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MCU: le 10 peggiori decisioni prese da Nick Fury

MCU: le 10 peggiori decisioni prese da Nick Fury

Nick Fury ha preso alcune decisioni terribili nel MCU sin dalla sua prima apparizione in Iron Man del 2008. Samuel L. Jackson ha debuttato nei panni di Nick Fury nella scena post-credits del film, che anticipava la formazione degli Avengers dopo la rivelazione di Tony Stark. Jackson è apparso in un totale di undici film e due serie televisive ambientate nel mondo del MCU, per un periodo di ben 15 anni, il che lo rende uno degli attori più longevi di qualsiasi franchise di supereroi in live action. Se Nick Fury è stato spesso associato agli eroi del MCU, le sue azioni sono state raramente così eroiche. La storia del personaggio è stata esplorata in dettaglio e gli spettatori lo hanno spesso visto fare scelte sbagliate a spese di altri personaggi. Ecco dieci esempi delle peggiori decisioni prese da Nick Fury nell’MCU.

Sfruttare gli Skrull a proprio vantaggio

MCU Skrull

Ambientato nel 1995, Captain Marvel presentò per la prima volta gli Skrull mutaforma a Nick Fury, e il futuro direttore dello SHIELD strinse subito un legame con il generale Skrull Talos. Secret Invasion della Fase 5 rivelò che Fury aveva stretto un accordo con gli Skrull: se avessero lavorato segretamente per lui, avrebbe permesso loro di vivere sulla Terra mentre lui e Carol Danvers avrebbero cercato una nuova casa per loro. Sfortunatamente, Fury non ha mantenuto la sua parte dell’accordo nemmeno trent’anni dopo, sfruttando invece le capacità di mutamento di forma degli Skrull per svolgere missioni per lui, permettendogli di scalare i ranghi dello SHIELD.

Creare armi per proteggere la Terra dopo l'”invasione” di Thor

Nick Fury Thor

Avengers del 2012 ha riunito per la prima volta la squadra sotto la tutela di Nick Fury e dello SHIELD, ma ha anche rivelato che l’organizzazione stava conducendo alcuni esperimenti potenzialmente nefasti. Dopo aver hackerato i server dello SHIELD, Tony Stark ha scoperto che Fury e lo SHIELD stavano usando il Tesseract per sviluppare armi pericolose. Inizialmente, ciò avveniva in risposta all’arrivo di Thor sulla Terra e al successivo attacco di Loki in Thor del 2011, ma la scoperta delle forze dell’HYDRA che crescevano all’interno dello SHIELD in The Winter Soldier suggerisce che queste armi sarebbero state utilizzate per scopi più distruttivi.

Mantenere il segreto sull’esistenza di Captain Marvel

Nick Fury Captain Marvel

Brie Larson non è stata introdotta nel ruolo di Captain Marvel nel MCU fino al 2019, ma il suo film di debutto era ambientato nel 1995 e rivelava che aveva incontrato un giovane Nick Fury quasi subito dopo l’atterraggio sulla Terra. Ciò significa che Fury era a conoscenza di Captain Marvel in tutte le sue precedenti apparizioni nel MCU, il che solleva la questione del perché non abbia contattato la sua amica dotata di superpoteri. Danvers ha sottolineato che dovrebbe essere contattata solo in caso di emergenza, ma la minaccia dell’arrivo degli Asgardiani sulla Terra, l’attacco di Loki a New York e il piano di Ultron per la fine del mondo avrebbero certamente costituito delle emergenze, quindi Fury non ha rivelato prima l’esistenza di Capitan Marvel è stata una mossa terribile.

Abbandonare gli Avengers

MCU Captain America The Winter Soldier

Dopo i drammatici eventi di Captain America: The Winter Soldier, Nick Fury è stato dato per morto e i segreti dello SHIELD e dell’HYDRA sono stati rivelati al mondo. Questo ha portato Fury a nascondersi, abbandonando i suoi amici supereroi anche nei momenti in cui avevano più bisogno di lui. Fury è apparso durante Avengers: Age of Ultron, aiutandoli a salvare i civili a Sokovia, ma poi Fury è rimasto assente fino a Infinity War, e non per aiutare la squadra che aveva riunito. Avrebbe potuto aiutarli a gestire gli Accordi di Sokovia, aiutarli a proteggere Bucky Barnes o fornire assistenza durante le varie battaglie contro Thanos, ma Fury non si è mai preoccupato di apparire.

Manipolazione dell’Uomo Ragno con l’aiuto di Talos

Nick Fury Spider-Man

Nick Fury è stato vittima dello schiocco di dita di Thanos in Infinity War, ma è tornato dopo il Blip in Endgame e sembra essersi lanciato subito nell’aiutare Spider-Man ad affrontare una nuova minaccia dopo la morte traumatica del suo precedente mentore, Tony Stark. Mysterio e i suoi “Elementali” hanno rappresentato un enorme pericolo sulla scia di Avengers: Endgame, ma invece di affrontare il problema in prima persona, Nick Fury ha inviato Talos al suo posto, che ha proceduto a manipolare Peter Parker affinché si unisse alla loro lotta. Mentre tutto questo accadeva, Fury si sentiva evidentemente al di sopra di tutto, scegliendo invece di fingere di essere in vacanza su un’isola deserta a bordo della Stazione Spaziale SABER.

Sfruttare la morte di Phil Coulson per formare gli Avengers

MCU Phil Coulson

Una delle decisioni più controverse prese da Nick Fury nel MCU è arrivata durante Avengers, che ha visto l’elivelivolo dello SHIELD che ospitava i supereroi emergenti attaccato dalle forze di Loki. Durante l’attacco, Phil Coulson interpretato da Clark Gregg perse la vita e gli Avengers vennero dispersi, facendo potenzialmente svanire le speranze di vedere gli eroi riunirsi. Tuttavia, Fury ha usato la tragica morte di Coulson per motivare gli Eroi più potenti della Terra a riunirsi e ad affrontare Loki, usando come catalizzatore delle carte collezionabili macchiate di sangue. Questo non sarebbe stato così discutibile se le carte fossero state effettivamente sulla persona di Coulson, piuttosto che nel suo armadietto, quindi questo ha fornito solo un assaggio delle abilità di manipolazione di Fury.

Lasciare la moglie dopo il rientro dal Blip

Nick Fury moglie

Secret Invasion ha rivelato in modo scioccante che Nick Fury è stato sposato per decenni, ma non solo: è stato sposato con una Skrull di nome Varra (che ha adottato il nome umano di Priscilla). Varra aveva lavorato per Fury poco dopo gli eventi di Captain Marvel e i due avevano instaurato una relazione sentimentale negli anni ’90 e 2000. Al momento della sua presentazione, tuttavia, Varra ha rivelato di essere stata devastata dalla scomparsa di Fury dopo lo schiocco di Thanos. Tuttavia, è rimasta ancora più ferita dal fatto che, quando lui è tornato, ha scelto volontariamente di partire ancora una volta per lavorare alla Stazione Spaziale SABER, trascurando l’importanza del suo matrimonio.

Salta il suo stesso incontro con Gravik

MCU Gravik

Nel corso dei sei episodi di Secret Invasion, è stata ventilata una battaglia tra Fury e il Gravik interpretato da Kingsley Ben-Adir, il leader della ribellione Skrull. Il tutto si è concretizzato nel finale di Secret Invasion, che ha visto Fury consegnare il DNA degli Avengers, il Raccolto, permettendo a Gravik di trasformarsi nel Super Skrull e di combattere Fury. Tuttavia, Fury si è rivelato essere G’iah interpretato da Emilia Clarke sotto mentite spoglie, il che ha portato a un’enorme battaglia in CGI. Questa decisione controversa è stata resa ancora più grave dal fatto che Fury deve aver scelto di evitare di combattere Gravik, il che significa che le morti di Maria Hill e Talos e le sostituzioni di Rhodey ed Everett Ross sono state ben poca cosa.

Lasciare Iron Man fuori dagli Avengers

Nick Fury Iron Man

Dopo l’apparizione di Nick Fury nella scena post-credits di Iron Man, ci si aspettava che Tony Stark sarebbe stato un candidato sicuro per gli Avenegers. Tuttavia, Iron Man 2 del 2010, che vedeva Fury in un ruolo più importante, ha rivelato che Stark era ancora in considerazione e alla fine è stato escluso. Stark sarebbe stato invece un consulente dello SHIELD, una delle peggiori decisioni prese da Fury. Anche se Stark sarebbe diventato rapidamente un membro dei Vendicatori solo due anni dopo, il fatto che Fury fosse disposto a escludere un potente supereroe dalla squadra dimostrò fin da subito che forse non aveva fatto le scelte giuste.

Fuggire dalla Terra durante l’attacco agli Skrull

Nick Fury Secret Invasion

Nick Fury è tornato sulla Terra solo in Secret Invasion a causa del suo precedente legame con Gravik e sentendosi responsabile delle azioni della ribellione Skrull. Il finale di Secret Invasion ha visto Fury abbandonare ancora una volta la Terra, poco dopo la morte di Gravik, sentendosi apparentemente al termine del suo lavoro. Probabilmente non avrebbe potuto lasciare la Terra in un momento peggiore, dato che il Presidente degli Stati Uniti, Ritson, ha dichiarato guerra agli Skrull in Secret Invasion, il che significa che le vite di un milione di Skrull innocenti sulla Terra sono ora in pericolo – a causa di Nick Fury. Nonostante ciò, è tornato alla Stazione Spaziale SABER pronto per la sua apparizione in The Marvels del 2023.

The Flash: disponibile su tutte le principali piattaforme digitali per Warner Bros. Home Entertainment

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Warner Bros. Pictures presenta The Flash, diretto da Andy Muschietti (i film di “IT”, “La Madre”) e interpretato da Ezra Miller, che torna nei panni di Barry Allen nel primo stand alone cinematografico del Supereroe DC.

In “The Flash” i mondi si incontreranno quando Barry userà i suoi superpoteri per viaggiare indietro nel tempo e cambiare gli eventi del passato. Ma quando il tentativo di salvare la sua famiglia altera inavvertitamente il futuro, Barry rimane intrappolato in una realtà in cui il generale Zod è tornato, minacciando distruzione, e senza alcun Supereroe a cui rivolgersi. L’unica speranza per Barry è riuscire a far uscire dalla pensione un Batman decisamente diverso per salvare un kryptoniano imprigionato…. malgrado non sia più colui che sta cercando. In definitiva, per salvare il mondo in cui si trova e tornare al futuro che conosce, l’unica speranza per Barry è ‘correre per la sua vita’. Ma questo estremo sacrificio sarà sufficiente per resettare l’universo?

Fanno parte del cast di “The Flash” anche l’astro nascente Sasha Calle, Michael Shannon (“Bullet Train”, “Batman v Superman: Dawn of Justice”), Ron Livingston (“Loudermilk”, “L’evocazione – The Conjuring”), Maribel Verdú (“Elite”, “Y tu mamá también – Anche tua madre”), Kiersey Clemons (“Zack Snyder’s Justice League”, “Sweetheart”), Antje Traue (“King of Ravens”, “L’uomo d’acciaio”) e Michael Keaton (“Spider-Man: Homecoming”, “Batman”).

“The Flash” è prodotto da Barbara Muschietti (i film “IT”, “La Madre”) e Michael Disco (“Rampage – Furia Animale”, “San Andreas”). La sceneggiatura è di Christina Hodson (“Birds of Prey”, “Bumblebee”), con una screen story di John Francis Daley e Jonathan Goldstein (“Dungeons & Dragons: L’onore dei ladri”, “Spider-Man: Homecoming”) e Joby Harold (“Transformers: Il risveglio”, “Army of the Dead”), basato sui personaggi dell’Universo DC. I produttori esecutivi sono Toby Emmerich, Walter Hamada, Galen Vaisman e Marianne Jenkins.

Ad affiancare il regista Muschietti dietro la macchina da presa è il team composto dal direttore della fotografia Henry Braham (“Guardiani della Galassia Vol. 3”, “The Suicide Squad”), lo scenografo Paul Denham Austerberry (“IT Capitolo 2”, “La forma dell’acqua”), i montatori Jason Ballantine (i film “IT”,“Il grande Gatsby”) e Paul Machliss (“The Gentlemen”, “Baby Driver – Il genio della fuga”) e la costumista Alexandra Byrne (“Doctor Strange”, “Guardiani della Galassia”). La colonna sonora è di Benjamin Wallfisch (“L’uomo invisibile”, i film “IT”).

Warner Bros. Pictures presenta una produzione Double Dream/ Disco Factory, un film di Andy Muschietti: “The Flash”, è stato distribuito nelle sale italiane da Warner Bros. Pictures.

Strange Planet – Uno strano mondo, il trailer della serie Apple TV+

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Apple TV+ ha svelato il trailer di “Strange Planet – Uno strano mondo“, la nuova serie animata per adulti composta da 10 episodi che farà il suo debutto il 9 agosto con i primi tre episodi, seguiti da nuove puntate settimanali ogni mercoledì, fino al 27 settembre. Basata sull’omonima graphic novel bestseller del New York Times, divenuta un fenomeno sui social media, “Strange Planet – Uno strano mondo” offre uno sguardo esilarante e perspicace su uno scenario lontano non dissimile dal nostro. In un mondo stravagante di rosa e viola, gli esseri blu esplorano l’assurdità delle tradizioni umane quotidiane.

A dare voce a questo mondo di strani esseri sono il candidato al Gotham Award Tunde Adebimpe (“Rachel sta per sposarsi”), la candidata all’Emmy Demi Adejuyigbe (“The Amber Ruffin Show”), Lori Tan Chinn (“Awkwafina è Nora del Queens”), il candidato al Critics Choice Award Danny Pudi (“Community”) e la candidata all’Emmy Award Hannah Einbinder (“Hacks”).

“Strange Planet – Uno strano mondo” è co-creata e prodotta esecutivamente dal vincitore dell’Emmy Dan Harmon (“Rick and Morty”, “Community”) e dall’autore di bestseller del New York Times Nathan W. Pyle. Il vincitore del premio Oscar® Alex Bulkley (“Pinocchio di Guillermo del Toro”), il vincitore del premio Emmy Corey Campodonico per ShadowMachine (“BoJack Horseman”, “Tuca & Bertie”), Lauren Pomerantz (“Saturday Night Live”, “The Ellen DeGeneres Show”), la vincitrice del premio Emmy Amalia Levari (“Over the Garden Wall”, “Harvey Beaks”), Steve Levy (“Rick and Morty”, “Community”) e Taylor Alexy Pyle fungono da produttori esecutivi. “Strange Planet – Uno strano mondo” è prodotto da Apple Studios e ShadowMachine.

Apple TV+ offre serie drammatiche e commedie avvincenti e di qualità, lungometraggi, documentari innovativi e intrattenimento per bambini e famiglie, ed è disponibile per la visione su tutti i tuoi schermi preferiti. Dopo il suo lancio il 1° novembre 2019, Apple TV+ è diventato il primo servizio di streaming completamente originale a essere lanciato in tutto il mondo, ha presentato in anteprima più successi originali e ha ricevuto riconoscimenti più velocemente di qualsiasi altro servizio di streaming. Ad oggi, i film, i documentari e le serie originali Apple sono stati premiati con 369 vittorie e 1.478 nomination ai premi, tra cui la commedia pluripremiata agli Emmy “Ted Lasso” e lo storico Oscar® come Miglior film a “CODA”.

