La guerra. Tutto gira intorno a
questo, altrimenti non si chiamerebbe Danza dei
Draghi. Quello che il finale della seconda
stagione di House of the Dragon con
l’episodio La regina che non fu ha voluto proporci
è qualcosa di preparatorio. Sì. Siamo di nuovo a quel punto di
partenza. Alla fase in cui vengono sistemate le pedine su mare e su
terra, e nel caso di House of the Dragon anche in aria. Ma questo
lo sapevamo già. La seconda stagione ha dato solo un assaggio di
quello che potrebbe essere la Danza dei Draghi e la storia dei
Targaryen e soprattutto di Aegon e Rhaenyra, storia talmente
complessa che questa seconda stagione non poteva che essere
preparatoria (ma neanche così tanto).
**Questa recensione contiene spoiler dell’episodio 8 di
House of the Dragon 2 “La regina che non
fu“**
Game of Thrones inizia con Daenerys,
il suo viaggio da Essos a Westeros. Parallelamente House of
the Dragon ci mostra l’opposto: un Aegon Targaryen che è
costretto a nascondersi al di là del Mare Stretto per non venire
ucciso e reclamare in seguito il suo trono. Questo ottavo episodio,
La regina che non fu, chiude alcuni archi
narrativi per aprire sicuramente molti altri. Vediamo per esempio
Otto Hightower come prigioniero, quando invece pensavamo che la sua
storia si fosse conclusa. Potrebbe trovarsi nella Fortezza Rossa e
questo spiegherebbe il parallelismo finale con la figlia Alicent
che lascia proprio la Fortezza Rossa dopo l’incontro con Rhaenyra.
È anche l’episodio della riconciliazione tra Daemon e Rhaenyra: lui
ripropone la sua fedeltà e si inginocchia. Ma perché lo fa?
Daemon ha la sua ultima visione ad
Harrenall, sicuramente la più significativa. Vede per la volta le
Cronache del Ghiaccio e del Fuoco: vede la creazione dell’esercito
di Non-Morti, il Corvo con Tre Occhi, la morte di Aemond e vede
Il Principe che fu Promesso. House of the
Dragon ribalta quanto successo in Game of
Thrones dove si diceva che fosse Jon Snow (alias Aegon
Targaryen) in Principe. Ma la visione di Daenerys, la Non-Bruciata,
di spalle con i suoi tre draghi appena nati non lascia molti dubbi
al caso. È lei il Principe che fu Promesso. In questa visione,
Daemon vede anche Rhaenyra sul Trono di Spade ad Approdo del Re, e
così si inginocchia. Ancora una volta, le scene con Emma
D’Arcy e Matt Smith che parlano di
valyriano, che conversano e si stuzzicano, creano una vera e
propria scintilla: questo è mancato un po’ nella seconda stagione
ma era necessario ai fini della trama.
La terza stagione di House of the
Dragon: cosa succederà
Come abbiamo anticipato, La
regina che non fu non è altro che un lungo tavolo
preparatorio in attesa della terza – già confermata – stagione di
House of the Dragon. La vera guerra dovrebbe
iniziare adesso, e anche se in questa seconda stagione potrebbe
aver mancato di azione, fuoco e sangue, la
crescita di alcuni personaggi è innegabile e sarà un punto a loro
favore durante la vera Danza dei Draghi. Abbiamo ottenuto una
conclusione dell’arco narrativo di Rhaenyra e Daemon, si è conclusa
la storia dei Semi di Drago e molte dinamiche di potere si sono
spostate ad Approdo del Re con la ricerca della libertà da parte di
Alicent, la presa di potere da parte di Aemond e la scelta di Re
Aegon a lasciare la città. C’è anche da aggiungere un piccolo
fattore: questa stagione si è conclusa con due episodi d’anticipo
rispetto alla consueta programmazione di HBO. Gli autori hanno voluto spostare
l’azione esclusivamente alla terza stagione (esempio la
Battaglia del Golfo), lasciando alla seconda il
compito di approfondire le dinamiche interne.
Tra le note sicuramente stonate di
questo episodio c’è la storyline di Tyland Lannister con la
Triarchia. Quei momenti sono carichi di umorismo e hanno come fine
quello di avvicinare i Verdi alla Triarchia per ottenere le loro
navi, ma quale parte della storia hanno dovuto sacrificare per
inserire un combattimento nel fango? Se c’è una cosa che la terza
stagione dovrà imparare dalla seconda è aumentare il numero di
episodi per concedere una narrazione più fluida: Otto Hightower è
andato via da Approdo del Re intorno al quarto episodio, perché non
ci viene mostrato prima cosa gli è successo? Ora, mentre Max ci
propone già
un assaggio del prossimo spin-off di Game of Thrones,
aspetteremo due anni per le epiche battaglie della Danza dei Draghi
che ci furono promesse… e speriamo ne valga la pena.
In occasione del finale di
House of the Dragon 2, Max ha
presentato il trailer per la prossima stagione di serie tv e tra i
titoli più attesi c’è sicuramente
A Knight of the Seven Kingdoms: The Hedge Knight
del quale vi proponiamo di seguito le immagini mostrate nel
trailer:
Di seguito, invece, il trailer completo della stagione 2024/2025
di Max:
Basata sui racconti di
George R.R. MartinTales of Dunk and Egg,
la storia è ambientata oltre 90 anni prima degli eventi di Game of
Thrones e si concentra sulle avventure di “Dunk”,
alias il futuro Lord Comandante della Guardia Reale Ser Duncan
l’Alto, e “Egg”, il futuro re Aegon V Targaryen
(nonno di Daenerys!).
A Knight of the Seven Kingdoms, la trama
“Ambientato in un’epoca in cui
la stirpe dei Targaryen detiene ancora il Trono di Spade e il ricordo dell’ultimo
drago non è ancora passato dalla memoria vivente, grandi destini,
potenti nemici e pericolose imprese attendono questi improbabili e
incomparabili amici,” recita così la sinossi ufficiale della
serie.
Claffey, attore irlandese ed ex
giocatore di rugby del Connacht, ha fatto il suo debutto teatrale
all’Abbey Theatre di Dublino in A Whistle in the Dark di
Tom Murphy. Ha continuato ad apparire in
Bad Sistersand Wreck del 2022, e
ha un ruolo al fianco di Cillian Murphy in Piccole cose come
queste. Ansell, 9 anni, ha iniziato la sua carriera di attore
all’età di 4 anni in Emmerdale di ITV, e i suoi altri crediti
includono la serie thriller di Sky The Midwich
Cuckoos e la commedia di NetflixChristmas on Mistletoe Farm.
Apparirà anche in The Moor,
Hullraisers di Channel 4 e Robin and The
Hood.
Martin ha precedentemente
confermato che la prima stagione di A Knight of the Seven
Kingdoms: The Hedge Knight adatterà la prima delle sue tre
novelle, The Hedge Knight del 1998, con
l’intenzione di concentrarsi su The Sworn Sword
del 2003 e The Mystery Knight del 2010 nelle
stagioni future, se la serie dovesse essere rinnovata.
Attualmente, il co-sceneggiatore di
The Batman Mattson Tomlin sta lavorando a un
adattamento di Aegon’s Conquest, che racconta la sanguinosa e
brutale conquista di Westeros da parte dei Targaryen prima degli
eventi di House
of the Dragon. La storia segue l’invasore
Aegon Targaryen e le sue mogli sorelle,
Rhaenys e Visenya, che conquistarono Westeros con
i loro potenti draghi. Il trio unificò con successo sei dei Sette
Regni in soli due anni, con solo Dorne che riuscì a resistere.
È stato rilasciato il primo filmato
di The
Last of Us – stagione 2 della
HBO, più teso ed emozionante che mai. La prima stagione è andata in
onda nel marzo 2023 ed è stata immediatamente autorizzata per la
seconda stagione. Quando la seconda stagione arriverà sulla HBO
l’anno prossimo, i fan potranno aspettarsi diversi nuovi
personaggi, molti momenti emotivi e soprattutto più infetti, dato
che la prossima puntata si orienterà verso un percorso più
oscuro.
La nuova anteprima fa parte
dell’ultimo promo “coming soon” di Max, che vede Joel (interpretato
da Pedro Pascal) parlare delle cose che ha fatto
durante l’ultima stagione, in particolare della decisione di
salvare Ellie dalle Lucciole. Tra le altre cose, un’incursione
nell’insediamento di Jackson, Wyoming, persone che si difendono sia
dagli umani che dagli infetti, oltre a scorci di nuovi personaggi
come Abby (Kaitlyn Dever) e Dana (Isabela
Merced), oltre a Catherine O’Hara e
Jeffrey Wright.
Questo è il teaser più sostanzioso
che abbiamo finora: The Last of Us – stagione 2 ha
condiviso frammenti e pezzi per incitare i fan alla seconda
stagione mentre le riprese sono in corso a Vancouver, in Canada. A
maggio, la HBO ha pubblicato delle immagini di Joel ed Ellie (Bella
Ramsey) e i fan locali hanno persino individuato
alcuni luoghi ispirati al gioco. The
Last of Us ha subito alcuni ritardi durante la
produzione a causa degli scioperi di Hollywood del 2023. Alla fine
le riprese sono riprese e stanno per terminare, con il
creatore della serie, Neil Druckmann, che
ha concluso il suo lavoro a Vancouver all’inizio di questo
mese.
Di cosa parlerà la seconda
stagione di The Last of Us?
Come la stagione 1, anche
The Last of Us – stagione 2 sarà basata sui
giochi. La seconda stagione si baserà su The Last of
Us: Part 2, uscito su PlayStation nel 2020. Chi ha
giocato al gioco deve sapere che in questo periodo le cose
cambiano, soprattutto per quanto riguarda il rapporto tra Joel ed
Ellie. Allo stesso tempo, verrà introdotto un nuovo personaggio
principale, in cerca di vendetta. Secondo Gizmodo, è stato
riferito che durante gli scioperi degli sceneggiatori, la HBO ha
preso in considerazione l’idea di far utilizzare ai potenziali
membri del cast i copioni del videogioco su cui si basa la serie
durante le audizioni, perché i copioni non erano pronti, ma
l’idea è stata scartata.
La seconda stagione di The Last
of Us vedrà Pascal e Ramsey riprendere i loro ruoli dalla
prima stagione. Altri membri del cast che ritornano sono
Gabriel Luna nel ruolo di Tommy e
Rutina Wesley nel ruolo di Maria. Si aggiungono
Merced nel ruolo di Dina, descritta come l’interesse romantico di
Ellie, Kaitlyn Dever nel ruolo di Abby, un soldato in
cerca di vendetta, e Spencer Lord, Tati
Gabrielle e Danny Ramirez che
interpretano il resto della squadra di Abby, Owen, Nora e
Manny.
Di cosa parla The Last of Us?
La serie The
Last of Us racconta una storia di sopravvivenza che si
svolge vent’anni dopo che la civiltà moderna è stata distrutta.
Joel, un sopravvissuto, viene ingaggiato per far uscire di nascosto
Ellie, una ragazza di 14 anni, da un’opprimente zona di quarantena.
Quello che sembrava un incarico di poco conto diventa presto un
viaggio brutale e straziante, poiché entrambi dovranno attraversare
gli Stati Uniti e dipendere l’uno dall’altro per riuscire a
sopravvivere.
The
Last of Us è scritto e prodotto esecutivamente da
Craig Mazin e Neil Druckmann. La serie è una
co-produzione con Sony Pictures Television ed è prodotta
esecutivamente da Carolyn Strauss, Jacqueline Lesko, Cecil
O’Connor, Asad Qizilbash, Carter Swan e Evan Wells.
Società di produzione: PlayStation Productions, Word Games, The
Mighty Mint e Naughty Dog.
La serie ha per protagonisti
Pedro Pascal, Bella Ramsey, Gabriel Luna e
Rutina Wesley. I nuovi membri del cast di questa
stagione includono Kaitlyn Dever nel ruolo di Abby, Jeffrey Wright nel ruolo di Dixon, Isabela Merced nel ruolo di Dina,
Young Mazino nel ruolo di Jesse, Ariela
Barer nel ruolo di Mel, Tati Gabrielle
nel ruolo di Nora, Spencer Lord nel ruolo di Owen
e Danny Ramirez nel ruolo di Manny.
Catherine O’Hara è anche una guest star in un
ruolo non rivelato.
Una cosa che Mazin e Druckmann non
faranno è andare oltre il materiale di partenza esistente, come il
dramma di genere della HBO Il
Trono di Spade ha fatto dopo aver coperto i cinque romanzi
pubblicati della serie di George R.R. Martin; Martin deve ancora
finire il sesto e il settimo libro previsti. “Non esiste un
mondo in cui vorrei che il nostro show andasse oltre il materiale
di partenza che la gente conosce già“, ha detto Mazin.
Diretto da Jaume
Collet-Serra da una sceneggiatura di Adam
Sztykiel, Rory Haines e Sohrab
Noshirvani, il film Black
Adam (qui
la recensione) segue il personaggio titolare – risvegliatosi
dopo 5.000 anni – nel suo viaggio per sconfiggere il cattivo
Sabbac. Dopo un lungo periodo di sviluppo,
Dwayne Johnson indossa finalmente il costume
dell’antieroe per fare il suo debutto nel DCEU. In questo articolo,
approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative ad
esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama,
al cast di attori e alla spiegazione del
finale e delle sue scene post-credits. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Black
Adam
Black
Adam, il cui vero nome è Teth-Adam o Theo Adam, è un
uomo dell’Antico Egitto ridotto in schiavitù e in seguito ucciso,
che grazie al potere del mago Shazam ritorna in vita. Adesso a
Black Adam, questo il nome del supereroe, sono stati conferiti
grandi poteri, come forza, agilità e la capacità di volare, ma
nonostante queste doti, il suo cuore non è puro. Dopo essere stato
a lungo imprigionato, Black Adam viene liberato e dovrà
confrontarsi con i supereroi in vita per capire che, non solo un
grande potere, ma anche nobili azioni e sacrificio fanno di un uomo
un eroe.
Ad interpretare Black Adam, come
anticipato, vi è l’attore
Dwayne Johnson, il quale era interessato a
interpretare tale personaggio fin dal 2007, quando gli fu proposto
per la prima volta dai fan. Aldis Hodge
interpreta, Carter Hall alias Hawkman, mentre Noah
Centineo è Albert “Al” Rothstein alias Atom Smasher.
Completano il cast Sarah Shahi nel ruolo di
Adrianna Tomaz, Marwan Kenzari in quello del
villain Ishmael Gregor alias Sabbac e Quintessa
Swindell in quello di Maxine Hunkell alias Cyclone.
Infine,
Pierce Brosnaninterpreta Kent Nelson alias
Dottor Fate.
La spiegazione del finale e delle
scene post-credits
Per tutta la durata di Black
Adam, il Dottor Fate continua ad avere visioni della
morte di Hawkman. Il pensiero che il suo vecchio amico possa morire
lo addolora e Kent è ancora più scosso sapendo che Carter Hall non
ha paura della morte. Il Dottor Fate si rende conto che un modo per
salvare il suo amico dall’affrontare il suo destino è quello di
combattere Sabbac da solo per un po’ prima di chiedere l’assistenza
di Black Adam. Tuttavia, impedire la morte di Hawkman non è l’unica
ragione per cui il Dottor Fate si sacrifica. A questo punto della
sua vita, Kent ha vissuto a lungo con l’Elmo del Fato e ha visto
numerosi futuri, versioni di eventi che si fondevano nel loro
caos.
Il Dottor Fate è legato a questi
poteri, ma ha fatto abbastanza esperienza per rendersi conto di
aver visto abbastanza. In un certo senso, i poteri di Kent erano
una maledizione e lui ne era stanco dopo tanti anni di visione del
futuro, la costante raffica di immagini che gli offuscava la mente
in modo da non conoscere mai il silenzio o la pace. Il Dottor Fate
voleva finalmente non vedere nulla. È possibile che abbia preso la
sua decisione solo dopo aver assistito alla morte di Hawkman, che
probabilmente non poteva sopportare di vedere, e che quindi abbia
deciso il suo stesso destino.
Dopo la morte del Dottor Fate, Black
Adam è allora l’unico in grado di sconfiggere Sabbac, che voleva
portare l’inferno sulla Terra. Dopo averlo fatto a pezzi, Black
Adam si siede sul trono del cattivo e Adrianna suggerisce
all’antieroe di governare Kahndaq se lo desidera. Egli ha però
altre idee, distruggendo completamente il trono. Black Adam aveva
infatti visto cosa può fare a una persona il potere totalizzante. È
possibile che non si fidasse abbastanza di sé stesso per occupare
una posizione del genere. Non ci si può fidare di chi detiene
troppo potere sugli altri e, per molti versi, distruggere il trono
è stato il culmine di tutto ciò che Black Adam ha imparato nel
corso del film.
Le scene post-credits di Black Adam
La presenza di Amanda Waller
in Black
Adam crea una certa confusione se si considera come si
è concluso il suo arco narrativo in Peacemaker, con la figlia e il resto della squadra
della Task Force X che hanno scoperto il suo coinvolgimento nel
Progetto Butterfly e l’etica discutibile dietro le operazioni della
Waller. Inoltre, il lavoro della Waller con la Task Force X ha
tipicamente attirato le ire dei supereroi del DCEU, che non hanno
lavorato con lei in passato e probabilmente non sono d’accordo con
i suoi metodi. In Black
Adam, Hawkman è convinto che esistano solo eroi e
cattivi, non ci sono vie di mezzo.
Considerando che la Waller vive in
un’area moralmente grigia che tende al cattivo, ci si chiede perché
Hawkman e il resto della Justice Society collaborino con il leader
della Task Force X. È possibile che la Waller si sia resa conto che
nessuno della Suicide Squad era abbastanza potente da
affrontare Black Adam. Potrebbe anche essere che Hawkman consideri
la collaborazione con la Waller come un male minore. Dal momento
che Black Adam non è un eroe per Hawkman, deve essere un cattivo,
il che significa che deve essere eliminato prima che faccia del
male a qualcun altro, almeno agli occhi della Justice Society.
Nella scena post-credits di Black
Adam, dunque, Superman appare dopo che Amanda
Waller ha minacciato l’antieroe, affermando che chiamerà qualcuno
che non sia della Terra per gestire i suoi immensi poteri. Quel
qualcuno si rivela essere nientemeno che l’amato kryptoniano, che
dice a Black Adam che è passato un po’ di tempo da quando qualcuno
“ha reso il mondo così nervoso”. La comparsa di Henry Cavill nel ruolo di Superman serviva ad
anticipare un sequel dove si sarebbe svolto uno scontro tra i
due.
Black Adam 2, il
film si farà?
