Zoe Saldaña
condivide un aggiornamento su Avatar: Fuoco e
Cenere (Avatar 3) da parte di James Cameron, che l’ha contattata dopo aver
vinto il Golden Globe. Saldaña ha ricevuto il Golden Globe per la
sua interpretazione di Rita Mora Castro nel film Emilia
Pérez di Netflix, acclamato dalla critica. Ha
interpretato Neytiri nel franchise
diAvatardi Cameron sin
dal primo film uscito nel 2009, oltre a
riprendere il ruolo per Avatar: The Way of Water e a far
parte del cast di Avatar:
Fuoco e Cenere (Avatar 3), il terzo film in uscita nel
dicembre 2025.
Durante la conferenza stampa dei
Golden Globes, alla quale era presente ScreenRant ,
Saldaña ha rivelato che Cameron si trova attualmente in
Nuova Zelanda e sta tagliando Avatar: Fuoco e Cenere (Avatar
3). L’attrice ha parlato di come Cameron le abbia inviato
un messaggio di congratulazioni durante la cerimonia di premiazione
e ha sottolineato quanto il suo sostegno e il suo incoraggiamento
abbiano significato per lei nel corso degli anni. Ecco i commenti
di Saldaña qui di seguito:
Ero seduta tra il pubblico e ho
ricevuto un messaggio da James Cameron, che in questo momento si
trova in Nuova Zelanda per girare Avatar: Fire and Ash.Dopo
tutti questi anni, crede in me.Questo alimenta il mio
desiderio di continuare a crescere come artista.
Cosa significa questo per Zoe
Saldaña e per Avatar: Fuoco e Cenere
I commenti di Saldaña sono
indicativi del legame significativo che ha con Cameron e fanno ben
sperare per Avatar: Fuoco e Cenere (Avatar 3). Data
l’ampia cronologia del dietro le quinte di ogni film di Avatar,
Saldaña e Cameron hanno lavorato insieme al franchise di
fantascienza per quasi due decenni. Sebbene Saldaña sia
ormai ampiamente fuori dai franchise e si sia concentrato
maggiormente su film standalone come Emilia
Pérez, continuerà a essere in prima linea nei film di
Avatar per il prossimo futuro.
Il sostegno di Cameron, non solo in
Avatar, ma anche in altri aspetti della sua carriera, ha
contribuito all’esperienza ampiamente positiva che l’attrice ha
avuto nella realizzazione di film tecnologicamente complessi. Per
quanto riguarda l’uscita del terzo film di Avatar, il
fatto che Cameron sia in Nuova Zelanda e si concentri sulla
post-produzione è un buon segno che il progetto stia procedendo
bene. I sequel hanno subito numerosi ritardi, ma
Avatar: Fuoco e Cenere (Avatar 3) dovrebbe rispettare la
data di uscita prevista per dicembre 2025.
Nelle ultime settimane, le voci su
Spider-Man 4 si sono intensificate: da
Venom, Ghost Rider e
Black Cat fino a Daredevil,
Mephisto e Knull sono stati
citati come possibili alleati e nemici dell’Uomo Ragno di Tom Holland nella sua prossima uscita in
solitaria. Con così tante notizie contrastanti, è ovviamente
difficile dare credito a una qualsiasi di esse, ma il motivo per
cui sentiamo tutte queste voci è probabilmente da ricercare nel
fatto che i Marvel Studios e la Sony Pictures stanno
lanciando diverse idee nel tentativo di definire una storia che
soddisfi tutti.
Naturalmente, non possiamo escludere
la possibilità che la Marvel faccia “trapelare” dettagli
falsi per depistare gli scoopers. In ogni caso, si ritiene che
la sceneggiatura sia in fase di revisione, forse a causa di
divergenze di opinione tra la star Tom Holland e il capo dei Marvel Studios Kevin
Feige, e l’ultima notizia è che il film è ancora lontano
dall’iniziare la produzione proprio perché non c’è ancora una bozza
definitiva per le riprese.
Una nuova indiscrezione arriva ora
dall’ultimo episodio del podcast The Hot Mic. John
Rocha ha infatti sentito dire che il piano sarebbe – ma
sottolinea che non è certo che lo sia ancora – quello di avere
Spider-Man in squadra con The Punisher
(Jon
Bernthal) per affrontare Hulk (Mark
Ruffalo) in un’avventura di strada. Il co-conduttore
Jeff Sneider ha confermato l’indiscrezione dicendo
che il coinvolgimento di Golia Verde “supera il test dell’olfatto”,
ma non è così sicuro della presenza di Bernthal come Frank
Castle.
Spider-Man ha unito le forze con
Castle e ha affrontato Hulk in diverse occasioni nei fumetti, e se
lo studio sta davvero preparando i piani per un eventuale film su
World War Hulk, è del tutto possibile che Banner
dia il via alla sua furia distruggendo New York. Bernthal e Holland
hanno già lavorato insieme in passato e sembrano essere buoni
amici, per cui si potrebbe assistere a una dinamica molto
divertente tra Parker e Castle che formano un’alleanza riluttante.
Anche in questo caso, però, occorre attendere conferme
ufficiali.
Precedenti indiscrezioni hanno
affermato che Tom Rothman della Sony e
Kevin Feige, capo dei Marvel Studios,
hanno avuto dei disaccordi per quanto riguarda la storia di
Spider-Man 4, con quest’ultimo che sperava di
ridimensionare il Multiverso per un’avventura più piccola. Rothman,
invece, si dice che voglia capitalizzare il successo di No
Way Home riportando Tobey Maguire e
Andrew Garfield nei rispettivi ruoli di Peter
Parker.
Più di recente, abbiamo sentito che
entrambi gli studios si sono accordati su una storia
prevalentemente terrestre con alcuni elementi multiversali, anche
se il film viene ancora descritto come un “evento di livello
Avengers”. Oltre a Tom Holland, Zendaya dovrebbe
riprendere il suo ruolo di MJ in Spider-Man
4. Si dice inoltre che Sydney Sweeney potrebbe interpretare Black
Cat, mentre è stato ampiamente riportato – ma non confermato –
che Charlie
Cox, Vincent
D’Onofrio e Paul Rudd potrebbero a loro volta apparire
come Daredevil, The Kingpin e Ant-Man.
Si ritiene però che Holland sia
“sempre più diffidente” nei confronti del ruolo dell’iconico eroe,
per cui questa potrebbe essere la sua ultima uscita da solista nei
panni del wall-crawler – anche se quasi certamente avrà un ruolo in
uno o entrambi i prossimi film degli Avengers. Gli sceneggiatori di
No
Way Home, Chris McKenna e Erik
Sommers, stanno scrivendo la sceneggiatura. Mentre a
dirigere il progetto vi sarà Destin Daniel
Cretton, già regista di Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli.
American
Primeval di Netflix è
finalmente arrivata, ed ecco una panoramica completa del cast e
della troupe della serie drammatica western. American
Primeval è uno degli show Netflix più interessanti del 2025, con la serie
creata dal regista Peter Berg e dallo scrittore di The
Revenant Mark L. Smith. La serie vanta un cast stellare:
ecco chi ci si può aspettare di vedere in American
Primeval e chi interpreta.
American Primeval è
un’interpretazione cupa e grintosa del genere western, che racconta
la storia di una madre e di un figlio che devono attraversare i
pericoli della frontiera con l’aiuto di una guida. American Primevalè pieno di
tragedie, violenza e momenti strazianti, e cerca di
mettere in evidenza quanto fossero difficili le condizioni
dell’epoca. Gli attori che recitano in American Primeval
fanno un lavoro fantastico nel trasmettere questo tono cupo, ed
ecco chi sono.
Attrice: Betty
Gilpin è nata a New York City, New York, il 21 luglio 1986, e
ha avuto la sua grande occasione interpretando Debbie
“Liberty Belle” Eagan nella serie di wrestling
GLOWdi Netflix . Da allora la
Gilpin si è riunita a Netflix per la serie animata Skull
Island e ora sta tornando per American Primeval.
Gilpin è anche apparsa in film e serie televisive di successo come
Nurse Jackie, Isn’t It Romantic, A Dog’s
Journey, Mrs. Davis, e altri ancora.
Personaggio: In
American Primeval, Betty Gilpin interpreta Sara Rowell,
una donna in fuga attraverso la frontiera con suo figlio David.
Sara e David iniziano la serie cercando una guida che li porti a
trovare il marito di Sara. Tuttavia, ben presto si scopre qualcosa
di più sulla vera natura della ricerca di Sara.
Attore:
Taylor Kitsch è nato a Kelowna, nella Columbia Britannica, in
Canada, l’8 aprile 1981, e ha avuto la sua grande occasione
interpretando Tim Wiggins nella serie della NBCFriday Night Lights. Sin dall’inizio
della sua carriera di attore, Kitsch è diventato una star
dell’azione: ha recitato in John Carter, X-Men
Origins:Wolverine, Battleship e Lone
Survivor. Kitsch è apparso anche in altri film e serie
televisive popolari come Snakes on a Plane, True
Detective e The Terminal List.
Personaggio: In
American Primeval, Taylor Kitsch interpreta Isaac, un uomo
che accetta di aiutare Sara e Devin ad attraversare la frontiera.
La conoscenza della natura selvaggia e le capacità di sopravvivenza
di Isaac sono di grande aiuto ai suoi compagni e, proprio come
Sara, anche lui ha un passato misterioso che viene svelato nel
corso della serie.
Attore: Preston
Mota è nato a Dallas, in Texas, il 27 agosto 2010 e ha avuto
la sua grande occasione interpretando Dwight inAsteroid
Citydi Wes Anderson. Questo
film ha contribuito a lanciare la carriera dell’attore bambino, che
ha partecipato anche ad American Primeval e a progetti
imminenti come Campfire e The American Way.
Personaggio: In
American Primeval, Preston Mota interpreta Devin Rowell,
il figlio di Sara Rowell. La giovane età e la gamba malandata di
Devin non gli impediscono di fare scelte difficili mentre
attraversa la frontiera insieme a Sara, Isaac e Two Moons, senza
che nulla lo fermi mentre il gruppo cerca di rintracciare suo
padre.
Attrice: Shawnee
Pourier interpreta Two Moons in American Primeval, ed è
un’altra dei giovani attori di spicco dello show, anche se la sua
data e il suo luogo di nascita sono sconosciuti. Shawnee
Pourier è apparsa in un episodio diStranger Things e nella serie
televisiva Dark Winds, oltre che in cortometraggi come
Seeds e Rude Girl.
Personaggio: In
American Primeval, Shawnee Pourier interpreta Two Moons,
una giovane indigena muta che si unisce a Sara, Devin e Isaac
mentre attraversano la frontiera. Two Moons è fuggita dalla sua
tribù e si è imbarcata sul carro di Sara, stringendo un legame con
Devin e venendo accettata come membro del gruppo.
Shea Whigham nel ruolo di Jim
Bridger
Attore: Shea
Whigham è nato a Tallahassee, in Florida, il 5 gennaio 1969 e ha
avuto il suo ruolo di spicco nel filmTigerland(2000) di Joel
Schumacher . Whigham è apparso in film di grande successo
come Fast & Furious, The Wolf of Wall Street,
Star Trek Beyond, Kong: Skull Island,
Joker, Spider-Man: Across the Spider-Verse e
Mission:Impossible – Dead Reckoning e il suo
sequel. Inoltre, Whigham ha avuto un ruolo da protagonista in
Boardwalk Empire e in serie come Vice Principals,
Fargo, Perry Mason e Le pietre
preziose.
Personaggio: In
American Primeval, Shea Whigham interpreta Jim Bridger, il
realista che gestisce il pericoloso Fort Bridger. Nel corso della
serie, Bridger si scontra con il governatore del Territorio dello
Utah, Brigham Young, che gli nasconde informazioni sulla sorte di
Sara e impedisce l’acquisizione di Fort Bridger.
Attore:
Dane DeHaan è nato ad Allentown, in Pennsylvania, il 6 febbraio
1986 e ha avuto la sua grande occasione nel filmChronicledel 2012 .
DeHaan ha poi recitato in film come The Amazing Spider-Man 2, A
Cure for Wellness, Valerian e la città dei mille
pianeti e Oppenheimer di Christopher Nolan, oltre che
in serie televisive come ZeroZeroZero, The
Stranger, Lisey’s Story e The Staircase.
Personaggio: In
American Primeval, Dane DeHaan interpreta Jacob Pratt, un
mormone gravemente ferito durante il massacro di Mountain Meadows.
Pratt si unisce a un gruppo di compagni mormoni per intraprendere
un viaggio alla ricerca della moglie vivente, che crede sia stata
rapita dai guerrieri indigeni che hanno compiuto l’attacco.
Cast e personaggi di supporto
di American Primeval
Kim Coates nel ruolo di
Brigham Young: Kim Coates di Sons of Anarchy
interpreta Brigham Young, il leader della Chiesa mormone nella vita
reale, governatore del Territorio dello Utah e uomo al comando
della Legione di Nauvoo.
Jai Courtney nel ruolo di Virgil Cutter: Jai Courtney
diSuicide Squad interpreta Virgil Cutter, un
cacciatore di pellicce che intende dare la caccia a Sara Rowell e
consegnarla per la taglia.
Saura Lightfoot-Leon nel
ruolo di Abish Pratt: Saura Lightfoot-Leon di Masters
of the Air interpreta Abish Pratt, la moglie di Jacob che
sopravvive al massacro di Mountain Meadows e vive tra gli indigeni
che l’hanno rapita.
Kyle Bradley Davis nel
ruolo di Tilly: Kyle Bradley Davis diAmerican Horror
Story interpreta Tilly, un trapper che lavora per Virgil
Cutter.
Nick Hargrove nel ruolo di
Cottrell: Nick Hargrove di Devotion interpreta
Cottrell, un residente di Fort Bridger che assiste Jim Bridger.
Derek Hinkey nel ruolo di
Red Feather: Derek Hinkey di Horizon interpreta
Penna Rossa, il capo di un gruppo di guerrieri chiamato Clan del
Lupo.
Joe Tippett nel ruolo di
James Wolsey: Joe Tippett di The Morning Show
interpreta James Wolsey, il leader di una milizia mormone che funge
da antagonista principale in American
Primeval.
L’epica serie western di NetflixAmerican Primeval si conclude con una sorprendente
deviazione che porta Sara, Devin e Two Moons sulla rotta della
Golden Coast. American Primeval è
una nuova grande serie western in streaming, rilasciata su Netflix il 9 gennaio 2025. La serie si svolge alla
frontiera dell’Ovest americano nel 1857, in particolare nel
territorio selvaggio dello Utah. Il cupo, violento, caotico e
spietato American Primeval mostra i primi coloni
americani, i cultisti e le tribù indigene come assassini e
sopravvissuti, impegnati in una serie di macabre lotte per il
controllo del territorio appena scoperto.
American Primeval
è stato scritto da Mark L. Smith, che ha co-scritto la
sceneggiatura di The
Revenant con Alejandro G. Iñárritu. In effetti, ci sono
molte somiglianze stilistiche tra The Revenant e American
Primeval, sia a livello narrativo che visivo. Peter Berg
(Friday Night Lights, Lone Survivor) dirige tutti
e sei gli episodi di American Primeval.
Taylor Kitsch guida un
cast corale che comprende Betty Gilpin,
Dane DeHaan, Saura Lightfoot-Leon, Shea Whigham, Lucas Neff e
Kim Coates. Alla fine di American Primeval, Isaac
Reed, interpretato da Kitsch, porta a termine la sua missione di
morire valorosamente per ricongiungersi con la sua famiglia defunta
nell’aldilà.
Perché Sara, Devin e Two Moons
decidono di andare in California, non a Crooks Springs
Fin dall’inizio di American
Primeval, Sara desidera portare Devin a Crooks
Springs per ricongiungerlo con suo padre. Lungo la strada,
i due vengono raggiunti da un fuggiasco Shoshone di nome Two Moons
e cercano l’aiuto di Isaac Reed, che li protegge per tutta la
serie. A sorpresa, Sara cambia idea alla fine della serie e si
dirige invece in California.
Sara aveva pianificato di lasciare
Devin con suo padre, sapendo che sarebbe stata inseguita senza
tregua a causa della sua alta taglia. Sogna l’idea che Isaac possa
andare in California con loro, ma lui rifiuta. Dopo la sua morte,
Sara sceglie di iniziare una nuova vita in California e di non
abbandonare Devin con suo padre.
Perché Isaac Reed è dovuto morire
nel finale di American Primeval
Isaac non aveva più nulla per cui
vivere dopo che la sua famiglia era stata uccisa dai ladri. Il
dolore della perdita lo aveva lasciato privo di motivazioni per
crearsi una nuova famiglia. Isaac rifiuta l’invito di Sara a
recarsi in California, ma salva ancora una volta
lei, Devin e Two Moons quando vengono attaccati dal vendicativo
fratello di Virgil. Isaac lo uccide, ma viene colpito da diversi
proiettili al busto, che ne causano la morte.
La vita di Isaac era ridotta a una
brutale sopravvivenza, senza alcuna possibilità di redenzione
personale. Salvando Sara e i bambini, ha trovato un modo per morire
con onore, sacrificandosi per una causa al di fuori di sé stesso.
Questo atto finale è stato l’unico modo in cui ha potuto dare un
senso alla sua vita tormentata.
Non sorprende che, dopo tutto ciò che Isaac aveva fatto per
Sara, lei avesse iniziato a sviluppare un’attrazione emotiva e
romantica nei suoi confronti. Se Isaac non fosse stato così
devastato dal dolore, forse avrebbe voluto unirsi a lei e Devin in
California, trovando un nuovo scopo come loro protettore.
Durante la serie, Isaac assume
persino un ruolo paterno nei confronti di Devin, specialmente
quando lo aiuta brutalmente a riparare la gamba rotta. Dopo aver
visto tutto ciò che Isaac aveva fatto per loro, Sara probabilmente
non riusciva a immaginare di lasciare Devin con il suo vero
padre.
Brigham Young ottiene ciò che
vuole da Jim Bridger
Brigham Young riesce finalmente a
ottenere ciò che vuole da Jim Bridger, offrendogli una cifra
sbalorditiva che l’uomo non può rifiutare. Young rivela che il suo
obiettivo non è utilizzare il forte, ma distruggerlo completamente.
Questo piano è concepito per limitare il traffico di forestieri
nella zona, in particolare i viaggiatori provenienti da est.
Senza Fort
Bridger, i viaggiatori diretti a Salt Lake
City dal Wyoming sarebbero stati costretti a entrare in
contatto con Young e i suoi seguaci mormoni, che avrebbero cercato
di convertirli alla loro Chiesa. Inoltre, la distruzione del forte
rendeva più difficile per il governo federale inviare truppe nello
Utah, ostacolando i tentativi di contrastare la visione
dell’America proposta da Young.
Brigham Young e la guerra dello
Utah dopo American Primeval
Dopo gli eventi di American
Primeval, il presidente James Buchanan inviò truppe nel
Territorio dello Utah, alimentando l’inquietudine di Young e della
sua Chiesa dei Santi degli Ultimi Giorni. Per difendersi, i mormoni
adottarono tattiche drastiche, impedendo alle truppe americane di
rifornirsi di provviste e bloccandone l’accesso a Salt Lake
City.
La tensione portò a tragici eventi,
tra cui l’uccisione di coloni disarmati da parte della milizia
mormone, che in seguito accusò alcune vittime di essere spie
inviate dal governo. Si stima che circa 150 persone persero la vita
durante la Guerra dello Utah, un conflitto che si
concluse con un perdono presidenziale concesso ai Santi degli
Ultimi Giorni e la sostituzione di Brigham Young con Alfred Cumming
come governatore dello Utah.
American Primeval
è una serie intensa e brutale, ma con un finale relativamente
positivo. Sebbene Sara non sembri meritare il suo lieto fine, a
causa degli errori che hanno quasi causato la morte di Isaac e di
suo figlio, si dirige verso una vita promettente in
California.
Isaac, con tutti i suoi eroismi,
rimane una figura tragica, il cui sacrificio non migliora la sua
condizione personale, ma lo consacra come martire della serie. La
storia di Abish e Pratt termina con la morte di entrambi e con la
perdita della loro fede nella Chiesa mormone.
Jim Bridger, dal canto suo,
dimostra che ogni uomo ha un prezzo, mentre il tradimento del
tenente Pepper rappresenta un esempio lampante della mentalità
primitiva e spietata che domina in American
Primeval.
Ci sarà una seconda stagione di
American Primeval?
Al momento non ci sono conferme su
una seconda stagione di American Primeval.
Considerando che si tratta di una serie limitata e che molti dei
personaggi principali muoiono nel finale, è altamente improbabile
che ci sia un seguito. Se una seconda stagione fosse in
lavorazione, probabilmente si concentrerebbe maggiormente sulla già
citata Guerra dello Utah e sugli ultimi giorni di
Brigham Young come governatore dello Utah.
Inoltre, Sara, Devin e Two Moons
potrebbero ricominciare una nuova vita in
California, affrontando nuovi pericoli se
American Primeval dovesse proseguire.
Sembra che i fan dovranno aspettare
ancora un po’ per il trionfale ritorno di Cillian Murphy nel franchise di 28
giorni dopo. Sebbene il premio Oscar sia
coinvolto nel prossimo threequel in qualità di produttore
esecutivo, il produttore di 28 anni
dopoAndrew Macdonald ha recentemente
spiegato che Murphy “voleva essere coinvolto” ma non
apparirà nel film, che debutterà il 19 giugno. “Su questo
volevamo che fosse coinvolto e anche lui voleva esserlo”, ha
dichiarato a Empire.
