Amazon Prime Video ha annunciato oggi la data di
uscita di Maradona: Sogno Benedetto. La serie
biografica che segue i trionfi e le sfide del leggendario
calciatore uscirà il 29 ottobre 2021 in esclusiva su Amazon
Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel mondo.
Maradona: Sogno
Benedetto è interpretata da Nazareno Casero (Historia
de un Clan), Juan Palomino (Magnifica 70) e Nicolas
Goldschmidt (Supermax), che interpreteranno Diego Armando
Maradona nelle varie fasi della sua vita e della sua prolifica
carriera. Dalle umili origini nella cittadina di Fiorito, in
Argentina, suo paese natio, fino alla rivoluzionaria carriera al
Barcellona e poi al Napoli, la serie narrerà il suo ruolo chiave
nel portare la sua nazionale a vincere la Coppa del Mondo in
Messico nell’86. Nella serie sono presenti anche Julieta Cardinali
(En Terapia, Valentin), Laura Esquivel (Patito
Feo), Mercedes Morán (I diari della motocicletta, El
Reino), Pepe Monje (Amor en Custodia), Peter Lanzani
(El Clan, El Reino).
La serie biografica prodotta dalla
BTF Media, in coproduzione con Dhana Media e Latin We, è stata
girata in Argentina, Spagna, Italia, Uruguay e Messico, ed è
composta da 10 episodi di un’ora che raccontano i momenti chiave
della vita e della carriera del leggendario calciatore.
Alejandro Aimetta è showrunner della
serie e regista degli episodi girati in Argentina, Messico e
Uruguay, e ne ha scritto la sceneggiatura con Guillermo Salmerón
(El Marginal) e Silvina Olschansky (El Marginal).
Roger Gual ed Edoardo De Angelis hanno diretto rispettivamente gli
episodi ambientati in Spagna e Italia. Gli executive producer sono
Francisco Cordero, Liliana Moyano, Mari Urdaneta, Ricardo Coeto e
Luis Balaguer.
Valmyn in collaborazione con Wanted
Cinema è lieta di rilasciare il trailer italiano di
JODOROWSKY’S DUNEdi Frank Pravich,
l’affascinante documentario in arrivo nei cinema dal 6
settembre che esplora la genesi di una delle più grandi epopee
del cinema mai esistita: l’adattamento del regista di culto
Alejandro Jodorowsky del romanzo di fantascienza Dune di Frank Herbert, un film epico, la prima
versione in assoluto su grande schermo del romanzo che avrebbe
segnato un punto di svolta per il mondo cinematografico, ma che
purtroppo non vide mai la luce e restò incompiuto.
JODOROWSKY’S DUNE documenta
le peripezie e i retroscena di questo ambizioso progetto
cinematografico fantascientifico tramite il racconto e i ricordi
dello stesso Jodorowsky e l’animazione dei disegni preparatori
originali del film realizzati da un gruppo artistico d’élite tra
cui l’artista di fumetti francese Jean “Moebius” Giraud che ha
illustrato gli storyboard, lo sceneggiatore Dan O’Bannon (Dark
Star, Alien), l’artista HR Giger (Alien) e
l’illustratore tascabile di fantascienza Chris Foss.
Anche se il progetto non vedrà mai
la piena realizzazione, il film resterà un vivido sogno
nell’immaginazione dei suoi creatori e sarà di ispirazione per
molti altri registi, ultimo in ordine di arrivo il regista candese
Denis Villeneuve con la sua versione dell’omonimo film che verrà
presentata fuori concorso alla 78a Mostra del Cinema di
Venezia.
JODOROWSKY’S DUNE celebra il
trionfo dell’arte e dell’immaginazione e dei sogni creativi di
Jodorowsky. JODOROWSKY’S DUNE di Frank Pravich
arriverà nei cinema italiani dal 6 settembre distribuito da
Valmyn in collaborazione con Wanted Cinema.
Jodorowsky’s Dune, la trama
Nel 1975, dopo il successo di El
Topo e La montagna sacra, Alejandro Jodorowsky era il
cineasta intellettuale più ricercato del mondo, aveva carta bianca
e quello che voleva era realizzare il film più importante della
storia del cinema, traendo spunto dai romanzi della saga di
Dune di Frank Herbert. Il suo Dune doveva essere un
film rivoluzionario in grado di cambiare la mentalità delle giovani
generazioni fornendo nuovi modelli di riferimento. Per fare questo
il regista aveva coinvolto un team incredibile che comprendeva i
designer H.R. Giger, Moebius e Chris Foss, oltre all’esperto di
effetti speciali Dan O’Bannon, le musiche dei Pink Floyd e attori
come David Carradine, Mick Jagger, Salvador Dalì e Orson
Welles.
Il sequel del film del 2019 Downton
Abbey. Il primo film seguiva una visita, alla famiglia Crawley e
allo staff di Downton, da parte del re e della regina
d’Inghilterra. Non è chiaro se un altro illustre personaggio
visiterà la tenuta, o se sarà un altro lo spirito di questo secondo
film.
“Dopo un anno molto impegnativo
con così tanti di noi separati dalla famiglia e dagli amici, è un
enorme conforto pensare che ci aspettano tempi migliori e che il
prossimo Natale ci ritroveremo con i tanto amati personaggi di
Downton Abbey”, ha detto il produttore Neame.
Anche il presidente di Focus
Features Peter Kujawski si è concentrato sui
piaceri ristoratori di un ritorno a Downton: “Non c’è
posto come casa per le vacanze e non possiamo immaginare un regalo
migliore che riunirsi con Julian, Gareth e l’intera famiglia
Downton nel 2021 per riportare a casa i Crawley per i loro
fan”.
Il nuovo lungometraggio targato
20th Century Studios
The King’s Man – Le
Originiarriverà il 29 dicembre
nelle sale italiane, distribuito da The Walt Disney Company Italia.
Il film, diretto da Matthew Vaughn, rivela le origini della prima
agenzia di intelligence indipendente.
Quando i peggiori tiranni e menti
criminali della storia si riuniscono per organizzare una guerra per
spazzare via milioni di vite, un uomo dovrà correre contro il tempo
per fermarli.
Il film è prodotto da Matthew
Vaughn, David Reid e Adam Bohling, mentre Mark Millar, Dave
Gibbons, Stephen Marks, Claudia Vaughn e Ralph Fiennes sono i
produttori esecutivi. The
King’s Man – Le
Originiè basato
sul fumetto “The Secret Service” di Mark Millar e Dave Gibbons, il
soggetto è di Matthew Vaughn e la sceneggiatura è firmata dallo
stesso Vaughn & Karl Gajdusek.
Dopo il primo suggestivo poster,
Leone Group ha diffuso il trailer di Spencer, il
nuovo film diretto da Pablo Larraìn che racconta
la storia di Diana Spencer, principessa del Galles, interpretata da
Kristen Stewart.
Spencer
sarà ambientato nell’arco di un fine settimana, e racconterà il
momento in cui Lady D. decise che il suo
matrimonio con il principe Carlo era finito e sarà sicuramente
destinato a far discutere, come accade ogni volta che il cinema
racconta la storia della “principessa triste”. In merito al film,
Larraìn ha dichiarato:
“Siamo tutti
cresciuti, almeno la mia generazione, sapendo cosa fosse una fiaba.
In genere, il principe arriva e trova la principessa, la invita a
diventare la sua moglie e poi lei diventa regina. Questa è una
fiaba. Quando qualcuno però decide di non essere regina, e dice che
preferisce andarsene ed essere se stessa, prende una decisione
molto importante, e la fiaba si capovolge. Sono sempre rimasto
impressionato da decisioni così, pensando anche a quanto deve
essere difficile. Questo è il cuore del film. Come e
perché decidi di farlo? È una storia universale che può toccare
milioni e milioni di persone, e noi vogliamo fare questo. Vogliamo
fare un film che possa andare a fondo, connettersi con il pubblico
di tutto il mondo che prova interesse verso una vita tanto
affascinante.”
Spencer – quello che sappiamo sul film di Pablo Larraìn
Pablo Larraìn ha
presentato nel
2019 al Festival di Venezia il suo ultimo film, Ema, con una straordinaria protagonista
femminile (interpretata da Mariana DI Girolamo) e sempre a Venezia,
due anni prima, aveva portato Jackie, in cui raccontava un pezzo della vita
di Jackie Kennedy/Natalie
Portman.
Il 28 agosto arriva su
Sky Documentaries il docu-film, Steve McQueen – Il film
perduto che ricostruisce il progetto di “Day of the Champion”,
che non ha mai visto la luce. Nel 1965, il tentativo di Steve
McQueen di fare l’ultimo film di F1 è stato abbandonato a metà
durante le riprese: questo docufilm cerca di rimetterne insieme i
pezzi.
Steve McQueen – Il film
perduto, un film Sky Original
disponibile su Sky Documentaries (canali 122 e 402)
sabato 28 agosto alle 21.15 e anche on demand e in streaming
su NOW, ricostruisce il dietro le quinte del film.
Steve McQueen – Il film perduto è disponibile
suNOWe anche on demand su Sky.Iscriviti a soli
3 europer il primo mese e guarda
il film e molto altro.
Steve McQueen – Il film perduto, il film
Anche se è morto 40 anni fa, Steve
McQueen rimane ancora oggi un’icona di Hollywood. La serie di
successi al botteghino di McQueen è stata breve ma impressionante –
“The Great Escape”, “Bullitt”, “Papillon” – ma aveva un progetto in
casa che lo ispirava molto.
Il film si intitola “Day Of The
Champion”, ed è stato girato in Europa tra il 1965 e il 1966.
Nessun materiale proveniente dalle sue riprese si pensava fosse
sopravvissuto. Fino a pochi mesi fa, quando furono scoperte delle
bobine di pellicola a colori 35mm. Questi filmati sono solo una
parte di questa storia. Il racconto accende una battaglia tra due
grandi studios hollywoodiani, entrambi pronti a fare lo stesso film
allo stesso tempo. Il soggetto? Il pericolo e il fascino delle
corse automobilistiche di Formula 1. Ma ci sarebbe un solo
vincitore.
Accanto al film a colori salvato ci
sono centinaia di fotografie on-set, molte delle quali catturano
immagini candide e inedite di McQueen stesso.
Il documentario è narrato nella
versione originale, dal leggendario presentatore di talk show
americano e comico David Letterman. “The King Of Late Night”
è un fan di Steve McQueen e porta a questa storia una prospettiva
personale. Altre voci che aiutano a portare questa favola della
vecchia Hollywood a nuova vita: sono il tre volte campione del
mondo di F1 Sir Jackie Stewart e i membri della troupe da
“Day Of The Champion” che sono stati chiamati a svelare i segreti
delle campagne di Hollywood tra i due film concorrenti.
Anche gli esperti cinematografici
James King e la Christina Newland del Guardian offrono prospettive
informate, mentre il biografo britannico di McQueen, Richard
Sydenham, rivela degli aneddoti inediti circa l’icona di Hollywood,
che danno vita a questa storia straordinaria.
