Un film documentario interamente
dedicato alla vita e all’opera di Roman Polanski. Uno dei più grandi maestri del cinema
contemporaneo si racconta
Tante clip per Roman Polanski: A film memoir!
Tanner Buchanan: 10 cose che non sai sull’attore
Nonostante la sua giovane età, l’attore Tanner Buchanan vanta già diversi ruoli cinematografici e televisivi che gli hanno permesso di affermarsi presso il grande pubblico. Destregiandosi tra ruoli e generi diversi, egli sta dimostrando di poter essere un valido interprete, capace di calarsi in contesti e panni variegati e di mettere in mostra sempre nuovi aspetti del suo talento. Per il futuro, sono tante le aspettative nei suoi confronti.
Ecco 10 cose che forse non sai su Tanner Buchanan.
Tanner Buchanan: i suoi film e le serie TV
1. È celebre per alcune serie TV. L’attore ha debuttato nel 2010 come comparsa in un episodio di Modern Family, per poi apparire in serie come Grey’s Anatomy (2013), The Goldbergs (2013-2014), Girl Meets World (2015), The Fosters (2016) e Le amiche di mamma (2017). È diventato poi celebre per il ruolo di Leo Kirkman nella serie Designated Survivor (2016-2019), figlio del protagonista Tom, interpretato da Kiefer Sutherland. In seguito ha recitato in Game Shakers (2015-2019) e, dal 2018, interpreta Robert Keen in Cobra Kai.
2. Ha recitato in alcuni noti film. Nel corso della sua carriera Buchanan ha avuto modo di recitare anche in alcuni film, tra cui si anoverano Jake Squared (2003), Bastardi insensibili (2015), Anything (2017), Max Winslow and the House of Secrets (2019), Crudele fissazione (2019) e Chance (2020). Nel 2021 è tra i protagonisti del film Netflix He’s All That, con il ruolo di Cameron Kweller. Nel 2022 interpreta invece Apollo nel film The Hyperions.
Tanner Buchanan in Game Shakers
3. Ha recitato in alcuni episodi della sitcom. Tra il 2015 e il 2019 l’attore ha preso parte a 6 episodi della sitcom Game Shakers, incentrata su un gruppo di ragazzi che gestiscono una società di sviluppo di videogiochi. Tanner ha in tale contesto il ruolo ricorrente di Mason Kendall, ragazzo per cui la protagonista Babe ha una cotta. Sfortunatamente per lei, nell’episodio The Mason Experience, egli decide di trasferirsi in Florida, abbandonando dunque la serie.
Tanner Buchanan in Modern Family
4. Ha debuttato sul piccolo schermo con la celebre sitcom. Quella di Modern Family è una delle più longeve e apprezzate sitcom degli ultimi anni. Sono tanti gli attori che vi hanno preso parte in qualità di guest star o con piccoli ruoli di inizio carriera. In questa seconda categoria si ritrova proprio Buchanan. Il suo primo ruolo sullo schermo è infatti stato in Modern Family nel 2010, dove è apparso nell’episodio della seconda stagione “Halloween” in qualità di comparsa.
Tanner Buchanan in Sinister Seduction
5. È tra i protagonisti del film thriller. Tra gli ultimi film a cui Buchanan ha preso parte vi è Sinister Seduction, in italiano tradotto come Crudele fissazione. In questo l’attore interpreta Dylan, un ragazzo molto popolare che stringe amicizia con Anthony, il quale insieme alla madre Sharon sta attraversando il lutto per la scomparsa del padre. È proprio a Sharon che Dylan sembra essere interessato, con un terribile segreto da rivelare al momento più opportuno. Si tratta di un film che ricorda vagamente Il ragazzo della porta accanto e che ha permesso a Tanner di farsi vedere anche in vesti diverse dalle solite.
Tanner Buchanan in Cobra Kai
6. È tra i protagonisti della serie. Nella popolarissima serie Netflix Cobra Kai sono presenti tanto nomi celebri del franchise di Karate Kid quanto anche nuovi interpreti. Tra questi è proprio Tanner Buchanan, che ricopre il ruolo di Robert Swayze “Robby” Keene, figlio del protagonista Johnny Lawrence, verso il quale il ragazzo prova molto risentimento. Nel corso della serie egli si frapporrà tra il padre e lo storico rivale Daniel LaRusso, dimostrando di meritarsi le attenzioni di entrambi.
7. È un vero esperto di arti marziali. Tanner Buchanan ha il maggior addestramento nelle arti marziali dei principali attori di tutti e 4 i film di Karate Kid più questa serie, con una cintura viola in Taek Won do, ed essendo circa a metà strada per una cintura nera. Tuttavia, se si dovesse includere il riavvio del franchise del 2010, Jackie Chan prenderebbe questo titolo poiché possiede già una cintura nera nelle arti marziali.
Tanner Buchanan e Steve Buchanan
8. Non è parente del giocatore di football. Alcuni siti riportano erroneamente un legame di parentela tra l’attore e Steve Buchanan, giocatore di football professionista. Il più delle volte, quest’ultimo viene indicato addirittura come il padre dell’attore. Il problema è che Steve Buchanan, nato nel 1903, è deceduto nel 1992, ovvero sei anni prima della nascita di Tanner. I due, dunque, non hanno nulla che li lega se non il medesimo cognome.
Tanner Buchanan è su Instagram
9. Ha un account sul celebre social.L’attore ha deciso di aprire un proprio account ufficiale su questo social che è oggi seguito da qualcosa come 4,1 milioni di persone. La sua bacheca, con circa 40 post, lo vede protagonista di momenti lavorativi, con retroscena e curiosità dai set su cui è stato. Di tanto in tanto è solito pubblicare anche qualche post relativo a momenti di svago, in compagnia di amici o della sua famiglia. Seguendolo si può dunque rimanere aggiornati sulle sue attività.
Tanner Buchanan: età e altezza dell’attore
10. Tanner Buchanan è nato a Lima, in Ohio, Stati Uniti, l’8 dicembre del 1998. L’attore è alto complessivamente 175 centimetri.
Tank Girl: Margot Robbie al lavoro sul reboot
Margot Robbie, in seno alla sua società di produzione LuckyChap, potrebbe aver trovato il suo prossimo progetto, e secondo le ultime indiscrezioni si tratterebbe del reboot di Tank Girl, il film uscito nel 1995 diretto da Rachel Talalay e tratto dall’omonimo fumetto di Jamie Hewlett e Alan Martin. A rivelarlo è proprio Martin su Twitter:
“Ho appena saputo che la compagnia di Margot Robbie ha opzionato i diritti della MGM per realizzare un nuovo film di Tank Girl e che il progetto è in sviluppo da diversi mesi. Non siamo stati contattati da nessuna delle parti coinvolte, quindi non sono sicuro se i creatori originali verranno coinvolti o meno“.
Vi ricordiamo che la protagonista del fumetto era il simbolo di una rivoluzione che puntava a scandalizzare e ribaltare i codici della tradizione e dello spirito iconoclasta punk, muovendosi nell’Australia futura e post-apocalittica. Qui Tank Girl guidava un carro armato, la sua casa itinerante, viaggiando per il paese per portare a termine una serie di obiettivi commissionati da un’oscura organizzazione.
Non è chiaro se la Robbie figurerà anche come protagonista del film o solo come produttrice. Tuttavia le pellicole finora uscite con il marchio LuckyChap hanno sempre avuto la star australiana nel cast, vedi I, Tonya, Terminal, Dreamland e l’imminente Birds Of Prey, spin-off di Suicide Squad.
https://twitter.com/AlienMartian23/status/1171057029215117313
Rivedremo presto nelle sale la Robbie in C’era una volta a Hollywood, il nuovo film di Quentin Tarantino, e a Gennaio 2020 in Birds of Prey (and the fantabulous emancipation of one Harley Quinn) al fianco di Mary Elizabeth Winstead, Jurnee Smollett-Bell (rispettivamente Cacciatrice e Black Canary), Rosie Perez (Renee Montoya), Ella Jay Basco (Cassandra Cain) e Ewan McGregor (Maschera Nera).
La prima sinossi del film riporta:
Dopo essersi separata da Joker, Harley Quinn e altre tre eroine – Black Canary, Cacciatrice e Renee Montoya – si uniscono per salvare la vita della giovane Cassandra Cain da un malvagio signore del crimine
Tango Libre recensione del film Fréderic Fonteyne
Jc è una guardia
carceraria, che vive una vita tranquilla, la sua unica stravaganza
è andare a ballare il tango una volta alla settimana. Una sera
durante la lezione gli capita di ballare con la nuova arrivata,
Alice (Anne Paulicevich). Il giorno dopo, durante l’orario
visite, scoprirà che è la moglie e la compagna di due detenuti
Fernand (Sergi Lopez) e Dominic (Jan Hammenecker),
amici di lunga data e complici di un crimine.
Tango Libre è l’ultimo capitolo della trilogia di Fréderic Fonteyne sulle donne e sull’amore, la storia è una tragicommedia che riesce con un originale ritmo narrativo a passare da un registro all’altro senza influire sull’emozione della storia, facendola evolvere in risate e riflessione. La sceneggiatura scritta da Anne Paulicevich usa la nascita, le emozioni e le strutture del tango per dare lo spessore a questi personaggi goffi e inverosimili. Il punto di vista dello spettatore è quello della guardia carceraria, interpretata da un bravissimo Francois Damiens, egli riesce ad essere l’occhio senza giudizi sulla vicenda assurda di questo nucleo familiare che convive in un esempio forzato di “famiglia allargata” che porta con sé numerosi segreti e bugie.
