Home Blog Pagina 721

Nicolas Cage sarà Dracula nel film Renfield

0
Nicolas Cage sarà Dracula nel film Renfield

Nicolas Cage interpreterà Dracula in Renfield della Universal, un film di mostri incentrato non sul famigerato vampiro, ma piuttosto sul suo devoto lacchè. Come si sapeva già, al fianco di Cage ci sarà in altro Nic, Nicholas Hoult, che interpreterà invece il protagonista.

Noto come una storia di origine, il film dovrebbe svolgersi ai giorni nostri. Non è chiaro quanto si baserà sul materiale originale, il culto del horror del 1897 di Bram Stoker “Dracula”. Nel romanzo, R.M. Renfield era un detenuto in un manicomio. Si pensava che soffrisse di allucinazioni che lo costringevano a mangiare creature vive nella speranza di ottenere l’immortalità, fino a quando non si scopre in seguito che è sotto l’influenza di un certo conte Dracula.

Chris McKay, il regista dietro The Tomorrow War e The Lego Batman Movie, dirige e produce il film da una sceneggiatura di Ryan Ridley (“Rick and Morty”).

Renfield è l’ultimo tentativo della Universal di modellare un universo cinematografico attorno ai personaggi del vasto caveau dei mostri “in possesso” dello studio. Dopo che il reboot con Tom Cruise de La Mummia del 2017 è stato un flop nelle sale, lo studio ha spostato la sua strategia lontano dalle storie interconnesse e ha iniziato invece a concentrarsi su film indipendenti. Ha anche mantenuto i budget di produzione nella fascia bassa, rendendo più facile un profitto.

Ad esempio, il più recente film del monster-verse dello studio, The Invisible Man con Elisabeth Moss, ha incassato $ 143 milioni in tutto il mondo nel 2020, molto meno de La Mummia e del suo incasso globale di $ 409 milioni. Tuttavia, il film con Moss è costato solo $ 7 milioni quello con Tom Cruise quasi $ 200 milioni.

La Universal metterà alla prova il suo approccio a basso costo con diversi progetti a tema soprannaturale già in lavorazione, tra cui La Donna Invisibile diretto da Elizabeth Banks e Wolfman con Ryan Gosling.

Fonte: Variety

I viziati, la recensione della nuova commedia francese su Netflix

I viziati è l’adattamento della celebre pellicola messicana Nosotros Los Nobles (2013) di Gary Alazraki. Il regista Nicholas Cuche ne fa una divertente commedia tutta francese, giocando sugli stereotipi del lusso e della ricchezza del Principato di Monaco. Anche grazie ad un cast eccezionalmente simpatico, I viziati ha scalato le classifiche di Netflix in pochi giorni dal rilascio sulla piattaforma.

La trama de I viziati

Francis è un imprenditore vedovo che vive e lavora nel Principato di Monaco. Nato povero, si è costruito da sé e ora può permettere ai tre figli ventenni una vita da mantenuti. Philippe (Victor Artus Solaro), il maggiore, inventa progetti strampalati senza mai svilupparli e passa le serate a sballarsi. Stella (Camille Lou) è viziata e arrogante, pronta a sposare il bell’argentino Juan solo per indispettire il padre. Alexandre (Louka Meliava), anarchico conquistatore di donne attempate, non vuole saperne di finire l’università. Francis, privo del supporto della moglie e sempre impegnato per lavoro, comprende di aver cresciuto i figli senza porre alcuna regola e di averli resi oltremodo viziati. Decide così di metterli alla prova: finge una bancarotta. Privati di carte di credito, cellulari e agi, i ragazzi si trovano a dover vivere a Marsiglia senza letteralmente un soldo in tasca. L’unica possibilità di salvezza è fare una cosa mai fatta prima: lavorare.

Costretti a cercare lavoro ma senza alcun tipo di esperienza, StellaJuan e Alexandre affrontano un mondo a loro sconosciuto: quello dei lavori in nero e della povertà, scoprendo tutte le sfumature di una vita modesta…

Stella vs Alexandre vs Philippe

I tre fratelli sono indubbiamente i protagonisti de I viziati. Sono un trio improbabile, comico già solo a vedersi. Camille Lou, magra e sempre impeccabile affianca Louka Meliava, basso e fisicato, e il gigante paffuto Victor Artus Solaro. I litigi e le battutine tra i tre sono quei battibecchi tipici dei fratelli. Sono tre bambinoni, immaturi ed egocentrici, in netto contrasto con lo stoico Francis. Gerard Jugnot veste bene i panni del padre assente che per i sensi di colpa diventa incapace di imporsi a ogni desiderio dei figli.

I viziati: una storia alla francese

La gestualità e la mimica dei personaggi sono elementi forti del film, che danno una connotazione territoriale ad una trama che è diventata ormai internazionale. Per gli italiani infatti la storia de I viziati può sembrare già nota. Il film messicano Nosotros Los Nobles infatti è già stato adattato da Guido Chiesa nel 2015 con Belli di papà, commedia con Diego Abatantuono.

Come è successo per Benvenuti al sud e come accade spesso per le commedie, gli adattamenti spiccano quando riescono a modellarsi per bene con il contesto che rappresentano. I viziati riesce nell’impresa: la parodia della ricca società francese è ben orchestrata, a partire dall’ironica introduzione sui ”veri valori” dei giovani di Monaco. La villa lussuosa in stile Beverly Hills è l’unico elemento un po’ troppo ‘americano’ per un film francese, che però subito viene rimpiazzata dal vecchio casolare di Marsiglia in cui si ritrovano a vivere i protagonisti.

I valori nascosti dietro ai vizi

Non c’è nulla di nuovo nella morale del film: è il classico paragone tra vita agiata ma frivola e vita povera ma profonda, densa di affetti ed emozioni. Il ritorno alla campagna per riscoprire i valori veri dell’esistenza è un motivo che torna da secoli, ma che, a quanto pare, non stanca mai il pubblico.

Per i tre ragazzi, l’esperienza è una sorta di viaggio di formazione. Anche quest’ultimo un tema discusso all’infinito in ogni società. L’ingresso nella vita adulta, con tutti le difficoltà di adattamento e i disagi è ben rappresentato ne i Viziati. Il contrasto iniziale tra il mondo adulto di Francis, fatto di responsabilità, e quello giovanile, quasi infantile dei figli, dominato dal gioco e dal divertimento pian piano si annulla.

Per concludere, I viziati tutto sommato riesce bene perché tocca in modo ironico corde profonde dell’animo umano. Archetipi che, se ben maneggiati, sono potentissimi: la crescita, la fratellanza, l’invecchiamento.

 

David di Donatello e MioCinema presentano la diretta degli European Film Awards 2021

0

L’11 dicembre 2021 si terrà la 34esima cerimonia di assegnazione degli European Film Awards, i premi attribuiti dalla European Film Academy, che da anni promuove e premia la cultura e l’industria cinematografica europea.

Quest’anno per l’Italia concorre con tre nomination l’ultimo film di Paolo Sorrentino, È stata la mano di Dio, in questi giorni nelle sale italiane.

Alle 19.00 sarà possibile seguire la cerimonia – che si svolgerà a Berlino in presenza dei soli nominati a causa della pandemia – in diretta streaming su MioCinema.

Qui il link per seguire la diretta streaming sabato 11 dicembre ore 19.00.

“Siamo molto sodisfatti e onorati che quest’anno la premiazione dei prestigiosi EFA, i premi dell’Accademia del Cinema Europeo, possa essere seguita in Italia in streaming grazie a MioCinema e ai David di Donatello.” – Andrea Occhipinti 

“Come presidentessa dei premi David di Donatello sono molto felice di poter celebrare,  grazie alla prestigiosa collaborazione con MioCinema e con EFA, la forte identità artistica e l’eccellenza  degli autori, dei protagonisti e del cinema europeo.” – Piera Detassis

Per celebrare l’evento, dal 1° dicembre MioCinema ospita una rassegna di titoli che concorrono quest’anno agli EFA o che sono stati premiati nelle edizioni precedenti.

I TITOLI DELLA RASSEGNA 

  • Bad Luck Banging Or Loony Porn di Radu Jude

Vincitore dell’Orso d’Oro al festival di Berlino, concorre agli Efa per la migliore regia e la miglior sceneggiatura.

  • Quo Vadis, Aida? di Jasmila Žbanić

Presentato alla Mostra Internazionale D’Arte Cinematografica di Venezia, concorre agli Efa per la miglior regia, la migliore attrice, la migliore sceneggiatura e per lo European University film Award.

  • The Father di Florian Zeller

Vincitore di due premi Oscar, il film concorre in quattro categorie: miglior film, miglior regia, miglior attore, migliore sceneggiatura. 

  • Apples di Christos Nikou

Presentato a Venezia nella sezione Orizzonti, concorre allo European University film Award. 

  • Cold War di Pawel Pawlikowski

Premiato a Cannes per la migliore regia, vincitore assoluto degli Efa nel 2018 con ben 5 premi: miglior film, miglior regia, miglior attrice, miglior sceneggiatura, miglior montaggio.

  • The Square di Ruben Östlund

Palma d’oro a Cannes, vincitore del David di Donatello per il Miglior film dell’Unione Europea,  ha trionfato nel 2017 agli Efa con ben 6 premi: miglior film, commedia, regia, attore, sceneggiatura, scenografia.

  • Vi presento Toni Erdmann di Maren Ade

Vincitore Efa 2016: Miglior film, miglior regia, migliore attrice, miglior attore, migliore sceneggiatura.

  • Ida di Pawel Pawlikowski

Vincitore del premio Oscar per il migliore film straniero, 5 premi agli Efa: Miglior film, miglior regia,      migliore sceneggiatura, migliore fotografia, premio del pubblico.

  • Amour di Michael Haneke

Palma d’oro a Cannes, Oscar e Golden Globe per il miglior film straniero, David di Donatello per il miglior film dell’Unione Europea, ha trionfato agli Efa nel 2012: miglior film, miglior regia, miglior attore, migliore attrice.

 

Il cinema racconta il suo coronavirus di Enzo De Camillis, il 13 dicembre alla Casa del Cinema

Il 13 dicembre ore 20.30 presso la Casa del Cinema di Roma si terrà la presentazione del documentario “Il cinema racconta il suo coronavirus” di Enzo de Camillis.

Come sta cambiando il lavoro dello spettacolo nel mondo della TV, del Cinema e del Teatro nell’era post Covid-19? Cosa ci ha fatto scoprire sulle professioni l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo e che impatto sta avendo sul settore del cineaudiovisivo? Quali esigenze sul piano umano e professionale possiamo trarre dopo questa esperienza?

Il documentario di Enzo De Camillis fotografa, il cambiamento epocale del settore intervistando tutta la filiera del cineaudiovisivo, dal regista al produttore, dallo scenografo, al macchinista, dal costruttore alla sartoria, dalle sale cinematografiche ai teatri, un insieme di professioni che compongono lo spettacola e che in pochi conoscono bene, una macchina dello spettacolo che coinvolge solo a Roma e nel Lazio, 8.000 liberi professionisti, 12.000 piccole e medie aziende toccando una filiera di 250.000 persone che sono il 70% dell’indotto nazionale.

Il Covid-19 ormai ci accompagna da ben due anni, mettendo in luce le difficoltà dello spettacolo evidenziando tutti i malesseri del settore. E proprio loro, gli artisti, i tecnici e gli attori che De Camillis ha intervistato ci sottolineano le difficoltà che il covid-19 ha creato durante la lavorazione di una troupe. L’importanza dei mestieri e degli artigiani del nostro cinema, lanciando anche un allarme: i mestieri stanno scomparendo.

Il documentario si pregia di nomi illustri che hanno, con le loro testimonianza, raccontato come hanno vissuto la quarantena, come è cambiato il lavoro e quali esigenze oggi abbiano nel settore. Parliamo di nomi illustri come gli attori: Simona Izzo, Leo Gullotta, Marina Tagliaferri, Alessandro Haber, produttori come Verdiana Bixio, Giannandrea Pecorelli, i registi, Pierfrancesco Pingitore e Cinzia TH Torrini, Francesco Rutelli presidente ANICA, Massimo Piparo, direttore del teatro Sistina, Leandro Pesci, Presidente ANEC Lazio e tanti altri, costumisti, scenografi e artigiani.

Il mondo del cinema e del teatro risponde con preoccupazione alle restrizioni dovute dal Covid-19, ma augura al mondo dello spettacolo e della cultura un periodo dove una politica illuminata possa ricominciare una ripresa vere e una crescita della nostra nazione. AIUTARE la cultura di qualsiasi forma è indispensabile per la crescita di un paese. Senza cultura non c’è futuro.

Batman: i 6 villain più sottovalutati che ha affrontato

Batman: i 6 villain più sottovalutati che ha affrontato

Il Cavaliere Oscuro si è probabilmente scontrato con la schiera di villain migliori del genere supereroistico. È vero che il Joker è sempre stato sotto ai riflettori nella cultura pop in quanto villain più celebre dei fumetti, ma vi sono stati anche altri grandi avversari di Batman.

Si tratta di un’ampia varietà di villain, alcuni prelevati dal regno crime-noir, altri che attingono più a un background fantascientifico e sovrannaturale. Inoltre, alcuni di questi cattivi poco citati hanno comportato alcune tra le più grandi sfide di Batman in termini di abilità fisica e/o mentale.

Hugo Strange

Hugo Strange è uno dei supercattivi che non ha mai avuto i riflettori puntati addosso, considerato quanto possa essere minaccioso. È apparso in alcuni episodi di Batman: The Animated Series, ma probabilmente il suo ruolo più degno di nota è stato quello di antagonista principale del videogioco Arkham City di Rocksteady. Strange è uno psichiatra che usa il suo impressionante cervello per sperimentazioni non etiche e letali.

La sua caratteristica distintiva è l’ossessione quasi patologica che nutre nei confronti di Batman e per il funzionamento della sua mente. A differenza di Jonathan Crane/Spaventapasseri, non è la paura a guidare il suo operato, ma il trauma della psiche del Cavaliere Oscuro. Strange ha sviluppato questa ossessione nei confronti di Batman in quanto lo ritiene un essere affascinante e misterioso, ed è inoltre ossessionato dal superarlo. ​In definitiva, vuole battere Bruce Wayne al suo stesso gioco e plasmare la sua idea distorta di un Batman “perfetto”. È probabilmente il miglior cattivo dei fumetti di Batman a non essere ancora stato usato in modo prominente nei live-action.

Lady Shiva

Una delle migliori potenzialità di Batman è la padronanza che ha di innumerevoli forme di arti marziali, oltre al fisico per sostenerle. Tuttavia, Lady Shiva è uno dei pochi villain ad essere in grado di sconfiggere il Cavaliere Oscuro in un combattimento corpo a corpo – e ciò si è verificato in più di un’occasione. Come tale, si è facilmente affermata come una delle migliori combattenti della DC Comics.

Nei fumetti, Shiva guida l’organizzazione terroristica che si è divisa dall’originale Lega degli Assassini di Ra’s al Ghul. Il capo della Lega delle Ombre è noto per essere ancora più crudele ed estremo del precedente, con una cupa backstory per sua figlia (e membro della Bat-famiglia) Cassandra Cain. Con questa scoraggiante reputazione e le sue prodezze in fase di combattimento, Lady Shiva dovrebbe sicuramente essere considerata più frequentemente tra gli antagonisti principali di Batman.

Uomo Calendario

Insieme a personaggi del calibro di Mr. Freeze, Calendar Man è stato uno dei numerosi super cattivi di Batman a comparire come personaggio comico nei primi fumetti. Per fortuna, però, ha ricevuto un’entusiasmante rivitalizzazione nell’arco di fumetti The Long Halloween del 1996. Julian Day è passato dall’indossare una comica tuta in spandex a tema calendario all’essere un agghiacciante serial killer.

Quel numero ha riscritto il personaggio in maniera eccezionale, avvicinandolo ai tratti di Hannibal Lecter. Abbiamo assistito alle cupe interazioni tra lui e Batman nel tentativo di dedurre l’identità dell’Holiday Killer e il suo ruolo di villain più incisivo nel sequel, Dark Victory, è stato ancora più soddisfacente. Anche il ritratto di David Dastmalchian nell’adattamento animato del fumetto è stato ben eseguito; ha certamente caratteristiche simili all’Enigmista, ma l’archetipo specifico del serial killer rende Calendar Man un esemplare di villain unico.

Deathstroke

Simile a Shiva, Slade Wilson/Deathstroke è un altro nemico fisicamente formidabile per Batman. Inizialmente lo abbiamo visto nel ruolo specifico di villain dei Teen Titans, guadagnando poi maggiore popolarità nello show di Cartoon Network. Tuttavia, ha avuto comunque a che fare con Gotham City, regalandoci incontri emozionanti con Batman.

