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MCU: chi sono i personaggi con più scene nell’universo condiviso?

Vi siete mai chiesti quali fossero i personaggi del MCU ad aver ottenuto più tempo sul grande schermo? Riguardando la storia dell’universo cinematografico e i ventidue film finora prodotti in questi primi dieci anni, ciò che cattura subito l’attenzione è l’assoluta dominanza degli original six, gli attori che interpretano i sei Vendicatori originali.

E che dire degli altri? Scopriamo di seguito quali eroi hanno più scene (e minuti):

Nick Fury

samuel l. jackson

Tempo sullo schermo: 1 ora, 16 minuti

È apparso in: Iron Man, Iron Man 2, Captain America: Il Primo Vedicatore, The Avengers, Captain America: The Winter Soldier, Avengers: Age of Ultron, Avengers: Infinity War, Captain Marvel, Avengers: Endgame

Gamora

Tempo sullo schermo: 1 ora, 27 minuti

È apparsa in: Guardiani della Galassia Vol. 1, Guardiani della Galassia Vol. 2, Avengers: Infinity War, Avengers: Endgame

Loki

loki

Tempo sullo schermo: 1 ora, 32 minuti

È apparso in: Thor, The Avengers, Thor: The Dark World, Thor: Ragnarok, Avengers: Infinity War, Avengers: Endgame

Captain Marvel

Captain Marvel

Tempo sullo schermo: 1 ora, 36 minuti

È apparsa in: Captain Marvel, Avengers: Endgame

Rocket

Tempo sullo schermo: 1 ora, 36 minuti

È apparso in: Guardiani della Galassia Vol.1, Guardiani della Galassia Vol. 2, Avengers: Infinity War, Avengers: Endgame

War Machine

Tempo sullo schermo: 1 ora, 41 minuti

È apparso in: Iron Man, Iron Man 2, Iron Man 3, Avengers: Age of Ultron, Captain America: Civil War, Avengers: Infinity War, Captain Marvel, Avengers: Endgame

Doctor Strange

Tempo sullo schermo: 1 ora, 48 minuti

È apparso in: Doctor Strange, Thor: Ragnarok, Avengers: Infinity War, Avengers: Endgame

Spider-Man

Tempo sullo schermo: 1 ora, 55 minuti

È apparso in: Captain America: Civil War, Spider-Man: Homecoming, Avengers: Infinity War, Avengers: Endgame

Star-Lord

supereroi

Tempo sullo schermo: 1 ora, 56 minuti

È apparso in: Guardiani della Galassia Vol.1, Guardiani della Galassia Vol. 2, Avengers: Infinity War, Avengers: Endgame

Vedova Nera

vedova nera

Tempo sullo schermo: 2 ore, 12 minuti

È apparsa in: Iron Man 2, The Avengers, Captain America: The Winter Soldier, Avengers: Age of Ultron, Captain America: Civil War, Thor: Ragnarok, Avengers: Infinity War, Captain Marvel, Avengers: Endgame

Ant-Man

ant-man and the wasp

Tempo sullo schermo: 2 ore, 27 minuti

È apparso in: Ant-Man, Captain America: Civil War, Ant-Man And The Wasp, Avengers: Endgame

Hulk

Tempo sullo schermo: 2 ore, 41 minuti

È apparso in: L’incredibile Hulk, The Avengers, Iron Man 3, Avengers: Age of Ultron, Thor: Ragnarok, Avengers: Infinity War, Captain Marvel, Avengers: Endgame

Thor

Tempo sullo schermo: 3 ore, 49 minuti

È apparso in: Thor, The Avengers, Thor: The Dark World, Avengers: Age of Ultron, Doctor Strange, Thor: Ragnarok, Avengers: Infinity War, Avengers: Endgame

Captain America

Tempo sullo schermo: 4 ore, 36 minuti

È apparso in: Captain America: Il Primo Vendicatore, The Avengers, Thor: The Dark World, Captain America: The Winter Soldier, Avengers: Age of Ultron, Ant-Man, Captain America: Civil War, Spider-Man: Homecoming, Avengers: Infinity War, Captain Marvel, Avengers: Endgame

Iron Man

Iron Man film

Tempo sullo schermo: 6 ore, 41 minuti

È apparso in: Iron Man, L’incredibileHulk, Iron Man 2, The Avengers, Iron Man 3, Avengers: Age of Ultron, Captain America: Civil War, Spider-Man: Homecoming, Avengers: Infinity War, Avengers: Endgame

Leggi anche – MCU: ecco come guardare tutti i film in ordine cronologico

Fonte: CBM

Emilia Clarke era nel cast delle prime bozze di Iron Man 3

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Emilia Clarke era nel cast delle prime bozze di Iron Man 3

Emilia Clarke era nel cast originale di Iron Man 3? A quanto pare si, e la conferma arriva direttamente dal co-sceneggiatore Drew Pearce con una foto pubblicata su Instagram scattata durante le letture iniziali delle prime bozze con gli attori. Questa la didascalia scritta dall’autore:

Primo table read di Iron Man 3. Downey, Cheadle, Emilia Clarke (storia lunga, la sceneggiatura è cambiata), tutto vagamente terrificante. Ovviamente questo succedeva nel 2012 quando tutti erano più razzisti e pensavano che tutti gli inglesi fossero uguali. Le mie scuse in ritardo a Paul Bettany,  spero di non averlo deluso.

Dunque la Daenerys Targaryen di Game of Thrones era effettivamente stata scelta da Shane Black per interpretare un ruolo nel terzo capitolo del franchise su Tony Stark. Ma quale?

L’ipotesi più plausibile è Maya Hansen, il personaggio poi affidato a Rebecca Hall, o forse i Marvel Studios avevano programmato di inserire nel film una figura completamente diversa accantonata di seguito per ragioni misteriose. Se però consideriamo la popolarità raggiunta grazie alla serie HBO, è facile immaginare che per la Clarke fosse previsto un ruolo di spicco, e non una semplice comparsa.

Dopo averla rivista nella stagione finale di Game of Thrones, l’attrice tornerà al cinema nella nuova commedia natalizia firmata da Paul Feig al fianco di Emma Thompson e Henry Golding. I dettagli della trama sono scarsi al momento ma sappiamo che il film sarà ambientato a Londra durante una vacanza romantica tra i due protagonisti.

Emilia Clarke: dieci cose che non sai su di lei

Spider-Man e Deadpool insieme in un film del MCU? Ecco il rumor

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Spider-Man e Deadpool insieme in un film del MCU? Ecco il rumor

Ora che l’accordo tra Disney e Fox è siglato e la casa di topolino ha finalmente acquisito tutti i diritti sui supereroi Marvel, è facile immaginare che in un futuro nemmeno troppo lontano personaggi come gli X-Men e i Fantastici Quattro verranno introdotti nell’universo cinematografico di Kevin Feige. Ma in che modo?

Secondo l’ultimo report di MCU Cosmic, il team dei Marvel Studios starebbe già valutando diverse opzioni per inserire Deadpool, il mercenario chiacchierone interpretato da Ryan Reynolds nei due capitoli prodotti da 20th Century Fox: la prima prevede di andare avanti con il franchise e portare al cinema Deadpool 3; la seconda ipotizza l’arrivo del personaggio in una serie di Disney + (con qualche modifica sul rating e il linguaggio vietato ai minori); infine la terza considera di rendere Deadpool parte integrante del terzo film su Spider-Man, con la Sony impegnata nella produzione.

Trattandosi di una voce non ufficiale vi invitiamo a ragionare sulla precarietà dell’argomentazione, tuttavia è interessante notare come tutte e tre le possibilità siano altamente probabili, oltre che affascinanti da un punto di vista narrativo. Se i Marvel Studios decidessero di proseguire la linea editoriale del franchise, Deadpool rimarrebbe un marchio contraddistinto all’interno della proposta cinecomic Disney, mentre con una serie disponibile su una piattaforma internazionale a cui ognuno può avere accesso, saranno necessari degli interventi sul materiale. Nel terzo caso, la prospettiva di vedere insieme sullo schermo Wade Wilson e Peter Parker ha sicuramente del potenziale.

Che ne pensate?

Spider-Man: Far From Home, le teorie più intriganti sul Multiverso

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Il prossimo film sull’Uomo Ragno, Spider-Man: Far From Home, arriverà nelle sale il 2 Luglio (invece che il 5). Confermati nel cast del film il protagonista Tom Holland nei panni di Peter Parker, Marisa Tomei in quelli di zia May e Zendaya in quelli di Michelle, Samuel L. Jackson in quelli di Nick Fury e Cobie Smulders in quelli di Maria Hill.

Le riprese del film sono durate circa tre mesi, e nella maggior parte delle foto circolate in rete abbiamo visto Peter Parker alle prese con Michelle. Naturalmente il film vedrà tornare anche Flash Thompson (Tony Revolori) e Ned Leeds (Jacob Batalon), gli altri compagni di scuola di Peter. Ma cosa conosciamo realmente della trama e quali teorie circolano intorno al nuovo titolo dei Marvel Studios?

Per quanto riguarda le novità del sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una versione rimodellata di quella di Iron Spider. vista in Avengers: Infinity War. Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera, con degli occhiali al posto delle orbite bianche, come da tradizione, questo perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno di una nuova maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta su Titano, durante il confronto con Thanos e prima della sua disintegrazione.

Fonte: MCU Cosmic

Cannes 2019: tutti i vincitori di Un Certain Regard

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Cannes 2019: tutti i vincitori di Un Certain Regard

Un Certain Regard 2019 ha presentato 18 film in concorso. 9 di questi sono stati premiati. Il film d’apertura è stato LA FEMME DE MON FRERE di Monia Chokri. Sotto la presidenza di Nadine Labaki (regista e attrice, Libano), la giuria era composta da Marina Foïs (attrice, Francia), Nurhan Sekerci-Porst (produttore, Germania), Lisandro Alonso (regista, Argentina) e Lukas Dhont (regista, Belgio).

“La giuria vorrebbe esprimere il grande piacere che abbiamo provato nell’immergerci nella diversità di questa selezione. Su molti livelli: sui soggetti, sul modo in cui gli strumenti cinematografici sono stati utilizzati e sui personaggi. È stato molto stimolante aver visto, fianco a fianco, registi che padroneggiavano la loro lingua così bene e altri ancora che trovavano la loro strada. È stata una bella sorpresa vedere 9 opere prime nella Selezione Ufficiale Un Certain Regard. Siamo stati onorati di essere stati trasportati in tutti questi diversi universi. Il cinema mondiale rimane molto vivo e in buona forma!”

La giuria

Ecco tutti vincitori di Un Certain Regard 2019

« UN CERTAIN REGARD »
A VIDA INVISÍVEL DE EURÍDICE GUSMÃO
(LA VIE INVISIBLE D’EURÍDICE GUSMÃO/THE INVISIBLE LIFE OF EURÍDICE GUSMÃO)
BY KARIM AÏNOUZ

JURY PRIZE
O QUE ARDE
(VIENDRA LE FEU/FIRE WILL COME)
BY OLIVER LAXE

PRIZE FOR BEST PERFORMANCE
CHIARA MASTROIANNI
FOR CHAMBRE 212 (ON A MAGICAL NIGHT) BY CHRISTOPHE HONORÉ

PRIZE FOR BEST DIRECTOR
KANTEMIR BALAGOV
FOR BEANPOLE (UNE GRANDE FILLE)

SPECIAL JURY PRIZE
LIBERTÉ
BY ALBERT SERRA

JURY’S « COUP DE CŒUR » (Ex-aequo)
LA FEMME DE MON FRÈRE (A BROTHER’S LOVE)
BY MONIA CHOKRI
THE CLIMB
BY MICHAEL ANGELO COVINO

JURY SPECIAL MENTION
JEANNE (JOAN OF ARC)
BY BRUNO DUMONT

Akira di Taika Waititi arriverà nelle sale a maggio 2021

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Akira di Taika Waititi arriverà nelle sale a maggio 2021

La Warner Bros. ha ufficializzato la data di uscita del nuovo adattamento di Akira, progetto nelle mani di Taika Waititi, fissata non più al 14 maggio 2021 ma al 21 maggio 2021. Un piccolo slittamento che non cambia i programmi dello studio e che mette in concorrenza il live action con John Wick 4, quarto capitolo del franchise con Keanu Reeves già confermato nei giorni scorsi.

