Ecco tutte le foto esclusive del
tour italiano di Ke Huy Quan – icona del cinema degli anni
Ottanta nel ruolo del giovane inventore Data de I
Goonies, nonché compagno di avventure di
Harrison Ford in Indiana Jones e il tempio maledetto – in occasione del
lancio nei cinema di Everything, Everywhere, All at Once, film
campione di incassi USA che arriverà nelle sale italiane a
partire da domani con I Wonder Pictures in collaborazione con
Unipol Biografilm Collection.
Everything, Everywhere, All
at Once racconta una storia universale passando per tutte
le dimensioni possibili del tempo, dello spazio e dell’essere. Un
film altamente spettacolare e al contempo profondo, che fonde
commedia, dramma familiare, arti marziali, romanticismo, dita fatte
di wurstel e un bagel che racchiude i segreti dell’universo.
Interpretato da Michelle Yeoh, protagonista straordinaria e
camaleontica, Everything Everywhere All at Once vede
nel cast anche James Hong (il perfido Lo Pan di Grosso
Guaio a Chinatown), Stephanie Hsu (Shang-Chi and the
Legend of the Ten Rings) e Jamie Lee Curtis, nei panni
della spietata impiegata dell’ufficio imposte Deirdre Beaubeirdre.
Proprio l’attrice protagonista della saga di Halloween e è
stata la più grande sostenitrice del film, conducendo una massiccia
campagna social che ha contribuito in maniera determinante al
passaparola e trasformandolo in un instant cult.
Dai fratelli Russo (produttori
esecutivi), A24 e
Ley Line Entertainment, il film definitivo sul multiverso al cinema
da domani 6 ottobredistribuito da I Wonder Pictures in
collaborazione con Unipol Biografilm Collection.
Evelyn Wang (Michelle Yeoh)
gestisce una piccola lavanderia a gettoni, ha una figlia
adolescente che non capisce più, un padre rintronato e un
matrimonio alla frutta. Un controllo fiscale di routine diventa
inaspettatamente la porta attraverso cui Evelyn viene trascinata in
una avvincente e coloratissima avventura nel multiverso più
innovativo e divertente mai visto al cinema. Chiamata a salvare il
destino degli universi, dovrà attingere a tutto il suo coraggio per
sconfiggere un nemico all’apparenza inarrestabile e riportare
l’armonia nella sua famiglia.
Ecco la nostra intervista a
The
Daniels, Daniel Kwan e Daniel
Scheinert, i registi e sceneggiatori di Everything
Everywhere All at Once,
al cinema dal 6 ottobre distribuito da I Wonder Pictures in
collaborazione con Unipol Biografilm Collection.
EEAAO è stata la più
grande sorpresa della stagione al box office americano 2022. Dopo
l’anteprima mondiale in occasione del South by Southwest Festival
(SXSW), accompagnata da recensioni entusiastiche, Everything
Everywhere All at Once è arrivato nelle sale americane il
25 marzo e ha incassato oltre 65 milioni di dollari negli Stati
Uniti e più di 90 in tutto il mondo: l’incasso più alto
nella storia di A24.
A24 è lo studio internazionale (ma
il nome viene da un viaggio dei fondatori sulla autostrada italiana
A24) che sta cambiando il volto del cinema mondiale con le sue
scelte artistiche fuori dagli schemi. In questi anni A24 ha dato
fiducia a giovani talenti che si sono già affermati come autori di
riferimento, come gli stessi registi di Everything Everywhere
All At Once – il geniale duo noto come The Daniels,
ovvero Daniel Kwan e Daniel Scheinert – già autori di Swiss
Army Man, folle commedia con Daniel Radcliffe e Paul
Dano.
I Wonder Pictures è entusiasta di
iniziare la sua collaborazione con A24 portando in Italia proprio
Everything Everywhere All at Once, opera che racconta
una storia universale passando per tutte le dimensioni possibili
del tempo, dello spazio e dell’essere. Un film altamente
spettacolare e al contempo profondo, che fonde commedia, dramma
familiare, arti marziali, romanticismo, dita fatte di wurstel e
un bagel che racchiude i segreti dell’universo.
Interpretato da Michelle Yeoh, protagonista straordinaria e
camaleontica, Everything Everywhere All at Once vede
nel cast Ke Huy Quan, icona del cinema degli anni Ottanta
nel ruolo del giovane inventore Data de I Goonies,
nonché compagno di avventure di Harrison Ford in Indiana Jones e
il tempio maledetto, James Hong (il perfido Lo Pan di
Grosso Guaio a Chinatown), Stephanie Hsu
(Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings) e Jamie Lee
Curtis, nei panni della spietata impiegata dell’ufficio imposte
Deirdre Beaubeirdre. Proprio l’attrice protagonista della saga di
Halloween e è stata la più grande sostenitrice del film,
conducendo una massiccia campagna social che ha contribuito in
maniera determinante al passaparola e trasformandolo in un
instant cult.
Everything Everywhere All at
Once, il film definitivo
Dai fratelli Russo (produttori
esecutivi), A24 e Ley Line Entertainment, il film definitivo sul
multiverso con le icone del cinema Michelle Yeoh (La
Tigre e il Dragone, Shang-Chi) e Jamie Lee Curtis
(Halloween, Una poltrona per due) dirette dal duo di
registi visionari The Daniels. Il caso dell’anno al
botteghino USA.
Evelyn Wang (Michelle Yeoh)
gestisce una piccola lavanderia a gettoni, ha una figlia
adolescente che non capisce più, un padre rintronato e un
matrimonio alla frutta.
Un controllo fiscale di routine
diventa inaspettatamente la porta attraverso cui Evelyn viene
trascinata in una avvincente e coloratissima avventura nel
multiverso più innovativo e divertente mai visto al cinema.
Chiamata a salvare il destino degli universi, dovrà attingere a
tutto il suo coraggio per sconfiggere un nemico all’apparenza
inarrestabile e riportare l’armonia nella sua famiglia.
Con la sorprendente Stephanie Hsu
(Shang-Chi), il film segna il ritorno alle scene dopo 40
anni del mitico Ke Huy Quan, interprete degli amatissimi Data (I
Goonies) e Short Round (Indiana Jones e il tempio
maledetto).
Scritto, diretto e prodotto dai
The
Daniels. Il film è prodotto anche da Jonathan Wang,
dalla AGBO dei fratelli Russo e da A24. I produttori esecutivi sono
Ley Line Entertainment, IAC e Josh Rudnick.
Diretto da Jason
Moore e scritto da: Mark Hammer, Un
matrimonio esplosivo è prodotto
da Todd Lieberman, David Hoberman, Alexander Young,
Jennifer Lopez, Elaine Goldsmith Thomas e Benny
Medina. Nel cast oltre aJennifer
Lopez e
Josh Duhamel, anche Jennifer Coolidge, Sônia
Braga, Cheech Marin, Selena Tan, D’Arcy Carden, Callie Hernandez,
Desmin Borges, Steve Coulter, Alberto Isaac, e Lenny
Kravitz
In Un
matrimonio esplosivo, Darcy (Jennifer Lopez) e Tom (Josh
Duhamel) riuniscono le loro famiglie, amorevoli ma sempre pronte ad
esprimere giudizi, per il non plus ultra dei matrimoni, proprio
quando la coppia inizia ad avere dei ripensamenti. E come se questa
non fosse già una minaccia sufficiente, improvvisamente le vite di
tutti sono in pericolo quando gli invitati vengono presi in
ostaggio. “Finchè morte non ci separi” assume un significato tutto
nuovo in questa avventura comica e adrenalinica in cui Darcy e Tom
dovranno salvare i loro cari – sempre che non si uccidano prima a
vicenda.
Apple
TV+ha annunciato l’arrivo della terza stagione
della serie per bambini e famiglie vincitrice di un Emmy,
Lo scrittore fantasma, una rivisitazione della
serie di successo dei primi anni Novanta di Sesame Workshop che
sarà caratterizzata da un cast completamente nuovo e da un’epica
avventura letteraria.
Lo scrittore fantasma:
quando esce e dove vederla in streaming
La nuova stagione di Lo
scrittore fantasma in streaming è in uscita il 21
ottobre su Apple TV+
Lo scrittore fantasma:
trama e cast
Quando un fantasma infesta una
libreria, rilasciando i personaggi immaginari nel mondo reale, un
gruppo di amici si mette all’opera per risolvere il grande mistero
che circonda gli affari incompiuti del fantasma. Mentre affrontano
l’emozionante sfida, i giovani eroi si imbarcano in sei curiose
avventure con personaggi ispirati al romanzo di L. Frank Baum “Il
meraviglioso mago di Oz”, alla storia “¡Leo! El Magnífico” dello
scrittore Pablo Cartaya, al romanzo di Beverly Cleary “The Mouse
and the Motorcycle”, alla canzone di Mick Jagger e Keith Richard
“She’s A Rainbow”, al libro di E.B. White “La tela di Carlotta” e
al racconto di Jewell Parker Rhodes “Bayou Magic”.
Con la partecipazione di Princess Mapp (“Sydney to the Max”,
“The Unicorn”), Nour Assaf (“I Casagrande”) e Daire McLeod (“Danger
Force”), la terza stagione di Lo scrittore
fantasma vedrà anche la presenza di guest star di rilievo,
tra cui Randall Park (“WandaVision”) che interpreta Lion nel viaggio
“The Ghost of Oz”, Jay Baruchel (“Facciamola finita”) nel ruolo di
Ralph il topo nella missione “Il fantasma, il topo e la moto”, la
vincitrice del premio Emmy Jean Smart (“Hacks”) nei panni di
Charlotte e Iain Armitage (“Young Sheldon”) nel ruolo di Wilbur
nell’avventura “La tela del fantasma”.
Lo scrittore fantasma vincitrice di un
Emmy, che dal suo debutto si è guadagnata anche un ambitissimo Prix
Jeunesse Award, un Parents’ Choice Gold Medal Award e il
riconoscimento di Common Sense Media, è stata sviluppata per la
televisione da J.J. Johnson e Andrew Orenstein, mentre il vincitore
del Premio Oscar Luke Matheny, nominato anche ai DGA Award, ha
diretto cinque episodi della stagione. Matheny e Orenstein sono
produttori esecutivi insieme a Johnson, Christin Simms e Blair
Powers per Sinking Ship Entertainment e Kay Wilson Stallings per
Sesame Workshop.
Trailer della terza stagione
La pluripremiata gamma di film e
serie originali per bambini e famiglie su Apple TV+ include la
serie innovativa “Supersorda”, l’acclamata “Ambra Chiaro” creata da
Bonnie Hunt, insieme alle selezioni Common Sense Media “Un passo
alla volta”, “Anatra & Oca”, “Le ragazze del Surf” e “La vita
secondo Ella”. La vastissima offerta di titoli adatti per tutte le
età comprende anche “Fraggle Rock: ritorno alla grotta” e
“Professione spia” della Jim Henson Company, la serie vincitrice
del Peabody Award “Acquasilente”, le serie vincitrici del Daytime
Emmy Award “Lo scrittore fantasma” e “Helpsters” di Sesame
Workshop, il film d’animazione candidato all’Oscar® “Wolfwalkers –
il popolo dei lupi”, le nuove serie e gli speciali di Peanuts e
WildBrain, tra cui “Le avventure di Snoopy”, nonché “Noi siamo qui:
dritte per vivere sul pianeta Terra”, l’evento televisivo vincitore
del Daytime Emmy Award basato sul libro best-seller del New York
Times e TIME Best Book of the Year di Oliver Jeffers. Apple TV+
continua a offrire ai giovani spettatori, alle famiglie e a
chi si prende cura di loro opzioni di prim’ordine, tra cui
l’imminente serie “Jane”, una nuova serie mission-driven di J.J.
Johnson, Sinking Ship Entertainment e del Jane Goodall
Institute.
Primo ciak a Roma per
SUBURRÆTERNA. La serie tv Netflix, che espande l’universo
Suburra, con la nuova storia originale prodotta da Cattleya –
parte di ITV Studios.
SUBURRÆTERNA:
quando esce e dove vederla in streaming
SUBURRÆTERNA in
streaming arriverà solo su Netflix nel
2023.
SUBURRÆTERNA:
trama e cast
SUBURRÆTERNA è scritta da Ezio Abbate e Fabrizio
Bettelli, che ricoprono anche il ruolo di Head Writer, Camilla
Buizza, Marco Sani, Andrea Nobile e Giulia Forgione. Ciro D’Emilio
è alla regia dei primi quattro episodi, mentre Alessandro Tonda
degli ultimi quattro. La serie è tratta dall’opera letteraria
Suburra scritta da Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini
– che curano anche lo story editing – edita da
Einaudi.
