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The Whale: il video in time-lapse della trasformazione di Brendan Fraser

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Il designer di trucco e protesi Adrien Morot aveva bisogno di creare una “fat suit” per un uomo che potesse apparire di un peso pari a 270 chili circa per il ruolo di Brendan Fraser in The Whale, ma sentirlo descrivere il compito da svolgere significa apprezzare un campo di lavoro che va ben oltre il tecnico.

“Come si fa a truccare in modo che il trucco non distragga, pur riuscendo a mantenere una capacità di empatia e accuratezza”, spiega Morot, “e che le persone dimenticheranno dopo lo shock iniziale di vedere Brendan Fraser in quello stato? Quindi le persone si immergeranno semplicemente nella storia e vedere Charlie per il resto del film? Quelle sono state le sfide più grandi fin dall’inizio”. Via EW

Dopo il successo al box office americano, e i numerosi riconoscimenti già ottenuti, tra cui le tre nomination agli Oscar – Brendan Fraser candidato come miglior attore protagonista, Hong Chau candidata come miglior attrice non protagonista e Anne Marie Bradley, Judy Chin e Adrien Morot candidati nella categoria miglior trucco e acconciatura, The Whale, l’ultimo emozionante, attesissimo film di Darren Aronofsky, arriva nelle sale italiane il 23 febbraio 2023 distribuito da I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection. 

In The Whale, Brendan Fraser è Charlie, un insegnante di inglese che deve confrontarsi con i propri fantasmi e un amore mai rivelato che lo tormentano da anni, nonché con un rapporto irrisolto con la figlia adolescente, per un’ultima possibilità di redenzione.

Prodotto da A24 e da Darren Aronofsky per Protozoa Pictures, The Whale è diretto dallo stesso Aronofsky su una sceneggiatura di Samuel D. Hunter basata sulla sua omonima opera teatrale. Il film è interpretato da Brendan Fraser (la saga di grande successo “The Mummy”, “Viaggio al centro della terra”, “Crash – Contatto fisico”), con Sadie Sink (protagonista della serie di culto “Stranger Things), Hong Chau (“Downsizing – Vivere alla grande”già vincitrice del New York Film Critics Online Award proprio per The WhaleTy Simpkins (“Avengers: Endgame”, “Jurassic World”, “Iron Man 3), Samantha Morton (“The Walking Dead”, “Cosmopolis”,“Minority Report”).

David Harbour: “È tempo che Stranger Things finisca con la quinta stagione”

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L’imminente quinta stagione di Stranger Things sarà l’ultima dello show e, prima della sua conclusione, la star David Harbour ha rivelato di essere pronto a dire addio a uno dei più grandi spettacoli di sempre. Parlando con Discussing Film , Harbour – che interpreta l’ufficiale di polizia Jim Hopper nella serie – ha detto che mentre inizialmente non pensava che avrebbe mai voluto che la serie finisse, ora pensa che sia giunto il momento per la serie di finire.

“La cosa divertente è che quando ho iniziato la serie, non avrei mai voluto che finisse. Ecco perché amo la serie. Penso che sia un grande spettacolo, anche se non c’ero io”, ha detto Harbour. “Adesso che sono passati quasi nove anni dalle riprese della prima stagione penso che sia ora che finisca“. David Harbour ha detto che la serie che sta per finire avrà un finale “molto agrodolce“, ma che pensa che sia giunto il momento per tutti di “lasciare quel nido” e iniziare a provare altre cose.

Ma è, ovviamente, molto agrodolce. Sai, c’è una certa tristezza lì”, ha spiegato Harbour. “Ma anche, siamo tutti cresciuti. È tempo per noi di lasciare quel nido e provare altre cose e progetti diversi. E lasciare che anche i Duffer Brothers provino cose diverse. Voglio dire, quei ragazzi sono così talentuosi. Voglio vedere cosa inventeranno dopo. Quindi è agrodolce, ma è decisamente il momento.”

Stranger Things è ambientato negli anni ’80 nella città immaginaria di Hawkins, nell’Indiana. Quando un ragazzino scompare, una piccola città scopre un mistero che coinvolge esperimenti segreti, terrificanti forze soprannaturali e una strana ragazzina. La serie è attualmente interpretata da Winona RyderDavid HarbourFinn WolfhardMillie Bobby Brown, Noah Schnapp, Gaten Matarazzo, Caleb McLaughlin, Natalia Dyer, Joe Keery, Charlie Heaton, Sadie Sink, Maya Hawke, Priah Ferguson, Cara Buono e Brett Gelman .

La quarta stagione di Stranger Things ha stabilito un record per Netflix, essendo stata vista per oltre 287 milioni di ore durante la settimana dal 23 al 30 maggio. Questo non è solo un ottimo risultato per il primo posto della settimana per Netflix, ma è anche più che sufficiente per battere il record per il più grande fine settimana di premiere della piattaforma di streaming per una serie in lingua inglese, che era precedentemente detenuto dalla seconda stagione di Bridgerton (193 milioni di ore).

James Cameron parla dei cinecomics e vorrebbe una regista donna per il prossimo Batman

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Di recente molto grandi regista hanno avuto giudizi piuttosto negativo sui i film dei supereroi e il loro dominio nel botteghino moderno, incluso James Cameron. Proprio quest’ultimo reduce dall’incredibile risultato di Avatar: La via dell’acqua, in una recente intervista, è tornato a parlare di questi film, concentrandosi sulla mancanza di film sui supereroi diretti da donne, nonché della sua affinità con Thanos. Parlando con TIME, Cameron ha affermato di essersi relazionato molto con il TITANO PAZZO di Avengers: Infinity War.

Posso relazionarmi con Thanos“, ha dichiarato James Cameron. “Pensavo avesse una risposta abbastanza praticabile. Il problema è che nessuno alzerà la mano per offrirsi volontario per essere la metà che deve lasciare la terra“. Il regista ha poi continuato a discutere commentando le sue precedenti critiche su Wonder Woman, riferendosi a quando ha commentato l’abbigliamento del personaggio che lo ritiene “un paradigma oggettivato” ormai passato. Non ho problemi con Wonder Woman. Ho adorato il film“, ha chiarito. “Quello che mi sfuggiva al momento era che va bene se la donna vuole essere bella e vestirsi bene non per lo sguardo maschile, ma per il proprio sguardo allo specchio, giusto? Forse mi ero perso quella parte in quel momento. Sai, la vita è anche inciampare. Le persone rifiutano alcune idee poi se ne parla e le cose magari possono migliorare, cambiare idea.

Infine, James Cameron ha discusso della mancanza di supereroi e film d’azione diretti da donne prima di elogiare la sua ex moglie, la regista Kathryn Bigelow, e affermare che gli piacerebbe vedere un film di Batman diretto da una donna. Era necessario che una regista donna fosse proprietaria di un film d’azione importante, anche se Kathryn Bigelow lo faceva da un po‘”, ha affermato il regista. “Avrebbe rifiutato qualsiasi film di supereroi che le fosse stato offerto se fosse stata una protagonista femminile. E questa è la prospettiva più sana, penso, personalmente. Perché le donne non dirigono i personaggi maschili? Chiedi a una donna di dirigere Batman.

Avatar: La via dell’acqua è stato diretto e co-scritto da James Cameron. Presenta il ritorno di Sam WorthingtonZoe SaldanaSigourney Weaver,  Stephen Lang, Matt Gerald. Altri membri del cast includono Kate Winslet, Edie Falco, Michelle Yeoh, Jemaine Clement e Oona Chaplin, insieme a una lista di giovani attori. Sono previsti altri tre film, con  Avatar 3  programmato provvisoriamente per il 20 dicembre 2024,  Avatar 4  fissato per il 18 dicembre 2026 e  Avatar 5 il 22 dicembre 2028.

PGA Awards 2023: vince Everything Everywhere All at Once

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PGA Awards 2023: vince Everything Everywhere All at Once

La 34a edizione dei Producers Guild Awards – PGA Awards 2023 – ha nominato Everything Everywhere All at Once di A24 come miglior film, concludendo una settimana di celebrazioni per i candidati in onore del meglio del cinema e della TV della PGA.

Il film diretto dai Daniels, che hanno già conquistato il DGA qualche giorno fa e che è il leader degli Oscar con 11 nomination, ha arricchito il suo slancio verso gli Academy Awards, vincendo il premio Darryl F. Zanuck della PGA come miglior produttore di film cinematografici. L’elenco dei candidati includeva anche Elvis della Warner Bros, Top Gun: Maverick della Paramount e Avatar: la via dell’acqua e Black Panther: Wakanda Forever della Disney.

Il PGA (come gli Oscar) utilizza un sistema di voto preferenziale – entrambe le organizzazioni sono passate a quel sistema nel 2009 – e il premio per il miglior film del PGA è stato a lungo un indicatore del vincitore del titolo al Miglior Film per l’Academy.

L’anno scorso, il CODA di Apple ha guadagnato un grande slancio vincendo il PGA sulla strada per vincere durante la notte degli Oscar. Ha segnato la quarta volta negli ultimi cinque anni che il vincitore del PGA ha vinto il primo premio degli Oscar; il premio PGA si è sincronizzato con l’Oscar per il miglior film 22 volte negli ultimi 33 anni e ha predetto i candidati all’Oscar per il miglior film l’88% delle volte negli ultimi 13 anni.

Di seguito tutti i vincitori:

PGA Awards 2023, tutti i vincitori

  • Darryl F. Zanuck Award for Outstanding Producer of Theatrical Motion Pictures – Everything Everywhere All At Once
  • Danny Thomas Award for Outstanding Producer of Episodic Television – Comedy – The Bear
  • Outstanding Producer of Limited or Anthology Series Television – The Dropout
  • Outstanding Producer of Televised or Streamed Motion Pictures – Weird: The Al Yankovic Story
  • Outstanding Producer of Non-Fiction Television – Stanley Tucci: Searching For Italy
  • Outstanding Producer of Documentary Motion Picture – Navalny
  • Outstanding Producer of Game & Competition Television – Lizzo’s Watch Out for the Big Grrrls
  • Outstanding Producer of Live Entertainment, Variety, Sketch, Standup & Talk Television – Last Week Tonight with John Oliver
  • Norman Felton Award for Outstanding Producer of Episodic Television – Drama – The White Lotus
  • Outstanding Producer of Animated Theatrical Motion Pictures – Guillermo del Toro’s Pinocchio
  • PGA Innovation Award – Stay Alive, My Son
  • Outstanding Short Form Program – Only Murders in the Building: One Killer Question (Season 2)
  • Outstanding Children’s Program – Sesame Street
  • Outstanding Sports Program – Tony Hawk: Until the Wheels Fall Off

HONORARY AWARDS

  • David O. Selznick Achievement Award – Tom Cruise
  • Stanley Kramer Award – Till
  • Milestone Award – Michael De Luca and Pam Abby
  • Norman Lear Achievement Award – Mindy Kaling
  • Vance Van Petton Entrepreneurial Spirit Award – Lena Waithe

Berlino 2023: Orso d’Oro a On the Adamant di Nicolas Philibert, c’è anche l’Italia nel palmares

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A Nicolas Philibert con il suo On the Adamant è stato assegnato l’Orso D’Oro a Berlino 2023. Nonostante fosse in concorso con un solo film, l’Italia è riuscita a conquistare l’ìOrso d’Argento per il migliore contributo artistico, andato alla fotografia di Hélène Louvart per Disco Boy opera prima di Giacomo Abbruzzese. L’Italia porta anche a casa l’Orso d’Oro di Berlinale Serie a The Good Mothers.

La giuria è stata presieduta da Kristen Stewart e formata da l’attrice franco-iraniana Golshifteh Farahani, il regista tedesco Valeska Grisebach, il regista romeno Radu Jude, la casting director Francine Maisler, la regista spagnola Carla Simón, e l’iconico produttore e regista di Hong Kong Johnnie To. Ecco tutti i premi:

Premi della giuria internazionale

Silver Bear for an Outstanding Artistic Contribution
Hélène Louvart for the cinematography in Disco Boy.