Campari torna protagonista di Venezia 80

Campari torna protagonista di Venezia 80

Da mercoledì 30 agosto a sabato 9 settembre, Campari tingerà di Rosso il Lido di Venezia portando le sue note di Passione e Creatività alla 80. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica – La Biennale di Venezia.

Al centro delle iniziative Campari, Main Sponsor della Mostra per il sesto anno consecutivo, l’incontro tra i nomi affermati del Grande Schermo e i giovani talenti emergenti, un fil rouge che da sempre contraddistingue il brand simbolo dell’aperitivo italiano per eccellenza.

Il palinsesto firmato Campari si animerà di appuntamenti esclusivi che avranno come cornice due location d’eccezione. La Campari Lounge – situata presso la Terrazza Biennale, proprio di fronte al Palazzo del Casinò – diventata ormai punto d’incontro fondamentale per parlare di cinema e respirare l’atmosfera del Lido. Anche quest’anno, coloro che varcheranno la sua soglia avranno la possibilità di assaporare lo stile e il gusto della speciale cocktail list ideata e servita da Camparino in Galleria, il celebre locale meneghino fondato nel 1915 da Davide Campari.

Venerdì 1 settembre, Campari riaprirà, dopo 13 anni, le porte dello storico Hotel des Bains per un esclusivo  party da tappeto rosso, con la volontà di celebrare un luogo straordinario di storia che, dal 1900, è stato binomio di splendore e avanguardia, nonché fonte di ispirazione per le più grandi opere letterarie e cinematografiche, sia in Italia che a livello internazionale. Simbolo della Bella Epoque, l’Hotel des Bains è un luogo magico che ha ospitato fin dall’inizio, nelle proprie sale, i momenti più importanti della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, il più antico festival di cinema al mondo.

Ma non solo. Gli appuntamenti Campari si susseguiranno per tutta la durata della Biennale Cinema 2023 e moltissimi saranno i volti del cinema che si alterneranno durante tutti gli 11 giorni della Mostra, con presentazioni e incontri.

Non mancherà il premio ufficiale Campari Passion For Film Award che, giunto alla sesta edizione, ha l’obiettivo di valorizzare e premiare lo straordinario contributo e la passione che i collaboratori più stretti dei registi offrono al compimento di ciascun film.

In qualità di Main Sponsor della Mostra, Campari conferma il suo impegno per il Cinema, attraverso la propria Red Passion, quell’elemento in grado di muovere l’istinto creativo nascosto in ognuno di noi, accompagnando ospiti e spettatori in un vero e proprio viaggio nella Passione e nella Creatività del grande Cinema.

L’incredibile Hulk: il regista rivela i piani scartati per il sequel del MCU

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L’incredibile Hulk è notoriamente uno dei film più controversi dell’MCU: i personaggi, le trame e persino la sua star (Edward Norton) sono stati a lungo esclusi dai successivi film MCU, con Mark Ruffalo che è poi stato chiamato ad assumere il ruolo Bruce Banner / Hulk nel primo film sugli Avengers, sostituendo dunque Norton. Solo ora si stanno riprendendo alcuni dei personaggi di quel film, molti dei quali compariranno in Captain America: Brand New World.

Tuttavia, il regista di L’incredible Hulk, Louis Leterrier, ha rivelato che inizialmente c’erano alcuni piani in atto per un L’incredibile Hulk 2. “Sì, c’era un intero sequel in programma“, ha detto Leterrier a Chris Killian di ComicBook.com durante le interviste per il suo ultimo film, Fast X. Il regista è andato poi più nei dettagli, spiegando che L’incredibile Hulk 2 avrebbe introdotto due note varianti del Hulk verde nell’MCU: “C’erano Hulk Grigio e Hulks Rosso. C’erano molte cose buone che stavamo pianificando“.

Come noto, purtroppo l’MCU non si è mai avventurato molto più a fondo nell’approfondimento di Hulk dopo il film del 2008. Solo grazie alla serie She-Hulk si è avuto qualche dettaglio in più sul personaggio. “Hulk è un personaggio complesso all’interno dell’Universo Marvel“, ha ammesso Leterrier. “Vuoi l’Hulk primordiale … l’Hulk della rabbia. E poi quando vai su Hulk Grigio e Smart Hulk perdi gli aspetti originali e ti ritrovi con qualcosa di più infantile”.

Leterrier ha poi concluso dicendo che l’Hulk che vediamo ora è molto lontano dall’Hulk che lui stava cercando di costruire: “Ma quello era l’aspetto divertente del mio film, l’accesso alla coscienza del personaggio e tutta quella roba. È stato davvero divertente. Ed è quello che intendevo fare. Ma devi prenderti il giusto tempo. Perché ci sono così tanti personaggi che vogliono tutto in fretta. Mi piace She-Hulk, ma poi sai, lo yoga tra Hulk e… ero tipo ‘Okay! Sì, siamo molto lontani dal mio Hulk.’

Le 10 migliori serie Netflix che tutti dovrebbero vedere

Le 10 migliori serie Netflix che tutti dovrebbero vedere

State girovagando su Netflix alla ricerca della serie perfetta in cui immergervi? Il servizio di streaming offre così tanti contenuti straordinari che può essere difficile scegliere. Ebbene, abbiamo la soluzione: gli utenti Reddit hanno stilato una classifica delle serie tv imperdibili sulla piattaforma. Dagli inquietanti thriller soprannaturali alle stravaganti commedie d’animazione, fino alla fantascienza che stravolge la mente, questa lista ne ha per tutti i gusti. Cosa state aspettando? Prendete qualche snack, mettetevi comodi sul divano e tuffatevi in questi show spettacolari.

‘The Haunting of Hill House’ (2018)

The Haunting of Hill House recensione serie tvMenzionata da salmonngarfunkel, The Haunting of Hill House è una serie che non potete perdere; questa serie da brivido vi terrà con il fiato sospeso, incapaci di distogliere lo sguardo. Sarete affascinati dagli eventi misteriosi che si svolgono sullo schermo e dai personaggi complessi e stratificati.Questo avvincente thriller soprannaturale vi perseguiterà a lungo dopo la visione, tenendovi svegli di notte a chiedervi cosa potrebbe nascondersi nell’ombra. La fotografia e la scenografia sono visivamente straordinarie: Hill House stessa diventa un personaggio, minaccioso e manipolatore, si percepisce il terrore e il presentimento in ogni stanza. The Haunting of Hill House è una masterclass dell’horror psicologico che spaventa e incanta.

‘Dark’ (2017-2020)

Dark serie tv netflixSe i misteri che sconvolgono la mente sono la vostra passione, dovete assolutamente vedere Dark. Questa serie fantascientifica tedesca vi farà girare la testa nel modo migliore. Ambientata in una piccola città tedesca, Dark include viaggi nel tempo tra il 2019, il 1986 e il 1953, e riesce a inquadrare ogni epoca con un tono diverso. Mentre i personaggi viaggiano da un’epoca all’altra, si confrontano con il modo in cui le loro azioni nel passato possono influenzare il presente e il futuro. Con la sua colonna sonora da capogiro, la fotografia d’atmosfera e gli infiniti colpi di scena, Dark è un’emozionante cavalcata mentale che vorrete rivivere ancora e ancora. Una volta iniziato a guardarlo, non riuscirete a smettere finché non avrete percorso tutti i 33 episodi.

‘Midnight Mass’ (2021)

Midnight Mass recensione serie tv netflixMidnight Mass è una serie horror soprannaturale che vi terrà col fiato sospeso. Questo viaggio da brivido in sette episodi è incentrato su una comunità isolana che sperimenta strani eventi dopo l’arrivo di un misterioso prete. Secondo i fan, si tratta di un capolavoro dell’horror e di uno dei migliori originali Netflix. Preparatevi a suspense, jump scares e colpi di scena a volontà. La particolarità di questo progetto di Mike Flanagan sono le sue sfumature religiose, e l’esplorazione del tema della fede di fronte all’ignoto. Gli utenti di Redditors lodano la serie per l’atmosfera inquietante, i personaggi ben sviluppati e le riflessioni che suscita.

‘The Last Kingdom’ (2015-2022)

Se amate la fiction storica, The Last Kingdom fa per voi. Questa serie ricca di azione segue le avventure di Uhtred di Bebbanburg, un ragazzo sassone catturato e cresciuto dai vichinghi. Ambientata nell’Inghilterra del IX secolo, i regni di Wessex e Mercia sono sotto attacco da parte dei danesi invasori. Il nostro eroe Uhtred si trova in bilico tra la sua educazione vichinga e il suo retaggio sassone, mentre i regni inglesi lottano per la sopravvivenza. Pieno di battaglie epiche, intrighi politici e un tocco di romanticismo, The Last Kingdom vi appassionerà all’istante. Le scenografie, i costumi e la fotografia sono splendidi e vi trasporteranno in un’epoca lontana, fatta di mura di scudi e antiche navi da guerra.

‘Arcane’ (2021-)

Arcane NetflixSuggerita dal Redditor Maluber, Arcane è una serie animata ambientata nell’universo di League of Legends che vi lascerà a bocca aperta. Questa serie ha tutto: magia, mistero, azione e cuore. La storia segue due sorelle, Vi e Jinx, che finiscono su fronti opposti in una guerra tra la città tecnologicamente avanzata di Piltover e la città sotterranea oppressa di Zaun. Questa serie è stata considerata un vero e proprio capolavoro visivo, con un’animazione di qualità cinematografica e un’ispirazione steampunk stupefacente. I personaggi, inoltre, sono complessi e avvincenti e vi troverete profondamente coinvolti nella relazione tra Vi e Jinx. Arcane è stata elogiata dalla critica e dai fan; attualmente ha un punteggio di critica del 100% e di pubblico del 98% su Rotten Tomatoes.

‘Mindhunter’ (2017-2019)

Mindhunter NetflixCome il Redditor SlyZip, se siete fan dei thriller psicologici e dei drammi polizieschi, Mindhunter fa per voi! Questa serie avvincente segue gli agenti dell’FBI Holden Ford e Bill Tench mentre interrogano serial killer imprigionati per cercare di capire le loro motivazioni. Le interpretazioni di questa serie sono fantastiche: Jonathan Groff è brillante nel ruolo dell’ambizioso ed eccentrico agente Ford. Holt McCallany interpreta il suo severo ma solidale partner Tench: insieme, la loro chimica illumina lo schermo. Con la sua trama e atmosfera inquietante, Mindhunter non è adatto ai deboli di cuore!

‘Black Mirror’ (2011-)

Black Mirror 6 Aaron PaulSe siete in vena di una serie sconvolgente che vi lascerà con una sensazione perenne di inquietudine addosso, Black Mirror è quello che fa per voi. Questa serie antologica britannica di fantascienza, citata da quidquid_ di Redditor, esplora il rapporto dell’umanità con la tecnologia in un modo spaventosamente plausibile e allo stesso tempo assolutamente avvincente. Ogni episodio presenta un nuovo cast e una nuova trama, con il filo conduttore dell’eccessiva dipendenza e sottomissione dell’umanità alla tecnologia. La serie è una rivisitazione moderna di Ai confini della realtà, che utilizza satira e suspense per evidenziare le potenziali conseguenze di tecnologie come i social media, la realtà virtuale e la sorveglianza. Alcuni episodi vi lasceranno sicuramente a bocca aperta.

‘Bojack Horseman’ (2014-2020)

Bojack Horseman Netflix
BOJACK HORSEMAN

Bojack Horseman è una delle serie animate più intelligenti e creative che Netflix possa offrire. Questa serie vi farà ridere, piangere e mettere in discussione le vostre scelte di vita, il tutto nell’arco di 22 minuti. Bojack Horseman racconta la storia di un cavallo antropomorfo di nome BoJack Horseman, una star della sitcom degli anni ’90 che cerca di trovare la sua strada in un groviglio di disgusto per se stesso, whisky e relazioni fallite. Questa serie bizzarra e fantasiosa è piena di giochi di parole sugli animali e di un umorismo arguto che vi farà ridere per tutto il tempo. Ma, sotto la sua apparentemente “sciocca” superficie, BoJack Horseman è uno show sorprendentemente profondo che affronta candidamente temi molto importanti.

‘Sex Education’ (2019-2023)

SEX EDUCATION Netflix
SEX EDUCATION SEASON 4

Sex Education è un gioiello di Netflix che il redditor Large_Sense3833 raccomanda vivamente, in quanto unisce umorismo e sincerità in un rinfrescante pacchetto da coming-of-age. Hanno anche detto: “Sex Educationuna commedia rabbiosa e sincera! Quest’anno esce anche l’ultima stagione“. La serie è incentrata su Otis, un liceale socialmente impacciato, e sulla sua amica ribelle Maeve, che si uniscono per offrire consigli sul sesso ai loro compagni di scuola. Mentre affrontano le loro insicurezze e le loro relazioni, formano un legame unico che guida la narrazione commovente dello show. Al di là dell’umorismo arguto e delle trame avvincenti, si distingue per l’approccio disinvolto alla discussione sulla sessualità e alla rappresentazione diversificata dei personaggi. Affrontando temi come il consenso, l’identità e la scoperta di sé, la serie esplora senza paura le complessità dell’adolescenza e dell’età adulta.

‘Beef’ (2023-)

Beef. Ali Wong as Amy in episode 101 of Beef. Cr. Andrew Cooper/Netflix © 2023

Beef è un’avvincente serie dark comedy su Netflix suggerita dal Redditor Complete-Squirrel-21, che segue le conseguenze di un incidente stradale tra due sconosciuti, Amy Lau e Danny Cho. Man mano che la trama si evolve, si trasforma da un insignificante scontro di strada a un commento profondo sulla paternità, sulle relazioni e sull’essenza della vita. L’eccezionale ritratto di personaggi asiatici a tutto tondo si libera dagli stereotipi, approfondendo l’impatto dell’indisponibilità emotiva e del trauma genitoriale. Sullo sfondo di vendette e sogni infranti, Beef mette in discussione la nozione stessa di amore ed esplora la qualità senza tempo dell’arte. Con la sua narrazione avvincente, l’umorismo ironico e i temi esistenziali, è una serie imperdibile che tiene gli spettatori sul filo del rasoio e offre un’avvincente esplorazione della psiche umana.

Gen V: ecco il trailer della serie spin-off di The Boys

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Gen V: ecco il trailer della serie spin-off di The Boys

Prime Video ha svelato oggi il teaser trailer ufficiale dell’attesissima serie Original Gen V. La serie debutterà in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel mondo venerdì 29 novembre con i primi tre episodi, seguiti da nuovi ogni settimana fino all’epico finale di stagione di venerdì 3 novembre.

Il teaser ufficiale regala un’anteprima della vita alla Godolkin University, l’unico college d’America per i giovani supereroi (controllato dalla Vought International). Dal mondo di The Boys arriva Gen V, il racconto della formazione scolastica della prima generazione di supereroi a conoscenza del Compound V, i cui superpoteri non sono innati, ma sono stati loro iniettati. Questi giovani e competitivi eroi metteranno alla prova i propri limiti, sia fisici sia morali, nell’impresa di raggiungere la bramata prima posizione della classifica della scuola. Presto impareranno che l’ambizione necessita di sacrifici e che la differenza tra giusto e sbagliato non è così chiara come credevano. Quando gli oscuri segreti dell’università verranno a galla, gli studenti dovranno fare i conti con il tipo di supereroi che vogliono diventare.