Nel cast Giacomo
Ferrara nel ruolo di Spadino e Filippo Nigro in quello di Amedeo Cinaglia,
mentre Carlotta Antonelli e Federica
Sabatini tornano a vestire i panni rispettivamente di
Angelica e Nadia.
La trama
Roma, 2011. Il governo
rischia di cadere, il Vaticano è in crisi e le piazze della città
sono letteralmente date alle fiamme. Nel mondo di mezzo Cinaglia
(Filippo
Nigro) ha provato a raccogliere l’eredità di Samurai
e, insieme a Badali (Emmanuele Aita), continua a gestire gli affari
criminali della città, con l’aiuto di Adelaide (Paola Sotgiu) e
Angelica (Carlotta Antonelli), rimaste a capo degli Anacleti, e di
Nadia (Federica Sabatini), che le aiuta a gestire le piazze di
Ostia.
Ma c’è chi questo sistema
non lo accetta più. Nuovi protagonisti scenderanno in campo,
stravolgendo gli equilibri di Roma: inizia così una rivoluzione
che, dalla Chiesa al Campidoglio e fino alle spiagge di Ostia, si
espande velocemente per cancellare tutto ciò che rappresenta il
passato. Spadino (Giacomo Ferrara) sarà dunque costretto a tornare
a casa, per evitare che la sua famiglia venga messa in pericolo
insieme a tutto il resto, e a cercare nuovi alleati, anche laddove
non avrebbe mai pensato di trovarli… Ma la guerra è guerra e in
palio c’è il controllo di Roma.
In una
recente intervista conGQ Magazine UK, la star
di EternalsBarry
Keoghan ha finalmente svelato il suo casting segreto
nel film DC diretto da Matt
Reeves The
Batman. Keoghan ha confermato di
aver inizialmente fatto un’audizione per il ruolo
dell’Enigmista. Sebbene il ruolo fosse già stato ricoperto da
un altro attore, Keoghan ha comunque incontrato il produttore Dylan
Clark per convincerlo a guardare il nastro dell’audizione non
richiesta di The
Batman.
Tuttavia, dopo quattro mesi
senza alcun aggiornamento dal progetto, l’attore irlandese ha
ricevuto una chiamata dal suo agente, che gli ha detto che Matt
Reeves e lo studio volevano che interpretasse invece un altro
cattivo della DC. “The
Batman vuole che tu
interpreti il Joker, ma non puoi dirlo a nessuno”,
Keoghan ricorda le parole del suo agente riguardo al suo casting a
sorpresa per Joker.
Come parte della sua
intervista per l’outlet, Keoghan ha deciso di condividere il suo
video di due minuti dell’audizione di The
Batman, che gli è valso inaspettatamente
il ruolo del
Joker, un cattivo notoriamente interpretato in precedenza da
Jack Nicholson,
Heath Ledger e
Joaquin Phoenix. Nel video, Keoghan può essere
visto indossare una camicia nera abbinata a bretelle verdi, una
bombetta e un bastone come cenno allo stile caratteristico di
The Riddler.
https://www.youtube.com/watch?v=YRF4L6pJrYg
The Batman, il film
The
Batman diretto da Matt Reeves è
uscito nelle sale il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia.
Protagonisti del film insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce
Wayne, ci saranno anche Colin
Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul
Dano (Enigmista) e Andy
Serkis (Alfred). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter
Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore
Distrettuale di Gotham.
Due anni trascorsi a pattugliare le
strade nei panni di Batman (Robert
Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali,
hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham
City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth
(Andy
Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey
Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure
di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato
come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini.
Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di
malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più
grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando
personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe
Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino
(Colin
Farrell), Carmine Falcone (John
Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista
(Paul
Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino
alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa
chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il
colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione
che da tempo affliggono Gotham City.
Primo lungometraggio
di Nicola Abbatangelo, The Land of Dreamsè una storia
d’amore ambientata nella New York anni ’20 tra musica e sogni,
con protagonisti Caterina
Shulha e George
Blagden (Les Misérables di Tom
Hooper, Vikings, Versailles) insieme a un ricco cast tra cui Paolo
Calabresi, Marina
Rocco, Ryan Reid, Nathan
Amzi, Carla Signoris, Stefano
Fresi ed Edoardo Pesce.
The Land of Dreams, la
trama
New York, 1922. Eva è una giovane
immigrata italiana che lavora come lavapiatti nelle cucine del noto
locale Choo Choo Train e che ha rinunciato al suo sogno più grande:
diventare una cantante. Oggetto del desiderio di un boss mafioso,
s’innamora dell’affascinante pianista Armie, reduce della Grande
Guerra, che vive recluso nella sua casa insieme al fratello e che
nasconde un potere molto speciale: viaggiare all’interno dei sogni…
Eva e Armie scopriranno insieme che realtà e sogno possono
mischiarsi e diventare la ricetta della felicità.
Il soggetto e la sceneggiatura sono
firmate da Nicola Abbatangelo e Davide
Orsini, le musiche composte da Fabrizio
Mancinelli che ha collaborato alla colonna sonora del film
premio Oscar Green Book dirigendone l’orchestra.
Il film è una produzione Lotus
Production, una società Leone Film Group,
con Rai
Cinema,
in associazione con 3
Marys Entertainment,
prodotto da Marco
Belardi,
e uscirà nelle sale il 10 novembre distribuito
da 01
Distribution.
The Land of Dreams
verrà presentato in anteprima come Evento Speciale ad Alice nella
Città – Sezione autonoma e parallela della
Festa del Cinema di Roma.
Netflix USA ha diffuso il trailer di Il
prodigio (The
Wonder), l’atteso e annunciato period drama
Netflix che vedrà protagonista l’attrice
Florence Pugh. Il prossimo adattamento cinematografico
dell’omonimo romanzo thriller psicologico dell’autrice Emma
Donoghue. Attualmente è previsto l’arrivo in sale selezionate il 2
novembre, seguito dal suo debutto in streaming il 16 novembre.
Il trailer di
Il prodigio (The
Wonder) presenta la candidata
all’Oscar
Florence Pugh nei panni di un’infermiera che
viene arruolata per andare in un piccolo villaggio per vegliare su
un cosiddetto fenomeno miracoloso che coinvolge una ragazza che non
mangia nulla da quattro mesi.
The Wonder è
diretto da Sebastián Lelio (Gloria Bell) da una
sceneggiatura che ha scritto insieme a Donoghue e Alice Birch
(Normal People). Nel cast
Florence Pugh, Kíla Lord Cassidy, Toby Jones,
Niamh Algar, Elaine Cassidy, Ciarán Hinds, Tom Burke, Dermot
Crowley, Brían F. O’Byrne e David Wilmot. Il film è una
produzione di House Production ed Element con Ed Guiney e Tessa
Ross. Questo segna la seconda volta che uno dei romanzi
di Donoghue riceve un trattamento cinematografico, con il primo
acclamato dramma del 2015 di Lenny
Abrahamson, Room ,
che è valso all’autore una nomination all’Oscar per la migliore
sceneggiatura non originale.
La trama del film
1862, 13 anni dopo la Grande
Carestia. L’infermiera inglese Lib Wright (Florence Pugh) è
chiamata nelle Midlands irlandesi per condurre un esame di quindici
giorni su un’appartenente a una comunità di devoti. Anna O’Donnell
(Kíla Lord Cassidy) è una ragazzina di undici anni che afferma di
non aver mangiato per quattro mesi, sopravvivendo miracolosamente
grazie alla “manna dal cielo”. Mentre le condizioni di salute di
Anna peggiorano rapidamente, Lib è determinata a scoprire la
verità, sfidando la fede di una comunità che preferirebbe rimanere
credente.
Da noi c’è chi si lamenta
di genitori come Peppa Pig, ma le problematiche di una paternità o
maternità sono decisamente altre. Come ha chiaro la finlandese
Hanna Bergholm, al suo primo lungometraggio
dopo tanti corti e una dozzina di episodi di serie tv locali. È lei
la regista e sceneggiatrice di Hatching – La forma del
male, horror presentato al Sundance Film Festival 2022 che
accogliamo volentieri nelle nostre sale (dal 6 ottobre, distribuito
da Adler Entertainment) e che conferma la bontà della
cinematografia nordica, soprattutto quando si tratta di brividi
quotidiani.
La scelta di conservare
il titolo originale al fianco della generica e discutibile
spiegazione italiana è sicuramente un merito, e rimanda alla
“schiusa” al centro della storia (questa la traduzione
letterale, insieme agli altrettanto significativi “covata” o
“covare“). Meglio non considerare troppo quella “forma
del male“, a meno di non volerlo intendere in senso molto più
ampio di quello che l’appartenenza al genere suggerirebbe.
Hatching: il prezzo
di un’esistenza perfetta
Un’operazione non facile
– quella di cercare di aprire la mente e allargare lo sguardo –
anche per le stesse protagoniste della vicenda, principalmente la
giovane ginnasta Tinja (Siiri Solalinna) e sua
madre (Sophia Heikkilä), ossessionata
dall’immagine propria e della propria famiglia, protagonista
impotente del popolare blog “Lovely Everyday Life” e
obbligata a vivere una esistenza idilliaca esempio di perfezione
suburbana.
In questo contesto, la
vita della dodicenne è occupata dai duri allenamenti di ginnastica
e il disperato tentativo di compiacere la madre… fino a che, un
giorno, Tinja trova un uccello ferito nel bosco e decide di portare
a casa il suo strano uovo. Sistematolo nel proprio letto, inizia a
curarlo e nutrirlo finché non si schiude. Ma la misteriosa creatura
che ne emerge inizia a stabilire un rapporto ambiguo e sempre più
stretto con la ragazza, migliore amica e vittima di un incubo
vivente, che finisce per distorcere la realtà in un modo che ‘mamma
perfezione’ si rifiuta di vedere.
La
forza della Natura
Crescere da soli, o senza
sentire l’amore di uno o due genitori, sono le condizioni che la
regista affronta in maniera simmetrica, ponendo le condizioni per
la strana simbiosi che si crea tra due creature in pieno sviluppo.
Un rapporto fatto di bisogni complementari e di sostentamento,
reciproco. Ma senza una guida a porre dei limiti, il rischio è
quello del cannibalismo, simbolicamente parlando.
Un modo originale di
raccontare l’adolescenza, le sue debolezze e necessità, e la
superficialità della società moderna utilizzando un horror
all’apparenza Old School, fatto di effetti artigianali
davvero speciali. E di affrontare il desiderio – spesso non
consapevole – di fuga, o cambiamento… a ogni costo.
Mentre conosciamo le
paure e le frustrazioni delle parti in causa, ne scopriamo i
limiti, e i labili principi, e quanto le trasformazioni che vediamo
non siano tanto quelle esteriori. A differenza di un Dorian Gray
‘qualsiasi’, in Hatching – La forma del
male siamo costretti a confrontarci con l’immagine che
abbiamo costruito, e a difenderci da quel che lo specchio di
restituisce, come vediamo nel disturbante finale. Che arriva dopo
premesse strumentalmente disattese, in modo da creare un effetto di
straniamento e di sorpresa, e una costruzione tra iperrealismo e
horror psicologico che racconta di madri spietate (come anche sa
essere la Natura), ma che offre uno spunto di seria riflessione su
cosa comporti il crescere.
Ecco la nostra intervista ai
protagonisti di Per Lanciarsi dalle Stelle. La protagonista
Federica Torchetti, la sceneggiatrice
Alice Urciuolo e il regista Andrea
Jublin hanno risposto alle nostre domande sul film
disponibile su Netflix dal 5 ottobre.
Per Lanciarsi
dalle Stelle è il nuovo film Netflix diretto da
Andrea Jublin. È una commedia drammatica di
produzione italiana, tratta dal romanzo omonimo di Chiara
Parenti, con giovani attori di talento, girata interamente
nella splendida cornice della Puglia, e dedicata ad un tema
importante che purtroppo affligge moltissimi giovani, in
particolare nell’epoca COVID: il disturbo d’ansia
generalizzato.
Il film uscirà il 5
ottobre su Netflix, in concomitanza con la Giornata mondiale della
salute mentale, che è prevista per lunedì 10 ottobre.