Questa versione in live-action di Akira, ovviamente tratto dai sei volumi di Katsuhiro Otomo, arriva al cinema dopo l’anime giapponese del 1988 diretto da Otomo.

Per quanto riguarda Waititi, il neozelandese è salito ufficialmente a bordo della produzione dopo aver abbandonato giovedì scorso i lavori sul film d’animazione che avrebbe reso protagonista il celebre scimpanzé di Michael Jackson, Bubbles.

Nel frattempo vi ricordiamo che il regista di Thor: Rahnarok è entrato di recente nel cast di Free Guy, action comedy che sarà diretta da Shawn Levy e interpretata da Ryan Reynolds. La star di Deadpool vestirà i panni del protagonista Guy, un funzionario della banca che scopre di vivere all’interno di un videogioco dove – insieme ad un avatar – cercherà di impedire agli sviluppatori di chiudere il loro mondo. Insieme a loro Jodie Comer (Killing Eve), Joe Keery (Stranger Things), Lil Rel Howery, e Utkarsh Ambudkar.

Fonte: Deadline

Avengers: Endgame, ecco com’è stato realizzato l’invecchiamento di Cap

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Durante le scene finali di Avengers: Endgame Steve Rogers torna dal Regno Quantico dopo aver restituito le gemme dell’infinito alle rispettive timeline nella sua versione “anziana”, con tanto di capelli bianchi e profonde rughe sul viso. E se pensavate che questo look fosse il risultato di intense sessioni di trucco e parrucco, ora le parole di un addetto ai vfx sembrano confermare che è stato necessario anche l’intervento degli effetti visivi.

Dunque com’è nata la scena e com’è stata realizzata?

Per questa inquadratura di Chris si è attraversato un periodo di sviluppo molto lungo in cui abbiamo provato diverse età e stili di invecchiamento“, ha raccontato il supervisor Trent Claus a Comicbook, “E un problema che incontriamo spesso con il processo di invecchiamento è che ognuno ha la propria idea di ciò che ti succede in base alla tua esperienza personale, cosa succede al tuo viso e cosa è successo ai volti dei tuoi genitori“.

In una stanza piena di sei o sette persone, ognuna di queste potrebbe avere un’opinione diversa su come dovrebbe essere l’invecchiamento, quindi è più difficile fissare un look, mentre con il ringiovanimento è più facile: hai un riferimento o un’immagine esatta di ciò a cui stai mirando. Qui è molto più soggettivo.

Claus ha poi spiegato che la After Legacy Effects è stata incaricata di costruire alcune protesi che avrebbero fatto apparire più vecchio Evans e come questo aiuto pratico non abbia necessariamente reso la scena pronta per il montaggio finale. Di fatto l’inquadratura di “Old Man Cap” è stata ultimata dopo il termine delle riprese e la maggior parte del lavoro sul volto dell’attore è stato digitalizzato in post-produzione.

Purtroppo il make-up che avevamo applicato sul viso intorno agli occhi, alla fronte e al naso non è stato approvato, così abbiamo dovuto rimuovere digitalmente il trucco e ricrearlo da capo. Ciò che è stato conservato è il collo e la parrucca, mentre tutto quello che vedete sullo schermo è digitale.”

Avengers: Endgame, il dettaglio sul passato di Vedova Nera che nessuno ha notato

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Avengers: Endgame è nelle nostre sale dal 24 aprile.

Nel cast figurano Robert Downey Jr.Chris HemsworthMark RuffaloChris EvansScarlett JohanssonBenedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom HollandChadwick Boseman, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

Leggi anche – Captain America: 8 modi in cui potrebbe tornare dopo Endgame

Fonte: Comicbook

Cannes 2019: Ophelie Bau abbandona la proiezione durante la scena di sesso

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Sapevamo già che avrebbe fatto discutere, lo fa da sempre e a Cannes in particolar modo Abdellatif Kechiche ha sempre portato scandalo. Questa volta lo fa con Mektoub My Love: Intermezzo, il seguito del Canto Uno visto a Venezia due anni fa e arrivato lo scorso anno nelle nostre sale.

Il film dure quasi quattro ore ed è una lunga sequenza in discoteca, inframezzata da una scena di sesso nel bagno della stessa discoteca, della durata di 15 minuti. La notizia in sé non crea troppo scalpore, visto che il regista ci aveva abituati a questo genere di scene, tuttavia sembra che la protagonista del film, la sensualissima Ophelie Bau non avesse idea che la sua scena fosse stata inserita integralmente nel film.

Durante la proiezione, in molti si sono allontanati dalla sala per via della lunghezza del film, difficile da sostenere soprattutto perché a fine festival. Inoltre, qualcuno si è anche detto infastidito dalla lunga scena di sesso e proprio in quel momento, l’attrice ha lasciato la sala, dando anche forfait alla conferenza stampa del giorno dopo.

In quella sede, il regista non ha commentato la sua assenza, mentre l’ufficio stampa ha spiegato che la Bau aveva altri impegni su altri set. Possiamo solo immaginare che l’attrice si sia sentita in imbarazzo per la scena esplicita, un cunnilingus chiaramente non simulato per una versione del film che è stata montata a ridosso del Festival e che gli attori non avevano potuto vedere.

In sede di conferenza, il regista ha però spiegato il senso del suo film, che su due piedi può sembrare ostico a un pubblico generalista. Kechiche ha dichiarato: “La cosa più importante per me, lo voglio dire subito è celebrare la vita, l’amore, il desiderio, la musica, il corpo. Volevo tentare un’esperienza cinematografica più libera possibile.”

In merito alla già molto (forse troppo) chiacchierata scena di sesso, il regista ha scansato ogni accusa di voler a tutti i costi sconvolgere: “Quello che ho cercato di fare è descrivere le cose attraverso il movimento. Volevo filmare la magia del corpo. È l’aspetto metafisico del corpo che ho ritratto.”

Yes Man: 10 cose che non sai sul film

Yes Man: 10 cose che non sai sul film

Yes Man è uno dei film più brillanti che chi siano visti al cinema negli ultimi anni, in grado di condensare temi serie e di riflessione e momenti comici ed umoristici.

Sicuramente la presenza del cast, e soprattutto di Jim Carrey, ha aiutato la buona realizzazione del film che, ancora oggi, lo si rivede ogni volta che si presenta l’occasione con molta gioia.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Yes Man.

Yes Man film

1. Il regista ha passato molto tempo con Carrey. Per trovare il tono giusto del film, Peyton Reed ha deciso di trascorrere diverso tempo con Jim Carrey per trovare un giusto equilibrio per il film. Un tono che doveva includere le commedie di Carrey, ma anche i suoi film più seri, oltre che il fatto di americanizzare il soggetto (il libro su cui si basa è di un autore britannico).

2. Sono stati fatti dei riferimenti ai Beatles. In Yes Man, Carl fa due riferimenti a I Beatles. Il primo è quando canta Can not Buy Me Love nell’Hollywood Bowl e il secondo è quando suona la chitarra e canta Jumper dei Third Eye Blind.

Yes Man streaming

3. Il film è disponibile in streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere Yes Man, è possibile farlo grazie alla sua presenza sulle piattaforme di streaming digitali legali come Tim Vision, Rakuten Tv, Chili, Google Play e iTunes.

Yes Man cast

yes man

4. Jim Carrey si è rotto tre costole. In Yes Man, Jim Carrey ha fatto da sé quasi tutte le acrobazie richieste e, durante una di queste, si è fatto molto male. La scena specifica è quando nel bar Carl s’imbatte in un cameriera e cade di schiena: nel fare ciò, Carrey ha sbagliato la mossa, cadendo così forte sul pavimento sa procurarsi la rottura di tre costole.

5. Zooey Deschanel si è trovata senza stuntwoman. Il giorno prima in cui Zooey Deschanel avrebbe dovuto salire in moto per la prima volta, la sua controfigura si è fatta male. All’attrice è stato detto che ci sarebbero voluti nove mesi affinché la sua stuntwoman si rimettesse in forma, quindi le è stato chiesto di realizzare lei la scena.

6. Jim Carrey è rimasto affascinato dal progetto. Lo stesso attore ha dichiarato di essersi lasciato sedurre dal progetto Yes Man perché sentiva che gli avrebbe permesso di recitare in lacune scene davvero divertenti. Scene che avrebbero fatto riflettere il pubblico su se stesso e gli avrebbero fatto chiedere se, forse, avrebbero dovuto dire di “sì” più spesso.

Yes Man frasi

7. Frasi da ricordare. Un film come Yes Man possiede della frasi davvero indimenticabili che aiutano a riflettere sul senso della vita. Ecco, dunque, qualche esempio:

  • Io voglio che voi invitiate il “sì” nella vostra vita, perché il “sì”, a sua volta, vi risponderà sì! Quando voi dire sì, entrate nella sfera del possibile! (Terrence Bundley)
  • Il “sì” porta sempre a qualcosa di buono! (Carl Allen)
  • Senti ma chi se ne frega, il mondo è un parco giochi. Uno lo sa da ragazzino, ma poi strada facendo tutti se lo scordano. (Allison Renee)
  • Tu dici no alla vita, quindi non stai vivendo. (Terrence Bundley)

Yes Man: storia vera

8. Si basa un libro autobiografico. Questo film non è altro che l’adattamento dell’omonimo libro scritto da Danny Wallace, autore, produttore e giornalista britannico che ha trascorso un anno rispondendo sempre “sì” a qualsiasi domanda o proposta e registrando i risultati.

9. Un esperimento iniziato per caso. Sembra che David Wallace, autore del romanzo Yes Man, su cui si basa il film, abbia iniziato questo esperimento un po’ per caso, grazie ad uno sconosciuto incontrato sull’autobus. Il suggerimento era quello di dire più sì e così fece per un anno, rispondendo in maniera affermativa a tutto.

Yes Man trama

10. Capire cosa significhi dire di sì. La trama di Yes Man analizza la storia di Carl Allen, caduto in depressione dopo essere stato lasciato dalla moglie dopo sei mesi di matrimonio. Questa situazione gli impedisce di essere sereno e di vedere assiduamente gli amici che gli voglio bene, fino che un vecchio amico riesce a convincerlo a partecipare ad un convegno sull’autostima. Se all’inizio il fatto di dire sempre sì sembra poco sensato, il seguito capirà qual è il suo vero significato.

Fonti: IMDb, Frasi celebri

Ford v Ferrari: le prime foto ufficiali del film con Christian Bale e Matt Damon

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È Entertainment Weekly a diffondere le prime immagini ufficiali di Ford v Ferrari, il film diretto da James Mangold (Logan, Walk The Line) che vede protagonisti Christian Bale e Matt Damon nei panni del pilota Ken Miles e Carol Shelby, l’ingegnere meccanico che progettò il modello GT 40 per la casa automobilistica.

Questo è David contro Golia contro Golia“, ha raccontato Bale, “C’è il Golia industriale con Ford e il carismatico Golia di reputazione con Ferrari, e poi questa storia reale del trionfo dei disadattati.

