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In The Mandalorian & Grogu debutterà ufficialmente il primo Jedi mandaloriano

Questa nuova teoria fa pensare a The Mandalorian & Grogu, il prossimo film di Star Wars, che porterà per la prima volta in live-action il primo Jedi mandaloriano, Tarre Vizsla. The Mandalorian & Grogu sarà un enorme passo avanti sia per il franchise di Star Wars che per quello di The Mandalorian, ampliando la portata della storia di Din Djarin e Grogu come mai prima d’ora, senza perdere di vista questi due amati personaggi. Un filone sarà particolarmente importante per l’avanzamento della storia di The Mandalorian, soprattutto per ciò che preannuncia sul futuro di Din e Grogu.

L’Armaiola parlò per la prima volta della profezia del Mitosauro ne The Book of Boba Fett, quando disse a Din Djarin che “le canzoni degli eoni passati predicevano il sorgere del Mitosauro per annunciare una nuova era di Mandalore”. Questo Mitosauro è stato visto per la prima volta nella terza stagione de I Mandaloriani da Bo-Katan Kryze nelle Acque vive di Mandalore e, in seguito, Grogu ha percepito la stessa creatura nello stesso luogo, presumibilmente attraverso la Forza. Poiché questa profezia sarà senza dubbio vista nella storia di The Mandalorian, Star Wars dovrà tornare dove tutto è iniziato: l’antica Mandalore.
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L’antica Mandalore (e i Mandaloriani) non sono mai stati visti prima

L’Armaiola descrive la profezia di cui sopra come risalente a “eoni”, anche se i Mandaloriani esistono solo da circa 10.000 anni – cosa che conferma anche ne Il libro di Boba Fett. Nonostante la storia dei Mandaloriani, dell’antica Mandalore si è visto ben poco. A parte alcune illustrazioni, come quella qui sopra, delle proprietà di Star Wars Legends, l’antica Mandalore è esistita quasi solo nel folklore. Mostrando l’antica Mandalore e i Mandaloriani, questa profezia potrebbe diventare ancora più significativa.

La cosa più vicina a mostrare l’aspetto degli antichi Mandaloriani nel canone di Star Wars è Tarre Vizsla, il primo Jedi mandaloriano e il creatore della Darksaber. L’aspetto di Tarre Vizsla è stato finora visto solo nelle rappresentazioni artistiche realizzate per Star Wars Rebels, ma ci sono differenze significative tra l’armatura di Vizsla e quella dei Mandaloriani moderni. L’elmo di Vizsla ha la stessa visiera a forma di T, anche se non nasconde completamente il viso, facendolo assomigliare più a un elmo da cavaliere del mondo reale. Tuttavia, c’è un accenno all’aspetto che il pianeta poteva avere nell’antichità.

La terza stagione ha accennato all’aspetto dell’antica Mandalore

The Mandalorian Bo-Katan

Il momento in cui il pubblico di Star Wars si è avvicinato di più all’antico Mandalore è stato nella terza stagione di The Mandalorian . C’è un momento con il verde del pianeta nel finale della terza stagione che deve essere significativo, poiché è stato mantenuto nel montaggio finale per un motivo, anche se si tratta di una scena piuttosto veloce che sembra non avere alcuno scopo reale per l’episodio nel suo complesso, a parte continuare l’idea tematica della speranza e della vita che persiste di fronte alla distruzione. Questa scena avrebbe potuto preparare il primo vero sguardo del pubblico all’antica Mandalore in The Mandalorian & Grogu.

Molto tempo fa, tutta Mandalore aveva questo aspetto, ma dopo continue guerre contro avversari come i Jedi, l’intera superficie è stata distrutta, lasciando dietro di sé solo sabbia. Una vita del genere, come dice Bo-Katan nella terza stagione di The Mandalorian, poteva essere promossa e sostenuta solo nelle città a cupola di Mandalore, come il centro civico di Sundari. Dopo che la Grande Epurazione ha distrutto anche queste città, si pensava che anche tutta la vegetazione precedente di Mandalore fosse stata distrutta. Questa scena della terza stagione, tuttavia, dimostra il contrario e rimanda ai tempi antichi di Mandalore.

Il film potrebbe contenere un flashback di Tarre Vizsla

Questo accenno all’esplorazione dell’antica Mandalore in The Mandalorian & Grogu, insieme all’importanza di questa antica profezia e al concept art di Tarre Vizsla già esistente in Rebels , suggeriscono che il più famoso guerriero antico di Mandalore potrebbe essere visto in un flashback nel prossimo film. Vizsla sarebbe la figura mandaloriana perfetta su cui concentrarsi quando si guarda all’antica Mandalore, vista l’influenza che ha avuto nella storia mandaloriana che si è poi vista in tutto Star Wars. Inoltre, ha un legame unico con i personaggi principali.

Come Din Djarin e Grogu si legano alla storia di Tarre Vizsla

Il motivo principale per mostrare un flashback di Tarre Vizsla, in particolare in The Mandalorian & Grogu, è il modo in cui la sua storia si collega a quella di Din e Grogu. Din Djarin ha impugnato la Darksaber per un certo periodo di tempo dopo averla vinta dal Moff Gideon e, sebbene Din Djarin non abbia mai padroneggiato la Darksaber, è comunque parte integrante della storia dell’arma. Quanto a Grogu, tecnicamente è ancora un Jedi mandaloriano, poiché continuerà a usare le vie della Forza anche quando si addestrerà come apprendista mandaloriano sotto gli insegnamenti e la supervisione di Din Djarin.

Non solo, ma il duo fa anche parte di un gruppo di Mandaloriani che ha tra i suoi discendenti diretti Tarre Vizsla. Sebbene Paz Vizsla sia morto in nome del salvataggio dei suoi compagni mandaloriani, ha un figlio, Ragnar Vizsla, ed è probabile che Paz non fosse l’unico Vizsla tra i Figli della Guardia. Tornare a colui che è forse il Vizsla più famoso e mostrarlo di più nel suo periodo di massimo splendore sarebbe una decisione saggia, che sembra particolarmente probabile considerando che anche il regista Jon Favreau è un Vizsla.

Il legame più significativo con Tarre Vizsla, tuttavia, è il fatto che l’Armiere tira fuori la profezia solo dopo aver raccontato la storia e l’eredità del Jedi mandaloriano. Tornare al momento in cui questa profezia è stata predetta per la prima volta, forse ai tempi di Tarre Vizsla, le darebbe molto più peso quando alla fine la si vedrà nelle storie future di The Mandalorian, tra cui The Mandalorian & Grogu. Anche se è ancora da vedere se The Mandalorian & Grogu mostrerà effettivamente l’antica Mandalore e Tarre Vizsla o meno, è certamente una possibilità eccitante.

Il sapore del successo: la spiegazione del finale del film

Il sapore del successo: la spiegazione del finale del film

Scoprite il film drammatico americano del 2015 Il sapore del successo (Burnt). Diretto da John Wells e scritto da Steven Knight, il film vanta un cast stellare: Bradley Cooper, Sienna Miller, Omar Sy e altri ancora. Distribuito il 30 ottobre 2015 da The Weinstein Company. Esplora le complessità della scena finale di Il sapore del successo (Burnt) e scopri la trama avvincente.

Finale di film Il sapore del successo (Burnt): Trionfo in mezzo al tradimento

In Il sapore del successo (Burnt), lo chef Adam Jones, un tempo una star culinaria parigina con due stelle Michelin, cade in disgrazia a causa dell’abuso di sostanze stupefacenti, con conseguente perdita di lavoro e animosità. Deciso a reclamare il suo antico splendore, Adam si dirige a Londra, convincendo Tony, il maître d’hotel di Parigi, e il combattuto Michel a unirsi alla sua cucina in un nuovo hotel.

Nel corso della storia, il severo stile di leadership di Adam prepara il terreno per un ritorno, anticipando l’arrivo di potenziali recensori Michelin. Un momento cruciale si presenta quando due uomini, apparentemente recensori, cenano nel ristorante. Nonostante i precedenti insuccessi, Adam, malconcio ma resistente, prende il comando della cucina.

Il colpo di scena avviene quando si scopre che i presunti recensori non erano della Michelin. Il tradimento di Michel, che sabota un piatto con il pepe, sembra inizialmente catastrofico. Tuttavia, i veri recensori della Michelin non sono ancora arrivati. Michel esce di scena e Adam si adatta, adottando un approccio più compassionevole.

Nel momento culminante del film, appaiono finalmente gli autentici recensori Michelin. Adam, che ostenta sicurezza, permette alla sua cucina di mostrare la propria bravura. Lo scambio di sguardi tra Adam e Tony indica il loro successo: l’ambita terza stella Michelin è assicurata. Il film si conclude con un “pranzo di famiglia” celebrativo, che simboleggia il ritrovato stile di leadership di Adam e il trionfo della squadra.

Culmine del trionfo

Il sapore del successo cast

Nel momento culminante di Il sapore del successo (Burnt), il momento atteso arriva con l’arrivo dei recensori della Michelin. Adam, che irradia sicurezza, si affida al suo abile staff di cucina, mostrando la fiducia che si è creata grazie alle esperienze condivise. Un significativo scambio di sguardi tra Adam e Tony segnala il compimento della loro missione: l’ambita terza stella Michelin. Il team festeggia con un “pasto di famiglia”, che simboleggia l’adozione da parte di Adam di uno stile di leadership collaborativo.

Redenzione culinaria: cosa succede nel film

Adam Jones, un tempo chef di spicco a Parigi, perde la carriera e il ristorante a causa dell’uso di droghe e del suo comportamento irascibile. Dopo un periodo a New Orleans per superare la dipendenza, intraprende un viaggio a Londra, con l’obiettivo di riconquistare il successo e assicurarsi l’ambita terza stella Michelin. Convinto da Tony Balerdi del Langham Hotel, Adam deve affrontare sfide, tra cui rivali e rancori del passato. Trasformando la cucina e creando legami, il ristorante guadagna consensi, portando alla conquista delle tre stelle Michelin. Lungo il percorso, Adam affronta i suoi demoni, costruisce relazioni e si riconcilia con gli errori del passato, raggiungendo infine la redenzione attraverso l’umiltà e la compassione.

Ibrahim Celikkol: intervista al protagonista di My Home My Destiny – Venezia 81

Dopo il successo travolgente delle dizi turche che hanno conquistato il pubblico sia su Mediaset che su Netflix, l’81esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia accoglie Ibrahim Çelikkol. L’attore turco, noto per le sue interpretazioni in celebri soap opera come My Home My Destiny, Terra Amara, Ambizione e Intersection, è giunto in Italia per ricevere il Premio Kinéo come Migliore Attore Internazionale di Serie Televisive. Lo abbiamo incontrato all’Hotel Excelsior, poco dopo il suo passaggio sul red carpet. Ecco la nostra intervista esclusiva:

La Stanza Accanto: teaser trailer del nuovo film di Pedro Almodóvar

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Warner Bros Discovery Italia ha diffuso il teaser trailer di La Stanza Accanto (The room next door), il nuovo film del regista Pedro Almodóvar che vede protagoniste Tilda SwintonJulianne Moore e John Turturro.

In merito al film il regista ha dichiarato: “The Room Next Door è il mio primo lungometraggio in inglese. La mia insicurezza è scomparsa dopo la prima lettura a tavolino con le attrici, alle prime indicazioni di regia. La lingua non sarebbe stata un problema, e non perché io padroneggi l’inglese, ma perché tutto il cast era pronto a venirmi incontro per capirmi e farsi capire. I miei film sono pieni di dialoghi. Tra tutti gli elementi narrativi (tutti importanti e in cui sono coinvolto al 100%), sono gli attori a raccontare davvero la storia. In The Room Next Door Tilda Swinton e Julianne Moore sostengono da sole tutto il peso del film e sono incredibili. Sono stato fortunato perché entrambe hanno dato vita a un vero e proprio recital. A volte, durante le riprese, sia io che la troupe eravamo sull’orlo delle lacrime. È stato un lavoro molto commovente e benedetto, in un certo senso.”ù

La trama del film La Stanza Accanto (The room next door)

La Stanza Accanto (The room next door) segue la storia di una madre imperfetta e di una figlia rancorosa, separate da un grave malinteso. Tra di loro, un’altra donna, Ingrid (Julianne Moore), amica della madre, è la custode del loro dolore e della loro amarezza. Martha, la madre (interpretata da Tilda Swinton), è una reporter di guerra e Ingrid è una romanziera autobiografica. Il film affronta la crudeltà infinita della guerra, i modi molto diversi in cui le due autrici femminili si avvicinano e scrivono della realtà, della morte, dell’amicizia e del piacere sessuale come i migliori alleati nella lotta contro l’orrore. Ma evoca anche i dolci risvegli con il cinguettio degli uccelli, in una casa costruita nel mezzo di una riserva naturale nel New England, dove le due amiche vivono in una estrema e stranamente amabile situazione.

Robert Kirkman condivide un aggiornamento deludente sul film live-action di Invincible

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Quando un progetto d’animazione ha funzionato, e sta funzionando molto bene, a volte i fan e i creatori iniziano a chiedersi: “Come sarebbe in live-action?”. A volte non si ottiene mai una risposta, ma nel caso di Invincible, la serie animata di supereroi di successo di Robert Kirkman, prima o poi la avremo.