JC folgorato dalla sensualità di Alice
e del suo spirito sfacciato e ribelle, viene catturato nel ritmo
vorticoso di questo triangolo, registrando ogni espressione e
parola che avviene nella stanza delle visite, il vero luogo in cui
nascono gli inneschi della storia: la questione della paternità di
Antonio (Zacharie Chasseriaud) e la vita sentimentale di
Alice. Ma è attraverso il cambio di ottica di JC, che pian piano
esce dall’acquario in cui si è costretto a vivere per anni, che
assistiamo ai percorsi dei desideri che si fanno strada e che vanno
oltre le apparenze dei luoghi in cui si vive.
Il regista belga riesce ad incanalare le emozioni dei suoi personaggi, contraddistinti perlopiù da rabbia, gelosia e frustrazione nel ritmo del tango. Usa dettagli lì dove il corpo si esprime meglio al ritmo di passi e lunghi dialoghi dove vuole far arrivare la risata, bilanciando così la storia ed arricchendola di sfumature. Prezioso è il lavoro nel montaggio di Ewin Ryckaert, che in due particolari sequenze, la prima sala visite e la sequenza in carcere del ballerino Chico Frumboli sottolinea il ritmo andante dei personaggi ed il fulcro della storia, l’amore impossibile e il desiderio di libertà.
Tango Libre esprime la bravura di Fonteyne nel conoscere il linguaggio cinematografico e i generi che lo compongono imponendo così uno stile del tutto originale che lascia il segno, ma gli eventi messi in moto da sceneggiatura non riescono ad avere la stessa forza nel finale, che appare eccessivo e forzato.
Tangled ever after: Arriva un corto sul matrimonio di Rapunzel!

Tandem, serie tv: stagioni, trama, cast, trailer e dove vederla
Tandem è la serie televisiva francese creata da Jérémie Marcus per il canale francese France 3. La serie ha fatto il suo debutto in Italia su canale del digitale terrestre Giallo, in onda dal 10 settembre 2018.
La show tv ha fatto il suo debuttato con due episodi pilota il 29 marzo 2016 su France 3. In seguito al successo ottenuto, il canale ha commissionato un’intera stagione di 10 episodi che è stata trasmessa nel 2017. Una terza stagione è stata trasmessa nell’estate del 2019. La quarta stagione è attesa nel 2020.
Tandem: la trama e il cast
Nella serie tv il comandante Lea Soler viene trasferito alla squadra del capitano Paul Marchal, il suo ex marito. Saranno costretti a incontrarsi anche fuori dal lavoro perché la coppia ha due adolescenti da gestire, Alice e Thomas.
In Tandem protagonisti sono Astrid Veillon nei panni del comandante Léa Soler, Stéphane Blancafort come il capitano Paul Marchal, Piérick Tournier come tenente Erwan Lebellec, Nelly Lawson come tenente Camille Barbier, Sarah-Cheyenne come Alice, Titouan Laporte come Thomas, Renaud Leymans come il tenente Éric Vernet, François-Dominique Blin come l’avvocato Franck Marvaud e David Marchal come il colonnello Vauvert.
La prima stagione della serie televisiva Tandem, composta da 12 episodi.
1 | Nouveau Départ (pilote) | Una nuova vita | 29 marzo 2016 | 10 settembre 2018 |
2 | Double Jeu (pilote) | Doppio gioco | ||
3 | Entre sel et mer | Il mistero delle saline | 6 giugno 2017 | 17 settembre 2018 |
4 | Plongée dans le passé | La vendetta finale | ||
5 | La Tête du coupable | La testa del colpevole | 13 giugno 2017 | 24 settembre 2018 |
6 | Tour de piste | Giro di pista | ||
7 | L’Inaccessible Étoile | La stella irraggiungibile | 20 giugno 2017 | 1º ottobre 2018 |
8 | Convictions | Una storia difficile | ||
9 | Sur la route de la rédemption | Sulla strada della redenzione | 27 giugno 2017 | 8 ottobre 2018 |
10 | Les Liens du sang | Legami di sangue | ||
11 | Un anneau d’or (partie 1) | Un anello d’oro (parte 1) | 4 luglio 2017 | 15 ottobre 2018 |
Tandem: la seconda stagione
La seconda stagione della serie ttv Tandem è composta da 12 episodi e ha debuttato su France 3 il 22 maggio e si è conclusa il 26 giugno 2018. In Italia, la stagione è andata in onda dal 16 aprile al 21 maggio 2019 sul canale Giallo.
nº | Titolo originale | Titolo italiano | Prima TV Francia | Prima TV Italia |
---|---|---|---|---|
1 | Dans les mailles du filet | Tra le maglie della rete | 22 maggio 2018 | 16 aprile 2019 |
2 | Le monde du silence | Il mondo del silenzio | ||
3 | Instinct de survie | Istinto di sopravvivenza | 29 maggio 2018 | 23 aprile 2019 |
4 | À la vie, à la mort | Per la vita, per la morte | ||
5 | Le mal des profondeurs | Paura delle profondità | 5 giugno 2018 | 30 aprile 2019 |
6 | Pic Saint-Loup | Un vino pregiato | ||
7 | Obscura | Oscura | 12 giugno 2018 | 7 maggio 2019 |
8 | Le serment des compagnons | Il giuramento dei compagni | ||
9 | Touché coulé | Colpito e affondato | 19 giugno 2018 | 14 maggio 2019 |
10 | Meurtre en Ovalie | Di padre in figlio | ||
11 | Via tolosana | Via Tolosana | 26 giugno 2018 | 21 maggio 2019 |
12 | À contre-courant | Controcorrente |
Tandem: la terza stagione
La terza stagione di tandem arriverà nel 2020.
Curiosità
La serie è girata a Montpellier e in particolare nel parco Montcalm, nella ex sede della Scuola di Fanteria.
Tammy: trailer del film con Susan Sarandon e Melissa McCarthy
New Line Cinema ha diffuso online il primo trailer ufficiale di Tammy, comedy-drama che sancirà l’esordio alla regia di Ben Falcone, già attore nello sfortunato Spin Off dedicato all’universo di Friends: Joey.
Nel cast del film appariranno come protagoniste Susan Sarandon e Melissa McCarthy, moglie di Falcone nonché attrice nota principalmente per aver interpretato il ruolo di Sookie nella popolare serie Una Mamma per Amica. Melissa McCarthy oltre ad apparire nel film in qualità di attrice, troverà anche un ruolo dietro la macchina da presa condividendo la regia col marito. Di seguito il trailer.
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Il film ricalcherà seguirà i canoni classici della commedia on the road narrando l’avventura su strada di Tammy (Melissa McCarthy) che in seguito ad un licenziamento, alla scoperta del tradimento da parte del marito deciderà di partire in cerca di una nuova vita. Uno sfortunato incidente, però, farà si che sarà costretta a chiedere l’auto alla nonna Pearl (Susan Sarandon) che, desiderosa di vivere nuove avventure, acconsentirà al prestito a patto che la nipote accetti di portarla con se nel viaggio che si appresta ad affrontare.
Ad affiancare le due donne ci sarà un cast decisamente di primo livello con interpreti quali: Dan Aykroyd, Kathy Bates, Allison Janney, Toni Collette, Nat Faxon, Mark Duplass e Gary Cole. La commedia è attesa nelle sale Americane per il 2 luglio prossimo.
Fonte: CS
Tammy prima foto con Susan Sarandon e Melissa McCarthy
Sono in corso le riprese di Tammy, comedy-drama che sancirà l’esordio alla regia di Ben Falcone, già attore nello sfortunato Spin Off dedicato all’universo di Friends: Joey. Nel cast del film appariranno come protagoniste Susan Sarandon e Melissa McCarthy, moglie di Falcone nonché attrice nota principalmente per aver interpretato il ruolo di Sookie nella popolare serie Una Mamma per Amica. Melissa McCarthy oltre ad apparire nel film in qualità di attrice, troverà anche un ruolo dietro la macchina da presa condividendo la regia col marito.
Ebbene, per coloro in attesa di dare un primo sguardo a questa nuova commedia, è giunta nella giornata di ieri una prima immagine immortalante le due attrici all’opera sul set, foto che vi proponiamo qui di seguito:
Il film ricalcherà seguirà i
canoni classici della commedia on the road narrando l’avventura su
strada di Tammy (Melissa McCarthy) che in seguito
ad un licenziamento, alla scoperta del tradimento da parte del
marito deciderà di partire in cerca di una nuova vita. Uno
sfortunato incidente, però, farà si che sarà costretta a chiedere
l’auto alla nonna Pearl (Susan Sarandon) che,
desiderosa di vivere nuove avventure, acconsentirà al prestito a
patto che la nipote accetti di portarla con se nel viaggio che si
appresta ad affrontare.
Ad affiancare le due donne ci sarà un cast decisamente di primo livello con interpreti quali: Dan Aykroyd, Kathy Bates, Allison Janney, Toni Collette, Nat Faxon, Mark Duplass e Gary Cole. La commedia è attesa nelle sale Americane per il 2 luglio prossimo.
Fonte: Empire
Talullah: Ellen Page e Allison Janney nel film di Sian Heder
Ellen Page, la migliore attrice della sua generazione entrata nell’immaginario collettivo con il ruolo di Juno nell’omonimo film, e Allison Janney, vista in serie tv come The West Wing, Masters of Sex e Mom, saranno le protagoniste della commedia drammatica Tallulah scritta e diretta da Sian Heder, creatrice di Orange is the New Black.
Questa è la trama ufficiale: “Tallulah, o Lu, è uno spirito libero e avventuroso che sottrae una bambina alla madre viziata e incapace di prendersene cura. La notizia del rapimento, che non intendeva essere tale, si diffonde velocemente, mentre lei presenta la bimba come propria alla madre del suo ex ragazzo, una divorziata di mezza età. Tra le tre donne, prima che la piccola venga restituita alla madre, si forma un legame materno indissolubile”.
“Crediamo nelle storie emotivamente cariche con temi universali”, ha detto Russell Levine di Route One. “Questo progetto ha premiato il talento unito di forze giovani e una sceneggiatura brillante. Ellen Page e Allison Janney daranno a questo film la forza comica e la sfumatura drammatica di cui ha bisogno e siamo entusiasti di portare avanti questo progetto”.
