Il primo spin-off del franchise di
Fast and Furious prende vita e si intitolerà
Hobbs e Shaw, proprio come i due personaggi
interpretati da Dwayne Johnson e Jason
Statham nella serie con Vin Diesel. Sono
proprio i due personaggi a comparire nella prima immagine ufficiale
del film condivisa da The Rock su Instagram.
A quanto pare, i due personaggi
andranno un qualche modo d’amore e d’accordo nel film che li vedrà
lavorare insieme. Ecco la foto di seguito:
Vi ricordiamo che il progetto era
in cantiere da diversi mesi in casa Universal, con la sceneggiatura
che verrà curata da Chris Morgan e gli
attori protagonisti già confermati nel cast.
Nello
spin-off Fast
& Furious Presents: Hobbs & Shawvedremo l’agente
dei servizi segreti diplomatici Hobbs formare un’improbabile
alleanza con uno dei suoi nemici storici, ovvero Shaw.
In una recente
intervista, Dwayne Johnson aveva
consolidato il suo affetto per la saga, mostrandosi però piuttosto
incerto su un suo eventuale ritorno in Fast & Furious
9:
“Non c’è
altro franchise che mi stia più a cuore di questo. Per
l’incredibile team ci lavora, per la Universal che è stata un
ottimo partner, e per le mie fantastiche colleghe che amo alla
follia. Il discorso cambia per i miei colleghi uomini […] Alcuni si
comportano da uomini e da veri professionisti, mentre altri
no.“
Vi ricordiamo
che Fast and Furious 9 arriverà
al cinema il 19 aprile 2019, mentre Fast and Furious
10uscirà il 2 aprile 2020.
Stando alle prime immagini di
Avengers 4, diffuse in maniera non
ufficiale in rete, abbiamo la conferma che Thanos utilizzerà una
nuova arma nel film che chiuderà la Fase 3 del
Marvel Cinematic
Universe.
Su Reddit è
comparsa infatti una foto che raffigura la stessa spada di Thanos
che avevamo già visto in un leak qualche
mese fa. Dopo brevi apparizioni nel corso degli anni,
Infinity War ha dato la possibilità al pubblico di
vedere finalmente il Titano Pazzo in versione integrale. Nel film,
il villain, che si è rivelato essere il vero e proprio
protagonista, colleziona le sei Gemme dell’Infinito e compie la sua
missione, schiocca le dita e disintegra metà degli esseri viventi
in tutta la galassia, nonostante gli sforzi di Iron Man e
compagnia. Nello schiocco di dita, però, il Guanto dell’Infinito si
danneggia, pare irrimediabilmente.
Quando i Vendicatori si saranno
ripresi dallo shock di aver visto i loro amici diventare polvere,
si riameranno contro Thanos che li aspetterà impugnando una nuova
arma, in battaglia. Si tratta di una spada a doppia lama. Una nuova
occhiata all’artwork di Avengers 4 comparso su
Reddit oggi, rivela l’arma. Thanos ritornerà ad
indossare l’armatura, impugnando anche una spada a doppia lama.
Aspettiamo di vedere l’immagine ufficiale, intanto sappiamo che la
“nuova” versione del Titano Pazzo sarà ancora più pericolosa per i
Vendicatori.
Avengers 4 arriverà al
cinema ad Aprile 2019, sarà diretto da Anthony e Joe
Russo e porterà a conclusione la Fase 3 del
Marvel Cinematic
Universe.
Nel cast del
film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo,
Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch,
Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth
Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave
Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner,
Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.
The Wife – Vivere
nell’ombra è il film che forse verrà ricordato per essere
stato quello che ha fatto vincere a Glenn Close un premio Oscar, un riconoscimento
che vale molto di più di un premio alla carriera, perché, nel caso
si verificasse davvero, sarebbe un premio alla performance, al
personaggio, alle leve che questo smuove sotto l’apparente
tranquillità di un film classico e per certi versi
rassicurante.
Diretto da Björn
Runge, The Wife – Vivere nell’ombra
racconta di una coppia avanti con gli anni, affitata e
reciprocamente devota, che viene investita da una notizia
elettrizzante: Joe Castleman (Jonathan Pryce) sarà
insignito del premio Nobel per la letteratura. Lui è infatti un
celebre scrittore, famosissimo e apprezzato, e al suo fianco, Joan
è la moglie colta, devota e sempre presente, la compagna perfetta
per un uomo dall’ego smisurato eppure sempre dolce e grato alla
donna che gli è accanto da una vita.
Su queste premesse, The
Wife si candida ad essere un film classico, scolastico
quasi, basato sulla linearità della trama, la bravura degli attori
e l’impianto teatrale, che si sviluppa in ambienti/scene che
mettono in gioco segreti e tensioni. Tuttavia, la scrittura attenta
e le vie laterali con cui regia e sceneggiatura ci portano al vero
twist, a fine film, indicano un percorso nascosto, una strada che
diventa estremamente chiara una volta che viene smossa la polvere
che la ricopre.
Perché il film va davvero a
smuovere e scoprire il ruolo della donna al fianco del suo uomo,
punta il dito contro il maschilismo più assurdo e radicato in
moltissima parte della popolazione femminile: il maschilismo
avvinghiato alla testa delle donne stesse, che si sentono non
abbastanza, non adeguate, bisognose, dipendenti, pur essendo spesso
soltanto accanto all’uomo sbagliato che non è in grado di farle
splendere per ciò che sono, per paura di una propria carenza.
E così Joan diventa un simbolo, una
donna che vive tutta la vita in funzione di un uomo che ritiene
migliore di lei, forse, o che semplicemente le fa comodo assistere
fino a che, alla fine, il riconoscimento supremo (il Nobel) non fa
scattare un click nella sua testa, quando ormai è troppo tardi. E
così la protagonista si trova a fare la scelta che ha rimandato per
tutta la sua vita.
Elemento di disturbo, sasso che
cade al centro del lago e fa increspare le onde della tranquilla
esistenza di Joan è il giornalista interpretato da
Christian Slater che, come un tarlo, si insinua
nella convinzione granitica della protagonista e regala al film
anche momenti di tensione, inaspettati, che conferiscono al film
tono più oscuro di quanto ci saremmo aspettati.
Con The Wife – Vivere
nell’ombra, Glenn Close consegna al
pubblico, nell’epoca del me too, un ritratto che racchiude la
rivoluzione nella rivoluzione, una scossa, un presa di coscenza, la
rappresentazione di un modello di donna diffuso e nascosto,
nell’ombra dei secoli. Ogni sorriso tirato, ogni lacrima
trattenuta, ogni gesto interrotto è un muro che cade, un macigno
che rotola via da secoli di quella sottomissione quasi cercata,
verso la consapevolezza.
Tra un universo condiviso preciso
come un orologio al quarzo (quello dei Marvel Studios) e un altro che sta
crollando, sgretolatosi sotto il peso di decisioni sbagliate e
operazioni cinematografiche frettolose (quello Warner/DC), un modello di successo e uno
di insuccesso, la SONY ha raccolto la sua unica
possibilità di mettere insieme un franchise dedicato ai supereroi,
dopo aver deciso di condividere con la Marvel lo sfruttamento
cinematografico di Spider-Man; lo fa con l’arma
più tagliente che possiede, dopo lo spara ragnatele, ovvero la sua
nemesi, Venom.
È con un film dedicato al simbionte
alieno, diretto da Ruben Fleischer (Zombieland,
Gangster Squad), che si avvia questo nuovo
ambizioso progetto, spalancando le porte dell’immaginazione a una
miriade di possibilità creative.
Non devono essere
sembrate però tali, queste possibilità, a chi, alla
SONY, ha ideato e scritto il film, che conserva le
origini aliene del
simbionte e ne fa una storia di supereroi fuori dal tempo.
Venom sembra un cugino stretto del
Daredevil con Ben Affleck, e che ripresenta tutte le
ingenuità e la bellezza “infantile” di quel film. Questa direzione
scelta dalla produzione (Avi Arad, Matt Tolmach e
Amy Pascal) conserva un certo fascino, soprattutto
nel prologo del film e nel concitato finale, ma per tutta la parte
centrale si assiste a un copione già visto, che si affida a
dialoghi banali, sviluppi drammaturgici pigri, un racconto arenato
nei primordi del genere, che sembra aver dimenticato tutta la
storia del cinema che va dagli X-Men di Bryan
Singer agli Avengers
dei Fratelli Russo. Venom arriva
direttamente dagli anni ’90.
Venom, un cinecomic anni ’90
Tom Hardy guida il gruppo di attori di grande
talento mal sfruttati da una scrittura sciatta, che vorrebbe far
passare l’attore britannico come un giornalista operoso, un
“secchione” puntiglioso, spaventato e timoroso, Michelle Williams per una avvocatessa di
successo facile alla rabbia e frettolosa nelle decisioni,
Riz Ahmed come uno scienziato pazzo che sogna un
mondo nuovo per la razza umana. Il corto circuito scatta subito,
nell’istante in cui, nonostante il patto di credibilità che si
stringe con lo spettatore in caso di film con elementi di fantasia,
nessuno, nemmeno gli attori stessi apparentemente, credono anche
solo per un istante in ciò che stanno raccontando.
E certo il doppiaggio, in
particolar modo quello affidato a Adriano Giannini che presta di nuovo la voce a
Tom Hardy, non aiuta il film che, se nelle
situazioni e negli scambi di battute svela un intento comico e
leggero, nelle ambientazioni e nelle vicende è invece un racconto
serio e cupo, rilevando così un dislivello di tono e generando un
effetto di smarrimento.
Gli evidenti problemi non
privano però il film su Venom di un certo fascino,
un’impostazione dell’antieroe che sfiora, nel finale, il buddy
movie in cui Eddie Brock e il simbionte sviluppano un legame
comico che ricorda per brio il miglior Deadpool cinematografico
ma che allo stesso tempo non basta a tenere in piedi una
pellicola.
Venom si affanna
sulle orme di altri, troppo in ritardo per essere ancora
interessante, eppure in qualche modo godibile, come l’ammasso
informe del simbionte, una poltiglia che fatica a prendere forma ma
che riesce, in un modo misterioso, ad attirare lo sguardo.
Netflix svilupperà nuovi film e serie TV
originali tratti dall’amata saga fantasy di C.S. Lewis
“Le cronache di Narnia”.
Sulla base di un accordo pluriennale
con The C.S. Lewis Company, Netflix darà vita alle incredibili
storie ambientate nell’universo di Narnia con nuovi film e serie TV
disponibili in esclusiva per gli utenti di tutto il mondo. I titoli
generati da questa collaborazione saranno produzioni originali
Netflix, Mark Gordon di Entertainment One (eOne), Douglas Gresham e
Vincent Sieber saranno produttori esecutivi delle serie e
produttori dei film. In totale, i romanzi della serie “Le
cronache di Narnia” hanno venduto oltre 100 milioni di copie e
sono stati tradotti in più di 47 lingue in tutto il mondo. Per la
prima volta, grazie a questo accordo, i diritti dei sette libri che
compongono la saga sono proprietà di una sola compagnia.
«Le splendide storie di C.S.
Lewis hanno conquistato il cuore di generazioni di lettori in tutto
il mondo», afferma Ted Sarandos, Chief Content Officer di
Netflix. «Intere famiglie si sono innamorate di personaggi come
Aslan e dell’intero universo di Narnia, siamo molto emozionati
perché Netflix diventerà la loro casa nei prossimi anni».
«È meraviglioso sapere che il
pubblico di tutto il mondo potrà scoprire nuovi aspetti del mondo
di Narnia. Le nuove tecnologie di produzione e distribuzione
avanzata ci consentiranno di far vivere ancora una volta le
avventure dei protagonisti in tutto il mondo», osserva Douglas
Gresham, figlio adottivo di C.S. Lewis. «Netflix rappresenta il
medium migliore per questo progetto, non vedo l’ora di lavorare con
loro per realizzarlo».
«Narnia rappresenta un fenomeno
raro, una storia che supera i confini geografici, amata da diverse
generazioni», afferma Mark Gordon, Presidente e Chief Content
Officer, Film & Television di eOne. «eOne ed io siamo
emozionati di poter collaborare con la C.S. Lewis Company e con
Netflix, che trasformeranno l’universo di Narnia in film e serie
TV. Non potremmo essere più felici di iniziare a lavorare su queste
nuove produzioni».
Ecco il primo trailer di Vice,
il nuovo film di Adam McKay che ha messo Christian Bale di fronte a una nuova prova di
immedesimazione fisica impressionante. L’attore premio Oscar è
stato chiamato questa volta a interpretare Dick
Cheney, vicepresidente degli Stati Uniti durante
l’amministrazione Bush.
Al suo fianco, come si vede dal
trailer, ci sono Sam Rockwell nei panni di Bush
figlio e Amy Adams in quelli della moglie di
Cheney. Alla regia c’è Adam McKay, che dopo
La Grande Scommessa, torna a dirigere Bale e si
porta dietro anche Steve Carell, nei panni di
Donald Rumsfeld.
