Saban Films e Roadside Attractions
hanno diffuso il primo trailer di Lizzie,
pellicola diretta da Craig William
Macneill e presentata al Sundance Film Festival con
protagoniste Chloë Sevigny e Kristen
Stewart.
La pellicola è il nuovo adattamento
del caso di cronaca nera legato all’omicidio della famigliaBorden
commesso dalla figlia Lizzie nel 1892. La stessa vicenda era stata
portata sul piccolo schermo dalla serie con Christina
Ricci.
L’uscita nelle sale americane è fissata al 14 settembre.
La sinossi ufficiale:
La
nominata all’Oscar Chloë Sevigny (Boys Do not Cry, Big Love)
interpreta Lizzie Borden, la famigerata donna al centro di uno dei
misteri più duraturi della storia americana. Dopo una vita di
solitudine, Lizzie trova uno spirito affine nella cameriera Bridget
Sullivan (Kristen Stewart) e la loro segreta intimità scatena un
gesto impensabile. Il regista Craig William Macneill (The Boy,
Channel Zero: Candle Cove) esplora i giorni che portano ai crimini
selvaggi in un’oscura storia di repressione, sfruttamento e sogni
sventati.
Inarrestabile Pablo Larraín. A due anni
da Jackie e a pochi mesi dall’annuncio ufficiale della
sua seconda produzione americana (The True American, dal
romanzo “The True American: Murder and Mercy in Texas“
di Anand Giridharadas) il regista cileno tornerà presto
sul set con il suo attore feticcio Gael
García Bernal per le riprese di Ema, storia
originale scritta insieme a Guillermo Calderon (Neruda) e
Alejandro Moreno.
Bernal
interpreterà il coreografo di una compagnia di danza mentre
Mariana Di Girolamo – al suo debutto cinematografico –
vestirà i panni di sua moglie, un’insegnante di ballo. Nel cast
anche Paola Yanini e Santiago Cabrera. Tutto ruoterà intorno alle
conseguenze di un’adozione andata male mentre questa famiglia va in
pezzi.
“Volevo mettere in crisi l’idea di ciò che davvero
rappresenta la famiglia al giorno d’oggi“, ha dichiarato
Larraín, “E penso che questa idea sia cambiata in un modo unico
e sorprendente. C’è una nuova comprensione della dinamica familiare
che vorrei affrontare come un riflesso del mondo
contemporaneo“.
Vi
ricordiamo che l’altro progetto che lo vedrà alla regia è The True
American, dove sono stati già confermati Mark
Ruffalo e Kumail Nanjiani. Amy Adams è
entrata in trattative per ottenere un ruolo nel
film.
Pubblicato nel 2014, il romanzo omonimo racconta la
storia di Raisuddin Bhuiyan, un ufficiale dell’aeronautica del
Bangladesh che sogna di emigrare in America e di lavorare nel campo
tecnologico. Pochi giorni dopo l’11 settembre però, un dichiarato
“terrorista americano” di nome Mark Stroman, in cerca di vendetta,
entra nel minimarket di Dallas dove Bhuiyan ha trovato un impiego
temporaneo e gli spara, mutilandolo e lasciandolo in fin di
vita.
Star
Wars: Episodio IX è solo l’ultimo della lista dei film
che verranno completati anche dopo la morte di un membro principale
del cast. Come annunciato infatti nei giorni scorsi, il
personaggio di Leia Organa sarà nuovamente interpretato
da Carrie Fisher usando del girato mai
visto prima da Il Risveglio della Forza e le
ultime tecnologie digitali.
La storia del cinema vanta infatti
diversi casi in cui la scomparsa di un attore durante la produzione
non ha affatto rallentato i lavori ma solo rappresentato una sfida
per gli studios, come il caso Paul Walker di
Fast & Furious (aggiunto digitalmente sulla
performance dei fratelli) o di Heath Ledger,
sostituito dai colleghi sul set di Parnassus.
Ecco di seguito i 10 esempi più celebri:
Plan 9 from Outer Space
Da tutti riconosciuto come
“il peggior film di tutti i tempi“, Plan 9 from
Outer Space di Ed Wood ha visto l’ultima
performance del leggendario Bela Lugosi. Il
regista, divenuto amico dell’attore, ha deciso di onorare la sua
memoria includendolo nel film realizzato tre anni dopo la scomparsa
usando il vecchio footage di Lugosi con addosso il suo costume di
Dracula e riprendendo il chiropratico di sua
moglie Tom Mason (che non assomigliava affatto all’attore) con il
volto coperto.
Il Corvo
Il Corvo
avrebbe dovuto essere il primo grande ruolo hollywoodiano di
Brandon Lee, figlio del leggendario Bruce,
tuttavia durante la produzione l’attore è stato accidentalmente
colpito da un proiettile e ucciso. Con la tragica morte del suo
protagonista, il regista Alex Proyas ha completato
le scene rimanenti usando lo stuntman Chad Stahelski come
controfigura, e applicando digitalmente il volto di Lee per creare
l’illusione.
L’ultimo combattimento di Chen
Durante le riprese de
L’ultimo combattimento di Chen nel 1972, il
regista, produttore e protagonista Bruce Lee
ricevette l’offerta di recitare in I 3 dell’Operazione
Drago, che sarebbe poi diventato il suo film di culto.
Purtroppo Lee morì tragicamente nel luglio del 1973, tre mesi prima
che Enter The Dragon fosse distribuito nelle sale, mentre
l’altro progetto restò incompleto fino al 1978, dopo vari
rimaneggiamenti usando perfino un cartonato di Lee per
sostituirlo.
Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il diavolo
Il fresco candidato
all’Oscar per la sua performance in Il cavaliere nei
panni del Joker, Heath Ledger doveva
essere il protagonista assoluto del nuovo film di Terry Gilliam
Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il
diavolo. L’attore morì a gennaio 2008, e il progetto era
prossimo alla cancellazione, tuttavia Gilliam escogitò un piano che
avrebbe coinvolto diversi attori per sostituirlo in alcune scene,
come Colin Farrell, Jude Law e
Johnny Depp.
Sky Captain and The World of Tomorrow
Sky Captain e il
World of Tomorrow verrà ricordato come uno dei primi film
interamente girati utilizzando la tecnologia digitale, con attori
impegnati su set ricreati in CGI. E per rappresentare uno dei
personaggi chiave, ovvero lo scienziato pazzo Dr. Totenkopf, il
regista Kerry Conran si rivolse a uno dei più
grandi attori di tutti i tempi, Lawrence
Olivier…anche se era morto nel 1989. Unendo filmati
d’archivio e effetti digitali, Conran ha praticamente “resuscitato”
Olivier.
Superman Returns
Uno dei più grandi attori
della storia del cinema, Marlon Brando, è morto
nel luglio 2004, ma due anni dopo è apparso nel ruolo di Jor-El in
Superman Returns di
Bryan Singer, ripetendo ciò che era accaduto in
Superman di Richard Donner nel
1978. Il personaggio di Brando consisteva infatti in un ologramma
proiettato nella Fortezza della solitudine, utilizzando il footage
dell’attore tratto dal Superman originale e creando un modello
digitale.
Il Gladiatore
Oliver
Reed ha interpretato Proximo, il mentore del protagonista,
nel Gladiatore di Ridley Scott.
Reed, ma morì di infarto durante la produzione del film lasciando
incompiute alcune scene importanti. Utilizzando una maschera
digitale CGI sovrapposta alla testa di un altro attore, Scott
riuscì a completare le scene di Reed.
Fast & Furious 7
Nei panni di Brian
O’Conner, Paul Walker è stato uno degli attori
simbolo del franchise di Fast & Furious, morendo
tragicamente a causa di un incidente automobilistico nel bel mezzo
delle riprese del settimo capitolo. Per completare le scene del
defunto attore il regista James Wan ha così
impiegato oltre 350 effetti CGI e anche la performance dei fratelli
di Walker Cody e Caleb, un omaggio accolto calorosamente dai fan
che non ha gravato affatto sulla riuscita del film.
Sulle orme della Pantera Rosa
Sulle orme della
Pantera Rosa, uscito nel 1982, segnò l’ultima apparizione
al cinema di Peter Sellers, interpretando iconico
ispettore Clouse risultava da scene cancellate dai precedenti
capitoli del franchise e aggiunta di controfigure.
Wagons East!
Stimato e indimenticabile
attore comico degli anni ’80, John Candy morì a
marzo 1994 durante la produzione della commedia Wagons
East!, con la maggior parte delle scene rimaste incomplete
e il suo ruolo da protagonista ovviamente ridotto.
Ospiti d’eccezione di un Q&A
sulla pagina Twitter ufficiale del film, Anthony e
Joe Russo hanno risposto ad alcuni dei quesiti più
caldi su Avengers: Infinity War, il
cinecomic uscito nelle sale lo scorso 25 aprile e in arrivo sul
mercato homevideo fra poche settimane.
Di seguito trovate la traduzione delle domande dei fan:
Come hanno fatto Thor, Groot e
Rocket a sapere della battaglia nel Wakanda?
“Thor sa che Thanos è in cerca
delle gemma dell’infinito, e sa anche che ci sono delle gemme sulla
Terra, dunque è questo che l’ha portato in Wakanda“.
Tornerà Teschio Rosso?
“Teschio Rosso è ora libero di
lasciare Vormir, ed è anche libero di inseguire il suo desiderio di
ottenere una gemma dell’infinito“.
Lo schiocco avrà delle
ripercussioni su Thanos?