Silver Bear for Best Screenplay
Angela Schanelec for Music

Silver Bear for Best Supporting Performance
Thea Ehre for Till the End of The Night

Silver Bear for Best Leading Performance
Sofía Ortero for 20,000 Species of Bees

Silver Bear for Best Director
Philippe Garrel for Le grand chariot (The Plough)

Silver Bear Jury Prize
Bad Living (Mal Viver) by Joᾶo Canijo

Silver Bear Grand Jury Prize
Roter Himmel by Christian Petzold

Golden Bear for Best Film
On the Adamant by Nicolas Philibert

Encounters Jury

Special Jury Award
Orlando, My Political Biography by Paul B. Preciado
Samsara by Lois Patino

Best Director
Tatiana Huezo

Award For Best Film
Here by Bas Devos

GWFF Best First Feature Award
The Klezmer Project (Adentro mío estoy bailando) by Leandro Koch and Paloma Schachmann

Berlinale Documentary Award
The Echo by Tatiana Huezo

NAACP Image Awards 2023: è stata la notte di Angela Bassett, tutti i vincitori

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Angela Bassett è stata la prima vincitrice ai NAACP Image Awards e si è aggiudicata il trofeo per Entertainer of the Year. La star aveva già vinto quest’anno come miglior attrice in una serie drammatica per 9-1-1 e come miglior attrice non protagonista in un film per il suo lavoro in Black Panther: Wakanda Forever, che ha vinto il premio come miglior film. Ora l’attrice si dirige spedita verso la notte degli Oscar, passando prima per i SAG che probabilmente la vedranno trionfare.

NAACP Image Awards tutti i vincitori

NIGHT 6 – TELEVISED AWARDS

Entertainer of the Year

Angela Bassett

Outstanding Motion Picture

Black Panther: Wakanda Forever

Outstanding Actress in a Motion Picture

Viola Davis – The Woman King

Outstanding Actor in a Motion Picture

Will Smith – Emancipation

Outstanding Comedy Series

Abbott Elementary

Outstanding Actress in a Drama Series

Angela Bassett – 9-1-1

Outstanding Actor in a Drama Series

Nicco Annan – P-Valley

Jackie Robinson Sports Award

Serena Williams

Chairman’s Award

Congressman Bennie G. Thompson

Social Justice Impact Award

Benjamin Crump

President’s Award

Gabrielle Union and Dwyane Wade

NIGHT 5

Outstanding Actor in a Comedy Series

Cedric The Entertainer – The Neighborhood

Outstanding Actress in a Comedy Series

Quinta Brunson – Abbott Elementary

Outstanding Supporting Actor in a Comedy Series

Tyler James Williams – Abbott Elementary

Outstanding Supporting Actress in a Comedy Series

Janelle James – Abbott Elementary

Outstanding Supporting Actor in a Drama Series

Cliff “Method Man” Smith – Power Book II: Ghost

Outstanding Supporting Actress in a Drama Series

Loretta Devine – P-Valley

Outstanding Television Movie, Limited–Series or Dramatic Special

The Best Man: The Final Chapters

Outstanding Actor in a Television Movie, Limited–Series or Dramatic Special

Morris Chestnut – The Best Man: The Final Chapters

Outstanding Actress in a Television Movie, Limited–Series or Dramatic Special

Niecy Nash-Betts  – Dahmer – Monster: The Jeffrey Dahmer Story

Outstanding Talk Series

Sherri

Outstanding New Artist

Coco Jones – ICU

Outstanding Jazz Album – Vocal

Legacy – Adam Blackstone

Outstanding Supporting Actor in a Motion Picture

Tenoch Huerta – Black Panther: Wakanda Forever

Outstanding Supporting Actress in a Motion Picture

Angela Bassett – Black Panther: Wakanda Forever

Outstanding Independent Motion Picture

The Inspection

Outstanding International Motion Picture

Bantú Mama

Outstanding Breakthrough Performance in a Motion Picture

Jalyn Hall – TILL

Outstanding Animated Motion Picture

Wendell & Wild

Outstanding Documentary (Film)

CIVIL

Outstanding Documentary (Television)

Everything’s Gonna be All White

Outstanding Writing in a Motion Picture

Ryan Coogler, Joe Robert Cole  – Black Panther: Wakanda Forever

Outstanding Directing in a Motion Picture

Gina Prince-Bythewood – The Woman King

Outstanding Arts and Entertainment Podcast

Two Funny Mamas

Outstanding Social Media Personality 

Kevon Stage

NIGHT 4

Outstanding Podcast – News and Information

Beyond the Scenes
The Daily Show

Outstanding Podcast – Society and Culture

LeVar Burton Reads

Outstanding Podcast – Lifestyle / Self-Help

Therapy for Black Girls

Outstanding Writing in a Comedy Series

Brittani Nichols
Abbott Elementary – “Student Transfer”

Outstanding Writing in a Drama Series

Marissa Jo Cerar
Women of the Movement – Episode 101

Outstanding Writing in a Television Movie or Special

Scott Mescudi (Story By), Ian Edelman, Maurice Williams
Entergalactic

Outstanding Directing in a Comedy Series

Angela Barnes
Atlanta – “The Homeliest Little Horse”

Outstanding Directing in a Drama Series

Giancarlo Esposito
Better Call Saul – Season 6, Episode 6: “Axe and Grind”

Outstanding Directing in a Television Movie or Special

Anton Cropper
Fantasy Football

Outstanding Directing in a Documentary

Reginald Hudlin
Sidney

Outstanding Hairstyling (Television or Film)

Camille Friend
Black Panther: Wakanda Forever

Outstanding Make-up (Television or Film)

Debi Young, Sandra Linn, Ngozi Olandu Young, Gina Bateman
We Own This City

Outstanding Costume Design (Television or Film)

Ruth Carter
Black Panther: Wakanda Forever

NIGHT 3

Outstanding Short-Form Series – Comedy or Drama

“Between The Scenes”
The Daily Show

Outstanding Short-Form Series or Special – Reality/Nonfiction

Daring Simone Biles

Outstanding Short-Form (Live Action)

Dear Mama…

Outstanding Short-Form (Animated)

More Than I Want To Remember

Outstanding Character Voice-Over Performance – Motion Picture

Keke Palmer
Lightyear

Outstanding Character Voice-Over Performance (Television)

Kyla Pratt
The Proud Family: Louder and Prouder

Outstanding Performance by a Youth (Series, Special, Television Movie or Limited–series)

Ja’Siah Young
Raising Dion

Outstanding Children’s Program

Tab Time

Outstanding Animated Series

The Proud Family: Louder and Prouder

Outstanding Guest Performance

Glynn Turman
Queen Sugar

Outstanding Breakthrough Creative (Motion Picture)

Ericka Nicole Malone
Remember Me The Mahalia Jackson Story

Outstanding Breakthrough Creative (Television)

Quinta Brunson
Abbott Elementary

Outstanding Supporting Actress in a Television Movie, Limited–Series or Dramatic Special

Nia Long
The Best Man: The Final Chapters

Outstanding Supporting Actor in a Television Movie, Limited–Series or Dramatic Special

Keith David
From Scratch

Outstanding Ensemble Cast in a Motion Picture
Black Panther: Wakanda Forever

NIGHT 2

Outstanding Literary Work – Fiction

Take My Hand
Dolen Perkins-Valdez

Outstanding Literary Work – Non-Fiction

Finding Me
Viola Davis

Outstanding Literary Work – Debut Author

Illustrated Black History: Honoring the Iconic and the Unseen
George McCalman

Outstanding Literary Work – Biography/ Autobiography

Scenes from My Life
Michael K. Williams, Jon Sternfeld

Outstanding Literary Work – Instructional

Black Joy: Stories of Resistance, Resilience, and Restoration
Tracey Lewis-Giggetts

Outstanding Literary Work – Poetry

To the Realization of Perfect Helplessness
Robin Coste Lewis

Outstanding Literary Work – Children

Stacey’s Remarkable Books
Stacey Abrams, Kitt Thomas

Outstanding Literary Work – Youth/Teens

Cookies & Milk
Shawn Amos

Outstanding Variety or Game Show (Series or Special)

The Daily Show with Trevor Noah

Outstanding Host in a Reality/Reality Competition, Game Show or Variety (Series or Special) – Individual or Ensemble

Tabitha Brown
Tab Time

Outstanding Reality Program/Reality Competition Series

Lizzo’s Watch Out for the Big Grrrls

Outstanding Host in a Talk or News/Information (Series or Special) – Individual or Ensemble

Jennifer Hudson
The Jennifer Hudson Show

Outstanding News/Information (Series or Special)

ABC News 20/20 Michelle Obama: The Light We Carry, A Conversation with Robin Roberts

NIGHT 1

Outstanding International Song
“No Woman No Cry” – Tems

Outstanding Jazz Album – Instrumental
“JID014 (Jazz is Dead)” – Henry Franklin, Ali Shaheed Muhammad, Adrian Younge

Outstanding Gospel/Christian Song
“Positive” – Erica Campbell

Outstanding Gospel/Christian Album
“Kingdom Book One” – Maverick City Music & Kirk Franklin

Outstanding Duo, Group or Collaboration (Traditional)
Silk Sonic – “Love’s Train”

Outstanding Duo, Group or Collaboration (Contemporary)
Chris Brown feat. Wizkid – “Call Me Every Day”

Outstanding Music Video/Visual Album
“Lift Me Up” – Rihanna

Outstanding Soundtrack/Compilation Album
Black Panther: Wakanda Forever – Music From and Inspired By – Ryan Coogler, Ludwig Göransson, Archie Davis and Dave Jordan

Outstanding Male Artist
Chris Brown – “BREEZY” (Deluxe)

Outstanding Female Artist
Beyoncé – “Renaissance”

Outstanding Soul/R&B Song
Cuff It – “Beyoncé”

Outstanding Hip-Hop/Rap Song
“Hotel Lobby” – Quavo, Takeoff

Outstanding Album
“Renaissance” – Beyoncé

NAACP Image Award è un premio attribuito ogni anno dalla National Association for the Advancement of Colored People come riconoscimento per il lavoro svolto da persone di colore nel mondo dell’arte (cinema, letteratura, musica, teatro e TV).

Annie Awards 2023: è il trionfo di Pinocchio di Guillermo Del Toro

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Guillermo Del Toro ha trionfato anche agli Annie Awards 2023, mentre si aspetta il momento in cui porterà a casa anche l’Oscar per il migliori film d’animazione. Il suo Pinocchio in stop-motion di Netflix ha giustamente fatto breccia anche nella giuria dei premi che si occupano di omaggiare l’animazione a tutti i livelli. Ecco di seguito tutti i vincitori della serata:

La lista completa dei vincitori degli Annie Awards 2023

FEATURE

Guillermo del Toro’s Pinocchio,” Netflix Presents A Double Dare You! Film/A Shadowmachine Production in association with The Jim Henson Company

INDIE FEATURE

Marcel the Shell With Shoes On,” Marcel the Movie LLC

SPECIAL PRODUCTION

“The Boy, the Mole, the Fox and the Horse,” NoneMore Productions and Bad Robot Productions

SHORT SUBJECT

“Ice Merchants,” COLA Animation production & Wild Stream

SPONSORED

“Save Ralph,” Arch Model Studio

TV/MEDIA – PRESCHOOL

“The Tiny Chef Show,” Episode: [Pancakes], Tiny Chef Productions LLC/Imagine Entertainment

TV/MEDIA – CHILDREN

“Abominable and the Invisible City,” Episode: [Everest Returns], DreamWorks Animation

TV/MEDIA – MATURE

“Bob’s Burgers,” Episode: [Some Like It Bot Part 1: Eighth Grade Runner], 20th Television/Bento Box Entertainment

TV/MEDIA – LIMITED SERIES

“Oni: Thunder God’s Tale,” Episode: [The Demon Moon Rises], A Netflix Series/A Tonko House Production

STUDENT FILM

“The Soloists,” Student director: Mehrnaz Abdollahinia, Feben Elias Woldehawariat, Razahk Issaka, Celeste Jamneck & Yi Liu, School: Gobelins, l’école de l’image

FX – TV/MEDIA

“Love Death + Robots,” Episode: [Bad Traveling], Blur Studio for Netflix, FX Production Company: Blur Studio; Kirby Miller, Igor Zanic, Joseph H. Coleman, Steven Dupuy, Josh Schwartz

FX – FEATURE

“Avatar: The Way of Water,” 20th Century Studios/Disney Studios, FX Production Company: Weta FX; Johnathan M. Nixon, David Moraton, Nicholas Illingworth, David Caeiro Cebrian, Alex Nowotny

CHARACTER ANIMATION – TV/MEDIA

“The Boy, the Mole, the Fox and the Horse,” Episode: [special production], NoneMore

CHARACTER ANIMATION – FEATURE

“Guillermo del Toro’s Pinocchio,” Netflix Presents A Double Dare You! Film/A Shadowmachine Production in association with The Jim Henson Company; Tucker Barrie

CHARACTER ANIMATION – LIVE ACTION

“Avatar: The Way of Water,” Production Company: 20th Century Studios/Disney Studios, FX Production Company: Weta FX; Daniel Barrett, Stuart Adcock, Todd Labonte, Douglas McHale, Stephen Cullingford

CHARACTER ANIMATION – VIDEO GAME

“Cuphead – The Delicious Last Course,” Weta Studio MDHR; Chad Moldenhauer, Hanna Abi-Hanna