Lucky Red annuncia l’uscita al
cinema di Supernova. Il film, diretto da Harry Macqueen e
magistralmente interpretato da Colin Firth e Stanley Tucci, è stato presentato alla scorsa
Festa del Cinema di Roma dove ha conquistato pubblico e critica, un
road movie emozionante attraverso l’Inghilterra e l’anima di due
persone che si amano. Diretto da Harry Macqueen con Colin Firth e
Stanley Tucci, è un film sulla forza dell’amore che riesce a
superare le avversità.
La trama
Sam e Tusker, partner da 20 anni,
viaggiano attraverso l’Inghilterra a bordo del loro vecchio camper
per far visita agli amici, rivedere i famigliari e ritrovare i
luoghi del loro passato. Da quando due anni prima a Tusker è stato
diagnosticato l’insorgere di una malattia, il tempo insieme è
sempre più prezioso.
ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER
SUL TERZO EPISODIO DELLA SERIE WHAT IF… ?
“E se… Il mondo avesse perso i
suoi eroi più potenti?”, il terzo episodio della serie
What
If…? disponibile da ieri su Disney+, sovverte
l’intero MCU che abbiamo
conosciuto fino ad oggi. Ecco tutti gli Easter Eggs presenti nel
bellissimo episodio.
Il famoso discorso di Nick Fury
Il terzo episodio inizia
con le prime battute del celebre discorso “C’era un’idea”
di Nick Fury. I fan del MCU lo conoscono dai tempi di
The Avengers, apparso anche in tantissimo materiale
promozionale della Marvel, ma nella serie animata le
aspettative vengono distorte.
Infatti, Vedova Nera lo interrompe,
rimproverando il suo capo ed esclamando: “Lo so, ho già sentito
il discorso”. Si tratta di umorismo autoreferenziale, che si
riferisce in realtà a quante volte i fan hanno probabilmente
sentito il grido di battaglia più famoso di Fury.
Fury sostituisce Coulson nel Nuovo Messico
Phil Coulson che prova
simpatia per Thor non è certo una sorpresa, con il personaggio di
Clark Gregg che cerca di nascondere il suo amore per i supereroi,
ma questo non è accaduto nella sequenza corrispondente del film di
Thor del 2011, anche se Coulson era ancora presente quando
il Dio del Tuono non è riuscito a sollevare il Mjolnir. La
differenza chiave, in questo caso, è Nick Fury. Samuel L. Jackson
non appare in Thor fino ai titoli di coda del film e
lascia Coulson ad occuparsi del Mjolnir nel Nuovo Messico.
Come effetto a catena della morte
di Tony Stark, tuttavia, Fury prende il comando e Coulson ha il
tempo di ammirare i capelli di Thor da lontano. Nick Fury
riutilizza anche la celebre frase di Coulson “Voglio vedere
questo”, quando Occhio di Falco chiede il permesso di sparare
prima che il Dio del Tuono tocchi il Mjolnir.
Le “fidanzate” di Hulk
Nel terzo episodio Vedova
Nera si mette sulle tracce di Hulk, e questo la porta ad entrare in
contatto con Betty Ross, e non è certo una coincidenza che, nel
MCU, entrambe le donne siano state
un interesse amoroso di Bruce Banner.
Betty è la principale partner
romantica di Bruce nei fumetti Marvel, ma dal momento che il
personaggio di Liv Tyler non è stato più disponibile a lungo
termine per il MCU (per una questione di diritti),
in Avengers: Age of Ultron Hulk ha
spostato le sue attenzioni su Vedova Nera, anche se la loro storia
non si è mai davvero concretizzata. La coppia non si è mai
incrociata nella continuity principale del MCU: proprio per questo, riunire
Natasha e Betty è in qualche modo uno scenario “What If… ?” a sé
stante.
Stanley’s Pizza
Vedova Nera osserva
un’uniforme dello “Stanley’s Pizza” nell’ufficio della Culver
University di Betty Ross, deducendo che Bruce Banner deve essere
per forza nelle vicinanze.
Lo Stanley’s Pizza è dove Banner
lavora quando si nasconde dalle autorità ne L’incredibile
Hulk e nel terzo episodio di What If… ? viene usato
il medesimo logo. Tuttavia, “Stanley’s Pizza” era un easter egg già
nel film del 2008, ossia un omaggio a Stan Lee.
“Non funzionerà”
Black Widow costringe Bruce Banner a nascondersi
in questo terzo episodio, minacciando di ricorrere alle maniere
forti se necessario. La forma del personaggio con le sembianze di
Mark Ruffalo dichiara:“Probabilmente non funzionerà… per
nessuno”.
Questa battuta è un palese
riferimento a quando Vedova Nera e Hulk si sono incontrati per la
prima volta nella timeline principale del MCU. All’inizio di The
Avengers, infatti, Banner presumer che il miglior agente dello
SHIELD sia lì per ucciderlo e le dice: “Non funzionerà… per
tutti”.
Il legittimo re di Jotunheim
A causa della morte di suo
fratello e della caduta di Odino nel “sonno di Odino”, Loki è stato
promosso a “principe ereditario di Asgard”. Ancora più curioso è
Loki che, nell’episodio, si presenta come “legittimo re di
Jotunheim”. Se assumiamo che tutto sia accaduto come previsto ad
Asgard, prima che Occhio di Falco colpisse Thor, allora Loki a
questo punto aveva già scoperto la sua vera eredità in quanto
figlio Laufey, il Gigante di Ghiaccio, ma non aveva ancora ucciso
il suo padre biologico, il che significa che Laufey dovrebbe ancora
essere vivo e al potere su Jotunheim.
Proclamandosi il legittimo re del
regno ghiacciato, Loki rivela la sua intenzione di invadere il suo
pianeta natale mentre Odino dorme, un’opportunità che non si è mai
presentata quando Thor è rimasto in vita nel MCU.
Il cercapersone di Captain Marvel
Disperatamente a corto di
Vendicatori, Fury considera di chiamare Carol Danvers usando il
cercapersone personalizzato che gli ha dato alla fine di
Captain Marvel. Dato che quegli eventi
hanno avuto luogo negli anni ’90, non sono stati “macchiati” da
quanto accaduto in What If… ?.
Quando l’esistenza del cercapersone
è stata rivelata nello standalone con Brie Larson del 2019, i fan
del MCU si sono chiesti perché Fury non
avesse provato a chiamare Carol prima, ad esempio quando la Terra
era stata minacciata da Loki o da Ultron. Il direttore dello SHIELD
che cerca la sua ultima risorsa in What
If…? è un bel momento di continuity per il
franchise, che manca (inevitabilmente) ai film del MCU.
Un nuovo Calabrone
In qualità di vero cattivo
dell’episodio, Hank Pym non indossa più il suo tradizionale costume
di Ant-Man, quello rosso e argento, ma bensì il caratteristico
costume di Calabrone indossato dal Darren Cross di Corey Stoll nel
film Ant-Man del 2015.
Ci sono alcune importanti
differenze a livello di design tra i due costumi (come l’elmetto,
che assomiglia più a quello di Ant-Man), e questo probabilmente
perché Cross ha creato il costume di Calabrone nel live action
quando Pym gli si oppose a causa dei pericoli coinvolti. In
What
If…?, Pym ha evidentemente continuato la sua ricerca e
alla fine ha concepito un costume simile a quello che ha inventato
Cross, ma non identico.
“Dove si combatte”
Senza farsi scoraggiare
dalla perdita di ben cinque agenti in altrettanti giorni, Nick Fury
va avanti con il suo piano Avenger, scongelando Steve Rogers e
chiamando infine Carol Danvers per dare vita alla sua nuova squadra
con un paio di potenti capitani.
Danvers appare improvvisamente
dietro Fury e chiede: “Dove si combatte”, frase che rispecchia la
sua risposta al cercapersone nei titoli di coda di Captain
Marvel, dove la sua prima
battuta è stata: “Dov’è Fury?”
I doppiatori
La serie What If…
? ha già riunito diverse star del MCU come Hayley Atwell, Sebastian
Stan e Michael Rooker, oltre ad aver omaggiato la memoria di
Chadwick Boseman.
Tuttavia, il terzo episodio
presenta il più grande numero di comeback fino ad oggi, con Samuel
L. Jackson, Clark Gregg, Jeremy Renner, Mark Ruffalo, Tom
Hiddleston e Michael Douglas che hanno prestato le loro voci per
doppiare i corrispettivi personaggi. Anche Frank Grillo è tornato
per doppiare Crossbones, così come Jaime Alexander per Lady
Sif.
Nel primo trailer di
Spider-Man: No Way Home, abbiamo visto il personaggio
di Wong partire per luoghi sconosciuti, cosa che ha spinto molti
fan a chiedersi se gli eventi del film si svolgessero
contemporaneamente a quelli di Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, in
cui sappiamo già che Wong farà un’apparizione.
Tuttavia, molti fan si sono chiesti
dove era Doctor Strange quando il suo fedele braccio
destro era impegnato a combattere contro Abominio. Parlando con
Bro Bible, il regista Destin Daniel Cretton ha
anticipato che c’è una ragione valida dietro l’assenza dello
Stregone Supremo nel suo film. “Risponderò dicendo che non sei
l’unico ad avermi fatto questa domanda. Ovviamente, ci sono ragioni
chiare per cui Doctor Strange non c’è.”
“Mi sarebbe piaciuto inserire
Doctor Strange nel nostro film”, ha aggiunto il regista.
“Ma ci sono delle ragioni ben specifiche per cui i personaggi
che vedrete appaiono molto brevemente, così come ci sono delle
ragioni chiare se altri, invece, non appariranno. Fa tutto parte di
quelle grandi conversazioni tra Kevin Feige, i produttori e i
registi che ora stanno lavorando su altre cose.”
Sembra chiaro, dunque, che la
ragione dell’assenza di Strange in Shang-Chi sia dovuta esclusivamente al fatto che ora è
impegnato a “seguire” Peter Parker, ma è probabile che ne sapremo
di più quando Spider-Man:
No Way Home uscirà nelle sale.
Vi ricordiamo che nei panni del
protagonista ci sarà l’attore canadese Simu
Liu, visto di recente nella commedia di NetflixKim’s Convenience. Insieme a
lui, nel cast, figureranno anche Tony
Leung nei panni del Mandarino, e Awkwafina,
che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è
vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci
sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto
i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo
superpotere è l’ipnosi.
Con l’avvicinarsi dell’autunno, c’è
ovviamente molta preoccupazione per quanto riguarda la situazione
Covid e il possibile aumento di contagi dovuti alla variante Delta.
È una situazione in continuo divenire, che ovviamente non si può
prevedere, ma è normale che siano in molti a temere per nuovo
stravolgimento dei calendari delle uscite cinematografiche e, nella
peggiore delle ipotesi, per una nuova chiusura delle sale.
Di recente, Sony Pictures ha
posticipato l’uscita di Venom: La
furia di Carnage dal 24 settembre al 15 ottobre,
nella speranza che quelle poche settimane possano fare la
differenza al botteghino (dal momento che, nonostante i vaccini,
sembra che il pubblico non sia ancora a suo agio nel tornare al
cinema). Dopotutto, proprio di recente lo studio ha deciso di
annullare l’uscita di Hotel
Transylvania: Uno scambio mostruoso, che arriverà in
esclusiva direttamente su Amazon Prime Video.