“Forse questo evento lascerà dei
danni al personaggio, perché per usare il guanto dell’infinito c’è
un prezzo da pagare“.
Che fine ha fatto Howard il
Papero?
“Se avessimo il potere di far
tornare in vita uno dei personaggi, quello sarebbe Howard il
Papero. Non dovrebbe mai morire per noi“.
Thor è l’unico supereroe in grado
di usare lo Stormbreaker?
“Pochi personaggi possono essere
forti quanto Thor o più forti di lui, e potrete anche immaginare di
chi stiamo parlando.” (Si staranno riferendo a Captain
Marvel?)
Il sogno di Tony Stark è
realizzabile?
“Il desiderio di Tony Stark
espresso all’inizio del film è un mistero, come tutti i sogni
(diventare padre e sposare Pepper Potts)“
La sinossi: Un viaggio
cinematografico senza precedenti, lungo dieci anni, per sviluppare
l’intero Marvel Cinematic Universe, Avengers: Infinity War di
Marvel Studios porta sullo schermo il definitivo, letale scontro di
tutti i tempi. Gli Avengers e i loro alleati supereroi devono
essere disposti a sacrificare tutto nel tentativo di sconfiggere il
potente Thanos prima che il suo attacco improvviso di devastazione
e rovina metta fine all’universo.
Dopo la fanart di Birds of
Prey che immaginava Blake Lively
nei panni di Black Canary creata da BossLogic, ecco arrivarne
un’altra con protagonista Vanessa Kirby, la star
britannica di The Crown e Mission
Impossible: Fallout.
Vi ricordiamo che questo progetto
tutto al femminile con cui la DC Film tenterà di lanciare la serie
di spin-off con protagonista Margot
Robbie è in cerca delle attrici che interpreteranno
le altre eroine al fianco di Harley Quinn, tra cui appunto Black
Canary.
Birds of
Prey vedrà Margot
Robbie ritornare nei panni di Harley Quinn,
personaggio DC Comics che ha esordito in Suicide Squad. Il film sarà basato sul
fumetto omonimo e a momento la Robbie è l’unica attrice
ufficialmente coinvolta.
A produrre il film ci sarà proprio
la LuckyChap di Margot Robbie insieme alla Kroll & Co
Entertainment di Sue Kroll e la Clubhouse Pictures
di Bryan Unkeless.
Dopo Patty
Jenkins, Cathy Yah sarà la
seconda regista donna legata a un film tratto dai fumetti DC, cosa
che potrebbe essere un buon auspicio per la Warner Bros, visto
che quello della Jenkins è l’unico film DC Comics che ha
davvero registrato un grande successo.
Secondo quanto riportato
da The Wrap, il film potrebbe
accogliere altri due personaggi dei fumetti,
ovvero Renee Montoya al posto
di Lady Shiva e David
Cain (ricorrente antagonista di Batman mai apparso
sul grande schermo) per il ruolo da villain, come annunciato mesi
fa.
Dunque il team
comprenderebbe Black Canary, Huntress, Cassandra Cain, Harley
Quinn e Renee Montoya. Nessuna menzione di Barbara Gordon, né della
sua controparte Batgirl, ma ovviamente si attendono conferme
ufficiali.
L’ultimo acquisto del cast di
Top
Gun Maverick è Glen Powell, che
secondo l’Hollywood Reporter ricoprirà un personaggio chiave
all’interno del sequel con Tom
Cruise chiamato Slayer.
L’attore è apparso di recente nella
commedia targata NetflixSet It Up (in italiano
tradotto con Come far perdere la testa al capo) e
in Tutti Vogliono Qualcosa di Richard
Linklater.
Come annunciato qualche mese fa, la
Paramount Pictures distribuirà il film a partire
dal 12 luglio 2019. Tom
Cruise e Val
Kilmer torneranno nei rispettivi ruoli del capitolo
originale, ovvero Pete “Maverick”
Mitchell e Tom “Iceman”
Kazinsky. Insieme a loro anche Miles
Teller.
A dirigere la pellicola
sarà Joseph Kosinski (Oblivion)
che di fatto accetterà la difficile sfida di dare un seguito ad un
classico che non sembra affatto sentire il peso dei suoi
trent’anni, mentre la sceneggiatura verrà firmata
da Justin Markis.
Top Gun è un
film d’azione del 1986, diretto da Tony
Scott e prodotto da Don
Simpsone Jerry Bruckheimer, in
associazione con la Paramount Pictures. La
sceneggiatura è stata scritta da Jim
Cash e Jack Epps Jr., ed è
stato ispirato da Top Guns, un articolo
scritto da Ehud Yonay per la rivista California.
Per promuovere l’arrivo in digital
download di Deadpool
2 su iTunes, la 20th Century Fox Home
Entertainment ha diffuso su Twitter una nuova clip che vede
protagonista il simpatico tassista Dopinder (nel
film interpretato da Karan Soni).
Potete dargli uno sguardo qui sotto.
Vi ricordiamo inoltre che
Deadpool 2 arriverà in homevideo nei
formati 4K Ultra HD, Blu-ray e DVD il prossimo 21
agosto.
Dopo essere sopravvissuto a un
quasi fatale attacco di mucche, uno chef sfigurato che lavora in
una cafetteria (Wade Wilson) lotta con il suo sogno di diventare il
barista più sexy di Mayberry mentre impara a scendere a patti con
il fatto che ha perso il senso del gusto.
Cercando di riconquistare la
sua spezia per la vita, così come un condensatore di flusso, Wade
deve combattere i ninja, la yakuza e un branco di cani sessualmente
aggressivi, mentre viaggia in giro per il mondo per scoprire
l’importanza della famiglia, dell’amicizia e del sapore. Un nuovo
gusto per l’avventura e per ottenere l’ambito titolo di tazza di
caffè del World’s Best Lover.
Deadpool 2 di
David Leitch è interpretato da Ryan Reynolds nei panni del Mercenario
Chiacchierone, Morena Baccarin nei panni di Vanessa, T.J. Miller come Weasel, Leslie
Uggams come Blind Al, Brianna Hildebrand
come Negasonic Teenage Warhead, Stefan Kapičić
come Colosso, Zazie Beetz come Domino, Julian
Dennison come Russell e Josh Brolin come Cable.
Dopo le reazioni di Chris Pratt,
Zoe Saldana e il resto del cast di
Guardiani della Galassia, anche Kurt
Russell ha espresso il suo parere sul licenziamento di
James
Gunn, con cui aveva lavorato sul set del secondo
capitolo del franchise.
“Ciò che è accaduto è triste, ma
fa parte delle dinamiche della nostra industria attuale. Tuttavia
credo che stiamo diventando un po’ troppo sensibili nei riguardi
delle persone sbagliate […] James ha
un cuore meraviglioso e una mente meravigliosa. e spero che venga
perdonato.“
Lo scorso 20 Luglio la notizia del
licenziamento di James Gunn da
parte della Disney ha sconvolto il popolo di internet e messo in
discussione il futuro di Guardiani della Galassia
Vol.3, di cui Gunn stava sviluppando il terzo film.
Le motivazioni che hanno causato
tale decisione al vertice della Casa di Topolino sono state
attribuite a una serie di tweet che Gunn aveva affidato alla rete
circa dieci anni fa, cinguettii insensibili, profondamente stupidi,
frasi scritte con il solo scopo di provocare reazioni
sgradevoli.
Dunque è chiaro che la Disney dovrà
cercare un suo sostituto, se e quando la produzione del terzo
capitolo sui Guardiani riprenderà piede,
ma chi potrebbero essere i nomi più papabili ad occupare la sedia
vuota?
Come riportato da Variety nei giorni scorsi,
la Disney non ha alcuna intenzione di tornare sui propri passi e
non riassumerà il regista alla luce delle mozioni dei fan e della
lettera firmata dal cast del film. Allo stesso modo gli attori non
potranno sottrarsi all’impegno contrattuale e rifiutarsi di tornare
sul set, altrimenti sarebbero costretti ad affrontare azioni
legali.
Per quanto riguarda la regia, si
ipotizzano volti noti ai Marvel Studios,
ovvero Jon Favreau, Taika
Waititi e i fratelli Russo, ma
ovviamente si tratta di una speculazione senza alcuna base
fondata.
Uno degli aspetti più criticati del
secondo trailer di Venom è stata la qualità dei
dialoghi, e una battuta in particolare è diventato oggetto di
scherno da parte dei fan. “Occhi! Polmoni! Pancreas! Quanti
snack…” ha lasciato perplessi molti degli spettatori, tuttavia
questa espressione è una diretta citazione dei fumetti a cui il
film si ispira.
Si tratta infatti di un estratto
di The Amazing Spider-Man (Vol.
1) #374 scritto e disegnato da David Michelinie
e Mark Bagley, di cui vedete una copia qui sotto.
Venom è atteso
nelle sale il 5 ottobre 2018 con la regia
di Ruben Fleischer. Nel cast
anche Matt Smith, Pedro Pascal, Riz Ahmed, Jenny
Slate, Scott Haze e Michelle
Williams.
Il personaggio è stato già portato
sul grande schermo da Sam
Raimi in Spider-Man
3 con Topher Grace nei
panni di Eddie Brock.
