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10 migliori finali con cliffhanger del MCU e del DCU

10 migliori finali con cliffhanger del MCU e del DCU

Dopo l’uscita di Spider-Man: Across the Spider-Verse, si è tornato a chiacchierare molto dei cliffhanger nei film di supereroi, e in questo articolo vogliamo ripercorre il meglio che questo genere ha da offrire in materia.

Dal Marvel Cinematic Universe al DCU, fino ai film Marvel e DC ambientati al di fuori di entrambi, vi presentiamo 10 incredibili e innegabilmente perfetti cliffhanger che ci hanno lasciato col fiato sospeso su ciò che sarebbe potuto accadere in seguito.

Captain America: The Winter Soldier

Winter SoldierCaptain America: The Winter Soldier contiene non uno, ma due grandi cliffhanger, riservati alle scene post-credits che hanno gettato le basi per Avengers: Age of Ultron e Captain America: Civil War. La prima ha rivelato che, nonostante la sconfitta dell’HYDRA, gli esperimenti del Barone Von Strucker sono continuati e che, grazie all’uso di una Gemma dell’Infinito, ha dato i superpoteri ai “Gemelli”.

Naturalmente, i fan dei fumetti hanno immediatamente capito che si trattava di Quicksilver e sua sorella, Scarlet Witch. Nella seconda scena, c’è un forte accenno al fatto che, nonostante il periodo trascorso come Soldato d’Inverno, Bucky ha finalmente iniziato a ricordare il suo passato, dettaglio che ci ha lasciato decisamente entusiasti per il suo futuro nel MCU.

Justice League

Justice-League-sequelDopo che Joss Whedon ha massacrato Justice League con le sue riscritture e i suoi reshoot, i piani della Warner Bros. per il franchise sono andati rapidamente in fumo. Justice League di Zack Snyder ha proposto un cliffhanger diverso, ma il film si è concluso in un modo che ha lasciato molti fan a desiderare di più… anche se con qualcun altro al timone.

Mentre Deathstroke si dirige verso uno yacht in mare aperto, incontra Lex Luthor che gli suggerisce di formare una “Lega tutta nostra”. Si tratta di un’allusione alla Injustice League e, molto probabilmente, intende porre le basi per un film della Justice League contro la Injustice League, un giorno. Un sequel di Justice League non si farà mai, ma questo è un concept che, a nostro avviso, ha quanto meno un certo potenziale.

Eternals

Dane Whitman EternalsSappiamo che questo film non è piaciuto a tutti, ma Eternals ha regalato un trio di emozionanti cliffhanger quando è arrivato nelle sale nel 2021. In primo luogo, Arishem è arrivato sulla Terra e ha rapito gli Eterni rimanenti per poter esprimere il suo giudizio su di loro e sulla Terra dopo che hanno fermato la comparsa di Tiamut.

Siamo rimasti scioccati quanto Dane Whitman, un personaggio che in seguito si è trovato di fronte a Blade in uno stinger che ha reso la visione del tutto inaspettata se siete fan dei fumetti. C’è stato anche l’arrivo di Eros/Starfox di Harry Styles, con il fratello di Thanos che promette di aiutare gli altri Eterni a trovare i loro amici. Mentre scriviamo, non ci sono ancora notizie su un sequel che affronti questi cliffhanger…

Spider-Man: Homecoming

Dobbiamo parlare dello spettacolare finale di Spider-Man: Homecoming. Dopo aver rifiutato l’offerta di Iron Man di rivelare la sua identità al mondo e diventare un Vendicatore, Peter Parker torna a casa e indossa la Tuta Stark che il suo mentore gli ha regalato.

Anche se sembrava che il reboot stesse preparando la scena per un classico momento cinematografico che avrebbe visto l’arrampica-muri indossare la sua maschera e oscillare tra i grattacieli in lontananza, vediamo invece zia May arrivare, rendersi conto che suo nipote è Spider-Man e gridare “Ma che caz…” prima che scorrano i titoli di coda. È stato un finale davvero divertente, che ci ha lasciato in sospeso per due anni chiedendoci come si sarebbe risolto il tutto!

Spider-Man 2

James FrancoSempre per quanto riguarda Peter Parker, anche Spider-Man 2 vanta un finale che getta perfettamente le basi per Spider-Man 3 (un film che purtroppo non gli ha reso giustizia). Stiamo parlando, ovviamente, di Harry Osborn che scopre che suo padre, Norman, è il Green Goblin! Desideroso di vendicarsi di Peter Parker dopo aver appreso che lui era segretamente l’Uomo Ragno, uno scioccato Harry si imbatte nella scorta di armi del padre e tiene in mano il siero di Goblin.

Sono state create le basi affinché egli seguisse le orme del padre diventando il nuovo Green Goblin, ma ne è seguita soltanto una cocente delusione. Invece di attenersi ai fumetti, il threequel ha reso Harry uno strano imbranato che indossava un’attrezzatura da snowboard.

Iron Man

Iron ManLe identità segrete non esistono nel Marvel Cinematic Universe, e questa è stata una decisione consapevole dei Marvel Studios. Tuttavia, solo nei momenti conclusivi di Iron Man questo è diventato chiaro. Nonostante inizialmente sostenesse che Iron Man fosse la sua guardia del corpo (una storia che suonava particolarmente sciocca nel mondo reale), Tony Stark decide di abbandonare tutto questo e di dichiarare al mondo: “Io sono Iron Man”.

È stato un vero e proprio shock che ha impostato il tono di quello che sarebbe diventato noto come MCU e ci ha lasciati con il fiato sospeso. Naturalmente, un cliffhanger altrettanto notevole è stato quello di Nick Fury che affronta Tony e gli parla dell’Iniziativa Vendicatori, uno stinger davvero indimenticabile che ha creato il MCU come lo conosciamo ora.

Spider-Man: Across the Spider-Verse

Spider-Man: Across the Spider-Verse è appena arrivato nelle sale, ma c’è una buona ragione per cui il capitolo centrale di questa trilogia è stato paragonato a L’impero colpisce ancora. Miles Morales corre a casa nel tentativo di salvare la vita di suo padre, ma le cose non sembrano andare per il verso giusto. Quando lo zio Aaron entra in casa, ogni presentimento viene ribaltato e l’Uomo Ragno si rende subito conto di essere rimasto bloccato su Terra-42.

Legato a un palo dopo essere stato attaccato, si risveglia faccia a faccia con il Prowler di quella realtà: Miles G. Morales! Questo pone le basi per un fantastico capitolo finale che vedrà gli amici di Miles tentare di salvarlo. L’adolescente sarà anche costretto a confrontarsi con il suo sinistro doppelganger, il tutto mentre il tempo a disposizione per salvare la vita di Jefferson Davis sta per scadere…

The Dark Knight

The Dark Knight - Il cavaliere Oscuro joker filmBatman Begins ha presentato una sorta di cliffhanger finale quando Jim Gordon ha detto al Crociato incappucciato che un criminale aveva lasciato una carta da gioco del “Joker” sulle scene dei suoi crimini, ma è stato Il Cavaliere Oscuro a fornire un vero cliffhanger in stile L’impero colpisce ancora nella trilogia di film di Christopher Nolan.

Con il Clown Principe del Crimine sconfitto, ma con Due Facce morto, Batman decide di assumersi la colpa della caduta di Harvey Dent per preservarne la memoria e mantenere Gotham City al sicuro. Alla fine del film, Batman corre nell’oscurità con la polizia al suo inseguimento, come un criminale ricercato. È stata una mossa del tutto inaspettata, che ci ha lasciato, beh, all’oscuro del futuro dell’eroe.

Spider-Man: Far From Home

Sì, siamo tornati a Spider-Man! Questo film si è quasi guadagnato il primo posto, perché è senza dubbio la migliore scena post-credits che abbiamo mai visto dai Marvel Studios. Non eravamo sicuri di cosa aspettarci quando Spider-Man lascia MJ nel bel mezzo della Grande Mela dopo averla portata a fare un giro per la città, ma appena parte un servizio del telegiornale, è chiaro che c’è qualcosa sotto.

La prima sorpresa arriva quando J.K. Simmons riprende il ruolo di J. Jonah Jameson, e mentre la sua condivisione del video di Mysterio che incastra Spidey per il suo omicidio sarebbe stato un enorme cliffhanger di per sé, ancora più importante è il fatto che l’editore di TheDailyBugle.net rivela anche che Spider-Man è Peter Parker!

Avengers: Infinity War

Non c’è niente di meglio di questo, vero? Proprio quando cominciava a sembrare che Thanos sarebbe stato sconfitto all’ultimo secondo da Thor (un finale standard per la maggior parte dei film di supereroi), ci siamo resi conto che il Dio del Tuono avrebbe dovuto davvero dare il tutto per tutto quando ha attaccato il Titano Pazzo.

Dopo lo Snap di Thanos, abbiamo visto eroi come Spider-Man, Groot, Bucky, Star-Lord e Doctor Strange polverizzarsi letteralmente; i Vendicatori sono stati sconfitti e Thanos si è ritirato su un nuovo pianeta dove si è seduto a guardare il sole sorgere su un universo “riconoscente”. Il film si concludeva così, lasciandoci sul filo del rasoio per un anno intero, fino a quando Avengers: Endgame è finalmente arrivato e ci ha lasciato tutti a bocca aperta…

L’uomo senza colpa, la recensione del film Premio Ettore Scola

L’uomo senza colpa, la recensione del film Premio Ettore Scola

C’è da augurarsi che la presenza e il volto di Valentina Carnelutti possano fungere da traino per un film come L’uomo senza colpa, dal 22 giugno distribuito al cinema da Arch Film in collaborazione con Athena cinematografica. Nell’opera prima di Ivan Gergolet, già vincitore del premio Ettore Scola del Pubblico del Bifest (e passato per i festival di Pechino, Sofia e Tallin), è lei la protagonista di una storia tagliente, fatta di silenzi e vuoti da riempire, nella quale la vediamo affiancata dagli ottimi Branko Zavrsan e Enrico Inserra.

Amianto e morti sul lavoro: un dramma personale, di tutti

Ed è lei la Angela che, a Monfalcone, vive sola dalla morte del marito, morto di un cancro ai polmoni causato dalla polvere di amianto respirata in fabbrica. Addetta alle pulizie, un giorno scopre che nell’ospedale in cui presta servizio è stato ricoverato Francesco Gorian, l’ex datore di lavoro del marito ormai costretto a letto da un ictus e bisognoso di assistenza.

E’ lo stesso figlio dell’uomo a chiederle di aiutarlo a gestire la situazione e le offre un lavoro fisso come badante nella villa fuori dalla città. Una occasione per Angela di consumare la sua vendetta e punire Gorian, che però – per indole ed etica – non riesce a non accudire. Incapace di fargli del male, la donna decide per un piano alternativo, nel quale rischia di perdere la sua migliore amica, sua figlia, la sua dignità.

Una storia vera, un tormento senza fine

100.000 morti all’anno e 125 milioni in totale, sono le vittime del cosiddetto ‘dramma dell’amianto’ e di una specifica contaminazione che – nonostante sia stato bandito nel 1992, come sottolinea lo stesso regista – “sta facendo una strage“, anche nell’area del nord-est italiano al confine con la Slovenia dove il film è ambientato, anche nella sua propria famiglia, dove suo padre,”che da giovane ha lavorato in un importante cantiere navale, ha respirato le polveri ed è a rischio, come tutta quella generazione di lavoratori“. Una denuncia, e insieme un tentativo di dare voce alla richiesta di giustizia delle tante famiglie colpite, che nasce 15 anni fa, dopo il cortometraggio Polvere. E che dalla polvere riparte, come si vede nell’allegorico e surreale prologo di una vicenda fin troppo radicata nella verità di fatti accaduti.

L’ambientazione ospedaliera prima e casalinga poi ricordano quelle di tanti thriller horror, genere con il quale – pur affrontando il tema in maniera tanto onesta e realistica – il film ha molto in comune, soprattutto nella sua forza di penetrazione nello spettatore. Che Gergolet conquista con un film capace di posarsi e sedimentare nella coscienza di ciascuno come la polvere di amianto protagonista, di restare dentro, simbolicamente, grazie alle sue molte suggestioni e spunti di riflessione, visto che anche l’empatia istintiva qui non è né una risposta né un porto sicuro dal quale osservare gli eventi.

Non esiste vendetta più dolce

Il comportamento di Angela è ambiguo, condivisibile ed esecrabile insieme, lei stessa è confusa, divisa tra rabbia e pietà, vendetta e perdono, ed è proprio qui la potenza del film, che il regista – esordiente nella finzione, ma niente affatto privo di esperienza – costruisce affidando alla geometria di certe inquadrature, le scenografie, le location e il commento sonoro (per non parlare della lingua slovena) un ruolo fondamentale. Anche nella rappresentazione del tormento di vittime e carnefici, costretti alla stessa prigione, forse alla stessa condanna, e per questo a specchiarsi gli uni negli altri.

