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UTAMA – Le terre dimenticate, la recensione del film di Alejandro Loayza Grisi

Il 13 ottobre arriva UTAMA – Le terre dimenticate, lungometraggio del regista Alejandro Loayza Grisi che affronta i problemi derivanti dal cambiamento climatico. Il film è distribuito al cinema da Officine Blu, prodotto da tre paesi differenti: Bolivia, Francia e Uruguay.

Attraverso la sofferenza di una terra arida, con una patina giallastra che ne rimarca la siccità, il giovane Grisi porta al cinema una storia comune a tutti e su cui tutti dovrebbero riflettere: i rischi e le conseguenze irreversibili del cambiamento climatico.

UTAMA- Le terre dimenticate, la trama

Nella terra secca dell’Altiplano boliviano, vivono Virginio (José Calcina) e Sisa (Luisa Quispe), due anziani quechua la cui vita sembra essersi fermata in quella routine che tutti i giorni, accuratamente, ci tengono a rispettare. Lui porta al pascolo i suoi lama, lei va a prendere l’acqua al villaggio e si occupa delle faccende domestiche.

Ma quando quel bene primario, l’acqua, viene a mancare, la coppia si ritrova alle prese con la più grande piaga del mondo: il cambiamento climatico. L’arrivo del nipote Clever (Santos Choque) che invita i suoi nonni ad abbandonare il villaggio per trasferirsi in città, innesca una serie di scontri fra lui e Virginio, legato alla sua terra e alle origini.

L’urlo di una terra che soffre

In UTAMA- Le terre dimenticate viene restituita in termini filmici sia la denuncia che il grido assordante di un pianeta che fatica ad andare avanti. Che arranca. Soffre. Chiede di essere aiutato. Il cambiamento climatico è la più grande sconfitta della società e Loayza Grisi la mostra con una macchina da presa che non si permette di filtrare la realtà in nessun modo. Ce la restituisce nuda e cruda, senza inganni ma con scene dall’impatto visivo forte, che non lasciano scampo alla durezza di un luogo abbandonato e privo di vita. Gli abitanti del villaggio disperso nel nulla sono soli, come sola è la coppia di indigeni, Virginio e Sisa, in luogo desolato e dai tratti aridi, senza alcun segnale di ripresa.

Non c’è speranza, solo il vuoto di quelle immagini spente (che molto ricordano i film western) enfatizzato da un montaggio classico attento ai dettagli, talmente intenso da lasciare inermi. Quello che si fa strada è il tormento. Scava in profondità, nei meandri dell’anima, e lo fa per punire lo spettatore e ricordargli che la colpa non è del luogo, ma dell’uomo che di esso se ne è impossessato con imprudenza mosso solo dalla brama di potere.

Il rifiuto della modernizzazione

In uno scontro fra “vecchio” e “nuovo”, fra mondo arcaico e industrializzato, si erge la storia di UTAMA – Le terre dimenticate contrassegnata dalla sofferenza di un uomo, Virginio, disposto a morire pur di non concedersi all’urbe e a ciò che non conosce. Rifiuta di aggregarsi alla massa che volta le spalle, per necessità, al proprio villaggio. Lotta con le unghie e con i denti pur di rimanere fedele alla sua casa. Al suo posto sicuro. Alla sua cara vecchia amica, la terra, che seppur si sia trasformata a causa della siccità, non vuole tradire. Lei è già stata tradita e massacrata. Virginio non vuole che la storia si ripeta. Non vuole essere come tutti gli altri.

La partita si gioca proprio qui, diventando questo il corpus di tutto il film fino al climax finale: un uomo che crede nel suo rapporto con la natura, di cui si fida ciecamente, e un giovane ragazzo fermamente convinto che sia il mondo industrializzato a costituire l’unico presente e futuro in cui davvero si possa vivere bene. Non considerando che è proprio quest’ultimo il carnefice, responsabile della rovina di quel posto tanto amato da suo nonno.

UTAMA – Le terre dimenticate mette in scena due generazioni che si scontrano. Una che vuole progredire nella modernizzazione, l’altra che invece è attaccata alle tradizioni, alla cura delle piccole cose e a ciò che resta semplice. Un film che tocca le corde del cuore e le strappa di proposito, con l’ultima scena dal silenzio assordante che richiama all’attenzione per un ultimo avvertimento: bisogna invertire la rotta subito. Dopo potrebbe essere troppo tardi per rimediare.

Star Trek: Beyond, tutto quello che c’è da sapere sul film

Star Trek: Beyond, tutto quello che c’è da sapere sul film

Una delle più popolari saghe fantascientifiche di sempre è quella di Star Trek, nata ben prima della sua rivale Star Wars. Tutto ebbe infatti inizio nel 1966 con l’omonima serie televisiva, a cui hanno poi fatto seguito numerose altre serie e ben tredici film per il cinema. Nel 2009 ha poi preso via il reboot della saga con un lungometraggio intitolato semplicemente Star Trek, seguito poi nel 2013 da Into Darkness – Star Trek. Nel 2016 è infine arrivato il terzo capitolo di questa nuova trilogia, Star Trek: Beyond (qui la recensione), ambientato qualche anno dopo le vicende del secondo film, puntando dunque a nuove avventure.

Il film è diretto non più da J. J. Abrams, passato ad occuparsi di Star Wars: Il risveglio della forza, bensì da Justin Lin, noto per aver diretto diversi capitoli della serie di Fast & Furious. Sotto la sua guida, questo nuovo capitolo si è concentrato su di un ritorno all’esplorazione delle meraviglie dell’universo, presentando naturalmente nuovi pericoli e minacce da debellare. Tornano tutti gli attori principali dei precedenti due lungometraggi, più alcune notevoli new entry che hanno impreziosito il film, caratterizzato naturalmente da grandi effetti speciali e da un trucco candidato al premio Oscar.

Pur se apprezzato dalla critica, il film non ottenne il successo sperato, anche per il fatto di essersi scontrato con blockbuster come Jason Bourne e Suicide Squad nella conquista del box office. L’insuccesso economico non toglie però nulla al suo valore, che tutti i fan della serie non hanno mancato di apprezzare. Prima di intraprendere una visione del film, sarà utile approfondire alcune delle sue principali curiosità. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

 Star Trek: Beyond, la trama del film

Dopo alcuni anni passati ad esplorare lo spazio profondo con la sua USS Enterprise, il capitano Kirk decide di fare domanda per una promozione a vice ammiraglio, tenendo però il suo fidato equipaggio all’oscuro di ciò. Nell’attesa di avere una risposta, che potrebbe portarlo a dare una scossa alla sua vita altrimenti divenuta monotona, Kirk, Spock e gli altri membri dell’Enterprise ricevono un messaggio d’aiuto da un’aliena di nome Kalara. Nel tentativo di aiutarla, però, si accorgeranno troppo tardi di essere caduti nella trappola del crudele Krall.

L’alieno, da tempo all’inseguimento dell’Enterprise, è infatti desideroso di entrare in possesso di una misteriosa reliquia, chiamata l’Abronath, che Kirk aveva recuperato in una precedente missione. Con la loro iconica astronava andata distrutta, l’equipaggio si ritrova bloccato sul pianeta Altamid, alla mercé del nemico. Per Kirk questa sarà la missione più difficile e pericolosa di sempre, durante la quale dovrà rivalutare il proprio ruolo nel tentativo di salvare le persone a lui care. Solo cooperando tutti insieme potranno superare le tecnologie avanzate di Krall, sconfiggendo lui e i suoi piani malvagi.

Star Trek Beyond sequel

Star Trek: Beyond, il cast del film

Ad interpretare il capitano Kirk vi è ancora una volta l’attore Chris Pine, dichiaratosi particolarmente entusiasta delle nuove sfumature caratteriali che emergono dal suo personaggio in questo film. Accanto a lui, nei panni del fidato Spock, vi è l’attore Zachary Quinto. In questo film l’attore ha avuto modo di rendere un sentito omaggio a Leonard Nimoy, interprete originale di Spock nonché suo grande amico, scomparso nel 2015. L’attore Simon Pegg torna a sua volta nel film interpretando il tecnico dell’Enterprise Montgomery Scott. Pegg ha inoltre lavorato alla sceneggiatura del film. Anche Karl Urban ha ripreso il ruolo del dottor Leonard McCoy, pur se inizialmente non interessato a partecipare  al progetto.

L’attrice Zoe Saldana torna ad interpretare la tenente Nyota Uhura, mentre Anton Yelchin è Pavel Chekov. L’attore è poi tragicamente deceduto in seguito ad un incidente un mese prima dell’uscita del film. Compaiono poi gli attori John Cho nei panni di Hikaru Sulu e Sofia Boutella in quelli della temibile Jaylah. Idris Elba interpreta invece il principale antagonista, Krall. L’attore è stato attratto in particolare dal fatto che questi è un villain originale, mai apparso prima nel corso della saga. Infine, l’imprenditore statunitense Jeff Bezos, fondatore di Amazon.com, compare nella pellicola in un cameo, interpretando un ufficiale alieno della Flotta Stellare.

Star Trek: Beyond, il sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Nonostante i guadagni non particolarmente entusiasmanti del film, la Paramount ha deciso di dar vita anche ad un quarto capitolo di questa serie reboot. Inizialmente sembrava che questo potesse essere basato su di un’idea di Quentin Tarantino, grande fan della saga, che avrebbe potuto anche ricoprire il ruolo di regista. I piani per dar vita ad un nuovo film sono però poi proseguiti verso altre direzioni, con il regista Matt Shakman assunto per dirigere il film, il quale aveva una data d’uscita fissata al dicembre 2023. L’uscita dal progetto di Shakman nell’agosto del 2022 ha tuttavia rimesso in discussione il futuro del progetto.

Nell’attesa di sapere se un sequel ci sarà o no, è possibile fruire di Star Trek: Beyond grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Now, Amazon Prime Video e Paramount+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 8 ottobre alle ore 21:30 sul canale TV8.

Fonte: IMDb

Un alibi perfetto: trama e cast del film con Michael Douglas

Un alibi perfetto: trama e cast del film con Michael Douglas

I cosiddetti legal thriller sono certamente una delle sottocategorie più affascinanti di quel vasto e sfaccettato genere che è il thriller. Numerosi sono i titoli che nel corso degli anni hanno fatto la fortuna di questo, portando le storie di avvocati, processi o questioni legate al mondo giudiziario a ritagliarsi il proprio posto di rilievo nel mercato cinematografico. Titoli come Il rapporto Pelican, The Judge, Michael Clayton e Il cliente sono solo alcuni dei titoli più famosi. Tra questi si annovera anche Un alibi perfetto, scritto e diretto nel 2009 da Peter Hyams, specializzato in realtà nel genere della fantascienza.

Per l’occasione egli decide dunque di cimentarsi con un genere nuovo, dando vita a quello che è un remake del film L’alibi era perfetto, diretto nel 1956 dal celebre regista austriaco Fritz Lang, autore di capolavori del cinema come Metropolis e M – Il mostro di Düsseldorf. Adattando ad un contesto contemporaneo le tematiche e le vicende, il regista confeziona così una vicenda particolarmente complessa e intricata, che fa dei propri colpi di scena uno degli elementi di forza. Come solito in questi film, anche in Un alibi perfetto si gioca con la legge, con i suoi intrighi e con la facilità con cui è possibile manipolarla.