Di seguito la sinossi:
Eddie Brock è un giornalista
che, cercando di svelare gli esperimenti illegali del dottor
Carlton Drake, finisce per essere contaminato da un organismo
alieno simbiontico, il quale, dopo averne preso il controllo, lo
trasforma in un essere chiamato Venom. Sfuggendo agli uomini di
Drake, Eddie dovrà vedersela anche con un altro contagiato, il
serial killer Cletus Kasady, trasformato in Carnage.
I risultati al box office dei
recenti film avevano creato qualche dubbio circa il futuro del
franchise di Pirati dei Caraibi, tuttavia sembra
che la Disney abbia dato il via libera per la produzione del sesto
capitolo affidandone la regia nuovamente a Joachim
Rønning (già dietro la macchina da presa di La
Vendetta di Salazar insieme a Espen
Sandberg).
Inoltre, come riportato da Omega
Underground, Ted Elliot, Terry Rossio, e Jeff Nathanson stanno
lavorando alla stesura dello script, mentre l’uscita nella sale
sembrerebbe prevista non prima del 2012 a causa dell’impegno
di Rønning sul set di Maleficent 2.
Nessuna menzione al ritorno di
Johnny Depp nei panni di Jack Sparrow,
ma sappiamo quanto il successo della saga sia legata al fascino del
personaggio e al talento dell’attore.
L’ultimo capitolo del franchise,
intitolato Pirati dei Caraibi: La Vendetta diSalazar, è disponibile in
Blu-Ray 3D, Blu-Ray e Dvd e in
versione Steelbook Blu-ray dal 4 di
ottobre.
Il film vanta inoltre la presenza
di uno straordinario gruppo di nuovi attori capitanati dal premio
Oscar Javier
Bardem che interpreta lo spaventoso Capitano
Salazar. Al suo fianco il pubblico vedrà Brenton
Thwaites nel ruolo del giovane marinaio
Henry, Kaya
Scodelario in quello della giovane e coraggiosa
matematica e astronoma Carina, Golshifteh
Farahani nel ruolo della misteriosa e potente strega
del mare Shansa e David Wenham nel ruolo
di Scarfield.
Catapultato in una nuova e
travolgente avventura, lo sventurato Capitan Jack Sparrow vede
peggiorare la propria sfortuna quando dei letali marinai fantasma
fuggono dal Triangolo del Diavolo guidati dal terrificante Capitano
Salazar decisi a uccidere ogni pirata del mare… soprattutto
Jack.
La sua unica speranza di
sopravvivenza risiede nel leggendario Tridente di Poseidone: per
riuscire a trovarlo Jack dovrà formare una precaria alleanza con la
brillante e affascinante astronoma Carina Smyth e con Henry, un
giovane e risoluto marinaio della Royal Navy. Capitan Jack si
metterà al timone della sua nave, un piccolo e malandato vascello,
per sconfiggere la sorte avversa e scampare al nemico più forte e
crudele che abbia mai affrontato.
Dave Bautista è
stato il primo componente del cast di Guardiani della
Galassia a sottolineare il suo disappunto con mamma Disney
all’indomani del licenziamento di James
Gunn dalla regia del franchise Marvel. L’ex wrestler si è
apertamente schierato con Gunn, partecipando poi anche alla lettera
collettiva che Chris Pratt ha diffuso, dopo
qualche giorno, a nome di tutto il cast del film. Adesso Bautista
torna a parlare, e questa volta è ancora più duro nei confronti
della Disney.
L’attore ha detto, su Twitter, che
parteciperà a Guardiani della Galassia Vol. 3
soltanto perché è obbligato da vincoli legali, il contratto per cui
ha firmato, ma, ci tiene a specificare, che un film sui Guardiani,
senza Gunn, è una cosa differente rispetto a ciò che lui ha
accettato di fare con il primo film. Ecco le parole di
Bautista:
Farò solo quello che sono
obbligato a fare legalmente ma Guardiani senza James Gunn non è ciò
per cui ho firmato. Guardiani senza James Gunn non è Guardiani,
semplicemente. È nauseante, per me, lavorare per qualcuno che
potenzia la campagna di diffamazione da parte di fascisti
cibernetici.
Le parole di Dave sono abbastanza
pesanti e non sappiamo se la Disney prenderà provvedimenti in
merito, confermandosi però così il gruppo “fascista” che l’attore
ha additato.
L’ultima notizia in merito a
Guardiani della Galassia Vol. 3 riguarda il fatto
che la Disney sembra non avere fretta di sostituire Gunn. Questo ha
fatto pensare a un reintegramento del regista stesso ai vertici del
film, prontamente smentito dalla Casa di Topolino.
L’esito più probabile è che
Guardiani della Galassia Vol. 3 manterrà la
sceneggiatura di Gunn, terminata poco prima che scoppiasse il caso,
e che alla regia sarà assunto un “operaio” che svolgerà un compito
senza troppe velleità artistiche. Il risultato potrebbe essere
potenzialmente disastroso per il film stesso e per il franchise
Marvel.
Il film su Venom,
che vedrà protagonista Tom Hardy, è uno dei più
attesi dagli amanti del cinema d’azione e di supereroi, perché si
tratta di una delle poche alternative, apparentemente valide, che
tentano di portare al cinema un personaggio dei fumetti con un
linguaggio differente rispetto allo stile imperante dei
Marvel Studios.
Il film, diretto
da Ruben Fleischer, arriverà in sala il
prossimo 5 ottobre, e come ogni altro adattamento da fumetto, ha
già incontrato qualche critica per via della resa del simbionte
protagonista del film. Ovviamente il Venom dei fumetti, creato da
Todd McFarlane, ha un preciso design, mentre
quello del film è leggermente diverso, per adattarsi ai gusti e
alle esigenze di produzione. Proprio McFarlane
però ha realizzato un breve video su Facebook in cui edita il look del personaggio di
Tom Hardy, per renderlo più simile alla sua
creatura a fumetti.
Venom è atteso
nelle sale il 5 ottobre 2018 con la regia
di Ruben Fleischer. Nel cast
anche Matt Smith, Pedro Pascal, Riz Ahmed, Jenny
Slate, Scott Haze e Michelle
Williams.
Il personaggio è stato già portato
sul grande schermo da Sam
Raimi in Spider-Man
3 con Topher Grace nei
panni di Eddie Brock.
Di seguito la sinossi:
Eddie Brock è un giornalista
che, cercando di svelare gli esperimenti illegali del dottor
Carlton Drake, finisce per essere contaminato da un organismo
alieno simbiontico, il quale, dopo averne preso il controllo, lo
trasforma in un essere chiamato Venom. Sfuggendo agli uomini di
Drake, Eddie dovrà vedersela anche con un altro contagiato, il
serial killer Cletus Kasady, trasformato in Carnage.
A partire dal 14 agosto sarà
disponibile negli USA l’Home Video di Avengers: Infinity War
(l’Italia dovrà aspettare fino al 29 agosto) e in occasione di
questa prossima uscita, attesa dai fan di tutto il mondo, la
Marvel ha cominciato a diffondere
alcuni dei contenuti speciali del film, tra cui un lungo commento
dei registi e sceneggiatori del MCU. Questa lunga
intervista ha gettato una luce su molti dei momenti salienti del
film e su alcune domande senza risposta, sorte agli spettatori. Di
seguito sono elencate le più interessanti rivelazioni e spiegazioni
uscite fuori in questa sede.
PARTE I
Kenneth Branagh –
La voce iniziale che ascoltiamo all’inizio di Avengers: Infinity
War è stata confermata essere quella del regista del primo Thor. La
voce che emette il segnale di soccorso Asgardiano che chiede aiuto
dopo l’attacco di Thanos è familiare all’MCU. I Russo dicono di
volere qualcuno con una autorevole voce, ma non è stato fino a
tarda post-produzione che hanno pensato di chiedere al regista
Kenneth Branagh di recitare la parte. Branagh, oltre a essere
regista, è anche un grande attore di teatro e ha fatto un magnifico
lavoro (apprezzabile solo nella versione originale).
Perché non si vede
Xandar – Fin dagli esordi di Avengers: Infinity War, il
potere di Thanos era manifesto, in parte grazie al fatto che avesse
già la Gemma del Potere sul Guanto. In seguito è stato spiegato che
Thanos ha ottenuto la prima gemma una settimana prima degli eventi
di Infinity War, ma i fan si sono chiesti a lungo perché non hanno
visto l’attacco su Xandar. Durante il processo di scrittura, si è
pensato di mostrarla, ma lo sceneggiatore Markus ha spiegato che
era troppo simile alla sequenza di Ovunque. McFeely ha detto che
non c’era nulla di nuovo che Xandar potesse portare al film, quindi
era plausibile che non venisse mostrata.
L’inizio dello sviluppo
del film – Il Marvel Cinematic Universe è noto per la sua
lunga narrazione e l’approccio pianificato. Tuttavia, non tutto è
sceneggiato con grande anticipo, come qualcuno potrebbe credere.
McFeely ha accennato a questa cosa quando ha discusso dello
sviluppo di Avengers: Infinity War e di come gli inizi del film
erano diversi dalle puntate precedenti. Quando la trama di Infinity
War e di Avengers 4 ha cominciato a prendere forma,
Thor: Ragnarok non aveva ancora una
sceneggiatura. Ciò significa che sono state discusse alcune idee
diverse per aprire il film, prima che si sapesse poi esattamente in
che modo cominciare, in base alla fine di Ragnarok.