Vice
racconterà dell’ascesa di Cheney, fino al culmine al fianco di
Bush. McKay ha dichiarato a Deadline di essere affascinato
dalla figura di Cheney: “Nel momento in cui ho iniziato a
scavare nella sua vita, sono rimasto sconvolto scoprendo quanto
abbia contribuito a formare l’America moderna.”
Titanic è il film di James
Cameron che ci ha fatto innamorare dal 1997 e continua a
farlo con le nuove generazioni. L’8, 9 e 10
ottobre si celebra il
ventennale italiano, dato che da noi uscì proprio nel gennaio
del 1998. Titanic è già tornato al cinema in
versione 3D nel 2012, comprovando l’amore del pubblico verso questo
film. Tra tutte le varie proiezioni, Titanic ha incassato
2.187.000.000 dollari, record battuto solo da Cameron stesso grazie
ad Avatar
con 2.788.000.000. Ecco dieci cose che, forse, non sapevate
su Titanic.
Titanic: curiosità
1. La prima scena girata di
Titanic fu quella del ritratto. Per rompere il
ghiaccio, soprattutto tra gli attori Kate Winslet e Leonardo DiCaprio, si decise di girare per
prima la scena del ritratto che, tra le altre cose, ebbe persino
una parte improvvisata. Infatti, quando Jack dice a Rose di
stendersi
DiCaprio sbagliò e disse “Stenditi sul letto… ehm sul
divano”. James Cameron fu conquistato dall’errore,
che in realtà aiutava la scena ad essere persino più naturale, e
decise di conservarla. Ma c’è un’altra curiosità: le mani che fanno
il ritratto a Rose non sono quelle di
DiCaprio ma sono di Cameron stesso. Dato il fatto che
Cameron è mancino, in post-produzione hanno girato le inquadrature
allo specchio. Inoltre,
Leonardo DiCaprio e
Kate Winslet confermarono la partecipazione ben prima
che il copione fosse scritto basandosi sulla sinossi di Cameron, di
165 pagine.
2. I personaggi di
Titanic erano stati inventati. Quando James
Cameron ha iniziato a scrivere il film, aveva pensato ai personaggi
di Jack e Rose come di pura finzione. Solo dopo aver finito la
sceneggiatura ha scoperto che era esistito davvero un J. Dawson che
è morto proprio sul Titanic. Questo J. Dawson, Joseph
Dawson, era nato a Dublino nel settembre del 1888. Il suo corpo era
stato preso e sepolto al cimitero di Fairview Lawn nella Nuova
Scozia con altre vittime del Titanic. Ad oggi, la sua lapide, col
numero 227, è la più visitata del cimitero.
Titanic: film
3. Leonardo DiCaprio non è
stata la prima scelta. Gli studios volevano Matthew McConaughey nei panni di Jack, ma
James Cameron ha insistito per Leonardo DiCaprio. I due poi hanno recitato
insieme in The Wolf of Wall Street nel
2013. Ma ci furono molti altri attori in lista per il ruolo di
Jack: Johnny Depp avrebbe rifiutato (pendendosi poi
amaramente), Christian Bale fece il provino ma venne
scartato, Tom Cruise e Brad Pitt furono invece tenuti in
considerazione per il ruolo. Ma anche
Kate Winslet non fu esattamente la prima scelta: per
il ruolo di Rose vennero considerate anche Cameron Diaz, Drew Barrymore,
Nicole Kidman e
Angelina Jolie. Il resto è storia.
4. Titanic è stato un film
consumato. Per le troppe, tantissime visioni del film,
vennero mandate nei cinema delle pellicole sostitutive. Il film,
rimase primo al box office per circa 15 settimane consecutive, dal
dicembre del 1997 fino all’aprile del 1998. Inoltre,
Titanic fu il primo film ad avere una distribuzione in Dvd
e VHS mentre continuava ad essere proiettato al cinema.
5. È stato realizzato un
Titanic II.Titanic II è un B movie scritto,
diretto e interpretato da Shane Van Dyke: cento
anni dopo l’affondamento del Titanic viene varata una nave, Titanic
II, simile all’originale, che parte per il suo viaggio inaugurale,
seguendo la stessa rotta del Titanic. Ma durante la traversata, la
nave sbatte contro un iceberg a causa nel collasso di un ghiacciaio
di Groenlandia che ha creato uno tsunami.
Titanic: la nave
6. Per realizzare il film,
Cameron ha fatto numerose ricerche. Per realizzare
Titanic, James Cameron ha passato circa cinque anni a fare
delle ricerche sulla nave affondata, per poter, poi, lavorare al
film. Le ricerche si sono basate anche su come doveva essere la
nave nel 1912: infatti, tutte le scene ambientate in quell’epoca
storica, durano complessivamente due ore e 40 minuti, il tempo
esatto in cui il Titanic è affondato, mente l’impatto con l’iceberg
dura circa 37 secondi. Il resto del tempo coincide con
l’ambientazione attuale.
7. Il Titanic continua ad
essere studiato. Studi recenti hanno dimostrato che se il
Titanic avesse preso l’Iceberg frontalmente, invece che di lato,
sarebbe rimasta a galla. In questo caso il Titanic non avrebbe
perseguito i danni che invece ha subito, arrivando a New York
magari con un giorno o due di ritardo.
Titanic: canzone
8. My Heart Will Go
On non avrebbe dovuto esserci in Titanic.
Inizialmente, Celine Dion non voleva registrare il brano My
Heart Will Go On, perché non voleva cantare un’altra canzone
per un film e non le era piaciuto quando lo aveva fatto con James
Horner, a causa dei suoi metodi. Dopo essere stata convinta dal
marito René Angélil, registrò il brano una volta sola, così la
canzone fu messa nei post-credits e poi realizzata a parte. Finché,
alla fine ha avuto il successo che tutti conosciamo. In
un’intervista lo stesso Horner ha affermato che dopo aver dato un
occhio alla prima bozza di Titanic, è tornato a casa e ha scritto
la colonna sonora in venti minuti.
Titanic: Frasi
9. Titanic è entrato nelle
vite di chiunque grazie anche alle sue frasi famose. Tra
le frasi più famose ci sono sicuramente “Dove la porto, signorina?”
“Su una stella”, così come “Signori, è stato un onore suonare con
voi stasera”. Ma anche “Il Titanic era chiamato… la nave dei sogni.
E lo era… lo era davvero”, “Preferisco essere la sua puttana,
piuttosto che tua moglie” e “Sono il re del mondo!”. Di seguito
tutte migliori frasi:
Sono trascorsi 84 anni, e ancora sento l’odore della vernice
fresca. I servizi di porcellana non erano mai stati usati. Nessuno
aveva mai dormito tra quelle lenzuola. Il Titanic era chiamato “la
nave dei sogni”. E lo era. Lo era davvero.
Per gli altri era la nave dei sogni. Per me, era una nave
carica di schiavi, che mi riportava in America in catene. Agli
occhi degli altri ero tutto quello che una ragazza di buona
famiglia doveva essere. Ma dentro, invece, urlavo. (Rose
anziana)
Siamo i figli di puttana più fortunati del mondo, lo sai?
(Jack)
Sono il re del mondo! (Jack) [nel 1912, sulla prua del Titanic]
I’m the king of the world!
Ah, lascia perdere, amico. Dovrai svuotare una miniera di
carbone prima che tu possa avvicinarti a una come lei. (Tommy)
Iceberg! Dritto davanti a noi! (Frederick Fleet)
Sai, credo proprio che questa nave affonderà. Mi è stato
chiesto di darti un piccolo segno della nostra riconoscenza.
[colpisce Jack con un pugno]
Un omaggio del signor Caledon Hockley. (Lovejoy)
Forse si annega meglio con la musica. Adesso so che sto in
prima classe. (Tommy)
Signori, è stato un onore suonare con voi stasera.
(Violinista)
Il cuore di una donna è un profondo oceano di segreti. Ma ora
sapete che c’era un uomo di nome Jack Dawson, e che lui mi ha
salvato, in tutti i modi in cui una persona può essere salvata. Non
ho nemmeno una sua foto. Non ho niente di lui. Vive solo nei miei
ricordi. (Rose anziana)
Per tre anni non ho fatto altro che pensare al Titanic. Ma non
l’avevo capito bene. Non l’avevo vissuto col cuore. (Brock Lovett)
[nel 1996] Three years I’ve thought of nothing except Titanic but I
never got it. I never let it in
Titanic: streaming
10. Titanic è
disponibile in streaming. Per chi non ha mai visto il film
o desidera rivederlo ancora una volta, è possibile recuperarlo in
streaming sulla piattaforma Chili.
Sylvester Stallone
ha scelto Instagram per diffondere le prime immagini di
Rambo 5, il film che lo vedrà tornare nei panni
del veterano a cui, insieme al pugile Rocky, l’attore deve gran
parte della sua fama. Le immagini mostrano Stallone in costume nel
primo giorno di riprese e sempre l’attore a cavallo, mentre torna
nei panni del personaggio.
Il primo elemento che si nota è che
questa volta, John Rambo non porterà i capelli lunghi, tratto
distintivo che lo ha accompagnato sin dal suo esordio, e poi sembra
che il film si intitolerà Rambo: Last Blood, ultimo sangue, a
indicare, forse un definitivo ultimo appuntamento con il ruolo per
Sly.
Sylvester Stallone
è al momento una star molto impegnata. Dopo la rinascita grazie a
Creed, che gli ha fatto guadagnare un Golden
Globes e una nomination agli Oscar. Adesso, mentre è impegnato sul
set di Rambo 5, l’attore e regista arriverà presto
in sala con Creed 2, dove
ritrova Dolph Lundgren nel ruolo di Ivan
Drago, mentre in programma per lui c’è anche I Mercenari
4.
Tutto ciò che sappiamo del film,
finora, è che è stato scritto da Matt
Cirulnick e prodotto dalla Millennium
Media di Avi Lerner e
da Kevin King, mentre è confermato che verrà
sottoposto all’attenzione di papabili finanziatori durante
il Festival
di Cannes.
In Rambo 5 vedremo
il veterano del Vietnam alla ricerca della figlia di un suo caro
amico scomparsa misteriosamente in Messico. Lasciato quindi il
ranch dove si era ritirato, Rambo viaggerà oltre il confine degli
Stati Uniti per ritrovare la ragazza, scoperchiando un segreto giro
di prostituzione gestito da un pericoloso boss del crimine.
Il 4 ottobre arriverà in sala
Venom,
con Tom Hardy nei panni di Eddie Brock, “ospite”
del simbionte alieno che dà il titolo al film. Adesso cominciano ad
arrivare le prime recensioni per la pellicola diretta
da Ruben Fleischer che, in generale,
concordano su quanto il film sia divertente seppure
confusionario.
Ecco alcuni stralci delle
principali testate americane on-line di settore:
Todd McCarthy, THR – L’unico
momento sorprendente di Venom, incredibile, arriva al minuto 71 del
film, quando la vista di un disordinato, sudato e tonico Tom Hardy
ti fa sobbalzare con la consapevolezza che è l’attore perfetto che
un giorno potrebbe interpretare Harvey Weinstein. Per questa
intuizione e solo per questa intuizione, questo film è prezioso.
Nonostante i profitti garantiti derivanti da qualsiasi film con il
marchio Marvel associato, le persone
coinvolte dovrebbero riflettere sulla verità dello slogan
pubblicitario del film: “Il mondo ha abbastanza Supereroi”.
Michael Nordine, IndieWire – Il
mondo avrà pure abbastanza supereroi, ma non ha abbastanza buoni
film sui supereroi. Venom ha un ruolo marginale nel cambiare questa
idea, anche se tecnicamente è un supercriminale, o a voler essere
generosi, un antieroe. La notizia che l’antagonista di Spider-Man
sarebbe stato protagonista di un film indipendente tutto suo con
Tom Hardy come protagonista, è stata accolta calorosamente dai fan.
Ma per ogni Deadpool c’è almeno un Fantastici Quattro.
Alonso Duralde, The Wrap – Se
sostituisci Tom Hardy a Steve Martin in “All of Me” e cambi Lily
Tomlin per una manciata di liquirizia nera masticata, il risultato
è Venom. La differenza è che “All of Me” è un affascinante commedia
screwball, e Venom è il genere di film a fumetti che le persone che
odiano i film di fumetti pensano sia simili a tutti gli altri.
Saltando da una situazione all’altra senza riguardo per la trama o
per i personaggi, questo ritorno sul grande schermo della
leggendaria nemesi di Spider-Man – visto per l’ultima volta in
Spider-Man 3 – è aggressivamente rumoroso e stupido senza essere
molto divertente. È una perdita di tempo (anche se, si spera, un
considerevole giorno di paga) per alcuni attori di grande talento,
ed è la prova che anche la Marvel non sempre ha ragione.
Owen Gleiberman, Variety – In
Venom, la nuova storia d’origine del personaggio a fumetti, Tom
Hardy è afflitto da una forza ultraterrena che invade la sua mente,
il suo corpo, il suo essere. Si chiama il desiderio di agire in
maniera stupida del Metodo. I sintomi, che sono altamente visibili
e drammatici, vanno da una propensione per gli occhi sbarrati alla
tendenza a inghiottire ogni battuta con una sorta di borbottio, in
un modo che fa sembrare Hardy un incrocio tra Marlon Brando e
l’ultimo Adam Sandler.