Deathstroke è un mercenario a contratto; il DCEU gli stava per conferire un ruolo importante, ma i turbolenti risultati del franchise teatrale sembrano aver messo in pausa questi piani. A parte il già citato cartone animato della CN Teen Titans, un altro dei ruoli più importanti di Deathstroke è stato nel gioco prequel della WB Games Montréal, Arkham Origins. E’ stato anche eletto da molti fan come uno dei migliori villain di Batman.

Clayface

clayface mostri dcIl Clayface di Basil Karlo può essere considerato uno dei “grandi” cattivi sottovalutati nella schiera di nemici di Batman. È un personaggio facilmente riconoscibile, ma tende ad avere un’esposizione minima nei diversi medium. È facile considerarlo come un generico “mostro cinematografico”, ma la storia di Karlo rivela in realtà parentesi intime pur mantenendo elementi horror. È una variazione dell’archetipo del “cattivo tragico” simile al Mr. Freeze reinventato di Batman: The Animated Series.

Il Clayface originale è un attore cinematografico che impazzisce all’idea di un remake di un suo vecchio film, ed inizia ad assassinare membri della troupe e del cast utilizzando l’identità di un cattivo di uno dei suoi film. Un altro interessante approfondimento che Clayface ha avuto è stato nella run di Detective Comics della DC nell’era Rebirth di James Tynion IV: qui, Karlo viene riabilitato e trasformato in un eroe e membro dei Cavalieri di Gotham. Il suo arco narrativo è stato veramente toccante e ha fatto percepire la sua redenzione come assolutamente guadagnata.

Ventriloquo e Scarface

Mentre i personaggi di Ventriloquo e Scarface sono identità separate, nelle storie di Batman sono un tutt’uno. In questo caso, Ventriloquo (Arnold Wesker) è un uomo timido che soffre di un disturbo dissociativo dell’identità, che proietta l’immagine di un boss della mafia sul burattino Scarface. È apparso in un ruolo di supporto in uno dei migliori episodi di The New Batman Adventures, che lo ha dipinto come una storia di successo tanto necessaria a Gotham City.

Arnold si riabilita con successo nel manicomio di Arkham e, dopo essere dimesso, Bruce Wayne lo sistema prontamente offrendogli un buon lavoro alla Wayne Enterprises e un appartamento. Il conflitto nasce quando Batman scopre e ferma la vecchia banda di “Scarface” che ritorna per indirizzare Arnold verso una ricaduta. Marchiare Ventriloquo specificamente come un “cattivo” è in realtà più che altro un tecnicismo, dato che Wesker stesso nella serie ha dimostrato che c’è una buona persona al di là del trauma.

Kate Bishop: i 10 villain più potenti che ha dovuto affrontare

Kate Bishop: i 10 villain più potenti che ha dovuto affrontare

Kate Bishop si sta già mostrando in tutta la sua potenza a fianco di Occhio di falco nella nuova serie tv Hawkeye disponibile su Disney+; l’eroina ha affrontato alcuni dei più potenti supercriminali della Marvel Comics e, nei primi episodi della serie, la vediamo già alle prese con la Tracksuit Mafia.

In quanto membro dei Giovani Vendicatori, ma anche autonomamente, Kate Bishop si è scontrata con personaggi del calibro di Kang il Conquistatore e il Dottor Destino. È probabile che affronti alcuni di loro anche nel MCU, e potremmo già vederla confrontarsi con celebri villain prima della conclusione di Hawkeye.

Derek Bishop

Uno dei cattivi più potenti che Kate Bishop affronta nei fumetti Marvel altri non è che suo padre, Derek Bishop. Infatti, in realtà è proprio la madre a morire e il padre a sopravvivere nella storyline dei fumetti a lei dedicata. Derek si rivela poi essere un membro dei Villain della costa Ovest, di cui fanno parte anche MODOK e Madam Masque. È inoltre un uomo d’affari con importanti legami con la malavita.

Ricco e influente, non ha veri superpoteri ma è una delle figure più conosciute nei fumetti. Il MCU sembra aver invertito i ruoli di Derek ed Eleanor Bishop, facendo morire il primo nella Battaglia di New York nel 2012 e mettendo Eleanor a capo di una società di sicurezza che sembra avere qualche connessione con forze poco raccomandabili.

Madame Masque

Madame Masque è una spietata assassina che potrebbe potenzialmente apparire in Hawkeye grazie alla sua presenza nel fumetto Hawkeye del 2011 dello scrittore Matt Fraction e dell’artista David Aja, una saga che ha fortemente influenzato la serie tv. Una delle migliori artiste marziali della Marvel Comics, Madame Masque è un’abilissima combattente corpo a corpo.

È anche addestrata a padroneggiare una grande varietà di armi, nel dettaglio pistole e coltelli. È un’esperta stratega, il che la rende molto pericolosa tra i villain, anche se Kate nei fumetti è stata abilissima a spacciarsi per lei, riuscendo a smantellare il suo giro di criminali.

Lady Bullseye

Lady Bullseye è un’abile guerriera come Madame Masque, addestrata in varie tecniche marziali. È anche un’assassina provetta, abilità che ha ereditato da Bullseye, uno dei cattivi di Daredevil più cool della Marvel Comics. Anche se Lady Bullseye non ha superpoteri, è generalmente riconosciuta come molto potente, in quanto più veloce di Bullseye stesso.

Lady Bullseye è la controparte oscura di Kate Bishop: Lady era un’ammiratrice di Bullseye tanto quanto Kate lo era di Occhio di Falco. Entrambe hanno seguito le orme dei loro idoli, ma ottenendo risultati ben diversi.

Kingpin

I fan dei fumetti sanno che Kingpin è una delle figure più potenti della malavita della Marvel Comics. Anche se non ha superpoteri, è incredibilmente verace e ha una capacità di resistenza assoluta; è inoltre un esperto combattente, addestrato in numerose arti marziali, tra cui judo e karate.

Come capo designato della malavita di New York City, è la forza trainante della Tracksuit Mafia, di Echo e di numerosi altri personaggi dei fumetti, rendendolo plausibile l’idea che potrebbe essere il grande villain della serie Hawkeye.

Norman Osborn

Norman Osborn è in realtà meglio conosciuto dai fan come Green Goblin. Ma non tutti sanno che, durante il suo periodo come Iron Patriot e leader dei Dark Avengers, è diventato uno dei nemici più potenti di Kate Bishop. Nel costume di Iron Patriot, Osborn era avvolto da un’armatura che lo rendeva praticamente indistruttibile.

L’Iron Patriot possedeva anche una serie di armi laser ed energetiche, missili, lanciafiamme e altre armi offensive; sapeva volare e riusciva ad assorbire i poteri altrui. Norman Osborn sta tornando nel MCU nella versione di Willem Dafoe dal film Spider-Man del 2002, rendendo almeno possibile l’ipotesi che Kate affronti in Hawkeye i Vendicatori Oscuri dei fumetti.

Il Mandarino

In quanto possessore dei 10 anelli, il Mandarino è uno dei più potenti supercriminali della Marvel Comics. Ogni singolo anello che ha detiene un potere diverso, che gli permette di generare elettricità, controllare le menti altrui, così come sparare fiamme o generare esplosioni di ghiaccio.

Al di là dei Dieci Anelli, il Mandarino è uno dei cattivi più intelligenti e astuti dei fumetti. Gestisce una vasta organizzazione criminale che ha stabilito profondi legami con altri personaggi e cattivi che Kate potrebbe incontrare.

Gli Skrull

Gli Skrull sono tra le specie aliene più pericolose della Marvel Comics. Questi alieni mutaforma possono impersonare qualsiasi essere vivente, il che li rende spie naturali incredibilmente difficili da individuare. Il loro equipaggiamento consiste anche di una potente tecnologia aliena, di gran lunga superiore a qualsiasi tecnologia terrena avanzata.

Kate Bishop e i Giovani Vendicatori hanno affrontato una grande invasione di Skrull nella storyline di Secret Invasion nei fumetti, e lei sarà probabilmente arruolata in missione nella serie di prossima uscita Secret Invasion, se questa seguirà la trama dei fumetti.

L’incantatrice (Sylvie Lushton)

Kate Bishop ha combattuto anche contro una delle maghe più potenti della Marvel Comics, nelle vesti di Incantatrice. Si trattava di Sylvie Lushton, la seconda Incantatrice, che ha ispirato in parte il personaggio di Sylvie nella serie Loki MCU.

È in grado di “incantare” le persone per eseguire i suoi ordini, scagliare sortilegi e sprigionare la sua potentissima magia.

Kang il conquistatore

Uno dei primi villain che Kate Bishop ha affrontato nei fumetti non era altro che una delle varianti più potenti di Kang il Conquistatore. Anche se non possiede veri e propri superpoteri, Kang acquista potenza smisurata grazie alla sua futuristica armatura da battaglia, che lo protegge dagli attacchi, oltre ad essere in grado di generare potenti forze energetiche e campi di forza.

La capacità di Kang di viaggiare nel tempo e di manipolare il corso della storia lo rende uno dei cattivi più potenti e pericolosi di tutta la Marvel Comics. Kate Bishop senza dubbio lo incontrerà nel MCU quando le varianti di Kang prolifereranno.

Dottor Destino

Il Dottor Destino è uno dei più potenti supercriminali della Marvel Comics. Brillante inventore e uno dei maghi più potenti in assoluto della Marvel, è una grande minaccia che ha letteralmente distrutto interi universi quando possedeva il potere cosmico del Beyonder.

Ha servito in battaglia contro il Dio Imperatore Doom durante l’evento Secret Wars del 2015, ma Kate Bishop era in realtà stata presentata come una sorta di alleata di Doom nell’universo Ultimate Comics di Terra-1610, dove lei e i suoi genitori erano agenti dell’Hydra.

Lo Scudo di Captain America: la timeline dell’arma più famosa e amata del MCU

0

L’account Instagram Marvel UK ha condiviso una cronologia del Marvel Cinematic Universe che descrive in dettaglio l’incredibile viaggio dello Scudo di Captain America attraverso le quattro Fasi dei Marvel Studios. Potete vederlo di seguito:

Il viaggio dello Scudo di Captain America

Attraverso 26 film e cinque programmi televisivi su Disney+ (finora), l’MCU ha collezionato una buona quota di oggetti iconici. Il reattore ad arco di Iron Man, il martello di Thor e, naturalmente, lo scudo rosso, bianco e blu di Capitan America, che ha subito una metamorfosi sia nel design che nel significato nel corso degli anni.

La versione vista impugnata dal personaggio di Steve Rogers è in circolazione dagli anni ’40, quando Howard Stark gli ha regalato il suo scudo di vibranio durante la seconda guerra mondiale in Captain America: Il Primo Vendicatore. Dopo aver trascorso decenni congelato nel ghiaccio, Steve ha continuato a usarlo da The Avengers fino a Captain America: Civil War, quando lo lasciò alle spalle dopo il suo litigio con Iron Man. Sette anni dopo, Tony ha restituito a Steve il suo scudo rinnovato proprio prima del “Colpo nel Tempo” di Avengers: Endgame, e, sebbene sia stato distrutto da Thanos, un anziano Rogers ha passato uno scudo nuovo di zecca a Sam Wilson alla fine del film.

Ora, la Marvel onora la leggendaria storia dell’accessorio di Cap, con questa infografica. La timeline inizia con la sua creazione e tiene traccia delle sue battaglie, di chi lo ha usato o anche solo tenuto o rovinato e modifiche fino a The Falcon and the Winter Soldier.

Jurassic Park: il T-Rex rifatto in CGI non è bello come quello originale!

0

Per celebrare l’imminente Jurassic World Il Dominio, un gruppo di YouTuber è tornato al Jurassic Park originale nel tentativo di ricreare il suo T-Rex in CGI con un software aggiornato.

Jurassic Park è stato distribuito l’11 giugno 1993 negli USA e presentava un cast stellare, tra cui Jeff Goldblum, Laura Dern, Sam Neill, Bob Peck, Richard Attenborough e Samuel L. Jackson. Nel corso del tempo, il film è diventato un classico di culto soprattutto grazie ai suoi effetti speciali che ancora oggi sembrano impareggiabili.

Il canale YouTube Corridor Crew, specializzato nello sviluppo e nello studio del lavoro VFX, ha recentemente caricato un video in cui mostra i tentativi di ricreare gli effetti pratici precedentemente utilizzati nel classico del 1993. All’interno del video, il team crea una ripresa completamente in CGI basata sul film, incluso un T-Rex completamente in CGI.

Dopo che la ripresa è terminata, viene confrontata con gli effetti più pratici del film, consentendo agli spettatori di determinare da soli se i moderni VFX funzionerebbero per il film se fosse stato realizzato oggi.

Jurassic World Il Dominio, ecco il prologo!

Jurassic World Il Dominio vedrà sia Chris Pratt che Bryce Dallas Howard tornare nei loro ruoli. Insieme a loro, ritroveremo anche Justice Smith, Daniella Pineda, Jake Johnson e Omar SyLaura Dern e Sam Neill riprenderanno rispettivamente i ruoli che avevano in Jurassic Park, rispettivamente la Dr. Ellie Sattler e il Dr. Alan Grant. I personaggi sono stati visti per l’ultima volta nel Jurassic Park 3 del 2001. Un altro eroe originale, Ian Malcolm, interpretato da Jeff Goldblum, ha firmato per tornare in Jurassic World 3. Goldblum è stato visto l’ultima volta in Jurassic World: Il Regno Distrutto.

Hocus Pocus 2, una nuova foto dal set con le Sorelle Sanderson

0
Hocus Pocus 2, una nuova foto dal set con le Sorelle Sanderson

Ecco di seguito una foto da Hocus Pocus 2 in cui vediamo in silhouette le Sorelle Sanderson entrare nella loro vecchia casa.

Hocus Pocus è uscito per la prima volta nel 1993, presentando al mondo tre streghe campy, conosciute come le sorelle Sanderson, che fanno a gara per rimanere giovani per sempre.

Quando la popolarità del film ha raggiunto lo status di cult nei decenni successivi, Bette Middler (Winifred), Kathy Najimy (Mary) e Sarah Jessica Parker (Sarah) sono diventate delle icone di Halloween. In varie occasioni, il trio di stelle ha chiarito che sarebbe piaciuto loro riprendere i loro ruoli malvagi, e i fan hanno moltiplicato la loro idea.

Disney ha finalmente dato il via libera a Hocus Pocus 2 nel 2021, con Anne Fletcher al timone. Per la gioia del pubblico, tutte e tre le originali sorelle Sanderson stanno tornando a seminare il caos. Doug Jones (Billy Butcherson) è l’unico altro attore del primo film che tornerà, poiché il resto del cast è nuovo di zecca. La sinossi sembra attenersi alla formula magica di tre liceali che devono salvare Salem dalle sorelle Sanderson la notte di Halloween.

Fonte

Hans Zimmer ha scelto di lavorare a Dune invece che a Tenet: ecco la reazione di Christopher Nolan

0

Il compositore premio Oscar Hans Zimmer ha rivelato che la reazione di Christopher Nolan alla sua scelta di comporre la colonna sonora di Dune, dovendo così rinunciare a Tenet, “non è stata eccezionale”. Zimmer aveva rifiutato l’offerta di scrivere la musica per Tenet per occuparsi invece dell’adattamento di Denis Villeneuve del romanzo di Frank Herbert. Tenet è stato infine musicato da Ludwig Goransson, che ha vinto un Oscar nel 2018 per la sua colonna sonora di Black Panther.

Zimmer e Nolan hanno già collaborato molte volte, in particolare nella trilogia de Il Cavaliere Oscuro di Nolan, così come Inception, Interstellar e Dunkirk. Zimmer aveva anche lavorato in precedenza con Villeneuve, componendo la musica per il sequel di fantascienza del regista, Blade Runner 2049. Alcuni degli altri lavori di Zimmer includono la sua colonna sonora vincitrice dell’Oscar per Il re leone, così come Il Gladiatore, Il diritto di contare e il più recente No Time To Die.

In un’intervista con ReelBlend, il podcast di CinemaBlend, Zimmer ha parlato di come la reazione di Nolan al rifiuto di Tenet sia stata “non eccezionale”. Zimmer ha di recente trasformato la sua carriera, concedendo molto più spazio alle esibizioni dal vivo rispetto alla composizione di colonne sonore. Il compositore ha chiarito che affrontare Dune è stato il suo ritorno alle colonne sonore dei film, dal momento che il romanzo originale lo aveva fortemente ispirato da bambino.

