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Black Adam, first look: quattro minuti dal backstage con Dwayne Johnson

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Ecco un lungo backstage da Black Adam, video presentato nel corso del DC FanDome. Dwayne Johnson guida una carica di supereroi inediti.

Tutto quello che sappiamo su Black Adam

Il cast completo di Black Adam, oltre a Dwayne Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo, annovera anche Noah Centineo (Atom Smasher), Quintessa Swindell (Cyclone), Aldis Hodge (Hawkman) e Pierce Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis, e Marwan Kenzari, che sarà invece l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato ancora svelato).

Black Adam, che sarà diretto da Jaume Collet-Serra (già dietro Jungle Cruise, sempre con Johnson), ha dovuto far fronte a non pochi problemi durante il suo travagliatissimo sviluppo. Inoltre, la pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicate le cose e costretto la produzione del film all’ennesimo rinvio. L’uscita del film nelle sale americane è fissata per il 29 luglio 2022.

Il progetto originale della Warner Bros. su Shazam! aveva previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua nemesi, Black Adam appunto, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla sua origin story. A quanto pare, il film su Black Adam dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei primi anni duemila.

The Batman: trailer ufficiale del film con Robert Pattinson

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The Batman: trailer ufficiale del film con Robert Pattinson

Dopo i due poster la WB durante il DC FanDome ha diffuso l’affascinante trailer ufficiale di The Batman, il nuovo atteso film sul pipistrello targato DC Comics che è diretto da Matt Reeves e con protagonista Robert Pattinson nei panni di un inedito Bruce Wayne.

The Batman uscirà nei cinema il 4 marzo 2022, in Italia sarà disponibile dal 3 marzo. Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

La trama del film

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Robert Pattinson: 10 cose che non sai sull’attore

Robert Pattinson: 10 cose che non sai sull’attore

Robert Pattinson è uno di quegli attori che ha saputo sfruttare la popolarità acquisita grazie a prodotti per il grande pubblico, per dedicarsi poi a film e ruoli ben più ricercati, che gli hanno permesso mettere in mostra le sue ottime doti da interprete. Ad oggi Pattinson ha infatti recitato per importanti autori in film spesso estremi, guadagnando sempre più consensi ruolo dopo ruolo.

Ecco 10 cose che non sai di Robert Pattinson.

Robert Pattinson: i film in cui ha recitato

1. È stato il protagonista di una celebre saga. Dopo essere comparso in ruoli di rilievo in film come Harry Potter e il calice di fuoco (2005) e Little Ashes (2008), Pattinson è diventato estremamente popolare per il personaggio del vampiro Edward Cullen nella saga composta dai film Twilight (2008), New Moon (2009), Eclipse (2010), Breaking Dawn – Parte 1 (2011) e Breaking Dawn – Parte 2 (2012), dove ha modo di recitare da co-protagonista accanto all’attrice Kristen Stewart.

2. Ha recitato in importanti film d’autore. Successivamente alla saga che l’ha reso celebre, Pattinson ha ricercato ruoli sempre diversi, arrivando a recitare in acclamati film come Bel Ami – Storia di un seduttore (2012), Cosmopolis (2012), The Rover (2014), Maps to the Stars (2014), con Mia Wasikowska, Queen of the Desert (2015), Life (2015), con Dane DeHaan, L’infanzia di un capo (2015), Civiltà perduta (2016), Good Time (2017), High Life (2018), The Lighthouse (2019), con Willem Dafoe, Il re (2019), con Timothée Chalamet e Joel Edgerton e Waiting for the Barbarians (2019), con Johnny Depp. Tra i suoi progetti più recenti si annoverano Tenet (2020), di Christopher Nolan, Le strade del male (2020), con Tom Holland, e The Batman, di cui sarà protagonista.

Robert Pattinson: chi è la sua fidanzata

3. Ha avuto una relazione con la sua collega. Grazie al film Twilight, Pattinson conosce l’attrice Kristen Stewart, che recitava lì nel ruolo di Bella Swan. Per anni i due hanno avuto una relazione, e benché ciò fosse risaputo, fecero di tutto per tenerla segreta, senza alcun annuncio ufficiale. Tuttavia, i due si separarono dopo alcuni presunti tradimenti, avvenuti in seguito al termine della saga che li vedeva recitare insieme.

Robert Pattinson Twilight

4. Ha avuto altre fidanzate celebri. A partire dal 2014 l’attore è stato visto più volte in compagnia di FKA Twigs, cantante britannica. Anche in questo caso, Pattinson tiene privata la propria relazione, rivelando però nel 2017 la rottura. Dal 2018 è invece legato all’attrice e modella Suki Waterhouse, nota per i suoi ruoli nei film Charlie Says (2018) e Pokémon: Detective Pikachu (2019).

Robert Pattinson in Harry Potter

5. Ha avuto un ruolo nella saga. Prima di diventare celebre come vampiro, Pattinson è stato il mago Cedric Diggory nel film Harry Potter e il calice di fuoco, quarto film della saga. Appartenente alla scuola di Hogwarts, il personaggio è uno dei partecipanti al Torneo Tre Maghi, ma il suo ruolo nel film viene drasticamente interrotto dal ritorno di Lord Voldemort, il quale lo uccide senza pietà.

Robert Pattinson in Twilight

6. Non conosceva i romanzi. L’attore rivelò che prima di presentarsi al casting per il film Twilight non aveva mai sentito parlare del romanzo da cui il film era tratto. Il motivo principale per cui si presentò per il ruolo era che cercava da tempo un personaggio con cui poter ottenere nuova fama. Inoltre, a motivarlo, fu anche la presenza dell’attrice Kristen Stewart, della quale Pattinson era un grande ammiratore.

7. Non era benvoluto dai fan. Quando fu reso noto che Pattinson era stato scelto per il ruolo del vampiro Edward Cullen, i fan del romanzo protestarono in modo particolarmente acceso, poiché ritenevano l’attore troppo bello per la parte. Fu inoltre indetta una petizione affinché la produzione lo sostituisse, ma nel momento in cui il film uscì, i fan si resero conto che l’attore era quello giusto per dar vita al personaggio.

Robert Pattinson Batman

Robert Pattinson è Batman

 

8. Era la prima scelta per il ruolo. Attualmente Pattinson è impegnato nelle riprese del nuovo film dedicato al personaggio di Batman. L’attore era la prima scelta per il regista Matt Reeves, il quale era rimasto impressionato dalla sua interpretazione nel film Good Time. Pattinson ricevette la notizia di aver ottenuto la parte durante il primo giorno di riprese del film Tenet, e affermò che si trattava di un sogno che diventava realtà.

9. Indossare il costume lo ha aiutato ad entrare nel personaggio. Pattinson ha affermato che non è facile interpretare un personaggio complesso come quello di Batman, il quale vive una vita particolarmente fuori dall’ordinario. Tuttavia, ad aiutarlo in particolar modo a calarsi nel ruolo fu la prima prova che fece con indosso il costume. Dentro di questo, l’attore avvertì un senso di autorità estrema, che lo aiutò a comprendere la psicologia del personaggio.

Robert Pattinson: età e altezza

10. Robert Pattinson è nato a Londra, Inghilterra, il 13 maggio 1986. L’attore è alto complessivamente 186 centimetri.

Fonte: IMDb

Due donne – Passing: recensione del film di Rebecca Hall #RFF16

Due donne – Passing: recensione del film di Rebecca Hall #RFF16

Presentato nella selezione ufficiale della Festa del Cinema di Roma, Due donne – Passing è il primo lavoro dietro la macchina da presa di Rebecca Hall. L’attrice britannica che ha lavorato con registi del calibro di Woody Allen e Christopher Nolan, candidata ai Golden Globe nel 2009 per Vicky Cristina Barcelona, oggi decide di dirigere una storia sua, di cui è anche sceneggiatrice e produttrice, ispirandosi all’omonimo romanzo del 1929 di Nella Larsen, figlio del cosiddetto “Rinascimento di Harlem”, movimento di affermazione dei diritti degli afroamericani alla fine degli anni Venti. Il film ha partecipato al Sundence Film Festival e ora arriva a Roma, prima di sbarcare su Netflix a novembre.

Due donne – Passing: la trama

New York, fine anni Venti. Irene Redfield, Tessa Thompson, e Clare Kendry, Ruth Negga, sono due donne di colore, ex amiche d’infanzia ad Harlem. Si incontrano di nuovo per caso molti anni dopo. Hanno fatto scelte di vita molto diverse: Clare ha sposato John, Alexander Skarsgård, un bianco benestante, e ora vive a Chicago. Per poter far ciò, però, ha dovuto pagare un prezzo molto alto e mantenere un grande segreto. Irene vive ancora ad Harlem, suo marito Brian, André Holland, è un medico di colore e lei un’attivista per i diritti degli afroamericani. Non potrebbero essere più diverse. Irene pensa di non rivedere più Clare, ma questa insiste e alla fine Irene accetta. L ‘arrivo di Clare sconvolge gli equilibri in famiglia. La donna in compagnia di Irene e dei suoi si sente di nuovo libera. Ha un fascino magnetico, che conquista gli amici, i figli di Irene e non lascia indifferente neppure il marito. Irene si chiede se non abbia commesso un errore a riallacciare i rapporti con Clare.

Due donne – Passing, ovvero, passare per ciò che non si è

Due donne - Passing film recensione
Netflix © 2021

Era complicato rendere con una traduzione il termine “passing”. Così, in italiano il titolo del film diventa: Due donne. In realtà, quel “passing” ben riassume il cuore del film. Si tratta di una pratica in uso nell’America anni Venti da  parte di quelle persone di colore la cui carnagione non molto scura poteva facilmente essere scambiata per bianca, magari con l’aiuto di un po’ di trucco. Ciò facilitava l’integrazione sociale in un paese ancora fortemente razzista, in cui i neri erano spesso oggetto di attacchi e aggressioni violente. “Passing” è dunque la scelta fatta dalla protagonista del film, Clare, che pur di elevarsi socialmente, ma soprattutto, di ottenere l’accettazione della società, rinuncia a sé stessa, alla libertà di esprimere e vivere la propria identità. Una scelta radicale, che la porta a negare sé stessa in nome del bisogno di essere accettata e amata. Una scelta che però è sempre più difficile da sopportare. Ecco perché l’incontro con Irene rappresenta per Clare una via di fuga, una boccata d’ossigeno che le è via via sempre più necessaria. Irene è l’opposto: orgogliosa delle proprie origini, della propria storia e animatrice di un comitato per i diritti degli afroamericani. Appare forte quanto l’altra è fragile, insicura e sempre in cerca delle lusinghe del prossimo. Ma Irene è anche una donna dall’animo sensibile e non riesce a restare indifferente di fronte alla visibile sofferenza dell’amica. Due donne – Passing non è solo un film sul razzismo, ma su due modi opposti di vedere il mondo: accettazione passiva e ribellione, finzione e autenticità, bianco e nero – e il film non poteva che essere in un elegante bianco e nero non solo esteticamente accattivante, ma simbolo perfetto di questa dicotomia.

In Due donne – Passing, tutti nascondono qualcosa

D’altra parte, però, Clare non è l’unica a fingere. Anche Irene nasconde qualcosa. Così come vorrebbe nascondere ai suoi figli la realtà di un paese razzista in cui gli afroamericani rischiano la vita per il colore della propria pelle. Forse è proprio questo che accomuna e fa sentire vicine, nonostante tutto, due donne così diverse. Inoltre, anche Brian, forse, non ha detto proprio tutto a sua moglie. Nascondere, nascondersi è un elemento che percorre tutto il film e interessa più personaggi, creando anche una sottile suspense.

Due donne - Passing film 2021Uno stile elegante e accattivante per un esordio con personalità

Rebecca Hall ha poi uno sguardo molto attento e raffinato. Cura i dettagli, si concentra su visi ed espressioni significative, ma crea anche una sua poetica delle immagini: la neve, le foglie che cadono, i fasci di luce che inondano il campo. Riesce bene a ricreare le atmosfere della New York della Grande Depressione inserendovi un tocco originale.

Il risultato è un film piacevole da guardare, elegante, un film diretto da una donna, che mette al centro le donne con due ruoli femminili accuratamente delineati, interpretati da due protagoniste talentuose e molto in parte. Tessa Thompson, una conferma, si era già misurata con un affresco d’epoca in Sylvie’s Love.

Quello di Rebecca Hall è uno sguardo rivolto verso il passato, ma di straordinaria attualità, ora che si sta conoscendo un nuovo “rinascimento” dei movimeti per i diritti degli afroamericani. Un invito all’autenticità e all’orgoglio delle proprie radici. Un buon esordio che fa ben sperare per il futuro.

La Scelta di Anne – L’Événement: trailer del film Leone d’Oro a Venezia 78

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Europictures ha diffuso il trailer italiano di La Scelta di Anne – L’Événement, il LEONE D’ORO COME MIGLIOR FILM alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 78.  L’Italia sarà il primo paese a portare il film nelle sale, dal prossimo giovedì 4 novembre, con Europictures.

Il film diretto da Audrey Diwan ed interpretato da Anamaria Vartolomei e Pio Marmai, oltre al Leone D’oro si è aggiudicato altri premi collaterali, tra cui Il FIPRESCI AWARD (assegnato dalla stampa estera) e il Premio Arca Cinema Giovani 2021, ed è tratto dal romanzo autobiografico di Annie Ernaux.

