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Descendants: L’ascesa di Red, teaser trailer del nuovo capitolo di Descendants

Disney+ ha diffuso il teaser di Descendants: L’ascesa di Red, il nuovo capitolo della saga di successo Descendants, che vede protagonisti i figli adolescenti degli iconici eroi e cattivi Disney. Il film Disney Original debutterà venerdì 12 luglio in streaming in esclusiva su Disney+.

Il teaser introduce Kylie Cantrall nei panni di Red, principessa dell’ostile regno di Wonderland e nuova arrivata tra i figli dei cattivi di Auradon, che viene colta “con le mani nel sacco” da Malia Baker, che interpreta Chloe, la figlia di Cenerentola e Re Azzurro.

Descendants: L’ascesa di Red, quando esce e dove vederlo in streaming

Descendants: L’ascesa di Redf ilm Disney Original debutterà venerdì 12 luglio in streaming in esclusiva su Disney+.

La trama e il cast di Descendants: L’ascesa di Red

Descendants: L’ascesa di Red segue Red, la figlia ribelle della Regina di Cuori, e Chloe, la figlia perfezionista di Cenerentola. Quando la tirannica Regina di Cuori organizza un colpo di stato contro Auradon, Red e Chloe, due personalità diametralmente opposte, devono unire le forze e viaggiare indietro nel tempo per annullare l’evento sconvolgente che ha portato la madre di Red sulla strada della cattiveria.

Oltre a Cantrall e Baker, il film è interpretato da un nuovo gruppo di personaggi, tra cui Brandy (Cenerentola), Rita Ora (Regina di Cuori), Dara Reneé (Uliana), Ruby Rose Turner (Bridget/Regina di Cuori da giovane), Morgan Dudley (Ella/Cenerentola da giovane), Joshua Colley (Uncino da giovane), Peder Lindell (Morgie), Grace Narducci (Fay/Fata Smemorina da giovane), Jeremy Swift (Preside Merlino), Paolo Montalban (Re Azzurro) e Leonardo Nam (Maddox Hatter). China Anne McClain torna a vestire i panni del personaggio amato dai fan Uma e nuova preside della Auradon Prep. Anche Melanie Paxson riprende il suo ruolo di Fata Smemorina.

Fedele alla tradizione dei Descendants con storie accompagnate dalla musica, questo quarto capitolo include sette nuove canzoni originali, due reprise e una cover di “So This Is Love” dal classico film d’animazione Cenerentola, che coinvolgeranno gli spettatori e li accompagneranno in un viaggio emotivo insieme a nuovi coraggiosi personaggi. La colonna sonora originale “Descendants: The Rise of Red Original Soundtrack” sarà pubblicata il 12 luglio da Walt Disney Records.

Una realtà straordinaria nel campo dell’intrattenimento per ragazzi, ogni prima televisiva di un film di Descendants si classifica come il film via cavo più visto dell’anno (2015, 2017 e 2019) tra i bambini di età compresa tra i 6 e gli 11 anni e tra i ragazzi di età compresa tra i 9 e i 14 anni. Le musiche della saga di Descendants vantano oltre 15 miliardi di streaming audio e video e 8 miliardi di visualizzazioni su TikTok. Inoltre, le colonne sonore sono state certificate dalla RIAA, con tre album certificati oro, tre singoli certificati platino e due singoli certificati oro. Sono stati venduti quasi 7 milioni di bambole e 9 milioni di libri di Descendants, tra cui quattro bestseller del New York Times, e i costumi di Halloween di Descendants sono stati tra i primi 5 costumi su licenza Disney per sette anni consecutivi (2015-2021).

Suzanne Todd e Gary Marsh sono i produttori esecutivi di Descendants: L’ascesa di Red. Il film è diretto da Jennifer Phang, con una sceneggiatura di Dan Frey e Russell Sommer. Il film è coreografato da Ashley Wallen (The Greatest Showman) con una colonna sonora di Torin Borrowdale (Searching). Lo scenografo è Mark Hofeling, mentre Declan Quinn è il direttore della fotografia. Il montaggo è di Katie Ennis. Tra i co-produttori esecutivi figurano Mahita P. Simpson e Jennifer Phang, mentre Wendy S. Williams è produttrice. I costumi sono stati disegnati da Julia Caston ed Emilio Sosa.

Omen – L’Origine del Presagio: recensione del film con Nell Tiger Free

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Ogni grande male ha una sua causa e una sua origine, e lo stesso vale per il piccolo e diabolico Damien, entrato nella storia dei cinema grazie a Richard Donner. Con il film di Arkasha Stevenson, Omen – L’origine del Presagio, al cinema dal 4 aprile con The Walt Disney Company, ci si sposta proprio in quel punto della storia ancora oscuro, il primo presagio (il titolo originale è infatti The First Omen), quel momento che ha visto la… nascita dell’Anticristo.

Omen – L’origine del Presagio, la trama

La storia si svolge a Roma, negli edifici di un convento, in cui la giovane e devota Margaret, novizia statunitense, è pronta a prendere i voti. Cresciuta in un orfanotrofio, la giovane donna ha una fede incrollabile e si approccia alla prospettiva di una vita monastica con grande serenità. Tuttavia, il collegio dove soggiorna e le sue monache cominceranno presto a sembrarle sospetti, soprattutto quando una ragazzina, ospite della struttura, comincerà a risvegliare in lei ricordi oscuri di un passato che credeva una sua fantasia. Margaret si trova così invischiata in un misterioso complotto che la vedrà giocare un ruolo fondamentale per la salvezza (o la dannazione) dell’umanità.

Con un titolo che è una dichiarazione di intenti, Omen – L’origine del Presagio racconta la storia di come Damien sia finito adottato da Robert Thorn di Gregory Peck, non senza essere una furba e a suo modo brillante storia indipendente che può benissimo fare a meno del suo illustre predecessore per essere apprezzato.

La Roma sinistra di Arkasha Stevenson

Partiamo dall’ambientazione: la Roma del film di Arkasha Stevenson è una città contraddittoria, tanto solare e splendente di giorno, quanto sinistra e oscura di notte. Racconta il potere temporale della Chiesa, che lì ha sede, e lo mostra nella sua imponenza, indugiando su edifici, istituzioni, luoghi che ne rappresentano il prestigio, ma propone anche un ambientazione storica, la metà degli anni ’70, in cui la città reale cominciava a essere sempre più lontana dall’influenza di quel potere. Le rivolte studentesche rappresentano in maniera didascalica ma efficace quel momento storico in cui l’influenza della Chiesa sulla popolazione cominciava a venir meno, lasciando spazio a ambizioni e affermazioni individuali di diversa natura.

Un altro punto di grande interesse nel film di Arkasha Stevenson è sicuramente la declinazione scelta per raccontare l’orrore. Il film simpatizza di più con il thriller che con l’horror, salvo qualche concessione molto grafica e per questo efficace, e focalizza il suo sguardo sul corpo scevro di qualsiasi connotazione sensuale, come strumento anche soggetto a mutazioni e cambiamenti pur di adempiere il suo scopo. Omen – L’Origine del Presagio palesa una vocazione (è il caso di dirlo) al body horror e alla strumentalizzazione della fisicità femminile, soprattutto in una convinta e decisa ottica anti-clericale, scelte narrative che ricordano precedenti illustri, di cui il più evidente è il capolavoro di Roman Polanski Rosemary’s Baby.

Nell Tiger Free è la protagonista di Omen – L’Origine del Presagio

A guidare questa discesa agli inferi vera e propria c’è il volto pulito di Nell Tiger Free che sembra perfettamente a suo agio in atmosfere sinistre, forte anche dell’esperienza  sul set di Servant, in cui interpreta Leanne Grayson. Al suo fianco, oltre ai veterani Bill Nighy e Sonia Braga, anche l’esordiente Nicole Sorace, in un ruolo decisamente importante e che fa sfoggio di una grande presenza scenica, nonostante la giovane età e l’inesperienza. La sua Carlita è magnetica. Ben più conosciuto al pubblico italiano è invece Andrea Arcangeli (Il Divin Codino), con un ruolo minore ma, si scoprirà fondamentale per lo sviluppo della vicenda.

Nella saturazione contemporanea, soprattutto legata al cinema di genere che viene visto come tipo di narrazione più abbordabile, Omen – L’Origine del Presagio spicca per linearità, gusto della messa in scena e scelte estetiche e linguistiche che ne fanno una riflessione intelligente sulla contemporaneità, con un occhio femminile evidente ma mai invadente.

Mufasa: Il Re Leone, prima immagine del film di Barry Jenkins

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Mufasa: Il Re Leone, prima immagine del film di Barry Jenkins

I Walt Disney Studios hanno rilasciato la prima immagine ufficiale di Mufasa: Il Re Leone, il sequel ibrido in live-action della versione del 2019 de Il Re Leone, che è stato diretto da Jon Favreau e ha guadagnato oltre 1,6 miliardi di dollari al box office mondiale. Nell’immagine si vede un giovane Mufasa in piedi su una scogliera. Non ci sono personaggi di supporto nell’immagine, che è stata condivisa su social da The Hollywood Handle e pubblicata nell’ambito dell’assemblea annuale degli azionisti Disney del 2024.

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Cosa sappiamo su Mufasa: Il Re Leone

Mufasa: Il Re Leone sarà diretto da Barry Jenkins, regista premio Oscar di Moonlight, da una sceneggiatura di Jeff Nathanson. Aaron Pierre darà la voce a Mufasa nel nuovo film, mentre Kelvin Harrison Jr. doppierà Scar, che presumibilmente sarà ancora una volta il cattivo del film. Non si sa molto del film, se non che si tratta della storia delle origini del padre di Simba. James Earl Jones, voce originale del Mufasa adulto, ha deciso di non tornare per il film.

Sono cresciuto con questi personaggi, significano molto per me“, ha spiegato Jenkins in un’intervista dello scorso anno. “I re non nascono tali. Devono diventare ciò che sono attraverso una serie di eventi con i quali molte persone possono immedesimarsi. Quindi, da questo punto di vista, si adatta molto bene a tutto il resto che ho fatto. Quindi non sento alcuna pressione, voglio solo fare un buon lavoro“.

“Penso che vedrete una tonnellata di volti familiari“, ha poi anticipato Barry Jenkins in un’intervista del 2022. “È un prequel, ma di nuovo, è un prequel nel senso che questi sono tutti gli stessi personaggi, ma vi stiamo raccontando come sono arrivati a essere quello che sono. Quindi stiamo letteralmente andando a ritroso. Stiamo tornando indietro nel tempo con molti di questi personaggi. Siamo anche nel presente, ma torniamo indietro per raccontare chi erano questi personaggi“.

Aspettatevi dei numeri musicali“, ha aggiunto il regista. “Numeri musicali davvero meravigliosi, direi“. Mufasa: Il Re Leone arriverà nelle sale il 20 dicembre di quest’anno.

Jack O’Connell sarà il villain del film di Ryan Coogler con Michael B. Jordan

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Jack O’Connell (Ferrari) è in trattative per recitare al fianco di Michael B. Jordan nel film ancora senza titolo di Ryan Coogler per la Warner Bros, secondo quanto riferito da Deadline. Anche se la trama del film è ancora avvolta nel mistero, è stato riferito che si tratta di un film di genere con vampiri in cui O’Connell interpreterà il cattivo, che a questo punto è lecito presumere essere di natura vampiresca.

Una volta che il progetto è approdato ufficialmente alla WB, il ruolo dell’antagonista opposto a quello di Jordan è diventato uno dei più ambiti dalle giovani star e alla fine Jack O’Connell ha ottenuto la parte. Il film riunirà Jordan e Coogler dopo la loro collaborazione per i franchise di Creed e Black Panther, dopo aver lavorato insieme per la prima volta all’acclamato film del Prossima fermata: Fruitvale Station.

È anche il secondo progetto dei due collaboratori che i co-presidenti e amministratori delegati del Warner Bros Film Group Mike De Luca e Pam Abdy hanno sostenuto, dopo aver dato il via libera al successo al botteghino di Creed III durante il loro periodo alla MGM. Coogler scrive e produce insieme a Zinzi Coogler e Sev Ohanian. I produttori esecutivi sono il compositore premio Oscar Ludwig Göransson, Rebecca Cho e Will Greenfield. Le riprese del film inizieranno questo mese, per una data di uscita nelle sale fissata al 7 marzo 2025.

In quali film ha recitato Jack O’Connell?

Il prossimo film di O’Connell è l’attesissimo biopic su Amy Winehouse, Back To Black, dove interpreterà il marito della cantante, Blake Fielder-Civil. Recentemente ha invece recitato accanto ad Adam Driver nel ruolo del pilota di auto da corsa Peter Collins nel film di Michael Mann Ferrari. Precedentemente O’Connell è stato visto in Lady Chatterley’s Lover, Seberg – Nel mirino con Kristen Stewart, Unbroken di Angelina Jolie e Il ribelle -Starred Up, tra gli altri titoli. Tra i titoli televisivi più importanti figurano Godless, Rogue Heroes e The North Water.