Il film parla di persone vere e di amore, perdita e paure che non vengono gestite in tre piccoli momenti o in una sequenza action di dodici minuti“, racconta Mangold parlando dell’approccio vecchio stile della produzione, diverso dai soliti blockbuster hollywoodiani. “È un tour de force, e Matt e Christian non sono mai stati così bravi“.

Ford v Ferrari è ambientato nel 1966, durante la preparazione della 24 Ore di Le Mans in Francia, e segue il coraggioso pilota britannico Ken Miles portare a termine la missione del designer americano Carroll Shelby che ha appena costruito una vettura rivoluzionaria per l’epoca. Talmente eccezionale da permettergli di sfidare il dominatore dell’industria, il marchio Ferrari.

Sono due amici che capiscono come affrontare l’ignoranza di chi non sa nulla sulle corse“, dice Bale a EW. “È una storia che trascende le corse e diventa qualcosa in grado di catturare lo spirito di persone che sono disposte a rischiare tutto per il loro amore.

Mangold parla poi del processo creativo e delle difficoltà di rimanere attaccati quanto più possibile al realismo delle gare: “Ho imparato molte cose grazie a Logan, perché uno degli obiettivi principali allora era ribaltare l’idea che il cinecomic fosse troppo dipendente dalla CGI. Io volevo renderlo il più emotivamente e fisicamente possibile, e questo aspetto è stato riportato in Ford v Ferrari. Volevo vedere un film di corse in cui le auto non erano tutte creazioni digitali e in cui lo spettatore potesse sentirsi là fuori in pista.”

Nel cast, oltre a Bale e Damon, figurano anche Caitriona Balfe (Outlander), Tracy Letts (Lady Bird), Josh Lucas (Sweet Home Alabama) e Jon Bernthal (The Punisher).

Ford v Ferrari arriverà nelle sale il prossimo 15 novembre.

Fonte: EW

Cannes 2019: Marco Bellocchio presenta il film Il Traditore

Cannes 2019: Marco Bellocchio presenta il film Il Traditore

Dopo aver ricevuto una lunga standing ovation seguente alla proiezione de Il Traditore, Marco Bellocchio presenta il suo nuovo film in conferenza stampa. Il lungometraggio, presentato in concorso al Festival di Cannes 2019, racconta la storia di Tommaso Buscetta, celebre pentito di mafia che contribuì con le sue testimonianza a sferrare un duro colpa a Cosa Nostra, permettendo così di arrivare al celebre maxi processo.

Per iniziare la conferenza stampa, il regista Marco Bellocchio espone il suo punto di vista riguardo il protagonista del film, dichiarando che “Buscetta non è un eroe, ma è un uomo coraggioso. È un traditore dal punto di vista di Cosa Nostra. Ma il suo è un tradimento sofferto. Studiando il personaggio mi sono reso conto di questa sua personalità ricca di sfaccettature, e ho voluto puntare su questo, senza condannare né accusare il protagonista.”

Quando gli viene chiesto come ha pensato di approcciarsi al film, considerando la vasta filmografia a riguardo, Bellocchio riprende la parola dichiarando “Non volevo certamente fare un film convenzionale. Volevo che fosse semplice e popolare. Oggi non esiste più un cinema civile in Italia, è stato distrutto dalla tv. E allora ho dovuto inventare. Inoltre ho cercato di costruire il film arricchendolo di una teatralità che separa coloro che appartenevano alla mafia e volevano che il maxiprocesso fallisse da Tommaso Buscetta, che invece si contrappone a loro.

Pierfrancesco Favino, che nel film dà voce e corpo a Buscetta, racconta di come si è accostato ad un personaggio così controverso. “Ero interessato a ricercare la natura del personaggio attraverso i fatti meno noti. Ho fatto diverse ricerche, ho parlato con molte persone, e ho avuto sempre più chiaro il modo in cui lui cambiava atteggiamento a seconda di chi aveva davanti. È stato un ottimo attore, e ho cercato di costruirlo partendo da questo aspetto.”

Bellocchio, abituato a storie, personaggi e tematiche molto lontane dal mondo a cui invece appartiene Buscetta, racconta infine i suoi ricordi di quegli anni e di ciò che di lui si sapeva. “Ricordo che arrivò in Italia dal Brasile il 15 luglio 1984. Ai miei occhi era un uomo misterioso, di cui sapeva poco, come che la mafia aveva ucciso alcuni dei suoi familiari. Il valore del suo tradimento fu realmente compreso solamente in seguito. Senza di lui non si sarebbe mai arrivati al maxi-processo, che è stata una vittoria, seppur parziale, dello Stato contro la mafia.”

A conclusione della conferenza stampa il regista e il cast de Il Traditore vengono premiati da un nuovo prolungato applauso. Il film sembra infatti aver riscosso ottimi giudizi da parte della critica, in particolare da quella estera, e per molti potrebbe consegnare a Bellocchio la sua prima Palma d’Oro.

Il giardino delle vergini suicide: 10 cose che non sai sul film

Il giardino delle vergini suicide: 10 cose che non sai sul film

Il giardino delle vergini suicide è uno dei film che ha segnato il cinema di fine anni ’90, raccontando sentimenti ed emozioni della fascia d’età adolescenziale, rimanendo un film autoriale, preciso e rispettoso.

Sofia Coppola, dopo alcuni corti, ha debuttato alla regia proprio con questo lungometraggio che ha da subito avuto pareri e critiche positive, sia per quanto riguardano le tematiche narrate (in quanto la regista è stata anche sceneggiatrice) sia per le sue innate qualità registiche.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Il giardino delle vergini suicide.

Il giardino delle vergini suicide film

1. A Sofia Coppola era stato consigliato il libro. Sembra che Thurston Moore della band Sonic Youth abbia suggerito di leggere Il giardino delle vergini suicide a Sofia Coppola, prestandole una copia. Dopo averlo letto, la regista decise di adattarlo in un film.

2. La Coppola non era l’unica interessata all’adattamento. Dopo aver scritto la sceneggiatura, Sofia Coppola ci rimase male nel sapere che già un’altra compagnia stava lavorando ad un adattamento del libro. Tuttavia, essi non erano contenti del loro lavoro, così lei mostrò loro il suo lavoro che alla fine venne usato per la realizzazione del film.

3. Un film per teenager (e non solo) di qualità. Stando alle dichiarazioni della regista, sembra che lei abbia voluto realizzare Il giardino delle vergini suicide perché connessa con i temi affrontati nell’omonimo romanzo e anche per la volontà di dare vita ad un film sui teenagers che fosse di qualità, con una buona fotografia e trattando gli argomenti con il dovuto rispetto.

Il giardino delle vergini suicide streaming

4. Il film è disponibile in streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere questo film, è possibile farlo grazie alla sua presenza sulle piattaforme di streaming digitale legale come Rakuten Tv, Google Play e iTunes.

Il giardino delle vergini suicide cast

5. Scarlett Johansson era stata considerata per un ruolo. Dopo averla vista nel film Manny & Lo (1996), Sofia Coppola trovò che Scarlett Johansson sarebbe stata perfetta nel suo film e le offrì un ruolo. Tuttavia, l’attrice considerò la sceneggiatura troppo intensa e preferì rifiutare l’offerta.

6. Una prova d’attrice per Kirsten Dunst. Secondo Kirsten Dust, interpretare il ruolo di Lux Lisbon è stata una prova attoriale non di poco conto. È proprio grazie al suo personaggio che la giovane attrice ha potuto dimostrare di avere tutte le capacità per interpretare un ruolo complesso.

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7. Il film è l’adattamento di un romanzo del 1993. In quell’anno venne pubblicato il romanzo Le vergini suicide, scritto da Jeffrey Eugenides. Con questo libro, l’autore cerca di raccontare la vita dei teenager e, attraverso un narratore che si fa portavoce di un gruppo di ragazzi, viene raccontatala storia delle cinque sorelle Lisbon a distanza di vent’anni dallo svolgimento degli eventi.

8. Il romanzo è anche una fotografia sui legami famigliari. Oltre che analizzare l’adolescenza vissuta dai protagonisti, il libro di Eugenides prova a fare una fotografia circa le dinamiche che uniscono una famiglia, l’evoluzione che può avvenire e le conseguenze dettate da certe azioni, proponendo un parallelismo con la malattia che colpisce gli alberi della città.

9. Cinque copie della stessa ragazza. Se si legge attentamente il romanzo, ci si può rendere conto come le cinque ragazze non siano altro che punti di vista e osservazioni di una stessa ragazza, mentre altre volte ognuna sembra essere completamente diverse dall’altra.

Il giardino delle vergini suicide frasi

il giardino delle vergini suicide

10. Frasi che rimangono nella memoria. Non sono molti i film che riescono a rimanere nella memoria collettiva grazie a delle frasi incisive: tuttavia, questo è stato il caso de Il giardino delle vergini suicide. Ecco, allora, qualche esempio:

  • Evidentemente lei, dottore, non è mai stato una ragazzina di tredici anni… (Cecilia Lisbon)
  • Scoprimmo che le ragazze sapevano tutto di noi e che noi non potevamo capirle affatto.
  • Quello che abbiamo qui è un sognatore. Qualcuno completamente fuori dalla realtà (Tim Weiner)
  • Nel corso degli anni sono state dette tante cose sulle ragazze, ma non abbiamo mai trovato una risposta. In fondo non importava la loro età, né che fossero ragazze… La sola cosa che contava è che le avevamo amate… e che non ci hanno sentito chiamarle… e ancora non ci sentono che le chiamiamo perché escano dalle loro stanze… dove sono entrate per restare sole per sempre… e dove non troveremo mai i pezzi per rimetterle insieme.

Fonti: IMDbThe Guardian

C’era una volta a Hollywood: in sala potrebbe arrivare una versione più lunga

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Aveva promesso che avrebbe fatto di tutto pur di portare a Cannes (esattamente venticinque anni dopo la vittoria della palma d’oro con Pulp Fiction) il suo nuovo film, C’era una volta a Hollywood, e così è stato. Quentin Tarantino è stato il vero protagonista di questa edizione del festival, insieme alle star Brad Pitt, Leonardo DiCaprio e Margot Robbie, presentando in concorso la “prima” versione del nono lungometraggio montata in fretta e furia pur di arrivare in tempo per la croisette.

E tra i vari argomenti affrontati dal regista in una lunga intervista con Indiewire c’è anche il minutaggio della pellicola e l’ipotesi che al cinema arrivi una director’s cut più sostanziosa con le scene tagliate fuori:

Si, potrebbe essere più lunga. Non toglierei niente. Semmai valuterò la possibilità di rimetterci qualcosa.

Il taglio di C’era una volta a Hollywood presentato alla stampa e al pubblico di Cannes si aggira intorno alle 2 ore e 39 minuti, mentre il montaggio originale superava addirittura le 4 ore e 20 minuti. Quale delle due finirà in sala?

C’era una volta a Hollywood: Tarantino paragona il film a Pulp Fiction

Di seguito la prima sinossi:

La storia si svolge a Los Angeles nel 1969, al culmine di quella che viene chiamata “hippy” Hollywood. I due protagonisti sono Rick Dalton (Leonardo DiCaprio), ex star di una serie televisiva western, e lo stunt di lunga data Cliff Booth (Brad Pitt). Entrambi stanno lottando per farcela in una Hollywood che non riconoscono più. Ma Rick ha un vicino di casa molto famoso…Sharon Tate.

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Ho lavorato alla sceneggiatura per cinque anni, e vissuto nella contea di Los Angeles per gran parte della mia vita, anche nel 1969, e all’epoca avevo sette anni“, ha dichiarato Tarantino. “Sono davvero felice di poter raccontare la storia di una città e di una Hollywood che non esistono più, e non potrei essere più entusiasta dei miei due attori protagonisti.

