Sappiamo che la prima stagione di
What
If…? si concentrerà sui primi film del MCU e, a quanto pare, i primi
episodi della serie attualmente disponibile su Disney+ a cadenza settimanale
racconteranno principalmente storie inerenti alle prime due Fasi
dell’universo cinematografico.
Tuttavia, i lavori sulla seconda
stagione pare siano già iniziati e ora il presidente dei Marvel StudiosKevin Feige ha confermato che le storie che
verranno raccontate nei nuovi episodi andranno oltre i primi giorni
del MCU.
Alla domanda di Screen
Rant su come i futuri episodi della serie approfondiranno
l’esplorazione del Multiverso, Feige ha risposto: “Questa è la
cosa divertente di avere una serie come What If… ? ora. Proprio
come la prima stagione sta attingendo ai film e alle trame del
MCU che abbiamo visto fino a questo
punto, la seconda stagione incorporerà sicuramente i film della
Fase 4.”
È interessante pensare a che tipo
di storie What
If…? potrebbe raccontare se dovesse interrogarsi su film
come Black Widow,
Shang-Chi e Eternals.
Tuttavia, al momento non sappiamo effettivamente quando la
seconda stagione debutterà su Disney+.
I dettagli sul suo personaggio vengono tenuti
nascosti. Verranno rivelati nella premiere della quinta
stagione, in onda il 27 settembre, quando la Jones farà il suo
debutto nello show.
The Good Doctor 5
The Good Doctor 5
è la
quinta stagione della serie tv The
Good Doctor creata da David Shore per il network
americano della ABC. La trama di The
Good Doctor 5 non è stata ancora resa nota.
In The Good Doctor
5 protagonisti Freddie Highmore come Dr. Shaun Murphy,
Antonia Thomas come Dr. Claire Browne,
Nicholas Gonzalez come Dr. Neil Melendez,
Hill Harper come Dr. Marcus Andrews,
Richard Schiff come Dr. Aaron Glassman,
Christina Chang come Dr. Audrey Lim, Fiona
Gubelmann nel ruolo del Dr. Morgan Reznick, Will
Yun Lee nel ruolo del Dr. Alex Park, Paige
Spara nel ruolo di Lea Dilallo e Jasika
Nicole nel ruolo del Dr. Carly Lever. La serie è di Sony
Pictures Television e ABC Studios. David Shore è il produttore
esecutivo e showrunner. Anche Daniel Dae Kim, Erin Gunn, David Kim
e Sebastian Lee sono produttori esecutivi. Gli ABC Studios fanno
parte dei Disney Television Studios, una collezione di studi
composta da 20th Century Fox Television, ABC Studios e Fox 21
Television Studios.
Abbiamo intravisto Charlie Cox nei panni di Matt Murdock nel
primo trailer di Spider-Man:
No Way Home? Questa è la teoria che ha iniziato a
circolare online in seguito alla diffusione delle prime immagini
dell’atteso cinecomic.
Il
primo trailer è stato diffuso poche ore fa dopo mesi e mesi di
attesa, regalandoci anche una prima occhiata ad Alfred Molina nei panni (ritrovati) di Doctor
Octopus, ma pare che il teaser abbia anticipato anche il ritorno
molti altri cattivi, tra cui Green Goblin ed Electro. Tuttavia, i
fan più scrupolosi hanno rivolto la loro attenzione ad un momento
specifico del trailer in cui Peter Parker viene trattenuto nella
stazione di polizia.
Come si può notare nel teaser (e
come portato all’attenzione da
CBM), una misteriosa figura in camicia e cravatta può essere
vista in piedi al fianco di Parker con alcuni documenti in mano, e
poi di nuovo fuori dalla stanza, con le braccia conserte. Potrebbe
essere solo un poliziotto a caso, ovviamente, ma per i fan quella
seconda inquadratura ricorda moltissimo gli abiti civili dell’uomo
senza paura, Daredevil.
Considerando che è da molto tempo
che si parla del fatto che Cox tornerà nel film proprio nei panni
di Murdock, nelle speculazioni dei fan potrebbero celarsi del vero.
Ovviamente, è probabile che non avremo mai una conferma ufficiale
fino all’arrivo del film nelle sale, a meno che un nuovo trailer
ufficiale (che arriverà sicuramente più a ridosso dell’uscita) non
sveli finalmente se Daredevil apparirà o meno nel film!
Il film è diretto
da Jon Watts (già regista
di Homecoming e Far
From Home) e prodotto da Kevin
Feige per i Marvel Studios e da Amy
Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà
nelle sale americane il 17 dicembre 2021.
Polka-Dot Man (alias Abner Krill) è
di certo uno dei personaggi più assurdi di The Suicide
Squad. Tuttavia, secondo l’attore
David Dastmalchian, il suo arco narrativo costituisce
il cuore dell’intero film.
The Suicide
Squad è la prima volta (e presumibilmente anche
l’ultima) che abbiamo visto Dastmalchian nel ruolo di Polka-Dot
Man, il cui umorismo oscuro, unito alle sue reazioni impassibili,
lo hanno reso in breve tempo uno dei personaggi più amati dai fan.
Il regista e sceneggiatore James Gunn ha modificato, con giudizio, il
retroscena del personaggio rispetto ai fumetti, al fine di renderlo
una figura ancora più divertente nel film.
Nel film viene rivelato che Abner e
i suoi fratelli sono stati sottoposti a esperimenti da parte della
loro violenta madre (Lynne Ashe), una scienziata
che lavorava per i laboratori S.T.A.R. Questi esperimenti furono la
genesi non solo dei poteri di Abner, ma anche del trauma
psicologico che alla fine lo avrebbe costretto a uccidere sua
madre. Il suo omicidio è ciò che porta Abner ad essere rinchiuso
nel penitenziario di Belle Reve, una struttura correttiva per
metaumani dove Amanda Waller (Viola
Davis) recluta i membri della Task Force X.
L’arco narrativo di Abner alla fine
si risolve in un momento assai toccante (ma anche comico) in cui
egli usa proprio il suo trauma per ferire gravemente Starro. Alla
fine, il suo tragico passato gli offre un glorioso momento
trionfante da vero supereroe, poco prima della sua morte per mano
della terrificante stella marina aliena.
David Dastmalchian ha recentemente incontrato
Screen Rant per discutere proprio del personaggio di Polka-Dot
Man. “Abbiamo girato la battaglia con Starro soltanto alla fine
della produzione. È stata come una ripresa lunga sei mesi. Ho avuto
modo di costruire quel momento lungo tutto quell’arco di tempo e
devo riconoscere che è stato un dono, perché ho avuto modo di
familiarizzare davvero con me stesso e incarnare completamente
Abner in tutte le sue altre scene e in tutte le altre scoperte che
stavo facendo su di lui durante questo viaggio”, ha spiegato
l’attore. “Per me, ha reso tutto molto più d’impatto da un
punto di vista emotivo quando siamo poi arrivati alla battaglia
con Starro.”
“L’unico inconveniente è che
c’era questa paura incombente nella mia mente, perché è una scena
così importante, e volevo davvero che per James fosse giusta.
Voglio dire, ha scritto questo bellissimo personaggio e questa
bellissima scena… è un momento veramente importante. Mi sono fatto
molta pressione, da solo, perché volevo scoprire cosa avrebbe
significato quella scena per la realizzazione della sua visione,
della sua sceneggiatura, e ovviamente anche per l’esperienza del
pubblico, che l’avrebbe di certo associata a qualcosa di molto
reale.”
David Dastmalchian elogia la
sceneggiatura di The Suicide Squad e James Gunn
“James non ha mai voluto fare
della depressione di Abner o della sua sofferenza un gioco”,
ha continuato Dastmalchian. “Ci mette sempre tanto cuore nei
suoi personaggi, anche quelli che sono a tutti gli effetti più
divertenti e che si presterebbero benissimo ad una certa ironia.
Penso che tutti noi, nella nostra vita, siamo stati vittime di
bullismo, specialmente quelli di noi che appartengono alla sfera
dei geek. Tutti sanno cosa si prova a non appartenere ad un gruppo;
a sentirsi fuori posto; essere circondati da persone che ti
giudicano e ti deridono, tormentati e addolorati da qualcosa che in
qualche modo ti perseguita.”
“Certo, nel caso di Abner si
tratta di un virus interdimensionale. Ma per alcuni di noi, è
l’insicurezza o un attributo fisico il motivo per cui lottiamo con
la nostra insicurezza, o la depressione o l’ansia sociale o la
sensazione di un fallimento professionale o personale. Tutta questa
roba perseguita tutti noi. Penso che James abbia toccato delle
corde davvero profonde con la scrittura di questo personaggio. Mi
sento molto fortunato ad aver avuto la possibilità di
interpretarlo.”
“Benvenuti all’inferno, ossia a
Belle Reve, la prigione con il più alto tasso di mortalità negli
Stati Uniti d’America. Qui sono confinati i peggiori
supercriminali, disposti a tutto pur di evadere, anche unirsi
all’oscura e super segreta missione della Task Force X. L’incarico
del giorno? Metti insieme una serie di truffatori (tra cui
Bloodsport, Peacemaker, Captain Boomerang, Ratcatcher 2,
Savant, King Shark, Blackguard, Javelin e la psicopatica preferita
di tutti, Harley Quinn). Armali pesantemente e abbandonali sulla
remota isola di Corto Maltese infusa dal nemico. Mettili alla prova
grazie ad una giungla brulicante di avversari militanti e forze di
guerriglia ad ogni angolo. La squadra è impegnata in una ‘search
and destroy’ guidata dal colonnello Rick Flag, mentre i tecnici del
governo di Amanda Waller seguono ogni loro movimento grazie a dei
sistemi impiantati nelle loro orecchie. Come sempre… una sola mossa
falsa e chiunque può morire (per mano degli avversari, di un
compagno di squadra o della stessa Waller).”
Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci Anelli introdurrà
ufficialmente un nuovo supereroe Marvel all’interno del longevo
franchise di successo. Ovviamente, i fan sono già ansiosi di
saperne di più in merito a quale ruolo avrà l’eroe del titolo nel
futuro del MCU.
Dal momento che il sequel non è
ancora uscito nelle sale, è ancora troppo presto per parlare di un
sequel, ma è chiaro che il presidente dei Marvel StudiosKevin Feige abbia già pianificato il futuro
della sua ultima aggiunta all’universo condiviso. Tuttavia, sembra
che la star del film Simu Liu abbia già alcune idee su dove
vorrebbe condurre il personaggio, e pare che nel suo radar ci sia
addirittura un crossover nientemeno che con Spider-Man.