CHARACTER DESIGN – TV/MEDIA

“Love Death + Robots,” Episode: [Jibaro], Blur Studio for Netflix; Alberto Mielgo

CHARACTER DESIGN – FEATURE

“The Bad Guys,” DreamWorks Animation; Taylor Krahenbuhl

DIRECTION – TV/MEDIA

“The Boy, the Mole, the Fox and the Horse,” Episode: [special production], NoneMore Productions and Bad Robot Productions; Peter Baynton, Charlie Mackesy

DIRECTION – FEATURE

“Guillermo del Toro’s Pinocchio,” Netflix Presents A Double Dare You! Film/A Shadowmachine Production in association with The Jim Henson Company; Guillermo Del Toro, Mark Gustafson

MUSIC – TV/MEDIA

“The Cuphead Show!,” Episode: [Carn-Evil], Netflix Animation; Ego Plum

MUSIC – FEATURE

“Guillermo del Toro’s Pinocchio,” Netflix Presents A Double Dare You! Film/A Shadowmachine Production in association with The Jim Henson Company; Alexandre Desplat, Roeban Katz, Guillermo del Toro, Patrick McHale

PRODUCTION DESIGN – TV/MEDIA

“Oni: Thunder God’s Tale,” Episode: [The Demon Moon Rises], A Netflix Series/A Tonko House Production; Robert Kondo, Rachel Tiep-Daniels, Lia Tin, Yohei Hashizume, Masa Inada

PRODUCTION DESIGN – FEATURE

“Guillermo del Toro’s Pinocchio,” Netflix Presents A Double Dare You! Film/A Shadowmachine Production in association with The Jim Henson Company; Curt Enderle, Guy Davis

STORYBOARDING – TV/MEDIA

“Love Death + Robots,” Episode: [The Very Pulse of the Machine], Blur Studio for Netflix; Emily Dean

STORYBOARDING – FEATURE

“Puss in Boots: The Last Wish,” DreamWorks Animation; Anthony Holden

VOICE ACTING – TV/MEDIA

“Zootopia+,” Episode: [The Godfather of the Bride], Walt Disney Animation Studios; Maurice LaMarche (Character: Mr.Big)

VOICE ACTING – FEATURE

“Marcel the Shell With Shoes On,” Marcel the Movie LLC; Jenny Slate (character: Marcel)

WRITING – TV/MEDIA

“Love Death + Robots,” Episode: [Bad Traveling], Blur Studio for Netflix; Andrew Kevin Walker

WRITING – FEATURE

“Marcel the Shell With Shoes On,” Marcel the Movie LLC; Dean Fleischer Camp, Jenny Slate, Nick Paley, Elisabeth Holm

EDITORIAL – TV/MEDIA

“The Boy, the Mole, the Fox and the Horse,” Episode: [special production], NoneMore Productions and Bad Robot Productions; Daniel Budin

EDITORIAL – FEATURE

“Puss in Boots: The Last Wish,” DreamWorks Animation; James Ryan, ACE, Jacquelyn Karambelas, Natalla Cronembold, Joe Butler, Katie Parody

Un fantasma in casa: recensione del nuovo film con David Harbour

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Un fantasma in casa: recensione del nuovo film con David Harbour

Tra le figure fantastiche, quelle che finiranno sempre per attirare ed incuriosire grandi e piccini sono proprio loro: i fantasmi! Questi esseri soprannaturali vantano una produzione cinematografica ampissima, che passa dal dipingerli come mostri maligni, nei film horror o paranormali, a rappresentarli come esserini innocui (si pensi al piccolo Casper!). Un fantasma in casa come tematiche non si distacca molto da qualsiasi altra pellicola sui “fantasmi buoni”. Scritta e diretta da Christopher Landon (disturbia, auguri per la tua morte), questa horror comedy è basata sul racconto “Ernest” di Geoff Manaugh. Nel cast ritroviamo David Harbour ( Jim Hopper nella serie Stranger Things) nei panni del fantasma Ernest, mentre Anthony Mackie (8 mile, Million dollar baby, Falcon nel Marvel Cinematic Universe) interpreta Frank Presley.

Un fantasma in casa: uno spirito buono

La famiglia Presley si trasferisce in una nuova casa: si tratta di una grande ed antica villetta, stranamente venduta ad un prezzo molto basso. Fin dal primo giorno Kevin, il figlio minore, nota degli strani riflessi provenienti dalla soffitta; proprio qui, pochi giorni dopo, conoscerà  Ernest! Si tratta di un fantasma buono,  che all’inizio cerca di spaventare il ragazzo, ma poi tra i due si instaurerà un  rapporto di amicizia.

Frank, il padre di Kevin, cerca di sfruttare la presenza del fantasma nella propria casa: posta i video di Ernest fatti dal figlio sui social per guadagnarci. Il fantasma diventa virale. Tutta una serie infinita di meme, commenti e challenge iniziano a popolare Instagram e TikTok, così da rendere Ernest una vera star del web.

Mentre Kevin cerca di aiutare Ernest a superare il limbo tra vita e morte in cui si trova, la CIA inizia ad attenzionare sempre di più le vicende della famiglia Presley, così da poter intrappolare e studiare il fantasma.

Un fantasma in casa
Frank, Kevin ed il fantasma Ernest nella stanza di Kevin.

Ernest, il fantasma più famoso del web

Un fantasma in casa tratta effettivamente tutta una serie di tematiche viste e riviste nel cinema: la casa infestata, il fantasma buono, il rapporto contrastante tra il figlio adolescente ed i genitori. Sono pochi gli elementi grazie ai quali il film mantiene un piccolo margine di originalità. Qui viene introdotta la presenza dei social. Ernest, da solitario spirito di una casa infestata, diventa un fenomeno globale attraverso internet; numerose sono le testate giornalistiche interessate a questo curioso essere, mentre folle di fan adoranti si appostano a tutte le ore fuori dalla casa dei Presley. Questo ci può aiutare a riflettere su come oramai si può sviluppare del vero fanatismo su ogni cosa;  grazie alla possibilità di diffondere velocemente informazioni a livello mondiale, anche un fantasma come Ernest può diventare virale. La discussione sui social arriva anche a considerare lo status giuridico ed i diritti dei fantasmi.

Sul piano  tecnico, si può notare chiaramente in  Un fantasma in casa l’utilizzo di effetti speciali scadenti: trattandosi di esseri paranormali, è difficile che venga data una rappresentazione univoca dei fantasmi, ma in questo caso lo stesso Ernest risulta essere rappresentato in maniera poco realistica. Già dalle prime scene il fantasma nel muoversi sembra essere una sorta di nuvola di sabbia brillante. Inoltre, risulta essere incongruente il fatto che Ernest possa in alcuni casi avere una sua fisicità;  toccando gli umani, il  corpo del fantasma diventa parzialmente solido.

Degna di nota è anche la performance di David Harbour nel ruolo del fantasma Ernest; pur non potendo comunicare con la parola (l’essere non era in grado di parlare), il personaggio riesce ad esprimere le proprie emozioni  e stati d’animo in una maniera  tale da poter instillare nello spettatore un certo grado di empatia. Particolarmente toccante è  l’ultima scena del film, in cui Kevin ed Ernest si dicono addio.

Un fantasma in casa: il rapporto genitori-figli

Un tema focale in Un fantasma in casa è anche la relazione che si instaura tra genitori e figli; fin dalle prime scene ne possiamo notare un chiaro esempio. Kevin ed il padre Frank hanno un rapporto particolarmente conflittuale; per quanto all’inizio sembri solamente che sia  il padre a provare a riavvicinarsi al figlio, nel corso delle vicende diverranno chiari i motivi delle divergenze tra i due. Il reale problema riguarda la comprensione reciproca tra padre e figlio che inizialmente tende a mancare, ma che si colmerà con il volgersi alla fine della storia.

The Walking Dead: Dead City, primo promo ufficiale con Lauren Cohan

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AMC ha diffuso il primo promo ufficiale di The Walking Dead: Dead City, l’annunciata serie spin-off di The Walking Dead che vede protagonisti Maggie (Lauren Cohan) e Negan (Jeffrey Dean Morgan).

Il titolo della serie è stato rivelato contemporaneamente prima di essere ribattezzato più tardi in agosto. Ulteriori casting sono stati rivelati nell’ottobre e nel novembre 2022. Le riprese sono iniziate a New York City entro luglio e si sono concluse nell’ottobre 2022. The Walking Dead: Dead City sarà presentato in anteprima nel giugno 2023 su Disney+ e sarà composto da sei episodi.

La trama di The Walking Dead: Dead City

La serie segue Maggie e Negan che viaggiano in una Manhattan post-apocalittica isolata dalla terraferma alla ricerca del figlio rapito di Maggie, Hershel. La città fatiscente è piena di morti e abitanti che hanno fatto di New York City il proprio mondo pieno di anarchia, pericolo, bellezza e terrore.

The Walking Dead: Dead City trova Maggie e Negan che viaggiano in una Manhattan post-apocalittica molto tempo fa tagliata fuori dalla terraferma. La città fatiscente è piena di morti e abitanti che hanno fatto di New York City il proprio mondo pieno di anarchia, pericolo, bellezza e terrore. Il cast include anche Gaius Charles come Perlie Armstrong, Željko Ivanek come The Croat, Jonathan Higginbotham come Tommaso, Mahina Napoleon come Ginny, Trey Santiago-Hudson come Jano e Karine Ortiz come Amaia.

Elizabeth Olsen parla del potenziale ritorno di Scarlet Witch

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Elizabeth Olsen parla del potenziale ritorno di Scarlet Witch

Dopo un tocco di malvagità intravisto nel finale di stagione di WandaVision, Scarlet Witch interpretata da Elizabeth Olsen è diventata l’antagonista in piena regola di Doctor Strange nel Multiverso della Follia di Sam Raimi. Nella sua parabola verso la malvagità Wanda ha commesso alcuni atti piuttosto atroci sotto l’influenza di Darkhold, incluso il massacro di tutti gli Illuminati in una realtà alternativa. Alla fine, si è assunta la responsabilità delle sue azioni, distruggendo ogni copia del Darkhold e seppellendosi sotto il fatiscente Monte Wundagore.

Anche se è sembrata sulla strada della morte, ci vorrebbe più di qualche maceria per finire uno dei personaggi più potenti dell’MCU, e quasi sicuramente vedremo di nuovo Scarlet Witch ad un certo punto della storia. Ebbene in queste ore Durante un’apparizione al Comfest Con del Kuwait, a Elizabeth Olsen è stato chiesto di quali trame le piacerebbe far parte se e quando Wanda tornerà. “Beh, onestamente, se dovessi dirti esattamente cosa vorrei, penso che rovinerei qualcosa. Perché Kevin Feige ci chiede sinceramente cosa vogliamo fare con il personaggio e poi lo fa. Quindi… non so se posso condividere, ma voglio solo tornare!”

Da quello che leggiamo tra le righe delle sue dichiarazione sembra che abbia sicuramente avuto delle discussioni in merito al suo potenziale ritorno, ma probabilmente è tutto ciò che sapremo di Wanda, almeno per un bel po’. Elizabeth Olsen ha precedentemente rivelato che le piacerebbe essere coinvolta nel famigerato arco “No More Mutants”, ma è difficile immaginare che la storia sia già in discussione quando i mutanti non hanno ancora debuttato ufficialmente. Wanda dovrebbe avere un ruolo nella prossima serie Vision Quest annunciata per Disney+ e potrebbe anche apparire in Agatha: Coven of Chaos. Il personaggio è anche sicuro di entrare in Avengers: Secret Wars .

The Umbrella Academy: la quarta stagione aggiunge al cast Nick Offerman e non solo

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La quarta e ultima stagione di The Umbrella Academy prodotta da Netflix ha aggiunto tre nuovi volti al cast. Come abbiamo appreso da Variety si tratta di Nick Offerman, Megan Mullally e David Cross. Nell’agosto 2022 è stato annunciato che la serie di successo si sarebbe conclusa con la sua quarta stagione.

Nick Offerman (“The Last of Us“, “Parks and Recreation”) e Megan Mullally (“Will & Grace”, “Party Down”), che nella vita reale sono marito e moglie, interpreteranno il Drs. Gene e Jean Thibedeau. I personaggi sono descritti come “una coppia sposata di professori universitari del New Mexico che indossano calzature comode e soffrono del caso più estremo di deja vu che questa linea temporale abbia mai visto“. Cross (“Arrested Development”, “Mr. Show”) interpreterà Sy Grossman, descritto come “un onesto e timido imprenditore e padre di famiglia che cerca disperatamente di riallacciare i rapporti con la figlia separata, che non si fermerà davanti a nulla pur di riaverla”.