“Non è presente nel primo film,
ma spero che ci sarà un po’ di Jim da qualche parte”.
Macdonald ha poi aggiunto: “Al momento è coinvolto come
produttore esecutivo e spero che in futuro potremo lavorare con lui
in qualche modo nella trilogia”. Come noto, Murphy ha recitato
in 28 giorni dopo (2002) nel ruolo di Jim, un
corriere in bicicletta che si sveglia dal coma e scopre che il
“virus della rabbia” ha decimato Londra. Sebbene non sia apparso
nel sequel del 2007, 28 settimane dopo, lo scorso
gennaio Deadline aveva riferito che Murphy era coinvolto in questo
nuovo progetto.
Dopo che i fan hanno ipotizzato che
uno zombie del teaser del mese scorso fosse Murphy truccato, e il
mercante d’arte Angus Neill
ha rivelato di essere lui l’interprete del personaggio, Boyle
ha ammesso di essere stato avvertito che la scelta del casting
avrebbe potuto ispirare un caso di scambio di persona. “Ho
mostrato il trailer alla mia ragazza e lei mi ha detto: ‘La gente
penserà che quello è Cillian’”, ha raccontato. “Le ho
risposto: ‘Non essere sciocca’. L’ho ignorata, sbagliando”.
Sciolto questo dubbio, non resta quindi che attendere di scoprire
se ci sarà posto per il suo Jim nel già annunciato sequel
28 years later: The Bone Temple,
atteso per il 2026.
28 giorni dopo è stato un
grande successo e ha già generato un seguito meno apprezzato (ma
comunque degno di nota), 28 settimane dopo del
2007. Boyle e Garland erano coinvolti solo come produttori
esecutivi in quel progetto, quindi molti fan vedranno sicuramente
questo nuovo film come il primo vero sequel.
Jodie Comer, Aaron
Taylor-Johnson,
Ralph Fiennes hanno firmato per interpretare i ruoli
principali.
Boyle dirigerà il primo capitolo,
mentre Nia DaCosta è stata annunciata di recente
come regista del secondo film, che pare si intitolerà
28 years later: The Bone Temple. Il piano prevede di
girare entrambi i film in parallelo. Garland scriverà tutti e tre i
film. Il budget per ogni film si aggira intorno ai 75 milioni di
dollari.
Il primo film vedeva Cillian Murphy nei panni di un uomo che si
risveglia dal coma dopo un incidente in bicicletta e scopre che
l’Inghilterra è stata invasa dagli “Infetti”. Il virus trasforma le
sue vittime in assassini furiosi, ma a differenza dei soliti
“zombie”, queste creature possono muoversi con una velocità
spaventosa. L’uomo si mette quindi in viaggio per scoprire cosa sta
succedendo, incontrando lungo la strada i compagni sopravvissuti
interpretati da
Naomie Harris e Brendan
Gleeson, oltre a un maggiore dell’esercito squilibrato
interpretato da Christopher Eccleston.
I dettagli sulla trama di 28 anni
dopo non sono ancora stati del tutto resi noti, ma il
periodo suggerisce che si svolgerà in un futuro prossimo, il che
significa che il film potrebbe essere più orientato verso la
fantascienza che verso l’horror vero e proprio. Il film uscirà al
cinema il 19 giugno 2025.
Selena Gomez è oggi
una vera e propria star del cinema e della musica. Partita con
alcuni ruoli in progetti Disney, negli anni si è dimostrata sempre
di più un’attrice capace di crescere e confrontarsi con ruoli via
via più complessi e impegnativi. Oggi è una delle personalità più
seguite del mondo dello spettacolo, che si divide tra numerose
attivita e progetti e si fa sempre carico di importanti messaggi
sociali.
Ecco 10 cose da sapere su Selena Gomez.
I film di Selena Gomez
1. Ha recitato in
celebrifilm. L’attrice debutta con un
ruolo da protagonista sul grande schermo in Another Cindarella
Story (2008). In seguito recita in Ramona e Beezuz
(2010), Monte Carlo (2011), I Muppet (2011), Aftershock (2012), Spring Breakers – Una vacanza da sballo (2012),
Getaway – Via di fuga (2012), Comportamenti…
molto cattivi! (2014), Ti lascio la mia canzone
(2014) ed ha un cameo nei panni di sé stessa in La grande
scommessa (2015). Successivamente ha recitato in Altruisti
si diventa (2016), Cattivi vicini 2 (2016),
In Dubious Battle – Il coraggio degli ultimi (2016),
I morti non muoiono (2019) e Un giorno di pioggia a New York (2019).
Il film 2024 di Selena Gomez
Torna al cinema nel 2024 con
EmiliaPérez, dove recita accanto a ZoeSaldana. Nel film,
premiato al Festival
di Cannes, interpreta Jessi Del Monte, moglie del protagonista.
L’attrice ha dichiarato in diverse interviste di non parlare
correntemente lo spagnolo e di non essere contenta di come lo parla
in questo film. Il suo personaggio era inizialmente messicano nella
sceneggiatura, ma poi è stato trasformato in americano proprio a
causa dei suoi limiti con la lingua spagnola. Nel film, la si sente
anche cantare alcune canzoni, tra cui Mi Camino.
2. È anche
doppiatrice. Oltre a recitare davanti la macchina da
presa, nel 2008 si è cimentata nella sua prima prova come
doppiatrice per il film Ortone e il mondo dei Chi.
Successivamente dà voce a Selenia in Arthur e la vendetta di
Maltazard (2009) e Arthur e la guerra dei due mondi
(2010) e poi a Mavis in Hotel Transylvania (2012), Hotel
Transylvania 2 (2015), Hotel Transylvania 3 – Una vacanza mostruosa (2018) e
Hotel
Transylvania – Uno scambio mostruoso (2022). Sua è poi la
voce di Betsy la giraffa in Dolittle
(2020).
3. È celebre anche per
alcune serie TV. Il primo ruolo da attrice della Gomez è
quello di Gianna nella serie per bambini Barney
(2002-2004). Successivamente ha preso parte ad alcuni episodi di
Zack e Cody al Grand Hotel (2006) e Hannah
Montana (2007-2008), per poi diventare celebre grazie a I
maghi di Waverly (2007-2012), dove interpreta Alex Russo.
Tornerà poi sul piccolo schermo per il programma di cucina
Selena + Chef (2020-2023) e Only Murders in the
Building (2021-in corso). Nel 2024 riprende poi il ruolo
di alex Russo per il primo episodio di I Maghi di Waverly –
Ritorno a Waverly Place.
Selena Gomez in Only Murders in
the Building
4. Il ruolo di Mabel Mora è
stato scritto pensando a lei.Steve
Martin, ideatore della serie, è sempre stato sicuro di
volere Selena Gomez come protagonista di Mabel. Proprio la Gomez è
infatti stata “il modello” su cui ci si è basati per costruire e
caratterizzare il personaggio di Mabel. L’attrice, che ha rivelato
di essere una grande appassionata di true crime nella vita reale,
ha subito accettato il ruolo, sorprendendo Martin e in seguito
sfoggiando un’ottima chimica di coppia con lui e l’altro
co-protagonista, Martin Short.
Steve Martin, Selena Gomez e Martin Short in Only Murders in the
Building. Cortesia di DISNEY ITALIA
Le canzoni di Selenza Gomez
5. È anche una popolare
cantante. Oltre ad essere un’affermata attrice, Gomez è
anche una popolare cantante con tre album in studio all’attivo
(Stars Dance, Revival, Rare) e una raccolta dal titolo
For You. In particolare, il singolo apripista
dell’album Rare, Lose You to Love Me, le ha
regalato la sua prima numero uno nella Billboard Hot 100
statunitense. Altre sue canzoni molto popolari sono Bad Liar,
Back to You e Wolves. Ad ogg, Gomez ha venduto oltre
210 milioni di singoli ed ha accumulato oltre 45 miliardi di
streams.
La malattia di Selena Gomez
6. Soffre di Lupus.
Nel 2017 la Gomez si è sottoposta ad un trapianto di rene reso
necessario dal Lupus del quale soffre. In quell’occasione ha
affermato di voler condividere il proprio viaggio e la propria
esperienza con i fan, e ha ringraziato la propria famiglia e la
squadra di medici che l’ha seguita, oltre all’amica Francia
Raisa, che le ha donato il rene. Per l’occasione, inoltre
ha parlato del Lupus, indicando ai fan una risorsa per informarsi a
riguardo.
Selena Gomez non può avere figli
Nel settembre 2024, la Gomez ha
rivelato la sua impossibilità di avere figli naturalmente a causa
dei suoi problemi di salute e ha accennato al desiderio di
esplorare la maternità surrogata o l’adozione in futuro.
Selena Gomez e Justin Bieber
7. Ha avuto una relazione
con Justin Bieber. La relazione tra Selena Gomez e il
famosissimo idolo delle ragazzine Justin Bieber ha
avuto inizio nel 2011, quando lei aveva 19 anni e lui ne aveva 17.
Gomez ha però poi rivelato di come l’icontro tra loro due fosse
avvenuto due anni prima, nel 2009, quando il manager di lui entrò
in contatto con la madre di lei, che all’epoca era la sua manager.
La relazione è andata avanti – tra diversi tira e molla – fino al
2018, anno in cui si sono separati definitivamente.
Selena Gomez in Un giorno di pioggia a New York
Selena Gomez e il fidanzato Benny Blanco
8. È prossima alle
nozze. Dal giugno 2023, la Gomez ha una relazione con il
produttore discografico Benny Blanco, personalità
dietro numerosi dei più grandi successi di popolari personalità
della musica, come Ed Sheeran ed
Eminem. La coppia ha poi annunciato ufficialmente
il loro fidanzamento l’11 dicembre 2024, condividendo alcune foto
sui rispettivi canali social dell’anello di fidanzamento.
Selena Gomez è su Instagram
9. Detiene un record sul
social network. L’attrice è presente sul social network
Instagram, con un proprio profilo verificato seguito da ben 422
milioni di persone e dove attualmente si possono ritrovare oltre
duemila post. Con questo numero di follower, la Gomez è la donna,
attrice, cantante e nordamericana più seguita sul social. I suoi
post sono principalmente immagini relative a suoi lavori, ma non
mancano anche curiosità, momenti di svago, eventi a cui ha preso
parte e altre situazioni ancora. Seguendola, si può dunque rimanere
aggiornati su tutte le sue novità.
L’età e l’altezza di Selena Gomez
10. Selena Gomez è nata il
22 luglio 1992 a Grand Prairie, Texas, Stati Uniti.
L’attrice e cantante è alta complessivamente 1,65 metri.
Dare un passaggio agli autostoppisti
era un tempo una pratica molto comune, a cui si è affidata una
generazione intera di viaggiatori. Oggi il mondo è però un posto
meno sicuro e anche tale consuetudine è andata via via scemando. A
tranquillizzare a riguardo non ci pensa di certo un film come
The Hitcher, scritto da Jake Wall
ed Eric Bernt e diretto nel 2007 da Dave Meyers,
principalmente noto come regista di videoclip musicali. Con questo
suo lungometraggio di genere thriller, però, si è cimentato nel dar
forma alla paura che l’ignoto può rappresentare, specialmente nel
momento in cui si presenta sotto forma di serial killer.
Il film è il remake di The
Hitcher – La lunga strada della paura, diretto nel 1986 da
Robert Harmon e con l’attore Roger
Hauer, noto prevalentemente per il film Blade Runner, nei panni del protagonista. Da sempre
fan di questa pellicola, il regista Michael Bay si
offrì di produrla con la sua casa di produzione Platinum Dunes.
Prese così vita un rifacimento del celebre thriller, aggiornato
ovviamente ad un contesto moderno, che punta a minare le certezze
degli spettatori presentando una vicenda più complessa e spaventosa
di quello che si potrebbe immaginare.
Girato con un budget di 10 milioni
di dollari, The Hitcher è arrivato a guadagnarne
quasi il triplo, affermandosi come un buon successo anche grazie al
suo cast di noti interpreti. Per gli amanti del genere, un titolo
da non perdere assolutamente. Prima di intraprendere una visione
del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno
anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Sophia Bush in The Hitcher
La trama di The Hitcher
La vicenda ha per protagonista gli
studenti Jim e Grace, in viaggio
per le vacanze di primavera su una vecchia auto nel mezzo del
deserto del Nuovo Messico. Improvvisamente, durante la notte,
comincia un forte temporale e, senza accorgersene, i due fidanzati
rischiano di investire un uomo fermo lungo la strada vicino la sua
macchina in panne. Restii a fidarsi, decidono di proseguire,
fermandosi solo più avanti in un’area di sosta, dove per caso lo
rincontrano. I due si convincono a quel punto ad offrire all’uomo
un passaggio fino al motel più vicino. Durante il viaggio, però,
vedranno la situazione trasformarsi in un vero e proprio
incubo.
Lo sconosciuto, che dice di
chiamarsi John Ryder, si rivela anche essere
in realtà uno psicopatico omicida. Quando minaccia di uccidere Jim,
la coppia riesce fortunatamente a liberarsene, perdendo però nella
colluttazione il cellulare. Nel tentativo di allontanarsi quanto
più possibile dall’uomo, Jim e Grace finiscono per schiantarsi con
l’auto. A piedi, soli e senza telefono, i due fidanzati camminano
in cerca di aiuto, ma quello che trovano lungo la strada è a dir
poco spaventoso. Per sopravvivere, dovranno fare i conti con una
forza del male pronta a tutto pur di uccidere chi gli si pone
contro.
Il cast del film
Ad interpretare il ruolo del
minaccioso autostoppista Jack Ryder si ritrova l’attore
Sean Bean. Noto per
Il Signore degli Anelli – La
Compagnia dell’Anello e Il
Trono di Spade, egli si è dichiarato un fan
dell’originale, accettando da subito la proposta di recitare nel
remake di questo. Al fine di risultare più misterioso e minaccioso
per i due interpreti di Grace e Jim, egli decise di avere
pochissimi contatti con loro, stimolando una paura più reale.
All’interprete originale di Ryder, Roger Hauer, fu
proposto di comparire nel film con un cameo, ma egli si rifiutò
citando divergenze artistiche.
Nei panni di Jim vi è l’attore
Zachary Knighton, noto in particolare per le serie
FlashForward e Happy Endings. Il ruolo di Grace
Andrew è invece stato inizialmente offerto all’attrice
Jessica Biel, la quale
ha però rifiutato per motivi non noti. Anche la cantante
Britney Spears è stata considerata per il ruolo,
che è però infine stato interpretato da Sophia Bush, nota per
le serie One Tree Hill e Chicago P.D. Nel film è
poi presente l’attore Neal McDonough nei panni del
tenente Esteridge, Skip O’Brien in quelli dello
sceriffo Harlan Bremmer Sr. e Danny Bolero come
l’ufficiale Edwards.
Sophia Bush in The Hitcher
Il finale di The Hitcher
Nel corso del film, Grace e Jim
raggiungono un motel, dove però Grace viene poi aggredita da John.
Lei riesce a respingerlo e lui scappa via. Grace esce a quel punto
dal motel per cercare Jim, trovandolo però incatenato ai polsi e
alle caviglie tra un camion e una roulotte. Grace si avvicina al
camion, che viene messo in moto da John, e gli chiede di fermarsi.
Arriva in quel momento anche la polizia, ma John preme
sull’acceleratore e così facendo spacca letteralmente a metà Jim,
uccidendolo. John viene comunque poi arrestato dalla polizia. Il
mattino seguente, il tenente Esteridge comunica a Grace che il vero
John Ryder è scomparso e che non conoscono la vera identità
dell’autostoppista.
La informa che l’autostoppista sarà
trasportato attraverso lo Stato in un’altra prigione. Durante il
viaggio, però, egli si libera dai legacci e uccide tutti i
passeggeri del furgone della polizia, provocando un incidente, con
il tenente Esteridge e Grace che si schiantano dietro di loro.
Grace, decisa a porre fine a quella vicenda, va a cercare
l’autostoppista per ucciderlo, ma cade in un’imboscata e viene
disarmata, quindi gettata nel furgone, dal quale riesce però poi a
fuggire. Mentre l’autostoppista spara e uccide il tenente
Esteridge, Grace arriva e spara all’autostoppista alle spalle con
un fucile da caccia e poi al petto. A quel punto lui le chiede:
“È una bella sensazione, vero?”, ma lei risponde: “Non
sento nulla”, prima di sparargli alla testa.
Il trailer del film e dove vederlo
in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su une popolare piattaforma streaming presente in
rete. The Hitcher è infatti disponibile nel
catalogo di Infinity+. Per vederlo, basterà
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
giovedì 9 gennaio alle ore 21:15
sul canale Italia 2.
Guy Ritchie è un grande
narratore che intrattiene il pubblico con il suo stile dinamico da
quasi due decenni. Con i suoi film ha proposto nuovi contesti,
personaggi e modi di raccontare gli ambienti criminali, dando nuova
vita al gangster movie. Ogni suo lungometraggio è un’opera
estremamente riconoscibile e personale, il che lo rende uno dei
registi più apprezzati e ricercati da spettatori di tutto il mondo.
Mentre si attende in sala il suo nuovo film, The Ministry of Ungentlemanly Warfare, tra i
suoi titoli recenti più apprezzati vi è senza dubbio La furia
di un uomo – Wrath of Man (qui
la recensione), del 2021.
Remake del film francese del 2004
Cash Truck(Le Convoyeur), diretto da
Nicolas Boukhrief, questo lungometraggio lo vede
riunirsi con uno dei suoi attori feticcio, Jason Statham, dando vita ad un tesissimo
thriller d’azione incentrato su dei tentativi di furto ai danni di
furgoni blindati. Naturalmente c’è molto di più di questo, per un
film che ha ribadito – ammesso che ce ne fosse ancora bisogno – la
grande dimestichezza che Ritchie vanta con questo genere, tra scene
dal grande impatto adrenalinico fino alla gestione dei suoi
protagonisti e delle loro follie.
Per chi apprezza il regista, è
questo un film che segna quasi un ritorno alle origini e che
entusiasma proprio per la grinta con cui il tutto viene messo in
scena ed offerto allo spettatore. In questo articolo, approfondiamo
dunque alcune delle principali curiosità relative a La furia
di un uomo – Wrath of Man. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alla spiegazione del finale.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Dopo un’imboscata mortale a una
delle loro auto blindate, la Fortico Securities con sede a Los
Angeles assume come guardia un misterioso nuovo dipendente,
Patrick Hill, che diventa noto semplicemente come
“H.” Mentre impara le basi dal partner
Bullet, H inizialmente sembra essere un tipo
tranquillo e intenzionato semplicemente a fare il suo lavoro per
guadagnarsi da vivere. Ma quando lui e Bullet diventano l’obiettivo
di un tentativo di rapina, le formidabili abilità di H vengono alla
luce. Non solo è un tiratore esperto che è ugualmente abile nel
combattimento corpo a corpo, ma H è anche spietato e letale.
Il cast del film
Ad interpretare Patrick Hill vi è
l’attore Jason Statham, qui alla sua quarta
collaborazione con Ritchie dopo Lock & Stock – Pazzi
scatenati (1998), Snatch – Lo strappo (2000) e
Revolver (2005). Due anni dopo sono tornati a lavorare
insieme per Operation Fortune (2023). Accanto a lui, nel ruolo
della guardia Haiden “Bullet” Blaire vi è l’attore Holt
McCallany, noto per essere stato uno dei due protagonisti
della serie Mindhunter. Josh Hartnett ricopre il ruolo di “Boy Sweat”
Dave Hancock, altra guardia della Fortico, mentre Jeffrey
Donovan è Jackson Ainsley, ex sergente di plotone.
Vi è poi nel film
Scott Eastwood nel ruolo di Jan, ex militare, guidato
da Jackson. Guy Ritchie è sempre stato un grande fan di Clint Eastwood e quindi era entusiasta di
poter lavorare con suo figlio Scott in questo film. Completano il
cast Andy García nel ruolo dell’agente FBI
King, Eddie Marsan nel ruolo di Terry Rossi, un
manager di Fortico e Rob Delaney in quelli di
Blake Halls, boss della Fortico. Vi è poi in La furia
di un uomo – Wrath of Man anche la partecipazione del
cantante Post Malone nel ruolo di un
rapinatore.
La spiegazione del finale di
La furia di un uomo – Wrath of Man
Poiché i rapinatori che hanno ucciso
suo figlio sembrano colpire solo i camion della Fortico Security,
Patrick elabora dunque il piano di farsi assumere dalla compagnia.
Non deve attendere molto perché i rapinatori tentino di rovesciare
il camion su cui si trova, ed è allora che egli può sfoggiare tutte
le sue letali abilità, portando a termine la propria vendetta. Nei
momenti finali di La furia
di un uomo – Wrath of Man, Jan è
l’unico sopravvissuto alla massiccia operazione di rapina al
deposito Fortico durante il Black Friday. Anche il personaggio di
Holt McCallany, Bullet, che si è rivelato essere
l’infiltrato di Fortico che H stava cercando, ha
finito per essere tradito da Jan all’ultimo secondo.
