallimentare di Green Lantern nei panni di Sinestro, e adesso torna a interpretare il villain nel film diretto da David F. Sandberg con Zachari Levi e atteso per il 2019.
Confermando il ruolo e parlando delle motivazioni che lo hanno spinto ad accettare il film, Mark Strong ha detto: “Interpreto un malefico bastardo chiamato Dottor Sivana, hanno sempre i migliori personaggi, i più divertenti da interpretare. Ero Sinestro in Green Lantern, che pensavo fosse un buon film, ma non è stato così quindi penso di avere un conto in sospeso con la DC, lì interpretavo un personaggio abbastanza cattivo e doveva solo peggiorare nel secondo film, ma non l’abbiamo mai fatto. E adesso spero di averne la possibilità in Shazam! Lo spero.”
Zachary Levi sarà l’eroe del titolo, mentre Asher Angel sarà Billy Baston, il ragazzino capace di trasformarsi in un supereroe adulto, Shazam appunto, soltanto pronunciando la parola, acronimo di nomi di grandi eroi del passato: Solomon, Hercules, Atlas, Zeus, Achilles e Mercury.
Shazam sarà diretto da David F. Sandberg (Annabelle: Creation) e si baserà su una sceneggiatura scritta da Henry Gayden e Darren Lemke.
Il film che farà parte dell’Universo Cinematografico DC dovrebbe esserepronto per debuttare al cinema nell’aprile 2019. Le riprese cominceranno il prossimo febbraio.
Prima che Tom Holland venisse annunciato al mondo come il nuovo Spider-Man del grande schermo, si è tenuto un lunghissimo processo di provini e audizioni per trovare il Peter Parker perfetto per gli scopi di SONY e Marvel Studios.
Impegnato in una stagione dei premi che lo vedrà trai protagonisti, Timothée Chalamet ha dichiarato di aver sostenuto anche lui il provino per Spider-Man: Homecoming.
L’attore ha un piccolo ruolo in Lady Bird di Greta Gerwig, film che ha già vinto due Golden Globes (alla Migliore attrice in una commedia e al Miglior film commedia). Tuttavia è il ruolo da protagonista in Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino che farà parlare di lui. Il giovane Chalamet ha già vinto il premio per migliore attore a New York e Los Angeles, dalle associazioni di critici, oltre ad aver avuto una nomination ai Globes, ai Critics Choice (premi in cui è stato battuto da Gary Oldman) e ai Screen Actors Guild Awards, i cui vincitori verranno annunciati nel prossimo mese.
Il film è un racconto di formazione, anche romantica, in cui Chalamet recita insieme a Armie Hammer. Parlando con THR, il giovane attore di appena 22 anni ha dichiarato di aver sostenuto anche lui, tra gli altri, il provino per il ruolo da protagonista in Spider-Man: Homecoming, tre anni fa.
“Ho letto due volte le battute e sono andato nel panico più totale – ha dichiarato Chalamet – ho chiamato il mio agente, Brian Swardstrom, e gli ho detto ‘Brian, ci ho pensato e credo che dovrei provarci di nuovo, andare lì e leggere di nuovo le battute’ e lui mi ha raccontato la storia di Sean Young e di come, nel tentativo di diventare Catwoman, ha spaventato tutti, presentandosi ai cancelli dello studio con il costume.”
Adesso che il successo dei due film a cui ha partecipato lo ha reso un nome noto, Timotheé è consapevole che dovrà combattere un po’ meno per i suoi ruoli e dovrà sostenere meno audizioni.
“Onestamente, la parte che preferisco di quest’anno, a parte recitare in altri film e andare in giro a parlare di Chiamami col tuo nome, è non dover più costantemente sostenere audizioni.”
E infatti il futuro, per il giovane attore, è davvero roseo, considerato che ha già finito di girare il nuovo film di Woody Allen, A Rainy Day in New York.
Il ruolo di Spider-Man gli avrebbe senz’altro conferito la fama che ogni giovane attore cerca, ma forse non gli avrebbe consentito di avere la possibilità di fare delle esperienze così stimolanti dal punto di vista artistico.
Mancano circa tre mesi all’uscita in sala di Avengers: Infinity War, e si continua a parlare del film che sarà senza dubbio un enorme successo per i Marvel Studios.
I fan dei fumetti più accaniti aspettano con grande curiosità anche di vedere quali saranno i vari update alle tute da combattimento degli eroi protagonisti, e soprattutto aspettano di soddisfare la loro curiosità, dopo un piccolo assaggio avuto nel trailer: Spider-Man sarà Iron Spider come nei fumetti?
Alla fine di Spider-Man: Homecoming, abbiamo visto Tony Stark mostrare a Peter Parker la tuta di Iron Spider e nel trailer abbiamo visto quello stesso costume indossato in battaglia da Peter stesso. Che si tratti del costume che abbiamo visto anche nei fumetti?
Stando alle prime immagini che rubate ai set LEGO del film, sì. Screen Rant ha diffuso delle foto che raffigurano i set LEGO del film e tra le varie mini figure, spicca anche quella di Iron Spider. La foto non è molto dettagliata, ma a un primi sguardo sembra che i disegni del costume siano proprio quelli che vengono dalle pagine.
Avengers: Infinity War, i Vendicatori divisi in tre schieramenti
Un viaggio cinematografico senza precedenti, lungo dieci anni, per sviluppare l’intero Marvel Cinematic Universe, Avengers: Infinity War di Marvel Studios porta sullo schermo il definitivo, letale scontro di tutti i tempi. Gli Avengers e i loro alleati supereroi devono essere disposti a sacrificare tutto nel tentativo di sconfiggere il potente Thanos prima che il suo attacco improvviso di devastazione e rovina metta fine all’universo.
Anthony e Joe Russo dirigono il film, che è prodotto da Kevin Feige. Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Michael Grillo e Stan Lee sono produttori esecutivi. Christopher Markus & Stephen McFeely hanno scritto la sceneggiatura. Avengers: Infinity War arriverà nei cinema USA il 4 maggio, dal 25 aprile in Italia.
Avengers: Infinity War trailer ufficiale – i Vendicatori contro Thanos
Nel cast torneranno tutti gli eroi protagonisti degli ultimi dieci anni di film ambientati nel Marvel Cinematic Universe, da Iron Man (2008) e Black Panther (2018).