Il passato è doloroso, il giudizio è complicato, la colpa impossibile da espiare. E così vendetta e perdono finiscono per confondersi, rovesciarsi, nell’abile messa in scena di  Gergolet, che senza sprecare parole racconta una donna, un uomo, due famiglie, una comunità, un mondo, il nostro, fatto anche di recrudescenze etniche, ingiustizie sociali (come ricorda il sentito cameo di Paolo Rossi o la paura di affidarsi a sconosciuti alla fine della propria vita). Difficile non farsi coinvolgere a uno – o più – di questi livelli, senza moralismi o certezze incrollabili, o non aprire gli occhi sulla complessità di certe situazioni, spesso nascoste nel non detto o nell’inconscio dei sopravvissuti.

Locarno 76: Shayda di Noora Niasari, con Zar Amir Ebrahimi prodotto da Cate Blanchett è il film di chiusura

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Raccontare il personale per scavare nel politico è una sfida che sempre più registe stanno raccogliendo, per offrire prospettive diverse su questioni urgenti del presente. Il film che chiuderà Locarno 76, Shayda, potente esordio della regista iraniano-australiana Noora Niasari, si inserisce in questa tendenza, narrando il cammino verso la libertà e l’acquisizione di diritti da parte di una donna iraniana che trova rifugio in una casa d’accoglienza dopo essere emigrata in Australia.

Ispirato alle sue esperienze personali, il debutto di Niasari è un ritratto poetico e veritiero di coraggio e compassione, sostenuto dall’interpretazione di Zar Amir Ebrahimi. Piazza Grande saluterà così il pubblico, sabato 12 agosto, con uno degli esordi cinematografici dell’anno, in compagnia di Noora Niasari, Zar Amir Ebrahimi e Cate Blanchett.

Nel pomeriggio del 12 agosto alle 17:15 si terrà al Cinema GranRex una Conversazione pubblica, dove la regista Noora Niasari e l’attrice Zar Amir Ebrahimi dialogheranno con il pubblico intorno al tema “Iranian women and Iranian cinema”, moderate da Cate Blanchett.

In una giornata che si preannuncia ricca di emozioni, a concludere l’appuntamento in Piazza Grande sarà una seconda proiezione all’insegna della sorpresa: il titolo in programma, che rappresenta un vero e proprio monumento della storia del cinema, è stato scelto dal presidente Marco Solari per salutare il pubblico, a conclusione della sua ventennale presidenza. La proiezione è offerta gratuitamente.

Secret Invasion: quando è ambientata nella timeline MCU?

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Secret Invasion: quando è ambientata nella timeline MCU?

La prima puntata di Secret Invasion ha già riservato sorprese, eventi scioccanti e easter eggs dal Marvel Cinematic Universe. Quello che però non è ancora chiaro è l’ambientazione temporale della serie nell’economia del MCU che se da una parte sembra spostata nel futuro, dall’altra ha un gusto che ricorda le ambientazioni di Winter Soldier.

Per fortuna, è venuto in nostro soccorso il produttore dello show Jonathan Schwartz, che ha confermato che Secret Invasion si svolge ai giorni nostri, che sarebbe il 2025 sulla sequenza temporale dell’MCU. Cronologicamente è situato dopo She-Hulk.

Potrebbe creare confusione leggere che Secret Invasion si svolge nel “presente” ma poi leggere anche che è “2025”. A causa dei vari salti temporali nei film, per non parlare della velocità con cui sono stati distribuiti nuovi show e film, il tempo è stato forzato in anticipo rispetto al mondo reale.

Secret Invasion arriva su Disney+ dal 21 giugno, con un episodio a settimana per sei settimane. Ideata da Kyle Bradstreet, fa parte della Fase 5 del MCU e vede protagonisti Samuel L. Jackson, Ben Mendelsohn, Cobie Smulders, Martin Freeman, Emilia Clarke, Don Cheadle, Charlayne Woodard, Olivia Colman, Kingsley Ben-Adir e Killian Scott.

Tyler Rake 2: sempre più probabile uno spin-off per due personaggi molto amati

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Il regista di Tyler Rake 2 (qui la recensione), Sam Hargrave, ha anticipato che potrebbe essere in arrivo un film spin-off per due dei personaggi preferiti dai fan in questo sequel. Come seguito del film d’azione di successo del 2020, Tyler Rake 2 vede Chris Hemsworth tornare nei panni del mercenario Tyler Rake per una nuova missione. Dopo aver interpretato ruoli molto minori nel primo film, i due fratelli Nik (interpretata da Golshifteh Farahani) e Yaz (interpretato da Adam Bessa), tornano qui per aiutare Rake nella sua missione, ottenendo alla fine molto più tempo sullo schermo.

Ora, in una recente intervista con Collider, Hargrave anticipa che il racconto relativo al mondo di Tyler Rake potrebbe espandersi ulteriormente con uno spin-off dedicato proprio a Nik e Yaz. Nik, in particolare, ha spiegato il regista, è stato un personaggio popolare tra il pubblico, e un piccolo seme è stato piantato nel sequel per portare ulteriormente avanti la sua avventura con uno spin-off. “Ecco una specie di avviso spoiler divertente, abbiamo fatto questa scena che non sapevamo se inserire o meno nel film, dove Nik sta parlando, porta gli strudel alla mamma e al bambino che sono nel letto in Vienna, e parlano di seconde possibilità”.

“L’abbiamo lasciata perché ha significati multipli: sta parlando, sì, del ragazzo, ma sta anche parlando di Rake, e sta anche parlando del figlio. E abbiamo messo una battuta là dentro quando lei è in qualche modo empatica con la mamma, e dice: “So come ci si sente, ci sono stata”, ed è sottile, è un easter egg, ma è una specie di accenno al film spin-off su lei e Yaz. Quindi dovremo seguirli“. Sebbene uno spin-off a loro dedicato non abbia ancora ufficialmente ottenuto il via libera da Netflix, la trama di Tyler Rake 2 e i commenti di Hargrave suggeriscono che questo potrebbe andare a raccontare di loro prima degli eventi dei due film, spiegando come sono diventati i mercenari che conosciamo oggi.

Harrison Ford spiega perché si rifiuta di ritirarsi: “Voglio essere utile”

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Harrison Ford è diventato un’icona di Hollywood grazie a una carriera che ha affascinato il pubblico di tutto il mondo per oltre quattro decenni. Nonostante gli anni passino anche per lui, Ford ha lasciato intendere che non ha intenzione di fermersi e ora ha chiarito perché desidera ardentemente rimanere davanti alla telecamera ancora per un po’. Durante una recente intervista su Variety, l’attore a breve al cinema con Indiana Jones e il Quadrante del Destino ha affermato che “non vado bene quando non ho lavoro. Amo lavorare. Amo sentirmi utile. Voglio essere utile.” L’attore ha poi continuato a parlare di ciò che continua a riportarlo sul set, dicendo:

“Sono le persone con cui lavori. L’intensità e l’intimità della collaborazione. È l’ambizione combinata in qualche modo forgiata dalle parole su una pagina. Non pianifico cosa voglio fare in una scena. Non mi sento obbligato a fare qualsiasi cosa. Sono naturalmente influenzato dalle cose su cui lavoro “. Possiamo dunque aspettarci di continuare a vedere Ford sul grande schermo a tempo indeterminato. Dopo aver vissuto questa nuova avventura nei panni di Indiana Jones, Ford si unirà ora per la prima volta al Marvel Cinematic Universe, nei panni del generale Thaddeus “Thunderbolt” Ross, apparendo in Captain America: Brave New World e Thunderbolts.

Indiana Jones e il Quadrante del Destino – leggi la recensione

Insieme a Harrison Ford, il cast di Indiana Jones e il Quadrante del Destino include Phoebe Waller-Bridge (Fleabag), Antonio Banderas (Dolor y gloria), John Rhys-Davies (I predatori dell’arca perduta), Toby Jones (Jurassic World – Il regno distrutto), Boyd Holbrook (Logan – The Wolverine), Ethann Isidore (Mortale) e Mads Mikkelsen (Animali Fantastici – I segreti di Silente). Il film vedrà Indy intento a scoprire un artefatto che può apparentemente riavvolgere e manipolare il tempo, particolarmente ambito da un ex nazista ora scienziato presso la Nasa, dove si sta intanto progettando lo sbarco sulla luna.

Diretto da James Mangold (Le Mans ‘66 – La grande sfidaLogan – The Wolverine) e con una sceneggiatura scritta da Jez Butterworth & John-Henry Butterworth e David Koepp e James Mangold, basata sui personaggi creati da George Lucas e Philip Kaufman, il film è prodotto da Kathleen KennedyFrank Marshall e Simon Emanuel, mentre Steven Spielberg e George Lucas sono i produttori esecutivi. La colonna sonora è composta ancora una volta da John Williams, che ha firmato le musiche di ogni avventura di Indiana Jones a partire dall’originale I predatori dell’arca perduta nel 1981.

30 anni (di meno): al via le riprese del film diretto da Mauro Graiani

La casa di produzione Camaleo è lieta di annunciare che sono da poco iniziate le riprese nel Lazio del film 30 anni (di meno), diretto da Mauro Graiani, con Massimo Ghini, Nino Frassica Antonio Catania, Claudio Gregori (Greg), Claudio Colica, Claudio Casisa, Leonardo Ghini e Giulia Elettra Gorietti. Nel cast anche Fabrizio Nardi e Milena Miconi.

Prodotta da Camaleo, società di produzione cinematografica e distribuita prossimamente al cinema da Plaion Pictures, 30 anni (di meno) è una crazy comedy in cui 3 sessantenni ricoverati in una clinica (Ghini, Greg e Catania) condividono una inaspettata esperienza: grazie ad una pillola, acquistata online su un sito cinese per favorire le prestazioni sessuali, si ritrovano improvvisamente più giovani di trent’anni (Ghini Jr, Colica e Casisa) e ne approfittano, sulle prime per fare tutto ciò che alla loro età gli è fisicamente precluso, in seguito cercando di utilizzare questo “superpotere” per aggiustare oggi, i torti e gli errori di ieri. Una seconda occasione da cogliere al volo, peccato che l’effetto della misteriosa pillola va e viene e i tre neo-trentenni saranno costretti a scappare dalla clinica per evitare di spiegare l’inspiegabile.

30 anni di meno è una commedia scatenata e brillante, una commedia in stile “Smetto quando voglio incontra Una notte da leoni” e le risate saranno assicurate: i protagonisti hanno la possibilità di sperimentare un desiderio comune a tutti, quello di vivere una nuova giovinezza, non tanto per tornare indietro nel tempo, ma per affrontare il presente con l’energia e la spensieratezza che si perde invecchiando.

Il regista di John Wick 4 vuole che gli Oscar introducano la categoria per i Migliori Stunt

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Il regista di John Wick 4, Chad Stahelski, ha recentemente rivelato, nel corso di un’intervista con Comic Book Movie, di star facendo pressioni sull’Academy of Motion Picture Arts and Sciences per introdurre una categoria per i Migliori Stunt agli Oscar. “”Abbiamo incontrato dei membri dell’Academy e parlato realmente dell’argomento. Se devo essere onesto è stato incredibilmente positivo e formativo. Penso, per la prima volta, che si siano compiuti dei passi in avanti verso la realizzazione di questo progetto“.

Penso che sia qualcosa che può accadere ai prossimi Oscar o a quelli dopo o al massimo nei prossimi tre o quattro anni“. – ha continuato poi Stahelski – “Penso che ci siano molte parti funzionanti, ma c’è anche da considerare altri aspetti. Ad esempio, ‘okay, sono l’Accademy, sei venuto da me e hai detto che avremmo dovuto inserire gli Stunt agli Oscar, e io sono d’accordo con te. Grande. Come lo facciamo? Come selezioniamo la migliore acrobazia? A chi lo diamo? Presto, quali sono le tue risposte?’“.

“Non abbiamo avuto veri discorsi su come determinare cosa premiare, ad esempio, per il miglio Stunt? È la migliore coreografia? La migliore sequenza d’azione? Il miglior gruppo di stunt? Lo riceve il coordinatore degli stunt? Chi gira la scena? Il coreografo di arti marziali? Chi ha coreografato la lotta? La controfigura? Il regista della seconda unità? Il montatore? Chi riceve il premio? Tutte queste sono domande grandiose che devono essere affrontate da individui intelligenti da entrambi i lati, dalla comunità degli stunt e dall’Academy”, ha poi spiegato il regista.