Bullet ha infatti sparato a H nel
deposito prima di fuggire con Jan e Jackson nel
parcheggio con i tunnel di accesso segreti, ma alla fine viene
ucciso insieme a Jackson proprio da Jan, che fugge con milioni di
dollari. Crede di averla fatta franca fino a quando non trova H
seduto nel suo appartamento in attesa di inviargli un ultimo
messaggio. H, che nel mentre lascia intendere di aver potuto
contare sul supporto dell’FBI nel portare avanti le sue azioni,
porge ad un confuso Jan il rapporto del medico legale di suo figlio
Dougie e glielo fa leggere ad alta voce, facendo
così emergere la verità sulle sue intenzioni.
Il rapporto spiega le esatte
modalità di morte che i proiettili di Jan hanno causato al corpo di
Dougie, a partire dal fegato perforato, i polmoni collassati, la
milza rotta e il colpo fatale al cuore. H non perde tempo a
replicare il metodo di morte di Dougie su Jan, sparandogli in
ciascuno dei quattro organi vitali summenzionati nello stesso
ordine in cui Jan aveva sparato e ucciso Dougie. H ha dunque messo
in atto una vera e propria strategia di vendetta e giustizia
“occhio per occhio” nei confronti di Jan ed esce dal suo
appartamento senza prendere un centesimo del denaro rubato.
Scopriamo inoltre che la vera
identità di H è quella di Mason Hargreaves, un
noto signore del crimine molto rispettato. Per questo motivo,
durante la seconda rapina a un camion di Fortico, quando H si
toglie la maschera, i rapinatori hanno troppa paura di sparargli e
scappano. Egli si dimostra incredibilmente potente e pieno di
risorse, come si intuisce durante un breve interrogatorio della sua
collega di Fortico, Dana (Niamh
Algar). Il finale del film offre quindi il completamento
di una classica storia di vendetta tra padre e figlio, rivelando al
contempo quanto sia potente il personaggio interpretato da
Statham.
Mason è rimasto fedele alla sua
dichiarazione iniziale di non avere alcun interesse per il denaro e
di voler solo vendicare Dougie, e ha portato a termine l’impresa
con un’attenta pianificazione e una resilienza che sfida la morte,
nonostante sia stato colpito più volte. Egli è diventato uno
spirito oscuro dopo aver perso il figlio, non avendo nient’altro
per cui vivere se non farla pagare a Jan e alla sua banda per
avergli portato via la cosa più importante della sua vita.
Uccidendo Jan nello stesso modo in cui ha ucciso Dougie, Mason è in
grado di ottenere quella che ritiene la vendetta più giusta.
Il trailer di La furia di
un uomo – Wrath of Man e dove vederlo in streaming e in
TV
È possibile fruire di La furia
di un uomo – Wrath of Man grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple
iTunes, Tim Vision e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 9
gennaio alle ore 21:20 sul canale
Rai 2.
Il regista di Wicked
Jon M. Chu ha spiegato perché il titolo del prossimo sequel è stato
cambiato. Dopo le lodi ricevute dal primo film , l’attesa per il
prossimo Wicked For Good è alta. Il sequel era
originariamente intitolato semplicemente Wicked:Parte 2 prima del cambiamento. Il seguito
riprenderà non molto tempo dopo il finale di Wicked e sarà
interpretato ancora una volta da Cynthia Erivo, Ariana
Grande-Butera, Jonathan Bailey, Michelle Yeoh e Jeff
Goldblum. Tuttavia, le reazioni al cambiamento del
titolo sono state contrastanti, con alcune persone che non
hanno trovato interessante la parte “For Good”.
In un’intervista a Variety, Chu ha rivelato che il sottotitolo “For Good”
era sempre stato scritto nella sceneggiatura del secondo film
di Wicked . Pertanto, il regista ha spiegato che lui e i
produttori hanno dovuto decidere se volevano che il sequel si
chiamasse Wicked:Part Two. Alla fine hanno
deciso di cambiare il titolo. Chu ritiene cheWicked:For Goodsia un titolo
migliore, soprattutto perché si riferisce alla penultima
canzone che Elphaba e Glinda cantano nel musical di Broadway.
Leggete i commenti completi di Chu qui sotto:
Chi vuole un film intitolato
Wicked:Parte seconda?Sul copione c’era sempre
scritto “Per sempre”, e quindi ci siamo chiesti: “Vogliamo davvero
chiamarlo Parte seconda?”.E nessuno lo vuole.
Voglio dire, quella è la destinazione.“Per sempre”,
lo sappiamo, è come dire: “Dove stiamo andando con questo
film?”.Finiamo questa cosa.
Cosa significano i commenti di
Jon M. Chu per Wicked:Per sempre
Oltre a
canzoni di Wicked come “Popular” e “Defying Gravity”,
già presenti nel primo film, “For Good” è una delle canzoni più
amate del musical. Pertanto, è stato estremamente emozionante
quando è stato rivelato che il sequel sarebbe stato intitolato “
Wicked:For Good. In primo luogo, il nuovo
sottotitolo è più unico rispetto al semplice titolo
Wicked:Parte seconda. In secondo luogo,
il nuovo titolo conferma che Elphaba e Glinda canteranno la
famosa canzone nel sequel.
“For Good” è una delle canzoni più
significative del musical di Broadway , perché dà a Elphaba e
Glinda la possibilità di riflettere sul loro rapporto. La relazione
tra Elphaba e Glinda è stata una delle parti migliori del primo
film adattato . Tuttavia, dopo il
finale di Wicked, Elphaba e Glinda sono separate e
probabilmente trascorreranno gran parte del sequel da sole. Sarà
quindi bello vederle riunirsi di nuovo verso la fine
diWicked 2per cantare
“For Good”.
Nel corso della sua carriera, il
regista Oliver Stone ha
diverso numerosi lungometraggi oggi divenuti grandi classici del
cinema, come Platoon,
Nato il quattro luglio, Wall Street e Assassini nati – Natural Born Killers. Tra questi si
colloca anche Ogni maledetta domenica, film
sportivo del 1999 con protagonista Al Pacino. Un’opera ricordata per la sua dura
e realistica rappresentazione del football, come anche per la
presenza di uno dei più celebri monologhi della storia del cinema,
incentrato sui temi della rivalsa e del non arrendersi davanti alle
difficoltà. Tutti elementi che hanno reso questo uno dei film sullo
sport più celebri di sempre.
Un film per cui Stone, come suo
solito, ha curato ogni minimo dettaglio, andando a ricercare
elementi della realtà con cui sostenere il racconto, da lui stesso
scritto insieme a John Logan, sceneggiatore anche
di
Il gladiatore e The Aviator. In questo articolo,
approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a
Ogni maledetta domenica. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alla storia vera dietro il film.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Il film segue le vicende degli
Sharks, una squadra di football che affronta un calo di successo,
collezionando scarsi risultati in seguito alla dipartita
dell’anziano proprietario. Ad allenare i ragazzi è Tony
D’Amato, un coach di talento ma all’antica, molto
apprezzato nel settore. Unica nota stonata è il famoso giornalista
Jack Rose, che cerca di mettergli spesso i bastoni
tra le ruote, godendo della stima della dirigenza, soprattutto
della presidentessa Christina Pagnacci. La donna,
figlia del vecchio proprietario, vuole riportare a tutti i costi la
squadra al successo.
Tutto si complica quando alcuni
giocatori devono fare i conti con problemi di salute: il
quarterback Jack ‘Cap’ Rooney si
infortuna e il linebacker Luther ‘Shark’ Lavay
riporta una frattura al collo che si aggrava sempre di più perché
il medico sportivo Harvey Mandrake continua a
farlo giocare. Non aiuta di certo il brutto carattere di
Willie Beamen, un fuori classe all’inizio della
sua carriera che si mostra ostile e strafottente sia nei confronti
dell’allenatore sia dei compagni del team. Con questo materiale
umano, D’Amato dovrà fare di tutto per riuscire a riportare la
squadra al successo del passato.
Ad interpretare Tony D’Amato vi è
Al Pacino, il quale accettò il ruolo dopo il
rifiuto di Robert De Niro. Pacino si disse in particolare
entusiasta di interpretare un ruolo differente da quelli ricoperti
fino a quel momento. Nel ruolo di Christina Pagnacci vi è Cameron Diaz, mentre John C.
McGinley è Jack Rose. Dennis Quaid, Lawrence
Taylor, James Woods e Jamie Foxx interpretano invece Jack Rooney,
Luther Lavay, Harvey Mandrake e Willie Beamen. Completano il cast
Matthew Modine nel ruolo del dott. Ollie
Powers e Aaron Eckhart in quello di Nick Crozier.
La storia vera dietro il film e il
discorso di Al Pacino
Per quanto riguarda la storia
narrata, il film non è basato su una storia vera. Tuttavia, il
discorso di Al Pacino nel ruolo dell’allenatore
anti-establishment Tony D’Amato ha delle precise fonti di
ispirazione. Per l’infuocato discorso che il personaggio fa prima
della partita di playoff, divenuto oggi uno dei monologhi
cinematografici più celebri di sempre, ci si è basati su un vero
discorso di incoraggiamento, pronunciato dall’iconico allenatore
della NFL Marty Schottenheimer – detentore del
record di coach con il maggior numero di vittorie a non aver mai
vinto un Super Bowl – alla sua squadra, i Cleveland
Browns, durante la partita del campionato AFC del
1988.
Oliver Stone ha dunque infuso un po’
di verità nel suo film, scavando a fondo nella storia del football
professionistico, grazie anche alla collaborazione dell’ex tight
end Jamie Williams e del giornalista sportivo
Richard Wiener nella stesura della sceneggiatura.
Per la maggior parte delle informazioni, Stone si è avvalso
dell’aiuto del libro “You’re Okay, It’s Just a Bruise: A
Doctor’s Sideline Secrets” di Rob Huizenga.
Huizenga era il medico dei Los Angeles Raiders
negli anni Ottanta. In quel periodo i Raiders stavano vivendo un
periodo d’oro. Per quattro anni consecutivi, dal 1982 al 1985,
parteciparono ai playoff della NFL.
Huizenga lavorava sotto la guida del
veterano Dr. Robert T. Rosenfeld, e il titolo
prende ispirazione dal suo modo di liquidare gli infortuni dei
giocatori: “Stai bene. È solo un livido”. Di conseguenza,
il personaggio immaginario interpretato da James
Wood diventa l’immagine speculare del medico reale.
Inoltre, l’infortunio al collo e il rischio di morte del middle
linebacker Luther “Shark” Lavay rispecchiano un incidente reale
affrontato dal giocatore Mike Harden. Per rendere
il film il più autentico possibile in termini di realismo, Stone ha
anche coinvolto diversi veri giocatori di football,
Si possono infatti ritrovare nel
film Terrell Owens, Dick Butkus,
Y. A. Tittle, Warren Moon,
Johnny Unitas, Ricky Watters e
persino l’allenatore professionista Barry Switzer.
Stone ha anche ottenuto l’autorizzazione a girare in alcuni grandi
stadi, dall’Orange Bowl Stadium di Miami
all’iconico Hard Rock Stadium, l’attuale casa dei
Miami Dolphins. Ciò che non è riuscito ad ottenere
è invece il diritto di utilizzare i loghi originali delle squadre,
negatogli dalla NFL, oppostasi al film per il modo in cui ritraeva
questo sport.
Il trailer del film e dove vederlo
in streaming e in TV
È possibile fruire di Ogni
maledetta domenica grazie alla sua presenza su una
popolare piattaforme streaming presente oggi in rete. Il film è
infatti disponibile per il noleggio o l’acquisto nel catalogo di
Tim Vision. Per vederlo, basterà dunque
noleggiarlo o acquistarlo e si avrà così modo di guardarlo in
totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre
presente nel palinsesto televisivo di giovedì 9
gennaio alle ore 21:30 sul canale
Warner TV.
Il primo trailer di A Working
Man rivela qualcosa in più sul prossimo thriller d’azione con
Jason Statham. Diretto da David Ayer, il nuovo
film segna un’altra collaborazione tra Ayer e Statham dopo The
Beekeeper, che è stato un successo a sorpresa all’inizio
del 2024. A Working Man vede Statham nei panni di Levon
Cade, un ex soldato dei Black Ops che ha abbandonato le sue
abitudini violente per una vita da operaio edile. Tuttavia, quando
la figlia del suo capo viene rapita, l’uomo si mette in viaggio per
salvarla, scoprendo la corruzione ad ogni angolo.
Amazon MGM Studios condivide ora il primo trailer di A
Working Man, che anticipa un’altra avventura di Statham ricca
di azione. Il trailer offre uno sguardo migliore
all’impressionante cast di supporto del film, che include Michael
Peña nel ruolo del capo di Levon e David Harbour nel ruolo di
Gunny, l’ex compagno cieco di Levon nelle forze speciali.
Come ci si può aspettare da un film di Statham, il trailer
evidenzia anche che ci sarà molta azione, tra cui combattimenti
corpo a corpo e un discreto numero di sparatorie. Guardate il
trailer qui sotto:
Cosa significa il trailer di A
Working Man per il film
In apparenza, A Working
Man non sembra molto diverso da molti altri film d’azione di
Statham, e questo potrebbe essere un bene. Il film ha molti
punti in comune conThe
Beekeeper, il che non sorprende visto che entrambi
provengono dallo stesso regista e che quel film è stato un
successo. The Beekeeper gode attualmente di un punteggio
di critica del 71% su Rotten
Tomatoes e di un punteggio di pubblico del 92%, oltre ad aver
incassato 152 milioni di dollari in tutto il mondo al
botteghino.
Non è chiaro quale sia il budget di
A Working Man, ma The Beekeeper è stato
realizzato con circa 40 milioni di dollari e il nuovo film
probabilmente non è troppo lontano da quella cifra.
Statham, in questi ruoli d’azione, continua a essere
un’attrazione per il pubblico, e la sua statura è
aumentata solo grazie ai suoi ruoli da protagonista nei film
The Meg e nella
serie Fast & Furious. Con il trailer di A Working
Man che assicura al pubblico che Statham sarà sempre lo
stesso, con alcuni nuovi colpi di scena e almeno un personaggio
secondario unico, il film potrebbe avere successo quando uscirà a
marzo.
Quando si parla di opere di
adattamento fantasy, la
trilogia de Il Signore degli Anelli rimane una delle più
acclamate e amate. Peter Jackson ha diretto tutti e tre i capitoli,
usciti nelle sale tra il 2001 e il 2003. I tre film, che
fungono da adattamento della serie di libri dell’autore J.R.R.
Tolkien, sono stati tutti un successo di critica e
commerciale, e Jackson sarebbe tornato al mondo della
Terra di Mezzo con la sua trilogia de
Lo Hobbit, di minor successo, nel 2010.
Il Signore degli Anelli:La Compagnia dell’Anello è stato il film che ha dato il
via a tutto, introducendo
Elijah Wood nel ruolo di Frodo e dando il via alla sua ricerca
di distruggere l’Unico Anello nelle fiamme del Monte Fato. Questo
capitolo è stato seguito da Le due torri, che presenta la
battaglia culminante del Fosso di Helm, e infine da Il ritorno
del re, il film che chiude la trilogia e che conclude le
storie di personaggi del Signore degli Anelli come Frodo,
Sam (Sean Astin), Aragorn (Viggo Mortensen) e Gandalf (Ian
McKellen) con molta azione ed emozione.
Peter Jackson sceglie Le due
torri come suo film preferito del Signore degli Anelli
Jackson rivela quale sia il suo
film preferito del
Signore degli Anelli, indicando Le due torri. Il secondo capitolo della trilogia di
Jackson è uscito nel 2002, riprendendo la storia dopo l’emozionante
finale del La Compagnia dell’Anello. Il sequel vede Frodo e Sam
assumere Gollum (Andy
Serkis) come guida attraverso la Terra di Mezzo, mentre
Aragorn, Legolas (Orlando Bloom) e Gimli (John Rhys-Davis)
inseguono un gruppo di Uruk-hai per salvare Merry (Dominic
Monaghan) e Pipino (Billy Boyd). Il film è stato un
successo di critica e di pubblico, incassando 923 milioni
di dollari in tutto il mondo.
Durante una recente intervista con
Letterboxd,
a Jackson è stato chiesto se avesse un film preferito del
Signore degli Anelli. Pur citando Le due torri,
ammette che questa scelta potrebbe cambiare. Guardate il commento
di Jackson qui sotto:
“Le Due Torri,
credo.Ma se le rivedo potrei averne una
completamente diversa”.
Jackson rivela che il suo preferito
potrebbe evolversi se dovesse rivedere la trilogia, ma nella stessa
intervista rivela di avere difficoltà quando si tratta di
rivedere i suoi stessi film. Pur non escludendo di
rivedere la sua trilogia del Signore degli Anelli, sembra
che abbia bisogno di più tempo:
“Non riesco a guardare i miei film.È solo che, voglio
dire, un giorno… Diciamo che mi piace di più con il passare del
tempo, quindi un giorno li guarderò di nuovo.Spero che
vi piacciano!”.
Cosa significa la scelta di
Jackson per la trilogia de Il Signore degli Anelli
Come si vede nel grafico
sottostante, la scelta di Jackson è in linea con il
consenso della critica riguardo ai tre filmdel Signore degli Anelli, almeno secondo
Rotten
Tomatoes. Si tratta comunque di una gara molto combattuta, con
solo una manciata di punti percentuali tra i tre, a testimonianza
di quanto siano acclamati e amati tutti e tre i capitoli.
Quando si tratta di scegliere il
film preferito del Signore degli Anelli, non c’è una sola
risposta giusta e le preferenze personali giocano un ruolo
fondamentale. Non è chiaro perché Le due torri sia il
preferito di Jackson, ma il secondo capitolo di una
trilogia è sempre una sfida importante, perché in definitiva funge
da ponte in una storia più ampia. Anche se Le due
torri potrebbe non essere il film del Signore
degli Anelli preferito da tutti, è chiaramente
un’opera fantasy speciale, di cui Jackson è particolarmente
orgoglioso.
L’atteso 28 anni
dopo è destinato ad espandere il mondo dell’iconico
franchise 28 anni
dopo, portando nuovi volti e nuovi orrori alla saga
post-apocalittica. Diretto da Danny Boyle e scritto da Alex
Garland, il terzo capitolo della serie riprende quasi tre
decenni dopo l’epidemia del Rage Virus. Questa volta,
Jodie Comere
Aaron Taylor-Johnson interpretano i membri di una
comunità di sopravvissuti affiatata su un’isola pesantemente
fortificata e collegata alla terraferma da un’unica, insidiosa
strada rialzata. Le loro vite vengono sconvolte quando una missione
sulla terraferma rivela pericoli e segreti inimmaginabili.
In una conversazione con Empire, il regista Danny Boyle ha fatto luce sulle
vite dei sopravvissuti e sulla storia più ampia di 28 anni
dopo . Ecco cosa ha detto:
È una comunità chiusa e necessariamente molto unita.Ci sono leggi di difesa molto severe, ovviamente, per
sopravvivere così a lungo in quello che è effettivamente un
ambiente ostile.Hanno creato una comunità di successo, a
loro avviso.
Inoltre, questi nuovi dettagli
rivelano che i personaggi di Comer e Taylor-Johnson sono
una coppia sposata, che cresce il figlio dodicenne Spike
in una comunità a Holy Island, alias Lindisfarne. Da lì, Spike sta
per intraprendere un viaggio di rito per vedere la vera natura del
Regno Unito, ma le cose non vanno come previsto.
Tutto quello che sappiamo su
28 anni dopo
28 giorni dopo è stato un
grande successo e ha già generato un seguito meno apprezzato (ma
comunque degno di nota), 28 settimane dopo del
2007. Boyle e Garland erano coinvolti solo come produttori
esecutivi in quel progetto, quindi molti fan vedranno sicuramente
questo nuovo film come il primo vero sequel.
Jodie Comer, Aaron
Taylor-Johnson,
Ralph Fiennes hanno firmato per interpretare i ruoli
principali ed è stato confermato anche il ritorno di Cillian Murphy nel ruolo del protagonista del
film originale, Jim.
Boyle dirigerà il primo capitolo,
mentre Nia DaCosta è stata annunciata di recente
come regista del secondo film, che pare si intitolerà
28 anni dopo – Parte 2: Il tempio delle
ossa. Il piano prevede di girare entrambi i film in
parallelo. Garland scriverà tutti e tre i film. Il budget per ogni
film si aggira intorno ai 75 milioni di dollari.
Il primo film vedeva Cillian Murphy nei panni di un uomo che si
risveglia dal coma dopo un incidente in bicicletta e scopre che
l’Inghilterra è stata invasa dagli “Infetti”. Il virus trasforma le
sue vittime in assassini furiosi, ma a differenza dei soliti
“zombie”, queste creature possono muoversi con una velocità
spaventosa. L’uomo si mette quindi in viaggio per scoprire cosa sta
succedendo, incontrando lungo la strada i compagni sopravvissuti
interpretati da
Naomie Harris e Brendan
Gleeson, oltre a un maggiore dell’esercito squilibrato
interpretato da Christopher Eccleston.
I dettagli sulla trama di 28 anni
dopo non sono ancora stati resi noti, ma il periodo
suggerisce che si svolgerà in un futuro prossimo, il che significa
che il film potrebbe essere più orientato verso la fantascienza che
verso l’horror vero e proprio. Il film uscirà al cinema il
19 giugno 2025.