Secondo Zimmer, la reazione di Nolan “Non (è stata) eccezionale… C’è anche un altro aspetto, che la gente continua a dimenticare. Sono andato in tour e all’improvviso mi sono interessato davvero a questa cosa che non avrei mai pensato di fare (i concerti dal vivo, ndr). Ed eccomi qui, a sessant’anni a scoprire una cosa nuova che mi piace davvero. Quindi Chris ha capito questa cosa, ha capito qual era il mio focus in quel momento.” La proverbiale freddezza del regista britannico non si smentisce neanche in questo racconto di Zimmer!

Aquaman and the Lost Kingdom: Dolph Lundgren elogia il lavoro di James Wan

0

Dolph Lundgren ha elogiato Aquaman and the Lost Kingdom, affermando che crede che il regista James Wan lascerà a bocca aperta i fan. Destinato ad arrivare quattro anni dopo il primo film, Aquaman 2 vedrà l’attesissimo ritorno dell’Arthur Curry di Jason Momoa in una nuova avventura.

Il primo Aquaman è stato un successo al botteghino, incassando oltre 1,1 miliardi di dollari in tutto il mondo. Lo sviluppo del sequel è iniziato subito dopo, ma ci è voluto un po’ più del previsto per passare alla produzione. L’uscita di Aquaman and the Lost Kingdom è attualmente prevista per dicembre 2022; le riprese sono iniziate a Londra la scorsa estate.

James Wan è tornato a dirigere Aquaman and the Lost Kingdom e sembra che stia creando qualcosa di veramente speciale. Lundgren ha recentemente incontrato THR per parlare del suo nuovo film Castle Falls, anche se alla fine dell’intervista ha trovato il tempo per elogiare Wan e il resto del team creativo di Aquaman 2. Secondo l’attore, The Lost Kingdom potrebbe essere migliore del primo film:

L’intero film è un lavoro di classe. Tutti, da James Wan e Jason Momoa ad Amber Heard e ai produttori. Penso che questo sia migliore. Penso che la sceneggiatura sia più forte ed è più eccitante. La tecnologia è andata avanti in quattro anni, quindi sono stato davvero contento di farne parte. James Wan lascerà tutti a bocca aperta di nuovo con questo mondo tremendo che ha creato. È coinvolto in ogni piccolo dettaglio, anche in ogni piccolo pezzo di ogni arma, e penso che sarà fantastico.

Tutto quello che c’è da sapere su Aquaman 2

Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni dell’eroe in Aquaman and the Lost Kingdom, sequel del film che ha rilanciato in positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. Nel sequel, diretto ancora una volta da James Wan (Insidious, The Conjuring), torneranno anche Patrick Wilson nei panni di Ocean Master, Amber Heard, che tornerà nei panni di Mera, Dolph Lundgren che sarà ancora una volta Re Nereus, il padre di Mera, e ancora Yahya Abdul-Mateen II nei panni di Black Manta, che abbiamo visto riapparire nella scena post-credit del primo film.

David Leslie Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di Wanscriverà la sceneggiatura del film, mentre il regista e Peter Safran saranno co-produttori. Aquaman and the Lost Kingdom uscirà nelle sale americane il 16 dicembre 2022.

Tom Holland, Andrew Garfield e Tobey Maguire: Amy Pascal sulle tre incarnazioni di Spider-Man

0

Durante la sua intervista con Fandango, Amy Pascal ha parlato dei tre attori che nel corso degli anni hanno interpretato Spider-Man. Durante l’intervista, le è stato chiesto in che modo l’interpretazione di Peter Parker da parte di Tom Holland fosse diversa dalle precedenti interpretazioni di Tobey Maguire e Andrew Garfield. Sebbene abbia elogiato tutti e tre gli attori, Pascal ha palesato una predilezione per Holland:

“Penso che ognuno degli attori abbia portato il proprio tipo di umanità al personaggio. Sono tutti brillanti e Tom è singolare. Penso che abbia incarnato tutto quello che tutti cercavamo di Peter Parker. È divertente e affascinante e… un atleta fantastico e un attore meraviglioso, e ha una tale umanità.”

Spider-Man: No Way Home, quello che sappiamo

Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono svolte ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale italiane il 15 dicembre 2021. Il film durerà 2 ore e 28 minuti.

House of Gucci: Jared Leto racconta in modo colorito la sua preparazione

0

Durante un’intervista con The Playlist per House of Gucci, Jared Leto ha usato metafore colorate per descrivere il suo processo di preparazione. Fa paragoni esuberanti tra se stesso e il cibo italiano stereotipato per trasmettere la sua dedizione al ruolo, anche scherzando sul fatto che ha sniffato “strisce di salsa all’arrabbiata”. Crede di essere riuscito a catturare appieno l’essenza di Paolo Gucci nella sua esibizione attraversando questa stravagante vicenda.

“Ho fatto tutto. Stavo sniffando strisce di salsa all’arrabbiata a metà di questo film, avevo olio d’oliva nel sangue. Per me è stato come un tuffo profondo. Se mi facessi una biopsia della pelle, troverebbero del parmigiano! Questa è la mia lettera d’amore all’Italia. C’era molto lavoro e preparazione, e sì, avevo un accento italiano, e mi piaceva e lo abbracciavo e vivevo in quello spazio il più possibile e il più a lungo possibile. Mi sono arrampicato in quella grotta creativa e sono uscito attraverso le viscere e gli intestini nell’esofago dell’unico e solo Paolo Gucci”.

Le metafore sono effettivamente colorite, ma sappiamo quanto Jared Leto ami costruire miti intorno ai suoi metodi di preparazione per i ruoli. In questo caso c’è da immaginarsi che, oltre al trucco e allo studio della parte, si sia immerso a pieno nello stile alimentare del nostro Paese!

Tutto quello che sappiamo su House of Gucci

House of Gucci sarà sceneggiato da Roberto Bentivegna e sarà basato sul libro di Sara Gay Forden dal titolo: “The House of Gucci: A Sensational Story of Murder, Madness, Glamour and Greed”. Per Ridley Scott si tratta del secondo progetto sviluppato dopo la fusione tra Fox e Disney, insieme a The Last Duel, film che vede protagonisti Matt DamonAdam Driver, Jodie Comer Ben Affleck.

House of Gucci segna il ritorno di Scott in Italia, dov’era stato ambientato anche Tutti i soldi del mondo, uscito nel 2017. Il cast include Adam Driver, Lady Gaga, Jared Leto, Al Pacino, Jack Huston, Reeve Carney, Camille Cottin e Jeremy Irons. L’uscita nelle sale è fissata per il prossimo novembre.

I migliori film che fanno ridere: ecco cosa vedere

I migliori film che fanno ridere: ecco cosa vedere

C’è chi dice che ridere sia la migliore medicina contro ogni malattia. Sicuramente il cinema dà molte occasioni per farsi una grassa risata (o anche due). I film che fanno ridere sono tantissimi. Certo, non tutti sono validi e molti fanno riferimento a un senso dell’umorismo che spesso non è condiviso.

Proprio per questo, ecco qui una guida ai migliori film che fanno ridere: quelli recenti, quelli classici, quelli che si possono trovare sulle piattaforme di streaming. Una ricca lista per andare in contro a tutti i gusti degli spettatori da divano.

Film che fanno ridere, i classici

Iniziamo con un excursus di titoli che, a discapito del pensiero dei cinefili schizzinosi, piacerebbero anche a un Kubrick o a un Fellini. Stiamo parlando di Film che fanno ridere classici, le grandi commedie, italiane e straniere, i pilastri del genere, gli intoccabili garanti di risate assicurate.

  • Frankenstein Junior(1974). Il nipote del leggendario Frankenstein eredita il castello di famiglia e prova a ripetere l’esperimento del nonno creando un uomo dai pezzi di cadavere. L’esito non è però quello sperato…
  • Non ci resta che piangere(1984). Un maestro elementare e un bidello contemporanei si ritrovano, per uno strano scherzo del caso, nel 1492. Decidono di recarsi a Palos, in Andalusia, per fermare la partenza di Cristoforo Colombo verso la scoperta delle Americhe.
  • Una notte da leoni(2009). Un gruppo di ragazzoni, arrivato a Las Vegas per festeggiare l’addio al celibato del loro amico Doug, durante la notte si dà alla pazza gioia prendendo una sbornia colossale. Il risveglio è traumatico: cosa è successo durante la notte?
  • L’alba dei morti dementi(2004). Shaun è un trentenne annoiato dalla monotonia della sua vita e dal lavoro in un negozio di apparecchiature elettroniche. Nell’ordinaria esistenza l’unico elemento di imprevedibilità proviene dalla sua fidanzata, Liz, la quale spera con tutto il cuore che il ragazzo cresca e maturi.
  • Un pesce di nome Wanda(1988). Una donna tenta di sedurre un criminale ed un avvocato per recuperare il bottino che aveva tentato, senza riuscirci, di rapire.
  • Zoolander(2001). Derek Zoolander, modello acclamatissimo, viene battuto dal rivale Hansel, che vince il premio di modello dell’anno. Vorrebbe lasciare il mondo della moda, ma si ritrova coinvolto in un complotto per l’assassinio di un leader internazionale.
  • Scuola di polizia(1984). Quando il sindaco promuove un nuovo regolamento che apre la scuola di polizia a tutti, si viene a creare un’ironica classe di disadattati.

 

Film che fanno ridere su Netflix

Film che fanno ridere su Netflix

Le piattaforme offrono un’immensa varietà di film che fanno ridere. Su Netflix sono moltissimi, dal cult Il Grande Lebowski, al più recente Come ammazzare il capo… e vivere felici. Ecco di seguito qualche titolo:

  • Il grande Lebowski(1998). C’è il Lebowski malvivente. E poi c’è Drugo Lebowski, disoccupato giocatore di bowling rimasto legato agli anni Settanta, che si trova coinvolto in un doppio complotto per un puro caso di omonimia.
  • Come ammazzare il capo… e vivere felici(2011). Nick, Dale e Kurt decidono di eliminare i rispettivi capi, responsabili della loro infelicità. Il piano architettato è però zeppo di falle e difficoltà.
  • 40 anni vergine(2005). Il quarantenne Andy Stitzer ha un lavoro tranquillo come commesso in un negozio di elettronica, ottimi amici, ma nessuna donna. E mai ne ha avuta: alla sua età non ha ancora conosciuto intimamente l’amore…
  • Una notte da leone 2(2011). Dopo il tragicomico addio al celibato di Doug a Las Vegas, ora tocca a Stu salutare per sempre la sua vita da scapolo: ottimo motivo per fare pazzie nella nuova destinazione esotica: Bangkok.

 

Film che fanno ridere italiani

Film che fanno ridere italiani

L’Italia è nota per la sua grande tradizione di commedia, dal teatro in poi. I film italiani che fanno ridere di oggi si dividono in due categorie: quelli davvero poco raffinati e quelli apprezzabili, che incontrano il plauso generale di pubblico e critica. Ecco quindi i titoli popolari come Quo Vado? con Checco Zalone o quelli un po’ più raffinati. Tra gli altri, Smetto Quando Voglio gradito dal pubblico più giovane per il linguaggio e lo stile simili a quelli delle serie americane.

  • Quo Vado?(2016). Checco vive ancora con i genitori, per timore dell’indipendenza. Per la riforma sul lavoro viene costretto a cambiare la propria vita e doversi adattare ad ogni mestiere, anche i più improbabili e pericolosi.
  • Smetto quando voglio(2014). Siamo nel pieno della recessione economica che colpisce i paesi più sviluppati nel 2007. Dopo esser stato licenziato dall’università dove lavora, un ricercatore in neurobiologia recluta i suoi ex colleghi con un obiettivo: produrre droga.
  • Come un gatto in tangenziale(2017). L’amore tra i figli adolescenti di due famiglie avvicina estrazioni opposte: la periferia romana e il centro residenziale. Dopo una serie di vicissitudini al limite dell’assurdo, gli adulti imparano a comprendersi a vicenda.
  • Nessuno mi può giudicare(2011). La bella Alice vive una vita agiata nella propria villetta di Roma, con il marito, un figlio e tre domestici. Dopo l’improvvisa morte dell’uomo in un incidente, la donna si ritrova sommersa dai debiti, con l’impresa familiare sul lastric Per fare tanti soldi in poco tempo e salvare la famiglia, Alice decide di diventare accompagnatrice di uomini…

 

Film nuovi che fanno ridere

Naturalmente l’industria della risata è sempre fervida e viva, per cui ci sono anche molti film che fanno ridere nuovi. Seppur non sono ancora entrati nel concetto di culto, possono regalare un paio d’ore di freschezza, allegria e spensieratezza.

  • The Man from Toronto (2022). The Man from Toronto è una commedia d’azione americana che uscirà a breve, il 14 gennaio 2022. Diretta da Patrick Hughes e con Kevin Hart, Woody Harrelson, Kaley Cuoco ed Ellen Barkin. The Man from Toronto è prodotta da Sony Pictures Releasing.
  • Asterix & Obelix: The Silk Road(2022). Asterix & Obelix: Il Regno di Mezzo è un film francese di avventura, live action e commedia diretto da Guillaume Canet. Il regista è anche interprete di Asterix, accanto a Gilles Lellouche nei panni di Obeli Il film racconta il primo viaggio in Cina dei due eroi.
  • Sonic the Hedgehog 2(2022). Sonic the Hedgehog 2 è un film commedia d’azione e avventura americano, basato sul franchise di videogiochi pubblicato da Sega. È il sequel di Sonic the Hedgehog ed è ancora una volta diretto da Jeff Fowler e scritto da Pat Casey, Josh Miller e John Whittington.
  • Minions 2– Come Gru diventa cattivissimo (2022). A metà degli anni ’70, Gru cresce in un sobborgo ed è un grande fan di un gruppo di supercriminali conosciuti come i Malefici 6. Per entrare a far parte del team, baby Gru escogita un piano estremamente malvagio…

Spider-Man 4, 5 e 6 in lavorazione, record all’orizzonte per Tom Holland

0

Amy Pascal ha dichiarato che Tom Holland continuerà a recitare nei panni di Peter Parker dopo Spider-Man: No Way Home. Mentre mancano poco più di due settimane all’uscita dell’ultimo film in accordo tra SONY e Marvel Studios con protagonista il personaggio, i fan possono già aspettarsi un futuro rigoglioso per l’arrampica-muri. Possiamo anche aggiungere che, nonostante ciò che si è detto in precedenza, Spider-Man: No Way Home non chiuderà la carriera di Holland come Spider-Man.

Spider-Man, in lavorazione una nuova trilogia

Sulla scia del fallimento di The Amazing Spider-Man 2Kevin Feige è stato in grado di convincere Sony a condividere Spider-Man con i Marvel Studios nel 2015. Ciò ha dato il via alla partnership delle società e nel 2016 Holland è entrato a far parte del MCU con il suo esordio in Captain America: Civil War. Da allora, ha interpretato il ruolo altre quattro volte, due delle quali nei suoi film da solista, Spider-Man: Homecoming e Spider-Man: Far From Home. Gli altri due film sono stati Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame. Ora, il Peter Parker di Tom Holland è pronto a recitare nel suo terzo viaggio da solista, pubblicizzato come la sua più grande avventura personale di sempre.

Oltre a Spider-Man: No Way Home, tuttavia, non si sapeva molto sul destino cinematografico del personaggio, fino ad ora. In una nuova intervista con Fandango, Pascal conferma che si stanno già pianificando nuovi film con i Marvel Studios con l’intenzione di mantenere il personaggio nel MCU per il prossimo futuro. Mentre fino a questo momento gli addetti ai lavori di Sony hanno riferito che non ci sono piani “ufficiali” per un’altra trilogia, Pascal afferma che ne stanno sviluppando almeno un’altra.

“Questo non è l’ultimo film che faremo con la Marvel – [questo non è] l’ultimo film di Spider-Man. Ci stiamo preparando a fare il prossimo film di Spider-Man con Tom Holland e Marvel. Stiamo pensando a questo come all’ultimo di tre film, e ora passeremo ai prossimi tre. Questo non è l’ultimo dei nostri film MCU.”

Spider-Man 4, 5 e 6 rappresenterebbero un record per Tom Holland

Apparire in una nuova trilogia di Spider-Man può dare a Tom Holland un nuovo record MCU: il numero maggiore di film da solista in qualsiasi franchise. Con Spider-Man 4, 5 e 6 avremmo molti più film di Spider-Man solista rispetto a qualsiasi altro personaggio del MCU. Allo stato attuale, Iron Man, Captain America e Thor contano tre film da solisti, con Thor destinato a essere il primo personaggio MCU ad avere quattro film da solista con l’uscita di Thor: Love and Thunder nel 2022 (e anche Captain America 4 è in sviluppo alla Marvel, sebbene si concentri sul Sam Wilson di Anthony Mackie piuttosto che sullo Steve Rogers di Chris Evans).

