Facebook Instagram Linkedin Mail Twitter Youtube
  • Cinema
    • Cinema News
    • Film
      • 2019
      • 2020
      • 2021
      • 2022
      • 2023
      • 2024
      • 2025
      • 2026
    • Recensioni
    • Interviste
    • Trailer
    • Approfondimenti
    • Business
    • Festival
      • Academy Awards
      • Festa del Cinema di Roma
      • Festival Internazionale del Cinema di Berlino
      • Festival di Cannes
      • Mostra del cinema di Venezia
      • Torino Film Festival
  • Serie
    • 2025
    • 2024
    • News
    • Recensioni
    • Interviste
    • Approfondimenti
  • Photogallery
  • Marvel
  • DCU
  • Netflix
  • Prime Video
  • Disney +
  • Video
Cerca
Cinefilos
Cinefilos
  • Chi Siamo
    • Pubblicità
    • Privacy
  • Games+
  • Lifestar.it
Facebook
Instagram
TikTok
Twitter
Youtube
Cinefilos
  • Cinema
    • Cinema News
    • Film
      • 2019
      • 2020
      • 2021
      • 2022
      • 2023
      • 2024
      • 2025
      • 2026
    • Recensioni
    • Interviste
    • Trailer
    • Approfondimenti
    • Business
    • Festival
      • Academy Awards
      • Festa del Cinema di Roma
      • Festival Internazionale del Cinema di Berlino
      • Festival di Cannes
      • Mostra del cinema di Venezia
      • Torino Film Festival
  • Serie
    • 2025
    • 2024
    • News
    • Recensioni
    • Interviste
    • Approfondimenti
  • Photogallery
  • Marvel
  • DCU
  • Netflix
  • Prime Video
  • Disney +
  • Video
Cerca nel sito
Cinefilos
  • Cinema
    • Cinema News
    • Film
      • 2019
      • 2020
      • 2021
      • 2022
      • 2023
      • 2024
      • 2025
      • 2026
    • Recensioni
    • Interviste
    • Trailer
    • Approfondimenti
    • Business
    • Festival
      • Academy Awards
      • Festa del Cinema di Roma
      • Festival Internazionale del Cinema di Berlino
      • Festival di Cannes
      • Mostra del cinema di Venezia
      • Torino Film Festival
  • Serie
    • 2025
    • 2024
    • News
    • Recensioni
    • Interviste
    • Approfondimenti
  • Photogallery
  • Marvel
  • DCU
  • Netflix
  • Prime Video
  • Disney +
  • Video
Cerca nel sito
Home Blog Pagina 22

Trailers FilmFest XXIII edizione: il programma della seconda giornata

  • 2025
Chiara Guida
-
20 Nov 2025
0
Trailers FilmFest XXIII edizione: il programma della seconda giornata

Finalmente è entrata nel vivo la XXIII edizione del Trailers FilmFest, l’unico evento in tutta Europa dedicato alla promozione cinematografica, che si svolge a Roma dal 19 al 21 novembre.

Il Trailers FilmFest vuole riconoscere e celebrare tutti i mestieri del cinema che contribuiscono al successo di un film, sta finalmente per iniziare. E quest’anno fa le cose in grande.

We Make It Big, questo infatti è il claim che accompagnerà l’edizione numero ventitré, che punta sicuramente a trovare il giusto posizionamento nel panorama festivaliero, ma soprattutto a radicarsi come un laboratorio permanente, un osservatorio su un settore dell’industria audiovisiva ancora troppo poco analizzato e studiato.

Il secondo giorno è dedicato alla presentazione dei dieci progetti finalisti dell’attesissimo Pitch Trailer, Idee di film da realizzare, il premio che offre la possibilità ad aspiranti registi, ma anche a professionisti già nel settore, di raccontare il loro progetto attraverso un trailer.

Sono oltre 500 i progetti pervenuti, per potersi aggiudicare il premio, consistente in 1500 euro in servizi di post produzione, offerti da M74 di Monica Galantucci, e una consulenza offerta dall’associazione culturale The Outsiders sul premontato del film. La selezione è stata ardua, un segno evidente che la creatività è un motore fortissimo per la promozione cinematografica in Italia.

Di seguito, gli appuntamenti della seconda giornata del Trailer FilmFest XXIII

Ore 10:00 – TrailersLAB – Anatomia di un trailer, seconda parte

Un workshop a cura di Vertigo riservato agli studenti ABA, che si terrà presso l’Accademia di Belle Arti di Roma.

Il workshop è dedicato alla creazione di un trailer cinematografico, dall’analisi del film alla costruzione del ritmo e della narrazione visiva. Guidati da professionisti che collaborano con le principali case di produzione e distribuzione nazionali e internazionali, i partecipanti esploreranno tutte le fasi del processo creativo.

Ore 11:00 – TrailersLAB – Dal set allo schermo: comprendere la distribuzione cinematografica oggi

Presso NABA Roma – Nuova Accademia delle Belle Arti, si terrà un panel riservato agli studenti NABA e tenuto da Francesco Marchetti (Fondatore e Direttore Strategico di AKA-LAB, Curatore Cinema e TV del Napoli Comicon • Former Marketing Manager di 20th Century Fox Italy, Chief Marketing Advisor Italia di Vertice 360).

Un incontro per capire come un film arriva al pubblico: modelli, trasformazioni e strategie della distribuzione cinematografica tra Italia e Mondo. Dall’esperienza nelle major internazionali alla costruzione di nuove agenzie creative indipendenti.

A seguire – TrailersLAB – Il manifesto cinematografico italiano: Rinascimento, photoshop e intelligenza artificiale

Un panel tenuto da Marco Innocenti, artista e postermaker per BrividoPop.

Un mix tra arte classica e nuove tecnologie che racconta come nasce oggi l’immagine di un film, dalle radici pittoriche di Giotto e Caravaggio ai poster digitali del XXI Secolo.

Anche questo panel è riservato agli studenti NABA.

Ore 18:00 – Trailers Professional – Pitch Trailer

Presentazione dei dieci finalisti e premiazione. Dieci idee, dieci sogni nel cassetto, dieci film che un giorno potrebbero vedere la luce. Solo uno sarà scelto dalla giuria composta da Nicola Giuliano (Indigo Film), Matilde Barbagallo (BiBi Film) e Giovanni Pompili (Kino Produzioni).

Il vincitore sarà premiato nel corso della serata.

Ore 20:30 – Trailers Professional – Premio Robert Bernocchi alla Miglior Rivelazione dell’anno

Da quest’anno, il premio alla Miglior Rivelazione dell’anno sarà intitolato a un grande professionista, nonché caro amico: Robert Bernocchi era il miglior analista del mercato cinematografico in Italia. Le sue lucide analisi, le sue osservazioni, comparazioni, ma soprattutto intuizioni non hanno mai trovato eguali. Per questo motivo, la direzione ha stabilito che il premio per il film italiano rivelazione dell’anno fosse il più adatto per ricordarlo.

Il premio Rivelazione dell’Anno Trailers FilmFest 2025 va al film di Edgardo Pistone, Ciao Bambino. Un’opera prima coraggiosa, un film che scava nel disagio delle giovani generazioni che nascono e crescono in uno scenario in cui l’unico futuro possibile è quello della criminalità organizzata. Un meló, una storia d’amore dai tratti scespiriani con echi del New American Cinema, in cui Pistone infonde la lezione del cinema del reale appresa da Agostino Ferrente. Un film piccolo e ricchissimo che dice che Napul’è mill’ culur’. Pure in Black & White.

In occasione del premio si terrà la proiezione del film CIAO BAMBINO.

A seguire: premiazione e Q&A con il regista Edgardo Pistone.

Moderano: Alessandro De Simone e Boris Sollazzo.

Tutti i panel e gli incontri Trailers Professional si terranno presso The Cineclub.

Dalle 18:00, inoltre, sono previste le proiezioni in loop di tutti i trailer e dei poster in concorso.

The Legend of Aang: The Last Airbender, una t-shirt sembra rivelare il primo sguardo all’Aang adulto

  • 2025
Gianmaria Cataldo
-
20 Nov 2025
0
The Legend of Aang: The Last Airbender, una t-shirt sembra rivelare il primo sguardo all’Aang adulto

Uno degli animatori della Paramount, Tamas Pazmany, ha appena rivelato un’immagine che sembra mostrare una versione adulta di Aang dal film di prossima uscita, The Legend of Aang: The Last Airbender. Su Instagram, egli ha infatti pubblicato l’immagine di una maglietta che ha ricevuto dalla produzione (la si può vedere qui), sulla quale è raffigurato quello che sembra essere un personaggio più maturo. Pazmany ha anche spiegato che l’abbigliamento era un regalo per aver fatto parte della troupe del film.

La didascalia dell’immagine recita: “È appena arrivata la mia maglietta della troupe. Sono entrato a far parte del team solo alla fine della produzione, ma sono comunque felice di averne fatto parte”. Sebbene questa sia la prima volta che una versione adulta di Aang apparirà in un film sul grande schermo, il personaggio è già stato presentato in televisione. Uno spin-off della serie originale Avatar: The Last Airbender, The Legend of Korra, ha mostrato il personaggio da adulto.  Il personaggio titolare della serie sequel ha infatti cercato l’aiuto di un Aang più anziano durante lo svolgimento della storia.

Cosa sappiamo di The Legend of Aang: The Last Airbender

The Legend of Aang: The Last Airbender sarà diretto da Lauren Montgomery e William Mata. Sarà il primo progetto di Avatar Studios. Il film continua la storia dell’originale Avatar: The Last Airbender di Nickelodeon e sarà incentrato sulle vite dei personaggi della serie del 2005. Il cast include Eric Nam (Aang), Steven Yeun (Zuko), Dionne Quan (Toph Beifong), Jessica Matten (Katara) e Román Zaragoza (Sokka).

Dopo numerosi ritardi, The Legend of Aang: The Last Airbender è attualmente previsto in uscita nelle sale il 9 ottobre 2026. Inizialmente doveva uscire il 10 ottobre 2025, ma è stato poi posticipato al 30 gennaio 2026, prima di subire un altro ritardo. L’attuale data di uscita del film era inizialmente riservata al sequel di Teenage Mutant Ninja Turtles: Caos Mutante, che ora uscirà nel 2027.

Maxton Hall – Il mondo tra di noi, stagione 2: la spiegazione del finale

  • Approfondimenti
Redazione
-
19 Nov 2025
0
Maxton Hall – Il mondo tra di noi, stagione 2: la spiegazione del finale

La seconda stagione di Maxton Hall – Il mondo tra di noi porta la storia di Ruby Bell e James Beaufort verso territori più emotivi e tormentati, trasformando il loro legame in una vera prova di maturità. Basata sul romanzo Save You di Mona Kasten, la nuova stagione riprende in modo fedele gli eventi del libro, pur introducendo alcune differenze narrative che accentuano il dramma e la crescita dei protagonisti. L’ascesa di Ruby, la spirale autodistruttiva di James dopo la morte della madre Claudelia, e le tensioni con il ferreo sistema della Maxton Hall costruiscono un finale che non chiude i conflitti, ma li rilancia verso la terza stagione. La domanda centrale è una sola: Ruby e James possono ancora salvarsi a vicenda, o il peso degli errori commessi li condannerà a separarsi?

Il crollo emotivo di James e l’inizio della frattura con Ruby

Il punto di rottura tra Ruby e James nasce, come nel libro, dal lutto devastante che travolge James. La morte della madre innesca un processo di autodistruzione che la serie amplifica attraverso la scelta di mostrare il suo incidente d’auto, assente nel romanzo. Nel libro, infatti, James non va a schiantarsi: semplicemente, dopo il funerale, decide di smettere di bere e di affrontare la sofferenza con maggiore lucidità. La serie, invece, inserisce l’incidente per rendere visibile il suo tracollo psicologico, accentuando il senso di perdita di controllo. In entrambi i casi, però, il risultato è lo stesso: James ferisce Ruby tradendola a una festa, baciando un’altra ragazza in un momento di debolezza. Ruby, pur innamorata, non può ignorare la mancanza di rispetto e chiude la relazione. È un gesto doloroso, ma coerente con la sua integrità, elemento che da sempre definisce il personaggio.

Il lento riavvicinamento: perché Ruby sceglie di fidarsi di nuovo

Una parte significativa di Save You e della stagione ruota attorno alla lotta di James per riconquistare Ruby. Nel libro non c’è un percorso terapeutico vero e proprio, mentre nella serie James intraprende un cammino più strutturato verso la consapevolezza. In entrambi i casi, ciò che conta è il suo tentativo sincero di cambiare: non più per Ruby, ma per sé stesso. Ruby lo vede ferito, confuso, determinato a rimettere insieme i frammenti della sua vita, e questo la porta ad aprire lentamente le sue difese. Il loro ritorno di fiamma non è improvviso né semplice: avviene attraverso piccoli gesti, conversazioni trattenute e vulnerabilità condivisa. E proprio quando sembra che la fiducia sia stata riparata, la storia introduce la rivelazione che spezza il fragile equilibrio appena ritrovato.

Il vero colpo di scena: Ruby espulsa da Maxton Hall per un’accusa ingiusta

Il climax narrativo degli ultimi capitoli del romanzo – e presumibilmente della stagione – è l’espulsione di Ruby dalla Maxton Hall. Nel libro, la ragazza scopre di essere stata ammessa a Oxford, coronando il sogno di una vita. Ma la gioia è effimera: qualcuno invia al preside le foto compromettenti che James scattò a Ruby e al professor Sutton nel primo volume, facendo ricadere su Ruby un’accusa gravissima. L’espulsione non solo distrugge la sua reputazione, ma compromette il suo accesso a Oxford, perché senza l’ultimo anno completato non potrà immatricolarsi. È uno dei momenti più cruenti della trilogia, perché colpisce Ruby esattamente dove è più vulnerabile: il futuro che si è conquistata con disciplina e sacrificio.

Il tradimento di James: cosa rappresenta davvero la sua confessione

Il secondo grande colpo di scena è la confessione di James. È lui ad ammettere che quelle foto compromettenti le scattò personalmente, con leggerezza, all’inizio della loro conoscenza. È un errore del passato che ritorna a esplodere quando tutto sembrava ricucito. La rivelazione non è importante solo per le sue conseguenze pratiche – l’espulsione di Ruby – ma per ciò che simboleggia: James non ha ancora imparato ad assumersi pienamente la responsabilità delle sue azioni. Anche se è cambiato, il passato che ha cercato di seppellire torna a presentare il conto. Nel libro, Ruby resta sospesa tra amore e rabbia, incapace di capire se quella ferita sia ancora superabile. E il preside, ignaro che la vera relazione proibita fosse tra Lydia e il professor Sutton, punisce la persona sbagliata.

Un finale sospeso: perché il destino di Ruby e James resta aperto

La stagione 2 di Maxton Hall si chiude, come il romanzo Save You, su una domanda irrisolta: Ruby e James possono davvero superare questo nuovo tradimento? Ruby rischia di perdere Oxford. James rischia di perderla per sempre. Nulla viene davvero risolto, perché il finale prepara direttamente la materia narrativa di Save Us, il terzo libro della trilogia, dove tutti i nodi emotivi, familiari e sociali troveranno compimento. La serie potrebbe introdurre variazioni, ma i pilastri della storia rimarranno verosimilmente fedeli: un amore messo alla prova, un sistema scolastico elitario pronto a distruggere chi non appartiene all’élite, e due protagonisti costretti a crescere più in fretta del previsto.

Quanto sono reali i trucchi magici di Now You See Me? I segreti del franchise svelati

  • Approfondimenti
Redazione
-
19 Nov 2025
0
Quanto sono reali i trucchi magici di Now You See Me? I segreti del franchise svelati

Il film Now You See Me racconta la storia di un gruppo di maghi, conosciuti come “I quattro cavalieri”, che durante i loro spettacoli eseguono trucchi di magia che consentono loro di commettere una serie di furti. I film sono strettamente legati alla loro straordinaria abilità manuale, il che solleva la questione di quanto siano reali i trucchi di magia della serie Now You See Me. Il team è composto da J. Daniel Atlas (Jesse Eisenberg), Merritt McKinney (Woody Harrelson), Jack Wilder (Dave Franco) e Henley Reeves (Isla Fisher), anche se il cast si amplia nel sequel di Now You See Me.

Entrambi i film della serie mostrano alcune imprese magiche incredibilmente impressionanti che intrattengono sia il pubblico sullo schermo che nella vita reale. Dopo nove anni, Now You See Me 3 ha finalmente una data di uscita fissata per il 2025. Con molte aspettative per il sequel in arrivo, Now You See Me: Now You Don’t dovrà includere colpi di scena memorabili come quelli del primo film, in particolare per quanto riguarda il personaggio di Mark Rufallo. Ma, cosa importante, la serie ha l’occasione perfetta per perfezionare i suoi trucchi più autentici.

La maggior parte dei trucchi di magia in Now You See Me sono basati su trucchi reali

Mélanie Laurent e Mark Ruffalo in Now You See Me - I maghi del crimine
Mélanie Laurent e Mark Ruffalo in Now You See Me – I maghi del crimine. Foto di Barry Wetcher – © 2013 Summit Entertainment, LLC. All rights reserved.

Il fondatore della Misdirectors Guild, David Kwong, ha collaborato a Now You See Me

David Kwong è stato coinvolto nel processo fin dalle primissime fasi della produzione di Now You See Me. Kwong è il fondatore della Misdirectors Guild, un’azienda che fornisce consulenza ai film in materia di magia. Kwong aveva il compito di assicurarsi che il regista, Louis Leterrier, intrecciasse i concetti magici nella trama della storia principale. Le illusioni di Kwong incorporavano trucchi di magia tradizionali, come il borseggio e i giochi di prestigio con un mazzo di carte. Questi trucchi sono diventati alcuni degli elementi più forti e intriganti del film, il che dimostra che gli sforzi del consulente hanno sicuramente dato i loro frutti.

Inoltre, il cast di Now You See Me ha imparato alcuni trucchi di magia per i rispettivi ruoli. Mentre Eisenberg ha imparato i trucchi con le carte, Franco ha imparato a lanciare le carte, cosa particolarmente utile per una scena con l’agente dell’FBI Dylan Rhodes. Parlando della pratica, Kwong ha detto che Franco ha “usato i giochi di prestigio in modo molto atletico in quella scena di combattimento” (tramite Wired), poiché l’attore lancia davvero le carte. Naturalmente, mentre si guardano questi film è necessario mettere da parte un po’ di logica, ma questo ha sicuramente contribuito a rendere la scena leggermente più realistica.

Non tutti i trucchi di magia di Now You See Me sono stati ripresi dalla telecamera

Now You See Me 3

Now You See Me si affida prevalentemente alla CGI e agli effetti VFX

Sebbene Now You See Me utilizzi tecniche reali, la maggior parte del lavoro pesante all’interno della saga dei furti è stato realizzato con la CGI. Queste pratiche erano necessarie soprattutto per i trucchi di produzione di alto valore, come la scena in cui grandi quantità di denaro scompaiono all’interno di un caveau d’acciaio sigillato, che, secondo il supervisore degli effetti visivi Wayne Brinton, è stata la ripresa più complessa del film (via Wired). La ripresa finale ha richiesto un grande lavoro di compositing per garantire che la scena apparisse reale. Per i realizzatori del film era fondamentale creare “un ambiente digitale e adattarlo al set pratico circostante”.

Questi effetti hanno garantito a Now You See Me le sue scene più belle, ma fondamentalmente ciò significa che solo una manciata di trucchi nel film sono stati effettivamente ripresi dalla telecamera.

Ad esempio, il trucco con le carte di Atlas all’inizio del film è reale, senza bisogno di editing. Inutile dire che le illusioni sono al centro della narrazione di Now You See Me. Solo per questo motivo, è ragionevole che la praticità abbia la precedenza sullo stile per i creatori. Ancora più importante, gli effetti VFX consentono una notevole ampiezza nella trama del film, costituendo una storia più ricca e coinvolgente.