Secondo Deadline , Taissa
Farmiga, l’ex protagonista di American
Horror Story , sta tornando ufficialmente nell’universo
di The
Conjuring per riprendere il ruolo di sorella
Irene nel film The Nun
2, il
sequel in sviluppo da molto tempo presso la New Line Cinema.
L’uscita del film è attualmente prevista nelle sale
cinematografiche l’8 settembre 2023. Nel film del 2018,
Taissa Farmiga è stata la protagonista insieme a
Demian Bichir. Per il prossimo sequel, non è
chiaro se ricoprirà ancora una volta un ruolo da
protagonista. Oltre a lei, è stato anche recentemente
confermato che l’attrice di Euphoria , Storm
Reid, si è unita al tanto atteso dramma horror.
The Nun
2 sarà diretto da Michael Chaves (The
Curse of La Llorona, The
Conjuring: The Devil Made Me Do It)
da una sceneggiatura scritta da Richard Naing e Ian Goldberg,
basata sull’ultima bozza di Akela Cooper. Ulteriori dettagli
sulla trama e sui personaggi del sequel horror senza titolo sono
ancora nascosti. Il film è prodotto da James Wan e Peter
Safran, con Gary Dauberman e Michael Clear come produttori
esecutivi. The
Nun è
interpretato da Demian Bichir,
Taissa Farmiga, Jonas Bloquet e Bonnie Aarons. Il film
è stato un successo al botteghino con un incasso mondiale di oltre
$ 360 milioni, rendendolo il film con il maggior incasso del
franchise.
Claudia Gusmano è
un’attrice italiana attiva ormai da oltre un decennio, con
interpretazioni tanto per il cinema quanto per la televisione. Di
recente ha poi iniziato ad ottenere sempre più ruoli di rilievo,
dando prova delle sue doti da interprete, spostandosi con
naturalezza dalla commedia al dramma. Ora che è divenuta una vera e
propria protagonista, ci sono molte cose su di lei da scoprire,
come anche tanti progetti futuri da attendere con impazienza.
Ecco 10 cose che non sai di Claudia
Gusmano.
Claudia Gusmano: i suoi film e le serie TV
1. È nota per le serie
TV. L’attrice debutta in televisione nel 2007 recitando
nella serie Distretto di polizia 7, per poi comparire
anche in Squadra Antimafia 2 (2009), Due imbroglioni e
mezzo 2 (2009), La narcotici (2010) e Il segreto
dell’acqua (2011). Dopo una pausa torna in televisione
recitando in Don Matteo 10, accanto a Terence Hill,
per poi prendere parte a Mario Francese (2017),
La mafia uccide solo d’estate 2
– La serie (2018), con Claudio Gioè e
L’allieva (2018-2020), con Alessandra
Mastronardi. Nel 2021 è tra i protagonisti della serie
Guida Astrologica per cuori
infranti.
2. Ha recitato anche per il
cinema. Una delle prime esperienze attoriali per la
Gusmano è stata per un film lungometraggio dal titolo Il
ventaglio, del 2005. Dopo diversi anni di assenza, torna al
cinema da protagonista nel film Shotgun
(2021), storia di Lia una giovane ragazza che reagisce alla più
terribile delle violenze con un atto di ribellione che scardinerà
le consuetudini sociali della sua epoca.
3. Ha recitato anche per il
teatro. Oltre a recitare per il cinema e la televisione,
l’attrice non ha mai abbandonato un altro dei suoi principali
amori: il teatro. Nel corso degli anni ha infatti recitato in
spettacoli come Alice delle meraviglie (2006), Le
invisibili (2008/2009), Dona Flor e i suoi due mariti
(2010/2011), La commedia di Orlando
(2011/2012), Giacominazza (2014/2015), Nuda
proprietà (2014/2015), Mozza (2016/2017), La
tempesta (2016/2017) e Vestire gli ignudi (2017).
Claudia Gusmano e Wikipedia
4. Non c’è una pagina
Wikipedia. Se si cerca la pagina Wikipedia relativa
all’attrice e contenente tutte le sue informazioni biografiche e
lavorative, sfortunatamente questa non è ancora disponibile. Si
possono però ritrovare in rete diverse altre pagine a lei dedicate,
con informazioni su quanto c’è da sapere su di lei e sui suoi
progetti passati e futuri.
Claudia Gusmano concorrente ad Amici
5. Ha partecipato al celebre
programma televisivo. Quando era ancora agli inizi della
sua carriera come attrice, la Gusmano ha partecipato alla quarta
edizione di Amici di Maria De Filippi, presentandosi come
concorrente per un banco nella classe del 2004/2005. Tuttavia, non
è riuscita ad arrivare al serale, ma questo non le ha impedito di
trovare altre strade verso il successo e la notorietà poi
conseguiti.
Claudia Gusmano in L’allieva
6. Ha avuto un ruolo di
rilievo dalla seconda stagione. A partire dalla seconda
stagione di L’allieva, la popolare serie di genere giallo
con ambientazione medica, l’attrice ha interpretato il ruolo di
Erica Lastella, un nuova specializzata che viene affiancata ad
Alice, la protagonista. Il personaggio è contraddistinto dalla sua
memoria fotografica, cosa che le fa ottenere il soprannome di
“scanner”. La Gusmano si è detta entusiasta di poter interpretare
tale personaggio ricco di sfumature, avendo poi occasione di
tornare ad interpretarlo nella terza stagione.
Claudia Gusmano in Guida Astrologica per cuori
infranti
7. È la protagonista della
serie. Disponibile dal 27 ottobre 2021 su Netflix, Guida Astrologica per cuori
infranti è una nuova serie italiana di genere commedia
romantica, diretta da Michela
Andreozzi. Protagonista di questa è proprio la
Gusmano, qui presente nei panni di Alice Bassi, una donna che
racconta le sue disavventure in ambito lavorativo e, soprattutto,
sentimentale. L’attrice ha poi ripreso il personaggio anche nella
seconda stagione, disponibile dal marzo del 2022.
8. È entusiasta
dell’evoluzione del suo personaggio. Dalla prima alla
seconda stagione Alice subisce profonde trasformazioni emotive e
caratteriali, novità fortemente volute dall’attrice dichiaratasi
interessata ad esplorare più a fondo l’animo del personaggio. In
particolare, c’era il desiderio di scoprire cosa la spingesse a
vivere una serie di situazioni sfrenate. La Gusmano si è detta
entusiasta di come il personaggio sia evoluto e delle possibilità
emerse nell’interpretarlo.
Claudia Gusmano è su Instagram
9.È
presente sul social network. L’attrice è presente sul
social network Instagram, con un proprio profilo seguito da 42.9
mila persone e dove attualmente si possono ritrovare oltre 200
post. Questi sono principalmente immagini relative a suoi lavori da
attrice, ma non mancano anche curiosità, momenti di svago, eventi a
cui ha preso parte e altre situazioni ancora. Seguendola, si può
dunque rimanere aggiornati su tutte le sue novità.
Claudia Gusmano: età e altezza
dell’attrice
10. Claudia Gusmano è nata
il 20 agosto 1985 a Trapani, in Sicilia. L’attrice è alta
all’incirca 1.65 metri.
Secondo Deadline, il regista premio
Oscar Francis Ford Coppola ha finalmente terminato
il processo di casting per il suo dramma epico Megalopolis. Le
riprese dovrebbero iniziare questo autunno in Georgia. A
completare il cast stellare ci sono Dustin Hoffman (Il Laureato),
Isabelle Kusman (Licorice Pizza),
DB Sweeney (Giardini di pietra),
Chloe Fineman (Saturday Night Live) e la
nuova arrivata Bailey Ives.
Questi cinque nuovi attori si
uniranno ad
Adam Driver,
Forest Whitaker,
Nathalie Emmanuel, Jon Voight,
Laurence Fishburne, Aubrey Plaza, Talia Shire,
Shia LaBeouf, Jason Schwartzman, Grace Vanderwaal, Kathryn
Hunter e James Remar.
Megapolis è il progetto appassionante a cui
Coppola sta lavorando sin dagli anni ’80. Ambientato nell’America
moderna, è incentrato sulle conseguenze di un disastro devastante,
in cui un architetto vuole ricostruire New York City come
un’utopia. Il regista 82enne ha confermato che la storia
esplorerà temi attuali e allo stesso tempo presenterà influenze
epiche romane.
“Il concetto del film è un’epopea
romana, nel tradizionale modo di Cecile B. DeMille
o Ben-Hur , ma raccontata
come una controparte moderna incentrata sull’America”, ha spiegato
in precedenza Coppola. “È basato su The
Catiline Conspiracy , che ci viene dall’antica
Roma. Questo è stato un famoso duello tra una patrizia,
Catilina, e quella parte sarà interpretata da Oscar Isaac, e il
famoso Cicerone, che sarà Forest Whitaker. Ora è il sindaco
assediato di New York durante una crisi finanziaria, vicina a
quella che aveva il sindaco Dinkins. Questa storia si svolge
in una nuova Roma, un’epopea romana ambientata in tempi
moderni. L’orario fissato non è un anno specifico nella New
York moderna, è un’impressione della New York moderna, che io
chiamo Nuova Roma”.
Ci sono state molte volte in
passato in cui Coppola ha cercato di avviare la produzione del
progetto. Tuttavia, a causa di alcune immutabili battute
d’arresto, inclusi gli obblighi alla regia della trilogia de
Il Padrino e gli attacchi dell’11 settembre,
trasformare Megalopolis in
realtà è diventato davvero un compito difficile per il
regista. Nonostante questo, la sua determinazione non ha
vacillato nel corso degli anni ed è ancora fiducioso di poter
finalmente realizzare il progetto dei suoi sogni.
Mamie
Till impedì all’America di voltarsi dall’altra parte.
Costrinse il Paese a guardare il volto sfigurato di suo figlio
Emmett, linciato a soli quattordici anni nel Mississippi del 1955,
dove da Chicago si era recato in vacanza per qualche giorno. E
perché? Per essere un preadolescente di colore che aveva osato
alzare gli occhi verso la padrona di un emporio…
Till, la storia vera
A tre anni dal potente
Clemency che vedeva protagonisti Alfre Woodard e Aldis Hodge,
la regista Chinonye Chukwu porta sul grande
schermo una delle storie più agghiaccianti che riguardano il
razzismo e la violenza negli nel sud degli Stati Uniti. Per farlo
si affida a un’idea di messa in scena molto “classica”, che sfrutta
con solidità e sapienza gli stilemi del melodramma in costume. Una
scelta estetica che punta esplicitamente ad abbracciare un maggior
numero possibile di spettatori, i quali si trovano di fronte un
film la cui confezione si presenta scena dopo scena sempre
inappuntabile, dalla fotografia al montaggio, dai costumi alla
colonna sonora molto toccante di Abel
Korzeniowski. Una scelta forse fin troppo leccata e
“conservativa” da parte della cineasta e della produzione? Sarebbe
piuttosto riduttivo affermarlo, poiché la Chukwu costruisce Till
adoperando tre elementi principali che le permettono di elevare lo
spessore del suo film.
La violenza raccontata con pudore
Prima di tutto la regista
non si tira indietro quando c’è da mostrare l’orrore della violenza
e dell’odio, ma riesce a farlo senza mai indulgere nello stesso al
fine di creare un effetto scioccante. Anche nei momenti in cui Till
si fa maggiormente esplicito, come nelle sequenze del
riconoscimento del cadavere da parte di Mamie e in quella del
funerale con la bara aperta, la regia adopera un pudore contenuto
di ammirevole lucidità, ed anche quando le immagini si fanno forti
non si ha mai la sensazione che vi sia alcuna gratuità in esse. E
questo è un pregio enorme di Till.
La seconda, grande forza
del lungometraggio sta nella sceneggiatura scritta dalla Chukwu
insieme a Keith Beauchamp e Michael
Reilly: sfruttando uno sviluppo drammaturgico tanto solido
quando prevedibile, lo script offre però elementi di analisi e di
discussione estremamente contemporanei, che si rivolgono alla
situazione odierna dell’America almeno quanto lo fanno con quella
del passato. Ed ecco allora che frasi come “It wasn’t just two
men with a gun…”, oppure il semplice gesto di un testimone
nero che osa puntare il dito contro un imputato bianco, diventano
fortemente emblematiche, e fanno di Till una riflessione
dall’impatto emozionale ma anche intellettuale difficili da
ignorare.