Il cast della serie include Jaz Sinclair, Chance Perdomo, Lizze Broadway, Shelley Conn, Maddie Phillips, London Thor, Derek Luh, Asa Germann, Patrick Schwarzenegger, Sean Patrick Thomas e Marco Pigossi. In Gen V vedremo anche Clancy Brown e Jason Ritter nel ruolo di guest star, oltre alla partecipazione straordinaria di Jessie T. Usher, Colby Minifie e P.J. Byrne negli stessi ruoli che interpretano in The Boys.

Gen V – il progetto

Michele Fazekas e Tara Butters sono showrunner ed executive producer della serie. Eric Kripke, Seth Rogen, Evan Goldberg, James Weaver, Neal H. Moritz, Ori Marmur, Pavun Shetty, Ken Levin, Jason Netter, Garth Ennis, Darick Robertson, Craig Rosenberg, Nelson Cragg, Zak Schwartz, Erica Rosbe e Michaela Starr sono executive producer anche dello spinoff della serie. Nel ruolo di co-executive producer troviamo Brant Englestein, Sarah Carbiener, Lisa Kussner, Gabriel Garcia, Aisha Porter-Christie, Judalina Neira e Loreli Alanís. La serie è prodotta da Sony Pictures Television e Amazon Studios, in collaborazione con Kripke Enterprises, Point Grey Pictures e Original Film.

Tobey Maguire rivela che “Spider-Man: No Way Home ha rinvigorito il mio interesse per la recitazione”

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Per molti fan, la versione di Spider-Man di Tobey Maguire continua ad essere la versione cinematografica migliore tra quelle realizzate. Il pubblico è dunque rimasto entusiasta nel vedere Maguire interpretare ancora una volta il personaggio nel film del Marvel Cinematic Universe Spider-Man: No Way Home. Ora, nel libro Spider-Man: No Way Home – The Art of the Movie (tramite The Direct), Tobey Maguire ha finalmente parlato di quell’esperienza e di come è stato interpretare ancora una volta il supereroe.

Prima di Spider-Man: No Way Home, ricordiamo che l’Uomo Ragno di Maguire è stato visto l’ultima volta in Spider-Man 3 del 2007. Sebbene fosse previsto un quarto film con il ritorno sia di Maguire che del regista Sam Raimi, il film è stato ufficialmente cancellato nel 2010. Sebbene fosse dunque passato più di un decennio da quando Maguire ha interpretato Spider-Man, l’attore era pronto per tornare nei panni del supereroe. “Quando hanno chiamato inizialmente… ho pensato, ‘Finalmente!’ Mi sentivo grato, davvero aperto alla cosa, immediatamente pronto a prendervi parte“, ha detto Maguire.

Non senza provare una certa tensione, ovvio, Ma l’idea di stare accanto a persone talentuose e creative e lavorare insieme, per me è può essere solo un sì.” Nel film, lo Spider-Man di Maguire collabora sia con la versione di Andrew Garfield e quella Tom Holland. “Lavorare con Andrew [Garfield] e Tom [Holland] è stato davvero speciale, un’esperienza molto ricca“, ha detto Maguire. “In un certo senso, ha rinvigorito il mio interesse per la recitazione. Sembrava una vera fratellanza, che era anche ciò a cui miravamo, per noi e per i personaggi. Tutto questo è stato energizzante e rinvigorente per me“.

Essendo il più anziano Spider-Man, il Peter di Maguire è stato anche mentore dei suoi due successori nel film. La versione di Maguire aiuta infatti quella di Holland a non seguire un sentiero oscuro e uccidere il Green Goblin (Willem Dafoe) per aver assassinato sua zia May (Marisa Tomei). Il Peter di Maguire offre anche una speranza alla versione di Garfield, la quale è ancora sconvolta dalla morte di Gwen Stacy (Emma Stone), sulla ricerca di qualcuno di speciale. Reduce da questa positiva esperienza, Tobey Maguire potrebbe dunque decidere di tornare sul grande schermo con maggior frequenza.

Tiro al piccione – Ritratto di John Le Carré, annunciato il nuovo documentario di Errol Morris

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Apple Original Films ha annunciato “Tiro al piccione – Ritratto di John Le Carré” il nuovo documentario realizzato dal premio Oscar® Errol Morris (“The Fog of War – La guerra secondo Robaert McNamara”) e da The Ink Factory (“The Night Manager”). Il documentario racconta la vita e la carriera dell’ex spia britannica David Cornwell, meglio conosciuto come John Le Carré, autore di romanzi di spionaggio che hanno segnato il genere, come “La spia che venne dal freddo”, “La talpa”, “Il direttore di notte” e “Il giardiniere tenace”. “Tiro al piccione – Ritratto di John Le Carré” farà il suo debutto il 20 ottobre su Apple TV+.

Ambientato sullo sfondo turbolento della Guerra Fredda, il film attraversa sei decenni fino ad arrivare ai giorni nostri, all’ultima intervista rilasciata da Le Carré, la più candida e punteggiata da sketch e rari filmati d’archivio. Basandosi sul libro di memorie di Le Carré, il bestseller del New York Times The Pigeon Tunnel: Stories from My Life, il film è un viaggio inedito nella sfera meno conosciuta delle esperienze formative di un autore iconico e storicamente riservato, con la musica originale di Philip Glass in collaborazione con Paul Leonard-Morgan.

Simon e Stephen Cornwell, co-CEO e co-fondatori di The Ink Factory, che sono anche i figli di David, hanno dichiarato: «Pieno di intuizioni profonde e di aneddoti sorprendenti, divertenti e spesso profondamente commoventi, “Tiro al piccione – Ritratto di John Le Carré” traccia una conversazione tra due grandi menti: una ha tessuto una brillante narrativa dagli eventi che ha vissuto; l’altra ha proposto una riflessione su quegli eventi che ha portato spesso a una verità più grande». Insieme, esplorano gli eventi della Guerra Fredda e della vita di Le Carré, mettendo alla prova i confini della verità, della memoria e dell’immaginazione. Il film, stratificato e poco ortodosso, è un tête-à-tête tra un regista e un romanziere – entrambi maestri del loro mestiere – partendo dalle radici del processo creativo, passando attraverso il potere della finzione e la nostra responsabilità nei confronti della verità.

I produttori del documentario sono i vincitori del premio BAFTA Dominic Crossley-Holland (“All Watched Over By Machines of Loving Grace”) e Steven Hathaway (“Wormwood”), i candidati all’Emmy Simon Cornwell (“The Night Manager”) e Stephen Cornwell (“The Night Manager”). I produttori esecutivi sono il candidato all’Oscar® Hossein Amini (“Le ali dell’amore”), il candidato al BAFTA Award e vincitore dell’Emmy Award P.J. van Sandwijk (“The Rescue”), il vincitore dell’Emmy Michael Lesslie (“The Rescue – Il salvataggio dei ragazzi”), Joe Tsai (“The Night Manager”), Arthur Wang (“The Night Manager”), Michele Wolkoff (“The Current War: Director’s Cut”) e Katherine Butler (“American Animals”). “Tiro al piccione – Ritratto di John Le Carré” è prodotto da The Ink Factory e Fourth Floor Productions, in associazione con Jago Films, Storyteller Productions e 127 Wall Productions.

Netflix: posticipata al 2024 l’uscita di sei film Original

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Netflix: posticipata al 2024 l’uscita di sei film Original

Netflix ha posticipato sei dei suoi prossimi titoli cinematografici al 2024. Diversi progetti cinematografici e televisivi stanno, come noto, subendo diversi ritardi nelle loro uscite per via degli scioperi della Writers Guild of America (WGA) e della Screen Actors Guild (SAG-AFTRA). Mentre attori e scrittori lottano per una paga equa, molte produzioni di imminente uscita sono infatti state bloccate. Questo anche perché le star non possono promuovere i progetti a cui hanno preso parte, riducendo dunque la capacità di questi di raggiungere un più ampio pubblico.

Secondo Digital Spy, sei titoli Netflix sono ora stati posticipati al 2024, incluso Damsel con Millie Bobby Brown, originariamente previsto per il 13 ottobre. Gli altri titoli che sono stati posticipati sono A Family Affair con Zac Efron e Nicole Kidman, Lift con Kevin Hart, Players con Damon Wayans Jr. e Gina Rodriguez, Shirley con Regina King e Spaceman con Adam Sandler. Non si sa se questi ritardi siano una reazione ai doppi scioperi in corso o ci siano altre spiegazioni ad ora non fornite. Al momento non sono però note le nuove date di uscita di tali film.

Indipendentemente dal fatto che questi titoli vengano ritardati o meno a causa degli scioperi, questo tipo di spostamento di massa è sorprendente da Netflix. In genere, il servizio di streaming ha mesi di contenuti preparati in anticipo, quindi anche con un’interruzione come gli scioperi, dovrebbe avere delle garanzie. Ciò è stato dimostrato nel 2020, quando Netflix ha continuato a rilasciare nuovi titoli nonostante le interruzioni della produzione in tutto il mondo durante la prima pandemia di COVID-19.

Questa importante decisione risulta dunque particolarmente sorprendente, ma ciò non significa che fino al 2024 Netflix non avrà altro da proporre. Al momento sono ancora molti i titoli Original previsti per i prossimi mesi, dal thriller di spionaggio Heart of Stone con Gal Gadot (prevista per l’11 agosto) passando per The Fall of the House of Usher di Mike Flanagan, il reboot Spy Kids: Armageddon e Chicken Run: Dawn of the Nugget. Anche Rebel Moon di Zack Snyder rimane previsto per il 22 dicembre. Sarà però da vedere quanto ancora potrebbe cambiare se gli scioperi dovessero protrarsi ancora a lungo.

La moglie di Frankenstein: Maggie Gyllenhaal dirigerà il film con Christian Bale

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Secondo quanto riferito, è ufficialmente in fase di sviluppo il remake di La moglie di Frankenstein, che riunirà due i co-protagonisti di Il cavaliere oscuro. Sequel dell’altrettanto famoso film di Frankenstein del 1931, La moglie di Frankenstein è stato diretto da James Whale e distribuito nel 1935. Introdotta per la prima volta nel romanzo di Mary Shelley, quel film ha dato vita sullo schermo alla sposa del mostro, interpretata da Elsa Lanchester, con il suo aspetto iconico dai capelli selvaggi, fino all’abito bianco e il corpo fasciato. Talmente iconico che ancora oggi il personaggio continua ad essere celebrato nei moderni adattamenti.

Ora, secondo un rapporto di World of Reel (tramite Production Weekly), un remake di La moglie di Frankenstein è ufficialmente in fase di sviluppo per Netflix. Maggie Gyllenhaal dirigerà il progetto, mentre Christian Bale sarà il protagonista. Come noto, i due avevano già condiviso il set per Il cavaliere oscuro, che ad oggi rimane la loro unica collaborazione. Il progetto prevede anche la partecipazione del marito di Gyllenhaal, Peter Sarsgaard. La produzione del film, in ogni caso, non dovrebbe iniziare fino all’inizio del 2024, apparentemente a causa degli attuali scioperi di attori e scrittori.

Non è chiaro chi interpreterà Bale nel remake de La moglie di Frankenstein, anche se data la sua capacità di recitazione camaleontica è in grado di assumere qualsiasi ruolo. Potrebbe interpretare il Dr. Frankenstein o il suo iconico Mostro, ognuno dei quali presenterà sfide diverse per l’attore premio Oscar. D’altra parte, Sarsgaard sembra più adatto per un ruolo secondario come il dottor Pretorius. La Gyllenhaal è alla regia, ma in quanto attrice potrebbe anche interpretare il ruolo della sposa del mostro o di Elizabeth Frankenstein. oppure, come avvenuto per La figlia oscura, rimanere dietro la macchina da presa.

Fantastici Quattro: Joseph Quinn candidato numero uno per la Torcia Umana

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Dopo le voci, ancora non confermate, secondo cui Vanessa Kirby avrebbe accettato il ruolo di Sue Storm alias Donna Invisibile nel film dei Marvel Studios Fantastici Quattro, arriva ora un rumor su chi sarebbe il candidato numero uno per il ruolo di Johnny Storm alias Torcia Umana. Joseph Quinn, l’attore divenuto celebre per aver interpretato Eddie Munson nella quarta stagione di Stranger Things. Jeff Sneider di Above the Line riferisce infatti che i Marvel Studios si stanno sempre più rivolgendo verso Quinn per tale ruolo. Al momento, però, né Marvel né Quinn hanno commentato tali voci.

Sebbene Sneider avesse inizialmente riferito che fosse l’attore Jack Quaid, noto per il ruolo di Hughie in The Boys, a dover interpretasse Johnny Storm, è stato successivamente confermato che è Quinn l’attore che i Marvel Studios starebbero ora valutando. Al momento sembra però difficile avere delle certezze, poiché con lo sciopero SAG-AFTRA in corso, gli attori sono tenuti a non rilasciare interviste. Allo stesso modo, i Marvel Studios potrebbero non voler confermare la notizia fintantoché gli attori non possano a loro volta esprimersi sulla cosa.

Bisognerà dunque attendere e per ora attenersi unicamente a questi rumor. Se però per i ruoli di Sue Storm e Johnny Storm sembra si sia vicini alla soluzione, rimangono molti più dubbi per quanto riguarda Reed Richards alias Mr. Fantastic e Ben Grimm alias La Cosa. Per il primo si era inizialmente parlato di Adam Driver, il quale però avrebbe rifiutato il ruolo. Matt Smith sarebbe ora il nuovo candidato numero uno, ma anche in questo caso non ci sono conferme. Per quanto riguarda Ben Grimm, invece, ci sono ancor più incertezze. Continua dunque il processo di casting per Fantastici Quattro, su cui da mesi ormai si attendono maggiori certezze.

In The Fire: trailer del film con Amber Heard

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In The Fire: trailer del film con Amber Heard

RS Productions in collaborazione con Mirari Vos annuncia l’uscita nei cinema italiani dal prossimo 14 settembre di In The Fire, svelandone il trailer ufficiali.  In The Fire è un thriller supernatural in costume prodotto da Iervolino & Lady Bacardi Entertainment in collaborazione con Paradox Studios e Angel Oak Films, diretto da Conor Allyn e con Amber Heard, Eduardo Noriega, Lorenzo McGovern Zaini e Luca Calvani.

Dopo la calorosa accoglienza del pubblico al Taormina Film Fest lo scorso giugno, dove è stato presentato in anteprima mondiale alla presenza del regista e del cast, arriva finalmente nelle sale l’opera cinematografica che segna il ritorno sul grande schermo di Amber Heard.

Nel film Amber Heard è Grace, una psichiatra americana chiamata a risolvere il caso di un bambino disturbato e forse posseduto sul finire del 1800 in Colombia quando la psicanalisi non era ancora considerata una scienza – specie se praticata da una donna – ma tutti preferivano credere nella superstizione e nel maligno.  Durante il viaggio la donna verrà messa alla prova non solo come medico ma anche come persona, e nella lotta tra scienza e fede dovrà trovare il modo per salvare il bambino e la sua famiglia, ma anche sè stessa.

La trama di In The Fire

Una psichiatra americana vedova e senza figli (Heard) viene chiamata in una ricca fattoria in Colombia, a risolvere il caso di un bambino disturbato (McGovern Zaini). A contattarla era stata la madre del piccolo preoccupata anche dalle sempre più insistenti accuse da parte del prete locale e dai contadini – tormentati da misteriosi eventi avversi – che il piccolo fosse il diavolo. Quando la dottoressa arriva scopre che la madre del ragazzino è morta e che il padre stesso (Noriega) ha iniziato a credere alla possibile possessione del bambino. Mentre la donna tenta una psicoanalisi del giovanissimo paziente, gli eventi nefasti si intensificano e la sua “cura” diventa una corsa per salvare il piccolo dalla furia dei concittadini… e forse anche da sé stesso, quando ella stessa inizia a temere che quel che sta succedendo nella “hacienda” abbia a che fare con qualcosa di orribile e soprannaturale.