Nel cast anche Damian LewisDakota FanningNicholas Hammond, Emile HirschLuke PerryClifton Collins Jr.Keith JeffersonTimothy Olyphant, Tim Roth, Kurt Russell Michael MadsenRumer Willis, Dreama WalkerCosta Ronin, Margaret Qualley, Madisen Beaty Victoria Pedretti. Infine Damon Herriman sarà Charles Manson.

Il film segnerà anche l’ultima apparizione cinematografica di Luke Perry, morto lo scorso 4 marzo. L’uscita nelle sale di C’era una volta a Hollywood è fissata al settembre 2019.

C’era una volta a Hollywood: tutto quello che sappiamo sul nuovo film di Tarantino

Fonte: Indiewire

9 nuovi trailer che dovresti vedere questa settimana

9 nuovi trailer che dovresti vedere questa settimana

I trailer non sono altro che brevi filmati promozionali di film che che saranno a breve nelle nostre sale oppure saranno presenti su una delle tante piattaforme digitali disponibili online.

Il loro compito è quello di creare e far sviluppare nel pubblico una certa dose di hype circa il film promosso, affinché si corra subito a vederlo già nei primi giorni d’uscita.

Ma quali sono i trailer usciti questa settimana da non perdere? Scopriamoli insieme!

Terminator: Destino Oscuro

È stato da poco diffuso il primo trailer di Terminator: Destino Oscuro (Terminator: Dark Fate in lingua originale) che vede il ritorno di Linda Hamilton nei panni di Sarah Connor.

Questo film continuerà la storia direttamente da Terminator 2: Il giorno del giudizio, fingendo che Terminator 3, 4 e 5 non siano mai esistiti.

Nel cast del film torna anche Arnold Schwarzenegger, mentre a completare la squadra vi sono Mackenzie Davis, Diego Boneta e Gabriel Luna. Alla regia del film, invece, è stato confermato Tim Miller.

Nureyev The White Crow

Eagle Pictures ha diffuso il trailer italiano del film diretto ed interpretato da Ralph Fiennes e dedicato alla leggenda della danza mondiale: Nureyev The White Crow.

Tratto dalla biografia Rudolf Nureyev: The Life scritta da Julia Kavanagh, il film intende raccontare la vita del leggendario ballerino, a partire dall’infanzia e dagli anni trascorsi nella scuola di danza di Leningrado.

Il ballerino è interpretato dal giovane Oleg Ivenko, mentre Ralph Fiennes, oltre che dirigere il film, interpreterà la figura di Alexander Pushkin, un famoso insegnante di danza. Già passato e apprezzato al Torino Film Festival e al London Film Festival, il film arriverà nelle sale italiane il 25 luglio.

Toy Story 4

Toy Story 4 è pronto per arrivare al cinema il 26 giugno e il suo trailer finale mostra Woody e Buzz alle prese con la loro nuova vita con Bonnie, oltre incontrare anche Forky, uno dei giocattoli più originali dell’intera saga.

Nel 1995 Toy Story – Il mondo dei giocattoli rivoluzionò il cinema d’animazione come primo lungometraggio interamente realizzato con la computer grafica. Il film ottenne il più alto incasso dell’anno e fu candidato a molti premi, tra cui tre Oscar. Toy Story 2 – Woody e Buzz alla riscossa (1999) vinse il Golden Globe per il miglior film, mentre Toy Story 3 – La grande fuga (2010) era riuscito a vincere l’Oscar per il Miglior Film d’Animazione e la Miglior Canzone Originale.

C’era una volta a Hollywood

In occasione delle presentazione ufficiale al Festival di Cannes 2019, è arrivato il trailer ufficiale di C’era una volta a Hollywood, il nono film di Quentin Tarantino che vede tra i protagonisti Brad Pitt, Leonardo DiCaprio e Margot Robbie.

Le storia narrata si svolge nella Los Angeles del 1969, al culmine del periodo hippy di Hollywood. I due protagonisti sono Rick Dalton (Leonardo DiCaprio), ex star di una serie televisiva western, e il suo stunt di lunga data, Cliff Booth (Brad Pitt). I due stanno lottando per resistere nella Hollywood che non riconoscono più. Allo stesso tempo, Rick ha una vicina di casa molto famosa, l’attrice Sharon Tate (Margot Robbie).

Nel cast del film, che arriverà in Italia il 19 settembre, sono presenti anche Damian Lewis, Dakota Fanning, Nicholas Hammond, Emile Hirsch, Luke Perry, Tim Roth, Kurt Russell e Michael Madsen.

Downtown Abbey – Il film

In attesa dell’uscita al cinema, prevista per il prossimo 20 settembre, la Universal Pictures ha diffuso il primo trailer ufficiale di Downtown Abbey – Il film.

Questo lungometraggio sarà l’ultimo capitolo della saga famigliare dei Crawley e del loro personale di servizio, esplorata nell’omonima serie tv e ambientata nel suggestivo contesto della loro casa in stile edoardiano, situata nella campagna inglese.

Nel corso della sue sei stagioni, Downtown Abbey ha ottenuto molti riconoscimenti, tra cui 3 Golden Globe e 15 Emmy, senza considerare l’enorme quantità di candidature che hanno reso la serie il programma televisivo non americano più nominato agli Emmy.

In questo film torna il cast della serie, composto da Maggie Smith, Hugh Bonneville, Laura Carmichael, Michelle Dockery e Elizabeth McGovern, insieme ad alcune new entry come Tuppance Middleton, Simon Jones e Imelda Staunton. Il film è stato scritto da Julian Fellow (creatore dello show) ed è stato diretto da Michael Engler.

A Rainy Day in New York

Sembrava che non dovesse mai vedere la luce, ma finalmente è arrivato da poco online il primo trailer ufficiale di Un giorno di pioggia a New York (A Rainy Day in New York), il nuovo film scritto e diretto da Woody Allen che arriverà nelle nostre sale il prossimo 3 ottobre grazie a Lucky Red.

Nel film, che Amazon Studios aveva scelto di non distribuire, si trova un cast ricco e d’eccezione, composto da Jude Law, Elle Fanning, Timothée Chalamet, Selena Gomez, Liev Schreiber, Suki Waterhouse e Kelly Rohrbach.

Maleficent: Mistress of Evil

https://youtu.be/5MwW1NAsnR8

Il primo trailer di Maleficent: Mistress of Evil è finalmente arrivato, mostrando le prime immagini del sequel film campione d’incassi del 2014.

Il film, diretto da Joachim Ronning, vede ancora una volta protagoniste Angelina Jolie ed Elle Fanning ed è pronto per arrivare nei nostri cinema il prossimo 17 ottobre con il titolo Maleficent: Signora del male.

Questo film si aggiunge alla lista dei live action Disney, la nuova politica della casa di Topolino per realizzare i revival dei grandi classici di animazione che hanno colpito molte generazioni in tutto il mondo.

Judy

Anche se la data di uscita è prevista per la seconda metà del 2019, il primo trailer del biopic Judy è già arrivato. Il film, dedicato a Judy Garland vede Renée Zellweger come protagonista, di nuovo alle prese con un ruolo musicale impegnativo e drammatico.

Diretto dal regista teatrale Robert Goold, Judy racconta l’età adulta della Garland, periodo in cui paga il presso di un’infanzia trascorsa sotto i riflettori, a partire dalla più tenera età.

Nell’inverno del 1968 l’attrice arriva della Swinging London per esibirsi alla Talk of the Town e sono ormai passati ben 30 dalla sua interpretazione in Il Mago di Oz. Quella che appare è una Judy fragile, stanca di continuare a fare quel lavoro che ha fatto per tutta la vita, tormentata dai ricordi di un’infanzia perduta e dal desiderio di tornare a casa dai suoi figli.

Star Trek: Picard

Amazon Prime Video ha diffuso il teaser trailer di Star Trek: Picard, la nuova serie su Jean-Luc Picard che arriverà in più di 200 paesi.

In base all’accordo pluriennale con la CBS, ogni episodio sarà disponibile sulla piattaforma di Amazon Prime Video entro 24 dall’anteprima americana.

Questa nuova serie vede Sir Patrick Stewart riprendere il ruolo di Jean-Luc Picard che ha interpretato per ben sette stagioni in Star Trek: Next Generation.

La mia Africa: 10 cose che non sai sul film

La mia Africa: 10 cose che non sai sul film

La mia Africa è uno di quei film che ha fatto la storia del cinema e che è riuscito ad avere un posto fisso nell’immaginario colletivo.

La sua storia, che si basa sull’omonimo romanzo autobiografico, è affascinante e riesce ad attirare lo spettatore, facendolo innamorare perdutamente con eleganza.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su La mia Africa.

La mia Africa film

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1. La paura sul viso della Streep è reale. In una scena del film, Karen Blixen (Meryl Streep) percorre un terreno pericoloso per portare dei carri di rifornimento al reggimento di suo marito. Durante la notte, un leone attacca uno dei buoi e Karen cerca di combatterlo con una frusta. All’attrice era stato assicurato che il leone sarebbe stato legato per una delle sue zampe posteriori ma durante le riprese questi si è avvicinato più di quanto non dovesse. Ecco che, quindi, il volto pauroso della Streep era reale.

2. Ci è voluto un mese per realizzare il set. Lo scenografo Stephen B. Grimes ha trascorso un mese a costruire una replica della Nairobi del 1913. I set esterni del film sono stati costruiti non lontano da dove un tempo viveva la vera Blixen, nella zona conosciuta come Karengata. La casa della Blixen non era disponibile per le riprese, poiché faceva parte di una scuola per infermieri.

3. La sceneggiatura ha richiesto due anni. Il regista Sydney Pollack e lo scrittore Kurt Luedtke hanno impiegato due anni per mettere insieme la sceneggiatura. Gli elementi della trama includevano anche tradizioni e cultura locali che hanno richiesto tempo.

La mia Africa streaming

4. Il film è disponibile in streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere La mia Africa, è possibile farlo grazie alla sua presenza sulle divese piattaforme di streaming digitale legale come Rakuten Tv, Chili, Google Play e iTunes.

La mia Africa libro

5. Si basa su un omonimo romanzo. La mia Africa è un film non originale che prende ispirazione dall’omonimo romanzo autobiografico scritto dalla danese Karen Blixen, pubblicato nel 1937. Nel romanzo, l’autrice racconta le vicende di un gruppo di coloni che arrivano in Kenya con l’inizio del XX secolo.

6. La storia d’amore dei protagonisti era diversa. Nella vita reale, Karen e Denys si erano incontrati in un club di caccia e lui, dopo essere sparito per due anni in missione militare in Egitto, aveva iniziato a volare e ad accompagnare i turisti nei safari dopo essersi trasferito con Karen.

La mia Africa frasi

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7. Un film con frasi indimenticabili. Non sono molti i film che riescono a rimanere nell’immaginario collettivo delle persone. Ma La mia Africa è riuscito a non farsi dimenticare grazie alle sue frasi. Eccone alcune:

  • Quando gli dei vogliono punirci, avverano i nostri desideri. (Karen Blixen)
  • Iniziò la nostra amicizia con un dono. Me ne diede un’altro più bello: lo sguardo sul mondo attraverso gli occhi di Dio. (Karen Blixen)
  • Forse lui sapeva, al contrario di me, che la terra è stata fatta rotonda perchè non potessimo guardare lontano. (Karen Blixen)
  • Non è perché c’è un pezzo di carta che io ti amerei di più. (Denys Finch-Hatton)

La mia Africa cast

8. Meryl Streep ha cambiato l’accento. Per dare vita al ruolo di Karen Blixen, la Streep ha dovuto lavorare sulla sua pronuncia. Infatti, l’attrice ha sviluppato il suo accento ascoltando delle registrazioni della vera Blixen mentre leggeva i suoi lavori.