Il buco di trama di
Thor – Uno dei vantaggi dell’universo condiviso della
Marvel è la capacità di altri film di legare le parti in sospeso o
di risolvere i buchi della trama dei film precedenti. Avengers:
Infinity War ha connessioni con diversi vecchi film MCU, ma è stato
un buco di trama Thor / Avengers che il film ha effettivamente
risolto. Heimdall usa la magia oscura all’inizio per trasportare
Hulk sulla Terra. Come discusso da Markus, questo si collega al
trasporto di Thor sulla Terra in The Avengers dopo che il bi-frost
era stato distrutto in Thor. L’uso della magia oscura era la
spiegazione per i viaggi di Thor già da prima, ma il concetto era
vago, ora invece abbiamo una chiara idea di come funzioni.
Hulk non ha paura di
Thanos – Uno degli archi narrativi più discussi tra i
personaggi di Avengers: Infinity War è quello di Hulk. Dopo una
prima lotta contro Thanos, il Gigante di Giada rifiuta di uscire
per tutto il resto del film, con Bruce Banner che ripetutamente
prova a “far uscire” la sua altra metà. Questo comportamento è
stato letto come un Hulk che ha paura di Thanos dopo il loro
incontro, ma Joe Russo ha detto che non è così; in realtà, Hulk è
stanco di coprire le spalle a Banner!
Nessuna battuta su
Sherlock – Infinity War vede il primo incontro sul grande
schermo di Stephen Strange e Tony Stark. I due personaggi sono
interpretati da Benedict Cumberbatch e Robert Downey Jr., due attori che in comune
hanno il fatto di aver interpretato entrambi Sherlock Holmes
(l’attore inglese per la BBC, l’attore americano per il cinema).
Gli sceneggiatori però hanno evitato dei momenti “alla Sherlock”,
con citazioni al personaggio, per evitare di appoggiarsi su un
altro franchise.
PARTE II
La frattura tra Steve e
Tony – Avengers: Infinity War non poteva spendere troppo
tempo a parlare della frattura tra Steve Rogers e Tony Stark, né
del collasso del progetto Vendicatori vinto in Capitan America:
Civil War. Tuttavia, il commento fornisce molte informazioni
illuminanti. McFeely nota che Tony è ben consapevole del rapporto
di Vision con Scarlet Witch, nonostante sia tecnicamente un
fuggiasco. È così che Tony sa che Steve potrebbe aiutarli a
localizzare Vision e la sua Gemma della Mente, dato che Steve
conosce la sorte di tutti i suoi Vendicatori Segreti (un nome che è stato anche
confermato). Joe Russo dice inoltre che mentre Tony è
consapevole di questa cosa, non fa nulla a riguardo perché vuole
mantenere i Vendicatori vivi in ogni modo possibile – nel caso in
cui abbiano bisogno di ricominciare.
Il telefono di
Cap – Alla fine di Civil War, Steve spedisce a Tony un
telefono al quale potrà sempre raggiungerlo. I fan si sono chiesti,
però, perché Tony porta sempre così il dispositivo mobile. A quanto
pare non è che Stark lo porti sempre con sé, ma una scena eliminata
dalla versione cinematografica con Happy Hogan chiarirà senza
dubbio le idee agli spettatori.
Steve e Tony potevano
incontrarsi – Avengers: Infinity War si sviluppa su
location differenti, tanto che Tony e Steve non si incontrano mai,
per tutta la durata del film. Tuttavia gli sceneggiatori hanno
spiegato che sarebbero potuti riunirsi. McFeely afferma che alcune
bozze vedevano Tony essere l’unico ad accogliere la squadra al
quartier generale dei Vendicatori al posto di Rhodey. Ma l’idea non
ha poi funzionato perché i due avevano troppe cose da dirsi per
gestire una situazione d’emergenza come l’invasione di Thanos.
L’influenza di
Spielberg – Tutti i registi e i narratori prendono in
prestito elementi da altri lavori sia consciamente che
inconsciamente. Uno dei riferimenti consapevoli con cui i fratelli
Russo hanno reso omaggio a Steven Spielberg è quando il Q-Ship
dell’Ordine Nero arriva a New York, un singolo sparo segue Tony
Stark mentre esce dal Sanctum Sanctorum e si riversa nelle strade
piene inondate di panico. Un altro omaggio imperdibile, è Mascella
d’Ebano che tenta di strappare dal collo di Strange l’Occhio di
Agamotto, imitando lo stregone che voleva strappare il cuore a
Indiana Jones ne Il Tempio Maledetto.
Come mai Doctor Strange è
così potente – Doctor Strange è uno dei migliori
personaggi di Avengers: Infinity War e i Russo ha spinto i suoi
poteri più lontano di quanto non sia mai stato fatto prima. Secondo
Joe Russo, l’evoluzione del personaggio è ovvia, visti gli anni che
Strange passa ad allenarsi dopo le vicende della sua storia
d’origine, come abbiamo visto bene in Thor: Ragnarok. Si potrebbe
dire che Doctor Strange è finalmente il Maestro delle Arti
Mistiche.
Un nuovo ordine
nero – L’Ordine Nero fa parte delle new entry al MCU di
Avengers: Infinity War, ma si tratta di personaggi familiari per i
lettori di fumetti. Tuttavia, il modo in cui sono stati
rappresentati nel film è diverso dall’originale cartaceo. Per
cominciare, i Russo volevano diminuire il loro potere per renderli
alla portata degli eroi. Per Mascella d’Ebano in particolare, Joe
Russo ha detto che la loro interpretazione è ispirata a Mefistofele
dal fumetto di Jim Starlin. McFeely osserva anche che sono state
utilizzate alcune delle battute di Mephisto nei fumetti e le hanno
date a Mascella nel film.
PARTE III
La battuta “è tutto
connesso” – Mentre i Marvel Studios prestano molta
attenzione alla loro continuità, il lato TV del MCU non è
altrettanto preciso. Lo scontro tra vendicatori e Ordine Nero a New
York lascia Cull Obsidian senza un braccio, arto che rimane in
città, e che dovrebbe essere ritrovato in Agents of SHIELD.
La ragione per la nuova
tuta di Spider-Man – Un sacco di personaggi in Avengers:
Infinity War indossano nuovi completi, ma nessuno ha ricevuto
l’attenzione di Spider-Man. L’aspetto di Iron Spider è stato
presentato alla fine di Spider-Man: Homecoming, e anche se molti
potrebbero indicare la capacità della Marvel di vendere nuovi
giocattoli come motivo del cambiamento, non è così; come sottolinea
Markus, Peter aveva bisogno di un nuovo costume per sopravvivere
nello spazio. Il costume di Iron Spider può aver aiutato con il
merchandising, ma lo sceneggiatore dice che non era lo scopo
principale del nuovo look di Spidey.
Perché Thanos attacca solo
ora – Siccome l’MCU si estende fino all’alba dei tempi,
con i Vendicatori che si sono formati solo nell’ultimo decennio,
molti si sono chiesti perché Thanos abbia aspettato fino ad ora per
collezionare le Gemme. È stato teorizzato che questo fosse
collegato alle recenti morti di protettori importanti come
l’Antico, Ego e Odino, sebbene la risposta sia più semplice.
Durante il commento ad Avengers: Infinity War, McFeely e Joe Russo
rivelano che Thanos sapeva che avrebbe incontrato una forte
resistenza nel momento in cui ha attaccato, quindi stava aspettando
di scoprire dove fosse la Gemma dell’Anima. Una volta catturata
Nebula e scoperto che Gamora gli aveva mentito, il piano poteva
essere messo in atto.
Gli sceneggiatori volevano
Teschio Rosso – Una delle maggiori sorprese del film è
arrivata con la ricomparsa di Teschio Rosso, un personaggio che il
pubblico non ha mai più visto dalla fine di Captain America: The
First Avenger nel 2011. Anche quel film è stato scritto da Markus e
McFeely, che hanno disperatamente voluto riporta il personaggio al
cinema. Grazie alla loro esperienza pluriennale con l’MCU, sono
stati in grado di trovare finalmente un modo per raccontare meglio
la storia di Teschio Rosso.
Il viaggio di
Thor – Thor ha ricevuto una grande quantità di tempo sullo
schermo in Avengers: Infinity War ed è stato protagonista di quello
che in maniera più canonica si definisce il viaggio dell’eroe.
Infatti, Joe ha detto che questo sarebbe stato il film di Thor se
avesse puntato alla testa e ucciso effettivamente Thanos; la sua
trama di vendetta definitiva sarebbe stata completata grazie alla
potente Stormbreaker. Il commento descrive anche alcune delle loro
idee alternative su come Thor ottiene la sua ascia, una delle quali
lo vedeva combattere contro un drago. Joe ha anche paragonato il
suo viaggio alle prove di Ercole.
L’origine dei cani
spaziali – Mentre i fan dei fumetti possono riconoscere
l’orda di alieni di Thanos, non tutti sanno come chiamarli. Durante
la sua parte nella battaglia del Wakanda, Rocket Raccoon li chiama
“cani spaziali”, un nome di cui i Russo hanno rivelato l’origine.
Dopo una delle proiezioni di prova per Avengers: Infinity War,
qualcuno si è riferito agli Outrider come cani spaziali mentre
faceva un commento sul film. I Russo lo hanno trovato esilarante e
hanno deciso di inserirlo tra le battute di Bradley Cooper.
PARTE IV
All’inizio c’era molto più
spazio per Thanos – Thanos è già il personaggio
principale di Avengers: Infinity War, ma le prime bozze in realtà
includevano anche più scene con lui. Markus lo ha confermato
parlando di altri momenti su Titano, che erano stati scritti prima.