Il trio si unisce ai membri del cast di ritorno Elliot Page, Tom Hopper, David Castañeda, Emmy Raver-Lampman, Robert Sheehan, Aidan Gallagher, Justin H. Min, Ritu Arya e Colm Feore. La produzione dell’ultima stagione è attualmente in corso a Toronto.

Netflix deve ancora confermare ufficialmente di quanti episodio sarà composta la quarta stagione, ma diverse fonti affermano che la stagione finale sarà più breve delle stagioni di 10 episodi che lo show ha fatto in passato. La terza stagione  di The Umbrella Academy” è uscita su Netflix nel giugno 2022, con la stagione 2 in onda nel 2020 e la stagione 1 nel 2019. Lo spettacolo è basato sulle omonime graphic novel scritte da Gerard Way e illustrate da Gabriel Bá. Segue una famiglia di fratelli adottivi con superpoteri che si ritrovano a cercare di fermare la fine del mondo.

Steve Blackman ha sviluppato la serie per la televisione e funge da produttore esecutivo e showrunner nell’ambito del suo accordo globale con Netflix. Anche Jesse McKeown, Mike Richardson, Keith Goldberg, Scott Stuber e Beau Bauman sono i produttori esecutivi. Way e Bá servono come produttori co-esecutivi. La serie è prodotta per Netflix da UCP.

Warner Bros. Discovery fa causa alla Paramount per i diritti di streaming di South Park

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Warner Bros. Discovery ha intentato una causa contro Paramount Global, sostenendo che quest’ultima società si è ritirata da alcune parti del loro accordo di licenza da 500 milioni di dollari per i diritti di streaming di South Park. Secondo un rapporto di Variety, la causa – che è stata depositata venerdì presso la Corte Suprema dello Stato di New York – afferma che la Paramount ha violato il contratto indirizzando intenzionalmente gli speciali di South Park e altri contenuti alla propria piattaforma di streaming, Paramount+.

La causa sostiene inoltre che la Paramount “intendeva palesemente sostenere la Paramount+ a spese della Warner/HBO” e che la Paramount si è impegnata in “molteplici e flagranti contorsioni di fatti e violazioni del contratto“. In una dichiarazione della Warner, la società afferma che sta portando avanti la causa al fine di “rivendicare i propri diritti e recuperare le centinaia di milioni di dollari di danni subiti a causa della cattiva condotta degli imputati“. Nel 2019, HBO Max e Paramount hanno raggiunto un accordo per i diritti degli episodi di South Park , che consentirebbero di mettere su l’intera libreria di South Park, così come il film del 1999 South Park: Bigger, Longer & Uncut. HBO Max.

“South Park” è stato un punto fermo del canale via cavo Comedy Central di Paramount Global per più di 25 anni. L’intramontabile commedia animata, che proviene da Trey Parker e Matt Stone, è alla sua 26a stagione e ha accumulato più di 300 episodi fino ad oggi. La causa sostiene che quando HBO Max ha fatto un’offerta per i diritti di streaming di “South Park”, lo ha fatto con la certezza che ci sarebbero state tre nuove stagioni di 10 episodi ciascuna. La causa sostiene, tuttavia, che sono stati consegnati solo due episodi per la prima di quelle stagioni e solo sei per la seconda. HBO Max sa che anche la terza stagione sarà composta da sei episodi, per un totale di 14 nelle tre stagioni.

La causa sostiene che i nuovi episodi sono molto più preziosi di quelli vecchi e che quindi HBO Max ha pagato in eccesso per la libreria. Nel frattempo, nel 2021, MTV, una sussidiaria della Paramount, ha annunciato un accordo da 900 milioni di dollari con Parker e Stone per contenuti esclusivi di “South Park” che sarebbero stati trasmessi su Paramount+. Nel comunicato stampa, un dirigente di MTV ha affermato che l’accordo “aiuterebbe ad alimentare Paramount+“. La causa cita anche Stone che ha detto: “Adesso abbiamo dei fottuti soldi” in riferimento all’accordo.

The Buried Giant: Guillermo Del Toro programma il prossimo film d’animazione per Netflix

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Dopo il successo di critica del suo adattamento animato in stop-motion di Pinocchio , sembra che il regista Guillermo del Toro abbia ufficialmente trovato il suo prossimo progetto animato con NetflixDeadline ha annunciato che il regista premio Oscar sta attualmente sviluppando l’adattamento cinematografico animato di The Buried Giant , basato sull’omonimo romanzo fantasy del vincitore del premio Nobel Kazuo Ishiguro.

The Buried Giant continua la mia partnership di animazione con Netflix e la nostra ricerca di stop-motion come mezzo per raccontare storie complesse e costruire mondi illimitati“, ha dichiarato del Toro in una nota. “È un grande onore e una maggiore responsabilità per me dirigere questa sceneggiatura che io e Dennis Kelly stiamo adattando dal romanzo profondo e fantasioso di Kazuo Ishiguro“.

The Buried Giant sarà diretto da Guillermo del Toro da una sceneggiatura che sta scrivendo insieme a Dennis Kelly (Matilda the Musical). La storia si svolge in un’immaginaria Inghilterra post-arturiana, dove nessuno è in grado di conservare ricordi a lungo termine. È incentrato su un’anziana coppia britannica, che sta cercando il figlio che ricordano vagamente.

The Buried Giant sarà prodotto da Guillermo del Toro, con ShadowMachine come studio in stop-motion. Questo segna l’ultima collaborazione di del Toro con Netflix dopo aver lavorato insieme per la prima volta a spettacoli animati tra cui Trollhunters: Tales of Arcadia e Trollhunters: Rise of the Titans.

Succession: la serie HBO terminerà con la quarta stagione!

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Succession: la serie HBO terminerà con la quarta stagione!

In una recente intervista con il New Yorker, il creatore della serie Jesse Armstrong ha annunciato che l’acclamato dramma familiare della HBO Succession (recensione terza stagione) concluderà ufficialmente la sua storia dopo la sua prossima quarta stagione. L’ultimo capitolo della saga della famiglia Roy è prevista per debuttare negli USA il 26 marzo.

Mi sono riunito con alcuni dei miei colleghi sceneggiatori prima di iniziare a scrivere la quarta stagione, verso novembre, dicembre 2021, e in un certo senso ho detto: ‘Guarda, penso che forse dovrebbe essere così“, ha spiegato Armstrong. “Ma cosa ne pensi?” E abbiamo interpretato vari scenari: potremmo fare un paio di brevi stagioni o altre due stagioni. Oppure potremmo andare avanti per anni e trasformare lo spettacolo in qualcosa di piuttosto diverso, farlo diventare quel tipo di serie divertente lunga che va a ruota libera, dove ci sarebbero settimane buone e settimane meno buone. Oppure potremmo fare qualcosa di un po’ più solido e completo, e uscirne con un finale forte. E questa è stata sicuramente sempre la mia preferenza.”

Succession segue la storia della famiglia Roy – Logan Roy e i suoi quattro figli – che controllano uno dei più grandi conglomerati di media e intrattenimento del mondo. La serie segue le loro vite mentre contemplano cosa riserverà loro il futuro una volta che il loro anziano padre inizierà a ritirarsi dalla compagnia.

Succession è interpretata da Brian Cox, Jeremy Strong, Alan Ruck, Kieran Culkin, Sarah Snook, Nicholas Braun, Matthew Macfadyen, J. Smith-Cameron, Peter Friedman, David Rasche, Fisher Stevens, Hiam Abbass, Cherry Jones, Alexander Skarsgård, Stephen Root e altro ancora.

César 2023: La Notte del 12 trionfa con sei statuette

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César 2023: La Notte del 12 trionfa con sei statuette

La notte del 12 ha trionfato ai César 2023 portando a casa sei statuette, tra cui i prestigiosi premi per il miglior film e la regia, a Dominik Moll. L’innocent, film di e con Louis Garrel, che aveva dominato con 11 nomination, porta a casa invece un solo premio. Mentre Rodrigo Sorogoyen vince il premio per il miglior film straniero, con il suo As Bestas.

BEST FILM
La notte del 12 producers Haut et Court

BEST DIRECTOR
Dominik Moll, La notte del 12

BEST ACTRESS
Virginie Efira, “Paris Memories”

BEST ACTOR
Benoit Magimel, “Pacifiction”

BEST SUPPORTING ACTRESS
Noemie Merlant, “The Innocent”

BEST SUPPORTING ACTOR
Bouli Lanners, La notte del 12

BEST FEMALE NEWCOMER
Nadia Tereszkiewicz, “Forever Young”

BEST MALE NEWCOMER
Bastien Bouillon, La notte del 12

BEST ORIGINAL SCREENPLAY
Louis Garrel, Tanguy Viel, Naïla Guiguet, “The Innocent”

BEST ADAPTED SCREENPLAY
Gilles Marchand, Dominik Moll, La notte del 12

BEST DEBUT FEATURE
“Saint Omer,” Alice Diop

BEST ANIMATED FEATURE
“My Sunny Maad,” Michaela Pavlátová

BEST DOCUMENTARY FEATURE
“Returning To Reims (Fragments),” Jean-Gabriel Périot

BEST CINEMATOGRAPHY
Artur Tort, “Pacification“

BEST VISUAL EFFECTS
Laurens Ehrmann, “Notre Dame On Fire”

BEST ORIGINAL SCORE
Irene Dresel, “Full Time”

BEST SOUND
François Maurel, Olivier Mortier, Luc Thomas, La notte del 12

BEST SET DESIGN
Christian Marti, “Simone – The Journey Of The Century”

BEST EDITING
Mathilde van de Moortel, “Full Time”

BEST COSTUME DESIGN
Gigi Lepage, “Simone – The Journey Of The Century”

BEST ANIMATED SHORT
“La Vie Sexuelle De Mamie,” Urška Djukić and Emilie Pigeard

BEST DOCUMENTARY SHORT
“Maria Schneider, 1983,” Elisabeth Subrin

BEST SHORT FILM
“Partir Un Jour,” Amélie Bonnin

BEST FOREIGN FILM
As Bestas, Rodrigo Sorogoyen

Una giusta causa: la storia vera dietro al film con Felicity Jones

In periodo storico in cui le discussioni e le battaglie per la parità di genere sono particolarmente vive e intense, portando alla luce problematiche mai realmente risolte, anche il cinema contribuisce a sostenere tali cause con film che celebrano la figura della donna attraverso storie di fantasia o, spesso e volentieri, ispirate ad eventi reali. Un titolo esemplare a riguardo è il film del 2018 Una giusta causa, diretto da Mimi Leder (regista nota per i film d’azione The Peacemaker e Deep Impact) e interpretato dall’attrice Felicity Jones.

Quella raccontata in questo film è una delle più importanti figure femminili della storia statunitense, Ruth Bader Ginsburg, seconda donna a essere nominata Giudice alla Corte Suprema. Attraverso la sua storia, Una giusta causa diventa dunque un tributo a tutte le donne e alla loro forza, ma anche al non lasciarsi mai vincere dagli stereotipi, dalle imposizioni dettate dalla società e da chi crede erroneamente nell’impossibilità per una donna di ottenere ciò che le spetta di diritto. Il film, inoltre, risulta ancor più significativo in quanto scritto da Daniel Stiepleman, nipote della Ginsburg.

Grazie alla sceneggiatura da lui scritta, inserita tra l’altro nella Blacklist del 2014 dei migliori script ancora non prodotti, il racconto si rivela particolarmente attento e fedele alla vera storia della giurista. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori, passando poi ad esplorare la vera storia dietro al film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama e il cast di Una giusta causa

Prima di scoprire la vera storia dietro il film, è bene però sapere di cosa questo parla effettivamente. Protagonista è dunque Ruth Bader Ginsburg, una delle nove donne ammessa al corso di legge dell’Università di Harvard nel 1956. Nonostante questo successo, la vita di Ruth non smette di essere complessa. L’aspirante giudice si vede infatti rifiutata da tutti gli studi legali in quanto donna. L’unica che la sostiene è l’avvocato progressista Dorothy Kenyon, che la sostiene nel processo per discriminazione di genere che Ruth deciderà di portare avanti. Sfidando numerosi oppositori, Ruth si troverà dunque a dar vita a qualcosa di storico.

Per quanto riguarda il cast di attori coinvolti nel film, ad interpretare Ruth Bader Ginsburg vi è l’attrice Felicity Jones, candidata all’Oscar per il film La teoria del tutto, mentre Armie Hammer interpreta il marito Marty Ginsburg. La premio Oscar Kathy Bates è Dorothy Kenyon, mentre Justin Theroux interpreta Melvin Wulf, suo collega all’ACLU. Sam Waterston interpreta l’avvocato Erwin Griswold, mentre Cailee Spaeny è Jane C. Ginsburg, figlia di Ruth. La vera Ruth, inoltre, accettò di apparire nel finale del film, da lei poi giudicato in modo molto positivo e fedele alla sua storia.