Dichiara Lucy De Crescenzo, CEO di Europictures: “Sono molto felice di questo importante riconoscimento ed orgogliosa come donna di distribuire questo film così potente, che difende un diritto importante per le donne che fino a poche decine di anni fa era negato anche nel nostro paese. Sembra incredibile ma ancora in 16 paesi l’aborto è considerato un crimine e quello che sta succedendo in Texas ci fa capire come la battaglia è ancora lunga. Grazie alla regista per aver realizzato un film così necessario. Non vediamo l’ora di farlo vedere al pubblico in sala, orgogliosi di essere i primi nel mondo”.

Ambientato nella Francia del 1963, La Scelta di Anne – L’Événement racconta il viaggio della battaglia fisica ed emotiva di Anne, una giovane donna che decide di abortire per completare i suoi studi e sfuggire al destino sociale della sua famiglia proletaria, in un mondo che condanna il desiderio delle donne, e il sesso in generale. Ma sarà una lotta contro il tempo….

La Teoria di Tutte con Gabriella Greison da lunedì 18 ottobre su laF

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Da lunedì 18 ottobre alle ore 21.10 su laF (Sky 135, on Demand su Sky e Sky Go e in streaming su NOW) al via La Teoria di Tutte, una produzione originale EFFE TV realizzata da Stand By Me, con la “rock star della fisica” Gabriella Greison, fisica nucleare, scrittrice, divulgatrice, performer teatrale e autrice di podcast, alla sua prima conduzione tv.

Un viaggio lungo l’Italia, da Nord a Sud per raccontare e intrecciare le storie delle pioniere della scienza mondiale – da Margherita Hack a Eunice Newton Foot, da Laura Bassi a Rachel Carson – e quelle delle loro “eredi” nel presente, che stanno valorizzando il Paese con le loro scoperte, lavorando per prestigiosi istituti nazionali e internazionali: Angela Marinoni, Erminia Bressi, Lucia Gardossi, Claudia Gemme, Rosa Anna Corsaro, Lucia Votano, Sabina Airoldi, Maria Felicia De Laurentis, otto donne, otto scienziate, otto eccellenze italiane che stanno contribuendo con il loro lavoro e le loro idee alla costruzione del futuro, per restituire attraverso le loro storie un racconto appassionato e lontano dagli stereotipi di una scienza nuova, inedita e donna.

“In un periodo come quello che stiamo vivendo è necessario fare questo racconto – racconta Gabriella Greison – Siamo ad un punto di svolta decisivo, le donne nella scienza stanno conoscendo una nuova consapevolezza e questa consapevolezza deve essere di buon auspicio per le nuove generazioni. La narrazione che emerge dal programma è un incalzante avvicinamento al futuro che vedrà le donne essere considerate per merito in ogni disciplina del sapere umano. Ma per arrivarci, è necessario un percorso, che nella scienza, storicamente, è stato irto di ostacoli, privazioni, soprusi, malvezzi. Oggi non può più essere così. Per questo sentivo la necessità impellente di andare a conoscere alcune delle scienziate di oggi che stanno rivoluzionando il mondo. Puntata dopo puntata conosceremo i luoghi della scienza e alcune protagoniste di oggi, con il gran finale al Cern di Ginevra, dove tireremo le somme di tutte le considerazioni fatte per le strade d’Italia”.

Donne e scienza: un binomio sinonimo di grande eccellenza e in forte crescita negli ultimi anni ma che risente ancora oggi di una storia di grande disuguaglianza, che ha visto di fatto le donne escluse per secoli dalla possibilità di formarsi ed affermarsi nella Scienza. Se la strada per la parità di genere è ancora lunga – anche in Italia, dove solo il 35% delle donne lavora nei settori scientifici e solo il 37% delle studentesse sono iscritte alle discipline STEM – le donne che stanno rivoluzionando il mondo della Scienza sono sempre più numerose e con il loro lavoro stanno tracciando una nuova storia per le generazioni future.

In ciascuna delle 8 puntate Gabriella Greison esplora un’area scientifica diversa – dalla fisica alla biologia, dalla medicina alla chimica – partendo dalla storia di una grande scienziata del passato: donne che hanno cambiato il mondo della Scienza superando ostacoli e impedimenti sociali, culturali e talvolta normativi per seguire le loro ambizioni, spesso dovendo lottare per il riconoscimento delle loro scoperte ed invenzioni. Le loro vite coraggiose e rivoluzionarie – raccontate con stralci delle loro biografie, foto d’archivio, citazioni, immagini di repertorio – sono il punto di partenza per la scoperta delle loro “eredi” del presente che Gabriella incontra nei luoghi dove vivono e lavorano per raccontarne quotidianità, emozioni, paure e sogni, passando con ciascuna un’intera giornata, dentro e fuori la Scienza: entra nelle loro case, raccoglie le sfide che ogni giorno devono affrontare per coniugare lavoro e vita privata, scopre le passioni con cui ricaricano le energie dopo una giornata di laboratorio, visita i luoghi da cui traggono ispirazione per le idee e le scoperte che cambieranno il domani.

Sono donne che lavorano in settori che stanno ridisegnando il nostro futuro, come la climatologa Angela Marinoni che lotta contro l’inquinamento atmosferico per il CNR di Bologna, o la fisica Erminia Bressi in prima fila nelle nuove frontiere dell’oncologia presso il CNAO di Pavia, e ancora Lucia Gardossi, chimica presso l’Università degli Studi di Trieste, impegnata nello sviluppo delle energie rinnovabili e nell’economia circolare attraverso l’uso di nuovi materiali sostenibili per il Gruppo di Coordinamento Nazionale Italiano per la Bioeconomia della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Scienziate che hanno raggiunto traguardi un tempo impensabili per le donne, come Maria Felicia De Laurentis, Professoressa di Astronomia e Astrofisica all’Università Federico II di Napoli e ricercatrice dell’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), tra le protagoniste della rivoluzionaria ricerca che ha portato alla prima immagine di un buco nero; Lucia Votano, un’eccellenza internazionale nello studio dei neutrini e prima donna Direttrice del Laboratorio sotterraneo del Gran Sasso dell’INFN, il più grande al mondo, con un team di oltre mille scienziati provenienti da trenta Paesi; Claudia Gemme, fisica dell’INFN d Genova, che presso il prestigioso CERN di Ginevra, si occupa del progetto Atlas che fotografa scontri tra particelle. E ancora, eccellenze che con il loro lavoro contribuiscono alla preservazione dell’ambiente, come la biologa marina Sabina Airoldi, Responsabile ricerche per il CSR – Cetacean Sanctuary Research di Sanremo, e la vulcanologa Rosa Anna Corsaro, ricercatrice dell’INGV Osservatorio Etneo di Catania.

Il format è anche un viaggio nei luoghi della Scienza e dell’innovazione italiana, le città in cui le protagoniste vivono e lavorano, per un racconto inedito dell’Italia da scoprire attraverso le sue “bellezze scientifiche”: centri di ricerca d’eccellenza riconosciuti a livello internazionale, università, biblioteche, edifici storici ma anche luoghi della quotidianità, meraviglie naturali da proteggere e scorci inaspettati.

Gabriella Greison, nata a Milano il 12 marzo 1976, si laurea in fisica nucleare presso l’Università Statale di Milano con una tesi sullo studio sperimentale della propagazione di elettroni veloci in una camera a vuoto. In seguito ha lavorato per due anni presso il centro di ricerche École polytechnique di Palaiseau a Parigi ed è stata direttrice del primo Festival della Fisica in Italia. Scrive e intrepreta spettacoli teatrali tratti dai suoi libri e la sua missione è ispirare, condividere e creare un impatto positivo sulla società.

“La teoria di tutte” è in onda a partire da lunedì 18 ottobre 2021 per 7 settimane, alle ore 21.10 in prima tv assoluta su laF (Sky 135) e disponibile on Demand su Sky, su Sky Go e in streaming su NOW. Programma EFFE TV realizzato da Stand By Me per laF, condotto da Gabriella Greison. Prodotto da Simona Ercolani. Scritto da Nunzia Scala e Gabriella Greison con Laura Pusceddu. A cura di Andrea Felici. Regia Jovica Nonkovic. Produttore esecutivo Fabrizio Forner.

Paolo Genovese: 10 cose che non sai sul regista

Paolo Genovese: 10 cose che non sai sul regista

Sono bastati una manciata di film a Paolo Genovese per affermarsi come uno dei registi più importanti e interessanti del panorama cinematografico italiano. I suoi racconti per il grande schermo, sempre ricchi di buone emozioni e sentimenti genuini, raccontano in modo delicato e appassionante l’Italia e gli italiani, in tutte le loro più sfumature più vere.

Ecco 10 cose che non sai su Paolo Genovese.

Paolo Genovese: i suoi film e le serie TV

1. Ha diretto diversi film di grande successo. Genovese intraprende la propria carriera da regista cinematografico nel 2002, realizzando insieme a Luca Miniero (regista noto per Benvenuti al Sud Sono tornatoIncantesimo napoletano. I due dirigono poi insieme anche Nessun messaggio in segreteria (2005), Viaggio in Italia – Una favola vera (2007) e Questa notte è ancora nostra (2008). Nel 2010 Genovese dirige invece il suo primo film da solo, La banda dei Babbi Natale, con protagonisti AldoGiovanni Giacomo. In seguito dà vita a grandi successi con Immaturi (2011) e Immaturi – Il viaggio (2012), con Raul BovaUna famiglia perfetta (2012), Tutta colpa di Freud (2014), con Marco Giallini Sei mai stata sulla Luna? (2015). Del 2016 è invece il suo maggior successo, Perfetti sconosciuti, con attori come Edoardo LeoValerio Mastandrea Anna Foglietta. Nel 2017 dirige invece The Place.

2. Ha due nuovi film in arrivo. Dopo un assenza di cinque anni dal grande schermo, nel 2021 porta al cinema il suo nuovo film intitolato Supereroi, con protagonisti attori quali Alessandro Borghi, Jasmine TrincaElena Sofia Ricci e Greta Scarano. Attualmente è poi in fase di post-produzione il suo prossimo film, intitolato Il primo giorno della mia vita, il quale vanterà attori del calibro di Toni Servillo, Valerio Mastandrea, Vittoria Puccini e Margherita Buy.

3. Ha lavorato anche per la televisione. In alcune occasioni Genovese si è cimentato anche nella lavorazione di alcune serie televisive, tra cui Nati ieri (2006) e Amiche mie (2008), di cui ha diretto alcuni episodi. Nel 2021 è invece ideatore, produttore e sceneggiatore della serie Tutta colpa di Freud, basata sul suo omonimo film del 2014. La vicenda viene qui ripresa e ampiata, con protagonisti attori come Claudio Bisio, Max Tortora, Claudia Pandolfi e Caterina Shulha.

Paolo Genovese Perfetti sconosciuti

Paolo Genovese ha scritto dei libri

4. Ha scritto tre libri. Oltre ad essere regista, Genovese non ha mai nascosto né tralasciato la sua grande passione per la scrittura. In più occasioni si è infatti cimentato come sceneggiatore, sia per suoi film che per pellicole altrui. Egli ha però anche scritto tre libri, ovvero Tutta colpa di Freud, pubblicato nel 2014 da Mondadori, Il primo giorno della mia vita, pubblicato nel 2018 da Einaudi, e Supereroi, pubblicato sempre da Einaudi nel 2020.

5. Ha tratto dei film dai suoi libri. Tutti e tre i libri da lui scritti e citati sono poi diventati la base per degli adattamenti cinematografici. Genovese ha infatti scritto e diretto le rispettive trasposizioni cinematografiche. Se Tutta colpa di Freud è arrivato nel 2014, come anticipato per Supereroi e Il primo giorno della mia vita bisognerà attendere tra gli ultimi mesi del 2021 e il 2022. Genovese ha poi confermato il desiderio di scrivere anche altri libri in futuro, magari da adattare a loro volta per il cinema.

Paolo Genovese dirige Supereroi

6. Con il nuovo film racconta i suoi personali supereroi. Il nuovo film di Genovese, tratto dal suo omonimo libro, racconta la storia racconta la storia due giovani innamorati (interpretati da Alessandro Borghi e Jasmine Trinca), che cercano di sopravvivere al tempo che passa e che spesso porta a galla litigi, vecchi segreti e qualche bugia. Con quest’opera Genovese mostra dunque come le coppie che resistono al logorante trascorrere del tempo siano formate da veri supereroi, che nuotano contro corrente per salvare il loro amore.

Paolo Genovese Supereroi

Paolo Genovese e Perfetti sconosciuti

7. Ha ottenuto numerosi riconoscimenti. Con Perfetti sconosciuti Genovese ha dato vita a quello che è ancora oggi il suo maggior successo cinematografico. Il film, incentrato su un gruppo di amici impegnati in un gioco dove ci si rivela tutto ciò che accade nei rispettivi cellulari, ha infatti guadagnato oltre 17 milioni di euro al box office italiano, affermandosi come il secondo miglior incasso dell’anno dopo Quo vado?. La pellicola ha poi vinto anche i David di Donatello per il miglior film e la miglior sceneggiatura, a fronte di nove candidature complessive. La stessa sceneggiatura è poi stata premiata anche al Tribeca Film Festival.

8. È il suo film da record. Grazie a Perfetti sconosciuti Genovese è entrato nel Guinnes dei Primati come il regista del film con più remake in assoluto nella storia del cinema, per un totale di 18 rifacimenti portati a termine. Dopo aver riscosso grande successo in Italia, sono infatti arrivate proposte da parte di Francia, Stati Uniti, Spagna, Russia, Cina, Giappone e molti altri. Ciò è stato possibile grazie all’idea degli sceneggiatori, la quale può facilmente essere adattata a più contesti e culture.