Nella trama del fumetto
“Spider-Island”, Peter Parker perde il suo senso di ragno e si
rivolge a Shang-Chi per chiedere aiuto. L’eroe gli insegna quindi
alcune nuove mosse, e questo si rivelerà cruciale per
l’arrampicamuri, mentre cerca di fare i conti con il suo ritrovato
status quo (che non è durato troppo a lungo). Parlando con
Screen Rant, Liu ha spiegato proprio di cosa tratta quella
trama che spera, un giorno, di poter portare in un contesto
live-action.
“C’è questa storia molto famosa
in cui Shang-Chi e Spider-Man formano per un breve momento una
piccola squadra. Non so se la conosci, ma nei fumetti Spider-Man ad
un certo punto ha bisogno di un po’ di aiuto con le arti marziali;
ha bisogno di rispolverarle un po’”, ha spiegato l’attore.
“Allora Shang-Chi gli dice: ‘Sì, ti aiuterò. Svilupperò un
intero stile basato sulle tue capacità’. E lo chiamano The Way of
the Spider. Ora sapete che sono un appassionato di
fumetti.”
Liu ha poi aggiunto: “È qualcosa
che vorrei davvero vedere e spero vivamente che Kevin Feige possa
leggere questa intervista in modo che, in futuro, possa inserire
questa trama da qualche parte, in qualche film.”
Vi ricordiamo che nei panni del
protagonista ci sarà l’attore canadese Simu
Liu, visto di recente nella commedia di NetflixKim’s Convenience. Insieme a
lui, nel cast, figureranno anche Tony
Leung nei panni del Mandarino, e Awkwafina,
che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è
vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci
sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto
i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo
superpotere è l’ipnosi.
Le prime immagini dell’attesissimo
adattamento live action di Uncharted
sono state ufficialmente mostrate al CinemaCon, e pare che in una
delle scene del film vedremo il Nathan Drake di Tom
Holland cadere da un aereo.
Come riportato da
Screen Rant, alla celebre convention sarebbero state mostrate
delle brevi clip estratte dal film di Ruben
Fleischer: in una scena Nathan Drake entra in un’area
simile a un grotta, mentre in un’altra Sully, il suo mentore, gli
dice: “Ti sto offrendo la possibilità di scoprire cose di cui
hai solo letto”. Tuttavia, il momento più esaltante sarebbe
un’adrenalinica sequenza d’azione in cui si vede Nathan Drake
cadere da un aereo da trasporto, con parte del carico che cade
insieme a lui. Lo showreel sarebbe terminato con un’inquadratura di
Sully in quella che sembrerebbe essere una sorta di asta.
Al momento non sappiamo quando la
Sony inizierà ufficialmente a promuovere il film, ma considerato
che il film arriverà nelle sale americane il 18 febbraio 2022, è
molto probabile che lo studio decida di diffondere online un
primissimo teaser quanto prima. Ricordiamo che la produzione di
Uncharted si
è svolta per tutto il 2020 e che inizialmente il film sarebbe
dovuto arrivare nelle sale quest’anno; alla fine, a causa della
pandemia di Covid-19, è stato posticipato direttamente al 2022.
Tutto quello che sappiamo su
Uncharted
In Uncharted, Tom
Holland sarà Nathan Drake, mentre Mark
Wahlberg vestirà i panni di Sully Sullivan. Non
tutti sanno che, inizialmente, Wahlberg avrebbe dovuto interpretare
l’eroe del titolo anni fa quando David O.
Russell era coinvolto nel progetto, mentre negli
anni la Sony ha deciso di sviluppare il film come
una origin story.
La sceneggiatura del film, che
arriverà al cinema l’11 febbraio 2022, è stata firmata
da Art Marcum, Matt
Holloway e Rafe Judkins, e
racconterà le avventure del protagonista Nathan Drake nei suoi anni
giovanili mentre diventa il cacciatore di tesori che tutti
conosciamo.
Vi ricordiamo che Uncharted sarà
la prima produzione cinematografica di Sony PlayStation
Productions, divisione interna della Sony fondata lo scorso anno da
Asad Qizilbash e Carter Swan in collaborazione con PlayStation
Productions, Chuck Roven, Avi Arad, Alex Gartner e Ari Arad.
Nell’attesissimo Eternals
vedremo una lunga lista di eroi con altrettanti superpoteri, ma
quale di loro è il più potente? I 10 membri della razza aliena che
stanno per essere introdutti nel film dei Marvel Studios diretto da Chloé
Zhao, rappresentano alcuni dei personaggi più forti
dell’Universo Marvel impostato grazie ai fumetti.
Finora, è evidente che lo stesso accadrà per loro controparti
cinematografiche.
Entrambi i trailer di Eternals
diffusi ad oggi indicano che questi eroi sono davvero formidabili,
con Ikaris (Richard
Madden) che è in grado di far esplodere raggi cosmici
dai suoi occhi, Makkari (Lauren Ridloff) che è
capace di correre a super velocità, o come Thena (Angelina
Jolie) che brandisce una spada fatta di energia, ma
non solo. Sembra che, proprio come i personaggi dei fumetti, anche
gli Eterni che vedremo sul grande schermo siano esseri immortali
alimentati da enormi quantità di energia cosmica che possono
incanalare per una varietà di scopi diversi. La versione a fumetti
dei personaggi condivide una vasta gamma di poteri, anche se alcuni
di loro possiedono abilità uniche.
I fumetti e ciò che è stato mostrato
nei trailer forniscono alcuni indizi su chi sarà il più potente dei
10 Eterni. Se la Marvel restasse fedele ai fumetti,
il titolo sarebbe probabilmente condiviso da Gilgamesh di
Don Lee e Sersi di Gemma Chan, ma non sembra essere questo il
caso, o almeno non per quest’ultimo personaggio. Nei fumetti, Sersi
ha il potenziale per essere una delle forze più distruttive del
pianeta, ma i commenti di Chan sul fatto che il suo personaggio non
sia il “più forte” e non abbia i “poteri più impressionanti”
indicano che il film di Zhao potrebbe diluire significativamente le
sue capacità. Gilgamesh, invece, potrebbe rimanere invariato. Parte
dell’azione nel trailer finale di Eternals
ci mostra il personaggio alle prese con una super forza, che è ciò
per cui è principalmente conosciuto nei fumetti.
Dal momento che gli Eterni sono
dotati di molteplici poteri, alcuni di loro – incluso Gilgamesh –
sono paragonabili a Superman in termini di cosa sono in grado di
fare con la loro energia cosmica. Parte di ciò che rende Gilgamesh
così pericoloso nei fumetti è che non solo ha una forza
paragonabile a quella di Thor, ma ha anche accesso a tutte le
abilità standard dei suoi eguali, come volare, sparare raggi
cosmici dagli occhi e dalle mani e manipolare la materia. Eternals
potrebbe anche privarlo via alcuni di questi, ma l’energia intorno
alle sue braccia nel trailer finale del film è indice del fatto che
la forza fisica non è l’unica cosa che Gilgamesh dimostrerà di
possedere. Anche Ikaris ha chiaramente questi poteri, ma gli manca
quello stesso livello di potere grezzo che Gilgamesh ha per
tradizione.
Se la Marvel non annacqua i poteri di
Gilgamesh in Eternals,
potrebbe allora unirsi tranquillamente ai ranghi dei personaggi più
forti del MCU. Nei fumetti, è un combattente
talmente impressionante da aver spinto Thor al limite, arrivando
quasi a batterlo, nonostante fosse cieco in quel momento. Thor lo
considerava uno dei più grandi nemici che avesse mai affrontato. Se
il Gilgamesh del MCU sarà qualcosa di simile al
personaggio su cui è basato, il suo nome potrebbe allora essere
paragonato a quello di Captain Marvel, Scarlet Witch e Hulk (con cui,
forse, potrebbe anche arrivare a scontrarsi faccia a faccia). Con i
suoi poteri e la sua immensa forza, c’è la possibilità che
Gilgamesh riesca persino a battere Thanos.
Eternals,
il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico
Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy
Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre
nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta
un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico
Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra
un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per
unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.
Il cast del film
comprende Richard
Madden, che interpreta l’onnipotente
Ikaris; Gemma
Chan, che interpreta Sersi, amante
dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta
Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren
Ridloff, che interpreta la velocissima
Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta
l’intelligente inventore Phastos;Salma
Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale
Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite,
eternamente giovane e al tempo stesso piena di
saggezza; Don Lee, che interpreta il
potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario
Druig; e Angelina
Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera
Thena.Kit
Harington interpreta Dane Whitman.
Ecco il primo trailer ufficiale di
Spider-Man:
No Way Home, il film sull’Uomo Ragno prodotto da
Marvel e SONY che conclude la prima
trilogia con protagonista Tom
Holland.
Il film è diretto
da Jon Watts (già regista
di Homecoming e Far
From Home) e prodotto da Kevin
Feige per i Marvel Studios e da Amy
Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle
sale americane il 17 dicembre 2021.
Regista premio Oscar capace di
spaziare tra i generi, Sydney Pollack è celebre
anche per titolo thriller come I tre giorni del Condor
e Il socio. Anche il suo
ultimo film, realizzato prima della scomparsa avvenuta nel 2008,
appartiene a questo genere, dove si introducono però elementi di
notevole interesse. Si tratta di The
Interpreter, con cui Pollack torna qui a misurarsi
con intrighi politici di ampia scala, dando vita ad un soggetto
originale di Martin Stellman e Brian
Ward, poi adatto in sceneggiatura da Charles
Randolph (La grande scommessa), Scott
Frank (Logan – The Wolverine) e
Steven Zaillian (Schindler’s List).
Quello che all’apparenza sembrerebbe
essere un classico thriller, si rivela essere una riflessione su
difficili rapporti intercorsi tra gli Stati Uniti e la Gran
Bretagna con lo Zimbabwe governato dal dittatore Robert
Mugabe. Sono molti i tratti che permettono di fare questo
paragone, in particolare le caratteristiche o gli aspetti
biografici che intercorrono tra Mugabe e il dittatore del film.
Oltre a ciò, il film è ricordato anche per essere il primo film a
cui è stata concessa l’autorizzazione a filmare delle scene
all’interno del palazzo di vetro dell’Organizzazione delle Nazioni
Unite. Un permesso fino a quel momento rifiutato anche a registi
del calibro di Alfred Hitchcock.