IN THE FIRE di Conor Allyn, sarà nei cinema italiani il prossimo 14 settembre, distribuito da RS Productions in collaborazione con Mirari Vos.

Barbie, i 10 classici del cinema che hanno ispirato il film

Barbie, i 10 classici del cinema che hanno ispirato il film

Barbie, che continua a registrare un successo globale incredibile ma totalmente aspettato, è un film che ha vari livelli di lettura. La trama, come si sta evicendo, si presta bene come racconto per le bambine, che scoprono la storia della loro bambola preferita e si chiedono, a film finito, dove stiano effettivamente facendo dormire Ken; al tempo stesso trasmette un messaggio profondo a uomini e donne, con i suoi temi di femminismo, lotta al patriarcato, unicità e parità di genere. E, alla fine, è un caleidoscopio di reference cinematografiche per i cinefili, soprattutto per quelli appassionati delle pellicole classiche. Greta Gerwig non lo ha mai tenuto nascosto: per Barbie si è ispirata, sia a livello estetico che contenutistico, a molti film del passato, dai musical alle commedie, finendo ai thriller, che hanno reso ogni sequenza del prodotto un omaggio al cinema che fu e un viaggio all’interno di esso. Ecco, quindi, le dieci pellicole classiche a cui la regista fa riferimento.

Il Mago di Oz

Il mago di Oz film

Nel 1939, dopo un ingresso travagliato nella MGM, Judy Garland – giovane attrice e cantante promettente – toccò il successo con Il mago di Oz, film fantasy diretto da Victor Fleming (seppur ebbe tanti cambi di regia). Tra gli elementi più riusciti vi è la scenografia costruita per rappresentare la terra sconosciuta in cui Dorothy finisce, visivamente spettacolare e colorata, oltre agli inserti musicali frizzanti e l’interpretazione della Garland nel ruolo della piccola protagonista. La storia è quella di una bambina, per l’appunto Dorothy, che intraprende un viaggio in una terra magica facendo lì la conoscenza di tante diverse creature.

In Barbie ci sono molti riferimenti a Il Mago di Oz. Quando Barbie Stereotipo fa il giro con la sua Corvette, si possono vedere delle immagini provenienti dalla pellicola del ’39 attaccate alle pareti del cinema di Barbieland, ma anche gli stessi vestiti della bambola (come quello a quadri) sono ispirati a quelli di Dorothy. Greta Gerwig, poi, ha voluto utilizzare un palcoscenico con grandi e vibranti scenografie per immergere completamente gli attori in Barbieland: dai fondali dipinti alla strada di mattoni rosa, il film deve la sua ambientazione a Il Mago di Oz. Ma non è finita qui perché da quell’opera si ispira anche il finale di Barbie, nel quale ogni personaggio viene premiato per un cambiamento di cuore o per i suoi sforzi di aiuto. Mentre i Ken e le Barbie si salutano con una cerimonia, Sasha chiede: “E Barbie?”. Lo Spaventapasseri de Il Mago di Oz chiede la stessa cosa a Dorothy. Proprio come accade a Dorothy, il viaggio di Barbie Stereotipo non arriva a una sua conclusione, poiché il suo percorso di vita è appena iniziato.

La finestra sul cortile

La finestra sul cortile

Nella filmografia del Maestro del thriller Alfred Hitchcock spicca La finestra sul cortile del 1954, film che rappresenta al meglio il concetto di voyeurismo e racconta di un uomo, Jefferies (interpretato da James Stewart), il quale – costretto sulla sedia a rotelle a causa di un infortunio – assiste ad un omicidio dalla sua finestra. Proprio come il protagonista poteva vedere all’interno di ogni appartamento, gli spettatori possono vedere all’interno di ogni casa dei sogni delle bambole in Barbie. È stata poi proprio la regista a spiegare che desiderava che i suoi set emulassero la cinematografia degli anni Cinquanta, in cui gran parte degli effetti speciali avvengono con la macchina da presa.

2001: Odissea nello Spazio

2001:Odissea nello Spazio

Una reference cinematografica notata ancor prima che Barbie arrivasse in sala è quella legata a 2001: Odissea nello Spazio di Stanley Kubrik. È stato infatti il teaser trailer a svelare la scena ispirata a uno dei grandi classici della fantascienza, che segue il viaggio di un astronauta nello spazio e descrive l’evoluzione dell’umanità. La scena d’apertura di Barbie è la stessa scena d’apertura di 2001: Odissea nello Spazio: proprio come le scimmie scoprono un monolite rendendosi conto del potere degli strumenti, così le bambine, dopo aver visto la prima Barbie, capiscono di poter ambire a qualcosa che le rappresenti di più, distruggendo i bambolotti che hanno fra le mani e così anche l’etichetta di sole “madri” cucita addosso.

Cantando sotto la pioggia

film per tutti

Fra i film classici a cui le pellicole contemporanee si ispirano, il musical Cantando sotto la pioggia del 1952 è quello più inserito e omaggiato. La pellicola era già stata aggiunta nel recente Babylon di Damien Chazelle, e anche in Barbie c’è un riferimento. Il film, che ha come protagonista/interprete Gene Kelly, ruota attorno ad un attore del cinema muto che deve passare al sonoro mettendo in mostra le sue abilità nel canto e nel ballo. La pellicola è piena di sfavillanti colori e suggestivi numeri di danza, con la famosissima sequenza di ballo che si svolge come un sogno all’interno di un sogno. La regista di Barbie ha detto che il balletto dei sogni di Singing in the Rain (la cui canzone ha raggiunto un grande successo e lo ha tutt’ora) è stato usato come modello per il balletto di Ken che si svolge durante la power ballad di Ryan Gosling “I’m Just Ken“.

Josephine

Josephine

Nella cerchia dei film da cui Barbie trae ispirazione troviamo anche Josephine di Jacques Demy del 1967. La storia segue le vicende di due sorelle che cercano di trovare l’amore, ma la regista descrive la sua opera come un ritratto dell’euforia. Le protagoniste indossano abiti rosa e gialli molto appariscenti, i quali possono essere visti nel vivace e rigoglioso guardaroba di Barbie. Inoltre la combinazione di quei colori del musical ricorda l’estetica del mondo di plastica di Barbieland. Anche nel contenuto Josephine si avvicina abbastanza al film della Gerwig: come in quello di Demy, anche nella storia della bambola Mattel sono inserite donne coraggiose, il cui unico obiettivo è la realizzazione personale.

La febbre del sabato sera

La febbre del sabato sera

Arriviamo al 1978 e menzioniamo anche La febbre del sabato sera, film diretto da Josh Badham. La storia segue Tony Manero, interpretato da John Travolta, il quale conduce una vita abbastanza noiosa a Brooklyn. Durante il fine settimana, però, l’uomo diventa magicamente il re delle discoteche, cosa che gli permette di sfuggire dalle difficoltà in cui è invischiato tutto il resto dei giorni. Quando Barbie Stereotipo organizza il mega party a casa sua, c’è una scena in cui ballano tutte le Barbie e i Ken sotto la canzone di Dua Lipa, Dance the Night, che ricorda molto il ballo scatenato di Travolta nel film.

Play Time – Tempo di divertimento

Play Time - Tempo di divertimento

Nel 1967 arriva poi Play Time – Tempo di divertimento, scritto, diretto e interpretato da Jacques Tati. Il film è stato molto apprezzato per le sue enormi scenografie: per la pellicola è stata creata una Parigi sterile e futuristica, caratterizzata da colori grigi e smorzati, e il film è persino riconosciuto per aver predetto l’ascesa dei cubicoli da ufficio. Greta Gerwig ha usato l’opera come modello per la sede della Mattel in Barbie, imitando i cubicoli grigi e tetri di Play Time – Tempo di divertimento e portando sullo schermo un’orda di uomini d’affari sprovveduti che operano come una mente alveare.

Il Padrino

Il padrino film

Una reference espressamente citata in Barbie è quella su Il Padrino di Coppola. L’estetica del film e il soggetto cupo contrastano di gran lunga con la luminosa ed energica crisi esistenziale di Barbie, ma la regista ha voluto comunque omaggiare il classico dramma di Coppola per la sua rappresentazione della mascolinità. La citazione arriva nella esilarente scena in cui i Ken tentano di imporre i loro interessi alle Barbie: seppur l’amore degli uomini nel film sia oggetto di satira, Gerwig ha voluto lo stesso esprimere il suo apprezzamento per Il Padrino.

Scandalo a Philadelphia

Scandalo a Philadelphia

Questo omaggio ha una storia particolare: prima di iniziare le riprese per Barbie, Greta Gerwig chiese a Margot Robbie di prepararsi al ruolo guardando Scandalo a Philadelphia, film comedy del 1940 diretto da George Cukor. La pellicola si incentra su una donna, Tracy Lord, interpretata dalla bravissima Katherine Hepburn, i cui piani di matrimonio vengono interrotti dall’arrivo del suo ex marito. Il ritratto che viene fatto nel film della protagonista, ossia quello di una mondana composta che lentamente perde il controllo del suo mondo, è stato parte dell’ispirazione della Gerwig per il viaggio esistenziale di Barbie. Robbie, che in realtà era già amante del film, basò la sua interpretazione su quella della Hepburn per restituire al meglio la disperazione e l’illuminazione della sua Barbie.

Pee-wee’s Big Adventure

Pee-wee's Big Adventure

Concludiamo il viaggio nei film classici che hanno ispirato Barbie con Pee-wee’s Big Adventure, commedia assurda diretta dall’eccentrico Tim Burton, che racconta di uno strambo uomo-bambino alla ricerca della sua bici scomparsa. La pellicola è caratterizzata da una colonna sonora molto frenetica, che vede la firma di Danny Elfman, e da personaggi sovversivi e oscuri, i quali rappresentano uno dei tanti tratti distintivi del regista. Il viaggio compiuto da Barbie, che la porta in un mondo che non conosce, ricorda l’avventura di Pee-Wee fuori casa e, come succede nel film di Burton, la bambola si sente un pesce fuor d’acqua. Pee-Wee e Barbie, nonostante tutto, sono personaggi luminosi e affini che affrontano i problemi con un sorriso, tanto che alla conclusione di Barbie lo spettatore sente di poter affrontare le sfide della vita con lo stesso entusiasmo.

Fantastici Quattro: Vanessa Kirby avrebbe ufficialmente firmato per il ruolo di Sue Storm!

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Secondo un nuovo rapporto, la star di Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno Vanessa Kirby ha firmato per guidare il cast del film Fantastici Quattro presso i Marvel Studios. Mentre un annuncio ufficiale non è stato fatto dai Marvel Studios, è stato da poco riportato sul podcast The Hot Mic con Jeff Sneider e John Rocha che l’attrice, candidata all’Oscar per Pieces of a Womanha firmato per interpretare Sue Storm, alias la Donna Invisibile. La notizia non risulta troppo una sorpresa, considerando che la Kirby era da settimane la principale candidata al ruolo.

Questo aggiornamento sul casting riportato segue un altro recente rapporto secondo cui la star di Barbie Margot Robbie aveva rifiutato lo stesso ruolo. A partire da ora, la notizia del casting di Kirby non è stata confermata né smentita dalla Marvel, da Kirby o da chiunque altro sia coinvolto nel film. Resta dunque da attendere l’ufficialità di una notizia ad ogni modo comunicata da una fonte molto affidabile. Come recentemente riportato, inoltre, i Marvel Studios si stavano concentrando in particolare sulla ricerca dell’interprete per Sue Storm, personaggio che dovrebbe emergere come principale protagonista del film.

Se altre voci recenti dovessero rivelarsi vere, ad interpretare Reed Richards potrebbe arrivare Matt Smith, a cui sarebbe stato offerto il ruolo ma non è ancora noto se egli abbia accetto o se sia interessato. Per mesi, si diceva che Adam Driver fosse la scelta migliore per quella parte, anche se era stato riferito che aveva rifiutato il ruolo abbastanza presto a causa di come il personaggio era stato scritto. Al momento, tuttavia, nessuno di questi casting è stato confermato e nulla si sa riguardo quelli di Torcia Umana e La Cosa. La Kirby sarebbe dunque la prima firmare ufficialmente per Fantastici Quattro, almeno secondo il nuovo rapporto.

Tartarughe Ninja: tutte le curiosità sul film con Megan Fox

Tartarughe Ninja: tutte le curiosità sul film con Megan Fox

Ideate nel 1984 dai disegnatori Kevin Eastman e Peter Laird, le Tartarughe Ninja sono oggi tra i personaggi dei fumetti più celebri e amati di sempre. Protagoniste di innumerevoli avventure tra carta stampata, videogiochi, cartoni animati e film live action, la loro popolarità è ancora oggi alle stelle. Proprio nel 2014, in occasione dei loro trent’anni di esistenza, le quattro tartarughe mutanti sono tornate al cinema con un film intitolato semplicemente Tartarughe Ninja (qui la recensione), diretto da Jonathan Liebesman, già regista di Non aprite quella porta – L’inizio e La furia dei titani.

Pur configurandosi come un remake di Tartarughe Ninja alla riscossa, il film del 1990 che inaugurò il successo cinematografico delle quattro tartarughe e delle loro avventure, questo nuovo film è però anche un vero e proprio riavvio della serie cinematografica, introducendo diverse novità al passo con i tempi. La più evidente sta nella realizzazione dei quattro agguerriti protagonisti, non più attori con indosso costumi ma vere e proprie tartarughe concepite grazie alla CGI. Pur se accolto male dalla critica, il film ha poi ottenuto un successo straordinario, con circa 485 milioni di dollari incassati.

Tra tradizione e innovazione, Tartarughe Ninja è dunque un film che ogni grande appassionato di questi personaggi non può perdersi. Vi si possono ritrovare infatti qui tanta azione, battute diverti e, naturalmente, pizza. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Tartarughe Ninja: la trama del film

In una New York preda del Clan del Piede, guidati dal perfido ninja di nome Shredder, la giornalista di Channel 6 Aprile O’Neil cerca di rintracciare prove capaci di incastrare gli scagnozzi della gang, così da poterla smantellare per sempre. Queste sue ricerche la pongono però in una situazione pericolosa, fino a quando non subisce un tentativo di rapimento nella metropolitana della città. Qui, però, con suo immenso stupore viene salvata da quattro tartarughe umanoidi, particolarmente potenti ed esperte di arti marziali. Queste sono Leonardo, Raffaello, Donatello e Michelangelo, addestrate a proteggere i deboli dal maestro Splinter, un topo anch’egli dalle caratteristiche antropomorfe. Grazie a loro, April potrà finalmente sventare i diabolici piani di Shredder.

Tartarughe Ninja sequel

Tartarughe Ninja: il cast del film

Ad interpretare le tartarughe Leonardo, Raffaello, Donatello e Michelangelo vi sono rispettivamente gli attori Pete Ploszek, Alan Ritchson (protagonista della serie Reacher), Jeremy Howard e Noel Fisher. Per dar vita a questi personaggi, i quattro hanno lavorato attraverso la tecnologia della motion capture, che ha permesso di registrare i loro movimenti e le loro espressioni facciali. Richtson ha però in seguito rivelato che lui e gli altri tre colleghi non hanno vissuto un’esperienza particolarmente positiva sul set, venendo per lo più trascurati in favore degli altri attori protagonisti.