Il primo Venom ha
incassato oltre 850 milioni di dollari al box office globale,
quindi non c’è da meravigliarsi se la Sony stia cercando in tutti i
modi di ottenere, grazie al sequel, un risultato simile, nonostante
il momento particolare che tutti stiamo vivendo. A tal proposito,
di recente si è diffusa la voce che lo studio avrebbe deciso di
posticipare Venom 2 a
gennaio del prossimo anno, andando ad occupare lo slot inizialmente
pensato per Morbius
(già a sua volta posticipato più e più volte).
Adesso, però, è
Variety a confermare che si tratta di una notizia infondata. In
un nuovo articolo dedicato al record infranto dalle visualizzazioni
del teaser trailer di Spider-Man: No Way Home, infatti, si
legge: “Di recente, Sony ha posticipato l’uscita di Venom: La
furia di Carnage da settembre a ottobre. Un insider dello studio
afferma che le voci sul rinvio al 2022, circolate nelle ultime ore,
sono assolutamente false.”
Quello che sappiamo su Venom: La
furia di Carnage
Tom Hardy ritorna sul grande schermo nel
ruolo del “protettore letale” Venom, uno dei personaggi Marvel più enigmatici e complessi.
In Venom: La
furia di Carnage assisteremo allo scontro tra il
simbionte e Cletus Kasady, aka Carnage, uno degli antagonisti più
celebri dei fumetti su Spider-Man, interpretato da Woody
Harrelson.
Nel cast del sequel
anche Michelle
Williams(Fosse/Verdon) nei panni
di Anne Weying, Naomie
Harris(No Time to Die) nei panni
di Shriek e l’attore inglese Stephen Graham.
Il film uscirà in autunno al cinema.
ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER
SUL TERZO EPISODIO DELLA SERIE WHAT IF… ?
“E se… Il mondo avesse
perso i suoi eroi più potenti?”. Questa è la domanda posta
dall’Osservatore nel terzo episodio di What If… ?, disponibile da ieri su Disney+. Il risulto è una storia che,
in pratica, sovverte l’intero MCU che abbiamo conosciuto fino ad
oggi.
Rivisitando la storia di
Iron Man 2, vediamo ancora una volta Vedova Nera
somministrare quell’antidoto a Tony Stark nella tavola calda…
questa volta, però, il Vendicatore Corazzato muore
immediatamente!
Successivamente, ci ritroviamo in
quella fatidica notte vista nel primo Thor,
quando il Dio del Tuono, nonostante gli sforzi, non è riuscito a
sollevare il Mjolnir. Questa volta, tuttavia, qualcosa sfugge al
controllo di Occhio di Falco e la sua freccia uccide Thor, dopo
avergli trafitto il cuore. Messo in custodia, anche Clint Barton
muore in circostanze misteriose, spingendo Loki e i suoi Asgardiani
a invadere la Terra. Nel frattempo, Vedova Nera prova a
rintracciare Bruce Banner.
La successiva battaglia nel campus
si svolge come ne L’incredibile Hulk, ma questa volta Bruce viene
colpito e quando diventa il Gigante di Giada si gonfia e cresce
fino ad esplodere. Natasha scopre chi è stato il responsabile della
morte di quelli che Nick Fury intendeva usare come parte della sua
“Iniziativa Avengers”, ma viene lei stessa eliminata da un nemico
invisibile.
Il direttore dello S.H.I.E.L.D.
giunge rapidamente alla conclusione che c’è Hank Pym dietro a
questi omicidi. In seguito apprendiamo che, in questa realtà, Hank
è diventato Calabrone ed è in cerca di vendetta dopo che sua
figlia, Hope, si è unita all’organizzazione di Fury ed è stata
uccisa mentre era in servizio.
Allora, Fury e Loki si alleano er
eliminarlo, ma il Dio dell’Inganno decide di conquistare il
pianeta, lasciando a Fury un’unica scelta: richiamare Capitan
Marvel sulla Terra, per poi trovare
Captain America congelato nel ghiaccio. Da questo momento, verrà
creata una nuova squadra di Vendicatori.
Basata sull’omonima epopea fantasy
scritta da J.R.R. Tolkien, la saga de Il Signore degli Anelli è diventata una delle
trilogie cinematografiche di maggior successo di tutti i tempi,
arrivando a incassare quasi 3 miliardi di dollari al box office
mondiale.
Il protagonista della trilogia,
Elijah Wood, ha fatto parte di una cast a dir
poco incredibile, che includeva tra gli altri anche Sean
Astin, Dominic Monaghan, Billy Boyd, Ian McKellen, Viggo Mortensen,
Cate Blanchett, Christopher Lee e Andy
Serkis.
Durante uno speciale realizzato da
GQ
in cui gli attori ripercorrono la loro carriera attraverso i loro
ruoli più iconici, Wood ha rivelato che voleva a tutti i costi
ottenere la parte di Frodo, così decise di inviare un video
realizzato da solo e contenente la sua audizione per il ruolo, al
fine di impressionare il regista Peter Jackson (all’epoca i self tape non erano
così diffusi come oggi).
“Sono andato da un vocal coach
per il dialetto e ho messo insieme una squadra formata da alcuni
amici, tra cui George Wang, che è sia uno sceneggiatore che un
regista. Siamo andati nei boschi di Griffith Park e abbiamo girato
lì due delle scene per l’audizione, e poi una a casa mia. Erano tre
scene in totale, ognuna trattava un aspetto diverso di Frodo
durante il viaggio, e nell’ultima era profondamente influenzato
dall’anello.”
Dopo aver girato in diverse
località, Wood ha montato il video presso gli uffici della Miramax,
e poi inviato la VHS a Jackson. Il resto è storia. “Ho ricevuto
una telefonata da Peter in persona. È stato fantastico, totalmente
strabiliante. Quell’esperienza è stata l’avventura e l’opportunità
di una vita.”
Elijah Wood spiega perché Peter
Jackson era il regista perfetto per Il Signore degli Anelli
L’attore ha poi rivelato che, dal
suo punto di vista, Jackson era l’unico regista che avrebbe potuto
dirigere la trilogia. “Per me è una cosa che ha sempre avuto
senso. Avevo visto Creature dal cielo e Sospesi nel tempo, e credo
che entrambi quei film, ma soprattutto il primo, confermino quanto
Peter sia un regista capace, in grado di dare vita ad un regno
fantastico con profondità e onestà emotiva. Quando ho saputo che
sarebbe stato lui a dirigere la trilogia, ho pensato che fosse
incredibile e perfettamente logico.”
Sebbene, all’inizio, ad alcuni è
sembrato strano che fosse Doctor Strange ad aiutare Peter Parker in
Spider-Man: No Way Home, in realtà la cosa ha
perfettamente senso. In effetti, tale decisione porta avanti, in
maniera parallela, due importanti trame all’interno del più ampio
MCU, impostate già durante la Fase
3: l’arco narrativo del personaggio di Stephen e l’inesorabile
espansione del Multiverso.
Dal momento in cui il pubblico ha
incontrato per la prima volta il Dr. Stephen Strange, quest’ultimo
è apparso come un uomo egoista e spericolato, disposto ad
oltrepassare qualsiasi limite e a piegare alla sua volontà
qualsiasi regola imposta, al fine di perseguire i suoi obiettivi.
Naturalmente, sono proprio queste stesse qualità ad averlo reso un
abile neurochirurgo all’inizio del suo arco narrativo nel MCU, ma sono anche quelle che gli
hanno permesso di diventare un Maestro delle Arti Mistiche in un
lasso di tempo relativamente breve.
L’avvertimento di Wong nel teaser
trailer di Spider-Man:
No Way Home, ossia di non lanciare un incantesimo tanto
complesso e pericoloso per aiutare Peter, è di certo una prova che
questa spinta incessante nell’animo di Strange esiste ancora, per
non parlare di quel tocco di arroganza che lo sempre
caratterizzato. In effetti, queste qualità potrebbero essere state
esacerbate dalla capacità dello Stregone Supremo di realizzare
l’impossibile, quando ha orchestrato un piano per sconfiggere
Thanos e ripristinare metà della vita nell’universo in Avengers:
Endgame.
Per quanto riguarda il nascente
rapporto tra Stephen Strange con Peter Parker, i due hanno
stabilito un legame durante gli eventi di Avengers:
Infinity War e quell’esperienza ha fornito al dottore una
giustificazione più che valida per assecondare il suo istinto
naturale, ossia quello di “rischiare” con il Multiverso. Inoltre, è
la perfetta opportunità per portare avanti l’arco narrativo del
mentore di questa trilogia di Spider-Man, che vede ogni episodio
fornire a Peter una nuova figura paterna, che possa guidare il
giovane supereroe nel suo percorso di crescita. Non solo: Doctor
Strange è certamente in grado di seguire le orme di Iron Man, Nick
Fury e Mysterio, ma il suo stile spavaldo potrebbe rivelarsi per
Spidey la migliore rappresentazione – forse quella definitiva – del
ruolo della responsabilità personale e della legge relativa alle
conseguenze indesiderate.
Il coinvolgimento di Strange in
No Way
Home può inoltre avere un valore aggiunto per lo stesso
Stregone Supremo, e non solo per Peter. Fin dall’inizio, i fan
hanno sottolineato le varie somiglianze tra Stephen Strange e Tony
Stark, cosa che potrebbe essere approfondita proprio in questo
film: la fine dell’arco narrativo di Iron Man riguardava
essenzialmente la destrutturazione dell’ego e del narcisismo di
Tony Stark e l’aumento del suo senso di umiltà, spingendolo ad un
punto in cui era pronto e – soprattutto – disposto a sacrificarsi
per il resto dell’universo. La relazione di Tony con Peter è stata
una componente importante di quella trasformazione, che ha
preparato Tony alla vera paternità e agli obblighi familiari. La
stessa cosa potrebbe essere valida per lo Stregone Supremo,
spianando così la strada a ciò che vedremo in Doctor Strange
in the Multiverse of Madness.
Chiaramente, quel sequel servirà ad
approfondire ancora di più il concetto di Multiverso, ma sarà
proprio grazie a No Way
Home che avremo un’anteprima importante di ciò che ci
aspetta. Sarà infatti il threequel che mostrerà finalmente
al pubblico come diverse timeline saranno in grado di intersecarsi
tra loro. C’è anche la possibilità, grazie all’arrogante ingerenza
di Doctor Strange, che Colui che rimane, comparso alla fine della
prima stagione di Loki, possa fare la sua apparizione, spianando così la
strada all’arrivo di Kang il Conquistatore in Ant-Man and the Wasp: Quantumania.
La regista Nia
DaCosta e l’attrice Teyonah Parris sono
attualmente impegnate con la promozione di Candyman,
e ovviamente le domande dei giornalisti mirano anche a cercare di
estorcere alle due qualche dettaglio in più a proposito di The
Marvels, l’annunciato sequel di Captain
Marvel che arriverà il prossimo anno.