Date queste scene post-credits, il
piano era dunque quello di realizzare un sequel di Black
Adam, ma
lo scarso riscontro di pubblico e critica contro cui il film ha
sbattuto hanno da subito reso incerto tale nuovo progetto.
Inizialmente in bilico per un po’, l’idea per un sequel è stata
definitivamente abbandonata quando si è deciso di staccare la spina
al DCEU per dar vita ad un reboot totale con il DC
Universe di James
Gunn e Peter Safran. I due, come
noto, stanno ora procedendo con nuovi progetti, come il film
Superman
atteso per il 2025, e al momento un ritorno del Black Adam di
Dwayne Johnson
non è nei piani.
Il trailer di Black
Adam e dove vedere il film in streaming
È possibile fruire di Black
Adam grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV,
Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video.
Borderlands
ha rilasciato un nuovo spot in questi giorni, ampliando la
percezione del pubblico sulla visione di Eli Roth
per la popolarissima serie di videogiochi. Il
primo trailer suscitò diverse reazioni; ci sono state critiche
per lo stile visivo e per il potenziale recupero del tropo degli
“strambi in missione” che ha caratterizzato film come Guardiani della Galassia e
Dungeons & Dragons: Honor Among Thieves.
È stato anche lodato il fatto che il film abbia Cate Blanchett come protagonista, in contrasto
con la tradizione che vede gli studios scegliere un’attrice più
giovane per i progetti d’azione. Ma la domanda più grande rimane:
perché Borderlands ci ha messo così tanto ad arrivare sul
grande schermo? La risposta si trova in un groviglio di cambiamenti
creativi che risalgono a quasi un decennio fa.
Borderlands ha visto salire a
bordo del progetto diversi sceneggiatori, oltre a un cambio di
regia
Le prime voci su un film di
Borderlands risalgono al 2015, quando Lionsgate
annunciò che il progetto era ufficialmente in fase di
sviluppo. Avi Arad, noto soprattutto per
aver prodotto i film di Spider-Man della
Sony, è salito a bordo come produttore insieme al fratello Ari.
All’epoca, lo stato dei film sui videogiochi era considerato
radioattivo; il pubblico era reduce da Sonic the
Hedgehog e
The Super Mario Bros. Movie.
Borderlands era anche molto popolare, il che potrebbe aver
allettato la Lionsgate, che stava concludendo la lavorazione dei
film di Hunger Games e aveva bisogno di un
nuovo grande franchise. “Questa alleanza è in una posizione ideale
per creare un fenomeno cinematografico audace, provocatorio e senza
esclusione di colpi che delizierà le attuali legioni di fan di
Borderlands e affascinerà gli spettatori di tutto il mondo”,
ha dichiarato Strauss Zelnick, amministratore delegato di Take-Two
Entertainment, editore di Borderlands .
Il proclama di Zelnick è durato
poco. Dal 2015 al 2021, diversi sceneggiatori sono saliti a
bordo e hanno lasciato il progetto. Il primo è stato
Aaron Berg, assunto nel 2016, poi
Oren Uziel, arrivato per riscrivere la
sceneggiatura. Anche la ricerca di registi sembrava piuttosto
perigliosa: inizialmente si vociferava che Leigh
Whannell avrebbe dovuto dirigere Borderlands, ma
l’idea è passata rapidamente a Chris McKay.
Infine, Eli Roth ha assunto la regia
e Craig Mazin ha scritto una nuova incarnazione
della sceneggiatura. Sulla carta, sembrava un’accoppiata perfetta,
dato che la sensibilità di Roth si adattava perfettamente alla
struttura di Borderlands, mentre Mazin era stato autore di
film molto apprezzati dalla critica come
Chernobyl e
The Last of Us.
Mazin ha poi rivelato di
non essere stato coinvolto nella stesurafinale diBorderlands . Ha inoltre smentito le
voci secondo cui avrebbe scritto materiale per il film con uno
pseudonimo, dichiarando a Variety: “Non sono uno scrittore
accreditato per il film, quindi non posso rivendicare alcun tipo di
paternità di Borderlands, tanto meno di “co-scrittura”. Ho
visto la notizia dello pseudonimo, che è falsa. Non ho usato uno
pseudonimo. Se il nome in questione è davvero uno pseudonimo, posso
solo dire che… non è mio”. È stato rivelato che nove
scrittori hanno contribuito con materiale aggiuntivo alla
sceneggiatura, che include una collezione eclettica di
talenti come Sam Levinson(Euphoria), Juel Taylor
(They Cloned Tyrone) e Zak
Olkewicz (Bullet Train).
Borderlands è stato sottoposto
a nuove riprese con un nuovo regista, anch’egli appassionato di
videogiochi
L’anno scorso Tim
Miller è intervenuto per effettuare i
reshooting di Borderlands, suscitando una nuova ondata
di speculazioni. Sebbene facciano parte di quasi tutte le grandi
produzioni cinematografiche, i reshoots sono diventati sinonimo di
problemi. Per ogni Rogue One, c’è un
Justice League. Miller si è
affrettato a mettere le cose in chiaro, affermando di
essersi occupato dei reshoots a causa di un conflitto di
programmazione con Roth per ilGiorno del
Ringraziamento.
“È stata un’esperienza
interessante entrare e fare i reshoots di un film che non è tuo. È
un’esperienza liberatoria in cui ti senti come se fossi qui per
aiutare dove posso“, ha detto a Collider, rivelando
anche il suo desiderio di fare un grande adattamento del
videogioco. Ma la mia ragione principale, oltre al fatto che ho
un enorme affetto per l’industria dei videogiochi e che voglio che
ogni adattamento di videogiochi abbia successo, è che, sarò onesto…
mi sentivo un po’ arrugginito, quindi ero felice di tornare in
sella”. Il film si alza e si muove. È una bella
cavalcata“.
Il lavoro precedente di Miller è
sicuramente una buona notizia per Borderlands,
dato che le sue precedenti regie hanno affrontato materiale
videoludico. Infatti, uno dei suoi primi progetti è stato
quello di dirigere la sequenza cinematografica di apertura di
DC
Universe Online, uno sforzo ad alto numero di
ottani che vede le icone della DC, tra cui Batman, Superman e Wonder Woman,
sfidarsi con i loro vari nemici. In un’intervista con il Chief
Creative Officer della DC Comics, Jim Lee, Miller
ha spiegato il suo amore per l’Universo DC. Miller ha anche
co-fondato Blur Studio, una società di effetti visivi che ha
lavorato ai film di Sonic the Hedgehog e alle scene
tagliate dei giochi di Halo , consolidando ulteriormente
l’esperienza di Miller nei videogiochi.
Miller potrebbe essere noto ai fan
per il suo lavoro sul primo film di
Deadpool , che vede Ryan Reynolds tornare
a vestire i panni di Wade Wilson dopo il poco acclamato
X-Men Origins:Wolverine. È riuscito a bilanciare
battute sconclusionate e azione rapida, il che non solo ha dato il
tono alle future opere di Deadpool (tra cui Deadpool
& Wolverine di quest’estate), ma è
perfettamente in sintonia con l’esteticadiBorderlands . La
serie è nota per le sue esplosioni di commedia nera, ma anche per
le sparatorie sufficienti per cinque film d’azione. Il lavoro di
Miller su Deadpool, combinato con la tendenza di Roth per
i film grindhouse, sembra essere perfetto per l’uno e per l’altro.
I fan diBorderlands e il pubblico in generale vedranno se
i frutti del lavoro di entrambi i registi si tradurranno in un
adattamento soddisfacente nel corso dell’estate.
Tra le tante versioni della fiaba di
Biancaneve che Hollywood ha portato sullo schermo,
si è distinta, nel 2012, il film diretto da Tarsem Singh con
protagonista Lily Collins e
Julia Robert, in un improbabile scontro di bellezza,
dal momento che, seppure Collins era molto giovane e avvenente,
Robert è da sempre e per sempre la pretty woman del grande schermo.
Fatto sta che l’attrice premio Oscar si è cimentata con grande
divertimento, suo e del pubblico, nel ruolo della Regina Cattiva.
Ecco di seguito le curiosità su Biancaneve (Mirror,
Mirror) che forse non conoscete:
Biancaneve (Mirror,
Mirror), gli abiti di Julia Roberts
Durante tutto il film, Julia Roberts indossa enormi abiti da ballo.
Sul set, i suoi figli si nascondevano sotto la sua gonna senza che
nessuno lo sapesse. Tra una ripresa e l’altra, la Roberts fece
allontanare i suoi figli dal set perché temeva che potessero
sentire i suoi “vili” dialoghi da Regina Cattiva.
Quasi tutti gli improbabili
trattamenti di bellezza a cui si sottopone la Regina sono in realtà
trattamenti reali che si possono ricevere nelle spa di tutto il
mondo. Tra quelli veri ci sono: la pasta di cacca di uccello, la
maschera al cioccolato (o all’argilla, non è chiaro quale delle due
sia dato il colore), il massaggio al serpente, la bava di lumaca, i
vermi e i piccoli pesci che mangiano le cellule morte della pelle.
Uno dei pochi (se non l’unico) trattamenti falsi mostrati è la
puntura d’ape sulle labbra per rimpolparle, sebbene i rimpolpanti
per labbra contengano davvero sostanze irritanti (di solito
botanici o chimici, non insettoidi).
Il primo film di Julia Robert
(secondo i suoi figli)
Secondo Julia Roberts, Biancaneve (Mirror,
Mirror) è il primo film che ha fatto sapere ai suoi
bambini che la loro madre era una famosa attrice cinematografica.
Nonostante i suoi figli mostrassero un grande entusiasmo per la
Regina Cattiva, Roberts non gli fece vedere il film perché erano
“troppo piccoli”. Infatti, l’attrice tenne nascosto il suo lavoro
ai figli mentre stava girando il film. “Sono troppo piccoli per
questo (il film) e penso che lo troverebbero (io) inquietante”, ha
detto.
Il principe è nudo!
La sceneggiatura originale includeva
una scena tra un Principe a torso nudo (Armie
Hammer) e la Regina (Julia
Roberts) in cui la Regina osserva quanto sia liscio il
suo petto. Questa battuta dovette essere modificata quando Hammer
si rifiutò di radersi i peli dal petto per la scena.
In molte tradizioni di
Biancaneve, l’attrice che interpreta la Regina
Cattiva interpreta anche il ruolo della Strega/Megera con la mela
avvelenata. I produttori hanno tenuto nascosti video e fotografie
della trasformazione in “strega” di Julia Roberts prima che il film uscisse,
sia per sorprendere che per attirare il pubblico. Tuttavia, il
regista Tarsem Singh ha rivelato in un’intervista:
“Alla fine Julia diventa una strega, è piuttosto
disgustoso”.
Aprendosi con l’impressionante scena dei volti insanguinati e
dei corpi flaccidi, La battaglia Hacksaw Ridge,
che vede Andrew Garfield nel ruolo di protagonista, è
stato applaudito per il suo realismo e per il rifiuto di evitare i
dettagli orribili della Seconda Guerra Mondiale. Le sequenze al
rallentatore che mostrano giovani uomini che combattono per la loro
vita, ma che poi perdono, sono completamente prive di espressioni
nazionalistiche che erano presenti all’epoca. Al contrario,
rappresentano semplicemente la dura realtà del campo di
battaglia.
Questa macabra rappresentazione dell’uccisione amplifica le
convinzioni del protagonista Desmond Doss, obiettore di coscienza
alla violenza. Come ha giustamente riassunto durante il suo
processo prima di andare in guerra: “Mentre tutti gli altri tolgono
vite, io le salvo”. La Battaglia di Hacksaw Ridge
è un film che rende onore alla vera storia di Desmond Doss e alla
sua esperienza in zona di guerra come medico. Con Andrew Garfield che interpreta magistralmente
il coraggioso Doss, il film mette in luce la vita di un eroe che ha
dimostrato che prendere le armi non è l’unico modo per servire il
proprio Paese. Sebbene il produttore Bill Mechanic
e il regista Mel
Gibson si siano presi un paio di libertà creative
con la vita personale di Doss, hanno seguito da vicino le sue
azioni durante la guerra, così come le immagini grottesche per cui
il film è famoso.
Il personaggio di Andrew Garfield in “Hacksaw Ridge” è molto
religioso
La battaglia di Hacksaw Ridge si basa sulle
vicende storiche del soldato Desmond Doss, che nell’aprile del 1945
si recò sul campo di battaglia della scarpata di Maeda,
soprannominata “Hacksaw Ridge” a causa dello strapiombo, armato
solo della sua Bibbia e della sua fede religiosa. La battaglia di
Okinawa vedeva contrapposti gli Stati Uniti e il Giappone e la
missione intrapresa dalla squadra di Doss era considerata una
condanna a morte. Con l’area fortificata da una rete di micidiali
mitragliatrici e trappole esplosive, alla squadra di Doss fu
ordinato di ritirarsi. Rifiutandosi di abbandonare i suoi compagni
caduti, Doss tornò ripetutamente sotto il fuoco della grandine per
salvare da solo un altro soldato ferito, il tutto cantando
“Signore, ti prego, aiutami a prenderne un altro”. Alla fine, si
ritenne che avesse salvato circa 75 uomini, anche se lui dice che
erano 50 mentre la sua squadra sostiene che erano 100, quindi la
differenza fu divisa.
Prima della battaglia di Okinawa aveva prestato servizio come
medico a Guam e nelle Filippine, ma furono le sue prove a Hacksaw
Ridge a fargli guadagnare la fama. L’esercito giapponese era noto
per aver preso di mira specificamente anche i medici, il che
aumentò la posta in gioco e il pericolo per Doss. Finì per essere
ferito da schegge e poi per rompersi un braccio a causa del fuoco
avversario, prima di non poter più aiutare i suoi compagni
feriti.
Il 12 ottobre 1945, Doss fu il primo obiettore di coscienza a
ricevere la Medaglia d’Onore. L’unico figlio di Doss, Desmond Jr.
ha
commentato in un’intervista a People che le cicatrici della
guerra non hanno mai lasciato la sua famiglia: “La guerra non è mai
finita, ed è stata la stessa cosa con mio padre. È continuata e
continua, e anche dopo la sua morte continua ancora adesso con
questo film”. Ma si sente confortato dal fatto che le azioni
coraggiose di suo padre hanno avuto un impatto su tante vite.
“Recentemente ho visto su Facebook che qualcuno ha scritto che
il proprio nonno non sarebbe vivo senza che mio padre lo avesse
salvato. Quindi c’è un legame”, racconta a People. “Ti scatta
qualcosa dentro al pensiero che una persona a te vicina abbia fatto
una tale differenza nella vita delle persone. È molto
commovente”.
Il vero Desmond Doss non voleva un film su Hacksaw Ridge
Dopo aver ricevuto la Medaglia d’Onore, molti registi e autori
speranzosi si avvicinarono a Doss, ma lui rifiutò continuamente
perché nessuno di loro accettò la sua unica richiesta: dire la
verità. Quando Hacksaw Ridge fu prodotto nel 2016, erano passati 10
anni dalla morte di Doss, che quindi non poté vedere il prodotto
finale. Tuttavia, suo figlio descrive la fedeltà di Mechanic e
Gibson alla realtà cruda della guerra e ai principi di Doss come
“notevole”.
Il film si è preso un paio di libertà creative riguardo alla
vita familiare e coniugale di Doss. In risposta a questa
deviazione, Mechanic afferma, durante la stessa intervista citata,
che “se sei schiavo dei fatti completi, allora non stai facendo un
film che sia avvincente”. Dato che il film è stato sia lodato che
criticato per il suo realismo, si può dire che queste deviazioni
non hanno compromesso l’integrità della storia e sono servite
soprattutto a umanizzare ulteriormente Doss sullo schermo.
La battaglia di Hacksaw Ridge si prende delle libertà
creative
Sia la famiglia che il matrimonio di Doss sono stati oggetto di
un’interpretazione creativa. L’inizio del film si concentra sulla
vita domestica di Doss, in particolare su un incidente in cui
ferisce gravemente il fratello (Nathaniel Buzolic) con un mattone.
C’è un momento teso ma illuminante in cui Doss rimane affascinato
da un poster incorniciato dei Dieci Comandamenti, in particolare
dalla frase “Non uccidere”. Questo è tratto da un evento reale
della vita di Doss, dove il suo impegno verso la Chiesa e la
religione inizia con l’essere rapito dai Dieci Comandamenti.
Tuttavia, una scena particolare che è stata modificata è quella del
litigio tra la madre (Rachel Griffiths) e il padre (Hugo
Weaving).
In Hacksaw Ridge, Doss si frappone tra i due e strappa una
pistola dalle mani del padre, che era un veterano di guerra affetto
da alcolismo e depressione dovuta a PTSD. Tuttavia, nella vita
reale, questo scontro era avvenuto tra lo zio di Doss e suo padre.
Ci sono stati anche cambiamenti cronologici negli eventi del
matrimonio di Doss con Dorothy (Teresa Palmer). Nella vita reale,
Doss e Dorothy si sono sposati prima che lui partisse per il
servizio, mentre nel film Doss non si è sposato perché gli è stato
negato il lasciapassare ed è stato messo in cella.
Doss preferì etichettarsi come “cooperatore di coscienza” invece
che come “obiettore di coscienza”, poiché era disposto a prestare
servizio nell’esercito, ma non a portare le armi. Questo fatto
scatenò grandi polemiche tra i suoi commilitoni e i suoi superiori
durante l’addestramento, come viene rappresentato nel film. Era
costantemente oggetto di scherno e maltrattamenti fisici per le sue
convinzioni, e i suoi superiori cercarono effettivamente di
congedarlo con l’accusa di non essere mentalmente idoneo al
servizio. La maggior parte di questi maltrattamenti fu inflitta dal
personaggio del tutto fittizio di Smitty (Luke Bracey). Sebbene non
vi sia alcuna traccia dell’esistenza di Smitty, egli era più che
altro un’incarnazione del gruppo di soldati che deridevano Doss.
Superando le difficoltà sul campo di battaglia e al di fuori di
esso, l’eroismo di Doss risiede nella sua dedizione alle proprie
convinzioni e nel coraggio di agire di conseguenza. La sua storia
ispiratrice è stata portata in vita dalle talentuose capacità
recitative di Garfield e dalle terrificanti scenografie e trucchi
presenti nel potente Hacksaw Ridge.
“Finiscilo!” Il fermento è reale per Mortal
Kombat 2, che arriverà nelle sale il 24 ottobre 2025.
Basato sulla leggendaria serie di videogiochi, Mortal Kombat ha
conquistato i cuori di molti grazie al suo mix selvaggio di
personaggi giocabili, ognuno con le proprie abilità da duro, e,
naturalmente, a quelle “Fatality” follemente sanguinose.
