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Superman: Legacy, la DC potrebbe aver inavvertitamente svelato il villain del film

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Come noto, DC Universe Infinite ha recentemente reso noti i quattro fumetti che hanno ispirato il film Superman: Legacy, scritto e diretto da James Gunn. Questi sono: Superman: Birthright di Mark Waid, Leinil Francis Yu e Gerry Alanguilan (2003-04); All-Star Superman di Grant Morrison e Frank Quitely (2005- 06); Superman: Ending Battle di Johns, Joe Casey, Joe Kelly e Mark Schultz (2002); e Superman: Brainiac di Geoff Johns e Gary Frank (2008). Proprio rivelando quest’ultimo, la DC potrebbe aver inavvertitamente svelato il villain del film.

Quest’ultimo, infatti, vede l’alieno ossessionato dalla conoscenza di nome Brainiac che rivolge le sue attenzioni al pianeta Terra. Il cattivo, come noto, ha la tendenza a recarsi in vari mondi per rapire la sua popolazione e le sue città aggiungendole così alla sua vasta collezione di reperti provenienti da ogni parte dell’universo. Naturalmente, Superman cercherà di impedire che ciò avvenga anche alla Terra e alle sue persone. Si tratterebbe di una buona storia per dimostrare il legame che il supereroe ha sviluppato con il nostro pianeta e come dunque egli si impegni al massimo pur di poterlo proteggere.

Al momento non si hanno però notizie ufficiali riguardo il villain, dunque quella di Brainiac è una possibilità da prendere con le pinze per il momento. È però difficile pensare che la serie a fumetti con Brainiac esplicitamente nel titolo venga inclusa in un elenco come questo se poi l’iconico cattivo non fosse effettivamente coinvolto in qualche modo nel film. Certo, James Gunn potrebbe aver ripreso alcuni aspetti della storia e non necessariamente l’antagonista, ma, appunto, sembra difficile crederlo. Non resta però che attendere ulteriori notizie per poter avere conferma di quanto ad ora riportato da The Direct.

Superman: Legacy, tutto quello che sappiamo sul film

Superman: Legacy, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting, come già detto, ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman: Legacy è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Superman: Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Cinema Nights: UCI Cinemas celebra l’estate con gli spettacoli serali da 4,90 euro

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Le lunghe e calde notti d’estate si illuminano con la magia del grande schermo grazie a Cinema Nights, l’iniziativa del Circuito UCI Cinemas che offre ai cinefili e alle famiglie di tutta Italia la possibilità di vedere i film più attesi della stagione e le nuove uscite a un prezzo scontato negli spettacoli serali. A partire dal 29 luglio i biglietti delle proiezioni incluse nella promozione acquistati tramite i canali online del Circuito costeranno solo 4.90 euro, 5,90 euro quelli acquistati direttamente alla cassa del cinema o tramite ATM. Nei cinema Luxe aderenti il costo del biglietto online sarà invece di 6.90 euro, 7,90 euro per l’acquisto in cassa e presso gli ATM.

Le multisala che parteciperanno all’iniziativa dalla domenica al mercoledì a partire dalle ore 22:00 sono: UCI Bicocca (MI), UCI Orio (BG), UCI Luxe Campi Bisenzio (FI), UCI Casoria (NA), UCI Lissone (MB), UCI Luxe Marcon (VE), UCI Molfetta (BA), UCI Porta di Roma (RM), UCI Romagna Savignano sul Rubicone (FC), UCI RomaEst (RM), UCI Verona (VR), UCI Torino Lingotto (TO), UCI Reggio Emilia (RE), UCI Cinepolis Marcianise (CE), UCI Fiume Veneto (PN), UCI Curno (BG), UCI Alessandria (AL), UCI Arezzo (AR), UCI Showville Bari (BA), UCI Firenze (FI), UCI Megalò (CH), UCI Certosa (MI), UCI Palermo (PA).

A UCI MilanoFiori (MI), UCI Pioltello (MI), UCI Perugia (PG), UCI Fiumara (GE), UCI Cinemas Meridiana Bologna (BO), UCI Moncalieri (TO), UCI Montano Lucino (CO), UCI Piacenza (PC), UCI Catania (CT) e UCI Luxe Palladio (VI) la promozione sarà attiva dal sabato al mercoledì a partire dalle ore 22:00.

A UCI Bolzano (BZ), UCI Villesse (GO), UCI RedCarpet Matera (MT), UCI Seven Gioia del Colle (BA), UCI Ferrara (FE), UCI Sinalunga (SI) e UCI Parco Leonardo (RM), il divertimento inizia prima, saranno infatti incluse nella promozione tutte le proiezioni in programma dalla domenica al mercoledì a partire dalle ore 21:00.

Romantiche in prima tv su SKY e NOW

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Romantiche in prima tv su SKY e NOW

Dopo il debutto nelle sale italiane arriva in prima tv Romantiche, divertentissima opera prima di Pilar Fogliati, lunedì 31 luglio alle 21.15 su Sky Cinema Uno (alle 21.45 anche su Sky Cinema Romance), in streaming su NOW e disponibile on demand.

Nel film Pilar Fogliati – oltre a curare la regia – interpreta quattro ritratti ironici che danno vita a una commedia a episodi. Il film vede la partecipazione di Barbora Bobulova, Levante, Diane Fleri, Giovanni Toscano, Ibrahim Keshk, Emanuele Propizio e Giovanni Anzaldo, con l’amichevole partecipazione di Rodolfo Laganà ed Edoardo Purgatori. Il soggetto è di Giovanni Veronesi e Pilar Fogliati. La sceneggiatura è di Giovanni Veronesi, Pilar Fogliati e Giovanni Nasta. Il film è stato premiato con il Nastro D’Argento 2023 per la Migliore attrice in un film commedia a Pilar Fogliati e con il Globo d’Oro 2023 per la per la Miglior Commedia e quello per la Miglior Attrice (sempre a Pilar Fogliati).

ROMANTICHE è una produzione INDIANA PRODUCTION e VISION DISTRIBUTION, in collaborazione con SKY, PRIME VIDEO e con OGI Film.

La trama del film

Le storie di quattro ragazze che vivono a Roma e dintorni: Eugenia Praticò, l’aspirante sceneggiatrice fuggita da Palermo per inseguire il successo, purché sia di nicchia; Uvetta Budini di Raso, l’aristocratica, bella e addormentata nel centro storico, che debutta nel mondo del lavoro; Michela Trezza che sta per sposarsi e ama la sua vita di provincia a Guidonia; Tazia De Tiberis, la bulletta di Roma nord che vuole avere tutto sotto controllo, anche i desideri del suo fidanzato. E tutte e quattro, a modo loro, cercano il loro posto nel mondo.

 

Saw X: trailer del nuovo horror con Jigsaw in Messico

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Saw X: trailer del nuovo horror con Jigsaw in Messico

Lionsgate dopo la data di uscita ha diffuso il trailer ufficiale di Saw X, il nuovo horror del franchise di successo SAW che vedrà il ritorno di Tobin Bell nei panni dell’iconico personaggio Jigsaw/John Kramer. Il decimo capitolo della serie di lunga data arriverà il 29 settembre negli USA. Il film presenta Tobin Bell che ritorna nei panni dell’iconico personaggio Jigsaw/John Kramer e si svolge tra il primo film e il suo sequel. Anche Kevin Greutert , che ha diretto Saw VI e Saw: The Final Chapter, torna a dirigere Saw X.

Il regista ha anche notato che spera di mantenere il titolo provvisorio di Saw X come nome del film, sottolineando che “torna alle radici di ciò che rende Saw così speciale”. Ha poi elogiato l’intero cast, inclusa la star di ritorno Tobin Bell, così come altri che hanno lavorato al film. “Spero che potremo usare il titolo Saw X perché questo capitolo torna davvero alle radici di ciò che rende Saw così speciale per me e per tutti gli altri che amano la saga di John Kramer“, ha detto Greutert. “Grazie di cuore a tutto il cast, non tutti quelli che posso nominare qui ma inclusi Tobin Bell, Shawnee Smith, Synnøve Lund, Steven Brand, Renata Vaca… e tutti gli altri che hanno contribuito a realizzare tutto questo, così come i produttori Mark Burg, Oren Koules, Ulrich Maier, Erick Ahedo e Lionsgate per avermi affidato questa bestia sputa sangue di una storia. Questo è un giorno incredibile per me, non vedo l’ora che il mondo veda il film finale“.

L’ultimo film di Saw, Spiral, è stato scritto da Josh Stolberg e Pete Goldfinger e diretto da Darren Lynn Bousman, che in precedenza aveva diretto  Saw II,  Saw III e  Saw IV. Il film è stato generalmente considerato una delusione, con il progetto che ha ricevuto recensioni contrastanti e ha incassato solo circa $ 40 milioni al botteghino. Saw X uscirà negli USA il 29 settembre 2023.

Bad Boys 4: scelta la data di uscita per il seque con Will Smith

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Bad Boys 4: scelta la data di uscita per il seque con Will Smith

Sony ha annunciato la data di uscita di Bad Boys 4, il film d’azione con protagonisti Will Smith e Martin Lawrence e sequel di Bad Boys for Life. La data di uscita di Bad Boys 4 è fissata per il 14 giugno 2024. Questa uscita estiva lo rende un film di alto profilo ed è sequel all’ultima puntata, Bad Boys for Life del 2020, uscita il 17 gennaio. Il secondo film del franchise uscì il 18 luglio 2003, mentre l’originale è uscito il 7 aprile 1995.

Chi sta realizzando Bad Boys 4?

Bad Boys 4 è diretto dai registi di Bad Boys for Life Adil El Arbi e Bilall Fallah e scritto da Chris Bremner. Il duo di registi ha anche diretto il film inedito di Batgirl con Leslie Grace e Brendan Fraser e due episodi della serie Disney+ della Marvel Ms. Marvel. Poco si sa dei dettagli della storia. Jerry Bruckheimer, Will Smith per Westbrook, Doug Belgrad e Chad Oman produrranno, con Martin Lawrence, James Lassiter, Mike Stenson, Barry Waldman e Jon Mone come produttori esecutivi.

 

Madame Web: Sony anticipa l’uscita a causa dei ritardi di altri titoli

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La data di uscita di Madame Web per il film Marvel che vede protagonista Dakota Johnson di Sony è stata leggermente anticipata nel calendario delle uscite. The Hollywood Reporter ha dettagliato i vari ritardi annunciati da Sony, insieme al piccolo cambio di data di uscita di Madame Web. Il film da solista del personaggio di Spider-Man è stato spostato di due giorni dal 16 febbraio 2024 al 14 febbraio 2024.

Madame Web di Sony è guidata da Dakota Johnson nei panni del personaggio titolare di Spider-Man. Insieme a Johnson ci sono Sydney Sweeney (Euphoria), Celeste O’Connor (Ghostbusters: Afterlife), Isabela Merced (Transformers: The Last Knight) ed Emma Roberts (American Horror Story), insieme al candidato al Golden Globe Tahar Rahim, Mike Epps (The Upshaws) e Adam Scott (Severance).

Madame Web: 5 dettagli sul personaggio

Madame Web è uno dei tanti film in via di sviluppo mentre lo studio costruisce il suo Sony Universe di personaggi Marvel. Sony, che controlla i diritti cinematografici di Spider-Man e altri personaggi correlati, ha già distribuito Venom (2018) e Venom: La furia di Carnage (2020) e il film con Jared Leto, Morbius, uscirà ad aprile. La Sony ha anche in cantiere Kraven il Cacciatore con la star Aaron Taylor-Johnson.

Madame Web è diretto da SJ Clarkson (Jessica Jones) da una sceneggiatura scritta dagli sceneggiatori di Morbius Matt Sazama e Burk Sharpless. Creata dallo scrittore Denny O’Neil e dall’artista John Romita Jr. nel 1980, Madame Web è una sensitiva cieca che è diventata una protagonista nel mondo di Spider-Man grazie ai suoi legami con “The Great Web”, un costrutto multiversale che lega insieme tutti i personaggi di “Spider” in tutto il multiverso. Nel cast di Madame Web sono stati confermati Dakota Johnson, Sydney Sweeney, Isabela Merced, Emma Roberts, Celeste O’Connor, Tahar Rahim, Mike Epps, Zosia Mamet e Adam Scott.

Star Wars: George Lucas condivide i suoi piani originali per la trilogia sequel

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Quando la Disney ha acquisito la Lucasfilm per 4 miliardi di dollari, il piano era quello di basare la nuova trilogia sequel di Star Wars su quanto immaginato per essa da George Lucas. Anche se il regista non sarebbe stato dietro la macchina da presa, questo suggeriva che la saga da nove film dedicata agli Skywalker sarebbe stata completata secondo la sua visione. Come noto, con i nuovi tre film è invece poi stata presa la decisione di percorrere una strada completamente diversa, con risultati non da tutti apprezzati.

Ora, nei commenti pubblicati per la prima volta su The Star Wars Archives – Episode I – III, 1999 – 2005 (tramite SFFGazette.com), Lucas ha finalmente rivelato come sarebbe stata strutturata la sua trilogia sequel. “Dopo la vittoria dei Ribelli, non c’erano più assaltatori nella mia versione della terza trilogia. Avevo programmato che la prima trilogia riguardasse il padre, la seconda trilogia il figlio e la terza la figlia e i nipoti“, ha affermato Lucas. “Gli episodi VII, VIll e IX avrebbero preso spunto da ciò che è accaduto dopo la guerra in Iraq“.

Gli stormtrooper si rifiutano di arrendersi quando la Repubblica vince. Vogliono essere stormtrooper per sempre, quindi vanno in un angolo lontano della galassia, fondando un proprio paese e la propria ribellione.“, spiega poi il regista. “I gangster, come gli Hutt, stanno approfittando della situazione e c’è il caos. La persona chiave è Darth Maul, che era stato resuscitato nella serie The Clone Wars e riunisce tutte le bande. Inizialmente ha una serie di gambe cibernetiche simili a quelle di un ragno, e più tardi ha delle gambe di metallo ma è un po’ più grande, simile ad un supereroe“.

Darth Maul ha addestrato una ragazza, Darth Talon, che era nei fumetti, come sua apprendista. Lei è il nuovo Darth Vader, e la maggior parte dell’azione era con lei. Quindi questi erano i due cattivi principali della trilogia. Maul alla fine diventa il padrino del crimine nell’universo perché, con la caduta dell’Impero, prende il sopravvento”, afferma Lucas. “Il tutto inizia alcuni anni dopo Il ritorno dello Jedi e capiamo abbastanza rapidamente che c’è questo mondo sotterraneo, ci sono questi stormtrooper che hanno creato i propri pianeti e che Luke sta cercando di riavviare l’ordine Jedi“.

Sparge la voce, quindi su 100.000 Jedi, ne rimangono forse 50 o 100. Gli Jedi devono allora crescere di nuovo da zero, quindi Luke deve trovare bambini di due e tre anni e addestrarli. Ci vorranno però 20 anni prima che si possa avere una nuova generazione di Jedi. I film parlano allora di come Leia – voglio dire, chi altro potrebbe essere il leader? – stia cercando di ricostruire la Repubblica. Hanno ancora l’apparato della Repubblica ma devono tenerlo sotto controllo dai gangster. Questa era la storia principale. Entro la fine della trilogia, Luke avrebbe ricostruito gran parte dei Jedi, e avremmo avuto il rinnovamento della Nuova Repubblica“.

Leia sarebbe dunque diventata Cancelliere Suprema, responsabile di tutto. Quindi si svela essere lei la Prescelta“, conclude Lucas. Ci sono molte idee tra quelle fornite da Lucas che probabilmente i fan avrebbero apprezzato di più di quanto poi effettivamente raccontato dalla trilogia Disney, incluso il ritorno di Maul e l’introduzione di Darth Talon. Anche le trame di Luke Skywalker e Leia Organa sembrano un miglioramento rispetto a quanto visto, specialmente per il primo dei due. Sfortunatamente, questa è la trilogia che non vedremo mai, ma che potremo solo immaginare grazie alle parole di Lucas.