DaCosta, infatti, è stata scelta
come regista del sequel, mentre Parris riprenderà il ruolo di
Monica Rambeau, già apparsa in WandaVision.
Parlando con
Entertainment Weekly, le due hanno anticipato che il film sarà
ricco di sorprese, dal momento che nessuno conosce davvero cosa c’è
in serbo per il team al centro della storia, composto da Carol
Danvers, Kamala Khan e, ovviamente, Monica.
“Sarà un’intera sorpresa. Questo
film sarà un viaggio decisamente folle. Sono davvero
eccitata”, ha spiegato DaCosta, mentre Passi ha aggiunto:
“Sono al settimo cielo. Sono veramente felice di poter
collaborare con Carol Danvers e Kamala Khan. È davvero bello che
questi personaggi si ritrovino in un unico posto. E poi Nia… il
fatto che anche lei si sia unita a The
Marvels ha reso quest’esperienza ancora più speciale, dal
momento che si tratta del punto di vista di una donna, di una donna
nera. E poi Nia è davvero intelligente. La sua prospettiva e la sua
estetica visiva hanno reso il tutto ancora più
emozionante.”
Ricordiamo che The
Marvels è attualmente in produzione. Di recente è
stato annunciato che parte delle riprese del cinecomic si svolgerà
anche in Italia, precisamente a Tropea. Qualche giorno fa, infatti,
il sindaco del comune italiano ha annunciato che la cittadina
della costa tirrenica della Calabria ospiterà le riprese del
film.
Tutto ciò che sappiamo su The Marvels
The
Marvels, il sequel del cinecomic Captain
Marvelcon protagonista il premio Oscar Brie
Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al
box office mondiale, sarà sceneggiato da Megan McDonnell,
sceneggiatrice dell’acclamata serie WandaVision.
Sfortunatamente, Anna
Boden e Ryan Fleck, registi del
primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: il sequel,
infatti, sarà diretto da Nia DaCosta, regista
di Candyman. Nel
cast ci saranno anche Iman Vellani (Ms.
Marvel, che vedremo anche
nell’omonima serie tv in arrivo su Disney+)
e Teyonah Parris (Monica Rambeau, già
apparsa in WandaVision). L’attrice Zawe
Ashton, invece, interpreterà il villain principale, del
quale però non è ancora stata rivelata l’identità.
Nessun dettaglio sulla trama del
sequel è stato rivelato, ma l’ambientazione del film dovrebbe
spostarsi dagli anni ’90 ai giorni nostri.
Naturalmente, Brie
Larson tornerà nei panni di Carol Danvers. Il
sequel di Captain
Marvelarriverà l’11 novembre 2022.
Che sia una delle attrici più
dotate della sua generazione ormai è certo, ma che Kate
Winslet fosse capace di un’interpretazione così intensa e
autentica come quella vista in Omicidio a
Easttown, disponibile su Sky e in
streaming su NOW, sembra
un dono prezioso anche da parte di chi, come lei, ci ha da subito
abituati all’eccellenza. Di seguito, ecco le migliori performance
di Kate Winslet.
Omicidio a Easttown è disponibile suNOWe anche on demand su Sky.Iscriviti a soli
3 europer il primo mese e guarda
il film e molto altro.
Creature dal cielo
Il film di Peter Jackson si
apre con Kate Winslet che urla, carica verso la
telecamera, il viso coperto di sangue. È un ingresso in scena
impegnativo per un’attrice che ha appena superato l’adolescenza e
sta facendo il suo debutto sullo schermo. Nei panni di Juliet,
un’elegante adolescente inglese che instaura una relazione
ossessiva con una compagna di scuola appartenente alla classe
operaia, Pauline (Melanie
Lynskey), Winslet è stata una completa rivelazione, la sua fame
di calcare la scena, lo schermo, non ha mai tradito le esigenze
interiori del suo personaggio squilibrato e della sceneggiatura.
Sin da giovanissima, Winslet si è guadagnata l’appellativo di “to
watch”, ovvero “da tenere d’occhio” e il film successivo di questa
classifica lo conferma.
Ragione e sentimento
La caratteristica pelle di
porcellana di Kate Winslet, insieme alla sua
imperscrutabilità emotiva, l’hanno resa una perfetta Marianne
Dashwood in questo adattamento di Jane Austin diretto da Ang Lee e
basato su una sceneggiatura di
Emma Thompson, che qui interpreta sua sorella maggiore Elinor.
La sua carriera successiva viene in qualche misura condizionata da
questo film, perché il suo incarnare un ideale storico romantico,
unitamente all’avventatezza del suo personaggio, l’hanno
giustamente resa un’attrice di riferimento per determinati ruoli.
Non guasta poi che in questo film la giovane Winslet si trovi a
lavorare non solo con Thompson, ma anche con
Alan Rickman e
Hugh Grant già affermati veterani del grande schermo.
Hamlet
Nell’anno che precede il
suo boom con
Titanic, Kate Winslet arriva a collaborare con
Kenneth Branagh, diventando per lui Ophelia,
in Hamlet. Il ruolo è ghiotto per qualsiasi attrice, e qui la
nostra cara protagonista ha l’occasione di misurarsi con un testo
altissimo, mostrandosi all’altezza di Shakespeare. Winslet si
appoggia così totalmente all’imminente follia di Ofelia che non si
può fare a meno di pensare che si sia divertita moltissimo a
interpretare un ruolo così intenso.
Steve Jobs
Kate Winselt in Steve Jobs
Ci sono alcune perplessità in
merito all’accento che Kate Winslet ha studiato e
proposto per interpretare Joanna Hoffmann, polacca di nascita e
confidente e impresario marketing del genio del titolo, ma a chi
importa davvero quando la performance è di tale spessore? Dopo
essersi misurata con Shakespeare, si cimenta qui con Aaron
Sorkin, con la sua sceneggiatura densa e affilata, e non
fallisce di certo, tenendo anche perfettamente testa alla camera di
Danny Boyle, che si muove trai personaggi come
lungo le placche metalliche e i circuiti di un Mac. Il film le è
valso un BAFTA e una nomination agli Oscar come migliore non
protagonista.
Carnage
Kate Winslet ha preso le
distanze dal suo lavoro con Roman Polanski, a causa delle vicende
legali del regista polacco, ma resta il fatto che la sua
performance in
Carnage è spettacolare. Winslet si lancia con vertiginoso (e
molto ubriaco) abbandono nel ruolo di una mamma che incontra,
insieme al marito, interpretato da
Christoph Waltz, la coppia formata da
Jodie Foster e
John C. Reilly, per raggiungere un accordo su una scaramuccia
nel cortile della scuola tra i loro figli. Impreca, vomita e lancia
vodka, creando uno dei suoi ruoli più comici e fisici di
sempre.
Mildred Pierce
Lavorare con Todd Haynes è
un sogno per qualsiasi attrice di cinema (vedi anche
Cate Blanchett in Carol e Io non sono qui e
Julianne Moore in Safe e Lontano dal paradiso). Ma Haynes
insieme a Kate Winslet, James M. Cain e HBO si
rivelano una vera e proprio magia da piccolo schermo. In cinque
episodi, la vincitrice di un Emmy Winslet incarna la paziente
ferocia della Mildred Pierce che si è fatta da sé, un personaggio
che si approfondisce ad ogni puntata, da quando inizia la propria
attività, affronta problemi in amore e lotta per gestire la figlia
viziata (Evan
Rachel Wood). Non è che i contorni provocatori di Mildred non
si adattino all’America degli anni ’30, è che quel mondo non può
contenerla. Ben Travers di IndieWire lo mette nero su bianco:
“”Mildred Pierce” vede Winslet al massimo della forma,
padroneggiando un’elocuzione, una postura e un guardaroba
appropriati all’epoca, mentre le sue azioni quotidiane capovolgono
completamente le aspettative.”
The Reader
Le vibrazioni da
acchiappa-Oscar del dramma post-Olocausto di Stephen Daldry,
The Reader, uscito nel 2008, sono state molto forti, e mentre
la vittoria dell’Oscar come migliore attrice protagonista di
Winslet per l’interpretazione di Hanna Schmitz non rispecchi poi
effettivamente la migliore performance di Kate fino a quel momento,
si tratta comunque di una performance superba. Winslet interpreta
almeno due ruoli in uno qui, sia la fredda e analfabeta seduttrice
di un ragazzo di 15 anni, sia la criminale di guerra, infine
imprigionata, torturata dal senso di colpa per la sua complicità
nella morte del popolo ebraico. E questi ruoli complessi sembrano
diventare sempre di più una grande sfida per lei.
Revolutionary Road
Chiunque abbia letto il
romanzo cult del 1961 di Richard Yates “Revolutionary
Road” (riportato in modo ipnotico al cinema dal regista Sam
Mendes) sa quanto sia tragico il personaggio di April Wheeler.
Winslet la interpreta con una apparente facilità che è disarmante,
la scioltezza di una vecchia star del cinema di Hollywood in una
performance che non è certo di metodo. Ma allo stesso tempo,
Winslet fa sentire April completamente moderna, fuori luogo nel
Connecticut degli anni ’50, incatenata a un marito donnaiolo
(Leonardo
DiCaprio). Winslet brucia, e la sua interpretazione assume un
alone inquietante quando ti rendi conto che questo film
sull’implosione di un matrimonio è stato diretto dall’allora suo
marito, Sam Mendes, dal quale lei avrebbe chiesto
il divorzio di lì a poco.
Se mi lasci ti cancello
“Io sono solo una ragazza
incasinata che cerca la sua pace mentale…” Kate
Winslet consegna con grande (apparente) leggerezza la sua
interpretazione più deliziosa e sconvolta di sempre nei panni di
Clementine, la protagonista femminile di Se mi lasci ti cancello di Michel Gondry e
Charlie Kaufman. Le parole difficilmente possono rendere giustizia
a quanto riconoscibile sia questo personaggio nella cultura pop, ma
Clementine è ormai iconica, con Winslet che riesce a portare in
vita, una vita malinconica, certo, la sceneggiatura di Kaufman.
Proprio come per Joel Barrish di
Jim Carrey, ti innamori di Clementine (e Winslet) ogni volta di
più; è una performance che non stanca mai e che esige numerose
visioni.
Per la maturità artistica
e umana, siamo convinti che, almeno per ora, la migliore
interpretazione di Kate Winslet risieda in questa meravigliosa
donna, Mare di Easttown, che combatte e cade, che cerca di
rimettersi in piedi quando tutto le sta sfuggendo di mano e sembra
troppo tardi per sopravvivere. È un peccato che il titolo italiano
della serie sia stato trasformato in Omicidio
a Easttown, perché punta il dito sull’oggetto, l’indagine al
centro di ogni buon thriller, e non il soggetto, ovvero Mare,
Winslet protagonista, detective, madre, ex moglie, figlia, donna. È
un peccato perché potrebbe distogliere l’attenzione da questa
creatura meravigliosa che Kate Winslet regala al pubblico, ma per
fortuna questa distrazione viene arginata proprio da lei, dal suo
sguardo perso sull’orizzonte, dal quell’accenno di sorriso che si
concede nel positivo finale dello show, un sorriso di speranza e di
forza, in un mondo che non sempre è clemente. Per vedere o rivedere
questa incredibile performance, Omicidio a Easttown è
disponibile su Sky e in streaming su NOW.
