Il poker è sempre stato una fonte
di ispirazione per il cinema. L’ultima dimostrazione arriva da
Poker Face, il film di
Russell Crowe che è uscito nelle sale qualche mese fa.
Presentata alla Festa del
Cinema di Roma, la pellicola è stata non solo diretta ma anche
scritta dal protagonista de Il Gladiatore e di A Beautiful Mind. Si
tratta di thriller psicologico, che ha per protagonista un
miliardario che invita gli amici d’infanzia nella sua villa di
Miami per una partita a poker. Una specie di versione avvelenata
del film Regalo di Natale di Pupi Avati, in cui l’elemento del
poker è fondamentale.
Il cinema riflette la
realtà e la influenza
L’ennesima dimostrazione che il
mondo del cinema ha sempre avuto una specie di ossessione per il
tavolo verde e il suo gioco principe. Anche in
questa pellicola di Russel Crowe, la partita a poker viene
vista come occasione di confronto, quasi che una volta seduti
intorno al tavolo da gioco gli individui perdessero la maschera che
indossano nella vita reale, fossero messi a nudo e costretti a
giocare la loro parte senza finzioni. Un elemento che nell’ultimo
film della star di Hollywood conduce a tensioni e problemi
difficili da risolvere. Ancora una volta il mondo del cinema si
appoggia a un tema chiave e finisce per rappresentare la cultura
popolare. Solo che il cinema riveste anche un forte ruolo di
influenza sulla società, quindi può riuscire a determinare il
successo del gioco del poker. Ma quali sono i film sul poker più
memorabili nella storia del cinema? Cercheremo di tracciarne un
elenco guardando prima al mercato internazionale e in particolare
hollywoodiano e poi alle produzioni di casa nostra.
Un’ossessione che arriva
da lontano
Se si considera il numero di film
realizzati in Usa e in Italia appare evidente come il mondo del
cinema sia vittima di una fascinazione se non di un’ossessione per
il poker. Tanto che scene di gioco si trovano in film di ogni
genere, dal giallo al dramma, dalla commedia al comico. Dipende
forse dall’atmosfera delle sale da gioco e dei casinò e dal fatto
che intorno ai giocatori di carte spesso aleggia un’aria di
mistero, che li rende affascinanti. Nella realtà, però, i giocatori
di poker non sono sempre dei “duri”. Anzi, spesso si caratterizzano
per a calma e la pazienza, per l’intelligenza e la capacità di
riflettere e di ragionare. Tanto che queste sono le doti
fondamentali da avere se si intende cominciare a giocare a poker.
Per esercitarsi prima di sedere a un vero e proprio tavolo, si può
scegliere uno dei migliori siti di gioco on line che permette ai
suoi giocatori di partecipare a tavoli virtuali dove il conteggio
dei punti poker, viene fatto in maniera automatica dal sistema.
Cinque capolavori da
rivedere
Per quanto riguarda il mondo
americano, occorre partire citando The Cincinnati
Kid, film del 1965, che ha visto protagonista Steve
McQueen, interprete di Eric Stoner. Questo giocatore di talento,
soprannominato “The Kid”, vuole diventare il giocatore di poker
migliore degli anni Trenta, quelli della Grande Depressione, e per
riuscirci sfida il leggendario Lancey Howard. Una partita
impossibile, che viene portata avanti tra numerose peripezie.
Facendo un salto in avanti d trent’anni fino al 1994 nella lista va
inserito il film Maverick. Una commedia dai grandi
incassi, con attori del calibro di Jodie Foster e Mel Gibson, che è
appunto il protagonista, ovvero Bret Maverick. Un giocatore di
poker impegnato a riscuotere debiti e conquistare un torneo dal
montepremi straordinario.