L’Academy vuole gli Stunt agli Oscar. Succederà. Si tratta di come farlo nel modo più equo e ponderato possibile. Vogliamo che questo abbia un impatto sull’industria e sul mondo, vogliamo farlo con classe, vogliamo farlo bene, vogliamo farlo in modo intelligente, e questo richiede solo un po’ di tempo e le persone giuste nella stanza per parlarne“, ha poi concluso il regista. Discorsi complessi dunque, che stanno però avvenendo e potrebbero portare nel giro dei prossimi anni all’introduzione della tanto attesa categoria dedicata agli Stunt.

Dante Ferretti racconta la sua vita tra Pasolini, Fellini e Scorsese al Pesaro Film Festival

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Una vita dedicata al cinema quella che Dante Ferretti racconta al Pesaro Film Festival dove insieme a David Miliozzi presenta la prima autobiografia Immaginare prima. Le mie due nascite, il cinema, gli Oscar. Scritta in occasione dei suoi 80 anni, il tre volte premio Oscar porta il lettore dietro le quinte della sua vita lavorativa tra Macerata e Hollywood nel segno di Cinecittà che porta sempre nel cuore.

Quando avevo un anno e mezzo a Macerata, dove sono nato, è stata bombardata una caserma. Casa mia è crollata e sono rimasto bloccato sotto le macerie e mi sono salvato perché mi è caduto addosso un mobile. Mia madre mi ha cercato insieme a una sua amica e a un certo punto hanno sentito qualche rumore, hanno alzato il mobile e mi hanno trovato. Appena le ho viste ho detto Ciak. Almeno è quello che mi è stato raccontato. In qualche maniera è tutto collegato”.

Il lungo viaggio verso la maturità 

Prima di lavorare con registi come Pasolini, Fellini, Rossellini, Petri, Dante Ferretti racconta la sua lunga carriera scolastica non certo promettente. “Ho superato la maturità senza che nessuno ci credesse. Tutti mi guardavano sbalorditi. Dopo anni in cui venivo sempre rimandato a settembre ho superato la maturità con il massimo dei voti. Prima del diploma ho detto a mio padre che sarei voluto andare a studiare scenografia a Roma all’Accademia delle Belle Arti, mio padre mi disse ‘Così vieni rimandato pure lì’”. 

Una vita segnata dalle coincidenze

L’incontro con Luigi Scaccianoce è stata sicuramente una svolta nella carriera di Dante Ferretti. Fin da ragazzo ha lavorato come aiuto scenografo e ricorda con minuzia tutti i nomi e i momenti passati con ognuno dei registi con cui ha lavorato. Ricorda il rispetto di Pier Paolo Pasolini, l’esuberanza di Martin Scorsese e la complicità con Federico Fellini.

Pasolini aveva le idee più brillanti e io lo seguivo. Gli stavo bene per questo, perché lo assecondavo. Nonostante gli 11 film insieme ci siamo sempre dati del lei”. Ferretti ricorda con chiarezza i giorni della settimana quando venne chiamato da Rossellini che ha fatto da intermediario per Medea, il film di Pasolini.

Ero appena tornato da Ponza, mi chiama un mio amico per andare al mare. Era domenica. Io non volevo andare ma alla fine mi sono lasciato convincere. Quando mi venne a prendere mi sono ricordato che non avevo preso il costume quindi sono risalito a casa. Squilla il telefono. Era Rossellini. ‘Dantino’, mi dice, ‘sono con Pasolini in Cappadocia, ti vuole per girare Medea’. Sono partito per Istanbul il giorno dopo senza idea di cosa fare. Loro non avevano girato neanche un metro di pellicola, stavano aspettando me”.

Sono sei, invece, i film che Dante Ferretti ha girato con Federico Fellini, ma ce n’è voluta di strada. Dopo le prime collaborazioni come aiuto scenografo sotto la guida di Scaccianoce, ad un certo punto la collaborazione tra il regista e lo scenografo si interrompe. Anni dopo Fellini e Ferretti si rincontrano: “Lui voleva ancora lavorare con me. Gli dissi ‘Vediamoci tra dieci anni quando avrò più esperienza’”.

Come ha convinto Scorsese

Hugo CabretCon L’età dell’innocenza si inaugura il sodalizio tra Dante Ferretti e Martin Scorsese. Poi arrivano gli Oscar, Hugo Cabret – che per l’occasione è stato proiettato al Pesaro Film Festival.

“È stato Fellini a presentarmi Martin Scorsese, la prima volta, era durante il matrimonio con Isabella Rossellini. Da lì abbiamo iniziato a collaborare. Ricordo ancora come l’ho convinto a girare Gangs Of New York qui a Cinecittà. Gli ho spiegato che per le ambientazioni che aveva in mente lui Cinecittà era perfetta. Venne a Roma con il suo aereo privato e gli ho fatto girare i teatri, le vie. Quando ha visto i modellini si è convinto. Gangs of New York è girata interamente a Cinecittà”.

Kraven il Cacciatore: 5 cose che già dal trailer non hanno senso

Kraven il Cacciatore: 5 cose che già dal trailer non hanno senso

Qualche giorno fa è uscito il primo trailer di Kraven il Cacciatore e, sebbene sia difficile criticare ciò che è stato incluso in termini di scene action, i fan dei fumetti hanno scovato 5 aspetti del trailer che, apparentemente, non hanno senso rispetto alla storia di Kraven sulla carta. Per anni, i fan dei fumetti hanno sognato di vedere Kraven dare la caccia a Spider-Man, molto prima che entrasse a far parte del MCU, ma abbiamo la conferma che questo film si soffermerà sulla storia delle origini del personaggio, perché “i cattivi non nascono. Vengono creati“.

Anche noi non siamo sicuri di cosa significhi esattamente questa affermazione, al momento alcuni fan pensano che Kraven il Cacciatore potrebbe rivelarsi un altro Morbius. Non è di certo una conclusione a cui si può giungere sulla base di un solo trailer, specialmente se si tratta di un film che può contare su talenti solidi sia dietro che davanti alla macchina da presa. CBM ha analizzato il trailer, scovando 5 cose per cui questa interpretazione di Kraven sembra non avere senso, e per dare un’occhiata più da vicino ai passi falsi che la Sony Pictures ha già fatto con il classico nemico di Spidey…

Quello è il vero Kraven?

Se c’è un personaggio che in questo trailer si comporta davvero come il Kraven il Cacciatore che tutti conosciamo dai fumetti, è l’innominato Kravinoff di Russell Crowe. È stato stabilito che è il padre di Kraven ma, un po’ per l’accento, un po’ per il suo comportamento malvagio, ci ricorda molto Sergei. È possibile che sia lui il vero Kraven e che Taylor-Johnson interpreti Vladimir, Alyosha o Nedrocci? Crediamo di no, ma probabilmente la Sony si è ispirata a loro per creare questa versione del personaggio.

Il tutto nel tentativo di ritrarlo come un antieroe che non ha ancora incontrato Spider-Man, naturalmente, e sebbene fosse un cacciatore di grosse prede prima di incontrare il fionda-ragnatela, il trailer sembra prospettare in tutto e per tutto una storia originale. Tuttavia, è davvero strano quanto il padre del protagonista sia molto più simile al vero Kraven!

Un leone magico radioattivo che dà energia

Sulla pagina, è stato appurato che Kraven è un atleta di livello olimpico, abile nel combattimento corpo a corpo, esperto di varie armi e un tipo tosto a tutto tondo. Tuttavia, diventa all’altezza di Spider-Man ingerendo una pozione a base di varie erbe della giungla senza nome. In questo film, però, Kraven ottiene i superpoteri in modo diverso, dopo che un leone lo ha attaccato e una goccia del suo sangue è caduta in una ferita aperta sul suo petto. Chi avrebbe mai immaginato che potesse accadere, eh?

Stiamo comunque parlando di fumetti, dunque storie fittizie, quindi anche un’invenzione del genere potrebbe funzionare. Ciò che lascia più perplessi è il motivo per cui la Sony ha ritenuto che Kraven dovesse ottenere i poteri da un leone magico (radioattivo?), in modo da poter acquisire strani occhi da leone e abilità simili a quelle di Sabretooth. Oltre a mangiare nasi, scommettiamo sul fatto che prima o poi si abbuffi di bistecche crude…

Un Kraven anti-eroe

La Sony sarà anche contenta che Spider-Man faccia parte del MCU, ma senza l’arrampica-muri a disposizione, lo studio ha deciso di puntare sui suoi numerosi cattivi. È una decisione che lascia perplessi, soprattutto perché Kraven, Venom e Morbius sono tutti ciò che sono grazie a Peter Parker (e sarebbero fantastici nelle mani dei Marvel Studios).

Di conseguenza, questo trailer stabilisce che Kraven il Cacciatore è un antieroe a caccia di cattivi che, se la tagline dice la verità, diventa malvagio solo quando incontra Spidey. Non ha molto senso, soprattutto se si considera che il cattivo era un pazzo che andava a caccia di grossa selvaggina già molto prima di dare la caccia all’arrampica-muri. Madame Web dovrebbe introdurre almeno alcuni eroi ragno femminili, mentre i progetti Silk e Spider-Man Noir sono in lavorazione per la TV. I fan hanno dimostrato di non riporre troppa fiducia in queste produzioni e non crediamo che il piano attuale preveda la loro lotta contro i cattivi. Purtroppo, Arad vuole davvero che Peter torni!

Cenni ai fumetti da far sgranare gli occhi

Se la Sony è riuscita a fare qualcosa di buono, è stato farci credere che questi film saranno davvero fedeli ai fumetti. Nei poster, Venom e Morbius sembrano entrambi tratti direttamente dalla pagina, e lo stesso si può dire di Kraven.

Tuttavia, né Eddie BrockMichael Morbius hanno molto in comune con quello che vediamo nel materiale di partenza, e l’inserimento di immagini forzate con ragni che rispecchiano l’emblema della tuta di Peter Parker non sono state viste di buon occhio. Il costume accurato del fumetto sembra superbo, ma se dovessimo azzardare un’ipotesi, potrebbe trattarsi di qualcosa aggiunto nei reshoot e che il personaggio indosserà proprio alla fine del film.

Un Rhino mutato

Passiamo poi a Rhino: cosa ha fatto per meritarsi un trattamento del genere? “Sprecare” il villain e renderlo un personaggio di scarto in Kraven il Cacciatore potrebbe essere un atteggiamento “da Sony”, ma il fatto che venga rappresentato come un umanoche si trasforma in un mostro in stile Rocksteady sembra un’idea presa direttamente da un adattamento di un fumetto della metà degli anni 2000.

The Amazing Spider-Man 2 ha dimostrato che una tuta meccanica ha vantaggi e svantaggi, mentre un uomo enorme in una tuta è un concetto piuttosto difficile da realizzare. In definitiva, questa sembra ancora la peggiore opzione possibile. È una mossa sconcertante e i fan hanno paura che l’ennesimo cattivo che avrebbe potuto rubare la scena nel MCU venga sprecato come un’aggiunta inutile a un film del tutto superfluo. Tra la smielata frase d’effetto e i discutibili VFX, ci aspettiamo che Kraven vada a combattere contro qualcosa di simile a questo…

Noi Siamo Leggenda: le prime immagini ufficiali della serie di Carmine Elia

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Sono state diffuse oggi le prime immagini ufficiali di “Noi Siamo Leggenda”, il nuovo teen drama a tinte fantasy che racconta le storie di un gruppo di adolescenti che scopre improvvisamente di essere dotato di superpoteri.

Diretta da Carmine Elia (“Mare Fuori”, “Sopravvissuti”) e ideata da Valerio D’Annunzio e Michelangelo La Neve, la serie – prodotta da Nicola e Marco De Angelis – è una coproduzione Rai Fiction e Fabula Pictures in collaborazione con Prime Video. Federation International si occuperà della distribuzione internazionale.

Nel cast principale, tra gli altri, Emanuele Di Stefano, Claudia Pandolfi, Antonia Liskova, Nicolas Maupas, Giacomo Giorgio, Beatrice Vendramin, Giulio Pranno, Valentina Romani, Milo Roussel, Sofya Gershevich, Margherita Aresti, Giulia Lin, Lino Guanciale. 

“Noi Siamo Leggenda” è un racconto di formazione che segue le storie di un gruppo di adolescenti di Roma, con enormi problemi e immensi poteri. Poteri in grado di capovolgere le loro vite, costringendoli a fronteggiare i loro limiti, i loro desideri e le loro responsabilità. Niente missioni iperboliche, nessun universo da salvare o supercattivi super potenti da combattere. Ma un racconto di formazione totalmente incentrato sui caratteri in cui i superpoteri diventano metafora delle difficoltà e delle possibilità che gli adolescenti sono chiamati ad affrontare, e delle loro formidabili potenzialità.