Alex Garland chiarisce le sue affermazioni sul ritiro come regista

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Il regista Alex Garland, che ha diretto film come Ex Machina, Annientamento, Men e l’imminente Civil War (al cinema dal 18 aprile), ha recentemente lasciato intendere nel corso di un’intervista di volersi allontanare dalla regia e, sebbene alcuni di questi commenti siano stati interpretati nel senso che non farà più film in generale, Garland ha poi chiarito che intende semplicemente prendersi una pausa a tempo indeterminato dalla regia, continuando però a concentrarsi sulla scrittura. “Ho detto che mi prenderò una pausa dalla regia per il prossimo futuro. Come questo possa essere estrapolato come l’orgoglio che provo o meno in questo film. Non vedo il filo conduttore“, ha confermato Garland a IndieWire.

Ho detto che smetterò di dirigere nel prossimo futuro. Perché una dichiarazione di questo tipo dovrebbe essere presa e analizzata o interpretata in questo modo? C’è qualcosa di strano. C’è qualcosa di strano in questo… è una stranezza generale che ha a che fare con la forma che assumono le dichiarazioni pubbliche, il modo in cui vengono usate e il modo in cui le parole vengono interpretate o lette“. “Per tornare alla dichiarazione, ho detto: Mi prenderò una pausa dalla regia o smetterò di dirigere per il prossimo futuro. È una cosa così incontestabile da dire“, ha sottolineato Alex Garland.

Ho anche detto che mi dedicherò alla sceneggiatura. La sceneggiatura è il cinema. Non si possono cancellare gli sceneggiatori, i direttori della fotografia, i montatori o gli attori dal processo di sceneggiatura. Il cinema non è appannaggio dei soli registi“. Ha poi aggiunto: “Credo che stia accadendo qualcosa di strano nel mondo. Questo è come un granello di sabbia di quella stranezza. Ma la dichiarazione che ho fatto è così diversa dal modo in cui è stata interpretata. È semplicemente strano. E quindi una parte di me sta reagendo a questo“.

Alex Garland dirige Civil War

Civil War è stato descritto come “un road movie e un film di guerra con elementi satirici” e “un gioco sparatutto elevato“. Garland ha dichiarato al The Telegraph che Civil War è “ambientato in un punto indeterminato del futuro, abbastanza avanti da permettermi di aggiungere un’idea“. Il film si svolge in un’America sull’orlo del collasso, attraverso terre desolate e città distrutte dall’esplosione di una guerra civile, un gruppo di reporter intraprende un viaggio in condizioni estreme, mettendo a rischio le proprie vite per raccontare la verità. Civil War è scritto e diretto da Alex Garland. Il film è interpretato da Kirsten Dunst, Wagner Moura, Stephen McKinley Henderson, Cailee Spaeny, Karl Glusman, Sonoya Mizuno, Jonica T. Gibbs e Jess Matney.

Oceania 2: una nuova immagine del sequel!

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Oceania 2: una nuova immagine del sequel!

La Disney ha rilasciato un nuovo sguardo all’attesissimo Oceania 2. La nuova avventura musicale animata, sequel del film nominato agli Oscar nel 2016, reintroduce gli spettatori a Vaiana e Maui, proponendo una nuova avventura di cui ad oggi sappiamo poco o nulla. Un primo teaser del film è stato diffuso all’inizio dell’anno, mentre ora come anticipato è arrivata una nuova immagine. Questa ci mostra Vaiana che naviga lasciandosi alle spalle quella che sembra essere un’isola con una grande creatura marina. L’immagine ci permette anche di avere uno sguardo più ravvicinato alla protagonista, che appare piuttosto cresciuta rispetto al primo film, segno che questa nuova avventura potrebbe svolgersi a qualche anno di distanza dalla precedente.

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Cosa sappiamo su Oceania 2?

Oceania 2, l’epico musical animato dei Walt Disney Animation Studios, porta il pubblico in un nuovo viaggio con Vaiana, Maui e un nuovo equipaggio di improbabili marinai. Dopo aver ricevuto un’inaspettata chiamata dai suoi antenati, Vaiana deve viaggiare verso i mari lontani dell’Oceania e in acque pericolose e lontane per un’avventura diversa da qualsiasi altra che abbia mai affrontato. Diretto da Dave Derrick Jr. con le musiche dei vincitori del Grammy Abigail Barlow ed Emily Bear, del candidato al Grammy Opetaia Foa’i e del tre volte vincitore del Grammy Mark Mancina (Lin-Manuel Miranda non tornerà nel ruolo), Oceania 2 uscirà nelle sale il 27 novembre 2024.

Gli attori Auli’i CravalhoDwayne Johnson riprenderanno i loro ruoli da doppiatori rispettivamente per Vaiana e Maui. Sappiamo però che inizialmente la Disney aveva previsto di continuare la storia di Oceania come serie in streaming su Disney+. Tuttavia, quando il progetto ha iniziato a prendere forma e la popolarità dell’originale è aumentata, la Disney ha deciso di trasformare la serie in un lungometraggio per le sale cinematografiche. È dunque stato annunciato che Oceania 2 arriverà nelle sale il 27 novembre, rispettando la tradizione di distribuire ogni anno un film d’animazione nel giorno del Ringraziamento.

Shalla-Bal: origini e storia del personaggio Marvel

Shalla-Bal: origini e storia del personaggio Marvel

Ora che il cast principale di Fantastici Quattro è stato definito, c’è stata molta attesa per ciò che il reboot del Marvel Cinematic Universe potrebbe avere ancora in serbo. È di ieri la notizia che l’attrice di Ozark e Inventing Anna, Julia Garner, si è unita ai Fantastici Quattro in un ruolo importante, ovvero quello del personaggio Shalla-Bal, che nel film assumerà il ruolo di Silver Surfer. Ma chi è esattamente Shalla-Bal?

Shalla-Ban, la sua storia nei fumetti Marvel

Creata da Stan Lee e John Buscema in Silver Surfer #1 del 1968, Shalla-Bal viene introdotta come imperatrice di Zenn-La, un pianeta utopico originariamente creato da Norrin Radd, personaggio che viaggiava nel tempo. Shalla-Bal e Norrin si incontrarono inizialmente dopo la morte della madre di lui, ma lui ignorò i sentimenti di lei e si concentrò sul suo lavoro. Quando Norrin ricevette il Potere Cosmico e divenne Silver Surfer, lasciò Shalla-Bal, in parte per permettere a Galactus di risparmiare Zenn-La dalla sua ira divoratrice di pianeti.

Nel corso degli anni, Shalla-Bal ha continuato a provare sentimenti per Silver Surfer, anche quando è stata clonata, manipolata da Mefisto e brevemente uccisa. Durante quella storyline, Norrin diede a Shalla-Bal parte del Potere Cosmico, in modo che potesse aiutare a salvare Zenn-La dalla distruzione di Galactus. In seguito, Shalla-Bal disse a Norrin che non poteva sposarlo, per dovere verso il suo pianeta. Negli anni successivi è apparsa periodicamente, sia nelle storie di Silver Surfer sia in parti più ampie dell’angolo dei fumetti Marvel.

Sebbene Shalla-Bal sia stata in gran parte ritratta come una sovrana aliena umanoide nel canone principale della Marvel, è diventata Silver Surfer nella continuità separata della miniserie Terra X. In una breve apparizione nel numero, sia Shalla-Bal che Norrin ricevono il Potere Cosmico e vengono soprannominati gli araldi gemelli di un nuovo Galactus, Franklin Richards, ma Shalla-Bal viene rapidamente uccisa. Prima dell’apparizione di Shalla-Bal nei Fantastici Quattro, è apparsa nella serie animata di Silver Surfer del 1998, in cui era doppiata da Camilla Scott. La storia d’amore tra lei e Norrin ha ispirato anche diverse canzoni.

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Fantastici Quattro: quello che c’è da sapere sul film

Come al solito con la Marvel, i dettagli della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i Fantastici Quattro sono astronauti che vengono trasformati in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare. E Ben, il migliore amico di Reed, è completamente trasformato in, beh, una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del corpo, che gli conferiscono una super forza – e un perpetuo cuore pesante per il suo aspetto apparentemente mostruoso.

Matt Shakman (“WandaVision”, “Monarch: Legacy of Monsters”) dirigerà Fantastici Quattro, da una sceneggiatura di Josh FriedmanJeff Kaplan e Ian Springer. La notizia del casting di Pascal era già trapelata a novembre, mentre anche gli altri nomi erano usciti da recenti indiscrezioni. Pedro Pascal è noto al mondo per le sue interpretazioni in The MandalorianThe Last of Us e prima ancora in Game of ThronesVanessa Kirby ha fatto parte del franchise di Mission Impossible e di Fast and Furious, mentre Joseph Quinn è diventato il beniamino dei più giovani per la sua interpretazione di Eddie in Stranger Things 4Ebon Moss-Bachrach sta vivendo un momento d’oro grazie al suo ruolo del cugino Ritchie in The Bear. Il film è atteso al cinema il 25 luglio 2025.

Léa Seydoux protagonista con Josh O’Connor del film ‘Separate Rooms’ di Luca Guadagnino

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Come riportato da Deadline, Léa Seydoux (Dune – Parte Due) è stata ufficialmente scritturata per recitare al fianco di Josh O’Connor (Challengers) in Separate Rooms, il prossimo film di Luca Guadagnino. Il film sarà l’adattamento del romanzo del 1989 dello scrittore Pier Vittorio Tondelli, dove si narra in modo non cronologico della storia d’amore tra lo scrittore iconoclasta italiano Leo (O’Connor) e il suo traduttore Thomas. Al momento non sono stati resi noti i dettagli sul ruolo della Seydoux, anche se potrebbe interpretare la ragazza con cui Thomas intraprende una relazione ad un certo punto del racconto.

Léa Seydoux, attrice tra l’Europa e gli Stati Uniti

Conosciuta soprattutto per aver recitato nei film di James Bond Spectre e No Time To Die, oltre che nel film vincitore della Palma d’Oro La vita di Adele di Abdellatif Kechiche, l’attrice francese Léa Seydoux è attualmente impegnata nel ruolo di Lady Margot Fenring in Dune – Parte Due di Denis Villeneuve, che probabilmente riprenderà anche in Dune – Parte Tre. Tra gli altri film recenti dell’attrice figurano Crimes of the Future di David Cronenberg, presentato in anteprima a Cannes, il dramma La Bete di Bertrand Bonello, uscito a Venezia, e Un bel mattino di Mia Hansen-Løve, che ha partecipato alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes.

Richiesta dali autori di tutto il mondo, Léa Seydoux è stata vista in precedenza anche in The French Dispatch e The Grand Budapest Hotel di Wes Anderson, oltre che in The Lobster di Yorgos Lanthimos e Bastardi senza gloria di Quentin Tarantino.

Cosa c’è da sapere su Separate Rooms

In Separate Rooms, il trentenne Leo viaggia attraverso Milano, Parigi, Londra e Firenze, mentre Thomas è un giovane pianista berlinese che vive temporaneamente a Parigi quando incrocia per la prima volta Leo. Il libro è diviso in tre parti, chiamate “movimenti”, che alternano flashback e riflessioni. Dopo essersi conosciuti a Parigi, gli amanti iniziano una lunga relazione, incontrandosi e viaggiando insieme in diverse città europee per un periodo di tre anni. I due si incontrano quando lo desiderano, ma vivono separati, appartandosi nelle rispettive solitudini, anche se spesso si scrivono. A un certo punto, Thomas inizia una relazione con una ragazza, che rende Leo profondamente geloso. Poi a Thomas viene diagnosticata una malattia che lo porterà alla morte nella sua città natale, Monaco.

Gran parte del libro, che inizia con la chiamata di Leo a Monaco di Baviera per dare l’addio al suo ex amante, descrive il lutto di Leo e la sua graduale guarigione, mentre ricorda i suoi viaggi in Inghilterra e negli Stati Uniti. Separate Rooms, che probabilmente sarà il prossimo film di Guadagnino, è prodotto dall’italiano Lorenzo Mieli nell’ambito del suo accordo con Fremantle. La sceneggiatura è di Francesca Manieri, che ha collaborato con Guadagnino nella serie Sky/HBO We Are Who We Are. Il film con ogni probabilità sarà presentato alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia.

X-Men: le riprese del reboot dei Marvel Studios potrebbero iniziare prima del previsto

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Dopo alcune forti delusioni subite tra il 2022 e il 2023, i Marvel Studios sembrano essere tornati a concentrarsi sulla qualità piuttosto che sulla quantità, prediligendo alcuni titoli anziché altri. Tuttavia, ciò significa inevitabilmente che alcuni personaggi e franchise saranno messi da parte, probabilmente a favore di quelli che possono produrre successi garantiti. Tra quelli su cui si starebbe puntando di più per il futuro vi sono ovviamente gli X-Men, già comparsi nel finale di The Marvels e a cui è dedicata la serie animata X-Men ’97 (qui la recensione) attualmente in corso. Si attende però ora un film live action a loro dedicato, che possa introdurli definitivamente nel MCU.

Secondo Production Weekly, il piano prevede che questo reboot dei Marvel Studios inizi la produzione alla fine del 2025. Al momento la cosa non è confermata ed è da prendere con le dovute precauzioni, ma se ciò venisse confermato si tratterebbe di un significativo anticipo sui tempi rispetto a quanto inizialmente si preventivava. La pubblicazione afferma inoltre che Shang-Chi 2 inizierà la produzione il prossimo marzo, mentre le riprese di Armor Wars sono previste per il 2024. Inoltre, a quanto pare, le telecamere potrebbero iniziare a girare nel corso di quest’anno anche per Vision Quest, che dovrebbe rivelare cosa ne è stato del Visione Bianco visto in WandaVision.

