Nonostante il successo del primo
film, Deadpool 2 non replicherà la squadra
creativa del capitolo d’esordio. Come sappiamo Tim
Miller ha lasciato la regia e al suo posto è stato scelto
David Leitch, regista di John
Wick.
Durante il
CinemaCon, parlando a CinemaBlend, Leitch
ha commentato il suo approccio al film e a quella che è l’indubbia
eredità di Miller e del primo film, che tanto è
stato amato dai fan.
“Credo che tu debba porgere un
omaggio a questo film che è stato così tanto amato. Tutti se lo
aspettano. E penso che dobbiamo trovare un modo per distinguerci, e
lo stiamo facendo bene. Il DNA di Deadpool sicuramente non
cambierà, è un personaggio così bello e amato, lo porteremo così
attraverso questa nuova avventura.”
Sembra chiaro l’intento di
Leitch di rispettare i toni dettati da
Miller, ma allo stesso tempo, come ogni regista,
vuole mettere la sua firma sul progetto.
Deadpool ha
incassato 363 070 709 dollari in Nord America e 417 408 522 dollari
nel resto del mondo, per un totale mondiale di 780 479 231 dollari.
Deadpool è stato accolto generalmente bene dalla
critica, soprattutto grazie alla recitazione di Ryan Reynolds e
alla comicità pungente e ironica della sceneggiatura.
Diretto da David
Leitch, Deadpool
2 vedrà Ryan Reynolds tornare nei pani del
Mercenario Chiacchierone della Marvel. Zazie
Beetz sarà Domino.
Ecco un video comparativo che mette
a confronto il trailer di It, film di Andy
Muschietti basato sul romanzo di Stephen
King, e la miniserie degli anni Novanta realizzata sempre
seguendo le vicende dei Perdenti e di Pennywise.
It: il teaser trailer italiano dell’horror dal romanzo
di Stephen King
Ecco il confronto:
Oltre a Bill
Skarsgard (che interpreterà Pennywise) nel cast del film
figurano anche Jaeden Lieberher, Finn Wolfhard, Sophia
Lillis, Jack Dylan Grazer, Wyatt Oleff, Chosen Jacobs
e Jeremy Ray Taylor.
Dopo la rinuncia
di Cary Fukunaga (True
Detective) con Will Poulter
pronto a incarnarePennywise, la regia è
stata affidata ad Andy Muschietti
(La Madre). Dan Lin, Roy
Lee, Seth Grahame-Smith e David
Katzenberg produrranno l’adattamento che segue quello
televisivo degli anni Novanta
conJohn Ritter
eTim Curry.
La storia originale è incentrata su
sette bambini che affrontano un mostro in grado di mutare le
proprie sembianze, il più delle volte simile a un clown, Pennywise.
Anni dopo, torneranno nella loro città natale per affrontare
nuovamente la creatura. È stata confermata la formula dei due film:
nel primo verrà rappresentata la vicenda con protagonisti i
personaggi bambini, mentre il secondo si focalizzerà sui
personaggi una volta adulti.
Dopo Paul Bettany,
già all’opera sul set, e Jeremy Renner in volo
verso Edimburgo, anche Elizabeth Olsen è arrivata
in Scozia per prendere parte alle sue riprese di Avengers
Infinity War.
L’attrice è stata fotografata
all’arrivo in città e immaginiamo che molto presto Wanda
Maximoff tornerà in campo, sfoggiando i suoi spaventosi
poteri.
In Civil War
abbiamo notato come il personaggio di Vision e quello di Wanda si
fossero avvicinati, nonostante poi gli schieramenti opposti
abbracciati durante la “guerra civile”. Per quanto riguarda Occhio
di Falco, lui e Wanda hanno da sempre avuto un legame importante,
costruito già sulle macerie della Sokovia in Avengers Age
of Ultron. Non c’è quindi da escludere che gli attori
condivideranno di nuovo la scena.
Film Marvel: sei grandi storie da adattare dopo
Avengers Infinity War
Avengers
Infinity War arriverà al cinema il 4 Maggio 2018.
Christopher Markus e Stephen McFeely si
occuperanno della sceneggiatura del film, mentre la regia è
affidata a Anthony e Joe
Russo.
Il cast del film al momento è
composto da Cobie Smulders, Benedict Cumberbatch, Chris
Pratt, Vin Diesel, Scarlett Johansson, Dave Bautista, Karen Gillan,
Zoe Saldana, Brie Larson, Elizabeth Olsen, Robert Downey Jr.,
Sebastian Stan, Chris Hemsworth, Chris Evans, Tom Holland, Bradley
Cooper, Samuel L. Jacksson, Jeremy Renner, Paul Rudd, Peter
Dinklage, Mark Ruffalo, Josh Brolin, Paul Bettany, Benedict
Wong, Pom Klementieff e Chadwick
Boseman.
Occhi grandi e verdi che non si
abbassano mai, orgogliosi di un incantesimo duraturo e pericoloso
al quale non puoi e non vuoi sfuggire, le labbra carnose e sensuali
leggermente dischiuse pronte a bisbigliarti un segreto che aspetta
da troppo tempo, la dolcezza di un sorriso accennato che dovrebbe
scontrarsi col resto e che invece è chiaramente nel suo elemento:
la ragazza con l’orecchino di perla di Johannes Vermeer non poteva
trovare alter ego migliore in Scarlett
Johansson, l’attrice americana che ha saputo trovare la
sua strada nella grande marea di Hollywood diventando uno dei volti
più popolari e richiesti degli ultimi anni.
Nata il 22 novembre 1984 con un
nome che tradisce origini scandinave, Scarlett Johansson nasce a
New York da un architetto di Copenaghen, Karster Johansson, e dalla
produttrice ebrea del Bronx Melanie Sloan. I genitori si separano
quando è ancora piccola, ma il difficile momento familiare non la
distoglie mai dalla sua più grande ambizione: sin dall’età di
quattro anni Scarlett dimostra velleità artistiche e desidera
diventare un’attrice, incoraggiata dalla madre che inizia subito a
portarla ai provini per fare spot pubblicitari, puntando però ad
una carriera nel cinema e nel teatro(solo recentemente è sbucato in
rete il video del provino della bambina per il ruolo di Judith nel
film Jumanji, poi andato
a Kirsten Dunst): a soli 8 anni, Scarlett
viene scelta per recitare sul palcoscenico nella
piece Sofistry, insieme a Ethan
Hawke.
Le piccole parti al cinema iniziato
a susseguirsi con Genitori Cercasi, diretto
da Rob Reiner e con Elijah
Wood e Bruce
Willis, La Giusta Causa, dove
interpreta la figlia di Sean Connery,
e Mamma ho preso il morbillo, sequel apocrifo
della serie diretta da Chris Columbus.
La prima vera consacrazione per
Scarlett Johansson arriva nel 1998, grazie
a L’uomo che sussurrava ai
cavalli di Robert Redford: a 14
anni, Scarlett interpreta l’adolescente Grace, abile cavallerizza
rimasta vittima di un terribile incidente che l’ha lasciata senza
una gamba, distrutta nella carne quanto nello spirito.
Nel 2001
seguiranno L’uomo che non c’era, dove lavora
per la prima volta coi fratelli Coen,
e Ghost World, tratto dal fumetto di Daniel
Clowes, dove veste i panni dell’adolescente annoiata Rebecca al
fianco dell’allora assai più nota Thora
Birch: il film non fa faville al botteghino, ma viene
riscoperto come un cult alcuni anni dopo e viene considerato dai
più il ruolo che diede una scossa definitiva alla carriera
attoriale della Johansson.
Il 2003 è un anno fondamentale: al
fianco di un attore del calibro di Bill
Murray Scarlett interpreta Charlotte, ventenne
neolaureata smarritasi nel caos di Tokyo e di un matrimonio
sbagliato, nel celeberrimo Lost in
Traslation di Sofia Coppola,
primo vero ruolo “adulto” della sua carriera: il film è un successo
di critica e pubblico e frutta all’attrice un Premio BAFTA e una
nomination ai Golden Globe. Nello stesso periodo esce in
sala La Ragazza con l’orecchino di perla,
tratto dal bestseller di Tracy Chevalier, dove interpreta Griet,
serva nella casa del pittore (interpretato da un
solenne Colin Firth) capace di guardare oltre
le apparenze e di far battere in silenzio il cuore del suo Padrone.
Dotata di una somiglianza straordinaria con la giovane ritratta
nell’omonimo dipinto, Scarlett è una pennellata di grazia nei
meravigliosi quadri riprodotti dal film di Peter
Webber: la sua performance è considerata l’anima del film
e le fa ottenere nuove nomination ai BAFTA e ai Golden Globes.
L’anno successivo torna al film in
costume con Le Seduttrici (A Good
Woman), tratto da Il Ventaglio di Lady
Windermere di Oscar Wilde: il film riceve diverse
recensioni negative ed è un flop al botteghino, ma la Johansson
resta una splendida Meg Windermere, dolce e luminosa
nell’adattamento che sposta con raffinatezza il tempo dell’azione
nell’Amalfi degli anni 30′; migliori risultati ottengono invece il
thriller The Perfect
Score,l’indieUna
Canzone per Bobby Long (film
conJohn
Travolta fortemente voluto
dall’attrice)e In Good Company, gradevolE
commedia di Paul
Weitz con Topher
Grace e Dennis Quaid.
Eccezion fatta per il disastro
di The Island, Sci-fi diretto
da Michael Bay dove uno spunto
interessante e attuale finisce soffocato dalla caotica trama action
marchio di fabbrica del regista, il 2005 è un anno eccellente
grazie a Match
Point di Woody Allen, thriller
sofisticato dove Scarlett interpreta la conturbante Nola Rice,
attrice dilettante che fa perdere la testa al
parvenu Jonathan Rhys
Meyers;seguiranno il più leggero e
alleniano Scoop, con Hugh
Jackman, eThe
Prestige di Christopher Nolan,
considerato ad oggi il manifesto del regista e il suo lavoro
migliore, dove ritrova l’attore australiano e interpreta la
sensuale assistente e amante dell’Alfred Borden
di Christian Bale. Nello stesso
anno interpreta un’altra donna affascinante e misteriosa e nel
noir Black Dahlia di Brian
De Palma dove lavora con Josh
Hartnett, con cui ha anche una relazione.