I film Now You See Me richiedono una grande sospensione dell’incredulità

Jesse Eisenberg in Now You See Me - I Maghi del Crimine
Jesse Eisenberg in Now You See Me – I Maghi del Crimine. Foto di Barry Wetcher – © 2013 Summit Entertainment, LLC. All rights reserved.

La trama può essere facilmente screditata se gli spettatori guardano con logica

Il franchise Now You See Me cerca di rimanere il più realistico possibile, ma una certa sospensione dell’incredulità è importante per godersi questi film. Dopotutto, si tratta comunque di un universo estremamente esagerato. La trama può essere facilmente screditata se il pubblico inizia a seguire il “come” e il “perché”, ma questa logica priverebbe il film delle sue qualità più divertenti. Uno degli esempi più evidenti è Franco che finge la propria morte, o anche il finale di Now You See Me, entrambi completamente assurdi, ma che apparentemente funzionano.

Il cast principale e quello corale di Now You See Me offrono interpretazioni incredibilmente divertenti, che aumentano il senso di immersione dello spettatore nella narrazione.

I film della serie Now You See Me fanno un ottimo lavoro nel fornire una spiegazione degli eventi che si susseguono, garantendo a ogni film uno svolgimento piuttosto fluido. Il cast stellare contribuisce anche a sospendere l’incredulità. Il cast principale e quello corale di Now You See Me offrono interpretazioni incredibilmente divertenti, che aumentano il senso di immersione dello spettatore nella narrazione.

Quali trucchi magici di Now You See Me sono i più credibili?

Il trasporto della cassaforte e il trucco della carta che scompare

Sebbene molti fan e critici abbiano ritenuto incredibile il colpo di scena nel finale di Now You See Me, ciò che più colpisce di quel primo film è che molti dei trucchi erano basati su trucchi reali. Sono proprio questi trucchi a rendere il primo film così divertente, poiché erano tutti reali e il cast ha effettivamente imparato a eseguire giochi di prestigio durante le prove per il film. Naturalmente, l’unico problema è che alcuni trucchi sono stati resi meno realistici grazie al montaggio del film.

Una cosa, però, che ha funzionato bene nel primo Now You See Me sono state le spiegazioni dei trucchi. Un esempio è il Transporting Safe, che sembrava così fantastico da non poter essere vero, poiché sembrava richiedere un trasporto. Tuttavia, il trucco viene spiegato in modo molto dettagliato, e questo lo ha reso uno dei trucchi più impressionanti di Now You See Me in entrambi i film, così incredibile da guardare. Questo vale anche per la scena del trucco della carta che scompare, che ha utilizzato una ripresa continua per mostrare come la carta veniva spostata da una persona all’altra.

I migliori trucchi di magia in Now You See Me

Now You See Me 3 Recensione
Crediti Katalin Vermes

Il controllo della pioggia e il trucco della carta che scompare hanno battuto tutti

Probabilmente, uno dei migliori trucchi di magia in Now You See Me era anche il meno realistico. In Now You See Me 2, Atlas e i Horsemen hanno conquistato Londra e vi hanno eseguito una serie di spettacoli. È qui che Atlas ha realizzato un trucco più elaborato di quasi tutti quelli che il team aveva fatto in entrambi i film. Comincia a controllare la pioggia e il tempo atmosferico, facendolo reagire in modi strani. Tuttavia, come film, questo è facile da realizzare quanto mostrare un uomo che vola. Nonostante ciò, è uno dei migliori trucchi di magia del film ed è molto impressionante.

Tuttavia, il trucco migliore del film è stato quello eseguito quando la squadra stava cercando di scappare con un chip per computer. Mentre ogni membro degli Horsemen veniva perquisito, hanno eseguito un incredibile gioco di prestigio facendo sparire la carta. Ancora una volta, il trucco sembrava impossibile per tutti tranne che per i maghi esperti. Tuttavia, ogni trucco che hanno eseguito qui era tecnicamente possibile e vedere la carta passare da una persona all’altra in una ripresa continua è stato il migliore della serie Now You See Me.

Now You See Me 2, la spiegazione del finale

  • Approfondimenti
Redazione
-
19 Nov 2025
0
Now You See Me 2, la spiegazione del finale

Now You See Me 2 ha riportato in scena il gruppo dei Four Horsemen per un’altra folle avventura piena di trucchi magici e un altro smantellamento di un magnate aziendale, con un altro finale sorprendente. Purtroppo, Henley interpretata da Isla Fisher è assente da Now You See Me 2 a causa di problemi di programmazione con l’attrice, ma Lizzy Caplan si è unita alla troupe con Jesse Eisenberg, Woody Harrelson e Dave Franco. Guidati da Dylan Shrike, interpretato da Mark Ruffalo, figlio del famoso mago Lionel Shrike, morto in uno strano incidente, i maghi affrontano Walter Mabry, interpretato da Daniel Radcliffe, che vuole privare le persone della loro privacy digitale.

Now You See Me 2 (la nostra recensione) riprende alcuni mesi dopo la fine di Now You See Me, con i Horsemen ancora nascosti, che pianificano il loro grande ritorno. Tuttavia, vengono ingannati e costretti a rubare la tecnologia per Walter, che alla fine decidono di tradire e smascherare. Il finale di Now You See Me 2 si concentra sui trucchi magici sgargianti ed elaborati degli Horsemen, che culminano nella sconfitta di Walter. Ora che Now You See Me 2 è disponibile in streaming, i fan possono rivedere la scena finale, che fornisce anche indizi sulla misteriosa organizzazione di maghi conosciuta come The Eye e sulla loro portata globale.

Cosa rivela la scena finale di Now You See Me 2 su The Eye

Now You See Me 3

Sono ovunque e osservano sempre

Dopo il trucco di magia su larga scala che si conclude con la smascheratura di Walter, Now You See Me 2 ha una scena finale che cerca di risolvere alcune questioni in sospeso e di preparare il terreno per un terzo film della serie. Ora che Now You See Me 3 è uscito al cinema, resta da vedere se riprenderà da dove finisce Now You See Me 2. L’ultima scena di Now You See Me 2 è ambientata in uno dei possibili quartier generali dell’Occhio e contiene indizi che indicano il coinvolgimento dell’organizzazione in tutti gli eventi del film.

I Cavalieri entrano in una stanza con un collage di immagini che suggeriscono che loro, compreso Dylan, sono stati osservati dall’Occhio per tutto il film. Ci sono cartelle di informazioni che alludono ai loro sottili atti di assistenza ai Cavalieri durante il film, in tutto il mondo. Da Macao a Londra, The Eye li ha aiutati a raggiungere i loro obiettivi, anche se hanno scelto di non rivelarsi fino all’inizio del terzo atto di Now You See Me 2, quando Li e Bu Bu del negozio di magia di Macao confermano di essere membri.

Con grande incredulità dei Cavalieri, anche la guardia del caveau da cui hanno rubato il chip per Walter è un membro dell’Occhio. La scena del caveau è probabilmente la migliore della serie Now You See Me, con un elaborato trucco di carte in cui i membri scambiano la carta con il chip mentre vengono scansionati e osservati. Il fatto che il capo delle operazioni nel caveau sapesse dei Cavalieri e del loro piano è una rivelazione sorprendente.

All’inizio di Now You See Me 2, mentre gli Horsemen stanno cercando di pianificare la loro fuga a Macao, Lula (Lizzy Caplan) riflette ad alta voce sull’Eye. Chiede agli altri se si sono mai chiesti se l’Eye li stia sempre osservando e se interverrà all’ultimo minuto per salvarli. La scena finale di Now You See Me 2 conferma che questa è la verità, e il successo dei Cavalieri è in gran parte dovuto ai numerosi sforzi compiuti dall’Occhio dietro le quinte per garantire che i loro piani procedano senza intoppi.

Ciò che è ancora più sorprendente è che Dylan è tra i personaggi da fotografare. Probabilmente il migliore dei maghi della serie Now You See Me, Dylan Shrike è la mente dietro gli elaborati schemi e piani dei Cavalieri. Li ha riuniti in Now You See Me, li ha messi alla prova facendogli credere di essere solo un agente dell’FBI che stavano ingannando e alla fine li ha introdotti nell’Occhio.

Li e Bu Bu di Now You See Me 2 sono confermati come membri di livello superiore dell’Eye rispetto a Dylan, ma il finale non conferma se fossero loro i responsabili di tutti gli interventi durante il film.

In Now You See Me 2, però, inizialmente sembra che Dylan non sappia tutto delle attività dell’Eye, dato che parlavano separatamente con Atlas (Jesse Eisenberg), suggerendo addirittura che potesse sostituire Dylan. Tuttavia, in seguito si scopre che tutto questo è stato orchestrato da Walter e non dai veri membri dell’Eye. Quindi, è particolarmente scioccante che Dylan, che rappresenta l’Eye e ha orchestrato le attività dei Cavalieri, non sia al vertice dell’organizzazione, il che suggerisce che essa sia profonda quanto la sua mitologia.

Now You See Me ha spiegato che l’Eye era un’antica organizzazione nata nell’antico Egitto, ed è una società d’élite dei migliori maghi del mondo di oggi. Sono ancora in gran parte un mistero, soprattutto la loro gerarchia, perché anche membri come Dylan sembrano essere solo osservati da loro. Una delle maggiori aspettative di Now You See Me 3 è quindi una possibile spiegazione di chi appartiene all’Eye, chi lavora al di sopra di Dylan e come sono diventati l’organizzazione onnisciente e onniveggente che sono oggi.

Come i Cavalieri eseguono il loro trucco finale in Now You See Me 2

Now You See Me 2 cast

La distrazione è la chiave

La domanda più scottante che i personaggi e gli spettatori si pongono alla fine di ogni scena di Now You See Me è “come hanno fatto?”. A differenza dei maghi nella vita reale, però, al pubblico è permesso imparare i trucchi del mestiere. Ogni scena importante è preceduta o seguita da una parte esplicativa. Mentre le spiegazioni di Now You See Me per i due furti dalla cassaforte sono significativamente migliori, il montaggio che spiega come i Cavalieri hanno ingannato Walter e Arthur facendogli credere che stavano buttando i maghi fuori dall’aereo fa un lavoro relativamente decente.

Il dipendente di Walter (il loro rapporto non viene mai spiegato chiaramente), Chase McKinney (Woody Harrelson), fratello gemello di Merritt McKinney, pensa di aver scoperto il segreto dell’atto finale dei Cavalieri. Dopo aver passato l’informazione a Walter, gli Horsemen vengono catturati e fatti salire su un aereo dove Walter riprende il chip e decide di buttarli fuori dall’aereo in volo per ucciderli, in modo che il suo segreto rimanga al sicuro.

Si sono assicurati che Walter e Arthur salissero sul finto aereo.

Tuttavia, gli Horsemen avevano sostituito l’autista del camion in modo che potesse portarli all’hangar sbagliato, con la pista falsa. Usando luci e comportamenti che inducevano ansia, si assicurarono che Walter e Arthur salissero sul finto aereo. Nel frattempo, Jack (Dave Franco) aveva precedentemente ipnotizzato Chase per suggerirgli di gettare i maghi fuori dal volo. Merritt non aveva cercato di nascondere il luogo del loro trucco finale e aveva semplicemente indotto Chase a credere di aver risolto il caso, in modo che diventasse negligente nel suo lavoro.

Una volta buttati fuori dall’aereo finto, non restava loro che rivelare al mondo che Walter era vivo. Proprio come il salto dall’edificio in Now You See Me, però, la fuga finale dalle autorità non viene spiegata in Now You See Me 2. Tuttavia, anche se il trucco dell’aereo viene spiegato, sembra una spiegazione troppo semplice per una manovra così difficile. Walter ha un’intera squadra di persone, ma un semplice diversivo li inganna tutti? La cosa migliore da fare è non guardare troppo da vicino, per evitare che la spiegazione crolli.

Come i trucchi individuali dei Cavalieri preparano il finale

Now You See Me 2

Preannunciano il trucco culminante

In vero stile Four Horsemen, il gruppo di maghi stravaganti esegue una serie di trucchi di magia su larga scala per preparare il finale. Pubblicizzano i trucchi in anticipo, poi compaiono in vari punti di Londra e iniziano i loro trucchi di magia dal nulla. Parte dell’annuncio dei Cavalieri prima della loro apparizione è l’insistenza sul fatto che ciascuno dei loro trucchi farà parte del finale. Anche se la magia è esagerata e potrebbe essere impossibile nella forma in cui la vediamo, ogni trucco di Now You See Me 2 si basa su tecniche reali.

Jack Wilder esegue il intramontabile trucco delle tre carte con carte da gioco a grandezza naturale e tre persone reali nella piazza. Tre persone stanno dietro tre carte, poi Jack dice a due persone di scambiarsi di posto alcune volte prima di chiedere al pubblico di indovinare quale carta sta tenendo la donna. Inevitabilmente falliscono ogni volta e, prima di scomparire dopo aver rivelato che tutti e tre i posti sono vuoti, Jack li lascia chiedendo loro se pensano che abbia usato duplicati o porte nascoste per ottenere questo risultato.CorrelatiNon vedo l’ora di vedere i trucchi magici di Now You See Me 3 dopo che il franchise da 671 milioni di dollari mi ha fatto mettere in discussione la realtàNow You See Me 3 di Ruben Fleischer potrebbe contenere trucchi magici ancora più stravaganti, dopo che i film precedenti del franchise mi hanno fatto mettere in discussione la realtà.Di Sophie Evans12 agosto 2024

Nel frattempo, Lula si erge sopra il suo pubblico e promette di far volare una grande imbarcazione sul Tamigi. Inizia facendo volare un piccione, cosa che non sorprende nessuno, ma poi un piccione vola fuori dalla patta dei pantaloni di un uomo e capiamo che il trucco di magia è iniziato. Tuttavia, dopo aver ucciso un piccione e averlo comunque fatto volare, deve andarsene improvvisamente senza far volare l’imbarcazione, lasciandoci con il dubbio che abbia fallito. Tuttavia, è riuscita ad attirare l’attenzione della gente sulla nave e sul Tamigi.

Dopo questo, arriva il meglio dei trucchi individuali nel finale. Atlas si presenta con la bizzarra promessa di controllare il tempo. Poi, con tutta la sua teatralità tipica, indica verso l’esterno e, con grande stupore della gente, la pioggia si congela, con le gocce che fluttuano immobili nell’aria. Successivamente, le fa muovere verso l’alto, prima di lasciarle muovere casualmente in ogni direzione possibile. Prima di andarsene, dice alle persone che il trucco è stato realizzato utilizzando luci stroboscopiche e una macchina della pioggia.

Merritt McKinney non esegue un trucco da solista, ma è responsabile di mettere fretta alla squadra di Walter passando informazioni a Chase.

È stato utilizzando un duplicato che gli Horsemen hanno sostituito l’autista del camion di Walter, proprio come nel gioco delle tre carte di Jack. Il finto hangar in mezzo al Tamigi è il velivolo che Lula aveva suggerito di far volare sul Tamigi. Nel frattempo, le luci stroboscopiche sono state utilizzate per impedire ad Arthur e Walter di accorgersi che stavano salendo sull’aereo sbagliato, mentre una macchina della pioggia è stata utilizzata per far sembrare che l’aereo volasse in aria dall’interno. È così che ogni trucco prepara il trucco finale dell’aereo nel finale di Now You See Me 2.

Il finale di Now You See Me 2 spiega chi è veramente Thaddeus Bradley

È sempre stato un membro dell’Eye

Sebbene i Horsemen abbiano una presenza carismatica sul palco, non sono particolarmente interessanti come personaggi. Al contrario, Dylan e Thaddeus Bradley (Morgan Freeman) sono di gran lunga i personaggi più intriganti della serie Now You See Me. Thaddeus Bradley viene inizialmente presentato in Now You See Me come un ex mago che guadagna smascherando la magia e svelando i segreti dietro i trucchi di magia più celebri ed elaborati al mondo. Poiché incolpa Thaddeus della morte di suo padre, Dylan ha complottato per imprigionarlo incastrandolo in Now You See Me.

Now You See Me 2 fornisce il necessario retroscena di questo personaggio. Lo vediamo per la prima volta nel prologo del film mentre presenta con disapprovazione il trucco fatale di Lionel Shrike, che ha portato alla sua morte, e poi finalmente scopriamo la verità sul suo ruolo nella vita di Shrike nell’epilogo del film. Thaddeus informa Dylan che lui e Shrike erano sempre stati amici intimi e che fingevano semplicemente di odiarsi per motivi di immagine. Thaddeus Bradley era stato anche lui membro dell’Eye come Dylan e aveva aspettato il momento giusto per rivelare questa informazione.

Potenziali incongruenze nella trama create dal finale di Now You See Me 2

Now You See Me 2

Ci sono molte domande senza risposta

Sebbene l’attenzione sia concentrata sulla scena finale esplicativa che dovrebbe spiegare l’ultimo trucco dei Cavalieri e poi il coinvolgimento dell’Occhio attraverso un epilogo, Now You See Me 2 spiega meno di quanto non faccia. Ad esempio, Atlas insiste che il chip che ha è falso, ma quando Walter finalmente glielo prende, scopre che è vero. Atlas non sapeva di cosa stava parlando o stava fuorviando i suoi compagni Horsemen? Inoltre, l’uso eccessivo dell’ipnosi per spiegare eventuali buchi nella trama è un esempio classico di scrittura pigra.

Jack che ipnotizza Chase per convincerlo a suggerire di gettare gli Horsemen fuori dall’aereo è ancora peggio perché Jack non ha rivelato il suo trucco delle tre carte fino a quando Merritt non ha informato Dylan che Chase aveva scoperto i dettagli del loro piano. Thaddeus rivela nel finale che sapeva che l’orologio di Dylan, regalatogli da Lionel Shrike, aveva una chiave per aprire la cassaforte in cui Walter lo aveva rinchiuso all’inizio del film. Tuttavia, l’orologio ha anche una luce UVLED, e quella tecnologia non esisteva all’inizio degli anni ’90.

Ciò solleva la questione del perché l’Occhio non abbia fatto di più per impedire un danno evidente ai personaggi.

La rivelazione epica sulla portata dell’Eye come organizzazione può essere meravigliosa, ma solleva la domanda sul perché l’Eye non abbia fatto di più per impedire un danno evidente ai personaggi. In un mondo in cui un gruppo di maghi può essere messo a dormire e spedito a Macao, dirottare questa manovra non dovrebbe essere difficile per i maghi affermati dell’Eye. Il loro ruolo di osservatori fa sorgere dubbi sulle loro motivazioni e lascia un evidente buco nella trama riguardo alle loro capacità.

Il finale di Now You See Me 2 prepara il terreno per un sequel

L’ultima scena di Now You See Me 2 è un’ovvia preparazione. È un classico esempio di depistaggio, non diverso da un trucco di magia, tranne per il fatto che avremo la rivelazione solo nove anni dopo la preparazione. Mostra i Cavalieri che guardano giù da una scala a chiocciola con gioia, mentre in sottofondo viene riprodotto il monologo di Thaddeus Bradley dall’inizio del film. Lo zoom dal soffitto della stanza fa sembrare il soffitto un occhio e crea aspettativa sul ruolo dei Cavalieri come membri dell’Occhio, che ora hanno incontrato la cerchia ristretta.

Inoltre, Bradley dice che ha ufficialmente esaurito i trucchi e suggerisce a Dylan di prendere il suo posto, cercando anche un degno successore. Questo prepara il terreno per una possibile ricerca di un erede nel sequel. Tuttavia, la più grande novità di Now You See Me 2, di cui il trailer di Now You See Me 3 almeno non parla, è che Dylan Shrike diventa ufficialmente un mago e riabilita il suo nome con l’FBI dopo aver dato al nuovo agente dell’FBI la chiavetta USB con tutte le informazioni necessarie per scagionare lui e i Cavalieri.