Tornando agli X-Men, però, se tale data dovesse essere confermata, ciò significherebbe che tali personaggi potrebbero facilmente comparire in Avengers: Secret Wars, il film che concluderà la Saga del Multiverso. L’obiettivo sembra naturalmente essere quello, dato che tale atteso lungometraggio dovrà configurarsi come un’esperienza quanto più epica possibile, includendo numerosissimi personaggi del MCU in vista di scenari futuri ad oggi imprevedibili. Non resta dunque che attendere maggiori indicazioni per scoprire se davvero un film interamente dedicato agli X-Men e targato Marvel Studios potrebbe arrivare da qui al 2027.

Cosa c’è da sapere su X-Men ’97?

La nuovissima serie X-Men ’97, composta da 10 episodi, è arrivata in streaming a partire dal 20 marzo. X-Men ’97 rivisita l’epoca iconica degli anni ‘90, mentre gli X-Men, un gruppo di mutanti che usa i propri poteri straordinari per proteggere un mondo che li odia e li teme, vengono messi alla prova come mai prima d’ora, costretti ad affrontare un nuovo futuro pericoloso e inaspettato. Il cast delle voci nella versione originale include Ray Chase (Ciclope), Jennifer Hale (Jean Grey), Alison Sealy-Smith (Tempesta), Cal Dodd (Wolverine), JP Karliak nel ruolo di Morph, Lenore Zann nel ruolo di Rogue, George Buza nel ruolo di Bestia, AJ LoCascio (Gambit), Holly Chou (Jubilee), Isaac Robinson-Smith (Alfiere), Matthew Waterson (Magneto) e Adrian Hough (Nightcrawler).

Game of Thrones: gli showrunner sono stati presi alla sprovvista dalle reazioni all’ottava stagione

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L’ultima stagione di Game of Thrones ha suscitato forti polemiche e ha portato a petizioni per rifare da capo tutti gli episodi che la compongono. Ciò naturalmente non avverrà mai e la nuova serie legata a quel mondo, House of the Dragon sta ora contribuendo a far dimenticare ciò che i fan hanno tanto odiato di quell’ottava stagione. Sebbene non sia ancora chiaro in che misura l’ultimo libro della serie, Song of Ice and Fire, sarà diverso, si pensa che George R.R. Martin abbia dato agli showrunner David Benioff e D.B. Weiss una bozza dei suoi piani, il che probabilmente significa che Bran Stark finirà sul Trono di Spade anche nel romanzo, che ai fan piaccia o meno.

L’ottava stagione ha visto anche l’uccisione di Daenerys Targaryen da parte di Jon Snow, un altro colpo per gli spettatori di Game of Thrones che hanno seguito le vicende di entrambi i personaggi per quasi un decennio. Parlando ora con Josh Horowitz, proprio gli showrunner David Benioff e D.B. Weiss hanno ammesso che la reazione negativa al finale della serie li ha colti di sorpresa e, sebbene si aspettassero che il finale sarebbe stato divisivo, sembra che il duo non avesse previsto quanto effettivamente la stagione avrebbe diviso le opinioni.

Penso che sapevamo che sarebbe stato controverso, penso che speravamo che sarebbe stato un po’ più 50/50“, ha detto Benioff. “Penso che si speri in una proporzione migliore di… non volevamo assolutamente che ci fosse così tanto odio. Eravamo preparati a un po’ di odio“. Weiss ha aggiunto: “Credo di non aver tenuto conto degli effetti del network. Gli effetti della rete possono aiutare lo show quando lavorano a tuo favore, come un ciclo di feedback positivo. È ipocrita amarlo quando soffia nella tua direzione e decidere che è la fine del mondo quando va nella direzione opposta“.

Leggi anche: Game of Thrones: i creatori rivelano le morti preferite della serie

Spider-Man: No Way Home, Kirsten Dunst rivela se le è mai stato chiesto di farne parte

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L’attrice Kirsten Dunst ha recentemente condiviso i suoi pensieri schietti e sinceri sui film di supereroi, ammettendo che avrebbe colto al volo l’occasione di recitare in un altro film di questo tipo – ad esempio in Spider-Man: No Way Home -, perché avrebbe significato fare un sacco di soldi. GQ ha recentemente tirato fuori questi commenti e le ha fatto notare che di solito gli attori non parlano di questo genere di cose. “Non lo fanno?“, ha risposto lei ridendo. “Davvero? È per questo che la gente fa quei film!“.

L’attrice è divenuta nota interpretando Mary Jane Watson nella trilogia di Spider-Man con Tobey Maguire e riflettendo sulle riprese dello Spider-Man del 2002, la Dunst dice che il genere “era più innocente, credo“, aggiungendo: “Sam Raimi era un regista di culto, quindi sembrava che stessimo facendo un film indipendente travestito da film di supereroi“. L’attrice ha poi ribadito che sarebbe disposta a tornare nei panni di Mary Jane Watson se le venisse chiesto. Si dice che le prime bozze della sceneggiatura di Spider-Man: No Way Home includessero anche la MJ della Dunst, ma come noto il suo personaggio non è poi comparso nel film.

Alla domanda se le sia mai stato chiesto di tornare, l’attrice ha risposto secca: “No, no… mi sarebbe piaciuto“. Per quanto riguarda il modo in cui le piacerebbe rivisitare il personaggio, invece, ha affermato: “Sarebbe divertente dire: “Ok, prendiamo Tobey Maguire e me e facciamolo in uno strano modo indie, diverso dai soliti film di supereroi. Come hanno fatto con il film Chronicle. Potrebbe essere bello“. Ad oggi circolano strane ma insistenti voci su un possibile Spider-Man 4 con Raimi e Maguire, se davvero questo progetto dovesse concretizzarsi, c’è da aspettarsi che anche Dunst possa farne parte, riprendendo così il ruolo che l’ha resa iconica.

Spider-Man: No Way Home, leggi la recensione

Spider-Man: No Way Home è uscito in sala il 15 dicembre 2021. Nel film tornano Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei. Inoltre, nel film ci sono anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che veste i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, Willem Dafoe nei panni di Norman Osborne/Green Goblin e infine Alfred Molina, di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2. Nel film, accanto a Tom Holland, tornano a interpretare Peter Parker/Spider-Man anche Tobey Maguire e Andrew Garfield.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production.

Alan Ritchson desidera ardentemente interpretare Batman nel DCU di James Gunn

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Alan Ritchson, star della serie Prime Video Reacher, ha già dichiarato di essere pronto a interpretare Batman nel reboot del DCU di James Gunn e Peter Safran, ma nulla è cambiato da quel momento. In una nuova intervista con THR, l’attore – visto anche in Titans e Smallville – è dunque tornato a ribadire la cosa: “Mi piacerebbe interpretare Batman. Ecco, l’ho detto. Lo griderò dai tetti: voglio essere Bruce Wayne! Ecco il punto su Batman: sapete qual è il suo superpotere? L’intelligenza. È il supereroe più intelligente che ci sia, è inventivo, ha tutti i gadget e altre cose, ma è super intelligente“.

In una precedente intervista, Ritchson ha dichiarato: “Con tutte le voci che girano sul fatto che dovrei interpretare Batman, come posso fare a meno di Batman? Mi piacerebbe molto interpretare Batman“. In risposta ai fan che dicono che Reacher è un Batman senza mantello, l’attore ha invece risposto: “Sai, Batman senza mantello è una grande analogia, in realtà. Ma voglio dire, Batman ha una caverna, mentre Reacher non ha nemmeno una casa. Ha solo uno spazzolino da denti. Quindi, penso che Batman abbia delle cose interessanti. Il tizio è ricco e ha caverne, attici e riflettori che lo chiamano. Batman è più figo“.

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Tutto quello che sappiamo su The Brave and the Bold

Parlando l’anno scorso dei piani dei DC Studios per The Brave and the Bold, James Gunn ha detto: “Questa è l’introduzione del Batman del DCU. È la storia di Damian Wayne, il vero figlio di Batman, di cui non conoscevamo l’esistenza per i primi otto-dieci anni della sua vita. È stato cresciuto come un piccolo assassino e assassina. È un piccolo figlio di puttana. È il mio Robin preferito“. “È basato sulla run di Grant Morrison, che è una delle mie run preferite di Batman, e la stiamo mettendo insieme proprio in questi giorni“.

Il co-CEO dei DC Studios, Peter Safran, ha aggiunto: “Ovviamente si tratta di un lungometraggio che vedrà la presenza di altri membri della ‘Bat-famiglia’ allargata, proprio perché riteniamo che siano stati lasciati fuori dalle storie di Batman al cinema per troppo tempo“. Al momento, comunque, sembra che ci vorrà un po’ per avere notizie su chi interpreterà Batman nel DCU e in generale su questo nuovo film, sul quale la fase di sviluppo sarebbe ancora agli stadi iniziali.

Alien: Romulus, il film avrà un rating R

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Alien: Romulus, il film avrà un rating R

Non una gran sorpresa, ma decisamente una gradita conferma: Alien: Romulus sarà vietato ai minori. Si tratta della stessa classificazione di tutti gli altri episodi della longeva serie sci-fi/horror, a cui dunque questo nuovo capitolo dunque si va ad aggiungere promettendo spaventi e orrore. Visti i precedenti del regista Fede Alvarez con l’horror – tra cui La casa e Man in the Dark – era prevedibile che anche questa volta egli abbia in serbo per gli spettatori una terrificante e sanguinolenta avventura. L’MPA non ha ancora rivelato le ragioni specifiche di questa classificazione, ma la cosa è stata confermata dai 20th Century Studios.

Alvarez ha poi recentemente parlato anche del suo approccio ad Alien: Romulus, confermando che si svolge prima di Alien e Aliens – Scontro finale. “Il modo in cui l’abbiamo concepito è che se non avete visto nessuno di questi film, sono geloso perché vivrete un’esperienza incredibile“, ha dichiarato a The Hollywood Reporter. “Avrete tutti questi mondi di Alien davanti a voi, e non avete mai vissuto nulla di tutto questo. Non sapete come nasce la creatura e non conoscete nessuna di queste cose. È fantastico. Vi divertirete un mondo“.

Ma se invece avete visto gli altri film, allora è un’esperienza completamente diversa, perché vedrete e troverete i collegamenti con gli altri film. E se si è un fan, si sarà quella persona che infastidisce i propri amici al cinema dicendo loro che si sa da cosa è tratto questo film e da dove viene quella pistola e di cosa parlano i personaggi“, ha aggiunto il regista. “Quindi è realizzato in questo modo, e speriamo che funzioni così per tutti, ma è collegato a tutti loro. Amo tutti questi film. Non volevo omettere o ignorare nessuno di loro quando si tratta di collegamenti a livello di storia, personaggi, tecnologia e creature. Ci sono sempre dei collegamenti tra Alien e Alien: Covenant“.

Alien: Romulus, tutto quello che sappiamo sul film

Il film è interpretato da Cailee Spaeny (Priscilla), David Jonsson (Agatha Christie’s Murder is Easy), Archie Renaux (Tenebre e ossa), Isabela Merced (The Last of Us), Spike Fearn (Aftersun) e Aileen Wu. Alien: Romulus è diretto da Fede Alvarez (La casa, Man in the Dark) da una sceneggiatura scritta dallo stesso Alvarez insieme al suo frequente collaboratore Rodo Sayagues (L’uomo nel buio – Man in the Dark), basata sui personaggi creati da Dan O’Bannon e Ronald Shusett.

Nel film, stando alla sinossi ad oggi riportata, un gruppo di giovani coloni spaziali, mentre rovista nelle profondità di una stazione spaziale abbandonata, si ritrova faccia a faccia con la forma di vita più terrificante dell’universo. Dovranno allora cercare di sopravvivere e impedire che quel male possa diffondersi. Il film è atteso in sala a partire dal 16 agosto.

Il film è prodotto da Ridley Scott (Napoleon), che ha diretto l’originale Alien e ha prodotto e diretto i nuovi film della saga, Prometheus e Alien: Covenant, Michael Pruss (Lo strangolatore di Boston) e Walter Hill (Alien); mentre Fede Alvarez, Elizabeth Cantillon (Charlie’s Angels), Brent O’Connor (Bullet Train) e Tom Moran (Unstoppable – Fuori controllo) sono i produttori esecutivi.

Durante una chiacchierata con Variety sul red carpet dei Gotham Awards dello scorso anno, la Spaeny aveva rivelato che Romulus si svolge tra gli eventi dell’Alien originale di Ridley Scott e il sequel di James Cameron, Aliens – Scontro finale. “Dovrebbe inserirsi tra il primo e il secondo film“, ha detto Spaeny. “Hanno portato lo stesso team di ‘Aliens’, il film di James Cameron. Le stesse persone che hanno costruito quegli xenomorfi sono venute a costruire i nostri. Quindi vedere il progetto originale con le persone originali che hanno lavorato a questi film per più di 45 anni e che hanno fatto parte della loro vita è stato davvero incredibile“. Sappiamo ora che il nuovo capitolo si svolge prima di entrambi questi film.