Paolo Genovese: la moglie e i figli

9. È sposato e ha tre figli. Pur se molto riservato circa la sua vita privata, Genovese è però notoriamente sposato con Federica Rizzo, da cui ha avuto tre figli. Questi sono Pietro, Matteo ed Emma. La famiglia al completo si è in diverse occasioni mostrata durante eventi di presentazione dei progetti del regista. Recentemente, il figlio Pietro è divenuto noto per un brutto caso di cronaca nera.

Paolo Genovese: età e altezza del regista

10. Paolo Genovese è nato a Roma, Italia, il 20 agosto del 1966. Il regista è alto complessivamente 178 centimetri.

Fonte: IMDb

The Batman: ecco i poster in attesa del trailer

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The Batman: ecco i poster in attesa del trailer

Dopo la foto ufficiale di Selina Kyle e in attesa del trailer ufficiale che dovrebbe debuttare domani, la Warner Bros ha diffuso due affascinanti poster dell’attesissimo The Batman diretto da Matt Reeves e con protagonista Robert Pattinson nei panni di un inedito Bruce Wayne. Il primo poster è dedicato al pipistrello, mentre il secondo dovrebbe rappresentare l’Enigmista, uno dei villain del film che arriverà al cinema il 03 Marzo 2022.

Il film

The Batman uscirà nei cinema il 4 marzo 2022, in Italia sarà disponibile dal 3 marzo. Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Chi è senza peccato – The Dry, il trailer del film con Eric Bana

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Chi è senza peccato – The Dry, il trailer del film con Eric Bana

Dopo essere entrato nella storia del cinema australiano – prima come uno dei maggiori incassi al box-office nel week-end di apertura, e poi come uno dei maggiori incassi di sempre al box-office nazionale – arriva, finalmente, anche nelle sale italiane Chi è senza peccato – The Dry. Crime thriller scritto e diretto da Robert Connolly (The Turning) e basato sul pluripremiato bestseller di Jane Harper, il film vede Eric Bana nei panni dell’agente federale Aaron Falk, che fa ritorno al suo paese d’origine dopo oltre vent’anni per un tragico funerale e riapre il vecchio caso di un omicidio irrisolto. Nel cast anche Genevieve O’Reilly (Guerre stellari, Tolkien), Keir O’Donnell (American Sniper, Il pianeta delle scimmie) e John Polson (Tutto ciò che siamo, Mission: Impossible II).

Chi è senza peccato – The Dry sarà distribuito da Notorious Pictures a partire dal prossimo 11 novembre.

La nuova edizione del romanzo “Chi è senza peccato” di Jane Harper sarà disponibile in libreria a partire dal 20 ottobre 2021 edita da Bompiani.

La trama di Chi è senza peccato – The Dry

L’agente federale Aaron Falk torna nella sua città natale, dopo un’assenza di oltre vent’anni, per partecipare al funerale del suo amico d’infanzia Luke, che, secondo quanto riportato, avrebbe ucciso sua moglie e suo figlio prima di togliersi la vita, vittima della follia che ha devastato questa comunità dopo più di un decennio di siccità. Quando Falk accetta con riluttanza di rimanere e indagare sul crimine, apre una vecchia ferita: la morte della diciassettenne Ellie Deacon. Falk inizia a sospettare che questi due crimini, separati da decenni, siano collegati. Mentre lotta per dimostrare non solo l’innocenza di Luke ma anche la sua, Falk dovrà fare i conti con il pregiudizio nei suoi confronti e la rabbia repressa di una comunità terrorizzata.

I Racconti di Olaf, ecco il trailer. Disponibile su Disney+ dal 12 novembre

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Disney+ e Walt Disney Animation Studios hanno annunciato la nuova serie di cortometraggi con protagonista Olaf, il pupazzo di neve ora nelle vesti di narratore, che ricreerà alcuni momenti dei classici Disney Animation come La Sirenetta, Oceania, Il Re Leone, Aladdin e Rapunzel – L’intreccio della torre. Sono disponibili il trailer e le immagini.

I Racconti di Olaf debutterà in occasione del Disney+ Day, una celebrazione mondiale che coinvolgerà tutte le divisioni di The Walt Disney Company nella giornata di venerdì 12 novembre, con nuovi contenuti, esperienze per i fan, offerte esclusive e molto altro ancora.

Ne I Racconti di Olaf, Olaf diventa protagonista e si trasforma da pupazzo di neve a intrattenitore, assumendo anche i ruoli di produttore, attore, costumista e scenografo, per la sua esclusiva “rivisitazione” di cinque delle storie animate Disney tra le più apprezzate, in questa serie di nuovi corti animati targata Walt Disney Animation Studios. Il carismatico e versatile Olaf dimostra il suo talento teatrale assumendo ruoli iconici come quelli di una sirena, un genio, un re leone (e non solo) e intrattenendo Arendelle con le sue deliziose versioni abbreviate di queste amate storie. La regia della serie è affidata allo storico animatore Disney Hyrum Osmond e la produzione a Jennifer Newfield.

Nella versione italiana de I Racconti di Olaf, l’attore e regista Enrico Brignano torna a prestare la propria voce all’amato pupazzo di neve Olaf.

The Batman: ecco la prima foto ufficiale di Selina Kyle

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The Batman: ecco la prima foto ufficiale di Selina Kyle

Matt Reeves ha condiviso la prima foto ufficiale di Zoe Kravitz nei panni di Selina Kyle, quella che sarà Catwoman in The Batman. Come dice lo stesso regista nella didascalia della foto, vedremo molto di più durante il DC Fandome che si svolgerà sabato 16 ottobre.

Selina Kyle The Batman

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Maze Runner – La fuga: trama, cast e le differenze con il libro

Maze Runner – La fuga: trama, cast e le differenze con il libro

Negli ultimi anni il cinema è stato invaso da numerosi film di fantascienza ambientati in un futuro distopico, ma pochi hanno avuto successo quanto la trilogi di Maze Runner. Composta dai capitoli Il labirinto, La fuga e La rivelazione, questo è la trasposizione dell’omonimo romanzo del 2009, facente parte di una vera e propria saga letteraria, composta da una trilogia principale e due romanzi prequel. Scritto da James Smith Dashner, questo ebbe un ampio successo tra le giovani generazioni di lettori, i quali potevano ritrovare al loro interno molte tematiche a loro care. Dopo il successo del primo film, anche Maze Runner – La fuga si affermò con altrettanto valore.

Uscito nel 2015, anche in questo caso con la regia di Wes Ball, il film portò avanti quanto narrato nel precedente lungometraggio, con le sorti dei giovani protagonisti ancora tutte da scoprire. Proprio questi sono interpretati da giovani attori, le cui carriere sono state consolidate da questa trilogia cinematografica. Attori come Dylan O’Brien, Kaya Scodelario, Thomas Brodie-Sangster e Will Poulter sono oggi apprezzati interpreti distintisi in altri noti film di successo. Sempre per questa trilogia, inoltre, molti di loro ebbero modo di vedersi premiati a popolari premi come i Teen Choice Awards e gli MTV Movie Awards.

Con un budget di 61 milioni di dollari, Maze Runner – La fuga si dimostrò all’altezza del primo capitolo, guadagnandone ben 312 in tutto il mondo. Un successo che ha poi permesso di dar vita all’ultimo titolo della trilogia. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle differenze tra il libro e il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Maze Runner – La fuga: la trama del film

Con Maze Runner – La fuga si torna a seguire le avventure del giovane Thomas, il quale dopo essere riuscito a scappare dal Labirinto insieme ai suoi compagni, ha delle terribili visioni che rivelano la verità su perché lui e gli altri ragazzi si trovino lì. Questi furono infatti rapiti e riuniti da una misteriosa organizzazione chiamata W.C.K.D. Nel frattempo, il gruppo trova accoglienza presso il signor Janson in una struttura dove possono finalmente ricevere l’assistenza necessaria. Sebbene l’atmosfera del rifugio sia positiva e distesa, Thomas non riesce a rilassarsi e indagando scopre che la struttura non è altro che un enorme laboratorio, nel quale i ragazzi sopravvissuti vengono sottoposti ad atroci esperimenti.

Alla luce di questa sconcertante scoperta, Thomas e i suoi amici decidono di organizzarsi per fuggire nuovamente. All’esterno, tuttavia, saranno costretti a confrontarsi con un’orda di infetti e con il clima impervio e desertico della Zona Bruciata. Il gruppo viene però soccorso da Brenda e Jorge, leader di un altro gruppo di sopravvissuti. A interrompere la loro pace vi è però l’arrivo di Janson e dei suoi uomini, pronti a rapire nuovamente i ragazzi. Chiedendosi come abbiano fatto ad essere scovati, Thomas arriva a fare la terribile scoperta che qualcuno del loro gruppo li sta tradendo segretamente, mettendo in serio pericolo le loro vite.

Maze Runner – La fuga: il cast del film

Protagonista del film, nel ruolo di Thomas, è ancora l’attore Dylan O’Brien. Questi, tuttavia era stato inizialmente scartato dal regista Wes Ball, poiché la sua capigliatura non lasciava trasparire la fragilità che invece si ricercava per il ruolo. In quel periodo l’attore era infatti impegnato nelle riprese della serie Teen Wolf, dove sfoggiava una capigliatura particolarmente vistosa. Per sua fortuna, una sua foto con i capelli corti finì successivamente nelle mani di Ball, il quale si pentì di averlo giudicato negativamente e decise di richiamarlo, convinto che avrebbe potuto essere l’attore giusto per la parte. Una volta comunicatagli la notizia, O’Brien ebbe soltanto quattro giorni di tempo per leggere il romanzo e informarsi sulla sua storia.

L’attore Will Poulter decise invece di proporsi sia per il ruolo di Newt che per quello di Gally, finendo con l’ottenere quest’ultimo. Aml Ameen interpreta Alby, il primo arrivato nella Radura e leader del gruppo. Per il ruolo di Teresa, l’attrice Kaya Scodelario fu da subito la prima scelta per il regista. Questi si convinse che fosse la persona giusta per la parte dopo averla vista recitare nella serie Skins. Particolarmente coinvolta dal progetto, la Scodelario decise di allenarsi al fine di poter eseguire personalmente le acrobazie richieste per il film, senza avvalersi di controfigure. Ad interpretare Newt, uno dei leader, è invece l’attore Thomas Brodie-Sangster, mentre Ki Hong Lee è Minho, uno degli esploratori.

L’attrice Patricia Clarkson è Ava Paige, direttrice dell’organizzazione WCKD. Entrano poi a far parte del film gli attori Rosa Salazar, celebre anche per il film Alita – Angelo della battaglia e la serie Undone, nel ruolo della ribelle Brenda. Giancarlo Esposito, noto per serie come Breaking Bad, The Boys The Mandalorian, è invece Jorge. In ultimo, Aidan Gillen interpreta il misterioso Janson, tra i personaggi principali di questo sequel. Per prepararsi al film, inoltre, l’intero cast di giovani protagonisti fu portato a partecipare ad una sfida di sopravvivenza nella radura, dove hanno imparato a costruirsi da sé strumenti e a mettersi al riparo dalla natura circostante.

Maze Runner - La fuga libro

Maze Runner – La fuga: le differenze tra il libro e il film

Nel dar vita ad un adattamento cinematografico del romanzo, gli autori confermarono l’intenzione di rimanere quanto più fedeli possibile a questo. Il passaggio dalla pagina al grande schermo ha però visto operare anche in questo caso delle necessarie modifiche. Una tra le prime è il luogo in cui i protagonisti giungono dopo la fuga dal labirinto. Nel film si tratta di un edificio ampio e moderno, mentre nel libro è al contrario descritto come un luogo piccolo e poco confortevole. Anche il numero dei personaggi varia dal libro al film, e in quest’ultimo ritroviamo solo quelli principali e su cui è stato possibile concentrarsi di più. Un ulteriore elemento di differenza è poi legato ai motivi della fuga dei personaggi.

Nel libro questi vengono infettati dall’Eruzione, partendo dunque alla ricerca di una cura. Questo aspetto viene invece tralasciato in favore di una semplice fuga in cerca della verità. Altre differenze riguardano invece in modo più specifico alcuni dei personaggi principali, tra cui Mary, il quale non esiste nei libri ed è stato ideato appositamente per i film. A mancare è poi anche un elemento fondamentale dei romanzi, ovvero la capacità dei protagonisti di comunicare con il pensiero. Forse perché complessa da trasportare in modo interessante sul grande schermo, questa abilità è stata scartata. Differenze, in conclusione, si ritrovano anche nel finale delle due opere.

Maze Runner – La fuga: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

In attesa di vedere il terzo capitolo della trilogia, è possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Maze Runner – La fuga è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes, Amazon Prime Video, Disney+ e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 15 ottobre alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

Jessica Alba: 10 cose che non sai sull’attrice

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Jessica Alba: 10 cose che non sai sull’attrice

Definita una delle attrici più sexy e iconiche degli ultimi anni, Jessica Alba ha raggiunto la popolarità grazie a film come Honey, Sin City e I fantastici 4, oltre che essere stata la protagonista delle serie televisiva Dark Angel. Ma la Alba non è solo un’attrice, è anche modella e imprenditrice di successo.

Ecco dieci cose che forse non sai su Jessica Alba.