Il primo film di Mortal Kombat, in uscita nel
2021, segue Cole Young (Lewis Tan), un nuovo arrivato non
presente nei giochi, che sogna di sfondare nelle MMA. La sua vita
subisce una svolta quando scopre di essere stato scelto per il
torneo di Mortal Kombat, un’antica competizione in
cui i migliori guerrieri della Terra si scontrano con i mostruosi
combattimenti di Outworld. La vittoria significa sicurezza per
l’Earthrealm, ma la sconfitta è sinonimo di sventura, poiché
l’Outworld si guadagna il diritto di invadere e conquistare.
Mortal Kombat 2 promette di dare ai fan ciò che vogliono
Parlando con Collider Lewis Tan ha svelato, “Tutto ciò che
posso dire è che questo particolare produttore, Todd Garner, e lo
studio ascoltano davvero i fan per quanto riguarda ciò che la gente
twitta, ciò che la gente scrive, ciò di cui la gente parla, ciò che
la gente ha apprezzato del primo film, ciò che non ha apprezzato
del primo film. È un’IP difficile da affrontare. Ci sono centinaia
di personaggi nel gioco che poi vengono trasposti nel film. Dove si
va? Quante storie ci sono? È infinito. Se conosci la storia di
Mortal Kombat, ti serve una laurea in Mortal Kombat per capire
davvero tutto.”
Per il sequel posso promettere molti più combattimenti,
molto più lunghi. È molto cruento, molto sanguinoso. Abbiamo
Karl
Urban che interpreta Johnny Cage. Abbiamo una mia cara amica,
Adeline [Rudolph], che interpreta Kitana. Martyn Ford interpreta
Shao Khan. C’è un torneo in questo film. È tutto quello che posso
dire prima che si arrabbino con me. Ma guardate, hanno davvero
ascoltato le persone e quello che abbiamo imparato dal primo film,
e lo abbiamo migliorato di 100 volte nel secondo film. Non vedo
l’ora che i fan lo vedano.
Mortal Kombat
2 è diretto da Simon
McQuoid da una sceneggiatura scritta
dallo sceneggiatore di Moon
Knight Jeremy Slater. Il sequel
vedrà il ritorno di Lewis Tan come Cole
Young, Jessica McNamee come Sonya
Blade, Josh Lawson come
Kano, Tadanobu Asano come Lord
Raiden, Mehcad Brooks come
Jax, Ludi Lin come Liu
Kang, Chin Han come Shang
Tsung, Joe Taslim come Bi-Han e
Sub-Zero, Hiroyuki Sanada nei panni di
Hanzo Hasashi e Scorpion e Max Huang nei
panni di Kung Lao.
Il sequel d’azione introdurrà anche una serie di nuovi
personaggi oltre al Johnny Cage di Karl Urban, ovvero Adeline
Rudolph (Resident Evil) nei panni di
Kitana, Tati Gabrielle (You)
nei panni di Jade, Martyn
Ford (F9) nei panni dell’imperatore Shao
Kahn, Damon
Herriman di Mindhunter nei panni
del demone di Netherrealm Quan Chi, Desmond
Chiam (The
Falcon and the Winter Soldier) nei panni del Re Edeniano
Jerrod e Ana Thu Nguyen (Get
Free) nei panni della Regina Sindel. Ulteriori dettagli sulla
trama sono ancora tenuti nascosti. Il film è prodotto
da James Wan, Michael Clear, Todd Garner e E. Bennet
Walsh.
Attenzione SPOILER su House of
the Dragon 2 UPDATE
Sono ormai molti episodi di
House of
the Dragon 2 che Daemon
Targaryen è bloccato a Harrenhal, l’immenso castello in
rovina chiave per le Terre dei Fiumi nella guerra fratricida tra
Verdi e Neri. Arrivato al castello per prenderlo in nome della
moglie, la regina Rhaenyra, Daemon rimane imprigionato lì, corroso
dal rimorso e inseguito da visioni che non gli danno tregua.
Le visioni di Daemon ad Harrenhal
offrono uno sguardo più attento nella mente del personaggio e
prefigurano i principali eventi del libro che devono ancora
avvenire. In quanto fratello minore di Re Viserys, Daemon
Targaryen ritiene che sarebbe dovuto essere il primo in
linea di successione nel caso in cui il re non avesse mai avuto un
figlio maschio. Nonostante il suo risentimento verso la decisione
di Viserys di nominare Rhaenyra come sua erede, Daemon sposa sua
nipote e sostiene la sua pretesa al Trono di Spade. Tuttavia, c’è
tensione tra Daemon e Rhaenyra, come esplorato nell’episodio 3.
Daemon Targaryen è forse il più grande jolly tra i personaggi di
House of
the Dragon. Dopo un’accesa discussione con Rhaenyra
sull’incidente di Blood & Cheese durante la quale è stata messa in
dubbio la sua lealtà, Daemon vola a Harrenhal per garantire
l’influenza dei Neri sulle Terre dei Fiumi e portare più spade alla
loro causa ma proverà a farsi re e a raccogliere un esercito tutto
per sé. Mentre è lì, come dicevamo, è vittima di alcune
visioni.
Quali sono le cause delle visioni
di Daemon Targaryen a Harrenhal
Daemon è stato vicino a Alys River
e a un albero-diga
Daemon Targaryen era fuori
per una passeggiata notturna ad Harrenhal quando ha avuto una
visione di una
giovane Rhaenyra, interpretata dall’attrice della prima
stagione
di House of
the Dragon, Milly Alcock. Durante la visione, piuttosto
inquietante, Rhaenyra si sta prendendo cura del corpo di Jaehaerys
Targaryen, l’erede di re Aegon II ucciso da Blood & Cheese
all’inizio della stagione. Rhaenyra interroga Daemon sul fatto che
va e viene sempre, dopodiché il principe Targaryen si sveglia dalla
sua visione e si ritrova nel Parco degli Dei di Harrenhal.
Le visioni di Daemon continuano
nell’episodio 4: vede di nuovo la Rhaenyra giovane; la sua moglie
morta, Laena; e quello che inizialmente sembra
Aemond, ma in realtà è Daemon stesso. Alcune cose possono
spiegare le visioni di Daemon Targaryen a
Harrenhal. In primo luogo, si dice che Harrenhal sia
maledetto e, indipendentemente dal fatto che esista una vera
maledizione che colpisce coloro che lo abitano, il castello è
sinistro e sicuramente invita a incubi e visioni.
In secondo luogo, Daemon era vicino
ad Alys Rivers che, secondo Fuoco & Sangue, molti
credevano fosse una strega. L’influenza di Alys sulle visioni di
Daemon è confermata direttamente nell’episodio 4, quando lei gli dà
una sorta di pozione che influenza chiaramente la sua mente, ed è
dopo aver bevuto che vede Laena. Tuttavia, la reale portata del suo
controllo rimane sconosciuta.
Vale anche la pena notare che Daemon
era vicino a un albero diga, un simbolo degli Dei Antichi di
Westeros, durante la sua prima visione, e il suo letto è fatto di
legno proveniente da tali alberi che sono stati abbattuti. Gli
alberi diga sono associati alle visioni nell’universo de
Il Trono di Spade, come si vede con
i poteri di Bran nella serie originale.
Cosa significa la prima visione di
Daemon di Rhaenyra di Milly Alcock
L’influenza di Daemon su Rhaenyra è
cambiata nel corso degli anni.
La relazione tra Daemon e
Rhaenyra non è in salute all’inizio di House of
the Dragon 2,
in particolare dopo che la regina Targaryen scopre che suo marito è
responsabile della morte del figlio di Aegon. Sebbene Rhaenyra
volesse vendicarsi per quello che era successo a Luke, non avrebbe
mai approvato ciò che è invece stato fatto a Jaehaerys. Anche se
Daemon apparentemente non ha ordinato di uccidere il bambino, ha
agito senza consultare la sua regina. Ciò fa sì che Rhaenyra metta
in dubbio la sua lealtà e il suo considerarla davvero la sua
regina.
Daemon è tormentato e, invece di
pensare a Rhaenyra come a una regina, preferisce
ricordarla come la bambina ribelle che lo ammirava tanti anni
fa. In un certo senso, Daemon vedendo la giovane Rhaenyra ricorda
quando poteva controllarla – una versione più idealizzata della
donna che ora è sua moglie e regina. Nel terzo episodio si
riaccende un vecchio dibattito sulla questione se Daemon abbia mai
veramente accettato Rhaenyra come erede di suo fratello, una
decisione che inizialmente aveva preso come un insulto considerando
che Viserys non aveva eredi maschi.
Perché
Alys Rivers dice a Daemon che morirà ad Harrenhal
Daemon Targaryen
muore ad Harrenhal come previsto da
Alys Rivers, più o meno. Il marito di Rhaenyra muore
tecnicamente nel cielo sopra il castello durante la battaglia a
L’Occhio degli Dei contro
Aemond Targaryen. Aemond e Ser Criston Cole marciano per la
prima volta verso Harrenhal sperando di sconfiggere Daemon, che
credono sia il simbolo della forza di Rhaenyra e che dovrebbe
essere affrontato per primo. Anche se Daemon non è più lì quando
Aemond arriva al castello, i Verdi lo occupano. Nei libri, Aemond
miete molte vittime a Harrenhal, ma risparmia la vita di
Alys, la quale dirà in seguito di essere incinta del
principe.
Alla fine della Danza dei Draghi,
Daemon torna ad Harrenhal su Caraxes e sfida Aemond in una
battaglia che sarebbe diventata nota come La battaglia sopra
l’Occhio degli dei. Una vera “danza dei draghi”, fu di
proporzioni epiche. Si concluse con la morte di tutti i soggetti
coinvolti, inclusi Caraxes, Vhagar, Aemond e Daemon (il cui corpo
non fu mai ritrovato). La battaglia tra Daemon e Aemond è senza
dubbio il culmine della guerra civile dei Targaryen e dovrebbe
costituire un episodio fantastico, forse nella stagione 3 di
House of
the Dragon.
Perché Daemon
Targaryen decapita la giovane Rhaenyra nella sua
visione
Daemon vuole Rhaenyra morta?
Rhaenyra di Milly Alcock ritorna di nuovo nella serie
in forma di
visione ambientata nella sala del trono della Fortezza Rossa.
Parla in Alto Valyriano a Daemon e mette a nudo il vero significato
non solo della sua visione, ma di ciò che realmente lo tormenta e
guida il suo intero arco narrativo: “Sei stato tu a crearmi,
Daemon. Eppure ora sei deciso a distruggermi, tutto perché tuo
fratello mi amava più di te.”
La storia di Daemon è tutta
incentrata su Viserys, in un certo senso, e ora più che mai
influenza la sua relazione con Rhaenyra, dal momento che lei è la
sua regina. Ha agito in modo egoistico e impulsivo, e gran parte di
ciò deriva dalla sua gelosia e insicurezza viene dal rapporto che
aveva con suo fratello e dal non essere mai stato nominato suo
erede.
Daemon decapita Rhaenyra alla fine
della sua visione, un’immagine particolarmente inquietante che
rivela quanto sia tormentato. Questo gesto si traduce
nell’impossibilità di Deamon di risolvere i problemi se non con
l’uso della spada. Daemon non parla dei suoi problemi, li uccide,
anche quando si tratta di un problema matrimoniale, come visto
quando uccide la sua prima moglie. Non ha la minima idea di come
rispondere a parole a Rhaenyra.
Decapitare Rhaenyra è anche, forse,
un ulteriore segno di come la distruggerà – o meglio, di come teme
di distruggerla. È chiaro che Blood and Cheese hanno avuto un
impatto negativo su Rhaenyra e sui Neri, non solo a causa del
litigio tra loro, ma anche per il modo in cui il regno percepisce
ciò che accade. Daemon ha attivamente danneggiato il tentativo di
Rhaenyra di conquistare il Trono di Spade. Dice “questo è quello
che hai sempre desiderato” dopo che lui le ha tagliato la testa,
segno di quanto desiderasse il potere e di come mettesse i propri
bisogni al primo posto.
Perché Deamon ha del sangue sulla
mano una volta destato dalla visione?
Il breve momento è una delle sue
visioni più strane
Dopo che Daemon “uccide”
Rhaenyra, e la sua testa è immersa in una pozza di sangue, Daemon
si sveglia nel letto e ha la mano sporca di sangue. Un attimo dopo
il sangue scompare. Non è del tutto chiaro cosa sia successo, ma
suggerisce una sfocatura dei confini, dimostrando che questi sono
più di semplici sogni, ma visioni o allucinazioni molto più vivide
che stanno avendo un impatto tangibile sul suo stato d’animo e
sulle sue capacità.
In uno degli elementi più
evidenti delle visioni di Harrenhal, Daemon segue quello che sembra
essere
Aemond Targaryen attraverso una serie di corridoi, finché non
vede la sua faccia e si rende conto che non è Aemond, ma se stesso,
che indossa anche la benda sull’occhio. Daemon e Aemond sono
immagini speculari: secondogeniti che credono che avrebbero dovuto
diventare re, grandi guerrieri che comandano feroci draghi e uomini
pronti a fare qualsiasi cosa per ottenere ciò che vogliono.
La prefigurazione più grande,
tuttavia, riguarda quello che potrebbe essere il momento più
importante della stagione 3 di House of
the Dragon: Daemon vs. Aemond. I due si affronteranno
nel cielo sopra Harrenhal ed entrambi gli moriranno. Daemon che
vede se stesso come Aemond è essenzialmente lui che vede il suo
destino.
Qual è la bevanda o la pozione che
Alys Rivers dà a Daemon Targaryen?
È simile a un paio di cose tratte
dai libri di George R.R. Martin
Quando
Alys gli prepara una pozione, le sue mani dopo aver usato uno
degli ingredienti sembrano simili alla mano insanguinata di Daemon
all’inizio dell’episodio, il che potrebbe essere un collegamento, o
almeno un suggerimento su cosa sta succedendo con Daemon,
tracciando un’altra linea sulle sue visioni e sulla strega. Quando
beve ciò che lei gli dà, presumibilmente per aiutarlo a dormire,
sembra perdere i sensi e avere un momento di down, quindi ha una
visione della moglie morta, Laena.
In Fuoco & Sangue,
anche se non viene detto quasi nulla sul tempo trascorso da
Alys con Daemon ad Harrenhal, ci si chiede se sia qualcuno che
usa veleni e pozioni per “legare gli uomini a lei, corpo e anima”.
Si avvicina a Daemon nella scena, ma se stia davvero cercando di
sedurlo a questo punto è un’altra questione. Ciò che sembra più
certo è che lei stia intenzionalmente cercando di creare queste
visioni.
Considerando la menzione degli
alberi-diga, è possibile che quello che lei gli sta dando sia
qualcosa di simile alla pasta di legno-diga dei libri. Questo viene
donato dai figli della foresta per aiutare Bran con la sua vista ed
è realizzato con semi e linfa di legno-diga. La pozione di
Alys è più una bevanda, ma potrebbe essere una cosa simile.
Potrebbe anche essere simile all’ombra della sera, la pozione
consumata dagli stregoni di Qarth che ha un effetto allucinatorio,
presa da Daenerys Targaryen prima delle sue visioni della Casa
degli Eterni.
Daemon vede la sua ex moglie, Laena
Velaryon
Nanna Blondell ritorna come una
cameriera ad Harrenhal
Dopo aver ricevuto la
pozione da
Alys, Daemon vede brevemente la sua seconda moglie, Laena
(Nanna Blondell). Ciò mostra ulteriormente come
Daemon sia perseguitato dal suo passato e come ci siano così tante
cose che non ha risolto. Daemon volta rapidamente pagina dopo che
Laena si toglie la vita usando Vhagar, sposando Rhaenyra nello
stesso episodio in cui ha avuto luogo il suo funerale. Potrebbe
esserci un senso di colpa persistente per quello che è successo e
per come è andato avanti, e un dolore che non ha elaborato.
Ciò si adatta anche alle sue attuali
lotte con Rhaenyra. Daemon che vede Laena è solo un altro ricordo
dei suoi fallimenti come marito, e tutto ciò potrebbe costringerlo
non solo a provare rimorso per la prima volta nella sua vita, ma ad
affrontarlo. Tutte queste visioni potrebbero spingere Daemon verso
una riconciliazione con Rhaenyra e supportarla veramente nel modo
di cui ha bisogno.
Perché Daemon sogna di fare sesso con sua madre
Alyssa Targaryen viene presentata nell’episodio 5 della seconda
stagione di House Of The Dragon
Una delle visioni e dei sogni più
strani di Daemon ad Harrenhal riguarda sua madre, Alyssa
Targaryen. Figlia del re Jaehaerys I Targaryen e della
regina Alysanne Targaryen, Alyssa morì nell’84 CA, circa tre anni
dopo la nascita di Daemon. Ciò significa che non ha mai veramente
conosciuto l’amore di una madre, cosa che lo ha chiaramente
influenzato nei rapporti con suo fratello e anche con le sue mogli,
e qui emerge in modo sorprendente.
La visione di Daemon prevede che lui
faccia sesso con sua madre, il che anche per i Targaryen è qualcosa
di estremo, abituati a accoppiarsi tra fratelli/consanguinei ma non
tra genitori e figli. Ma è significativo che lei gli dica che era
il suo figlio prediletto e che lui, non Viserys, sarebbe dovuto
essere re. Daemon si è sempre sentito inferiore a suo fratello e ha
lottato nella sua posizione di secondogenito, e quindi questa
visione serve come senso di realizzazione del desiderio: può essere
il figlio che ha ottenuto l’amore di sua madre, che è diventato
re.
Ciò influisce sulla sua grande
decisione nell’episodio, che è quella di fare un’offerta per
diventare re, piuttosto che limitarsi a sostenere la pretesa di
Rhaenyra di essere regina. Vedere sua madre lo incoraggia in
questo. È quello che vuole veramente: una donna che lo sostenga
come re, piuttosto che passare di nuovo in secondo piano. La
visione che Daemon ha di sua madre è distorta e porta avanti il
suo arco narrativo in modi inaspettati in House of
the Dragon.
La spiegazione delle visioni di Viserys di Daemon in House Of
The Dragon Stagione 2×06
Paddy Considine ritorna, e giustamente
Dopo Rhaenyra di Milly Alcock, sembrava inevitabile (o almeno
speravamo che lo fosse) che Paddy Considine
tornasse nei panni di Re Viserys I Targaryen in una delle visioni
di Daemon. Per fortuna, l’episodio 6 offre proprio
lui, Viserys, in ben due visioni. La prima ripropone Considine e
riutilizza il dialogo dell’episodio pilota, in cui un Viserys
arrabbiato rimprovera Daemon perché chiama suo figlio morto
“erede per un giorno” e “ride con i suoi
leccapiedi“. È una scena fantastica con Viserys e un momento
decisivo nella relazione tra i fratelli e nell’intero arco
narrativo di Daemon. Il “problema” della successione era già
nell’aria, ma questo momento spinge sicuramente Viserys a nominare
Rhaenyra come sua erede di Daemon.