Toy Story 5: una nuova immagine svela l’esercito di Multi-Buzz Lightyear

  • 2025
Gianmaria Cataldo
-
19 Nov 2025
0
Toy Story 5: una nuova immagine svela l’esercito di Multi-Buzz Lightyear

Toy Story 5 ha rivelato un nuovo look dell’esercito di Buzz Lightyear, anticipando la storia “caotica” in cui saranno coinvolti nel prossimo sequel. Gli eventi del film si concentreranno su Bonnie che diventa ossessionata da Lilypad, un tablet simile a una rana che è l’antagonista principale del film. Sarà presente anche l’esercito di Buzz Lightyear come cattivi secondari.

Ora, Empire ha pubblicato una nuova immagine dell’esercito di Buzz Lightyear da Toy Story 5 (la si può vedere qui). Chiamato “Multi-Buzz”, il report anticipa che il gruppo causerà il “caos” quando si renderà conto di non essere il vero Lightyear, ma solo dei giocattoli. L’immagine li mostra mentre marciano attraverso un’area erbosa e muschiosa, con uno scopo ben preciso sui loro volti.

Inoltre, il regista Andrew Stanton ha commentato gli aspetti più generali di Toy Story 5, in particolare la decisione di rendere Lilypad il cattivo principale. Ha spiegato come l’avvento della tecnologia abbia reso i giocattoli quasi obsoleti per i bambini dell’era moderna, un tema che verrà affrontato in diversi elementi del film. Ecco cosa ha detto Stanton:

“Onestamente, non si tratta nemmeno tanto di una battaglia quanto della consapevolezza di un problema esistenziale: nessuno gioca più con i giocattoli. La tecnologia ha cambiato la vita di tutti, ma ci chiediamo cosa questo significhi per noi e per i nostri figli. Non possiamo semplicemente cavarcela facendo della tecnologia il cattivo”. 

Il Multi-Buzz riprende l’idea dei Buzz Lightyear multipli, vista per la prima volta in Toy Story 2. Nel sequel del 1999, un Buzz Utility Belt fugge da una miriade di giocattoli Buzz Lightyear in un negozio, diventando un personaggio centrale del film. In seguito lascia il gruppo con il giocattolo fuggito Zurg dopo aver scoperto che il cattivo è suo padre.

Proprio come nel cast di Toy Story 4, Tim Allen presterà la voce a Buzz Lightyear. Questa volta, però, interpreterà anche i Multi-Buzz, che in precedenza erano stati descritti come giocattoli difettosi. Non è chiaro cosa questo significhi per la trama generale, ma probabilmente sarà collegato al commento del film sulla tecnologia rispetto ai giocattoli classici.

È possibile che l’esercito di Buzz Lightyear abbia qualche tipo di connessione con Lilypad, considerando che sembrano essere versioni aggiornate del giocattolo originale di Buzz. La loro insegna Star Command sembra poter essere una sorta di schermo, a indicare un malfunzionamento nei loro sistemi che li rende ribelli. Tuttavia, non è ancora chiaro come questo si colleghi alla trama più ampia.

Nonostante ciò, Toy Story 5 è pronto a offrire un commento approfondito su come i bambini si stiano allontanando dai giocattoli per avvicinarsi sempre più alla tecnologia. Il coinvolgimento dei Multi-Buzz in questo potrebbe offrire una forma di esplorazione tematica che mescola entrambe le idee. A seconda della loro rappresentazione, potrebbero essere il punto in cui il confine tra giocattolo e tecnologia inizia a sfumare.

Guarda anche: Toy Story 5, il trailer: la riunione di Buzz e Woody rovinata da un nuovo gadget terrificante

Jumanji 4: i protagonisti arrivano nel mondo reale nella prima immagine del film!

  • 2025
Gianmaria Cataldo
-
19 Nov 2025
0
Jumanji 4: i protagonisti arrivano nel mondo reale nella prima immagine del film!

Una prima immagine di Jumanji 4 rivela tutti i giocatori del videogioco che entrano nel mondo reale mentre iniziano le riprese dell’ultimo sequel della serie d’avventura. Lo sviluppo del film è iniziato nell’ottobre 2024, con il cast principale pronto a riprendere i propri ruoli per il sequel. Le riprese del prossimo capitolo sono iniziate l’11 novembre 2025 a Los Angeles.

Ora, l’account Instagram ufficiale di Jumanji ha pubblicato un’immagine (la si può vedere qui) di Kevin Hart, Karen Gillan, Dwayne Johnson e Jack Black all’inizio delle riprese di Jumanji 4. I quattro sono in piedi davanti a uno sfondo urbano, mentre la didascalia del post recita “Guardate chi è in libertà”. L’immagine sembra dunque confermare l’arrivo dei loro personaggi nel mondo reale.

L’immagine fa inoltre seguito al finale di Jumanji: The Next Level del 2019, che suggeriva che il gioco omonimo avrebbe fatto irruzione nel mondo reale. Durante la scena post-crediti del film precedente, un riparatore finisce per attivare il gioco. Questo porta Spencer (Alex Wolff) e i suoi amici ad assistere all’improvvisa comparsa di un branco di struzzi.

Se la comparsa degli animali rappresenta già un problema, il cast principale del gioco rende la situazione ancora più caotica. I personaggi principali hanno usato quelli del gioco come avatar; erano la stessa cosa. Ma, ora che questi personaggi appaiono nel mondo reale, potrebbero avere motivazioni e personalità completamente diverse dalle loro controparti del mondo reale.

Oltre ai quattro avatar principali del gioco, Jumanji 4 vedrà il ritorno di Nick Jonas nei panni di Jefferson “Seaplane” McDonough e Awkwafina nei panni di Ming Fleetfoot, che dovrebbero apparire nel mondo reale. Non sembra che Rory McCann tornerà nei panni di Jurgen il Brutale, né il sequel ha confermato se il suo giocatore verrà rivelato.

Questo potrebbe anche essere l’ultimo dei film di Jumanji, come affermato da Hart nel marzo 2023. L’elemento del mondo reale sembra essere il più grande che i film possano ottenere, incrociando ogni personaggio e dando a tutti un ruolo centrale nella storia. Ciò significa anche che tutto ciò che è rimasto irrisolto può essere affrontato, legando adeguatamente insieme i fili della trama in sospeso.

Con Jumanji 4 che promette un’avventura ancora più grande grazie a questa ultima immagine, il prossimo capitolo ha la possibilità di essere il più memorabile della serie. A seconda di come il sequel gestirà gli elementi del mondo reale, questo potrebbe diventare uno dei capitoli più adrenalinici della serie fino ad ora. Potrebbe anche fornire un finale memorabile alla lunga serie.

Thanksgiving: la spiegazione del finale del film

  • Approfondimenti
Gianmaria Cataldo
-
19 Nov 2025
0
Thanksgiving: la spiegazione del finale del film

Nel finale di Thanksgiving (qui la recensione), lo slasher festivo di Eli Roth rivela chi è l’assassino, i suoi motivi contorti e prepara il terreno per il sequel in arrivo. Il film è nato come un finto trailer presentato nell’ambizioso doppio film Grindhouse dei registi Quentin Tarantino e Robert Rodriguez, il quale voleva essere un omaggio ai film exploitation degli anni ’70 e, a tal fine, il doppio film di Tarantino Death Proof e Planet Terror di Rodriguez era preceduto e seguito da trailer falsi di film di registi come Roth, Rodriguez, Rob Zombie ed Edgar Wright. Sedici anni dopo, il trailer di Thanksgiving di Roth è però diventato un film vero e proprio.

Una delle differenze più grandi tra il trailer e il film è che quest’ultimo è un semplice slasher. A differenza del trailer falso, Thanksgiving non è un film d’epoca e ha un umorismo più sottile. Tuttavia, la trama rimane estremamente ironica. Quando una fuga precipitosa durante il Black Friday uccide diverse persone, sette adolescenti e uno sceriffo locale hanno la fortuna di salvarsi la vita. Un anno dopo, un assassino mascherato, “John Carver”, inizia a dare la caccia al gruppo di amici e a uccidere le persone coinvolte nella calca, dando vita a una corsa per scoprire la sconvolgente identità dell’assassino.

Lo sceriffo Newlon è l’assassino nel finale di Thanksgiving

Nel finale di Thanksgiving, viene rivelato che lo sceriffo Newlon, interpretato da Patrick Dempsey, è l’assassino. Quando Jessica fugge dalla tana dell’assassino, lasciando indietro suo padre e i suoi amici Gabby e Scuba, vede il suo ex fidanzato, Bobby, che indossa la maschera dell’assassino e chiama la polizia per arrestarlo. Newlon le attribuisce il merito di aver catturato l’assassino, ma Jessica nota che Newlon ha degli adesivi sui pantaloni proprio come l’assassino quando la inseguiva nel bosco. Jessica affronta quindi Newlon, che ammette di essere l’assassino e che i suoi omicidi erano motivati dalla vendetta.

L’identità dell’assassino di Thanksgiving viene in realtà svelata nella scena iniziale, ma è solo nel finale che gli spettatori scoprono il piano di Newlon. Egli gongola, dicendo che intende uccidere Jessica, suo padre, Scuba e Gabby, ma Jessica rivela di aver trasmesso in diretta streaming tutta la sua confessione. Newlon, infuriato, la attacca, dando il via a un inseguimento attraverso un magazzino che riunisce Jessica e Bobby.

Mentre Newlon insegue Bobby e Jessica fuori dal magazzino, Jessica spara con un moschetto a un pallone gonfiabile della parata, incendiando l’elio all’interno e presumibilmente uccidendo Newlon. Dopo che Jessica si è ricongiunta con i suoi amici, ha un incubo in cui Newlon la attacca a casa sua, un momento che potrebbe preludere a Thanksgiving 2.

Thanksgiving recensione

Perché Newlon ha ucciso le sue vittime

Le motivazioni di Newlon sono piuttosto prevedibili per gli spettatori attenti che hanno prestato molta attenzione alla sua prima apparizione nel film. Egli rivela a Jessica che aveva una relazione con Amanda, la moglie di un commesso di nome Mitch. Sebbene fosse stato Mitch a dire che la famiglia di Jessica doveva pagare per la morte di sua moglie, Newlon decise di vendicare Amanda.

Il finale dell’acclamato film horror di Eli Roth vede Newlon rivelare che Amanda era incinta di suo figlio, il che sottolinea ulteriormente quanto fosse seria la loro relazione e quanto fosse probabile che Amanda lasciasse Mitch per lo sceriffo.

Come Jessica ha superato in astuzia Newlon

Jessica ha usato il consiglio di Newlon per smascherarlo nel finale di Thanksgiving, poiché, all’inizio del film, era stato lui a dirle come individuare l’assassino. Newlon voleva che Jessica trovasse le prove che suo padre e la sua matrigna erano colpevoli di aver causato la fuga precipitosa, quindi l’ha incoraggiata a osservare attentamente gli altri e a cercare quei piccoli dettagli che tradiscono il colpevole.

Ironia della sorte, è stato proprio il fatto che Newlon non si fosse tolto gli adesivi dai pantaloni a permettere a Jessica di seguire questo consiglio e intuire la sua colpevolezza, spingendola poi a estorcergli una confessione mentre registrava segretamente la loro conversazione in diretta streaming.

THANKSGIVING

Jessica rimane con Ryan nel finale di Thanksgiving

Con una certa sorpresa, Jessica non si riunisce con il suo primo amore Bobby quando arriva il finale di Thanksgiving. A differenza del buffo trailer originale di Roth, il film stesso gioca con i tropi del sottogenere slasher e li sovverte. Inizialmente, il apparentemente dolce Ryan viene presentato come l’ovvio candidato per il killer del film.

Egli provava risentimento nei confronti dell’ex fidanzato maleducato di Jessica, Bobby, e ha iniziato a frequentarla solo dopo che Bobby ha lasciato la città, traendo così vantaggio dalla fuga precipitosa. Tuttavia, il finale di Thanksgiving rivela che Ryan era un fidanzato più premuroso di Bobby e Jessica ha scelto di stare con lui, con le prove che lo indicavano semplicemente come un diversivo.

Il finale di Thanksgiving suggerisce fortemente che Newlon sia sopravvissuto

Non solo il cadavere di Newlon non viene mai ritrovato alla fine di Thanksgiving, ma il film suggerisce fortemente che egli non sia morto nell’incendio. Da un lato, non è stata trovata alcuna traccia del corpo di Newlon e, dall’altro, un gruppo di vigili del fuoco mascherati è uscito dall’edificio senza che Jessica potesse verificarne l’identità.

Dato che sia il film slasher satirico del 2014 The Guest che il remake slasher sanguinario del 2009 My Bloody Valentine 3D terminano con il killer che si risveglia dopo un’esplosione, uccide un pompiere e prende il suo posto, è comprensibile che Thanksgiving non abbia copiato questo finale punto per punto. Tuttavia, la sopravvivenza di Newlon è ancora probabile e lascia aperta la possibilità di un suo ritorno nell’annunciato sequel.

Patrick Dempsey in Thanksgiving

 

La vendetta di Newlon alla fine è fallita

Ciò che rende ancora più probabile la sopravvivenza di Newlon è il fatto che il suo lavoro è lungi dall’essere finito. Thanksgiving termina con la morte di solo due dei sette membri del gruppo di amici, Yulia ed Evan. Non solo Scuba, Ryan, Bobby, Gabby e Jessica sono riusciti a sfuggire a Newlon, ma anche il padre di Jessica, Thomas, ha evitato una morte brutale per mano dell’assassino.

Questo è particolarmente sorprendente dato che Thomas era senza dubbio il più colpevole dell’intero incidente della fuga precipitosa. Mentre i ragazzi hanno preso decisioni sbagliate mentre erano nel negozio, è stata la decisione di Thomas di aprire il negozio durante il Giorno del Ringraziamento, con personale insufficiente, e di risparmiare denaro assumendo guardie di sicurezza irresponsabili. Dato che Thomas è ancora vivo alla fine, per non parlare di Jessica e del resto dei ragazzi, Newlon probabilmente tenterà di nuovo di ucciderli in Thanksgiving 2 (a meno che non sia morto, ovviamente).

Cosa significa davvero il finale di Thanksgiving

In tutto il film, lo slasher fa oscure frecciatine satiriche al consumismo, al colonialismo e alla storia della festa. Il film di Eli Roth può sembrare un semplice slasher, ma dietro di esso si nasconde un forte messaggio anticonsumistico. Newlon indossa le vesti di un pellegrino storico per vendicarsi sanguinariamente dei ricchi che non hanno mai pagato per i loro peccati, richiamando alla mente la sanguinosa storia del Ringraziamento stesso.

Sebbene Jessica riesca a sopravvivere agli ultimi momenti di Thanksgiving, è ancora perseguitata dall’immagine di Newlon, proprio come Newlon era perseguitata dalle conseguenze dell’avidità di suo padre. Nel finale di Thanksgiving, i ricchi e i potenti sfuggono alla giustizia raccapricciante, ma la minaccia di una sanguinosa vendetta aleggia ancora nelle loro menti.

Heat – La sfida: la spiegazione del finale del film

  • Approfondimenti
Gianmaria Cataldo
-
19 Nov 2025
0
Heat – La sfida: la spiegazione del finale del film

Heat – La sfida (qui la recensione) del 1995 rappresenta uno dei vertici della filmografia di Michael Mann, regista anche di Manhunter, Insider – Dietro la verità e Collateral e noto per il suo stile visivo pulito, l’attenzione ai dettagli della vita urbana e la capacità di costruire tensione narrativa in storie criminali complesse. Il film appartiene al genere poliziesco-thriller, ma si distingue per la profondità psicologica dei suoi personaggi e per la spettacolarità delle scene d’azione, in particolare le sequenze di rapine e sparatorie. Mann riesce a combinare realismo, ritmo e suspense in modo innovativo, rendendo il film un riferimento imprescindibile per il cinema contemporaneo.

Uno degli elementi che contribuisce al fascino e alla grandiosità di Heat – La sfida è il cast stellare, guidato da Al Pacino e Robert De Niro, affiancati da Val Kilmer, Jon Voight e Tom Sizemore. La dinamica tra Pacino e De Niro, interpreti rispettivamente del poliziotto Vincent Hanna e del criminale Neil McCauley, costituisce il cuore emotivo del film: due uomini dalla morale complessa, accomunati da disciplina, ossessione e senso del dovere, che si confrontano in un duello intellettuale e psicologico tanto quanto fisico. Il film celebra così l’eccellenza recitativa e la costruzione di personaggi memorabili.

Oltre all’aspetto tecnico e recitativo, Heat – La sfida esplora temi universali come il conflitto tra legge e criminalità, la solitudine, il sacrificio personale e il prezzo delle proprie scelte. La storia indaga la vita dei personaggi al di là delle convenzioni del genere, mostrando famiglie in crisi, relazioni compromesse e la fragilità dell’essere umano di fronte all’ossessione e al destino. Nel resto dell’articolo verrà proposta una spiegazione dettagliata del finale, analizzando come Mann chiuda il racconto e sottolinei i temi centrali del film con la celebre sequenza conclusiva.

Heat - La sfida cast

La trama di Heat – La sfida

Protagonista del film è il detective Vincent Hanna, della polizia di Los Angeles, il quale si trova alle prese con una banda di rapinatori particolarmente esperta. Questa è capitanata da Neil McCauley, ladro tanto esperto quanto prudente, che ha giurato di non tornare mai più dietro le sbarre. Mentre MCauley organizza nuovi furti di grande valore, Hanna inizia con i suoi modi poco ortodossi ad acquisire informazioni su di lui, nel tentativo di acciuffarlo quanto prima. Quella tra di loro diventa ben presto una sfida a viso aperto, dove per vincere sarà necessario prevedere le mosse dell’altro. Più si avvicinano allo scontro finale, più le loro vite private inizieranno a sgretolarsi, portando alla luce insicurezze, timori e speranze taciute.

La spiegazione del finale del film

Nel finale del film, Neil McCauley, dopo l’ultimo colpo da 12,2 milioni di dollari, si dirige con Eady verso l’aeroporto per fuggire in Nuova Zelanda. Tuttavia, alla ricezione dell’informazione sulla posizione del traditore Waingro, McCauley abbandona la prudenza che l’ha sempre contraddistinto e decide di affrontare il suo nemico per vendicare la morte dei suoi compagni. Travestito da addetto alla sicurezza, provoca l’evacuazione dell’hotel e riesce a infiltrarsi nella stanza di Waingro, eliminandolo senza esitazioni. Il passo successivo è il ritorno verso Eady e la libertà, ma il destino ha altri piani per lui.

Mentre McCauley esce dalla stanza, viene avvistato da Vincent Hanna, che lo insegue fino all’aeroporto. I due uomini, consapevoli del loro rispetto reciproco e dei legami profondi tra vita professionale e morale, si affrontano in una sequenza carica di tensione. McCauley corre verso la libertà, ma Hanna lo anticipa. In mezzo agli aerei e al caos dell’aeroporto, Hanna ottiene infine l’angolazione favorevole e spara a McCauley, colpendolo al petto. Il film si chiude così con Hanna che prende la mano di McCauley, osservandolo morire.

Heat - La sfida finale

Tuttavia, dopo che Vincent lo uccide, Neil dice: “Te l’avevo detto che non sarei mai tornato dietro le sbarre”. Le ultime parole di Neil sono una risposta alla loro precedente conversazione, che funge da anticipazione dei momenti finali del film. Durante quella conversazione, Vincent aveva chiesto scherzosamente a Neil se avesse intenzione di tornare in prigione. Così, nei suoi ultimi istanti, dopo il loro confronto faccia a faccia, Neil risponde a Vincent. Abbandona anche l’amata Eady, come aveva detto a Vincent durante la loro conversazione.

Nonostante l’apparente “vittoria” di Vincent, i momenti finali del film rappresentano più malinconia che trionfo. Questo perché la vita di Vincent ruota attorno alla ricerca di quest’uomo. Senza di lui, si rende improvvisamente conto della mancanza di uno scopo nella sua vita altrimenti disfunzionale. Il film lo presenta come un uomo incapace di mantenere una relazione domestica, simile a Vincent. Quindi, dopo questo breve momento che gli offre un senso di completezza e lo fa sentire veramente vivo, si sente vuoto al pensiero che dovrà tornare alla sua solita vita.