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Una giusta causa: la vera storia dietro al film

Ma qual è dunque la storia della Ginsburg? Nata nel 1933 da genitori ebrei emigrati dall’Ucraina, Ruth non ebbe una giovinezza facile, vedendo prima morire sua sorella per la meningite e poi sua madre per via di un cancro. Nel 1955 Ruth riuscì poi ad essere ammessa al corso di laurea in giurisprudenza all’Harvard Law School, divenendo una delle sole 9 studentesse in una classe di circa 500 persone. Terminati gli studi nel 1959, Ruth iniziò a cercare lavoro ma ebbe difficoltà a trovarlo in quanto donna e pertanto giudicata non idonea all’attività giuridica e legale.

La Ginsburg iniziò dunque a lavorare come ricercatrice e docente presso la Rutgers University (con uno stipendio molto più basso rispetto ai colleghi maschi) e alla Columbia University. Nel corso degli anni Settanta, poi, decise di portare avanti una causa che costituì un precedente importante nella storia giuridica americana e che portò alla luce le discriminazioni basate sul sesso, sia per ruoli femminili che maschili. Il film si concentra infatti sul primo caso di discriminazione di genere sostenuto dalla Ginsburg, ovvero il cosiddetto Moritz v. Commissioner. Nel caso, che ebbe luogo nel 1972, la Ginsburg sostenne che la Sezione 214 del codice fiscale degli Stati Uniti, che negava a Charles Moritz il diritto di detrarre le spese per la cura della madre malata, era incostituzionale.

Inizialmente la Ginsburg non era interessata al caso, pensando si trattasse unicamente di questioni relative a tasse da pagare. Dopo essersi informata, tuttavia, capì che quel caso era l’occasione giusta per portare alla luce il tema delle discriminazioni di genere. Dopo aver vinto il caso, la Ginsburg ha co-fondato il Women’s Right’s Project presso l’ACLU (American Civil Liberties Union) nel 1972, dove ha continuato la lotta per promuovere l’uguaglianza di genere. A partire da questo momento la Ginsburg divenne infatti un attiva sostenitrice di cause legali a favore dei diritti di genere, delle donne e dunque promuovendo l’uguaglianza tra uomo e donna.

Per via del peso politico acquisito, nel 1980 venne nominata dal presidente Jimmy Carter giudice della Corte d’appello degli Stati Uniti d’america per il Distretto della Columbia. Qui lavora fino al 1993, quando il presidente Bill Clinton la nomina membro della Corte Suprema degli Stati Uniti d’America, divenendo la seconda donna dopo Sandra Day O’Connor a far parte di tale istituzione. Ha ricoperto tale ruolo fino al giorno della sua scomparsa, avveuta il 18 settembre del 2020 all’età di 87 anni per via di un cancro al pancreas. Questo le era stato diagnosticato pochi giorni dopo la premiere del film Una giusta causa.

Il trailer di Una giusta causa e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Una giusta causa grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 24 febbraio alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonti: Time, IMDb

The consultant: recensione della nuova serie con Christoph Waltz

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The consultant: recensione della nuova serie con Christoph Waltz

In un intreccio continuo di suspense e paradosso, The consultant è la nuova serie thriller ideata da Tony Basgallop (Inside Men) e diretta dal regista Matt Shakman (la serie Marvel WandaVision, la serie Revenge, Fantastic Four). Questa dark comedy, formata da una sola stagione di 8 episodi, ognuno di circa trenta minuti, è tratta dall’omonimo romanzo di Bentley Little.  Nel cast ritroviamo uno strabiliante Christoph Waltz (Bastardi senza gloria, Big eyes) nel ruolo del consulente Regus Patoff; l’attore Nat Wolff (Città di carta, lo stagista inaspettato) interpreta Craig, uno dei programmatori, mentre ritroviamo Brittany O’Grady (Paula in The white lotus, Simone Davis nella serie Star) nei panni dell’ambiziosa Elaine.

The consultant: un consulente da incubo

CompWare, un a società che produce giochi per smartphone, si trova in una situazione di parziale crisi; Elaine guida un gruppo di bambini in visita nell’ufficio a conoscere il signor Sang, giovane fondatore della CompWare. Qui uno dei bambini spara a Sang, uccidendolo. Da questo momento in poi la guida della società passerà ad una misteriosa figura ingaggiata prima di morire dallo stesso Sang: il consulente Regus Patoff. Mentre Craig ed Elaine cercano di raccogliere informazioni sul loro nuovo inquietante capo, Patoff inizia a creare nell’ufficio una atmosfera di maggiore tensione, capitanata da un’accentuata competitività tossica.

Mentre la stessa Elaine verrà coinvolta sempre di più nei piani di Patoff, per via della sua feroce ambizione, Craig continua le sue indagini; il giovane programmatore si imbatterà in alcune figure del passato di Patoff. Più Craig scopre sul consulente, più la sua stessa vita e quella della sua fidanzata Patty viene messa in pericolo.

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Un intrigo parzialmente irrisolto

The consultant è una serie caratterizzata da un forte stato di tensione, continuamente trasmesso allo spettatore da semplici e piccoli particolari: la continua insistenza sulle scale di vetro scricchiolanti, specialmente quando a salirle è lo stesso Patoff. La misteriosa sparizione della signora Sang già nei primi episodi. Questa atmosfera di mistero e suspense mantiene salda l’attenzione dello spettatore, in vista di un qualche strabiliante colpo di scena.

Ciononostante, The consultant lascia alcuni dubbi in sospeso per lo spettatore: considerando il finale e la ancora mancata conferma di una seconda stagione, è possibile che le vicende si chiudano in questi soli otto episodi. In questo modo The consultant risulta essere poco completo: quando si tratta di thriller di questo genere, è necessario permettere allo spettatore di poter comprendere a pieno tutte le vicende nel finale, cosa che invece qui non è stata garantita in toto. Che cos’è veramente Regus Patoff? Nel secondo episodio della serie, la signora Sang, parlando del figlio, afferma che egli sia stato preso dal diavolo, ma che cosa significa di preciso? Questi sono solo alcuni dei dilemmi che The Consultant lascia allo spettatore. Sarebbero forse bastati alcuni episodi in più in questa prima stagione per sviluppare questa trama così interessante al massimo del suo potenziale. Ma, a questo punto non ci resta che sperare in una potenziale seconda stagione che possa chiarire tutto!

The Consultant: l’etica tossica del lavoro

Una delle tematiche più interessanti e più approfondite in The Consultant è la competitività tossica: episodio dopo episodio si nota come Patoff punti a creare un ambiente di lavoro poco sano dal punto di vista morale, ma più produttivo. All’arrivo del consulente la situazione della società è drammatica: il signor Sang, avendo solo vent’anni, aveva dato vita ad un ambiente di lavoro molto flessibile, ma allo stesso tempo pieno di “sprechi” economicamente parlando.

Già dal primo giorno in ufficio, Patoff impone tutta una serie di sacrifici ai suoi impiegati: costringe i lavoratori da remoto a doversi recare in ufficio in un’ora, licenziando una ragazza disabile perché in lieve ritardo. Il consulente era intenzionato a licenziare un manager solamente per il suo odore: quest’ultimo è costretto a lavarsi in ufficio con un sapone fornitogli dallo stesso Patoff.

Con l’avanzare delle vicende, Patoff renderà disponibile un ufficio nella parte elevata riservata ai manager a chiunque la desiderasse: in questo modo ha fatto emergere la ferocia di alcuni impiegati, disposti a lottare con ogni mezzo per ottenere l’ufficio. Questo clima, basato solo sulla fredda produttività, non ha niente a che vedere con l’ambiente presente alla CompWare durante la gestione di Sang. Dalle poche immagini nel primo episodio e da qualche flashback è chiara la differenza: se Sang aveva creato un ambiente di lavoro moderno, flessibile ed inclusivo, con Patoff permane solo competitività.

Un altro chiaro esempio di etica tossica del lavoro in The Consultant è la crescita del personaggio di Elaine. La ragazza che nei primi episodi sembra essere molto dolce e legata a dei saldi principi morali, finisce per farsi corrompere dall’ambizione e dallo stesso Patoff. Quest’ultimo la pone di fronte a molti bivi, grandi sacrifici che lei finisce per essere disposa a fare pur di ottenere l’approvazione del suo capo e le soddisfazioni lavorative tanto agognate. Elaine finirà per non vedere più il consulente Regus Patoff come una effettiva minaccia, ma come un mentore che ha aiutato la società a crescere.

Storm Reid: 10 cose che non sai sull’attrice

Storm Reid: 10 cose che non sai sull’attrice

La giovane attrice Storm Reid ha ad oggi ricoperto principalmente ruoli secondari o da co-protagonista, grazie ai quali ha ad ogni modo potuto dimostrare il proprio talento e la propria versatilità come interprete. Capace di passare dai personaggi più leggeri a quelli più profondamente drammatici, la Reid è dunque oggi un’interprete in piena ascesa, che continua a stupire interpretazione dopo interpretazione.

Ecco 10 cose che non sai di Storm Reid.

Storm Reid: i suoi film e le serie TV

1. È nota per alcune serie TV. Dopo aver recitato in alcuni episodi di serie come I Thunderman (2013), NCSI: Los Angeles (2014), Nicky, Ricky, Dicky & Dawn (2014) e Chicago P.D. (2015), la Reid ottiene il ruolo di Lisa nella miniserie TV When They See Us (2019). Nello stesso anno inizia a ricoprire il ruolo di Gia nella serie Euphoria, con protagonista Zendaya, ricoprendo ancora oggi questo ruolo. Nel 2023 la si può invece ritrovare nel settimo episodio della serie The Last of Us, con Pedro Pascal.

2. Ha recitato anche in noti film. Oltre alle popolari serie in cui ha recitato, la Storm ha avuto modo di prendere parte anche ad alcuni importanti film. Il primo di questi è stato 12 anni schiavo (2013), con Chiwetel Ejiofor, seguito poi da titoli meno noti come White Water (2015), The Summoning (2015), Sleight – Magia (2016) e A Happening of Monumental Proportions (2017). Nel 2018 è invece protagonista di Nelle pieghe del tempo, con Reese Witherspoon, mentre nel 2020 recita in L’uomo invisibile e nel 2021 in The Suicide Squad, con Idris Elba. Nel 2023 è protagonista del thriller Missing.

Storm Reid in Euphoria con Zendaya

3. Interpreta la sorella della protagonista. Nell’acclamata serie HBO Euphoria, l’attrice interpreta Gia, la sorella della protagonista Rue, interpretata da Zendaya. Dolce e solidale, Gia Bennett è un costante sostegno per Rue, prendendosi cura della sorella maggiore nei suoi momenti più bui. La giovane, però, porta ancora con sé le cicatrici emotive dell’aver trovato sua sorella in fin di vita a causa delle sue dipendenze dalla droga e ciò la rende un personaggio molto fragile e ricco di paure all’interno della serie.

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4. Potrebbe essere più presente nella terza stagione. Per le prime due stagioni di Euphoria Gia è tendenzialmente rimasta un personaggio secondario, ma ciò potrebbe cambiare con l’annunciata terza stagione. L’attrice ha infatti anticipato che spera si potrà vedere molto più di Gia in questa e l’ideatore della serie sembra avere proprio questa intenzione. Dopo che nella seconda stagione le due sorelle arrivano ad un duro scontro verbale, molto dell’interiorità di Gia viene tirato fuori e ciò potrebbe portare a raccontare quanto di lei è ad oggi rimasto nascosto.

Storm Reid in The Last of Us

5. Ha un ruolo importante nella serie TV. Nella serie The Last of Us, tratta dall’omonimo videogioco, l’attrice interpreta Riley, attualmente prevista solamente per il settimo episodio. Questo sarà infatti basato sul DLC Left Behind, che esplora il passato di Ellie, interpretato da Bella Ramsey. Riley, come noto a chi conosce il videgioco, è la migliore amica nonché il primo amore di Ellie. L’attrice non ha rivelato se e quanto questo sia fedele all’espansione del videogioco in cui è presente Riley, ma ha garantito che il tutto si adatterà benissimo al tono e ai temi della serie.

6. Ha amato molto il proprio personaggio. Parlando di The Last of Us, l’attrice ha raccontato di non aver mai giocato al videogioco e di sapere dunque della sua storia solo alcuni dettagli. È rimasta dunque molto colpita nello scoprire di Riley e del suo rapporto con Ellie. Nell’interpretare tale personaggio e condividere la scena con la Ramsey, la Reid ha affermato di essersi sentita estremamente grata, in quanto considera tale progetto come uno dei più importanti della sua carriera. Ha inoltre affermto che l’episodio in cui è presente è senza dubbio uno dei più commoventi e strazianti della stagione.