Anne Hathaway: 10 cose che non sai sull’attrice

0
Anne Hathaway: 10 cose che non sai sull’attrice

Anne Hathaway è una delle migliori attrici della sua generazione, versatile e brillante, in grado di conquistare una grande fetta di pubblico di tutto il mondo.

Entrare a Hollywood per lei non è stato facile, ma con le sue forze, con la sua bravura e con il talento innato per la recitazione, è riuscita a dimostrare quanto vale, senza mediazioni e puntando solo su se stessa.

Ecco dieci cose che non sai di Anne Hathaway.

Anne Hathaway: film

1. Ha recitato in celebri film. Il debutto nel mondo del cinema è avvenuto nel 2001 con il film Pretty Princess. Grazie a questo film, l’attrice americana comincia ad essere molto richiesta per diverse produzioni, come Ella Enchanted – Il magico mondo di Ella (2004), Principe azzurro cercasi (2004) e Havoc – Fuori controllo (2005). Ottiene poi grande notorietà con film come I segreti di Brokeback Mountain (2005), Il diavolo veste Prada (2006), Becoming Jane – Il ritratto di una donna contro (2007), Rachel sta per sposarsi (2008), Bride Wars (2009), Appuntamento con l’amore (2010), Alice in Wonderland (2010), Amore & altri rimedi (2010) e One Day (2011). Nel 2012 la sua carriera prende una svolta importante, interpretando ruoli di un certo spessore in Il cavaliere oscuro – Il ritorno , Les Misérables (film per quale vince l’Oscar per la Miglior Attrice non Protagonista), Interstellar (2014), Lo stagista inaspettato (2015) e Alice attraverso lo specchio (2016). Tra i suoi ultimi film si citano Colossal (2016), Ocean’s 8 (2018) e Serenity (2019), Attenti a quelle due (2019), Cattive acque (2019), Il suo ultimo desiderio (2019), Le streghe (2020) e Locked Down (2021).

2. Anne Hathaway è anche una doppiatrice eccellente. Nel corso della sua carriera, Anne Hathaway si è trovata spesso a prestare la propria voce: ciò è avvenuto per La ricompensa del gatto (2002), Cappuccetto Rosso e gli insoliti sospetti (2005), alcuni episodi de I Simpson realizzati tra il 2009 e il 2010, un episodio de I Griffin (2010) e I Griffin presentano It’s a Trap! (2010). Inoltre, l’attrice ha lavorato anche al doppiaggio del film di animazione Rio (2011) e del suo seguito Rio 2 – Missione Amazzonia (2014).

anne hathaway

Anne Hathaway: il suo fisico

3. In Amore e altri rimedi Anne Hathaway si è messa davvero a nudo. Le scene di nudo e di sesso sono davvero molte in Amore e altri rimedi, in Anne Hathaway ha recitato con il collega e amico Jake Gyllenhaal. A proposito di questo film e delle scene svolte, l’attrice ha dichiarato che la nudità fa parte dell’essere attore e basta accordarsi su quanto viene richiesto di fare, dopodiché basta essere tranquilli e preparati e tutto va liscio.

4. Anne Hathaway ha una sensualità innata. L’attrice americana non è una di quelle persone che mette volutamente in mostra parti del suo corpo per attirare l’attenzione o per dimostrare la sua carica erotica. Anne non ha mai rinunciato all’eleganza e al buon gusto, sia che si tratti di uscite private o di eventi mondani. Eppure, sotto quel viso da fanciulla e quel corpo perfetto, l’attrice dimostra divere una sensualità innata, quasi innocente, sempre mostrata con molta grazia.

Anne Hathaway è Catwoman

5. Anne Hathaway ha interpretato Catwoman per Christopher Nolan. Nel 2012 uscì nelle sale il terzo capitol della trilogia di Batman di Nolan, ovvero Il cavaliere oscuro – Il ritorno. Per questo film, Anne Hathaway venne ingaggiata per interpretare la femme fatale, truffatrice e ladra professionista Selina Kyle/Catwoman. Per dare vita a questo personaggio, che stabilisce con Bruce Wayne un rapporto molto seducente e sul fil di lana, la Hathaway ha dichiarato di essersi ispirata a Hedy Lamarr e che questo è stato uno dei ruoli faticosi della sua carriera, tanto da sottoporsi ad un duro allenamento fisico per poter dare un’eccellente performance.

6. Anne Hathaway ha avuto diverse controfigure. Le scene più pericolose sono state interpretate da diverse controfigure, più precisamente una per le scene d’inseguimento in moto e una per i combattimenti più duri. Tuttavia, una delle sue controfigure è rimasta coinvolta in un incidente sul set: durante le riprese, la stuntman ha perso il controllo del mezzo, durante la scena della scalinata in sella al Bat-Pod, andando a finire contro una cinepresa IMAX, distruggendola completamente. Fortunatamente, nessuna delle persone presenti si è fatta male.

anne hathaway

Anne Hathaway, il marito e il figlio Rosebanks Jonathan Shulman

7. È sposata con un attore. Nel novembre del 2008 l’attrice ha iniziato a frequentare l’attore Adam Shulman, noto per essere stato il vice scefitto Enos Strate nel film Hazzard – I Duke alla riscossa. I due si sono poi sposati il 29 settembre del 2012 a Big Sur, in California, con una cerimonia interreligiosa ebraico-cristiana. In molti hanno notato come Shulman abbia una leggera somiglianza con il drammaturgo inglese William Shakespeare, la cui moglie si chiamava proprio anne Hathaway. C’è anche chi crede che i due attori siano propri loro reincarnazioni, i quali portano così avanti un amore eterno.

8. Ha avuto due figli. Il 24 marzo 2016 l’attrice americana è diventata mamma di Rosebanks Jonathan Shulman, il primo figlio dellla coppia. Da quel momento la Hathaway ha parzialmente diradato le sue attività lavorative, al fine di prendersi maggiormente cura del piccolo. Nel 2019 è poi nato il secondo figlio, chiamato semplicemente Jack.

Anne Hathaway oggi

9. Anne Hathaway ha in serbo molti progetti. Attualmente l’attrice sembra aver ripreso la propria attività a pieno regime. Dopo aver di recente recitato nei film Il suo ultimo desiderio, Le streghe e Locked Down, ha in programma numerosi altri progetti. Attualmente ha da poco concluso le riprese della serie WeCrashed, mentre è ora impegnata nelle riprese del film Armaggedon Time, racconto di formazione diretto da James Gray che vanta nel cast anche il due volte premio Oscar Anthony Hopkins. Prossimamente reciterà poi in Sesame Street, She Came to Me, Bum’s Rush e The Lifeboat.

Anne Hathaway: età e altezza dell’attrice

10. Anne Hathaway è nata il 12 novembre del 1982 a New York, Stati Uniti. L’attrice è alta complessivamente 1.73 metri.

Fonti: IMDb, biography

STARZPLAY: tutte le uscite di dicembre 2021

0
STARZPLAY: tutte le uscite di dicembre 2021

Sta per iniziare l’ultimo mese del 2021 ed ecco tutti i titoli in arrivo su STARZPLAY nel mese di Dicembre 2021.  Il 19 dicembre su STARZPLAY torna The Great con la seconda stagione che vi trasporta nuovamente nella Russia del ‘700. Troveremo Caterina che con tenacia insiste nel suo tentativo di detronizzare il marito, l’imperatore di Russia Pietro III. Tra complotti, odio e amore verso di lui e la gravidanza, Caterina dovrà impegnarsi molto più di quanto immaginasse per diventare “la grande”.

Arriva invece alla fine la seconda stagione di Hightown con la puntata finale in onda il 19 dicembre. Riuscirà Jackie Quinones a debellare lo spaccio di Carfentanyl a Cape Cod o sarà sopraffatta dai propri fantasami del passato? Scopritelo solo su STARZPLAY.

THE GREAT S2 DAL 19 DICEMBRE

Nella seconda stagione di The Great, Caterina si impossessa finalmente del trono russo. Seppur difficilissimo, il colpo di stato contro il marito era nulla in confronto alla sfida di volere liberare un paese che non vuole essere liberato. Dovrà combattere contro la corte, i suoi fedeli e persino sua madre (interpretata dalla guest star Gillian Anderson) nel tentativo di portare l’Illuminismo in Russia. Nel frattempo si trova a combattere anche contro il suo cuore con Pietro (Nicholas Hoult) che passa dall’essere l’odiato marito ad essere un prigioniero, o forse, un alleato o un amante… Caterina imparerà sulla propria pelle che per cambiare un Paese devi lasciare che esso ti cambi, che c’è una linea sottile tra idealismo e delusione, e che diventare “ la grande” richiede più di quanto avrebbe potuto immaginare.

HIGHTOWN 2 FINALE DI STAGIONE IL 19 DICEMBRE

L’immagine perfetta dell’estate a Cape Cod si scontra con la sua realtà fuori stagione. Jackie Quinones ha realizzato il suo sogno di diventare una vera poliziotta ed è pronta a fare del bene in questo mondo. Viene immediatamente travolta dallo spaccio criminale del letale Carfentanyl che sta inondando Cape Cod e concentra le sue indagini sullo spacciatore Frankie Cuevas, l’uomo che Jackie ritiene responsabile della morte del suo migliore amico, Junior. Quando il cugino di Frankie, Jorge, si unisce all’operazione, introduce ulteriore violenza e caos. In tutto questo, Jackie deve camminare sul filo del rasoio per rimanere sobria, cercando di non affogare in un oceano di segreti, tradimenti, vergogna e fallimenti del suo passato.

POWER BOOK II: GHOST S2 DAL 21 NOVEMBRE

Nella seconda stagione di Power Book II: Ghost Tariq St. Patrick è ancora in fuga dal proprio destino. Ma dopo avere ucciso il suo professore Tariq si allontana ulteriormente da tutto ciò per cui lottava e che proteggeva: la sua famiglia. Con Tasha nel programma protezione testimoni, Tariq capisce di dovere sacrificare qualsiasi cosa per salvare ciò che resta della sua famiglia.

Magic Mike 3 si farà. Ecco il titolo ufficiale

0
Magic Mike 3 si farà. Ecco il titolo ufficiale

HBO Max ha ufficializzato che produrrà il terzo capitolo di Magic Mike e che il film vedrà tornare Channing Tatum insieme al team creativo guidato da Steven Soderbergh. Contestualmente, l’account social di HBO Max ha annunciato anche il titolo ufficiale di Magic Mike 3, che ci dice implicitamente che non ci sarà un quarto capitolo.

Channing Tatum ha recitato nei primi due film, Magic Mike, uscito nel 2012 e Magic Mike XXL, uscito nel 2015, che ha incassato più di 300 milioni di dollari in tutto il mondo. Il film ha ispirato l’adattamento dello spettacolo dal vivo, Magic Mike Live, che è stato lanciato a Las Vegas e da allora ha viaggiato in tutto il mondo, con nuove date fissate per il 2022.

La storia è quella di Mike Lane, interpretato da Tatum, uno spogliarellista che fatica a trovare il suo percorso professionale mentre fa da mentore a un giovane ballerino e cerca di mettere ordine nella propria vita amorosa. La serie vede protagonisti anche Joe Manganiello, Matt Bomer, Matthew McConaughey, Kevin Nash e Adam Rodriguez. Steven Soderbergh ha diretto il primo film, mentre Gregory Jacobs ha diretto il secondo, con Reid Carolin che ha scritto entrambi.

Ora, la squadra sta per tornare sulla scena con un terzo film, giustamente intitolato Magic Mike’s Last Dance, il che implica che questo sia l’ultimo film della serie. Il film originale di HBO Max sarà trasmesso in streaming nel 2022, con Tatum che torna come “Magic Mike” e il team creativo di Soderbergh, Jacobs e Carolin a bordo. Soderbergh afferma che la risposta allo spettacolo dal vivo e ciò che i coreografi sono stati in grado di offrirgli lo hanno ispirato a voler realizzare un altro film della serie, dicendo: “Il sogno di Mike Lane di connettere le persone attraverso la danza deve essere realizzato!” Tatum è ugualmente entusiasta del film, e ha dichiarato:

“Non ci sono parole per quanto sia entusiasta di far saltare le porte del mondo di “Magic Mike” con Steven, Greg, Reid e le fantastiche persone di HBO Max. Lo stripperverse non sarà più lo stesso”.

Spider-Man: No Way Home, nuovi spot ci mostrano un Happy Hogan contrariato

0

Ecco dei nuovi contenuti video di Spider-Man: No Way Home, che arriverà nelle sale italiane il prossimo 15 dicembre e che si rivelerà un’avventura molto molto particolare, a patto che concediamo a Happy Hogan le sue otto ore di sonno!

Spider-Man: No Way Home, quello che sappiamo

Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono svolte ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale italiane il 15 dicembre 2021. Il film durerà 2 ore e 28 minuti.

Liam Neeson: 10 cose che non sai sull’attore

0
Liam Neeson: 10 cose che non sai sull’attore

Liam Neeson è uno dei migliori attori che il cinema abbia mai potuto avere. Sulla cresta dell’onda da diversi anni, è sempre rimasto umile ed è molto amato dal pubblico proprio grazie a questa caratteristica.

La sua è stata una carriera molto intensa, fatta di tanti ruoli e tante esperienze diverse, che lo hanno reso molto conosciuto e con cui ha potuto dimostrare tutte le sue doti recitative.

Ecco dieci cose che non sapevate di Liam Neeson.

Liam Neeson: film

1. Liam Neeson: i film e la carriera. Liam Neeson ha esordito al cinema, e nella recitazione, con piccoli ruoli marginali, dal 1978, in film come Pilgrim’s Progress, o i più famosi Excalibur (1981), Krull (1983) e Il Bounty (1984). Dagli anni Ottanta ottiene ruoli sempre più da protagonista come in Delta Force (1986), Mission (1986), Suspect – Presunto colpevole (1987), Scommessa con la morte (1988) e Vendetta Trasversale (1989). Negli anni Novanta si consacra grazie a Darkman (1990), Vite sospese (1992), Schinder’s List – La lista di Schindler (1993), Michael Collins (1996) e Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma (1999). Successivamente recita in Gangs of New York (2002), Love Actually – L’amore davvero (2003), Le crociate – Kingdom of Heaven (2005), Batman Begins (2005), Io vi troverò (2008), Scontro tra titani (2010), A-Team (2010), Unknow – Senza identità (2011), The Grey (2011), Battleship (2012), Taken – La vendetta (2012), Un milione di modi per morire nel West (2014), Run All Night – Una notte per sopravvivere (2015), Silence (2016) e Sette minuti dopo la mezzanotte (2016), The Silent Man (2017), L’uomo sul treno – The Commuter (2018), Widows – Eredità criminale (2018), La ballata di Buster Scruggs (2019), Un uomo tranquillo (2019), Un uomo sopra la legge (2021) e L’uomo dei ghiacci (2021).

2. Liam Neeson è un doppiatore molto apprezzato. Nel corso della sua carriera, Liam Neeson ha svolto anche l’attività di doppiatore, risultando molto apprezzato da critica e pubblico. Nella fattispecie, ha prestato la propria voce per I Simpson, per il videogioco di Batman Begins (2005), ha doppiato Aslan, il leone saggio, in tutti e tre gli adattamenti de Le cronache di Narnia (ovvero, Il leone, la strega e l’armadio, Il principe Caspian e Il viaggio del veliero). Inoltre, ha lavorato anche al doppiaggio di Ponyo sulla scogliera (2008), Nut Job – Operazione noccioline (2014), The LEGO Movie (2014), Il cacciatore e la regina di ghiaccio (2016) e i videogiochi Fallout 3 (2008) e The LEGO Movie Videogame (2014).

3. È stato candidato all’Oscar. Nonostante i suoi tanti ruoli memorabili, Neeson è stato candidato al premio Oscar soltanto una volta. Questa risale al 1994, quando rientrò nella cinquina del migliore attore protagonista per il suo intenso ruolo di Oscar Schindler in Schindler’s List. La vittoria quell’anno andò a Tom Hanks per Philadelphia, ma già il fatto di essere riconosciuto con una meritata candidatura portò Neeson a consacrarsi definitivamente nell’ambiente hollywoodiano.

liam neeson

Liam Neeson: la sua “malattia”

4. Liam Neeson soffre di acrofobia. Liam Neeson ha ammesso di non avere particolari problemi di salute o paure, tranne il fatto di soffrire di una forma grave di acrofobia. Questo tipo di fobia non sarebbe altro che la paura delle altezza e dei luoghi elevati ma, a differenza delle vertigini, il soggetto che soffre di questa paura manifesta delle crisi d’ansia, dall’angoscia, sudori freddi e tachicardia. Si tratta di un bel problema per un attore come lui, continuamente impegnato in ruoli d’azione che lo portano spesso a confrontarsi anche con scene che si svolgono a grandi altezze.