Affermatosi come un buon successo di
critica e pubblico, The Interpreter è per gli
amanti del genere un film da riscoprire a approfondire in tutte le
sue connotazioni più politiche. Prima di intraprendere una visione
del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
The Interpreter: la trama del film
L’escalation degli eventi del film
hanno inizio quando l’interprete delle Nazioni Unite Silvia
Broome ascolta casualmente una minaccia di morte contro
Edmond Zuwanie, presidente del Matobo e accusato
di essere un dittatore senza pieta, impegnato in una crudele
pulizia etnica nel suo stato, il Matobo. Da quel momento la vita di
Silvia viene sconvolta e la donna si vede diventare un bersaglio
braccato da misteriosi assassini. Zuwanie viene intanto posto sotto
la protezione degli agenti federali Tobin Keller e
Dot Woods. Incuriosito dal caso, il primo dei
due scava più a fondo nel passato di Silvia, diventando sempre più
sospettoso circa un possibile coinvolgimento della donna nel
promesso attentato.
Ad ogni passo, egli trova sempre più
motivi per diffidare di lei. Sebbene debbano dipendere l’uno
dall’altro, Silvia e Tobin non potrebbero essere più diversi. I
punti di forza di Silvia sono le parole, la diplomazia e le
sottigliezze del significato, mentre Tobin è tutto istinto, azione
e lettura dei comportamenti umani più primordiali. Ora, mentre il
pericolo di un grave omicidio sul suolo americano cresce e la vita
di Silvia è in bilico, l’interprete e Tobin mettono in scena
un’avvincente danza di evasione e rivelazione che li tiene entrambi
pieni di dubbi mentre si affrettano entrambi a sventare una
terrificante crisi internazionale prima che sia troppo tardi.
The Interpreter: il cast del film
Ad interpretare il ruolo di Silvia
Broome vi è l’attrice premio Oscar Nicole Kidman,
la quale accettò la parte senza neanche il bisogno di leggere prima
la sceneggiatura. Il ruolo era inoltre stato scritto pensando
proprio a lei, ritenuta da Pollack l’unica interprete possibile.
Per interpretare la protagonista, l’attrice si è trovata ad
imparare a suonare il flauto, ma anche a dover sfoggiare un
convincente accento sudafricano, da lei giudicato il più difficile
da imparare tra tutti quelli a lei richiesti nel corso della
carriera. Nel ruolo del dittatore Edmond Zuwanie vi è invece
l’attore Earl Cameron, visto anche in The
Queen e Inception.
L’attore premio Oscar Sean Penn è
invece l’agente Tobin Keller. Quella in The Interpreter è
ad oggi l’unica collaborazione tra Penn e la Kidman, i quali si
sono sempre dichiarati fan l’uno dell’altro. Fu proprio la Kidman a
consegnare al collega il suo primo Oscar vinto per Mystic
River. Nel ruolo dell’agente Dot Woods vi è invece l’attrice
Catherine Keener, celebre per il ruolo di Maxine
in Essere John Malkovich. Sono poi presenti gli attori
Jesper Christensen nei panni di Nils Lud e
Yvan Attal in quelli di Philippe. Quest’ultimo,
casualmente, è il doppiatore francese di Tom Cruise, ex
marito della Kidman. Nel film compare anche lo stesso Pollack con
un cameo nei panni di Jay Pettigrew.
The Interpreter: il trailer del
film e dove vederlo in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. The
Interpreter è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Chili, Apple iTunes e Now. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà
soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì
23 agosto alle ore 21:15 sul canale
La7.
Delle tante epoche storiche
raccontate al cinema, una delle più affascinanti continua ad essere
quella vichinga. Generalmente racchiusa tra gli anni 793 e 1066,
questa vide i temibili popoli norreni impegnati in battaglie e
scorrerrie in numerose zone dell’Europea, seminando caos e terrore.
La loro cultura, estremamente complessa, è ancora oggi tra le più
interessanti e non è dunque una sorpresa che diversi film si siano
dedicati a questa, costruendovi intorno racconti di vario tipo. Un
interessante film di questo genere è Pathfinder – La
leggenda del guerriero vichingo, uscito nel 2007 per
la regia di Marcus Nispel.
Scritto dalla sceneggiatrice di
origini greche Laeta Kalogridis, autrice anche di
Alexander, Shutter Island e Alita – Angelo dellabattaglia, il film in questione è una storia originale
che trae però ispirazione da una pellicola norvegese del 1987. Si
tratta di L’arciere di ghiaccio, diretto da Nils
Gaup e basato su un’antica leggenda Sami. Candidato
all’Oscar come miglior film straniero, questo resta ancora oggi uno
dei più avvincenti film dedicati al mondo vichingo mai realizzati.
Riprendendo alcuni elementi da questo, la Kalogridis costruisce un
racconto di formazione che mescola il senso di appartenenza al
conflitto sulle proprie origini.
Al momento della sua uscita,
Pathfinder finì però con il rivelarsi un insuccesso di
critica e pubblico. Grazie all’uscita di una graphic novel dedicata
e della Unrated Version, contenente tutte le scene più
violente eliminate in fase di montaggio, il film ha poi guadagnato
un certo seguito. Prima di intraprendere una visione del film,
però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Pathfinder – La leggenda del
guerriero vichingo: la trama del film
Protagonista del film è
Ghost, il figlio del capo di una banda di
berserker vichinghi alla ricerca di una nuova terra in Nord
America. Dopo aver compiuto varie scorrerie e massacri, il suo clan
si dirige verso nuovi villaggi indigeni con l’intento di continuare
la sua opera di razzia, ma resta vittima di una tempesta che
distrugge la sua drakkar uccidendo tutti tranne il giovane Ghost.
Il ragazzo viene fortunosamente trovato da una donna indigena che
riesce a introdurlo ai costumi e alla cultura del suo popolo.
Presso di loro Ghost cresce fino alla maturità, desiderando a quel
punto di poter essere riconosciuto come un guerriero.
Egli è però ancora tormentato da
visioni del suo passato, che pongono continuamente in dubbio la sua
reale appartenenza. Per questo motivo, i saggi del villaggio si
oppongono alla sua volontà di diventare un guerriero finché non
avrà vinto i suoi demoni interiori. Proprio mentre cerca di far
ciò, però, Ghost si imbatte in una nuova banda di vichingi, giunti
dalla Scandinavia con propositi di sterminio e conquista. Quando
questi annientano ogni esserre vivente del villaggio in cui è
cresciuto, Ghost decide a quale popolo desidera appartenere e
ingaggia una cruda battaglia contro i vichinghi, per sconfiggere i
quali avrà però bisogno di alleati.
Pathfinder – La leggenda del
guerriero vichingo: il cast e altre curiosità sul film
Ad interpretare il ruolo del
protagonista, Ghost, vi è l’attore Karl Urban,
all’epoca noto principalmente per il ruolo di Eomer nella trilogia
di Il Signore degli Anelli. Ad
interpretare il protagonista da bambino, invece, vi è
Burkely Duffield, attore noto per il ruolo di Edie
Miller nella serie televisiva Anubis. L’attrice
Moon Bloodgood, nota per i film Street Fighter
– La leggenda e TerminatorSalvation, è Starfire, figlia del capo tribù presso
cui Ghost si reca. Ad interpretare Pathfinder, il capo della
popolazione, è invece Russell Means, attore di
etnia sioux visto anche in L’ultimo deiMohicani.
Clancy Brown, noto per i suoi ruoli da cattivo in
film come Le ali della libertà e Highlander – L’ultimo
immortale, interpreta qui lo spietato vichingo Gunnar.
Nel film, gli attori di origine
vichinga si esprimono nel loro linguaggio, ovvero norreno antico.
Questa scelta stilisitica è ispirata a titoli di quegli anni come
La passione di Cristo e Apocalypto. Gli
interpreti hanno dunque dovuto imparare le loro battute e la
corretta pronuncia, al fine di risultare più realistici. Altro
aspetto di particolare interesse è invece quello legato agli elmi
dei vichingi. Benché oggi sia risaputo che tali popoli non
portavano elmi adornati con corni di animali, gli autori decisero
di includere ugualmente tale particolare poiché entrato ormai
nell’immaginario comune, rendendo anche più minacciosi i
personaggi.
Pathfinder – La leggenda del
guerriero vichingo: il trailer e dove vedere il film in streaming e
in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Pathfinder – La
leggenda del guerriero vichingo è infatti disponibile
nei cataloghi di Rakuten TV, Chili, Google Play, Disney+ e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 23
agosto alle ore 21:20 sul canale
Rai 4.
Geniale. Perfida. Un po’ folle.
Benvenuto, Mondo Crudele. Da venerdì 27 agosto, tutti gli abbonati
Disney+ potranno godersi l’evento
cinematografico che ha dato il via all’estate: il film Disney
Crudelia.
Tutto il divertimento, la moda e la genialità offerti dalle
vincitrici dell’Academy Award®
Emma Stone ed
Emma Thompson saranno disponibili in streaming tutte
le volte che si vorrà, in esclusiva su Disney+.
La vincitrice dell’Academy Award®
Emma Stone (La La Land) è la protagonista del nuovo film
Disney live action Crudelia,
che racconta gli esordi ribelli di una delle antagoniste più
celebri, e alla moda, del mondo del cinema: la leggendaria Cruella
de Vil (Crudelia De Mon). Ambientato durante la rivoluzione punk
rock nella Londra degli anni Settanta, il film segue le vicende di
una giovane truffatrice di nome Estella, una ragazza intelligente e
creativa determinata a farsi un nome con le sue creazioni. Fa
amicizia con una coppia di giovani ladri che apprezzano la sua
inclinazione alla cattiveria e insieme riescono a costruirsi una
vita per le strade di Londra. Un giorno, il talento di Estella per
la moda cattura l’attenzione della Baronessa von Hellman, una
leggenda della moda incredibilmente chic e terribilmente raffinata,
interpretata dall’attrice due volte premio Oscar® Emma Thompson
(Casa Howard, Ragione e sentimento). Ma la
loro relazione mette in moto una serie di eventi e rivelazioni che
portano Estella ad abbracciare il suo lato malvagio e a diventare
la prorompente, alla moda e vendicativa Cruella.
Crudelia
è interpretato da Emma Stone, Emma Thompson, Joel Fry, Paul Walter
Hauser, Emily Beecham, Kirby Howell-Baptiste e Mark Strong. Il film
è diretto da Craig Gillespie, da una sceneggiatura di Dana Fox e
Tony McNamara e da un soggetto di Aline Brosh McKenna e Kelly
Marcel & Steve Zissis, basato sul romanzo “La carica dei 101” di
Dodie Smith. Crudelia è prodotto da Andrew Gunn, Marc
Platt e Kristin Burr, p.g.a., mentre Emma Stone, Michelle Wright,
Jared LeBoff e Glenn Close sono i produttori esecutivi.