Jessica Alba: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in diversi celebri film. La Alba ha esordito al cinema nel 1994 con il film Vacanze a modo nostro, per poi recitare in Mai stata baciata (1999), Sin City (2005), con Bruce Willis, I Fantastici 4 (2005), con Chris Evans, Trappola in fondo al mare (2005), I Fantastici 4 e Silver Surfer (2007), The Ten (2007), Awake – Anestesia cosciente (2007), The Eye (2008), Appuntamento con l’amore (2010), Machete (2010), Vi presento i nostri (2010), con Ben Stiller. Nel 2013 recita poi in Machete Kills (2013), riprendendo poi il suo ruolo di Nancy in Sin City – Una donna per cui uccidere (2014). Negli ultimi anni ha invece recitato in Anime gemelle (2015), Verità sepolte (2016) e Killers Anonymous (2019).

2. Jessica Alba ha recitato anche in televisione. Jessica debuttò in televisione nel 1994 con il ruolo ricorrente nella popolare serie Il mondo segreto di Alex Mack. Qui impersonava un’insopportabile giovane snob che si dedica a far diventare miserabile la vita della protagonista. Nello stesso anno, prese parte al ruolo di Maya in Le nuove avventure di Flipper, andando a girare la serie in Australia, per un totale di due stagioni. Ha poi partecipato ad alcuni episodi di serie come Beverly Hills 90210 (1998) e Broklyn South (1998). Dal 2000 al 2002 è stata protagonista della serie Dark Angel, per poi recitare anche in Entourage (2004) e The Office (2009). Nel 2019 ha invece recitato in L.A.’s Finest.

3. Ha prodotto una serie televisiva. Proprio di L’A.’s Finest, serie di che mescola la commedia al poliziesco e dove interpreta Nancy McKenna, l’attrice ha ricoperto il ruolo di produttrice esecutiva per tutti e 26 gli episodi. Per la Alba si è trattata della sua prima volta in tale ruolo, ma l’attrice è nota anche per le sue capacità imprenditoriali, ed ha affermato di voler ricoprire il ruolo di produttrice anche in futuro.

4. Ha ricevuto diversi premi nella sua carriera. Grazie ad alcune tra le sue più iconiche interpretazioni, la Alba ha avuto modo di guadagnare anche diversi riconoscimenti. Nel 2001 è stata candidata come miglior attrice in una serie drammatica per Dark Angel ai Golden Globe. Vanta poi tre candidature nel 2006 per i film I Fantastici 4 e Sin City. La Alba è però nota anche per le sue svariate candidature ai Razzie Awards, i premi del peggio del cinema annuale.

Jessica Alba: oggi

5. Ha un nuovo film in programma. Attualmente l’attrice è impegnata nella realizzazione del film Trigger Warning, di cui è anche produttrice. Diretto da Mouly Surya, il film vede la Alba ricoprire il ruolo di Parker, una donna che si trova a diventare un’eroina riluttante della sua piccola cittadina di residenza. In queste settimane in fase di ripresa, il film dovrebbe poi essere pronto per una distribuzione nel corso del 2022.

jessica alba

Jessica Alba non recita mai nuda

6. Jessica Alba ha sempre rifiutato scene di nudo. Jessica Alba, sin dall’inizio della sua carriera, ha sempre rifiutato di girare scene di nudo o di fare servizi fotografici senza vesti. La si può vedere solo una volta in un nudo integrale nel film Machete. In realtà, l’attrice ha girato la scena indossando della biancheria intima che è stata poi rimossa digitalmente in post-produzione.

7. Jessica Alba ha sempre cercato di abbattere gli stereotipi. La Alba ha manifestato varie volte non voler essere abbinata all’immagine della donna sexy di turno, dichiarando di voler essere presa sul serio come attrice. Nonostante questo, è stata nominata svariate volte, nel corso degli anni, come una delle attrici più sexy del mondo, apparendo anche in una copertina di Playboy nel 2006. In questo caso la Alba fece causa alla rivista di Hugh Hefner per aver utilizzato un’immagine promozionale del film Trappola in fondo al mare (2005) senza il suo consenso.

Jessica Alba: il marito e i figli

8. È sposata con un produttore cinematografico. Dopo essere stata fidanzata per un lungo periodo di tempo con il collega Michael Weatherly, nel 2008 l’attrice ha infine sposato Cash Warren, un produttore cinematografico, dal quale ha avuto tre figli: Honor Marie (2008), Haven Garner (2011) e Hayes (2017). Le prime foto della figlia maggiore, apparse nel numero di luglio 2008 della rivista OK!, secondo quanto riferito, hanno fatto guadagnare all’attrice circa 1,5 milioni di dollari.

Jessica Alba è su Instagram

9. Il social preferito da Jessica Alba è senza dubbio Instagram. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo verificato seguito da ben 19,3 milioni di persone. Su questo, con oltre 4 mila post, non esita a pubblicare foto della sua vita quotidiana, tra il marito e i suoi tre bambini. L’attrice americana usa il social anche per sponsorizzare i prodotti della sua azienda, la The Honest Company, fondata nel 2012 e specializzata nella commercializzazione di prodotti per la casa e la cura della persona esclusivamente eco-friendly

Jessica Alba: età e altezza dell’attrice

10. Jessica Alba è nata il 28 aprile 1981 a Pomona, in California, Stati Uniti. L’attrice è alta complessivamente 165 centimetri.

Fonti: IMDb, cosmopolitan

Gillian Jacobs: 10 cose che non sai sull’attrice

Gillian Jacobs: 10 cose che non sai sull’attrice

A volte anche una semplice serie comedy come Community può fare la differenza. Ne sa qualcosa Gillian Jacobs, diventata famosa grazie al ruolo di Britta Perry, adesso una delle attrici più amate dal pubblico appassionato di cinema e televisione. Scopriamo quindi insieme tutto quello che c’è da sapere su Gillian Jacobs, sulla sua vita privata e la sua interessante carriera tra piccolo e grande schermo.

Gillian Jacobs: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in diversi film. La carriera cinematografica dell’attrice comincia subito, nel 2005, anno in cui partecipa al suo primo film, Building Girl, diretto da Shari L. Carpenter. Da quel momento recita in molti altri film, tra cui si ricordano Blackbird (2007), Soffocare (2008), The Box (2009), Solitary Man (2009), Coach (2010), Cercasi amore per la fine del mondo (2012), Bad Milo! (2013), Una notte in giallo (2014), Un tuffo nel passato 2 (2015), Dean (2016), Ibiza (2018), Life of the Party (2018) e Magic Camp (2020). Nel 2021 recita poi in Fear Street – Parte 1: 1994, Fear Street – Parte 2: 1978 e Fear Street – Parte 3: 1666. Prossimamente la si potrà ritrova in Violence of Action, Injustice, The Seven Faces of Jane e Any Other Night.

2. È nota per le sue serie televisive. Nei primi anni duemila, parallelamente alla sua carriera cinematografica, Gillian comincia a muovere i primi passi anche in tv. Dopo aver ottenuti piccoli ruoli o semplici comparsate in serie tv di successo come The Book of Daniel (2007), Fringe (2008), Law & Order: Criminal Intent (2009), Royal Pains (2009) e The Good Wife (2009), finalmente per lei arriva la svolta grazie alla serie Community, dove recita dal 2009 al 2015. Successivamente partecipa ad alcuni episodi di Girl (2015) e a Love (2016-2018). Nel 2021 è tra i protagonisti di Ten Year Old Tom, mentre nello stesso anno da voce a Atom Eve nella serie animata Invincible.

3. È anche regista. Grande appassionata di regia, l’attrice si era cimentata negli scorsi anni dirigendo alcuni episodi di serie documentarie. Nel 2022 è invece atteso il suo primo lungometraggio da regista, intitolato The Seven Faces of Jane, di cui sarà anche protagonista. L’attrice non sarà però l’unica regista, condividendo il ruolo con altri sette registi.

Gillian Jacobs Community

Gillian Jacobs in Community

4. È divenuta celebre grazie alla nota serie. Nel 2009 l’attrice viene scelta per entrare a far parte del cast di Community, una serie tv comedy della NBC, ideata da Dan Harmon e andata in onda fino al 2015. La serie è ambientata al Greendale Community College e racconta la storia di un bizzarro gruppo di studenti. Jeff Winger è un avvocato con licenza sospesa che, deciso a tentarle tutte pur di sedurre l’ex attivista politica Britta Perry (Gillian Jacobs), organizza un finto gruppo di studio di spagnolo. Nonostante Jeff abbia invitato solo Britta, lei invita anche un altro studente, Abed Nadir, il quale a sua volta invita altre quattro persone. Il gruppo quindi diventa reale distruggendo però i piani da gran seduttore di Jeff. Col tempo i ragazzi fanno amicizia e si sostengono l’un l’altro durante il loro durissimo percorso formativo e lavorativo.

Gillian Jacobs in Girls

5. Ha recitato in alcuni episodi della nota serie. A partire dal 2015, Gillian entra a far parte del cast di una nuova serie della HBO dal titolo Girls, ideata, interpretata e prodotta da Lena Dunham. La serie, andata dal 2012 al 2017, racconta la storia di quattro amiche, trasferitesi da poco a New York, e che tentano di costruirsi una nuova vita nella Grande Mela. La Jacobs interpreta qui Mimi-Rose Eleanor Howard, un personaggio secondario attivo solo a partire dalla quarta stagione della serie, in un arco temporale di 5 episodi. Mimi-Rose è un’artista che vive nel quartiere di Bushwick a New York e che in qualche modo si intromette nel rapporto tra Hannah e il suo fidanzato Adam Sackler (Adam Driver).

Gillian Jacobs in Love

6. È stata protagonista della celebre serie romantica. Esattamente un anno dopo la sua partecipazione alla serie Girls, Gillian ottiene il ruolo della protagonista in una nuova serie dal titolo Love, prodotta da Judd Apatow, Paul Rust e Lesley Arfin per Netflix. Ambientata a Los Angeles, la serie racconta della storia d’amore di Mickey Dobbs e Gus Cruikshank, due trentenni completamente diversi l’uno dall’altra. Mentre Mickey, ambiziosa, ribelle e anticonformista, lavora per una piccola stazione radiofonica, Gus è l’insegnante privato, molto timido e insicuro e dall’animo nerd.

Gillian Jacobs Love

Gillian Jacobs in Rick e Morty

7. Ha partecipato al doppiaggio di un episodio. Uno dei progetti più interessanti a cui ha partecipato Gillian Jacobs è la serie animata Ricky e Morty. Grazie al suo passato di doppiatrice, l’attrice è infatti stata scelta per dare la voce a uno dei peronsaggi della serie. L’attrice presta la voce al personaggio di Supernova, una supereroina che appare nell’episodio 3×04 dal titolo Vindicators 3: The Return of Worldender. Supernova è infatti l’ultimo dei Vindicators a essere ancora in vita e il suo personaggio sembra essere la parodia di Eternity, uno degli eroi della Marvel Comics. Coraggiosa e letale, Supernova appare come una bellissima supereroina completamente di colore viola, con lunghi capelli fluttuanti e un costume aderente che ricorda una galassia piena di pianeti.

Gillian Jacobs: chi è il suo fidanzato?

8. È molto riservata sulla sua vita privata. L’attrice non ama diffondere informazioni sulla propria vita privata, come anche la sua assenza dai social network lascia intendere. In particolare, poco o nulla si sa delle sue relazioni sentimentali. Attualmente l’attrice sembra essere single, ma non ci sono sufficienti informazioni per confermare o smentire quella che è dunque solo una supposizione.

Gillian Jacobs non è su Instagram

9. Non ha un account sul noto social network. Contrariamente a molti suoi colleghi del mondo dello spettacolo, la Jacobs non possiede un profilo verificato sul social Instagram. L’attrice ha infatti raccontato di preferire tenersi distante da questi strumenti, così da poter avere un maggior distacco tra la sua vita lavorativa e quella personale. Per i suoi fan, tuttavia, è possibile ritrovare sul social diverse fanpage dedicate all’attrice, con cui si potrà rimanere aggiornati sui suoi lavori e attività.

Gillian Jacobs: età e altezza dell’attrice

10. Gillian Jacobs è nata 19 ottobre 1982 a Pittsburgh, in Pennsylvania, Stati Uniti. L’attrice è alta complessivamente 163 centimetri.

Fonte: Wiki, IMDb

Marie Avgeropoulos: dieci cose che non sai sull’attrice

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Marie Avgeropoulos: dieci cose che non sai sull’attrice

Marie Avgeropoulos è conosciuta ai più per il suo ruolo di Octavia Blake in The 100. Ma lei ha interpretato tanti diversi ruoli e non è solo un’attrice, è anche una batterista e una modella di talento.

Ecco dieci cose che non sapevate su Marie Avgeropoulos.

Marie Avgeropoulos: i film e le serie TV

1. Marie Avgeropoulos è diventata una star grazie ad alcune apparizioni in note serie tv. Marie Avgeropoulos è apparsa, come guest star, in diverse serie tv, come Supernatural (2005), Eureka (2006), Fringe (2008) e Human Target (2010). Nel 2013, Marie ha preso parte a un ruolo televisivo in Cult (2013), trasmessa da The CW. Ha poi recitato anche in The Inbetweeners – Quasi maturi (2012), 90210 (2013) e The 100 (2014-2020), grazie a cui è divenuta celebre.