Questi sono l’attrice Megan Fox e l’attore Will Arnett, i quali interpretano rispettivamente April O’Neil e Vernon Fenwick, il cameraman della giornalista. I due hanno accettato principalmente in quanto i loro figli sono fan delle quattro tartarughe. Nel film compare poi anche la premio Oscar Whoopi Goldberg nei panni del capo di April, Bernadette Thompson. Danny Woodburn, attore affetto da nanismo, ha invece fornito i movimenti per il topo Splinter, mentre Tohoru Masamune è il villain del film, Shredder, storica nemesi delle quattro tartarughe mutanti.

I sequel di Tartarughe Ninja, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Dato il grande successo del film, la Paramount Pictures confermò subito la volontà di realizzare un sequel, distribuito poi nel 2016 con il titolo Tartarughe Ninja – Fuori dall’ombra, al cui cast si sono aggiunti Stephen Amell nei panni di Casey Jones, Laura Linney in quelli di Rebecca Vincent e Tyler Perry come Baxter Stockman. Questo secondo film, tuttavia, fu un sonoro insuccesso al box office, cosa che portò alla cancellazione del previsto terzo titolo di quella che doveva dunque essere una trilogia. La Paramount ha poi annunciato piuttosto la volontà di realizzare un reboot della saga, ma ad oggi non vi sono notizie a riguardo.

In attesa di vedere il sequel, è possibile fruire di Tartarughe Ninja grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple TV+, Prime Video e Paramount+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 3 agosto alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Fonte: IMDb

Déjà vu – Corsa contro il tempo: trama, cast e curiosità sul film

Il regista Tony Scott e il due volte premio Oscar Denzel Washington hanno dato vita negli anni a ben quattro film, tra cui Man on Fire – Il fuoco della vendetta e Pelham 123 – Ostaggi in metropolitana. Grandi titoli d’azione, questi hanno confermato più volte la grande capacità tanto del regista quanto dell’attore per tale genere. La loro seconda collaborazione è avvenuta nel 2006, con il film Déjà vu – Corsa contro il tempo. Tale fenomeno è infatti divenuto particolarmente celebre a partire dal nuovo millennio, dando vita ad una grande quantità di teorie e studi a riguardo. Era prevedibile dunque anche Hollywood si interessasse alla cosa per un film basato su tale concetto.

Il film si basa infatti sulle ricerche scientifiche condotte sul fenomeno del déjà vu, e in particolare sulla teoria di un multiverso con singoli universi destinati a incrociarsi casualmente. Per poter dar forma a tali complessi fenomeni e concetti, il regista e gli sceneggiatori Terry Rossio e Bill Marsilii hanno avuto come consulente scientifico il fisico e cosmologo Brian Greene, tra i più importanti studiosi della teoria delle stringhe. Tanta fantascienza dunque per un film che si basa però su una storia particolarmente concreta, che si rifà ai principali canoni dell’action, con un attentato da sventare e numerose vite da salvare.

Pur se accolto in maniera contrastante dalla critica, Déjà vu – Corsa contro il tempo si è affermato come un campione di incassi presso il grande pubblico. A fronte di un budget di 75 milioni di dollari, il film è infatti arrivato a guadagnarne ben 180 in tutto il mondo. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Déjà vu – Corsa contro il tempo: la trama del film

Le giorno di Martedì Grasso a New Orleans, il traghetto Sen. Alvin T. Stumpf, che trasporta lungo il Mississippi un nutrito gruppo di marinai della Marina degli Stati Uniti assieme alle loro famiglie esplode e affonda, uccidendo le 543 persone a bordo. Ad occuparsi del caso è l’agente Doug Carlin, il quale arriva a confermare la matrice terroristica dell’evento. Intanto lo sceriffo di un altro distretto contatta Carlin, a cui vengono chieste informazioni sul cadavere di una donna ripescata dal fiume. Poco dopo scopre che questa non era tra le vittime del traghetto e la sua morte, avvenuta in circostanze misteriose, ma legate all’attentato, risale a un’ora prima dell’esplosione.

Insospettito dalla cosa, Carlin decide di recarsi dal medico legale per indagare ulteriormente sulla cosa. Il nome delle vittima era Claire Kuchever, ma ciò che la lega all’attentato rimane quantomai oscuro. Confrontandosi con il capo della squadra investigativa Paul Pryzwarra, Carlin viene reclutato per il progetto Biancaneve. Grazie a un impianto tecnologicamente avanzato, in grado di ricostruire avvenimenti accaduti quattro giorni prima, l’agente può mettersi sulle tracce dell’attentatore viaggiando indietro nel tempo. Durante le indagini, scoprirà però che nel suo passato potrebbe nascondersi la chiave per risolvere il caso.

Déjà vu - Corsa contro il tempo cast

Déjà vu – Corsa contro il tempo: il cast del film

Come anticipato, ad interpretare il protagonista Doug Carlin vi è il due volte premio Oscar Denzel Washington. L’attore si interessò da subito al progetto, attratto dall’azione unita a discorsi filosofici e scientifici di quel tipo. Per potersi calare meglio in quella realtà, spese diverso tempo ad approfondire il concetto di déjà vu, leggendo diversi libri e articoli a riguardo. Per quanto riguarda le scene d’azione, invece, egli decise di girarne quante più possibile senza ricorrere a controfigure. Ad interpretare Claire Kuchever vi è invece l’attrice Paula Patton, nota anche per i film Precious, Mission: Impossible – Protocollo fantasma e Warcraft – L’inizio.

L’attore Val Kimer è invece Paul Pryzwarra, capo della squadra investigativa dell’FBI. Questi decise di partecipare al film dopo aver saputo che ad interpretare il protagonista vi era Washington, con il quale desiderava lavorare da tempo. Jim Caviezel, celebre per aver interpretato Gesù Cristo in La passione di Cristo, è invece Carroll Oerstadt, accusato di essere il terrorista. L’attore, a sua volta, si è personalmente cimentato in alcune complesse scene, come quella dove viene investito da un’auto. Il suo personaggio, inoltre, è basato sul vero terrorista Timothy McVeigh. Nel film sono poi presenti gli attori Adam Goldberg nei panni di Denny e Bruce Greenwood in quelli dell’agente Jack McCready. Elle Fanning compare invece nei panni di Abbey.

Déjà vu – Corsa contro il tempo: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Déja vu – Corsa contro il tempo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV+, Prime Video e Disney+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 3 agosto alle ore 21:25 sul canale Rete 4.

Fonte: IMDb

The Core: trama, cast e curiosità sul film

The Core: trama, cast e curiosità sul film

I film dedicati a catastrofi naturali che rischiano di portare l’umanità all’estinzione sono un genere particolarmente affascinanti. Questi danno l’occasione, in modo più o meno realistico, di confrontarsi con eventi a cui si spera di non dover mai davvero assistere. Da The Day After Tomorrow a Geostorm, sono tanti i titoli che hanno esplorato tali dinamiche, e tra questi si ritrova anche The Core, film del 2003 diretto da Jon Amiel e scritto da Cooper Layne e John Rogers. La minaccia, in questo caso, arriva addirittura dal nucleo centrale del pianeta terra, un luogo ancora oggi misterioso da cui sono scaturite numerose fantasie.

Nel romanzo di Jules Verne Viaggio al centro della terra, questo è un luogo che contiene un mondo a sé stante, ricco di stravaganze ed elementi fantastici. Nel film di Amiel non si ritrova tutto ciò, bensì una descrizione più accurata di quello che è oggi ritenuto davvero essere il nucleo della terra. Ed è proprio la sua vitale funzione a venire a mancare nel film, facendo emergere la necessità di ripristinarlo. Da questa premessa nasce un racconto catastrofico da molti criticato per la sua mancanza di una vera e propria aderenza alla realtà scientifica dei fatti. Come spesso accade per questa tipologia di opere, però, il realismo viene volentieri tralasciato in nome dell’intrattenimento.

Pur non affermandosi come un buon successo al momento della sua uscita, The Core è negli anni diventato un film particolarmente ricercato dai fan del genere. All’interno di questo, infatti, si possono trovare l’intrattenimento e gli effetti speciali che non mancano di affascinare. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The Core: la trama del film

La vicenda si apre su una serie di inspiegabili eventi, che portano in brevissimo tempo alla morte di numerose persone. Un team di ricerca composto dal geofisico Josh Keyes e dagli scienziati Serge Leveque e Conrad Zimsky arrivano a stabilire un collegamento tra gli avvenimenti verificatisi, individuando una strana e pericolosa instabilità del campo magnetico terrestre. Approfondendo le indagini, i tre scoprono così che il nucleo della Terra ha smesso di ruotare e per questo, entro un anno, il campo magnetico terrestre collasserà. La conseguenze saranno devastanti radiazioni solari, a cui sarà esposta la superficie del pianeta.

L’unica possibilità indicata dai tre è quella di scavare fino al nucleo, innescare alcune esplosioni nucleari al suo interno e, in questo modo, riavviare la rotazione. Riuscire in ciò sarà però quanto mai complicato. Per farcela, gli scienziati avranno bisogno dello studioso dalla fama discutibile Ed Brazzelton, il quale ha ideato una navicella in grado di resistere al calore dell’interno del pianeta. Questa, che sarà guidata dal comandante Robert Iverson e dal maggiore Rebecca Childs è l’unico modo per raggiungere il nucleo. Più il tempo passa, però, più continuano a verificarsi pericolosi eventi, che minano sempre più la tranquillità mondiale.

The Core cast

The Core: il cast del film

A far parte del cast del film vi sono diverti noti attori di Hollywood, tra cui anche una premio Oscar. Protagonista, nei panni di John Keyes, è Aaron Eckhart, attore particolarmente noto per l’interpretazione di Harvey Dent in Il cavaliere oscuro. Egli ha affermato di aver accetto un ruolo in questo film perché la sceneggiatura gli è arrivata poco dopo gli eventi dell’11 settembre, consentendogli di ottenere un buon stipendio in un periodo particolarmente incerto del mondo. Accanto a lui, nei panni degli scienziati Serge Leveque e Conrad Zimsky si ritrovano gli attori Tchéky Karyo e il candidato all’Oscar Stanley Tucci, noto al grande pubblico per la saga di Hunger Games.

La due volte premio Oscar Hilary Swank interpreta Rebecca Childs, destreggiandosi qui con un genere molto diverso da quelli per cui è principalmente nota. Nei panni del comandante Robert Iverson vi è l’attore Bruce Greenwood, caratterista visto in numerosi celebri film come Io, Robot, Good Kill e Il gioco di Gerald. Delroy Lindo, attore anche noto per Malcolm X e L’avvocato del diavolo, interpreta qui lo scienziato Edward Brazzelton. Richard Jenkins, infine, noto per film come Quella casa nel bosco o La forma dell’acqua, è il generale Thomas Purcell.

The Core: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Sfortunatamente il film non è più presente su nessuna delle principali piattaforme streaming presenti oggi in rete. The Core è però presente nel palinsesto televisivo di giovedì 3 agosto alle ore 21:30 sul canale TV8. Si potrà dunque avere in quest’occasione l’opportunità di vederlo, in attesa che torni disponibile anche in streaming.

Fonte: IMDb

Pom Klementieff: dieci cose che non sai sull’attrice

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Pom Klementieff: dieci cose che non sai sull’attrice

Pom Klementieff è un attrice di talento, divenuta nota per il ruolo di Mantis in Guardiani della Galassia Vol. 2. Donna forte e determinata, è riuscita nel giro di pochi anni a realizzare il sogno di diventare attrice, nonostante le numerose difficoltà che la vita le ha imposto. Oggi è una delle più talentuose della sua generazione, capace di passare con naturalezza attraverso ruoli e generi molto diversi.

Ecco dieci cose che non sapevi su Pom Klementieff.

Pom Klementieff: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in celebri film. Pom Klementieff ha iniziato a recitare professionalmente in un film francese indipendente, Après Lui nel 2007. In seguito ha recitato in diversi film francesi come Loup (2009), Une pure affaire (2011), La delicatezza (2011), L’amore dura tre anni (2011) Radiostars (2012) e Les Kaira (2012). Il suo primo ruolo internazionale lo ottiene per il film-remake di Spike Lee Oldboy (2013). Recita poi in Hacker’s Game (2015) nel 2017 recita in ben 3 film: Ingrid Goes West, Newness e Guardiani della Galassia Vol. 2 nei panni di Mantis. Sarà proprio il ruolo nel film Marvel a renderla famosa internazionalmente e che riprenderà poi in Avengers: Infinity War (2018), Avengers: Endgame (2019) e Guardiani della Galassia Vol. 3. Ha poi recitato anche in Diamanti grezzi (2019) mentre nel 2023 è tra i protagonisti di Mission: Impossible – Dead Reckoning (2023)

2. Ha preso parte a note serie TV. Oltre che al cinema, Pom Klementieff ha avuto modo di recitare anche per la televisione, prendendo parte alla miniserie francese Pigalle, la nuit (2009). In seguito è tornata sul piccolo schermo per il primo episodio della quinta stagione di Black Mirror (2019) e per tre episodi della terza stagione di Westworld (2020). Nel 2022 è invece stata tra i protagonisti dello speciale natalizio Guardiani della Galassia Holiday Special.

Pom Klementieff è Mantis in Guardiani della Galassia

3. Si è sottoposta a diverse prove di trucco per il personaggio. Una volta scelta per il ruolo di Mantis, personaggio grazie al quale è oggi celebre, l’attrice si è sottoposta a diverse sperimentazioni circa il look del personaggio. Questo è infatti rappresentato in modo piuttosto fedele rispetto a quello presente nei fumetti, ma c’erano molti dubbi circa il colore della pelle. In uno dei primi test si era optato per l’arancione, come si può notare da alcune immagini presenti sul Web. Alla fine, però, il regista e i truccatori optarono per un colorito più giallognolo, dall’attrice molto apprezzato.

pom klementieff

4. Pom Klementieff ha doppiato il personaggio nella versione francese. Nata da madre coreana e padre russo-francese, l’attrice conosce e parla molto bene le lingue di entrambi i suoi genitori. Essendo poi cresciuta a Québec, capoluogo dell’omonima provincia canadese, ha avuto modo di praticare molto il suo francese. Questo le ha permesso di poter doppiare sé stessa nel ruolo di Mantis anche nelle versioni in lingua francese dei film in cui compare.

Pom Klementieff è Paris in Mission: Impossible

5. Si è guadagnata un soprannome speciale. Nel settimo capitolo della saga di Mission: Impossible, l’attrice interpeta Paris, una silenziosa assassina che cercherà di ostacolare Ethan Hunt. Il regista del film, Christopher McQuarrie ha trovato in Pom Klementieff una tale forza della natura che ha deciso di rinominarla “Pom Cruise”, per via delle sue abilità ginniche. L’attrice si è infatti cimentata in molte delle sequenze più complesse, tra cui le scene di combattimento.

Pom Klementieff ha imparato le arti marziali per Old Boy

6. Pom Klementieff ha preso lezioni di boxe per un film. Per poter far parte di Oldboy, Pom Klementieff ha preso lezioni di boxe, sapendo che il suo ruolo richiedeva la conoscenza delle arti marziali, addestrandosi per tre ore al giorno, per due mesi, per una scena di lotta con il collega Josh Brolin. Successivamente, ha continuato a praticare le arti marziali, soprattutto il taekwondo, disciplina della quale è diventata cintura viola nel 2014.