Dal suo debutto nel 2021, la serie animata ha continuato a prosperare e a raccogliere un seguito impressionante, con una terza e una quarta stagione già in cantiere. Le speranze di un live-action di Invincible sono nate molto prima che la serie animata diventasse realtà, visto che è stata annunciata nel 2017. Nonostante il passare del tempo e l’impressionante performance della sua controparte animata, il film non è ancora uscito e Kirkman ha offerto una spiegazione a riguardo.

Parlando con The Direct durante una recente chiacchierata, il creatore dello show, Robert Kirkman, ha rivelato che il successo della serie è tale che un film in live-action deve “essere perfetto”, cosa che a sua volta probabilmente ritarderà la produzione e l’uscita finale. “È ancora in fase di sviluppo. Stiamo ancora lavorando con la Universal”, ha detto Kirkman. “Sapete, la serie sta andando così bene. Penso che il film debba assolutamente essere perfetto. Quindi ci vuole molto tempo per allineare i pezzi e far funzionare tutto in modo da poterlo realizzare al meglio. Quindi, è in fase di sviluppo da molto tempo e probabilmente lo sarà ancora per un po’”.

Anche se suona un po’ come una notizia deludente, Kirkman continua sottolineando che il ritardo è semplicemente dovuto al fatto che il film live-action ha un tono unico nel suo genere. “Solo perché, in relazione allo show, deve fornire un’esperienza diversa”, ha aggiunto. “Deve essere ancora fedele a Invincible in alcuni modi interessanti. Ma deve essere una cosa a sé stante. Deve stare in piedi da solo. Per questo stiamo dedicando molto tempo alla sua realizzazione. Ma credo che quando finalmente accadrà, sarà davvero fantastico”.

Una terza stagione ad alta tensione per “Invincible”.

Verso la fine di luglio è stato annunciato che, con una terza stagione di Invincible già in lavorazione, Amazon ha mostrato fiducia nel lavoro di Kirkman e ha rinnovato la serie per una quarta stagione. Parlando durante il Comic-Con di San Diego, Kirkaman ha anticipato ciò che i fan potrebbero aspettarsi quando la terza stagione sarà presentata in anteprima. Il creatore suggerisce che ci sono trame delle prime due stagioni che arriveranno a un punto cruciale nella terza stagione.

“La posta in gioco della stagione è davvero alta e il contenuto della stagione è davvero denso. Perciò abbiamo messo in piedi un sacco di storie nella prima e nella seconda stagione che stanno per arrivare a un punto cruciale nella terza stagione. Quindi, per molti versi, ogni episodio sembra una sorta di finale”, ha rivelato all’epoca. Le stagioni 1 e 2 diI nvincible sono attualmente disponibili in streaming su Prime Video.

Deadpool & Wolverine continua a dominare il box office USA, mentre si conclude un’estate spettacolare

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Deadpool & Wolverine si appresta a concludere la stagione cinematografica estiva conquistando la vetta del box office USA per la quinta volta; il blockbuster supereroistico ha conquistato il primo posto nella classifica del fine settimana solo una volta, quando è stato scalzato da Alien: Romulus un paio di settimane fa. Anche se i numeri complessivi di questo fine settimana saranno deludenti, la Disney ha motivo di festeggiare dopo aver sfornato due dei più grandi successi dell’anno e aver sostanzialmente salvato l’estate dopo un inizio preoccupante.

Deadpool & Wolverine ha incassato 3,6 milioni di dollari nel suo quinto venerdì, e si prospetta un incasso di circa 13 milioni di dollari nel fine settimana. Questo dovrebbe portare il suo incasso interno a circa 597 milioni di dollari, il che significa che la prossima settimana dovrebbe essere in grado di superare la soglia dei 600 milioni di dollari. Dopodiché, il sequel del blockbuster punterà a superare i 623 milioni di dollari di The Avengers per diventare il quinto maggior successo di supereroi nella storia del botteghino. Deadpool & Wolverine è già il film con rating R con i maggiori incassi di tutti i tempi e il secondo più grande successo dell’anno, dietro a Inside Out 2.

Alien: Romulus, un altro titolo dei 20th Century Studios distribuito dalla Disney, ha aggiunto 2,2 milioni di dollari nel suo terzo venerdì di uscita e punta a circa 8 milioni di dollari per il fine settimana. Questo dovrebbe portare il suo totale nazionale oltre la soglia degli 85 milioni di dollari, il che significa che il traguardo dei 100 milioni è a portata di mano. Alien: Romulus è pronto a concludere la sua corsa come il secondo più grande successo nella storia della lunga serie di film di fantascienza, dopo i 125 milioni di dollari di Prometheusdel 2012. A livello globale, tuttavia, il film ha la possibilità di superare i 400 milioni di dollari di Prometheus grazie a risultati inaspettatamente forti in una manciata di mercati esteri.

La stagione cinematografica estiva ha generato 3,6 miliardi di dollari quest’anno

Il terzo posto è andato a It Ends with Us, il film in fuga della Sony, che ha aggiunto 2,1 milioni di dollari nel suo quarto venerdì, portando il suo totale nazionale a 128 milioni di dollari. Il film ha fornito un’eccellente controprogrammazione nelle ultime settimane. Grazie alla riedizione in 4DX, Twister della Universal ha registratoun enorme balzo del 268% rispetto ai numeri di giovedì, incassando altri 1,8 milioni di dollari nel settimo venerdì. Il film ha così raggiunto un totale nazionale di 252 milioni di dollari, confermandosi come un successo insolitamente resistente in Nord America. Twisters è disponibile sulle piattaforme digitali da un paio di settimane, ma questo non sembra aver influito sulla sua traiettoria nelle sale. A completare la top five, Blink Twice di Amazon MGM ha incassato 1,3 milioni di dollari nel suo secondo venerdì, portando il suo totale nazionale a un deludente 12 milioni di dollari in poco più di una settimana.

Un paio di nuove uscite – AfrAId e Reagan – hanno avuto debutti modesti al di fuori della top five. Scritto e diretto da Chris Weitz e interpretato da John Cho, l’horror AfrAId punta a circa 5 milioni di dollari nel suo primo weekend prolungato, mentre il biopic presidenziale con Dennis Quaid ha cavalcato l’onda di un’eccellente risposta del pubblico per raggiungere cifre simili. Altrove, Focus Features ha riproposto la commedia horror britannica di culto Shaun of the Dead in poco più di 130 sale per celebrare il suo 20° anniversario, e il film ha ottenuto un modesto incasso di 300.000 dollari. Restate sintonizzati su Collider per ulteriori aggiornamenti.

Smile 2: svelata la durata del sequel del film horror

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Smile 2: svelata la durata del sequel del film horror

Mentre Smile 2 si avvicina alla data di uscita del 17 ottobre, i fan non potrebbero essere più ansiosi di conoscere ulteriori dettagli sull’atteso sequel – e oggi la loro pazienza è stata premiata. Bloody Disgusting ha confermato oggi pomeriggio che Smile 2 avrà una durata ufficiale di 2 ore e 1 minuto. Queste 2 ore e 1 minuto saranno costituite dal film puro e semplice: non includono i titoli di coda.

Con questa durata di 121 minuti, Smile 2 supera di appena 6 minuti il suo predecessore, che si aggirava comodamente intorno a 1 ora e 55 minuti. Secondo le stime, l’originale Smile ha incassato quasi 220 milioni di dollari a livello globale durante la sua uscita nel 2022, cosa che potrebbe aver incoraggiato il suo sequel a sentirsi sicuro di occupare un po’ di più il tempo del pubblico. Sebbene i fan di Smile non sappiano ancora tutto sul secondo film del loro franchise preferito, una cosa è certa: sembra che ci sarà tempo più che sufficiente per tutti i brividi e gli spaventi che la serie sa fare meglio.

Di cosa parlerà “Smile 2”?

Rispetto al primo film, che si svolgeva in gran parte in una struttura psichiatrica, la storia di Smile 2 sembra essere un po’ più glamour e sfarzosa. Il sequel seguirà una pop star internazionale di nome Skye Riley mentre si prepara a dominare il mondo durante il suo imminente tour mondiale. Tuttavia, proprio come nell’originale Smile, Riley si ritrova presto ad affrontare una serie di fenomeni agghiaccianti che non riesce a spiegare. Mentre gli spaventi aumentano e lo stress di mantenere la sua immagine si fa sentire, Riley deve affrontare gli scheletri nel suo armadio prima di esporre al mondo qualcosa che non può cancellare.

Il ruolo di Skye Riley sarà interpretato dall’attrice Naomi Scott, nota per le sue precedenti iconiche interpretazioni in Charlie’s Angels 2019, nel remake di Aladdin della Disney e, naturalmente, nel film originale di Disney Channel Lemonade Mouth. Lukas Gage di White Lotus, Dylan Gelula di Dream Scenario, Raúl Castillodi Cassandro e Miles Gutierrez-Riley di The Wilds sono tutti confermati per apparire nel film, ma non sono ancora emersi dettagli sui singoli ruoli. Anche Kyle Gallner, che nel film originale Smile interpretava l’ex fidanzato di Rose, Joel, tornerà nel sequel e presumibilmente riprenderà il suo personaggio precedente.

Gli appassionati di horror ricorderanno che Joel ha visto Rose morire per mano della maledizione centrale di Smile, il che significa che ora ne ha contratto le terribili conseguenze. Joel infetterà la famosa Riley con il misterioso incantesimo di Smile, diffondendone potenzialmente gli effetti a milioni di persone? Non potremo esserne certi fino al 17 ottobre, ma conoscere la durata ufficiale del film si spera che renda più facile l’attesa.

Deadpool & Wolverine raggiunge un raro traguardo ottenuto da solo 5 film del MCU

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Deadpool & Wolverine si appresta a superare un’enorme pietra miliare del box office nazionale che solo altri cinque film del Marvel Cinematic Universe hanno superato in precedenza. Il film, che segna la prima apparizione degli eroi titolari di Ryan Reynolds e Hugh Jackman nel franchise, è il 34° capitolo dell’MCU e la quarta uscita nelle sale della Fase 5. Gli incassi del film hanno tirato fuori il MCU dal suo crollo dopo che The Marvels del 2023 era diventato il suo film di minor incasso di sempre, mentre il teamup del 2024 ha rapidamente superato il miliardo di dollari ed è diventato il film R-rated di maggior incasso di tutti i tempi.

Deadpool & Wolverine ha ormai superato il traguardo dei 600 dollari al botteghino nazionale, diventando il 16° film a raggiungere questo enorme traguardo in Nord America, mentre il più recente è stato Inside Out 2 della Pixar, che attualmente si trova a un totale di 647,2 milioni di dollari. Diventerà anche il sesto dei 34 film del MCU ad aver superato questo traguardo.

Il film è infatti entrato a far parte di una cerchia ristretta per il franchise. Dei cinque film Marvel che lo precedono nella classifica nazionale di tutti i tempi, tre sono crossover con gli Avengers, che presentano teamup degli eroi più importanti del franchise. Solo altri due, Spider-Man: No Way Home e Black Panther, sono incentrati su eroi che sono i protagonisti delle proprie sottofrazioni. Di seguito, vediamo come il totale del film alla fine di questo weekend festivo (negli USA) si confronta con i film del MCU che lo precedono nella classifica nazionale:

  1. Avengers: Endgame (2019) – 858,4 milioni di dollari
  2. Spider-Man: No Way Home (2021) – 814,9 milioni di dollari
  3. Black Panther (2018) – 700,4 milioni di dollari
  4. Avengers: Infinity War (2018) – 678,8 milioni di dollari
  5. The Avengers (2012) – 623,3 milioni di dollari
  6. Deadpool & Wolverine (2024) – 600 milioni di dollari

La scalata di Deadpool & Wolverine e ai vertici della classifica è un risultato sbalorditivo se si considera che si tratta della prima uscita con rating R mai realizzata dal franchise. Tutti gli altri film del MCU sono stati classificati PG-13, il che ha permesso loro di essere aperti a una base di pubblico molto più ampia, anche se questo non sembra aver limitato le prospettive del nuovo titolo del 2024 in modo significativo. Infatti, sta primeggiando nella classifica nazionale in un modo in cui nessuno dei suoi predecessori è riuscito a fare.

Deadpool & Wolverine Hugh Jackman Ryan Reynolds
Hugh Jackman e Ryan Reynolds in una scena di Deadpool & Wolverine

Gli approfondimenti su Deadpool & Wolverine

Shawn Levy dirige Deadpool & Wolverine, con Ryan Reynolds, Hugh Jackman, Emma Corrin, Morena Baccarin, Rob Delaney, Leslie Uggams, Karan Soni, Matthew Macfadyen, e Dafne Keen. Il film è stato scritto da Ryan Reynolds, Rhett Reese, Paul Wernick, Zeb Wells e Shawn Levy.

Beetlejuice Beetlejuice: rivelato il punteggio del film su Rotten Tomatoes

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L’atteso sequel di Beetlejuice – Spiritello porcelloBeetlejuice Beetlejuice (qui la recensione) arriverà nelle sale la prossima settimana, ma a quanto pare ne è valso la pena aspettare 36 anni. È infatti arrivato il punteggio di Rotten Tomatoes per questo sequel e, sebbene non sia all’altezza dell’originale, il sequel sta ottenendo buoni riscontri di critica. Al momento della stesura di questo articolo, il film ha infatti un Tomatometer del 78% sul sito di recensioni aggregate con 40 recensioni di critici. Al contrario, il film del 1988 aveva un Tomatometer dell’82% con appena 102 recensioni.