La forza nella sceneggiatura
Altra finissima scelta di
scrittura si rivela quella di scegliere come “antagonista”
psicologico e morale del personaggio protagonista non tanto gli
assassini del ragazzo quanto la donna che lo ha accusato e
consegnato ai suoi aguzzini. Ecco che allora Till scivola
mirabilmente verso uno studio tutto o quasi al femminile, quello
che vede una donna chiedersi senza successo come un’altra donna (e
madre) abbia potuto essere capace di tanto odio nei confronti di
suo figlio. I momenti in cui Mamie osserva il volto inespressivo
della “vittima” Caroly Bryant (una coraggiosa Haley Bennett) sono probabilmente i più
dolorosi dell’intero lungometraggio. E questo ci porta alla terza
carta vincente, ovvero la prova maiuscola della protagonista
Danielle Deadwyler.
La capacità di trattenere
dentro una compostezza quasi altera le emozioni del personaggio,
lasciandole poi trasparire in poche ma precise scene aumentandone
la veridicità, le consente di sfruttare col passare delle sequenze
una performance dotata di una potente coerenza interna. La presa di
coscienza di Mamie Till viene caratterizzata dalla Deadwyler con
una precisione certosina, con un lavoro sul linguaggio del corpo
esemplare, qualità che affievoliscono anche alcune ridondanze
proposte dal lungometraggio soprattutto nei primi quindici, venti
minuti.
Se Till
è un’opera migliore e in qualche modo diversa rispetto a questo
tipo di cinema storico-civile che cerca anche il consenso del
pubblico più vasto, il merito va anche condiviso con la performance
molto calibrata di un’attrice che meriterebbe di concorrere nella
stagione delle nomination e dei premi che si sta avvicinando.
Till sceglie di raccontare una vicenda dolorosa e
terribile, dimostra di sapere molto bene come farlo e non si
vergogna di voler far arrivare la propria storia – e i messaggi che
essa contiene – a
quanti più spettatori possibile. E a nostro avviso è più che giusto
così.
Werewolf
by Night sarà presentato in anteprima su
Disney+ questo venerdì e il
classico ritorno al passato dell’horror in bianco e nero segna un
audace cambiamento di direzione per i Marvel Studios.Il progetto
sorprendentemente violento – ed èmoltocruento – è stato sviluppato come
la prima “Presentazione speciale” del MCU, e anche se si spera
di vedere di nuovo artisti del calibro di Jack Russell,
Elsa Bloodstone e Man-Thing, questi 52 minuti
dovrebbe essere una storia a sé stante. Ora, il regista
Michael Giacchino ha apparentemente confermato le
recenti voci secondo cui lo studio
sta pianificando più “storie uniche” durante un’intervista
con SFX
Magazine . “Era perfetto per
me”, ha aggiunto. “Perché volevo fare
qualcosa sulla scia di un episodio davvero divertente di The
Twilight Zone o The Night Gallery.”
Resta da vedere su quali
personaggi si concentreranno in questi altri speciali, ma ci sono
buone possibilità che Kevin Feige e co. stiano
pianificando di usarli come un’opportunità per introdurre o
espandere angoli precedentemente inesplorati dell’MCU (sebbene quanti di essi siano
rimasti in questa fase ancora non ci è dato sapere).
Le voci affermano che i Marvel Studios intendono cambiare il
suo solito formato di serie di 6 episodi a favore di questi
speciali più compatti, quindi sarà interessante vedere da cosa si
formano artisti del calibro di Nova,
Wonder Mane gli spin-off
di Black
Panther e Shang-Chi
e La leggenda dei dieci anelli
Sebbene alla maggior parte dei
critici sia ancora vietato condividere le proprie recensioni, i
presenti alla recente proiezione del Fantastic Fest sono stati
autorizzati a pubblicare i loro verdetti e Werewolf
by Night è attualmente seduto al 100% su
Rotten Tomatoes con nove recensioni contate. “Molti” mostri e
creature sono ora destinati ad emergere dalle ombre, con la cabala
di cacciatori di mostri che incontriamo in Werewolf
by Night presumibilmente esiste
da secoli. Chissà, forse succederà loro qualcosa in questo
speciale che farà sentire i mostri al sicuro per far sentire di
nuovo la loro presenza nel mondo.
Una foto di Werewolf by Night
The Cosmic Circus
aggiunge:“Ci viene detto che nelle fasi 5 e 6
dell’MCU, i mostri inizieranno a
comparire più frequentemente in una serie di progetti. Quindi, non
solo Jack Russell e Man-Thing faranno scalpore nella Terra-616 , ma
anche molti tipi di creature appariranno nelle prossime
fasi.”Continuano affermando
che “puoi aspettarti che i mostri siano
ovunque nel MCU … Queste creature non
rimarranno solo nascoste nell’ombra, ma si fonderanno
effettivamente nella nostra società e non saremo in grado di sapere
chi è chi.” Questo è in linea con molto
di ciò che abbiamo sentito sulle prossime due fasi e ha senso
con Bladein
arrivo.
Anche se non sappiamo in che
modo questi mostri influiranno in The Multiverse Saga, sembra
decisamente che i Marvel Studios possano avere dei
piani per dei progetti suMidnight
Suns e/o Legion
of
Monsters. Werewolf
by Night debutterà su Disney+ questo venerdì.
Eternalsè stato il primo film “Rotten” dei Marvel Studios e quelle recensioni
contrastanti che alla fine lo hanno portato a registrare
prestazioni inferiori rispetto alle attese al botteghino (in un
momento in cui il successo era tutt’altro che garantito grazie alla
pandemia). Il blockbuster si è concluso con un enorme cliffhanger,
anche se non c’è ancora nessuna notizia specifica rispetto ad un
sequel.
Nei scorsi mesi avevamo
riportato rumors secondo il quale u annunci sarebbe arrivato o al
Comic-Con o al D23, ma Eternals non ha ricevuto nemmeno una
menzione in nessuno dei due eventi dai Marvel Studios. Durante una recente intervista con GG,
l’attore di Druig Barry Keoghan ha riconosciuto che il destino del
franchise non è chiaro, dicendo che spera di interpretare di nuovo
il personaggio. Tuttavia, la conversazione si è svolta un
giorno dopo il Comic-Con, spingendolo a
sottolineare: “[Loro] non hanno davvero
menzionato Eternals 2, quindi …”Si dice che
l’attore sia”… ferito da questo”, quindi l’attore è chiaramente
deluso.
Sarebbe un vero peccato se
quella storia rimanesse davvero irrisolta, e anche una
presentazione speciale dei Marvel Studios su Disney+ sarebbe un buon modo
per risolvere quei problemi. Un nuovo approccio a un sequel
potrebbe aiutare a salvare questi personaggi che rimangono comunque
importanti, dunque toccherà aspettare ancora un po0 prima di
considerarli definitivamente tramontati.Keoghan ha
anche riflettuto sull’essere stato scelto
per Eternals,
rivelando che è successo due mesi dopo che le riprese del film
avevano iniziato.“Volevano qualcuno più
grande”, ricorda, attribuendo a Chloé
Zhao il merito di averlo scelto per interpretare
l’antieroe. Dice: “All’inizio ha
cercato e vagato, ma quando ha trovato Druig in me, il personaggio
ha preso vita in un istante”.
I Marvel Studios non hanno nemmeno
riconosciuto correttamente il fatto che ci sia un Celeste di marmo
nell’Oceano Indiano, quindi resta da vedere quanto saranno
importanti gli Eterni per la Saga del Multiverso
(supponiamo non molto). Si spera che i piani futuri diventino
chiari man mano che ci addentreremo nella
Fase 5.
Eternals,
il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico
Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy
Award Chloé Zhao, è arrivato il 3 novembre
nelle sale italiane. Il film targato Marvel
StudiosEternals presenta
un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico
Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra
un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per
unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.
Il cast del film
comprende Richard
Madden, che interpreta l’onnipotente
Ikaris; Gemma
Chan, che interpreta Sersi, amante
dell’umanità; Kumail
Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del
cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la
velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che
interpreta l’intelligente inventore Phastos;Salma
Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale
Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite,
eternamente giovane e al tempo stesso piena di
saggezza; Don Lee, che interpreta il
potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario
Druig; e Angelina
Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera
Thena.Kit
Harington interpreta Dane Whitman.
Doctor Strange nel Multiverso della Follia non
è stato proprio il viaggio selvaggio attraverso realtà alternative
che molti fan si aspettavano, ma la Terra-838 ha sicuramente
offerto la sua giusta dose di sorprese. È stato in quel mondo che
abbiamo incontrato gli Illuminati, un gruppo di “eroi” che avevano
preso in mano la situazione quando il Doctor Strange che conoscevano ha quasi
causato un’incursione.Il gruppo era composto da
Professor X, Mister Fantastic, Black Bolt, Captain Carter,
Captain Marvel e Master
Mordo. In precedenza è stato riferito che Bruce Campbell è stato scelto per interpretare
Balder the Brave prima che i Marvel Studios decidessero di rendere Gli
Illuminati un po’ più star, ecco perché John Krasinski e Anson Mount
sono state aggiunte dell’ultimo minuto al sequel.
Da allora, è stato riferito che
Daniel Craig è stata la scelta originale per
interpretare il fratello di Thor. Apparentemente, l’attore si è
ritirato a causa delle preoccupazioni sulla pandemia e ora abbiamo
la conferma che l’ex James Bond è stato
effettivamente preso in considerazione. L’artista
Darrell Warner ha condiviso il suo design di Balder, confermando
che il costume di questa variante non è mai andato oltre questa
fase. È un vero peccato che non siamo riusciti a vederlo,
anche se si potrebbe argomentare che far morire la
star di
No Time to Die per mano di Scarlet Witch
dopo pochi minuti di schermo sarebbe stato un enorme
spreco.
Si spera che i Marvel Studios rivisitino l’idea di
Balder e il casting di Craig in un futuro non troppo
lontano. L’Asgardiano non è mai apparso nell’MCU nonostante sia una parte
importante del viaggio di Thor sulla pagina, e
sembra che il sequel di Doctor
Strangesia stato il film che più di
tutti sia stato vicino a far debuttare il personaggio sul
grande. Dai un’occhiata più da vicino a ciò che
poteva essere in Doctor Strange nel Multiverso della
Follia e facci sapere i tuoi
pensieri su questa variante di Balder nei commenti alle nostre
pagine social!
FONTE:
darrelljwarner on instagram
(https://www.instagram.com/p/CjR6mBBq6lG/?utm_source=ig_embed&ig_rid=661b6e25-9481-4e9d-9367-db21131cc9b7)
La sceneggiatura del film porterà
la firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier.
Doctor Strange nel Multiverso della Follia è
uscito al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese
sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New
York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un
cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
Più tardi questa settimana, i
Marvel Studios
rilasceranno Werewolf
by Night, la prima “Presentazione speciale
dei Marvel Studios“. Il
prossimo passo per quel formato di narrazione è The
Guardians of the Galaxy Holiday Special, con
entrambi dovrebbero avere la durata di un tipico programma TV via
cavo (quindi, circa 45-55 minuti).
È un nuovo entusiasmante approccio
alla narrazione e sembra che i Marvel Studios si concentreranno
maggiormente su questo formato nell’andare avanti. Sebbene i fan
abbiano apprezzato i numerosi programmi TV MCU su Disney+, non si può negare che
siano stati un po’ incoerenti, con alcuni personaggi – Moon
Knight e Ms.
Marvel, per esempio – più adatti per un film che
per un film in sei parti Serie TV.
Ebbene, secondo alcuni rumors, i
Marvel Studios stanno
cercando di rendere queste presentazioni speciali un evento
regolare in futuro, e non solo durante le vacanze. Ciò
significa che possono continuare a raccontare storie che non
giustificano necessariamente un film o semplicemente sono più
adatte a uno stile di narrazione più breve. Werewolf by Night, ad esempio, avrebbe potuto
essere facilmente riprodotto in sei episodi, ma tutto ciò che
abbiamo sentito suggerisce che la storia a sé stante di 50 minuti è
un’introduzione perfetta sia a quel personaggio che a
Man-Thing.
Apparentemente, molti dei prossimi
programmi TV Disney+ menzionati dai
mestieri – come gli spin-off di Black
Panther e Shang-Chi
e La leggenda dei dieci anelli – saranno
pianificati come presentazioni speciali piuttosto che programmi TV
in piena regola. Resta da vedere se sarà così per
artisti del calibro di Wonder
Man e Nova, ma
l’uso di questo formato per presentare quegli eroi prima che
appaiano in film o programmi TV futuri potrebbe essere un uso
migliore delle risorse dei Marvel Studios (soprattutto quando
sembra che Kevin Feige venga impegnato un po’ troppo in
questo periodo). Come vi sentireste riguardo a meno programmi
TV e più presentazioni speciali dei Marvel Studios su Disney+?