The Amazing Spider-Man: Andrew Garfield offre una risposta ottimista riguardo il suo ritorno

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Anche se Andrew Garfield non può garantire che la sua versione di Spider-Man, vista nei due film The Amazing Spider-Man, sarà riproposta in futuro, l’attore vede “un potenziale infinito” per il futuro della storia del suo Peter Parker. Dopo essere stato protagonista dei due film Sony, Garfield ha infatti poi ripreso il suo ruolo in Spider-Man: No Way Home, dove ha fornito alcuni aggiornamenti su quanto successogli nel corso degli anni passati tra l’ultimo dei due film Sony e quello Marvel. Per One Take News, Garfield è ora tornato ad affrontato il possibile ritorno nei panni del personaggio.

La storia non finisce mai“, ha scherzato Garfield. “Sia che lo filmiamo o meno, c’è una storia che accade in un universo, da qualche parte. C’è un potenziale infinito con questo personaggio e altre iterazioni“. Parole che alludono ma non rivelano, dunque, lasciando potenzialmente aperte le porte ad un futuro ritorno di Garfield come Spider-Man. Mentre Tom Holland e Tobey Maguire hanno entrambi avuto la propria trilogia di Spider-Man, Garfield è l’unico del trio rimasto con due film da solista. Molti fan hanno chiesto che The Amazing Spider-Man 3 si concretizzasse, dando così all’attore la possibilità di completare la sua trilogia.

Mentre resta da vedere se ciò accadrà mai, ci sono state recenti voci secondo cui Sam Raimi starebbe collaborando con Maguire per realizzare lo Spider-Man 4 all’epoca inizialmente messo in programma e poi mai realizzato. Con il solidificarsi dello Spider-Verse della Sony, quindi, forse anche un altro film con Garfield non è del tutto fuori discussione. Al momento, con gli scioperi degli attori e degli sceneggiatori in corso, ogni discussione a riguardo è sospesa, rimandando dunque eventuali conversazioni a riguardo, così come anche quelle relative al quarto film con protagonista Holland.

A24: budget fuori controllo e fuori portata?

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A24: budget fuori controllo e fuori portata?

A24 è una delle aziende indipendenti più attive e conosciute nel mondo del cinema e della televisione ora, ma un recente rapporto suggerisce che i loro budget per i film sono diventati un po’ alti. Secondo l’episodio più recente del podcast The Hot Mic con i presentatori John Rocha e Jeff Sneider di Above the Line, Sneider ha affermato di aver sentito da una fonte che i film più recenti di A24 hanno avuto dei budget “strabilianti”.

Fondamentalmente hanno detto che i budget di A24 sono fuori controllo“, ha detto Sneider. “Hanno speso 75 milioni di dollari per Civil War di Alex Garland, che è un po’ più commerciale per A24… hanno detto di aver speso 70 milioni di dollari per Beau is Afraid“. Sneider ha continuato menzionando che il prossimo Problemista di Julio Torres con Tilda Swinton ha un budget di $ 12 milioni e che anche il film Past Lives di Celine Song del 2023 aveva un budget di $ 12 milioni.

Ha continuato menzionando che la sua fonte ha detto che “gli accordi che A24 ha firmato con Showtime e con Apple hanno indotto i Manager a pensare che gli streamer avrebbero pagato un sacco di soldi per i loro film a causa del marchio A24“, ha continuato Sneider. “Ma la verità è che gli streamer non pagano più quel tipo di cifre, quindi ora A24 ha una lista di film molto costosa tra le mani.” L’uscita più recente di A24 è il film horror del 2023 Talk to Me. Il prossimo film per la compagnia è Medusa Deluxe, film poliziesco di Thomas Hardiman, così come The Iron Claw, un film sulla vita della famiglia di wrestling Von Erich.

Evil: trailer della terza stagione in arrivo su Paramount+

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Evil: trailer della terza stagione in arrivo su Paramount+

Paramount+ ha diffuso il trailer ufficiale italiano di Evil 3, l’attesa terza stagione della serie tv EVIL.

La psicologa forense Kristen Bouchard (Katja Herbers) e padre David Acosta (Mike Colter) continuano le loro indagini mentre il sentiero verso la salvezza si fa sempre più tortuoso. Tra tentazioni irrefrenabili e maledizioni da espiare, la nuova stagione di EVIL

ti aspetta su Paramount+.

Quando uscirà la terza stagione di Evil?

Le riprese della stagione 3 di Evil sono iniziate all’inizio del 2021, e i primi episodi debutteranno a Luglio del 2023. Creato da Robert e Michelle King, il resto del cast di Evil comprende Kurt Fuller nel ruolo del Dr. Kurt Boggs, Marti Matulis nel ruolo di George, Brooklyn Shuck nel ruolo di Lynn Bouchard, Skylar Gray nel ruolo di Lila Bouchard, Maddy Crocco nel ruolo di Lexis Bouchard, Dalya Knapp nel ruolo di Laura Bouchard, Christine Lahti nel ruolo di Sheryl Luria e Michael Emerson nel ruolo del Dr. Leland Townsend.

Nothing Compares: la recensione del documentario su Sinéad O’Connor

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Una vita contro tendenza quella che Sky Documentaries in simulcast con Sky Arte cerca di raccontare parlando di Sinéad O’Connor. Disponibile anche su NOW e intitolato Nothing Compares, la vita della cantante irlandese viene messa sotto una lente diversa, fatta di voci e mai di volti. Nessuno degli intervistati o la stessa O’Connor appaiono in video, ma il documentario Showtime diretto da Kathryn Ferguson pone al centro il fulcro della carriera dell’artista, che va oltre l’aspetto fisico e le tendenze, da cui la stessa Sinéad O’Connor è sempre fuggita. Il documentario, che ha il titolo di uno dei suoi più grandi successi, ha avuto la sua messa in onda americana nel 2022 e arriverà in Italia su Sky Documentaries in prima serata il 30 luglio.

Nothing Compares, la trama

Volevano che avessi capelli lunghi e indossassi gonne corte, così mi sono tagliata i capelli cortissimi”, racconta Sinéad O’Connor in Nothing Compares. Un gesto rivoluzionario come rivoluzionaria è stata a tratti la sua vita, che viene qui raccontata attraverso l’occhio di Kathryn Ferguson. Non solo le performance dei suoi concerti e della carriera che ha attraversato quasi un decennio ma anche racconti di filmati in prima persona mai visti che l’artista ha deciso di condividere. La voce fuori campo di altre personalità appartenenti al mondo della musica racconta il punto di vista esterno della vita dell’artista che lascia un’eredità musicale e sociale al mondo: l’arte che si intreccia con la storia irlandese, la religione e la politica.

Venendo da una società patriarcale, la sua vita è stata dedicata a fare esattamente il contrario di quello che le dicevano gli altri. Quindi se l’etichetta discografica la voleva in un modo, lei prese la decisione di rasarsi a zero e di indossare giacche di pelle oversize. La sua immagine andava oltre il femminismo dell’epoca, era già moderna, anticipando mode e discorsi di genere di circa quarant’anni. Se però oggi parliamo di Sinéad O’Connor come anticipatrice del movimento femminista, all’epoca negli anni ’80 il suo atteggiamento contro corrente non la fece ben vedere in primo luogo dalla casa discografica ma anche dall’audience.

Sinéad O’Connor documentario

Io volevo urlare

Sinéad O’Connor ha solo vent’anni quando canta Mandinka davanti a Stevie Wonder e se il mondo vede la pop star, una ragazza ribelle che ha deciso di tagliare i ponti con il suo passato e di vivere lontano dalle imposizioni della cultura irlandese, lei invece si emoziona pensando di aver cantato davanti a uno dei suoi idoli musicali. Voleva solo urlare, che sia il suo dolore, la sua vita, voleva solo cantare. Con Nothing Compares 2 U raggiunge l’apice della sua carriera, l’album da solista diventa presto uno degli album più venduti in America e lei ha solo ventiquattro anni quando succede. Non è più quella ragazzina di vent’anni, lo dice lei stessa. Diventa più sicura, gioca con gli stili e con la moda, si diverte.

Così alla sua voce armoniosa si sovrappongono immagini di vita vera che hanno caratterizzato il decennio: le manifestazioni per la pace, mani di politici che si stringono siglando l’ennesima alleanza contro una guerra infinita, Audrey nel pilot di Twin Peaks che balla. La stessa America che l’ha accolta con così tanto entusiasmo è la prima che inizia ad affiggere cartelloni con la sua faccia e un segnale di divieto. Durante un concerto all’aperto nel New Jersey, la cantante si è rifiutata di far suonare l’inno nazionale e nulla è più suscettibile degli americani.

Sinéad O’Connor

La fede che vacilla

Alla fine di Nothing Compares, nella sua lettera aperta, Sinéad O’Connor ancora una volta racconta a testa alta il suo punto di vista. In un mondo moderno dove la cancellazione è all’ordine del giorno, la cantante irlandese l’ha provata per la prima volta sulla pelle ma per i motivi opposti a quelli per cui si combatte oggi. È diventata uno spettro, un eco contrario allo stesso vento che voleva trascinarla via. Una voce che aveva smesso di urlare, che era diventata un sussurro. La compassione, l’amore e l’empatia auspicati da Sinéad O’Connor nei tesi delle sue canzoni alla fine si sono realizzati nella sua Irlanda che oggi appare trasformata, non più in bianco e nero, ma a colori. Piccole tracce di Sinéad, la sua eredità.

Mi hanno spezzato il cuore ma non sono morta. Mi hanno seppellita, ma non sapevano fossi un seme”.

Ted Bundy – Fascino criminale: trama, cast e curiosità sul film

Ted Bundy – Fascino criminale: trama, cast e curiosità sul film

Con la loro complessa personalità e le terribili azioni commesse, i serial killer sono ormai una figura ricorrente nella cultura di massa, divenendo anche protagonisti di innumerevoli opere tra cui, naturalmente, i film. Che siano frutto di fantasia come l’Hannibal Lecter di Il silenzio degli innocenti o ispirati a reali assassini come quello del film Zodiac, tali personaggi sono estremamente ricorrenti al cinema. Nel 2019 è stato il turno di Ted Bundy, uno dei più crudeli serial killer della storia degli Stati Uniti, raccontato nel film Ted Bundy – Fascino criminale (qui la recensione) diretto da Joe Berlinger.

Il film, il cui titolo originale è Extremely Wicked, Shockingly Evil and Vile, è l’adattamento del libro The Phantom Prince: My Life with Ted Bundy, scritto da Elizabeth Kendall, fidanzata di lunga data dell’assassino. Non si tratta del primo lungometraggio dedicato a Bundy, ma è certamente quello che ha ricevuto maggior risalto mediatico tra tutti, merito anche della presenza di un cast di noti attori. Dividendo le opinioni di critica e pubblico, il film si è infatti guadagnato una buona popolarità, riportando le attenzioni su una dei serial killer più crudeli di sempre, da molti giudicato come l’incarnazione stessa del male.

Raccontato qui dal punto di vista della sua storica compagna, Bundy viene affrontato sotto nuovi aspetti e visto anche attraverso gli occhi di chi lo amava. Per gli amanti di questo genere di racconti, si tratta di un titolo imperdibile. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla vera storia dietro il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Ted Bundy – Fascino criminale: la trama e il cast del film

La vicenda del film si apre nel 1969, quando la giovane Liz Kendall e l’affascinante Ted Bundy intraprendono una relazione. Per la donna, Ted sembra essere l’uomo perfetto, colui che potrà prendersi cura di lei e di sua figlia. Pochi anni dopo, nel 1975, tuttavia, il loro idillio sembra però spezzarsi bruscamente nel momento in cui Ted viene arrestato con l’accusa di aver rapito e ucciso diverse donne. Da quel momento ha inizio un susseguirsi di processi e di prove schiaccianti, e mentre la popolarità di Ted cresce enormemente, Liz è sempre più divisa tra i sentimenti per l’uomo e il ribrezzo per ciò che questi sembra aver commesso.

Ad interpretare il ruolo dell’assassino Ted Bundy vi è l’attore Zack Efron. Inizialmente, però, egli aveva rifiutato tale parte poiché era preoccupato che il casting di qualcuno percepito come “bello” poteva essere preso come una sorta di glorificazione dell’assassino. Egli si decise infine ad accettare, intrigato dalla complessa personalità del personaggio. Accanto a lui, nel ruolo della compagna Liz Kendall vi è invece Lily Collins, mentre Kaya Scodelario è Carole Ann Boone, amica di Ted. Jeffrey Donovan è John O’Connell, avvocato di Ted, mentre Jim Parsons è Larry Simpson, avvocato dell’accusa. John Malkovich recita infine nel ruolo del giudice Edward Cowart, a cui è affidato il caso.

Ted Bundy - Fascino criminale cast

Ted Bundy – Fascino criminale: la vera storia dietro il film

Quella di Ted Bundy è una vicenda particolarmente complessa e ancora oggi oggetto di studio. Tra il 1974 e il 1978 egli ha ucciso un totale di 30 vittime accertate, tutte giovani donne. Si sospettano però almeno altrettante vittime a lui riconducibili. Bundy sfruttava il proprio fascino per conquistare la fiducia delle donne, attirando la loro attenzione fingendo di essere disabile o in difficoltà oppure impersonando figure autoritarie. Egli era poi solito compiere i propri omicidi tramite strangolamento o utilizzo di armi bianche, senza risparmiarsi anche in stupri e atti di necrofilia. Dopo essere stato identificato da alcuni testimoni, egli è infine stato incarcerato una prima volta nel 1975.

Dotato di grande carisma, Bundy non ebbe però mai problemi a sedurre quanti lo circondavano, conquistando un seguito di fedeli pronti a difenderlo da ogni accusa. Fuggito due volte di galera, egli venne definitivamente catturato nel 1978 in Florida e condannato a morte in due processi separati. Bundy fu dunque destinato alla sedia elettrica e giustiziato la mattina del 24 gennaio 1989. Ancora oggi Bundy è parte della cultura di massa. Molti sono gli studiosi che ripercorrono le modalità con cui l’assassino riuscì a guadagnare un’ampia schiera di fan. Si dimostrò così come la bellezza estetica possa facilmente far passare in secondo piano le terribili gesta commesse.

Ted Bundy – Fascino criminale: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Ted Bundy – Fascino criminale è infatti disponibile nei cataloghi di Google Play, Now e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di domenica 30 luglio alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

Barbie, le 10 migliori canzoni del film

Barbie, le 10 migliori canzoni del film

Prima che Barbie uscisse nelle sale, la colonna sonora del film è stata gradualmente pubblicata, regalando al pubblico un soundrack davvero molto bello, energico e variegato. Non lascia perciò perplessi se le canzoni, sia quelle originali che non, hanno subito raggiunto il successo, diventando alcune di queste fra le più ascoltate e trasmesse. Nell’album del film, intitolato proprio Barbie: The Album, hanno partecipato una serie di cantanti noti, fra cui Dua Lipa, Billie Eilish e Sam Smith. La colonna sonora gioca un ruolo molto importante all’interno di Barbie poiché accompagna il pubblico, a livello musicale, nelle varie fasi della bambola, da quelle felici a quelle tristi. Vediamo quali sono le migliori canzoni.

Closer to Fine – The Indigo Girls

Barbie

Nell’energico Barbie: The Album troviamo una canzone di Indigo Girl, gruppo iconico degli anni ’80: Closer to Fine, ma nel film è riportata come cover, cantata da Brandi e Catherine Carlile. Closer to Fine la sentiamo un paio di volte all’interno di Barbie, tipo quando la bambola è alla guida della sua Chevrolet Corvette C1 rosa, in compagnia di Gloria e sua figlia Sasha, mentre stanno tornando a Barbieland. La canzone è uno dei tanti momenti in cui il gap generazionale tra Sasha e Gloria viene sottolineato. Infatti, quando la musica risuona, Sasha se ne lamenta, mentre la madre la elogia. Tra l’altro, Closer to Fine rappresenta molto bene il succo del film della Gerwig, ossia la lotta di Barbie Stereoptipo. Basti pensare ad una frase all’interno del testo che dice: “Meno vedo la mia fonte per qualche motivo definitivo, più mi avvicino alla fine“.