Questa è stata una delle numerose scene di flashback che sono state
eliminate durante lo sviluppo. Persino l’Ordine Nero è arrivato
vicino ad avere più tempo sullo schermo, con Joe Russo che ha
rivelato un’altra bozza che includeva un flashback per ogni membro.
Tutto questo è stato ritenuto non necessario per raccontare la
storia di Infinity War, e quindi rimosso dalla sceneggiatura
finale.
Il possibile arrivo in
ritardo di Cap – Nonostante la sua importanza negli ultimi
dieci anni della MCU, Captain America è quasi un ruolo di supporto
in Avengers: Infinity War. Occupa un piccolo spazio all’inizio
della storia, il che gli permette di avere una grande importanza
nella conclusione. Tuttavia, a un certo punto gli autori hanno
discusso la possibilità di non presentarlo fino al terzo atto. La
scelta finale è stata poi differente.
Un momento mancante per la
Gemma dell’Anima – Mentre ognuna delle Gemme
dell’Infinito viene utilizzata in diversi punti del film, la Gemma
dell’Anima solo su Titano. Durante il suo contatto diretto con
Thanos, Doctor Strange crea più versioni alternative di se stesso.
Il Titano pazzo riesce a scovare rapidamente lo stregone, grazie
alla Gemma; rintraccia il vero dottor Strange e la pietra elimina
rapidamente tutte le versioni che non erano il vero Strano.
Perché Spider-Man muore
così lentamente – Nemmeno il nuovo costume poteva
proteggere Peter Parker dallo schiocco di Thanos, sebbene la sua
morte sia degna di nota per la durata, rispetto a quella degli
altri eroi. Joe e McFeely hanno discusso di come la morte di
Spider-Man sia durata più a lungo rispetto agli altri. Secondo gli
sceneggiatori, Peter doveva lottare contro il suo trasformarsi in
cenere, avvertendo il disintegramento prima che cominciasse, grazie
ai sensi di ragno.
La logica di
Thanos – Il piano di Thanos è stato al centro di molti
dibattiti nelle settimane che hanno seguito l’uscita di
Avengers: Infinity War, quindi Joe Russo ha deciso di spiegare
anche questo durante il commento. Il piano di Thanos non riguarda
proprio il salvataggio dell’universo; vuole invece dimostrare che
la sua linea di pensiero è corretta, indipendentemente dal costo.
Questo è il motivo per cui non ha nemmeno pensato di raddoppiare
tutte le risorse nell’universo, cosa che chiarisce quanto “folle”
sia Il Titano Pazzo.
Thanos e il Guanto sono
danneggiati – Dopo che Thanos ha schioccato le dita alla
fine di Avengers: Infinity War, viene trasportato nel mondo delle
Anime dove incontra una giovane Gamora e dice chela sua missione
gli è costata “tutto”. Secondo il commentario, usando tutte e sei
le Gemme per far sparire metà della popolazione dell’universo
dall’esistenza Thanos ha danneggiato irrimediabilmente il Guanto e
se stesso. Il suggerimento dà forse qualche indizio ancora poco
chiaro su quello che accadrà in Avengers 4.
Il film con Ezra
Miller protagonista, The
Flash, entrerò in produzione a febbraio 2019. L’attore
fa parte della “vecchia guardia” della Warner Bros ed è stato
scelto ormai diversi anni fa per interpretare Barry Allen sul
grande schermo. A sceglierlo è stato Zack Snyder,
che lo ha brevemente diretto nel cameo di Batman v Superman: Dawn of
Justice e in quello di Suicide Squad, prima di presentarlo
ufficialmente al mondo in Justice League. Nel film,
Miller/Allen ha rappresentato l’aspetto leggero e comico, forse
quasi adolescenziale, della Lega della Giustizia.
Il suo ruolo, amato dalla quasi
totalità degli spettatori, lo ha reso perfetto per continuare a
sfruttare un progetto che, in generale, non ha entusiasmato il
pubblico, visto che Justice League non ha affatto
tenuto fede alle speranze e alle attese del pubblico. Tuttavia
Ezra Miller continuerà a interpretare il
personaggio, e con lui ci saranno John Francis
Daley e Jonathan Goldstein, registi
scelti dalla Warner Bros. La sceneggiatura invece porta la firma di
Joby Harold.
Per un periodo abbastanza lungo, il
film si era intitolato Flashpoint, con un riferimento ben preciso a
una specifica storia a fumetti, molto intensa e anche molto amata.
Adesso però il film è tornato a chiamarsi The
Flash mentre i dettagli di personaggi e trama potrebbero
essere rivelati da un momento all’altro.
PursueNews , riferendosi a
una lista di film che entreranno in produzione a breve diffusa da
Production Weekly, sottolinea la presenza del titolo nei lavori che
cominceranno le riprese a Febbraio 2019. Nonostante le prime
informazioni che volevano il film girato a Londra, questo nuovo
report fa chiaramente riferimento ad Atlanta come location dei
studi di lavorazione.
Contrariamente ai titoli finora
prodotti dalla Warner Bros., sembrerebbe che The
Flash adotterà un tono più leggero da commedia,
con una trama più semplice del previsto che non includerà viaggi
nel tempo, realtà alternative o catastrofi di livello mondiale.
Kiersey
Clemons ha recentemente confermato che tornerà nei
panni di Iris West dopo che la sua scena
era stata tagliata da Justice League. Dunque
sembrerebbe che la Warner bros. abbia grandi progetti per lei nello
standalone. Inoltre, come riportato nelle ultime settimane,
anche Billy Crudup tornerà per
interpretare Henry Allen, personaggio
introdotto in Justice League.
Ecco un nuovo fan-trailer di
Avengers 4, che dà per scontato
che il film Marvel Studios si
intitolerà Endgame. Il filmato è realizzato con
una serie di immagini di repertorio, scene da Infinity
War e dagli altri film del MCU, compreso del fan-footage
con Brie Larson nei panni di Captain
Marvel.
La prima sinossi di Avengers
4: “Il culmine di 22 film interconnessi, il
quarto film della saga degli Avengers porterà gli spettatori a
essere testimoni di un punto di svolta di un viaggio epico. I
nostri amati eroi capiranno davvero quanto è fragile questa realtà
e i sacrifici che devono essere fatti per sostenerla.
Michael Douglas è
uno dei grandi acquisti dell’Universo Marvel e l’arrivo di Ant-Man and the Wasp al cinema, il prossimo 14
agosto, lo vedrà tornare nei panni di Hank Pym. L’attore, per nulla
fan dei fumetti, ha ammesso di essere rimasto un po’ perplesso
rispetto a quello che è stata la storia raccontata nel film di
Peyton Reed, dichiarando di essere rimasto confuso
dalla sceneggiatura.
L’attore ha spiegato
a MTV: “Non ho
mai letto un fumetto in vita mia. Ma sono molto grato di essere
stato accolto in questa famiglia. Ho fatto un po’ di compiti per
Ant-Man. Solo che ho fatto un po’ di casino, perché, quando abbiamo
iniziato, nessuno mi ha detto che sarei dovuto andare a vedere
Captain America… quindi quando ho letto la sceneggiatura, non avevo
idea di cosa stesse accadendo!”
Ovviamente, Douglas si riferisce al
fatto che il film segue le vicende di Civil War, e
le conseguenze che la manifestazione pubblica della tecnologia Pym
da parte di Scott ha causato alla vita di Hope e di Hank.
Di seguito, inoltre, potete vedere
l’intervista estesa in cui i protagonisti parlano delle teorie
legate al film.
Ant-Man
and the Wasp, nuovo capitolo del Marvel Cinematic
Universe che vede
Paul Rudd tornare protagonista di un suo film,
nei panni di Scott Lang/Ant-Man, dopo la
prima pellicola del 2016. Questa volta, da pari e co-protagonista,
è affiancato da
Evangeline Lilly che pure avevamo già visto nei
panni di Hope Van Dyne e che questa
volta indossa il costume e il titolo
di Wasp ufficialmente.
Dopo le prime voci di trattative in
corso, De Niro è adesso ufficialmente nel film, al fianco di
Joaquin Phoenix, che interpreterà il protagonista
già passato al cinema attraverso tre diverse interpretazioni, senza
dimenticare quella televisiva divenuta iconica e quella
d’animazione.
Maron ha dichiarato: “È vero,
signore e signori, sono stato aggiunto al cast del nuovo
film di Joker diretto da Todd Phillips, con Joaquin Phoenix e
Robert De Niro. Due dei più grandi attori che abbiano mai
illuminato lo schermo. E so che, date le mie recenti dichiarazioni
sulla lenta corruzione della nostra cultura e delle nostre arti a
causa del consolidamento delle limitate opzioni di film di successo
ad alto budget sotto forma di film di supereroi, molti di voi
probabilmente penseranno: ‘Bene guardate questo. Grande
chiacchierone! È un ipocrita!’ – continua l’attore di Glow – Sarò
onesto con voi. Non penso che le mie opinioni siano cambiate. Non
ho mai pensato che la mia vita mi avrebbe portato dove sono
ora.”
Oltre alle dichiarazioni passate
personali di Maron, sembra interessante leggere la conferma di una
stella di serie A come De Niro in un film che, in barba agli
ossessivi sostenitori degli universi condivisi e della continuity,
sta costruendo basi sempre più solide per diventare un progetto di
grande interesse.