Avere un superpotere può far sembrare tutto più facile, ma presto i protagonisti scopriranno che non esiste un potere che li aiuterà a “diventare grandi” e che ad ogni azione corrisponde sempre una conseguenza.

The Flash: la spiegazione di tutti i cameo del film

The Flash: la spiegazione di tutti i cameo del film

Come ci si aspettava di un film che promette viaggi nel tempo in passati e futuri alternativi, The Flash ci porta attraverso il Multiverso dopo che il Velocista Scarlatto interpretato da Ezra Miller fa confusione con le linee temporali. Ovviamente, una storia che ci porta in universi diversi si offre benissimo a sfruttare cameo emozionanti, cosa che The Flash sfrutta al meglio.

Dalla scenografia iniziale alla scena post-credits, The Flash rende omaggio a più generazioni di eroi DC, viaggiando attraverso la storia degli adattamenti live-action di alcuni dei nostri personaggi preferiti. Ora che il film è finalmente disponibile in sala, facciamo un breve viaggio attraverso tutti i cameo che il film offre.

Gal Gadot, Ben Affleck e la Justice League

Justice LeagueLa scena di apertura di The Flash definisce il film chiaramente come sequel di Justice League. Dopo aver salvato il mondo da Steppenwolf (Ciarán Hinds), i membri della Justice League rimangono in contatto tra loro per aiutarsi, quando necessario. Ciò accade quando Batman (Ben Affleck) ha bisogno di rinforzi per catturare i criminali che hanno rubato un virus mortale da un ospedale di Gotham City. Oltre al Batman di Affleck, la scena di apertura di The Flash presenta anche Alfred di Jeremy Irons, che lavora come “uomo sulla sedia” per Bruce Wayne, tenendolo in contatto ad altri membri della Justice League. E prima che i criminali vengano catturati, Wonder Woman di Gal Gadot si presenta per dare una mano.

L’intera sequenza spiega come la Justice League continui a lavorare insieme nell’universo DC, anche se il film è a tutti gli effetti un riavvio cinematografico che porterà al nuovo DCU. Durante tutto il film, ci vengono presentati anche diversi cenni a Cyborg di Ray Fisher, Aquaman di Jason Momoa e Superman di Henry Cavill.

Temuera Morrison

Quando Barry Allen scopre di aver incasinato la linea temporale, decide di provare a riunire la Justice League per correggere l’errore dei suoi modi. Quando Barry cerca di chiamare Aquaman, nella casa al faro non trova Arthur Curry, ma piuttosto suo padre, Tom Curry.

Tom è interpretato da Temuera Morrison, che riprende il ruolo già interpretato in Aquaman del 2018. Morrison tornerà anche nei panni di Tom in Aquaman e il Regno perduto, in uscita il 20 dicembre.

Nicolas Cage nei panni dell’Uomo d’Acciaio

Alla fine di The Flash, le numerose versioni di Barry Allen hanno confuso così tanto la sequenza temporale che diversi universi si scontrano l’uno contro l’altro. Durante questa scena, abbiamo brevi scorci di chi sono gli eroi di queste linee temporali alternative.

Questa situazione si presenta come il pretesto perfetto per realizzare il sogno di migliaia di fan: Nicolas Cage ha finalmente il suo momento a schermo come Superman. Cage ha quasi recitato in un film di Superman diretto da Tim Burton. Sfortunatamente, il progetto non ha mai visto la luce. Ma grazie a The Flash, ora possiamo vedere Cage nei panni dell’Uomo d’Acciaio che combatte contro un ragno gigante.

Adam West, Burt Ward e Cesar Romero

Adam WestDurante la sequenza del Multiverso, The Flash mostra anche filmati d’archivio per onorare Adam West, Burt Ward e Cesar Romero. West ha interpretato Batman nel classico programma televisivo degli anni ’60, che vedeva anche Ward nei panni di Robin e Romero nei panni del Joker.

In un momento da non perdere, possiamo vedere alcuni filmati della serie e sentire Romero ridere nei panni del Clown Principe del Crimine. Batman del 1966 è stata la prima serie basata sui fumetti del Cavaliere Oscuro ed è fantastico che The Flash abbia onorato una pietra miliare così importante nella storia della DC.

Il superuomo di George Reeves

Oltre un decennio prima che Adam West diventasse il più grande detective del mondo in una serie, George Reeves ha fatto la storia interpretando Superman nel primo lungometraggio ispirato ai personaggi DC e nel successivo programma televisivo che nel 1951.

Il film e le prime due stagioni della serie sono state girate in bianco e nero, il che spiega perché The Flash riporta Reeves in un universo senza colori.

Christopher Reeve e Helen Slater nei panni degli eroi kryptoniani

Christopher Reeve filmMentre molte star iconiche hanno indossato il costume dell’Uomo d’Acciaio, Christopher Reeve rimane il kryptoniano preferito da molti fan della DC. Reeve ha recitato nel ruolo di Superman in quattro film, Superman, Superman II, Superman III e Superman IV, tutti usciti tra il 1978 e il 1987.

I suoi film hanno avuto un tale successo che hanno lasciato il posto a uno spin-off di Supergirl con protagonista Elena Slater. Reeve e Slater appaiono fianco a fianco in uno degli universi in procinto di scontrarsi alla fine di The Flash, evento che aggiunge l’universo di Superman degli anni ’80 al canone DC Multiverse.

Teddy Sears nei panni di Jay Garrick, il Flash della Golden Age

Durante lo scontro delle dimensioni, vediamo anche la versione di Jay Garrick di Teddy Sears, il Flash della Golden Age. Nella continuità di DC, Jay Garrick è il primo personaggio a diventare Flash, 16 anni prima che Barry Allen apparisse per la prima volta sulle pagine di DC Comics.

Sears ha interpretato Jay Garrick nella serie televisiva The Flash, che raccontava anche del Multiverso e di linee temporali alternative. La star è apparsa anche nei panni dei cattivi Zoom e Black Flash nello show televisivo.

George Clooney nei panni di Bruce Wayne

Dopo la battaglia finale con se stesso e dopo aver miracolosamente evitato lo scontro tra gli universi, Barry torna indietro nel tempo per tornare alla sua realtà. Tuttavia, per far uscire suo padre di prigione, Barry cambia leggermente il passato in modo tale da permettere a suo padre di avere un alibi che lo possa assolvere dalle sue accuse di omicidio ai danni della madre. Barry pensa che questo cambiamento sia così piccolo da non causare ripercussioni sulla sua linea temporale. Tuttavia, scopriamo insieme a lui che è in errore.

Mentre il mondo intero sembra rimanere lo stesso, Bruce Wayne è una persona diversa, interpretata da George Clooney invece di Ben Affleck. Clooney ha indossato il mantello e il cappuccio in Batman e Robin, il che rende questo cameo il più inaspettato dell’intero film. Questa scelta porta con sé molte domande, tuttavia, se anche queste domande non dovessero trovare risposta, si tratta comunque di un bel finale e di un divertente cenno alla storia del personaggio di Batman al cinema.

Jason Momoa nel ruolo di Aquaman

Jason Momoa AquamanNell’unica scena dopo i titoli di coda del film, Barry esce a bere con l’Aquaman di Jason Momoa. Quando incontriamo Arthur Curry in Justice League è un ragazzone allo sbando, molto dedito all’alco, salvo poi trovare un suo scopo nobile in Aquaman del 2018.

Quindi, è strano vedere il nuovo re di Atlantide svenire in una pozzanghera. La scena è leggera, e lega anche la storia di Barry a quella degli altri membri della Justice League. Probabilmente si tratta soltanto di un ultimo rimando a quel film di Aquaman che arriverà a dicembre e che la Warner ha deciso comunque di far uscire, anche se ormai il DCEU è ufficialmente stato accantonato.

Deadpool 3: il film potrebbe presentare diverse varianti di Deadpool e Wolverine

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Secondo un tweet del fidato scooper CanWeGetSomeToast, il film dell’MCU Deadpool 3 presenterà più di due varianti di Deadpool e almeno un altro Wolverine. Con l’imminente film che sembra presenterà il viaggio attraverso il Multiverso come principale snodo narrativo, il protagonista potrebbe facilmente imbattersi in diverse varianti di sé stesso. Se questa voce si rivelasse vera, Deadpool 3 si unirebbe dunque ad un elenco crescente di film di supereroi che hanno basato la propria storia attorno al concetto di Multiverso.

The Flash dei DC Studios è l’esempio più recente, ma anche Spider-Man: No Way Home, Doctor Strange nel Multiverso della Follia e la serie Disney+ Loki hanno infatti presentato più versioni del loro eroe titolare. Sull’effettiva trama del film, le cui riprese sono attualmente in corso, vige però un gran riserbo e ad ora non ci sono certezze del fatto che faranno loro comparsa più versioni dei personaggi interpretati da Ryan Reynolds e Hugh Jackman. Non resta dunque che attendere maggiori informazioni, anche se è noto come la Marvel sia sempre restia a dare conferme riguardo al Multiverso e ai personaggi che da esso potrebbero comparire.

Deadpool 3: quello che sappiamo sul film

Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool 3 non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso. Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine di tornare e potenzialmente viaggiare nell’universo principale dell’MCU.

Tom Cruise si è rifiutato di dare un calcio a Klementieff durante le riprese di Mission: Impossible 7

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Tom Cruise si è rifiutato di prendere a calci Pom Klementieff nello stomaco durante le riprese di una scena di combattimento in Mission: Impossible 7, che si intitola ufficialmente Mission: Impossible – Dead Reckoning – Parte Uno Tom Cruise riprende il ruolo dell’agente del FMI Ethan Hunt in settima puntata della serie e vede Ethan e il suo team affrontare una nuova minaccia guidata da Gabriel (Esai Morales). Pom Klementieff, nota per il suo ruolo di Mantis nei film dei Guardiani della Galassia, appare nel film come Paris, un’alleata di Gabriel che funge da antagonista secondario del film.

Durante una sequenza ambientata a Venezia, Ethan e Paris hanno una scena di combattimento. Durante le riprese, Klementieff ha incoraggiato Tom Cruise  a prenderla a calci nello stomaco. “Continuavo a dirgli di prendermi a calci qui“, ha ricordato l’attrice a Entertainment Weekly , indicando la sua parte del corpo. “Stavo stringendo gli addominali. [Ho detto], ‘Puoi semplicemente provarci.’ Era come ‘No, no, no, no, no.’ Ero tipo, ‘Ma mi aiuterà!’ Ma non lo farebbe”.

Klementieff ha descritto il suo personaggio di Mission: Impossible 7 Mission: Impossible – Dead Reckoning – Parte uno come “un elemento molto, molto, molto caotico nella storia. Non importa quanto sia profonda nel background, la guarderai in ogni momento e ti chiederai cosa farà”. L’attrice ha rivelato che Paris “distrugge tutto sul suo cammino. È una ribelle, è un’assassina, è estremamente abile e anche piuttosto sola“.

Il settimo capitolo di MI si intitolerà Mission: Impossible – Dead Reckoning Part One, mentre l’ottavo, Mission: Impossible – Dead Reckoning Part Two. Nei prossimi due capitoli della saga di Mission ImpossibleTom Cruise e Rebecca Ferguson torneranno nei panni di Ethan Hunt e Ilsa Faust. I due film vedranno coinvolti anche Shea Whigham (Kong: Skull Island), Hayley Atwell (Captain America: Il primo vendicatore), Pom Klementieff (Guardiani della Galassia) e Esai Morales (Ozark). Christopher McQuarrie scriverà e dirigerà i film, che faranno il loro debutto nelle sale americane rispettivamente il 30 settembre 2022 e il 7 luglio 2023.

In Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno Ethan Hunt (Tom Cruise) e la sua squadra dell’IMF si trovano di fronte alla sfida più pericolosa che abbiano mai affrontato: trovare e disinnescare una nuova terrificante arma che minaccia l’ intera umanità. Con il destino del mondo e il controllo del futuro appesi a un filo, la squadra inizierà una frenetica missione in tutto il mondo, per impedire che l’arma cada nelle mani sbagliate. Messo di fronte a un nemico misterioso e onnipotente, tormentato da forze oscure del passato, Ethan sarà costretto a decidere se sacrificare tutto per questa missione, comprese le vite di coloro che gli stanno più a cuore.

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Swamp Thing: Il regista descrive il film e spiega come si inserirà nel DCU

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Il regista James Mangold, a breve in sala con il suo nuovo film Indiana Jones e il Quadrante del Destino, ha già un prossimo progetto tra le mani: Swamp Thing per il DC Universe. Parlando proprio di quel progetto, Mangold ha ora chiarito il modo in cui il film, di genere horror, si legherà ai piani di James Gunn. In un’intervista con Variety, il regista ha spiegato che Swamp Thing sarà in grado di reggersi da solo, senza avere alcuna connessione diretta con gli altri film del primo capitolo del DCU in arrivo. Il film sarà dunque costruito come un “film horror gotico e pulito” che racconterà la storia di Alec Holland e di come diventa il personaggio DC titolare.