Route One Entertainment sta finanziando il film e Heather Rae (Frozen River) sta producendo insieme alla Maiden Voyage di Chris Columbus, Eleonora Colombo e Todd Traina. La produzione è prevista per il mese di giugno. Vi terremo comunque aggiornati su eventuali sviluppi.
Fonte: Comingsoon.net
Tallulah: trailer del film Netflix con Ellen Page
Guarda il primo trailer ufficiale di Tallulah, il nuovo film originale Netflix scritto da Sian Heder e con protagonista Ellen Page (Juno).
Tallulah, il nuovo film originale Netflix scritto e diretto da Sian Heder (Orange is the New Black), sarà disponibile su Netflix in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo dal 29 luglio 2016.
Il film racconta la storia di una giovane vagabonda, Lu (Ellen Page – Whip It, Inception), che vive in un furgone ed è orgogliosa della sua vita alla giornata.
Quando un casuale incontro la spinge a prendersi cura di un bambino di una madre negligente, Lu diventa improvvisamente una donna responsabile. Margo (Allison Janney – Miss Peregrine’s Home for Peculiar Children, The Way, Way Back) crede erroneamente di essere la nonna del bambino. Tammy Blanchard (Into the Woods, Moneyball), Zachary Quinto (Star Trek, Girls), John Benjamin Hickey (The Good Wife, Manhattan) e Uzo Aduba (Orange is the New Black, The Wiz Live!) completano il cast.
Talk To Me: una spaventosa clip dal film
Midnight Factory, etichetta di Plaion Pictures, ha svelato una spaventosa clip di Talk To Me. Nella clip si vede Mia, la protagonista, entrare per la prima volta in contatto con gli spiriti. A una festa viene messa di fronte all’inquietante mano imbalsamata, la stringe e pronuncia la fatidica formula “Parla con me”, lasciando il suo corpo preda di una presenza estranea. Ma siamo solo all’inizio della terrificante storia…
Dai produttori di Babadook, Talk to Me vede tra i protagonisti anche la star internazionale de Il Signore degli Anelli Miranda Otto e segna il debutto alla regia dell’emergente duo australiano composto dai gemelli Danny e Michael Philippou, noto tra i più giovani per il controverso canale YouTube RackaRacka, che ha già generato oltre 1 miliardo di visualizzazioni.
Talk To Me è una discesa all’inferno che ha inizio quando un gruppo di giovani ragazzi – interpretati da Sophie Wilde (Bird), Alexandra Jensen (Beat), Joe Bird (Rabbit), Otis Dhanji (Aquaman) – si imbattono in una serie di video virali che ritraggono gli effetti sconvolgenti di un gioco al limite del soprannaturale: una seduta spiritica in cui il soggetto entra in contatto con gli spiriti dell’aldilà attraverso una mano imbalsamata che funge da portale tra i due mondi. In cerca di una distrazione nell’anniversario della morte di sua madre, l’adolescente Mia (Sophie Wilde) e il suo gruppo di amici decidono di cimentarsi in questa prova di coraggio, seguendo il rituale. Presto però la situazione sfugge di mano: in un pericoloso gioco al rilancio, accettando a turno di sfidarsi ad aprire il varco che collega vivi e morti, finiscono per superare i 90 secondi di durata massima di evocazione degli spiriti infrangendo la regola principale del rituale. I giovani amici vivranno un’esperienza sconvolgente che condurrà lo spettatore in uno stato di terrore mai provato prima.
Certificato Fresh 95% su Rotten Tomatoes e dopo il grande successo raccolto nella prima settimana d’uscita negli Stati Uniti (secondo miglior debutto horror dopo Hereditary nella storia di A24, la nota casa di produzione e distribuzione che ha trionfato agli Oscar 2023 con Everything Everywhere All at Once e The Whale, e ha lanciato alcuni fra gli horror più iconici degli ultimi anni, tra cui X – A Sexy Horror Story e Pearl),Talk To Me uscirà nelle sale italiane il 28 settembre grazie a Midnight Factory, etichetta horror di Plaion Pictures.
Talk to Me: un’evocazione nella clip dell’horror di A24
È stata rivelata una nuova clip di Talk to Me, il prossimo thriller soprannaturale di A24. Il contributo presenta un gruppo di adolescenti che escogitano un gioco in cui evocano gli spiriti con una mano imbalsamata per divertimento.
Il video mostra Mia di Sophia Wilde che partecipa con riluttanza al gioco, mentre altri la spingono a continuare il possesso. Il film arriva nelle sale italiane il 28 settembre 2023 Distribuito da Plaion Pictures. Dai un’occhiata al nuovo trailer di Talk to Me qui sotto.
Di cosa parla Talk to Me?
Talk to Me segna il debutto alla regia di un lungometraggio dei gemelli Danny e Michael Philippou, che hanno raggiunto la notorietà grazie alla loro attività su loro canale YouTube. Il film è interpretato da Sophia Wilde, Joe Bird, Alexandra Jensen, Otis Dhanji, Miranda Otto, Marcus Johnson, Alexandria Steffensen, Zoe Terakes e Chris Alosio.
“Nel film, Mia (Wilde) è determinata a ottenere un legame con il mondo ultraterrena in seguito alla prematura morte di sua madre”, si legge nella sinossi. “Ma quando il suo gruppo di amici si riunisce per un’altra seduta spiritica con una misteriosa mano imbalsamata che rappresenta il tramite per il collegamento con il mondo degli spiriti, il gruppo è impreparato alle conseguenze dell’infrangere le regole con un contatto prolungato. Mentre il confine tra i mondi crolla e inquietanti visioni soprannaturali perseguitano sempre più Mia, lei si affretta a riparare l’orribile danno prima che sia irreversibile”.
Talk to Me segna il debutto alla regia di un lungometraggio dei gemelli Danny e Michael Philippou aka RackaRacka, che per primi hanno ottenuto il riconoscimento attraverso il loro canale YouTube. Il film è interpretato da Sophia Wilde, Joe Bird, Alexandra Jensen, Otis Dhanji, Miranda Otto, Marcus Johnson, Alexandria Steffensen, Zoe Terakes e Chris Alosio. Il film è scritto da Danny Philippou, Bill Hinzman e Daley Pearson. I produttori esecutivi sono Ari Harrison, Jeff Harrison, Phil Hunt, Daniel Negret e Compton Ross, con Kristina Ceyton, Samantha Jennings e Christopher Seeto come produttori.
Talk To Me: trailer dell’horror, al cinema dal 28 settembre
Midnight Factory, etichetta di Plaion Pictures, ha diffuso il trailer italiano del nuovo teen horror soprannaturale Talk To Me, in arrivo nei cinema italiani dal prossimo 28 settembre.
Nel trailer vediamo Mia (Sophie Wilde) e il suo gruppo di amici venire a conoscenza di un pericoloso quanto accattivante gioco che sta spopolando sui social e tra le loro conoscenze: attraverso una mano imbalsamata che funge da portale tra i due mondi e un semplice rituale, si avvia una seduta spiritica per entrare in contatto con l’aldilà e vivere sulla propria pelle l’esperienza della possessione. Per passare una serata diversa e all’insegna del brivido, il gruppo di adolescenti decide di cimentarsi nella prova di coraggio, evocando gli spiriti e accettando di sfidarsi a turno ad aprire il varco che collega vivi e morti fino a perdere il controllo e infrangere le regole del gioco. Il ritmo incalzante del trailer va di pari passo con lo scatenarsi delle terribili forze soprannaturali sprigionate dal rituale e le inevitabili conseguenze che ricadono sul gruppo di amici, intrappolato in un crescente vortice di tensione e terrore che li condurrà per mano dritti all’inferno.
Dai produttori di Babadook, Talk To Me vede tra i protagonisti anche la star internazionale de Il Signore degli Anelli Miranda Otto e segna il debutto alla regia dell’emergente duo australiano composto dai gemelli Danny e Michael Philippou, noto tra i più giovani per il loro controverso canale YouTube, RackaRacka, che ha già generato oltre 1 miliardo di visualizzazioni.
In stile Ouija, il film risponde ai canoni classici dell’horror seguendo il filone delle possessioni demoniache. Accolto dalla critica mondiale come uno dei casi horror più interessanti e convincenti di quest’anno e certificato Fresh 94% su Rotten Tomatoes, Talk To Me è attualmente l’horror con il rating più alto del 2023, definito da Vice come “uno dei film più spaventosi del decennio”.
Talk To Me è una discesa all’inferno che ha inizio quando un gruppo di giovani ragazzi – interpretati da Sophie Wilde (Bird), Alexandra Jensen (Beat), Joe Bird (Rabbit), Otis Dhanji (Aquaman) – si imbattono in una serie di video virali che ritraggono gli effetti sconvolgenti di un gioco al limite del soprannaturale: una seduta spiritica in cui il soggetto entra in contatto con gli spiriti dell’aldilà attraverso una mano imbalsamata che funge da portale tra i due mondi. In cerca di una distrazione nell’anniversario della morte di sua madre, l’adolescente Mia (Sophie Wilde) e il suo gruppo di amici decidono di cimentarsi in questa prova di coraggio, seguendo il rituale. Presto però la situazione sfugge di mano: in un pericoloso gioco al rilancio, accettando a turno di sfidarsi ad aprire il varco che collega vivi e morti, finiscono per superare i 90 secondi di durata massima di evocazione degli spiriti infrangendo la regola principale del rituale. I giovani amici vivranno un’esperienza sconvolgente che condurrà lo spettatore in uno stato di terrore mai provato prima.