Apple
TV+ ha rilasciato oggi il trailer della
seconda stagione dell’acclamata e pluripremiata serie Apple
Original, The
Morning Show. Interpretata e prodotta da Jennifer
Aniston e Reese Witherspoon, la seconda stagione di 10 episodi
uscirà in tutto il mondo venerdì 17 settembre su Apple TV+ con il
primo episodio, seguito da un nuovo episodio settimanale, ogni
venerdì.
Ripartendo dopo gli eventi
imprevedibili della prima stagione, il team del Morning Show
riemerge dalle macerie delle azioni di Alex (Jennifer
Aniston) e Bradley (Reese Witherspoon),
con una UBA rinnovata e un mondo in mutamento, dove l’identità
è tutto e dove entra in gioco la differenza tra come ci
presentiamo e chi siamo veramente.
Insieme a Jennifer Aniston e Reese
Witherspoon, nel cast troviamo Steve Carell, Billy Crudup,
Mark Duplass, Nestor Carbonell, Karen Pittman, Bel Powley, Desean
Terry, Janina Gavankar, Tom Irwin e Marcia Gay Harden. Ad unirsi a
loro nella seconda stagione ci sono anche Greta Lee nei panni di
Stella Bak, un prodigio del mondo tecnologico che si è unito al
team di UBA; Ruairi O’Connor nei panni di Ty Fitzgerald, una star
di YouTube intelligente e carismatica; Hasan Minhaj che interpreta
Eric Nomani, un nuovo membro del team del Morning Show; il
vincitore dell’Emmy Award Holland Taylor nei panni di Cybil
Richards, l’esperta presidente del consiglio di amministrazione
dell’UBA; Tara Karsian come Gayle Berman, una produttrice; Valeria
Golino nel ruolo di Paola Lambruschini, regista di documentari; e
la vincitrice dell’Emmy e del SAG Award Julianna Margulies nei
panni di Laura Peterson, una nuova presentatrice di UBA.
Da un’idea di Kerry Ehrin, che è
anche showrunner e produttrice esecutiva, “The Morning Show” è
prodotto da Michael Ellenberg con Media Res, insieme a
Jennifer Aniston e Kristin Hahn, per conto di Echo
Films, Reese Witherspoon e Lauren Neustadter, con Hello
Sunshine, e Mimi Leder, che dirige anche diversi episodi.
Nella prima stagione, Billy Crudup,
nei panni di Corey Ellison, ha vinto un Emmy nella categoria Attore
non protagonista in una serie drammatica, oltre a un Critics Choice
Award. Grazie all’interpretazione di Alex Levy Jennifer Aniston ha
ottenuto un SAG Award per la migliore interpretazione in una serie
drammatica. La serie ha anche ricevuto la nomination dalla
Television Critics Association come Outstanding New Program e un TV
Choice Award per Best New Drama.
Da un’idea di Kerry Ehrin, che è
anche showrunner e produttore esecutivo, “The Morning Show” è
prodotto da Michael Ellenberg con Media Res, insieme a Jennifer
Aniston e Kristin Hahn, per conto di Echo Films, Reese Witherspoon
e Lauren Neustadter, con Hello Sunshine, e Mimi Leder, che dirige
anche diversi episodi. The Morning Show 2 in
streaming debutterà da venerdì 17 settembre su
Apple TV+.
In seguito al debutto di Iron
Man nel 2008, il MCU ha iniziato ad adattare per il grande
schermo alcune delle storie a fumetti meno conosciute della
Marvel. Naturalmente, ciò includeva
anche alcune delle storie più bizzare che siano mai state partorite
dagli autori della Casa delle Idee. Per quanto le premesse fossero
all’apparenza assurde e azzardate, alla fine queste storie sono
riuscite a catturare il cuore del pubblico, rappresentando qualcosa
di profondamente autentico all’interno dell’ormai longevo franchise
di successo.
Planet Hulk
Planet Hulk è
stato un arco narrativo che ha visto il Gigante Verde isolato nello
spazio, bloccato su un pianeta lontano. Lì trovò un’arena dei
gladiatori grazie alla quale sarebbe diventato un campione di
Sakaar. Il film Thor: Ragnarok, pieno di azione e di gag, prende
questa strana storia e in qualche modo la rende ancora più
intrigante.
Non solo Hulk si separa dalla Terra,
ma alla fine Thor lo trova e finisce anche lui nelle fosse da
combattimento. Il film è persino riuscito a comprendere strani
personaggi come Korg, il mostro di roccia, e il suo amico simile ad
un insetto, Miek. Sfortunatamente, il seguito World War
Hulk non è mai stato adattato.
Guardiani della Galassia
Quando è stato annunciato
che la Marvel avrebbe preso i Guardiani della Galassia (una delle
squadre dei fumetti meno conosciute) e li avrebbe portati sul
grande schermo, anche i fan più accaniti sono rimasti un po’
sorpresi dalla decisione. Dal momento che ogni membro dei Guardiani
che ha storia assai tragica alle spalle, la narrativa alla base del
team si basa proprio su questo bizzarro gruppo di personaggi che
creano una sorta di famiglia alternativa.
Il
problema qui è che un procione parlante, un albero senziente,
assassini alieni e un terrestre rapito sembravano tutti un po’
troppo “incredibili”. Tuttavia, James
Gunn e i Marvel Studios sono riusciti a trovare il modo
per far funzionare questa nuova squadra sul grande schermo, con la
loro storia che è diventata – stranamente – una delle più toccanti
dell’intero MCU.
La creazione del Multiverso
Neanche i fan più accaniti
dei fumetti Marvel avrebbero mai pensato che
quelle storie sarebbero state effettivamente adattate per il grande
schermo, dando così vita al MCU. Dopotutto, l’idea delle
varianti e di personaggi provenienti da diverse linee temporali
sembrava davvero troppo strana e “complessa” per potersi “adattare”
al cinema.
Eppure, Loki è riuscito a sfatare questo mito e a superare
quei limiti, introducendo finalmente nel franchise personaggi come
Throg e Kang il Conquistatore. L’idea di un Multiverso e delle
possibili storie a cui potrebbe condurre è di per sé bizzarra: ci
vuole sicuramente molto coraggio nel lanciarsi totalmente in una
guerra Multiversale, proprio come è successo nei fumetti.
La famiglia di Wanda
Sembra abbastanza ovvio che
Wanda e Visione non possano avere figli, soprattutto perché
l’androide è morto. Eppure, prendendo in prestito una storia
direttamente dai fumetti, alla fine Scarlet Witch riesce comunque a
creare la famiglia. I suoi figli Billy e Tommy, infatti, vengono
presentati al pubblico nella serie Disney+WandaVision.
Anche se questa potrebbe essere una
storia davvero strana da provare a spiegare, i Marvel Studios sono riusciti a
concentrarsi sul dolore che Wanda stava affrontando e su come la
creazione di questa famiglia sia stata, in realtà, un meccanismo
per cercare di superare la morte di Visione. Alla fine, si è
rivelata una commovente storia sull’amore e sulla perdita.
L’arrivo di Shuma-Gorath
Nei fumetti Shuma-Gorath
(un’aggiunta relativamente recente al MCU) agisce come una sorta di
mostro interdimensionale che approfitta delle ramificazioni della
realtà per scatenare morte e distruzione. Questo essere mistico ha
una storia assai intrigante alle spalle, nonché un ruolo chiave
nell’Universo Marvel.
Una bestia simile ad un polpo come
questa sembra quasi impossibile da portare sullo schermo, ma la
serie animata What If… ? è invece riuscita nell’arduo compito. Anche
se la storia di Shuma-Gorath non è stata ancora completamente
esplorata, non sarebbe sorprendente vedere il personaggio tornare
di nuovo per completare il suo grande arco narrativo.
Ego, il Pianeta Vivente
Anche se la DC Comics
potrebbe vantarsi di avere Danny The Street, una strada vivente, la
Marvel potrebbe fare lo stesso
grazie a Ego, il Pianeta Vivente. L’idea alla base del personaggio
è completamente ridicola e tutte le storie in cui è coinvolto
sembrano quasi troppo complesse per poter essere spiegate. Come può
essere “vivente” un pianeta, dopotutto?
Tuttavia, la Marvel è riuscita a dare vita a
tutto questo sul grande schermo e ha anche utilizzato un’altra
strana storia che coinvolgeva l’eredità regale e divina di
Star-Lord. I risultati non erano meno strambi – tutt’altro! -,
eppure c’era comunque un’autentica serie di emozioni al centro di
questa particolare relazione padre e figlio.
Le illusioni di Mysterio
Mysterio è un personaggio assolutamente bizzarro. Di solito,
le sue storie iniziano con il villain che cerca di ingannare
Spider-Man nel modo più complesso possibile, prima di estrarre la
testa dal suo elmetto fish-bowl e utilizzare parte della sua finta
magia. Sembra proprio il tipo di storia che non funzionerebbe mai
sul grande schermo…
Tuttavia, non solo i Marvel Studios ci sono riusciti, ma
Mysterio è diventato uno dei cattivi più popolari che il MCU abbia mai avuto. Ha battuto
alcuni dei più celebri nemici di Spidey che erano già apparsi sul
grande schermo, dimostrando anche che alcune illusioni possono far
sembrare il nemico più stravagante di tutti anche il più
letale.
La guerra tra Kree e Skrull
Una guerra intergalattica
tra una razza aliena che costruisce un impero e una specie di
mutaforma sembra qualcosa appartenere al più classico dei romanzi
di fantascienza. La guerra tra Kree e Skull è in corso alla
Marvel Comics da un po’ di tempo e in qualche
modo è anche già arrivata sul grande schermo.
Con Captain Marvel che si è ritrovata tra le forze
Kree, combattendo di nuovo contro gli Skrull (sorprendentemente
innocenti), il pubblico mainstream è già stato coinvolto in questo
conflitto senza fine. La storia ha sicuramente funzionato e
consentirà alla Marvel di portare a compimento
l’ancora più strana Secret
Invasion.
Molteplici dimensioni
La Marvel potrà anche avere un
Multiverso, ma ha anche un numero assai diversificato di
dimensioni. Sono state tutte mostrate in Doctor
Strange, quando l’Antico ha effettivamente portato l’eroe
del titolo in un vero e proprio tour attraverso queste varie
realtà. Dalla Dimensione Oscura al Piano Astrale, Stephen ha
constato l’esistenza di dimensioni assai bizzarre.