La produzione di The
Joker Origins, film esterno all’universo cinematografico
DC, continuerà nonostante l’annuncio della Warner Bros. sullo
spin-off con protagonista Jared Leto, e le
riprese partiranno a settembre in America con la regia
di Todd Phillips (Una notte da
leoni).
Il film sarà ambientato nel
1980, e racconterà l’evoluzione di un uomo ordinario e la sua
trasformazione nel criminale che tutti conosciamo.
“Sono tre o quattro anni
che chiedo al mio agente perché non esista un film su questi
personaggi da realizzare con budget inferiori, che possa studiarli
per bene…certo non aver mai pensato al Joker, perché aveva già
avuto diverse rappresentazioni“, ha raccontato Phoenix in una
recente intervista. “Prendo molto tempo quando si
tratta di accettare un ruolo Il processo è sempre lo stesso: leggo
la sceneggiatura e incontro il regista, che è ciò che ho fatto con
con Todd [Phillips], e ho subito pensato che fosse un progetto
molto interessante. Aveva una speciale comprensione di questo
mondo, unico nel genere, e mi spaventa a morte.“
La comica di Saturday Night
Live, vista anche in Ghostbusters
(2016), Leslie Jones, ha avuto la brillante idea
di filmare le sue reazioni durante la visione di Avenges:
Infinity War, cosa che, ci scommettiamo, avremmo
voluto fare tutti noi, con il senno di poi.
L’attrice ha poi affidato a Twitter
le sue reazioni, decisamente poco morigerate. Ve ne riportiamo
qualcuna. La prima è relativa all’entrata in scena di Steve Rogers,
alla quale la Jones reagisce con un sobrio “ecco arrivare il mio
fottuto marito”.
Il terzo, ancora, è un altrettanto
sobrio rifiuto di credere che il film possa finire in questo modo,
con metà degli eroi disintegrati e con il cattivo “in libertà”:
Infine, ecco la reazione di
Leslie Jones alla scena post credits. Se nel
commento scritto si chiede chi sta chiamando Fury, in quello audio,
più schietto e diretto, esprime tutto il suo disappunto per la
disintegrazione del’ex direttore dello SHIELD:
Dal 29 agosto, Avengers: Infinity War arriverà in
home video in Italia. L’edizione casalinga del film di Anthony e
Joe Russo conterrà moltissimi inediti, tra scene eliminate,
backstage e interviste ai protagonisti. Il film è stato il maggiore
incasso dell’anno e anche nella storia dei cinecomics, scalando la classifica dei più alti
incassi di sempre.
A questo link potete leggere nuovi
dettagli emersi dai contenuti speciali dell’home video, come la
spiegazione per l’estrema “debolezza” dell’Ordine Nero, oppure come
mai gli sceneggiatori si sono lasciati sfuggire la ghiotta
occasione di non fare nessuna battuta o riferimento a
Sherlock Holmes nel momento in cui Doctor
Strange e Tony Stark si incontrano per la
prima volta nel MCU (Benedict
Cumberbatch e Robert Downye Jr. hanno
interpretato entrambi l’investigatore nato dalla penna di Arthur
Conan Doyle).
Don’t Worry trova nell’elemento della caduta,
fisica e psicologica, il modo migliore per definire la sua storia,
il suo protagonista, perfino chi siede dietro la macchina da presa.
Di cadute – ma anche rapide risalite – è piena la carriera di
Gus Van Sant, come quelle di John
Callahan (celebre fumettista costretto sulla sedia a
rotelle dopo un incidente a 21 anni), il personaggio di Joaquin Phoenix nel film che rivede di nuovo i
crediti del regista americano sulla sceneggiatura. Non accadeva dal
2007, con Paranoid Park.
Autore
eccentrico che lavora “fuori e dentro Hollywood”, così lo descrive
Barbara Grespi nell’introduzione alla raccolta di saggi edita da
Marsilio, Van Sant ha fatto della ricerca ostinata della pluralità
di generi, di modi di produzione, della schizofrenia creativa la
propria costante; per alcuni indecifrabile, tanto era complicato
accettare che si potesse passare dallo sperimentalismo radicale di
Gerry al melodramma canonico di Scoprendo
Forrester in poco tempo, per altri oggetto di studio e
fascinazione. Tutto, nel suo cinema, ha sempre condotto
all’immagine e alla rappresentazione di essa, all’idea ricorrente
del cambiamento (tematica che si ripercuote in ogni forma in ogni
lavoro) che non è altro che un viaggio non privo di lunghe soste e
interminabili silenzi.
Dovessimo dare una collocazione a Don’t
Worry, lo troveremmo a metà strada fra il convenzionale
biopic alla Milk – quindi rincarato da una bella
dose di lacrime e sentimento – e il tentativo di fuggire da certe
dinamiche prestabilite del film biografico, con soluzioni di
montaggio pensate per “sentire” la fragilità mentale di Callahan e
le vignette originali di quest’ultimo che compaiono a intervalli. I
primi piani sugli attori non sono mai soffocanti, ma gentili,
perché è chiaro che dietro una scelta fotografica del genere ci sia
da parte sua un sincero affetto senza voler scomodare il senso
polemico o critico; Van Sant ama i suoi protagonisti,
dall’omosessuale malato di aids Donnie (Jonah
Hill) agli alcolisti anonimi che si ritrovano in
terapia, li accompagna nel loro percorso accidentato e usa ogni
strumento a disposizione (la musica, il tono ironico, i momenti di
plateale commozione del pubblico) per ottenere il miglior risultato
possibile. E allo stato attuale della sua filmografia, un po’
sospesa nell’indecisione di opere non proprio indimenticabili
(Restless, Promised Land, La foresta dei
sogni), è già qualcosa, qualcosa di buono.
Ancora
Portland, città simbolo della cultura giovanile (qui il regista è
cresciuto ed ha ambientato una delle sue più riuscite pellicole,
Paranoid Park) e luogo di emarginazione (non è
ridente e glamour come una Los Angeles o New York), torna in
Don’t Worry per fuggire dai set di Hollywood e
ritrovare se stessi, almeno idealmente. Ci viene mostrata in
qualche angolo nascosto, con pochi esterni (ma rivediamo gli
abituali skaters giovanissimi che aiutano il personaggio di Phoenix
a rimettersi in sella), e molti interni, case, ospedali, uffici,
perché la storia di Callahan va narrata partendo dall’intimità,
dalla sua arte cinica e irriverente, dalle piccole imprese del suo
riaffacciarsi alla vita.
Non
sarà il Gus Van Sant dell’epoca d’oro, eppure
l’occhio mobile che osserva questi corpi prima decomporsi e poi
rialzarsi, lascia percepire un bagliore di bellezza ormai rara
nella produzione americana; una voce sempre “fuori e dentro” il
coro, forse fin troppo disincantata ma concreta quando si tratta di
restituire le immagini alla loro vera essenza.
Ecco il nuovo trailer italiano di
Ritorno al bosco dei 100 Acri, il film
Disney che racconta in live action le avventure di
Winnie the Pooh. Nel cast del film Ewan
McGregor e Hayley Atwell.
Diretto da Marc
Foster (Neverland – Un Sogno Per La Vita)
e interpretato da Ewan McGregor
(Fargo), il nuovo emozionante film Disney in
chiave live action Ritorno al Bosco dei 100 Acri
racconta le vicende di Christopher Robin: il
bambino che aveva vissuto tante avventure con i suoi vivaci e
adorabili animali di pezza, ora è cresciuto e ha smarrito la
via.
I suoi amici d’infanzia dovranno
avventurarsi nel nostro mondo per aiutarlo a ricordare il bambino
affettuoso e spensierato che vive ancora dentro di lui. Il film
arriverà nelle sale italiane il 30 agosto 2018.
Diventato adulto,
Christopher Robin è intrappolato in un lavoro
stressante e sottopagato e ha davanti a sé un futuro incerto. Ha
una moglie e una figlia ma il lavoro gli lascia poco tempo da
dedicare alla famiglia. Christopher ha quasi dimenticato l’infanzia
idilliaca trascorsa in compagnia di un orsetto di pezza un po’
sciocco e goloso di miele e dei suoi amici. Ma quando si
ricongiunge con Winnie the Pooh, lacero e sporco
dopo anni di abbracci e giochi, la loro amicizia si riaccende,
permettendo a Christopher di ricordare gli infiniti giorni di
meraviglia e immaginazione che hanno caratterizzato la sua
infanzia, quando non fare niente era considerata la cosa migliore
al mondo.
A causa di uno spiacevole
contrattempo con la valigetta di Christopher Robin, Pooh e i suoi
amici, inclusi Pimpi, Ih-Oh e Tigro, escono dalla foresta e si
avventurano a Londra per restituirne l’importante contenuto… perché
i migliori amici sono sempre pronti ad aiutarti nel momento del
bisogno.
Steve
Coogan e John C. Reilly sono
Stanlio e Ollio nella prima foto ufficiale
di Stan & Ollie, il biopic sulla coppia
comica che sarà presentato al London Film Festival il 21 ottobre
prossimo. Il film è stato diretto da Jon S. Baird.
La foto è stata diffusa da Deadline.
Ecco Steve
Coogan e John C. Reilly in Stan & Ollie
Unit stills photography
Il film si concentrerà sull’ultima
parte dell’attività lavorativa di Lauren e Hardy, ed è descritto
come un racconto di un’amicizia sincera, “che scalda il cuore”. Il
film è ambientato nel 1953, durante il viaggio in Gran Bretagna e
Irlanda, durante il quale la salute di Hardy cominciò a cedere. Nel
film ci sarà spazio per l’amicizia, per la vita privata
con Shirley
Henderson e Nina
Arianda che interpreteranno rispettivamente Lucielle
e Ida. Il centro emotivo del film sarà il tour live che ha permesso
ai due di riconciliarsi con i fan che li avevano amati da
subito.