Nonostante diversi elementi di interesse, il film manco di ottenere però un particolare successo, venendo anzi ad essere quasi del tutto ignorato. Pur al netto dei suoi difetti, rimane un’opera da riscoprire, anche solo per poterla confrontare con l’originale, ad oggi ancora celebrato e studiato. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Un alibi perfetto: la trama del film

Protagonista del film è C.J. Nicholas, un giornalista che, per non essere licenziato, decide di scrivere un’inchiesta che favorisca una svolta nella sua carriera. Nel tentativo di attirare quante più attenzioni possibile, decide di dimostrare come dietro i successi del procuratore distrettuale Mark Hunter ci sia in realtà la corruzione e la falsificazione delle prove. Facendosi aiutare dal suo assistente Corey, decide dunque di farsi arrestare per l’omicidio di una prostituta, così da poter agire dall’interno. Procurandosi il fascicolo del caso, Nicholas riesce a dar vita ad una serie di prove che lo fanno passare come il principale accusato.

Quando inizia il processo, l’accusa, rappresentata da Hunter, sostiene di aver trovato del sangue di C.J. sul luogo del delitto. È allora che l’uomo si scaglia contro il procuratore, sostenendo che l’uomo ha falsificato le prove. Essendo l’accusato, naturalmente, nessuno gli crede. L’unica cosa che può provare la sua innocenza e la colpevolezza di Hunter è un video segreto registrato da Corey. Questi, tuttavia, è stato ucciso da Merchant, un detective corrotto. Per il giornalista, dunque, la situazione si complica enormemente, rischiando di rimanere bloccato nel tranello da lui stesso architettato.

Un alibi perfetto cast

Un alibi perfetto: il cast del film

Protagonista del film, nei panni del giornalista C.J. Nicholas, vi è l’attore Jesse Metcalfe. Recentemente visto in Hard Kill, ma noto in particolare per le serie Desperate Housewives e Dallas, l’attore si è preparato a questo ruolo approfondendo quanto più possibile l’iter dei processi, al fine di poter sapere sempre a che punto si trova il suo personaggio. Nei panni del suo collega Corey Finley, invece, si ritrova l’attore Joel David Moore, noto per le serie Forever e Bones e per essere stato Norm Spellman nel film Avatar. Amber Tamblyn, infine, è Ella Crystal, dipendente di Hunter con cui C.J. intraprende una relazione.

Nei panni del controverso procuratore Mark Hunter, vi è invece il premio Oscar Michael Douglas. L’attore, noto per le sue interpretazioni di personaggi spregiudicati e caratterialmente forti, ha costruito il suo Hunter seguendo proprio queste caratteristiche. Egli si è inoltre preparato approfondendo la professione di avvocato, al fine di poter essere realistico nei suoi modi di fare. Pur non essendo il vero protagonista della vicenda, è Douglas ad avere le maggiori attenzioni all’interno del film. Sono poi presenti Orlando Jones, noto per la serie TV MADtv, nei panni di Ben Nickerson, mentre Lawrence P. Beron è il detective Alex Merchant. Sharon K. London interpreta invece il giudice Sheppard.

Un alibi perfetto: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Un alibi perfetto è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Infinity+ e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 8 ottobre alle ore 21:00 su Iris.

Fonte: IMDb

Werewolf by Night, recensione dello speciale Marvel con Gael García Bernal

Con Licantropus (Werewolf by Night), disponibile dal 7 ottobre su Disney+, il Marvel Cinematic Universe continua a esplorare il lato più sovrannaturale e spettrale dell’universo, portando alla ribalta in meno di un’ora di materiale mostri e personaggi dell’angolo più oscuro dei fumetti Marvel, primo fra tutti Jack Russell, un licantropo costretto a trasformarsi in lupo mannaro durante la notte di luna piena e le due notti che la circondano. La regia del mediometraggio è stata affidata al compositore Michael Giacchino, che debutta più concretamente alla regia dopo aver lavorato a Star Trek: Short Treks e Monster Challenge.

Werewolf by Night: un esperimento di atmosfera

È una notte buia e tenebrosa quella di Werewolf by Night dei Marvel Studios. In questo speciale della Casa delle Idee, Gael García Bernal è il protagonista nel ruolo di Jack Russell, un esperto assassino che si riunisce con altri membri della sua gilda nella tenuta di Ulysses Bloodstone, il leader della confraternita recentemente scomparso. Lì, gli aspetta una proposta alquanto interessante dalla moglie Verussa (Harriet Sansom Harris): avranno tempo una notte per dare la caccia a un mostro che libereranno nel terreno della casa e, chi ci riuscirà, erediterà la posizione di leader e la pietra del sangue, capace di indebolire e controllare alcune creature. Tuttavia, quello che nessuno di loro sa, è che Jack è un assassino così bravo perché forse è  proprio più mostro di tutti gli altri.

Con Werewolf by Night, Giacchino confeziona un omaggio assoluto al cinema horror classico in ogni aspetto, da quello narrativo a quello formale. Sembra che il mediometraggio sia diretto da un fan incondizionato dei celebri film sui mostri Universal, riportandoci ogni secondo con la mente a un’epoca in cui il cinema era capace di trasferire la paura partendo soprattutto dalla messa in scena. Sicuramente, la garanzia di un budget consistente ha permesso a Giacchino di sperimentare e inoltrarsi in una dimensione creativa inedita per l’MCU, di cui speriamo questo progetto sia solo l’inizio.

Werewolf by Night: fra sperimentazione visiva e narrativa

In Werewolf by Night tutto è atmosfera e, dunque, contribuisce a rinvigorire un immaginario pressochè alieno al mondo Marvel, se lasciamo da parte la breve incursione nel registro orrorifico – e non proprio riuscitissima – di Sam Raimi con Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Un impressione labirinto esterno, ibrido completamente singolare tra un palazzo e una foresta, dà manforte a una narrazione che esplora il tema dell’identità connessa al nostro retaggio culturale e sviscerata attraverso ciò che gli altri vorrebbero noi fossimo e la nostra vera inclinazione, sia questa senziente o più puramente animalesca.

Il ritmo di Werewolf by Night è elettrizzante e condiziona perfino la messa in scena, paradossalmente vivacissima a dispetto del bianco e nero che ne caratterizza la fotografia: si mantiene un certo tipo di sensibilità vintage, eppure, non senza perdere mai il dinamismo caratterizzante i cinecomics, quello che unisce l’eroismo al carisma, e incarnato perfettamente da Gael Garcìa Bernal, che ci conquista specialmente quando ci lascia percepire la sua mostruosità latente, piuttosto che a trasformazione compiuta; quando chiede scusa ancor prima di attaccare e la sua brutalità viene mostrata solo come un gioco di ombre sul muro,

Elsa Bloodstone (Laura Donnelly) – che ci riporta alla mente Jessica Jones, non solo per questioni esttiche ma anche caratteriali – sembra essere la controparte perfetta per il Jack Russell che Giacchino porta sullo schermo. Si butta a capofitto in un’esplosione orrorifica, tra asce e flotti di sangue che schizzano sullo schermo, perchè è lei stessa vittima di un orrore che vuole ostracizzare. Il suo personaggio è forse quello che suscita più domande – ma anche quello che ha più possibilità di ripresentarsi in altri progetti del MCU, se alla scuderia horror della Marvel dovesse essere concesso più spazio d’azione in futuro. Ma forse la sorpresa più grande di tutte è Harriet Sansom Harris nel ruolo di Verusa, la vedova di Ulissyes nonché “sacerdotessa” della serata, che offre un’interpretazione sopra le righe che conferisce all’intera vicenda un’enorme energia teatrale.

In sostanza, lo speciale Marvel Werewolf by Night è sia un’ottima soluzione per coloro che desiderano una “pausa” dal canone del MCU, sia un buon modo per entrare nella stagione del terrore con un’interpretazione sopra le righe. A differenza di molti film Marvel, non è del tutto autoreferenziale, anzi, siamo davanti a un progetto che punta, finalmente, all’esterno: alla storia dell’horror di Hollywood, ai mostri della Universal e alla sperimentazione.

Unknown – Senza identità: trama e cast del film con Liam Neeson

Unknown – Senza identità: trama e cast del film con Liam Neeson

Negli ultimi anni l’attore Liam Neeson si è affermato come uno dei grandi interpreti dei thriller d’azione. Da Io vi troverò a La preda perfetta, da L’uomo sul treno – The Commuter fino a Run All Night, questi si è distinto per presenza scenica e grandi abilità con il genere. Un altro titolo appartenente a questa categoria è Unknown – Senza identità, diretto nel 2011 da Jaume Collet-Serra, qui alla sua prima di quattro collaborazioni con Neeson e noto anche per i film Orphan e Jungle Cruise. Anche in questo caso i due danno vita ad un racconto ricco di suspence e ritmo.

Scritto da Oliver Butcher e Stephen Cornwell, il film è basato sul romanzo Fuori di me, dello scrittore francese Didier Van Cauwelaert. Si tratta del primo suo libro ad ottenere un adattamento sul grande schermo, rinnovando dunque la sua popolarità come autore di libri di genere. Unknown – Senza identità vanta inoltre location come la città di Berlino, il ponte Oberbaumbrücke, la galleria Neue e numerosi altri siti turistici particolarmente celebri della capitale tedesca. Accolto in modo variegato dalla critica, il film si è poi affermato come un buon successo, con un incasso di 136 milioni a fronte di un budget di 40.

Un film di grande impatto dunque, che prossimamente avrà anche un sequel sotto forma di serie televisiva, con Neeson coinvolto come produttore. Per gli amanti del genere, si tratta dunque di un titolo da non perdere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Unknown – Senza identità: la trama del film

Protagonista del film è il dottor Martin Harris, il quale si reca a Berlino assieme alla moglie Elizabeth per partecipare a un convegno scientifico sulle biotecnologie. Mentre stanno per raggiungere l’hotel, l’uomo si accorge che manca all’appello una delle sue valigie: così prende in fretta e furia un taxi per tornare in aeroporto a recuperare la borsa. Tuttavia, prima che possa arrivare a destinazione, Martin rimane coinvolto in un incidente stradale che lo fa precipitare da un ponte in un fiume. La tassista Gina, dopo averlo messo in salvo, si dà alla fuga, mentre il dottore viene portato d’urgenza in ospedale, dove rimane in coma per quattro giorni.

Al suo risveglio, Martin ha difficoltà a ricordare chi sia, ma poi finalmente i ricordi tornano. Il dottore si precipita quindi nell’albergo dove lo attende la moglie, ma con sua grande sorpresa qualcuno ha preso il suo posto e persino Elizabeth sembra non riconoscerlo. Convinto di non essere pazzo, Martin si mette sulle tracce di Gina, l’unica che ha assistito all’incidente e che può aiutarlo a provare la sua identità. Ben presto, egli si troverà coinvolto in una vicenda più complessa del previsto, che lo vede al centro di un complotto impensabile eppure particolarmente concreto.

Unknown - Senza identità cast

Unknown – Senza identità: il cast del film

Come anticipato, nel ruolo del protagonista Martin Harris vi è l’attore Liam Neeson. Avendo già recitato in ruoli e film simili, l’interprete non ha avuto alcun problema a rendere particolarmente credibile il suo personaggio. Per poter eseguire le complesse scene previste, però, Neeson ha dovuto sottoporsi a diverse settimane di allenamento fisico. Così facendo ha potuto raggiungere la forma ideale richiesta per non dover essere sostituito eccessivamente da controfigure. Neeson si è in particolare detto affascinato dal ruolo per via della situazione paradossale in cui viene posto il personaggio e di ciò che si rende necessario per uscirne.

Accanto a lui, nel ruolo della misteriosa Gina, vi è l’attrice Diane Kruger, nota per Bastardi senza gloria e Oltre la notte. Anche lei, come Neeson, si è allenata molto al fine di eseguire anche le scene più complesse. January Jones, celebre per essere stata Betty Draper in Mad Men, è invece Elizabeth Harris, la moglie del protagonista. Compaiono poi anche Aidan Quinn nei panni di Martin B. e il celebre attore svizzero Bruno Ganz in quelli di Ernst Jurgen. Completano il cast gli attori Frank Langella nei panni di Rodney Cole e Sebastian Koch in quelli del professor Bressler.