Zoe Saldana è
un’attrice versatile, talentuosa e molto capace. Ha saputo
conquistare mezzo mondo grazie alla sua bellezza esotica e alle sue
abilità di attrice, dando vita a personaggi che resteranno nella
memoria degli spettatori. In principio fu ballerina, ma la passione
per la recitazione ha avuto il sopravvento e, in oltre 20 anni di
carriera, ha messo tanto impegno e costanza per arrivare ai livelli
in cui si trova oggi. È anche l’unica attrice a poter vantare di
aver recitato nei tre film con il maggiore incasso di sempre:
Avatar, Avengers: Endgame e
Avatar – La via dell’acqua.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Zoe Saldana.
2. È anche doppiatrice e
produttrice. Nel corso della sua carriera, Zoe Saldana ha
deciso di sperimentare diversi ambiti del cinema: oltre ad aver
lavorato in un paio di corti, come The Legend of Red Hand
(2018) di Stefano Sollima per Campari, ed essere
comparsa nel videoclip Free Me di Sia
(2017), Zoe è anche doppiatrice e produttrice. L’attrice, infatti,
ha partecipato al doppiaggio dei film Il libro della vita
(2014), My Little Pony: Il film (2017), Mister
Link (2019),
Vivo (2021) ed Elio (2025),
mentre nel 2021 è stata doppiatrice della serie Maya e i tre
guerrieri. come produttrice ha prodotto la miniserie
Rosemary’s Baby, le serie Zoe Saldana Presents My
Hero (2014) e Lioness e i film The Honor List (2018) e
The Absence of Heaven.
3. Ha vinto importanti premi
per il suo ruolo. Nel film Emilia
Pérez Saldana interpreta Rita Moro Castro, giovane
avvocato che si vede richiesta da niente meno che il più temuto
boss dei cartelli della droga, Manitas Del Monte. Il boss le chiede
infatti di aiutarlo a inscenare la propria morte e poi di
procurargli una delle migliori chirurgie di riassegnazione del
sesso che lo renda la donna che ha sempre voluto essere, la bella
Emilia Pérez. Grazie al suo ruolo in questo film, Saldana ha
ottenuto importanti riconoscimenti, come il Prix d’interprétation
féminine al Festival
di Cannes (condiviso con le sue colleghe del film) e il Golden
Globe come Miglior attrice non protagonista.
Zoe Saldana in Avatar
4. Per prepararsi al ruolo
ha passato diversi giorni alle Hawaii. Nel 2009 uscì nei
cinema di tutto il mondo quello che rimarrà uno dei più grandi film
della storia del cinema: Avatar. Per poter
interpretare i personaggi, il cast del film (tra cui Zoe Saldana
che ha dato vita alla principessa Neytiri) ha fatto un una specie
di gita fuoriporta alle Hawaii, in cui i membri del cast e della
troupe hanno passato alcuni giorni della foresta, accampandosi e
cucinando pesce, cercando di vivere in maniera tribale. Tutto ciò è
servito soprattutto agli attori (che hanno girato il film con la
motion capture) che necessitavano di capire come si vivesse nella
giungla.
5. Il sequel è stato
emotivamente più impegnativo. Chiamata a riprendere il
ruolo di Neytiri in Avatar – La via dell’acqua, l’attrice ha
rivelato di essersi trovata in maggiore difficoltà nel ritrarre il
personaggio perché in questo secondo film della saga Neytiri si
confronta con le proprie paure e il personaggio ha molta più rabbia
e conflitti irrisolti nel cuore. L’attrice ha anche ritenuto che
lavorare con Sam Worthington – interprete di Jake Sully –
sia stato diverso questa volta, perché ha percepito la sua
“vulnerabilità” e i due hanno cercato di incanalare questa paura
nei loro due personaggi.
6. Per interpretare Gamora
doveva sottoporsi a 4 ore di trucco. Dare vita a Gamora,
la celebre aliena dalla pelle verde di Guardiani
della Galassia, non è stato un processo facile: l’attrice,
infatti, doveva sottostare a ben 4 ore di trucco ogni giorno di
riprese, al fine di farsi applicare la speciale colorazione e tutte
le altre particolarità del personaggio. Zoe ha anche rivelato di
aver avuto un orecchio verde, dove il trucco non si era rimosso,
per un mese e di essersene accorta soltanto durante una
vacanza.
7. Ha ricordato con
rammarico la sua esperienza sul set. L’attrice ha
riflettuto su quella che è stata una delle sue prime esperienze in
una grande produzione cinematografica, ovvero La
maledizione della prima luna, definendola tutt’altro che
positiva.”Con quell’esperienza ho capito con chi desideravo
davvero lavorare“, ha spiegato Saldana ad EW. “Il cast e la troupe
sono quasi sempre fantastici, ma se lo studio, i produttori e il
regista non guidano con gentilezza e attenzione, una grande
produzione può facilmente diventare un’esperienza negativa. E
questo è esattamente ciò che mi è successo. Mi sono sentita persa,
sommersa da tutto”.
Zoe Saldana, il marito Marco Perego e i figli
8. È sposata con un artista
italiano. Nel 2013, dopo alcuni mesi di frequentazione,
Zoe Saldana ha sposato l’artista italiano Marco
Perego. Lui è un artista di successo, sia per quanto
riguarda la realizzazione di quadri, che di performance artistiche,
anche se ha un passato da calciatore che, per un problema di salute
ha rinunciato alla carriera e alla serie A. I due sono sempre molto
affiatati e dal loro amore sono nati tre figli: i gemelli
Aridio e Bowie Ezio nel 2014 e il piccolo
Zen, arrivato nel febbraio 2017. Nel 2022
l’attrice è anche protagonista del film d’esordio alla regia del
marito, The Absence of Heaven.
Zoe Saldana in Operazione Speciale: Lioness. Foto di Lynsey
Addario/Paramount+
Le origini di Zoe Saldana
9. Ha origini
sudamericane. Pur essendo nata negli Stati Uniti,
l’attrice vanta origini sudamericane. È infatti figlia di
Aridio Saldaña, dominicano, e di Asalia
Nazario, portoricana. Zoe è così cresciuta nel Queens di
New York, ma anche nella Repubblica Domicana, dove ha studiato e si
è inizialmente formata nella danza.
Zoe Saldana parla italiano in From Scratch
Grazie al matrimonio con Marco
Perego, l’attrice si è avvicinata molto alla cultura italiana e in
alcune interviste ha anche dimostrato di parlare un poco di
italiano. Il marito le sta infatti insegnando a parlarlo, sia a lei
che ai loro figli. In particolare, ha dimostrato di saperlo
padroneggiare recitando in italiano nella miniserie From
Scratch – La forza di un amore.
L’età e l’altezza di Zoe Saldana
10. Zoe Saldana è nata il 19
giugno del 1978 a Passaic, nel New Jersey, Stati Uniti.
L’attrice è alta complessivamente 1.70 metri.
Da Manitas Del
Monte a EmiliaPérez. Da
una simil vita nel narcotraffico a una in cui brillare davvero.
Cambiare vita o cambiare sesso, qual è la differenza, si chiederà
la protagonista del musical di Jaques Audiard,
EmiliaPérez, tra le proposte più
interessanti del concorso di Cannes
77, dove ha vinto il Premio della Giulia e il Prix
d’interprétation féminine per le attrici Karla Sofía
Gascón, Selena Gomez, Adriana Paz e
Zoe Saldana. Un film che si sta ora affermando
–
dopo quattro Golden Globe vinti – come uno dei principali
protagonisti di questa stagione di premi cinematografici, tra elogi
e polemiche.
La trama di Emilia
Pérez: non sono qui per casualità…
Preparatissima ma sottovalutata,
Rita (un’eccellente Zoe Saldaña) è un avvocato di un grande studio
legale di Citta del Messico che un giorno riceve un’offerta
inaspettata: aiutare un temuto boss del cartello, Manitas
Del Monte (Karla Sofía Gascón) a
ritirarsi dai suoi affari e a sparire per sempre, diventando la
donna che ha sempre sognato di essere. L’offerta di 2 milioni di
dollari è molto più che allettante per un’instancabile lavoratrice
che non è mai stata ripagata nella vita. Tuttavia, quello che si
presenta come un impegno provvisorio, è in realtà un incontro che
cambierà per sempre la vita di Rita, che la
legherà a doppio filo con il mondo di criminalità, fantasmi e
violenza contro cui ha sempre cercato di lottare.
Manitas del Monte è
sempre stata due, di lei dirà che non le manca la voce ma
non può cantare, non le manca il fuoco, ma non può desiderare,
vorrebbe che la sua anima profumasse di miele, vorrebbe
semplicemente essere lei. La transizione è,
soprattutto, un fenomeno sociale e Audiard assorbe
questa idea regalandoci un musical che si muove per le strade di
Città del Messico con puntate anche in altri stati, una sinfonia
polifonica di personaggi a tutti tondo, che lasciano spazio a più
emozioni e si fanno conoscere tramite i segmenti musicali – a cura
di Camille e Clément Ducol –
alcuni scenograficamente più elaborati, altri intimissimi in cui si
dischiude l’anima dei personaggi.
Emilia Pérez è un
film in transizione come il suo regista
La carriera di
Audiard è stata inclassificabile all’interno del
cinema francese, capace di giocare con i generi, soprattutto il
thriller, e con il cinema d’autore. Un profeta è
stato il suo grande successo, con il quale è stato candidato
all’Oscar e ha vinto il Gran Premio della Giuria qui a Cannes. In
quell’occasione, ha utilizzato il genere noir carcerario per
raccontare la violenza e la corruzione all’interno e all’esterno di
questo sistema. Con Dheepan, si è aggiudicato la Palma d’Oro,
questa volta mostrando il dramma sociale, la situazione di
abbandono della comunità di rifugiati dello Sri Lanka. Ha poi osato
con il western in The Sister Brothers, ed è tornato al cinema
minimalista con Paris, 13Arr dove, in un elegante bianco e
nero ci ha raccontato la vita di un’intera generazione.
Io sono quello che sento e, per la
prima volta, sento un sentimento
L’aspetto più intressante di
EmiliaPérez è che questa
transizione morale è anche drammaturgica e coincide con la fluidità
del genere stesso del film, che passa dal musical al dramma e poi
al thriller, poi di nuovo al musical e infine alla tragedia, con
un’audacia ammirevole. Cineasta mercuriale come pochi altri,
Audiard dimostra di non temere il cinema popolare,
né di essere accusato di banalizzare la realtà violenta del
Messico. Qui non si tratta di cantare bene, ma di cantare i
sentimenti. Emilia è, infatti, anche un’eroina
tragica, non può restare impunita per tutto il male che ha fatto
Manitas. L’errore, non considerato nell’impeto di
voler cambiare, è il volere allontanarsi dalla vita di
Manitas, ma mantenere vicino l’unica cosa di buono
che ha fatto: i suoi figli.
Karla Sofía Gascón
brilla nel suo doppio ruolo di principe dei narcos e di epifanica
benefattrice dei parenti dei desaparecidos che lui stesso ha
ordinato di seppellire in fosse comuni. EmiliaPérez è un film sulla voce che canta della
vita e, in maniera analoga a quanto sperimentato da
Damien Chazelle con il magnifico La La Land,
Audiard è interessato a cogliere la verità di
questa voce nella quotidanità, non nei vocalizzi, nelle performance
perfette, quanto nell’emozione della parola e del sentimento.
Se troppo male fa troppo male, io
troppo bene non lo voglio sapere
EmiliaPérez è un film di odori che ricordano persone, di
vite a metá, che possono iniziare e finire in un tempo indefinito,
perché decidiamo noi come esistere. Audiard non ha
paura di osare ingigantendo metafore, trama e caratterizzazione dei
personaggi, il bene e il male ci arrivano in maniera indistinta,
una corrente torrenziale di movimento, suoni, odori, di grandissimo
male e grandissimo amore. C’è chi potrebbe riscontrare un
rallentamento nella seconda parte della narrazione o potrebbe non
andare oltre l’idea di una trama da soap opera, ma Emilia
Pérez è così rischioso, personale, unico e pieno di vita
che è impossibile non innamorarsene.
La sinossi della première di metà
stagione di Tracker –
stagione 2 promette una nuova pista nel caso
della balena bianca di Colter, che si riferisce alla scomparsa
irrisolta di Gina Picket. La première della seconda stagione
stabilisce il legame di Colter Shaw (Justin
Hartley) con Camille (Floriana Lima),
sorella di Gina, e Gina è la prima persona che Colter non è
riuscito a rintracciare. Il caso è rimasto in secondo piano fino a
quando Colter ha collaborato con un detective in pensione, Keaton
(Brent Sexton), per catturare un serial killer. In cambio del suo
aiuto, Keaton si è offerto di dare una nuova occhiata al caso,
portandolo a interrogare un ex socio di Frank Whales.
TVLine condivide la sinossi della prossima première di
metà stagione di Tracker, che vedrà alcuni nuovi sviluppi del
caso. Il prossimo episodio, intitolato “The Disciple”, è previsto
per domenica 16 febbraio alle 20.00 sulla CBS e un giorno dopo su
Paramount+. Colter fa di nuovo squadra con
Keaton per “una nuova
pista”. Di
seguito la sinossi completa:
“The Disciple” – Una nuova pista
nel caso della balena bianca di Colter, la scomparsa di Gina
Picket, lo porta a riunirsi con il poliziotto in pensione Keaton
(guest star Brent Sexton) per rintracciare un serial
killer.
Cosa significa per Tracker
Stagione 2
Il caso della balena bianca è
l’unico arco narrativo di lunga durata della seconda stagione,
mentre tutti gli altri casi di persone scomparse si limitano a un
episodio. Gina è scomparsa 10 anni fa e Colter sospettava che Frank
Whales fosse coinvolto. Nel finale di metà stagione di Tracker,
stagione 2, Keaton ha legato il socio di Whales, Alex, in uno
scantinato per ottenere maggiori informazioni. Alex ha rivelato che
un individuo chiamato “Maestro” voleva Gina e ha
fatto in modo che Whales la attirasse da lui.
Non si sa ancora se Gina sia viva o
morta, ma Colter non si fermerà finché non arriverà in fondo alla
verità. La sinossi del prossimo episodio di Tracker
continuerà la caccia, indicando che la scomparsa di Gina potrebbe
essere collegata a un serial killer. Questo potrebbe portare a
notizie deludenti sul destino di Gina, sempre che
la soffiata sull’assassino non sia solo un depistaggio.
La sinossi della première di metà
stagione di Ghosts
lascia presagire uno scenario che lascia Sam (Rose McIver) e Jay
(Utkarsh Ambudkar) in una situazione difficile. La sitcom della CBS
è un remake dello show di successo della BBC che segue una coppia
dopo aver ereditato una casa fatiscente, nota come Woodstone Manor,
infestata dagli spiriti di coloro che un tempo vivevano sul
terreno. La quarta stagione diGhosts è iniziata
nell’ottobre 2024 e finora sono stati trasmessi 9 episodi, tra cui
una storia natalizia in due parti.
TVLine ha rivelato la sinossi dell’episodio di midseason
première della
quarta stagione di Ghosts. Intitolato “The
Not-So-Silent-Partner”, l’episodio vedrà l’operaio edile Mark
(Tristan D. Lalla) confrontarsi finalmente con Sam e Jay per i
ritardi che Woodstone Manor ha dovuto affrontare durante i lavori
di ristrutturazione per la creazione del ristorante di
quest’ultimo. L’episodio andrà in onda giovedì 30 gennaio alle
20:30. Di seguito la sinossi:
Sam e Jay sono costretti a
coprirsi quando Mark chiede di incontrare l’investitore
silenzioso del ristorante di Jay che sta bloccando i
lavori di costruzione.
Cosa significa la sinossi della
première di metà stagione di Ghosts Stagione 4 per la storia di
Jay
Da qualche tempo Isaac (Brandon
Scott Jones) è l’investitore silenzioso di Jay, poiché ha un sacco
di soldi da dare che non userà mai. Tuttavia, Jay non potrà
semplicemente spiegare a Mark la presenza di Isaac, poiché l’unica
persona che può effettivamente vedere i fantasmi è Sam. In questo
modo si ripropone una situazione in cui i personaggi di
Ghosts si trovano spesso, ovvero quando Sam e Jay devono
coprire il fatto che ci sono diversi spiriti che occupano Woodstone
Manor. Questa volta, però, potrebbe avere un impatto enorme
sulla storia di Jay.
Mentre Jay continua ad avvicinarsi
alla creazione del ristorante dei suoi sogni nel fienile di
Woodstone Manor, il suo obiettivo è diventato più personale dopo
che, nell’episodio delle vacanze della quarta stagione, ha convinto
i suoi genitori a sostenere il suo sogno. Inoltre, ne ha
approfittato per rendere omaggio a tutto ciò che hanno fatto per
lui. Per questo motivo, dopo tanto lavoro per realizzare il
ristorante, la lotta per convincere Mark dell’esistenza
dell’“investitore” è un buon gancio emotivo per dare il
via alla seconda parte della quarta stagione di
Ghosts.
Con così tanti resoconti e voci
contrastanti su Spider-Man 4 che circolano nelle
ultime settimane, è difficile capire esattamente cosa sta
succedendo con il progetto, ma diverse fonti hanno affermato che,
per qualche motivo, la storia non è ancora stata messa insieme.
Si ritiene che la sceneggiatura stia
subendo una revisione importante, forse a causa di divergenze di
opinioni tra la star Tom Holland e il capo dei Marvel StudiosKevin Feige, e
l’ultima volta che ne abbiamo sentito parlare, il film era ancora
lontano dall’inizio della produzione perché non c’è ancora una
bozza di ripresa definitiva.
Lo scooper Daniel
Richtman ha ora condiviso un aggiornamento e ritiene che
la sceneggiatura sia ancora in fase di elaborazione. Afferma
inoltre che la versione più recente della storia, prima delle
riscritture, includeva due classici cattivi di Spidey,
Shocker e Scorpion.
Entrambi questi personaggi sono
apparsi in precedenti film di Spider-Man, con Michael
Mando che interpreta un pre-supercattivo Mac Gargan e
Herman Schultz di Bokeem Woodbine che veste i
panni di Shocker in Homecoming. Nessuno di questi
due ragazzi è stato visto da allora, quindi non siamo sicuri se gli
stessi attori sarebbero tornati o se sarebbero state introdotte
nuove interpretazioni dei nemici di Spidey.
La data di uscita del film è
il 24 luglio 2026, con le riprese sono programmate per
iniziare intorno ad agosto di quest’anno. C’è ancora tempo per
garantire che queste scadenze vengano rispettate, ma sono possibili
ritardi (Holland ha anche The
Odyssey di Christopher Nolan da girare l’anno prossimo, il che
potrebbe causare conflitti di programmazione).
Sembra che alla SONY stiano ancora
cercando di capire qual è “la cosa giusta”, ma sembra proprio che
siano state prese in considerazione molte idee diverse. Se ogni
voce fosse vera, Spider-Man 4 vedrà Holland,
Tobey Maguire e Andrew Garfield unire le forze con Venom,
Ghost Rider, Black Cat, Daredevil e The Punisher per affrontare
Mephisto, Vulture, Knull e un esercito di simbionti. Decisamente
troppa roba per un solo film!
Supergirl: Woman of Tomorrow inizierà le riprese nel
Regno Unito la prossima settimana e sembra sempre più probabile che
il film presenterà più di un kryptoniano. Secondo il famoso fansite
di David Corenswet@corenswetmedia, l’attore è stato avvistato a
Londra pochi giorni prima che le telecamere iniziassero a girare
per il film DCU della Ragazza d’Acciaio. Sebbene nulla sia
confermato in questa fase, ha senso che Superman
si presenti, soprattutto con Krypto pronto a unirsi a Kara nella
sua avventura cosmica.
James Gunn ha detto che Krypto è un “cane
piuttosto terribile” nel DCU, quindi Kal-El che lo consegna a sua cugina
per vedere se lei riesce a tenerlo sotto controllo ha senso. È
stato precedentemente riferito che l’attrice di Supergirl Milly Alcock debutterà in
Superman, quindi questo non sarà il loro primo
incontro.
In Supergirl ci saranno sia Lobo
che Superman!
Siamo certi che molti di voi
spereranno che il Superman di Corenswet incroci il
Lobo di Jason Momoa e, sebbene questa sia
sicuramente una possibilità, sembra più probabile che Supergirl
incontri il Main Man nello spazio. Presto potremmo cominciare a
vedere delle foto dal set di Supergirl: Woman of
Tomorrow.
“Milly è stata la PRIMA persona
che ho proposto a Peter per questo ruolo, ben più di un anno fa,
quando avevo letto solo i fumetti“, ha scritto il regista su
Threads. “Stavo guardando La casa del drago e ho pensato che
potesse avere il taglio, la grazia e l’autenticità di cui avevamo
bisogno“.
Cosa sappiamo di Supergirl:
Woman of Tomorrow?
Supergirl: Woman of Tomorrow sarà il secondo film
DCU dei DC Studios e sarà diretto dal regista di
Curdelia Craig Gillespie. Ana
Nogueira (The Vampire Diaries) ha scritto la sceneggiatura
dopo essere stata inizialmente assunta per scrivere il film di
Supergirl con Sasha Calle di
Flash.
Nel film, Supergirl
viaggia attraverso la galassia per festeggiare il suo 21°
compleanno con Krypto il Supercane. Lungo la strada, incontra una
giovane donna di nome Ruthye e finisce per intraprendere una
ricerca omicida di vendetta. Il cast include Milly Alcock nel ruolo di Supergirl,
Eve Ridley nel ruolo di Ruthye Marye Knoll,
Matthias Schoenaerts nel ruolo di Krem delle Colline
Gialle e
Jason Momoa nel ruolo di Lobo.