Il punteggio ottenuto su Rotten Tomatoes è in linea con le prime reazioni ricevute dal sequel. All’inizio di questa settimana, le prime reazioni al sequel sono arrivate online dopo il suo debutto alla Mostra del Cinema di Venezia e sono state in gran parte positive, con molti che si sono sorpresi di quanto sia divertente e stravagante il film di Tim Burton. I fan potranno verificarlo di persona quando il film arriverà nelle sale il 6 settembre.

Beetlejuice Beetlejuice recensione film
Foto di Courtesy of Warner Bros. Pictures/Courtesy of Warner Bros. Pictu – © 2024 Warner Bros. Entertainment Inc. A

Tutto quello che sappiamo sul film di Tim Burton Beetlejuice Beetlejuice

Il visionario filmmaker Tim Burton e l’attore candidato all’Oscar Michael Keaton tornano a fare squadra per Beetlejuice Beetlejuice. Keaton torna nel suo ruolo iconico accanto alla candidata all’Oscar Winona Ryder(Stranger Things, Piccole donne) nel ruolo di Lydia Deetz, e alla vincitrice di due Emmy Catherine O’Hara (Schitt’s Creek, La sposa cadavere) nel ruolo di Delia Deetz. Si aggiungono al cast le new entry Justin Theroux (Star Wars: Episodio VIII – Gli ultimi Jedi, The Leftovers), Monica Bellucci (Spectre, i film di Matrix), Arthur Conti (House of the Dragon) al suo debutto in un lungometraggio, la candidata agli Emmy Jenna Ortega (Mercoledì, Scream VI) nel ruolo della figlia di Lydia, Astrid, e il candidato all’Oscar Willem Dafoe (Povere Creature!, Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità).

La sinossi del film recita: “Beetlejuice è tornato! Dopo un’inaspettata tragedia familiare, tre generazioni della famiglia Deetz tornano a casa a Winter River. Ancora perseguitata da Beetlejuice, la vita di Lydia viene sconvolta quando la figlia adolescente e ribelle, Astrid, scopre il misterioso modellino della città in soffitta e il portale per l’Aldilà viene accidentalmente aperto. Con i problemi che si stanno creando in entrambi i regni, è solo questione di tempo prima che qualcuno pronunci tre volte il nome di Beetlejuice e il demone dispettoso ritorni per scatenare il suo marchio di caos”.

Burton dirige il film da una sceneggiatura di Alfred Gough & Miles Millar(Mercoledì). La squadra creativa di Burton che ha lavorato dietro le quinte include il direttore della fotografia Haris Zambarloukos (Shark 2 – L’abisso, Assassinio sull’Orient Express) e diversi suoi collaboratori storici come lo scenografo Mark Scruton (Mercoledì), il montatore Jay Prychidny (Mercoledì), la costumista premio Oscar Colleen Atwood (Alice in Wonderland, Sweeney Todd: Il diabolico barbiere di Fleet Street). 

Vi sono poi il supervisore creativo degli effetti delle creature e del trucco speciale vincitore del Premio Oscar Neal Scanlan(Sweeney Todd: Il diabolico barbiere di Fleet Street, Charlie e la fabbrica di cioccolato), il compositore Danny Elfman (Big Fish, The Nightmare Before Christmas, Batman), e il Premio Oscar per le acconciature e il trucco Christine Blundell (Topsy-Turvy Sotto-sopra).

The Fantastic Four: First Steps, la colonna sonora debutta all’Infinity Saga Concert Experience

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L’Infinity Saga Concert Experience dei Marvel Studios ha debuttato venerdì sera all’Hollywood Bowl di Los Angeles, ma i fan hanno potuto assistere a qualcosa di più di un semplice viaggio orchestrale attraverso l’avventura cinematografica dell’Infinity Saga. I presenti hanno infatti avuto anche una grande sorpresa con quello che si può solo definire un tease post credits: il debutto del tema di The Fantastic Four: First Steps. Secondo The Wrap, dopo la conclusione del concerto, con tanto di fuochi d’artificio, il compositore Michael Giacchino è salito sul palco con la musica per il direttore d’orchestra Gustavo Dudamel e ha chiesto “altri quattro minuti”.

E in quei quattro minuti aggiuntivi? I fan hanno potuto ascoltare il tema dell’attesissimo film del Marvel Cinematic Universe, che debutterà nelle sale cinematografiche solo il 25 luglio 2025 – la colonna sonora può essere ascoltata qui. Il debutto del tema di The Fantastic Four: First Steps non è stata l’unica sorpresa per i fan presenti venerdì sera. Kevin Feige, capo dei Marvel Studios, ha fatto la sua apparizione all’inizio della serata chiedendo ai fan di rimanere fino alla fine e ha anche annunciato che l’esperienza del concerto sarà in tour mondiale l’anno prossimo, per cui potrebbe esserci anche una tappa italiana per tale evento.

The Fantastic Four: First Steps – quello che c’è da sapere sul film

Il film è atteso al cinema il 25 luglio 2025. Come al solito con la Marvel, i dettagli della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i Fantastici Quattro sono astronauti che vengono trasformati in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare. E Ben, il migliore amico di Reed, viene completamente trasformato in una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del corpo, che gli conferiscono una super forza.

Matt Shakman (“WandaVision”, “Monarch: Legacy of Monsters”) dirigerà The Fantastic Four: First Steps, da una sceneggiatura di Josh FriedmanJeff Kaplan e Ian SpringerPedro Pascal (Reed Richards) è noto al mondo per le sue interpretazioni in The MandalorianThe Last of Us e prima ancora in Game of ThronesVanessa Kirby (Sue Storm) ha fatto parte del franchise di Mission: Impossible e di Fast and Furious, mentre Joseph Quinn (Johnny Storm) è diventato il beniamino dei più giovani per la sua interpretazione di Eddie in Stranger Things 4Ebon Moss-Bachrach (Ben Grimm) sta vivendo un momento d’oro grazie al suo ruolo del cugino Ritchie in The Bear.

Fanno parte del cast anche Julia GarnerPaul Walter Hauser, John MalkovichNatasha Lyonne e Ralph Ineson nel ruolo di Galactus. Come confermato da Kevin Feige, il film avrà un’ambientazione nel passato, in degli anni Sessanta alternativi rispetto alla nostra realtà di Terra-616, per cui sarà interessante capire come i quattro protagonisti si uniranno agli altri eroi Marvel che conosciamo. Franklyn e Valeria Richards, figli di Reed e Sue, potrebbero comparire nel film.

Familier som vores: fuori concorso la prima serie diretta da Thomas Vinterberg

Sarà presentato questa sera fuori concorso all’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica Familier som vores (titolo italiano: Famiglie come la nostra), la prima serie firmata da un altro celebre regista: Thomas Vinterberg. Il cineasta danese, nominato all’Oscar per Un altro giro, con Families Like Ours conduce gli spettatori in un mondo distopico. Nel cast protagonisti Amaryllis August, Albert Rudbeck Lindhardt, Nikolaj Lie Kaas, Paprika Steen, Helene Reingaard Neumann, Magnus Millang, Esben Smed, David Dencik, Thomas Bo Larsen, Asta Kamma August.

In merito alla serie Thomas Vinterberg ha commentato: “Families Like Ours immagina una situazione in cui noi, cittadini di una parte del mondo ricca e civilizzata, siamo costretti ad abbandonare il nostro paese e tutto ciò a cui teniamo. Una situazione in cui i nostri legami finanziari e culturali e tutto ciò che consideravamo normale cessano di esistere, originando un’analisi della vita umana, in particolare per coloro che dai tempi della seconda guerra mondiale non hanno mai avuto esperienza diretta della condizione di profugo. Families Like Ours è pensato come un’epica saga familiare ispirata alle grandi storie europee di emigrazione, con un’eco delle canzoni e dei racconti malinconici di un tempo, quando parti d’Europa emigrarono in America. Nel peggiore dei casi, uno sguardo sul futuro. Nel migliore, un’espressione delle nostre comuni paure e un riflesso di quello che tutti vorremmo poter conservare”.

La trama della serie tv Familier som vores (Famiglie come la nostra)

I paesi scompaiono, l’amore resta. Danimarca, un futuro non troppo lontano. Non si può ignorare l’aumento del livello delle acque e si deve evacuare il paese. Mentre gli abitanti si disperdono in tutte le direzioni, devono dire addio a ciò che amano, a ciò che conoscono e a ciò che sono. Il cambiamento è lento ma inesorabile. Tutte le proprietà perdono valore, tutte le fortune cambiano e la sorte favorisce solo pochi. Quelli che possono permetterselo viaggiano in paesi ricchi, mentre i meno abbienti dipendono dal governo e devono spostarsi verso destinazioni più problematiche. Famiglie, amicizie e persone care vengono separate. Alcuni saranno sopraffatti dall’odio e dalla divisione, mentre altri nutriranno amore e promuoveranno nuovi inizi. È in questo frangente che facciamo la conoscenza di Laura, una studentessa delle superiori a un passo dal diploma che si è innamorata per la prima volta. Quando si diffonde la notizia dell’evacuazione, la vita di Laura e della sua famiglia cambia corso per sempre e la ragazza è costretta a una scelta impossibile tra le tre persone che ama di più.

Wolfs – Lupi solitari con George Clooney e Brad Pitt a Venezia 81

Sarà presentato questa sera fuori concorso all’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica Wolfs – Lupi solitari, il film diretto da Jon Watts con protagonisti Brad PittGeorge Clooney, Amy Ryan, Irina Dubova, Austin Abrams. 

In merito al film il regista Jon Watts ha dichiarato: “Frank Costello faccia d’angelo, Cronaca di un assassinio, Ghost Dog – Il codice del samurai, Collateral… Adoro i film su professionisti solitari dediti al loro mestiere e sono sempre stato curioso di sapere cosa succederebbe se due tipi del genere fossero costretti a lavorare insieme. Da adulti può essere difficile farsi dei nuovi amici, anche se si ha molto in comune. Wolfs è il mio tentativo di tornare con i piedi per terra dopo sette anni passati a dondolarmi dai grattacieli e a saltare attraverso i portali del multiverso. Volevo mettere insieme quasi tutte le mie cose preferite. New York. Tutto in una notte. Trame criminali impenetrabilmente complesse. David Mamet. Buster Keaton. Neve. E soprattutto la pura gioia cinematografica di guardare due fiammeggianti stelle del cinema fronteggiarsi su uno schermo gigante“.

La trama di Wolfs – Lupi solitari

In questa commedia d’azione, un fixer, un faccendiere di professione, viene assunto per far sparire le tracce di un crimine estremamente delicato. Ma quando si presenta un secondo fixer e i due “lupi solitari” sono costretti a lavorare insieme, scoprono che la loro serata sta per sfuggirgli di mano in modi completamente inaspettati.

Ainda estou aqui di Walter Salles in concorso a Venezia 81

Ainda estou aqui di Walter Salles in concorso a Venezia 81

Sarà presentato questa sera in concorso all’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica Ainda estou aqui di Walter Salles con protagonista Fernanda Torres, Selton Mello e Fernanda Montenegro.

In merito al film Walter Salles ha commentato: “Quando ho letto per la prima volta Ainda estou aqui di Marcelo Rubens Paiva mi sono commosso profondamente. La storia dei desaparecidos, le persone strappate alle loro vite dalla dittatura brasiliana, veniva raccontata per la prima volta dal punto di vista di coloro che erano rimasti. L’esperienza di una donna, Eunice Paiva, madre di cinque figli, conteneva sia una storia di sopravvivenza al lutto sia lo specchio di una nazione ferita. Era anche personale: conoscevo questa famiglia ed ero amico dei figli dei Paiva. La loro casa mi è rimasta incisa nella memoria. Durante i sette anni passati a creare Ainda estou aqui la vita in Brasile ha virato pericolosamente vicino alla distopia degli anni Settanta, il che ha reso ancora più urgente raccontare questa storia.”

La trama di Ainda estou aqui

Ambientato in Brasile nel 1971 Ainda estou aqui racconta di un paese nella morsa sempre più stretta di una dittatura militare. Quando la vita della sua famiglia viene distrutta da un arbitrario atto di violenza, una madre è costretta a reinventarsi.

 

Festival di Venezia 2024: foto dal red carpet di The Order con Jude Law

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Ecco le foto del red carpet di The Order in concorso a Venezia 81 diretto da i Justin Kurzel con protagonista Jude Law, Nicholas Hoult, Tye Sheridan, Jurnee Smollett e Marc Maron.

Justin Kurzel parlando del film ha commentato: “Di fronte al Campidoglio, il 6 gennaio 2021, sono stati appesi dei cappi a imitazione dell’immaginaria insurrezione descritta in The Turner Diaries, un romanzo degli anni Settanta: il primo piano generale di terrorismo interno in America. The Order è una caccia all’uomo nelle profondità di quell’odio, un presagio di un’America divisa, un colpo di avvertimento di ciò che è stato e di ciò che potrebbe accadere“.

La trama di The Order

Nel 1983 una serie sempre più violenta di rapine in banca, operazioni di contraffazione e rapine a mezzi blindati sta instillando il terrore nel nordovest degli Stati Uniti. Tra la confusione delle forze dell’ordine che si affannano per trovare risposte, un solitario agente dell’FBI di stanza nella pittoresca e sonnolenta cittadina di Coeur d’Alene, in Idaho, giunge alla conclusione che non si tratta di criminali comuni assetati di denaro, ma di un gruppo di pericolosi terroristi interni al seguito di un leader radicale e carismatico, che stanno tramando una devastante guerra contro il governo degli Stati Uniti.