Presentato in anteprima mondiale al Sundance Film Festival del 2023 e dopo il grande successo raccolto nella prima settimana d’uscita negli Stati Uniti (secondo miglior debutto horror dopo Hereditary nella storia di A24, la nota casa di produzione e distribuzione che ha trionfato agli Oscar 2023 con Everything Everywhere All at Once e The Whale, e ha lanciato alcuni fra gli horror più iconici degli ultimi anni, tra cui X – A Sexy Horror Story ePearl), Talk To Me uscirà nelle sale italiane il 28 settembre con Midnight Factory, etichetta horror di Plaion Pictures.
La trama del film
Un gruppo di giovani amici scopre come evocare i demoni facendo uso di un’antica mano imbalsamata, finché uno di loro si spinge troppo oltre aprendo irrimediabilmente le porte al mondo degli spiriti. Perseguitato così da visioni soprannaturali, il gruppo si trova inconsapevolmente al centro di una possessione devastante che porterà a porsi una domanda importante: meglio fidarsi dei vivi o dei morti?
Talk to Me: trailer del nuovo horror soprannaturale A24
A24 ha rilasciato il trailer ufficiale di Talk to Me, il prossimo film horror soprannaturale che proviene dal duo di registi australiani emergenti Danny e Michael Philippou, alias RackaRacka. È stato presentato in anteprima mondiale al Sundance Film Festival del 2023 e uscirà nelle sale USA il 28 luglio 2023.
Il trailer di Talk to Me presenta un gruppo di adolescenti che provano brivido e divertimento nel contattare gli spiriti attraverso una mano imbalsamata. Tuttavia, alla fine il gioco si ritorce contro quando uno di loro decide di continuare a stabilire una connessione con il mondo degli spiriti nel tentativo di comunicare con una persona cara deceduta di recente.
Talk to Me segna il debutto alla regia di un lungometraggio dei gemelli Danny e Michael Philippou, che hanno raggiunto la notorietà grazie alla loro attività su loro canale YouTube. Il film è interpretato da Sophia Wilde, Joe Bird, Alexandra Jensen, Otis Dhanji, Miranda Otto, Marcus Johnson, Alexandria Steffensen, Zoe Terakes e Chris Alosio.
“Nel film, Mia (Wilde) è determinata a ottenere un legame con il mondo ultraterrena in seguito alla prematura morte di sua madre”, si legge nella sinossi. “Ma quando il suo gruppo di amici si riunisce per un’altra seduta spiritica con una misteriosa mano imbalsamata che rappresenta il tramite per il collegamento con il mondo degli spiriti, il gruppo è impreparato alle conseguenze dell’infrangere le regole con un contatto prolungato. Mentre il confine tra i mondi crolla e inquietanti visioni soprannaturali perseguitano sempre più Mia, lei si affretta a riparare l’orribile danno prima che sia irreversibile”. Talk to Me è scritto da Danny Philippou, Bill Hinzman e Daley Pearson. I produttori esecutivi sono Ari Harrison, Jeff Harrison, Phil Hunt, Daniel Negret e Compton Ross, con Kristina Ceyton, Samantha Jennings e Christopher Seeto come produttori.
Talk to Me: recensione del film horror di Danny e Michael Philippou
Parlare per stabilire un contatto, farsi notare, trovare un modo di esistere in un mondo in cui ci sentiamo completamente isolati. Lasciare entrare una risposta, concedere a un interlocutore dalla presa decisa di trascinarci nel suo abisso, tutto pur di sentirci considerati. Queste due forze, sempre in bilico tra la brama di springersi oltre per “mostrare” e la paura di aver aperto un cunicolo distruttivo, sono alla base di Talk To Me, esordio al lungometraggio di Danny e Michael Philippou, creatori del popolare canale YouTube RackaRacka che, dopo qualche lungometraggio e la collaborazione al Babadook di Jennifer Kent, hanno presentato al Sundance Film Festival 2023 il loro primo progetto da registi, dal 28 settembre finalmente nei cinema italiani.
Talk to Me, la trama: legami dispersi
Una mano di ceramica tutta ricoperta di iscrizioni permette a chi la tocca di entrare in contatto con l’aldilà e consente persino agli spiriti che la abitano di possederli per un po’. Questo terrificante oggetto entrerà in contatto con Mia (Sophie Wilde), che ha appena perso la madre in un apparente suicidio. Questa perdita l’ha allontanata anche dal padre e l’ha portata a trascorrere la maggior parte del tempo con l’amica Jade (Alexandre Jensen), che vive con il fratello minore Riley (Joe Bird). Una sera, a una festa con amici, due ragazzi dichiarano di essere in possesso della famosa mano – una varazione ultramoderna della tavola Ouijia – che può essere usata per contattare gli spiriti. Le regole sono semplici: si stringe la mano e si afferma “Parlami“. A questo punto, si manifesterà uno spirito, visibile solo a chi ha pronunciato le parole. Aggiungendo, “ti lascio entrare“, lo spirito prende possesso del corpo di quella persona. Per interrompere questo stato di trance, il contatto con la mano deve essere interrotto preferibilmente entro 90 secondi, perché dopo questo lasso di tempo i morti tendono a volere fare del corpo preso in prestito la loro residenza permanente.
Mostrare (e mostrarsi) per elaborare
L’esperimento di Talk To Me sottolinea come nessuno meglio di un duo di youtuber di successo puo’ riuscire a intavolare una riflessione sul lutto, l’esibizione della violenza e la voglia di sentirsi parte di un gruppo, confezionando una pellicola in cui il dialogo demoniaco passa attraverso un’attualissima e nuova forma di possessione per gli adolescenti: il cellulare, le riprese, il diffondersi di challenge che vogliono essere replicate, tematica già al centro di un altro horror recente di notevole fattura, Bodies Bodies Bodies (2022).
Liberare qualcuno da un destino di miseria, forse quello in cui siamo già dentro. Dopo che le è stato distrutto il suo, Mia arriverà a sgretolare anche il nuovo nucleo famigliare che si è creata, arrivando a una dolorosa e inconscia constatazione: se quella sorgente di affetto è andata perduta, allora abbandonarsi alla possessione non può fare così tanta paura. Tentando disperatamente di ricucire legami e provare un po’ di quell’affetto che ricerca spasmodicamente, Mia non si rende conto che agisce in maniera egoistica secondo una sua personale visione della vita e delle cose che le vengono dette (non accetta che la madre si sia suicidata). Un’ipnotica Sophie Wilde guida il cast di giovani talenti del film, incarnando ottimamente una protagonista piena di contraddizioni legate all’età, con un trauma nel passato che sta cercando di superare e che vedrà nella mano un modo prima per evadere dalla realtà e divertirsi, successivamente un ipotetico canale per guarire le sue ferite. Le pupille dilatate dei suoi grandi occhi sporgenti sono un’immagine centrale e ricorrente, simbolo del pozzo oscuro in cui precipita il suo dramma esistenziale.
Oltre il teen horror: angoscia intermediale
Allontanandosi dall’impianto degli horror recenti con protagonisti un gruppo di giovani, spesso conditi da comicità satirica o indirizzati nel territorio dello slasher puro, Talk To Me assembla una narrazione angosciosa, che smaschera ogni crepa dei nostri protagonisti, senza preoccuparsi di lasciare che il pubblico vi si affezioni troppo. Tra di loro, chi ha già sofferto continuerà a soffrire, le pene silenziose diventeranno urlate, ogni spiraglio di luce verrà completamente oscurato, soprattutto per la nostra protagonista. Mia è isolata, ma cerca costantemente attenzioni. Questo bisogno affettivo – che accomuna ragazzi e spiriti dell’aldilà – prende forma visiva nella candela che sancisce il legame tra sfera dei vivi e quella dei morti. Sappiamo che i demoni di Talk to Me navigano per un abisso oscuro, caratterizzato da sonorità ovattate e vogliono convincere qualcuno a restare perché sono totalmente da soli. D’altra parte, anche Mia è completamente sola: lo spiraglio di luce incarnato dalla candela vivifica la speranza che la ragazza ripone nel contatto con l’altro.
Carezza demoniaca
Spesso Mia si guarderà le mani, mani altrui impegnate a stringersi, controllerà le proprie dopo una qualche azione, o le penserà in procinto di fare qualcosa. Questa parte del corpo, tramite cui stabilire un contatto primario con l’altro, in realtà, nell’universo di Talk To Me perde la propria simbologia per diventare parte di una mitologia dell’orrore. Al centro di Talk to Me vi è una disconnessione totale tra corpo e mente, che pure vogliono cercare di restare legate: il corpo si ribella per rifuggire consciamente a un limbo, ma condiziona la mente compiendo azioni terribili per restarvici. Far vedere l’altra parte, chi ci vuole tenere e perché, la manipolazione subdola della nostra mente per farci restare. Perdiamo ogni forma di contatto con la realtà, ma la mano può dialogare così bene con questi giovani perché l’hanno già persa.
Talk to Me è un film in cui bisogna stringere una mano, stabilire un contatto anzitutto fisico per vivere un’esperienza di legame fisico e mentale. L’unico piano per viverle è l’aldilà, perché nella loro vita di ragazzi australiani non sanno stare insieme, non esprimono affetto fisicamente. Il corpo è appena un guscio che deve essere riempito da esperienze sempre estranee, nel migliore dei casi e si riesce ad avere un contatto fisico solo attraverso un intermediario, siano esse sostanze o la possessione. Il grande merito dei Philippou e di Talk to Me, forse, consiste nell’aver messo in scena, attraverso i vecchi codici del cinema horror, le paure esistenziali dei ragazzi del XXI secolo. Sentirsi soli, incompresi, annoiati, aver bisogno di farsi notare. Non essere così tanto diversi dagli spiriti dell’aldilà, che vogliono la stessa cosa: catturare l’attenzione.
Talk To Me: Plaion Pictures vince il ricorso. Ripristino del divieto a 14 anni
Torna a far parlare di sé il film horror fenomeno dell’anno Talk To Me, diretta dagli emergenti e talentuosi gemelli Danny e Michael Philippou.