Quando Supergirl: Woman of
Tomorrow fu annunciato per la prima volta, Gunn disse:
“Vediamo la differenza tra Superman che è stato mandato sulla
Terra e cresciuto da genitori amorevoli fin da quando era un
neonato, rispetto a Supergirl che è stata cresciuta su una roccia,
un frammento di Krypton, e ha visto tutti intorno a lei morire ed
essere uccisi in modi terribili per i primi 14 anni della sua vita,
e poi è arrivata sulla Terra quando era una ragazzina”. “È molto
più hardcore, non è esattamente la Supergirl che siamo abituati a
vedere”, ha concluso.
James
Gunn e Peter Safran hanno annunciato il reboot di
Supergirl durante la giornata stampa dello studio nel gennaio dello
scorso anno, quando è stato rivelato lo slate del DCU “Gods
and Monsters“. Il progetto sarà basato almeno in parte
sull’omonima serie di fumetti di King del 2022.
Arrivato al cinema nel 1990, il film
Mamma ho perso
l’aereo si è in breve affermato come un successo
clamoroso ed è diventato nel tempo uno dei più celebri film
natalizi che il cinema abbia mai prodotto. Si tratta infatti di una
commedia per famiglie capace di divertire grandi e piccoli,
offrendo risate a volontà, colpi di scena imprevedibili e tante
emozioni. Data la calorosa accoglienza ricevuta, appena due anni
dopo è arrivato al cinema il suo sequel dal titolo Mamma ho
riperso l’aereo – Mi sono smarrito a New York.
Scritto ancora una volta da
John Hughes (Breakfast Club) e
diretto da Chris Columbus (Mrs. Doubtfire – Mammo per
sempre), questo ripropone alcune dinamiche del primo film
spostando però l’azione dall’abitazione dei McCallister all’intera
città di New York. La grande mela diventa dunque un vero e proprio
palcoscenico per il giovane Kevin, chiamato ancora una volta a
difendersi dagli stessi malintenzionati del primo film. Questo
sequel presenta però anche un tono più cupo e un uso della violenza
più esplicito, elementi non particolarmente graditi da quanti
avevano invece apprezzato la leggerezza del primo film.
Mamma ho riperso l’aereo –
Mi sono smarrito a New York non replica dunque i risultati
artistici del suo predecessore, ma ha comunque guadagnato la
propria schiera di appassionati nel corso degli anni. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e ai suoi sequel.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Macaulay Culkin Brenda Fricker in Mamma ho riperso l’aereo – Mi
sono smarrito a New Yor09
La trama di Mamma ho
riperso l’aereo – Mi sono smarrito a New York
La famiglia McCallister si appresta
ad andare a Miami per trascorrere le vacanze di Natale. Questa
volta però Kevin non viene dimenticato a casa come
l’anno precedente, ma nella confusione dell’aeroporto perde di
vista i genitori e, seguendo un uomo fisicamente simile a suo padre
e che indossa un cappotto identico a quello di Peter, si imbarca su
un aereo sbagliato. Invece che andare in Florida con i genitori,
dunque, si ritrova catapultato nella grande e caotica New York.
Mentre i genitori cominciano le ricerche del figlio, il piccolo
Kevin approfitterà della situazione per dare inizio una vacanza da
sogno extra lusso.
Nel frattempo il piccolo McCallister
si imbatte anche nei due malviventi che il Natale precedente
avevano cercato di svaligiare la sua casa, Harry e
Marv, evasi da poco di prigione e che si trovano a
New York per derubare il famoso negozio di giocattoli Duncan la
notte della vigilia. Ma anche questa volta dovranno prima fare i
conti con Kevin, contro cui si vogliono vendicare dopo averlo
incontrato per le strade della città. Dal canto suo, Kevin non si
farà sfuggire l’occasione di far cadere i due ladruncoli in altre
delle sue ingegnose trappole, con l’obiettivo di sventare i loro
perfidi piani.
Il cast del film, da Macaulay
Culkin a Donald Trump
Ad interpretare Kevin McCallister vi
è naturalmente ancora una volta l’attore Macaulay
Culkin. Per farlo tornare nei panni di Kevin, al
giovane attore furono offerti ben 4.5 milioni di dollari, il
compenso più alto mai dato ad un bimbo di 12 anni. Per l’attore fu
però molto più difficile girare questo sequel, poiché essendo ormai
divenuto una celebrità capitava spesso che la gente cercasse di
avvicinarglisi. Si rese pertanto necessaria la presenza di diverse
guardie del corpo sul set. Gli attori Catherine
O’Hara e John Heard riprendono il ruolo
di Kate e Peter, i genitori di Kevin, mentre Joe Pesci e
Daniel Stern tornano ad interpretare i ladri Harry
e Marv.
La donna dei piccioni è la grande
attrice Brenda Fricker, premio Oscar come Migliore
attrice non protagonista, nel 1990, per il ruolo della signora
Brown nel film Il mio piede sinistro. Completano poi il
cast gli attori Devin Ratray nei panni di
Buzz, il fratello maggiore di Kevin, Hilary Wolf
in quelli di Megan, la sorella maggiore, Michael C.
Maronna in quelli del fratello maggiore Jeff e
Gerry Bamman in quelli dello zio Frank.
Tim Curry interpreta invece Mr. Hector, il
concierge del hotel dove Kevin si reca. Proprio nell’albergo, nella
scena in cui Kevin chiede un’informazione, l’uomo che gli risponde
è il magnate e Presidente degli Stati Uniti d’America
Donald Trump, proprietario del Plaza all’epoca del
film.
Macaulay Culkin e Donald Trump in Mamma ho riperso l’aereo – Mi
sono smarrito a New York
I sequel del film
Pur non riscuotendo lo stesso
successo del primo film, anche Mamma ho riperso l’aereo –
Mi sono smarrito a New York, ha comunque incassato un
totale di 359 milioni in tutto il mondo. Ciò ha spinto a realizzare
dei sequel, anche se non da tutti riconosciuti come tali. Questo
perché caratterizzati da un diverso regista e, soprattutto, da un
cast completamente diverso. Si parla dunque non di veri e propri
sequel ma di seguiti indiretti e i titoli sono Mamma, ho
preso il morbillo (1997), Mamma, ho allagato la
casa (2002), il quale si configura come un sequel
alternativo del primo film, riproponendo il personaggio di Kevin ma
interpretato da un diverso attore, e Mamma, ho visto un
fantasma (2012).
Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV
È possibile fruire di Mamma
ho riperso l’aereo – Mi sono smarrito a New York grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Apple iTunes, Tim Vision, Infinity+, Prime Video e Disney+. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
giovedì 9 gennaio alle ore 21:20
sul canale Italia 1.
“Per il futuro,
l’avanguardia, la rivoluzione: oggi nasce il fascismo”: la
fondazione dei Fasci di combattimento, nel 1919, da parte di Benito
Mussolini sancisce la nascita di un movimento, poi partito, che
avrebbe radunato intorno a sé in pochi anni milioni di seguaci in
giro per l’Italia uscita malconcia dalla Grande Guerra. Un’Italia
che si consegnerà al suo Duce arrendendosi a 20 anni di una
dittatura sanguinosa, la pagina più oscura della nostra Storia. Ma
è da quegli inizi così incerti e ancora fortemente avversati che
parte il torrenziale racconto, potente quanto contemporaneo di
M – Il Figlio del secolo, la nuova serie Sky
Original diretta da Joe Wright su Sky e
in streaming su NOW, in esclusiva, da domani, 10 gennaio. A
interpretare il Duce uno fra i più apprezzati attori italiani,
Luca Marinelli.
Dall’omonimo
romanzo di Antonio Scurati vincitore del Premio
Strega e bestseller internazionale (edito da Bompiani) sulla
nascita del fascismo in Italia e l’ascesa al potere di Mussolini,
la serie (la
nostra recensione) è prodotta da Sky Studios e da Lorenzo Mieli
per The Apartment, società del gruppo Fremantle, in co-produzione
con Pathé, in associazione con Small Forward Productions, in
collaborazione con Fremantle e CINECITTÀ S.p.A. La distribuzione
internazionale è di Fremantle.
Scritta da
Stefano Bises (Gomorra – La Serie, The New
Pope, ZeroZeroZero, Speravo de morì prima) e Davide
Serino (1992, 1993, Il Re, Esterno Notte), con
soggetto di serie e soggetti di puntata firmati da Stefano Bises,
Davide Serino e Antonio Scurati, la serie racconterà gli
accadimenti che portarono Mussolini a impossessarsi dell’Italia e a
fondare la dittatura in modo storicamente accurato, ampiamente
documentato e testimoniato da più fonti.
La trama dei primi due episodi di
M – Il Figlio del secolo
Il 23 Marzo 1919
Mussolini fonda i Fasci di Combattimento, il movimento che incarna
il suo credo politico rivoluzionario. Ma la conquista del consenso
è lontana: i primi Fasci sono solo poche centinaia di reduci di
guerra, storpi e disperati; e qualcuno gli ruba la scena: il poeta
ed eroe di guerra D’Annunzio prende militarmente Fiume. Così
Mussolini si butta sulle elezioni: vincono i vecchi compagni
socialisti, ora nemici, lui non prende voti e viene arrestato.
Rimesso in
libertà da sconfitto, Mussolini medita di lasciare la politica. Ma
un’occasione inattesa gli fa cambiare idea: gli scioperi indetti
dai socialisti, che paralizzano il Paese, inducono latifondisti e
industriali a cercare l’aiuto dei fasci per riportare ordine con la
forza. Il fascismo, nato per sollevare gli ultimi, rinnega operai e
contadini e abbraccia la causa dei padroni e dei borghesi. E grazie
ai nuovi alleati entra in parlamento.
Il cast di M – Il Figlio del
secolo
Accanto a
Luca Marinelli nel cast Francesco
Russo (Call My Agent – Italia, A classic
horror story, Freaks Out), che interpreta Cesare
Rossi; Barbara Chichiarelli (Suburra – La
serie, The Good Mothers, Favolacce) nei
panni di Margherita Sarfatti; Benedetta Cimatti
(Ricordi?, Tina Anselmi – Una vita per la
democrazia) in quelli di Donna Rachele; Federico
Majorana (Prisma, Favolacce, Padre
Pio) interpreta Amerigo Dumini;Lorenzo
Zurzolo (EO, Prisma, Baby) è
invece Italo Balbo. E ancoraFederico Mainardi
(Il ritorno di Casanova, Il mammone) che
interpreta Albino Volpi; Maurizio Lombardi
(The Young Pope, The New Pope, 1992,
Ripley) nei panni di Emilio De Bono; Gianmarco
Vettori (La Belva,Briganti,
Padrenostro) in quelli di Dino Grandi; Gaetano
Bruno (Martin Eden, Indivisibili, Il
Cacciatore, Doc – Nelle tue mani) che interpreta
Giacomo Matteotti; Paolo Pierobon
(Rapito, Esterno notte, Qui rido io,
1994) nei panni di Gabriele D’Annunzio; Elena
Lietti (Il Miracolo, Anna, Il sol
dell’avvenire, Siccità) è Velia Titta, moglie di
Giacomo Matteotti;Gianluca Gobbi (Fabrizio De
Andrè – Principe Libero) nel ruolo di Cesare Maria de Vecchi;
Gabriele Falsetta (Io sono l’amore) in
quello di Roberto Farinacci. Vincenzo Nemolato
(La chimera, Tutto chiede salvezza, Supersex) interpreta
Vittorio Emanuele III.
La serie andrà
tutti i venerdì in prima serata su Sky Atlantic (oltre a essere
disponibile on demand – anche in 4K HDR).
Andy Muschietti ha
recentemente confermato due cose:
The Brave and the Bold non uscirà prima
del 2027 almeno, e Robert Pattinson, almeno per ora, non
sarà Batman nel DCU. Sebbene sia deludente che il DCU non avrà un film di Batman
per almeno i primi tre anni della sua esistenza, è bello sapere che
almeno c’è una sorta di piano.
Tuttavia, sarebbe
semplicemente strano costruire un universo cinematografico DC
interconnesso ed escludere completamente Batman, il personaggio più
popolare della DC e, presumibilmente, il personaggio dei fumetti
più popolare di tutti i tempi. Forse, invece di dare al Batman del
DCU un suo film per competere con The
Batman Part II, il ruolo del Crociato di Gotham nel
DCU potrebbe essere quello di apparire nei film
di altri personaggi prima di comparire nel suo.
Questa era un’idea che il
vecchio regime della Warner Bros sembrava voler mettere in atto
quando Michael Keaton era pronto a prendere il posto da
Cavaliere Oscuro del DCEU prima che Gunn e Safran riavviassero
completamente l’universo. Keaton avrebbe dovuto apparire in
Aquaman
e il Regno Perduto, nella Batgirl scartata e in
altri film in arrivo.
Questa idea consentirebbe
a Gunn, Safran e Muschietti di introdurre un Batman nel loro
universo senza dare al pubblico un ennesimo film di Batman.
Tecnicamente l’Uomo
Pipistrello ha già debuttato in Creature
Commandos, il che significa che questo processo è già in
atto. Se Clayface sarà il protagonista nel suo film, il
che sembra logico, l’antagonista potrebbe essere Batman. E lui
potrebbe anche funzionare come antagonista secondario se Flannagan
ha già qualcuno in mente.
Sembra improbabile che
Batman faccia la sua apparizione in Superman o
Supergirl: Woman of Tomorrow al di fuori di una scena
post-credit. Mentre è molto difficile immaginare un debutto per
Batman in Superman, non sappiamo nulla della trama di
Supergirl: Woman of Tomorrow,
ma l’inclusione di Lobo potrebbe
potenzialmente suggerire una trama più cosmica. Questa è pura
congettura poiché l’intera trama potrebbe svolgersi facilmente
sulla Terra, ma, indipendentemente da ciò, l’apparizione di Batman
sembra comunque improbabile.
C’è la possibilità che
Batman possa fare un’apparizione in Lanterns, che
molto probabilmente uscirà nel 2026. La storia è stata paragonata a
True Detective, un’eccellente serie della HBO,
quindi forse le Lanterne hanno bisogno di un aiuto dal più grande
detective del mondo.
Un altro progetto
annunciato in cui Batman potrebbe apparire è Dynamic
Duo, il lungometraggio animato ambientato nel DCU che racconta le storie passate di
Dick Grayson e Jason Todd come Robin.
Ci sono poi altri
progetti DCU già annunciati, da Swamp Thing a Paradise Lost, ma quali di questi potrebbe
rappresentare il prossimo posto in cui vedremo Batman?
Nelle ultime ora si è
diffuso il rumor che Marvel Studios stesse cercando un nuovo
interprete per il ruolo di T’Challa. Si è
generalmente pensato che Kevin Feige e soci
stessero cercando un nuovo attore per interpretare una variante
dello stesso personaggio interpretato dal defunto Chadwick Boseman, ma potrebbe non essere
così.
Infatti, secondo MTTSH,
lo studio è in realtà in procinto di scegliere un attore per il
ruolo del figlio di Black Panther (che si chiama
sempre T’Challa), introdotto alla fine di Wakanda
Forever. Si dice che lo studio abbia già incontrato
alcuni attori, e uno di loro potrebbe essere una scelta
controversa. Lo scooper dice infatti che se dovesse ottenere il
ruolo, “farebbe sicuramente incazzare la gente”. Cosa questo possa
significare non lo sappiamo.
Black
Panther: Wakanda Forever si è concluso con Shuri che
incontra suo nipote, il figlio che T’Challa ha avuto con Nakia
(Lupita
Nyong’o), e si concede finalmente di smettere di
piangere la morte del fratello bruciando le sue vesti funebri.
Il piano originale
sembrava essere che il ragazzo succedesse al suo defunto padre
assumendo il ruolo di Black Panther e forse persino governando
Wakanda come re. La natura del Multiverso consentirebbe un salto
temporale, ma sembra più probabile che la Marvel abbia in programma di
trovare un nuovo attore per interpretare una versione dello stesso
personaggio interpretato da Boseman in quattro film MCU.
Non è chiaro se questo
T’Challa debutterà in uno dei prossimi film di
Avengers, ma – sempre che questa voce sia
veritiera – dovrebbe comparire in Black Panther 3.
Durante un’intervista del
2022 con il New York Times, il regista Ryan
Coogler ha ammesso che sarebbe felice di rimanere in questo
franchise “finché la gente mi vorrà”. “Mi sento fortunato
ad avere l’opportunità di lavorare a questi film, fratello. Quando
mi hanno chiesto di fare il primo, è stato come un treno in corsa.
Ringrazio Dio ogni giorno per aver potuto saltarci sopra e
incontrare queste persone, questi attori, e per aver incontrato
Chadwick durante alcuni degli ultimi anni della sua vita. Lo farò
finché la gente mi vorrà. Ma penso che sia più grande di me o Joe.
Tra il primo e il secondo film, abbiamo guadagnato 2 miliardi di
dollari al botteghino, che è ciò che conta di più per le aziende.
Quindi spero che continui, amico. Spero che la gente continui a
fare film sul Wakanda molto tempo dopo che non ci saremo
più.”
S.W.A.T. della CBS è destinata a offrire un
dramma ad alta tensione nella sua prossima première di metà
stagione, e la sinossi appena rivelata promette pericolo per il
leader della squadra Hondo Harrelson.
Basata sulla serie televisiva del
1975 e sul suo adattamento cinematografico del 2003, S.W.A.T.
ha rappresentato azione e crimine avvincenti fin dal suo debutto
nel 2017. Guidato da Shemar Moore nel ruolo del sergente Daniel
“Hondo” Harrelson, il dramma procedurale della polizia segue le
sfide dell’unità S.W.A.T. (Special Weapons and Tactics) della
polizia di Los Angeles, soprannominata la Squadra 20, che si trova
a dover affrontare situazioni ad alta pressione mentre cerca di
mantenere la fiducia tra le forze dell’ordine e la comunità.
TVLine ha pubblicato la
sinossi del ritorno di metà stagione di S.W.A.T..
L’episodio, intitolato “Open Season”, andrà in onda venerdì 31
gennaio alle 22:00 ET. La trama è incentrata su Hondo, mentre la
Squadra 20 è costretta ad affrontare un misterioso nemico del
passato in cerca di vendetta. In particolare, il membro del cast di
S.W.A.T. Jay Harrington, che interpreta Deacon Kay, dirigerà
l’episodio. Leggete la sinossi completa qui sotto:
Quando Hondo scopre che c’è una
taglia di un milione di dollari sulla sua testa, la 20-Squad deve
correre per scoprire il misterioso nemico del passato di Hondo,
intenzionato a vendicarsi. Inoltre, Deacon e Tan si scontrano sui
cambiamenti di Tan all’accademia SWAT. La regia è di Jay
Harrington, membro del cast.
Cosa significa la première di metà
stagione di S.W.A.T.
La prima di metà stagione di
S.W.A.T. si tuffa nella storia di Hondo, mentre l’inflessibile
cameratismo della squadra si scontra con un’altra situazione di
vita o di morte, che questa volta coinvolge il loro amato e fedele
leader. Una taglia di un milione di dollari non solo mette in
pericolo la vita di Hondo, ma costringe la squadra a scavare nel
passato del sergente per scoprire la fonte della minaccia, che
potrebbe rivelarsi l’ostacolo più grande che hanno dovuto
affrontare finora. Questa storyline promette di far luce su aspetti
inediti della storia di Hondo, forse sui suoi trascorsi da marine,
introducendo potenzialmente nuove dimensioni della sua leadership e
della sua capacità di recupero.
Inoltre, il conflitto tra Deacon e
Tan sui cambiamenti dell’accademia SWAT riflette le tensioni in
atto tra le strategie di polizia tradizionali e quelle moderne,
quando il veterano secondo in comando della squadra e l’agente più
giovane si scontrano, un tema che ha risuonato in tutta la serie
fin dal suo inizio. Inoltre, lo spostamento di S.W.A.T. dalla
fascia oraria delle 20.00 del venerdì sera a quella delle 22.00 la
posiziona come potenziale ancora per il palinsesto della CBS dopo
la conclusione di Blue Bloods. Sebbene la CBS abbia già cancellato
la serie due volte in passato, questo spostamento potrebbe
contribuire a far crescere lo slancio del venerdì sera e
potenzialmente portare la
stagione 9 di S.W.A.T. fuori dal limbo.
Disponibile su Netflix a
partire dal 9 gennaio, la docuserie Ilary che nelle premesse
(e nelle promesse) vuole far scoprire al pubblico una Ilary Blasi come non l’abbiamo mai vista prima. Diretta
da Tommaso Deboni e scritta da Romina Ronchi, Peppi
Nocera, Ennio Meloni e JacopoGhirardelli, la
serie è prodotta da Banijay Italia e si presenta come un viaggio
nella vita della celebre conduttrice televisiva. Attraverso cinque
episodi, Ilary offre uno sguardo dietro le quinte della
quotidianità di una delle figure più iconiche dello spettacolo
italiano, intrecciando ironia, emozioni e momenti di
riflessione.
La serie si distingue
immediatamente per il suo tono scanzonato, rispecchiando appieno la
personalità della protagonista. Dopo aver affrontato il delicato
tema della separazione dal marito Francesco Totti in
Unica, Ilary Blasi si racconta ora in
una fase completamente nuova della sua vita. La narrazione si
dipana tra scene glam sotto i riflettori, momenti più intimi e le
sfide di una quotidianità che, nonostante la fama, cerca di
mantenere una parvenza di normalità.