Festival di Venezia 2024: le foto dal red carpet con Alessandro Borghi

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Ecco le foto del red carpet del primo film italiano in Concorso di Venezia 81 Campo di battaglia di Gianni Amelio con protagonisti Alessandro Borghi, Gabriel Montesi, Federica Rosellini, Giovanni Scotti, Vince Vivenzio, Alberto Cracco, Luca Lazzareschi e Maria Grazia Plos, Rita Bosello.

L’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica presenta il primo film italiano Campo di battaglia. Sul finire della Prima guerra mondiale, due ufficiali medici amici d’infanzia lavorano nello stesso ospedale militare, dove ogni giorno arrivano dal fronte i feriti più gravi. Molti di loro però sono impostori che si sono procurati da soli le ferite e che farebbero di tutto per non tornare a combattere. Stefano, di famiglia altoborghese, con un padre che sogna per lui un avvenire in politica, è ossessionato da questi autolesionisti e, oltre che il medico, fa a suo modo lo sbirro. Giulio, apparentemente più comprensivo e tollerante, è a disagio alla vista del sangue, è più portato per la ricerca e avrebbe voluto diventare un biologo. Anna, amica di entrambi dai tempi dell’università, fa la volontaria alla Croce Rossa: un duro lavoro che affronta con determinazione, consapevole che è il prezzo che sta pagando per il fatto di essere una donna.

Laurearsi in medicina era infatti difficilissimo a quei tempi per una donna senza una famiglia influente alle spalle. Qualcosa di strano accade intanto tra i malati: molti si aggravano misteriosamente. È possibile che qualcuno stia provocando di proposito complicazioni alle loro ferite, perché i soldati vengano mandati a casa, anche storpi, anche mutilati, pur di non farli tornare al campo di battaglia. Nell’ospedale c’è dunque un sabotatore, di cui Anna è la prima a sospettare. Ma sul fronte di guerra, proprio verso la fine del conflitto, si diffonde una specie di infezione che colpisce più delle armi nemiche. E presto contagia anche la popolazione civile…

Alessandro Borghi sul red carpet di Venezia 81

Alessandro Borghi sul red carpet di Venezia 81

Alessandro Borghi è stato il protagonista del red carpet di Campo di Battaglia (qui la recensione), il nuovo film di Gianni Amelio in concorso a Venezia 81. Con lui i suoi compagni di set, Gabriel Montesi e Federica Rossellini, insieme a tanti ospiti tra cui Eva Green e Emily Ratajkowski.

La scommessa – Una notte in corsia: recensione del film di Giovanni Dota – Venezia 81

Ognuno di noi ha un lato oscuro. Siamo fatti di luci e ombre, di pregi e difetti. Tuttavia, un individuo dovrebbe sempre agire per il bene proprio e altrui, evitando che la propria parte oscura prenda il sopravvento. È esattamente il contrario di quanto accade ai protagonisti de La scommessa – Una notte in corsia, la nuova black comedy firmata da Giovanni Dota. Presentato in anteprima alle Notti Veneziane, sezione delle Giornate degli Autori nell’ambito dell’81esima edizione Mostra del Cinema di Venezia, il film vede protagonisti Lino Musella e Carlo Buccirosso, pronti a strappare risate amare e profonde riflessioni. Distribuito da I Wonder Pictures, La scommessa – Una notte in corsia arriverà nelle sale dal 12 settembre.

La trama de La scommessa – Una notte in corsia

Angelo e Salvatore sono due infermieri che lavorano svogliatamente in un ospedale di Napoli. In una calda sera di Ferragosto, particolarmente irritati dal fatto che tutti siano in vacanza tranne loro, i due sono ossessionati dall’idea di ottenere le ferie tanto desiderate per Natale e Capodanno. Ma solo uno di loro potrà averle. L’opportunità si presenta quando, durante il turno di notte, arriva in corsia il signor Caputo, un paziente in condizioni critiche. Angelo è convinto che l’uomo non sopravviverà fino all’alba, mentre Salvatore crede che resisterà. Spinti dal desiderio di garantirsi i giorni di ferie, i due lanciano una scommessa: se il signor Caputo muore, Angelo otterrà le ferie, altrimenti toccherà a Salvatore. Da quel momento, una serie di eventi rocamboleschi si susseguono, innescando una spirale di caos che renderà impossibile tornare indietro.

La scommessa una notte in corsia

Restiamo umani

La scommessa – Una notte in corsia solleva dei precisi interrogativi: siamo davvero diventati una società eccessivamente opportunista ed egoista? Cosa ci rende così irrispettosi della vita altrui? La scommessa – Una notte in corsia esplora queste domande attraverso la storia di due uomini, stanchi e insofferenti, che si ritrovano a giocare sulla vita di un paziente senza alcuno scrupolo. Scommettere sulla vita e sulla morte di qualcuno è deplorevole, ma lo è ancora di più quando il proprio interesse personale ne dipende. Eppure, nel mondo di oggi, sembra che nessuno si ponga più il problema. In una notte calda e soffocante, in un ospedale deserto, questi due infermieri lasciano che il loro lato oscuro prenda il controllo, trascinandoli in un vortice da cui non riescono più a emergere.

La messa in scena della pellicola è essenziale: poche location, dialoghi diretti e taglienti, un ritmo incalzante, e personaggi ben caratterizzati. Dota costruisce una narrazione potente, inserendo nelle maglie della storia diversi spunti di riflessione, che invitano il pubblico a considerare quanto sia pericoloso cedere alle tentazioni e perdere se stessi. “Vi prego, restiamo umani”, implora Angelo in un momento di caos, offrendo un momento di lucidità e un monito importante: non permettiamo al nostro lato oscuro di sopraffarci. Per quanto faccia parte di noi, mantenere l’equilibrio è fondamentale per convivere con se stessi e con gli altri. Perdersi è questione di un attimo; ritrovarsi può richiedere tempo. E non è detto che ci si riesca.

 

 

The Order: recensione del film di Justin Kurzel – Venezia 81

The Order: recensione del film di Justin Kurzel – Venezia 81

Negli Stati Uniti, le fratture interne sembrano amplificarsi. All’interno di una nazione apparentemente solida, radici profonde di odio, in particolare razziale, continuano a fiorire. La Storia documenta da tempo episodi di violenza estrema, inclusi tentativi di insurrezione, come dimostra l’assalto al Campidoglio del gennaio 2021. Questi eventi spaventosi rappresentano solo una delle tante inquietanti parentesi dell’America contemporanea, e che in alcuni casi hanno imitato le immaginarie insurrezioni descritte nel romanzo neonazista di William Luther Pierce, The Turner Diaries, il quale racconta il primo piano generale di terrorismo interno nel Paese.  È da questa premessa che nasce The Order, il nuovo film di Justin Kurzel, in concorso alla 81esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Un cast d’eccezione compone questa nuova pellicola, in cui spiccano nomi di un certo calibro quali Jude Law, Nicholas Hoult e Tye Sheridan. The Order, che si rifà al libro The Silent Brotherhood di Kevin Flynn, sarà distribuito su Prime Video.

The Order, la trama

Nel 1983, il nord-ovest degli Stati Uniti è scosso da una serie di violente rapine in banca e operazioni di contraffazione. Questi crimini, che a prima vista sembrano essere motivati esclusivamente dall’avidità, si rivelano invece i primi segnali di una pericolosa guerra contro il governo americano, orchestrata da un gruppo appartenente a un’organizzazione terroristica alimentata dall’odio razziale. A intuire la gravità della situazione è un agente dell’FBI, che si mette sulle tracce dell’uomo dietro il complotto, deciso a fermare una temibile insurrezione prima che sia troppo tardi.

The Order

Il terrorismo negli Stati Uniti

Mentre Alex Garland con Civil War ha offerto una visione di un possibile futuro distopico degli Stati Uniti divisi in una guerra civile, Kurzel, con The Order, si basa su eventi reali legati a un’organizzazione di suprematisti bianchi neonazisti, mettendoci dinanzi a una minaccia concreta e tangibile. Con una regia incisiva, una sceneggiatura concettuale e un ritmo che cresce in modo costante, Kurzel ci trasporta in un’atmosfera soffocante di antisemitismo, al centro della quale c’è un giovane affiliato all’Aryan Nation, deciso a liberare gli Stati Uniti da quelli che considera individui “impuri” e non degni. Un classico crime thriller che vede un convincente Jude Law nei panni di un impavido agente dell’FBI, in un serrato confronto con il terrorista interpretato da un Nicholas Hoult intenso e carismatico.

Le poche scene d’azione, pur limitate nel numero, sono realizzate con precisione e maestria, mantenendo costante la tensione e catturando l’attenzione degli spettatori fino a un finale che si rivela perfettamente coerente e soddisfacente, evitando qualsiasi traccia di delusione. Forse non il titolo più adatto alla sezione Fuori Concorso, ma sicuramente un’opera che merita apprezzamento per la sua qualità e per il coraggio di affrontare temi attuali ed estremamente importanti, che risuonano vicino a noi e su cui dovremmo iniziare a riflettere con maggiore attenzione.

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, la spiegazione del Mago Oscuro di Rhûn

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere (qui la recensione) ha portato un Mago Oscuro e nuove leghe di cattivi a Rhûn: chi sono e cosa significa questo per la storia in corso della Seconda Era? Questo nuovo mago è una specie di mistero, poiché finora non ci sono indicazioni chiare su come si allinei al canone tolkieniano. Rhûn, in generale, è una regione della Terra di Mezzo poco esplorata, quindi il viaggio dello Straniero con Nori è un territorio del tutto nuovo per un adattamento cinematografico del Signore degli Anelli.

L’episodio 2 della stagione 2 di Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, “Where the Stars are Strange”, vede lo Straniero, Nori e Poppy arrivare finalmente a Rhûn, dove le cose iniziano rapidamente a precipitare. Lo stesso gruppo di cultisti responsabile dell’invio degli accoliti nella stagione 1 è apparso, guidato da un minaccioso mago con intenzioni apparentemente oscure. Il personaggio magico, interpretato da Ciarán Hinds, sta facendo di tutto per catturare lo Straniero prima che riesca a padroneggiare i poteri Istari. A parte questo, possiamo solo fare delle ipotesi sul cattivo di Rhûn e sui suoi seguaci.

È un mago a governare Rhûn nella seconda stagione di Gli Anelli del Potere?

Il Signore degli Anelli Gli Anelli del Potere Mago Oscuro

Prime Video ha ufficialmente ribattezzato il personaggio di Hinds “Mago Oscuro”, confermando che questo nuovo cattivo è davvero una versione malvagia degli evocatori di trucchi del Signore degli Anelli. Il suo status di mago è ulteriormente supportato dal suo bastone e dalla sua lunga barba, caratteristiche tipiche di questi esseri della Terra di Mezzo. Naturalmente, ciò crea un po’ di confusione, dato che nel canone tolkieniano c’erano solo cinque maghi (o Istari). Apparentemente lo Straniero sarebbe Gandalf, il mago più noto del Signore degli Anelli, ma allora chi è questo Mago Oscuro?

Il miglior indizio che abbiamo sulla vera identità del Mago Oscuro è la regione su cui sembra regnare. Nella storia della Terra di Mezzo, tre maghi hanno attraversato Rhûn: i due Maghi Blu e Saruman. Poiché Pallando e Alatar (i Maghi Blu) giunsero nella Terra di Mezzo nella Seconda Era, sembra molto probabile che il Mago Oscuro di Hinds sia uno di questi due. Tuttavia, poiché Saruman è arrivato durante la Terza Era, nello stesso periodo di Gandalf, e Anelli del Potere sembra aver già buttato alle ortiche questa linea temporale, c’è sempre la possibilità che il Mago Oscuro sia una versione iniziale del Mago Bianco.

Come la magia di Rhûn cambia la mitologia del Signore degli Anelli di Tolkien

Foto Prime Video

Tolkien non ha mai detto che Rhûn fosse particolarmente magica, il che rende piuttosto sorprendente il fatto che lo Straniero, Nori e Poppy trovino questo luogo. Secondo il canone tolkieniano, è qui che lo spirito di Sauron è fuggito dopo l’Ultima Alleanza degli Elfi e degli Uomini alla fine della Seconda Era, ma questo non è ancora avvenuto durante gli eventi de Gli Anelli del Potere. Quindi, la magia non può essere stata ispirata dallo stesso Signore Oscuro. Tuttavia, nelle opere di Tolkien c’è qualche vaga indicazione che la magia potrebbe aver iniziato a diffondersi a Rhûn durante la Seconda Era.

Tolkien ha fornito resoconti contraddittori su ciò che accadde ai Maghi Blu, ma una versione prevede che la coppia stabilisca culti a Rhûn che incoraggiano il loro culto e insegnano agli esseri lì presenti a usare la magia. Questo non dovrebbe accadere fino alla fine della Seconda Era e all’inizio della Terza, ma in Anelli del Potere sembra che l’influenza magica del Mago Oscuro sia iniziata da molti anni. Quindi, o la Prime Video ha spostato i culti dei Maghi Blu significativamente in avanti nella linea temporale, oppure la natura di Rhûn è stata completamente cambiata per Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere.

Gli uomini di Rhûn sono Esterling

Il Signore degli Anelli Gli Anelli del Potere Esterling

Gli Uomini di Rhûn sono un po’ più facili da definire rispetto al Mago Oscuro degli Anelli del Potere, poiché la loro storia è delineata nelle opere di Tolkien. Tipicamente chiamati Esterlings, gli Uomini di questa regione sono lì da secoli e secoli, presumibilmente discendenti dai primi Uomini che si risvegliarono a Hildórien. Poiché l’Est è stato il luogo in cui Morgoth ha dimorato per gran parte dei primi anni dell’esistenza della Terra di Mezzo, coloro che sono rimasti qui (invece di migrare verso Ovest) hanno tipicamente servito e venerato il Signore Oscuro. Ciò è continuato anche dopo la caduta di Morgoth, quando gli Easterling hanno rivolto la loro fedeltà a Sauron.