Una
storyline sulle varie dimensioni dell’universo non sarebbe mai
stata facile da adattare per il grande schermo. La Marvel ha ancora una volta corso il
rischio – anche da un punto di vista visivo – con questa
rappresentazione, specialmente per quanto riguarda la sconfitta da
parte di Dormammu e Strange della divinità della Dimensione
Oscura.
Civil War
In termini di conflitti
personali, la Civil War in realtà non è un evento così strano. È
una storia molto umana e racchiude in sé tanto il pensiero politico
quanto quello ideologico. Tuttavia, la Civil War potrebbe
considerarsi “strana” proprio perché mette gli eroi più potenti
della Terra l’uno contro l’altro.
I fan non avevano mai visto un
conflitto di questa portata nei fumetti prima di allora, e di certo
non l’avevano mai visto sul grande schermo. Per portare
effettivamente il concept di “eroe combattente” ad un livello
successivo, la Marvel aveva bisogno di una
scrittura magistrale.
Una versione leaked del trailer di
Spider-Man: No Way Home è trapelata online stanotte, a
poche ore da quello che dovrebbe essere il lancio ufficiale delle
prime immagini dell’atteso cinecomic (che dovrebbe avvenire nella
giornata di oggi, in occasione del panel della Sony al
Cinema-Con).
Ci sono buone probabilità che il
trailer che arriverà oggi sarà molto diverso dalla versione
trapelata online stanotte (addirittura priva degli effetti speciali
finalizzati), che di fatto è stata subito bloccata dalla Sony. Ora,
però, Tom Holland ha condiviso su Instagram (via
CBM) una storia che sembra confermare che a breve arriverà
online il tanto agognato trailer (forse uno dei più attesi nella
storia del MCU, al pari di quelli di Avengers:
Infinity War e Endgame).
Nella storia condivisa
dall’interprete di Spider-Man appare una semplice scritta bianca su
sfondo nero: “Non siete pronti!”, lasciando intendere che
i Marvel Studios hanno in serbo qualcosa di
davvero molto speciale per il lancio di questo primo trailer del
film. Non ci resta che attendere e sperare, davvero, che il primo
trailer di No Way
Home arrivi finalmente online nelle prossime ore.
Il film è diretto
da Jon Watts (già regista
di Homecoming e Far
From Home) e prodotto da Kevin
Feige per i Marvel Studios e
da Amy Pascal per la Pascal Production. Il
film arriverà nelle sale americane il 17 dicembre 2021.
Come molti avevano predetto, alla
fine la vicina ficcanaso di WandaVision, Agnes, si è rivelata essere
Agatha Harkness. Dopo aver tentato di rubare i poteri
di Scarlet Witch, Agatha è stata sconfitta da Wanda Maximoff e
lasciata in trappola a Westview come “Agnes”, senza nessuno dei
suoi veri ricordi.
Ciò ha mostrato quanto sia diventata
potente Wanda, ma quando l’attrice Kathryn Hahn ha parlato della condizione del
suo personaggio, facendo riferimento al fatto che Agatha dovesse
“riposarsi un attimo”, alcuni fan hanno cominciato a chiedersi
quanto fosse stata grave, in realtà, la punizione inflitta da
Wanda. Ora, in un’intervista con
AV Club, l’attrice ha chiarito i suoi pensieri in merito a cosa
ne è stato della cattiva.
“Sono contenta che tu abbia
sollevato la questione. Penso che sia la peggiore delle
punizioni”, ha spiegato Hahn. “Stavo scherzando quando ho
detto quella cosa in passato. In realtà, penso che sia una delle
cose peggiori. Voglio dire… tapparle le ali e metterla da qualche
parte, in quel modo, con quelle persone noiose, senza avere nulla
da fare. È la cosa peggiore… è un incubo! Voglio dire, Wanda l’ha
praticamente lobotomizzata.”
L’attrice ha anche parlato del
personaggio di Scarlet Witch, spiegando quanto siano oscure le sue
azioni e a cosa potrebbero portare in futuro. “Dico tipo: ‘Sei
crudele. Non hai idea di cosa stai facendo’. Sì, alla fine le dico
tipo: ‘Non hai idea di cosa hai combinato’. Stavo davvero cercando
di farle capire tutte le ramificazioni. Proprio così! Questa
ragazza non ha idea di cosa sta facendo.”
Salito alla ribalta dopo il successo
del suo primo lungometraggio District 9 del 2009, Neill Blomkamp è
diventato in breve tempo una delle voci più interessanti
all’interno del genere sci-fi. Proprio per questo, alcuni anni fa
il regista era stato incaricato di dirigere il quinto capitolo
della saga di Alien.
Quel progetto non ha mai visto la
luce, e ancora oggi le ragioni dietro la sua cancellazione
rimangono oscure (secondo una delle teorie più accreditate, la
decisione di accantonare il film sarebbe stata presa in seguito al
flop al botteghino di
Humandroid, film diretto da Blomkamp nel 2015, anno in cui
il quinto capitolo di Alien venne annunciato per la prima volta).
Parlando con
The Guardian in occasione della promozione del suo nuovo film,
l’horror Demonic (che Blomkamp ha scritto e girato durante la
pandemia), al regista è stato chiesto ancora una volta del suo film
di Alien che non ha mai visto la luce. Il diretto
interessato ha spiegato che è stato molto difficile affrontare la
cancellazione del progetto, anche perché Sigourney Weaver era davvero entusiasta del
film.
“Mi sono sentito male anche per
Sigourney Weaver, perché era davvero coinvolta dalle idee che avevo
portato avanti. E mi sentivo allo stesso modo anche per i fan di
Aliens – Scontro finale, perché c’era l’opportunità di fare un
altro film con Sigourney in un modo che avrebbe potuto soddisfare
ciò che la gente voleva e ciò che penso volessi anch’io. Mi sentivo
come se quel progetto fosse davvero ciò che il pubblico voleva,
ecco perché non me ne capacito ancora oggi… dopotutto, non penso
che Fox avrebbe rinunciato davvero ai soldi che avrebbe potuto
incassare.”
Alien 5 sarebbe
stato un sequel diretto di Aliens – Scontro finale di James Cameron, e non avrebbe tenuto in
considerazione i fatti accaduti nei capitoli tre e quattro. Per il
resto, non si è mai saputo molto sulla trama del film, a parte
qualche concept art diffuso in rete (che potete vedere
qui).
Abbiamo appreso per la prima volta
dell’esistenza del Mandarino nel MCU in Iron Man del 2008, ma i fan hanno dovuto attendere
fino all’uscita di Iron Man
3, ben cinque anni dopo, per vedere finalmente il cattivo
in azione, salvo poi scoprire che si trattava di un “falso”, di un
attore alcolizzato ingaggiato da Aldrich Killian, il fondatore
dell’AIM.
La cosa venne accolta dai fan in
maniera assai contrastante, con i Marvel Studios che in seguito, attraverso il
corto “All Hail the King” della serie One-Shot, confermarono
l’esistenza del “vero” Mandarino nell’universo cinematografico.
Ora, dopo molti anni, il personaggio si appresta finalmente a fare
il suo debutto nell’atteso
Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci Anelli, dove sarà
interpretato da Tony Leung.
L’attore ha recentemente parlato con
Elle Singapore del suo debutto nel MCU e ha spiegato come il cattivo è
stato reinventato rispetto alla controparte fumettistica.
“Quando la Marvel mi ha offerto il ruolo,
quello che volevano era che creassi un Mandarino nuovo di zecca,
quindi ho avuto modo di sviluppare il mio personaggio insieme alle
riprese”, ha spiegato Leung. “Non mi sono mai avvicinato a
Wenwu dal punto di vista di un cattivo. Piuttosto, ho cercato di
esplorare le ragioni che lo hanno portato a diventare quello che
è.”
“È un uomo con una storia, che
desidera ardentemente essere amato.È anche umano e ha una
famiglia. Mentre leggevo la sceneggiatura, ho iniziato a
considerare le molte ragioni per cui sarebbe diventato così: un
sociopatico, un narcisista, un bigotto”.
“Quando il regista Destin Daniel
Cretton mi ha descritto per la prima volta il ruolo, ha detto che
c’erano molti strati in questo antagonista e sperava che riuscissi
davvero ad unirmi al film”, ha continuato. “È grazie a lui
se ho accettato. Mi sembrava giusto. Inoltre, è qualcosa che non ho
mai fatto prima, interpretare un supercriminale asiatico. Ho
pensato che fosse un’occasione per fare qualcosa per l’Asia…
quindi, perché no?”
Vi ricordiamo che nei panni del
protagonista ci sarà l’attore canadese Simu
Liu, visto di recente nella commedia di NetflixKim’s Convenience. Insieme a
lui, nel cast, figureranno anche Tony
Leung nei panni del Mandarino, e Awkwafina,
che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è
vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci
sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto
i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo
superpotere è l’ipnosi.
Spider-Man:
No Way Home farà il suo debutto nelle sale alla fine
dell’anno e i fan della Marvel non vedono l’ora che arrivi
il primo trailer ufficiale del film. Nell’ultimo periodo sono
circolate tantissimi voci in merito al cast del film, che secondo
le teorie più accreditate dovrebbe includere – tra gli altri –
anche Tobey Maguire e Andrew Garfield.
Tom
Holland, l’attuale interprete dell’Uomo Ragno, ha
sempre smentito tali voci, ma è molto probabile che l’attore sia
stato costretto a mentire sulla scia dell’ormai ben nota segretezza
che circonda i film ambientati nel MCU. Tuttavia, al di là di chi
apparirà o meno nell’atteso cinecomic, di recente Holland ha
commentato la versione del personaggio ad opera di Garfield nel
franchise The Amazing Spider-Man, ammettendo di non aver mai
capito la versione dello spararagnatele impiegata da
quell’iterazione.
“Gli spararagnatele vecchia
scuola sono fantastici”, ha dichiarato Holland nel libro “The
Moviemaking Magic of Marvel Studios: Spider-Man” (via
The Direct). “Sono davvero grandi e robusti, sono davvero
meccanici, e se premi il pulsante, tutto si muove… Quello che amo
dei suoi originali spara-ragnatele è che sono reali come dovrebbero
essere. So che potrebbe risultare impossibile creare una cosa che
ti spara una ragnatela dalla mano, ma l’unico difetto degli
spararagnatele nei film di Andrew Garfield è che sono davvero
piccoli e molto compatti, cosa che non aveva molto senso per me. Ma
questa è comunque una cosa grossa che un bambino farebbe nella sua
stanza.”