Unknown – Senza identità: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Unknown – Senza identità grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 8 ottobre alle ore 21:25 sul canale Rete 4.

Fonte: IMDb

The Bear: recensione della serie su Disney+

The Bear: recensione della serie su Disney+

Vi siete mai chiesti se esista davvero una cucina come quella di Hell’s Kitchen? O se i piatti lanciati da Carlo Cracco Masterchef siano solo un’imitazione grottesca di quello che accade nelle cucine stellate? Bene, The Bear prende la volgarità e l’aggressività dei più celebri programmi di cucina (da quello di Gordon Ramsey Cucine da Incubo) e ci costruisce attorno una storia. Lo show Disney+ creato da Christopher Storer e firmato FX è un racconto satirico e graffiante, ricco di tutto ciò che serve in cucina: è tagliente, amaro, colorato e… invitante!

The Bear: ascesa, caduta e risalita di un grande chef

the bear recensione Carmen Berzatto (Jeremy White) è un giovane e talentoso chef: parlano di lui le più importanti riviste di cucina e ha addirittura lavorato al Noma, il celebre ristorante stellato danese. In seguito alla morte del fratello Michael, Carmen abbandona la sua carriera per sostituirlo al The Original Beef of Chicagoland, la tavola calda di famiglia. Lo chef piomba in una cucina lurida e sgangherata, in cui manca l’organizzazione e i dipendenti sono svogliati e arroganti. Nonostante ciò, Carmen prova a migliorare il metodo di lavoro. Per prima cosa, assume Sydney (Ayo Edebiri), una giovane chef brava almeno tanto quanto lui. Inizia così una lunga guerra civile a The Original Beef: gli innovatori ambiziosi Carmen e Sydney si scontrano costantemente con una brigata conservatrice, guidata dal gestore (e cugino di Carmen) Richie (Ebon Moss-Bachrach).

Il lato gangster di The Bear

The Bear

The Bear è una serie che parla di cucina: ricette, ingredienti, preparazioni, passione, talento. Tuttavia, nello show c’è anche un importante lato grottesco e gangster. Per prima cosa, l’ambientazione: siamo in un quartiere di Chicago, periferico e malfamato. The Chicago Beef non è un posto tanto più accogliente: slot machine che attirano nerd e ludopatici, cucina sudicia, macchinari decadenti. C’è un lato sporco nella serie che contamina gli ambienti e i personaggi. I quartieri e le location sono squallidi e nessun personaggio è totalmente buono, anzi: tutti parlano in modo scurrile, agiscono con rabbia e arroganza.

Il cast di The Bear

the bear attori

Come in un gangster movie che si rispetti, anche in The Bear non può mancare il richiamo allo scontro tra immigrati e… il rimando alla malavita. Il protagonista e il cugino hanno origini italiane e, come sappiamo bene, nell’immaginario stereotipato l’Italia si lega perfettamente tanto alla cucina quanto alla mafia. Anche gli altri personaggi, in particolare i membri della brigata, sono emblematici: provengono tutti da paesi diversi e, nell’insieme, danno allo show caoticità e colore. La serie cita quindi inevitabilmente alcuni cult movie e attinge a piene mani all’immaginario generato da questi, ma usa brutalità, scurrilità e crudezza in un contesto diverso: la cucina. Il tutto è condito da una buona dose di satira. Dal rabbioso cugino Richie alla sudamericana Tina, i tratti dei personaggi sono portati all’estremo, diventando allo stesso tempo metafora e parodia di una ben specifica categoria.

recensione the Bear Ayo Edebiri

Una nota di merito va a Ayo Edebiri, l’interprete di Sydney: l’attrice si cala nei panni di una chef giovane, ambiziosa e testarda, pronta ad affermarsi in cucina seppur ancora titubante e inesperta nel mondo degli affari. Il suo personaggio è speculare a quello del protagonista Jeremy White: i due condividono una storia molto simile e si alternano nel guidare l’azione. Sydney e Carmen, come d’altronde il resto del cast, sono molto testardi e funzionano bene solo quando vanno d’accordo. Con un rosa di personaggi simile, The Bear è uno show fatto principalmente di contrasti e lotte, scontri che superano divisioni sociali o cariche lavorative. Un’avvincente guerriglia tra pari.

Caoticità ai fornelli (e in regia)

Tutta la caoticità di The Bear è resa perfettamente dalla fotografia e dal montaggio. Immagini parziali, sghembe e iper saturate, unite in sequenze rapide formano collage variopinti e avvincenti. The Bear prende il dietro le quinte, i tempi che precedono e seguono l’apertura del locale e li porta al centro dell’azione: smonta e rimonta la catena di montaggio di una cucina, ne mostra gli ingranaggi, i problemi produttivi e, soprattutto, il lato umano.

In conclusione, The Bear è una serie originale e appassionante, che si serve del tema della cucina per parlare di lavoro, famiglia, soldi, morte. Affronta temi visti e rivisti, ma le modalità narrative e rappresentative sono tutt’altro che ordinarie.

Christian Bale ammette che ogni suo ruolo è stato prima rifiutato da Leonardo DiCaprio

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In un’intervista con GQ, Christian Bale ha spiegato che molti dei ruoli che ha accettato sono stati inizialmente offerti a Leonardo DiCaprio, che è sempre il primo a cui tutti i registi offrono i ruoli di alto profilo.

E Bale non è l’unico in fila dietro DiCaprio. L’attore di Amsterdam ha detto che tutti i migliori talenti di Hollywood aspettano che DiCaprio passi il ruolo di una sceneggiatura interessante. Bale ha però aggiunto che non ha mai preso le decisioni di casting che hanno favorito DiCaprio come un insulto.

“Guarda, fino ad oggi, qualsiasi ruolo che qualcuno ottiene, è solo perché l’ha passata lui prima. Non importa quello che qualcuno ti dice. Non importa quanto sei amico dei registi. Tutte quelle persone con cui ho lavorato più volte, gli hanno offerto prima ognuno di quei ruoli. Giusto? Una di quelle persone me l’ha detto davvero. Quindi, grazie, Leo, perché letteralmente può scegliere tutto ciò che fa. E buon per lui, è fenomenale.

Sai quanto gli sono grato di avere un dannato ruolo? Voglio dire, non posso fare quello che fa lui. Non vorrei nemmeno l’esposizione che ha lui. E lo fa magnificamente. Ma sospetterei che quasi tutti quelli della sua età a Hollywood debbano la loro carriera al fatto che lui abbia rinunciato a qualsiasi progetto che hanno preso gli altri.”

La schiettezza di Christian Bale è disarmante ma anche le parole di stima totale che ha espresso per l’illustre collega dimostrano la sincerità delle sue parole e la totale mancanza di alcuna invidia.

Sister Act 3 non sarebbe esistito senza Hocus Pocus 2, secondo Whoopi Goldberg

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Durante il suo talk show diurno, The View (tramite EW), Whoopi Goldberg ha detto alla sua ex co-star di Sister Act, Kathy Najimy, che Sister Act 3 non sarebbe mai stato avviato senza Hocus Pocus 2.

L’attrice ha rivelato che finalmente “avrà una sceneggiatura alla fine del mese”, e ha riconosciuto che Hocus Pocus 2, l’ultimo sequel di Najimy distribuito su Disney+ lo scorso 30 settembre, quasi 30 anni dopo Hocus Pocus, è il principale motivo per la produzione di Sister Act 3.

“Ci è voluto un po’ di tempo, ma sta succedendo. Penso che tutti voi abbiate contribuito a questo grazie al fatto che è stato riportato indietro Hocus Pocus. Alla fine hanno detto: ‘Potremmo anche rimettere quelle suore là fuori e vedere se hanno ancora qualcosa da dire.'”

Sister Act 3 – quello che sappiamo

Prodotto da Tyler Perry, Sister Act 3 è ancora avvolto per lo più nel mistero, trama, titolo ufficiale e data d’uscita sono ancora sconosciuti. Per ora, sembra che Goldberg sia soddisfatta dei progressi compiuti dalla produzione. Anche se la lista del cast per il terzo film deve ancora essere annunciata, si può sperare che le suore preferite dai fan Madre Superiora (Maggie Smith), Suor Maria Raberta (Wendy Makkena) e Suor Maria Patrizia (Kathy Najimy), si uniranno a Deloris/Suor Maria Claretta mentre lei intraprende un capitolo della sua vita.

Avengers: The Kang Dynasty, confermato il regista!

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Avengers: The Kang Dynasty, confermato il regista!

In una nuova intervista con ComicBook, Destin Daniel Cretton ha confermato che dirigerà Avengers: The Kang Dynasty. Presente al New York Comic Con per promuovere il suo prossimo show Disney+ American Born Chinese.

Verso la fine dell’intervista, l’outlet ha chiesto a Cretton se fossero vere le notizie secondo cui dirigerà Avengers 5. Il regista di Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli, che sta anche sviluppando Shang-Chi 2 e una serie Disney+ di Wonder Man per i Marvel Studios, ha confermato il suo ultimo progetto dicendo: “È vero? Penso di sì [ride]”.

Avengers: The Kang Dynasty, cosa sappiamo del film

Il capo dei Marvel Studios Kevin Feige ha annunciato Avengers: The Kang Dynasty durante l’ampia presentazione dell’azienda al San Diego Comic-Con di sabato, identificando il film come parte della conclusione in due parti della Multiverse Saga, allo stesso modo in cui Avengers: Infinity War del 2018 e Avengers: Endgame del 2019 hanno concluso la Infinity Saga.

Destin Daniel Cretton dirigerà il film da una sceneggiatura di Jeff Loveness. Avengers: The Kang Dynasty, che debutterà il 2 maggio 2025. Il seguito, Avengers: Secret Wars, uscirà solo sei mesi dopo, il 7 novembre 2025.

M. Night Shyamalan, il nuovo film ha una data d’uscita USA

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M. Night Shyamalan, il nuovo film ha una data d’uscita USA

Un nuovo film di M. Night Shyamalan arriverà nelle sale tra due anni, poiché la Universal ha annunciato che il nuovo thriller senza titolo del regista de Il Sesto Senso uscirà nel 2024.

Grazie al suo film d’esordio, le aspettative sul lavoro di M. Night Shyamalan sono sempre state alte, soprattutto in merito ai colpi di scena conclusivi che caratterizzano quasi tutte le sue opere. Dopo essere riuscito a soddisfare per lo più queste aspettative, la sua carriera è diventata un po’ più traballante dopo un periodo difficile che includeva The Happening, The Last Airbender e After Earth. Gli ultimi anni hanno visto Shyamalan tornare a essere più forte agli occhi del pubblico con film quali Split e Old che hanno dato agli spettatori motivi per essere di nuovo entusiasta del prossimo film del regista.

Oltre a lavorare alla sua serie originale di Apple TV+ Servant, negli ultimi anni il regista ha lavorato a stretto contatto con la Universal Pictures per portare nuovi film nelle sale. Ciò includeva la conclusione di un accordo con la Universal per la produzione e distribuzione di due nuovi film entro il 2023. Il primo film di questo accordo è diventato Old del 2021, che è stato pesantemente ritardato a causa del COVID-19.

Shyamalan sta attualmente finendo il suo secondo lungometraggio di quell’accordo, Knock at the Cabin, un adattamento del libro horror apocalittico The Cabin at the End of the World. È interpretato da Dave Bautista, Jonathan Groff, Rupert Grint e altri e uscirà nei cinema a febbraio.

Come annunciato da Deadline, la Universal Pictures ha ora stabilito che la partnership dello studio con M. Night Shyamalan continuerà. Un nuovo film del regista di Philadelphia è stato ufficialmente aggiunto al calendario delle uscite dello studio per il 5 aprile 2024.