Gli Easterling continuarono a servire le forze del male in tutte le epoche della Terra di Mezzo e si vedono nella trilogia de Il Signore degli Anelli combattere per Mordor (erano gli Uomini con la maschera e gli Olifanti). Non sorprende quindi che vengano visti offrire i loro servigi al Mago Oscuro nella seconda stagione di Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere. È fortemente implicito che questo leader magico sia dalla parte di Sauron, quindi gli Easterling sarebbero i suoi alleati naturali.

Come gli accoliti degli Anelli del Potere sono collegati al nuovo cattivo di Rhûn

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere 1x07

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere ha introdotto gli Accoliti all’inizio della prima stagione, con i tre Mistici, l’Abitante, il Nomade e l’Asceta, in viaggio attraverso la Terra di Mezzo alla ricerca di Sauron. All’inizio pensano che lo Straniero sia il Signore Oscuro e si presentano pronti a servirlo e a riportarlo al potere. Tuttavia, quando si accorgono che è invece un Istar, tutto cambia. Lo Straniero li ha trasformati in falene, ma ha considerato le loro parole degli indizi su dove doveva andare. Naturalmente, questo lo ha condotto nel regno dei Maghi Oscuri nella stagione 2 di Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere.

Nella stagione 2, episodio 2, il Mago Oscuro ha usato il sangue di uno dei suoi seguaci per ricostituire le falene nell’Abitante, che ha prontamente riferito sulle attività del vero Sauron prima di essere interrogato sull’Istar errante. È chiaro che questo accolito ha agito su ordine del Mago Oscuro fin dall’inizio, e l’Abitante che si inchina a questo nuovo cattivo degli Anelli del Potere avvalora ulteriormente l’idea che non sia solo il leader di un culto che sostiene Sauron, ma l’oggetto stesso della loro adorazione. Naturalmente, c’è ancora molto da scoprire riguardo agli avvenimenti di Rhûn – sicuramente i prossimi episodi ci daranno ulteriori risposte.

C’era una volta il West: dal cast alla colonna sonora, le curiosità sul film

Nella filmografia del regista Sergio Leone il film del 1968 C’era una volta il West è considerato uno dei principali capolavori. Più volte indicato come uno dei migliori western mai realizzati, il film è un tripudio di epica e sentimento, capace di raccontare un paese e il suo mutare nel tempo. Proprio per questo tema, il film è considerato il primo episodio della Trilogia del Tempo di Leone, che proseguirà con Giù la testa (1971) e C’era una volta in America (1984). Il soggetto del film venne scritto da Leone insieme ai giovani Bernardo Bertolucci e Dario Argento. Questi, però, abbandonarono poi il progetto per dedicarsi ai loro nuovi film. Leone non si fece scoraggiare da ciò, e decise di ultimare la sceneggiatura del film con il fidato Sergio Donati.

Leone dichiarò che dopo Il buono, il brutto e il cattivo non voleva tornare a realizzare film di genere western. Si convinse però dopo che gli fu data l’occasione di lavorare con l’attore Henry Fonda, il suo preferito di sempre. A lui, poi, il regista affiancò nomi del calibro di Claudia Cardinale, Jason Robards e Charles Bronson. Ritrovandosi così a lavorare nuovamente in quell’immaginario, Leone dichiarò che il film sarebbe stato il suo più personale. Egli lo considerava infatti la propria versione della nascita di una nazione, raccontata attraverso le convenzioni e i trucchi delle ambientazioni western. Il film completò durava 165 minuti, e si decise di apportare dei tagli per raggiungere il più fruibile minutaggio di 145. Esiste però una director’s cut della durata di 175 minuti.

Al momento della sua uscita in sala, complici anche i tagli effettuati, il film non ottenne una grande accoglienza negli Stati Uniti. Con il tempo però, C’era una volta il West guadagnò un seguito di appassionati, che comprende anche celebri registi come Quentin Tarantino, Martin Scorsese, e George Lucas. Questi contribuirono alla rivalutazione del film, che arrivò infine ad essere considerato un vero e proprio capolavoro. Nel corso dei decenni, si è poi affermato come uno dei titoli più citati e omaggiati di sempre. Riferimenti al film di Leone si possono infatti ritrovare in pellicole di diverso genere come Ritorno al futuro – Parte III, Kill Bill: Volume 1, e C’era una volta in Messico. Tutto ciò prova una volta di più la grande influenza che il film ha avuto e ha tutt’ora nell’immaginario cinematografico mondiale.

C'era una volta il west cast

La trama di C’era una volta il West

La vicenda del film si svolge nell’immaginaria città di Sweetwater, nel pieno west. Qui è presente l’unica fonte d’acqua della regione, la quale è ovviamente motivo di un accesso conflitto. La zona è infatti contesa da Brett McBain e Morton, concorrenti nel settore ferroviario. Entrambi aspirano infatti a costruire una locomotiva a vapore, che attraversando quella zona potrebbero usufruire della fonte d’acqua per il proprio sostentamento. Il progetto permetterebbe di collegare l’intero continente, ed è perciò una fonte di guadagno inestimabile a cui entrambi puntano. Per assicurarsi il primato, Morton ingaggia il sicario Frank per intimidire McBain. Questi, però, non si limita a spaventarlo, ma anzi uccide lui e i suoi figli. Facendo ciò, semina delle prove che farebbero ricadere la colpa sul bandito Cheyenne.

Il piano, però, sembra infrangersi nel momento in cui nella città arriva l’ex prostituta Jill McBain, la quale afferma di essere la moglie del defunto imprenditore ed unica erede del terreno. Allo stesso tempo, un misterioso pistolero soprannominato Armonica si mette sulle tracce di Frank, con l’intensione di compiere la sua vendetta nei confronti del sicario. Questi arriva a comprendere che la stessa Jill è in pericolo di vita e si offrirà di proteggerla. Ma Morton e Frank non sembrano disposti a cedere il terreno, e faranno di tutto pur di spaventare la donna e convincerla a cederlo a loro. La vicenda diventerà a quel punto sempre più intricata e le rivalità si faranno sempre più fitte, sfociando in una vera e propria caccia all’uomo.

C'era una volta il West colonna sonora

 

Il cast del film

Per la prima volta nel genere western, il cattivo del film viene interpretato dall’attore di punta. Il sicario Frank ha infatti il volto dell’attore Henry Fonda. Tra i più popolari interpreti di Hollywood, Fonda aveva costruito la propria carriera su personaggi positivi e incorruttibili. Per questo fu inizialmente riluttante all’idea di interpretare uno spietato sicario nel film di Leone. Il regista però non si arrese al primo rifiuto, e riuscì a convincere l’attore raccontandogli il modo in cui sarebbe apparso in scena. A quel punto, Fonda si convinse. Il primo giorno sul set si presentò con delle lenti a contatto marroni e una folta barba, che secondo lui avrebbero accentuato la malvagità del personaggio. Leone, però, gli chiese di togliere entrambi, poiché riteneva che i gelidi occhi azzurri dell’interprete erano perfetti per rappresentare la natura del killer.

Altro ruolo fondamentale è quello del misterioso Armonica. Il ruolo venne inizialmente offerto all’attore Clint Eastwood, che aveva già collaborato con Leone per la Trilogia del dollaro. L’attore, però, rifiutò la parte. L’attore Charles Bronson, con cui il regista desiderava lavorare da tempo, ottenne così il ruolo. Per il ruolo di Morton si considerarono diversi attori, italiani e americani. Ad ottenere la parte fu però Gabriele Ferzetti, celebre per aver recitato tra gli altri nel film L’avventura, del 1960. Egli si dichiarò entusiasta dell’occasione, e affermò di considerare il personaggio come uno dei migliori della sua carriera. Il due volte premio Oscar Jason Robards ricopre invece il ruolo del bandito Cheyenne.

Infine, impossibile dimenticare l’iconico personaggio di Jill McBain, divenuto uno dei ruoli femminili più celebri del genere western. Originariamente, Leone voleva affidare la parte all’attrice Sophia Loren. Tuttavia, preferì non farlo temendo che questa avrebbe finito con l’influenzare le riprese del film con il suo carattere autoritario. Preferì piuttosto assegnare il ruolo a Claudia Cardinale, conosciuta tramite amici. L’attrice, divenuta particolarmente popolare in quegli anni grazie a film come Il Gattopardo e 8½, si convinse a partecipare senza neanche il bisogno di leggere la sceneggiatura. La sua performance nel film contribuì ulteriormente alla sua popolarità internazionale, e le permise di diventare una delle icone cinematografiche italiane nel mondo.

C'era una volta il West Henry Fonda

La colonna sonora del film

La colonna sonora del film è naturalmente affidata al maestro Ennio Morricone, che per Leone aveva già realizzato veri e propri capolavori. Quella composta per C’era una volta il West ha però raggiunto nuovi livelli di grandezza, affermandosi come una delle sue migliori. I brani per il film furono composti ben prima delle riprese, così che il regista potesse riprodurli in sottofondo, aiutando così gli attori nella loro interpretazione. Ogni personaggio, infatti, ha il proprio tema personale, che lo descrive e ne anticipa le azioni. Celebre è anche il grande utilizzo di suoni naturali che Leone e Morricone scelsero di utilizzare e che divennero parte integrante della colonna sonora insieme alla più canonica musica.

Il trailer di C’era una volta il west e dove vederlo in streaming

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. C’era una volta il West è infatti presente su Now TV, Tim Vision, Prime Video. In base alla piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo. In questo modo sarà poi possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video. Il film sarà inoltre trasmesso sabato 31 agosto alle ore 20:30 sul canale Rai 3.

Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo – Il ladro di fulmini: tutto quello che c’è da sapere sul film

Grazie al successo di Harry Potter al cinema, ha sempre più preso vita una fortunata stagione di saghe cinematografiche ispirate a celebri romanzi per ragazzi e tra queste vi è quella di Percy Jackson, arrivato per la prima volta al cinema nel 2010 con il film Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo – Il ladro di fulmini (qui la recensione), diretto da Chris Columbus. In tale pellicola, si offre un’avvincente versione del mondo mitologico greco vistro attraverso gli occhi di un giovane semidio, il quale con la propria avventura porta aventi il tema della scoperta e dell’accettazione della propria identità e di ciò che rende unici.

Oltre a ciò, il film offre spettacolari sequenze d’azione e effetti speciali che catturano l’immaginazione dello spettatore. Le battaglie con creature mitologiche, gli scontri con dei potenti e gli effetti magici trasportano il pubblico in un viaggio straordinario attraverso il Mondo Inferiore, il Monte Olimpo e altre ambientazioni leggendarie, il tutto riuscendo a connettere la mitologia antica con la vita moderna. Infine, nonostante la trama epica e la tensione crescente, il film inserisce con successo momenti di umorismo e leggerezza.

Con un equilibrio tra azione epica, umorismo e temi di identità, il film si afferma dunque come un’avventura coinvolgente e visivamente stimolante che affascina sia i fan della mitologia che il pubblico generale. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori, ma anche sulle differenze tra il libro e il film e il suo sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.

Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo - Il ladro di fulmini Logan Lerman

La trama di Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo – Il ladro di fulmini

Il film segue dunque le avventure di Percy Jackson, un giovane ragazzo che scopre di essere un semidio, figlio di Poseidone, il dio greco del mare. Percy, che ha sempre vissuto una vita normale, all’oscuro della sua vera identità, la scopre quando iniziano ad accadere eventi strani intorno a lui. Dopo un attacco da parte di un mostro mitologico, Percy viene infatti a conscenza della verità sul suo retaggio divino e viene portato al Campo Mezzosangue, un luogo sicuro per i semidei come lui. Quando però il fulmine di Zeus viene rubato e Percy diventa il principale sospettato, ha inizio la sua missione per dimostrare la propria innocenza e prevenire una guerra tra gli dei.

Percy si trova dunque a doversi imbarcare in un’avventura epica insieme ai suoi amici, il satiro Grover e la figlia di Atena, Annabeth Chase. Lungo il percorso, però, il trio dovrà affrontare creature mitologiche, risolvere enigmi e scontrarsi con dei dell’Olimpo furiosi con Percy, il quale dovrà recuperare il fulmine rima che sia troppo tardi. Il viaggio, inoltre, permetterà a Percy di scoprire vari luoghi mitologici di grande fascino, dal Mondo Inferiore al il Giardino delle Esperidi, passando naturalmente per il Monte Olimpo stesso. Durante questo viaggio, infine, Percy dovrà sforzarsi di accettare il peso del suo destino come figlio di un dio.

Il cast del film

Ad interpretare Percy Jackson vi è Logan Lerman, mentre Alexandra Daddario interpreta Annabeth Chase, figlia di Atena nonché a sua volta abile guerriera. Per tale ruolo, come noto, si era candidata anche l’attrice Nina Dobrev. L’attore Brandon T. Jackson recita invece nel ruolo di Grover, il satiro che funge da protettore di Percy e lo accompagna nel suo viaggio. Accanto a Percy nella sua missione ritroviamo anche Luke Castellan, interpretato da Jake Abel, mentre il noto attore Sean Bean interpreta Zeus, il potente dio del cielo e re degli dei, colui che accusa Percy del furto del suo fulmine.