Ilary Blasi e Michelle Hunziker – Ilary – Immagine dal
set
Ilary è un mix di
ironia e introspezione
Ilary alterna
momenti divertenti e spensierati a riflessioni più profonde che non
sempre hanno il sapore dell’autenticità. La serie ci porta nel
backstage di “Battiti Live” insieme all’immancabile Alvin, ma anche
nella tranquillità della vita familiare, con episodi esilaranti
come il rinnovo della patente della nonna novantenne. Tuttavia, c’è
spazio anche per emozioni più intime, come i sogni mai realizzati,
le sfide personali e le nuove direzioni di vita. Ilary decide, ad
esempio, di iscriversi all’università per studiare criminologia,
alimentando una sua vecchia passione, o di affrontare una delle sue
più grandi paure lanciandosi col paracadute.
Un cast di volti noti
e momenti memorabili
A rendere la serie più
accattivante è la presenza di guest star d’eccezione come
Michelle Hunziker, Nicola Savino e Federica
Sciarelli. Ognuno di loro aggiunge un tocco unico alla
narrazione, creando momenti inaspettati e talvolta esilaranti.
Federica Sciarelli, in particolare, ha un ruolo centrale in una
delle scelte più significative di Blasi, offrendo un ulteriore
livello di profondità alla storia.
Nicola Savino – Ilary – Immagine dal set
Il gruppo di amiche
storiche di Ilary, che include le sorelle Silvia e Melory
Blasi, rappresenta un altro elemento cardine della serie. Dai
corsi di abbracci (un paradosso per la showgirl, che li odia) alle
vacanze in barca, queste relazioni donano alla narrazione un senso
di genuinità e leggerezza. Anche il nuovo compagno, Bastian, fa la
sua comparsa, contribuendo a raccontare la rinascita personale
della protagonista.
Tra glamour e
contraddizioni
La forza di Ilary
risiede nella sua protagonista, capace di affrontare la vita con
autoironia e leggerezza. Tuttavia, proprio questa leggerezza
diventa il punto di partenza per una riflessione critica
sull’intera operazione. La serie si rifà chiaramente a modelli
statunitensi, come quelli di Al passo con
i Kardashian, ma
applicarli al contesto italiano risulta meno efficace. Se negli
esempi americani il culto della personalità è costruito attorno a
figure che incarnano uno stile di vita aspirazionale ed estremo,
Ilary cerca di presentare una donna che si definisce
“normale” pur vivendo in un mondo fatto di privilegi, lussi e
opportunità straordinarie. Questa dicotomia può risultare
spiazzante, lasciando il dubbio su quanto la serie riesca davvero a
connettersi con la sensibilità del pubblico italiano.
Ilary Blasi e Federica Sciarelli – Ilary – Immagine dal
set
Un prodotto piacevole
ma non rivoluzionario
Ilary è un
prodotto leggero con un’idea molto precisa di storytelling. La
regia di Tommaso Deboni e la scrittura di un team esperto
riescono a mantenere alto il ritmo, alternando momenti di puro
intrattenimento a segmenti più riflessivi (e più deboli). La forza
della serie risiede nella capacità di raccontare una vita
straordinaria con toni leggeri e accessibili, anche se il risultato
finale non sempre trova un equilibrio perfetto.
In
definitiva, la
docuserie si rivolge principalmente ai fan della conduttrice e agli
appassionati di gossip. Non è un prodotto che mira a rivoluzionare
il genere, contribuendo principalmente alla costruzione di una
personalità solare e autentica della sua protagonista. Ilary è
davvero uno sguardo unico su una delle figure più amate della
televisione italiana, quanto poi sia autentico, è stata la Blasi a
deciderlo.
Undici stagioni di caos per la
famiglia Gallagher si concludono con il finale di Shameless, in cui si assiste alla morte di
Frank Gallagher dopo il suo addio alla sua
chiassosa progenie. Creata da John Wells, Shameless ha debuttato nel 2011,
raccontando la storia del clan Gallagher, che cresce (più o meno)
fino a diventare adulti responsabili con un lavoro, una famiglia e
una lunga serie di precedenti penali. Dopo 11 stagioni, la serie ha
dovuto chiudere in modo soddisfacente le varie sottotrame
dell’ampio cast. Sebbene il momento della morte di Frank Gallagher
si sia fatto attendere, il suo arco narrativo legato al COVID-19
non è l’unico elemento conclusivo dell’undicesima stagione di
Shameless.
L’episodio finale si apre con la
famiglia che trova Frank quasi morto sul divano, dopo un tentato
suicidio per overdose di eroina. A parte Liam, a
nessuno sembra importare se Frank vive o muore. Sebbene molti fan
sperassero in un ritorno di Fiona per il finale di
Shameless, il personaggio appare solo nei flashback,
mentre Frank ripercorre i momenti salienti della sua vita. Nel
corso dell’episodio, le condizioni di Frank peggiorano fino a
quando non soccombe al COVID-19 e muore.
Tuttavia, mentre la storia di Frank
giunge al termine, si ha la sensazione che le vite del resto della
famiglia Gallagher siano appena iniziate. Il finale di
Shameless si chiude in modo diverso per ciascun membro
della famiglia, con alcuni personaggi che sembrano avviarsi verso
un futuro migliore, mentre altri restano intrappolati nelle loro
vecchie abitudini.
Sebbene la morte di Frank Gallagher
non fosse una sorpresa, considerando il suo stile di vita
autodistruttivo, pochi avrebbero potuto prevedere che sarebbe stato
vittima di una pandemia. Shameless si conclude con la
diagnosi di demenza alcolica per Frank, una
condizione che porta a un rapido deterioramento delle sue facoltà
mentali, causando dimenticanze e confusione. Rassegnato al suo
destino e desideroso di andarsene alle sue condizioni, Frank si
inietta una massiccia overdose di eroina nel penultimo episodio
della serie, lasciando una lettera per la sua famiglia. Tuttavia,
il messaggio passa inosservato a tutti tranne che a
Franny, che si limita a disegnarci sopra con i
suoi pastelli.
Nonostante sia sopravvissuto
all’overdose, Frank dimostra di avere i giorni contati, e
l’infezione da COVID-19 non fa altro che accelerare il suo declino.
Emblematicamente, Frank arriva persino a farsi tatuare sul petto, a
caratteri cubitali, la scritta “NON RICOSTRUIRE”,
creando confusione tra il personale dell’ospedale, che si interroga
sulla validità legale di tale istruzione.
La sua morte per COVID-19 sembra,
in un certo senso, un epilogo appropriato per un uomo che si
considerava un elemento intrinseco della città di Chicago, tanto
quanto le sue strade e i suoi edifici. Frank Gallagher ha vissuto e
si è lasciato consumare dalla città che ha sempre chiamato casa, e
il suo finale riflette il caos e l’imprevedibilità che hanno
definito la sua vita.
La pandemia sarà ricordata come un
momento cruciale nella storia di Chicago, e ora Frank Gallagher ne
fa parte, anche se in modo piuttosto cupo. Prima di essere portato
in ospedale, Frank si reca nella chiesa dove un tempo faceva il
chierichetto e si sofferma a guardare la statua di Gesù. Questo
momento richiama una scena simile della prima stagione, in cui
Frank si recava nella stessa chiesa per cercare risposte dopo la
morte di Monica. Anche se Fiona non è tornata per
il finale, il viaggio finale di Frank attraverso Chicago è stato
comunque un omaggio alla sua memoria.
Il primo luogo che Frank visita è
Patsy’s Pies, la tavola calda dove lavorava Fiona
(interpretata da Emmy Rossum). Con la memoria ormai compromessa, il
suo istinto lo porta a cercare la figlia maggiore. Durante le sue
ultime ore di vita, Frank confonde l’infermiera al suo capezzale
con Fiona, e le ultime parole che pronuncia prima di morire di
COVID-19 sono dedicate proprio a lei:“Hai pianto molto da
bambina. Sei sempre arrabbiata… Ma così bella.”
Lip Gallagher vende la
casa dei Gallagher
La storia di Lip
Gallagher in Shameless è stata avvincente,
straziante e spesso frustrante. Come dice Frank nel suo discorso di
addio nel finale: “Lip, sei intelligente come una frusta. È solo che non
riesci a toglierti dalla tua strada.”
Fin dall’inizio dello show, Lip
sembrava avere le migliori possibilità di uscire dalla povertà.
Brillante in matematica, ingegneria e scienza, era stato accettato
al MIT, ma aveva poi frequentato il
Politecnico di Chicago grazie a una borsa di
studio.
A differenza di Fiona, Lip non ha
dovuto portare l’onere di fare da genitore ai suoi fratelli, avendo
così più opportunità di perseguire i suoi sogni. Tuttavia,
Shameless non è mai stato uno show incentrato sulla fuga
dalla povertà. Mostrare Lip che vive il sogno meritocratico
americano, sollevandosi dal South Side solo grazie alla sua
intelligenza, avrebbe tradito l’essenza della serie.
Shameless non parla di come sfuggire alla povertà, ma di
come lottare per sopravvivere al suo interno, con tutti i
compromessi e le difficoltà che essa comporta.
Alla fine di Shameless,
Lip ha deciso di vendere la casa dei Gallagher per soli
75.000 dollari, una cifra ben lontana dai 250.000 dollari che gli
erano stati offerti da un costruttore, prima di insistere
troppo e perdere l’affare. Lip è ancora bloccato sulla
soglia della povertà e lavora come fattorino per mantenere la
fidanzata Tami e il figlio Freddie. Inoltre, Tami rivela che
potrebbe essere di nuovo incinta e lei e Lip discutono sulla
necessità di abortire, dato che riescono a malapena a mantenere il
figlio che hanno già.
Da fuori, il finale della storia di
Lip in Shameless potrebbe non sembrare un successo, ma la
sua conversazione finale con Ian mette da parte l’incessante serie
di sfortune e decisioni sbagliate per sottolineare con certezza
tutto ciò che di buono Lip ha fatto. A differenza di Frank, Lip è
un padre devoto che lavora duramente per mettere cibo in tavola e
un tetto sopra la testa di Freddie. Ian dice anche a Lip
che il resto dei ragazzi Gallagher lo vede come la cosa più vicina
a un padre e si offre di lasciare che Lip prenda la sua
parte della vendita della casa per sistemarsi nella sua nuova vita
con Tami.
Lip può aver perso il sogno della
ricchezza e della sicurezza del lavoro, ma ha mantenuto la cosa più
importante per lui per tutta la serie fino al finale di
Shameless: la sua famiglia, che sia di sangue o meno.
Ian Gallagher e Mickey stanno
pensando di mettere su famiglia
Il percorso accidentato di Ian
verso la vita matrimoniale in Shameless è stato
caratterizzato da molteplici reati, una significativa permanenza in
prigione, una fuga attraverso il confine messicano e innumerevoli
pugni tirati. Eppure, alla fine della serie, Ian e Mickey
sembrano essere più vicini a una vita sicura e sistemata.
L’undicesima stagione diShameless vede l’orgoglioso
“barbaro” del South Side Mickey confrontarsi con la realtà della
vita matrimoniale, mentre lui e Ian si trasferiscono in un lussuoso
appartamento del West Side, iniziano a gestire la loro legittima
attività di sicurezza e prendono in considerazione la possibilità
di avere dei figli.
Ian suggerisce loro di
prendere una culla, innescando una conversazione sulla possibilità
di avere figli.
Nel finale di Shameless,
Ian e Mickey vanno a casa di Kev e V per scegliere i mobili per il
loro appartamento e Ian suggerisce di prendere una culla,
innescando una conversazione sulla possibilità di avere figli.
Mickey è contrario all’idea, ammettendo di temere di essere un
cattivo padre. I suoi timori sono comprensibili, dato che Terry
Milkovich si dimostra un padre violento.
La morte di Terry, avvenuta
all’inizio dell’undicesima stagione, fa parte del percorso che
porterà Mickey a liberarsi psicologicamente dalle parti peggiori
della sua eredità. Nonostante sia stato trattato in modo terribile
da Terry, Mickey ha fatto di tutto per assicurarsi che suo padre
fosse curato dopo essere rimasto paralizzato e lo ha pianto dopo la
sua morte. Nel penultimo episodio, Ian e Mickey accettano
un compromesso tra il tentativo di avere una vita migliore e il
rimanere fedeli alla loro eredità del South Side, con
l’esempio principale che a Mickey è permesso fare pipì in piscina
ma non è permesso rubare ai vicini.
La questione della paternità, però,
è molto più difficile nel contesto della loro storia. Ian e Mickey
hanno avuto entrambi dei padri terribili e il loro ultimo tentativo
di fare i genitori – quando vivevano con il figlio di Svetlana e
Mickey, Yevgeny – è finito male. Mickey è ancora riluttante alla
fine della serie, ma vengono ventilate un paio di
possibilità: adottare uno dei tanti bambini trascurati dei
Milkovich o adottare il secondo figlio di Tami e Lip.
Debbie Gallagher sta iniziando
una vita da criminale (e Franny è con lei)
Nell’incipit dell’episodio pilota
di Shameless, Frank descrive Debbie come “mandata da
Dio” e un “angelo totale”. Nel finale di
Shameless, tuttavia, la sua opinione su di lei è cambiata.
“Mi ricordi tua madre, e non in senso
positivo”, dice. Come Ian, Monica soffriva di
depressione bipolare ma, a differenza di Ian, non era in grado di
seguire un programma farmacologico costante e, per questo, finiva
per essere largamente assente dalla vita dei suoi figli mentre
passava da un’avventura all’altra.
Nel finale di
Shameless, il futuro di Debbie sembra essere il più a
rischio di un disastro imminente tra tutti i figli dei
Gallagher.
Nell’undicesima stagione di
Shameless, Debbie mostra i segni di essere una
madre altrettanto povera per Franny: la lascia da sola,
senza un’assistenza confermata per i bambini, per darsi all’alcol e
alle droghe, e inizia una relazione con Heidi, un’ex detenuta
violenta che saluta Debbie puntandole una pistola e minacciando di
sparare a sua figlia se non avesse collaborato. Il futuro di Debbie
sembra essere il più a rischio di un imminente disastro nel finale
di Shameless tra tutti i figli dei Gallagher.
La ragazza va in giro con Heidi per
aiutarla a trovare un’auto da rubare e finisce per dover fuggire
velocemente da un uomo che brandisce un fucile con Franny in
macchina. Più tardi, Heidi annuncia che partirà per
commettere altri crimini in Texas e invita Debbie e Franny
a venire con lei. La puntata si conclude con Debbie Gallagher che
mette in dubbio la sua decisione, ma con la vendita di casa
Gallagher e i suoi precedenti di decisioni impulsive, probabilmente
cercherà guai. Come dice Frank nella sua lettera di addio:
“Buona fortuna nella vita.Ne avrai bisogno”.
Carl Gallagher cerca ancora di
essere un buon poliziotto
Nella svolta più sorprendente della
prima stagione di Shameless, Carl ha finito per diventare
un agente di polizia e per occuparsi del controllo dei parcheggi
dopo essere stato cacciato da diversi dipartimenti. Probabilmente è
una buona cosa. Se Carl Gallagher deve essere armato, allora
distribuire multe per divieto di sosta è probabilmente il posto più
sicuro per il giovane Gallagher.
Nella stagione 11 di
Shameless, Carl è stato ripetutamente frustrato
dal suo lavoro di poliziotto, che non era il ruolo di
giustizia ricco di azione che aveva sperato. Dapprima è stato
affiancato dall’agente Tipping, che si rifiutava di rispondere a
qualsiasi chiamata che sembrasse lontanamente rischiosa. Poi è
stato affiancato dall’agente Janes, che sembrava la figura dura di
mentore che Carl stava cercando, finché non è emerso chiaramente
che usava il suo potere per atti di inutile crudeltà.
Anche il periodo trascorso con una
coppia di detective della Buoncostume è finito male, quando Carl ha
capito che erano corrotti fino al midollo e che gestivano un racket
in cui facevano chiudere gli spacciatori di cannabis legali per
sostenere il mercato nero. La storia di Carl come poliziotto è
stata un continuo viaggio nella disillusione. Si rende conto che la
realtà dell’essere un agente di polizia non è affatto così bella
come la dipingono i telefilm e i film.
Si impegna quindi a usare la sua
posizione per aiutare i più poveri del suo quartiere e chiedere
conto ai ricchi, ma viene subito respinto per aver cercato di
smuovere le acque. Come commento alla corruzione e alla brutalità
della polizia nella vita reale, la storia di Carl mette in evidenza
la difficoltà di cercare di essere un “poliziotto buono” in un
sistema che si è rotto. Nel suo ruolo di infimo che distribuisce
multe per divieto di sosta, mette in atto una piccola protesta
contro la gentrificazione del South Side distribuendo multe per
divieto di sosta ai ricchi, ma l’agente Tipping lo avverte che
presto anche questo gli sarà tolto.
Di tutti i fratelli Gallagher
di Shameless, la storia di Carl è quella più
incompiuta, anche in un finale pensato per lasciare una
storia aperta. Ciò è dovuto in gran parte a una sottotrama in cui è
stato violentato da una ragazza di nome Tish, che ha fatto sesso
con lui senza preservativo nonostante le sue proteste. Dopo un
periodo di tempo non molto chiaro, incontra di nuovo Tish e scopre
che è incinta, ma non si sa se Carl sia il padre.
Liam Gallagher si trasferisce
da Lip dopo la fine di Shameless
Liam Gallagher è molto stanco per
la sua età, il che è comprensibile dato che non ha avuto nulla che
assomigli a un genitore da quando Fiona ha lasciato la famiglia
Gallagher. Quando ha saputo dell’intenzione di Lip di vendere la
casa dei Gallagher, la prima ipotesi di Liam è stata che sarebbe
rimasto senza casa e che non avrebbe ricevuto alcun aiuto dai suoi
fratelli, così ha iniziato a prepararsi in modo proattivo alla vita
di strada.
Sebbene sia una commedia dark,
l’episodio è anche un triste segno di come il più giovane
dei Gallagher sia stato lasciato indietro dagli altri, che
si sono concentrati sulle proprie vite. Quando un assistente
sociale gli ha chiesto chi fosse il suo genitore o tutore legale,
Liam sembrava non averne idea. Questo vuoto potrebbe essere il
motivo per cui Liam ha finito per avvicinarsi a Frank nell’ultima
stagione di Shameless. Frank è il padre biologico di Liam
e Liam si è rivolto a lui nella sua ricerca di una figura
genitoriale, poiché Frank è tecnicamente suo padre, anche se non ha
altre qualifiche.
Naturalmente, è successo che Liam
ha finito per comportarsi più come un genitore nella loro
relazione. Dopo aver scoperto la diagnosi di demenza di Frank, Liam
lo ha portato a fare una gita di un giorno per rivivere i giorni di
gloria di Frank e cercare di farlo tornare in sé. E quando Frank si
sveglia dall’overdose e si allontana da casa, Liam è l’unico
Gallagher che va a cercarlo.
Quando Lip scopre che il
fratellino ha paura di rimanere senza casa, rassicura Liam che può
venire a vivere con lui…
Tuttavia, quando Lip scopre che il
suo fratellino ha paura di rimanere senza casa, rassicura Liam che
può venire a vivere con lui. L’offerta è complicata dal fatto che
Lip non ha ancora una nuova casa dove trasferirsi e teme di non
potersi permettere di mantenere un altro bambino con il reddito suo
e di Tami. La situazione di Liam è preoccupante, ma anche
realistica. L’insicurezza e l’instabilità delle famiglie sono
problemi fondamentali per i bambini che vivono sulla soglia della
povertà; un rapporto del 2014 (viaWashington Post) ha rilevato che ogni anno negli Stati
Uniti 2,5 milioni di bambini si trovano senza casa.
Cosa succede a Kevin e Veronica
alla fine di Shameless
I personaggi di Shameless
hanno combattuto per anni una battaglia persa contro la
gentrificazione del South Side, e Kevin e Veronica sono due
personaggi che resistono fino alla fine. La pandemia di coronavirus
ha causato un anno di incertezza: l’Alibi Room è stato sottoposto a
un ciclo di chiusure e riaperture fino a quando i proprietari non
hanno perso la cognizione del fatto che dovessero essere chiusi o
aperti.
Per compensare il rallentamento del
traffico pedonale, Kev e V hanno orientato la loro attività
verso la vendita legittima di cannabis, il che è bastato a
tenere a galla la bettola preferita del South Side.
Ma un viaggio a Louisville ha
fatto capire che lì era possibile una vita migliore.
Al di fuori del lavoro, V è entrata
nel mondo della politica con la speranza di motivare gli elettori
neri a lottare contro la gentrificazione e l’aumento degli affitti
alle urne – solo per scoprire che molti dei residenti neri del
quartiere si erano già trasferiti. Quando la madre di Veronica,
Carol, annunciò che si sarebbe unita all’esodo e si sarebbe
trasferita a Louisville, nel Kentucky, V si oppose con veemenza al
progetto. Ma un viaggio a Louisville ha fatto capire che lì era
possibile una vita migliore.
La città offre un panorama politico
in cui Veronica potrebbe fare la differenza; un lavoro da barista
in cui Kev potrebbe guadagnare molto di più rispetto a quanto
l’Alibi aveva guadagnato; e una comunità nera in crescita che
include Carol e molti degli amici della famiglia Fisher. Inoltre,
con la scomparsa di Fiona e l’intenzione del resto dei Gallagher di
trasferirsi, i legami che un tempo ancoravano Kev e V al South Side
si indeboliscono sempre più nel corso delle ultime due stagioni di
Shameless.