2. Marie Avgeropoulos ha recitato in diversi film. Marie Avgeropoulos ha recitato anche in diversi film di produzione indipendente, come Isolation – Pericolo alle Bahamas (2015), Numb (2015) e A remarkable life (2016). Nel 2015 Marie ha recitato, insieme a Taylor Lautner in Tracers, un thriller della Lionsgate. La Avgeropoulos ha partecipato anche a film più noti come come 50 e 50 (2011), nominato ai Golden Globe, insieme ai veterani Seth Rogen e Joseph Gordon-Levitt, così come nella memorabile commedia del 2009 Una notte con Beth Cooper. Prossimamente tornerà al cinema con il ruolo di Jean Ann Jollett in Butterfly in the Typerwriter.

Marie Avgeropoulos in Percy Jackson

3. Ha avuto un ruolo nel celebre film. Ancora agli esordi della sua carriera, l’attrice è comparsa con un cameo nel film del 2010 Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo – Il ladro di fulmini, adattamento dell’omonimo romanzo e primo di due trasposizioni cinematografiche di tale personaggio. In questo la Avgeropoulos interpreta una delle fanciulle che accompagnano la dea Afrodite.

Marie Avgeropoulos e la serie The 10

4. Marie Avgeropoulos ha avuto un ruolo ricorrente nella serie The 100. Marie Avgeropoulos è una star ricorrente nel ruolo di Octavia Blake nel dramma post-apocalittico The 100. La plurinominata serie narra della sopravvivenza del popolo che vive su una stazione spaziale chiamata l’Arca, che manda gruppi di 100 persone delinquenti sulla terra.

5. Marie Avgeropoulos vive per The 100. The 100, creata da Jason Rothenberg, mostra come il genere umano debba sopravvivere in questa Arca dopo che 97 anni prima la Terra è stata sconvolta da una guerra nucleare globale. I gruppi mandati sulla terra servono per verificare se il pianeta sia nuovamente abitabile. La Avgeropoulos ha raccontato di vivere letteralmente per questa serie, non può fare a meno di parlarne e di postare continuamente immagini o link che si riferiscano alla serie tv.

Marie Avgeropoulos The 100

Marie Avgeropoulos è su Twitter e Instagram

6. Marie Avgeropoulos usa twitter per il sociale e per The 100. Marie Avgeropoulos possiede un account twitter ufficiale in cui twitta e ritwitta tutto ciò che riguarda il suo ruolo e la sua presenza nelle serie che l’ha resa famosa agli occhi del mondo, The 100. Ma non solo: usa il social anche per cinguettare riguardo contesti sociali e ricerca di fondi per cause benefiche.

7. Marie Avgeropoulos ha un account Instagram molto seguito. Marie Avgeropoulos ha un account Instagram ufficiale seguito da 3.1 milioni di follower. In questo account Marie, oltre che promuovere con diversi post la serie The 100, ha postato tante foto di sé. Oltre che attrice, Marie è anche una modella affermata e sono molte le foto che ne mostrano le capacità. Tra shooting e sedute di trucco, la maggior parte dei post sono dedicati alla sua vita quotidiana e al suo tempo libero. Tantissime le foto con il suo adorato cane e altrettante foto realizzate per immortalare i diversi viaggi ed esperienze accumulate.

Marie Avgeropoulos: tra Taylor Lautner e le accuse di violenza domestica

8. Marie Avgeropoulos è stata fidanzata con Taylor Lautner. Nel 2013, Marie Avgeropoulos aveva conosciuto Taylor Lautner, attore noto per essere stato il licantropoco Jacob nella saga di Twilight, sul set di Tracers e da lì è nata la loro relazione. Tuttavia questa è durata giusto qualche mese. La differenza di età di 6 anni probabilmente è stata da ostacolo: mentre lei era alla ricerca di una storia seria, lui (secondo le solite fonti anonime) aveva voglia di divertirsi.

9. Marie Avgeropoulos è stata accusata di violenza domestica. All’inizio dell’agosto 2018, Marie è stata arrestata per violenza domestica. Sembra che abbia litigato in modo abbastanza pesante con il fidanzato, litigio conclusosi con danni subiti dal compagno. Anche se poi lui non ha sporto denuncia, Marie è stata trattenuta dalle forze dell’ordine e poi rilasciata dopo il pagamento di una cauzione d 50 mila dollari. Pare che inizialmente, il fidanzato abbia chiamato le forze dell’ordine per cercare di ridimensionare una situazione che stava prendendo la piega sbagliata.

Marie Avgeropoulos: età e altezza dell’attrice

10. Marie Avgeropoulos è nata a Thunder Bay, in Ontario, Canada, il 17 giugno del 1986. L’attrice è alta complessivamente 165 centimetri.

Fonti: IMDb

Joe Russo sulla causa Johansson vs Disney: “Le società sono nel panico”

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Jeo Russo, co-regista di Avengers: Endgame, ha commentato la disputa legale tra Scarlett Johansson e la Disney, parlando di “panico” tra le fila delle società di produzione.

Durante un’intervista con Variety, Joe Russo si è soffermato sull’argomento. Il regista, che ha abbondantemente  lavorato con la Disney, ha affermato che è stato “un peccato” che la causa sia diventata di pubblico dominio. Ha continuato descrivendo l’incidente come “indicativo di un cambiamento significativo” nel settore, affermando che le società sono nel panico a causa delle conseguenze a lungo termine della pandemia di COVID-19.

“Le società sono nel panico in questo momento, perché penso che metà degli studi scompariranno nei prossimi 5-10 anni e il gioco è cambiato radicalmente. Ci sono produttori di contenuti che possono superare qualsiasi studio, ed è solo un errore di arrotondamento per loro, perché sono aziende da 1 trilione di dollari. Non l’abbiamo mai visto prima nel settore.”

Di tutti i contributi sulla questione, questo di Joe Russo sembra davvero un momento di riflessione importante da parte di un addetto ai lavori che sa bene di cosa sta parlando.

Scarlett Johansson vs Disney: emergono nuovi dettagli sulla disputa legale

Ant-Man and the Wasp: Quantumania, Kang se la vedrà con la “Ant-Man family”

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In una recente intervista con Variety che promuove il suo nuovo film, a Jonathan Majors, interprete di Kang il Conquistatore in Ant-Man and the Wasp: Quantumania, è stato chiesto della sua evoluzione da Colui che rimane a Kang il Conquistatore. Mentre parlava di come Loki ha chiarito che “Colui che rimane è ora nel mondo”, l’attore ha anche parlato del lavoro con Paul RuddEvangeline Lilly e del rapporto con la Ant-Man family.

“Beh, è una sceneggiatura diversa, quindi c’è questa componente, sceneggiatori diversi, e sto girando in un paese diverso, quindi c’è anche quest’altro elemento. E sai, Colui Che Rimane è nel mondo ora, quindi sappiamo tanto su di lui. In Loki abbiamo visto 40 minuti del personaggio che mi hanno aiutato a raccontare una storia che adesso ha un’altra tela, un altro campo da gioco con più giocatori. Non si tratta più dell’incredibile Tom Hiddleston, ma questa volta ho a che fare con Paul Rudd ed Evangeline Lilly e personaggi del calibro della Ant-Man family. È un mondo completamente diverso”.

Ant-Man and the Wasp: Quantumania sarà diretto ancora una volta da Peyton Reed, che già aveva diretto i primi due film. Nel cast tornano Paul RuddEvangeline LillyMichael Douglas Michelle Pfeiffer. In più Kathryn Newton sarà Cassie Lang e Jonathan Majors sarà Kang il Conquistatore. 

Eternals: Salma Hayek sulla figura materna di Ajak

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Eternals: Salma Hayek sulla figura materna di Ajak

Durante la visita di Screen Rant al set di Eternals ai Pinewood Studios nel gennaio 2020, Salma Hayek si è aperta con un gruppo di giornalisti sulla visione del suo personaggio rispetto agli altri membri del gruppo. Hayek ha parlato specificamente del ruolo materno di Ajak nel gruppo e ha paragonato le sue varie relazioni con gli altri Eterni a come un genitore ha legami diversi con ciascuno dei propri figli.

“L’aspetto della madre è stata interessante perché mi permette di avere una precisa prospettiva di osservazione. Che è un modo umano specifico di vedere tutte le persone, c’è un livello di amore, cura ed empatia. C’è un tentativo di mantenere, non solo la missione, ma la famiglia che sta compiendo questa missione, che è diverso. E ho un rapporto diverso con ognuno di loro, come capita con i propri figli. Devi differenziare le relazioni, perché sono persone diverse, è così.”

Eternals, dal 5 novembre al cinema

Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.

Il cast del film comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

Spider-Man: No Way Home, 5 cameo che dovrebbero apparire (ma non sono stati ancora annunciati)

Spider-Man: No Way Home è stato descritto da Tom Holland come “la fine di un franchise”, mentre la sua affermazione che “se fossimo abbastanza fortunati da immergerci di nuovo in questi personaggi, si vedrebbe una loro versione molto diversa” ha destato qualche preoccupazione. Potrebbe essere che il lanciatore di ragnatele stia per trovare la strada di “casa” nell’Universo Marvel di Sony e che potrebbe non finire bene per Spidey.

Quello che al momento sappiamo del film è che sarà ricco di ritorni, a partire da Alfred Molina nei panni di Doc Ock. Ma chi sono invece i personaggi che avranno un cameo anche se non sono mai stati trai rumors di questi ultimi mesi?

Spider-Girl

Dopo i commenti di Tom Holland, non possiamo fare a meno di chiederci se il piano è che Spider-Man: No Way Home concluda il tempo dell’attore nel MCU. Sarebbe un vero peccato, ma una nuova realtà significa nuove opportunità di narrazione. Se Peter Parker sta per intraprendere un viaggio attraverso il Multiverso, allora questa ci sembra l’occasione perfetta per visitare un mondo in cui May “Mayday” Parker è Spider-Girl.

Il debutto live-action di questo personaggio è atteso da tempo e un cameo come questo potrebbe preparare il terreno per uno spin-off futuro o darci un’idea di cosa accadrà in un possibile futuro per Spider-Man. Chi dovrebbe esserci sotto la maschera? Bene, non diremmo di no al dare a Zendaya un leggero restyling in modo che possa assumere un secondo ruolo in questo trequel come possibile o futura figlia di MJ e Peter!

Scarlet Witch

Doctor Strange in the Multiverse of Madness seguirà lo Stregone Supremo in un viaggio attraverso chissà quante realtà alternative, ma Spider-Man: No Way Home sarà molto probabilmente l’avventura che apre le porte a tutto ciò (Strange ha persino menzionato il Multiverso nel teaser trailer).

Con questo in mente, un’apparizione di Scarlet Witch potrebbe essere scontata. Se è vero che il sequel di Doctor Strange seguirà Wanda Maximoff mentre attraversa queste diverse linee temporali a caccia dei suoi figli, allora potrebbe anche essere quello che porta agli eventi di No Way Home.

Scarlet Witch potrebbe apparire in una scena dopo i titoli di coda, una scena magri girata direttamente da Sam Raimi, che così tornerebbe a girare una scena per un film di Spider-man a distanza di 14 anni.

Capitan America

La cronologia del MCU è diventata un po’ confusa dagli eventi di Avengers: Endgame, ma quando avrà inizio Spider-Man: Far From Home, immaginiamo che Sam Wilson sia diventato Capitan America.

Questo film riprende la storia da dove si era interrotta, in Spider-Man: Far From Home, ma sembra che faremo un balzo in avanti di qualche mese. Con Peter Parker incastrato per l’omicidio di Mysterio, sarebbe fantastico che Sam si presentasse e impartisse qualche consiglio ora che Spidey non ha più Iron Man a cui rivolgersi. Il cameo sarebbe minore, ma si tratterebbe di una buona vetrina sul grande schermo per il nuovo Cap.

Non ci aspettiamo di certo che l’eroe venga inserito nella trama principale, ma con le foto sul set che suggeriscono che la Statua della Libertà sarà trasformata per rendere omaggio a Capitan America, perché non dovrebbe apparire? Siamo sicuri che la produzione sia avvenuta contemporaneamente alle riprese di The Falcon e The Winter Soldier, e tutti amano la rivalità da backstage tra Tom Holland e Anthony Mackie!

Venom

Questo sembra un dato ormai certo, alla luce della scena post credits di Venom: La Furia di Carnage, ma in realtà non ci sono mai state voci su Tom Hardy sul set di Spider-Man: No Way Home.

Non prevediamo che Eddie Brock sia il misterioso sesto membro di quei Sinistri Sei interdimensionali, ma non usare Venom in una scena post-credits sarebbe una mossa sconcertante. Alla fine del suo ultimo film, Eddie era stato apparentemente trasportato nell’MCU (proprio come Doctor Octopus, Electro e Green Goblin). Come e perché questi cattivi di Spider-Man di altri mondi ora sono in questa realtà?

Questa è una domanda per la quale ci aspettiamo una risposta in No Way Home, e sarebbe immensamente deludente lasciare quel cliffhanger di Venom pendente, ovvero che “rotola per la strada come uno stronzo nel vento” (dal film del 2018).

Madame Web

Si dice che la Sony Pictures stia sviluppando un film dedicato a Madame Web, ma non abbiamo sentito nulla del cast o del regista. Nonostante questo, non pensiamo che sia al di fuori del regno delle possibilità che un’attrice sia stata scelta per interpretare questa misteriosa presenza nella vita di Peter Parker. Dopotutto, se la Sony avesse realizzato questo film senza i Marvel Studios, avrebbe comunque avuto bisogno di Doctor Strange.