Ma i nomi noti non finiscono qui, poiché nel film recitano anche Pierce Brosnan nel ruolo del saggio centauro Chirone,  Catherine Keener interprete non di una divinità ma di Sally Jackson, la madre mortale di Percy, che cerca di proteggere il figlio dai pericoli del mondo mitologico e Uma Thurman in quello della mostruosa Medusa. Quest’ultima ha interagito con diversi serpenti vivi, con l’aiuto di un addestratore, per prepararsi al ruolo. Maneggiare e tenere in mano i serpenti, ha detto, l’ha aiutata a immaginare come potrebbe sentirsi Medusa ad avere serpenti vivi che le spuntano dalla testa.

Percy Jackson e gli Dei dell'Olimpo - Il Ladro di Fulmini Pierce Brosnan
Pierce Brosnan in Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo – Il ladro di fulmini. © 2010 20th Century Fox Home Entertainment. All rights reserved.

Le differenze tra il libro e il film

Come noto, le differenze tra adattamenti cinematografici e i libri originali sono comuni e spesso necessarie per adattare una storia complessa al formato cinematografico. Pur cercando di rimanere quanto più fedeli possibile al romanzo, gli autori del film si sono dunque trovati a dover apportare una serie di modifiche, a partire dall’età dei personaggi. Nel libro, infatti, i personaggi principali, inclusi Percy Jackson, Annabeth Chase e Grover, sono più giovani rispetto alle loro controparti cinematografiche. Ad esempio, Percy ha 12 anni all’inizio della serie, mentre nel film ha 16 anni ed interpretato da Logan Lerman, che aveva all’epoca ne aveva 17.

Diverso è poi il trattamento che alcuni personaggi ricevono, come ad esempio Ares, che nel film appare in una sola scena, mentre nel romanzo ha un ruolo decisamente più importante. O ancora Luke, che nel romanzo è riconoscibile da una lunga cicatrice sul volto, mentre nel film non possiede tale caratteristica. L’Idra non appare nel romanzo (non nel primo, perlomeno), mentre nel film è una delle creature che Percy e i suoi amici devono affrontare nel loro viaggio alla ricerca della folgore. Per quanto riguarda Annabeth, nel romanzo ha i capelli biondi, mentre nel primo adattamento cinematografico Alexandra Daddario ha tenuto i capelli scuri.

Differente è poi lo svolgimento di alcuni eventi, come il primo incontro tra Percy e Annabeth, che nel romanzo avviene quando lei si prende cura delle sue ferite dopo l’incontro con il Minotauro. Nel film, invece, Percy vede Annabeth per la prima volta mentre Grover gli fa fare un giro del Campo Mezzosangue. Un’altra scena con protagonisti Percy e Annabeth, quella in piscina, non esiste nel libro. Infine, la scena della scoperta del ladro di fulmini avviene in modi diversi nel libro e nel film. Nel romanzo, Percy scopre che Luke è il ladro di fulmini al Campo Mezzosangue, mentre nel film lo scopre sull’Empire State Building dove tra i due c’è una resa dei conti.

Come noto, Rick Riordan, autore dei libri di Percy Jackson, ha odiato la sceneggiatura le modifiche apportate al suo racconto e ha dichiarato di non aver mai visto il film completo. Ha però comunque accettato il compenso dello studio per i diritti e ha dichiarato di essere grato per il numero di persone che hanno scoperto i libri grazie ai film. Riordan ha poi anche sostenuto con forza la necessità di riadattare i romanzi affinché potessero avere una giusta trasposizione. Ciò è poi avvenuto grazie alla serie Disney+ Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo (2023), per la quale ha scritto la maggior parte delle sceneggiature.

Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo - Il ladro di fulmini Uma Thurman

Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo – Il ladro di fulmini: il sequel e la serie reboot

Dato il discreto successo del film, nel 2013 è stato realizzato un sequel dal titolo Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo – Il mare dei mostri, il quale continua le avventure di Percy Jackson e dei suoi amici che si recano nel Mare dei Mostri per recuperare il Vello d’Oro e salvare la barriera di alberi che protegge la loro casa. Questo sequel, tuttavia, ha incassato 200 milioni di dollari in tutto il mondo. Un risultato non soddisfacente abbastanza da spingere anche a realizzare l’ulteriore sequel previsto, che doveva essere basato su La maledizione del Titano. In seguito all’acquisizione della Fox da parte della Disney nel 2019, quest’ultima ha però acquisito i diritti dei romanzi di Percy Jackson, realizzandone una serie per Disney+.

Il trailer di Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo – Il ladro di fulmini e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Seven grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di NetflixDisney+ Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 31 agosto alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Drive Angry: dal cast al finale, tutte le curiosità sul film con Nicolas Cage

Negli ultimi anni sempre più impegnato a partecipare a film quanto mai folli o ricchi di elementi surreali, l’attore Nicolas Cage ha saputo reinventarsi ottenendo il rispetto e le attenzioni di una nuova generazione di spettatori. Tra i titoli più celebri di questo filone vi sono Io, Dio e Bin Laden, Mom and Dad, Mandy e Il colore venuto dallo spazio. Prima di questi è però venuto, nel 2011, Drive Angry (qui la recensione), film d’azione con elementi soprannaturali e dalle atmosfere decisamente dark. A dirigerlo vi è Patrick Lussier, già noto per opere come Dracula’s Legacy – Il fascino del male e San Valentino di sangue 3D.

Al centro di questo nuovo progetto vi è un epico scontro tra Bene e Male, con l’intromissione di forze ultraterrene provenienti dall’inferno. Una storia particolarmente ambiziosa che ha visto Lussier tornare a collaborare con lo sceneggiatore Todd Farmer. Insieme i due hanno tratto ispirazione da varie opere concernenti l’inferno, tra cui anche Ghost Rider, di cui proprio Cage era stato l’interprete al cinema. Presentato in anteprima al San Diego Comic-Con, Drive Angry non ha mancato di affascinare gli amanti di questo genere di film soprannaturali, pur non affermandosi però in un particolare successo economico.

A fronte di un budget di circa 50 milioni di dollari, il film è infatti arrivato ad incassarne appena 41 a livello globale. Una cifra poi cresciuta grazie al mercato home video. Si tratta ancora oggi di un brillante esempio di opera capace di mischiare al suo interno generi diversi per un risultato entusiasmante sotto più punti di vista. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Drive Angry trama
Nicolas Cage e David Morse in Drive Angry.

La trama del film

Protagonista del film è il criminale John Milton, il quale riesce a sfuggire dalla sua prigionia all’Inferno per uno scopo ben preciso: uccidere il capo di una terribile setta satanica, Jonah King. Questi è infatti responsabile della morte della figlia di Milton e del rapimento della sua nipotina. Il fuggiasco non ha molto tempo a disposizione, deve infatti ritrovare la piccola prima che venga utilizzata per i macabri sacrifici della setta. Milton si mette così alla guida per giungere quanto prima nel luogo in cui si terrà la cerimonia. Un guasto alla vettura lo costringe però a fermarsi, ed è in questa occasione che incontrerà la cameriera Piper, pronta a diventare sua alleata.

Diretti a tutta velocità verso un carcere della Louisiana, i due avranno poco tempo per studiare un piano di attacco, in quella che si preannuncia essere una folle corsa contro il tempo, dettata per lo più dall’improvvisazione. Per Milton, che ha rubato una preziosa arma di Satana, i guai non sono però che appena cominciati. A frenare il suo desiderio di vendetta arriverà infatti una misteriosa figura nota come Il Contabile. Questi, inviato sulla terra dal Diavolo in persona, ha infatti il compito di catturare il fuggiasco e riportarlo all’inferno. Ma Milton è guidato dalla pura follia e non si fermerà dinanzi a nulla senza prima aver ottenuto ciò che cerca.

 

Il cast del film

Il personaggio di John Milton, che trae ispirazione dal celebre autore del poema Paradise Lost, era inizialmente stato pensato come un uomo di circa 70 anni. In seguito all’interessamento di Nicolas Cage, però, si decise di riscrivere il personaggio affinché si adattasse meglio all’attore. Cage, infatti, desiderava a tutti i costi interpretare il personaggio per una scena in particolare, ovvero quella in cui gli sparano agli occhi. Tale azione era inizialmente presente anche nel film L’ultimo dei Templari, ma venne tagliata generando il malcontento dell’attore. Cage, tuttavia, desiderava portare il suo personaggio all’estremo. Egli propose infatti di potersi rasare la testa e applicarsi un enorme tatuaggio su questa. I produttori, tuttavia, lo convinsero a non farlo.

Ad interpretare la cameriera Piper vi è invece l’attrice Amber Heard. Questa raccontò di essere rimasta particolarmente affascinata dal personaggio per via della possibilità di dar vita ad una grande quantità di dialoghi comprendenti imprecazioni e parolacce varie. Per questo ruolo si era proposta anche l’attrice Brie Larson, non riuscendo però ad ottenerlo. Lo sceneggiatore Todd Farmer compare brevemente nei panni del fidanzato di lei, Frank. L’attore William Fichtner, noto per film come La tempesta perfetta, Il cavaliere oscuro e la serie Prison Break, interpreta Il Contabile. Billy Burke, celebre per essere stato il padre di Bella Swan nella saga di Twilight, è invece il satanista Jonah King. David Morse, infine, interpreta Webster, vecchio amico di Milton.

Drive Angry cast
William Fichtner in Drive Angry. © 2010 Summit Entertainment, LLC. All rights reserved.

Il finale di Drive Angry

Nel finale del film, Il Contabile scopre che Milton sta cercando di salvare la sua nipotina dall’essere sacrificata e decide quindi di aiutarlo, perché se c’è una cosa che odia più delle anime fuggitive sono le anime innocenti sacrificate da pazzi. Alla fine di una sconvolgente battaglia contro King e i suoi uomini in cui partecipano anche Il contabile e Piper, King viene ucciso dalla Godkiller e Milton, dopo aver affidato la nipote a Piper e Webster, torna all’Inferno con Il contabile con la promessa di ricevere un trattamento migliore per gli atti di eroismo. Milton tuttavia afferma di trovarsi scomodo lì e che quando sarà stufo scapperà di nuovo. Il contabile ammette divertito che non vede l’ora che succeda di nuovo per tornare ad inseguirlo.

Il trailer di Drive Angry e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Drive Angry grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV, Now e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 31 agosto alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, il “Mago Oscuro” di Ciarán Hinds potrebbe essere [SPOILER]

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I primi tre episodi della seconda stagione de  Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere (qui la recensione) sono ora in streaming su Prime Video, e l’ep 2, “Where the Stars are Strange”, introduce un misterioso personaggio che potrebbe rivelarsi l’antagonista secondario della trilogia di J.R.R. Tolkien. Sappiamo che la maggior parte di voi saprà bene a chi ci stiamo riferendo, ma per sicurezza seguiranno degli spoiler.

Dopo aver incontrato Durin, Disa e gli altri Nani di Khazad-dûm, scopriamo chi ha inviato i predoni mascherati che hanno seguito Nori, Poppy e lo Straniero nei deserti del Rhûn occidentale: Un potente stregone conosciuto solo come il “Mago Oscuro” (interpretato da Ciarán Hinds, attore di Game of Thrones). A prima vista, sembrano esserci pochi dubbi sul fatto che questo individuo chiaramente malvagio sia Saruman, ma ci sono altre possibilità.

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere si è già preso alcune libertà con alcuni aspetti delle opere di Tolkien, naturalmente, ma se questo fosse Saruman sarebbe una deviazione piuttosto importante dalla tradizione. Per esempio, il mago non è arrivato sulla Terra di Mezzo fino alla Terza Era (anche se lo stesso si può dire per Gandalf, che è quasi certamente Lo Straniero). Inoltre, “Saruman il Saggio” era inizialmente una forza del bene prima di essere corrotto più avanti nella linea temporale.

Tenendo presente questo, potrebbe essere in realtà uno dei Maghi Blu, Alatar e Pallando? Di questi personaggi è stato scritto pochissimo, ma Tolkien disse che “gli altri Istari andarono nell’est della Terra di Mezzo e non entrano in questi racconti”. Lasciando da parte le incongruenze geografiche, raffigurare uno di questi personaggi sotto una luce malvagia sarebbe una scelta strana, ma – ancora una volta – lo show ha già giocato velocemente con la tradizione, quindi non sarebbe così sorprendente.

C’è un’altra possibilità: E se il Mago Oscuro fosse un personaggio nuovo di zecca creato per questa serie? Certo, i puristi di Tolkien alzerebbero le mani se venisse introdotto un sesto Istar, ma potrebbe essere semplicemente uno degli ordini di Gandalf.

La serie tv Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere

La prima stagione de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere ha ottenuto un successo senza precedenti, è stata vista da più di 100 milioni di persone in tutto il mondo, con più di 24 miliardi di minuti di streaming. L’attesissima serie ha conquistato più di 25 milioni di spettatori nel mondo nel suo primo giorno di uscita, divenendo il più grande debutto nella storia di Prime Video, e ha anche debuttato al n. 1 nelle classifiche di streaming generali di Nielsen nel suo weekend di uscita.

Lo show ha inoltre battuto tutti i precedenti record di spettatori di Prime Video, e ha portato nuove iscrizioni a Prime più di qualsiasi altro contenuto precedentemente lanciato. Inoltre, Gli Anelli del Potere è la prima serie Original in ogni area del mondo – Nord America, Europa, area Asia-Pacifico, America Latina e nel resto del mondo. Il finale di stagione è stato un evento culturale globale con numerosi hashtag dedicati alla serie tra cui #TheRingsofPower e altri in trend su Twitter in 27 Paesi per un totale di oltre 426 ore nel weekend.