Nel finale di Shameless,
Kevin e Veronica cercano di trovare un acquirente per The
Alibi Room con atteggiamenti contrastanti. V è del tutto
insensibile a ciò che viene fatto del bar, mentre Kev cerca invano
di mantenerlo intatto. Arriva un’offerta che, tra il mutuo residuo
e le tasse, lascia loro la modesta somma di circa 30.000
dollari.
Veronica è alle prese con la
decisione se accettare l’affare o aspettare un’offerta migliore che
potrebbe non arrivare mai. L’agente Tipping, presente alla festa di
anniversario di Ian e Mickey, suggerisce a Carl che potrebbero
mettere insieme i loro soldi, comprare l’Alibi e trasformarlo in un
bar per poliziotti per salvarlo dal destino di studio di yoga o
centro abbronzatura. La serie si conclude con la speranza che
l’Alibi possa sopravvivere in questo modo, ma non lo
garantisce.
Il significato della scena
finale e della canzone finale di Shameless
La scena finale di
Shameless chiude il cerchio della serie. La primissima
scena dell’episodio pilota vedeva i Gallagher, Kev e V, e i loro
vicini del South Side organizzare un raduno improvvisato intorno a
un’auto in fiamme, mentre Frank Gallagher presentava i membri della
sua famiglia con la voce fuori campo. Nel finale, gli avventori
dell’Alibi escono fuori a godersi la vista di una Tesla in fiamme,
in un ultimo e provocatorio dito medio alla gentrificazione del
quartiere.
I festeggiamenti si concludono
cantando “The Way We Get By” degli Spoon, suonata alla fine
dell’episodio pilota. Il testo della canzone – che fa
riferimento allo sballarsi sui sedili posteriori delle auto, al
commettere piccoli crimini, alle feste, ai balli e al sesso –
descrive un modo di sopravvivere per una generazione priva di
speranza e di direzione.
La scena finale di Shameless a
metà dei titoli di coda
Non sarebbe stato un finale di
Shameless in character senza la tradizionale scena di
mid-credits. Anche se Frank Gallagher si immagina di sorgere su
Chicago mentre dice addio alla sua famiglia, le sue azioni
nelle ultime 11 stagioni non lasciano presagire nulla di buono per
le sue possibilità di entrare in Paradiso. Frank ha una
fine adeguatamente indecorosa quando un paio di addetti
all’obitorio spingono il suo corpo nella camera di cremazione
lamentandosi dell’odore.
Un attimo dopo aver chiuso le porte
a Frank Gallagher, un’esplosione li fa saltare dall’altra parte
della stanza e, guardando nella camera, la trovano vuota, tranne
che per le fiamme. L’inceneritore emette un’urna con il
nome, la data di nascita e di morte di Frank, il che
significa che è andato dritto all’inferno per chiudere il finale
dell’undicesima stagione di Shameless.
È giusto cheShamelesssi concluda con una
nota così incentrata su Frank. Nonostante i suoi peccati
gli abbiano fatto guadagnare un posto in basso, per il pubblico è
stato il perno della serie, il centro corrotto su cui si regge il
mondo di Shameless . Da parte sua, William H. Macy si è
comprensibilmente commosso quando Shameless è finito, e si
è rivolto ai fan su Twitter quando è andato in onda l’ultimo
episodio, citando il finale di Shameless e la morte di
Frank Gallagher come un evento spartiacque.
Ci sarà una stagione 12 di
Shameless?
Con l’uscita di scena di Frank
Gallagher alla fine della stagione 11 di Shameless, è
difficile immaginare che la serie torni per un’altra stagione senza
di lui. Purtroppo, la dodicesima stagione di Shameless è
fuori discussione, poiché la cancellazione dello show è stata
annunciata nel gennaio 2020. L’undicesima stagione è arrivata alla
fine dopo i ritardi causati dalla pandemia, ma la decisione
di terminareShamelessè
rimasta in sospeso. Showtime ha ritenuto che
Shameless avesse fatto il suo corso in 11 stagioni e che
fosse meglio chiudere in bellezza. Lo showrunner John Wells ha
ammesso di essere deluso da questa decisione, ma ha anche affermato
in modo toccante che Shameless non finirà mai
veramente:
“È una famiglia, e la cosa
che ha funzionato meglio nello show – al di là della capacità di
fare satira, ridere e avere momenti drammatici – è che queste
persone si preoccupano l’una dell’altra e dipendono l’una
dall’altra.E, in qualche modo, la serie si
concluderà con loro che sono ancora quella famiglia.Non importa quanto siano incasinati, tutti vorremmo averli
come famiglia.Sono solidali, si preoccupano l’uno
dell’altro e sono sempre pronti a prendersi a pugni, ma saranno
sempre insieme, sopravvivendo insieme “ (viaBustle).
Con un finale così emozionante,
l’undicesima stagione di Shameless sembra davvero il
momento giusto per concludere la serie, ma è anche confortante
sapere che, almeno nella mente di Wells, i personaggi continuano a
vivere e i loro temi continuano a risuonare. Tuttavia, al momento,
le loro vite non si vedranno sullo schermo nella dodicesima
stagione di Shameless .
Il finale di Shameless era
strano senza Fiona
Anche se Fiona è stata mostrata nei
flashback durante tutti i momenti del finale di serie di Frank
Gallagher, è stato comunque strano non averla intorno. Fiona
Gallagher era una colonna portante dello show prima dell’uscita di
scena di Emmy Rossum nella nona stagione e, sebbene
Shameless fosse un cast corale, spesso si sentiva come il
personaggio principale. Anche la Fiona di
“Shameless”nel Regno
Unito ha abbandonato presto lo show, ma è uscita nel corso
della seconda stagione, avendo poco tempo per affezionarsi come il
pubblico ha fatto con l’iterazione di Emmy Rossum.
Anche se è stato bello che il
finale di Shameless abbia incluso Fiona in qualche modo,
sarebbe stato meglio se fosse apparsa in carne e ossa per assistere
alla scena della morte di Frank Gallagher. Tuttavia, il
motivo per cui Emmy Rossum non è potuta tornare per il
finale è stato lo stesso per cui Frank Gallagher è morto: la
pandemia COVID-19.
Secondo quanto riferito, il
problema è stato il tempismo della pandemia e la Rossum non ha
potuto girare a Chicago e in California, per poi tornare a New York
per una quarantena di due settimane. Quindi, anche se Fiona non era
presente nel finale di Shameless , il suo
impatto sulla serie si è fatto sentire e almeno il pubblico ha
potuto rivederla nei flashback.
Shameless ha avuto un finale
adeguato?
È difficile dire
seShamelessabbia
davvero ottenuto il finale che meritava, dato che le reazioni
all’episodio conclusivo dell’undicesima stagione sono state
incredibilmente contrastanti. Da un lato, ci sono stati
diversi momenti che sono sembrati incredibilmente giusti per la
serie, come la morte di Frank Gallagher e il trasferimento di Liam
da Lip. Tuttavia, ci sono stati anche altri momenti che sono stati
giudicati incredibilmente deludenti sia dai fan che dai critici, in
particolare il fatto che Emmy Rossum non sia tornata per un cameo
nel ruolo di Fiona Gallager.
Nel complesso, la maggior parte
delle recensioni dell’ultimo episodio di Shameless sono
state deludentemente negative. Molti critici hanno sottolineato una
netta mancanza di chiusura per molti dei personaggi, con le storie
di molti dei fratelli Gallagher che sembravano ancora incompiute
quando i titoli di coda scorrevano per l’ultima volta.
Molti hanno anche visto gli ultimi momenti diShamelesscome un evidente
promemoria di quanto fosse buono lo show durante le prime stagioni
rispetto a quelle finali, un sentimento ben riassunto
dalla recensione di Miles McNutt per AV Club:
Ho guardato questo finale con
tutta la tensione di volere disperatamente che lo show tornasse a
essere quello che era una volta, coesistendo con la mia
frustrazione per lo show che è diventato.
Tuttavia, il finale di
Shameless non è stato universalmente visto come inferiore
alla media. Diversi critici, così come molti spettatori,
hanno ritenuto che il finale caotico e ambiguo si adattasse
perfettamente al tono di tutto ciò che lo aveva preceduto.
Lo scrittore di The Pioneer Jordan Colbert, per esempio,
ha fatto eco alle opinioni di molti altri critici e di molti fan
online con la sua valutazione equilibrata ma complementare:
Nel complesso, il finale di
Shameless si è rivelato perfettamente imperfetto, proprio come la
famiglia Gallagher nel corso della serie.
C’è sicuramente una forte
argomentazione che suggerisce che l’ultimo episodio di
Shameless non è stato all’altezza dell’eredità dello show.
Tuttavia, se analizzato un po’ più a fondo, si può anche sostenere
che il finale dell’undicesima stagione è stato tutto quello che
doveva essere. L’ambiguità ha senso da un certo punto di
vista, poiché il finale diShamelessnon era la fine della
storia dei fratelli Gallagher, ma semplicemente la fine di
Franks.
Il cast di Shameless si è
riunito un paio di volte dopo la fine della serie
Come spesso accade quando una serie
di lunga durata giunge al termine, il cast di Shameless è
diventato eccezionalmente affiatato nel corso degli anni. La fine
della serie non ha quindi significato la fine dei rapporti che si
sono creati, come dimostrano le varie reunion che si sono
susseguite da quando lo show è terminato diversi anni fa. I fan
sono stati entusiasti nell’autunno del 2023 quando Cameron
Monaghan, Ethan Cutkosky ed Emma Kenney (Ian, Carl e Debbie)
si sono riuniti per unvideo su TikTok. Cutkosky era vestito da chef
in un video, che potrebbe riferirsi a The Bear e all’ex
co-star Jeremy Allen White.
Nel frattempo, durante lo sciopero
SAG-AFTRA del 2023, Jeremy Allen White, Shanola Hampton e Steve
Howey sono stati visti insieme ai picchetti. Questo sarebbe stato
sufficiente per i fan, ma la riunione è cresciuta quando Noel
Fisher, Layla Alizada, Isidora Goreshter e Zach McGowan si sono
uniti a loro e la Hampton ha immortalato il tutto sul
suo feed Instagram. Anche se Emmy Rossum non è potuta tornare
per il finale della serie, ha scattato una
foto con Cutkosky nel 2023, mostrando un’altra reunion. Il
legame tra il cast di Shameless
sembra destinato a vivere per sempre.
La serie drammatica colombiana di NetflixProfilo Falso torna con una seconda stagione, intitolata
“Killer Match”. Questa volta, proprio come nella prima stagione,
l’attenzione si concentra sul romanticismo e sull’inganno, ma per
aggiungere un po’ di pepe al mix, abbiamo anche un serial killer a
piede libero! Qualcuno sembra avere una vendetta contro i residenti
di Riviera Esmeralda, visto che uno dopo l’altro vengono scoperti
dei cadaveri.
Ma chi è l’assassino e qual è il suo movente? La detective
Indira Martinez è stata incaricata di districare il mistero
dell’omicidio. Date le vite complicate dei proprietari di casa di
Riviera Esmeralda, la detective ha avuto difficoltà a scoprire la
verità. Dopo tutto quello che aveva passato, Camila Roman sembrava
aver finalmente trovato l’amore in David, ma in segreto continuava
a fantasticare su Miguel. Chi ha scelto alla fine? Scopriamolo.
Come ha fatto la polizia a concludere che Angela era il serial
killer nella seconda stagione di Profilo Falso?
Dato l’impulso di Angela a vendicarsi delle persone che
considerava ingrate per non aver partecipato al funerale del padre,
era ovvio, almeno per il pubblico, che ci fosse lei dietro gli
omicidi. I corpi di Jesus Franco, Adrian Ferrer e Cristobal Balboa
furono scoperti dalla polizia nel giro di quarantotto ore. Franco,
un avvocato di 45 anni con due figli, è stato assassinato in una
stanza d’albergo che aveva prenotato la sera precedente. Il suo
corpo è stato trovato nella vasca da bagno e, secondo i filmati di
sorveglianza, una donna dai capelli biondi era entrata nella stanza
con lui.
Con grande sorpresa di Indira, tutte e tre le vittime erano
morte di infarto e tutte le prove erano state cancellate perché i
corpi di Adrian e Cristobal erano stati recuperati in una piscina.
Cristobal è sconvolto quando scopre che Adrian è stato ucciso e,
quella stessa sera, riceve i messaggi di un profilo Tinder che lo
invita a recarsi nella villa accanto. Subito dopo, anche Cristobal
è stato assassinato. Il profilo Tinder era un fattore comune a
tutti gli omicidi e tutte le vittime erano in contatto con un
profilo chiamato Red Velvet prima di essere uccise. Il nome d’arte
di Camila era Red Velvet e Angela l’aveva incastrata usando il suo
nome per creare il profilo. Sebbene Indira ritenesse strano che
l’assassino avesse lasciato alla polizia un indizio così importante
da scoprire, sentiva già che c’era dell’altro nella storia.
Inizialmente Indira sospettava di Inti Valderamma, un lavoratore
del sesso maschile che nella prima stagione era stato pagato dal
padre di Angela, Pedro, per adescare il figlio Adrian. In seguito,
ha tradito Pedro sviluppando una relazione sessuale con Angela.
Inti è stato arrestato dopo che le sue impronte digitali sono state
trovate vicino alla piscina dove è stato scoperto il corpo di
Cristobal. La polizia ha perquisito la barca di Inti e vi ha
trovato delle droghe illegali, motivo sufficiente per arrestarlo.
Inti negò le accuse e dichiarò che la droga era stata piazzata e
che lui non aveva nulla a che fare con gli omicidi. Aveva
incontrato Cristobal la notte in cui era stato ucciso e gli aveva
proposto di lavorare insieme per far pagare alla famiglia Ferrer il
danno che aveva fatto. A poco a poco si scopre che stava dicendo la
verità.
Secondo la teoria di Indira, l’assassino era alla ricerca di
uomini infedeli. Una donna che viveva a Riviera Esmeralda ha
avvicinato la detective e l’ha informata della scomparsa del
marito, Ignacio Santos. Ha aggiunto che Miguel era il motivo per
cui lei e il marito avevano optato per un matrimonio aperto e che,
anche dopo la fine della loro relazione, il marito aveva continuato
a frequentare altre donne. Il corpo di Ignacio fu presto scoperto
su una spiaggia e si dedusse che era stato aggredito con un oggetto
appuntito, come un frammento di vetro, durante un rapporto
sessuale. A differenza dei casi precedenti, non furono trovate
tracce di scopolamina nel sangue e Indira intuì che Ignacio era la
prima vittima e che l’assassino aveva evoluto il suo modus
operandi. Ciò confermava ulteriormente la teoria di Indira secondo
cui l’assassino era a caccia di uomini infedeli. Ma il caso subisce
una svolta quando Erika, un’amica di Camila, viene uccisa
all’improvviso.
La donna aveva da poco scoperto che Miguel perseguitava Camila e
per un breve periodo sembrò che Miguel fosse responsabile degli
omicidi. Ma Indira ha capito che era innocente quando ha scoperto
che aveva ricevuto una nota vocale dell’intelligenza artificiale
che imitava Camila e che lo invitava a recarsi sull’isola di
Manacoa. L’assassino voleva incastrare Miguel e per questo, insieme
a Camila, anche Angela aveva inviato l’indirizzo a Miguel. Miguel
ha salvato Camila dopo che Angela aveva tentato di bruciarla viva,
ma non è riuscito a catturare l’assassino. Indira ha iniziato a
sospettare di Angela anche dopo l’omicidio di Tina. Quando la
scientifica riuscì a trovare del DNA in una villa incendiata,
Indira pensò che fosse strano, a meno che l’assassino non volesse
incastrare Miguel e avesse lasciato intenzionalmente dei fluidi
corporei sulla scena del crimine per farli scoprire alla
polizia.
Aveva anche scoperto che l’isola remota apparteneva alla madre
defunta di Angela, anche se Angela negava di esserne a conoscenza.
Considerando che l’assassino aveva tentato di incastrare Miguel e
Camila, Indira dedusse che l’assassino aveva un’inimicizia
personale nei loro confronti e che l’unica persona che odiava la
coppia con tutto il cuore era Angela. I suoi sospetti si rivelarono
fondati quando scoprì che Angela aveva spento i filmati di
sorveglianza in diretta e al loro posto c’era un video riprodotto
in loop.
Qual è il movente degli omicidi nella seconda stagione?
Angela disprezzava gli uomini infedeli, soprattutto dopo che
Miguel l’aveva tradita. Durante il periodo di detenzione, ha
progettato gli omicidi. Era spinta da due motivi: uno, punire gli
uomini infedeli e l’altro, uccidere coloro che avevano fatto un
torto o non avevano mostrato rispetto a suo padre. Angela era forse
spinta da un senso di colpa, visto che era responsabile della morte
del padre. Si rifiutava di accettare che suo padre fosse un uomo
manipolatore e voleva invece assicurarsi che chiunque tentasse di
mettere in discussione la sua reputazione fosse punito. Uccise
Tina, la collaboratrice del padre, perché aveva osato raccontare ad
Angela dei segreti su suo padre. Pedro aveva avuto una relazione
con la madre di Tina e spesso trascorreva giorni a casa loro. Col
passare del tempo, Pedro iniziò a interessarsi alla giovane Tina.
La molestò e la violentò, ma Tina era troppo giovane per rendersi
conto di essere stata aggredita. Lentamente sviluppò dei sentimenti
per Pedro, che sfruttò le sue emozioni per portare avanti tutti i
suoi sinistri piani. Ma Angela si rifiuta di credere a Tina.
Secondo lei, Pedro non avrebbe mai potuto commettere un crimine
così efferato e quindi Tina meritava di morire. Aveva pianificato
di uccidere Tina anche prima che confessasse. Aveva da poco
scoperto che Tina aveva cospirato con Santiago, l’amministratore
delegato dell’azienda paterna, la Ferrer Barragan, per adescarla e
convincerla a lasciare l’azienda. Ha spruzzato acqua bollente su
Tina e poi ha proceduto a pugnalarla più volte. Anche se Tina aveva
tentato di fuggire, Angela alla fine l’ha uccisa. Presumibilmente,
aveva ucciso Cristobal perché sapeva che avrebbe rappresentato una
minaccia per lei; forse temeva che volesse una quota della Ferrer
Barragan. Ma perché ha ucciso il suo stesso fratello e anche Erika,
che non era infedele né aveva alcuna inimicizia personale con
Pedro?
Chi è il partner di Angela nel crimine?
Il finale della stagione 2 di Profilo Falso ha rivelato che
Angela aveva un partner nel crimine, Joaquin Duval. La donna è
stata presentata al terapeuta durante il periodo di detenzione e ha
condiviso con lui i suoi pensieri e sentimenti più profondi e
oscuri. Duval aveva un passato sporco: in passato era stato
accusato di aver aggredito sessualmente una sua paziente
adolescente e di averle fatto dei video senza il suo consenso. Come
era prevedibile, quando Angela si è sfogata, Joaquin ha convalidato
i suoi sentimenti.
Le disse che il suo desiderio di punire gli uomini infedeli e il
suo odio verso coloro che avevano fatto un torto a suo padre erano
validi, e invece di aiutarla a superarli, Joaquin la istigò a
esplorare i suoi pensieri oscuri. Insieme decisero di iniziare un
esperimento. Lui aveva sempre avuto interesse a studiare gli uomini
sessualmente insoddisfatti, soprattutto quelli che avevano già una
relazione seria. Aveva Angela come migliore amica, confidente e poi
amante, e insieme misero in atto il loro piano. Scelsero con cura
le loro vittime, persone che sapevano personalmente essere
infedeli.
Per uccidere la loro prima vittima, Ignacio, Joaquin ha ottenuto
per Angela un permesso medico speciale dal carcere. Le cose si sono
complicate tra loro quando Adrian ha scoperto le intenzioni della
sorella e di Joaquin e per questo ha ucciso Adrian. Erika è stata
uccisa semplicemente perché ha sempre tenuto d’occhio Camila.
Joaquin era anche il terapeuta di Camila e aveva iniziato ad avere
un debole per lei. Quando la polizia lo arrestò, fu scoperta una
videocamera nel suo ufficio. Quando Camila incontrò Joaquin nel suo
ufficio, lui chiuse la porta a chiave, ma fortunatamente Indira
aveva capito che si trattava di un uomo pericoloso quando Miguel
diede l’allarme e lei scoprì i suoi precedenti penali. Purtroppo
Indira non poteva tenere Joaquin in prigione a lungo. Poco dopo il
suo rilascio, Joaquin ha drogato Camila e ha tentato di fuggire con
lei, quando improvvisamente Miguel e la polizia sono arrivati in
soccorso di Camila. Proprio quando Joaquin stava per sparare a
Camila e Miguel, Indira intervenne e sparò a Joaquin.
Angela è riuscita a fuggire?
Il finale della stagione 2 di Profilo Falso suggerisce
che Angela è riuscita a fuggire dalla polizia, e non era sola.
Mentre Angela aveva una relazione sessuale con il suo vicino,
Emanuel, ha finito per uccidere anche lui nell’episodio finale.
Aveva capito che Angela era ancora innamorata di Miguel e
semplicemente non era pronta a confrontarsi con i veri sentimenti
che provava per l’ex marito. Angela aveva iniziato a divertirsi a
uccidere le persone senza un motivo particolare, e l’uccisione di
Emanuel era in parte dovuta al semplice brivido. Si era anche
interessata a Vannessa, la moglie di Santiago, che aveva un
disperato bisogno di affetto romantico. Santiago non trattava bene
la moglie e Angela aveva pietà di Vannessa.