Storm Reid in I Thunderman

7. Ha recitato in un episodio della nota serie per ragazzi. Nel 2013, ancora agli inizi della sua carriera, l’attrice ha recitato in un episodio della serie TV per ragazzi I Thunderman. La si può infatti ritrovare nel sesto episodio della prima stagione, intitolato Questo è il lavoro giusto per…, dove i protagonisti cercano di raggranellare denaro svolgendo alcuni lavori o facendo alcune scommesse. Qui la Reid interpreta il ruolo della giovane Avery.

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Storm Reid in Suicide Squad

8. Ha avuto un ruolo nel film DC. Nel film del 2021 The Suicide Squad, diretto da James Gunn, l’attrice ha un ruolo secondario ma a suo modo importante. Interpreta infatti Tyla, la figlia di Bloodsport, personaggio ricoperto da Idris Elba. Nel film Tyla non compare poi molto, ma è il motivo per cui il padre decide di accettare di unirsi alla Suicide Squad e portare a termine la pericolosa missione prevista. Amanda Waller, interpretata da Viola Davis, ricatta infatti Bloodsport in quanto ha il potere di far uccidere Tyla in caso egli si rifiuti di partecipare alla spedizione.

Storm Reid è su Instagram

9. È presente sul social network. L’attrice è presente sul social network Instagram, con un proprio profilo verificato seguito da ben 2,5 milioni di persone e dove attualmente si possono ritrovare oltre 1000 post. Questi sono principalmente immagini relative a suoi lavori da attrice e da modella, inerenti il dietro le quinte di tali progetti o promozionali nei loro confronti. Ma non mancano anche curiosità, momenti di svago, eventi a cui ha preso parte e altre situazioni ancora. Seguendola, si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue novità.

Storm Reid: età e altezza dell’attrice

10. Storm Reid è nata il 1 luglio del 2003 ad Atlanta, in Georgia, Stati Uniti. L’attrice è alta complessivamente 1,70 metri.

Fonte: IMDb, Instagram, HollywoodReporter

The Whale: recensione del film con Brendan Fraser

The Whale: recensione del film con Brendan Fraser

Certe ferite uccidono la mente. Dilagano imperterrite in un oceano di colpe, illusioni perdute: diventano una balena nera, che divora ogni minimo spazio in cui potremmo vedere la luce. Dopo aver vinto il Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia con The Wrestler, Darren Aronofsky torna al Lido con The Whale, un dramma in cui il senso di colpa è incapsulato in un corpo strabordante, quello di Charlie (Brendan Fraser), che ha assunto su di se le piaghe di un’esistenza dolorosa, un oceano in cui si sguazza senza muoversi, costretti su un divano che fagocita ogni riverbero di speranza.

The Whale: la storia di Charlie

La trama, basata sull’omonima opera teatrale di Samuel D. Hunter, è incentrata su Charlie (Brendan Fraser), un insegnante di inglese solitario che soffre di grave obesità e cerca di riallacciare i rapporti con la figlia adolescente (Sadie Sink) allontanata dopo essersi dichiarato omosessuale.

The Wrestler seguiva il tortuoso calvario del personaggio di Randy “The Ram” Robinson, una vecchia star del wrestling che cercava di riallacciare i rapporti con una figlia abbandonata mentre si autodistruggeva sul ring con pugni e calci acrobatici. Non solo ha incoronato il regista americano ma ha anche segnato il ritorno trionfale (anche se di breve durata) di Mickey Rourke ai vertici della recitazione: una rinascita che lo ha portato a sfiorare l’Oscar a Hollywood. Ora, con The Whale, Aronofsky sembra voler ripetere il suo successo con un claustrofobico dramma familiare in cui Brendan Fraser, condannato per anni all’ostracismo, offre un’interpretazione sensazionale. Due lavori sulle fisicità degli attori apparentemente diverse, ma completementari: il corpo come riflesso di mancanze e dipendenze, come autoflagellazione, è un discorso che Aronofsky porta avanti fin da Requiem for a Dream (2001).

 

The Whale recensione del film

Salvare gli altri per salvare se stessi

Charlie è assistito quotidianamente da Liz (Hong Chau), un’infermiera risoluta e integerrima che lo aiuta nella difficilissima gestione della sua condizioni fisica precaria, anche se, come dicevamo, questa incommensurabile afflizione affonda le radici in un fitto arazzo di cicatrici emotive. Traumatizzato da una tragica perdita e percependo la fine dei suoi giorni, Charlie cerca di ristabilire il legame con la figlia diciassettenne Ellie, ma il peso del tempo perduto si rivela un fardello difficile da portare: ci sono verità dal passato che è dura affrontare da soli. Eppure Charlie capisce che, se non può salvare se stesso, può almeno tentare di salvare gli altri, il che implica trovare un canale per intercettare il buio dell’abisso ed emergere dalle acque.

Abbracciando una messa in scena più classica e ortodossa, Aronofsky prende le distanze dalla sperimentazione formale e narrativa che ci aveva proposto con Madre! (2017), ma non abbandona l’attenzione verso spazi e situazioni claustrofobiche. Contenendo il proprio estro creativo dal punto di vista formale, Aronofsky si butta a capofitto nella drammatizzazione di relazioni scomposte e brutali, ma anche inaspettate e di breve durata, e che possiamo veramente interpretare solo rifacedoci alla biografia dell’autore del testo teatrale. L’eccesso, la tendenza verso gli estremi di Aronofsky, qui è rappresentata al meglio dal processo autodistruttivo del protagonista: grottesche aritmie e rischi di soffocamento, abbuffate selvagge, cadute, un’immobilità lacerante, anche se il dolore più lancinante per Charlie risiede nel suo cuore. Mentalmente, è lucidissimo, colto, accomodante. La letteratura, insegnata e visitata quotidianamente, è l’unico canale di comunicazione che Charlie ha con il mondo esterno. Nonostante sia un grandissimo comunicatore, si serve però spesso delle parole degli altri per fermare il pericolo, fisico e mentale.

Charlie ci appare come un personaggio toccato fin troppo dalla sventura, infausta circostanza che Aronofsky accentua invitando la maggior parte dei personaggi a trattarlo con disprezzo; è quasi come se Charlie cercasse di indurre chi gli sta intorno a cadere nel disinteresse, proprio perché egli è il primo che sembra non preoccuparsi del suo stato di salute. Tuttavia, pian piano si disvelerà ai nostri occhi il retroscena morale e idelogico di questa nuova “preghiera cinematografica” di Aronofsky, che si aggrappa nuovamente al concetto di fede nel prossimo e all’idea della conquista di una certa luce (o elevazione esistenziale) attraverso il sacrificio.

La fenomenale performance di Brendan Fraser

In questo cammino verso la morte/rinascita, Charlie non è però mai solo: certo, il dialogo con gli altri è difficile, ma c’è sempre qualcuno che vuole entrare in casa. Il delivery della pizza, il giovane evangelizzatore Thomas, la figlia Ellie e perfino l’ex moglie. L’espressività emotiva guida la penna di The Whale e la caratterizzazione di Charlie che, tra un inciampo e l’altro, si consolida come uno dei personaggi che non dimenticheremo facilmente nella prossima stagione degli Oscar.

The Whale dà infatti il meglio di sé quando Aronofsky lascia che Fraser sia Fraser. Sotto i chili di protesi c’è la stessa star sincera e dal cuore aperto che ha conquistato il pubblico negli anni Novanta: questo emerge soprattutto nel rapporto con l’infermiera Liz, veicolo per accedere non solo all’anima di Charlie ma anche alla star che vi è sotto. La dolcezza dell’anima di Fraser emerge lentamente come un potente contrappeso alla brutalità della condizione che lo consuma.

Dall’interiorità più pura passiamo all’immensità celestiale con The Whale, che conserva alcuni dei tratti di scrittura archetipici di Aronofsky ma ci fa un regalo immenso: lasciare spazio alle storia. A quella di Charlie, prima di tutto, di purezza e redenzione, a quella delle famiglie e del loro potere salvifico, e a quella di un regista che si avvicina allo spettatore come mai aveva fatto prima.

MUBI ha acquisito per l’Italia Passages di Ira Sachs con Ben Whishaw e Franz Rogowski

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MUBI, distributore globale, servizio di streaming e società di produzione, ha acquisito al 73° Festival Internazionale del Cinema di Berlino l’acclamato film Passages di Ira Sachs per l’Italia. Il film, presentato in anteprima europea al 73° Festival Internazionale del Cinema di Berlino, sarà distribuito nel corso del 2023.

In seguito all’anteprima mondiale al Sundance Film Festival 2023, MUBI ha acquisito il film per gli Stati Uniti, il Regno Unito, l’Irlanda e l’America Latina. MUBI ha ora acquisito il film per altri territori europei, tra cui Germania, Austria, Italia, Turchia e Benelux, quest’ultimo in collaborazione con Imagine Film Distribution.

Diretto da Ira Sachs (I toni dell’amore, Little Men) e prodotto da Saïd Ben Saïd (Elle, Bacarau) e Michel Merkt (Toni Erdmann), Passages è interpretato da Ben Whishaw (Skyfall, Paddington, Women Talking), Franz Rogowski (Great Freedom, Transit, Victoria, Freaks Out) e dalla vincitrice della Palma d’Oro Adèle Exarchopoulos (La Vita di Adele, Les Cinq Diables, Generazione Low Cost).

Ira Sachs è tornato quest’anno al Sundance con Passages, suo sesto lungometraggio al festival, dove il film è stato accolto con grande positività in seguito alla sua anteprima mondiale. Lodato da The Hollywood Reporter come un “ritratto acuto e superbamente interpretato di mutevoli dinamiche di potere”, da Indiewire come “crudo e incisivo”, da Screen Daily come “sicuro di sé e provocatorio” e da The Playlist come “irresistibile”, Passages uscirà nelle sale nel 2023.

La trama del film

Dopo aver completato il suo ultimo progetto, il regista Tomas (Franz Rogowski) inizia in maniera impulsiva un’intensa relazione con una giovane insegnante, Agathe (Adèle Exarchopoulos). Per Tomas, la novità di stare con una donna è un’esperienza eccitante che desidera approfondire, nonostante il suo matrimonio con Martin (Ben Whishaw). Quando anche Martin inizierà ad avere una relazione extraconiugale, Tomas riporterà la sua attenzione sul marito. Ambientato nella Parigi contemporanea, PASSAGES descrive una continua lotta di desiderio tra tre persone, dove la felicità è appena fuori portata. Con una fotografia raffinata e interpretazioni oneste e ricche di sfumature, Sachs ha creato un dramma intimo che esplora le complessità, le contraddizioni e le crudeltà dell’amore e del desiderio.

In viaggio con Eugene Levy, la recensione della serie Apple Tv+

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In viaggio con Eugene Levy, la recensione della serie Apple Tv+

La pandemia del 2020 ha messo in pausa il mondo, soprattutto ha interrotto per molti mesi in maniera totale, l’abitudine al viaggio. Aeroporti, porti e stazioni chiuse non hanno visto più passeggeri, viaggiatori, persone che si spostano da una parte all’altra della Terra per dovere o per piacere, per festeggiare, per scoprire, per raggiungersi.

E mentre il mondo finalmente ha ripreso a muoversi, prima con cautela e sospetto, poi sempre più freneticamente, di nuovo come nel pre-pandemia, arriva su Apple Tv+ una nuova docu serie che ha proprio nel valore del viaggio e della scoperta il suo cuore pulsante. Si intitola In viaggio con Eugene Levy ed è condotto proprio dall’attore vincitore dell’Emmy per Schitt’s Creek che ci fa da guida in otto location del mondo.

Dal Nord Europa al cuore desertico degli Stati Uniti fino a Venezia o alla foresta pluviale, Levy raggiunge posti inesplorati, location lussuose, capanne in mezzo al nulla, deserti, pianure, ghiacciai, boschi, lagune e vulcani. Insomma viaggia (sempre in tutta sicurezza, si intende) alla scoperta di posti particolari e usi e costumi del posto, con la cauta curiosità che, come ha lui stesso dichiarato, non è mai stata una sua caratteristica predominante. Tuttavia, la chiave della serie è proprio qui, nella riluttanza del suo protagonista al viaggio.

In viaggio con Eugene Levy, le avventure di un viaggiatore riluttante

Il concetto chiave dello show è meglio espresso infatti nel titolo originale che recita: The Reluctant Traveller, il viaggiatore riluttante, appunto. Ma perché dovremmo seguire le avventure di un uomo che non vuole averne? Perché Levy si mette continuamente fuori dalla sua zona di conforto per provare esperienze nuove e incontrare non solo persone ma modi di vita differenti.