Il finale mette così in luce la rigidità del codice morale dei due protagonisti e il prezzo delle loro scelte: McCauley, pur intelligente e metodico, soccombe quando lascia che la vendetta prevalga sulla disciplina; Hanna, invece, resta fedele ai principi della legge e all’umanità, pur comprendendo profondamente il mondo e le motivazioni del criminale. La sequenza finale sottolinea il dualismo tra ordine e caos, tra vita e morte, e cristallizza la tensione accumulata lungo tutta la narrazione, mostrando le conseguenze inevitabili delle azioni dei personaggi.

Heat - La sfida film

Questo finale porta a compimento i temi principali del film, come la solitudine e l’ossessione, la dicotomia tra vita personale e dovere professionale e l’inevitabile collisione tra criminalità e legge. La morte di McCauley sancisce la coerenza del suo codice, in cui non c’è spazio per errori o deviazioni, mentre Hanna emerge come figura morale che, pur immersa in un mondo violento, riesce a conservare integrità e compassione. Il film evidenzia come l’onore personale e la dedizione al proprio mestiere abbiano un prezzo altissimo.

Heat – La sfida lascia un messaggio potente: le vite di uomini isolati dalla società, siano essi poliziotti o criminali, sono inevitabilmente segnate dalle loro scelte e dai codici a cui si attengono. La storia ci mostra che la disciplina e l’intelligenza non garantiscono impunità, e che il destino spesso premia la moralità, anche se dolorosamente. Il finale rimane emblematico per la rappresentazione di un mondo realistico, dove l’azione ha conseguenze concrete, e l’eroismo non sempre coincide con la felicità personale.

Il sequel Heat 2 si farà

Nel marzo 2016, Mann aveva annunciato che stava sviluppando un romanzo prequel di Heat – La sfida. Il libro è stato poi pubblicato nell’agosto del 2022 con il titolo Heat 2. Al suo interno si raccontano sia eventi avvenuti prima del film del 1995 che dopo di essi, fungendo così sia da prequel che da sequel. Da subito Mann affermò che era sua intenzione dar vita ad una trasposizione del romanzo. Nel 2024, dopo aver realizzato Ferrari, Mann conferma che Heat 2 sarà il suo prossimo film. Al momento non ci sono conferme ufficiali ma sembra che il film vedrà Christian Bale recitare al fianco di Leonardo DiCaprio.

LEGGI ANCHE: Heat – La sfida: la storia vera dietro il film

Terminator: Destino Oscuro, tutti gli easter eggs e riferimenti alla saga

  • Approfondimenti
Gianmaria Cataldo
-
19 Nov 2025
0
Terminator: Destino Oscuro, tutti gli easter eggs e riferimenti alla saga

Terminator – Destino Oscuro (qui la recensione) è il sequel diretto di Terminator 2 – Il giorno del giudizio ed è ricco di easter egg e riferimenti ai primi due film di Terminator di James Cameron. Linda Hamilton e Arnold Schwarzenegger tornano nei panni di Sarah Connor e T-800, con Mackenzie Davis nel ruolo del cyborg Grace e Natalia Reyes in quello di Dani, una giovane donna sulle cui spalle grava il futuro della sopravvivenza dell’umanità. Con l’intenzione di rivitalizzare il franchise, Terminator – Destino Oscuro abbandona inoltre tutta la continuità da Terminator 3: Le macchine ribelli in poi.

Il film non ha però avuto il successo che la Paramount Pictures sperava, con recensioni contrastanti e un incasso deludente nel weekend di apertura. Tuttavia, i fan di lunga data della serie troveranno probabilmente molto da apprezzare in Terminator – Destino Oscuro, dalla violenza tra macchine agli epici inseguimenti in autostrada. Mentre Sarah e il T-800 tornano come persone molto diverse, 35 anni dopo il loro primo scontro sul grande schermo, analizziamo qui i più importanti easter egg e riferimenti presenti all’interno del film.

LEGGI ANCHE: Terminator – Destino oscuro, la spiegazione del finale

“Tornerò (I’ll Be Back)”

Cominciamo con l’easter egg più evidente in Terminator – Destino Oscuro. “Tornerò (I’ll be back)” ha avuto origine nel film del 1984, quando il T-800 lo disse minacciosamente a un sergente di polizia prima di tornare nell’edificio (all’interno di un veicolo) e dare il via a un massacro. La recitazione impassibile di Schwarzenegger, per non parlare del risultato, sono state così memorabili che Cameron ha remixato la scena in Terminator 2 – Il giorno del giudizio, con l’ormai amichevole T-800 che dice a Sarah e John Connor “Tornerò (I’ll be back)” prima di guidare un camion attraverso le porte d’ingresso dell’edificio Cyberdyne per aiutarli a fuggire. Da allora, la battuta è tornata in tutti i film di Terminator, e questo non fa eccezione. Tuttavia, questa volta è Sarah Connor a pronunciarla, mentre Arnie dice una nuova variante: “Non tornerò”.

Terminator - Destino oscuro film

“100 poliziotti morti”

In un altro richiamo al film originale, il gruppo è inseguito dal Rev-9 quando Dani chiede se possono andare dalla polizia per chiedere aiuto. Sarah risponde cupamente che se mettessero 100 poliziotti tra loro e il Terminator, finirebbero con “100 poliziotti morti”. Parla per esperienza, dato che in Terminator lei e Kyle Reese sono stati arrestati dalla polizia, con conseguenze molto spiacevoli per tutti coloro che lavoravano in quella particolare stazione di polizia. Il Terminator ha massacrato i poliziotti che si sono messi tra lui e il suo obiettivo, mentre Sarah e Kyle sono riusciti a malapena a scappare, lasciando a Sarah la chiara impressione che le forze dell’ordine non sarebbero mai state in grado di proteggerla da una macchina assassina.

Il numero di telefono di Carl’s Draperies è il Terminator Day originale

Il T-800 in Terminator – Destino Oscuro non è lo stesso che ha attaccato Sarah Connor in Terminator, né quello che ha stretto amicizia con John Connor in Terminator 2 – Il giorno del giudizio. Si tratta invece di un Terminator di riserva che è stato anch’egli mandato indietro nel tempo per uccidere John Connor, e ci è riuscito. Dopo aver compiuto la sua missione e con il futuro da cui proveniva ormai eliminato grazie alla distruzione di Skynet, questo T-800 ha assunto il nome di Carl, ha adottato una famiglia umana e ha avviato un’attività in proprio: Carl’s Draperies.

Il numero di Carl’s Draperies – 888-512-1984 – è ben visibile sul lato del suo furgone. Tuttavia, il numero è anche un riferimento alla data in cui Kyle Reese viene mandato indietro nel tempo in Terminator: il 12 maggio 1984. L’inizio del numero, 888, oltre ad essere un numero verde, è anche il numero di uno dei modelli di Terminator presenti in The Sarah Connor Chronicles.

Mackenzie Davis in Terminator - Destino oscuro (2019)
Foto di Kerry Brown/Kerry Brown – © 2018 SKYDANCE PRODUCTIONS AND PARAMOUNT PICTURES

I soggetti copiati vengono eliminati

Il Rev-9 ha capacità simili al T-1000 di Terminator 2 – Il giorno del giudizio, in quanto può usare la sua pelle di metallo liquido per imitare qualsiasi persona (e formare indumenti). In quel film, John Connor chiede al T-800 cosa succede alla persona originale, e lui risponde: “In genere, il soggetto copiato viene eliminato”. Terminator – Destino Oscuro presenta uno scambio simile dopo che il Rev-9 arriva alla fabbrica dove lavora Dani, travestito da suo padre. Dopo aver saputo cosa è successo, Dani vuole tornare a casa per assicurarsi che suo padre stia bene, ma Grace le dice esplicitamente che le persone che vengono copiate non sopravvivono. Anche se questo è più chiaro rispetto a Terminator 2, il significato è lo stesso: sia il T-1000 che il Rev-9 uccidono chiunque copiano per poter assumere più efficacemente la loro identità.

Probabilità di successo

Quando si pianifica come sconfiggere un Terminator, è sempre utile avere un altro Terminator al proprio fianco che faccia i calcoli. In Terminator 2 – Il giorno del giudizio, il T-800 avverte John di non cercare di contattare sua madre, dicendogli: “La probabilità di successo più alta per il T-1000 sarà quella di copiare Sarah Connor e aspettare che tu la contatti”. In Terminator – Destino Oscuro, il T-800 usa la sua calcolatrice interna per concludere che la probabilità che Sarah, Dani, Grace e lui stesso riescano a sconfiggere il Rev-9 senza un’arma EMP specializzata è solo del 12%.

Il ritorno di “Guitars, Cadillacs”

Una delle scene più memorabili di Terminator 2 – Il giorno del giudizio è l’entrata da nudo del T-800 in un bar per motociclisti, dove trova qualcuno che sembra della taglia giusta e gli chiede i suoi vestiti, i suoi stivali e la sua moto. La canzone che accompagna questa scena è “Guitars, Cadillacs” del cantante country Dwight Yoakam. A un certo punto di Terminator – Destino Oscuro, il Rev-9 (letteralmente) irrompe in un barbecue di famiglia dove viene riprodotta quella canzone, uno dei tanti richiami del film al secondo film della saga.

Linda Hamilton in Terminator - Destino oscuro (2019)
Foto di Kerry Brown/Kerry Brown – © 2018 SKYDANCE PRODUCTIONS AND PARAMOUNT PICTURES

Il nome del Rev-9 fa riferimento al Libro dell’Apocalisse

Nel nuovo terribile futuro di Terminator – Destino Oscuro, Skynet è fuori gioco e Legion è al potere. Legion è un’intelligenza artificiale progettata per la guerra cibernetica che si è ribellata e ha tentato di sterminare l’umanità usando le armi a sua disposizione. Il nome Legion fa riferimento a un passo del Nuovo Testamento in cui Gesù incontra un uomo posseduto dai demoni e gli chiede il suo nome. L’uomo risponde: “Il mio nome è Legion, perché siamo molti”.

I riferimenti biblici di Legion si estendono ai nomi dei suoi modelli Terminator, che includono i terrificanti Rev-7 che attaccano la truppa di Grace e, naturalmente, il Rev-9 di Gabriel Luna, che torna indietro nel tempo per fermare la Resistenza umana alla radice. I modelli Rev- sono un riferimento al Libro dell’Apocalisse, l’ultimo libro del Nuovo Testamento, che predice l’Apocalisse. L’inizio dell’Apocalisse 9 – “Vidi una stella caduta dal cielo sulla terra. Alla stella fu data la chiave del pozzo dell’Abisso” – è particolarmente appropriato considerando come il Rev-9 arriva ai giorni nostri: materializzandosi a diversi piani dal suolo e schiantandosi al suolo.

Vieni con me se non vuoi morire

“Tornerò“ non è l’unica frase classica che fa il suo ritorno in Terminator – Destino Oscuro. Quando Sarah Connor incontrò per la prima volta il salvatore che viaggia nel tempo (e padre di John Connor) Kyle Reese in Terminator, lui le disse: ”Vieni con me se vuoi vivere“. Come ”Tornerò“, questa frase si è rivelata così iconica da essere utilizzata più volte nella serie Terminator. Il T-800 la pronuncia in Terminator 2 – Il giorno del giudizio, Kyle Reese la ripete in Terminator Salvation, Sarah Connor (Emilia Clarke) la pronuncia in Terminator Genisys e la frase è stata utilizzata più volte in The Sarah Connor Chronicles. Terminator – Destino Oscuro cerca di scuotere un po’ le cose facendo dire a Grace: “Vieni con me o sei morto entro i prossimi 30 secondi”.

Arnold Schwarzenegger and Gabriel Luna in Terminator - Destino oscuro (2019)
Foto di Kerry Brown/Kerry Brown – © 2018 SKYDANCE PRODUCTIONS AND PARAMOUNT PICTURES

Non esiste altro destino se non quello che ci creiamo

Forse non è citata così spesso come “Tornerò” o “Vieni con me se vuoi vivere”, ma un’altra frase celebre della saga di Terminator – “Non esiste altro destino se non quello che ci creiamo” – ritorna anche in Terminator – Destino Oscuro, questa volta pronunciata da Grace. È interessante notare che la frase non compare nella versione cinematografica, ma è stata pronunciata da Sarah Connor in una scena tagliata in cui cerca di confortare Kyle Reese, emotivamente sconvolto.

La frase è apparsa, tuttavia, in tutti i film da Terminator 2 in poi, a volte abbinata a “Il futuro non è scritto”. Tuttavia, si potrebbe sostenere che Terminator – Destino Oscuro smentisca questo motto, poiché nemmeno la distruzione di Skynet è stata sufficiente a salvare l’umanità dall’apocalisse delle macchine, il che implica che le macchine erano destinate a ribellarsi in un modo o nell’altro.

Destino Oscuro finisce allo stesso modo di Le macchine ribelli

Per quanto Terminator – Destino Oscuro esista per cancellare Terminator 3: Le macchine ribelli dalla mappa, in realtà finisce esattamente allo stesso modo. Quel film vedeva Kristanna Loken nei panni della T-X, un nuovo tipo di Terminator ancora più avanzato e difficile da uccidere del T-1000. Tuttavia, il T-101 (una versione del Terminator di Schwarzenegger inviata indietro dalla Resistenza per proteggere John Connor) alla fine riesce a uccidere la Terminatrix.

Ci riesce rimuovendo il proprio nucleo di alimentazione e conficcandolo nel suo cranio, dichiarando: “Sei terminata” prima che lei esploda e li distrugga entrambi. In Terminator – Destino Oscuro, è Grace che sacrifica il suo nucleo energetico per abbattere il Rev-9, e Dani che lo conficca nel cranio del Rev-9. Il T-800 ha ancora un ruolo da svolgere, tuttavia, trascinando il Rev-9 in una fossa, dove viene impalato e lasciato indifeso mentre il nucleo energetico distrugge entrambi i robot.

Jeff Goldblum: 10 cose che non sai sull’attore

  • Personaggi
Gianmaria Cataldo
-
19 Nov 2025
0
Jeff Goldblum: 10 cose che non sai sull’attore

Popolare sin dai suoi primi ruoli cinematografici, Jeff Goldblum si è negli anni distinto per il suo carisma e la sua versatilità, che lo hanno portato a prendere parte a progetti di varia natura, dal grande blockbuster hollywoodiano al piccolo film d’autore. Reinventatosi negli ultimi anni, Goldblum non manca di dimostrarsi interprete di alto livello, capace di affascinare il pubblico e la critica e di stupire per le sue continue trovate attraverso cui porre in risalto la propria personalità. Ecco 10 cose che non sai di Jeff Goldblum.

Parte delle cose che non sai di Jeff Goldblum

Jeff Goldblum: i suoi film

1. Ha recitato in celebri film. Goldblum esordisce al cinema con il film Il giustiziere della notte (1974), e recita poi in opere di rilievo come Nashville (1975), Io e Annie (1977), Terrore dallo spazio profondo (1978) e Il grande freddo (1983). Ottiene ulteriore popolarità recitando in Tutto in una notte (1985), La mosca (1986) e Jurassic Park (1993). In seguito, continua a guadagnare consensi grazie a film come Independence Day (1996), Il mondo perduto – Jurasic Park (1997), Come cani e gatti (2001), Le avventure acquatiche di Steve Zissou (2004), e L’uomo dell’anno (2006). Negli ultimi anni si è poi affermato grazie ai film Grande Budapest Hotel (2014), Independence Day – Rigenerazione (2016), Thor: Ragnarok (2017), Jurassic World – Il regno distrutto (2018), Hotel Artemis (2018) e The Mountain (2018). Nel 2022 torna al suo iconico personaggio Ian Malcom in Jurassic World – Il dominio, mentre nel 2023 collabora con Wes Anderson per Asteroid City. Il suo carisma impagabile gli vale il ruolo nientemeno che del Mago di Oz in persona in Wicked e Wicked – Parte 2 al cinema nel periodo di Natale del 2024 e del 2025.

2. Ha preso parte a produzioni televisive. Agli inizi della sua carriera l’attore ha recitato anche in diversi episodi di serie TV di successo, tra cui si annoverano Starsky & Hutch (1977), Premiata agenzia Whitney (1980), Freinds (2003), Will & Grace (2005), Raines (2007), Law & Order: Criminal Intent (2009-2010), Glee (2012), e Portlandia (2012-2015). Dal 2019 è protagonista, nei panni di sé stesso, della serie documentaria The World According to Jeff Goldblum.

3. Si è distinto come doppiatore. Nel corso degli anni Goldblum ha ricoperto in diverse occasioni anche il ruolo di doppiatore. Ciò è avvenuto sia per le serie animate Capitan Planet e i Planeteers (1990-1991), I Simpson (1996) e King of the Hill (1992), quanto per i film d’animazione Il principe d’Egitto (1998), Zambezia (2012) e L’isola dei cani (2018). Ha inoltre partecipato al doppiaggio dei videogiochi Independence Day (1997), Call of Duty: Black Ops III (2015) e Jurassic World Evolution (2018). Il 2021 segna anche il suo ritorno al MCU quando doppia di nuovo Il Collezionista in What If…? della Marvel.

jeff-goldblum-jurassic-park

Jeff Goldblum è su Instagram

4. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram, dove ha un profilo seguito da 2 milioni di persone. All’interno di questo l’attore è solito condividere fotografie scattate in momenti di svago, condividendo anche curiosità quotidiane con i propri fan. Non mancano poi immagini realizzate per servizi di moda o per promuovere i propri progetti da interprete.

Jeff Goldblum: moglie e figli

5. È stato sposato più volte. Goldblum ha avuto in totale tre mogli. La prima è stata l’attrice Patricia Gaul, con cui è stato sposato dal 1980 al 1986. Dal 1987 al 1991 è invece impegnato nel matrimonio con l’attrice Geena Davis. Dopo alcune relazioni nel corso degli anni, l’attore si sposa una terza volta con la ginnasta olimpica Emilie Livingston, nel 2014. Nel 2015 e nel 2017 nascono i due figli della coppia.

Parte delle cose che non sai di Jeff Goldblum

Jeff Goldblum in Jurassic Park

6. Non condivide alcuni pensieri del suo personaggio. Nel celebre film Jurassic Park, Goldblum ricopre il ruolo di Malcom, uno dei protagonisti che si recano all’interno del misterioso parco divertimenti. Il personaggio è oggi riconosciuto come uno dei più celebri nella carriera dell’attore, tuttavia questi ha dichiarato di non condividerne alcuni aspetti. Il principale di questi è che, contrariamente a Malcolm, Goldblum pensa che un parco tematico con veri dinosauri sarebbe un’idea molto attraente.

7. Una battuta in particolare è tra le sue preferite.  Tra le diverse battute del film divenute celebri, l’attore è particolarmente legato a quella che recita “Life finds a way“, che esprime tanto la filosofia del personaggio quanto un concetto filosofico applicabile a numerosi altri aspetti della vita e del suo progredire.

jeff-goldblum-thor

Jeff Goldblum in La mosca

8. Per il suo ruolo ha dovuto sottoporsi ad ore di trucco. Per dar vita alle più mostruose mutazioni del suo personaggio all’interno del film La mosca, l’attore si è dovuto sottoporre a più di cinque ore quotidiane di trucco, necessarie per applicare le deformità richieste. Il trucco al completo arrivava inoltre a pesare più di 2 chili.

Jeff Goldblum in Thor

9. Il colore della pelle del suo personaggio è stato cambiato per lui. Nel film Thor: Ragnarok l’attore ricopre il ruolo del Grandmaster. Originariamente nei fumetti questo viene raffigurato con la pelle di color blu, ma il regista Taika Waititi ha dichiarato di non aver voluto far applicare tale trucco a Goldblum poiché egli è un ottimo attore e non necessitava di un ulteriore strumento per la caratterizzazione del personaggio.