Man I Am – Sam Smith

Barbie Ryan Gosling sylvester stallone

Nel soundrack di Barbie c’è anche Sam Smith che canta la brillante canzone Man I Am. La si sente per la prima volta in sottofondo nella scena in cui Barbie Stereotipo scopre che il suo Ken ha trasformato Barbieland in Kendom, sottomettendo il suo universo al patriarcato, presente nel mondo reale che, quando lui si è recato lì, lo ha influenzato. Man I am è la scelta perfetta per questo momento specifico, in quanto è un inno al maschilismo obsoleto.

Push – Matchbox Twenty

barbie

Nel terzo atto di Barbie c’è una scena in cui tutti i Ken, accanto ad un falò davanti alle loro Barbie, impugnano una chitarra e cantano loro una canzone: Push dei Matchbox Twenty. Pur non essendo un’originale, la canzone risuona in uno dei momenti più esilaranti, poiché in realtà quella è l’occasione per le Barbie di manipolarli e prenderli in giro fingendo di essere interessate, solo per potersi riprendere Barbieland. Prestando attenzione al testo si può cogliere l’ironia, in quanto la canzone parla di una relazione abusiva in cui una persona vuole dare per scontata l’altra. Considerato che Ken si sente dato per scontato da Barbie, Push sta già spiegando da sola perché i Ken abbiano fondato a Barbieland il patriarcato.

Journey to the Real World – Tame Impala

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Fra le original song di Barbie spicca poi Journey to the Real World, un testo con musica molto breve ma incredibile. La canzone si sente quando Barbie passa da Barbieland al mondo reale insieme a Ken a bordo della sua Corvette C1: le parole sono quanto più azzeccate per descrivere il viaggio che sta compiendo Barbie. Il pop psichedelico dei Tame Impala si sposa bene in quella scena surreale in cui Barbie e Ken attraversano diversi spazi e stagioni, cambiando poi anche veicoli, rendendo la sequenza visivamente impattante.

Speed Drive – Charlie XCX

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Charlie XCX contribuisce al soundrack di Barbie creando Speed Drive, una canzone energica e divertente che riesce a racchiudere tutte le vibes della vita di Barbie. Si sente quando Barbie cerca di scappare dal dirigente della Mattel e i suoi “scagnozzi”, i quali vogliono prenderla per chiuderla nella sua scatola e farla così tornare nel suo mondo magico. Il ritornello di Speed Drive, poi, fa riferimento alla canzone di Toni Basil “Mickey”, ma cambia il testo in “Hey, Barbie, you’re so fine“.

Barbie World – Nicki Minaj, Ice Spice e Aqua

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Quando pensiamo a Barbie, nonostante tutte le canzoni originali che il film regala, non possiamo fare a meno di canticchiare Barbie Girl del gruppo danese Aqua, sopra il cui testo Ava Max ha ideato la versione più “femminista” Not your Barbie girl. Nonostante la canzone sia iconica, gli Aqua non hanno potuto partecipare all’album del film per alcuni attriti con Mattel, di conseguenza Nicky Minaj e Ice Spice hanno creato Barbie World, che campiona l’iconica canzone e ne fa un remix davvero notevole. Barbie World risuona nei titoli di coda, una scelta quanto più azzeccata per poter salutare il film più atteso dell’anno.

Pink – Lizzo

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Dopo l’iconico omaggio a 2001: Odissea nello Spazio di Kubrik, il film apre la finestra sul mondo magico di Barbieland, in cui ci immergiamo sin da subito nella vita idilliaca e colorata della Barbie Stereotipo di Margot Robbie. La seguiamo nella sua quotidianità, da quando si alza e si fa la doccia, a quando fa colazione, fino a quando vola dalla sua stanza alla sua auto per farsi un giro in città. Questa scena, scenograficamente magistrale, è accompagnata dalla canzone Pink di Lizzo che, se si presta attenzione al testo, inizia già a toccare alcuni temi femministi. Uno stralcio dice: “Cosa indossi? Vestito o abito? In ogni caso, quel potere ti sta benissimo“.

I’m Just Ken – Ryan Gosling

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Una delle scene più comiche e divertenti di Barbie risiede alla fine del secondo atto, quando Ken si sta preparando alla guerra con gli altri Ken dopo l’imbroglio al falò delle Barbie. Qui, un incredibile ed eclettico Ryan Gosling intona I’m Just Ken, in cui spiega le tristi emozioni di Ken, il quale percepisce che a Barbieland non c’è un vero posto per lui e che Barbie lo dà per scontato. Se infatti si riflette su quello che Barbieland rappresenta, ci si accorge che lì le cose funzionano allo stesso modo del mondo reale, solo che nel regno di Barbie a vincere è il matriarcato, mentre in quello degli esseri umani il patriarcato. Questo fa sì che la canzone non sia solo divertente, ma anche riflessiva, poiché consente al pubblico di vedere le cose dalla prospettiva di Ken e, in tal modo, immedesimarsi con lui.

Dance the Night – Dua Lipa

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Ancor prima che Barbie uscisse nelle sale, la presenza di Dua Lipa all’interno del film ha scatenato ed eccitato moltissimi fan. La cantante, qui in veste di Barbie Sirena, non si è però limitata a interpretare una bambola, ma ha comunque contribuito a creare una origin song diventata un successone. Dance the Night è energica, spensierata, divertente, e risuona in una scena dalle vibes anni ’80, ossia quando Barbie organizza il mega party a casa sua (qui troviamo anche una reference a La febbre del sabato sera). In realtà, però, è proprio da quella canzone che Barbie avverte una spaccatura al suo interno poiché mentre balla inizia ad avere pensieri di morte che, comunicandolo alle altre Barbie, interrompono la canzone (salvo poi riprendersi). Dance the Night caratterizza molto quel momento simbolico in quanto descrive anche una persona che continua a ballare nonostante i sentimenti negativi.

What Was I Made For – Billie Eilish

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Se le altre canzoni, pur nascondendo un sottotesto tematico importante, mantengono un ritmo più o meno energico e divertente, What Was I Made For di Billie Eilish è quella che invece ha una musica più lenta e malinconica e che rappresenta il cuore emotivo del film. What Was I Made For la sentiamo in due momenti cruciali del film: quando Barbie Stereotipo incontra Ruth Handler all’inizio e quando poi viene accompagnata, sempre da quest’ultima ma alla fine, in una sorta di limbo. Il testo scritto e cantato da Eilish mette in discussione lo scopo stesso dell’esistenza della bambola, perciò è funzionale alle scene in cui incontra la sua creatrice. La canzone riesce così a riassumere il tema principale del film: Barbie all’improvviso prende coscienza di sé ed è in quel momento che capisce di non sapere davvero quale sia il suo ruolo. What Was I Made For diventa una canzone straziante quando, prendendo le mani di Ruth, Barbie fa i conti con il mondo reale e tutto ciò che comporta. Ma proprio come il film, si conclude con una nota di speranza.

Colpo grosso al drago rosso: tutte le curiosità sul film

Colpo grosso al drago rosso: tutte le curiosità sul film

Affermatosi come uno dei più famosi attori di action movie orientali, Jackie Chan ha nel corso dei decenni dato vita a veri e propri titoli cult, dove ha potuto sfoggiare il suo particolare stile di combattimento che unisce le arti marziali alla mimica del cinema muto. Giunto ad Hollywood, ha sempre più dato vita ad ibridi contenenti tanto le sue tradizioni orientali quanto quelle del cinema statunitense. A farlo entrare nell’Olimpo del cinema statunitense, è stato il film del 1998 Rush Hour – Due mine vaganti, un comico poliziesco dal successo strepitoso. Nel 2001 è poi stato realizzato il primo sequel, intitolato Colpo grosso al drago rosso.

Come noto, il primo film si basava su un improbabile duo di poliziotti, configurandosi dunque come un Arma letale ma con più demenzialità e scene di combattimento con arti marziali. Questo sequel diretto ancora una volta da Brett Ratner, regista ache di The Family Man, Red Dragon e Hercules – Il guerriero, riprende la formula spostando però l’azione tra Hong Kong e Las Vegas. Con un incasso di quasi 350 milioni di dollari, questo secondo capitolo superò di gran lunga il successo del primo film, configurandosi come il più grande successo commerciale della storia per un film di arti marziali.

Per gli amanti del genere, per chi ha giù visto il primo epico Rush Hour e in attesa di vedere il terzo capitolo della trilogia, questo sequel è allora un titolo da non perdere, che offre intrattenimento, epico combattimenti e grandi risate. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Colpo grosso al drago rosso: la trama del film

Dopo gli eventi del primo film, l’ispettore Lee e il detective James Carter, ormai grandi amici, hanno deciso di andare in vacanza a Hong Kong. Tuttavia, quello che doveva essere un periodo di riposo viene ben presto spezzato dall’esplosione di una bomba presso l’ambasciata americana. Il caso viene subito assegnato a Lee, il quale prende la faccenda sul personale: si scopre infatti che il responsabile dell’accaduto è proprio Ricky Tan, l’ex compagno di lavoro di suo padre. Tan, passato poi capo della Triade, la più letale gang criminale di tutta la Cina, ebbe un ruolo decisivo nella morte del padre di Lee.

Mentre le autorità americane e cinesi si contendono la giurisdizione del caso, Lee e Carter intercettano Tan sul suo yacht privato, nel bel mezzo di un party. Qui, però, il boss afferma di essere stato incastrato dai suoi nemici, ma proprio in quel momento la sua tirapiedi Hu Li gli spara e scappa. Creduto a questo punto responsabile della morte di Tan, a Lee viene tolto il caso e torna insieme a Carter a Los Angeles. Qui i due, però, decidono di continuare a investigare sul caso per conto loro: le tracce che seguono li portano a Las Vegas, al casinò del Drago Rosso, dove ci sarà una resa dei conti senza esclusione di colpi.

Colpo grosso al drago rosso cast

Colpo grosso al drago rosso: il cast del film

Come noto, i produttori del primo film erano poco convinti del fascino che l’attore Jackie Chan poteva esercitare sul pubblico statunitense, ma dopo il successo del primo film non ci furono più dubbi e Chan tornò ad interpretare l’ispettore Lee. L’attore, notoriamente un maestro d’arti marziali, ebbe modo di cimentarsi anche in questo caso in diverse scene di lotta, senza ricorrere ad alcuna controfigura. Per il ruolo del detective James Carter, invece, vi è ancora una volta l’attore Chris Tucker, il quale in questo film si lancia anche in un’imitazione di Michael Jackson divenuta particolarmente celebre.

Accanto a loro, nei panni di Ricky Tan vi è l’attore John Lone, celebre per il film L’ultimo imperatore. Alan King, invece, interpreta il corrotto uomo d’affari di nome Steven Reign. L’attrice Zhang Ziyi, celebre per film come La tigre e il dragone e La foresta dei pugnali volanti, interpreta qui l’assassina Hu Li. La Ziyi non parla inglese e sul set è dunque stata aiutata da Chan ad orientarsi nella comunicazione con il regista. L’attrice Roselyn Sanchez, invece, interpreta l’agente Isabella Molina, mentre Don Cheadle è Kenny, proprietario di un ristorante cinese. L’attore accettò il ruolo solo a condizione di potersi battere con Jackie Chan.

Colpo grosso al drago rosso: il sequel, trailer del film e dove vederlo in TV e in streaming

Dato il successo del film, si parlò da subito di realizzare un terzo capitolo della serie. Per questo ci volle però più tempo del previsto. Solamente nel 2007 è infine stato realizzato il terzo capitolo, intitolato Rush Hour – Missione Parigi, ancora con Chan e Tucker protagonisti. Dopo che anche questo ebbe ottenuto notevoli guadagni, si iniziò a parlare della possibilità di realizzare un quarto capitolo. Ad oggi, tuttavia, non sembrano esserci piani a riguardo. Nel 2016, però, è stata realizzata una serie sempre dal titolo Rush Hour, non interpretata dagli attori dei film ma basata sulle stesse premesse.

È possibile fruire di Colpo grosso al drago rosso grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Google Play. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 29 luglio alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Fonte: IMDb

Ryan Gosling: 10 cose che non sai sull’attore

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Ryan Gosling: 10 cose che non sai sull’attore

Ryan Gosling è uno degli interpreti più brillanti degli ultimi anni e della sua generazione. Attore sin da ragazzino, ha sempre dimostrato al mondo le sue capacità recitative ma anche quelle di cantante e ballerino. La sua è stata una lunga gavetta costellata da titoli importanti, che lo ha portaato nel tempo a conquistare una grande fetta di pubblico con i suoi talenti e a rimanere nell’immaginario collettivo con i suoi ruoli.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Ryan Gosling.

Ryan Gosling: i suoi film e le serie TV

 

1. Ryan Gosling: i film e la carriera. Dopo aver lavorato per anni in televisione, Gosling si è dedicato al cinema, debuttando in Il mio amico Frankenstein nel 1997 e continuando con The Believer (2001), Formula per un delitto (2002), Le pagine della nostra vita (2004), Half Nelson (2006), Il caso Thomas Crawford (2007), Lars e una ragazza tutta sua (2008), Blue Valentine (2010) e Crazy, Stupid, Love (2011). La sua carriera è proseguita poi con i film Drive (2011), Le idi di marzo (2011), Come un tuono (2012), Solo Dio perdona (2013) e La grande scommessa (2015). Tra gli ultimi lavori, vi sono The Nice Guys (2016), La La Land (2016), Song to Song (2017), Blade Runner 2049 (2017) e First Man – Il primo uomo (2018), The Gray Man (2022) e Barbie (2023).

2. Non solo attore, ma anche sceneggiatore, regista e produttore. Nel corso della sua carriera, Ryan Gosling non si è limitato al solo ruolo di attore, ma ha vestito anche i panni dello sceneggiatore e regista per il suo progetto intitolato Lost River (2014). Inoltre, oltre ad aver prodotto questo film, l’attore ha partecipato anche alla produzione di Blue Valentine, ReGeneration (2010), Solo Dio persona e White Shadow (2013).

Ryan Gosling in Young Hercules

3. È diventato celebre grazie alla serie TV sul semidio. Dopo essere apparso nel programma Mickey Mouse Club dal 1993 al 1995, la carriera di Gosling ha preso subito il via con le serie Hai Paura del buio? (1995), Piccoli brividi (1996) e Breaker High (1997-1998). Ad averlo reso celebre è però stata la serie Young Hercules, andata in onda dal 1998 al 1999 con una stagione composta da 50 episodi. Gosling interpreta proprio il giovane semidio, che in ogni episodio vive un’avventura diversa.

ryan gosling

Ryan Gosling in La La Land

4. Ha imparato la musica a memoria. Secondo il compositore Justin Hurwitz, tutte le esibizioni per pianoforte in La La Land sono state registrate per la prima volta dal pianista Randy Kerber durante la pre-produzione. In seguito, Gosling ha trascorso due ore al giorno, per sei giorni alla settimana, a sostenere lezioni di pianoforte, arrivando a suonare tutte le sequenze pianistiche senza uso di doppia mano o CGI, distinguendosi anche per le sue qualità canore.

Ryan Gosling in Drive

5. Si è preparato a lungo per il ruolo. Per interpretare il silenzioso e vendicativo  e stuntman protagonista di Drive, Gosling si è sottoposto ad un lungo addestramento come stuntman, eseguendo poi personalmente molte delle acrobazie. Inoltre, il modo insolito in cui egli tiene il volante nel film, con i pollici piegati all’esterno piuttosto che agganciati all’interno del manubrio, è in realtà il modo comune in cui gli stuntman tengono il volante per evitare di rompersi i pollici durante gli impatti del veicolo. Un dettaglio da Gosling appreso passando diverso tempo a contatto con veri stuntman.