Liam Neeson: chi è sua moglie

5. Liam Neeson è stato sposato con Nathasha Richardson. Anche se nel 1991 Liam Neeson si fidanzò con Barbra Streisand per un breve periodo, e diversi anni prima, all’inizio degli anni ’80, si fidanzò con Hellen Mirren (andando a convivere e rimanendo insieme per 4 anni) è stato il 3 giugno del 1994 che si è sposato con Natasha Richardson, ovvero la donna della sua vita. I due sono rimasti sposati fino al 2009, quando la moglie e attrice rimase vittima di un incidente sugli sci in Canada. In quel caso fu Liam, con i propri figli, a decidere di togliere la spina che teneva in vita la moglie, facendo fede ad una promessa che si erano fatti a vicenda: lasciare andare l’altro qualora fosse entrato in stato vegetativo. Dal loro amore, durato più di 15 anni, sono nati due figli: Micheal Richard Antonio, nato nel 1995, e Daniel Jack, nato nel 1996.

6. Sembra che Liam Neeson abbia ritrovato di nuovo l’amore. In realtà la notizia è di un paio di anni fa, ma sembra che la cosa abbia ancora un seguito. Anche se c’è di certo che la sua vita sentimentale è un fatto molto privato, Neeson si era lasciato andare a confidenze, ammettendo di aver trovato un nuovo amore, una donna della quale, però, ha mantenuto il più stretto riserbo sul nome. Insomma, dopo diversi anni dalla donna con cui ha condiviso parte della vita, pare che Neeson abbia ritrovato un po’ di serenità.

liam neeson

Liam Neeson in Star Wars

7. Liam Neeson ha recitato in un capitolo della saga di Star Wars. Nel 1999 uscì nelle sale Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma e Liam Neeson non era altri che un membro principale del cast. In questo quarto capitolo della saga (andando in ordine di uscita), l’attore ha interpretato Qui-Gon Jinn, il maestro Jedi e adorato mentore di Obi-Wan Kenobi (interpretato da Ewan McGregor). Inizialmente, Neeson non era la scelta primaria di George Lucas, che avrebbe preferito un attore americano, ma decise di scritturarlo ugualmente perché riteneva avesse grandi capacità attoriali. Grande amante della saga, Neeson accettò senza voler neanche leggere la sceneggiatura.

8. Gli è stato permesso di scegliere la sua spada. Poco prima delle riprese del film, Neeson e McGregor sono stati portati in una stanza privata dove erano conservate 20 diverse impugnature di spada laser. I due attori potevano scegliere quale tra quelle presenti sarebbe stata l’arma ufficiale del loro personaggio per il film. Il regista George Lucas, però, ha concesso loro solo dieci minuti per decidere, poiché sosteneva che gli attori dovessero connettersi con la loro spada laser attraverso il sentimento e non attraverso lo studio.

9. Sarebbe disposto a riprendere il personaggio. A distanza di anni Neeson ha ricordato con grande entusiasmo il lavoro svolto sul set di La minaccia fantasma, affermando di essersi trovato benissimo a lavorare con Lucas e di aver apprezzato ogni sfumatura del suo personaggio. L’attore, inoltre, non ha nascosto di essere disposto a tornare nei panni di Qui-Gon Jin qualora gli venisse chiesto. Egli ha poi effettivamente avuto un breve cameo vocale in Star Wars IX – L’ascesa di Skywalker. Con l’imminente serie dedicata ad Obi-Wan Kenobi, però, sono molti i fan che sperano dunque di rivedere il maestro Jedi fare nuovamente la sua comparsa, anche se solo sottoforma di fantasma.

Liam Neeson: età e altezza dell’attore

10. Liam Neeson è nato il 7 giugno del 1952 a Ballymena, nell’Irlanda del Nord. L’attore è alto complessivamente 1.93 metri.

Fonti: IMDb, Biography

Star Wars: Ahsoka, Ivanna Sakhno nel cast

0
Star Wars: Ahsoka, Ivanna Sakhno nel cast

Arriva da Deadline la notizie che l’attrice Ivanna Sakhno è entrata a far parte del cast di Star Wars: Ahsoka, l’annunciata serie basata sull’universo di Star Wars.

Ivanna Sakhno (Pacific Rim: Uprising) è stata scritturata per recitare al fianco di Rosario Dawson e Natasha Liu Bordizzo nella serie limitata Disney+ Star Wars: Ahsoka, uno spin-off della serie di successo dello streamer The Mandalorian. Nella serie limitata, Dawson interpreta Ahsoka Tano dopo aver fatto il debutto live-action del personaggio di Star Wars: The Clone Wars e Rebels in The Mandalorian, mentre Bordizzo sta assumendo il personaggio di Sabine Wren della serie animata Star Wars Rebels. Secondo le ultime indiscrezioni Sakhno interpreterà un personaggio appena creato. I rappresentanti di Lucasfilm e Sakhno non hanno commentato la notizia. Star Wars: Ahsoka sarà scritto da Dave Filoni e prodotto da Filoni e Jon Favreau e continuerà la storia di Ahsoka. La serie, che prevede una data di inizio della produzione a marzo, dovrebbe anche presentare un’apparizione di Hayden Christensen nei panni di Anakin Skywalker.

Star Wars: Ahsoka

Star Wars: Ahsoka è l’annunciata serie tv dell’universo di Star Wars e spin-off di The Mandalorian per Lucasfilm per Disney+ La serie è incentrata sulle avventure di Ahsoka Tano personaggio interpretato da Rosario Dawson. Uno spin-off di “The Mandalorian”.

10 grandiosi film in cui è il cattivo a vincere

10 grandiosi film in cui è il cattivo a vincere

I cattivi sono spesso più interessanti degli eroi, perché la loro visione distorta della vita e le loro ambizioni oltraggiose riescono a coinvolgere di più rispetto alla classica coscienza pulita e la bussola morale dell’eroe. E’ vero che è gratificante vedere l’eroe trionfare alla fine di un film… ma non è sempre così.

Nel corso dei decenni, ci sono stati numerosi esempi di film in cui il cattivo ha la meglio sull’eroe. Che si tratti dei piani astuti del Joker, di un cecchino misterioso che tormenta la gente nelle cabine telefoniche, o di una zingara che lancia una maledizione a un’impiegata innocente, questi cattivi hanno sancito il successo di numerose storyline, come evidenzia Screenrant.

Joker (2019)

Joker cattivoIl Joker ha trionfato in diverse occasioni e, ben prima che scegliesse come avversario Batman, Joker ha capitanato la rivolta sociale che lo ha reso l’iconico re dei clow. A pensarci bene, ciò è ironico, dato che Arthur Fleck viene rappresentato nel corso del film come un debole scarto della società, vessato da giovani e ragazzi per le strade e maltrattato dai conduttori di talk show notturni in diretta TV.

Ma Arthur ha avuto l’ultima risata. Si è vendicato di tutti quelli che hanno riso di lui, ha iniziato un ammutinamento, ed è stato letteralmente raffigurato in maniera cristologica, in piedi su una macchina della polizia con le braccia aperte.

Watchmen (2009)

Watchmen recensione filmPrima che il regista Zack Snyder capeggiasse il DCEU, si occupò in principio di un altro prodotto DC che riguardava una squadra di eroi: Watchmen. In realtà, la trama di Watchmen vira attorno a un vigilante mascherato che viene a conoscenza di un sinistro complotto volto a screditare ed eliminare i supereroi che difendono il pianeta.

I protagonisti di Watchemn erano come i Beatles dei supereroi: una volta eroe, Ozymandias divenne il cattivo del film, mettendo il mondo contro Doctor Manhattan e costringendolo a fuggire dalla Terra e, quando Rorschach tenta di smascherarlo, viene completamente annientato. Anche se molti pensavano che si trattasse di un’impresa infattibile e Watchmen sfuggisse a malapena all’inferno dello sviluppo narrativo, il finale è stato comunque piuttosto fedele al materiale di partenza.

Arancia Meccanica (1971)

arancia meccanica cattivoArancia Meccanica segue l’eccentrico criminale Alex, che si ritrova in prigione dopo aver commesso indicibili violenze assieme ai Drughi. Il governo lo sottopone a una nuova terapia sperimentale e, attraverso iniezioni ed esposizione a immagini di estrema violenza, gli impedisce di fare ancora del male a qualcuno.

Tuttavia, dopo essere stato oggetto di così tante aggressioni, il governo si scusa e inverte la terapia, rilasciando Alex di libero di riappropriarsi del suo vecchio sé cattivo, violento e volgare. Il rilascio di Alex porta a una delle battute finali più iconiche e ironiche del cinema: “Sono stato curato, va bene“.

Drag Me To Hell (2009)

Sam Raimi è una delle migliori menti del genere horror: ne sono prove la serie da lui ideata Evil Dead, e la sequenza dell’intervento chirurgico in Spider-Man 2, una delle sequenze più terrificanti tra i film non horror. E Drag Me To Hell ha sancito la sua ultima, grandiosa incursione nel genere.

La trama del film segue Christine, una giovane donna che viene maledetta dalla signora Ganush, un’anziana zingara. Per i giorni successivi, viene sottoposta a un tormento senza fine e affronta persino la zingara stessa. Ma, dopo tutta la sofferenza patita, riesce a sconfiggere la maledizione e seppellisce la zingara; tuttavia, in un twist finale inaspettato, la donna viene trascinata all’inferno e vi brucia per tutta l’eternità.

Il silenzio degli innocenti (1991)

hannibal cattivoPer molti versi, Hannibal Lecter si configura come un antieroe, dato che ha aiutato Clarice per interesse personale, ma il cannibale per eccellenza è uno dei cattivi più letali del cinema. Non solo è un assassino che si nutre di carne umana, ma è anche un cattivo superbamente astuto.

In uno dei finali più inquietanti di sempre, Hannibal chiama Clarice dalle Bahamas, notificandole la sua fuga e dicendole che “ha un vecchio amico a cena“. Poi scompare tra una folla di persone, regalandoci una delle inquadrature finali più iconiche della storia del cinema.

The Social Network (2010)

The Social Network cattivoMark Zuckerberg è certamente dipinto come un cattivo nella versione romanzata della nascita di Facebook diretta da David Fincher. The Social Network ha visto il miliardario invischiato in molteplici cause legali, sia che si trattasse dei Winklevi che sostenevano di aver creato la piattaforma, o di Eduardo che sosteneva di essere stato cacciato a forza dalla società.

In fin dei conti, indipendentemente da quanti soldi abbia perso, si è trattato di una singola goccia in un oceano di potere, e nessuno degli eventi narrati ha lontanamente colpito Zuckerberg. Benchè abbia perso alcune amicizie durante il processo, ne è uscito vincitore. E con la privacy degli utenti in discussione e l’intero scandalo Cambridge Analytica, il personaggio potrebbe diventare ancora più cattivo nel richiestissimo Social Network 2.

Nightmare – Dal profondo della notte (1984)

Nightmare - Dal profondo della notte filmCome ben sappiamo, se Freddy uccide un personaggio nei suoi sogni allora questi morirà effettivamente nella reale; ben presto si scopre che Freddy stava in realtà ercando la madre di Nancy per tutto il tempo, dato che è stata lei ad ucciderlo anni prima.

Anche se Nancy riesce a uccidere Freddie e tutto torna alla normalità, la sequenza finale di Nightmare è memorabile, nonché considerabili uno dei più famosi jump scares della storia. Freddy sfonda una finestra con il suo iconico guanto ad artiglio e afferra la madre di Nancy per il collo, trascinandola in casa e ottenendo la dolce vendetta che ha sempre desiderato.

Funny Games (1997)

Il regista austriaco Michael Haneke è meglio conosciuto per i suoi film dalla venatura romantica e ha anche vinto la Palma d’Oro al Festival di Cannes per Amour, ma c’è una patina oscura che attraversa alcuni dei suoi altri film. Uno dei più scioccanti della sua filmografia è Funny Games, che segue le vicende di una famiglia in vacanza, tenuta in ostaggio non da un solo cattivo, bensì da due giovani psicotici e annoiati.

La famiglia finisce per essere torturata brutalmente dai due e, anche se Haneke prende in giro il pubblico stesso tramite astuti riferimenti intertestuali, i due ragazzi uccidono la moglie, il marito e il figlio per poi poter proseguire la loro giornata. Ciò che rende il film ancora più sconcertante è che gran parte della violenza avviene fuori dallo schermo, il che significa che il pubblico è lasciato a immaginare cosa sta succedendo unicamente attraverso l’incedere di urla e sonorità macabre fuori campo.

Il cavaliere oscuro (2008)

Ne Il cavaliere oscuro, assistiamo all’uccisione di Due Facce e alla cattura di Joker  quindi nessuno dei due villain ha letteralmente trionfato alla fine del film del 2008. Tuttavia, il Joker ha vinto figurativamente, poiché il film è tutto incentrato sull’idea perseguita da Joker che anche le persone dalla forte morale possano essere spezzate.

Tutto inizia con la sequenza iconica in cui Batman sta interrogando Joker: il gioco di corruzione del “Cavaliere di Gotham” prende piede, aizzando successivamente tutta Gotham contro Batman. Joker gioca la carta dell’inganno psicologico, mostrando un perverso divertimento nel vedere il giustiziere trasformarsi lentamente in carnefice.

In linea con l’assassino (2002)

Un manager di terz’ordine di New York è tormentato per tutta la durata del serrato In linea con l’Assassino, poiché cade nei trucchi di un misterioso assassino quando risponde ad una telefonata casuale. Il mondo di Stuart crolla in un secondo, è costretto ad ammettere la sua relazione infedele alla moglie e tutte le sue malefatte ai clienti mentre è tenuto sotto tiro dall’assassino.

Il pubblicitario non verrà ucciso, ma il cecchino non viene nemmeno catturato. In linea con l’assassino è quasi una versione PG-13 di Saw, poiché il cattivo non uccide il protagonista ma lo avverte che non tarderà a tornare, se la sua ritrovata onestà non continua.

Bruised – Lottare per vivere, la recensione del film Netflix

Bruised – Lottare per vivere, la recensione del film Netflix

Halle Berry è regista e protagonista di Bruised – Lottare per vivere, film distribuito da Netflix. Una pellicola toccante, che racconta la difficile storia di una ex lottatrice MMA che vuole ritornare a combattere: non solo sul ring, ma anche con i tormenti del proprio passato.

La storia di Jackie, protagonista di Bruised

Jackie ”Justice” (Halle Berry) era una pugile in ascesa verso il successo. Un solo incontro perso è bastato a renderla una barzelletta e ad abbandonare il ring. Ora vive un’esistenza infelice, tra alcool e rabbia repressa.

In una stessa notte però, si presentano due occasioni di riscatto per Jackie. Mentre prende parte ad una lotta clandestina, viene notata da Immacolate (Shamier Anderson), un manager importante che le propone di tornare a gareggiare in MMA. In aggiunta, ricompare nella vita della protagonista Manny, il figlio che aveva abbandonato anni prima: il padre del bambino è morto e Jackie è l’unica che può occuparsi di lui. Mossa da un’improvviso istinto materno, la donna decide di rimettersi in carreggiata: vuole tornare a competere ad alti livelli paradossalmente per permettere al figlio un’esistenza più dignitosa. A fianco dell’allenatrice Buddhakan (Sheila Atim), Jackie si allena per affrontare la campionessa mondiale Lady Killer. La preparazione atletica mette a nudo l’atleta, sia come sportiva che come donna.

Bruised è un film graffiante

Bruised è il titolo perfetto per un film come questo. La semplice traduzione del termine indica già gli aggettivi giusti per descrivere la pellicola e la sua protagonista: ferita, livida, ammaccata. Jackie prende colpi continuamente: il compagno violento, gli insulti della madre, la gente che la addita. E come sul ring, anche nella vita Justice incassa e risponde, riattacca. Non senza ridursi allo stremo delle forze, fino a restare schiacciata e senza fiato. Per molti aspetti, lottare sul campo è quasi un modo catartico per espiare le sofferenze e i sensi di colpa della vita fuori dalla palestra.

Bruised film 2021Non è sicuramente un tema originale: i film sugli sportivi in generale e quelli legati al mondo del pugilato mettono spesso in scena la metafora dello sport come strumento liberatorio per personaggi complessi. D’altro canto però, è apprezzabile la mole di temi difficili discussi nel film: le violenze, gli abusi, la malavita, l’alcolismo.

Bruised e i film cult sul pugilato

In Bruised – Lottare per vivere ci sono molti elementi visti e rivisti in altri cult movie sui pugili: si veda Toro Scatenato o ancora di più Million Dollar Baby. Personaggi scorbutici, quartieri difficili, animi troppo sensibili per il contesto. In qualche modo però, il film riesce ad essere avvincente e a farsi apprezzare, creando un buon equilibrio tra momenti toccanti e scene d’azione violente.