9. Robert Redford voleva che il suo personaggio fosse inglese. Inizialmente, Robert Redford intendeva interpretare Denys Finch Hatton come un inglese, ma Sydney Pollack non era d’accordo. Secondo il regista, quel tipo di interpretazione sarebbe stata fonte di distrazione per il pubblico, tanto che l’attore si mise a sovra incidere alcune delle sue battute nei primi ciak, quando usava l’accento inglese.

10. La Streep era considerata troppo poco sexy per il ruolo. Inizialmente, Sydney Pollack non aveva considerato la Streep per il ruolo di Karen Bixen quando ha realizzato che non era abbastanza sexy. L’attrice, per ottenere la parte, decise quindi di presentarsi all’incontro con il regista con una camicetta scollata e un reggiseno push-up.

Fonti: IMDb, Aforismi

Anastasia: 10 cose che non sai sul film d’animazione

Anastasia: 10 cose che non sai sul film d’animazione

Anastasia è uno dei migliori film d’animazione mai realizzati. Sin dalla sua uscita al cinema nel 1997, questo lungometraggio animato della 20th Century Fox è riuscito a conquistare tante generazioni diverse.

Sebbene sia stata confusa come appartenente al mondo delle principesse Disney (e, tecnicamente, data la recente acquisizione della major ora lo è), Anastasia è sempre riuscita a distinguersi e a farsi amare per la sua singolarità.

Ecco, allora, dieci cosa sa sapere su Anastasia.

Anastasia film

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1. Si può vedere la rappresentazione di un vero dipinto. Quando Anya ritorna al palazzo di San Pietroburgo e si trova nella sala da ballo, è possibile notare la presenza del dipinto dell’incoronazione di Alexandra e Nicholas sul lato sinistro. Questa, nella realtà, è un dipinto vero.

2. La storia della dinastia Romanov era troppo truce per il film. Quando i produttori Don Bluth e Gary Goldman iniziarono le ricerche sugli eventi reali, scoprirono che la storia di Anastasia e della dinastia Romanov era troppo oscura per il film. I due , quindi, decisero di usare i fatti basilari della morte dei Romanov e della rivoluzione russa come punto di partenza, chiedendosi cosa sarebbe successo se questa ragazza fosse riuscita a scappare.

Anastasia storia vera

3. Il disegno di Anastasia è reale. Nella vita reale, Olga ha davvero detto che il disegno di Anastasia sembrava un maiale che cavalcava un asino. Questo è stato affermato dalla stessa ragazza in una lettera indirizzata a suo padre e l’immagine usata nel film è una riproduzione del disegno originale.

4. Il cane è davvero esistito. Il ritratto di tutta la famiglia presente nella sala da ballo include la raffigurazione di uno spaniel. Il cane, in realtà, è esistito davvero: si chiamava Joy e apparteneva al fratello di Anastasia, Alexei ed è stato trovato vivo nella casa in cui fu uccisa tutta la famiglia reale.

5. Un vestito è uguale ad uno reale. La vera Anastasia aveva indossato una volta quasi lo stesso vestito che Anya veste nelle ultime scene del film. Questo stesso vestito è stato visto anche nel film Anastasia del 1956.

Anastasia: Rasputin

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6. Rasputin era una figura controversa. Nella vita reale, Rasputin era il consigliere dei Romanov e anche il consigliere più fidato di Tsarina Alexandra. Si dice che Rasputin abbia detto alla zarina che stava per essere assassinato e che se uno dei suoi parenti lo avesse ucciso, tutta la famiglia Romanov sarebbe morta entro un anno. Questi fatti erano troppo tetri per essere inseriti nel film, ma ve ne è comunque riferimento nella canzone Una voce a San Pietroburgo quando viene fatto riferimento a Yussupov, il principe imparentato con i Romanov che uccise Rasputin.

Anastasia canzoni

7. Liz Callaway è stata chiamata all’ultimo minuto. Durante la lavorazione del film, si è reso necessario cambiare in corsa una delle cantanti del film. Liz Calalway, infatti, venne chiamata di corsa dal cantante Stephen Flaherty e dalla paroliera Lynn Ahrens per sostituire una cantante che non sarebbe riuscita a registrare le tracce del film. Tuttavia, la sua voce piacque così tanto che venne promossa per cantare le parti della protagonista.

8. Ci sono molti camei storici. Il numero musicale Parigi ha la chiave (del tuo cuor) include diversi camei di personaggi storici dell’epoca come Maurice Chevalier, Sigmund Freud, Charles A. Lindebergh, Josephine Baker, Claude Monet, Isadora Duncan, Auguste Rodin e Gertrude Stein.

Anastasia cast

9. Meg Ryan non sapeva se accettare il ruolo di Anya. Quando a Meg Ryan fu offerto il ruolo di Anya/Anastasia, non riuscì a decidere se accettare o meno. Dopo aver dell’indecisione della Ryan, la Fox prese una clip di Insonnia d’amore (1993) in cui l’attrice parlava e creò una sequenza animata in cui Anya parlava. Dopo averla mandata alla Ryan, lei rimase così colpita da accettare.

10. Voci particolari per l’edizione italiana. L’edizione italiana del film ha dovuto trovare delle voci che ben si prestassero per il doppiaggio, soprattutto quello di Anastasia e Dimitri (doppiati, nella versione originale, da Meg Ryan e John Cusack). Non ha caso, le voce scelte sono state quelle di Tosca e di Fiorello che si sono prestati sia per i dialoghi, che per le parti cantate.

Fonti: IMDb, Bustle, BuzzFeed

Il Traditore: la recensione del film di Marco Bellocchio

Il Traditore: la recensione del film di Marco Bellocchio

Marco Bellocchio torna a raccontare la storia dell’Italia, e lo fa presentando in concorso al Festival di Cannes 2019 il film Il Traditore, basato sulla figura di Tommaso Buscetta, l’uomo che ha permesso di sferrare uno dei più duri colpi che si ricordi alla mafia. Il film, costruito sulle forti spalle di Pierfrancesco Favino, presenta un ritratto fedele e non indulgente sugli eventi che si snodano tra gli anni ottanta e i primi 2000, sulla figura di una personalità ambigua e di un paese diviso internamente.

Ha inizio nei primi anni ’80 il racconto, nel bel mezzo di una vera e propria guerra tra i boss della mafia siciliana. Tommaso Buscetta (Pierfrancesco Favino), conosciuto come il “boss dei due mondi”, fugge per nascondersi in Brasile. Qui viene però arrestato ed estradato in Italia dalla polizia. Buscetta si trova a questo punto davanti ad un scelta, e deciderà di incontrare il giudice Giovanni Falcone e tradire l’eterno voto fatto a Cosa Nostra.

Io non sono un pentito”, sono queste le prime parole che Buscetta rivolge a Falcone, nel primo dei loro intensi incontri. Ed in queste parole Bellocchio racchiude l’intento del suo film, quello di raccontare un personaggio ricco di sfumature, ombre, segreti, ma senza trattarlo né come un eroe né come un mostro. Buscetta, lo si scoprirà, si considera fedele ai propri valori, che sono stati invece traditi da coloro che ora lui accusa. Il titolo del film allora diviene piuttosto malleabile, applicabile a più individui semplicemente cambiando il punto di vista.

L’intento di Bellocchio è interessante, ed è proprio nei momenti di più fedele rappresentazione dei fatti che si ritrova la forza del film. Nel momento in cui il regista si mette al completo servizio della storia, il film ha modo di svelare la sua forza narrativa e documentaria. Gli incontri con Falcone, le udienze del maxi processo, questi sono i momenti certamente più riusciti del film, che lasciano parlare i personaggi e tramite loro la storia di un Paese ferito e forse incurabile.

Fondamentale dunque la presenza di attori capaci di reggere un tale impegno. Pierfrancesco Favino ha qui la possibilità di confermare la sua bravura con un ruolo che lo costringe ad una fisicità ed una personalità particolarmente complesse. Egli fa proprio l’uomo Buscetta, riproponendone un ritratto umano e non imitatorio. È nelle sequenze sopra citate che esce tutto il suo carisma e il suo magnetismo, che permettono al film di acquisire un notevole valore in più.

Vi sono certamente anche momenti meno riusciti all’interno del film, e affrontando un periodo di tempo piuttosto ampio si possono riscontrare alcuni passaggi temporali bruschi. O ancora si evidenzia una forma non sempre all’altezza di alcune scene. Ciò che è certo è che ad ogni modo Bellocchio riesce nel suo intento di rappresentare in maniera quanto più possibile neutra un personaggio che ha diviso, e può ancora, dividere le opinioni.

Se Il Traditore si prende l’incarico di rimanere il quanto più oggettivo possibile sul suo protagonista, allo stesso tempo non manca di consegnare allo spettatore il ricordo di una ferita ancora aperta. Racconta la storia sottolineando il dolore, la paura, affidandosi spesso e volentieri alle più celebri immagini di repertorio. È dunque in grado di incidere nella coscienza dello spettatore, raccontando ciò che spesso si preferirebbe invece far dimenticare.

Spider-Man: Far From Home, scene inedite nei nuovi spot internazionali

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A poco più di un mese dall’arrivo nelle sale di Spider-Man: Far From Home tre nuovi spot  internazionali ci mostrano alcune scene inedite sul film e dettagli sui costumi che Peter Parker indosserà in questo sequel ambientato tra Stati Uniti e Europa (compresa Venezia, una delle città assediate dall’attacco degli Elementali).

In particolare possiamo dare uno sguardo all’Iron Spider, versione iper-tecnologica sviluppata da Tony Stark e utilizzata dal supereroe in Avengers: Infinity War per i viaggi nello spazio, alla misteriosa uniforme nera Stealth e a quella classica che si alterneranno (ma ancora non è chiaro in che modo e per quale ragione) in Far From Home quando queste strane creature arriveranno nella capitali europee.

Sempre negli spot compare anche Spider-Man senza la maschera che abbraccia MJ mentre i due sono circondati da detriti. Più tardi sentiamo Nick Fury confidarsi con il ragazzo dicendogli che “Stark ti ha fatto diventare un vendicatore, e il mondo ha bisogno di questo“.

Sullo schermo ritroveremo Peter cinque anni dopo la Decimazione e a poche settimane dalla battaglia contro Thanos di Endgame. Insieme a lui, in questa nuova avventura, ci saranno anche i compagni di scuola, Fury e il suo braccio destro Maria Hill e un alleato venuto da un’altra realtà simile alla nostra, Quentin Beck aka Mysterio.

Spider-Man: Far From Home, le teorie più intriganti sul Multiverso

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Diretto ancora una volta da Jon Watts, Spider-Man: Far From Home è arrivato nelle nostre sale il 10 luglio. Confermati nel cast del film il protagonista Tom Holland nei panni di Peter Parker, Marisa Tomei in quelli di zia May e Zendaya in quelli di Michelle, Samuel L. Jackson in quelli di Nick Fury e Cobie Smulders in quelli di Maria Hill. Jake Gyllenhaal interpreterà invece Quentin Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti più noti dei fumetti su Spidey.

Di seguito la sinossi ufficiale: In seguito agli eventi di Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in tutto il continente.

Per quanto riguarda le novità del sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una versione rimodellata di quella di Iron Spider. vista in Avengers: Infinity War. Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera, con degli occhiali al posto delle orbite bianche, come da tradizione, questo perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno di una nuova maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta su Titano, durante il confronto con Thanos e prima della sua disintegrazione.

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Fonte: Youtube

X-Men: Dark Phoenix, Sophie Turner paragona Jean Grey a Sansa Stark

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Eletta Regina del Nord nell’ultimo episodio della stagione finale di Game of Thrones, Sophie Turner aka Sansa Stark è pronta a risorgere più potente che mai in X-Men: Dark Phoenix, il cinecomic che chiude la saga dei Mutanti riavviata nel 2011 con First Class presentando al pubblico una nuova versione del personaggio.