Barbie Margot Robbie Ryan Gosling

Ryan Gosling è Ken in Barbie

6. Ha accettato per dare giustizia a Ken. Stando a quanto dichiarato dall’attore, egli ha accettato il ruolo di Ken dopo aver visto la bambola Ken di sua figlia sdraiata a faccia in giù nel fango accanto a un limone schiacciato. Quindi ha fatto una a questa triste scena e l’ha inviata alla regista Greta Gerwig, dicendo: “Sarò il tuo Ken, la sua storia deve essere raccontata“. Per l’attore, dunque, era importante rendere giustizia ad una bambola troppo spesso bistrattata.

7. Ha fortemente voluto una scena musical nel film. Il compositore Mark Ronson ha scritto la canzone “I’m Just Ken” in gran parte per scherzo, e ha registrato un demo per la Gerwig non aspettandosi seriamente che fosse inclusa nella colonna sonora. Tuttavia alla regista è piaciuta molto la canzone e quando l’ha condivisa con Ryan Gosling, lui ha subito ritenuto che aggiungesse moltissimo al personaggio di Ken, richiedendo dunque la sua inclusione nel film con una vera e propria scena da musical.

Ryan Gosling ed Emma Stone

8. Hanno recitato in tre film e sono davvero amici. Ci sono coppie di attori che, pur non essendo fidanzate, hanno un’alchimia tale che diventa esplosiva sul grande schermo. Questo è quello che succede quando Emma Stone e Ryan Goslilng appaiono al cinema ed è capitato in tutti e tre i film a cui hanno collaborato: Crazy, Stupid, Love, Gangster Squad e La La Land. Tra i due non c’è solo uno splendido rapporto sullo schermo, ma anche nella vita reale. Infatti, i due attori sono molti amici, tanto da ammettere che ognuno non potrebbe vivere senza l’altro.

Ryan Gosling, Eva Mendes e le figlie

9. È sposato con la nota attrice. Ryan Gosling ed Eva Mendes si sono conosciuti sul set del film di Derek CianfranceCome un tuono, nel 2011, iniziando a frequentarsi quasi da subito. I due attori, che si sono sposati con una cerimonia privata nel 2016, hanno dato vita a due bambine: Esmeralda Amada, nata nel 2014, e Amada Lee, nata nell’aprile del 2016. Il caso ha voluto che sia proprio Gosling a cercare di convincere Cianfrance ad ingaggiare la Mendes per il film, perché la riteneva un’attrice sottovalutata e molto capace.

Ryan Gosling non è su Instagram

10. Non possiede un account sul noto social. Contrariamente alla stragrande maggioranza dei suoi colleghi, Gosling non è presente su Instagram con un proprio profilo. L’attore è infatti notoriamente attento alla propria vita privata e non gli piace condividere con altri momenti o eventi della sua sfera personale. I suoi fan possono però ritrovare su Instagram diverse fan page dedicate all’attore, grazie alle quali si può rimanere aggiornati sulle sue attività.

Fonti: IMDb, Vogue

Margot Robbie: 10 cose che non sai sull’attrice

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Margot Robbie: 10 cose che non sai sull’attrice

Margot Robbie è una di quelle attrici che ha saputo buttarsi nel mondo del cinema e ha avuto il coraggio di farlo: grazie ai suoi ruoli, un po’ rischiosi, ha saputo dimostrare al mondo la sua bravura, riuscendo ad conquistare un folto pubblico di ammiratori. Certo, la sua è una bellezza disarmante così come lo è il suo talento per la recitazione, tanto da non metterci molto prima di arrivare alle grandi produzioni cinematografiche, mettendosi sempre in gioco.

Ecco, allora, 10 cose da sapere su Margot Robbie.

Margot Robbie: i suoi film

1. Ha recitato in celebri film. Tra i primi ruoli cinematografici della Robbie vi sono quelli in Questione di tempo (2013) e The Wolf of Wall Street (2013), che la resero subito celebre. In seguito ha recitato in Suite Francese (2014), Focus – Niente è come sembra (2015), Sopravvissuti (2015), e La grande scommessa (2015). Ha poi lavorato in Whiskey Tango Foxtrot (2016), The Legend of Tarzan (2016), Suicide Squad (2016), Vi presento Christopher Robin (2017), Tonya (2017), Terminal (2018), Maria regina di Scozia (2018), C’era una volta a… Hollywood (2019), Bombshell – La voce dello scandalo (2019), Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn (2020), The Suicide Squad (2021), Amsterdam (2022), Babylon (2022), Asteroid City (2023) e Barbie (2023).

2. Margot Robbie è anche doppiatrice e produttrice. La carriera di Margot Robbie è in continua espansione, tanto che è riuscita a svolgere delle esperienze in qualità di doppiatrice e produttrice. L’attrice, infatti, ha partecipato al doppiaggio del film d’animazione Peter Rabbit (2018) e Peter Rabbit 2 – Un birbante in fuga (2021), mentre ha lavorato alla produzione dei film Tonya, Terminal, Dreamland (2019), Una donna promettente (2020), Birds of Prey e Barbie, ma anche delle serie Dollface (2019) e Maid (2021).

Margot Robbie in The Wolf of Wall Street

3. Ha provato forte imbarazzo sul set di The Wolf of Wall Street. Sebbene la scena che ritrae Margot Robbie mentre seduce Leonardo DiCaprio nel film di Martin Scorsese sia una delle più hot da lei girate, l’attrice ha ammesso di essere stata pervasa dall’imbarazzo totale. Pare, infatti, che quella scena sia stata girata in un piccola stanza con intorno una troupe composta da circa 30 uomini. Nonostante ciò, la Robbie ha saputo nascondere l’imbarazzo e sfoggiare tutto il suo charme.

Margot Robbie Harley Quinn

Margot Robbie è Harley Quinn in Suicide Squad

4. Ha realizzato la maggior parte delle sue performance. Per dare vita al personaggio di Harley Quinn, Margot Robbie ha acquisito diverse abilità, realizzando molte performance senza utilizzo di stuntman. Il divertimento provato nell’interpretare la celebre antieroina, infatti, era tale da aver spinto l’attrice a voler ricoprire quanto più possibile il personaggio, anche nei momenti più pericolosi. Tra le varie caratteristiche, l’attrice ha imparato a trattenere il fiato per più di 5 minuti, arrivando quasi a sentirsi in competizione con i propri stunt.

Margot Robbie in Babylon

5. È la protagonista femminile del film. Nel film Babylon la Robbie interpreta l’aspirante attrice Nellie LaRoy. Il personaggio era inizialmente stato affidato ad Emma Stone, la quale dovette però rinunciarvi per via di altri impegni. Il regista Damien Chazelle scelse a quel punto la Robbie in quanto “avevo bisogno di qualcuno assolutamente senza paura. Avevo la sensazione che lei avrebbe attaccato. C’è questa sorta di famelica spavalderia fisica in lei. D’altra parte, è anche la l’attrice tecnicamente più abile con cui potresti sperare di lavorare come regista“.

Margot Robbie in Tonya

6. Per diventare Tonya si è allenata nel pattinaggio. Interpretare Tonya Harding non è cosa facile, sia per quanto riguarda la sua personalità, sia il modo di pattinare. Per prepararsi al meglio per il ruolo, l’attrice australiana si è allenata per circa 4 mesi e quasi tutti i giorni per poter pattinare in maniera disinvolta, mentre per le parti coreografate impegnative e i salti sono stati usati degli effetti speciali. Inoltre, la Robbie ha anche studiato tante interviste rilasciate dalla vera Tonya per poter replicare la sua parlata e come si muoveva, incontrandola poi solo una settimana prima delle riprese per poter creare il personaggio senza farsi troppo influenzare.

Barbie photogallery

Margot Robbie in Barbie

7. Ha fatto una specifica richiesta alla regista. In Barbie la Robbie interpreta la bambola del titolo, un ruolo da lei accettato in quanto si è fortemente fidata della visione della Gerwig per il film. Tuttavia, l’attrice ha avuto una richiesta stravagante per la regista prima di iniziare le riprese, ovvero quello di “avere la Casa dei Sogni di Barbie dove c’è uno scivolo che va dalla camera da letto fino alla piscina”. La Robbie ha infatti dichiarato di essersi appassionata alle Barbie dopo che le fu regalata la Casa dei Sogni per Natale. La sua richiesta, come il film dimostra, è stata soddisfatta.

Margot Robbie non è più su Instagram

8. Aveva un profilo Instagram ufficiale. Come tanti suoi colleghi e coetanei, anche Margot Robbie aveva deciso di aprire un proprio account Instagram ufficiale, seguito da qualcosa come 15,4 milioni di persone, cifre davvero da capogiro. L’attrice, tuttavia, non si è mai dimostrata una fanatica del social, e negli scorsi mesi ha infatti deciso di disattivare il proprio profilo. Per i fan, tuttavia, è possibile seguire le tante fan page a lei dedicate, grazie alle quali si potrà rimanere aggiornati sulle attività dell’attrice.

Margot Robbie: chi è suo marito

9. Margot Robbie è una donna sposata. Della sua vita privata non si è mai saputo più di tanto, soprattutto il versante sentimentale. Di lei si sapeva che era fidanzata da diverso tempo con Tom Ackerley, aiuto regista britannico. I due si sono conosciuti nel 2013 sul set del film Suite Francese per non lasciarsi più e sorprendere il mondo: dopo tre anni di fidanzamento, infatti, sono convolati a nozze il 18 dicembre del 2016 in Australia, con una cerimonia molto intima ed emozionante. Al momento i due non hanno avuto figli.

Margot Robbie: età e altezza dell’attrice

10. Margot Robbie è nata il 2 luglio del 1990 a Dalby, in Australia. L’attrice è alta complessivamente 1.68 metri.

Fonti: IMDb, movieweb, Cinemablend

Barbie, le sei più grandi domande senza risposta lasciate dal film

Greta Gerwig con Barbie, terzo film della regista attualmente in sala, ha portato sul grande schermo una storia pregna di riflessioni sulla nostra società, ma anche sul significato insito nella bambola più famosa al mondo nata dalla mente geniale (e si potrebbe dire rivoluzionaria) di Ruth Handler. Pur toccando una serie di tematiche importanti, stimolando nello spettatore alcuni pensieri sul mondo in cui vive, la pellicola non ha una trama complicata, ed è per questo che riesce ad essere apprezzata da un pubblico molto eterogeneo. Nonostante questo, il film lascia comunque delle domande a fine visione, riguardanti anzitutto Barbie stessa, ma anche il suo mondo magico. Alcuni passaggi, infatti, non vengono approfonditi e questo fa sorgere alcuni dubbi a riguardo, che probabilmente non verranno mai sciolti. Cerchiamo di capire quali sono.

Come si viaggia tra i mondi?

Barbie Kate McKinnon Weird Barbie

Quando Barbie inizia ad avere pensieri di morte e si accorge di avere cellulite e piedi piatti, decide di rivolgersi subito – ma non senza alcun timore – a Barbie Stramba, la quale le dice che non esiste una spaccatura che la farà arrivare nel mondo reale, ma che deve prendere una serie di veicoli, fra cui un astronave, un camper e una nave, per poter andare e tornare. È definita come una membrana che divide i due mondi, quello vero e quello dell’immaginazione, ma in realtà il film non chiarisce mai se si tratta di un portale o meno. Un’altra sequenza, poi, contribuisce a creare confusione sul meccanismo in cui si può viaggiare da Barbieland al mondo reale e viceversa: quando Barbie arriva da Mattel, loro le dicono che per poter tornare a casa deve solo entrare nella sua scatola rosa d’appartenenza. In tal modo il film suggerisce che quello non sia altro che un portale che la può teletrasportare, ma anche lì non viene approfondita la questione. Considerato poi che la Mattel ha una stanza dei fantasmi che ospita la creatrice di Barbie, Ruth Handler, è possibile che la scatola sia magica. Oppure potrebbe essere scientifica, in grado di piegare lo spazio e il tempo. Ad ogni modo, Barbie non risponde mai a questa domanda.

Come fa il fantasma di Ruth Handler a esistere?

Barbie cast

Un’altra scena che lascia il punto interrogativo è quella del fantasma di Ruth Handler, l’inventrice di Barbie. Quando Barbie Stereotipo sta scappando dalla Mattel che la vuole chiudere nella scatola, si imbatte in una stanza dall’atmosfera calda e familiare, situata all’interno del grattacielo, in cui incontra un’anziana signora, che prima di salutarla le dice d’essere per l’appunto Ruth Handler. Lei, però, è solo un fantasma, ma il film non spiega mai come il suo spirito rimanga in quella stanza, perché sia lì e non vada nell’aldilà, e soprattutto quale sia il suo scopo. Solo alla fine si capisce qualcosa in più, ossia che serviva come preparazione al finale, nel quale appare a Barbieland per aiutare Barbie Stereoptipo a trovare un senso alla sua vita. Il problema, però, è che la sua eterea presenza non si adatta alla narrazione.

Chi ha creato Barbieland?

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Barbieland è rappresentato come un mondo tutto rosa e fluo in cui vive non solo la Barbie creata dalla Handler, ma anche tutte le altre Barbie pensate e realizzate dalla Mattel, sia quelle ancora in produzione che non. Ognuna di esse rimane legata alla bambina che usava giocarci insieme, la quale ha di conseguenza il potere di abusare di lei o riempirla d’amore, causando cambiamenti fisici ma anche di personalità alle bambole nel loro regno magico. Nonostante questo, il film non spiega mai davvero come Barbieland nasca, e tra l’altro non è neppure connesso a Ruth Handler. Una scena però sembra suggerire qualcosa: quando i Ken prendono il controllo di Barbieland, la Mattel inizia improvvisamente a produrre giocattoli Kendom nel mondo reale per sfruttare la sua popolarità. Sembra perciò che il Kendom sia entrato nella coscienza pubblica, ma non è mai spiegato nel dettaglio come questo sia accaduto, come sia stato possibile creare giocattoli in pochi minuti e cosa questo misterioso creatore intendesse per Barbieland.

Perché Allan non è stato un successo?

Barbie Michael Cera

A Barbieland non vivono soltanto le Barbie e i Ken, ma c’è anche Allan (interpretato da Michael Cera), progettato per essere il migliore amico di Ken, che quando fu creato prese il nome dal genero di Handler. Allan, però, non è mai davvero considerato, anzi è una bambola scartata di cui però non si spiega il motivo. All’inizio, nell’introduzione all’universo magico di Barbie, la voce narrante di Helen Mirren spiega perché, ad esempio, la Barbie Incinta sia andata fuori produzione, ossia poiché non era popolare. Per quanto riguarda Allan, invece, non viene mai detto. Che sia perché è goffo e impacciato? Perché è la versione opposta dei Ken? Non è dato saperlo, eppure alla fine Allan è proprio quello che aiuta le bambole ad abbattere il patriarcato, quindi non aver esplorato la sua storia è stato un peccato.

Come arriva la Mattel a Barbieland?

Barbie Will Farrell

Dopo che Barbie torna insieme a Sasha e Gloria nel suo universo magico, alcuni operai iniziano a costruire un muro che possa tenere lontane le persone del mondo reale da Barbieland. Questi vengono mostrati quando Gloria e Sasha prendono la Corvette C1 di Barbie per tornare a casa, prima di decidere di aiutare Barbie a salvare Barbieland. A quel punto, la domanda sorge spontanea: come ha fatto lo staff Mattel a intrufolarsi essendoci solo un modo per entrare? Il film non dà una risposta su come siano stati in grado di superare i costruttori, ne salta proprio il passaggio, limitandosi a mostrarli mentre si nascondono nella città. La scelta compiuta è di convenienza, in quanto la loro presenza serviva per far accettare loro l’idea di Gloria di una Barbie ordinaria e creare un lieto fine. Sarebbe stato però più interessante vederli entrare di soppiatto da una porta secondaria, usare strumenti e armi segrete o manipolare il potere del regno.

Le Barbie e i Ken hanno i genitali sì o no?