Mentre sono sicuro che la DC vede ‘Swamp Thing’ come un franchise, io lo vedo come un film horror gotico molto semplice, pulito su questo uomo/mostro. Ho fatto una telefonata amichevole [quando James Gunn e Peter Safran hanno preso le redini della DC lo scorso autunno]. Sto solo facendo le mie cose con questo, solo uno standalone”. Stando alle parole di Mangold, Swamp Thing si concentrerà dunque maggiormente sul raccontare la propria storia all’interno dell’universo DC, il che permette di ipotizzare che, all’interno di questo grande universo cinematografico connesso, ci sarà anche spazio per storie indipendenti.

Quando i DC Studios hanno annunciato la loro lista iniziale di progetti, Gunn e Safran hanno infatti chiarito che la loro priorità è che ogni film e spettacolo del DC Universe abbia una grande storia piuttosto che forzare le connessioni e i crossover per il solo gusto di farlo. Sulla base dei commenti di Mangold per Swamp Thing, si conferma che i DC Studios chiaramente non stanno cercando di seguire gli errori passati con team-up affrettati. In questo modo, si renderanno più organici i crossover all’interno dell’Universo DC quando sarà il momento giusto, sia che si tratti di personaggi di Swamp Thing o di altri progetti del DCU.

Mortal Kombat 2: al via le riprese del sequel

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Mortal Kombat 2: al via le riprese del sequel

Il produttore Todd Garner ha annunciato su Twitter che la produzione di Mortal Kombat 2 sul prossimo sequel d’azione fantasy di New Line Cinema Mortal Kombat è ufficialmente iniziata. Nel suo post, ha promesso che hanno imparato dai loro errori passati con la prima puntata e sono “impegnati a realizzare il miglior MK2 possibile”.

Al momento, la Warner Bros. non ha ancora fatto alcun annuncio in merito alla data di uscita del sequel. Mortal Kombat 2 vedrà il ritorno di quasi tutto il suo cast originale, portando anche Karl Urban nei panni di Johnny Cage, Tati Gabrielle nei panni di Jade e Adeline Rudolph nei panni di Kitana. Il cast di Mortal Kombat 2 si sta espandendo con l’aggiunta di Martyn Ford, Desmond Chiam, Ana Thu Nguyen e Damon Herriman. Ford interpreterà l’iconico cattivo Shao Kahn, Herriman il famoso antagonista Quan Chi, Chiam nei panni del re edeniano Jerrod e Nguyen nei panni della regina Sindel. È però interessante notare che Herriman aveva recitato nel fortunato riavvio di Mortal Kombat del 2021 come voce di Kabal, richiedendo potenzialmente ora un recasting del personaggio, qualora questi dovesse tornare, oppure un doppio ruolo per Herriman.

Tutto quello che c’è da sapere su Mortal Kombat 2

Mortal Kombat 2 è diretto da Simon McQuoid da una sceneggiatura scritta dallo sceneggiatore di Moon Knight Jeremy Slater.Il sequel vedrà il ritorno di Lewis Tan come Cole Young, Jessica McNamee come Sonya Blade, Josh Lawson come Kano, Tadanobu Asano come Lord Raiden, Mehcad Brooks come Jax, Ludi Lin come Liu Kang, Chin Han come Shang Tsung, Joe Taslim come Bi-Han e Sub-Zero, Hiroyuki Sanada nei panni di Hanzo Hasashi e Scorpion e Max Huang nei panni di Kung Lao.

Il sequel d’azione introdurrà anche una serie di nuovi personaggi nella forma di The Boys: Karl Urban nei panni di Johnny Cage, Adeline Rudolph (Resident Evil) nei panni di Kitana, Tati Gabrielle (You) nei panni di Jade, Martyn Ford (F9) nei panni dell’imperatore Shao Kahn, Damon Herriman di Mindhunter nei panni del demone di Netherrealm Quan Chi, Desmond Chiam (The Falcon and the Winter Soldier) nei panni del Re Edeniano Jerrod e Ana Thu Nguyen (Get Free) nei panni della Regina Sindel. Ulteriori dettagli sulla trama della prossima puntata sono ancora tenuti nascosti. Il film è prodotto da James Wan, Michael Clear, Todd Garner e E. Bennet Walsh.

Taylor Sheridan sulla partenza di Kevin Costner da Yellowstone: “Sono deluso”

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In una recente intervista con The Hollywood Reporter, il creatore di Yellowstone Taylor Sheridan ha finalmente affrontato l’uscita dell’attore e regista Kevin Costner dal dramma familiare di successo. Sheridan ha ammesso di essere decisamente “deluso” dal fatto che il personaggio principale di Costner, John Dutton, non avrà una conclusione adeguata al suo arco narrativo. Tuttavia, non incolpa l’attore premio Oscar per volersi concentrare sul suo progetto appassionante su cui lavora da anni: un’epopea western intitolata Horizon.

La mia ultima conversazione con Kevin è stata che aveva questo progetto appassionato che voleva dirigere“, ha rivelato Sheridan. “Lui e la rete stavano discutendo su quando avrebbe potuto farla finita con Yellowstone. Ho detto: “Possiamo certamente lavorare su un programma verso [la sua data di uscita preferita]”, cosa che abbiamo fatto”. Ha aggiunto: “La mia opinione su Kevin come attore non è cambiata. La sua creazione di John Dutton è simbolica e potente… e non ho mai avuto problemi con Kevin che io e lui non riuscissimo a risolvere al telefono. Ma una volta coinvolti gli avvocati, le persone non riescono a parlarsi e iniziano a dire cose che non sono vere e tentano di scaricare la colpa in base a come la stampa o il pubblico sembrano reagire. Ha preso molto di questo sul mento e non so se qualcuno se lo merita. Il suo film sembra essere una grande priorità per lui e vuole spostare l’attenzione. Spero davvero che [il film valga] la pena – e che sia buono”.

Yellowstone si conclude con la stagione 5

Dopo la scioccante notizia dell’uscita di Kevin Costner, Paramount Network ha annunciato che Yellowstone terminerà la sua corsa dopo la quinta stagione, attualmente in sviluppo con la seconda e ultima parte della quinta stagione. Attualmente è stato annunciato uno spin-off di Yellowstone guidato da Matthew McConaughey che è in lavorazione.

“La serie racconta la famiglia Dutton, guidata da John Dutton, che controlla il più grande ranch contiguo negli Stati Uniti”, si legge nella sinossi. “Tra alleanze mutevoli, omicidi irrisolti, ferite aperte e rispetto meritato – il ranch è in costante conflitto con quelli con cui confina – una città in espansione, una riserva indiana e il primo parco nazionale d’America”.

Yellowstone è stato creato da Taylor Sheridan e John Linson. Nel cast  oltre al protagonista, troviamo Luke Grimes, Kelly Reilly, Wes Bentley, Cole Hauser, Kelsey Asbille, Brecken Merrill, Jefferson White, Forrie Smith, Denim Richards, Ian Bohen, Finn Little, Ryan Bingham, Gil Birmingham, Jen Landon e Kathryn Kelly. “La serie racconta la famiglia Dutton, guidata da John Dutton, che controlla il più grande ranch contiguo negli Stati Uniti“, si legge nella sinossi. “Tra alleanze mutevoli, omicidi irrisolti, ferite aperte e rispetto meritato – il ranch è in costante conflitto con quelli con cui confina – una città in espansione, una riserva indiana e il primo parco nazionale d’America“.

Christopher Nolan ha spiegato il significato e gli intenti del finale di Inception

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13 anni dopo l’uscita di Inception (leggi qui la recensione), il regista Christopher Nolan ora finalmente spiegato il vero significato dell’ambiguo finale del film e il suo intento. Molti dei film di Nolan sono strabilianti per ciò che propongono al pubblico, ma forse nessuno è più potente in ciò di Inception, il suo film su una rapina che si svolge in diversi livelli dei sogni. Il film si conclude notoriamente con il Cobb di Leonardo DiCaprio apparentemente riunitosi alla sua famiglia, ma non è chiaro se ciò che si vede stia realmente accadendo o se tutto si stia svolgendo all’interno di un sogno, dove egli è dunque rimasto intrappolato per sempre.

Ora, Nolan ha chiarito il suo approccio all’ambiguo finale di Inception nel corso di un’intervista con Wired. Pur non rivelando in realtà se Cobb stia sognando o meno, il regista rivela che, per lui, ciò potrebbe non essere importante in definitiva rispetto al viaggio emotivo del personaggio. “Voglio dire, la fine di Inception, è esattamente questo. C’è una visione nichilista di quel finale, giusto? Ma anche lui è andato avanti ed è con i suoi figli. L’ambiguità non è un’ambiguità emotiva. È intellettuale per il pubblico.

Inception, cosa accade nel finale del film

Quando il pubblico incontra per la prima volta il personaggio di DiCaprio in Inception, questi è un uomo separato dai suoi figli, incapace di tornare da loro perché ricercato per il suo coinvolgimento nella morte di sua moglie. Non solo è ricercato da forze esterne, ma anche la sua mente è avvelenata dal senso di colpa. Per convincere sua moglie, Mal (Marion Cotillard), ad abbandonare la vita che si erano costruiti nel limbo (essenzialmente un infinito paesaggio onirico subconscio), Cobb ha instillato nella sua mente l’idea che il loro mondo non fosse reale.

Mentre riesce a far uscire Mal dal limbo, l’idea che ha piantato nella sua mente ha preso piede così fortemente che lei finisce per uccidersi nella vita reale per sfuggire a un’esistenza che crede sia ancora un sogno. Cobb porta con sé questo senso di colpa per tutto il film, il che è ulteriormente complicato dal fatto che quando sogna i suoi figli, non riesce a vedere i loro volti, un ossessionante ricordo di come li ha abbandonati. Dopo aver portato a termine una complessa rapina da sogno a più livelli, essere “rinato” nel limbo ed essere stato liberato dal suo status di ricercato, Cobb torna finalmente a casa dai suoi figli.

Inception termina dunque con il suo viaggio emotivo ora completo. È libero di vivere la sua vita con i suoi figli non solo assolto dai suoi problemi legali ma anche dai pensieri e dai sensi di colpa che lo hanno perseguitato per così tanto tempo. Potrebbe benissimo essere un sogno quello alla fine di Inception (anche se ci sono indizi che suggeriscono che non lo sia), ma Cobb, vedendo i figli, distoglie lo sguardo dal suo totem rotante perché ora ha trovato la pace e il resto non importa. Per Nolan, dunque, non ci sono dubbi sul fatto che il protagonista si sia riunito con i propri figli e questo è tutto quello che importa sapere. Se ciò sia vero o meno è, appunto, un problema intellettuale del singolo spettatore.

James Cameron commenta la tragedia del sottomarino Titan

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James Cameron commenta la tragedia del sottomarino Titan

Il regista di Titanic James Cameron ha commentato la recente tragedia del sottomarino Titan, definendo la situazione simile al famigerato disastro stesso. Parlando con ABC News, Cameron ha lamentato la tragedia. Il regista è rimasto “colpito” dalla somiglianza tra la storia del Titan e la storia del vero Titanic. Entrambi presentavano un capitano che era stato avvertito dei problemi, ma ha deciso di non ascoltare.

“Sono colpito dalla somiglianza del disastro del Titanic stesso”, ha detto Cameron, “dove il capitano è stato ripetutamente avvertito del ghiaccio davanti alla sua nave e tuttavia è andato a tutta velocità in un campo di ghiaccio“. James Cameron non è estraneo al mondo delle immersioni in acque profonde, essendo stato più volte sul relitto del Titanic. Il regista ha sottolineato che le persone devono imparare che intraprendere tali sforzi richiede un’ampia pianificazione.

“Come progettista di sommergibili io stesso, ho progettato e costruito alcuni esemplari per raggiungere il punto più profondo dell’oceano, tre volte più profondo del Titanic“, ha dichiarato Cameron. “Quindi capisco i problemi ingegneristici associati alla costruzione di questo tipo di veicolo e tutti i protocolli di sicurezza che devi seguire. E penso che [è] assolutamente fondamentale ottenere davvero il messaggio da portare a casa dal nostro sforzo qui è [che] l’immersione in immersione profonda è un’arte matura. Dai primi anni ’60, dove ci sono stati alcuni incidenti, fino ad ora nessuno è rimasto ucciso nella profonda sommersione. [Questo è] più tempo che tra Kitty Hawk e il volo del primo 747.