In occasione del CinemaCon, la
Universal Pictures ha mostrato in esclusiva le prime immagini
ufficiali dell’attesissimo Jurassic
World: Dominion. Come riportato da
ComicBookMovie, non si è trattato di un vero e proprio trailer
del film, ma piuttosto di una speciale “first look” contenente
numerose scene dal film.
In base alla descrizione riportata
dalla fonte, la featurette si apre con Steven Spielberg che, sul set del primo
Jurassic Park, parla ad un giovane Joseph Mazzello,
interprete di Tim Murphy, della zanzara intrappolata nell’ambra in
cima al bastone divenuto ormai iconico di John Hammond (Richard
Attenborough). Si passa così ad alcuni frammenti di intervista al
regista Colin Trevorrow e all’intero cast di
Dominion, che anticipa ciò che accadrà in quella che viene
descritto come il più grande episodio del franchise fino ad
oggi.
“Jurassic World: Dominion è una
celebrazione del franchise. Conclude una storia iniziata da Steven
Spielberg nel 1993”, afferma Trevorrow. “È tutto ciò che
avremmo mai potuto sperare e anche di più”, afferma
Laura Dern. La featurette mostra il cast originale del
film, a cui si fa riferimento in qualità di “personaggi legacy”,
che interagisce in diverse occasioni con i personaggi della nuova
trilogia. Il film porrà la domanda: “Se i dinosauri vivessero
in mezzo a noi, saresti al sicuro?” Trevorrow spiega. “La
risposta è no”.
Seguono varie immagini: un mosasauro
emerge dall’oceano per divorare un intero elicottero; un rapace
corre sulla sommità di un edificio; un T-Rex si trova a vagare per
la città città. Il filmato è ricco di stunt, cadute e veicoli che
si ribaltano. Sam Neill e l’intero cast si trovano faccia a faccia
con un T-Rex nel bosco. Ci sono numerose scene di cui vediamo
insieme Neill, Goldblum, Dern, Pratt, Howard e altri personaggi.
Secondo la fonte, il design dei dinosauri è incredibile, una
perfetta combinazione di effetti visivi moderni e – all’apparenza –
di effetti pratici.
Jurassic
World: Dominion vedrà sia Chris
Pratt che Bryce
Dallas Howard tornare nei loro ruoli. Insieme a
loro, ritroveremo anche Justice Smith, Daniella
Pineda, Jake Johnson e Omar
Sy. Laura
Dern e Sam
Neill riprenderanno rispettivamente i ruoli che
avevano in Jurassic
Park, rispettivamente la Dr. Ellie Sattler e il Dr. Alan
Grant. I personaggi sono stati visti per l’ultima volta
nel Jurassic Park 3 del 2001. Un altro eroe
originale, Ian Malcolm, interpretato da Jeff
Goldblum, ha firmato per tornare in Jurassic
World 3. Goldblum è stato visto l’ultima volta
in Jurassic World:
Il Regno Distrutto.
Nonostante sia trapelato online un
giorno prima, il trailer di
Spider-Man: No Way Home ha stabilito un nuovo record
per il numero di visualizzazioni globali nelle prime 24 ore,
arrivando a 355,5 milioni. Questo numero supera di gran lunga il
record precedente detenuto dal trailer di Avengers: Endgame, che ha
totalizzato 289 milioni di visualizzazioni nel dicembre 2018.
Secondo Sony Pictures, il trailer di
No Way Home ha anche ottenuto il maggior numero di
menzioni sui social media di qualsiasi anteprima di film nelle
prime 24 ore, con 4,5 milioni di menzioni in tutto il mondo. A
livello nazionale, il titolo ha attirato 2,91 milioni di citazioni
in 24 ore, quasi raddoppiando gli 1,94 milioni di citazioni nello
stesso arco temporale per il trailer di
Endgame.
Il film è diretto
da Jon Watts (già regista
di Homecoming e Far
From Home) e prodotto da Kevin
Feige per i Marvel Studios e da Amy
Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà
nelle sale americane il 17 dicembre 2021.
Letitia Wright,
interprete di Shuri in Black Panther e
Avengers: Infinity
War/Endgame, è stata ricoverata a causa di un lieve
infortunio sul set di Black
Panther: Wakanda Forever, il sequel del film del 2018
attualmente in fase di riprese.
“Letitia Wright ha subito un
lieve infortunio oggi, durante lo svolgimento di una scena di
Black Panther: Wakanda
Forever. Al momento sta ricevendo delle cure in un ospedale
locale e presto sarà dimessa.” questa la dichiarazione di un
portavoce a
Variety, dal quale apprendiamo la notizia.
Le riprese si stavano svolgendo a
Boston durante la notte, mentre la produzione del film è basata ad
Atlanta. Al momento non ci sono posticipi nella programmazione
della produzione.
Black
Panther: Wakanda Forever uscirà nelle sale l’8 luglio
2022 e la produzione è iniziata nel giugno 2021. I dettagli sul
film sono stati tenuti nascosti, ma i membri del cast
Lupita Nyong’o,
Danai Gurira,
Martin Freeman, Letitia Wright, Winston Duke e
Angela Bassett riprenderanno probabilmente i
ruoli dal primo film. La creatrice e protagonista di I May
Destroy You, Michaela Coel, si è unita al
cast in un ruolo sconosciuto.
Quello dei film dedicati allo sport
è un genere particolarmente variegato e ricco, affrontato sotto
innumerevoli punti di vista. Nei decenni ogni sport possibile ha
almeno una volta ricevuto un proprio film dedicato, da La leggenda di Bagger
Vance per il golf sino alla storia vera di Race – Il colore della
vittoria per l’atletica leggera. Naturalmente, negli Stati
Uniti pochi spot sono apprezzati e seguiti quanto il football, che
è in più occasioni stato raccontato sul grande schermo. Un film che
lo ritrae con i toni della commedia è Le
riserve, diretto nel 2000 da Howard
Deutch.
Scritto da Vince
McKewin, il film è ispirato allo sciopero, realmente
avvenuto, dell’NFL (la maggiore lega professionistica di football
americano) nel 1987. In quell’occasione, la squadra dei Washington
Redskins riuscì a vincere tutte le sue partite avvalendosi
unicamente delle riserve, trionfando infine nel 22° Super Bowl di
fine stagione. Lo sceneggiatore, inoltre, si ispirò per i
confilitti tra alcuni personaggi a quelli veri intercorsi tra i
reali giocatori dell’epoca. Al momento della sua uscita, dunque,
Le riserve aveva tutte le carte in regola per affermarsi
come un buon successo. Nonostante la presenza di celebri attori nei
ruoli dei protagonisti, ciò tuttavia non avvenne.
Il film riuscì infatti a coprire
appena il suo budget di 50 milioni di dollari, passando di
conseguenza in sordina rispetto al suo potenziale. Riscoperto poi
negli anni, è oggi un film tanto divertente quanto appassionante,
che ogni amante di questo sport non può perdersi. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Le riserve: la trama del film
La vicenda del film si svolge nel
1987, nel pieno del campionato di football americano dell’NFL. La
stagione, seguita come sempre da innumerevoli fan in tutto il
Paese, si ritrova a vivere un momento di forte crisi a causa di uno
sciopero dei giocatori, i quali aspirano ad ottenere un aumento
salariale. Per evitare di dover interrompere tutto andando incontro
a disastri economici, gli organizzatori decidono di far giocare le
restanti partite ad atleti non professionisti. Edward
O’Neil, proprietario dei Washington Sentinels, chiama
dunque Jimmy McGiny, ex allenatore, a cui affida
il compito di allenare una squadra di riserve.
L’uomo, ormai da tempo fuori dal
giro del football, accettà l’offerta solo a condizione di poter
scegliere personalmente i giocatori. Con orrore di O’Neil, egli
forma dunque una squadra di persone quasi del tutto estranee al
mondo del football, eccetto per il ruolo di quarterback, affidato a
Shane Falco. Questi è un ex giocatore
semi-professionista la cui carriera è andata in rovina dopo una
finale persa. Facendo leva sulla sua voglia di rivincita, l’abile
allenatore convince infine Falco ad unirsi alla squadra. Per tutti
loro si tratta dunque di un’irripetibile occasione di rivalsa, ma
prima di tutto McGinty dovrà trasformare dei perfetti sconosciuti
in campioni assoluti.
Le riserve: il cast del film
Ad interpretare il ruolo
dell’allenatore Jimmy McGinty vi è l’attore premio Oscar Gene Hackman,
il quale aveva già interpretato un ruolo simile nel film del 1986
Colpo vincente. Come suo solito, Hackman si è preparato
alla parte conducendo ricerche che lo hanno portato ad incontrare
veri allenatori di football, apprendendo da loro i segreti di
quello sport. Nel ruolo del proprietario dei Washington Sentinesl,
Edward O’Neil, vi è invece l’attore JackWarden, celebre per i film Shampoo e
Il paradiso può attendere, qui al suo ultimo ruolo per il
cinema. Il noto telecronista di football John
Madden è invece presente nel ruolo di sé stesso, intento a
condurre la telecronaca delle partite.
Nel ruolo del quarterback Shane
Falco si ritrova invece l’attore Keanu Reeves,
il quale per interpretare il personaggio si trovò a dover acquisire
circa 10 chili di muscoli. L’attrice Brooke
Lengton interpreta invece il personaggio di Annabelle
Farrell, la leader delle cheerleader che sostengono la squadra di
Shane. A comporre la squadra si ritrovano poi gli attori
Orlando Jones nel ruolo di Clifford Franklin, il
wide receive dotato di un’incredibile velocità, e Jon Favreau nei panni
di Danny Bateman, irruente linebacker e veterano della Guerra del
Golf. Vi è poi anche RhysIfans, celebre per essere stato Spike
in Notting Hill, è qui impegnato a dar vita a Nigel
Gruff, ex calciatore gallese e dotato di grande forza nei
piedi.
Le riserve: il trailer e dove
vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Le
riserve è infatti disponibile nei cataloghi di
Chili, Google Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 25
agosto alle ore 21:00 sul canale
Iris.
Con l’uscita dell’attesissimo
trailer di Spider-Man: No Way Home, i fan hanno
potuto dare un occhiata alla nuova avventura dell’amichevole
Spider-Man di quartiere interpretato da Tom Holland. L’anteprima ha anche svelato il
ritorno di molti volti familiari provenienti dai precedenti film di
Spider-Man.
Tanto è grande l’hype dietro a
Spider-Man: No Way Home, che è impossibile non
guardare e riguardare il trailer fino ad evidenziarne 10 momenti
chiave che ora analizzeremo.