Barbie

Oltre a parlare di femminismo, denuncie al patriarcato e scoperta di sé, Barbie fa anche delle allusioni sessuali implicite ed esplicite. Nel film, però, c’è molta differenza fra una consapevolezza, seppur inconscia, di Ken, e l’indifferenza totale di Barbie sulla questione. Quando ad esempio i due arrivano a Los Angeles, alcuni uomini molestano Barbie, ma lei risponde loro dicendo che non ha genitali, mentre Ken sostiene di averli. Sembra che Ken abbia una libido molto forte, soprattutto perché pensa ad uccelli e api e tenta sempre di passare la sera con Barbie, mentre quest’ultima non è neanche lontamanete attratta da lui e non è neppure interessata al romanticismo, il che fa pensare che sia colpa della mancanza di parti intime. Seppur la scena finale sembri dare una risposta alla domanda, il film non mostra mai davvero la scoperta di Barbie (o Ken) di averli effettivamente, tanto che gli spettatori si sono chiesti se Barbie abbia mentito ai molestatori solo per metterli a tacere ma ne sia stata da sempre consapevole o se un Ken, senza parti intime, avesse semplicemente troppo testosterone in testa.

DI4RI, annunciata la data d’uscita della seconda stagione

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DI4RI, annunciata la data d’uscita della seconda stagione

Netflix annuncia che i primi 7 episodi della seconda stagione di DI4RI, la serie italiana Netflix di successo per ragazzi creata da Simona Ercolani prodotta da Stand By Me, saranno disponibili in Italia dal 14 settembre 2023,  e prossimamente in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo.

I giovani protagonisti della serie Andrea Arru, Flavia Leone e Fiamma Parente, insieme al regista Alessandro Celli e alla showrunner Simona Ercolani, presentano oggi in anteprima al  Giffoni Film Festival la nuova stagione con la proiezione del primo episodio e un incontro con i giurati della sezione Elements (+10 anni) del Festival.

In questa seconda stagione ritroviamo le vicende dei protagonisti che ora fanno parte della 3°D: Pietro (Andrea Arru), Livia (Flavia Leone), Isabel (Sofia Nicolini), Daniele (Biagio Venditti), Monica (Federica Franzellitti), Giulio (Liam Nicolosi), Mirko (Pietro Sparvoli) e Arianna (Francesca La Cava). A loro si aggiunge la new entry Bianca (Fiamma Parente), una ragazza talentuosa che si trova da subito benissimo con il gruppo di amici di suo cugino Giulio. Nel cast della serie, che vede la partecipazione di Pow3r e di Luciano Spinelli, anche Emily Shaqiri (Katia) e Gabriele Taurisano (Roby).

DI4RI, la seconda stagione

Che cosa è successo ai ragazzi della 2°D dopo l’occupazione? Saranno rimasti in classe insieme nella scuola di Marina Piccola? E Livia avrà perdonato Pietro dopo aver scoperto della scommessa? La seconda stagione di DI4RI riparte dalle risposte a queste domande e dall’arrivo di un nuovo personaggio, quello di Bianca, la cugina di Giulio, una ragazza talentuosa e solare che saprà integrarsi nel gruppo con la sua vitalità e la capacità di capire gli altri.

In questa seconda stagione i nostri protagonisti affronteranno il loro terzo e ultimo anno di medie. Un anno indimenticabile e carico di sfide, che si chiuderà con la prima prova importante della loro vita, l’esame di terza media, e con una scelta determinante: che cosa fare dopo? Se ognuno dovrà prendere la propria strada, l’amicizia sopravviverà alla separazione?

Anche in questa stagione il racconto dei protagonisti rompe la quarta parete e si rivolge direttamente allo spettatore: ogni episodio si concentra su uno dei nove protagonisti, raccontando le dinamiche scolastiche attraverso il suo punto di vista e, allo stesso tempo, affrontando con taglio moderno e realistico la sua storia personale che diventa tematica e universale. I temi affrontati sono diversi: la ribellione, l’ansia per il proprio futuro, l’affermazione di sé, il bullismo femminile, il senso di appartenenza ad un gruppo, l’accettazione dei nuovi partner dei genitori, l’amore e l’amicizia. La verità e il realismo con cui sono state raccontate le storie e le emozioni dei ragazzi durante la prima stagione saranno il punto di forza anche della seconda.

Greta Gerwig: 10 cose che non sai sull’attrice e regista

Greta Gerwig: 10 cose che non sai sull’attrice e regista

Dopo aver recitato per anni in tantissimi film indipendenti, Greta Gerwig, nata il 4 agosto del 1983 a Sacramento, California, Stati Uniti, ha stravolto la sua carriera cominciando a lavorare anche dietro la macchina da presa, diventando in breve una delle registe più promettenti della sua generazione. Con i suoi film, campioni di incassi e pluricandidati agli Oscar, ha portato sul grande scorso la ribellione e l’emancipazione femminile, affrontando tematiche complesse con grande intelligenza.

Ecco 10 cose che non sai di Greta Gerwig.

Greta Gerwig: i suoi film da attrice, da regista e da sceneggiatrice

1. Ha recitato in celebri film. La sua carriera d’attrice comincia nel 2006 quando partecipa ai film LOL (2006) e Hannah Takes The Stairs (2007), entrambi diretti dal suo mentore Joe Swanberg. Negli anni successivi continua a sperimentare dietro e davanti la macchina da presa con film come Baghead (2008), The House of the Devil (2009) e Northern Comfort (2010). A cambiare completamente la carriera della Gerwig è l’incontro con il regista Noah Baumbach, con il quale la Gerwig lavora ai film Lo stravagante mondo di Greenberg (2010), Frances Ha (2012), Mistress America (2015) e Rumore bianco (2023). Lavora però anche nei film Damsels in Distress (2011), To Rome With Love (2012), Eden (2014), Il piano di Maggie (2015), Jackie (2016) e Le donne della mia vita (2016).

2. È anche regista. Nel 2017 la Gerwig ha debuttato come regista in solitaria (aveva già co-diretto un film nel 2008, Nights and Weekends) con il film dal titolo Lady Bird, con protagonisti Saoirse Ronan e Timothée Chalamet. In seguito ha diretto un nuovo adattamento di Piccole Donne con protagoniste ancora una volta la Ronan e poi Emma Watson, Florence Pugh) ed Eliza Scanlen. Nel 2023 arriva al cinema il suo terzo film da regista, Barbie, con protagonisti Margot Robbie e Ryan Gosling.

3. Ha firmato la sceneggiatura di diversi film. Oltre ad aver recitato e diretto, la Gerwig si è occupata anche di sceneggiatura, scrivendo quelle dei film Hannah Takes the Stairs (2007), Nights and Weekends (2008), Northern Comfort (2010), The Dish & The Spoon (2011) e poi dei film Frances Ha, Mistress America, Lady Bird, Piccole donne BarbieIl suo prossimo film in arrivo al cinema per cui ha scritto la sceneggiatura è invece Biancaneve (2024).

Lady Bird cast

Greta Gerwig dirige Lady Bird

4. È stata candidata all’Oscar per il film. Con Lady Bird la Gerwig ha avuto modo di raccontare molto del contesto dove è cresciuta, inserendo nel racconto paure e speranze di una ragazza che si trova davanti ad un momento decisivo della sua vita. Il film ha poi ottenuto cinque candidature ai Premi Oscar, incluse quelle per la Miglior sceneggiatura e Miglior regista per la Gerwig, che è così diventata una delle sette donne candidate come Miglior regia ai premi Oscar.

Greta Gerwig adatta il romanzo Piccole Donne

5. Ha costruito una particolare versione del film. La sceneggiatrice e regista Greta Gerwig ha raccontato di aver lavorato a lungo affinché la sua versione di Piccole donne rispecchiasse la storia della scrittrice Louisa May Alcott, che ha attinto dalla sua stessa vita per il suo lavoro. Gerwig ha detto di aver visto Jo come l’eroina della sua giovinezza e Louisa May Alcott come l’eroina della sua età adulta: “Quello che ha fatto è di aver scritto e reso la vita di ragazze e donne un best-seller, ed è stato straordinario“.

Greta Gerwig porta al cinema Barbie

6. È una regista da record. Sono bastati pochi giorni in sala perché il film diretto da Greta Gerwig infrangesse numerosi record, concludendo il suo primo weekend di apertura con un risultato che ha proietta la regista nella storia. Barbie ha infatti fatto guadagnare alla Gerwig un primato, quello di fine settimana di apertura più alto per una regista donna a livello statunitense, mentre a livello globale la Gerwig è la seconda regista con il miglior risultato ottenuto in un fine settimana, seconda solo alla regista del film Captain Marvel, che aveva avuto un weekend a livello globale pari a 456,6 milioni di dollari.

7. Si è opposta al taglio di una specifica scena. Greta Gerwig si è rifiutata di tagliare la scena con l’anziana signora e Barbie alla fermata del bus, dicendo “amo così tanto quella scena, e la donna anziana sulla panchina è la costumista Ann Roth. È una leggenda. È un un momento che, in un certo senso, non porta da nessuna parte e mi è stato suggerito di tagliarlo, ma se avessi tagliato quella scena si sarebbe perso il cuore del film“. La scena è il cuore del film perché mostra quanto sia genuina Barbie ed è un promemoria di ciò per cui sta combattendo. Dimostra che tutti i discorsi di Barbie e la sua convinzione nell’emancipazione delle donne sono reali.

Barbie-Margot-Robbie-Ryan-Gosling-Greta-Gerwig

Greta Gerwig e Le Cronache di Narnia

8. Dirigerà due film per Netflix. Netflix ha affidato a Greta Gerwig la regia di due dei film che l’azienda produrrà basandosi sulle storie de Le Cronache di Narnia. Saranno dunque questi i prossimi progetti della regista, che ha però dichiarato di non aver ancora iniziato i lavori e di essere piuttosto spaventata all’idea di confrontarsi per la prima volta con una storia fantasy. Ad oggi, non sappiamo che tempi ci vorranno per poter vedere il primo dei due film sulla piattaforma streaming, ma si tratta già di un progetto molto atteso.

Greta Gerwig e Noah Baumbach

9. Ha una relazione con il noto regista e sceneggiatore. La Gerwig vive a Manhattan con il suo compagno, il regista e sceneggiatore Noah Baumbach, suo partner dalla fine del 2011, dopo che si sono conosciuti sul set di Lo stravagante mondo di Greenberg, da lui diretto e da lei interpretato. Insieme hanno poi lavorato ai film Frances Ha, Mistress America e Rumore Bianco, avendo inoltre scritto insieme i primi due di questi tre film come anche Barbie. Nel marzo 2019, è stato annunciato che Gerwig aveva dato alla luce il loro primo figlio, un maschio. Il loro secondo figlio, un altro maschio, è nato nel febbraio 2023.

Greta Gerwig è su Instagram?

10. Non possiede un account ufficiale. Purtroppo a oggi Greta Gerwig non possiede un account Instagram ufficiale, né tanto meno nessun altro account social personale. Tuttavia, è possibile seguire le sue vicissitudini professionali tramite il nostro sito ufficiale o tenendo sotto controllo gli account dedicati ai suoi film più famosi o alle fanpage a lei dedicate.

Fonte: IMDb

“Ha a che fare col mistero”: Christopher Nolan spiega perché rende i suoi film complessi

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Molti dei film dello sceneggiatore e regista Christopher Nolan sono caratterizzati da narrazioni complesse e non lineari, caratteristica che ha reso il suo cinema dotato di una forte personalità. Il regista, il cui nuovo film Oppenheimer (qui la recensione) arriverà in Italia il 23 agosto, ha ora spiegato perché si avvicina alla narrazione per cinema in questo particolare modo. Sebbene ampiamente noto per il suo lavoro sulla trilogia de Il cavaliere oscuro, molti dei film di Nolan, come The Prestige, Inception e fino al recente Tenet, richiedono più visioni per poter essere veramente compresi.

In una recente intervista con il canale YouTube HugoDécrypte per promuovere il suo nuovo film, Nolan, usando la battuta presente in Tenet, “Non cercare di capirlo, sentilo”, come premessa alla sua spiegazione, ha dichiarato che: “Non vedo i film in termini di equilibrio tra semplicità e complessità, penso che sia più una questione che ha a che fare col mistero. Le nostre aspettative nei confronti dei film, grossomodo per tutta la mia vita, ma soprattutto dagli anni ’50, sono state influenzate dalla televisione e dalle sue aspettative. E a volte non è il massimo“.

Per questo spesso uso strutture non cronologiche, non lineari. – ha poi continuato a spiegare Nolan – Questa cosa era un espediente che veniva sfruttato molto nell’era del cinema muto, nei primi film sonori, fino all’arrivo della televisione. Poi la televisione ha imposto un approccio più lineare e semplice, a causa del modo in cui abbiamo iniziato a guardarla dagli anni ’50 in poi. In seguito, quando sono arrivati l’home video e i DVD e ora lo streaming, siamo nuovamente tornati a essere più avventurosi perché puoi guardare qualcosa, fermarlo, riavvolgerlo e rivederlo. E possiamo creare narrazioni più dense e complesse“.

“Ma a conti fatti, – conclude Nolan – la cosa fondamentale riguardante l’esperienza di una sala cinematografica piena di persone, è che dovrebbe essere un’esperienza incentrata sul mistero. Non desideri capire l’intera storia fin dall’inizio. Altrimenti, non c’è nulla da svelare e scoprire. Quindi, in realtà, il compito del regista è cercare di essere un po’ avanti rispetto al pubblico, non troppo avanti, non troppo indietro. Quando sei indietro rispetto al pubblico, il pubblico capisce le cose prima che tu le spieghi, e il pubblico rimane frustrato in un altra maniera.”

Tutto quello che sappiamo sul film Oppenheimer

Scritto e diretto da Christopher Nolan, Oppenheimer è un thriller storico girato in IMAX che porta il pubblico nell’avvincente storia paradossale di un uomo enigmatico che deve rischiare di distruggere il mondo per poterlo salvare. Il film è interpretato da Cillian Murphy nel ruolo di J. Robert Oppenheimer e da Emily Blunt nel ruolo della moglie, la biologa e botanica Katherine “Kitty” Oppenheimer. Il premio Oscar Matt Damon interpreta il generale Leslie Groves Jr., direttore del Progetto Manhattan, e Robert Downey Jr. interpreta Lewis Strauss, commissario fondatore della Commissione statunitense per l’energia atomica.

La candidata all’Oscar Florence Pugh interpreta la psichiatra Jean Tatlock, Benny Safdie interpreta il fisico teorico Edward Teller, Michael Angarano interpreta Robert Serber e Josh Hartnett interpreta il pionieristico scienziato nucleare americano Ernest Lawrence. Il film è anche interpretato dal vincitore dell’Oscar Rami Malek e questo film vede Nolan riunirsi con l’attore, scrittore e regista otto volte candidato all’Oscar Kenneth Branagh. Il cast comprende anche Dane DeHaan (Valerian e la città dei mille pianeti), Dylan Arnold (serie Halloween), David Krumholtz (La ballata di Buster Scruggs), Alden Ehrenreich (Solo: A Star Wars Story) e Matthew Modine (Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno).

Il film è tratto dal libro vincitore del premio Pulitzer American Prometheus: The Triumph and Tragedy of J. Robert Oppenheimer di Kai Bird e del compianto Martin J. Sherwin. Il film è prodotto da Emma Thomas, Charles Roven di Atlas Entertainment e Christopher Nolan. Oppenheimer è girato sia in IMAX 65mm che in pellicola di grande formato 65mm che include, per la prima volta in assoluto, sezioni in fotografia analogica IMAX in bianco e nero.  I film di Nolan, tra cui TenetDunkirkInterstellarInception e la trilogia del Cavaliere Oscuro, hanno incassato più di 5 miliardi di dollari al botteghino mondiale e sono stati premiati con 11 Oscar e 36 nomination, tra cui due nomination come miglior film.

Loki 2: svelato il primo poster della seconda stagione!

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Loki 2: svelato il primo poster della seconda stagione!