Nel 2007 Scarlett si concede un po’
di leggerezza con Il Diario di Una Tata, dove
interpreta la neolaureata in economia e appassionata in
antropologia Annie Braddock, finita a fare la tata per un bambino
dell’Upper East Side nell’attesa di scoprire cosa fare della sua
vita: sul set trova Chris Evans, col quale
avrebbe lavorato in seguito nei film del Marvel Cinematic
Universe.
Nel 2008 è la volta
di L’altra donna del re, film in costume
tratto dal romanzo di Philippa Gregory, dove Scarlett
Johansson ha il ruolo della mite Maria Bolena,
sorella della famigerata Anna (Natalie Portman) e
con lei in competizione per conquistare il letto e il favore di
Enrico VIII; seguono Vicky Cristina
Barcelona di Woody Allen, dove interpreta
l’intraprendente Vicky, The
Spirit di Frank Miller, nei
panni della Femme Fatale Silken Floss e la commedia
corale La verità è che non gli piaci
abbastanza.
L’anno seguente, Scarlett approda
al ruolo che le ha regalato maggiore notorietà, amato dagli adulti
quanto dai giovanissimi: per la prima volta in Ironman
2 appare nel ruolo di Natasha Romanoff/Vedova Nera,
che riprenderà nuovamente e con grande successo ne Gli
Avengers(2012), Capitan America: il soldato
d’inverno(2014), Avengers: Age of
Ultron (2015), Capitan America: Civil
War (2016) e l’atteso Infinity
War (2018): l’ingresso del MCU non le impedisce di
partecipare a progetti dal tono completamente diverso
come La mia vita è uno
Zoo di Cameron
Crowe e Hitchcock di Sasha
Gervasi, dove interpreta con ottima verosimiglianza
l’attrice Janet Leigh nel periodo delle
riprese di Psycho; nello stesso anno segue
anche Don Jon, debutto dietro la macchina da
presa di Joseph Gordon Levitt, dove interpreta la sexy e volgare
fidanzata del protagonista, ossessionata dalle fintissime commedie
romantiche come il protagonista dalla pornografia.
Nel 2013 la sua immagine di Sex
Symbol viene consacrata definitivamente con un ruolo inusuale:
in Her di Spike
Jonze la Johansson è Samantha, voce del sistema
operativo che accompagna le giornate di Theodore, lasciato col
cuore spezzato e un’esistenza solitaria dall’abbandono della
moglie: la voce melliflua dell’attrice (che fra l’altro non ha mai
disdegnato la sua passione e interesse per un’eventuale carriera
musicale) è perfetta per accendere le fantasie e i sentimenti di
Theodore quanto quelli dello spettatore e sono stati in molti a
lamentare la mancanza di una nomination di pregio per la parte,
negata proprio in quanto etichettata come semplice lavoro di
doppiaggio; nello stesso anno esce Under the
Skin, dove si misura per la prima volta con scene di nudo
integrale. Nel 2014, oltre al ritorno di Capitan America, la
troviamo nella
commedia Chef con Jon
Favreau e nel nuovo lavoro di Luc
Besson, Lucy.
Nel 2016 mette nuovamente a
servizio a la sua voce interpretando il serpente Kaa
ne Il Libro della
Giungla di Jon Favreau e
in Sing, film d’animazione che vede impegnati
anche Matthew
McConaughey e Reese
Witherspoon; nello stesso anno torna a lavorare coi
fratelliCoen nel
divertenteAve Cesare!, dove
interpreta la diva degli spettacoli
acquaticiDeeAnna Moran.
Quali nuove sfide attendono adesso
l’attrice di New York? Ghost in The Shell,
suo ultimo lavoro tratto dall’omonimo manga e in uscita in questi
giorni ha destato non poche critiche e accuse di Whitewashing, ma
l’attesa per la sua performance resta alta: qualunque fosse la
natura del progetto e l’opinione di Pubblico e Critica, difficile
trovare un’occasione in cui Scarlett non ci abbia colpiti con la
sua presenza e interpretazione, prigionieri del magnetismo dei suoi
occhi verdi e dell’enigma ammaliante di un volto con ancora tante
storie da raccontare, sulla tela sempre in movimento che chiamiamo
cinema.
“Fatto di buone
trovate. Un buon prodotto dal carattere fortemente
italiano”
(‘Comicspreview’)
“Un prodotto che secondo
noi va premiato, e che merita il suo posto nelle librerie
degli appassionati del genere”
(‘Cinefusi’)
“Alieni è stato uno dei prodotti
italiani migliori, se non il migliore in assoluto, presentato
all’ultima edizione di Lucca Comics & Games”
(‘Fumetto d’Autore’)
Sono solo alcune delle reazioni
entusiastiche della stampa e dei siti specializzati, alla lettura
del primo volume di Alieni, raccolta antologica di
storie inedite a tema fantascientifico, edita da Bugs
Comics con l’intento di ampliare e diversificare il
successo già ottenuto con ‘Mostri’ (giunto al
numero 7, con l’ottavo attualmente in lavorazione). Nato
inizialmente come ‘special’ annuale, ‘Alieni’ ha incontrato un tale
favore anche a livello di pubblico (le copie a tiratura limitata
della versione ‘variant’ con la copertina bianca sono andate
esaurite in poche ore al Lucca Comics & Games di
novembre, dove il fumetto è stato presentato) che la casa editrice
diretta da Gianmarco Fumasoli e Paolo
Altibrandi ha deciso di andare incontro alle richieste dei
lettori e anticipare di molto l’uscita di un volume 2, che sarà
presentato e disponibile al Romics (6-9 aprile)
nella doppia versione con copertina di Andrea
Olimpieri e white cover che i disegnatori potranno
personalizzare su richiesta in fiera (solo 200 copie). In
contemporanea partirà la distribuzione della sola cover
regular.
Squadra che vince non si cambia, per
cui ci sarà ancora il gruppo di autori già conosciuti ai lettori di
‘Mostri’ e del primo Alieni, ovvero gli sceneggiatori Marco
Scali, Massimiliano Filadoro, Andrea Guglielmino e Luca
Ruocco, oltre allo stesso Fumasoli, e i disegnatori
Diego Oddi, Cristian Di Clemente, Dario Tallarico,
Francesca Vartuli, Alessio Maruccia, Giorgio Spalletta e Samuele
Coletti.
Si aggiungono al lotto per
l’occasione due nuovi sceneggiatori: Luca
Blengino, autore Delcourt, Star Comics e Linea Chiara, e
Bruno Letizia, autore IDW, Coniglio editore e
Villain Comics.
Il tono delle storie, come sempre
tutte autoconclusive, varia dall’avventuroso all’ironico
all’horror. In particolare, nelle sette storie proposte, si
indagano i misteri dello spazio profondo, attraverso la solitudine
di un cargo spaziale pieno di cadaveri, la lotta contro
l’intolleranza razziale, la sofferenza di una storia d’amore
impossibile e il paradosso di un reality show che si svolge a
migliaia di anni luce dalla terra.
A intervallare i fumetti, accurate
rubriche con le schede delle varie razze aliene, approfondimenti e
curiosità su tematiche spaziali e interviste esclusive a chi con i
‘fratelli di altri pianeti’ dichiara di aver avuto contatti più o
meno diretti. Il tutto arricchito dai disegni di Francesco
Dossena e Antonio Mlinaric.
Un viaggio nell’Iperspazio a tutto
tondo. Allacciate le cinture!
Netflix ha diffuso trailer di War
Machine, l’attesissimo film diretto da David
Michôd con protagonista Brad Pitt.
War Machine sarà disponibile
su Netflix in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo a partire
dal 26 Maggio 2017.
La
trama di War Machine
War Machine
è un’assurda storia di guerra dei giorni nostri. Lo scrittore e
regista David Michôd (Animal Kingdom) racconta la
storia dell’ascesa e della rovina del generale statunitense McMahon
in un misto di realtà e parodia.
David Michôd esplora la personalità di un
leader nato, molto sicuro di sé, e la strada che lo ha portato
dritto verso la follia. Al centro della storia troviamo Brad Pitt,
perfetto nel ruolo di un generale carismatico e di successo, che
inizia a comandare le forze NATO in Afghanistan come una rock star,
per poi essere rovinato da una giornalista senza
scrupoli.
Il film
originale Netflix è tratto dal libro The Operators: The
Wild & Terrifying Inside Story of America’s War in
Afghanistan, scritto dal giornalista Michael
Hastings.
Il cast
di War Machine
Insieme
a Brad Pitt, nel cast di War
Machine troviamo Tilda Swinton, Sir Ben
Kingsley, Anthony Michael Hall, Topher Grace, Will Poulter, Lakeith
Stanfield, Emory Cohen, John Magaro, RJ Cyler, Alan Ruck, Scoot
McNairy e Meg Tilly. La Dede Gardner di Ian Bryce e Plan B,
Jeremy Kleiner e Brad Pitt sono i
produttori. James Skotchdopole è produttore
esecutivo.
Joss Whedon
dirigerà il primo film su Batgirl alla Warner
Bros. A dare la notizia è Variety ,
sito illustre e attendibile, che riferisce che il regista di
The Avengers e di Avengers Age of Ultron corona il
suo sogno e metterà mano a una pellicola che avrà come protagonista
l’eroina DC Comics.
Whedon non ha mai tenuto nascosto il
suo interessamento verso le eroine DC, tanto che è diventato
leggendario il suo film su Wonder Woman che la
stessa Warner rifiutò diversi anni fa. Adesso il regista ha la
possibilità di dire la sua.
Joss Whedon scriverà, dirigerà e
produrrà un film su Batgirl
Secondo il sito, Whedon è in
trattative finali per scrivere dirigere e produrre lo spin off.