Il sommergibile Titan – di proprietà di OceanGate, una società con sede a Washington – originariamente partì per un viaggio per esplorare il relitto del Titanic domenica, poco dopo essere entrato in acqua intorno alle 8:00 EST. Da allora, il sommergibile è scomparso. Giovedì scorso, la Guardia Costiera degli Stati Uniti ha rivelato che detriti coerenti con il sommergibile sono stati trovati vicino al relitto del Titanic. Si presume che tutti e cinque i passeggeri siano morti a causa dell’implosione della nave. Le persone a bordo del Titan includevano il pilota Stockton Rush, il capo dell’Oceangate; Paul-Henri Nargeolet, esperto francese di relitti sottomarini; l’imprenditore britannico Hamish Harding; e i cittadini pakistani padre-figlio Shahzada e Suleman Dawood.

Star Wars: rivelata la sinossi e la probabile data di uscita del nuovo film con Rey

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Secondo quanto riferito, è stata rivelata la prima sinossi della trama del prossimo film di Star Wars con protagonista Rey, ambientato durante l’era del Nuovo Ordine Jedi. Confermato in occasione dello Star Wars Celebration, il film, diretto da Sharmeen Obaid-Chinoy e che deve ancora ricevere un titolo ufficiale, vedrà Daisy Ridley tornare nei panni di Rey per la prima volta da Star Wars: L’ascesa diSkywalker. La Lucasfilm aveva originariamente rivelato che tale nuovo film di Star Wars su Rey avrebbe avuto luogo 15 dopo L’ascesa di Skywalker, ma non è stato condiviso molto altro sulla storia.

Secondo il numero 1355 di Production Weekly, è stata però rivelata la prima sinossi di quello che ad ora viene chiamato “Star Wars: New Jedi Order“, dove si descrive il ruolo di Rey nell’addestrare due apprendisti Jedi, uno dei quali potrebbe plasmare il futuro della galassia. Gizmodo, però, contesta questa sinossi, affermando che le fonti suggeriscono come questa sia “per lo più imprecisa“. Supponendo che ci sia del vero nella sinossi del nuovo film di Star Wars di Rey, tuttavia, sembra indicare che Rey Skywalker potrebbe non essere il personaggio principale del film, suggerendo dunque un nuovo inizio con nuovi personaggi. Di seguito: ecco la sinossi riportata:

Ambientato circa 15 anni dopo la vittoria di Rey su Palpatine alla fine di Star Wars: L’ascesa di Skywalker. Il sequel approfondisce il coraggioso tentativo di Rey di restaurare l’Ordine Jedi, assumendo il ruolo di mentore per due giovani studenti promettenti: una ragazza e un ragazzo. Man mano che la sua formazione procede, diventa evidente che la ragazza possiede capacità straordinarie, destinate a farla emergere come futura leader”

Mentre c’è ancora molto da sapere sul nuovo film di Star Wars con Rey, incluso il suo titolo ufficiale, Production Weekly sembra inoltre aver confermato che sarà questo film, tra i tre annunciati, ad uscire a maggio 2026, più precisamente il 22 maggio 2026. Si tratta di dettagli però ancora non ufficialmente confermati dalla Lucasfilm o dalla Disney, per cui bisognerà attendere la conferma che tale sinossi e tale data di uscita siano effettivamente veritieri. Se così fosse, però, si potrebbe iniziare ad immaginare qualcosa di più su questo atteso nuovo progetto.

Nonno scatenato: curiosità e cast del film con Robert De Niro

Nonno scatenato: curiosità e cast del film con Robert De Niro

Controverso film comico del 2016, Nonno scatenato (qui la recensione) ha indiscutibilmente diviso tanto la critica quanto il pubblico. Il titolo viene infatti da molti ricordato come uno dei peggiori film nella carriera del premio Oscar Robert De Niro, mentre non manca chi ne ha apprezzato lo spirito goliardico privo di limiti morali. Quale che sia il giudizio, il film è comunque diretto da un veterano della commedia politicamente scorretta come Dan Mazer, autore insieme a Sacha Baron Cohen degli irriverenti Ali G, Borat, e Brüno.

Inoltre, la storia scritta da John M. Phillips venne inserita nel 2011 nella cosiddetta Black List, ovvero l’annuale lista comprendente le migliori sceneggiature ancora non prodotte. Dopo essere comparsa lì, non passò molto prima che qualcuno si fece avanti per finanziare il progetto, intravedendo il potenziale comico del film. Tale scommessa venne infatti ripagata da un risultato al botteghino estremamente soddisfacente. Nonno scatenato, infatti, a fronte di un budget di circa 20 milioni di dollari, riuscì ad incassarne oltre 100 in tutto il mondo.

Il successo economico andò naturalmente in forte contrasto con il parere dei critici, molti dei quali indicarono il film come il più brutto mai visto. A sconvolgere, in particolare, è stata la comicità utilizzata, da molti giudicata al limite del sessismo, del razzismo e dell’omofobia. Il titolo si ritrovò poi nominato a cinque Razzie Awards, tra cui peggior film e peggior attore, senza però riportare vittorie. Le tante discussioni generatesi intorno al film, hanno però spesso avuto l’esito di favorire la sua popolarità, dando vita a quello che potrebbe un giorno essere ricordato come un vero e proprio scult.

Nonno scatenato: la trama del film

La vicenda è incentrata sul giovane avvocato Jason Kelly, il quale vive una tranquilla e composta esistenza in procinto di raggiungere importanti traguardi per il suo futuro. Egli è infatti prossimo alle nozze con la figlia del suo capo, di cui diventerà poi socio nel suo studio legale. I suoi piani vengono tuttavia sconvolti nel momento in cui l’anziana nonna, in seguito ad una lunga malattia, muore. Nelle sue ultime volontà, tuttavia, questa lascia scritto il suo desiderio per cui il nipote faccia un viaggio insieme al nonno Dick. Il giovane, un tempo molto legato a questi, lo aveva infatti perso di vista una volta cresciuto. Desideroso di rispettare la volontà della nonna, Jason parte dunque per una vacanza primaverile insieme all’anziano.

Ciò che il giovane non sa, è che dopo oltre quarant’anni di vita coniugale, il nonno non ha nessuna voglia di trascorrere una vacanza adeguata alla sua età. Egli è infatti in cerca di una seconda giovinezza, e trascina il nipote in un folle viaggio a base di eccessi e trasgressioni. Così facendo, spera anche di far riflettere il ragazzo sulla necessità di rifuggire la monotona vita borghese a cui sembra destinato. Tra avventure in party esclusivi, serate a base di alcol, risse improvvise e frequentazioni poco raccomandabili, i due rispolvereranno il rapporto che li univa un tempo, abbracciando il desiderio di vivere liberi e senza ostacoli.

Nonno scatenato: il cast del film

Per aumentare l’interesse intorno al film, i produttori hanno affermato di aver ricercato a lungo i giusti interpreti per Jason e Dick. La coppia formata da nonno e nipote necessitava infatti di un brillante carattere comico, sui cui si basava l’intero film. Nella ricerca dell’attore che potesse dar volto all’anziano, vennero considerati grossi nomi di Hollywood come Jeff Bridges e Michael Douglas. Alla fine, tuttavia, a vincere il ruolo è stato il premio Oscar Robert De Niro, che negli ultimi anni aveva già preso parte a diverse irriverenti commedie. Per l’occasione, l’interprete di Toro scatenato decise di sottoporsi ad una serie di allenamenti per riacquistare una notevole forma fisica.

Al suo fianco, nei panni del nipote, vi è invece l’attore Zac Efron. Anche lui non nuovo a tale tipologia di film comico, fu particolarmente entusiasta di poter prendere parte al progetto e condividere così la scena con il leggendario De Niro. Efron, inoltre, in quel periodo si stava preparando per le riprese di Baywatch, ed ebbe così modo di sfoggiare una forma fisica smagliante. Accettò inoltre di interpretare personalmente le varie scene che lo vedevano nudo, fatta eccezione per la sequenza sulla spiaggia. Accanto a loro, vi sono poi le attrici Zoey Deutch nel ruolo di Shadia, nuovo interesse amoroso di Jason, e Aubrey Plaza, la quale nei panni di Leanor vivrà invece una focosa storia con l’iconico nonno.

Nonno scatenato cast

Le canzoni in Nonno scatenato, alcuni film simili e dove vederlo in streaming o in TV

In un film esplosivo come Nonno scatenato, non può certo mancare una colonna sonora adeguata. Proprio per questo, è stata data vita ad una ricerca volta a trovare i brani che meglio potevano accompagnare le spericolate avventure del nonno Dick e del giovane nipote. A partire da Downtown del gruppo Macklemore insieme a Ryan Lewis, presente nel trailer, ecco di seguito l’elenco dei principali brani del film: Coffee Cold, di Galt MacDermot; Club Scout, di Nicholas Patrick Kinsgley; Full House, di Nick Catchdubs; Country Jones, di Swinging Doors; e Turn The Bass Up, di TJR.

Esistono poi diverse pellicole più o meno dissacranti come Nonno scatenato. A partire da Jackass Presents: Bad Grandpa (2013), anche questo con protagonista un controverso nonno, sino a Nonno questa volta è guerra! (2020). Vi sono poi i film Cattivini vicini (2014) e Cattivi vicini 2 (2016), con protagonisti Zac Efron e Seth Rogen. Anche la trilogia composta da Ti presento i miei (2000), Mi presenti i tuoi? (2004) e Vi presento i nostri (2010), con protagonisti lo stesso De Niro, Dustin Hoffman e Ben Stiller, vanta una comicità simile a quella del titolo qui approfondito.

Infine, per chi ha visto e adorato il film, o per chi non lo avesse ancora visto e vuole farsi una propria idea a riguardo, è possibile ritrovarlo su alcune delle principali piattaforme oggi presenti in rete. Nonno scatenato è infatti disponibile su Chili Cinema, Google Play, Now ed Apple iTunes. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. In questo modo si avrà la possibilità di gustarne la comicità in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 22 giugno alle ore 21:10 sul canale TwentySeven.

Fonte: IMDb

 

 

The Beanie Bubble – Inflazione da peluche: il primo trailer del film Apple Tv+ con Elizabeth Banks

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Apple Original Films ha rilasciato il trailer dell’attesissimo film “The Beanie Bubble – Inflazione da peluche” con Zach Galifianakis, Elizabeth Banks, Sarah Snook e Geraldine Viswanathan, in anteprima mondiale su Apple TV+ il 28 luglio.

Perché il mondo ha improvvisamente trattato i pelouche come fossero oro? Ty Warner era un venditore di giocattoli frustrato fino a quando non ha avviato una collaborazione con tre donne e insieme hanno trasformato la sua geniale idea nei giocattoli più in voga della storia. “The Beanie Bubble” è una storia di fantasia ispirata a fatti realmente accaduti, su chi e cosa apprezziamo, e sugli eroi non celebrati i cui nomi non compaiono sulla famosa etichetta a forma di cuore.

Dai registi moglie e marito Kristin Gore (“Foxcatcher – Una storia americana”) e Damian Kulash, Jr. (cantante principale del gruppo rock OK Go), e scritto da Kristin Gore, arriva una delle storie di successo più stravaganti d’America.

“The Beanie Bubble – Inflazione da peluche” è prodotto da Brian Grazer, Ron Howard e Karen Lunder di Imagine Entertainment e i produttori esecutivi sono Galifianakis e Douglas S. Jones.

Creuza de Mà – Musica per Cinema, dal 18 al 23 luglio a Carloforte

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Torna Creuza de Mà – Musica per Cinema, la manifestazione ideata e diretta dal regista Gianfranco Cabiddu e organizzata dall’associazione culturale Backstage, la cui diciassettesima edizione si svolgerà dal 18 al 23 luglio in una location dal fascino unico come Carloforte, nel sud della Sardegna.

L’appuntamento sull’isola di San Pietro sarà ancora una volta un momento in cui raccontare l’incontro tra due arti come la musica e il cinema e avviare insieme a registi, musicisti, studenti e appassionati una riflessione su questo connubio, in un luogo magico che con la musica ha un rapporto privilegiato. Le atmosfere di Carloforte, i suoi vicoli, gli scorci e gli scenari incantevoli che ospitano numerosi appuntamenti, i “sentieri che conducono al mare” del brano di Fabrizio De André che dà il nome alla manifestazione, contribuiscono a creare la magia che un appuntamento come Creuza de Mà ha saputo consolidare negli anni.