Doctor Strange indossa l’Occhio di
Agamotto
Non è chiaro perché Doctor Strange indossi l’Occhio di
Agamotto, ovvero il contenitore della Gemma del Tempo, visto che la
pietra era stata sacrificata in “Infinity War” per poi
essere restituita alle proprie linee temporali alla fine di
“Avengers Endgame“. Nell’attuale linea temporale,
Strange non dovrebbe indossare l’Occhio di
Agamotto per cui possiamo supporre che abbia in realtà un
altro scopo o che sia il motivo per cui il Sancta Santorum è
completamente innevato.
Peter Parker in arresto; sarà Matt Murdock il suo
avvocato?
Dopo le scene che mostrano i media
che si rivoltato contro di lui (possiamo notare anche la stessa
strada in che chiudeva l’ultima scena di Spider-Man Far From Home),
Peter viene portato dalla polizia a testimoniare la morte di
Quentin Beck (Mysterio). Secondo numero rumors in
questo punto i Marvel Studios avrebbero intenzione di
introdurre Matt Murdock (Daredevil) come suo
avvocato difensore. La scena in questione è veloce e poco
dettagliata per dare una vera conferma alla teoria, ma sicuramente
vedremo Charlie Cox nei panni di
Matt Murdock poiché è stato confermato dall’insider Daniel
Richtman che Matt avrà 10 minuti del suo ruolo nel film.
Il nuovo costume di
Spider-Man
Durante la scena di dialogo tra
Peter e Strange, c’è un cambio di scena rapido che mostra
Spider-Man correre all’interno di un centro di aiuto comunitario,
mentre si leva il cappuccio di quello che potrebbe essere il nuovo
costume che è trapelato dagli innumerevoli gadget apparsi su
internet. Completamente nero e dorato potrebbe essere stato creato
o evocato da Stephen Strange per aiutare l’eroe.
Dove sta andando
Wong?
Nella scena iniziale dove Peter
chiede aiuto a Strange per rimediare al fatto di essere stato
scoperto e quindi di aver perso la sua identità segreta,
Wong (Benedict Wong) mette in guardia il dottor
Strange dall’usare un determinato incantesimo richiesto da Peter.
Detto ciò attraversa un portale portando con sé molte valigie. In
questo momento vediamo all’interno del portale delle torri che ci
ricordano molto lo scenario del
prossimo cinecomic Marvel: Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli. Dato
che sappiamo che il mago appare in questo film forse il nuovo
Spider-Man si svolge quasi contemporaneamente?
Il coinvolgimento di
Mephisto?
Gli appassionati di fumetti sanno
che il personaggio di Spider-Man e quello di Mephisto sono molto
legati. Può essere che dopo aver firmato un patto con il demone
Mephisto, Peter Parker ha fatto cancellare parte della sua storia
dai fumetti. Qui sembra che Doctor Strange sia protagonista di
qualcosa di simile. Tuttavia, il film suggerisce che l’interferenza
di un ansioso Parker è ciò che causa instabilità nell’incantesimo
di Strange. Il risultato è la fissione tra realtà e tempo, che
provoca la convergenza di più universi all’interno della realtà
dell’Uomo Ragno di Tom Holland.
La strana scatola di Doctor
Strange
Dopo averlo spiegato a Peter in una
narrazione fuori campo, in una scena vediamo Doctor Strange
utilizzare su Spider-Man la tecnica di scissione del corpo sul piano fisico, dividendo
così Spider-Man da Peter Parker. Prima di ciò, afferma che questa
scelta amplificherà le conseguenze dannose nel multiverso.
Sfortunatamente non viene mostrata una delle cose più importati di
queste scene, ovvero la funzione della grande scatola che appare in
mano a Peter in quel momento. Potrebbe essere l’occhio di Agamotto,
utilizzato per teletrasportare gli altri nel loro universo o per
viaggiare all’interno dello stesso occhio Agamotto trovando così un
sistema per riportare a casa i cattivi del multiverso.
Happy
Hogan
I film Marvel hanno insegnato ai loro fan,
fin da Spider-Man Homecoming, che dove c’è Peter
Parker c’è anche una tendenza significativa a provocare guai. In
questa scena vediamo Happy Hogan apparire in auto davanti a una
casa sotto tiro da un plotone di poliziotti armati. E’ possibile
che in Spider-Man: No Way Home si darà l’addio al
personaggio che ha fatto parte del MCU da Iron Man (2008)?
Una minaccia
misteriosa
Una figura sinistra sembra apparire
in una scena molto buia dietro alle spalle di Peter Parker rompendo
una barriera magica. I social media stanno già impazzendo e
ipotizzando sulla vera identità di questa minaccia misteriosa, che
ad oggi è stata ipotizzata essere Lizard.
LoSpider-Man di Tobey Maguirevestito di nero?
Infinite sono state le voci sulle
varianti di Spider-Man.
Tobey Maguire e Andrew Garfield potrebbero apparire in questo
film dai loro corrispettivi universi. Sebbene abbiano negato tali
voci, sembra comunque probabile che appariranno dato che tutti i
cattivi del passato sono stati reintrodotti qui. Possiamo notare
infatti la presenza di ben due Spider-Man in un fotogramma di un
esplosione causata da un fulmine.
A chi Doc Ock dice “Ciao Peter”?
Il trailer si conclude con
l’apparizione di Alfred Molina nel ruolo di
Otto Octavius (Doctor Octopus) uscendo dal fumo della
distruzione del George Washington Bridge e salutando Peter Parker.
Si ipotizza che possa essere in dialogo con la versione di Tobey
Maguire di Spider-Man 2 proveniente dal suo universo. La conferma,
tuttavia, è ancora in attesa da parte dei Marvel Studios. La presenza di
questa serie di villain porta alla mente il progetto accarezzato da
Sony sin dalla scena post-credits in Spider-Man 2 (2014), ovvero
dell’apparizione sei Sinistri Sei.
Il film è diretto
da Jon Watts (già regista
di Homecoming e Far
From Home) e prodotto da Kevin
Feige per i Marvel Studios e
da Amy Pascal per la Pascal Production.
Il film arriverà nelle sale americane il 17 dicembre 2021.
Ecco il teaser trailer
dell’edizione di quest’anno di “Welcome to the Blumhouse”, una nuova serie di quattro
film thriller unici e inquietanti sviluppati e prodotti con grande
attenzione per una narrazione originale e diversificata.
Il programma
di “Welcome to the Blumhouse” proporrà ancora una
volta cast di attori affermati ed emergenti con alla
regia una serie di talenti emergenti, prevalentemente
al femminile.
BINGO HELL e BLACK
AS NIGHT usciranno il primo ottobre in
esclusiva su Prime
Video, seguiti da MADRES e THE
MANOR, disponibili dall’8 ottobre.
Sulla scia dell’impazienza dei fan
di tutto il mondo, è finalmente arrivato online il
primo trailer di
Spider-Man: Far From Home, a conferma di ciò che tutti
avevano già ipotizzato dopo mesi di fughe di notizie e
speculazioni, ovvero che questo threequel racconterà di un evento
Multiversale che ruoterà attorno a Spider-Man.
Non solo i fan hanno potuto dare un
primo sguardo al ritorno di Alfred Molina nei panni di Doctor
Octopus, ma il trailer contiene diversi indizi che indicano che
anche altri cattivi torneranno nel film. Tuttavia,
uno dei momenti più significativi del trailer, che sembra anche
essere l’episodio che metterà in moto la trama dell’intero film, è
il presunto incantesimo di cancellazione della memoria di Doctor Strange.
Nel momento in cui è stato
annunciato che Benedict Cumberbatch sarebbe tornato nei panni
dello Stregone Supremo, i fan hanno subito immaginato che avrebbe
aiutato Peter Parker con il problema della rivelazione della sua
identità segreta, che è esattamente quello che vediamo nel
teaser…
Peter chiede un incantesimo a Strange
Nel trailer di Spider-Man:
Far From Home, non solo la vita di Peter Parker è stata
rovinata, ma anche quella dei suoi cari. Li vediamo, infatti,
interrogati dalla polizia, molestati a scuola e senza più alcune
privacy nelle loro vite.
L’eroe adolescente è allo stremo.
“Ho appena pensato a come sistemare tutto questo”, il che
lo conduce da Doctor Strange, il cui Sanctum Sanctorum si trova
nella città di Peter, a New York. Peter vi entra, accolto dallo
Stregone Supremo: “Allora, Peter… a cosa devo il
piacere?”
Dopo un’imbarazzante introduzione
tra i due eroi, Peter chiede a Strange se conosce un incantesimo
che potrebbe far sì che la rivelazione di Mysterio al mondo intero,
in realtà, non sia mai avvenuta. La soluzione di Strange, quindi, è
quella di lanciare un incantesimo che cancellerà da tutti il
ricordo dell’identità segreta di Peter.
Sfortunatamente, Peter non sembra
essere felice all’idea che tutti si dimenticheranno di quella parte
della sua vita, dal momento che ciò includerebbe anche MJ, Ned e
zia May. Peter prova quindi a chiedere a Strange di cambiare certi
“parametri” dell’incantesimo, ma Strange dice: “Non è così che
funziona”.
L’insistenza di Peter fa perdere a
Strange la concentrazione e il conseguente controllo
dell’incantesimo. Non è ancora certo, ma sembra che la cosa porti
all’arrivo di un caos multiversale…
Un riferimento a “One More
Day”
Questo scenario dovrebbe
essere familiare ai fan dei fumetti perché, in realtà, lo è. Una
situazione simile si è verificata con Spider-Man durante l’evento a
fumetti “Civil War”, quando Spider-Man ha rivelato la sua identità
al mondo come Peter Parker.
Prevedibilmente, le cose si volsero
al peggio, poiché Wilson Fisk ordinò immediatamente il suo
assassinio, con la zia May che rimase coinvolta nel mezzo. Dopo
essere stata ricoverata in ospedale, Peter Parker si rivolge a
tutti quelli che conosce per cercare di salvare sua zia. Chiede
aiuto anche a Doctor Strange, il quale, nonostante fosse sia un
rinomato chirurgo che lo Stregone Supremo, non poteva aiutarla in
alcun modo.
All’inizio, quindi, le intenzioni di
Spider-Man erano solo quelle di aiutare a salvare zia May. Almeno
fino a quando non compare Mefisto e gli offre un altro modo per
salvarla. In cambio del suo matrimonio con Mary Jane, Mephisto
avrebbe salvato zia May nel modo più contorto possibile. Mephisto
ha “riscritto” la storia per fare in modo che Peter semplicemente…
non convolasse mai a nozze. Peter Parker e Mary Jane non si sono né
disinnamorati né si sono lasciati; semplicemente, non si sono mai
sposati.
Diversamente, lui e Mary Jane
sarebbero rimasti insieme, ma senza essere sposati. Ad ogni modo,
Peter ha comunque rivelato la sua identità al mondo intero in
“Civil War” e zia May è stata comunque colpita. Solo Peter è stato
in grado di salvarla… praticandole una RCP.
La parte di gran lunga più “assurda”
di tutta questa faccenda è che ciò ha portato Reed Richards, Tony
Stark e Doctor Strange a cancellare i ricordi delle persone in
merito all’identità segreta di Parker usando un magico tecno-virus.
Gli unici che avrebbero ricordato la sua identità segreta sarebbero
stati Mary Jane e pochi altri “eletti”.