Keanu Reeves vorrebbe interpretare Ghost Rider

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Keanu Reeves vorrebbe interpretare Ghost Rider

Durante una recente apparizione al Jimmy Kimmel Live! per discutere del suo fumetto BRZRKR, Keanu Reeves ha parlato del personaggio Marvel che gli piacerebbe interpretare.

Sebbene scherzando sia più adatto per il ruolo del protagonista nel suo fumetto, Reeves ha condiviso il suo interesse nel dare vita a Ghost Rider sul schermo, in termini decisamente entusiastici: “Il me bambino di 10 anni lo vorrebbe tanto, penso che probabilmente vorrebbe essere Ghost Rider.”

Keanu Reeves non è affatto nuovo ai cinecomic dal momento che sua è la prima e, a oggi, unica, incarnazione di Costantine della DC Comics sul grande schermo. Mentre interpretare un eroe Marvel con Ghost Rider potrebbe essere interessante ma ancora nel regno dell’immaginazione, Reeves tornerà presto a vestire l’impermeabile del personaggio protagonista di Hellblazer.

Guillermo del Toro difende Martin Scorsese da un articolo ostile

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Guillermo del Toro difende Martin Scorsese alla luce di un saggio molto critico sulla persona del regista newyorkese. Il primo è un regista messicano i cui film più acclamati dalla critica includono Il labirinto del Fauno e La forma dell’acqua, vincitore del premio Oscar per il miglior film, anche se ha anche diretto i vertici di Hollywood come Blade II, Hellboy e Pacific Rim. Il film più recente di Del Toro è Nightmare Alley, mentre è in arrivo un film in animazione stop-motion su Pinocchio.

Scorsese è un regista altrettanto abile e una leggenda nel mondo del cinema. La sua filmografia include molteplici collaborazioni con Robert De Niro e Leonardo DiCaprio, molte delle quali sono ampiamente considerate dei capolavori. Apparentemente, i suoi film non sono per tutti dato che la rivista The Critic ha recentemente pubblicato un saggio di Sean Egan che criticava Scorsese definendolo un “talento irregolare” la cui “fama, prestigio e autoindulgenza” come regista ha “svilito il suo talento”. L’autore afferma che Taxi Driver “manca di slancio o morale”, Toro Scatenato è “un brutto film” e The Wolf of Wall Street e The Irishman sono “dolorosamente lenti”.

Ora, Guillermo del Toro è andato su Twitter per criticare il saggio come “offensivo, crudele e malintenzionato” poiché è disseminato di “concezioni sbagliate, imprecisioni sciatte e aggettivi ostili non supportati da una logica reale”, sottolineando che questo tipo di contenuti ha un costo altissimo in termini morali.

Todd McFarlane vuole uno Spawn Cinematic Universe

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Todd McFarlane vuole uno Spawn Cinematic Universe

Parlando con CBR al New York Comic Con del 2022, Todd McFarlane ha spiegato che la tendenza di Hollywood a trasformare film basati sui fumetti ben accolti dal pubblico in franchise potrebbe giocare a vantaggio di Spawn. Un universo cinematografico guidato da Spawn sarebbe popolato dai personaggi della Image Comics, con cui McFarlane ha collaborato per decenni.

“Image Comics e il fumetto Spawn celebrano quest’anno il loro 30° anniversario. Quindi, ho oltre 300 personaggi nel mio universo. Ancora una volta, non sono tutti uguali a Spawn, ma esistono. Penso che ci sia un modo per espandersi da Spawn nell’universo di Spawn? Sì. L’espansione è iniziata con i miei personaggi e c’è una progressione naturale che potrebbe arrivare a Hollywood, la risposta è sì… a patto che possiamo lanciare Spawn nel mondo, per cominciare.”

Il nuovo film dedicato a Spawn avrà come protagonista il premio Oscar Jamie Foxx nel ruolo dell’antieroe del titolo. Del cast dovrebbe far parte anche Jeremy Renner nei panni di Twitch Williams. Greg Nicotero, truccatore di The Walking Dead, si occuperà del trucco e degli effetti speciali. Il film sarà prodotto da Jason Blum e dalla sua Blumhouse Productions.

Christian Bale accenna a un eventuale ritiro dalla recitazione

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Christian Bale accenna a un eventuale ritiro dalla recitazione

In una recente intervista con GQ, Christian Bale ha detto che sarebbe stato “più che contento” di ritirarsi dalla recitazione. Il 48enne ha spiegato la sua posizione, dicendo che ci sono interessi al di fuori della recitazione che vorrebbe perseguire, e afferma che tende a godersi i momenti in cui non deve fingere di essere qualcun altro.

“Più che contento: fottutamente estatico. Sono sempre stato deciso a “Quando finirà? Questo deve finire.” Mi piace fare cose che non hanno nulla a che fare con i film. E mi ritrovo molto felice a non giocare a travestirmi (da qualcun altro), a non fingere di essere qualcun altro per molto tempo”.

L’attore, già premio Oscar per The Fighter, è sicuramente uno dei più amati del panorama contemporaneo di Hollywood, grazie al suo temperamento schietto e schivo, ma anche alla sua più amata interpretazione, quella di Batman nei film di Christopher Nolan, per molti ancora inarrivabile.

Lo vedremo a breve in Amsterdam di David O. Russell, che lo ha diretto proprio nella interpretazione che gli è valsa l’Oscar e in American Hustle.

Daredevil: MCU ha reso canone la sua ossessione più cool

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Daredevil: MCU ha reso canone la sua ossessione più cool

Attenzione, l’articolo contiene spoiler sul Daredevil di She-Hulk: Attorney At Law

L’ossessione per gli scontri nei vicoli o nei corridoi di Daredevil fa già parte del canone del Marvel Cinematic Universe grazie all’episodio 8 di She-Hulk: Attorney at Law. Una volta che è stato rivelato che il Matt Murdock di Charlie Cox sarebbe tornato nel MCU anni dopo la fine di Daredevil di Netflix, non ci restava che scoprire quanto sarebbe stato diverso da quello che già conoscevamo. L’amata serie ha offerto al pubblico uno sguardo completo sulla vita di Matt Murdock e ha fornito al MCU l’opportunità di continuare alcune delle cose migliori che aveva realizzato con il personaggio. Il costume di Daredevil sarà pure diverso in She-Hulk, ma il personaggio, nel passaggio al MCU, ha mantenuto la sua ossessione più cool.

La serie Netflix Daredevil si è costruita una reputazione per aver incluso incredibili combattimenti nei corridoi che sono stati principalmente fatti in una singola ripresa. I Marvel Studios non hanno perso tempo a confermare che l’ossessione del combattimento nel corridoio di Daredevil è un canone del MCU, poiché già in She-Hulk lo vediamo in azione in una location del genere. Matt sottolinea anche di aver eliminato gruppi di cattivi milioni di volte in passato, spiegando che combattere i cattivi da solo nei corridoi è una specie di “cosa sua”. Il combattimento nel corridoio che segue questa dichiarazione in She-Hulk dimostra che i combattimenti brutali non sono solo una parte della visione di Netflix del personaggio. Anzi, la scena funge quasi da promessa: l’MCU conterrà più scene di combattimento nel corridoio di Daredevil in futuro.

La buona notizia è che tutti i segnali indicano che i Marvel Studios sanno che Daredevil del MCU deve continuare a combattere nei corridoi. È un aspetto dello show Netflix che è ancora venerato grazie alle impressionanti acrobazie e alla coordinazione del combattimento necessarie per portarle a termine. Dal momento che l’episodio 8 di She-Hulk ha già stabilito che Daredevil partecipa anche ai combattimenti in corridoio nel MCU, si spera che la Marvel continui la tendenza in Daredevil: Born Again e che Matt Murdock di Charlie Cox continui ad avere scene d’azione memorabili in spazi ristretti.

Blade: il personaggio di Mahershala Ali è già diverso da quello di Wesley Snipes

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Cambiando l’attore di Blade da Wesley Snipes a Mahershala Ali nell’imminente film della Marvel, il personaggio avrà probabilmente punti di forza e di debolezza completamente diversi rispetto a quanto già visto.

Blade di Wesley Snipes era un personaggio fisicamente molto forte, con scene di combattimento corpo a corpo costanti ispirate alla storia di Snipes con le arti marziali e come eroe di film d’azione. Mahershala Ali non ha lo stesso background, ma è un attore eccellente di per sé, il che potrebbe portare a una visione meno fisica, ma più interessante del personaggio.

Mahershala Ali è noto agli spettatori dei fumetti per il suo ruolo di Cottonmouth nella prima stagione di Luke Cage e per la voce di Aaron Davis in Spider-Man: Into The Spider-Verse. Entrambi i personaggi sono complessi ed emotivamente impegnativi, e Ali offre interpretazioni molto credibili. Mentre Ali è attratto dalla complessità, i personaggi di Wesley Snipes degli anni ’80 e ’90 erano molto più diretti. Il Blade dell’MCU potrebbe non essere in grado di competere con queste intense sequenze d’azione, anche se il pubblico potrebbe apprezzare una lettura più diretta del personaggio.

Blade, quando iniziano le riprese?

Le riprese dovrebbero iniziare provvisoriamente a novembre, con il tanto atteso film sui supereroi già fissato per la data di uscita del 3 novembre 2023, ma ora non è chiaro se la produzione o la data di uscita verrà posticipata o meno.  Oltre ad Ali, Delroy Lindo (Da 5 BloodsMalcolm X) e Aaron Pierre (KryptonMufasa: Il re leone) sono stati recentemente scelti nel film, in ruoli che al momento non sono stati rivelati.  Secondo le loro fonti, anche la sceneggiatura è in fase di revisione. La sceneggiatura originale è stata scritta da Stacy Osei-Kuffour (Watchmen; The Morning Show ) e Tariq, ma ha subito diverse riscritture nei mesi successivi, con Beau DeMayo (The Witcher;  Moon Knight ) incaricato di scrivere la bozza più recente.

Il nuovo Blade

Del nuovo Blade e si sa ancora molto poco se non che esplorerà la natura del personaggio, un vampiro in grado di camminare alla luce del sole che usa i suoi poteri per dare la caccia ai suoi simili malvagi. Il personaggio era già stato raccontato al cinema con i film Blade, Blade II e Blade: Trinity, dove ad interpretare il personaggio vi era l’attore Wesley Snipes. La scelta di Ali per assumere ora tale ruolo sembra aver messo d’accordo tutti, con l’attore indicato perfettamente idoneo sia a livello estetico che di carisma.

Il Blade di Ali, come noto, ha già avuto un suo piccolo ingresso nell’MCU. Sua è infatti la voce che si può ascoltare nella scena post titoli di coda del film Eternals, quella in cui compare anche l’attore Kit Harington e la celebre Lama d’Ebano, che a sua volta sembra comparirà in Blade. Con il periodo di riprese annunciato, è solo questione di tempo prima che inizio ad arrivare ulteriori notizie sul film, sia per quanto riguarda il cast sia per quanto riguarda il look del protagonista e dell’opera in sé.

Nicholas Hoult in trattative per entrare nel cast id Nosferatu di Eggers

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Nicholas Hoult è in trattative per unirsi all’ensemble del prossimo film di Robet Eggers, Nosferatu, prodotto da Focus Features. Bill Skarsgard è stato scelto per interpretare il personaggio principale, con Lily-Rose Depp in trattative per recitare nel film. Eggers dirige e scrive la sceneggiatura. Jeff Robinov, John Graham, Robert Eggers, Chris Columbus ed Eleanor Columbus sono i produttori.

Eggers scriverà, dirigerà e produrrà la nuova interpretazione del classico cinematografico, che segue la storia, ambientata nella Germania del 19° secolo, dell’ossessione tra una giovane donna sedotta da un incantesimo (Depp) e l’antico vampiro della Transilvania (Skarsgard) che la perseguita, portando orrore con lui. Il film Focus Features è prodotto da Jeff Robinov, John Graham, Eggers, Chris Columbus e Eleanor Columbus.