Tra i primi ospiti annunciati dell’edizione 2023, sarà a Carloforte Mauro Pagani, figura chiave della storia della musica italiana nonché autore di numerose colonne sonore per autori tra cui Gabriele Salvatores, Davide Ferrario, Roberta Torre. L’omaggio a un maestro come Mauro Pagani, la cui carriera è contraddistinta dal sodalizio artistico con Fabrizio De André con cui scrisse a quattro mani Creuza de Mà, non è ovviamente casuale. Mauro Pagani sarà celebrato con la cittadinanza onoraria di Carloforte, sarà protagonista di un incontro dedicato alla sua carriera e regalerà a Creuza de Mà la sua unica data estiva con uno speciale concerto in Piazza della Repubblica.

Ma oltre al cartellone di proiezioni e concerti e agli incontri con gli ospiti, Creuza de Mà vuole anche essere un momento di riflessione più profonda rivolta a quelli che saranno i cineasti e i compositori di domani. Proprio per questo nel 2017 è nato il progetto di summer school, consolidato poi nel 2019 con la creazione di un vero e proprio Campus. Ed è questa la seconda anima di Creuza de Mà, un festival con un focus centrale su un progetto di formazione didattica grazie al quale 30 allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia insieme ad altri 12 allievi musicisti provenienti da diverse realtà formative arrivano a Carloforte per un’esperienza di condivisione e apprendimento impagabile. I futuri registi, musicisti e tecnici qui cominciano un rapporto che sfocerà poi nella collaborazione per le colonne sonore dei cortometraggi prodotti dal Centro Sperimentale come esercizio del secondo anno. “CAMPUS musica e suono per il cinema e per l’audiovisivo” è infatti una parte quotidiana del programma di Creuza de Mà dedicata, oltre alle masterclass e agli incontri con i maestri ospiti del festival, a mostrare i cortometraggi CSC prodotti negli scorsi anni, per un totale di oltre 32 opere musicate proprio all’interno del percorso CAMPUS.

“Ogni Festival è l’arte dell’incontro, e non potrebbe essere che così, ma soprattutto negli ultimi cinque anni, da quando al Festival Creuza de Mà – Musica per cinema, si è affiancato il progetto CAMPUS musica e suono per cinema e audiovisivi, qualcosa, nei vecchi carruggi dell’isola sarda dove risuona la parlata ligure dei suoi abitanti, è cambiato”commenta Gianfranco Cabiddu, ideatore e direttore artistico di Creuza de Mà  “Un Festival che esiste da 17 anni, ambientato in una piccola isola, fuori dal quotidiano del mondo, nato come occasione di riflessione sul cinema, e sulla musica per cinema con registi e musicisti di fama, ha oggi un senso diverso e forse più profondo”. 

Creuza de Mà e Carloforte vogliono rappresentare un approdo e una partenza, un luogo ideale per la didattica e la riflessione, anche perché per loro natura le isole sono circondate dal mare ma aperte a tutte le rotte. E proprio nell’ottica del partire per poi tornare, nella giornata di sabato 22 luglio saranno proiettati i cortometraggi degli allievi diplomati Centro Sperimentale di Cinematografia, musicati nell’ambito del progetto CAMPUS 2021/22. Creuza de Mà ha inoltre deciso di istituire il Premio Giovani Compositori musica per cinema ad honorem ad Alessandro Speranza, giovane compositore prematuramente scomparso: un premio rivolto ai giovani a cui concorrono i cortometraggi delle scuole di cinema di tutto il mondo. Come omaggio sarà proiettato Il Barbiere complottista, cortometraggio vincitore del premio La Cinéfondation a Cannes 2022 diretto da Valerio Ferrara, allievo di regia del CSC – Scuola Nazionale di Cinema nel triennio 2019 – 2021, e musicato proprio da Alessandro Speranza.

Gli appuntamenti di Creuza de Mà si terranno, come di consueto, nei due cine-teatri Mutua e Cavallera per le proiezioni e gli incontri, ma saranno scenario del festival anche il centro cittadino con la Piazza e il suggestivo Giardino di Note, oltre che lo straordinario scenario delle “Ciassette” che come da tradizione ospiterà il concerto al tramonto. Il programma completo di Creuza de Mà sarà annunciato nelle prossime settimane.

Hai mai avuto paura? il trailer del film di Ambra Principato

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Hai mai avuto paura? il trailer del film di Ambra Principato

Hai mai avuto paura? di Ambra Principato è un film dalle tinte horror/mistery e racconta un passaggio fondamentale nella vita e nella formazione di ogni individuo: l’accettazione di sé, della propria vera natura e delle proprie ombre. La storia si dispiega e prende forma attraverso gli occhi di un bambino alle prese con un timore ancestrale e universale: LA PAURA DEL BUIO, DELL’OSCURITÀ E DELL’IGNOTO. In questo racconto paura, oscurità e ignoto si rincorrono e si intrecciano esercitando un fascino magnetico, che avvolge e conduce verso le più profonde zone d’ombra…

Justin Korovkin, Lorenzo Ferrante, Elisa Pierdominici, Mirko Frezza, Marta Richeldi, Mauro Marino, Claudia Della Seta, Maurizio Di Carmine, Sveva Mariani, Alessandro Bedetti e David Coco, sono i protagonisti di questo racconto ricco di colpi di scena.

Hai mai avuto paura? la trama

Italia, 1813. Un piccolo borgo italiano è scosso da inspiegabili episodi violenti che sembrano accadere ad ogni plenilunio: un animale selvatico sta uccidendo il bestiame e i contadini sono disperati. Il piccolo Orazio nota il comportamento misterioso del fratello maggiore Giacomo che ai suoi occhi appare molto strano. Giacomo nel pieno dell’adolescenza e della ribellione cerca il calore che non riesce a trovare nel freddo ambiente familiare. Quando la sete di sangue della “bestia” – così soprannominata dalla gente del villaggio – si scaglia sulla prima vittima umana, un cacciatore venuto dalle montagne si mette alla sua ricerca nei boschi e nel paese. Ricerca che, parallelamente, Orazio sta svolgendo nei confronti del fratello prima, e dei suoi antenati poi, riscoprendo il passato oscuro e nebuloso della sua famiglia. Intanto, a ogni luna piena, una morte si aggiunge andando ad ingrossare il fiume di sangue: è ormai una lotta contro il tempo per un’indagine che culminerà in una rivelazione che Orazio non è in grado di accettare.

Jurassic Park: le celebrazioni per i 30 anni del film

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Jurassic Park: le celebrazioni per i 30 anni del film

Jurassic Park rappresenta uno dei più grandi film della storia del cinema: un’avventura ricca di azione che contrappone l’uomo ai predatori preistorici nella battaglia finale per la sopravvivenza.

Caratterizzato da immagini visivamente sbalorditive ed effetti speciali rivoluzionari (vincitori del premio Oscar®), dalla straordinaria regia di Steven Spielberg che è stata definita il “trionfo dell’arte degli effetti speciale” (Roger Ebert, Chicago Sun-Times), questo film epico è pura magia cinematografica nel raccontare un processo iniziato 65 milioni di anni.

Il capostipite di una franchise di grandissimo successo, che si è arrichita negli anni con la trilogia campione di incassi di Jurassic World, con serie TV, videogames, contenuti digitali e merchandising.

In occasione del 30esimo anniversario dell’uscita cinematografica del film, Universal ha organizzato nel mese di giugno una vasta serie di attività che hanno coinvolto tante diverse realtà per celebrare il mito di Jurassic Park.

JURASSIC STREET ART

A febbraio è stato lanciato un sondaggio, promosso sulle pagine ufficiali di Jurassic Park e di Universal Pictures Italia in cui è stato chiesto agli utenti di votare il dinosauro preferito dal pubblico italiano. Il dinosauro risultato vincitore è stato il T-Rex.

Nel mese di giugno il T-Rex è stato oggetto di un’opera d’arte realizzata in una maniera mai vista prima dall’artista Kaneda, fotografo, graphic designer e illustratore torinese la cui specialità risiede nell’arte vettoriale e nella tecnica mista attraverso frammenti di colori scintillanti.

L’opera di Kaneda ha preso vita a Milano attraverso una serie di installazioni realizzate in diversi punti della città. Sono state previste 30 diverse location sul territorio milanese in cui è stata riprodotta una versione stencil con un QR code che rimandava a un sito dedicato per scoprire tutte le fasi dei festeggiamenti del 30esimo anniversario di Jurassic Park

LIVE ORCHESTRA

Il primo imperdibile appuntamento si è tenuto nelle date del 31 maggio e del 1 giugno: presso l’Auditorium di Milano Fondazione Cariplo si è potuto sperimentare e rivivere Jurassic Park come mai prima d’ora: il film è stato proiettato in HD con un’intera orchestra sinfonica che ha eseguito dal vivo l’iconica colonna sonora di John Williams.

Il film è stato proiettato in lingua originale con sottotitoli in italiano.
AUDITORIUM DI MILANO FONDAZIONE CARIPLO
Largo Gustav Mahler, MILANO (MI)
2 date: 31 maggio / 1 Giugno

NUOVI SET LEGO

Dal 1° giugno sono inoltre disponibili 5 nuovi set LEGO per festeggiare i 30 anni di Jurassic Park.

Tutti i nuovi set sono disponibili per l’acquisto su LEGO.com, nei LEGO Store, Toys Center e Fao Schwarz.

  • LEGO® Jurassic Park La fuga del Velociraptor (76957)
    LEGO® Jurassic Park  L’agguato del Dilofosauro (76958)
    LEGO®Jurassic Park La ricerca del Triceratopo (76959)
    LEGO® Jurassic Park  La scoperta del Brachiosauro (76960)
    LEGO ®Jurassic Park Centro visitatori: l’attacco del T.Rex e del Raptor (76961)

Sempre in collaborazione con LEGO Italia, Universal ha fatto realizzare un T-Rex celebrativo del 30° anniversario, alto oltre 2 metri.

Qui il video della realizzazione del T-Rex

NUOVA LINEA DI GIOCATTOLI MATTEL

Anche Mattel ha lanciato attraverso il canale YouTube dedicato a Jurassic World, e ora celebrativo dell’anniversario, l’arrivo di una linea di prodotti celebrativi del 30esimo compleanno di Jurassic Park, concentrandosi sulle action figure più celebri degli anni ’90, complete di dinosauri, accessori e altro ancora.

La figure che rappresenta il Dr. Alan Grant (interpretato da Sam Neill) completa di accessori per la cattura dei dinosauri e, naturalmente, dei dinosauri stessi sarà disponibile in esclusiva da Toys Center e Fao Schwarz.

NUOVI EPISODI DELLA SERIE BOING

Anche Boing (canale 40 del DTT) partecipa alle celebrazioni del 30esimo anniversario di Jurassic Park, presentando in esclusiva Prima TV free i nuovissimi episodi della serie animata JURASSIC WORLD – NUOVE AVVENTURE. L’appuntamento è a partire dal 5 giugno, dal lunedì al venerdì, alle 16.00.

JURASSIC EXPERIENCE PRESSO FAO SCHWARZ

E non finisce qui… Il 3 giugno, presso il centralissimo punto vendita Fao Schwarz (via Orefici 15, a pochi passi dal Duomo di Milano) è stata creata un’esperienza unica! Si è potuto interagire con un ranger del Jurassic Park e il suo baby Blue scattando una foto ricordo con un digital selfie mirror ispirato al parco più famoso del cinema.

JURASSIC PARK – 4K ULTRA HD + BLU-RAY
UNIVERSAL ESSENTIAL COLLECTION

In occasione del 30esimo anniversario di Jurassic Park è stata realizzata una edizione speciale della Essential Collection che sarà disponibile dal 22 giugno e che comprende:
– Steelbook 4k Ultra HD + Blu-ray
– Libretto di 44 pagine con curiosità dal dietro le quinte, storyboard, creatività originali, trivia e molto altro!
– Replica di un fotogramma da una scena iconica del film
– 4 cartoline illustrate
– Certificato di autenticità
– Contenuti inediti con dietro le quinte

PRIMARK

Ai festeggiamenti si unisce anche Primark con una nuova collezione dedicata ai piccoli esploratori fan della franchise. Una linea dedicata ai bambini dai 2 ai 15 anni, che include abbigliamento, calzature ed accessori. Per gli esploratori di domani!

Ce n’è per tutti i gusti, una celebrazione che continuerà per il tutto il resto del 2023 con attività che non mancheranno di intrattenere ed affascinare grandi e piccini.

Rido Perché ti Amo, il trailer del nuovo film di Paolo Ruffini

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Rido Perché ti Amo, il trailer del nuovo film di Paolo Ruffini

Ecco il trailer il trailer di Rido Perché ti Amo, il nuovo film di Paolo Ruffini, in sala dal 6 luglio con Medusa. Nel cast del film ci sono: Nicola Nocella, Paolo Ruffini, Daphne Scoccia, Barbara Venturato e Greg. 