A produrre il film c’è naturalmente anche la Scott Free, la società del regista originale di Alien, Ridley Scott, che è produttore esecutivo. Con il titolo Alien: Romulus, non è dunque ancora stato rivelato molto riguardo all’ambientazione, alla collocazione temporale o alla trama del film. Ad aprile, Álvarez aveva rilasciato un’immagine dietro le quinte di un facehugger che stringe il ciak del film a bordo di una stazione spaziale. La presenza del facehugger conferma che il film si svolgerà dopo gli eventi di Prometheus e Alien: Covenant, che hanno rappresentato le origini degli Xenomorfi così come li si conosce.

Deadpool & Wolverine: Jessica Alba potrebbe interpretare una particolare Sue Storm nel film

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In Deadpool & Wolverine, si sa, sono previsti molti camei, molti dei quali di personaggi appartenenti all'”Universo X-Men” della 20th Century Fox. Le foto del set hanno già messo in evidenza personaggi del calibro di Sabretooth, Toad e Pyro, ma sembra che il franchise degli X-Men non sarà l’unica serie di film a cui si farà riferimento nel prossimo trequel. Non sorprende infatti che tutti gli indizi portino a pensare che i Marvel Studios abbiano preso in considerazione anche i primi film dei Fantastici Quattro, anche se con un piccolo ma significativo colpo di scena.

Secondo lo scooper Caleb Williams, il piano prevedrebbe che Jessica Alba riprenda il suo ruolo da I Fantastici 4 I Fantastici 4 e Silver Surfer come Sue Storm/Donna invisibile in Deadpool & Wolverine ma come moglie del Reed Richards/Mister Fantastic di Terra-838, ovvero la versione interpretata da John Krasinski in Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Ciò sarebbe in linea con le prime voci sul nuovo film di Deadpool, che parlavano di come questo film tratterà le conseguenze del sequel di Doctor Strange. Con la brutale morte degli Illuminati di Terra-838, gli altri eroi di quel mondo potrebbero volerli vendicare e Sue Storm potrebbe essere tra questi.

Ad oggi si tratta solo di rumor e non è noto se Jessica Alba o altri elementi del film del 2022 saranno effettivamente presenti nel film. Ancora non sappiamo inoltre come verranno effettivamente gestiti i tanti cameo previsti per il film, per cui potrebbe sempre presentarsi l’occasione per Alba di fare una comparsata in scena. Nel 2022, l’attrice aveva riflettuto su cosa abbia significato interpretare Sue Storm e sul fatto di essere un’attrice latina che interpretava un personaggio che nei fumetti è rappresentato come bianco, notando come oggi ci sia più diversità. Includerla in Deadpool & Wolverine potrebbe essere un bel modo per omaggiarla.

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Tutto quello che sappiamo su Deadpool & Wolverine

Deadpool & Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool & Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Una voce recente afferma che anche Liev Schreiber sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool & Wolverine uscirà nei cinema il 26 luglio 2024.

Omen – L’Origine del Presagio: intervista a Andrea Arcangeli e Nicole Sorace

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Andrea Arcangeli e Nicole Sorace fanno parte del cast italiano di Omen – L’Origine del Presagio, diretto da Arkasha Stevenson e al cinema dal 4 aprile distribuito da The Walt Disney Company Italia. Ecco cosa ci hanno raccontato del film che fa da prequel al cult omonimo di Richard Donner del 1976.

Di cosa parla Omen – L’Origine del Presagio?

Quando una giovane donna americana viene mandata a Roma per iniziare una vita al servizio della chiesa, incontra un’oscurità che la porta a mettere in discussione la sua stessa fede e a scoprire una terrificante cospirazione che spera di far nascere l’incarnazione del male. Omen – L’Origine del Presagio è interpretato da Nell Tiger Free (Servant), Tawfeek Barhom (Maria Maddalena), Sonia Braga (Il bacio della donna ragno), Ralph Ineson (The Northman), Nicole Sorace (The Good Mothers), Andrea Arcangeli (Il Divin Codino), con Charles Dance (Il Trono di Spade) e Bill Nighy (Living).

Il film è diretto da Arkasha Stevenson ed è basato sui personaggi creati da David Seltzer (Il presagio), con un soggetto di Ben Jacoby (Bleed) e una sceneggiatura di Tim Smith & Arkasha Stevenson e Keith Thomas (Firestarter). David S. Goyer (Hellraiser) e Keith Levine (The Night House – La casa oscura) sono i produttori, mentre Tim Smith, Whitney Brown (Rosaline) e Gracie Wheelan sono i produttori esecutivi.

Julia Garner nel cast di Fantastici Quattro come versione Shalla-Bal di Silver Surfer

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Dopo aver scelto i quattro attori che interpreteranno gli iconici membri della super-squadra, il film Fantastici Quattro dei Marvel Studios hanno ora deciso chi interpreterà Silver Surfer, e sembra che la scelta ricada su una delle più grandi stelle nascenti della recitazione, l’attrice Julia Garner. Alcune fonti hanno infatti rivelato a Deadline che la vincitrice di un Emmy è pronta a interpretare l’iconico personaggio dei fumetti in Fantastici Quattro dei Marvel Studios nella sua versione Shalla-Bal.

Tale versione è apparsa per la prima volta nei fumetti originali di Silver Surfer. È l’imperatrice del pianeta che Silver Surfer chiama casa ed è un’aliena secolare che ha ancora l’aspetto di una giovane donna. È anche l’amante di Norrin Radd, il Silver Surfer che diventa l’Araldo di Galactus in cambio della salvezza del suo pianeta, cosa che però lo allontana dalla sua amata. Nell’Universo X, dopo la morte del Galactus originale e l’insediamento di Franklin Richards come nuovo Galactus, quest’ultimo permette a Norrin e Shalla-Bal di ricongiungersi, poiché a Shall-Ball è stato conferito lo stesso Potere Cosmico di Radd, diviene il secondo Silver Surfer e insieme i due amanti fungono da araldi gemelli.

La stella di Julia Garner è in ascesa da quando ha vinto il suo primo dei tre Emmy per il ruolo di Ruth nel dramma poliziesco di Netflix Ozark. Ha anche ottenuto una nomination agli Emmy per la sua interpretazione di Anna Delvey nella serie limitata Inventing Anna. Dopo la fine di Ozark, la Garner ha ampliato la sua lista di film, a partire dal recente The Royal Hotel. In seguito ha in programma il film Wolfman di Blumhouse e Universal, in cui reciterà accanto a Christopher Abbott, e il thriller Apartment 7A di Paramount.

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Fantastici Quattro: quello che c’è da sapere sul film

Come al solito con la Marvel, i dettagli della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i Fantastici Quattro sono astronauti che vengono trasformati in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare. E Ben, il migliore amico di Reed, è completamente trasformato in, beh, una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del corpo, che gli conferiscono una super forza – e un perpetuo cuore pesante per il suo aspetto apparentemente mostruoso.

Matt Shakman (“WandaVision”, “Monarch: Legacy of Monsters”) dirigerà Fantastici Quattro, da una sceneggiatura di Josh FriedmanJeff Kaplan e Ian Springer. La notizia del casting di Pascal era già trapelata a novembre, mentre anche gli altri nomi erano usciti da recenti indiscrezioni. Pedro Pascal è noto al mondo per le sue interpretazioni in The MandalorianThe Last of Us e prima ancora in Game of ThronesVanessa Kirby ha fatto parte del franchise di Mission Impossible e di Fast and Furious, mentre Joseph Quinn è diventato il beniamino dei più giovani per la sua interpretazione di Eddie in Stranger Things 4Ebon Moss-Bachrach sta vivendo un momento d’oro grazie al suo ruolo del cugino Ritchie in The Bear. Il film è atteso al cinema il 25 luglio 2025.

Supergirl: Woman of Tomorrow, Craig Gillespie in trattative per la regia

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Il regista di Crudelia e Tonya, Craig Gillespie, è in trattative per dirigere Supergirl: Woman of Tomorrow per Warner Bros. DC Studios. Il piano è che la DC giri il film nel quarto trimestre dopo aver completato Superman di James Gunn. Come riportato in precedenza, Milly Alcock di House of the Dragon ha conquistato il ruolo di Supergirl. I boss della DC Gunn e Peter Safran si occuperanno della produzione.

Craig Gillespie, rappresentante della CAA, è quasi specializzato in progetti guidati da donne: con Tonya ha vinto un Oscar Allion Janney come migliore attrice non protagonista, oltre a altre tre nomination agli Oscar, tra cui Margot Robbie nella categoria Miglior Attrice. Crudelia è stato un grande successo per Disney+ nonostante la pandemia, incassando oltre 233 milioni di dollari in tutto il mondo e ha vinto un Oscar per i costumi.

Nella serie di fumetti del 2022 di “Woman of Tomorrow”, invece di fuggire dal pianeta Krypton da bambina prima che esploda (come suo cugino Kal-El), Kara cresce assistendo alla distruzione del suo pianeta natale fino all’età di 14 anni, quando arriva sulla Terra. Ciò rende il personaggio “molto più hardcore”, ha spiegato Gunn nel 2023 presentando i primi 10 titoli nella nuova lista DCU. “Non è esattamente la Supergirl che siamo abituati a vedere.”

Fabbricante di lacrime: recensione del film di Netflix

Fabbricante di lacrime: recensione del film di Netflix

Netflix ormai sono anni che è molto attento al suo pubblico giovane e non si è fatto perdere l’occasione di realizzare il film Fabbricante di lacrime. Il titolo in questione è la trasposizione dell’omonimo romanzo young adult di Eric Doom, diventato in poco tempo uno dei casi letterari italiani più importanti, in poche parole un po’ l’equivalente di Federico Moccia nei primi anni Duemila. In parte anche grazie alla scelta in stile Elena Ferrante, almeno iniziale, della scrittrice di non mostrarsi in pubblico ha creato il personaggio, ma per poi cambiare idea e rivelarsi a tutti in tv a Che tempo che fa nel Maggio 2023.

Matilde, questo è il vero nome dell’autrice, ha esordito come tante sue colleghe americane e non, sulla piattaforma Wattpad nel 2017 diffondere lì i suoi primi racconti. Nel dicembre del 2020 decise poi di pubblicare, a proprie spese su Amazon, Fabbricante di lacrime che entrò subito in classifica e poco dopo venne contattata da Magazzini Salani che ne acquisì i diritti e decise di ripubblicarlo nel maggio del 2021 in un’edizione riveduta. Da qui Erin Doom non si è più fermata, ha pubblicato altri due libri Nel modo in cui cade la neve e Stigma e poi è arrivato Netflix che ha deciso di trasportare il suo fenomeno #BookTok sullo schermo.

Fabbricante di lacrime Ph.Loris T. Zambelli
Ph.Loris T. Zambelli

La trama di Fabbricante di lacrime

La protagonista e voce narrante di Fabbricante di lacrime è Nica, una bambina che all’improvviso, dopo un bruttissimo incidente d’auto, si ritrova orfana e viene mandata a vivere all’orfanotrofio Grave. Qui in questo istituto, che sembra uscito da un film horror a tema religioso cristiano cattolico, non troviamo cattive suore ma Margaret, una severa istitutrice che dovrebbe cambiare lavoro visto che è in grado solo di causare traumi ai poveri minorenni finiti lì.

Gli anni passano, Nica diventa una bellissima ragazza di 17 anni, interpretata dal giovanissima Caterina Ferioli, finalmente ha trovato una famiglia, i coniugi Milligan, che hanno intenzione d’adottarla. La giovane però non lascia le mure del Grave da sola, ma in compagnia di Rigel, Simone Baldasseroni quel Biondo di Amici, un ragazzo moro inquieto e misterioso, ultima persona al mondo che la protagonista desidererebbe come fratello adottivo. Anche perché, come si mostra in alcuni sfuggenti flashback della loro triste infanzia, non sono di certo mai stati amici, anzi Rigel era anche l’unico bambino che misteriosamente non veniva maltrattato o subiva punizioni da Margaret, l’attrice e regista Sabrina Paravicini. 

Nica si ritrova quindi catapultata in una nuova vita, accolta in una grande e bella casa solare, con una camera da letto tutta per sua e la possibilità di frequentare una vera high school. Fin dal primo giorno farà amicizia con Billie e Miki, ma non solo troverà anche Lionel, un compagno di classe che sembra interessato alla nuova arrivata. Ovviamente Rigel non starà di certo in un angolo a guardare, anche perché la stessa Nica è consapevole, che il passato in comune, lì ha uniti in un legame impenetrabile che nessuno può capire e neanche rompere.

Nica e Rigel, così diversi e decisi a combattere il dolore, lei con gentilezza e lui con rabbia, saranno destinati a diventare, l’una per l’altro, proprio quel Fabbricante di Lacrime, quello protagonista della leggenda che raccontavano all’orfanotrofio. Perché al Fabbricante non puoi mentire e i due protagonisti dovranno trovare il coraggio d’accettare quella forza che li attrae che si chiama amore.