I Marvel Studios hanno pubblicato il primo poster per Loki 2, ovvero la seconda stagione della serie LOKI, e su questo possiamo ritrovare quelle che potrebbero essere diverse varianti del Dio dell’Inganno che corrono in tondo su un cronometro che altri non è se non Miss Minutes. Il poster in sé non rivela molto oltre a questo, anche se quelli presenti sembrano tutti costumi che abbiamo visto indossare nella serie alla variante Loki di Terra-616. Uno di questi potrebbe anche essere quello che gli è stato visto indossare nella scena post credits di Ant-Man and The Wasp: Quantumania.

Indipendentemente da ciò, il poster comunica una vera e propria corsa contro il tempo, che Loki dovrà intraprendere per salvare la situazione. Con il poster inizia inoltre il conto alla rovescia di 100.000 minuti che ci separano dal ritorno di Loki su Disney+. Abbiamo sentito rumori secondo cui un trailer verrà rilasciato a breve, forse già nei prossimi giorni. In attesa di poterlo vedere e di scoprire cosa questo ci rivelerà in più sulla serie, ecco qui di seguito il post dell’account ufficiale Loki su X (ex Twitter), che ci rivela il poster:

https://twitter.com/LokiOfficial/status/1685022313128026113?s=20

Loki 2, tutto quello che sappiamo sulla seconda stagione

LOKI 2 sarà la “prima seconda stagione in assoluto” dello studio, e che tornerà a raccontare le imprese  del Dio dell’Inganno e dei suoi tentativi di preservare l’integrità del Multiverso. La sinossi ufficiale rilasciata dalla Disney recita: “la seconda stagione di Loki riprende all’indomani dello scioccante finale di stagione, quando Loki si ritrova coinvolto in una battaglia per l’anima della Time Variance Authority. Insieme a Mobius, Hunter B-15 e a una squadra di personaggi vecchi e nuovi, Loki naviga in un Multiverso in continua espansione e sempre più pericoloso alla ricerca di Sylvie, Judge Renslayer e Miss Minutes per comprendere su cosa significhi possedere il libero arbitrio e uno scopo glorioso“.

Tom Hiddleston interpreterà naturalmente il Dio dell’inganno, mentre è confermato anche il ritorno di Owen Wilson e Sophia DiMartino, così come l’arrivo della new entry Ke Huy Quan, reduce dalla vittoria dell’Oscar per Everything Everywhere All at Once. Jonathan Majors tornerà invece nel ruolo di Kang, anche se il suo personaggio non viene citato nel sinossi. La seconda stagione di Loki, infatti, dovrebbe fornire agli spettatori maggiori indizi su quello che sarà il suo futuro nell’MCU. Il debutto della nuova stagione è previsto su Disney+ per il 6 ottobre.

Sony: Kraven e Ghostbusters rimandati al 2024, Beyond the Spider-Verse tolto dal calendario

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Dopo i primi rinvii avvenuti nelle scorse settimane e in attesa di novità sulla data di uscita di alcuni film a rischio, continuano a farsi sentire gli effetti dell’attuale sciopero degli attori e degli sceneggiatori. Ad annunciare novità nel proprio calendario, come riportato da Variety, è ora la Sony Pictures, che ha apportato alcuni significativi cambiamenti alla data di uscita dei suoi prossimi film, tra cui alcuni molto attesi come Kraven il cacciatore, Ghostbusters: Legacy e Spider-Man: Beyond the Spider-Verse.

Kraven il cacciatore, l’atteso film con Aaron Taylor-Johnson nel ruolo del celebre cacciatore della Marvel, si sposta infatti da un’uscita inizialmente prevista per il 6 ottobre di quest’anno al 30 agosto 2024. Un rinvio decisamente importante, dovuto all’impossibilità del protagonista Taylor-Johnson di impegnarsi in un tour promozionale a livello mondiale. Anche per il sequel Ghostbusters: Firehouse, con protagonista Paul Rudd c’è stato un significativo rinvio, dal 20 dicembre 2023 al 29 marzo 2024, ovvero il fine settimana di Pasqua del prossimo anno.

Più prevedible e già in qualche modo anticipato è invece il rinvio di Spider-Man: Beyond the Spider-Verse, il terzo film del franchise animato di successo, che al momento è stato del tutto privato di una data di uscita. Il film sarebbe dovuto arrivare nei cinema dal 29 marzo 2024. Ma a causa delle interruzioni dovute agli scioperi, il cast vocale non può completare la registrazione dei dialoghi in tempo per l’apertura primaverile, ha detto una fonte Sony, e in più il lavoro sulla post-produzione del film sarebbe ancora da completare. Nelle prossime settimane è attesa una nuova data.

Anche il riavvio della saga di Karate Kid è stato rinviato dal 7 giugno 2024 al 13 dicembre 2024. Buone notizie invece per i fan di Dakota Johnson, che potranno vedere il film dello Spider-Verse della Sony, Madame Web, il giorno di San Valentino del 2024, quindi due giorni prima rispetto all’uscita prevista per il 16 febbraio. Anche Venom 3 ha ora ricevuto una data di uscita ufficiale, fissata al il 12 luglio 2024, mentre Bad Boys 4 è atteso in sala per il 14 giugno 2024. Occorrerà però vedere se, dovessero protrarsi a lungo gli scioperi, tali date verranno confermate o cambiate.

Questo terremoto in casa Sony è solo la punta dell’iceberg di un problema che nelle prossime settimane potrebbe riguardare tutti gli studi di produzione con grandi film in uscita nei prossimi mesi. Con le produzioni sospese e le star impossibilitate a partecipare tanto a riprese quanto ad eventi promozionali, più major si troveranno infatti a dover aggiorneranno le proprie uscite in sala, come nel caso della Warner Bros., che Variety ha riferito in precedenza sta valutando la possibilità di rimandare l’epopea fantascientifica Dune: Parte 2 nel 2024 o stesso discorso per la Disney con The Marvels. Non resta dunque che attendere sviluppi di questa difficile situazione.

Migliori nemici: trama, cast e la vera storia dietro il film

Migliori nemici: trama, cast e la vera storia dietro il film

Ci sono storie che sembrano non poter esistere se non nei film. Molto spesso, però, sono proprio questi a prendere spunto da eventi realmente accaduti, che dimostrano dunque l’imprevedibilità dell’esistenza e dell’animo umano. Se nel film BlackKklansman di Spike Lee un agente della polizia afroamericano riesce ad infiltrarsi nel Ku Klux Klan, in Migliori nemici si narra invece dell’amicizia nata tra il leader del Ku Klux Klan e una nota attivista per i diritti degli afroamericani. Una storia che pone dunque a confronto due mondi lontanissimi, che vengono finalmente qui a confronto, dimostrando la possibilità sempre esistente del cambiamento.

Scritto e diretto nel 2019 da Robin Bissell, qui al suo esordio alla regia, il film è tratto dal libro The Best of Enemies: Race and Redemption in the New South, scritto da Osha Gray Davidson. Tale opera, che riporta alla luce un evento chiave nelle battaglie per l’integrazione della comunità di colore negli Stati Uniti, ha suscitato da subito un grande interesse, spingendo alcuni studios cinematografici a produrne l’adattamento per il grande schermo. Migliori nemici ripropone così quell’incredibile amicizia, affermandosi come un film ricco di colpi di scena, testimonianze storiche e rilevanza sociale, specialmente in tempi notoriamente difficili per gli USA e il mondo.

Per tutti gli appassionati di storia, il film è dunque un buon titolo da recuperare per saperne di più su tale vicenda. Probabilmente in alcuni passaggi sarebbero serviti approfondimenti ulteriori, ma Migliori nemici rimane ugualmente un buon prodotto, specialmente per il suo messaggio. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla storia vera. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Migliori nemici: la trama e il cast del film

La storia si svolge nel 1971, quando a seguito di un terribile incendio scoppiato in una scuola per studenti di colore, nella città di Durham, iniziano a verificarsi tumulti e dissensi tra gli abitanti: i bianchi radicali rifiutano infatti l’integrazione degli studenti di colore nelle loro scuole, portando a numerosi scontri. L’afroamericano laureato e progressista, Bill Riddick decide allora di tentare la via del dialogo e fare ricorso ad un dibattito, consapevole dei rischi. Riddick invita infatti a fare da rappresentati per i due gruppi etnici a confronto il capo carismatico del Ku Klux Klan, C. P. Ellis, e l’agguerritissima attivista per i diritti dei neri, Ann Atwater. Due mondi opposti destinati a scontrarsi.

Ad interpretare l’attivista Ann Atwater vi è l’attrice Taraji P. Henson, celebre per film come Il curioso caso di Benjamin Button e Il diritto di contare. Per prepararsi al ruolo, l’interprete ha approfondito la personalità della Atwater, con l’obiettivo di rappresentarla nel modo più accurato possibile. Il premio Oscar Sam Rockwell interpreta invece Claiborne Paul Ellis, il leader del Ku Klux Klan. Per questo ruolo, Rockwell si è concentrato sul non giudicare il suo personaggio e il suo pensiero, cercando di attenersi alla realtà storica. Nel film sono poi presenti anche gli attori Babou Ceesay nei panni di Bill Riddick, Wes Bentley in quelli di Floyd Kelly e Anne Heche per la parte di Mary Ellis.

Migliori nemici storia vera

Migliori nemici: la vera storia dietro il film

Come anticipato, quella narrata in Migliori nemici è una storia vera, raccontata tanto nel libro The Best of Enemies quanto nel documentario An Unlikely Friendship, da cui il film ha tratto ispirazione. Partendo da queste fonti, il film di Bissell si attiene quanto più possibile ai reali fatti storici. Gli scontri razziali nella Carolina del Nord del 1971 sono infatti un evento ampiamente documentato, che videro tra gli episodi più cruenti l’incendio in una scuola elementare nella città di Durham. Da questo evento la comunità si spacca in due circa la questione di ammettere o meno gli alunni di colore nelle classi fino a quel momento per soli bianchi.

Poiché la questione generò un forte malcontento, con un’evidente difficoltà ad arrivare ad un accordo ultimo, venne chiamato a gestire la cosa il mediatore Bill Riddick. Egli, con una mossa tanto azzardata quanto rivoluzionaria, chiamò a confrontarsi sulla questione la Atwater e Ellis. Quello che sembrava dover essere uno scontro irrisolvibile, diede invece ai due la possibilità di conoscersi meglio e conoscere meglio le rispettive culture. Da qui nacque una profonda amicizia, votata al sostegno reciproco della comunità locale. Ellis, dal canto suo, abbandono il Klan, rinnegandolo e strappando pubblicamente la propria tessera. Un cambiamento ideologico che dimostra come l’essere umano abbia sempre la possibilità di cambiare in meglio.

Migliori nemici: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Migliori nemici grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple TV+, Prime Video e Infinity+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 28 luglio alle ore 23:05 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb, Looper

Il filo nascosto: trama, cast e curiosità sul film con Daniel Day-Lewis

Sin dal suo esordio nel 1996 con Sydney, il regista Paul Thomas Anderson si è imposto come uno dei maggiori autori cinematografici contemporanei. Con le sue opere ha scandagliato l’animo umano e la sua storia nel corso del tempo, consacrandosi con titoli come Il petroliere e The Master, indicati come due tra i film più importanti del nuovo millennio. Nel 2017 Anderson regala poi al mondo un nuovo capolavoro, Il filo nascosto (qui la recensione), dove ancora una volta va a scavare nei rapporti umani, nelle loro dinamiche ed equilibri. Ne nasce un’opera tanto delicata quanto potente, con una storia destinata a rimanere eternamente nella memoria.

Interessatosi al mondo della moda londinese degli anni Cinquanta, Anderson era in cerca di una storia quando si ammalò improvvisamente. Fu sua moglie, l’attrice Maya Rudolph a prendersi cura di lui, ispirando nel regista l’idea giusta. Anderson raccontò infatti di aver temuto per un momento che sua moglie godesse del suo malanno, così da poterlo accudire a proprio piacimento. Se questa sia o meno un’esagerazione raccontata dal regista non è noto, ma l’evento gli ha certamente permesso di iniziare a svolgere una serie di ricerche per unire il contesto di suo interesse ad una storia dai torbidi rapporti tra i protagonisti.

Il filo nascosto si affermò poi come uno dei film più acclamati dell’anno e più importanti del decennio. Guadagnò infine anche 6 nomination al premio Oscar, tra cui miglior film e miglior regia. Per tutti gli appassionati di film intensi e imprevedibili, questa è un’opera assolutamente imperdibile. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle sue frasi più belle. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Il filo nascosto: la trama del film

Nella cornice glamour e scintillante della Londra degli anni Cinquanta, il sarto Reynolds Woodcock dirige insieme con sua sorella Cyril la celebre House of Woodcock, inconfondibile marchio di stile e bellezza, richiesto da reali, stelle del cinema, ereditiere e nobildonne. Nonostante la conoscenza dei desideri e della figura femminile, lo scapolo impenitente considera l’amore un privilegio precluso a un artista del suo calibro, e preferisce intrattenersi con donne diverse che gli forniscono la giusta dose di ispirazione e compagnia. Finché non incontra Alma, ragazza ambiziosa e caparbia che riesce a insinuarsi nel suo cuore come musa e come amante, sconvolgendo da un giorno all’altro la sua perfetta vita su misura.

Il filo nascosto cast

Il filo nascosto: il cast del film

Ad interpretare il ruolo dello stilista Reynolds Woodcock vi è l’iconico attore Daniel Day-Lewis. Tre volte premio Oscar, egli è noto per il suo studio maniacale dei personaggi interpretati. Per Il filo nascosto non ha fatto eccezioni, immergendosi completamente nel contesto della moda londinese e costruendo il carattere del personaggio basandosi su veri stilisti dell’epoca. L’attore prese inoltre lezioni di sartoria, arrivando infine a realizzare di proprio pugno un abito per sua moglie. La sua grande interpretazione lo ha infine portato ad ottenere la sua sesta nomination all’Oscar. L’aver partecipato a tale film si è però rivelata un’esperienza estremamente intensa emotivamente, dopo la quale Day-Lewis ha annunciato il suo ritiro definitivo dal mondo della recitazione.

Nei panni di Alma vi è invece Vicky Krieps. Grazie a questo film l’attrice ha avuto modo di ottenere fama mondiale, dovendo però superare a sua volta le difficoltà del set. L’attrice ha avuto pochi contatti con Day-Lewis, a cui si doveva rivolgere sempre con il nome del suo personaggio. Nei panni della sorella di Reynolds, Cyril, vi è invece l’attrice Lesley Manville. Questa ebbe invece modo di conoscere Day-Lewis molto prima delle riprese, così da poter sviluppare con lui quella reciproca intesa necessaria ad un rapporto tra fratelli. Anche per lei è poi arrivata una nomination all’Oscar come miglior attrice non protagonista. Nel film sono poi presenti gli attori Camilla Rutherford nei panni di Johanna, Gina McKee in quelli di Henrietta Harding e Brian Gleeson per il dottor Robert Hardy.

Il filo nascosto: le frasi più belle, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il filo nascosto è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV+ e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 28 luglio alle ore 21:00 sul canale Iris.

Qui di seguito si riportano invece alcune delle frasi più belle e significative pronunciate dai personaggi del film. Attraverso queste si potrà certamente comprendere meglio il tono del film, i suoi temi e le variegate personalità dei protagonisti. Ecco dunque le frasi più belle del film:

  • Si può cucire quasi ogni cosa nella stoffa di un soprabito. Da bambino ho cominciato a… nascondere cose nelle fodere dei vestiti, solo io ne conoscevo l’esistenza… segreti. (Daniel Day-Lewis)

  • Mi sembra di averti cercata per moltissimo tempo. Tu sei molto bella… bellissima. Ci sono alcune cose che voglio fare, cose che non posso fare senza di te. (Daniel Day-Lewis)
  • Reynolds ha realizzato i miei sogni e io gli ho dato in cambio ciò che desidera di più: ogni singola parte di me… (Vicky Krieps)
  • Posso metterti in guardia? Mio fratello tende a sentirsi condannato, crede che l’amore gli sia precluso (Lesley Manville)
  • Qualunque cosa farai… falla con delicatezza (Vicky Krieps)

Fonte: IMDb

Rocco Fasano: 10 cose che non sai sull’attore

Rocco Fasano: 10 cose che non sai sull’attore

Divenuto popolare grazie alla serie SKAM Italia, Rocco Fasano è oggi uno degli interpreti più ricercati della sua generazione. Attivo tra cinema e televisione, ma non solo, egli si sta distinguendo grazie alla scelta di progetti capaci non solo di valorizzarlo come interprete ma anche di porlo dinanzi a sempre nuove sfide. Proprio per questa sua sensibilità e capacità di mettersi in gioco, è ora uno degli attori più promettenti per il futuro.