I volti taglienti: una marcia in più

I personaggi di Bruised sono molto appariscenti. La scelta di inserire fisici e volti non perfetti o troppo canonizzati, è ottima, considerando l’ambientazione e la trama del film. Lineamenti duri, come quelli della protagonista Halle Berry o della attrice Sheila Atim danno una specifica connotazione al film.

In tutto questo mondo, spietato già per gli adulti, viene piombato un bambino di soli sei anni che ha appena subito un lutto. La morbidezza e purezza dei lineamenti di Manny, assieme al suo mutismo post-traumatico stridono con i lividi, i tatuaggi e il linguaggio gridato degli altri personaggi. La scelta funziona: tutti, dai protagonisti allo spettatore, si affezionano al bambino.

In Bruised vince il dramma o l’azione?

Cosa aspettarsi quindi da Bruised – Lottare per vivere? Sicuramente ottime scene di pugni, calci e sangue – si pensi solo che Lady Killer è interpretata dalla lottatrice russa Valentina Ševčenko. Non mancano però le lacrime e i momenti drammatici. A condire, un mix di frasi motivazionali non troppo innovative e alcuni dialoghi profondamente toccanti.

Non è ben chiaro cosa la regista voglia offrire al pubblico: un film avvincente o commovente? Bruised è entrambe le cose, rimane nel limbo senza sfondare nessuno dei due fronti, action e drama, ma toccandoli per la sua intera durata. E fino al finale rimane il dubbio: Jackie vuole fare la mamma o la pugile? Quale anima vincerà?

Spider-Man: i 17 migliori costumi di Peter Parker

Spider-Man: i 17 migliori costumi di Peter Parker

l’iconico costume di Peter Parker si è evoluto nel corso degli anni e ogni versione ha offerto un’interpretazione unica del look dell’amato supereroe. Con No Way Home in uscita a metà dicembre, questo è un ottimo momento per rivisitare alcuni dei migliori film del supereroe e valutare le differenze estetiche e funzionali tra i migliori costumi delle diverse versioni cinematografiche di Spider-Man.

The Amazing Spider-Man Film Series, (1977-1981)

Nel corso dei tre film Spider-Man, Spider-Man Strikes Back, e Spider-Man: The Dragon’s Challenge, Peter Parker ha indossato una tuta che è ricordata per la comicità e la reminiscenza di un’epoca in cui i supereroi erano spesso considerati troppo scadenti per il pubblico mainstream.

Questa tuta si adatta perfettamente ai film campy da cui proviene; potrebbe essere la tuta meno impressionante indossata da Spidey, ma è comunque amata da molti fan.

Spider-Man (1978)

Nel 1978, uscì un film spin-off della serie televisiva giapponese, Spider-Man. Questo film segue il personaggio di Takuya Yamashiro nei panni dell’eroe titolare. Come la tuta della serie The Amazing Spider-Man della fine degli anni ’70 e dell’inizio degli anni ’80, questa ha un aspetto altrettanto ridicolo, anche se è diventata iconica per i fan.

Assomiglia a un costume comprato in un negozio, ma questo contribuisce all’adorazione dei fan per il suo design.

Spider-Man (2002)

In Spider-Man del 2002, Peter Parker decide di competere in una gara di wrestling in modo da poter ricavare abbastanza soldi per comprare una macchina e fare bella figura con la sua cotta di sempre, Mary Jane. Abbozza subito qualche idea per poi decidersi per un modello rosso con pantaloni della tuta blu.

E’ una tuta molto raffazzonata, il che si adatta alla fase in cui si trovava Peter nella sua carriera di supereroe, ma è comunque uno degli abiti meno memorabili che abbia mai indossato sullo schermo. Ha del fascino ma è raramente considerato tra gli aspetti che rendono Spider-Man una delle migliori storie di origine dei film di supereroi.

Spider-Man: Into The Spider-Verse, (2018)

Nel fenomenale Spider-Man: Into the Spider-Verse, Miles Morales compra il suo primo vestito da Spider-Man in un negozio locale. L’acquisto ha un grande peso emotivo, considerando le tristi circostanze che lo caratterizzano.

Essendo stata comprata in un negozio, la tuta non è tra le più memorabili di Spider-Man ma è comunque adatta al viaggio del personaggio. È il primo tentativo di Miles Morales di crearsi il proprio costume, cercando di essere all’altezza del titolo di Spider-Man. Perfeziona poi il design del suo costume più avanti nella storia.

The Amazing Spider-Man 2 (2014)

Dopo aver indossato un costume completamente diverso durante il primo film di Amazing Spider-Man del 2012, il Peter Parker di Andrew Garfield ne presenta uno nuovo nel sequel.

La Sony ricevette delle critiche riguardo l’estetica dell’eroe nel primo film reboot e quindi decise di adottare un look più classico nel seguito, piuttosto che attenersi al design molto più peculiare che il primo film aveva tentato di introdurre. Non c’era nulla di nuovo ed eccitante nel suo abbigliamento, che ricordava strettamente le tute della trilogia di Sam Raimi.

Spider-Man: Far From Home (2019)

Il pubblico ha generalmente apprezzato tutte le tute di Far From Home, ma forse la tuta stealth si classifica all’ultimo posto tra queste. E’ la più semplice e banale tra tutte, senza le caratteristiche tecnologiche delle tute precedenti.

E’ vero, risulta particolarmente efficiente perchè nessuno si accorge che c’è in realtà Peter dietro la maschera del “Night Monkey“. Si è trattato comunque di una tuta memorabile, anche se non piaceva molto nemmeno al protagonista.

Spider-Man, (2002)

Nonostante lo status iconico di Spider-Man del 2002, la tuta originale non raggiunge la stessa grandiosità di molte altre che sarebbero venute dopo. Peter Parker la disegna mentre intensifica i suoi sforzi per liberare New York dalle attività criminali e la indossa per la maggior parte dell’atto finale del film, dove affronta il Green Goblin di Willem Dafoe.

L’unico motivo per cui è meno gradita della tuta che Peter indossa nel film seguente e in Spider-Man 3 è il design degli occhi, che lo ha sempre fatto sembrare arrabbiato e, anche se la tuta è una delle più amate a causa dell’eredità del film, ce ne sono altre indossate dall’eroe che hanno decisamente un design migliore.

Spider-Man 2, (2004)

Per l’uscita di Spider-Man 2 nel 2004, il regista Sam Raimi ha scelto di apportare sottili modifiche al costume. Mentre prima era un costume colorato, la decisione di esaltare il rosso e scurire le aree blu della tuta ha dato i suoi frutti, rendendolo uno dei look più iconici di Spider-Man. È un’eccellente aggiunta a quello che è forse un perfetto sequel.

Inoltre, Spidey rimane in questo costume per due film di fila. Gli spettatori lo vedono indossare questa tuta durante alcune delle migliori sequenze d’azione, come quando affronta il Dottor Octopus e quando lui e Harry Osborn si uniscono per combattere Venom e Sandman durante il terzo film della trilogia.

Tuta simbionte (Spider-Man 3, 2007)

Quando il trailer di Spider-Man 3 ha debuttato e ha mostrato al pubblico che Peter Parker avrebbe avuto un elegante costume nero, il pubblico non ha potuto trattenersi. Non ha deluso le aspettative, grazie al  design elegante e unico, ma ha anche cambiato il modo in cui Peter Parker ha agito di conseguenza.

Quando indossa la tuta, Peter sfoggia un nuovo taglio di capelli, soffre di eccessiva sicurezza e diventa sempre più violento, sfregiando a vita il suo amico Harry Osborn e colpendo accidentalmente Mary Jane Watson dopo una rissa sul posto di lavoro. Peter alla fine si rende conto che si sta impossessando di lui e riesce a liberarsene, solo per constatare che invece si impossessa di Eddie Brock e trasforma il rivale del Daily Bugle di Peter in Venom.

Prima tuta di Andrew Garfield (The Amazing Spider-Man, 2012)

La tuta del primo film di Amazing Spider-Man ha diviso il pubblico: per alcuni, la Sony ha deciso di armeggiare troppo nel tentativo di riavviare la serie e impostare il design della tuta come significativamente differente dai costumi che Tobey Maguire aveva indossato durante la trilogia di Sam Raimi. Per altri, invece, è stato un rinfrescante cambio di ritmo.

Molti spettatori tendono ad essere d’accordo con questi ultimi. Il design colorato degli occhi di certo non è per tutti, ma non si può negare che, all’epoca, si trattava della versione più avanzata del costume iconico.

Spider-Man: Homecoming (2017)

spider-manIn quanto a originalità, niente potrà mai avvicinarsi al costume fatto in casa visto in Spider-Man Homecoming del 2017 e brevemente introdotto in Captain America del 2016: Civil War. Si tratta di un costume che simboleggia tutto ciò che è divertente, spumeggiante e goffo dell’interpretazione di Tom Holland di Peter Parker.

A differenza di altri costumi home-made di Spidey, questa versione ha anche delle funzionalità che vanno oltre il nascondere l’identità del personaggio, ad esempio gli occhiali per affrontare il volo in aria che sono un’aggiunta eccellente e ponderata. Vi è poi stato un importante aggiornamento del costume in tempi relativamente brevi, ma il costume iniziale aveva la sua utilità.

La nuova tuta (Spider-Man: No Way Home, 2021)

spider-manTra le cose che tutti dovrebbero sapere prima di guardare Spider-Man: No Way Home c’è il fatto che l’eroe riceverà una tuta nuova di zecca, anche se le funzioni esatte che consente non sono ancora state confermate.

La nuova tuta presenta un affascinante design nero e oro e sembra molto più corazzata: gli spettatori probabilmente apprezzeranno il cambiamento del look classico, anche se dobbiamo ancora esplorarne le funzionalità.

La tuta di Peter Parker (Spider-Man: Into The Spider-Verse, 2018)

Indossata sia da Peter Parker che da Peter B. Parker in Spider-Man: Into the Spider-Verse, questa tuta riprende piuttosto tradizionalmente le linee dell’iconico outfit. Occasionalmente accompagnata da pantaloni della tuta o un cappello di Babbo Natale, la tuta di Peter Parker dà al pubblico l’idea di una presenza famigliare.

La tuta non apporta cambiamenti drastici al design, il che le impedisce di differenziarsi pesantemente dagli altri esempi, ma questo non è affatto un male; inoltre, il design del costume è aumentato notevolmente grazie all’espressività che il film d’animazione permette, aggiungendo ancora più fascino al look classico.

Captain America: Civil War (2016)

spider-manQuando il trailer di Captain America: Civil War è stato rilasciato, ha immediatamente fatto parlare tutti. La prospettiva di Iron Man e Captain America che combattevano fino alla morte, la possibilità di alcune vittime, e forse la cosa più discussa su internet – L’outfit di Spider-Man – fecero impazzire i fan.

La decisione di riempire i bordi degli occhi avrebbe potuto ritorcersi contro, ma non l’ha fatto; la tuta è stata apprezzata dal pubblico e il fatto che si basasse sulla stessa intelligenza artificiale di quella di Iron Man la rendeva molto più affascinante. Peter ha continuato a sfoggiare la tuta per gran parte del suo primo film autoconclusivo del MCU, Spider-Man: Homecoming.

La seconda tuta di Miles Morales (Spider-Man: Into The Spider-Verse, 2018)

spider-manAlcuni fan considerano Spider-Man: Into the Spider-Verse il miglior film di supereroi, e la vera tuta di Miles Morales è un altro elemento da aggiungere alla lista dei motivi. Una versione alternativa di una delle tute di Peter Parker, questa resa permette a Miles Morales di differenziarsi dalla canonica identificazione di Spider-Man con la tradizionale tuta rossa e blu.

Il logo richiama anche i graffiti, per i quali Miles Morales ha mostrato un talento nel corso del film, evidenziando ulteriormente alcuni tratti della sua personalità. Inoltre, l’utilizzo della tuta arriva in un momento cruciale del film, quando Miles inizia a credere in se stesso e cerca di aiutare i suoi amici, conferendole un grande peso emotivo.

Iron Spider (Spider-Man: Homecoming, 2017)

spider-manAnche se Peter Parker non ha indossato la tuta Iron Spider in Homecoming, il pubblico l’ha vista per la prima volta alla fine del film, quando declina educatamente la possibilità di diventare un Vendicatore. La indossava ancora nelle prime immagini di Far From Home.

La tuta in questione è semplicemente mozzafiato. Il rosso e l’oro, insieme al blu, si completano bene, e il fatto che abbia arti metallici è un bonus aggiuntivo. Gli arti si rivelano fondamentali per sconfiggere Ebony Maw in Infinity War e aiutano a proteggere sia se stesso che il cruciale Guanto dell’infinito in Endgame.

La nuova tuta di Peter (Spider-Man: Far From Home, 2019)

spider-manIn Far From Home, Peter riceve la migliore tuta che abbia mai avuto. Tutto ciò che la riguarda, dal design alla funzionalità e il modo in cui è stata creata, oltre al suo coinvolgimento nella battaglia contro Mysterio, è fenomenale.

Vedere Peter realizzarla di fronte a Happy Hogan è stato davvero emozionante, soprattutto per la somiglianza col mentore Tony Stark che il momento ci ha ricordato. Giocare con i colori è stata un’altra grande idea, con il ragno bianco sul fronte e sul retro che aggiunge un tocco meraviglioso al design eccezionale.

Barriere: trama, cast e curiosità sul film di Denzel Washington

Barriere: trama, cast e curiosità sul film di Denzel Washington

Uno dei temi da sempre più attuali negli Stati Uniti (e nel mondo) è quello della segregazione razziale nei confronti delle persone di colore. Anche il cinema negli anni si è speso in racconti a riguardo, tratti o meno da storie vere, con il fine di condannare una volta di più tale atteggiamento. Film recenti come Selma – La strada per la libertà, 12 anni schiavo e Il diritto di contare hanno tutti incontrato il favore di critica e pubblico e così è stato anche per Barriere (qui la recensione), film del 2016 diretto dall’attore premio Oscar Denzel Washington, qui alla sua terza regia per il cinema.

Il film è l’adattamento cinematografico della celebre opera teatrale del 1983 di August Wilson, vincitore per questa del premio Pulitzer per la drammaturgia. Da sempre indicato come uno dei più importanti titoli legati al tema razziale, questo è però anche uno splendido racconto sulla genitorialità, sulla paura che tale ruolo comporta e sulle barriere emotive che ognuno costruisce dentro di sé. Per anni si tentò di portare tale storia anche sul grande schermo, ma il desiderio di Wilson che a dirigere il film fosse un afroamericano sembrava essere un ostacolo a ciò. Deceduto nel 2005, Wilson sarebbe stato contento di vedere il suo desiderio avverarsi.

Il film di Washington è infatti estremamente attento ad ognugna delle tematiche presenti nell’opera, ed è stato indicato come uno dei più bei film dell’anno, guadagnando anche ben quattro nomination al premio Oscar tra cui, appunto, quello di miglior film. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Barriere: la trama del film

Ambientato negli anni Cinquanta, il protagonista del film è Troy Maxson, considerato un tempo un astro nascente del baseball, il quale si è però ritrovato ad essere espulso dalla Major League in quanto afroamericano. In conseguenza di ciò ha dovuto ripiegare su un lavoro come netturbino nel tentativo di mantenere la figlia Rose e i due figli Lyons, avuto da un precedente matrimonio, e Cory. Con il tempo, però, il suo compito come padre e marito si limita ad essere quello di sostenere la famiglia, senza avere però cura di altri aspetti. Quelli che dà ai figli sono per lo più ordini invece che insegnamenti e la durezza del suo animo non manca di renderlo spiacevole a chi gli è intorno.

Ai suoi occhi, egli cerca solo di evitare che i suoi figli possano farsi male inseguendo progetti troppo ambiziosi, proprio come è stato per lui. Ormai consapevole del modo in cui le persone di colore vengono trattate nella società, mira a togliere a Lyons e Cory ogni possibile illusione  a riguardo. Cory però sogna di giocare a baseball e mentre aiuta il padre a costruire uno steccato in legno intorno a tutta la casa, gli annuncia che un procuratore sportivo vuole prenderlo nella squadra come professionista e ha bisogno che gli firmi il consenso. Dall’opposizione di Troy, nascerà un conflitto che porterà padre e figlio a riscoprirsi, scontrarsi e forse perdonarsi.

Barriere cast

Barriere: il cast del film

Oltre a dirigere il film, Washington ha ritagliato per sé il ruolo di Troy Maxson. Egli aveva già interpretato questo personaggio a teatro oltre cento volte, conoscendolo dunque in ogni sua minima sfumatura. Essendo divenuto un grande esperto anche dell’opera di Wilson nella sua totalità, Washington affermò che trasportarla sul grande schermo fu piuttosto facile, senza dover dunque apportare grandi modifiche. Egli contribuì anche a riscrivere alcuni passaggi della sceneggiatura, non facendosi però accreditare in tale ruolo ma lasciando comparire lo stesso Wilson come sceneggiatore. Al momento delle nomination all’Oscar, Washington venne nominato come miglior attore e per il miglior film.