Il film è diretto
da Jon Watts (già regista
di Homecoming e Far
From Home) e prodotto da Kevin
Feige per i Marvel Studios e
da Amy Pascal per la Pascal Production. Il
film arriverà nelle sale americane il 17 dicembre 2021.
L’atteso reboot dei Fantastici
Quattro ad opera dei Marvel Studios non ha ancora una data di
uscita ufficiale, ma è probabile che il film rappresenterà il gran
finale della Fase 4 dei Marvel Studios. Il film sarà
diretto da Jon Watts (regista dei film di
Spider-Man con
Tom Holland), ma ad oggi questa è l’unica informazione che
abbiamo in merito, dal momento che il casting è ancora un totale
mistero.
È probabile che non si saprà nulla
su chi interpreterà la prima grande famiglia Marvel almeno fino all’uscita nelle
sale di
Spider-Man: No Way Home, ma durante una recente
intervista con
ComicBook è stato proprio Kevin Feige a condividere una sorta di
aggiornamento in merito. Scegliendo con la cura le parole da usare,
il presidente dei Marvel Studios ha accennato ad un
mix di volti familiari e giovani debuttanti.
“Penso che il MCU sia sempre stato una bellissima
combinazione di attori affermati e volti nuovi”, ha detto
Feige. “Penso a Simu Liu in Shang-Chi, ma anche a Chris
Hemsworth, Tom Hiddleston, Tom Holland… tutti attori che prima di
debuttare nel nostro universo cinematografico non erano conosciuti
da tutti. Oppure può succedere di avere attori che sono già noti,
come Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange o Christian Bale, che sarà Gorr
nel terzo film dedicato a Thor.”
“È quindi una bella combinazione
di entrambi i fattori”, ha aggiunto il boss della Marvel. “Anche se, alla fine,
l’obiettivo è sempre la ricerca del miglior attore per quel tipo di
personaggio, indipendentemente dal fatto che sia già noto al mondo
intero oppure no.”
Le info sul reboot Marvel dei
Fantastici Quattro
Il film dei Fantastici
Quattro ambientato nel MCU è stato ufficialmente
annunciato durante lo scorso Investor Day 2020 di Disney. Al
momento i dettagli sul film sono scarsi: sappiamo soltanto che la
pellicola sarà diretta da Jon Watts, regista
di Spider-Man:
Homecoming, Spider-Man:
Far From Home e di Spider-Man:
No Way Home, attualmente in fase di post-produzione.
Il network americano CBS dopo il
trailer ha diffuso un inedito promo di Ghosts,
la nuova serie tv con protagonisti con Rose McIver e Utkarsh
Ambudkar.
Nella serie tv Samantha e Jay
gettano al vento la cautela quando convertono la loro tenuta di
campagna ereditata di recente in un bed and breakfast. Chiamali
piani smarriti. Non solo il posto sta cadendo a pezzi, ma è anche
abitato dagli spiriti dei precedenti residenti, che solo Samantha
può vedere e sentire. Ghosts racconta la storia divertente e
sincera di un sogno ritrovato che rivela che la connessione e la
scoperta di sé non sono solo per i vivi.
Ghosts, la serie tv
Ghosts
è la nuova serie tv americana creata da Joe Port e Joe Wiseman e
basata sul format UK della BBC.
La serie è una commedia a
telecamera singola sull’allegra giornalista freelance Samantha
(Rose McIver) e lo chef emergente Jay (Utkarsh Ambudkar), che
gettano al vento cautela e denaro quando decidono di convertire
un’enorme tenuta di campagna fatiscente che hanno ereditato in un
bed & breakfast, solo per scoprire che è abitato dai molti spiriti
dei residenti deceduti che ora lo chiamano casa.
Le anime dei defunti sono un gruppo
affiatato ed eclettico che include un impertinente cantante lounge
dell’era del proibizionismo, un pomposo miliziano del 1700, un
hippie degli anni ’60 appassionato di allucinogeni, un leader delle
truppe scout degli anni ’80 eccessivamente ottimista, un
esploratore vichingo ossessionato dal merluzzo 1009, un brillante
fratello finanziario degli anni ’90, un nativo sarcastico e
spiritoso del 1500, e una donna di società e moglie di un barone
rapinatore del 1800 che è l’antenato di Samantha, solo per citarne
alcuni. Ad aumentare l’ansia degli spiriti per i cambiamenti in
arrivo nella loro casa c’è la consapevolezza che Samantha è la
prima persona dal vivo che può vederli e ascoltarli.
In seguito alla causa intentata da
Scarlett Johansson ai danni della Disney in
merito ad una presunta violazione degli accordi relativi agli
incassi di Black Widow, i rapporti tra l’attrice e la
multinazionale continuano ad essere particolarmente tesi e, al di
là di quale sarà lo scenario che metterà la parola fine alla
vicenda, è molto probabile che l’interprete di Vedova Nera nel
MCU non lavorerà più con lo
studio.
La cosa, in sé, potrebbe non
rappresentare un grande stravolgimento all’interno della narrativa
dei film dell’Universo Cinematografico Marvel, considerato che il
personaggio di Natasha Romanoff è ufficialmente morto in Avengers:
Endgame. Tuttavia, potrebbe aver creato un nuovo
importante precedente all’interno dell’industria di Hollywood. Al
di là di come si evolverà la battaglia legale che vede Johansson
contrapposta a Disney, è innegabile quanto la pandemia di Covid-19
abbia stravolto anche numerose logiche alla base dei rapporti tra i
talent e gli studi cinematografici, sulla scia dell’aumento del
predominio dei servizi di streaming.
A riflettere sulla delicata
questione è stata Elizabeth Olsen, interprete di Scarlet Witch
nel MCU, in una recente intervista con
Vanity Fair. “Sono preoccupata per un sacco di cose”,
ha spiegato l’attrice. “Non sono preoccupata per Scarlett,
quanto piuttosto per i piccoli film che, forse, non avranno più la
possibilità di essere visti al cinema. Già prima del Covid era un
grosso problema. Mi piace andare al cinema e non voglio essere
costretta a dover scegliere soltanto tra un blockbuster o un film
in lizza ai prossimi Oscar. Mi piacerebbe poterci ancora vedere dei
film d’autore. Vorrei che i cinema d’essai continuassero a
esistere.”
“È questo quello che mi
preoccupa. Mi preoccupo per le persone che devono cercare di
mantenere in vita questi cinema. Non so come funzionano le cose da
un punto di vista puramente finanziario. Ma spero che le grandi
compagnie si uniscano per sostenere le più piccole. So che a Los
Angeles si stanno organizzando in tal senso. Ma penso che forse
sarà come una volta, quando erano gli studi a possedere i
cinema.”
Elizabeth Olsen sullo scontro tra
Scarlett Johansson e Disney: “È tutta una questione di
contratto”
“Ho la sensazione che potremmo
tornare a essere l’unico modo per tenerli in vita. Ma quando si
tratta degli attori e dei loro compensi… è tutta una questione di
contratto. O c’è scritto nel contratto oppure no”, ha poi
aggiunto l’attrice in merito all’affair Johansson/Disney.
“Penso che Scarlett sia una tipa veramente in gamba e quando ho
letto la notizia ho pensato: ‘Buon per te, Scarlett!'”
Le nuove sigle di apertura e
chiusura di tutte le partite del Campionato di Calcio della ‘Serie
A TIM 2021/2022’ diventano animazioni e per ogni club nasce un
avatar. È il nuovo grande progetto firmato TIM e Lega Serie
A che vede il mondo del Calcio sposare quello del fumetto
e dell’animazione con la mano del fumettista di fama
internazionale, Carmine Di Giandomenico.
Grazie a venti avatar, uno per
ciascuna squadra, e a 760 nuove animazioni previste per tutta la
durata del Campionato, la ‘Serie A TIM’ si farà
sempre più avvincente. Gli avatar saranno infatti i protagonisti
delle sigle animate di apertura e chiusura di tutte le partite e
accompagneranno i tifosi lungo tutto il Campionato. Di giornata in
giornata inoltre le animazioni saranno in continua evoluzione
visiva e anche le tecniche di disegno cambieranno, passando da
quella tradizionale ad una più innovativa come
la computer-generated imagery in 3D, nota con l’acronimo
di CGI. Il tutto nel segno dello sviluppo dell’innovazione
tecnologica che da sempre caratterizza la comunicazione di TIM.
“Da Batman a Spiderman passando
per Superman e Dylan Dog, ho lavorato sui più importanti personaggi
dell’immaginario collettivo mondiale e quando mi hanno chiamato a
reimmaginare le immortali icone delle squadre del campionato
italiano, il mio cuore ha iniziato a battere forte”,
commenta Carmine Di Giandomenico.
“In una sola immagine avrei
dovuto rappresentare la Forza, il Vigore, la Grinta, l’Eleganza e
la storia di ogni squadra, e a quel punto ho capito che ci
trovavamo soltanto all’inizio di un grande viaggio. Stiamo creando
un mondo nuovo e non vedo l’ora che i tifosi possano riconoscerlo e
viverlo”, ha concluso.
La nuova campagna TIM per la
presentazione degli Avatar delle squadre italiane della Lega Serie
A è prodotta da ArtMediaMix, con il coordinamento
artistico e creativo di ARF! Festival,
la produzione esecutiva
di VVVVID, il character
design di Carmine Di Giandomenico, i
colori di Emiliano Mammucari, le animazioni
di Lynx Multimedia Factory e la
post-produzione di Videns Studios.
Pochi film nella storia del cinema
possono vantare la fama eterna di Psycho
(qui la recensione), il
capolavoro del 1960 diretto dal maestro del brivido Alfred
Hitchcock. Tratto dall’omonimo romanzo di Robert
Bloch (basato a sua volta sulle reali vicende del serial
killer Ed Gein), questo è indiscutibilmente uno dei titoli più
famosi del regista, nonché il suo maggior successo commerciale.
Psycho è però anche un vero e proprio film spartiacque
nella storia del cinema e del genere thriller, avendo introdotto
una serie di caratteristiche narrative e tecniche che tanto
all’epoca quanto ancora oggi non mancano di stupire e lasciare con
il fiato sospeso.
Rimasto affascinato dal racconto,
Hitchcock acquisì personalmente i diritti su questo ed ordinò di
far sparire tutte le copie in circolazione al fine di preservare la
sorpresa che il film avrebbe dovuto suscitare nei suoi colpi di
scena. Egli si trovò poi a dover girare Psycho in tempi
stretti e con pochi soldi per via del rifiuto della Paramount a
finanziare un’opera tanto scabrosa. Ad aver ragione sul potenziale
del film fu naturalmente Hitchcock, che grazie anche ad una forte
strategia di marketing vide Psycho guadagnare oltre 50
milioni di dollari a fronte di un budget di appena 800 mila.