Era anche il suo modo di vendicarsi di Santiago, che voleva
disperatamente che uscisse dall’azienda per soddisfare gli
azionisti. Quando Santiago trovò Vannessa e Angela in una posizione
compromettente a casa sua, tentò di aggredire Angela. Vannessa
afferrò una pistola e gli sparò. Angela forse non si aspettava una
tale svolta. Per quanto volesse sbarazzarsi di Santiago, vedere
Vannessa uccidere il marito solo per proteggere l’amante lasciò
Angela in soggezione. Suggerì di sciogliere il corpo in una
soluzione chimica e Angela e Vannessa partirono in barca. Vannessa
aveva probabilmente mandato i figli a vivere con i genitori, mentre
lei aveva deciso di accompagnare Angela, forse in un paese
straniero.
Fa potrebbe tornare con una terza stagione. Angela e Vannessa
sono riuscite a sfuggire alla polizia per il momento, ma possono
nascondersi a lungo? Mentre Vannessa era innamorata di Angela, per
Angela non era lo stesso. Angela era grata a Vannessa e comprendeva
la sua situazione, ma non era innamorata di lei. Provava ancora
qualcosa per Miguel e, non potendo averlo, sarebbe tornata a
distruggere la relazione tra lui e Camila. Inoltre, Vannessa non
sapeva che Angela fosse il serial killer e quando scoprirà la
verità, forse vorrà abbandonare la loro relazione.
Camila e Miguel sono finalmente insieme e nella prossima
stagione potremmo vederli fare di tutto per proteggere la loro
relazione. Un altro personaggio interessante di questa stagione è
stata Laura, la vicina di Angela, una donna anziana che si è
innamorata di un giovane di nome Matteo. Anche se all’inizio
pensava che fosse tutto troppo bello per essere vero, gradualmente
ha accettato che forse lui si era davvero innamorato di lei. Ma
nell’episodio finale, dopo la scomparsa di Matteo, Inti conferma
che il suo vero nome è Alonso e che si tratta di un lavoratore del
sesso. Da lui apprese che l’ufficio di Alonso si trovava a
Barranquilla. Quando la receptionist le ha chiesto il suo nome, ha
fornito un nome falso e ha dichiarato di essere una fotografa in
cerca di modelli maschili. Nella terza stagione speriamo di
scoprire perché Matteo ha finto di essere innamorato di Laura. Si è
innamorato davvero o qualcuno lo ha incastrato? Il figlio di lei
era in qualche modo coinvolto nell’accordo, forse per insegnare
alla madre che non deve fidarsi così facilmente degli estranei?
Speriamo di conoscere la verità nella prossima stagione.
L’originale rumeno di Netflix
Subteran è in realtà un thriller criminale piuttosto
divertente. Certo, ha una trama prevedibile e temi comuni che
abbiamo già visto un milione di volte, ma sicuramente ti tiene
impegnato dall’inizio alla fine. Il 6-parter racconta la storia di
Cami, una madre che assiste all’omicidio del suo fidanzato, un
agente di polizia, durante una videochiamata. Segue una serie di
eventi sfortunati per Cami, in cui suo figlio Matei viene rapito
dall’organizzazione criminale che ha ucciso il suo ragazzo.
Nel penultimo episodio di Subteran, Tili e Dracu
rapiscono Matei mentre Cami si aggrappa al portatile con tutti i
soldi del padre di Tili. Nicolae viene a sapere che la sua figlia
preferita, Crisi, è morta e che Dracu e Tili lo sanno già. Ma fa
finta di niente e si fa accompagnare da Dracu all’obitorio per
vedere il corpo carbonizzato della figlia. Ora Dracu e Tili devono
capire come sfuggire all’omone. Soprattutto, la grande transazione
con Lars deve avvenire proprio quando Nicolae riceve la notizia,
quindi sarà in grado di pagare l’uomo o non otterrà la sua droga?
Scopriamolo nel finale di Subteran.
Cami sa che Galescu è uno dei cattivi?
All’inizio dell’episodio 6 di Subteran, Cami si
trova nella stanza degli interrogatori con il procuratore Galescu.
Sa già che è uno degli uomini di Nicolae perché ha visto la lista.
Tuttavia, Galescu sa che i poliziotti crederanno alla sua parola
piuttosto che a quella di lei, perché è un procuratore con
un’ottima reputazione e può farla passare per una fidanzata pazza
che ha ucciso il suo ragazzo. Fortunatamente, un ragazzo di nome
Vasile assiste alla conversazione e si rivela essere dalla parte di
Cami.
Tuttavia, Cami ha poco tempo e quando Vasile cerca di dirle che
le crede, lo picchia e scappa da sola. Galescu emette subito un
mandato di cattura per impedirle di andare lontano, ma lei riesce a
salire su un taxi per andare a salvare suo figlio nella sala da
ballo di Nicolae, dove dovrebbe avvenire la transazione. Lì, un
Nicolae furioso schiaffeggia Matei dopo avergli detto che sua madre
ha ucciso sua figlia.
Lars arriva con la droga di Nicolae e Dracu la controlla. Tutto
è a posto, tranne che il ragazzo non ha i soldi di Lars perché Cami
li ha chiusi fuori dal portatile. Cami arriva finalmente sul posto
e chiede di riavere suo figlio. Una volta riavuto il figlio,
sblocca il portafoglio di criptovaluta in modo che Nicolae possa
pagare Lars. Gli permette di effettuare il pagamento, ma continua a
bloccare i loro soldi. Questo è il suo unico modo per proteggere il
figlio. Nel frattempo, Bones e Cornel, che è un ex-procuratore,
escono di prigione e arrivano sul posto. Fanno anche in modo che il
detective Tatu li raggiunga lì perché non è un poliziotto corrotto.
Quando la transazione è conclusa e Lars se ne va, il trio si
prepara a salvare Cami e Matei.
Cami dice a Nicolae che sono pari perché lui ha ucciso Luca e
lei ha ucciso Crisi (accidenti), ma poiché lei ha accesso a tutti i
loro soldi, lui non può toccarla. Appena conclusa la transazione,
Cami svuota nuovamente i conti di Nicolae, che non ha altra scelta
se non quella di lasciar andare lei e suo figlio. Allo stesso
tempo, Galescu arriva sul posto con tutte le forze, ma non vuole
entrare perché a quanto pare li metterebbe in pericolo; non importa
se c’è un bambino innocente lì dentro.
Cosa succede a Nicolae in Subteran?
In Subteran Nicolae si rende conto che la figlia vuole
solo gli 8 milioni di euro sul conto e se ne andrà con Dracu. Ha
passato tutta la vita a crescere il ragazzo come se fosse suo
figlio, ma lo ha tradito. I sentimenti di Tili sono feriti, perché
a suo padre è sempre importato solo dell’altra figlia. Tutto ciò
che voleva da lei era un tirapiedi che facesse il lavoro sporco.
Ora, se Tili uccide Nicolae, può salire sul “trono” e prendere
tutto per sé. Suo padre ha comunque fatto tutto il lavoro, quindi
lei gli punta la pistola contro. In quel momento si sentono le
sirene e, nel mezzo del caos, Tili finisce per sparare
accidentalmente a suo padre. Anche in questo caso, Tili e Dracu
riescono a rapire il bambino e Cami, Bones, Cornel e Tatu si
ritrovano alla stazione di polizia. Questa volta Cornel spiega a
Galescu che sta cercando Tanase da dieci anni perché ha ucciso il
suo partner, cioè il padre di Cami. Galescu li lascia andare,
compresa Cami, perché suo figlio è ancora rapito. La donna accenna
a Tatu sul fatto che il nome di Galescu sia sulla lista, ma questo
porta solo all’arresto dell’uomo per cospirazione e uso illegale
della forza di polizia. Questo perché non ha informato Galescu
quando ha fatto in modo che la squadra si presentasse alla sala da
ballo.
Galescu è un opportunista, quindi se non ottiene soldi da
Tanase, sarà felice di prenderli da sua figlia. Parla con Tili e
lei dice che possono fare affari come al solito se lui si assicura
che Nicolae non torni a casa. Se muore, per lei è un bene, ma alla
fine vive e Galescu gli dice che dovrà andare in prigione per
omicidio (le prove raccolte da Bones) e per corruzione di
poliziotti. Ora, il motivo per cui Tili gli chiede di lasciare
andare Cami e gli altri è che vuole i suoi soldi da Cami. Dice a
Cami e Bones di incontrare lei e Dracu da soli.
Cosa succede a Matei?
Tili si stanca delle sciocchezze di Cami e dice che le farà
saltare le cervella anche se non le darà i soldi. Naturalmente,
questo non è vero: Cami la affronta, il che permette a Bones di
affrontare Dracu e i due si azzuffano. Cami dice a Matei di
scappare, ma Tili dice a Dracu di sparargli. Bones blocca il colpo,
ma quando mira a Cami, Tili gli spara, perché Cami non può morire.
Ora, non è confermato se Dracu sia morto o meno, ma è stato colpito
allo stomaco e ha perso conoscenza. È possibile che Tili sia da
sola, ma almeno ha 8 milioni di euro in criptovalute a suo nome. In
ogni caso, dopo che Tili ha avuto i suoi soldi, Cami le dice che
sul portatile c’era anche una lista di VIP da corrompere, a cui ora
ha accesso. Se non accede ogni giorno al conto, la lista finisce
all’Europol. Naturalmente, sarebbe negativo per Tili continuare a
lavorare come al solito, quindi finché Cami è viva, è a posto. In
questo modo Matei e Cami sono al sicuro e Tili dice loro di stare
lontani da loro per sempre. Bones lascia Cami e Matei a casa e si
reca in ospedale. A casa, Matei chiede a Cami chi fosse la “donna
spaventosa” e Cami gli dice che è solo una donna che ne ha passate
tante. Cami gli promette che Tili non li disturberà più e che non
deve avere paura di nulla. Lui le dice che gli manca Luca e lei
risponde che anche lui le manca. È un momento molto dolce. Sebbene
Cami abbia salvato la sua famiglia da un pericolo immediato, ci
sarà sicuramente un momento in cui Tili tornerà a cercarla. Ha un
bersaglio sulla schiena per aver ucciso la figlia di Nicolae e per
aver saputo della lista delle tangenti.
Nel finale di Subteran, Galescu diventa il grande eroe
che dice alla stampa che la polizia ha sconfitto il crimine
organizzato. Sembra che Bones sia tornato a essere un poliziotto,
cioè che sia riuscito a ripulire il suo nome grazie a tutto quello
che è successo. Inoltre, alla conferenza stampa siede accanto a
Vasile, il che significa che in futuro potrebbe esserci una
collaborazione tra i due. Forse Vasile vorrà vendicarsi della morte
di Luca. Galescu consegna a Tili la mano che Bones aveva conservato
come prova contro Nicolae per assicurarsi che rimanga in prigione.
La puntata si conclude con la telecamera puntata su Bones, perché
sappiamo che la sua storia è appena iniziata e che farà fuori
Galescu. Alla fine, Cami ha ottenuto la sua immunità, ma
probabilmente lavorerà di nuovo con Bones. Abbiamo anche visto una
sorta di scintilla romantica tra i due, quindi è probabile che
finiscano insieme se ci sarà un’altra stagione. Per il momento,
però, Cami si riposa tranquillamente a casa con suo figlio, mentre
Bones prepara un piano per eliminare Tili e Galescu e mostrare al
mondo la verità: il crimine è ancora dilagante.
L’attesa per Superman
di James
Gunn è alta e ora che il film dell’Universo DC ha battuto un
importante record dell‘Uomo d’Acciaio, ha ottime
possibilità di essere un successo al botteghino. Dopo aver iniziato
con la serie animata Creature Commandos, che presentava un
cameo di Superman, il DCU vedrà il suo primo film nel 2025,
quando il film di James Gunn su Superman porterà il Clark Kent di
David Corenswet, il Lex Luthor di Nicholas Hoult, la Lois Lane di
Rachel Brosnahan e altri personaggi classici della DC nel canone
del DCU. Superman ha una lunga storia nel
live-action, che il film DCU onorerà.
Dopo un’interpretazione più cupa del
personaggio nel DCEU, il Superman di Gunn punta a
riportare la speranza nel personaggio, proprio come nell’iconico
Uomo d’Acciaio di Christopher Reeve. L’ultimo attore a
interpretare Clark Kent sul grande schermo è stato Henry Cavill. Pur essendo un fan del
ruolo di Superman, non credo che il DCEU abbia fatto bene
a lui, sia per quanto riguarda la storia che per quanto riguarda
l’assenza di apparizioni per anni. Tuttavia, ho pensato che
L’uomo d’acciaio, il suo debutto come
Superman, avesse molti lati positivi e il Superman di
Gunn, che batte il record impressionante del film, mi ha
entusiasmato.
Il film su Superman di James
Gunn ha battuto un record importante
Mi piace tutto del primo trailer del
film DCU su Superman. Dopo aver visto per molto tempo
solo foto e video del set, vedere come appare la visione di Gunn
per l’Uomo d’Acciaio e gli altri personaggi DC è stato fantastico.
Il trailer di Superman ha avuto un’accoglienza estremamente
positiva, il che è stato un ottimo segno per i DC Studios. A mesi
dall’uscita del film, il film del DCU sta già battendo enormi record. Innanzitutto,
il trailer di Superman è diventato il più visto di sempre
della DC/Warner Bros. grazie a 250 milioni di
visualizzazioni e oltre 1 milione di post sui social in 24
ore.
Il film del DCU ha battuto il record del trailer di Superman,
battendo quello di Man of Steel di Henry
Cavill. Su YouTube, il trailer del film di Gunn su Superman
ha totalizzato 51,3 milioni di visualizzazioni, contro i 51,1
milioni dell’Uomo d’acciaiodi Henry Cavill. La parte più assurda di questa
statistica è che Man of Steel ha avuto 11 anni per
accumulare questi numeri, mentre il film di Superman di
David Corenswet è riuscito a farlo in meno di un mese. Con
questa disparità che rende il film del DCU il trailer di Superman da solo più visto di
tutti i tempi, credo che Superman possa superare i 670,1
milioni di dollari di Man of Steel.
Il trailer record di Superman mi
ricorda Deadpool e Wolverine
Dopo alcuni anni in cui il MCU ha rilasciato un mix di
progetti grandiosi e deludenti, speravo che Deadpool & Wolverine fosse buono come sembrava. I
Marvel Studios hanno fatto centro quando si è
trattato di aumentare l’attesa per il film. I trailer
diDeadpool & Wolverine non hanno rivelato tutte
le sorprese che il film aveva in serbo, ma hanno mostrato
abbastanza da farlo sembrare eccitante e, così facendo, hanno
battuto importanti record. Con 365 milioni di visualizzazioni in 24
ore, il primo trailer diDeadpool &
Wolverineè diventato il più visto di tutti i
tempi.
Tra nuovi film e serie del MCU/DCU, l’inizio delle riprese di progetti attesi,
notizie sul casting e altro ancora, il 2025 sarà un anno importante
per i supereroi.
L’enorme numero di visualizzazioni
si tradurrebbe in una storica corsa al botteghino per i film del
MCU. Deadpool & Wolverine
è ora il film con rating R di maggior incasso di tutti i tempi.
L’attesa costruita per il film con i suoi trailer ha portato a
1,3 miliardi di dollari al botteghino mondiale,
con Deadpool & Wolverine che è il primo film Marvel a superare l’ambito
traguardo di 1 miliardo di dollari dopo Spider-Man:
No Way Home del 2021. Sebbene il trailer di Superman di
Gunn abbia avuto 115 milioni di visualizzazioni in meno rispetto a
Deadpool & Wolverine, il suo status all’interno della
storia della DC mi fa credere che il film possa ripetere l’ultimo
successo al botteghino della Marvel.
Con il film del 2013
Attacco al potere – Olympus Has
Fallen, il regista Antoine Fuqua
aveva portato sul grande schermo il racconto di un attentato
terroristico al principale centro del potere degli Stati Uniti,
ovvero la Casa Bianca. Affermatosi come un grande successo, nel
2016 è stato poi realizzato un Attacco al potere
2, mentre con l’arrivo nel 2018 di Attacco al
potere 3 (titolo italiano di Angel Has Fallen) si
è dato vita ad una trilogia dedicata alle azioni dell’agente
Mike Banning. Diretto da Ric Roman Waugh, anche
noto per Snitch – L’infiltrato, quest’ultimo capitolo ha
riproposto elementi dei precedenti ma inseriti in una storia
inedita.
Dopo aver salvato la Casa Bianca e
Londra, in questo terzo film della trilogia il protagonista si
trova ad essere il principale accusato di un attacco nei confronti
del Presidente degli Stati Uniti. Ancora una volta dunque il punto
di vista viene rovesciato, portando l’uomo di giustizia ad essere
ingiustamente accusato e bisognoso di riabilitare il proprio nome.
Situazioni simili avvengono anche in opere come Taken 3 – L’ora della
verità,The Bourne
Identity,Out of Time e nel
celebre film del 1979 I tre giorni del
Condor.
La nuova storia ha per
Attacco al potere 3 rappresentato dunque un cambio
interessante rispetto ai precedenti film, portandolo ad affermarsi
come un buon successo. A fronte di un budget di 40 milioni, il film
ne ha infatti guadagnati circa 146 in tutto il mondo. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e al suo prossimo
sequel. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Morgan Freeman e Gerard Butler in Attacco al potere 3 – Angel Has
Fallen. Foto di Jack English
La trama di Attacco al
potere 3
Nel nuovo film, l’agente del Secret
Service Mike Banning si vede sottoposto ad un
addestramento in una struttura militare poiché prossimo ad assumere
la carica di Direttore del Secret Service, su volontà del
presidente Allan Trumbull. Lo stato di salute di
Banning, tuttavia, non è dei migliori. Egli soffre infatti di
emicranie, insonnia e di un forte dolore alla schiena. Consapevole
che ciò basterebbe a non fargli ottenere il ruolo, tiene dunque
tutto ciò quanto più segreto possibile. A peggiorare la situazione
arriva un attacco effettuato con droni armati proprio mentre
Banning si trova insieme al Presidente durante una gita di
pesca.
Pur riuscendo a salvare Trumbull, il
quale però ferito entra in coma, Banning si vede accusato
dall’agente dell’FBIHelen Thompson di essere lui il colpevole di
quanto avvenuto. Tracce del suo DNA vengono infatti ritrovate nel
furgone usato per lanciare i droni. Banning si vede dunque
sottoposto ad arresto. Mentre viene trasferito verso il carcere,
un’imboscata da parte di misteriosi assalitori permette a Banning
di fuggire. Consapevole di doversi nascondere il meglio possibile,
l’agente potrà ora contare solo su sé stesso per scoprire chi ha
ordinato l’attacco e perché lo vogliano incastrare.
Il cast del film
Ad interpretare nuovamente il ruolo
dell’agente Mike Banning vi è l’attore Gerard Butler,
che riprende così il ruolo per la terza volta. Particolarmente
devoto al personaggio, egli si allenò anche in questo caso al fine
di poter eseguire quante più acrobazie senza dover ricorrere a
controfigure. A causa di un suo infortunio, però, la produzione del
film si trovò a dover attendere tre mesi per permettere all’attore
di guarire completamente. Accanto a lui, nel ruolo del Presidente
Allan Trumbull vi è invece il premio Oscar Morgan Freeman.
Come da lui dichiarato, ad averlo spinto a recitare anche in questo
terzo capitolo è stato il ricco compenso offertogli.
L’attrice Piper Perabo
interpreta qui il ruolo di Leah Banning, moglie di Mike. Nei
precedenti due film il personaggio era stato interpretato da
Radha Mitchell, la quale ha però per il terzo film
rinunciato in favore della Perabo. L’attore Nick
Nolte compare nel ruolo di Clay Banning, padre di Mike e
veterano del Vietnam. Nolte, in realtà, ha sfiorato l’occasione di
partecipare realmente a quella guerra, sentendosi sempre incompleto
per non esservi potuto andare. Compaiono poi nel film anche
Tim Blake Nelson nel ruolo del vicepresidente
Martin Kirby e Danny Huston in quelli del
criminale Wade Jennings. Jada Pinkett Smith è
invece l’agente Helen Thompson.
Nick Nolte e Gerard Butler in Attacco al potere 3
I sequel di Attacco al potere 3
In seguito ai buoni guadagni
ottenuti anche da questo terzo capitolo, i produttori hanno poi
confermato la volontà di dar vita anche ad altri tre film, con il
titolo del quarto che sarà Night Has Fallen. Nel
settembre 2023, il produttore Les Weldon ha
confermato che il sequel è ancora in cantiere. Weldon ha fatto
dipendere i futuri capitoli dal successo di Night Has
Fallen, il che conferma che è già in atto un piano per
continuare il franchise se le cose andranno bene. Weldon ha
dichiarato: “Se funziona bene come i tre precedenti, allora
tutto è possibile”. Dal punto di vista finanziario, la serie è
sempre stata un successo e se Night Has Fallen
continuerà a seguire questa tendenza, allora arriveranno altri
film.
Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV
In attesa di vedere questo sequel, è
possibile fruire del terzo film grazie alla sua presenza su alcune
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Attacco al potere 3 è infatti disponibile nei
cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Apple iTunes, Google
Play, Now e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 8 gennaio alle ore
21:20 sul canale Italia 1.