Sembra che nel film ci sarà spazio per altri personaggi di
Gotham. Ci aspettiamo quindi di vedere il
Commissario Gordon, o magari
Batman, o addirittura il Joker e
Harley Quinn.
Arriverà nelle sale italiane il 14 settembre anche in 3D
Cars
3, il nuovo lungometraggio d’animazione targato
Disney Pixar che vede protagonista il campione del mondo Saetta
McQueen.
In questa avventura a
tutta velocità il leggendario numero 95 sarà costretto a fare i
conti con una nuova generazione di auto che minacciano non soltanto
il suo primo posto nel mondo delle corse, ma anche la sicurezza
interiore che l’ha reso un campione. Il suo avversario principale
sul circuito sarà Jackson Storm: veloce, agile e pronto a gettarsi
in pista, è uno dei concorrenti più promettenti.
Allenatosi con
simulatori all’avanguardia ideati per perfezionare la tecnica e
massimizzare la velocità, è stato letteralmente costruito per
essere imbattibile. Al proprio fianco Saetta avrà Cruz Ramirez,
un’allenatrice solare, orgogliosa e anticonformista che lavora al
Rust-eze Racing Center. Cruz gestisce in maniera esperta le
talentuose reclute della squadra fornendo loro strumenti
all’avanguardia per bruciare l’asfalto.
Determinato a tornare in pole position, Saetta dovrà decidere
se il suo amore per le corse basterà a riportarlo sul grande
palcoscenico della Piston Cup.
Prodotto da Kevin Reher (A Bug’s Life –
Megaminimondo, il cortometraggio La Luna), Cars
3è diretto da
Brian Fee, già storyboard artist del film
candidato a due premi Oscar e vincitore di un Golden
Globe Cars e del film candidato al Golden Globe
Cars2.
Cars
3 la trama
Colto
alla sprovvista da una nuova generazione di bolidi da corsa, il
leggendario Saetta McQueen è costretto a ritirarsi dallo sport che
ama. Per tornare in pista avrà bisogno dell’aiuto di Cruz Ramirez,
una giovane esperta di auto da corsa con tanta voglia di vincere, e
dovrà riscoprire gli insegnamenti del suo compianto mentore Hudson
Hornet: il suo percorso sarà pieno di svolte inaspettate. Per
dimostrare che il numero 95 possiede ancora la stoffa di un
campione, Saetta dovrà gareggiare nella più grande corsa della
Piston Cup.
Da
quasi un mese in cima alle classifiche di tutto il mondo col suo
ultimo album “÷” (Divide), Ed Sheeran sarà fra gli ospiti
della puntata di stasera (30 marzo) di “E poi c’è Cattelan”,
il late show di Sky Uno HD condotto da Alessandro
Cattelan in onda ogni giorno, dal lunedì al venerdì, in seconda
serata.
Trainato dal successo stratosferico dei singoli di lancio
“Shape of you” (4 volte disco di platino in Italia) e “Castle on
the hill” (disco di platino in Italia), Ed Sheeran
è entrato nella storia battendo ogni record: in una sola settimana,
con oltre 3 milioni e mezzo di copie vendute, il suo album
÷ (DIVIDE) ha superato il record di tutti i tempi sia come
vendita che come numero di streaming. Faccia a faccia
con Ed Sheeran, Alessandro Cattelan proverà a estorcergli
alcuni dei segreti del jetset della musica mondiale. Ma
l’intervista prenderà presto una piega
inaspettata…
“E poi c’è Cattelan” va in onda
ogni giorno, dal lunedì al venerdì, in seconda serata su Sky Uno
HD
Warner Bros. Italia ha diffuso il teaser trailer
in italiano di It, film di Andy
Muschietti basato sull’omonimo romanzo di Stephen
King.
Oltre a Bill
Skarsgard (che interpreterà Pennywise) nel cast del film
figurano anche Jaeden Lieberher, Finn Wolfhard, Sophia
Lillis, Jack Dylan Grazer, Wyatt Oleff, Chosen Jacobs
e Jeremy Ray Taylor.
Dopo la rinuncia
di Cary Fukunaga (True
Detective) con Will Poulter
pronto a incarnarePennywise, la regia è
stata affidata ad Andy Muschietti
(La Madre). Dan Lin, Roy
Lee, Seth Grahame-Smith e David
Katzenberg produrranno l’adattamento che segue quello
televisivo degli anni Novanta
conJohn Ritter
eTim Curry.
La storia originale è incentrata su
sette bambini che affrontano un mostro in grado di mutare le
proprie sembianze, il più delle volte simile a un clown, Pennywise.
Anni dopo, torneranno nella loro città natale per affrontare
nuovamente la creatura. È stata confermata la formula dei due film:
nel primo verrà rappresentata la vicenda con protagonisti i
personaggi bambini, mentre il secondo si focalizzerà sui
personaggi una volta adulti.
Sono tanti i film al
cinema di oggi 30 marzo, e tante sono le storie che lo
schermo d’argento ci racconterà a partire da questa settimana.
Eccoli di seguito.
I film al cinema del 30 marzo
Ghost in the
Shell di Rupert Sanders: è
tratto dall’omonimo manga di ambientazione cyberpunk dell’artista
Masamune Shirow. In un futuro non troppo lontano, Major
(Scarlett Johansson), un agente speciale, un ibrido tra
cyborg e umano unico nel suo genere, è alla guida di un reparto
speciale della polizia, la task force speciale Section 9,
incaricato di sventare i piani dei più pericolosi criminali del
mondo. Grazie alle sue capacità fuori del comune, Major è l’unica
in grado di scovare e affrontare la nuova minaccia, un nemico
capace di insinuarsi nelle menti cibernetiche fino ad assumerne il
completo controllo. Mentre si prepara allo scontro, una terribile
verità sul suo passato salta fuori e il cyborg sarà pronta a tutto
per scoprire il mistero legato alla sua esistenza.
La vendetta di un
uomo tranquillo di Raul
Arevalo: Madrid, agosto 2007. Curro è l’unico di una
banda di quattro criminali che viene arrestato per una rapina in
una gioielleria. Otto anni più tardi, la sua fidanzata Ana e il
loro figlio sono in attesa che lui esca di prigione. José è un uomo
chiuso e solitario, che non sembra trovare il suo posto nel mondo.
Una mattina di inverno si reca nel bar gestito da Ana e da suo
fratello e da quel giorno la sua vita si intreccia con quella degli
altri frequentatori abituali del bar, che lo accolgono come uno di
loro. In particolar modo, è Ana a vedere nel nuovo arrivato una
speranza per la sua penosa esistenza. Scontata la pena, Curro viene
rilasciato e nutre la speranza di iniziare una nuova vita con Ana.
Tornando a casa, però, Curro trova una donna confusa e insicura e
dovrà affrontare un uomo che, distruggendo le sue aspettative,
cambierà tutti i suoi piani.
La verità, vi
spiego, sull’amore di Max
Croci: Ispirata al libro omonimo e al blog di
successo TiAsmo, una commedia divertente ed emozionante sulle
infinite sfumature dell’Amore. La vita di Dora
(Ambra Angiolini) è finita sottosopra quando il
compagno Davide (Massimo Poggio)
l’ha lasciata dopo sette anni di relazione e due figli: Pietro di
cinque anni e Anna, di uno. Sopraffatta dalla routine
bambini/lavoro, Dora si rifiuta di elaborare il lutto sentimentale,
finché non arriva il momento di raccontare la verità a Pietro, il
quale crede ancora che il papà sia via solo per lavoro. Dora,
spronata dall’amica Sara (Carolina
Crescentini), trova finalmente la forza di reagire. Il
primo passo sarà riappropriarsi del proprio tempo assumendo
l’insolito babysitter Simone (Edoardo
Pesce), poeta-bidello e nuovo fidanzato di Sara.
Il Viaggio
di Nick Hamm: Dopo 40 anni di Troubles due
leader politici dell’Irlanda del Nord, il predicatore protestante
IAN PAISLEY e il repubblicano MARTIN McGUINNESS, si incontrano a
St. Andrews, in Scozia, per discutere uno storico accordo di pace.
Quando le trattative si trovano in una situazione di stallo, i due
nemici giurati sono costretti, dalle circostanze e dal destino, a
intraprendere un viaggio in macchina insieme, che sarà ricco di
imprevisti. Un percorso nella conciliante natura scozzese che, dopo
una serie di battute pungenti, apre spiragli nella barriera tra i
due e diventa occasione di scoperta reciproca. Costretti a passare
molte ore insieme, i due leader realizzeranno di non essere poi
così diversi e instaureranno una bizzarra relazione di amicizia,
ricordata ancora oggi come “Chuckle Brothers”, che porterà a un
futuro di pace.
Il permesso – 48 ore
fuori di Claudio Amendola: Claudio
Amendola, alla sua seconda regia, è il burattinaio di tre uomini e
una donna di età ed estrazione sociale differenti, che devono
decidere come utilizzare questa una breve finestra di libertà prima
che si richiuda. A Luigi, Donato, Angelo e Rossana sono state
concesse 48 ore di permesso fuori dal carcere di Civitavecchia. Per
motivi differenti si trovano in galera, dove devono scontare il
loro debito con la giustizia. Ma adesso sono fuori, e devono
decidere in che modo spendere il poco tempo che gli è stato
concesso. Vendetta, redenzione, riscatto, amore. Una volta usciti
ognuno di loro dovrà fare i conti con il mondo che è cambiato
mentre erano dentro.