Nel 2017, Variety ha riferito in esclusiva che Eggers stava progettando il suo film su Nosferatu – dopo il film muto del 1922 di Murnau e il remake del 1979 diretto da Werner Herzog – con Anya Taylor-Joy, che ha collaborato con il regista nel loro rivoluzionario indie The Witch e, all’inizio di quest’anno, ha recitato nella sua epopea vichinga The Northman.

Dopo che il COVID-19 ha ritardato la produzione di The Northman, anche i piani per Nosferatu sono cambiati, il che ha portato una miriade di conflitti di programmazione, inclusa l’uscita di Harry Styles dal progetto a marzo dopo che era stato brevemente contemplato nel cast al fianco di Taylor-Joy.

Ora, con Skarsgard e Deep in trattative per recitare nel film, sembra che i pezzi di questo Nosferatu stiano per mettersi insieme. La pellicola segnerà la prima volta che Eggers lavora con la coppia di attori, anche se il fratello maggiore di Skarsgard, Alexander Skarsgard, ha recitato in The Northman. Per Hoult, sarà la prima volta in cui reciterà per Eggers.

Ferrari: le prime foto del film di Michael Mann, ecco Adam Driver

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Michael Mann, candidato quattro volte all’Oscar, porta sulle strade e sui circuiti d’Italia le riprese del suo nuovo attesissimo film Ferrari, interpretato dal candidato all’Oscar Adam Driver nel ruolo di Enzo Ferrari, dalla vincitrice dell’Oscar Penélope Cruz nel ruolo di Laura Ferrari, da Shailene Woodley nel ruolo di Lina Lardi, da Patrick Dempsey nel ruolo del pilota di auto da corsa Piero Taruffi, da Jack O’Connell nel ruolo del pilota di auto da corsa Peter Collins, da Sarah Gadon nel ruolo di Linda Christian e da Gabriel Leone nel ruolo del carismatico Fon De Portago.

Per le riprese di Ferrari Mann ha selezionato una illustre squadra di collaboratori come il direttore della fotografia Premio Oscar Erik Messerschmidt, la scenografa candidata all’Oscar Maria Djurkovic, e ha affidato i costumi a Massimo Cantini Parrini – due volte candidato agli Oscar – e il montaggio a Pietro Scalia, vincitore di due Premi Oscar.

credit Lorenzo Sisti
credit Lorenzo Sisti

Mann dirige il film la cui sceneggiatura è firmata da Mann stesso e da Troy Kennedy Martin la sceneggiatura sua e di Troy Kennedy Martin (The Italian Job), basata sul libro di Brock Yates, “Enzo Ferrari – The Man and the Machine”. Mann produce il film con la sua società Moto Pictures insieme a P.J. van Sandwijk e John Lesher, oltre a John Friedberg, Lars Sylvest, Thorsten Schumacher, Gareth West e Thomas Hayslip, con l’importante supporto dei produttori Andrea Iervolino e Monika Bacardi tramite la loro produzione esecutiva ILBE e il supporto del produttore esecutivo Niels Juul.

Ferrari è ambientato nell’estate del 1957. L’ex pilota Ferrari è in crisi. La bancarotta ha messo in ginocchio l’azienda che lui e sua moglie Laura hanno costruito dal nulla dieci anni prima. La loro relazione è messa a dura prova dalla perdita di un figlio e dal riconoscimento di un altro. Ferrari decide così di colmare le varie perdite cui la vita l’ha messo di fronte scommettendo tutto su una gara automobilistica che per 1000 miglia avrebbe percorso tutta l’Italia: la leggendaria Mille Miglia.

Con orgoglio Michael Mann gira in Italia e porta con sé la passione per i personaggi intensi che uniscono le immagini in movimento alla potenza tipica della Ferrari, creando un’esperienza cinematografica epica, ambientata nel rischioso e pericoloso mondo delle corse automobilistiche degli anni Cinquanta.

Hereafter: trama, cast e curiosità sul film di Clint Eastwood

Hereafter: trama, cast e curiosità sul film di Clint Eastwood

Il veterano del cinema Clint Eastwood è noto, oltre che come attore, per aver diretto numerosi film di grande successo o impatto culturale. La maggior parte di questi sono racconti di genere western, come Gli spietati, o poliziesco, come L’uomo nel mirino. Negli ultimi anni ha invece intrapreso un percorso di riflessione sulla società statunitense con opere biografiche come American Sniper e Richard Jewell. In mezzo a questi film così attaccati al reale, si ritrova però anche un vero e proprio unicum, ovvero un film che sfocia nel fantastico e nell’ultraterreno. Si tratta di Hereafter (qui la recensione), scritto da Peter Morgan e uscito al cinema nel 2010.

Prodotto, tra gli altri, anche da Steven Spielberg, il film si presenta dunque come un’opera molto diversa da quelle a cui Eastwood ha abituato il suo pubblico. Il regista, in particolare, fu attratto tanto dalle tematiche trattate quanto dal modo in cui eventi reali venivano riproposti nel racconto per divenire parte di qualcosa di più grande. Ad oggi questo rimane l’unico titolo di questo genere nella filmografia di Eastwood, poi proseguita con i già citati film biografici. Pur avendo ottenuto pareri critici contrastanti, Hereafter si è comunque affermato come un buon successo di pubblico, guadagnando oltre cento milioni di dollari.

Di particolare fascino, oltre alla presenza di Eastwood alla regia, vi sono poi gli effetti speciali, candidati anche al premio Oscar nella relativa categoria. Ancora oggi è probabilmente un’opera meno nota del regista, che merita di essere riscoperto in tutta la sua bellezza e complessità. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Hereafter: la trama del film

Hereafter racconta tre storie parallele di persone geograficamente distanti tra loro ma accomunate dal desiderio di poter comprendere il mistero dell’aldilà. La prima storia ha per protagonista la giornalista televisiva francese Marie LeLay, la quale durante un servizio in Thailandia viene coinvolta da un devastante tsunami. Salvata dai soccorsi, Marie ritorna in vita dopo essere passata attraverso uno stato di pre-morte, in cui ha avuto una visione dell’aldilà. Tornata a Parigi, l’esperienza quasi mortale non fa che interferire con il suo lavoro, spingendola a scrivere un libro sull’accaduto. Nel frattempo, a Londra, i gemelli adolescenti Jason e Marcus si prendono cura della madre eroinomane.

Quando un terribile incidente toglie la vita a Jason, Marcus si ritrova però strappato alla sua quotidianità per essere dato in affido. A San Francisco, invece, vive George Lonegan, sensitivo fin da bambino capace di contattare i morti semplicemente toccanto un parente del defunto. Cercando una tregua da quella che ormai considera una vera e propria maledizione, George si prenderà una vacanza per visitare la Fiera del Libro di Londra. Lì il suo destino si incrocierà in modo inaspettato con quello di Marie e di Marcus. Tutti e tre dovranno ora arrivare ad una maggior comprensione di quell’aldilà tanto temuto.

Hereafter cast

Hereafter: il cast del film

Per il ruolo del sensitivo George Lonegan, Eastwood considerò da subito l’attore Matt Damon, con il quale aveva già lavorato in Invictus – L’invincibile. Damon, tuttavia, stava per iniziare le riprese del film I guardiani del destino e pertanto suggerì ad Eastwood alcuni altri attori come alternativa. Il regista fu però irremovibile e riorganizzò le riprese di Hereafter così da permettere a Damon di poter partecipare al suo film. Per il ruolo, poi, l’attore si documentò molto sull’attività di coloro che affermano di poter comunicare con l’aldilà, al fine di comprendere meglio quel mondo e poter essere più credibile in tale ruolo. Nel film, poi compare l’attrice Bryce Dallas Howard nei panni di Melanie, amica di George.

L’attrice belga Cécile de France, recentemente vista nelle serie The Young Pope e The New Pope, interpreta invece la giornalista Marie LeLay. Lo tsunami in cui rimane coinvolta nel film è quello reale verificatosi nel 2004 in Thailandia (e a cui è stato dedicato anche il film The Impossible). L’attrice si è documentata molto su quel evento drammatico, al fine di poter comprendere meglio cosa voglia dire sopravvivere ad una cosa del genere. Per i ruoli dei giovani Marcus e Jason, invece, sono stati scegli gli esordienti Frankie e George McLaren, fratelli anche nella realtà. Completano poi il cast gli attori Thierry Neuvic nei panni di Didier, fidanzato di Marie, Lyndsey Marshal in quelli di Jackie e Jay Mohr nel ruolo di Billy, fratello di George.

Hereafter: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Hereafter grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 7 ottobre alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

 

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere 1×07, recensione dell’episodio

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L’Occhio senza palpebra è una definizione che è diventata simbolica e rappresentativa di Sauron in persona, nella mitologia condivisa trai fan di Tolkien e il fatto che Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere 1×07 si intitoli proprio The Eye, l’occhio appunto, è indicativo di quello che vuole portarci a scoprire: l’identità di Sauron.

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere 1×07, cosa succede

Per arrivare alla rivelazione che, vi tranquillizziamo, non viene svelata in questo episodio, bisogna però percorrere ancora della strada. All’indomani della grande Battaglia per le Terre del Sud, gli schieramenti raccolgono i superstiti, ormai all’ombra di quello che è inequivocabilmente il Monte Fato.

La montagna vulcanica ruggente e minacciosa ha coperto di cenere e fuoco l’aria delle terre a meridione della Terra di Mezzo, delineando un territorio preciso e ben noto. All’interno di queste terre ormai abbandonate dalla luce del sole, gli orchi di Adar sono in grado di muoversi liberamente, senza mantelli elmi o altre protezioni dagli “orribili salubri raggi solari” e, allo stesso modo, i numenoreani superstiti, guidati da Elendil e dalla regina reggente Miriel, cercano di radunarsi in un luogo sicuro, per sfuggire alla coltre minacciosa.

Per gli uomini la battaglia è persa e, mentre Galadriel ritrova con Theo la strada verso l’accampamento, a nord, nel ventre di Kazhad-dum, Durin IV deve trovare una via tra la fedeltà al suo popolo e il volere di suo padre il re, Durin III e la devozione verso Elrond, quest’ultimo “gioca sporco” facendo leva proprio sui sentimenti duri come la roccia dell’amico nano. Anche su questo fronte, la battaglia, più tattica e mentale, è ancora aperta. Intanto, nelle pianure centrali, la dolce e volitiva Nori fa un incontro inaspettato, si confronta con il suo futuro e fa una scelta coraggiosa in nome dell’affetto che nutre per lo Straniero.

Peter Mullan (King Durin III), Robert Aramayo (Elrond), Owain Arthur (Prince Durin IV)

The Eye tira il fiato, dopo Udun

Dopo i fasti dell’episodio precedente, Udun, The Eye ci riporta a un livello meno concitato di storia e azione, in cui dopo l’esplosione della battaglia, le pedine si devono riposizionare per il gran finale. Non siamo sull’orlo di un’altra battaglia, ma siamo più dalle parti della grande rivelazione, mentre i vari protagonisti e le storyline parallele si preparano alla pausa che ci sarà tra la prima e la seconda stagione, entrata in produzione a Londra.

Il sapore di questo episodio di Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere è quello del citazionismo, della nostalgia, della rievocazione. Sono molti i momenti in cui viene ricalcata l’opera di Peter Jackson, e non solo, come è stato fino a questo momento, nella riproposizione di un look o di un’inquadratura, ma anche nelle dinamiche trai personaggi, nelle loro decisioni di fare una cosa invece di un’altra, proprio nel modus di affrontare determinate situazioni che vengono poste davanti ai loro passi.