Fabbricante di lacrime
Ph Loris T Zambelli

Un film pensato solo per il pubblico Gen Z

Fabbricante di lacrime diretto Alessandro Genovesi riesce a portare sullo schermo il romanzo, girando un film a Roma ma che sembra ambientato, come il libro, veramente nella tipica provincia americana. Durante la visione si può notare l’estetica Dark Academia, focalizzata benissimo nelle scene iniziali all’interno del Grave ma anche le atmosfere alla Twilight, grazie all’uso del filtro blu che rende tutto più malinconico e drammatico perfetto per questa storia. Ma non finiscono qua i rimandi al primo capitolo della Twilight Saga, ci sono ben tre scene che sembrano omaggiare il film di Catherine Hardwicke. Infine lo stesso Rigel suona il piano proprio come Edward Cullen solo che in questa storia il protagonista viene paragonato al lupo cattivo delle favole, quelle che ha sempre spaventato e affascinato Nica che porta invece il nome di una farfalla.

Per concludere Fabbricante di lacrime possiede una confezione sopra la media se si pensa al genere young adult ma che punta su due protagonisti che si vede che sono alle prime armi. Nica e Rigel funzionano benissimo visivamente perché sembrano aver preso vita direttamente dalle pagine del libro, ma quando aprono bocca rompono qualcosa e pure la tensione tra i due “enemies to lovers” di questa struggente favola dark.

Monkey Man: recensione del debutto alla regia di Dev Patel

Monkey Man: recensione del debutto alla regia di Dev Patel

Azione, revenge movie, critica sociale e Bollywood si mescolano in un solo film, al cinema dal 4 aprile. Distribuito da Universal Pictures, arriva in sala Monkey Man, atteso debutto alla regia di Dev Patel, volto noto a tutti sin dai tempi del The Millionaire che per l’occasione passa dietro la macchina da presa con un thriller d’azione non proprio classico – ispirato alla leggenda indiana di Hanuman – che lo vede tra i produttori, insieme al Premio Oscar Jordan Peele. Oltre che tra gli sceneggiatori, con Paul Angunawela e John Collee (Master & Commander: Sfida ai confini del mare), e tra i protagonisti, insieme a Sharlto Copley (District 9), Sobhita Dhulipala (Made in Heaven), Pitobash (Million Dollar Arm), Vipin Sharma (Attacco a Mumbai) e Sobhita Dhulipala.

Monkey Man, trama

Difficile definire “protagonista” il giovane senza nome che vediamo combattere sul ring di un fight club clandestino per guadagnarsi da vivere. Un corpo senza volto, nascosto da una maschera da scimmia, che il proprietario del Tiger Temple sfrutta come vittima designata per lottatori più forti e più famosi in nome dello spettacolo. Un inferno che si ripete, notte dopo notte, in attesa di una occasione, per ottenere una vendetta insperata più che una quasi impossibile svolta, quella che il giovane aspetta da tempo, da quando dei crudeli uomini corrotti che hanno ucciso sua madre e continuano a vittimizzare sistematicamente i poveri e i deboli del suo Paese. Quella che sembra concretizzarsi quando, dopo anni di rabbia repressa, il nostro ‘eroe’ scopre un modo per infiltrarsi nell’enclave della sinistra élite della città e scatenare una esplosiva ondata di vendetta per regolare i conti con chi gli ha tolto tutto.

Monkey Man, né The Raid né John Wick

Un uomo vestito di nero accarezza un cane, lo nutre, gli si affeziona, poi, quello stesso uomo vestito di nero scatena l’inferno, in un crescendo di violenza nel quale avanza mietendo vittime nei modi più coloriti e fantasiosi… Impossibile non pensare all’ormai celebre John Wick (che con intelligenza viene esplicitamente citato) o all’inarrivabile The Raid seguendo la parabola del povero protagonista dell’esordio alla regia di Dev Patel, un pastiche – o pasticcio – che gli appassionati del genere apprezzeranno molto, ma con dentro qualcosa di più del solito: delle differenze.

Nella forma, nella sostanza, nella premessa e nella conclusione, tanto per sintetizzare. E per non trascurare i meriti di Patel, che pur con qualche distrazione o sbandamento si presenta con una prova notevole, soprattutto dal punto di vista dell’impegno, messo in ogni aspetto della realizzazione, dalla produzione alla sceneggiatura, fino alla regia e all’interpretazione (stunt e lesioni comprese), ma soprattutto per la conoscenza e consapevolezza dello strumento e dei mezzi con cui raggiungere il risultato voluto.

Una storia di rivalsa e giustizia, più che un Revenge Movie

Che, come dicevamo, non è esente da appunti, soprattutto per il tentativo di mettere troppa carne al fuoco, anche in una storia atipica – per il nostro mercato o rispetto ai prodotti cui siamo abituati – come questa. Monkey Man è una storia di rivalsa più che di vendetta, nella quale le questioni sociali e civili sostengono la ragione principale che anima il lottatore con la maschera da scimmia. Un signor nessuno, pronto e abituato a fare i lavori che nessuno vuole, a sanguinare e a portare su di sé i segni del dolore provato, senza nasconderli, più per il disinteresse altrui che per altro.

Un signor nessuno che non ambisce a diventare qualcuno, quanto semmai a restituire il potere al popolo, dei diseredati, dei paria, oggi vittime della Gig economy, trans, omosessuali e discriminati di ogni sorta. Ed è sicuramente forte l’influenza delle radici indiane, di un Paese dove classi e diritto divino sono parte di una cultura millenaria di generazioni, tanto nel tentativo di restituire dignità a certe categorie, quanto nella costruzione di certe scene di combattimento, figlie del cinema di Bollywood più classico, purtroppo almeno in un caso scimmiottato in maniera confusa invece che reso con la fubizia che ci aveva mostrato il RRR del 2022.

Confuso, diseguale e folcloristico, ma esplosivo

Doveva essere parecchio che il buon Dev covava questo desiderio, forse certa rabbia, e che si era stufato di fare “l’indiano” in qualche maniera, e queste sono le conseguenze: una curiosa combinazione di cliché e istanze personali, nella quale non sempre è facile conservare un equilibrio, nella quale il ritmo è inevitabilmente diseguale, a tratti compresso, a tratti spiazzante (soprattutto nella parte centrale, nella quale si ‘inciampa’ e che allenta la tensione), spesso portato avanti per immagini giustapposte (che in compenso aiutano a evitare i danni fatti dagli sceneggiatori di titoli analoghi) o per l’intervento di personaggi secondari, a turno fatti emergere dallo sfondo senza esser particolarmente presentati o curati.

Certo, non una storia alla quale chiedere verosimiglianza – per quanto la sua anima ‘ribelle’ grondi realtà – anche per certi eccessi al limite del folcloristico e una cura visiva esagerata. Che fa sì che l’Uomo Scimmia non sanguini mai in volto nonostante pestaggi da carcere, restando sempre fascinoso e scarmigliato ad hoc, non mostri nemmeno un occhio tumefatto dopo esser stato colpito da una mazza ferrata, o – nella canonica mezz’ora finale di ultraviolenza – non ci sia nessuno, in una struttura piena di agenti di sicurezza e guardie del corpo, che spari al “terrorista” di turno. Come viene definito il nostro, non a caso, tanto per citare anche la facilità con cui si bolla chi va contro il sistema, l’ingiustizia o il pensiero comune – nel film quello del partito supremo – e per aggiungere agli altri un implicito monito a evitare l’uniformità di pensiero, di visione, di giudizio dilagante.

La maledizione del cuculo: la spiegazione del finale del film

La maledizione del cuculo: la spiegazione del finale del film

Thriller spagnolo con elementi soprannaturali, il fim La maledizione del cuculo sembra rilegge la favola di Hansel e Gretel, aggiornandola ai tempi moderni e riempiendola di temi che hanno profonda risonanza con le moderne relazioni di coppia. Il regista Mar Targarona – anche autore di Sequestro e Dogs, ma anche produttore di The Orphanage – affronta infatti con questo film il desiderio di scambio – di vita, ma anche del corpo -, inserendo il tutto all’interno di una cornisce incentrata sulle tradizioni e sul folclore della Germania, con moderne streghe capaci di accontentare anche i desideri più taciuti.

Il titolo fa riferimento all’uccello omonimo, che depone le sue uova nei nidi di altri uccelli. Mi è sembrata una metafora molto suggestiva per un thriller di suspense sovrannaturale riguardante uno scambio di corpi”, ha commentato Taragona, parlando del film, evidenziando dunque la natura contorta e diabolica del racconto. La maledizione del cuculo offre dunque grandi colpi di scena e un racconto che via via si fa sempre più intrigante, scavando a pieno nel contesto in cui il tutto si svolge e portando alla luce dinamiche orrorifiche.

Per gli appassionati di questo genere e per chi ha apprezzato un titolo a suo modo simile come La abuela – Legami di sangue, è dunque questo un film da non perdere, che grazie al suo passaggio televisivo sarà possibile scoprire o riscoprire. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a La maledizione del cuculo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La maledizione del cuculo trama

La trama e il cast di La maledizione del cuculo

Protagonista del film è la giovane coppia formata da Marc e Anna. Con lei incinta all’ottavo mese, i due decidono di approfittare di questo ultimo periodo della gravidanza per fare una piccola vacanza e staccare dalla routine prima dell’arrivo del bambino. Scelgono lo scambio di casa e tramite un sito entrano in contatto con Hans e Olga, una coppia tedesca di una certa età che ha una bellissima villa. Avvenuto lo scambio di chiavi, Marc e Olga si trasferiscono nell’abitazione che sembra davvero perfetta. Circondata da un giardino e con una piscina, la casa dell’anziana coppia ha tutta l’aria di essere il posto ideale per rilassarsi. Ma ben presto, l’idillio si spezza e Marc e Anna iniziano a notare segnali sinistri e oggetti inquietanti nella casa.

Ad interpretare Anna e Marc vi sono gli attori Belén Cuesta e Jorge Suquet. Lei, in particolare, è il nome più noto del cast, celebre attrice spagnola vincitrice del premio Goya alla Migliore attrice protagonista nel 2020 per il film La trincea infinita, ma vista anche in La casa di carta, dove ha interpretato Manila. Suquet, invece, è noto per aver interpretato Martin nella serie Élite. Recitano poi nel film gli attori Rainer Reiners nel ruolo di Hans e Hildegard Schroedter in quello di Olga. Completano poi il cast Chacha Huang nel ruolo di Lili, Manuel Dueso in quello di Serafín, David Selvas in quello di Lucas e Marina Gatell in quello di Mónica.

La maledizione del cuculo cast

La spiegazione del finale del film

In La maledizione del cuculo, dunque, la coppia inizia a vivere situazioni davvero strane, mentre nella loro casa Hans e Olga trascorrono il loro tempo recitando degli incantesimi e proprio durante uno di questi l’anziana uccide suo marito pugnalandolo alla gola. Mentre Anna riceve dunque notizie preoccupanti dalla Spagna sullo strano comportamento della coppia di tedeschi, Marc cambia carattere, sfoggiando anche una perfetta parlata in tedesco. A questo punto, la donna decide di indagare meglio su quella casa, arrivando a trovare una stanza segreta in cui riesce ad introdursi. Qui trova due foto che mostrano Olga e Hans con altezze diverse dall’una all’altra.

In una di queste, Anna riconosce la strana donna che in precedenza l’aveva avvertita consigliandole di fuggire da quella casa. Si decide ora ad accettare il consiglio, tentando di allontanarsi da lì. Tuttavia, viene fermata da Marc, che sembra poi procedere ad annegarla nella vasca da bagno. Quando lei riprende conoscenza, non tenta più di opporsi al marito e, proprio come Marc, inizia a comunicare in tedesco. Nell’appartamento spagnolo, intanto, la mente di Olga torna a funzionare normalmente quando tenta di annegarsi a sua volta nella vasca da bagno. Marc e Anna tornano a quel punto dalla Germania ma non appena entrano in Olga riesce a intrappolare Marc in cantina.

L’anziana induce poi Anna ad un parto accelerato con l’ossitocina (ignorando l’offerta di Anna di restituire il suo corpo in cambio del sangue del bambino), facendo nascere il neonato con la massima cura e avvolgendolo con profondo amore. In una successiva colluttazione con Marc lo pugnala mortalmente con le forbici. Anna la attacca alle spalle, ma Olga si vendica con un colpo sul viso di Anna con un frullatore, dicendo a sé stessa (in spagnolo) “Non mi è mai piaciuto il mio naso“. Prima di lasciare l’appartamento, pochi secondi prima dell’arrivo della polizia, avvolge nuovamente il bambino con delicatezza e gli dice teneramente “Ti voglio bene”.

Il trailer di La maledizione del cuculo e dove vedere il film in streaming e in TV

La maledizione del cuculo è disponibile per il noleggio o l’acquisto sulla piattaforma Prime Video. Sfortunatamente, non è presente su nessuna delle altre piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 3 aprile alle ore 21:30 sul canale Rai 1. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

Karate Kid: cresce il cast del nuovo film Sony

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Karate Kid: cresce il cast del nuovo film Sony

Aramis Knight (Ms. Marvel) e Wyatt Oleff (Guardiani della Galassia, It) sono i nuovi membri del cast del prossimo Karate Kid di Sony Pictures, con Ben Wang nel ruolo del protagonista.