Se, quando tutto sarà stato detto e fatto, Spider-Man si sarà affermato come un eroe che viaggia da un mondo, darebbe a Sony la possibilità di utilizzare il tessi-ragnatele di Holland in più franchise per molti anni a venire. Madame Web che lo guida attraverso questo viaggio può avere senso, e potremmo vederlo accadere. Gli spettatori normali potrebbero essere confusi, ma per i fan, questo è un cameo che avrebbe un certo peso.

So cosa hai fatto: recensione della serie tv di Amazon Prime

So cosa hai fatto: recensione della serie tv di Amazon Prime

Dal 15 Ottobre 2021 saranno disponibili su Amazon Prime Video i primi quattro episodi della serie televisiva So cosa hai fatto, reboot dell’omonimo e celeberrimo film I know what you did last summer. I restanti otto episodi verranno rilasciati ogni venerdi, culminando il 12 novembre con il finale di stagione.

Creatrice della serie è Sara Goodman che produce esecutivamente insieme a Neal H. Moritz e Pavun Shetty di Original Film, Erik Feig, Peter Guber, James Wan di Atomic Monster, Michael Clear, e Rob Hackett, Craig William Macneill e Shay Hatten.

So cosa hai fatto: una versione teen drama del celebre film del ’97

La serie è un nuovo adattamento del romanzo di Lois Duncan I Know What You Did Last Summer, da cui è stato tratto il film del 1997. Anche se il film ha avuto diversi sequel, la serie prende le distanze dall’universo impostato da Kevin Williamson, sceneggiatore di Scream: So cosa hai fatto si propone come prodotto inedito, dalle tinte decisamente più queer e teen drama, sulla scia di un altro franchise in tendenza in questi ultimi anni: Elite. La serie spagnola, infatti, riguarda le vicende di un gruppo elitario di studenti della scuola superiore Las Encinas, che si ritrovano invischiati in un misterioso omicidio; anche So cosa hai fatto muove dalle stesse premesse: un infausto evento sconvolgerà gli equilibri – già piuttosto precari – di un gruppo di giovani ragazzi appena diplomati, che si troveranno a dover far fronte a ciò che hanno fatto.

Il rifacimento moderno da parte dell’autrice e showrunner Sara Goodman riporta in vita la storia di I Know what you did last summer  per un pubblico teen odierno. Girato a Oaho, Hawaii, la serie ci svela come, un anno dopo l’incidente d’auto fatale che ha perseguitato la loro notte di laurea, un gruppo di adolescenti si ritrova legato da un oscuro segreto e perseguitato da un assassino brutale. Mentre cercano di scoprire chi li sta inseguendo, si svelerà il lato oscuro della loro città apparentemente perfetta e si andranno dipanando le psicologie di ciascun personaggio: tutti, infatti, nascondono qualcosa, e scoprire il segreto sbagliato potrebbe essere un errore fatale.

So cos'hai fatto serie tv 2021Al New York Comic Con dello scorso 8 Novembre, la creatrice Sarah Goodman e il cast si sono riuniti per presentare la serie e i personaggi, con tanto di sorpresa inaspettata da parte di Freddie Prinze Jr., Sarah Michelle Gellar, Ryan Phillippe e Jennifer Love Hewitt, precedenti protagonisti del film del 1997. La presenza degli attori ha entusiasmato non solo gli storici fan della serie, ma anche i nuovi attori del reboot; la showrunner Sarah Goodman ha infatti dichiarato: “Sembra che ci abbiano dato la loro benedizione; questo è estremamente significativo per me e per tutti noi“. “L’ultima cosa che vogliamo fare è minare quello che hanno creato. Siamo passati alla prossima generazione nel pieno rispetto del film e degli attori che ne fanno parte“.

So cosa hai fatto: un gruppo di protagonisti estremamente umani

Alla giovane Madison Iseman spetta il doppio lavoro nei panni delle gemelle Lennon e Allison, due personaggi completamente agli antipodi: Lennon è la ragazza più popolare della scuola, dal carattere esuberante ed egocentrico; Allison è invece molto più pacata e riflessiva, poco compresa da chi le sta attorno, che la considera alienata dalla vita giovanile. Ezekiel Goodman interpreta poi Dylan, ragazzo conteso dalle due sorelle, impacciato ma spiritoso. Brianne Tju interpreta invece la brillante e poco accondiscendente Margot, con un’energia assolutamente da personaggio principale. Il gruppo è poi completato da Riley (Ashley Moore), dal carattere ambiguo e misterioso e da Johnny (Sebastian Amoruso), introverso dal cuore tenero.

Sicuramente l’adattamento della Goodman dimostra chiaramente l’intento di avvicinarsi al target da teen movie attuale, in un’epoca molto diversa in termini di tecnologia e social media rispetto agli anni ’90 e l’autrice lo fa rendendo i giovani adulti protagonisti della serie molto esposti attraverso i social media e, al contempo, molto più isolati nella vita privata, con pressioni che ne intaccano i rapporti interpersonali. Per la Goodman era infatti importante far sentire i personaggi autentici e reali al pubblico di giovani adulti che guarderanno la serie. Da qui anche la scelta di dare alla serie un taglio più da thriller che da slasher, con approfondimenti psicologici sui personaggi che faranno intendere che non ci troviamo più di fronte all’iconico pescatore, killer psicopatico della versione del ’97, bensì a una malvagità interiore che non lascia salvo nessuno.

Grande attenzione è stata poi riservata alla location della serie: l’isola di Ohao è infatti identificabile come un altro personaggio all’interno della serie: l’ambientazione labirintica aumenta esponenzialmente il senso di pericolo che imperversa nelle vite dei personaggi, mostrandoci inoltre tutta un’altra facciata delle Hawaii, difficilmente analizzata: grotte, strade lunghissime e cupe, foreste tenebrose di bambù, e dove la gente vive veramente, incorniciano la curva narrativa, dall’ampio spettro da thriller psicologico.

La Goodman ha poi dichiarato che ci sarebbero sicuramente gli spunti ideali per continuare la serie con altre stagioni: “Vi prometto che c’è un finale soddisfacente per questa stagione, dove saprete chi è l’assassino, ma ci sono alcune cose molto insoddisfacenti per le quali vorrete sicuramente tornare” ha affermato, oltre a suggerire che avrebbe in mente anche l’idea di una potenziale serie antologica. Non ci resta quindi che aspettare i successivi episodi della serie!

The Eyes of Tammy Faye, recensione del film con Jessica Chastain #RFF16

Non poteva che essere un’epopea americana, quella della più famosa televangelista nella storia della televisione. Perché nel cuore racconta come, nella “Land of Free”, tutto possa essere tradotto in dollari sonanti. Anche la fede. Anzi, soprattutto la fede. Specialmente se ce l’hai sul serio.

La storia di The Eyes of Tammy Faye

Ispirato dal documentario omonimo diretto nel 2000 da Randy Barbato e Fenton Bailey The Eyes of Tammy Faye racconta gli inizi, l’ascesa e il collasso dell’impero economico che il predicatore Jim Bakker e la sua celeberrima moglie costruirono a partire dagli anni ‘60. Una parabola iperbolica incentrata sulla figura iconica del self-made man, che nella cultura a stelle e strisce impregnata di individualismo funziona sempre, a prescindere dal fatto che il successo ottenuto sia legale o meno. Un’epopea sfavillante e folle che avrebbe potuto essere diretta dal Martin Scorsese di Casino o The Wolf of Wall Street, magari dal Paul Thomas Anderson di Boogie Nights, tanto per far capire di che tipo di personaggi e situazioni stiamo parlando.

Dal regista di The Big Sick

Invece dietro la macchina da presa troviamo Michael Showalter, la cui filmografia si fregia di una commedia garbata e sottile come The Big Sick, arrivata nei cinema quattro anni fa. Ed è proprio lo stesso tocco leggero che il regista predilige nel mettere in scena le vicende di Tammy Faye Bakker e del consorte. In particolar modo nella prima metà il lungometraggio viaggia spedito sui binari della commedia di costume, incentrato sull’ottimismo innocente e velatamente ingenuo di una donna sorretta dal proprio credo religioso.

Il perno psicologico che forma l’arco narrativo di Tammy Faye è quello del desiderio inesauribile di consenso, o meglio di accettazione. Showalter racconta la vicenda dei Bakker senza addentrarsi troppo negli angoli più oscuri sia del rapporto di coppia sia delle magagne finanziarie che portarono a metà anni ‘80 alla caduta dell’impero economico. Sotto questo punto di vista The Eyes of Tammy Faye avrebbe forse potuto essere maggiormente incisivo, capace di una presa emotiva drammatica. Ma in fondo non è questo lo scopo del cineasta, il quale invece preferisce adoperare un’ironia sottile, in alcuni momenti addirittura surreale – come nella potente sequenza dell’ultimo concerto di Tammy Faye – per lasciar filtrare l’assurdità di una storia che sembra irridere l’intero sistema di valori americano.

The Eyes of Tammy FayeJessica Chastain sviluppa un personaggio complesso

Se la fede in Dio può diventare fonte di avidità, a cos’altro può aggrapparsi il normale cittadino? Il film viene ovviamente caricato sulle spalle dalla protagonista Jessica Chastain, la quale dietro la protesi di un trucco piuttosto accentuato delinea il proprio personaggio facendo ricorso alle sue doti di attrice più leggera, quelle che aveva già efficacemente evidenziato in The Help, successo capace di regalarle la prima candidatura all’Oscar. Chastain sviluppa un personaggio sfaccettato, complesso, che mostra semplicità di pensiero insieme a una malinconia di fondo soffusa ma costantemente presente. È senza dubbio l’interprete il motivo principale della riuscita di questo film biografico, a cui si accosta come spalla sicura Andrew Garfield nel ruolo del marito Jim.

Pur senza brillare per originalità nello sviluppo della trama, The Eyes of Tammy Faye risulta alla fine una parabola interessante su un personaggio emblematico e non facilmente classificabile. Il film di Michael Showalter riesce a mostrare molti dei lati della protagonista, senza prendere tutto sommato una posizione precisa sul suo operato, il che è probabilmente un bene per la riuscita del film.

Poiché se l’intento del regista era quello di raccontare questa storia mettendone in evidenza i lati maggiormente parossistici – e in alcuni momenti il lungometraggio centra tale obiettivo con notevole precisione – allora un “racconto morale” sarebbe risultato stridente con il tono dell’opera stessa. In questo modo invece The Eyes of Tammy Faye sa essere ironico, a tratti addirittura sferzante, senza risultare retorico. Risultato che, vista la psicologia e la vita  della protagonista, non era davvero semplice ottenere.

Ghostbusters: Legacy, la recensione del film di Jason Reitman #RFF16

Non ce ne voglia l’allegra brigata del reboot diretto da Paul Feig nel 2016, ma la storia parla chiaro: Ghostbusters: Legacy segna il vero ritorno degli Acchiappafantasmi. Se non possiamo apertamente parlare di trilogia, ci troviamo indubitabilmente di fronte al vero sequel dei due film di Ivan Reitman del 1984 e 1989. E non banalmente per la presenza del figlio Ivan (Juno, Tra le nuvole, Tully), che pure dà un significato particolare all’operazione, ma per la riuscita costruzione di un ponte con il cult di allora sul quale possano camminare insieme tanto i fan più datati quanto i loro nipotini.

Ghostbusters: Legacy, la trama

Senza sbilanciarci troppo nella descrizione della premessa e del contesto – ma basta navigare un minimo per scoprire gli indizi evidenti in cast e trama – il film ci porta subito a empatizzare con una madre single e i suoi due figli, tra il nerd e il disadattato, costretti a trasferirsi nella fattoria del nonno appena deceduto. Siamo a Summerville, in Oklahoma, cittadina falcidiata da terremoti inspiegabili e sede della vecchia miniera abbandonata intitolata al presunto occultista Ivo Shandor.

Un nome che potrebbe ricordarvi qualcosa, per esempio il principale antagonista dei nostri eroi nella versione videogame Atari del 2009, ma soprattutto lo Shandor Building al 550 Central Park West di New York dove avevamo fatto la conoscenza di Gozer il gozeriano. Un ennesimo campanello che si aggiunge al concerto, ma che ben lungi dal rovinare nessuna sorpresa vi coinvolgerà sempre più mano mano che vedrete riannodarsi i fili o manifestarsi le connessioni con il passato.

Paul Rudd

Il ricordo di un’epoca d’oro per il cinema

Che non è solo quello del franchise, ma quello legato a un’epoca d’oro per il cinema e per gli appassionati di avventure nei quali gli eroi non superavano spesso il metro e mezzo o i quattordici anni. Reitman stesso – Jason, non Ivan – ha dichiarato di aver sempre sognato di realizzare uno film come quelli che amava da ragazzino, da ET ai Goonies. Un film nel quale la nostalgia la facesse da padrona, ma per una volta con intelligenza.

In troppe occasioni sentiamo parlare di omaggio e vediamo abbondare citazioni che suppliscono a una palese mancanza di ispirazione o a buchi vari di sceneggiatura. Non qui. Dove tutta la narrazione, dall’inizio alla fine, nelle sue deviazioni e parentesi, nei riferimenti e le apparizioni, si mostra organica, organizzata e coerente. Tanto da sembrare più incredibile della presenza di fantasmi e demoni.

Inutile creare tensione sulla presenza o meno dei protagonisti di una volta – i camei non mancano, anch’essi ben distribuiti e decisamente piacevoli – e dei loro giocattoli, ci sono tutti! Ecto-1 e zaino protonico compresi. Più divertente assistere al lento svelarsi del collegamento tra i nuovi e i vecchi Ghostbusters, allo sfruttamento dei filmati ‘di repertorio’ e alla tanto attesa realizzazione dell’Apocalisse vanificata dai paladini del bene sul famoso tetto.