Ogni episodio è un’avventura nuova, tutta raccontata con il tono sempre elegante, composto, ironico e gentile di Levy, che, dentro una lussuosa suite sul Canal Grande, o una cuccetta di legno dentro a una foresta lappone, approccia ogni momento con la stessa distaccata curiosità. È come se si ponesse di fronte a tutte le circostanze con grande scetticismo, pur rimanendo sempre possibilista. Dopotutto solo provando delle esperienze si può capire se fanno per noi o meno, ed è quello che fa Eugene Levy in ognuno degli otto episodi di cui è composta la serie, in ognuna delle otto location in cui la serie ci accompagna.

In viaggio con Eugene LevyL’immersione in un bagno di suoni alle Maldive, il galleggiamento sul ghiaccio in Finlandia, il contatto con la Nazione Navajo nello Utah, il comando di una barca a vela a Lisbona, l’assaggio della cultura culinaria di Tokyo e il viaggio nella giungla della Costa Rica sono solo alcune delle esperienze di cui Levy gode nella serie, ed è chiaro che In viaggio con Eugene Levy ha uno scopo molteplice.

Perché se da una parte la serie può anche soltanto mostrare dei luoghi che per alcuni restano delle mete irraggiungibili e da sogno, può essere anche un invito al viaggio vero e proprio, un modo per scegliere la prossima vacanza, ma anche la conferma che solo uscendo dalla propria zona di conforto si può imparare ad apprezzare e amare quello che ci circonda. Perché viaggiare apre la mente, allarga gli orizzonti e ci fa diventare cittadini del mondo, anche se magari non siamo proprio appassionati di avventura e non abbiamo particolari curiosità nemmeno per quello che mangia il nostro vicino di casa.

DJANGO: oggi il terzo e quarto episodio su SKY e NOW

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DJANGO: oggi il terzo e quarto episodio su SKY e NOW

Il Texas del 1800, un luogo violento e inospitale dove ogni giorno si rinnova l’eterna lotta dell’uomo per la sopravvivenza. È il mondo senza legge di DJANGO, “lo straniero” protagonista del western Sky Original che omaggia il classico di Sergio Corbucci, da oggi venerdì 24 febbraio con due nuovi episodi (terzo e quarto, disponibili anche on demand) in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW.

Lo scontro tra due tra due visioni contrapposte, tra due città fondate su valori incompatibili, fa da sfondo alle vicende di un uomo in cerca di redenzione e perdono, ma anche di giustizia. Arrivato a New Babylon col solo intento di uccidere gli assassini della sua famiglia, Django (Matthias Schoenaerts) viene coinvolto nelle vicende della comunità che abita questa utopia fatta città, impegnata a contrastare le rivendicazioni sempre più pressanti di Elizabeth Thurman (Noomi Rapace) sulle terre su cui sorge New Babylon, specie ora che sotto quelle stesse terre è stato trovato l’oro nero.

È proprio per estrarre questo petrolio che Django, la figlia che pensava perduta, Sarah (Lisa Vicari), John Ellis (Nicholas Pinnock) con i suoi figli proveranno a comprare una trivella da un vecchio sodale di John, Walter Breaver, e dal suo socio, Oscar Beaunney, interpretato da Manuel Agnelli, guest-star del terzo episodio. Ma niente è facile in un mondo dove ognuno sembra agire per il proprio tornaconto e dove allo stesso tempo le storie di tutti sono molto più legate di quanto si possa credere. Django è ancora molto lontano da quel che cerca – quel perdono che sua figlia non sa ancora dargli, perché convinta che siano proprio le mani di suo padre a essere sporche del sangue della sua famiglia, ignara di quali siano state le motivazioni che hanno determinato le sue scelte. A rinfrancare l’uomo, le sagge parole del reverendo Jan, interpretato da Franco Nero.

Il cast: Matthias Schoenaerts interpreta l’iconico personaggio del titolo, accanto a Nicholas Pinnock nei panni di John Ellis, il visionario fondatore di New Babylon, a Lisa Vicari, che nella serie è invece Sarah, la figlia di Django, e a Noomi Rapace nel ruolo della potente e spietata nemica di Ellis, Elizabeth Thurmann. Tra gli altri interpreti: Jyuddah Jaymes, Benny O. Arthur e Eric Kole nei panni dei figli di John Ellis, Tom Austen in quelli del cowboy Eljiah Turner e Camille Dugay che sarà Margaret, la moglie di DJANGO. Con, Manuel Agnelli, Vinicio Marchioni, Thomas Trabacchi. E a omaggiare il mito del western di culto di Sergio Corbucci, la partecipazione straordinaria di Franco Nero.

DJANGO è una prestigiosa serie TV in dieci episodi completamente girati in inglese prodotta per Sky e CANAL+ da Cattleya e Atlantique Productions (parte di Mediawan) e co-prodotta da Sky Studios e CANAL+, in collaborazione con STUDIOCANAL e Odeon Fiction e con il sostegno del Ministero della Cultura italiano e del governo rumeno.

DJANGO, la trama del terzo episodio

John, Django, Sarah, Phillip, Seymour e Kevin raggiungono Walter, un vecchio amico di John, a Nagadoches, per provare a comprare una trivella. Elizabeth, informata dalla sua nuova spia dentro New Babylon, assalta la fattoria di Walter. Anche questa volta però il suo attacco fallisce. Ora che può estrarre il petrolio, la comunità di New Babylon intravede la fine della miseria per la propria città.

DJANGO, la trama del quarto episodio

Django e Seymour scendono lungo il fiume fino a Pueblo per vendere il petrolio estratto a New Babylon, ma vengono attaccati da un gruppo di mercenari che catturano Seymour per portarlo da Elizabeth. John, Sarah, Django, Kevin e Phillip non hanno altra scelta: devono trovare un modo per liberarlo e farlo fuggire da Elmdale.

Sei Donne – il mistero di Leila, dal 28 febbraio in prima visione su Rai1.

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La scomparsa di una ragazzina, Leila, e del suo patrigno Gregorio, è il mistero attorno al quale si sviluppa il racconto della nuova serie Rai “Sei Donne – il mistero di Leila”, una produzione IBC Movie in collaborazione con Rai Fiction, creata da Ivan Cotroneo e Monica Rametta, per la regia di Vincenzo Marra, in onda in tre puntate da 100 minuti da martedì 28 febbraio in prima visione su Rai1.
 
Un giallo psicologico nel quale la ricerca della verità si incrocia con le storie di sei donne di oggiAnna, Michela, Alessia, Viola, Aysha, Leila – ciascuna con un proprio vissuto, ciascuna con i propri segreti, rappresentative di un universo femminile contemporaneo, tra determinazione e fragilità, amore e odio, costrizioni e libertà. 
 
Un nuovo capitolo della scrittura televisiva di Ivan Cotroneo e Monica Rametta, che portano ancora una volta al pubblico Rai un’avvincente trama mistery. L’occasione per indagare la psicologia di personaggi complessi e sfaccettati, con particolare attenzione al tema del riscatto femminile, già sperimentato in acclamate fiction Rai come “Un’altra vita”, “Sorelle”, “Mentre ero via”. La regia è affidata a Vincenzo Marra, pluripremiato regista cinematografico apprezzato anche all’estero (“Tornando a casa”, “L’ora di punta”, “L’equilibrio”) che firma la sua prima regia televisiva, in una serie innovativa e corale che unisce un cast di grandi nomi a un approccio produttivo e narrativo autoriale.  
 
Protagonista Maya Sansa, nel ruolo del Pubblico Ministero di Taranto Anna Conti, stimata e autorevole professionista con un problema di alcolismo,riaffiorato dopo la fine del suo matrimonio, che la rende dura nei rapporti interpersonali, soprattutto con il nuovo ispettore Emanuele (Alessio Vassallo), appena arrivato in Procura. Trovando nella sparizione di Leila( Silvia Pacente) delle analogie con il suo passato, Anna si butta senza tregua nella risoluzione del caso, inizialmente sottovalutato dalla Procura come un semplice allontanamento volontario, ma sul quale sembrano aleggiare bugie, incongruenze e testimonianze poco convincenti. Intorno al “mistero di Leila” ruotano le protagoniste della serie: Michela (Ivana Lotito), la zia materna, chirurgo ortopedico, Alessia (Denise Tantucci), l’allenatrice di atletica, Aysha (Cristina Parku), la migliore amica di Leila e Viola (Isabella Ferrari), la vicina di casa.
 
Nulla è scontato e prevedibile in questo intreccio noir che si dipana, puntata dopo puntata, offrendo allo spettatore indizi, conferme, confessioni, inaspettati risvolti e giochi di ruolo capaci di condurlo, senza rassicurazioni né retorica, alla verità.
 
Arricchiscono il cast Maurizio Lastrico, nel ruolo di Gregorio, il patrigno di Leila, Pier Giorgio Bellocchio, nei panni di Roberto Conti, l’ex marito di Anna e Gianfelice Imparato, che interpreta il Procuratore capo Marcello Trifoni, molto vicino ad Anna, con lei duro e protettivo allo stesso tempo.
 
Realizzata con il contributo di Apulia Film Fund della Fondazione Apulia Film Commission, la serie restituisce la fotografia di una Taranto inedita e contemporanea, a fare da cornice a un racconto corale dove le storie dei protagonisti si intrecciano con un tessuto territoriale lontano da stereotipi.
 
“Sei Donne – Il Mistero di Leila” è una produzione IBC Movie in collaborazione con Rai Fiction, in onda da martedì 28 febbraio in prima serata su Rai1 per 3 puntate (3 episodi da 100 minuti). Creata da Ivan Cotroneo e Monica Rametta. Prodotta da Beppe Caschetto e Anastasia Michelagnoli. Produttori Rai Leonardo Ferrara, Francesca Loiero e Daniela Troncelliti.  Regia di Vincenzo Marra.

X-Men: James Marsden tornerebbe a interpretare Ciclope!

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X-Men: James Marsden tornerebbe a interpretare Ciclope!

I piani dei Marvel Studios per il franchise degli X-Men rimangono un mistero per adesso, e non prevediamo di vedere l’MCU raccontare la squadra mutante fino alla fine della Saga del Multiverso. Tuttavia, con Deadpool 3 all’orizzonte e Hugh Jackman destinato a tornare nei panni di Wolverine in quel film, si comincia a speculare sul serio su quando vedremo i membri della squadra di Xavier.

Il trequel di Shawn Levy includerà sicuramente molti volti familiari, mentre continuano a circolare voci sul fatto che il team originale del grande schermo abbia in qualche modo a che fare con Avengers: Secret Wars.

Durante una recente intervista sul tappeto rosso, a James Marsden, che ha interpretato Ciclope nei film di Bryan Singer, è stato chiesto ancora una volta della possibilità di tornare nei panni di Scott Summers.

Il suo personaggio è sempre stato messo in ombra da Wolverine nei film degli X-Men di Bryan Singer, cosa che non rispecchia affatto la grande importanza che Scott ha nel franchise a fumetti, in cui per un periodo abbastanza lungo ha guidato la squadra degli Men al posto di Xavier.

“Certo. Sì, voglio dire, io do grande importanza al materiale di partenza, qual è la storia e cosa farebbe il personaggio in questione, ma Ciclope è un personaggio che ho interpretato e mi sta molto a cuore – dice Marsden – E quella famiglia mi manca molto. Abbiamo creato qualcosa di molto speciale con i primi due film di ‘X-Men’ e sì, mi piacerebbe esplorarlo”.

Ciclope merita un’altra possibilità e sarebbe fantastico vederlo mostrare di cosa è capace in uno dei prossimi film dei Vendicatori, specialmente con il Multiverso in ballo.

https://twitter.com/TheWrap/status/1627375775690428421?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1627375775690428421%7Ctwgr%5E5c5632a62c489b46699954f139292b9ff72de9a9%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fcomicbookmovie.com%2Fx_men%2Fx-men-star-james-marsden-is-still-willing-to-return-as-cyclops-if-marvel-studios-reaches-out-a200684

Steve Rogers è vivo nel MCU? Anthony Mackie risponde!

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Steve Rogers è vivo nel MCU? Anthony Mackie risponde!

I Marvel Studios hanno gestito l’allontanamento dal MCU di Chris Evans in un modo molto strano. Mentre la maniera in cui la storia di Steve Rogers è finita in Avengers: Endgame sembrava giusta, The Falcon and The Winter Soldier – una storia su Captain America – non ha fatto menzione dell’eroe a parte il fatto che è “andato”. Il mondo sembra credere che Steve sia morto, qualcosa che era evidente dalla trasformazione della Statua della Libertà in Spider-Man: No Way Home.