Accanto a lui, nel ruolo della moglie Rose Lee, vi è invece l’attrice Viola Davis, che Washington aveva già dirietto nel suo film d’esordio come regista Antwone Fisher. Pur essendo la protagonista femminile del film, in accordo con i produttori la Davis venne promossa come “non protagonista”, potendo così ottenere maggiori riconoscimenti come il premio Oscar, vinto dopo due nomination precedenti. Nel ruolo dei figli di Troy, Cory e Lyons, si ritrovano invece gli attori Jovan Adepo, qui al suo esordio cinematografico, e Russell Hornsby, noto in particolare per la serie Grimm. Nel film è poi presente anche l’attore caratterista Stephen McKinley Henderson, interprete veterano dell’opera di Wilson nel ruolo di Jim Bono.

Barriere: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Barriere grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 29 novembre alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Rachel McAdams: 10 cose che non sai sull’attrice

0
Rachel McAdams: 10 cose che non sai sull’attrice

Rachel McAdams è una delle migliori attrici della sua generazione che lo star system cinematografico possa desiderare. Bella, sexy, carismatica e ironica, l’attrice canadese ha saputo dare un valore aggiunto a film che hanno fatto la storia del cinema. La recitazione è sempre stata la sua passione e la sua carriera continua a subire un’impennata che sembra non arrestarsi, continuando ad essere famosa in tutto il mondo e riuscendo a conquistare una larga parte di pubblico.

Ecco, allora, dieci cosa da sapere su Rachel McAdams.

Rachel McAdams: i suoi film e le serie TV

1Ha recitato in celebri film. Il debutto cinematografico dell’attrice avviene nel 2002 con il film di Paolo Virzì, My Name is Tanino, dove interpreta Sally, la ragazza americana che fa perdere la testa di Gaetano. La sua notorietà fa un gran balzo in avanti dopo aver recitato, nel 2004, nel film Mean Girls, interpretando Regina George, l’antagonista principale del film. Da qui in poi, la sua carriera è un continuo crescendo: nel 2004 prende parte a Le pagine della nostra vita, l’anno successivo a 2 single a nozze – Wedding Crashers, mentre nel 2007 recita in Arsenico e vecchi confetti e nel 2009 lavora in Un amore all’improvviso. Ma non è finita qui, perché il suo successo è proseguito con film come Sherlock Holmes (2009), Midnight in Paris (2011), To the Wonder (2012), Questione di tempo (2013), Sotto il cielo delle Hawaii (2015), Southpaw – L’ultima sfida (2015) e Il caso Spotlight (2015). Tra gli ultimi film si ricorda il debutto nell’universo Marvel con Doctor Strange (2016), per poi recitare in Disobedience (2017), Game Night – Indovina chi muore stasera? (2018) e Eurovision Song Contest – La storia dei Fire Saga (2020).

2. Ha recitato anche in alcune opere televisive. Il debutto nel mondo della recitazione avviene per la McAdams con un episodio della terza stagione della serie per ragazzi Il famoso Jett Jackson. Divenuta poi un attrice di cinema, ha negli anni fatto solo alcune incursioni in televisione, recitando nel film Quando il perdono è una condanna (2002) e nelle serie Slings and Arrows (2003-2005). Ha poi fatto ritorno sul piccolo schermo nella seconda stagione della serie True Detective, recitando nei panni della detective Ani Bezzerides accanto agli attori Colin Farrell e Vince Vaugh.

3. È stata candidata al premio Oscar. Dopo anni in cui veniva candidata principalmente a premi come i Teen Choice Awards, gli MTV Movie Awards e i Satellite Awards, nel 2016 l’attrice ha infine ottenuto la sua prima nomination al premio Oscar. Grazie al film Il caso Spotlight infatti stata una delle cinque candidate come miglior attrice non protagonista. Pur non vincendo il premio, andato a Alicia Vikander, tale evento ha contribuito ad una rinnovata popolarità per la McAdams.

rachel mcadams

Rachel McAdams in Doctor Strange

4. È stata la prima scelta per il ruolo. Nel film della Marvel Doctor Strange, interpretato da Benedict Cumberbatch, l’attrice ha ricoperto il ruolo di Christine Palmer, collega del protagonista e suo interesse sentimentale. Originariamente la McAdams era stata contatta per recitare nel ruolo di Pepper Potts in Iron Man, ma aveva rifiutato. Quando le fu offerta una nuova possibilità di entrare a far parte del Marvel Cinematic Universe, l’attrice non ci pensò due volte.

5. Non era certa di riprendere il ruolo per il sequel. Poiché il suo personaggio era stato trattato in modo piuttosto approssimativo in Doctor Strange, l’attrice aveva espresso uno scarso interesse a ritornare anche nel sequel. Nel dicembre del 2020, tuttavia, l’attrice ha confermato la sua presenza nel cast di Doctor Stange nel multiverso della pazzia, smentendo dunque il suo iniziale scettiscimo.

Rachel McAdams e Ryan Gosling

6. Rachel McAdams e Ryan Gosling: l’odio prima dell’amore. I due attori canadesi si sono conosciuti sul set del film Le pagine della nostra vita, tratto dal romanzo omonimo di Nicholas Sparks, e sembra che i rapporti tra loro fossero molto tesi. Lo stesso regista, Nick Cassavetes, ha rivelato che i due giovani attori se ne sono davvero dette di tutti i colori, non sopportandosi e, pare, arrivando anche alle mani. Lo stesso Gosling rivelò di come inizialmente aveva tentato di far licenziare l’attrice affinché venisse trovata una sua sostituta.

7. Dall’odio all’amore, per i due attori il passo è stato breve. Se in principio il rapporto tra Rachel McAdams e Ryan Gosling andava tutt’altro che bene, è stato dopo la realizzazione del film che i due hanno fatto loro il proverbio “chi si odia, si ama”. Infatti, dall’odiarsi, i giovani attori si sono innamorati follemente uno dell’altro, arrivando a frequentarsi per ben tre anni. Infatti, la relazione è durata dal 2004 al 2007, per essere ripresa nel 2008 e naufragare definitivamente nello stesso anno. Sembra che, i due attori, siano comunque rimasti in ottimi rapporti, tanto da sentirsi spesso al telefono.

rachel mcadams

Rachel McAdams non è su Instagram

8. Non possiede un profilo sul social network. L’attrice si è più volte dimostrata particolarmente attenta a proteggere la propria vita privata dall’invadenza dei media odierni. Anche per questo motivo ha deciso di non essere presente sui tanti social network oggi disponibili, come Instagram. Ciò le permette di non dover essere continuamente sotto i riflettori anche per i suoi momenti più quotidiani o personali. I suoi fan, tuttavia, possono ritrovare diverse fan page dedicate alla McAdams, attraverso le quali poter rimanere sempre aggiornati sulle attività lavorative dell’attrice.

Rachel McAdams: fidanzato, figlio e vita privata

9. Ha avuto un figlio dal nuovo compagno.  Il 10 aprile del 2018 la McAdams è diventata mamma per la prima volta di un bambino avuto dal fidanzato Jamie Linder, uno sceneggiatore, a cui è legata sentimentalmente dal 2016. I due non si sono mai mostrati troppo al pubblico, conducendo una vita piuttosto riservata e lontana dai riflettori. Da quando è diventata madre, inoltre, la McAdams si è dimostrato ancor più protettiva tanto nei propri confronti quanto verso quelli del bambino.

Rachel McAdams nel 2020

10. Rachel McAdams ha alcuni nuovi film in lavorazione. Da quando ha avuto il figlio nel 2018 l’attrice ha parzialmente diradato i propri impegni, così da potersi concentrare sulle prime fasi di vita del bambino. Nel 2020, però, sembra aver ripreso in pieno la propria attivita, avendo recitato nel film Netflix Eurovision Song Contest – La storia dei Fire Saga e avendone pronti altri due attualmente in fase di post-produzione. Si tratta di Doctor Strange nel multiverso della pazzia, dove riprenderà il ruolo della dottoressa Christine Palmer, e Are You There, God? It’s Me, Margaret, commedia per ragazzi dove sarà Barbara Simon.

Fonti: IMDb, Biography

Spider-Man: No Way Home, ecco quanto durerà il film

0
Spider-Man: No Way Home, ecco quanto durerà il film

È stata svelata la durata ufficiale di Spider-Man: No Way Home, il terzo film da solista di Spider-Man che arriverà in sala il prossimo 15 dicembre. La pellicola durerà ben due ore e 28 minuti!

Spider-Man: No Way Home, quello che sappiamo

Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono svolte ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale italiane il 15 dicembre 2021.

I film e le serie tv in arrivo a Dicembre 2021 su Netflix

0
I film e le serie tv in arrivo a Dicembre 2021 su Netflix

Dopo le uscite di Prime ecco tutti i film e le serie tv in arrivo nel mese di dicembre 2021 su Netflix, la piattaforma streaming più seguita in Italia. Tra le varie uscite vi segnaliamo È stata la mano di Dio del nostro Paolo Sorrentino, Don’t Look Up scritto e diretto dal premio Oscar Adam McKay e The Unforgivable, il ritorno sulla piattaforma di Sandra Bullock come protagonista. Di seguito tutti i film e le serie tv.

I film in arrivo a Dicembre 2021 su Netflix

Il potere del cane dal 1 dicembre 2021.

Il potere del cane film netflix
KIRSTY GRIFFIN/NETFLIX © 2021

Il carismatico allevatore Phil Burbank incute paura e rispetto. Quando il fratello porta la nuova moglie e il figlio di lei a vivere al ranch di famiglia, Phil li tormenta finché non si ritrova vulnerabile alla possibilità di innamorarsi.

The Unforgivable dal 10 dicembre.

The Unforgivable film 2021Ruth Slater (Bullock) esce di prigione dopo una condanna per un crimine violento e si reinserisce in una società che si rifiuta di perdonare il suo passato. Mentre affronta giudizi negativi nei luoghi dove un tempo si sentiva a casa, si rende conto di avere un’unica speranza di redimersi: ritrovare la sorella più piccola che suo malgrado aveva abbandonato.

Don’t Look Up dal 24 dicembre 2021.

Don't Look UpLa laureanda in astronomia Kate Dibiasky (Jennifer Lawrence) e il professor Randall Mindy (Leonardo DiCaprio) fanno una straordinaria scoperta: una cometa in orbita all’interno del sistema solare. Il primo problema è che si trova in rotta di collisione con la Terra. E l’altro? La cosa non sembra interessare a nessuno. A quanto pare, avvisare l’umanità di una minaccia delle dimensioni del monte Everest rappresenta un evento scomodo da affrontare. Con l’aiuto del dottor Oglethorpe (Rob Morgan), Kate e Randall partono per un tour mediatico che li porta dall’ufficio dell’indifferente presidente Orlean (Meryl Streep) e del suo servile figlio nonché capo di gabinetto Jason (Jonah Hill), fino alla stazione di The Daily Rip, un vivace programma del mattino condotto da Brie (Cate Blanchett) e Jack (Tyler Perry). A sei mesi dall’impatto della cometa, gestire continuamente le cronache e catturare l’attenzione del pubblico ossessionato dai social media prima che sia troppo tardi risulta essere un’impresa incredibilmente comica. Cosa spingerà il mondo intero a guardare in alto? DON’T LOOK UP è scritto e diretto dal premio Oscar Adam McKay (La grande scommessa) ed è anche interpretato da Leonardo DiCaprioJennifer LawrenceTimothée ChalametChris EvansCate BlanchettMeryl StreepJonah Hill, Matthew Perry, Melanie Lynskey, Ron Perlman, Ariana Grande, Himesh Patel

È stata la mano di Dio dal 15 dicembre.

È stata la mano di DioDal regista e sceneggiatore Premio Oscar Paolo Sorrentino (Il Divo, La grande bellezza, The Young Pope) arriva la storia di un ragazzo nella tumultuosa Napoli degli anni Ottanta. Il diciassettenne Fabietto Schisa è un ragazzo goffo che lotta per trovare il suo posto nel mondo, ma che trova gioia in una famiglia straordinaria e amante della vita. Fino a quando alcuni eventi cambiano tutto. Uno è l’arrivo a Napoli di una leggenda dello sport simile a un dio: l’idolo del calcio Maradona, che suscita in Fabietto, e nell’intera città, un orgoglio che un tempo sembrava impossibile. L’altro è un drammatico incidente che farà toccare a Fabietto il fondo, indicandogli la strada per il suo futuro. Apparentemente salvato da Maradona, toccato dal caso o dalla mano di Dio, Fabietto lotta con la natura del destino, la confusione della perdita e l’inebriante libertà di essere vivi. Nel suo film più commovente e personale, Sorrentino accompagna il pubblico in un viaggio ricco di contrasti tra tragedia e commedia, amore e desiderio, assurdità e bellezza, mentre Fabietto trova l’unica via d’uscita dalla catastrofe totale attraverso la propria immaginazione.

Natale in California: Luci della città dal 16 dicembre 2021.

È passato un anno da quando Callie e Joseph si sono innamorati e sono più felici che mai nella loro fattoria e azienda vinicola. Ma poi l’attività e gli obblighi familiari costringono Joseph a tornare in città, mettendo a repentaglio la loro storia d’amore.

Back to the Outback – Ritorno alla natura dal 10 dicembre

Stanche di stare rinchiuse in un rettilario dove gli esseri umani le scrutano come se fossero mostri, alcune tra le creature più letali d’Australia si riuniscono in un gruppo improbabile e pianificano una fuga coraggiosa dallo zoo per raggiungere l’outback, dove potersi sentire a loro agio senza essere giudicate per le squame o i denti. Il gruppo è capeggiato da Maddie (Isla Fisher), un serpente velenoso dal cuore d’oro, che unisce le forze con Zoe (Miranda Tapsell), un diavolo spinoso dall’atteggiamento sicuro di sé, l’infelice ragno peloso Frank (Guy Pearce) e il sensibile scorpione Nigel (Angus Imrie). Quando la loro nemesi, il tenero ma detestabile koala Pretty Boy (Tim Minchin), si unisce a sorpresa ai fuggiaschi, Maddie e gli altri non possono che accettarlo nel gruppo. Inizia così per la banda uno spassoso viaggio on the road per tutta l’Australia da “far letteralmente rizzare il pelo” con il custode Chaz (Eric Bana) e il suo piccolo clone avventuroso (Diesel La Torraca) sempre alle calcagna. Diretto da Clare Knight e Harry Cripps e con le voci originali di Rachel House, Keith Urban, Celeste Barber, Wayne Knight, Lachlan Ross Power e Jacki Weaver, BACK TO THE OUTBACK – RITORNO ALLA NATURA è un film d’animazione che dimostra come la diversità possa andare di pari passo con la bellezza.

Single per sempre? dal 2 dicembre.

Peter (Michael Urie) convince il suo migliore amico Nick (Philemon Chambers) a passare le feste insieme fingendo di avere una relazione nel disperato tentativo di evitare il giudizio della famiglia sul fatto che sia eternamente single. Ma quando la madre (Kathy Najimy) gli organizza un appuntamento al buio con l’affascinante personal trainer James (Luke Macfarlane), i suoi piani vanno a rotoli.

Mixtape – Una cassetta per te, da 3 dicembre.

Alla vigilia dell’anno duemila, l’impacciata orfana dodicenne Beverly Moody (Gemma Brooke Allen) scopre un’audiocassetta rotta registrata dai suoi genitori quando erano adolescenti. Beverly vede in questo mix di canzoni la possibilità di conoscere meglio i suoi genitori, dopo una vita passata con la nonna Gail (Julie Bowen), anch’essa ragazza madre che non riesce a parlare della figlia morta. Così inizia un’avventura per ritrovare tutte le canzoni della cassetta, nel corso della quale Beverly fa amicizia con la sua stramba vicina Ellen (Audrey Hsieh), con la coriacea Nicky (Olga Petsa) e con Anti (Nick Thune), il proprietario “bastian contrario” di un negozio di dischi che riuscirà a trovare le canzoni e a consolidare il legame tra Gail e Beverly.