Pom Klementieff ha un cameo in The Suicide Squad

7. È presente con un breve cameo nel film. Il regista James Gunn, dopo aver lavorato con lei ai film di Guardiani della Galassia, ha chiamato l’attrice per farle fare un cameo nel suo film DC The Suicide Squad. La si può ritrovare come ballerina nella scena ambientata nel nightclub. L’attrice non è stata inizialmente accreditata per tale cameo e dunque il suo nome non compariva nei titoli di coda. I fan l’hanno però in seguito riconosciuta e l’attrice ha confermato di essere proprio lei quella ballerina.

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Pom Klementieff in Westworld

8. È stata guest star nella terza stagione. La terza stagione di Westworld ha portato con sé una serie di nuovi personaggi, ma uno dei nuovi arrivati più avvincenti è stato Martel, un misterioso rappresentante di un’organizzazione che ha fatto affari con Liam Dempsey. Martel è stata interpretata da Pom Klementieff e il suo arrivo è stato accolto con favore dai fan del suo lavoro. La prima apparizione del personaggio nello show è stata nella premiere della terza stagione, intitolata “Parce Domine”. Il personaggio è poi apparso anche in due episodi successivi, affermandosi come uno dei più affascinanti della stagione.

Pom Klementieff è su Instagram

8. È presente sul social network. Pom Klementieff ha un profilo Instagram ufficiale in cui molti post sono dedicati al cinema, con fotogrammi di film da lei amati. Il suo profilo si divide tra diversi post di cavalli e post in cui Pom viene ritratta in shooting fotografici sia dei film Marvel che di altri progetti da lei realizzati, oltre che foto di momenti quotidiani. Non ci sono foto di momenti familiari e/o privati, segno che intende mantenere la sua vita privata come tale che sia.

Pom Klementieff ha un fidanzato?

9. È molto riservata. Come già il suo profilo Instagram testimonia, l’attrice ci tiene a mantenere privata la propria vita al di fuori del set. In un’intervista del 2017, l’attrice ha rivelato che lei e il suo ragazzo preferiscono mantenere la loro relazione privata, sottolineando che non ne parlano sui social media. Questa dichiarazione ha però chiarito al suo fan che lei, in effetti, in quel periodo era impegnata in una relazione. Non è però noto se, a distanza di qualche anno, ciò sia invariato o meno.

Pom Klementieff: età, altezza e origini dell’attrice

10. Pom Klementieff è nata in Québec, in Canada, il 3 maggio del 1986. L’attrice è alta complessivamente 170 centimetri. La Klementieff è stata chiamata Pom perché il suono è simile una parola coreana che significa primavera e tigre. Pom Klementieff ha anche origini Russe, Francesi e coreane.

Fonte: IMDb

Guardiani della Galassia Vol. 3: ecco la sua collocazione nella timeline del MCU

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Guardiani della Galassia Vol. 3 è finalmente arrivato su Disney+ dopo l’enorme successo riscontrato nei cinema. Come sempre avviene con l’arrivo di un nuovo film del MCU sulla piattaforma streaming, anche stavolta i Marvel Studios hanno inserito il film diretto da James Gunn al punto specifico in cui si colloca sulla timeline ufficiale dell’Marvel Cinematic Universe. I fan stavano infatti aspettando di capire quando esattamente Guardiani della Galassia Vol. 3 si svolge rispetto alle altre opere recentemente viste e oggi il servizio di streaming ha dunque svelato tale dettaglio.

Secondo la cronologia dell’MCU, Guardiani della Galassia Vol. 3 è ambientato dopo Guardiani della Galassia Holiday Special e Ant-Man and the Wasp: Quantumania, ma prima della recente serie Secret Invasion. Le avventure del gruppo di supereroi più amato dei film Marvel si sono dunque svolte successivamente allo scontro tra Ant-Man e Kang il Conquistatore, ma prima dello scontro tra Nick Fury e gli Skrull. È sempre difficile stabilire la collocazione temporale di un film Marvel se esso si svolge lontano dal pianeta terra e dunque lontano da potenziali punti di riferimento. La timeline presente su Disney+ allora a fare chiarezza a riguardo.

Guardiani della Galassia Vol. 3, la trama e il cast del film

La sinossi ufficiale per Guardiani della Galassia Vol. 3  recita quanto segue: “in Guardiani della Galassia Vol. 3 la nostra amata banda di disadattati ha un aspetto un po’ diverso. Peter Quill, ancora sconvolto dalla perdita di Gamora, deve radunare la sua squadra attorno a sé per difendere l’universo oltre che per proteggere uno di loro. Una missione che, se non completata con successo, potrebbe portare alla fine dei Guardiani così come li conosciamo.

Guardiani della Galassia Vol. 3 è scritto e diretto da James Gunn ed è interpretato da Chris PrattZoe SaldanaDave Bautista, Karen Gillan, Pom Klementieff, con Vin Diesel  nei panni di Groot e Bradley Cooper in quelli di Rocket nella versione originale, oltre a Sean Gunn, Chukwudi Iwuji, Will Poulter e Maria Bakalova. Il film è prodotto da Kevin Feige, mentre Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Nikolas Korda, Simon Hatt e Sara Smith sono i produttori esecutivi. Il sarà disponibile per lo streaming il 2 agosto per tutti gli abbonati Disney+.

Disney+ ha annunciato la nuova serie originale italiana I Leoni di Sicilia

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Disney+ ha annunciato che la nuova serie originale italiana I Leoni di Sicilia, la saga familiare tratta dall’omonimo bestseller di Stefania Auci, debutterà il 25 ottobre in esclusiva sulla piattaforma streaming con i primi quattro episodi, mentre i restanti quattro saranno disponibili a partire dal 1° novembre.

Dal regista Paolo Genovese, che ne è anche produttore creativo, la serie in otto episodi è prodotta da Francesco e Federico Scardamaglia per Compagnia Leone Cinematografica e da Raffaella Leone e Marco Belardi per Lotus Production, una società Leone Film Group. I Leoni di Sicilia è una serie scritta da Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo.

I Leoni di Sicilia è l’avvincente storia della famiglia Florio. I fratelli Paolo e Ignazio sono due piccoli commercianti di spezie fuggiti da una Calabria ancorata al passato e in cerca di riscatto sociale. In Sicilia s’inventano un futuro, dove a partire da una bottega malmessa danno vita a un’attività florida che il giovane figlio di Paolo, Vincenzo, con le sue idee rivoluzionarie, trasformerà poi in un impero. Tuttavia, a travolgere la vita di Vincenzo, e quella di tutta la famiglia, è l’arrivo dirompente di Giulia, una donna forte e intelligente, in contrasto con le rigide regole della società del tempo. I Leoni di Sicilia è un’epopea fatta di amore, famiglia, successi, guerre e rivoluzioni, che si svolge nella Sicilia dell’Ottocento fino all’Unità d’Italia del 1861.

La serie è interpretata da Michele Riondino nel ruolo di Vincenzo Florio, Miriam Leone in quello di Giulia Portalupi, Donatella Finocchiaro in quello di Giuseppina, Vinicio Marchioni nei panni di Paolo Florio, Eduardo Scarpetta nel ruolo di Ignazio Florio (figlio di Vincenzo), Paolo Briguglia in quello di Ignazio Florio, Ester Pantano nel ruolo di Giuseppina giovane e Adele Cammarata in quello di Giovanna D’Ondes

Ascolta i fiori dimenticati: la recensione della miniserie di Glendyn Ivin

Tratta da The Lost Flowers of Alice Hart, best-seller d’esordio dell’australiana Holly Ringland, Ascolta i fiori dimenticati è la nuova miniserie targata Prime Video disponibile in esclusiva sulla piattaforma a partire dal 4 agosto. Lo show, diretto da Glendyn Ivin (Penguin Bloom, Safe Harbour), ripercorre le pagine dell’autrice in sette episodi e si affida, tra i membri del cast, al magnetismo dell’icona Sigourney Weaver, (non) protagonista di una storia di violenza, memorie e segreti.

Ascolta i fiori dimenticati, la trama

Alice Hart (Alyla Browne) è una bambina vivace che abita nella campagna australiana, insieme con papà Clem (Charlie Vickers) e mamma Agnes (Tilda Cobham-Hervey). È curiosa, adora leggere e condivide con la madre la passione per le antiche leggende. L’illusione d’una serena vita familiare nasconde però una brutale verità: un’esistenza di paura, lividi malcelati ed impotenza. Una realtà di prigionia priva di apparenti vie di fuga. Quando un misterioso incendio le uccide entrambi i genitori, Alice, di appena nove anni, si trasferisce dalla nonna paterna June Hart (Sigourney Weaver) alla Thornfield flower farm, fattoria e luogo di rifugio per donne sole e in difficoltà.

Qui la bambina cresce, trascorrendo la propria infanzia e adolescenza a imparare nomi e significato dei fiori e delle piante selvatiche che la circondano. Avvolta dal caloroso affetto della nonna, della di lei compagna Twig (Leah Purcell) e delle altre donne lavoratrici di Thornfield. Il passato però, con i suoi fantasmi e i suoi non detti, conserva ancora la promessa di un inesauribile tormento. E tra corrosivi silenzi e verità negate, Alice, divenuta adulta (Alycia Debnam Carey), dovrà imparare a fare i conti con i mille volti di una “sorridente” violenza che sembra perseguitare la sua famiglia.

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Reticolo di memorie

Ascolta i fiori dimenticati. Titolo e consiglio, invito. Chiave d’accesso a un mondo che precipita, sin dai primi istanti; quando lo spensierato idillio di un falso abbraccio si tramuta nel terrore di uno sguardo freddo e implacabile. Una casa, anzi più case degli orrori abitano la vita di Alice Hart; non antiquate dimore ricolme di spiriti maligni, bensì reticolati – per certi versi Flanaganiani – di memorie, colpe, oscurità. Stilemi horror più che altro geografici, architettonici, innestati su di un canovaccio drammatico anch’esso consueto, lungo la traccia del quale violenza domestica e riflessione sulla stessa continuano a intersecarsi, corroborandosi l’un l’altra.

Quanto a lungo un abuso può perdurare? E a che punto il desiderio di protezione muta e degenera in manipolazione e controllo? Glendyn Ivin interroga lo spettatore servendosi di un prodotto che parla più lingue; lo fa attraverso un poliglottismo organico che, nell’ottica di accompagnare lo spettatore nell’affaticato percorso di “riabilitazione” delle sue protagoniste, mescola l’esotismo del mito al simbolismo del linguaggio floreale, la potenza del silenzio scioccato all’urgenza del grido di denuncia. All’interno però di un labirinto di suggestioni e svelamenti in seno al quale, in più di un’occasione, Ivin sembra talvolta diffidare del proprio pubblico – o di se stesso? -, incorrendo in un didascalismo fin troppo “urlato”, che finisce paradossalmente per smorzare vigore e portata del messaggio.

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Sigourney Weaver e incagli strutturali

Ascolta i fiori dimenticati trova invero il proprio “sole” nel corpo e volto di Sigourney Weaver, la June Hart a cui la star classe 1949 presta il proprio talento – terza declinazione mini-seriale dopo le esperienze di Political Animals (2012) e The Defenders (2017) – e che, di fatto, rappresenta la stella polare dello show, indiscusso punto di riferimento narrativo e attoriale. Nella sofferta ostinazione di June rivive la rude dolcezza che ormai da decenni mappa le traiettorie interpretative della diva, icona plasmata negli anni dalle mani dei grandi maestri Ridley Scott, James Cameron e, più di recente, Paul Schrader (Master Gardener, di nuovo un giardino e i suoi intrighi). Qui rughe e ferite divengono via via sempre più evidenti, lo sguardo della donna si arricchisce di sfumature d’intensità; il cappello a tesa larga da cowboy ne inselvatichisce il portamento e ogni dettaglio, indispensabile tessera di puzzle, riempie l’inquadratura d’una classe ed eleganza senza pari – nonostante le brillanti prove di Leah Purcell e Alycia Debnam Carey.

A impoverire allora il potenziale dell’avvincente controparte letteraria sono invece incagli di natura strutturale. Passaggi più o meno prevedibili o dalla messa in scena poco originale, snodi e cliffhanger da soap opera e, in particolar modo, una costante sensazione di annacquamento del materiale, stiracchiato, almeno a tratti, come burro spalmato su troppo pane. Il prodotto, considerati i differenti piani temporali e narrativi coinvolti, avrebbe forse giovato di un formato distributivo differente, perché no un lungometraggio “a capitoli”, che sapesse preservare gli elementi di maggior interesse dell’intreccio e coniugarli ad una compattezza espositiva più impattante e meno dispersiva.

Winning Time – L’ascesa della dinastia dei Lakers, trailer della nuova stagione in arrivo su SKY

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I Lakers hanno fatto sognare milioni di tifosi, grazie a una storia fatta di gesta (sportive e non), di grandi rivalità, di competizioni ai massimi livelli e ambizione: torna per la seconda stagione la serie targata HBO che racconta il magico decennio in cui i Los Angeles Lakers entrarono nella leggenda del basket mondiale. Il nuovo capitolo di Winning Time – L’ascesa della dinastia dei Lakers, la serie Sky Exclusive di cui oggi viene rilasciato il trailer ufficiale, è in arrivo dal 28 agosto in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW.

Ideata e prodotta, fra gli altri, da Adam McKay (Don’t Look Up, Succession), la serie esplora la vita professionale e personale dei Los Angeles Lakers, questa volta nel periodo appena successivo alle finali del 1980 e del 1984, raccontando la grande rivalità che c’era a quel tempo sia tra squadre (Lakers VS Celtics) sia tra giocatori (Magic Johnson VS Larry Bird).

https://www.youtube.com/watch?v=4plZL3ZmXM4&pp=ygUxV2lubmluZyBUaW1lIC0gTCdhc2Nlc2EgZGVsbGEgZGluYXN0aWEgZGVpIExha2Vycw%3D%3D

Winning Time – L’ascesa della dinastia dei Lakers, trama e cast

Ricchissimo il cast dei nuovi sette episodi: John C. Reilly nei panni del proprietario della squadra, Jerry Buss; Quincy Isaiah, Solomon Hughes e Sean Patrick Small in quelli, rispettivamente, di Magic Johnson, Kareem Abdul-Jabbar e Larry Bird; Jason Clarke a interpretare il campione NBA e dirigente dei Lakers Jerry West; Jason Segel (How I Met Your Mother) nei panni di Paul Westhead, professore di lettere trasformatosi in assistente coach della squadra; Adrien Brody interpreta il coach Pat Riley; Michael Chiklis nei panni del coach dei Boston Celtics Red Auerbach.

Nel cast anche Gaby Hoffmann, Hadley Robinson, DeVaughn Nixon, Tamera Tomakili, Brett Cullen, Stephen Adly Guirgis, Spencer Garrett, Molly Gordon, Joey Brooks, Delante Desouza, Jimel Atkins, Austin Aaron, McCabe Slye, Thomas Mann, Gillian Jacobs, Rob Morgan.