Classe Z di
Guido Chiesa: Primo giorno dell’ultimo anno per
gli studenti di un liceo scientifico, ma a scuola c’è una novità:
alcuni ragazzi sono stati spostati dalle rispettive classi in una
sezione creata appositamente per loro, la sezione H. Gli studenti
della sezione H non sono stati scelti a caso, sono infatti elementi
notoriamente problematici, troppo esuberanti e svogliati. Tra loro
c’è Ricky (Enrico Oetiker) che è
sveglio e non perde occasione per fare irritanti scherzi che poi
condivide sul suo canale Youtube, Stella
(Greta Menchi) il cui unico interesse è il suo
look e Viola (Alice Pagani)
intelligente ma sempre in guerra con il mondo. Per i ragazzi la
vita nella nuova sezione è una pacchia, i professori sembrano aver
perso con loro ogni speranza e non provano nemmeno più a farli
studiare. L’unico professore che si presenta alla classe con
sincero entusiasmo e pronto a vivere il suo ruolo da supplente come
una sfida importante è Marco Andreoli
(Andrea Pisani) il prof d’italiano che ha come
modello di riferimento il Professor Keating de L’Attimo fuggente.
Dopo molti tentativi per cercare di coinvolgere e appassionare i
ragazzi, esasperato dal disinteresse e dalle continue umiliazioni a
cui lo sottopone la classe, Andreoli abbandona il lavoro a metà
anno. Prima di andarsene però, svela ai ragazzi che la creazione
della sezione H è stata un’idea del Preside
(Alessandro Preziosi) che aveva deciso di isolarli
in una classe “ghetto”, sicuro di poter dimostrare che il
rendimento delle altri classi sarebbe migliorato. A cento
giorni dall’esame di maturità, i ragazzi si accorgono di
essere spacciati, non riusciranno mai a superare l’esame. Il solo
modo per salvarsi è farsi aiutare dall’unica persona che credeva in
loro, il professor Andreoli. Riusciranno con il suo aiuto a
ottenere la tanto attesa maturità?
17 anni (e come
uscirne vivi) di Kelly
Fremon: Nadine e Krista sono migliori amiche, non si
separano mai e cercano insieme di cavarsela nel crudele mondo del
liceo. Quando Nadine scopre che Krista sta frequentando
segretamente suo fratello, qualcosa si rompe nel loro rapporto. Nel
giro di poco tempo diventeranno acerrime nemiche.
Arriva in sala in 30 marzo
La vendetta di un uomo tranquillo, presentato al
73esimo Festival di Venezia e vincitore di 4 Premi Goya (Miglior
film, Miglior regista esordiente, Miglior sceneggiatura originale e
Miglior attore non protagonista).
Madrid, agosto 2007. Curro
(Luis Callejo), è l’unico membro di una banda di
delinquenti ad essere arrestato in seguito ad una rapina ai danni
di una gioielleria. Tempo dopo viene scarcerato e trova ad
attenderlo la sua compagna Ana (Ruth
Díaz) che cerca di reintegrarlo nella
piccola comunità in cui vivono, ma il solitario e riservato Josè
(Antonio de la Torre) sembra in qualche modo
minacciare le speranze di Curro di iniziare una nuova vita con
Ana.
Il film è l’opera prima dello
stimato attore spagnolo Raúl
Arévalo, noto in Italia per i suoi ruoli
in Gli amanti passeggeri e Ballata
dell’odio e dell’amore, si costruisce attorno ad una
tematica cardine del cinema iberico, quale quella della vendetta,
che il regista mostra di riuscire a riproporre con grande abilità e
maestria; ne è un esempio il piano sequenza iniziale che in una
manciata di minuti condensa i principali punti di forza della
pellicola: l’imprevedibilità, la violenza e la tensione.
La vendetta di un uomo
tranquillo è un thriller atipico ma allo stesso tempo una
sorta di western contemporaneo che intreccia scenari desertici,
desideri di vendetta, uomini taciturni mossi da un odio represso e
atti di violenza ponderati che esplodono e disattendono le nostre
aspettative. Sia la sceneggiatura rigorosa, con una divisione in
capitoli che ci rimanda al Kill Bill di
Tarantino, che il buon cast, permettono ad
Arévalo, di confezionare una
vicenda nera e cruda ma al contempo realistica, portando lo
spettatore a scontrarsi con una mondo costellato da tanti
personaggi tormentati e incompleti che si ritrovano a scendere a
patti con la delusione, non riuscendo a risollevarsi dalla loro
condizione miserabile; è il caso di Curro ma anche quello di Ana,
che in José vedeva uno spiraglio di salvezza per la sua esistenza
inappagante o di Triana, interpretato da Manolo
Solo, emblema di quel microcosmo umano ai margini della
società spagnola.
Nonostante qualche piccola ingenuità
ci troviamo davanti ad un ottimo esordio per
Arévalo, il quale si mostra una
cineasta capace di abbracciare il genere pur a tratti
discostandosene nel tentativo di riproporlo attraverso un approccio
totalmente personale ma al contempo funzionale alla vicenda
trasposta su schermo.
Nella speranza che
Arévalo possa continuare a far
parlare di sé in futuro, d’ora in avanti soprattutto come regista e
non solo come interprete.
La Disney•Pixar non delude e ci offre il primo
sguardo a Dante’s Lunch, il cortometraggio che
vedremo in sala a partire dal 21 dicembre in testa a
Coco, il nuovo film d’animazione della Pixar.
Protagonista di Dante’s
Lunch – A Short Tail è un
caneche nota un osso succulento che aspetta solo
di essere azzannato, ma c’è una forza irresistibile che lo trascina
verso il cimitero… forse l’osso appartiene a qualcuno? Il film è
ricco di gag slapstick ma ha anche moltissimi riferimenti a
Coco.
La sinossi ufficiale
di Coco rilasciata
dalla Pixar recita:
“nonostante lo sconcertante divieto da
parte degli anziani della sua famiglia circa la passione per
la musica, Miguel (Anthony Gonzalez) sogna di
diventare un musicista di successo come il suo idolo Ernesto de la
Cruz (Benjamin Bratt). Nel disperato tentativo di
dimostrare il suo talento, Miguel si ritrova nella splendida e
colorata Terra dei Morti a seguito di una misteriosa catena di
eventi. Lungo la strada incontra l’affascinante imbroglione Hector
(Gael García Bernal) con il quale accetta di
partire per un viaggio straordinario“.
La Pixar ha
poi rivelato che Coco sarà probabilmente uno
dei film più musicali mai prodotti dallo studio, un chiaro intento
di rifarsi non solo ai classici della Disney
ma anche al recente successo di Frozen
e Oceania. La volontà e poi quella di narrare
una vicenda che affonda le proprie radici in una cultura molto
diversa rispetto a ai racconti portanti fino ad oggi all’attenzione
dei più piccoli.
Durante un’intervista rilasciata
aEntertainment Weeklye dedicata specificatamente
a Coco, il
regista Lee Unkrich ha
affermato che “è stato
importante per noi dal primo giorno che avere un cast
latino-americano. Erano tutti concentrati, e abbiamo così
finito con l’ottener un fantastico mix di persone, provenienti un
pò dal Messico e un pò’ da Los
Angeles“. Parlando poi della gestazione
dei personaggi di Coco – il cui progetto
risale ai tempi di Tom Story
3 – Unkrich ha affermato che “in corso
d’opera abbiamo avuto un altro
bambino per la voce Miguel che ora ha 17 o 18 anni, il
quale potrebbe dirvi quanto tempo abbiamo lavorato sul film,
ma la sua voce è cambiata molto nel corso del tempo ed è stato
necessario trovare una nuova voce, così abbiamo
trovato Antony
Gonzalez“.
Dopo
aver dominato il box office per due settimane consecutive, il nuovo
film Disney live action La Bella e la Bestia
registra un nuovo primato: con oltre 15 milioni di Euro è infatti,
nelle sale italiane, il film più visto nel primo trimestre del
2017.
Diretto
da Bill Condon e interpretato da un cast stellare, La Bella
e la Bestia è arrivato nei nostri cinema il 16 marzo e ha
conquistato immediatamente il pubblico con un opening di 7.2
milioni di Euro mettendo a segno, già nel primo week-end di
programmazione, una serie di record nel nostro Paese: miglior
opening 2017, secondo miglior opening (giovedì-domenica) di sempre
nel mese di marzo e miglior opening week-end di sempre per un
lungometraggio Disney uscito di giovedì.
L’Amministratore Delegato di The Walt Disney Company Italia
Daniel Frigo ha commentato “Siamo assolutamente
entusiasti di questo grande successo: gli ottimi risultati
raggiunti, in così poco tempo, ci confermano che il pubblico
italiano ha ancora tanta voglia di continuare a sognare e di
appassionarsi alle nostre storie. La Bella e la Bestia è un
film che concilia i gusti di diverse generazioni e che riconferma
la forza del mondo delle Principesse Disney”.
Rivisitazione in chiave live action del classico d’animazione
del 1991, il film racconta il fantastico viaggio di Belle, giovane
donna brillante, bellissima e dallo spirito indipendente che viene
fatta prigioniera dalla Bestia e costretta a vivere nel suo
castello. Nonostante le proprie paure, Belle fa amicizia con la
servitù incantata e impara a guardare oltre le orrende apparenze
della Bestia scoprendo l’anima gentile del Principe che si cela
dentro di lui.
Il film
Disney La Bella e la Bestia è interpretato da
un cast stellare che comprende Emma Watson nel ruolo di Belle, Dan
Stevens nel ruolo della Bestia, Luke
Evans nei panni dell’affascinante ma superficiale Gaston,
che fa la corte a Belle, Kevin Kline nelle vesti
di Maurice, il padre di Belle, e Josh Gad nei
panni di Le Tont, il piagnucoloso tirapiedi di Gaston.
Inoltre
Ewan McGregor interpreta il candelabro
Lumière, Stanley Tucci è il Maestro Cadenza, un
clavicembalo, Audra McDonald interpreta Madame
Guardaroba, Gugu Mbatha-Raw è lo spolverino
Plumette, Hattie Morahan è la maga Agata, Nathan
Mack è la tazzina Chicco, Ian McKellen è
l’orologio Tockins e Emma Thompson interpreta la
teiera Mrs. Bric.