Ecco 10 cose che non sai su Rocco Fasano.

Rocco Fasano: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in note serie TV. Nel 2016 Fasano debutta in televisione con la miniserie Hundred to Go, per poi ottenere grande popolarità grazie al ruolo di Niccolò nella serie SKAM Italia, con Ludovica Martino Federico Cesari, ricoprendo il ruolo di co-protagonista nella seconda stagione. È poi comparso anche nelle successive stagioni. Nel 2020 ha invece preso parte alla serie francese Mytho, menre dal 2022 recita nei panni di Gianluca in Hotel Portofino.

2. Ha preso parte a film per il cinema. Tra i film a cui Fasano ha preso parte si annoverano Tender Eyes (2014), La sorpresa (2015), Il ragazzo della Giudecca (2015), A Mors (2016), Terapia di coppia per amanti (2017), con Ambra Angiolini, e Non mi uccidere (2021), dove ha recitato da protagonista accanto ad Alice Pagani. È poi co-protagonista del film Noi anni luce, mentre prossimamente sarà in Home Education.

3. Ha lavorato anche per cortometraggi e videoclip musicali. Oltre a recitare per il cinema e la serialità, Fasano ha preso parte a diversi cortometraggi, come Apeiron (2015), Pipinara (2017), The Taylor (2018), Shirley and Baby (2018), da lui anche scritto, Paese che vai (2020) e Deathmate (2020). Ha poi recitato nel videoclip di Finalmente piove, brano di Valerio Scanu, Mondo sommerso, di Lowlow, e Belva, di Gazzelle.

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Rocco Fasano in Skam

4. È stato co-protagonista della seconda stagione. Ad aver reso particolarmente celebre Fasano ci ha pensato la popolare serie SKAM Italia, di cui è diventato uno dei protagonisti a partire dalla seconda stagione. Qui ha ricoperto il ruolo di Niccolò, un ragazzo con una vita più complicata del previsto, che sviluppa una relazione sentimentale con Martino, non priva però di una serie di difficili ostacoli da dover superare.

5. Ha imparato molto dal suo personaggio. Parlando di Niccolò, il suo personaggio, il quale è affetto da un disturbo borderline della personalità, Fasano ha affermato che si è trattato di un ruolo che “mi ha insegnato la consapevolezza del dolore altrui, di persone che vengono messe al margine: a causa della loro omosessualità, o perché non stanno bene, o perché fanno fatica ad integrarsi”.

Rocco Fasano in Hotel Portofino

6. Ha recitato in una serie britannica. Hotel Portofino è la serie britannica che dal 25 luglio 2023 va in onda su Rai 1. Il racconto si svolge all’interno di un lussuoso hotel di Portofino, all’interno del quale si intrecciano le vite di personaggio di varia provenienza. Tra questi vi è anche Gianluca Bruzzone, giovane attivista antifascista del luogo, interpretato proprio da Fasano. Egli è l’unico attore italiano a recitare nella serie insieme a Lorenzo Richelmy e Daniele Pecci.

Rocco-fasano-altezza

Rocco Fasano in Noi anni luce

7. Si è confrontato con un nuovo complesso ruolo. In Noi anni luce, Fasano interpreta Edo, ragazzo affetto da leucemia come la protagonista, Elsa, interpretata da Carolina Sala. Dalla loro conoscenza, che si protrarrà oltre le mura ospedaliere, la ragazza troverà la forza per intraprendere – insieme a Edo – un viaggio alla ricerca del padre che l’ha abbandonata anni prima e che ora è l’unico in grado di poterle garantire un futuro. Parlando del film, Fasano ha raccontato di aver apprezzato particolarmente quest’esperienza, trovatosi a confrontare con un personaggio il cui insegnamento è che non bisogna mai attendere il peggio per poter iniziare a vivere davvero.

Rocco Fasano, quale agenzia lo rappresenta?

8. È rappresentato da una nota agenzia. Maini è attualmente rappresentato dalla Take Off, un’agenzia di management artistico fondata da Rosaria Cicolani nel 1995 e distintasi nel lavoro di scouting, lanciando diversi giovani attori nel mondo del Cinema. Proprio grazie al lavoro con quest’agenzia, che rappresenta numerosi volti noti del cinema italiano, Fasano ha avuto possibilità di trovare importanti opportunità come attore, recitando in diversi progetti.

Rocco Fasano è su Instagram

9. Ha un profilo sul social network. L’attore è naturalmente presente sul social network Instagram, con un profilo seguito attualmente da 206 mila persone. Su tale piattaforma egli ha ad oggi pubblicato circa seicento post, tutti relativi alle sue attività come attore o modello. Si possono infatti ritrovare diverse immagini relative a momenti trascorsi sul set ma anche foto promozionali dei suoi progetti. Seguendolo si può dunque rimanere aggiornati sulle sue attività.

Rocco Fasano: età e altezza dell’attore

10. Rocco Fasano è nato a Potenza, in Basilicata, il 21 febbraio del 1993. L’attore è alto 1,78 metri.

Fonti: IMDb, Instagram, TakeOff, GQ

Fantastici Quattro: Adam Driver avrebbe lasciato il ruolo di Mister Fantastic per via di “scarso coinvolgimento”

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Il casting del film Fantastici Quattro, con buone probabilità il film più atteso delle prossime fasi dell’MCU, si starebbe rivelando più complicato del previsto. Nonostante siano stati fatti numerosi nomi noti per i ruoli dei protagonisti, ad oggi non ci sono ancora conferme riguardo chi comparirà nel film. Per un po’, in realtà, è sembrato che il cast fosse prossimo all’essere confermato, con Adam Driver scelto per interpretare il ruolo di Mister Fantastic, Margot Robbie quello della Donna Invisibile, Paul Mescal per la Torcia Umana e Daveed Diggs pronto ad assumere il ruolo de La Cosa.

Ad oggi, tuttavia, non si ha più alcuna notizia riguardo il loro coinvolgimento e con gli scioperi degli sceneggiatori e degli attori il processo di casting dovrebbe essere temporaneamente sospeso. L’ultima notizia a riguardo, giunta sul finire di giugno, vuole però Driver aver abbandonato il ruolo di Mister Fantastic. Proprio a tal riguardo, parlando con John Rocha, lo scooper Jeff Sneider ha ora rivelato che “Adam Driver non è mai stato veramente coinvolto” quando si trattava di dover interpretare Reed Richards. Secondo Sneider, l’attore di Star Wars semplicemente “non riusciva a connettersi con il personaggio così come era stato scritto“.

Ciò potrebbe spiegare la riscrittura già pianificata della sceneggiatura, che dovrebbe avvenire quando gli scioperi si saranno conclusi. Se il personaggio dovesse cambiare adeguatamente, non è da escludersi un riavvicinamento di Driver al progetto. Al momento, però, ogni attività nei confronti della realizzazione del film sembra sospesa, cosa che probabilmente porterà anche Fantastici Quattro ad essere rimandato nella sua data di uscita, attualmente fissata al 14 febbraio 2025, la quale, considerando lo stato ancora embrionale del progetto, risulta sempre più irrealistica.

MCU: 10 modifiche già apportate alla Fase 6

MCU: 10 modifiche già apportate alla Fase 6

L’assetto della Fase 6 del MCU ha già subito diversi cambiamenti da quando questa è stata annunciata per la prima volta al San Diego Comic Con 2022. Dopo l’inizio della Fase 4 del Marvel Cinematic Universe nel 2021, i Marvel Studios sono stati oggetto di critiche per la loro mancanza di coesione e la direzione poco chiara, tanto che Kevin Feige ha deciso di svelare in anticipo il futuro della Saga del Multiverso del MCU al SDCC 2022. Sebbene sia stata rivelata la maggior parte del programma della Fase 5, sono stati confermati solo tre progetti per la Fase 6, che dovrebbe essere il capitolo finale della Saga del Multiverso, inizialmente prevista per culminare nel 2025 con due progetti crossover, Avengers: The Kang Dynasty e Avengers: Secret Wars.

La Fase 4 del MCU si è sviluppata attraverso sette lungometraggi, otto show televisivi su Disney+ e due presentazioni speciali tra WandaVision del 2021 e Guardians of the Galaxy Holiday Special del 2022. La Fase 5 ha preso il via con Ant-Man and the Wasp: Quantumania, e si concluderà con Blade del 2025, comprendendo sette film e sette serie tv prima che la Fase 6 inizi ufficialmente nel maggio 2025 con l’uscita di Fantastic Four. Da quando Feige ha annunciato la Fase 6 del MCU nel 2022, sono state apportate molte modifiche al programma in arrivo e al funzionamento interno dei Marvel Studios nel loro complesso, il che suggerisce che la Fase 6 potrebbe essere molto diversa da quella che molti si aspettavano inizialmente.

La storia della Fase 6 del MCU sarebbe cambiata a causa di Kang

Kang il Conquistatore esiliatoKang il Conquistatore dei Marvel Comics era stato indicato come l’antagonista principale della Saga del Multiverso del MCU, dopo il debutto di Jonathan Majors nei panni di Colui che resta nella prima stagione di Loki. Tuttavia, nel maggio del 2023, Joanna Robinson, autrice del libro MCU: The Reign of Marvel Studios, ha parlato al podcast The Big Picture di The Ringer e ha rivelato che Kang il Conquistatore non era inizialmente il fulcro Saga del Multiverso. Secondo Robinson, l’interpretazione di Majors nel ruolo di Colui che resta in Loki e di Kang il Conquistatore in Ant-Man and the Wasp: Quantumania ha indotto i Marvel Studios ad adattare il futuro del MCU per concentrarsi maggiormente su Majors e Kang.

Non è chiaro, dunque, cosa intendessero fare in origine i Marvel Studios con la Saga del Multiverso: si pensa che si sarebbe concentrata maggiormente sul concetto di incursioni, viaggi multiversali e sugli eventi potenzialmente catastrofici di Avengers: Secret Wars. Sebbene ci si aspettasse che Jonathan Majors avesse un ruolo importante nel futuro del MCU nel ruolo di Kang il Conquistatore, che avrebbe portato direttamente agli eventi di Avengers: The Kang Dynasty, non è chiaro quale direzione prenderanno i Marvel Studios dopo le accuse di violenza che hanno coinvolto Jonathan Majors nel marzo 2023. È possibile che il MCU torni al suo piano originale, anche se non si sa nulla del futuro di Majors nel franchise.

I Marvel Studios hanno rimosso 2 date di uscita della Fase 6 del MCU

Armor WarsDall’annuncio della Fase 6 del MCU, Disney e Marvel Studios sono stati afflitti da una serie di gravi ritardi, aggravati dagli scioperi della Writers Guild of America e della Screen Actors Guild del 2023. Nel giugno del 2023, tutto ciò è culminato nella sostituzione di due film Marvel senza titolo previsti per il 2025, precisamente il 25 luglio 2025 e il 17 novembre 2025, con film Disney senza titolo. Questo ha ridimensionato e ridotto il programma della Fase 6 del MCU, anche se non è chiaro quali sarebbero stati esattamente questi progetti. Si ipotizza che Armor Wars, un potenziale progetto su World War Hulk, un presunto film sui Midnight Sons o il progetto non confermato degli Young Avengers avrebbero potuto occupare questi posti.

Fantastic Four è stato ritardato di 3 mesi (e poi di altri 3)

Il capo dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha fatto un primo accenno ai Fantastici Quattro del MCU al SDCC 2019, dopo l’acquisizione della Fox da parte della Disney, ma ha annunciato ufficialmente il progetto nel dicembre 2020. Inizialmente previsto per l’8 novembre 2024, Fantastic Four è stato vittima dei ritardi dei Marvel Studios. Matt Shakman di WandaVision ha sostituito il regista Jon Watts nel settembre 2022 e l’uscita del film è stata posticipata al 14 febbraio 2025. Nel marzo 2023, Josh Friedman ha sostituito gli sceneggiatori Jeff Kaplan e Ian Springer, e Fantastic Four è stato ritardato ancora una volta: ad oggi, la Fase 6 del MCU dovrebbe iniziare il 2 maggio 2025, anche se è probabile che il film subisca un ulteriore ritardo in seguito agli scioperi della WGA e della SAG.

I Marvel Studios hanno posticipato Avengers 5 al 2026

Avengers La dinastia Kang

Poiché Fantastic Four è stato indicato come il primo film della Fase 6 del MCU, i ritardi che stanno intaccando questo film significano che anche l’intero programma della Fase 6 è stato posticipato. Avengers: The Kang Dynasty è stato annunciato al SDCC 2022, con una data di uscita prevista per il 2 maggio 2025 (lo spazio ora occupato da Fantastic Four). Anche se il regista di Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli Destin Daniel Cretton e lo sceneggiatore di Ant-Man and the Wasp: Quantumania e l’autore Jeff Loveness sono legati al progetto, nel giugno 2023 Avengers: The Kang Dynasty è stato posticipato di un intero anno e ora la sua uscita è prevista per il 1° maggio 2026, il che prolungherebbe decisamente la Fase 6 del MCU.

I Marvel Studios hanno ritardato Avengers 6 due volte

Avengers Secret WarsLa storia è leggermente diversa per l’altro evento crossover della Fase 6, Avengers: Secret Wars, che inizialmente doveva uscire il 7 novembre 2025, solo sei mesi dopo Avengers: The Kang Dynasty, in una mossa senza precedenti da parte dei Marvel Studios. A seguito di problemi di produzione con diverse storie del MCU, in particolare con Blade, nell’ottobre 2022 Avengers: Secret Wars è stato posticipato al 1° maggio 2026, estendendo il divario tra The Kang Dynasty e Secret Wars a un anno intero. Secret Wars è stato nuovamente posticipato a giugno 2023 e ora è previsto per il 7 maggio 2027, chiudendo la saga del Multiverso ben due anni dopo la data prevista.

Lo scarto tra Avengers 5 e 6 sarà molto più lungo

Marvel Fase 6L’annuncio della Fase 6 del MCU da parte di Kevin Feige al SDCC 2022 è stato accompagnato da un’enorme entusiasmo, poiché ha rivelato che due film dei Vendicatori sarebbero usciti nello stesso anno, a soli sei mesi di distanza l’uno dall’altro, per la prima volta nella storia del MCU. Arrivati nelle sale rispettivamente nel maggio e nel novembre del 2025, Avengers: The Kang Dynasty e Secret Wars non avrebbero dato agli spettatori molto tempo per riprendersi, anche se tra i due film erano previsti altri due progetti. Dopo una serie di ritardi, tuttavia, Secret Wars uscirà un anno dopo The Kang Dynasty, permettendo forse l’uscita di altri progetti tra i due e prolungando la Fase 6 fino al 2027.

Anche i progetti della Fase 6 del MCU non annunciati hanno subito ritardi

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La Fase 6 è stata annunciata nel 2022 con solo tre progetti confermati, ma con una pletora di posizioni vuote nello slate. Otto progetti non sono stati confermati e, mentre due di queste date di uscita sono state rimosse, si pensa che solo tre degli spazi vuoti siano collegati a lungometraggi. Gli altri tre potrebbero essere show Disney+, e potenzialmente ce ne sono ancora di più ora che la Fase 6 è stata estesa. Tuttavia, anche i progetti non confermati hanno subito notevoli ritardi: inizialmente, infatti, la Fase 6 doveva terminare nel novembre 2025, ma i tre progetti non annunciati occupano gli slot di uscita del 13 febbraio, 24 luglio e 6 novembre 2026.