Mentre la pellicola prosegue a mietere incassi restando salda ai primi posti del box-office italiano con un totale di 1.503.559 euro, si appresta alla terza settimana di programmazione con ancora oltre 220 sale. Plaion Pictures, che distribuisce in Italia il film attraverso la propria etichetta horror Midnight Factory, gioisce però anche per un’altra importante soddisfazione.
Con il film già in sala, Talk To Me era stato precedentemente vietato ai minori di 18 anni dalla Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche incaricata dalla Direzione generale Cinema e audiovisivo del Ministero della Cultura. Plaion Pictures, dopo aver appreso con stupore la nuova richiesta di classificazione e aver intrapreso un ricorso verso la decisione della Commissione, è lieta di annunciare di aver vinto il ricorso. Il riesame da parte della Commissione ha accolto le motivazioni della distribuzione a sosteno del ricorso e Talk To Me può dunque proseguire la sua programmazione in sala con l’autoclassificazione VM14 (12 se accompagnati da un genitore o tutore).
Commenta la direttrice marketing Frida Romano: “Siamo veramente felici che l’istanza di ricorso sia stata accolta favorevolmente e che sia stato compreso come i temi che avevano inizialmente determinato il divieto ai minorenni siano in realtà quegli stessi elementi di cui il film si fa strumento di denuncia e critica sociale.
Siamo molto soddisfatti che da oggi anche gli adolescenti, a cui è in prima istanza rivolto il film, possano vedere Talk to Me sul grande schermo, dal momento che il film affronta – attraverso le dinamiche del genere horror – temi attuali per i ragazzi.”
Talk To Me è nelle sale italiane (con divieto VM 14) grazie a Midnight Factory, etichetta horror di Plaion Pictures.
Sinossi: Un gruppo di giovani amici scopre come evocare i demoni facendo uso di un’antica mano imbalsamata, finché uno di loro si spinge troppo oltre aprendo irrimediabilmente le porte al mondo degli spiriti. Perseguitato così da visioni soprannaturali, il gruppo si trova inconsapevolmente al centro di una possessione devastante che porterà a porsi una domanda importante: meglio fidarsi dei vivi o dei morti?
Talk to Me: la spiegazione del finale del film horror
Dopo aver fatto molto scalpore nei festival cinematografici, Talk to Me (qui la recensione) di Michael e Danny Philippou è diventato il successo horror a sorpresa dell’anno, nonché il film horror di A24 che ha incassato di più al botteghino nazionale, superando Hereditary di Ari Aster. E come se non bastasse, è già stato annunciato un sequel! Il film è ora disponibile nelle sale italiane, per gustarsi le brillanti interpretazioni e l’emozionante sceneggiatura che fanno di Talk to Me uno dei migliori film horror dell’anno.
Inoltre, la pellicola merita elogi anche per l’equilibrio tra le informazioni che fornisce al pubblico e quelle che preferisce tenere segrete, utilizzando l’ambiguità del mondo degli spiriti per tenere gli spettatori sulle spine per tutta la durata del film. Tuttavia, questa scelta creativa può anche rendere confusi alcuni aspetti di Talk to Me: abbiamo quindi deciso di analizzare il finale derl film spiegare tutto ciò che sappiamo con certezza sulla coinvolgente mitologia di questa piccola gemma horror.
La mano di Talk to Me

La storia di Talk to Me ruota attorno a una mano di ceramica che permette alle persone di vedere le anime perdute. Nessuno sa da dove provenga, ma ci sono alcune curiose teorie. Secondo i racconti degli adolescenti che giocano con l’oggetto maledetto, la mano apparteneva a un essere umano, un medium o un satanista. Dopo essere stata staccata dal corpo del suo proprietario, è stata imbalsamata per essere conservata. Sebbene non si possa affermare con certezza che questa storia sia vera, le regole che governano il potere della mano sono un po’ più precise. Per usare la mano, bisogna innanzitutto accendere una candela, che apre la porta tra il regno dei vivi e quello dei morti, guidando gli spiriti verso la mano. Dopodiché, una persona deve afferrare l’oggetto e ripetere le parole “Parla con me”. Questo permette di vedere il fantasma che ha risposto alla chiamata della candela. Dopodiché, chi tiene la mano può cedere il controllo del proprio corpo dicendo allo spirito: “Ti lascio entrare”.
Per espellere lo spirito, la candela deve essere spenta, chiudendo la porta che le anime erranti utilizzano. Inoltre, se un corpo umano ospita un fantasma per più di 90 secondi, gli spiriti in visita potrebbero decidere di rimanere, con conseguenze raccapriccianti per tutte le persone coinvolte. Infine, come racconta la storia, se qualcuno muore mentre uno spirito abita il suo corpo, la sua anima è persa per sempre nel limbo, costretta a unirsi alla massa di spiriti perduti che vagano nel buio.
Mia si è davvero messa in contatto con sua madre?

Sebbene la regola dei 90 secondi tenga la maggior parte delle persone al riparo dalle terribili conseguenze del gioco con gli spiriti, alcune persone sembrano più predisposte a diventarne vittime. Dopo aver giocato per la prima volta con la mano, la protagonista di Talk to Me, Mia (Sophie Wilde), inizia a sentire il rumore dei graffi sul legno, che riecheggia il trauma della morte di sua madre (Alexandria Steffensen). La madre di Mia ha preso una serie di sonniferi una notte ed è morta da sola, incapace di gridare aiuto mentre grattava con le unghie contro la porta di legno della sua camera da letto. Mia si è sempre chiesta se sua madre si fosse suicidata. Così, poiché la ragazza è rimasta legata alla mano per più di 90 secondi, uno spirito maligno rimane nel suo corpo anche dopo che qualcuno ha spento la candela.
I fenomeni soprannaturali intorno a Mia diventano più frequenti dopo che lei permette a Riley (Joe Bird) di usare la mano. Lo spirito che Riley incarna sembra essere quello della madre di Mia, presumibilmente tornata dall’aldilà per dire alla figlia che le vuole bene e che le manca. Desiderosa di parlare con la madre, Mia costringe Riley a tenere stretta la presa sulla mano più a lungo del dovuto. Di conseguenza, lo spirito dentro il ragazzo lo costringe a sbattere la testa contro il tavolo e a cavarsi un occhio. Fortunatamente, gli amici di Riley gli impediscono di uccidersi.
All’inizio, non siamo sicuri che Mia sia ancora posseduta. Tuttavia, in Talk to Me ci sono molte prove che non è mai stata sua madre quella con cui ha parlato e che è stata ingannata da uno spirito maligno per tutto il tempo. Per cominciare, il primo fantasma che Mia fa entrare nel suo corpo dice di desiderare Riley, il che significa che è disposto a manipolare Mia per ottenere ciò che vuole.
In secondo luogo, le visioni di Mia iniziano prima che Riley tocchi la mano per la prima volta. Poi, c’è il fatto che lo spirito che finge di essere la madre di Mia dice che non ha mai voluto togliersi la vita, mentre il padre di Mia, Max (Marcus Johnson), conserva ancora il biglietto d’addio della moglie. Infine, nella prima scena di Talk to Me, il precedente proprietario della mano, Duckett (Sunny Johnson), dice di aver parlato con suo padre. Il presunto padre di Duckett convince il giovane ad accoltellare il fratello Cole (Ari McCarthy), che secondo lo spirito commetterà atti malvagi se rimarrà in vita. Sembra abbastanza chiaro che il modus operandi degli spiriti maligni sia quello di esplorare i traumi e le debolezze dei loro ospiti, convincendoli a uccidere altre persone e poi a suicidarsi. In questo modo, le anime perdute nell’aldilà possono continuare ad aumentare le loro fila. Non sappiamo se lo facciano per dispetto, perché sono intrappolate in un posto orribile, ma Talk to Me sottolinea come non tutte le anime perdute siano gentili.
Sebbene sia possibile che la madre di Mia abbia visitato brevemente la figlia mentre Riley usava la mano, il caso più probabile è che si tratti di uno spirito che ha confuso la testa di Mia per tutto il tempo. L’entità sfrutta i problemi di abbandono di Mia per convincerla che l’unico modo per liberare Riley è ucciderlo, cosa che alla fine porta Mia a spingere il ragazzo su una sedia a rotelle fino all’autostrada. La sorella di Riley e migliore amica di Mia, Jade (Alexandra Jensen), arriva appena in tempo per salvarlo, ma è troppo tardi per Mia, che si getta sotto un veicolo in corsa.
Come ha fatto Riley a riprendersi?

Sebbene Talk to Me non spieghi direttamente come Riley si riprenda dal suo grave caso di possessione, le regole della mano potrebbero aiutare a spiegarlo. Riley è diventato posseduto dopo che Mia lo ha costretto a rimanere in contatto con quello che credeva fosse lo spirito di sua madre. Non appena il ragazzo inizia a sbattere la testa contro il tavolo, tutti sono troppo disperati per spegnere la candela.
Questo significa che la porta è rimasta aperta per Riley, che soffre per giorni fino a quando Mia ha l’idea di rifare il rituale nel suo letto d’ospedale e spegnere la candela questa volta. È possibile che Riley si sia liberato dagli spiriti quando la porta è stata chiusa definitivamente. Tuttavia, il ragazzo potrebbe aver semplicemente respinto l’invasore. Cole ha rivelato a Mia che il corpo vivente espelle naturalmente gli spiriti morti se gli viene dato abbastanza tempo. Questo non sembra funzionare per persone speciali come Mia e Duckett, ma potrebbe essere stato il caso di Riley. Qualunque sia la vera ragione, Riley torna alla normalità.
Cosa succede alla fine di Talk to Me?

Dopo la morte di Mia, il suo spirito inizia a vagare per l’autostrada finché non viene teletrasportata all’ospedale. Lì assiste alla guarigione delle ferite di Riley e di suo padre. Mia non si riflette più nello specchio e nessuno può sentirla o vederla. Una dopo l’altra, le luci intorno a Mia si spengono, lasciandola sola nel buio. All’improvviso, sentiamo il rumore di un fiammifero acceso e un bagliore ardente attira l’attenzione della ragazza. La luce la guida verso una mano sospesa nel vuoto.