All’inizio di quest’anno al
CinemaCon, la Sony Pictures ha annunciato che era
in fase di sviluppo un film incentrato sul personaggio
relativamente oscuro di
Spider-Man,El
Muerto, e il progetto ha ora arruolato uno
sceneggiatore e un regista. Secondo The
Wrap, il regista messicano Jonás
Cuarón dirigerà il film, mentre Gareth
Dunnet-Alcocer (Blue
Beetle) sta attualmente lavorando alla
sceneggiatura. Jonás, figlio del premio Oscar Alfonso Cuarón, ha già diretto nel
2015 Desierto con Gael García Bernal.
L’audace spin-off di
Spider-Man sarà interpretato dal vincitore del Latin
Grammy e dall’artista discografico platino Bad
Bunny, nel ruolo del superpotente Luchador Juan Carlos
Sanchez. Il personaggio ha fatto solo alcune apparizioni nei
fumetti, ma lo studio evidentemente ha deciso di espandere la sua
storia per accogliere Bad Bunny, che si diceva
stesse cercando la “proprietà da supereroe giusta per se stesso”.
El
Muerto sarà il primo supereroe latino a essere il
protagonista del suo film nell’Universo Marvel di Sony, che include
anche le prossime uscite Madame Web,
Kraven the
Hunter e Spider-Woman. È
stato anche confermato che un terzo film
di Venom è in fase di sviluppo,
insieme a Spider-Man: Across the
Spider-Verse, parti
1 e 2.
Bad Bunny, alias
Benito Antonio Martínez Ocasio, ha debuttato come attore nel
recente film d’azione Bullet
Train e ha anche una certa esperienza di
wrestling avendo gareggiato in due partite di alto profilo in WWE.
El
Muerto può sembrare una scelta insolita per
dirigere il suo film autonomo, ma i fan sono abituati al fatto che
la Sony Pictures prenda decisioni strane in questa
fase. Forse c’è ancora speranza per quel film da solista di
zia May?
Si dice che lo scrittore di
Batman Mattson
Tomlin sia al lavoro sul prossimo sequel, ma lo
sceneggiatore ha ora confermato che ha anche recentemente finito di
scrivere la sceneggiatura di BRZRKR di
Netflix. Interpretato da Keanu Reeves, c’è un’enorme quantità di
entusiasmo per questo particolare
adattamento dai fumetti, e lo scrittore ha seguito un Tweet di
giugno confermando che stava parlando di questo film quando ha
detto: “Sconvolto e squilibrato che mi è stato permesso di
scrivi questo film”.
Adattando l’omonima serie di
fumetti firmata dallo stesso Keanu Reeves, Matt Kindt e Ron Garney,
l’attore ha precedentemente descritto il personaggio del titolo
come “maledetto dalla violenza è un uomo che cerca di
scoprire chi è”. Il film è stato annunciato per la prima
volta lo scorso marzo, con i piani per una serie spin-off anime
annunciata anche da Netflix. Reeves interpreterà “B” in entrambi
gli adattamenti, nessuna grande sorpresa quando il fumetto descrive
l’enigmatico tosto con le sembianze dell’attore. Tomlin non è
estraneo al genere dopo aver scritto in
precedenzaProject
Power e l’imminente serie
anime Terminator
che è anche legata a Netflix.
BRZRKR al
momento non ha un regista, una data di uscita o un cast oltre a
Reeves come protagonista, quindi è ancora presto per sapere di più.
Presumiamo che l’attore inserirà il progetto nella sua
programmazione dato
che è stato confermato che ritornerò nell’annunciato
Constantine 2, anche se rimane impegnato
come non mai dopo la sua rinascita grazie al franchise di
John Wick della Lionsgate.
“L’uomo conosciuto solo
come B. è per metà mortale e per metà Dio, maledetto e costretto
alla violenza… anche al sacrificio della sua sanità
mentale”, recita la descrizione ufficiale della serie
di fumetti. “Ma dopo aver vagato per il mondo per
secoli, i Berzerker potrebbero aver finalmente trovato un rifugio,
lavorando per il governo degli Stati Uniti per combattere battaglie
troppo violente e troppo pericolose per chiunque altro”.“In cambio, a B. sarà concessa l’unica cosa che desidera:
la verità sulla sua infinita esistenza intrisa di sangue… e come
porvi fine.”
“Sono io,
Mario!”Anche se il casting di ChrisPratt per il ruolo del piccolo idraulico
arzillo di
Guardiani della Galassia ha provocato un bel po’ di
contraccolpo, il film animato di Super
Mario Bros. sta arrivando… che ci piaccia o
no! Nintendo e Illumination hanno
annunciato che il primo teaser trailer uscirà questo giovedì con il
debutto di un nuovo colorato poster.
Sebbene lo stesso Mario venga
mostrato solo dal retro insieme ad alcuni adorabili Toad, questo
poster suggerisce sicuramente che i fan avranno una ricreazione
abbastanza fedele del vasto mondo dei videogiochi classici. Nella
versione originale ChrisPratt sarà affiancato
dall’ex di FiladelfiaCharlie
Day nei panni di Luigi, Anya Taylor-Joy nei panni della Principessa
Peach, Jack Black nei panni di Bowser,
Keegan-Michael Key nei panni di Toad, Seth Rogen nei panni di Donkey Kong,
Fred Armisen nei panni di Cranky Kong,
Kevin Michael Richardson come Kamek e
Sebastian Maniscalco come Spike.Dai
un’occhiata al poster al link qui sotto e assicurati di tornare
giovedì per quel trailer.
Il compianto Bob
Hoskins e John Leguizamo hanno interpretato
rispettivamente Mario e Luigi nel film live-action del 1993
criticato dalla critica.Super Mario
Bros. sarà prodotto dal fondatore di
Illumination Chris Meledandri e da Shigeru Miyamoto di
Nintendo. Il film doveva uscire nelle sale il 21 dicembre
2022, ma è stato recentemente posticipato ad aprile
2023.
“Mario e Luigi sono
due degli eroi più amati in tutta la cultura popolare e siamo
onorati di avere l’opportunità unica di lavorare così a stretto
contatto con Shigeru Miyamoto e il team di Nintendo per dare vita a
questi personaggi in un film d’animazione. , a differenza di
qualsiasi film che Illumination abbia realizzato fino ad
oggi”, ha dichiarato Meledandri in una
dichiarazione quando il progetto è stato annunciato.
Nel 1995 il film Jumanji ha
incantato grandi e piccoli grazie ad una storia ricca di avventura
ed elementi fantastici, basata sull’omonimo racconto del 1981 di
Chris Van Allsburg. Il film con protagonista
Robin
Williams è così diventato un vero e proprio cult, e a
distanza di anni ha infine visto realizzare un proseguimento alla
sua storia con il sequel Jumanji – Benvenuti nella
Giungla (qui la
recensione). Diretto da Jake
Kasdan, il film è infatti un seguito vero e proprio
dell’originale, pur con un cast totalmente diverso e una storia
ambientata a distanza di diverso tempo dalla precedente.
Il segno più evidente del passaggio
del tempo dall’uno all’altro film è dato dalla trasformazione di
Jumanji da gioco da tavolo a videogame. Attraverso questo i
protagonisti vengono risucchiati all’interno della celebre giungla,
e stavolta il pubblico li seguirà all’interno di essa, esplorando
il mitico mondo che dà il titolo al film. Tali novità, come anche
il cast ricco di celebrità, hanno attratto la curiosità del
pubblico, che ha così decretato il successo economico del film. A
fronte di un budget di 90 milioni di dollari, infatti, il film è
arrivato ad un guadagno mondiale complessivo di oltre 962
milioni.
Dato tale successo, la Sony Pictures
conferma la realizzazione di un sequel, che porterà avanti la
storia narrata, mantenendo inalterati i personaggi protagonisti. Il
film è infine uscito a due anni di distanza, nel 2019, con il
titolo di Jumanji: The Next Level, a cui si sono aggiunti
gli attori Awkwafina, Danny DeVito
e Danny Glover. Tornando però a Benvenuti
nella Giungla, numerose sono le curiosità legate al film, in
particolar modo relative al cast, con gli attori sottopostisi ad
allenamenti e specifiche richieste per poter dar vita ai loro
personaggi, divenuti subito iconici.
Jumanji – Benvenuti nella
Giungla: la trama del film
All’inizio del film facciamo la
conoscenza di Spencer Gilpin, Martha Kaply,
Bethany Walker e Anthony Johnson.
Questi sono quattro liceali ritrovatisi in punizione per motivi
diversi. La punizione loro inflitta è quella di svuotare la cantina
della scuola, ricca di cianfrusaglie. Mentre puliscono l’ambiente,
svuotandolo delle varie scatole, i quattro ritrovano un videogioco
intitolato Jumanji. Avendo ormai stretto amicizia, decidono di
spendere un po’ di tempo giocando a questo. Non appena lo
accendono, però, si ritrovano a dover scegliere tra quattro
personaggi, e una volta fatta la scelta vengono letteralmente
risucchiati all’interno del gioco.
Ritrovatisi all’interno di questo, i
quattro si renderanno conto di aver assunto le sembianze dei
quattro personaggi scelti. Questi sono l’esploratore
Smolder Braveston, lo zoologo Franklin
Finbar, il professor Shelly Oberon e la
guerriera Ruby Roundhouse. Ben presto
comprenderanno che l’unico modo per uscire dal gioco è completarlo,
e per farlo dovranno superare una serie di pericolosissime prove. A
rendere più complicato il tutto vi è poi il fatto che valgono delle
vere e proprie regole da videogioco. I quattro hanno infatti a
disposizione soltanto tre vite, terminate le quali finiranno con lo
sparire per sempre.
Jumanji – Benvenuti nella
Giungla: il cast del film
Per generare un certo interesse nei
confronti del film, i produttori si sono assicurati dalla loro
parte alcuni tra i più noti attori del momento per quanto riguarda
i film d’avventura e commedia. È così che ad interpretare Smolder
Braveston c’è l’onnipresente Dwayne
Johnson, che dà qui sfogo a tutta la sua presenza
scenica come anche alle sue capacità comiche. Accanto a lui si
ritrova anche Kevin
Hart nei panni di Franklin Finbar. I due, molto amici
anche nella realtà, hanno sfoggiato un’ottima chimica di coppia,
dovuta proprio al sentimento che li lega anche oltre il set.
Karen
Gillan, nota anche per il ruolo di Nebula nel Marvel Cinematic Universe, è invece
la guerriera Ruby Roundhouse. Nonostante Johnson e Hart siano
noti per essere in costante esercizio fisico, è stata proprio
l’attrice a sottoporsi ai maggiori allenamenti.
Dato il suo personaggio, infatti, la
Gillan ha dovuto allenarsi per poter eseguire le complesse
coreografie di combattimento previste dal copione. Grande elemento
comico è poi rappresentato dall’attore Jack Black, che dà vita a Shelly Oberon. Dato
che questi è l’avatar dell’adolescente Bethany Walker, Black ha
speso molto tempo a documentarsi sulla cultura degli adolescenti e
sulle loro principali influenze culturali, così da poter risultare
più credibile nel suo ritratto. Nel film è poi presente il cantante
Nick Jonas nei panni di Jefferson McDonough, un
altro dei personaggi del videogioco. Questo era originariamente
stato offerto all’attore Tom
Holland, il quale ha però dovuto rinunciare per poter
interpretare il personaggio di Spider-Man. Infine, l’attore
Bobby Cannavale, invece, è presente nel ruolo del
villain Russell Van Pelt.
Jumanji – Benvenuti nella
Giungla: il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
Per gli appassionati del film, o per
chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne
grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali
piattaforme streaming oggi disponibili. Jumanji –
Benvenuti nella Giungla è infatti presente su
Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Infinity, Apple
iTunes, Netflix, Tim Vision e Amazon Prime Video. In base alla
piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo. In questo modo
sarà poi possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio
della qualità video. Il film verrà inoltre trasmesso in televisione
martedì 4ottobre alle
ore 21:20 sul canale Rai
2.