Dopo l’egregio lavoro fatto con l’episodio 6, Charlotte Brändström si conferma capace di portare avanti i personaggi che, purtroppo, non sono riusciti, non tutti almeno, a insediarsi nel cuore dello spettatore. Perché se da una parte è vero che Galadriel è l’eroina che tutti vogliamo, Nori e la sua famiglia sono la casa che tutti desideriamo, e Durin e Elrond rappresentano l’aspetto comico e politico dell’intera storia, e tutti questi personaggi hanno delle motivazioni chiare e comprensibili, tutti i personaggi umani sono invece lasciati a margine dell’approfondimento psicologico.

Markella Kavenagh (Elanor ‘Nori’ Brandyfoot), Lenny Henry (Sadoc Burrows),

Quando gli orchi hanno più spessore degli uomini

Halbrand, Bronwyn, tutti gli uomini del Sud, Miriel e Elendil sono pedine di un gioco che non si è curato di dare loro spessore e credibilità, con il risultato che non capiamo davvero perché Miriel abbraccia la causa di Galadriel, perché Halbrand dovrebbe essere riconosciuto come Re dagli uomini del Sud, perché Bronwyn diventa leader della resistenza? Sono domande che ci poniamo di fronte a un flusso narrativo che non ha altra giustificazione se non quella di dover procedere per forza in quel modo.

Non si può dire lo stesso invece degli orchi, di Adar che li guida. Come abbiamo detto anche nella recensione di Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere 1×06, questi orchi, cattivi, osceni nella loro deformità e nelle loro intenzioni, sono comunque raccontati come creature viventi che hanno uno scopo e un desiderio, per quanto possa essere nefasto, e questo li rende compresi e capiti, nonostante siano sempre comunque respinti dai popoli liberi della Terra di Mezzo.

Quello che ci aspetta nel finale di stagione è facilmente intuibile: potremmo avere qualche conferma in più su chi è Sauron, su quale sarà il suo percorso per adempiere al suo oscuro obbiettivo, soprattutto come l’alleanza tra elfi e uomini potrà provare a contrastare una battaglia che, lo sappiamo bene, sarà vinta soltanto temporaneamente. Per colpa degli uomini, di nuovo.

Kate Jackson: 10 cose che non sai sull’attrice

Kate Jackson: 10 cose che non sai sull’attrice

L’attrice Kate Jackson sembra essersi ormai definitivamente ritirata dalle scene, ma la popolarità acquistata negli anni Settanta le permette di essere ancora oggi ricordata come una vera e propria icona. Nella sua lunga carriera ci sono diversi titoli, principalmente per la televisione, che l’hanno resa celebre, dando prova di tutte le sue qualità come attrice.

Ecco 10 cose che non sai su Kate Jackson.

Kate Jackson: i suoi film e le serie TV

1. È nota per le sue serie TV. L’attrice ottiene una prima popolarità recitando nel ruolo di Daphne Harridge nella soa opera Dark Shadows (1970-1971). In seguito recita in A tutte le auto della polizia (1972-1976), per poi consacrarsi grazie al ruolo di Sabrina Duncan in Charlie’s Angels (1976-1979). In seguito ha recitato in modo ricorrente nella serie Top Secret (1983-1987), per poi comparire in alcuni episodi di serie come Ally McBeal (1997), Sabrina, vita da strega (2002), Squadra emergenza (2004) e Criminal Minds (2007).

2. Ha recitato anche per il cinema. La Jackson ha inoltre avuto l’occasione di recitare anche per il cinema, apparendo nei film La casa delle ombre maledette (1971), Limbo (1972), Inferno in Florida (1977), Diabolico imbroglio (1981) e Making Love (1982), ricordato come uno dei primi film hollywoodiani ad affrontare il tema dell’omosessualità e del coming out. In seguito ha recitato in Seduttore a domicilio (1989), Errore di giudizio (1999) e Larceny (2004).

3. È stata anche regista e produttrice. Nel corso della sua carriera l’attrice non si è occupata solo di recitazione, ma in alcune occasioni ha anche ricoperto il ruolo di regista e produttrice. Ha infatti diretto due episodi della serie Top Secret, dove recitava anche. In particolare ha diretto nel 1986 gli episodi Unfinished Business e The Pharoah’s Engineer. Nel 1999 ha invece diretto l’episodio The Womanizer, della serie Dead Man’s Gun. Come produttrice si è invece occupata dei film televisivi Topper (1979), Child’s Cry (1986) e Morte sottozero (1996). Ha poi co-prodotto la serie Top Secret (1983).

Kate Jackson Charlie's Angels

Kate Jackson in Charlie’s Angels

4. Ha suggerito il titolo della serie. Inizialmente la serie si sarebbe dovuta chiamare “Alley Cats“. Tale termine tuttavia si scoprì avere un significato dispreggiativo nei confronti di alcune tipologie di detective. I produttori si decisero così a cambiarlo e chiesero consiglio anche alle attrici protagoniste. La Jackson, dopo aver visto una foto di alcuni angeli nell’ufficio del produttore Aaron Spelling, suggerì Charlie’s Angels come titolo. Il resto è storia.

5. Era la protagonista di maggior rilievo. Nella serie l’attrice interpretava il personaggio di Sabrina Duncan, recitando accanto a Jaclyn Smith nei panni di Kelly Garrett e Farrah Fawcett in quelli di Jill Munroe. La Jackson era però la più apprezzata delle tre, tanto da ottenere anche due nomination ai premi Emmy. In quanto più nota, l’attrice era anche pagata il doppio rispetto alle sue colleghe. Quando la Jackson abbandonò la serie dopo la terza stagione, gli ascolti di questa calarono drasticamente e Charlie’s Angels non ebbe più il successo di prima.

6. Le fu impedito di accettare un ruolo molto importante. Divenuta popolare grazie alla serie, Kate Jackson era stata scelta per interpretare Joanna Kramer in Kramer contro Kramer (1979). Le riprese del film interferivano però con quelle della serie. Fu richiesto un permesso speciale per aggirare questo problema, ma la cosa non venne accettata. La Jackson fu così costretta a rinunciare alla parte e ciò l’ha spinta a diventare ostile sul set della serie, cosa che l’ha infine portata ad essere licenziata. La Jackson afferma ancora che se avesse avuto il ruolo in Kramer v. Kramer, avrebbe potuto avere una carriera come Meryl Streep, attrice che ha poi ricoperto il ruolo di Joanna Kramer.

Kate Jackson oggi

Kate Jackson: la sua vita privata, il marito Tom Hart e il figlio Charles Taylor

7. Ha avuto diverse relazioni con celebrità. Nel corso della sua vita la Jackson ha intessuto relazioni sentimentali con personalità come gli attori Edward Albert, Dirk Benedict, Nick Nolte e Warren Beatty. Nel 1978 ha poi sposato l’attore Andrew Stevens, dal quale divorzia però nel 1981. Mentre era in vacanza ad Aspen, in Colorado, nel 1989, la Jackson ha incontrato Tom Hart, il proprietario di una baita nello Utah, e la coppia si è sposata nel 1991. I due hanno però poi divorziato nel 1993.

8. Ha adottato un figlio. Nonostante le diverse relazioni e i diversi matrimoni, l’attrice non ha mai avuto un figlio nato da uno di questi legami. Dopo il divorzio da Tom Hart, nel 1995 l’attrice ha deciso di adottare un bambino di nome Charles Taylor Jackson. Sulla vicenda l’attrice ha però mantenuto grande riserbo, evitando di condividere come la cosa si sia svolta. Ancora oggi sia la Jackson che il figlio ormai cresciuto mantengono un profilo di vita lontano dalla notorietà.

Kate Jackson: oggi

9. Si è ritirata dalle scene. A partire dal 2009 l’attrice si è ritirata dalle scene e da quel momento non è più comparsa né in televisione né ad altri eventi di gala. Uno dei motivi dietro tale scelta sarebbe la causa intentata nel 2010 contro il suo manager, il quale l’avrebbe condotta alla bancarotta. Non ci sono dunque notizie su cosa faccia oggi l’attrice, uscita ormai da ogni radar.

Kate Jackson: età e altezza dell’attrice

10. Kate Jackson è nata a Birmingham, Alabama, Stati Uniti, il 29 ottobre del 1948. L’attrice è alta complessivamente 1.77 metri.

Fonte: IMDb

The Fabelmans di Steven Spielberg alla Festa del Cinema di Roma e di Alice nella città

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Il nuovo straordinario film di Steven SpielbergThe Fabelmans, sarà presentato in anteprima italiana nel programma della Festa del Cinema di Roma e di Alice nella città. L’attesissima opera del maestro statunitense, uno degli autori più influenti del cinema, sarà proiettata per il pubblico mercoledì 19 ottobre alle ore 20.30 presso la Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone e alle ore 21 all’Auditorium Conciliazione. Il film, che ha vinto il Premio del Pubblico al Toronto International Film Festival, è scritto da Spielberg assieme al drammaturgo Premio Pulitzer Tony Kushner, storico collaboratore del regista, due volte candidato all’Oscar per le sceneggiature di Lincoln Munich. I produttori sono la candidata all’Oscar Kristie Macosko Krieger, Spielberg e Kushner.

The Fabelmans, il film

The Fabelmans, uno spaccato intenso e personale dell’infanzia americana del XX secolo, è il racconto di formazione di un giovane che scopre uno sconvolgente segreto di famiglia e un’esplorazione del potere dei film nell’aiutarci a vedere la verità sull’altro e su noi stessi. The Fabelmans è interpretato dalla quattro volte candidata all’Oscar Michelle Williams, Paul Dano, Seth Rogen, Gabriel LaBelle e dal candidato all’Oscar Judd Hirsch, con le musiche del premio Oscar John Williams, la fotografia del premio Oscar Janusz Kaminski e il montaggio dei premi Oscar Michael Kahn e Sarah Broshar. The Fabelmans, un film Amblin Entertainment, sarà distribuito in Italia da Leone Film Group in collaborazione con Rai Cinema e 01 Distribution.

MIA | Mercato Internazionale Audiovisivo, presentata la nuova edizione

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Il MIA | Mercato Internazionale Audiovisivo, sotto la nuova direzione di Gaia Tridente, presenta il programma della sua ottava edizione che si svolgerà a Roma dall’11 al 15 Ottobre 2022 a Palazzo Barberini e al Cinema Barberini.
Nato nel 2015 per volontà di ANICA (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Digitali) presieduta da Francesco Rutelli e APA (Associazione Produttori Audiovisivi) presieduta da Giancarlo Leone, il MIA è oggi il più importante evento di settore in Italia ed è entrato a pieno titolo nell’agenda internazionale degli appuntamenti dedicati ai professionisti dell’audiovisivo che ne riconoscono la peculiarità di mercato concepito con cura editoriale. È attesa una grande partecipazione di top-players internazionali, tra cui le grandi piattaforme (Amazon, AppleTV+, Netflix, Paramount+, Tubi) e un ensemble di produttori, autori, distributori, agenti, studios che parteciperanno a un ricco programma di attività volte a sostenere le co-produzioni internazionali, la circolazione delle opere e dei talenti.
Diverse le novità di questa edizione, come la nuova divisione editoriale dedicata all’Animazione che si va ad aggiungere a quelle dedicate a Doc&Factual, Drama e Film. E ancora il B2B Exchange, programma a supporto dell’industria audiovisiva Ucraina, la partnership con COMICON per l’individuazione di nuovi contenuti dal mondo del fumetto che possano diventare produzioni audiovisive e un ricco programma dedicato all’Innovazione per le Industrie creative.
Anche quest’anno sarà attiva la piattaforma MIA Digital che consentirà agli accreditati di accedere anche da remoto a tutte le sessioni (in diretta e on-demand).
I CONTENT SHOWCASE

 

Anche quest’anno i content showcase del MIA con le sezioni C EU SOON, GREENLit, Italian Animation Showcase, Italians DOC it Better, Italian Factual Showcase e What’s Next Italy, presenteranno in anteprima i titoli più attesi e interessanti della prossima stagione.