La seconda stagione di Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere è prodotta dagli showrunner ed executive producers J.D. Payne & Patrick McKay. A loro si uniscono gli executive producer Lindsey Weber, Callum Greene, Justin Doble, Jason Cahill e Gennifer Hutchison, insieme alla co-executive producer Charlotte Brandstrom, i produttori Kate Hazell e Helen Shang e i co-produttori Andrew Lee, Matthew Penry-Davey e Clare Buxton.

Campo di Battaglia: la recensione del film di Gianni Amelio – Venezia 81

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Dopo Il signore delle formiche, in concorso a Venezia 79, Gianni Amelio torna a gareggiare per il Leone d’Oro alla 81° edizione della Mostra d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia con Campo di Battaglia, uno spaccato inedito sulla Prima Guerra Mondiale, un racconto storico che diventa attuale e parla di relazioni e umanità.

La ricca trama di Campo di Battaglia

Sul finire della Prima guerra mondiale, due ufficiali medici amici d’infanzia lavorano nello stesso ospedale militare, dove ogni giorno arrivano dal fronte i feriti più gravi. Molti di loro però sono impostori che si sono procurati da soli le ferite pur di lasciare la prima linea. Stefano, di famiglia altoborghese, con un padre che sogna per lui un avvenire in politica, è ossessionato da questi autolesionisti e, oltre che il medico, fa a suo modo lo sbirro. Giulio, apparentemente più comprensivo e tollerante, è a disagio alla vista del sangue, è più portato per la ricerca e avrebbe voluto diventare un biologo. Anna, amica di entrambi dai tempi dell’università, fa la volontaria alla Croce Rossa: un duro lavoro che affronta con determinazione, consapevole che è il prezzo che sta pagando per il fatto di essere una donna. Laurearsi in medicina era infatti difficilissimo a quei tempi per una donna senza una famiglia influente alle spalle. Qualcosa di strano accade intanto tra i malati: molti si aggravano misteriosamente, il che rende impossibile per loro tornare al fronte, e vengono così spediti in congedo, a casa. Che qualcuno li stia aiutando a “peggiorare” così che non siano in grado di tornare a combattere? Nell’ospedale c’è dunque un sabotatore, di cui Anna è la prima a sospettare. Ma sul fronte di guerra, proprio verso la fine del conflitto, si diffonde una specie di infezione che colpisce più delle armi nemiche. E presto contagia anche la popolazione civile…

Liberamente ispirato a “La sfida” di Carlo Patriarca, Campo di battaglia è un racconto con molte facce e tante intenzioni, che cerca di offrire uno spaccato inedito del primo conflitto mondiale, attraverso posizioni ideologiche diametralmente opposte, inconciliabili, eppure che convivono nello stretto spazio delle corsie sovraffollate di un ospedale di guerra. A dare vita a queste due prospettive ci sono Gabriel Montesi e Alessandro Borghi. Il secondo è ormai ben noto al cinema e alla tv italiane, volto internazionale e beniamino del grande pubblico. Il secondo, meno conosciuto, fa bella mostra di sé con il personaggio di Stefano, che gli consente di aggiungere una nuova sfumatura alle sue interpretazioni. Federica Rosellini conclude il triangolo di eccellenti protagonisti, regalando una Anna austera e appassionata allo stesso tempo.

Un prodotto ambizioso ma fuori fuoco

Amelio confeziona un film molto ambizioso, che fa diverse promesse ma che poi non ne mantiene nessuna: il racconto di un amore contrastato, sia romantico che amicale, che poi però si trasforma in un conflitto deontologico sulla vocazione del medico e la professione del soldato e poi diventa ancora una rappresentazione storica della grande epidemia di Spagnola dell’inizio del secolo scorso che strizza terribilmente l’occhio alla recente storia contemporanea che ha visto il mondo chiuso in se stesso nella primavera del 2020.

Il problema di Campo di battaglia è che non approfondisce nessuno dei grandi temi che propone, non porta avanti la storia in maniera compatta e si perde dietro distrazioni di sceneggiatura a cui si affianca una regia stanca, priva di guizzi e idee che si contrappone invece allo spirito vitale che i tre protagonisti infondono nei loro personaggi. Sarebbe stato il caso di riflettere maggiormente in fase di stesura della sceneggiatura su quale dovesse essere il punto focale del film, in modo tale da poterlo approfondire a dovere, dando ai personaggi un arco narrativo completo e coerente.

Jude Law: 10 cose che forse non sai sull’attore

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Jude Law: 10 cose che forse non sai sull’attore

Jude Law è uno di quegli attori che ha fatto la storia del cinema recente grazie alle sue interpretazioni, alla sua grazia e anche ad una certa dose di fascino innato. L’attore ha iniziato a lavorare da ragazzo e non si è mai più fermato. Ha lavorato con i più grandi, ha sperimentato varie professioni del cinema e continua ad ammaliare milioni di persone in tutto il mondo. Ecco dieci cose da sapere su Jude Law.

Jude Law: i suoi film e le serie TV

1. HaI film e la carriera. La carriera dell’attore è iniziata nel 1989, debuttando nel mondo della recitazione con il film The Tailor of Gloucester. In seguito, lavora in Gattaca – La porta dell’universo (1997), eXistenZ (1999), Il talento di Mr. Ripley (1999), A.I. – Intelligenza artificiale (2001), Era mio padre (2002), Ritorno a Cold Mountain (2003), Alfie (2004) e Closer (2004). Successivamente, appare nei film The Aviator (2004), Tutti gli uomini del re (2006), L’amore non va in vacanza (2006), Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il diavolo (2009), Sherlock Holmes (2009), Contagion (2011), Hugo Cabret (2011) e Sherlock Holmes – Gioco di ombre (2011). Tra i suoi ultimi film vi sono Anna Karenina (2012), Effetti collaterali (2013), Grand Budapest Hotel (2014), Spy (2015), Genius (2016), Animali fantastici – I crimini di Grindelwald (2018), Vox Lux (2018), Captain Marvel (2019), Un giorno di pioggia a New York (2019), Animali Fantastici – I segreti di Silente (2022), Peter Pan & Wendy (2023) e The Order (2024). Ha poi interpretato il protagonista nella serie The Young Pope (2016) e nel suo sequel The New Pope, sempre diretto da Paolo Sorrentino. Nello stesso hanno è stato il protagonista della serie tv Sky Original The Third Day.

2. È anche doppiatore, produttore e regista. Nel corso della sua lunga carriera, Law non ha svolto solo la professione di attore, ma ha anche vestito i panni, per esempio, del doppiatore, prestando la propria voce per i film Lemony Snicket – Una serie di sfortunati eventi (2004), Le 5 leggende (2012) e la serie Neo Yokio (2017). Inoltre, è stato produttore dei film Sky Captain and the World of Tomorrow (2004), Sleuth – Gli insospettabili (2007) e Vox Lux, oltre che della serie The Young Pope. In quanto regista, invece, ha diretto il segmento Bird in the Hand, A del film Tube Tales (1999) e un episodio della serie Do Not Disturb (2019).

Jude Law è Watson in Sherlock Holmes

3. Non è stata la prima scelta. Per il personaggio di Watson, in origine erano stati contattati gli attori Colin Farrell e Sam Worthington. In seguito, però, si è deciso di optare per Jude Law, che ha così ottenuto il ruolo e si è dimostrato la perfetta spalla di Robert Downey Jr.. Law si è poi dedicato anima e corpo al personaggio, decidendo di cimentarsi personalmente in molti degli stunt previsti per il Watson.

robert downey jr.

Jude Law in Anna Karenina

4. Ha interpretato un ruolo chiave. Nel 2012 Law ha ricoperto il ruolo di Alexei Alexandrovich Karenin, statista di alto livello e marito di Anna, nel film Anna Karenina. L’assumere questo ruolo ha per lui comportato una trasformazione fisica che ha richiesto l’uso di protesi, rendendo Law quasi irriconoscibile. “Abbiamo pensato che, per un uomo che viveva nella sua testa, avremmo voluto attirare l’attenzione sulla sua testa, quindi abbiamo avuto l’idea di arretrare l’attaccatura dei capelli e di concentrarci sul viso”, ha detto l’attore.

Jude Law in Closer

5. Non ha giudicato la natura del suo personaggio. Nel film Closer, Law ha interpretato Daniel “Dan” Woolf, protagonista insieme agli altri tre personaggi principali di un feroce racconto sulle relazioni sentimentali. Parlando di loro, Law ha affermato: “Non credo che siano spietati. Quello che si sottovaluta è ciò che non si vede. È una versione condensata di quattro anni di vita di queste persone. Tra questi momenti di innamoramento e separazione, c’è un sacco di felicità e gioia, come tutti noi sperimentiamo, e non si può sottovalutare. È un’amalgama dei momenti più alti, dei drammi della vita“.

Jude Law è Albus Silente in Animali fantastici

6. Si è fatto avanti personalmente. L’attore sapeva che la produzione del film stava cercando l’attore giusto per il ruolo di Silente in Animali fantastici – I crimini di Grindelwald e si è così proposto per la parte, riuscendo poi effettivamente ad ottenerla. Per aiutarlo a prepararsi per il ruolo di Silente, J. K. Rowling, l’autrice della saga di Harry Potter, ha dato all’attore dei dettagli estremamente segreti sul suo personaggio durante un incontro di due ore e mezzo tra i due, durante il quale gli fu permesso di porre tutte le domande che voleva.

Animali Fantastici- I Segreti di Silente recensione

Jude Law non è Instagram

7. Non possiede un profilo sul social network. L’attrice ha in più occasioni dichiarato di non essere una grande fan dei social network, dove troppo spesso la vita privata si mescola con quella pubblica. Proprio per perseguire il desiderio di non condividere troppo di sé, ha deciso di non possedere alcun account ufficiale sul social Instagram né su altri social. Si possono tuttavia ritrovare alcune fan page grazie alle quali sarà possibile rimanere aggiornati sui suoi progetti.

Jude Law: la moglie Philipa Coan e i figli

8. È attualmente sposato, ma ha un matrimonio alle spalle. L’attore si è sposato per la prima volta nel 1997 con l’attrice Sadie Frost, conosciuta sul set del film Shopping nel 1994. Tuttavia, dopo cinque anni di matrimonio, la coppia si è separata nel 2003. Il secondo matrimonio è, invece, avvenuto di recente, nell’aprile 2019: l’attore ha sposato la psicologa Philipa Coan, più giovane di quattordici anni, con cui si frequentava dal 2016.

9. È padre di sei figli. Dal matrimonio con Sadie Frost, l’attore è diventato padre di tre figli, Rafferty (nato nel 1996), Iris (nata nel 2000) e Rudy (nato nel 2002). Nel 2009, l’attore è diventato padre per la quarta volta di Sophia, una bambina nata dalla relazione avuta con la modella Samantha Burke nel 2008. In seguito, è diventato padre per la quinta ed ultima volta nel 2015 con la nascita di Ada, figlia avuta dall’unione con la cantante Catherine Harding. È poi diventato padre per la sesta volta, con la moglie Philipa Coan.

Jude Law: età e altezza

10. Jude Law è nato il 29 dicembre del 1972 a Lewisham, Londra, e la sua altezza complessiva corrisponde a 178 centimetri.

Fonti: IMDb, Indipendent, Daily Mail

Leurs enfants après eux: la recensione del film di Zoran e Ludovic Boukherma – Venezia 81

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Basato sul romanzo omonimo di Nicolas Mathieu, Leurs enfants après eux è il film di Zoran e Ludovic Boukherma che è stato selezionato per il Concorso della 81° edizione della Mostra d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia. Una scelta felice per un film che racconta con una certa grazia uno spaccato di vita che sta scomparendo mentre si compie. Una periferia francese che non esiste più ora e che con decadente vitalità trova la via dello schermo, brillando attraverso il suo splendido protagonista, l’astro in ascesa Paul Kircher.

Cosa racconta Leurs enfants après eux?

Leurs enfants après eux è il racconto di quattro estati che si consumano lente, tra amore, bagni al fiume, feste, furti, cotte e lotte, la crescita di Anthony, a partire dall’agosto del 1992 quando scopre il primo amore e dice per sempre addio all’infanzia. È anche, in misura minore, la crescita di Hacine, il suo provare a affermarsi in un mondo che lo vorrebbe sempre ai margini, sorte che invece lui vorrebbe capovolgere per progredire. Seguiamo i loro personaggi nel 1994, nel 1996 e infine nel 1998, quell’estate dei mondiali in cui la nazionale francese regalò un grande sogno alla nazione intera (a spese dell’Italia, ricordate?). Le cose cambiano, i rapporti si evolvono ma il tempo e la vita impongono scelte e prese di posizione.

Un coming of age in un mondo che sparisce

Leggermente fuori fuoco nella parte iniziale, il coming of age dei fratelli Boukherma fa grande leva sul racconto corale e su come, in mezzo al gruppo di personaggi che popolano le estati di Anthony, tutti prendono una strada piuttosto che un’altra, mentre il protagonista rimane sempre bloccato al centro delle sue incertezze, complice anche una storia familiare in cui la solidità della figura materna è minata dalla fragilità di un padre che ha perso la strada e con il quale fatica a trovare un rapporto.

