Arriverà il 10 febbraio su
Rai Uno il primo di quattro appuntamenti con
L’Amica Geniale – Storia del nuovo cognome, la
seconda stagione della serie di successo tratta dall’omonima
tetralogia scritta da Elena Ferrante. Per chi
fosse impaziente, i primi due episodi, già presentati alla
stampa, saranno proiettati al cinema il 27, 28 e 29 gennaio,
prima che lo show arrivi sulla rete ammiraglia.
La storia prende le mosse
esattamente dal finale della prima stagione. Troviamo Lila alle
prese con la nuova condizione di Signora Carracci, con un marito
dal quale sente di essere stata ingannata, dopo che ha scoperto il
suo accordo, in complicità con il fratello e il padre, con i boss
dei rione, quei fratelli Solara, che lei tanto ha cercato di
allontanare, rifiutando persino la mano di uno dei due. Dal canto
suo, Elena sembra vivere un periodo di smarrimento, la lontananza
di Lila e la divergenza delle loro scelte di vita la fa sentire
smarrita, tanto che persino lo studio sembra non interessarle più.
Chi invece continua a coinvolgerla è Nino Sarratore, che continua a
vedere a scuola e ad ammirare da lontano.
L’Amica Geniale – Storia del nuovo cognome è
fedele al romanzo
Il lavoro di adattamento, anche
questa volta portato avanti dal team di sceneggiatori formato da
Francesco Piccolo, Laura Paolucci
e da Saverio Costanzo, a tutti gli effetti
ideatore della serie e regista di quasi tutti gli episodi, continua
ad essere supervisionato dal “fantasma amico” della Ferrante,
secondo una definizione dello stesso Costanzo. Quest’opera di
supervisione si avverte profondamente, soprattutto considerando la
grande fedeltà alla pagina che almeno nei primi due episodi si
respira a pieno. Dopotutto anche nella prima stagione immagini e
parole procedevano di pari passo, con un fisiologico impoverimento
del testo nella trasposizione in video.
In questo secondo capitolo della
storia dell’amicizia tra Lenù e Lila non siamo più di fronte a due
bambine o ad adolescenti timide o turbolente. Le due protagoniste
sono diventate due giovani donne e in quanto tali cominciano a
scoprirsi non solo pensieri e interessi, sogni e ambizioni, ma
anche corpo. La scoperta del corpo, desiderato e violato, è un
passaggio fondamentale per questo capitolo della storia delle due
protagoniste, che vivono in maniera così differente, ma sempre
solitaria, un rapporto intimo e travagliato con il loro essere
donne.
La scoperta del corpo
Se nelle pagine scritte dalla Ferrante questo rapporto
tra l’essere donna e corpo è argomentato nelle pieghe della mente
di Elena, dal cui punto di vista è raccontato il romanzo, nella
serie assume la forma a volte un po’ fredda e didascalica della
voce (sempre di Elena) fuoricampo. Se da una parte questa scelta è
comprensibile, dato che la voce fuori campo è lo strumento
cinematografico adatto a trasporre la prima persona letteraria,
dall’altro l’effetto didascalico è inevitabile e l’impoverimento
concettuale una diretta conseguenza.
L’aspetto di questa grande
produzione che più è efficace, in questa stagione come nella
precedente, è la scelta del cast, ancora guidato da
Margherita Mazzucco e
Gaia Girace, nei panni di Elena e Lila. I
volti, i tratti, i gesti dei giovani interpreti dei ragazzi e delle
ragazze del rione sembrano portarci indietro nel tempo, raccontano
preoccupazioni e saggezza spicciola, passioni e paure, con un
risultato di incredibile bellezza, soprattutto nelle sequenze
d’insieme.
Un ingente sforzo produttivo
L’Amica Geniale –
Storia del nuovo cognome è prodotta da The
Apartment e Wildside, parte di
Fremantle, e da Fandango in
collaborazione con Rai Fiction, in collaborazione
con HBO Entertainment e in co-produzione con
Umedia. Si comprende subito che il grande sforzo
economico e la destinazione internazionale del prodotto ne fanno
uno dei progetti più impegnativi mai realizzati nella serialità
italiana. Saverio Costanzo ha portato per mano
Lina e Lenù durante la loro infanzia e adolescenza e ora, con nuovi
cognomi e ruoli da indossare, si fa aiutare da
Alice Rohrwacher, a cui è stata affidata la
regia degli episodi 3 e 4, quelli che saranno completamente
ambientati ad Ischia, “una storia dentro la storia” come
ha detto la regista, e che racconteranno di eventi che cambieranno
per sempre il rapporto tra le due protagoniste.
Con l’ambizione del grande romanzo
di formazione, che non risparmia squarci sulla società che cambia e
si trasforma, L’Amica Geniale – Storia del nuovo
cognome si conferma un buon adattamento del romanzo (come
era già accaduto per la prima stagione) che però tende a
semplificarne i conflitti e le criticità, in virtù di una
narrazione più fruibile al pubblico.
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