Per la divisione Drama, torna GREENLit, l’evento glossy della sezione Drama, che presenta in anteprima internazionale uno showcase dedicato ai titoli italiani scripted più attesi della prossima stagione. Tra questi: La Storia, serie TV tratta dal capolavoro di Elsa Morante diretta da Francesca Archibugi e prodotta da Picomedia e Thalie Images in collaborazione con Rai Fiction, il crime-thriller Brennero, una coproduzione Rai Fiction-Cross Productions diretta da Davide Marengo e Giuseppe Bonito. Sky Studios presenta la serie che racconta il feroce omicidio senza movente di Luca Varani, uno dei casi di cronaca nera più sconvolgenti degli ultimi anni. Attualmente in sviluppo, la serie Sky Original La città dei vivi, una produzione Sky con CinemaUndici e Lungta Film, tratta dall’omonimo romanzo di Nicola Lagioia. Presentata anche la serie dramedy Sky Original prodotta da Sky e Groenlandia, Hanno ucciso l’uomo ragno–La vera storia degli 883 diretta da Sydney Sibilia, al suo debutto alla regia di una serie TV. La serie è ispirata alla vera storia di Max Pezzali e Mauro Repetto che hanno dato vita agli 883.

Per la divisione Animazione sarà presentato l’Italian Animation Showcase appuntamento dedicato all’industria dell’animazione italiana. I titoli selezionati, quattro serie e tre film di lungometraggio, sono: KlincusBaby Puffins & BunnyThe Sound CollectorMini Pet Pals & Mini Dinos, Bartali’s BicycleLinda Veut du pouletCopperbeak.

Per la divisione DOC & Factual saranno presentati i progetti selezionati per Italians Doc it Better, lo showcase di documentari italiani ultimati nell’ultimo anno e non ancora distribuiti all’estero. Questi i titoli selezionati. L’estate di Joe, Liz e Richard di Sergio Naitza; A.P. Giannini- Bank to the Future di Valentina Signorelli e Cecilia Zoppelletto; Amate sponde di Egidio Eronico; Aiutami a fare da solo. L’idea Montessori di Maurizio Sciarra; Nel nome di Gerry Conlon di Lorenzo Moscia; Kill me if you can di Alex Infascelli; La scelta di Maria di Francesco Micciché; Lotta Continua di Tony Saccucci; Margherita. La voce delle stelle di Samuele Rossi; Sarura di Nicola Zambelli; Le ultime parole del boss di Raffaele Brunetti; Il tempo dei giganti di Lorenzo Conte e Davide Barletti.  Per l’area factual invece all’interno della selezione Italian Factual Showcase saranno presentati alcuni tra i migliori format realizzati in Italia nell’ultimo anno, insieme a format originali inediti. Questi i titoli selezionati: Falegnami ad alta quota di Katia Bernardi, Davide Valentini; Re-Born di Daniele Cantalupo e Simone Cutri; The Clan of Classics di Fabrizio Razza.

Per la divisione Film torna l’appuntamento storico con What’s Next Italy, il programma work-in-progress dedicato ai film italiani più recenti. I buyer internazionali avranno l’opportunità di vedere in anteprima trailer o scene dei film presentati dai registi, produttori e distributori. La selezione presenta tre opere prime e due opere seconde. I Titoli: Come pecore in mezzo ai lupi di Lyda PatitucciPatagonia, debutto al lungometraggio di Simone Bozzelli. Giuseppe Battiston, al suo esordio alla regia con Io vivo altrove. Enrico Maria Artale è al suo secondo lungo in El Paraíso. Rossosperanza, opera seconda di Annarita Zambrano e Superluna di Federico Bondi.

PROGRAMMA UFFICIALE MIA 2022

Questi alcuni dei panel del programma dei 5 giorni del MIA.

La sezione Animation presenterà Defining The World Markets sulla produzione di animazione in Africa. Nel panel Working as Partners si parlerà di modelli e strategie per creare una co-produzione di successo. Nel panel Money & Soul interverranno gli executive dei maggiori network europei. Nell’incontro The Art of Releasing Contents si discuterà di “global vs local” nella produzione di contenuti di animazione e nelle strategie legate alla distribuzione. Alcune tra le maggiori società di produzione ed emittenti italiane discuteranno di un ecosistema industriale italiano dedicato a contenuti di animazione e live action nel panel New Models and Scenarios for the Italian Industry.

La sezione Doc&Factual avrà un focus particolare sulle storie locali per audience globali. Si parlerà di come raccontare gli antieroi reali, di documentari sportivi e di film-making in zone di guerra in Film-making within a war dedicato all’Ucraina.

I panel della divisione Drama  riflettono sul tema delle produzioni globali per mercati locali. Si parlerà anche del potenziale del metaverso come spazio che favorisce la creazione di contenuti in grado di rivolgersi a spettatori molto giovani, e come nuova forma di business e di sfruttamento di IP e si rifletterà sul nuovo modello FAST, la televisione free ad-supported, e sulla continua ascesa dei servizi di streaming AVOD.

Tra i temi chiave dei panel della divisione Film, l’ecosistema globale di produzione di cinema indipendente, il futuro della distribuzione internazionale, lo stato dell’arte del cinema italiano.

Una serie di panel trasversali, aperti a tutti i generi e formati presenti al  MIA, va ad arricchire il programma con alcuni degli appuntamenti chiave dell’edizione 2022. Mai come in questa edizione sarà chiave la presenza dei broadcaster e delle piattaforme internazionali. The Alliance, l’alleanza dei broadcaster pubblici tra RaiFrance Télévisions e ZDF, presenterà lo slate dei progetti realizzati e in via di sviluppo. Tra gli appuntamenti internazionali di questa edizione anche The Future of Storytelling in cui si analizzerà il percorso di Netflix fino ad oggi. Altro importante appuntamento sarà l’incontro con Amazon Studios. Grande spazio alle donne dell’audiovisivo nel panel Women’s Empowerment in Creative Industries.

B2B EXCHANGE PROGRAM. A SUPPORT PLAN FOR THE UKRAINIAN AUDIOVISUAL INDUSTRY

Quest’anno, nell’ottica di mantenere uno sguardo attento anche alla situazione geo-politica internazionale, il MIA ha intrapreso una iniziativa a sostegno dell’industria dei media e dell’intrattenimento Ucraina. Un ricco programma di contenuti, eventi e attività di mercato che coinvolgono i professionisti ucraini, e li pongono nuovamente al centro di conversazioni tra colleghi dell’industria audiovisiva globale. Il MIA ha realizzato un Ukrainian Hub all’interno di Palazzo Barberini, un ampio spazio gestito direttamente dalla delegazione ucraina e dedicato a ospitare business meeting, conversazioni con partner istituzionali ma anche più in generale come base di lavoro per tutti i professionisti ucraini presenti a Roma al MIA.

I PREMI

Nel corso della cerimonia di premiazione verranno assegnati riconoscimenti a opere che partecipano al mercato di co-produzione del MIA. I partner dei premi sono: Paramount, ILBE, ARTEWomen in Film, Television and Media Italia-WIFTMI. Per i Content Showcase italiani sarà assegnato il premio Lazio Frames e per C EU Soon verrà scelto il progetto vincitore dello Screen International Buyers’ Choice Award. Tra i premi ospitati anche quello de La Bottega della Sceneggiatura promosso da Netflix e Premio Solinas. La cerimonia di premiazione sarà l’evento conclusivo della manifestazione e avrà luogo Sabato 15 ottobre presso il Cinema Barberini.

Grey’s Anatomy 19 dal 2 novembre su Disney+

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Grey’s Anatomy 19 dal 2 novembre su Disney+

Disney+ ha annunciato che la diciannovesima stagione di Grey’s Anatomy, dell’executive producer Shonda Rhimes, debutterà il 2 novembre in Italia in esclusiva sulla piattaforma streaming. La nuova stagione si aggiunge a tutte le precedenti del medical drama di successo già disponibili sulla piattaforma streaming, confermando Disney+ come la casa di Grey’s Anatomy. La diciannovesima stagione riprende sei mesi dopo il finale della diciottesima e vede cinque nuovi specializzandi unirsi allo staff del Grey Sloan Memorial Hospital: Harry Shum Jr., Adelaide Kane, Alexis Floyd, Niko Terho e Midori Francis infatti si aggiungono al cast.

Vincitrice del Golden Globe Award nel 2007 come migliore serie drama e nominata per diversi Emmy, Grey’s Anatomy è considerata una delle serie più popolari del nostro tempo. Il medical drama segue Meredith Grey e il team di medici del Grey Sloan Memorial che si trovano ad affrontare quotidianamente decisioni di vita o di morte. I protagonisti cercano conforto l’uno nell’altro creando, a volte, più di una semplice amicizia. Insieme scoprono che nella medicina e nelle relazioni non tutto può essere bianco o nero. La diciannovesima stagione di Grey’s Anatomy si aggiunge alla lista di titoli autunnali di Disney+ da vedere in streaming, tra cui The Old ManThe BearCandy: Morte in Texas (12 ottobre) e la terza stagione di War of the Worlds (19 ottobre).

Disney+ è disponibile al prezzo di 8,99 euro al mese, senza costi aggiuntivi e con la possibilità di disdire in qualsiasi momento. Ci sono contenuti per tutti, con nuove serie TV, film di successo e titoli originali esclusivi in arrivo nel corso di tutto l’anno dei sei brand principali: Disney, Pixar, Marvel, Star Wars, National Geographic e Star. Tra le serie in streaming in esclusiva su Disney+ ci sono Desperate Housewives This Is Us. Con un’infinita library di intrattenimento, che spazia dai documentari ai film drammatici acclamati dalla critica, dalle commedie ai classici d’animazione, su Disney+ sono disponibili molte delle storie che il pubblico si aspetta e molte altre che non si aspetterebbe.

Un efficace sistema di parental control assicura che Disney+ rimanga un’esperienza di visione adatta a tutti i membri della famiglia. Oltre al “Profilo Bambini” già presente sulla piattaforma, gli abbonati possono impostare dei limiti di accesso ai contenuti per un pubblico più adulto e creare profili con accesso tramite PIN, per garantire massima tranquillità ai genitori.

Come per disincanto e vissero infelici e scontenti, trailer dell’atteso sequel di Come d’incanto

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È disponibile il trailer della nuovissima commedia musicale live action Come per disincanto e vissero infelici e scontenti. L’atteso sequel di Come d’incanto, che riunisce i membri del cast originale Amy Adams, Patrick Dempsey, James Marsden, Idina Menzel, oltre a Maya Rudolph, Gabriella Baldacchino, Yvette Nicole Brown e Jayma Mays, è diretto da Adam Shankman e include nuove canzoni di Alan Menken e Stephen Schwartz. Come per disincanto e vissero infelici e scontenti sarà disponibile in streaming dal 24 novembre, in esclusiva su Disney+.

La trama del film

Sono passati 15 anni dal matrimonio di Giselle (Amy Adams) e Robert (Patrick Dempsey), ma Giselle è ormai disillusa dalla vita in città, così i due decidono di trasferirsi con la loro famiglia in crescita nella tranquilla comunità suburbana di Monroeville alla ricerca di una vita da favola. Sfortunatamente questa soluzione non è così semplice come Giselle aveva sperato. La periferia ha delle regole completamente nuove e un’ape regina locale, Malvina Monroe (Maya Rudolph), che fa sentire Giselle più fuori posto che mai. Frustrata dal fatto che il suo “e vissero per sempre felici e contenti” non sia stato così facile da raggiungere, si rivolge alla magia di Andalasia per chiedere aiuto, trasformando accidentalmente l’intera città in una fiaba e mettendo a rischio la felicità futura della sua famiglia. Ora Giselle deve affrontare una corsa contro il tempo per annullare l’incantesimo e scoprire cosa significhi davvero “e vissero felici e contenti” per lei e la sua famiglia.