Mia afferra la mano e viene trasportata in una seduta spiritica dove un gruppo usa il manufatto di porcellana per parlare con gli spiriti. Mia è diventata uno spirito perduto, condannato a una vita di tenebre. Come tale, è ora attratta dalla luce delle candele e desiderosa di occupare il corpo di un vivente, anche solo per un momento. È un finale tragico per Mia. Tuttavia, è rassicurante per i fan dell’horror sapere che la mano è ancora là fuori, in attesa di un sequel.
Il trailer di Talk to Me e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Talk to Me grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Talk to Me è disponibile sulle seguenti piattaforme:
Talk To Me: l’horror A24 al cinema in Italia dal 28 settembre
Midnight Factory annuncia l’arrivo nei cinema italiani dal prossimo 28 settembre del nuovo teen horror soprannaturale Talk To Me. La pubblicazione del poster e del teaser trailer accompagnano l’annuncio, dato in concomitanza con l’uscita wide del film negli Stati Uniti con A24 (la nota casa di produzione e distribuzione che ha trionfato agli Oscar 2023 con Everything Everywhere All at Once e The Whale, e ha lanciato alcuni fra gli horror più iconici degli ultimi anni, tra cui Hereditary, X – A Sexy Horror Story e Pearl).
Dai produttori di Babadook, Talk to Me vede tra i protagonisti anche la star internazionale de Il Signore degli Anelli Miranda Otto e segna il debutto alla regia dell’emergente duo australiano composto dai gemelli Danny e Michael Philippou, già molto noto per aver firmato e diffuso video horror-comedy controversi sul loro canale YouTube RackaRacka, generando oltre 2 miliardi di visualizzazioni.
In stile Ouija, il film risponde ai canoni classici dell’horror seguendo il filone delle possessioni demoniache. Con il 97% di punteggio su Rotten Tomatoes, Talk To Me è attualmente l’horror con il rating più alto del 2023, definito da Vice come “uno dei film più spaventosi del decennio”.
Talk To Me è una discesa all’inferno che ha inizio quando dei ragazzi si spingono troppo oltre aprendo le porte al mondo degli spiriti. Un gruppo di giovani ragazzi – interpretati da Sophie Wilde (Bird), Alexandra Jensen (Beat), Joe Bird (Rabbit), Otis Dhanji (Aquaman) – si imbattono in una serie di video virali che ritraggono gli effetti sconvolgenti di un gioco al limite del soprannaturale: una seduta spiritica in cui il soggetto entra in contatto con gli spiriti dell’aldilà attraverso una mano imbalsamata che funge da portale tra i due mondi. In cerca di una distrazione nell’anniversario della morte di sua madre, l’adolescente Mia (Sophie Wilde) e il suo gruppo di amici decidono di cimentarsi in una prova di coraggio evocando gli spiriti seguendo il semplice rituale in un pericoloso gioco al rilancio, accettando a turno di sfidarsi ad aprire il varco che collega vivi e morti fino a infrangere le regole del gioco. I giovani amici vivranno un’esperienza sconvolgente e si ritroveranno intrappolati in un vortice di terrore causato dalle misteriose forze soprannaturali sprigionate dal rituale.
Presentato in anteprima mondiale al Sundance Film Festival del 2023 dove ha raccolto il plauso della critica, Talk To Me uscirà nelle sale italiane il 28 settembre con Midnight Factory, etichetta horror di Plaion Pictures.
La trama
Un gruppo di giovani amici scopre come evocare i demoni facendo uso di un’antica mano imbalsamata, finché uno di loro si spinge troppo oltre aprendo irrimediabilmente le porte al mondo degli spiriti. Perseguitato così da visioni soprannaturali, il gruppo si trova inconsapevolmente al centro di una possessione devastante che porterà a porsi una domanda importante: meglio fidarsi dei vivi o dei morti?
Talk To Me: divieto VM 18 dalla commissione del MIC dopo il successo al box office di apertura
Continua a far parlare di sé la pellicola horror fenomeno dell’anno Talk to Me , diretta dagli emergenti e talentuosi gemelli Danny e Michael Philippou. Fresco del suo ottimo primo weekend in sala in Italia in ben 250 copie grazie a Midnight Factory, Talk to Me è stato vietato ai minori di 18 anni dalla Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche incaricata dalla Direzione generale Cinema e audiovisivo del Ministero della Cultura.
Le emozioni forti e le scene disturbanti, unite ad un’atmosfera angosciante e inquietante che caratterizzano il film hanno evidentemente impressionato la Commissione a tal punto da reputarlo non adatto ai minori perché “la violenza è mostrata in maniera esplicita e insistita in numerose scene e può essere pericolosa per gli individui; inoltre, essendo mostrata e contestualizzata nell’ambito di un gruppo di amici che si divertono di fronte al pericolo che corrono alcuni di essi, tale violenza può generare emulazione ed apparire come desiderabile”. Da qui la decisione di alzare il divieto per la visione ai maggiorenni.
Plaion Pictures, che distribuisce in Italia il film attraverso la propria etichetta horror Midnight Factory, ha appreso con stupore la nuova richiesta di classificazione e annuncia che intende fare ricorso. Commenta la direttrice marketing Frida Romano: “Ci dispiace che al pubblico più giovane venga in questo modo negata la possibilità, attraverso un film di intrattenimento horror, di fruire di temi importanti e di crescita, che sono indirizzati invece proprio agli adolescenti”.
Nel weekend intanto sono stati numerosi gli spettatori che hanno scelto di recarsi nei cinema a vedere Talk to Me, che si posiziona primo tra le nuove uscite, con la media copia più alta (2.996 euro), conquistando la seconda posizione assoluta al box office nel fine settimana e totalizzando a oggi un totale di incasso pari a 737.081 euro per 94.000 spettatori.
Un esordio che lascia decisamente il segno per Talk to Me, che – dopo aver conquistato critica e pubblico negli Stati Uniti – anche in Italia si conferma come un prodotto cinematografico di alta qualità ed estremamente efficace nel portare a termine la sua missione di terrificare lo spettatore, ma allo stesso tempo di trasmettere con originalità e freschezza valori e tematiche profonde e di attualità.
Talk to Me è nelle sale italiane (con divieto VM 18) con Midnight Factory, etichetta horror di Plaion Pictures.
Talk To Me, la trama
Un gruppo di giovani amici scopre come evocare i demoni facendo uso di un’antica mano imbalsamata, finché uno di loro si spinge troppo oltre aprendo irrimediabilmente le porte al mondo degli spiriti. Perseguitato così da visioni soprannaturali, il gruppo si trova inconsapevolmente al centro di una possessione devastante che porterà a porsi una domanda importante: meglio fidarsi dei vivi o dei morti?
Talk to Me 2: Sophie Wilde non sa se tornerà per il sequel
Talk to Me 2, il sequel di Talk to Me di A24 è ufficialmente in fase di sviluppo. Una delle protagoniste del film, Sophie Wilde, ha espresso il proprio interesse a tornare per Talk to Me 2. Tuttavia, la Wilde non sa se avrà l’opportunità di tornare.
“Non lo so“, ha dichiarato Wilde a GamesRadar+. “Mi sembra che sia ancora un po’ in sordina perché i ragazzi [Danny Philippou e Michael Philippou] sono degli stacanovisti. So che al momento si stanno concentrando su un mucchio di altri progetti. Quindi non so, è tutto in sospeso“.
Parla con me è stato un grande successo nel 2023, incassando oltre 92 milioni di dollari in tutto il mondo a fronte di un budget dichiarato di 4,5 milioni di dollari. L’horror soprannaturale è il secondo film di A24 ad aver incassato di più dopo Everything Everywhere All at Once. Nonostante l’incertezza sul suo ruolo nel sequel, Wilde vuole tornare per il prossimo capitolo.
“Ho detto loro: “Mi verrà una vera e propria FOMO se non sarò in questo film, quindi posso venire sul set e fare l’operatrice? Sarò un assistente alla regia, voglio solo essere coinvolto“”, ha detto Wilde.
Cosa aspettarsi da Talk to Me 2?
Nell’agosto del 2023, A24 ha ufficialmente dato il via libera a Talk to Me 2, con il ritorno alla regia dei fratelli Danny e Michael Philippou, alias RackaRacka. Danny e Bill Hinzman, che ha co-sceneggiato Talk to Me, saranno gli autori del sequel. Non è stata annunciata una data di uscita. Oltre al sequel, i fratelli Philippou hanno rivelato che è già stato girato un film prequel.
Talk to Me ha come protagonista Wilde nel ruolo di Mia, un’adolescente che lotta per affrontare la morte della madre. In cerca di una distrazione, Mia partecipa a una misteriosa seduta spiritica con i suoi amici. “Quando scoprono come evocare gli spiriti usando una mano imbalsamata”, si legge nella sinossi ufficiale, “si appassionano a questo nuovo brivido, finché uno di loro non si spinge troppo oltre e scatena terrificanti forze soprannaturali”.
Oltre a Wilde, il cast di Talk to Me comprende Alexandra Jensen, Joe Bird, Otis Dhanji, Miranda Otto e Zoe Terakes.
Talisman di Stephen King: in sviluppo la serie tv per Netflix
Arriva da Deadline la notizia che è in sviluppo per Netflix una serie basata sul romando Talisman di Stephen King. I creatori di Stranger Things, i Duffer Brothers, la Amblin Television di Steven Spielberg e i Paramount Television Studios stanno adattando il libro come una serie per Netflix. La serie a dire il vero è in sviluppo da moltissimo tempo ma ora con l’ingresso di Netflix sembra che il progetto possa avere uno sviluppo rapido.