La visione non è quella di Daemon
che guarda indietro con rabbia, ma con rammarico. Sembra che Daemon
stia riconoscendo il suo errore, e sa quanto si sbagliava e quanto
gli è costato: non solo la corona, ma anche l’amore di suo
fratello. È qualcosa che non può riavere indietro, ma questa
consapevolezza potrebbe bastargli per fare ammenda con
Rhaenyra?
La seconda visione di Viserys
aggiunge ulteriore sostanza all’idea che Daemon possa tornare sui
suoi passi e sostenere di nuovo la moglie. Il re sta piangendo sul
corpo della moglie morta, la regina Aemma (Siân
Brooke), e ha bisogno dell’aiuto di Daemon. Daemon, a sua
volta, dice a suo fratello che è qui e lo stringe in un abbraccio
mentre piange. È un momento che riflette la scena dell’episodio
1×08 in cui Daemon aiuta Viserys a salire al trono e raccoglie la
sua corona. Si tratta di lui che è presente in un momento difficile
per il fratello re e che lo sostiene, al di là delle pretese
personali.
Le visioni dovrebbero dare a Daemon
una parvenza di chiusura riguardo alla sua relazione con Viserys.
Sfortunatamente per lui, sono solo sogni e non può correggere del
tutto questi errori. Ma c’è ancora la possibilità di rispettare i
desideri di Viserys e di onorare suo fratello. E non sarà cercando
di prendere per sé Approdo del Re, ma stando al fianco di Rhaenyra
e riconoscendola come Regina. Che poi lo faccia davvero oppure no è
un altro discorso.
Il peso della corona
Viserys chiede a Daemon se è disposto a portarlo
La Semina Rossa
Quella che potrebbe essere a buon
diritto l’ultima visione di Daemon vede il re Viserys, affaticato e
malato, rivolgersi al fratello, chiedendogli se davvero vuole non
la corona ma il suo peso, la responsabilità che arriva con esso. La
visione si colloca nell’episodio 7 della seconda stagione di
House of the Dragon e ci mostra ancora
una volta il dubbio di Daemon. L’uomo è passato dal senso di colpa
verso quello che ha fatto al piccolo erede di Aegon II, al tormento
per il rapporto con Rhaenyra, passando per la sua ambizione al
trono fino, adesso, alla resa del suo status di principe consorte.
E quello che gli succede poi dopo, da sveglio, sembra confermare
che, a malincuore, Daemon in fondo non vuole quel peso, ma solo
essere visto e riconosciuto.
Nel confronto con il giovanissimo
nuovo lord delle Terre dei Fiumi, il re consorte deve sottostare
malvolentieri al fatto che riuscirà a unire i vessilli dei lord
soltanto in nome di Rhaemyra e mai per se stesso. Questo percorso
sembra concludere l’arco narrativo del personaggio che potrebbe
riservare ben poche sorprese nel finale di stagione.
Visioni di Daemon Targaryen e
perché alla fine si inginocchia davanti a Rhaenyra
Le visioni di Daemon includono
Sangue di Corvo, il Re della Notte e Daenerys
Daemon Targaryen ha avuto
diverse visioni ad Harrenhal durante la seconda stagione di
House of the Dragon, ma la più importante di tutte
è stata tenuta per ultima. Sollecitato a toccare l’albero diga, che
ha nientemeno che il volto di George R.R. Martin,
da Alys Rivers, Daemon riceve una visione che mostra il futuro
della Casa Targaryen in Game of Thrones. Include diversi personaggi
principali e sorprese e porta Daemon a inginocchiarsi davanti a
Rhaenyra.
Brynden Rivers, alias Sangue
di Corvo, è il corvo a tre occhi
Il primo personaggio
nella visione di Daemon è un uomo dall’aspetto Targaryen con una
voglia sulla guancia, in cui appare anche un corvo. Ciò conferma
essenzialmente l’identità del Corvo a tre occhi in Game of
Thrones: è Brynden Rivers, alias Sangue di
Corvo. Brynden è un figlio bastardo di re Aegon IV
Targaryen, ed è nato circa 45 anni dopo la seconda stagione di
House of the Dragon. Il soprannome deriva da una
voglia color vino rosso sulla guancia, che si dice assomigli quasi
a un corvo, elemento che rivela la sua identità nella visione.
Brynden è una parte importante della
storia dei Targaryen. Un bastardo legittimato, combatte in
molteplici ribellioni, serve come Primo Cavaliere di due Targaryen
(Aerys I e Maekar I), e poi alla fine viene mandato alla Barriera,
dove diventa Lord Comandante dei Guardiani della Notte. Scompare
quando si aggira oltre la Barriera, ma quando Bran Stark incontra
il Corvo a tre occhi, ci sono diversi indizi che rivelano chi è
veramente, incluso il fatto che dice direttamente a Meera Reed che
il suo nome è (o era) Brynden.
Game of Thrones non è mai stato
davvero specifico riguardo all’identità del Corvo a tre occhi nello
stesso modo, quindi non è mai stato chiaro se la versione che
abbiamo visto nella serie madre dovesse essere Sangue di
Corvo o meno. Tuttavia, la visione di Daemon non lascia
dubbi sul fatto che sia così, con il corvo stesso che
sostanzialmente lo conferma. Come Brynden diventi il Corvo a tre
occhi è un’altra questione, ovviamente. Il personaggio fa parte
delle storie di Dunk & Egg, prossimo spin-off di
Game of Thrones,
A Knight of the Seven Kingdoms: The Hedge
Knight.
L’Estraneo e la connessione con il
sogno di Aegon
La visione di Daemon si
sposta poi sull’esercito dei morti, guidato da un Estraneo che,
bisogna ammetterlo, assomiglia un po’ al Re della Notte. Non è
chiaro se questo sia effettivamente il Re della Notte: di certo non
gli somiglia, ma la presentazione della scena, con lui che guida
l’esercito, lo suggerirebbe. In ogni caso, è un chiaro presagio di
ciò che sta arrivando a Westeros e un promemoria della profezia di
Aegon il Conquistatore, La canzone del ghiaccio e del fuoco.
È sufficiente per convincere Daemon
che la profezia era giusta e che la minaccia dal Nord è davvero
reale, e per gli spettatori è un promemoria di ciò che verrà dopo
House of the Dragon in Game of Thrones, ovvero che nonostante tutti
i litigi per il Trono di Spade, Westeros alla fine dovrà essere
unita. Ciò che è interessante è che l’Estraneo ha dei capelli che
sembrano quelli dei Targaryen. Il Re della Notte non era un
Targaryen ma, mentre i Walker sono stati mostrati con i capelli in
precedenza, questa sembra una decisione intenzionale per collegarsi
alla Casa del drago.
Qual è il motivo? Poiché questa è la
visione di Daemon, potrebbe mostrargli che, se non supporta
Rhaenyra, causerà questa rovina. In alternativa, potrebbe
riflettere più ampiamente gli errori di Casa Targaryen e come le
loro azioni e lotte intestine portino alla loro stessa caduta. Che,
spinti da una profezia che richiede un regno unito, lo hanno
effettivamente indebolito; che la dinastia Targaryen crollerà e il
sogno di Aegon andrà perduto a causa dei Targaryen stessi.
Il significato di Daenerys
Targaryen nella visione di Daemon
Nella più grande sorpresa
del finale, la visione di Daemon rivela Daenerys Targaryen. Si
tratta della scena in cui Daenerys sorge viva e incolume dalla pira
funeraria di Khal Drogo con tre draghi appena nati. Ovviamente, il
personaggio è di spalle e non vediamo il volto di Emilia Clarke,
forse proprio per evitare di coinvolgerla nelle riprese, ma non c’è
dubbio: quel momento è così iconico che non potrebbe trattarsi di
nessuno altro!
House fo the Dragon
ha precedentemente rivelato la (possibile)
origine delle uova di drago di Daenerys: Rhaenyra che le ha inviate
alla Valle con Rhaena. Quelle uova di drago appaiono nella
visione di Daemon; Rhaenyra aveva detto che erano il futuro della
Casa Targaryen, e ora Daemon sta letteralmente vedendo quel futuro.
Dato che questo avviene dopo la visione dell’Estraneo, ed è
preceduto da una cometa rossa (che, nel libro, è un segno del
Principe Che Fu Promesso), allora questo sembra confermare che
Daenerys è il Principe Che Fu Promesso.
L’implicazione è che Dany sarà la
salvatrice definitiva dei Sette Regni di Westeros. Questo può
essere dibattuto: è Arya che ha ucciso il Re della Notte, e Dany
non aveva ancora reclamato il Trono di Spade a quel punto.
Tuttavia, senza dubbio lei fa la sua parte nell’unire il regno per
sconfiggere l’esercito dei morti, e non sarebbe potuto accadere
senza di lei.
La morte di Daemon e Rhaenyra sul
Trono di Spade
Le visioni di Daemon
tornano quindi a House of the Dragon, mostrando il
corpo del suo drago, Caraxes, e poi lui stesso che giace morto in
uno specchio d’acqua. Questo mostra a Daemon il suo futuro, poiché
sia lui che il suo drago moriranno in una battaglia sul lago di
Harrenhal.
La visione di Rhaenyra di Daemon,
tuttavia, è più importante per il suo futuro immediato e la sua
storia. È ciò che unisce tutto: per sconfiggere gli Estranei, per
arrivare al futuro in cui Daenerys riporta i draghi nel mondo,
Rhaenyra deve reclamare il Trono di Spade, e lui deve sostenerla.
Questo, in un certo senso, è vero: è grazie a Rhaenyra e Daemon – e
dal loro secondo figlio insieme, Viserys – che Casa Targaryen
continua fino a Daenerys. Ecco perché si inginocchia, dicendo
persino “L’inverno sta arrivando” in Alto Valyriano.
Come è entrata Helaena nella
visione di Daemon e cosa significava il suo commento?
Helaena appare quindi a
Daemon, nella sua visione, per dirgli che è “tutta una storia” e
che lui conosce la sua parte in essa. Questo di per sé è intrigante
e si adatta ai suoi commenti successivi sul fatto che il futuro non
può essere cambiato. Suggerisce che sa che questi eventi sono
accaduti, che l’inchiostro è asciutto e che Daemon e Aemond sono
entrambi destinati a morire.
Ciò che è più interessante,
tuttavia, è come Helaena sia nella visione di Daemon. Non è una
persona con cui ha un forte legame, quindi non ha senso che appaia
come abbiamo visto per Rhaenyra o Re Viserys, ad esempio. I suoi
vestiti, nel frattempo, sono esattamente gli stessi che indossa
quando la si vede fissare il vuoto, come se avesse una visione,
prima di dire ad Aemond che morirà all’Occhio di Dio (ne parleremo
più avanti).
Questo sembra significare che o
Helaena era consapevolmente in grado di entrare nella visione di
Daemon o, forse più probabilmente, stava avendo una visione simile
esattamente nello stesso momento. Che mentre Alys stava mostrando a
Daemon il suo destino, Helaena stava anche vedendo il futuro; che
si tratti di qualcosa che le è stato mostrato dagli dei, un sogno
di drago o se possiede un potere ancora più grande come la visione
dell’oltre.
I fan si lamentano spesso dell’uso
degli alieni come espediente per la trama di Indiana
Jones e il Regno del Teschio di Cristallo, ma i
visitatori ultraterreni visti nel film non sono tecnicamente alieni
nel senso tradizionale del termine. Da Indy che sopravvive a
un’esplosione nucleare nascondendosi in un frigorifero a Shia LaBeouf che si muove nella giungla con un
gruppo di scimmie in computer grafica, sono molte le sequenze de
Il regno del teschio di cristallo che i
fan di Indiana Jones hanno rifiutato.
Un famoso episodio di South
Park ha usato una metafora scioccante per descrivere ciò che
il Teschio di Cristallo ha fatto al franchise. Ma la scena
che ha davvero perso l’affetto del pubblico è verso la fine, quando
Indy incontra quella che sembra essere una cabala di alieni. Questo
è il momento in cui Il regno del teschio di cristallo
cambia genere, passando dal tipo di azione-avventura vecchia scuola
alla fantascienza.
Nei precedenti film di Indiana
Jones erano presenti elementi soprannaturali. Alla fine de
I predatori dell’arca perduta, l’apertura dell’Arca
dell’Alleanza scatena l’ira di Dio che scioglie i volti dei
nazisti. Nel Tempio maledetto, il culto dei Thuggee sacrifica gli
esseri umani al proprio dio strappando loro il cuore dal petto e
calandoli nelle fiamme dell’inferno. Ne L’ultima crociata, Indy trova il cavaliere fantasma
che custodisce il Santo Graal e usa la coppa magica per salvare la
vita di suo padre. Ma alieni e astronavi sembravano un passo troppo
lungo. Il film si è lasciato alle spalle il misticismo dei primi
film a favore della fantascienza più spinta.
George Lucas
concepì la storia de Il regno del teschio di cristallo
come un cenno ai film di fantascienza di serie B degli anni
Cinquanta. Secondo WhatCulture, una prima bozza della sceneggiatura si
intitolava Indiana Jones e gli uomini del disco di Marte.
Lucas era intenzionato a inserire gli omini verdi nel
quarto film di Indiana Jones fin dalle prime fasi di
sviluppo. Ma le creature che appaiono nel film finale non sono
tecnicamente alieni. Per accontentare il regista
Steven Spielberg, Lucas ha modificato la loro storia in modo
che non fossero effettivamente alieni.
Il Regno del Teschio di
Cristallo contiene davvero degli alieni?
Tecnicamente, Indiana
Jones e il Regno del Teschio di Cristallo non
contiene alieni. Nella sequenza culminante, Indy si infiltra in un
antico tempio e trova un gruppo di creature simili agli alieni che
lasciano la Terra a bordo di un UFO. Ma i personaggi sono attenti a
distinguere che non si tratta di alieni, bensì di esseri
interdimensionali. Il motivo per cui le creature dal teschio di
cristallo sono state rappresentate come esseri interdimensionali
invece che come alieni è stato principalmente quello di alleviare
l’esitazione di Spielberg a lavorare al progetto.
Steven Spielberg era riluttante a fare un altro film sugli
alieni dopo aver esplorato l’argomento in Incontri ravvicinati del terzo tipo (su alieni
pacifici che entrano in contatto con la Terra), E.T. l’extra-terrestre (su un alieno pacifico che
vuole tornare a casa) e La guerra dei mondi (su feroci
tripodi marziani che attaccano la Terra).
Secondo l’extra del DVD “Il ritorno
di una leggenda”, Lucas convinse Spielberg ad accettare l’idea
usando la parola “interdimensionale” invece di “extraterrestre”.
Questo accorgimento tecnico è stato sufficiente perché Spielberg
superasse la somiglianza con gli altri suoi progetti e firmasse per
una quarta avventura di Indiana Jones.
Il design di questi esseri si basa
sull’immagine tradizionale dell’uomo dello spazio: pelle grigia,
occhi molto distanziati, testa allungata. Viaggiano persino in un
disco volante. Ma queste creature provengono da un’altra
dimensione, non da un altro pianeta. Gli esseri interdimensionali
(che non hanno un nome ufficiale oltre a “esseri
interdimensionali”) sono umanoidi alti un metro e mezzo. Hanno uno
scheletro costituito da una proprietà cristallina magnetica, da cui
il mistico teschio di cristallo attorno al quale ruota l’intero
film.
Si dice che questi viaggiatori
multiversali abbiano influenzato le prime civiltà umane. La tribù
sudamericana degli Ugha li venerava come divinità. Gli stessi temi
e idee sono stati successivamente approfonditi nel prequel di
Alien,
Prometheus
di
Ridley Scott, che ha introdotto gli “Ingegneri” che hanno
creato la vita intelligente. Gli esseri del Regno del Teschio
di Cristallo sono alieni nel senso che non sono di questo
mondo, ma non sono venuti dallo spazio.
Da dove provengono gli
esseri?
Secondo l’esperto di teschi di
cristallo Harold Oxley, questi esseri non vengono dallo spazio, ma
dallo “spazio tra gli spazi”. Nel libro The Complete Making of
Indiana Jones, Lucas ha fornito ulteriori dettagli sugli
esseri interdimensionali del Regno del Teschio di
Cristallo. Ha spiegato che il tempo si muove in modo diverso
nello spazio tra gli spazi.
Un’ora nel loro mondo è come mille
anni nel mondo di Indy. Il periodo tra l’invasione di Francisco de
Orellana nel XVI secolo e la permanenza degli esseri
interdimensionali nell’Area 51 nel 1947 non è sembrato loro così
lungo. Sulla base di queste informazioni, questo spazio tra gli
spazi assomiglia molto al Regno Quantico.
Negli ultimi anni l’attore Bruce Willis si è dedicato senza sosta a
partecipare ad una serie di film di genere d’azione e thriller. Tra
questi si ritrovano titoli come Il giustiziere della
notte, Reprisal e il più recente
Trauma Center – Caccia al testimone. Al centro di
questo vi è il tentativo da parte di due criminali di eliminare
l’unico testimone in grado di accusarli, il quale dal canto suo
potrà contrare sulla protezione di un inossidabile poliziotto. A
dirigere il film, distribuito prevalentemente per il mercato home
video nel 2019, è il regista Matt Eskandari. Di
origini iraniane, questi si è distinto negli anni per aver diretto
diversi film d’azione, collaborando con Willis anche
per Survive the Night e
Hard Kill.
Come anche gli altri titoli girati
da Willis nel periodo recente, anche Trauma Center – Caccia
al testimone si è avvalso di un budget estremamente
ridotto e tempi di riprese particolarmente serrati. Il film,
infatti, è stato girato in soli 12 giorni nella città di San Juan,
a Porto Rico. Pur se con mezzi limitati, la pellicola si configura
come un buon prodotto di genere, capace di intrattenere lo
spettatore grazie ad una serie di risvolti inaspettati e ricchi di
suspence. Per gli amanti della produzione recente dell’attore noto
per la saga di Die Hard, si tratta
dunque di un titolo irrinunciabile, ricco di azione e un insolito
humor.
Il film risulta ancora oggi inedito
in Italia, e non è facile ritrovarlo. Vi sono tuttavia diverse
possibilità a riguardo, che permetteranno di poter fruire del
titolo. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di Trauma
Center
Protagonista del film è
Madison Taylor, la quale si ritrova suo malgrado
coinvolta in un brutale scontro a fuoco. Ad aver causato questo
sono due poliziotti corrotti, di nome Pierce e
Tull. I due erano infatti intenti a dar vita ad un
ennesimo crimine sotto copertura, e non prevedevano la presenza
della donna sul luogo. Questa, involontariamente, diventa così
essere l’unica testimone in grado di identificare i due,
condannandoli al carcere. Finita in ospedale in seguito alla ferita
riportata, Madison capirà ben presto che per lei l’incubo non è
ancora finito.