Come annunciato in precedenza, Jackie Chan e Ralph Macchio riprenderanno i loro ruoli per continuare la mitologia del franchise originale, con Joshua Jackson, Sadie Stanley e Ming-Na Wen a bordo. I dettagli sui ruoli che ricopriranno i nuovi arrivati sono ancora segreti. Jonathan Entwistle (The End of the F***ing World) dirigerà da una sceneggiatura di Rob Lieber (Peter Rabbit), con la produzione di Karen Rosenfelt (The Summer I Turned Pretty).

Fenomeno della cultura pop che abbraccia quasi tre decenni, i film di Karate Kid hanno guadagnato 618 milioni di dollari a livello globale, stimolando la creazione della serie nominata agli Emmy Cobra Kai, che ha introdotto il franchise a un’intera nuova generazione in tutto il mondo.

Macchio riprenderà il ruolo di Daniel LaRusso, che ha interpretato nella trilogia cinematografica originale di Karate Kid iniziata nel 1984 e ripreso nella serie Cobra Kai di Netflix, che ha da poco annunciato la sua sesta e ultima stagione. Chan tornerà nel ruolo di Mr. Han, un maestro di kung fu ispirato al personaggio del Maestro Miyagi, che ha allenato Dre Parker di Jaden Smith nel film remake del 2010.

Il meglio di te: tutto quello che c’è da sapere sul film

Il meglio di te: tutto quello che c’è da sapere sul film

Da sempre molto attento a tematiche come i legami famigliari, la disabilità e l’avanzare dell’età, il regista Fabrizio Maria Cortese aveva già affrontato tutto ciò con il suo film Ho amici in Paradiso, andando poi a concentrarsi in particolare sulla terza età con il film Free – Liberi, distribuito nel 2020. Con il suo nuovo lungometraggio, Il meglio di te, egli torna su questi temi realizzando un film estremamente personale, scritto a partire da riflessioni scaturite in seguito alla scomparsa del padre. La sceneggiatura – scritta da Cortese insieme a Maria Azzurra De Lollis, Marcello Cantoni e Carlo La Greca – riflette dunque sullo scorrere del tempo, sull’evoluzione dei rapporti e sul recupero di quanto andato perduto.

Un film struggente ma non straziante, che pone dunque l’attenzione sui sentimenti ed emoziona proprio per la sincerità con cui questi vengono raccontati. Il suo passaggio televisivo è dunque l’occasione per scoprire o riscoprire questo delicato ma intenso lungometraggio, capace di parlare una lingua universale. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Il meglio di te. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori, alle location dove il film è stato girato e alla colonna sonora che lo accompagna. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.

La trama di Il meglio di te

Protagonisti del film sono Antonio e Nicole, i quali dopo essersi amati intensamente si sono ritrovati lontani, dispersi, pieni di rabbia, di colpa e di delusione. L’inevitabile separazione traccia allora un confine molto netto tra le loro vite e entrambi proseguono da quel momento per la propria strada, in cerca di nuova serenità. Quando però Antonio si ammala, Nicole decide di tornare da lui mettendo da parte il risentimento del passato e cercando di recuperare qualcosa di molto importante per lei. Quel riavvicinamento sarà dunque l’occasione per loro per ripercorrere la propria storia insieme, alla ricerca di risposte a situazioni mai chiarite.

Il meglio di te cast

Il cast di Il meglio di te e le location dove è stato girato

Ad interpretare Antonio e Nicole vi sono gli attori Vincent Riotta e Maria Grazia Cucinotta. Se quest’ultima è nota per film come Il postino, I laureati e Il mondo non basta, Riotta – attore britannico di origini italiane – è invece conosciuto in Italia per la miniserie Il capo dei capi, ma si è anche distinto per la sua partecipazione ai film Il cavaliere oscuro, Rush e House of Gucci. Accanto a loro, recitano gli attori Anita Kravos – celebre per La grande bellezza e Alza la testa – nel ruolo di Paola, Giusi Merli – vista in La grande bellezza e Dune – Parte due – in quello di Mimì e Simone Montedoro – il capitano Giulio Tommasi di Don Matteo – in quelli di Simone.

Completano poi il cast Vanessa Contucci nel ruolo di Veronica, Michele Olita in quello di Lello, Mattia Iasevoli in quello di Lorenzo e Antonio Roma in quello di Lucio. Grande protagonista del film è però anche la Basilicata, regione dove si sono svolte le riprese e che fa da cornice di questa storia. Mentre gli interni sono quelli di una villa privata, gli esterni sono quelli di Brindisi di Montagna, Satriano di Lucania, Tricarico, Maratea, Pignola e Potenza. Il film contribuisce così alla “scoperta” cinematografica di questi luoghi, che permettono di allontanarsi da classici ambienti del cinema per mostrare altre bellezze paesaggistiche e urbane presenti in Italia.

Il meglio di te location

La canzone di Giusy Ferreri

Degna di nota è ovviamente anche la colonna sonora del film, curata da Valerio Calisse, Daniele Bonaviri e Gabriele Cannarozzo. Spicca poi in particolare il brano della cantante Giusy Ferreri, che porta il medesimo titolo del film. «Giusy mi piace tantissimo, adoro le sue canzoni, quando ho scritto la sceneggiatura de Il meglio di te le ho chiesto se aveva voglia di partecipare e lei ha accettato dopo aver letto il copione.», ha raccontato Cortese in un’intervista, nella quale Ferreri ha invece raccontato di aver elaborato il brano a partire da una musica già esistente ma ancora inutilizzata e di averci «costruito sopra una nuova melodia entrando in sostanza in quella che è la parte Nicole.»

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

Sfortunatamente il film non è ad oggi presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente in prima visione assoluta nel palinsesto televisivo di mercoledì 3 aprile alle ore 21:30 sul canale Rai 1. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

Disney: gli azionisti respingono l’offerta di Nelson Peltz, una vittoria per Bob Iger

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È ufficiale: Gli azionisti della Disney hanno respinto il tentativo dell’investitore attivista Nelson Peltz di ottenere posti nel consiglio di amministrazione della società. Gli investitori hanno votato per la rielezione di tutti e 12 i membri del consiglio di amministrazione sostenuti dalla società, compreso l’amministratore delegato Bob Iger, ponendo fine alla più costosa battaglia di deleghe aziendali della storia.

I risultati delle votazioni per i candidati al consiglio di amministrazione della Disney sono stati annunciati mercoledì in occasione dell’assemblea degli azionisti della società per il 2024, che si è tenuta virtualmente. Peltz, che dirige la società di investimenti Trian Partners, non ha ottenuto abbastanza voti a suo favore per ottenere un posto nel consiglio di amministrazione (così come l’altro candidato di Trian, l’ex Disney Jay Rasulo).

Horacio Gutierrez, senior EVP, chief legal and compliance officer di Disney, che ha supervisionato i lavori della riunione, ha dichiarato che le tabulazioni preliminari dei voti hanno mostrato che i 12 amministratori di Disney hanno vinto la rielezione con un “margine sostanziale”. (Ha aggiunto che i conteggi ufficiali dei voti saranno resi noti nei successivi verbali della riunione).

Gli investitori hanno votato su tre liste di candidati al consiglio di amministrazione in competizione tra loro: la lista di 12 membri raccomandata dalla Disney stessa, i candidati di Trian, Peltz e Rasulo, e i tre della società di investimento Blackwells Capital, che non hanno ottenuto abbastanza voti per aggiudicarsi un posto nel consiglio.

In una dichiarazione preparata, il presidente della Disney Mark Parker ha dichiarato: “Siamo immensamente grati ai nostri azionisti per il loro investimento nella Disney e per la loro fiducia nel suo futuro, in particolare in questo periodo di grandi cambiamenti nell’industria dell’intrattenimento in generale. Abbiamo la fortuna di avere un consiglio di amministrazione altamente qualificato che possiede un profondo impegno per la forza duratura di questa azienda e un’enorme quantità di esperienza e competenza, compresa la pianificazione della successione“.

Parker ha anche ringraziato Iger, “il suo eccezionale team di gestione” e i dipendenti della Disney “per aver continuato a fare i conti con i consumatori e gli azionisti durante questa distraente battaglia per procura”.

In una dichiarazione rilasciata dopo i risultati del voto, Iger ha dichiarato: “Voglio ringraziare i nostri azionisti per la fiducia che hanno riposto nel nostro consiglio di amministrazione e nel management. Con la distrazione del concorso per procura ormai alle spalle, siamo ansiosi di concentrare il 100% della nostra attenzione sulle nostre priorità più importanti: la crescita e la creazione di valore per i nostri azionisti e l’eccellenza creativa per i nostri consumatori“.

La Trian di Peltz aveva fatto una campagna per un cambiamento urgente del consiglio di amministrazione della Disney, citando la sottoperformance delle azioni della società di media negli ultimi anni e la pianificazione “pasticciata” del consiglio di amministrazione per la successione all’ex amministratore delegato Bob Chapek (il successore scelto da Iger, che è stato estromesso dopo meno di due anni). In risposta, Disney ha dichiarato che il consiglio di amministrazione sta già conducendo un diligente processo di selezione dell’amministratore delegato “guidato da amministratori delegati di successo con una recente e apprezzata esperienza di successione“.

I 30 migliori film epici da vedere

I 30 migliori film epici da vedere

Ambientazioni antiche o medievali, battaglie, eroismo, esotismo, temi profondi quali l’amore, l’odio, la morte, il coraggio. Sono questi gli elementi caratterizzanti dei cosiddetti film epici, i quali condividono molte similitudini con poemi epici come l’Iliade e l’Odissea, ma anche il ciclo di Re Artù e dei Cavalieri della Tavola Rotonda, l’Orlando Furioso o l’Epopea di Gilgamesh, giusto per citare i più celebri. La Hollywood degli anni Sessanta è stata il luogo dove hanno preso forma alcuni tra i più celebri film epici di sempre, spesso caratterizzati da uno specifico sottogenere di riferimento.

Film storico, di guerra, di fantascienza, fantasy o di carattere religioso, sono tanti i modi in cui i film epici si sono manifestati nel tempo, sempre riproponendo gli elementi citati in apertura anche se applicati al genere di riferimento. Anche in tempi più recenti sono stati realizzati lungometraggi di questo genere che meritano di essere visti e approfonditi e per orientarsi tra i tanti titoli esistenti, ecco i 30 film epici da vedere assolutamente.

Film epici storici

Film epici storici Ben Hur

I film epici di carattere storico – sia che propongano vicende o personaggi realmente esistiti, sia che si prendano libertà narrative raccontano anche elementi originali – sono tra gli esempi più celebri di questo genere di opere. Scopriamo alcuni tra i migliori.

  • Sentieri selvaggi, John Ford (1956). Un veterano confederato e il suo compagno mezzo Cherokee si imbarcano in un lungo viaggio alla ricerca di una bambina rapita. Grande classico del cinema, interpretato da John Wayne, il film unisce il senso dell’epica proprio degli antichi poemi ai canoni del genere western, divenendo uno dei più celebri esempi di questo connubio.
  • Ben Hur, William Wyler (1959). Al tempo di Gesù, un principe Ebreo viene tradito e mandato in schiavitù insieme alla propria famiglia da un amico Romano. L’incontro con Gesù in persona cambierà tutto. Affronterà il suo rivale in una memorabile corsa con le bighe, con l’obiettivo di salvare la propria famiglia. Charlton Heston è il protagonista di questo memorabile film, il primo a vincere ben 11 Oscar, che pur non narrando fatti realmente avvenuti si basa su un contesto storico documentato.
  • Spartacus, Stanley Kubrick (1960). In un impero romano decadente, il gladiatore Spartaco guida la rivolta degli schiavi, e tenta di portare i suoi seguaci alla libertà. Prima dei film per cui è principalmente noto, Kubrick realizza questo film epico ispirato alla figura di uno schiavo romano realmente vissuto tra il 109 e il 71 a.C., interpretato nel film dal celebre Kirk Douglas.
  • Lawrence d’Arabia, David Lean (1962). La storia comincia al Cairo, dove, per la sua conoscenza delle tribù beduine, il Luogotenente inglese T.E. Lawrence viene mandato in cerca del principe Faisal e viene incaricato di essere il legame tra arabi e britannici nella battaglia contro i turchi. Con l’aiuto del nativo Sherif Ali, Lawrence si ribella contro gli ordini dei superiori, e si imbarca in un lungo viaggio a dorso di un cammello attraverso il deserto. Altro grande classico del cinema epico, il film racconta di T. E. Lawrence, che guidò la rivolta araba durante la prima guerra mondiale.
  • L’ultimo Imperatore, Bernardo Bertolucci (1987). La storia della vita di Pu Yi, l’ultimo imperatore della Cina, e del suo regno scosso da continui tumulti. Dopo essere stato catturato dall’Armata Rossa come criminale di guerra nel 1950, Pu Yi, in prigione, ripensa alla propria giovinezza. Una vita di lusso ma isolata dal mondo esterno, e dalla complessa situazione politica del Paese. Con la Rivoluzione, il suo mondo viene completamente rivoltato.
  • Braveheart – Cuore impavido, Mel Gibson (1995). La storia del leggendario eroe scozzese del Tredicesimo secolo di nome William Wallace, che fece alleare tutti i clan scozzesi con l’obiettivo di combattere il monarca inglese Edoardo I, dopo aver sofferto una tragedia personale causata da soldati inglesi. Wallace mette insieme un gruppo di soldati scozzesi, non professionisti, che si rivela essere più forte di qualunque esercito.
  • Il Gladiatore, Ridley Scott (2000). Forse il film epico per antonomasia. L’imperatore Commodo prende il potere e si libera di Massimo, uno dei generali favoriti del padre e predecessore, l’Imperatore-filosofo Marco Aurelio. Quest’ultima, infatti, aveva designato Massimo come suo successore. Questi, però, viene venduto in schiavitù e finisce per diventare uno dei combattenti del Colosseo più famosi di Roma. La sua sete di giustizia lo porterà però a sfidare il nuovo imperatore. Russell Crowe e Joaquin Phoenix guidano questo epico film, che ha dato nuova vita a questo genere di opere.