Dopo il successo dei primi 3 film,
Sky, Musei Vaticani e Nexo
Digital, in collaborazione con Magnitudo
Film, presentano il quarto film d’arte per il cinema:
Raffaello – il Principe delle Arti in 3D, la prima
trasposizione cinematografica mai realizzata su Raffaello
Sanzio (1483-1520), uno degli artisti più celebri al
mondo. Il film, prodotto da Sky 3D, con Sky Cinema e Sky Arte, è
stato riconosciuto di interesse culturale dal
MiBACT – Direzione Generale Cinema.
Il film esordirà nei cinema italiani
il 3, 4 e 5 aprile, distribuito da Nexo
Digital per poi approdare nei cinema di 60 paesi del
mondo.
La storia raccontata
in Raffaello – il Principe delle Arti in
3D
Pochi personaggi nella storia
dell’arte hanno una parabola di vita tanto intensa e ricca di
suggestioni quanto Raffaello Sanzio. Muore a soli 37 anni eppure
riesce a lasciare un segno indelebile nella storia dell’arte. Testa
e cuore, emulazione ed invenzione, cortesia e caparbietà, vizio e
virtù, questi i cardini della sua personalità. Il destino di
Raffaello sembra scritto nelle sue radici. Giovanni Santi, il
padre, è pittore ed intellettuale alla corte di Federico da
Montefeltro e fu probabilmente il suo primo formatore ed
ispiratore. Rimasto orfano a soli undici anni, l’unica strada
possibile per Raffaello sembra essere l’arte. Una scelta coraggiosa
che si rivelerà vincente. A soli 17 anni diviene “magister”, il
glorioso inizio di un percorso inarrestabile. Da enfant prodige a
principe delle arti nell’arco di due decenni, Raffaello sa trarre
dagli straordinari incontri umani della sua vita strumenti per la
propria ascesa personale. Impara dai grandi maestri e li supera, li
sfida e li vince, li osserva e li migliora. Entra nelle grazie dei
Papi e dei potenti, ama la vita e la vive senza remore, con
intensità e passione.
Un’esistenza indimenticabile al pari
delle sue opere, che questo film prova a ripercorrere, dai primi
passi ad Urbino, passando per la formazione in Umbria e la
giovinezza a Firenze, fino al grandioso capitolo romano, apice ed
epilogo del suo percorso umano ed artistico. Un dialogo intimo tra
vita e opere che si snoda attraverso appassionate digressioni
artistiche, affidate a celebri storici dell’arte, e raffinate
ricostruzioni storiche, veri e propri tableaux vivants
ispirati a dipinti ottocenteschi, che ritraggono Raffaello nei
momenti più rappresentativi.
Dalla casa paterna di
Urbino, dove Raffaello bambino apprende i primi
rudimenti artistici, al Palazzo Ducale dove, adolescente, entra in
contatto con i più grandi capolavori dell’epoca. Appena
diciassettenne ottiene le sue prime commissioni come
‘magister’ realizzando i suoi primi capolavori, tra cui il
celebre Sposalizio della Vergine, in cui sfida e supera il maestro
Perugino.
Si passa poi a
Firenze in quegli anni irripetibili in cui in
città si potevano incontrare, allo stesso tempo, Michelangelo e
Leonardo e dove Raffaello produce una serie di Madonne celeberrime,
dalla Madonna del Cardellino alla Belle Jardinière.
Per finire, Roma,
la città che lo consacra e lo consegna eternamente al mito. In
Vaticano il film celebra le opere più note,
facenti parte del percorso dei Musei Vaticani: le Stanze ‘di
Raffaello, la Madonna di Foligno, l’Incoronazione della Vergine,
gli Arazzi e la celebre Trasfigurazione. Ma anche luoghi
esclusivi all’interno del Palazzo Apostolico, ambienti privati e
non aperti al pubblico, stupefacenti per impatto visivo: le Logge e
la Loggetta e la Stufetta all’interno dell’Appartamento del
Cardinal Bibbiena.
Altra grande esclusiva del film è
rappresentata dalla ricostruzione della Cappella Sistina così come
apparve la notte del 26 dicembre 1519, quando sotto la volta
affrescata da Michelangelo furono esposti i primi 7 arazzi di
Raffaello (oggi custoditi nella Pinacoteca Vaticana). A quel tempo
non esisteva ancora il Giudizio Universale e le scarne
testimonianze tramandano la presenza di affreschi del Perugino e
dello stesso Michelangelo. Tali affreschi sono stati ricostruiti
partendo dalle informazioni disponibili e collocati virtualmente
nella Cappella Sistina, insieme agli arazzi. Un’operazione
complessa e preziosissima, mai tentata prima, che non vuole essere
una ricomposizione filologica di un insieme andato perduto per
sempre, ma punta a riconsegnare alla storia una suggestione di
credibile spettacolarità della Cappella Sistina che non si è più
avuta negli ultimi 5 secoli.
Ma Roma per Raffaello è anche Villa
Farnesina, dove sono ospitati gli splendidi affreschi del Trionfo
di Galatea e della Loggia di Psiche, e dove si consuma l’amore con
la donna che gli fu accanto fino all’ultimo giorno, la Fornarina,
con gli splendidi ritratti de La Velata e La Fornarina.
Il percorso si conclude al Pantheon,
luogo che custodisce la tomba di Raffaello con il suggestivo
epitaffio composto da Pietro Bembo: “Qui giace
Raffaello: da lui, quando visse, la natura temette d’essere vinta,
ora che egli è morto, teme di morire.”
Le personalità che hanno
partecipato a Raffaello – il Principe delle
Artiin 3D
In un inedito e innovativo
dialogo tra il mondo dell’arte e il mondo del cinema, la
vita del grande artista si interseca con momenti di accurata
digressione artistica affidata agli interventi appassionati di
prestigiosi storici dell’arte: Antonio Paolucci
(direttore dei Musei Vaticani sino al 2016, è la guida appassionata
e autorevole alla scoperta delle opere che Raffaello realizzò
durante il suo periodo in Vaticano), Vincenzo
Farinella (professore associato di Storia dell’Arte
Moderna alla Scuola Normale di Pisa, è consulente scientifico del
film e racconta il periodo di formazione ad Urbino), e
Antonio Natali (storico dell’arte, dal 2006 al
2016 è stato il direttore della Galleria degli Uffizi, nel film
racconta il periodo fiorentino dell’artista). Un percorso artistico
che si snoda in 20 siti, di cui 15 luoghi museali, e analizza oltre
70 opere, di cui più di 40 tra le più note e rappresentative
dell’artista di Urbino.
Un progetto sviluppato dai creatori
di “Firenze e gli Uffizi in 3D” e “Musei Vaticani 3D” e supportato
dal contributo di grandi eccellenze del cinema italiano, lo
scenografo Francesco Frigeri (illustre nome del
cinema italiano, pluripremiato ai David di Donatello e ai Nastri
d’Argento. Tra i suoi film più celebri “Non ci resta che
piangere” di Troisi e Benigni e “La leggenda del pianista
sull’oceano” di Giuseppe Tornatore) e il costumista
Maurizio Millenotti (celebre costumista italiano,
ha vinto il David di Donatello, Nastro d’Argento e Ciak d’Oro per
“La leggenda del pianista sull’oceano” di Giuseppe
Tornatore ed è stato nominato all’Oscar in due occasioni per i film
“Otello” e “Amleto”, entrambi diretti da Franco
Zeffirelli).
Nel cast artistico delle
ricostruzioni storiche, troviamo Flavio Parenti
(To Rome With Love, Io sono l’amore, Un Matrimonio) nei
panni di Raffaello, affiancato da Enrico Lo Verso
(Il ladro di bambini, Lamerica, Così ridevano, Mosè, I
Miserabili) nel ruolo di Giovanni Santi, da Angela
Curri (Braccialetti Rossi, La mafia uccide solo
d’estate) in quello della Fornarina e da Marco
Cocci (Ovosodo) come Pietro Bembo.
A tutto questo si aggiunge la
tecnologia cinematografica 3D e 4K più evoluta,
con carrelli, bracci, elicotteri e droni. E le tecniche di
dimensionalizzazione delle opere, che consentiranno una vera e
propria immersione nelle opere di Raffaello.
Ricostruzioni storiche e
inserti di fiction in Raffaello – il Principe delle Arti in
3D
Una delle particolarità del film è
costituita dalle ricostruzioni storiche ispirate a dipinti
dell’800, periodo in cui sviluppò un vero e proprio mito
dell’artista, che rappresentano una sorta di ‘testamento
figurativo’: istantanee della vita di Raffaello, momenti delicati
ed evocativi capaci di coinvolgere emotivamente lo spettatore
introducendolo ai capitoli di digressione artistica.
Per garantire la massima
attendibilità storico scientifica, la scelta è stata di ispirarsi a
dipinti firmati da artisti come Horace Vernet, Jean-Léon Gérôme,
Auguste Dominique Ingres. La realizzazione delle scene ha visto il
lavoro congiunto di eccellenze del cinema italiano, quali
scenografia e costumi, e del mondo dell’arte, tra cui la Bottega
Tifernate, che lavora abitualmente per i Musei e che ha riprodotto
fedelmente i dipinti inseriti nelle scene, tra cui La Gioconda di
Leonardo e la Trasfigurazione dello stesso Raffaello dalle
dimensioni enormi di 4 metri per 3.
I costumi, tutti realizzati su
misura per gli attori del film, sono oltre 40 di cui 10 originali,
compreso il ricco e sensuale abito della dama Velata, con una
fedele riproduzione di colori, stoffe e materiali. Un’attenta
ricostruzione filologica e storica è applicata anche alle
scenografie, per le quali sono stati utilizzati centinaia di
oggetti di scena, tra cui l’ornitottero realizzato a partire dai
disegni originali di Leonardo e le ricostruzioni di ambienti
storici come gli studi di Raffaello e Leonardo.