Ci piacerebbe pensare che Captain America: New World Order affronterà più direttamente cosa sta succedendo con l’ex Captain America, ma non c’è alcuna garanzia in questo senso. Tuttavia, il successore di Evans, Anthony Mackie, sembra suggerire fortemente che Steve è davvero vivo e vegeto durante una recente intervista su Jimmy Kimmel Live.

Quando Kimmel ha sottolineato che non abbiamo mai visto Cap morire, l’attore ha risposto: “Questo significa che non è morto! Perché stai cercando di uccidere Steve? Questa è discriminazione basata sull’età… non c’è niente di sbagliato in un vecchio Cap!”

Dopo aver scherzato con l’ospite, a Mackie è stato chiesto a bruciapelo se Steve è vivo. “Sì! Penso di sì! Non l’ho visto morire! Non lo so, ho visto Chris due settimane fa, e aveva un bell’aspetto.” Non è chiaramente una conferma ufficiale, ma sarebbe interessante capire in che modo questo tipo di domanda influenzerebbe il film e il MCU.

Ci sarebbe ancora tanto da raccontare su Steve, visto che su Terra-616 è rimasto con Peggy Carter e hanno vissuto una vita insieme. Ma aspetteremo pazienti di scoprire novità in merito.

Captain America: New World Order

Julius Onah dirige Captain America: New World Order, su una sceneggiatura di Malcolm Spellman e Dalan Musson. Il cast comprenderà Anthony Mackie nei panni di Sam Wilson/Captain America, Danny Ramirez nei panni di Joaquín Torres/Falcon, Tim Blake Nelson nei panni di Samuel Sterns/Leader, Carl Lumbly nei panni di Isaiah Bradley e Shira Haas nei panni di Ruth Bat-Seraph/Sabra. L’uscita al cinema è prevista per il 3 maggio 2024.

Jake Schreier dirigerà Thunderbolts e si baserà su una una sceneggiatura di Eric Pearson. Il cast dell’ensemble è composto da Florence Pugh come Yelena Belova, Sebastian Stan come Bucky Barnes/Winter Soldier, Wyatt Russell come John Walker/US Agent, Olga Kurylenko come Antonia Dreykov/Taskmaster, David Harbour come Alexei Shostakov/Red Guardian, Hannah John-Kamen come Ava Starr/Ghost, e Julia Louis-Dreyfus come Contessa Valentina Allegra de Fontaine. Thunderbolts uscirà nei cinema il 26 luglio 2024.

Tom Cruise rivela quanto è arrivato vicino a interpretare IRON MAN nel MCU

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Sappiamo già da tempo che un film su Iron Man in produzione prima del film del 2008 avrebbe dovuto essere interpretato da Tom Cruise nei panni Tony Stark. All’epoca il progetto era supervisionato da Avi Arad che ha poi prodotti l’altro film e i recenti Morbius e Venom. Proprio quel progetto si è poi concretizzato e trasformato nell’Iron Man del 2008 con protagonista assoluto Robert Downey Jr. È lì che è iniziato l’MCU, e mentre Downey ha fatto suo l’eroe, molti fan non riescono ancora a togliersi dalla mente l’immagine di Tom Cruise nei panni Iron Man.

Ebbene, oggi in un’intervista recentemente riemersa con Phase Zero, a  Tom Cruise è stato chiesto quanto fosse stato vicino realmente ad interpretare Iron Man. “Non vicino, non vicino”, conferma. “Adoro Robert Downey Jr e non riesco a immaginare nessun altro in quel ruolo… penso che sia perfetto per lui.” Per quanto riguarda la possibilità di interpretare un supereroe, Cruise aggiungeva: “Guardo un film e non escludo nulla. Qual è la storia, qual è il personaggio, mi interessa? Sento che questo è interessante e mi chiedo in cosa un pubblico vorrebbe vedermi? Cosa posso imparare e come posso contribuire? Questo è davvero il modo in cui guardo le cose “.

Anche l’anno scorso, ci sono state voci secondo cui la star di Top Gun: Maverick aveva girato un ruolo cameo in Doctor Strange nel Multiverso della Follia, mentre le teorie dei fan continuano a turbinare sul fatto che Cruise potrebbe far parte di Avengers: Secret Wars. Ma c’è da dire che l’attore è notoriamente schizzinoso con i suoi progetti e non consente che la sua somiglianza venga utilizzata nel merchandising, quindi questo potrebbe chiudergli la porta per interpretare una variante di Iron Man.

Ant-Man and The Wasp: Quantumania, foto dietro le quinte mostrano la trasformazione di Jonathan Majors

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Come c’era da aspettarselo sopratutto dopo aver visto la prima stagione della serie di LOKI, nel film Ant-Man and the Wasp: Quantumania, abbiamo potuto ammirare diverse varianti del personaggio di Kang il Conquistatore interpretato Jonathan Majors. Tra le milioni di varianti è salta all’occhio una sorta di triade che dovrebbero rappresentare i i più potenti eroi del multiverso che toccherà affrontare nel futuro.

Avengers: The Kang Dynasty fornirà sicuramente alcune risposte in merito a questo ma oggi ci concentreremo su alcune curiosità che abbiamo scovato proprio riguardo a queste varianti. Nello specifico abbiamo scovato via CBM alcune foto dietro le quinte appena pubblicate confermano che rivelano come Jonathan Majors abbia indossato molte protesi per dar vita ad almeno una delle varianti viste. Non siamo sicuri di dove abbiano avuto origine queste immagini, ma sono chiaramente legittime. Ant-Man and the Wasp: Quantumania è attualmente nelle sale.

Ant-Man and the Wasp: Quantumaniail trailer

Il nuovo film Marvel Studios Ant-Man and the Wasp: Quantumania, che dà il via alla Fase 5 del Marvel Cinematic Universe, arriverà il 15 febbraio nelle sale italiane, distribuito da The Walt Disney Company Italia. L’epica avventura presenta l’antagonista più potente del MCU fino ad ora: Kang il Conquistatore.

Nel film, che dà ufficialmente il via alla Fase 5 del Marvel Cinematic Universe, i Super Eroi Scott Lang (Paul Rudd) e Hope Van Dyne (Evangeline Lilly) tornano per continuare le loro avventure come Ant-Man and The Wasp. Insieme ai genitori di Hope, Hank Pym (Michael Douglas) e Janet Van Dyne (Michelle Pfeiffer), la famiglia si ritrova a esplorare il Regno Quantico, a interagire con nuove strane creature e a intraprendere un’avventura che li spingerà oltre i limiti di ciò che pensavano fosse possibile. Diretto da Peyton Reed e prodotto da Kevin Feige, p.g.a. e Stephen Broussard, p.g.a., Ant-Man and the Wasp: Quantumania è interpretato anche da Jonathan Majors nel ruolo di Kang, David Dastmalchian nel ruolo di Veb, Katy O’Brian nel ruolo di Jentorra, William Jackson Harper nel ruolo di Quaz e Bill Murray in quello di Lord Krylar.

Il Signore degli Anelli: la WB ha tenuto Peter Jackson aggiornato “in ogni fase del processo”

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Abbiamo riportato ieri sera la notizia che la Warner Bros è al lavoro su nuovi film tratti da Il Signore degli Anelli. Adesso, sempre tramite Variety, arriva la conferma che Peter Jackson è stato non solo informato, ma coinvolto dallo studio a ogni passo relativo a questa nuova serie di film, per i quali non abbiamo però ancora informazioni di titoli o argomenti.

Nessun regista è stato ancora coinvolto nei progetti, ma in una dichiarazione a Variety, Jackson e i suoi principali collaboratori de Il Signore degli Anelli, Fran Walsh e Philippa Boyens, hanno affermato che Warner Bros. ed Embracer “ci hanno tenuti aggiornati in ogni fase del processo.” “Non vediamo l’ora di parlare ulteriormente con loro per ascoltare la loro visione del franchise che va avanti”, hanno detto Jackson, Walsh e Boyens.

Non sappiamo ancora se questo vorrà dire un coinvolgimento diretto di Peter Jackson nel progetto, tuttavia possiamo essere rassicurati dal fatto che il regista sarà informato, e forse anche consultato per la realizzazione di altre storie per il cinema ambientate nella Terra di Mezzo.

Oscar 2023: The Space Cinema propone i film candidati, ecco il programma

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In attesa della notte degli Oscar 2023, uno degli appuntamenti mondiali più iconici dell’anno, che si terrà il prossimo 12 marzo presso il Dolby Theatre di Los Angeles, The Space Cinema offre agli spettatori un’occasione imperdibile. Infatti, sarà possibile rivedere i grandi titoli candidati agli Academy Awards in tutte le sale italiane del circuito, grazie a un calendario speciale di proiezioni.

Si partirà lunedì 27 febbraio con il film Marcel the Shell, candidato come miglior film d’animazione; il giorno successivo, martedì 28 febbraio, sarà la volta di Elvis, opera dedicata alla leggendaria figura del cantante e attore statunitense, che ha ottenuto ben 8 nomination; mercoledì 1 marzo spazio al film rivelazione dell’anno, Everything Everywhere All at Once, che vanta 11 candidature tra cui quelle di miglior film e migliore regia. Domenica 5 marzo sarà possibile assistere alla proiezione anticipata del mattino di tutti e tre i film. 

L’iniziativa proseguirà lunedì 6 marzo con Tárcandidato a 6 premi Oscar, tra cui miglior film e migliore attrice per la straordinaria interpretazione di Cate Blanchett. Martedì 7 marzo sarà proiettato l’action movie Top Gun: Maverick, candidato a 5 statuette d’oro; mercoledì 8 marzo in sala ci sarà Gli Spiriti dell’Isola, che concorre anche per la statuetta destinata al miglior film. Infine, domenica 12 marzo sarà nuovamente possibile partecipare alla proiezione mattutina dei tre film.

È possibile prenotare il proprio posto in sala nell’apposita sezione del sito di The Space Cinema al link: https://www.thespacecinema.it/iniziative/film-da-oscar

The English con Emily Blunt su Paramount+ dall’8 marzo

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The English con Emily Blunt su Paramount+ dall’8 marzo

Paramount+ presenta The English, la nuova serie originale interpretata da Emily Blunt che sarà disponibile sul servizio di streaming a partire da mercoledì 8 marzo.

The English è un western epico in sei episodi con protagonisti Emily Blunt (“A Quiet Place”, Sicario) e “Chaske Spencer” (“The Twilight Saga”, “Banshee”) ed è scritto e diretto dal pluripremiato Hugo Blick (“The Honourable Woman”, “Black Earth Rising”, “The Shadow Line”).

La serie prende i temi centrali dell’identità e della vendetta per raccontare una parabola unica e avvincente sulla razza, il potere e l’amore. Un’aristocratica inglese, Lady Cornelia Locke, interpretata da Emily Blunt, e un ex scout di cavalleria di Pawnee, Eli Whipp (Chaske Spencer), si incontrano nel 1890 in America centrale per attraversare un territorio violento costruito sui sogni e sul sangue. Cornelia vuole vendicarsi dell’uomo che considera responsabile della morte del figlio e convince Eli Whipp a lasciarla viaggiare con lui, il quale scopre che la ragazza è molto più capace e intraprendente in materia di sopravvivenza di quanto ci si potesse aspettare.

Entrambi hanno un chiaro senso del loro destino, ma nessuno dei due è consapevole che esso è radicato in un passato comune. Devono affrontare ostacoli sempre più terrificanti che li metteranno a dura prova, fisicamente e psicologicamente. Ma ogni ostacolo li avvicina alla loro destinazione finale, la nuova città di Hoxem, Wyoming. È qui che, dopo un’indagine da parte dello sceriffo locale Robert Marshall (Stephen Rea) e della giovane vedova Martha Myers (Valerie Pachner) su una serie di bizzarri e macabri omicidi irrisolti, che si comprenderà veramente tutta la portata della loro storia intrecciata e si affronterà il futuro che dovranno vivere.

Tra gli interpreti anche Rafe Spall nel ruolo di David Melmont; Tom Hughes nel ruolo di Thomas Trafford; Ciarán Hinds nel ruolo di Richard M Watts e Toby Jones nel ruolo di Sebold Cusk.

The English è una serie prodotta dalla pluripremiata casa di produzione Drama Republic (“Doctor Foster”, “Us”) per BBC Two e BBC iPlayer nel Regno Unito, e Prime Video negli Stati Uniti, Canada, Australia e Nuova Zelanda, in associazione con All3Media international.

Colin Wratten è produttore; co-Produttore è Daniel Toland; Arnau Valls Colomer è il direttore della fotografia; Phoebe de Gaye, costumista; Lesley Lamont-Fisher è Hair and Make-Up Designer mentre Chris Roope è Production Designer; il compositore è Federico Jusid.

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