Spider-Man 4 e Shang-Chi 2 sono in fase di sviluppo

Spider-Man 4Due progetti che dovrebbero uscire nella Fase 6 del MCU sono i sequel di Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli e Spider-Man: No Way Home. Nel luglio 2023, la star di Shang-Chi, Simu Liu, ha rivelato che la data di uscita di Shang-Chi 2 era prevista “dopo Avengers”, ma ha anche detto che “continua a slittare”. È possibile che Shang-Chi 2 esca come parte della Fase 7 del MCU, anche se il confermato Spider-Man 4 dovrebbe ancora uscire nella Fase 6. Feige ha confermato in un’intervista a Entertainment Weekly che la storia di Spider-Man 4 è stata definita e che gli sceneggiatori “stanno solo mettendola su carta“, lasciando forse intendere un’uscita nella Fase 6.

Armor War è diventato un film invece che una serie Disney+

Don Cheadle riprenderà il ruolo di James “Rhodey” Rhodes, alias War Machine, in Armor Wars, confermato nel dicembre 2020. Armor Wars è stata annunciata come una serie Disney+ in sei parti, che segnerebbe la prima avventura in solitaria di Rhodey nel MCU, dopo Endgame e Secret Invasion. Anche se non è stato confermato, Armor Wars dovrebbe uscire nella Fase 6 dell’MCU, potenzialmente riempiendo uno degli slot vuoti nelle sale cinematografiche, dato che è stato annunciato che Armor Wars verrà rielaborato come lungometraggio nel settembre 2022. Questo ha portato a speculazioni sul fatto che star di maggior profilo avrebbero avuto un ruolo nel film, compreso il potenziale ritorno del Tony Stark di Robert Downey Jr.

La Fase 6 del MCU includerà meno show Disney+

Vision Quest MCULa Fase 4 dell’MCU comprendeva otto show Disney+, mentre la Fase 5 ne prevede sette, il che aumenta in modo massiccio il volume di contenuti prodotti dai Marvel Studios. Questo ha portato a un esame della qualità dei progetti della Fase 4, che è stato riconosciuto dall’amministratore delegato della Disney Bob Iger nel luglio 2023 (via The Wrap). Iger ha suggerito che i progetti Disney+ dei Marvel Studios “hanno diluito la concentrazione e l’attenzione“, portando alla “stanchezza da supereroi” espressa da molti spettatori. Ciò suggerisce che i Marvel Studios svilupperanno un minor numero di serie Disney+, il che potrebbe influire sulle serie Disney+ previste per la Fase 6 del MCU, tra cui Vision Quest, Nova e Wonder Man.

Emmy Awards 2023: rimandata la cerimonia a causa degli scioperi in corso

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Nelle scorse settimane si ipotizzava che la cerimonia degli Emmy Awards 2023 avrebbe rischiato di dover essere rimandata per via degli scioperi degli attori e degli sceneggiatori attualmente in corso negli Stati Uniti. È ora, come riportato da THR, arrivata ufficialmente la notizia che la cerimonia non si terrà più il 18 settembre ma in una nuova data ancora da fissare. Idealmente, lo spettacolo non avrà luogo fino a quando SAG-AFTRA e la Writers Guild of America non raggiungeranno accordi con l’Alleanza dei produttori cinematografici e televisivi, il che può voler dire che per assistere alla settantacinquesima edizione del premio si potrebbe dover aspettare il 2024.

Se la Television Academy e la Fox fossero rimaste fedeli alla data del 18 settembre, avrebbero corso il rischio di dar vita ad una cerimonia priva di partecipanti: 16 dei 25 premi assegnati durante la trasmissione televisiva degli Emmy sono infatti dedicati ad attori o scrittori. Le regole dello sciopero di SAG-AFTRA richiedono agli attori di non fare pubblicità né prendere parte ad eventi promozionali, e uno spettacolo di premi rientrerebbe in questa categoria. Gli scrittori WGA, invece, sono soliti scrivere anche i discorsi per i presentatori (che sarebbero quasi certamente membri SAG-AFTRA). La loro assenza è dunque altrettanto grave.

Tale rinvio è il primo per gli Emmy Awards in più di due decenni. La Television Academy e la CBS avevano infatti rinviato la cerimonia nel 2001, in seguito agli attacchi terroristici dell’11 settembre. La cerimonia di quell’anno andò dunque in onda all’inizio di novembre. In questo caso, considerando che voci interne allo sciopero sostengono che questo potrebbe protrarsi per tutto l’autunno, la cerimonia potrebbe svolgersi non prima dell’inverno, andandosi dunque a porre nel già affollato periodo dei premi cinematografici, tra Golden Globe e Oscar. A meno che, caso si spera non si verifichi, anche questi ultimi non saranno costretti a rimandare le proprie cerimonie.

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DCU: 10 problemi dei cinecomic che James Gunn dovrà risolvere con il nuovo DC Universe

Con film di supereroi importanti come Shazam! Furia degli Dei, Ant-Man and the Wasp: Quantumania e The Flash che hanno faticato al botteghino, può essere facile arrivare alla conclusione che i film sui supereroi siano ormai superati. James Gunn ha affrontato il tema della stanchezza da film di supereroi e quale potrebbe essere la ragione alla base di tanti progetti di supereroi recentemente mal recensiti o non apprezzati dal pubblico. Il regista, che dirigerà Superman: Legacy, ed è diventato anche co-CEO dei DC Studios, dovrà dunque cercare di risolvere questi e altri problemi relativi a questo tema per far sì che il suo progetto di universo condiviso cinematografico. Ecco allora in che modo il DCU di Gunn potrà risolvere tali questioni.

Il DCU di James Gunn non avrà un’estensione eccessiva

Kevin Feige e James Gunn

James Gunn discute del problema dei film di supereroi attuali, il co-CEO dei DC Studios ha rivelato che “alla DC non hanno intenzione di sovraestendersi“. Gunn ha aggiunto che i DC Studios “saranno molto attenti” alle loro uscite, “assicurandosi che tutto sia il più giusto possibile“. I commenti di Gunn suggeriscono che il nuovo Universo DC si concentrerà sulla qualità di ogni nuovo film e show televisivo DC, e non solo sul numero di uscite. Bilanciare l’aspetto commerciale di un franchise di supereroi con l’aspetto creativo è una sfida difficile, e molti blockbuster hanno fallito nell’impresa.

James Gunn ha già pianificato tutto

James Gunn 2023

I DC Studios hanno annunciato parte della prossima serie del DCU, ufficialmente intitolata Dei e Mostri. L’attuale programmazione comprende sia serie televisive che film, e Superman: Legacy di Gunn è il primo lungometraggio di questo nuovo franchise. Secondo James Gunn, durante la presentazione dello slate del DC Universe, quest’ultimo racconterà una storia interconnessa attraverso film, televisione, animazione e giochi. In altre parole, il nuovo DCU è già stato tutto pianificato.

La struttura dei capitoli

DCU Dc Universe

Il DCU di James Gunn sarà diviso in capitoli e il nome che il regista ha dato a questa nuova fase del franchise suggerisce che ogni capitolo avrà un tema generale. Si tratta di un approccio interessante simile alla struttura della saga cinematografica del Marvel Cinematic Universe. Avere capitoli che seguono una tema generale può aiutare l’Universo DC a evitare sequel non necessari. Se l’Universo DC si attiene ai suoi piani originali, un film potrebbe non ricevere un sequel solo perché è andato bene al botteghino: dovrebbe adattarsi a ciò che il prossimo capitolo proporrà tematicamente.

Superman: Legacy parla di Clark e Lois

Superman Legacy

Parlando dei numerosi personaggi del DCU che saranno presenti in Superman: Legacy, James Gunn ha tenuto a precisare che il prossimo reboot di Superman è ancora incentrato su Clark Kent e Lois Lane. Secondo Gunn, altri supereroi – Hawkgirl, Lanterna Verde, Mr. Terrific e Metaphormo – sono al servizio della storia di Superman: Legacy e sottolineano l’aspetto supereroistico della vita di Clark Kent. Questo crea un interessante parallelo con la vita civile di Clark al Daily Planet. Questo approccio significa che Clark Kent sarà il cuore della storia e che Superman: Legacy non sarà solo su Superman e i suoi poteri.

Siamo stanchi dei supereroi?

Il multiverso dopo The Flash

Anche se è ovviamente presto per dire se i film del DCU eviteranno un problema di saturazione da supereroi, il fatto che James Gunn stia affrontando questa critica comune ai film del genere è un buon segno. In particolare, un dettaglio su cui si soffermano le critiche su questo tipo di film è la resa finale del combattimento del terzo atto. I film di supereroi più recenti tendono a concludersi con un’enorme battaglia che di solito coinvolge un sacco di CGI e di azione non-stop. Di conseguenza, quelle che dovrebbero essere storie completamente diverse come Ant-man and the Wasp: Quantumania e The Flash finiscono per avere conclusioni simili.

Il DCU esplorerà generi diversi

James Gunn ha anche discusso di come i recenti film di supereroi manchino di una varietà di generi, come qualcosa che combini il genere stesso dei film di supereroi con altri stili. Gunn ha dichiarato di essere un fan dei “film di supereroi comici” o di qualsiasi altra storia che combini gli adattamenti dei fumetti con altri generi. Anche se è presto per dire che tono avranno i film e gli show televisivi del DCU. Sappiamo però, ad esempio, che l’annunciato progetto Swamp Thing, avrà dei connotati da film horror.

L’Universo DC riconosce le sue ispirazioni fumettistiche

DCU fumetti

Uno dei maggiori problemi dei film di supereroi, soprattutto per quanto riguarda il marketing ad essi associato, è che raramente vengono riconosciuti i fumetti che hanno ispirato questi progetti. Naturalmente, ogni film di supereroi trae ispirazione da decenni di storie, dato che i personaggi DC e Marvel esistono da molto tempo. Tuttavia, James Gunn ha rivelato quali fumetti stanno ispirando, direttamente o indirettamente, alcune delle prossime proprietà del DCU. Ad esempio, All-Star Superman di Grant Morrison è stato indicato come fonte di ispirazione per Superman: Legacy, mentre Supergirl: Woman of Tomorrow è ovviamente ispirato al fumetto di Tom King.

Film e serie avranno la stessa importanza

The Penguin

I film di supereroi hanno un enorme potenziale di incassi. Di conseguenza, gli eroi Marvel o DC più importanti sono solitamente riservati al grande schermo, il che può portare a storie che diventano grandi eventi teatrali solo perché possono essere un successo al botteghino. Il DCU sta bilanciando i film live-action con altri media. Ad esempio, la serie animata Creature Commandos sarà la prima uscita dell’Universo DC, mentre una serie live-action della Waller debutterà nello stesso anno di Superman: Legacy. Un altro esempio è la serie live-action Lanterns, che avrà come protagonisti Hal Jordan e John Stewart, due dei più importanti personaggi della DC Comics.

I creatori del DCU sono finora grandi nomi

DCU The Flash

Sebbene non siano ancora stati annunciati molti registi e sceneggiatori del DCU, gli attuali creatori legati ai progetti sono finora tutti nomi grandi ed esperti. James Gunn stesso sta dirigendo Superman: Legacy, anche se non è chiaro se Gunn dirigerà altre proprietà del DC Universe in futuro. Andy Muschietti, che ha diretto The Flash e ha già lavorato a film di successo, dirigerà Batman: The Brave and the Bold. James Mangold, che ha diretto Logan e Indiana Jones e il quadrante del destino, è impegnato in Swamp Thing. I creatori di film di supereroi di solito devono fare i conti con le interferenze degli studios, ma avere registi affermati aiuta a evitare questo problema.

L’Universo DC di James Gunn non sarà l’unico franchise della DC

Joker DCU

Forse il problema più grande dei franchise di supereroi è che i film e gli spettacoli televisivi possono diventare troppo ripetitivi. Per esempio, la “formula MCU“, che risale all’incredibile successo di Iron Man, può essere notata in molti film e spettacoli Marvel. Allo stesso modo, dopo la trilogia del Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan, molti franchise hanno cercato di emulare il tono del Cavaliere Oscuro. Il genere dei film di supereroi prospera nelle sue differenze, non nelle somiglianze, e l’idea di un universo cinematografico può giocare a sfavore. Fortunatamente, l’Universo DC dei DC Studios non sarà l’unico franchise della DC. La DC continuerà ad avere uscite non appartenenti all’Universo DC, o DC Elseworlds, come Joker: Folie à Deux e The Batman – Parte 2.

The Flash: Nicholas Cage vorrebbe che il suo cameo come Superman fosse stato più lungo

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Come ormai noto,verso la fine di The Flash (qui la recensione), compaiono in scena diverse varianti di Batman e Superman, con il volto dei precedenti attori che hanno interpretato tali ruoli. Tra questi vi è anche Nicolas Cage, che i fan hanno finalmente potuto ammirare sul grande schermo nei panni di Superman. Come noto, nei primi anni Novanta l’attore avrebbe dovuto interpretare il celebre supereroe in un film diretto da Tim Burton, ma il progetto non si è mai concretizzato e tutto quello che abbiamo di quel tentativo sono alcune foto di Cage con indosso il celebre costume azzurro e rosso.

Dopo essersi dunque potuto vedere sul grande schermo nei panni di quel personaggio che non ha mai avuto l’occasione di interpretare per davvero, Cage, parlando con USA Today ha confessato tutta la sua felicità per quel cameo, dichiarando però anche che se fosse stato per lui avrebbe apportato una precisa modifica. “Quel look, per quel particolare personaggio, vederlo finalmente sullo schermo è stato soddisfacente. – ha detto l’attore – Ma sono anche contento di non aver chiuso gli occhi proprio in quel momento. Il tutto succede piuttosto velocemente“. Cage, dunque, ha lasciato intendere che avrebbe gradito un cameo più esteso all’interno di The Flash.

L’attore ha poi continua spiegando come avrebbe interpretato l’ultimo figlio di Krypton se il famigerato progetto Superman Lives fosse entrato in produzione. “Se volete davvero sapere cosa avrei fatto con quel personaggio, guardate la mia interpretazione in City of Angels. Avrei dovuto interpretare Clark Kent dopo quel film, e stavo già sviluppando questa alterità aliena interpretando l’angelo in quel film. Quello è un perfetto esempio della tonalità che avrei portato al mio Kal-El e a Clark Kent.

The Flash, la trama e il cast del film

The Flash è uscito al cinema il 15 giugno 2023 distribuito da Warner Bros Italia. Nel film, Barry Allen usa i suoi superpoteri per viaggiare indietro nel tempo e cambiare gli eventi del passato. Ma quando il tentativo di salvare la sua famiglia altera inavvertitamente il futuro, Barry rimane intrappolato in una realtà in cui il generale Zod è tornato, minacciando distruzione, e senza alcun Supereroe a cui rivolgersi. L’unica speranza per Barry è riuscire a far uscire dalla pensione un Batman decisamente diverso per salvare un kryptoniano imprigionato… malgrado non sia più colui che sta cercando.

Fanno parte del cast di The Flash l’attore Ezra Miller nei panni del protagonista, riprendendo dunque il ruolo di Barry Allen da Justice League, ma anche l’astro nascente Sasha Calle nel ruolo di Supergirl, Michael Shannon (“Bullet Train”, “Batman v Superman: Dawn of Justice”), in quelli del Generale Zod, Ron Livingston (“Loudermilk”, “L’evocazione – The Conjuring”), Maribel Verdú (“Elite”, “Y tu mamá también – Anche tua madre”), Kiersey Clemons (“Zack Snyder’s Justice League”, “Sweetheart”), Antje Traue (“King of Ravens”, “L’uomo d’acciaio”) e Michael Keaton (Spider-Man: Homecoming”, “Batman”), che torna nel costume di Batman dopo oltre 30 anni.

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