Le scene di Raffaello bambino sono
realizzate nei luoghi originali in cui l’artista visse e trascorse
il suo tempo ad Urbino, luoghi rimasti quasi totalmente come erano
nel ‘500. Le altre scene sono realizzate per lo più in studio, come
la scena che riproduce Raffaello che si arrampica sull’impalcatura
della Cappella Sistina, per la quale è stata realizzata
un’impalcatura di legno alta 5 metri in un set costruito su
cromakey, in cui in post produzione è stata riprodotta la volta
della Sistina.
Anche il casting è stato effettuato
con un’attenta e minuziosa ricerca iconografica non solo per i
ruoli dei protagonisti, ma per tutti i personaggi del film (Papa
Giulio II e Papa Leone X, Leonardo, Michelangelo etc).
Cosa c’era nella Cappella Sistina
prima del Giudizio Universale?
Tra i capitoli di approfondimento
che il film dedica alle opere di Raffaello, uno in particolare è
dedicato agli Arazzi, oggi custoditi nel Salone di Raffaello nei
Musei Vaticani, la cui ideazione fu commissionata a Raffaello da
Papa Leone X alla fine del 1514.
Raffaello, che non si era mai
cimentato prima con gli arazzi, concepisce una serie di cartoni
preparatori policromi, che invia come modelli nella più prestigiosa
manifattura fiamminga dell’epoca. Un’opera immane realizzata in
soli quattro anni, pochi mesi per i cartoni preparatori e tre anni
per la tessitura.
La notte del 26 dicembre del 1519,
alla presenza del Papa, dei cardinali e degli intellettuali di
curia, i primi 7 arazzi di Raffaello vengono esposti in Cappella
Sistina. Niente meno che un “miracolo”, così Vasari definisce
l’esposizione degli arazzi, resi ancora più meravigliosi
dall’impressionante impatto visivo e scenografico della loro
collocazione, a portata di sguardo e in una Cappella Sistina che in
quella fatidica notte va immaginata molto diversa da come appare
oggi.
A quel tempo il Giudizio Universale
non era ancora stato dipinto e al suo posto la parete d’altare era
affrescata con opere del Perugino e di Michelangelo, andate
distrutte quando Michelangelo affrescò il Giudizio Universale e di
cui sono state tramandate solo scarne testimonianze e disegni.
Tra le opere che decoravano la
parete, il posto d’onore, sopra all’altare, era occupato da una
finta pala d’altare ad affresco del Perugino, raffigurante
l’Assunzione della Vergine, alla presenza del committente, il
pontefice Sisto IV della Rovere. Al di sopra prendevano avvio i due
grandi cicli di affreschi che fasciavano tutte e quattro le pareti
della Cappella: le Storie di Mosè a sinistra, aperte sulla parete
d’altare dal Ritrovamento di Mosè nel Nilo, e le Storie di Cristo a
destra, inaugurate sulla stessa parete dalla Natività. Entrambe
queste opere erano state realizzate dal Perugino, che poi sulle
pareti lunghe si sarebbe trovato a collaborare con altri artisti
(Botticelli, Domenico Ghirlandaio, Cosimo Rosselli). Ancora sopra
cominciava la sequenza dei pontefici, che da Pietro (o da Cristo)
doveva giungere fino al Papa regnante: è possibile che anche queste
quattro figure fossero state affrescate dal Perugino, vero e
proprio dominatore di questa parete d’altare. Infine le due lunette
erano state dipinte da Michelangelo con una serie di grandiosi
antenati di Cristo.
Di questa parete, coperta ad oggi da
uno dei più celebri affreschi di Michelangelo, non esistono
testimonianze pittoriche. L’aspetto precedente si può solo dedurre
dai disegni sopravvissuti e dalle supposizioni degli storici
dell’arte. Sulla base di tali studi la produzione ha commissionato
a un pittore professionista la realizzazione delle opere andate
perdute, per ricollocarle in maniera virtuale sulla parete ora
occupata dal Giudizio Universale. Per rendere completa la
rappresentazione scenica, i primi 7 Arazzi di Raffaello sono stati
applicati virtualmente alla base delle pareti della Cappella
Sistina, esattamente come furono disposti durante la notte del
1519, quando furono svelati per la prima volta al pubblico.
Il risultato non vuole chiaramente
essere una filologica ricomposizione di un insieme perduto per
sempre, ma un effetto di credibile spettacolarità che riporti alla
luce, dopo 5 secoli, l’effetto della Cappella Sistina come apparve
quella fatidica notte del 26 dicembre 1519.
Raffaello – il Principe
delle Arti in 3D esordirà nei cinema italiani il 3, 4 e 5 aprile,
distribuito da Nexo Digital per poi approdare nei cinema di 60
paesi del mondo.
Durante il CinemaCon,
Fast and Furious 8 ha ha avuto il suo momento di
gloria, con il cast al completo a presentare il film al
pubblico.
A guidare la famiglia di
Fast and Furious c’era ovviamente Vin
Diesel, Dominic Toretto, che ha annunciato: “Quando
vedrete questo film, capirete che si tratta dell’inizio di una
nuova trilogia”.
In effetti gli annunci già
circolati in merito a un capitolo 9 e 10 confermano quanto
dichiarato dall’attore protagonista del franchise.
Sono aperte le prevendite
del film. Qui potrete prenotare il vostro
biglietto: www.fast8-ilfilm.it
Il prossimo capitolo della saga, il
numero 8, diretto da F. Gary Gray, arriverà al
cinema il 14 aprile del 2017. Il film aprirà una nuova trilogia del
franchise con protagonista Vin Diesel.
Il settimo capitolo del
franchise ha avuto un grande successo al box-office. In Nord
America la pellicola ha raccolto $352,786,830 e $1,162,040,651 nel
resto del mondo, di cui $20,797,031 in Italia.
Con un guadagno complessivo di
$1,516,045,911, è l’unico film della saga ad aver raggiunto e
superato il miliardo d’incassi, diventando il 6° film di maggiore
incasso della storia del cinema.
Oltre alle scene di Wonder Woman, il
CinemaCon ha ospitato anche la proiezione di un footage di
Justice League, in cui si è visto molto di più in
azione Flash, interpretato da Ezra
Miller.
Nella prima scena proiettata,
Wonder Woman prova ad afferrare la sua spada,
mentre Flash la aiuta. Sembra che la scena ricordi
X-Men Giorni di un Futuro Passato e la sequenza
della cucina con Quicksilver.
Nella seconda, Barry
Allen è in piedi su un tetto con Bruce e
Diana, in abiti civili, mentre si vede il
Bat-segnale. Barry dice eccitato: “Oh magnifico, è il
Bat-segnale! È il tuo segnale!” Poi si scusa per il tono
di voce troppo alto: “Questo vuol dire che dobbiamo andare
adesso. È così figo.” Intanto Bruce e Diana restano
calmi.
L’ultima scena, la cui descrizione è
riportata da THR, vede Bruce a lavoro in un
magazzino su un carro militare, quando arriva Diana. Lui commenta
che ha speso un milione di dollari per il sistema di sicurezza che
lei ha appena violato, e Diana risponde che è stato un buon
investimento. Poi discutono brevemente del veicolo e della minaccia
che si avvicina.
Ecco il primo trailer di Justice
League dal Comic Con
Justice League sarà diretto ancora
una volta da Zack Snyder ed è previsto per il 10
novembre 2017. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come Superman, Ben Affleck come Batman, Gal
Gadot come Wonder Woman, Ezra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman, e Ray
Fisher come Cyborg. Nel cast confermati anche:
Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem Dafoe, J.K.
Simmons e Jeremy Irons. I produttori
esecutivi del film sono Wesley Coller,
Goeff Johns e Ben Affleck
stesso.
Attenzione,
chiunque non voglia conoscere dettagli su Star
Wars Gli Ultimi Jedi non prosegua nella lettura
dell’articolo: possibili SPOILER.
Tramite Making Star Wars, sembra che sia stato
rivelato il cameo di Justin Theroux (Leftovers) nel film di Rian
Johnson. L’attore interpreterà un esperto “affettatore” che ha
almeno un momento importante durante il film. Dal momento che è la
prima volta che sentiamo parlare di Theroux nel film, è probabile
che si tratti effettivamente di un piccolo cameo, che però potrebbe
comunque essere importante per la trama del film. Non si sa ancora
da che parte sarà questo personaggio, ma sembra che il personaggio
apparirà nelle scene ambientate nel pianeta casinò (il set
di Dubrovnik). Sembra poi confermato che il ruolo di Finn sarà
quello di inviato in missione per la resistenza e potrebbe quindi
essere che si tratti di un personaggio che incrocerà il suo cammino
con quello dello Stormtrooper ribelle.
Star Wars Gli Ultimi
Jedi first look: Rey, Finn e Poe – FOTO
Il film sarà
diretto da Rian Johnson e arriverà al cinema il 15
dicembre 2017. Il film racconterà le vicende immediatamente
successive a Il Risveglio della
Forza.
Non è un segreto che Morena
Baccarin tornerà a interpretare Vanessa
in Deadpool 2, e tutti sanno che il personaggio,
nei fumetti, diventa, a un certo punto,
Copycat.
Parlando con Cinema Blend,
la Baccarin ha commentato il suo personaggio
al finaco di Ryan Reynolds, e ha anticipato che le
piacerebbe vedere un’evoluzione nel suo personaggio: “Mi
piacerebbe molto vedere come si evolve il personaggio, e come si
trasforma. Penso anche che sia molto interessante vedere la
relazione tra lei e Wade dopo tutto quello che è accaduto nel primo
film. Tutto il suo comportamento cambia e è interessante vedere
come procederà la relazione.”
Riusciremo a vedere nel film una
trasformazione anche per la donna dell’eroe? Riuscirà
Deadpool a essere rivoluzionario anche in questo
aspetto?
Deadpool ha
incassato 363 070 709 dollari in Nord America e 417 408 522 dollari
nel resto del mondo, per un totale mondiale di 780 479 231 dollari.
Deadpool è stato accolto generalmente bene dalla
critica, soprattutto grazie alla recitazione di Ryan Reynolds e
alla comicità pungente e ironica della sceneggiatura.