E a quanto pare i paragoni tra Jean Grey e la sovrana di Grande Inverno sono possibili, oltre che interessanti se analizzati i percorsi intrapresi dalle due eroine. A suggerirlo è proprio la Turner in un’intervista con HBO: “Sono sempre stata attratta da donne forti e indipendenti e Sansa e Jean lo sono entrambe. Alla fine usano tutte queste cose terribili che sono successe per diventare donne incredibilmente forti“. “Jean ha avuto Charles Xavier come mentore, figura paterna e insegnante, e in questo film verrà a mancare la fiducia.

Dall’altra parte c’è Sansa a Grande Inverno, che deve confrontarsi con Jon e Daenerys ma non vuole prendere ordini da loro. Vuole dirigere il regno da sola, essere indipendente, ed è molto più controllata e sicura di Jean. […] […] Game of Thrones ha avuto la capacità di bilanciare l’aspetto realistico con quello fantasy, e Dark Phoenix in qualche modo fa lo stesso, mescolando i poteri soprannaturali ad emozioni vere, legami umani. E credo che se il mondo dovesse collassare, Jean sarebbe una Targaryen, perché è una Fenice, risorge dalle proprie ceneri come Dany alla fine della prima stagione“.

Vi ricordiamo che X-Men: Dark Phoenix arriverà nelle nostre sale il 6 giugno.

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Dark Phoenix è già stato apostrofato da Kinberg come l’inizio di un nuovo capitolo per la serie di film di X-Men. “Lo vedo come un nuovo capitolo. Lo vedo come qualcosa che prende il franchise e lo lancia in una direzione diversa con toni diversi. E questo non significa che il prossimo avrà lo stesso tono, significa solo che il prossimo può avere un tono diverso. Penso che per molti anni, gli X-Men di Bryan [Singer] abbiano davvero trasformato il genere dei supereroi nel 2000 o 2001 quando è uscito il primo. Questo arriva quasi 20 anni dopo. È molto tempo fa. E a quel tempo, i film sui supereroi non erano molto popolari, in realtà. C’erano stati alcuni fallimenti a metà degli anni ’90, e non c’erano stati molti film sui supereroi,  e in quel periodo l’approccio sugli X-Men era davvero rivoluzionario.”

Il produttore Hutch Parker l’ha inoltre inscritto nella categoria “thriller hitchcockiano”, in omaggio al maestro del genere, parlandone in un’intervista con ScreenRant durante il WonderCon di Anaheim, California, confermando la linea editoriale del franchise che ha sempre dato un tono specifico ad ogni film. Scritto e diretto da Simon Kinberg, X-Men: Dark Phoenix è interpretato da  Sophie TurnerJames McAvoyMichael FassbenderJennifer LawrenceNicholas Hoult, Tye Sheridan, Alexandra Shipp e Jessica Chastain. Il film arriva nelle nostre sale il 6 giugno.

X-Men: Dark Phoenix, Jean Grey perde il controllo nel nuovo trailer

Fonte: HBO

Avengers: Endgame, il dettaglio sul passato di Vedova Nera che nessuno ha notato

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Un mese dopo l’uscita Avengers: Endgame continua ancora a far discutere attraverso i dettagli scovati dai fan più attenti nel film che ha concluso la saga delle gemme dell’infinito e il percorso di alcuni personaggi. Tra questi, arrivata al capolinea di un meraviglioso ed eroico viaggio, c’è anche Vedova Nera, l’eroina interpretata da Scarlett Johansson che tornerà protagonista il prossimo anno nel prequel-standalone in fase di sviluppo.

A quanto pare infatti uno spettatore avrebbe individuato nelle scene ambientate al quartier generale dei Vendicatori due scarpette da ballo accanto a Natasha Romanoff, seduta nel suo ufficio dal quale coordina le missioni dei supereroi sopravvissuti allo schiocco, in particolare quando si collega con Captain Marvel, War Machine e Rocket prima che arrivi Steve Rogers.

Questo significa che Natasha è solita ballare, o anche solo svagarsi, cinque anni dopo la tragedia della Decimazione, in onore dei vecchi tempi e del suo passato da danzatrice classica? Se così fosse un dettaglio del genere aggiungerebbe un’altra interessante sfumatura alla caratterizzazione del personaggio ricollegandosi alla scena di flashback vista in Avengers: Age of Ultron dove veniva mostrato l’addestramento di Vedova Nera come assassina per il KGB.

Che ne pensate?

https://www.youtube.com/watch?v=JizbPev_Qz4

Leggi anche – Avengers: Endgame, per Vedova Nera era previsto un altro “destino”

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Avengers: Endgame è nelle nostre sale dal 24 aprile.

Nel cast figurano Robert Downey Jr.Chris HemsworthMark RuffaloChris EvansScarlett JohanssonBenedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom HollandChadwick Boseman, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

Vedova Nera: le teorie dei fan sul film solista

Fonte: Comicbook

The Batman: Robert Pattinson commenta la notizia sul “presunto” casting

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Notizie come quella del possibile casting del protagonista di The Batman fanno il giro del mondo balzando all’attenzione dei media e dei fan in poco tempo, arrivando – ovviamente – anche al Festival di Cannes, dove Robert Pattinson ha presentato nei giorni scorsi The Lighthouse (il nuovo film di Robert Eggers) nella sezione Un Certain Regard.

Non è dunque mancata la domanda della stampa riguardo le trattative in corso per interpretare il crociato di Gotham nel prossimo adattamento firmato da Matt Reeves che riavvierà le sorti del personaggio al cinema dopo la prova di Ben Affleck in Batman v Superman: Dawn of Justice e Justice League.

Sfortunatamente il commento dell’attore è stato vago e laconico, forse perché non ancora autorizzato dalla Warner Bros. visto che coi sarebbe in ballo anche un altro candidato, Nicholas Hoult: Mi dispiace, ma non posso assolutamente parlarne. Risponderò solo alle domande riguardanti The Lighthouse“.

The Batman: ecco i nomi dei primi villain del film

In attesa che venga confermata o smentita la notizia, vi ricordiamo che le prime indiscrezioni su The Batman circolate online ipotizzano un’ambientazione negli anni Novanta, epoca tornata di moda nel corso dell’ultima stagione anche grazie al successo di un altro cinecomic, Captain Marvel dei Marvel Studios.

Per alcuni 1990 fa rima con gli adattamenti di Batman di Tim Burton che prepararono le basi per i futuri cinefumetti e che sono stati fonte di ispirazione per Zack Snyder per quanto riguarda una scena particolare di Batman V Superman: Dawn of Justice(dove il regista aveva omaggiato lo scontro tra il cavaliere oscuro e Pinguino di Batman Returns del 1992), per non parlare del fatto che alcune delle più importanti trame a fumetti sul personaggio provengono proprio da quel decennio.

Secondo i report, Reeves ha optato per le storie di Batman: Anno Uno come possibile punto di riferimento, proprio per conferire al suo film un tono da genere noir enfatizzando le capacità investigative dell’eroe. Nessuna notizia ufficiale invece sul casting, con la Warner Bros. impegnata a trovare il perfetto sostituto di Affleck e altri interpreti che possano riempire la ricca galleria di villain prevista.

Per The Batman è stata già fissata l’uscita in sala il 25 giugno 2021.

Fonte: CBM

Star Wars: il film sui cavalieri della vecchia Repubblica è in cantiere

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Il mese scorso, in occasione della Star Wars Celebration a Orlando, il presidente della Lucasfilm Kathleen Kennedy aveva accennato ad un progetto ancora in fase di sviluppo dedicato ai cavalieri della vecchia Repubblica senza però specificare se si sarebbe trattato di un prodotto destinato al grande o al piccolo schermo.

Ora però, almeno secondo quanto riportato da Buzzfeed, diverse fonti confermano che la sceneggiatrice di Avatar e Shutter Island Laeta Kalogridis è già impegnata con la stesura dello script del film e che questo potrebbe diventare il primo capitolo di una nuova trilogia.

Sappiamo già che, dopo Episodio IX e la conclusione della saga Skywalker, il prossimo ciclo del franchise sarà quello in mano agli showrunner di Game of Thrones  David Benioff e D.B. Weiss, e l’accordo con la Lucasfilm prevede tre titoli. Possibile allora che siano proprio i cavalieri della vecchia Repubblica i protagonisti di questa nuova trilogia?

Si, ne parliamo continuamente. Stiamo sviluppando qualcosa e valutando se possa funzionare.” aveva dichiarato la Kennedy ad aprile. “Al momento non ho idea di quando metteremo in moto il progetto, ma dobbiamo essere cauti e assicurarci che ci sia una certa cadenza per le uscite dei film di Star Wars che non inizi a sembrare eccessiva.”

Per chi non lo sapesse, le Cronache Jedi: I Cavalieri della Vecchia Repubblica (in originale Tales of the Jedi: Knights of the Old Repubblic) è uno spin-off della serie a fumetti Cronache Jedi,  la cui storia è ambientata circa 4.000 o 3.000 anni prima degli eventi narrati in La Minaccia Fantasma.

Star Wars: The Rise Of Skywalker, le teorie sul significato del titolo

Vi ricordiamo che Star Wars: The Rise Of Sywalker, capitolo conclusivo della nuova trilogia del franchise diretto da J.J. Abrams, arriverà nelle sale a dicembre 2019.

Nel cast Daisy RidleyOscar IsaacJohn BoyegaKelly Marie TranNaomi AckieJoonas Suotamo, Adam Driver, Anthony DanielsBilly Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Billie Lourd e il veterano del franchise Mark Hamill. Tra le new entry c’è Richard E. Grant.

Il ruolo di Leia Organa sarà interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della Forza“Tutti noi amiamo disperatamente Carrie Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX, usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio VII.”

Star Wars: The Rise Of Skywalker, il teaser trailer nel dettaglio

Fonte: Buzzfeed

Indiana Jones e il tempio maledetto: 10 cose da sapere sul film

Indiana Jones e il tempio maledetto: 10 cose da sapere sul film

Indiana Jones e il tempio maledetto è il secondo film della trilogia di Indiana Jones e, come il precedente e i due film successivi, anche questo è riuscito a conquistare il pubblico di tutto il mondo.

Questo film, che continua ad affascinare giovani e vecchie generazioni, riporta lo spettatore alle spericolate avventure del protagonista più ammirato di sempre.

Ecco, dunque, dieci cose da sapere su Indiana Jones e il tempio maledetto.

Indiana Jones e il tempio maledetto film

indiana jones e il tempio maledetto

1. Questo in film, in realtà, è un prequel. Il tempio maledetto è di fatto il seguito di Indiana Jones e i predatori dell’arca perduta (1981). Tuttavia, tecnicamente sarebbe un prequel perché si svolge nel 1935, un anno prima degli eventi de I predatori dell’arca perduta e tre anni prima de L’’ultima crociata (1989).

2. Ci sono stati problemi di budget. Durante la produzione, il film stava iniziando a superare il budget predisposto e Spielberg andò dagli sceneggiatore Willard Huyck e Gloria Katz, chiedendo loro di apporre delle modifiche alla sceneggiatura per risparmiare denaro. I due hanno rimosso una pagina dallo script, riuscendo a salvare un milione di dollari.

3. Non si sono potute girare scene in India. I produttori di Indiana Jones e il tempio maledetto non sono stati in grado di ottenere il permesso di girare le scene in India. Il governo indiano ha richiesto una copia della sceneggiatura e ha chiesto la rimozione della parola Maharajah, temendo che il contenuto non riflettesse la loro cultura. Di conseguenza, la produzione si trasferì nello Sri Lanka, dove alcune località furono usate anche per le riprese de Il ponte sul fiume Kwai (1957).