The Talisman, co-scritto da King e Peter Straub e racconta la storia di Jack Sawyer, un ragazzino di 12 anni che parte per un viaggio epico per salvare la vita della madre morente. È alla ricerca del Talismano, una potente reliquia che può non solo guarire sua madre ma, come impara, salvare il mondo. Il viaggio di Sawyer incrocia due realtà: l’America che conosciamo e il suo pericoloso gemello del mondo fantastico, i Territori.
Lo scrittore e produttore esecutivo di Stranger Things, Curtis Gwinn, scriverà e servirà come showrunner del progetto. Netflix co-produrrà in associazione con Amblin TV e Paramount TV Studios. Matt e Ross Duffer saranno i produttori esecutivi tramite la loro Monkey Massacre Productions, insieme a Spielberg, Darryl Frank e Justin Falvey per Amblin TV. Stephen King sarebbe anche stato produttore esecutivo, insieme a Paramount Television. Todd Cohen supervisionerà il progetto per Amblin, insieme a Spielberg, Frank e Falvey.
Taliban Shuffle: Margot Robbie affiancherà Tina Fey
Sembra essere un periodo
straordinariamente positivo questo per Margot
Robbie, negli ultimi mesi dopo aver girato
Focus e Tarzan,
aver ricevuto offerte per ruoli da protagonista in
Suicide Squad e Ghost
in the Shell, oggi arriva la notizia che affiancherà
Tina Fey in Taliban
Shuffle.
Il film sarà diretto da Glenn Ficarra e John Requa, già registi della Robbie in Focus, e sarà scritto da Robert Carlock (30 Rock) basandosi sul libro di Kim Barker “The Taliban Shuffle: Strange Days in Afghanistan and Pakistan” ovvero un racconto di memorie di quando la stessa scrittrice si trovò nel 2002 a dover lavorare in Afghanistan e Pakistan.
Fonte: Variety
Tales of the Walking Dead: la serie antologica con Samantha Morton su Disney+
La serie antologica Tales of the Walking Dead, è l‘ultimo show arrivato dell’universo in espansione di The Walking Dead. Haifaa al-Mansour (The Good Lord Bird – La storia di John Brown, Motherland), Deborah Kampmeier (Star Trek: Picard) e Ron Underwood (Fear the Walking Dead, Cambio di direzione) hanno diretto ognuno un episodio, oltre al produttore della serie Michael Satrazemis (The Walking Dead, Fear the Walking Dead) che ne ha diretti tre.
Prodotto da AMC Studios, gli executive producer di Tales of the Walking Dead sono Scott M. Gimple, chief content officer of the Walking Dead Universe, e lo showrunner Channing Powell, che è stato sceneggiatore e produttore di The Walking Dead e Fear the Walking Dead.
Tales of the Walking Dead: quando esce e dove vederla in streaming
Tales of the Walking Dead in streaming uscirà a partire dal 25 novembre su Disney+. Un nuovo episodio in arrivo ogni lunedì.
Tales of the Walking Dead: trama e cast
Tales of the Walking Dead consiste in sei episodi originali autoconclusivi, incentrati su personaggi nuovi e già conosciuti all’interno dell’apocalisse zombie. Ogni episodio ha un tono e un punto di vista distinti, ma la posta in gioco è alta in ogni storia, e spinge nuovi indimenticabili personaggi a scelte e situazioni spietate e pericolose per la vita. L’apocalisse viene raccontata con occhi diversi, mostrando altri mondi, miti e misteri di The Walking Dead.
Tales of the Walking Dead è interpretato, tra gli altri, da Olivia Munn (The Newsroom, X-Men: Apocalypse, Six), Samantha Morton (The Walking Dead, Harlots), Terry Crews (Brooklyn Nine-Nine), Parker Posey (Lost In Space), Anthony Edwards (Inventing Anna, WeCrashed), Poppy Liu (Dead Ringers), Jillian Bell (Crazy Night – Festa col morto), Loan Chabanol (Gigolò per caso), Embeth Davidtz (Old, Ray Donovan,) Jessie T. Usher (Shaft, The Boys), Daniella Pineda (Cowboy Bebop), Danny Ramirez (Top Gun: Maverick).
Un efficace sistema di parental control assicura che Disney+ rimanga un’esperienza di visione adatta a tutti i membri della famiglia. Oltre al “Profilo Bambini” già presente sulla piattaforma, gli abbonati possono impostare dei limiti di accesso ai contenuti per un pubblico più adulto e creare profili con accesso tramite PIN, per garantire massima tranquillità ai genitori.
Tales of the Teenage Mutant Ninja Turtles: trailer e data di uscita dello spin-off
Paramount+ ha finalmente condiviso il trailer completo di Tales of the Teenage Mutant Ninja Turtles, mostrando ai fan cosa aspettarsi dalla prossima serie animata spin-off.
La serie di 12 episodi sarà disponibile in streaming a partire da venerdì 9 agosto. Questo arriva dopo il successo di critica ottenuto lo scorso anno da Teenage Mutant Ninja Turtles: Mutant Mayhem, che attualmente è ancora certificato fresco su Rotten Tomatoes con un punteggio Tomatometer del 95%.
Cosa succede nel trailer di Tales of the Teenage Mutant Ninja Turtles?
Nell’ultimo trailer di Tales of the Teenage Mutant Ninja Turtles, la squadra titolare viene separata mentre affronta un supercattivo che intende eliminare tutti i mutanti. Ora devono superare la sfida di trovarsi per la prima volta da soli a New York. Devono trovare un modo per riunirsi e salvare la razza mutante.
“La serie esplora le avventure degli eroi amanti della pizza che emergono dalle fogne per le strade di New York. Leo, Raph, Donnie e Mikey si trovano ad affrontare nuove minacce e a fare squadra con i vecchi alleati per sopravvivere sia alla vita degli adolescenti che ai cattivi in agguato nell’ombra della Grande Mela“, si legge nella logline.
Tales of the Teenage Mutant Ninja Turtles è una serie animata in 2D che funge da sequel del film del 2023. La serie vede il ritorno del vivace cast del film, tra cui Micah Abbey (Cugini per la vita) nel ruolo di Donatello, Shamon Brown Jr. (THE CHI) nel ruolo di Michelangelo, Nicolas Cantu (The Walking Dead: World Beyond) nel ruolo di Leonardo, Brady Noon (Family Switch) nel ruolo di Raffaello e Ayo Edebiri (The Bear) nel ruolo di April O’Neil. Ci saranno anche guest star come Pete Davidson nel ruolo del ricco ragazzo amante dei mutanti RoRod e Alanna Ubach (Ted) nel ruolo di Bishop, un brillante inventore che crede che i mutanti siano il più grande pericolo per l’umanità.
Tales of Halloween: trailer dell’antologia horror dal Comic Con 2015
In occasione del Comic Con 2015 di San Diego, la Epic Pictures ha presentato in esclusiva il trailer ufficiale di Tales of Halloween, pellicola antologica che sarà divisa in 10 episodi diretti da 11 registi, e che racconta di storie di fantasmi, alieni ed assassini ambientate nei sobborghi americani, durante la notte di Halloween. Potete vedere il trailer di seguito:
Insieme al regista Neil Marshall (Centurion), ci saranno anche Darren Bousman (Saw II, III e IV), Joe Begos (Almost Human), Axelle Carolyn (Soulmate), Adam Gierasch (Night Of The Demons), Andrew Kasch (Never Sleep Again: The Elm Street Legacy) e John Skipp (Stay At Home Dad), Mike Mendez (Big Ass Spider!), Dave Parker (The Hills Run Red), Ryan Schifrin (Abominable) e Paul Solet (Grace). Il film sarà presentato in anteprima il 24 luglio al Fantasia International Film Festival di Montreal; verrà poi distribuito al cinema in America il 16 ottobre.
Tales From The Loop: recensione della serie Amazon Prime Video
Arriverà il 3 aprile 2020 su Prime Video Tales From The Loop, una nuova produzione Fox21 Television Studios e Amazon Studios che si basa sul racconto illustrato, Loop, di Simon Stålenhag. Il lavoro dell’illustratore svedese è un esempio di multimedialità artistica che dalla carta stampata, il racconto illustrato, si riversa in rete, grazie alla continua espansione del suo mondo con nuove pubblicazioni, e all’esistenza di un gioco da tavolo ambientato proprio nel mondo delle sue illustrazioni.
Tales From The Loop, un’opera crossmediale
Adesso, l’arrivo della serie tv amplia ulteriormente questo universo narrativo su più piattaforme, e candida Loop ad essere un esempio di quella narrazione multimediale che si sta consolidando e sta coinvolgendo sempre più realtà produttive. Basti pensare che, in Italia, il progetto de Il Confine di Sergio Bonelli Editore nasce come una serie a fumetti che si sviluppa parallelamente in serie tv, ma anche in gioco da tavolo e in una serie di romanzi.
Nata dallo sforzo congiunto della piattaforma streaming con Fox, la serie è creata e scritta da Nathaniel Halpern, sceneggiatore, tra le altre, di serie di successo quali Outcast e Legion, e vede alla regia del primo episodio Mark Romanek. La serie si avvale anche del contributo di Matt Reeves, che ricopre il ruolo di produttore esecutivo con la sua 6th & Idaho, insieme ad Adam Kassan e Rafi Crohn. A completare la squadra produttiva, c’è lo stesso Stålenahg che ha fornito i suoi contributi originali.
Tales From The Loop racconta la storia di una cittadina sovrastata dal “Loop”, un centro di ricerca avveniristico progettato allo scopo di rivelare i misteri dell’universo, e che rende plausibili e possibili situazioni che si sarebbero potuti immaginare solo in scenari di fantascienza. Lo slogan del Loop è infatti: rendere possibile l’impossibile.