Winning Time – L’ascesa della dinastia dei Lakers è tratta dal libro Showtime: Magic, Kareem, Riley, and the Los Angeles Lakers Dynasty of the 1980s dello scrittore sportivo Jeff Pearlman. Produttori esecutivi Adam McKay e Kevin Messick per Hyperobject Industries; showrunner, produttore esecutivo, scrittore e co-creatore Max Borenstein; produttore esecutivo Scott Stephens; produttore esecutivo, scrittore e co-creatore Jim Hecht; produttore esecutivo e scrittore Rodney Barnes; produttore esecutivo e regista degli episodi 1, 6 e 7 Salli Richardson-Whitfield; produttore esecutivo Jason Shuman.

Prime Video svela le prime foto e la data di uscita del film Sitting in Bars With Cake

Prime Video ha svelato le prime immagini ufficiali del nuovo film in prossima uscita Sitting in Bars with Cake, con protagoniste Yara Shahidi, Odessa A’zion, Ron Livingston e Bette Midler. Uno sguardo a cuore aperto sull’amicizia e sul ritrovare se stessi all’inizio dell’età adulta, il film è diretto da Trish Sie (Pitch Perfect 3), è ispirato ad eventi reali e all’omonimo libro di Audrey Shulman, la quale ha scritto anche la sceneggiatura del film. Shahidi è, inoltre, executive producer del film, che rappresenta il primo progetto a vederla in questo ruolo. Dall’8 settembre, Sitting in Bars with Cake sarà disponibile in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel mondo.

Ispirato a una storia vera, Sitting in Bars with Cake segue le vicende delle due migliori amiche Jane (Yara Shahidi) e Corinne (Odessa A’zion) che si trovano ad affrontare la vita nei loro vent’anni a Los Angeles. Corinne, estroversa per eccellenza, convince la sua timida ma estremamente talentuosa, migliore amica e pasticcera casalinga Jane a impegnarsi a sfornare torte per un anno e a portarle nei bar, pratica conosciuta anche come “cakebarring”, con l’obiettivo di incontrare persone e sviluppare fiducia in se stessa. Nel corso del loro anno di “cakebarring,” Corinne riceve una diagnosi che le cambia la vita, e le due ragazze si ritrovano ad affrontare una sfida diversa da qualsiasi prova mai affrontata fino ad ora. Sitting in Bars with Cake non è solo una folle corsa attraverso alcuni dei più colorati locali di Los Angeles, ma anche una commovente celebrazione dell’amicizia femminile, della creazione di un’identità e della ricerca della gioia nei luoghi più inaspettati.

Shark 2 – L’Abisso con Jason Statham al cinema da oggi 3 agosto

Shark 2 – L’Abisso con Jason Statham al cinema da oggi 3 agosto

Questa estate preparatevi per una potente scarica di adrenalina con Shark 2 – L’Abisso, un’avventura da brividi che fa seguito a quella del blockbuster del 2018, portando l’azione ad un livello ancora più alto, e a maggiori profondità, tra branchi di inarrestabili Megalodonti e molto altro ancora!

Tuffatevi in acque sconosciute con Jason Statham e con l’icona globale dell’action Wu Jing che guideranno una squadra di coraggiosi esploratori nelle profondità più recondite dell’oceano. Il loro viaggio si trasformerà in una spirale di caos quando una diabolica operazione mineraria minaccerà la loro missione e li costringerà ad una rischiosa lotta per la sopravvivenza. Messi alle strette da colossali Megalodonti e da implacabili saccheggiatori dell’ambiente, i nostri eroi dovranno superare i loro spietati predatori in una corsa contro il tempo al cardiopalma. Immergetevi nell’esperienza cinematografica più elettrizzante dell’anno con Shark 2 – L’Abisso – dove le profondità dell’oceano saranno pari solo alle vette dell’emozione pura e inarrestabile!

Warner Bros. Pictures e CMC Pictures, presentano Shark 2 – L’Abisso con Statham e Jing alla guida di un cast corale che include, Sophia Cai (“Shark – Il primo squalo”), Page Kennedy (“Shark – Il primo squalo”), Sergio Peris-Mencheta (“Rambo: Last Blood”), Skyler Samuels (“The Gifted”) e Cliff Curtis (la saga di “Avatar”).

Shark 2 – L’Abisso è diretto da Ben Wheatley (“In the Earth”, “Free Fire”), da una sceneggiatura di Jon Hoeber & Erich Hoeber (“Shark – Il primo squalo”, “Transformers: Rise of the Beasts”) e Dean Georgaris (“Shark – Il primo squalo”, “Tomb Raider – La culla della vita”), e un soggetto di Dean Georgaris e Jon Hoeber & Erich Hoeber, basata sul romanzo di The Trench di Steve Alten. Il film è prodotto da Lorenzo di Bonaventura (“Shark – Il primo squalo”, “Bumblebee”) e Belle Avery (“Shark – Il primo squalo”, “Onora il padre e la madre”). I produttori esecutivi sono Jason Statham, Cate Adams, Ruigang Li, Catherine Xujun Ying, Wu Jing, E. Bennett Walsh, Erik Howsam, Gerald R. Molen e Randy Greenberg.

Il team di filmmakers al fianco del regista Wheatley è composto dal direttore della fotografia Haris Zambarloukous (“Belfast”, “Assassinio sull’Orient Express”), lo scenografo Chris Lowe (“The Gray Man”, “No Time to Die”) e il montatore Jonathan Amos (“Baby Driver”, “Paddington 2”). Il supervisore agli effetti visivi è Pete Bebb (“Animali fantastici e dove trovarli”, “Inception”) e la costumista è Lindsay Pugh (“Matrix Resurrections”, “Krypton”). Le musiche sono di Harry Gregson-Williams (“Shark – Il primo squalo”, “The Martian”).

Warner Bros. Pictures e CMC Pictures presentano, in associazione con DF Pictures, una produzione di Bonaventura/Apelles Entertainment, Inc., un film di Ben Wheatley, “SHARK 2 – L’ABISSO”. Il film è nelle sale italiane da oggi, 3 agosto, distribuito da Warner Bros. Pictures.

Doggy Style: nuovo trailer per l’insolita commedia in arrivo al cinema!

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Nuovo trailer del film di Doggy Style, l’insolita commedia diretta da Josh Greenbaum (Barb e Star vanno a Vista Del Mar) e scritto da Dan Perrault (Players, American Vandal). Si dice che il cane sia il migliore amico dell’uomo, ma se l’uomo in questione fosse un vero bastardo? In questo caso, potrebbe essere il momento di una dolce vendetta, da cani. Quando Reggie (Will Ferrell), un Border Terrier innocente ed inesorabilmente ottimista, viene abbandonato dal suo spregevole padrone per le pericolose strade cittadine, Doug (Will Forte; The Last Man on Earth, Nebraska), Reggie è sicuro che il suo amato padrone non lo abbandonerebbe mai di proposito.

Ma quando Reggie si imbatte in Bug (il premio Oscar Jamie Foxx), un Boston Terrier logorroico e poco elegante, un randagio che ama la sua libertà e non crede nella bontà dei padroni, finalmente si rende conto di che spregevole uomo senza cuore sia Doug e di che amore tossico avesse per lui.

Determinato ad avere la sua vendetta, Reggie insieme a Bug e ai suoi amici – Maggie (Isla Fisher; Now You See Me, 2 Single a nozze), un intelligentissimo Pastore Australiano rimpiazzato dal suo padrone con un nuovo cucciolo, e Hunter (Randall Park; Finché forse non vi separi, Aquaman), un ansioso Alano stressato dal suo lavoro come animale da supporto emotivo – escogitano un piano e iniziano un’avventura epica per aiutare Reggie a ritrovare la via di casa…  e a farla pagare a Doug mordendogli quell’estremità di sé stesso che più ama (Indizio: non è il suo piede).

Doggy Style non è il solito film sui cani a cui siamo abituati. È diretto da Josh Greenbaum (Barb e Star vanno a Vista Del Mar) e scritto da Dan Perrault (Players, American Vandal), è una commedia divertente vietata ai minori sulle complicazioni dell’amore, l’importanza delle grandi amicizie e gli inaspettati vantaggi di flirtare con un divano.

Con le voci italiane di: Massimo De Ambrosis (Reggie), Pino Insegno (Bug), Federica De Bortoli (Maggie), Federico Di Pofi (Hunter), Michele D’Anca (Doug), Dario Oppido (Rolf).  Doggy Style è prodotto dal fondatore e amministratore delegato di Picturestart Erik Feig (La ragazza più fortunata del mondo, Cha Cha Real Smooth), da Louis Leterrier (regista di Fast X, Scontro tra Titani), da Dan Perrault (Players, American Vandal) e da Phil Lord e Chris Miller (Spider-Man: Un nuovo universo, The Lego Movie 2: Una nuova avventura) e Lord Miller presidente di Film Aditya Sood (Sopravvissuto, Cocainorso). Produttori esecutivi: Jessica Switch, Nikki Baida e Julia Hammer.

Aquaman e il Regno Perduto: per il film si prevede di mantenere la data di uscita attuale

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Secondo quanto riferito, nonostante gli scioperi attualmente in corso, Aquaman e il Regno Perduto rispetterà la propria data di uscita attuale e arriverà in ogni caso al cinema per Natale. In un profilo di Variety sul regista di Blue Beetle Ángel Manuel Soto, l’outlet ha infatti riferito che gli addetti ai lavori della Warner Bros. Discovery affermano che il sequel di Aquaman arriverà nei cinema il 25 dicembre. Tale sequel, come noto, è già stato rimandato diverse volte. L’ultima è stata l’anno scorso, quando dal 17 marzo 2023 è stato spostato all’attuale data di uscita il giorno di Natale.

Ma ora, con gli scioperi di WGA e SAG-AFTRA in corso, molti studi stanno prendendo in considerazione la possibilità di rimandare i film previsti per l’autunno e l’inverno poiché gli attori non possono attualmente promuoverli. Il mese scorso, infatti, è emersa la voce secondo cui la Warner Bros. sta prendendo in considerazione la possibilità di ritardare Aquaman e il Regno Perduto e Dune: Parte 2 al 2024. Il CEO di IMAX ha però recentemente confermato che il sequel di Dune è pronto per essere distribuito come precedentemente annunciato.

Con l’ultimo rapporto, sembra ora che la DC manterrà anche la data di uscita del sequel di Aquaman. La Warner Bros. al momento non ha ancora commentato né tali voci né i recenti rapporti sui possibili ritardi. Ad oggi ancora non sono stati diffusi né un trailer né un poster o altri materiali pubblicitari del film, dunque ciò permetterebbe di rimandare l’uscita del film. Considerando che Aquaman e il Regno Perduto è fissato a dicembre, però, lo studios potrebbe aspettare ancora qualche settimana per decidere, in base anche a come evolveranno le trattative in corso per la risoluzione degli scioperi.

MCU: 8 personaggi di Thor poco utilizzati che vorremmo vedere di più

Nonostante sia presente fin dall’inizio del MCU, ci sono ancora diversi personaggi del franchise di Thor che meriterebbero più tempo sotto i riflettori dei film Marvel. Nonostante la popolarità di altri eroi del MCU come Captain America, Iron Man e Hulk, solo Thor ha raggiunto l’impressionante traguardo di quattro film da solista. Molti dei migliori personaggi di supporto del franchise sono comparsi poco in questi quattro film, ma tutti hanno avuto un ruolo chiave nella crescita del personaggio del Dio del Tuono. Se il franchise dovesse allargarsi e ospitare un quinto film della saga di Thor, dopo il fallimento di Thor: Love & Thunder, questa potrebbe essere un’occasione per dare spazio a questi 8 personaggi nel MCU.

Lady Sif

Thor Love & Thunder Lady Sif MCU

Lady Sif, interpretata dalla talentuosa Jaimie Alexander, è un’asgardiana notevole e potente nelle pagine dei fumetti Marvel, ma non le è mai stata data l’attenzione che merita nel MCU. La maggior parte degli asgardiani è passata in secondo piano nel primo film di Thor, dato che l’eroe principale ha trascorso gran parte del film bandito sulla Terra, ma sembrava che Sif sarebbe stata un personaggio importante in futuro, dato che è stata uno dei pochi eroi a fare un cameo in Agents of SHIELD. Tuttavia, le sue apparizioni sono rimaste minori, culminando nell’imbarazzante apparizione di Sif in Love & Thunder. Il suo ricongiungimento con Thor e la sua grave ferita vengono purtroppo interpretati come uno scherzo.

Erik Selvig

Erik Solvig MCU

Con il primo film di Thor più incentrato sugli umani e sulla Terra rispetto ai successivi, l’importanza di Erik Selvig nel MCU è prevedibilmente diminuita. In realtà Selvig è più presente della maggior parte dei personaggi di supporto della Marvel (attualmente è apparso o menzionato in 11 progetti del MCU), ma c’è ancora molto spazio per lo scienziato. Poiché Jane Foster è passata alle sale del Valhalla, Selvig potrebbe essere un punto di riferimento per Thor qualora avesse bisogno dell’aiuto di una mente brillante sulla Terra.

Darcy Lewis

Darcy Lewis

Darcy Lewis non sembra, sulla carta, un personaggio particolarmente memorabile nella maggior parte delle sue apparizioni nel MCU, ma il suo fascino e una sicurezza innegabili l’hanno resa un personaggio di spicco in ogni apparizione. Darcy ha ricevuto maggiore attenzione in WandaVision, poiché ha partecipato all’esplorazione e all’infiltrazione di Westview. Questa esperienza potrebbe renderla una nota esperta del settore, che potrebbe tornare in scena per altri fenomeni magici nel MCU.

Gran Maestro

Gran Maestro MCU

Leader carismatico e altrettanto tirannico di Sakaar in Thor: Ragnarok, il Gran Maestro è un personaggio esilarante del MCU che merita almeno un’altra apparizione. Sebbene sia quasi riapparso nella Fase 4 del MCU, il Gran Maestro è stato uno dei numerosi camei tagliati in Thor: Love & Thunder. Data l’inclinazione di Gorr a uccidere, questa potrebbe essere stata una benedizione sotto mentite spoglie che ha permesso al personaggio di apparire ancora una volta.

Heimdall

Heimdall

Heimdall è stato introdotto nel primo film di Thor e ha avuto un ruolo più ampio nel sequel. È apparso anche in Thor: Ragnarok, anche se alla fine ha incontrato la sua fine per mano di Thanos in Avengers: Infinity War. Sebbene il MCU abbia confermato che è morto, la scena dei titoli di coda di Thor: Love & Thunder apre la porta a un’altra apparizione. Heimdall viene visto salutare Jane alle porte del Valhalla, che sembra essere un regno molto esteso. È possibile che un film futuro possa esplorare personaggi viventi che in qualche modo visitano il regno o che gli abitanti del Valhalla ritornino per un’ultima battaglia.

Hela

Hela MCU

Hela è stata sconfitta da Surtur alla fine di Thor: Ragnarok, ma i film Marvel hanno dimostrato che nessuno è veramente morto se non viene mostrato un corpo (e anche questo non è sempre definitivo). Portata in vita dall’acclamata attrice Cate Blanchett, Hela può tornare nel MCU più forte che mai. La sua capacità di imbrigliare e creare soldati asgardiani non morti significa che, anche se dovesse morire, potrebbe essere in grado di sfruttare il potere di Hel e usarlo per ulteriori conquiste.

Beta Ray Bill

Beta Ray Bill

Beta Ray Bill non è ancora apparso di persona nel MCU, ma la sua testa si trova tra le statue dei campioni del passato del Gran Maestro su Sakaar. Si tratta di un easter egg da non perdere, ma Beta Ray Bill è un personaggio importante dei fumetti Marvel che sarebbe perfetto per un ruolo di primo piano in Thor 5. Bill ha una storia complicata che prevede che la sua coscienza sia stata distrutta da un’esplosione di sangue: il trasferimento della sua coscienza in un corpo equino e cibernetico. La cosa importante è che è una delle pochissime persone degne di brandire Mjolnir ed è uno dei più stretti alleati di Thor nei fumetti Marvel.