Indiana Jones e il tempio maledetto streaming

4. Il film è disponibile in streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere questo film, è possibile farlo grazie alla sua presenza sulle diverse piattaforme di streaming digitale legame, come Rakuten Tv, Prime Video, Tim Vision, Chili, Google Play e iTunes.

Indiana Jones e il tempio maledetto regista

indiana jones e il tempio maledetto

5. Non è il film preferito di Spielberg. Stando a quanto detto da Steven Spielberg, pare che il regista non apprezzi questo film tanto quanto il resto della saga. Tuttavia, ha ammesso che è stata una grande esperienza per lui, perché ha incontrato la sua futura moglie, Kate Capshaw, durante la produzione di questo film.

6. Per Steven Spielberg la scena delle pietanze è stata la più difficile. Steven Spielberg ha dichiarato che la scena in cui Willie deve assaggiare la zuppa è stata una delle più complicate da girare perché ci sono voluti molti ciak. I bulbi oculari erano attaccati al fondo della ciotola con delle stecche e l’attrice avrebbe dovuto mescolare bene per staccarli, in modo che potessero salire in superficie.

7. Il film è più dark di quanto sarebbe dovuto essere. Nel documentario Making Of di questo film, George Lucas ha ammesso che originariamente voleva che Il tempio maledetto avesse un tono più scuro rispetto al film precedente, comparandolo a L’impero colpisce ancora (1980). In realtà, poi, il film è risultato essere molto più dark delle premesse, in parte perché sia lui che Spielberg avevano problemi nella vita privata. Lo stesso regista ha poi dichiarato che si sentiva a disagio con quei toni lugubri, tanto da inserire volutamente dei tratti umoristici.

Indiana Jones e il tempio maledetto cast

8. Kate Capshaw ha dovuto combattere le sue paure. Per la sequenza della camera in cui è presente ogni tipo di insetto, Kate Capshaw era veramente coperta da oltre duemila insetti. Per superare la paura iniziale, l’attrice ha dovuto prendere dei sedativi prima di iniziare a girare.

9. È stato il film di debutto di Jonathan Ke Quan. Indiana Jones e il tempio maledetto ha fatto debuttare il giovane Jonathan Ke Quan nel mondo della recitazione. L’avviso di casting era stato inviato a tutte le scuole elementari perché si cercava un bambino che avesse origini asiatiche e Jonathan si presentò ai casting solo per accompagnare il fratello. Tuttavia, fu lui a catturare l’attenzione del direttore di casting e Steven Spielberg rimase colpito dalla sua personalità.

10. Harrison Ford ha avuto problemi di schiena. Durante la lavorazione del film, Harrison Ford ha sofferto di un’ernia alla schiena, con dolori che si sono diffusi durante la scena in cui viene attaccato di schiena nella sua camera. Ciò a causato un arresto della produzione, mentre Ford è volato a Los Angeles per un’operazione di chirurgia spinale.

Fonti: IMDb, Screen Crush

Star Trek: Picard, teaser trailer con Patrick Stewart

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Star Trek: Picard, teaser trailer con Patrick Stewart

Amazon Prime Video ha diffuso i teaser trailer di Star Trek: Picard la nuova serie ancora su Jean-Luc Picard che arriverà in oltre 200 paesi e territori, al di fuori degli Stati Uniti e del Canada. In base all’accordo pluriennale con CBS, ogni episodio sarà disponibile su Amazon Prime Video entro 24 ore dall’anteprima americana. L’annuncio congiunto è stato presentato oggi da CBS Studios International e Amazon Prime Video.

La nuova serie Star Trek: Picard vede Sir Patrick Stewart riprendere il ruolo del venerabile Jean-Luc Picard, che ha interpretato per sette stagioni in “Star Trek: Next Generation”. La serie seguirà questo personaggio iconico nel prossimo capitolo della sua vita.

“C’è solo una parola che può descrivere Sir Patrick Stewart nel ruolo di Comandante della nave spaziale ed è ‘leggendario’”, ha affermato Alex Kurtzman produttore esecutivo della serie. “Siamo felicissimi che torni al comando, per portare il messaggi ottimisti di Star Trek al pubblico in tutto il mondo”.

“Siamo entusiasti di collaborare con CBS per portare la nuova edizione della storica saga di Star Trek ai nostri clienti Amazon Prime Video” ha dichiarato Brad Beale, Vice President Worldwide Content Licensing per Amazon Prime Video. “Con l’incredibile Sir Patrick Stewart, che torna nei panni dell’amatissimo Jean-Luc Picard, siamo entusiasti di poter offrire ai fan di “Trek”, sia vecchi sia nuovi, l’opportunità di vederlo di nuovo in azione. È un’aggiunta formidabile alla già ricca offerta di contenuti esclusivi di Amazon Prime Video”.

“Per 50 anni, le serie Star Trek sono state un successo globale, che ha coinvolto generazioni di tutte le età. È un onore dare il benvenuto a Sir Patrick Stewart per quella che sarà sicuramente un’altra estensione di livello mondiale della storica saga”, ha dichiarato Armando Nuñez, Presidente e Chief Executive Officer di CBS Global Distribution Group. “Non vediamo l’ora di lavorare con il team di Amazon Prime Video per portare questo prossimo capitolo dell’incredibile serie Star Trek alla sua appassionata fanbase internazionale”.

Negli Stati Uniti, la serie sarà disponibile esclusivamente su CBS All Access, il servizio di abbonamento diretto al consumatore di CBS, disponibile su tutte le principali piattaforme digitali, incluso Amazon Channels e Fire TV.

Star Trek: Picard, il cast

Accanto a Stewart, il cast della serie vede anche la presenza di Alison Pill (The Newsroom), Harry Treadaway (Penny Dreadful), Isa Briones (American Crime Story: Versace), Santiago Cabrera (Salvezza), Evan Evagora (nuovo arrivato), e Michelle Hurd (Blindspot). La serie sarà prodotta da CBS Television Studios in associazione con Secret Hideout e Roddenberry Entertainment. Alex Kurtzman, Michael Chabon, Akiva Goldsman, James Duff, Patrick Stewart, Heather Kadin, Rod Roddenberry e Trevor Roth saranno i produttori esecutivi e Aaron Baiers (Secret Hideout) sarà il co-produttore esecutivo e Kirsten Beyer sarà il produttore supervisore.

Nina Wu: recensione del film di Midi Z – #Cannes72

Nina Wu: recensione del film di Midi Z – #Cannes72

Presentato nella sezione Un Certain Regard del Festival di Cannes 2019, Nina Wu è il nuovo film del regista Midi Z. Un’opera che vuole essere un manifesto orientale del movimento #metoo, ma che inciampa nelle sue ambizioni finendo per essere un film confusionario e debole nelle sue idee.

Protagonista assoluta è Nina, un’attrice in cerca di fama che ottiene il suo privo provino per un ruolo da protagonista in un film. Poco convinta dal progetto, ma desiderosa di affermarsi, Nina si presenta dal produttore, ottenendo infine la parte. Divenuta una celebrità, ha tuttavia inizio per lei un incubo. Convinta che qualcuno la stia perseguitato, Nina inizierà a vivere in uno stato di continua tensione, ritrovandosi come a vivere in un film thriller.

È probabilmente una storia già vista o sentita quella di Nina Wu, ma le prime scene del film facevano sperare in risvolti che portassero la narrazione su strade meno battute. Sfortunatamente con il susseguirsi delle scene si comprende che non è questo il caso. Il regista intraprende un percorso che porta la prima parte del film a concentrarsi sulla lavorazione del lungometraggio per la quale l’attrice è stata scelta. La osserviamo nelle sue preoccupazioni, nelle sue crisi e nel difficile rapporto con il regista. Fin qui il film riesce ad attirare un minimo di attenzione, ma è nella seconda parte che la narrazione sembra completamente perdere la bussola.

Terminate le riprese, l’attrice si ritrova coinvolta in una successione di eventi che sembrano solamente aggiungere elementi al film senza che questi siano particolarmente necessari. Si soffre così di un senso di smarrimento, distaccandosi completamente da quanto viene mostrato. È solamente sul finale che il film sembra intraprendere nuovamente la strada proposta inizialmente, introducendo però una nuova tematica.

Subentra qui la questione sulle molestie in ambito cinematografico, dalle quali è nato il celebre movimento #metoo. Diventa così chiaro che con Nina Wu il regista vuole portare in scena una tematica attuale, ma che qui finisce solamente per avere un tono moralistico che poco aggiunge ai tanti discorsi fatti a riguardo. Un finale di questo tipo porta a sminuire quanto visto fino a quel momento, e che già si reggeva su di un precario equilibrio. Nel ricercare una forma per trasportare l’attualità in film, Midi Z scivola in un didascalismo che compromette la voce autoriale, turbando lo spettatore e non in una maniera positiva per il film.

Terminator: Destino Oscuro, il primo trailer con Linda Hamilton

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Terminator: Destino Oscuro, il primo trailer con Linda Hamilton

Ecco il primo trailer di Terminator: Dark Fate, che uscirà in Italia con il titolo di Terminator: Destino Oscuro. Nel film, Linda Hamilton torna nei panni di Sarah Connor!

Il film “fingerà” che Terminator 3, 4 e 5 non siano mai esistiti e continuerà la storia da Terminator 2: Il Giorno del Giudizio.

Nel cast del film tornano Arnold Schwarzenegger e Linda Hamilton. Completano il cast Mackenzie Davis, Diego Boneta Gabriel Luna.

Alla regia di Terminator: Dark Fate è stato confermato Tim Miller. Il film sarà un sequel del secondo capitolo e vedrà Linda Hamilton tornare nei panni dell’eroica Sarah Connor.

“Questa è una continuazione della storia di Terminator 1 e Terminator 2. E stiamo facendo finta che gli altri film siano stati un brutto sogno – ha dichiarato Cameron in precedenza – O una timeline alternativa, possibile nel nostro multi-verso.”

Creed II arriva in finalmente in home video

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Creed II arriva in finalmente in home video

Combatti per il tuo passato, il destino e la tua famiglia con Creed II in DVD, Blu-Ray, 4K UHD  e nell’edizione Steelbook Blu-Ray dal 23 maggio. La leggenda di Rocky Balboa e di Apollo Creed continua in Creed II, seguito del grande successo di critica e pubblico Creed e della leggendaria saga di Rocky. Quando le ombre del passato si allungano, per Rocky Balboa e Adonis Creed è tempo di ritornare sul ring e affrontare i propri fantasmi, in palio c’è molto di più che la gloria. Creed II è un’esperienza cinematografica fatta di sudore e passione, da vivere e rivivere a casa nello splendore dell’alta definizione. Il film diretto da Steven Caple Jr porterà il giovane pugile di fronte alla prova più difficile: un viaggio nel passato e nell’inferno della sua rabbia che potrebbe costargli tutto… o donargli la gloria!

Tra i tantissimi contenuti speciali all’interno delle edizioni Blu-Ray e 4k UHD c’è il dietro le quinte del casting di Florian Munteanu nei panni del più grande avversario di Adonis: Viktor Drago. E uno speciale approfondimento “Fathers & Sons”, dedicato alla storica rivalità tra le due famiglie di combattenti, ereditata poi dai figli e mai sopita. Ma il conflitto che i protagonisti devono affrontare non è limitato al ring: ogni famiglia richiede la massima dedizione e, per Rocky e Adonis, essere veri genitori potrebbe cambiargli la vita. Spazio anche alle donne, con uno speciale approfondimento dei personaggi di Bianca, interpretata da Tessa Thompson, e Mary Anne Creed (Phylicia Rashad). Ogni pugno, ogni allenamento, sarebbe vano senza una forte motivazione e una ferrea disciplina. Per questo le donne di Creed II sono così fondamentali alla portata emotiva della storia. Con il documentario The Rocky Legacy rivivremo la saga del pugile italo americano negli anni. Nostalgia ed emozioni assicurate! Ma non è tutto, all’interno dei contenuti speciali delle edizioni Blu-Ray™ e 4k UHD si potranno gustare anche alcune scene inedite, mai arrivate al cinema.