Tales From The Loop è un’antologia di racconti

E proprio nell’ambito del genere fantascientifico si muove la serie, con una struttura antologica, nella quale ad ogni episodio corrisponde uno dei Tales (racconti) del titolo. Gli elementi di coesione tra un racconto e l’altro sono l’ambientazione comune a ogni storia, e alcuni dei personaggi principali, che vengono coinvolti a diverso titolo nella vicenda di volta in volta narrata. Tra questi ci sono Rebecca Hall, Jonathan Pryce e Paul Schneider.
All’ombra del Loop, la cittadina che fa da sfondo alla storia è silenziosa, le persone che la attraversano si muovono in un paesaggio ovattato, sospeso e magico che regala un’atmosfera quasi onirica al racconto. Quello che però più sorprende è la continua mescolanza di oggetti, ambienti, elementi presi in prestito da decadi differenti, spaziando poi per accattivanti design fantascientifici e strutture steampunk, tutto mescolato da una scala cromatica tenue che rapisce lo sguardo.
Tales From The Loop scava nell’animo umano
L’impressione prevalente, a giudicare dal materiale visto in anteprima (solo gli episodi 1, 4 e 6), è quella di un’ambientazione fantascientifica strumentale al racconto della e sull’esistenza. Ovvero, i personaggi, calati in questo mondo dove le possibilità dell’essere sono innumerevoli, si confrontano con alcuni dei dilemmi più profondi dell’umanità. E se in alcuni casi l’esito è affascinante ma rimane distante dal coinvolgimento emotivo dello spettatore, in altri (l’episodio 4, ad esempio) esplode con una violenza trascinante e regala riflessioni esistenziali di grande peso.
A fronte a questa altalena emotiva, che può coinvolgere o meno lo spettatore a seconda delle corde che tocca di volta in volta, si nota una componente tecnica di grande raffinatezza in cui la regia si mette al servizio del piacere visivo legato alla bellezza della scenografia, esaltata da campi lunghi: una natura gloriosa che si fonde con elementi fantascientifici di grande appeal.
La colonna sonora di Philip Glass
Un altro elemento importante che fa
da collante ed amalgama le storie differenti, per temi e toni, è
l’accompagnamento musicale, che è stato affidato alla mano
inconfondibile di Philip Glass e che arricchisce e
arreda tutta l’opera.
Nonostante l’indiscussa bellezza estetica della serie e la profondità con cui affronta temi fondamentali dell’esistenza umana, Tales From The Loop potrebbe risultare ostica per quegli spettatori abituati a ritmi serrati ed esperienze visive più immediate.
Tuttavia, è proprio nell’andamento cadenzato ed elegante che la serie Prime Video rivela la sua più preziosa qualità: Tales From The Loop si traveste da racconto fantascientifico per scrutare con la punta di dita lunghe e sottili nell’animo umano, raccontandoci virtù, paure, traumi e timori con eleganza e delicatezza.
Tale of Tales: presentate le prime immagini del film di Matteo Garrone
Alle giornate del cinema di Sorrento, la presentazione del listino 01 si apre con la preview di Tale of Tales, prossimo film di Matteo Garrone, una produzione internazionale che vede nel cast Vincent Cassell e Salma Hayek. Le ricche immagini di Garrone ci mettono dentro alla storia basata su volume Lo cunto de li cunti dello scrittore napoletano Giambattista Basile.
Il film di Garrone, che segue il suo bellissimo Reality, è stato girato nel più stretto segreto ed è ora in fase di post produzione. Draghi morti, nobildonne che ne divorano il cuore, re lussuriosi e dolci fanciulle appaiono nella ricca messa in scena, mostrati dalla sempre elegante regia di Garrone.
Tale madre, tale figlia: il DNA da star
Ecco una parata di star, madri e figlie, che hanno senza dubbio preso sul serio la questione del DNA e dei tratti somatici ereditari. Qualcuno un po’ meno, come Heidi Klum, altri davvero in maniera impressionante, vedi Meryl Streep, Reese Whiterspoon o Katie Holmes.
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Takeshi Kitano racconta il suo Broken Rage e dell'”imbarazzante” incidente al Festival di Venezia 2024
Trai titoli più acclamati della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia 2024, Broken Rage di Takeshi Kitano arriva su Prime Video in esclusiva dal 13 febbraio. Si tratta del primo film giapponese prodotto per un servizio streaming ad essere ufficialmente selezionato dal prestigioso festival internazionale del cinema.
Diretto, scritto e interpretato dal leggendario regista Takeshi Kitano, acclamato in tutto il mondo, Broken Rage è basato sulla sua idea di esplorare “gli elementi della commedia all’interno di un film violento”. Il film, della durata di un’ora, si presenta diviso in due parti. La prima metà è un tipico thriller d’azione hard boiled, in cui un sicario lotta per la sua sopravvivenza, incastrato tra la polizia e l’organizzazione criminale Yakuza. La seconda parte, invece, racconta la stessa storia ma facendo ricorso in maniera brillante a tecniche di auto-parodia, trasformandola in una commedia.
“Ho pensato molto al tipo di film che poteva diventare questo progetto, visto che sarebbe stato un film che gli spettatori avrebbero guardato in salotto – ha spiegato Takeshi Kitano – è venuta fuori una cosa abbastanza sperimentale. Quando Amazon mi ha invitato a realizzare questo film, mi hanno detto di sentirmi libero di sperimentare come preferisci, sono stato molto grato di questa possibilità. Naturalmente, la differenza tra cinema e televisione è, beh, non ne ero davvero consapevole prima, ma alla fine della realizzazione di questo film l’ho capito: l’ambiente in cui si guarda un film cambia la percezione stessa del film.”
Broken Rage di Takeshi Kitano a Venezia 81

Come anticipato, il film ha ricevuto un’accoglienza calorosa al Lido, lo scorso settembre, in occasione della proiezione ufficiale Fuori Concorso nella Sala Grande. Ma com’è stata l’esperienza del regista al Lido?
“Sono un po’ imbarazzato a dirlo, ma al festival del cinema, sai, ho effettivamente battuto la testa mentre ero sul motoscafo. E non ho molti ricordi, in realtà, neanche del ritorno. Mi vergogno un po’ a dirlo. Ma quando sono arrivato al cinema, il film era in proiezione, ero in compagnia del il signor Omori, il signor Asano, eravamo tutti lì insieme. Ma in realtà non ho alcun ricordo di cosa stesse succedendo lì. E in realtà sono dovuto andare dal dottore, e hanno controllato che fosse tutto a posto nella mia testa. Mi hanno detto che ora è praticamente sistemato. Ma, per me è un po’ imbarazzante dirlo, per tutte le persone che erano lì, che mi chiedono com’è andata. Ma non riesco proprio a ricordare cosa sia successo a Venezia e il festival, sono abbastanza imbarazzato.” (Per fortuna noi c’eravamo e abbiamo applaudito insieme a tutta la sala, ndr).
Chi conosce gli albori della carriera di Takeshi Kitano, sa anche che l’autore ha un legame molto forte con la commedia e il cabaret tradizionale giapponese, e Broken Rage è appunto un omaggio ai generi che Kitano ha affrontato nella sua carriera. “Esordire sui palchi come comico è stato un primo passo che poi mi ha portato al cinema. E dal momento che penso che i film siano la forma d’arte più completa esistente, sono molto contento di essere riuscito a realizzarne molti. Forse è solo un ragionamento a posteriori, ma penso che per me ora il cinema sia il massimo, sia la forma di intrattenimento in cui posso divertirmi di più. Questo tipo di esperienza mi dà grande gioia.”
Le possibilità dello streaming e della sala

Dopo Chime di Kiyoshi Kurosawa, Broken Rage è il secondo capolavoro di appena un’ora che è arrivato dal Giappone negli ultimi mesi. Entrambi sono stati realizzati da due maestri del cinema. Realizzare film lunghi quanto un episodio televisivo può essere una risposta alle possibilità offerte dallo streaming e un nuovo modo di approcciare il cinema? E se lo streaming consente ai registi di esplorare nuove possibilità narrative, dovrebbe essere visto come un “nemico” del cinema o come un nuovo mezzo di espressione?
“Il film in sé come mezzo di espressione è illimitato. Si è sviluppato nel corso degli anni, come forma d’arte per intrattenere il pubblico ha fatto enormi sforzi e si è evoluto e ha fatto un sacco di cose, anche piuttosto creative o sfacciate in un certo senso. E quindi, quando realizziamo film, pensiamo anche al fatto che forniamo un servizio al pubblico, abbiamo questa consapevolezza. E fino ad ora, la sala, il cinema è stato al centro dei nostri pensieri, e quando realizzavamo un film speravamo sempre che le persone andassero in sala a vederlo. Ora siamo a un punto di svolta: con i telefoni cellulari, con diversi mezzi elettronici, con lo streaming e così via, ci sono stati diversi sviluppi tecnologici relativi all’intrattenimento. Si tratta di qualcosa su cui ci stiamo interrogando e faremo tutto il possibile per affrontare nuove sfide.”
Il cinema di Takeshi Kitano non è mai stato un oggetto fermo e uguale a se stesso, e infatti anche questo nuovo progetto rappresenta un momento di passaggio, un film sperimentale, come lo definisce lui stesso, una nuova partenza per un percorso da scrivere: “Broken Rage è molto sperimentale come film. Forse non è la cosa migliore mai realizzata, ma penso che se qualcuno pagasse un biglietto per vederlo, poi non se ne pentirebbe. Penso che, grazie alla collaborazione di tutte le persone coinvolte e al talento degli attori, siamo riusciti a realizzare qualcosa che può essere l’inizio di un nuovo percorso, e penso che possiamo continuare a sviluppare la nostra idea. Spero davvero che gli spettatori lo guardino.”
Takeshi Kitano a Cannes
Devo essere un pendolo: estremamente violento, estremamente umoristico”. Parola di Takeshi Kitano, che ritorna allo yakuza-movie con ‘Outrage’, in lizza per la Palma d’Oro di Cannes 63 e da lui stesso scritto, montato e interpretato.