Jeff Goldblum: età e altezza

10. Jeff Goldblum è nato a Pittsburgh, in Pennsylvania, Stati Uniti, il 22 ottobre 1952. L’attore è alto complessivamente 195 centimetri.

Fonte: IMDb

Michelle Yeoh: 10 cose che non sai sull’attrice

  • Personaggi
Gianmaria Cataldo
-
19 Nov 2025
0
Michelle Yeoh: 10 cose che non sai sull’attrice

Popolare attrice di origine cinese, Michelle Yeoh si è negli anni affermata grazie alla partecipazione ad importanti film d’autore, per poi confermare la sua popolarità con blockbuster di grande successo. L’attrice ha così dimostrato una versatilità che le ha permesso di affrontare ruoli e generi sempre diversi, inserendosi senza problemi all’interno dell’industria cinematografica statunitense.

Ecco 10 cose che non sai sull’attrice.

Michelle Yeoh: i suoi film

1. È diventata celebre grazie a celebri film. Dopo aver recitato a lungo in Cina, l’attrice diventa popolare anche nel resto del mondo grazie al film La tigre e il dragone (2000), diretto dal regista Ang Lee. Successivamente, con la popolarità acquisita, ottiene ruoli nei film Memorie di una geisha (2005), Sunshine (2006), La mummia – La tomba dell’Imperatore Dragone (2008), Babylon A.D. (2008), True Legend (2010), The Lady (2011), Crouching Tiger, Hidden Dragon: Sword of Destiny (2016), Morgan (2016), per poi raggiungere maggior popolarità grazie al film Guardiani della Galassia vol. 2 (2017), dove ricopre il ruolo di Aleta Ogord. Successivamente recita anche in Crazy Rich Asians (2018) e Last Christmas (2019). Il 2022 è l’anno di Everything Everywhere All At Once, film che le fa vincere tutti i premi di categoria, fino al premio Oscar per la migliore interpretazione protagonista. La sua carriera subisce così una rinnovata spinta e nel 2024/2025 è trai protagonisti del blockbuster Wicked e Wicked – Parte 2.

2. Ha recitato anche in TV. L’attrice ha ricoperto anche dei ruoli di rilievo in televisione, dove ha recitato nelle serie Strike Back (2015), Marco Polo (2016) e Star Trek: Discovery (2017-in corso), dover interpreta il personaggio di Philippa Georgiou.

michelle-yeoh-instagram

Michelle Yeoh è su Instagram

3. Ha un proprio account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram, dove il suo profilo ufficiale conta oltre 600 mila follower (dato aggiornato al 2025). Condivide fotografie di momenti privati, partecipazioni a eventi internazionali, premi e progetti cinematografici, come le sue apparizioni nei film Wicked e Everything Everywhere All At Once.

Michelle Yeoh e Jean Todt

4. Ha una relazione con il famoso dirigente sportivo. Nel dicembre 2004, durante una conferenza stampa, Jean Todt, all’epoca direttore della scuderia Ferrari, annunciò il suo fidanzamento con la Yeoh. Nel 2008 l’attrice ha confermato nuovamente la relazione con il dirigente.

Michelle Yeoh non ha figli

5. Non ha avuto figli dalle sue relazioni. L’attrice non ha avuto figli dall’attuale compagno, Jean Todt, né dal matrimonio avuto con il businessman Dickson Poon.

Michelle Yeoh in Guardiani della Galassia

6. Ha avuto un piccolo ruolo nel film Marvel. Nel 2017 l’attrice appare in un piccolo ruolo nel film Guardiani della Galassia, dove ricopre il ruolo di Aleta Ogord, membra della vecchia squadra capitanata da Yondu e Stakar, basata sui Guardiani della Galassia originali.

michelle-yeoh-altezza

Michelle Yeoh: gli inizi e il futuro

7. Michelle Yeoh da giovane. L’attrice aveva uno pseudonimo all’inizio della sua carriera. Il suo nome completo è Michelle Yeoh Choo Kheng ma in quei primi giorni e per i suoi primi progetti decise di farsi chiamare Michelle Khan.

8. Sarà tra i protagonisti dei sequel di Avatar. L’attrice ha firmato per i quattro sequel previsti per il film Avatar, diretto da James Cameron. La Yeoh ricoprirà il ruolo, di cui non si hanno ancora informazioni, della dottoressa Karina Mogue. L’attrice sarà impegnata con tale ruolo fino al 2027.

Michelle Yeoh: una bond girl esperta di arti marziali

9. Uno dei ruolo più importanti dei suoi inizi è stato in James Bond. Al fianco di Pierce Brosnan, Michelle Yeoh è stata una bond girl in Il domani non muore mai nel 1997. Le sua esperienza nelle arti marziali, che non ha esitato di dimostrare in altri suoi progetti, le è stata sicuramente utile a mettere in scena un personaggio credibile al fianco di 007.

Michelle Yeoh età e altezza

10. Michelle Yeoh è nata a Ipoh, in Malaisia, il 6 agosto 1962. L’altezza complessiva dell’attrice è di 163 centimetri.

Fonte: IMDb

Emily Blunt: 10 cose che non sai sull’attrice

  • Personaggi
Alice Giuliani
-
19 Nov 2025
0
Emily Blunt: 10 cose che non sai sull’attrice

Emily Blunt è un po’ come Mary Poppins: praticamente perfetta. Nel giro di dieci anni circa, a partire dalla sua apparizione ne Il diavolo veste Prada, l’attrice è stata in grado di costruirsi una carriera interessante e variegata, interpretando ruoli diversissimi: dura, brillante, calda e materna, sarcastica.

Ecco dieci curiosità su Emily Blunt.

Emily Blunt: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in diversi celebri film. La Blunt ha intrapreso la propria carriera cinematografica con il ruolo di Tasmin in My Summer of Love. La fama arriva poi nel 2006, quando interpreta Emily ne Il diavolo veste Prada, recitando accanto a Anne Hathaway e Meryl Streep. Da quel momento recita in film come Il club di Jane Austen (2007), The Young Victoria (2009), Wolfman (2010), I fantastici viaggi di Gulliver (2010), I Muppet (2011), I guardiani del destino (2011), Looper (2012), Edge of Tomorrow – Senza domani (2014), Into the Woods (2014), Sicario (2015) e Il cacciatore e la regina di ghiaccio (2016). Negli ultimi anni ha invece recitato in La ragazza del treno (2016), A Quiet Place: Un posto tranquillo (2018), Il ritorno di Mary Poppins (2018), A Quiet Place II (2020), Jungle Cruise (2021) e Oppenheimer (2023) per il quale ha ricevuto una nomination agli Oscar. Sempre nel 2023 ha recitato al fianco di Chris Evans nel film Netflix Original Pain Hustlers – Il business del dolore. Nel 2024 è trai protagonisti The Fall Guy, il nuovo film action di David Leitch con Ryan Gosling. Per il 2025, tra i suoi progetti più importanti c’è The Smashing Machine, biopic sportivo in cui interpreta la moglie del lottatore Mark Kerr. Le riprese si sono svolte tra il 2024 e il 2025. Inoltre, è previsto un Il diavolo veste Prada 2, con Emily Blunt che torna nel ruolo di Emily Charlton.

2. Ha svolto anche diversi ruoli da doppiatrice. Oltre a recitare davanti la macchina da presa, la Blunt si è in diverse occasioni cimentata anche come doppiatrice. Nel 2009 ha infatti dato voce al personaggio Juliet Hobbes nell’episodio Lisa the Drama Queen, presente nella ventesima stagione dei Simpson. In seguito è stata Giulietta in Gnomeo & Giulietta (2011) e ha dato voce a Nahoko Satomi nella versione inglese del film d’animazione giapponese Si alza il vento (2013). È poi stata Zoe in Animal Crackers (2017), Tempest Shadow in My Little Pony: Il film (2017) e ha ripreso i panni di Giulietta in Sherlock Gnomes (2018).

3. Ha recitato anche in alcune serie televisive. Dopo aver partecipato ad alcuni film televisivi all’inizio della sua carriera, la Blunt ottiene nel 2005 un ruolo di rilievo nella serie Empire, recitando in sei episodi nei panni di Camane. Ad oggi quella è stata la sua unica partecipazione ad una serie televisiva, ma attualmente è impegnata nelle riprese di The English, dove ricoprirà il ruolo di Cornelia Locke. Qui protagonista, la Blunt darà vita ad una donna in cerca di vendetta verso l’uomo che ritiene responsabile della morte di suo figlio.

Emily Blunt Il diavolo veste Prada

Emily Blunt è su Instagram

4. Fino a luglio 2023 non possedeva un profilo ufficiale — l’attrice aveva dichiarato in più occasioni di non essere una grande fan dei social, preferendo proteggere la sua privacy. Poi, a sorpresa, ha aperto un account Instagram con il nickname @1EBLNT.

L’apertura del suo profilo Instagram (“Emily Blunt Instagram”) è stata accolta con entusiasmo dai fan, perché ha permesso uno sguardo più diretto e autentico sulla sua vita, pur restando discreta e misurata nei post.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Emily Blunt (@1eblnt)

Emily Blunt, John Krasinski e le figlie Violet e Hazel

5. Emily Blunt e John Krasinski vogliono una grande famiglia insieme. Emily Blunt e John Krasinski si sono fidanzati nel 2009, per poi sposarsi nel 2010 sul Lago di Como. Da quel momento sono diventati una delle coppie più amate del mondo di Hollywood, noti per la chimica che li unisce ma anche per le loro diverse collaborazioni insieme. I due hanno già due bambine, Hazel e Violet, nate rispettivamente nel 2014 e nel 2016, ma a quanto pare ne sembrano pronti ad avere anche altri figli. La Blunt stessa ha infatti raccontato al Telegraph della loro volontà di dar vita ad una famiglia numerosa, considerando che entrambi vengono a loro volta da nuclei famigliari con molti figli.

In un’intervista del 2025, Emily ha detto che dopo i 40 anni si sente più libera: “Non mi importa più di tante cose,” riflettendo su come la maternità e l’età le abbiano dato una nuova prospettiva di sé.

6. A quiet place – Un posto tranquillo è stato ispirato dalla nascita della loro seconda figlia. Acclamato dal pubblico e dalla critica, A Quiet Place è stato un successo commerciale che vede come protagonisti proprio John Krasinski e Emily Blunt. Ciò che pochi sanno, è che il film è stato in parte ispirato dalla nascita della loro secondogenita. La prima copia della sceneggiatura è stata ultimata tre settimane dopo la nascita della bambina, e Krasinski ha riposto nella storia il “vivere nella speranza di tenerla al sicuro, di tenerla in vita“. Oltre l’horror, il film si concentra infatti sul tema della genitorialità e di cosa un genitore è disposto a fare per i propri figli.

Emily Blun in A Quiet Place

7. Emily Blunt è stata la prima e unica scelta per A Quiet Place – Un posto tranquillo. John Krasinski e Emily Blunt, marito e moglie, hanno lavorato come una vera squadra per Un posto tranquillo. Lei ha letto la riscrittura del marito e l’ha incoraggiato a dirigere il film, e l’ha informato del fatto che non avrebbe lasciato a nessuna interpretare il ruolo di Evelyn: era suo e basta. Krasinski ha raccontato di aver preso ciò in modo molto positivo: l’entusiasmo della moglie per il copione e il desiderio di recitare con lui sono stati “il più grande complimento della mia carriera“.

Emily Blunt John Krasinski

Emily Blunt in Il diavolo veste Prada

8. Ha personalmente caratterizzato il suo personaggio. In Il diavolo veste Prada la Blunt, qui in una delle sue prime interpretazioni di grande importanza, ricopre la parte di Emily, collega della protagonista. Questo personaggio non era stato pensato come inglese, ma la Blunt pensava che sarebbe stato interessante renderla tale e riuscì a convincere i produttori di questa idea. In diverse scene, inoltre, la si può vedere correre sullo sfondo, in modo del tutto improvvisato. L’attrice sentiva infatti che il suo personaggio sarebbe stato sempre impegnato e voleva tenerla in attività nel film.

Emily Blunt in Oppenheimer

9. Interpreta la moglie di Oppenheimer. In Oppenheimer, il nuovo film di Christopher Nolan, la Blunt ricopre il ruolo di Katherine “Kitty” Oppenheimer, ovvero la moglie del fisico protagonista. Biologa, botanica ed ex membro del Partito Comunista d’America, Katherine ha assistito Oppenheimer nel corso dell’intero Progetto Manhattan che ha portato alla realizzazione della bomba atomica. Per interpretarla, la Blunt si è basata su alcuni testi biografici, fotografie e altri materiali di questo tipo.

Emily Blunt: età e altezza dell’attrice

10. Emily Blunt è nata il 23 febbraio 1983 a Londra, in Inghilterra. L’attrice è alta complessivamente 1.70 metri.

Fonti: IMDb

Abigail, la spiegazione del finale

  • Approfondimenti
Chiara Guida
-
19 Nov 2025
0
Abigail, la spiegazione del finale

Nel film horror del 2024 diretto da Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett, il finale di Abigail si conclude con molto sangue e molte morti. Con Melissa Barrera e Dan Stevens, tra gli altri, Abigail termina con Joey e Frank come unici sopravvissuti. In un colpo di scena, Lambert si rivela essere un vampiro, trasformato da Abigail due anni prima, dopo aver lavorato con Frank. Vuole che Frank collabori con lui per uccidere Abigail e suo padre, ma Frank decide invece di uccidere Lambert.

Con solo Frank e Joey rimasti, Abigail inizialmente riesce a respingere entrambi. Joey cerca di fermare Frank, che la trafigge con una lancia, prima di andare contro Abigail nel tentativo di ucciderla dissanguandola. Joey si libera dalla lancia e Abigail le propone un patto: se l’aiuta a uccidere Frank, la lascerà andare. Joey accetta ma viene morsa da Frank; tuttavia riesce a resistere al suo controllo mentale perché non ha ancora effetto. Joey salva Abigail e insieme sconfiggono Frank. Kristof Lazar compare ma lascia andare anche Joey.

Perché Abigail lascia vivere Joey nel finale

Abigail lascia vivere Joey perché le aveva fatto una promessa — un “pinky promise” — come aveva fatto all’inizio del film. Ma non è solo questo: Joey ha salvato la vita di Abigail nella scena finale e, per tutto il film, è stata colei che ha mostrato più compassione verso la giovane ballerina. Joey, interpretata da Melissa Barrera, è anche la persona che più ha protetto Abigail quando nessun altro lo faceva.

È possibile che Abigail abbia capito che Joey voleva davvero rimediare agli errori commessi con suo figlio e che, uccidendola, Caleb sarebbe rimasto senza madre. Abigail era già ferita dal fatto che suo padre l’avesse abbandonata e non voleva che un altro bambino provasse lo stesso dolore. Joey avrebbe potuto uccidere sia Frank che Abigail dopo essere stata trasformata in vampiro, ma ha scelto invece di aiutare Abigail, dimostrando le sue buone intenzioni.

Il padre di Abigail è Dracula? Spiegazione del personaggio di Matthew Goode

Kristof Lazar viene menzionato più volte durante Abigail, ma compare solo negli ultimi momenti del film. Interpretato da Matthew Goode, il padre di Abigail quasi uccide Joey, ma si ferma quando sua figlia glielo chiede. Sebbene non venga detto esplicitamente, Abigail suggerisce fortemente che il personaggio sia Dracula, soprattutto perché il film è ispirato al classico del 1936 La figlia di Dracula ed è in gran parte una sua reinterpretazione.

Nel film del 1936, la protagonista Marya Zaleska vuole liberarsi dell’influenza del padre. In Abigail, invece, la figlia di Dracula desidera attirare l’attenzione del padre. Pur non essendo la stessa storia, il fatto che Abigail sia la figlia di un potente vampiro suggerisce fortemente che il suo padre sia proprio il Conte Dracula di Bram Stoker. Sebbene i registi non confermino direttamente l’identità, l’entrata di Goode e i suoi modi la lasciano intuire.

Il colpo di scena del villain Frank e il suo piano contro Abigail spiegati

Con un colpo di scena, Frank diventa il villain del finale. Invece di unirsi a Lambert, Frank aveva pianificato di eliminare Abigail da solo e diventare il vampiro dominante. Senza Abigail a ostacolarlo, probabilmente pensava di poter uccidere Kristof Lazar senza troppe difficoltà. Trasformare Joey in vampiro significava avere qualcuno da controllare e usare come alleata. Anche se il suo piano fallisce, diventare vampiro gli dava speranza di vendetta su Abigail e suo padre.

Il colpo di scena del rapimento di Abigail spiegato: perché voleva catturare e uccidere tutti

Dopo aver finto di essere spaventata dai rapitori, Abigail rivela di essere lei stessa l’artefice della loro cattura. Abigail voleva ucciderli come vendetta per aver lavorato contro suo padre — anche se molti di loro lo avevano fatto in modo indiretto o accidentale. Inoltre, Abigail voleva attirare l’attenzione del padre catturando e uccidendo Joey e il “Rat Pack”.

La ballerina credeva che, eliminando abbastanza avversari del padre, lui sarebbe tornato da lei invece di ignorarla. Abigail era anche annoiata e si divertiva a tormentare le sue vittime prima di ucciderle.

Le vere identità e i retroscena del “Rat Pack” di Abigail spiegati

Abigail scelse personalmente il “Rat Pack” per il loro passato legato a Kristof Lazar. Anche se non viene spiegato perché Dean e Rickles siano stati scelti, vengono rivelati gli altri retroscena:

  • Joey si chiama in realtà Anna Lucia Cruz, un medico di campo che ha perso la carriera a causa della dipendenza da morfina. Ha abbandonato suo figlio e ha lavorato come medico clandestino fino a ferire accidentalmente un uomo vicino a Lazar.

  • Frank è Adam Barnett, un detective sotto copertura che aveva arrestato dei luogotenenti di Lazar, poi uccisi da Abigail prima che potessero parlare. Dopo, Frank si è sentito vuoto e ha abbandonato la famiglia.

  • Rickles è Terrence LaCroix, membro di una gang di Montreal che ha rubato alla società di Lazar.

  • Sammy, cioè Jessica Hurney, è un’hacker che ha rubato a un’altra azienda legata a Lazar.

Non era un caso che fossero tutti lì per rapire Abigail.

Abigail melissa barreraCome il finale di Abigail prepara Abigail 2

Joey sopravvive, ma Abigail e suo padre sono ancora liberi. Il loro ritrovato legame suggerisce che potrebbero collaborare in futuro. Abigail ha lasciato andare Joey, ma non ha promesso di smettere di uccidere. Se il padre si unisse a lei, Abigail 2 potrebbe essere ancora più sanguinoso. Joey, come unica sopravvissuta, potrebbe anche diventare una cacciatrice di vampiri.

I registi Bettinelli-Olpin e Gillett sono aperti all’idea di un sequel, ma affermano che Abigail non è stato progettato per averne uno e che preferiscono finali chiusi. Tuttavia, se decidessero di continuare, il pubblico probabilmente accoglierebbe la scelta con entusiasmo.

Il vero significato di Abigail spiegato

Abigail ribalta i ruoli tradizionali: i criminali diventano le vittime. Pur essendo un potente vampiro, il film sottolinea l’importanza di non sottovalutare qualcuno basandosi sull’aspetto o sulle capacità presunte. Anche il Rat Pack dimostra che ognuno ha una storia complessa. Joey, inoltre, teme di essere una cattiva madre, ma imparando da Abigail capisce che conta soprattutto esserci.

Abigail: guida al cast e ai personaggi del film horror

  • Approfondimenti
Chiara Guida
-
19 Nov 2025
0
Abigail: guida al cast e ai personaggi del film horror

Il cast di Abigail esalta l’ibrido unico del film tra un film di rapina e un film horror, con ottime interpretazioni da parte di tutti. Abigail si concentra su un gruppo di criminali e assassini incaricati di rapire la figlia di un uomo potente e ricco. Inizialmente temono le eventuali ritorsioni da parte del padre, ma presto il gruppo scopre l’entità reale del pericolo quando capisce che la giovane Abigail non è ciò che sembra.