Sappiamo da tempo che il mercenario
chiacchierone di Ryan Reynolds è in arrivo nel MCU, ma questa
settimana è arrivata la notizia che Hugh Jackman si unirà a lui in Deadpool
3 nel ruolo di Wolverine. È probabile
che il film dia l’addio definitivo all’universo degli
X-Men della Fox e che Wade Wilson
rimanga in qualche modo nel MCU per le sue
storyline future. Sarebbe un vero e proprio shock se i
Marvel Studios non cogliessero
l’occasione per far incrociare lui e Logan con
qualche volto familiare, soprattutto se il dispositivo di
Cable per il viaggio nel tempo li porterà a
intraprendere un viaggio multiversale. Oggi abbiamo riunito alcuni
per sonaggi del MCU con cui ci
piacerebbe vedere Deadpool e
Wolverine condividere lo schermo. Alcuni di questi
team-up farebbero sicuramente ridere, mentre altri potrebbero
regalarci epiche scene d’azione. Ciò che li accomuna tutti, però, è
che vedere incontrare Wade e
Logan sarebbe un sogno che si avvera per i
fan.
Spider-Man
Spider-Man
in un film vietato ai minori? Per certi versi è difficile da
immaginare ma, se la Sony Pictures volesse approfittare della
popolarità del Marvel Cinematic Universe,
potrebbe prenderlo in considerazione per Deadpool
3. Le scene in cui appare l’arrampica-muri potrebbero
essere scelte con cura, naturalmente, e non c’è motivo per cui
questo debba significare che Peter Parker diventi
automaticamente scurrile (basta guardare come è stato gestito
Colosso nei primi due film di Deadpool).
In ogni caso, i fan desiderano
vedere il percorso di Spidey incrociarsi con
quello di Deadpool, mentre vale la pena notare che
l’eroe ha una storia importante con Wolverine
anche sulla pagina. Esplorare entrambe le dinamiche, anche solo
brevemente, sarebbe un vero piacere e un ottimo utilizzo dell’unico
cameo nel MCU che Tom Holland avrebbe ancora nel suo contratto
con i Marvel Studios.
Thanos
Avengers:
Endgame ha introdotto il viaggio nel tempo nel
Marvel Cinematic Universe
e, per coincidenza, Deadpool 2 ha fatto la stessa
cosa per l’Universo X-Men della Fox l’anno
precedente. Se questo threequel sfrutterà la capacità di
Cable di saltare nella linea temporale (portando
così Wade e Logan nel MCU), forse potremmo
quindi vedere il ritorno di Thanos?
La storia del Titano
Pazzo è già stata raccontata, quindi una storyline di
Deadpool
3 in cui questi due si imbattono in una Variante di
Thanos da qualche altra parte nel Multiverso, che rimane perplessa
dalla sua incapacità di distruggerli – ricordiamo che entrambi
hanno potenti fattori di guarigione – sarebbe esilarante. Il fatto
che Josh Brolin interpreti anche Thanos porterebbe
ad alcune memorabili battute che rompono la quarta parete, e se
anche Cable facesse parte di questa scena… beh,
sarebbe ancora meglio. Dipende dalla direzione che prenderà questo
team-up, ma sarebbe un errore non trovare un modo per farlo
accadere.
Thor
Grazie al regista
Taika Waititi, Chris Hemsworth ha avuto la possibilità di
mettere in mostra le sue doti comiche nei panni di
Thor, e questo lo rende probabilmente
l’abbinamento perfetto con il Deadpool spigliato
di Ryan Reynolds.
La prospettiva che questi due
condividano lo schermo è entusiasmante e vedere il Dio del Tuono
che cerca di confrontarsi con un pazzo come il mercenario
chiacchierone sarebbe molto divertente. Se poi ci si mette anche
Wolverine, le cose si fanno ancora più
interessanti, soprattutto se il Dio del Tuono finisce per vedere
come se la cava il suo martello Uru contro l’Adamantio!
Thor: Love and Thunder è
stato una delusione, ma l’incontro tra i due personaggi
dell’Universo X-Men e un eroe come Thor sarebbe di
grande richiamo per gli spettatori e un team-up che potrebbe
divertirci.
Rocket
Con i suoi amici morti e
sepolti, Rocket si è ritrovato a passare un bel
po’ di tempo sulla Terra durante Avengers: Endgame e nel frattempo ha
familiarizzato con molti dei più potenti eroi della Terra. Anche se
in seguito si è riunito ai suoi compagni
Guardiani, non è escluso che Rocket scelga di
tornare sulla “Terra” dopo il Vol. 3, trovandosi
faccia a faccia con Deadpool e
Wolverine.
Se il mercenario chiacchierone
diventasse un alleato riluttante del procione parlante in Deadpool
3, questa storyline avrebbe tutte le carte in regola
per diventare un instant cult, mentre siamo sicuri che
Rocket si divertirebbe a vedere gli artigli di
Logan. Il fatto che Bradley
Cooper sia l’interlocutore di Ryan
Reynolds è un ulteriore vantaggio, mentre ci piacerebbe
che Groot venisse coinvolto nel mix. Provate solo
a immaginare se decisse di creare i propri artigli di legno alla
Wolverine…
Captain America
In The Falcon e The Winter Soldier, Sam
Wilson è diventato il nuovo Capitan
America del MCU, anche se non lo abbiamo ancora
visto intraprendere più di una missione (Captain America: New World Order
non arriverà mai abbastanza presto, questo è certo). Inutile dire
che un team-up Capitan America/Deadpool/Wolverine
ha lo stesso potenziale di uno con Thor, e vederli
scontrarsi sarebbe uno spasso.
Con l’ex Falcon che senza dubbio
prende sul serio i suoi nuovi doveri, potrebbe essere mandato a
eliminare questi piantagrane, per poi ritrovarsi a malincuore a
fare squadra con lo scapestrato Wade e il violento
Wolverine. Anthony Mackie è un
tipo divertente e lo ha dimostrato in Ant-Man,
quando Falcon è stato inviato ad affrontare
Scott Lang. Ci piacerebbe che avesse la
possibilità di mettere in mostra le sue doti comiche in Deadpool
3, e anche se è un peccato che non sia Steve
Rogers a condividere lo schermo con
Wolverine, non ci lamenteremmo se ciò
accadesse.
Nick Fury
Mentre il franchise solista
di Deadpool rimarrà probabilmente vietato ai
minori, sarebbe folle per i Marvel Studios non utilizzare il
mercenario chiacchierone nel più ampio Marvel Cinematic Universe,
e Nick Fury potrebbe benissimo essere la persona
che introduce Wade Wilson in un mondo molto più
ampio di supereroi.
Anche se la maggior parte di questo
team-up con Wolverine si svolge nel loro mondo,
quanto sarebbe divertente per
Samuel L. Jackson apparire in una scena post-credits
di Deadpool
3 che parodizzi quella di Iron Man
del 2008 in cui (fallisce) nel reclutare Wade? Si
tratta di un cameo che sarebbe più che altro divertente, ma non
sfruttare la strana dinamica che un personaggio come
Deadpool avrebbe con Nick Fury
sarebbe una grande occasione mancata. Sì, probabilmente si potrebbe
trovare un modo per includere Wolverine, ma dato
che Wade sembra destinato a diventare una presenza
fissa nell’MCU in futuro,
dovremmo fare in modo che sia tutto incentrato su di lui.
War Machine
La storia di Iron
Man si è conclusa in Avengers: Endgame, ma
Ironheart e War Machine sembrano
destinati a riempire quel vuoto in modo importante mentre ci
addentriamo nella Saga del Multiverso. Da The Falcon e The
Winter Soldier è emerso chiaramente che l’aiuto di
Rhodey ai Vendicatori Segreti in Infinity
War non ha avuto un grande impatto sulla sua carriera,
quindi è probabile che lavori ancora per il governo degli Stati
Uniti (il trailer di Secret Invasion indicava comunque
che era così).
Tenendo conto di ciò, War
Machine potrebbe facilmente incrociare la sua strada con
quelle di questi due personaggi. Dopotutto, l’arrivo inaspettato di
Deadpool e Wolverine nel MCU non passerebbe
inosservato e se i Marvel Studios vogliono conservare
i team-up più importanti per il futuro alloraa se questi due
riusciranno ad avere la meglio su War Machine…
beh, ci saranno delle scene d’azione da urlo.
Rhodey sarà chiaramente una parte importante delle
storie future, quindi un cameo come questo potrebbe contribuire a
legittimare anche il suo personaggio.
Hulk
Mentre scommettiamo che
Deadpool diventerà una presenza fissa nel MCU dopo Deadpool
3, è probabile che il ritorno del
Wolverine di Jackman sia una
tantum. Certo, c’è la possibilità che sia tentato di tornare per
Avengers: Secret Wars, ma fino a quando non si
saprà di più su quel film, non è affatto cosa certa.
Di conseguenza, i Marvel Studios devono
cogliere l’occasione per realizzare i sogni dei fan di tutto il
mondo, facendo finalmente scontrare Wolverine con
Hulk. Anche Jackman e Mark Ruffalo hanno dichiarato che vorrebbero
che questo accadesse, e il threequel sembra l’occasione perfetta.
L’inserimento di Deadpool nel mix non farebbe altro che alzare la
posta in gioco e, se ciò non accadrà, molti fan usciranno dal film
delusi. Dipende da quale sia il piano per il Golia Verde, ma se la
follia multiversale è prevista in Deadpool 3, non ci sono scuse per non
seguire questa strada.
È uscito il nuovo trailer di
Black Panther: Wakanda Forever e il video
contiene alcune rivelazioni importanti. La guerra sta arrivando nel
Wakanda e ci sono tutti i segnali che preannunciano
un grande scontro. Dopo un lungo periodo di attesa, Ryan
Coogler e la squadra di supereroi sembrano pronti a
consegnare un tributo appropriato al defunto Chadwick Boseman. Già solo dal trailer, il
film si preannuncia come un vero e proprio ritorno in forma
per i Marvel Studios. Vediamo quindi 5
highlight del teaser di Wakanda Forever.
Regina Ramonda è morta?
Inizialmente,
Namor nell’MCU viene presentato
come un anti-eroe, ma nel trailer di Black
Panther: Wakanda Forever il personaggio appare come un
cattivo. Dal video sembra che sia Namor a portare la
guerra e a devastare la casa di
T’Challa inondando il palazzo. Inoltre, sembra che il
personaggio prenda di mira la Regina Ramonda.
Stando a questo scatto, Riri
Williams dovrebbe essere il bersaglio principale di
Namor, ma dal trailer si intuisce anche che
Ramonda si sacrifica per salvarla. In questo modo, la
regina diventerebbe un’ispirazione a diventare un’eroina per
la giovane donna. Ma è davvero così facile intuire la trama del
film?
K’uk’ulkan, il Dio Serpente
Piumato
Il Namor
dell’MCU è un mutante ma, visti
i legami della storia con la mitologia sudamericana, Black
Panther promette di fornire una visione molto diversa del
personaggio (e di Atlantide). Il cambio di
rotta è quasi inevitabile, dato che i Marvel Studios vogliono
distanziare il Sub Mariner da Aquaman.
Il regista di Black
Panther: Wakanda Forever ha voluto
collegare Namor e il suo popolo ad un antico
essere: Kukulkan. Il nome scelto fa
riferimento ad una divinità venerata dai Maya
yucatechi della penisola dello Yucatán. E se il
personaggio avesse anche dei legami con Shang-Chi e i draghi della Leggenda dei Dieci
Anelli?
Un funerale per il
re
Il trailer di
Black Panther: Wakanda Foreverpreannuncia il
funerale di T’Challa. Senza dubbio sarà una delle
scene più emozionanti del film. Ad anticipare l’atmosfera, nel
teaser il coloratissimo logo dei Marvel
Studiosviene trasformato per rimandare al
copricapo dell’eroe caduto. Tuttavia, per ora non si è ancora
capito cosa abbia portato alla morte della Pantera
Nera.
La voce fuori campo di
Namor e la cinepresa che indugia sul volto di
Shuri fa intuire che l’elmetto da Pantera
Nera del fratello passerà a lei. D’altro canto, questa
scena potrebbe anche riferirsi al funerale della povera Regina
Ramonda.
Ironheart in Black
Panther: Wakanda Forever
Il trailer di Black
Panther: Wakanda Foreverlascia
poco intuire il ruolo di Riri Williams nel
sequel di Pantera Nera. Il personaggio è chiaramente un
alleato, ma nelle promo art del film la vediamo indossare
l’armatura da Ironheart.