La musica totalmente non ricercata, i colori vivaci, le soluzioni sceniche quasi banali offrono un quadro quasi rassegnato un mondo che scompare e in cui i giovani sembrano in balia di loro stessi, in maniera sempre più soffocante man mano che passano gli anni. Eppure, nei pensieri di Anthony, resta inalterata la fascinazione per la bella coetanea interpretata da Angélina Woreth, che gli ruba il cuore, e un po’ anche la dignità, fino a quel sudato ballo finale, in cui il ragazzo finalmente fiorisce e il padre, ubriaco, deluso, abbandonato, muore definitivamente, pur fiero di un figlio che non ha mai amato come avrebbe dovuto.

Paul Kircher è la star indiscussa del film

Paul Kircher è effettivamente la stella del film, sia perché è appunto il protagonista, sia perché la sua ascesa come protagonista del grande schermo lo sta portando a dover mettere in scena ruoli sempre più complessi nei quali trova sempre un modo per far vedere il suo carattere di attore in crescita. Di fronte a lui, un gigantesco Gilles Lellouche, nei panni di suo padre, un uomo che ha perso la strada e che si aggrappa all’idea di sé che vorrebbe lasciare al figlio.

Con qualche sequenza emozionante, e un racconto francamente disordinato, Leurs enfants après eux è un interessante coming of age che gode del contrasto tra la vita che va avanti e vuole progredire che si confronta con un modo di vivere destinato invece ad appassire per sempre.

Splinter Cell: l’anime di Netflix riceve un sorprendente aggiornamento sul casting

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Mentre lo streamer si prepara alla prima di un altro adattamento del gioco, l’anime Splinter Cell di Netflix ha ricevuto un sorprendente aggiornamento del cast. Basato sul franchise d’azione stealth di Ubisoft, approvato dallo scrittore di romanzi militari Tom Clancy, i vari tentativi di adattare i giochi per lo schermo hanno languito per quasi vent’anni, con Tom Hardy che era stato proposto come protagonista di un film live-action che è apparentemente morto nell’inferno dello sviluppo. L’anime di Splinter Cell è stato annunciato per la prima volta a metà del 2020, con il creatore di John Wick Derek Kolstad incaricato di dirigere e produrre la serie.

Durante una recente intervista con The Nerd Shepherd per il suo prossimo film 1242: Gateway to the West, a Michael Ironside è stato chiesto del prossimo anime di Splinter Cell . Oltre a confermare che non riprenderà il suo ruolo di Sam Fisher nei videogiochi, Ironside ha apparentemente annunciato che Liev Schreiber di Ray Donovan è stato scritturato per interpretare l’iconico protagonista, e ha anche indicato che la serie è “fatta e pronta”. Ecco cosa ha detto Ironside qui di seguito:

Netflix possiede Sam Fisher. Hanno già girato la miniserie, una serie estesa con Liev Schreiber che interpreta Sam. E credo che sia già pronta. Hanno anche una serie anime con Sam, che hanno intenzione di lanciare per prima. Il COVID e lo sciopero del SAG hanno ritardato un po’ tutto, ma no, sono sicuro che avrò 75 anni in primavera. Non è possibile che io interpreti Sam Fisher. Non posso far parte della serie perché se apro bocca sapranno che si tratta di Sam.

Quando uscirà l’anime di Splinter Cell?

Mentre alcuni potrebbero interpretare la nota di Ironside sull’arrivo dell’anime prima della miniserie come se ci fossero due serie di Splinter Cell in sviluppo presso Netflix, sembra più probabile che lo streamer consideri l’anime come una serie limitata. Quando è stato annunciato per la prima volta, si è detto che l’adattamento sarebbe stato una produzione di due stagioni composta da 16 episodi. Netflix ha fatto una cosa simile con l ‘imminente Tomb Raider: The Legend of Lara Croft, che ha trascorso anni in produzione prima di ottenere una data di uscita nell’ottobre 2024.

Con l’apparente conferma da parte di Ironside che la produzione dell’anime di Splinter Cell è in gran parte completata, la questione diventa ora quando la serie sarà effettivamente trasmessa su Netflix. Alcuni membri vicini alla produzione avevano già commentato sui social media che la serie era stata annunciata abbastanza prematuramente, con uno staff che aveva assicurato nel maggio 2024 che ci stavano “lavorando duramente”. Tuttavia, dopo quattro anni dall’annuncio, sembra probabile che la première avverrà prima del previsto, anche se tutti i 16 episodi sono stati realizzati in anticipo.

Harmony Korine dice che Hollywood sta iniziando a “crollare creativamente” mentre fuma in conferenza

Harmony Korine ha ribadito il suo pensiero sullo stato attuale dell’industria cinematografica durante la conferenza stampa di Venezia di sabato, affermando che “stiamo iniziando a vedere Hollywood sgretolarsi dal punto di vista creativo” perché è “così bloccata dalle convenzioni”. Mentre sbuffava da un sigaro, facendo sì che il fumo invadesse la sala conferenze, Korine – seduto accanto al suo designer Joao Rosa e a un Gaspar Noé mascherato di verde neon – ha parlato di come l’industria stia abusando dei suoi giovani.

Hollywood deve incoraggiare – non è necessario, ma sarebbe intelligente farlo – i giovani, i ragazzi. Il motivo per cui stiamo iniziando a vedere Hollywood crollare dal punto di vista creativo è che stanno perdendo molte delle menti più creative a favore del gioco e dello streaming”, ha detto. “Sono così chiusi nelle convenzioni e tutti quei ragazzi che sono così creativi ora troveranno altri percorsi e andranno in altri posti perché i film non sono più la forma d’arte dominante”.

Korine è presente per presentare in anteprima “Baby Invasion”, il suo ultimo progetto sperimentale ed esperienziale dopo “Aggro Dr1ft” dello scorso anno. Korine ha anticipato che il pubblico del festival riceverà solo uno “strato di base” dell’esperienza complessiva che verrà offerta una volta uscito il film.

Quando il film uscirà, ci sarà un modo per guardarlo attraverso il telefono, ma ci saranno alcuni codici all’interno del film che vi porteranno ad altri film”, ha detto. “Quindi il film, quello che state vedendo, è solo un film di base. Ci saranno altri tre o quattro film secondari”.

Il film – in cui un gruppo di mercenari travestiti con facce da bambini invade le ville dei ricchi e dei potenti – ha una proiezione di mezzanotte fuori concorso al Lido stasera. “È un horror, perché quello che fanno è orribile, ma sono anche così carini”, ha detto Korine a proposito degli invasori dal volto di bambino. “Sono così adorabili da guardare. Ma questi bambini sono delle minacce, delle creature ignobili”.

Il regista ha raccontato di aver utilizzato i filmati di sicurezza di alcuni suoi amici che erano stati derubati come base per il film, che non aveva una sceneggiatura o un cast tradizionale. “Alcuni del cast erano in realtà persone che avevano tentato di rapinare molti miei amici”, ha detto. “Una volta arrestati, li abbiamo inseriti nel cast e questo ha aggiunto un ulteriore senso di realtà”.

Come “Aggro Dr1ft”, “Baby Invasion” si presenta come uno sparatutto in prima persona ed è stato realizzato utilizzando l’intelligenza artificiale e i motori dei videogiochi. Mentre “Aggro Dr1ft” è interpretato da Travis Scott (nel suo primo ruolo cinematografico importante), “Baby Invasion” presenta una colonna sonora originale dell’elusivo musicista elettronico Burial.

Jude Law dice The Order sui neonazista “doveva essere fatto ora”: “Purtroppo, la rilevanza parla da sola”

Jude Law ha dichiarato che il suo nuovo thriller poliziesco, The Order, sulle indagini dell’FBI su un gruppo terroristico neonazista negli anni ’80, “doveva essere realizzato ora”. Alla conferenza stampa della Mostra del Cinema di Venezia, Law ha parlato dell’importanza del film in un momento in cui le ideologie di estrema destra stanno tornando a crescere. “Purtroppo la rilevanza parla da sola”, ha continuato. “Mi sembrava un’opera che doveva essere realizzata ora. È sempre interessante trovare un’opera del passato che abbia una qualche relazione con il presente”.

Basato su fatti realmente accaduti, il film è ambientato nell’Idaho nel 1983 e vede un agente solitario dell’FBI (Law) seguire una serie di rapine in banca e furti d’auto sempre più violenti, arrivando a capire che sono opera di un gruppo di pericolosi terroristi neonazisti nazionali, ispirati dal leader radicale Robert Jay Mathews (Nicholas Hoult), che stanno tramando una guerra contro il governo degli Stati Uniti. Basato sul libro del 1989 “The Silent Brotherhood” di Kevin Flynn e Gary Gerhardt, il film è interpretato anche da Tye Sheridan, Jurnee Smollett, Alison Oliver e Odessa Young.

Il regista Justin Kurzel ha aggiunto che i parallelismi del film con il mondo di oggi sono ciò che lo rende così interessante da realizzare. “È sempre una cosa straordinaria quando si trova uno scritto o un evento del passato che ha una sorta di prospettiva che può avere una conversazione con la politica di oggi”, ha detto. “È una gemma rara. Quindi abbiamo pensato che ci fosse molto da dire sull’oggi”.

Per creare l’intensità tra i personaggi di Law e Hoult, i due attori sono stati tenuti separati fino alla prima volta che hanno girato una scena insieme. “Non ci siamo nemmeno parlati per le prime quattro o cinque settimane di riprese”, ha rivelato Hoult. “Alla troupe piaceva molto l’idea di tenerci come forze diverse. La prima volta che abbiamo parlato è stata nella prima scena in cui interagiamo”.

Law è stato anche incaricato di seguire Hoult per un giorno, come avrebbe fatto il suo agente dell’FBI. Ma a Hoult non era stato detto nulla prima di arrivare a Venezia. “L’ho appena scoperto sulla barca!”, ha esclamato.

The Order” vede il giovane poliziotto di Sheridan unirsi all’agente dell’FBI di Law nella caccia al gruppo suprematista, e l’attore ha detto di avere una certa esperienza dei temi del film dalla sua infanzia. “È una grande opera che esplora come le persone di una piccola comunità possano essere manipolate da un’ideologia estrema”, ha detto Sheridan. “Sono cresciuto in una piccola città di 1.200 abitanti, quindi ho sicuramente visto certe cose crescendo in cui la gente probabilmente diventa violenta, soprattutto in queste sottoculture. Negli Stati Uniti c’è un’ideologia specifica che discende da generazioni che vivono in una piccola comunità e non hanno alcuna esposizione, quindi questa è stata una cosa che mi ha davvero attratto del progetto”.

Superman & Lois: la quarta stagione uscirà molto prima del previsto

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The CW ha confermato oggi che la quarta e ultima stagione di Superman & Lois sarà trasmessa prima del previsto.

In risposta alla creazione da parte della ABC di un blocco di game show dalle 20.00 alle 22.00 il lunedì per Celebrity Wheel Of Fortune e Press Your Luck, The Wranglers si sposta dal giovedì al lunedì, scambiando le serate con Scrabble e Trivial Pursuit.

Con il martedì e il venerdì occupati da WWE NXT e Inside The NFL, l’unica scelta possibile è stata quella di spostare Superman & Lois, che ora debutterà lunedì 7 ottobre anziché il 17 ottobre.

Non c’è da preoccuparsi, però, perché la première di due ore originariamente prevista è ancora valida. Superman & Lois continuerà poi ad andare in onda il lunedì alle 20.00 per tutta la durata della stagione finale.

Brad Schwartz, presidente del settore intrattenimento di The CW, ha portato la rete in una direzione molto diversa rispetto a quando ospitava l’Arrowverse e show come Supernatural e Riverdale.

Tuttavia, all’inizio di quest’anno ha espresso parole di elogio per la stagione finale di Superman & Lois: “Ho visto nove dei dieci episodi e sono fantastici. È un evento televisivo settimanale. Greg Berlanti e i produttori hanno costruito 10 episodi da urlo. Ci danno dentro alla grande. Ho pianto due volte guardando [i primi nove episodi] e non sono ancora arrivato al finale”.

“È degno di un Emmy. E, tra l’altro, si può guardare questo finale di stagione senza aver visto le stagioni precedenti e rimanere comunque emotivamente coinvolti in ciò che sta accadendo”, ha aggiunto Schwartz. “È un meraviglioso arco di 10 episodi”.

Di cosa parla Superman & Lois?

Basata sui personaggi della DC creati da Jerry Siegel e Joe Shuster, la serie è prodotta da Berlanti Productions in associazione con Warner Bros. Television, con i produttori esecutivi Greg Berlanti, Todd Helbing, Sarah Schechter, Brent Fletcher e Geoff Johns.

La posta in gioco sarà più alta che mai nel finale di 10 episodi, perché tutti gli indizi indicano che avremo un adattamento della Morte e Resurrezione di Superman. La quarta e ultima stagione è interpretata da Tyler Hoechlin nel ruolo di Clark Kent/Superman, Bitsie Tulloch nel ruolo di Lois Lane, Alex Garfin nel ruolo di Jordan, Michael Bishop nel ruolo di Jonathan e Michael Cudlitz nel ruolo di Lex Luthor.

Tra i precedenti regular della serie che torneranno come guest star figurano Dylan Walsh (Sam Lane), Wolé Parks (John Henry Irons), Tayler Buck (Natalie Irons), Inde Navarrette (Sarah), Erik Valdez (Kyle), Emmanuelle Chriqui (Lana Lang) e Sofia Hasmik (Chrissy).

La quarta stagione di Superman & Lois debutta su The CW con due episodi il 17 ottobre e il 7 ottobre.