Melissa Barrera

Attrice: Nata a Monterrey, Nuevo León, Melissa Barrera ha frequentato sia l’American School Foundation di Monterrey che la Tisch School of the Arts della New York University. Barrera è apparsa in diverse produzioni messicane prima di ottenere il ruolo da protagonista nella serie Starz Vida. Dopo essere apparsa come Vanessa nel film In the Heights diretto da Jon M. Chu, Barrera ha raggiunto nuovi livelli di fama interpretando Sam Carpenter in Scream e Scream VI.

Personaggio: Melissa Barrera interpreta Joey in Abigail. Come spiegato da Barrera a Screen Rant durante una visita sul set, il ruolo di Joey nel colpo è quello di “badante e infermiera” della rapita Abigail. Ex medico dell’esercito, l’esperienza medica di Joey le fornisce una base di conoscenze che utilizza efficacemente durante il film. La sua esperienza in guerra significa anche che “ha abilità con le armi ed è addestrata nel combattimento corpo a corpo.”

Joey è un personaggio pragmatico, lì per portare a termine il lavoro e ricongiungersi a suo figlio. Il vero nome del personaggio, Ana Lucia Cruz, che Barrera ha ideato insieme ai registi, è un sottile riferimento a Lucy Westenra di Dracula.

Dan Stevens

Attore: Cresciuto in Galles, Dan Stevens si è appassionato alla recitazione da adolescente grazie alle produzioni teatrali. Dopo essersi affermato sul palcoscenico e in produzioni BBC, la sua grande occasione arriva con il ruolo di Matthew Crawley in Downton Abbey. Da allora ha costruito una carriera eclettica che spazia da ruoli drammatici a musical fino ad azione più realistica. Stevens si è dimostrato anche un forte doppiatore, apparendo in prodotti animati come Kipo and the Age of Wonderbeasts, Love, Death & Robots, The Boy and the Heron e Solar Opposites.

Personaggio: Dan Stevens interpreta Frank in Abigail. Presentato subito come il leader della squadra che rapisce Abigail, Frank è anche un “str***o”, secondo Stevens. Ex poliziotto con un passato torbido, Frank è infastidito dalla naturale leadership mostrata da Joey nel film. Stevens ha rivelato a Screen Rant durante una visita sul set che il ruolo era stato inizialmente scritto per un italo-americano più anziano, cosa che ha richiesto modifiche alla storia del personaggio dopo il suo coinvolgimento. Stevens ha tratto ispirazione da I Think You Should Leave per definire il look e il guardaroba di Frank.

abigailAlisha Weir

Attrice: Alisha Weir è nata a Dublino, in Irlanda, e ha seguito rapidamente le sue sorelle nella recitazione. È apparsa in diverse produzioni teatrali, tra cui Once, Annie e The Wizard of Oz. Il suo debutto cinematografico è avvenuto con Don’t Leave Home nel 2018, ma Weir ha raggiunto la notorietà globale interpretando Matilda Wormwood nell’adattamento Netflix Matilda the Musical.

Personaggio: Alisha Weir interpreta Abigail in Abigail. Inizialmente presentata come una normale bambina (sebbene figlia di un uomo potente e ricco), Abigail si rivela poi essere una vampira assassina e secolare. Abigail è la più imprevedibile del film, permettendo a Weir di mostrare una vasta gamma di emozioni e una freddezza da villain. Tuttavia, il film esplora gradualmente anche le sue vere motivazioni, mentre la giovane vampira sviluppa un improbabile legame con uno dei suoi rapitori.

Kathryn Newton

Attrice: Kathryn Newton è nata a Orlando, Florida. Ha iniziato a recitare da giovane, raggiungendo la fama con il ruolo di Louise Brooks in Gary Unmarried. Dopo essersi trasferita a Los Angeles, è apparsa in film come Paranormal Activity 4 e serie come Supernatural. Negli anni è diventata sempre più richiesta, apparendo in film premiati agli Oscar come Lady Bird e Three Billboards Outside Ebbing, Missouri. Newton ha inoltre assunto il ruolo di Cassie Lang nel Marvel Cinematic Universe.

Personaggio: Kathryn Newton interpreta Sammy in Abigail. L’esperta di tecnologia della squadra, Sammy sembra essersi data al crimine più per adrenalina che per necessità. Il film rivela gradualmente le sue origini benestanti, un elemento di segretezza che Newton ha incorporato nella sua interpretazione. Newton era particolarmente entusiasta di integrare la sua passione reale per i tatuaggi nel personaggio. Ha spiegato a Screen Rant durante una visita sul set che ha lavorato con i registi di Abigail per utilizzare i tatuaggi come parte della costruzione del personaggio.

William Catlett

Attore: William Catlett è nato ad Alexandria, Virginia, e ha trascorso anni come attore e produttore in progetti minori. Questo è cambiato dopo ruoli da protagonista in serie come First e That Guy. La sua performance più nota è quella di Lala in Black Lightning. Da allora è apparso anche nella miniserie True Story, nella serie Apple TV+ Constellation e in film come A Thousand and One.

Personaggio: William Catlett interpreta Rickles in Abigail. Ex cecchino dei Marines, Catlett ha descritto Rickles a Screen Rant come quello che “tiene tutto con i piedi per terra nel film”. Mentre gli altri membri della squadra sono definiti dalle loro personalità eccentriche, Rickles è un personaggio più affidabile e diretto. Inoltre, Rickles forma un rapido legame con Joey, anch’essa veterana, creando una dinamica interessante all’interno del gruppo.

Kevin Durand

Attore: Kevin Durand è nato in Ontario, Canada, e lavora stabilmente dagli inizi degli anni 2000. Molti dei suoi ruoli si basano sulla sua presenza imponente, ma Durand sovverte spesso questo aspetto con comicità e carisma. Dopo essersi fatto notare per il ruolo dell’ibrido umano/canino Joshua in Dark Angel, ha interpretato eroi e villain in numerosi film e serie. È forse più noto per il ruolo del malvagio Keamy in Lost e recentemente è apparso come Proximo Caesar in Kingdom of the Planet of the Apes.

Personaggio: Kevin Durand interpreta Peter in Abigail. Il “gorilla” del gruppo e un ex enforcer nell’hockey, Peter è mostrato come un po’ più lento degli altri. Come spiegato da Durand a Screen Rant, l’attore ha interpretato questa caratteristica come il risultato di una barriera linguistica: “Peter è sempre un paio di passi indietro, in parte per via della barriera linguistica. Lo interpreto come se venisse dal Canada francese, che è il mio accento naturale.”

Angus Cloud abigailAngus Cloud

Attore: Angus Cloud è nato in California e ha frequentato la School of Production Design — dove è stato compagno di classe della futura co-star Zendaya. Il suo primo ruolo e grande occasione arriva con la parte di Fezco in Euphoria. Successivamente ha recitato in North Hollywood e film come Freaky Tales. Tragicamente, Cloud è scomparso nel 2023. Abigail è dedicato alla sua memoria, essendo l’ultima sua interpretazione cinematografica.

Personaggio: Angus Cloud interpreta Dean in Abigail. Dean è l’autista della squadra. Joey lo descrive come il più “non professionale” del gruppo, riconoscendo le sue eccellenti capacità ma anche la sua personalità pericolosa.

Giancarlo Esposito

Attore: Nato a Copenaghen, Danimarca, Giancarlo Esposito è diventato uno degli attori caratteristi più richiesti di Hollywood. Recita dal 1979, apparendo in ruoli minori in serie iconiche come Law & Order e Sesame Street. La sua notorietà aumenta con il ruolo di Mike Giardello in Homicide: Life on the Street. Tuttavia, il suo ruolo più iconico è quello di Gus Fring in Breaking Bad, che lo ha consacrato come uno dei villain più efficaci della Hollywood moderna. Ha anche prestato spesso la sua voce a progetti animati.

Personaggio: Giancarlo Esposito interpreta Lambert in Abigail. Lambert è presentato sin da subito come un efficace criminal mastermind. È lui a riunire la squadra per il rapimento di Abigail. Ex associato di Frank, Lambert dà inizio alla catena di eventi che occupa gran parte del film.

Matthew Goode

Attore: Matthew Goode è nato a Devon, in Inghilterra, e ha iniziato la sua carriera in produzioni BBC e film TV come Confessions of an Ugly Stepsister. Il suo grande salto arriva con il ruolo del protagonista romantico nella commedia Chasing Liberty con Mandy Moore. Ha recitato in una vasta gamma di produzioni, tra cui l’adattamento cinematografico di Watchmen di Zack Snyder e Downton Abbey. Una delle sue interpretazioni più acclamate è quella in The Crown, dove ha interpretato Antony Armstrong-Jones, ruolo che gli è valso una nomination agli Emmy.

Personaggio: Matthew Goode interpreta Kristof Lazar in Abigail. Kristof è assente per gran parte del film, ma la potenziale minaccia che rappresenta incombe sui protagonisti. Essendo il padre di Abigail, la squadra si aspetta inizialmente un grande riscatto per la sua restituzione. Tuttavia, le qualità pericolose del boss criminale conferiscono al film un tono più teso. Kristof appare solo verso la fine del film. Le sue vere origini rimangono un mistero in Abigail, lasciando spazio a un possibile ampliamento del film in un’intera serie.

Edgar Wright sul DCU, sul perché non ha potuto dirigere Ant-Man e se si è “riconciliato” con Kevin Feige

  • 2025
Chiara Guida
-
19 Nov 2025
0
Edgar Wright sul DCU, sul perché non ha potuto dirigere Ant-Man e se si è “riconciliato” con Kevin Feige

Siamo sicuri che tutti voi conosciate la storia del regista Edgar Wright che ha abbandonato Ant-Man dei Marvel Studios. Ha trascorso anni a sviluppare lentamente il film, ma quando è stato pronto a iniziare a lavorarci, l’MCU era completamente cambiato.

Il film di supereroi stand-alone di Wright si è trovato improvvisamente di fronte a un mondo molto più vasto in cui inserirsi e, nonostante fosse riuscito a trovare Paul Rudd ed Evangeline Lilly, alla fine ha deciso di non proseguire con Ant-Man. Peyton Reed è stato scelto per sostituirlo e il blockbuster del 2015 si è rivelato un discreto successo di critica e pubblico.

Ant-Man di Reed ha utilizzato molte delle idee di Wright, e c’è stato un calo di qualità evidente con Ant-Man and The Wasp, e un calo enorme con l’uscita di Ant-Man and The Wasp: Quantumania all’inizio del 2023.

Parlando con Josh Horowitz, a Wright è stato chiesto se è disponibile a lavorare con James Gunn e i DC Studios, visti i commenti dei co-CEO sul fatto di essere prima di tutto un regista: “Non lo so. Credo, ancora una volta, che dipenda tutto dal titolo”, ha detto. “Penso che sia qualcosa che… quando sono venute fuori queste cose e Ant-Man, sfortunatamente, ci è finito dentro anche lui, ma il motivo per cui ho voluto farlo in primo luogo è perché sono stato ispirato dalle persone che hanno avuto la possibilità di realizzare qualcosa e di dettare il ritmo.”

“[Batman del 1989], quando uscì, fu il film più importante dell’anno fino ad allora, ma anche così idiosincratico e specifico di Tim Burton”, ha continuato Wright. “Era incredibilmente eccentrico per un film di un grande studio, e lo si percepiva quando Sam Raimi fece Spider-Man e quando Chris Nolan fece Batman Begins.”

“Senza entrare nei dettagli e violare il mio accordo di riservatezza, il motivo per cui ho dovuto abbandonare Ant-Man è che quando ho iniziato a lavorarci, ovvero 8 anni dopo aver iniziato a scriverlo, ormai c’era una formula”, ha ricordato, spiegando la sua decisione di abbandonare l’MCU. “Non solo in termini di continuità all’interno dei film, ma anche di uno stile e di un modo di girare le cose.”

“E tutte le cose che mi interessano meno. C’è un sacco di roba da seconda unità e un reparto effetti visivi. Sapevo che non avrei potuto realizzare quel film nello stesso modo in cui avevo realizzato Scott Pilgrim vs. the World. Ho pensato: ‘Addio!'”

Quando Edgar Wright lasciò Ant-Man (ed è difficile biasimarlo, visto che la sua sceneggiatura fu modificata in modo significativo dagli sceneggiatori interni), fu un duro colpo per i Marvel Studios, e Kevin Feige si affrettò a trovare qualcuno che potesse sostituire il regista. Tuttavia, nonostante i dissapori all’epoca, da allora hanno seppellito l’ascia di guerra. “Devo dire che io e Kevin Feige abbiamo fatto pace negli ultimi anni”, ha confermato Wright. “Quando ho lavorato per Empire Magazine, gli ho chiesto di scrivere un articolo per quella rivista ed è stata la prima email che abbiamo ricevuto insieme in 6 anni. È stato davvero bello che abbiamo ricominciato a parlare.” “Non l’ho più visto di persona da allora, ma [lo abbraccerò] quando lo vedrò”, ha aggiunto ridendo.

Non scommetteremmo sul fatto che Wright lavori nell’MCU o nel DCU, anche se quest’ultimo sembra il più probabile dei due, visto che Gunn è felice di dare il via libera a progetti indipendenti di “Elseworlds“.

L’ultimo post di Zack Snyder su Instagram ha scatenato l’entusiasmo dei sostenitori di #RestoreTheSnyderVerse

  • 2025
Chiara Guida
-
19 Nov 2025
0
L’ultimo post di Zack Snyder su Instagram ha scatenato l’entusiasmo dei sostenitori di #RestoreTheSnyderVerse

I recenti post di Zack Snyder su Instagram hanno suscitato molto dibattito online, e l’ultima foto in bianco e nero del regista ha davvero scatenato i suoi sostenitori, nonostante non sia in realtà un richiamo a uno dei suoi film del DCEU.

Prima di lanciare quello che sarebbe diventato noto come lo “SnyderVerse” con L’Uomo d’Acciaio, Snyder ha diretto un adattamento di Watchmen di Alan Moore, e questa foto mostra Walter Kovacs, alias Rorschach (Jackie Earle Hayley), che tiene in mano il cartello che porta quando decide di prendersi una pausa dalle sue attività di massacro con i criminali.

Come ci si potrebbe aspettare, i fedeli sostenitori di #RestoreTheSnyderVerse stanno prendendo questa foto come una conferma che la “fine è vicina” per il DCU di James Gunn, e Snyder farà presto il suo trionfale ritorno per continuare la sua saga.

Sebbene ciò sia altamente improbabile, le speculazioni sono state alimentate dalla potenziale vendita di Warner Bros. Discovery e dai recenti sviluppi riguardanti Comcast o Paramount che avrebbero ottenuto il sostegno finanziario dell’Arabia Saudita, così come da truffatori come Cosmic Book News che affermano di aver “confermato” che “l’accordo è concluso” e che lo SnyderVerse tornerà.

Zack Snyder sembra appoggiarsi al rinnovato clamore con questi post, e di certo non ha fatto molto per dissuadere i suoi sostenitori dal continuare la loro campagna. Il fatto è che Superman è stato un successo sufficiente per la WB a dare il via libera a Man of Tomorrow, e ci sono numerosi altri progetti DCU attualmente in varie fasi di sviluppo. Pensate davvero che lo studio scarterà un intero programma perché una minoranza rumorosa di fan vuole che Zack Snyder diriga Justice League 2?

Shelby Oaks – Il covo del male, la recensione dell’ennesimo Paranormal Movie

  • Recensioni
Mattia Pasquini
-
19 Nov 2025
0
Shelby Oaks – Il covo del male, la recensione dell’ennesimo Paranormal Movie

Raven’s Hollow, Derry, Lake Mungo, Twin Peaks, Summerisle… Difficile non subire il fascino di certi toponimi, sui quali il cinema horror da sempre fonda il fascino di storie capaci di trasmettere una profonda inquietudine (se non peggio). Quello che ci si aspetterebbe anche dallo Shelby Oaks – Il covo del Male che Midnight Factory, etichetta horror di Plaion Pictures, propone al cinema dal 19 novembre. Ma il film d’esordio alla regia del content creator cinematografico Chris Stuckmann – prodotto dal Mike Flanagan di The Haunting e Ouija – L’origine del male – gioca su più tavoli e ammicca a classici del genere Found Footage nella storia che lega due sorelle a un passato inquietante.

La trama di Shelby Oaks

A dodici anni dalla inspiegabile sparizione della sorella Riley (Sarah Durn), membro di spicco del team di indagatori del soprannaturale molto attivi su youtube e noti come Paranormal Paranoids, Mia Brennan (Camille Sullivan) è ancora ossessionata dal desiderio di ritrovarla. Quando un giorno, uno sconosciuto si presenta alla sua porta pronunciano una frase misteriosa e sparandosi alla tempia, il passato torna a travolgerla. E sulla base di una cassetta in possesso dell’uomo, la donna intraprende una disperata indagine che la porta nella cittadina di Shelby Oaks, alle porte della prigione di Darke County: luoghi che risvegliano ricordi di accadimenti che pensava di non aver mai vissuto veramente. E che potrebbero aiutarla a salvare la sorella o a perdersi completamente.

Some things are better left unsaid

“Some lies are better off believed” cantavano gli indimenticabili Daryl Hall e John Oates nella canzone del 1984, e in qualche modo la suggestione cui facevamo riferimento parlando del titolo e la presentazione del film – definito “uno dei più potenti degli ultimi anni” e una “attesissima rivelazione”, dopo le anteprime al  Fantasia e al FrightFest – rischiano porre le premesse per una piccola (o grande) delusione. In primis per alcuni dei 14.000 sostenitori che, in poche settimane e attirati dalla popolarità del regista (seguito da circa due milioni di persone su Youtube), hanno permesso alla produzione di raccogliere 1,4 milioni di dollari, cifra record per una campagna legata a un film horror su Kickstarter.

Per amanti delle Video Compilation

Va dato merito al regista di aver saputo mettere a frutto la propria esperienza, e la passione per classici del genere (anche quelli spremuti all’inverosimile), nell’assemblare un prodotto finale ricco di molte anime. Purtroppo non tutte sostenute da una narrazione coerente, in primis stilisticamente, nel tentativo (sfuggito di mano) di armonizzare ‘amatoriale’ e ‘mainstream’. Spargimenti di sangue, riti e demoni – immaginari o meno ve lo dirà il film – colorano un dramma familiare che approfitta di un contesto di riferimento, quello online, ‘rassicurante’ tanto per Stuckmann quanto per i suoi fan, ma che non assicura automaticamente originalità e tensione.

Shelby Oaks - Paranormal ParanoidsE che non mette al riparo, né l’uno né gli altri, da scelte opinabili (come l’insistenza sul dare centralità alle riprese amatoriali giustificate dalla premessa o alcune incongruenze nella messa in scena) e colpi di scena troppo dipendenti da spiegazioni innecessarie o una notevole sospensione dell’incredulità. Dettagli trascurabili per chi invece vorrà gustarsi una sequenza di rumori sospetti e paranoie, incubi dal passato e riprese frenetiche, complottismo e ammiccamenti al folk horror, con buona pace dell’accelerazione finale che porta alla rivelazione che dovrebbe dare un senso all’intera vicenda e alle caratterizzazioni dei personaggi principali.

The Beatles Anthology, dal 26 novembre su Disney+. Ecco il trailer!

  • News
Chiara Guida
-
19 Nov 2025
0
The Beatles Anthology, dal 26 novembre su Disney+. Ecco il trailer!

Disney+ ha diffuso il trailer e la key art di The Beatles Anthology, che debutterà sulla piattaforma streaming il 26 novembre, con tre episodi disponibili al lancio. I successivi appuntamenti saranno il 27 novembre con gli episodi 4-6 e il 28 novembre con gli episodi 7-9.