Un ponte tra passato e presente

Parlavamo di ponte, e forse la sorpresa più bella di questo film sull’eredità degli Acchiappafantasmi è proprio la sensazione che lascia di aver saputo parlare ai ragazzi di ieri e ai giovani di oggi, o come ha detto il regista: ai Ghostbusters di ieri e di oggi, attraverso la creatura di un “figlio dei Ghostbusters” (lui, ovviamente). Anche dal punto di vista tecnico, con il recupero degli effetti speciali utilizzati negli anni ’80, rimodernati senza stravolgere il risultato.

Forse si sarebbe potuto limitare il momento ‘strappalacrime’ del prefinale, ma è davvero una inezia che non intacca minimamente il giudizio finale o il piacere dell’abbraccio nel quale siamo tutti inclusi. E che gradualmente ci rassegniamo ad accettare, come fossimo a una festa alla quale non pensavamo di divertirci tanto. E nella quale è bello trattenersi finché possibile. Fino alla dedica immancabile all’immortale Harold Ramis. Fino alla breve scena che interrompe i titoli di coda per riportarci a New York per un istante.

The Batman: il Cavaliere Oscuro veglia su Gotham in una nuova foto dal film

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Matt Reeves ha condiviso su Instagram uno screen da quello che immaginiamo sarà il nuovo trailer di The Batman che vedremo questo sabato durante il DC Fandome 2021.

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Justin Chambers: dieci cose che non sai sull’attore

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Justin Chambers è un attore affermato, interprete di uno dei ruoli più longevi ed amati di Grey’s Anatomy, quello del dottor Alex Karev. Ma è molto di più, è stato un apprezzato modello e una delle persone più umili dello star system, sempre pronto a partecipare ad iniziative benefiche e ad insegnare questi valori a tutti i suo cinque figli. Ma non è tutto, ci sono cose sul conto che non tutti sanno.

Ecco, allora, dieci cose che forse non sapevate su Justin Chambers.

Justin Chambers: modello per Calvin Klein

1. Justin Chambers ha iniziato la sua carriera facendo il modello. Durante una vacanza a Parigi, Justin Chambers è stato scoperto da un talent scout ed è stato presto assunto come modello per Calvin Klein e Giorgio Armani, viaggiando per l’Europa, il Giappone e gli Stati Uniti. Nel 1990 si è poi stabilito a New York, dove ha studiato agli H.B. Studios per quattro anni. Questi studi gli hanno permesso di dedicarsi al mondo della recitazione, apparendo in diverse produzioni off-Broadway e di interpretare diversi ruoli televisivi.

2. È stato uno dei modelli più noti degli anni Novanta. Grazie al suo fisico possente e al carisma naturalmente sfoggiato sulle passerelle, Chambers è diventato uno dei modelli più noti della sua generazione, nonché uno dei volti di punta di Calvin Klein. Per la nota casa di moda ha infatti vestito numerosi capi d’abbigliamento, contribuendo alla rinnovata popolarità di questa.

Justin Chambers: i film e le serie TV

3. È noto per le sue serie televisive. La prima apparizione di Justin Chambers è stata nella soap Destini, per poi apparire in Harvest of Fire l’anno successivo e in La piccola Rose della CBS, con Jennifer Garner. Dopo queste apparizioni, Chambers viene catapultato nella lista di Harper’s Bazaar nel 1998, descritto come metà James Dean e metà Marlon Brando. Successivamente recita in serie come Four Corners (1998), Seasons of Love (1999) e Cold Case – Delitti irrisolti (2003). Dal 2005 entra a far parte del cast di Grey’s Anatomy nei panni del dottor Alex Karev, recitando accanto agli attori Ellen Pompeo e Patrick Dempsey.

4. Ha recitato in alcuni noti film. La prima apparizione sul grande schermo avviene in Liberty Heights (1999) di Barry Levinson. In seguito ha preso parte al cast di D’Artagnan (2001), accanto a Catherine Deneuve e Mena Suvari, e nella commedia romantica Prima o poi mi sposo (2001), accanto a Jennifer Lopez e Matthew McConaughey. Per qualche anno la sua carriera ha subito qualche battuta d’arresto, interpretando piccole parti per film o in televisione, tranne una parte importante di supporto ad Uma Thurman e Gena Rowlands per Gli occhi della vita (2002) e il ruolo dell’ossessionato detective di The Zodiac (2005). Successivamente è tornato al cinema in La terrazza sul lago (2008) e Broken City (2013).

5. Interpreterà Marlon Brando. Attualmente l’attore è impegnato nelle riprese della serie The Offer, prevista per il 2022, e incentrata sul making-of del celebre capolavoro del 1972 Il padrino. In questa, che ha per protagonisti gli attori Miles Teller, Matthew Goode e Juno Temple, l’attore interpreterà niente di meno che Marlon Brando, il protagonista del film di Coppola.

Justin Chambers in Grey’s Anatomy

6. È uno degli attori più longevi della serie. Nel 2005 Chambers ha iniziato ad interpretare uno dei ruoli, se non il ruolo, che lo ha reso famoso in tutto il mondo, quello del Dr. Alex Karev di Gray’s Anatomy. Di questa serie è uno degli attori più longevi, con il suo personaggio che dura dalla prima stagione: da specializzando dell’ospedale è infatti diventato un professionista compassionevole, legato al suo passato tormentato.

7. Ha detto addio alla serie. Nonostante la sua popolarità e longevità all’interno della serie, Chambers ha infine preferito allontanarsene dopo quindici anni. La sua decisione ha costretto gli sceneggiatori a costruire una giustificazione per la sua uscita di scena, un risvolto però da molti giudicato poco credibile. In seguito, l’attore ha motivato la sua scelta affermando di aver sentito il bisogno di cambiare vita e routine, riavvicinandosi alla famiglia e ricercando nuovi ruoli in cui cimentarsi.

Justin Chambers Grey's Anatomy

Justin Chambers, Keisha Chambers e Jackson Chambers

8. È sposato con una talent scout di modelli. Justin è Keisha Chambers si sono incontrati mentre lui era un modello di Calvin Klein e si sono poi sposati nel 1993, senza più lasciarsi. I due hanno poi dato vita ad una famiglia numerosa composta da Isabella, le gemelle Maya e Kaila, Eva e Jackson. Newyorkesi convinti, Justin ha preferito fare la spola per molti anni tra Los Angeles e New York. Recentemente, però, lui, la moglie e i figli hanno deciso di trasferirsi proprio a L.A. lasciando loro casa di New York.

Justin Chambers è su Twitter e Instagram

9. Justin Chambers è molto attivo sui social. Justin Chambers possiede un account Twitter nel quale prevalentemente ritwitta o cita cause per il sociale, eventi cultural o fatti riguardanti la sua serie cult, Gray’s Anatomy. Oltre a Twitter ha anche un account ufficiale su Instagram, con 1,7 milioni di follower. Le immagini non sono molte, anzi, per la verità non arrivano nemmeno alla decina, ma quelle che ci sono riguardano la sua vita quotidiana, fatta di relax, di momenti in famiglia, senza dimenticare i post ad effetto nostalgia.

Justin Chambers: età e altezza dell’attore

10. Justin Chambers, William di secondo nome, è nato l’11 luglio 1970 a Springfield, in Ohio. L’attore è alto complessivamente 180 centimetri.

Fonti: IMDb

Colton Haynes: dieci cose che non sai sull’attore

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Colton Haynes: dieci cose che non sai sull’attore

Colton Haynes è un attore conosciuto per i suoi ruoli in Teen Wolf, Arrow e American Horror Story, ma non solo: è anche un modello affermato e un bravo cantante. Un talento ricco di carisma e cuore tutto da scoprire. Ecco, quindi, dieci cose che non sai su Colton Haynes.

Colton Haynes: serie tv e film

1. Ha recitato in alcuni noti film per il cinema. La prima esperienza sul grande schermo di Haynes arriva nel 2007 con il film Transformers, dove ha un breve cameo indicato come “Cafe Kid”. Successivamente si dedicherà prevalentemente alla televisione, tornando al cinema solo nel 2015 con il film San Andreas, con Dwayne Johnson. Nel 2017 recita invece in Crazy Night – Festa col morto, con Scarlett Johansson, dove interpreta il poliziotto Scotty McBody. Più di recente ha recitato in Bigger (2018) e Triumph (2021).

2. È noto per i suoi ruoli in televisione. Dopo la sua breve apparizione in Transformers, Colton Haynes ha iniziato a prendere parte a diverse serie tv, come CSI: Miami (2007), Privileged (2008), Al cuor non si comanda (2009) e The Gates (2010). Nel 2011 è stato scritturato per uno dei ruoli principali di Teen Wolf (serie durata fino al 2017) e dal 2013 è entrato nel cast della serie Arrow, dove ha interpretato la parte di Roy Harper, divenendo uno dei personaggi principali a partire dalla seconda stagione e recitandovi fino al 2020. Nel frattempo, nel 2017, ha anche preso parte ad alcuni episodi di American Horror Story, nella settima stagione, recitando nei panni del detective Jack Samuels.

Colton Haynes in Arrow

3. Si è allenato molto per il suo ruolo. Al fine di poter assumere i panni di Roy Harper, alias Arsenal, nella serie supereroistica Arrow, l’attore si è sottoposto ad un rigido allenamento al fine di ottenere una forma fisica ideale. Nel corso del tempo, Haynes ha progressivamente incrementato il carico di lavoro, specializzandosi anche nell’utilizzo di diverse armi e nel combattimento corpo a corpo. Questo gli ha permesso di poter interpretare personalmente molte delle scene più complesse.

4. Si credeva che avrebbe lasciato la serie. Quando l’ottava stagione di Arrow è stata annunciata come l’ultima della serie, a spaventare ulteriormente i fan è arrivata anche la notizia che Haynes non avrebbe ripreso il suo iconico ruolo. Per gli appassionati di vecchia data si sarebbe trattata di una mancanza particolarmente grave, per un personaggio presente sin dall’inizio della storia. Fortunatamente, i produttori hanno in seguito smentito l’assenza dell’attore, confermato nuovamente nei panni di Arsenal.

Colton Haynes e sua sorella Willow Haynes

5. Ha fratelli e sorelle più grandi di lui. Colton è il più giovane della sua famiglia, avendo anche due fratelli maggiori di nome Clinton e Joshua e una sorella, anche lei più grande, di nome Willow. Proprio con quest’ultima Colton ha negli anni dimostrato una grande sintonia, condividendo spesso e volentieri fotografie che li ritraggono in attività svolte insieme. Si tratta dei pochi momenti di vita personale che l’attore è solito condividere, essendo notoriamente riservato.

Colton Haynes: il coming out e Jeff Leatham

6. Ha avuto diversi problemi legati all’ansia. La maggior parte dei problemi d’ansia dell’attore sono nati dal fatto di aver nascosto per anni la sua omosessualità e dopo aver vissuto pesanti ripercussioni per aver rivelato a famiglia e compagni di classe il suo orientamento sessuale. Nel 2016 è infine riuscito a fare coming out, dopo che un utente su Tumblr aveva commentato una sua immagine riferendosi ad un passato gay. Stanco di vivere in quello stato emotivo, l’attore ha dunque trovato la forza necessaria per affrontare il giudizio dell’opinione pubblica, uscendone vincitore.

Colton Haynes Arrow

7. Colton Haynes si è sposato (ma si è anche già separato). Nel 2017 ha iniziato a frequentare il fiorista dei vip Jeff Leatham, con il quale si è fidanzato con l’approvazione di Cher, e si è sposato in Messico alla fine di ottobre dello stesso anno. Ma già dopo sei mesi viene annunciato il divorzio. Pare che il modello americano abbia deciso di interrompere il matrimonio a causa di ripetuti tradimenti da parte di lui, smentiti poi da Colton stesso. Tuttavia, Colton ha eliminato dai social le foto fatte con l’ormai ex marito.

Colton Haynes è su Twitter e Instagram

8. Colton Haynes è molto attivo sui social. Colton non è una di quelle star che preferisce non mostrarsi sui social o non dare delle proprie opinioni. A differenza, Haynes è molto attivo e uno dei suoi social preferiti è sicuramente Twitter. Dal suo profilo ufficiale, Colton commenta notizie di ogni tipo, specialmente riguardo il suo lavoro e non esita a fare i complimenti ad amici che colleghi, come è avvenuto in questi giorni dopo la consegna dei premi Emmy.

9. Colton Haynes è assiduo utilizzatore di Instagram e You Tube. Colton Haynes non esita a mostrarsi su Instagram. Su questo social posta almeno una foto al giorno, in cui vengono mostrate scene di vita quotidiana o immagini tratte da vari shooting. Principalmente, però, le foto ritraggono sé stesso, come a mostrare il proprio percorso di rinascita e di benessere e i suoi risultati. Su You Tube. Colton Haynes ha un proprio canale ufficiale in cui pubblica video di diversa natura: da video parodia a rifermenti al suo lavoro sia di attore che di modello, fino alla pubblicazione di canzoni da lui realizzate.

Colton Haynes: età, altezza e fisico dell’attore

10. Colton Haynes è nato il 13 luglio 1988 a Wichita, nel Kansas. Figlio di Dana Denise e William Clayton Haynes, ultimo di quattro fratelli, ha iniziato a quindici anni la sua carriera di modello a New York e il suo primo successo è arrivato grazie ad una campagna firmata Abercrombie & Fitch. Ha fatto il modello anche per J. C. Penney, Kira Plastinina e Raplh Lauren. Fisico atletico, aspetto curato, lineamenti delicati e occhi azzurri che non passano di certo inosservati, la sua carriera di modello continua tutt’ora.