Peri Nemiroff, Collider – Venom
riesce quasi a farla franca, alla fine, grazie al rapporto tra
Eddie e Vinem stesso, ma poi viene in mente la grande occasione
mancata. Venom sarebbe dovuto essere l’inizio di un franchise
Marvel di qualità targato SONY.
Forse sarà solo il botteghino a decidere il futuro, ma da un punto
di vista della qualità, Venom non dà alla SONY solide basi si cui
costruire.
Tom Hardy, Michelle
Williams, Woody Harrelson, Jenny Slate, Riz Ahmed, Michelle Lee,
Reid Scott, Scott Haze, Sam Medina formano il cast di
Venom, diretto
da Ruben Fleischer e in sala dal 4
ottobre 2018.
Ecco il nuovo trailer di
Spider-Man: Into the Spider-Verse, il nuovo film
animato della SONY che arriva negli Stati Uniti
giusto in tempo per Venom. Il trailer combina
elementi visti in altri trailer promozionali a scene mostrate
durante il San Diego Comic-Con del 2017.
Inoltre il video ci dà la
possibilità di dare uno sguardo a diversi personaggi del film, che
non avevamo ancora visto e ci mostra Peter Parker
e Miles Morales insieme.
In italiano:
Phil Lord e Christopher
Miller, le menti creative dietro a The Lego
Movie e 21 Jump Street, mettono il loro
talento al servizio di una nuova versione di un diverso universo di
Spider-Man, con uno stile visivo innovativo, primo nel suo
genere.
Spider-Man: Into the
Spider-Verse introduce Brooklyn e l’adolescente
Miles Morales, e le possibilità senza limiti dello
Spider-Verse, dove più di uno può indossare la
maschera.
Nel cast vocale del film ci
sono: Shameik Moore, Hailee Steinfeld, Mahershala Ali,
Jake Johnson, Liev Schreiber, Brian Tyree, Henry Luna, Lauren
Velez, Lily Tomlin, Nicolas Cage, John Mulaney, Kimiko
Glenn.
Sta per iniziare il New York
Comic Con 2018, dodicesima edizione della convention
annuale dedicata a fumetti, graphic novel, anime, manga,
videogiochi, collezionismo, ma anche ad anteprime cinematografiche
e televisive legate alla cultura pop.
L’evento si svolgerà, come di
consueto, nella Grande Mela dal 4 al 7 ottobre al
Jacob K. Javits Convention Center, e se non avete idea di quali
titoli seguire e quali saranno i più interessanti di questa tre
giorni, vi lasciamo di seguito un piccolo recap:
Good Omens e American Gods
Tra i titoli più attesi della
stagione televisiva ci sono sicuramente i due adattamenti dei due
romanzi di Neil Gaiman; ovvero American Gods
(arrivata alla seconda stagione) e Good Omens
(nuovo titolo sempre prodotto da Amazon Studios,
con cui l’autore ha firmato un contratto di esclusiva).
Previsto quindi l’atteso panel con
la partecipazione dello stesso Gaiman sabato alle ore 10 al Madison
Square Garden, dove Amazon riserverà ai fan una “experience” da non
perdere.
Sui nuovi episodi di
American Gods c’è ancora poco da dire, e dalla
scorsa edizione del New York Comic non è trapelata nessuna
informazione. Sappiamo che la produzione ha subito vari ritardi a
causa del cambio degli showrunner. Sarà una stagione all’altezza
della prima? Lo scopriranno i partecipanti alla proiezione di
venerdì prossimo fissata per le 13.30 presso la Hammerstein
Ballroom.
DC Vertigo
La DC Comics
presenterà al New York Comic Con 2018 i suoi nuovi progetti che
andranno a “rivitalizzare” l’impronta della divisione
Vertigo sui fumetti originali. Il primo dei titoli
di prossima uscita sarà Bordertown, di cui è stato
già pubblicato il primo numero, mentre i fan potranno incontrare
alcuni degli autori di serie originali come Hex
Wives, Safe Sex, Goddess
Mode e High Level, oltre a
Sandman Booksof Magic e
Lucifer. Il panel è in programma venerdì 5 ottobre
alle 11.15 nella sala 1A21.
Doctor Who
Come saprete la nuova stagione di
Doctor Who
(l’undicesima) debutterà fra pochi giorni, ma i fan accorsi a New
York potranno averne un assaggio in esclusiva il 7 ottobre alle
13.45 presso il Madison Square Garden in contemporanea con la messa
in onda televisiva.
Più tardi è prevista una round table
con il produttore esecutivo Paul Stevens, il nuovo
showrunner Chris Chibnall e il 13° Dottore in
persona, Jodie Whittaker.
Ghost in the Shell: Global Neural Network
Nel 2016 la
Kodansha rilasciò la raccolta Attack on
Titan Anthology, in cui i migliori artisti di fumetti
internazionali presentavano le loro creazioni sul famoso manga
Attack on Titan. Quest’anno però verrà lanciato un
progetto simile su un manga ancora più celebre, ovvero
Ghost in the Shell.
L’antologia si chiama Ghost
in the Shell: Global Neural Network e sarà in vendita
dal 21 ottobre, tuttavia i partecipanti del New York Comic Con 2018
potranno acquistarla allo stand 2109 della Kodansha. I fumettisti
Alex DiCampi, Brenden Fletcher,
David Lopez e Babs Tarr saranno
inoltre protagonisti di un panel ufficiale fissato per sabato 6
ottobre alle 16.00 nella sala 1A24.
Dragon Trainer 3
Dragon Trainer 3: Il Mondo
Nascosto arriverà nelle sale soltanto a febbraio 2019
(il 31 gennaio in Italia), ma la Dreamworks ha
preparato un regalo per i partecipanti del New York Comic Con: si
tratta di un panel in programma per domenica 7 ottobre alle 12.30
nella sala Hulu al Madison Square Garden, dove sarà presente il
regista Dean DuBois insieme a diversi ospiti a
sorpresa per discutere del film e rivelare footage inedito.
Spider-Man: Into the Spider-Verse
Uno dei film d’animazione più attesi
dell’anno, ovvero Spider-Man: Into the
Spider-Verse, sarà protagonista sabato al Madison Square
Garden durante il panel fissato per le 11.30. E sebbene
l’organizzazione debba ancora annunciare i presenti all’evento,
sappiamo che si attendono footage mai visti e un’ora e mezza per
intrattenere i fan…
DC Nation
Se il San Diego Comic Con è il luogo
dove vengono dati gli annunci più importanti sul cinema, il Comic
Con di New York è forse la convention più attesa per quanto
riguarda il mondo dei fumetti. Presente quest’anno – come di
consueto – anche la DC Comics, che condurrà
diversi panel con gli sceneggiatori Geoff Johns,
Brian Michael Bendis e Tom
King.
In particolare, ci si concentrerà
sui prossimi progetti di DC Nation, con
Dan DiDio, Adam Glass,
Rob Venditti, Joshua Williamson,
Kelly Sue DeConnick ed Emanuela
Lupacchino. Appuntamento a domenica 7 ottobre, ore 16.30
nella sala 1A21.
Marvel
Un altro ospite atteso del New York
Comic Con 2018 è ovviamente la Marvel, che ha in
programma ben 15 panel spalmati su tutto il weekend. Tra questi
ricordiamo la presentazione della terza stagione di Daredevil e
alcune succose anticipazioni per Marvel Comics: Next Big Thing.
Jason Aaron, Dan Slott, Donny Cates
e Gerry Dugan annunceranno i loro nuovi progetti nel panel del 6
ottobre alle ore 16.30 al Main Stage 1D.
Macchine Mortali
Un altro titolo molto atteso della
stagione è senza dubbio Macchine
Portali (Mortal Engines), adattamento
cinematografico dell’omonimo romanzo di Philip
Reeve scritto e prodotto da Peter
Jackson. Andy Serkis modererà il panel
sul film in cui interverrà il regista Christian
Rivers, gli sceneggiatori e alcuni membri del cast.
Appuntamento fissato al venerdì 5 ottobre, ore 12, al Madison
Square Garden.
Netflix
Netflix sarà
uno dei protagonisti di questa edizione del Comic Con di New York
con un panel ricchissimo di novita venerdì 5 ottobre al Main Stage
1-D.
Gi amanti dei fumetti potranno dare
un primo sguardo alla serie Umbrella Academy,
a Le terrificanti avventure di
Sabrina, The Haunting of Hill
House e The Dark Crystal: Age of
Resistance!
She-Ra and the Princesses of Power
L’imminente reboot di
She-Ra della Dreamworks Animation
è tra i titoli più attesi al Comic Con, dal momento che non è stato
rivelato ancora nessun contenuto ufficiale.
Saranno presenti i creatori insieme
ai doppiatori Aimee Carrero e Karen Fukuhara, oltre ad alcuni
ospiti a sorpresa durante il panel delle 15.00 nella Hammerstein
Ballroom.
Twisted Toonz
Da segnare anche il panel di
Twisted Toonz, a cui parteciperanno gli attori
Steve Blum, Gray DeLisle, Richard Horvitz, Phil LaMarr, Mary
Elizabeth McGlynn e Janet Varney. Grande attesa per il tema di
quest’anno, che scopriremo il 6 ottobre alle 12.45 sul Main Stage
1-D.
What We Do In The Shadows
FX presenterà finalmente in
anteprima la serie televisiva basata sul cult What We Do in
the Shadows di Taika Waititi,
e cosa c’è di meglio se non il palco del New York Comic Con?
Waititi ci sarà, insieme ai colleghi
produttori Jemaine Clement e Paul
Simms, per rispondere alle domande dei fan dopo la
proiezione del primo episodio dello show che andrà in onda in
primavera.
Ralph Spaccatutto 2
Ralph Spaccatutto
2 è forse uno dei sequel più attesi dell’anno, visto
il successo ottenuto dal primo capitolo, e ogni fan spera che sia
all’altezza con nuove appassionanti avventure nel mondo dei
videogiochi.
C’è grande emozione dunque per il
panel che si terrà venerdì 5 ottobre alle ore 14.45 nella Room 1A06
con i registi Rich Moore e Phil
Johnston che parleranno della realizzazione del film
e mostreranno nuovi filmati.
Amazon Studios
annuncia di aver finalizzato un accordo con Neil
Gaiman, scrittore visionario e pluripremiato. Neil
Gaiman, autore dell’attesissima serie Amazon
OriginalGood
Omens, e vincitore del premio letterario Hugo per
American Gods, lavorerà in esclusiva con gli
Amazon Studios per la creazione di serie
televisive che saranno rese disponibili a livello globale su
Amazon
Prime Video in più di 200 paesi e territori.
“Neil Gaiman è uno scrittore
dal talento eccezionale che è in grado di creare mondi unici, multi
dimensionali e narrativamente ineguagliabili” sostiene
Jennifer Salke, Head of Amazon Studios. “I
suoi fan sono appassionati ed entusiasti e siamo fortunati di poter
condividere il suo talento con tutto l’audience di Prime Video”
“Mi sono deciso ad
accettare questo incarico dopo aver lavorato splendidamente con il
team di Amazon per la realizzazione di Good Omens”
sostiene Gaiman. “Sono persone entusiaste, intelligenti e non
erano intimoriti da Good Omens, un prodotto così diverso dagli
altri.Volevano creare qualcosa di unico ed eccitante. Sono
emozionato all’idea di avere una casa in Amazon dove potrò fare
televisione come nessuno l’ha mai vista prima, non come Good Omens
ma sicuramente inusuale e divertente”
Accreditato come uno degli autori
di fumetti moderni, Gaiman è uno scrittore prolifico il cui lavoro
– tra cui prosa, poesia, film, giornalismo, fumetti, testi di
canzoni e dramma – attraversa generi e raggiunge il pubblico di
tutte le età.
Neil Gaiman
Ha iniziato la sua carriera in
Inghilterra come giornalista e biografo, prima di dedicarsi alla
sua graphic novel Violent Cases, la prima di molte collaborazioni
con l’artista Dave McKean, che ha portato alla pubblicazione di
Black Orchid grazie a DC Comics. Dopo Violent Case e Black Orchid è
la volta di Sandman, fumetto che ha ricevuto numerosissimi premi
tra cui il World Fantasy Award for Best Short Story, il primo
fumetto ad avere mai ricevuto un premio letterario. Per il 25esimo
anniversario di Sandman, Gaiman ha scritto Sandman: Overture, che è
stato il besteseller numero uno in classifica per il New York Times
e ha vinto nel 2016 il premio Hugo Award for Best Graphic
Novel.
Coraline di Gaiman ha vinto molti
premi incluso il British Science Fiction Award, è stato adattato a
musical da Stephin Merritt ed è stato l’ispirazione per il film di
animazione diretto da Henry Selick che si è assicurato un BAFTA
come miglior film di animazione e ha ricevuto una nomination agli
Oscar sempre nella stessa categoria. Il suo romanzo The Graveyard
Book, che ha vinto in Inghilterra la Carnegie Medal e in USA la
Newbery Medal, il premio più alto per la letteratura dei bambini, è
già in fase di adattamento per un film.