The Beatles Anthology, la storica docuserie prodotta da Apple Corps nel Regno Unito, incentrata sulla vita e sull’epoca di una delle band più influenti e amate di tutti i tempi, raccontata dagli stessi Beatles, debutterà in esclusiva su Disney+ il 26 novembre. Splendidamente restaurata e ampliata da otto a nove episodi, la serie offre uno scorcio intimo e senza precedenti del percorso leggendario e degli equilibri interni dei Beatles.

John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr rivivono, in questo viaggio, gli alti e i bassi, le svolte e i cambiamenti degli otto lunghi e tortuosi anni dei Beatles come band. La serie copre gli anni più difficili e pieni di ambizione del gruppo fino ad arrivare al fenomeno della Beatlemania e alla fama mondiale. Il nono episodio inedito della serie presenta immagini mai viste prima di Paul, George e Ringo durante la creazione della serie originale e del progetto musicale Anthology negli anni ‘90. The Beatles Anthology fu trasmessa per la prima volta nel 1995 negli Stati Uniti su ABC e nel Regno Unito su ITV e fu seguita da una distribuzione in home video premiata ai GRAMMY Award®. Per il debutto su Disney+ sono stati aggiornati numerosi elementi della serie, tra cui un incredibile restauro delle immagini e un mix audio supervisionati dal team di produzione di Apple Corps in collaborazione con i tecnici altamente specializzati della Park Road Post di Peter Jackson a Wellington, in Nuova Zelanda.

The Beatles Anthology – Cortesia Disney+

The Beatles Anthology si aggiunge ad altri titoli iconici dei Beatles disponibili su Disney+, tra cui The Beatles: Let It Be, Beatles ’64 e la serie premiata agli Emmy® Award, The Beatles: Get Back. Tutti questi titoli sono disponibili nella Collezione The Beatles su Disney+.

Il nono episodio di The Beatles Anthology è diretto da Oliver Murray, mentre i primi otto da Geoff Wonfor, Bob Smeaton e Matt Longfellow. Tutti gli episodi sono prodotti da Paul McCartney, Ringo Starr, Olivia Harrison, Sean Ono Lennon, Jonathan Clyde e Martin R. Smith.

Shelby Oaks si unisce a un trend del 2025 che svela la relazione tra horror e YouTuber

  • 2025
Chiara Guida
-
19 Nov 2025
0
Shelby Oaks si unisce a un trend del 2025 che svela la relazione tra horror e YouTuber

Shelby Oaks di Chris Stuckmann ha fatto il suo debutto il 19 novembre, unendosi a un anno ricco di film horror indipendenti e stimolanti diretti da YouTuber. Stuckmann è uno degli YouTuber più popolari nel mondo della critica cinematografica, ma sta finalmente realizzando il suo sogno di realizzare un film.

Il suo film d’esordio ha ricevuto un ampio sostegno dal pubblico, diventando il film horror più finanziato su Kickstarter. È il primo lungometraggio perfetto per Stuckmann, un appassionato di horror, ed è una storia stimolante su come seguire la propria passione possa portare alla realizzazione di un sogno.

Stuckmann non è il primo YouTuber a dedicarsi alla regia di lungometraggi, e il suo debutto arriva in un momento in cui registi come lui stanno diventando una tendenza in crescita, soprattutto nel genere horror. Shelby Oaks è l’ultimo progetto horror indipendente a dimostrare che la prossima generazione di grandi registi horror potrebbe arrivare da YouTube.

Alcuni YouTuber hanno realizzato film horror di successo nel 2025

Uno dei primi registi a provenire da YouTube è Dan Trachtenberg, il cui primo lungometraggio è stato “10 Cloverfield Lane” del 2016. Trachtenberg ha iniziato come conduttore di The Totally Rad Show, dove recensiva film, serie TV e videogiochi con altri due conduttori. Ha anche diretto il cortometraggio Portal: No Escape, che ha ricevuto milioni di visualizzazioni su YouTube.

Dopo il successo del suo primo film, Trachtenberg ha diretto Prey, Predator: Killer of Killers e Predator: Badlands, la cui uscita è prevista per la fine dell’anno. Ha dimostrato che gli YouTuber possono passare dai contenuti online al cinema e alla televisione, portando a un boom di registi horror YouTuber che hanno trovato successo.

Quest’estate, Danny e Michael Philippou, che hanno guadagnato popolarità grazie al loro canale RackaRacka, hanno pubblicato il loro secondo film, Bring Her Back. Il film non è stato un successo al botteghino, ma ha avuto un buon riscontro di critica e pubblico, ricevendo un punteggio dell’89% su Rotten Tomatoes. È il loro secondo film indipendente preferito dalla critica, dopo aver ottenuto notorietà con Talk To Me del 2022.

Un altro horror indipendente provocatorio di quest’anno è Together, diretto da Michael Shanks. Prima del suo debutto cinematografico, Shanks ha creato il canale timtimfed, dove ha realizzato cortometraggi e sketch comici. Together ha ricevuto un punteggio del 91% su RT, con molti che hanno elogiato l’interpretazione unica e inquietante del film sulle relazioni, insieme alle accattivanti interpretazioni di Dave Franco e Alison Brie.

Attualmente, Shelby Oaks ha un punteggio del 59% su RT. Sebbene non sia esattamente una reazione estremamente positiva, è un buon inizio per Stuckmann. Dirigere un film è incredibilmente difficile, e ha dimostrato di essere capace dietro la macchina da presa, anche se alcune recensioni sono contrastanti.

Primavera: trailer e poster del film di Damiano Michieletto

  • Trailer
Chiara Guida
-
19 Nov 2025
0
Primavera: trailer e poster del film di Damiano Michieletto

Da oggi disponibili il trailer e il poster di Primavera, esordio alla regia cinematografica di Damiano Michieletto. Aperte anche le prevendite per le ANTEPRIME SPECIALI del film che si terranno domenica 14 dicembre in alcuni cinema selezionati in tutta Italia, da Roma a Firenze, da Venezia a Bari.

Il film, liberamente tratto dal romanzo Stabat Mater di Tiziano Scarpa (Premio Strega 2009, pubblicato in Italia da Giulio Einaudi editore), è interpretato da Tecla Insolia, Michele Riondino, Andrea Pennacchi, Fabrizia Sacchi, e con la partecipazione di Valentina Bellé e con la partecipazione di Stefano Accorsi, e uscirà nelle sale italiane il 25 dicembre 2025  distribuito da Warner Bros Pictures.

Presentato in anteprima mondiale al Toronto International Film Festival e vincitore dell’Audience Award for the Best Intl Feature al Festival di Chicago, Primavera è una produzione Warner Bros. Entertainment Italia e Indigo Film una coproduzione italo-francese con Moana Films, in associazione con Paradise City Sales, con la partecipazione di Diaphana Distribution, opera realizzata con il contributo del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo del Ministero della Cultura, con il sostegno della Regione Lazio – Lazio Cinema International Avviso Publico (PR FESR Lazio 2021-2027), con il contributo della Regione Veneto (PR FESR  2021-2027) con il sostegno di Fondazione Veneto Film Commission.

La sceneggiatura di Primavera è firmata da Ludovica Rampoldi, la fotografia è a cura di Daria D’Antonio, il montaggio di Walter Fasano, le musiche originali di Fabio Massimo Capogrosso (edizioni musicali Creazioni Artistiche Musicali C.A.M. e Indigo Film ), la scenografia di Gaspare De Pascali, i costumi di Maria Rita Barbera e Gaia Calderone, il suono in presa diretta di Gianluca Scarlata.  La colonna sonora di Primavera è pubblicata da CAM Sugar.

1 di 4
Michele Riondino e Tecla Insolia in Primavera - foto @ Kimberley Ross
Tecla Insolia, Damiano Michieletto e Michele Riondino sul set di Primavera - foto @Kimberley Ross
Miko Jarry, Michele Riondino, Tecla Insolia e Andrea Pennacchi in Primavera - foto di Andrea Pirrello
Michele Riondino e Tecla Insolia in Primavera - foto @ Kimberley Ross

La trama di Primavera

Primi del Settecento. L’Ospedale della Pietà è il più grande orfanotrofio di Venezia, ma è anche un’istituzione che avvia le orfane più brillanti allo studio della musica. La sua orchestra è una delle più apprezzate al mondo. Cecilia ha vent’anni, vive da sempre alla Pietà ed è una straordinaria violinista. L’arte ha dischiuso la sua mente ma non le porte dell’orfanotrofio; può esibirsi solo lì dentro, dietro una grata, per ricchi mecenati. Questo fino a che un vento di primavera scuote improvvisamente la sua vita. Tutto cambia con l’arrivo del nuovo insegnante di violino. Il suo nome è Antonio Vivaldi.

Mark Kerr riflette sul climax emotivo di The Smashing Machine

  • 2025
Chiara Guida
-
19 Nov 2025
0
Mark Kerr riflette sul climax emotivo di The Smashing Machine

Sebbene Mark Kerr abbia vissuto gli eventi narrati in The Smashing Machine, l’ex pugile professionista ha trovato qualcosa di inaspettato guardando il film. In particolare, la straziante scena finale tra il suo personaggio, interpretato da Dwayne Johnson, e quello della sua allora fidanzata, Dawn Staples, interpretata da Emily Blunt.

In un’intervista pre-release con Ash Crossan di ScreenRant, Kerr ha affermato di non aspettarsi che la scena finale tra Johnson e Blunt fosse così intensa, ma in definitiva, per lui “è stata terapeutica”.

La scena in questione si svolge mentre Mark e Dawn, la cui relazione altalenante è un punto chiave del film, si riuniscono in vista del più importante incontro di Mark in Giappone. Dawn affronta Mark quando scopre che lui, il suo allenatore e un caro amico credono che Dawn non dovrebbe andare in Giappone, prima di approfondire altri problemi che hanno riguardo alle difficoltà di Mark con la dipendenza da oppioidi.

La scena degenera in un violento litigio, in cui Mark incolpa Dawn di avergli impedito di riprendersi. Dawn minaccia di suicidarsi, ma alla fine Mark la ferma. Dawn viene quindi presa in custodia per una valutazione psichiatrica.

Sebbene l’incidente reale su cui si basa la scena sia avvenuto 25 anni prima, Kerr afferma che vederlo svolgersi sullo schermo ha “cristallizzato” quel momento per lui, riconoscendo che si è trattato di “un comportamento semplicemente terribile da parte mia”. Ha aggiunto: “Devo accettarlo e accettare quel momento, e capire che “Wow, forse non mi ero assunto la piena responsabilità di tutte le cose che ho fatto allora”.

Quella scena è l’ultima volta che Johnson e Blunt appaiono insieme sullo schermo. Tuttavia, il film mostra il cambiamento di Mark dopo l’evento. Pur perdendo il combattimento in Giappone, è più in pace rispetto a dopo una sconfitta precedente nel film. Poi, tramite un poscritto, apprendiamo che dopo gli eventi di The Smashing Machine, Mark e Dawn si sono sposati, sono stati insieme per sei anni e hanno avuto un figlio.

La citazione di Kerr è un’intuizione affascinante, che rivela come persino lui possa essere influenzato da ciò che il regista Benny Safdie, Johnson e Blunt hanno prodotto sullo schermo.

Daredevil: Rinascita – Stagione 2, nuove immagini rivelano il costume completo di Bullseye

  • News
Gianmaria Cataldo
-
19 Nov 2025
0
Daredevil: Rinascita – Stagione 2, nuove immagini rivelano il costume completo di Bullseye

Le foto dal set hanno già confermato che Benjamin “Dex” Poindexter, alias Bullseye, interpretato da Wilson Bethel, avrà un costume aggiornato per la seconda stagione di Daredevil: Rinascita, ma era difficile distinguere i dettagli più fini dell’abito. Ora, @variablelace ha però condiviso alcune nuove foto (si possono vedere qui e qui) che ci offrono un primo sguardo all’incredibile assassino nel suo costume completo della seconda stagione, con tanto di logo Bullseye sulla maschera.

Probabilmente è un po’ azzardato definire questo outfit fedele al fumetto, ma ci si avvicina. “Ci sono aspetti completamente nuovi della psiche interessante e incasinata di Dex che potremo esplorare, e ci sono cose davvero molto divertenti in arrivo per Bullseye e Dex”, ha anticipato Bethel in una recente intervista. “Penso che la sequenza di combattimento più bella di Bullseye che abbiamo ancora da vedere nella serie faccia parte della stagione 2, una sequenza che è davvero fottutamente fantastica”.

LEGGI ANCHE: 

  • Daredevil: Rinascita – Stagione 2: cast, stato della produzione e tutto quello che sappiamo
  • Daredevil: Rinascita, finale di stagione: cosa significa la scena post credits per il futuro?
  • Daredevil: Rinascita, la spiegazione del finale: la storia di strada dell’MCU è solo all’inizio

La trama e il cast di Daredevil: Rinascita

In Daredevil: Rinascita della Marvel Television, Matt Murdock (Charlie Cox), un avvocato cieco con capacità straordinarie, lotta per ottenere giustizia nel suo vivace studio legale, mentre l’ex boss mafioso Wilson Fisk (Vincent D’Onofrio) persegue le sue iniziative politiche a New York. Quando le loro identità passate iniziano a emergere, entrambi gli uomini si ritrovano inevitabilmente su una rotta di collisione. Entrambi torneranno nella Stagione 2.

La serie vede la partecipazione anche di Margarita Levieva, Deborah Ann Woll, Elden Henson, Zabryna Guevara, Nikki James, Genneya Walton, Arty Froushan, Clark Johnson, Michael Gandolfini, con Ayelet Zurer e Jon Bernthal. Dario Scardapane è lo showrunner.

La prima stagione è disponibile su Disney+.

Dwayne Johnson può diventare un attore drammatico? The Smashing Machine risponde a questa domanda

  • Approfondimenti
Chiara Guida
-
19 Nov 2025
0
Dwayne Johnson può diventare un attore drammatico? The Smashing Machine risponde a questa domanda

Dwayne Johnson ha fatto il suo grande debutto drammatico in The Smashing Machine, ma il fallimento finanziario del film dimostra che è arrivato troppo tardi per un cambiamento di carriera così radicale. The Rock è una star di Hollywood che ha bisogno di poche presentazioni, e il wrestler-diventato-attore è stato un gigante del botteghino per decenni. Tuttavia, è stato anche incasellato in determinati ruoli.

Il biopic sportivo The Smashing Machine avrebbe dovuto rappresentare la svolta di Johnson verso ruoli più drammatici, ma non ha funzionato. Il film è stato un disastro al botteghino, incassando 30 milioni di dollari in meno rispetto al suo budget di produzione (via Box Office Mojo). Sebbene possa essere stata un’esperienza catartica per Johnson, il flop dice molto sulla carriera dell’attore.

Perché il ruolo drammatico di Dwajne Johnson è stato un fallimento e altri no

Dwayne “The Rock” Johnson non è il primo attore a tentare qualcosa di diverso, e molte star intrappolate in ruoli ripetitivi sono riuscite a emergere grazie a parti più drammatiche o comiche. Jim Carrey ha interpretato il celebre Eternal Sunshine of the Spotless Mind offrendo una performance considerata tra le migliori di sempre. Tuttavia, ciò che distingue Dwayne Johnson è il fattore tempo: The Smashing Machine è semplicemente arrivato troppo tardi.

Quando Carrey ha compiuto la sua svolta drammatica, era solo a un decennio dall’inizio della sua carriera da star del cinema. I fan si erano abituati al suo umorismo, ma non era ancora inflazionato. Dall’altra parte, The Rock è una star d’azione generica da quasi 25 anni, con pochissima variazione. Se The Smashing Machine fosse stato realizzato 10 anni fa, la storia sarebbe potuta essere diversa.

In un’epoca di botteghini sempre più imprevedibili, The Smashing Machine era già in difficoltà. Il film non offriva nulla che potesse attirare i fan di Johnson, mentre i cinefili più artistici probabilmente erano scoraggiati dalla presenza di una star d’azione in un dramma. Questo si è riflettuto nei numeri finanziari, e il film è sprofondato nell’oblio.

Non era un segreto che The Smashing Machine rappresentasse la svolta drammatica di The Rock, ma ciò non è bastato a far accorrere il pubblico nelle sale. Poiché l’intero film si basava sulla performance drammatica di Johnson, il suo rifiuto è la prova che gli spettatori semplicemente non volevano vederlo in quel ruolo dopo due decenni e mezzo di scelte sicure da parte dell’attore.

È importante notare che il fallimento della svolta drammatica di The Rock non dipende dalla qualità della sua interpretazione. Anzi, Dwayne Johnson ha dimostrato quanto siano maturate le sue capacità recitative interpretando Mark Kerr. Gli elogi ricevuti per la sua performance non erano fuori luogo, e ha mostrato abilità che aveva sempre posseduto.

Dwayne Johnson in The Smashing Machine
© A24 Films

The Smashing Machine non era abbastanza diverso

Un altro motivo per cui la svolta drammatica di The Rock non ha funzionato è che non c’era alcun elemento di sorpresa. Il marketing del film rendeva chiaro che Rocky non interpretava il suo solito personaggio, quindi il pubblico conosceva già la storia prima ancora di vedere il film. Inoltre, The Rock nei panni di un lottatore di MMA era semplicemente troppo vicino alla realtà.

Il periodo di The Rock come wrestler è stato amatissimo, e da allora ha mantenuto l’aura di una superstar più grande della vita. Pertanto, un ruolo legato agli sport da combattimento non era poi così unico. Se The Rock avesse interpretato un personaggio completamente diverso da sé stesso, il film sarebbe potuto essere accolto meglio. The Smashing Machine risultava familiare, e questa è stata la sua rovina finale.

Kevin Costner potrebbe interpretare Bill Clinton nella sua prima serie dopo Yellowstone

  • News
Gianmaria Cataldo
-
19 Nov 2025
0
Kevin Costner potrebbe interpretare Bill Clinton nella sua prima serie dopo Yellowstone

Kevin Costner è in trattative per interpretare l’ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton in una serie televisiva di prossima uscita dal titolo United. Dopo aver lasciato Yellowstone, questa nuova serie segnerà il primo ritorno in televisione per l’attore. Costner e Leonardo DiCaprio stanno cercando di produrre la serie, mentre la star di Guardiani della Galassia Vol. 3, Chukwudi Iwuji, è in trattative per interpretare il segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan. La produzione dovrebbe iniziare nel 2026, con le riprese che si svolgeranno ad Atlanta e in Spagna.

Sebbene i dettagli specifici della trama siano ancora segreti, i ruoli di Clinton, Annan e delle Nazioni Unite indicano che la serie ruoterà attorno alla crisi di Timor Est del 1999. Questa crisi ha visto gruppi militanti filo-indonesiani attaccare i civili dopo che la maggioranza dei cittadini di Timor Est aveva votato per l’indipendenza dall’Indonesia, causando la morte di almeno 1.400 cittadini. Le Nazioni Unite, il presidente Clinton e la sua amministrazione, insieme ad altre potenze mondiali, sono intervenute per aiutare a placare la crisi.

Kevin Costner ha recitato in numerosi film e serie televisive, ma il prolifico attore non ha mai interpretato un presidente degli Stati Uniti prima d’ora. Gli era stato offerto il ruolo del presidente James Marshall in Air Force One, ma lo aveva rifiutato perché il film era in conflitto con le riprese di L’uomo del giorno dopo.

United non sarebbe comunque la prima volta che Costner interpreta un personaggio realmente esistito. Ha interpretato Eliot Ness, un agente americano del Proibizionismo in Gli intoccabili, il procuratore distrettuale Jim Garrison che indaga sulla morte del presidente John F. Kennedy in JFK e lo sceriffo Wyatt Earp nell’omonimo film. La notizia che Costner interpreterà Clinton arriva anche mentre continua l’incertezza sul suo franchise cinematografico Horizon: An American Saga.

Il primo episodio è stato un significativo insuccesso al botteghino, mentre le recensioni di Horizon: An American Saga – Capitolo 2 sono state deludenti dopo il debutto al Festival del Cinema di Venezia, e il sequel è stato ritirato dal calendario delle uscite cinematografiche di agosto 2024. Indipendentemente da ciò che accadrà con i film di Horizon, United potrebbe diventare il prossimo ruolo televisivo importante per Kevin Costner nella fase post-Yellowstone della sua carriera.