Quindi, sembra che il film adatterà
proprio questo storyline, rimuovendo però il coinvolgimento di
Mefisto, così come quello di Tony Stark e Reed Richards. Tuttavia,
scopriremo con certezza come questo incantesimo avrebbe dovuto
funzionare soltanto quando Spider-Man:
Far From Home arriverà nei cinema il 17 dicembre 2021.
C’è voluto del tempo, ma alla fine,
nella giornata di ieri, è arrivato finalmente online il primo
trailer ufficiale di
Spider-Man: No Way Home. Nonostante la versione
leaked, incompleta, trapelata in anticipo, il teaser non ha deluso
le aspettative, nonostante l’esplosione di domande (senza ancora
una risposta, com’è giusto che sia!) su dove ci condurrà il
threequel nel Multiverso impostato dal MCU.
Sempre nella giornata di ieri,
Tom Holland ha condiviso via
Instagram (via
CBM) i suoi pensieri in merito alla diffusione del trailer e
all’accoglienza che i fan hanno riservato alle prime immagini
ufficiali del cinecomic. Ovviamente, l’interprete di Spider-Man ha
anticipato che quel filmato è soltanto “la punta dell’iceberg” e
che nel film ci saranno molte altre “sorprese”: “Sono
all’aeroporto. Ho volato nel corso delle ultime 10 ore, quindi non
ho potuto condividere il trailer. L’ha fatto mio fratello Harry,
quindi non ho potuto vedere le reazioni e quanto tutti voi foste
eccitati. Sono appena atterrato, così ho accesso il mio telefono ed
è letteralmente impazzito. L’amore e il supporto che avete
dimostrato nei confronti del film è davvero eccitante. Onestamente,
il teaser è solo la punta dell’iceberg.”
“Non avete idea di cos’altro
succederà”, ha anticipato Holland. “Sono davvero
entusiasta di poter finalmente condividere di più con voi. È
bellissimo. È veramente bello tornare con un film di Spider-Man,
mostrarvi trailer, avere un film in uscita… è tutto veramente
eccitante. Vi amo! Grazie per il vostro supporto. Godetevi il
trailer!”
Il film è diretto
da Jon Watts (già regista
di Homecoming e Far
From Home) e prodotto da Kevin
Feige per i Marvel Studios e da Amy
Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà
nelle sale americane il 17 dicembre 2021.
Dune
di Denis Villeneuve è uno dei titoli più attesi
della stagione e in attesa della premiere mondiale alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
di Venezia, il regista Denis Villeneuve ha
iniziato a rilasciare numerose intervista in occasione della
promozione del film.
Parlando con CBC Radio Canada (via
The Playlist), Villeneuve ha spiegato di aver sempre pensato a
Dune come ad una trilogia. Per un terzo eventuale
capitolo, il suo obiettivo sarebbe quello di adattare
“Messia di Dune“, il secondo romanzo del
“Ciclo di Dune” composto da ben sei titoli, tutti
scritti da Frank Herbert. A tal proposito, ha
spiegato: “C’è il secondo libro del Ciclo, Messia di Dune, che
potrebbe diventare un film straordinario. Ho sempre pensato a Dune
come ad una trilogia cinematografica. Dopo, non lo so. Richiede
anni di lavoro. Non riesco a pensare di andare oltre.”
Parlando invece con
Empire, Villeneuve ha parlato dell’adattamento di Dune
del 1984 ad opera di David Lynch, affermando di essere un grande
fan del regista. Tuttavia, all’epoca dell’uscita del film,
nonostante l’entusiasmo iniziale, quella versione non lo soddisfò
completamente. “Sono un grande fan di David Lynch, lui è IL
MAESTRO. Quando ho visto il suo Dune ricordo di essermi emozionato,
ma la sua interpretazione della storia… ci sono parti che amo e
altri elementi che mi fanno sentire meno a mio agio. Ricordo di non
essere rimasto totalmente soddisfatto. Ecco perché ho sempre
pensato tra me e me: ‘C’è ancora un film che deve essere fatto su
quel libro. Serve soltanto una sensibilità diversa.'”
Viaggio mitico ed emozionante di un
eroe, Dune narra la storia di Paul Atreides, giovane
brillante e dotato di talento, nato per andare incontro a un
destino più grande della sua immaginazione, che deve raggiungere il
più pericoloso pianeta dell’universo per assicurare un futuro alla
sua famiglia e al suo popolo. Mentre forze malvage combattono per
l’esclusivo possesso della più preziosa risorsa esistente sul
pianeta — una spezia capace di liberare tutte le potenzialità della
mente umana — solo coloro i quali sapranno sconfiggere le proprie
paure sopravviveranno.
Denis
Villeneuve ha diretto Dune e
ha scritto la sceneggiatura insieme a Jon Spaihts ed Eric Roth,
basata sul romanzo omonimo scritto da Frank Herbert. Il film è
prodotto da Mary Parent, Denis Villeneuve, Cale Boyter e Joe
Caracciolo, Jr. I produttori esecutivi sono Tanya Lapointe, Joshua
Grode, Herbert W. Gains, Jon Spaihts, Thomas Tull, Brian Herbert,
Byron Merritt e Kim Herbert.
La Warner Bros. ha proiettato un
nuovo esclusivo footage di The
Batman al CinemaCon. Il teaser trailer
dell’attesissimo film di Matt Reeves è stato
presentato in esclusiva al DC FanDome dello scorso anno, ma da
allora non sono più stati rilasciati materiali ufficiali.
L’uscita di The
Batman, attualmente prevista per marzo 2022, è stata
ritardata a causa della pandemia di COVID-19, che ha avuto anche un
forte impatto sulla produzione. Durante le riprese, Reeves ha
regalato ai fan diverse anticipazioni, incluso i primi sguardi al
costume e alla batmobile del protagonista, Robert Pattinson. Grazie al teaser trailer,
poi, abbiamo avuto la possibilità di ammirare per la prima volta
anche la Catwoman di Zoe Kravitz, il Jim Gordon di Jeffrey Wrighte il
Pinguino di Colin Farrell, con il filmato che ha
confermato che l’Enigmista di Paul
Dano sarà il cattivo principale.
Durante il panel della Warner Bros.
al CinemaCon, lo studio ha proiettato una nuova featurette dal
backstage, con interviste e filmati inediti, seguita dal teaser
presentato lo scorso anno al DC FanDome. La featurette si apre con
Bruce Wayne che cammina per Gotham in preda al caos, accompagnato
da una musica inquietante. Pattinson parla poi del personaggio di
Batman: “Per qualche ragione, Batman è sempre stato uno dei
personaggi principali del 20° secolo”, specificando che la sua
sarà versione “estremamente diversa” dell’eroe rispetto a
quella vista nei precedenti adattamenti.
La parola passa poi a Reeves, che
promette un “film di Batman davvero emozionante”. Il
regista ribadisce che il film non è una storia di origine, sebbene
sia ispirato in parte all’arco narrativo a fumetti “Batman: Anno
Uno” scritto da Frank Miller e disegnato da David Mazzucchelli.
Tuttavia, il film seguirà Batman nei suoi primi giorni da
vigilante.
Nel filmato viene mostrato Batman
che picchia alcuni sicari di Gotham City inondati di luce rossa,
così come altre azioni cariche di esplosioni, agenti di polizia e
caos. Ci sono anche diverse scene che mostrano un combattimento tra
Batman e Catwoman, già anticipato nel teaser. Pattinson spiega:
“Sta cercando di allenare questa sua rabbia. Tutti i
combattimenti che lo vedono coinvolto sembrano davvero
personali.”
Inoltre, nel filmato vediamo Batman
usare una grande varietà di armi. C’è spazio anche per Afred
Pennyworth, interpretato da Andy
Serkis, completo di giubbotto e capelli bianchi, e
anche per la Batmobile, con le fiamme che escono dallo scarico. La
featurette termina con Reeves che, rivolgendosi agli spettatori,
dichiara: “Non vediamo l’ora che possiate vedere The
Batman nei cinema l’anno prossimo.”
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
In occasione del panel della Sony al
CinemaCon di questa settimana, ai presenti è stata data
l’opportunità di vedere l’attesissimo Ghostbusters:
Legacy e le prime reazioni al film di Jason
Reitman, emerse online in seguito alla visione, sono
estremamente positive.
Secondo i più, il vero merito di
Reitman, figlio di Ivan, regista dei primi due
Ghostbusters originali degli anni ’80, è quello di aver
utilizzato il sentimento di nostalgia nei confronti del franchise
nel modo giusto, confezionando un film ricco di easter egg e di
richiami all’originale senza stravolgerlo in alcun modo. Di seguito
alcune delle reazioni dei giornalisti affidate a Twitter.
Jason Guerrasio, This Is Insider: “Ghostbusters: Legacy…
Wow! Non mi aspettavo un film così pieno di emozioni. Ha
quell’atmosfera tipica dei film di Spielberg dedicati all’infanzia.
Jason Reitman è riuscito a rimanere fedele all’originale.”
Kaitlyn Booth, Bleeding Cool: “Ghostbusters: Legacy è
davvero grandioso. Non sono mai stata una grande fan del franchise,
eppure mi sono divertita moltissimo anche senza cogliere tutti i
vari riferimenti. C’è un sacco di cuore nel film e, soprattutto,
c’è un grande cast. I fan vecchi e nuovi lo adoreranno. Rimanete
dopo i titoli di coda!”
Austin Putnam, Flick Direct: “Ho appena visto Ghostbusters:
Legacy. Sembra che Jason Reitman, mentre realizzava da solo questo
grande film della saga, abbia scritto una lettera d’amore a suo
padre e a sua figlia.”
James Preston Poole, Full Circle: “Ho visto Ghostbusters:
Legacy, ma non posso ancora recensirlo. Posso dire, però, che si
tratta del miglior film della saga. Punto. Scritto magnificamente,
non esagera mai con l’effetto nostalgia e racconta una storia come
forse neanche l’originale avrebbe potuto fare. Un trionfo su tutta
la linea.”
Jeffrey Harris, 411 Mania: “Sì, ho visto Ghostbusters:
Legacy al CinemaCon. E sì, confermo che il film è ottimo. E sì,
confermo anche che è il ‘vero’ sequel che i fan stavamo aspettando.
Ci sono molti rimandi. È un omaggio nostalgico al
franchise.”
Germain Lussier, Slashfilm: “Ghostbusters: Legacy è il
sequel che i fan stavano aspettando da decenni, nel bene e nel
male. Ci sono grandi personaggi, un sacco di sorprese, la giusta
dose di divertimento e anche il giusto effetto nostalgia. Mi è
piaciuto veramente tanto.”
Tutto quello che sappiamo su
Ghostbusters: Legacy
Ghostbusters:
Legacy, diretto da Jason
Reitman e prodotto da Ivan
Reitman, è il nuovo capitolo della saga
originale Ghostbusters. Arrivati in una piccola
città, una madre single e i suoi due figli iniziano a scoprire la
loro connessione con gli Acchiappafantasmi originali e la segreta
eredità lasciata dal nonno. Ghostbusters:
Legacy è scritto da Jason Reitman & Gil
Kenan.