Come per disincanto e vissero infelici e scontenti è interpretato da Amy Adams, Patrick Dempsey, Maya Rudolph, Yvette Nicole Brown, Jayma Mays, Gabriella Baldacchino, con Idina Menzel e James Marsden. Diretto da Adam Shankman, da una sceneggiatura di Brigitte Hales e un soggetto di J. David Stem & David N. Weiss e Richard LaGravenese, Come per disincanto e vissero infelici e scontenti è prodotto da Barry Josephson, Barry Sonnenfeld e Amy Adams, mentre Jo Burn, Sunil Perkash e Adam Shankman sono gli executive producer. Il film include canzoni con le musiche del compositore otto volte vincitore del premio Oscar® Alan Menken e testi del paroliere tre volte vincitore dell’Oscar® Stephen Schwartz, il cui lavoro per Come d’incanto ha ottenuto tre candidature agli Academy Award®. La colonna sonora è di Alan Menken. Il film Disney Come per disincanto e vissero infelici e scontenti sarà disponibile in streaming in esclusiva su Disney+ dal 24 novembre 2022.

Il Mammone: trailer della commedia con Diego Abatantuono

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Il Mammone: trailer della commedia con Diego Abatantuono

È stato diffuso oggi il trailer di Il Mammone, divertente commedia che racconta le vicende dei coniugi Bonelli, alle prese con un figlio adulto decisamente troppo attaccato ai genitori. Basato sulla storia originale e sul film “Tanguy” diretto da Etienne Chatiliez e scritto da Laurent Chouchan e Etienne Chatiliez, il film – per la regia di Giovanni Bognetti – vede protagonisti, nella parte di Piero e Anna Bonelli, Diego Abatantuono e Angela Finocchiaro. Andrea Pisani interpreta il figlio Aldo, mentre Michela Giraud è Amalia, un personaggio che sul suo cammino incontrerà la famiglia Bonelli.

Il film – prodotto da Warner Bros. Entertainment Italia, Picomedia e Colorado Filmdal 7 novembre sarà disponibile in esclusiva su Sky Cinema e in streaming solo su NOW.

La trama del film Il Mammone

L’antico proverbio giapponese “Quando sei mamma lo sei per sempre” è un mantra nella famiglia Bonelli. Aldo, figlio unico di Piero e Anna, nonostante i suoi 35 anni suonati, l’indipendenza economica, una brillante carriera accademica come professore universitario e innumerevoli occasioni di lavoro all’estero, vive ancora felicemente a casa con la madre e il padre. Un giorno però i genitori realizzano quello che mai avrebbero pensato: non lo sopportano più. Inizia in casa una vera e propria guerra fredda, nella quale i coniugi Bonelli cercano di far emancipare Aldo e metterlo alla porta con ogni mezzo a loro disposizione. Il ragazzo però ha delle risorse inaspettate e non è un tipo che si arrende facilmente.

Il piacere è tutto mio: trailer della sex commedia con Emma Thompson

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BIM ha diffuso il trailer italiano del film Il piacere è tutto mio (tit. orig. Good luck to you, Leo Grande), film di Sophie Hyde con protagonisti la due volte Premio Oscar Emma Thompson e Daryl McCormack, arriva al cinema il 10 novembre con BiM Distribuzione. Dopo aver conquistato la critica internazionale alla Berlinale – Festival Internazionale del Film e al Sundance Film Festival il film verrà presentato alla Festa de cinema di Roma.

Nel film Nancy Stokes (Emma Thompson) è un’insegnante in pensione, vedova, con alle spalle un matrimonio solido e rigoroso a cui però è sempre mancato un po’ di brivido. Ormai sola, Nancy decide di cercare quello che nella vita di coppia non ha mai trovato: una soddisfacente esperienza sessuale. Si rivolge così a un’agenzia di gigolò e sceglie di incontrare Leo Grande(Daryl McCormack). Giovane e affascinante, Leo Grandesembra essere tutto quello per cui Nancy è pronta a pagare: un uomo in grado di realizzare le sue fantasie. Ma nel corso di tre incontri in una camera di hotel le dinamiche cambiano: Leo si dimostra non solo come un uomo con cui fare dell’ottimo sesso, ma anche una persona con cui parlare e nonostante la differenza d’età, tra i due nascerà un rapporto di fiducia che porterà Nancy a riscoprire se stessa…

The White Lotus 2: il trailer della seconda stagione anticipa una vacanza da morire

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HBO ha rilasciato il trailer ufficiale dell’attesissima seconda stagione di The White Lotus, che dovrebbe fare il suo ritorno il 30 ottobre. Il video ci dà il benvenuto nella lussuosa filiale del resort titolare in Sicilia, in Italia. Il trailer della seconda stagione di White Lotus ci offre anche un primo assaggio dei problemi che emergeranno tra il nuovo gruppo di ospiti caotici della serie. Il video continua a evidenziare il ritorno di Jennifer Coolidge, che ha recentemente vinto un Emmy come migliore attrice non protagonista in una miniserie per la sua interpretazione nella prima stagione.

The White Lotus 2, la trama

The White Lotus 2 si svolgerà in una nuova location e introdurrà un set di personaggi completamente nuovo. Il capitolo successivo lascia le Hawaii alle spalle e segue un diverso gruppo di vacanzieri mentre volano verso un’altra proprietà di White Lotus e si stabiliscono temporaneamente tra i suoi abitanti. È ambientato in un esclusivo resort siciliano e segue le gesta di vari ospiti e dipendenti nell’arco di una settimana.

Il cast di The White Lotus 2

Il nuovo cast include Michael Imperioli come Dominic Di Grasso, Aubrey Plaza come Harper Spiller, F. Murray Abraham come Bert Di Grasso, Tom Hollander come Quentin, Adam DiMarco come Albie Di Grasso, Haley Lu Richardson come Porta, Theo James come Cameron, Meghann Fahy nei panni di Daphne, Will Sharpe nei panni di Ethan e il nuovo arrivato Leo Woodall nei panni di Jack. Jennifer Coolidge, all’attrice della prima stagione, riprenderà anche il ruolo di Tanya McQuoid.

The White Lotus è stato creato, scritto e diretto da Mike White ( Enlightened ). I produttori esecutivi sono White, David Bernard, Mark Kamine e Nick Hall. La prima stagione è stata interpretata da Murray Bartlett, Connie Britton, Natasha Rothwell, Steve Zahn, Sydney Sweeney, Brittany O’Grady, Jake Lacy, Alexandra Daddario, Molly Shannon, Jennifer Coolidge e Fred Hechinger.

Edgar Wright rivela il suo contributo a Top Gun: Maverick

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Edgar Wright rivela il suo contributo a Top Gun: Maverick

Edgar Wright non è estraneo alla cura delle colonne sonore dei suoi film, ma in una recente intervista con The Hollywood Reporter, Wright ha rivelato che in realtà aiuta anche con le colonne sonore di altri film, tra cui Top Gun: Maverick, il film campione d’incassi di questa estate. Nell’intervista è stato detto che Edgar Wright è entrato a far parte di un gruppo di registi che si aiutano a vicenda durante il processo di post-produzione dei film. Per Top Gun: Maverick, il co-sceneggiatore e produttore Christopher McQuarrie ha chiesto a Wright se avesse qualche idea per una canzone per una prima sequenza di battute nel film. Wright ha finito per consigliare “Slow Ride” di Foghat, che suona mentre i piloti si incontrano per la prima volta in un bar.

“Non avevo [altre] note su Top Gun: Maverick “, ha detto Wright dell’interazione. “L’ho visto per la prima volta nel 2020. Chris McQuarrie e Tom Cruise me l’hanno mostrato, ed è stato praticamente il film ad essere uscito, meno la canzone di Lady Gaga. E per quanto riguarda Foghat, avevano bisogno di una canzone. Il testo dei miei sogni da ricevere era Chris McQuarrie che diceva: ‘Ehi, abbiamo bisogno di una nuova canzone per la scena del bar in Top Gun: Maverick. Cosa puoi pensare che sia come…?’ Ed era come, ‘Oh, dammi 45 minuti!’ Penso di avere ancora quella playlist su Spotify; era il “Bar Maverick”. Quindi quella roba è semplicemente divertente per me.

Top Gun: Maverick, il film

Il Tenente Pete “Maverick” Mitchell (Tom Cruise), tra i migliori aviatori della Marina, dopo più di trent’anni di servizio è ancora nell’unico posto in cui vorrebbe essere. Evita la promozione che non gli permetterebbe più di volare, e si spinge ancora una volta oltre i limiti, collaudando coraggiosamente nuovi aerei. Chiamato ad addestrare una squadra speciale di allievi dell’accademia Top Gun per una missione segreta, Maverick incontrerà il Tenente Bradley Bradshaw (Miles Teller), nome di battaglia “Rooster”, figlio del suo vecchio compagno di volo Nick Bradshaw “Goose”. Alle prese con un futuro incerto e con i fantasmi del suo passato, Maverick dovrà affrontare le sue paure più profonde per portare a termine una missione difficilissima, che richiederà grande sacrificio da parte di tutti coloro che sceglieranno di parteciparvi.

Nel cast di Top Gun: Maverick ci sono Tom CruiseMiles Teller, Val Kilmer, Jennifer Connelly, Glen Powell, Jon Hamm ed Ed Harris. Top Gun: Maverick è al cinema dal 25 maggio.

Kingdom of the Planet of the Apes: Eka Darville si unisce al cast

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Dopo il suo annuncio la scorsa settimana, sono state rilasciate informazioni sul casting per Kingdom of the Planet of the Apes, rivelando che Eka Darville reciterà nel film. Darville si unirà al sequel (tramite The Hollywood Reporter) in un ruolo ancora sconosciuto. Darville è meglio conosciuto per il suo ruolo nella serie Marvel e Netflix Jessica Jones, dove è apparso nei panni del migliore amico di Jones, Malcolm Ducasse, un investigatore privato che ha aiutato a trovare informazioni per Jones. È apparso anche nella serie thriller antologica Tell Me a Story, così come nella serie televisiva di successo Empire.

Kingdom of the Planet of the Apes  sarà scritto da Josh Friedman, Rick Jaffa e Amanda Silver, l’ultima delle quali è stata anche sceneggiatrice di  Rise of the Planet of the Apes . Il film sarà prodotto da Patrick Aison, Joe Hartwick Jr., Jaffa, Silver e Jason Reed. Il pianeta delle scimmie  è uno dei franchise di fantascienza più iconici e leggendari della storia del cinema, oltre ad essere una parte indelebile dell’eredità del nostro studio”, ha affermato il presidente di 20th Century Studios Steve Asbell. “Con  Kingdom of the Planet of the Apes,  abbiamo il privilegio di continuare la tradizione della serie di cinema fantasioso e stimolante e non vediamo l’ora di condividere la straordinaria visione di Wes per questo nuovo capitolo con il pubblico nel 2024″.

L’ultimo film della serie Il pianeta delle scimmie, The War – Il Pianeta delle Scimmie – Film del 2017 , ha visto la conclusione della serie rilanciata dal regista Matt Reeves con L’alba del pianeta delle scimmie con Andy Serkis, Woody Harrelson e Steve Zahn. Il film è stato presentato in anteprima con il plauso della critica e ha incassato quasi $ 500 milioni al botteghino. Ha ottenuto nomination per i migliori effetti visivi e i migliori effetti speciali visivi agli Academy Awards.

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