Ecco il trailer:

https://vimeo.com/834688681/5d99ffbbb0?share=copy

Rido Perché ti Amo, la trama

In una piccola piazza di una città italiana, due bambini, Amanda e Leopoldo, si giurano amore eterno davanti a una torta a forma di cuore. Dopo 25 anni, qualcosa traballa e tutto sembra andare perso. Leopoldo, non è, infatti, il classico principe azzurro, e invece di conquistare la principessa, la fa scappare, e cercherà̀ poi per tutto il tempo di migliorare quelli che sono i suoi limiti, con la speranza che così facendo lei possa tornare…

“Il bambino che eri sarebbe orgoglioso dell’adulto che sei diventato?”. È questo il cartello che precede l’inizio del film, un interrogativo di grande fascino posto da Antoine de Saint-Exupéry qualche decade fa. “Come si fa a tornare bambini quando ormai si è adulti?” Forse l’unico modo è diventare grandi davvero, raggiungere quella consapevolezza purissima che da bambini era un talento spontaneo, e che adesso si ottiene solo col ragionamento e l’esperienza. Spesso gli anziani sembrano tornare bambini, e non può̀ essere un caso. È come un cerchio, un girotondo: come nella piazza, dove si accende la vita del film.

Il brano che dà il titolo al film è scritto da Giugliano Sangiorgi e arrangiato e interpretato da Malika Ayane.

The Flash: Barbara Muschietti ha riso di fronte alle voce che volevano un recasting per Ezra Miller

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La produttrice di The Flash (leggi qui la recensione), Barbara Muschietti, ha riso quando a sentito le voci secondo cui il team che lavorava al film avrebbe preso in considerazione l’idea di sostituire Ezra Miller nel film, a seguito delle notizie che si stavano susseguendo sul comportamento dell’attore, ma riconosce di aver tenuto d’occhio la situazione. Con le polemiche che circondano Ezra Miller che continuano a peggiorare, sembra si sia effettivamente considerato, alla Warner Bros, di bloccare il film che lo vede protagonista.

Dal momento che The Flash è stato molto più costoso di Batgirl, film che invece è stato abbandonato e cancellato, ad esempio, l’idea di fare lo stesso con il film di Andy Muschietti era altamente improbabile, ma ci sono comunque state delle conversazioni, anche solo teoriche, sulla eventuale sostituzione di Miller.

Non sarebbe stato facile, ovviamente, e con l’attore che interpreta un doppio ruolo, praticamente l’intero film avrebbe dovuto essere girato di nuovo. Durante una recente intervista con MovieMaker, alla produttrice di The Flash Barbara Muschietti è stato chiesto come lei e il fratello/regista Andy hanno gestito ciò che stava accadendo con Miller, in fase di post produzione del film, e se hanno mai pensato che il film fosse a rischio di andare in pezzi.

“No, sai, come cineasti, devi abbassare la testa e fare solo il tuo lavoro. Certo, prendiamo queste cose molto sul serio, ma ci stavamo concentrando sul film”. Alla domanda se avessero mai preso in considerazione la possibilità di sostituire Miller, il produttore ha aggiunto: “No, sarebbe stato assolutamente impossibile. Quando abbiamo iniziato a leggere nelle notizie che Ezra sarebbe stato sostituito, abbiamo riso, perché non sapevamo da dove provenissero”. Muschietti ha concluso dicendo: “Quella voce sicuramente non è venuta da noi o dallo studio”.

Il team creativo del film è stato preso di mira per aver elogiato Miller nelle ultime settimane, soprattutto perché è stato percepito che il team stesso ignorasse le questioni più ampie che circondano la travagliata storia privata dell’attore.

The Flash: la trama e il cast del film

The Flash è uscito al cinema il 15 giugno 2023 distribuito da Warner Bros Italia. Nel film, Barry Allen usa i suoi superpoteri per viaggiare indietro nel tempo e cambiare gli eventi del passato. Ma quando il tentativo di salvare la sua famiglia altera inavvertitamente il futuro, Barry rimane intrappolato in una realtà in cui il generale Zod è tornato, minacciando distruzione, e senza alcun Supereroe a cui rivolgersi. L’unica speranza per Barry è riuscire a far uscire dalla pensione un Batman decisamente diverso per salvare un kryptoniano imprigionato… malgrado non sia più colui che sta cercando.

Fanno parte del cast di The Flash l’attore Ezra Miller nei panni del protagonista, riprendendo dunque il ruolo di Barry Allen da Justice League, ma anche l’astro nascente Sasha Calle nel ruolo di Supergirl, Michael Shannon (“Bullet Train”, “Batman v Superman: Dawn of Justice”), in quelli del Generale Zod, Ron Livingston (“Loudermilk”, “L’evocazione – The Conjuring”), Maribel Verdú (“Elite”, “Y tu mamá también – Anche tua madre”), Kiersey Clemons (“Zack Snyder’s Justice League”, “Sweetheart”), Antje Traue (“King of Ravens”, “L’uomo d’acciaio”) e Michael Keaton (Spider-Man: Homecoming”, “Batman”), che torna nel costume di Batman dopo oltre 30 anni.

Secret Invasion: è polemica sui titoli di testa generati con Intelligenza Artificiale

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Il 21 giugno scorso è arrivato su Disney+ Secret Invasion, il nuovo prodotto seriale dei Marvel Studios che riporta al centro della storia del MCU Nick Fury e il suo rapporto con gli Skrulls, visto nascere in Captain Marvel.

La serie, che ha ricevuto per lo più recensioni positive, sta però facendo discutere a causa dei suoi titoli di testa, una sequenza di animazione in computer grafica completamente generata con l’Intelligenza Artificiale. Mentre per alcuni si tratta di uno strumento utile, per molti altri è un’espediente che toglie lavoro a molti artisti e creativi.

Il regista e produttore esecutivo di Secret Invasion, Ali Selim, ha ora rivelato a Polygon che la sigla introduttiva della serie è stata progettata da Method Studios utilizzando l’intelligenza artificiale, che secondo lui “gioca con i temi stessi della serie”. I crediti mutevoli, in stile acquerello, sono certamente efficaci nel trasmettere la sensazione di paranoia che aleggia nella serie improntata su un linguaggio da spy-thriller, ma, come ci si potrebbe aspettare, questa notizia ha ricevuto un’accoglienza ostile.

Il dibattito sull’utilizzo della Intelligenza Artificiale nei lavori creativi si è acuiti molto negli ultimi mesi, portando diversi gruppi di artisti a fare squadra per avere la possibilità di beneficiare di una regolamentazione che possa permettere un utilizzo consapevole e legale delle AI, senza che queste si approprino di proprietà intellettuali altrui. Il dibattito promette però di tenere banco per molto tempo e potrebbe anche diventare più aspro di quello che è al momento.

Il primo episodio di Secret Invasion è uscito il 21 giugno 2023 su Disney+. Ogni episodio della miniserie di sei episodi debutterà ogni mercoledì, fino al finale il 26 luglio 2023. Lo spettacolo è interpretato da Samuel L. Jackson, Ben Mendelsohn, Cobie Smulders, Martin Freeman e Don Cheadle, tutti che riprendono i loro ruoli dai film del Marvel Cinematic Universe. La serie introdurrà anche i personaggi interpretati da Kingsley Ben-Adir, Emilia Clarke e Olivia Colman nell’MCU.

Basato sulla serie di fumetti di Brian Michael Bendis, Leinil Francis Yu, Mark Morales e Laura Martin, Secret Invasion è prodotto da Kyle Bradstreet, con il regista di Let Him Go Thomas Bezucha e Ali Selim come registi.

El Muerto: slitta la data d’uscita del film con Bad Bunny

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El Muerto: slitta la data d’uscita del film con Bad Bunny

SONY Pictures ha deciso di rimuovere dalla sua schedule di uscite El Muerto, il film affidato a Jonas Cuaron che doveva avere come protagonista Bad Bunny. A causa dello sciopero degli sceneggiatori, il film è ora sospeso, anche se lo studio sembra intenzionato a portarlo avanti.

Sebbene El Muerto non sia stato ancora cancellato del tutto, il frenetico programma di tournée del rapper e wrestler professionista Bad Bunny potrebbe ulteriormente rendere difficile la realizzazione del film, quindi questo potrebbe essere un ulteriore difficoltà sulla via della realizzazione.

Il cast di supporto non era stato finalizzato, ma secondo quanto riferito lo studio stava corteggiando Mercedes Varnado, la wrestler prestata alla serialità con The Mandalorian, per un ruolo sconosciuto, e Marvin Jones III per interpretare il malvagio Tombstone.

Il progetto dovrebbe essere il primo, tratto dai fumetti Marvel, a vedere protagonista un personaggio latino, il che potrebbe essere invece un incentivo importante per portare avanti la produzione, nonostante le difficoltà.

Il film dovrebbe essere il sesto film dell’universo di Spider-Man di Sony, che è iniziato con i due film di Venom, è proseguito con Morbius, poi con Kraven – Il Cacciatore del quale abbiamo visto di recente il trailer, e infine Madame Web, attualmente in fase di riprese.

Un lottatore ottiene il super potere attraverso una maschera mistica che originariamente ha combattuto Spider-Man in un incontro di wrestling di beneficenza in cui ha quasi smascherato il webslinger prima di essere punto da Spider-Man con un veleno paralizzante“, si legge nella sinossi ufficiale.

Logan: il regista ammette che una parte di lui vorrebbe che Wolverine non tornasse in Deadpool 3

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Il Logan del 2017 ci aveva lasciati orfani, in maniera però splendida ed emozionante, di uno degli eroi più amati del cinema, dal 2000 a oggi: Wolverine. Il mutante con lo scheletro di Adamantio aveva trovato la sua morte nel film diretto da James Mangold, ma grazie a Deadpool 3 ha trovato la strada per tornare sul grande schermo.

Il regista, in questo periodo impegnato nella promozione di Indiana Jones e il Quadrante del Destino, che ha diretto raccogliendo l’eredità di Steven Spielberg, ha ora ammesso di non essere proprio felice per il ritorno del personaggio in Deadpool 3.

Logan del 2017 era originariamente concepito come un canto del cigno per la versione di Hugh Jackman dell’iconico eroe degli X-Men, quindi la notizia che l’attore riprenderà il ruolo di Deadpool 3 è stata una vera sorpresa.

Mentre c’è chiaramente dell’eccitaizone all’idea che Jackman torni al cinema per fare squadra con il Mercenario Chiacchierone di Ryan Reynolds, c’è chi pensa che Logan fosse un perfetto saluto per il personaggio, ed esprime preoccupazione per il fatto che riportare indietro il mutante artigliato possa “offuscare” il suo commosso addio.

Il regista James Mangold ha precedentemente chiarito che non ha nulla contro la decisione dei Marvel Studios di utilizzare Wolverine per il trequel di Deadpool poiché è ambientato prima degli eventi del suo film, ma durante una nuova intervista con Variety, ha ammesso di essere un po’ preoccupato.

“Non posso dire che c’è una parte di me che non vorrebbe che accadesse”, ha detto Mangold. “Ma ci sarebbe sempre stato un altro Wolverine. Potrebbero esserci un Wolverine bambino e un Wolverine da cartone animato. Quanto più liquido riusciranno a spremere da quello straccio, ci proveranno sempre. Non misuro il mio successo su un film come Logan in base al fatto che abbiamo concluso un percorso con esso o meno. Io ho concluso la mia conversazione.”

Sebbene i dettagli della trama siano ancora nascosti, si prevede che Wolvie e Wade si ritroveranno (intrappolati?) nell’Universo Cinematografico Marvel (probabilmente facilitato dalla TVA di Loki), il che pone la domanda: Hugh Jackman rimarrà nel franchise come una versione del personaggio ufficiale del MCU, oppure sarà solo un ritorno provvisorio, un omaggio a quanto è stato e un ponte per quello che sarà?

A Jackman è stata posta proprio questa domanda durante una recente intervista con l’Empire Podcast, e sebbene la sua risposta non sia stata esaustiva, sembra certamente che da parte sua ci sarebbe la disponibilità a continuare a interpretare il personaggio: “Immagino ogni film come unico e finito, è così che lo vedo”, ha detto “Sarò onesto, all’inizio avevo un contratto per due film, ma pensavo ancora che fosse uno e poi basta. Sai, allora non c’erano film sui fumetti, quindi ne concepivo solo uno alla volta. Mi sentivo fortunato così, non devo pensare oltre, ma penso che sia la strada migliore da percorrere”.

Siamo sicuri che a un certo punto Wolverine, al cinema, dovrà avere un nuovo volto, ma per adesso ci godiamo ancora un po’ Hugh Jackman, che è diventato una vera e propria istituzione nel ruolo del mutante artigliato.

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