Gaiman ha scritto il copione
originale per la serie televisiva BBC Neverwhere; il primo
lungometraggio di Dave McKean, Mirrormask, per la Jim Henson
Company, e ha co-scritto la sceneggiatura di Beowulf di Robert
Zemeckis. Ha prodotto Stardust, il film di Matthew Vaughn basato
sul suo libro. Ha scritto e diretto due film: A Short Film About
John Bolton e per Sky Television’s Statuesque. Il suo romanzo
American Gods è stato adattato per Starz e il suo personaggio di
The
Sandman è stato adattato per Lucifero della FOX.
È l’autore più venduto secondo il
New York Times con i romanzi Neverwhere, Stardust, American
Gods, Anansi Boys, L’oceano alla fine della corsia
(vincitore del National Book Award in UK Book Awards 2013) e
Good Omens (con Terry Pratchett), così come le
raccolte di racconti Smoke and Mirror, Fragile Things e Trigger
Warning. La sua prima raccolta di cortometraggi, Smoke and Mirrors:
Short Fictions and Illusions, è stata nominata per i MacMillan
Silver Pen Awards del Regno Unito come la migliore raccolta di
racconti dell’anno. Il suo libro più recente, Norse Mythology, è
diventato un bestseller internazionale e un fenomeno editoriale
Le sue collezioni e libri
illustrati per i giovani lettori includono: M is for Magic; la
trilogia di Interworld, co-autore di Michael Reaves; The Day I
Swapped My Dad for Two Goldfish; The Wolves in the Walls – che è
stato trasformato in un’opera dallo Scottish National Theatre; il
Crazy Hair selezionati da Greenaway, illustrati da Dave McKean; The
Dangerous Alphabet, illustrato da Gris Grimly; Blueberry Girl; e
Instructions, illustrato da Charles Vess, e il Bestseller vincitore
di Greenaway The Sleeper and the Spindle, illustrato da Chris
Riddell.
La storia
dei cinecomicDC è
costellata da molti successi e grandi incassi al box office, anche
quando questo genere di film non riusciva a smuovere grandi fette
di pubblico e a registrare numeri da capogiro.
Tuttavia se ne ricordano alcuni che
non hanno generato profitto a fronte dei budget stellari, un po’
per colpa della strategia di marketing, un po’ a causa di storie
poco interessanti o delle visioni contrastate dei registi. Fatto
sta che nell’ultimo ventennio ci sono diversi esempi di fallimento
che molti fan tendono a dimenticare.
Ecco allora di
seguito 10 cinecomic DC che si sono
rivelati perfetti flop al botteghino mondiale:
Catwoman
Uscito nel 2004, il film diretto da
Pitof vedeva protagonista Halle
Berry nei panni di Catwoman, personaggio
ricorrente nei fumetti DC e “complicato” interessa amoroso di
Batman. All’epoca non esisteva ancora un universo condiviso al
cinema, dunque ogni adattamento cinematografico viveva un’esistenza
a sé.
Cosa non funzionò in Catwoman fu la
mancanza totale di aderenza al fumetto originale, e una libertà
creativa che non corrispose mai a qualcosa di veramente funzionale
alla supereroina. Di fatto quasi ogni aspetto del film venne
criticato, su Rotten Tomatoes raggiunge un misero
9% e riguardo gli incassi raggiunse la soglia degli 82 milioni di
dollari in tutto il mondo, non riuscendo a recuperare un budget di
100 milioni.
Lanterna Verde
Per l’adattamento di
Lanterna Verde, nel 2011 la Warner Bros. sborsò la
modica cifra di 200 milioni di dollari, ma nonostante gli sforzi di
Ryan Reynolds, il film è risultato essere una
delle più grandi delusioni di casa DC al botteghino, riuscendo a
guadagnare solo 219 milioni in tutto il mondo.
Se consideriamo poi i 100 milioni
spesi per la campagna marketing, fallimentare visti i risultati,
Lanterna Verde si può considerare senza dubbio un
sonoro flop.
Jonah Hex
Nonostante avesse a disposizione
attori di talento come Josh Brolin, John
Malkovich e Michael Fassbender,
Jonah Hex riuscì a incassare poco meno di 11
milioni in tutto il mondo contro un budget di produzione che
ammontava a 47 milioni.
Per Brolin si trattava del primo
cinecomic della carriera (dopo avrebbe recitato in Sin
City, Infinity War e Deadpool
2), interpretando il protagonista del titolo, tuttavia non
ha mai avuto problemi nel dire di aver odiato il film.
Steel
Basato sul personaggio omonimo dei
fumetti DC, Steel portava al cinema la storia di
un progettista di armi decide di forgiare un’armatura per
intraprendere la propria lotta contro il crimine.
La sua controparte originale veniva
introdotta in La morte di Superman, dove era una
rivisitazione dell’eroe popolare John Henry.
Purtroppo questo cinematografico ha
cambiato notevolmente alcuni dettagli rispetto ai fumetti,
alterando la storia di origine di Steel e
interrompendo la connessione con gli altri personaggi di DC.
Inoltre, nonostante partisse da un
budget modesto di 16 milioni, riuscì a incassare solamente 1,7
milioni di dollari in tutto il mondo.
The
Spirit
Dopo aver co-diretto nel 2005
Sin City del 2005 insieme a Robert
Rodriquez, Frank Miller si gettò nella
regia in solitario di The Spirit tre anni dopo.
Sfortunatamente per lo scrittore di fumetti, il film non si rivelò
il successo sperato, incassando soltanto 39 milioni contro un
budget di 60 milioni.
E mentre alcuni critici elogiavano
l’aspetto estetico – simile allo stile adottato da Sin
City – il cinecomic venne criticato per la mancanza
del fattore emotivo.
Supergirl
Il primo lungometraggio di supereroi
ad avere come protagonista una donna, non si rivelò affatto un
successo, incassando solo 14,3 milioni contro un budget di
produzione di 35 milioni.
Parliamo di
Supergirl, il film uscito nel 1984 e interpretato
Helen Slater, dove si raccontavano le origini di
Kara Zor-El, una kryptoniana che sulla Terra si afferma come
Supergirl.
Superman IV
Ancora oggi Christopher
Reeve è considerato una delle più grandi incarnazioni
dell’iconico personaggio DC. Tuttavia il pubblico continua ad
evitare di parlare del terzo del quarto film di
Superman, considerati “imbarazzanti” rispetto ai
primi due capitoli sul figlio di Krypton.
L’insuccesso maggiore viene però
registrato da Superman IV, le cui cifre incassate
non riuscirono a risanare la spesa di oltre 17 milioni di
produzione. Più tardi Reeve si disse pentito di aver
partecipato al film.
Batman & Robin
Anche se alla fine Batman &
Robin finì per recuperare il suo intero budget di
produzione di 125 milioni incassando quasi 240 milioni in tutto il
mondo, è ancora oggi difficile definirlo un successo. Il film del
1997 ha infatti deluso le aspettative rispetto ai precedenti film
della franchise, ed è ancora il film di Batman con
il più basso incasso della storia.
The Losers
Basato sull’omonima serie a fumetti
Vertigo (divisione editoriale della DC Comics), The
Losers partiva da un cast stellare composto da
Chris Evans, Zoe Saldana e
Idris Elba (tre futuri membri del MCU).
Tuttavia nessuno di questi talenti è
riuscito a salvare il film dai suoi innumerevoli cliché di cinema
action, mentre a livello nazionale The
Losers ha incassato solo 23 milioni contro un budget
di produzione di 37 milioni.
Justice League
Costato la bellezza di 300 milioni,
Justice League è forse il più
risonante flop della storia DC, avendone incassati “solamente” 657
milioni. Potrebbe sembrare una cifra sufficiente a ricoprire le
spese, tuttavia se pensiamo a quelle investite dalla Warner Bros
per il marketing il discorso cambia.
Oltre al regista Spike Lee, abbiamo avuto il piacere
di intervistare John
David Washington, l’attore protagonista
di BlacKkKlansman, in film
attualmente in sala che è stato acclamatissimo all’ultimo
Festival
di Cannes. L’attore, figlio d’arte ha rivelato
come “Abbiamo una lunga strada di fronte a noi da compiere
contro l’odio e il razzismo, ma il linguaggio è una componente
chiave per superarlo”:
Prodotto dalla stessa squadra
che ha realizzato Scappa – Get Out, film vincitore del premio
Oscar, BlacKkKlansman ci offre un’analisi
inflessibile e assolutamente reale delle relazioni razziali
nell’America degli anni ’70, un’analisi che risulta altrettanto
rilevante nel tumultuoso mondo in cui viviamo oggi.
Il film di Spike
Lee ha vinto numerosi premi tra cui il premio del pubblico
al Festival di Locarno e il Grand Prix Speciale della
Giuria al Festival di Cannes. Protagonisti gli
interpreti John David
Washington, Adam
Driver, Topher
Grace, Corey
Hawkins, Laura
Harrier, Ryan
Eggold, Jaspar Pääkkönen
e Ashlie Atkinson.
Nel film durante primi
anni ’70, un periodo di grandi sconvolgimenti sociali mentre negli
Stati Uniti infuria la lotta per i diritti civili. Ron Stallworth
(John David Washington) è il primo detective afroamericano del
dipartimento di polizia di Colorado Springs, ma il suo arrivo è
accolto con scetticismo ed ostilità dai membri di tutte le sezioni
del dipartimento. Imperterrito, Stallworth decide di farsi un nome
e di fare la differenza nella sua comunità. Si imbarca quindi in
una missione molto pericolosa: infiltrarsi nel Ku Klux
Klan.
Ricevuto il via libera, Lee e
Willmott hanno cominciato a lavorare alla loro bozza di
sceneggiatura che presenta figure realmente esistite e personaggi
puramente inventati. Nella mente di Spike Lee non c’erano dubbi su
chi dovesse interpretare il ruolo di Ron Stallworth: John David
Washington, il giovane attore ed ex giocatore di football il cui
più importante progetto fino ad allora era stata la serie della HBO
“Ballers”. Lee aveva dato a Washington il suo primo film — l’attore
ha debuttato a soli sei anni insieme al padre Denzel Washington
nell’indimenticabile biopic di Lee del 1992 Malcom X.
Washington dice che era al colmo
della gioia quando ha ricevuto la chiamata per il ruolo dal regista
che ammira da così tanto tempo. “Spike Lee ha un modo unico di
reclutare e di spiegarti di cosa si tratta,” dice John David
Washington. “È stata una telefonata molto breve, ‘Ho un libro per
te. Leggitelo.’ Sono rimasto stupefatto, naturalmente, solamente
dal fatto 7 che questo fosse realmente accaduto, che fosse una
storia vera. Ne abbiamo parlato un po’, abbiamo parlato del film e
di cosa pensava e di come voleva farlo. Insomma, questo era il
tizio che io idolatro da quando ero bambino. Ha dato voce e
visibilità alla gente di colore, uomini e donne, e aveva scelto me.
Ero molto più che eccitato e non vedevo l’ora di cominciare a
lavorare.”
Personaggio chiave dell’universo a
fumetti DC e tra i più amati dai lettori, Batman è l’eroe
solitario di Gotham che sconterà per sempre i danni del dolore
provocatogli dalla perdita dei genitori. Ma per una famiglia
strappata in giovane età, può essercene un’altra nella vita adulta,
come dimostrato nel corso della sua lunga storia sulle pagine.
E se l’urgenza più importante per
Bruce Wayne viene rappresentata dalla volontà di
estirpare ogni crimine dalla sua città, il desiderio di sentirsi
parte di un nucleo familiare felice è la necessità che l’ha reso
nel tempo un supereroe come tutti, fragile e umano. Proprio per
questo, quando ha perso qualcuno che amava, Batman ha reagito nella
stessa maniera di un comune mortale: soffrendo il senso di colpa e
la mancanza.
Ecco allora i 10 momenti più
tristi della famiglia del Cavaliere Oscuro che forse
solo i veri fan conoscono:
Barbara Gordon rimane paralizzata
Barbara Gordon
non è stata immune alla tragedia, e durante una delle famigerate
fughe di Joker da Arkham Asylum, si vide costretta
a diventare vittima dei giochi del principe del crimine. Il
criminale infatti ferì la ragazza che rimase paralizzata, non
potendo più indossare il costume di Batgirl e
soffrendo anni di depressione.
La depressione di Barbara Gordon
Dopo gli eventi di The
Killing Joke, Barbara Gordon è costretta
su una sedia a rotelle a causa delle ferite paralizzanti inferte da
Joker. Un
evento che potrebbe traumatizzare chiunque, ma nel caso della
supereroina qualcosa non va come previsto.
Durante le sue sedute di terapia
infatti, Barbara lei parla dei suoi incubi che vedono protagonista
Joker, e nei quali ha riacquistato l’uso delle sue gambe, spiegando
che si svegliava piangendo ripensando a quelle fantasie
irrealizzabili. Più tardi però riesce a indossare ancora il costume
di Batgirl nei nuovi fumetti DC, anche se i ricordi continuano a
riaffiorare…
Batgirl sposa Joker perché costretta
Poco prima del finale di
“Morte della famiglia“, la madre di
Barbara Gordon viene rapita da
Joker, mentre sua figlia indossa i suoi abiti da
supereroina per rintracciarlo e liberarla. Finalmente scova il suo
nascondiglio, una pista da bowling o pattinaggio in cui si è
rintanato con la sua vittima.