Per una visione da veri cultori della saga Warner Bros Entertainment Italia propone anche il cofanetto in DVD e Blu-Ray 2 Film Collection contenente sia il film Creed (diretto da Ryan Coogler) che ha riportato in scena Sylvester Stallone nei panni di Rocky, che Creed II.

Creed II, cast

Creed II è interpretato da Michael B. Jordan (Black Panther, Creed) e Sylvester Stallone (la saga di Rocky, e i film di Rambo) che riprendono i loro ruoli nella parte di Adonis Creed e Rocky Balboa. Nel cast troviamo anche Tessa Thompson (Thor: Ragnarok), Phylicia Rashad (Fiori d’acciaio), Wood Harris (Il sapore della vittoria – Uniti si vince), Andre Ward, Florian Munteanu (Bogat), Russell Hornsby (Il coraggio della verità) e Dolph Lundgren (I mercenari) che ritorna nel franchise come Ivan drago.

Steven Caple Jr. ha diretto Creed II da una sceneggiatura originale scritta a due mani da Quel Taylor e Stallone, su una storia di Sascha Penn e Cheo Hodari Coker, basata sui personaggi creati da Stallone. Il film è prodotto da Irwin Winkler, Charles Winkler, William Chartoff, David Winkler, Kevin King-Templeton, e Stallone. Ryan Coogler, Jordan e Guy Riedel hanno ricoperto il ruolo di produttori esecutivi.

Creed II, trama

La vita di Adonis Creed è diventata un equilibrio tra gli impegni personali e l’allenamento per il suo prossimo grande combattimento: la sfida della sua vita. Affrontare un avversario legato al passato della sua famiglia, non fa altro che rendere più intenso il suo imminente incontro sul ring. Rocky Balboa è sempre al suo fianco e, insieme, Rocky e Adonis si preparano ad affrontare un passato condiviso, chiedendosi per cosa valga la pena combattere per poi scoprire che nulla è più importante della famiglia.

La femme de mon frere: recensione del film di Monia Chokri

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La femme de mon frere: recensione del film di Monia Chokri

I più attenti la ricorderanno nei primi film di Xavier Dolan, ma adesso l’attrice canadese Monia Chokri si “nasconde” dietro alla macchina da presa e dirige il suo primo lungometraggio, La femme de mon frere, presentato in apertura di Un Certain Regard a Cannes 2019.

La storia è quella di Sophia, una ragazza che ha appeno concluso il dottorato e si trova in una situazione di stallo, senza lavoro, senza casa, non più una ragazzina, ma ancora non abbastanza matura da essere una donna indipendente, soprattutto da un punto di vista affettivo. Sophia vive infatti con il fratello, Karim, con il quale coltiva una bella relazione, qualche volta conflittuale, come è normale che sia tra fratelli cresciuti insieme. I loro genitori sono una eccentrica coppia molto attiva e vitale, che ripone nei figli tante speranze, che Sophia, puntualmente, disattende. È proprio Karim ad accompagnare Sophia in ospedale, quando deve abortire, e in questa occasione incontra Eloise, la bella dottoressa con cui aveva passato una notte tanti anni prima. I due riprendono a frequentarsi e la vita di Sophia ne risente profondamente.

Eccessivo, esagerato, sopra le righe, La femme de mon frere è una commedia divertente e brillante, che con un umorismo rumoroso e frizzante racconta la normalità con grande efficacia. Nonostante la protagonista non abbia poi molto di normale o comune, il film si concentra nel fotografare la sua stranezza in contesti quotidiani, nei quali Sophia spicca appunto per la sua originalità. Non particolarmente bella, dotata o affascinante, la protagonista può essere una donna qualunque in un momento di stallo della propria vita.

A questa leggerezza di personaggi si accosta un occhio accogliente e colorato, che predilige le inquadrature simmetriche e che ricorda il cinema di Dolan, che ha diretto due volte la Chokri e alla quale ha trasmesso le sue suggestioni.

La femme de mon frere è un ottimo esordio, un occhio sulle donne e sul loro mondo, in un momento storico che sta ridefinendo il loro ruolo nella società e nella famiglia.

Ghostbusters 3 prediligerà gli effetti speciali “vecchio stile”

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Ghostbusters 3 prediligerà gli effetti speciali “vecchio stile”

Intervistato da 660 City News, Dan Aykroyd ha svelato qualche nuovo dettaglio su Ghostbusters 3, terzo capitolo del franchise affidato a Jason Reitman che arriverà nelle sale il 10 Luglio 2020.

Uno degli aspetti analizzati dall’attore è l’utilizzo degli effetti speciali e il fatto che il prossimo film prediligerà tecniche “vecchio stile” (per quanto possibile) invece di affidarsi completamente alle tecnologie moderne.

Vorrei sempre usare i pupazzi e ogni volta esorto la produzione a tornare agli effetti meccanici. Ma la CGI è così efficiente e facile da usare che tutti saremo d’accordo con l’idea di mescolare vecchia e nuova tecnologia dove possibile“.

Aykroyd ha poi parlato del nuovo film e delle polemiche riguardanti il reboot al femminile del 2016:

Jason ha scritto una bellissima sceneggiatura, ma non posso dire molto a proposito. Forse ci saranno dei volti noti…chissà. Per quanto riguarda il remake, non voglio scartare il lavoro che le ragazze hanno fatto con Paul Feig. In un certo senso mi sono arrabbiato, tuttavia ho capito che avrei dovuto incolpare me stesso come produttore per i costi fuori controllo e le cose in generale invece che prendermela con il regista […]

[…] Assumi un regista, ti fidi di lui, ti fidi della sua visione. Ma il lavoro svolto da Kate (McKinnon), Kristen (Wiig), Leslie (Jones) e Melissa (McCarthy) insieme a Paul è stato davvero superbo. Ne avremmo fatto sicuramente un altro ma il budget eccessivo ce l’ha impedito.

Leggi anche – Bill Murray disponibile a tornare nei panni di Venkman in Ghostbusters 3

Le riprese di Ghostbusters 3, che ha “Rust City” come titolo di lavorazione, inizieranno il 25 Giugno a Calgary e proseguiranno per circa 15 settimane.

Nel cast sono stati confermati Mckenna Grace (vista di recente in Captain Marvel, dove interpreta Carol Danvers da bambina), Finn Wolfhard (la star della serie Stranger Things) e Carrie Coon (The Leftlovers), che interpreteranno rispettivamente il fratello maggiore e la madre del personaggio della Grace.

La produzione non ha diffuso ulteriori dettagli sulla pellicola, che come saprete sarà il sequel diretto dei due Ghostbusters diretti da Ivan Reitman (papà di Jason), senza nessun collegamento con il reboot al femminile di Paul Feig del 2016, e che la storia ruoterà intorno a due ragazzi e due ragazze di età compresa fra i 12 e i 13 anni.

“Ho sempre pensato a me stesso come il primo fan di Ghostbusters, quando avevo 6 anni ero a visitare il set. Volevo fare un film per tutti gli altri fan.” ha raccontato Reitman in una recente intervista con Entertainment Weekly. Questo è il prossimo capitolo della serie originale. Non è un riavvio. Quello che è successo negli anni ’80 è accaduto negli anni ’80, e questo è ambientato nel presente.”.

Ghostbusters 3: il primo teaser trailer è già qui!

Fonte: 660 City News

Cannes 2019: Xavier Dolan torna sul tappero rosso

Dopo il Grand Prix con È solo la fine del mondo, Xavier Dolan torna al Festival di Cannes 2019 con Matthias & Maxime, il film con cui torna alle sue origini canadesi. Prima di questo film, in cui compare anche trai protagonisti, Dolan aveva diretto La mia vita con John F. Donovan, presentato a Toronto 2018 ma mai arrivato nelle sale italiane, che era il suo primo film in lingua inglese.

Adesso l’ex enfant prodige torna alle ingombranti figure femminili, alle storie personali, alle atmosfere che gli sono più care. Di seguito le foto dal tappeto rosso della premiere di Matthias & Maxime a Cannes 2019.

Fonte foto

Bond 25: l’infortunio di Daniel Craig non cambierà la data di uscita

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Contrariamente alle aspettative, le riprese di Bond 25 proseguiranno senza sosta nonostante l’infortunio di Daniel Craig e la release del film non subirà cambiamenti. A riportarlo è direttamente la produzione con un annuncio sul profilo twitter ufficiale che vi traduciamo di seguito:

Aggiornamento su BOND 25: Daniel Craig subirà un piccolo intervento alla caviglia dopo l’infortunio subito durante le riprese in Giamaica. La produzione continuerà mentre l’attore farà la sua riabilitazione per due settimane dopo l’intervento. Il film rimane in pista per la stessa data di uscita fissata ad aprile 2020.

La notizia dell’incidente di Craig era stata diffusa qualche giorno fa dal quotidiano britannico The Sun e rilanciata da Variety. A quanto pare l’attore stava correndo durante un ciak quando è scivolato cadendo in maniera piuttosto imbarazzante. Sempre il Sun aveva rivelato che le riprese nei Pinewood Studios di Londra, originariamente programmate alla fine della settimana, sarebbero state cancellate.

Vi ricordiamo che questo non è il primo infortunio per la star, ormai a suo agio con l’esecuzione della maggior parte delle sue acrobazie e sequenze d’azione nel franchise di Bond: era già successo sul set di Casino Royale con qualche ferita, su quello di Quantum of Solace con lo strappo di un muscolo della spalla, senza contare l’incidente al ginocchio provocato da una scena di combattimento in Spectre.

https://twitter.com/007/status/1131281100251099136?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1131281100251099136&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.indiewire.com%2F2019%2F05%2Fdaniel-craig-ankle-surgery-bond-25-release-1202144039%2F

Bond 25: iniziate le riprese, ecco la data di uscita

Vi ricordiamo che Bond 25 sarà diretto da Cary Fukunaga (il primo regista non britannico che siede dietro la macchina da presa di un film di 007), mentre la sceneggiatura è stata riscritta da Scott Z. Burns (The Bourne Ultimatum, Contagion).

Secondo quanto riportato dal The Guardian, la MGM ha assunto Phoebe Waller Bridge (Killing Eve, Fleabag) per “ravvivare” lo script del venticinquesimo film del franchise ancora senza titolo ufficiale, sotto speciale richiesta di Daniel Craig, per portare nel progetto l’humor e l’intelligenza tipiche dello stile della sceneggiatrice.

Una parte importante delle riprese si terrà nella città di Matera, capitale europea della cultura per 2019, fornendo l’ambientazione perfetta per quella che dovrebbe diventare la sequenza d’azione del prologo, simile al segmento di apertura di Spectre a Città del Messico durante le celebrazioni del Giorno dei Morti.

Gli ultimi due film di James Bond sono stati diretti da Sam Mendes che ha incassato con i suoi film rispettivamente 1,1 miliardo di dollari per Skyfall (il Bond di maggior successo di sempre, con un Oscar all’attivo) e 880 milioni con Spectre. Dato il successo che Mendes ha raggiunto con i film, quando ha annunciato che non avrebbe più diretto un Bond Movie, la EON e la MGM si sono date da fare per cercare un rimpiazzo all’altezza.

Fonte: Twitter

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