Hercules

Hercules MCU

Thor: Ragnarok ha creato un’aspra rivalità tra Thor e Zeus dopo che il primo ha usato il fulmine del dio per colpirlo, ma la scena dei titoli di coda ha mostrato che Zeus è vivo e sta dando la caccia al Dio del Tuono. A Hercules è stato detto di dare la caccia a Thor in un teorico sequel di Thor, il che sembra una garanzia che apparirà di nuovo, ma lo stato attuale del MCU significa che non c’è nulla di sicuro. Diversi teaser e set-up sono stati lasciati in sospeso, ma si spera che Hercules appaia di nuovo e diventi l’eroe Marvel che è conosciuto nei fumetti.

Avengers: Secret Wars, 10 teorie assurde sul futuro film Marvel

Avengers: Secret Wars, 10 teorie assurde sul futuro film Marvel

Alcune teorie su Avengers: Secret Wars sono così strampalate che molti fan del Marvel Cinematic Universe non possono fare a meno di crederci. La prima linea di difesa dell’MCU è sempre stata quella dei Vendicatori, capitanati dal Tony Stark di Robert Downey Jr. uno dei membri originali della squadra, il personaggio che ha lanciato l’MCU con Iron Man del 2008. Dopo la creazione dei sei Vendicatori originali – Iron Man, Capitan America, Hulk, Thor, Vedova Nera e Occhio di Falco – questi si sono riuniti in The Avengers del 2012 affinché i più potenti eroi della Terra potessero fermare il tentativo di Loki di conquistare il mondo per conto di Thanos.

Dopo il gran finale della Infinity Saga, Avengers: Endgame del 2019, il MCU non è più stato lo stesso. I Marvel Studios hanno iniziato a espandersi su Disney+, introducendo nuovi personaggi del MCU o concentrandosi su eroi che fino a quel momento avevano solo ruoli di supporto. Attraverso serie, presentazioni speciali, cortometraggi e animazioni, il MCU ha iniziato a piantare i semi per futuri team-up. Anche se una nuova squadra sorgerà in Avengers: The Kang Dynasty, tutti gli occhi sono puntati sul sesto film del franchise, Avengers: Secret Wars, il finale della Saga del Multiverso. Sono emerse molte teorie su cosa potrebbe comportare il film, e ce ne sono alcune così strane che potrebbero essere giuste.

Doctor Strange lascerà che Destino o Kang rimodellino il Multiverso

Kang sconfittoL’utente di Reddit u/Namorons ha una teoria interessante che posiziona il Doctor Strange di Benedict Cumberbatch come un personaggio importante in Avengers: Secret Wars. Il fan del MCU ritiene che Strange stia percorrendo un percorso che va dall’egocentrismo all’autodistruzione. Il Redditor spiega che Strange potrebbe esaminare l’incursione da lui creata, che la Clea di Charlize Theron gli ha chiesto di aiutare a gestire, e la lezione appresa da Doctor Strange nel Multiverso della Follia – “fidarsi di altre persone dalle capacità uniche” – per creare gli Illuminati del MCU. Il senso di colpa per le azioni della squadra avrebbe poi pesato su Strange, facendo sì che l’eroe permettesse a Destino o a Kang di ereditare poteri simili a quelli di un Dio e di rimodellare il multiverso.

Kang il Conquistatore diventerà il Beyonder

Kang il Conquistatore poteri Avengers: Secret WarsUna teoria di Avengers: Secret Wars ritiene che il Beyonder sia il cattivo principale del film e che non sarà un nuovo personaggio, ma piuttosto il Kang di Jonathan Majors trasformato. Il Beyonder è stato il cattivo del primo evento Secret Wars sulle pagine della Marvel Comics. Il personaggio ha usato i suoi poteri cosmici per creare l’originale Battleworld, un pianeta che ha unito diverse località Marvel, e ha teletrasportato eroi e cattivi lì per combattere – il premio per la vittoria era ottenere qualsiasi cosa desiderassero. Secondo questa teoria, l’esposizione di Kang al suo Multiverse Power Core alla fine di Ant-Man and the Wasp: Quantumania lo avrebbe portato a diventare il Beyonder che plasma la realtà.

Kang salverà il Multiverso da Doctor Strange

Doctor Strange Avengers: Secret WarsUn’altra teoria suggerisce che Doctor Strange sia il cattivo della Saga del Multiverso e che Kang abbia il compito di fermarlo. Secondo questa teoria, la resa dei conti tra Kang e Strange in Avengers: Secret Wars è inevitabile, poiché Strange è l’eroe che conosce meglio il multiverso e non ha ancora affrontato Kang. Tuttavia, le carte in tavola verrebbero ribaltate, con l’ego e la conoscenza di Strange che lo porterebbero a diventare un cattivo senza rendersene conto, come la sua controparte di Terra-838. Mentre Strange distruggerà il multiverso nel tentativo di controllarlo per ciò che crede sia buono, Kang emergerà come colui che lo fermerà, salvando il MCU.

Colui che resta tornerà in Secret Wars, con un colpo di scena

Avengers: Secret WarsPrima di interpretare Kang, Majors ha debuttato nel MCU in Loki, interpretando la variante di Kang nota come Colui che resta. La sua morte ha aperto il multiverso del MCU e una teoria di Heavy Spoilers ritiene che il personaggio potrebbe tornare per ricomporlo. Il ritorno di Colui che resta in Avengers: Secret Wars si baserebbe sulle indiscrezioni sulla trama di Avengers: The Kang Dynasty, secondo le quali una versione del personaggio precedente alla trasformazione in Colui che resta – Nathaniel Richards – si sarebbe unita ai Vendicatori. In Secret Wars, Nathaniel diventerebbe Colui che Resta dopo la sconfitta di Kang, creando la TVA per supervisionare la linea temporale sacra del MCU, chiudendo il cerchio della sua storia con Loki.

Secret Wars introdurrà un T’Challa del multiverso

Black PantherIn seguito alla tragica scomparsa di Chadwick Boseman, la Marvel ha deciso di non procedere a un recasting di T’Challa, rendendo Shuri la protagonista di Black Panther: Wakanda Forever. Non solo, ma il film introduce il figlio di T’Challa, Toussaint. Secondo una teoria di Avengers: Secret Wars di The Direct, il finale della Saga del Multiverso potrebbe portare una variante di T’Challa al fianco della Pantera Nera di Shuri, continuando il suo arco personale e rendendo omaggio all’impatto che l’attore originale ha avuto sul franchise. T’Challa apparirebbe come parte di una squadra di eroi del multiverso per salvare il MCU, permettendogli di interagire con molti Vendicatori.

Secret Wars vede il ritorno di Capitan America e Iron Man per Civil War 2

Avengers: Secret WarsNella versione 2015 di Secret Wars, una delle regioni di Battleworld era chiamata Warzone. Questa regione continuava gli eventi della Guerra Civile tra Capitan America e Iron Man, con ogni eroe Marvel che controllava il proprio lato della regione come meglio credeva. Una teoria di Avengers: Secret Wars prevede che Chris Evans e Robert Downey Jr. tornino nel MCU per rappresentare una versione alternativa della Guerra Civile nel film. Questo permetterebbe a entrambi gli eroi di essere presenti per il finale della Saga del Multiverso e di dare una fine migliore al loro conflitto, unendosi per salvare la situazione in modo da impedire a Kang di vincere come Thanos.

La Contessa Valentina Allegra de Fontaine è il cattivo di Secret Wars

Black-WidowSecondo una delle teorie più bizzarre della lista, Inverse sostiene che il villain principale di Avengers: Secret Wars sarà nientemeno che la Contessa Valentina Allegra de Fontaine di Julia Louis-Dreyfus. Il personaggio ha girato per il MCU collezionando una squadra fin dal suo debutto, e questo culminerà nel suo ruolo nei Thunderbolts del prossimo anno. Il film dovrebbe rendere più chiaro l’obiettivo finale di Val, e la teoria ritiene che potrebbe essere in realtà uno Skrull sotto mentite spoglie, che sta assemblando una squadra tutta sua che culminerebbe in una scioccante rivelazione di Avengers: Secret Wars, soprattutto perché Secret Invasion sembra aver messo la parola fine alla vera minaccia degli Skrull.

L’Aldilà avrà un ruolo importante in Secret Wars

L’utente di Reddit u/tw319889 pensa che il fatto che il MCU si concentri molto su diverse forme di aldilà dopo Avengers: Endgame non sia una coincidenza. Il Redditor elenca il Piano Ancestrale di Black Panther: Wakanda Forever, il Valhalla di Thor: Love and Thunder e l’oltretomba di Moon Knight, tra gli altri. La teoria del MCU ritiene che Kang, come Thanos in Avengers: Infinity War, ucciderà diversi eroi del multiverso in The Kang Dynasty. Secret Wars vedrebbe poi gli eroi caduti ritrovarsi nell’aldilà e usare la loro connessione con il multiverso per tornare in vita e fermare il cattivo.

Il film sugli Eternals è la chiave del piano di Kang

Film Disney 2021 Eternals Avengers: Secret WarsQuesta teoria collega la tecnologia di Kang vista in Ant-Man and the Wasp: Quantumania e quella dei Celestiali in Eternals della Marvel. Il film più controverso del MCU ha rivelato come operano i Celestiali, creando i Devianti e gli Eterni per bilanciarsi a vicenda, permettendo così ai pianeti popolati da Celestiali nascenti di prosperare fino al momento dell’emersione del potente essere. La teoria crea un collegamento tra un pezzo di tecnologia simile a un cristallo usato da Kang e la Forgia del Mondo mostrata in Eternals. Se la teoria è corretta, allora i Celestiali e Kang potrebbero essere dalla stessa parte, forse fin dalla prima guerra multiversale.

Il Norman Osborn di Willem Dafoe avrà un ruolo importante in Secret Wars

Green Goblin Avengers: Secret WarsInfine, una teoria di Avengers: Secret Wars afferma che il film vedrà la presenza di un cattivo davvero inaspettato, il Green Goblin di Willem Dafoe. Il ragionamento fornito dall’utente di Reddit u/tw319889 segue quanto accaduto nel secondo grande evento Secret Wars dei fumetti. In quella storia, il Dottor Destino rimodella il multiverso per salvarlo dai Beyonders. Questo ha funzionato perché Destino è un classico cattivo della Marvel e uno dei più vecchi antagonisti ricorrenti.

Nel MCU non ce ne sono molti, soprattutto umani, in grado di dare vita alla storia di un uomo normale dotato di un potere inimmaginabile, ed è qui che entra in gioco il Green Goblin di Dafoe. Apparso per la prima volta nel 2002 in Spider-Man, è entrato nel MCU nel 2021 in Spider-Man: No Way Home. Sarebbe il cattivo più vicino a quello che Doom ha rappresentato nei fumetti e, nonostante il personaggio sia una scelta completamente fuori luogo per il film, il Norman Osborn di Dafoe renderebbe sicuramente Avengers: Secret Wars un film avvincente.

L’Italia è un punto focale strategico per Netflix?

L’Italia è un punto focale strategico per Netflix?

Nei primi giorni di Netflix in Italia, iniziati nel 2015, c’era un certo grado di scetticismo. Infatti, come avrebbe potuto una realtà americana cogliere e soddisfare la complessità della cultura italiana? Tuttavia, Netflix ha persistito, puntando fermamente sui contenuti originali italiani e dimostrando che i dubbi iniziali erano infondati. Ne è prova ‘Suburra: sangue su Roma’, la prima opera che ha dimostrato al pubblico globale il fascino universale delle storie italiane.

Il successo di Netflix non sarebbe stato tale se non si fossero verificate delle condizioni tecnologiche particolari, che hanno permesso al servizio di streaming di diffondersi con facilità nel grande pubblico: smartphone performanti e connessioni da mobile stabili.

Il successo tecnico delle slot online e della TV in streaming

Negli anni della diffusione di Netflix, un’altra industria ha registrato una crescita importante: quella del gaming online. Grazie alla facilità di accesso da mobile attraverso dispositivi sempre più potenti, si sono affacciate e consolidate sul mercato italiano piattaforme di gaming online che mettono a disposizione tantissimi giochi come, ad esempio, le slot. La facilità di accesso a questi casinò online, così come quella di poter vedere un film in o una serie tv in qualsiasi momento, ha decretato il successo di queste due tipi di piattaforme.

Inoltre, proprio come Netflix, le piattaforme di gioco online hanno ottenuto un notevole successo grazie alla loro capacità di comprenderne e adattarsi al mercato italiano.

Crescita e domanda del pubblico

L’introduzione di Netflix in Italia non è stata esente da sfide. Inizialmente, la piattaforma ha dovuto fronteggiare una forte concorrenza da parte di Sky Italia e Mediaset. L’elemento decisivo per il successo di Netflix è stata la sua capacità di unire un’offerta internazionale a contenuti locali di rilevanza, rispondendo a una domanda che gli altri service provider sembravano incapaci di soddisfare.

Secondo uno studio condotto da Variety, il numero di abbonati Netflix in Italia è passato da 1,4 milioni nel 2017 a oltre 2,3 milioni nel 2020, con un aumento di quasi il 64%. Questi dati riflettono l’abilità di Netflix di catturare efficacemente l’immaginario collettivo italiano, consolidando la posizione dell’Italia all’interno della strategia globale di Netflix.

Modifiche normative come catalizzatori di crescita

Le modifiche alla normativa italiana rappresentano un ulteriore motivo per cui Netflix guarda all’Italia come a un punto strategico importante. La riforma del 2018 ha richiesto ai servizi di streaming di investire il 30% dei loro profitti in Italia nella produzione locale,  spingendo Netflix a intensificare la creazione di contenuti specificamente orientati al pubblico italiano, incrementando così la sua attrattiva locale. Netflix ha reagito con rapidità, non solo rispettando questi obblighi, ma superandoli con l’investimento in varie produzioni originali.

Il contributo di Netflix all’economia italiana

L’impegno di Netflix in Italia va oltre la semplice conquista di una quota di mercato, ma porta vantaggi concreti all’economia. Uno studio del 2020 del Boston Consulting Group ha calcolato che Netflix ha iniettato direttamente circa 110 milioni di euro nelle produzioni italiane e quasi 200 milioni in totale nella nostra economia, un contributo che ha generato quasi duemila posti di lavoro a tempo pieno in Italia.

In conclusione

In sintesi, l’Italia ha guadagnato una posizione chiave nelle ambizioni globali di Netflix. Interpretando e successivamente valorizzando l’enorme potenziale che il nostro paese rappresenta, Netflix ha saputo elaborare una strategia vincente. Oggi l’Italia non è solo un mercato per Netflix, ma anche un centro di creatività e una fonte di stimolo economico, evidenziando l’influente ruolo italiano nel panorama globale dello streaming.

Man mano che l’avventura italiana di Netflix si evolve, altre multinazionali potrebbero prendere atto delle opportunità che offre il panorama locale, posizionando la nazione come un importante protagonista nell’industria digitale globale. Con un’offerta unica di potenziale di mercato, talento creativo e normative favorevoli, l’Italia rappresenta una prospettiva vantaggiosa per le imprese pronte a investire tempo e risorse.

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