Il successso di Psycho lo
portò negli anni ad avere anche tre sequel, uno spin-off, una serie
televisiva e un remake shot-for-shot. Naturalmente
per nesssuna di queste opere fu possibile replicare la magia del
primo film, che tra tecniche di messa in scena di narrazione è
ancora oggi un capolavoro insuperabile. Prima di intraprendere una
visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune
delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alla tecnica
cinematografica. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Psycho: la trama del film
Protagonista del film è la bella e
giovane Marion Crane, segretaria di un’agenzia
immobiliare. Al di là del lavoro, la donna intrattiene una
relazione segreta con Sam Loomis, con il quale
sogna un giorno di poter scappare e incominciare una nuova vita.
L’occasione si presenta quando il suo datore di lavoro le affida
una valigetta con 40 mila dollari da depositare in banca.
Impulsivamente, Marion decide di partire per tutt’altra
destinazione con il denaro. Non sapendo ancora dove recarsi e
nascondersi dalle autorità che intanto la cercano, finisce per
imbattersi nello sperduto Bates Motel, dove viene accolta dal
proprietario Norman Bates, il quale sembra vivere
lì da solo con l’anziana madre. Soggiornare lì, sarà per Marion
l’inizio di un terribile incubo.
Psycho: il cast del film
Per il ruolo di Marion Crane,
Hitchcock scelse l’attrice Janet Leigh, già nota
per diversi film dagli anni Quaranta in poi. Il suo coinvolgimento
nel film durò per tre settimane, una delle quali la vide impegnata
a girare la sola scena della doccia. Per la sua interpretazione, la
Leigh fu poi candidata al premio Oscar. Per il ruolo di Norman
Bates, invece, la prima e unica scelta di Hitchcock fu l’attore
Norman Bates. Sia lui che la Leigh vennero poi
identificati per il resto della loro carriera con i loro ruoli in
Psycho, ma ciò non fu per loro una scocciatura, poiché il
film contribuì a renderli famosissimi e ricordati. Nel film si
ritrova poi l’attrice Vera Miles nel ruolo di Lila
Crane, sorella di Marion, mentre John Gavin è
l’amante Sam Loomis. Martin Balsam è invece il
detective Milton Arbogast.
Psycho: le tecniche
cinematografiche e la scena della doccia
Gran parte della storia di
Psycho, come tipico del cinema di Hitchcock, è raccontata
attraverso l’immagine, la composizione e la messa in scena.
Guardando il film, infatti, si noterà che qusto abbonda di linee
verticali e orizzontali che tagliano in due lo spazio. Grazie a
ciò, Hitchcock sottolinea la scissione e il conflitto vissuto tanto dai
personaggi quanto dagli spettatori che seguono le loro gesta. I
personaggi di Norman Bates e Marion Crane, in particolare, sono
spesso circondati di specchi, suggerendo così la loro personalità
divisa e, nel caso di Norman, l’elemento del doppio. In ultimo,
Hitchcock sceglie di avvalersi del bianco e nero, sottolineando
attraverso il contrasto tra chiari e scuri la drammaticità della
vicenda.
Per quanto riguarda la celebre
scena della doccia, questa dura appena 45 secondi, ma fu necessaria
per realizzarla un’intera settimana di riprese e circa 72 posizioni
diverse della macchina da presa. Per le 35 inquadrature che
compongono l’accoltellamento, Hitchcock si avvalse di un montaggio
serrato che, se da una parte non mostra nulla di esplicito,
dall’altra lascia perfettamente immaginare cosa stia accadendo e il
ritmo frenetico non fa che aumentare la paura del momento.
Originariamente, inoltre, la scena era stata pensata come priva di
musica. Dopo aver ascoltato la composizione di Bernard
Hermann, comprendente i celebri archi stridenti che
somigliano a grida umane, Hitchcock decise di utilizzarla
immediatamente.
Psycho: il trailer e dove vedere
il film in streaming e in TV
È possibile
fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Psycho è infatti disponibile nei
cataloghi di Rakuten TV, Chili, Apple iTunes e Tim
Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di
riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un
abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso
di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui
guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto
televisivo di sabato 21 agosto alle ore
21:00 sul canale Iris.
Si chiama Nestflix,
fa il verso a Netflix, ed è una piattaforma di streaming che
raccoglie tutti i film che non esistono, o meglio, i film che
abbiamo visto in altri film e che non sono mai stati girati.
Per intenderci, ricordate il film
che Kevin di Mamma ho perso l’aereo guarda a casa
e con il quale spaventa il fattorino della pizza con la frase
«Tieni il resto, lurido bas****o»? Ebbene il film,
Angels with Filthy Souls, non esiste ma si può
trovare su Nestflix. Ma ci sono anche tutti i film di Rick Dalton,
ovvero il personaggio interpretato da Leonardo
DiCaprio in C’era una volta a Hollywood,
e tutti i film di Lucas Lee, l’attore interpretato da Chris
Evans in Scott Pilgrim vs the World!
Tra un film di Grattachecca e
Fichetto e Tutti i miei Circuiti (i fan di Futurama e dei Simpson
capiranno) il catalogo, formato naturalmente solo da titoli e
locandine, è sconfinato, proprio come quello di una autentica
piattaforma di streaming, e il divertimento è assicurato. Non ci
credete? Cominciate adesso
il viaggio su Nestflix!
La Warner Bros e la DC Comics hanno
messo in cantiere uno spin off di Birds of Prey dedicato al personaggio di
Black Canary, interpretato da Jurnee
Smollett-Bell. Il progetto sarà destinato a HBO Max, la
piattaforma streaming di riferimento della Warner Bros, che ha
anche ospitato la Snyder Cut di Justice League.
Il personaggio di Black
Canary aveva avuto spazio anche nella serie tv Arrow, ma ci
torneremo. La sua storia a fumetti è molto complessa, perché chi
l’ha scritta per tanti anni forse non ha mai saputo bene cosa
farne. Prima due visioni dello stesso personaggio, poi madre e
figlia, poi una sola persona che però conteneva le coscienze di due
eroine differenti.
La Black Canary incarica è Dinah
Drake-Lance, affidata ad un orfanotrofio perché figlia di una
ragazza madre. Cresciuta per strada e addestrata alle arti marziali
da un poliziotto delle forze speciali, ha una mutazione genetica
che le consente di emettere grida ultrasoniche dagli effetti
devastanti. Fondatrice del primo gruppo delle Birds of Prey, darà
la caccia all’organizzazione criminale Basilisk. Nelle sue
incarnazioni precedenti ha avuto una storia d’amore con Oliver
Queen, una storia lunga e tormentata che, come accennavamo, è stata
raccontata in parte in Arrow della The CW.
Il film su Black Canary vedrà una
sceneggiatura firmata da Misha Green, già
impegnata con il sequel di Tomb Raider con Alicia
Vikander. Jurnee
Smollett-Bell riprenderà il ruolo.
Per prepararsi al suo ruolo in
Eternals,
Angelina Jolie ha preso lezioni di balletto e ha
imparato a usare una serie di armi diverse, anche se non le ha
usate fisicamente durante le riprese, poiché sono state
successivamente aggiunte digitalmente durante la post-produzione,
secondo EW.
L’attrice, che nel film interpreta
Thena, ha studiato queste tecniche in maniera buffa e insolita,
stando a quanto ha dichiarato lei stessa alla rivista. L’intero
processo ha fatto “sentire un po’ fuori di testa” l’attrice e ha
paragonato l’esecuzione di queste scene a “un puzzle”.
“È una delle cose più strane per
cui allenarsi perché stai lanciando cose, afferrando cose,
spezzandole a metà. Ti senti un po’ matto. Stai semplicemente
allungando la mano come se stessi pensando: “Quella è una spada?
Quella è una lancia? È un lazo? Cosa sto facendo?” Poi ci entri
dentro e diventa davvero divertente, ma è un puzzle.”
Quest’ultima osservazione è chiaramente stata fatto in merito alla
computer grafica che, in post produzione, permette al suo
personaggio di combattere realmente con delle armi che compaiono
dal nulla, apparentemente per sua volontà.
Eternals – tutto quello che sappiamo sul film
Eternals,
il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico
Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy
Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre
nelle sale italiane. Il film targato Marvel StudiosEternals presenta
un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico
Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra
un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per
unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.
Il cast del film
comprende Richard
Madden, che interpreta l’onnipotente
Ikaris; Gemma
Chan, che interpreta Sersi, amante
dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta
Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren
Ridloff, che interpreta la velocissima
Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta
l’intelligente inventore Phastos;Salma
Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale
Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite,
eternamente giovane e al tempo stesso piena di
saggezza; Don Lee, che interpreta il
potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario
Druig; e Angelina
Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera
Thena.Kit
Harington interpreta Dane Whitman.
Pochi autori della letteratura
statunitense e mondiale vantano la fama che ha ancora oggi
J. D.Salinger. Celebre in
particolare per il romanzo del 1951 Il giovane Holden,
egli è noto anche per la sua natura schiva e riservata, che lo
portò a ritirarsi completamente nell’anonimato a partire dal 1965
fino alla data della sua morte, avvenuta nel 2010. Se sulle sue
opere egli pose il divieto di trasposizione cinematografica, la sua
giovinezza è invece diventata oggetto del film Rebel in
the Rye, il cui titolo è un chiaro riferimento a
quello inglese del suo romanzo più celebre, The Catcher in the
Rye.
Questo lungometraggio è stato
scritto e diretto nel 2017 da Danny Strong, attore
noto per le serie Buffy l’ammazzavampiri e Una mamma
per amica e che ha qui esordito alla regia. Egli acquistò di
suo pugno i diritti della biografia J. D. Salinger: A
Life, scritto da Kenneth Slawenski e
incentrato sulla giovinezza dell’autore, dalla Seconda guerra
mondiale sino alla pubblicazione de Il giovane Holden. Nel
tentativo di dar vita ad un film che rispecchiasse lo stile
dell’autore, Strong lo concepì come un racconto di formazione dove
si esprime il disgusto verso una società borghese e convenzionale e
il disagio di un’intera generazione.
Presentato al Sundance Film
Festival, Rebel in the Rye non ottenne tuttavia una buona
accoglienza di critica e finì con il passare in sordina. Pur con i
cliché del genere, però, si tratta di un’opera delicata e sincera
che cerca di raccontare un’esistenza quantomai sfuggente. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Rebel in the Rye: la trama del film
La vicenda narrata nel film ha
inizio nei primi anni Quaranta, quando J. D.