Tricia Tuttle,
direttrice artistica del festival di Londra, ha
dichiarato: “Siamo onorati di chiudere il BFI London Film
Festival con questo grande tributo alla strana coppia comica del
cinema. Una storia veramente divertente ma anche commovente su
un’amicizia tenera andata avanti per una vita intera”. A
firmare la sceneggiatura c’è Jeff Pope, co-autore di Philomena
insieme allo stesso Steve Coogan, lì anche co-protagonista insieme
a Judi Dench. Pope ha dichiarato: “Quando guardo i film di
Laurel e Hardy torno con la mia mente a quei sabato mattina quando
avevo sei anni e guardavo la TV totalmente ipnotizzato –
continuando – So bene che portare la loro storia sulla schermo
è una responsabilità enorme, ma non ho trattato questi personaggi
con guanti di velluto né ho creato delle macchiette. Sono
personaggi di ampio respiro, con i loro difetti e i loro limiti. Le
ricerche sul progetto mi hanno fatto scoprire tantissimi dettagli e
fatti di cui non conoscevo l’esistenza. Tutto quello che ho fatto è
stato portato avanti da un grande amore e spero che questo venga
fuori più di ogni altra cosa”.
Il duo comico formato da
Stan Lauren e Oliver Hardy è
stato per entrambi il periodo di maggiore successo in carriera,
visto che entrambi avevano già lavorato in numerose produzioni
prima di incontrarsi e fare coppia. Stanlio e Ollio (in inglese
Laurel & Hardy) rappresentavano la comicità nella quotidianità e in
breve sono diventati esponenti di spicco della slapstcik comedy.
Come dichiarò lo stesso Hardy: “Il mondo è pieno di persone
come Stanlio e Ollio. Basta guardarsi attorno: c’è sempre uno
stupido al quale non accade mai niente, e un furbo che in realtà è
il più stupido di tutti. Solo che non lo sa.”
Nicole Kidman
interpreterà Gretchen Carlson in Fair and
Balanced, il film che porterà sul grande schermo le
vicende dello scandalo Ailes. A confermare la notizia è
Variety.
Insieme all’attrice reciteranno
anche Margot Robbie e Charlize
Theron, mentre la regia è stata affidata a Jay
Roach (Austin Powers, Mi presenti i
tuoi?, L’ultima parola – La vera storia di Dalton
Trumbo).
Nicole Kidman protagonista
in Fair and Balanced
Roger Ailes si è
dimesso dai vertici di Fox News nel 2016 dopo aver ricevuto
numerose accuse di molestie sessuali ai danni delle sue dipendenti,
tra cui la Carlson, prima vittima a denunciare in seguito al suo
licenziamento.
Vi ricordiamo che la Kidman tornerà
presto al cinema con Aquaman (cinecomic DC diretto
da James Wan), Boy Erased,
insieme a Lucas Hedges, Russell
Crowe e Xavier Dolan,e sul
piccolo schermo con la seconda attesissima stagione di Big
Little Lies.
Uno dei dibattiti più
caldi nella fanbase DC riguarda l’esito di un eventuale scontro fra
i supereroi, in particolare fra Shazam! e
Superman (con un terzo
incomodo che riveleremo più tardi).
Ma cosa ne pensano i
rispettivi interpreti dell’universo cinematografico DC, ovvero
Zachary Levi e Henry Cavill? Chi vincerebbe?
Questo il responso di Cavill:
“Beh,
tra questi eroi Batman ha decisamente una possibilità, perché
Shazam e Superman si concentreranno l’uno sull’altro. Ed è allora
che Batman prende il sopravvento. Di certo Superman non
picchierebbe Shazam, non è da lui, e Shazam è fondamentalmente
soltanto un ragazzino. Quindi non batterebbe mai Superman. Inoltre
è un grande fan di Superman…”
Più semplice la risposta
di Levi, che ha commentato così:
“Shazam è magico.
Quindi penso che siamo team Shazam.“
Contrariamente a quanto ipotizzato
qualche mese fa, il cinecomic con Zachary
Levi non vedrà alcun cameo di Superman, come rivelato
da Mark Hughes di Forbes:
“Nessun progetto su Superman è
attualmente in sviluppo e non abbiamo sentito parlare di lui in
Shazam!. Sembra che il suo cameo nel film non avrebbe funzionato,
ma ciò non toglie che la produzione potrebbe girare qualche scena
nelle prossime settimane.“
Vi ricordiamo che
Shazam! farà parte dell’Universo
Cinematografico DC e seguirà le uscite
di Aquaman e Wonder Woman
2, gli altri due attesi titoli di casa DC.
La
sinossi: Abbiamo tutti un supereroe
dentro di noi, ci vuole solo un po’ di magia per tirarlo fuori. Nel
caso di Billy Batson, gli basta gridare una sola parola – SHAZAM! –
affinché questo ragazzo adottato di 14 anni possa trasformarsi nel
Supereroe Shazam per gentile concessione di un antico mago. Ancora
bambino all’interno di un corpo divino, Shazam si diverte nella
versione adulta di se stesso facendo ciò che qualsiasi adolescente
farebbe con i superpoteri: divertirsi! Volare? Vedere a raggi X?
Saltare i compiti a scuola? Shazam vuole testare i limiti delle sue
capacità con la gioiosa imprudenza di un bambino, ma dovrà
padroneggiare rapidamente questi poteri per combattere le forze
mortali del male controllate dal Dr. Thaddeus
Sivana.
Come riportato da Deadline,
Rebecca Ferguson si unirà al cast di Men
In Black, spin-off del franchise avviato nel 1997, ed è
ormai nelle fasi finali della trattativa per interpretare Rose
O’Hara in Doctor
Sleep, adattamento dell’omonimo romanzo di
Stephen King e sequel di The
Shining.
Vi ricordiamo che alla regia di
Men In Black:
International ci sarà F. Gary
Gray (Straight Outta
Compton e Fast & Furious 8),
mentre nel cast figurano Chris
Hemsworth, Tessa
Thompson, Liam
Neeson e Kumail Nanjiani.
Scritto da Matt Holloway e Art
Marcum (Iron Man), il film uscirà nelle sale
il 14 giugno 2019. Ovviamente, trattandosi di
uno spin-off, i personaggi interpretati da Hemsworth e Thompson
saranno rinnovati rispetto a quelli di Will
Smith e Tommy Lee Jones,
protagonisti della trilogia originale.
Rebecca Ferguson
protagonista in Men in Black e Doctor Sleep
Per quanto riguarda
Doctor
Sleep, Ewan McGregor vestirà i panni
della versione adulta di Danny Torrance, mentre in regia ci
sarà Mike Flanagan, che di recente ha diretto
per NetflixGerald’s Game, ennesimo
adattamento di un’opera di King.
Nel romanzo
originale vediamo Danny Torrance, ormai cresciuto, sopportare il
trauma vissuto all’interno dell’ Overlook Hotel, diventato una
sorta di riflesso del padre omicida, sotto forma di rabbia
persistente e alcolismo che attenua il suo dolore così come i suoi
poteri. La capacità di avere visioni ritorna quando Danny torna
sobrio e usa il suo dono per aiutare i morenti in un
ospizio…
Birds of
Prey, progetto tutto al femminile con cui la DC Film
tenterà di lanciare la serie di spin-off con
protagonista Margot Robbie, è in cerca delle
attrici che interpreteranno le altre eroine al fianco di Harley
Quinn, e quale modo migliore di fantasticare sul cast se non
meravigliarsi di fronte alle opere di BossLogic?
Quella che vedete qui sotto infatti
è Blake Lively immaginata come
prossima Black Canary, personaggio confermato
per la pellicola, perfetta nel suo iconico costume nero e giallo.
Che ne pensate?
Il film vedrà Margot
Robbie ritornare nei panni di Harley Quinn,
personaggio DC Comics che ha esordito in Suicide Squad. Il film sarà basato sul
fumetto omonimo e a momento la Robbie è l’unica attrice
ufficialmente coinvolta.
A produrre il film ci sarà proprio
la LuckyChap di Margot Robbie insieme alla Kroll & Co
Entertainment di Sue Kroll e la Clubhouse Pictures
di Bryan Unkeless.
Dopo Patty
Jenkins, Cathy Yah sarà la
seconda regista donna legata a un film tratto dai fumetti DC, cosa
che potrebbe essere un buon auspicio per la Warner Bros, visto
che quello della Jenkins è l’unico film DC Comics che ha
davvero registrato un grande successo.
Secondo quanto riportato
da The Wrap, il film potrebbe
accogliere altri due personaggi dei fumetti,
ovvero Renee Montoya al posto
di Lady Shiva e David
Cain (ricorrente antagonista di Batman mai apparso
sul grande schermo) per il ruolo da villain, come annunciato mesi
fa.
Dunque il team
comprenderebbe Black Canary, Huntress, Cassandra Cain, Harley
Quinn e Renee Montoya. Nessuna menzione di Barbara Gordon, né della
sua controparte Batgirl, ma ovviamente si attendono conferme
ufficiali.