I due poliziotti si presentano
infatti nell’edificio, proprio in cerca di lei. La loro intenzione
è naturalmente quella di metterla a tacere per sempre, così da
garantirsi la possibilità di continuare ad operare nel crimine. La
donna si trova così a dover sfuggire ai due, i quali non sono
disposti ad accettare ostacoli lungo il loro percorso. Per sua
fortuna, Madison potrà contare sulla presenza di Steve
Wakes, un rispettato ed anziano poliziotto, assegnato come
suo protettore in vista del processo. Grazie a lui, e al desiderio
di sopravvivenza che la contraddistingue, la donna potrà sperare di
sopravvivere alla notte.
Il cast del film
Ad interpretare il poliziotto Steve
Wakes, come anticipato, vi è l’attore Bruce Willis.
Negli ultimi anni abituato ad interpretare ruoli piuttosto
marginali, questo accettò di partecipare al film a patto di girare
tutte le proprie scene nel minor numero possibile di giorni.
Willis, alla fine, completò quanto previsto per il suo personaggio
in soli due giorni. Nonostante ciò, dovette comunque arrivare sul
set con una buona preparazione fisica, così da poter eseguire anche
alcune delle acrobazie più complesse. Accanto a lui, nel film, si
ritrovano gli attori Steve Guttenberg nei panni
del dottor Jones, e Lynn Gilmartin in quelli
dell’infermiera Crystal.
Ad interpretare il poliziotto
corrotto Tull vi è l’attore Texas Battle. Questi è
noto in particolare per aver recitato nella celebre soap opera
Beautiful nei panni di Marcus Walton Forrester, ruolo per
il quale ha ottenuto fama internazionale e numerosi riconoscimenti.
Tito Ortiz è invece l’interprete dell’altro agente
corrotto, Pierce. Ortiz è prevalentemente noto come lottatore di
arti marziali, essendo stato uno dei campioni più vincenti e
premiati nella storia della UFC, la più importante organizzazione
in tale campo. Infine, l’attrice australiana Nicky
Whelan interpreta la protagonista femminile, Madison. La
Whelan è nota in particolare per aver recitato nei panni di Heidi
Steiger nella soap opera Neighbours.
Dove vedere Trauma
Center in streaming e in TV
È possibile fruire di
Trauma Center – Caccia al testimone grazie alla
sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Tim
Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
sabato 3 agosto alle ore 21:20
sul canale Rai 4.
Nel corso della sua storia il cinema
ha dato vita a personaggi oggi talmente iconici da essere diventati
immortali. Uno di questi è certamente
l’archeologo protagonista dei film di Indiana Jones, interpretato dall’attore
Harrison
Ford. I cinque lungometraggi a lui dedicati sono oggi
considerati una delle migliori saghe
d’avventura di tutti i tempi, merito anche degli autori
Steven Spielberg e George Lucas, e la sua
influenza culturale è oggi talmente ampia da aver dato vita ad un
vero e proprio franchise. Ad aver dato inizio a tale iconica saga,
è stato nel 1981 l’acclamato film
I predatori dell’arca
perduta. Nel 2008 è infine arrivato il quarto
capitolo, Indiana Jones e il regno del teschio di
cristallo.
Tale nuovo progetto era promesso ed
atteso da anni. Spielberg, Lucas e Ford dichiararono in più
occasioni che si stava parlando del quarto film, con una
sceneggiatura scritta e riscritta più volte da più sceneggiatori.
Alla fine, dopo anni di continui rimandi, la versione di
David Koepp ottenne l’approvazione del regista e
dei produttori, permettendo così al film di concretizzarsi.
Naturalmente, dato il passaggio degli anni, anche per la storia da
raccontare si considerò l’idea di rappresentare un Indiana Jones
ormai invecchiato. Un’idea poi accettata e portata sul grande
schermo.
Anche Indiana Jones e il
regno del teschio di cristallo si affermò come un grande
successo, arrivando ad un incasso globale di oltre 786 milioni di
dollari. Con grandi effetti speciali e tanta nostalgia nei
confronti dei primi film, è ancora oggi un film particolarmente
apprezzato, pur con le sue novità. In questo articolo approfondiamo
alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui
nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e ai suoi sequel. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di Indiana Jones e
il regno del teschio di cristallo
Nonostante sia invecchiato,
Indiana Jones è sempre pronto all’avventura. È il
1957, i nazisti sono stati sconfitti, ma la minaccia della Guerra
Fredda aleggia ora sul mondo. Rapito da agenti sovietici, Jones si
ritrova infatti faccia a faccia con Irina Spalko,
la quale lo costringe a recuperare dei misteriosi resti
mummificati. Jones riesce tuttavia a fuggire, ma è ora sospettato
dall’FBI di essere in combutta con i russi e per questo si trova a
dover abbandonare l’università dove ha sempre insegnato. Pronto a
lasciare per sempre gli Stati Uniti, viene tuttavia fermato dal
giovane ribelle Mutt Williams.
Questi gli chiede di aiutarlo nel
salvare il loro amico in comune, il professor Harold
Oxley. L’uomo è infatti stato rapito dagli agenti di Irina
Spalko, i quali vogliono che li aiuti a trovare il leggendario
teschio di cristallo, oggetto che sembra nascondere un potere
indicibile. Richiamato così all’avventura, Jones dovrà fare i conti
con i nuovi pericolosi nemici, potendo però contare anche su vecchi
alleati, come l’amata Marion. Scoprire la verità
sui teschi di cristallo sarà per lui l’unico modo di salvare sé
stesso e il mondo, riportando alla luce antichissimi miti.
Il cast del film
Ad interpretare Indiana Jones vi è
naturalmente
Harrison Ford, il quale rifiutò di tingersi i capelli
poiché il fascino del personaggio non è per lui da ritrovarsi nella
sua bellezza quanto nell’immaginazione e nelle infinite risorse.
Mantenutosi in forma nonostante l’età avanzata, Ford ebbe modo di
dare personalmente vita a tutti i suoi stunt e alle acrobazie più
rischiose, utilizzando anche una vera frusta invece di lasciare
questa agli effetti speciali. Accanto lui, nei panni di Mutt
Williams, vi è l’attore
Shia LaBeouf, reduce dal successo di
Transformers. Per prepararsi al ruolo l’attore si
documentò sul periodo degli anni Cinquanta, ed imparò bene a
maneggiare il coltello, abilità poi inserita nella pellicola.
Nei panni di Irina Spalko,
antagonista del film, vi è l’attrice premio Oscar
Cate Blanchett. Questa fu entusiasta del personaggio,
che le offriva la possibilità di interpretare un ruolo da cattiva.
Grande fan della serie, la Blanchett trovò con il set di questo
film l’occasione per incontrare Ford per la prima volta. Sono poi
presenti John Hurt nei panni di Harold Oxley,
mentre Jim Broadbent è Charles Stanforth,
professore universitario amico di Jones. Vi è infine Ray
Winstone nei panni di George “Mac” McHale e Karen
Allen, la quale riprende il ruolo di Marion, personaggio
fino a quel momento visto soltanto nel primo film della saga.
Le location del film
Per quanto riguarda le location, la
prima parte del film è stata girata nel Nuovo Messico, nelle
vicinanze di Deming. La produzione ha utilizzato una vecchia base
aerea militare della II Guerra Mondiale che conteneva ancora degli
hangar completamente intatti. La seconda parte del film è
ambientata invece nella foresta pluviale peruviana, ma le riprese
sono in realtà avvenute nell’angolo sudorientale di Big Island,
nelle Hawaii. Nei Downey Studios sono infine stati creati
infine diversi set, come quelli per i sotterranei del cimitero
peruviano e alcune sequenze esterne del bunker militare.
Il sequel Indiana
Jones e il Quadrante del Destino
Dato il grande successo del quarto
film, si è poi subito iniziato parlare anche di un possibile quinto
capitolo. Dopo continui dubbi, ritardi e cambiamenti, le riprese
avrebbero infine dovuto avere inizio nell’aprile del 2020, ma nel
febbraio dello stesso anno
Spielberg rinuncia al ruolo di regista.
Viene così assunto James Mangold, regista di
Logan – The Wolverine. Indiana Jones e il Quadrante
del Destino, questo il titolo del film,
è poi arrivato al cinema nel 2023, con attori come Mads Mikkelsen
e Phobe-Waller
Bridge unitisi al cast accanto a Ford. Il film, quinto
capitolo della saga, è stato confermato quale ultimo lungometraggio
di cui Indiana Jones sarà protagonista.
Il trailer di Indiana Jones
e il regno del teschio di cristallo e dove vedere il film
in streaming e in TV
In attesa di vedere tali sequel, è
possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo
è infatti disponibile nel catalogo di Apple TV, Paramount+, Disney+, Now e
Prime Video. Per vederlo, basterà
sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma in questione
o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in
totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 3
agosto alle ore 21:20 sul canale
Italia 1.
Considerato uno dei più grandi
maestri dei generi thriller ed horror, John Carpenter ha nel corso della sua carriera
realizzato alcuni grandi capolavori del cinema. Tra questi si
annoverano Brigate della morte,Halloween,
1997: Fuga da New Yorke
Essi vivono. Uno dei suoi massimi risultati artistici è
però La cosa, film di fantascienza del 1982 con
ancora oggi impressionanti elementi horror. Al centro della storia
vi è infatti un parassita extraterrestre che si insinua tra un
gruppo di ricercatori in Antartide, mutando continuamente il
proprio aspetto. Scoprire l’entità dell’essere diventa dunque
l’unica possibilità di sopravvivenza.
Tale pellicola è tratta dal racconto
La cosa da un altro mondo, scritto nel 1938 da
John W. Campbell e già alla base dell’omonimo film del
1951. Nel realizzare il remake di quest’ultimo, Carpenter
decise però di rimanere più fedele al racconto letterario, puntando
in particolare sulla paranoia che si viene a generare tra i
personaggi. Proprio per il suo essere un rifacimento di un grande
classico, il film faticò inizialmente ad ottenere successo. Negli
anni, tuttavia, La cosa è stato rivalutato
positivamente e ancora oggi è considerato come uno dei più paurosi
prodotti cinematografici mai realizzati.
Con effetti speciali pratici e
particolarmente inquietanti, e con un’ormai iconica colonna sonora
firmata da Ennio Morricone, il film è celebre
anche per il suo ambiguo finale, che risulta particolarmente
spaventoso proprio per il suo non offrire chiare risposte. In
questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali
curiosità relative a La cosa. Proseguendo qui
nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alla spiegazione del finale.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di La
cosa
La vicenda si svolge in Antartide,
all’interno di una base scientifica dove un team di ricercatori
conduce una serie di sperimenti in totale isolamento. La loro
noiosa routine viene interrotta dall’arrivo di un cane, che il
gruppo decide di accogliere tra loro. A loro spese, scopriranno –
quando è però ormai troppo tardi – di aver fatto entrare tra di
loro una creatura extraterrestre, in grado di assumere sembianze
varie mimetizzandosi tra i presenti. Per sopravvivere, questi
dovranno dunque necessariamente scoprire quanto prima chi tra loro
non è chi dice di essere. Un compito che si rivelerà tuttavia più
arduo del previsto.
Il cast del film
Protagonista del film è il
personaggio del pilota MacReady. Per dare volto a questo, Carpenter
considerò numerosi attori, ma preferì infine affidarsi a Kurt
Russell, con il quale aveva già lavorato in passato.
Particolarmente entusiasta del ruolo, Russell apportò diversi
contributi a questo, ideandone anche le origini. Fu infine lo
stesso attore a suggerire al regista il finale del film, oggi
divenuto celebre per la sua ambiguità. Tuttavia, nel momento in cui
vide per la prima volta La cosa, egli era convinto
che gli effetti speciali per il mostro avrebbero finito con il
rovinare la credibilità del tutto. In seguito ammise di essersi
ricreduto a riguardo.
L’attore WilfordBrimbley, per via del suo aspetto da uomo comune,
venne invece scelto per il ruolo di Blair, mentre Keith
David, all’epoca attore prevalentemente di teatro, venne
invece scelto per la parte di Childs. L’attore Richard
Masur era inizialmente stato chiamato ad interpretare la
parte di Garry, ma preferì invece ricoprire quella di Clark,
apprezzando maggiormente i dialoghi di quest’ultimo. Infine, si
ritrovano gli attori T. K. Carter nei panni di
Nauls, Richard Dysart in quelli di Garry, e
Charles Hallahan come Vance Norris.
La spiegazione del finale del film
Nel corso del film, la banda si
rende conto che ogni parte della Cosa è una forma di vita
individuale con un proprio istinto di sopravvivenza, il cui punto
debole è però il calore. MacReady propone dunque di analizzare i
campioni di sangue di ogni sopravvissuto con un filo riscaldato.
Tutti superano il test tranne Palmer, il cui sangue si ritira dal
calore. La Cosa-Palmer, ormai scoperta, si trasforma, si libera dai
suoi legami e infetta Windows, costringendo MacReady a incenerirli
entrambi.
Childs viene lasciato di guardia
mentre gli altri vanno a testare Blair, ma scoprono che è fuggito e
ha usato i componenti del veicolo per assemblare un disco volante.
Quando tornano, Childs è scomparso e il generatore è stato
distrutto, lasciando gli uomini senza calore. MacReady, Garry e
Nauls concordano dunque sul fatto che non si può permettere alla
Cosa di fuggire. Così preparano degli esplosivi per distruggere la
stazione, ma improvvisamente Blair uccide Garry, rivelandosi dunque
come la Cosa.
A quel punto, MacReady è però pronto
per innescare gli esplosivi con un candelotto di dinamite,
distruggendo la stazione e il mostro. Nella scena finale, Childs
ritorna mentre MacReady siede accanto ai resti in fiamme, dicendo
di essersi perso nella tempesta mentre inseguiva Blair. Esausti e
lentamente congelati, i due sanno di non potersi fidare l’uno
dell’altro e decidono semplicemente di aspettare e vedere cosa
succede, condividendo nel mentre una bottiglia di scotch.
Una volta giunti al finale, dunque,
la maggior parte delle persone vuole sapere se MacReady o Childs
sono la Cosa o se il mostro è stato realmente ucciso. Quando il
film si conclude, ci sono tre possibili finali. Il primo è che sia
Childs che MacReady sono esseri umani che hanno sacrificato tutto
per salvare il pianeta dall’alieno morphing. La loro è dunque una
morte triste ma onorevole.
La possibilità successiva è che
Childs sia davvero il mostro, e MacReady lo sa e sa che la sua
lotta sarà inutile. Così beve un ultimo bicchiere e ne offre uno
prima della fine. Può però essere vero anche il contrario. Quando
Childs si sistema accanto a MacReady, sa che MacReady è il mostro e
che è solo questione di tempo prima che muoia, quindi
beve un drink come suo ultimo gesto. A suo merito, John Carpenter
non ha mai spiegato il finale o dato una risposta concreta,
lasciando invece al pubblico la possibilità di decidere da solo
cosa credere.
Il prequel del film di John
Carpenter
Nel 2011 viene realizzato un prequel
del film, intitolato anch’esso La cosa (leggi
qui l’approfondimento dedicato al film). Diretto da
Matthijs van Heijningen, il film è interpretato
dagli attori Mary Elizabeth
Winstead, Joel
Edgerton e UlrichThomsen. Pur presentando una trama simile al film
del 1982, questo non è un remake bensì un prequel. La storia
narrata si svolge infatti tre giorni prima degli eventi narrati
nell’opera di Carpenter, ed è incentrato sull’equipaggio norvegese
che per primo scoprì il mostruoso alieno e su ciò che dunque
avvenne prima che questo arriva nella base statunitense.
Il trailer di La
cosa e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di La
cosa grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari
piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti
disponibile nei cataloghi di Apple TV e
Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 3
agosto alle ore 21:15 sul canale
Italia 2.
Alien: Romulus sembra destinato a riportare la
longeva serie di film di fantascienza alle sue radici horror, e la
prima clip del film è un vero e proprio spettacolo da brivido.
In questo film vediamo la Kay di Isabela Merced che cerca di sfuggire a uno
Xenomorfo che la insegue. Deve mantenere il silenzio e la calma,
cosa più facile a dirsi che a farsi, vista la terrificante creatura
in libertà che vuole il suo sangue.
A proposito dell’alieno protagonista, abbiamo anche un nuovo
sguardo all’iconica creatura grazie alla copertina di una nuova
rivista.
“Quando stavamo facendo i reshoot, Fede Álvarez mi ha dato
l’iPad dove guarda la riproduzione, e aveva il film in primo
piano“, ha detto Merced in una recente intervista. “Così
gli ho detto che volevo vederne alcune parti e lui me le ha
mostrate. Ero io a tenere l’iPad e intorno a me c’erano dieci
persone che lo guardavano“.
“C’è una scena in cui sono presente e tutti hanno dovuto
girarsi dall’altra parte. Nessuna persona è rimasta a guardare
quell’iPad perché era così disgustoso. E io lo guardavo come… ero
così eccitato [ride]“.
“Adoro la fantascienza, davvero. Così mi ha lasciato
guardare metà del film sull’iPad. Ho detto [a Fede]: ‘Se l’iPad è
pesante, posso portarlo io per te. Posso tenerlo in mano‘”, ha
continuato. “Quindi sono molto, molto eccitato per questo.
Ancora una volta, ho la fortuna di partecipare a questi progetti
con il meglio del meglio. Non posso crederci. Sono così sotto shock
e non so quando mi sveglierò“.
Alien: Romulus, tutto quello che sappiamo sul
film
Il film Alien:
Romulus è interpretato da
Cailee Spaeny (Priscilla),
David Jonsson (Agatha Christie’s Murder is
Easy), Archie Renaux (Tenebre e
ossa), Isabela Merced (The Last of Us), Spike Fearn
(Aftersun) e Aileen Wu. Alien:
Romulus è diretto da Fede Alvarez (La
casa, Man in the Dark) da una sceneggiatura scritta dallo
stesso Alvarez insieme al suo frequente collaboratore Rodo Sayagues
(L’uomo nel buio – Man in the Dark), basata sui personaggi
creati da Dan O’Bannon e Ronald Shusett.
Nel film, stando alla sinossi ad oggi riportata, un gruppo di
giovani coloni spaziali, mentre rovista nelle profondità di una
stazione spaziale abbandonata, si ritrova faccia a faccia con la
forma di vita più terrificante dell’universo. Dovranno allora
cercare di sopravvivere e impedire che quel male possa diffondersi.