Joker ha già tagliato il dito della
donna che indossava l’anello nuziale e usa il gioiello per proporre
a Batgirl di
sposarlo: così, costretta a farlo per il bene della madre, Barbara
si unisce in matrimonio al principe pagliaccio del crimine.
Le origini di Batman
Conosciamo tutti la storia del
giovane orfano che assistito all’omicidio dei suoi genitori,
iniziando un percorso pieno di sensi di colpa per liberare Gotham
dal crimine. Perché a differenza di tutte le persone che scelgono
la terapia o la compagnia di amici per superare il lutto, Bruce Wayne
allena il corpo e la mente fino a distruggersi come metafora della
sua condizione umana.
Forse Bruce non riuscirà mai a
dimenticare quell’evento e a lasciar andare tutto il dolore, ed è
proprio questo che lo tiene in vita e lo incoraggia nella sua folle
crociata.
La reazione di Batman dopo la morte di Jason
La morte di Jason
Todd è un momento cruciale nella storia a fumetti di
Batman, con quest’ultimo che quasi si colpevolizza
per averlo reclutato in un lavoro troppo pericoloso. Di fatto dopo
quel terribile evento, il crociato di Gotham smette i panni del
detective, e assume un atteggiamento ancora più aggressivo e
instabile.
Quando poi Due Facce ritorna a
Gotham, e tiene in ostaggio due ragazzi, Batman si rivolge
accidentalmente a uno di loro chiamandolo Jason….
La fine di Damian
La storia dei fumetti è ricca di
personaggi che vanno e vengono, muoiono e poi tornano, ma questo
non significa che i momenti della loro dipartita siano privi di
commozione. Come nel caso di Damian Wayne (figlio
di Batman): ci troviamo durante lo scontro con
Eretico, e un clone adulto di Damian, Nightwing e
Robin stanno difendendo la Wayne Tower. Ma
qualcosa di terribile sta per succedere.
Quando arriva l’Eretico, una
battaglia ha inizio, con il villain che prima neutralizza
Nightwing, poi si confronta con Damian uccidendolo. Più tardi, la
sua salma viene sepolta accanto ai genitori di Bruce.
Fine dei giochi
La trama di “Morte della
famiglia” vede il coinvolgimento di Joker
mentre torna a Gotham dopo essere stato via per un anno, e la sua
ombra di terrore si è diffusa capillarmente in tutta la città. Il
villain crede però che Batman sia cambiato,
diventando troppo sentimentale a causa del rapporto con la sua
nuova famiglia, quindi mette in piedi un piano per farlo soffrire e
riportare le cose nell’equilibrio di una volta.
Joker cattura tutti e fa sembrare
che siano morti; fortunatamente il piano si dimostra essere un
bluff, tuttavia rimane uno dei momenti più drammatici impressi
nella mente di Bruce.
La fine di Jason Todd
Jason Todd è stato,
nella storia dei fumetti DC, secondo Robin, e come tale fu trattato
come un figlio da Bruce Wayne. Ma esattamente come
il suo predecessore, anche Jason ha visto in faccia la tragedia e
si è confrontato con il dolore. Il ragazzo è infatti cresciuto in
condizioni durissime nel mondo criminale e più tardi venne ucciso
da Joker dopo che
il villain scappò da Arkham Asylum.
Joker costringe Batman ad una scelta
Tra le pagine di “Batman
Vol.3: Morte della Famiglia“, c’è un momento drammatico
che vede Joker recitare un monologo sulla
dicotomia tra lui e il cavaliere oscuro. Nel mentre, tutta la
famiglia di Bruce è tenuta in ostaggio, e se
dovesse esserci una reazione da parte dell’eroe, le pietre sotto la
sua sedia potrebbero accendere la benzina che è stata versata sui
suoi cari.
Joker dice a Batman che se non
sceglie di bruciarli, allora lo farà lui. Fortunatamente il
crociato trova una via d’uscita e salva i suoi protetti, anche se
la trama sembrava andare in un’altra direzione…
La lettera di Thomas Wayne
Durante gli eventi di Flashpoint,
Thomas Wayne consegnò una lettera a Barry
Allen con la speranza che fosse recapitata a suo figlio
Bruce. Come saprete, in quel particolare universo
Martha e Thomas Wayne sono sopravvissuti a quella notte nel vicolo
dove furono assassinati, mentre Bruce venne ucciso.
Da una parte c’era Thomas Wayne che
continuava a vestire i panni del crociato di Gotham, dall’altra
Bruce diventava Batman ed era orfano. Dunque il significato della
lettera fu commovente: un messaggio d’amore di un padre al figlio
sopravvissuto. Più tardi nei fumetti fu Eobard
Thawne a prenderla e a strapparla in mille pezzi.
Torna stasera, alle 21.15 su Sky
Uno, con un nuovo appuntamento E poi c’è Cattelan a
Teatro, lo show di Alessandro Cattelan
per la prima volta in prima serata e dal Franco Parenti di
Milano, in onda su Sky Uno e disponibile su Sky On Demand. La
puntata di debutto di martedì scorso, ospiti la modella e attrice
Emily Ratajkowski e Tommaso Paradiso, è stata vista negli scorsi 7
giorni da 766 mila spettatori medi.
Coi suoi 15 milioni di follower, il
primo ospite di stasera sera è l’italiana più famosa su Instagram,
l’imprenditrice digitale Chiara Ferragni. Alla
scrivania dello show anche l’allenatore della Nazionale italiana di
calcio Roberto Mancini. A introdurre la puntata di
oggi, aperta da un monologo incentrato sullo humour nero, una clip
conElisabetta Canalis in cui, ospite in teatro di
EPCC, la showgirl verrà accidentalmente “uccisa” da Alessandro
Cattelan.
E poi c’è Cattelan a Teatro
Negli ultimi cinque anni lo show di
Cattelan si è imposto come appuntamento di culto della seconda
serata di Sky Uno. Oltre all’esordio in prime time e al nuovo
palcoscenico, EPCC A TEATRO mantiene intatte l’ironia e in parte
anche la struttura del late night show, raddoppiando però la durata
di ogni puntata. Inoltre, a marcare la continuità con l’esperienza
della seconda serata degli ultimi anni, anche la punteggiatura
musicale degli Street Clerks, house band
del programma già spalla del padrone di casa nelle ultime edizioni
di E poi c’è Cattelan.
E POI C’È CATTELAN A
TEATRO, ogni martedì alle 21.15 su Sky Uno e disponibile su Sky On
Demand
Dopo aver documentato l’arrivo sul
set di Mysterio (il villain che con molte
probabilità sarà interpretato da Jake Gyllenhaal,
mentre le foto ritraevano la sua controfigura), un’altra immagine
trapelata in rete e scattata da un fan sembrerebbe confermare la
presenza di un altro personaggio opposto a Peter Parker in
Spider-Man: Far From Home,
le cui riprese si stanno svolgendo tra Italia e Repubblica
Ceca.
Come potete vedere qui sotto,
l’appuntamento “romantico” tra Ned Leeds e Betty Brant (coppia che
dovrebbe riprendere quella dei fumetti originali) viene
accidentalmente interrotto da una strana figura mascherata. Che si
tratti di una proiezione di Mysterio, oppure di
Camaleonte, il primo cattivo contro cui si batté
l’Uomo Ragno nel 1963?
Alter-ego di
Dimitri Smerdyakov, Camaleonte può assumere le sembianze
di chiunque attraverso svariati mezzi, come semplici maschere di
lattice o modifiche genetiche della sua fisiologia. Inoltre, grazie
ad un dispositivo, è in grado di imitare la voce di qualsiasi
persona.
Ovviamente si tratta solo di una
speculazione, ma se così fosse, vi piacerebbe vedere questo villain
in azione nel film? Che ne pensate?
Spider-Man: Far From
Home sarà diretto ancora una volta
da Jon Watts ed uscirà nelle sale
il 5 luglio 2019.
Confermati nel cast del film il
protagonista Tom
Holland nei panni di Peter
Parker, Marisa Tomei in quelli di zia
May e Zendaya in quelli di Michelle.
Secondo IMDb, nel cast sono presenti
anche Jake Gyllenhaal, Michael Keaton, Samuel L.
Jackson e Cobie Smulders.
Per quanto riguarda le novità del
sequel, la tuta di metallo di Peterdovrebbe essere una
versione rimodellata di quella di Iron Spider.
vista in Avengers: Infinity War.
Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera, con degli
occhiali al posto delle orbite bianche, come da tradizione, questo
perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno di una nuova
maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta su Titano,
durante il confronto con Thanos e prima della sua
disintegrazione.
L’ultima volta che abbiamo visto un
costume nero per Spidy le cose non sono andate benissimo. Il film
di Raimi infatti non è stato trai migliori della serie, anche se il
tempo (o forse la mediocrità degli adattamento di Marc
Webb?) ha fatto un buon lavoro sulla percezione del film
stesso. Ad ogni modo, sebbene i report suggeriscono che questa tuta
scura o di metallo non sia legata al simbionte, come nel caso di
Raimi, l’imminente arrivo di Venomal cinema sembra mettere
la pulce nell’orecchio ai fan. Che SONY e Marvel Studios stiano preparando
un’altra sorpresa?
Con la diffusione del primo attesissimo trailer
di X-Men: Dark Phoenix e tutte
le speculazioni circolate in rete nell’ultimo anno, è tempo di fare
i conti con tutto ciò che sappiamo a proposito del film diretto
da Simon Kimberg e che vede protagonisti
ancora Michael Fassbender, Jennifer
Lawrence, Nicholas
Hoult,James McAvoy nel cast dei
mutanti. Come recita il titolo, la protagonista
sarà Sophie Turner nei panni
di Jean Grey/La Fenice.
Sappiamo che la saga
della Fenice Nera è stata male accennata
in X-Men: Conflitto Finale, tanto che gli
eventi raccontati in X-Men: Giorni di un Futuro
Passato hanno completamente cancellato, grazie al
viaggio nel tempo, gli effetti di quel film sulla saga,
contribuendo però a pasticciarne la continuity.
Ecco allora un breve recap su
Dark Phoenix tra le novità del trailer, i segreti
sulla realizzazione e ciò che dobbiamo aspettarci:
I poteri della Fenice
La “Dark Phoenix
Saga” di Chris Claremont e John Byrne è universalmente
considerata uno dei più grandi racconti della storia degli X-Men, e
non è la prima volta che viene adattata per il grande schermo. Già
nel 2006 X-Men: Conflitto Finale la Jean Gray di
Famke Janssen si era trasformata nella Dark
Phoenix. All’epoca però si trattava soltanto di una parte oscura
del suo subconscio piuttosto che di un’entità cosmica simile a un
uccello onnipotente.
Quel cambiamento rispetto ai fumetti
originali venne pesantemente criticato dai fan, e sembra che
stavolta saranno accontentati da una maggiore aderenza alla fonte.
I poteri di Jean avranno una sorta di connessione cosmica, con gli
X-Men che viaggeranno nello spazio.
Flashback
La continuity non è mai stata un
punto forte del franchise sugli X-Men: nel 2014 X-Men: Days
of Future Past ha impostato una nuova cronologia
riavviando le sorti dei personaggi, e altre discrepanze si sono
notate anche nel sequel di Deadpool.
Tuttavia sappiamo che Dark
Phoenix dovrebbe essere ambientato nove anni dopo
X-Men: Apocalypse, quindi nel 1992; in questa
linea temporale il Professor X, Mystica e Bestia stanno formando
una nuova generazione di mutanti adulti come Ciclope, Jean Gray,
Nightcrawler e Tempesta, ed è stato reso noto dal trailer che
vedremo in Dark Phoenix numerosi flashback
dell’infanzia di Jean e dell’incontro con Xavier (forse negli anni
’60 o all’inizio degli anni ’70).
Il personaggio di Jessica Chastain
Insieme a Magneto,
quello di Jessica Chastain dovrebbe essere l’altro
villain annunciato di Dark Phoenix, tuttavia la
sua identità non è stata ancora rivelata. È possibile che
appartenga alla specie aliena dei mutaforma e che spinga Jean ad
abbracciare i suoi nuovi poteri.
Vi ricordiamo che quando fu
annunciato il casting della Chastain, alcuni report identificarono
il suo personaggio in Lilandra, che nei fumetti fu
un alleato degli X-Men e occasionalmente un loro antagonista e
guida dell’impero sciita intergalattico.
A quale fumetto si ispira?
Nei primi anni 2000, i fumetti della
Marvel’s Ultimate Universe ha
offerto ai lettori uno sguardo del tutto rinnovato sui suoi
personaggi e sul mondo nel quale vivevano. E per quanto riguarda la
Fenice, le storie di “Hellfire and Brimstone” di
Mark Millar, Kaare Andrews e
Adam Kubert si sono dedicati ad una versione
aggiornata della saga della Dark Phoenix che –
secondo alcuni – potrebbe essere stata l’ispirazione maggiore del
film.