Salinger è un giovane insicuro in cerca di sé stesso,
specialmente ora che è prossimo all’età adulta. Iscrittosi ad un
corso di scrittura presso la Columbia University, intreccerà qui
una serie di importanti relazioni. La prima è quella con la
benestante attrice OonaO’Neill,
con la quale avrà un turbolento rapporto sentimentale. La seconda è
invece quella con il professor Whit Burnett, il
quale diventerà suo mentore nella scrittura. Proprio mentre coltiva
questa passione, Salinger viene però chiamato a combattere nella
Seconda guerra mondiale.
Rimasto traumatizzato da
quell’esperienza, egli inizierà ad elaborare un profondo disgusto
per la società che va formandosi intorno a lui in seguito della
fine del conflitto. Sentendosi sempre più distaccato da ciò che lo
circonda, farà confluire i suoi sentimenti in un romanzo che
chiamerà Il giovane Holden. Durante il processo di
scrittura, però, Salinger dovrà anche trovare una stabilità nella
propria vita, ricercando quelle relazioni che potranno salvarlo.
Rebel in the Rye racconta dunque poco più di un decennio
della vita di uno dei più importanti autori della letteratura
mondiale.
Rebel in the Rye: il cast del film
Per interpretare J. D. Salinger,
compito tutt’altro che semplice, è stato chiamato l’attore Nicholas Hoult.
Celebre per essere Bestia nei nuovi film degli X-Men, egli
si è trovato nel 2019 ad interpretare anche un altro noto
scrittore, ovvero J. R. R. Tolkien nel film
Tolkien. Per interpretare
Salinger, egli ha innanzitutto indossato delle lenti che gli hanno
permesso di cambiare il colore degli occhi da azzurri a marroni,
come quelli dello scrittore. Successivamente si è documentato
quanto più approfonditamente possibile sulla vita di Salinger,
ricercando anche interviste video o audio per poterne studiare il
modo di muoversi o di parlare.
Accanto a lui, nel ruolo del mentore
Whit Burnett, vi è il due volte premio Oscar Kevin Spacey,
mentre Sarah Paulson,
celebre per la serie American Horror Story, è Dorothy
Olding, la fedele agente che ha sostenuto il giovane Salinger per
tutta la sua carriera. Zoey Deutch, attrice vista
anche in Beautiful Creatures, Tutti vogliono qualcosa e
Prima didomani, è l’attrice Oona O’Neill, la
quale intreccia una relazione con Salinger. Nel film sono poi
presenti gli attori Victor Garber e Hope
Davis nei ruoli di Sol e Miriam Salinger, i genitori del
protagonista. Altri attori presenti sono Brian d’Arcy
James nel ruolo di Giroux e Lucy Boynton
in quelli di Claire Douglas.
Rebel in the Rye: il trailer e dove
vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Rebel in the
Rye è infatti disponibile nei cataloghi di
Chili, Rakuten TV, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision,
Now e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 20
agosto alle ore 00:05 sul canale
Rai 3.
Il capo dei Marvel Studios, Kevin Feige,
continua a pensare che, nel corso dei 13 anni di operatività dei
Marvel Studios, il più grande
rischio che lui abbia corso sia stato quello di affidare a Robert Downey Jr. il ruolo di Tony Stark/Iron
Man.
Ora lo ricordiamo come il film
evento, l’inizio di tutto, ma Iron Man, del 2008, non è stato
affatto un film facile da portare a termine.
A metà degli anni 2000, la Marvel ha avuto l’idea di
finanziare i propri film in modo da avere il controllo creativo
totale sui propri progetti. A quel punto, stavano ancora
collaborando con altri studi come Fox e Sony per proprietà come
X-Men e Spider-Man. Quando è trapelata la notizia che avevano
scelto Iron Man come loro eroe inaugurale, molti si sono detti
scettici; per cominciare, il personaggio era considerato di serie B
nei fumetti. Non solo, i Marvel Studios hanno aumentato il
rischio, scegliendo Jon Favreau come regista, che
all’epoca era principalmente conosciuto come regista indipendente,
e soprattutto Robert Downey Jr. come protagonista. E vale
certo la pena dire che all’epoca, Downey Jr. stava uscendo da una
battaglia personale con la droga che lo aveva condotto anche in
prigione.
Nonostante tutto, Iron Man si è
dimostrato uno dei film basato sui fumetti più celebri di tutti i
tempi. Downey si è rivelato l’attore perfetto per il ruolo; la sua
interpretazione è stata una delle parti migliori del film.
Guardando indietro, Feige ha detto a CinemaBlend che se non fosse
stato per lui, l’MCU non sarebbe dove è adesso.
Quindi, mentre da una parte quella scelta rappresenta ancora oggi
il rischio più grande che Feige ha corso fino ad ora, è anche
quella che ha portato al risultato più importante e significativo
per il franchise.
“Ho avuto la fortuna di essere
coinvolto nei primi film di Spider-Man e X-Men. Ma volevamo fare un
film di Iron Man – ha detto Kevin Feige–
E penso, comunque, che il rischio più grande – che sembra
oltraggioso da dire ora – sia stato il casting di Robert Downey Jr.
È stato sia il rischio più grande e allo stesso tempo la cosa più
importante nella fondazione del Marvel Cinematic Universe. Senza
Robert, non saremmo seduti qui oggi. Lo credo davvero.
Era un attore straordinario.
Tutti sapevano che era un attore straordinario. Ma non era mai
stato una star d’azione. Non era necessariamente una star
protagonista. E ci siamo subito resi conto che il rischio, l’ho già
detto prima, sarebbe stato non averlo scelto. E Jon Favreau aveva
davvero quella visione per quel film e per Robert in quel
ruolo.”
E senza dubbio Robert Downey Jr., ancora oggi, è l’uomo
immagine del Marvel Cinematic Universe
e forse anche per questo la dipartita del suo personaggio segna una
chiusura importante con il passato e con le prime tre Fasi
dell’universo condiviso Marvel.
Josh Brolin, trai protagonisti di Dune
di Denis Villeneuve, ha ufficialmente condiviso i
suoi pensieri in merito al film, spiegando che pensa che
l’imminente epopea di fantascienza sia un capolavoro
cinematografico. L’attore interpreta il personaggio Gurney
Halleck nell’ultima fatica registica di Villeneuve con il
quale ha già collaborato nel 2015, per
Sicario.
Adattamento dell’omonimo romanzo di
Frank Herbert del 1965, Dune è il primo film di un dittico di
fantascienza pianificata in due parti. Ambientato sul pianeta
Arrakis, il film è incentrato su un giovane di nome Paul
(Timothée
Chalamet), erede di una famiglia nobile, che si trova
coinvolto in un intenso conflitto tra famiglie in guerra per una
sostanza preziosa nota come “spezia”. Oltre a Chalamet e
Josh Brolin, il cast stellare del film include
Rebecca Ferguson, Dave
Bautista, Oscar
Isaac, Jason
Momoa, Zendaya
e Javier
Bardem, tra molti altri.
Ora, con l’uscita di
Dune nell’ottobre 2021 all’orizzonte e le
aspettative dei fan piuttosto alte, Brolin si è esposto in maniera
inequivocabile: adora il film. In una recente intervista con ACE
Universe (tramite
Comicbook.com), Brolin ha spiegato la sua posizione sul film,
definendolo un “capolavoro cinematografico” e azzardando un
paragone con Non è un Paese per Vecchi.
“Hanno proiettato il film per
noi quando finalmente è stato fatto. Ed ero così sbalordito. Voglio
dire, posso dire, penso di poter tranquillamente dire che è un
capolavoro. È davvero un capolavoro cinematografico, quello che è
stato in grado di fare e tenere insieme tutti quei personaggi e
dare a tutti quei personaggi il loro tempo e il loro spazio, ma poi
tenere la storia prima di tutto e renderle giustizia. E le luci,
che sono state seguite da Greg Fraser, con cui ho appena finito di
scrivere un libro (la mia scrittura e le sue fotografie, uscirà nel
periodo in cui esce Dune). È stato uno di quei momenti in cui tutto
converge, Non è un Paese per Vecchi è stato un po’ così. Non era la
sensazione che tutto stava andando bene, ma la sensazione che mi
stavo divertendo. Non sai quanto può essere bello fino a che non lo
vedi.”
Viaggio mitico ed emozionante di un
eroe, Dune narra la storia di Paul Atreides, giovane brillante e
dotato di talento, nato per andare incontro a un destino più grande
della sua immaginazione, che deve raggiungere il più pericoloso
pianeta dell’universo per assicurare un futuro alla sua famiglia e
al suo popolo. Mentre forze malvage combattono per l’esclusivo
possesso della più preziosa risorsa esistente sul pianeta — una
spezia capace di liberare tutte le potenzialità della mente umana —
solo coloro i quali sapranno sconfiggere le proprie paure
sopravviveranno.
Denis Villeneuve ha
diretto Dune
e ha scritto la sceneggiatura insieme a Jon Spaihts ed Eric Roth,
basata sul romanzo omonimo scritto da Frank Herbert. Il film è
prodotto da Mary Parent, Denis Villeneuve, Cale Boyter e Joe
Caracciolo, Jr. I produttori esecutivi sono Tanya Lapointe, Joshua
Grode, Herbert W. Gains, Jon Spaihts, Thomas Tull, Brian Herbert,
Byron Merritt e Kim Herbert.
Attraverso il suo profilo Facebook,
Giovanni Macrì, sindaco di Tropea, ha annunciato
che la cittadina della costa tirrenica della Calabria ospiterà le
riprese di The
Marvels, il nuovo film dei Marvel Studios che vede protagonista il premio
Oscar Brie Larson.
Sappiamo che nel film Brie Larson
sarà accompagnata da Iman Vellani (Ms.
Marvel, che vedremo anche
nell’omonima serie tv in arrivo su Disney+)
e Teyonah Parris (Monica Rambeau, già
apparsa in WandaVision). L’attrice Zawe
Ashton, invece, interpreterà il villain principale, del
quale però non è ancora stata rivelata l’identità.
Nia DaCosta
dirigerà il film. Nessun dettaglio sulla trama del sequel è stato
rivelato, ma l’ambientazione del film dovrebbe spostarsi dagli anni
’90 ai giorni nostri. Naturalmente, Brie
Larson tornerà nei panni di Carol Danvers. Il
sequel di Captain
Marvelarriverà l’11 novembre 2022.