Perché ci sono voluti 30 anni per realizzare i film di Wicked? Risponde il produttore

  • Approfondimenti
Chiara Guida
-
19 Nov 2025
0
Perché ci sono voluti 30 anni per realizzare i film di Wicked? Risponde il produttore

Debuttato a Broadway nel 2003, Wicked, basato su un romanzo di Gregory Maguire, racconta gli eventi de “Il meraviglioso mago di Oz” dal punto di vista della strega cattiva dell’ovest, Elphaba. Ora, oltre 20 anni dopo, il musical è stato adattato in due film, ognuno basato su un atto diverso dello spettacolo: “Wicked“ del 2024 e “Wicked – Parte 2” del 2025.

Diretti da Jon M. Chu, entrambi i film vedono la partecipazione di Cynthia Erivo, Ariana Grande, Jonathan Bailey, Michelle Yeoh, Marissa Bode, Ethan Slater e Jeff Goldblum. Fin dai primi giorni del successo di Wicked a Broadway, si sono diffuse voci di un adattamento cinematografico; tuttavia, Marc Platt, produttore sia del musical che del film, ha rivelato che il suo viaggio sul grande schermo risale in realtà all’uscita del libro di Wicked nel 1995.

“Quando ho letto per la prima volta il romanzo di Gregory McGuire ‘Wicked’, ho pensato ‘questo deve diventare un film'”, ha detto Platt. “È ‘Il Mago di Oz’, è un mondo da costruire, è un mondo in cui viaggiare, e mi è sembrato molto cinematografico. La rivisitazione che ha imposto sul materiale originale, ‘Il Mago di Oz’, mi è sembrata così pertinente e interessante, un’idea brillante. E così ho iniziato un percorso sviluppandolo inizialmente come un film, e poi un giorno il grande Stephen Schwartz, un rinomato compositore di cui ero un grande fan fin da bambino, mi ha detto ‘perché non trasformarlo in un musical?'” E ho pensato che fosse un’ottima idea, in realtà.”

Il produttore ha continuato, spiegando che Oz è “un mondo che vuole cantare”. Ha anche osservato che la maggior parte del pubblico mainstream conosceva Il mago di Oz del 1939 più del romanzo originale e che i numeri musicali del film sono una parte importante del suo fascino senza tempo. Secondo Platt, i musical permettono anche al pubblico di avere una visione più diretta dei sentimenti e delle convinzioni dei personaggi.

“Ancora più interessante, stavamo cercando di raccontare la storia di due personaggi che si presentano in un modo diverso al mondo in cui vivono, ma che interiormente provano sentimenti diversi”, ha aggiunto Platt. “Proprio come i ragazzi di oggi sui social media, è lo stesso. Come ti presenti, cosa provi? E in un musical, un personaggio può cantare una cosa al mondo in cui si trova, ma poi girarsi verso il pubblico, o la telecamera, e cantare esattamente ciò che prova, lasciandoci entrare. Ed è proprio questa la chiave di “Wicked”.

Wicked: For GoodInizialmente, Platt “abbandonò l’idea di un film”, ma poi “divenne un musical teatrale di grande successo in tutto il mondo”. Spiegò che “un film sembrava maturo per continuare il viaggio, e i suoi colleghi della Universal gli chiedevano ‘quando uscirà il film?'”. Nonostante ciò, aspettò perché “voleva che la base di fan crescesse”.

Poiché Platt “pensava di aver fatto qualcosa di abbastanza buono a teatro e che l’asticella fosse davvero alta”, esitò a fare il salto sul grande schermo. Di conseguenza, Platt si prese il tempo “per sviluppare [le sue capacità] come produttore cinematografico” e “per assicurarsi di sapere esattamente cosa fare”.

“Non ho mai sentito di dover fare il film, ma lo volevo”, concluse Platt. “E poi mi resi conto molti, molti anni dopo che il motivo per cui avevo aspettato era che Jon Chu alzasse la mano e dicesse: ‘Vorrei Adoro dirigere questi film.’ E quella è stata la chiamata più importante che abbia mai ricevuto.”

La pazienza di Platt ha dato i suoi frutti nel lungo periodo: Wicked è stato un successo al botteghino e la Parte 2 sta già riscuotendo un’accoglienza positiva dal pubblico e da oggi è nelle sale italiane.

40 secondi riprende la struttura dei uno dei più grandi film della storia del cinema

  • Approfondimenti
Chiara Guida
-
19 Nov 2025
0
40 secondi riprende la struttura dei uno dei più grandi film della storia del cinema

In sala dal 19 novembre, 40 Secondi è il nuovo film di Vincenzo Alfieri che ripercorre le ultime 24 ore di vita di Willy Monteiro Duarte, il ragazzo di Colleferro morto a seguito di un pestaggio senza senso, nel corso di una rissa in cui era intervenuto per sedare gli animi.

Nel film, Alfieri racconta più volte le stesse 24 ore, adottando ogni volta una giornata diversa in base a ciò che ha fatto il protagonista di quel segmento di film, frammentando così i punti di vista di coloro che sono stati vittime e carnefici dell’orribile tragedia. Ma questa tecnica di narrazione a “punti di vista” arriva da molto lontano, dalla nascita del cinema!

C’è il racconto di Maurizio (Francesco Gheghi), una delle vittime del degrado della periferia romana, che vuole entrare a tutti i costi nelle grazie dei “gemelli”, veri e proprio boss di quartiere, che alimentano il mito della violenza e dello spaccio come status a cui ambire. Il ragazzo si troverà coinvolto sul malgrado nella rissa, rappresentando perfettamente quanto il male possa essere banale e inconsapevole. C’è quello di Cosimo, (Enrico Borello) tirapiedi sfigato dei “gemelli”, Cosimo è il punto di unione tra Maurizio e i due veri villain della storia.

C’è quello di Michelle, interpretata da Beatrice Puccilli, una ragazza che sogna di uscire dalla bolla provinciale di Colleferro e si scontra con l’oscurantismo di chi invece non vede altro che il suo piccolo giardino. Suo malgrado, sarà la scintilla che darà inizio all’incendio che esplode nella tragica conclusione della vicenda. C’è quello di Federico e Lorenzo (Giordano Giansanti e Luca Petrini), i carnefici. E infine c’è quello di Willy (Justin De Vivo) che viene raccontato nella sua normalità, nel suo essere un ragazzo semplice, simpatico, con un cuore grande e un sogno da realizzare.

Francesco Di Leva in 40 secondi
© Cortesia Eagle Pictures

Questa ricchezza nella scelta del racconto della stessa giornata per così tante persone diverse dà a Alfieri la possibilità di raccontare con 40 Secondi non solo la ricostruzione quasi documentaristica dei fatti, ma anche un prisma di disagi che si scontrano con sogni, dando una chiara idea dell’ambiente culturale e sociale in cui è possibile purtroppo che accada una tale tragedia senza senso.

Questo stile di racconto non è certo inedito, lo troviamo in moltissimi film molto vecchi o anche recenti. Tra gli esempi più illustri ci sono Hero di Zhang Yimou, Senza tetto nel legge di Agnès Varda, Gone Girl di David Fincher, The Last Duel di Ridley Scott, e addirittura il recentissimo A House of Dynamite di Kathryn Bigelow. Ma il film per antonomasia che si avvale del racconto a “punti di vista” è il capolavoro di Akira Kurosawa Rashomon, tanto che questa tecnica narrativa al cinema viene soprannominata “l’effetto Rashomon“. Il film del maestro del cinema giapponese racconta una turpe vicenda, basandosi sulle testimonianze dei personaggi coinvolti nella stessa. Ogni volta che viene raccontata, la storia assume un aspetto diverso e risulta difficile (se non impossibile) capire chi, tra i vari personaggi, racconta la versione oggettivamente corretta di quanto accaduto. Il senso di questo espediente approfondisce la difficoltà di stabilire la verità in un contesto in cui le cose accadono e poi vengono raccontate ogni volta con un filtro diverso.

Chiaramente non è questo il caso di 40 Secondi, dove quello che è accaduto è purtroppo certo e estremamente tragico, tuttavia è interessante vedere in che modo Vincenzo Alfieri sia riuscito a sfruttare una tecnica narrativa così consolidata nel tempo, per dare maggiore spessore alla storia che ha raccontato nel film, offrendo al suo pubblico una versione univoca (l’unica esistente) ma estremamente ricca e precisa di una tragedia.

40 Secondi è al cinema dal 19 novembre distribuito da Eagle Picture.

Mr. Robot, Rami Malek risponde ai rumor su un possibile revival

  • News
Gianmaria Cataldo
-
19 Nov 2025
0
Mr. Robot, Rami Malek risponde ai rumor su un possibile revival

A sei anni dalla conclusione della serie Mr. Robot, Rami Malek risponde alla domanda se tornerà per un sequel o uno spin-off. Malek ha interpretato il ruolo principale di Elliot Alderson nella serie thriller di successo della USA Network. Di giorno Elliot era un ingegnere della sicurezza informatica, ma di notte era un hacker e si è ritrovato coinvolto in un gruppo rivoluzionario di hacker noto come fsociety.

Il finale della serie, uscito il 22 dicembre 2019, è considerato da molti uno dei migliori episodi di Mr. Robot di sempre. Ha ottenuto un punteggio di 9,8/10 su IMDb, coronando una quarta e ultima stagione che ha ottenuto il 98% dai critici e il 94% dal pubblico su Rotten Tomatoes.

Durante il panel Contenders Film: Los Angeles di Deadline, dove Malek ha parlato del suo nuovo film Norimberga, gli è stato chiesto se sarebbe tornato per un potenziale sequel o spin-off di Mr. Robot. Malek ha risposto con un secco “No”, ma ha rivelato che “Sam [Esmail] e io abbiamo appena parlato di lavorare di nuovo insieme” a un progetto non correlato. Esmail è stato il creatore e showrunner della serie e ha diretto tutti gli episodi delle stagioni 2-4.

La risposta di Malek non è troppo sorprendente, dato che la serie non è stata cancellata, ma è piuttosto terminata secondo i termini di Esmail e la sua visione creativa. Come indicato dalla risposta estremamente positiva della critica e del pubblico, il finale di Mr. Robot ha portato a una conclusione quasi tutti i personaggi principali e le trame a cui erano legati.

Tuttavia, la possibilità che Esmail e Malek lavorino di nuovo insieme è una notizia promettente. Entrambi sono stati impegnati in altri progetti dalla fine della serie. Malek è apparso come cattivo di James Bond in No Time to Die (2021), come fisico nucleare in Oppenheimer (2023) di Christopher Nolan e come improbabile eroe d’azione in The Amateur (2025). Il suo ruolo più recente è stato quello dello psichiatra dell’esercito americano Douglas Kelley in Norimberga (2025).

Per quanto riguarda Esmail, il suo progetto più importante dopo la conclusione di Mr. Robot è stato il film Netflix del 2023 Il mondo dietro di te, che include molti easter egg della serie della USA Network. Esmail ha persino confermato che quel film e Mr. Robot condividono lo stesso universo.

Simile al film Netflix di Esmail, un nuovo progetto con Malek potrebbe svolgersi nello stesso universo della serie e contenere sottili easter egg senza essere un sequel diretto o uno spin-off. Dato che però stanno solo parlando della possibilità di collaborare di nuovo, la reunion in un film o in una serie televisiva sembra ancora lontana anni luce, ma i commenti di Malek sono comunque un buon segno per i fan del loro lavoro.

Leggi anche: Mr. Robot, la spiegazione del finale: “Hello, Elliot”

Wicked: c’è del potenziale per un terzo film?

  • 2025
Chiara Guida
-
19 Nov 2025
0
Wicked: c’è del potenziale per un terzo film?

Wicked – Parte 2 è finalmente nei cinema questa settimana, segnando apparentemente la fine del fenomeno cinematografico, nonostante le voci di un terzo capitolo di Wicked. Basato sull’amato musical di Broadway omonimo, Wicked del 2024 è stato un successo da record. Il suo seguito, che adatterà il secondo atto dello spettacolo, è decisamente uno dei film più attesi del 2025.

Con Cynthia Erivo nel ruolo di Elphaba, alias La Strega Cattiva dell’Ovest, e Ariana Grande in quello di Glinda la Strega Buona, Wicked reinventa Il Mago di Oz, reinventando Elphaba come vittima di una campagna diffamatoria mentre cerca di combattere un regime corrotto. I film di Wicked vedono anche la partecipazione di Jonathan Bailey, Ethan Slater, Marissa Bode, Michelle Yeoh e Jeff Goldblum.

Le prime reazioni a Wicked – Parte 2 sono state estremamente positive e si prevede che il sequel sarà un altro gigante del botteghino. Quindi, la Universal Pictures ha motivo di voler proseguire con il franchise di Wicked, nonostante il materiale originale di Broadway sia esaurito. Teoricamente, la storia lo permetterebbe, con il potenziale di esplorare il conflitto socio-politico in corso in Australia.

Tuttavia, il comico del Saturday Night Live Bowen Yang apparentemente ha scartato l’idea durante un’intervista con Variety. “Penso che la fermiamo qui”, ha detto Yang durante Variety On the Carpet presentato da Lexus. Tuttavia, ha accennato all’idea di uno spin-off: “Proporrò una storia di Rosencrantz e Guildenstern sono morti con i miei personaggi e quelli di Bronwyn James”.

La maggior parte dei puristi di Wicked probabilmente concorderebbe con Yang sul fatto che l’avventura cinematografica dovrebbe concludersi qui. Yang e James interpretano gli amici di Glinda, Pfanee e ShenShen, personaggi buffi che si immergono completamente nella narrazione de La strega cattiva dell’ovest. I ruoli sono stati ampliati rispetto alla versione teatrale, esaltati soprattutto dalla sensibilità comica degli attori del film.

Tuttavia, quando anche a lui è stato chiesto della questione, il regista di Wicked e Wicked – Parte 2, Jon M. Chu, ha risposto: “Di cosa si tratta? Sai, ci sono un sacco di idee che circolano in questo momento. Vedremo. Godiamoci prima questo viaggio”. Pertanto, la Universal potrebbe non aver escluso del tutto l’idea, soprattutto considerando che Gregory Maguire ha scritto diversi altri romanzi dopo Wicked.

Realizzare altri film ambientati nell’universo di Wicked dopo Wicked – Parte 2 sarebbe estremamente impegnativo; presumibilmente significherebbe scrivere molte canzoni originali e possibilmente rielaborare parti della trama dei libri di Maguire per renderle più adatte alle famiglie, come fece la produzione di Broadway con il primo romanzo. Probabilmente è meglio così se Yang ha ragione e il pubblico dovrebbe semplicemente godersi il magnifico finale.

Nella nostra recensione di Wicked – Parte 2, Valeria Maiolino ha scritto: “L’amicizia fuori dallo schermo che lega Cynthia Erivo e Ariana Grande esplode nel brano For Good: le due attrici, con una vocalità avvolgente, quasi catartica, riescono a sprigionare tutto l’affetto e la sofferenza della separazione tra Elphaba e Glinda. Due amiche, due sorelle che si sono perse, si sono ferite, ma che hanno saputo ritrovarsi.”

I Peccatori: Ryan Coogler rivela di essersi ispirato a un film originale Disney Channel

  • 2025
Gianmaria Cataldo
-
19 Nov 2025
0
I Peccatori: Ryan Coogler rivela di essersi ispirato a un film originale Disney Channel

Sebbene I Peccatori sia un film horror vietato ai minori, Ryan Coogler rivela che è stato in parte ispirato da un film originale Disney Channel. Durante il panel dedicato al film al Contenders Film di Deadline, Coogler ha infatti spiegato come il vampiro irlandese Remmick (Jack O’Connell) è ispirato al film originale Disney Channel The Luck of the Irish. Il film del 2001 lo ha aiutato a vedere significative analogie tra la cultura irlandese e quella afroamericana, in particolare per quanto riguarda la musica, e ha continuato a diventare un “punto di riferimento” durante lo sviluppo di I Peccatori.

“Quella è stata la nostra prima introduzione ad alcune delle somiglianze tra la musica folk irlandese e, fondamentalmente, la nostra musica. C’era una piccola comunità irlandese nella Baia e ne parlavamo spesso. Quel film è stato una sorta di punto di riferimento da cui partire, per quanto possa sembrare folle. Nella mia famiglia siamo sempre stati affascinati da quella cultura”, ha affermato Coogler.

La trama di The Luck of the Irish ruota attorno a Kyle (Ryan Merriman), un giocatore di basket irlandese delle superiori che deve recuperare la moneta d’oro portafortuna della sua famiglia da un malvagio folletto di nome Seamus (Timothy Omundson). Se Kyle fallisce, lui e la sua famiglia rimarranno intrappolati come folletti maledetti dalla sfortuna. Oltre a fondere elementi sportivi e fantasy, il film incorpora aspetti della cultura irlandese, tra cui la musica e la danza irlandesi.

Questo è diventato parte dell’ispirazione per la storia di Remmick in I Peccatori, poiché il vampiro è un ex immigrato irlandese che porta la musica e la danza della sua cultura nel film. Durante il panel, Coogler ha elogiato “il grande Jack O’Connell” per la sua interpretazione di Remmick, la sua “bellissima performance” e il modo in cui “ha portato il ricordo di suo padre nel ruolo, proprio come io ho portato il ricordo di mio zio. È stata un’esperienza profonda vedere qualcuno appropriarsi del film allo stesso modo”.

Oltre al film originale della Disney Channel, Coogler ha anche parlato di come l’autore di Dracula, Bram Stoker, essendo irlandese, sia stato un’altra fonte di ispirazione per I Peccatori, insieme all’importanza del fatto che Remmick fosse un “irlandese precoloniale”. “Il film è stata una grande opportunità. È stato anche un grande omaggio a Bram Stoker, che era irlandese e che in un certo senso ci ha fornito il primo contesto intorno al concetto di vampiro nella cultura popolare. Quindi, aveva perfettamente senso esplorare il personaggio in questo modo”, ha spiegato il regista.

“Remmick non è Satana, ma lo abbiamo visto come un irlandese precoloniale con un passato enorme che abbiamo accennato e svelato poco a poco, come una cipolla”, ha aggiunto. Certo, il Dracula di Bram Stoker è un’ispirazione più prevedibile per I Peccatori, dato il ruolo fondamentale del romanzo nel genere horror e nell’evoluzione della rappresentazione dei vampiri nella narrativa. The Luck of the Irish, un film originale Disney Channel che detiene un punteggio del 53% su Rotten Tomatoes, è invece una fonte di ispirazione molto più sorprendente, ma altrettanto importante per lo sviluppo del personaggio di Remmick.

1...212223...3.217Pagina 22 di 3.217

Copyright Immagini e Contenuti 2008-2024 Cinefilos.it e/o delle rispettive fonti citate negli articoli. E' esplicitamente vietata ogni copia e/o riproduzione anche parziale dei contenuti del sito, senza un'esplicita autorizzazione della Redazione.
Tutti i diritti sono riservati.
Cinefilos.it e' Testata Giornalistica Reg. n. 293 del 19/10/2012 del Registro della Stampa Tribunale di Roma. Contatta la Redazione. Tutti i marchi, loghi, sigle, brand, le immagini e Trade Mark riportati nel sito e non esplicitamente appartenenti a Cinefilos.it sono di proprietà dei rispettivi proprietari. L’utilizzo delle immagini segue le norme del fair use, per qualsiasi problema vi preghiamo di contattarci e verranno rimosse. E’ vietata la riproduzione, anche parziale, di immagini, testi, pagine e di ogni componente presente nel sito. Per le immagini utilizzate sul sito citiamo solitamente le fonti, nel caso i rispettivi proprietari ne desiderassero la rimozione invitiamo a contattarci: [email protected]


Facebook
Instagram
Linkedin
Mail
Twitter
Youtube

© Cinefilos.it | All rights reserved

  • Chi Siamo
  • Games+
  • Lifestar.it