In quella storia la Fenice era
un’entità adorata da un ordine religioso sciita sulla Terra, e
credendo che si fosse reincarnata in Jean, questi seguaci volevano
risvegliare la Forza della Fenice per salvare o distruggere il
mondo.
Ritardi di produzione e reshoot
Quello di Dark
Phoenix verso il grande schermo non è stato uno dei
percorsi più facili della storia del cinema: tutto è iniziato nel
2016, con l’insuccesso di X-Men: Apocalypse,
dunque con la rimozione dell’etichetta “X-Men” dal titolo del nuovo
film e i continui slittamenti di data d’uscita. Da Marzo a Febbraio
2018, e finendo a Febbraio 2019, la Fox ha anche ripetutamente
programmato riprese aggiuntive per sistemare ciò che non
andava.
La fine degli X-Men alla Fox
Da quanto sappiamo, dopo l’effettiva
l’acquisizione dei diritti cinematografici della Fox da parte della
Disney, Dark Phoenix e The New
Mutants saranno probabilmente gli ultimi film sui Mutanti
ad essere prodotti dalla Fox, mettendo la parola fine ad un
franchise iniziato da X-Men di Bryan
Singer del 2000.
Questo potrebbe significare la fine
del viaggio anche per alcuni membri del cast storici come
James McAvoy, Michael Fassbender
e Jennifer Lawrence.
Ci sarà l’invasione degli Skrull?
La trama di Dark
Phoenix non è ancora stata rivelata, tuttavia c’è spazio
per alcune speculazioni, come quella che riguarda una possibile
apparizione degli alieni Skrull. I mutaforma
potrebbero infatti aver usato le loro abilità per infiltrarsi nel
governo terreste e, sempre secondo questa teoria, il personaggio di
Jessica Chastain vorrebbe usare la Fenice come
parte del piano degli Skrull per conquistare il nostro pianeta.
Mutanti e Skrull hanno combattuto in
Secret Invasion, fumetto crossover
del 2008 in cui gli alieni sostituirono i supereroi e molte altre
figure di spicco nel tentativo di conquistare il mondo.
Genosha
Mostrato come uno dei loghi chiave
della trama nel primo trailer, l’isola
di Genosha è un paradiso per
mutanti governato da Magneto dove Jean
si recherà portando con sé tutta la sua rabbia.
Nei fumetti originali Genosha è
un’isola del Madagascar, descritta come un’intelligente allegoria
dell’apartheid e palcoscenico di una lunga guerra; diventerà in
seguito un rifugio sicuro per mutanti sotto il dominio di
Magneto, ed è plausibile che il film si sia
adattato a questa versione.
Per i fan degli X-Men, Genosha è uno
dei luoghi più pericolosi dell’universo Marvel, apparso per la prima volta
in Uncanny X-Men #235 di Chris Claremont e
Rick Leonardi nella forma di paese corrotto in cui un governo
anti-mutante usava i mutanti controllati con la mente come schiavi.
Una volta rovesciato questo governo Magneto ne divenne il capo.
Gli Accoliti di Magneto
Onorando la sua storia in tutto il
franchise sui Mutanti, anche in Dark Phoenix
Magneto sarà seguito da un nuovo gruppo di seguaci, e dal trailer
sembra che perfino Bestia ne farà parte insieme ad
altri X-Men come Loto Rosso e
Selene.
Sebbene non sia ancora chiaro come
questa alleanza verrà tessuta o spiegata all’interno del film,
potrebbe corrispondere all’originale dei fumetti degli
Accoliti, una squadra messa in piedi da Magneto
dopo che l’eroe lasciò la Confraternita dei Mutanti Malvagi.
Chi morirà?
Come rivelato dalle prime foto
trapelate e poi confermato dal trailer ufficiale, in
Dark Phoenix assisteremo almeno a un funerale, ma
non sappiamo ancora chi sarà pianto dagli X-Men. Le clip ci hanno
mostrato Professor X, Tempesta,
Nightcrawler e Bestia intorno
alla tomba, quindi diamo per scontato che sopravviveranno, mentre
Cyclope era nella stessa scena in una delle
immagini promozionali del film.
Secondo questi calcoli resterebbero
fuori Jean Grey, Mystica,
Magneto e Quicksilver, e se ci
basiamo sui fumetti allora Jean – dopo la trasformazione in Dark
Phoenix – potrebbe non avere un destino felice. Tuttavia vederla
morire alla fine di un film che ne celebra i poteri sembra alquanto
improbabile (e Sophie Turner è uno dei membri più
giovani del cast).
Qualcuno ha fatto notare come Bestia
venga mostrato addolorato e rabbioso, esattamente come
Magneto, dunque è plausibile l’ipotesi che a
morire sarà Mystica, personaggio molto caro ai due mutanti nel
corso del franchise.
Dopo Patrick
Stewart e Djimon Hounsou, Sam
Claflin è entrato a far parte del cast di
Charlie’s Angels nei panni di un quarto Bosley. Il
personaggio, sempre stato uno nella serie originale e negli
adattamenti cinematografici, si moltiplicherà a seguito dei
cambiamenti che verranno apportati alla tradizione.
Elizabeth Banks
avrà il ruolo di Bosley “principale” ovvero quello che seguirà le
protagonista, i nuovi angeli Kristen Stewart, Naomi
Scott e Ella Balinska. Ma sembra che gli
altri tre Bosley saranno a capo di altre squadre di angeli, per un
network di agenti diffuso in tutto il mondo.
Claflin è diventato famoso nei panni
di Finnick Odair nel franchise di Hunger Games e ha interpretato
diversi ruoli che sono rimasti nel cuore delle giovanissime fan,
come quello del paraplegico in Io prima di te, al
fianco di Emilia Clarke. Il film è diretto e
interpretato da Elizabeth Banks e le riprese sono già in corso.
Charlie’s
Angels è originariamente una serie televisiva
prodotta da Aaron
Spelling e Leonard Goldberg,
andata in onda dal 1976 al 1981 sul canale statunitense ABC. Ne
sono stati trasmessi 118 episodi, preceduti da un film-pilota
andato in onda sei mesi prima dell’inizio effettivo della serie (21
marzo 1976). I tre “angeli” della prima stagione sono Sabrina
Duncan (interpretata da Kate Jackson), Jill
Munroe (Farrah Fawcett) e Kelly Garrett
(Jaclyn Smith).
Dopo il grande successo di
Baby Driver, Ansel Eglort ha
messo a segno un altro colpo importantissimo per la sua carriera:
sarà lui a interpretare il protagonista del remake di West
SideStory, diretto da Steven Spielberg. L’adattamento del
regista proporrà una lettura alternativa del classico musical del
1957, già portato al cinema nel 1961 da Robert
Wise, nel film che ha conquistato 10 premi Oscar, tra cui
Miglior Film.
The Hollywood Reporter
riferisce che Elgort sarà Tony, il co-fondatore e ex membro della
gang dei Jets, basati sul West Side, vicino a Lincoln Square. Nel
musical ambientato negli anni ’50, ispirato a Romeo e Giulietta,
Tony si innamora di Maria, la sorella più giovane di Bernardo, il
leader della gang portoricana nota come gli Sharks e rivali dei
Jets del West Side. Nel 1961, Richard Beymer conquistò il
Golden Globe per il ruolo di Tony, e Ansel è stato nominato nella
stessa categoria lo scorso anno, per Baby
Driver.
La performance nel film di
Edgar Wright gli ha regalato grandi soddisfazioni,
ma l’attore era già famoso tra i pubblico dei più giovani, che lo
ha seguito nelle sue performance in Colpa delle
Stelle e nella saga meno fortunata di
Divergent.
I casting, annunciati qualche mese
fa, stanno cominciando quindi a portare i loro frutti, mentre
Spielberg è adesso pronto per scegliere la sua Maria che, stando
alle prime indiscrezioni, dovrebbe essere un’attrice portoricana,
in segno di fedeltà all’originale.
David Harbour è
stato scelto come erede di Ron Perlman per
interpretare il protagonista di Hellboy, film che
sarà un reboot del personaggio cinematografico, dopo il lavoro
svolto da Guillermo del Toro e Perlman stesso, per
i due adattamenti degli anni 2000.
Adesso, in vista del prossimo
New York Comic Con, dove verrà mostrato il primo
trailer del film, ecco un poster in cui vediamo il look definitivo
del personaggio interpretato dalla star di Stranger Things.
Come si vede chiaramente dalla
foto, questa versione di Big Red non si taglia le corna. Il
personaggio, nei fumetti come nel film, faceva a meno delle sue
appendici per cercare di contenere il suo aspetto e la sua natura
demoniaca. In questo caso invece vediamo non solo le corna, ma
anche una certa baldanza nel mostrare quella parte del proprio
corpo che nell’immaginario comune lo collega direttamente
all’inferno.
Hellboy è stato scritto da Andrew
Cosby, Christopher
Golden e Mike
Mignola stesso. È diretto da Neil
Marshall (The Descent, Game of
Thrones). Nel cast del film David Harbour, Milla
Jovovich, Daniel Dae Kim, Brian Gleeson, Sophie Okonedo,
Alistair Petrie e Ian McShane.
La Marvel Fase 4 dell’Universo
Condiviso Marvel inizierà ufficialmente nel
2020, ma quali saranno i film che verranno realizzati in questa
quarta fase?
La prima saga targata MCU, consistente di tutti i film
realizzati dal primo Iron Man (2008), si
concluderà con
Avengers 4 che uscirà il prossimo anno, e che
culminerà con la resa dei conti con Thanos. Ciò vedrà anche i
principali eroi più potenti della terra – Iron Man di
Robert Downey Jr., Captain America di
Chris Evans, Thor di Chris
Hemsworth e Hulk di Mark Ruffalo –
presumibilmente raggiungere il capolinea.
Il pubblico è stato già introdotto
nell’Universo Marvel post-Avengers con la
realizzazione di
Spider-Man: Far From Home, che dovrebbe essere
ambientato dopo la fine del film, tuttora senza titolo, di
Anthony e Joe Russo. Tutto ciò ha
effettivamente un senso, dato che Far from home è attualmente in
lavorazione, ma non ci sono delle certezze che riguardino la lista
dei film MCU dopo il sequel di
Spider-Man: Homecoming.
Sicuramente, tra i personaggi più
chiacchierati che potrebbero far parte del futuro del MCU ci sono gli
X-Men e I Fantastici
Quattro. Ma il fatto è che non ci sono attualmente dei
piani concreti su come incorporare entrambi i team di supereroi (o
i rispettivi membri), per il semplice fatto che potrebbero, un
giorno, far parte dell’universo condiviso in corso. Perciò, è
estremamente improbabile (quasi impossibile) che i diritti
cinematografici per i soggetti della 20th Century
Fox vengano trasferiti alla Disney per un film che
coinvolga entrambe le squadre di supereroi per debuttare al cinema
nel 2020.
Cosa sappiamo del 2020?
Al momento, non ci sono dettagli
chiari e precisi riguardanti il futuro del Marvel Cinematic Universe,
ma ci sono stati diversi movimenti dietro le scene di alcuni
progetti così come molti commenti riguardo ai prossimo passi del
franchise da parte dei dirigenti. È stato detto molte volte che
Avergers 4 dei fratelli Russo sarà la conclusione
della prima saga del MCU, la fine dell’arco narrativo
cominciato con Iron Man di Jon
Favreau nel 2008. E lo Spider-Man in uscita il prossimo
anno fungerà come punto di partenza per il prossimo stadio del
franchise, nonché come una continuazione degli eventi di
Avengers 4, ma non farà
esattamente parte dei della Marvel Fase 4 che il pubblico
potrebbe aspettarsi.
Da una parte,
Guardiani della Galassia Vol. 3 sarebbe dovuto essere
(e possibilmente lo è ancora) il ponte che lega il passato e il
futuro delle saghe del MCU, ponendo le basi per altri 10
anni di film Marvel. Realizzarlo come il primo
film del 2020 potrebbe essere l’ideale per i Marvel Studios per dare il via alla Fase 4, ma
questa responsabilità cadrà sulle spalle di un altro film, un po’
come avvenne per Thor di Kenneth Branagh del 2011, che fu
il principale responsabile per la creazione successiva di The
Avengers di Joss Whedon. Date le circostanze, il vero inizio
della Fase 4 sarà nel 2020, ma non sarà il terzo capitolo di
Guardiani della Galassia.
Guardiani della Galassia Vol. 3 non uscirà nel 2020
Bisogna dire che Guardiani della Galassia Vol.
3 che avrebbe dovuto essere di James
Gunn con uscita prevista per il 2020, sarebbe dovuto entrare il
produzione all’inizio del 2019, come era stato accordato anche con
i membri del cast. Da quando il film non è più considerato (per
ora), con i Walt Disney Studios che stanno cercando un nuovo
regista per il progetto, dopo averlo accantonato indefinitamente e
successivamente al licenziamento del regista James Gunn, i Marvel Studios hanno bisogno di
ripensare all’intera cronologia.
I Guardiani della Galassia Vol.