Diretto da David
Leitch, Deadpool
2 vedrà Ryan Reynolds tornare nei pani del
Mercenario Chiacchierone della Marvel. Zazie
Beetz sarà Domino.
Il CinemaCon si è
rivelato senza dubbio carico di sorprese per chi aspetta i prossimi
blockbuster cinematografici e soprattutto per i fan della
Disney che hanno potuto godere della nuova
timeline dello Studio, che comprende chiaramente le uscite Disney
vere e proprie ma anche quelle Marvel e
Lucasfilm.
Nella timeline ufficiale è stato
anche rivelato il logo, forse provvisorio, di Ant-Man and
the Wasp, il film che vedrà tornare sul grande schermo
l’eroe interpretato da Paul Rudd, questa volta
affiancato, anche sul campo, da Evangeline Lilly,
che prenderà finalmente il posto che le spetta nel MCU, ovvero
quello di Wasp.
Ecco il logo:
Arriva inoltre da Showbiz411il rumor che vorrebbe
Occhio di Falco comparire nel film in una piccola
parte. Come già accaduto con Falcon, sembra che la
Marvel abbia bisogno di legare più saldamente
all’universo condiviso i film di Ant-Man rispetto
agli altri dal momento che i toni e la grandezza del film sono in
scala ridotta rispetto agli altri capitoli del
MCU.
Sappiamo che Jeremy
Renner si sta preparando per Avengers Infinity
War e che per prendere parte al film Marvel ha rinunciato
a tornare in Mission Impossible 6.
Il sequel di Ant-Man,
Ant-Man and The
Wasp,arriverà al cinema
il6
luglio 2018. Alla regia potrebbe tornare Peyton
Reed, mentre alla sceneggiatura c’è Adam
McKay. Nel cast sono stati confermati i protagonisti
Paul Rudd e Evangeline
Lilly.
Ant-Man è un film del
2015 diretto da Peyton Reed. Basato sui due
omonimi personaggi dei fumetti Marvel Comics, Scott Lang e Hank Pym, il film è
prodotto dai Marvel Studios e distribuito da Walt Disney Studios
Motion Pictures, ed è la dodicesima pellicola del Marvel Cinematic
Universe nonché l’ultimo della cosiddetta Fase Due. Il film è stato
scritto da Edgar Wright & Joe Cornish e
Adam McKay & Paul Rudd da una storia di
Wright e Cornish ed è interpretato da
Rudd, Evangeline Lilly,
Corey Stoll, Bobby Cannavale,
Michael Peña, Tip “T.I.” Harris,
Wood Harris,Judy Greer, David
Dastmalchian e Michael Douglas.
La Warner Bros ha
svelato durante il CinemaCon alcune scene di
Wonder Woman, che vedremo al cinema il prossimo
giugno con protagonista Gal Gadot.
Secondo quanto riporta The Wrap, sono state mostrate tre sequenze
significative: la prima è la partenza di Diana da Temiscira in
compagnia di Steve Trevor in barca. Durante il viaggio lei giura di
andare al centro del conflitto in corso (la Prima Guerra Mondiale)
per trovare il dio della Guerra Ares e i due discutono divertiti di
matrimonio e sesso. La seconda scena si concentra sul
Generale Ludendorff (Danny Huston) e sulla Dr Maru (Elena
Anaya), una coppia di villain che pianificano di liberare gas
tossici per aiutare la Germania a vincere la guerra. Durante la
conversazione, Ludendorff assume un siero misterioso. La terza
scena mostra Diana e Steve al loro arrivo a Londra, dove l’Amazzone
mostra la sua ignoranza in merito al mondo degli uomini prima che
lei è Steve vengano attaccati da alcuni rapinatori in un vicolo e
lui lo salva usando i suoi bracciali e il lasso della verità.
Le scene sembrano quindi confermare
un tono abbastanza vario, tra ironia e scene più impegnative, oltre
all’azione e alle scene di battaglia.
Nel cast di Wonder Woman ci sono Gal
Gadot, Chris Pine, Connie Nielsen, Robin Wright, Lucy Davis, Lisa
Loven Kongsli, Danny Huston, Ewen Bremner, Saïd Taghmaoui, Elena
Anaya e David Thewlis.
Il film è prodotto
da Charles Roven, Zack
Snyder e Deborah Snyder,
con Richard Suckle, Stephen Jones, Wesley Coller,
Geoff Johns, Connie Nielsen e Rebecca
Roven come executive producers.
Il progetto di un live action su
Akira sta riacquistando vigore sulla scia di
Ghost in the Shell, da oggi nelle nostre sale
(qui la recensione). Secondo The
Tracking Board, Jordan Peele, regista di
Get Out, è ora il frontrunner, favorito a vedersi
assegnato l’importante compito di portare sul grande schermo un
nuovo anime culto per più generazioni.
Sono retrocessi
quindi David F. Sandberg
e Daniel Espinosa, i due nomi che
precedentemente erano stati dati per vicini alla sedia di
regia.
L’ultima volta che vi avevamo
parlato del progetto, vi avevamo mostrato dei concept che
mostravano Chris Evans e Joseph Gordon
Levitt nei panni del protagonista (qui).
La Warner ha sbloccato il progetto
su un live action di Akira
Akira è un film d’animazione di
produzione giapponese del 1988, scritto e diretto da Katsuhiro
Ōtomo, basato sull’omonimo manga del medesimo autore, pur avendo un
diverso sviluppo e un diverso finale.
Considerato il capolavoro assoluto
di Ōtomo, Akira è stato tra gli anime che, con il suo successo, ha
reso l’animazione giapponese più popolare in Occidente. La colonna
sonora del film venne composta da Shoji Yamashiro ed eseguita dai
Geinoh Yamashirogumi.
È IMDba svelare per primo la durata di
Justice League, film di Zack
Snyder che vedrà schierati per la prima volta tutti gli
eroi DC Comics contro la minaccia di
Darkseid e dei suoi parademoni.
Il film durerà 170 minuti, ovvero 2
ore e 50 minuti. Si tratta di una lunghezza considerevole, di 20
minuti più ampia di Batman v Superman Dawn of
Justice che aveva raggiunto “appena” le due ore e
mezza.
A giudicare dalla quantità di
materiale che il film esporrà, c’è da chiedersi se 170 minuti siano
sufficienti in realtà, dato che la pellicola ci porterà dal regno
delle Amazzoni, fino alle profondità di
Atlantide, passando per Gotham
City e altri luoghi sulla Terra mai raccontati dal
DCEU.
Ecco il primo trailer di Justice
League dal Comic Con
Justice League sarà diretto ancora
una volta da Zack Snyder ed è previsto per il 10
novembre 2017. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come Superman, Ben Affleck come Batman, Gal
Gadot come Wonder Woman, Ezra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman, e Ray
Fisher come Cyborg. Nel cast confermati anche:
Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem Dafoe, J.K.
Simmons e Jeremy Irons. I produttori
esecutivi del film sono Wesley Coller,
Goeff Johns e Ben Affleck
stesso.
Nessuno meglio di Mark
Hamill potrebbe offrire al pubblico della Star
Wars Celebration 2017 un tributo alla memoria della
Principessa Carrie Fisher.
La manifestazione dedicherà, come
era giusto aspettarsi, un momento alla commemorazione dell’attrice
scomparsa lo scorso dicembre e StarWars.com annuncia che
sarà il suo gemello del grande schermo a presentare il tributo che
si svolgerà il 14 aprile. Hamill ricorderà “il talento, lo spirito
e l’eredità” di Carrie.
Nell’ambito del mondo di
Star Wars, nessuno meglio di Hamill può davvero
raccontare quello che era Carrie Fisher per lui
stesso e per tutto lo sconfinato fandom del franchise.
Di seguito vi mostriamo anche il
nuovo logo di Force for Change, la campagna
benefica che accompagna l’uscita in sala del prossimo capitolo,
Star Wars gli Ultimi Jedi. Nel logo possiamo
vedere il nuovo look di Rey nel film:
Star Wars Gli Ultimi
Jedi first look: Rey, Finn e Poe – FOTO
Il film sarà
diretto da Rian Johnson e arriverà al cinema il 15
dicembre 2017. Il film racconterà le vicende immediatamente
successive a Il Risveglio della
Forza.
Arriva il 30 marzo in sala
Ghost in The Shell, riproposizione in live action
del classico dell’animazione giapponese omonimo diretto da
Mamoru Oshii nel 1995. Funzionalità, bellezza,
eleganza. Sono gli aggettivi che sembrano guidare i designer e gli
ingegneri che ci forniscono le tecnlogie di oggi e di domani, con
l’augurio che diventino prolungamenti del nostro corpo. Ragionando
per estremi, potrebbero addirittura diventare il nostro corpo, un
involucro dove custodire l’anima o, nelle parole di
Masamune Shirow, il nostro Ghost (fantasma).
Il primo live action dal 1989
Ghost in the Shell
di Rupert Sanders (Biancaneve e il
cacciatore, 2012) è il primo adattamento cinematografico
con attori del manga di Shirow uscito nel 1989. Dopo 2 film
d’animazione, 3 serie tv animate e 3 videogame, per la prima volta
il Maggiore Motoko Kusanagi ha fattezze di carne
ed ossa. Interpretata da una Scarlett Johansson che si conferma
artisticamente in crescita, il Maggiore è un cyborg a capo di
un’organizzazione di antiterrorismo cibernetico gestita dalla
Hanka Robotics. Nella lotta contro un misterioso
sabotatore, il Maggiore si troverà a fare i conti con la sua
ambigua natura di robot dall’animo umano e il suo passato,
misteriosamente avvolto nella nebbia.