A più di trent’anni dall’uscita
nelle sale dell’iconico Ghostbusters, il cast
originale, composto da Bill
Murray, Dan Aykroyd, Ernie Hudson, Sigourney
Weavere Annie
Potts di nuovo insieme per ridar vita a una delle
saghe cinematografiche più amate della storia. Diretto da Jason
Reitman, il film sarà nelle sale italiane dall’11 novembre prodotto
da Sony Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment
Italia. Tra i protagonisti anche Mckenna Grace, Finn
Wolfhard, Carrie Coon ePaul
Rudd.
A quanto pare, l’uscita a novembre
di Eternals dipenderà
da come verrà accolto al box office Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli.
Nonostante l’estate abbia visto alcune impressionanti performance,
come Crudelia e A Quiet Place II, sembra che il
pubblico sia nuovamente timoroso di tornare nelle sale, soprattutto
con l’aumentare dei casi di Covid-19 dovuti alla variante
Delta.
Ora che la stagione cinematografica
estiva è ormai in fase di chiusura, tutti gli occhi sono puntanti
sull’imminente lista di film che arriverà in autunno e,
soprattutto, in vista delle festività natalizie, e che include
titoli attesi ormai da oltre un anno, incluso lo stesso
Eternals.
Ora, secondo un nuovo report di
Vulture, pare che i Marvel Studios decideranno se far uscire o
meno il film a novembre in base a quanto riuscirà ad incassare
Shang-Chi, che arriverà nelle sale americane il
prossimo 3 settembre.
Il report non fornisce una stima di
come il cinecomic di Destin Daniel Cretton
dovrebbe comportarsi al botteghino, ma in base alle prime
predizioni, c’è già chi parla di peggior weekend d’apertura per il
MCU dai tempi de L’incredibile
Hulk del 2008. Ovviamente, un nuovo rinvio per Eternals causerebbe
un ulteriore effetto domino sull’intero calendario del MCU, con le uscite di
Doctor Strange in the
Multiverse of Madness, Thor: Love and Thunder, Black Panther: Wakanda
Forever e The
Marvels (tutti previsti per il 2022) che potrebbero
ancora una volta subire drastici cambiamenti. Inoltre, non è
chiaro se un eventuale nuovo ritardo di Eternals possa avere conseguenze anche sull’uscita
di Spider-Man: No Way Home, attualmente fissata
per il prossimo 17 dicembre negli Stati Uniti.
Tuttavia, non è ancora detta
l’ultima parola: le prime reazioni in merito a Shangi-Chi da parte della stampa sono state
estremamente positive. Inoltre, bisogna considerare che il film
uscirà esclusivamente al cinema (e non in contemporanea anche su
Disney+, come accaduto con
Black
Widow), cosa che potrebbe spingere il pubblico a
recarsi in sala e dare quindi ai Marvel Studios quella fiducia
necessaria per decidere di fare comunque uscire Eternals come
programmato inizialmente.
Eternals,
il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico
Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy
Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre
nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta
un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico
Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra
un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per
unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.
Il cast del film
comprende Richard
Madden, che interpreta l’onnipotente
Ikaris; Gemma
Chan, che interpreta Sersi, amante
dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta
Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren
Ridloff, che interpreta la velocissima
Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta
l’intelligente inventore Phastos;Salma
Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale
Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite,
eternamente giovane e al tempo stesso piena di
saggezza; Don Lee, che interpreta il
potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario
Druig; e Angelina
Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera
Thena.Kit
Harington interpreta Dane Whitman.
Per quanto riguarda i grandi
franchise basati sui fumetti, abbiamo il Marvel Cinematic Universe
(MCU), il DC
Extended Universe (DCEU) e il Sony Pictures
Universe of Marvel Characters (SPUMC).
Quest’ultimo, nello specifico, si riferisce a quei film incentrati
attorno alla figura di Spider-Man che vengono prodotti da Columbia
Pictures in associazione con Marvel Entertainment e che vengono
distribuiti da Sony Pictures.
Ora, proprio durante il panel di
Sony in occasione del CinemaCon,
Screen Rant ha rivelato in esclusiva che lo studio ha
ufficialmente rinominato il media franchise incentrato sull’Uomo
Ragno, che da ora in avanti si chiamerà Sony’s Spider-Man
Universe (SSU). Al momento non sappiamo con certezza quale
sarà il futuro del personaggio di Peter Parker dopo l’uscita nelle
sale di
Spider-Man: No Way Home, ma è chiaro che questo nuovo
titolo assegnato in via ufficiale è la dimostrazione che lo studio
intende continuare a distribuire film collegati a quell’universo,
indipendentemente da ciò che accadrà a Spider-Man nel MCU.
I prossimi titoli dell’SSU ad
arrivare nelle sale saranno Venom: La
furia di Carnage e Morbius,
ma sappiamo che in cantiere ci sono film basati su Madame
Web, Silk e, soprattutto, Kraven il Cacciatore. Dopo l’uscita del sequel
di Venom e del threequel di Homecoming, molti fan
sperano in un crossover che vedrà finalmente lo scontro tra Eddie
Brock e Peter Parker al centro della scena. Tuttavia, nonostante
l’idea sia stata discussa più volte anche dai diretti interessati,
per ora non esiste ancora nulla di ufficiale.
Nonostante le voci in merito al
possibile titolo del film circolassero online da un po’ di tempo,
la Warner Bros. ha finalmente confermato che The Matrix:
Resurrections sarà il titolo ufficiale del quarto
attesissimo capitolo della celebre saga fantascientifica.
Insieme all’annuncio del titolo, lo
studio ha mostrato anche il primo trailer ufficiale del film in
occasione del CinemaCon. Non sappiamo quando potrebbe debuttare
online, ma considerando che il film arriverà in contemporanea nelle
sale americane e su HBO Max il prossimo 22 dicembre, è molto
probabile – ma non ancora certo – che il trailer verrà associato
alle copie di Dune
di Denis Villeneuve, e quindi arrivare in rete
entro il prossimo ottobre.
Grazie a
Screen Rant, ecco una descrizione delle immagini presenti nel
trailer e mostrate in anteprima al CinemaCon: “Il trailer si
apre a San Francisco, con Neo che ora si fa chiamare Thomas e che,
apparentemente, è ignaro di chi sia. Neil Patrick Harris interpreta
il suo terapeuta e vediamo una breve scena in cui Thomas è intento
a parlare con lui. ‘Ho fatto sogni che non sembrano sogni. Sono
pazzo?’, dichiara Thomas, prima di avere alcuni flashback sugli
eventi della trilogia originale. A questo punto il trailer mostra
quello che dovrebbe essere il primo incontro tra Neo e Trinity, ma
questa volta sembrano non conoscersi, anche se entrambi pensano di
sì. Trinity, infatti, chiede a Neo – ora Thomas: ‘Ci siamo già
incontrati?’
Seguono una serie di immagini
montate ad hoc, in cui Neo osserva la vita di tutti i giorni nella
versione Matrix di San Francisco. Alla fine appare Yahya
Abdul-Mateen II, che sembra essere proprio un giovane Morfeo. Si
presenta e dice: ‘È ora di volare’, prima di offrire a Neo una
pillola rossa e una pillola blu. A quel punto, una giovane donna
con i capelli blu conduce Neo attraverso uno specchio, mostrandogli
Matrix.
“In un’altra scena il giovane
Morpheus e Neo combattono, prima che Neo distrugga la stanza del
dojo grazie ai suoi poteri. Il trailer mostra anche che i baccelli
della macchina, così come gli agenti e l’azione tipica del
franchise. Vediamo anche Trinity combattere contro alcuni agenti e
contro alcuni poliziotti. Il trailer termina con Neo che fa
la sua mossa caratteristica, fermando i proiettili con la mente,
prima di reindirizzare un intero missile verso un
elicottero”.
Matrix
4 vedrà nel cast il ritorno
di Keanu
Reeves, Carrie-Ann
Moss e Jada
Pinkett-Smith al fianco delle new
entry Yahya Abdul-Mateen II, Neil
Patrick Harris, Jonathan Groff, Jessica
Henwick, Toby
Onwumere e Christina Ricci.
L’uscita nelle sale è fissata per il 22 dicembre 2021. Il nuovo
capitolo del franchise sarà diretto da Lana
Wachowski. La sceneggiatura del film è stata firmata a
sei mani con Aleksandar Hemon e David Mitchell.
Jake Gyllenhaal produrrà e reciterà
in Oblivion Song, un film basato
sull’acclamata serie di graphic novel omonima di Robert
Kirkman e Lorenzo De Felici. La serie
pubblicata da Image Comics nel 2018 racconta la storia di Nathan
Cole, un uomo che compie viaggi giornalieri per cercare di salvare
coloro che ancora vivono nell’apocalittico inferno di Oblivion, una
parte di Filadelfia persa dieci anni fa, insieme a 300.000 dei suoi
cittadini.
Jake Gyllenhaal
produrrà il film con Riva Marker con la sua
Nine Stories, insieme a Kirkman, David
Alpert, Bryan Furst e Sean Furst di
Skybound Entertainment, e Brian Oliver e
Bradley Fischer di New Republic Pictures, che
hanno opzionato i diritti cinematografici del graphic novel.
Oblivion Song diventa un film
“Siamo entusiasti di collaborare
con New Republic e Skybound per l’adattamento della serie
strabiliante e accattivante di Robert Kirkman. Di fronte a un
evento catastrofico che altera in modo permanente le nostre vite,
cosa sceglieremmo di salvare?” disse Marker. “Proprio come
Kirkman ha fatto con The Walking Dead e Invincible, in Oblivion
Song, ha creato il potenziale per un franchise che è profondamente
divertente e l’opportunità perfetta per esplorare le grandi
questioni con cui stiamo facendo i conti a livello
globale.”
Kirkman ha dichiarato: “Non
potremmo essere più entusiasti di trovare partner fantastici come
New Republic e Nine Stories. Entrambe le società hanno un’ottima
reputazione per la narrazione premium ai massimi livelli e non
vediamo l’ora di vedere Jake portare questo personaggio in vita sul
grande schermo.Siamo così fortunati ad aver riunito una
squadra appassionata di questo fumetto quanto noi”.
“Siamo entusiasti di collaborare
con Nine Stories e Skybound per aiutare a dare vita al fumetto
visionario di Robert e Lorenzo – hanno aggiunto Oliver e
Fischer – Oblivion Song è una rara combinazione di spettacolo,
originalità e narrazione magistrale, che è praticamente tutto ciò
che amiamo al mondo”.
Oblivion Song è il
primo progetto annunciato nell’ambito dell’accordo tra New Republic
e Nine Stories. Da allora New Republic ha annunciato accordi
preliminari con Dirty Films di Cate
Blanchett e Andrew Upton,
about:blank di Francis Lawrence e
Riff Raff Entertainment di Jude
Law.
Vedremo presto Jake Gyllenhaal in Ambulance
di Michael Bay, prodotto anch’esso da New
Republic, e nel film Netflix di Antoine Fuqua,
The Guilty.