Film epici di guerra

Film epici guerra Apocalypse Now

Anche il film di guerra si è spesso e volentieri configurato come film epico, in quanto nei conflitti bellici si possono ritrovare coraggio, amore, morte, gesta eroiche e numerosi altri elementi proprio dell’opera epica.

  • Apocalypse Now, Francis Ford Coppola (1979). Durante la guerra in Vietnam un agente dell’esercito americano si avventura in Cambogia alla ricerca di un pericoloso tiranno, il colonnello Kurtz, un tempo soldato modello poi convertitosi alla causa del nemico. Coppola vola fino nelle Filippine per realizzare quello che è considerato tra i film sulla guerra del Vietnam più celebri di sempre, vivida rappresentazione dell’insolubile dilemma morale costituito dalla guerra e del suo essere esteriorizzazione degli orrori interni all’essere umano.
  • Salvate il soldato Ryan, Steven Spielberg (1998). Nel 1944, un gruppo di soldati riceve l’ordine di evacuare il soldato James Ryan da dietro le linee tedesche. Ryan ha perso i suoi tre fratelli sul campo di battaglia e ha bisogno di essere riportato a casa rapidamente. Tra i più celebri film di Spielberg, che gli è valso il secondo Oscar per la Miglior regia, è questo un film epico di guerra che pone l’essere umano al centro di tutto.

Film epici biblici

Film epici biblici La passione di Cristo

  • I dieci comandamenti, Cecil B. DeMille (1956). Cresciuto come un principe egizio, Mosè scopre le sue origini ebraiche e combatte contro il Faraone per liberare il popolo ebraico dalla schiavitù. Un grande classico del cinema, apoteosi non solo di un modo di intendere l’epica ma anche di una serie di elementi tecnici all’epoca estremamente all’avanguardia.
  • Il re dei re, Nicholas Ray (1961). Quando nasce Gesú a Betlemme, tutta la Giudea è in fermento per la spietata dominazione romana. A ciò si aggiunge la tirannica soggezione in cui è tenuto il popolo ebraico da Erode, una fosca figura di regnante, cui presto succederà il figlio Antipa. Altro grande classico del cinema epico di carattere biblico, con Orson Welles con voce narrante.
  • La passione di Cristo, Mel Gibson (2005). Le ultime dodici ore di vita di Gesù, dall’orto degli Ulivi, all’arresto e la condanna a morte. La decisione di Ponzio Pilato di affidare la scelta alla folla, la flagellazione e, infine, la crocifissione. Opera controversa e oggetto di innumerevoli critiche, il film coniuga elementi biblici ad uno sguardo ampio su una vicenda ricca di dramma ed emozioni forti.

Film epici fantasy e di fantascienza

Film epici fantascienza fantasy Il Signore degli Anelli

La fantascienza e il fantasy sono da sempre due generi con cui l’epica ben si sposa. I loro canoni estetici e narrativi sono infatti facilmente adattabili all’epica, che trova così nuova vita e rinnovato valore.

  • 2001: Odissea nello spazio, Stanley Kubric (1968). Il dottor Bowman viene inviato nello spazio con altri astronauti a studiare un monolite nero. Durante il viaggio, HAL, il computer di bordo dell’astronave, comincia a disobbedire agli ordini e ciò porta alla resa dei conti tra uomo e macchina. Ancora Kubric, qui con uno dei suoi massimi capolavori. Un film enigmatico nel quale si ritrovano però tensioni ed emozioni propri del cinema epico.
  • Star Wars (1977). Con l’aiuto di fedeli robot e altri preziosi alleati, il giovane Luke Skywalker deve salvare la principessa ribelle Leila e sconfiggere l’Impero che costringe la galassia sotto il suo controllo. Grande classico della fantascienza, questo film di George Lucas è a sua volta uno dei film d’avventura più celebri ed iconici di sempre, così come i diversi sequel usciti nel corso del tempo. (Qui la recensione)
  • Il Signore degli Anelli (trilogia) (2001-2003). Un giovane hobbit e un variegato gruppo, composto da umani, un nano, un elfo e altri hobbit, partono per un delicata missione, guidati dal potente mago Gandalf. Devono distruggere un anello magico e sconfiggere così il malvagio Sauron. I tre film di questa trilogia – La Compagnia dell’Anello, Le due torri e Il ritorno del re – contribuirono alla rinnovata popolarità del genere d’avventura, mescolato in questo caso con evidente elementi fantasy.
  • 300, Zack Snyder (2007). Nel 480 a.C., la Grecia è in guerra con la Persia, guidata dal re Serse. Il re Leonida, re della città di Sparta, conduce un esercito di trecento uomini alla storica battaglia delle Termopili, contro l’enorme esercito persiano. Nonostante la consapevolezza dall’andare incontro a morte certa, gli uomini combattono con onore, e il loro sacrificio ispira tutti i greci ad unirsi contro il nemico comune. Snyder adatta l’omonima graphic novel dando vita ad un film a metà tra lo storico e il fantasy, data la presenza di diversi elementi appartenente al mondo del fantastico.
  • Dune e Dune – Parte Due, Denis Villeneuve (2021 e 2024). In un distante futuro dell’umanità, il duca Leto Atreides accetta la gestione di un pericoloso pianeta, Dune, l’unica fonte di una droga in grado di allungare la vita e fornire eccezionali capacità mentali, ma la cosa lo porterà alla rovina. Suo figlio Paul Atreides giurerà dunque vendetta contro coloro che hanno distrutto la sua famiglia, andando incontro al suo destino di messia. Villeneuve adatta il romanzo di Frank Herbert in due film straordinari dove il connubio tra epica e fantascienza tocca i massimi livelli.

Film epici recenti

Film epici recenti Napoleon

Sebbene i film epici in senso tradizionale siano oggi piuttosto rari, ci sono stati anche negli ultimi anni alcuni titoli che a loro modo si sono rifatti a questa tipologia di opere per raccontare nuove ed entusiasmanti vicende. Eccone 5 tra i più importanti.

  • Il primo re, Matteo Rovere (2019). Due fratelli, Romolo e Remo, catturati e resi schiavi dai cittadini di Alba Longa, guidano una rivolta delle popolazioni italiche. La nascita di una nuova tribù dal destino glorioso metterà però i due l’uno contro l’altro. Rovere rispolvera il film epico in Italia proponendo una strabiliante ricostruzione della nascita di Roma, attraverso trucchi, costumi, scenografie e la lingua latina. (Qui la recensione).
  • Sir Gawain e il Cavaliere Verde, David Lowery (2021). Il nipote di Re Artù intraprende un’audace ricerca per affrontare il Cavaliere Verde, un misterioso gigante che appare a Camelot. Rischiando la testa, si imbarca in un’avventura epica per mettersi alla prova con la sua famiglia e la sua corte. Ispirato al poema cavalleresco Sir Gawain e il Cavaliere Verde, il film di Lowery con protagonista Dev Patel è un’appassionante e suggestiva riflessione sulla morte e il valore della vita. (Qui la recensione).
  • The Northman, Robert Eggers (2021). Il principe Amleth sta per diventare un uomo quando suo padre viene brutalmente assassinato. Due decenni dopo, Amleth, ora un vichingo, incontra una veggente che gli ricorda il suo voto. Al suo terzo lungometraggio, Eggers realizza un’opera epica ispirata a Gesta Danorum di Saxo Grammaticus e all’Amleto di Shakespeare. Protagonista, nel ruolo di Amleth, è l’attore Alexander Skarsgard. (Qui la recensione).
  • Napoleon, Ridley Scott (2023). La rapida e spietata scalata di Napoleone Bonaparte per diventare imperatore di Francia si scontra con la sua disfunzionale e volatile relazione con la moglie Giuseppina, il suo vero amore. Joaquin Phoenix torna a collaborare con Scott assumendo i panni del celebre imperatore francese in un film epico che ha fatto tanto discutere per il suo ritratto sia di Napoleone che delle sue gesta. (Qui la recensione).
  • Killers of the Flower Moon, Martin Scorsese (2023). Negli anni Venti, alcuni membri della tribù di nativi americani Osage, della contea di Osage, in Oklahoma, vengono assassinati dopo che del petrolio viene trovato sulla loro terra, e l’FBI decide di indagare. Scorsese torna alla regia realizzando non solo uno dei migliori film dell’anno ma anche dei tempi recenti. Un racconto epico che coniuga western e gangster movie con una capacità narrativa inarrivabili. Nel cast, Leonardo DiCaprio, Lily Gladstone e Robert De Niro. (Qui la recensione).

Film epici cinesi

Film epici cinesi La tigre e il dragone

Il cinema cinese ha in più occasioni dimostrato di essere ricco di risorse e sorprese e diversi film epici provenienti da questo paese si sono nel tempo affermati come opere di grande valore. Ecco i tre migliori.

  • La tigre e il dragone, Ang Lee (2001). Li Mu Bai, esperto di arti marziali, affida alla sua amata, un’abile guerriera, una spada dai poteri magici. Quando l’arma viene rubata dai suoi nemici, i due innamorati intraprendono una pericolosa missione per recuperarla. Premiato con l’Oscar per il Miglior film straniero, è questo un film di genere wuxia, incentrato dunque sulle arti marziali, dove si ripercorrono epici combattimenti e profondi sentimenti.
  • 7 guerrieri, Ronny Yu (2013). Nell’antica Cina, i sette figli di un ufficiale prigioniero cercano di salvare il padre minacciato da un esercito di migliaia di persone. La storia è basata su una leggenda cinese intitolata “I generali della famiglia Yang“, a sua volta tratta da una vicenda reale. 7 guerrieri è ancora oggi uno dei più popolari film epici prodotti in Cina.
  • 800 eroi, Guan Hu (2020). La storia della battaglia fra Cina e Giappone durante gli anni Trenta a Shanghai. Di fronte all’avanzata dell’esercito giapponese, circa 800 soldati cinesi resistono agli assalti imperiali. Ambientato nel corso della battaglia di Shanghai verificatasi durante la brutale seconda guerra sino-giapponese, il film è un altro grande esempio di epica cinese, affermatosi come il secondo maggiore incasso mondiale del 2020. (Qui la recensione).

Film epici su Netflix

Film epici Netflix Rebel Moon

Anche su Netflix si possono trovare diversi film epici da vedere, ma qui di seguito si riportano i Netflix Original, titoli che non si possono trovare da nessun’altra parte se non su tale piattaforma.

  • Il re, David Michod (2019). Il giovane Hal ha abbandonato le sue responsabilità per vivere liberamente tra la gente comune, ma quando le circostanze familiari lo costringono ad accettare il trono d’Inghilterra, non ha altra scelta che accettare il suo destino. Protagonista di questo film ispirato in maniera estremamente libera all’Enrico V di William Shakespeare, è l’attore Timothée Chalamet, alle prese con una delle sue prove d’attore più cupe. (Qui la recensione).
  • Outlaw King – Il re fuorilegge, David Mackenzie (2018). Dopo essere stato incoronato re di Scozia, il leggendario guerriero Robert Bruce viene costretto all’esilio dagli inglesi. Postosi a guida di una banda di fuorilegge, l’uomo reclama il trono. Il film, incentrato sulla figura storica di Roberto I di Scozia, è interpretato da Chris Pine.
  • Niente di nuovo sul fronte occidentale, Edward Berger (2022). Nella Germania del 1917, il giovane Paul Baumer mente riguardo la sua età per potersi arruolare con i suoi amici, tutti giovani uomini patrioti. La realtà della guerra però, smantella quasi immediatamente la loro esuberanza. Berger propone un nuovo adattamento del celebre romanzo di Erich Maria Remarque, premiato vincitore di 4 Oscar tra cui Miglior film internazionale. (Qui la recensione).
  • Rebel Moon, Zack Snyder (2023). Quando le forze armate del Mondo Madre minacciano un tranquillo villaggio di contadini su una luna distante, una misteriosa outsider diventa l’unica speranza di sopravvivenza. Snyder torna all’epica, stavolta con un film di fantascienza diviso in due parti, Figlia del fuoco e La sfregiatrice, dove si rielabora la figura del potere malvagio e di coloro che tentano di opporvisi. (Qui la recensione della Parte 1).
  • Troy – La caduta di Troia (2018). Mentre è alla ricerca della donna che Afrodite gli ha promesso, Paride scopre la sua vera identità e si innamora perdutamente di Elena di Sparta. Così, ha inizio la guerra di Troia. In questa miniserie di 8 puntate, si ripercorre la vicenda narrata nel poema epico Iliade, con la guerra tra greci e troiani già a suo modo proposta dal celebre film del 2004 Troy.