Fonti: IMDb

Venom: la Furia di Carnage, cosa ha causato gli eventi della scena post-credits? SPOILER

Attenzione – l’articolo contiene spoiler su Venom: la Furia di Carnage (qui la recensione)

Venom: la Furia di Carnage

Venom: la Furia di Carnage è arrivato oggi in sala e, ci scommettiamo, uno dei momenti che maggiormente attirerà l’attenzione degli spettatori, è la scena post-credits in cui vediamo Eddie Brock e Venom vedere in tv lo Spider-Man di Tom Holland. La cosa si verifica a seguito di una specie di terremoto, come uno sfasamento tra piani del multiverso, ed è la conseguenza di qualcosa di più grande che sta avvenendo del MCU. Quali possono essere state le cause?

L’omicidio di Colui che rimane

Sylvie ha mantenuto la sua promessa di uccidere la potente variante di Kang, Colui che rimane, alla fine di Loki. La sua determinazione a vendicarsi è costata al Multiverso la sua stabilità. La serie si è conclusa con innumerevoli flussi di tempo fuori controllo. È possibile che una di quelle realtà possa essere quella di Eddie Brock.

Con le linee temporali che si scontrano l’una con l’altra ora che Kang non è più lì a vegliare su di esse, Venom potrebbe essere una vittima degli eventi della serie Disney+. La sequenza post-crediti in La Furia di Carnage mostra una luce gialla proveniente dall’esterno della stanza in cui si trova Eddie, un colore associato al Multiverso all’interno di Loki.

L’incantesimo del Dottor Strange

Il trailer di Spider-Man: No Way Home sembra mostrare che che Doctor Strange lancia un incantesimo che ha importanti implicazioni per il tessuto stesso del Multiverso. Con più universi riuniti, è molto plausibile che la nemesi del tessiragnatele, ossia Venom, venga portata nell’MCU grazie a questa magia.

Ancora una volta, la luce gialla potrebbe collegarsi all’opera mistica dello Stregone Supremo e tematicamente si abbinerebbe sicuramente all’imminente produzione dei Marvel Studios e della Sony, che si concentra su più realtà dei passati film Sony/Marvel. È forse la spiegazione più probabile e logica per gli eventi in quanto il prossimo film MCU di Sony è proprio No Way Home.

L’ingerenza della realtà di Wanda

WandaVision ha dimostrato che la Scarlet Witch è decisamente la Vendicatrice più forte grazie alle sue capacità di alterare la realtà. Con apparentemente nessuno in grado di fermare lei e il Darkhold ora nelle sue mani, Wanda potrebbe perdere il controllo del multiverso alla ricerca dei suoi figli nello spazio e nel tempo.

La rivelazione di Scarlet Witch ha portato con sé il bagliore giallo visto in Venom: la Furia di Carnage, aggiungendo un elemento a supporto di questa spiegazione. Se Tommy e Billy potessero essere trovati nell’universo di Venom, allora Wanda potrebbe aver portato Eddie Brock e altri elementi di quella Terra nella continuità principale dell’MCU.

Agatha Harkness che influenza il multiverso

Agatha Harkness è un’altra potente maga che potrebbe aver già iniziato a interferire con realtà alternative. Il suo piano di prendere un Quicksilver da un’altra linea temporale non è andato a buon fine come pensava, ma probabilmente non è stata l’ultima apparizione di Agatha nell’MCU.

La potente strega continuerà ad attingere a quel potere, anche se non se ne renderà completamente conto grazie alla maledizione di Wanda. Potrebbe influenzare accidentalmente il Multiverso, forse portando in suo aiuto esseri dell’oscurità nella speranza di liberarla dalla prigione in cui l’ha rinchiusa Wanda. Venom probabilmente non sarà la risposta che desidera però.

L’interferenza di Uatu

La presenza di Uatu è attualmente evidenziata in What If…?, che mostra la gamma e la complessità del Multiverso. L’Osservatore ha senza dubbio visto Eddie Brock e Venom tra le infinite linee temporali e potrebbe aver pensato di portarlo nell’MCU per ragioni sconosciute.

Uatu non dovrebbe interferire, ma gli spettatori stanno imparando sempre più che la sua coscienza, proprio come nei fumetti, sta avendo la meglio sul suo ruolo di Osservatore. Se il Simbionte potesse essere la chiave per aiutare Peter Parker a salvare la situazione, allora Uatu farà sicuramente la difficile scelta di lasciarsi coinvolgere ancora una volta.

Energia infinita

Le Gemme dell’Infinito hanno emesso un’incredibile energia cosmica che ha provocato l’influenza di diverse specie e messo in pericolo l’equilibrio dell’universo stesso. Dopotutto, gli Eterni sembrano aver risposto all’enorme livello di forza cosmica usata più volte sulla Terra.

Dato che anche i simbionti sono stati influenzati da questi cambiamenti universali, è possibile che le Gemme dell’Infinito abbiano contribuito a proiettare Venom in un’altra linea temporale. È una spiegazione su cui la Marvel ha già fatto affidamento alcune volte nell’MCU.

Reimpostare la linea temporale

Captain America ha intrapreso una missione incredibilmente importante in Avengers: Endgame per cercare di ripristinare la linea temporale e riportare le Gemme dell’Infinito esattamente da dove erano venute. Mentre il pubblico è portato a credere che la missione sia stata un successo, questa potrebbe invece aver avuto conseguenze disastrose.

Non si sa cosa abbia combinato Steve in quegli anni, ma è probabile che potrebbe aver inconsapevolmente innescato una serie di eventi che hanno avuto importanti implicazioni per il futuro. La comprensione del tempo dei Vendicatori è limitata, nella migliore delle ipotesi, e quindi potrebbero essere bellamente inconsapevoli di essere in grado di creare delle spaccature nel tessuto del multiverso, come è accaduto alla fine di Venom: la Furia di Carnage.

#IoSonoQui, clip in esclusiva del film al cinema dal 14 ottobre

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#IoSonoQui, clip in esclusiva del film al cinema dal 14 ottobre

Ecco una clip esclusiva dal film #IoSonoQui, l’attesa nuova commedia di Eric Lartigau, regista del film campione di incassi La famiglia Bélier, in arrivo nei cinema dal 14 ottobre.

https://www.youtube.com/watch?v=Wda4eIvteb0

OFFICINE UBU è liete di rilasciare il trailer italiano di #IoSonoQui, l’attesa nuova commedia di Eric Lartigau, regista del film campione di incassi La famiglia Bélier, in arrivo nei cinema dal 14 ottobre.

#IoSonoQui racconta di un insolito viaggio, dai Paesi Baschi fino alla splendente Corea del Sud, all’inseguimento di quell’incontro che potrebbe cambiare per sempre il proprio destino. Il protagonista di questa favola romantica è lo chef di successo Stéphane (interpretato dal regista e attore Alain Chabat, noto per Mood Indigo, L’arte del sogno, Prestami la tua mano, Asterix et Obelix: Missione Cleopatra) che conduce una vita tranquilla ma priva di stimoli. Un giorno conosce su Instagram una misteriosa donna coreana che riesce a riaccendere in lui quella scintilla da tempo assopita. Deciso a conoscere dal vivo Soo (interpretata da Doona Bae, nota per Cloud Atlas, la serie Sense8 e per le sue interpretazioni nei film di Bong Joon-ho, Hirokazu Kore-eda e Park Chan-wook), Stéphane intraprenderà un avventuroso viaggio dall’altra parte del mondo, pieno di scoperte e imprevisti, per poter conoscere un nuovo grande amore… e se stesso. Perché a volte perdersi, è il miglior modo per ritrovarsi. #IoSonoQui, diretto da Eric Lartigau, arriverà nei cinema italiani dal 14 ottobre distribuito da Officine UBU.

#IoSonoQui – la trama

Stéphane, uno chef di successo, conduce una vita tranquilla nei Paesi Baschi, circondato dall’affetto dei figli e dal supporto della ex-moglie. Eppure l’unica cosa che lo fa sentire vivo è Soo, una giovane donna coreana che ha conosciuto su Instagram. I due parlano di arte e di ciliegi in fiore e sembrano instaurare un solido rapporto, nonostante la lontananza. In uno slancio emotivo, Stéphane decide di partire per Seoul e incontrare Soo. Al suo arrivo però, lei non si presenta e Stéphane inizia a vagare per l’aeroporto e per la città, dove la ricerca di Soo lo porterà a riscoprire se stesso. Riusciranno i due a incontrarsi?

Eternals: Gemma Chan scelta grazie a un “colore di pelle”

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Eternals: Gemma Chan scelta grazie a un “colore di pelle”

Ormai è risaputo che il casting di Gemma Chan in Eternals è arrivato a cast completato. La notizia è sembrata strana perché il personaggio di Sersi, che è interpretato da Chan, è il protagonista della vicenda, nonostante si tratti di un film corale, ma la spiegazione dei produttori in merito a questo casting ha fatto luce sulla questione.

Il problema principale, sembra, era che Chan era già stata Minerva in Captain Marvel e che non avrebbe potuto interpretare un altro personaggio all’interno del MCU. Quello che però ha convinto la produzione a cedere è stato proprio il fatto che Minerva ha la pelle blu, e che questo rendeva Chan meno riconoscibile agli occhi del pubblico.

Sembra infatti che, nonostante tutte le audizioni per Sersi, nessuna attrice, secondo Nate Moore, era più adatta di Gemma Chan, e così la produzione ha corso il rischio e affidato il ruolo all’attrice. “Penso che se Minerva non fosse stata blu, non avremmo avuto il coraggio di scegliere di nuovo lei” ha concluso Moore.

Eternals, dal 5 novembre al cinema

Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.

Il cast del film comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

Captain Marvel vs Eternals: chi è il più forte del MCU?

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Captain Marvel vs Eternals: chi è il più forte del MCU?

Nate Moore, produttore di Eternals, ha cercato di rispondere a una domanda molto complicata, che mette a paragone la forza di Captain Marvel con quella di Thena, il personaggio interpretato da Angelina Jolie nel film di Chloe Zhao.

“Quando Captain Marvel diventa Binary, è dura […] Voglio dire, sono ovviamente più forti degli umani. Penso che se guardi ai nostri fantastici eroi, come Occhio di Falco e Vedova Nera non avrebbero problemi a sconfiggerli. Non volevamo che fossero troppo divini perché avremmo corso il rischio di proporre personaggi in cui non ti puoi identificare. E immagino che Thor ci sia riuscito abbastanza bene. Ma non abbiamo necessariamente un sistema di classificazione. Pensiamo che si occupino ognuno di cose diverse, con ognuno il suo spazio, se e quando dovessero incrociarsi con altri personaggi… sarà una cosa divertente da indagare.”

Eternals, dal 5 novembre al cinema

Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.

Il cast del film comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

Ant-Man and the Wasp: Quantumania, Evangeline Lilly spera di aver finalmente capito Hope

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Evangeline Lilly ha indossato i panni di Hope Van Dyne e poi di Wasp a partire dal 2015, è comparsa in Ant-Man, in Ant-Man and the Wasp e anche in Avengers: Endgame. Il prossimo film della saga che vedrà comparire il suo personaggio, Ant-Man and the Wasp: Quantumania, è attualmente previsto in uscita il 17 febbraio 2023.

Da questo momento in poi, dopo il grande twist di Endgame che ha visto il ritorno di Scott come la rinascita della speranza nel cuore dei Vendicatori rimasti, ci aspettiamo che dal prossimo film, sia Wasp che Ant-Man possano essere la prima linea di difesa contro i cattivi, visto che nel film è confermata la presenza di Jonathan Majors nei panni di Kang in conquistatore, personaggio che alla fine della serie Disney+ Loki è stato designato come prossimo grande villain del MCU.

Secondo un’intervista con THR, il tempo che ha separato Endgame dalla sua prossima interpretazione di Hope van Dyne è stato utilissimo a Lilly per capire finalmente il suo personaggio. L’attrice descrive Hope come il suo ruolo più difficile da capire di sempre, e mentre l’ha già interpretata in tre film, alla fine della lettura della sceneggiatura di Ant-Man 3, qualcosa è scattato nella sua testa:

“Hope è uno strano enigma per me. Ma la verità è che trovo più difficile conoscere e capire Hope rispetto a qualsiasi altro personaggio che abbia mai interpretato prima. E dirò che dopo aver letto la sceneggiatura di [Quantumania], ho avuto una specie di rivelazione; ho detto a Peyton: “Oh mio Dio, penso di averla finalmente capita”. Quindi spero che quando arriveremo alla conclusione e quando vedrò il film, capirò la differenza. Ma non credo che qualcun altro lo farà. Penso di essere un buon bluffatore. Questo è quello che faccio per vivere. Ma conosco la differenza e spero che in questo, mi sentirò come se potessi guardarlo e dire di aver gestito meglio il personaggio rispetto alle prime volte. Questo è il mio obiettivo, comunque. Questa è la mia speranza.”

Le info su Ant-Man and the Wasp: Quantumania

Ant-Man and the Wasp: Quantumania sarà diretto ancora una volta da Peyton Reed, che già aveva diretto i primi due film. Nel cast tornano Paul RuddEvangeline LillyMichael Douglas Michelle Pfeiffer. In più Kathryn Newton sarà Cassie Lang e Jonathan Majors sarà Kang il Conquistatore. 

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