Ghost in the Shell demolisce il
binomio tecnologia-bellezza
Ambientato in un futuro
imprecisato, ma che non sembra poi molto lontano, il film,
attraverso un 3D di buon livello, ci cala in un mondo fatto di
slogan pubblicitari e di corpi mutilati. Se non riusciamo a
spezzare il binomio tecnologia-bellezza, almeno estetica, vedere
questo film potrebbe aiutarci invece a farlo. Le strade in cui si
muovono i personaggi, le cui fattezze restano vicinissime ai loro
antenati di grafite, mostrano un mondo in cui gli esseri umani
hanno sostituito parti del loro corpo con pezzi dalla sofisticata
funzionalità tecnologica, ma privi di grazia. Un mondo in cui il
corpo perfetto e dall’apparenza indistruttibile dei cyborg, viene
deturpato incessantemente, svelando una inquietantemente gelida
mostruosità.
Il film
stesso è il perfetto specchio di ciò che racconta: un involucro
confezionato da tecniche messe in pratica ad arte e da attori dalla
comprovata bravura (meritevole di nota è l’apporto di
Micheal Pitt), ma nel quale si è smarrita l’anima
che nel gergo del manga è tradotta appunto col termine “ghost”, che
in questo caso sembra racchiudere una definizione più che calzante.
Se pur riesce a restituire un immaginario riconoscibile e una
scrittura chiara e precisa, che ha senz’altro successo nell’intento
di far immergere nella storia anche i “profani” dell’opera, non
possiede l’impatto che un messaggio così attuale e così
terrificante come la supremazia finale della tecnologia sull’uomo
dovrebbe avere.
Scenario naturale per un
romanzo di Murakami
Ghost in the Shell
svela un Giappone inghiottito dall’iperrealtà, lo scenario naturale
per un romanzo di Murakami, dove le solitudini si acuiscono fino a
neautralizzare ogni traccia di umano calore. E allo stesso modo,
senza alcuno scossone, lo spettatore lascia la sala
cinematografica.
Anche The
Mummy è stato trai film protagonisti del CinemaCon, con un
panel dedicato al nuovo remake Universal che riporta sul grande
schermo il mito e il terrore dell’antico Egitto.
Tom Cruise,
protagonista del film, non era presente all’evento, ma ha
introdotto il footage con un video, descrivendo il film come una
storia di mostri “romantica, epica, terrificante”. E dalle
reazioni del pubblico sembra che la parola terrificante sia quella
corretta, dato che in una delle scene mostrate si vede addirittura
Cruise affogare in un mare di ratti. Sembra che il franchise abbia
abbandonato i toni comici degli ultimi film e si sia concentrato
più sulle origini horror della storia.
La più grande rivelazione
dell’incontro però è stata la descrizione della mummia da parte di
Sofia Boutella, interprete
di Ahmanet, la principessa egiziana che sarà
poi la mummia risvegliata ai giorni nostri.
L’attrice ha spiegato
che Ahmanet era una principessa che doveva diventare Faraone,
ma che il suo comportamento l’ha condannata dal momento che usò i
suoi poteri per imboccare un cammino oscuro. “Interpretare un
mostro è stato molto interessante per me, ma anche il fatto che la
mummia fosse una donna. Ogni volta che succede qualcosa, c’è sempre
un mostro dentro di noi” ha dichiarato Sofia
a The Wrap.
La storia di origini sembra quindi
alquanto diversa rispetto a quelle dei film realizzati fino a
questo momento, il che ci fa sperare in uno sviluppo differente per
il film.
Il film, remake del classico horror
del 1932, sarà ambientato ai nostri giorni, a differenza della
trilogia con Brendan Fraser, e che il personaggio
di Cruise non sarà un archeologo ma un militare in
pensione, la Wallis sarà una scienziata. Sofia
Boutella interpreterà la Mummia, mentre per Jake
Johnson è stato creato appositamente un ruolo: sarà un
membro dell’esercito.
Alla regia ci sarà Alex
Kurtzman, titolare dello sviluppo dell’Universo Condiviso
dei Mostri Universal, e che la sceneggiatura è stata scritta da
Jon Spaihts (Doctor
Strange).
Al CinemaCon 2017
sono stati mostrati alcuni video concept di
Aquaman, in cui è stato possibile vedere anche
Black Manta.
Stando ai primi report su Twitter, i filmati hanno mostrato quello che
sembra essere uno sci-fi sottomarino, con grandi scene di
combattimento, delle eco del Signore degli Anelli
e un sacco di creature, tra cui squali corazzati. Inoltre il look
di Black Manta sembra essere molto accurato,
quindi aderente a quello dei fumetti.
Il regista James
Wan, dal suo canto, ha così commentato l’esperienza che
vuole regalare ai suoi fan: “In molti modi si tratta di una
storia di origini, quindi io voglio che il pubblico abbia
esperienza di Atlantide per la prima volta allo stesso modo di
Aquaman stesso.”
Staremo a vedere in che modo questo
intento verrà poi realizzato sul grande schermo.
Prima di apparire come assoluto
protagonista in Aquaman, il personaggio di
Jason Momoa sarà trai protagonisti di
Justice League, diretto da Zack
Snyder, al fianco di Ben Affleck
(Batman), Gal Gadot (Wonder Woman), Henry
Cavill (Superman), Ezra Miller (Flash) e
Ray Fisher (Cyborg). Il suo esordio sul grande
schermo è avvenuto quest’anno, in un cameo di Batman v Superman Dawn of
Justice.
Aquaman
sarà diretto da James Wan (Insidious,
L’evocazione The Conjuring, Fast and Furious 7) e vedrà
protagonista Jason Momoa (Game of
Thrones). Con lui ci sarà Amber Heard
(Magic Mike XXL, The Danish Girl) nei panni di
Mera. Al cast si aggiungono Yahya Abdul-Mateen II,
Patrick Wilson e Willem Dafoe. Il
cinecomic arriverà al cinema il 21 Dicembre 2018.
Sinossi
Aquaman è il re dei Sette Mari.
Questo sovrano riluttante di Atlantide, bloccato tra il mondo della
superficie, costantemente violento contro la vita nel mare e gli
Atlantidei che sono in procinto di rivoltarsi, deve occuparsi di
proteggere il mondo intero.
Jeremy Renner si
sta preparando a tornare su un set Marvel Studios;
si tratta, ovviamente, di quello di Avengers Infinity
War che gli permetterà di tornare nel ruolo di Clint
Barton, ovvero Occhio di Falco.
Il portentoso arciere dei
Vendicatori aveva promesso a moglie e figli di ritirarsi dopo la
sua battaglia con Ultron, ma già in Civil War è
stato chiamato in causa, schierandosi dalla parte di Cap. Adesso
quale altra motivazione troverà per infrangere il giuramento fatto
alla famiglia?
Intanto anche Renner ha dovuto fare
delle scelte, e il suo contratto con la Marvel gli impedirà di
partecipare a Mission Impossible 6. Il film con
Tom Cruise entrerà prestissimo in produzione ma
Jeremy sarà impegnato a difendere la Terra da Thanos, per cui non
vedremo tornare al cinema il suo agente Brandt,
secondo Showbiz 411, che abbiamo incontrato e
conosciuto negli ultimi due film della serie e che rappresentava un
valido aiuto al lavoro di Ethan Hunt (Cruise).
Senza dubbio la Columbia riuscirà a
trovare una soluzione plausibile alla mancanza di Brandt nella
storia, mentre ci tornano in mente le parole di Denis
Villeneuve in merito alla difficoltà di lavorare con
attori che hanno dei contratti multi-film con le grandi Major.
Film Marvel: sei grandi storie da adattare dopo
Avengers Infinity War
Avengers
Infinity War arriverà al cinema il 4 Maggio 2018.
Christopher Markus e Stephen McFeely si
occuperanno della sceneggiatura del film, mentre la regia è
affidata a Anthony e Joe
Russo.
Il cast del film al momento è
composto da Cobie Smulders, Benedict Cumberbatch, Chris
Pratt, Vin Diesel, Scarlett Johansson, Dave Bautista, Karen Gillan,
Zoe Saldana, Brie Larson, Elizabeth Olsen, Robert Downey Jr.,
Sebastian Stan, Chris Hemsworth, Chris Evans, Tom Holland, Bradley
Cooper, Samuel L. Jacksson, Jeremy Renner, Paul Rudd, Peter
Dinklage, Mark Ruffalo, Josh Brolin, Paul Bettany, Benedict
Wong, Pom Klementieff e Chadwick
Boseman.
In occasione del CinemaCon
2017 sono state diffuse alcune immagini e dei concept da
Justice League che vedono schierata la squadra di
eroi e altri che invece raffigurano Wonder Woman
nelle sue vesti di amazzone. Li trovate a seguire: [nggallery
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Ecco il primo trailer di Justice
League dal Comic Con
Justice League sarà diretto ancora
una volta da Zack Snyder ed è previsto per il 10
novembre 2017. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come Superman, Ben Affleck come Batman, Gal
Gadot come Wonder Woman, Ezra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman, e Ray
Fisher come Cyborg. Nel cast confermati anche:
Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem Dafoe, J.K.
Simmons e Jeremy Irons. I produttori
esecutivi del film sono Wesley Coller,
Goeff Johns e Ben Affleck
stesso.
Sono state diffuse due nuove
immagini da Wonder Woman che rappresentano la
protagonista Diana, interpretata da Gal Gadot, e
il suo compagno di avventure e love interest Steve Trevor,
che ha il bel volto di Chris Pine. [nggallery
id=2194]
I due personaggi saranno al centro
della storia, con Steve che diventa una vera e propria guida nel
mondo degli uomini per la inesperta Diana. L’amazzone lascerà la
sua sicura e paradisiaca isola, per affrontare un mondo in guerra e
scoprirà presto quale è la sua vera vocazione.
Nel cast di Wonder Woman ci sono Gal
Gadot, Chris Pine, Connie Nielsen, Robin Wright, Lucy Davis, Lisa
Loven Kongsli, Danny Huston, Ewen Bremner, Saïd Taghmaoui, Elena
Anaya e David Thewlis.
Il film è prodotto
da Charles Roven, Zack
Snyder e Deborah Snyder,
con Richard Suckle, Stephen Jones, Wesley Coller,
Geoff Johns, Connie Nielsen e Rebecca
Roven come executive producers.