Grandi protagonisti per
film ad alta tensione
Nell’epopea di celluloide del
poker, va sicuramente collocato anche Rounders,
film del 1998 con Matt
Damon come protagonista, che in Italia si intitolava Il
Giocatore. Nella pellicola si gioca a Texas Hold’em tra New York e
Atlantic City. Lo studente Mike si siede di nuovo al tavolo da
gioco per aiutare un amico indebitato con la malavita russa. Una
sfida da capogiro, ma con un obiettivo positivo. Nel 2006, invece,
a portare sugli schermi l’atmosfera del poker e la sua incertezza
ha provveduto James
Bond, l’agente segreto di Sua Maestà Elisabetta, che in
Casinò Royal è impegnato niente meno che nella sua
prima emozione. Il protagonista è Daniel Craig, al suo debutto come 007; il
compito fermare un gioco di riciclaggio di denaro attraverso un
torneo di poker truccato, per finanziare il terrorismo. Anche
Molly’s Game, film del 2017, è un dramma giuridico che riprende una
storia vera. Quella di Molly Bloom, ex-sciatrice del Colorado
divenuta milionaria a 21 anni, organizzando partite di poker tra i
vip. Un’attività portata avanti per dieci anni, fino all’arresto da
parte dei Federali.
Anche l’Italia si ispira
al tavolo verde
Se il mondo di Hollywood ha fatto
ossequio al poker osservando il suo mondo incantato da diversi
punti di vista, anche in Italia questo gioco di carte ha
affascinato. Tra i
capolavori del cinema di casa nostra, che vedono protagoniste
le carte e le loro infinite combinazioni, occorre citare
Asso, con Adriano Celentano, campione di poker dal
cuore tenero, che riesce a smascherare i bluff del suo avversario e
anche ad assicurarsi la donna affascinante di cui è innamorato e
che non sembrerebbe mai una conquista alla sua portata. Anche un
classico del cinema degli anni Settanta ha strizzato l’occhio al
mondo del poker. Parliamo di Continuavano a chiamarlo
Trinità, uno degli episodi della mitica serie con Bud
Spencer e Terence Hill: i due eroi degli spaghetti-western, che nei
paesaggi deserti vivono avventure straordinarie, risolte a suon di
cazzotti e scapaccioni. Tra le pellicole che fanno menzione di
questa pratica, diventata quasi una febbre negli Usa, va annoverata
pure Fracchia contro Dracula, del 1985, con
protagonista uno dei personaggi mitici di Paolo Villaggio dopo il
ragionier Fantozzi.
Con le carte in mano si
ride e si piange
Un film “gioiello” in questo senso
è poi Regalo di Natale di Pupi Avati, cui si
faceva cenno anche prima. Con grandi attori come personaggi
principali, tra cui Diego Abatantuono, Alessandro Haber, Carlo
Delle Piane (per citarne alcuni), questa pellicola è rimasta un
classico del cinema italiano. Un ritratto amaro di una generazione
che ha visto spegnersi valori e aspettative e che, intorno al
tavolo da poker, cala gli assi ma anche le barriere e si mostra con
le ferite e i dolori più profondi. Oltre a Pupi Avati, anche altri
grandi protagonisti del cinema italiano si sono cimentati con il
soggetto del poker. Come dimostra il fatto che esista un film di
Ciccio e Franco, che ha le carte come elemento distintivo. Si
tratta di Due mafiosi nel Far West, pellicola del
1964, esilarante come sempre, che inizia con un riferimento alla
Briscola, gioco di casa nostra, e poi procede lungo le strade della
Grande Mela dove invece si pratica il poker.
Ma il cinema come vede il
poker?
Stabilito che il poker è amato dai
registi, si può spiegare come vedono i protagonisti? Rispondere non
è semplice, anche perché dipende un po’ dal genere di film. Spesso
il poker e i giocatori di poker vengono presentati come degli eroi
senza paura e senza regole, che assecondano il desiderio di avere
una vita piena di luci ed emozioni, nascosto un po’ in ogni
persona. Altre volte, invece, sembrano individui normali, alle
prese con un gioco come tanti, che nella calma della partita
rivelano segreti sulla propria personalità e si mettono a nudo.
Punti di vista diversi, che forse dimostrano come le partite a
poker siano solo parte della vita delle persone, esattamente come i
pranzi in famiglia, il lavoro in ufficio o le relazioni
sentimentali. Una volta, infatti, il film fa pensare che il poker
sia un gioco divertente da fare con gli amici per passare una bella
serata. Un’altra volta che sia l’attività di un mondo sommerso,
emozionante e da scoprire. In qualche caso, che si tratti di un
gioco per gente pericolosa, ma sempre in un modo affascinante, come
certi gangster degli anni Cinquanta. Merito dei personaggi, che
sanno essere carismatici, ironici e affascinanti.