3 non entrerà in produzione in tempo per l’inizio del prossimo
anno, anche se è stato confermato che verrà usata la sceneggiatura
di Gunn, poiché dovrebbero prima entrare nella fase di
pre-produzione. Così, l’intero Marvel Cinematic Universe fose
necessita di essere rielaborata (o di riconsiderare I Guardiani
della Galassia Vol. 3), dal momento che quel film avrebbe
messo in piedi il futuro del MCU, portando la prossima saga
dalla terra al cosmo. Resta da vedere cosa accadrà. Ma, per ora, ci
sono altri film che hanno un’alta possibilità di uscita nel
2020.
Doctor Strange 2 – 1 maggio
2020
Uno dei personaggi più acclamati di
Avengers: Infinity War è stato
Doctor Strange di Benedict
Cumberbatch, la cui storia e caratterizzazione è stata
elevata sin dal debutto nel MCU con il film Doctor
Strange nel 2016. Al momento, se c’è un personaggio così
vicino da poter ottenere un sequel (accanto ad Hulk) è proprio
Doctor Strange. Il personaggio si integra con il futuro
dell’MCU e questo è stato evidente in
Avengers: Infinity War.
Il presidente dei Marvel Studios, Kevin
Feige, ha recentemente rivelato che a un certo punto si
farà Doctor Strange
2, ma non ha detto quando. Considerata la storia che verrà
presumibilmente spiegata in Avengers 4, e il fatto che c’è
un intero universo che la Marvel vorrebbe esplorare, e usare
Doctor Strange 2 come ponte tra il vecchio e il nuovo
Marvel Cinematic Universe
(condizione simile ai Guardiani 3) sarebbe ideale.
Realizzarlo nel 2020 significherebbe portare il sequel avanti di
quattro anni (in tempo reale) dopo il film precedente, un po’ come
è avvenuto con Thor: Ragnarok che è stato realizzato nel
2017, quattro anni dopo Thor: The Dark World.
Lo sceneggiatore del primo film ha
già delle idee su dove portare Doctor Strange 2, e dal
momento che il sequel è programmato per iniziare le riprese in
primavera, è possibile che possa sostituire i Guardiani 3
come primo film del 2020 da realizzarsi a maggio. In più,
Derrickson ha postato e discusso del personaggio sui social media
più recentemente di quando non avesse fatto prima, quindi questo
tipo di comportamento può essere indicativo di un qualche annuncio
imminente: la quiete prima della tempesta.
Gli Eterni – 7 agosto 2020
Spider-Man: Far From Home e
Doctor Strange 2 sono sicuramente dei sequel che
renderebbero la vita facile ai Marvel Studios, facendo, ancora una
volta, da ponte tra la prima e la seconda saga del Marvel Cinematic Universe; ma il
primo film che potrebbe venire fuori dalla nuova fase del franchise
mentre costruisce (e si immerge) nei misteri di Thanos, è Gli Eterni. Quello che era iniziato come mera
possibilità è diventato poi un rumor, e potrebbe diventare una
realtà con l’assunzione di Chloé Zhao come
regista. Zhao è la terza regista donna ad essere assunta per un
film Marvel (e seconda come regista
singolo).
È stato riportato che la misteriosa
Fase 4 dell’MCU stava guardando ad un inizio di
produzione per giugno 2019. Considerando i molteplici sceneggiatori
che hanno lavorato sulla sceneggiatura de Gli Eterni per diverso
tempo e che il progetto ha trovato un regista, il film potrebbe
davvero iniziare la produzione per l’estate 2019 e così essere
realizzato per agosto 2020. Questa è l’opzione migliore dato che
non ci sono altri film Marvel che hanno sceneggiatori e
registi già pronti. In più, questo sarebbe il migliore film
non-Guardiani che lancerebbe nel futuro cosmico l’MCU.
Vedova Nera – 6 novembre 2020
Di un film solista su Vedova
Nera se ne era parlato da un po’, sin da quanto
Scarlett Johansson ha fatto
il suo debutto come agente dello S.H.I.E.L.D. nel film di Jon
Favreau Iron Man 2, nel 2010. In ogni caso, è stata
relegata a stare nei film corali anche per film su altri personaggi
durante gli anni. Ora che i suoi compagni sono pronti per uscire
dall’universo condiviso, l’attrice sta ingranando per essere
finalmente la star del suo film. Dal momento che recentemente c’è
stata un’enorme spinta per i film di supereroi a guida femminile,
in particolare per film come Wonder Woman della DC, avrebbe senso far
seguire a Captain Marvel un film su Vedova
Nera.
Dato che Cate Shortland è già stata considerata per
dirigere un film, e che la Marvel è stata irremovibile nel
portare avanti questo progetto, sembra probabile che possa
diventare uno dei film Marvel con uscita per il 2020. E
rilasciando Vedova Nera per novembre, apre la possibilità a chi non
è fan del fumetto (e del film) di dare un’occhiata a questo film
basandosi sul fatto che si concentrerà maggiormente sulle spie e
meno sugli dei. Quel periodo dell’anno produce meno film a tendina
e più produzioni drammatiche, che è un genere a cui Vedova
Nera può facilmente attingere.
Netflix ha diffuso il trailer ufficiale di
Titans,
la nuova serie in arrivo basata su una property dell DC
Universe che in America debutterà sulla piattaforma DC, mentre
nel resto del mondo invece su Netflix.
Titans
Titans è la serie
tv prodotta dalla DC
Entertainmet e creata da Akiva Goldsman, Geoff
Johns, e Greg Berlanti. La serie vede
protagonista Brenton Thwaites come Dick Grayson / Robin, leader dei
Titans.Titans
vede come produttori esecutivi Akiva Goldsman, Geoff Johns,
Greg Berlanti e Sarah Schechter.
In Titans protagonisti
sonon Brenton Thwaites nei panni di Richard “Dick” Grayson / Robin,
Anna Diop come Koriand’r / Starfire, Teagan Croft nei panni di
Rachel Roth / Raven e Ryan Potter nei panni di Garfield “Gar” Logan
/ Beast Boy. Nei ruoli ricorrenti ci sono Alan Ritchson
nei panni di Hank Hall / Hawk, Minka Kelly as Dawn Granger / Dove,
Lindsey Gort nei panni di Amy Rohrbach e Bruno Bichir as Niles
Caulder / Chief.
Nella serie tv Dick Grayson emerge
dall’ombra per diventare il leader di una band senza paura di nuovi
eroi, tra cui Starfire, Raven e molti altri. I fan possono
aspettarsi che Titans sia una serie d’avventura a tinte drammatiche
che esploreranno e celebreranno uno dei più famosi gruppi di
fumetti di sempre. La prima stagione Titans debutterà
nel 2018 sul nuovo servizio digitale per la DC
Universe, gestito da Warner Bros. Digital
Networks.
L’ultimo fine settimana
di settembre non è particolarmente esaltante per il box office
italiano nonostante le nuove uscite del weekend.
Così Gli
Incredibili 2 regge saldamente in testa al
botteghino incassando 2,4 milioni di euro alla sua seconda
settimana di programmazione, giungendo a quota 8,2 milioni.
The Nun conferma la seconda
posizione dell’esordio con 1 milione incassato in questo weekend
con cui arriva a ben 4,2 milioni globali.
BlacKkKlansman apre sul terzo gradino
del podio incassando 403.000 euro in circa 300 sale a disposizione,
registrando una discreta media per sala pari a 1300 euro.
Seguono le new entry italiane
Ricchi di fantasia (329.000 euro) e
Michelangelo – Infinito (312.000
euro), mentre Sei ancora qui debutta con
229.000 euro in 231 copie.
Flop per Tutti in
piedi, che esordisce con appena 187.000 euro in 231
sale.
Fanalino di coda della top10
per The Equalizer 2 (146.000
euro) e Hotel Transylvania 3 – Una vacanza
mostruosa (286.000 euro), giunti rispettivamente a
1,3 milioni totali e 12 milioni complessivi.
Si svolgerà dal 5 al 14 ottobre 2018
a Forlì la XV edizione di Sedicicorto International Film
Festival, ormai una delle più importanti realtà italiane
ed europee dedicate al mondo del cortometraggio cinematografico.
Cinema breve, ma non per questo meno importante. Il formato corto è
da sempre una palestra importantissima per gli aspiranti cineasti,
artisti come Martin Scorsese e David Lynch devono moltissimo ai
loro primi short film. Oggi, nell’epoca del digitale e degli
smartphone, i cortometraggi sono più che mai un biglietto da visita
per chi vuole fare del cinema la sua vita.
È sempre stata questa la filosofia
di Sedicicorto, festival che ha saputo crescere nel corso dei suoi
quindi anni di vita, confrontandosi con le analoghe manifestazioni
di settore in Europa e nel mondo, creando un circolo virtuoso che
ha dato i suoi frutti, sotto forma di 4262 film iscritti
quest’anno. Ne sono stati selezionati 243, provenienti da ben 46
diversi paesi. 181 di queste opere concorreranno a un premio nelle
otto sezioni competitive di quest’anno. Un programma ricchissimo,
che si snoderà nei dieci giorni di festival, nelle diverse location
del festival forlivese, dall’Auditorium CariRomagna alla sala San
Luigi e la Biblioteca Aurelio Saffi.
Otto sezioni, così divise e
battezzate.
Movie, opere internazionali di finzione e
documentarie
CortItalia, dedicata alle produzioni
italiane
Animalab, concorso internazionale corti
animati
Animare, altro concorso per corti animati, ma
con target kids.
NO+D2, ovvero non più di 2 minuti, selezione
dedicata agli studenti delle superiori
Cortoinloco, dedicato ai filmmaker della
regione Emilia Romagna
Experia, sezione dedicata al cinema
sperimentale
IranFest, un festival nel festival su una
cinematografia breve tra le più vive del panorama
internazionale
A questo già ricchissimo programma
si vanno poi ad aggiungere le sezioni fuori concorso
Light, Bebisciort, Musica
e canto, e poi i focus dedicati all’animazione austriaca e
a quella estone.
Parlare di cortometraggi
significa anche analizzare un mercato complicato dal punto di vista
distributivo, ma anche, e soprattutto, straordinariamente vitale
per quanto concerne la produzione. Sedicicorto International Film
Festival tiene particolarmente a questo aspetto, per questo per il
terzo anno organizza durante il festival
Cineworker, incontri con professionisti dei
diversi comparti dell’audiovisivo che si confronteranno per
parlare, costruttivamente, di un movimento che necessita, ma
soprattutto merita delle nuove finestre. Cercheranno insieme
soluzioni e nuove possibilità i responsabili delle maggiori case di
distribuzione di cortometraggi, direttori di festival, giornalisti
e filmmaker. Gli appuntamenti di Cineworker si svolgeranno tra il
12 e il 14 ottobre, culminando nell’attesissima sfida calcistica
tra la compagine di Sedicicorto e quella composta dai
professionisti del cortometraggio.
Altro appuntamento molto importante
è fissato per Il 6 ottobre, quando Sedicicorto International Film
Festival ospiterà il Meeting Festival Emilia
Romagna. Dopo la spinta giunta nel corso della passata
edizione dell’Ennesimo Film Festival, i principali festival
cinematografici dell’Emilia-Romagna si incontrano per concretizzare
il progetto di unificare sotto una stessa sigla le più importanti
realtà festivaliere sul panorama regionale.
Sedicicorto International Film
Festival è parte integrante di EnErgie Diffuse,
l’iniziativa promossa dalla regione Emilia Romagna per celebrare
l’Anno Europeo del Patrimonio Culturale e che avrà
culmine proprio tra il 7 e il 14 ottobre con la Settimana
di Promozione della Cultura in Emilia Romagna.
Sedicicorto International Film
Festival, dal 5 al 14 ottobre 2018 Forlì diventa la capitale del
cortometraggio.
Avengers: Infinity War ha
visto i Vendicatori separati, ognuno su un cammino preciso, volto
alla sconfitta di Thanos. Tra la squadra di Cap nel
Wakanda e il gruppo guidato da Iron
Man su Titano, Thor è colui che, in
compagnia di Rocket e Groot, parte per un viaggio
che corrisponde a tutti i canoni del racconto eroico, con il
protagonista che deve trovare un’arma per vendicare i suoi affetti
e sconfiggere il male.
Il risultato di questa impresa, come
sappiamo, non ha esito positivo, visto che Thanos non viene
sconfitto, ma Thor riesce comunque a forgiarsi una nuova arma,
Stormbraker, una possente ascia forgiata da Eitri che è in grado di
aprire il Bifrost e di incanalare il potere del fulmine.
Di seguito, ecco un fan degli
Avengers particolarmente zelante, che ha costruito
un’ascia perfettamente funzionante, una replica di
Stormbreaker.
Rivedremo la portentosa ascia di
Thor impugnata dal Figlio di Odino in Avengers 4.
Avengers 4 arriverà al
cinema ad Aprile 2019, sarà diretto da Anthony e Joe
Russo e porterà a conclusione la Fase 3 del
Marvel Cinematic
Universe.
Nel cast del
film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo,
Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch,
Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth
Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave
Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner,
Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.
Bad Times at the El
Royale (7 sconosciuti a El Royale) scritto e
diretto da Drew Goddard sarà il film di apertura
della tredicesima edizione della Festa del Cinema di Roma (18 – 28
ottobre 2018). Lo annuncia il Direttore Artistico Antonio Monda in
accordo con Laura Delli Colli, alla guida della Fondazione Cinema
per Roma, e Francesca Via, Direttore Generale.