In uno scatto
vediamo Riri che si diverte a pilotare una tuta
molto più avanzata, che porta alla mente le prime avventure di
Tony Stark. In effetti, ci sono parecchi segni che
lasciano intuire che la ragazza potrebbe essere il nuovo
“Iron Man”. Magari, il personaggio sarà introdotto in
Wakanda Forever prima di avere una serie
Disney+ da solista.
Il protagonista di Black
Panther: Wakanda Forever
Il nuovo trailer termina mostrando
il nuovo Black
Panther. L’abbiamo già vista in un set LEGO e siamo
sicuri si tratti di Shuri. Per prima cosa, guardando
la corporatura si capisce che c’è una donna sotto al costume.
Inoltre, i segni sulla maschera assomigliano molto al trucco
tribale dell’eroe defunto.
C’è un’altra cosa: le immagini del
trailer ci portano a credere che Shuri abbia assunto le
abilità di Wakanda ingerendo l’erba a forma
di cuore. Se così fosse, forse nel film ci saranno più Pantere
Nere…
Viola come il mare si è inserito nel palinsesto
Mediaset il 30 settembre dopo un periodo di lunga attesa. La serie
era stata annunciata dall’attore co-protagonista Can Yaman già nell’agosto del 2021, e
l’hype costruitosi attorno è stato altissimo.
La fiction, prodotta da Lux Vide, è
basata sul romanzo Conosci l’estate? di Simona Tanzini. La
protagonista è Viola Vitale (Francesca
Chillemi), una giornalista di cronaca nera con la dote
della “sinestesia”, che in realtà altro non è che il sintomo di una
malattia neurologica degenerativa. Chillemi, insieme a Can
Yaman che interpreta l’ispettore-capo Francesco
Demir, tesse la tela di una storia scritta appositamente
per rubare il cuore ai suoi telespettatori.
Per l’attore turco, che ha riscosso
una gran fama grazie a Bitter Sweet-Ingredienti d’amore,
Viola come il mare può definirsi il suo debutto
nella serialità italiana, ben diversa da quella turca a cui lui è
sempre stato abituato. Italia e Turchia, infatti,
impostano la loro sceneggiatura su principi ben
diversi e per Can Yamanvergine
nell’interpretare alcuni ruoli e affrontare determinate tematiche,
è stata una novità ma anche una sfida.
Viola come il mare, un Can Yaman
diverso
Oltre ad aver dovuto recitare in
una lingua straniera per lui, Can in Viola come il
mare si è dovuto calare nei pani di un poliziotto, ruolo
che come dice lo stesso attore non aveva mai interpretato ma a cui
tanto ambiva. Le dizi turche (soap opera in cui si seguono
le vicende sentimentali dei personaggi) che lo hanno visto
protagonista insieme a talentuose attrici (Demet
Ozdemir e Ogze Gurel, per esempio) hanno
sempre avuto una trama molto pudica. Questo perché in Turchia,
specie con l’arrivo di Erdogan, vige la censura derivante
da leggi considerate offensive per l’identità turca,
perciò il decoro deve essere garantito in uno sceneggiato da
mandare in onda in una tv nazionale.
Molti sono i temi non trattati in
Turchia che lì costituiscono un tabù: uno fra questi è tutto quello
che concerne la sfera sessuale. Nelle soap più famose a cui Can
Yaman ha partecipato (Bitter Sweet, Daydreamer e
Mr.Wrong) sia l’atto del baciarsi che quello riguardante
il sesso non sono mai stati realmente esplorati o trattati. Le
produzioni che investivano su una dizi si sono dovute sempre ben
guardare dal calibrare gli argomenti, al fine di non dover ricevere
una multa o la chiusura della serie.
In Italia il prodotto seriale
tratta temi ben diversi e le norme turche possono considerarsi gli
antipodi. Non ci sono tabù estremi e soprattutto le scene
riguardanti il sesso e le effusioni sono a volte persino troppo
specifiche e dettagliate. Anche la parziale nudità è mostrata
apertamente, cosa che invece nelle dizi turche non è neppure
contemplata. Can ha dovuto perciò fare un doppio lavoro in
Viola come il mare: calarsi in un personaggio che parla
liberamente della sessualità giocando con il proprio corpo, e
doversi prestare a scene più intime.
In fondo, la regola per essere un
buon attore è non tirarsi mai indietro, e Can
Yaman in Viola come il mare se l’è cavata
davvero bene! E’ riuscito a dare spessore al suo personaggio
Francesco Demir alternandosi fra una recitazione più intensa e
attimi più leggeri. La sua espressività – a tratti molto marcata –
ha delineato un poliziotto che non è un semplice donnaiolo come
sembra, ma anzi un uomo che oltre a essere altruista porta avanti
una grande causa.
Can ha avuto la capacità di essere
due personaggi in uno, calandosi perfettamente nei panni di un
ispettore senza sentire il peso della differenza fra serialità
turca e italiana, seppur sia grande.
Il cinema, oltre che essere mero
intrattenimento, ha la capacità di trasmettere emozioni e
presentare problematiche reali, spesso collegate alla nostra
attualità. Munich Games è una miniserie che porta
lo spettatore a toccare con mano la realtà dei pregiudizi e delle
discriminazioni ancora oggi presenti in tutti gli stati ed in tutte
le culture. Programmata l’uscita su Sky ed in streaming su Now tv
per il 5 ottobre, la serie è formata da sei episodi da circa 45
minuti l’uno. Munich Games è stata ideata e
scritta dalla sceneggiatrice israeliana Michal Aviram, già nota per
Fauda (2018). Mentre il regista è il tedesco Philipp Kadelbach
(Noi,
i ragazzi dello zoo di Berlino).
Munich Games: un amichevole
costellato d’odio
Per dimostrare il buon legame
istauratosi tra la Germania e lo stato d’Israele, si è deciso di
commemorare il massacro di Monaco, avvenuto 50 anni prima durante
le olimpiadi, con una partita amichevole tra i due paesi. Da
subito, però, si creano le prime tensioni: la paura più grande è un
altro attacco terroristico da parte dei gruppi palestinesi. Oren,
interpretato dall’attore arabo-israeliano Yousef Sweid, un
informatico dell’intelligence israeliana, viene invitato a
cooperare con la polizia tedesca. In particolare con Maria, una
poliziotta tedesca interpretata dall’attrice tedesca Seyneb Saleh,
collaboreranno affinché non si ripeta una nuova strage. I
principali sospetti dell’attacco sono il gruppo di profughi guidati
da Fathi, di cui la polizia conosce le mosse tramite Monir,
informatore con cui Maria ha segretamente una relazione. Ma la
minaccia si rivelerà molto più seria e di fonte totalmente
differente, mettendo seriamente in pericolo la vita di tutta la
squadra di calcio israeliana.
la poliziotta tedesca Maria
Un passo indietro nella storia: il
massacro di Monaco del 1972
5 settembre 1972: questo è il
giorno in cui le relazioni tra Germania ed Israele, in un tentativo
di riappacificazione, si sono ulteriormente incrinati. Si tennero
in quell’anno le prime olimpiadi in Germania, i Munich
games, dopo la caduta del regime nazista. L’edizione
precedente tenutasi in questo paese risale al 1936. Il valore di
questi giochi era quindi altamente simbolico. Ad ogni modo, però,
queste olimpiadi furono tristemente note per il massacro
di Monaco, un attacco terroristico perpetrato dalla cellula
terroristica palestinese Settembre Nero che causò la morte di
undici giocatori della squadra israeliana ed un poliziotto tedesco.
Germania ed Israele si addossarono a vicenda le colpe della mal
riuscita di ogni tentativo di salvataggio. La polizia tedesca fu
accusata di non essere intervenuta in maniera adeguata, mentre la
premier israeliana fu ritenuta responsabile dal capo delle forze
tedesche per non aver acconsentito alle richieste degli
attentatori.
Un multiculturalismo di
violenza
Munich Games è una
serie che presenta l’intreccio di tre culture differenti e, in
alcuni aspetti, contrastanti. Si tratta del popolo tedesco,
israeliano e palestinese: tre popoli che, tra il vicino passato del
totalitarismo nazista e l’attuale apartheid in Medio Oriente, si
trovano o si sono trovati in conflitto. Qui però, si è cercato di
integrarli e rappresentarli in maniera equa. Guardando la serie in
lingua originale, si vede come ci sia un passaggio continuo dal
tedesco, all’ebraico e all’arabo. L’inglese, in quanto idioma
universale, viene usato per la comunicazione in contesti più
formali e per la comunicazione tra persone appartenenti a culture
differenti.
Un ‘altro elemento interessante è
l’utilizzo di foto originali del massacro del 72 nell’intro. In tal
modo, si mantiene un contatto diretto con la realtà dei fatti. La
scelta del 2022 rende naturalmente ovvio lo scopo commemorativo
della serie, ma la presenza di tali immagini garantisce un legame
più chiaro e diretto con gli avvenimenti.
Munich games,
oltre a riflettere sulla strage del 1972, porta sul grande schermo
anche tutta una serie di tematiche di attualità e di
discriminazioni ancora presenti. Primo fra tutti, il conflitto tra
i profughi palestinesi, costretti ad abbandonare la propria terra,
e gli israeliani, visto come popolo filoccidentale e oppressore.
Inoltre, sembrano essere ancora aperte le ormai antiche ferite
dell’olocausto: le discriminazioni nei confronti degli ebrei non
sembrano aver abbandonato tutti i tedeschi. Tutto questo circolo di
relazioni astiose tra popoli porta inevitabilmente ad una catena di
inutili violenze gli uni verso gli altri, in uno scontro continuo.
Con il passare dei decenni e con l’evoluzione delle relazioni
internazionali, non si è riuscito ancora a superare alcuni di
questi conflitti.
Divenuta celebre grazie ad alcune
popolari serie televisive, l’attrice Liza Weil si
è sempre più distinta come uno dei volti immancabili del piccolo
schermo. Negli anni ha dato prova di sapersi perfettamente misurare
con generi diversi, passando dalla commedia al dramma e fino
all’horror. Ancora oggi continua ad essere molto amata dal grande
pubblico, che può ritrovarla in sempre nuovi progetti per la
televisione.
2. Ha recitato anche per il
cinema. Oltre a recitare per il piccolo schermo, la Weil
ha avuto modo di prendere parte anche ad alcuni film per il cinema.
Il debutto sul grande schermo è per lei avvenuto nel 1998 in
Ragazze contro, per poi comparire in Echi mortali
(1999), con Kevin
Bacon, Il segno della libellula –
Dragonfly (2002), con Kevin Costner,
Lullaby (2002), Year of the Dog (2007), Neal
Cassady (2007), Mars (2008), The Missing
Person (2009), Little Fish, Strange Pond (2009) e
l’horror Smiley (2012). Di recente ha invece recitato nei
film The Black Emperor of Broadway (2020) e Women Is
Losers (2021).
Liza Weil in Una mamma per amica
3. Si era presentata per un
altro ruolo. Nella popolare serie televisiva Una mamma
per amica, andata in onda dal 2000 al 2016, l’attrice
interpreta il ruolo di Paris Geller, una ragazza lunatica,
attaccabrighe e tendente alla misantropia. È questo il ruolo che ha
reso celebre la Weil, la quale si era però inizialmente candidata
per un personaggio diverso. L’attrice, infatti, aveva inizialmente
sostenuto il provino per il ruolo di Rory, la protagonista poi
interpretata da Alexis Bledel.
Pur non ritenendola adatta per tale personaggio, i produttori
rimasero colpiti da lei e decisero di affidarle un ruolo diverso,
quello di Paris Geller.
4. È molto diversa dal suo
personaggio. La Weil non ha mai nascosto di aver trovato
molto impegnativo il ruolo di Paris Geller, in particolare per via
del fatto che tra lei e tale personaggio vi sono molteplici
differenze. Al di là di quelle caratteriali, la Weil ha raccontato
di essere stata tutt’altro che una studentessa modello durante la
sua adolescenza, in netto contrasto con Paris, la quale è invece
ossessionata dallo studio. Per entrare in questa mentalità,
l’attrice si è dunque dovuta dedicare in modo approfondito a
caratterizzare al meglio il personaggio.
Liza Weil in Le regole del delitto perfetto
5. È una delle protagoniste
della serie. In Le regole del delitto
perfetto l’attrice è una delle protagoniste nel ruolo di
Bonnie Winterbottom, presente dalla prima alla sesta stagione. Il
suo personaggio è la fedele collaboratrice di Annalise, la
principale protagonista. L’attrice ha sempre descritto con grande
entusiasmo Bonnie, definendola un personaggio ricco di segreti e
ossessioni, molto divertenti ma anche impegnative da
interpretare.