Nemici a Natale dal 21 dicembre

Don Servando (Héctor Bonilla), a detta di tutti un nonno scontroso, torna dopo le sue avventure in The Patriarch (2016). Questo Natale lo passerà con la famiglia allargata: il figlio Fran (Benny Ibarra), la nuora Alma (Jacqueline Bracamontes) e un gruppo di hippy divertenti, tra cui Gala (Renata Notni), Renato (Juan Pablo de Santiago) e Bill (Daniel Martínez). Durante la gita di famiglia al mare per festeggiare il Natale con la zia di Alma, l’esigente Doña Alicia (Angélica María) diventerà l’acerrima nemica di Don Servando. Quando il suo ruolo in famiglia è messo in discussione, Don Servando farà l’impossibile per dimostrare che Alicia è una persona terribile che pensa solo a se stessa… anche a costo di rovinare la festa a tutti quanti!

Asakusa Kid, dal 9 dicembre 2021

Il leggendario comico e autore Takeshi Kitano è famoso in Giappone e in tutto il mondo. Meno conosciuti sono invece il suo mentore e gli amici che lo hanno aiutato a raggiungere il successo. Kitano inizia a percorrere la difficoltosa strada verso la celebrità studiando con Senzaburo Fukami, un comico un tempo affermato ma ormai quasi del tutto dimenticato. Si affida inoltre al sostegno di vari colleghi, ma scopre troppo tardi che la fama e il successo gli sono costati le persone che lo hanno aiutato a realizzare i suoi sogni. Il film è ambientato nella metà degli anni ’60 nel decadente distretto di Asakusa a Tokyo. Alla ricerca di un futuro migliore, Kitano abbandona l’università e inizia a lavorare al teatro Asakusa Furansu-za, noto per gli spettacoli di strip tease e gli show comici. Qui diventa presto apprendista del leggendario Senzaburo Fukami, il genio della comicità già maestro di altri celebri comici come Hachiro Azuma e Kinichi Hagimoto che rinnega la televisione a favore degli spettacoli dal vivo. Kitano lavora duramente sotto la guida di Fukami per perfezionare la sua arte e realizzare il sogno di diventare un comico di successo. Tuttavia, la crescente popolarità della televisione e la sua diffusione nelle case portano alla scomparsa graduale della comicità dal vivo.

Le serie tv Netflix in arrivo a dicembre 2021 su Netflix

Lost in Space 3 stagione dal 1 dicembre

Nella terza e ultima stagione di Lost in Space, la posta in gioco è più alta che mai e l’istinto di sopravvivenza della famiglia Robinson sarà messo a dura prova. Intrappolati su un pianeta misterioso da un anno, Judy, Penny, Will e il robot devono guidare i 97 giovani coloni in una terribile evacuazione, ma prima le loro vite cambieranno per sempre con l’emergere di alcuni segreti. Nel frattempo John e Maureen devono affrontare circostanze avverse con il sostegno di Don per cercare di ritrovare i figli. I Robinson dovranno superare una grande sfida emotiva accettando non solo di essersi persi, ma anche di essere separati dai propri cari, mentre si scontrano con la più grande minaccia aliena mai incontrata finora.

Emily in Paris 2 stagione, dal 22 dicembre 2021

Ora più integrata a Parigi, Emily si muove meglio per la città ma è ancora alle prese con le idiosincrasie della vita in Francia. Dopo essere rimasta coinvolta in un triangolo amoroso con il suo vicino e la sua prima vera amica francese, Emily è determinata a concentrarsi sul lavoro, che però diventa ogni giorno più complicato. Durante la lezione di francese incontra un espatriato come lei, che la fa infuriare ma allo stesso tempo la incuriosisce. Il premiato ideatore e showrunner Darren Star torna a dirigere la seconda stagione della serie candidata agli Emmy Emily in Paris, che è diventata la serie commedia più vista di Netflix nel 2020. La produttrice e star Lily Collins riprende il ruolo di Emily Cooper, affiancata dal cast fisso della serie composto da Philippine Leroy Beaulieu, Ashley Park, Lucas Bravo, Camille Razat, Samuel Arnold, Bruno Gouery e William Abadie, dalla guest star ricorrente Kate Walsh e dai nuovi membri del cast Lucien Laviscount, Jeremy O. Harris e Arnaud Binard. Emily in Paris è prodotta da MTV Entertainment Studios, Darren Star Productions e Jax Media.

The Witcher 2 stagione, dal 17 dicembre 2021.

Convinto di aver perso Yennefer per sempre durante la battaglia di Sodden, Geralt di Rivia porta la principessa Cirilla nel posto più sicuro che conosce: Kaer Morhen, la fortezza della sua infanzia. Mentre re, elfi, umani e demoni del Continente lottano per la supremazia al di fuori delle mura, Geralt deve proteggere la giovane principessa da un pericolo ancora più grande: il misterioso potere che è in lei.

Stay Close dal 31 Dicembre.

Tra emozioni forti, suspense avvincente e delitti passati che riemergono dall’oblio, Stay Close mette in discussione quanto davvero conosciamo gli altri. Quattro persone nascondono oscuri segreti ai loro cari. Megan (Jumbo) è una madre in carriera con tre figli. Ray (Armitage) è un fotografo documentarista un tempo promettente. Broome (Nesbitt) è un detective che non riesce a dimenticare il caso irrisolto di una persona scomparsa e infine Lorraine (Parish) è una vecchia amica di Megan. Quando il passato torna a perseguitarli minacciando di rovinare le loro vite e quelle di chi li circonda, cosa decideranno di fare?

Queer Eye 6 dal 31 dicembre

La serie premiata agli Emmy Queer Eye torna alla ricerca di una nuova schiera di eroi bisognosi di attenzioni. In questa stagione, gli impavidi ambasciatori di Queer Eye saranno a Austin, in Texas. Guardali ancora una volta usare le loro tecniche strabilianti per trasformare la vita di texani meritevoli.

Kitz, dal 30 dicembre

A un anno dalla tragica morte del fratello, la diciannovenne di Kitzbühel Lisi entra nel decadente mondo di un esclusivo gruppo di Monaco di Baviera che ogni anno invade la lussuosa stazione sciistica per fare festa. Ma quando la ragazza mette in moto una valanga che espone i segreti nascosti dietro una facciata di glamour, denaro ed edonismo, le conseguenze sono incontrollabili.

Cobra Kai 4 stagione dal 31 dicembre

COBRA KAI è una serie ambientata 30 anni dopo quanto accaduto al torneo di karate di All Valley del 1984 e racconta il proseguimento del conflitto ineluttabile tra Daniel LaRusso (Ralph Macchio) e Johnny Lawrence (William Zabka). Nella quarta stagione i dojo Miyagi-Do e Eagle Fang uniscono le forze per battere Cobra Kai al torneo di karate di All Valley degli under 18. Chi perderà dovrà appendere il gi al chiodo. Quando Samantha e Miguel cercano di difendere l’alleanza tra i dojo mentre Robby punta tutto su Cobra Kai, il destino della Valley non è mai stato così in bilico. A quali assi nella manica ricorrerà Kreese? Riusciranno Daniel e Johnny a seppellire i loro dissidi ultradecennali per battere Kreese? O sarà invece Cobra Kai a diventare il punto di riferimento del karate in tutta l’area?

How to Ruin Christmas 2 stagione dal 10 dicembre.

La ribelle pecora nera di famiglia Tumi Sello quest’anno voleva un Natale tranquillo. I suoi piani però sono rovinati, insieme alla festa, quando una disgrazia colpisce le famiglie Sello e Twala e i suoi sensi di colpa la obbligano ad aiutare a organizzare un funerale natalizio. Quando l’organizzazione del funerale va a rotoli, le critiche ricadono su Tumi che dovrà, ancora una volta, passare un paio di giorni a ristabilire il buon nome della famiglia Sello, salvando il funerale natalizio dal disastro.

Questi ruggenti anni Venti dal 10 dicembre 2021

Questi ruggenti anni Venti racconta le storie di otto ventenni in cerca di successo ad Austin, Texas, durante la “nuova normalità” post 2020. Questi giovani coinquilini imparano a conoscersi e aiutarsi per affrontare gli alti e bassi dell’età adulta, cercando di apprezzare fino in fondo ogni momento di quest’età così speciale. Dopo tutto i vent’anni si vivono una volta sola.

Aranyak dal 10 dicembre

NON DISPONIBILE

Carolin Kebekus: The Last Christmas Special

In questo primo speciale comico natalizio di Netflix Germania, una delle maggiori umoriste del paese, Carolin Kebekus, mescola un po’ di nostalgia per le feste a commenti su tematiche sociali con la sua tipica ironia tagliente, per scherzare sulla “festa più bella dell’anno” e sfatarne il mito.

Coming Out Colton dal 3 dicembre 2021

L’ex giocatore di football professionista e star di THE BACHELOR Colton Underwood intraprende un percorso alla scoperta di sé dichiarando la sua omosessualità, facendo i conti con il passato e accettando il suo ruolo all’interno della comunità LGBTQ.

Trafficante di Virus, la recensione del film evento con Anna Foglietta

Nasce dal libro quasi omonimo della virologa italiana Ilaria Capua, indagata – e prosciolta – dall’accusa che vediamo nascere e svilupparsi nel corso di questo Trafficante di virus. Ma l’ultimo film di Costanza Quatriglio (Terramatta, Con il fiato sospeso, La bambina che non voleva cantare) ha un andamento confuso e diseguale che, a prescindere dall’encomiabile proposito che lo anima, non lo rende il veicolo migliore di una pur giusta e giustificata denuncia.

Trafficante di Virus, film evento

Presentato al 39º Torino Film Festival, il percorso distributivo porterà il film nel catalogo di Amazon Prime Video e su Sky Q, dopo l’evento speciale di una uscita in sala per tre giorni (il 29 e il 30 novembre e il 1° dicembre). Comunque un ottimo modo per diffondere e tornare a parlare di una vicenda esemplare e insieme troppo comune nella storia del nostro Paese, non nuovo a odissee giudiziarie vane e dolorose o a persecuzioni mediatiche concentrate sugli obiettivi sbagliati.

La storia di Irene è quella di Ilaria Capua

Liberamente ispirata al libro della Capua, la sceneggiatura del film trasforma la protagonista in Irene Colli: ricercatrice presso un importante istituto zooprofilattico italiano. Scienziata circondata dall’amore della famiglia e caratterizzata da una grande passione per il proprio lavoro, che svolge con intelligenza e lungimiranza con la missione di permetterci di affrontare al meglio epidemie dilaganti tra animali che potrebbero rivelarsi pericolose anche la salute degli esseri umani. Ma a causa di un’inchiesta giudiziaria condotta nel corso di diversi anni, la vita della donna è destinata a essere stravolta.

E’ l’Aviaria e non il Covid-19, ma l’accusa di epidemia e di tentata strage che Irene – e prima di lei Ilaria – si sono trovate ad affrontare hanno delle eco moderne piuttosto inquietanti. E che si evidenziano nell’accusa su cui indaga il reporter di Paolo Calabresi (forse un personaggio sul quale si poteva investire di più), che il virus sia stato diffuso premeditatamente per vendere i vaccini. Siamo dalle parti di Big Pharma e dei tanti complotti o proclami divenuti usuali in questi giorni, ai sostenitori dei quali potrebbe risultare interessante la visione del film.

Trafficante di Virus film 2021
foto di Alfredo Falvo

Una storia di scienza e di amara giustizia 

“Una storia di scienza e di amara giustizia”, come la presenta la produzione, che come accennato ha in sé il suo merito principale. Nella denuncia del pressapochismo e la poca lungimiranza di governi e direttori, e del labirinto kafkiano in cui si può finire ancora oggi, a cinquant’anni esatti dal Detenuto in attesa di giudizio di Nanni Loy e Alberto Sordi. Un riferimento intenso, crudo, di un livello al quale questo Trafficante di Virus purtroppo non mostra mai di poter puntare.

Su nessun piano, dalla scrittura al montaggio, dalla regia alle interpretazioni, il film esce mai da binari consueti e semplicistici. Come la trattazione di temi anche importanti e meritevoli di tutta la visibilità possibile – dalla condizione lavorativa e l’isolamento femminile alla fuga dei cervelli – che emergono qui e lì dalle pieghe di un racconto piuttosto piatto e fasullo. Fiaccato ulteriormente da una cronologia non lineare e continui salti temporali, con stacchi e sequenze da fiction di altri tempi, utili a sviluppare le tre diverse linee narrative, ma non a dar loro credibilità e verosimiglianza. O a farci empatizzare o coinvolgere (al di là di una razionale e civile solidarietà) dalla pur volenterosa e impegnata Anna Foglietta, che come le autrici sembra tanto preoccupata di dare umanità alla sua eroina e sfumature alla sua caratterizzazione da trascurare la costruzione della “atmosfera emotiva del thriller psicologico” che la Quatriglio sembrava voler trasmettere.

Fondazione (Foundation): recensione della serie Apple TV +

Fondazione (Foundation): recensione della serie Apple TV +

Partiamo immediatamente con lo scrivere che Fondazione (Foundation) è molto probabilmente il prodotto di fantascienza meglio concepito e realizzato da anni a questa parte. 

Un’affermazione certamente ambiziosa, la quale speriamo incuriosisca i lettori che ancora non hanno visto il prodotto. Realizzato per Apple TV+ e tratto dalla serie di romanzi di Isaac Asimov pubblicati a partire dal 1951 – anche se in origine vi sono racconti la cui edizione va dal 1942 al 1950 – Fondazione (Foundation) è tutto quello che la fantascienza dovrebbe essere: un genere che sotto la superficie della fiction indaga la realtà del presente, analizza gli eventi passati e soprattutto pone legittimi interrogativi riguardo dove la società sta andando. 

La trama di Fondazione (Foundation)

Protagonista dei primi due episodi di Fondazione (Foundation) è la giovane Gaal Dornick, invitata dal matematico Hari Seldon a raggiungerlo sul pianeta Trantor, sede dell’Impero galattico. Qui la donna scopre che il suo mentore è in realtà in procinto di essere arrestato e processato dalle autorità in quanto creatore di una scienza denominata psicostoria, che gli ha permesso di predire la caduta dell’Impero stesso. Alla fine del processo viene data la possibilità a Seldon e Dornick di essere esiliati su Terminus, un pianeta alla periferia della Galassia su cui potranno iniziare a sviluppare la Fondazione, un’istituzione il cui compito è quello di preservare la civiltà conosciuta di fronte ai secoli di buio che seguiranno alla caduta dell’Impero. Ma sia il viaggio che lo stesso, remoto pianeta riserveranno ai protagonisti non poche sorprese…

I creatori dello show David S. Goyer e Josh Friedman hanno lavorato sulla forma e sul contenuto di Fondazione (Foundation) con eguale accuratezza, arrivando a una sintesi equilibrata e profondamente appagante. In questo modo lo spettatore, mentre viene affascinato dalle immagini eleganti eppure mai ostentate di una messa in scena visivamente portentosa, riesce a instaurare immediatamente una forte connessione emotiva con i protagonisti: prima la sete di conoscenza di Gaal Dornick e la saggezza rivoluzionaria di Hari Seldon, in seguito la fierezza combattiva di Salvor Hardin vengono sviluppate nei vari episodi con una precisione ammirevole, in modo da immergere tali psicologie dentro una storia capace di trascendere la semplice narrazione per diventare riflessione filosofica sulla condizione umana.

Uno sguardo al contemporaneo attraverso la fantascienza

Attraverso le trame sviluppate dai molteplici personaggi in scena, Fondazione (Foundation) affronta temi fondanti della realtà contemporanea come ad esempio l’identità del singolo, la dicotomia tra potere e progresso, quella tra scienza e fanatismo religioso. Soprattutto, la serie ribadisce l’idea che la conoscenza, intesa principalmente come istruzione, può diventare il mezzo per superare tempi problematici che la società ciclicamente attraversa: un concetto oggi più che mai di importanza primaria.

Senza mai diventare dogmatico, lo show permette allo spettatore di riflettere su tali questioni mentre allo stesso tempo può gustare uno spettacolo estetico sontuoso, capace di esplicitare con dovizia lo status sociale delle ambientazioni principali, in particolar modo i pianeti Trentor e Terminus, antitetici tra loro per opulenza e stile di vita. La lucidità di esposizione si fonde dunque in grande armonia con una trama ardita che interseca storie, si produce in salti temporali di decenni, costruisce un puzzle narrativo avvincente. In questo modo Foundation impegna il pubblico in uno sforzo emozionale e intellettuale genuini.

Si rende giustizia all’opera letteraria

L’adattamento di Fondazione (Foundation) rende piena giustizia all’opera letteraria da cui è stata tratto: dei testi di Isaac Asimov restituisce infatti l’eleganza dell’esposizione, la precisione dei ritratti psicologici, l’arguzia nel costruire trame intriganti ma non inutilmente complesse. C’è una potenza espressiva composta in questa serie, una volontà quasi solenne di esplorare i significati che il genere può contenere. Il risultato è un prodotto che impone le proprie regole invece di seguirne altre già dettate. E lo fa con una sicurezza e una coerenza interna semplicemente ammirevoli.