L’opera seconda di Drew Goddard –
autore della sceneggiatura di Cloverfield e The
Martian, che gli è valsa una candidatura all’Oscar®, creatore
della serie NetflixDaredevil e regista di Quella
casa nel bosco – rientra nella grande tradizione del noir:
all’interno di un misterioso e fatiscente hotel al confine tra
California e Nevada, l’El Royale sul lago Tahoe, si incontrano
sette estranei, ognuno con un passato da nascondere e un segreto da
proteggere. La notte del loro incontro sarà un momento decisivo:
tutti avranno un’ultima, fatidica possibilità di redenzione. Nel
cast del film, il premio Oscar® Jeff Bridges, Cynthia Erivo, Dakota
Johnson, Jon Hamm, Cailee Spaeny, Lewis Pullman, Nick Offerman e
Chris Hemsworth. Il film uscirà nelle sale italiane il 25 ottobre
distribuito da 20th Century Fox.
“Bad Times at the El Royale
è un film raffinato, intelligente, ironico, sorprendente ed
elegante – ha detto Antonio Monda – All’interno della grande
tradizione del noir, Drew Goddard dirige magnificamente uno
splendido cast, divertendosi a svelare i segreti dei protagonisti,
e regalandoci soprattutto il piacere del vero cinema”.
È stato diffuso il teaser trailer
di Rocketman,
il biopic su Elton John in cui Taron
Egerton interpreta la popstar inglese negli anni più
fervidi e rivoluzionari della sua carriera musicale. A dirigere il
film c’è Dexter Fletcher, mentre nel cast compaiono
anche Jamie Bell, Richard Madden, Gemma Jones e
Bryce Dallas Howard.
Rocketman
arriverà nelle sale nel 2019 ed è prodotto da Matthew
Vaughn, David Furnish, Adam Bohling, David Reid.
Elton John compare anche trai produttori esecutivi
del film, al fianco di Steve Hamilton Shaw, Michael
Gracey, Claudia Schiffer.
Di seguito il teaser trailer del
film in italiano, che segue la pubblicazione della prima foto ufficiale di
Egerton nei panni del Rocketman del titolo.
Il film ripercorrerà le fasi
cruciali della vita pubblica e privata di Elton John, dagli inizi
come grande talento al pianoforte alla consacrazione come artista
internazionale, passando per gli eccessi e il periodo in cui
collaborò con il compositore Bernie Taupin
pubblicando i suoi più grandi successi.
Zack Snyder non ha
più parlato pubblicamente del DCEU da quando si è allontanato dal
set di Justice League, tuttavia il regista
di Watchmen aveva dei piani lunghi e articolati
per i personaggi DC al cinema, con diversi sequel già pianificati
per il film e con delle storie dedicate a ogni personaggio da
sviluppare in film atandalone, come i progetti di Flash e Cyborg,
annunciati da tempo.
All’inizio dell’anno, Jay
Olivia, il concept artist di Justice
League, ha confermato che Zack Snyder
aveva piani per per ben cinque sequel e adesso è lo stesso regista
a confermare che in uno di questi film che aveva in programma,
avrebbe fatto morire Batman. Il progetto iniziale infatti partiva
da L’Uomo d’Acciaio, seguito da
Batman V Superman, Justice League
e da un sequel di Justice League, il tutto chiuso
da un quinto film.
Un fan del regista, su Vero, ha
condiviso una foto di Superman che tiene tra le braccia un Batman
morto, da Final Crisis #6 e ha avanzato l’ipotesi
di un decesso del Cavaliere Oscuro nei progetti del regista che,
prontamente, ha confermato con un secco “Naturalmente”.
Il possibile flashforward mostra il
Crociato Incappucciato ucciso dall’Uomo d’Acciaio e la scena poteva
plausibilmente seguire il Clark Kent cattivo mentre stringe tra le
mani i resti di Batman. La scelta sarebbe stata sicuramente
discussa e difficile da guardare al cinema, quasi come la morte di
Superman stesso, ma la battaglia della Justice
League contro Darkseid sarebbe stata comunque epica.
Tuttavia, la Warner Bros non ha evidentemente gradito il piano a
lungo termine di Snyder.
Con l’allontanamento di Zack
Snyder, il franchise ha perso l’identità che si stava
costruendo, una identità non molto gradita dalla maggioranza dei
fan ma che manteneva comunque una coerenza nella rappresentazione
cinematografica dei personaggi. Adesso gli eroi DC al cinema hanno
preso strade complicate e non sappiamo se mai si riuscirà a vederli
di nuovo insieme sul grande schermo, magari con un esito
migliore.
I fan del
MCU non hanno mai avuto
problemi nel far viaggiare la propria immaginazione su tutto
ciò che riguarda l’universo cinematografico Marvel.
Ogni scena, dettaglio o
battuta diventa spesso materiale ghiotto per ipotizzare scenari o
scovare easter egg che sfuggono anche agli occhi più attenti; molte
di queste teorie si sono addirittura rivelate corrette, mentre
altre sono state presto smentite dai film, o dalle serie prodotte
in questi anni.
Tuttavia ci sono alcune
ipotesi che sconvolgono per l’accuratezza con la quale sono state
costruite, e quelle sul destino dei villain sembrano tra le più
interessanti. Qui sotto ne trovate 10:
Loki ha orchestrato tutto fin dalla battaglia di New York
Secondo questa teoria
Loki sarebbe la vera mente dietro ogni evento
accaduto nel MCU e avrebbe orchestrato un
perfetto piano vendicativo dopo la battaglia di New York del primo
Avengers, stabilendo così la timeline
dell’universo Marvel.
Dunque il fatto che
Thanos avrebbe trovato le gemme dell’infinito e
distrutto metà dell’universo, è un’idea sua; e se davvero i
Vendicatori dovranno sfruttare i viaggi nel tempo per salvarsi,
Loki avrà una seconda possibilità di vincere la sua battaglia nella
grande mela…
Loki ha finto la sua morte (per l’ennesima volta)
Loki non è chiamato
Dio dell’Inganno per caso, e l’ha dimostrato nel
corso delle sue varie apparizioni nel Marvel Cinematic Universe. Tuttavia
all’inizio di Infinity War l’abbiamo visto morire
fra le braccia di Thor dopo che aveva cercato di
ingannare per l’ennesima volta Thanos…
Una teoria però suggerirebbe che,
data la somiglianza tra questa morte e quella del personaggio
Thor: The Dark World, Loki
potrebbe essere ancora vivo e che avrebbe finto anche al cospetto
del Titano Pazzo.
Solitamente il figlio di Odino tiene
le sue armi nella mano destra, ma quando ha tentato di pugnalare
Thanos, ha usato la sua mano sinistra, e l’unica altra volta in cui
ha usato quella mano in battaglia è quando è stato “pugnalato” da
Kurse. Molti hanno fatto notare che il pugnale che usa in
Infinity War veniva usato anche per la sua finta
morte…che ne pensate?
Thanos e l’Ordine Nero sono responsabili della caduta di
Mar-Vell
Come annunciato, Captain Marvel farà il suo debutto
ufficiale nel suo standalone a Marzo prima di arrivare in
Avengers 4, e nel mentre i fan
stanno già pensando ad un collegamento con Thanos e con la timeline
del MCU.
Tempo fa un utente del forum Reddit
aveva scovato un riferimento
a Captain Marvel seminato nel corso
di Avengers: Infinity War, in particolare
durante la battaglia iniziale a New York tra Iron Man, Doctor Strange e l’Ordine Nero. Al bacino
di Cull Obsidian era legato infatti una
specie di drappeggio o sciarpa che aveva i colori della supereroina
(blu, oro e rosso), un look diverso da quello mostrato dal
merchandise ufficiale del personaggio per la promozione del
film.
Da qui le ipotesi: il membro
dell’Ordine Nero ha già incontrato Carol Danvers?
L’ha forse uccisa tenendo un cimelio del suo costume?
Dunque l’ipotesi più plausibile è
che Thanos, insieme all’Ordine Nero, abbia sconfitto prima
Mar-Vell, impossessandosi di un suo oggetto, e che siano proprio
loro i responsabili della disfatta del mentore di Carol prima che
l’eroina arrivi sulla Terra per aiutare i Vendicatori.
Gli Skrull hanno invaso la Terra e uno di loro è Wong
Dopo aver visto le foto di
Benedict Wong sul set di Avengers
4, abbiamo avuto tutte le conferme sul fatto che il suo
personaggio, Wong, è effettivamente sopravvissuto
allo schiocco delle dita di Thanos. Alcuni fan
però sono rimasti impressionati dal look dell’attore, con delle
protesi sulla testa che lo facevano somigliare ad un alieno
Skrull sotto mentite
spoglie.
Secondo questa gli Skrulls hanno
invaso la Terra e assunto identità umane, come loro solito. Tra
queste ci sarebbe anche Wong, alleato di Doctor
Strange.
Il Soldato d’Inverno è stato incaricato di uccidere i genitori
di Peter Parker
Se si presta attenzione alla sequena
di parole pronunciate da Bucky Barnes durante la
sua trasformazione nel soldato d’inverno, c’è anche un misterioso
“homecoming” che non è sfuggito ai fan più
affezionati del MCU.
Che sia un riferimento diretto a
Spider-Man: Homecoming, prima
avventura da solista dell’Uomo Ragno nell’universo Marvel? E inoltre, potrebbe
collegare Bucky all’assassinio dei genitori di Peter? Per quanto ne
sappiamo, nulla è stato dichiarato sulla sorte della coppia…dunque
tutto è possibile.
Bruce Banner è in realtà Loki sotto mentite spoglie
Prima di uccidere Loki nel prologo
di Infinity War,
Thanos pronuncia la frase “Nessuna
resurrezione questa volta“. E se quello non fosse il suo
corpo? E se il Dio dell’Inganno avesse assunto un’altra
identità?
Sappiamo che Bruce Banner è stato un
po’ limitato nel film, a causa del trauma dell’incontro con Thanos;
riconosce a malapena Natasha, sapeva però della posizione del
Sanctorum di Doctor Strange e aveva capito tutto
sulle gemme dell’infinito.
Alcuni hanno ipotizzato che questo
mancato funzionamento di Bruce Banner sia in realtà frutto del
travestimento di Loki. Che ne pensate?
Dottor Destino arriverà alla fine di Avengers 4
Victor Von Doom, anche conosciuto
come Dottor Destino, è stato un antagonista dei
Vendicatori nei fumetti ed è uno dei principali villain
dell’universo Marvel. Sullo schermo però ha avuto
una storia meno felice nel franchise sui Fantastici
4 e nel reboot del 2015, scatenando l’ira dei fan.
Proprio per gli appassionati il
personaggio tornerà in scena dopo i titoli di coda di
Avengers 4, il film che chiuderà la Fase 3 e
aprirà le porte alla Fase 4. Che sia Dottor Destino la prossima
grande minaccia del MCU?
Thanos verrà sconfitto da Ant-Man e Doctor Strange nel Regno
Quantico
Due dettagli saranno fondamentali
per gli eventi di Avengers 4, e i due film
antecedenti del MCU ce l’hanno dimostrato:
Doctor Strange che in Infinity
War vede il futuro e dice a Tony Stark che cedere a Thanos
la gemma del tempo “era l’unico modo“, e
Ant-Man bloccato nel Regno Quantico dopo i titoli
di coda di Ant-Man and The Wasp durante lo
schiocco di Thanos.
Secondo una teoria infatti la
presenza di Scott nel Regno Quantico era una parte essenziale
dell’unica realtà in cui i Vendicatori possono vincere.
In questo senso Strange ha potuto
pianificare il tempismo delle azioni di Thanos cedendo la gemma un
attimo prima dell’entrata di Scott nell’altra dimensione.
Ultron è ancora vivo e indosserà il guanto dell’infinito
In Spider-Man:
Homecoming abbiamo visto Peter Parker trovare la
testa di Ultron nel magazzino del governo.
Era solo un clone o la vera armatura del villain?
Per alcuni Ultron potrebbe essere
ancora vivo, dopo aver passato la sua coscienza ad un altro robot.
La testa del robot che Peter teneva in mano in
Homecoming aveva effettivamente gli occhi rossi,
quindi questa teoria è alquanto plausibile. E che succede se Ultron
si impossessa del guanto dell’infinito?
Bucky e Scarlet Witch torneranno cattivi
La maggior parte del pubblico pensa
che i Vendicatori che abbiamo perso in Infinity
War sorgeranno dalle proprie ceneri e torneranno di nuovo
in azione come se nulla fosse. Tuttavia una teoria suggerisce
l’esatto contrario, e cioè che alcuni non saranno più gli stessi
dopo lo schiocco di Thanos.
Tra questi figurano Bucky
Barnes e Scarlet Witch, che nei
fumetti e al cinema non sono sempre stati “immacolati”, ma
anzi, hanno combattuto al fianco dei cosiddetti cattivi perché
entrambi esperimenti e servitori dell’ Hydra.
Cosa accadrebbe se i due tornassero
in Avengers 4 nella versione malvagia di se
stessi?