Il due volte premio Oscar
Barry Jenkins (Miglior Film e Miglior
Sceneggiatura Non Originale per Moonlight) è
tornato dietro la macchina da presa per adattare il romanzo
di James Baldwin, If Beale Street Could
Talk, che sarà presentato in anteprima mondiale al
Festival di Toronto.
Nel frattempo Annapurna Pictures,
che distribuirà il film in autunno, ha diffuso il primo trailer
ufficiale.
If Beale Street Could Talk – il
trailer
Il romanzo originale racconta la
relazione tra una ragazza di diciannove anni di nome Tish, il cui
vero nome è Clementine, e uno scultore di ventidue anni di nome
Fonny, il cui vero nome è Alonzo. I due si fidanzano e
successivamente lei rimane incinta, ma quando Fonny viene
ingiustamente accusato di aver stuprato una donna portoricana,
verranno alla luce questioni di razzismo da parte di un
poliziotto…
Nel cast Kiki
Layne, Stephan James, Colman
Domingo, Dave Franco, Diego
Luna e Pedro Pascal.
Uno dei cameo più inaspettati di
Avengers: Infinity War è
stato rivelato da Joe Russo durante il commento
audio del film che troverete nella versione in Digital HD, relativo
alle scene iniziali con l’incontro-scontro fra
Thanos e i sopravvissuti asgardiani.
Se ricordate bene, nel prologo è
udibile un messaggio radio che dice “Questo è
un rifugiato Asgardiano. Siamo sotto assedio. Ripeto, siamo sotto
assedio. I motori sono morti. Fallimento del supporto vitale.
Richiesta di aiuto da qualsiasi nave nel raggio d’azione. Il nostro
equipaggio è composto da famiglie asgardiane, qui abbiamo
pochissimi soldati.” Ebbene la voce apparteneva
a…Kenneth Branagh!
Joe Russo ha così commentato il cameo:
“Abbiamo avuto questa idea tardi
rispetto al piano editoriale, cioè chiedere al grande Sir Kenneth
Branagh di essere nel film e dare voce alla chiamata di soccorso
iniziale“.
Di seguito invece trovate una scena
eliminata che vede protagonisti l’Ordine Nero a
caccia di Visione e Wanda
Maximoff per la ricerca della gemma della mente (inclusa
nella versione blu-ray del film).
La sinossi: Un viaggio
cinematografico senza precedenti, lungo dieci anni, per sviluppare
l’intero Marvel Cinematic Universe,
Avengers: Infinity War di Marvel Studios porta sullo schermo il
definitivo, letale scontro di tutti i tempi. Gli Avengers e i loro
alleati supereroi devono essere disposti a sacrificare tutto nel
tentativo di sconfiggere il potente Thanos prima che il suo attacco
improvviso di devastazione e rovina metta fine
all’universo.
Sembrerebbe ormai
imminente un annuncio ufficiale su The
Batman, il progetto di casa DC che riavvierà il franchise
del crociato di Gotham affidato a Matt Reeves.
Proprio il regista ha
rivelato nelle ultime ore diverse informazioni sul film e sul tono
che avrà, oltre a confessare che ci sono stati dei contatti con
Ben Affleck (molti lo davano fuori dalla
produzione), ma non è chiaro se l’attore sarà o meno coinvolto
nella parte “creativa”.
Per quanto riguarda
l’ipotesi di un collegamento con l’universo cinematografico DC,
Reeves ha spiegato che “la pellicola si legherà in vari modi anche al DCEU, perché è un
tassello di un grande puzzle. Ma non posso dire altro per
ora“. Insomma, le voci circa la sua indipendenza dal mondo di
Wonder Woman, Aquaman o The
Flash potrebbero non essere state vere.
Sul tono della pellicola e le fonti
di ispirazione, il regista ha parlato di “un tentativo di
rendere al pubblico un punto di vista definitivo sulla storia di
Batman, con l’eroe che intraprende un’indagine e un viaggio nel
crimine di Gotham. Per fare ciò ho dovuto tuffarmi nei fumetti e
rivisitare tutte le mie storie preferite […] Per ora posso dire che
il film non continuerà ciò che Christopher Nolan aveva fatto con la
trilogia del cavaliere oscuro, ma che proverà a realizzare qualcosa
di nuovo e interessante“.
E alle voci secondo cui The
Batman si sarebbe basato sui fumetti di Anno Uno (la
serie di Fran Miller pubblicata nel 1990),
Reeves risponde che “Non ci stiamo ispirando a
nessun testo particolare, anche se amo Anno Uno ed è uno dei miei
preferiti. Vogliamo concentrarci in modo specifico su un racconto
che definisce il personaggio e che è molto personale per lui.
Ovviamente non sarà una origin story, ma una storia
emozionante…“
Come riportato nelle ultime
settimane, The Batman potrebbe riavviare il
franchise sul crociato di Gotham senza Ben
Affleck, dunque è ormai certa la ricerca di un altro
interprete che possa raccogliere l’eredità dei suoi colleghi e dare
nuova linfa al personaggio.
Come questo
film si inserirà, o meglio, si legherà al DC
Extended Universe (che comprende
anche Aquaman, Wonder Woman
2 e The Flash) non è ancora
chiaro.
La produzione
di The Batman è slittata al
2019, dunque la speranza di vederlo presto sul grande schermo
è sfumata e toccherà attendere almeno il 2020.
L’”incidente” di percorso
riguardante i baffi rimossi digitalmente dal volto
cdi Henry
Cavill durante il reshoot
di Justice League è presto
diventato motivo di risate e polemiche per il web, secondo cui la
Warner Bros. non avrebbe svolto un lavoro sufficientemente
passabile con gli effetti speciali.
Tutta l’operazione “baffi” venne
spiegata dalla produzione nelle settimane successive all’uscita del
film, affermando che la Paramount aveva respinto l’offerta della
Warner Bros. di aggiungere in cgi i baffi per le riprese
di Mission Impossibile: Fallout, così da poterlo radere durante le
scene aggiuntive di Justice League.
A fare ulteriore chiarezza e a
mettere un punto definitivo sulla questione ci ha pensato il
regista di Fallout, Christopher
McQuarrie, durante una recente intervista:
“Quando
è arrivata la richiesta da parte della Warner Bros. per il reshoot
di Justice League, Charles Roven mi ha chiamato e ha detto:
“Abbiamo bisogno del tuo aiuto e dobbiamo radere i baffi di Henry
[Cavill] per queste riprese. Gli risposi che naturalmente avrei
fatto tutto il possibile per aiutarli, ma che dovevo anche pensare
al nostro film. Così cercai di parlare con tutti e capire quale
sarebbe la programmazione […] La soluzione sarebbe stata far
ricrescere i baffi di Henry e poi riempire digitalmente ciò che
mancava, però dei baffi finti in primo piano su un obiettivo da
75mm sembreranno sempre un paio di baffi finti.“
“Successivamente abbiamo offerto il nostro compromesso,
calcolando i soldi necessari per questa operazione, e si aggiravano
intorno ai 3 milioni di dollari per gli effetti visivi. Ecco quanto
sarebbe costato aggiungere digitalmente i baffi di Henry Cavill, quindi abbiamo detto di sì alla
proposta della Warner. A quel punto la Paramount Pictures è entrata
in scena e si è categoricamente rifiutata.“
Justice
League è disponibile dal 21
Marzo nei formati DVD, Blu-ray,
Blu-ray 3D e in 4k Ultra HD, distribuito
da Warner Bros. Entertainment Italia.
Diretto da Zack
Snyder, il film presenta una invidiabile lineup di
SuperEroi DC: Ben Affleck nei panni di
Batman, Henry Cavill come Superman, Gal
Gadot nel ruolo dell’irresistibile Wonder
Woman, Ezra Miller come The
Flash, Jason Momoa nei panni di
Aquaman e Ray Fisher come Cyborg.
I Contenuti
Speciali delle edizioni Blu-ray permetteranno ai
fan di scoprire tutti i segreti della Justice League, conoscere
meglio i nuovi membri, il loro lavoro di squadra e la tecnologia
che dà loro una marcia in più. L’edizione 4k Ultra HD del fim
contiene anche il disco Blu-ray, oltre ad una scena inedita non
presente nel film al cinema.
A sei anni dal suo annuncio
ufficiale, Andy Serkis potrà finalmente mettere
mani al progetto di una vita e dirigere così il suo adattamento de
La Fattoria degli Animali. Il film è stato
acquistato da Netflix, ma non è ancora chiaro se ci sarà
una limitata release anche nelle sale.
Serkis produrrà la pellicola con la
sua Imaginarium, insieme a Matt Reeves, Rafi Crohn, Adam
Kassan e Jonathan Cavendish. Vi ricordiamo che pochi giorni fa il
regista ha siglato un altro accordo con il colosso dello streaming
per la distribuzione di Mowgly, live action basato
sul Libro della Giungla.
Andy Serkis alla regia di La
Fattoria degli Animali
Originariamente, ovvero ai tempi
dell’acquisizione dei diritti da parte dello stesso Serkis,
La Fattoria degli Animali avrebbe dovuto
trasformarsi in una serie televisiva, progetto poi abbandonato.
“Siamo
molto entusiasti di aver finalmente trovato la perfetta casa
creativa in Netflix per questo adattamento del romanzo di George
Orwell“, ha scritto il regista in un comunicato, “Oltre a
questo, lavorare di nuovo con il mio grande amico Matt Reeves,
dotato di un’acuta sensibilità e di intelligenza narrativa, è
davvero lo scenario migliore per portare sullo schermo questa
favola“