Liza Weil in Westworld
6. Ha recitato anche nella
nota serie fantascientifica. Nel 2022 l’attrice è comparsa
anche in due episodi della quarta stagione di Westworld,
la celebre serie fantascientifica. In particolare, ha recitato
negli episodi Well Enough Alone e Années Folles, ricoprendo il
ruolo di Deborah, una delle ospiti del The Golden Age park.
L’attrice ha raccontato di aver avuto un’ottima esperienza sul set,
essendosi confrontata con una realtà diversa per lei, non essendo
solida recitare in progetti di questo tipo.
Liza Weil è su Instagram
7. È presente sul social
network. L’attrice possiede un proprio profilo personale
verificato sul social network Instagram, con un totale di 376 mila
follower. Qui, dove ha pubblicato attualmente quasi 100 post,
l’attrice è solita condividere immagini relative alle sue attività
lavorative, con dietro le quinte e curiosità dei progetti a cui
prende parte. Non mancano però anche foto relative alla sua
quotidianità, con amici o colleghi. Seguendola si può dunque
rimanere aggiornati su tutte le sue attività.
Liza Weil, il marito e la figlia
Josephine Elizabeth Weil-Adelstein
8. Ha una figlia.
Nel 2006 l’attrice ha sposato l’attore Paul
Adelstein, conosciuto grazie ad alcuni progetti teatrali
in comune. In seguito i due hanno recitato insieme anche in
Order Up, Little Fish, Strange Pond e The Missing
Person. Dopo quattro anni di matrimonio, la coppia si è poi
presa del tempo per poter dare alla luce la loro prima figlia,
chiamata Josephine Elizabeth Weil-Adelstein, nata
nell’aprile del 2010. Sfortunatamente, nel 2016 la coppia ha
annunciato la propria separazione, indicando differenze
inconciliabili come causa primaria della decisione. Nel novembre
del 2017 hanno poi ufficializzato il divorzio.
Liza Weil e Charlie Weber
8. Ha avuto una relazione
con un collega. Successivamente alla separazione da
Adelstein, l’attrice ha avuto una relazione con l’attore
Charlie Weber, con il quale ha recitato nella
serie Le regole del delitto perfetto. In essa, Weber
ricopre il ruolo di Frank Delfino. I due attori si sono dunque
frequentati dalla metà del 2016 e fino al febbraio del 2019. La
loro separazione ha infranto i sogni dei loro fan, i quali avevano
espresso grande entusiamso nel sapere che i due si frequentavano
anche al di fuori del set.
Liza Weil: età e altezza dell’attrice
10. Liza Weil è nata a Passaic, New
Jersey, Stati Uniti, il 5 giugno del 1977. L’attrice è
alta complessivamente 1.63 metri.
In Quasi orfano la
famiglia è al centro della trama mettendone a fuoco i pregi e i
difetti. Nel film di Umberto
Carteni, Riccardo
Scamarcio e Vittoria Puccini sono Valentino e Costanza.
Marito e moglie, vivono a Milano e hanno fondato un famosissimo
brand nel mondo del design. Valentino, di origine pugliese, ha
progressivamente tagliato i ponti con la sua famiglia, al punto di
dichiararsi orfano e cambiare cognome. La famiglia di Valentino,
colorita e numerosa, tenta di riallacciare i contatti presentandosi
all’improvviso a Milano. Il film sarà in sala dal 6 ottobre e le
premesse per fare bene non mancano.
Quasi orfano, la trama
Pregiudizi, conflitti familiari e
romanticismo. Questi sono i tre ingredienti che rendono
Quasi orfano un film dignitoso che entra nel
panorama delle commedie italiane. I pregiudizi riguardano tutti i
personaggi: i membri della famiglia Tarocco, provenienti dalla
Puglia, e la famiglia di Costanza. Un argomento significativo del
film è la differenza nel ritratto che viene fatto del nord e del
sud Italia. Nessuna esclusione di colpi, poiché vengono descritti
pregi e difetti da una parte e dall’altra. Milano, la grande città
del nord Italia, così caotica ma funzionante allo stesso tempo. La
città per eccellenza che come diceva Pasolini schiaccia l’uomo e lo
limita. Dall’altra parte Monopoli, nella periferia della Puglia,
disorganizzata ma colorata. Ricca di bellezza, aperta e
immutabile.
Così il contrasto centro-periferia
si rispecchia nelle caratteristiche dei personaggi. Valerio, nel
film, ne incarna perfettamente i pregi e difetti. In questo caso,
il personaggio di Riccardo Scamarcio è scisso tra
questi due mondi. Vive in un mondo patinato, dove le persone che lo
circondano hanno più timore che affetto per lui. Veste come un
borghese con il maglioncino a collo alto, stile Steve Jobs e
rivendica i suoi progetti come se fosse il fautore del cambiamento.
Gli basterà sentire un fischio – il richiamo della famiglia Tarocco
– per riportarlo con i piedi per terra. Un riflesso incondizionato
per cui appena sente la nipote fischiare risponde allo stesso modo.
Il fischio, un atto che in città non è contemplato, riunisce così
la famiglia Tarocco.
Invece, Costanza
rappresenta in tutta la sua alterità i pregiudizi sul nord Italia.
Il personaggio interpretato da Vittoria Puccini
subisce, forse, il cambiamento più totale alla fine del film.
Quando il suo arco narrativo inizia lei è già intrappolata in un
matrimonio infelice, un padre opprimente e un lavoro
insoddisfacente. Vittima anche lei di uno stereotipo attuale: la
donna offuscata dal potere maschile. Lo vediamo quando il padre
continua a dare man forte al personaggio di
Valerio e quando Valerio stesso la sminuisce
chiamandola “musa”, nonostante le idee dei progetti in comune siano
stati creati proprio da lei.
Foto di F. Cassaro
La famiglia è il bene più
prezioso
Il film vive di contrasti, non solo
geografici, ma anche sentimentali. Da una parte la famiglia Tarocco
accoglie Costanza come una figlia, dall’altra
invece il personaggio di Bebo Storti incarna tutta
la glacialità del manager milanese. In Quasi
orfano si da spazio ai sentimenti e ai romanticismi
che sono propri della natura della famiglia Tarocco. Proprio
l’aspetto romantico e sentimentale è stato quello che maggiormente
è stato esplorato in Quasi orfano, piuttosto che nel film originale
francese (da cui il remake italiano prende ispirazione). Lo vediamo
nella focosità della coppia composta da Nicola (Antonio
Gerardi) e Lulù (Grazia Schiavo) ma anche
e soprattutto dalla dolcezza dell’abbraccio tra Mà e Pà –
Nunzia Schiano e Adriano
Pappalardo.
Due amori semplici che non cercano
di strafare. Si aggrappano alla vita quotidiana come fosse il loro
pane. Nicola e Lulù sono dei genitori apprensivi e nonostante siano
entrambi giovani vedono il cambiamento come qualcosa di impossibile
da attuare. Hanno lo sguardo disilluso perché la loro terra madre
gliel’ha imposto. Tutto cambia quando ricevono l’invito alla festa
dello zio famoso – Valerio. Lì allora tutto cambia: “Andiamo a
Milano, sono anni che non usciamo dalla Puglia“. Ancora una
volta il pregiudizio si annida nella trama del film. Ma sarà
proprio nel grigiore e nella piattezza di Milano che Nicola e Lulù
ritroveranno se stessi, come singoli e come coppia.
Confinati al ruolo di Mà e Pà,
Nunzia Schiano e Adriano
Pappalardo, interpretano marito e moglie Tarocco. Ad
Adriano Pappalardo è affidato il compito di marito
testardo e “capoccione” che, chiuso nella sua bolla a Monopoli, non
accetta il cambiamento. La gestione dell’ostello gli sta sfuggendo
di mano complice le sue antipatie verso i turisti che provengono
dal nord Italia. La sua bussola, il suo fiore di lillà, è il
personaggio di Nunzia Schiano alla quale è
affidato un doppio compito. Riportare a casa il figlio Valerio e
farlo riappacificare con la sua amata Costanza. Circondata da soli
uomini per tutta la vita, Mà tiene in realtà le redini della
famiglia: nei Tarocco vige il matriarcato.
Alla riscoperta delle radici
Con pazienza e saggi consigli Mà
riesce a tessere la sua tela: “Come fai ad essere sempre così
felice?” le domanderà Costanza durante una passeggiata. Non
c’è nessun segreto per la felicità di Mà: “Mi sono riunita con
entrambi i miei figli, cosa altro posso volere di più“. Ancora
una volta, la famiglia il bene più prezioso. Così il personaggio
della Schiano riesce a smuovere dal torpore Costanza che si
immedesima per un momento in una donna del sud, pronta a fare a
cazzotti per gelosia. Riesce anche in un certo senso a colmare quel
vuoto della figura materna per il personaggio della Puccini. Come
una fata turchina riesce a mettere tutto in ordine.
Così Valerio prende la decisione che
gli cambierà la vita e anche Costanza, per amore, lo seguirà. Il
viaggio della coppia che all’inizio sembrava così tormentato e
circoscritto tra le mura dei grattacieli di Milano, si apre alla
vastissima campagna pugliese. Ma niente resta com’è: la famiglia
Tarocco si apre al mondo e agli altri, accogliendo benevolmente i
suoi ospiti nel nuovo B&B di famiglia. Non c’è più spazio per i
conflitti e i pregiudizi, quello che conta è solo l’Amore.
È stato rilasciato il trailer
ufficiale diNocebo,
l’ultimo thriller del regista Lorcan Finnegan e
prodotto da RLJE Films/Shudder. Il trailer offre agli spettatori
uno sguardo all’atmosfera inquietante del film e alle tensioni che
aumenta tra i vari personaggi. Nel film “Una stilista
(Eva
Green) soffre di una misteriosa malattia che confonde
i suoi medici e frustra suo marito (Mark
Strong) – finché non arriva l’aiuto sotto forma di una
tata filippina (Chai Fonacier) che usa metodi che derivano da
tradizioni popolari per guarirla ma questa strada porterà a
rivelare una verità orribile ”, si legge nella sinossi del
film.
Noceboè scritto da Garret Shanley e diretto da Lorcan Finnegan. Nel
casto protagonisti sonoEva
Green,
Mark Strong, Chai Fonacier e Billie
Gadsdon. Il film uscirà negli USA in anteprima
nelle sale il 4 novembre e sarà disponibile in digitale e tramite
video on demand il 22 novembre sempre negli USA. In Italia al
momento non ha una data di uscita.
Anche se nessuna informazione su
chi potrebbe essere il nuovo James
Bond è ancora venuta alla luce, uno dei produttori
dietro i film ha recentemente rivelato che il personaggio non sarà
interpretato da un attore più giovane. Il produttore di lunga
data di James
Bond Michael G. Wilson ha recentemente
parlato a un evento “In Conversation” al British Film Institute di
Londra per celebrare i 60 anni di James Bond e ha
affermato che gli attori più giovani sono fuori gioco quando si
tratta pensa alla prossima scelta per il famoso agente
segreto.
“Abbiamo provato a guardare i
giovani in passato”, ha detto Wilson (tramite Deadline ). “Ma
cercare di visualizzarlo non funziona. Ricorda, Bond è già un
veterano. Ha avuto una certa esperienza. È una persona
che ha attraversato le guerre, per così dire. Probabilmente è
stato nel SAS o qualcosa del genere. Non è un ragazzo del
liceo che puoi portare dentro e iniziare. Ecco perché funziona
per un trentenne.
Sebbene forse non sia la
notizia più sorprendente, la dichiarazione sembra eliminare dalla
contesa una manciata di scelte popolari dei fan per il ruolo,
incluso Tom Holland. L’attore di
Spider-Man ha rivelato all’inizio di quest’anno di aver
effettivamente presentato un film di James Bond alla Sony, e non è
un segreto che abbia rivelato di volere il ruolo.
Dopo la partenza di Daniel Craig dal personaggio in No Time to Die del 2021 , lo stato del
prossimo film di 007 , così come chi interpreterà il personaggio di
James Bond, è stato oggetto di forti speculazioni.
Con questa nuova serie di notizie, sembra che i fan avranno del
tempo per continuare a teorizzare su chi dovrebbe interpretare il
personaggio mentre quelli dietro le quinte lavorano per fornire la
versione più recente dell’iconico agente segreto.