The Witcher – stagione 4: Sharlto Copley e altre due new entry nel cast della serie Netflix

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Il cast della quarta stagione di The Witcher – stagione 4 si è ampliato: altre tre star si sono unite alla prossima stagione dell’adattamento della serie The Witcher di Netflix.

Variety ha riportato che Danny Woodburn, Sharlto Copley e James Purefoy si sono uniti al cast di The Witcher – stagione 4, il quarto capitolo di The Witcher. Woodburn interpreterà il memorabile personaggio del nano Zoltan, mentre Copley vestirà i panni del cacciatore di taglie Leo Bonhart. Infine, Purefoy avrà il ruolo del consigliere di corte e spia Skellen.

Woodburn ha una vasta filmografia di film e televisione, tra cui apparizioni in Watchmen e Teenage Mutant Ninja Turtles del 2014, mentre uno dei suoi ruoli più famosi è quello di Mickey, l’amico di Kramer in Seinfeld. Copley è già apparso in District 9, The A-Team ed Elysium, oltre che in Monkey Man, mentre Purefoy è apparso in film come A Knight’s Tale, V for Vendetta e Fisherman’s Friends.

In precedenza la serie era guidata da Henry Cavill nel ruolo di Geralt di Rivia, ma la terza stagione ha segnato l’ultima stagione di Cavill nei panni del cacciatore, sostituito da Liam Hemsworth, veterano di Hunger Games, a partire dalla quarta stagione. La serie è interpretata anche da Freya Allan nel ruolo della principessa Ciri, Anya Chalotra nel ruolo di Yennefer di Vengerberg e Joey Batey nel ruolo di Jaskier.

Cosa sappiamo su The Witcher – stagione 4

La produzione della quarta stagione di “The Witcher” inizierà questa primavera. La terza stagione della serie è andata in onda su Netflix tra giugno e luglio 2023. La descrizione ufficiale della nuova stagione afferma che:

Dopo gli sconvolgenti eventi che hanno alterato il Continente e che hanno chiuso la terza stagione, la nuova stagione segue Geralt, Yennefer e Ciri che si trovano a dover attraversare il Continente devastato dalla guerra e i suoi numerosi demoni separati gli uni dagli altri. Se riusciranno ad abbracciare e guidare i gruppi di disadattati in cui si trovano, avranno la possibilità di sopravvivere al battesimo del fuoco e di ritrovarsi.

Chi ha creato The Witcher?

Basato sui racconti e sui romanzi di Andrzej Sapkowski, The Witcher è creato e prodotto esecutivamente da Lauren Schmidt Hissrich, che ne è anche la showrunner. Sean Daniel e Jason Brown della Sean Daniel Company sono i produttori esecutivi insieme a Tomek Baginski e Jarek Sawko della Platige Image.

Marlon Brando, 100 anni dalla nascita del leggendario attore

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Marlon Brando, 100 anni dalla nascita del leggendario attore

Ricorre oggi il centenario di Marlon Brando, il “selvaggio” di Hollywood che attraversò a testa alta il passaggio dal cinema classico al cinema moderno senza restarne schiacciato, ma anzi contribuendo attivamente alla rivoluzione in corso. Vincitore di due premi Oscar (nel 1955 per Fronte del porto e nel 1973 per Il padrino), Brando si distinse infatti per un approccio estremamente fisico, quasi animalesco, ai suoi personaggi, rifuggendo da ogni teatralità per andare alla ricerca  della loro vera anima e psicologia.

Ma Brando è ricordato non solo per i suoi ruoli quanto anche per le tante vicissitudini personali che hanno contribuito alla formazione del suo mito. Dalle numerose cause umanitarie sostenute alla turbolenta vita sentimentale e fino alle tragedie legate ai figli. Ma mentre questi sono aspetti che appunto non fanno che confermare la natura di “genio e sregolatezza” di Brando, è sul suo lascito artistico che oggi ha più che mai senso interrogarsi.

Interpretazioni come quelle in Un tram chiamato Desiderio, Fronte del porto, Il selvaggio, Il padrino, Ultimo tango a Parigi e Apocalypse Now – tanto per citare le più celebrate – sono ancora oggi considerate tra le più memorabili interpretazioni della storia della recitazione. Brando ha infatti dato vita ad uno scarto enorme rispetto alla generazione precedente di attori, segnando nuovi standard per quella venuta in seguito e che avrà proprio lui come nume tutelare.

Marlon Brando protagonista del manifesto del 42° Torino Film Festival

Scomparso ormai da 20 anni, Brando continua dunque ad essere una figura di riferimento imprescindibile, a cui la prossima edizione del Torino Film Festival dedicherà come noto una rassegna celebrativa proprio in occasione del suo centenario, con 24 titoli che ne ripercorrono la carriera dagli esordi del 1950 fino a una delle ultime interpretazioni del 1996. Sarà dunque l’ennesima occasione per riscoprire questo gigante della recitazione.

Negli UCI Cinemas arriva il tour per il lancio di Un mondo a parte

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In occasione dell’arrivo in sala di Un mondo a parte, commedia distribuita da Medusa Film, UCI Cinemas ospiterà il tour del regista Riccardo Milani e dei protagonisti del film Antonio Albanese e Virginia Raffaele.

I tre, a partire dal 29 marzo, presenteranno il film in diverse multisala del Circuito, incontrando gli spettatori prima della proiezione. Di seguito le tappe del tour:

  • Venerdì 29 marzo: UCI Parco Leonardo alle ore 19:00
  • Sabato 30 marzo: UCI Luxe Campi Bisenzio alle ore 16:30
  • Domenica 31 marzo:  UCI Porta di Roma alle ore 19:30
  • Giovedì 4 aprile: UCI Cinepolis Marcianise alle ore 20:30
  • Venerdì 5 aprile: UCI Casoria alle ore 19:30
  • Sabato 6 aprile: UCI Showville Bari alle ore 19:45
  • Domenica 7 aprile: UCI Molfetta alle ore 20:00

Un mondo a parte racconta la storia del maestro elementare Michele Cortese, a cui sembra aprirsi una nuova vita. Dopo 40 anni di insegnamento nella giungla romana, Cortese, riesce a farsi assegnare all’Istituto Cesidio Gentile detto Jurico: una scuola composta da un’unica pluriclasse, con bambini dai 7 ai 10 anni, nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo.

Grazie all’aiuto della vicepreside Agnese e dei bambini, il maestro supera la sua inadeguatezza metropolitana e diventa uno di loro. Quando tutto sembra andare per il meglio però, arriva la notizia che la scuola, per mancanza di iscrizioni, a giugno chiuderà. Inizia così una corsa contro il tempo per evitarne la chiusura in qualsiasi modo.

Matrix 5: il film in sviluppo senza nessuna delle Wachowski alla regia

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La Warner Bros. tornerà al franchise dell’eletto con Matrix 5. Lo studio ha annunciato che un quinto film è in fase di sviluppo. Sarà il primo capitolo senza Lana o Lily Wachowski come registe. Invece, lo sceneggiatore di The Martian Drew Goddard si occuperà della regia. Scriverà anche la sceneggiatura e produrrà il film insieme alla sua compagna della Goddard Textiles, Sarah Esberg. Lana Wachowski, che ha diretto l’ultimo episodio del franchise, Matrix: Resurrections del 2021, è la produttrice esecutiva.

Non è chiaro chi dell’universo di Matrix tornerà: Keanu Reeves e Carrie-Anne Moss hanno interpretato tutti i film precedenti come Neo e Trinity, mentre Yahya Abdul-Mateen II, Jonathan Groff, Neil Patrick Harris e Priyanka Chopra Jonas si sono uniti all’universo di Matrix nell’iterazione più recente.

I dettagli della trama non sono stati rivelati, ma il presidente della produzione della Warner Bros. Motion Pictures, Jesse Ehrman, anticipa che la storia farà avanzare il mondo fantasy senza allontanarsi troppo da ciò che ha reso la serie un successo.

“Drew è arrivato alla Warner Bros. con una nuova idea che tutti noi crediamo sarebbe un modo incredibile per continuare il mondo di Matrix, sia onorando ciò che Lana e Lilly iniziarono più di 25 anni fa, sia offrendo una prospettiva unica basata sul suo amore per il mondo di Matrix”, ha detto Ehrman in una nota. “L’intero team della Warner Bros. Discovery è entusiasta che Drew realizzi questo nuovo film di ‘Matrix’, aggiungendo la sua visione al canone cinematografico che le Wachowski hanno impiegato un quarto di secolo a costruire qui in studio”.

The Matrix, che ha dato il via al franchise nel 1999, è considerato uno dei film di fantascienza più influenti di tutti i tempi. Ha ispirato tre sequel, The Matrix Reloaded e The Matrix Revolutions del 2003 e The Matrix Resurrections del 2021. Il quarto episodio, arrivato dopo un intervallo di 18 anni e il primo ad essere diretto esclusivamente da Lana, è stato un’enorme delusione al botteghino. Ciò è in parte dovuto al fatto cheil film, come l’intera lista del 2021 di Warner Bros., era disponibile contemporaneamente su HBO Max senza costi aggiuntivi.

Festival di Cannes 2024: Le Deuxième Acte di Quentin Dupieux è il film d’apertura

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Le Deuxième Acte (The Second Act titolo internazionale) di Quentin Dupieux, l’ultimo film del prolifico regista e sceneggiatore francese, che è anche musicista, aprirà il prossimo Festival di Cannes. Presentata fuori concorso in prima mondiale sulla Croisette martedì 14 maggio, questa commedia in quattro parti uscirà lo stesso giorno in tutte le sale francesi.

Per inaugurare i festeggiamenti della 77a edizione, un artista audace e imprevedibile calcherà il tappeto rosso del Grand Théâtre Lumière, circondato da tutta la sua squadra. Regista che abbraccia la libertà – nel tono, nella forma e nel soggetto – Quentin Dupieux si è liberato dalle convenzioni attraverso un corpus di opere già vasto (13 lungometraggi in 17 anni), stabilendo l’assurdo come genere a sé stante e sconvolgendo tutto gli altri e The Second Act è un perfetto esempio di questo!

Come i precedenti, The Second Act si presenta come una nuova mise en abyme attorno alla recitazione – già uno dei temi centrali di Yannick e Daaaaaali! Il cast è tanto prestigioso quanto inaspettato: Léa Seydoux, Vincent Lindon e Louis Garrel entrano per la prima volta nell’universo demenziale di Quentin Dupieux, mentre Raphaël Quenard ritorna per la quarta volta, dopo Mandibles, Smoking Causes Coughing e Yannick.

Il premio del destino, la seconda stagione della serie in arrivo su AppleTV+

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Apple TV+ ha svelato oggi la seconda stagione di Il premio del destino, la serie comedy creata dal vincitore dell’Emmy David West Read (“Schitt’s Creek”) e interpretata da un cast corale guidato da Chris O’Dowd.

Il premio del destino: quando esce e dove vederla in streaming

La nuova stagione, composta da 10 episodi, farà il suo debutto su Apple TV+ il 24 aprile con i primi tre episodi, seguiti da un nuovo episodio settimanale ogni mercoledì fino al 12 giugno.

Il premio del destino: la trama e il cast

Basata sull’omonimo romanzo di M.O. Walsh, la seconda stagione torna a seguire gli abitanti di Deerfield quando la macchina Morpho li prepara per la misteriosa “fase successiva”. Mentre i potenziali rivelati di ognuno vengono scambiati per visioni, nascono nuove relazioni e si pongono nuove domande in città. Dusty (Chris O’Dowd) e Cass (Gabrielle Dennis) decidono di separarsi, mentre Trina (Djouliet Amara) e Jacob (Sammy Fourlas) imparano che possono liberarsi delle loro vecchie etichette. Giorgio (Josh Segarra) e Izzy (Crystal Fox) trovano la propria storia d’amore, mentre Hana (Ally Maki) e Padre Reuben (Damon Gupton) cercano di scoprire quale sia lo scopo della macchina. La piccola comunità si trova ancora una volta a mettere in discussione ciò che pensava di sapere sulla vita dei propri abitanti, sui loro rapporti, le loro potenzialità e sulla Morpho stessa.

La seconda stagione accoglie vecchie e nuove guest star, tra cui Justine Lupe, Aaron Roman Weiner, Mary Holland, Patrick Kerr, Cocoa Brown, Carrie Barrett, Elizabeth Hunter, Jim Meskimen, Matt Dellapina e Melissa Ponzio ed è prodotta da Skydance Television e CJ ENM/Studio Dragon.

David West Read è showrunner e produttore esecutivo, insieme a David Ellison, Dana Goldberg e Matt Thunell per Skydance Television, Miky Lee, Jey-hyun Kim e Hyun Park per Studio Dragon, Bill Bost e Sarah Walker. Steven Tsuchida, Heather Jack, Jordan Canning, Satya Bhabha e Declan Lowney dirigono la serie.

La prima stagione di “Il premio del destino” ha rapidamente raggiunto lo status Certified Fresh su Rotten Tomatoes ed è stata definita come “stimolante”, “esilarante” e “uno dei migliori debutti comici degli ultimi anni”.

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