Il film è atteso in sala a partire dal 16
agosto.
La Disney ha
aggiornato la sua lista di film Marvel, rimuovendo un film
precedentemente programmato per il 24 luglio 2026, quindi
quell’anno vedrà l’uscita di soli tre titoli MCU, ma potrebbe finalmente essere
arrivato il momento di Spider-Man 4.
Sappiamo che Avengers: Doomsday uscirà il 1°
maggio 2026, mentre sembra molto probabile che
Blade verrà posticipato al 13 febbraio 2026. Per
quanto riguarda la data del 6 novembre 2026, rimane un mistero.
Come ci si potrebbe aspettare, ci sono molte domande su cosa
significhi tutto questo per Spider-Man 4. Sono già
passati quasi tre anni da quando Spider-Man:
No Way Home ha raggiunto la cifra record di 1,9
miliardi di dollari e, in base ai resoconti passati, la
Sony Pictures deve iniziare la produzione di quel
quarto capitolo entro settembre prossimo per mantenere i diritti
del franchise.
Spider-Man 4, i nuovi slot Disney prefigurano l’uscita del
film?
Poiché Spider-Man 4
non è tecnicamente un film dei Marvel Studios, potrebbe comunque
essere rilasciato l’anno prossimo. In effetti, la Disney potrebbe
aver regalato quello slot del 24 luglio alla Sony Pictures perché è
sempre stato uno slot privilegiato per il lanciatore di ragnatele
sul grande schermo.
Febbraio e novembre non sembrano una
buona soluzione e, se dovesse essere posticipato al 2027,
Spider-Man 4 dovrà uscire tra Avengers:
Doomsday e Avengers: Secret Wars, una
decisione destinata ad avere conseguenze importanti sulla sua
storia.
Scommetteremmo che il film uscirà il
prossimo luglio, ma la Sony deve ancora rendere note le sue
intenzioni. Lo studio rimane in partnership con i Marvel Studios e,
sebbene gli scioperi dell’anno scorso non abbiano aiutato, sembra
che tutte le parti coinvolte potrebbero avere difficoltà a mettere
in piedi la storia del film. Abbiamo già sentito dire che la Sony
vuole un’altra avventura Multiversale mentre la Marvel è desiderosa
di uno scontro a livello di strada con The Kingpin.
Per quanto riguarda chi potrebbe
dirigere Spider-Man 4, sono molti i nomi
che circolano in rete. Tra questi, Justin Lin
(Fast & Furious), Drew Goddard (The
Cabin in the Woods) e, più
recentemente, Adil El Arbi e Bilall Fallah di Ms.
Marvel e Adam Wingard, regista di Godzilla
x Kong: The New Empire.
Wesley Snipes è diventato ufficialmente
l’attore più longevo nella storia del cinecomic. Prima di lui
Patrick Stewart e
Hugh Jackman avevano detenuto tale record.
Stewart e Jackman partivano dallo
stesso “livello”. Hanno debuttato entrambi nel 2000 nel mondo dei
cinecomic con X-Men di Bryan Singer, e nel 2017
erano alla pari per longevità. Nonostante il maggior numero di
presenza di
Hugh Jackman, nel 2022 il cameo di Patrick
Stewart in Doctor Strange nel Multiverso della
Follia gli ha regalato il primato dell’attore da cinecomic
più longevo in assoluto.
Wesley Snipes è l’attore più longevo nel mondo
dei cinecomic
Nel 2024,
Hugh Jackman gli ha rubato il primato, con il suo
ritorno in Deadpool
& Wolverine. Ma nel film assistiamo a un altro
ritorno: Wesley Snipes torna nei panni di Blade,
ruolo che ha cominciato a interpretare nel 1998, tornando nel 2002
e nel 2004. Così, con 26 anni contro 24, Snipes strappa il titolo
di attore da cinecomic più longevo della storia a
Hugh Jackman.
Riuscirà l’attore australiano a
ritagliarsi un altro ruolo o cameo nel futuro del MCU per riprendersi il suo
titolo?
Intanto Deadpool & Wolverine si prepara per un
secondo fine settimana trionfale in sala, continuando a
collezionare
record al botteghino, incassando 800 milioni di dollari in
tutto il mondo dopo appena una settimana dall’uscita nelle
sale.
“I Marvel Studios presentano il
loro errore più significativo fino ad oggi – Deadpool &
Wolverine“, si legge nella nuova sinossi. “Uno svogliato
Wade Wilson si affanna nella vita civile. I suoi giorni come
mercenario moralmente flessibile, Deadpool, sono alle spalle.
Quando il suo mondo natale si trova di fronte a una minaccia
esistenziale, Wade deve indossare di nuovo i panni di un riluttante
ancora più riluttante… riluttante? Più riluttante? Deve convincere
un riluttante Wolverine a… Cazzo! Le sinossi sono così f*ttutamente
stupide“.
Oltre a
Ryan Reynolds e
Hugh Jackman nei ruoli principali, Deadpool
& Wolverine vedranno il ritorno di Morena Baccarin (Vanessa), Leslie Uggams
(Blind Al), Rob Delaney (Peter), Brianna
Hildebrand (Negasonic Teenage Warhead) e Shioli
Kutsuna (Yukio) nei rispettivi personaggi, A loro si
aggiungeranno le new entry del franchise Emma
Corrin (The
Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), che
interpreteranno un agente televisivo e la controparte malvagia di
Charles Xavier, Cassandra Nova.
Le Olimpiadi di Parigi si
concluderanno in grande stile l’11 agosto, con Tom Cruise che sarà protagonista della
cerimonia di chiusura. Questa mossa rispecchia il momento iconico
delle Olimpiadi di Londra del 2012, quando Danny
Boyle utilizzò
James Bond nella cerimonia di apertura, fondendo il
glamour hollywoodiano con la grandezza dei Giochi. Tom Cruise, attualmente impegnato nelle
riprese di
Mission:Impossible
8 in Europa, è stato una figura di spicco ai
Giochi, partecipando a eventi come la ginnastica femminile e il
nuoto.
Recentemente è stato insignito del
titolo di Cavaliere della prestigiosa Legione d’Onore francese, a
conferma del suo legame con la nazione ospitante. All’inizio di
quest’anno, Cruise è stato visto girare una scena su una moto
adornata con una grande bandiera lungo gli Champs-Élysées,
aumentando l’attesa per il suo ruolo nella cerimonia di chiusura.
Si prevede che Cruise consegnerà simbolicamente la bandiera
olimpica a Los Angeles, città ospitante dei Giochi del 2028.
I fan ricorderanno anche che non è
la prima volta che Cruise si esibisce in un’audace acrobazia sopra
Parigi; gli spettatori più appassionati ricorderanno il suo
paracadutismo mozzafiato sopra la Città delle Luci in Mission:Impossible – Fallout. (Ok, forse era
sopra il deserto del Mojave, ma dai, vale lo stesso, no?).
Come sarà la cerimonia di chiusura?
La cerimonia, intitolata “Records”,
si svolgerà su un palco di 2.800 metri quadrati allo Stade de
France. Gli organizzatori promettono un viaggio nel tempo,
esplorando la ricca storia delle Olimpiadi dalle origini
nell’Antica Grecia fino ai giorni nostri. Ciò fa seguito a una
controversa cerimonia di apertura che ha suscitato dibattiti per la
rappresentazione di Dioniso e delle drag queen, che alcuni
spettatori hanno paragonato a “L’ultima cena” di Leonardo da
Vinci.
Nonostante l’accoglienza
contrastante, l’inaugurazione è stata celebrata per il suo
approccio innovativo ed è stata finalista agli IBC Innovation
Awards. L’evento di chiusura mira a ricreare la magia
dell’emozionante performancedi Celine Dion
alla Torre Eiffel e del dinamico numero di cabaretdi
Lady Gaga lungo la Senna. Con un programma che
comprende artisti di fama mondiale e oltre un centinaio di
acrobati, ballerini e artisti circensi, l’ambientazione al coperto
garantisce che non si ripetano i problemi meteorologici che hanno
afflitto la cerimonia di apertura all’aperto.
Mentre i Giochi si avvicinano alla
fine, gli organizzatori sono pronti a regalare un finale
indimenticabile. Con Tom Cruise che porterà la sua presenza
ricca di azione, la cerimonia promette di combinare lo spettacolo
cinematografico con la celebrazione olimpica, assicurando una
chiusura memorabile dei Giochi di Parigi 2024 mentre la torcia
olimpica inizia il suo viaggio di quattro anni verso Hollywood.
Arriva il prossimo
7 agosto in sala Borderlands,
l’adattamento cinematografico dell’omonima serie di videogiochi
Action RPG, sviluppati da Gearbox Software e pubblicati
da 2K Games a partire dal 2009. Distribuito in
Italia da Eagle Pictures, il film vanta un cast di
superstar, guidato da
Cate Blanchett e
Jamie Lee Curtis. Con loro
Kevin Hart,
Jack Black e
Edgar Ramirez.
A cimentarsi
nell’impresa di portare al cinema il videogame di successo c’è
Eli Roth, che ha co-scritto e diretto il film. Ma
quanti, prima di lui, hanno tentato l’impresa di portare in sala un
videogioco di successo? Ecco di seguito quelli che, secondo noi,
sono i migliori adattamenti da videogiochi:
Borderlands
Arriva al cinema con la
promessa di accompagnare gli spettatori in un viaggio travolgente.
Lilith (Cate
Blanchett), una famigerata cacciatrice di taglie dal
passato misterioso, è costretta a tornare, a malincuore, su
Pandora, il suo pianeta natale che è il più caotico della galassia.
La sua missione è trovare la figlia scomparsa di Atlas
(Edgar
Ramirez), l’uomo più potente dell’universo. Lilith
stringerà un’alleanza con un’improbabile squadra di reietti, con i
quali dovrà sconfiggere una specie aliena e pericolosi banditi,
scoprendo uno dei segreti più incredibili di Pandora. Il destino
dell’universo potrebbe essere nelle loro mani, ma alla fine
combatteranno per qualcosa di più grande: la loro amicizia.
La mente creativa di
Eli Roth è riuscita a portare sullo schermo non
solo l’estetica cartoonesca del videogioco ma soprattutto l’ironia
che caratterizza l’originale. Soprattutto il film si avvale di una
delle più grandi attrici viventi in un ruolo del tutto inedito.
Imperdibile.
Sonic – Il
Film
Non solo il riccio blu
antropomorfo ha offerto una grande avventura cinematografica nel
2020, ma ha generato anche due sequel (il terzo è previsto per la
fine del 2024). Basato sul famosissimo franchise videoludico Sega,
Sonic
– Il Film racconta la storia del riccio più veloce del
mondo e della sua incredibile avventura nella sua ‘nuova casa’, la
Terra. Nel film, Sonic e il suo nuovo migliore amico Tom
(James
Marsden) si uniscono per difendere il pianeta dal
genio malvagio, il Dr. Robotnik (Jim
Carrey) e dai suoi diabolici piani per il dominio del
mondo.
Il film, pensato per
ragazzi e famiglie vede tra gli altri la partecipazione di Tika
Sumpter nei panni di Annie Wachowski, moglie dello sceriffo
Tom. In tutto il franchise cinematografico, splende
Jim Carrey in una delle sue preziosissime
interpretazioni.
Super Mario
Bros – Il Film
È forse il personaggio
più famoso dei videogiochi in tutto il mondo e il suo ultimo
adattamento cinematografico lo ha reso anche il più remunerativo.
Super Mario
Bros. – Il Film (2023), diretto da Aaron Horvath e Michael
Jelenic, ha inizio quando i due fratelli
idraulici Mario e Luigi, durante il
tentativo di riparare una tubatura sotterranea, si ritrovano
catapultati in un universo magico, attraverso un misterioso
condotto.
Ma quando i due si
separano, Mario intraprende una frenetica avventura alla ricerca
del fratello perduto. Fortunatamente nella sua missione può contare
sull’amicizia di Toad, abitante del Regno dei Funghi, e
sui saggi consigli della determinata guerriera Principessa Peach,
alle prese con l’imminente invasione del cattivissimo Bowser. Mario
dovrà fare appello a tutte le sue forze non solo per ritrovare
Luigi, ma anche per fermare l’attacco di Bowser, trovando altri
alleati. Il film, accolto con favore dalla stampa e dal pubblico,
ha prodotto un sequel attualmente in lavorazione.
Silent
Hill
Facciamo un passo
indietro nel tempo fino al 2006 quando Christophe Gans ha portato al cinema il primo adattamento del
videogioco survival horror Silent
Hill. I coniugi Rose e Christopher De Silva sono preoccupati per la loro figlia
adottiva Sharon, che da qualche tempo manifesta sintomi di
sonnambulismo accompagnati dall’ossessiva ripetizione del nome
‘Silent Hill’.
Convinta che la risposta
a questi turbamenti sia proprio in quella città, Rose decide di
partire nonostante l’opposizione di suo marito. Ma la donna ha un
incidente, perde i sensi e si risveglia avvolta da una coltre di
nebbia e cenere. Mentre si addentra a Silent Hill, Rose assiste a
fenomeni inspiegabili e agghiaccianti, prima di rendersi conto che
è completamente isolata e le è impossibile tornare indietro.
La nebbia è uno degli
aspetti più caratteristici del gioco e del film, che li lega in
maniera indissolubile e ha contribuito negli anni a renderli parte
della cultura di massa. Non solo, le atmosfere di suspance del
gioco, mutuate in maniere puntuale dal film, lo rendono uno dei
migliori adattamenti di videoghi mai realizzati.
Pokémon:
Detective Pikachu
Senza dubbio uno degli
adattamenti più originali del passato recente, basato su un
videogioco che è stato più un fenomeno di massa per ragazzini. I
Pokemon hanno davvero segnato un’era e sono ancora
estremamente popolari trai bambini. Quest’adattamento inaspettato,
che parte dei simpatici animaletti per costruire una storia di
avventura adatta a tutta la famiglia, senza risparmiarsi per quello
che riguarda l’aspetto del divertimento, è stato davvero una
sorpresa, quando è arrivato al cinema nel 2019.
L’adolescente Tim si
imbarca in un’avventura per scoprire cosa sia successo, quando
suo padre, il geniale detective privato Harry Goodman, scompare
misteriosamente. Ad aiutarlo nelle indagini l’ex compagno Pokémon
di Harry,Detective
Pikachu: un adorabile, esilarante e saggio
super-investigatore che sorprende tutti, persino se stesso.
Equipaggiati per comunicare tra loro in modo singolare, Tim e
Pikachu uniscono le loro forze in un’avventura elettrizzante per
svelare l’intricato mistero.
Oggetto di un
paio di progetti cinematografici divenuti iconici nel tempo con
protagonista Angelina Jolie, il franchise si è poi
rinnovato con un adattamento del 2018 in cui l’impavida Lara Croft
è più giovane, meno prosperosa e decisamente più realistica. Il
compito è stato affidato ad
Alicia Vikander che ha portato al cinema una
convincente protagonista di un film d’avventura molto buono. In
questo caso, più che un lavoro di adattamento fedele al videogame
(la versione del 2013), si tratta di un buon film d’avventura con
una protagonista femminile estremamente in gamba e
affascinante.
La 21enne Lara Croft,
fiera ed indipendente figlia di un eccentrico avventuriero, non ha
grilli archeologici per la testa, non filtra gli eventi con intuito
e sarcasmo, e tra una lezione e l’altra all’università, non sa
ancora cosa fare del proprio futuro. I modi incerti ed empatici
della giovane Lara, estranei alla versione più matura del
personaggio, rimandano a una base di inesperienza e problemi
irrisolti. Uno fra tutti: la scomparsa di suo padre, eccentrico
archeologo partito in missione alcuni anni prima e mai più
ritornato. Lara, spinta dalla convinzione che il genitore sia
ancora vivo, si imbarcherà in un lungo viaggio per mare, che la
porterà sulle coste di un’isola misteriosa al largo del Giappone
alla ricerca di una tomba leggendaria, ultima destinazione nota di
suo padre prima della sua misteriosa scomparsa.
Resident
Evil
Datato 2002 è sicuramente
uno dei film più noti basati su una serie di videogiochi, oltre ad
aver generato il franchise più longevo in termini di tenuta nel
tempo. La serie originale si concentra su videogiochi survival
horror e include film live action, film di animazione, fumetti,
libri, drammi audio e merchandising. In generale, la storia segue
focolai di zombi e altri mostri generati da esperimenti sfuggiti al
controllo della Umbrella Corporation.
La verità però è che
oltre alla generale semplicità ed efficacia della storia, il
franchise cinematografico si fonda sull’iconica Milla Jovovich, che presta il volto all’eroina
Alice, appositamente creata per il film e vera e propria eroina che
si scontra con la Umbrella Corporation, le cui armi biologiche
hanno scatenato un’apocalisse zombie.
Prima del previsto, la famiglia si
riunirà di nuovo per un ultimo giro di pista in
Fast and Furious 11. Iniziata nel 2001 con il
suo primo capitolo, The Fast and The
Furious, la serie Fast and Furious è diventata la
settima serie di film di maggior incasso di tutti i tempi. Dopo
dieci lungometraggi distinti che abbracciano diverse storie, il
franchise è pronto a tagliare il traguardo ancora una volta.
Tuttavia, l’attesissimo undicesimo capitolo ha recentemente
ricevuto un incerto aggiornamento della sceneggiatura da parte
della star di lunga data e colonna portante del franchise, Tyrese Gibson.
Il clamore attorno al prossimo film
del franchise ruota attorno a come abbiamo lasciato le cose in
Fast X. Alla fine del film, la ricerca di
vendetta di Dante (Jason
Momoa) contro Dominic Toretto (Vin
Diesel) aveva lasciato il destino di gran parte
della famiglia sconosciuto. Parlando del prossimo film in una
conversazione sul podcast Happy, Sad,
Confused , Gibson ha rivelato di non aver ancora
visto il copione di Fast
and Furious 11. L’attore ha però aggiunto che non
ha ancora visto il copione. L’attore ha tuttavia aggiunto di essere
in costante comunicazione con la co-star Diesel e con il regista
Louis Leterrier e di essere pronto a
mettersi al volante in qualsiasi momento. I commenti di Gibson
recitano:
“Non ho ancora
letto un copione.Ho parlato con il
regista, sono costantemente in contatto con Vin
Diesel e fanno davvero bene a tenere a galla questo franchise e
nel momento in cui riceverò la chiamata, mi presenterò e
cercherò di fare il mio lavoro, sperando che siano ancora contenti
di quello che porto in tavola”.
Un Rodeo Finale
Sebbene possa sembrare una notizia
poco incoraggiante, non c’è motivo di farsi prendere dal panico.
All’inizio dell’anno, Gibson, in una conversazione
separata, ha rivelato che le riprese di
Fast and Furious 11 inizieranno
all’inizio dell’anno prossimo, dando ai creativi del film tutto il
tempo necessario per mettere insieme una sceneggiatura degna per
l’ultimo film. “A causa dello sciopero, di entrambi gli
scioperi, ci sono stati dei veri e propri ritardi nella scrittura e
nel mettere in piedi il film. Ho sentito dire che lo faremo
partire proprio nel 2025, all’inizio dell’anno“,
spiegò Gibson all’epoca. “Penso che in questo momento la
pressione sia quella di elevare il film e portarlo ad altri
livelli”. E ha aggiunto: “Come avete visto, Gal
Gadot e The Rock sono tornati, il che è
entusiasmante“.
Oltre a iniziare le riprese
all’inizio del prossimo anno,
Fast and Furious 11 è ora
previsto per l’estate del 2026, dopo essere stato
posticipato di un anno. Per l’ultima uscita, il franchise intende
tornare “alle origini”, anche se nelle
ultime settimane il protagonista della serie Diesel ha sfoggiato
una collezione di muscle car Dodge nere,
mentre inizia ad allenarsi per tornare a vestire i panni di Dom
Toretto.
Eagle Pictures ha
diffuso un nuovo inedito e intenso spot di Borderlands,
il film scritto e diretto da Eli Roth e basato
sull’omonimo videogioco. Il film ha per protagonisti
Cate Blanchett,
Kevin Hart, Jack Black, Ariana Greenblatt e
Jamie Lee Curtis arriva al cinema dal 7 Agosto
2024.
Il popolare gioco di Gearbox ha
venduto oltre 75 milioni di copie, con un fatturato netto di oltre
un miliardo di dollari. I fan sono entusiasti di vedere la serie di
videogiochi di culto adattata per il grande schermo e molti sono
curiosi di sapere come la produzione sarà in grado di realizzare il
raro stile visivo. Le texture disegnate a mano e i colori
luminescenti danno vita a una giocabilità fuori dal comune: ci sono
pochi giochi come questo e, da quanto è stato detto sul film,
l’esperienza cinematografica sarà ineguagliabile.
In Borderlands Lilith
(Blanchett), una famigerata cacciatrice di taglie dal passato
misterioso, è costretta a tornare, a malincuore, su Pandora, il suo
pianeta natale che è il più caotico della galassia. La sua missione
è trovare la figlia scomparsa di Atlas (Ramírez), il più potente
figlio di p*****a dell’universo. Lilith stringerà un’alleanza
con un’improbabile squadra di reietti: Roland (Hart), un mercenario
esperto, Tiny Tina (Greenblatt), una adolescente amante degli
esplosivi e il suo muscoloso protettore Krieg (Munteanu), Tannis
(Curtis), una scienziata pazza che ne ha viste di tutti i colori e
Claptrap (Black), un robottino logorroico e saccente.
Insieme, questi strampalati eroi dovranno sconfiggere una specie
aliena e pericolosi banditi e scopriranno uno dei segreti più
incredibili di Pandora. Il destino dell’universo potrebbe
essere nelle loro mani, ma alla fine combatteranno per qualcosa di
più grande: la loro amicizia. Basato su una delle serie di
videogiochi più vendute di tutti i tempi, benvenuti in BORDERLANDS.
Ad agosto solo al cinema!
Le riprese del film Superman,
scritto e diretto da James Gunn
si sono concluse da poco e la curiosità nei confronti di questo
progetto è alle stelle. Ancora non sappiamo quando sarà possibile
vedere un primo trailer, ma di foto dal set ne sono state condivise
a bizzeffe sui social. L’unica immagine ufficiale, però, ad oggi
resta quella di David Corenswet con indosso il costume di
Superman. Un costume che ha
fatto a lungo discutere, dividendo i fan in chi lo trova
interessante e chi invece una schifezza.
Ad offrire la propria opinione sul
costume arriva ora anche un regista che di Superman ne sa qualcosa,
ovvero Zack Snyder, che ha portato al cinema il
personaggio in L’uomo
d’acciaio,
Batman v Superman e Justice League. Parlando con The Hollywood Handle, a Snyder è
stato chiesto di condividere i suoi pensieri sulla super-tuta molto
che vedremo nel Superman di James Gunn. “Io dico: vediamola nel
film“, ha risposto in modo un po’ diplomatico.
“Sono interessato a vedere come
funziona, sai, come pezzo di narrazione. Sì, ma sono eccitato. Non
vedo l’ora di vederlo“. Snyder sembra dunque approvare il
costume, suggerendo un dettaglio molto interessante, ovvero che per
capire se davvero tale elemento sarà valido bisognerà attendere di
vederlo contestualizzato nel film. Solo allora si capirà infatti
cosa può davvero raccontarci di questo Superman. Non resta allora
che attendere l’uscita del film per poter esprimere un giudizio più
completo.
Superman,
scritto e diretto da James
Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il
Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane
reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois
Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha
detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è
il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato
alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e
Lois Lane.
Il film è stato anche descritto come
una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman
è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei
personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei
film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn
durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di
presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà
seguire e conoscere attraverso film, animazione e giochi”.
Diretta nel 2018 da
Giancarlo Fontana e Giuseppe
Stasi, la commedia
Metti la nonna in freezer (qui
la recensione) rientra nel genere della black comedy,
giocando sul confine labile tra legalità e illegalità, tra
precariato e sotterfugi, tra sensi di colpa e necessità di
sopravvivenza. Tutti elementi che lo hanno reso questo film
piacevole e divertente in grado di affascinare il pubblico con
leggerezza e irriverenza, pur sollevando una serie di riflessioni
sull’attuale società italiana e alcune delle sue problematiche.
Anche per questo, il film ha saputo riscuotere un grande successo
nelle sale.
Fontana e Stati, una coppia di
giovani registi e autori diventati famosi grazie ad alcuni video
virali diffusi sul web e ad una serie di cortometraggi, hanno
dunque debuttato sul grande schermo della sala cinematografica con
quest’opera, distintasi come tra le più apprezzate tra quelle
prodotte in Italia nel suo anno. Il film, inoltre, ha il merito di
aver proposto una riuscitissima coppia di protagonisti: quella
formata da Fabio De Luigi e Miriam Leone.
Per gli appassionati di questo
genere, si tratta dunque di un titolo da non perdere, capace di
divertire e far riflettere. n questo articolo, approfondiamo dunque
alcune delle principali curiosità relative a
Metti la nonna in freezer. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alla storia vera dietro al film.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Metti
la nonna in freezer
Il film ha per protagonisti
Simone Recchia, un finanziere impacciato ma
incorruttibile, pronto a perseguire giustizia a tutti i costi, e
Claudia, una giovane restauratrice che vive grazie
alla pensione della nonna, mentre aspetta da tempo di essere pagata
dallo Stato per il lavoro svolto. Quando l’anziana signora
improvvisamente muore, Claudia deve trovare un escamotage per
evitare la bancarotta e riuscire a sbarcare il lunario. Così, con
la complicità delle sue amiche, pianifica una truffa che le
permetta di continuare a incassare la pensione della nonna.
Ad interpretare Simone Recchia vi è
Fabio de Luigi. L’attore è sempre stato la
prima scelta per il ruolo, ma – al momento della proposta – era già
impegnato in altri progetti. I due registi hanno dunque aspettato
che fosse libero e disponibile per poterlo avere nel ruolo e
realizzare il film. Ad interpretare Claudia, invece, vi è Miriam Leone. Per la sua interpretazione, è
stata poi candidata ai Nastri d’Argento come Miglior attrice
protagonista. Recitano poi nel film Lucia Ocone
nel ruolo di Rossana, Marina Rocco in quello di
Margie.
Maurizio Lombardi
in quello di Rambaudo e Francesco Di Leva in quello di Gennaro.
Infine, l’attrice Barbara Bouchet interpreta il
ruolo della nonna di Claudia. A riguardo, l’attrice ha dichiarato
che, non appena i registi le hanno proposto tale ruolo, ha
accettato immediatamente. Stando a quanto da lei chiacchierato,
l’attrice voleva infatti liberarsi una volta per tutte
dell’etichetta di sex symbol, ottenuta con i suoi ruoli di
gioventù, e calarsi invece cnel ruolo di una “vecchia” signora,
dimostrando così di saper e poter fare anche altro.
Le location del film: ecco dove è
stato girato
Per quanto riguarda le location dove
si sono svolte le riprese, la villa dove Claudia abita con la nonna
si trova in Via di Ronciglione, a
Sutri, in provincia di Viterbo,
dove la maggior parte delle scene sono state girate. Nel comune di
Castel Sant’Elia, invece, è stata girata la scena
in cui Claudia comunica qualcosa di importante alle sue colleghe
restauratrici, nella Basilica di Sant’Elia. Il
primo incontro tra Simone e Claudia, nel palazzo della
Soprintendenza alle Belle Arti, avviene a Roma, nella Casa
Madre dei Mutilati e delle Vedove di Guerra. Sempre nella
capitale si ritrovano come location il Parco dei
Daini e il Cimitero Flaminio.
La storia vera dietro al film
In molti, guardando il film, si sono
chiesti se fosse ispirato ad una storia vera. Lo sceneggiatore del
film, Fabio Bonifacci, ha rivelato che l’idea
iniziale del film è effettivamente stata tratta da uno spunto
realmente verificatosi, a partire dal quale Nicola
Giuliano, autore del soggetto della pellicola, ha poi
concepito il racconto del film e i suoi personaggi. L’uomo,
infatti, molto tempo prima aveva letto un articolo su una nonna di
Cuneo che era stata messa letteralmente in freezer perché i
familiari potessero continuare a ricevere i soldi della sua
pensione.
Il trailer di Metti la
nonna in freezer e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire
di Metti
la nonna in freezer grazie alla sua presenza su alcune
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple
TV, Rai Play, Netflix e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 2
agosto alle ore 21:30 sul canale
Rai 1.
Marvel rimuove un titolo del 2026,
“A
Real Pain” di Searchlight si sposta a novembre in un
importante aggiornamento della programmazione delle uscite
cinematografiche della Disney. La Casa di Topolino ha diffuso
un aggiornamento importante rispetto al suo calendario di uscita
dei film che comprende 11 date di uscita nel 2027 per progetti
senza titolo dello studio principale e di Marvel, Pixar e Disney
Animation.
per titoli più prossimi, invece, il
successo di Sundance di Searchlight “A
Real Pain” dello scrittore-regista-star Jesse
Eisenberg uscirà ora in edizione limitata il 1° novembre,
rispetto al 18 ottobre precedentemente annunciato.
La Marvel ha anche abbandonato un
film senza titolo che era stato programmato per il 24 luglio 2026,
il che è in linea con il nuovo mandato della divisione del CEO
della Disney Bob Iger di ridurre la sua produzione a due o tre
lungometraggi all’anno. Insieme a “Doomsday”, la Marvel ha anche
film senza titolo programmati per il 13 febbraio 2026 e il 6
novembre 2026.
Curiosamente,
“Blade” della Marvel rimane datato per il 7
novembre 2025, anche se il film, annunciato per la prima volta al
Comic-Con nel 2019 con la star Mahershala Ali, al
momento non ha un regista. Il capo dei Marvel Studios
Kevin Feige ha affermato che lo studio
intende continuare a sviluppare la sceneggiatura per il progetto
finché non riterrà che sia pronto, e Feige non ha menzionato
“Blade” al Comic-Con quando ha discusso della
lista di film Marvel del 2025.
Nel frattempo, la Disney ha ora tre
film senza titolo del suo studio principale programmati per
l’uscita nel 2025, il che potrebbe preparare il terreno per la
presentazione da parte dell’azienda dei suoi prossimi progetti alla
D23 Expo il 9 agosto. Ecco l’aggiornamento completo della Disney al
suo calendario:
“A REAL PAIN” (Searchlight) previously dated on 10/18/24 moves
to 11/1/24 (Limited)
“THUNDERBOLTS*” is the updated title of “THUNDERBOLTS” dated on
5/2/25
UNTITLED DISNEY previously dated on 3/7/25 is removed from
schedule
Nel corso della sua filmografia il
regista Daniele Luchetti si è distinto per una
serie di opere con cui ha esplorato i legami famigliari e
sentimentali e ciò che essi provocano di buono e di feroce
nell’animo umano. Titoli come Mio fratello è figlio unico, La
nostra vita o il suo ultimo Confidenza
ne sono un esempio. Anche il film realizzato prima di quest’ultimo,
Lacci
(qui
la recensione) – tratto dall’omonimo romanzo del 2014
di Domenico Starnone – esplora
tale argomento.
“Quando ho letto per la prima
volta Lacci ho trovato domande che mi riguardavano e personaggi nei
quali era difficile non identificarsi. Attraverso una storia
familiare che dura trent’anni, due generazioni, legami che
somigliano più al filo spinato che a lacci amorosi, si esce
con una domanda: hai permesso alla tua vita di farsi governare
dall’amore? Lacci è un film sulle forze segrete che ci legano. Non
è solo l’amore a unire le persone, ma anche ciò che resta quando
l’amore non c’è più.“
E ancora il regista dichiara:
“Si può stare insieme per rancore, nella vergogna, nel
disonore, nel folle tentativo di tener fede alla parola data. Lacci
racconta i danni che l’amore causa quando ci fa improvvisamente
cambiare strada e quelli – peggiori – di quando smette di
accompagnarci“. In questo articolo, approfondiamo dunque
alcune delle principali curiosità relative a Lacci.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori e alla spiegazione del
finale. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
La trama di
Lacci
Il film segue la storia di
Aldo e Vanda. Siamo a Napoli,
dove i due si sposano giovanissimi, per amore e per desiderio
d’indipendenza. Dalla loro unione nascono due bambini,
Sandro e Anna. Con il passare del
tempo, però, Aldo si sente soffocare, crede che il matrimonio lo
abbia imprigionato limitando la sua libertà. Attratto così da una
giovane studentessa di nome Lidia, all’età di
trent’anni, Aldo decide di seguire ciò che lo appassiona davvero:
scappa a Roma e abbandona improvvisamente sua moglie e i suoi
figli, pur sapendo che quest’avventura non avrà futuro e che il suo
posto è a casa con la sua famiglia.
Il cast del film
Ad interpretare i coniugi Vanda e
Aldo vi sono gli attori
Alba Rohrwacher e Luigi Lo Cascio, mentre ad interpretare la
versione anziana di questi personaggi si ritrovano Laura Morante e Silvio Orlando. Recitano poi nel film
Giovannino Esposito nel ruolo di Sandro
bambino e Sveva Aiardo Esposito in quello di
Anna bambina. Gli stessi personaggi vengono poi interpretati da
Adriano Giannini e Giovanna Mezzogiorno nella versione adulta.
Nel ruolo di Lidia, invece, si ritrova l’attrice Linda Caridi, vista anche in Ricordi?
e L’ultima notte di Amore.
La spiegazione del finale
Verso il finale del film, di fronte
alla difficoltà di dividersi tra due vite, quella a Roma con Lidia
e quella a Napoli con i figli, e soprattutto di fronte alle
manifestazioni di malessere da parte di Anna, che soffre per la
separazione dal padre, Aldo decide di lasciare Lidia e di tornare
da Vanda, con cui resterà fino alla vecchiaia, conservando tuttavia
il ricordo della sua amante e continuando a tradire la moglie con
altre donne. I “lacci” che avrebbero dovuto tenere insieme la
famiglia sono dunque le “armi” di cui marito e moglie si sono
serviti per farsi del male a vicenda, procurando sofferenza anche
ai propri figli.
Nell’ultima scena di Lacci,
questi ultimi, ormai adulti, si recano a casa dei genitori, partiti
per una breve vacanza, per dar da mangiare al gatto Labès. Qui
hanno modo di confrontarsi sulle proprie vite e sul dolore che le
scelte ipocrite dei genitori hanno loro procurato. Nel giungere a
nuove consapevolezze a riguardo, Sandro e Anna istintivamente
sfasciano la casa di Aldo e Vanda, come forma di sfogo e di
vendetta. Sono però consapevoli che nessuno sfogo potrà mai
realmente pagarli della spensieratezza di cui sono stati
derubati.
Il trailer di
Lacci e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire di Lacci
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Now, Apple TV e
Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 2
agosto alle ore 21:20 sul canale
Rai 4.
Bastano due parole per capire che il
classico del crimine di Brian De Palma del 1987,
The Untouchables – Gli intoccabili, si ispira alla
realtà: Al Capone.
Nel film, il famoso boss mafioso,
interpretato da Robert De Niro, è inseguito da una banda di
agenti speciali dell’U.S. Bureau of Prohibition soprannominati
The Untouchables – Gli intoccabili. Un gruppo
guidato da Eliot Ness, interpretato nel film da Kevin Costner. Gli altri Intoccabili sono
Sean Connery nel ruolo di Jim Malone, Andy Garcia nel ruolo di George Stone e
Charles Martin Smith nel ruolo di Oscar Wallace.
La sceneggiatura, scritta da David
Mamet, è basata sull’omonimo libro di memorie di Ness e Oscar
Fraley. Ness morì nel maggio del 1957, poco prima dell’uscita
del libro. La sua fama postuma ha raggiunto nuove vette dopo
l’uscita del film. Che siate nuovi al film o che vi stiate
accontentando di rivederlo, ecco uno sguardo alle storie vere (e
non così vere) che stanno dietro a The Untouchables – Gli
intoccabili.
Il proibizionismo
Negli Stati Uniti il proibizionismo
durò dal 1920 al 1933. Il fuorilegge degli alcolici ha dato potere
e ricchezza a criminali organizzati come Capone, che in quel
periodo controllava più o meno tutta Chicago. Il film di De Palma
inizia con un giornalista che chiede a Capone perché si dichiari
semplicemente sindaco.
Nel gennaio 1919 fu approvato il 18°
emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti, che vietava la
produzione, la vendita e la distribuzione di alcolici. Più tardi,
nello stesso anno, i legislatori approvarono il National Prohibit
Act, che delineava le modalità di applicazione della nuova legge.
La gente la soprannominò subito Volstead Act, in onore del deputato
del Minnesota Andrew Volstead, che dirigeva la Commissione
Giudiziaria della Camera e supervisionò l’approvazione della
legge.
La legge istituì anche la
Prohibition Unit, una divisione dell’IRS responsabile
dell’applicazione della legge. Secondo
The Mob Museum:
[L’unità era composta da agenti che
non erano tenuti a sostenere esami di servizio civile, lasciando la
porta aperta ai membri del Congresso e ai politici locali per
nominare i loro amici, compresi i candidati con un passato
discutibile.
Naturalmente, questo lasciava spazio
alla corruzione nel processo. E i boss mafiosi come Capone potevano
operare con un certo livello di protezione.
L’Ufficio del proibizionismo
Per tutti gli anni Venti, i membri
dell’Unità per il Proibizionismo, spesso con l’assistenza delle
forze dell’ordine locali, si misero al lavoro per reprimere i
contrabbandieri. Il Mob Museum fa notare che alcuni di questi
agenti ottennero fama nazionale e altri furono ripresi nei
cinegiornali dei cinema.
Nel 1930, l’Unità per il
Proibizionismo passò dal Dipartimento del Tesoro al Dipartimento di
Giustizia. Assunse un nuovo nome: Bureau of Prohibition. Il Mob
Museum osserva che l’escalation di crimini violenti precipitò
questo trasferimento al Dipartimento di Giustizia, che era meglio
equipaggiato per affrontare mafiosi come Capone.
I veri The Untouchables – gli
Intoccabili
Una delle stelle del Bureau fu
l’agente speciale Eliot Ness. A soli 26 anni, fu nominato nuovo
capo investigativo dell’ufficio di Chicago del Bureau. Secondo
l’Enciclopedia Britannica, l’età di Ness era proprio il motivo per
cui il Bureau era interessato ad assumere uomini come lui. La loro
giovinezza li rendeva “estremamente impegnati e non corruttibili”.
Così nacque il soprannome “gli Intoccabili”.
La banda degli Intoccabili era
composta da circa 10-15 uomini. L'”ultimo degli uomini di Ness”,
Albert Wolff, è morto nel 1998 a 95 anni. Il suo
necrologio sul New York Times riporta le sue parole:
Non sono nato per vendermi, non sono
fatto così. La paga non era buona, ma non ero costretto a lavorare,
ero felice di farlo. A quell’epoca non c’erano molti del mio genere
nel dipartimento, e ne ero orgoglioso”.
Negli ultimi anni, Wolff ha lavorato
come consulente tecnico per il
film di Brian De Palma, mostrando persino a Kevin Costner come
impugnare correttamente una pistola. Ma quando il film fu
proiettato, si oppose ad alcune rappresentazioni. Riferendosi al
famoso incontro di Ness con Capone nel film, Wolff avrebbe detto:
“Non è che uno si imbatte in uno come Capone per strada”.
Questo fu solo l’inizio del
complicato rapporto del film con la realtà.
Chi era il vero Elliot Ness?
Come i suoi antenati, anche Ness
amava la stampa, come mostra De Palma nel film. Lo storico Alex von
Tunzelmann nota in un saggio per il
Guardian che Ness “era un auto-pubblicitario di prim’ordine”.
Ma, come continua von Tunzelmann, questa era praticamente una delle
uniche rappresentazioni accurate del vero Ness nel film.
Nel 2014, Neel Tucker ha
scritto sul Washington Post che il libro di Ness “è quasi tutta
finzione”. La storia degli Intoccabili è riemersa quell’anno dopo
che un gruppo di senatori statunitensi ha proposto di intitolare a
Ness la sede del Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and
Explosives. Come ha detto l’autore Daniel Okrent al Post, “tanto
valeva intitolarla a Batman”.
Il Post riporta che gran parte del
racconto di Ness è mitizzato e iperbolico. Nel libro, Ness “evita i
proiettili di un sicario, si tuffa da un’auto che cerca di
investirlo, prende a pugni dei malviventi, scambia battute con
prostitute saccenti e prosciuga l’enorme operazione di Capone”. È
il tipo di eroismo audace descritto nel film.
Ness scrisse anche che Capone chiese
ai suoi amici di uccidere Ness. A proposito di tali affermazioni,
il Post osserva che:
Erano praticamente tutte
sciocchezze, ma la gente le amava.
Quindi cosa è successo davvero?
La strategia fiscale
Ness fu un funzionario delle forze
dell’ordine molto influente, spesso accreditato di aver contribuito
a modernizzare il lavoro investigativo. E ha danneggiato gravemente
le operazioni di Capone a Chicago. La verità, tuttavia, diventa
oscura quando si discute di quanto merito abbia Ness.
Nel film, Ness è al centro
dell’azione: lavora con i procuratori, escogita l’idea della frode
fiscale (con l’aiuto di Oscar Wallace) e in seguito convince il
procuratore a rimanere sul caso. Ma le cose non sono andate proprio
così.
Secondo il Post, Ness e i suoi
uomini passarono i “primi sei mesi del 1931 a razziare le birrerie
nascoste di Capone”. In seguito si misero al lavoro su un’accusa di
contrabbando di 5.000 capi d’accusa contro Capone. Tuttavia,
Johnson, il procuratore degli Stati Uniti, che “amava il lavoro di
Ness”, optò per un approccio diverso.
I giurati, ragionò Johnson, amavano
bere. Ma odiavano le persone che imbrogliavano sulle tasse. Così,
piuttosto che tentare l’approccio al contrabbando di Ness, si mise
contro Capone per evasione fiscale. La giuria condannò Capone per
cinque capi d’accusa e il giudice lo condannò a 11 anni di
carcere.
Torna il giorno della settimana da
Mediaset dedicato alla cinematografia turca. Dopo
Mio figlio e Annem, è ora la volta del film del 2016
Una seconda occasione, scritto, diretto e
interpretato da Özcan Deniz. Se i primi due film citati
si concentravano però sul rapporto padre-figlio e su quello
madre-figlia, in questo caso la vicenda si concentra su due
possibili amanti ostacolati però dal proprio passato e da
precedenti scottature emotive. Anche in questo caso, dunque, tra
leggerezza e dramma si costruisce una vicenda che fa delle passioni
umane il proprio motore primario.
Gli appassionati di questo genere
potranno dunque ritrovare in questo film un’opera meritevole di
essere conosciuta, capace di emozionare e far riflettere sull’amore
in tutte le sue sfumature. In questo articolo, approfondiamo dunque
alcune delle principali curiosità relative a Una seconda
occasione. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di Una seconda occasione
La vicenda ruota intorno a
Yasemin, una professoressa di matematica con un
divorzio alle spalle e una figlia adolescente:
Cicek. Cemal è invece
l’affascinante proprietario di un ristorante di successo, anche lui
divorziato. Ha un figlio, Mahmut, che solo di
recente è entrato nella sua vita. Scottata da un matrimonio
fallito, Yasemin non cerca nuove compagnie maschili, mentre Cemal
frequenta numerose donne molto più giovani di lui. Incontratisi in
circostanze casuali, dopo un’iniziale ostilità reciproca tra i due
sembra nascere un idillio, ma quando lui le chiede di sposarlo,
Yasemin sembra intenzionata a respingere la proposta, spaventata
all’idea di rivivere ciò che ha già passato col suo primo
marito.
Il cast del film
Tra i protagonisti del film si
ritrova Özcan Deniz, che oltre a interpretare il ruolo di
Cemal, è anche il regista del film. Al di là della passione per la
recitazione, il 52enne è un affermato musicista e cantante e ha
anche pubblicato molti album musicali di genere pop e folk. Egli ha
avviato la sua carriera nel mondo della recitazione solo nei primi
anni del Duemila diventando uno dei volti più popolari del grande e
piccolo schermo nel suo paese.
Nurgül Yeşilçay, invece,
ricopre qui il ruolo di Yasemin, dopo aver debuttato come
attrice di teatro per poi approdare anche sul piccolo e grande
schermo. Nel corso della sua carriera ha infatti preso parte a
molti film per il cinema e serie tv. L’attrice Afra
Saraçoglu interpreta invece Cicek, la figlia di Yasemin,
mentre Mesut Can Tomay interpreta Mahmut, il
figlio di Cemal.
Dove vedere Una seconda
occasione in streaming e in TV
Sfortunatamente il film non è
presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive
in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di
venerdì 2 agosto alle ore 21:20
su Canale 5. Di conseguenza, per un limitato
periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma
Mediaset Infinity, dove quindi lo si potrà vedere
anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere
alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far
partire la visione.
Trai
film cult che ha contribuito a fare la storia del cinema anni
’80, lanciando la carriera di un giovanissimo Kevin
Costner, il film Gli
intoccabili, diretto da Brian De
Palma è interpretato da Costner, Sean
Connery, Andy Garcia e
Robert De Niro. Ispirato all’autobiografia dell’agente
federale Eliot Ness, che aveva già dato vita alla
serie televisiva Gli intoccabili con Robert Stack. Ma quali sono i
segreti del film di De Palma e quanti dettagli si conoscono del
cult datato 1987? Ecco alcune curiosità sul film:
La crudeltà di Al Capone
La scena in cui Al
Capone (Robert
De Niro) tira fuori una mazza da baseball durante una
cena e improvvisamente colpisce a morte uno dei suoi uomini si basa
su un fatto reale avvenuto il 7 maggio 1929. Due dei più temuti
sicari di Capone, Alberto Anselmi e
Giovanni Scalise, avevano ordito un complotto per
uccidere Capone e prendere in consegna la sua banda. Capone avuto
sentore del tradimento ha invitato tutti i suoi associati ad una
cena, tra cui Anselmi e Scalise. Nel mezzo della festa Capone ha
tirato fuori una mazza da baseball è a colpito a morte entrambi gli
uomini. Una versione diversa della storia vede invece Tony “Joe
Batters” Accardo, uno degli sgherri di Capone come l’uomo che ha
bastonato a morte i traditori.
Bob Hoskins quasi Al Capone
Brian De Palma ha
incontrato Bob Hoskins per un drink a Los Angeles
per discutere il ruolo di Al Capone, nel caso la sua prima scelta,
Robert De Niro, non avesse accettato il ruolo.
Dal momento che De Niro non aveva ancora detto di sì, Hoskins disse
a De Palma che era disponibile. Quando De Niro ha finalmente
accettato il ruolo, De Palma ha inviato ad Hoskins un biglietto di
ringraziamento e lo studio ha pagato Hoskins, che aveva un
contratto che includeva un pagamento a prescindere
dall’assegnazione del ruolo, la cifra di 200.000$.
Robert De Niro ha insistito per indossare lo
stesso stile di biancheria intima di seta che Al Capone
indossava, anche se non si sarebbe mai vista su schermo. I
produttori conoscendo la reputazione di De Niro come attore ligio
al “metodo” lo hanno accontentato. Inoltre rintracciò i sarti
originali di Al Capone e si fece confezionare
degli abiti identici per il film.
Quattro nomination agli Oscar per Gli Intoccabili
Il film ha ricevuto 4 nomination
all’Oscar: Miglior scenografia, costumi, colonna sonora e Miglior
attore non protagonista a Sean Connery che svetta su tutti
aggiudicandosi l’unica statuetta vinta dal film.
L’incorruttibile Eliot
Ness
In una scena, una busta viene
lasciata sulla scrivania di Eliot Ness. Si presume
che sia una tangente, ma l’importo al suo interno non viene mai
rivelato. Nella vita reale, Al Capone promise a Eliot Ness che due
banconote da 1.000 dollari sarebbero state sulla sua scrivania ogni
lunedì mattina se avesse chiuso un occhio sulle sue attività di
contrabbando (un’enorme quantità di denaro all’epoca; più di 30.000
dollari oggi). Ness rifiutò la tangente e negli ultimi anni ebbe
difficoltà economiche. Morì quasi senza un soldo all’età di
cinquantaquattro anni.
Questione di stile
Il primo piano di Malone e Ness
nella scena del giuramento di sangue è stato girato usando una
diottria a fuoco diviso. Si tratta di un vetro semiconvesso davanti
alla lente vera e propria per rendere una metà miope e l’altra
ipermetrope. Il risultato è che il primo piano e lo sfondo (quindi
entrambi gli attori) sono a fuoco. L’effetto può essere ottenuto
solo quando non ci sono quasi attori né movimenti della telecamera,
ed è spesso usato per creare più mistero. Brian De
Palma lo ha usato in molti dei suoi film.
Chui Mui Tan, la
regista e protagonista di Barbarian Invasion, prima donna
protagonista del cinema malese, e Laura Citarella,
l’acclamata autrice e produttrice argentina, protagonista alla
Mostra del 2022 con Trenque Lauquen e che i Cahiers du
Cinéma segnalano come la più potente voce femminile del nuovo
cinema argentino, sono le registe 2024 del progetto “Miu
Miu Women’s Tales”. I loro film brevi saranno presentati
alle Giornate degli Autori sabato 31 agosto alla Sala
Perla del Palazzo del Casinò.
Il progetto Miu Miu
Women’s Tales nasce nel 2012 ed è un illuminato esempio di
collaborazione artistica tra due realtà diverse che condividono il
fine comune della valorizzazione del talento e della creatività al
femminile. Ogni anno Miu Miu, come Creative Partner delle Giornate
degli Autori, affida e sponsorizza a due registe la realizzazione
di un cortometraggio in cui raccontare il mondo delle donne; i
corti vengono proiettati durante la Mostra, alla presenza delle
registe e del cast.
Miu Miu Women’s Tales 2024
La proiezione è seguita
nei due giorni successivi da quattro conversazioni, ospitate
nello Spazio della Regione del Veneto all’Hotel Excelsior,
in cui ospiti internazionali del mondo dello spettacolo dialogano
con il pubblico sul proprio mestiere da un punto di vista
femminile. Tra le 90 protagoniste degli scorsi anni: Liliana
Cavani, Mira Nair, Alice Rohrwacher, Kate Mara, Sia, Hailee Steinfeld, Agnes Varda, Dakota
Fanning, Juno Temple, Kate Bosworth, Zosia Mamet, Chloë Sevigny,
Tessa Thompson, Brigitte Lacombe, Vanessa Kirby, Nathalie Emmanuel, Carla Simón,
Maggie Gyllenhaal.
I due film di quest’anno,
parte di una collezione ormai diventata un simbolo di eccellenza
artistica, sono:
#27 I AM THE BEAUTY
OF YOUR BEAUTY, I AM THE FEAR OF YOUR FEAR di Chui Mui
Tan
Malesia, Italia, 2024,
21’
Con Jo Kukathas, Sdanny
Lee, Zhiny Ooi, Jean Seizure
Produzione: HiProduction,
Da Huang Pictures
Gita lascia il suo lavoro
in Cina e si trasferisce in Malesia. Voleva prendersi una pausa per
ripensare la sua vita. Grazie all’amicizia e ai combattimenti,
finalmente si lascia andare liberando la sua forza interiore.
#28 EL AFFAIRE MIU
MIU di Laura Citarella
Argentina, 2024,
anteprima mondiale
Con Elisa Carricajo,
Verónica Llinás, Juliana Muras, Laura Paredes, Ezequiel Pierri,
Cecilia Rainero, Rafael
Spregelburd, Guillermina
Villa Simon
Produzione: HiProduction,
El Pampero Cine
In El affaire Miu
Miu si raccontano una storia, una donna e un mistero. Una
fusione tra un personaggio, un abito e un luogo.
Esordio alla regia di Josh Margolin,
THELMA è una struggente commedia d’azione che
offre alla candidata all’Oscar® June Squibb (NEBRASKA)
il suo primo ruolo da protagonista a fianco di Richard Roundtree
(SHAFT). La Squibb, che non ha utilizzato controfigure per gran
parte del film, interpreta Thelma Post, un’esuberante nonna di 93
anni che viene raggirata da un truffatore telefonico che si finge
suo nipote (Fred Hechinger di The White Lotus). Parte così per una
ricerca insidiosa per le strade di Los Angeles, accompagnata da un
amico (Roundtree) e dal suo scooter, per reclamare ciò che le è
stato sottratto. Nel cast anche Parker Posey, Clark Gregg, Nicole
Byer e Malcolm McDowell.
La trama di Thelma
Ispirato a un’esperienza vissuta
della nonna di Margolin, THELMA dà un’interpretazione astuta a film
action come MISSION: IMPOSSIBLE, mettendo sotto i riflettori una
nonna anziana come improbabile eroina d’azione. Con un umorismo
contagioso, Margolin utilizza i cliché del genere d’azione in modi
esilaranti e adeguati all’età, per affrontare l’invecchiamento con
spirito d’iniziativa. Nel primo ruolo da protagonista della sua
carriera settantennale, la Squibb interpreta la volitiva Thelma con
grinta e determinazione, dimostrando di essere più che capace di
prendersi cura degli affari, nonostante ciò che la figlia Gail
(Posey), il genero Alan (Gregg) o il nipote Danny credano.
L’idea che un affascinante miliardario sia un viscido patentato
non è poi così campata in aria, ma Channing Tatum (The Lost City) alza davvero
l’asticella delle stranezze reali nel secondo trailer di Blink
Twice. Zoë
Kravitz (Big Little Lies) festeggia il suo debutto
alla regia con questo thriller horror che segue due donne ignare
che si trovano al centro di un gioco perverso sull’isola privata di
un depravato magnate della tecnologia. Con la candidata ai BAFTA
Naomi Ackie (Whitney Houston: I Wanna Dance with
Somebody) nel ruolo di co-protagonista accanto a Tatum, l’ultimo
trailer di Blink Twice anticipa l’1% di horror che
negli USA il 23 agosto.
Nel nuovo trailer di Blink Twice, Slater King (Tatum) siede per
un’intervista in cui rivela al conduttore di essersi preso una
pausa dagli occhi del pubblico perché ha trovato il paradiso sulla
sua isola privata. Mentre Slater spiega il come e il perché del suo
nuovo stile di vita rilassato, gli spettatori vengono introdotti
alla Frida di Ackie e alla sua amica Jess (Alia Shawkat). Lavorando
come cameriere di cocktail, le donne colgono al volo l’opportunità
di una vita quando Slater le invita a trascorrere una vacanza
sull’isola con lui e i suoi ricchi amici. Quando la coppia di amici
arriva a destinazione, spuntano più di un campanello d’allarme, ma
i due continuano a ignorarli come “cose da ricchi” (assolutamente
giusto). Tuttavia, mentre le cose si fanno sempre più strane
(parliamo di Haley Joel Osment che suona l’ukulele
a bordo piscina) e la loro memoria a breve termine inizia a
svanire, le due donne iniziano a capire che le loro vite potrebbero
essere in pericolo.
Scopri il cast del debutto alla regia di Zoë Kravitz
Certo, la Kravitz è figlia di un’icona del rock e di un’attrice
nominata agli Emmy Award (nonché dea assoluta), quindi forse ha
avuto un vantaggio nell’entrare nel settore, ma il suo talento ha
parlato da solo. Tenendo conto di ciò, non c’è da stupirsi che sia
riuscita a coinvolgere così tanti nomi di alto livello per Blink
Twice. A completare l’elenco dei candidati sono Christian Slater
(Intervista col vampiro), Simon Rex (Red Rocket), Adria Arjona (Hit
Man), Kyle MacLachlan (Twin Peaks), Geena Davis (A League of Their
Own) e Levon Hawke (The Crowded Room).
Guardate il secondo trailer di Blink Twice qui sopra.